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UNIVERSIT DEL SALENTO

FACOLT DI INGEGNERIA
CORSO DI LAUREA IN
INGEGNERIA MECCANICA

Progettazione e dimensionamento
di un impianto a ventilconvettori
per la climatizzazione invernale ed estiva
di un edificio ad uso scolastico

Docente:
Prof. Ing. Paolo Maria Congedo
Paolo Martina
20022171

ANNO ACCADEMICO 2014/2015

Indice
INTRODUZIONE.1

CAPITOLO 1
Il caso di studio..2
1.1 Ubicazione e descrizione delledificio..2
1.2 Dati climatici...11
1.3 Definizione dellinvolucro edilizio12
1.3.1 Stratigrafia dei muri..14
1.3.2 Scelta degli infissi18
1.3.3 Individuazione dei ponti termici..23

CAPITOLO 2
Carichi termici.24
2.1 Calcolo dei carichi termici invernali..24
2.1.1 Dispersione termica di progetto per trasmissione24
2.1.2 Dispersione termica di progetto per ventilazione36
2.1.3 Potenza di ripresa..40
2.1.4 Carico termico invernale di progetto.42
2.2 Calcolo dei carichi termici estivi.43
2.2.1 Calcolo delle aree in ombra43
2.2.2 Radiazione solare attraverso il vetro.45
2.2.3 Trasmissione di calore attraverso i vetri.52
2.2.4 Trasmissione di calore attraverso le strutture opache..54
2.2.5 Apporto termico per infiltrazione73
2.2.6 Apporto termico dovuto a persone, apparecchiature e illuminazione73
2.2.7 Carico termico estivo di progetto76

CAPITOLO 3
Impianti di condizionamento.78
3.1 Dimensionamento dei terminali dellimpianto a ventilconvettori78

CAPITOLO 4
Dimensionamento della rete idrica.86
4.1 Analisi delle perdite di carico nei ventilconvettori.87
4.1.1 Perdite di carico distribuite..87
4.1.2 Perdite di carico concentrate90
4.2 Analisi delle perdite di carico nei collettori94
4.2.1 Collettore per limpianto a ventilconvettori..94
4.3 Perdite di carico nei circuiti principali..102
4.3.1 Scelta della pompa di circolazione105
4.4 Rete idrico-sanitaria107
4.4.1 Dimensionamento dei tubi112
4.4.2 Dimensionamento del bollitore..116
4.4.3 Volume del serbatoio per lacqua calda sanitaria.117
4.4.4 Scelta del bollitore e della pompa di calore.118

CAPITOLO 5
Dimensionamento dellimpianto solare termico..121
5.1 elementi dellimpianto121
5.1.1 Pannelli solari.121
5.1.2 Serbatoio daccumulo.122
5.1.3 Gruppo di circolazione del fluido vettore.123
5.2 Regolazione del circuito solare..124
5.3 Luogo e modalit di installazione dei pannelli solari..125
5.4 Grandezze utili al dimensionamento dei pannelli.127
5.5 Scelta degli elementi dellimpianto..128

CAPITOLO 6
Caratteristiche dellimpianto..129
6.1 Lay-Out dellimpianto129
6.2 Regolazione dellimpianto130

Introduzione
Col presente lavoro si propone una dettagliata descrizione delle varie fasi di progettazione di un
impianto di condizionamento per un edificio adibito ad uso scolastico, sito a Bari.
Il Capitolo 1 suddiviso in tre sezioni, in cui viene analizzato il caso di studio: ubicazione, dati
climatici della zona considerata e definizione dellinvolucro edilizio (stratigrafia dei muri, scelta degli infissi ed individuazione dei ponti termici), completo del computo termo-igrometrico e delle trasmittanze per le varie strutture, in conformit ai limiti disposti dalla legge in materia.
Il Capitolo 2 presenta, invece, due sezioni: nella prima sono stati valutati i carichi termici di progetto invernali, mentre nella seconda le rientrate di calore estive, in relazione alla destinazione
duso dei locali. Sfruttando queste informazioni, nel Capitolo 3, si proceduto a dimensionare
limpianto a fancoil adatto agli ambienti da climatizzare.
Nel Capitolo 4 stata dimensionata la rete idrica sia per lacqua sanitaria che per limpianto Fancoil, facendo riferimento ad un collettore per ogni piano e calcolando la prevalenza e la portata necessarie ad assicurare il loro corretto funzionamento tanto nella stagione estiva quanto in quella invernale.
Nel Capitolo 5, poi, stato dimensionato limpianto solare termico che, integrato alla pompa di calore utilizzata per limpianto a ventilconvettori, risulta utile anche alla fornitura di acqua calda sanitaria.
Nel Capitolo 6 stato infine possibile definire interamente limpianto, costituito dal circuito FanCoil alimentato dalla pompa di calore e da una pompa di circolazione, dal serbatoio Tank-in-Tank
che contiene sia lacqua necessaria al corretto funzionamento dellimpianto di climatizzazione che
lacqua calda sanitaria e dal gruppo di circolazione del solare con i relativi pannelli. I software utilizzati sono Office 2010, AutoCAD 2009, PAN 5.1, ArchiCAD 15, Solar-T 2.2.

Capitolo 1
Il caso di studio
1.1 Ubicazione e descrizione delledificio
Ledificio in questione situato nella periferia di Bari e si configura come succursale del Liceo
Scientifico Statale Enrico Fermi, sito in Via R. Bovio, 19. La nuova succursale sar edificata in
Viale Japigia, a soli 2.03 km dalla sede principale, con la facciata principale orientata a Est.

Figura 1.1: Localizzazione geografica del Liceo Scientifico Enrico Fermi.

La struttura si sviluppa in altezza per tre piani, uno interrato adibito a deposito e sala macchine e
due esterni che ospitano le aule e gli spazi ricreativi, ciascuno di altezza interna pari a 3 m. Ai fini
dellefficientamento energetico le rampe di scale interne che collegano il Piano Interrato al Piano
Terra e il Primo Piano al Terrazzo, sono state opportunamente separate dagli ambienti riscaldati
per mezzo di muri divisori e infissi ad alta tenuta. Laccesso dal Piano Terra al Primo Piano, invece, consentito da una rampa di scale che affaccia direttamente i due ambienti riscaldati e non necessita, quindi, di particolari attenzioni. Per venire contemporaneamente incontro allesigenza di
disporre ledificio di unopportuna uscita demergenza e di limitare gli apporti termici estivi per
trasmissione diretta attraverso mura e finestre, stata progettata una balconata perimetrale per le
facciate Nord, Sud e Ovest. Laccesso al cortile posteriore avviene per mezzo di due rampe di scale
demergenza. Il Piano Interrato collegato allesterno tramite due rampe con saracinesca. Nella definizione della planimetria sono state rispettate le imposizioni del D.M. del 18/12/1975, che prescrivono le norme tecniche per ledilizia scolastica.
Per quanto riguarda gli spazi didattici, le classi sono state divise fra Piano Terra e Primo Piano in
funzione del ciclo di appartenenza:

Il piano terra ospita le classi 4aA, 4aB, 4aC per un totale di 25 alunni, un laboratorio di
scienze, la portineria oltre ai bagni per gli alunni/professori (uomini e donne/disabili);

Il primo piano ospita le classi 5aA, 5aB, 5aC per un totale di 25 alunni, laula insegnanti e i
bagni per gli alunni/professori (uomini e donne/disabili);

Il piano interrato, che in accordo con il D.M. del 18/12/1975 non contiene locali accessibili
agli alunni, ospita larchivio didattico della struttura, il vano tecnico con centrale idraulica/elettrica ed un deposito contenente sia del materiale didattico, sia del materiale utile a
tecnici e personale ATA per la manutenzione ordinaria degli impianti e per la pulizia
delledificio.

Dopo aver definito completamente la planimetria delledificio, si pu determinare lo stato (riscaldato R, non riscaldato NR), la temperatura di progetto e le dimensioni caratteristiche in termini
di superficie e volume per ogni ambiente, oltre al fattore di riduzione della temperatura (bu) per i
locali non riscaldati. Di seguito riportato anche il numero previsto di persone presenti nel locale.

AMBIENTE

STATO

int, inv
[C]

int, est
[C]

Ai

Vi

[m2]

[m3]

SCANTINATO

N.R.

N.D.

N.D.

126,77

342,77

VANO SCALA F(-1 - 0)

N.R.

N.D.

N.D.

N.D.

CORRIDOIO F(0)

R.

20

26

36,75

110,25

PORTINERIA

R.

20

26

8,05

24,15

LABORATORIO

R.

20

26

9,23

27,7

BAGNO UOMINI F(0)

R.

24

N.D.

8,45

25,35

BAGNO DONNE F(0)

R.

24

N.D.

8,45

25,35

AULA 4 A

R.

20

26

16,9

50,7

AULA 4 B

R.

20

26

14,8

44,41

AULA 4 C

R.

20

26

14,8

44,41

VANO SCALA F(0 - 1)

R.

20

26

3,75

22,5

CORRIDOIO F(1)

R.

20

26

54,2

162,6

AULA INS.

R.

20

26

8,05

24,15

BAGNO UOMINI F(1)

R.

24

N.D.

5,51

16,53

BAGNO DONNE F(1)

R.

24

N.D.

5,51

16,53

AULA 5 A

R.

20

26

17,31

51,92

AULA 5 B

R.

20

26

14,8

44,41

AULA 5 C

R.

20

26

14,8

44,41

N.R.

N.D.

N.D.

N.D.

VANO SCALA F(1 - R)

N persone
N.D.
N.D.

8
N.D.

Figura 1.2: Dati delledificio.

Nelle figure che seguono sono riportate le piantine (Figure 1.3, 1.4, 1.5, 1.6) ed i prospetti schematici delledificio (Figure 1.7, 1.8, 1.9, 1.10).

Figura 1.3: Piantina del Piano Interrato.

Figura 1.4: Piantina del Piano Terra.

Figura 1.5: Piantina del Primo Piano.

Figura 1.6: Piantina del Terrazzo.

Figura 1.7: Prospetto Est delledificio.

Figura 1.8: Prospetto Nord delledificio.

Figura 1.9: Prospetto Ovest delledificio.

Figura 1.10: Prospetto Sud delledificio.

10

1.2 Dati climatici


Per mezzo del software PAN 5.1, sono stati rilevati i dati climatici, la temperatura media annua, la
temperatura di progetto ed i valori di latitudine, longitudine, altezza sul livello del mare per la citt di Bari.
Lescursione termica della citt e la temperatura annua massima sono state invece rilevate dalla
normativa UNI 10349.
Tali dati sono riportati di seguito:

Temperatura esterna di progetto: e=0C

Temperatura media annuale: m,e=16.4C

Temperatura esterna massima: max,e=32.3C

Escursione termica giornaliera massima: max,e=8C

Figura 1.11: Dati climatici per la citt di Bari.

11

1.3 Definizione dellinvolucro edilizio


Nella scelta dei pacchetti murari e degli infissi hanno contribuito criteri di carattere sia energetico
che funzionale in osservanza delle norme statali e regionali sui limiti di trasmittanza (DPR 59/09)
e della necessit di fornire il giusto isolamento acustico alle aule e alle zone di studio.

Figura 1.12: Valori massimi di trasmittanza secondo DPR 59/09.

Sono stati anzitutto scelti i materiali da utilizzare per la costruzione dello stabile, ponendo particolare attenzione ad un buon isolante acustico, necessario per limitare le contaminazioni acustiche fra
aule differenti e consentire quindi un sereno svolgimento delle attivit didattiche.

12

Materiale

Spessore
[m]

Conduttivit
[W/m K]

Resistenza

Malte di gesso per intonaci o


in pannelli

0,01

0,35

0,029

Laterizi alveolati sp. 20 cm

0,2

0,426

0,47

Poliuretano in lastre ricavate


da blocchi

0,08

0,032

2,5

Laterizi pieni sp. 12 cm

0,12

0,8

0,15

Pannelli di fibre di legno duri


ed extraduri

0,015

0,18

0,083

Lana di vetro

0,08

0,032

2,5

Bitume polimero su PPl sp.4


mm.

0,004

0,3

0,013

CLS con aggregato naturale per


pareti interne o esterne
protette

0,4

1,162

0,344

Piastrelle in ceramica

0,01

0,01

10

CLS generico

0,046

0,38

0,121

11

Travetti e pignatte PSE sp. 23


cm

0,23

0,274

0,84

12

Calcare

0,02

1,5

0,013

13

CLS di argilla espansa per


pareti interne o esterne
protette

0,03

0,168

0,179

14

Laterocemento sp. 18 cm

0,18

0,6

0,3

[m2K/W]

Si sono quindi determinate le trasmittanze termiche Uk [W/m2K] degli elementi delledificio (murature e infissi) e, in accordo con la normativa UNI EN ISO 14683, stato eseguito il calcolo delle
trasmittanze termiche lineari dei ponti termici i [W/m K] e delle loro lunghezze L [m].

13

1.3.1 Stratigrafia dei muri


La struttura presenta:

Una muratura portante esterna lungo tutto il perimetro delledificio, costituita da un pacchetto murario standard: questo composto da due strati di intonaco (uno esterno alla
struttura e laltro interno), uno spessore di isolante centrale e due strati di laterizi di spessore diverso frapposti fra essi, con lo strato meno spesso rivolto verso linterno della struttura (Figura 1.13);

Una muratura portante controterra lungo tutto il perimetro delledificio nel piano interrato,
che presenta uno strato esterno di bitume polimero, uno interno di intonaco inframezzati da
calcestruzzo (Figura 1.14);

Una muratura interna che separa i diversi ambienti, costituita da un pacchetto murario non
standard. Questa presenta una stratigrafia simmetrica rispetto alla sezione longitudinale del
muro, avente allesterno uno strato di intonaco, poi uno di pannelli in fibra di legno e al
centro la lana di vetro che assicura una corretta fonoassorbenza (Figura 1.15);

La copertura piana esterna costituita da un pacchetto comprendente uno strato interno di


intonaco, uno spessore portante di travetti e pignatte, uno strato isolante in lana di vetro,
uno di bitume polimero, oltre allo strato di calcestruzzo, un altro di bitume polimero e a
mattoni in pietra calcarea (Figura 1.16);

I due solai interpiano presentano la medesima stratigrafia. Procedendo dal basso verso la
superficie calpestabile si seguono uno strato di intonaco, lana di vetro, uno strato portante
in laterocemento, un altro di isolante in lana di vetro, il calcestruzzo generico e infine le
piastrelle in ceramica (Figura 1.17);

Il pavimento controterra normato dalla UNI 13370 (Figura 1.18).

14

Figura 1.13: Stratigrafia, trasmittanza e massa superficiale della parete esterna portante.

Figura 1.14: Stratigrafia, trasmittanza e massa superficiale della parete controterra.

15

Figura 1.15: Stratigrafia, trasmittanza e massa superficiale della parete interna.

Figura 1.16: Stratigrafia, trasmittanza e massa superficiale della copertura piana.

16

Figura 1.17: Stratigrafia, trasmittanza e massa superficiale del solaio interpiano.

Figura 1.18: Stratigrafia, trasmittanza e massa superficiale del solaio controterra

17

1.3.2 Scelta degli infissi


Porte
Le porte interne/esterne presentano un telaio in poliuretano, mentre la superficie vetrata costituita da un triplo vetro sodico-calcico inframezzato da intercapedini con Argon (Figura 1.19). Le porte interne/interne sono invece costituite da un telaio in legno duro ed un pannello di legno dabete
con flusso perpendicolare alle fibre (Figura 1.20).

Figura 1.19: Costituzione della superficie vetrata delle porte interne/esterne.

Figura 1.20: Costituzione del pannello in legno delle porte interne/interne.

18

Sono state scelte tre tipologie di porte:


1. La porta interna/esterna principale, a due ante uguali, di dimensioni 1.8 x 2.1 [m 2] (Figura
1.21);
2. La porta interna/esterna demergenza, a due ante uguali, di dimensioni 1.1 x 2.1 [m2] (Figura 1.22);
3. La porta interna/interna ad unanta di dimensioni 0.8 x 2.1 [m2] (Figura 1.23)

Figura 1.21: Dimensioni e trasmittanza della porta principale.

Figura 1.22: Dimensioni e trasmittanza della porta demergenza.

19

Figura 1.23: Dimensioni e trasmittanza delle porte interne.

20

Finestre
Sono state scelte tre tipologie di finestre con costituzione uguale a quella delle porte interne/esterne
(telaio in poliuretano e superficie vetrata in tre strati Figura 1.19). Tale scelta, sebbene dispendiosa, si resa necessaria per rispettare i valori di trasmittanza richiesti, in quanto si preferito
avere delle finestre ampie per favorire lingresso di pi luce solare e di conseguenza facilitare
lattivit didattica. Gli infissi scelti sono:
2

1. Finestra grande a due ante di dimensioni 1.5 x 1.5 [m ] (Figura 1.24);


2

2. Finestra media a due ante di dimensioni 1.5 x 1 [m ] (Figura 1.25);


3. Lucernario per lo scantinato e singola anta 2 x 0.4 [m2] (Figura 1.26);

Figura 1.24: Dimensioni e trasmittanza della finestra pi grande.

21

Figura 1.25: Dimensioni e trasmittanza della finestra media.

Figura 1.26: Dimensioni e trasmittanza del lucernario.

22

1.3.3 Individuazione dei ponti termici


I ponti termici rappresentano delle zone ad alta densit di flusso termico (entrante o uscente) dovute a disomogeneit di carattere geometrico (angoli creati dallintersezione fra pareti) o di materiale (intersezione fra pareti di diversa composizione), che rendono non pi valida lapprossimazione
unidirezionale dello scambio termico.
Tali ponti termici sono determinati seguendo la normativa UNI EN ISO 14683-Coefficiente di trasmissione termica lineica, che descrive un metodo di calcolo semplificato ma sovrastima gli effetti
dei ponti, ponendo in condizioni di sicurezza il calcolo del carico termico. In Figura 1.27 sono riportate le tipologie di ponti termici individuate nella struttura analizzata.

Figura 1.27: Tipologie di ponti termici individuabili nelledificio scolastico.

23

Capitolo 2
Carichi termici
2.1 Calcolo dei carichi termici invernali
Con riferimento alla normativa UNI EN 12831 Metodo di calcolo del carico termico di progetto,
possibile calcolare la dispersione termica totale di progetto per uno spazio (i), HL,i, nel modo seguente:
HL,i = T,i + V,i + RH,i [W]

(2.1)

Dove T,i indica la dispersione termica di progetto per conduzione, V,i la dispersione termica di
progetto per ventilazione e RH,i la potenza di ripresa.

