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Parrocchia San J osemara Escriv

Ottobre 2015

Anno VII

n. 14

Orizzonte
Largo Josemara Escriv, 7

www.psanjosemaria.it

tel. 065191933

Il Convegno Pastorale Diocesano 2015

Gli universitari ProLife : non staremo a


guardare

Anche questanno Roma ha visto incontrarsi le diverse realt parrocchiali della Diocesi in occasione
del Convegno Pastorale Diocesano tenutosi il 14
16 giugno e chiuso il 14 settembre.

Ama la verit; mostrati qual sei; e senza infingimenti e


senza paure e senza riguardi. E se la verit ti costa la
persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verit dovessi sacrificare te stesso e
la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio

Il tema principe sul quale parroci, vicari, catechisti e


membri dei consigli pastorali si sono confrontati e
sono stati chiamati a dare suggerimenti per lanno
pastorale 2015-2016, stato quello dei genitori i
quali, nel solco della fede in Ges, sono chiamati ad
essere insieme educatori responsabili ed evangelizzatori dei propri figli.

(San Giuseppe Moscati)

I convegnisti si sono soffermati sugli strumenti che


le parrocchie mettono a disposizione dei genitori per
aiutarli ad educare con responsabilit nonch a sviluppare lattinenza al confronto con gli altri al fine
di cogliere nelle rispettive differenze spunti positivi
utili alla crescita felice, responsabile e scevra da
ogni egoismo.
Ai partecipanti stato assegnato il compito di porre
in essere suggerimenti e proposte partendo in primis
dal lavoro svolto e dalle esperienze acquisite. Le
linee guida si sono concretizzate nella capacit di
saper cogliere la felicit per poi mostrarla ai propri
figli, condurli ad affrontare la vita senza paure e
contagiarli con atteggiamenti probi ed improntati al
rispetto degli altri ed in primis dei pi bisognosi.

(Continua a pagina 3)

In questo numero
Pag 2.

Prevenire non reprimere

10 i laboratori di studio: genitori testimoni dellamore; la parrocchia accoglie i genitori; la parrocchia


e le ferite familiari; larte di accompagnare i genitori; lannuncio della fede ai genitori; i genitori protagonisti nelleducazione; i genitori e la festa della
domenica; i genitori e la formazione scolastica; i
genitori e la crescita affettiva dei figli; i genitori e
leducazione alla carit.

Pag 2.

La forza degli affetti

Pag 5.

Beate Laura Vicuna

Pag 6.

Dieci anni della nostra vita

Pag 7.

Lorizzionte della nostra vita

Da come si pu facilmente arguire gli argomenti


trattati hanno puntato allessenza della famiglia in

Pag 7.

Ritiro Spirituale Settembre 2015

Pag.8.

Un Caro Abbraccio

(Continua a pagina 4)

Foglio dinformazione redatto dai parrocchiani e aperto al contributo di tutti i lettori: info@psanjosemaria.it

Prevenire, non reprimere


Qual il rapporto che oggi hanno i giovani verso la dottrina
cristiana? Per la maggior parte
caratterizzato da una grande
confusione di idee, nutrita di
pregiudizi e da notizie che, in
genere, non hanno il minimo
fondamento.
Occorre allora ritornare alle
origini dellinsegnamento cristiano, seguendo gli esempi di
San Giovanni Bosco e di San
Filippo Neri, che predisponevano i giovani allapprendimento
della religione in unatmosfera
di gioiosa serenit.
Lamore e la temperanza divennero le virt pi praticate da
quei giovani che seguivano assiduamente Don Bosco, come
anche per i ragazzi di che si
incontravano nelloratorio, un
luogo di preghiera, ma anche di
gioco e amicizia.
Ultimamente molti giovani si
sono avvicinati alla dottrina
cristiana grazie a Don Fabio
Rosini, biblista, Direttore del
Servizio per le Vocazioni in
Vicariato, noto per aver iniziato
il progetto di Catechesi su I Dieci Comandamenti, diffusosi a
macchia dolio in tutta Italia.
Con le sue meditazioni sul Vangelo, convoglia lattenzione del
giovane pubblico su argomenti
teologici di grande importanza.
Purtroppo c molta confusione
riguardo al cristianesimo, non
solo nei giovani, ma anche negli
adulti e sono le nuove generazioni a pagarne le conseguenze,
perch non hanno punti di riferimento, non sanno se dare ragione allinsegnante o al migliore
amico, e questo causa uno stravolgimento della religione.
La Chiesa viene spesso accusata
in modo infondato e molti giovani la ritengono inutile se non
negativa, poich capace solo di
2

