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Corso di Laurea Magistrale

in Ingegneria Industriale

IMPIANTI TECNOLOGICI (6 CFU)


A. A. 2013/14
Andrea Presciutti
Universit degli Studi di Perugia
Dipartimento di Ingegneria Industriale, sezione di Fisica Tecnica
E-mail: andrea.presciutti@unipg.it

Contenuti del Corso


 Benessere termoigrometrico e qualit dellaria

 Benessere termoigrometrico e principali indici del benessere; influenza dei


principali parametri ambientali sul benessere (temperatura, umidit
relativa, velocit dellaria, ecc.).
 Cause di discomfort locale.
 Cenni sulla qualit dellaria.
 Strumentazioni di misura.

 Prestazioni energetiche e Certificazione energetica degli


edifici
 Condizioni interne ed esterne di progetto e calcolo dei carichi termici estivi
ed invernali: carichi termici esterni (trasmissione attraverso linvolucro
edilizio, infiltrazione, ventilazione) ed interni (persone, macchinari,
illuminazione).
 Fabbisogno energetico degli edifici ed impianti: normativa e verifiche ai
sensi della Legislazione vigente.
 Certificazione energetica degli edifici
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Contenuti del Corso


 Impianti di climatizzazione e condizionamento
 Classificazione degli impianti di climatizzazione.
 Criteri di progettazione degli impianti di riscaldamento e
condizionamento convenzionali.
 Descrizione e dimensionamento dei principali elementi degli
impianti termici (terminali di immissione dellaria, canalizzazioni,
unit di trattamento aria, ventilconvettori, circuiti idraulici,
macchine termiche e frigorifere, pompe di calore, sistemi di
filtrazione, elementi terminali).

 Applicazione della certificazione energetica ad un caso di


studio.
 Visite guidate presso impianti di climatizzazione

Testi consigliati e modalit di verifica


TESTI CONSIGLIATI:
 C. Buratti: Impianti di Climatizzazione e Condizionamento, Morlacchi Editore,
2007.

MODALIT DI VERIFICA DEL PROFITTO:


La verifica del profitto consiste in una prova orale

A) IL BENESSERE
TERMOIGROMETRICO

Il benessere negli ambienti confinati


Il benessere quella condizione mentale che esprime soddisfazione nel confronti
dellambiente termico ASRHAE (American Society of Heating Refrigerating and Air
Conditioning Engineers)
La neutralit termica una condizione necessaria ma non sufficiente;
Il benessere legato, oltre che alla temperatura, anche ad altri parametri:
 Umidit relativa dellaria;
 Velocit dellaria;
 Purezza dellaria;
 Temperatura delle superfici radianti;
 Vestiario e attivit svolta dagli occupanti.
Il benessere una condizione soggettiva legato alla stato psicologico dellindividuo
La progettazione degli impianti e delle strutture finalizzata al benessere degli
occupanti, ovvero a rendere minimo il numero degli insoddisfatti.
Nel valutazione pi generale del comfort indoor occorre tenere in considerazione
anche il comfort acustico e quello visivo
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BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO


Il corpo umano un sistema termodinamico che trasforma energia di prima
specie in calore e lavoro con rendimenti modesti ( METABOLISMO)
-Sistemi di termoregolazione:
-Regolazione basomotoria (fisiologica, vasocotrizione e
vaso dilatazione)
-Regolazione comportamentale (livello di attivit fisica e
vestiario)

Bilancio energetico del corpo umano


M = S L C K R W E
M
S
L
C
K
R
W
E

=
=
=
=
=
=
=
=

potenza termica prodotta dal metabolismo (W/m2);


potenza termica accumulata o ceduta dal corpo (W/m2);
Calore
2
lavoro meccanico scambiato dal corpo con l'esterno (W/m );
sensibile
2
potenza termica scambiata per convezione (W/m );
potenza termica scambiata per conduzione (W/m2);
potenza termica scambiata per irraggiamento (W/m2);
potenza termica scambiata attraverso la respirazione (W/m2);
Calore
2
potenza termica scambiata per evaporazione e traspirazione (W/m ).
latente

La superficie di scambio da considerare quella della pelle

Relazione di Du Bois

Ask=
m =
h =

0.425 0.725

A sk = 0.202m
(m2);

superficie della pelle


massa del soggetto (kg);
statura del soggetto (m).

Ask1,8 m2 per un uomo


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BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO


Il valore ottenuto con la relazione di Du Bois non tiene conto del vestiario.
Viene quindi introdotto nel bilancio un fattore fcl, definito come il rapporto tra la
superficie di corpo coperta dagli abiti e la superficie nuda (Ask), per tener
conto della reale superficie di scambio termico di un soggetto vestito.