2.1.1 Dispersione termica di progetto per trasmissione


La dispersione termica di progetto per trasmissione per uno spazio riscaldato 8I), T,i, calcolata
come segue:
T,i = (HT,ie + HT,iue + HT,ig + HT,ij) x (int,i e) [W]

(2.2)

Dove:

HT,ie [W/K] = coefficiente di dispersione termica per trasmissione dallo spazio riscaldato (i)
verso lesterno (e) attraverso linvolucro delledificio;

HT,iue [W/K] = coefficiente di dispersione termica per trasmissione dallo spazio riscaldato (i)
verso lesterno (e) attraverso lo spazio non riscaldato (u);

HT,ig [W/K] = coefficiente di dispersione termica per trasmissione verso il terreno, in condizioni di regime permanente, dallo spazio riscaldato (i) verso il terreno (g);

HT,ij [W/K] = coefficiente di dispersione termica per trasmissione dallo spazio riscaldato (i)
a uno spazio adiacente (j) riscaldato ad una temperature significativamente diversa;

int,I [C] = temperature interna di progetto dello spazio riscaldato (i);

e [C] = temperatura esterna di progetto.

24

Dispersioni termiche attraverso linvolucro edilizio coefficiente HT,ie


Il coefficiente di dispersione termica di progetto per trasmissione dallo spazio riscaldato (i) verso
lesterno (e), HT,ie, dipende da tutti gli elementi delledificio e dai ponti termici lineari che separano
lo spazio riscaldato dallambiente esterno, come pareti, pavimento, soffitto, porte e finestre, ed
calcolato come segue
HT,ie =

Ak x Uk x ek +

i x li x ei [W/K]

(2.3)

Dove:

Ak [m2] = area dellelemento delledificio (k);

ek, ei [-] = fattori di correzione per lesposizione, che tengono conto di influssi climatici quali una diversa insolazione, lassorbimento di umidit degli elementi delledificio, la velocit
del vento e la temperatura, a condizione che tali influssi non siano gi stati considerati nella
determinazione dei valori U (EN ISO 6946);

Uk [W/m2 K] = trasmittanza termica dellelemento delledificio (k),

li [m] = lunghezza del ponte termico lineare (l) tra linterno e lesterno;

i [W/m K] = trasmittanza termica lineare del ponte termico lineare (l).

Nelle figure 2.2, 2.3, 2.4 e 2.5 sono riportati i calcoli effettuati per rilevare il coefficiente HT,ie per
lintera struttura.

25

PIANO TERRA

Esposizione

Ak

Uk

[m2]

[W/m2 K]

ek
[-]

i
[W/m K]

li
[m]

ei
[-]

HT,ie
[W/K]

AULA 4 A
Parete esterna

10,14

0,3

1,1

Parete esterna

10,5

0,3

1,2

3,78

2 Finestre

4,5

2,03

1,2

10,962

Ponte parete est. - solaio interp. Sup. (IF6)

3,38

1,1

3,718

Ponte parete est. - solaio interp. Inf. (IF6)

3,38

1,1

3,718

Ponte parete est. - solaio interp. Sup. (B2)

1,05

1,2

6,3

Ponte parete est. - solaio interp. Inf. (IF6)

1,2

Ponte parete est. - parete int. Aula 4 A (IW5)

0,1

1,1

0,33

Ponte parete est. - parete int. Aula 4 A (IW5)


Ponte angolo parete - parete est. (C2)
Ponte 2 finestre (W5)

3,3462

0,1

1,2

0,36

N-O

0,1

1,15

0,345

0,4

12

1,2

5,76
44,6192

AULA 4 B
Parete esterna

8,64

0,3

1,2

2 Finestre

4,5

2,03

1,2

3,1104

Ponte parete est. - solaio interp. Sup. (B2)

1,05

4,38

1,2

5,5188

Ponte parete est. - solaio interp. Inf. (IF6)

4,38

1,2

5,256

Ponte parete est. - Parete Int. Aula 4 B (IW5)

0,1

1,2

0,36

Ponte 2 finestre (W5)

0,4

12

1,2

10,962

5,76
30,9672

AULA 4 C
Parete esterna

8,64

0,3

1,2

3,1104

Parete esterna

10,14

0,3

1,15

3,4983

2 Finestre

2,25

2,03

1,2

Ponte parete est. - solaio interp. Sup. (B2)

1,05

4,38

Ponte parete est. - solaio interp. Inf. (IF6)

Ponte parete est. - solaio interp. Sup. (IF6)

Ponte parete est. - solaio interp. Inf. (IF6)

Ponte parete est. - parete int. Aula 4 C (IW5)


Ponte angolo parete - parete est. (C2)
Ponte 2 finestre (W5)

5,481
1,2

5,5188

4,38

1,2

5,256

4,38

1,15

5,037

4,38

1,15

5,037

0,1

1,15

0,345

N-E

0,1

1,2

0,36

0,4

12

1,2

5,76
39,4035

LABORATORIO SCIENZE
Parete esterna

4,89

0,3

1,15

Parete esterna

11,64

0,3

3,492

1 Finestra

2,25

2,03

1,15

5,252625

Ponte parete est. - solaio interp. Sup. (B2)

1,05

2,38

1,15

2,87385

Ponte parete est. - solaio interp. Inf. (IF6)

2,38

1,15

2,737

Ponte parete est. - solaio interp. Sup. (B2)

1,05

3,88

4,074

Ponte parete est. - solaio interp. Inf. (IF6)

3,88

3,88

S-E

0,1

1,1

0,33

Ponte parete est. - Parete int. Lab. Scienze (IW5)

0,1

0,3

Ponte 1 finestra (W5)

0,4

1,15

2,76

Ponte angolo parete - parete est. (C2)

1,68705

27,386525
BAGNO UOMINI
Parete esterna

7,5

0,3

1,1

Parete esterna

7,89

0,3

2,367

1 Finestra

2,25

2,03

4,5675

Ponte parete est. - solaio interp. Sup. (IF6)

2,5

1,1

Ponte parete est. - solaio interp. Inf. (IF6)

2,5

1,1

2,75

Ponte parete est. - solaio interp. Sup. (B2)

1,05

3,38

3,549

Ponte parete est. - solaio interp. Inf. (IF6)

2,475

2,75

3,38

3,38

S-O

0,1

1,05

0,315

Ponte parete est. - Parete int. Bagno Uomini (IW5)

0,1

0,3

Ponte Finestra (W5)

0,4

Ponte angolo parete - parete est. (C2)

2,4
24,8535

Figura 2.2: Valori del coefficiente HT,ie per gli ambienti del piano terra parte 1.

26

BAGNO DONNE
Parete esterna

5,25

0,3

1,1

1,7325

1 Finestra

2,25

2,03

1,1

5,02425

Ponte parete est. - solaio interp. Sup. (IF6)

2,5

1,1

2,75

Ponte parete est. - solaio interp. Inf. (IF6)

2,5

1,1

2,75

Ponte parete est. - parete int. Bagno Donne (IW5)

0,1

1,1

0,33

Ponte parete est. - parete int. Bagno Donne (IW5)

0,1

1,1

0,33

Ponte Finestra (W5)

0,4

1,1

2,64
15,55675

CORRIDOIO
Parete esterna

0,3

1,1

Parete esterna

4,5

0,3

0,99
1,35

Parete esterna

4,5

0,3

1,15

1,5525

Parete esterna

10,75

0,3

1,2

3,87

Parete esterna

8,7

0,3

1,15

3,0015

Parete esterna

25,74

0,3

7,722

Parete esterna

0,3

1,15

1,035

1 Finestra

1,5

2,03

1,1

3,3495

1 Finestra

1,5

2,03

1,15

3,50175

2 Finestra

2,03

1,15

7,0035

1 Porta

3,78

2,02

1,15

8,78094

Ponte parete est. - solaio interp. Sup. (IF6)

1,5

1,1

1,65

Ponte parete est. - solaio interp. Inf. (IF6)

1,5

1,1

1,65

Ponte Parete est. - Parete int. Corridoio (IW5)

0,1

1,1

0,33

Ponte Parete est. - Parete int. Corridoio (IW5)

0,1

1,1

0,33

Ponte parete est. - solaio interp. Sup. (B2)

1,05

1,5

1,575

Ponte parete est. - solaio interp. Inf. (IF6)

1,5

1,5

Ponte Parete est. - Parete int. Corridoio (IW5)

0,1

0,3

Ponte Parete est. - Parete int. Corridoio (IW5)

0,1

0,3

Ponte parete est. - solaio interp. Sup. (IF6)

1,5

1,15

1,725

Ponte parete est. - solaio interp. Inf. (IF6)

1,5

1,15

1,725

Ponte Parete est. - Parete int. Corridoio (IW5)

0,1

1,15

0,345

Ponte Parete est. - Parete int. Corridoio (IW5)

0,1

1,15

0,345

Ponte parete est. - solaio interp. Sup. (IF6)

3,5

1,2

4,2

Ponte parete est. - solaio interp. Inf. (IF6)

3,5

1,2

4,2

Ponte angolo parete - parete est. (C2)

N-E

0,1

1,2

0,36

Ponte angolo parete - parete est. (C6)

N-E

-0,1

1,2

-0,36

Ponte parete est. - solaio interp. Sup. (B2)

1,05

5,16

1,15

6,2307

Ponte parete est. - solaio interp. Inf. (IF6)

5,16

1,15

5,934

Ponte parete est. - solaio interp. Sup. (IF6)

8,5

8,5

Ponte parete est. - solaio interp. Inf. (IF6)

8,5

8,5

Ponte angolo parete - parete est. (C6)

S-E

-0,1

1,1

-0,33

Ponte angolo parete - parete est. (C2)

S-E

0,1

1,1

0,33

Ponte parete est. - solaio interp. Sup. (B2)

1,05

1,5

1,15

1,81125

Ponte parete est. - solaio interp. Inf. (IF6)

1,5

1,15

1,725

Ponte Parete est. - Parete int. Corridoio (IW5)

0,1

1,15

0,345

Ponte Parete est. - Parete int. Corridoio (IW5)

0,1

1,15

0,345

Ponte finestra (W5)

0,4

1,1

2,2

Ponte 2 Finestre (W5)

0,4

10

1,15

4,6

Ponte 1 Porta (W5)

0,4

7,8

1,15

3,588

Ponte 1 Finestra (W5)

0,4

1,15

2,3
108,41064

Figura 2.3: Valori del coefficiente HT,ie per gli ambienti del piano terra parte 2.

27

PRIMO PIANO

Esposizione

Ak

Uk

[m2]

[W/m2 K]

ek
[-]

i
[W/m K]

li
[m]

ei
[-]

HT,ie
[W/K]

AULA 5 A
Parete esterna

10,86

0,3

1,1

Parete esterna

10,14

0,3

3,042

2 Finestre

4,5

2,03

1,1

10,0485

17,31

0,29

Solaio

3,5838

5,0199

Ponte parete est. - Cop. Piana (B2)

1,05

5,12

1,1

5,9136

Ponte parete est. - Solaio interp. Sup. (B2)

1,05

5,12

1,1

5,9136

Ponte parete est. - Cop. Piana (B2)

1,05

3,38

3,549

Ponte parete est. - Solaio interp. Sup. (B2)

1,05

3,38

3,549

Ponte parete est. - parete int. Aula 5 A (IW5)

0,1

1,1

0,33

0,1

3,38

0,338

Ponte parete est. - parete int. Aula 5 A (IW6)


Ponte parete est. - parete int. Aula 5 A (IW6)
Ponte angolo parete - parete est. (C2)
Ponte 2 Finestre (W5)

0,1

5,12

0,512

S-O

0,1

1,05

0,315

0,4

12

1,1

5,28
47,3944

AULA 5 B
Parete esterna

Solaio

8,64

0,3

1,2

14,8

0,29

3,1104
4,292

4,5

2,03

1,2

10,962

2 Finestre

Ponte parete est. - Cop. Piana (B2)

1,05

4,38

1,2

5,5188

Ponte parete est. - Solaio interp. Sup. (B2)

1,05

4,38

1,2

5,5188

Ponte parete est. - parete int. Aula 5 B (IW5)

0,1

1,2

0,36

Ponte parete est. - parete int. Aula 5 B (IW5)

0,1

1,2

0,36

Ponte parete est. - parete int. Aula 5 B (IW6)

0,1

3,38

0,338

Ponte parete est. - parete int. Aula 5 B (IW6)

0,1

3,38

0,338

Ponte parete est. - parete int. Aula 5 B (IW6)

0,1

4,38

0,438

0,4

12

1,2

Ponte 2 Finestre

5,76
36,996

AULA 5 C
Parete esterna

8,64

0,3

1,2

3,1104

Parete esterna

10,14

0,3

1,15

3,4983

14,8

0,29

4,292

4,5

2,03

1,2

10,962

Solaio
2 Finestre

Ponte parete est. - Cop. Piana (B2)

1,05

4,38

1,2

5,5188

Ponte parete est. - Solaio interp. Sup. (B2)

1,05

4,38

1,2

5,5188

Ponte parete est. - Cop. Piana (R6)

0,7

3,38

1,15

2,7209

Ponte parete est. - Solaio interp. Sup. (IF6))

3,38

1,15

3,887

Ponte parete est. - parete int. Aula 5 C (IW5)

0,1

1,2

0,36

Ponte parete est. - parete int. Aula 5 C (IW5)

0,1

1,15

0,345

Ponte parete est. - parete int. Aula 5 C (IW6)

0,1

3,38

0,338

Ponte parete est. - parete int. Aula 5 C (IW6)

0,1

4,38

0,438

N-E

0,1

1,2

0,36

0,4

12

1,2

Ponte angolo parete - parete est. (C2)


Ponte 2 Finestre

5,76
47,1092

AULA INSEGNANTI
8,05

Solaio

0,29

2,3345

Ponte parete est. - parete int. Aula Ins.(IW6)

0,1

4,64

Ponte parete est. - parete int. Aula Ins. (IW6)

0,1

4,64

0,464
0,464

Ponte parete est. - parete int. Aula Ins. (IW6)

0,1

1,735

0,1735

Ponte parete est. - parete int. Aula Ins. (IW6)

0,1

1,735

0,1735
3,6095

BAGNO UOMINI
Parete esterna

3,39

0,3

1,1

1,1187

1 Finestra

1,5

2,03

1,1

3,3495

5,51

0,29

Solaio

1,5979

Ponte parete est. - Cop. Piana (B2)

1,05

1,63

1,1

1,88265

Ponte parete est. - Solaio interp. Sup. (B2)

1,05

1,63

1,1

1,88265

Ponte parete est. - parete int. Bagno Uomini (IW5)

0,1

1,1

0,33

Ponte parete est. - parete int. Bagno Uomini (IW5)

0,1

1,1

0,33

Ponte parete est. - parete int. Bagno uomini (IW6)

0,1

1,63

0,163

Ponte parete est. - parete int. Bagno uomini (IW6)

0,1

3,38

0,338

Ponte parete est. - parete int. Bagno uomini (IW6)

0,1

3,38

0,338

0,4

1,1

Ponte 1 Finestra (W5)

2,2
13,5304

Figura 2.4: Valori del coefficiente HT,ie per gli ambienti del primo piano parte 1.

28

BAGNO DONNE
Parete esterna

3,39

0,3

1,1

1,1187

Parete esterna

10,14

0,3

1,2

3,6504

1 Finestra

1,5

2,03

1,1

3,3495

5,51

0,29

Solaio

1,5979

Ponte parete est. - Cop. Piana (B2)

1,05

1,63

1,1

1,88265

Ponte parete est. - Solaio interp. Sup. (B2)

1,05

1,63

1,1

1,88265

Ponte parete est. - Cop. Piana (B2)

1,05

3,38

1,2

4,2588

Ponte parete est. - Solaio interp. Sup. (B2)

1,05

3,38

1,2

4,2588

Ponte parete est. - parete int. Bagno Donne (IW5)

0,1

1,1

0,33

0,1

3,38

0,338

Ponte parete est. - parete int. Bagno Donne (IW6)


Ponte parete est. - parete int. Bagno Donne (IW6)
Ponte angolo parete - parete est. (C2)
Ponte 1 Finestra (W5)

0,1

1,63

0,163

N-O

0,1

1,15

0,345

0,4

1,1

2,2
25,3754

CORRIDOIO
Parete esterna

0,3

1,1

0,99

Parete esterna

2,19

0,3

1,2

0,7884

Parete esterna

14,19

0,3

4,257

Parete esterna

9,75

0,3

1,15

3,36375

Parete esterna

10,95

0,3

1,2

3,942

Parete esterna

10,98

0,3

1,15

3,7881

Parete esterna

25,5

0,3

7,65

Parete esterna

0,3

1,15

1,035

Solaio

57,95

0,29

16,8055

1 Finestra

1,5

2,03

1,1

3,3495

1 Porta

2,31

2,01

4,6431

1 Finestra

2,25

2,03

1,15

5,252625

2 Finestre

4,5

2,03

1,15

10,50525

1 Finestra

1,5

2,03

1,15

3,50175

1 Porta

2,31

2,01

1,2

Ponte parete est. - Cop. Piana (B2)

1,05

1,5

1,1

1,7325

Ponte parete est. - Solaio interp. Sup. (B2)

1,05

1,5

1,1

1,7325

Ponte parete est. - Cop. Piana (B2)

1,05

5,5

5,775

Ponte parete est. - Solaio interp. Sup. (B2)

1,05

5,5

5,775

Ponte parete est. - Cop. Piana (R6)

0,7

1,15

3,22

Ponte parete est. - Solaio interp. Sup. (IF6)

1,15

4,6

Ponte parete est. - Cop. Piana (R6)

0,7

3,6

1,2

3,024

Ponte parete est. - Solaio interp. Sup. (IF6)

3,6

1,2

4,32

Ponte parete est. - Cop. Piana (B2)

1,05

5,16

1,15

6,2307

Ponte parete est. - Solaio interp. Sup. (B2)

1,05

5,16

1,15

6,2307

Ponte parete est. - Cop. Piana (R6)

0,7

8,5

5,95

Ponte parete est. - Solaio interp. Sup. (IF6)

8,5

8,5

Ponte parete est. - Cop. Piana (B2)

1,05

1,5

1,15

1,81125

Ponte parete est. - Solaio interp. Sup. (B2)

1,05

1,5

1,15

1,81125

Ponte parete est. - parete int. Corridoio (IW5)

0,1

1,1

0,33

Ponte parete est. - parete int. Corridoio (IW5)

0,1

1,1

0,33

Ponte parete est. - parete int. Corridoio (IW5)

0,1

0,3

Ponte parete est. - parete int. Corridoio (IW5)

0,1

1,15

0,345

Ponte parete est. - parete int. Corridoio (IW6)

0,1

3,5

0,35

Ponte parete est. - parete int. Corridoio (IW6)

0,1

3,5

0,35

Ponte parete est. - parete int. Corridoio (IW6)

0,1

10

Ponte parete est. - parete int. Corridoio (IW6)

0,1

0,9

Ponte parete est. - parete int. Corridoio (IW6)

0,1

3,5

0,35

Ponte parete est. - parete int. Corridoio (IW6)

0,1

3,5

0,35
0,33

5,57172

Ponte angolo parete - parete est. (C2)

S-E

0,1

1,1

Ponte angolo parete - parete est. (C2)

N-E

0,1

1,2

0,36

Ponte angolo parete - parete est. (C6)

N-E

-0,1

1,2

-0,36

Ponte angolo parete - parete est. (C6)

S-E

-0,1

1,1

-0,33

Ponte angolo parete - parete est. (C2)

S-E

0,1

1,1

0,33

Ponte 1 Finestra (W5)

0,1

1,1

0,55

Ponte 1 Porta (W17)

0,4

6,4

2,56

Ponte 1 Finestra (W5)

0,1

1,15

0,69

Ponte 2 Finestre (W5)

0,1

12

1,15

1,38

Ponte 1 Finestra (W5)

0,1

1,15

0,575

Ponte 1 Porta (W17)

0,4

6,4

1,2

3,072
149,918595

Figura 2.5: Valori del coefficiente HT,ie per gli ambienti del primo piano parte 2.

