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Corso di elettrotecnica

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CORSO DI ELETTROTECNICA - LEGGI FONDAMENTALI


Queste lezioni sono volutamente private di difficili trattazioni matematiche che potrebbero scoraggiare il principiante dall'intraprenderne la lettura. Per cominciare
questo affascinante hobby non necessario sapere a menadito le formule o i calcoli, ma necessaria la conoscenza dei principi di base sulla quale la materia si
basa e si evolve. Questo corso vuole essere un primo approccio all'elettronica che dia sufficiente 'cultura' in tal senso senza per entrare in particolari di difficile
ricezione. Una conoscenza pi approfondita della materia potr venire in seguito, dopo prove pratiche e dopo aver letto libri pi 'scientifici'.

LA CORRENTE ELETTRICA
La corrente elettrica sostanzialmente un movimento di elettroni da un punto ad un altro. Gli elettroni (carica negativa) vengono attirati da
forze positive quali ioni positivi e pi generalmente dalla carica positiva dei protoni, i quali formano il nucleo assieme ad altre particelle.
Quando un elettrone entra nel 'campo di forza' di una di queste cariche tende a spostarsi (se pu) per raggiungerla ed eventualmente
combinarsi con essa. Gli effetti del passaggio della corrente sono molteplici. Si va dal riscaldamento dell'elemento che viene attraversato,
agli effetti magnetici, agli effetti radioelettrici.... La corrente ha come unit di misura gli Ampere (A)

LA TENSIONE
La tensione indica il potenziale al quale un corpo carico. In stato di normalit i corpi sono neutri, ovvero hanno egual numero di cariche
positive e negative. A seguito per dell'aplicazione di forze esterne (calore, corrente, magnetismo, sfregamento, etc...) I corpi possono
aquisire potenziale positivo se hanno 'perso' elettroni e potenziale negativo se ne hanno 'aquistati'. Questo potenziale proporzionale alla
quantit di cariche accumulate. Se due corpi hanno un potenziale diverso il potenziale tra i due corpi si chiamer 'differenza di potenziale'
e solo tra due corpi con potenziale diverso si avr circolazione di corrente. In pratica le cariche negative tendono sempre a ricombinarsi
con quelle positive provocando la 'corrente elettrica', ovvero un moto di elettroni da un punto ad un altro. Per fare ci gli elettroni debbono
spostarsi in un mezzo idoneo chiamato conduttore. La differenza di potenziale si misura in Volt (V)

LA CORRENTE CONTINUA
La corrente continua generata da un apposito generatore (batteria, alimentatore, accumulatore, etc...) ed caratterizzata dal fatto che
mantiene inalterato il suo verso di scorrimento. In pratica prendendo ad esempio una pila potremo notare che il - ed il + sono
contrassegnati sugli elettrodi, indicando da dove escono le cariche e dove arrivano. I Poli delle pile sono inamovibili, nel senso che il rester SEMPRE negativo ed il + rimarr SEMPRE positivo. Ci fa in modo che nell'utilizzatore collegato alla pila la corrente scorra
SEMPRE e SOLO dal polo negativo a quello positivo. Convenzionalmente il verso della corrente indicato dal + al -, ma ci non tragga in
inganno, visto che si tratta solo di una convenzione. Indicando su un sistema di assi cartesioni il valore della corrente in ordinata ed il
tempo in ascissa otterremo il seguente risultato:

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LA CORRENTE ALTERNATA
La corrente alternata generata da un apposito generatore (alternatore, oscillatore elettronico, etc...) ed caratterizzata dal fatto che
inverte continuamente la polarit di scorrimento della corrente generalmente ad una frequenza costante. In parole povere i poli del
generatore scambieranno continuamente la loro polarit ad un ritmo che dipende dalla frequenza di generazione. In regime di corrente
alternata alcuni componenti (condensatori, bobine, etc...) si comportano in maniera differente che in regime di corrente continua. La
corrente alternata po assumere forme diverse secondo il metodo usato per generarle:

I CONDUTTORI
Un conduttore un elemento che non si oppone al passaggio della corrente. Pi scientificamente un conduttore possiede dei legami
covalenti deboli e possiede molti elettroni che possono definirsi 'liberi' nelle bande di valenza. I legami covalenti rappresentano la forza di
'adesione' degli elettroni al nucleo ed al reticolo cristallino. Pi bassa e meno forza sar necessaria per 'strappare' l'elettrone al nucleo
stesso. In parole povere con una piccola forza applicata l'elettrone sar in grado di 'circolare' liberamente nella struttura del conduttore,
determinando cos il passaggio della corrente (corrente = movimento di elettroni).
La banda di valenza generalmente l'orbita pi esterna di un atomo sulla quale sono presenti gli elettroni di valenza. Questi sono gli
elettroni che potranno essere 'strappati' dal nucleo e sono anche quelli che si 'legano' con atomi vicini per realizzare il reticolo cristallino.
Essendo i pi esterni all'atomo sono quelli che risentono in maniera minore della forza di attrazione del nucleo e per questo sono coinvolti
nel processo di circolazione della corrente. Si noti che un conduttore rimane sempre neutro dopo il passaggio di una corrente perch gli
elettroni 'strappati' vengono subito rimpiazzati da quelli forniti dal generatore di corrente incaricato di far passare la corrente stessa.

