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ISTITUTO TECNICO STATALE COMMERCIALE

PIERO GOBETTI
anno scolastico 2011-2012
classe 5 C ITIS periti industriali

STUDIO CALCOLO E DISEGNO DI UNA


GIRANTE DI UNA POMPA CENTRIFUGA

prof. BONI STEFANO


prof. VASIRANI FABIO
Pag.1

INDICE
ASPETTI FONDAMENTALI RIGUARDANTI IL FUNZIONAMENTO DELLE MACCHINE
IDRAULICHE OPERATRICI ..........................................................................................pag. 3
CONDIZIONI DI IMPIEGO .............................................................................................pag. 8
STUDIO DEL MOTORE ELETTRICO.............................................................................pag. 9
STUDIO DELLA GIRANTE..............................................................................................pag. 9
DISEGNO DELLE PALE INTERNE ALLA GIRANTE.................................................pag. 20

Pag.2

ASPETTI FONDAMENTALI RIGUARDANTI IL


FUNZIONAMENTO DELLE MACCHINE
IDRAULICHE OPERATRICI
Una macchina idraulica operatrice un dispositivo atto a trasferire al liquido che la attraversa una
energia sotto la forma di pressione e di velocit. La macchina riceve una energia meccanica da un
motore che di solito elettrico o endotermico e, attraverso i suoi componenti, la trasmette al liquido
in modo da conferirgli una pressione e una velocit necessarie per soddisfare le esigenze
dell'utenza. Le macchine operatrici che smistano liquidi si suddividono in due grandi categorie.
Macchine dinamiche: conferiscono al fluido una un valore di pressione in corrispondenza ad un
valore della portata legati alle perdite di carico e alla prevalenza geodetica cui il liquido viene
inviato.
Macchine volumetriche: generano una portata certa di liquido che pu raggiungere vari valori di
pressione legati alle perdite di carico, alla prevalenza geodetica e alla pressione di funzionamento
dell'utenza.
Ci occuperemo di una macchina operatrice dinamica adatta alla elaborazione di un liquido (nel
nostro caso acqua) e in particolare del suo componente principale cio la girante.
Dalla meccanica teorica sappiamo che per un punto di un corpo che si muove nello spazio vale la
seguente legge:
va = v + vr
dove
va = velocit del punto del corpo in movimento rispetto ad un riferimento assoluto (nel nostro caso
un osservatore in condizioni stazionarie) [m/s];
v = velocit di un riferimento relativo collegato rigidamente al corpo in movimento (nel nostro
caso un osservatore mobile solidale al corpo) rispetto al riferimento assoluto (nel nostro caso un
osservatore in condizioni stazionarie) [m/s];
vr =velocit relativa del punto del corpo rispetto al riferimento relativo (nel nostro caso un
osservatore mobile solidale al corpo).
punto

va

vr

osservatore mobile

v
osservatore in condizioni stazionarie

Trasportando il concetto precedente al caso della girante centrifuga abbiamo:

Pag.3

osservatore mobile solidale


alla girante in movimento
rispetto al quale valuto le
velocit relative del liquido

modello girante centrifuga

osservatore in condizioni stazionarie


rispetto al quale valuto le velocit
assolute del liquido

Ora consideriamo le condizioni di funzionamento alla bocca di aspirazione.

u1
u1 = velocit tangenziale di un punto
posto sulla bocca di aspirazione rispetto
al riferimento assoluto [m/s];
c1 = velocita assiale di ingresso del
liquido sulla bocca di aspirazione
rispetto al riferimento assoluto [m/s]

w1

c1

w1 = velocit del liquido in ingresso


relativa alla girante in movimento [m/s]
dalla relazione sopra abbiamo
sommando i vettori:
c1 = u1+w1

