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&
CAMPANELLIANA
Ricerche
Ricerchefilosofiche
filosofiche ee materiali
materiali storico-testuali
storico-testuali
ANNO VII
2001/i
2001/I
ISTITUTI EDITORIALI
EDITORIALI E
E POLIGRAFICI
POLIGRAFICI INTERNAZIONALI
INTERN AZIONALI'
PISA ROMA
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BRUNIANA
<2?
CAMPANELLIANA
ANNO VII
2001/1
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nttp ://www.iepi.it
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SOMMARIO 2001/1
Studi
notturno di Leopardi?
F. Beretta, Giordano Bruno e l'Inquisizione romana. Considerazioni
sul processo
M.
107
Slawinsk
Marino
S.
127
Taussig,
Gassendi
155
Testi e documenti
planetarum
189
Hic labor
Note
221
D.
Gio
Rodigino
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physiologiae 255
A. Savorelli, Le ultime pagine bruniane di Felice Tocco 259
. Trabucco, Nell'officina di Giovan Battista Della Porta 269
Recensioni
dolfi
Petrone)
Giostra
289
293
Notizie
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STUDI
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Giovanni Aquilecchia
INDI TI POSI: TASSELLO POETICO BRUNIANO
NEL CANTO NOTTURNO DI LEOPARDI?*
suddetto) :
Bruno Petrarca Leopardi
rella pellegrina
* Oso supporre che Giorgio Fulco, con la sua mente analitica, e con il suo gusto
per il particolare, non avrebbe forse sdegnato del tutto questo pur minimo contri
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12
zio
Giovanni
Aquilecchia
preliminare
marginali
trebbe
bra
1-8:
di
dipendenza,
suggestioni
essere
ricalcare
brunia
individuata
l'indi
si
nel
posa
silenziosa luna?
mente non meno che contestualmente) del tutto alieno dal sin
tagma braniano/leopardiano.
La questione della conoscenza diretta di testi bruniani da parte di
Leopardi non ancora risolta. In un recente contributo su Leopardi
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di
Indi
ti
posi
13
opere del Nolano (p. 42), fermo restando il fatto che tali opere non
figurano come era, del resto, da aspettarsi nella biblioteca di
Monaldo. Tuttavia, il Canto notturno fu composto a Recanati tra il
22 ottobre 1829 e il 9 aprile 1830 e apparve la prima volta nell'ed.
del Piacer figlio d'affanno (La quiete dopo la tempesta, v. 32) trovi
un antecedente concettuale nel dialogo I dello Spaccio de la bestia
trionfante, l dove detto che In nullo esser presente si trova pia
cere, se il passato non n' venuto in fastidio ... e se non in principio,
dopo la fatica, nel riposo non dilettazione (ediz. Les Belles Let
tres, V/l, Paris 1999, p. 55). Ma qui si tratterebbe senza dubbio di
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Francesco Beretta
SUMMARY
Giordano Bruno's trial. After presenting the stages through which a model
trial would pass, the essay proposes a new interprtation of the so-called
Summary [Sommario], which appears to be a collection of some elements
relating to the various accusations [capit), but which does not summarize
the whole range of documents in the case. The final part of the essay, un
derlines the strategy followed by the Tribunal in order to reach the con
demnation of Bruno, as well as the defensive strategy which the philoso
pher attempted to develop.
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16
Francesco
Beretta
lano,
si
riscontrano
conoscenza
dello
sti
realizzato
la
parte
concluso
la
causa3.
Lo
sviluppo
degli
st
tutto,
la
recente
ap
dottrina
della
fede,
denti
Congregazion
migliore
conoscenza
dell'Inquisizione
rom
una
ricostruzione
c
luppare
alcune
cons
stioni
che
riguardan
cesso
e
che
sono
dec
cilitare
la
comprens
menti
che
caratteri
mano
3.
Oltre
cavallo
allo
fra
studio
cla
tema
da
G.
Aquilecchia,
les
Lettres,
Paris
2000,
cento,
Salerno
editrice,
Quaglioni,
Ex
his
quae
de
nelliana
VI
(2000),
pp.
anche
presentate
con
pr
1600.
Mostra
storico
doc
tembre
2000),
Leo
S.
Ol
4.
Si
vedano
l'opera
clas
zione
romana,
trad.
di
S
lume
di
A.
Prosperi,
Tribu
Einaudi
editore,
Torino
1
in
Italia
nell'et
moderna
1991;
L'apertura
degli
arc
nale
dei
Lincei,
Roma
199
Accademia
Nazionale
de
delle
fonti
e
storia
istit
Col
e
G.
Paolin,
Edizion
ste-Montereale Valcellina 2000.
5. Per una trattazione pi sviluppata di quanto esposto nella prima parte dell'ar
ticolo, con la relativa documentazione bibliografica ed archivistica, mi permetto di
rinviare a F. Beretta, Galile devant le Tribunal de l'Inquisition. Une relecture des sources,
chez l'auteur, Fribourg (Suisse) 1998, e all'edizione di tale studio, rielaborata sulla
base delle fonti ora accessibili presso l'ACDF, che uscir presso la casa editrice Les
Belles Lettres. Per un bilancio dei primi risultati della ricerca vedi Id., Le procs de
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18
Francesco
Beretta
stato
effettivament
stato
di
scomunica
stimonianze
necess
tore
di
opere
mano
principale
del
reato
sia dell'autore.
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verdetto.
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20
Francesco
Beretta
ste
nell'affermare
le
tere
eretico,
dopo
u
vedersi,
viene
cond
alla
corte
secolare
Bruno,
come
vedre
sone
che,
pur
avend
aderiscono
nuovame
punita
con
la
morte
Lo
stile
del
Sant'Uffi
Prima
di
affrontar
struire
il
processo
d
mentale
che
pone
l'
toriali,
ed
in
partic
Bruno
Galileo
Gal
dispensabile
conosce
determinata.
Solo
in
tivo
svolgimento
ed
di
un
tribunale,
so
stanza
rapidament
che
attribuiscono
al
quecento
peculiarit
Anche
quanto
indic
vale
per
l'Inquisizio
elementi
essenzial
Sant'Ufficio
roman
Il
concetto
storico
scontri
nelle
fonti7
aperto
e
dinamico
6.
Non
si
tratta
quindi
d
(cfr.
D.
Quag
lizzare
lo
stile
dell'Inqui
dei
documenti
processu
inquisitoriali
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8. Cfr. F. Beretta, Galile devant le Tribunal, cit., pp. 34-49. Tale pro
presa in considerazione da A. Errera, Processus in causa fidei. L'evo
nuali inquisitoriali nei secoli XVI-XVIII e il manuale inedito di un inquis
Monduzzi Editore, Bologna 2000, che, troppo concentrato sul proble
trina inquisitoria, non sembra cogliere l'importanza decisiva dello sti
redazione, e soprattutto per la fortuna dei manuali inquisitoriali. Cfr.
le citazioni in nota delle pp. 150-158, non sufficientemente messe in
tore. L'edizione di un manuale composto dall'inquisitore di Perugia
anni del Cinquecento, ivi, pp. 311-411, non fornisce elementi diretta
bili per la conoscenza dello stile del Sant'Ufficio romano, come appa
fronto con l'Introductio di Pena di cui parler fra poco.
10. Avviso di Roma del 12 luglio 1603, BAV, Urb. lat. 1071, c
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22
Francesco
zione
ci
Beretta
pone
di
fro
acuto
per
il
Cinquece
del
fondo
criminale
rigi
fra
il
1815
e
il
1
come
anche
gli
arch
altri
stati
conquistat
Parigi
per
ordine
di
trale
dell'Impero
fra
sari
inviati
a
Parigi
p
misero
in
vendita
co
11. F. Beretta, L'archivio della Congregazione del Sant'Ufficio: bilancio provvisorio della
storia e natura dei fondi d'antico regime, in L'Inquisizione romana: metodologia delle fonti e
ginenses latini, voi. 2, Citt del Vaticano 1945, pp. 434-435. Una copia calligrafica
del manuale si trova in BAV, Barb. lat. 1544. Nel manoscritto Barb. lat. 1367 si ha
un esemplare dell'opera con annotazioni di Prospero Farinacci e con i Summaria al
l'inizio dei vari capitoli che si ritrovano nell'edizione di Carena, indizio forse di una
dipendenza di quest'ultima da tale codice. Sondaggi in vari punti del testo mo
strano la sostanziale fedelt dell'edizione di Carena alla quale mi riferir in se
guito - rispetto all'originale di Pena, Reg. lat. 388, nonostante la differenza del
titolo.
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ticana, Citt del Vaticano 1942, pp. 30-32 e Firpo, Processo, passim.
15. Come appare dai rinvi che figurano nel margine del cosiddetto sommario
pubblicato da Mercati, di cui parler in seguito, tali copie occupavano le prime 60
carte dell'incartamento processuale.
16. TCD 1228, cc. 270-277. Questo volume, conservato alla Trinity College Li
brary di Dublino, comprende le sentenze pronunciate dal Sant'Uffizio romano nel
1603.
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24
Francesco
Beretta
129-130.
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26
Francesco
Beretta
smessi
dal
Tribunal
gretario
della
Congr
del
Sant'Ufficio
rom
abitualmente ci che stato deciso nelle sedute della corte del mer
mento. Mi pare invece certo che non si tratta del sommario del pr
22. Firpo, Processo, doc. 21, p. 201; BOeuC, Le procs, p. 153.
23. ACDF, SO, Decreta 1592-1593, registro originale, c. 281,7 ss.
24. ACDF, SO, Decreta 1597-1599, copia, p. 634. A proposito di Petrucci si veda
C. De Frede, L'estradizione degli eretici dal Dominio veneziano nel Cinquecento, Atti
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27. Cfr. F. Beretta, Galile devant le Tribunal, cit., pp. 196-200. Mercati non sembra
aver sottoposto a sufficiente valutazione critica questo problema (cfr. Id., Il somma
rio, cit., p. 4 s.).
28. ASV, Mise., Arm. X, 205, cc. 248-253. Si tratta probabilmente del sommario
mandato da Milano, luogo di istruzione del processo, che indica anche i voti dei
consultori locali. A tergo del documento, su carta non numerata prima della c. 254,
si legge di mano probabilmente di Francisco Pena: <facobo Cresonato> Sumario
del processo de jacomo Grossano inquisito de haeresi. Lo stato lacunoso dei De
creta impedisce di conoscere pi precisamente l'origine di tale documento. Torner
nella terza parte di questo articolo sull'esito della causa del Crosani.
29. ASV, Mise., Arm. X, 205, cc. 202-226. Cfr. Firpo, Processo, pp. 247-294;
BOeuC, Le procs, pp. 247-367.
30. ASV, Mise., Arm. X, cc. 226^23 Ir, cfr. Firpo, Processo, pp. 294-304; Le procs,
pp. 369-393.
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28
Francesco
Il
noto
Beretta
document
sieme
degli
interrog
in
rilievo
elementi
i
riproduce
parti
sost
esatto
delle
propos
t'Ufficio,
con
le
rel
lano.
Percorrendo
la
nessun
atto
giudizia
pubblicato
da
Merc
articoli
in
difesa
d
suale,
era
compito
a
riferiva
all'imputato
plicemente
mento.
gole
tore31.
La
che,
princip
prima
pa
secondo
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mente al sommario36.
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30
Francesco
Beretta
dinamica
processual
fasi
principali
della
diziari
formali,
lasc
volta
delineato
un
qu
struzioni
ed
analisi
d
levato che la scelta dello stile del Sant'Ufficio romano come criterio
39. Oltre ai numerosi casi di personaggi minori, oggi dimenticati, basti pensare ai
processi di Cesare Cremonini, del quale riparleremo, a quello del canonista e teo
logo spagnolo Juan Roa Davila, condannato nel 1600, e finanche a quello del cele
bre teologo Francisco Suarez; cfr. E. Elorduy, Suarez en las controversias sobre la Con
fesion Epistolar, Archivo teologico granadino, XV (1952), pp. 215-292.
40. G. Dall'Olio, I rapporti tra la Congregazione del Sant'Ufficio e gli inquisitori locali
nei carteggi bolognesi (l573-1594), Rivista storica italiana, CV (1993), pp. 246-286:
254-255; 271-273.
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Venezia nella seduta del marted 26 maggio, nel corso della quale si
riferisce anche l'incarcerazione del Nolano eseguita il sabato prece
dente d'ordine del Tribunale43. Mocenigo formula gravi accuse af
fermando di aver inteso il Nolano esprimere pi volte convinzioni
che contraddicono i fondamenti della fede cattolica, fra cui l'Incar
nazione e la Redenzione, la Trinit, la retribuzione dei meriti e
delle colpe, la transustanziazione eucaristica44.
L'esordio del processo di Giordano Bruno solleva numerosi pro
blemi dal punto di vista procedurale, ma anche storico. Si tratta di
un'apertura inabituale poich, di regola, prima di procedere ad un
arresto il Tribunale deve ponderare, dal punto di vista giudiziario e
teologico, gli indizi a carico raccolti durante un'istruttoria somma
ria. La carcerazione non ammissibile senza esame previo degli in
dizi, se non in caso di rischio di fuga del reo45. Ora l'arresto del No
lano avvenuto per iniziativa di un privato, il patrizio Mocenigo,
41. . S. Davidson, Rome and the Venetian Inquisition in the Sixteenth Century, Jour
nal of Ecclesiastical History, XXXIX (1988), pp. 16-36: 28. Per una presentazione
sintetica del funzionamento del Tribunale veneziano si veda R. Martin, Witchcrafl
and the Inquisition in Venice 1550-1650, Basii Blackwell, Oxford-New York 1989, pp.
9-33. Alcuni processi istruiti negli anni della causa del Nolano sono editi in Processi
del S. Uffizio di Venezia contro ebrei e giudaizzanti, a cura di P. C. Ioly Zorattini, voli.
VII-VIII, Leo S. Olschki editore, Firenze 1989-1990. Per uno studio approfondito
dello stile del Sant'Uffizio veneto si veda A. Del Col, L'Inquisizione nel patriarcato e
diocesi di Aquileia 1557-1559, Edizioni Universit di Trieste-Centro studi storici Me
nocchio, Trieste-Montereale Valcellina 1998.
42. Firpo, Processo, doc. 4, pp. 147-148; Le procs, p. 15
43. Firpo, Processo, doc. 5-6, p. 148; Le procs, pp. 15-17.
44. Firpo, Processo, doc. 2, pp. 143-144; Le procs, pp. 3-7.
45. F. Pena, Instructio, cit., cap. 8 del secondo libro, pp. 460-462.
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32
Francesco
Beretta
che
nelle
lettere
de
parlato
con
l'inquisi
vato
che
Mocenigo
n
bens
per
il
fatto
di
ha
veramente
messo
suo
ospite,
element
del
patrizio
venezia
bitarne
-,
Mocenigo
lui
stesso
la
scomun
cettatore
di
un
eret
Si
pone
qui
la
quest
ma
anche
delle
ragi
convinzioni
in
un
m
riale,
esponeva
lui
s
lettere
di
Mocenigo
sembrerebbe
che
a
al
corrente
di
quest
il
patrizio
veneziano
formata
delle
convi
cenigo,
per
aver
osp
troviamo
nel
cuore
le
denunzie
fatte
a
lont
di
sgravare
la
l'interesse,
dall'in
una
risposta
a
tale
Torniamo
al
Sant'U
colto
in
debita
form
posto
dal
nunzio,
d
cede
all'interrogat
Dalla
deposizione
d
che
fu
lui
a
mette
Quest'ultimo,
deluso
non
gli
aveva
inseg
chiesto
a
Ciotti
di
Bruno.
Ciotti
vi
avr
che
non
habbi
alcun
46.
Firpo,
47.
F.
48.
