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Paolo Martina
Matricola: 20022171
a.a 2015/2016
Indice
1 introduzione
2.1
3 Modellazione 3D
12
4.1
12
4.2
15
4.3
Carichi e vincoli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
16
4.4
18
4.5
Studio di sensitivit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
20
5 Post Processing
5.1
23
Curva carico/spostamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
26
5.1.1
Iterazione 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
28
5.1.2
Iterazione 2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
28
5.1.3
Iterazione 3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
29
5.1.4
Iterazione 4 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
29
5.1.5
Iterazione 5 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
30
5.1.6
Iterazione 6 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
30
5.1.7
Iterazione 7 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
31
5.1.8
Iterazione 8 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
31
5.1.9
Iterazione 9 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
32
5.1.10 Iterazione 10
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
32
5.1.11 Iterazione 11
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
33
5.1.12 Iterazione 12
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
33
5.1.13 Iterazione 13
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
34
5.1.14 Snervamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
35
6 Considerazioni finali
37
introduzione
Oggetto della presente relazione lanalisi FEM di una boccola ferroviaria [fig.1]
in ghisa sferoidale volta a definirne la risposta in campo elastico al carico assegnato, F, e a determinarne quello che induce snervamento in una zona sufficientemente estesa. Lo studio si articola in quattro parti fondamentali. La prima
relativa allesposizione delle caratteristiche funzionali della boccola allo scopo di
contestualizzare le forze e i vincoli su di essa agenti; nella seconda si passa alla
modellazione 3D del pezzo mediante software CAD e allimplementazione della
geometria ottenuta nel solutore agli elementi finiti; successivamente verranno descritti i passaggi e le iterazioni necessari a simulare le opportune condizioni al
contorno legate alle ipotesi di carichi e vincoli, la scelta dellelemento finito pi
consono alla corretta rappresentazione del campo di spostamenti nodali e la generazione della mesh sulle aree importate; in fase di Post Processing, verranno poi
determinate le zone con massima concentrazione degli sforzi, quelle in corrispondenza del massimo valore del campo di spostamenti, la curva carico-spostamento
ottenuta per variazione incrementale del carico F ed in ultimo il valore Fy cui
corrisponde la plasticizzazione della boccola.
Si tiene a sottolineare come limpiego del metodo numerico agli elementi finiti
non voglia proporsi come via definitiva allindagine di carattere meccanico, quanto, piuttosto, come valido strumento di supporto allapproccio sperimentale nel
merito della determinazione di tensioni e deformate.
Nella tecnica delle ferrovie si definisce sala montata linsieme costituito da due
ruote e dallasse corrispondente (assile o sala) di un veicolo ferroviario. Lassile
ruota allinterno di boccole ferroviarie che fungono da collegamento al carrello
attraverso un sistema di molle e smorzatori pneumatici alloggiati in opportune
sedi cilindriche. In considerazione dellambito dimpiego e quindi degli elevati
requisiti di sicurezza ed affidabilit cui devono rispondere, le boccole sono oggetto
di elevato interesse ingegneristico [fig.2].
2.1
Quando si parla di veicoli ferroviari, si ha a che fare con corpi dallelevata caratteristica inerziale. Per un vagone passeggeri, in letteratura, si stima un peso
medio di poche decine di tonnellate (40 50 tonnellate).
Ipotizzando la presenza di due carrelli per cassa e un totale di quattro assili,
le boccole devono sopportare carichi nellordine delle poche unit di tonnellate
(quindi decine di migliaia di Newton).
Nel caso in esame il carico assegnato F = 7000 [N], notevolmente al di sotto
di quanto sopra stimato. Nello schema in fig.3, F rappresentato come carico
concentrato.
In realt, piuttosto che un carico concentrato, laccoppiamento rotoidale albero/boccola comporta lassunzione di una pressione di contatto, P , uniformemente
Z
F =
P sindA
(1)
dA = bRd
Tale relazione facilmente intuibile dallo schema in fig.4 :
(2)
Z
F =
P bRsind
(3)
P =
F
2bR
(4)
Modellazione 3D
La fase preliminare nella definizione di un problema agli elementi finiti costituita dalla modellazione geometrica del pezzo in esame.
