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pi
frequentemente
nellindustria
ancora
possibile
26
Distillazione
La distillazione unoperazione che ci consente di separare una
soluzione liquida di due o pi componenti nei suoi costituenti o in
frazioni di composizione diversa da quella della soluzione iniziale;
tale operazione basata sulla diversa volatilit dei componenti
della soluzione. Portando ad ebollizione una soluzione liquida e
vaporizzandola parzialmente si ottengono una fase vapore ed una fase
liquida entrambe di composizione diversa da quella di partenza, a
meno che non ci si trovi in presenza di un azeotropo.
Si parla generalmente di distillazione quando le fasi ottenute
contengono pi di uno dei costituenti della soluzione iniziale come,
ad esempio, le separazioni benzene - toluene ed acqua - alcool.
Tecniche di distillazione
La maggior parte delle operazioni industriali di distillazione sono
condotte in apparecchiature a stadi successivi di contatto, dette
colonne di distillazione; tali apparecchiature sono in grado di
ottemperare ai requisiti di un processo industriale: funzionamento
continuo, prodotti con specifiche di purezza abbastanza spinte e
trattamento di grosse portate.
Altri tipi di distillazione che si incontrano frequentemente sono:
Distillazione Flash
Distillazione in corrente di inerte
Distillazione Differenziale
27
Colonne di distillazione
Ricordiamo che loperazione di distillazione consente di suddividere
una soluzione di partenza, con due o pi componenti, in varie
frazioni; questo si ottiene sfruttando la propriet fisica della
volatilit dei componenti e cio la differente capacit che hanno i
singoli componenti di passare dalla fase liquida alla fase vapore:
per ottenere i risultati voluti non bisogna vaporizzare tutta la
soluzione perch, altrimenti, non si realizza nessuna separazione.
Se vaporizziamo parzialmente un liquido a due componenti otteniamo un
vapore la cui composizione pi ricca della sostanza pi volatile.
La
relazione
di
equilibrio
(Legge di Raoult per miscele
P = cost
ideali P yi = pio xi) lega le
caratteristiche delle correnti L
TBeb
e
V
ad
ogni
condizione
di
pressione
e
temperatura;
tale
curva di rugiada
dipendenza
per
un
sistema
binario rappresentabile su un
diagramma
(T,
x)
dove
per
miscele
ideali
abbiamo
la
A
T eb
caratteristica
forma
a
lente.
curva liquido
Per convenzione si usa sempre la
L
bollente
frazione molare del componente
pi volatile; facile rendersi
conto che, una volta assegnato
x, y
il liquido L, con una sola
separazione quanto minore il vapore prodotto, tanto maggiore la
sua differenza di composizione da L. Questo non ci soddisfa, in
quanto a livello industriale vogliamo effettuare una separazione
molto spinta dei due componenti da produrre in grosse quantit; in
effetti, il problema non di poco conto. Supponiamo, infatti, di
vaporizzare solo una parte del liquido L a disposizione, ad esempio
la met; se partiamo da 100 moli liquide otteniamo 50 moli liquide
28
vaporizzato
la
x, y
composizione
del
vapore
29
fornito
dalla
condensazione
del
Ln-1
Vn
vapore. Ad esempio, si supponga di
piatto n
partire
dalla
corrente
Vn ;
Ln
possiamo
ipotizzare
di
porre
a
Vn+1
piatto n+1
contatto
tale
vapore
con
il
Ln+1
liquido
Ln-2
allincirca
della
Vn+2
stessa composizione o, comunque,
30
tale che miscelato con Vn dia luogo allequilibrio a due correnti Ln-1
e Vn-1 (piatto n-1) dove la corrente Ln-1 pi ricca di Ln-2 in
composto pesante, mentre la corrente Vn-1 pi ricca di Vn in
composto leggero. Analogamente, possiamo operare sulla corrente
liquida Ln ponendola in contatto con la corrente di vapore Vn+2
(allincirca
della
stessa
composizione)
in
modo
tale
che,
allequilibrio, danno luogo a due correnti Ln+1 e Vn+1 (piatto n+1)
dove la corrente Ln+1 pi ricca di Ln in composto pesante mentre la
corrente Vn+1 pi ricca di Vn+2 in composto leggero.
In definitiva, quindi, possiamo realizzare uno schema con un certo
numero di stadi in serie dove, per ogni stadio, vi una corrente di
vapore V che entra in contatto con una corrente liquida L e, in
uscita, vi sono due correnti Li e Vi in equilibrio tra loro.
V1
V2
1
V3
2
V4
3
V5
4
Vn-1
N-1
Vn
Vn+1
N
Lo
L1
L2
L3
L4
Ln-2
Ln-1
Ln
Si noti che lalimentazione F introdotta in un punto intermedio
della cascata. Con tale schema le successive correnti di liquido e di
vapore rimangono dello stesso ordine di grandezza e le quantit di
calore sono apportate dalle stesse correnti poste a contatto.
Leffettiva realizzazione di tale processo legata alla formazione
della corrente di liquido Lo e dalla corrente di vapore Vn+1, da
alimentare alle due estremit della batteria: queste due correnti
sono vitali per lintera operazione. Se consideriamo il vapore V1 in
uscita possiamo prelevarne una parte come prodotto leggero (corrente
D), mentre la rimanente parte viene a costituire la corrente liquida
Lo da rimandare in batteria; analogamente, possiamo sottoporre a
trattamento termico la corrente liquida Ln in modo tale che la
restante parte liquida costituisca la corrente B in uscita, mentre i
vapori ottenuti vengono a costituire la corrente Vn+1.