Firpo,
Processo,
Pena,
doc
Instructio,
Processo,
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doc
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34
Francesco
Beretta
rando
di
ottenere
d
riconciliazione
con
l
questo
proposito
pr
Nocera,
Bruno55.
che
confer
scere formalmente che quel che [in essi] si contiene mia dot
trina56. Poi l'inquisitore gli chiede di che materia trattano le sue
opere. Rispondendo spontaneamente ci che conferisce alla sua
deposizione il valore di prova - Bruno presenta un condensato del
proprio pensiero: l'infinitezza dell'universo e dei mondi, la provvi
denza universale come anima del mondo, la sua concezione dei tre
attributi della divinit, potentia, sapientia et bont57. La deposi
zione giudiziaria si trasforma cosi in un corso di filosofa tenuto al
patriarca di Venezia, al nunzio, all'inquisitore e al rappresentante
della Repubblica, mentre il notaio prende nota di tutto.
Il Nolano ammette spontaneamente di aver dubitato e di aver
conosce tuttavia che la filosofa espressa nei suoi libri mette in que
stione la fede. Ma ci avverrebbe solo indirettamente, secondo
la via de' principii naturali, non pregiudicando alla verit secondo il
lume della fede58. A partire dal terzo costituto si delinea cos una
strategia difensiva che si manterr nel corso di tutto il processo. Il
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eretici60.
64. COD, pp. 605-606. Cfr. F. Beretta, Galile devant le Tribunal, cit., pp.
103-104.
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36
Francesco
Beretta
espediente
per
svent
pur
tentando
di
man
Bruno
eresia.
riconobbe
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ap
robbe69.
469 ss.
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38
Francesco
Beretta
guardanti
il
Nolano
prontata
una
copia
Congregazione
del
rit venete77.
72. Decreto dell'11 giugno 1592 ritrovato da L. Spruit, Due documenti noti e due do
cumenti sconosciuti sul processo di Bruno nell'archivio del Sant'Uffizio, Bruniana & Cam
74. Si vedano a questo proposito gli studi citati sopra alle note 40 e 41.
75. Firpo, Processo, doc. 21, p. 201; Le procs, p. 153.
76. Firpo, Processo, docc. 22-33, pp. 202-214; Le procs, pp. 155-185. Cfr. C. De
Frede, L'estradizione di Giordano Bruno da Venezia, Archivio storico per le province
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Poppi, Accademia galileiana di scienze, lettere ed arti in Padova, Padova 2000, voi.
I, pp. 193-204.
375.
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40
Francesco
Beretta
sposte
date
censura
dei
da
Brun
libri83.
Si
apre
qui
una
seco
affrontarla,
neces
Una
distinzione
fon
ficio,
fra
gli
indizi
di
aprire
un
proces
alla
tortura.
Ma
non
questo
fine
sono
nec
da
lui
opportuname
fessioni,
ratificate
confutabili
del
delit
di
indizi
ricavati
dal
l'imputato
nega
i
c
Nel
caso
che
l'impu
zioni
siano
riunite
a
della
prova
cio:
buona
fama
e
senza
concordino
sul
teno
tato
e
sulle
circostan
sicuri
che
l'imputa
esprimere
opinioni
a
La
ponderazione
esempio,
nel
caso
di
si
conservato
il
dell'Inquisizione
di
uno
stato
di
incerte
a
suo
carico,
e
nono
persiste
a
negare
il
nese
le
numerose
de
dell'eresia
dell'accus
segnato
al
braccio
s
gli
indizi
sono
estre
quindi
essere
tortur
83.
Firpo,
Processo,
doc
84.
Su
questa
problemat
tatus
de
iudiciis,
cit.,
pp
85.
F.
Pena,
Scholiorum,
III
di
Eymerich.
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Riforma89.
89. Sugli atti ereticali si veda F. Pena, Scholiorum, cit., pp. 81-83 e 186.
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42
Francesco
Beretta
accade
perch
i
t
'interessati'
co
due
testimoni
a
so
nore
esatto
delle
p
nel
caso
dell'accus
mente90.
In
altri
te
ma
il
processo
off
allo
stadio
della
pr
sieduta
dal
papa,
si
91
esse .
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processo .
93. Firpo, Processo, doc. 51, pp. 299-304; Le procs, pp. 381-393.
94. Come indicato in precedenza, i capita non sono identificabili con un somma
rio che riproduca, secondo lo stile del Sant'Uffzio romano, l'insieme degli aspetti
essenziali della causa. L'uso linguistico che si riscontra nel documento intitolato
Summarium Processus citato sopra alla nota 35, come pure quello dello stesso
doc. 51 (cfr. Firpo, Processo, p. 299; Le procs, p. 381), invita tuttavia a non escludere
in modo assoluto che il decreto del 16 marzo 1598 si riferisca ai capita utilizzando
l'espressione summarium. In ogni caso, per poter pronunciare un giudizio defini
tivo, la corte del Tribunale doveva disporre di elementi supplementari, riguardanti
in particolare il valore teologico delle proposizioni imputate al Nolano, che non fi
gurano in questo documento.
95. F. Pena, Scholiorum, cit., p. 187. Cfr. ivi, pp. 49-52, sulla criteriologia che per
mette di applicare la censura d'eresia ad una proposizione. Si tratta rispettivamente
dei comm. 48 alla terza parte e comm. 27 alla seconda parte del Directorium di
Eymerich secondo l'edizione del 1587.
96. Sull'attivit inquisitoria di Bellarmino si veda P. Godman, The Saint as Censor.
Robert Bellarmine between Inquisition and Index, Brill, Leiden-Boston-Kln 2000.
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44
Francesco
Beretta
1599
tali
proposizio
sposto
ad
abiurarle
Il
senso
della
stra
evidente:
dopo
aver
le
condizioni
della
pr
97. Firpo, Processo, docc. 54-55 e 66, pp. 309-313 e 340; Le procs, pp. 403-413 e
479.
98. Un fascicoletto con gli estremi del caso si trova in ACDF, SO, St. st. 1 c,
fase. 1. Cfr. ivi, Decreta 1602, p. 166 e 186. Probabilmente l'abiura stata ridotta al
grado de vehementi, che non comporta le pene degli eretici, poich l'imputato igno
rava il carattere eretico delle proposizioni.
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blemi101.
condo la quale l'anima forma del corpo. Dal punto di vista della
criteriologia teologica tale proposizione quindi certamente eretica
poich, pur appartenendo all'ambito filosofico, essa contraddice la
99. Firpo, Processo, docc. 56 e 66, pp. 313-315 e 341; Le procs, pp. 413-419 e
479-481.
100. Firpo, Processo, docc. 57 e 66, pp. 317 e 341; Le procs, pp. 423 e 481.
101. Firpo, Processo, docc. 58-59 e 66, pp. 320-325 e 341; Le procs, p. 431-443 e
481.
102. Si tratta della settima delle otto proposizioni, Firpo, Processo, pp. 324-325; Le
procs, pp. 441-443. Cfr. i passaggi relativi dei capita, Firpo, Processo, pp. 283-285 e
304; Le procs, pp. 341-347 e 391-393, con le note di A. Segonds relative a questi
passaggi. Per quanto riguarda l'eresia Novatiana (Firpo, Processo, p. 324; Le procs,
p. 441) l'identificazione con precisi passaggi delle opere del Nolano pi difficile
dato che i capita riproducono in modo solo frammentario i documenti relativi alla
fase della censura delle proposizioni.
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46
Francesco
Beretta
fede
definita
dalla
sendo
perduti
quasi
processo,
per
analizz
otto
proposizioni
e
u
certo
stato
di
grand
Il
9
settembre
1599
giudizio
di
Clemente
seduta
della
corte,
r
concordano
sul
fatt
buona
parte
delle
ac
fensivo
e
che
occorre
nel
caso
di
Giacomo
del
suo
intelletto
su
l'adesione,
in
partico
proporre
al
Nolano
i
dersi.
Il
sovrano
pon
settembre
un
nuovo
tato104.
lano afferma che non c' materia di cui si debba ravvedere. I cardinali
matica, indica che in caso di proposizioni definite dalla Chiesa l'appello al papa
104. Firpo, Processo, doc. 61, pp. 327-329; Le procs, pp. 447-453.
105. Firpo, Processo, doc. 62, pp. 329-331; Le procs, pp. 453-457.
106. Firpo, Processo, doc. 64, pp. 333-335; Le procs, pp. 463-469.
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87.
58.
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48
Francesco
La
Beretta
sentenza
dichia
tente,
pertinace
et
cesso
errori
ed
eres
dunque
un
eretico
n
nitenti.
Questo
invi
luogo
occorre
rilev
dante
l'anima
nessuna
delle
uma
prop
Bruno:
n
i
capita
p
sentenza,
n
la
celeb
la
grave
lacuna
pro
dell'incartamento
zione
ha
reso
inacce
particolare
i
memor
permesso
di
conosce
pita
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impo
Infine
la
ricostruzi
gliere
un
potenziale
da
Bruno
ai
cardin
ciate
voi
questa
sent
ricevo112.
Se
la
dec
derio
di
non
rinunc
lano
credette
forse
centrata
sul
princip
dottrina
con
articol
convinto
dai
suoi
m
liazione
straordinar
sto,
a
Venezia.
Si
ve
soli
cardinali
inquis
110.
Firpo,
Processo,
do
111.
Per
quanto
riguard
351;
Le
procs,
pp.
503-5
dell'iter
processuale,
da
nigo
fino
alle
otto
prop
rezza
quali
proposizioni
tura
della
sentenza,
prova.
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ap
fede.
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Teresa Bonaccorsi
SUMMARY
and in the Accademia dei Lincei, which was founded by his cousin Federico
Cesi. Cesarini's poems, which deserve a much closer criticai attention, are
interesting primarily from a rhetorical standpoint. In his Latin elegy Antium
vetustissimam Volscorum urbem nunc dirutam clbrt, Cesarini connecte the
topos of the ancient ruins whith the cultural renewal brought about by the
recent scientifc discoveries. Cesarini's enthusiasm for modernity is linked
p. 201.
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52
Teresa
Della
linea
Bonaccorsi
figura
di
Cesa
l'importanza
scienziato
pisano,
c
patetici
fino
alla
co
L'altro
volto
di
qu
Cesarmi,
come
acc
prestigiosa
Accade
mana,
mette
in
ope
pensiero
dello
scie
cazione
del
Saggiato
risposta
agli
errori
Orazio
Grassi,
pun
lincei,
Cesi
e
Ciamp
lo
scienziato
a
non
tura
argomentativa
Galilei
all'amico
Il
Per
quanto
riguard
primosecentesca,
il
rage
di
rmi,
Ciampoli,
Urbano
Vi
Stig
nista
e
la
scelta
di
mente
filosofica,
lici4.
Personaggio
s
ed
orizzonti,
ma
no
si
inserisce
anzi
con
papa,
ora
a
Galilei,
dicazioni,
Tomma
mento
del
linguag
rini,
i
Pomata,
gli
nelle
lettere
di
Cesa
4.
E.
Bellini,
op.
cit.,
ca
Barocco
in
Italia,
in
AA.V
lano
1968;
Id.,
Tre
mome
Costanzo,
Critica
e
poeti
Fumaroli,
Cicron
Pape:
U
L'ge
de
l'loquence.
Rhto
que,
Droz,
Genve
1980
5.
Cfr.
L.
Bolzoni,
I
'Co
uso
infedele
del
commen
113-132;
Id.,
Introduzion
9-72.
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giante.
D'altra parte, per, basta scorrere i titoli dei Carmina, ancor pi
delle Poesie liriche toscaneu, per esser colti dal legittimo dubbio che
la sua poesia non sia poi cos dotata di qualche pensiero di novit
non affatto disprezzabile12 ma attinga piuttosto, oltre che a motivi
d'occasione e celebrativi, a un repertorio di tematiche da trattati
6. Cfr. G. Gabrieli, Due prelati lincei in Roma alla corte di Urbano Vili: Virginio Ce
sarmi e Giovanni Ciampoli, in Id., Contributi alla storia della Accademia dei Lincei, Ac
cademia Nazionale dei Lincei, Roma 1989, pp. 763-817; tuttavia cfr. T. Campa
nella, Lettere, p. 216 e Id., Lettere 2, p. 89 e p. 96.
212.
11. Virginii Caesarini Carmina, Roma, Bernab dal Verme, 1658-1664, 2 volumi
in uno; contenuto: Carmina; Poesie liriche toscane, per brevit sono state omesse le
dediche delle singole liriche. D'ora in poi, le poesie di Cesarmi si citano da questa
edizione indicando titolo e numero di pagina, che si riferisce alla sezione Carmina
per i testi latini e alla sezione Poesie liriche toscane per quelli in volgare.
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54
Teresa
stica
Bonaccorsi
morale
politi
a diverse visioni.
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Anzio, fiorente porto prima dei Volsci e poi dei Romani, poco di
stante da Nettuno, appena ricordata come luogo di recreatio (w.
5-6):
quid rerum geris? ut vales? ut oris
Antii recrearis?
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56
Teresa
Bonaccorsi
latina
sul
ruinas
Cumarum,
tema
del
ur
motivi
che
si
ritro
sta
nelle
rovine
di
da
Cesarini
con
un
Il
carme
sguardo
macerie
Cernitis
spumea
si
apre
vicino
(w.
ri
9-10)
insana
const
quam
circum
Il
contrasto
tra
for
questa
mescolanza:
bili
imprese
tura,
neluttabile decadenza.
ma
si
dell'u
tratta
Cesi, Accademia Nazionale dei Lincei, Roma 1986, p. 187; secondo Bellini (op. cit.,
p. 286), la notizia del biografo Riquius da interpretarsi come il proposito di com
porre un nuovo poema, sul modello lucreziano, che celebri la moderna scienza: il
Riquius parla di Poetici de Rerum Natura Commentarli, quos arduum illum lucretia
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studio.
45.
22. All'anonimo trattato greco Del sublime, all'idea di sublime come ispirazione,
veemenza di passioni, prerogativa delle anime grandi, si rifanno diverse posizioni
all'interno del dibattito sull'eloquenza, compresa quella seconde renaissance cicero
nienne che percorre l'eloquenza tra il XVI e l'inizio del XVII secolo, e che ha tra i
suoi centri irradianti appunto la corte di Urbano Vili, come ha mostrato M. Fuma
roli in op. cit., passim.
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58
Teresa
grafa
tas
Bonacrsi
della
sono
letter
elogiate
Pauperis
semper
m
quo
se
felici
sustulit
haec
quam
bellatorum
rust
felici
fatorum
75-86):
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117-118:
cesariniano.
25. De rerum natura, V, w. 306-317; qui anche la profetizzata fine del mondo (II,
1144 ss.) connotata da Lucrezio nei termini di labes e putres ruinae, di aetas fracta,
termini cui segue per l'esempio, concreto e quotidiano, del contadino che lamenta
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60
Teresa
Bonaccorsi
Il
tempio
di
Fortun
rivendicazione,
da
p
misterioso
e
impre
go'
delle
richieste
al
aegra
mentis
somni
tersi
alla
fortuna,
o
Nel
poema
lucrezian
vuote
superstizioni
rum
natura
cos
r
tuali26.
Tra
i
doni
quello
militare
sia
l
si
fa
sentire
anche
romana,
infatti,
eb
con
il
potere
al
fine
riet;
pertanto
le
n
Lincei
imponevano
ma
anche,
per
all'autorit27.
in
Anche
la
seconda
p
tifica
contrapposta
del filosofo.
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326 ss.
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62
Teresa
Bonaccorsi
spirazione;
le
filosofico
sia
biogra
scienti
ipse dixit
Nihil erat tam abditum, tam sepositum, quo ille penitus non pervaderei,
nei Carmina:
33. Cfr. C. Mutini, op. cit.\ gi nella primissima giovinezza, durante gli studi a
Parma, una rovinosa caduta da cavallo lo costrinse a un intervento chirurgico
molto doloroso, sopportato con eaque constantia quam in viro confrmatae iam
aetatis et sapientiae non requiras, come si legge nella Virginii Caesarini Vita, di A.
Favoriti, anteposta ai Carmina. Cesarmi morir a ventinove anni per una tuberco
losi tracheale.
34. In Lucrezio troviamo lingua interpres animi (op. cit., VI, v. 1149).
35. Fulvio Testio. Queritur, se loquendi visum morbo amisisse, in V. Cesarmi, op. cit., p.
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rum sinus.
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64
Teresa
Bonaccorsi
sull'esistenza
delle
c
radico
nell'immagi
vine37.
L'elegia
su
A
ne
offre.
