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Universit degli Studi di Cassino

Facolt di Ingegneria

Lezioni del Corso di

Misure Meccaniche e Termiche


01. Le Misure di Temperatura

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Corso di Misure Meccaniche e Termiche

Leggi fondamentali: temperatura termodinamica


La temperatura stata storicamente definita sulla base della
dilatazione termica di un fluido tra due punti fissi scelti
arbitrariamente.
La pi diffusa scala Celsius sceglie:
come punti fissi il punto di solidificazione (0C) e di ebollizione
dellacqua (100C) alla pressione di 101325 Pa
come fluido termometrico il mercurio
come legge di dilatazione termometrica una relazione lineare

In un sistema chiuso in equilibrio la termodinamica classica


definisce la temperatura termodinamica come il divisore integrale
dellenergia interna rispetto allentropia (a volume costante):

U
T =

S V ,m

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Punti fissi

La Scala Internazionale
delle Temperature:
Le evoluzioni successive

p.t. idrogeno
l.v. idrogeno
p.e. idrogeno
p.t. neon
p.e. neon
p.t. ossigeno
p.t. argon
p.e. ossigeno
p.t. mercurio
p.s. acqua
p.t. acqua
p.e. acqua
p.f. gallio
p.s. indio
p.s. stagno
p.s. zinco
p.e. zolfo
p.s. alluminio
p.s. argento
p.s. oro
p.s. rame

ITS-27 [C] ITS-48 [C]

IPTS-48
[C]

IPTS-68
[C]
-259,34
-256,108
-252,87
-246,048
-218,789

-182,97

-182,970

0,000

-182,97

ITS-90 [C]
-259,3467
-256,15
-252,85
-248,5939
-218,7916
-189,3442

-182,962
- 38,8344

100,000

100

0,01
100

0,01
100

419,58
444,60
960,5
1063,0

444,600
960,8
1063,0

0,01
29,7646
156,5985
231,928
419,527

444,6
960,8
1063

alcuni punti fissi secondari


231,9
231,91
327,3
327,3
419,5
419,505

961,93
1063,43

660,323
961,78
1064,18
1084,62

231,9681
p.s. stagno
327,502
p.s. piombo
p.s. zinco
444,674
p.s. zolfo
630,5
630,5
630,74
p.s.antimonio
660,1
660,1
660,37
p.s.alluminio
p.t. = punto triplo; l.v.= equilibrio liquido- vapore (p= 333606 Pa)
p.e.*= punto di eboillizione; p.f.*= punto di fusione; p.f.*= punto di solidificazione;
* (p=101325 Pa)

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La scala di temperatura internazionale (ITS International Temperature Scale)

Ha subito successive revisioni nel corso


di conferenze internazionali (1948, 1954,
,1990) ed lo standard che:
fissa i punti di riferimento per la
taratura (punto di congelamento,
punto triplo, ecc.)
definisce le equazioni ed i metodi
da utilizzare per calcolare le
temperature intermedie
(interpolazione)
definisce gli strumenti da usare per
la realizzazione della scala di
temperatura

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Rappresentazione grafica della ITS 90


termometro a gas
3H e
4 He II
0,65K

1,25K

pressione di
vapore He

0,65K

3K

4 He I
2, 18K

3K 3,2K

termometro a gas
5K

14K

17K

5K

termometro a resistenza al platino


20K

25K

54K

84K

termometro a resistenza al platino


-39C
(234K )

0C

30C

157C

232C

420C

234K

273,16K

termometro a radiazione
660C

962C

1064C

1085C

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Altre Scale di Temperatura

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Leggi fondamentali: trasmissione del calore

La misura della temperatura un problema


di trasmissione del calore.
Il sensore non legge mai la temperatura da
misurare, ma la propria temperatura.
Per poter valutare la differenza tra la
temperatura del sensore e quella che si
vuole misurare necessario valutare gli
scambi termici esistenti (conduzione,
convezione, irraggiamento)
Ad esempio, se il fluido presenta una
notevole velocit rispetto alla sonda
termometrica la trasformazione
termodinamica imposta al fluido dalla
presenza della sonda stessa determina una
variazione della temperatura
Temperatura di ristagno

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Leggi fondamentali: legge di Fourier


La posizione del sensore (lunghezza di immersione) pu essere
ovviamente determinante nel caso in cui tra il punto di cui si
vuole conoscere la temperatura e lesterno della sonda ci sia
una notevole differenza secondo la legge:
kA
Q =
(Ta Ts ) = hA(Ts T )
Li

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Termometria
La termometria un settore consolidato della metrologia, anche se
l'innovazione tecnologica rende spesso disponibili sul mercato nuovi
sensori e strumenti che possono trovare anche applicazione nel settore
industriale (termoresistenze miniaturizzate, sensori a fibra ottica,
termometri all'infrarosso).
Nella pratica industriale prevale in genere l'uso di strumenti tradizionali
poco sofisticati e soprattutto di non elevato costo.
La scelta per lo pi limitata, vista la semplice trasducibilit elettrica dei
relativi segnali, a termocoppie e termometri a resistenza.