c1

w1
u1

Pag.4

Ora considero le condizioni di funzionamento sulla bocca di scarico

w2

c2

u2

u2 = velocit tangenziale di un punto


posto sulla bocca di scarico rispetto
al riferimento assoluto [m/s]
c2 = velocit di uscita del liquido
sulla bocca di scarico rispetto
al riferimento assoluto [m/s]
w2 = velocit del liquido sulla bocca
scarico relativa alla girante in
movimento [m/s]
dalla relazione sopra abbiamo
sommando i vettori:
c2 = u2+w2
Se io ho a disposizione un rotore per conferire energia a un liquido posso sfruttare un principio della
dinamica rotatoria in cui si chiama in causa l'ENERGIA CINETICA DI TRASLAZIONE.
Ipotizzo di avere all'ingresso una portata di liquido di massa m [kg/s]; nel caso di una girante
centrifuga funzionante con liquidi teoricamente incomprimibili questa portata massica coincider
con quella all'uscita della girante.
Se voglio conferire energia al liquido debbo, attraverso l'impiego di una girante, trasmettergli un
lavoro, questo avviene applicando il teorema della variazione dell' energia cinetica.
L =T2T1=1 / 2mv22 1/ 2mv12 [ j ]

Il lavoro compiuto sulla massa m di liquido uguale alla variazione di energia cinetica che subisce
in liquido tra l'uscita dalla bocca di scarico e l'ingresso dalla bocca di aspirazione.
In queso caso il lavoro LAVORO IDRAULICO cio una quantit di energia che la girante
trasmette al liquido.
Nel caso della girante le velocit v1 e v2 sono entrambe composte da tre termini:
u1, u2 = termini che tengono presente l'effetto del campo centrifugo e delle accelerazioni
centrifughe che subisce il liquido tra ingresso e uscita della girante rispetto al riferimento
assoluto[m/s] ;
c1, c2 = termini che tengono presente la variazione di energia cinetica che subisce il liquido tra
ingresso e uscita della girante rispetto a un riferimento assoluto (lavoro per azione) [m/s];
w1,w2 = termini che tengono presente la variazione di energia cinetica che subisce il liquido tra
ingresso e uscita della girante rispetto a un riferimento relativo posto sulla stessa girante (lavoro per
reazione) [m/s];
Nello studio della girante chiaro che riscontreremo un incremento di energia del liquido che verr
trasformata in pressione perci studieremo come le variazioni delle tre velocit, tra ingresso e uscita
Pag.5

girante, influiscono nel definire le condizioni del liquido dopo che esso ha attraversato la girante.
Nella nostra trattazione ipotizzeremo per semplicit che il liquido abbia una viscosit cinematica e
quindi anche una viscosit dinamica nulle. In questa ottica supporremo che nel contatto tra liquido
e girante non si formi n lo strato limite laminare n lo strato limite turbolento.
Passiamo a considerare l'effetto delle singole velocit.
Dovr essere u2 u1 come facile vedere essendo la velocit periferica della girante maggiore
dove il raggio della girante maggiore;
Dovr essere w2 w1 in quanto si visto che per impedire lo stallo della pompa, fenomeni di
cavitazione e fenomeni di distacco di vena necessario che il canale interpalare sia a sezione
costante o debolmente convergente;
Dovr essere c2 c1 in quanto l'energia cinetica che possiede il liquido all'uscita della girante dovr
essere maggiore di quella all'ingresso, questo dovuto al fatto che w2 w1 e u2 u1 .
Perci il lavoro idraulico fornito all'unit di massa del liquido sar:
L = c2 2 c1 2 / 2u2 2u1 2/ 2 [ j ]

posso esprimerlo anche nella forma seguente


L = c2 2 u2 2 / 2 c1 2u1 2/ 2 [ j ]

Applicando il teorema di Carnot sui triangoli qualsiasi

w
w

u
w 2= c 2u 2 2cucos

da cui
L = w2 2 2c2u2cos 2 / 2w1 2 2c1u1cos 1/ 2 [ j ]

essendo
w2 w1

avremo
Pag.6

L =c2u2cos 2 c1u1cos 1 [ j ]

nel nostro caso per fare in modo che la girante trasferisca il massimo lavoro idraulico al liquido
poniamo 1 = /2 cosicch
L =c2u2cos 2 [ j ]

