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A.A. 2015-16
Checklist - Domande ed esercizi
Versione del 17 dicembre 2015
Differenze rispetto alla versione del 12 dicembre:
- inserite voci da 4.a.41 a 4.a.49
- inserite voci da 4.b.22 a 4.b.27
1. Riepilogo e complementi di relativit speciale.
1.a.1.
1.a.2.
1.a.3.
1.a.4.
1.a.5.
1.a.6.
1.a.7.
1.a.8.
1.a.9.
1.a.10.
1.a.11.
1.a.12.
1.a.13.
1.a.14.
1.a.15.
1.a.16.
1.a.17.
impulsi, nel caso di 2 sole particelle nello stato finale, si scrive come 4 s dCM .
!
+ 16O e+ + e + 16O
+ e e + e+ + e
p+ p p+ p+ p+ p
p + 16O p + p + p + 16O
e+ + e p + p
e + p n + e
e + p n + e+
+
trasformazione di Lorentz
1.b.16. Come si implementa con il metodo Montecarlo la trasformazione di una funzione
di distribuzione dei 3-impulsi?
!
d3p
1.c.1. Dimostrare che 2E un invariante relativistico senza effettuare esplicitamente la
!
d3p
4
2
2
d
p
(p
)
=
0
trasformazione di Lorentz e senza utilizzare il fatto che
2E
! !"
!
n n
! q
n
q
E = 2
! 3+
!3
2
Rc
1 n
R 1 n
t '=tR/c
)
)
per il
!2
!2
6
4.a.30. Ricavare la formula di Larmor relativistica P = 3 c3 a a
!2
q2 a
dP
sin 2
=
2
3
d 16 oc (1 cos )5
dI
q
=
4.a.34. Dimostrare che d 4 2 c
2
! !"
n n it ' r! 'n
c
dt '
! 2 e
e lenergia per unita di
1 n
)
)
2r
2q
24
2
4.a.35. Dimostrare che Frad = 3 c3 a" = z me e a" , con e = 3 ce = 6.2x10 s , e la forza di
2
57
propria (tipicamente 1014-15Hz) e = e 0 ~ 10 s . Tutto questo nellipotesi
realistica e 0 << 1 .
4.a.37. Dimostrare che un elettrone (moto non relativistico) soggetto ad una forza elastica
di richiamo, ad una forza di attrito viscoso ed alla forza di reazione radiativa, nel
campo di unonda e.m. piana polarizzata linearmente oscilla con la legge
!
! eE0
1
2
i t
x=
e
=
'+
tot
con
me 02 2 itot
02 .
4.a.38. Dimostrare che la sezione durto elastica per unonda e.m. piana e monocromatica
d el
4
= re2
2
su un elettrone legato elasticamente vale d
(02 2 ) + 2 2 .
tot
d el 8 2
= re = 0.66barn .
d 3
4.a.40. Dimostrare che la sezione durto totale per unonda e.m. piana e monocromatica
2 tot
tot = 4 cre
2
su un elettrone legato elasticamente vale
2 2 + 2 2 .
tot
!2
q2 a
dP
sin 2
=
2
3
d 16 oc (1 cos )5
4.b.4. Calcolare la potenza radiante emessa dal Sole se sul limite superiore
dellatmosfera terrestre la potenza incidente mediata sulle frequenze - e
1.36kW/m2.
4.b.5. Utilizzando il risultato precedente, calcolare il raggio che una sferetta nera
(assorbimento totale della radiazione) di densita pari a quella dellacqua
dovrebbe avere per restare in equilibrio nel campo gravitazionale del Sole.
4.b.6. Rispondere alla domanda precedente se la sferetta fosse perfettamente riflettente.
4.b.7. Calcolare il valore numerico della potenza totale che sarebbe irraggiata da un
elettrone in moto classico circolare uniforme in un atomo di idrogeno. Calcolare il
rappoto fra il valore ottenuto e lenergia cinetica dellelettrone.
4.b.8. Ricavare lespressione
!
1 !"
1 ""!
1 !"
A=
pe +
De +
pm n
2
Roc
Roc
Roc
!
dp
dt
oppure di
dE
dt
el = t hom
02 / 4
2
2
'+
(0 ) + ( 4 )
4.b.18. Dimostrare che la sezione durto elastica per unonda e.m. piana e monocromatica
su un elettrone legato elasticamente al picco ha il valore
2
c 2
el = 6
.
0 '+
4.b.19. Dimostrare che la sezione durto totale per unonda e.m. piana e monocromatica
su un elettrone legato elasticamente vale
2
c
tot = 6
.
