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NORMA ITALIANA
S P E R I M E N TA L E
MARZO 1997
Eurocode 1
Parte 4: Actions in silos and tanks
DESCRITTORI
CLASSIFICAZIONE ICS
91.080-10; 91.040
SOMMARIO
RELAZIONI NAZIONALI
RELAZIONI INTERNAZIONALI
= ENV 1991-4:1995
La presente norma sperimentale la versione ufficiale in lingua italiana
della norma europea sperimentale ENV 1991-4 (edizione maggio 1995).
ORGANO COMPETENTE
RATIFICA
RICONFERMA
UNI
Ente Nazionale Italiano
di Unificazione
Via Battistotti Sassi, 11B
20133 Milano, Italia
Gr. 10
Pagina I di IV
PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, della norma europea sperimentale ENV 1991-4 (edizione maggio
1995), che assume cos lo status di norma nazionale italiana sperimentale.
La traduzione stata curata dallUNI.
Il titolo della presente norma una traduzione letterale del testo originale, in cui "Basi di calcolo" va inteso come "Criteri generali di progettazione".
La Commissione "Ingegneria strutturale" dellUNI, che segue i lavori
europei sullargomento per delega della Commissione Centrale
Tecnica, ha approvato il progetto europeo il 30 giugno 1993 e la versione in lingua italiana della norma il 29 febbraio 1996.
La scadenza del periodo di validit della ENV 1991-4 stata fissata
inizialmente dal CEN per dicembre 1997. Eventuali osservazioni
sulla norma devono pervenire allUNI entro settembre 1997.
La presente norma contiene i valori dei coefficienti approvati dal
CEN/TC 250.
Lindicazione dei coefficienti da utilizzare a livello nazionale, previsti
al punto 0.4 della presente norma, sar data, ove ritenuto necessario, dalla Autorit Nazionale competente, nel rispetto dei livelli di sicurezza stabiliti dalle Regole Tecniche nazionali.
Luso di questa norma da correlare con la legislazione vigente. Attualmente D.M 16 gennaio 1996 (supplemento ordinario alla G.U.
n 29 del 5 febbraio 1996) e suoi aggiornamenti.
Per agevolare gli utenti, viene di seguito indicata la corrispondenza
tra le norme citate al punto "Riferimenti normativi" e le norme italiane vigenti:
ENV 1991-1
= UNI ENV 1991-1
ENV 1991-2-1
= UNI ENV 1991-2-1
ENV 1991-2-2
= UNI ENV 1991-2-2
ENV 1991-2-3
= UNI ENV 1991-2-3
ENV 1991-2-4
= UNI ENV 1991-2-4
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni
o di aggiornamenti.
importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso
dellultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Pagina II di IV
INDICE
0
0.1
0.2
0.3
0.4
PREMESSA
2
Obiettivi degli Eurocodici ...................................................................................................................... 2
Cronistoria del programma Eurocodice ........................................................................................ 2
Programma dellEurocodice ................................................................................................................ 2
Documenti di Applicazione Nazionale (NAD) ............................................................................ 3
1
1.1
GENERALIT
3
Scopo .............................................................................................................................................................. 3
Scopo della ENV 1991 - Eurocodice 1 .................................................................................................. 3
Obiettivi della ENV 1991-4: Azioni su silos e serbatoi ..................................................................... 3
Parti successive della ENV 1991 ............................................................................................................ 4
Riferimenti normativi ............................................................................................................................... 4
Distinzione tra principi e regole applicative ................................................................................ 5
Definizioni...................................................................................................................................................... 5
Modelli di flusso ......................................................................................................................................... 7
Simboli ............................................................................................................................................................ 7
Forme di silos con indicazione delle dimensioni e della simbologia relativa
alla pressione .............................................................................................................................................. 9
1.1.1
1.1.2
1.1.3
1.2
1.3
1.4
figura
1.1
figura
1.2
1.5
SITUAZIONI DI PROGETTO
10
11
5
5.1
figura
5.1
figura
5.2
figura
5.3
figura
5.4
5.2
5.2.1
5.2.2
5.3
5.4
6
6.1
6.2
7
7.1
7.2
prospetto
7.3
7.3.1
7.3.2
7.3.3
7.4
7.1
Pagina III di IV
APPENDICE
(informativa)
A.1
A.2
prospetto A.1
APPENDICE
(informativa)
B.1
B.2
B.4
B.5
B.6
B.7
figura
B.1
B.8
figura
B.2
figura
B.3
figura
B.4
B.9
B.10
prospetto B.1
APPENDICE
(informativa)
C.1
C.2
C.3
figura
C.1
figura
C.2
figura
C.3
C.4
23
23
23
23
23
24
24
25
25
25
26
26
27
27
28
AZIONI SISMICHE
29
29
29
29
29
29
30
30
Pagina IV di IV
Eurocodice 1
PRENORMA EUROPEA
ENV 1991-4
PRNORME EUROPENNE
EUROPISCHE VORNORM
DESCRITTORI
ICS
91.040.00
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comit Europen de Normalisation
Europisches Komitee fr Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
CEN 1995
I diritti di riproduzione sono riservati ai membri del CEN.
UNI ENV 1991-4:1997
Pagina 1 di 32
PREMESSA
0.1
(3)
0.2
(5)
(6)
0.3
Gli "Eurocodici strutturali" comprendono un gruppo di norme per il progetto strutturale e geotecnico di edifici ed opere di ingegneria civile.
Essi gestiscono l'esecuzione e il controllo solo fino al grado che utile ad indicare
la qualit del prodotto di costruzione (construction work), e il tipo di esecuzione necessario a completarlo con le premesse delle regole di progetto.