29

Dispersioni termiche attraverso uno spazio non riscaldato coefficiente HT,iue


Il coefficiente HT,iue viene calcolato come segue:

HT,iue =

Ak x Uk x bu +

i x li x bu [W/K]

(2.4)

Dove, ai coefficienti gi visti, si aggiunge:

bu [-] = fattore di riduzione della temperatura, che tiene conto della differenza tra la temperatura dello spazio non riscaldato e la temperatura esterna di progetto e varia a seconda del
tipo di vano considerato:

Figura 2.6: Fattore di riduzione bu per il calcolo delle dispersioni attraverso vano non riscaldati.

Nel caso analizzato, oltre al piano interrato (che ospita solo locali non riscaldati), gli unici ambienti
non riscaldati sono i vani scala che collegano il piano interrato al piano terra e il primo piano al
terrazzo.
Nelle Figure 2.7 e 2.8 sono riportati i calcoli effettuati per rilevare il coefficiente HT,iue per lintera
struttura.

30

Ak

Uk

[m2]

[W/m2 K]

bu
[-]

Parete interna Bagno Donne verso Vano scala

4,5

0,34

0,4

Solaio Bagno D. verso Piano Interrato

8,45

0,4

0,6

PIANO TERRA

i
[W/m K]

li
[m]

bu
[-]

HT,iue
[W/K]

BAGNO DONNE
0,612
2,028

Ponte solaio interp. Sup. Bagno D. - Vano scala (IF6)

1,5

0,4

Ponte solaio interp. Inf. Bagno D. - Vano scala (IF6)

1,5

0,4

0,6

0,1

0,4

0,12

Ponte parete int. Bagno D. - Parete int. Vano scala (IW5)

0,6

3,96
PORTINERIA
Parete int. Portineria verso Vano scala

13,92

0,34

0,4

Solaio Portineria verso Piano Interrato

8,05

0,4

0,6

1,89312
1,932

Ponte solaio interp. Sup. Portineria - Vano scala (IF6)

4,64

0,4

1,856

Ponte solaio interp. Inf. Portineria - Vano scala (IF6)

4,64

0,4

1,856

Ponte parete int. Portineria - parete int.Vano scala (IW5)

0,1

0,4

0,12

Ponte parete int. Portineria - parete int.Vano scala (IW5)

0,1

0,4

0,12
7,77712

CORRIDOIO
Parete int. Corridoio verso Vano scala

2,61

0,34

0,4

Solaio Corridoio verso Piano Interrato

42

0,4

0,6

10,08

1,89

2,01

0,4

1,51956

1 Porta

0,35496

Ponte solaio interp. Sup. Corridoio - Vano scala (IF6)

1,5

0,4

Ponte solaio interp. Inf. Corridoio - Vano scala (IF6)

1,5

0,4

0,6

0,1

0,4

0,12

Ponte parete int. corridoio - Parete int. Vano scala (IW5)

0,6

13,27452

Figura 2.7: Valori del coefficiente HT,iue per gli ambienti del piano terra.

Ak

Uk

[m2]

[W/m2 K]

bu
[-]

4,5

0,34

0,4

i
[W/m K]

li
[m]

bu
[-]

Ponte solaio interp. Sup. Aula 5 A - Vano scala (IF6)

1,5

0,4

Ponte solaio interp. Inf. Aula 5 A - Vano scala (IF6)

1,5

0,4

0,6

0,1

0,4

0,12

PRIMO PIANO

HT,iue
[W/K]

AULA 5 A
Parete interna Aula 5 A verso Vano scala

Ponte parete int. Bagno D. - Parete int. Vano scala (IW5)

0,612
0,6

1,932
AULA INSEGNANTI
Parete int. Aula Ins. verso Vano scala

13,92

0,34

0,4

1,89312

Ponte solaio interp. Sup. Aula Ins. - Vano scala (IF6)

4,64

0,4

1,856

Ponte solaio interp. Inf. Aula Ins. - Vano scala (IF6)

4,64

0,4

1,856

Ponte parete int. Aula Ins. - parete int.Vano scala (IW5)

0,1

0,4

0,12

Ponte parete int. Aula Ins. - parete int.Vano scala (IW5)

0,1

0,4

0,12
5,84512

CORRIDOIO
Parete int. Corridoio verso Vano scala

2,61

0,34

0,4

1 Porta

1,89

2,01

0,4

0,35496
1,51956

Ponte solaio interp. Sup. Corridoio - Vano scala (IF6)

1,5

0,4

Ponte solaio interp. Inf. Corridoio - Vano scala (IF6)

1,5

0,4

0,6

0,1

0,4

0,12

Ponte parete int. corridoio - Parete int. Vano scala (IW5)

0,6

3,19452

Figura 2.8: Valori del coefficiente HT,iue per gli ambienti del primo piano.

31

Dispersioni termiche attraverso il terreno coefficiente HT,ig


Il coefficiente di dispersione termica di progetto per trasmissione verso il terreno in condizioni di
regime permanente, HT,ig, dallo spazio riscaldato (i) verso il terreno (g), calcolato come segue:

HT,ig = fg1 x fg2 x

)xG

Ak x Uequiv,k

[W/K]

(2.5)

Dove:

fg1 [-] = fattore di correzione che tiene conto dellinfluenza della variazione annuale della
temperatura esterna;

fg2 [-] = fattore di riduzione della temperatura, che tiene conto della differenza tra la temperatura esterna media annuale e la temperatura esterna di progetto;

Ak [m2] = area dellelemento delledificio (k) a contatto con il terreno;

Uequiv,k [W/m2 K] = trasmittanza termica equivalente dellelemento delledificio (k), determinata in funzione della tipologia del pavimento;

GW [-] = fattore di correzione che tiene conto dellinfluenza dellacqua del sottosuolo: se la
distanza tra la falda freatica considerata e il livello del pavimento del seminterrato (soletta
del pavimento) minore di 1 m, si deve tener conto di tale influenza.

Nel caso in esame, per, il piano interrato non ospita locali riscaldati, per cui in questo caso la
norma stabilisce che il coefficiente di dispersione termica deve essere calcolato tramite il coefficiente
HT,iue: il valore U del pavimento calcolato come per un pavimento senza linfluenza del terreno,
ovvero non si applica lequazione 2.5. Si rimanda quindi alla Figura 2.7.

32

Dispersioni termiche verso o da spazi riscaldati a temperature diverse coefficiente HT,ij


HT,ij esprime il calore scambiato per trasmissione da uno spazio riscaldato (i) a uno spazio adiacente (j) riscaldato a una temperatura significativamente diversa. HT,ij calcolato come segue:

HT,ij =

fij x Ak x Uk [W/K]

(2.7)

Dove:

fij [-] = fattore di riduzione della temperatura che tiene conto della differenza tra la temperatura dello spazio adiacente e la temperatura esterna di progetto;

Ak [m2] = area dellelemento delledificio (k);

Uk [W/m2 K] = trasmittanza termica dellelemento delledificio (k).

Nel caso in esame, fra i diversi ambienti vi sono solo due temperature di progetto diverse: 24C per
i bagni e 20C per tutti gli altri locali riscaldati, per cui si individuano i coefficienti:
fbagno -> altro ambiente =

, ,
,

= 0.166

(2.8)

faltro ambiente -> bagno =

, .
.

= -0.2

(2.9)

Nelle Figure 2.9 e 2.10 sono riportati i fogli di calcolo relativi a tali coefficienti, volutamente omettendo il contributo benefico apportato dagli ambienti pi riscaldati verso quelli meno riscaldati
(con conseguente minorazione del carico HT,ij), al fine di evitare il sottodimensionamento
dellimpianto.

33

Ak

Uk

[m ]

[W/m2 K]

fij
[-]

HT,ij
[W/K]

Parete Bagno D. verso Corridoio

5,61

0,34

0,166

0,3166284

Parete Bagno D. verso Portineria

5,2

0,34

0,166

0,293488

1 Porta verso Corridoio

1,89

2,01

0,166

0,6306174

PIANO TERRA

BAGNO DONNE verso ALTRI AMBIENTI

1,2407338
BAGNO UOMINI verso ALTRI AMBIENTI
Parete Bagno U. verso Corridoio

5,61

0,34

0,166

0,3166284

1 Porta verso Corridoio

1,89

2,01

0,166

0,6306174
0,9472458

Figura 2.9: Valori del coefficiente HT,ij per il piano terra.

Ak

PRIMO PIANO

Uk

[m ]

[W/m K]

fij
[-]

0,34

0,166

0,16932

3,78

2,01

0,166

1,2612348

HT,ij
[W/K]

BAGNO DONNE verso ALTRI AMBENTI


Parete Bagno D. verso Corridoio
1 Porta verso Corridoio

1,4305548
BAGNO UOMINI verso ALTRI AMBIENTI
Parete Bagno U. verso Corridoio

0,34

0,166

0,16932

Parete Bagno U. verso Corridoio

10,14

0,34

0,166

0,5723016

1 Porta verso Corridoio

3,78

2,01

0,166

1,2612348
2,0028564

Figura 2.10: Valori del coefficiente HT,ij per il primo piano.

Si pu a questo punto calcolare la dispersione termica di progetto per conduzione T,i, ricorrendo ai
coefficienti HT,ie, HT,iue, HT,ig e HT,ij ricavati nelle pagine precedenti.

34

PIANO TERRA

HT,ie
[W/K]

HT,iue
[W/K]

HT,ig
[W/K]

HT,ij
[W/K]

int, i
[C]

e
[C]

T,i
[W]

AULA 4 A

44,6192

20

892,384

AULA 4 B

30,9672

20

619,344

AULA 4 C

39,4035

20

788,07

27,386525

20

547,7305

LABORATORIO SCIENZE
BAGNO UOMINI

24,8535

0,9472458

24

619,2178992

BAGNO DONNE

15,55675

3,96

1,2407338

24

498,1796112

CORRIDOIO

108,41064

13,27452

20

2433,7032

PORTINERIA

7,77712

20

155,5424
6554,17161

PRIMO PIANO

HT,ie
[W/K]

HT,iue
[W/K]

HT,ig
[W/K]

HT,ij
[W/K]

int, i
[C]

e
[C]

T,i
[W]

AULA 5 A

47,3944

1,932

20

986,528

AULA 5 B

36,996

20

739,92

AULA 5 C

47,1092

20

942,184

AULA INSEGNANTI

3,6095

5,84512

20

189,0924

BAGNO UOMINI

13,5304

2,0028564

24

372,7981536

25,3754

1,4305548

24

643,3429152

149,918595

3,19452

20

BAGNO DONNE
CORRIDOIO

3062,2623
6936,127769

13490,29938

Figura 2.11: Valori della dispersione termica di progetto per conduzione T,i.

35

2.1.2 Dispersione termica di progetto per ventilazione


La dispersione termica di progetto per ventilazione, v,i, per uno spazio riscaldato (i) calcolata
come segue:
v,i = Hv,i x (int,i e)[W]

(2.10)

Dove Hv,i [W/K] il coefficiente di dispersione termica di progetto per ventilazione.


Tale coefficiente, per uno spazio riscaldato (i) calcolato come segue:
Hv,i = x x Cp/3600[W/K]

(2.11)

Dove:

[m3/h] = portata daria dello spazio riscaldato (i);

[kg/m3] = densit dellaria a temperatura int,i;

Cp [kj/kg K] = capacit termica specifica dellaria a temperatura int,i.

Assumendo costanti i valori di e Cp, lequazione precedente si riduce a:


Hv,i = 0.34 x [W/K]

(2.12)

Per calcolare il valore di tale coefficiente si considera lassenza dellimpianto di ventilazione. Si calcola la portata di immissione nellambiente come:
= max( , ; , ) [m3/h]

(2.13)

Dove:

, indica la portata daria per infiltrazione indotta dal vento e dalleffetto camino
sullinvolucro delledificio:
3
, = 2 x Vi x n50 x ei x i [m /h]

(2.14)

Con:

Vi [m3] = volume dellambiente riscaldato;

n50 [h-1] = tasso orario di ventilazione risultante dalla differenza di pressione di 50 [Pa] tra
linterno e lesterno delledificio, compresi gli effetti delle prese daria (Figura 2.12);

ei [-] = coefficiente di schermatura (Figura 2.13);

i [-] = fattore di correzione per laltezza, che tiene conto della maggiore velocit del vento
allaumentare dellaltezza delledificio (Figura 2.14).

36

Figura 2.12: Valori del coefficiente n50 al variare della tenuta dellinvolucro edilizio.

Figura 2.13: Valori del coefficiente di schermatura ei.

Figura 2.14: Valori del fattore di correzione per laltezza i.

37

, indica la portata minima di aria richiesta per questioni igieniche:


, = nmin x Vi [m3/h]

(2.15)

Dove nmin [h-1] il tasso minimo orario di ventilazione esterna (Figura 2.15).

Figura 2.15: Valori del coefficiente nmin al variare della destinazione duso delledificio.

In figura 2.16 riportato il calcolo di tutti i valori sopracitati, compreso quello finale della dispersione termica di progetto per ventilazione v,i.

38

Figura 2.16: Calcolo della dispersione termica di progetto per ventilazione v,i.

39

27,7

LABORATORIO SCIENZE

1,8

0,5

176,528
150,994
150,994
82,11
269,7696
269,7696
552,84

0
0
0
0
0
0
0

20
20
20
20
24
24
20

8,8264
7,5497
7,5497
4,1055
11,2404
11,2404
27,642

25,96
22,205
22,205
12,075
33,06
33,06
81,3

5,60736
4,79628
4,79628
0
1,19016
1,19016
17,5608

1
1
1
1
1
1
1

0,03
0,03
0,03
0
0,02
0,02
0,03

1,8
1,8
1,8
1,8
1,8
1,8
1,8

0,5
0,5
0,5
0,5
2
2
0,5

51,92
44,41
44,41
24,15
16,53
16,53
162,6

AULA 5 A

AULA 5 B

AULA 5 C

AULA INSEGNANTI

BAGNO UOMINI

BAGNO DONNE

CORRIDOIO

3505,9372

1653,0052

V,i
[W]
e
[C]
int,i
[C]
HV,i
[W/K]

V'min,i
[m3/h]

V'inf,i
[m3/h]

i
[-]

ei
[-]

PRIMO PIANO

n50

1852,932

82,11

374,85

413,712

413,712

94,18

150,994

150,994

172,38

V,i
[W]

[h-1]

e
[C]

nmin

20

20

24

24

20

20

20

20

int,i
[C]

[h-1]

4,1055

18,7425

17,238

17,238

4,709

7,5497

7,5497

8,619

HV,i
[W/K]

12,075

55,125

50,7

50,7

13,85

22,205

22,205

25,35

[m3/h]

V'min,i

11,907

1,8252

1,8252

1,9944

4,79628

4,79628

5,4756

[m /h]

V'inf,i

Vi

i
[-]

[m3]

0,03

0,02

24,15

1,8

1,8

PORTINERIA

2
0,5

25,35

0,02

0,02

0,03

0,03

0,03

110,25

1,8

1,8

1,8

1,8

1,8

ei
[-]

CORRIDOIO

0,5

0,5

0,5

0,5

[h ]

-1

n50

BAGNO DONNE

25,35

44,41

AULA 4 C

BAGNO UOMINI

50,7
44,41

AULA 4 B

[h ]

-1

[m ]

nmin

Vi

AULA 4 A

PIANO TERRA

2.1.3 Potenza di ripresa


La potenza di ripresa RH,i richiesta per compensare gli effetti del riscaldamento intermittente
calcolata come:
RH,i = Ai x fRH [W]

(2.16)

Dove:

Ai [m2] = area del pavimento dello spazio riscaldato;

fRH [W/m2] = fattore di correzione dipendente dal tempo di riscaldamento successivo e dal
calo della temperatura interna previsto durante il periodo di inattivit (Figura 2.17).

Figura 2.17: Valori del fattore di ripresa fRH per un periodo di inattivit di 12 h.

Poich il periodo di attivit nella scuola si svolge dalle 7:00 di mattina a circa le 19:00 di sera, il
prospetto scelto adeguato per coprire un periodo di inattivit di 12h. Inoltre gli infissi montati
hanno unelevata tenuta, per cui difficile che la temperatura discenda per pi di 3 [K] a causa
dellabbassamento termico notturno. La massa superficiale delledificio inoltre elevata, e il tempo
di ripresa stato fissato a 2 h per tutti gli ambienti. In questo modo si determinato il valore del
coefficiente fRH = 16 [W/m2].
In Figura 2.18 riportato il calcolo della potenza di ripresa RH,i.

40

Ak

fRH

[m ]

[W/m ]

RH,i
[W]

AULA 4 A

16,9

16

270,4

AULA 4 B

14,8

16

236,8

AULA 4 C

14,8

16

236,8

LABORATORIO SCIENZE

9,23

16

147,68

BAGNO UOMINI

8,45

16

135,2

BAGNO DONNE

8,45

16

135,2

CORRIDOIO

36,75

16

588

PORTINERIA

8,05

16

128,8

PIANO TERRA

1878,88

Ak

fRH

[m ]

[W/m ]

RH,i
[W]

AULA 5 A

17,31

16

276,96

AULA 5 B

14,8

16

236,8

AULA 5 C

14,8

16

236,8

AULA INSEGNANTI

8,05

16

128,8

BAGNO UOMINI

5,51

16

88,16

BAGNO DONNE

5,51

16

88,16

CORRIDOIO

54,2

16

867,2

PRIMO PIANO

1922,88

3801,76
Figura 2.18: Calcolo della potenza di ripresa RH,i.

