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Q=
{ mn , n 0}, m, n Z
alle operazioni che sono definite nellinsieme dei numeri interi, definita
anche loperazione di divisione.
R= {? } Insieme dei numeri reali; in questo insieme oltre alle operazioni
che sono definite nellinsieme dei numeri razionali, definita anche
loperazione di radice quadrata.
Un immagine pu chiarire bene i concetti espressi (fig.1). Linsieme dei numeri reali
comunque non esaurisce le esigenze, infatti le banale equazione x 2+1=0 , non ha
soluzione in R , per questo necessario introdurre linsieme dei numeri complessi
C . Diamo quindi la definizione di insieme di numeri complessi
C={ a+ib :a , b R } Definizione diinsime dei n complessi
Sia z un qualsiasi n complesso, sulla base della definizione appena data esso si
scriver nel modo che segue
z=a+ib
LEZIONE 1
b=( z )
e quindi
i= 1
z 1+ z2 ( a1 +a2 ) +i ( b1 +b 2 )
z 1 z 2 ( a1 a2b1 b 2 ) +i ( a1 b 2+ a2 b1 )
Per dimostrare queste due definizioni basta prendere due numeri complessi
z 1=a1 +i b1
LEZIONE 1
z C
z0
z 0=0+ i 0 : z+ z 0=z
z 1=1+i 0 : zz 1=z 1
z C , z C : z+(z)=0
z C{ 0 } , z1 C : zz1=1
a2 +b 2 0
a +b
z 1 , z 2 C , z 1z 2 z 1 + (z 2)
z
z 1 C , z 2 C{ 0 } , 1 z 1 z1
2
z2
LEZIONE 1
Ricordiamo che nellinsieme dei numeri reali esisteva una relazione dordine tra i
numeri, cio presi due numeri reali a e b qualsiasi, si poteva sempre scrivere una
relazione del tipo a b ; questo non possibile farlo con i numeri complessi, cio
non possiamo mai dire che un numero complesso pi piccolo o pi grande di un
altro numero complesso, per convincercene facciamo un esempio.
Preso il numero complesso z=i , evidente che z 0 supponiamo pertanto che
z> 0 , cio
i> 0
ma per definizione
i 2=1
e quindi otteniamo
1> 0
assurdo.
Supponiamo adesso che lunit immaginaria sia negativa, ovvero
i< 0
ma per definizione
2
i =1
assurdo.
RAPPRESENTAZIONE DEI NUMERI COMPLESSI
LEZIONE 1
Ricordiamo che linsieme dei numeri reali un sottoinsieme dei numeri complessi (
R C
(a , b) (a , 0)
( 0, b )
evidente quindi che abbiamo ottenuto due punti uno giacente sullasse delle x e uno
giacente sullasse delle y; a questo punto banale rappresentare lassegnato numero
complesso z su di un piano cartesiano (fig.2).
Al punto P che vediamo in fig.2 per convenzione viene fatto corrispondere il n
complesso z, ed ovviamente anche la sua coppia ordinata (cos come indicato in
fig.2); il piano riportato in fig.2 il gi citato piano immaginario.
In questo piano immaginario, i numeri reali stanno sullasse x in quanto i numeri reali
sono numeri complessi a parte immaginaria nulla, mentre i numeri immaginari puri
stanno sullasse y in quanto essi sono numeri complessi a parte reale nulla. Da ci
derivano i nomi dei due assi, ovvero lasse x prende il nome di asse reale, mentre
lasse y prende il nome di asse immaginario.
LEZIONE 1
Sempre sullo stesso piano immaginario di fig.2 rappresentato un altro punto ( P' ,
simmetrico di P rispetto allasse reale) a rappresentanza del numero complesso z ,
questo numero complesso detto coniugato di z
z=a+i (b )
z , w C zw=zw
z +w=z +w
Queste propriet ci dicono che il coniugato del prodotto, pari al prodotto dei
coniugati e il coniugato della somma, pari alla somma dei coniugati.
LEZIONE 1
z C , zz=|z|
Svolgimento
Assegniamo due generici numeri complessi
z =a+ib
{w=c+
id
facciamone il prodotto
zw=( a+ ib )( c +id )=ac+iad + ibcbd =acbd +i ( ad+ bc )
facciamo il coniugato del risultato, ossia cambiamo segno alla parte immaginaria
zw=acbdi ( ad+ bc )
facciamone il prodotto
zw=( aib )( cid )=aciadibcbd=acbdi ( ad+ bc )
LEZIONE 1
Svolgimento
Assegniamo due generici numeri complessi
z =a+ib
{w=c+
id
facciamone la somma
z+ w=( a+ib ) + ( c +id )= ( a+c ) +i ( b+ d )
facciamone la somma
z+ w=( aib ) + ( c id )=( a+c )i ( b+d )
23 i
i+2
Svolgimento
Nostro scopo scrivere il numero complesso assegnato in forma algebrica, ossia nella
forma z=a+ib ; preso il numero complesso assegnato, moltiplichiamo numeratore e
denominatore per il coniugato del denominatore cos da fare scomparire la i dal
denominatore
23 i
i+2
23 i
i+ 2
z=
=
i+2
i+2
da cui
LEZIONE 1
z=
un numero
reale.