Nell'ode
II
ventidue
quartine
m
gloria
umana,
nonc
rato
che
quanto
ogg
scia
il
posto
al
top
concretizza
nelle
im
vana
testimonianza
che
non
esercitano
X. Popolose citt solca l'aratro,
37. Sul tema delle rovine, oltre al gi citato saggio di Raimondi su Cesarmi, cfr.
AA.W. Estetiche e retoriche delle rovine, Rivista di estetica, Vili (1981), numero
monografico; C. Carena, Rovina/restauro, in Enciclopedia, Einaudi, Torino 1981, voi.
XII, pp. 270-294; V. De Caprio, Poesia e poetica delle rovine di Roma. Momenti e pro
blemi, Istituto Nazionale di Studi Romani, Roma 1987 (Quaderni di studi romani,
serie I, 47); R. Mortier, op. cit.-, F. Orlando, Gli oggetti desueti nelle immagini della lette
ratura, Einaudi, Torino 1994, capp. I, II, IV; G. Simmel, Die Ruine, in Id., Philoso
phische Kultur. Gesammelte Essais, Klinkhardt, Leipzig 19192, pp. 125-133 (trad. it. di
G. Carchia in AA.W, Estetiche e retoriche delle rovine, cit., pp. 121-127); inoltre, i
121.
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come segno della vittoria dei moderni sugli antichi40, quando rive
ste questo tema delle sue meditazioni e ne prende spunto per l'af
fermazione di una personale scelta di vita, ispirata certo anche
da un precedente latino noto, ma non tra i pi frequentati41, ecco
che la sua poesia non pu esser letta solo come un 'commento in
versi' agli interessi di linceo, n questi ultimi rappresentano, evi
dentemente, un pretesto per fare poesia, un divertissement da eru
dito; accanto alla malinconia per un passato scomparso e per una
sorte avversa, si trova in Cesarini l'entusiastico canto della moder
39. A Roma, in V. Cesarmi, op. cit., pp. 72-75.
40. Come sembra aver fatto Giambattista Marino, prevalentemente nella Lira
(.La Lira. Rime del cavalier Marino, Venezia, appresso Gio. Batt. Ciotti, 1614; vol. I:
pp. 22, 118-119, 173, 175-176; vol. II: p. 84), in cui il tema compare con diverse e
talora opposte interpretazioni: come emblema di vanitas, di bellezza caduca
come permanenza contrapposta alla fragilit della vita umana; come segno della
decadenza di Roma oppure di una grandezza superata dalle glorie del pre
sente.
41. Pi che Lucrezio, Seneca a suggerire svariati temi alla poesia moraleggiante
dell'epoca; su Lucrezio pesa, come si detto, la condanna della mortalit dell'a
nima da lui sostenuta; cfr. supra, p. 5.
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66
Teresa
Bonaccorsi
nit,
l'apertura
al
n
quegli
strumenti
ch
Due
versanti
come
entramb
crediamo
di
av
Che
tale
apertura
differente
alle
retr
zione
dalle
poetica
Poesie
stato
liriche
to
chiave
Cinzio
di
moralism
Clementi,
r
stiamo
sostenendo
tenuata
dal
fatto
quell'altezza,
gi
un
orientamenti
come
pare
di
poter
coglie
tuita
dall'indagine
a
moniata,
se
non
qui
ma
anche
l'entusiast
mento
alle
concrete
tutto
questo,
lo
rib
grafico
di
un
topos,
qualche
digression
mondi).
Funambolo su di un filo che lega la sapienza e la civilt degli anti
chi con i fermenti intellettuali della Roma di primo Seicento, Cesa
rmi sperimenta un equilibrio non pienamente stabile, destinato a
spezzarsi in singolare coincidenza con l'esaurirsi dell'esperienza dei
Lincei e con il trauma rappresentato dalla condanna di Galileo.
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44. L'elegia occupa le pp. 38-47 della gi citata edizione romana del 1658-64. L'e
semplare da cui tratto il testo conservato nella Biblioteca Universitaria di Pisa.
Nella trascrizione abbiamo sciolto le abbreviazioni (tranne che al v. 44: la forma
estesa darebbe origine a un verso ipermetro, e ci fa supporre che l'abbreviazione
non sia qui un fenomeno meramente grafico), conservato le maiuscole negli agget
tivi denominativi, uniformato alcuni caratteri alla grafia corrente (p. es. -j- > -i- ) e
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68
Teresa
Bonaccorsi
Tune
Anio
fuerat
extremique
homin
35.
Hercyniae
saltu
Nile
pater
fontes,
quoties
Volsci
be
quoties
fudit
M
Saepius
impositum
40.
detrectastis
Vicit
Roma
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on
tamen
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70
Teresa
Bonaccorsi
Perque
fortis
125.
qua
theatrales
ho
aratra
manu
cantus,
mol
ad
fontes
potum
fis
Magnanimorum
her
ossibus
illisis
grand
quid
iuvat
audaci
m
130.
Umbris
antiqu
Quidve
Charistaeas
o
ut
niteat
diti
front
I
nunc,
toile
animos
urbs
meditare
tuam
135.
Ah
teque
Quis
miseram!
tuo
me
ve
stratum
Fortunae
iam
steterit
prisca
Fama
est
huc
dubiis
140.
Et
responsa
do
Vana
superstitio
reg
Fortunam,
atque
ill
Extaque
taurorum,
N
reddebant
aris,
dum
145.
Hic
multas
stantiaque
Hic
sibi
in
opta
plausu
velocis
pos
praemia
circensis
pu
Nauta
leves
auras,
m
150.
duras
fecundi
Sic
natum
in
curas
h
somnia,
liba
tulit
n
Non
ego
te
Superor
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Traduzione
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72
Teresa
Bonaccorsi
la
corsa
di
vele
alate
dei
venti,
cadan
le
v
Guardate
l'abisso,
di
10.
intorno,
Dove
impazza
il
il
fr
ma
riversa,
tu
accumuli
Mura
un
tempo
fam
un
ingresso
riparato
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74
Teresa
Bonaccorsi
Costru
poi
torri
e
port
immagini
e
s
Prefer
Caio
al
Tev
curando
di
portarv
Dovr
dire
del
por
crudele,
e
delle
acq
la
costa
latina?
Pote
quanto
risplendi
di
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[domanda.
Cosi la stirpe degli uomini, nata alle pene,
port in offerta i sogni malati dei cuori
[venerando un nume insano.
Ma io non ti porr, Fortuna, tra gli di,
i miei voti non porter ad are esiziali.
Non questo il mio volere: si perdano quanti
amano l'oro, tutti quelli che stringe la gloria.
Chiedo un cuore puro, ardente d'amor di virt;
chiedo membra salde come dono per la vita.
Finch son sano, plachi i tumulti dell'animo;
il resto, vano desio, lo disperda il vento.
Queste le forze che invoco in battaglia, prudente,
per vincere, temibile equestre, il campo nemico:
splendente di bronzeo fulgore, bello il cimiero,
scaler con pi veloce le mura conquistate.
Non per venerare, ammirato, stipiti in marmo,
soglia ed affanno dell'insonne sentinella.
Siano altre le risorse dei re, si chiami felice
il principe cui si affida un fardello di affanni.
Non mi curo dei segreti, da noi stia lontana
l'opaca vacillante amicizia coi potenti.
A me giova onorar le sacre Muse in vetta
al Parnaso, e vegliar sugli scritti degli antichi.
Fu questo per noi l'impegno fin dalla giovinezza.
Questa salda passione riscalda il mio petto.
Voglia il cielo che viva in salute, e ottenga
dai fati benigni un corpo fedele nel tempo
[alle imprese di Pallade.
Allor sia mio diletto conoscer le leggi
di natura: perch l'anno veloce percorra
obliqua strada, qual nervo, qual seme nelle cose,
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76
Teresa
180.
Bonaccorsi
se
volino
co
quale
terra,
quali
p
nasconda
alle
spiag
le
propriet
delle
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Anna Cerbo
LA SIRENIDE DI PAOLO REGIO
SUMMARY
This essay analyses Paolo Regio's spiritual poem, La Sirenide, written and
published in 1603. At a later stage the author revised his work and added
to it a commentary (Dechiarazione'): a manuscript copy of this revised ver
sion, dated 1606, is preserved at the National Library, Naples. The poem is
preceded by a preface (Proemio) concerning the meaning of the poetic alle
gory. The fabula of the poem tells about the journey of the mind of peni
tent Sireno through the Hell and the Heaven, escorted by Knowledge until
the contemplation of God. The author's commentary helps us to under
stand the meaning of Sirenide and gives us more information about the
readings and the classical culture of Paolo Regio as an attentive reader of
both Virgilio (Aeneis) and the Holy Bible (Apocalypse).
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78
Anna
Cerbo
certa
predilez
nile,
la
'pescat
dell'adesione
d
boccacciano,
i
alla
nuova
rice
Mergellina
di
Paolo
Regio
m
quenze
simme
zioni
risultano
una
tematica
a
in
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tipo
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Boccaccio,
a
M
rola
e
Giraldi
more
e
della
pastorale
cinq
zaro
Rota
Una
certa
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terizzano
anch
la
struttura
ic
tento
moralist
Discorso
2.
Paolo
intorn
Regio
(1
tana,
entrambi
d
due
orsi
in
posizio
e,
rimasto
vedovo
ecclesiastica,
conq
1583,
vescovo
di
dic
con
zelo
all'a
Vite
dei
sette
Catholica
Regio,
G.
sant
(Napoli
B.
del
T
Napoletana),
il
Qua
del
Comune
di
Vi
Contributo
alla
st
1885),
A.
Trombet
strategia
della
pers
scrittura
del
Man
(.Monsignor
Equense 1986).
5-7.
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Paol
4. Identico era lo scopo di Maffeo Barberini, papa Urbano Vili, nei Pomata, in
particolare nell'elegia Posis probis et piis documentis ornata primaevo decori restituendo.
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80
Anna
Cerbo
l'altrui
pur
cantand
ben
tost
lace.
5. A. De Cupi ti, Il poeta illuminato, per Gio. Iacomo Carlino & Antonio Pace, in
6. Tavola de gli autori, in Rime et versi in lode di Giovanna Castriota..., appresso Gio
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rituali di Paolo Regio (in due volumi: I, Cacchi, Napoli 1592; II,
Carlino e Pace, Napoli 1593) fosse accompagnata da una lunga bio
grafa dell'Autore scritta da Giovan Battista Del Tufo (Natione, et co
stumi di Mons. Paolo Regio Vescovo di Vico. Descritta da Gio. Battista del
Tufo).
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82
Anna
Cerbo
Carminio
Filo
fico
e
di
propa
con
l'inserzione
stenuti
dai
san
animava
il
catholica,
Ve
a
2.
Nell'edizione
principe
di
Con
cano
del
primo
Cons
d'ottobr
del
Principe
(p.
l'Allegoria
sua
u
testo
del
poem
grammi
in
due
sonetti
A
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Presso
la
lati
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Bibl
poema,
di
cc.
1
tro
non
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teramente
scr
gato
su
una
str
con
l'effgie
de
sotto15,
circo
l'una
delle
cos
Prose
si
conten
renus,
qui
claru
inquadra
il
fog
13. G. Cortese riconosce la validit del metodo critico nella ricostruzione dell'a
giografa compiuta da Regio, per aver eliminato l'altrui cose apocrife e vane. La
lettera fu edita in appendice alla Vita del beato Iacopo della Marca, Cacchi, Napoli
1589, pp. 203-204. In un'altra occasione (nella premessa al libro secondo della Hi
storia Catholica, Cacchi, Vico Equense 1587) Cortese definisce lo storico ecclesia
stico puro scrittore delle cose che avvengono.
14. Un esemplare dell'ed. del 1603 si trova presso la Biblioteca Nazionale Vitto
16. Questa stessa frase incisa sulla lastra della tomba di Paolo Regio nella Cat
tedrale di Vico Equense. Sul frontespizio del ms. napoletano, al di sopra del titolo
SIRENIDE si legge: Sicelides Musas, Romanas, Partenopeas, nunc Virtutis opus
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lr-llBr18.
Seguono il testo due tavole: la Tavola delle cose notabili che si conten
gono in questi quatro libri della Sirenide, notate co numero delle stanze in
teoricalj, di questa opera, col numero delle carte notate (4 cc. non nume
17. Le prime 2 cc. sono fuori numerazione posta in alto a destra a partire dalla c.
13.
18. Segnalo in questa sede che sto curando l'edizione critica della Sirenide e della
sua Dechiarazione.
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84
Anna
gi
Cerbo
che
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Flegetont
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pe
patristica
del
Il
ms.
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chiara
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il
com
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si
base
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da
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m
questa
stessa
1603,
il
primo
una
a
met),
r
frontespizio
rone,
Pitago
avrebbe
minente edizione.
rivis
Il ms. ormai pronto per la stampa (il frontespizio porta la data del
160621), che non si sa se sia veramente avvenuta perch purtroppo
non stato reperito nessun esemplare, di grande interesse per la
Dechiarazione dell'Autore stesso, la quale manca nell'edizione del
1603.
21. Datata 1606 (luglio) pure la breve relazione che autorizza la stampa del
poema (c. 118r).
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Ivi, p. 6.
Ibid.
Ivi, p. 5.
Proemio del poema, overo Discorso intorno l'Allegoria, e la vera Poesia (La Sirenide,
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86
Anna
Cerbo
lio,
Marco
Aur
nero
saggi
e
g
Il
Proemio
con
cativa
l'equazi
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di
p
Tommaso
Cam
Vico
cerca
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r
parte
di
molti
prensione
del
quindi
nell'ign
tanto
pi
si
a
nutilit;
e
anc
scrivere
libri
rizzata
dall'ar
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di
spie
forme,
&
scelt
gio
in
uno
im
privata
della
Per
la
vera
p
cessario
che
il
esperto
nelle
a
vilt
del
volg
poeta
legga
lib
stro
nell'arte,
conosca
il
mo
degli
astri,
es
sario
ancora
in
loro
ordine
e
delle
problem
della
poesia
sp
persone
composto.
Infine Regio indica due modi di studiare le opere poetiche: uno
prendere diletto delle 'finzioni', il che significa accostarsi solo alla
superfcie della filosofa morale e delle verit nascoste nelle favole;
l'altro considerare non tanto il senso letterale, quanto cercare di
intendere ci che in esso parabolicamente si nasconde, il che co
30. Ivi, p. 10.
31. Cfr. Proemio del poema..., pp. 11-12.
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do
lami33.
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Anna Cerbo
morte38.
alla conoscenza delle cose umane e divine e come col suo libero ar
Calvinisti.
37. Sia nella Dedica sia nel Proemio il Poeta insiste sull'avverbio parabolica
mente innanzitutto col significato di parabolice, voce del latino tardo e cristiano,
cio sotto forma di parabola, in modo allegorico, simbolico, come si trova nel
Savonarola (Parla Dio... parabolicamente nella Scrittura).
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40. Sarebbe opportuna una lettura affiancata del Pater Noster. Orazione di Gies
Cristo di T. Campanella (compon. n. 46 della Scelta) e delle ottave 82-83 (Orazion
dominicale) del libro IV della Sirenide con i w. 1-21 di Purg. XI.
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90
Anna
Cerbo
della
scelta
rezza
dello
cla
stile
di
contro
ai
m
iperboli
esager
difensori
dei
m
meraviglioso
pe
Regio
riassume
permette
di
ind
polemizza
cont
un'apertura
alla
il
rifiuto
della
l'originalit
del
zione
e
all'inven
in
particolare
ag
timenti
nel
poet
nei
stico.
confronti
44. Su questi saggi scritti fra il 1590 e il 1592 cfr. gli studi di L. Bolzoni: Le prose
letterarie di Giulio Cortese: una fonte della giovanile Poetica campanelliana, in Gior
nale storico della letteratura italiana, vol. CXLVIII (1971), pp. 316-326, e Note su
Giulio Cortese. Per uno studio delle Accademie napoletane di fine '500, cit.
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92
Anna
Cerbo
della
Sapienza,
dell'olivo)48.