Possiamo affermare, sulla base di quanto detto, che possibile la
separazione
in
continuo
solo
con
il
riflusso
che
risulta
indispensabile per realizzare loperazione di distillazione; inoltre,
pi abbondante il riflusso, pi facilmente si realizza la
distillazione. Si deve osservare, inoltre, che gli scambi di calore
con lesterno non sono evitati, ma rimangono concentrati alle due
estremit della cascata di stadi; la realizzazione pratica della
batteria ottenuta con la colonna a piatti nella quale gli stadi
sono sovrapposti: abbiamo, quindi, la colonna di distillazione.
I piatti devono essere progettati in modo da assicurare il contatto
tra le correnti di liquido e di vapore che vi pervengono, nonch il
regolare deflusso delle correnti in uscita; il flusso del liquido da
piatto a piatto (dallalto verso il basso) avviene per gravit,
mentre il flusso del vapore, in senso contrario, promosso da una
differenza di pressione tra la base e la sommit della colonna. In
questo modo abbiamo un unico mantello per cui la tenuta stagna
garantita con lesterno, ma non tra i piatti in quanto le correnti
31
Calcolo di progetto
Il progetto di una colonna si presenta come un problema in cui
generalmente assegnata lalimentazione e sono altres specificate due
variabili
esterne
(di
composizione o di portata);
i
4
restanti
gradi
di
V1 CONDENSATORE
libert
sono
saturati
y1
assegnando
la
pressione
(generalmente in testa alla
colonna),
il
rapporto
di
L0 x0
D xD
riflusso
R,
il
carico
F
termico al condensatore qc e
la
posizione del piatto di
xF
alimentazione. I criteri per
la scelta di tali variabili,
in particolare per la scelta
ottimale, saranno discussi
in
seguito.
Il
calcolo
Vn+1
consiste
nel
determinare
il
RIBOLLITORE
N
di
piatti,
le
Ln
B xB numero
portate, le composizioni, la
temperatura e la pressione di ogni altro punto significativo della
colonna. Affrontiamo, ora, il calcolo di una colonna di distillazione
per un sistema a due componenti; si noti che conviene esprimere le
portate e le frazioni in termini di portate molari e frazioni molari.
F = D + B
F xF = D x D + B x B
F, D, B
bilancio totale
bilancio sul componente pi volatile
32
Dati di progetto
I dati del problema che riguardano i prodotti sono
generalmente assegnati o sotto forma di purezza oppure di recupero
percentuale di un componente; supponiamo di fissare la purezza nel
componente pi volatile della corrente di testa ed il recupero del
componente pi volatile nella stessa corrente di testa:
(3)
(4)
xD = xD
F x F = D xD
recupero
L0
la
la
la
la
la
portata L0 di composizione x0
portata V2 di composizione y2
portata V1 di composizione y1
portata L1 di composizione x1
temperatura T1 del piatto 1
y1 = x0 = xD
33
PC
dove
PC xD = p0Ac x0
(1-xD) = p0Bc (1-x0)
p0Ac
p0Bc
PC
P1
P1 y1 = p0A1 x1
(1-y1) = p0B1 (1-x1)
V2 + L0 = L0 + D + L1
V2
V2
dove
qC,
qp
H 2 , h1 , hD
V2 = L1 + D
y2 = L1 x1 + D xD
H2 = L1 h1 + D hD + qC + qp
P2
P2 y2 = p0A2 x2
(1-y2) = p0B2 (1-x2)
stabilita
valutando
se
lintroduzione
dellalimentazione determinerebbe o meno per il piatto successivo
condizioni di separazione pi spinte di quelle calcolate se la carica
esterna non fosse ancora immessa.
A valle della sezione di alimentazione il procedimento di calcolo
prosegue tenendo conto delle mutate condizioni di lavoro, fino
allottenimento del prodotto di composizione desiderata. Tale
procedimento pu essere iniziato a partire dal fondo della colonna,
risalendo poi verso la testa, oppure si pu partire dalla testa della
colonna o, in ultima analisi, procedere contemporaneamente dalla
testa e dal fondo fino alla sezione di alimentazione.
In maniera concettualmente analoga si trattano i casi pi complessi
di pi alimentazioni o con prelievi intermedi di prodotto.
