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RUDIMENTI
DI
GEOMETRIA SIMPLETTICA
n
fi ei .
i=1
(f i , ej ) = ji ;
n(n+1)
2
n
La geometria degli spazi vettoriali simplettici presenta non poche analogie con
quella degli spazi euclidei; abbiamo gi`
a visto che in entrambi i casi si ha un isomoro, su ogni spazio vettoriale simplettico si possono
smo canonico V V . Oltre a ci`
introdurre sistemi di coordinate privilegiati, analoghi alle coordinate ortonormali denite per uno spazio euclideo.
1.4. Lemma. Sia (V, ) uno spazio vettoriale simplettico. Esistono basi di V
dette simplettiche nelle quali la 2-forma si rappresenta mediante una matrice
che assume la forma a blocchi della matrice S.
Dimostrazione. Il risultato si dimostra senza dicolt`
a facendo ricorso a un procedimento del tutto analogo alla ortogonalizzazione di Gram-Schmidt [].
1.5. Osservazione. Sia W un sottospazio vettoriale dello spazio vettoriale simplettico (V, ); il complemento -ortogonale di W `e per denizione il sottospazio
W = {v V |(v, w) = 0 w W } .
Un sottospazio W si dice isotropo se W W ; co-isotropo se W W ; W `e
` immediato dimostrare [] che dim W +
inne lagrangiano se `e isotropo e coisotropo. E
dim W = dim V . I sottospazi lagrangiani rivestono una particolare importanza
nella teoria e si possono caratterizzare come sottospazi isotropi massimali. In eetti
si dimostra [] lequivalenza delle tre condizioni seguenti:
1. W lagrangiano;
2. W = W ;
3. W isotropo e dim W =
1
2
dim V .
1.6. Denizione. Siano (V, ) e (V , ) spazi vettoriali simplettici. Un isomorsmo di spazi vettoriali : V V si dice isomorsmo simplettico se = ,
ossia se
(v, w) = ((v), (w))
v, w V .
Gli isomorsmi simplettici godono di alcune interessanti propriet`
a.
n(n+1)
2
= (1)
n(n+1)
2
n = ;
ct a at c
d t a bt c
a b
c d
ct b at d
dt b dbt
,
=
0
I
I
0
.
1.8. Osservazioni.
a) Si consideri una matrice A Sp(2n; R). Poiche S t = S 1 = S, si ha subito
A1 = S t At S; calcoliamo il polinomio caratteristico di A, tenendo conto che
det A = 1:
p() = det(A I) = det(S t (A I)S) = det(S t AS S t S) =
= det(A1 I) = det(A1 (I A)) = det(I A) =
1
1
= 2n det( I A) = 2n p( )
a k.
0
b) Il gruppo simplettico Sp(2n; R) `e un gruppo di Lie; caratterizziamo la sua algebra
di Lie sp(2n; R). Sia un elemento di tale algebra; determina univocamente
un omomorsmo dierenziabile di gruppi : R Sp(2n; R) tale che (0) = I
d
e dt
(t)|t=0 = . Si ha dunque:
( (t))t S (t) = S
t R .
per ogni a + ib C .
Sia ora g un prodotto scalare su R2n che sia preservato da J: g(v, w) = g(J(v), J(w))
per ogni v, w R2n . Lapplicazione bilineare (v, w) = g(J(v), w) `e antisimmetrica
` immediato vericare che
[] e non degenere, dunque una forma simplettica su R2n . E
se g `e il prodotto scalare euclideo e J `e rappresentato dalla matrice S in una base
ortonormale, allora coincide con la forma simplettica canonica dellesempio 1.3.
2. Variet`
a simplettiche
Cos come gli spazi euclidei forniscono il modello locale per le variet`
a riemanniane, gli spazi vettoriali simplettici stanno alla base della nozione di variet`
a simplettica.
2.1. Denizione.
Sia M una variet`
a dierenziabile di dimensione N . Una 2-forma
2
( T M, M ) che sia chiusa e non degenere denisce una struttura simplettica
su M . Una coppia del tipo (M, ) si dice variet`
a simplettica.
Quindi, per ogni punto p M , la coppia (Tp M, p ) costituisce uno spazio vettoriale simplettico; in particolare, la dimensione di M deve essere pari, N = 2n.
2.2. Proposizione. Sia (M, ) una variet`
a simplettica, dim M = 2n.
1. M `e orientabile;
2. induce un isomorsmo di brati vettoriali
: T M T M
Xp i(Xp )p
Dimostrazione. 1. La 2n-forma n `e ovunque non nulla, e quindi M `e orientabile.
2. Lapplicazione costituisce un omomorfsismo di brati vettoriali. Dato che
per ogni p M , la coppia (Tp M, p ) `e uno spazio vettoriale simplettico, p induce
un isomorsmo Tp M Tp M coincidente con la restrizione di alla bra sul punto
p; `e quindi un isomorsmo di brati vettoriali.
Assegnata una variet`
a simplettica (M, ), si sceglier`a come sua orientazione
canonica per analogia con il caso degli spazi vettoriali simplettici la 2n-forma
n(n+1)
(1) 2 n .
Lisomorsmo di brati induce in maniera naturale isomorsmi fra gli spazi
delle sezioni, ovvero fra campi vettoriali e forme dierenziali:
& : (T M, M ) (T M, M )
' : (T M, M ) (T M, M ) .
Naturalmente, si ha: & (X) = i(X) e i(' ()) = , per ogni campo vettoriale
X e per ogni 1-forma su M . Questi isomorsmi & e ' sono lanalogo, in ambito
simplettico, degli isomorsmi musicali deniti da una metrica riemanniana su M (cfr.
