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Esercizi per lesame di Strutture Discrete

Alessandro Iannone, Camilla Brizzi, Luca Briani Medeiros Dos Santos Lima, Antonio Ferrara,
Cosimo Flavi, Alessandro Biagi , Lorenzo Salvicchi, Tommaso Sferruzza
A.A. 2014/2015
20/02/2015

Exercise 1.
!
i
Sia pn(x) = n
i=0 ai x un arbitrario polinomio di grado n a coecienti complessi. Dimostrare che
n
"

k=0

# $
n
(1)k
p (k) = (1)nn!an
k n

Da tale risultato dedurre poi la seguente formula:


n # $#
$
"
n n+k
(1)k = (1)n.
k
n

k=0

Solution.
Per dimostrare la tesi occorre preliminarmente provare che i termini della sommatoria contenenti a j j {1, 2,
sono nulli, cio:
n
"

k=0

# $
n
(1)k
a k j = 0, j < n.
k j

A questo proposito, sia [h] = {1, 2, , h}. Detti Ai = {f : [j] [n] | i


modo |Ai A j | = (n 2) j e iterando |A1 Ak | = (n k) j .

f ([n])}, si ha che |Ai | = (n 1) j . Allo stesso

Sapendo che il numero di modi di scegliere un sottoinsieme di cardinalit k da un insieme di cardinalit n


applicando il principio di inclusione - esclusione risulta che:
|A1

, n}

An
|=

n
"

k=0

n
k

# $
n
(1)k
(n k) j .
k

|, essendo Ai = {f : [j] [n] | i f ([n])}, altro non che il numero di funzioni


Il termine di sinstra, |A1 An

suriettive da [j] ad [n]. Dunque, poich j < n, si ha che |A1 An


|=0. Posto n k = h, si ha che le due espressioni
dieriscono al pi di un fattore (1), dunque luguaglianza soddisfatta.

Se infine j = n, le funzioni suriettive da [n] ad [n] non sono altro che le biiezioni da [n] ad [n], che come noto sono
in numero n!. La tesi segue moltiplicando per il fattore (1)n per eguagliare i due termini nel caso in cui n sia dispari.
Per la seconda ed ultima parte, si nota che
#

$
(n + k)!
1
n+k
=
= (n + k)(n + k 1) (k + 1).
n
n! k!
n!

Detto pn(x) = (n + x)(n + x 1) (x + 1), dato che an = 1, si ha che


n
"

k=0

n
# $#
$
# $
"
1
n n+k
n
(1)k
= (1)n.
(1)k
p (k) =
k
n
k n
n!
k=0

Exercise 2.
a) Sia = a1a2 an una permutazione di Sn. Si chiama inversione di ogni coppia (ai , a j ), con i < j, tale
che ai > a j . Sia In,k il numero di permutazioni di Sn con k inversioni. Dimostrare che, per k < n, vale la
seguente ricorrenza:
In,k = In1,k + In,k 1.

b) Sia = a1a2 an una permutazione di Sn. Si chiama ascesa di ogni i < j tale che ai < ai+1. Sia An,k
il numero di permutazioni di Sn con k ascese. Dimostrare che, per 0 < k ! n, vale la seguente ricorrenza:
An,k = (n k)An1,k 1 + (k + 1)An1,k.
Solution.
a) Dato s = a1a2 an Sn una permutazione con k inversioni. Si possono presentare due casi:
i. an = n. Allora a1a2 an1 una permutazione di Sn1 con k inversioni. Il numero di tali permutazioni
In1,k
ii. an

n. Allora j < n: a j = n. Si ha quindi che


s = a1a2 a j 1, n, a j +1,

, an.