Fino a quando il necessario insieme di norme tecniche unificate per i prodotti e per
i metodi di prova sar disponibile, alcuni degli Eurocodici strutturali comprenderanno alcuni di questi aspetti solo in appendici informative.
La Commissione delle Comunit Europee (CCE) ha cominciato a stabilire un insieme di regole tecniche per il progetto di edifici ed altre opere dell'ingegneria civile
che, inizialmente, dovrebbero servire da alternativa alle differenti norme vigenti nei
vari Paesi membri e che, infine, dovrebbero sostituire. Tali norme tecniche sono diventate note con il nome di Eurocodici strutturali.
Nel 1990, dopo aver consultato i rispettivi Paesi membri, la CCE ha trasferito il lavoro riguardante gli ulteriori sviluppi, pubblicazione ed aggiornamento degli Eurocodici strutturali al CEN, ed il segretariato dell'EFTA ha acconsentito ad appoggiare il lavoro del CEN.
Il Comitato Tecnico del CEN, CEN/TC 250, responsabile di tutti gli Eurocodici
strutturali.
Programma dellEurocodice
(7)
(8)
(9)
(10)
(11)
(12)
Sono in fase di redazione i seguenti Eurocodici strutturali, ognuno dei quali diviso in un certo numero di parti:
- ENV 1991 = Eurocodice 1 Basi di calcolo ed azioni sulle strutture
- ENV 1992 = Eurocodice 2 Progettazione delle strutture di calcestruzzo
- ENV 1993 = Eurocodice 3 Progettazione delle strutture di acciaio
- ENV 1994 = Eurocodice 4 Progettazione delle strutture composte acciaiocalcestruzzo
- ENV 1995 = Eurocodice 5 Progettazione delle strutture di legno
- ENV 1996 = Eurocodice 6 Progettazione delle strutture di muratura
- ENV 1997 = Eurocodice 7 Progettazione geotecnica
- ENV 1998 = Eurocodice 8 Indicazioni progettuali per la resistenza sismica
delle strutture
- ENV 1999 = Eurocodice 9 Progettazione delle strutture di alluminio
Dal CEN/TC 250 sono state formate sottocommissioni distinte per i suddetti Eurocodici.
Questa parte dellEurocodice 1 viene pubblicata come norma sperimentale europea (ENV) con una validit iniziale di tre anni.
La presente norma sperimentale intesa per applicazioni sperimentali e per la
presentazione di commenti.
Dopo circa due anni ai membri del CEN sar richiesto di inviare commenti formali
da prendere in considerazione per definire le future azioni.
Nel frattempo, suggerimenti e commenti sulla presente norma sperimentale dovrebbero essere inviati alla Segreteria del CEN/TC 250/SC 1 al seguente indirizzo:
SIS/BST
Box 5630
S-114 86 STOCKHOLM
SWEDEN
o allente normatore nazionale.
Pagina 2 di 32
0.4
(14)
(15)
(16)
(17)
GENERALIT
1.1
Scopo
1.1.1
(2)
(3)
(4)
(5)
1.1.2
(2)
Questa parte fornisce i principi generali e le azioni da assumersi nel progetto strutturale di serbatoi e silos, includendo alcuni aspetti geotecnici, e dovrebbe essere
usata insieme alla ENV 1991-1 e ad altre parti delle ENV 1991 e delle ENV da
1992 a 1999.
Questa parte pu anche essere usata come base per il progetto di strutture non
considerate nelle ENV da 1992 a 1999 e ove si considerino altri materiali o altre
azioni di progetto strutturale.
Pagina 3 di 32
(3)
Nota
(4)
(5)
1.1.3
1.2
Le parti successive della ENV 1991 che, al momento, sono in fase di redazione o
sono state pianificate sono elencate al punto 1.2.
Riferimenti normativi
La presente norma sperimentale rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale
l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento.
ISO 3898:1987
Basi di calcolo per le strutture - Simboli - Simboli generali
Nota
Le seguenti norme sperimentali europee che sono pubblicate o in preparazione sono citate in appropriati punti del testo e nelle pubblicazioni elencate di seguito:
ENV 1991-1
ENV 1991-2-1
ENV 1991-2-2
ENV 1991-2-3
Pagina 4 di 32
ENV 1991-2-4
ENV 1991-2-5
ENV 1991-2-6
ENV 1991-2-7
ENV 1991-3
ENV 1991-5
ENV 1992
ENV 1993
ENV 1994
ENV 1995
ENV 1996
ENV 1997
ENV 1998
ENV 1999
1.3
(3)
(4)
(5)
(6)
1.4
In dipendenza dal carattere delle disposizioni individuali, nella presente parte della
ENV 1991 viene fatta distinzione fra principi e regole di applicazione.
I principi comprendono:
- affermazioni generali e definizioni per cui non ci sono alternative; come pure
- requisiti e modelli analitici per cui nessuna alternativa permessa tranne quando specificatamente dichiarato.
I principi sono preceduti dalla lettera P.
Le regole applicative sono regole conosciute che seguono i principi e soddisfano
le loro richieste.
permesso utilizzare regole alternative differenti da quelle di applicazione date in
questo Eurocodice, mostrando che le regole alternative concordano con i principi
pertinenti ed hanno come minimo la stessa affidabilit.
In questa parte le regole di applicazione sono identificate da un numero tra parentesi come per esempio in questo punto.
Definizioni
Per i fini di questa norma sperimentale, una lista base di definizioni data nella ENV
1991-1 e le definizioni addizionali fornite qui di seguito sono specifiche di questa parte.
1.4.1
superficie equivalente: Superficie orizzontale che determini un volume di materiale immagazzinato uguale a quello relativo alla superficie reale (figura 1.2).