41

2.1.4 Carico termico invernale di progetto


A questo punto possibile determinare il carico termico invernale complessivo per ogni stanza e
quindi per lintero edificio (Figura 2.19).
T,i
[W]

V,i
[W]

RH,i
[W]

i
[W]

AULA 4 A

892,384

172,38

270,4

1335,164

AULA 4 B

619,344

150,994

236,8

1007,138

AULA 4 C

788,07

150,994

236,8

1175,864

547,7305

94,18

147,68

789,5905

BAGNO UOMINI

619,2178992

413,712

135,2

1168,129899

BAGNO DONNE

498,1796112

413,712

135,2

1047,091611

CORRIDOIO

2433,7032

374,85

588

3396,5532

PORTINERIA

155,5424

82,11

128,8

366,4524

PIANO TERRA

LABORATORIO SCIENZE

10285,98361

T,i
[W]

V,i
[W]

RH,i
[W]

i
[W]

AULA 5 A

986,528

176,528

276,96

1440,016

AULA 5 B

739,92

150,994

236,8

1127,714

AULA 5 C

942,184

150,994

236,8

1329,978

AULA INSEGNANTI

189,0924

82,11

128,8

400,0024

BAGNO UOMINI

372,7981536

269,7696

88,16

730,7277536

BAGNO DONNE

643,3429152

269,7696

88,16

1001,272515

3062,2623

552,84

867,2

4482,3023

PRIMO PIANO

CORRIDOIO

10512,01297

20797,99658
Figura 2.19: Calcolo del carico termico invernale di progetto.

42

2.2 Calcolo dei carichi termici estivi


La stima dei carichi ambiente prevede unattenta valutazione di tutte le componenti che contribuiscono alla definizione dei carichi sensibili e latenti: possibile diversificare i vari contributi classificandoli nel modo seguente.
CONTRIBUTI DI CALORE SENSIBILE

Radiazione solare attraverso vetri, muri, tetti;

Trasmissione attraverso vetri, muri e tetti;

Infiltrazione di aria esterna:

Apporto interno allambiente dovuto a persone, luci, apparecchiature elettriche.

CONTRIBUTI DI CALORE LATENTE

Apporto di vapore dovuto a persone presenti in ambiente;

Infiltrazione di aria esterna, avente in genere unumidit specifica superiore a quella


dellaria ambiente;

Vapore prodotto in ambiente da eventuali processi o apparecchiature presenti.

2.2.1 Calcolo delle aree in ombra


Per svolgere lanalisi dei carichi estivi stato creato il modello tridimensionale delledificio tramite
il software ArchiCAD 15, grazie al quale stato possibile simulare il percorso del Sole e quindi le
ombre proiettate sulla struttura. Si prevede che ledificio rimanga aperto dai primi di Settembre
fino a Luglio inoltrato, per consentire il regolare svolgimento degli Esami di Stato. Il calcolo dei carichi stato dunque effettuato considerando la situazione peggiore in corrispondenza del 27 di Luglio, per prevenire gli effetti di ondate di calore anomale, ed in particolare in tre ore della giornata:
9:00, 12:00, 15:00.
Il software sfrutta i dati immessi dallutente sulla posizione del luogo in cui sorge la struttura (longitudine, latitudine, altezza sul livello del mare) per determinare la posizione del Sole in ogni momento della giornata.
A titolo di esempio, in Figura 2.20 sono riportati tutti i prospetti delledificio con le zone in ombra
e in luce presenti alle ore 9:00 del 27 Luglio.

43

Figura 2.20: Prospetti Est e Nord alle ore 9:00.

Figura 2.21: Prospetti Ovest e Sud alle ore 9:00.

Figura 2.22: Sezioni Sud e Nord alle ore 9:00.

Figura 2.23: Pianta delledificio alle ore 9:00.

44

2.2.2 Radiazione solare attraverso il vetro


Il calcolo dellapporto termico per irraggiamento attraverso i vetri si calcola come:
Qi,rs = RSMmax x FCR1 x FCR2 x (Av,sole FCR3,sole + Av,ombra FCR3,ombra)

(2.17)

Dove:
2

RSMmax [W/m ] indica la radiazione solare mensile massima per il mese considerato e per
lesposizione in oggetto, tabellato in funzione della latitudine con riferimento a vetro semplice e telaio in legno (Figura 2.24). Per il caso in esame (Bari) si utilizza la latitudine di 40 e
per quanto detto in precedenza si considera il mese di luglio;

FCR1 [-] tiene conto delle variazioni di altitudine, materiale del telaio, foschia e punto di
rugiada rispetto a quelle base indicate in precedenza (Figura 2.25). Nel caso considerato
FCR1 = 1;

FCR2 [-] tiene conto della tipologia di vetro e della presenza o meno di schermi (Figura
2.26). Poich sia le finestre che le porte che danno sullesterno della struttura sono costituite in triplo vetro ordinario, i coefficienti che si ottengono sono FCR2 = 0.83;

FCR3 [-] tabellato in relazione al numero di ore di funzionamento dellimpianto, con riferimento a superfici finestrate esposte al sole (FCR3,sole) o in ombra (FCR3,ombra) con schermi
interni e/o esterni, ed in relazione alle differenti esposizioni, alla tipologia delle strutture
(medie, leggere e pesanti) oltre che allora solare di riferimento (Figure 2.27). Nel caso in
esame si prende in considerazione un impianto con funzionamento di 12 ore giornaliere ed
una massa superficiale della struttura media;

Av [m ] indica larea della superficie vetrata esposta al sole (Av,sole) o in ombra (Av,ombra).

45

Figura 2.24: Valori della radiazione solare mensile RSM, funzione di mese dellanno e latitudine del luogo.

Figura 2.25: Valori del coefficiente FCR1, funzione delle variazioni nelle ipotesi poste nel prospetto dei valori
RSM.

46

Figura 2.26: Valori del coefficiente FCR2, funzione della tipologia di vetro e della presenza o meno di schermi.

Figura 2.27: Valori del coefficiente FCR3 per vetri con schermatura interna.

47

I calcoli allapporto termico per irraggiamento Qi,rs sono riportati nelle Figure 2.28, 2.29, 2.30, 2.31.
Accorpando i diversi contributi per ogni ora analizzata si osserva che il contributo massimo da irraggiamento si ha per le ore 12:00.
PIANO TERRA

Esposizione

RSMMAX

AV,sole

AV,ombra

[W/m2]

[m2]

[m2]

FCR1

FCR2

FCR3,sole

FCR3,ombra

Qi,rs
[W]

86,8014

AULA 4 A
Ore 09:00:00
1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,89

1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,89

86,8014
173,6028

Ore 12:00:00
1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,93

1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,93

86,8014
86,8014
173,6028

Ore 15:00:00
1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,95

1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,95

86,8014
86,8014
173,6028

AULA 4 B
Ore 09:00:00
1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,89

1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,89

86,8014
86,8014
173,6028

Ore 12:00:00
1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,93

1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,93

86,8014
86,8014
173,6028

Ore 15:00:00
1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,95

1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,95

86,8014
86,8014
173,6028

AULA 4 C
Ore 09:00:00
1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,89

1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,89

86,8014
86,8014
173,6028

Ore 12:00:00
1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,93

1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,93

86,8014
86,8014
173,6028

Ore 15:00:00
1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,95

1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,95

86,8014
86,8014
173,6028

LABORATORIO SCIENZE
Ore 09:00:00
1 Finestra

515,93

0,56

1,69

0,83

0,58

862,7814841
862,7814841

Ore 12:00:00
1 Finestra

515,93

2,25

0,83

0,44

963,499275
963,499275

Ore 15:00:00
1 Finestra

515,93

2,25

0,83

0,31

963,499275
963,499275

BAGNO UOMINI
Ore 09:00:00
1 Finestra

217,3

2,25

0,83

0,43

405,80775
405,80775

Ore 12:00:00
1 Finestra

217,3

2,25

0,83

0,64

405,80775
405,80775

Ore 15:00:00
1 Finestra

217,3

2,25

0,83

0,68

405,80775
405,80775

Figura 2.28: Valori del coefficiente Qi,rs per gli ambienti del piano terra parte 1.

48

BAGNO DONNE
Ore 09:00:00
1 Finestra

515,93

2,25

0,83

0,39

963,499275
963,499275

Ore 12:00:00
1 Finestra

515,93

2,25

0,83

0,29

963,499275
963,499275

Ore 15:00:00
1 Finestra

515,93

2,25

0,83

0,43

414,3046883
414,3046883

CORRIDOIO
Ore 09:00:00
1 Finestra

515,93

1,5

0,83

0,39

642,33285

1 Finestra

515,93

0,37

1,13

0,83

0,58

575,7871667

1 Finestra

515,93

0,62

0,88

0,83

0,58

530,8238672

1 Finestra

515,93

0,13

1,37

0,83

0,58

618,9519343

1 Porta

515,93

2,77

1,01

0,83

0,58

1120,485424
3488,381242

Ore 12:00:00
1 Finestra

515,93

1,5

0,83

0,29

642,33285

1 Finestra

515,93

1,5

0,83

0,44

642,33285

1 Finestra

515,93

1,5

0,83

0,44

642,33285

1 Finestra

515,93

1,5

0,83

0,44

642,33285

1 Porta

515,93

3,78

0,83

0,44

1618,678782
4188,010182

Ore 15:00:00
1 Finestra

515,93

1,5

0,83

0,43

276,2031255

1 Finestra

515,93

0,99

0,51

0,83

0,31

349,8144701

1 Finestra

515,93

1,5

0,83

0,31

642,33285

1 Finestra

515,93

1,5

0,83

0,31

642,33285

1 Porta

515,93

3,78

0,83

0,31

1618,678782
3529,362078

PORTINERIA
ND

0
0

Figura 2.29: Valori del coefficiente Qi,rs per gli ambienti del piano terra parte 2.

49

PRIMO PIANO

Esposizione

RSMMAX

AV,sole

AV,ombra

[W/m2]

[m2]

[m2]

FCR1

FCR2

FCR3,sole

FCR3,ombra

Qi,rs
[W]

AULA 5 A
Ore 9:00:00
1 Finestra

515,93

2,25

0,83

0,39

963,499275

1 Finestra

515,93

2,25

0,83

0,39

963,499275
1926,99855

Ore 12:00:00
1 Finestra

515,93

2,25

0,83

0,29

963,499275

1 Finestra

515,93

2,25

0,83

0,29

963,499275
1926,99855

Ore 15:00:00
1 Finestra

515,93

0,6

1,65

0,83

0,43

817,0473852

1 Finestra

515,93

0,6

1,65

0,83

0,43

817,0473852
1634,09477

AULA 5 B
Ore 9:00:00
1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,89

1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,89

86,8014
86,8014
173,6028

Ore 12:00:00
1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,93

1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,93

86,8014
86,8014
173,6028

Ore 15:00:00
1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,95

1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,95

86,8014
86,8014
173,6028

AULA 5 C
Ore 9:00:00
1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,89

1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,89

86,8014
86,8014
173,6028

Ore 12:00:00
1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,93

1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,93

86,8014
86,8014
173,6028

Ore 15:00:00
1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,95

1 Finestra

46,48

2,25

0,83

0,95

86,8014
86,8014
173,6028

AULA INSEGNANTI
ND

0
0

BAGNO UOMINI
Ore 9:00:00
1 Finestra

515,93

1,5

0,83

0,39

642,33285
642,33285

Ore 12:00:00
1 Finestra

515,93

1,5

0,83

0,29

642,33285
642,33285

Ore 15:00:00
1 Finestra

515,93

0,4

1,1

0,83

0,43

544,6982568
544,6982568

Figura 2.30: Valori del coefficiente Qi,rs per gli ambienti del primo piano parte 1.

50

BAGNO DONNE
Ore 9:00:00
1 Finestra

515,93

1,5

0,83

0,39

642,33285
642,33285

Ore 12:00:00
1 Finestra

515,93

1,5

0,83

0,29

642,33285
642,33285

Ore 15:00:00
1 Finestra

515,93

0,4

1,1

0,83

0,43

544,6982568
544,6982568

CORRIDOIO
Ore 9:00:00
1 Finestra

515,93

1,5

0,83

0,39

642,33285

1 Finestra

515,93

0,63

0,87

0,83

0,58

529,0253353

1 Finestra

515,93

0,98

1,27

0,83

0,58

787,243141

1 Finestra

515,93

0,91

1,34

0,83

0,58

799,8328648

1 Finestra

515,93

1,25

0,83

0,58

783,646077

1 Porta

46,48

2,31

0,83

0,89

89,116104

1 Porta

217,3

2,31

0,83

0,43

416,62929
4047,825662

Ore 12:00:00
1 Finestra

515,93

1,5

0,83

0,29

1 Finestra

515,93

1,5

0,83

0,44

642,33285
642,33285

1 Finestra

515,93

2,25

0,83

0,44

963,499275

1 Finestra

515,93

2,25

0,83

0,44

963,499275

1 Finestra

515,93

2,25

0,83

0,44

963,499275

1 Porta

46,48

2,31

0,83

0,93

89,116104

1 Porta

217,3

2,31

0,83

0,64

416,62929
4680,908919

Ore 15:00:00
1 Finestra

515,93

0,4

1,1

0,83

0,43

1 Finestra

515,93

1,5

0,83

0,31

544,6982568
642,33285

1 Finestra

515,93

2,25

0,83

0,31

963,499275

1 Finestra

515,93

2,25

0,83

0,31

963,499275

1 Finestra

515,93

2,25

0,83

0,31

963,499275

1 Porta

46,48

2,31

0,83

0,95

89,116104

1 Porta

217,3

2,31

0,83

0,68

416,62929
4583,274326

AULA INSEGNANTI
ND

0
0

Figura 2.31: Valori del coefficiente Qi,rs per gli ambienti del piano terra parte 2.

09:00

12:00

15:00

Piano terra

6241,278151

7041,624882

5833,782191

Primo piano

7606,695512

8239,778769

7653,97121

SOMMA

13847,97366

15281,40365

13487,7534

Figura 2.32: Valori cumulati del coefficiente Qi,rs per ogni ora analizzata.

51

2.2.3 Trasmissione di calore attraverso i vetri


Il calcolo delle rientrate di calore per trasmissione attraverso le superfici vetrate si effettua in maniera analoga a quanto si fa per il calcolo delle dispersioni invernali. La formula da utilizzare infatti:

Qcv =

Ak x Uk x ek x T [W]

(2.18)

Dove:
2

Uk [W/m K] = trasmittanza della superficie finestrata;

Ak [m2] = area della superficie finestrata;

ek [-] = coefficiente correttivo dovuto allesposizione;

T [C] = differenza di temperatura tra interno ed esterno, nel caso in esame pari a T =
32.3 26 = 6.3C.

Nelle Figure 2.33 e 2.34 sono riportati i tabulati di calcolo relativi a tale apporto.
PIANO TERRA

Esposizione

Ak

Uk

[m2]

[W/m2 K]

ek
[-]

[C]

Qcv
[W]

4,5

2,03

1,2

6,3

69,0606

AULA 4 A
2 Finestre

69,0606
AULA 4 B
2 Finestre

4,5

2,03

1,2

6,3

69,0606
69,0606

AULA 4 C
2 Finestre

4,5

2,03

1,2

6,3

69,0606
69,0606

LABORATORIO SCIENZE
1 Finestra

2,25

2,03

1,15

6,3

33,0915375
33,0915375

BAGNO UOMINI
1 Finestra

2,25

2,03

6,3

28,77525
28,77525

BAGNO DONNE
1 Finestra

2,25

2,03

1,1

6,3

31,652775
31,652775

CORRIDOIO
3 Finestre

4,5

2,03

1,15

6,3

1 Finestra

1,5

2,03

1,1

6,3

66,183075
21,10185

1 Porta

3,78

2,02

1,15

6,3

55,319922
142,604847

PORTINERIA
ND

0
0

Figura 2.33: Calcolo dellapporto di calore per conduzione tramite le superfici vetrate piano terra.

52

PRIMO PIANO

Esposizione

Ak

Uk

[m2]

[W/m2 K]

ek
[-]

[C]

Qcv
[W]

4,5

2,03

1,1

6,3

63,30555

AULA 5 A
2 Finestre

63,30555
AULA 5 B
2 Finestre

4,5

2,03

1,2

6,3

69,0606
69,0606

AULA 5 C
2 Finestre

4,5

2,03

1,2

6,3

69,0606
69,0606

BAGNO UOMINI
1 Finestra

1,5

2,03

1,1

6,3

21,10185
21,10185

BAGNO DONNE
1 Finestra

1,5

2,03

1,1

6,3

21,10185
21,10185

CORRIDOIO
3 Finestre

6,75

2,03

1,15

6,3

99,2746125

1 Finestra

1,5

2,03

1,15

6,3

22,061025

1 Finestra

1,5

2,03

1,1

6,3

21,10185

1 Porta

2,31

2,01

1,2

6,3

35,101836

1 Porta

2,31

2,01

6,3

29,25153
206,7908535

AULA INSEGNANTI
ND

0
0

Figura 2.34: Calcolo dellapporto di calore per conduzione tramite le superfici vetrate primo piano.

53

2.2.4 Trasmissione di calore attraverso le strutture opache


Il criterio per il calcolo di tale carico analogo a quanto gi visto nel calcolo del carico termico invernale:

QCM =

(HCM,k,sole x tequiv,k,sole + HCM,k,ombra x tequiv,k,ombra) [W]

(2.19)

Dove:

HCM,k,sole = Ak,sole x Uk x ek + i x l1,sole x ei [W/K] considera lapporto di calore dovuto alla


trasmissione tramite le superfici esposte alla luce solare;

HCM,k,ombra = Ak,ombra x Uk x ek + i x l1,ombra x ei [W/K] considera lapporto di calore dovuto alla trasmissione tramite le superfici in ombra;

tequiv,k una differenza di temperatura equivalente che porta in conto lapporto solare variabile ciclicamente durante la giornata, lescursione termica giornaliera dellaria esterna e le
caratteristiche inerziali delle strutture di delimitazione (k) del volume condizionato, riferite
al peso per metro quadro di superficie.

La figura 2.35 riporta i valori di tequiv riferite ad una latitudine Nord pari a 40.

54

Figura 2.35: Valori di tequiv per muri grigi (latitudine Nord di 40).

