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FACOLT DI INGEGNERIA
TESINA
di
IMPIANTI ELETTRICI
LINEE DI TRASMISSIONE:
DIAGRAMMI DI PERRINE BAUM
E DIAGRAMMI CIRCOLARI
I P ROFESSORI
P ROF . P ASQUALE P UGLIESE
P ROF . M ARCO B RONZINI
L O S TUDENTE
G IUSEPPE S IGRISI
LINEE DI TRASMISSIONE
DIAGRAMMI DI PERRINE-BAUM E DIAGRAMMI CIRCOLARI
INDICE GENERALE
1. Equazioni fondamentali...................................................................................................................2
2. Diagramma vettoriale della linea di Perrine e Baum......................................................................7
2.1. Costruzione del diagramma delle tensioni..............................................................................7
2.2. Costruzione del diagramma delle correnti............................................................................10
3. Perdite di potenza attiva e reattiva in linea...................................................................................13
4. Diagrammi circolari di P e Q...................................................................................................18
5. Perdite reattive in linea al variare della potenza trasmessa...........................................................22
6. Rendimento della linea di trasmissione..........................................................................................24
7. Diagrammi circolari delle potenze P e Q.......................................................................................26
8. Relazione tra tensioni agli estremi e potenze trasmesse.................................................................30
9. Considerazioni................................................................................................................................31
10. Linee di trasmissione in cavo in regime permanente sinusoidale................................................32
10.1 Confronti fra i valori dei parametri fondamentali di linee aeree e in cavo ad A.T................32
11. Capacit di trasporto di una linea di trasmissione......................................................................34
12. Profilo delle tensioni e delle potenze in linea.............................................................................36
13. Line loadability: curve di St. Clair..........................................................................................38
14. Provvedimenti per elevare la capacit di trasporto....................................................................40
15. Stabilit dei sistemi di trasmissione di energia elettrica in regime perturbato............................43
15.1. Criterio delle aree.................................................................................................................47
16. Considerazioni economiche sulle capacit di trasporto di un elettrodotto...................................57
17. Linee di interconnessione italiane..............................................................................................58
17.1 Capacit totale al limite termico GTC - Gross Trasmission Capacity..................................59
17.2 Capacit totale trasmissibile TTC - Total Transfer Capability..............................................60
17.3 Margine operativo di trasmissione TRM - Trasmission Reliability Margin..........................62
17.4 Capacit netta trasmissibile NTC - Net Transfer Capacity...................................................62
17.5 Capacit disponibile ATC - Available Transfer Capability...................................................62
Bibliografia........................................................................................................................................64
1. Equazioni fondamentali
Questo elaborato tratta prevalentemente alcuni aspetti tecnici fondamentali di interesse per
lesercizio delle linee di trasmissione dellenergia in regime permanente:
1) i valori della tensione lungo la linea profilo di tensione;
2) il bilancio delle potenze reattive;
3) le perdite ed il rendimento di trasmissione;
4) lintensit di corrente di linea da cui dipende strettamente la temperatura dei conduttori;
5) stabilit di trasmissione.
Lanalisi del regime elettrico delle linee lunghe alimentate a tensione alternata effettuato
mediante le classiche equazioni di trasmissione o dei telegrafisti, formulate dapprima da O.
Heaviside e poi ampiamente sviluppate e divulgate da G. Rssler, C.P. Steinmetz , A. Blondel e
molti altri, con lintroduzione delle funzioni iperboliche di variabile complessa:
.
.
.
V
cosh
K
L
Z
I
senh
K
L
2
2
1
I1
(1)
.
.
senh
K
L
I
cosh
K
L
2
.
V2
.
A D cosh K L
.
.
B Z senh K L
C . senh K L
si ottengono le
V1
A B V2
C D I 2
I1
V2
T
I 2
(1)
Per una linea trifase trasposta, costruttivamente simmetrica nelle tre fasi, in regime
permanente e simmetrico, si perviene ad analoga rappresentazione equivalente monofase purch si
tenga conto dei mutui accoppiamenti tra le fasi e il terreno attraverso lintroduzione dellinduttanza
e della capacit di servizio, l e c, uniformemente distribuiti.
Ci permette di limitare lanalisi della linea ad uno schema monofase equivalente, essendo
evidente che, determinate le tensioni e le correnti relative ad una fase, le analoghe tensioni e
correnti relative alle altre due fasi si calcolano semplicemente moltiplicando per gli operatori
complessi e 2, mentre le potenze attive e reattive sono uguali.
La linea dunque pu essere rappresentata da un sistema passivo a 2 porte trifasi, in cui si
pu sempre stabilire una corrispondenza fra i morsetti delle diverse porte: in condizioni di
esercizio simmetrico si pu ridurre ad un quadripolo monofase, simmetrico e passivo, le cui
costanti sono A , B , C , D , come rappresentato in fig. 1.
Fig. 1
Impedenza caratteristica ()
Costante di attenuazione (km-1)
Costante di distorsione (km-1)
Lunghezza donda (km)
Velocit di propagazione (km/s)
Tab. I
conduttore singolo
357391
0,11*10-3
1,066*10-3 = 337
5900
295*103
conduttori multipli
257290
0,04*10-3
1,055*10-3 = 336
5955
298*103
Linee in cavo
4055
0,47*10-3
3,92*10-3 = 1328
1600
80*103
Tenendo conto che det(T)=1 si ottengono immediatamente le relazioni inverse che legano la
porta 2 alla 1:
V2 DV1 BI1
(1)
I 2 AI1 CV1
la matrice delle impedenze Z, che mette in relazione le due tensioni di porta V1 e V2 con le due
correnti di porta I 1 e I 2 ;
la matrice delle ammettenze Y, che mette in relazione le due correnti di porta I 1 e I 2 con le
due tensioni di porta V1 e V2 ;
V1
Z11
Z 21
V2
Z12
Z 22
I1
I1
Y11 Y12
Y21 Y22
I 2
I 2
V1
V1
H11
H 21
I 2
V2
H12
H 22
I1
V2
Lutilit della rappresentazione con una delle matrici sopra elencate risulta evidente per
semplificare le diverse connessioni tra doppi bipoli.
La relazione A D espressione matematica della propriet fisica della simmetria del
quadripolo rappresentante la linea, poich lo stato rimane lo stesso anche scambiando le due porte:
per esempio ponendo a vuoto la porta 1 o la porta 2, limpedenza vista dallaltra deve essere la
stessa, Z11 Z 22 :
- ponendo a vuoto la porta 2 si ha:
V1
I 2 0
I1 I
2 0
AV2
CV2
Z11
V1
I1
I 2 0
A
C
A D
C C
I 1 0
Z 22
V2
I2
I 1 0
D
C
A D.
V1 AV2 BI 2
I1 CV2 DI 2
V1
V2
A
C
1
C
A
AD
V1 C I1 B C I 2
V 1 I D I
2
2 C 1 C
AD
B
Z
C I1
11
D I 2
Z 21
Z 12
Z 22
I1
I2
B
C
I2
Z12
V
1
Z 21 2
I1 C
AD
1
B
C
C
e quindi
AD BC 1 .
V1 AV2 V 10 A
I1 CV2 I 10 C
V2
V1 BI 2 V 1cc B
I1 DI 2 I 1cc D
= c1 jc2
[ammettenza -1 ]
I 2 0
V 1cc
I2
= b1 jb2
[impedenza ]
V 2 0
I 1cc
I2
I 2 0
I 10
V2
= a1 ja2 [adimen.]
=A
[adimen.]
V 2 0
Z inCC
V 1cc
I 1cc
V 2 0
.
.
B B
Z tanh K L []
D A
V 10
Y inO
I 2 0
C tanh K L
[S] .
.