La
narrazione
l'esempio
di
D
mato
il
lettore
giovinezza
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S
(Chiamo
il
cor
perfetta;
non
scenza,
infe
quel
tempo
chi
che
pu
compr
informa
sull
cio
quell'ora
c
letta
dai
religi
tare
e
contemp
Disceso
nel
cen
lontani
dalla
c
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delle
pe
ferno.
Al
centr
ferno
dantesco
rono
il
prossim
la
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fami,
e
basse,
/
d'ogni
intorno
falsari
e
dei
bu
molli
ed
effem
all'altro,
attrav
nali.
In
Regio
questo
indugia
cento:
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94
Anna
Cer
tica
si
presenta
nato
di
Agostin
Nella
struttura
afflitti55.
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[fgliuolo, [nura
come tu vedi in questo basso in- Su per lo fil, pi fragil, che bom
[ferno. [bace,
Noi pur giugnemmo dentro a al
[l'alte fosse [l'onda;
che vallan quella terra sconso- ch'arde
cata: [nace,
le mura mi parean che ferro e tosto, che fur giunti a l'altra
[fosse. [sponda,
(.Inf.Vili, 67-76) Palla grid: voi privi di pace,
. . .. , , di questa guardian Citt pro
[corte.
[noccia.
Dante:
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96
Anna
Cerbo
Paolo
Regio
tra
cumdata
muro
che
d'infocato
torrente.
Al
c
porte
dell'Aver
li
ritrae
in
cor
tra
pi
[traccia [nito
de
[Inf.,
XII,
55-57) [dito
correndo per
{La Sirenide, I, 167)
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tati.
que
aiutato62.
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98
Anna
Cerbo
trascinare
sas
vando
l'antica
per
volere
di
D
tuono
e
un
gig
differenza
del
fine
assimiland
Priamo,
Pomp
scena
raccapri
pente
che
scagl
ira.
Comincia
l
travi
di
pini,
c
de\VInferno;
e
Nel
terzo
libro
stino,
Giovann
collocato
in
u
simo,
et
piante,
tempe
et
di
her
quattro
fiumi,
dove
l'estate
e
volte
all'anno.
godere
dei
dile
sposizione
com
approfondend
possibilit
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di
radice.
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100
Anna
Cerbo
Le
nove
vision
sto
sacro
(Apoc
delle
quattro
se
con
sette
tromb
nove
visioni-illu
rativi
che
pure
Regio,
favoren
una
successione
contempla
senz
Nella
Sirenide
al
quinto
e
al
se
Y
intelligentia,
Gratia
Contemp
mente
la
realt
quelle
gione.
secreti
verit
Nell'ultim
della
Cath
conoscendo,
siderazione'
chia cristiana.
71. Si veda G. Ernst, L'alba colomba scaccia i corbi neri. Profezia e riforma in Campa
nella, in Storia e figure dell'Apocalisse fra '500 e '600, a cura di R. Rusconi, Roma 1996,
pp. 107-125.
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co
divina.
Montefuscoli.
74. G. D. Montefuscoli, Le grandezze del Verbo ristrette ne' misteri del Rosario, Carlino
e Pace, Napoli 1593, p. 9 (Ivi fra' rami gli augellin diversi / fan di dolce garrir
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102
Anna
Cerbo
stica
di
Regio
sintassi
priva
che
tendano
al
g
a
ogni
tendenza
La
lingua,
di
un
nazariani
e
sopr
Commedia
che
t
dice,
che
comun
inadeguata
alla
Panticlassicista
P
riprensioni
(Salv
vii
bassezza
di
provocatorio
con
Dante.
Dichiarav
cio
come
norma
trasgressione
da
retorica
classic
mativa
retorica,
servendosi
delle
dizione
usa
pure
religione,
mira
stesso
strument
cuo
dei
rispettiv
I
dantismi
eme
bruno
(I,
42,
4
l'alta
scorta
degn
cose
celesti
ed
e
aperto
/
ci
che
Minerva
molte
narte:
I,
38,
ec
Espressioni
dan
loco
vegno
/
da
per
s
pericolos
l'aere
sonoro,
/
ed
oro;
/
ivi
le
quelle
ivi
f
piagg
limpidi
cris
75.
Ragionato
l'us
ms.
sempre
sciolt
tanto
si
insisteva
n
il
quale
l'istessa
co
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(IV, 54, 1), e poi o vaso d'elezion (IV, 58, 2), di derivazione dan
tesca (lo Vas d'elezione)78, anche se la fonte primaria e comune
il Libro degli Apostoli, dove san Paolo chiamato vas electionis.
Nella meditazione del penitente intorno alla Carit Regio riporta la
comparazione con l'aquila, usata da Dante per Beatrice: la Carit si
rivolse con gli occhi e con la mente al cielo, cos come l'aquila si ri
116-117).
Molto usati sono anche i vocaboli derivati da prefssi, di nuovo
conio comunque di conio dantesco: sopermontare (cfr. Argomento
del III Libro); discacciare (III, 11, 6); sussequenza (III, 184, 4); riful
genzfl (IV, 72, 1); dislacciare (IV, 89, 3); dissonanza. (IV, 151, 6). Di
nuovo conio sono pure le voci salmeggiare, vittimare', esterminazione
presenti nella Dechiarazione (cc. 113 e 114v). Molto frequenti sono,
infine, gli epiteti danteschi di Dio, tra i tanti sempiterno, che non
76. La Sirenide, III, 187, 5-7 (ed. 1603, p. 170; ms. cit., c. 86r.)
77. Par., VI, 10-12.
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104
Anna
Cerbo
mai
si
muta,
&
e
a
Campanella,
razione
dal
pecc
(per
lui
del
cie
glia
destata
dall
meraviglia
dei
tima
analisi,
del
6. Se il Proemio ci fornisce l'intento del Poeta e la chiave di lettura
nuamente velate.
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fede, alla felicit della mente che appaga l'anima nel suo cammino
celeste fino alla contemplazione di Dio.
Dal punto di vista della semantica allegorica, la Dechiarazione di
Regio rivela il suo impegno fin dalle prime chiose, per esempio
quelle sul nome di Sireno/Solitario, sul gran bosco=mondo, sull'd
verno=miseria del mondo (Averno qui si prende per la miseria; la
qual alla fine conduce all'inferno; cosi detto, perch non ha in s
cosa temprata, perch ivi sono grandi eccessi di tormenti, di freddo
et di caldo, e v' il pi profondo grado di miserie, et estremo man
camento di ciascuno refrigerio) .
A confronto, Y Esposizione che Campanella fa delle sue poesie filo
sofiche, condotta in terza persona mentre quella di Regio in prima
persona, pi essenziale e mirata, come se volesse accendere una
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106
Anna
Cerbo
di
lettori,
di
d
Paolo
Regio,
in
virt.
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Armando Maggi
SUMMARY
trinsically reflect and depend upon human rhetoric. If the first tree of life
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108
Armando
Maggi
temi
testi
filosofici
Un
simile
Mondo
prima
processo
magico
volta
degli
nel
reto
eroi
16032.
Se
risale
tata chiarezza
questo saggio
Riviera,
Il
al
1603:
C.
Della
Riv
mondo
magico...
di
novo
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Il
secondo
albero
l'essenziale
della
vita
natura
109
contemplat
p.
1.
del
suo
trattato.
Itinerarium,
5:
306.
Cfr.
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Sententiaru
110
Armando
Maggi
legno
della
morte10.
vita,
il
Insieme
quale
ad
una
8. Della Riviera, p. 4.
9. IbidL Cito dalla riproduzione anastatica dell'edizione del 1562 del Legno della
vita in: G. Braccesco, La esposizione di Geber filosofo seguito da II legno della vita, Arch,
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Il
secondo
albero
conferma
al
della
vita
111
discepolo
Demogo
genere
umano
dalla
lingua
ada
gli
elementi.
Egli
oggetto,
non
precedere
qualsiasi
idioma
zio
quale
ignoranza
di
quello
33.
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112
Armando
Maggi
oscuro/metaforico.
Co
mento, di de-metaforizz
fora che l'albero della vi
discorso dell'alchimista a
suo lavoro sar un lume
rici19. Tuttavia, ed qu
piamento 'alchemico' alla
che li reprobi e pervers
16. Della Riviera, p. 7.
troduttivo L'autore al
17.
Cfr.
B.
naissance,
265-92.
Vickers,
cura
On
di
L'auto
lettor
the
I.
19. Della Riviera, p. 7. Utilizzo la seguente versione inglese delle opere ascritte a
Abu Musajabir ibn Hayyan: The Works of Geber. Englished by Richard Russell, 1678,
Dutton, New York 1928. Si veda la sezione iniziale del Of the Investigation Or Search
of Perfection. Geber afferma che, per giungere alla perfezione degli elementi, indi
conda forma di 'fabula' si divide anch'essa in due tipi. Nella prima, presente nella
favole di Esopo, tutto fittizio, mentre la seconda, chiamata da Macrobio 'narratio
fabulosa', presente nell'attuazione dei riti sacri e nelle storie di Esiodo (1.2.9) ed
anch'essa divisa in due forme dipendenti dal suo messaggio morale (1.2.11). Ogni
discorso metaforico, Macrobio ritiene, non applicabile ad un discorso riferito alla
divinit, ma solo ai processi interni dell'anima (1.2.17).
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Func
Merkel
Il
secondo
albero
della
vita
113
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114
Armando
Maggi
processo alchemico, di s
Della Riviera allega un'ul
Come
del
il
secondo
primo
(un
albero
albero
de
che
trata
retorica:
nella
Terra/'Terr
Acci dunque che tu non erri, ti conviene prima sapere che la Terra che
noi calchiamo non il vero elemento terrestre, ma solo elemento elemen
tato ed impurit degli altri, e per conseguente non puoi per esso arrivare al
celeste dono, ma in Oriente troverai porta, la pi ampia, e la maggiore di
tutte, ch'a quello ci danno adito. Ma anco qui sia di mestiero avvertire a
quello che l'abbate Tritemio di detto Oriente ricorda nel primo libro della
Steganografa: Orientem, dic'egli, hic velini intelligas, non ubi sol quolibet die
oritur, sed eum locum, in quo a principio creatus est24.
24. Della Riviera, p. 17. Utilizzo la seguente edizione dell'opera di Tritemio: Ste
ganographia hoc est Ars per occultarti scripturam animi sui voluntatem absentibus aperiendi
certa, Saurii, Francoforte 1608, p. 6. All'inizio del testo Tritemio indica l'oriente
come la direzione verso la quale lo scrivente debba dirigere la pagina nell'invoca
zione dello spirito: Praeparet chartam in quam scripturus est cum invocatione di
vini nominis, in nomine Patris et Filii et Spiritus S. Deinde vero scribat in ea quam
cumque narrationem voluerit simplicem et aperta, quam omnes legentes intelli
gant, latino, patrio vel quolibet alio sermone. Cum autem sederit ad scribendum
versus Orientem, ita spiritus compellat (pp. 1-2).
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Il
secondo
albero
della
vita
115
Varr
questo
riguardo
rifarsi
il
metafora
figurato,
il
significante...
anche
il
che
significato...
fu
ch
ficati
Il
in
un
solo
significante26.
significante/figurante
Oriente
come
scaglia
visibile
degli
altr
Della
Riviera,
pp.
in
16-17.
mano
al
profess
in
terream,
habet.
sicut
saepius
dictum
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est,
116
Armando
sere
il
umano
Maggi
si
misterioso
presenta
ieroglif
nalisi
della
suddetta
im
Adottando un consueto
preta l'ideogramma di M
gia (numero deriva da '
numero otto, quale dopp
per comprendere l'intri
di sensibile e verbale ma
zione del ieroglifco '8'
Luna ma anche, al suo ce
quattro elementi, nel c
mente la Terra significa
Sole intorno a detta Ter
Si
dir
quindi
dell'universo,
che
in
il
nu
base
quale fu
tra Ter
29.
Della
Riviera,
p.
21.
31.
32.
Dizionario
dell'alchimi
Della Riviera,
Ivi, p. 24.
p.
33.
lizza
26.
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Il
secondo
albero
della
vita
117
riore
verbo35.
(materia
Luna)
e secata in quella parte, ove le linee dal punto sono insieme con
giunte, forma la lettera V, quinta vocale, e segno del quinario. Cotal
lettera finalmente, inclinata in modo che la sinistra linea di lei giac
cia in soperfcie piana, ci rappresenta l'undecima dell'alfabeto, cio
la L, nota del numero quinquagenario. Posta dunque insieme prima
la L, poi la V, e per ultimo la X, mirabilmente formano questa voce
emanante dal centro della croce, a sua volta al centro di tutto l'ideo
34. Della Riviera, pp. 39.
35. Ivi, p. 36.
36. Ivi, p. 42.
37. Della Riviera ha senz'altro in mente il seguente passo dal De hominis dignitater.
Haec [magia], inter sparsas Dei beneficio et inter seminatas mundo virtutes, quasi
de latebris evocans in lucem, non tam facit miranda quam facienti naturae sedula
famulatur. Haec universi consensum, quem signifcatius Graeci simpatheian dicunt,
introrsus perscrutatius rimata et mutuam naturarum cognitionem habens perspec
tam, nativas adhibens unicuique rei et suas illecebras, quae magorum iugges nomi
nantur, in mundi recessibus, in naturae gremio, in promptuariis arcanisque Dei la
titantia miracula, quasi ipsa sit artifex, promit in publicum. (Pico della Mirandola,
De hominis dignitate. Heptaplns. De ente et uno, a cura di E. Garin, Vallecchi, Firenze
1942, p. 152).
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118
Armando
gramma
Maggi
dell'alchemico
Della
Riviera
fare
la
mezzo
parte
della
quattro
alla
del
Mondo
suddetta
elementi
duplicit
'alla
di
tale
ma
'cro
luce'
dett
Risulta
evidente
quest
un
ieroglifco
rivelante
Pico,
42.
Nel
Heptaplus,
suo
esame
cit.,
del
p.
188.
Cannocchi
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Il
secondo
albero
della
vita
119
44. Della Riviera, pp. 93-94. Sulle teorie attorno la figura del Golem nell'Europa
rinascimentale e in particolare in Italia, si veda la seguente ottima analisi: M. Idei,
Golem. Jewish Magical and Mystical Traditions on the Artifcial Anthropoid, State Uni
versity of New York Press, Albany, NY 1990. In particolare, capp. 11 e 12, que
st'ultimo sul rabbino Mos ben Jacob Cordovero (pp. 196-203), direttamente citato
in due punti del Mondo magico. Idei ha anche studiato la presenza della Kabala in
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120
Armando
Maggi
teriale imagine
descritto. L'altro
di quel p
dell'eroe
una corretta articolazione del 'fiato' istillato dal Mercurio non vol
mentale.
His Or Ne' erav, a cura di Ira Robinson, Yeshiva University Press, New York
1994.
45. Della Riviera cita il cap. 22 del Libro dell'Apocalisse (p. 112).
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Il
secondo
non
albero
della
significanti,
vita
121
caratteri
incognit
scacciare,
per
azzittire
la
'cont
stessa deve essere distinta, separata, purificata nei suoi stessi proce
dimenti di purificazione. [A]ppare manifestamente, scrive Della
Riviera, l'alchimia essere arte solamente apparente, sofstica e de
lusoria51. L'alchimia sofstica in quanto non sa mutare gli ele
menti propriamente ma solo in modo estrinseco, a dire, le sue pa
role non sanno farsi cose ma solo mutano la loro fisionomia reto
48.
49.
50.
51.
52.
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122
Armando
Maggi
53. Ivi, pp. 190-191. G. Camillo, Trattato delle materie, in Tutte l'opere, Gioliti de'
Ferrari, Venezia 1581, pp. 172-173. Nella sua edizione de L'idea del teatro, Lina Bol
zoni traccia le linee essenziali del discorso di Camillo, il quale offre importanti si
militudini con quello del Della Riviera. Parlando del De transmutatione di Camillo,
Bolzoni spiega: Tre sono le 'arti transmutatorie', le arti cio che garantiscono la
conoscenza e la praticabilit della metamorfosi: 'eloquenza, l'alchimia e la deifica
zione' (L'idea del teatro, cit., pp. 29-30).
