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DOCUMENTO SULLA SANITA NELLA REGIONE ABRUZZO

Lapprovazione del Piano di Riqualificazione del Sistema Sanitario Regionale 2016-2018, che stato
adottato con il DCA n.55 del 10.06.2016, consente alla Regione Abruzzo lindubbio risultato di avviare un
percorso di rinnovamento, che conduca gradualmente a riappropriarsi dei poteri di autonoma
programmazione attraverso luscita dal commissariamento.
Questo obiettivo, da attuarsi non solo sotto il profilo economico-finanziario ma soprattutto sul versante
della riorganizzazione e riqualificazione dei servizi sanitari, offre la straordinaria opportunit di dotare la
nostra regione di una sanit moderna ed efficiente, in cui la centralit della persona rivesta un ruolo di
crescente rilevanza e, al tempo stesso, sia in grado di competere con i modelli delle regioni pi avanzate.
Vi piena consapevolezza che cambiata e cambier, nei prossimi decenni, la domanda di salute perch
invecchia la popolazione e lAbruzzo una delle regioni con il maggior indice di invecchiamento,
diminuiscono le risorse disponibili e si diversifica il bisogno di cure, anche in visione del maggior progresso
della scienza medica e delle conquiste della tecnologia. Tutto questo deve orientare verso una sanit in cui
gli ospedali devono offrire livelli sempre pi elevati di specializzazione, mentre il servizio e la cura devono
essere sempre pi vicini al paziente e alle famiglie.
Per conseguire questi obiettivi, nel Piano 2016-2018 vengono riprogrammati: la riqualificazione
dellassistenza domiciliare, creando le condizioni per soddisfare i bisogni del paziente ed investendo in
telemedicina e personale specializzato; il riordino della residenzialit territoriale, assicurando una funzione
di sollievo alle famiglie; lintegrazione dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e della
continuit assistenziale attraverso una riqualificazione del loro ruolo a garanzia dei cittadini.
Parallelamente allassistenza domiciliare viene affidato al territorio un forte ruolo complementare ed
integrativo, in considerazione che i Distretti sanitari rappresentano la macrostruttura che governa la
domanda dei bisogni delle nostre comunit e assicura la continuit assistenziale con lospedale, in
prospettiva di una piena integrazione delle politiche socio-sanitarie.
Per riqualificare lassistenza sanitaria e renderla competitiva inoltre fondamentale investire in capitale
umano. A tal fine, dopo un periodo caratterizzato dal blocco del turn over, occorre determinare un nuovo
fabbisogno del personale necessario per garantire i servizi assistenziali al paziente, in coerenza con la nuova
programmazione, e adottando meccanismi di valutazione che tengano conto della produttivit dei singoli
professionisti e delle stesse unit operative. Formazione del personale e aggiornamento delle competenze
devono procedere coerentemente con il livello di complessit delle cure e della organizzazione complessiva
del sistema sanitario. Insieme con il capitale umano, fondamentale linvestimento in infrastrutture,
valutando e monitorando lo stato di attuazione del Piano straordinario di investimenti in edilizia sanitaria,
