Sunteți pe pagina 1din 14

Le leggi di Kirchhoff sono due relazioni connesse con la conservazione della carica e

dell'energia nei circuiti elettrici.


La legge di Kirchhoff delle correnti KCL afferma che, definita una superficie chiusa che contenga un
circuito elettrico in regime stazionario, la somma algebrica delle correnti che attraversano la superficie
(con segno diverso se entranti o uscenti) nulla. In ogni istante di tempo si ha quindi:

dove la superficie che racchiude parte del circuito e

il valore della

esima corrente

(che attraversa ) all'istante .


In una formulazione semplificata, e definendo una superficie che racchiuda un singolo nodo del
circuito, si pu dire che in esso la somma delle correnti entranti uguale alla somma delle correnti
uscenti (per la definizione di nodo vedi la figura pi sotto).
Indicando con

le correnti entranti e con

le correnti uscenti, in formula si scrive:

Ad esempio, per dimostrare, prendiamo un nodo a cui giungono quattro rami del circuito e
chiamiamo le correnti

ed

. Decido che dai rami 3 e 4 uscir corrente, quindi la

formula sar:

che trasformata nella forma canonica

La somma algebrica totale sar quindi nulla. Se risolvendo il circuito otteniamo un


valore negativo di corrente questo significa che il verso effettivo con cui la carica
percorre il ramo l'opposto di quello ipotizzato all'inizio.
Se il circuito in corrente continua la somma va intesa come somma algebrica. Se il
circuito in regime sinusoidale la somma pu essere fatta anche
sui fasori corrispondenti alle correnti (quindi come somma vettoriale).
La prima legge semplicemente riflette il fatto che la carica non pu essere dispersa. Se
vengono indicati tutti i possibili tragitti lungo i quali il trasferimento della carica
possibile, e se si certi che una emissione effettiva di elettroni o effetti collaterali non
esistono, allora la carica netta spostata verso un nodo, deve uguagliare quella che vi si
allontana. Conseguentemente, la velocit totale con cui la carica entra in un nodo,
ovvero la corrente in entrata, deve uguagliare la velocit totale della carica che lo
lascia, ovvero la corrente in uscita.

Legge di Kirchhoff delle tensioni[modifica | modifica


wikitesto]

Rappresentazione schematica di un circuito.


Ramo (o arco o lato): singolo percorso circuitale (tra due nodi)
Nodo: punto in cui convergono almeno due rami
Maglia: insieme di due o pi rami che formano un cammino chiuso
(vedi Teoria dei grafi)

In generale la legge di Kirchhoff delle tensioni KVL afferma che la somma algebrica
delle tensioni agenti tra le coppie di punti nello spazio che formano una qualsiasi
sequenza chiusa (orientata) uguale a zero.
Nella formulazione pi semplice la legge dice che la somma algebrica delle tensioni
lungo una linea chiusa (con il segno appropriato in funzione del verso di percorrenza
della maglia stessa) pari a zero.
Se le grandezze elettriche del circuito sono rappresentate nel dominio del tempo (per
esempio se incorrente continua) la somma va intesa come somma algebrica. Se il
circuito in corrente alternata e le grandezze elettriche sono rappresentate da fasori la
somma pu essere fatta anche sui fasori corrispondenti alle tensioni (quindi
come somma vettoriale).
Indicando con

le tensioni, in formula si pu scrivere:

.
Una maglia (vedi figura) un percorso chiuso di una rete elettrica che partendo da
un nodo torna allo stesso senza attraversare uno stesso ramo due volte, non
necessario che tra due nodi successivi di una maglia ci sia un componente
"effettivo" (anche perch si pu sempre immaginare la presenza di un
componente corto circuito o circuito aperto).

Ad esempio, applichiamo la legge alla maglia


Partiamo dal nodo

, , ,

del circuito in figura.

percorrendo la maglia in senso orario e ipotizziamo che i

potenziali elettrici dei nodi da

siano via via decrescenti. Si ha:

Questa legge corrisponde alla legge di conservazione dell'energia per un campo


conservativo, in quanto afferma che il lavoro compiuto per far compiere ad una
carica un percorso chiuso deve essere uguale a zero.

Effetto Joule
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

In un generico elemento circuitale (non necessariamente rispettante la legge di Ohm) in cui confluisce
una corrente e ai cui capi vi una differenza di potenzialepari a
la potenza elettrica (P) fornita:

viene trasformata in calore o in altre forme di energia.