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Il
secondo
albero
della
vita
123
Riviera
Alessandro
fa
nelle
Farra,
ultime
pagine
anch'egli
int
umano:
Mind: Giordano Bruno 's Eroici furori and the Renaissance Philos
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124
Armando
Maggi
Della
nella
Rivier
impre
Riviera ha gi parl
contemplazione del
spiega:
L'unico e consostanziai Figlio [dell'Unit divina] ci viene misticamente
adombrato dal sopra raccontato ieroglifco di Mercurio, Sole celeste, es
sendo esso Verbo eterno il divino Mercurio, Anima prima dell'Universo
sovraceleste e eterno Sole, alla Luna dell'umanit nostra ipostaticamente
unito e confitto sopra la durissima e salutar Croce, a ci spinto all'ardentis
simo foco del suo divino amore62.
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Il
secondo
albero
della
vita
125
unico recesso.
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Maurizio Slawinski
LA POETICA DI GIULIO CORTESE
SUMMARY
sti (1595-96), e il 1597, quattro anni dopo la soppressione degli Svegliati per so
spetto di eversione. Al debito di Marino fa accenno Francesco Ferrari, Vita del Ca
valier Marino, Scaglia, Venezia 1633, ora in G. B. Marino, Epistolario, a cura di M.
Guglielminetti, Einaudi, Torino 1966 (p. 623).
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128
Maurizio
Slawinski
sperimentazione... si spi
nerale rivolgimento delle
duzione letteraria. Cosi
del frate
della sua
Amedeo
calabrese ne ri
giovanile Poet
Qpondam, ana
dersi
con
esponga
una
un
poesia
sistema
sci
borazione
presto
2.
L.
'500,
Le
dell'autore,
sparirono
Bolzoni,
Note
Rassegna
prose
Quondam,
su
di
storico
La
Co
letterat
Giulio
della
parola
tutt
Giulio
della
letterarie
Giornale
del
nel
Cor
lette
labiri
Pace, Napoli 1595), segnalato da Lina Bolzoni quale tardiva abiura del telesiane
simo. Sono conservati manoscritti il poema II Guiscardo e i primi due canti di un se
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130
Maurizio
vivissimo
Slawinski
il
dibattito
circ
petrarchesco.
Proprio
Napoli
le
due
gando
parole
gravissim
commercializzazione
del
tare,
ma
anche
interpr
variet6.
A mediare tra desiderio di novit commerciabili e aderenza alle
pi alte verit della filosofa e della fede, tra originalit dei moderni
e rispetto degli antichi, sta un'idea della poesia come tecnica espres
siva s, ars dicendi non meno della retorica, ma in qualche modo pa
rallela alle scienze, in quanto i 'termini' della poetica, distillato di
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tore.
Cortese:
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132
Maurizio
Slawinski
But
it
is
not
inert;
nor
fertile
di
sviluppi
opposti
zione.
del
caldo
del
402: 383-384.
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134
Maurizio
Slawinski
di
La distinzione tra la s
vuole descrivere una att
un'amplificazione che re
qui
in
termini
di
evident
ma associato altrove an
esempio quando il Casa
tare, se gli offerse com
maraviglie poetice10 (qu
menti
Fu
che
nel
poetare,
sicuramente
noi
prendere
trito
2-3
questa
definiremmo
Quondam a
scenze, e in
un
pp.
scie
cercare in C
particolare l
allora
la
denun
platonesimo,
Guiscardo
armi:
per
rappres
10. 'Ponno' nel senso di 'influenzano'. Si riferisce a Rime xx, Ben foste voi per l'arme
e foco elette.
11. Pur essendo un aspetto poco evidente delle Prose, un controllo attento rivela
che Cortese distingue rigorosamente tra scienza in generale (il sapere oggettivo,
vero e dimostrabilmente tale), le scienze particolari (i campi in cui quel sapere or
ganizzato) e la filosofa, intesa non tanto come ramo delle scienze, quanto come loro
fondamento euristico, insieme di principi che governano la nostra indagine del
creato, Essendo la scienza filosofica generale, ch'abbraccia qualsivoglia genere di
sapere (Delle figure, p. 16).
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discorso.
tizza.
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136
Maurizio
Slawinski
far
dell'uso
il
suo
delle
vocali,
ufficio
del
di
chi lo ascolta.
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essendo
quella meditatione che lo spirito fa sopra alcuno obietto che se gli offerisce,
tarci ad elucidare.
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138
Maurizio
luogo
Slawinski
comune
del
pens
nominato
il
concetto...
posto
l'uno
necessariam
un
modo
nuovo
di
pre
conoscenza.
della forma-concetto.
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17. Il Carrafa, si sa, innesc la maggiore querelle della storia letteraria italiana,
quando a nome dell'Accademia Fiorentina Leonardo Salviati prese le difese di
Ariosto, criticando inter alia l'uso che Pellegrino faceva del termine locuzione.
18. Le voci poi sono singulari (dico singulari... come cielo, terra, mare, pietra,
fece, disse, pens, et simili), sono accoppiate (cio di pi di una, come fece bene,
opr male... che i Logici chiamano predicati) [Delle figure, p. 3). Ovviamente, l'im
piego dei termini della moderna linguistica per descrivere le classificazioni corte
siane comporta una certa falsificazione; ma sar comunque utile a sottolineare
come la sua riflessione sul linguaggio, perquanto strumentale alla sua poetica, sia
aperta a problematiche che generalmente la trattatistica rinascimentale ignora.
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140
Maurizio
Slawinski
dremo
con
maggior
ch
predicazione.
In questo Cortese si avv
cetto che mentre sulla c
fondava
la
ragione
sill
concezione analogica. Ar
di mutamento, fonte
di
unirsi,
disgiunger
Cfr.
'500,
Badaloni,
Studi
Ifratelli
storici,
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(1959-
volte manca... & allhora la natura difettiva, per cui l'arte poi
gita supplendo al difetto di quella, & questo ricercare di aiutare la
natura ha dato origine alle scienze (Avertimenti, p. 8). Come tutte le
Le figure sono quindi dettate sia dal bisogno che dal piacere:
esprimono ci che non ha nome proprio, che comunque il desti
natario non conosce, attraverso ci che gli noto; e ripresentano
ci che gi sapeva in modi nuovi, pi appetibili - letteralmente tali,
perch il diletto di cui parla Cortese sempre in prima istanza sti
molazione dei sensi, che per avere l'effetto voluto dovr verificarsi
secondo precisi criteri:
Lo spirito humano intelligente per ricevere l'immagini delle cose che li
sono obietti alle scienze, tiene ... necessit ... della luce pura, & del moto
soave ; quella perche l'imagini se l'imprimano ; questa perche nell'impri
mersi non gli cagionino nausea, molestia. Perch gli s'imprimano avenne
la figura necessaria; perch non habbia nausea molestia la dilettevole.
Perch lo spirito humano ragionevole gode di purificarsi, & di moversi, &
per fare queste due operationi ritrov le scienze, che per quelle si purifica,
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142
&
Maurizio
si
Slawinski
dilucida.
gure,
p.
4).
Cosi
move
all
non
sono
esaminate
da
cesso
ziali.
mi
sembra
ricos
eccessivamente
debole
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dopo:
che si ritroveranno figure, che daranno insieme diletto, & utile allo spirito
del lettore (Delle figure, p. 6)
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144
Maurizio
Slawinski
suono-segno
Ora,
nel
caso
innescato
ne
di
dal
richiam
linguaggi
suono
ne
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si muove con escuterlo dal ridotto della sede universale del cervello. Tal
che se volessimo ritrovare il vero modo del diletto & della luce ne bisogne
rebbe fundare le figure sopra queste quattro qualit di quello; & tutto que
sto bisogna farsi con le parole delle figure, delle quali trattiamo le materie.
Et per quelle saranno non varie, non oscure, non confuse, non lontane,
perche la variet sproportionata, l'oscurit caliginosa, la confusione atra, &
la lontananza fastidiosa togliono allo spirito il gusto delle figure (Delle fi
gure., p. 7).
giormente efficace quando resa tenue e fluida dal calore. Sua sede
tore, sono gi stati segnalati da N. Badaloni, Sulla costruzione e la conservazione della
42:36.
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146
Maurizio
Slawinski
il cervello, e l si concen
nare pienamente deve ci
necessit di escuterlo
quattro modi che lo sp
del calore, che purifica,
nua) e ne stimola il mo
vizi che impediranno l'
rito, ad ognuno dei qua
chiarirne la natura (l'im
neata pi volte) ma serve
acque del suo discorso, in
sto dei processi fisiologi
astratte, iniziatiche, dell
lettive)
tempo,
non
costituisco
operano
in
su
fisiologiche di quell'un
passando dalla percezion
lore pi generale.
Cos le quattro qualit d
gli opposti difetti (come
oscurit,
durezza,
anfib
volgare,
Petrarca
comp
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148
Maurizio
cora
vizio opposto:
una
Slawinski
volta
la
regola
fronte bianca, & nel volto della sua Donna... pone le treccie nel latte; ch
vedere imaginare capelli di donna dentro il latte fa schiva prospettiva
(.Avertiment, p. 15)23.
Qui mi pare che il critico non abbia tutti i torti: il significato figurato
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150
Maurizio
Slawinski
10
spirito
questo
trato
ad
essere
acuirsi
partic
perfez
(imprimersi)
Cortese
la
conoscenza
es
zione
espressione,
este
per s e rappresentare ag
stinti, mediati dal concet
11 concetto sar quella m
rito intelligente fa su un
dai sensi. Ma quando Cor
con il subietto... la cosa
tamente
tra
la
cosa
in
soggetto di un predicat
siero complesso (discors
i rapporti di somiglianza
nimo dal confronto de
provocato nello spirito, c
ria.
Non
chiaro
qui
se
il
Telesio,
Caso
limite
De
rerum
quello
di
nat
Bened
rappresentazione , insieme, e
guistica generale, Laterza, Bari
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ciato:
scelto, tuttavolta vi si ricerca alcuna cosa dal lettore... a guisa di chi partori
7-8);
le figure... non sono altro che nobili modi di dire... che generino conve
nienti imagini all'occhio di chi intende [Delle figure, p. 16).
Evidente che i tre verbi come li impiega Cortese non sono sinonimi,
ma si riferiscono a momenti distinti: da una prima fase di appren
sione-meditazione (concepire) a uno stadio di organizzazione-correla
zione [generare) all'emergere di un'espressione, il testo poetico, che
in quanto oggetto autonomo [parto) sar recepibile dai sensi del
fruitore. N meno evidente mi sembra che apprendendolo il frui
tore condotto alle impressioni sensorie, e quindi alle conoscenze,
che esso non tanto rappresenta quanto articola organicamente in
s.
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152
Maurizio
Slawinski
concetto-voci-suono: s
cosi le voci saranno la d
sentir
appresso
sar
l'er
presentazione in funzion
termine, ci che dirozza
tio)27. E comunque, pi
denti, che fanno del con
le scelte semantiche, la
le due forme del verbo
almeno quella parte di
mente 'rivestita' di suon
nicante, mentre il conce
sere corpo in fieri (una d
tilizzato e il feto al mom
operare autonomamente
Questa idea di un enunc
'concezione' originale sem
quella di una veste sonor
nici esemplati da Cortes
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Sylvie Taussig
SUMMARY
De vita is Gassendi's first work on Epicure's life and thought. This work is
of extreme importance because Gassendi exhumes Epicure from oblivion
and tries to correct his controversial rputation. Collecting a number of
diffrent documents, Gassendi primarily focuses on Epicure's life and
morality, and disgregards the doctrinal aspects of his philosophy. Gassendi
constructs De vita as a hypothetical trial staged in front of a court. Gassen
di's 'trial' aims to determine whether or not Epicure was a depraved and
insincere man. In this treatise, Gassendi invites the reader to reconsider
and reinterpret Epicure's theoretical views.
qui insiste pour que Gassendi publie quelque chose de son travail
qui progresse. Ces deux figures d'amis sont trs reprsentatives de
l'engagement philosophique de Gassendi, la fois fortement enra
cin dans un cercle de proches et de familiers mais dsireux d'ou
vrir la philosophie un plus large public et de fuir les apparences
d'un savoir sotrique. L'amiti entoure de part en part l'entreprise
de Gassendi de redcouverte et de rhabilitation d'picure, dans
un contexte fort dfavorable au fondateur du Jardin. Jamais il n'a
eu aussi mauvaise rputation que dans le climat de la Contre R
forme o les auteurs redoublent de virulence dans leurs ouvrages
1. Gassendi suit picure, proscrit l'usage de prologues et prfre attaquer in m
dias res: je l'imite ici.
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156
Sylvie
Taussig
apologtiques et se dpa
par exemple les livres
dans' et aux pires dvo
non plus, et les picurie
sophique. En fait, depui
prend au De natura deo
envisagent le cas Epicur
tion
et
d'abomination,
l'homme picurien et ap
curien, comme lucianist
catif injurieux apparten
Bien
videmmen
indignit3.
Qpant Gassendi, il e
vincial assez mal connu
son nom, associ celui
vail d'astronome qui lu
tion de son livre contre
doit pas avoir les cons
qu'on a trop tendance
avec Galile, dont les co
tion de la lumire le me
ancien, comme le sava
ten.
2. Bien sr, Gassendi n'est pas le premier vouloir se pencher plus srieuse
ment sur Epicure; voir ma prface au De vita ( Vie et murs d'Epicure, dition bilin
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De vita tel que dans l'dition des Oeuvres compltes de Gassendi, Lyon 1658, t.
v.
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158
Sylvie
Taussig
La seconde question s
riode importante de so
Pourquoi ce long dtour
doctrine?
1. Le procs
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10. Voir . Rochot, Les Travaux de Gassendi sur picure et l'picurisme, Vrin, Paris
1944.
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160
Sylvie
premiers
Taussig
livres
et
appro
et
Gassendi
enric
Le thme de la calomnie
choix par Gassendi du ca
de Snque1;i mise en ex
15. Snque, Vit. xm, 5, ss.: Ma pense cet gard (je l'exprimerai malgr l'op
position de nos dmagogues) est qu'picure a donn des prceptes saints et droits
et mme, si tu y regardes de plus prs, svres. C'est pourquoi je ne dis pas comme
la plupart des ntres que la secte d'picure est matresse de turpitudes; mais je dis
ceci: elle a mauvaise rputation, elle est mal fame, et tort. Et cela, nul ne peut le
savoir sans avoir t d'abord admis plus l'intrieur.
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161
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162
Sylvie
Taussig
chez Galien).
Ce sont ensuite les pres de l'glise, qui ont embot le pas
cette critique gnrale et cette mauvaise rputation dj forte
ment institue et qui ne reposait dj plus sur aucun fondement
doctrinal. Le nom d'picure tant devenu le symbole de la dpra
vation morale et de la dbauche, ils se sont empars de cette tradi
tion sans mme en revenir aux quelques textes subsistants, en ce
qu'ils avaient effectivement besoin d'un symbole fort pour marquer
les esprits des gens qu'il s'agissait de convertir en les sparant du
paganisme ou bien pour enraciner plus profondment, chez les per
sonnes dj converties, la haine des passions corporelles19:
Sans doute ne purent-ils pas tre plus quitables envers picure que ne l'a
vaient t les auteurs paens, d'autant qu'ils n'ont apparemment pas vu
pour la plus grande part les livres mmes d'picure. Mais ils ne durent pas
non plus l'tre, tant donn qu'ils ont surtout cm qu'picure tait tel qu'il
tait communment dcrit.
Car bien videmment c'est le mot de volupt, qui pour picure est la
fin de la philosophie et de la vie heureuse, qui a t l'origine de
musulmans20.
19. De Vita, m, 9.
20. Comme on le retrouve ple-mle dans le livre du pre F. Garasse, La doctrine
curieuse des beaux esprits de ce temps, ou prtendus tels, Paris 1623.
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leur militante. Elles sont graves, mais non pas inexcusables. Aussi
l'poque moderne, celle de Gassendi, rend-elle possible un procs
en rhabilitation, une fois que la vraie religion a dfinitivement
triomph du paganisme et qu'il ne s'agit plus de crer et entretenir
des figures pour personnifier le mal.