0 '+
4.b.20. Dimostrare che la sezione durto inelastica per unonda e.m. piana e
monocromatica su un elettrone legato elasticamente vale
2
c '
inel = 6
2
0 ( '+ )
4.b.21. Dimostrare che il rapporto fra la sezione durto elastica e quelal totale per unonda
e.m. piana e monocromatica su un elettrone legato elasticamente vale
el
1
=
tot 1+ '
2
4.c.1. Progettare una vela solare in grado di fare uscire un satellite di massa M=10kg
dal campo gravitazionale del Sole.
4.c.2. Calcolare la forza su una vela solare nel campo gravitazionale del Sole in
funzione della velocita della vela stessa.
4.c.3. Utilizzando onde e.m. piana, monocromatica e di dimensione (laterale) grande ma
finita, dimostrare che i momento angolare (per unita di volume) trasportato
!
!
u
R
dallonda e L = em n . Suggerimento: partire dalla definizione L 4 c ( E H )
(vedere Landau II)
! ! ! !
4.c.4. Date le definizioni standard delle variabili n , , R, r, r ', t e t ' , dimostrare le
seguenti relazioni:
! !
!
d R
!
!
! !"
dR
dR
= 2 c + R
= n c ,
= c ,
dt '
dt '
dt '
n
, R = 1 n ! ,
!
n / c
! .
t ' =
1 n
2
dI
q
=
4.c.5. A partire dallespressione d 4 2 c
2
! !"
n n it ' r! 'n
c
dt '
! 2 e
, dimostrare la
1 n
)
)
d 2 N
2
2
formula della radiazione Cherenkov: dE dx = z !c sin C . Nota: tecnicamente
soluzioni per t ' = t c , nessuna soluzione allesterno, ed una sola sul fronte
donda.
5.a.3. Spiegare il significato di ogni termine dellespressione, valida per la radiazione
Cherenkov:
d 2 N
= z 2 sin 2 C
dE dx
!c
n
z
4
m
c
r
ln
perdita di energia per collisioni: dx
.
e
e
e
I
5.a.6. Come si passa dallo spessore di un materiale, espresso in cm, allo spessore
espresso in g/cm2 ?
5.a.7. Disegnare qualitativamente la funzione di Bethe-Bloch indicando i valori dei
punti significativi.
5.a.8. Descrivere qualitativamente il fenomeno dello scattering multiplo da parte di una
particella carica in moto veloce nella materia. Mostrare quali siano langolo
minimo e massimo in una singola collisione.
5.a.9. Spiegare il significato di ogni termine delle espressioni, approssimate, per
langolo quadratico medio di multiplo scattering:
2
2
< ms
> x
2
< ms
>z
13.6MeV / c x
P c
X0
5.a.10. Valutare, con laiuto delle espressioni precedenti, la lunghezza di radiazione del
Piombo e confrontarla con il valore sperimentale (5.6mm)
5.a.11. Descrivere qualitativamente le cause e gli effetti del fenomeno della radiazione di
frenamento da parte di una particella carica nella materia. Valutare il minimo ed il
massimo parametro di impatto che sono da considerare nel caso non relativistico e
nel caso relativistico.
dI
q
=
d 4 2 c
2
! !"
n n it ' r! 'n
c
dt '
! 2 e
1 n
)
)
dimostrare che
2
!
2q per < 1 /
I = 3 c
0
per > 1 /
(espressione approssimata).
dI
q
=
d 4 2 c
2
! !"
n n it ' r! 'n
c
dt '
! 2 e
1 n
)
)
dimostrare che
2
2 2
2(ze) 2zZe per < V / b
I (b) = 3 c 3 MVb
0
per > V / b
(espressione approssimata).
2
4(ze)2 2zZe2 1
( ) =
ln
3c Mc 2 2 2
2
E + E !
(espressione approssimata).
5.a.15. Dimostrare che perdita di energia per irraggiamento (non relativistica) vale
2
dE
N 2(ze)2 2zZe2 M
= A
dx
A 3c Mc !
16 z 4 Z 4 e6 1 1.4a0
ln
Mc
3 M 2 c 5 2 !Z 1/3
Mc
( 1) . (espressione approssimata)
per <
!
5.a.17. Dimostrare che nel caso relativistico la perdita di energia per irraggiamento vale
2
192 M
m
dEirr
16
= nnuclei z 4 Z 4 e re2 ln 1/30 E
M
dx
3
Z me
(espressione approssimata).