Tali valori fanno riferimento a una temperatura dellaria esterna di 34C ed una dellaria interna di
26C, con unescursione giornaliera di 11C relativamente al mese di Luglio. In condizioni diverse
da queste occorre apportare le seguenti correzioni:

Con riferimento ad unescursione di 11C ma con tae/aa 8C, il tequiv dovr essere cos
corretto:
tequiv, eff. = tequiv, tab. + CC

(2.20)

CC = [(Tae Taa) (34 26)]

(2.21)

Dove il coefficiente CC vale:

55

Per ogni grado in meno rispetto agli 11C di escursione termica giornaliera, bisogner sommare 0.5C al valore ricavato dalla 2.21 per ottenere il valore correttivo complessivo CCtot;

Per ogni grado in pi rispetto agli 11C di escursione termica giornaliera, occorrer sottrarre 0.5C al valore ricavato dalla 2.21 per avere valore correttivo complessivo CCtot.

Nel caso in esame max = 8C e Taa = 26C e quindi si ottiene:


CC = [(32.3 26) (34 26)] = -1.7C
CCtot = CC + (11 max) x 0.5 = -1.7 +(11 8) x 0.5 = -0.2C

(2.22)
(2.23)

Nelle Figure dalla 2.36 alla 2.47 sono riportati i tabulati di calcolo relativi a tale apporto. Dalla
sintesi riportata in Figura 2.48 si osserva invece che il carico massimo per tutti gli ambienti si ha
alle ore 15:00.

56

Figura 2.36: Conduzione attraverso le pareti delledificio alle ore 9:00 piano terra parte 1.

57

Figura 2.37: Conduzione attraverso le pareti delledificio alle ore 9:00 piano terra parte 2.

58

Figura 2.38: Conduzione attraverso le pareti delledificio alle ore 12:00 piano terra parte 1.

59

Figura 2.39: Conduzione attraverso le pareti delledificio alle ore 12:00 piano terra parte 2.

60

Figura 2.40: Conduzione attraverso le pareti delledificio alle ore 15:00 piano terra parte 1.

61

Figura 2.41: Conduzione attraverso le pareti delledificio alle ore 15:00 piano terra parte 2.

62

Figura 2.42: Conduzione attraverso le pareti delledificio alle ore 9:00 primo piano parte 1.

63

Figura 2.43: Conduzione attraverso le pareti delledificio alle ore 9:00 primo piano parte 2.

64

Figura 2.44: Conduzione attraverso le pareti delledificio alle ore 12:00 primo piano parte 1.

65

Figura 2.45: Conduzione attraverso le pareti delledificio alle ore 12:00 primo piano parte 2.

66

Figura 2.46: Conduzione attraverso le pareti delledificio alle ore 15:00 primo piano parte 1.

67

Figura 2.47: Conduzione attraverso le pareti delledificio alle ore 15:00 primo piano parte 2.

68

Qcm
[W]

09:00:00

12:00:00

15:00:00

AULA 4 A

-59,53668

-14,1754

178,4759

AULA 4 B

-29,91492

-7,1226

56,9808

AULA 4 C

94,922538

183,456898

134,227093

LABORATORIO SCIENZE

13,87635

-9,68695

77,4956

BAGNO UOMINI

-37,5606

-8,943

120,771

BAGNO DONNE

-18,1335

-4,3175

78,925

CORRIDOIO

71,416823

-39,9377

335,6214

AULA 5 A

-55,0242

-13,101

164,2941

AULA 5 B

-31,2228

-7,434

59,472

AULA 5 C

81,13242

-12,6596

101,2768

BAGNO UOMINI

-11,6424

0,5544

39,0423

BAGNO DONNE

-37,2267

-8,8635

85,9263

CORRIDOIO

71,914785

-44,155375

368,732

SUPERFICI OPACHE PIANO TERRA

SUPERFICI OPACHE PRIMO PIANO

Figura 2.48: Sintesi dei calcoli svolti in precedenza.

Discorso analogo pu essere svolto riguardo al tetto, per il quale, per variano i valori di tequiv
(Figura 2.49). In Figura 2.50 riportato il tabulato relativo.

Figura 2.49: Valori di tequiv per tetti grigi (latitudine Nord di 40).

69

Ak,sole

Uk

[m2]

[W/m2 K]

tequivalente
[C]

CCtot
[C]

QCT
[W]

Ore 09:00:00

17,31

0,29

3,6

-0,2

17,06766

Ore 12:00:00

17,31

0,29

8,5

-0,2

41,66517

Ore 15:00:00

17,31

0,29

16,9

-0,2

83,83233

Ore 09:00:00

14,8

0,29

3,6

-0,2

14,5928

Ore 12:00:00

14,8

0,29

8,5

-0,2

35,6236

Ore 15:00:00

14,8

0,29

16,9

-0,2

71,6764

Ore 09:00:00

14,8

0,29

3,6

-0,2

14,5928

Ore 12:00:00

14,8

0,29

8,5

-0,2

35,6236

Ore 15:00:00

14,8

0,29

16,9

-0,2

71,6764

Ore 09:00:00

5,51

0,29

3,6

-0,2

5,43286

Ore 12:00:00

5,51

0,29

8,5

-0,2

13,26257

Ore 15:00:00

5,51

0,29

16,9

-0,2

26,68493

Ore 09:00:00

5,51

0,29

3,6

-0,2

5,43286

Ore 12:00:00

5,51

0,29

8,5

-0,2

13,26257

Ore 15:00:00

5,51

0,29

16,9

-0,2

26,68493

Ore 09:00:00

54,2

0,29

3,6

-0,2

53,4412

Ore 12:00:00

54,2

0,29

8,5

-0,2

130,4594

Ore 15:00:00

54,2

0,29

16,9

-0,2

262,4906

Ore 09:00:00

8,05

0,29

3,6

-0,2

7,9373

Ore 12:00:00

8,05

0,29

8,5

-0,2

19,37635

Ore 15:00:00

8,05

0,29

16,9

-0,2

38,98615

SOLAIO PRIMO PIANO


AULA 5 A

AULA 5 B

AULA 5 C

BAGNO UOMINI

BAGNO DONNE

CORRIDOIO

AULA INSEGNANTI

Figura 2.50: Calcolo dellapporto di calore per conduzione tramite il solaio.

Il calcolo del carico totale Qc,tot dovuto esclusivamente a conduzione attraverso superfici opache
(mura e solaio) e superfici vetrate (finestre e porte esterne) riportato nelle Figure 2.51 e 2.52.

70

Qcv
[W]

QCM
[W]

QCT
[W]

QC,tot
[W]

Ore 09:00:00

69,0606

-59,53668

9,52392

Ore 12:00:00

69,0606

-14,1754

54,8852

Ore 15:00:00

69,0606

178,4759

247,5365

Ore 09:00:00

69,0606

-29,91492

39,14568

Ore 12:00:00

69,0606

-7,1226

61,938

Ore 15:00:00

69,0606

56,9808

126,0414

Ore 09:00:00

69,0606

94,922538

163,983138

Ore 12:00:00

69,0606

183,456898

252,517498

Ore 15:00:00

69,0606

134,227093

203,287693

Ore 09:00:00

33,0915375

13,87635

46,9678875

Ore 12:00:00

33,0915375

-9,68695

23,4045875

Ore 15:00:00

33,0915375

77,4956

110,5871375

Ore 09:00:00

28,77525

-37,5606

-8,78535

Ore 12:00:00

28,77525

-8,943

19,83225

Ore 15:00:00

28,77525

120,771

149,54625

Ore 09:00:00

31,652775

-18,1335

13,519275

Ore 12:00:00

31,652775

-4,3175

27,335275

Ore 15:00:00

31,652775

78,925

110,577775

Ore 09:00:00

142,604847

71,416823

214,02167

Ore 12:00:00

142,604847

-39,9377

102,667147

Ore 15:00:00

142,604847

335,6214

478,226247

PIANO TERRA
AULA 4 A

AULA 4 B

AULA 4 C

LABORATORIO SCIENZE

BAGNO UOMINI

BAGNO DONNE

CORRIDOIO

Figura 2.51: Calcolo dellapporto di calore per conduzione attraverso lintero involucro edilizio piano terra.

71

Qcv
[W]

QCM
[W]

QCT
[W]

QC,tot
[W]

Ore 09:00:00

63,30555

-55,0242

17,06766

25,34901

Ore 12:00:00

63,30555

-13,101

41,66517

91,86972

Ore 15:00:00

63,30555

164,2941

83,83233

311,43198

Ore 09:00:00

69,0606

-31,2228

14,5928

52,4306

Ore 12:00:00

69,0606

-7,434

35,6236

97,2502

Ore 15:00:00

69,0606

59,472

71,6764

200,209

Ore 09:00:00

69,0606

81,13242

14,5928

164,78582

Ore 12:00:00

69,0606

-12,6596

35,6236

92,0246

Ore 15:00:00

69,0606

101,2768

71,6764

242,0138

Ore 09:00:00

21,10185

-11,6424

5,43286

14,89231

Ore 12:00:00

21,10185

0,5544

13,26257

34,91882

Ore 15:00:00

21,10185

39,0423

26,68493

86,82908

Ore 09:00:00

21,10185

-37,2267

5,43286

-10,69199

Ore 12:00:00

21,10185

-8,8635

13,26257

25,50092

Ore 15:00:00

21,10185

85,9263

26,68493

133,71308

Ore 09:00:00

206,7908535

71,914785

53,4412

332,1468385

Ore 12:00:00

206,7908535

-44,155375

130,4594

293,0948785

Ore 15:00:00

206,7908535

368,732

262,4906

838,0134535

Ore 09:00:00

7,9373

7,9373

Ore 12:00:00

19,37635

19,37635

Ore 15:00:00

38,98615

38,98615

PRIMO PIANO
AULA 5 A

AULA 5 B

AULA 5 C

BAGNO UOMINI

BAGNO DONNE

CORRIDOIO

AULA INSEGNANTI

Figura 2.52: Calcolo dellapporto di calore per conduzione attraverso lintero involucro edilizio primo piano.

72

2.2.5 Apporto termico per infiltrazione


Le rientrate di calore dovute ad infiltrazioni di aria esterna attraverso porte e finestre possono essere trascurate, in quanto previsto un impianto a ventilconvettori. Questo garantirebbe il mantenimento in pressione degli ambienti climatizzati rispetto allambiente esterno.

2.2.6 Apporto termico dovuto a persone, apparecchiature e illuminazione


Lapporto termico sensibile e latente dovuto ai carichi interni (presenza di persone, apparecchiature
e illuminazione) si calcola nel modo seguente:
Qi,sens,ci = CA x npersone x Qi,sens,pers + Ai x (appar. + illum.) [W]
Qi,lat,ci = CA x npersone x Qi,lat,pers. [W]

(2.24)
(2.25)

Dove:

CA [-] indica il coefficiente di contemporaneit per affollamento (Figura 2.53);

npersone [-] indica il numero massimo di persone presenti nellambiente;

Qi,sens,pers [W] e Qi,lat,pers. [W] indicano rispettivamente il calore sensibile e latente prodotto
da un singolo individuo (Figura 2.54);

appar. [W/m ] e illum [W/m ] indicano il flusso termico introdotto nellambiente rispettivamente per mezzo di apparecchiature e illuminazione. Tali valori sono stati supposti costanti ed entrambi pari a 20 [W/m2].

Figura 2.53: Valori del coefficiente di contemporaneit per affollamento (CA), variabile a seconda della tipologia di ambiente.

73

Figura 2.54: Calore sensibile e latente dovuto alla presenza di persone nellambiente, variabile a seconda della
temperatura interna e del livello di attivit.

74

Figura 2.55: Calcolo del carico termico dovuto alla presenza di persone, illuminazione e apparecchiature.

75

2.2.7 Carico termico estivo di progetto


Si pu ora determinare:

il carico termico estivo sensibile di progetto, dato da:


Qsens,tot = Qrs + Qc,tot + Qsens,ci + Qsens,inf

(2.26)

il carico latente, dato da:


Qlat,tot = Qlat,ci + Qlat,inf.

(2.27)

Nelle Figure 2.56 e 2.57 sono riportati i tabulati di calcolo per ogni ambiente, mentre in Figura
2.58 riportato il valore del carico sensibile e latente complessivo per ogni ora analizzata. Come si
osserva dalle immagini, lorario critico risulta essere quello delle 15:00, per cui gli impianti verranno
dimensionati di conseguenza.
Qrs
[W]

Qc,tot
[W]

Qi,sensibile, Ci
[W]

Qi,sensibile, inf.
[W]

Qi,latente, Ci
[W]

Qi,latente, inf.
[W]

Qsensibile,tot
[W]

Qlatente,tot
[W]

Ore 09:00:00

173,6028

9,52392

1194,0112

423,8325

1377,13792

423,8325

Ore 12:00:00

173,6028

54,8852

1194,0112

423,8325

1422,4992

423,8325

Ore 15:00:00

173,6028

247,5365

1194,0112

423,8325

1615,1505

423,8325

Ore 09:00:00

173,6028

39,14568

1052,4544

376,74

1265,20288

376,74

Ore 12:00:00

173,6028

61,938

1052,4544

376,74

1287,9952

376,74

Ore 15:00:00

173,6028

126,0414

1052,4544

376,74

1352,0986

376,74

Ore 09:00:00

173,6028

163,983138

1052,4544

376,74

1390,040338

376,74

Ore 12:00:00

173,6028

252,517498

1052,4544

376,74

1478,574698

376,74

Ore 15:00:00

173,6028

203,287693

1052,4544

376,74

1429,344893

376,74

Ore 09:00:00

862,7814841

46,9678875

1002,8476

439,5258

1912,596972

439,5258

Ore 12:00:00

963,499275

23,4045875

1002,8476

439,5258

1989,751463

439,5258

Ore 15:00:00

963,499275

110,5871375

1002,8476

439,5258

2076,934013

439,5258

PIANO TERRA
AULA 4 A

AULA 4 B

AULA 4 C

LABORATORIO SCIENZE

BAGNO UOMINI
Ore 09:00:00

405,80775

-8,78535

427,5328

56,98

824,5552

56,98

Ore 12:00:00

405,80775

19,83225

427,5328

56,98

853,1728

56,98

Ore 15:00:00

405,80775

149,54625

427,5328

56,98

982,8868

56,98

Ore 09:00:00

963,499275

13,519275

427,5328

56,98

1404,55135

56,98

Ore 12:00:00

963,499275

27,335275

427,5328

56,98

1418,36735

56,98

Ore 15:00:00

414,3046883

110,577775

427,5328

56,98

952,4152633

56,98

BAGNO DONNE

CORRIDOIO
Ore 09:00:00

3488,381242

214,02167

1546,7424

83,7192

5249,145312

83,7192

Ore 12:00:00

4188,010182

102,667147

1546,7424

83,7192

5837,419729

83,7192

Ore 15:00:00

3529,362078

478,226247

1546,7424

83,7192

5554,330725

83,7192

Ore 09:00:00

545,832

244,181

545,832

244,181

Ore 12:00:00

545,832

244,181

545,832

244,181

Ore 15:00:00

545,832

244,181

545,832

244,181

PORTINERIA

Figura 2.56: Calcolo del carico termico sensibile e latente di progetto piano terra.

76

Qrs
[W]

Qc,tot
[W]

Qi,sensibile, Ci
[W]

Qi,sensibile, inf.
[W]

Qi,latente, Ci
[W]

Qi,latente, inf.
[W]

Qsensibile,tot
[W]

Qlatente,tot
[W]

Ore 09:00:00

1926,99855

25,34901

1210,4112

423,8325

2376,18006

423,8325

Ore 12:00:00

1926,99855

91,86972

1210,4112

423,8325

2442,70077

423,8325

Ore 15:00:00

1634,09477

311,43198

1210,4112

423,8325

2369,35925

423,8325

Ore 09:00:00

173,6028

52,4306

1052,4544

376,74

602,7734

376,74

Ore 12:00:00

173,6028

97,2502

1052,4544

376,74

647,593

376,74

Ore 15:00:00

173,6028

200,209

1052,4544

376,74

750,5518

376,74

Ore 09:00:00

173,6028

164,78582

1052,4544

376,74

715,12862

376,74

Ore 12:00:00

173,6028

92,0246

1052,4544

376,74

642,3674

376,74

Ore 15:00:00

173,6028

242,0138

1052,4544

376,74

792,3566

376,74

Ore 09:00:00

642,33285

14,89231

309,9328

56,98

714,20516

56,98

Ore 12:00:00

642,33285

34,91882

309,9328

56,98

734,23167

56,98

Ore 15:00:00

544,6982568

108,18197

309,9328

56,98

709,8602268

56,98

Ore 09:00:00

642,33285

-10,69199

309,9328

56,98

688,62086

56,98

Ore 12:00:00

642,33285

25,50092

309,9328

56,98

724,81377

56,98

Ore 15:00:00

544,6982568

133,71308

309,9328

56,98

735,3913368

56,98

Ore 09:00:00

4047,825662

332,1468385

2244,7424

83,7192

4463,691701

83,7192

Ore 12:00:00

4680,908919

293,0948785

2244,7424

83,7192

5057,722998

83,7192

Ore 15:00:00

4583,274326

838,0134535

2244,7424

83,7192

5505,006979

83,7192

PRIMO PIANO
AULA 5 A

AULA 5 B

AULA 5 C

BAGNO UOMINI

BAGNO DONNE

CORRIDOIO

AULA INSEGNANTI
Ore 09:00:00

7,9373

545,832

244,181

252,1183

244,181

Ore 12:00:00

19,37635

545,832

244,181

263,55735

244,181

Ore 15:00:00

38,98615

545,832

244,181

283,16715

244,181

Figura 2.57: Calcolo del carico termico sensibile e latente di progetto primo piano.

Qsensibile,tot
[W]

Qlatente,tot
[W]

Ore 09:00:00

23781,78007

3677,8712

Ore 12:00:00

25346,5994

3677,8712

Ore 15:00:00

25654,68614

3677,8712

TOTALE

Figura 2.58: Valori del carico termico estivo totale.

77

Capitolo 3
Impianti di condizionamento
Per far fronte ai carichi termici invernali ed estivi determinati in precedenza, si utilizzer un impianto a ventilconvettori. Questi saranno installati in tutti gli ambienti e verranno alimentati da
acqua calda/fredda opportunamente elaborata dalla pompa di calore sia nellutilizzo invernale
quanto in quello estivo.

