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Giovanni Pascoli (1855-1912)

1)Cantore delle realtà umili e dimesse ma gli elementi della realtà si caricano di significati simbolici (dietro
l’apparente innocenza della celebrazione delle piccole cose si cela il carattere turbato e tormentato della poesia
dell’autore). Il poeta per esprimere tali significati utilizza il procedimento analogico (L’analogia è l’accostamento
simbolico di realtà lontanissime e incommensurabili; la parola allude ad una realtà misteriosa, simbolica, che si
nasconde dietro l’apparenza delle cose).
Nell’opera di Pascoli:

• Il mondo della campagna è visto come un eden di pace e serenità

• La vita cittadina è vista con orrore

• E’ presente un’affinità con la visione dannunziana : la sfera dell’io si confonde con quella della realtà
oggettiva e fra le cose si instaurano legami segreti.

2)Celebratore della gloria nazionale ed evocatore dei miti e degli eroi classici

Funzione di poeta civile vate dei destini della patria e celebratore delle sue glorie (l’autore assume il compito di
diffondere ideologie e miti)

Le principali opere sono:

• Odi ed Inni

• Poemi del risorgimento

• Poemi italici

• Canzoni di re Enzo

3)Pascoli letterato ufficiale : “La grande proletaria si è mossa”( il discorso pubblico tenuto il 26 novembre del 1911
per celebrare la guerra coloniale in Libia)

Raccolte poetiche

Myricae (5 edizioni e 156 poesie): Il termine corrisponde all’italiano “Tamerici”( poetica del “basso”). Due temi
centrali: la morte invendicata del padre e il tema della natura quale grande consolatrice benefica. Il termine latino
Myricae è ricavato dalle bucoliche virgiliane (IV).
La prima edizione pubblicata a Livorno è del 1891 e contiene 22 testi. La quinta e definitiva (1900) è formata da
156 componimenti.
La raccolta è caratterizzata da :

• Frammentismo

• Impressionismo: susseguirsi di impressioni soggettive ( il mondo naturale assume un significato


simbolico).

Canti di Castelvecchio: Pubblicati a Bologna nel 1903


E’ evidente il legame con “Myricae” ; i motivi principali sono:

1. La tragedia familiare (l’uccisione impunita del padre)

2. La natura (il trascorrere delle stagioni) vista come rifugio rassicurante dal dolore e dall’angoscia
dell’esistenza storica e sociale

3. La morte vista come minaccia.

Dietro la vita si nasconde sempre il mistero della morte (è come se i morti mettessero continuamente in pericolo il
diritto alla vita del soggetto)
• Viene meno il Frammentismo di Myricae

• Il termine “canti” recupera i “canti” leopardiani da cui Pascoli trae il tema della ricordanza e il motivo del
rapporto uomo-natura.

I “Poemetti”
Componimenti poetici divisi in due raccolte distinte (“primi poemetti” 1904) e “nuovi poemetti” (1909)

• Tendenza narrativa (raccolta in versi)

• Struttura metrica : ai versi brevi subentrano le terzine dantesche

• Sperimentalismo linguistico: uso dei termini dialettici e di lingue speciali (ad es l’italiano dialettale
americanizzato che parlano gli emigranti negli Stati Uniti.)

• Nell’opera si delinea l’ UMANITARISMO POPULISTICO del poeta, ovvero la rappresentazione del


mondo popolare e la sua sofferenza (denuncia delle ingiustizie sociali ad es. si parla del problema
dell’emigrazione)

Il poeta vuole celebrare la piccola proprietà rurale (depositaria dei valori autentici(affetti, bontà, semplicità) in
contrapposizione alla negatività della realtà contemporanea.

• La vita del contadino appare come un rifugio da una realtà storica minacciosa.

• Il mondo rurale pascoliano è IDEALIZZATO e idilliaco (al contrario Verga delinea gli aspetti più crudi
della realtà popolare, si ricordi la “lotta per la vita” )

• Numerosi poemetti presentato temi inquietanti (il Vischio, la Digitale Purpurea , Suor Virginia)

Altri temi presenti sono i seguenti:

• La memoria (l’aquilone)

• L’emigrazione (tema sociale) : Italy

I poemi conviviali (1904)

Il Titolo deriva dalla rivista “Il Convito”. Il motto posto in apertura alla raccolta è : “Non omnes arbusta iuvant”.
Tale affermazione indica l’innalzamento di tono rispetto ai libri precedenti

• Alessandrismo : cura formale

• Ambientazioni greche classiche e orientali (l’autore proietta nel mondo antico le ansie moderne)

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