La forza degli affetti

imporre regole. Da recenti sondaggi, per la quasi totalit degli


under18 italiani la religione al
sesto posto tra gli aspetti principali della vita, anche se la maggior parte si dichiara i qualche
modo credente. Come si fa a
dichiararsi credenti ed affermare
poi che la religione non un
elemento importante nella nostra vita? Cadiamo quindi in una
contraddizione, molto comune
in questo periodo.
La catechesi, leducazione al
senso della preghiera e della vita
liturgica e sacramentale, possono quindi far molto per aiutare i
giovani ad appropriarsi della
loro interiorit e spiritualit. I
riti, le insegne e i simboli cristiani possono partecipare a
questa costruzione interiore e
proprio per questo sono a volte
tanto apprezzati dai giovani, con
grande sorpresa degli adulti.
La vita interiore si costituisce
cos, in rapporto con una realt e
una presenza esterne. La Parola
di Dio, trasmessa dalla Chiesa,
svolge questo ruolo mettendo i
giovani in relazione con Dio
attraverso le mediazioni umane,
inaugurate da Cristo e divenute
cos segni della sua presenza.
Nella preghiera fiduciosa, guidata e sostenuta dalla Chiesa, si
stabilisce un rapporto privilegiato tra Dio e coloro che Egli
chiama a conoscerlo. Lesperienza della preghiera il crogiolo dellinteriorit umana,
lunico mezzo per metterci in
contatto con il divino.
Per concludere, insegniamo e
trasmettiamo questi valori alle
nuove generazioni per pervenire
a quei giusti comportamenti che
non reprimano il desiderio di
spiritualit dei giovani.
Chiara Chiessi

Sabato 26 settembre sono ricominciati gli Incontri di famiglia, con un appuntamento dal
titolo La forza degli affetti - Incontro semiserio su come amare
da 0 a 100 anni.
Mattatore della serata stato Pierluigi Bartolomei , direttore della
Scuola di Formazione Elis, nonch sceneggiatore ed attore dello
spettacolo I cinque linguaggi
dellamore, che riproduce sulla
scena i contenuti dellomonimo
libro di Gary Chapman, un noto
psichiatra americano. Il pubblico
ha assistito ad un incontro intenso, divertente, mai banale, che ha
sviscerato in maniera umoristica
le problematiche quotidiane ed i
contrasti che caratterizzano quasi
tutte le coppie e che, spesso, sono
causa di litigi, rancori ed anche
rotture definitive. Per Bartolomei,
non esiste lanima gemella e gli
uomini e le donne sono profondamente diversi tra loro: queste due
cose insieme determinano una
sorta di incomunicabilit nella
coppia. Per vivere insieme, quindi, oltre allamore, devono esserci un progetto di vita e delle finalit che vanno oltre il temporaneo
innamoramento; secondo Bartolomei questo destinato a finire
dopo nellarco di breve tempo.
Comincer poi la vera vita di coppia caratterizzata sia da momenti
felici, sia da difficolt, incomprensioni, litigi, che metteranno a
dura prova il rapporto. E solo se
alla base c comprensione, affetto, pazienza e la voglia di condividere un percorso di vita, il rapporto potr durare nel tempo.
Non ti ho sposata perch ti amavo, ma perch ho deciso di amarti
per tutta la vita : questa frase,
citata da Bartolomei, riassume al
meglio il suo pensiero sul senso
dello stare insieme.
Nicola Salvi