3.1 Dimensionamento dei terminali dellimpianto a ventilconvettori


Come gi anticipato, in tutti gli ambienti del piano terra e del primo piano verranno installati dei
ventilconvettori alimentati da un impianto a due tubi. La regolazione della temperatura sar effettuata tramite un termostato ambiente a commutazione estiva/invernale, agente sul ventilatore del
fancoil.
Per la selezione dei modelli di ventilconvettore da prevedere vanno tenuti in considerazione esigenze ed aspetti a volte tra loro contrastanti, che comunque hanno sempre ripercussioni sul risultato
tecnico ed economico dellimpianto. In particolare, i pi importanti parametri di scelta sono:
Potenzialit resa alle condizioni di progetto: a seconda del periodo dellanno, bisogna considerare
che:

per quanto riguarda il funzionamento invernale si fa riferimento al carico termico massimo


previsto per lambiente considerato, verificando che la potenza resa dallapparecchio sia superiore a tale valore;

per quanto riguarda invece il funzionamento estivo, necessario distinguere la potenzialit


totale resa dal ventilconvettore da quella sensibile e controllare, per il modello prescelto, se
questi due parametri sono congruenti con il rapporto R = Qi,sens,tot/Qtot fra carichi sensibili
e totali del locale considerato allora del massimo carico. Da notare che, poich tale valore
varia nel tempo, mentre il rapporto caratteristico del ventilconvettore rimane naturalmente
costante, non possibile realizzare con un impianto a soli ventilconvettori il controllo
dellumidit relativa in ambiente. In un impianto di questo tipo va comunque data priorit
al soddisfacimento del carico sensibile, in quanto ai fini del raggiungimento delle condizioni
di benessere degli occupanti linfluenza dellumidit relativa pi modesta di quella della
temperatura dellaria, che risulta in definitiva la variabile effettivamente controllata in questo tipo di impianto. Il valore di potenzialit cui fare riferimento per la scelta degli apparecchi quello corrispondente al massimo carico previsto per il locale considerato.

78

Temperatura dellacqua di alimentazione: il fluido normalmente utilizzato dallimpianto acqua. La


temperatura di ingresso dellacqua uno dei fattori determinanti per definire la potenza termica
resa dal terminale.
Si consigliano, in particolare, temperature di alimentazione comprese fra i 45C e i 55C.
Portata dellacqua di alimentazione: determina, a parit di temperatura del fluido entrante, la temperatura media della batteria, per cui incrementi della portata sono sempre favorevoli allaumento
della potenza resa, fatti salvi i limiti di perdita di carico della batteria.
Velocit di funzionamento del ventilatore: ha uninfluenza apprezzabile sullentit della potenza
termica resa e, nel funzionamento in fase di raffreddamento, anche sulla ripartizione della potenza
termica resa fra le componenti sensibile e latente scambiate dallapparecchio. Nel passaggio dalla
velocit massima alla minima, la resa termica si riduce indicativamente del 35%. Molto rilevante
linfluenza di questo parametro sulla rumorosit di funzionamento del ventilconvettore, con variazioni di livello di potenza sonora, nel passaggio dalla minima alla massima velocit, di 12 17 [dB]
a seconda dei vari modelli.
Rumorosit: deve essere compatibile con la destinazione duso dellambiente in cui esso verr installato; si devono pertanto tenere presenti le indicazioni riportate in Figura 3.1, avendo cura di selezionare la velocit di rotazione nominale del ventilconvettore in funzione del risultato da ottenere,
determinando cos la portata daria dellapparecchio e di conseguenza anche la sua resa. In molti
casi proprio la rumorosit diventa il fattore determinante di scelta del terminale.
Modalit di installazione: pu avere influenza sulle prestazioni finali dellimpianto oltre che su altre
scelte impiantistiche. Nel caso in esame i ventilconvettori verranno montati verticalmente a parete.
Questo permetter di utilizzare indifferentemente sia regolazioni di tipo ON/OFF che regolazioni
con valvola servo-comandata, ON/OFF o modulante, agente sulla portata di acqua nella batteria
del fancoil.

79

Figura 3.2: Livelli di rumorosit ambientale accettabile per differenti locali.

Per la selezione dei singoli terminali, si far riferimento ai dati sui carichi estivi ed invernali gi
calcolati (Figura 3.3) ed alla documentazione tecnica degli apparecchi AERMEC serie FCX, grazie
alla quale possibile individuare esattamente le rese dei vari modelli nelle varie possibili condizioni
di funzionamento (Figura 3.4).
Vi
[m3]

HL
[W]

Ora Carico Max

Qi, sensibile, tot


[W]

Qi, latente, tot


[W]

Qi, tot
[W]

R
[-]

AULA 4 A

50,7

1335,164

15:00

1615,1505

AULA 4 B

44,41

1007,138

15:00

1352,0986

423,8325

2038,983

0,792135344

376,74

1728,8386

AULA 4 C

44,41

1175,864

12:00

0,782084921

1478,574698

376,74

1855,314698

LABORATORIO SCIENZE

27,7

789,5905

0,796940109

15:00

2076,934013

439,5258

2516,459813

BAGNO UOMINI

25,35

0,825339631

1168,129899

15:00

982,8868

56,98

1039,8668

BAGNO DONNE

0,94520452

25,35

1047,091611

12:00

1418,36735

56,98

1475,34735

0,961378587

CORRIDOIO

110,25

3396,5532

12:00

5837,419729

83,7192

5921,138929

0,985860963

PORTINERIA

24,15

366,4524

15:00

545,832

244,181

790,013

0,690915213

Vi
[m3]

HL
[W]

Ora Carico Max

Qi, sensibile, tot


[W]

Qi, latente, tot


[W]

Qi, tot
[W]

R
[-]

AULA 5 A

51,92

1440,016

12:00

2442,70077

423,8325

2866,53327

0,852144573

AULA 5 B

44,41

1127,714

15:00

750,5518

376,74

1127,2918

0,665800816

AULA 5 C

44,41

1329,978

15:00

792,3566

376,74

1169,0966

0,67775118

AULA INSEGNANTI

24,15

400,0024

15:00

283,16715

244,181

527,34815

0,536964338

BAGNO UOMINI

16,53

730,7277536

12:00

734,23167

56,98

791,21167

0,927983873

BAGNO DONNE

16,53

1001,272515

15:00

735,39133

56,98

792,37133

0,928089271

CORRIDOIO

162,6

4482,3023

15:00

5505,00697

83,7192

5588,72617

0,985019985

PIANO TERRA

PRIMO PIANO

Figura 3.3: Carichi estivi ed invernali da trattare tramite limpianto a ventilconvettori.

80

Si fissa il funzionamento dei ventilconvettori alla velocit media, condizione mediamente accettabile per quanto concerne i limiti imposti dalla rumorosit degli apparecchi e consigliabile in quanto,
in situazioni di carico interno o esterno maggiore di quello di progetto, consente di avere a disposizione localmente una riserva di potenza frigorifera o termica, che pu essere utile in fase di messa a
regime della temperatura ambiente.
Occorre in questi casi effettuare anche una verifica del numero di ricircoli orari di aria determinati
in ambiente dal funzionamento del/i ventilconvettore/i: in particolare nel funzionamento estivo,
per assicurare un sufficiente grado di uniformit della temperatura dellambiente ed una risposta
rapida alle variazioni di carico da parte del ventilconvettore, necessario garantire un numero di
ricircoli mai inferiori a 5 vol/h e, se possibile, arrivare a 6-7 vol/h; per il periodo invernale vale
quanto detto per il periodo estivo per i ventilconvettori a pavimento. E inoltre opportuno posizionare i ventilconvettori simmetricamente nei locali o comunque in posizioni favorevoli a contrastare
i carichi termici, compatibilmente con quanto consentito dai vincoli architettonici di arredamento.
In Figura 3.5 sono riportati i dati dei terminali scelti a seconda dei carichi richiesti nei diversi ambienti.

81

Figura 3.4: Dati principali del ventilconvettori AERMEC, serie FCX.

82

Figura 3.5: Terminali dellimpianto scelti dal catalogo e loro caratteristiche principali.

83

La potenza termica resa, espressa in Figura 3.5, si ricava per la velocit media del ventilatore e per
una temperatura di ingresso dellacqua pari a 50C. Con queste scelte si accettano i valori di temperatura in ingresso ai terminali pari a 7C, come riportato nelle schede tecniche, le quali tuttavia
si riferiscono ad un T dellacqua pari a 5C alla massima velocit di ventilazione. Per le scelte effettuate in precedenza dovrebbe invece interessare il valore di T per la velocit di ventilazione
media; poich, per, la pompa di circolazione funziona a portata costante indipendentemente dalla
velocit del ventilatore, il dimensionamento sar effettuato in sicurezza tenendo in considerazione
la portata massima, per cui il T alla velocit media di ventilazione risulter inferiore a quello di
5C riportato.
Le Figure 3.6 e 3.7 mostrano la disposizione dei ventilconvettori allinterno degli ambienti del piano
terra e del primo piano.

Figura 3.6: Piantina del piano terra con la disposizione dei ventilconvettori.

84

Figura 3.7:Piantina del primo piano con la disposizione dei ventilconvettori.

85

Capitolo 4
Dimensionamento della rete idrica
A questo punto si svolge il dimensionamento delle reti idriche di alimentazione dei circuiti degli
impianti al fine di determinare le caratteristiche delle rispettive pompe di circolazione.
In particolar modo, si predispone da progetto lutilizzo di due collettori, mandata e ritorno, per
ogni impianto di piano terra e primo piano.
Il criterio di dimensionamento da adottare quello che si basa sullassegnazione, per i vari tronchi
di rete attraversati da determinate portate dacqua, dei diametri delle tubazioni tali da determinare, per quanto possibile, perdite di carico per unit di lunghezza costanti in tutta la rete di tubazioni. Si proceder, pertanto, al dimensionamento dei circuiti dei ventilconvettori.
Individuato il percorso delle tubazioni verso i collettori si riparte, a ritroso, assegnando ai tratti finali le portate dacqua precedentemente individuate con la scelta dei fancoil. Per ogni tratto necessario quindi definire:

portata dacqua;

diametro della tubazione;

perdita di carico per metro lineare;

velocit dellacqua;

lunghezza;

numero e tipo di perdite di carico concentrate presenti nelle tubazioni, quali curve, bruschi
allargamenti o restringimenti.

Le perdite di carico in un circuito idraulico sono date dalla somma di due fattori: perdite di carico
distribuite e perdite di carico concentrate.

86

4.1 Analisi delle perdite di carico nei ventilconvettori


4.1.1 Perdite di carico distribuite
Le perdite di carico distribuite sono quelle dovute allattrito tra lacqua e le pareti interne dei tubi
e sono esprimibili come:

r=

[kPa/m] o [mmCA/m]

Dove:

F [-] un fattore che tiene conto della rugosit della parete del tubo;

D [m] il diametro interno del tubo;

[kg/m3] la densit dellacqua alla temperatura media di esercizio;

v [m/s] la velocit media dellacqua.

Il calcolo delle perdite di carico distribuite pu essere eseguito solo dopo aver definito i diametri dei
tubi. La scelta di tali diametri viene fatta ponendo delle limitazioni alla velocit dellacqua, che deve essere compresa fra un valore minimo ed un valore massimo:

se lacqua scorre troppo lentamente si rischia la formazione di sacche daria allinterno dei
tubi con conseguenti gorgoglii che rendono irregolare il flusso dellacqua, oltre a favorire la
corrosione dei tubi stessi;

se lacqua scorre troppo velocemente si avranno, invece, perdite di carico inaccettabili che
porteranno alla necessit di dotare il circuito di pompe molto costose ed ingombranti, oltre
ad eccessiva rumorosit ed alla possibilit di portare a rottura le tubazioni per erosione.

Le velocit consigliate dallAermec per tubi in PEX utilizzati nei circuiti dei terminali di impianto
sono mostrate in Figura 4.1.

Figura 4.1: Velocit consigliate per il fluido vettore al variare del materiale e della tipologia di tubazione.

87

Poich le perdite distribuite dipendono dal quadrato della velocit dellacqua, porre limiti alla velocit equivale a porre limiti alle perdite di carico continue.
Per gli impianti di climatizzazione, alle perdite continue si impongono i seguenti limiti:
r = 20 30 [mmCA/m]
In riferimento ai tubi in PEX, usando la tabella in Figura 4.2 possibile determinare il diametro
del tubo a partire dalla conoscenza della portata dacqua da trattare per ogni ambiente. Il foglio di
calcolo relativo riportato in Figura 4.3.

Figura 4.2: Diametro delle tubazioni, velocit dellacqua e valore delle perdite di carico distribuite al variare
della portata richiesta per tubi in PEX.

88

MODELLO

G H2O
[l/h]

Llineare
[m]

V
[m/s]

De - Di
[mm]

r
[mmCA/m]

pdistribuite, T/V
[Kpa]

AULA 4 A

FCX 22

210

8,91

0,44

18-13

30

5,244426

AULA 4 A

FCX 22

210

6,55

0,44

18-13

30

3,85533

AULA 4 B

FCX 22

210

9,16

0,44

18-13

30

5,391576

AULA 4 B

FCX 22

210

11,27

0,44

18-13

30

6,633522

AULA 4 C

FCX 22

210

13,73

0,44

18-13

30

8,081478

AULA 4 C

FCX 22

210

15,85

0,44

18-13

30

9,32931

LABORATORIO SCIENZE

FCX 22

210

4,96

0,44

18-13

30

2,919456

LABORATORIO SCIENZE

FCX 22

210

9,47

0,44

18-13

30

5,574042

BAGNO UOMINI

FCX 22

210

6,42

0,44

18-13

30

3,778812

BAGNO DONNE

FCX 24

236

4,51

0,41

22-16

20

1,769724

CORRIDOIO

FCX 44

617

5,43

0,56

28-20

26

2,7699516

CORRIDOIO

FCX 44

617

7,41

0,56

28-20

26

3,7799892

PORTINERIA

FCX 17

144

0,35

18-13

20

0,3924

MODELLO

G H2O
[l/h]

Llineare
[m]

V
[m/s]

De - Di
[mm]

r
[mmCA/m]

pdistribuite, T/V
[Kpa]

AULA 5 A

FCX 24

236

2,81

0,41

22-16

20

1,102644

AULA 5 A

FCX 24

236

5,9

0,41

22-16

20

2,31516

AULA 5 B

FCX 22

210

9,86

0,44

18-13

30

5,803596

AULA 5 C

FCX 22

210

14,47

0,44

18-13

30

8,517042

AULA INSEGNANTI

FCX 17

144

0,35

18-13

20

0,3924

BAGNO UOMINI

FCX 22

210

9,77

0,44

18-13

30

5,750622

BAGNO DONNE

FCX 22

210

10,88

0,44

18-13

30

6,403968

CORRIDOIO

FCX 24

236

8,72

0,41

22-16

20

3,421728

CORRIDOIO

FCX 24

236

2,44

0,41

22-16

20

0,957456

CORRIDOIO

FCX 24

236

5,92

0,41

22-16

20

2,323008

CORRIDOIO

FCX 24

236

7,48

0,41

22-16

20

2,935152

CORRIDOIO

FCX 24

236

2,94

0,41

22-16

20

1,153656

PIANO TERRA

PRIMO PIANO

Figura 4.3: Dati principali sulle tubazioni da utilizzare e valore delle perdite di carico distribuite nei vari ambienti climatizzati.

89

4.1.2 Perdite di carico concentrate


Le perdite di carico concentrate sono le perdite che lacqua incontra laddove vi siano particolarit
quali la presenza di dispositivi idraulici e terminali di impianto oppure nel caso di variazioni brusche del diametro del tubo, curve, derivazioni, etc, e sono determinabili come:
Z=

2
2

[kPa/m] o [mmCA/m]

Dove, oltre ai termini gi utilizzati nel calcolo delle perdite distribuite, compare il fattore k [-] detto coefficiente di perdita localizzata che dipende dalla geometria della particolarit che ha creato la
resistenza (accidentalit). Tale coefficiente ricavabile dalla tabella in Figura 4.4 e riferendosi alle
schede tecniche dei ventilconvettori e del collettore, che riportano il diametro degli attacchi delle
tubazioni.
A questo punto la perdita concentrata si determina dalla tabella in Figura 4.5 considerando la
sommatoria dei coefficienti k appena determinati lungo la singola linea e la velocit dellacqua determinata in precedenza per ogni ambiente. Il foglio di calcolo relativo riportato in Figura 4.6.

Figura 4.4: Valori del coefficiente di perdita concentrata al variare della tipologia di accidentalit e del diametro delle tubazioni.

90

Figura 4.5: Valori delle perdite di carico concentrate al variare del coefficiente di perdita k totale e della velocit dellacqua per ogni linea.

91

Figura 4.6: Valore delle perdite di carico concentrate nei vari ambienti climatizzati.

92

In Figura 4.7 sono riportate le perdite di carico totali nelle tubazioni dovute a perdite distribuite,
perdite concentrate e perdite nella batteria dei fancoil (queste ultime reperite dalla scheda tecnica
dei ventilconvettori, gi riportata in Figura 3.4).
MODELLO

pdistribuite, T/V
[Kpa]

pconcentrate, T/V
[Kpa]

pbatteria
[kPa]

pT/V
[Kpa]

AULA 4 A

FCX 22

5,244426

1,1

11,344426

AULA 4 A

FCX 22

3,85533

0,882

9,73733

AULA 4 B

FCX 22

5,391576

1,1

11,491576

AULA 4 B

FCX 22

6,633522

1,1

12,733522

AULA 4 C

FCX 22

8,081478

1,1

14,181478

AULA 4 C

FCX 22

9,32931

1,1

15,42931

LABORATORIO SCIENZE

FCX 22

2,919456

0,882

8,801456

LABORATORIO SCIENZE

FCX 22

5,574042

1,1

11,674042

BAGNO UOMINI

FCX 22

3,778812

0,882

9,660812

BAGNO DONNE

FCX 24

1,769724

1,1

4,869724

CORRIDOIO

FCX 44

2,7699516

0,627

27

30,3969516

CORRIDOIO

FCX 44

3,7799892

1,1

27

31,8799892

PORTINERIA

FCX 17

0,3924

0,627

3,0194

MODELLO

pdistribuite, T/V
[Kpa]

pconcentrate, T/V
[Kpa]

pbatteria
[kPa]

pT/V
[Kpa]

AULA 5 A

FCX 24

1,102644

0,882

3,984644

AULA 5 A

FCX 24

2,31516

0,882

5,19716

AULA 5 B

FCX 22

5,803596

1,1

11,903596

AULA 5 C

FCX 22

8,517042

1,1

14,617042

AULA INSEGNANTI

FCX 17

0,3924

0,627

3,0194

BAGNO UOMINI

FCX 22

5,750622

1,1

11,850622

BAGNO DONNE

FCX 22

6,403968

0,882

12,285968

CORRIDOIO

FCX 24

3,421728

0,882

6,303728

CORRIDOIO

FCX 24

0,957456

0,882

3,839456

CORRIDOIO

FCX 24

2,323008

0,882

5,205008

CORRIDOIO

FCX 24

2,935152

1,1

6,035152

CORRIDOIO

FCX 24

1,153656

0,882

4,035656

PIANO TERRA

PRIMO PIANO

Figura 4.7: Valore delle perdite di carico totali nelle tubazioni.