Scambiando n con a j +1 ottengo una permutazione con k 1 inversioni. E inoltre evidente che data
una generica permutazione di Sn con k 1 inversioni posso ottenere una permutazione di Sn con k
inversioni e con an n. Infatti se a1 n = ai i la permutazione ottenuta scambiando ai e ai1 una
permutazione con k inversioni. Se invece a1 = n i tale che ai <ai+1, essendo k < n, dunque scambiando
ai con ai+1 ottengo nuovamente una permutazione con k inversioni. Allora il numero di permutazioni
di Sn con k inversioni e an n uguale a In,k 1.
Si ha quindi la tesi: In,k = In1,k + In,k 1.
b) Sia Sn1. Si consideri una nuova permutazione Sn ottenuta in uno dei seguenti modi:
i. = a1,

, an1 con k 1 ascese e = n, a1,

ii. = a1,

, an1 con k ascese e detta i una di esse, = a1,

iii. = a1,

, an1.
, ai , n, ai+1,

, an1 con k 1 ascese e detta i una non ascesa, = a1,

, an

, ai , n, ai+1,

, an

In tutti i tre casi una permutazione di Sn con k ascese. E evidente che nei primi due casi si hanno k + 1
scelte per aggiungere lelemento n, mentre nellultimo caso n k. Da cui la tesi.

Exercise 3.
Dimostrare che il numero di partizioni intere di n in cui non compare alcuna parte multipla di 3 uguale al
numero di partizioni intere di n in cui ogni partte compare al pi 2 volte. Enunciare e dimostrare una opportuna
generalizzazione di tale risultato.
Solution.
Sia Pn={partizioni di n N};
Siano An,m , Bn,m Pn cos definiti:
An,m = {(1, 2,

, n) Pn : i, k N tc i = m k};

Bn,m = {(1, 2,

, n) Pn : i N tc i = i+1 =

= i+m1}.

Sia :An,m Bn,m cos definita:


Data (1, 2,
(1,

, n) An,m siano i1,

, i1 1, m t1, i1 +1,

, i j [n] tali che r [j] ir = m tr tr N,

, ij 1, m t j , ij +1,

, n) = (1,

, i1 1, t1,

., t1, i1 +1,

, ij 1, tr , .., tr , ij +1,

, n)

, ij 1, m t j , ij +1,

, n),

una biiezione; infatti detta :Bn,m An,m definita da:


:(1,

, i1 1, t1, .., t1, i1 +1,

, ij 1, tr , .., tr , ij +1,

, n)=(1,

, i1 1, m t1, i1 +1,

si ha che
= Id(Bn,m)
= Id(An,m).
Osserviamo allora che |An,m | = |Bn,m | da cui |C(An,m) = |C(Bn,m)|, cio la tesi.

Exercise 4.
Sia P un insieme parzialmente ordinato non vuoto. Un sottoinsieme finito F = {x1,
quando x1 > x2 < x3 > xn oppure x1 < x2 > x3 < xn.

, xn } di P si dice fence

i. Sia Q un sottoinsieme di P che sia simultaneamente un insieme ascendente e un insieme discendente; siano
x, y P , con x y, e si supponga che x Q. Si supponga inoltre che esista una fence che collega x e y
(vale a dire, con riferimento alla definizione data sopra, una fence tale che x1 = x e xn = y). Dimostrare
che y Q.
ii. Indichiamo con O(P ) linsieme degli insiemi discendenti di P . Dimostrare che le seguenti condizioni sono
equivalenti:
a) i soli insiemi ascendenti in O(P ) sono e P ;
b) P non lunione disgiunta di due insiemi parzialmente ordinati non vuoti P1 e P2.
c) P connesso, vale a dire per che ogni x, y P , esiste una fence che collega x e y.
Solution.
i. x Q e sia F = {x1 = x, , xn = y} una fence che collega x e y. E evidente che, se x2 ! x(x2 " x) allora
x2 Q essendo Q un insieme discendente (ascendente). Iterando, la tesi.
ii.
1. (b a) Sia per assurdo P = P1 P2, con P1, P2 due poset disgiunti e non vuoti. Allora P1 O(P )
ed ascendente. Infatti x P1 y P , se y ! x o y x allora y P2 dunque y P1.
2. (a b) Se P1 ! P un insieme ascendente O(P ) allora P = P1 CP1, che nega lipotesi.
3. (b c) Se P = P1 P2, con P1, P2 due poset disgiunti e non vuoti allora x1 P1 x2 P2 F
fence che collega x1 e x2.
4. (c b) x P tale che, detto Fx = {y P : F fence che collega x ad y}, allora per ipotesi CFx
({x} Fx) CFx=P , e ovviamente ({x} Fx), CFx sono due poset disgiunti.