La legge di Joule interpretata nella maniera riduttiva di trasformazione integrale dell'energia
elettrica in calore con alcune implicazioni. Essa causa della perdita dienergia nelle linee di
trasporto dell'elettricit ed in generale di qualsiasi circuito, nonch abbatte
il rendimento delle macchine elettriche. Tale legge, sempre in questa forma riduttiva, alla base del
funzionamento di molti dispositivi elettrici tra cui: la lampada a incandescenza, l'interruttore
magnetotermico, il fusibile, il fornoelettrico, l'asciugacapelli, lo scaldabagno elettrico. Le implicazioni
termodinamiche in questa formulazione riduttiva sono semplici, vale semplicemente il primo
principio della termodinamica: l'energia elettrica ed il calore sono due forme diverse di energia e
l'energia elettrica viene trasformata integralmente in calore.

Giustificazione della forma macroscopica[modifica | modifica wikitesto]


In realt attualmente sappiamo che la formulazione della legge di Joule nella forma
riguarda qualsiasi trasformazione di energia elettrica in altre forme di energia.
Il ragionamento alla base molto semplice, se si considera una carica
che nel tempo
si
sposta tra due punti tra cui vi sia una differenza di potenziale
dal punto di vista della meccanica
del punto materiale il lavoro
compiuto sulla carica dalle forze di natura elettrica vale:

Essendo

Dove

per definizione di corrente elettrica, possiamo scrivere:

la potenza elettrica fornita.

In particolare, se l'elemento circuitale una resistenza


legge di Joule si scrive in maniera pi semplice:

per cui vale la legge di Ohm, la

Il limitare la legge di Joule al solo effetto termico pratica comune nei libri di testo [2].
Nel caso di circuiti in corrente alternata pi che la potenza istantanea che viene
trasformata ha interesse la potenza media
Joule viene scritta nella forma:

fornita al carico, quindi la legge di

dove coseno dell'angolo di sfasamento tra la corrente e la tensione viene


chiamato fattore di potenza.

Convenzione normale
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Diagramma delle 4 Combinazioni

In elettrotecnica la convenzione normale una coppia di criteri usati per fissare i riferimenti positivi
di tensione e correntesui bipoli. Questo determina i segni delle varie grandezze che li interessano,
come ad esempio la potenza.
Fissare i riferimenti di tensione e corrente finalizzato alla realizzazione di un modello del circuito in cui
tutte le grandezze siano coerenti rispetto al riferimento adottato, quindi importante ricordare che a
prescindere dal criterio utilizzato i due modelli sarebbero comunque equivalenti nel descrivere lo stesso
circuito.
I due criteri sono:

Convenzione dell'utilizzatore
Secondo la convenzione dell'utilizzatore (o riferimento associato) la corrente entra dal morsetto
contrassegnato come positivo ed esce dal negativo: si avr quindi un valore positivo per la
potenza assorbita ed uno negativo per la potenza generata.
Sullo stesso ramo si identifica quando i versi della corrente e tensione sono discordi (opposti).
Sullo stesso nodo se le direzioni sono differenti cio una entrante e l'altra uscente.
quella preferita per i carichi (ad esempio resistori), le porte di un componente n-porta, e in
generale per gli elementi passivi.
Convenzione dei generatori
Secondo la convenzione del generatore (o riferimento non associato) il verso positivo della
corrente esce dal morsetto contrassegnato come positivo ed entra dal negativo. Si avr quindi
che la potenza generata positiva mentre quella assorbita negativa.
Sullo stesso ramo si identifica quando i versi della corrente e tensione sono concordi (uguali).

Sullo stesso nodo se le direzioni convergono ad esso.


utilizzata soprattutto per i generatori.

Circuiti in serie e in parallelo


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Circuiti serie (sinistra) e parallelo (destra) con due resistori e misuratori di tensione e corrente.

I componenti elettrici di un circuito elettrico (ad esempio resistori, condensatori, induttori e generatori di
tensione) possono essere collegati fra loro in serie oppure in parallelo per mezzo di conduttori
elettrici(ad esempio fili metallici) che trasportano al loro interno gli elettroni per il funzionamento del
circuito.
Indice
[nascondi]

1 Circuiti in serie
o

1.1 Resistori in serie

1.2 Condensatori in serie

2 Circuiti in parallelo
o

2.1 Resistori in parallelo

2.2 Condensatori in parallelo

3 Note

4 Bibliografia

5 Voci correlate

6 Altri progetti

Circuiti in serie[modifica | modifica wikitesto]


Si parla di collegamento in serie quando due o pi componenti sono collegati in modo da formare un
percorso unico per la corrente elettrica che li attraversa; nel caso di componenti elettrici a due terminali
(detti bipoli) il collegamento in serie prevede che l'estremit di ciascuno di essi sia collegata solo con
l'estremit di un altro. Il primo e l'ultimo componente hanno una estremit libera, e a queste si applica
la tensione elettrica, in pratica cio si infilano le due estremit libere del conduttore (filo) in una presa
elettrica o vi si applica una batteria o qualsiasi altro generatore di corrente, che grazie alla propria
tensione genera una corrente, o meglio un flusso di corrente, che permette il funzionamento di tutto
l'insieme.