Valori tipici di fcl: un fattore di correzione che tiene conto della reale superficie di
scambio termico di un soggetto vestito
Abbigliamento

fcl

Pantaloni aderenti, camicia a maniche corte

1.15

Pantaloni aderenti, camicia a maniche lunghe

1.20

Pantaloni aderenti, camicia a maniche lunghe, giacca

1.23

Pantaloni lenti, camicia a maniche lunghe, maglione, maglietta intima

1.28

Pantaloni lenti, camicia a maniche lunghe, maglione, giacca, biancheria intima


pesante

1.33

Gonna, camicia a maniche corte, collant, sandali

1.26

Gonna, camicia a maniche lunghe, sottoveste, collant

1.29

Gonna lunga, camicia a maniche lunghe, giacca,collant

1.46

Tuta a maniche lunghe, maglietta

1.23
8

BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO: M


1 met = 58.15 W/m2 (soggetto seduto a riposo)
Valori del metabolismo per diverse attivit
Attivit soggetto

met

Attivit soggetto

met

coricato

0.7

fornaio

1.5 - 2.0

seduto

1.0

operaio edile

4.0 - 6.0

in piedi

1.2

operaio meccanico

3.5 - 4.5

camminare lentamente

2.0

operaio elettrico

2.0 - 2.5

camminare velocemente

2.6

commesso di negozio

2.0 - 2.5

guidare unautomobile

1.5

orologiaio

1.0 - 1.2

guidare una moto

2.0

tennis

3.6 - 4.0

guidare un camion

3.2

squash

5.0 - 7.0

guidare un aereo

2.0

Pallacanestro

5.0 - 7.6

pulire casa

2.5

Ballo

2.4 - 4.4

cucinare

1.8

golf

1.5 - 2.5

fare shopping

1.6

pesca

1.2 - 2.0

In alternativa esistono formule di Letteratura in funzione del volume


di ossigeno consumato

BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO: S


Potenza termica ceduta o accumulata S
1. Condizione di omotermia (regime stazionario)
(S = 0)

M = L C K R W E (W/m2)

2. Il calore immagazzinato pari allincremento di energia interna (pelle e


muscoli), pu essere calcolato sulla base di equazioni disponibili in Letteratura
S= Ssk (pelle)+Scr ( muscoli e organi interni)

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BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO: L


Lavoro meccanico L ( valori modesti, trascurato perch dello stesso ordine di grandezza
dellerrore commeso per valutare M)

Rend(%) = L/M

Attivit

Rendimento (%)

Attivit

Rendimento (%)

Spalare con busto piegato

Camminare in salita

15

Spalare con busto eretto

Salire le scale

20

Avvitare con cacciavite

Spingere un carrello

24

Sollevare pesi

Pedalare in bicicletta

25

11

BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO: C


Potenza termica scambiata per convezione ( naturale o forzata) avviene tra
laria e la superficie della pelle o il vestiario
C= hcc(Tsk-Ta)

oppure Tcl al posto di Tsk nel caso di soggetto vestito

Equazioni per il calcolo del coefficiente di convezione


Equazione

Campo di validit

Autori

hc = 8.3v0.6
hc = 3.12

0.2 < v < 4.0


0.0 < v < 0.2

Mitchell

hc = 2.7 + 8.7v0.87
hc = 5.1

0.15 < v < 1.5


0.0 < v < 0.15

Colin - Houdas

0.5 < v < 2.0


v = velocit del soggetto

Nishi - Gagge

hc = 8.6v0.53
hc = 5.7(M-0.8)0.39
hc= 6.5v0.39
hc = 14.8v0.69
hc = 4.0

1.1 < M < 3.0


0.5 < v < 2.0
v = velocit del soggetto
0.15 < v < 1.5
0.0 < v < 0.15

Gagge et Al.
Nishi - Gagge
Seppenam et Al.

hc in W/m2K; v in m/s; M in met.


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BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO: K


Potenza termica scambiata per conduzione: avviene per contatto del corpo
umano con oggetti solidi a temperatura diversa, sia direttamente sia attraverso
la resistenza termica dei vestiti

1 clo = 0.155 (m2C)/W


(individuo vestito con slip, camicia,
pantaloni, giacca, calzini, scarpe)

Abbigliamento

Icl (clo)

Pantaloni aderenti, camicia a maniche corte

0.57

Pantaloni aderenti, camicia a maniche lunghe

0.61

Pantaloni aderenti, camicia a maniche lunghe, giacca

0.96

Pantaloni lenti, camicia a maniche lunghe, maglione, maglietta intima

1.01

Pantaloni lenti, camicia a maniche lunghe, maglione, giacca, biancheria intima pesante

1.30

Gonna, camicia a maniche corte, collant, sandali

0.54

Gonna, camicia a maniche lunghe, sottoveste, collant

0.67

Gonna lunga, camicia a maniche lunghe, giacca,collant

1.10

Tuta a maniche lunghe, maglietta

0.72
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BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO: R


Potenza termica scambiata per irraggiamento R: avviene tra la superficie del corpo
umano, nuda o vestita, e le superfici circostanti; dipende dalle temperature e dalle emissivit delle
superfici

hr= 4(A/Ask)[0.5(Tcl+ Tr)]3 (W/m2 K)