Per innalzare ancora di pi il lavoro idraulico trasferito al liquido bisognerebbe che fosse 2 = 0
per in questa eventualit la energia trasferita al liquido sarebbe tutta di tipo cinetico, avremo la c2
alta perfettamente radiale , le pale all'uscita dalla girante sarebbero rivolte in avanti. Ma noi alla
uscita dalla girante non vogliamo una velocit bens una pressione e questo lo si pu ottenere con
una voluta divergente che rallentando il liquido ne innalza la pressione (vedi equazione di
Bernoulli); questo accorgimento provoca delle perdite che si accentuano man mano che la c2 si
eleva.
Perci nella stragrande maggioranza dei casi le giranti delle pompe centrifughe hanno le pale rivolte
all'indietro rispetto alla direzione di u1 e u2.

Pag.7

CONDIZIONI DI IMPIEGO
Diamo di seguito i dati di impiego e di progetto della pompa:
) portata
Q = 200[m/h] = 0,056 [m/s];
) prevalenza manometrica
H = 50[m];
) liquido
H2O;
) densit o massa volumica liquido
= 1000[kg/m];
) ipotesi: viscosit cinematica
= 0 [m/s];
) ipotesi: viscosit dinamica
= 0 [Pa*s];
) azionamento girante con motore elettrico asincrono con 1 coppia polare;
) frequenza di rete
f = 50[Hz];

Pag.8

STUDIO DEL MOTORE ELETTRICO


Determino il numero di giri/minuto di funzionamento del motore elettrico:
n = giri/minuto teorici motore [giri/minuto],
f = frequenza della corrente elettrica di rete = 50[Hz],
p = numero coppie polari presenti sullo statore del motore = 1,
n =60 f / p =6050/ 1=3000 [ giri / m inuto] ;

neff = numero di giri/minuto reali del motore [giri/min],


s = scorrimento del motore al regime di funzionamento teorico = 3%,
s= n neff / n ; da cui : neff =n1 s=30001 0,03 =2910 [ giri / min ]

STUDIO DELLA GIRANTE


Per definire i parametri geometrici e cinematici di base, la tipologia e il rendimento della pompa
faccio uso di due indici caratteristici che sono numeri attraverso i quali classifico la geometria della
macchina.
k = primo indice caratteristico da cui determino il rendimento totale t e la tipologia della geometria
della macchina,
nsq = secondo indice caratteristico da cui determino le velocit assiale e radiale del liquido presenti
rispettivamente nel canale interpalare meridiano alla bocca di aspirazione e alla mandata della
girante,
= velocit angolare di funzionamento girante [rad/s],
g = valore della accelerazione di gravit = 9,81[m/s],
Q = portata pompa = 0,056[m/s]
=2neff /60=22910/ 60= 304[ rad / s ]

k = Q / g H =304 0,056 / 9,8150 =0,69


3

nsq= neff Q / H 3= 2910 0,056 / 503=36,62

Pag.9

dal diagramma allegato nella fig.2 precedente ottengo il rendimento idraulico della macchina
operatrice che come si vede al massimo livello per la portata in questione, ci vuol dire che i
parametri di funzionamento della macchina sono stati individuati con una buona scelta:
Pag.10

i = rendimento idraulico pompa = 0,7.