Per geometrie relativamente semplici, con spiccate caratteristiche di simmetria,
sufficiente leditor incluso nel solutore agli elementi finiti, Mechanical APDL.
Il software consente di creare linee, curve e superfici partendo da keypoints, le
unit geometriche elementari. Questi vengono individuati rispetto a un sistema
di riferimento cartesiano. Tale impostazione mostra fin da subito i limiti di una
modellazione rigida e poco flessibile che necessita di una conversione delle quote
di definizione rispetto allorigine del sistema dassi. A questa problematica si aggiunge la difficolt nella modifica della geometria dovuta alla relazione gerarchica
tra keypoints, linee e superfici. In sostanza non possibile eliminare da una superficie, una linea e quindi i keypoints che vi appartengono.
Nel caso di geometrie ben pi articolate e dalla scarsa tendenza ad una rappresentazione simmetrica, si preferisce luso di software CAD 3D specifici. I tool
di editing avanzati, linterfaccia grafica e la possibilit di intervenire direttamente sullelemento che si vuole modificare, sono ragioni sufficienti per giustificarne
lutilizzo. La modellazione della boccola ferroviaria stata eseguita mediante il
software Catia V5R18.
A partire dal disegno di particolare, si sono estrapolate le quote relative al-
la superficie mediana del pezzo e talvolta sono state assunte quelle non direttamente ricavabili. Si altres sfruttata la simmetria planare per snellire la
rappresentazione tridimensionale e alleggerire il carico computazionale in vista
dellimplementazione in ambiente APDL. Il Part Design realizzato quello in
fig.5:
Figura 6: Keypoints
10
Figura 7: Linee
Figura 8: Aree
11
Il metodo degli elementi finiti un procedimento di discretizzazione che, attraverso luso di un modello matematico e di tecniche di calcolo di tipo numerico,
rende possibile lo studio di problemi particolarmente complessi.
Sulla base delle equazioni fondamentali che reggono il fenomeno allo studio, mediante una opportuna approssimazione delle variabili in gioco, viene ricercata
una soluzione che, pur non essendo esatta, fornisce indicazioni utili per lanalisi
in problemi la cui soluzione per via analitica, coi metodi classici, risulterebbe
onerosissima quandanche fosse possibile.
Per quanto riguarda la meccanica delle strutture possono essere affrontati problemi lineari elastici, ma anche problemi di elasticit non lineare, di plasticit
e di viscoplasticit, problemi statici, stazionari, dinamici ed anche di meccanica
impulsiva.
4.1
12
Per ognuno di essi si considerano sei gradi di libert: le traslazioni lungo gli
assi X, Y e Z e le relative rotazioni. Tale elemento considera gli effetti di deformazione trasversale dovuta a taglio, disaccoppiando la rotazione della generica
sezione dallo spostamento in direzione Z.
La presenza di superfici curve nella definizione geometrica della boccola, rende di
maggiore interesse tale elemento in quanto contiene al suo interno una formulazione avanzata che tiene conto degli effetti dovuti alla loro presenza.
Si rendono note di seguito le assunzioni e le raccomandazioni che la scelta di tale
elemento comporta.
Si raccomanda di non utilizzare tale elemento nella forma triangolare degenere, soprattutto nelle aree soggette ad elevati gradienti di tensione;
non sono ammessi elementi di cui non esplicitamente fornito lo spessore;
la tensione z sempre pari a zero.
13
14
4.2
Lobiettivo del metodo degli elementi finiti arrivare a scrivere per un certo
numero di elementi significativi la relazione di rigidezza
F = K f
e di poter scrivere delle relazioni che permettono di esprimere il campo degli
spostamenti, delle deformazioni e delle tensioni in tutto lelemento, a partire dai
valori degli spostamenti nodali. indubbia quindi limportanza che riveste la
matrice di rigidezza K per la corretta definizione del problema. Questa, a
sua volta, dipende fortemente dalle caratteristiche del materiale e in particolare
dai moduli di elasticit longitudinale, E, e di contrazione laterale, . Per quanto
concerne il modulo di elasticit tangenziale, G, questo risulta essere funzione di E,
, nonch, per quanto si apprende dallinformativa relativa allelemento SHELL281, da un coefficiente correttivo K = 5/6 e dallo spessore della sezione.
