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MASSIMA TENACITA
MINIME DEFORMAZIONI
1
R A F F R E D D .
V E L O C E
e d
UNIFORME:
O T T I M A
STRUTTURA
-
RAFFREDD. LENTO E
NON-UNIFORME
STRUTTURA MISTA
BASSA RESISTENZA A
DANNEGGIAMENTO
fig.2
BUONA Struttura allo stato
ricotto: carburi su matrice ferritica
fig.3
PESSIMA struttura allo stato
ricotto: forte bande di
segregazione, scar Bainite
T.T.N. S.p.a.:
Linea di tempra sottovuoto con spegnimento
bagni di sale ad alta-bassa temperatura,
1.- carico - scarico robotizzati,
2.- assenza di decarburazione in superficie,
3.- ottima resilienza,
4.- deformazioni contenute.
fig.4
Transitando nel sale ad alta temperatura si sfrutta la finestra bainitica
possieduta dagli acciai per lavorazione a caldo (cfr. fig.1) ed in tal modo, senza
che avvenga alcuna trasformazione strutturale, si uniforma la differenza di
temperatura tra il cuore e la superficie, cosa fondamentale, come vedremo, per
il contenimento della deformazione, mentre nel passaggio dal sale a 500C a
quello a 200C si attraversa il punto di inizio di trasformazione martensitica
con una velocit sufficientemente elevata da evitare il naso bainitico o al pi da
lambirlo nella parte inferiore (cfr. fig.5), con formazione in tal modo di bainite
inferiore e martensite e quindi con lottenimento di una struttura adeguata dal
punto di vista delle propriet meccaniche, prima fra tutte la resilienza.
In T.T.N. abbiamo realizzato un gran numero di prove posizionando dei
provini standard di resilienza senza intaglio, con dimensioni 10X10X55 mm,
in fori di raffreddamento di grosse matrici per pressofusione, spingendoli ad
una profondit tale da simulare il comportamento del cuore dello stampo ed
abbiamo poi raffreddato le matrici nei bagni di sale fusi (ciclo1).
Parallelamente dei provini analoghi sono stati posizionati in simulacri di stampi
con dimensioni simili a quelli raffreddati in bagno di sale e sono invece stati
raffreddati in gas ad una pressione di 6 bar (ciclo2). Tali provini, dopo essere
stati rettificati sono stati oggetto di prove di resilienza condotte presso
lUniversit di Trento con un pendolo Charpy 300 J strumentato che ha messo
in luce il comportamento sostanzialmente diverso dei pezzi raffreddati in gas
rispetto a quelli raffreddati in bagno di sale.
1000
CUORE
Temperatura (C)
800
BAGNO DI
SALE A 220C
SUPERFICIE
600
400
BAGNO DI
SALE A 520C
200
0
1 ,0 0 E + 0 0
1 ,0 0 E + 0 1
1 ,0 0 E + 0 2
1 ,0 0 E + 0 3
1 ,0 0 E + 0 4
T e m p o ( s 1) , 0 0 E + 0 6
1 ,0 0 E + 0 5
fig.5
Curve di raffreddamento di un particolare in 1.2343 in bagno di sale a doppio
stadio con termocoppie a cuore e in superficie del pezzo
Nelle figg.6-7 sono riportate le registrazioni delle curve di impatto per i
materiali rinvenuti. Si pu notare come per il ciclo 1 il comportamento del
campione sia tipicamente duttile, tant che il provino risulta essersi
deformato plasticamente assorbendo tutta lenegia del pendolo senza
rompersi (cfr. fig. 8), mentre per il ciclo 2 il comportamento a frattura per
impatto sia tipicamente fragile, dato che la frattura sopravviene senza che sia
stato raggiunto lo snervamento generalizzato e senza che il provino si sia
deformato plasticamente prima della rottura (cfr.fig.9). I dati riepilogativi in
Tab.1 mostrano anche che il materiale trattato con il ciclo 1 assorbe pi
energia ad impatto del materiale trattato con il ciclo 2.
Per interpretare questo comportamento necessario fare riferimento ai
micromeccanismi di frattura e quindi alle diverse caratteristiche
microstrutturali dei materiali. Dal punto di vista dei micromeccanismi di
frattura, levento critico la propagazione dinamica della microcricca
originata dalla rottura di un carburo; la frattura si ha quando lo sforzo
principale massimo nella zona plastica supera lo sforzo critico di clivaggio
che dipende dalle dimensioni delle microcricche. Il materiale temprato con il
ciclo 2 ha una microstruttura pi grossolana di quello ottenuto con il ciclo 1
e quindi il relativo sforzo critico di clivaggio minore e pu essere raggiunto
per valori pi bassi del carico applicato.