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che dovr essere aggiornato anche nella dotazione di tecnologie avanzate rispetto al fabbisogno di
prestazioni della popolazione assistibile.
Nel quadro di una sanit che cambia e nel rispetto dei suoi principi fondanti di equit e universalit, diventa
un passaggio fondamentale la revisione della Rete Ospedaliera, per la quale si devono applicare i parametri
fissati dal Patto per la Salute, sottoscritto nellestate del 2014 tra il Governo e tutte le Regioni Italiane, e
soprattutto gli standard del Decreto Ministeriale n.70 del 2 aprile 2015, che detta una classificazione degli
ospedali, stabilendo quelle discipline che obbligatoriamente ogni ospedale deve avere secondo precisi
criteri relativi ai bacini di utenza, agli accessi ai pronto soccorso, alle attivit di ogni unit operativa e ai
tempi di percorrenza. Al fine di assicurare ai cittadini efficacia, sicurezza e qualit delle cure prodotte,
importante che i parametri oggettivi, richiesti nel rapporto tra volumi di attivit ed esiti favorevoli delle
cure, concentrando lerogazione delle prestazioni specialistiche di media e alta complessit, devono
costituire elementi di valutazione imprescindibile dellappropriatezza clinica e organizzativa di una buona
sanit.
La coerenza della rete ospedaliera ai criteri del D.M.70/15 deve avere lobiettivo prioritario non di ridurre
lofferta di assistenza e di posti letto, ma di rimodularla per dare al cittadino la struttura adeguata al suo
specifico bisogno. Ladeguamento allo standard nazionale del 3,7 posti letto per mille abitanti consente alla
Regione Abruzzo sia un incremento della dotazione dei posti per acuti, partendo dalla situazione attuale del
2,7 per mille abitanti e sia un potenziamento della riabilitazione e della lungodegenza, esclusivo nel settore
pubblico, di almeno 140 posti in considerazione del livello attuale dello 0,37 e 0,13 a fronte dello standard
nazionale di 0,5 e 0,2.
Le specificit del territorio regionale, ad alta dispersione abitativa e ad alta percentuale di superficie
montuosa (quarta in Italia), richiedono in questa fase che la messa in sicurezza della rete ospedaliera abbia
lobiettivo da un lato di una copertura assistenziale in grado di garantire tutti i territori pi periferici
utilizzando i bacini minimi per le discipline salva vita; dallaltro di collocare le discipline complesse in
strutture baricentriche di aree omogenee, raggiungibili equamente da tutta la popolazione.
La contestualizzazione di questi criteri nel processo di riordino, e lapplicazione degli standard del Decreto
Ministeriale consentono di individuare nella nostra regione: 7 presidi sede di DEA di I livello, 4 ospedali sedi
di pronto soccorso (PO di Sulmona, PO di ATRI, PO di Giulianova, PO di S. Omero ), 2 presidi ospedalieri in
zone particolarmente disagiate (Penne e Castel di Sangro), un polo ospedaliero (Ortona) afferente al
rispettivo presidio principale (Chieti) con attivit sanitaria elettiva e programmata, 2 riconversioni di presidi
ospedalieri a bassi volumi di attivit ( Atessa e Popoli), riqualificati rispettivamente in Ospedale di Comunit
e in Centro Regionale di Riabilitazione.