= emissivit media della superficie del corpo e del
vestiario (-);
= costante di Stefan-Boltzmann (5.679x10-8 W/m 2K4);
A = effettiva superficie corporea che partecipa agli scambi
radiativi (es. A/Ask= 0.696 per una persona seduta,
A/Ask= 0.725 per una persona in piedi [5]);
T cl =
temperatura della superficie del vestiario (K);
Tr =
temperatura media radiante dellambiente (K).

oppure

hr = 4.71 (W/m2 K)
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BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO: W


ed E
Potenza termica scambiata per respirazione W
Ad ogni atto respiratorio, entra nel corpo aria nelle
condizioni di temperatura ed umidit relativa
dell'ambiente ed esce aria ad una temperatura di circa
34C ed in condizioni sature;
per temperatura dell'aria pari a 20C, la potenza termica
ceduta, a seconda del livello di attivit, varia tra 2 e 5
W/m2 e pu essere trascurata

Potenza termica scambiata per evaporazione E


la cessione di potenza termica per evaporazione avviene in tre modi:
1. a livello dell'epidermide (sudorazione),
2. dei tessuti
3. a livello polmonare;
Complessivamente una persona pu produrre fino a un litro di liquido per
ora, a cui corrisponde una potenza termica di circa 675 W .
15

INDICI DEL BENESSERE (classificazione ASHRAE)


Diretti

Derivati
razionalmente

Empirici

Gli indici diretti sono ottenibili mediante operazioni di misura:


temperatura dell'aria (Ta)
umidit relativa (
);
velocit dell'aria (v);
temperatura di bulbo umido (Tb);
temperatura del punto di rugiada (Tdp);
temperatura a bulbo secco naturalmente ventilato (Tdb).

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INDICI DEL BENESSERE (classificazione ASHRAE)


Diretti
Gli

Derivati
razionalmente

Empirici

indici derivati razionalmente sono ottenuti con relazioni tra grandezze


direttamente misurate; di questi vanno citati i seguenti:

temperatura media radiante (Tr): la temperatura uniforme di una cavit


nera nella quale il calore scambiato per irraggiamento dal corpo umano
eguaglia quella scambiata nell'ambiente reale, a temperatura non uniforme.
temperatura operativa (To): temperatura uniforme di un ambiente fittizio
dove il soggetto scambia per convezione e irraggiamento la stessa quantit di
calore che scambia nell'ambiente reale;
Gli indici empirici stabiliscono una correlazione tra parametri ambientali e
sensazioni
temperatura del globotermometro (Tg): la temperatura di equilibrio
raggiunta da una cavit nera del diametro di circa 15 cm, collocata all'interno
dell'ambiente; essa combina gli effetti fisici della temperatura di bulbo umido,
della velocit dell'aria e dello scambio di calore per irraggiamento;
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INDICI DEL BENESSERE definiti da FANGER:


PMV e PPD
Esso rappresenta il voto medio espresso da un ampio campione di persone residenti nello
stesso ambiente, che esprimono la propria sensazione termica attraverso una scala
psicofisica che va da un valore +3 (molto caldo) fino a -3 (molto freddo) passando per
situazioni intermedie in cui lo 0 corrisponde alla neutralit.

Il PMV correlato sperimentalmente al PPD (Percentuale Prevista di Insoddisfatti)


(%), parametro che esprime il numero di persone che sarebbero portate a lamentasi delle
condizioni climatiche riscontrate.

PPD = 100 95exp[-(0,03353PMV4 + 0,2179PMV2)]


18

INDICI DEL BENESSERE: PMV e PPD


Il PMV (Predicted Mean Vote) una funzione matematica che dipende da: vestiario,
temperatura dellaria, attivit svolta, temperatura media radiante, velocit dellaria, umidit.
PMV = [0,303 e (-0,036 M) + 0,028]{(M-W) 3,05 103[5733 6,99 (M-W) - pa ] 0,42 [( MW)-58,15] 1,7 10-5 M(5867- pa) - 0,0014 M (34 - ta) - fcl hc (tcl - ta)-3,96 10-8 fcl
[(tcl+273)4 - (tr+273)4] }
Dove:
M= metabolismo energetico(W/m2)
W= potenza meccanica efficace (W/m2)
=M/W
pa= pressione parziale del vapor dacqua (Pa)
hc= coefficiente di convezione tra aria e abiti (W/m2K)
ta= temperatura dellaria (C)
fcl= coefficiente di area dellabbigliamento =f (Icl)
Icl= isolamento termico dellabbigliamento (W K/m2)
tcl= temperatura superficiale media del vestiario (C)
tr= temperatura media radiante (C)
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INDICI DEL BENESSERE: PMV e PPD


Voto medio previsto in funzione della percentuale prevista di insoddisfatti
ISO 7730

Nella normativa tecnica vengono


indicati limiti di accettabilit di un
ambiente in funzione dei valori
massimi della PPD e viene anche
fornita una classificazione degli
ambienti

Per PMV= 0 si ha PPD=5%


PMV e PPD Sono presi come
parametri di riferimento anche
durante i monitoraggi sperimentali
durante i collaudi
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INFLUENZA DEI PARAMETRI AMBINTALI SUL


BENESSERE: TEMPERATURA DELLARIA
La temperatura dell'aria non sufficiente a definire le condizioni di benessere e con il
solo controllo di essa la percentuale di soggetti pienamente favorevoli non supera il
60-65%, con una percentuale di insoddisfatti del 5% ed il rimanente 30-35% in
condizioni di leggera insoddisfazione.

