Documente Academic
Documente Profesional
Documente Cultură
Con Cossutta, dicevo, ci siamo ritrovati dopo la Bolognina. Lui non era pi nella
direzione del partito, come del resto Ingrao. Cera stato un ricambio. E perci a vo
tare subito contro la proposta di Occhetto ci ritrovammo solo in tre: uninedita c
oalizione, due ex Pdup (rientrato nel Pci poco prima della morte di Berlinguer),
io e Magri, e Cazzaniga, giovane filosofo di Pisa, in quota Cossutta.
Lalleanza, come noto, non si sald subito, e a contestare la scelta dello scioglime
nto del Partito furono due diverse mozioni: la numero 2 che aggregava ingraiani
e i pi autorevoli berlingueriani, la numero 3, quella dei cossuttiani. Ma dopo il
congresso di Bologna, in vista del ventesimo di Rimini, che avrebbe dovuto conf
ermare la scelta, i due gruppi si unificarono e fu presentata una sola mozione.
Insieme ottenemmo ladesione del 35% del partito.
Perdemmo, ma non si trattava di una forza di poco conto. La divisione si riprodu
sse sul che fare di questa forza, se usarla dentro il partito o invece per costr
uirne un altro. Ad Arco di Trento, dove si tenne lultima nostra assemblea precong
ressuale, i due vecchi leader, Ingrao e Cossutta, tornarono a dividersi: Ingrao
disse io comunque resto nel gorgo, Cossutta io comunque esco. Ma le due componen
ti si mischiarono nella scelta sicch a fondare il primo nucleo di Rifondazione fu
rono compagni che provenivano da posizioni assai diverse.
Non star certo a rifare la storia di quel tempo ormai remoto. Se non per testimon
iare del legame strettissimo che si cre fra noi e Cossutta, e del coraggio di Arm
ando nellaffrontare la diffidenza antimanifestina dei suoi vecchi compagni nei nost
ri confronti.
A me fu affidata la direzione del settimanale Liberazione, un compito difficilis
simo, vi assicuro, per gli assalti continui che dovetti subire per le scelte che
compivo. Ma sempre ho potuto contare sulla leale difesa di Cossutta. Che a Luci
o Magri affid addirittura la relazione al II congresso di Rifondazione, nel moment
o burrascoso dellarrivo sulla scena di Berlusconi e mentre il Pds ancora oscillav
a fra alleanza centrista e centrosinistra.
In quella fase Cossutta aveva ancora il controllo determinante del nuovo partito
per il peso che vi aveva la vecchia base del Pci, ma ne temeva la deriva settar
ia, cos come quella dei nuovi arrivati non provenienti dalle fila del Pci: i sind
acalisti di base fuori dalla Cgil e Democrazia Proletaria. Bisognava trovare una
figura per dirigere Rifondazione che non avesse vissuto gli scontri interni al
Pci s da superare i rancori del passato. Ed cos, di nuovo in accordo con Magri, ch
e si pens a Bertinotti, che aveva una storia socialista e sindacalista, non il no
stro vissuto.
Mi fermo qui: raccontare quanto accadde dopo significherebbe riaprire un dibatti
to troppo vecchio e che comunque non certo questa loccasione per riattivare. Se n
e ho accennato per dire di come sia possibile superare vecchie rotture e costrui
re inediti accordi, unesperienza da rinverdire.
Ad Armando Cossutta, che era il pi anziano ed autorevole fra noi, va il merito di
essersi mosso senza arroganze, senza sotterfugi, con intelligenza e lealt. Le ro
tture successive di Rifondazione quella che spinse molti di noi ex Pdup ad abban
donare nel 9495, quella che indusse lo stesso Cossutta a rompere nel 1998; e infi
ne quella di Sel hanno tutte origine nel nodo irrisolto della discussione che se
gu quel secondo congresso di Rifondazione che pure si era concluso quasi allunanim
it.
Se non suonasse retorico mi verrebbe di promettere, in morte di un compagno cui
leviamo le bandiere e di cui piangiamo la scomparsa, che ci impegneremo finalmen
te a condurre su questi temi una riflessione comune e pacata. Ciao compagno Coss
utta.