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Cibernetica ENCICLOPEDIA FILOSOFICA
che il sistema può reintrodurre come input per In filosofia, la cibernetica rinnovò il dibattito
aumentare o correggere la sua tendenza dina- sulla spiegazione fisicalista del comportamen-
mica. Questo processo è la retroazione e si di- to teleologico degli esseri viventi. In Behavior,
ce positiva quando incrementa la velocità con Purpose and Teleology (1943) Norbert Wiener,
cui un sistema raggiunge il suo stato finale, Arturo Rosenblueth e Julian Bigelow osserva-
negativa quando corregge (seleziona) le dina- rono che l’analisi teleologica di derivazione
miche che deviano un sistema dal raggiungi- aristotelica conduce al paradosso che una
mento del suo stato di equilibrio. causa sia cronologicamente successiva al suo
Il terzo macrogruppo di concetti si occupa di effetto, andando così contro l’ordine logico-
classificare le dinamiche di controllo e di temporale della spiegazione causale. Secondo
orientamento a uno scopo. Esistono tre mec- questi autori il concetto di «causa finale» an-
canismi di controllo che sono il feedback, il fee- dava interpretato alla luce di una ridefinizione
dforward e il buffering. Del primo meccanismo operazionale dei termini che producono tale
di regolazione si è già detto; il secondo riguar- confusione. In questo senso, il comportamen-
da la possibilità di un sistema di conoscere, to attivo rivolto a uno scopo era ridotto a due
anticipare e modificare la deviazione che un classi: con retroazione (teleologico) e senza re-
certo input potrebbe causare rispetto a un suo troazione (non teleologico). La retroazione
possibile stato finale. Il buffering, infine, è l’as- può essere di due tipi: positiva, se il segnale in
sorbimento passivo di una perturbazione. Nei uscita da un sistema è ripresentato in ingres-
sistemi dotati di regolazione, la varietà del di- so, e negativa, se il comportamento di un si-
sturbo non può essere maggiore della varietà stema è regolato in base alla differenza (erro-
della regolazione: è la «legge della varietà in- re) tra lo stato finale ricercato dal sistema e lo
dispensabile» (law of requisite variety) per i si- stato attuale. Questa differenza è il segnale
stemi di regolazione. che l’obiettivo invia al sistema per regolarne il
Quelli fin qui esposti sono i concetti che carat- comportamento. Tale analisi mise in relazione
terizzano la dimensione teorica di base meccanismi autoregolantesi e organismi vi-
dell’approccio cibernetico: più il sistema in venti e fu considerata una provocazione da
analisi si fa complesso, più questi concetti si parte dei filosofi vitalisti e degli psicologi che
raffinano ed estendono, fino a comprendere consideravano l’attività rivolta a uno scopo co-
analisi delle gerarchie, relazioni epistemiche me il carattere distintivo del naturale rispetto
complesse (come modellizzazione e simula- all’artificiale. In generale, la cibernetica fornì
zione), apprendimento, cognizione, conoscen- nuovi argomenti a fisicalisti e materialisti co-
za e così via. me Herbert Feigl, che vedeva nelle spiegazioni
La storia della cibernetica è delineata dall’in- basate sulla retroazione la possibilità di inte-
treccio delle varie discipline che hanno contri- grare il livello mentale con quello fisico.
buito allo sviluppo dei suoi principi teorici – Antesignani della cibernetica nell’ambito del-
ingegneria, biologia, filosofia, psicologia, logi- la psicologia comportamentista furono Ernest
ca, neuroscienze, sociologia ed economia – e Thorndike e Clark L. Hull. Il primo formulò la
alla costruzione di alcune macchine che incor- cosiddetta «legge dell’effetto», secondo la
porano tali principi. La spiccata interdiscipli- quale l’apprendimento è dovuto al rinforzo po-
narità è legata all’intento di unificare i vari ap- sitivo che l’effetto produce su una risposta cor-
procci sotto principi astratti comuni. Dopo la retta. Il secondo propose «l’approccio dei ro-
fine della seconda guerra mondiale, lo studio bot», metodologia che usa la costruzione di
ingegneristico dei meccanismi di controllo au- modelli meccanici, basati sulle teorie psicolo-
tomatico si sviluppò in maniera prorompente. giche a disposizione, come mezzo di dimostra-
Meccanismi protocibernetici come la valvola a zione dell’inutilità di concetti vitalistici nella
vapore di Watt ispirarono lo studio e la realiz- spiegazione del comportamento.
zazione di meccanismi più sofisticati, basati su In ambito logico e neuroscientifico, la ciberne-
componenti elettronici: sistemi di puntamen- tica contribuì allo sviluppo delle reti neurali e
to, oscillatori, radioricevitori, regolatori di va- dell’intelligenza artificiale classica. Gli studi
ria natura ecc. Anche l’analisi biologica dei si- sulle reti neurali risalgono a Warren S. McCul-
stemi viventi iniziò ad essere condotta nei ter- loch e Walter Pitts, che mostrarono come neu-
mini di autoregolazioni. roni formali possano esprimere un comporta-
mento congruente con il calcolo logico. All’ap-
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proccio delle reti neurali si ispirò Donald O. costruzione di rappresentazioni semplificate,
Hebb, secondo il quale le connessioni presen- le quali estraggono elementi che appaiono es-
ti nel cervello cambiano continuamente men- senziali a un certo osservatore per la costruzio-
tre l’organismo apprende diversi compiti fun- ne di un modello esplicativo di quel sistema. E
zionali e questi cambiamenti creano insiemi quindi il passaggio da un approccio teorico, in
organizzati di cellule. Egli propose la legge per base alla quale l’accesso epistemico ai sistemi
la quale l’attivazione ripetuta di un neurone da è oggettivo, separato e non influenzato, a un
parte di un altro, attraverso una particolare si- approccio più realistico, in base al quale il si-
napsi, aumenta la conduttanza di questa. Ne stema osservato è esso stesso un agente che
segue che gruppi di cellule debolmente inter- interagisce, modificandolo, con il sistema os-
connesse, se attivate simultaneamente, ten- servatore.