Valori di progetto di temperatura e umidit relativa per locali generici raccomandati dalla UNI 10339

Variabile
Temperatura interna (C)

Inverno

Estate

20

26

21

UMIDITA RELATIVA
Secchezza

effetti negativi sulle mucose del tratto superiore dell'apparato


respiratorio, che pu divenire pi secco e perdere parzialmente
la sua funzione di protezione contro le infezioni;
secchezza dei capelli e della pelle

Umidit
eccessiva

condensazione su superfici fredde


formazione di muffe.

La norma UNI-CTI 10339 suggerisce i seguenti valori di umidit relativa


Variabile

Inverno

Estate

Umidit relativa minima (%)

35

50

Umidit relativa massima (%)

45

60

 Il diagramma ASHRAE del benessere indica un'area di benessere delimitata fra


valori di umidit relativa compresi tra il 30% e il 70%. Gli stessi valori sono riportati
nella norma UNI-EN-ISO 7730 sia per il caso invernale che estivo.

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VELOCITA DELLARIA
Inverno
PPD

Estate

Studi di Fanger: Percentuale degli insoddisfatti


in funzione della velocit media dell'aria
all'altezza del collo, per diverse temperature

UNI 10339:

VELOCITA MEDIA ARIA (m/s)

 Condizioni standard: 0,15 m/sec;


 V = 0,05 m/sec per camere sterili;
 V = 0,40 m/sec per cucine in ristoranti

Valori della velocit media dellaria secondo la ISO-DIS 7730 e la ASHRAE 55 2004
Categoria dellambiente ( diversi valori PMV e PD)

Inverno

Estate

To (C)

v (m/s)

To (C)

v (m/s)

A - condizioni termoigrometriche stringenti

22 1

0.10

24.5 1

0.12

B condizioni termoigrometriche intermedie

22 2

0.16

24.5 1.5

0.19

C - sono accettati valori di PPD pi elevati

22 3

0.21

24.5 3

0.24

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A2) QUALITA DELLARIA:


VENTILAZIONE E FILTRAZIONE

24

DEFINIZIONE INDOOR AIR QUALITY


Standard 62/04 ASHRAE

Per ambienti ad uso prevalentemente residenziale, la qualit dellaria interna


considerata accettabile quando in essa non sono presenti inquinanti in
concentrazioni dannose, secondo quanto stabilito dalle autorit
competenti e quando una notevole percentuale di persone (80%) non
esprime insoddisfazione verso di essa.
In generale, laria deve essere percepita fresca e confortevole dagli occupanti,
in modo da rendere minima la percentuale di insoddisfatti, e soprattutto
devono essere trascurabili i rischi per la salute che derivano dalla sua
respirazione.
Implicazioni di carattere soggettivo
25 25

PRINCIPALI FONTI DI INQUINANTI

ESTERNE

Fonti di inquinamento civili e industriali,


sostanze contaminanti presenti nellaria
esterna che confluiscono allinterno
attraverso i condotti di ventilazione o le
aperture

INTERNE

Presenza di persone

respirazione

sudorazione

Traffico veicolare
Impianti di riscaldamento
Attivit produttive

Rilascio di particelle volatili:

materiali di costruzione

componenti di arredo

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TIPI ED EFFETTI

Tipi
 gas o vapori (CO, CO2, SOX, NOX, VOC, ozono, radon, ammoniaca);
 inquinanti biologici (microrganismi, materiale organico);
 solidi, ulteriormente suddivisi in base al diametro in polveri ( < 5 m) e
fumi (diametro 0,11 m); organismi viventi( virus e batteri);
 liquidi, distinguibili in nebbie e sospensioni o smog.
Effetti
 inquinanti che producono sollecitazioni sensoriali (odori);
 inquinanti che producono sollecitazioni fisiologiche (mal di testa,
affaticamento);
 inquinanti che producono sollecitazioni biologiche (irritazioni di occhi
e mucose, allergie, effetti mutageni e carcinogeni).
27

Principali inquinanti
CO2: prodotta dallorganismo; se la concentrazione> 1% mal di testa; limite
massimo= 5%;
Polveri: la frazione pi pericolosa quella respirabile (PM10, <10 m) che
trattenuta dagli alveoli polmonari; prodotta anche da alcuni materiali isolanti;
Bioaerosol: di origine biologica (virus a batteri) possono indurre il contagio;
Odori: sostanze organiche con peso molecolare < 300; danno luogo a sensazioni
olfattive ma non sono pericolose;
Ozono: originato da effetti fotochimici; >0.05 secchezza;>1 mal di testa; >1.7
edema polmonare;
Radon: si origina dal decadimento radiattivo del radio delle rocce (lunga
esposizione pu provocare tumori ai polmoni);
Formaldeide:rilasciato dalle schiume isolanti; ne stata rilevata una possibile
cancerosit;
Fumo da tabacco;
Prodotti della combustione: CO; SOx e NOx
28

OLF e DECIPOL
L'olf una grandezza che esprime la capacit inquinante di una
sorgente: definito come la quantit di bioeffluenti emessa da un
soggetto che svolge attivit sedentaria in condizioni di benessere
termico, con uno standard igienico di 0.7 bagni/giorno.