Vn+1 = Ln + D
V1, y1
Vn+1 yn+1 = Ln xn + D xD
L0, x0
Ln
xn
y n +1 =
D, xD
il
bilancio
sul
componente
pi
volatile;
da
questultimo
bilancio
Vn+1, yn+1
Ln
D
xD
xn +
V n +1
V n +1
VN+1 yN+1
LN xN
ym =
L m 1
B
x m 1
xB
Vm
Vm
B xB
il
bilancio
sul
componente
pi
volatile;
da
questultimo
bilancio
entalpia
entalpia
entalpia
entalpia
specifica
specifica
specifica
specifica
della
della
della
della
corrente
corrente
corrente
corrente
Ln-1
Vn
Ln
Vn+1
bilancio termico
38
= - sn-1 + mn-1
ha un calore di miscelazione:
hn = mn
Hn
come tra Mn+1 e Mn perch, vero che non sono perfettamente uguali,
ma non sono neanche molto differenti). Con tali approssimazioni il
nostro bilancio termico si riduce alla relazione:
Vn+1 n+1 = Vn n
bilancio termico
A TA
=
0.97 0.98
B TB
Questi risultati, quindi, ci consentono di affermare che A = B con un
errore del 3% circa; tornando al bilancio termico e al bilancio
globale di materia con tale approssimazione, otteniamo:
V n = V n +1
L n = L n 1
Tali relazioni esprimono la costanza delle portate molari per il
liquido e per il vapore. E importante sottolineare che lerrore del
3% non si commette su ogni piatto, ma su tutta la colonna di
distillazione; infatti, la regola di Trouton si riferisce a sostanze
pure (e passando dalla testa al fondo della colonna otteniamo A e B
praticamente puri), mentre piatto per piatto abbiamo solo delle
miscele. Il problema, ora, vedere fino a quando possiamo
considerare effettivamente costanti le portate molari; questo si
verifica fino a quando il bilancio non varia, cio in tutta la
sezione di arricchimento e in tutta la sezione di esaurimento.
Si noti, per, che in corrispondenza del piatto di alimentazione il
bilancio varia, perci le portate molari, pur assumendo valori
costanti nellambito delle singole sezioni, cambiano il loro valore
nel passare da una sezione allaltra. In altri termini, vi sempre
costanza delle portate molari, ma nel passaggio tra sezione di
arricchimento e sezione di esaurimento le costanti cambiano valore.
40
L
B
x m 1 x B
V
V
y n +1 =
ym =
L
D
x + xD
V
V
y=
L
B
x xB
V
V
R = L0/D = L/D
L = R D
Inoltre, si ha:
V = V 1 = L0 + D = L + D = R D + D
V = D (R+1)
1
R
x+
xD
R +1
R +1
sezione
41
di
x = xD
intersezione asse y (x = 0)
xD
R+1
y = xD/R+1
L
B
x
xB
V
V
Bx B = ( L V ) x
Retta di alimentazione
L
F
F
F
F
F
F
liquido bollente
vapore saturo
liquido e vapore
vapore surriscaldato
liquido sottoraffreddato
F liquido bollente
F
In
questo
caso
ipotizziamo
che
lalimentazione F sia costituita da
liquido
allebollizione
di
composizione
prossima,
per
definizione di alimentazione, al
liquido
nel
piatto;
possiamo
scrivere i seguenti bilanci:
V = V
F vapore saturo
V
L
F
L = L
L
L = L + F
V = V+ F
43
Se
F liquido e vapore
V
L
F
lalimentazione
F
mista,
costituita cio da liquido e vapore,
basta indicare con f laliquota di F
sotto forma di vapore per scrivere i
seguenti bilanci:
V = V+ f F
L = L + (1-f) F
V
L
F vapore surriscaldato
L
V = V + F + V
F liquido sottoraffreddato
L
L = L V
L = L + F + L
L
E possibile esplicitare attraverso un unico parametro tutte queste
condizioni introducendo il termine f definito come:
f il numero di moli di vapore cui da luogo ogni mole
di alimentazione F una volta introdotta in colonna
tutte le condizioni di alimentazione si possono
attraverso il seguente sistema:
V = V + fF
L = L + (1 f ) F
dove
f<0 F liquido sottoraffreddato
0<f<1 F mista
f=1 F vapore saturo
rappresentare
44
-0.15
1,15
y=
1 f
1
x + xF
f
f
Retta di alimentazione
x f = - x + x f + xF
x = xF
vapore saturo
vapore
surriscaldato
liquido bollente
xF
f=0
1 f
retta verticale
45
f=1
1 f
=0
f
retta orizzontale
o<f<1
1 f
<0
f
pendenza negativa
1 f
>0
f
pendenza positiva
1 f
>0
f
pendenza positiva
vapore saturo
alimentazione mista
liquido sottoraffreddato
vapore surriscaldato
f<0
f>1
y V = L x + D xD
y V = L x B xB
(V - V ) y = (L - L ) x + D xD + B xB
xD + xB = 1
D+B= F
V = V + fF
L = L + (1 f ) F
f F y = - (1 f) F x + F xF
y =
1 f
1
x +
x
f
f
y
alimentazione
arricchimento
esaurimento
xD
R+1
xB
xF
xD
questa
relazione
ha
la
stessa
espressione
della
retta
di
alimentazione,
per
cui
possiamo
concludere che il punto intersezione
delle rette di lavoro appartiene
anche alla retta di alimentazione;
tale
risultato
ci
consente
la
costruzione grafica delle rette di
lavoro
e
della
retta
di
alimentazione. Tracciamo la retta di
lavoro
della
sezione
di
46
x0 = y1 = xD
x0 e y1 individuano un punto
sulla retta di lavoro sezione
di arricchimento (composizioni
di correnti che si incrociano
in una stessa sezione), ma
xD
anche un punto della diagonale
R+1
perch x0 = y1 : si individua in
questo
modo
il
punto
A.
xB
xF
xD
Analogamente,
y1
e
x1
individuano
un
punto
sulla
curva di equilibrio che non pu essere altro che il punto B; ancora,
la coppia y2, x1 individuano il punto C sulla retta di lavoro: il
triangolo ABC porta alla conoscenza del piatto 1. Tale costruzione
pu essere iniziata dal fondo o dalla testa della colonna; nel
diagramma esemplificativo abbiamo iniziato dalla testa ed ipotizzato
il condensatore totale.