93

4.2 Analisi delle perdite di carico nei collettori


Per la distribuzione della portata ai circuiti dei diversi terminali vengono adoperati dei collettori
caleffi, per cui per lanalisi delle perdite di carico ivi prodotte si fa riferimento alle specifiche schede
tecniche messe a disposizione dallazienda.

4.2.1 Collettore per limpianto a ventilconvettori


Per la distribuzione della portata dacqua ai circuiti dei terminali ventilconvettori vengono adoperati dei collettori Caleffi Serie 663 7N5 e 7O5, di cui si riportano caratteristiche tecniche, dimensioni (con riferimento a 13 derivazioni per il piano terra e 12 per il primo piano) e caratteristiche
idrauliche rispettivamente nelle Figure 4.8, 4.9 e 4.10.

Figura 4.8: Caratteristiche tecniche del collettore Caleffi Serie 663.

94

Figura 4.9: Dimensioni del collettore al variare del numero di derivazioni.

95

Figura 4.10: Caratteristiche idrauliche del collettore, con in evidenza i diversi contributi alle perdite di carico.

Come si osserva dalla Figura 4.10, la perdita totale di carico dovuta al collettore (P tot), note le
caratteristiche di ogni singolo terminale cui questo fa riferimento e le portate di progetto, pu essere calcolata come somma delle perdite di carico parziali relative ad ogni specifico componente del
sistema:
Ptot = PDT + PT/V + PVI + PColl.M + PColl.R [kPa]
Dove:

PDT [kPa] = perdita localizzata nel detentore di taratura del circuito;

PT/V [kPa] = perdita localizzata nella valvola di intercettazione del circuito Tubazione +
Fancoil;

PColl.M [kPa] = perdita distribuita nel collettore di mandata;


96

PColl.R [kPa] = perdita distribuita nel collettore di ritorno.

Come indicato sulla scheda tecnica del prodotto, ognuno dei precedenti addendi pu essere valutato
tramite la relazione:
P =

(20 )2
(0,01 )2

[kPa]

Dove la perdita di carico P [kPa] risulta funzione della portata dacqua Gh2o [l/h] e del coefficiente KV0.01 [l/h], che indica la portata attraverso il dispositivo considerato a cui corrisponde una perdita di carico di 1 kPa. Il valore di tale coefficiente per i diversi elementi del collettore pu essere
ricavato con riferimento alla figura 4.11.

Figura 4.11: Valori del coefficiente KV0.01 al variare di portata e perdita di carico per i vari componenti del
collettore.

Affinch ai vari collettori giunga leffettiva portata di progetto occorre che il circuito sia bilanciato,
ossia che le perdite di carico dei circuiti di alimentazione di ogni ventilconvettore siano uguali: se
ci non avviene lacqua andr in misura maggiore ad alimentare i terminali i cui circuiti sono pi
favoriti, cio la cui perdita di carico minore; verr di conseguenza sottratta portata ai ventilconvettori pi sfavoriti, cio a perdita di carico maggiore.
Per fare in modo che le portate che alimentano i vari fancoil siano quelle di progetto necessario
agire sui detentori (o valvole) di taratura, apposite valvole di regolazione (Figura 4.12) dotate di
stelo ad avanzamento micrometrico, la cui funzione quella di portare il valore delle perdite di carico di ogni circuito ad eguagliare quello del circuito pi sfavorito: agendo sulla manopola di manovra si ostruisce sempre di pi il passaggio dellacqua, creando cos la perdita di carico aggiuntiva
necessaria al bilanciamento.
97

Figura 4.12: Schema costruttivo della valvola di taratura.

Detta quindi Pcirc. pi sfav. la perdita di carico ai capi del circuito pi sfavorito e Pi la perdita di
carico ai capi dell i-esimo circuito, per ogni circuito si pu calcolare la pressione di bilanciamento
Pi,bil come:
Pi,bil = Pcirc. pi sfav. - Pi [kPa]
Naturalmente, la pressione Pi calcolata per ogni circuito, al lordo delle perdite di carico
PColl.M e PColl.R al collettore:
Pi = Pi,DT + PiT/V + Pi,VI + (PColl.M + PColl.R) [kPa]
mentre Pcirc. pi sfav. corrisponde alla Pi massima fra tutti i circuiti.
In Figura 4.13 riportato il tabulato di calcolo relativo alle perdite di carico riscontrate nel circuito
per ogni ambiente di piano terra e primo piano, compresa la pressione Pi,bil.

98

Figura 4.13: Valore delle perdite di carico nei circuiti dei ventilconvettori per piano terra e primo piano.

99

A questo punto Ptot corrisponde al valore maggiore tra i Pi calcolati nella tabella in Figura 4.13.
Nel caso in esame, il circuito pi sfavorito appartiene al corridoio del piano terra, per il quale vale:
Ptot = 44.9 [kPa]
Per capire invece come agire sul detentore di taratura si usa il grafico in Figura 4.14, che in funzione di portata del circuito e pressione di bilanciamento, fornisce i giri da effettuare per regolare la
valvola, riportati per il caso in esame in Figura 4.15.

Figura 4.14: Giri da effettuare sul detentore di taratura in funzione di portata e pressione di bilanciamento
per ogni circuito.

100

MODELLO

GH2O, fancoil
[l/h]

pi
[kPa]

pi/Bilanciamento
[kPa]

NGiri Valvola
[-]

AULA 4 A

FCX 22

210

16,78526127

28,1244055

1,8

AULA 4 A

FCX 22

210

15,17816527

29,7315015

1,8

AULA 4 B

FCX 22

210

16,93241127

27,9772555

1,8

AULA 4 B

FCX 22

210

18,17435727

26,7353095

1,8

AULA 4 C

FCX 22

210

19,62231327

25,2873535

1,8

AULA 4 C

FCX 22

210

20,87014527

24,0395215

1,8

LABORATORIO SCIENZE

FCX 22

210

14,24229127

30,6673755

1,6

LABORATORIO SCIENZE

FCX 22

210

17,11487727

27,7947895

1,8

BAGNO UOMINI

FCX 22

210

15,10164727

29,8080195

1,8

BAGNO DONNE

FCX 24

236

10,57200636

34,3376604

1,8

CORRIDOIO

FCX 44

617

43,42662917

1,4830376

TA

CORRIDOIO

FCX 44

617

44,90966677

TA

PORTINERIA

FCX 17

144

7,933463119

36,97620365

1,5

MODELLO

GH2O, fancoil
[l/h]

pi
[kPa]

pi/Bilanciamento
[kPa]

NGiri Valvola
[-]

AULA 5 A

FCX 24

236

7,756814999

37,15285177

1,7

AULA 5 A

FCX 24

236

8,969330999

35,94033577

1,7

AULA 5 B

FCX 22

210

15,41431991

29,49534686

1,7

AULA 5 C

FCX 22

210

18,12776591

26,78190086

1,8

AULA INSEGNANTI

FCX 17

144

6,003351756

38,90631501

1,5

BAGNO UOMINI

FCX 22

210

15,36134591

29,54832086

1,7

BAGNO DONNE

FCX 22

210

15,79669191

29,11297486

1,7

CORRIDOIO

FCX 24

236

10,075899

34,83376777

1,7

CORRIDOIO

FCX 24

236

7,611626999

37,29803977

1,7

CORRIDOIO

FCX 24

236

8,977178999

35,93248777

1,7

CORRIDOIO

FCX 24

236

9,807322999

35,10234377

1,7

CORRIDOIO

FCX 24

236

7,807826999

37,10183977

1,7

PIANO TERRA

PRIMO PIANO

Figura 4.15: Giri di regolazione dei detentori di taratura per ogni circuito nel caso in esame.

101

4.3 Perdite di carico nei circuiti principali


Per circuiti principali si intendono linsieme delle tubazioni che, partendo dal serbatoio dellacqua,
posto in un vano interno nel seminterrato, arrivano fino ai collettori di distribuzione di piano
dellimpianto fancoil.
Nella valutazione delle perdite di carico stato utilizzato il medesimo procedimento di calcolo adoperato per il circuito dei fancoil.
In funzione di alcune scelte di carattere progettuale, meglio trattate in seguito, il circuito principale
quello che alimenta limpianto a ventilconvettori. Questo parte dal serbatoio S e raggiunge i collettori di piano terra F0 e primo piano F1 attraversando una pompa di calore. Questa in inverno
innalza la temperatura del fluido presente nel serbatoio, mentre in estate abbassa la temperatura
del fluido per consentire il raffrescamento degli ambienti. Tale circuito sar caratterizzato da una
tubazione in PEX lunga in totale circa 10 [m]. Lo schema di impianto quello proposto di seguito
in Figura 4.16.

Figura 4.16: Schema di impianto della rete idrica che alimenta i fancoil.

102

Perdite di carico distribuite


Come si pu osservare dalla Figura 4.1, le velocit consigliate per tubi in PEX per tubature principali assumono valori compresi fra 1.2 e 2.5 [m/s]. Come gi detto, i limiti consigliati relativi alle
perdite di carico distribuite sono r = 20 30 [mmCA/m]. Per semplicit di calcolo il circuito stato suddiviso in diversi tronchi nel modo seguente:

Tronco 1: serbatoio collettore fancoil piano terra;

Tronco 2: collettore fancoil piano terra - collettore fancoil primo piano;

Tronco 3: collettore fancoil primo piano - collettore fancoil piano terra;

Tronco 4: collettore fancoil piano terra serbatoio.

In base a tale suddivisione ed in riferimento alla tabella in Figura 4.2, note le portate dei collettori
dellimpianto, sono state determinate le variazioni di diametro dei tronchi di adduzione del fluido
vettore in tutto il circuito principale. In Figura 4.17 sono riportati i valori delle perdite di carico
distribuite ottenute per ogni tronco.
TRONCO

GH2O
[l/h]

Llineare
[m]

V
[m/s]

De - Di
[mm]

r
[mmCA/m]

pdistribuite
[Kpa]

SERBATOIO -> COLLETTORE PIANO TERRA

6140

0,94

63-51,4

20

0,98

COLLETTORE PIANO TERRA -> COLLETTORE PRIMO PIANO

2636

0,8

50-40,8

20

0,98

COLLETTORE PRIMO PIANO ->COLLETTORE PIANO TERRA

2636

0,8

50-40,8

20

0,98

COLLETTORE PIANO TERRA -> SERBATOIO

6140

0,94

63-51,4

20

0,98

Figura 4.17: Dati delle tubazioni principali da utilizzare e relativo valore delle perdite di carico distribuite.

103

Perdite di carico concentrate


Le resistenze accidentali che il fluido incontra nellattraversare il circuito e che provocano le perdite
di carico concentrate sono invece:

1 riduzione di sezione e 1 aumento di sezione;

4 curve strette a 90;

4 diramazioni a T;

2 valvole a sfera;

4 valvole a ritegno;

2 miscelatori.

Con riferimento alle tabelle gi utilizzate, presenti nelle Figure 4.4 e 4.5, si individuano i valori dei
coefficienti k relativi al tipo di accidentalit su ogni tronco ed alla velocit determinata in Figura
4.17. In Figura 4.18 riportato il tabulato di calcolo relativo.

Figura 4.18: Valore delle perdite di carico concentrate per ogni tronco del circuito principale.

Perdite di carico totali


In Figura 4.19, infine, si riportano i valori totali delle perdite di carico per i vari tronchi del circuito principale, ottenuti sommando perdite distribuite e concentrate.
pdistribuite
[Kpa]

pconcentrate
[kPa]

pTOT
[kPa]

SERBATOIO -> COLLETTORE PIANO TERRA

0,98

6,99

7,97

COLLETTORE PIANO TERRA -> COLLETTORE PRIMO PIANO

0,98

1,92

2,9

COLLETTORE PRIMO PIANO ->COLLETTORE PIANO TERRA

0,98

1,92

2,9

COLLETTORE PIANO TERRA -> SERBATOIO

0,98

6,99

7,97

TRONCO

Figura 4.18: Valore delle perdite di carico totali per ogni tronco del circuito principale.

104

4.3.1 Scelta della pompa di circolazione


La pompa di circolazione dovr essere in grado di vincere le perdite di carico del circuito pi sfavorito al lordo delle perdite del tronco principale necessario ad alimentarlo. Il calcolo porta alla definizione delle tabelle in Figure 4.19 e 4.20.

pTOT
[Kpa]

GH2O
[l/h]

7,97

6140

PIANO TERRA (circuito pi sfavorito)

44,90966677

6140

SOMMA

52,87966677

TRONCO
RETE DISTRIBUZIONE (fino al circuito sfavorito)

Figura 4.19: Perdite di carico e portata che soddisfano le richieste dellimpianto.

Prevalenza H [m]
3

Q [m /h]

5,390383972
6,14

Figura 4.20: Caratteristiche che deve soddisfare il circolatore.

Per lalimentazione dei ventilconvettori stato scelto il circolatore Calpeda NR4 40/160, di cui si
riportano di seguito (Figura 4.21) la descrizione e le caratteristiche tecniche.

105

Figura 4.21: Scelta del circolatore.

106

4.4 Rete idrico-sanitaria


In questa sezione vengono presi in esame gli aspetti essenziali e le grandezze che servono a dimensionare le reti degli impianti idrico-sanitari. Poich, infatti, un impianto dimensionato considerando
aperti tutti i rubinetti contemporaneamente risulterebbe inutile, costoso ed ingombrante, per poter
dimensionare una rete di questo tipo necessario esaminare:

Le portate minime Gmin che devono essere garantite ad ogni rubinetto ed apparecchio sanitario (mostrate in Figura 4.22 assieme alle pressioni minime da assicurare a monte degli
stessi). In Figura 4.23 sono mostrate le portate individuate per il caso in esame.

Figura 4.22: Portate minime da assicurare per ogni apparecchio.

107

n Apparecchi

GH2O fredda
[l/s]

GH2O calda
[l/s]

LAVABO

3 x 0,1

3 x 0,1

VASO A CASSETTA

3 x 0,1

PRIMO PIANO

n Apparecchi

GH2O fredda
[l/s]

GH2O calda
[l/s]

LAVABO

0,3

0,3

VASO A CASSETTA

0,3

LAVABO

0,3

0,3

VASO A CASSETTA

0,3

GTOT

1,2

0,6

BAGNO UOMINI/DONNE
APPARECCHI

BAGNO UOMINI

BAGNO DONNE

Figura 4.23: Portate da assicurare per ogni apparecchio nel caso di studio e portate totali da esse derivanti.

le portate di progetto Gpr (dette anche portata di punta o portate massime probabili), corrispondenti alle portate massime che devono essere assicurate ad ogni tronco di rete ed in base alle quali vanno dimensionati i tubi. Il loro valore dipende essenzialmente dalle seguenti
grandezze e caratteristiche:
- portate nominali dei rubinetti;
- numero dei rubinetti;
- tipo utenza;
- frequenze duso dei rubinetti;
- durate di utilizzo nei periodi di punta.

Per la determinazione delle portate di progetto vengono utilizzati dei diagrammi derivati dalle
norme pr EN 806 che consentono di individuarle in relazione al tipo di utenza ed alle portate totali
dei rubinetti installati. Nel caso in esame (edificio scolastico) la curva quella mostrata in Figura
4.24.
In Figura 4.25 sono mostrati i risultati per il caso in esame.

108

Figura 4.24: Portate minime da assicurare per ogni apparecchio

TRONCO

Acqua Fredda

Acqua Fredda

Acqua Calda

Acqua Calda

GNom [l/s]

GPr [l/s]

GNom [l/s]

GPr [l/s]

SERBATOIO->PIANO TERRA

2,4

2,2

1,2

1,2

PIANO TERRA->PRIMO PIANO

1,2

1,2

0,6

0,6

Figura 4.25: Portate minime da assicurare per ogni apparecchio.

La pressione dellacquedotto, necessaria a garantire le portate appena determinate e vincere


le resistenze che si oppongono al passaggio dellacqua ed il dislivello tra lorigine della rete e
lapparecchio pi sfavorito. Deve avere un valore ottimale derivante dal compromesso tra
lesigenza di servire tutte le utenze e quella di evitare danni ai rubinetti pi vicini allorigine
della rete e limitare rumori eccessivi (per questo motivo si sconsigliano pressioni superiori a
50 [mCA]. Tale pressione assume di solito valori di 30 40 [mCA].

la pressione di progetto Ppr, corrispondente alla pressione di esercizio minima prevista, in


base alla quale vanno dimensionati i tubi della rete di distribuzione.
A tal proposito, il carico unitario lineare, J, rappresenta la pressione unitaria che pu essere
spesa per vincere le resistenze idrauliche della rete. Con buona approssimazione, il suo valore pu essere ricavato con la formula:
J=

( ) 1000

[mmCA/m]
109

Dove:
-

Ppr [mCA] rappresenta la pressione di progetto definita poco prima;

h [mCA] indica il dislivello tra lorigine della rete ed il punto di erogazione pi sfavorito;

Pmin [mCA] rappresenta la pressione minima richiesta a monte del punto di erogazione
pi sfavorito;

Happ [mCA] indica le perdite di carico indotte dai principali componenti dellimpianto,
determinabili con sufficiente approssimazione tramite la tabella in Figura 4.26 oppure in
base alle portate di progetto ed ai dati dei costruttori;

F [-] rappresenta un fattore correttivo che tiene conto delle perdite di carico dovute alle
valvole di intercettazione, alle curve ed ai pezzi speciali della rete (si pu assumere F =
0.7);

L [m] indica la lunghezza della rete che collega lorigine al punto di erogazione pi sfavorito.

In base al valore del carico unitario J si pu affermare che:


-

per J < 20 25 [mmCA/m] la pressione di progetto prevista bassa ed quindi consigliabile installare un sistema di sopraelevazione;

per J > 110 120 [mmCA/m] la pressione di progetto prevista alta ed quindi consigliabile installare un riduttore di pressione.

Figura 4.26: Valori delle perdite di carico indotte dai principali componenti dellimpianto.

