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Dal Governo arriva il via libera al nucleare, i primi lavori partiranno nel 2013 e nelle
prossime settimane verrà istituita una Agenzia per la sicurezza che avrà il compito di
controllare tutte le attività concernenti gli impieghi dell'energia nucleare, la gestione e la
sistemazione dei rifiuti radioattivi, la protezione dalle radiazioni e la vigilanza sugli
impianti. Nel Lazio si parla di possibili siti nucleari a Montalto di Castro, in provincia di
Viterbo, dove a quanto pare ci sarà la centrale numero uno d'Italia. Dopo Montalto, il
Governo ha preso in considerazione Borgo Sabotino, a Latina, e Garigliano, posto tra
Latina e Caserta. Ricordiamo che Borgo Sabotino è stata la prima centrale nucleare ad
entrare in funzione in Italia, la dismessa è seguita al referendum del 1987 svoltosi un
anno dopo il disastro di Cernobyl.
“Il nucleare è la fonte energetica più costosa, come confermano tutti gli studi
internazionali in materia: lo “scenario nucleare” è una prospettiva che l'Italia, in piena
crisi economica, non può verosimilmente permettersi - continua il Segretario Nazionale
di Codici Ivano Giacomelli. Il programma imprenditoriale è sbagliato: si fanno i conti sul
costo del combustibile ora senza tener conto degli inevitabili aumenti dei prossimi anni,
conseguenti all’incremento della domanda. Quando saranno a regime le nostre centrali, il
costo del petrolio sarà presumibilmente raddoppiato e le spese andranno a ricadere
come sempre sulle spalle dei cittadini”.
Altro serio problema da affrontare quando si parla della costruzione di centrali nucleari,
rimane quello delle scorie radioattive che a tutt’oggi nessuno è in grado di smaltire senza
creare gravi danni ambientali.
“Porto l’esempio del Lazio - continua Valentina Coppola –territorio già seriamente
compromesso dall’inquinamento che ogni giorno produciamo, in questo contesto la
nascita di due/tre siti nucleari, tra cui uno nella Provincia di Latina e l’altro nella
Provincia di Viterbo, non è certamente un’ottima scelta. Resta anche da affrontare la
questione legata alla sicurezza degli impianti e, se consideriamo le condizioni in cui il
nostro Paese si trova per quanto riguarda le discariche ed i rifiuti, si comprendono anche
le perplessità dei cittadini”.
Pertanto, CODICI invita il Governo a rivedere l’intero progetto, valutando gli effetti che
una strategia di questo potrebbe comportare al benessere del paese.
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