Dal Main men dellAPDL si selezionano dunque le voci
Prepro./MaterialProps/MaterialModels/Structural/Linear/Elastic/Isotropic e
si inseriscono i valori caratteristici della ghisa sferoidale GS5512 [fig.12]
15
4.3
Carichi e vincoli
Nel paragrafo relativo allo schema dei carichi agenti stata ricavata la relazione
tra la pressione di contatto, P, e il carico concentrato assegnato F = 7000 [N].
Dalla 4, noti b ed R, si ha dunque P = 369666 [Pa]. Aver sfruttato la simmetria
del modello per alleggerire il carico computazionale, introduce il problema di renderlo opportunamente noto al solutore. A tale scopo si selezionano gli elementi
rispetto ai quali imporre la simmetria.
Dai comandi Select/Entities/Lines/ByLocation,Ycoordinates si selezionano tutte le linee sul piano di simmetria X-Z [fig.13]:
Per una corretta formulazione del problema non sufficiente imporre i carichi
esterni, ma necessario ben vincolare il sistema. Il corretto vincolamento fondamentale nellanalisi FEM. Senza limposizione dei vincoli, la matrice di rigidezza,
K , risulterebbe singolare e il metodo non porterebbe ad alcuna soluzione.
La simmetria del problema si esplica anche in tale ambito. Per la natura stessa
del carico applicato la risultante delle forze nella direzione Y nulla, ragion per
cui non richiesto alcun vincolo che impedisca la UY ; diversamente nella direzione Z necessario impedire lo spostamento UZ , ponendo il vincolo sulla sede
dappoggio delle sospensioni; eventuali spostamenti in direzione X sono impediti
dai vincoli posti in due punti lungo la superficie dappoggio sagomata. I vincoli
sono rappresentati da frecce di colore celeste in fig.15:
17
4.4
18
19
4.5
Studio di sensitivit
Lidea quella di mettere in relazione i parametri critici del materiale, la tensione di snervamento, Y , o quella di rottura, R , ottenuti con le semplici prove
monoassiali di trazione o compressione, con la resistenza dellelemento soggetto
ad uno stato di tensione in genere biassiale o triassiale.
A questo scopo, in base allosservazione sperimentale del meccanismo fisico con
cui il materiale giunge allo stato limite, sono state sviluppate diverse teorie che
prendono il nome di criteri di resistenza. In particolare, i criteri di resistenza
20
forniscono combinazioni delle tensioni effettivamente agenti, dette Tensioni equivalenti eq = f (1 , 2 , 3 ) o eq = g(x , y , z , xy , yz , zx ) che possono essere
confrontate con le tensioni di snervamento e/o rottura del materiale. Il cedimento in un punto della struttura si verifica se la tensione equivalente raggiunge il
valore limite di snervamento o rottura, cio se eq = lim .
Il punto scelto sul quale andr ad agire la prova di sensitivit il Keypoint 25,
locato sullo spigolo di intersezione tra la superficie cilindrica, sede dellalbero, e
quella piana di collegamento con la sede della sospensione [fig.19].
ti infine diagramma4eq %
Edge Length
eq Von Mises
[m]
[N/mm2 ]
0,01
2,71
rappresentativa di uno
0,009
2,73
0,738
0,008
2,75
0,732
0,007
2,76
0,363
0,006
2,79
1,086
eq corrispondenti, nel
0,005
2,83
1,433
0,004
2,88
1,767
serva immediatamente
0,003
2,96
2,777
0,002
3,11
5,067
10
0,001
3,46
11,254
11
0,000 95
3,49
0,867
It.ne
ti in fig.20 associando
all i-esima iterazione,
rispondenza di EL =
0, 001 [m]. Da questa
osservazione ragionevole aspettarsi che la relativa mesh generi maggiore
accuratezza dei risultati.
22
Post Processing
Caratterizzando la trama della mesh con elementi di lato pari a 0,00095 [m], a
parit di condizioni di carico e vincoli visti prima, si lancia il solutore e si analizzano i risultati ottenuti.