Gli universitari ProLife : non staremo a guardare


(Continua da pagina 1)

Domenica 10 Maggio a Roma si


svolta la V edizione della Marcia
Nazionale per la Vita. Questanno
tra i tanti simboli, striscioni e cartelli esibiti nel corteo che, partito
alle 14:00 da via della Conciliazione (angolo via Traspontina) si
snodato lungo corso Vittorio Emanuele II, piazza Venezia, Teatro di
Marcello ed, infine, giunto alla
Bocca della Verit, si registrata unautentica novit:
LA CAPPELLANIA DI ROMA
TRE.
Il logo della Cappellania
(un pileo universitario
bianco sullo sfondo nero
della cappellania, realizzato da uno studente dingegneria
informatica), affiancato ai nomi
dei gruppi attivi in tale
istituzione, ha inteso testimoniare
non
solo
il convinto rifiuto dei
contenuti della legge
194/1978 (una legge profondamente
ingiusta poich viola il diritto alla vita
del nascituro), da parte degli studenti cattolici dellAteneo, ma
anche il motivato dissenso ad ogni
forma di violazione della legge
morale che, in quanto legge divina
e naturale, non conosce eccezioni,
assoluta, essendo inscritta nella
coscienza e nellanimo di ogni
uomo.
Gli universitari della Cappellania
di Roma Tre, dunque, hanno dato
la loro testimonianza concreta di
pro-life, a favore della vita umana
dal concepimento fino alla morte
naturale, unendosi alle migliaia di
persone di buona volont, accorse
da tutto il mondo per dimostrare il
loro s convinto alla vita, marciando per tutti quegli esseri umani che

da pi di 40 anni vengono legalmente eliminati.


Gli studenti scesi in piazza hanno
lanciato un messaggio preciso:
Dobbiamo affrontare la situazione e far sentire la voce del popolo
universitario cattolico! La difesa
della vita, che sempre qualcosa
di inviolabile, deve partire da noi;
finch ne avremo la forza, grideremo al mondo la terribile realt:
laborto un omicidio, la legge
194 ingiusta perch dal 1978 ha
causato la morte di 6 milioni di

vite. Cos forse tutelato il diritto


del nascituro? Gli viene impedito
addirittura di aprire gli occhi al
mondo! La vita il primo diritto.
Poi, il resto.
La via pi semplice spesso non
quella eticamente pi giusta: chiediamo allo Stato un aiuto concreto
per le donne in difficolt, domandiamo per esse un supporto psicologico ed economico e non di
offrire su un piatto dargento laborto, ma di puntare sulla vita,
sperare, credere e proteggere la
vita, in ogni tempo e condizione.
La Cappellania Universitaria di
RomaTre, che ha partecipato per la
prima volta a tale evento, nella
speranza di aver dato lavvio ad

una partecipazione crescente e


condivisa da parte degli altri Atenei, comprende i gruppi::
F.U.C.I. (Federazione Universitaria Cattolica Italiana),
Comunione e Liberazione,
GiurCap (afferente al Dipartimento di Giurisprudenza)
Comunit SantEgidio,
Giovani Sacro Cuore
Varie realt, con carismi
ed obiettivi diversi, ma
che sono scese in piazza
il 10 Maggio 2015 con un
intento comune.
Una cosa certa: non
staremo a guardare la
morte di cos tanti innocenti, non possiamo rimanere inerti mentre la
vita viene calpestata. Il
nostro appello rivolto a
tutte le altre universit,
ad ogni giovane di buona
volont che ama la vita e
vuole impegnarsi per difenderla:
uniamoci, collaboriamo!
Soltanto cos ce la faremo. Non da
soli, certo, ma con laiuto della
Provvidenza, consapevoli che Dio
dar la vittoria.