Une fois Epicure devenu l'incarnation de la dbauche, les autres
ont suivi par habitude ou par rflexe, mais encore parce que les
personnes qui taient rellement des dbauchs se sont abrites
derrire ce nom dj honni pour trouver un rpondant leur turpi
tude: tel Pison21, dnonc en tant que tel par Cicron, mais bien
plus tard les goliards dont les chants font l'loge, toujours sans fon
dement, de la volupt picurienne. Les potes ont utilis cette per
sonnification commode, les auteurs comiques se sont empars de la
bonne aubaine pour amplifier encore le mouvement. Quant ceux
qui auraient pu lutter contre ce courant majoritaire trop enclin d
crier Epicure, soit ils ont, l'exception de quelques-uns (dont S
nque2 ), manqu de courage, soit ils furent eux-mmes pris dans
des passions personnelles (Galien23 qui avait pour ennemi un m
decin picurien).
Passant ensuite la description des destinataires de la calomnie,
Gassendi distingue le groupe de ceux qui appartenaient au Portique
(ou l'glise) dont il s'agissait, chaque fois diffremment, de resser
rer les rangs en dsignant un ennemi commun qui catalysait l'en
semble des pratiques et des valeurs bannir absolument; il s'agis
sait encore de leur en imposer par une pratique autoritaire de la
doctrine. Or cela qui est minemment critiquable pour une doctrine
vraie, comme est la religion chrtienne alors qu'il n'est nul besoin
de coercition pour que les esprits y adhrent l'est encore infiniment
plus pour les stociens dans la mesure o leur doctrine est fausse et
conduit principalement nier la libert humaine, que ce soit la li
bert d'agir face un destin qui dtermine absolument, ou en terme
de libert de pense. A l'inverse les picuriens, qui n'taient soumis
aucune pression de ce genre, ne firent presque jamais dfection
de leur secte qui a elle-mme perdur aprs que les autres se furent
teintes.24
21. De vita, m, 5.
22. De vita, ni, 3.
23. De vita, in, 8.
24. De vita, iv, 8 et u, 5: Mais Diogne Larce, qui vient aprs Lucien, montre
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164
Sylvie
Taussig
au
culte
en
tant
phe.
La calomnie a donc des tenants et aboutissants d'ordre psycholo
gique, outre l'ignorance, les diffrents interprtes ayant cru sur pa
role la tradition calomniatrice qui s'offrait eux et reu cette parole
comme venant de matres, donc incontestable. La nature humaine
est telle que, par orgueil, elle prfre recevoir un discours qui la
hausse, plutt que la vrit: les stociens ont mis le sage au-dessus
de la nature humaine, comme un dieu, contrairement Epicure
qui
que, si toutes les autres successions des philosophes taient presque teintes, la suc
cession d'picure persvrait sans interruption et qu'une direction des disciples
succdait la prcdente d'innombrables fois de suite. Numnius chez Eusbe
ajoute qu'une telle succession a persvr jusqu' son poque et qu'elle dure en
core, de sorte qu'elle semble devoir se poursuivre dans l'avenir.
25. De vita, iv, 3: Je ne pense pas qu'il faille s'attacher la question de savoir si
Epicure a rendu un culte dieu; mais qu'il faut plutt rechercher s'il s'est bien com
port en rendant son culte la nature divine. Mais tout d'abord personne ne dirait
qu'il faut attendre de lui le culte dont nous dclarons qu'il fut vrai et lgitim seule
ment telle poque, savoir prescrit aux juifs; en vrit on ne pourrait l'attendre
d'picure sans mettre sur le mme plan Platon, Znon et absolument tous les au
tres. Aussi reste-t-il examiner ce qui convenait mieux la nature divine, dans les
tres.
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que
C'est que la foule n'aime pas l'effort et lui prfre les promesses, se
contentant du spectacle de ce qu'elle ne peut obtenir de son travail
et de son intelligence.
Pour autant, en dehors de Znon, Chrysippe et de certains sto
3. La procedure
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166
Sylvie
Taussig
etc.),
examine
absolum
charge ou dcharge, p
troverse. Les citations e
vure ni ne rvlent un
de s'abriter derrire une
tifs: d'abord l'honntet
ne voulant rien cacher d
mais ne rien taire non
plus grande intgrit, l
ral; la pdagogie enfin,
moyens de porter son p
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xvnme sicle, le travail sur les textes prend une dimension trs im
28. On a d'ailleurs beau jeu de constater les diffrences, d'une part en terme de fi
nalit - Epicure propose des hypothses scientifiques multiples pour librer le co
eur des terreurs vaines et propose un modle matrialiste pour faire l'conomie
des dieux; Gassendi veut connatre la nature aussi pour connatre et contempler
Dieu - et en terme de contenus (le passage des atomes aux corpuscules, par
exemple).
29. Je ne parle pas du tout ici de la canonique picurienne: elle ne suscite ni criti
que ni calomnie ni censure aucune poque; Gassendi la reprend et la dveloppe
comme un instrument essentiel pour l'ensemble de ses dcouvertes la fois dans
les sciences dites 'dures' et dans les sciences humaines, pour autant que cette distin
ction ne soit pas trop anachronique pour le sicle classique.
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168
4.
Sylvie
Le
Taussig
jugement
30.
Ce
sont
sez
n'est
pas
dfendus,
cet
le
lieu
congre
de
les
rep
calo
gard.
mettre
la
place
de
plu.
32. Voir mon Gassendi lecteur d'Horace, Revue des tudes latines, t. 75,
1997.
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telle
du ciel.
feu.
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170
Sylvie
Taussig
dication d'autonomie pa
lui-mme dans les texte
ciel, pour observer suiv
moins plus exprimenta
Ptolme ou plus au ciel
exactement compte de
l'histori, ce qui rend c
la rflexion picurienne
est prcieuse, car elle p
tre la mauvaise rputat
tique, voire comme com
dition qu'il ne respecte
comme un rudit et un
tion d'avoir fui les tud
dmarche
rudite
s'im
met
de
science.
dplacer
Pour
condamne
le
db
autant
l'en
les
tudes
par
A.
McKenna
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et
P.
35. De vita, vili, 9: Aristote nous avertit trs remarquablement qu'il ne faut pas
pervertir un juge en le portant la colre, la haine, ou la piti: Car ce serait
exactement comme fausser la rgle dont l'on se sert.
36. Gassendi fait une satire amusante du style par accumulation de ces dclama
teurs [De vita, vi, 1): Nul n'ignore qu'picure, selon les adjectifs les plus humains,
est qualifi de dlicat, mou, languissant, lascif, effmin; mais, en des termes plus
pres, de glouton, goinfre, dbauch, imbib, dprav, vaurien, sauvageon, et tous
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172
Sylvie
Taussig
dans
l'intention
d'offrir
Car
de
la
la
limite,
dans
culpabilit.
La
un
vr
l'apparence
quoique par
pour porter
mes le droit.
de
la
vrit
l dessous.
L'loquence est plus souvent efficace pour assurer le salut des coupables, il
est bien vident que tout son artifice est mis en uvre contre l'innocence.
En ralit, l'quit ne rougira pas de se prsenter en personne; c'est l'injus
tice qui doit qurir les couleurs d'autmi pour s'chapper.
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174
Sylvie
Taussig
picuriennes,
de
la
morale
mais
de
il
fa
Gassen
l'histoire
voirs.
Aussi
la
de
la
philos
question
de
la
doxes centraux de la p
ciens s'accompagne d'u
d'autorit; sa recherch
possibilit
de
la
philos
prtends certes pas pour autant qu'picure n'a nullement pch ni qu'il est
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multitude. Car que se passera-t-il si, aprs avoir plus compltement instruit
sa cause, on prouve qu'il fut d'une innocence, d'une puret et d'une aust
rit plus grandes qu'aucun autre philosophe? Que son intelligence fut
d'une perspicacit et son jugement d'une maturit telles qu'il est difficile
d'en trouver l'gal chez tous les autres? Mais au lieu de juger aux apparen
ces s'il en est ainsi, sans doute faut-il pntrer plus l'intrieur, comme S
nque lui-mme le conseille. Car s'il est vrai qu' la diffrence de certaines
factions qui doivent leur vigueur l'abondance de leurs sectateurs, son
enseignement est couvert de crasse en raison de sa solitude, il ne faut pas
moins tenter de voir si un sentier pouss en herbes n'est pas, mieux qu'une1
route large et galvaude, mme de conduire la vrit qui est si inacces
sible; il ne faut pas moins creuser et explorer pour voir si l'on ne tirera pas
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TESTI E DOCUMENTI
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Egli lasci Roma prima del primo aprile 1598, data in cui la Con
gregazione si rivolse ai superiori per sapere dove era stato confi
nato1. Secondo L. Firpo nella prima met del 1598 Campanella fu
a Napoli, dove avrebbe dato lezioni di geografa a nobili, dettando
una Cosmografia e una Encyclopedia facilis (perdute) e dando l'ultima
mano ali 'Epilogo magno, per imbarcarsi poi nel luglio per la
Calabria2.
3. Come noto, in base al riassetto della Curia romana attuata dalla Costituzione
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69: Don Mario nato dal Marchese D. Gio. Geronimo del Tufo secondo Marchese
di Lavello, e da Antonia Carraia della Spina seconda Moglie, fu Signore della Citt
di Mondorvino [ficj, e d'altri feudi; casatovi con Fulvia Persona, che gli port la Ba
ronia della Matina in dote. Il nonno di Mario, Giovanni, come secondogenito non
aveva ereditato il titolo familiare, ma per servizi resi all'inizio del secolo XVI come
vicer delle Calabrie aveva avuto in feudo da Federico d'Aragona la citt di La
vello, della quale fu il primo marchese; cfr. Testa del Tufo, Cronologia, cit., pp. 54
58. Firpo, Processi, pp. 47, 50, 54, 84 nota, 126, e 127 riferisce che negli anni '90 Ma
rio ospit nel suo palazzo Campanella, forse in veste di precettore dei suoi figli, che
finanzi la stampa della Philosophia sensibus demonstrata e che Campanella lo ac
compagn nei suoi possedimenti pugliesi.
6. G. D'Aloja, Minervino: appunti di storia, cit., p. 58, riferisce che Mario del Tufo
acquist il feudo di Minervino nel 1592, per venderlo nel 1611.
7. Si veda ACDF, SO, Deaeta, 1596, ff. 201z>202r. Pare da escludere che il Mon
gi si mettesse in viaggio per le alte Murge tra il tardo autunno e l'inverno, e nel ri
gorismo post-tridentino un ritardo di un anno nel recarsi nella propria sede non era
pi usuale.
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secondo personaggio, un abate il cui nome era forse Netio (la let
tura incerta) e che finora non stato possibile identificare. Mon
gi desiderava che la risposta gli fosse trasmessa tramite l'abate,
perch temeva che se la lettera della Congregazione gli fosse stata
inviata direttamente essa potesse essere intercettata. Che una rispo
sta vi fosse e che fosse negativa da considerare certo: per ragioni
intrinseche, perch la richiesta di del Tufo non ebbe attuazione e
perch una nota d'ufficio apposta alla lettera del vescovo, che sinte
tizza la decisione assunta in merito dal Santori dalla Congrega
553 e 584.
12. Poich la sede della diocesi stata trasferita da Minervino ad Andria, le ricer
che si sono rivolte all'archivio diocesano di questa citt, il quale, tuttavia, non con
serva documenti riguardanti il periodo in cui il Mongi era vescovo di Minervino.
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159514.
Si ringraziano il collega Cesare Preti e il padre Luigi Renna del Seminario d'Andria
per gli accertamenti in loco. Senza che si possa escludere che il trasferimento, vi
cende successive, possano aver comportato la perdita di parte dei documenti, va
considerato che la lettera del Mongi aveva carattere riservato e, in un certo senso,
privato; per entrambi i motivi ben difficile che egli la inserisse nelle filze della
corrispondenza d'ufficio.
13. La risposta fu certamente inviata, perch le note d'ufficio erano apposte sulle
lettere in arrivo dopo che la Congregazione aveva deliberato circa le richieste se
gnalazioni che contenevano, e contestualmente alla stesura delle missive di replica.
Manca per ogni elemento per stabilire se il destinatario fu Campanella i suoi
superiori.
14. Nella trascrizione delle lettere sono poste tra parentesi quadre le parole di let
tura non certa; il segno [...] sta per una parola risultata illeggibile.
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685 Di Minervino
Di Monsignor Vescovo
De' 15. di Aprile 1598.
Ricevuta a' VII. di Maggio
13 Maij 1598. Scribatur Episcopo Minervini ne accipiat ad eius servi
tia pr Theologo fratrem Thomam Campanellam.
Essendo stato costretto ad istanza del Padrone di quella citt, diman
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Roma
Di Stilo
robore.
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nale della Curia, con una tattica che dice molto sulle forme con
crete dell'interrelazione, a livello locale e per cos dire quotidiano,
tra esponenti e livelli dello Stato e della Chiesa quando la loro de
marcazione restava cos sfumata e problematica. E il fatto che n il
unilineari).
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224.
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presso i quali deve essere collocata l'origine della maggior parte dei
testi magici circolanti in Occidente sotto il nome di Ermete, del suo
allievo Balinas (Apollonio di Tiana), di Tooz Greco e di Germa Ba
bilonese e dello pseudo-Aristotele4.
Questo testo ermetico (di cui non conosco l'originale arabo, ma
che potrebbe essere in relazione con il Libro dei segreti dei Sabei, se
gnalato da M. Plessner nel ms. Leiden, Or. 1235)5 era certamente
circolante gi intorno alla met del XIII secolo, perch la preghiera
a Mercurio riportata nella compilazione di magia astrologica stesa
alla corte di Alfonso il Saggio, il ms. Reginensis 12836.
In attesa dell'edizione del Liber orationum planetarum, che sto pre
parando nell'ambito del progetto Hermes latinus diretto dal Prof.
Paolo Lucentini, presento qui la trascrizione della recensione del
ms. Darmstadt 1410, una delle pi importanti e complete collezioni
di testi magici, nella quale figurano quasi tutte le opere ermetiche
note, talora in due tre redazioni diverse7.
2. Sulle ragioni di questa rivisitazione del mito di Circe cfr. V. Perrone Compa
gni, Minime occultum Chaos. La magia riordinatrice del 'Cantus Circaeus', Bruniana &
Convegno Internazionale (Roma, 2-4 ottobre 1984), Accademia Nazionale dei Lin
cei, Roma 1987, pp. 57-102; Id., Learned magic in the Time of Frederick II, Microlo
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chschulbibliothek, ms. 1410, sec. XVI, cc. 66v-68v (D). I due manoscrit
sono tra loro indipendenti, perch presentano omissioni ed errori propr
organizzano il testo in maniera diversa: D dedica a ciascun pianeta un
electa
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2. Agrippa, op. cit., p. 390, 11. 2-3: ingeniosum... senem magnae profundita
tis.
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opus meum, et quod mihi sis adiutor in hoc quod a te postulo. Donec,
Hatac, Mahac, Ardec, Cama, Cado, Diydec, Affridus, Catere. Tu es do
minus sapientie et iudiciorum4 omnium que sunt, fuerunt et erunt. Rogo
te per illum qui te creauit et formauit et posuit ubi uoluit, quod mihi sis
adiutor in tali re N.. Et scias quod fiet quod rogasti. Suffumigatio Iouis est:
sanguis upupe, cerebrum galli ana. Deinde hec misceantur et fiant pillule.
Et serua quousque necesse fuerit et habueris. Et tunc pone super ignem.
Tinctura uero eius est omnis tinctura uiridis, sicut uiride eris; et scribatur
cum ea.
tiae.
5. Ibid., 11. 16-20: contra quem nemo defendere se potest si ei obstare velit, qui
fortes et potentes destruit et reges de suis sedibus deponit... dominus igneae cale
factionis et pianeta sanguinis, qui corda litigantium incendit eisque audaciam prae
stat et tribuit; G. Bruno, op. cit., p. 191: callidum cordis litigantium incensorem...
potentiarum & robustorum omnium inuictum dissipatorem, soliorum irrefragabi
lem euersorem, cui obsistenti resistit nemo.
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nis.
