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di Bernd A. Laska
Presentiamo uno studio estremamente interessante quanto importante
in relazione al pensiero di Max Stirner e della sua influenza sulla
formazione e sviluppo teorico di una delle figure centrali della
modernità filosofica, addirittura di uno dei cosiddetti "maestri del
sospetto": Friedrich Nietzsche.
di Bernd A. Laska
Presso alcuni autori, più prudenti e più disciplinati nei loro scritti,
menzionare Stirner sembra essere un atto mancato: Edmund
Husserl non lo nomina una sola volta nei suoi testi, lettere, ecc. e
ciò non per aver ignorato le sue idee o averle ritenute insignificanti,
ma perché -- come l'abbiamo appreso incidentalmente -- voleva
proteggere i suoi allievi (e proteggere se stesso?) dalla loro "potere
di seduzione" [14]. Ci volle la situazione estrema
dell'imprigionamento per portare Carl Schmitt a dire qualcosa di
un rapporto a Stirner che aveva dissimulato dalla sua giovinezza
[15]. E se Theodor W. Adorno riconosceva tra pochi che Stirner
era colui che "aveva sollevato il problema" evitò minuziosamente di
spiegarsi con lui sul piano degli argomenti, cioè semplicemente di
menzionarlo [16]. Le ragioni non espresse da tali partigiani -- il cui
numero è difficilmente valutabile -- sono senza dubbio simili a
quelle dei visionari apocalittici evocati in precedenza.
Altri autori più recenti, come per esempio
Ottmann e Safranski citati in precedenza,
si vogliono oggettivi e superiori. Si nota
non di meno presso loro nei confronti di
Stirner, un ambivalente stupore che essi
si sforzano -- come lo aveva fatto in
modo prototipico il giovane Marx -- di
eliminare per mezzo della tesi già
segnalata del "carattere piccolo-
borghese".
[1] Friedrich Nietzsche: Aus dem Nachlass 1884-85, Fragment Nr. 34 [232],
April-Juni 1885. In ders.: Sämtliche Werke (Opere complete), KSA (Hg.
Colli/Montinari), volume 11, p. 498.
[3] Si è studiato e si studia ancora l'evoluzione di Nietzsche nel corso della sua
infanzia e della sua adolescenza sin nei minimi dettagli. Così, negli ultimi anni,
Hermann Josef Schmidt, professore di filosofia all'università di Dortmund, ha
tentato in un modo del tutto particolare, in quattro volumi di 2500 (!) pagine,
di scoprire il Nietzsche manifestamente ancora e sempre "nascosto" (dopo un
secolo di ricerche nietzscheane): Nietzsche absconditus, oder: Spurenlesen bei
Nietzsche, 4 volumi, Aschaffenburg: IBDK 1991-1994. Tuttavia, Schmidt si
arresta precisamente al 1864, dunque poco prima della crisi iniziale di
Nietzsche e scruta da allora, con la sua meticolosità abituale, la possibile
relazione di Nietzsche con il poeta Ernst Ortlepp (Der alte Ortlepp war's wohl
doch, oder: für mehr Mut, Kompetenz und Redlichkeit in der
Nietzscheinterpretation, Aschaffenburg: Alibri 2001, 440 pp.). Il fatto che
Schmidt limiti le sue ricerche agli anni anteriori al 1864 è tanto più notevole in
quanto ho presentato, il 5 luglio 1991, agli "Erstes Dortmunder Nietzsche-
Kolloquium", organizzato da lui, la mia scoperta biografica a proposito della
crisi iniziale di Nietzsche dell'ottobre 1865.
[4] Friedrich Nietzsche: Rückblick auf meine zwei Leipziger Jahre (17. Oktober
1865 bis 10. August 1867). In: Ders.: Werke in drei Bänden, hg. v. Karl
Schlechta, München: Hanser 1954, terzo volume, pp. 127-148.
[5] Alois Riehl: Friedrich Nietzsche -- der Künstler und der Denker. Stuttgart:
Frommann 1897, p. 81.
[6] Henning Ottmann: Philosophie und Politik bei Nietzsche. Berlin: Walter de
Gruyter 1982, p. 309.
[7] Rüdiger Safranski: Nietzsche. Biographie seines Denkens. München:
Hanser 2000. p. 122-129. (Edizione italiana: Nietzsche. Biografia di un
pensiero, Longanesi: Milano 2001). Sul motivo del capitolo consacrato a Stirner
nel libro di Safranski vedere: Bernd A. Laska: Den Bann brechen! -- Max
Stirner redivivus. Teil 2: Über Nietzsche und die Nietzscheforschung.