Il decipol una grandezza che consente di quantificare la percezione


degli inquinanti; l'inquinamento percepito in presenza di un soggetto
normale (con un tasso di inquinamento di 1 olf) in un ambiente con
ventilazione di 10 l/s di aria pulita.

Per la determinazione della portata di ventilazione necessaria al


raggiungimento del benessere la procedura composta da diverse
fasi:
Individuazione del livello di qualit dellaria interna desiderata

Valutazione della qualit percepita dellaria esterna disponibile

Valutazione del carico di inquinamento prodotto

Valutazione del carico di inquinamento prodotto

a.a. 2012/13 - Corso di Impianti da fonti convenzionali - E. Moretti

32

Valutazione dellefficienza di ventilazione


La norma introduce il parametro efficienza di ventilazione (v), che
dipende dal sistema di ventilazione adottato;
a completo mescolamento, con una completa diluizione degli inquinanti in
ambiente e una conseguente uniforme concentrazione di questi ultimi.
Laria fuoriesce dai terminali di immissione con velocit notevolmente
superiori a quelle ammesse nella zona occupata dalle persone (da 2 m/s
a 12 m/s);
a perfetto dislocamento, con un fronte daria che avanza da un lato verso
laltro dellambiente ed effettua la rimozione dei contaminanti durante il
suo moto. In tal caso la concentrazione degli inquinanti varia da un
minimo nella zona di immissione ad un massimo nella zona di estrazione.

Nel caso di perfetta miscelazione tra aria ed inquinanti il valore sar pari a
1. Se la concentrazione degli inquinanti minore nella zona occupata
dalle persone rispetto all'aria in uscita, si avr un valore > 1, il che
significa che si potr avere il livello di qualit desiderato con un flusso di
ricambio relativamente contenuto.

Determinazione del livello di ventilazione necessario


La capacit di rimozione (CRe) di sostanze inquinanti da parte di una
portata daria esterna Q, caratterizzata da una concentrazione C0, si
esprime mediante:

la capacit di rimozione (CRv) delle sostanze inquinanti prodotte in


ambiente da parte del sistema di ventilazione pu essere espressa
come:

Eguagliando le due quantit suddette e considerando la definizione di


decipol, la portata daria esterna Q, in l/s, sar data da:

La determinazione della portata di ventilazione necessaria per evitare


danni alla salute effettuata mediante una procedura che pu essere
riassunta nei seguenti passi:
identificazione della sostanza chimica pi critica e valutazione del suo
carico di inquinamento chimico;
individuazione della massima concentrazione ammissibile;
individuazione del livello di sensibilit degli occupanti in base al tipo di
effetti sulla salute da considerare;
determinazione della concentrazione delle sostanze nellaria esterna
prelevata;
valutazione dellefficienza di ventilazione;
calcolo della portata di ventilazione Q necessaria.

Determinazione portata daria di ventilazione


ASHRAE 62-2004: Ventilation for Acceptable Indoor Air Quality
Prevede due possibili procedure per la valutazione dei requisiti di ventilazione,
entrambe basate sullapproccio tradizionale della diluizione degli inquinanti tramite aria
di ricambio esterna, OPPORTUNAMENTE FILTRATA, che si differenziano per i diversi
approcci utilizzati per la determinazione delle portate daria di rinnovo:
1)

procedura Ventilation Rate (approccio prescrittivo, applicabile nellipotesi di


immissione di aria esterna pulita, in edifici lontani da zone densamente popolate o
industriali)

2)

pi utilizzato

procedura Indoor Air Quality (approccio prestazionale): impiegato in particolari


applicazioni, come ad esempio ambienti sterili.

Il valore della portata di ventilazione calcolato secondo uno dei due metodi influenza i
carichi termici degli ambienti e la portata daria di progetto che gli impianti di
condizionamento trattano.
36

Ventilation Rate Procedure


La Norma prevede di valutare preliminarmente la qualit dellaria
esterna;
Una volta stabilito che laria esterna presenta caratteristiche idonee
alla ventilazione dei locali, la portata necessaria determinata
facendo riferimento ai dati riportati in tabella:

Occorre inoltre considerare lefficienza di ventilazione dellaria


allinterno dellambiente confinato. Pertanto la portata daria di
ventilazione effettivamente necessaria (Gtot) fornita da:

Un ulteriore metodo prescrittivo, di natura empirica e non contemplato


dalle normative, prevede il calcolo della portata di rinnovo mediante la
seguente relazione:

Indoor Air Quality


La procedura Indoor air quality fondata sul controllo di specifici
inquinanti, per i quali si presuppongono noti i tassi di emissione da
parte delledificio. In particolare ha per obiettivo la determinazione
della quantit di aria esterna sufficiente a diluire quella interna fino a
raggiungere livelli di concentrazione, per prefissati inquinanti, inferiori
ai limiti imposti.
La norma non pone vincoli alla soluzione impiantistica da scegliere
per ottenere la qualit desiderata, che pu pertanto realizzarsi tramite
diluizione dellaria esterna o per mezzo del trattamento dellaria di
ricircolo con processi di depurazione.