Iterando
tale
procedimento
e
cambiando
retta
di
lavoro
in
corrispondenza dellalimentazione, risolviamo per intero tutta la
colonna di distillazione. Il passaggio da una retta di lavoro
allaltra (che si deve realizzare proprio in presenza dellimmissione
della corrente di alimentazione), deve tener conto dellottenimento
del massimo arricchimento per piatto in modo da minimizzare il numero
dei piatti necessari. E opportuno, a questo punto, precisare alcuni
aspetti: a tale scopo effettuiamo
Figura 1
un ingrandimento della zona di
intersezione delle 3 rette
a) Consideriamo la figura 1); se
decidessimo di sfruttare la sola
retta
della
sezione
di
y
1
arricchimento, iterando il processo
y
K
47
Il
Rapporto di Riflusso R
Vogliamo discutere, ora, delle conseguenze che si hanno sul processo
di distillazione al variare del rapporto di riflusso R.
Si ricordi che abbiamo tracciato la retta di lavoro della sezione di
arricchimento considerando i punti intersezione xD e xD/(R+1);
inoltre, abbiamo anche affermato che senza riflusso loperazione di
distillazione non si pu realizzare. Laumento del rapporto di
riflusso
R
determina
lindividuazione di un punto
y
pi basso sullasse y; in tal
modo la retta di lavoro della
sezione
di
arricchimento
risulta essere pi accostata
A
alla diagonale (di conseguenza
anche la retta di lavoro della
sezione di esaurimento si porta
verso
la
diagonale)per
cui
lavoriamo
pi
lontani
dalle
condizioni di equilibrio: in
xD/R+1
queste condizioni necessario
un
minor
numero
di
piatti
ideali
per
realizzare
la
distillazione. E evidente, a
xB
xD
questo punto, per quale motivo
laumento del rapporto di riflusso facilita loperazione di
distillazione; si noti, per, che allaumentare del rapporto di
riflusso R, poich risulta
L = R D
V = (R+1) D
49
1 V1
53
Rapporto di Riflusso
Il rapporto di riflusso ottimizzato Rott deve
essere ricercato attraverso unanalisi della variazione del rapporto
di riflusso con i costi di impianto e di esercizio, una volta fissati
il carico termico al condensatore, la pressione e la posizione del
piatto di alimentazione. Ricordiamo che laumento del rapporto di
riflusso a partire dal valore Rmin determina la riduzione, prima
rapida e poi sempre pi lenta, del numero di piatti; inoltre, ci
comporta lincremento delle portate circolanti in colonna e nelle
apparecchiature di scambio termico.
In termini di dimensioni delle apparecchiature (cio costi di
impianto), laumento di R determina:
1. riduzione
dimensioni
longitudinali
della
colonna
(riduzione dei piatti)
2. aumento della sezione trasversale (maggiori portate)
3. aumento delle dimensioni del condensatore e ribollitore
In termini di costi di esercizio si ha un incremento degli oneri di
spesa per il riscaldamento, il raffreddamento e la circolazione dei
fluidi. Possiamo realizzare, quindi, un diagramma costi C contro
rapporto di riflusso R. Analizziamo i costi di impianto: abbiamo
detto che per R = Rmin si
C
costi totali
hanno
infiniti
piatti
e,
quindi, ci significa che i
costi di
costi di impianto tendono
impianto
allinfinito
(asintoto
verticale);
con
il
progressivo
aumento
di
R
rispetto a Rmin il numero di
piatti
diminuisce
molto
rapidamente
a
fronte
di
un
costi di esercizio
aumento
di
dimensioni
trasversali che per R poco
maggiore di Rmin non quasi
apprezzabile: si ha, quindi,
Rmin
Rott
R
per valori di R leggermente
superiori a Rmin un grosso abbattimento dei costi di impianto. Tenendo
presente, comunque, che oltre un numero minimo di piatti non possiamo
andare, ulteriori aumenti di R comportano una lieve diminuzione del
numero di piatti a fronte di significativi aumenti di dimensione
della sezione trasversale della colonna, del condensatore e del
ribollitore; in altri termini, allaumentare di R (cio per R >> Rmin)
aumentano decisamente i costi relativi alla colonna e alle
apparecchiature di scambio termico e, al limite, al crescere di R
tendono allinfinito.
Da quanto detto risulta evidente che i costi di impianto, al crescere
di R, passano per un minimo.
54
Nmin
Rmin
Rott
R = Rmin
caratterizzato
da
certe
importanti propriet riguardanti la miscelazione delle correnti; in
particolare, si possono dedurre dal diagramma le informazioni
relative a portate massiche di correnti differenti.