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La connotazione e la classificazione di ogni presidio della rete ospedaliera per livelli di complessit
crescente deve avvenire analizzando le discipline attualmente esistenti allinterno dei singoli presidi e i
relativi volumi di attivit, lappropriatezza degli interventi e degli esiti delle cure, il contesto territoriale, i
collegamenti con gli altri servizi ospedalieri a livello di bacino e regionale, e conseguentemente la necessit
di ottimizzare le risorse umane e tecnologiche.
La sanit abruzzese sconta una eccessiva frammentazione ed alcune specifiche difficolt e limiti connessi ad
una logistica degli spazi. Per queste ragioni, verr concluso uno studio di fattibilit per lindividuazione delle
funzioni connesse al DEA di II livello, che dovr tener conto del rispetto dei bacini di utenza e della
conformazione delle aree omogenee e baricentriche di Chieti-Pescara e L-Aqulia-Teramo.
La Regione Abruzzo deve garantire ad ogni cittadino la

sicurezza e appropriatezza delle cure

indipendentemente dalla ubicazione territoriale in cui si verifica levento avverso, e pertanto le Reti tempo
dipendenti, Rete IMA, Stroke e Politrauma, devono essere implementate anche attraverso uno specifico
studio sui tempi di percorrenza proprio a tutela delle Aree interne.
Le Reti tempo dipendenti devono essere coordinate e collegate attraverso il Sistema regionale del 118, che
stato potenziato e qualificato proprio al fine di ottenere una totale copertura del territorio regionale
anche attraverso un sistema di pronta disponibilit dei Posti letto delle unit operative legate al sistema
emergenziale.
Per la Rete IMA deve essere adottata una implementazione diffusa della rete stessa al fine di garantire
percorsi assistenziali omogenei e, nel rispetto dei bacini di utenza del Regolamento, si deve tener conto dei
tempi di percorrenza e della bassa intensit abitativa. Le strutture regionali che si occupano dellassistenza
dei pazienti colpiti da infarto devono rispettare i requisiti e gli standard di appropriatezza, efficacia, qualit
e sicurezza e devono assicurare le soglie minime di volume di attivit previste dal DM70/2015. Pertanto, in
ogni provincia deve essere individuata almeno una cardiologia con Emodinamica, HUB, che pu operare
con altre strutture su base dipartimentale al fine di garantire tempi di percorrenza e volumi di attivit e
devono essere attivi 7 giorni su 7 H24. Mentre le Cardiologie con UTIC, Spoke, devono essere, nel rispetto
degli indicatori di volumi ed esiti, diffuse su tutto il territorio rispettando il diritto di equit di accesso alle
cure. Non per ultimo deve essere garantito un adeguato dimensionamento dei Posti letto di cardiologia e
UTIC che deve tendere agli standard nazionali.
Per la Rete Stroke, nella peculiarit territoriale della Regione Abruzzo e nel rispetto dei bacini di utenza,
lobiettivo regionale deve essere quello di una organizzazione strutturata in modo capillare dove vi sia
lindividuazione di due Stroke di II livello con tutte le caratteristiche di efficacia e sicurezza previste dal DM
70/2015. Lindividuazione degli Stroke di I livello, al fine di assicurare i tempi di intervento previsti dalle
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Societ Scientifiche, deve essere il risultato di uno studio analitico sui tempi di percorrenza soprattutto per
quelle zone cha distano pi di 60 min. dallHUB di riferimento. Pertanto qualora se ne riscontrasse la
necessit devono essere istituiti nuovi presidi autorizzati al trattamento trombolitico.
Per la Rete del Politrauma, in coerenza con il DM 70/2015, per ogni ambito provinciale deve essere
individuato una rete di ospedali tra loro funzionalmente connessi , centri Trauma di Zona che a loro volta
devono essere collegati al Servizio di Emergenza territoriale e a strutture riabilitative. Inoltre la Regione
deve individuare un Centro Trauma specialistico regionale, al fine di evitare che i cittadini abruzzesi siano
costretti ad andare fuori regione per ottenere un assistenza di alta specialit.
Per tutte le Reti tempo dipendenti, come anche per lattivit di tutta la Rete ospedaliera, deve essere
previsto un monitoraggio continuo costituito da indicatori di volumi ed esiti in coerenza con il Programma
Nazionale Esiti.
La Regione, riconoscendo limportanza di trasferire gran parte delle cure rivolte alle patologie croniche
dallospedale al territorio, al fine di evitare un uso improprio dellassistenza ospedaliera, deve attivare
modelli organizzativi innovativi di cure intermedie attive H24, come gli Ospedali di Comunit la cui
individuazione deve essere legata sia ad unanalisi epidemiologica della distribuzione dei pazienti affetti da
patologie croniche sia alla riconversione dei presidi per acuti a bassi volumi di attivit.
In attuazione del Regolamento ospedaliero, i Punti di Primo Intervento, soprattutto a tutela delle Aree
Interne e sulla base delle particolari esigenze territoriali, devono garantire, oltre alla stabilizzazione clinica e
al trasferimento, attivit di accoglienza, diagnosi e trattamento delle patologie che non richiedano
limmediato trasporto al Pronto Soccorso, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza.
In conclusione, lapplicazione del Regolamento Ospedaliero, in Abruzzo, deve rispondere efficacemente ai
bisogni di salute della nostra popolazione, rappresentare i miglioramenti del progresso scientifico e
tecnologico, limitare un uso improprio e inefficiente dei servizi sanitari in coerenza con le risorse finanziarie
disponibili, garantire sicurezza e qualit delle cure a tutti i cittadini, in linea con i migliori standard nazionali
e internazionali.

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