In: Der Einzige. Vierteljahresschrift des Max-Stirner-Archivs Leipzig, Nr. 4
(12), 3. Novembre 2000, pp. 17-23.
[8] Curt Paul Janz: Friedrich Nietzsche. Biographie in drei Bänden, München:
Carl Hanser, 1978-1979. (Edizione italiana: Vita di Nietzsche, 3 volumi, Bari:
Laterza 1980-1982. 1. Il profeta della tragedia, 1844-1879; 2. Il filosofo della
solitudine, 1879-1889; 3. Il genio della catastrofe, 1889-1900).
[9] Sono apparsi, già nel terzo tomo (pp. 443-446) dei "Supplementi e
correzioni" ai tomi 1 e 2. Per la seconda edizione presso Hanser, vi furono altre
correzioni e complementi, perché, come Janz ha scritto in un articolo apparso
separatamente ed intitolato »Supplementi alla biografia di Nietzsche« (in:
Nietzsche Studien, 18, 1989, pp. 426-431), il pubblico avendo mostrato un
grande interesse per la sua opera, numerosi "testi provenienti da collezioni
particolari ordinariamente poco accessibili o congetturali" sono stati messi a
sua disposizione. Diverse edizioni dell'opera sono apparse dal 1981 ad oggi
presso "dtv" e, in ultimo luogo, nel 1999 presso le edizioni "Zweitausendeins".
[10] Ritroviamo ancora questi errori nell'ultima edizione, una volta di più
completata, apparsa presso "Zweitausendeins". Per quel che concerne le
correzioni di questa edizione e delle precedenti, cfr. il breve resoconto di
Richard F. Krummel in Germanic Notes and Reviews, 32,2 (Fall / Herbst 2001),
p. 200.
[12] Le due citazioni da: Bernd A. Laska: Ein dauerhafter Dissident. 150 Jahre
Stirners »Einziger«. Eine kurze Wirkungsgeschichte. Nürnberg: LSR-Verlag
1996 (»Stirner-Studien«, Band 2), pp. 88 e seg.
[13] Roberto Calasso: Der Untergang von Kasch. (Prima edizione italiana: La
rovina di Kasch, Milano: Adelphi 1983, pp. 329-331). Bisognerebbe ancora
citare Ronald Paterson, autore della prima -- e sino ad oggi ultima --
monografia su Stirner nello spazio culturale anglosassone (1971), che approda
egualmente alla conclusione seguente: "Una società, in cui l'indifferentismo
egocentrico diventasse il comportamento generale, sarebbe una società ai
limiti della disintegrazione". Cfr. Paterson, Ronald W. K., The Nihilistic Egoist
Max Stirner, London: Oxford University Press,1971, p. 316.
[16] Citato in: Hans G. Helms: Die Ideologie der anonymen Gesellschaft. Köln:
Du Mont Schauberg 1966, p. 200.
[18] Bernd A. Laska: Den Bann brechen! -- Max Stirner redivivus. Teil
1: Über Marx und die Marxforschung. In: Der Einzige. Vierteljahresschrift
des Max-Stirner-Archivs Leipzig, Nr. 3 (11), 3. August 2000, pp. 17-24; Cfr.
anche Teil 2: Nietzsche und die Nietzscheforschung. In: idem, Nr. 4 (12),
3. November 2000, pp. 17-23.
[19] Sulla storia dell'influenza: Laska: Dissident, loc. cit. (n. 12); Habermas
cominciò la sua carriera filosofica con una condanna furiosa -- e non meritevole
di essere letta -- intitolata Absurdität der Stirner'schen Raserei, (Assurdità
della follia furiosa stirneriana), Das Absolute und die Geschichte, Dissertazione
(tesi), Bonn, 1954, pp. 16-34. Fece sempre in seguito, anche in lavori sui
giovani hegeliani, una grande deviazione intorno a Stirner, arrivando anche a
escluderlo da enumerazioni come "Feuerbach, Ruge, Marx, Bauer e
Kierkegaard". (Habermas, Jürgen: Drei Perspektiven -- Linkshegelianer,
Rechtshegelianer und Nietzsche. In: Der philosophische Diskurs der Moderne,
Frankfurt/M: Suhrkamp, 1985, pp. 65-103. Tr.it.: Il discorso filosofico della
modernita: dodici lezioni, Bari: Laterza 1987), attestando così un'intuizione,
che lo faceva collocare nel quadro della recezione clandestina di Stirner.