Sistemi di filtrazione
Nel processo di filtrazione dellaria si deve considerare non solo la
tipologia di inquinante da rimuovere, ma anche la forma, le dimensioni e il
peso specifico delle particelle, le propriet elettriche delle polveri e la
velocit del flusso di aria;
I dispositivi per la depurazione dellaria possono essere inseriti allinterno
dei canali, oppure consistono in apparecchi indipendenti, da installare
allinterno dei locali o da appoggiare a terra o su ripiani.
In generale, il processo di filtrazione deve essere effettuato per mezzo di
pi sezioni filtranti in serie, in grado di intervenire su frazioni differenti degli
inquinanti: come primo elemento si utilizza un prefiltro in grado di fermare
la polvere grossolana e di distribuire in modo omogeneo il flusso daria, a
tutto vantaggio del filtro successivo, a pi elevata efficienza, in grado di
abbattere le particelle pi minute.

Meccanismo di setaccio
Il flusso daria attraversa le fibre del filtro; le particelle solide con
diametro maggiore della distanza tra le fibre che costituiscono il filtro
sono arrestate, come avviene attraverso un setaccio.
Le particelle pi grossolane si fermano nei punti di intersezione delle
fibre, mentre quelle pi minute si vanno depositando lungo le fibre
stesse per lazione di forze elementari di attrazione elettrostatica
(effetto intercettazione).
Il meccanismo di setaccio non influenzato dalla velocit delle
particelle ed il pi efficiente per quelle con dimensioni uguali o
maggiori di 5 m; per le particelle pi piccole, comprese tra 0,3 e 0,4
m, interviene il meccanismo di intercettazione.

Filtri a sacco

Il mezzo filtrante costituito da strati sovrapposti di fibre di diametro


molto piccolo, dellordine di 1 m, tesi e disposti in direzione parallela al
flusso daria in modo da formare delle profonde sacche.

La velocit dellaria allingresso pu variare tra i 2 e i 3.5 m/s, mentre


quella attraverso il materiale filtrante fra 0.25 e 0.4 m/s.

Le perdite di carico iniziali variano tra i 50 e i 150 Pa.

Filtri a pieghe

Il mezzo filtrante utilizza una carta filtro, costituita per il 95% di


microfibre di vetro e per il 5% di leganti sintetici.

Lampia pieghettatura fa s che, per una velocit allingresso che pu


essere di 2 o 3 m/s, quella di attraversamento del media filtrante si
riduca a 0.1 0.2 m/s. La perdita di carico iniziale varia tra 120 e 150
Pa, quella finale tra 350 e 450 Pa.

Filtri assoluti

Dello stesso genere dei filtri a pieghe sono i filtri HEPA (High Efficiency
Particulate Air), con mezzo filtrante costituito da fibre di solo 0,1 m. Le
perdite di carico di tali filtri sono, inizialmente, di almeno 200 o 250 Pa.

La velocit di attraversamento dellaria pu scendere fino a 0.025 m/s e


si ottiene piegando profondamente il media.

Filtri viscosi

Sono costituiti da pannelli di sostanze fibrose coperte di sostanze


viscose.

I materiali del mezzo filtrante sono numerosi e vanno dalle fibre di vetro
a quelle vegetali o sintetiche.

Lefficienza mediamente attorno al 75% e pertanto sono spesso


utilizzati come prefiltri a quelli di maggiore efficienza. La perdita di
carico, alle velocit ottimali, attorno a 30-40 Pa a filtro nuovo.

Meccanismo di inerzia o
collisione
Le particelle contenute in un flusso daria soggetto ad una brusca
variazione di direzione seguono una traiettoria generalmente diversa
dalle molecole che compongono il gas.
Esse collidono con la fibra e vi aderiscono a causa della viscosit
degli oli o di altri agenti con i quali le fibre sono trattate.
Lefficienza di questa tipologia di filtri aumenta con la velocit
dellaria.

Meccanismo di intercettazione
Il flusso daria in prossimit delle fibre del filtro tende a seguirne il
contorno, trascinando le particelle pi fini e leggere.
Se la traiettoria delle particelle passa a una distanza dalla fibra
inferiore al raggio delle particelle stesse, esse si fissano per forze
elementari di attrazione elettrostatica

Meccanismo di diffusione
Le particelle pi piccole, in un flusso daria, sono soggette a moti
oscillatori di tipo browniano.
La probabilit che le particelle incontrino la fibra del filtro aumenta con
il diminuire del diametro, sia delle particelle che delle fibre, e con il
ridursi della velocit dellaria.