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Metodi di Misura
Una prima suddivisione tra i differenti metodi di misura utilizzati nel controllo di
processo e negli impianti civili ed industriali quella che distingue tra:
- metodi basati su fenomenologie di tipo elettrico;
- metodi classici non elettrici.
Una tale suddivisione, anche se netta, non consente di effettuare i necessari
confronti applicativi. Per tale motivo opportuno operare ulteriori differenziazioni
tra i sensori sulla base dei singoli principi di misura e delle tecnologie utilizzate,
individuando famiglie aventi caratteristiche metrologiche ed impiantistiche
omogenee. Tutto ci anche allo scopo di poter effettuare le considerazioni
necessarie per la scelta ottimale del sensore pi idoneo alle proprie esigenze.

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Come misurare?
La temperatura viene solitamente misurata in ambito industriale
mediante elementi elettrici (TC, termistori, TRP) e successivamente
attraverso un elemento di condizionamento (trasmettitore) il segnale
in uscita viene amplificato e condizionato in un segnale standard (3..15
psi, 010V, 4..20 mA, fieldbus)

Elemento
termometrico

Elemento di
condizionamento

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Tecniche e strumenti di misura della temperatura


TIPO
Termometro a liquido

PRINCIPIO FISICO

GRANDEZZA
TRASDOTTA

SENSORE

STRUMENTO
ASSOCIATO

dilatazione termica

spostamento del liquido

mercurio, toluene o
alcool bulbo

capillare graduato

Termometro a gas

legge dei gas perfetti

pressione gas

gas in bulbo e capillare

manometro

Termometro a vapore

variazione della pvs

tensione vapore

bulbo metallico e
capillare

manometro

Termometro bimetallico

differente dilatazione
termica

differente dilatazione
metalli

due placchette avvolte a


spirale o elica

amplificatore meccanico

Termometro a resistenza

variazione resistenza
dei conduttori

resitenza elettrica

fili di platino, rame,


nickel, etc.

Termistore

variazione resistenza
semiconduttori

resistenza elettrica

semiconduttore

Termocoppia

effetto Seebeck

f.e.m.

coppia termoelettrica

Term. a radiazione
monocromatico

legge di Planck

f.e.m.

fotodiodo,
fotomoltiplicatoro
occhio umano

Term. a radiazione
infrarosso

legge di Planck

f.e.m.

fotodiodo o
fotoconduttore

Term. a radiazione
Totale

legge di StefanBoltzmann

f.e.m.

termopila, bolometro o
sens.piroelettrico

Term. a radiazione
bicolore

legge di Planck (rapp.


radiazioni)

f.e.m.

fotodiodo o
fotomoltiplicatore

ponte in DC o AC,
potenz.,voltmetro
multimetro
potenziometro,
millivoltmetro
ottica, lampada a
filamento, filtro
ottica, filtro ottico, volt.
o potenziometro
ottica, voltmetro o
potenziometro
ottica, filtri, voltmetro

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Termometri a BULBO
principio: dilatazione liquido
campo: -50400C (in funzione del liquido)
incertezza: 0.05-2C
uscita: meccanica
norme UNI 6893
Vantaggi
- elevata stabilit
Svantaggi
- elevata costante di tempo
- campo di misura ridotto

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Termometri a RIEMPIMENTO
principio: variazione pressione di gas, vapore, liquido
campo: -50600C
incertezza: 1-2C
uscita: meccanica
norme UNI- CTI 9010
Vantaggi
- lettura a distanza
Svantaggi
- elevata costante di tempo
- problematiche installazione

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Termometri BIMETALLICI
principio: dilatazione di solidi
campo: 0600
incertezza: 1-5C
uscita:: meccanica
norme UNI- CTI 9010
Vantaggi
- basso costo
Svantaggi
- scarsa precisione
- non utilizzabili a distanza

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Tipologie pi diffuse di sensori industriali

Termometri a resistenza
Termocoppie
Termistori

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Termometri a RESISTENZA
principio: variazione resistenza elettrica di metalli
campo -250850C
incertezza: 0.01-0.1C
uscita: elettrica
norme UNI-7937, IEC 751
Vantaggi
- elevata affidabilit
- linearit
Svantaggi
- elevato costo
- elevata costante di tempo

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Un termometro a resistenza generalmente costituito da un elemento


metallico filiforme, avvolto o poggiato su di un supporto isolante
(framework), il tutto contenuto in una guaina di protezione
dellelemento sensibile (fig. IV.1). Talvolta, per problemi di
miniaturizzazione, il sensore ottenuto per deposizione di un film
metallico su di un supporto isolante.
Pozzetto termometrico
(Inconel o acciaio inox)

Elemento
resistivo

Isolatore
ceramico

Polvere
ceramica

Sigillante

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In particolare i termometri a resistenza, comunemente indicati con la sigla TRP o


con quella inglese RTD, adottano di norma come elemento sensibile fili sottili di
Platino. Tuttavia esistono sul mercato sensori che impiegano altri metalli (sempre
in fili sottili) quali il palladio, il rame, il nichel, il tungsteno o leghe metalliche.
La scelta del metallo come base del sensore essenzialmente legata a:
lavorabilit in fili sottili
alla propriet di presentare una legge R=R (T) il pi possibile lineare

R100 R 0
1 dR
1

R = R 0 (1 + T ) =
R 0 dT 100C
R0
Con la parola lavorabilit si intende evidenziare la possibilit dottenere con processi tipo
estrusione, etc., fili sottili privi di stati tensionali residui. Questi ultimi infatti se presenti
possono indurre nel sensore soggetto a cicli termici variazioni della curva caratteristica nel
tempo, inficiando la ripetibilit e la stabilit del sensore.