A
Z
V 1 AV 2 BI 2 V 10
V 1cc
I 2 0
Inoltre
I 1 CV 2 D I 2 I 10
V 2 0
I 1cc
I 2 0
V 2 0
I 2 0
V 2 0
- I 1cc
V 2 0
potenza apparente N 2 3VC I 2 ; pertanto la proiezione del generico segmento AC i, sulla retta
AC, pari a AC icos, proporzionale a I 2 cos e quindi alla potenza attiva P2 3VC I 2 cos ;
analogamente la proiezione di AC i, sulla retta normale a AC, pari a AC isen, proporzionale a I 2
sen e quindi alla potenza reattiva Q2 3VC I 2 sin . Il diagramma, opportunamente graduato,
consente di leggere le grandezze di interesse: tensione V1 , V2 , potenze P2 , Q2 , N 2 e angoli di
sfasamento notevoli, tra V2 e I 2 e tra V1 e V2 .
7
V
V
1
2
1000
900
800
700
70
80
90
600
60
500
427
50
400
40
300
( =0)
30
200
1.73BI
20
100
10
V1V= CVC
I =750A
2
10
V
V
20
1
2
30
40
50
400 A
60
300 MVA
70
80
90
100 kV
Fig. 3 Diagramma di Baum e Perrine per la linea aerea a 380 kV (in tab. II)
lunghezza L = 500km I2=750 A cos =0- 30 r. - 30 a.
9
3 . Un
diagramma analogo si costruisce per le correnti, con lavvertenza che la scala delle potenze risulti
uguale nei due diagrammi: la scala delle correnti per i due diagrammi vettoriali deve essere tale che
i due vettori BI 2 e DI 2 , rappresentativi delle potenze, abbiamo la stessa lunghezza. Posto
VC 3V si stabiliscono i seguenti fattori di scala:
- Scala delle tensioni: 1 cm = n V
- Scala delle correnti: 1 cm =
n
ampere (nel diagramma delle tensioni)
3B
D
ampere (nel diagramma delle correnti)
3B
V
3V2
n c volt-ampere (nei due diagrammi)
B
B
vettorialmente
nel
piano
di
Gauss
la
seconda
relazione
di
(1)
I segmenti AC1, AC2 individuati da AI 2 per diversi valori del cos in arrivo, per V2 = cost.,
*
sono proporzionali alla potenza apparente N 2 3VC I 2 ; pertanto la proiezione del generico
segmento ACi, sulla retta AB, pari a AC icos, proporzionale alla potenza attiva
P2 3VC I 2 cos ; tale retta lasse delle potenze attive P2 . Analogamente la proiezione di AC i,
sulla retta normale ad AB, pari a AC isen, proporzionale alla potenza reattiva Q2 3VC I 2 sin ;
tale retta lasse delle potenze reattive Q2 . Il diagramma, opportunamente graduato, consente di
leggere le grandezze di interesse: tensione V2 , correnti I1 , I 2 , potenze P2 , Q2 , N 2 e angolo di
sfasamento tra V2 e I 2 .
11
Q >0
Q <0
1V
12
Fig. 4 Diagramma delle correnti per la linea aerea a 380 kV (in tab. II)
2
Q [MVAR]
1000
900
800
700
600
500
400
300
247
200
100
A0
I = CV
-100
-200
-247
-300
-400
-500
-600
-700
-800
-900
1cc
0,1
100
I = AI
0,1
200
( =0)
0,3
300
AI
0,3
AI
400
427
0,5
500
I 750A
2
cos
600
N = 494MVAR
0,5
cos
ant
.
rit.
0,7
700
0,7
0,8
800
0,8
900
0,9
0,9
1000
0,95
0,95
IVO
C
V
380 kV
CAR . INDUTT
-1000
ITIVO
r.
CAR. CAPAC
a.
P [MW]
N N1 N 2 V 1 I 1 V 2 I 2 ( P1 jQ1 ) ( P2 jQ2 ) P j Q
*
P Re(V 1 I 1 ) Re(V 2 I 2 )
Q Im(V 1 I 1 ) Im(V 2 I 2 )
Esprimendo V 1 e I 1 in funzione di V 2 e I 2 mediante le (1), si ha:
*
N V 1 I 1 V 2 I 2 ( AV 2 BI 2 )(C *V 2 D * I 2 ) V 2 I 2
AC *V2 2 AD* ( P2 jQ2 ) BC * ( P2 jQ2 ) BD* I 2 2 ( P2 jQ2 )
AC *V2 2 BD* I 2 2 ( AD* 1)( P2 jQ2 ) BC * ( P2 jQ2 )
(a1 ja2 )(c1 jc2 )V2 2 (b1 jb2 )(d1 jd 2 ) I 2 2 (a1 ja2 )(d1 jd 2 ) 1 ( P2 jQ2 )
(b1 jb2 )(c1 jc2 )( P2 jQ2 )
Tenendo conto delle condizioni di:
- simmetria A D
a1 d1
a2 d 2
a12 a2 2 b1c1 b2 c2 1
2a1a2 b1c2 b2 c1 0
'
'
'
6 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 47 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 48
13
P 'V2 2 '
P2 2 Q2 2
' P2 ' Q2
V2 2
Q ''V2 2 ''
P2 2 Q2 2
'' P2 '' Q2
V2 2
il terzo e il quarto rappresentano le perdite necessarie per aversi in arrivo la potenza attiva
P2 e reattiva Q2 rispettivamente.
Mentre V 1 e I 1 possono essere espressi linearmente come somma di due termini vettoriali
'' a2 c1 a1c2
'' a1b2 a2b1
' b2 c1 b1c2
Per una normale linea aerea a A.T. tali coefficienti sono positivi eccetto ', '' e '' che
sono negativi come si pu desumere dalla seguente tabella II.
14
Lunghezza
L
km
radianti
Senza perdite
radianti
gradi
100
0,0037+j0,105
0,1054
250
0,0093+ j0,264
0,263
15
500
0,0186+ j0,527
0,527
30
1000
0,0372+ j1,055
1,054
60
1500
0,0558+ j1,582
1,581
90
B Z sinh( K L)
A cosh( K L )
Costante di propagazione K L
Con perdite
Con perdite
Senza perdite
a1+ja2
a1+j0
adimensionale
0,994+j0,0004
0,994
[0,994 1]
0,965+j0,0024
0,966
[0,965 8]
0,864+j0,0093
0,866
[0,864 37]
0,493+j0,0322
0,493
[0,494 344]
-0,0112+j0,0558
0,000
[0,0569 10121]
Con perdite
b1+jb2
Senza perdite
0+jb2
1,84+j27,12
[27,18 863]
4,59+j67,04
[67,20 865]
8,61+j131,5
[131,8 8615]
12,3+j223,5
[223,9 8651]
8,77+j257,6
[257,8 883]
sinh( K L )
j27,06
j66,81
j129,2
j223,4
j257,0
Con perdite
c1+jc2
10-6 S
0,357+j409,4
[409,4 8958]
0,363+j1014
[1014 8959]
-5,20+j1988
[1988 909]
-44,24+j3380
[3380 9045]
-132,3+j3887
[3890 9157]
Senza perdite
0+jc2
10-3 S
j0,410
j1,011
j1,956
j3,382
j3,890
Linea aerea a 380 kV a una terna di conduttori trinati di alluminio-acciaio da 3*585 mm 2 (sez. alluminio 519,5 e sez. acciaio 65,81)
r = 0,0188/km l = 0,863*10-3 H/km g = 0,004*10-6 S/km
Zo=[258 156]
Tab. IIA
Costanti ausiliare A, B, C
Tab. IIB
Lunghezza
L
km
100
250
10-6 S
10-6
10-3
0,518
2,784
1,84
4,59
1,63
15,04
-0,744
-4,63
15
10-6 S
-406,9
-978,5
c = 0,013*10-6 F/km
10-3
-22,21
-135,9
26,96
64,68
500
1000
1500
14,0
87,03
218,4
8,66
13,26
14,28
83,4
985
3907
-17,8
-51,46
-68,17
16
-1717
-1668
36,15
113,5
109,8
-3,37
-522,7
-1508,8
-1996,4
Linea aerea a 220 kV a una terna di conduttori di alluminio-acciaio da 428 mm 2 (sez. alluminio 349,2 e sez. acciaio 78,9)
Tab. IIIA.
Costanti ausiliare A, B, C
c = 0,0086*10-6 F/km
.