Gli Universitari della


Cappellania di Roma Tre

(Tratto da http://
www.cappellaniauniroma3.org/)

Il Convegno Pastorale Diocesano 2015


(Continua da pagina 1)

rapporto con la societ. E emerso


che tale rapporto, per concretizzarsi in positivo, ha bisogno di ponti
costituiti da realt istituzionali organizzate e propositive; uno di
questi pu essere certamente rappresentato della parrocchia, la quale, peraltro, rimane punto di riferimento, di accoglienza e di socializzazione delle famiglie. Da tale assunto si deve partire onde incentivare la partecipazione alla vita
parrocchiale prefiggendosi sani
obiettivi e demandando contestualmente compiti di responsabilit ai
genitori (ed ai nonni), anche laici,
purch inclini a mettersi in discussione ed a contrastare il soggettivismo aggressivo e lindividualismo
esasperato.
Un ulteriore tema di riflessione
stato quello del linguaggio usato
per proporre il cammino di fede ai
genitori ed ai ragazzi. A tal proposito emerso che un linguaggio
eccessivamente dottrinale o normativo-morale produce un effetto
contrario a quello che si vorrebbe,
per contro, risulta molto apprezzato
un linguaggio che mostri come i
contenuti della fede siano realt
vive e che la morale non una serie di regole ma la via della vita
buona. A dare lo spunto al tema
dibattuto stato un passaggio di
Papa Francesco nellEvangelii gaudium il quale afferma, in estrema
sintesi, che non dobbiamo rimanere
in assoluto fedeli ad una formulazione se non trasmettiamo la sostanza.
Altro passaggio ha interessato i
problemi della famiglia ed al riguardo si convenuto che se vero
che listituzione Famiglia tiene
(in un recente sondaggio del CENSIS quasi l80% degli intervistati
ritiene che una scuola di solida4

riet, di libert e di aiuto reciproco:


il nucleo fondamentale della societ), altres vero che molti sono
gli agenti esterni che minano questa istituzione, a partire dalle ultime concezioni ideologiche che
vorrebbero vederla frutto di una
relazione fra soggetti dello stesso
sesso o da genitore 1 e genitore 2 e
non pi padre e madre.
Il Convegno ha anche affrontato,
fra laltro, lesigenza della chiesa
di porre in essere scelte pastorali
coraggiose scegliendo un diverso
atteggiamento in merito alle cure
delle ferite familiari inferte; ad
esempio, dalla separazione fra i
coniugi che provoca profonde sofferenze, soprattutto agli incolpevoli
figli evidenziando la necessit di
rapportarsi con queste famiglie
partendo dalleffettiva realt delle
fragilit familiari e sapendo che tali
ferite, spesso, sono pi subite con
sofferenza che scelte in piena libert.
Sul problema della famiglia di fatto
(coppie conviventi non unite in
matrimonio), la linea quella di
accogliere le diverse realt sociali
in tema di unione fra uomo e donna
con la consapevolezza che nella

maggior parte dei casi si tratta di


persone che non sono contrarie per
principio al matrimonio o al matrimonio religioso ed agire con serenit, delicatezza e spirito di evangelizzazione, cercando preventivamente di capire le cause della cessazione dellunione (immaturit,
fattori economici, scarso cammino
di fede, ecc.), e, nel contempo,
cogliere gli elementi positivi sempre presenti anche in queste situazioni di criticit.
Nessuna famiglia, per quanto coraggiosa, pu riuscire da sola a
curare le sue ferite; gli operatori
parrocchiali devono saper creare
una rete di relazione fra famiglie,
una rete di solidariet e di sostegno, di cui le coppie abbiano fiducia e sulla quale sappiano di poter
contare.
Il Sinodo trarr certamente spunto
delle riflessioni emerse dai lavori
del Convegno Pastorale della Diocesi di Roma.
Gianni Cimino