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Scelta del Materiale di un Termometro a Resistenza


I requisiti che portano a scegliere un materiale per la realizzazione dei
termometri a resistenza sono in generale:
- la costanza delle caratteristiche elettriche nel tempo, anche
se il materiale sottoposto a cicli termici variabili;
- la riproducibilit della caratteristica: Resistenza/Temperatura;
- l'elevato valore del coefficiente di temperatura a, che indice
della sensibilit del termometro.
A questi requisiti rispondono molto bene il Platino (metallo nobile,
estremamente duttile, elevato punto di fusione, lavorabilit in uno stato
purissimo e quindi elevata riproducibilit), il Rame ed il Nichel. In
tabella V.1 sono riportate, in termini di campo di applicazione e
coefficiente a, le caratteristiche termometriche di questi metalli.

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R=R0(1+T)
Pt100
Pt25
Ni1000

1 R100 R0
1 dR
=
=
R dT 100C
R0

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Metallo

Intervallo C

[C-1]

Pt

-220800

3,85 10-3

Cu

- 50150

4,26 10-3

Ni

- 60180

6,17 10-3

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Fattori di affidabilit di un Termometro a Resistenza

- resistenza dei fili di collegamento


- autoriscaldamento;
- f.e.m. termiche nel collegamenti;
- resistenza di isolamento;
- deriva della caratteristica;
- tempo di risposta;
- profondit di immersione

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RESISTENZA DEI FILI

La misura della resistenza dellelemento sensibile viene effettuata utilizzando fili di


collegamento dal sensore al sistema di misura e trasduzione. Ci crea linconveniente
che la resistenza della linea di connessione viene e a trovarsi in serie con quella
dellelemento sensibile, senza poter valutare separatamente i due contributi
Si potrebbe correggere il valore ma occorre conoscere a priori la resistenza dei fili di
collegamento, ma questo comporta problemi legati:
- alla variabilit della resistivit dei materiali
- allincertezza sulla lunghezza dei fili
- a possibili gradienti termici lungo i fili di collegamento
Si rende indipendente la misura dalla linea di connessione con accorgimenti sui
collegamenti (del tipo a 3 o 4 fili, in luogo dei 2 strettamente necessari).

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AUTORISCALDAMENTO
L'incertezza dovuta all'auto-riscaldamento connessa alla inevitabile
presenza di corrente elettrica che attraversa il termometro durante la
misura, cio dalla generazione interna RI2 che si verifica
nell'elemento sensibile e dal modo con cui tale calore viene dissipato.
La misura di resistenza avviene alla temperatura del sensore e non a
quella del mezzo di cui si vuole effettuare la misura, per cui bisogna
fare ogni possibile sforzo per far coincidere le due temperature.
E' comunque estremamente difficile calcolare a priori l'aumento di
temperatura dovuto all'autoriscaldamento. Si pu, ad esempio,
effettuare una doppia misura con correnti diverse ed estrapolare i
risultati a corrente nulla, tenendo conto che l'effetto varia con il
quadrato della corrente.

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Forza Elettromotrice nei collegamenti


L'incertezza dovuta alle forze elettromotrici termiche che si generano
ai capi dell'elemento sensibile dei TRP, per la presenza di giunti di
materiali diversi, tipo Pt-Cu, facilmente determinabile con sistemi di
alimentazione che permettono l'inversione del verso della corrente
nell'elemento sensibile.
Facendo infatti la media fra le due letture (con versi opposti)
possibile eliminare l'influenza di tali f.e.m.. Ovviamente l'ideale
sarebbe alimentare i TRP in corrente alternata.
Nei casi in cui quanto su esposto impossibile, bisogna misurare il
valore di tali f.e.m. a freddo ed estrapolarne i valori alle temperature di
esercizio. Se, comunque, all'interno della guaina di protezione le
saldature ai capi dell'elemento sensibile sono state realizzate in
maniera tale da risultare in una posizione che ne garantisce la
isotermia i valori probabili delle f.e.m. saranno <10V, che ad
esempio in un sensore tipo Pt 100 a 650C corrisponderebbe ad un
errore di 0,03C, del tutto trascurabile

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Resistenza di ISOLAMENTO
Se si verifica una perdita di isolamento elettrico tra il filo sensibile e la
guaina esterna o il supporto isolante del termometro a resistenza, ci
provoca formazione di uno shunt parallelo alla resistenza del
termometro (elemento sensibile) e di conseguenza un errore di
valutazione della resistenza del TRP.
Se la resistenza d'isolamento presente nel termometro durante la
taratura, l'errore compensato, tranne nel caso in cui la taratura viene
effettuata ad una sola temperatura e la resistenza d'isolamento non
stabile e varia con la temperatura .
E' molto difficile valutare la resistenza di isolamento senza
materialmente sezionare il termometro, distruggendolo quindi
completamente; la valutazione viene di solito effettuata in maniera
grossolana, misurando la resistenza di isolamento tra i terminali del filo
metallico in uscita dal termometro ed un punto (di solito la punta) della
guaina esterna.