Resistori in serie[modifica | modifica wikitesto]

Conoscendo il valore della resistenza (in ohm) e l'intensit della corrente elettrica (in ampre)
possibile determinare la tensione elettrica (in volt) su una resistenza con la legge di Ohm[1] (valida sia in
corrente continua sia in corrente alternata):
V=R*I
Conoscendo la differenza di potenziale V ai capi del resistore e il valore della sua resistenza R,
possibile calcolare l'intensit della corrente elettrica I che circola utilizzando la formula inversa:

La resistenza totale di n resistori in serie data dalla somma delle resistenze di ciascun resistore: [2]

Il collegamento in serie di resistori a volte si adotta per necessit. Un tipico esempio il circuito
che genera l'alta tensione nei vecchi oscilloscopi a tubo catodico; Un resistore da 50 Megaohm
avente ai suoi capi una tensione di 2000 volt, va incontro a conseguenze distruttive nel caso si
verifichi un arco voltaico; per prevenire questo rischio, il costruttore realizza il resistore da 50
Megaohm collegando in serie 5 resistori da 10 Megaohm, conseguentemente ciascun resistore
vede ai suoi capi una tensione di 400 volt, un valore di tutta sicurezza.

Condensatori in serie[modifica | modifica wikitesto]

La capacit totale di n condensatori in serie data dalla seguente relazione:

La tensione di funzionamento di una serie di condensatori data dalla somma delle


singole tensioni di funzionamento.
All'interno di ogni condensatore le cariche positive si raggruppano su una armatura in
modo uguale alle cariche negative su quella opposta; poich ogni armatura "positiva" di un
condensatore collegata a quella "negativa" del vicino, la quantit di carica positiva su
un'armatura dovr essere uguale alla carica negativa di quella collegata, il che fa s che su
tutti i condensatori sia presente la stessa quantit di carica .
Di conseguenza la tensione elettrica ai capi di ciascun elemento diversa:

Ne discende che il condensatore di capacit pi piccola deve sopportare la differenza


di potenziale pi grande.

Circuiti in parallelo[modifica | modifica wikitesto]

Si parla di collegamento in parallelo quando componenti sono collegati ad una


coppia di conduttori in modo che la tensione elettrica sia applicata a tutti quanti allo
stesso modo. Riprendendo l'esempio delle persone, queste sono disposte fra due
corde distese e parallele, ed ogni persona stringe ciascuna corda con una mano in
modo che ognuno tenga con la mano destra la stessa corda che tutti gli altri tengono
con la mano destra, e lo stesso per la mano sinistra. Inoltre gli utilizzatori sono paralleli
l'uno all'altro e svolgono funzione indipendente: se uno non funziona gli altri
funzionano.

Resistori in parallelo[modifica | modifica wikitesto]

La resistenza totale di n resistori in parallelo data dalla relazione:[3]

ovvero il reciproco della somma dei reciproci delle resistenze dei singoli resistori
La formula sopra citata si semplifica nel caso di due soli resistori. In questo caso si
avr:

Condensatori in parallelo[modifica | modifica wikitesto]

La capacit totale di n condensatori in parallelo in questo caso la somma


delle singole capacit:[4]

Un esempio di condensatori collegati in parallelo si pu trovare


negli alimentatori per computer e negli apparecchi Hi-Fi; se necessita una
capacit di 20.000 microfarad, pi conveniente impiegare 5 condensatori
da 4000 microfarad piuttosto di uno solo da 20.000. Una soluzione
analoga si pu verificare con i resistori; se in un circuito occorre dissipare
in calore 100 watt tramite un resistore da 50 ohm, a volte risulta pi
conveniente impiegare due resistori da 100 ohm - 50 watt, collegati in
parallelo.