deranno a organizzarsi in insiemi più forte- Sebbene la cibernetica abbia avuto un ruolo
mente connessi: le assemblee cellulari. La te- storico fondamentale e molte discipline ab-
oria degli assembramenti cellulari ha dato il biano assorbito i suoi concetti teorici princi-
via a numerosi studi sull’apprendimento di re- pali (basti pensare alla ripresa negli anni ot-
ti neurali e sul modo in cui si genera e si pro- tanta degli studi sulle reti neurali o al ruolo
paga un’attività neurale sincronizzata. Nel che il concetto di retroazione riveste nella Ar-
1958, Frank Rosenblatt costruì il Perceptrone, la tificial Life), attualmente non si può parlare di
prima rete neurale in grado di categorizzare una scuola cibernetica o di una disciplina au-
stimoli presentati in ingresso senza posseder- tonoma. Oggi pochissimi gruppi – come il
ne conoscenze pregresse. Principia Cybernetica Project e l’American So-
Ashby, che per primo investigò le basi fisiche ciety for Cybernetics – continuano lo studio del-
del comportamento teleologico e dell’appren- la cibernetica come programma di ricerca teo-
dimento, propose di spiegare il comportamen- rico autonomo.
to orientato a uno scopo come la capacità del- G. Paronitti - G.M. Greco - M. Taddeo - L. Floridi
la materia di ritornare a un suo punto di equi- BIBL.: K.J.W. CRAIK, The Nature of Explanation, Cam-
librio, cambiando in alcuni casi la sua organiz- bridge 1943; A. ROSENBLUETH - N. WIENER - J. BIGELOW,
zazione interna. Per dimostrare ciò, descrisse Behavior, Purpose and Teleology, in «Philosophy of
una macchina chiamata Omeostato. Durante gli Science», 10 (1943), pp. 18-24; D.O. HEBB, The Orga-
anni cinquanta la cibernetica trovò un quadro nization of Behavior, New York 1949; W.R. ASHBY, An
di riferimento teorico coerente nella teoria ge- Introduction to Cybernetics, London 1956; P. DE LATIL,
nerale dei sistemi, elaborata da Ludwig von Thinking by Machine, London 1956; W.R. ASHBY, De-
Bertalanffy. La teoria dei sistemi si occupa di sign for a Brain, New York 19602 (London 1952); N.
WIENER, Cybernetics, or Control and Communication
fornire delle spiegazioni, basate su principi ge-
in the Animal and the Machine, Cambridge 19612
nerali, che diano conto della dinamica di un
(London 1948); M.A. ARBIB, Brains, Machines and
qualsiasi sistema che sia aperto (ai segnali Mathematics, New York 1964; V. SOMENZI - A. GUZZO
ambientali) ed evolva nel tempo. (a cura di), L’uomo e la macchina, «Atti del XXI Con-
La cibernetica classica entrò in crisi tra gli anni gresso nazionale di filosofia», Torino 1967; L. VON
sessanta e settanta quando si svilupparono, in BERTALANFFY, General System Theory, New York 1968;
filosofia e in intelligenza artificiale, una serie M.J. APTER, The Computer Simulation of Behaviour,
di critiche alla definizione operazionale di London 1970; D.J. MCFARLAND, Feedback Mechanism
comportamento teleologico. Dopo un certo in Animal Behavior, New York 1970; J.R. SLANGE, Ar-
periodo di stasi, in cui ha predominato l’ap- tificial Intelligence, New York 1971; J.F. YOUNG (a cura
proccio ingegneristico e meccanicistico, molti di), Information Theory, London 1971; G. BATESON,
ciberneti iniziarono a utilizzare concetti non Steps to an Ecology of Mind: Collected, New York
necessariamente legati ai servomeccanismi di 1972; H. VON FOERSTER, The Cybernetics of Cybernetics,
controllo, tipici dell’approccio classico, dando Minneapolis 1974; H. MATURANA - F. VARELA, Autopo-
risalto invece a quelli di autonomia, autorga- iesis and Cognition: The Realization of the Living, Dor-
nizzazione, cognizione e al ruolo dell’osserva- drecht-Boston 1980; A. DE LUCA - L.M. RICCIARDI, In-
tore nella modellizzazione dei sistemi. Nei pri- troduzione alla Cibernetica, Milano 1981; N. WIENER,
mi anni settanta questo movimento confluì The Human Use of Human Beings; Cybernetics and
Society, New York 19882 (Boston 1954); S.J. HEIMS,
nella cosiddetta «cibernetica del secondo or-
The Cybernetics Group, Cambridge 1991; F.J. VARELA -
dine», in cui si fusero due aspetti. L’idea che la
E. THOMPSON - E. ROSCH, The Embodied Mind. Cogni-
conoscenza di un sistema si formi grazie alla
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