Miscelazione Adiabatica di due correnti
Indichiamo con A, B e C le portate massiche delle correnti di
composizione zA, zB e zC e di entalpia specifica (per unit di massa)
hA, hB e hC rispettivamente; abbiamo utilizzato il simbolo z per le
composizioni in quanto si pu applicare ugualmente bene a un liquido,
un vapore oppure ad una miscela dei due, mentre lentalpia h si
riferisce allunit di massa di una corrente qualunque sia il suo
stato fisico. Misceliamo adiabaticamente le correnti A e B in modo da
ottenere la corrente C; possiamo
scrivere
per
tale
processo
di
miscelazione i seguenti bilanci:
A
C
A + B = C
bilancio di massa globale
A zA + B zB = C zC bilancio di massa sul
componente pi volatile
A hA + B hB = C hC
bilancio di entalpia
56
zA
zB
zC = 0
hA hB hC
sviluppando tale determinante otteniamo la seguente relazione
h B hC
z zC
= B
hC h A
zC z A
A questo punto, possibile rappresentare le correnti sul diagramma
entalpia-composizione; la relazione appena vista indica che i punti
h
A(hA,zA)
B(hB,zB)
C(hC,zC)
B
rappresentativi
delle
hB
rispettive
correnti,
risultano essere allineati.
hC
C
D
Analogamente, se realizziamo
il processo inverso, cio
dividiamo
adiabaticamente
A
E
F
una
corrente,
i
punti
hA
rappresentativi
delle
3
correnti
risultano
essere
0
1
ancora
allineati
sul
diagramma h-x.
zA
zC
zB
A h A + B h B + Q = C hC
Q
A
Vediamo,
ora,
come
si
esprimono
i
bilanci
se
associamo il calore Q ad una
delle correnti in ingresso
oppure in uscita.
C
B
Q
A
hA = hA + Q/A
C
A hA + B hB = C hC
A
Q
hB = hB + Q/B
C
B
A hA + B hB = C hC
hC = hC + Q/C
hC = hC Q/C
B
A hA + B hB = C hC
Una qualsiasi
relazioni:
delle
equazioni
viste
pu
A + B = C
essere
combinata
le
A zA + B zB = C zC
hB hC
hC h
con
zB zC
zC z
che
seguenti
h
(zA, hA) (zB, hB) (zC, hC)
A
hB
hA
(zA, hA) (zB, hB) (zC, hC)
C
hC
hC
hB
(zA, hA) (zB, hB) (zC, hC)
hA
zA
zC
zB
A(hA,zA)
B(hB,zB)
C(hC,zC)
rappresentativi
delle
rispettive
correnti,
risultano
essere
allineati. Se ricaviamo il valore della portata C dal bilancio di
materia sul componente pi volatile e lo sostituiamo nel bilancio di
massa globale, otteniamo:
z B zC
A
=
zC z A
B
se effettuiamo la stessa sostituzione ricavando, per, C dal bilancio
di entalpia, otteniamo:
h B hC
A
=
hC h A
B
59
In
definitiva
scrivere che:
h
hB
zB zC CD A BD hB hC
=
= =
=
zC zA AE B CE hC hA
C
hC
possiamo
hA
0
1
zA
zC
zB
A CD BD CB
=
=
=
B AE CE
AC
C AF BF
AB
=
=
=
B AE DF AC
C AF BF
AB
=
=
=
A EF BD CB
Tali relazioni rendono evidente la relazione esistente tra la
lunghezza dei segmenti riportati sul diagramma h-x e i rapporti delle
portate. E necessario precisare che abbiamo utilizzato la stessa
notazione sia per indicare le portate A, B, C che i punti
rappresentativi di tali portate: evidente che per indicare un
segmento abbiamo bisogno dei due punti estremi (per cui in questo
caso la notazione AD si riferisce al punto D e al punto A), mentre se
compare la sola lettera A (come, ad esempio, nel rapporto C/A) ci
riferiamo alla portata.
Sebbene la regola della leva sia espressa attraverso rapporti tra
portate massiche, pu essere riferita ad una base quantitativa
assoluta se nota una portata massica e le coordinate di tutti i
punti coinvolti. Se, ad esempio, una portata di 40 kg/h associata
sul diagramma h-x ad un segmento di lunghezza pari a 58 mm, allora
nel contesto di quella particolare applicazione della Regola della
Leva, un segmento di lunghezza pari a 29 mm si riferisce ad una
portata di 20 kg; con questo vogliamo porre in evidenza che anche
sullo stesso diagramma ed anche quando un punto in comune a due
applicazioni della regola della leva non si verifica la stessa
proporzionalit tra lunghezza dei segmenti e portate massiche.
Tali considerazioni sono valide per qualsiasi diagramma a cui
possibile applicare la Regola della Leva.
60
possibile
V1, y1
effettuare i seguenti bilanci:
L0, x0
D, xD
Ln
xn
Bilancio di entalpia
Vn+1 Hn+1 = Ln hn + D (hD + QC/D)
61
e non
punti
Ln(xn,hn)
D*(xD,hD+QC/D)
Ln
QC
D*
HD* - QC/D = hD
D
HD* = hD + QC/D
Vn+1
Vn+1 Hn+1 = Ln hn + D HD*
QR
VN+1 yN+1
B xB
LN xN
Lm-1
Bilancio di entalpia
hm-1 = Vm Hm + B (hB QR/B)
63
Lm-1(xm-1,hm-1)
Vm(ym,Hm)
B*(xB,hB-QR/B)
Lm-1
QR
B*
hB* + QR/B = hB
B
hB* = hB QR/B
Vm
Lm-1 hm-1 = Vm Hm + B hB*
distillazione:
D*
B*
F JA
Bilancio di entalpia
F JA + QR = D hD + B hB + QC
= D (hD + QC/D) + B (hB QR/B)
F JA = D hD * + B hB *
F JA = D JD * + B JB *
R+1 = V1/D
65
nella
relazione
precedente
QC
V1
hD* hD J D* hD
=
=
R +1 = =
D D(H1 hD ) H1 hD H1 hD
J D* hD
J D* hD H1 + hD J D* H1
R=
1 =
=
H1 hD
H1 hD
H1 hD
J D* H 1
R=
H 1 hD
Questa equazione consenta di attribuire al rapporto di riflusso
uninterpretazione grafica poich possibile rappresentare il
numeratore e il denominatore come segmenti sul diagramma h-x.