1.4.2
fondo piatto: Fondo piano di un silo o fondo dove l'inclinazione delle pareti, , minore di
1.4.3
modello di flusso: Forma del materiale fluente nel silo quando il flusso sia stabilizzato (fi-
20.
gura 1.1). Il silo deve essere prossimo alla sua condizione di massimo riempimento.
Pagina 5 di 32
1.4.4
materiale fluidizzato: Materiale immagazzinato iniettato con aria, che cambia in maniera
significativa il comportamento del materiale.
1.4.5
1.4.6
flusso ad imbuto (o flusso di nucleo) (figura 1.1): Modello di flusso nel quale si determina un
canale di materiale fluente in una zona limitata al di sopra del foro di scarico, ed il materiale adiacente alle pareti rimane stazionario. Il canale di flusso pu intersecare la sezione
del silo a pareti verticali oppure raggiungere la superficie del materiale immagazzinato.
1.4.7
1.4.8
1.4.9
flusso interno (figura 1.1): Schema di flusso ad imbuto nel quale il canale di flusso si estende sino alla superficie di colmo del materiale immagazzinato.
1.4.10
1.4.11
1.4.12
flusso di massa (figura 1.1): Modello di flusso nel quale tutte le particelle immagazzinate si
mobilizzano durante lo scarico.
1.4.13
carico a scacchiera: Carico locale che si assume insista sopra una zona specificata di una
qualunque parte della parete di un silo.
1.4.14
flusso piano: Profilo di flusso in un silo a sezione trasversale rettangolare o quadrata con
scarico a fessura. La fessura deve essere parallela a due delle pareti del silo e la sua lunghezza deve essere uguale a quella di queste pareti.
1.4.15
silo: Struttura di contenimento usata per immagazzinare materiali in particelle (per esempio: depositi di combustibile, contenitori e silos).
1.4.15.1
1.4.15.2
1.4.15.3
silo circolare a pareti sottili: Silo con sezione traversale circolare, senza irrigidimenti e dove dc/t > 200.
1.4.16
1.4.17
1.4.18
sezione a pareti verticali: Parte del silo o del serbatoio con pareti verticali.
Pagina 6 di 32
figura
1.1
1.5
Modelli di flusso
Simboli
(1)
Nota
(2)
Una lista essenziale di simboli fornita nella ENV 1991-1 e i simboli addizionali di
seguito riportati sono specifici di questa parte.
Pagina 7 di 32
ph
phe
phe,s
phf
phf,s
pho
pn, pni
pp
pp,sq
pps
ps
pt
pv
pve
pvi
pvf
pvf,sq
pvo
pw
pwe
pwe,s
pwf
pwf,s
s
t
w
x
z
zo
angolo medio di inclinazione della parete della tramoggia, misurato rispetto all'orizzontale (figura 1.2)
Pagina 8 di 32
figura
1.2
Forme di silos con indicazione delle dimensioni e della simbologia relativa alla pressione
Legenda
1
_
2
_
3
_
4
_
5
_
6
_
7
_
Superficie equivalente
Sezione trasversale della parete verticale
Linea centrale
Transizione
Tramoggia
Asse verticale
Piani verticali passanti per il centro
Pagina 9 di 32
P(3)
P(4)
SITUAZIONI DI PROGETTO
P(1)
Si possono applicare i principi generali forniti nella ENV 1991-1 per le procedure di
progetto.
Ci non significa che le indicazioni ed i valori specificati per gli edifici nella ENV 1991-1 possano essere applicati ai silos ed ai serbatoi.
Nota
P(2)
P(3)
(4)
P(5)
(6)
(7)
(8)
(9)
(10)
(11)
(12)
(13)
(14)
Devono essere considerate situazioni particolari di progetto e devono essere identificati i casi di carico critico. Per ciascun caso di carico critico devono essere identificati i valori di progetto degli effetti delle azioni combinate.
Le leggi di combinazione dipendono dalla verifica considerata e devono essere
identificate in accordo con la ENV 1991-1 e con l'appendice A.
La composizione delle azioni sui silos e sui serbatoi per casi di carico in una particolare situazione di progetto indicata di seguito.
I silos prefabbricati devono essere progettati per azioni dovute al movimento in
cantiere, al trasporto ed alla posa in opera.
Devono essere considerati i carichi risultanti dal massimo livello possibile di riempimento.
Con riguardo agli stati limite ultimi e di servizio possono usarsi modelli di carico per
la fase di riempimento e per quella di scarico.
Devono essere considerate, ove opportuno, le seguenti azioni e situazioni eccezionali:
- azioni dovute ad esplosioni;
- azioni dovute all'impatto di veicoli;
- azioni sismiche;
- situazioni di progetto al fuoco.
Serbatoi e silos possono essere usati per contenere liquidi o materiali in particelle
che possono causare esplosioni. Nel prospetto 7.1 sono elencati alcuni dei materiali che possono portare ad esplosioni di polvere.
Il danno potenzialmente derivante da esplosioni di polvere deve essere limitato od
evitato con la scelta appropriata di uno o pi fra i seguenti suggerimenti:
- costituire un'area sufficiente per assorbire la pressione in eccesso;
- progettare strutture in grado di resistere alla pressione conseguente all'esplosione.
La pressione di esplosione in un silo senza un'area di assorbimento adeguata non
deve superare 1 N/mm2.
Durante il progetto deve essere presa in considerazione la prevenzione delle
esplosioni di polvere con la scelta appropriata di uno o pi fra i seguenti provvedimenti:
- prescrivendo adatte procedure di manutenzione e pulizia;
- evitando l'ignizione con la scelta oculata di strumentazione elettronica;
- l'uso attento degli apparecchi di saldatura.
Quando si progettano silos per l'immagazzinamento di materiali sensibili all'acqua
deve essere limitata la fessurazione nello stato limite di servizio (serviceability limit
state) al fine di prevenire la penetrazione di acqua.