GLI ISOLANTI
Al contrario dei conduttori gli isolanti non permettono il passaggio della corrente. Grazie a legami covalenti molto forti per ottenere un
passaggio di corrente necessario applicare forze molto grandi e che generalmente portano alla distruzione irreversibile della struttura
cristallina ed in definitiva alla distruzione dell'isolante stesso.

LA RESISTENZA ELETTRICA
Una resistenza fondamentalmente un elemento che si oppone al passaggio degli elettroni. In altre parole un conduttore (perch non
impedisce il passaggio) che per non pu definirsi 'ottimo'. In pratica gli elettroni vengono ostacolati a causa di scontri con altri elettroni,
per carenza di elettroni nella banda di valenza e per altre cause. La resistenza in un conduttore aumenta con l'aumentare della lunghezza
dello stesso, ma diminuisce con l'allargarsi della sua sezione e dipende in maniera univoca dal tipo di materiale con cui realizzato. Una
resistenza provoca SEMPRE una perdita di energia, che generalmente si trasforma in calore. Le stufe elettriche sfruttano proprio questo

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effetto per riscaldare l'ambiente. In pratica il filamento (che una resistenza in definitiva) si riscalda per l'energia che 'fa perdere' in
contrasto al passaggio della corrente. Si potrebbe interpretare l'effetto di riscaldamento con l'attrito generato dagli elettroni muovendosi nel
conduttore. Pi corrente passa pi la resistenza scalda perch aumenta l'attrito generato dal movimento delle cariche. La resistenza si
misura in Ohm.

IL CONDENSATORE
Questo componente, come esplicita il nome, 'condensa' ovvero 'accumula' cariche elettriche. Fondamentalmente
costituito da due 'facce' di materiale conduttore poste molto vicine tra loro separate da un isolante, chiamato 'dielettrico'. Sfruttando il
principio di attrazione delle cariche elettriche di segno opposto il condensatore trattiene sulle sue facce (armature) una certa quantit di
cariche che dipende dalla sua capacit. Il valore di questa capacit direttamente proporzionale alla superficie delle armature ed
inversamente proporzionale alla distanza fra esse (in pratica pi lontane sono le armature meno la forza di attrazione delle cariche ha
luogo). Dipende anche dalla 'costante dielettrica' del mezzo isolante dal quale sono separate. Fondamentalmente un condensatore appare
come un circuito aperto alla corrente continua, tranne durante il tempo di carica. Tale componente infatti permette il 'movimento' degli
elettroni da quando scarico fino alla carica completa, ovvero quando le sue armature hanno raggiunto il valore di tensione del generatore
che lo carica. Da quel momento in poi la corrente cessa il suo movimento. In regime di corrente alternata invece il condensatore ha un
comportamento diverso, infatti le cariche possono 'passare' (anche se in pratica il dielettrico non attraversato da nessuna carica, ma si
ha lo spostamento di cariche da un'armatura all'altra attraverso il circuito di collegamento del condensatore) assumendo una
'reattanza' (resistenza in regime alternato) che dipende dalla sua capacit e dalla frequenza della corrente applicata. Pi questa
frequenza alta meno il condensatore si opporr al suo passaggio. Negli alimentatori, per esempio) vengono usati condensatori di
elevata capacit perch la frequenza di lavoro bassa (50 Hz) e generalmente i carichi applicati (utilizzatori) assorbono parecchia
corrente. Ci rende necessario l'uso di capacit elevate in grado di assorbire (e quindi fornire) grandi quantit di carica elettrica.

L'INDUTTANZA
L'induttanza (generalmente chiamata bobina) costituita da un avvolgimento di spire di filo conduttore. In corrente continua l'induttanza si
comporta come si comporterebbe un qualunque conduttore. In regime alternato, invece, il suo comportamento assume aspetti diversi dal
regime continuo. Evitando una trattazione non possibile ora (perch dovremmo utilizzare gli effetti delle forse elettromagnetiche indotte
che non sono ancora state trattate) baster sapere che l'induttanza aumenta la sua 'reattanza' all'aumentare della frequenza che la
attraversa. Si comporta quindi esattamente all'opposto del condensatore. Assieme a quest'ultimo, poi, permette di realizzare circuiti con
caratteristiche molto particolari, che in seguito osserveremo.