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Deriva della CARATTERISTICA


E un fenomeno legato alle caratteristiche meccaniche e termiche del
sensore (es. deriva di 1C su Pt 100 sottoposti 6000 h a 660C)
Tempo di RISPOSTA
Presentano tempi di risposta (nellordine delle decine di secondi)
abbastanza elevati rispetto agli altri misuratori di solito pi piccoli e
compatti
Profondit di IMMERSIONE
E laltezza minima di immersione di un termometro in un bagno
liquido affinch la misura non risenta del valore della temperatura
dellambiente.

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Termistori
principio: variazione resistenza elettrica di semiconduttori
campo -100200C
incertezza: 0.5-1C
uscita: elettrica
Vantaggi
- basso costo
- elevata sensibilit
Svantaggi
- autoriscaldamento

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I vantaggi dei TERMISTORI :


- basso costo unitario;
- piccole dimensioni;
- piccoli tempi di risposta;
- segnale molto elevato.
Gli svantaggi dei TERMISTORI :
- campo di temperatura limitato (0-300C);
- curva caratteristica non lineare;
- possibile deriva;
- valore di misura da correggere per autoriscaldamento

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Caratteristiche dei Termistori

I termistori (termine derivato dallinglese thermistor crasi di Thermal Sensitive


Resistors sono elementi termometrici che presentano come sensore un
semiconduttore, generalmente ottenuto da miscele di ossidi metallici sinterizzati.
Questi composti, anche tramite opportuni drogaggi, sono caratterizzati, sia da una
spiccata mobilit con la temperatura dei portatori di carica (elettroni o lacune), che
da una notevole dipendenza della concentrazione di questi ultimi con la
temperatura.
Tutto ci garantisce a elementi sensibili cos ottenuti una curva caratteristica di
variazione della resistenza al variare della temperatura del tipo

R = e/T

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La resistenza R dei termistori (ottenuti ottimizzando i rapporti di massa degli ossidi di


nichel, magnesio, cobalto, rame, ferro ed uranio, in modo da realizzare il miglior
compromesso fra resistivit e sensibilit), a differenza di quanto accade per i
termometri a resistenza, quindi decrescente al crescere della temperatura ed il loro
coefficiente di temperatura a (definito analogamente ai termometri a resistenza)
negativo e non costante nel campo di temperatura di impiego (pi alto alle basse
temperature e pi basso alle alte).
Questa la ragione per cui al termine termistore talvolta si aggiunge la sigla NTC
(Negative Temperature Coefficient) a sottolineare la negativit del coefficiente di
temperatura, a. Questultimo, che pu assumere valori anche dellordine di
40.00060.000C1, comunque di almeno un ordine di grandezza superiore a quelli
caratteristici dei termometri a resistenza.
Esistono anche termistori PTC (Positive Temperature Coefficient) basati
sullimpiego di materiali ferroelettrici (ad esempio il BaTiO3 opportunamente
drogato con Sb) che sono caratterizzati da una resistivit debolmente decrescente con
la temperatura, ma essi ad una temperatura caratteristica (detta critica) presentano una
curva di resistenza che varia positivamente e bruscamente di molti ordini di
grandezza, per poi tornare alla caratteristica precedente. Questa propriet fa si che i
PTC vengano spesso utilizzati per funzioni di allarme.

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Caratteristiche dei Termistori

NTC ("Negative Temperature Coefficient")


PTC ("Positive Temperature Coefficient")

R = e/T

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Per quanto riguarda i termistori NTC, che sono noti ed impiegati in campo
elettrico da decine di anni, opportuno sottolineare che la loro utilizzazione
come sensori di temperatura si via via affermata solo negli ultimi decenni in
conseguenza:

delle migliorate tecniche di produzione per sinterizzazione (che hanno


permesso di garantire la uniformit della produzione e quindi
lintercambiabilit dei sensori),
ii) nellapplicazione di tecniche di invecchiamento/stabilizzazione, che
hanno fortemente ridotto la non stabilit iniziale della curva caratteristica
dei termistori, garantendo cos la produzione di unit riproducibili e
stabili.

Sono in produzione termistori speciali con curve caratteristiche unificate


(Norme ISO ed UNI), che ne garantiscono la perfetta intercambiabilit. Le
curve ISO presentano valori di R0 (T=25C) da 0.5, 1, 2, 4, 15, 16, 25, 100,
400 k. Le curve proposte dallUNI hanno invece valori di R0 (T=25C) di
0.1, 0.3, 0.5, 1, 2, 5, 10, 30, 50, 100 k

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Termocoppie
principio: effetto Seebeck
campo <350C (T) <900C(E)
incertezza: 0.55C
uscita: elettrica
norme UNI-CTI 7938 IEC 584-1/2/3
Vantaggi
- basso costo
- piccola costante di tempo
Svantaggi
- non linearit
- bassa sensibilit

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Le termocoppie sono trasduttori attivi, in quanto generano una tensione


per effetto termoelettrico. In un circuito formato da due metalli diversi A e
B le cui giunzioni si trovano a temperature diverse T1 e T2 si instaura la
circolazione di una corrente I.