Exercise 5.
Un sottoinsieme A di N (insieme dei numei naturali) si dice cofinito quando il suo complementare N\A finito.
Sia L1 la famiglia dei sottoinsiemi cofiniti di N e sia L2 la famiglia dei sottinsiemi finiti e cofiniti di N. Dimostrare
che L1 e L2 sono entrambi reticoli, ma non reticoli completi.
Solution.
Si prova facilmente che entrambe le famiglie costituiscono dei reticoli, infatti sia A = {A1, , An } L1 allora
%
&
'
(
&
(
'
A). Invece
A= n
A= n
C n A = n
i=1 Ai L1 essendo ad esempio
i=1 CAi (analogo per
i=1 Ai ,
'
( n i=1 i
'
se A = {A1, , An } L2 allora ancora, ad esempio
A= i=1 Ai L2 infatti se i: |Ai | < allora
A Ai. Se
invece iAi cofinito allora la tesi segue da un ragionamento analogo al caso precedente.
'
Si prova ora che L1 non un reticolo completo. Sia B = (Bi)iN L1 definita da Bi = N\{i}.
B= ma L1
essendo C = N.
'
Si prova infine che L2 non un reticolo completo. Sia B = (B2i)iN L2 definita da B2i = N\{2i}.
B=N\2N L2
Exercise 6.
Si consideri il contesto (G, M , I) descritto nella seguente tabella:

A
B
C
D
E
F

a
x
x
x
x
x
x

b c d
x
x
x
x x x
x
x

e f g h
x
x
x x
x
x
x x
x
x

Determinare tutti i concetti di tale contesto e disegnare il diagramma di Hasse del reticolo di concetti associato
L, indicando anche le etichette corrispondenti alle mappe e .

Solution.
Si ha la seguente tabella:
Attributi
Estensioni
a
ABCDEF = G
b
BDE
c
CDF
D
d
AD
e
AEF
A
f
CE
E
C
g
BF
B
F
h
ABC
Il diagramma di Hasse associato :

Ga

BFg

CFf

ADd

CDFc

BDEd

AEFe

ABCh

(D) = (D, abcd)


(C) = (C , ac)
(B) = (B , abgh)
(A) = (A, adeh)
(E) = (E , abef)
(F ) = (F , aceg)

(a) = (G, a)
(b) = (BDE, ab)
(c) = (CDF, ac)
(d) = (AD, ad)
(e) = (AEF, ae)
(f ) = (CE, af)

Exercise 7.
Sia P un insieme parzialmente ordinato e Q un reticolo completo. Si indichi con (P Q) linsieme parzialmente ordinato delle funzioni da P a Q con lordine puntuale (cio f g quando f (x) g(x), per ogni x P ).
Si indichi inoltre con P Q il sottoinsieme parzialmente ordinato di (P Q) costituito dalle funzioni
crescenti. Data una funzione f (P Q), si definisca la funzione f (P Q) ponendo:
f(x) =

{f (y)| y ! x}.

Dimostrare che f crescente e che f =f se e solo se f crescente. Dimostrare inoltre che la funzione
F :(P Q) P Q definita ponendo F (f ) = f una funzione crescente.
Solution.

Si prova inizialmente che f crescente. x1, x2 P : x1 x2 si ha


%
%
{f (y)|y x1} {f (y)|y x2} {f (y)|y x1} ! {f (y)|y x2} f(x1) ! f(x2), quindi f crescente.

Ora, evidente che f =f f crescente per quanto dimostrato sopra. Se invece supponiamo f crescente allora
%
%
y x f (x) " f (y) f (x) " {f (y)|y x} e banalmente x ! x f (x) ! {f (y)|y x}; da cui f = f.

Concludiamo dimostrando che la funzione F :(P Q) P Q definita ponendo F (f ) = f una funzione


crescente. Siano f , g (P Q) tali che f ! g (f (x) ! g(x) x P ). Allora x, y P , y ! x, f (y) ! g(y), da cui
%
%
{f (y)| y ! x} ! {g(y)| y ! x} cio f(x) ! g(x) cio f ! g, da cui la tesi.
Exercise 8.
Sia P un insieme parzialmente ordinato finito, e si ponga P = {x1, x2, , xn }, in modo tale che, se xi < x j , allora
i < j. Sia f : P K, K campo, una qualunque funzione. Si definisca g: P xP K come segue:
"

g(xi , x j ) =

f (z).

z xi ,xj

Si consideri la matrice G = (g(xi , x j ))1i, j n. Si dimostri che


det G =

f (x) =

xP

f (xi).