Avremo poi che il rendimento totale della macchina sar dato da
t = i*v*o.
Ipotizziamo:
v = rendimento volumetrico che tiene conto della ricircolazione di liquido tra mandata e
aspirazione = 0,95;
o = rendimento organico o meccanico che tiene conto delle resistenze meccaniche passive = 0,97;
allora
t = 0,7*0,95*0,97 = 0,64.
La potenza assorbita dalla pompa sar:
N =g H Q / t =10009,81500,056 / 0,64 =42918 [ W ] ;

la coppia assorbita dalla pompa sar:


M = N /= 42918 / 304=141 [ N m ]

Ora dimensioniamo l'albero che muove la girante per poi stabilirne il diametro di imbocco.
Costruiamo l'albero in acciaio tipizzato da bonifica 36CrNiMo4 UNI EN 10083-1 con carico
massimo Rm = 930 [N/mm] e carico di snervamento ReH = 765[N/mm].
L'albero soggetto a torsione perci operando nel settore proporzionale del diagramma di trazione:
2

amm= Reh / 3= 765/ 3=255 [ N / mm ]

amm= amm / 3=255 / 3=147 [ N / mm2 ]

per sicurezza contro eventuali fenomeni vibratori prendo amm = 100 [N/mm].
Considero poi un coefficiente correttivo della coppia che tiene conto delle situazioni di transitorio
come all'avviamento della pompa in cui la coppia necessaria pu risultare maggiore di quella di
funzionamento a regime:
c = 1,2
Meff = M*c = 141*1,2 = 169 [N*m] = 169000[N*mm].
Alla fine dovr essere:
3

amm Meff / Wt = Meff /d / 16

da cui
3
3
d
16Meff / amm=
16169000 /3,14100 20,5 [ mm ]

Pag.11

prendo d = 25 per tener presente la presenza dell'alloggiamento della linguetta di collegamento tra
albero e girante;
il diametro esterno del mozzo della girante sar di dmozzo = 45[mm] in quanto deve ospitare la
cava brocciata che porta la linguetta. Per questo albero la linguetta ha una larghezza b = 8[mm] e
una altezza h = 7[mm]. La lungezza della linguetta la calcolo con le seguenti relazioni
studio del taglio:
2

amm=50[ N / mm ]
amm 3Meff /2 d / 2 bl

da cui
l 3Meff /2d / 2b amm =3169000 / 225 / 2850 52 [ mm]

Adotto due linguette e tenendo presente le bombature di estremit della linguetta essa sar
8x7x34 UNI 6604-A.
Da qui desumiamo anche il diametro del mozzo dm = 0,045[m]
Dal secondo diagramma in fig. 1 con il valore nsq precedente ottengo dei coefficienti che mi
servono per determinare le velocit assiale, presente alla bocca d'aspirazione e la velocit radiale
sulla mandata.
Kc1 = 0,175;
Kc2 = 0,135.
Le velocit sulla bocca di aspirazione e su quella di mandata sono date da:
ca1 = Kc1 2gH = 0,175 29,8150=5,48 [ m / s ] velocit assiale alla bocca d ' aspirazione
cr2 = Kc2 2gH =0,135 29,8150= 4,22[ m / s] velocit radiale allo scarico della girante

la cr2 pu essere ottenuta anche determinando sul diagramma di fig.4 il valore del numero di
pressione e il numero di flusso calcolati con il valore di precedente:
= 0,5= gH / u2

da cui
u2= gH / = 9,8150/ 0,5=31,32 [ m / s ]
=0,14= cr2 / u2

da cui
Pag.12

cr2 =u2 = 4,38 [ m / s]

che vicina alla precedente


Il valore dell'area della bocca d'aspirazione lo calcolo tenendo conto del rendimento volumetrico
della macchina che considera il ricircolo sulle tenute anteriori e posteriori.
A1= area sezione di imbocco della girante [m]
A1ca1=Q / v=0,056 / 0,95=0,058[ m 3 / s]
A1 =Q / ca1 v =0,056 /5,480,95 = 0,0108 [ m 2 ]=10800 [ mm2 ]

Tutta questa area deve essere considerata escludendo la presenza delle pale, perci dovr essere
maggiorata di una certa quantit per tener presente la sezione d'ingombro delle pale.
Ora studiamo le condizioni geometriche della girante all'imbocco al l'altezza del diametro del
mozzo che il diametro interno della sezione di aspirazione.