Lunghezza
L
km
radianti
Senza perdite
radianti
gradi
Con perdite
Senza perdite
a1+ja2
a1+j0
Numero puro
0,965+j0,0072
0,965
[0,965 25]
0,866+j0,0277
0,866
[0,866 150]
0,706+j0,0587
0,707
[0,708 445]
0,495+j0,0957
0,500
[0,504 11]
-0,0147+j0,165
0,000
[0,165 95]
250
0,028+j0,264
0,262
15
500
0,055+ j0,528
0,524
30
750
0,083+ j0,792
0,786
45
1000
0,110+ j1,055
1,047
60
1500
0,165+ j1,583
1,308
90
Tab. IIIB
Lunghezza
L
km
250
500
750
1000
1500
10-6 S
5,886
29
82,93
170,2
429,8
20,50
38,37
51,71
59,75
64,46
10-3
0,149
0,933
3,397
8,783
33,939
=
10-3
-13,62
-50,83
-101,83
-152,15
-204,32
17
B Z sinh( K L)
A cosh( K L)
Costante di propagazione K L
Con perdite
Con perdite
b1+jb2
10-6 S
-64,65
-112,1
-129,3
-110,9
-5,784
Senza perdite
0+jb2
20,5+j100,2
[102,5 7825]
38,1+j193,9
[197,5 7850]
50,5+j273,5
[278 7930]
55,3+j338,3
[342,5 8040]
38,7+j394,1
[396 8420]
sinh( K L)
j100,3
j193,5
j273,5
j335,5
j387,0
Con perdite
c1+jc2
10-3 S
0,0011+j0,670
[0,670 8955]
-0,0079+j1,294
[1,294 905]
-0,0346+j1,829
[1,829 915]
-0,0862+j2,224
[2,225 92]
-0,265+j2,581
[2,595 9555]
10-3
-134,2
-500,3
-993,6
-1486
-1980
96,55
166,9
190,1
162,2
-12,18
Senza perdite
0+jc2
10-3 S
j0,664
j1,282
j1,813
j2,220
j2,565
Linea a 220 kV a una terna di cavi unipolari anulari di rame da 400 mm 2 ad olio fluido sotto piombo blindato e guaina di
gomma vulcanizzata
r = 0,0556/km l = 0,372*10-3 H/km g = 0,238*10-6 S/km
c = 0,253*10-6 F/km
Tab. IVA
Zo=[40,4 1237]
Lunghezza
L
km
sinh( K L )
A cosh( K L)
B Z sinh( K L)
Con perdite
(+j )L
Con perdite
a1+ja2
Con perdite
b1+jb2
Con perdite
c1+jc2
Numero puro
10-3 S
Gradi
L
Radianti
0,9995+j0,00022
[0,9995 46]
0,988+j0,0055
[0,988 19]
0,954+j0,022
[0,954 119]
0,720+j0,126
[0,732 956]
0,326+j0,274
[0,426 403]
0,0065+j0,364
[0,364 892]
0,0071+j0,0313
147
50
0,0356+ j0,1565
100
0,071+ j0,313
18
250
0,178+ j0,783
45
400
0,285+ j1,252
72
500
0,356+ j1,565
90
Tab. IVB
Costante di propagazione K L
10
Lunghezza
0,556+j1,171
[1,295 6436]
2,76+j5,84
[6,47 6441]
5,40+j11,57
[12,70 6459]
11,33+j27,12
[29,40 6720]
12,29+j38,15
[40,10 729]
9,47+j41,88
[42,94 7716]
18
0,0022+j0,794
[0,794 8950]
0,0049+j3,961
[3,961 8955]
-0,034+j7,823
[7,823 9014]
-0,813+j17,99
[18,00 9227]
-3,16+j24,35
[24,55 9723]
-5,70+j25,71
[26,30 10230]
km
250
500
750
1000
1500
10-6 S
10-3
2,374
26,63
139,7
1681
5642
0,556
2,759
5,406
11,57
14,46
10-3
0,025
0,088
0,601
13,33
72,48
-0,439
-10,90
-42,64
-225,9
-419,8
19
10-6 S
-793,6
-3913
-7464
-1305*10
-8804
1,170
5,755
10,92
18,10
9,069
10-3
-1,859
-46,20
-180,1
-944,0
-1708
4. Diagrammi circolari di P e Q
Le relazioni cui si pervenuti nel paragrafo precedente
P 'V2 2 '
P2 2 Q2 2
' P2 ' Q2
V2 2
Q ''V2 2 ''
P2 2 Q2 2
'' P2 '' Q2
V2 2
' 2
'
'
V2
V2 P2 V22Q2 V2 4 2 P 0
'
'
'
'
(4.1)
P2 2 Q22
'' 2
''
''
V2
V2 P2 V2 2Q2 V24 2 Q 0
''
''
''
''
(4.2)
Queste, per V2 cost. , costituiscono le equazioni di due famiglie di circonferenze nel piano
P2 , Q2 , una ottenuta a perdite attive costanti P=cost (4.1), laltra a perdite reattive costanti
Q=cost. (4.2).
La famiglia di circonferenze a P cost. ha per centro il punto M di coordinate
Po '
' 2
V2
2 '
Qo '
' 2
V2
2 '
e raggio
RP
V2
2 '
V2
2 '
4 ' P 2 'V22 .
(4.3)
'' 2
V2
2 ''
Qo ''
'' 2
V2
2 ''
e raggio
RQ
V2
2 ''
V2
2 ''
4 '' Q 2 ''V2 2
(4.4)
Il centro M dei cerchi C p il punto rappresentativo della linea a perdite minime Pmin : dalla
2
(4.3) si ricava P RP
' 2 'V2 2
V2
2 '
2 ' 2
V2 0 .
4 '
'' 2 ''V2 2
V2 2
4 ''
( '' 0 '' 0) e si nota che al diminuire del raggio RQ , Q diventa sempre pi negativo e sar
massima in modulo per:
RQ 0 ossia per RQ
V2
2 ''
2 ''V2 2
0
4 ''
Si osservi, inoltre:
Pmin
2 ' 2
V2 Po ' , quindi, se ci si pone nella condizione di lavoro P2 Po ' , si ha
4 '
Qmax
2 '' 2
V2 Qo '' perci, se ci si pone nella condizione di lavoro Q2 Qo '' , si ha
4 ''
' 2
' 2
V2 Pmin(1)
V1 , oppure di potenza reattiva assorbita capacitiva massima
2 '
2 '
Qmax(2)
'' 2
'' 2
V2 Qmax (1)
V1 , preleva quelle o questa esclusivamente da una sola
2 ''
2 ''
estremit.
Daltra parte queste conclusioni sono intuitive: per es. , nello schema equivalente a T della
linea, fissata V1 , si connetta alla porta 2 una reattanza induttiva X L tale da ridurre il transito di
reattivo capacitivo alla porta 1 dovuto alle capacit della linea. Al diminuire di X L si attenua la
natura capacitiva del sistema poich si tende ad una condizione di risonanza parallela tra la
capacit di linea e la induttanza del carico : il modulo delle correnti I ( x ) negli elementi dissipativi
distribuiti diminuisce cos come le perdite di potenza attiva distribuite lungo la linea.
Naturalmente esister un valore
' 2
V1 0 tale da
2 '
minimizzare le perdite attive in linea P , al di sotto del quale leffetto di carico di X L diventa
preponderante rispetto alla compensazione reattiva e le P aumenteranno.
21
Si noti che per una linea, o pi in generale per un quadripolo simmetrico, i centri M, S
stanno sullasse 0, ossia sullasse del vettore V 2 . Tali punti sono infatti gli estremi del vettore V 1
'
'
''
''
quando le potenze attive e reattive alluscita sono rispettivamente ( Po , Qo ) e (Po , Qo ) .