` consuetudine adottare la seguente notazione per indicare il campo vettoriale
I.4.4). E
associato alla 1-forma :
X := ' () .
I campi vettoriali X associati a una 1-forma chiusa si diranno campi simplettici.
2.3. Proposizione. Un campo vettoriale X `e simplettico se e solo se LX = 0.
Dimostrazione. Sia X = X , con 1-forma chiusa. Usando la formula di Cartan e
il fatto che la forma simplettica `e chiusa, si ha:
LX = i(X)d + d(i(X)) = d = 0 .
Questa stessa formula mostra che, se LX = 0, allora `e chiusa.
Nel caso in cui = df per una qualche funzione f C (M, R), diremo che il
campo vettoriale Xdf `e hamiltoniano e lo denoteremo semplicemente con Xf .
2.4. Osservazione. Mentre su ogni variet`
a dierenziabile esiste almeno una struttura riemanniana, cos non `e per quel che riguarda le strutture simplettiche. A
prescindere dallovvia restrizione dimensionale, `e problema non banale quello di determinare condizioni necessarie e/o sucienti allesistenza di strutture simplettiche
su una data variet`
a. Senza voler entrare nei dettagli, ci limiteremo ad accennare al
fatto che le ostruzioni possono assumere carattere puramente topologico. Ad esempio,
nessuna variet`
a dierenziale M omeomorfa a S 4 ammette strutture simplettiche
2 su di
essa. In eetti, si supponga, per assurdo, che esista una 2-forma ( T M, M )
chiusa e non degenere. Essendo M omeomorfa a S 4 , i suoi gruppi di coomologia di de Rham saranno gli stessi di S 4 , vale a dire H 0 (M, R) = H 4 (M, R) = R,
H 1 (M, R) = H 2 (M, R) = H 3 (M, R) = 0; quindi deve
essere esatta. Ma allora la
forma di volume `e anchessa esatta, e pertanto M = 0: il che `e assurdo
(perche?), e quindi una forma simplettica su M non esiste.
Lesempio pi
u elementare di variet`
a simplettica `e fornito
Rn Rn :
dallo spazio
1
n
i
introdotte coordinate (x , . . . , x , y1 , . . . , yn ), la 2-forma i dyi dx costituisce una
a, questo esempio rappresenta solo un caso
struttura simplettica su R2n . In realt`
particolare di una situazione del tutto generale: lo spazio totale del brato cotangente
di qualsiasi variet`
a dierenziabile ammette una struttura simplettica canonica.
2.5. Teorema. Sia M una variet`
a dierenziabile. Sul brato cotangente T M
esiste una 1-forma detta forma fondamentale (o di Liouville) denita nel
modo seguente:
T M e X T T M,
X , = d X , ,
n
yi ()dxip .
i=1
n
Xi
i=1
v
+X
;
i
xi
yi
inoltre
dX =
n
Xi
i=1
.
xi p
n
Xi yi () ,
i=1
n
yi ()dxi T T M .
i=1
yi dxi =
yi dx .
i
Resta denita
una 1-forma (T (T M ), T M ), la cui espressione in coordinate
locali `e i yi dxi . Il dierenziale di `e la 2-forma
d =
n
dyi dxi ;
i=1
questa 2-forma `e ovviamente chiusa e non degenere (in eetti, per ogni T M , d
`e non degenere sullo spazio vettoriale T T M poiche coincide con la forma simplettica
standard su R2n ), e quindi determina una struttura simplettica su T M .
2.6. Osservazione.
Il dierenziale della proiezione : T M M induce un omomorsmo di brati
vettoriali d : T (T M ) T M . Dato che d ha rango costante, determina un
sottobrato Ker d di T (T M ) (cfr. le note Fibrati vettoriali, forme dierenziali
e connessioni). I vettori tangenti a T M che appartengono a Ker d si possono
pensare come vettori verticali rispetto alla proiezione ; questa terminologia
giustica la notazione Xv i che si `e adottata nella dimostrazione del teorema
precedente per denotare le componenti verticali del vettore X .
2.7. Esempio.. Una sottovariet`
a N di una variet`
a simplettica si dice lagrangiana
se, per ogni punto p N M , la spazio tangente Tp N Tp M `e un sottospazio
lagrangiano (vedi Osservazione 1.5). In particolare, la dimensione di N `e uguale alla
` facile vericare [] che le bre della proiezione :
met`a della dimensione di M . E
a lagrangiane. Si dimostra che limmagine di ogni 1-forma
T M M sono sottovariet`
a lagrangiana.
chiusa , considerata come sezione : M T M , `e una sottovariet`
Lesistenza di coordinate privilegiate, nelle quali la forma simplettica assuma,
punto per punto, la forma a blocchi della matrice S, non `e aatto prerogativa esclusiva
dei brati cotangenti.
2.8. Teorema. (Darboux-Cartan) Sia (M, ) una variet`
a simplettica; dim M =
2n. Per ogni punto p M , esiste un intorno U di p sul quale si hanno coordinate
locali (x1 , . . . , xn , y1 , . . . , yn ) tali che
|U =
n
dyi dxi .
i=1
10
n
dy i dxi .
i=1
(equivalentemente: a a = 0)
e
a (b c) + c (a b) + b (c a) = 0
(identit`
a di Jacobi)
11
12
Xf =
.
xi yi
yi xi
Si ha inne:
f g
f g
{f, g} =
.
i
x yi
yi xi