Collegamento serie e parallelo


Come per i resistori e di condensatori anche gli induttori possono essere collegati in serie ed in parallelo:

Sorgente FidoCadJ | Ingrandisci | Cos' Fidocad

Nel collegamento serie linduttanza equivalente vale:

Lequ = L1 + L2 + ....Ln
Nel collegamento parallelo linduttanza equivalente vale:

Teorema di Millman
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il teorema di Millman (dal nome del suo ideatore Jacob Millman) si applica alle reti elettriche
in corrente continua o alternata binodali, ovvero costituite da nrami tutti derivati da due nodi. La sua
formulazione deriva da un caso particolare del metodo di risoluzione di reti elettriche conosciuto
come potenziale ai nodi.
Esso afferma che
la tensione ai capi del bipolo della rete data dal rapporto tra la somma algebrica delle
correnti di corto circuito dei singoli rami e la somma delle conduttanzedi ogni ramo.
In formule:

dove le sommatorie sono estese a tutti i rami.

Circuito binodale

Nel circuito binodale in figura, considerando i generatori sotto forma di generatori di corrente, si
ha una sola equazione di potenziale ai nodi:

(formula 1).
dove Ici la corrente che scorre nel ramo i-esimo. Vb, come potenziale di riferimento, ha
valore zero:
. La (formula 1) pu essere riscritta come:

la quale la formula che permette di calcolare direttamente la tensione ai capi AB della


rete e l'espressione analitica del teorema di Millmann.
Le correnti Ic1, Ic2, Icn possono essere riscritte come qui sotto, nel caso che i
generatori in questione siano generatori di tensione:

In quest'ultima espressione si capisce perch nell'enunciato del teorema si


afferma somma algebrica delle correnti di corto circuito dei singoli rami : infatti
l'espressione al numeratore della formula qui sopra definisce le correnti nei vari
rami se ciascuno di essi fosse cortocircuitato (vale a dire se fossero collegati in
cortocircuito i nodi A e B).

Formulazione alternativa[modifica | modifica wikitesto]

Schema per la formulazione alternativa del teorema di Millman

Siano ek i generatori di tensione e am i generatori di corrente.


Siano Ri le resistenze sui rami senza generatori.
Siano Rk le resistenze sui rami con i generatori di tensione.
Siano Rm le resistenze sui rami con i generatori di corrente.
Il teorema di Millman afferma che la tensione ai terminali del circuito data da:

Componenti che non influenzano il teorema di


Millman[modifica | modifica wikitesto]

Resistenze che si possono trascurare quando si applica il teorema di Millman

Si pu comunque applicare il teorema di Millman anche quando ci sono


componenti in pi che per non influenzano la corrente entrante nei nodi su
cui si sta applicando il teorema. I casi sono:

impedenza in parallelo ad un generatore di tensione;

impedenza che unisce due rami contenenti entrambi un generatore di


tensione;

impedenza in serie ad un generatore di corrente.

Circuiti equivalenti Thevenin e Norton


Wikibooks, manuali e libri di testo liberi.
< Elettronica pratica

Indice
[nascondi]

1 Trasformazione della sorgente

2 Equivalente di Thevenin

3 Metodologia di determinazione degli equivalenti di Thevenin

4 Equivalente di Norton

5 Equivalenti di Norton e Thevenin

Trasformazione della sorgente[modifica]


Ogni rete lineare e invariante nel tempo pu venire ridotta ad una impedenza equivalente. In
particolare, ogni rete di sorgenti e resistori pu venire ridotta ad una sorgente ideale ed a un resistore,e
ci sia in configurazione Thvenin sia in configurazione Norton. In questo modo, una rete complicata
collegata ad un resistore di carico pu venire ridotta ad un singolo partitore di tensione (Thvenin) o ad
un partitore di corrente (Norton).

Le equivalenze di Thvenin e di Norton ci consentono di sostituire ad una sorgente di tensione con un


resistore in serie, una sorgente di corrente con un resistore in parallelo, o viceversa. Ci noto come
trasformazione di sorgente.
Il punto da prendere in considerazione che il blocco che viene sostituito da quello equivalente sia
lineare e invariante nel tempo, cio che una variazione lineare nella sorgente elettrica nel blocco
sostituito produca una variazione lineare nella sorgente equivalente, ed il comportamento possa essere
ripetuto, se le condizioni iniziali sono replicate.

Equivalente di Thevenin[modifica]
Il circuito equivalente di Thevenin di una rete bipolare consiste in una sorgente di tensione in serie con
un resistore. L'equivalente di Thevenin avr la medesima tensione d'uscita e corrente
indipendentemente da ci che connesso ai terminali.