' 2
' 2
V2 j
V2
( P jQo )
2 '
2 '
V AV 2 BI 2 AV 2 B o
(
a
ja
)
V
(
b
jb
)
1
2
2
1
2
*
V
V2
2
'
'
1
' *
per Pmin
'' 2
'' 2
V2 j
V2
( Po jQo )
2
''
2
''
V AV 2 BI 2 AV 2 B
(a1 ja2 )V2 (b1 jb2 )
*
V2
V2
(b2 c1 b1c2 ) j 2(a2 2 b2c2 )
(a1 ja2 )V2 (b1 jb2 )
V2
2(a1b2 a2b1 )
1
G55555555555555
H
0
G555555555555
H
2
2
2b2 ( a1 a2 b1c1 b2c2 ) jb2 (2a1a2 b2 c1 b1c2 )
b
V2 2 V 2
per Qmax
2(a1b2 a2b1 )
''
''
''
1
'' *
Dalle tab. II, III e IV si nota che per le linee aeree A.T. di lunghezza fino a circa 500 km, e
nel caso di cavi fino a circa 250 km, ' quasi uguale b1 e '' circa uguale b2 quindi, in
entrambi i casi, V 1 praticamente in fase con la tensione allarrivo V 2 : si ha V 1 V 2 e =0, e
dunque:
'
b1
V
V2 V2
1
'
V 1'' b2 V 2 V 2
''
per Pmin
per Qmax
Si noti, inoltre, che la direzione 0 forma con lasse P2 un angolo pari ad arctan
b2
.
b1
Il diagramma vettoriale di Perrine e Baum pu essere completato con dei cerchi V1 cost.
secondo multipli di V2 (ad es. 0.9 V2, 1.0 V2, 1.1 V2, 1.2 V2 ), cerchi che hanno centro nel punto O,
origine delle tensioni. Si possono poi rappresentare delle semirette di centro O che diano lo
sfasamento tra il vettore tensione allentrata e quello alluscita direttamente in gradi.
22
Il diagramma cos ottenuto si definisce diagramma generale della linea; esso, per ogni valore
del carico alluscita (P2, Q2), supposta costante la tensione V2 , permette di determinare le grandezze
elettriche allentrata.
23
Q [MVAR]
2
ant.
25
20
15
10
rit.
30
-5
-10
-15
-20
-25
-30
1000
900
800
700
-35
35
600
500
-40
0
-50
-100
-150
-200
-250
-300
300
250
200
150
100
50
400
40
Q [MVAR]
300
-45
200
800
900
1000
100
50
P [MW]
CAR. INDUTTIVO
60
700
40
500
50
400
20
15
300
30
10
45
-50
100
200
600
1000
CAR. CAPACITIVO
Fig. 5 Diagramma circolari delle perdite per la linea aerea a 380 kV (in tab. II)
lunghezza L = 500km
24
P [MW]
2
Impedenza caratteristica
Zo
400
400
400
400
300
400
300
265
265
252
225
208
Potenza caratteristica
trifase Pc
MW
9
44
56
120
160
360
480
545
2180
3960
10000
30000
(*) Il livello 765 kV stato prescelto dalla Francia, mentre in Canada gi in esercizio una rete a tale tensione
(**) Progetto sperimentale 1000 kV gestito dallEnel nell'area sperimentale di Suvereto (Livorno) costituito da un
tronco di linea pilota ad altissima tensione - 1.050 kV - della lunghezza di circa 3 km e stazione 380kV/1000kV
26
% 100
P2
P2
100
P1
P2 P
(6.1)
ove
P2 2 Q2 2
P 'V2 '
' P2 ' Q2
V2 2
2
P2 ,V2
(6.2)
Q
'
X 2 22
, ed ovviamente indipendente dalla potenza o carico attivo trasportato P2 .
V2
2 '
X 2V2 2 cost. per cui si ha Pmin e
Fissata V 2 resta fissata la potenza reattiva Q2 Q
2
rendimento massimo di trasmissione max %
P2 ,V2
27
Nel diagramma delle tensioni il luogo dei punti di massimo rendimento, a V 2 fissata, la
.
retta parallela allasse delle potenze attive passante per Q
2
In relazione alla (4.1) poich
'
nelle linee A.T. sempre negativo allora il rendimento
2 '
28
N2 V 2I2
V1 A
VV
A
V2
V 2 1 2 e j ( b ) V2 2e j ( b a )
B
B
B B
V 1 AV 2 BI 2 I 2
V1 A
V2
B B
(7.1)
V 1 V1e j
da cui
VV
1 2
B
P2
cos( b ) A
V2
cos( b a )
V1
(7.1a)
V1V2
V2
sin( b ) A sin( b a )
B
V1
Q2
(7.1b)
A
VV
V 2
A
N 1 V I V 1 V 1 V12e j ( b a ) 1 2 e j ( b )
B
B
B
B
*
1 1
(7.2)
P1
V1V2
B
V1
cos( b a ) cos( b )
V2
(7.2a)
Q1
V1V2 V1
A sin( b a ) sin( b )
B V2
(7.2b)
Per una data linea, noti i parametri primari e fissati i valori delle tensioni V1 e V2, le potenze P
e Q sono funzioni dellangolo di sfasamento tra le due tensioni V1 e V2.
Le (7.1) e (7.2) costituiscono rispettivamente le equazioni parametriche di due famiglie di
circonferenze nel piano complesso PQ, luoghi dei punti (P2, Q2) e (P1, Q1), estremi dei vettori
N 2 ed N 1 potenze apparenti di uscita e di ingresso della linea N 2 ed N 1 .
La prima di centro O2 , di coordinate:
A 2
V2 cos( b a )
B
;
A 2
Q20 V2 sin( b a )
B
P20
29
V1V2
.
B
A 2 j ( b a )
V2 e
con estremit nel
B
V1V2 j ( b )
e
che descrive al variare di una circonferenza di
B
A 2 j ( b a )
V1 e
,
B
pertanto risulta O1 allineato con O2 e la congiungente O1 - O2, passante per l'origine degli assi, forma
con lasse P langolo [b - a 75-85].
Per V2 cost. , al variare di V1 , le circonferenze descritte dal vettore N 2 P2 , Q2 sono
concentriche a O2; invece quelle descritte dal vettore N 1 P1 , Q1 , sempre con raggi proporzionali a
V1 , spostano il loro centro sulla retta O1 - O2.
Tali circonferenze vengono graduate, a partire dal punto = 0, per valori positivi di con
rotazione in senso antiorario per il vettore N 1 , e in senso orario per l'altro, N 2 .
Per dati valori di V1 e V2 il diagramma delle potenze permette di determinare i valori di ,
P1 , Q1 , P2 , Q2 , quando sia noto solo uno di essi.
Dal diagramma si nota che per b (per le linee aeree b 75 85 tab. II), P2 assume il
valore massimo, ricavabile graficamente dallintersezione dellasse P con la tangente verticale al
cerchio N 2 .
P2( b ) P2max
Q2( b )
V1V2 A 2
V2 cos( b a )
B
B
A 2
V2 sin( b a ) 0
B
(b 75 85 b a )
lerogazione della potenza massima rende il sistema instabile infatti un ulteriore incremento
di carico oltre P2max indurrebbe la perdita di sincronismo o uscita fuori passo delle due sbarre
1-2.
30
31
32
V1= 1.25 V2
V1= 1.20 V2
V1= 1.15 V2
V1= 1.10 V2
V1= 1.05 V 2
V1=V 2
180
210
V1= 0.95 V 2
150
V1= 0.90 V2
V1= 0.85 V2
240
V1= 0.80 V2
120
V1= 0.75 V2
Q [MVAR]
2
270
1000
O1
900
90
800
700
600
500
300
400
S
60
300
N1
M
200
0
330
P20
CAR. INDUTTIVO
100
330
100
200
300
400
500 30 600
700
800
2max
1000
900
P [MW]
1000
CAR. CAPACITIVO
30
300
N2
60
270
Q20
O2
V = 10.75 V
V = 10.80 V
V = 10.85 V
V = 10.90 V
V = 10.95 V
V =V1
V = 11.05 V
V = 11.10 V
V = 11.15 V
V = 11.20 V
V = 11.25 V
90
Fig. 6 Diagramma circolari delle potenze per la linea aerea a 380 kV (in tab. II)
lunghezza L = 500km
33
7.2a-b)
assumono
una
forma
molto
semplice.