Se il circuito viene aperto, si manifesta ai suoi capi una differenza di


potenziale E che dipende dalla differenza di temperatura delle giunzioni,
attraverso un coefficiente di proporzionalit, detto coefficiente di Seebeck:

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la legge di Seebeck, lega il potenziale (la forza elettromotrice


f.e.m.) Es che si genera ai capi di un giunto di metalli diversi,
alla temperatura T del giunto ed ai due metalli A-B
costituenti il giunto stesso:

dES = A,B dT
dove A,B rappresenta il coefficiente di Seebeck, pi noto
come potere termoelettrico della coppia A,B ed funzione
della sola temperatura T del giunto

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la legge di Peltier, descrive l'assorbimento o la cessione di calore Qp


che avviene in un giunto di metalli diversi attraversato, in un verso o in
quello opposto (reversibilmente), da una corrente I:
dQP = A,B I d
dove A,B rappresenta il coefficiente di Peltier, il cui valore dipende,
per una determinata coppia A-B, dalla sola temperatura T del giunto.
Il coeficiente A,B pu variare in valore e segno al variare della T, nel
senso che, a parit di verso della corrente I, in uno stesso giunto ci pu
essere assorbimento o cessione di calore Qp a seconda della
temperatura del giunto. Ovviamente esiste una temperatura T alla
quale tale effetto nullo.
Sulla base della fenomenologia ad effetto Peltier descritta sono stati sviluppate sistemi
di raffreddamento di ridotta potenza il cui maggiore pregio, oltre alla sicurezza
intrinseca, quello di non presentare organi in movimento e quindi di non essere
soggetti a fenomeni di usura. Tali dispositivi hanno trovato applicazione nel
raffreddamento di ambienti di ridotte dimensioni e nella termostatazione di elementi
nella strumentazione.

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la legge di Thomson, descrive l'assorbimento o la cessione di


calore QT, che avviene in un conduttore omogeneo lungo il quale
vi un gradiente di temperatura, al passaggio di una corrente I
(anche di tipo termoelettrico):
T2

dQT = ( dT ) Id
T1

dove rappresenta il coefficiente di Thomson, il cui valore


dipende dal materiale del conduttore, dal gradiente di temperatura
e dalla temperatura stessa.
Si noti che il coefficiente di Thomson viene spesso anche definito
"calore specifico elettrico" in quanto rappresenta la quantit di
calore ceduta od assorbita in un singolo conduttore sottoposto ad
un gradiente unitario quando percorso da una corrente unitaria.

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I tre effetti su descritti sono tutti contemporaneamente presenti in un


circuito termoelettrico a doppio giunto (uno di misura ed uno di
riferimento).

EA ,B
A

QT

QT

QP

QT

T1

E = AB T AB T +
2
1

T0

QP

T2

T2

T2

T1

T1

T1

A dT B dT = AB dT

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Leggi dei circuiti termoelettrici


Ia legge del circuito omogeneo
In un circuito chiuso costituito da un solo materiale omogeneo non pu
circolare corrente termoelettrica per soli scambi termici. Quindi:
- se in un circuito costituito da un solo materiale circola corrente
termoelettrica ci dovuto ad impurezze del materiale.
- in un circuito termoelettrico con due giunti a temperature diverse,
la fem generata indipendente dalla temperatura lungo i fili
supposti omogenei.
EA,B
A

Q T

Q T

QP

T1

Q T
T0

Q P

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Leggi dei circuiti termoelettrici


IIa legge dei metalli intermedi
La somma algebrica delle f.e.m. in un circuito costituito da un numero
qualsiasi di metalli diversi nulla se tutto il circuito isotermo.
Quindi se un terzo metallo inserito nel circuito e le estremit di tale
metallo sono tenute isoterme non si verificano variazioni di fem
III legge delle temperature intermedie
La f.e.m. termica di una coppia avente i giunti a temperatura T1 e T2 la
somma algebrica delle f.e.m. delle stesse coppie aventi i giunti
ordinatamente alle temperature T1, T2 e T3, T2
ET1,T2 = ET1,T3 + ET3,T2

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Giunto di
misura

T1
T1
A

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Cu

Cu
f. e. m.