7. Ivi, p. 391, 11. 3-9: rex stellarum... bonus, fortunatus, honestus, mundus, pru
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tas tua nec potest scire nec uidere finem nobilitatis tue. Rogo te per illam
uirtutem tuam et per illum, cuius uirtute in firmamento moueris tuo, et per
illum, qui circa seruosk suos te posuit, et per lumen, quod in cordibus alto
rum et potentum mittis, /68r/ unde funt superbi et dedignantes et nobiles
documento tuo et munditia tua9. Rogo te quod facias cor T., filii T., obe
dire mihi, ita quod sua uoluntas mee concordetur et mea uoluntas uolun
8. Agrippa, op. cit., p. 391, 11. 18, 21-22 e 23: domina amoris et pulchritudinis...
regina omnium gaudiorum, domina laetitiae... amica, misericors et bonae receptio
nis; G. Bruno, op. cit., p. 191: amica, beneuola... amorum domina.
9. Agrippa, op. cit., p. 391, 11. 26-27: faciens humiliari altum depresso, forte de
bili, nobile vili, omnia rectifcans.
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fortunium iuuat te, reddis malum. Ego rogo te et coniuro per uirtutem,
quam Deus in te posuit et habet super te, et per uirtutem istorum nomi
num: Lareyletum, Celum, Zayharcar, Celhum, Ceylehum, Colheyhuch,
Celquenuth, quod clamorem meum audias et petitionem meam perftias.
Et nomines petitionem tuam et obtinebis effectum. Suffumigium Mercurii
est: thus, petra que inuenitur in felle uacce, squinantum, sanguis hyrci, ce
rebrum irundinum. Molas et teras que molenda et terenda sunt et misce
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serua.
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Note
Luciano Albanese
frammenti di Senocrate.
Qualora uno affermi che esiste una grandezza minima, questi, introdu
cendo il concetto d'entit minima, scuoter nelle loro fondamenta i mas
simi princpi della matematica (I, 271 b, 9-11).
1. Cfr. Damaselo, In Platonis Parmenidem, II, 13, 20; 23, 9-10 Westerink-Combs.
Tuttavia nei neoplatonici questo stesso principio non esclude la infinita divisibilit
delle grandezze e quindi del numero: ivi, 17, 29-18,5; 23, 17-18.
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202
Luciano
Albanese
Oggetto
della
polemic
crito,
quella
che
pu
stica,
vale
a
dire
la
do
visibili,
di
Senocrate
(do
attribuisce
direttamen
sit
di
Aristotele
co
nel
catalogo
redatto
d
pera,
che
non
attrib
ignoto,
riflette
pur
s
parte
espositiva,
la
te
trina di Senocrate.
Parente)4.
2. Cfr. P. Moraux, Les listes anciennes des ouvrages d'Aristote, Louvain 1951, pp. 289
ss.: 295.
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Bruno
Il
le
linee
commento
utile,
perch
teorie
modo
indivisibili
di
Simplicio
evidenzia
atomistiche.
esplicito,
203
nello
un
ci
forni
punto
Democrito
scritto
di
si
er
fisico.
Non si deve credere che in un corpo limitato possa esservi un numero infi
nito di corpuscoli e di infinita variet di grandezza: e perci si deve non
solo escludere che la divisione possa procedere all'infinito verso valori
sempre pi piccoli, per non vanificare tutta la realt essere addirittura
portati di necessit, col nostro modo di intendere i composti, a disperderli
nel nulla logorandoli in una infinita diminuzione di grandezza, ma si deve
anche ritenere che nei corpi limitati non c' graduale processo all'infinito,
n si va verso una infinita diminuzione. Infatti, una volta che si sia affer
mato che in un corpo vi sono infiniti corpuscoli, e di infinite variet di
grandezza, ci risulta poi impossibile a concepirsi: come potrebbe derivare
da ci un corpo di grandezza limitata? ... Secondo la stessa proporzione si
deve ritenere che proceda anche quel minimo ch' nell'atomo. chiaro
ch'esso differisce da ci ch' avvertito dai sensi per la sua piccolezza, ma
procede secondo lo stesso rapporto analogico, poich per rapporto analo
gico con le cose sensibili abbiamo predicato dell'atomo una certa gran
dezza, semplicemente portando la sua piccolezza a valori minimi. Dob
biamo inoltre, in base al metodo teorico che si addice alle cose invisibili,
ritenere che le parti minime indivisibili dell'atomo siano anche gli eie
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204
Luciano
Albanese
menti
limite
delle
lung
alle
minori,
l'unit
pri
La
dottrina
epicurea
de
analogia
con
la
dottrin
in
particolare,
che
l'ar
bili
presenta
significati
insecabilibus
(la
infinit
vanifica
la
distinzione
colo
e
il
poco
fossero
s
grande
e
il
molto;
De
li
mente
notevole
nei
pa
Sunt
igitur
solida
prim
quae
minimis
stipata
c
praeterea
nisi
erit
min
corpora
constabunt
ex
quippe
ubi
dimidiae
pa
dimidiam
partem
nec
ergo
rerum
inter
summa
nil
erit
ut
distet;
nam
qu
summa
sit
infinita,
tam
ex
infnitis
constabunt
p
quod
quoniam
ratio
re
credere
posse
animum
esse
ea
quae
nullis
iam
et
minima
constent
L'affinit
mente
dai
natu
tra
le
posiz
commentato
impossibile
che
sia
r
fatti
quadrato
un
num
che
esistono
grandezze
tomo
come
unit
di
mi
come
unit
di
misura
Parente)11.
Che la dottrina dei minimi di Epicuro sia una delle fonti del De triplici mi
10. Titi Lucreti Cari De rerum natura libri sex, I, 609-26 Bailey (corsivo no
stro).
11. Prodi Diadochi In Platonis Rem publicam commentarli, II, 27,1 ss. Kroll.
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Bruno
le
linee
indivisibili
205
mente chiaro.
Sic igitur duo Geometrise genera quae quantum veritas a falsitate, scientia ab
ignorantia, lux a tenebrie abiunguntur videre licebit, quarum altera a mi
nimo posito tamquam necessario fundamento, altera vero a minimo igno
rato incedit, altera in horribiles ambages, confusiones, & irregularitatum
confessas myriades intruditur, altera in omnium lucem sublevata nitescit.
Pro illius parte quidam de correctoribus, in quadam super Euclide ad can
didum lectorem praefatione ita vociferata. iHic vero ubi Democritus atque
Leucippus illas atomos suas & individua corpuscula & Xenocrates impartibiles
quasdam magnitudines concedit, Geometrice fondamenta aperte petuntur & fondi
tus evertuntur. quibus dirutis nihil equidem aliud video restare, quam ut
amplissima mathematicorum theatra repente concidant. Iacebunt ergo, si
diis placet, tot praeclara Geometrarum de asymmetris & alogis magnitudini
bus theoremata? Quid enim causae dicas cur individua linea hanc quidem
metiatur, illam vero metiri non queat? Siquidem quod minimum in uno
quoque genere reperita, id communis omnium mensura esse solet'(BOL
, 240) .
Quem contra non tam bella latinitate quam sensus bonitate. Iacebunt ergo
(inquam) si diis placet, domine candidate, philosophise vera lumina: &
consepulta non aiquando rsurgent? Quia tantis numeris, titulis, atque pri
vilegiis increvit ignorantia? Numquid amplissime domine magister, pr
interitu alogiae & incommensurabilitatis potius plorandum censebo, quam
pr logiae & mensurae renascentia gaudendum? (BOL , 240).
Assumendo come punto di partenza la dottrina dei minimi indivisibili fi
sici di Epicuro, Bruno non esita davanti al passo successivo, quello di recu
perare anche la dottrina dei minimi indivisibili matematici, perch questa
il fondamento di quella. D'altra parte noto che la stessa scuola epicurea
svilupp l'atomismo fisico - forse sulla spinta dello stesso Epicuro nella
direzione dell'atomismo matematico, e in aperta opposizione a Euclide.
L'opera pi importante, da questo punta di vista, dovevano essere le Aporie
12. Bruno cita dalla prefazione degli Euclidis elementorum libri XV graece et latine,
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206
Luciano
Albanese
di
Polieno,
alle
quali
De
che
Sesto
Empirico
uti
Poich
il
nome
di
Seno
poich
evidente
che
fazione
agli
Elementi
d
crate
e
della
sua
dottri
scenza
diretta
dell'ope
mento
che
la
prima
ed
dello
Stefano14,
nulla
v
tamente.
Anzi,
da
un
a
Bruno,
seguendo
Aristo
curo e Polieno al pubblico dei dotti. Peraltro, i rapporti di Bruno con que
13. Cfr. Polieno, Frammenti, a cura di A. Tepedino Guerra, Napoli 1991, pp. 55 ss.
e frammenti 31-40. Vedi anche M. Gigante, Scetticismo e epicureismo, Napoli 1981,
pp. 207 ss.
14. Aristotelis et Theophrasti scripta quaedam, quae vel numquam antea, vel minus emen
data quam nunc edita fiierunt. Ex officina Henrici Stephani Parisiensis typographi,
1557.
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Bruno
le
linee
indivisibili
207
15.
Cfr.
London
H.
Gatti,
and
The
New
Renaissance
York
1989,
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Dra
pp.
Jean-Louis Fournel
LE CONTRLE DES MARIAGES ET DES NAISSANCES
ou des posies.
La proposition mise dans la Cit du Soleil ne relve donc pas d'une pa
renthse, d'une aberration, d'une bizarrerie voire d'une reprise facile ou
1. Dans la quaestio quarta une distinction entre le temps des Solariens (avant le
pch et la rvlation) et celui du monde chrtien permet de justifier la fois la va
lidit philosophique et naturelle de la 'communaut des femmes' et la lgitimit de
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210
Jean-Louis
Fournel
la
philosophie
(dmentie
question de la 'communaut d
rvlateur chimique, un disp
son ensemble si on veut en s
Il peut ds lors ne pas tre in
bref sur la productivit de
ter seulement la reprise, p
nse mdicale ou thologique
cette question sous des form
quelques unes des ambiguts
qui, chez Campanella, veut d
et unitaire que prophtique e
piphanie de la divinit et l'g
la ralit dont l'auteur trait
des rves utopiques.
Il s'agira donc de montrer su
pourquoi dans la Cit du Solei
platonicien, dans laquelle son
gation partielle du corps sexu
liale et, en dfinitive, une
lit la reproduction non
clairer la nature prcise et n
femmes. Les corrlats de cet
doxale d'une trs relative hom
et fminins avec la permanen
devant la fatigue physique ma
sexuel. Ensuite, dans un secon
traduction historique de cett
xualit familiale qui implique
riages. Le but ds lors n'est p
mais la promotion d'une unit
traires selon l'analyse des diff
minin est l'instrument fonct
selon le clbre verset vang
sous un seul berger2. C'est le
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fait jour, non sans rapport avec ce que Michel Foucault thorise
nom de bio-pouvoir.
La Cit du Soleil est, je le rappelais plus haut, le texte le plus co
Campanella, le seul qui ait d'ailleurs eu une diffusion important
sa premire publication et jusqu' ce jour. Il a t maintes fois so
plus souvent dans le cadre d'tudes qui mettaient en srie diffren
relevant de l'criture utopique, quel point le discours campanel
lifi volontiers de totalitaire, organisait rigoureusement la vie p
Solariens au seul bnfice de la cit, les individus n'existant que
pour la collectivit. On a notamment insist abondamment dans
spective sur la communaut des biens et des femmes prne pa
nicain et sur la limitation et l'organisation rationnelle de la sex
fait, celle-ci est rgie par une cascade de directives manant de
'prtres-officiers' de la rpublique dputs cet office: par ordr
sant, les directives passent de Soleil, dit aussi le Mtaphysicien,
prme de la cit, Amour, un des trois princes, qui est charg d
qui a trait au gouvernement des corps (de la gnration la nourr
passant par l'ducation des enfants, la mdecine, l'agriculture, l
ments), jusqu'aux officiers subalternes, 'matres' et 'matresses'. A
dsigns l'avance, selon les spcificits physiques de chacun et c
les hommes et les femmes qui devront 's'accoupler', tous les trois
suite d'un rite propitiatoire rigoureusement dtermin dont le se
la procration de beaux enfants pour la cit.
Les principaux avantages que l'auteur attribue, explicitement,
telle gestion des corps sexus sont les suivants: la fin de tout g
d'une semence dont la quantit est finie (d'o la condamnation st
l'homosexualit, de la prostitution et des plaisirs solitaires); la su
des passions (concupiscence comme amour drgl d'un seul tre,
frustration) et des crimes (meurtre, viol, inceste) lis l'aspiratio
session individuelle d'un corps3; l'assurance de la prennit de la
la stabilit et l'galit, voire l'identit, de ses composantes. En ef
ont les mmes droits et devoirs et les enfants qui naissent sont se
y compris physiquement, puisque sont identiques les conditions
nstances de leurs conceptions puis de leur ducation: d'un ct, l
composition physiologique des tempraments contraires favorise
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212
Jean-Louis
Fournel
chez
Campanella)7.
( l'instar, topos antique repris dans la Cit du Soleil, de ce que les hommes
font avec leurs chevaux) sont donc la marque, malgr, et cause de, la r
frence platonicienne, d'une vritable provocation de Campanella, d'au
tant plus significative qu'il l'assume et la dfend encore prs de quarante
ans plus tard. Pourtant, l'expression de 'communaut des femmes' n'est
7. Le texte le plus important cet gard tant par sa diffusion europenne que
par la liaison tablie entre cet eugnisme sexu - de plus socialement litiste et
un projet intellectuel global d'ducation et d'organisation des sciences et du monde
est le trait de Juan Huarte, Examen de ingenios: c'est peut-tre, mme selon J. Hea
dley, Tommaso Campanella and the Transformation of the World, Princeton University
Press 1997, p. 302, une des, rares, sources contemporaines possibles pour Campa
nella. Voir aussi P. Darmon, Le mythe de la procration l'ge baroque, Seuil, Paris
1981, notamment pp. 142-155.
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214
Jean-Louis
ges
avec
les
Fournel
hommes
pendan
di sue parti: senso delle cose e armonia del tutto nella filosofia della natura d
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bles11.
videmment n'est pas un simple dtail, seul les hommes ont accs au
gouvernement.
D'un ct se produit une socialisation des corps, fminin et masculin,
comme creuset de l'unit de la rpublique dans l'galit, dans une possible
'mtonymie' de la frequente mtaphore du 'corps social' - ce qui du mme
coup fait passer au second plan les diffrences sexuelles. Mais, d'un autre
ct, le paradoxe est que la place accorde la gnration dans le raison
nement tend rduire la femme sa fonction reproductrice (ou sa capa
versity Press, pp. 44-46) et admettent souvent que les hommes plus 'spirituels' (pr
tres ou philosophes) sont moins aptes engendrer (on retrouve la remarque chez
Aristote, Rhtorique, II, 15, 1390 b et dans plusieurs textes de Campanella de nature
diffrente dont Y Epilogo Magno, le De sensu rerum et la Cit du Soleil (cfr. Citt del Sole,
pp. 20-21). Sur la 'pathognie' complexe des actes sexuels ds l'Antiquit voir le
vol. 3 de Y Histoire de la sexualit de Michel Foucault (Le souci de soi, Gallimard, Paris
1984, p. 139).
12. Voir sur ce point les sonnets nn. 8, 9 et 10 de la Scelta di alcune poesie filosofiche
(intituls respectivement Des racines des grands maux du monde, Contre l'amour de soi et
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216
Jean-Louis
harmonieuse
dveloppe
et
Fournel
attire
depuis
le
le
prop
milieu
prner
'fcondes'.
des
unions
entre
des femmes, G. Duby et M. Perrot (ds), Pion, Paris 1991, vol. 3, pp. 359-395.
16. Voir, sur ce point, J.-L. Fournel, Campanella et la Monarchie de France: empire
universel et quilibre des puissances, in Tommaso Campanella e l'attesa del secolo aureo, Ol
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ho
17. Pour tout ce passage, voir, entre autres, Monarchie d'Espagne, pp. 1
Monarchie de France, pp. 388-96, 448-452.
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218
Jean-Louis
Fournel
Toutefois,
si
Campanella
sub
sentielle
de
l'existence
mme
20.