Per i silos ed i serbatoi che siano soggetti in media a pi di un ciclo di carico giornaliero deve essere considerato l'effetto della fatica. Un ciclo di carico corrisponde
ad un singolo riempimento e svuotamento. Gli effetti di fatica devono pure essere
considerati in silos interessati da macchine vibranti.
Pagina 10 di 32
(3)
(4)
(5)
La forma della struttura del silo deve essere scelta in modo da fornire una bassa
sensibilit alle deviazioni di carico.
I carichi dovuti a materiali in particelle devono essere calcolati per il riempimento e
per lo scarico. La grandezza e la distribuzione dei carichi di progetto dipendono
dalla struttura del silo, dalle propriet dei materiali immagazzinati e dallo schema
di flusso che si genera durante il processo di svuotamento.
L'intrinseca variabilit dei materiali immagazzinati e le semplificazioni nei modelli
di carico conduce a differenze fra i carichi realmente agenti sul silos ed i carichi derivanti dall'applicazione delle norme di progetto fornite nel punto 5. Per esempio, la
distribuzione delle pressioni allo scarico varia lungo le pareti come una funzione
del tempo e quindi in questa fase possibile che la previsione della pressione media o della sua variazione non risulti accurata.
Per il calcolo delle azioni sui silos, si possono usare procedure semplificate di previsione dei modelli di flusso (figura 5.1).
Le suddette procedure semplificate (figura 5.1) non devono essere usate quando
si progettino silos per flusso.
5.1
Generalit
(1)
(2)
(3)
w = arctan m
(4)
(5)
[5.1]
Per i seguenti tipi di silos si prescrivono valori caratteristici per i carichi di riempimento e di svuotamento:
- silos snelli;
- silos tozzi;
- silos omogeneizzanti e silos con alta velocit di riempimento.
Qualsiasi supporto fornito dalla rigidezza del materiale in particelle (particulate
material) alle pareti del silo deve essere ignorato nel calcolo dei carichi. Ci significa che l'interazione fra deformazione dell'involucro ed il carico dovuto al materiale
immagazzinato pu essere ignorata.
Pagina 11 di 32
figura
5.1
Limiti tra flusso di massa e flusso ad imbuto per tramogge coniche od a forma di cuneo
Legenda
1 Flusso di massa o tunnel, flusso che pu avvenire entro questi limiti
_
X Angolo di inclinazione della parete della tramoggia
Y Angolo di attrito w della parete della tramoggia
5.2
Silos snelli
(1)
P(2)
5.2.1
In 5.2.1 sono riportate le procedure dettagliate per il calcolo dei carichi di riempimento ed in 5.2.2 quelle per i carichi allo svuotamento. Nel punto 5.2.3 sono riportate le procedure semplificate per il calcolo dei suddetti carichi.
Nel punto 5.2.1 si indicano le equazioni generali per il calcolo dei carichi di parete
di un silo. Esse devono essere usate come base per il calcolo dei seguenti carichi
di progetto:
- carichi di riempimento sulla parte a pareti verticali (5.2.1);
- carichi di riempimento sui fondi piatti (5.2.1);
- carichi di riempimento sulle tramogge (5.2.1);
- carichi di svuotamento sulla parte a pareti verticali (5.2.2);
- carichi di svuotamento sui fondi piatti e sulle tramogge (5.2.2).
Dopo il riempimento, i valori della pressione di parete dovuta all'attrito pwf, della
pressione orizzontale phf e della pressione verticale pv per ogni valore della profondit devono essere dati da:
A
p wf ( z ) = ---- C z ( z )
U
[5.2]
A
p hf ( z ) = ---------- C z ( z )
U
[5.3]
A
p v ( z ) = ---------------------- C z ( z )
Ks U
[5.4]
dove:
Cz (z) = 1 e
A
z 0 = -------------------Ks U
( z z o)
[5.5]
[5.6]
Pagina 12 di 32
P(2)
dove:
A
p w ( z ) = p wf ( z ) dz = ---- [ z z 0 C z ( z ) ]
U
[5.7]
(3)
5.2.1.1
Nel punto 5.7 si illustrano i metodi per la determinazione delle propriet del materiale in particelle (particulate material), del peso specifico, dell'attrito di parete e del
rapporto di pressione.
p p = 0, 2 p hf
[5.8]
con
= 1 + 4 ei d c
dove:
ei e dc
(4)
Nel caso di silo di calcestruzzo, silo con irrigidimenti e silo con sezione trasversale
non circolare, si deve supporre che la pressione a scacchiera agisca su due aree
quadrate opposte di lato s (figura 5.2), pari a:
s = 0,2 dc
(5)
(6)
[5.11]
dove:
F p = --- s d c p p
2
(8)
[5.10]
In molti silos si pu usare un approccio semplificato per applicare il carico a scacchiera. La disposizione pi sfavorevole dei carichi pu essere realizzata applicando il carico a scacchiera a mezza altezza del silo ed usando un incremento percentuale degli sforzi di parete a quel livello per incrementare gli sforzi di parete in
tutto il silo.