In conclusione possiamo dire che il materiale temprato sottovuoto,
presentando una struttura bainitico superiore-martensitica con carburi
grossolani risulta molto pi fragile del materiale temprato in bagno di sale,
che presenta invece una struttura martensitica con carburi fini e
omogeneamente interdispersi nella matrice; questa differenza dei valori di
T.T.N. S.p.A. - DIP. TEMPRA BAGNO DI SALE-SOTTOVUOTO
CARICO (KN)
fig.6
Registrazione forza-deformazione di n3 provini temprati sottovuoto con
raffreddamento in bagno di sale (ciclo 1); si evidenzia come i tre campioni
abbiano assorbito completamente lenegia di 300 J del pendolo senza rompersi,
mostrando unelevata tenacit.
CARICO (KN)
DEFLESSIONE (mm)
fig.7
Registrazione forza-deformazione di n3 provini temprati sottovuoto con
raffreddamento in gas a 6 bar (ciclo 2); si evidenzia come i tre provini si siano
rotti di schianto per valori di energia piuttosto bassi, mostrando uno scarso
valore di tenacit.
Energia
(J)
ciclo1
camp.1
ciclo1
camp.2
ciclo1
camp.3
ciclo2
camp.1
ciclo2
camp.2
ciclo2
camp.3
>300
>300
>300
65.9
93.8
74.15
Tab.1
T.T.N. S.p.A. - DIP. TEMPRA BAGNO DI SALE-SOTTOVUOTO
fig.8
Provino di resilienza non rotto
Ottima tenacit
fig.9
Provino di resilienza rotto
Scarsa tenacit
10
TEMPERATURA (C)
CARBURI
T
P E R L IT E
CUORE
T
S U P E R F IC I E
B A IN IT E
M A R T E N S IT E
SFORZO (
)
T E M P O (m in )
DEFORMAZIONE
sn
TEMPERATURA (C)
fig.10
Raffreddamento in bagno di sale a doppio stadio
CARBURI
P E R L IT E
CUORE
S U P E R F IC I E
T
B A IN IT E
M A R T E N S IT E
SFORZO (
)
T E M P O (m in )
DEFORMAZIONE
sn
fig.11
Raffreddamento in gas ad alta pressione (6bar)
T.T.N. S.p.A. - DIP. TEMPRA BAGNO DI SALE-SOTTOVUOTO
11
vista della ripetibilit dello spegnimento. Come risulta ben intuibile, quando
si realizza un raffreddamento con gas ad alta pressione, la velocit con cui il
flusso di gas lambisce un pezzo dipende dalla strutturazione della carica
posta allinterno del forno; pezzi pi vicini agli ugelli di uscita del gas si
raffredderanno pi rapidamente di pezzi posizionati centralmente sul cestello
di carica, i quali molto spesso risultano parzialmente schermati dai pezzi
limitrofi. Ne consegue che al variare della composizione della carica e della
posizione dei pezzi in forno si otterranno delle velocit di raffreddamento
differenti ed anche su uno stesso particolare, se di grosse dimensioni, si
avranno delle disuniformit di temperatura considerevoli. Questo produce
dei T non solo tra cuore e superficie ma anche tra zone attigue dello stesso
particolare e quindi, per quanto visto prima, delle distorsioni inevitabili ed
imprevedibili (cfr. fig.12).
Al contrario quando una carica, comunque composta, viene immersa in un
bagno di sale con un volume pi di 10 volte superiore al volume massimo
della carica, tutti i particolari vengono lambiti allo stesso modo dal sale fuso
e la superficie di pezzi di grosse dimensioni si trova ad essere termostatata in
modo assolutamente uniforme, senza che si producano T tra zone differenti
sulla superficie e quindi senza che si producano distorsioni indesiderate (cfr.
allegati n 1-2-3). Altro fatto molto importante che, qualunque sia la
disposizione dei pezzi sul cestello di carica, tutti vengono termalizzati nello
stesso identico modo. Ne risulta che non solo le deformazioni saranno
certamente contenute (cfr. fig.13), ma soprattutto saranno ripetitive,
ovverosia se una tipologia di particolari si deforma in un certo modo dopo un
raffreddamento in sale, ci si aspetta che si deformer sempre nello stesso
modo.
Lestrema riproducibilit dei risultati che si ha con lo spegnimento in bagno
di sale consente, dopo aver accumulato un bagaglio di esperienza frutto
dellosservazione di centinaia di casi, di acquisire una certa capacit
previsionale sul comportamento di un certo tipo di particolari relativamente
alle deformazioni da trattamento termico e nel poter quindi dare delle utili
indicazioni ai costruttori di stampi su quali sovrammetalli lasciare.
12
fig.12
Il raffreddamento in bagno di sale consente di contenere le
deformazioni anche su stampi di grosse dimensioni
fig.13
Il raffreddamento in gas ad alta pressione (6 bar) non permette di contenere le
deformazioni al di sotto di limiti accettabili su stampi di grosse dimensioni.
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