Giunto di
riferimento
Giunto di
misura
B

Voltmetro digitale o
Ponte di precisione
Cu

Cu

B
T2

Giunto di
riferimento

f. e. m.
T3

Collegamenti elettrici delle termocoppie

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Termocoppia assiemata
Testa di
connessione
Pozzetto di
estensione
Pozzetto
termometrico

Termocoppia

(a)

(b)

(c)

Tipi di giunto caldo:


a) esposto, b) a massa, c) isolato

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Testa di
connessione
Pozzetto di
estensione
Pozzetto
termometrico

(a)

(b)

(c)

Termocoppia

Un giunto esposto (a) risulta economico e comporta un tempo di risposta estremamente ridotto.
Lo svantaggio principale consiste nel rapido deterioramento se esposto ad agenti corrosivi e nella necessit di
un ingresso di fem differenziale.
Un giunto a massa (b) realizzato saldando direttamente il giunto caldo della termocoppia sul pozzetto
termometrico, pertanto pur essendo, come il giunto esposto, soggetto a loop contro terra, presenta il vantaggio
di essere parzialmente protetto da agenti esterni
Un giunto isolato (c), infine, costruito in modo tale da essere completamente isolato dal pozzetto
termometrico. Ci limita fortemente l'insorgere di loop contro terra e l'influenza di fem parassite, inoltre
aumenta la reiezione al rumore del sensore. Per contro aumenta il costo della termocoppia ed il suo tempo di
risposta

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Termocoppie tipo S - Platino/Platino rodiato (10% Rh)


E' la termocoppia utilizzata in passato per definire la IPTS'68 da 630,74C a 1064,43C. Essa,
come tutte le termocoppie costituite da metalli nobili, presenta una elevata precisione specie
nel campo al di sopra dei 500C, inoltre al di sotto di tale temperatura fino a 0C garantisce
un'incertezza inferiore a 1,5C.
Termocoppia tipo R - Platino/Platino rodiato (13% Rh)
Presenta le stesse caratteristiche della tipo S da cui derivata dopo l'adozione della IPTS '68
per adeguare le risposte dei vecchi strumenti di lettura non adatti all'uso dei fili di platino molto
puro immessi sul mercato negli anni '60. E' quindi una termocoppia destinata ad andare in
disuso.
Termocoppie Tipo B - Platino Rodiato 30% / Platino Rodiato 6%
E' molto adatta a lavorare a temperature elevate dell'ordine dei 1700C. Presenta le stesse
caratteristiche dei tipi R ed S ed inoltre adatta a lavorare anche sotto vuoto.
Termocoppia tipo T - Rame / Costantana
E' una termocoppia molto usata nel campo - 184370C dove pu essere adoperata anche in
alternativa alle termocoppie a base Platino in quanto garantisce incertezze dello stesso ordine
di grandezza 1C. E' molto usata per il suo basso costo e per il suo elevato potere
termoelettrico e per questo l'unica termocoppia per la quale nelle norme vengono garantiti
valori al di sotto di 0C. La limitazione superiore del campo di applicazione dovuta alla
rapida ossidazione del rame alle elevate temperature.

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Termocoppie tipo J - Ferro-Costantana


E' la termocoppia pi diffusa nelle applicazioni industriali nel campo 0750C, per la sua
elevata capacit di adattarsi ad atmosfere sia riducenti che ossidanti, per il suo elevato potere
termoelettrico ed ovviamente per il suo basso costo.
E' meno precisa della termocoppia tipo T per il fatto che il ferro di solito ottenuto con un
grado di omogeneit minore del rame e questo fa nascere nell'interno del filo f.e.m. parassite
dovute a gradienti di temperatura che come gi detto inficiano la precisione di misura.
Si noti che i fili di costantana per le due termocoppie T e J sono di solito diversi e quindi non
sono intercambiabili tra loro.
Termocoppia tipo K
Chromel (90% Ni, 10% Cr) /Alumel (94%Ni, 3%Mn, 2%Al, 1%Si)
E' una termocoppia nata per sostituire le termocoppie a metallo nobile alle elevate
temperature, infatti pu essere utilizzata fino a 1260C con una incertezza di 2C in
atmosfere inerti o ossidanti.
Presenta per problemi di riproducibilit e di stabilit; recentemente ne stata proposta infatti
la sostituzione con la tipo N.
Il campo tipico di applicazione in tutte le applicazioni elettroniche.
Usata nel campo 0-870C con precisione 1.5C ha le stesse limitazioni della coppia tipo T.
Termocoppia tipo N (Nicrosil/Nisil) riconosciuta in ambito IEC, le termocoppie W3 (Tungsteno
Renio3% / Tungsteno Renio 25%) e W5 (Tungsteno Renio 5% / Tungsteno Renio 26%), la coppia
Cobalto-Oro/Rame usata per temperature molto basse o la termocoppia Tungsteno/Molibideno
usata per le temperature elevatissime

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Termocoppie normalizzate
T (C)
2500

Soddisfacente
Soddisfacente (atm. < 0,5 % O2)

2000

Non raccomandato

0
- 200

Chroml
Alumel ( d )

Chromel
Alumel( s )

Fe - Cost.
( doppie )

Cu Cost.

500

Fe - Cost.
( sottili )

1000

Pt Rh - Pt

1500

WRe 3% - WRe
25%

Soddisfacente (atm. < 0,2 % O2)

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Le termocoppie commerciali
Le termocoppie commerciali sono classificate con una designazione ANSI (American
National Standard Institute).

La Costantana una lega al 60% Rame e 40% Nickel.