Azione elettrostatica
Il flusso daria fatto passare attraverso un intenso campo elettrico,
che ionizza le molecole daria.
Gli ioni colpiscono le particelle sospese, trasferendo loro la propria
carica elettrica positiva.
Successivamente il flusso daria attraversa un campo elettrico pi
debole, dove le particelle, cariche positivamente, si depositano su
apposite piastre caricate negativamente.
Questo sistema estremamente efficace, specialmente in presenza
di particelle di piccolo diametro e con flussi daria a bassa velocit.

Meccanismo di adsorbimento
E utilizzato per leliminazione di gas e polveri. Sulla base della natura
delle forze che impegnano il materiale adsorbente e linquinante, cio
la sostanza adsorbita, si possono distinguere ladsorbimento chimico
e quello fisico.
Ladsorbimento chimico consiste nella reazione degli inquinanti con
opportuni agenti chimici (permanganato di potassio, carbonato di
sodio) che li trasformano o fissano definitivamente.
Nelladsorbimento fisico, la molecola contaminante contenuta nei
vapori trattenuta sulla superficie esterna del materiale adsorbente
da deboli forze elettrostatiche.

Classificazione dei filtri


La resistenza di un filtro rappresentata dalla perdita di carico, cio dalla
caduta di pressione statica del flusso daria tra le due facce opposte del
filtro, per una data portata.
La ritentivit la capacit, espressa come quantit di un certo tipo di
polvere, che il filtro pu trattenere dalla messa in funzione al limite
massimo di perdita di carico ammissibile.
Lefficienza la capacit di un filtro di arrestare, e quindi di separare, le
particelle contenute nel flusso di aria che lo attraversa.

Criteri di scelta del filtro


Di fondamentale importanza nella scelta di un filtro il livello di
purezza dellaria che si vuole ottenere.
Altri fattori che influenzano la scelta sono: la concentrazione degli
inquinanti nellaria; la dimensione media delle particelle presenti in
aria; le esigenze di manutenzione e sostituzione del mezzo filtrante.

La vita operativa di un filtro rappresenta il tempo necessario affinch


sia raggiunta la perdita di carico finale indicata dai produttori:

Sindrome da edifici insalubri


In numerosi edifici, nonostante la portata di ventilazione sia adeguata a
purificare l'aria dagli inquinanti interni, ci sono elevate percentuali di persone
che considerano la qualit dell'aria insoddisfacente. Ci provoca una serie di
disturbi quali sonnolenza, mal di testa, irritazione agli occhi e all'apparato
respiratorio, ecc.
Tale situazione stata denominata Sick Building Syndrome (S.B.S.) e definita
dalla O.M.S. come Building Sickness che si esprime attraverso sintomi di
malessere generali e non specifici, accusati da persone situate in
determinati edifici, sintomi che recedono poco dopo l'abbandono degli
edifici stessi.
Una significativa quota parte delle sostanze introdotta per mezzo degli stessi sistemi di
ventilazione: nei canali spesso transitano polveri, microrganismi, insetti, residui organici
di vario tipo che, uniti all'umidit dell'aria, si annidano nei filtri dove si sviluppano funghi
e batteri. L'aria che attraversa i filtri per poi essere distribuita in ambiente d luogo a
condizioni di malessere, anche se tutti i parametri termoigrometrici e di ventilazione
assumono i valori ottimali.
51

CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE

Sono dovute a valori locali delle grandezze fondamentali diversi da


quelli medi e quindi da quelli predefiniti.
Le principali sono:
1. asimmetria radiante;
2. gradiente termico verticale;
3. temperatura del pavimento;
4. correnti d'aria.
Le cause principali possono essere: caratteristiche dellinvolucro
edilizio, tipologia di impianto termico e di elementi terminali.
52

CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE: asimmetria


radiante
Asimmetria radiante: Tpr definita come la differenza tra la temp.
radiante planare di due superfici opposte.
 Per temperatura radiante planare si intende la temperatura radiante
proveniente dalla direzione perpendicolare alla superficie di misura;
 pu essere calcolata come somma delle temperature superficiali assolute elevate
alla quarta potenza e moltiplicate ciascuna per un fattore angolare che dipende
dalla posizione reciproca delle pareti (e pu essere determinato analiticamente o
mediante appositi normogrammi)

T pr = f p .iTi (K )
i =1

Tpr = temperatura radiante planare (K);


Ti = temperatura assoluta della superficie i-esima (K);
fp.i = fattore angolare tra la superficie di misura e la i-esima
superficie.