110

Nel caso in esame:


-

Ppr = 30 [mCA];

h = 6 [mCA] dovuta ai rubinetti del primo piano;

Happ,calda = 8+6+4 = 18 [mCA] per i condotti di acqua calda (con perdite dovute rispettivamente a contatore generale, disconnettore e miscelatore termostatico);

Happ,fredda = 8+6 = 14 [mCA] per i condotti di acqua fredda (con perdite dovute rispettivamente a contatore generale e disconnettore);

L = 35 o 25 [m].

Il valore di carico unitario lineare risulta pertanto uguale a:


Jcalda = [(30 - 6 - 5 - 18) x 0,7 x 1000]/25 = 28 [mCA/m]
per i condotti di acqua calda e:
Jfredda = [(30 - 6 - 5 - 14) x 0,7 x 1000]/35 = 100 [mCA/m]
per i condotti di acqua fredda, entrambi valori che rientrano nei limiti di accettabilit prima descritti.

la velocit massima con cui lacqua deve fluire nelle tubazioni senza causare rumori e vibrazioni; questa dipende da diversi fattori, quali ad esempio tipo di impianto, diametro e materiale dei tubi, natura e spessore dellisolamento termico. In Figura 4.27 sono riportate le velocit generalmente accettabili negli impianti di tipo A (a servizio di edifici residenziali, uffici, alberghi, ospedali, cliniche, scuole e simili) e di tipo B (a servizio di edifici ad uso industriale e artigianale, palestre e simili).

Figura 4.27: Velocit massime consentite.

111

4.4.1 Dimensionamento dei tubi


I criteri generali adottati per determinare il diametro delle tubazioni sono:

derivazioni esterne: il diametro dei tubi viene dimensionato in funzione della portata di progetto, del carico lineare J e della temperatura dellacqua, utilizzando le tabelle fornite dai
costruttori;

derivazioni interne: il diametro dei tubi viene dimensionato esclusivamente in funzione delle
portate totali trattate.

Nel caso in esame per le derivazioni esterne sono stati scelti dei tubi in acciaio zincato, le cui caratteristiche sono riportate nelle Figure 4.28 e 4.29, rispettivamente per i condotti di acqua fredda e
calda. Per le derivazioni interne sono invece stati scelti dei tubi in PEX, le cui caratteristiche sono
riportate in Figura 4.30.

Figura 4.28: Velocit massime consentite per lacqua in funzione della tipologia di edificio e del materiale e
diametro delle tubature.

112

Figura 4.29: Velocit massime consentite per lacqua in funzione della tipologia di edificio e del materiale e
diametro delle tubature.

Figura 4.30: Diametro interno ed esterno (GAS-Uni) delle derivazioni interne in funzione della portata totale
Gtot trattata per tubi normali in PEX e acciaio zincato.

113

Lo schema impiantistico delle tubazioni cosi come il relativo dimensionamento sono proposti nelle
Figure 4.31, 4.32 e 4.33.

Figura 4.31: Schema dimpianto della rete idrica.

Figura 4.32: Dimensionamento dei tubi che trasportano lacqua fredda sanitaria.

114

Figura 4.33: Dimensionamento dei tubi che trasportano lacqua calda sanitaria.

In conclusione, limpianto dovr gestire una portata dacqua fredda pari a GS,fredda = 2.2 [l/s] ed
una portata dacqua calda pari a GS,calda = 1.2 [l/s]. Questultimo valore, in particolare, sar utilizzato per dimensionare il serbatoio di tipo Tank in Tank previsto nellimpianto.

115

4.4.2 Dimensionamento del bollitore


Per poter dimensionare il volume del bollitore e la superficie dei loro scambiatori vanno considerate
le seguenti grandezze:

periodo di punta: il periodo in cui risulta pi elevato il consumo dacqua calda. Per utenze
normali, il suo valore pu essere ricavato da apposite tabelle di tipo sperimentale;

consumo dacqua calda nel periodo di punta: il consumo globale dacqua calda nel periodo
di punta. Come per il periodo di punta, pu essere ricavato da apposite tabelle di tipo sperimentale per utenze normali;

periodo di preriscaldamento: il tempo che pu essere impiegato per portare lacqua (fredda) immessa nel bollitore fino alla temperatura di accumulo richiesta;

temperatura dellacqua fredda: il suo valore dipende da molti fattori, quali ad esempio temperatura del terreno, temperatura esterna, zona di provenienza dellacqua. Nella pratica,
tuttavia, si pu assumere:

10 12 C nellItalia settentrionale;

12 15 C nellItalia centrale;

15 18 C nellItalia meridionale, da cui tf = 15C.

temperatura di utilizzo dellacqua calda: per le utenze pi comuni, il suo valore pu essere
assunto pari a tu = 40C. Per altri tipi di utenza, invece, deve essere stabilito in relazione
alle specifiche condizioni con cui lacqua utilizzata.

temperatura di accumulo dellacqua calda: il suo valore deve essere stabilito in relazione a
diverse esigenze fra loro contrastanti ed in particolare deve essere scelto in modo da:
-

evitare ( o almeno limitare) fenomeni di corrosione e deposito di calcare, che possono


crescere notevolmente quando lacqua supera i 60 65 C;

limitare le dimensioni dei bollitori, considerando che basse temperature di accumulo


fanno aumentare notevolmente tali dimensioni,

impedire lo sviluppo dei batteri, che in genere possono sopportare temperature fino a
50C, mentre muoiono in tempi rapidi oltre i 55C.

In considerazione di questi aspetti, per le normali utenze in genere un buon compromesso accumulare acqua a ta = 60C.

116

4.4.3 Volume del serbatoio per lacqua sanitaria


Per determinare il volume teorico dei bollitori si procede nel modo seguente.
1. si calcola il calore totale necessario per riscaldare lacqua da erogarsi nel periodo di punta,
moltiplicando tale quantit per il salto termico che sussiste tra la temperatura dellacqua di
utilizzo e la temperatura dellacqua fredda:
Qt = C x (tu tf) [kcal]
2. si calcola il calore orario che deve essere ceduto allacqua, dividendo il calore totale appena
determinato per il tempo in cui questo deve essere ceduto, ossia per il tempo dato dalla
somma fra periodo di preriscaldamento tpr e periodo di punta tpu:
Qh =

[kcal/h]

3. si determina il calore da accumulare nella fase di preriscaldamento, moltiplicando il calore


orario per il periodo di preriscaldamento:
Qa = Qh x tpr [kcal]
4. si calcola infine il volume del bollitore dividendo il calore da accumulare per la differenza
fra la temperature di accumulo e quella dellacqua fredda:
V=

[l]

Nel caso in esame, si fa riferimento ai seguenti dati:


-

C = 480 [l];

Qt = 12000 [kcal];

Qh = 3428.6 [kcal/h];

Qa = 6857.2 [kcal];

V = 152.4 [l];

S =0.18 [m2].

In base ai calcoli svolti, lapplicazione Caleffi suggerisce un bollitore in grado di erogare una potenza di almeno 4 [kW] e una capienza (maggiorata) di 200 [l] (Figura 4.34).

Figura 4.34: Valori di potenza e capienza suggeriti da Caleffi.

117

4.4.4 Scelta del bollitore e della pompa di calore


Bollitore Tank-in-Tank
Il bollitore Tank-in-Tank particolarmente adatto allimpiego negli impianti solari termici per la
produzione di acqua calda per usi sanitari e per integrazione del riscaldamento. Allinterno
dellaccumulo per il riscaldamento integrato un bollitore per acqua sanitaria. Il corpo
dellaccumulatore pu essere collegato ad un generatore termico tradizionale (caldaia o pompa di
calore) per integrare il fabbisogno di energia termica nei periodi di punta o in presenza di un insufficiente irraggiamento solare. Il bollitore dispone di uno scambiatore di calore fisso a serpentino da
collegare direttamente al circuito solare.
In considerazione dei volumi di acqua calda sanitaria e tecnica necessari per alimentare limpianto
di condizionamento, stato scelto il serbato della Giacomini, modello BC1Y075, di cui si riporta
in Figura 4.35 la scheda con le relative caratteristiche tecniche.

Figura 4.35: Caratteristiche tecniche serbatoio tank-in-tank.

118

Pompa di calore
La scelta della pompa di calore ricade su quella in grado di fornire la potenza sufficiente a coprire,
autonomamente, il fabbisogno dellimpianto di climatizzazione. Sebbene, infatti, sia prevista
lintegrazione del solare termico, secondo lo schema di Figura 4.36, possibile che non sempre questo sia possibile. Pertanto dal catalogo Aermec si sceglie la pompa di calore ANL 152H di cui si
fornisce la descrizione tecnica in Figura 4.37.

Figura 4.36: Schema di impianto climatizzazione ed acqua calda sanitaria.

119

Figura 4.37: Scheda tecnica pompa di calore ANL.

120

Capitolo 5
Dimensionamento dellimpianto solare termico
Le potenze richieste per il riscaldamento dellacqua calda sanitaria possono essere ridotte con
lutilizzo di impianti ad energia rinnovabile.
Nel presente caso di studio stato progettato un impianto solare termico in grado di coprire autonomamente il fabbisogno di acqua calda sanitaria per lintero edificio.

5.1 Elementi dellimpianto


Questa tipologia di impianto, per poter funzionare correttamente, richiede linstallazione dei seguenti elementi.

5.1.1 Pannelli solari


Sono costituiti da:

un assorbitore metallico (in rame, alluminio o acciaio) che incorpora anche i tubi di passaggio del fluido vettore;

una lastra in vetro o in plastica con buona trasparenza alle radiazioni emesse dal sole ed
elevata opacit a quelle emesse dallassorbitore;

un pannello di materiale isolante, posto sotto lassorbitore;

un involucro di contenimento per proteggere i componenti di cui sopra e limitare le dispersioni termiche del pannello.

I pannelli cos strutturati (Figura 5.1) possono produrre acqua calda fino a 90 95 C, ma la loro
resa diminuisce in modo sensibile oltre i 65 70 C. Non richiedono soluzioni duso complesse,
hanno un buon rendimento e costi relativamente bassi, motivo per cui sono i pannelli maggiormente utilizzati negli impianti civili (per impianti di piccole dimensioni sono disponibili anche con serbatoio incorporato).

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Figura 5.1: Pannelli solari piani utilizzati nellimpianto.

5.1.2 Serbatoio daccumulo


Lenergia solare non sempre disponibile, per cui per poter utilizzare i servizi ad essa connessi in
modo continuo serve un sistema di accumulo con serbatoio. Come gi anticipato nel Paragrafo
4.4.4, il modello impiegato nellimpianto assegnato un serbatoio combinato di tipo Tank-In-Tank
(Figura 5.2). Tale scelta quella consigliata nella letteratura tecnica, qualora sia prevista la contemporanea produzione di acqua calda sanitaria (contenuta nel serbatoio superiore, pi piccolo) ed
acqua per il riscaldamento (contenuta nel serbatoio inferiore, pi grande).

Figura 5.2: Schema serbatoio Tank-In-Tank.

122

5.1.3 Gruppo di circolazione del fluido vettore


La circolazione del fluido vettore, cio del fluido che ha il compito di portare lenergia termica captata dai pannelli ai serbatoi daccumulo, pu essere di tipo naturale o forzato. Poich ai fini di una
migliore coibentazione si deciso di installare il serbatoio nel seminterrato, si rende necessaria la
circolazione forzata (Figura 5.3). Questa avviene con laiuto di pompe, attivate solo quando nei
pannelli il fluido vettore si trova ad una temperatura pi elevata rispetto a quella dellacqua nei
serbatoi daccumulo.

Figura 5.3: Tipico gruppo di circolazione utilizzato negli impianti solari termici.

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5.2 Regolazione del circuito solare


E una regolazione che si basa essenzialmente sulluso di termoregolatori differenziali, costituiti da:

un regolatore che consente di impostare la differenza di temperatura t desiderata;

due sonde atte a rilevare la temperatura dei pannelli e del serbatoio daccumulo.

Se tra i pannelli ed il serbatoio le sonde registrano differenze di temperatura superiore al t di taratura del regolatore, la pompa del circuito solare viene attivata, in caso contrario resta disattivata
(Figura 5.4).

Figura 5.4: Metodologia di regolazione dellimpianto, basata sulla differenza di temperatura effettiva.

124

5.3 Luogo e modalit di installazione dei pannelli solari


I pannelli devono essere installati su superfici in grado di garantire una buona insolazione, un ancoraggio sicuro e unadeguata manutenzione.
Per ottenere una buona insolazione si devono considerare gli aspetti seguenti.

Zone dombra
Lambiente circostante pu indurre ombre sui pannelli, riducendo in tal modo la loro resa. Si sceglie dunque di posizionare i pannelli sul soffitto eliminando qualsiasi tipo di ombra, in quanto attorno vi solo vegetazione a basso fusto.
Oltre alle ombre indotte dallambiente circostante, per, vanno considerate anche quelle che i pannelli possono proiettare su se stessi quando disposti a schiera. Alle latitudini tipiche del nostro Paese, per evitare tali ombre, possono essere adottate, tra schiera e schiera, le distanze minime deducibili dalla Figura 5.5.

Figura 5.5: Distanze consigliate fra le schiere di pannelli per evitare che questi si facciano ombra.

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Angolo di orientamento
Nellemisfero Nord lorientamento ideale dei collettori quello rivolto a Sud, applicato anche nel
caso di studio. Tuttavia anche orientamenti diversi non sono particolarmente penalizzanti (Figura
5.6).

Angolo di inclinazione
Nel caso in esame, i pannelli sono disposti su superfici piane. Con le latitudini tipiche riscontrate
anche nel caso di studio, conviene assumere = 40 60 per impianti a funzionamento annuo
(Figura 5.6). Considerando il desiderio di voler massimizzare lapporto solare nel periodo invernale
e diminuirlo in quello estivo in modo da non provocare stagnazione del calore, si sceglie = 60.

Figura 5.6: Angoli di orientamento ed inclinazione consigliati per i pannelli.

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5.4 Grandezze utili al dimensionamento dei pannelli


Di seguito sono riportate le grandezze principali necessarie a dimensionare limpianto a pannelli ed
i valori generici ad essi assegnabili.

Superfici dei pannelli


Per impianti combinati in edifici ad uso comune (ospedali, case di riposo, scuole, case dello studente, hotel, pensioni, alberghi, uffici, etc) la superficie utile pu essere determinata considerando tassi
di copertura del fabbisogno termico totale variabili dal 20 al 30%. Tuttavia, per una maggiore auto
sostenibilit energetica, si punta alla copertura totale del fabbisogno energetico per lacqua calda
sanitaria. Il dimensionamento in Figura 5.7 stato eseguito con laiuto del software Solar-T.

Salto termico del fluido vettore


E il salto termico di progetto fra lentrata e luscita del fluido vettore dai pannelli. Come nel caso
precedente, il suo valore serve essenzialmente a determinare la portata del circuito solare ed a dimensionare il relativo scambiatore di calore. Per questa grandezza si pu assumere il valore di
10C.

Volume del serbatoio daccumulo V


Si pu determinare in base a valori variabili da 50 a 60 [l/m2]. Definendo S la superficie dei pannelli si ottiene come:
V = (50 60) x S

(5.1)

Anche in questo caso il dimensionamento stato ottenuto facendo riferimento al software Solar-T
(Figura 5.7).

Figura 5.7: Calcolo della superficie totale e volume di accumulo del serbatoio.

127

5.5 Scelta degli elementi dellimpianto


Gli elementi scelti sono:

2 collettori Riello CSO 25 R Plus, per una superficie totale di riferimento pari a 4.3 [m2];

un serbatoio combinato Tank-In-Tank Giacomini, modello BC1Y075 da 750 [l], di cui 200
[l] destinati al contenimento dellacqua calda sanitaria;

un kit idraulico di mandata e ritorno SUN per collegare il serbatoio ai collettori solari;

una pompa di calore Aermec ANL 152H come riscaldamento ausiliario ai pannelli.

Per le considerazioni sin qui svolte, lintero impianto stato dimensionato utilizzando il software
Solar-T, riferendosi al volume della sola acqua sanitaria. La differenza di potenza termica necessaria per il corretto funzionamento dei ventilconvettori sar infatti fornita dalla pompa di calore nella
quale lacqua diretta ai fancoil far un altro passaggio.

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Capitolo 6
Caratteristiche dellimpianto
Sono ora noti:

portata dacqua fredda sanitaria e portata e volume dacqua calda sanitaria, rispettivamente GS,fredda = 2.2 [l/s], GS,calda = 1.2 [l/s] e VS,calda = 200 [l];

portata dacqua e prevalenza richieste dallimpianto a ventilconvettori, GF = 6140 [l/h] e Hf


= 6 [m] che dovranno essere gestite dal circolare di Figura 4.21.

6.1 Layout dellimpianto


A questo punto possibile definire completamente limpianto progettato. Questo cos composto:

serbatoio Tank-In-Tank (S) che contiene sia lacqua calda sanitaria che lacqua utile
allimpianto a ventilconvettori. In particolare.
-

lacqua sanitaria nel serbatoio superiore avr una temperatura di 60C, che scender fino a 40C ai rubinetti delle utenze;

lacqua presente nella parte alta del serbatoio inferiore avr una temperatura di 56C ed
entrer ad alimentare i ventilconvettori, ai quali giunger con una temperatura di 50C.

pompa di calore collegata ala serbatoio con la funzione di riscaldarne o raffreddarne lacqua
a seconda del periodo dellanno ed inviarla ai collettori dellimpianto a ventilconvettori: in
inverno porta lacqua ai 50C utili allimpianto a fancoil, mentre in estate ne abbassa la
temperatura fino ai 10C utili al raffrescamento;

Pompa di circolazione collegata al serbatoio con la funzione di inviare lacqua ai collettori e


distribuirla alla rete dei ventilconvettori;

gruppo di circolazione del solare con relativi pannelli, con la funzione di portare lacqua del
serbatoio esterno dalla temperatura di ingresso dallacquedotto (15C) a quella necessaria
per il riscaldamento dellacqua calda sanitaria (60C).

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6.2 Regolazione dellimpianto


I sistemi di regolazione dovranno essere in grado di mantenere i parametri di funzionamento degli
impianti nel campo di variazione delle tolleranze previste, al variare delle condizioni di carico termico e frigorifero. Alcuni di questi sistemi di regolazione sono gi installati a bordo delle apparecchiature, come ad esempio il generatore di calore ed il gruppo frigorifero per il controllo della temperatura dei fluidi primari termovettori.
La regolazione della temperatura ambiente con i ventilconvettori, come gi detto nel Capitolo 3,
sar effettuata mediante termostato agente sullattacco e stacco del ventilatore. Tale processo pu
avvenire sia automaticamente che in modo manuale tramite il collegamento ad una scheda di interfaccia del termostato di cui sono dotati tutti i fancoil.

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