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Queste lezioni sono volutamente private di difficili trattazioni matematiche che potrebbero scoraggiare il principiante dall'intraprenderne la lettura. Per cominciare
questo affascinante hobby non necessario sapere a menadito le formule o i calcoli, ma necessaria la conoscenza dei principi di base sulla quale la materia si
basa e si evolve. Questo corso vuole essere un primo approccio all'elettronica che dia sufficiente 'cultura' in tal senso senza per entrare in particolari di difficile
ricezione. Una conoscenza pi approfondita della materia potr venire in seguito, dopo prove pratiche e dopo aver letto libri pi 'scientifici'.

LEGGI DEI CIRCUITI ELETTRICI

La legge di Ohm
Ora sappiamo che la corrente un flusso di elettroni da un punto ad un'altro. Sappiamo cos' il potenziale elettrico e cos' una
resistenza. Ma che cosa mette in relazione queste grandezze? Esiste poi una relazione 'univoca' tra loro? Certamente. L'elettronica non
potrebbe essere quello che ora se non si appoggiasse a leggi ferree. Cos'ha dunque scoperto Ohm?
semplicemente che
'In una resistenza R ai cui capi presente una tensione V scorre una
corrente che direttamente proporzionale al valore della tensione ed
inversamente proporzionale al valore della resistenza stessa'.
Osserviamo il circuito sotto riportato:

Il valore della corrente che scorre in R (che indicheremo con I) quindi dato dalla formula:

I=V/R
Sfruttanto le propriet delle equazioni otteniamo altre 2 formule e precisamente:
V=R*I
e
R=V/I
Quindi conoscendo almeno 2 valori (V o R, I o R, etc...) possiamo stabilire tutte le grandezze in gioco applicando la formula appropriata.
Applicando ora tale formula al circuito sotto riportato proviamo a calcolare il valore della corrente che circola nella resistenza.

Applichiamo la legge con i valori dello schema:


I = Vg / R
I=6/4
I = 1,5A

Essendo la resistenza collegata direttamente i capi del generatore ovvio che la caduta di potenziale ai suoi estremi esattamente uguale
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a quella fornita in uscita dal generatore. In realt ogni generatore non essendo 'ideale' spreca energia (sottoforma generalmente di calore)
sulla propria resistenza interna, che di fatto limita in definitiva la corrente massima fornibile dal generatore stesso. Una batteria scarica ha
un'alta resistenza interna, una batteria completamente carica invece ha una bassa resistenza interna. Schematicamente la resistenza
interna una resistenza 'entrocontenuta' (virtualmente, giacch non visibile) nel generatore stesso in serie ai suoi capi.

Conoscendo il valore della resistenza interna sar


possibile svolgere calcoli pi precisi sui circuiti. Come
regola generale, comunque, quando non la si conosce la
si valuta come non esistente (= 0).

Nel collegamento in serie la resistenza risultante


semplicemente la somma di tutte le resistenze
dell'aggregato. Nel parallelo la risultante l'inverso della
somma degli inversi, ovvero
Rtot=1 / ((1/r1)+(1/r2)+....(1/Rn))

Le resistenze in serie sono attraversate dalla stessa corrente, pertanto ai loro capi si former una caduta di tensione proporzionale al
valore della resistenza stessa. Nelle resistenze in parallelo invece la corrente si ramifica e si divide in parti diverse, secondo il valore di ogni
resistenza. In questo caso tutte le resistenza sono sottoposte alla stessa tensione. Ammettiamo ora di avere due resistenze, una da 4 ohm
ed una da 7 ohm applicate su due circuiti, uno serie ed uno parallelo, con alimentazione a 10V

CIRCUITO SERIE
Calcoliamo il valore della resistenza

La corrente fornita dal generatore quindi:

RTOT= 4 + 7
RTOT = 11 ohm

I=10 / 11
I=0.909A

La caduta di tensione su ogni resistenza quindi:


VR1=4 * 0,909
VR1=3,636V

VR2=7 * 0,909
VR2=6,363V

Se sommiamo le due cadute di tensione otteniamo i nostri 10v di partenza (9,999 in questo caso dovuto alle approssimazioni matematiche
dei calcoli).
Nel secondo caso (parallelo) vediamo cosa succede:

CIRCUITO PARALLELO
Calcoliamo il valore della resistenza:

La corrente fornita dal generatore quindi:

RTOT= 1 / ((1/4)+(1/7))
RTOT = 2,545 ohm

I=10 / 2,545
I=3,929 A

Le correnti circolanti in ogni resistenza valgono:


IR1=10 / 4

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IR2=10 / 7

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IR1=2,5 A

IR2=1,428 A

La somma delle correnti (2,5 e 1,428) d come risultato la corrente totale calcolata prima, ovvero 3,928 A (anche qui le approssimazioni
sui calcoli falsano l'ultima cifra decimale, insignificante ai nostri scopi).

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