1i n

Solution.
Si definiscano le due seguenti matrici:
A = (ai, j )i, j =1,

,n Mn(K)

dove i > j, ai, j = 0, i ! j, ai, j = f (x j ) se x j " xi, 0 altrimenti; ad esempio:

0
f (xt)
f (xn)
f (x1)
0
f (x2)

0
f (x3)

A =
0

0
0
0
0
0
0
0 f (xn)
B = (bi, j )i, j =1,

,n Mn(K)

dove i < j, bi, j = 0, i " j, bi, j = 1 se x j " xi, 0 altrimenti; ad esempio:

1
0 1

B =

0 1

0
1

0
0

0
1

0
1

Ora, chiaro che G = A B, e la tesi segue dal teorema di Binet e dal fatto che
det (A) =

f (x) e det (B) = 1.

xP

Exercise 9.
Un cammino di Dyck un cammino nel piano discreto ZxZ che parte dallorigine di un fissato sistema di
riferimento cartesiano, termina sullasse delle x, non scende mai al di sotto dellasse x e utilizza i seguenti due
tipi di passi: U = (1, 1) e D = (1, 1). La lunghezza di un cammino di Dyck il numero dei suoi passi. Qui sotto
viene riportato un esempio di cammino di Dyck.

Figure 1.
Un cammino di Dyck si pu rappresentare in modo equivalente come parola w sullalfabeto binario {U , D} che
soddisfa le seguenti propriet: ogni prefisso di w contiene almeno tante lettere U quante lettere D; il numero
totale di lettere U in w uguale al numero totale di lettere D.

Definiamo sullinsieme D di tutti i cammini di Dyck il seguente ordine parziale: dati due cammini di Dyck w
e w , poniamo w w quando esiste una sottoparola (fatta di lettere non necessariamente consecutive) di w
uguale a w.
Per ogni k N, si ponga wk = U kD k (cio wk il cammino di Dyck composto da k passi U seguiti da k passi
D). Dato un cammino di Dyck w, si dimostri che
"

(wk , w) = 0

(ove la somma estesa a tutti gli indici k tali che wk w).


Solution.
Ci siamo accorti che la tesi dellesercizio non vera per due particolari casi: detto il minimo del poset in questione,
cio il cammino vuoto, dato che una piramide si ha
"

(wk , ) = (, ) = 1

Daltronde se non supponessimo una piramide, analogamente detto = {U , D} si avrebbe ancora


"

(wk , ) = (, ) = 1.

Ancora, detto = {U , D, U , D },
"

(wk , ) = (, ) + ({U , D}, ) = 0 + (1) = 1.

Dimostriamo allora la tesi per tutti i casi rimanenti (supposto ancora un cammino piramidale).
Sia D il poset dei cammini di Dyck con la relazione dordine definita dallesercizio. D localmente finito. Definiamo
le seguenti funzioni:
g: D R, tale che g()=1, g() = 1 e g() = 0 altrimenti;
f :D R la funzione caratteristica dei cammini piramidali, definita cio da f ()=1 se un cammino piramidale
e f () = 0 altrimenti.
Allora la tesi equivale a provare che D,
"

(u, w)f (u) =

u!

"

(wk , w) = g()

che per il teorema di inversione di Mbius equivale allasserto:


1.

f () =

u!

g(u)

Questultimo vero perch:


i. Se = , f ()=1=g();
ii. Se = , f () = 0 = g() + g({U , D})+g()=1+0+(-1)=0;
iii. Se un cammino piramidale e allora " allora nel secondo membro della formula 1. non compare
g(), pertanto la tesi segue dal fatto che f ()=1= g() + 0 + + 0.
iv. Se non un cammino piramidale e

allora ! e banalmente f ()=0=g()+0+g() + 0+...+0.

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