In
tal
caso
risulta
V1V2
VV
cos( ) 1 2 sin
XL
2
XL
Q1
V1
V
V
V1 sin(90 ) 1 V1 V2 cos 1 V1 V2
XL
XL
XL
Q2
V2
V
V
V1 sin(90 ) V2 2 V1 cos V2 2 V1 V2
XL
XL
XL
(8.1)
Le (7.1) pur riferendosi alle linee senza perdite e senza capacit trasversali, pongono in
evidenza due fattori fondamentali che trovano conferma nel diagramma di Perrine e Baum
generalizzato:
-
il transito di potenza attiva attraverso la linea legato alla differenza di fase delle
tensioni alle estremit 1-2 ;
il transito di potenza reattiva ed il relativo segno sono legati essenzialmente alla differenza
tra i valori efficaci delle tensioni alle estremit 1-2 : infatti nelle condizioni normali di
esercizio delle linee e per ampi margini di stabilit di trasmissione, non supera di norma
10-20 e quindi cos 1.
34
9. Considerazioni
I diagrammi circolari, come pure il diagramma di Perrine e Baum descritto, sono caduti in
disuso da quando si diffuso il calcolo numerico eseguito con calcolatori elettronici, che consente,
tra laltro di studiare rapidamente il comportamento a regime permanente, e soprattutto nel
transitorio, di vaste reti magliate. I metodi di analisi delle reti trifase di pi comune impiego si
basano sul calcolo matriciale introdotto da Gabriel Kron (U.S.A.) nel 1938 -39 per limpostazione
de La teoria unificata tensoriale dei sistemi elettrici.
Lutilizzazione su vasta scala degli algoritmi di optimal power flow stata resa possibile
soltanto verso il 1960, in concomitanza della diffusione dei calcolatori numerici. Attualmente,
applicazioni dedicate su vasti sistemi interconnessi, possono richiedere lutilizzo di processori
paralleli che consentono la soluzione, con notevole accuratezza, dei sistemi di equazioni
differenziali che regolano i transitori elettromeccanici, contenendo i tempi di calcolo entro valori
ragionevoli. A riguardo si evidenza che il miglioramento della stabilit statica e soprattutto
transitoria nelle reti di trasmissione pu richiedere una modifica temporanea della struttura della
rete durante le perturbazioni e quindi la necessit di valutare molteplici condizioni di
funzionamento n-1 del sistema in tempi ridotti (in-line).
35
x = 0,406 /km;
-3
-1
K = (0,11+j1,055) 10 km
Z 391, 2 -544'
e a un sistema di tre cavi a 220 kV unipolari ad olio fluido sotto piombo blindato con guaina di
gomma avente una sezione di rame di 400 mm2 disposti a trifoglio dentro una unica canalizzazione
e avente le seguenti costanti fondamentali:
r = 0,055 /km
g = 0,238 10-6 S /km
x = 0,117 /km;
b = 79,5 10-6 S/km
-3
-1
K = (0,71 + j3,13) 10 km
Si nota:
Z 40, 4 -1237'
Z aerea
.
10 .
Z cavo
Per i cavi la capacit di servizio, c
2 o r
ln re ri
per due contributi distinti: la costante dielettrica del materiale isolante maggiore rispetto a
quella dellaria (r 3,44 per isolamento carta impregnata, r 35 per isolamento in
gomma, r 58 per isolamento termoplastico, r 2,5 per isolamento in polietilene
reticolato XLPE, cross-linked polyethylene, r 1,0021 a 20 C, 1,0133 bar per isolamento
in SF6 in cavi blindati EBLI) e la presenza ravvicinata dello schermo coassiale ai conduttori
riduce re.
36
in dipendenza del valore di Z si ha che, a parit di tensione nominale, le linee in cavo A.T.
hanno potenze naturali o caratteristiche pari a circa 10 volte quelle delle aeree
.
N C ( cavo )
.
N C ( aeree )
V 2 Z cavo
.
V 2 Z aeree
Z aeree
.
Z cavo
per linea aerea PC =123 MW e QC = -12,4 MVAR mentre per il cavo PC =1170 MW e QC =
-263 MVAR.
Evidentemente per ragioni termiche i cavi ad A.T. non possono trasportare potenze pari o
prossime a quelle caratteristiche e quindi si deve rinunciare ai vantaggi che si hanno in
quelle condizioni di funzionamento quali minori cadute di tensione e perdite di potenza
reattiva quasi nulle. Le linee in cavo ad A.T. danno luogo ad un assorbimento di potenza
reattiva capacitiva esorbitante gi per qualche decina di km, cosa che evidentemente ne
limita fortemente l'impiego al crescere della lunghezza . Orientativamente si ha per la linea
in cavo a 220 kV dalle caratteristiche sopra riportate, per una potenza in arrivo di 70 MW
a cos = 0,8 che la potenza reattiva assorbita vale circa -38 MVAR per una lunghezza di
appena 10 km, -191 MVAR per 50 km, -372 MVAR per 100 km. importante sottolineare
che per le ordinarie linee in cavo ad A.T. durante tutta lescursione del carico (dalle
condizioni di funzionamento a vuoto a quella di pieno carico) la potenza reattiva assorbita
sempre capacitiva contrariamente a quanto avviene per le ordinarie linee aeree per le
quali il loro carattere cambia in dipendenza del fatto che si trasporti una potenza inferiore,
uguale o superiore alla potenza caratteristica.
Questi risultati hanno carattere di generalit e costituiscono la giustificazione del comportamento sostanzialmente diverso dei due sistemi.
37
VV
V2
1 2
cos( b ) A cos( b a )
B
V1
VV
V
Q2 1 2 sin( b ) A 2 sin( b a )
B
V1
P2
poich
P1 P2
A cos L lc
B Z sin L lc
a 0
b 2
si ha
V1V2
sin
Z sin L lc
(11.1)
V1V2
V2 2
Q2
cos
Z sin L lc
Z tan L lc
Nelle ipotesi fatte per una data linea, quindi per definiti valori di Z e L, la potenza attiva
trasmessa dipende solo da sin .
Cosicch con il lento crescere del carico aumenta e con esso la potenza trasmessa (punto A)
fino ad un massimo pari a P1max P2max
V1V2
in corrispondenza di =90; massimo che
Z sin L lc
viene definito capacit di trasporto della linea o limite di stabilit statica della stessa. Superato tale
valore al crescere del carico, langolo continua ad aumentare (punto B), tuttavia la potenza
trasmessa diminuisce quindi non si raggiunge lequilibrio tra la potenza trasmessa e quella
assorbita e si perde il sincronismo fra le sbarre 1 e 2 in esame.
38
V2 2
e quindi per trasmettere la P2 max
Z tan L lc
necessario che allarrivo venga assorbita una potenza reattiva capacitiva Q2 che, per linee di media
lunghezza, L 300 400 km L lc 2 , dello stesso ordine di P2.
Si nota inoltre che P2max funzione di sin L lc e raggiunge il minimo per L lc 2
cio per L 4 1500km . In queste condizioni la linea ha una capacit di trasporto pari alla
potenza caratteristica essendo L lc 2 . Inoltre dalla (10.1.) si evince che, solo se
39
V x
V1senh j ( L x) V2 senh j x
V x
V1sen ( L x ) V2 sen x
sen L
V cosh j ( L x) V2 cosh j x
V cos ( L x ) V2cos x
I x 1
I x 1
Z senh j L
jZ sen L
senh j L
P Pc
Q( x )
V2
dove definisce lo sfasamento tra le tensioni, mentre Pc
(potenza attiva caratteristica, o
Zo
naturale, della linea) la potenza attiva che transiterebbe sulla linea se questa fosse chiusa, con la
data V, sulla sua impedenza caratteristica. In particolare risulta Q A= -QB, e pi in generale Q(x)=-Q(L-
x)
cos 2
.
cos( L 2)
40
L piccolo e quindi risulta quasi sempre nelle normali condizioni di esercizio > L per cui il
profilo delle tensioni lungo la linea si avvicina a quello rappresentato in b).
Se P Pc si ha V(x)=cost. , ossia profilo a tensioni livellate (c) e Q(x)=0 x .
P
L
V
L
=
TOT.
P
sin( L)
CAR.
CAR.
30
60
90
180
360
P< P
P> P
CAR.
P> P
CAR.
V(x)
CAR.