BEATA LAURA VICUNA: LEROISMO DEI PICCOLI


E stata beatificata da S.Giovanni
Paolo II il 3 Settembre 1988,
splendido esempio di eroismo e di
santit in una bambina. Nata a
Santiago nel 1891, in un momento
di gravi tensioni politiche e militari, conobbe presto la sofferenza
per la morte del padre pochi anni
dopo.
La famiglia la madre, Laura e la
sorellina Giulia- si trov in precarie condizioni economiche.
La madre si trasfer con le figlie,
nella vicina regione argentina del
Neuqun, dopo essere stata assunta nella tenuta agricola di Manuel, uno dei tanti colonizzatori
della Patagonia.
La madre di Laura si trov in una
situazione difficile: a causa
dellinsistente pressione psicologica di Manuel, accett di divenire
la sua compagna; ovviamente
Laura, nonostante fosse appena
una bambina, si rese conto dellevidente situazione di irregolarit
della madre, la quale non poteva
essere ammessa a ricevere i Sacramenti. A 9 anni Laura, con la sorella Giulia, fu iscritta al Collegio
Missionario delle Figlie di Maria
Ausiliatrice, che si trovava ai confini con il Cile. Lanno successivo
ricevette la Prima Comunione;
comprendeva inoltre ogni giorno
di pi, la situazione negativa in
cui si trovava la madre con Manuel: pregava continuamente,
afiinch la madre si decidesse a
lasciarlo. Il giorno della Prima
Comunione, scrisse alcuni propositi, molto simili a quelli di
S.Domenico Savio, lallievo quindicenne di Don Bosco:
O mio Dio, voglio amarti e servirti per tutta la vita; perci ti dono la mia anima, il mio cuore,
tutto il mio essere. Voglio morire
piuttosto che offenderti col peccato; perci intendo mortificarmi in
tutto ci che mi allontanerebbe da

te. Propongo di fare


quanto so e posso perch
tu sia conosciuto e amato, e per riparare le offese che ricevi ogni giorno
dagli uomini, specialmente dalle persone della mia famiglia. Mio
Dio, dammi una vita di
amore, di mortificazione,
di sacrificio
Aveva
anni.

solamente

10

Decise di iscriversi alla


Pia Unione delle Figlie
di Maria, per la grandissima devozione che nutriva verso lImmacolata,
Madre dei piccoli.
Quando nel periodo delle vacanze,
Laura e Giulia tornarono dalla
madre, Manuel mostr un interesse nei confronti di Laura.
La bambina, coraggiosamente,
(aveva 11 anni!), lo respinse e
Manuel risentito, decise di non
pagare pi le rette del collegio alle
bambine.
Mossa da piet, la direttrice le
accolse comunque.
Il 29 Marzo 1902, Laura e Giulia
ricevettero
la
Cresima;
in
quelloccasione Laura chiese di
poter essere ammessa tra le postulanti delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

sanguinante per strada. Il 22 Gennaio 1904, ricevette il Viatico e


parl con la madre. Le spieg la
sua offerta e le chiese di pentirsi.
La madre in lacrime, promise alla
figlia che avrebbe cambiato vita.
Poi, Laura, rivolta al Crocifisso
della stanza, spir serenamente
dopo aver detto:
Grazie Ges, Grazie Maria! Ora
muoio contenta
Oggi la Beata Laura pregata ed
invocata da molti, e molte sono le
grazie ottenute da questa bambina:
con il riconoscimento di un altro
miracolo, Laura potrebbe essere la
pi giovane santa non martire della Chiesa.

Le dissero che non era possibile, a


causa della situazione familiare.
Il mese successivo, pronunci
privatamente i voti di castit, povert, obbedienza: voleva essere
tutta di Ges.

Chiara Chiessi
http://servimariae.wordpress.com

Offr la sua vita per il ritorno alla


fede della madre: ben presto, il
suo fisico inizi a deperire.
Torn dalla madre, ma Manuel
continu ad importunarla: fu percossa e picchiata dalluomo, il
quale la lasci traumatizzata e
5

Dieci anni insieme

Poco tempo fa ho festeggiato il mio anniversario di matrimonio.