Nel caso di silo a parete sottile si pu ipotizzare che la pressione localizzata (pressure load) agisca per un'altezza s, ma che si estenda da un massimo di pressione
pp diretta verso l'esterno su un lato ad un massimo di pressione pp diretta verso
l'interno sul lato opposto (figura 5.2). Si deve supporre che la variazione sia data
da:
pps = pp cos
(7)
[5.9]
[5.12]
Pagina 13 di 32
figura
5.2.1.2
5.2
Fondi piatti
(1)
pvf = Cb pv
[5.13]
dove:
pv
calcolato per mezzo dell'espressione [5.4];
Cb
un coefficiente di amplificazione del carico di fondo che serve a tener conto dell'irregolarit nella distribuzione del carico e si calcola come di seguito:
Cb = 1,2
5.2.1.3
[5.14]
Tramogge
P(1)
Quando > 20 (vedere la figura 5.3) la pressione normale alle pareti inclinate della tramoggia, pn, calcolato come segue:
x
p n = p n3 + p n2 + ( p n1 p n2 ) ---lh
2
p n1 = p v0 ( C b cos + sen )
2
[5.15]
[5.16]
p n2 = C b p v0 cos
[5.17]
2
A K
p n3 = 3, 0 ---- -----------s- sen
U
[5.18]
Pagina 14 di 32
P(2)
dove:
x
una lunghezza compresa tra 0 e l h (vedere la figura 5.3);
pn1 e pn2 sono le pressioni dovute al riempimento della tramoggia;
pn3
la pressione legata alla pressione verticale nel materiale immagazzinato subito al di sopra della transizione;
Cb
il coefficiente di amplificazione del carico di fondo dato dalla [5.14];
pv0
la pressione verticale agente alla transizione calcolata usando l'espressione [5.4].
Il valore della pressione di parete dovuta all'attrito pt, dato da:
pt = pn
[5.19]
dove:
pn
data dall'espressione [5.15].
figura
5.3
(3)
5.2.2
5.2.2.1
I carichi nella fase di svuotamento sono costituiti da una parte fissa e una mobile,
chiamata carico localizzato (patch load).
I carichi fissi pwe, phe si ottengono come di seguito:
pwe = Cw pwf
[5.20]
phe = Ch phf
[5.21]
dove:
Cw e Ch sono amplificatori di carico conformi alle espressioni [5.22] e [5.23].
Per silos che vengano svuotati dall'alto (nessun flusso):
Cw = Ch = 1,0
[5.22]
Pagina 15 di 32
In altri silos snelli l'amplificatore della pressione di parete e quella del carico orizzontale valgono rispettivamente:
[5.23]
pp = 0,2 phe
[5.24]
dove:
phe
calcolata per mezzo dell'espressione [5.21];
= 1 + 4 e/dc
(4)
5.2.2.2
[5.25]
Il calcolo dei carichi a scacchiera nella fase di scarico pu essere ottenuto sulla falsa riga delle indicazioni fornite per il calcolo del carico a scacchiera durante il riempimento [5.2.1.1(4) fino a (8)].
(2)
Nel caso di silo con flusso ad imbuto, i carichi sul fondo o sulla tramoggia nella fase di scarico si possono calcolare secondo la procedura usata per i carichi in fase
di riempimento (5.2.1.2 e 5.2.1.3).
Nel caso di silos a flusso di massa si applica una pressione addizionale normale
fissata, la pressione di contraccolpo ps (vedere la figura 5.3), su una distanza inclinata lungo le pareti della tramoggia pari a 0,2 dc e lungo il perimetro.
ps = 2 ph0
[5.26]
dove:
ph0
la pressione di riempimento orizzontale a livello della transizione.
5.2.2.3
(2)
(3)
Per silo ove dc minore di 5 m pu essere applicato un metodo semplificato per tener conto dei processi di riempimento e di svuotamento. In questa procedura i carichi localizzati, conformi a 5.2.1 e 5.2.2, possono essere adattati incrementando
le pressioni orizzontali.
Per silo di calcestruzzo, silo con irrigidimenti e silo con sezione trasversale non circolare le pressioni orizzontali incrementate per il riempimento (p hf,s) e allo scarico
(phe,s) sono:
[5.27]
[5.28]
dove:
phf
calcolata dall'espressione [5.3];
phe
calcolata dall'espressione [5.21];
[5.29]
[5.30]
[5.31]
[5.32]
dove:
phf,s
phe
pwf,s
pwe
Pagina 16 di 32
5.3
Silos tozzi
(1)
(2)
I carichi di parete nei silos tozzi dovrebbero essere calcolati come nel caso dei silos snelli (vedere 5.2) apportando delle modifiche agli amplificatori di carico, alla
pressione localizzata (pressure load), alle pressioni orizzontali e ai carichi di fondo.
Le modificazioni riguardanti gli amplificatori di carico Ch e Cw e la pressione localizzata (pressure load) sono:
per silos dove:
h/dc 1,0
Cw = Ch = 1,0 e pp,sq = O
[5.33]
[5.34]
e:
[5.35]
e:
[5.36]
dove:
pp
determinata da 5.2.1.1 e 5.2.2.1.
(3)
(4)
Le modificazioni relative alla pressione laterale sono mostrate nella figura 5.4. La
pressione laterale ph in corrispondenza al punto ove la superficie superiore del
materiale immagazzinato incontra le pareti del silo pu essere posta uguale a zero. Al di sotto di questo punto si pu assumere una variazione lineare di pressione
(figura 4.4), calcolata assumendo Ks = 1,0, fino a che questa pressione lineare incontri la pressione determinata con lequazione [5.3] o con l'equazione [5.21] ove
pertinente.
La pressione verticale pvf,sq agente sul fondo piatto durante il riempimento o lo scarico pari a:
[5.37]
dove:
pv1
ottenuta con l'espressione [5.4] con z = h;
pv2
ottenuta con pv2 = h2;
pv3
ottenuta con l'espressione [5.4] con z = h1 (vedere figura 5.4) corrispondente al punto pi in basso della parete non in contatto con il materiale immagazzinato (figura 5.4);
Cb
calcolata con l'espressione [5.14].
(5)
(6)
Pagina 17 di 32
figura
5.4
5.4
P(2)
P(3)
I silos omogeneizzanti e i silos con alta velocit di riempimento devono essere progettati per i seguenti casi di carico:
- il materiale immagazzinato fluidizzato;
- il materiale immagazzinato non fluidizzato.