Riferiamoci
sempre
D*
JD *
ad un condensatore
totale, per il quale
a
la
corrente
D
V1
rappresentata da un
H1
punto sulla curva di
saturazione
del
liquido
(bubble
b
point
curve);
se
indichiamo con
hD
a = JD * - H1
D
b = H1 - hD
x
xD
si verifica che il
rapporto di riflusso
semplicemente esprimibile attraverso il rapporto di a su b.
66
possibile
D*
scrivere che:
Vn+1
Vn
D *Vn D *Vn+1
=
D * Ln1 D * Ln
Ln
Ln-1
xD
D *Vn Ln1
=
D * Ln1 Vn
Per
la
regola
della
leva,
possiamo esprimere tali rapporti
di segmenti come rapporti di
portate molari e si ha:
L n 1
Ln
=
Vn
V n +1
D *Vn+1 Ln
=
D * Ln Vn+1
Vn = Ln1 + D*
Vn+1 = Ln + D*
ne deriva che
Ln 1
Ln
=
Ln 1 + D * Ln + D *
ma ci pu essere vero se e solo se risulta
L n 1 = L n
Abbiamo dimostrato, in conclusione, che se il diagramma h-x
realizzato su base molare presenta due rette parallele come curve di
saturazione, valida lipotesi di portate molari costanti.
68
racchiusa
nella posizione del punto
F. In tale punto che, come
appena detto, rappresenta
B*
le
condizioni
di
alimentazione concorrono le
xB
zF
xD
seguenti linee:
69
la
70
F1 + F2 = F = D* + B*
mostra che B* si trova sulla
nellopportuna composizione xB.
retta
congiungente
D*
ed
del
tutto
generale,
per
le
ipotesi
viste,
e,
fondamentalmente, vi sono 3 possibilit da dover considerare: la
corrente F1, infatti, pu essere maggiore, minore o uguale a D* .
71
F1 + (V L) = D*
= V L
dove
>0
cio entra nel volume di controllo 1 .
Effettuando, invece, un bilancio sul volume di controllo 2 otteniamo
F2 - = B*
F2 + (L V) = B*
F2
F
F1
B*
xB
z2
z1
xD
ottimizzate, si passa da D* a
non
appena
una
retta
di
equilibrio interseca la retta
D*F1. Nel caso in cui F1 > D*
la portata negativa (cio
si ha che L > V); in altri
termini la portata esce dal
1
volume
di
controllo
e
possiamo scrivere i seguenti
bilanci:
F1 = + D*
F2 = B* -
F = F1 + F2 = D* + B*
72
F2 B *
=
B * F2
F1 D *
=
D * F1
F1
bbB*
xxx
x xB
xxx
z2
z1
xD
Vp+1 = Lp
Bilancio di massa sul componente pi volatile
F1 z1 + Vp+1 yp+1 = D* xD + Lp xp
Per quanto appena detto, tale bilancio si pu anche scrivere come
Vp+1 (yp+1 xp) = D* (xD z1)
Bilancio di Entalpia
F1 hF1 + Vp+1 Hp+1 = D* hD* + Lp hp
Che si pu anche scrivere come
Vp+1 (Hp+1 hp) = D* (hD* - hF1)
73
H p+1 hp
hD* hF1
=
y p+1 x p
xD z1
yn+1 =
B
D
Ln
xD
xn +
Ln + D
Ln + D
74
yp+1 =
Lp
Lp + D + Ls
Ls
D
xs
xD +
Lp + D + Ls
Lp + D + Ls
xp +
y = x
nel punto
x=
Dx D + Ls x s
D + Ls
Lm1
B
xm1
xB
Lm1 B
Lm1 B
ym =
1
2
3
4
5
D*
4
3
F
Ls
D
B*
xB
xs
xD
D * Ls
=
D *
Ls
si noti che i tre poli D* , e B* svolgono la stessa funzione delle
tre rette di lavoro viste nella costruzione di McCabe-Thiele. Il
passaggio da un polo allaltro realizzato in accordo con quanto gi
visto in precedenza: il passaggio da D* a realizzato non appena
una retta di equilibrio interseca la congiungente D* Ls , mentre il
passaggio da a B* avviene quando una retta di equilibrio interseca
la congiungente B* . Quanto detto implica che vogliamo lavorare in
condizioni di ottimo cio, fissato il rapporto di riflusso, con il
minimo numero di piatti teorici.