Questo non stato un
anniversario come tutti
gli altri perch ha rappresentato il raggiungimento di un primo importante traguardo.
Era il 24 agosto del
2005 quando io e mio
marito abbiamo giurato
amore e fedelt eterna
davanti a Dio.
Quando si ragazzi si
pensa al matrimonio
come a una prigione;
quante volte parlando
con gli amici si sente
spesso dire io non mi
sposer mai. Il concetto di matrimonio associato al venir meno
della libert, alla noia di
dover stare per tutta la
vita sempre con la stessa persona, che, peraltro, con gli anni perde
gli aspetti estetici e
caratteriali che hanno
innescato linnamoramento.
Anche io avevo quella
visione del matrimonio,
ma quando allet di 25
anni ho conosciuto
luomo che sarebbe
diventato mio marito,
ho sentito un forte desiderio di sposarmi. Il
6

termine
libert, la
cui perdita
era
cos
temuta, ha
assunto un
diverso significato;
non coincideva pi con
la possibilit di prendere decisioni, a prescindere da tutto e tutti, su
qualsiasi cosa, ma di
prenderle con lui, anche se questo avrebbe
comportato
qualche
rinuncia. Dal giorno in
cui ho conosciuto mio
marito a quello in cui
ho pronunciato il fatidico si sono trascorsi
circa cinque anni. Questi anni sono stati utili
per poterci conoscere,
considerato che vi sono
state delle parentesi
dovute al fatto che vivevamo in citt diverse
e molto distanti; tuttavia, probabilmente, il
fidanzamento sarebbe
stato pi breve e ci saremmo sposati prima se
non mi fossi scontrata
con le difficolt di trovare un impiego lavorativo stabile.
Purtroppo, oggi molto
frequente rinviare il
progetto di costituire
una famiglia per ragioni
legate alle scarse opportunit di lavoro, anche
se, in questi ultimi anni
ho maturato la convinzione che, se ci si affida
a Dio, si trova il coraggio di fare quella che
pu sembrare una scelta
irrazionale ovvero di
iniziare la vita matrimoniale anche se non si

Camp senza sap pe Chi!?


possiede un appartamento o un reddito di
un certo tipo. Il bilancio di questi dieci anni
di matrimonio stato
positivo e io e mio marito continuiamo ad
amarci con la stessa
intensit del primo giorno. Questo non significa che non abbiamo
vissuto momenti di
grande difficolt.
In tali momenti ho continuato a credere nel
nostro amore, nel vincolo sacro del matrimonio e a pregare Dio
affinch mi desse lo
spirito di saggezza per
trovare una soluzione,
e dove questa non cera,
lo spirito di abbandono
per accettare con serenit quella che era la
Sua volont o quello
che Lui aveva permesso
che accadesse. Io penso
che il successo, ad oggi,
del mio matrimonio sia
dovuto innanzitutto al
fatto che io e mio marito sappiamo sempre di
poter contare luno
sullaltro, di non essere
mai soli nei momenti di
sconforto o necessit;
inoltre, ritengo sia stato
fondamentale anche il
fatto che io e mio marito cerchiamo di fare pi
cose possibili insieme,
dal fare la spesa allacquisto di regali, dal
seguire le catechesi
allandare in palestra
negli stessi giorni; dal
non uscire separatamente, scegliendo di
frequentare persone che
risultino gradite ad entrambi.
Annarita Gurrado