Dalla voce Gen.Postpro./PlotResults/Contourplot/NodalSol/VonMisesStress ,
si risale alla mappatura delle tensioni equivalenti di Von Mises calcolate come
media dei valori nei nodi comuni a pi elementi. La colorazione blu indica i
valori pi bassi, per poi passare allazzurro, al verde, per il giallo, arancio fino
al rosso ad indicare quelli pi alti. Dalla rappresentazione grafica delle tensioni
si individuano le zone meritevoli dattenzione. La prima una concentrazione
puntuale di tensioni nel KP59, non rappresentativa di alcuna criticit, poich
dovuta alla spigolosit delle superfici convergenti che comporta unamplificazione
del gradiente locale di tensioni [fig.21]:
23
Completamente diverso il caso in corrispondenza dello spigolo allintersezione tra la superficie cilindrica e quella piana di collegamento con la sede della
sospensione [fig.22]:
Qui, infatti, il gradiente di tensione si estende in una zona pi ampia e possibilmente rappresentativa della comparsa dello snervamento.
Per una lettura critica dei valori di tensione equivalente di Von Mises possibile
confrontare la Nodal Solution con la Element Solution. Questultima, infatti, non
eseguendo lo Smoothing dei valori tra i nodi adiacenti, presenter variazioni nello
stato di sforzo tanto minori quanto pi fitta ed omogenea la distribuzione della
mesh. Per la presente mesh si rileva, in tal proposito, piena concordanza dei
valori tensionali rilevati coi due tipi di soluzione.
Dal comando QueryResults/SubgridSol/Stress/VonMises , si risale alla massima
tensione equivalente, eq = 10, 1 [MPa], cui la zona critica soggetta [fig.23].
24
Dal percorso NodalSol./DOFSolution/DisplacementVectorSum si determina, invece, il campo degli spostamenti come rappresentato in fig.24. Il valore
massimo, in corrispondenza della zona di colore rosso, pari a 8,02E-06 [m].
25
5.1
Curva carico/spostamenti
Questa operazione comporta un sostanziale alleggerimento del carico computazionale sulla CPU che, da 251310 elementi (EL = 0,00095 [m]) passa ora ad
elaborarne 6698. A ci si aggiunga la piena corrispondenza dei valori di tensione
ottenuti nella stessa zona critica. Pi precisamente si rileva una tensione equivalente di Von Mises eq = 10, 2 [MPa], con uno scarto percentuale rispetto al
valore precedentemente calcolato dello 0,99 % [fig.26].
26
F
2bR
27
5.1.1
Iterazione 1
5.1.2
Iterazione 2
28
5.1.3
Iterazione 3
5.1.4
Iterazione 4
29
5.1.5
Iterazione 5
5.1.6
Iterazione 6
30
5.1.7
Iterazione 7
5.1.8
Iterazione 8
31
5.1.9
Iterazione 9
5.1.10
Iterazione 10
32
5.1.11
Iterazione 11
5.1.12
Iterazione 12
33
5.1.13
Iterazione 13
34
5.1.14
Snervamento
Quindi il carico F13 = 303000 [N], rappresenta il limite teorico oltre il quale
la boccola entra in campo plastico. E possibile condensare i risultati ottenuti
nella tabella 2. In ultimo si riporta il diagramma Carico / Spostamento, recante
in ascissa gli spostamenti espressi in [m] e in ordinata i carichi corrispondenti
espressi in [N]. Landamento lineare della curva lulteriore prova che la linearit
imposta al problema elastico mediante Elementi Finiti, produce risultati anchessi
coerenti a tali ipotesi.
35
Iterazione
Carico
Pressione
Spostamento
[N]
[N/m2 ]
[m]
5000
264047,317
5,73E-06
7000
369666,244
8,02E-06
11000
580904,098
1,26E-05
17000
897760,8787
1,95E-05
25000
1320236,586
2,86E-05
35000
1848331,221
4,01E-05
47000
2482044,782
5,39E-05
61000
3221377,271
6,99E-05
77000
4066328,686
8,82E-05
10
95000
5016899,028
1,09E-04
11
115000 6073088,297
1,32E-04
12
200000 10561892,69
2,29E-04
13
303000 16001267,43
3,47E-04
36
Considerazioni finali
37
38