Distillazione in corrente di vapore
Quando un componente della miscela che si vuole separare acqua, ci
sono alcuni vantaggi nellutilizzare una corrente di vapor dacqua al
posto del ribollitore; in questa tecnica, il vapor dacqua deve
essere iniettato direttamente al fondo della colonna. Fissata la
nostra
superficie
di
controllo
nella
parte
terminale
della
colonna
V
al di sotto dellalimentazione F,
L
possiamo
effettuare
i
seguenti
D
bilanci:
F
Vm
Lm-1
ys=0
B
S = Vm = V
Nel
caso
della
costruzione
di
McCabe-Thiele,
per
la
costanza
delle portate molari, si ha che:
Lm-1 = B = L
76
B
(x x B )
S
y =
x =
B
xB
B S
B
e interseca lasse x per x = xB. In
xB
B S
definitiva, la costruzione a gradini
deve essere rappresentata fino al punto di coordinate (xB,0) che,
appartenendo alla retta di lavoro, descrive le correnti che si
incrociano al di sotto del fondo della colonna: si noti, infatti, che
una di tali correnti non contiene il componente pi volatile.
In ogni caso, resta sempre vero che le due rette di lavoro si
intersecano sulla retta di alimentazione; per dimostrare ci,
sottraiamo membro a membro i bilanci di massa sul componente pi
volatile relativi a due volumi di controllo di cui uno comprendente
la testa della colonna (e al di sopra dellalimentazione) e laltro
comprendente la coda della colonna (e al di sotto dellalimentazione)
xxxxB
Vy = Lx+ DxD
V y = Lx BxB
(V V)y = (L L)x + Dx + Bx
D
xD
dove
rappresenta il polo
per la coda della colonna; si noti
che,
oltre
a
trovarsi
sulla
congiungente BS, il polo si
trova anche sulla congiungente FD*
infatti,
se
effettuiamo
un
bilancio
globale
su
tutta
la
P = cost
T
aaaA
79
P = cost
T1
x1
y1
y2
T2
x2
Q
y*
xA*
z1
xB *
z2
xA*
xB *
Ricordiamo
brevemente
che
aumentando la temperatura lungo
la verticale per z1, abbiamo 2
liquidi
che
cambiano
composizione; arrivati al punto
triplo Q la temperatura si blocca
e ci troviamo in presenza di 2
liquidi di composizione xA* e xB*
in equilibrio con un vapore di
composizione y* : la temperatura
resta
bloccata
fino
alla
scomparsa
del
liquido
di
composizione xB* .
80
F zF
xB*
zF > xB*
xA *
F zF
xB *
B1
B2
I
due
impianti
visti
possono
essere
ritenuti
complementari;
per
tale
motivo
possono
essere
combinati tra loro in modo
da
condividere
il
condensatore
e
il
decantatore che fornisce le
correnti di riflusso ad
ogni colonna. La posizione
dellalimentazione dipende
dalla sua composizione zF:
81
se
zF < xA*
bisogna
alimentare
limpianto
sulla
colonna
di
si
deve
posizionarla
sulla
sinistra, mentre se
zF > xB*
colonna di destra. Se, invece, risulta xA* < zF < xB* si deve porre
lalimentazione sopra o sotto il condensatore (dipende se necessita
di essere raffreddata o meno).
La valutazione del numero di piatti teorici richiesti in ogni colonna
per una data separazione presenta ununica novit: entrambe le
correnti contenenti i componenti A e B purificati, sono prodotti di
coda. In altri termini, ogni componente della miscela binaria deve
essere visto come il meno volatile nella propria colonna di
distillazione: in effetti, lazeotropo il componente pi volatile
in entrambe le colonne.
Distillazione estrattiva
Quando un sistema bicomponente dotato di azeotropo ma le condizioni
di separazione in fase liquida non sono quelle viste in precedenza
(cio non vi interferenza con eventuali lacune di miscibilit)
necessario apportare alla tecnica
y
base
di
distillazione
qualche
modifica.
Nella
distillazione
estrattiva si aggiunge, alla miscela
III
binaria, un terzo componente di
volatilit trascurabile rispetto ai
due
componenti
di
partenza
II
(relativamente anche alle condizioni
operative
della
colonna
di
distillazione); in questo modo tale
I
componente
aggiunto
si
trova
esclusivamente nella fase liquida e
ci modifica la volatilit relativa
dei
componenti
originari
della
0
z
x
1
miscela binaria e, in particolare,
pu spostare lazeotropo ad una diversa composizione rendendo
possibile la separazione.
Possiamo assumere costante la concentrazione (espressa in frazioni
molari) del componente aggiunto; ci vero dal punto in cui
inserito nella colonna (in cima alla colonna o, comunque, vicino ad
essa) fino in fondo alla stessa dove rimosso come parte dei
prodotti di coda: lipotesi di portate molari costanti pu essere
applicata, come al solito, al sistema binario purch la variazione
del calore sensibile del componente aggiunto sia trascurabile.
La curva I riportata in figura, rappresenta un sistema bicomponente
da cui si vuole ottenere il componente pi volatile utilizzando una
miscela di composizione z: attraverso le normali tecniche di
distillazione non sarebbe possibile procedere oltre la composizione
azeotropica della miscela.
Quando presente il terzo componente C (quello aggiunto) possibile
introdurre per i due componenti A e B costituenti la miscela
originaria le frazioni molari su base libera:
82
xA* =
moli di A
moli di A + moli di B
xB * =
moli di B
moli di A + moli di B
y =
1 f
1
x +
z
f
f
84
Distillazione Batch
Si osservi che se una quantit finita di vapore si allontana da una
quantit finita di liquido allora, inevitabilmente, entrambe le fasi
saranno soggette ad una progressiva variazione di composizione
durante la distillazione e la temperatura, affinch ci accada, deve
necessariamente aumentare.