Per, 22 Settembre. Inizia il


viaggio di 32 studentesse di ingegneria, medicina, Sanu e
scienze infermieristiche in un
Paese ricco di contraddizioni.
Sopra di noi il cielo: un velo
compatto di nuvole grigiastre,
nessun raggio di sole. il riflesso di quei pueblos, baraccopoli
cos lontane dalla civilt; forse
uno dei posti pi tristi e poveri al
mondo? Lunghe strade polverose, case prive di acqua potabile
dove vivono uomini che, dimenticando di esserlo, le dividono
con gli animali. Recandoci ogni
giorno presso i villaggi di Roma
e Los Angeles/Miraflores, nella
valle del Caete a due ore da
Lima, ci accolgono le strutture di
Condoray. Dal 1963 forma le
promotoras, donne indigene che
ritrasmettono nelle loro comunit
il messaggio di progresso acquisito. Ci tocca lanima aver preso
coscienza di come, anche (o
forse proprio) nella miseria,
esista qualcuno in grado aiutare
chi sta peggio. Abbiamo offerto
lezioni di educazione alimentare
e visite mediche in ambulatori
provvisori, dove il lettino da
visita era una fredda e misera
panca di legno! Credo che il
nostro obiettivo fosse quello di
comprendere il significato della
cooperazione
internazionale,
operando sia sullassistenza socio-sanitaria sia sulleducazione
alimentare. Al non costruisco il
tetto perch tanto cade di un
anziano dal viso solcato dal duro
lavoro, abbiamo contrapposto
lidea che ciascuno abbia il diritto - ma anche il dovere! - di aspirare al meglio, seguendo la
stella polare della nostra vita,
perch se po camp senza
sap pecch, ma nun se po
camp senza sap pe Chi!.

Lorizzonte della nostra vita

Ritiro Spirituale Settembre 2015

Nellestate appena trascorsa, calda e afosa come poche


ne ricordo, trovavo la mia quiete in un Santuario in riva
al mare. Alle otto di sera, mentre il sole lasciava la sua
ultima calura sulla terra e sinabissava in un azzurro
mare, tra il profumo dei fiori e lodore forte di salsedine,
cominciava la S. Messa. Un momento di pace, di ringraziamento, di lode.
In una di quelle serate torride, nella prima panca, una
mamma, due ragazze e un giovane, ammutoliti, frastornati, distrutti dal dolore per la perdita immatura di una
giovane donna, una giovane madre. Dopo la celebrazione ho abbracciato lanziana signora e con un filo di voce
le ho sussurrato coraggio!.
Il coraggio, mi ha risposto, dove lo trovo?
Ho pensato spesso a questo incontro, a quella frase tra il
dolore e lo sconforto, e mi ripetevo: quale coraggio riusciamo a dare, nel nostro vivere quotidiano molto frettoloso e superficiale per un dolore che non il nostro, in
una situazione che non ci appartiene?
Forse con un semplice coraggio mettiamo a posto la
nostra coscienza
Una risposta concreta me lha data, pochi giorni fa, il
Santo Padre nel commentare la prima lettera di S. Paolo
ai Tessalonicesi.
Il consiglio di Paolo quello di confortarsi a vicenda,
confortarsi in comunit. E sulla questione il Papa ha
proposto un vero esame di coscienza: Nelle nostre comunit, nelle nostre Parrocchie, si parla del fatto che
siamo in attesa del Signore che viene o si chiacchiera di
questo, di quello, di quella per passare un po il tempo e
non annoiarsi troppo? Qual il mio conforto? questa
speranza? Io sono sicuro che il Signore verr a cercarmi
e a portarmi con Lui? Ho questa certezza?.
Lattesa finale di noi Cristiani quella della Risurrezione alla venuta del Signore. Con questa sicurezza ci dobbiamo avvicinare agli altri, con questa forza dobbiamo
far sentire la Sua presenza per poter dire assieme al Santo Padre Io sono certo che vedr il Signore, io sono
certo che il Signore vive, io sono certo che il Signore
verr a trovarmi. E questo lorizzonte della nostra vita.
Auguro a quella povera madre di trovare nella sua Parrocchia, nella sua comunit, il conforto non di sterili
parole ma il conforto che viene dal profondo del cuore,
il conforto che d speranza, perch sorretta dalla grazia
di Dio oltre al coraggio trover sicuramente la pace.
Laura