In silo per l'immagazzinamento di polveri, dove l'altezza del livello superiore del
materiale immagazzinato cresce con una velocit superiore ai 10 m/h, si assume
che il materiale sia fluidizzato.
La pressione del materiale fluidizzato sulle pareti del silo deve essere calcolata come di seguito:
p = 1 z
[5.38]
dove:
1
il peso dell'unit di volume fluidizzata.
(4)
1 = 0,8
P(5)
[5.39]
dove:
Pagina 18 di 32
6.1
Generalit
(1)
(2)
p(z) = z
[6.1]
dove:
z
la profondit;
6.2
7.1
7.2
Le propriet dei materiali in particelle (particulate materials) devono essere determinate o usando l'approccio semplificato presentato nel punto 7.2 o tramite prove,
come descritto nel punto 7.3. Il coefficiente di amplificazione di massimo carico C0
dato nel prospetto 7.1 o pu essere stabilito tramite 7.4.
Approccio semplificato
(1)
(2)
Nota
Le propriet dei materiali sono definite nel prospetto 7.1. I valori di sono limiti superiori mentre i valori di m e Ks,m sono valori medi.
Per tener conto della variabilit intrinseca delle propriet del materiale in particelle
(particulate material) e per ottenere valori che rappresentano gli estremi delle propriet del materiale, i valori di m e Ks,m devono essere modificati tramite i fattori di
conversione 0,9 ed 1,15. Cos per calcolare i carichi massimi si usano le seguenti
combinazioni:
Max. ph
= 0,9 m
[7.1]
Max. pv
= 0,9 m
[7.2]
Max. pw
= 1,15 m
[7.3]
Per le strutture a guscio i carichi minimi (di sostegno) possono essere i carichi sfavorevoli.
Pagina 19 di 32
prospetto
7.1
Peso
dellunit di
volume3)
[kN/m3]
Rapporto
fra le
pressioni
(Ks,m)
acciaio4)
calcestruzzo
orzo1)
8,5
0,55
0,35
0,45
1,35
cemento
16,0
0,50
0,40
0,50
1,40
clinker di cemento
18,0
0,45
0,45
0,55
1,40
sabbia asciutta2)
16,0
0,45
0,40
0,50
1,40
farina1)
7,0
0,40
0,30
0,40
1,45
ceneri volanti2)
14,0
0,45
0,45
0,55
1,45
mais1)
8,5
0,50
0,30
0,40
1,40
zucchero1)
9,5
0,50
0,45
0,55
1,40
frumento1)
9,0
0,55
0,30
0,40
1,30
carbone1), 2)
10,0
0,50
0,45
0,55
1,45
Materiale
in particelle
Massimo coefficiente di
amplificazione del carico
C0
nare i volumi. I pesi dellunit di volume forniti nella ENV 1991-2-1 possono essere usati per i calcoli
di volume.
Nota 4 - Non applicabile nel caso di pareti rugose.
7.3
P(2)
P(3)
7.3.1
(2)
(3)
7.3.2
Le prove devono essere condotte su campioni rappresentativi del materiale in particelle (particulate material). Il valore medio di ciascuna propriet del materiale deve essere determinato considerando opportunamente i parametri secondari quali
la composizione, la classificazione, il contenuto di umidit, la temperatura, l'et, la
carica elettrica dovuta alla manipolazione ed i metodi di produzione.
I valori medi ottenuti dalle prove devono essere adattati per mezzo di fattori di conversione per ottenere i valori estremi. I fattori di conversione devono essere scelti
per tener conto della variabilit delle propriet dei materiali lungo il ciclo di vita del
silo e degli errori nel campionamento.
I fattori di conversione per le propriet dei materiali devono essere adattati se l'effetto di uno dei parametri secondari influisce per pi del 75% sui margini per le propriet del materiale introdotti dai fattori di conversione.
Si devono misurare due valori di m. Uno deve essere usato per la determinazione
degli schemi di flusso e l'altro per il calcolo dei carichi di parete.
Pagina 20 di 32
(2)
(3)
(4)
(5)
7.3.3
(2)
(3)
(4)
7.4
Le prove per determinare m allo scopo di valutare i modelli di flusso devono eseguirsi a basso livello di sforzo, corrispondente al livello di sforzo trovato durante il
flusso nella parte pi bassa della tramoggia.
Le prove per determinare m per il calcolo dei carichi devono essere eseguite in
corrispondenza della massima pressione orizzontale phf nella parte del silo a pareti
verticali. phf pu essere determinata usando l'espressione [5.3].
I metodi di prova per la misura dei due valori di m sono descritti nell'appendice B.
I fattori di conversione non devono essere minori di 1,15 per il limite superiore e
non pi grandi di 0,9 per il valore limite inferiore.
Il rapporto pressione orizzontale/pressione verticale, Ks,m si deve determinare al livello di sforzo verticale corrispondente alla massima pressione verticale nel silo. Il
campione di prova deve essere confinato lateralmente. La pressione verticale pu
essere determinata usando l'espressione [5.4].
Un metodo di prova descritto nell'appendice B.
Si descrive pure un metodo di prova alternativo basato sulla misura dell'angolo interno d'attrito.
I fattori di conversione non devono essere minori di 1,15 per il limite superiore e
non pi grandi di 0,9 per il valore limite inferiore.
(2)
(3)
(4)
(5)
L'amplificatore di carico C tiene conto di un certo numero di fenomeni che si verificano durante lo svuotamento del silo. L'entit dell'amplificatore cresce con la resistenza del materiale.