Questo contrasta con la distillazione continua dove tutte le
composizioni e le temperature sono indipendenti dal tempo.
Nella Distillazione Batch (discontinua) non si opera su di
unalimentazione continua e costante, ma su di una quantit
prefissata caricata nel ribollitore; possiamo indicare con B0 e x0 la
quantit
di
liquido
e
la
sua
composizione
al
ribollitore
allistante di tempo t = t0 (istante
iniziale)
con
B
e
x,
invece,
y(t)
indichiamo gli stessi valori in
funzione del tempo. Con D e x D
D xD
indichiamo
la
quantit
di
distillato e la sua composizione
media che esprimibile come
B
xD =
ydt
t0
dove
y
la concentrazione istantanea del distillato.
Riassumendo, quindi, nel ribollitore presente una carica B di
liquido che diminuisce nel tempo (valore iniziale B0): ovviamente,
anche la sua composizione x varia nel tempo impoverendosi del
componente pi volatile (valore iniziale x0). Il prodotto di uscita
(distillato D) aumenta nel tempo ed indichiamo con y la sua
concentrazione istantanea (distillato prodotto nellunit di tempo) e
con x D la concentrazione media del distillato che si accumula nella
vasca di raccolta ( x D si pu considerare come media ponderale dei
valori y dallistante iniziale t0 allistante generico t).
Ai fini dello studio della colonna batch, possibile effettuare le
seguenti ipotesi semplificative:
Adiabaticit
La
capacit
della
colonna
e
del
condensatore
trascurabili rispetto alla carica iniziale B0
85
sono
B0 = B + D
B dx = (y - x) dB
B
1
1
dB
=
B B x y xdx
0
0
1
1
dB =
dx
B
yx
x
B
1
dx
=
ln
B0 x0 y x
Tale relazione conosciuta come
Equazione
La
distillazione
discontinua
pu
industriale in due differenti modi:
essere
di
Rayleigh
condotta
livello
1. Distillazione a y costante
variando
opportunamente
il rapporto di riflusso durante la distillazione
possibile mantenere y costante (cio si ha y = x D )
2. Distillazione a riflusso costante
in
questo
caso
lasciamo costante proprio il rapporto di riflusso
(necessariamente y e x D variano nel tempo)
Se possibile applicare la Legge di Henry in un ampio campo di
composizioni,
lintegrazione
dellequazione
di
Rayleigh
B
x
1
1
dx =
ln =
ln
B0 x0 x(H 1)
H 1 x0
86
1
1 + ( 1)x
=
y x ( 1)x(1 x )
y/ x
(1 y)/(1 x)
da cui si ha
x
x
B
1 1+ ( 1)x
1 1
1
1 x
1 x
ln =
dx
dx
ln
ln
=
+
=
+
B0 1 x0 x(1 x)
1 x0
1 x0 x 1 x
1 x0
Precisazioni
1. Nei ragionamenti svolti fin ad ora abbiamo sempre ipotizzato di
avere a disposizione un condensatore totale il cui rapporto di
riflusso esprimibile attraverso la relazione
J D* H 1
R =
H 1 hD
Vogliamo analizzare, a questo punto, cosa cambia se abbiamo a che
fare con un CONDENSATORE PARZIALE; ci significa che le correnti V1 D
e
L0
hanno
composizioni
differenti: inoltre, le correnti D
V1 y1 H1
e L0 sono in equilibrio.
QC
D
xD
HD
L0
x0
h0
lecito
schematizzare
tale
processo
ipotizzando
che
lo
87
H1
QC
D* JD*
L0
JD* = HD + QC/D
HD
V1 H1 = D JD* + L0 h0
h0
V1 H1 = D HD + QC + L0 h0
riferimento
alla
testa
della
R+1 = V1/D
R +1 =
RR
h J * H1
R 1 0 = D
H1
H1
H h0
R 1
H1
J D* H 1
=
H1
J D* H 1
R =
H 1 h0
Tale espressione, quindi, rappresenta il rapporto di riflusso nel
caso di CONDENSATORE PARZIALE.
Questa equazione consente di attribuire al rapporto di riflusso
uninterpretazione grafica poich possibile rappresentare il
numeratore e il denominatore come segmenti sul diagramma h-x.
Si noti, infatti, che le correnti D* V1 L0 risultano essere allineate
in quanto miscelate adiabaticamente; inoltre, le correnti D e D*
differiscono per il solo contenuto entalpico in quanto portata e
composizione sono proprio le stesse: possibile, quindi, valutare il
rapporto di riflusso applicando la Regola della Leva.
88
D*
JD*
V1
R=
H1
D
HD
L0
L
D * V1
= 0 =
D
D*
V1 L0
D* V1 = (JD* - H1)/cos
h0
V1 L0
L0
= D* L0 D* V1 =
= (JD* - h0)/cos
- (JD* - H1)/cos
+
=
xD
= (H1 - ho)/cos
in
definitiva,
possibile
scrivere
che:
D *V1 J D* H 1
=
R=
V1 L0
H 1 h0
2. Vogliamo solo precisare che per la Regola di Trouton si ha, in
realt, che
M
= costante
T
dove
peso molecolare
T temperatura di ebollizione (K)
calore latente di vaporizzazione per unit di massa
89