ca
u

u1i = velocit tangenziale della girante nella sezione di aspirazione al diametro del mozzo [m/s];
u1e = velocit tangenziale della girante nella sezione di aspirazione al diametro massimo [m/s];
u1 = velocit tangenziale della girante nella sezione di aspirazione al diametro medio[m/s];
w1i = velocit relativa del liquido nella sezione di aspirazione al diametro del mozzo [m/s];
w1e = velocit relativa del liquido nella sezione di aspirazione al diametro massimo [m/s];
w1= velocit relativa del liquido nella sezione di aspirazione al diametro medio [m/s];
ca1 = velocit assiale all'aspirazione [m/s];
1i = angolo della pala nella sezione di aspirazione al diametro del mozzo rispetto al piano
perpendicolare all'asse della girante [];
1e = angolo della pala nella sezione di aspirazione al diametro massimo rispetto al piano
perpendicolare all'asse della girante [];
1 = angolo della pala nella sezione di aspirazione al diametro medio rispetto al piano
perpendicolare all'asse della girante [];
di = diametro mozzo o diametro interno della bocca d'aspirazione [mm];
de = diametro esterno della bocca d'aspirazione [mm];
d = diametro medio della sezione ad anello alla bocca di aspirazione [mm];
D = diametro della bocca di scarico [mm];
Pag.13

2= angolo della pala alla sezione di scarico valutata rispetto alla tangente a D [].

b2

de
di
u1i = 2neff di /260 =23,1429100,045 /260=6,85 [ m / s ]

ca1=u1itan ( 1i) da cui 1i=arctan (ca1/u1i)=arctan (5,48/6,85)=38,65[ ]


tenendo contro della prerotazione del liquido presente all'aspirazione
1i = 38
ca1 =w1isin 1ida cui w1i =ca1 / sin 1i=5,48/ sin 40 =8,52 [ m / s ]

all'aumentare del diametro di imbocco aumenta la u fino a u1e > u1i perci sar anche 1e < 1i
e la sezione di ingombro della pala tende a diminuire dal diametro del mozzo al diametro massimo
di aspirazione.
Consideriamo la singola pala e stabilisco l'ingombro che essa offre all' aspirazione
sp = spessore pala = 6 [mm];
sez = ingombro provocato dalla pala all'aspirazione [mm];
sp

pala

1i

bocca d'aspirazione
sez1

Pag.14

sez1 = sp / sin 1 i2 sp / 2 =6 /sin 38 2 3 8 [ mm ]

Consideriamo un numero z = 7 pale per determinare il valore del diametro esterno de di aspirazione,
avremo:
A1 = de 2di 2/ 4de di zsez / 2
10800= 3,14de 2 45 2 / 4 de45 98/ 2

risolvo per tentativi questa equazione nella incognita de e lo maggioro per tener conto della
variazione di 1 de 152 [mm].
Nell'anello compreso tra di e de la u aumenta quindi 1e< 1i perci ora studiamo la pala
all'altezza di de
u1e =2neff de /260 =23,1429100,152 /260 = 23,14 [ m / s]

ca1=u1etan(1 e ) da cui 1 e=arctan (ca1/u1e)=arctan (5,48/23,14)=13,31[ ]


tenendo conto della prerotazione del liquido prendo
1e = 13
ca1 =w1esin 1 e da cui w1e= c1 / sin 1 e = 5,48 /sin 13 =24,36 [ m/ s ]

Ora considero quello che avviene all'altezza del diametro medio della sezione ad anello presente
sulla bocca di aspirazione
d = de di / 2 =0,152 0,045 / 2= 0,0985 [ m ]=98,5 [ mm ]
u1=2neff d / 260 = 23,1429100,0985/ 260 =15,00 [ m / s]
ca1 =u1ta n 1 da cui 1 =arctan ca1 / u1 =arctan 5,48 /15,00 = 20,06 [ ]

tenendo conto della prerotazione del liquido prendo


1 = 20
ca1 =w1sin 1 da cui w1= ca1 / sin 1 =5,48 / sin 20 =16,02 [ m / s]