V(x)
V(x)
V(x)=cost.
V
0
L /2
Q(x)
L/2
(a)
L/2
Q(x)
L/2
L/2
Q(x)=0
L/2
(b)
(c)
Da V L / 2 V
cos 2
risulta che per lunghezze L elevate, superiori a 4 , la tensione in
cos( L 2)
L/2 pu subire, in funzione del carico, variazioni molto ampie, ovviamente incompatibili con il
41
livello di isolamento delle apparecchiature installate lungo la stessa linea: in generale sono
accettabili variazioni di tensioni, in condizioni normali di esercizio, entro il 5% .
42
Pmax Plim
100 = 30% a cui corrisponde un angolo di
Pmax
43
Il limite termico dipende tuttavia da molteplici aspetti ambientali oltre che strutturali. Le
perdite in linea sono dissipate essenzialmente per convezione e per irraggiamento: le prime
dipendono sostanzialmente dalla velocit del vento oltre che dalla temperatura ambiente, mentre
4
4
le seconde sono proporzionali a (TC TA ) . Oltre alle perdite per effetto Joule, si deve tener conto
del calore assorbito dallo stesso conduttore per irraggiamento dellambiente esterno: recenti studi
provano che la verniciatura degli stessi conduttori con vernici scure migliorano lo scambio totale
per irraggiamento e si pu incrementare la capacit di trasporto di circa il 5%.
Inoltre per grandi sistemi di potenza ove sono richieste valutazioni di esercizio pi
dettagliate, possono subentrare considerazioni addizionali che influenzano le capacit di trasporto
dei vari elettrodotti.
P
P
max
p.u.
CAR.
3.0
2.5
2.0
1.5
1.0
0.5
150
300
450
600
750
900
km
0 - 100 km
100 - 350 km
350 - 960 km
44
Focalizzando linteresse sulla compensazione serie stato dedotto che una volta che la
risonanza subsincrona si innesca, essa in grado, in particolare per i turboalternatori, di
autosostenersi e amplificarsi quando si verifica una condizione di risonanza meccanica. Tenuto
conto della gravit del fenomeno, si devono adottare provvedimenti per ridurre tale rischio:
-
possono impiegarsi dispositivi di rilevamento delle vibrazioni torsionali degli alberi dei
turboalternatori che segnalino situazioni anomale e comandino leventuale distacco degli
stessi;
possono installarsi filtri sul lato centro stella dellavvolgimento di AT del trasformatore
elevatore risonanti alle frequenze di RSS;
soltanto per i turboalternatori, mentre non possibile per i gruppi idroelettrici. Infatti le frequenze
di risonanza fs delle reti a 50 Hz dotate di condensatori in serie non superano i 40 Hz per cui le
frequenze complementari (fc = fo-fs la frequenza delle coppie alternative generate per effetto delle
correnti pulsanti a fs in presenza del campo magnetico fondamentale rotante a frequenza fo) sono
superiori a 10Hz. I gruppi idroelettrici hanno di norma una frequenza di oscillazione torsionale
propria che inferiore a 10 Hz e pertanto non pu aversi coincidenza con le complementari delle
frequenze di risonanza elettrica. I gruppi turboalternatori hanno, viceversa, alberi meno rigidi e pi
numerosi per la presenza di vari corpi turbina: hanno da 3 a 5 frequenze di oscillazione naturale o
modi (tante quanti sono gli alberi di accoppiamento tra i vari stadi e lalternatore) comprese tra 5
Hz e la frequenza di rete, per cui possibile la coincidenza con la complementare di una delle
frequenze di risonanza della rete che peraltro sono numerose e cambiano al mutare della
configurazione della rete.
Da quanto fin qui esposto si pu concludere che per aumentare la capacit di trasposto di una
linea i mezzi pi efficaci sono:
1) aumentare la tensione di esercizio;
2) diminuire la impedenza di linea (adottando conduttori multipli e linee in parallelo);
3) prendere opportuni provvedimenti di compensazione.
Lincremento di potenza trasmessa P causato da un incremento , d la misura della rigidit
elettrica del collegamento esistente fra le sbarre in esame. Si definisce rigidit o coefficiente o
potenza sincronizzante:
Tij
P dP
Pmax cos .
d
46
Evidentemente quando si avvicina a 90 Tij tende a zero ed per questo che le linee
vengono esercite con angoli che raramente superano 30. Quanto pi la linea si avvicina al limite
di stabilit tanto pi elastico diviene il collegamento fra i sistemi di sbarre in esame e tanto pi
facile perdere la condizione di funzionamento sincrono delle stesse.
47
variazioni di carico;
guasti (cortocircuiti);
tipi di stabilit:
-
stabilit statica;
stabilit dinamica;
stabilit transitoria.
Negli studi di stabilit statica (steady state stability) il sistema si considera affetto da piccole
perturbazioni, cio da lente e graduali variazioni della condizione di funzionamento, per esempio
lente variazioni di carico. Si pu ritenere che in queste condizioni di funzionamento il passaggio del
sistema da una configurazione di equilibrio ad unaltra avvenga dolcemente , con moto aperiodico
e senza oscillazioni, quasi come in una successione di stati di equilibrio.
48
Per ogni elettrodotto, anche in condizioni teoriche di funzionamento indipendenti dai vincoli
termici, esiste una potenza massima trasmissibile oltre la quale il sistema perde il sincronismo. Tale
potenza secondo quanto si gi visto viene definita limite di stabilit statica.
Piccole perturbazioni possono avere implicazioni di natura diversa sul sistema di potenza, ma
ugualmente portare alla perdita di sincronismo.
Si constatato sperimentalmente che sistemi elettrici che trasmettono potenza ben inferiore al
loro limite di stabilit statica sono sedi, in certi casi, di oscillazione di potenza persistenti, di
frequenza molto bassa, inferiore a 1 Hz, che possono venire gradualmente amplificate fino a
provocare la perdita del sincronismo e lintervento delle protezioni: il fenomeno causato
essenzialmente dallazione intempestiva del sistema di regolazione, soprattutto quello di tensione.
La stabilit dinamica si pu definire come lattitudine allo smorzamento di questo tipo di
oscillazioni, cio ad evitare l instabilit oscillatoria del sistema (steady state instability) che pu
verificarsi sia per piccole che per grandi perturbazioni.
Dal punto di vista dellanalisi del sistema la differenza tra piccole e grandi perturbazioni la
seguente: le piccole perturbazioni, se seguite da piccole oscillazioni, smorzate o che comunque non
si amplificano nel tempo, consentono la linearizzazione delle equazioni differenziali che regolano i
transitori elettromeccanici, nellintorno del punto di equilibrio. In pratica ci conseguibile se i
regolatori di carico e di tensione delle centrali sono stabilizzati e ben coordinati.
Un caso tipico di oscillazione di potenza persistenti, e in qualche caso amplificate, stato
osservato sulle linee di interconnessione tra reti di stati limitrofi, aventi capacit di trasporto piccola
rispetto alla potenza al momento installata nelle reti stesse. Le oscillazioni di potenza
nellinterconnessione sono sempre di piccola entit rispetto alla potenza globale generata dai
generatori di ciascuna delle reti interconnesse. Quando si manifesta la tendenza allamplificazione,
esse possono tuttavia raggiungere e superare la capacit di trasporto della linea in cui si sono
manifestate, fino a provocare lo scatto delle protezioni per sovraccarico. Il periodo di queste
oscillazioni piuttosto lungo e pu giungere fino a 10 s. Il fenomeno consiste nella pendolazione,
oscillazione intorno alla posizione di equilibrio, dellinsieme delle macchine di una rete rispetto a
quelle dellaltra rete interconnessa. Il lungo periodo di oscillazione legato alla piccola potenzialit
(elevata reattanza) dellinterconnessione rispetto alla grande potenza rotante di ciascuna rete.
La stabilit transitoria attiene allo studio del sistema affetto da grandi e rapide perturbazioni,
quali si verificano pi frequentemente nella realt.