Non stato ancora definito un appropriato metodo di prova di laboratorio per la determinazione del parametro C. Gli amplificatori di carico si basano sull'esperienza
e si applicano a silo con sistemi di carico e scarico convenzionali e costruiti con tolleranze ingegneristiche usuali.
Per i materiali non elencati nel prospetto 7.1, si pu ottenere il massimo coefficiente di amplificazione per il carico di parete usando:
per
30 C = 1,35 e
per
[7.4]
dove:
Pagina 21 di 32
APPENDICE
(informativa)
A.1
Generalit
(1)
(2)
(3)
(4)
A.2
A.2.1
Fattori parziali
(1)
I valori forniti nel prospetto 9.2 della ENV 1991-1 possono essere usati per la progettazione di silos e serbatoi.
Se la profondit massima del liquido e il peso dell'unit di volume del liquido pi
pesante sono ben definiti, il valore del coefficiente parziale pu essere ridotto da
1,50 ad 1,35.
Fattori
A.2.2
(1)
prospetto A.1
I fattori di combinazione per i carichi nei silos e nei serbatoi e dei fattori di combinazione con altre azioni sono elencati nel prospetto A.1.
1,0
0,9
0,8
1,0
0,9
0,8
0,7
0,5
0,3
Carichi da neve
0,61)
0,21)
Carichi da vento
0,61)
0,51)
Temperatura
0,61)
0,51)
Nota 1 - Valori applicabili eccetto che per alcune regioni geografiche dove possono essere richieste alcune
modifiche.
Pagina 22 di 32
APPENDICE
(informativa)
B.1
Oggetto
Questa appendice descrive i metodi di prova per la determinazione dei parametri dei materiali immagazzinati introdotti nella ENV 1991-4.
B.2
Campo di applicazione
(1)
(2)
I metodi di prova possono essere usati per un progetto specifico di un silo dove i
materiali immagazzinati non rientrano fra quelli elencati nel prospetto 7.1 o come
alternativa ai valori semplificati forniti dallo stesso prospetto 7.1. Gli sforzi di riferimento nelle prove sono o verticali od orizzontali ed essi devono essere rappresentativi degli sforzi nel materiale immagazzinato a livello della transizione del silo e a
riempimento completato.
I metodi di prova possono usarsi per la definizione di valori generali delle caratteristiche dei materiali. Le prove per la determinazione di valori generali possono essere condotte, dove appropriato, ai seguenti livelli di riferimento dello sforzo:
- 100 kPa per rappresentare la pressione verticale nel silo (B.8, B.9 e B.10);
- 50 kPa per rappresentare la pressione orizzontale nel silo (B.7.2).
B.3
Nota nazionale
B.4
Simboli
Per gli scopi di questa appendice si applica la simbologia seguente:
c
coesione
F1
forza di taglio (figura B.1)
Ks,m0 rapporto pressione orizzontale/verticale quando le pareti siano lisce
r
sforzo di riferimento
c
angolo di attrito interno misurato su un campione di prova consolidato
fi
sforzo di taglio massimo misurato in un campione per prove di taglio, i = 1,2
B.5
Definizioni
Per gli scopi di questa appendice si applicano le definizioni seguenti.
B.5.1
B.5.2
campionamento: Selezione di campioni del materiale immagazzinato o del materiale costituente la parete del silo.
B.5.3
Pagina 23 di 32
B.6
(2)
(3)
(4)
B.7
Le prove devono essere condotte su campioni rappresentativi del materiale in particelle (particulate material). Il valore medio di ciascuna caratteristica del materiale
deve essere determinato tenendo in debito conto la variazione dei parametri secondari.
Il seguente metodo di preparazione del campione deve essere usato per le prove
descritte in B.7.2, B.8, B.9.1 e B.10.
- Il campione deve essere versato nella cella di prova, senza vibrazioni o altre
forze che possano compattarlo, poi deve applicarsi lo sforzo di riferimento r.
Un piatto terminale deve essere ruotato avanti ed indietro tre volte coprendo un
angolo di 10 per consolidare il campione (figura B.1).
I valori medi risultanti dalle prove devono essere adattati a mezzo dei fattori di conversione per ottenere i valori estremi. I fattori di conversione devono essere scelti
per tener conto dell'influenza dei parametri secondari, della variabilit delle propriet dei materiali nell'arco di vita del silo, e delle inaccuratezze nel campionamento.
I fattori di conversione per una caratteristica del materiale devono essere adattati
se l'effetto di un parametro secondario influisce per pi del 75% sulla variabilit di
una caratteristica del materiale introdotto dal fattore di conversione.
Attrito di parete
Si devono usare due parametri:
- l'angolo d'attrito di parete w per la valutazione del flusso;
- il coefficiente d'attrito di parete m per la determinazione delle pressioni.
B.7.1
B.7.1.1
B.7.1.2
B.7.2
B.7.2.1
B.7.2.2
Apparecchio di prova
L'apparecchio di prova rappresentato nella figura B.1. Il diametro della cella deve essere almeno 40 volte la dimensione massima delle particelle del materiale e l'altezza compattata H del campione deve essere compresa tra 0,15 D e 0,20 D. Nel caso di campioni
di parete con irregolarit, quali corrugamenti, la dimensione della cella deve essere scelta
di conseguenza.
B.7.2.3
Procedura
(1)
Pagina 24 di 32
(2)
(3)
(4)
figura
B.1
B.8
B.8.1
B.8.2
Apparecchio di prova
La cella rappresentata nella figura B.2 deve essere usata per misurare il peso ed il volume del campione di materiale. Il diametro D della cella deve essere almeno 40 volte la dimensione massima delle particelle del materiale e l'altezza compattata H del campione
deve essere compresa tra 0,3D e 0,4D.
figura
B.2
Pagina 25 di 32
B.8.3
Procedura
(1)
(2)
Gli sforzi di riferimento devono essere uguali alla pressione verticale nel silo.