Ristudio la sezione di ingresso con l'angolo presente nel diametro medio dell'anello d'aspirazione
sez1 = sp / sin 1 2 sp / 2=6 / sin 20 23 11,8[ mm ]

A= de 2di 2/ 4de di zsez / 2


2

10800= 3,14de 45 / 4 de45 711,8 / 2

che vale per de = 146[mm] valore molto vicino a quello scelto


Pag.15

perci tenendo conto delle perdite di carico e delle formazioni di sostanze imbrattanti sulle pareti
interne della girante dovute alla presenza di liquidi non accuratamente filtrati de = 152[mm].
Ora studio la geometria della girante alla bocca di scarico determinando il diametro della girante
alla mandata e l'angolazione delle pale.
D = diametro della girante alla mandata [mm];
u2 =2 neff / 60 D / 2 ; da cui
D =2u2 /2 neff /60= 231,32 / 23,142910 / 60 =0,205 [ m ] ;

pongo
D = 0,210[m] = 210[mm];
e ricalcolando
u2 =2 neff / 60 D / 2=31,98 [ m / s ] ;

come vediamo un valore accettabile per una girante in ghisa per il quale ho:
2

=u2 = 900031,98 =9204483 [ N / m ]=9,2 [ N / mm ] amm ghisa.

Come sappiamo dalla sezione iniziale:


L =c2u2cos 2 [ j / kg ]

vale anche L = g*Hr allora


g Hr =c2u2cos 2[ j / k g ]

Hr = prevalenza girante [m];


c2 = velocit assoluta del liquido all'uscita della girante [m/s];
tutto illustrato nella figura sottostante
c2t = velocit assoluta alla mandata senza correzione [m/s];
w2t = velocit relativa alla bocca di scarico senza correzione[m/s];
2t = angolo tra c2t e u2 [];
2t = angolo tra w2t e u2 [];
c2= velocit assoluta alla mandata con correzione [m/s];
w2 = velocit relativa alla bocca di scarico con correzione[m/s];
2 = angolo tra c2 e u2 [];
2 = angolo tra w2 e u2 [];

Pag.16

c2

cr2

u2

w2

c2*cos(2)

c2t*cos( 2t)

2t

c2t

cr2
2
2t

w2t

c2

2
w2

Pag.17

Nello studio dei triangoli delle velocit debbo tener conto dello scostamento della direzione reale
del liquido da quella della pala, quindi la direzione di w2 e il valore di 2 si otterranno con una
opportuna correzione della direzione del profilo palare alla mandata; introduco un coefficiente
correttivo della prevalenza cH = 0,78 che collega la prevalenza nominale della girante Hr a quella
corretta Hr*
Hr = cH Hr *
Hr = H / i

Hr * = Hr / cH = H / icH
H = Hr * icH =c2u2cos 2 icH / g
c2cos 2= H g / u2 icH =509,8/31,980,70,78= 28,06 [ m / s ]

vale anche la
cr2 =u2 c2cos 2 tan 2 [ m / s ]

da cui
2 =arctan cr2 / u2 c2cos 2 = arctan 4,22 / 31,98 28,06 = 47,11 48 [ ]

che l'angolo di inclinazione della pala alla mandata.