Il Cromel una lega al 90% di Nickel e 10% Cromo.
LAlumel una lega di Nickel con (fino al 5%) Alluminio, Manganese e Silicio.
A titolo desempio, consideriamo una termocoppia di tipo K, molto diffusa. Una variazione di
temperatura da 0 a 100 C comporterebbe, trascurando in prima approssimazione le non linearit, una
escursione di tensione in uscita di 39.45 (V/C)100 (C) = 4 mV.
Per apprezzare il decimo di grado (0.1 C), la risoluzione e laccuratezza del voltmetro devono essere
dellordine di 4 V. Con questi livelli di segnale e di risoluzione, il cablaggio di tutto il sistema deve
essere particolarmente accurato per evitare che eventuali disturbi compromettano lintegrit del segnale.

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La Termometria a Radiazione

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Termografia
La termografia una tecnica di misura della temperatura a distanza.

monitorando il flusso termico radiativo emesso da un corpo


nella banda spettrale dellinfrarosso senza contatto con lo stesso.

Con il termine termografia si intende la visualizzazione


bidimensionale della misura di irraggiamento
attraverso un termogramma.

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Gli Strumenti di Misura


Gli strumenti utilizzati nella misura termografica sono denominati termometri
a radiazione o anche pirometri ( piros-metron, e cio misura del fuoco).

La radiazione emessa dalla regione delloggetto in esame viene processata dal


sensore (trasformata in segnali elettrici) per generare un immagine del target
(secondo tonalit di bianco nero o secondo una scala colorimetrica) su uno
schermo o un monitor (mappa termica o termogramma) in modo che le
informazioni sulla temperatura desiderata siano interpretate da un utente.

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La distribuzione di temperatura della superficie in esame, rilevata per mezzo di


un opportuno sistema di scansione ottica, visualizzabile mediante la mappa
termica, in cui la variazione della temperatura valutata in rapporto ad una scala
cromatica in falsi colori che fa corrispondere ad ogni colore una temperatura.

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Tutti gli oggetti con una temperatura superiore allo zero assoluto emettono
energia termica sotto forma di onde elettromagnetiche.

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Lo Spettro Elettromagnetico
La lunghezza donda della radiazione varia al variare dellenergia ad essa
associata: la radiazione termica varia nel campo da 0,1 a 100 m.
3: luce visibile : 0,38 0,75 m

5: microonde

1: raggi x

2: ultravioletto
4: infrarosso
Infrarosso vicino : 0,75 3 m
Infrarosso medio : 3 6 m
Infrarosso lontano : 6 15 m
Infrarosso estremo : 15 100 m

6: onde radio

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Il CORPO NERO un corpo ideale definito come il perfetto


assorbitore ed emettitore e per questo utilizzato come riferimento
per le misure delle propriet radiative dei materiali.
In natura nulla assorbe totalmente (la migliore approssimazione il carbonio in
forma di grafite che riflette solo il 3% della radiazione su di esso incidente), ma il
concetto di un perfetto assorbitore di energia molto utile nello studio del
comportamento della radiazione elettromagnetica.

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Schema di CORPO NERO


Isolamento Termico
Isolamento
termico
Riscaldatori
Apertura

Pareti della Cavit

Fluido in
ingresso

Pareti della
cavit

Superficie di rame
ricoperta con vernice
nera

Fluido in
uscita

Tubo di rame
Cono di rame
Guida del
Acciaio
angolo di 45 flusso dellolio inossidabile

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Emettitori diversi dal corpo nero:


I processi che impediscono ai corpi reali di comportarsi
come un corpo nero sono tre:
- una frazione della radiazione incidente viene assorbita ,
- una frazione viene riflessa ,
- unaltra viene trasmessa .

Per il principio di conservazione dellenergia:


+ + = 1
Radiazione
incidente

Termometro a
radiazione

Riflessione
Emissione

Trasmissione Assorbimento

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Valgono le tre relazioni fondamentali dellirraggiamento:


equazione di Planck

En (T ) =

c1
c2 T
e
1

equazione di Wien

maxT = C3

En (T)

Potere emissivo emisferico spettrale del corpo nero alla


[W / m2 m]
lunghezza donda in funzione della T

C1

cost = 3,74 108

[W m4/m2]

C2

cost = 1,44 104

[m K]

C3

cost = 2,898 10-3

[m k]

temperatura assoluta del corpo nero

[K]

lunghezza donda

[m]

max

lunghezza donda per cui si ha En (T) massima

[m]

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Integrando la formula di Planck da = 0 a = , possibile ottenere


lemittanza radiante totale di un corpo nero.

Equazione di Stefan-Boltzmann :

En ( T ) = T 4

En (T)

Potere emissivo emisferico totale di un corpo nero

[W / m2]

costante di Stefan Boltzman= 5,67051 10-8

[W /m2K4]

temperatura assoluta del corpo nero

[K]

lemittanza radiante compresa


nellintervallo = 0 a max
solo il 25% del totale

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Per un corpo reale la radiazione effettivamente emessa solo unaliquota


di quella massima (cio di quella del corpo nero alla stessa T e ); tale
aliquota lemissivit monocromatica, , (lemissivit totale calcolata
integrando tra =0 e = ) definita come:

E (T )
;
En (T )

0 1

Potere
emissivo

Potere
emissivo

Lemissivit
la misura di
quanto un
oggetto si
discosta dal
corpo nero.
Assorbimento