La preparazione del campione deve essere eseguita secondo le direttive date in
B.6. Il peso dell'unit di volume in mucchio si determina dividendo il peso del campione consolidato di materiale in particelle (particulate material) per il volume in
mucchio.
B.9
B.9.1
Misura diretta
B.9.1.1
B.9.1.2
L'entit del coefficiente Ks,m0 influenzata dalla direzione degli sforzi principali nel campione di prova. Gli sforzi orizzontali e verticali nel campione sono approssimativamente sforzi principali ove potranno non esserlo nel silo.
Apparecchiatura
La geometria dell'apparecchio di prova simile a quella dell'apparecchio descritto in B.8
per la misura del peso dell'unit di volume in mucchio, (figura B.3). Per misurare gli sforzi orizzontali necessario che il piatto di fondo sia separato.
figura
B.9.1.3
B.3
Procedura
(1)
(2)
(3)
Lo sforzo di riferimento deve essere uguale alla pressione verticale nel silo.
La preparazione del campione deve essere eseguita secondo le direttive date in
B.6.
La relazione che passa fra gli incrementi di carico orizzontali e verticali, attraverso
la quale si calcola Ks,m0, determinata nel modo indicato nella figura B.3.
B.9.2
Misura indiretta
Un valore ks,m appropriato per le condizioni che si verificano durante il riempimento ed il
magazzinaggio :
K s, m = 1,1 ( 1 sen )
[B.1]
Pagina 26 di 32
dove:
l'angolo misurato di attrito interno che pu essere determinato con ambo i metodi descritti in B.10 o con un apparecchio di prova triassiale.
B.10
Parametri di resistenza, c, c e
B.10.1
B.10.2
Apparecchio di prova
L'apparecchio di prova consiste in una cella di taglio cilindrica, come quella rappresentata
nella figura B.4. Il diametro D della cella deve essere almeno 40 volte la dimensione massima delle particelle del materiale e l'altezza H del campione deve essere compresa tra
0,3 D e 0,4 D.
figura
B.10.3
B.4
Metodo di prova per determinare gli angoli di attrito interno e c e la coesione c al livello di preconsolidazione r
Procedura
(1)
(2)
(3)
Lo sforzo di riferimento r deve essere uguale alla pressione verticale nel silo. La
preparazione del campione deve essere eseguita secondo le istruzioni date in B.6.
Per calcolare i parametri di resistenza del materiale deve essere usato lo sforzo
massimo di taglio,f, sviluppato prima che sia raggiunto uno spostamento orizzontale w = 0,05D.
Si devono eseguire almeno due prove (prospetto B.1 e figura B.4). Un campione
deve essere fatto scorrere sottoponendolo contemporaneamente allo sforzo di riferimento, l'altro deve essere fatto scorrere sottoponendolo contemporaneamente
a met dello sforzo di riferimento dopo averlo precaricato fino allo sforzo di riferimento. Gli sforzi determinati dalle due prove sono indicati nel prospetto B.1.
Pagina 27 di 32
prospetto B.1
Prove raccomandate
Prova
Precarico
Carico di prova
Risultato
N 1
f1
N 2
0,5 r
f2
(4)
Nota
= arctan ( f1 r )
[B.2]
c = arctan ( f1 f2 0, 5 r )
[B.3]
c = r ( tan tan c )
[B.4]
La resistenza di materiali privi di coesione (c = 0) descritta da un parametro, langolo di attrito interno , (che in questo caso uguale a c).
Anzich la prova appena descritta pu essere effettuata una prova triassiale normata.
Pagina 28 di 32
APPENDICE
(informativa)
C AZIONI SISMICHE
Nota
C.1
Questa appendice verr soppressa quando questo argomento sar compreso nella ENV 1998.
Azioni sismiche
(1)
(2)
C.2
Questa appendice fornisce una direttiva generale per il progetto di silos soggetti
ad azioni sismiche. Le norme di progetto integrano le norme generali per il calcolo
delle azioni sismiche sulle strutture fornite nella ENV 1998 e potranno essere inglobate nella ENV 1998 in una fase successiva.
Il valore dell'accelerazione sismica per la struttura del silo calcolato secondo la
ENV 1998. Il silo ed il materiale in particelle (particulate material) pu essere considerato come una singola massa rigida.
Simboli
a
phs
C.3
Situazioni di progetto
(1)
figura
C.1
C.4
Azioni sismiche
In C.4.1 si danno istruzioni per il calcolo delle azioni sismiche sulle strutture di sostegno e
sulle fondazioni di un silo. In C.4.2 si danno le istruzioni riguardanti le pareti del silo.
Pagina 29 di 32
C.4.1
C.2
C.4.2
C.3
Pianta della pressione orizzontale addizionale dovuta ad azioni sismiche sulla parte a pareti verticali
di silo con sezione trasversale circolare o rettangolare
Pagina 30 di 32
Pagina 31 di 32
Milano (sede)
Via Battistotti Sassi, 11B - 20133 Milano - Tel. (02) 70024200 - Fax (02) 70105992
Internet: www.unicei.it - Email: diffusione@uni.unicei.it
Roma
Piazza Capranica, 95 - 00186 Roma - Tel. (06) 69923074 - Fax (06) 6991604
Email: uni.roma@uni1.inet.it
Bari
Bologna
c/o CERMET
Via A. Moro, 22 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO) - Tel. (051) 6257511 - Fax (051) 6257650
Brescia
Catania
Firenze
Napoli
Torino
Vicenza
UNI
Ente Nazionale Italiano
di Unificazione
Via Battistotti Sassi, 11B
20133 Milano, Italia
La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,
dellIndustria e dei Ministeri.
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