Dentro la girante la velocit relativa all'uscita sar tale che:
w2cos 2 =u2 c2cos 2 da cui
w2 = u2 c2cos 2/ cos 2 =31,98 28,06 / 0,669=5.73 [ m / s ]

Questo valore differisce troppo da w1, in particolare la velocit relativa tra l'aspirazione e la
mandata diminuisce troppo e ci comporterebbe un condotto interpalare eccessivamente divergente
che pu dare luogo a distacco di vena, cavitazione e stallo della pompa con cattivi funzionamenti
che portano alla distruzione della girante e a cattive prestazioni. Bisogna portare la il valore di w2
vicino a quello di w1. Per fare questo mantenendo inalterate le prestazioni della girante occorre
aumentare la velocit periferica u2. Non potendo agire sul numero di giri neff interveniamo sul
diametro esterno della girante D.
Prendo
D = 0,25 [m] = 250 [mm]
svolgo i calcoli precedenti e ottengo
u2 = 38,07[m];
cr2 = 5,33[m/s];
= 13 [N/mm];
c2*cos(2) = 23,59 [m/s];
Pag.18

2 = 20,21 [] che arrotondo a 21 []


w2 = 15,51[m/s]
ottengo w2w1 che quello che volevamo.
Ora studio il valore de numero di pale z con una formula empirica:
z =6,5 D de/ D de sin 1 2 / 2 =6,5250 152/250152sin 20 21/ 2

z= 9,3
Dall'esperienza risulta che il numero di pale con il quale ho rendimento massimo inferiore al
valore ottenuto con la formula precedente. Perci diminuisco z fino a z =7.
Come vediamo c' corrispondenza tra il risultato ottenuto e la scelta iniziale.
Determino ora l'ingombro dovuto alla presenza delle pale sullo scarico della girante:

b2
bocca di
scarico

sp

sez2
sez2 = sp /sin 2 2 sp / 2 =6 /sin 21 2 311,5 [ m m]

L'area della sezione netta allo scarico sar:


3

A2cr2 =Q / v=0,056 /0,95=0,058[ m / s]


A2 =Q / cr2 v =0,056/ 5,330,95=0,0111 [ m 2 ]=11100 [ mm2 ]

b2 = spessore del canale interpalare allo scarico [mm];


dalla seguente equazione ottengo il valore di b2:
Pag.19

A2 =D b2 zb2sez2
b2 = A2 /D zsez2 =11100 /3,14250 711,5 =15,75[ mm ]

prendo b2 =16,5[mm] per gli stessi motivi con cui ho scelto de.

Pag.20

DISEGNO DELLE PALE INTERNE ALLA


GIRANTE
D

Considero il canale interpalare compreso tra il disco anteriore


e quello posteriore.
Considero la zona interna al disco anteriore di congiunzione
con la pala e costruisco su essa un serie di punti equidistanti a partire
dal diametro D fino all'aspirazione di diametro de.
Considero la zona interna al disco posteriore di congiunzione
con la pala e costruisco su essa una serie di punti distanti tra loro
come i precedenti a partire dal diametro D fino all'aspirazione
di diametro di.
Considero l'asse mediano del canale interpalare e costruisco
su esso una serie di punti distanti tra loro come i precedenti
a partire dal diametro D fino all'aspirazione con diametro d.
de

di
d

Traccio un numero di linee parallele, distanti tra loro come i punti scelti nel canale interpalare, pari
al numero di punti presenti nella zona interna al disco posteriore.
h

Partendo dalla prima riga con una inclinazione pari a 2 scendo sulle righe cambiando inclinazione
fino ad arrivare a 1i, poi da 2 a 1 e infine da 2 a 1e.
Considero la lunghezza del settore della pala compreso tra due linee parallele della figura
precedente e le riporto in una proiezione della girante in un piano perpendicolare all'asse in cui ho
raggio pari al raggio del punto dove ho valutato la precedente lunghezza della pala. Disegno il
profilo da 2 a 1i, da 2 a 1, da 2 a 1e.
Pag.21

estradosso

di

intradosso

Dalla pala in di alla pala in D disegno tanti assi radiali equidistanti angolarmente che mi servono
per sapere le coordinate dell'estradosso palare e dell'intradosso palare.
Alla fine ottengo il disegno della pala.

Pag.22

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