Svolgimento
La prima cosa da fare scrivere il numero complesso assegnato in forma algebrica (si
usa lo stesso trucchetto visto nel precedente esercizio)
t
1it
t
1+ it
tit 2
z=
=
=
1+it
1it
1+t 2
t
=0
1+t 2
ovvero quando
t=0
In definitiva
z=
t
R t=0
1+it
LEZIONE 1
LEZIONE 1
Arrivati a questo punto viene naturale trasportare questo sistema di coordinate polari
in un sistema di coordinate xy (fig.4).
LEZIONE 1
fig.5-Piano Re-Im
Si conviene indicare largomento di un numero complesso z con la seguente
notazione
=arg ( z ) Notazione non proprio esatta , si veda successivamnte
LEZIONE 1
cio
< Arg ( z )
b Credo che lintervallo sia aperto in quanto i punti dellasse reale negativo sono gli
unici punti per i quali si pu scegliere di calcolare Arg(z) procedendo in senso
antiorario o in senso orario a partire dai punti dellasse reale positivo. Questo
comporterebbe il fatto che Arg(z) per i punti dellasse reale negativo possa essere
uguale sia a che a . Per evitare questo si apre lintervallo.
13 DAVIDE ALBANESE, ANALISI MATEMATICA III
LEZIONE 1
z 1=( 1 , 1 )
z 2=( 2 , 2 )
il loro prodotto
z 1 , z 2 C {0 } , { z 1 z 2 1 2 ( cos ( 1+ 2) + isin ( 1 +2 ) )
Per calcolare questa potenza, basta applicare la regola del prodotto tra numeri
complessi in forma trigonometrica
z= ( cos +i sin )
LEZIONE 1
ovvero
z=|z|( cos ( Arg ( z ) ) +i sin ( Arg ( z )) )
con
| z|= a2 +b 2
Arg ( z )=tan 1
( ba )
b
b
+isin
tan
(
)
(
( a ) ( a ))) Forma trigonometrica a partire da quella algebrica
z= a2 +b 2 cos tan 1
La forma trigonometrica del numero complesso stata quindi definita a partire dalla
forma algebrica, senza laggiunta di nessunaltra informazione.
RADICE N-ESIMA DI UN NUMERO COMPLESSO
Si dice radice n-esima di un numero complesso z quel numero w che elevato ad n
restituisce z
w n=z
LEZIONE 1
Se esiste w tale che w n=z , ragionevole supporre che sar anchesso un numero
complesso, pertanto avr una sua forma trigonometrica del tipo
w=r ( cos +i sin )
r n=
n=+ 2k ,k Z
Due numeri complessi sono uguali se rappresentano lo stesso punto del piano;
ovvio che i due moduli debbano coincidere e che i due argomenti principali possano
differire di 2 k , per convincersene basta fare riferimento alla rappresentazione
trigonometrica del numero complesso.
Alla luce delle due precedenti condizioni, calcoliamo il modulo e largomento di w
r =
+2 k
=
,kZ
n
( (
w k = cos
+2 k
+2 k
+i sin
,k Z
n
n
))
LEZIONE 1
e w k , quando coincideranno?
2
se
+ 2 k 1 +2 k 2
=
+2 h , h Z
n
n
che questi non differiscano per multipli di n, solo in questo modo non si avranno
radici coincidenti. Quindi in generale per avere radici distinte
k =0,1,2, ,n1
un esempio chiarir.
ESEMPIO, CALCOLO DELLE RADICI
Assegnato il numero complesso
z=1+i
( (
w k = cos
+2 k
+2 k
+i sin
,k Z
n
n
))
= 1+1= 2
1 1
=tan
=
1 4
()
LEZIONE 1
(( ) ( )
+2 k
+2 k
4
4
4
w k = 2 cos
+ isin
,k Z
4
4
ovvero
( (
w k = 2 cos
))
k
k
+
+i sin
+
,k Z
2 16
2 16
( (
( (
( (
( (
( (
) ( ))
9
9
w = 2 cos
+isin (
16 )
16 ))
17
17
w = 2 cos
+isin (
)
16
16 ) )
25
25
w = 2 cos
+i sin (
)
16
16 ) )
33
33
w = 2 cos
+i sin (
)
16
16 ))
8
w 0= 2 cos
+i sin
16
16
Quello che si osserva, anche se non immediatamente che w 0=w 4 , questo accade
perch
k 4=k 0+ nh , h Z
ovvero
k 4=k 0+ 4 h , h Z