49
50
- un terzo periodo nel quale si sviluppa un transitorio elettromeccanico di lunga durata, fino a
diverse decine di minuti, in cui si manifestano gli effetti a lungo termine governati dalle
elevate costanti di tempo meccaniche, dalle reazioni dei gruppi (relative funzioni di
trasferimento), dallintervento dei dispositivi di regolazione di tensione di rete, dei variatori di
rapporto sotto carico dei trasformatori, degli alleggeritori di carico, dalle eventuali
pendolazioni di potenza attraverso le linee di interconnessione tra grandi reti e dal manifestarsi
di condizioni di carico sulle linee di trasmissione prossime al limite di stabilit statica.
La I fase lo studio della stabilit transitoria; la fase II lo studio della stabilit dinamica e la
fase III denominata in inglese LTD long-term dynamics.
Quando in un sistema elettrico si manifesta linstabilit di trasmissione in qualunque forma,
ha luogo la brusca perdita di uno o pi gruppi generatori, o lapertura di linee di interconnessione e
quindi la separazione del sistema in due o pi parti dette isole. Quasi sempre si manifesta un deficit
di potenza generata nella rete, o in una delle reti che si sono separate. Se non sono predisposti
adeguati dispositivi e interventi per la rapida riequilibratura tra carico e generazione, quali riserva
calda o rotante (turbogas o idrici), rel alleggeritori di carico a minima frequenza, e per la riduzione
di eventuali sovraccarichi delle linee e trasformatori rimasti in servizio, pu seguire un disastroso
allargamento in cascata del disservizio, fino anche a giungere al collasso totale del sistema elettrico
in poche decine di secondi o qualche minuto, ne un recentissimo esempio il black-out in Italia del
28 settembre 2003.
15.1. Criterio delle aree
Vi tuttavia un semplice modo di analisi diretta della stabilit: il criterio delle aree. Bench
esso sia applicabile soltanto a due sistemi elementari o ridotti tali, quello di una macchina sincrona
collegata a una rete di potenza infinita e quello di due macchine collegate da una rete passiva,
questo metodo rivela immediate ed importanti valutazioni circa la stabilit transitoria (I fase),
descritta tra laltro da equazioni differenziali non lineari.
52
1
(0 t (t ) )
p
d
1 d 0
(t ) 0
;
se (t) si discosta poco da quella di regime
p p dt
p
dt
d 2 1 d 2
2
p dt 2
dt
(t )
d
Pm Pe (t ) (Cm Ce ) ( t ) J
dt
Da cui
0
costante di inerzia M J
p
[Js/rad] si ha Pm Pe
d
d 2
d 2
J 2 ; 02 J 2 e ponendo la
dt
dt
p
dt
M d 2
.
p dt 2
Al posto della costante di inerzia si preferisce usare unaltra costante, ottenuta ponendo
2
1 0
1 0
J
M
2 p
2
p
H
An
An
H
[MJ/MVA]=[s]
GD 2
si ha
4
1,37GD 2 N 2
; H rappresenta lenergia cinetica rotazionale corrispondente alla velocit di
An
sincronismo rapportata alla potenza della macchina stessa. un parametro temporale poco variabile
con la potenza nominale della macchina.
M
2H
An
0 p
e sostituendo si ottiene:
2H
A
0 p n d 2
2 H d 2
2 H d 2
H d 2
dividendo per An.
Pm Pe
2 An
=
[p.u.]
m
e
p
dt
0 dt 2
0 dt 2 f 0 dt 2
2
Da pm pe
H d 2
d d H d 2 1 H d d
m e
moltiplicando per
f 0 dt 2
dt
dt f 0 dt 2 2 f 0 dt dt
1 H d
1 H
2
pm pe d
d
d
2 f 0 dt
2 f0
53
p
o
pe d
1
1 H
1 H
2
d pm pe d
[12 0 2 ]
o
2 f0
2 f0
La stabilit della macchina pu sussistere solo se, dopo la perturbazione, la velocit del rotore
riassume il valore di sincronismo 1=0 e si deduce che la condizione necessaria affinch sia
assicurata la stabilit che per un certo valore di dellangolo relativo, si annulli lintegrale
1
p
o
p
o
pm pMAX (t ) sen (t )
H d 2
f 0 dt 2
fornisce la
54
P0
P1
0, 25 .
per
P1max
P1max
Come si vede il mantenimento della stabilit dipende dal valore della potenza inizialmente
trasmessa e dallentit del sovraccarico e la stabilit diminuisce con laumentare di ciascuno di essi.
Mediante il criterio delle aree possono essere studiati graficamente o analiticamente alcuni
tipi di perturbazioni brusche per le quali, per quanto detto, sar opportuno assumere come tensione
interna di macchina la tensione transitoria Eq e come reattanza le reattanze transitorie; se, invece, si
vuole studiare la stabilit transitoria di una linea di trasmissione elettricamente lontana da grossi
gruppi di generazione allora sar sufficiente valutare tensioni e reattanze in regime permanente
prima del guasto. Alcune tipiche perturbazioni valutabili con questo criterio sono:
-
delle aree a sistemi elettrici aventi pi di due macchine sincrone indipendenti per i quali alcune
macchine possono non perdere il sincronismo durante la prima oscillazione, ma poi uscir di passo
durante la seconda a causa della diversit dei singoli periodi di oscillazione.
15.2 Applicazione del criterio delle aree
Negli esempi che seguono si suppone il caso di una centrale connessa ad una rete di potenza
infinita (V=cost. f=cost. per ogni valore di P) tramite una o pi linee in parallelo.
E 'V
sin
XT
con
X T X ' d X tr X L .
55
motrice dato da Cm
Pm Pe
cui corrisponde una accelerazione positiva del rotore, il
quale assumendo velocit relativa positiva rispetto alla velocit di sincronismo, si sposta in avanti.
Fig. 15.3 Andamento della potenza trasmessa in funzione dellangolo . Effetto di un brusco aumento di carico.
Langolo aumenta e con esso la potenza erogata dallalternatore in modo che leccesso di
coppia motrice disponibile diminuisce fino ad annullarsi quanto il rotore raggiunge la posizione B
Pm Pe e P 0 Cm
Pm Pe
0 ma in B il rotore non trova una posizione di equilibrio perch
possiede una velocit relativa positiva che proprio in B assume il suo valore massimo proporzionale
allarea ABC e che per inerzia lo fa proseguire nel suo spostamento in avanti, al di l del punto B e
langolo continua ad aumentare. Superato B la potenza erogata dallalternatore diviene maggiore
di quella ricevuta dalla turbina e conseguentemente
P 0 Cm 0 , laccelerazione diventa
negative e la velocit relativa decresce, per cui il rotore rallenta riducendo il suo eccesso di velocit
rispetto al sincronismo, fino ad annullarlo in D, per il quale si ha luguaglianza dellarea ABC con
larea BED. In questa posizione il rotore ha ripreso la velocit di sincronismo ma non una
condizione di equilibrio perch la potenza erogata dallalternatore superiore a quella ricevuta dalla
turbina. Si ha ancora P 0 Cm 0 e la velocit relativa nulla in D, diviene negativa e raggiunge
il massimo nuovamente in B. Qui si riproduce luguaglianza delle coppie ma non lequilibrio poich
la velocit relativa negativa posseduta dal rotore, ovvero il surplus di energia cinetica rotazionale, lo
porter per inerzia in A dove si riprender il sincronismo ma in condizioni di squilibrio delle coppie.
Il periodo di tali oscillazioni dellordine di qualche decimo o al pi secondo. Si continuerebbe
56
indefinitivamente se non intervenissero le azioni frenanti dovute alle inevitabili perdite del sistema
(gabbie di smorzamento), le quali, dissipando una parte dellenergia, riducono in pochi periodi
lampiezza delle oscillazioni del rotore che si porter, dopo un transitorio governato dalla costante
di inerzia H (4-6 s per i turboalternatori e 2-4 s per gli alternatori a poli salienti), sulla posizione B
corrispondente alla nuova condizione di equilibrio delle potenze.
Qualora il brusco aumento di potenza sia di tale entit che il rotore raggiunga la posizione
corrispondente al punto G con velocit relativa positiva, il rotore si sposta al di l di G, dove la
potenza erogata dal generatore minore di quella motrice P 1 : in tal caso il rotore continua ad
accelerare, lequilibrio rotto e il sincronismo definitivamente perduto.