[21] Cfr. Laska: Dissident, loc. cit. (n. 12), pp. 23 e seg.
[25] Robert Otto Anhuth: Das wahnsinnige Bewusstsein und die unbewusste
Vorstellung. Ein Ant(h)elogikon der Hartmann'schen Philosophie. Halle: Fricke
1877, p. 52.
[26] Cfr. Laska: Dissident, loc. cit. (n. 12); Laska, Bann, Teil 1, loc. cit. (n. 18)
.
[27] Per alcuni, Stirner è diventato un idolo. È così che John Henry Mackay,
suo futuro biografo, rapresentò in suo nome un ultra-liberalismo di
provenienza nord americana battezzato "anarchismo individualista", diretto
contro l'anarchismo collectivista costruito a partire da Proudhon, Bakunin e
Kropotkin.
[30] Wolfert von Rahden: Eduard von Hartmann "und" Nietzsche. Zur Strategie
der verzögerten Konterkritik Hartmanns an Nietzsche. In: Nietzsche-Studien,
13 (1984), pp. 481-502. Rahden è il solo autore, nei trenta anni di esistenza
dei "Nietzsche-Studien", ad affrontare brevemente la questione "Nietzsche e
Stirner" -- in una lunga nota a pie' di pagina, p. 492.
[31] Su Lauterbach cfr. Bernd A. Laska: Ein heimlicher Hit. 150 Jahre
Stirners "Einziger". Eine kurze Editionsgeschichte. Nürnberg: LSR-Verlag
1994 (S. 18-28). La prefazione de Lauterbach a tutte le edizioni Reclam di
»L'Unico«, dal 1893 al 1924. Apparirà senz'altro strano che sia proprio un
avversario di Stirner ad essere stato la forza motrice concreta alla sua
riscoperta. Tuttavia, quel che è stata chiamata la "seconda rinascita di Stirner"
a partire della metà del 1960 -- dopo che Stirner era di nuovo caduto in oblio
per quasi mezzo secolo -- subì la stessa oscillazione secondo lo stesso modello.
Colui che vi svolge il ruolo di trionfatore sul "pericoloso" Stirner non fu questa
volta Nietzsche, ma Karl Marx (vedere Laska, op. cit.).
[32] Friedrich Heman: Der Philosoph des Anarchismus und Nihilismus. In: Der
Türmer, 9. Jg., Band I, Okt. 1906, S. 67-74.
[37] Citato in Bernoulli: Overbeck..., op. cit. (n. 33), p. I/136 e seg.
[38] Cfr. Ottmann: Philosophie..., op. cit., p. 309; Safranski: Nietzsche, op.
cit., p. 129.
[43] Friedrich Nietzsche: Werke in drei Bänden (Opere in tre volumi), Hg. Karl
Schlechta. München: Hanser 1954, volume 3, pp. 133.
[46] Nietzsche: Werke (ed. Schlechta), op. cit., Tomo III, p. 148.
[47] Werner Ross: Der ängstliche Adler. Stuttgart: DVA 1980, p. 158.
[48] John Henry Mackay, Max Stirner. Sein Leben und sein Werk, (Max Stirner,
la sua vita e la sua opera), Berlin-Charlottenburg, Selbstverlag, 1914, p. 90.
[49] Manfred Kliem: Wer war der im Engels-Brief vom 22. Oktober 1889
genannte, bisher nicht identifizierte Junghegelianer "Mussak"? In: Beiträge zur
Marx-Engels-Forschung, Band 29, Berlin 1990, pp. 176-185.
[51] Parto dall'ipotesi che Nietzsche ha nutrito per un breve arco di tempo
l'idea di rianimare e di sviluppare la filosofia dei Lumi radicale di Stirner.
Tuttavia, la sua opera filosofica, benché vi si possano trovare numerose tracce
di questo autore, mirava a "superarlo " soffocandolo ed è così nell'ottica di
questa funzione che egli la concepì molto spesso (cfr. la ricezione clandestina
di Stirner evocata all'inizio). È egualmente nell'ottica di questa funzione che si
può vedere un netto parallelo con l'evoluzione di Marx, cfr. Laska, Bann, Teil 1:
Marx und Marxforschung; op. cit. (n. 18), Teil 2: Nietzsche un d
Nietzscheforschung, op. cit. (n. 18).