53

CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE: asimmetria


radiante

parete fredda

soffitto caldo

soffitto freddo

parete calda

Studi di Fanger: Percentuale degli insoddisfatti in funzione della temperatura asimmetrica radiante

CATEGORIA
(ISO 7730)

Cat. B

TEMPERATURA ASIMMETRICA
RADIANTE (C)
soffitto
caldo

parete
fredda

soffitto
freddo

parete
calda

A - condizioni
termoigrometriche
stringenti

<5

< 10

< 14

< 23

B condizioni
termoigrometriche
intermedie

<5

< 10

< 14

< 23

C - sono accettati valori di


PPD pi elevati

<7

< 13

< 18

< 35
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CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE: gradiente


termico verticale
Le normative ISO-DIS 7730 e ASHRAE 55-2004 indicano il valore limite di 3C per la
differenza di temperatura dell'aria testa (1.1 m dal suolo) - caviglie (0.1m ), in
corrispondenza della quale, secondo Olesen si ha una PPD pari al 5% (Studi in camera
climatica)

Percentuale degli insoddisfatti in funzione


della differenza di temperatura tra testa e
caviglie
55

CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE: gradiente


termico verticale
Effetto degli elementi terminali dellimpianto: Andamento della temperatura dell'aria in
funzione della distanza dal pavimento per vari tipi di impianti di riscaldamento

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CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE: temp. del


pavimento

La temperatura del pavimento ( influenza gli scambi per conduzione e irraggiamento)

Nei locali occupati da persone scalze (ad esempio palestre e spogliatoi) risulta
importante il materiale del pavimento e si trovarono i seguenti campi di temperatura
ottimali (Olesen):
fibre tessili (tappeti, moquettes)
21 28 C
legno di pino
22.5 28 C
legno di quercia
24 28 C
calcestruzzo
26 28.5 C

Con scarpe e
calze

ISO 7730:
Tp = 19-29 C ( cat. A e
B);
Tp = 17-31 C ( cat. C)

57

CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE: temp. del


pavimento
Influenza della tempo di esposizione

Legno

Cemento

PPD (soggetti scalzi) in funzione della temperatura del pavimento, per


differenti tempi di esposizione.

58

CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE: correnti daria


Le correnti daria
Il flusso d'aria sempre turbolento; si definisce intensit
della turbolenza (TU) il rapporto tra la deviazione standard
della velocit ed il suo valore medio.

TU =

(v )
100
v

v = media della velocit dellaria.


(v)= deviazione standard della velocit, ossia lo scostamento dalla media del valore effettivo di
velocit in funzione del tempo e dello spazio;
Fanger elabor un modello matematico in grado di determinare la PPD in funzione
dell'intensit della turbolenza, della velocit media dell'aria e della sua temperatura.
PPD = (34 - Ta) (v - 0.05)0.62 (0.37vTU+3.14) (%)
PPD
Ta
v
TU

= percentuale di persone insoddisfatte (%);


= temperatura dell'aria (C);
= velocit media dell'aria (m/s);
= intensit della turbolenza (%).

59

CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE: correnti daria


O DR= Draught risk

Percentuale degli insoddisfatti in


funzione
dellintensit
della
turbolenza, per diversi valori della
velocit
media
dellaria
in
corrispondenza del soggetto

Percentuale Prevista di Insoddisfatti da corrente daria per diverse categorie di ambienti moderati
secondo la ISO DIS 7730 DR= Draught risk

Categoria A

PPD da DR < 10%

Categoria B

PPD da DR < 20 %

Categoria C

PPD da DR < 30 %
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RIFERIMENTI NORMATIVI
1. EN ISO 7730: 2006 Ergonomia degli ambienti termici - Determinazione analitica e
interpretazione del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di
benessere termico locale;
2. UNI EN ISO 7726:2002
delle grandezze fisiche.

Ergonomia degli ambienti termici. Strumenti per la misurazione del

3. UNI EN ISO 9920:2009 Ergonomia degli ambienti termici. Valutazione dellisolamento termico
e della resistenza evaporativa dellabbigliamento.
4. ASHRAE 55-2004: Thermal environmental conditions for human occupancy;
5. UNI-CTI 10339: Impianti aeraulici ai fine del benessere. Generalit, classificazione e requisiti.
Regole per la richiesta dofferta, l'offerta, lordine e il collaudo.
Categorie per gli ambienti termici secondo la UNI EN ISO-7730 e limiti per il comfort globale e localizzato
Comfort globale
Categoria

Percentuale
Prevista di
Insoddisfatti
PPD %

Insoddisfatti da
Voto Medio corrente d'aria
DR %
Previsto
PMV
DR*

Discomfort localizzato
Insoddisfatti da
Insoddisfatti da
differenza verticale temperatura del
della temperatura
pavimento
%

T (C)

Tp (C)

Insoddisfatti da
asimmetria
radiante
Tpr
%
(C)**

<6

-0.2 0.2

< 10

<3

<2

< 10

19 - 29

<5

< 10

-0.5 0.5

< 20

<5

<3

< 10

19 - 29

<5

< 15

-0.7 0.7

< 30

< 10

<4

< 15

17 - 31

< 10

variabile a seconda della velocit media dellaria e dellintensit di turbolenza


** variabile a seconda del tipo di superficie (soffitto caldo, parete fredda, soffitto freddo, parete calda)

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