La condizione di stabilit dunque:
1
p
o
pe d
pe pm d .
E 'V2
A
cos( ) 3 E '2 cos( )
B
B
Se si tiene conto che per le linee ed i trasformatori di A.T. i rispettivi /2 e 0, si conclude che il
secondo termine sottrattivo molto piccolo e la dipendenza di Pe diviene da sin.
Se si trascura lammettenza trasversale della linea, si deve porre A=1, =0 , B=Z, cos =R/Z, si
ottiene:
E 'V2
E '2 R
Pe 3
cos( ) 3
Z
Z Z
Il cui valore massimo, se EV, si ha per =,
PeMAX 3
E '2 Z R
Z Z
Da cui si pone in evidenza che se R prossimo a Z, cio se la linea ha una impedenza fortemente
resistiva PeMAX diventa molto piccolo. Ci da ragione di casi di instabilit verificatisi nel passato in
piccole centrali collegate alla rete di trasporto mediante linee in MT ed anche in AT equipaggiate
57
con conduttori di piccola sezione: in qualche caso la stabilit fu aumentata con laggiunta di
reattanze induttive in serie alla linea, provvedimento che a prima vista pu sembrare paradossale.
Fig. 15.4 Andamento della potenza trasmessa in funzione dellangolo . Effetto di una brusca variazione di reattanza.
il valore di /2 .
CASO 2.1 Sistema affetto da corto circuito
La presenza di un corto-circuito in un sistema di potenza un fattore destabilizzante. Per
valutarne linfluenza utile fare le seguenti considerazioni.
La potenza attiva in un sistema trifase non simmetrico, ad es. affetto da guasto, espressa
in funzione delle componenti simmetriche dalla:
*
P = 3 (P d +P i +Po)=Re 3( Ed I d Ei I i Eo I o )
Delle tre quantit Pd, Pi, Pe, le ultime due, dovute agli squilibri esistenti (in genere si
ipotizza che il sistema di alimentazione sia simmetrico), hanno in gene rale valore trascurabile
cosicch la potenza attiva trasmessa e praticamente quella espressa a mezzo dei componenti
diretti Ed, Id e cos d .
In questa ipotesi la presenza di un corto-circuito o di un disservizio serie pu, infatti, essere
rappresentata nella rete di sequenza diretta, lunica delle reti che sia alimentata, con linserzione
di una reattanza equivalente fra il punto di guasto e la sbarra a potenziale di riferimento per un
cortocircuito o tra i due punti nella sezione di rottura nel caso di disservizio serie. Tale reattanza
equivalente, detta appunto impedenza equivalente al guasto Zg ,
reattanze alla sequenza negativa e zero della rete, vista dal punto di guasto ed funzione del
guasto stesso. Leffetto di un corto circuito o di un disservizio serie quindi in ogni caso quello di
aumentare limpedenza transfer cio di diminuire la potenza trasmissibile sul sistema.
Per studiare ai fini della stabilit gli effetti di un corto-circuito su un sistema, si sosti tuir al
corto-circuito unimpedenza di guasto determinata con il criterio prima illustrato. A chiarimento
di quanto sopra si consideri un sistema che presenti un guasto fra i punti A e B, a tensione
costante.
Facendo riferimento alle sole reattanze e indicando con Zg limpedenza di guasto, ne risulta
uno schema circuitale come in fig. 15.5.
59
X1S
XLsx
A
XLdx X2S
B
PUNTO DI
GUASTO
G1
X1S
XLsx
G2
XLdx X2S
Zg
G1
POTENZA TRASMESSA
ALLE RETI DI SEQUENZA
INV. ED OMOP.
G1
ZT
Xa
G2
POTENZA TRASMESSA
TRA LE DUE RETI IN
PRESENZA DI GUASTO
Xb
G2
X1 X 2
; XT
Zg
si osserva che questa e 1unica significativa ai fini della trasmissione potenza in quanto le altre
due reattanze X a e X b non hanno alcuna influenza sulla potenza trasportata da A a B, essendosi
presupposte sbarre a tensione costante.
Leffetto del guasto pu quindi evidenziarsi con un aumento delle reattanze del sistema di
un termine pari a X1X2/Xg.
Le perturbazioni provocate da un cortocircuito sono sempre due: la prima allapparire
del guasto, la seconda in conseguenza della sua eliminazione. Le curve caratteristiche
angolo-potenza della trasmissione permettono di rendersi conto del fenomeno e di dedurre le
condizioni che devono essere soddisfatte per mantenere la stabilit.
Consideriamo ad esempio un caso tipico:
Linea di trasmissione costituita da due terne in parallelo : messa a terra di una fase su
una di esse. La potenza trasmissibile del sistema, nelle sue diverse condizioni di
funzionamento, pu essere rappresentata da tre sinusoidi fig 15.6 (b):
60
Fig. 15.6. (a) linea con due terne in parallelo: messa a terra di una fese su una delle terne.
Fig. 15.6. (b) Effetto della messa a terra di una fase su una terna e della successiva eliminazione della terna guasta.
X'.
X"
61
rispetto a quelli singoli, per i quali si ha, a pari tensione, una pi elevata potenza naturale che si
avvicina sensibilmente a quella economicamente trasportabile.
62
analisi dei dati e delle informazioni disponibili sul sistema elettrico (generazione,
trasmissione e domanda aggregata a livello di rete in altissima ed alta tensione);
modalit di gestione dello stesso in condizioni normali e nei vari stati di esercizio
perturbato;
termini alla base della metodologia per laccertamento della massima capacit di trasporto sulle reti
di interconnessione.
63
64
75C
400 e 220 kV
temperatura ambiente
La capacit totale trasmissibile al limite termico calcolata in questo modo risulta superiore a
quella ottenibile con i criteri di calcolo utilizzati in ambito UCTE (che prevedono, a parit di
condizioni di ventilazione, una temperatura ambiente di 35C e tensioni medie di esercizio di 380 e
220 kV).
17.2 Capacit totale trasmissibile TTC - Total Transfer Capability
La capacit totale trasmissibile TTC - Total Transfer Capability la massima potenza che pu
essere complessivamente scambiata con continuit tra due aree elettriche assicurando la sicurezza di
esercizio dei rispettivi sistemi elettrici.
La capacit totale al limite termico, come definita in precedenza, non corrisponde alla reale
capacit totale trasmissibile, poich diversi fattori, legati alle caratteristiche topologiche ed
elettriche delle reti interconnesse ed ai criteri di esercizio del sistema elettrico in sicurezza,
concorrono alla limitazione della capacit totale di interscambio con lestero.
Il caricamento dei singoli elettrodotti che costituiscono la rete di interconnessione dipende
principalmente dalle modalit di ripartizione dei flussi di potenza sulle reti italiane ed estere ed
influenzato dai seguenti fattori:
a. caratteristiche elettriche non uniformi delle linee di interconnessione e dalle
caratteristiche topologiche delle reti di trasmissione nazionale ed estere interconnesse e
dagli schemi di rete adottati;
b. dislocazione e dal dispacciamento delle unit di generazione;
c. dislocazione dei centri di carico.
Questi fattori determinano il caricamento non equilibrato delle linee di interconnessione con
lestero e quindi limpossibilit di utilizzare completamente la capacit di trasporto al limite termico
di tutti gli elettrodotti. A causa di tale fenomeno possibile identificare dei flussi di ricircolo sulle
reti interconnesse.
65
determinazione
della
capacit
totale
trasmissibile
dallestero
(TTC)
richiede
66
[MW]
[MW]
67
68
Bibliografia
[1]
Pugliese P., Dispense: Stabilit dei sistemi di trasmissione dellenergia, Politecnico di Bari.
[2]
Trovato M., Appunti di lezione: Sistemi elettrici per lenergia, Politecnico di Bari.
[3]
[4]
[5]
[6]
Saccomanno F., Sistemi elettrici per lenergia: analisi e controllo, UTET, 1992.
[7]
[8]
[9]
Faletti N. e Chizzolini P., Trasmissione e distribuzione dellenergia elettrica,Vol. II, Patron, 1987.
69