Condotto da Don Enrique e dalla catechista Brunilde, sabato 12 settembre 2015 si tenuto il ritiro
spirituale rivolto ai ragazzi dellultimo anno del
Percorso di preparazione al sacramento della Confermazione. Il ritiro, a cui hanno partecipato anche
vari genitori, si svolto sotto forma di pellegrinaggio in varie basiliche di Roma e ha offerto momenti
di intensa spiritualit. Dopo 3 anni passati insieme
a percorerre la strada di Ges, i ragazzi si sono
dimostrati molto interessati e preparati. Non sono
mancati accenni alla storia di Roma, raccontati anche in modo simpatico, che hanno permesso ai ragazzi di apprezzare le bellezze dei luoghi e di godersi un bel pomeriggio di sole fra amici. Appuntamento alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, Prendendo spunto dalle reliquie conservate
nella Basilica di Santa Croce stata proposta ai
ragazzi una riflessione sul significato autentico
della croce, che accompagna la vita di ogni cristiano e lo unisce a Cristo. Il gruppo ha poi raggiunto
con una piacevole passeggiata la Basilica di San
Giovanni in Laterano. Di fronte alla monumentale
facciata si parlato della missione a Roma degli
apostoli Pietro e Paolo e delle loro reliquie conservate allinterno. Prima di visitare lattiguo battistero, Don Enrique ha ricordato il significato del sacramento del Battesimo, quello praticato anticamente e quello vissuto personalmente da ciascuno
dei presenti. Allinterno dellantico edificio venivano battezzate alcune bambine fra la gioia dei presenti. Il gruppo si poi recato alla Scala Santa, che
molti cresimandi hanno voluto percorrere in ginocchio fino alla cappella del Sancta Sanctorum. Infine
stata celebrata una messa allinterno della Basilica di Santa Croce, animata da canti accompagnata
dal suono della chitarra.
Natalija

Una bella risposta dei parrocchiani


allappello di Papa Francesco

Alla richiesta di Papa Francesco (vedi sotto) abbiamo deciso di rispondere, per ora, con un appartamento da prendere in affitto, dove accogliere una
famiglia di rifugiati (1).
In tutte le messe del 13 settembre ho lanciato questa
idea, proponendo di collaborare con un piccolo contributo mensile per pagare laffitto e le altre spese.
A fine ottobre quasi 70 parrocchiani hanno gi risposto: il totale dei contributi promessi ha raggiunto
sinora 1350 mensili.
Sono molto contento e aspetto altri collaboratori.
Inoltre, a mano, sono stati gi consegnati 925 ,
mentre 480 sono giunti attraverso conto corrente.
Appena trovato l'alloggio chieder il regolare versamento dellofferta.
Ora, per, siamo impegnati a cercare lalloggio.
Segnalatemi le offerte di appartamenti da prendere in affitto in zona, di cui venite a conoscenza.
Grazie a tutti.
Don Roberto.
P.S. Ricordo le modalit di versamento:
Con c/c postale n. 88975008 intestato a Parrocchia
San Josemara Escriv , Con bonifico: IBAN: IT54
I076 0103 2000 0008 8975 008 oppure Portati in
Parrocchia in busta.
N.B. Sempre sia indicato Per sostegno profughi
(1) La Caritas Diocesana ci ha fatto sapere che, per
ragioni legali, nei casi di alloggio in appartamenti
presi in affitto, verranno affidate persone della stessa nazionalit ma non famiglie con minori.

Un caro abbraccio

Il 24 Agosto don Johannes, dopo 15 anni di permanenza, ha lasciato la nostra Parrocchia per trasferirsi alla
parrocchia di S. Eugenio.
La sua bella figura, sempre sorridente, pronta a darci
saggi consigli e a trasmetterci grande serenit sempre
presente in noi.
Caro don Johannes, La Redazione di Orizzonte vuole
dirLe grazie per tutto quello che ci ha dato e porgerLe,
attraverso il Giornalino, i pi affettuosi auguri per il
Suo nuovo incarico con laugurio di poterLa rivedere di
tanto in tanto tra noi.
Ci ricordi sempre nelle Sue preghiere.
Un caloroso ben tornato a Don Carlos che dopo tre anni
ritorna nella nostra Parrocchia.
A Lei, Don Carlos, i pi calorosi auguri perch la Sua
attivit di indottrinamento rivolta in particolare ai pi
piccoli, possa arricchire sempre di pi la spiritualit
della nostra comunit.

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