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Esistono tre tipi di sorgenti di radiazioni, distinte in base alle modalit in cui
lemittanza spettrale di ciascuno varia con il variare della lunghezza donda:

corpo nero = = 1
corpo grigio = cost al variare di <1
radiatore selettivo varia in base a
(superficie reale)

Emissione

Assorbimento

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Lemittanza spettrale della superficie di un corpo reale sempre pi piccola di


quella del corpo nero alla stessa temperatura e lunghezza donda.

il parametro che
quantizza tale riduzione

E (T )
=
;
En (T )

0 1

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I Corpi Reali
Per il corpo grigio, la formula di Stefan-Boltzmann diventa:

E(T) = T4

Il potere emissivo totale di un corpo grigio identico a quello di un


corpo nero alla stessa temperatura moltiplicato per il valore di
emissivit del corpo in esame

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Lemissivit di un corpo reale dipende da :


1. natura superficie;
2. tipo di materiale;
3. tipologia di lavorazione superficiale;
4. stato di ossidazione;
5. sporcizia e grasso sulla superficie;
6. temperatura;
7. angolazione target-sensore;
8. lunghezza donda.

I
D
I

R
O
L O
A
V NT
O
E
N
M
SO ERI
ON RIF

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I Corpi Reali
Per i materiali opachi si ha che:
In base alla legge di Kirchhoff, per qualsiasi
materiale, temperatura e lunghezza donda :

= 0
+ = 1

= .

Su tutto ci che il corpo opaco


emette (radiosit) c sempre il
complementare ad 1 riflesso
=>

Il corpo nero per definizione ha


=0, =0 => ==1

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J Radiosit : energia termica


raggiante che lascia la superficie per
unit di tempo e di area della
superficie irraggiata.
G Irradiazione:
energia termica
raggiante incidente
su una superficie per
unit di tempo e di
area della superficie
irraggiata.
E Potere emissivo:
energia termica raggiante
emessa da una superficie
per unit di tempo e di
area.

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Gli effetti della temperatura riflessa

J =E+

Targ

4
G J = Targ TTarg
+ (1 Targ ) G TG4

4
J = imp Tmisurata

Temperatura del target misurata dalla termocamera.

Valore che loperatore imposta nella termocamera.

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Catena di Misura
INPUT

Radiazione IR

Impulso
elettrico di
ogni singolo
pixel

Radiazione IR
Scanner

Sensore
IR

PROCESSAMENTO
IMMAGINE

Amplificator
e del segnale

Conversione
A/D

Formazione
immagine

Correzione
del segnale

Impulso
elettrico per
punti
individuali

Salvataggio
delle
immagini
Utente

Ricostruzione
immagine

OUTPUT

Convertitore
D/A

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Campi di Impiego
1.

2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.

Misure non intrusive e a distanza, ovvero misure:


di oggetti in movimento: ingranaggi, cuscinetti, nastri,
di oggetti non accessibili,
in ambienti pericolosi,
di oggetti sotto tensione:componenti elettronici, rotaie in tensione,
trasformatori,
di oggetti che non si possono toccare: con vernice fresca, parti sterili, o
sostanze corrosive.
Misure non distruttive: non sussistono alterazioni in seguito alla verifica.
Misure di temperature elevate: generalmente al di sopra dei valori misurabili
con termocoppie e termoresistenze.
Misure di temperature di scarsi conduttori di calore: come ceramica, gomma,
plastica.
Misura della temperatura media di superfici o di distribuzione di temperatura
(mappe termiche).
Misure di transitori termici e di fenomeni termici periodici di elevata frequenza.
Misure di oggetti piccoli con massa ridotta di cui una sonda a contatto
rimuoverebbe troppo calore misurando cos un valore scorretto.
Strumento di diagnostica e controllo e monitoraggio.

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Vantaggi

1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.

una tecnica di misura a distanza, non distruttiva e non intrusiva;


Offre la possibilit di ottenere unimmagine termografica in tempo
reale, con possibilit di seguire levoluzione del campo termico in
transitori molto veloci;
Diagnosi predittiva;
Sistema di misura compatto e facilmente trasportabile;
Rilevamento di anomalie spesso invisibili ad occhio nudo;
Ispezione con limpianto in funzionamento;
Utilizzata in fase di progettazione evita linsorgere di difetti successivi
con costose campagne di richiamo;
Utilizzata nellautomazione e nel controllo di processo consente di
migliorare lefficienza produttiva e di ottimizzare il controllo della
qualit.

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Svantaggi

1.
2.
3.
4.
5.

Misura pi qualitativa che quantitativa;


Incertezza elevata, fino a 2,5C.
Misura fortemente influenzata da fattori quali emissivit,
distanza target piano focale, umidit ambiente,
Utilizzo di software dedicati;
Difficolt interpretative delle immagini termografiche.

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Monitoraggio
Ispezione

Controllo di processo automatizzato


Progettazione
Buo
no Sca
rto

Buo
no

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Controllo: controllo incendi e


controllo irrigazione

Altre applicazioni: mediche,


veterinarie, militari,
termofluidodinamiche

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Sicurezza e prevenzione

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