Metodologia di determinazione degli equivalenti di Thevenin [modifica]

La rete non contiene nessun generatore (solamente resistori): la resistenza di Thevenin


uguale alla resistenza equivalente della rete. La tensione di Thevenin zero.

Fondamentale: Funziona per qualsiasi rete con generatori indipendenti. Trovare la tensione ai
capi dei terminali ( con riferimento positivo al terminale A) quando sono scollegati. Trovare la
corrente che va dal terminale A al terminale B quando sono cortocircuitati. Allora

Il valore della tensione del generatore di Thevenin equivalente alla tensione a circuito aperto.
Se la rete non ha generatori dipendenti, i generatori indipendenti possono venire azzerati, e la
resistenza di Thevenin uguale alla resistenza equivalente della rete con generatori azzerati. Poi,
trovare
.

Soltanto generatori dipendenti:

Se la rete ha soltanto generatori dipendenti, si colleghi un generatore di tensione che fa passare la


corrente da un polo ad un altro facendo trasformare la corrente in bipolarit inversa facendo cosi poi
poter fare l'intensit di prova ai punti terminali e si misuri la corrente che passa per il terminale positivo,
oppure collegare un generatore di corrente di prova ai punti terminali e si misuri la differenza di
potenziale fra i terminali. In entrambi i casi si avranno i valori per
e
, che ci consentono di usare
la relazione

per trovare la resistenza di Thevenin.

Equivalente di Norton[modifica]
L'equivalente di Norton pu venire trovato eseguendo una trasformazione sull'equivalente di
Thevenin.L'equivalente di Norton di un equivalente di Thevenin consiste in una sorgente di
corrente,

in parallelo con un resistore

Equivalenti di Norton e Thevenin[modifica]

Figure 1: Circuit for the determination of Equivalents

I passi per creare l'equivalente sono:


1. Togliere il circuito di carico.
2. Calcolare la tensione, V, all'uscita dalle sorgenti originali.
3. Sostituire ora dei cortocircuiti alle sorgenti di tensione e dei circuiti aperti alle sorgenti di
corrente.

4. Sostituire un ohmmetro immaginario al circuito di carico e misurare la resistenza totale, R,


esaminando il circuito indietro, con le sorgenti rimosse.
5. Il circuito equivalente una sorgente di tensione di V volt in serie con un resistore R che a
sua volta in serie con il carico.
L'equivalente di Thevenin determinato con
quale carico come mostrato nella fig.1. Il primo
passo di aprire il circuito
. Poi calcolare "v" con il resistore
scollegato. La tensione ai capi
di

essere

e ci perch non scorre corrente nel circuito in modo che la tensione ai capi di
per la legge delle tensioni di Kirchhofft.

deve

Poich questo circuito non contiene delle sorgenti indipendenti, tutto ci che necessario fare di
cortocircuitare tutte le sorgenti di tensione indipendenti e di scollegare tutte le sorgenti indipendenti di
corrente. Ci sfocia nel circuito della fig.2:

Figure 2: Circuit for the Equivalent Resistance

Ora la resistenza di Thevenin viene calcolata guardando dentro i due nodi. Chiaramente la resistenza
di Thevenin
. L'equivalente di Thevenin viene mostrato nella fig.3 e
hanno i valori mostrati di seguito:
(1)

Figure 3: Equivalent Thevenin Circuit

L'equivalente di Norton viene creato facendo una trasformazione di sorgente


usando

.(2)

Figure 3: Equivalent Norton Circuit

ed

Se

allora

.
Come nota finale, se la tensione ai capi di
calcolata usando la regola del
partitore di tensione facendo uso del circuito equivalente di Thevenin nella fig.3

(3)
Se il valore di

dalla equazione (1) sostituito nella equazione (3)

(4)
Si osservi ora la fig.1 e si calcoli
con la regola del partitore di tensione:
esso ha il medesimo valore della equazione (4), se la corrente attraverso
viene calcolata nella fig.4 con la regola del partitore di corrente

.
Sostituendo l'equazione (2) nella equazione 5

.
Se sono usate l'equazione (4) e la legge di Ohm per ottenere la
tensione ai capi di
l'equazione 3 viene ottenuta.
Si prega di notare: il simbolo "||" , simbolo che qui viene usato come
un operatore, detiene maggiore precedenza dell'operatore +. Come
tale, viene valutato prima della somma.
Per ulteriori esempi si veda il teorema di Norton e il teorema di
Thevenin.

S-ar putea să vă placă și