5.a.18. Dare la definizione di lunghezza di radiazione. Spiegare le condizioni per cui, nel
caso di perdita prevalente di energia per radiazione, lenergia di una particella si
attenua con una legge esponenziale in funzione del percorso.
N = z 2
E
2
1
L 1 2
Pdet (E)dE
!c E1 r (E)
5.b.6. Valutare il valore minimo dellenergia persa per collisioni, in MeV/g/cm2, per i
seguenti materiali: i) Piombo, ii) Silicio; iii) aria a TPN.
5.b.7. Dimostrare le espressioni, approssimate, seguenti per langolo quadratico medio
2
di multiplo scattering:
2
< ms
> x
5.b.8. Per un muone che attraversi, incidendo perpendicolarmente, una lastra di Ferro di
5cm di spessore, calcolare il valore numerico del rapporto fra la deflessione
angolare dovuta al campo magnetico e la dispersione quadratica media dovuta al
multiplo scattering. Come sara la funzione di distribuzione dellangolo in
uscita? Quale e la dipendenza dallenergia del muone incidente?
5.b.9. Quali altri effetti dovremmo includere nel problema precedente, se la particella
incidente fosse un protone? E se fosse un elettrone? Quale sarebbe la dipendenza
dallenergia?
5.b.10. Calcolare langolo quadratico medio di multiplo scattering e lenergia persa per
ionizzazione per le seguenti tre particelle: i) elettrone 3.5MeV, ii) pione di
10GeV, iii) muone di 45 GeV, che attraversino: a) 1 mmPb, b) 2 mm
scintillatore, iii) 0.3 mm Silicio, iv) 1 m Aria.
5.b.11. Dimostrare che nel caso relativistico la lunghezza di radiazione per elettroni vale
(espressione approssimata)
X0 =
1
16 N A 4 2 192 0
Z re ln 1/3
Z
3
A
6. Applicazioni
6.a.1. Spiegare qualitativamente il funzionamento di un acceleratore elettrostatico
6.a.2. Spiegare qualitativamente il funzionamento di un acceleratore lineare, indicando
le differenze importanti fra laccelerazione di elettroni e di protoni
6.a.3. Quali sono, approssimativamente, le energie per unita di lunghezza che
attualmente si ottengono nellaccelerazione di protoni con la tecnica delle cavita
superconduttrici?
6.a.4. Calcolare la velocita di un elettrone [e successivamente di un protone] posto in
una struttura acceleratrice che abbia: i) campo elettrico longitudinale costante ii)
campo elettrico longitudinale oscillante. Inserendo valori numerici ragionevoli,
calcolare il tempo affinche la particella, partendo da ferma, raggiunga una energia
pari al doppio della sua massa a riposo
6.a.5. Spiegare il metodo di datazione di reperti con 14C.
6.a.6. Pioni neutri, di energia E nel sistema del laboratorio, decadono in due fotoni. La
distribuzione isotropa ne centro di massa. Si calcoli:
la distribuzione dellenergia di uno dei due fotoni nel laboratorio
gli angoli, rispetto alla direzione di volo del pione, dei due fotoni
nel sistema del laboratorio in funzione dellangolo nel sistema del
centro di massa
la distribuzione dellangolo di uno dei due fotoni nel laboratorio
il seno dellangolo fra i due fotoni nel laboratorio in funzione
dellangolo di uno dei due fotoni nel sistema del centro di massa e
si produca il relativo grafico per differenti valori dellenergia del
pione. Si calcoli langolo minimo fra i due fotoni nel laboratorio
6.a.7. Spiegare le proprieta (distribuzione in energia ed in angolo nel sistema del
laboratorio) di un fascio di neutrini o di muoni prodotto nel decadimento di pioni
carichi di energie, rispettivamente, 1.4 14 140 GeV.
6.a.8. Illustrare il metodo di produzione degli antiprotoni nellesperimento di Segre et
al. Discutere in particolare lenergia di soglia della loro produzione.
6.a.9. Illustrare il metodo in cui nellesperimento di Segre et al. sono identificati gli
antiprotoni, separandoli dal fondo di pioni positivi.
6.a.10. Descrivere lesperimento di Anderson sulla scoperta del positrone.
6.a.11. Spiegare perche nellesperimento di Anderson sulla scoperta del positrone alcune
tracce positive osservate nono possono essere nessuna delle particelle positive
conosciute nel 1930.
6.c.1. Spiegare il metodo della massa invariante per riconoscere se due fotoni
provengono dal decadimento del pione neutro e misurarne la sua massa