21.
les
et,
propos
Articuli
du
'sicle
prophetales
surtout,
les
fminin',
et
travaux
la
de
Monarc
G.
Ern
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l'espce.
L'effort de Campanella pour homogniser le corps social et l'arracher
aux contingences ngatives et aveugles d'un pass marqu par le pch (y
compris en recourant au dtour potique de l'invention d'une socit d'a
vant le pch), cette promesse d'un empire uni dans un 'ge d'or' ressenti
comme un futur proche qui ralisera enfin les ncessaires desseins divins23,
conceptuelle fissure, une pense dont la cohrence est sans cesse mena
ce non seulement par la raison politique... mais aussi par des dsarticula
tions intrieures25. Ainsi, sans le vouloir, la pense politique de Campa
nella pourrait mettre en vidence le lien indissoluble entre les interroga
tions majeures de la pense mdicale de son temps sur la gnration et la
gestion sociale des corps, masculins et fminins. Au passage, est mise en
oeuvre une extension des responsabilits lgitimes du gouvernement la
sphre de la population et, plus gnralement, au lien entre contrle des
corps et gouvernement de la vie, comme si Campanella proposait une an
ticipation partielle (limite la question de la gnration) de la 'bio-poli
24. Voir, sur ce point, les remarques intressantes de Lina Bolzoni, art. cit.
25. Avatars de la diffrence sexuelle la fin de la Renaissance, in Shakespeare et le corps,
M.T. Jones-Davies (d.), Les Belles Lettres, Paris 1994, pp. 113-124: 123.
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220
Jean-Louis
Fournel
nouvelles
technologies
du
vant: dans cette logique-l, la question du corps des femmes, sur laquelle le
26. Voir les cours de Foucault partir de 1976, notamment II faut dfendre la so
cit, M. Bertani et A. Fontana (ds), Gallimard/Seuil, Paris 1997: voir en particu
lier le cours du 17 mars 1976, ibid., pp. 213-235.
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Francesco Giancotti
cate in questa rivista, IV (1998), pp. 423-26; le Postille 4-6, ivi, V (1999), pp. 203
211. La nuova edizione - Tommaso Campanella, Le poesie. Edizione completa. Testo
criticamente riveduto e commento a cura di Francesco Giancotti, Einaudi (NUE,
227), Torino 1998, pp. eux + 694 - viene qui talora citata con l'abbreviazione G.
1. Della Salmodia metafisicale, oltre che in G. ed., discorro nello scritto Tommaso
Campanella: le poesie della Scelta e la loro disposizione, Studi secenteschi, XLII
(2001), pp. 32-57; cfr. anche, per collegamenti con la problematica specifica dello
scritto, ivi, XLI (2000), pp. 3-25; XLII (2001), pp. 3-32; in XLIII (2002), pp. 3-73, il
sguito.
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222
Francesco
Giancotti
che
fa
Sguita
di
me,
se
mostrare
Dio
che
stracciati
panni
si
fa
da
no
non
sapendosi
servire
G.
ed.,
p.
322:
fregia: la spiegazione sf
seguito da Bolzoni, che p
sembra sicura; forse in f
gli nostra colpa ecc. (cfr
In questa
lando di
rivista,
madrigale
della
(1999
canzo
2.
Ad
'abbellire'
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appos
universale.
tivo, di fregiare e fregio, cfr. anche il n. 75 della Scelta, madr. 7, v. 11, in Poesie [cos
viene citata la mia edizione], p. 329; n. 77, Esposiz. del madr. 2, ivi, p. 352.
Quindi, due casi. Considerato che, oltre ad essi, in campo solo un terzo caso
quello, dubbio, di fregia di n. 74, madr. 8, v. 7 -, forse lecito dubitare che in
base a un numero cos ristretto si possa configurare un usus campanelliano caratte
rizzato dal significato, sempre positivo, di fregiare e fregio. Superfluo diffondersi in
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224
Francesco
nata
far
Giancotti
semplicemente
si
che
di
quel
com
che
fur
per
la
spiegazione
dell'/j/).
denza fra S'e' fregia e se siamo travagliati. Se vero che le cose stanno
cos, possiamo pensare che Campanella stesso ci ha schiuso una via per la
quale si giunge all'individuazione del senso ironico di fregia. La corri
spondenza fra S'e' fregia e se siamo travagliati indicata nella nota di
G. ed. con chiarezza non sminuita, oso credere, dalla concisione.
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di
Delfina Giovannozzi
1. Cfr. L. Ramello, Celio Rodigino. Sua vita con note, in Miscellanea Rod
vigo, Accademia dei Concordi, ms. Concordiano, busta XX, fascicolo 12,
da M. Marangoni, L'armonia del sapere: i 'Lectionum antiquarum libri' di
gino, Venezia 1997, p. 5.
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226
Delfina
Giovannozzi
avanzata
da
Erasmo,
Celio
stesso
scriv
5.
Alcuni
biografi
ricordano
come
il
Rodigino,
in
A.
Caloger,
Raccolt
dova
tempore
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cilio per l'unificazione delle chiese greca e romana e che in quell'occasione erano
giunti in citt numerosi dotti di origine greca, tra i quali noti interpreti del pensiero
di Platone quali Giorgio Gemisto Pletone e Giovanni Bessarione. Nel 1469 il cardi
nale Bessarione difendeva nel suo In calumniatorem Platonis, scritto in polemica con
Giorgio di Trebisonda, la filosofia platonica dall'accusa di empiet, facendosi soste
nitore di una sua interpretazione in senso cristiano e in qualche modo inaugurando
una posizione che sarebbe divenuta centrale nelle opere di Marsilio Ficino e Gio
vanni Pico. A Ferrara nel 1472, Andr Belfort stampava la versione latina del Pi
mander ermetico, redatta da Ficino gi nel 1463; mentre nel gennaio del 1498, a
solo un mese dalla stampa, il giovane Ludovico Ariosto richedeva ad Aldo Manu
zio un certo numero di copie delle versioni latine di testi neoplatonici tradotti dallo
stesso Ficino; raccontava Ariosto in quella occasione come le lezioni sul Timeo pla
tonico di Sebastiano da Aquila avessero suscitato il profondo interesse degli stu
denti ferraresi, e come la copia della traduzione fciniana appartenente ad Alberto
Pio fosse desiderata da tutti, tanto da poter prevedere la rapida vendita di tutte le
copie che fossero eventualmente ristampate (cfr. Lettere di Ludovico Ariosto, a cura di
A. Capello, Milano 1887, pp. 1-2). E dunque in questa citt che Rodigino acquis fa
miliarit con le dottrine platoniche e con determinati ambiti culturali, nonch con
le discipline astrologiche e astronomiche che avevano richiamato in citt perso
naggi del calibro di Giovanni Regiomontano, Niccol Copernico e Paracelso.
9. Lectiones (ed. 1516), XVI, 64, p. 861: Apologia brevis, ita crebriter in Platonis
vireta hoc opere divertamus. Philosophi eiusdem explicatur excellentia, quamque
sit a Christi placitis haud fere dissitus.
10. Stampato a Colonia nel 1533, ma circolante in forma manoscritta (sebbene in
una versione destinata ad accrescersi notevolmente nell'edizione a stampa) gi dal
1510, il De occulta philosophia di Agrippa non manca di accogliere molti passaggi
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228
Delfina
Tra
stre
Giovannozzi
fruitori
delle
gemmulae
spregiudicato
come
di
Giord
Nella descrizione del primo ordine della scala dell' octoades, che incarna
la natura e le qualit del numero otto numerus Repetitionis, Inchoatio
nis, et Regenerationis, Innovationisque12, ma anche numerus imperfectus, in
dell'opera di Celio; cfr. le fonti segnalate nell'edizione critica del testo (Leiden
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18. Cfr. ivi, p. 623: Sciendum tamen, natum quandoque infantem octavo corrup
tionis mense, nocte sub Saturno stationario, statione prima in Sagittario ascen
dente, semianimem quidem, adhibitis tamen remediis opportunis resolutum, coali
tumque in multos annos propagasse videndi spatia.
19. BOL , 446.
20. Cfr. Lectiones, XI, 12, p. 623, dove il racconto del neonato finalizzato alla
comprensione del fatto che: ... rationem illam a Saturno ductam ab Astrorum pe
riti, ut alibi commeminimus, non perinde censeri effcacem, perpetuamque. Nam
et Astrologorum plerique, in Indico tractu Saturno subiectum quem faciunt esse fa
tentur vitas vel longissimas. Utique Peripatetici, ac Medicinam professi aliunde, qui
a Saturno, octimetris partus rationes petunt. Aristotelicum certe illud est ex quarto
de Animalium generatione, qui octavo mense nascuntur, et si minus, tamen pos
sunt vivere. Nel libro precedente Rodigino aveva sostenuto qualcosa di analogo,
richiamando gli episodi narrati da Avicenna e da Aristotele circa la longevit di
certi neonati octimestres in Spagna e in Egitto, ma si era appoggiato poi all'autorit
di Ippocrate - summus medendi artifex, qui tam fallere quam falli nescit - il
quale assai razionalmente riconduceva le difficolt del parto alle particolari condi
zioni fisiche della madre unde consecuutione probabili foetum item oblaesum
raro non emori (ivi, XI, 1, pp. 551-552).
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230
Delfina
Giovannozzi
danza, che la mitologia greca riconosce come madre delle nove Muse, ge
nerate dalla sua unione con Zeus. In numero di nove le Muse sono ricor
date una sola volta nei poemi omerici (Odissea, XXIV, 60), dove esse sem
21. Cfr. Lectiones, XI, 1, p. 551: Octimestrem partum ideo non fere censeri vita
lem, quia Saturnum habeat Episcopum, cuius frigiditas, ac siccitas vitae plurimum
contrariae sint.
24. Vd. la riproduzione dello schema alla fine di questa nota (tratto da MMI
[380]).
25. BOL I, 455, nota 3: Le tre parole intercalate ne' tre gruppi delle Muse par
rebbero avere questo significato. Mnene starebbe per Menen, , animi agitatio,
impetus, levata, per sincope, la prima e. Aveden sarebbe , vocem, sermonem, pro
nunziato alla meridionale. Meletem sarebbe , curam, meditationem, exercitium.
Tutt'e tre rappresenterebbero le idee simboliche dei tre gruppi, in cui Bruno ha
spartito il coro delle Muse. Questa sarebbe la spiegazione suggeritami dal collega
gnosa.
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numero fino a nove e a dare alle Muse i nomi attuali. Le motivazioni indi
avuto nove figlie, che avevano gli stessi nomi che egli impose poi alle
Muse.
mina indiderit27.
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232
Si
Delfina
noter
Giovannozzi
come
nel
brano
dell'uma
stessi nomi delle Muse che si sono incontrati in Bruno e lo stesso richiamo
M ED
-Vrania j Euterpe
I g j
Issj
] PoljhimnA Erato
Mblbtbm j
| Ebalia |
nel 1516, quindi pres o lo stes o stampatore e nel o stes o anno di pubblicazione
del e Lectiones, tut avia la circolazione di questo testo, come quel a di Platone
del a Suda, at estata a partire da una dozzina d'anni prima del 'edizione a stampa
(cfr. M. Lowry, Il mondo di Aldo Manuzio. Affari e cultura nel a Venezia del Rinascimento,
trad. it., Roma 1984, p. 315). Quel a del a Periegesi, come quel a del Nuovo Testa
mento in greco, Y editio princeps del e tragedie di Eschilo (1518) e l'opera completa
di Galeno (1525) portate a termine da Torresani socer Aldi - in realt il risul
tato del lavoro editoriale iniziato durante la vita di Aldo Manuzio. E noto come
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Luigi Guerrini
attente osservazioni:
2. Per alcune poco note testimonianze di letture francesi del Sidereus Nuncius, si
vedano E. Cougny, Guillaume Du Vair. tude d'histoire littrarie, Durand, Paris 1857;
P. Tamizey De Larroque, Lettres indites de Guillaume Du Vair, Aubry, Paris 1873; P.
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234
Luigi
Guerrini
de quarante; et en l'Aster
bien notables, sans celles
leuse, que le mesme Orio
bles
celles
que
j'ai
Bricy et de Gaultier, do
lette, personnes que j'ho
qu'ils possdent. Le mesm
hors de crance dans la f
pter, de peur que mon d
cest
Par
autheur
lequel
en
il
escrit,
desia
ap
don
fica:
m
e
plume
tion.
pour
faire
voler
Epigramma
3. J. Taxil, op. cit., pp. 173-174. Si noter che uno dei riferimenti del Taxil al ce
lebre astronomo Joseph Gaultier, maestro di Pierre Gassendi e assiduo corrispon
dente del Peiresc. La Biblioteca di Carpentras conserva ancora sue inedite memo
rie astronomiche nei mss. 1832 e 1884. Per alcuni spunti sulla sua attivit si veda,
oltre i classici studi di P. Humbert e G. Bigourdan, la memoria di Tamizey De Lar
roque Jospeh Gaultier. Lettres indites, crites d'Aix Peiresc de 1609 1632, Mmoire
91-109.
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Luz
pequena
235
Certes lors que j'arreste attentivement mes yeux et ma pense sur l'inven
tion de la pice que ce divin personnage a si heuresement appropri en l'a
strologie pour sa plus grande perfection, et sur les merveilles qu'il dclar
avoir remarques au ciel par un si beau moyen, mes yeux demeurent est
Ad Eundem
Ode dicolos tetrastrophos
Iupiter ipse?
Te pater Divum, atque hominum repertor,
Oh novas sphaeras speculo repertas
Thure quod praebent Arabes eoi
Pangimus aris4.
Queste belle pagine sono state di fatto fino a oggi ignorate5, e l'immagine
del Galileo scienziato elaborata da due secoli di moderna storiografa ha
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236
Luigi
tale
tenore
zione
Guerrini
degli
carattere.
interessi
oggi, si avverte
sui controversi
ast
pesantem
effetti c
astrologi7.
pp. 255-266, poi rifuso come Nuovi cieli e nuovi astri. Astrologia e profezia in Campa
nella e Galileo in Religione, ragione e natura. Ricerche su Tommaso Campanella e il tardo
Rinascimento, Angeli, Milano 1991, pp. 237-254. Non si dimentichi neppure il breve
A. Favaro, Galileo astrologo secondo documenti editi ed inediti, Mente e cuore, Trieste
1881, riferimento rimasto a lungo unico nell'intero universo degli studi galileiani.
Ma vedi anche G. Righini, L'oroscopo galileiano di Cosimo IIde'Medici, Annali dell'I
stituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, II (1967), pp. 29-36.
7. Per un inquadramento generale della questione, tuttavia, fra alcuni titoli che
meriterebbero di essere citati, si rinvia ai contributi collettivi raccolti in Scienze, cre
denze occulte, modelli di cultura, Firenze, Olschki 1982; Occult and scientific mentalities
bio tra Cinque e Seicento, Centro di Studi sull'Alto Medioevo, Spoleto 1998, pp. 257
288; D. Aric, Una fonte per i 'Discorsi astrologici' di Giovanni Antonio Roffeni. Tommaso
Galzoni e i falsi sapienti, Schede umanistiche, II (1998), pp. 19-35. Si veda anche
G. Ernst, Gallucci Giovanni Paolo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto della
pp. 217-252 e B. Dooley, The Ptolemaic Astrological Tradition in the Seventeenth Cen
tury. An Example from Rome, International Journal of the Classical Tradition, V
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Luz
pequena
237
aequinotio
astronomica
autumnali
an
del
aveva
1618,
che
aveva
composto
su
fatto
Cfr.
Le
opere
di
Galileo
tione e, come questa, non porta numerazione di pagine. Sul personaggio Bocarro,
nato a Lisbona nel 1588 e deceduto a Firenze nel 1662, di cui si dir meglio pi
avanti, si vedano, oltre a qualche rapsodica voce enciclopedica, Bibliotheca lusitana
historica, attica e aonologica..., Lisboa, na Officina de I. Rodrigues, 1752, III, pp.
196-198; M. Kayserling, Biblioteca Espanola-Portugueza-Judaica..., Trubner, Stra
sbourg 1890, pp. 95-96.
10. L'operetta cometaria del Bocarro si intitolava Tratado dos cometas que apparece
ram em Novembre passado de 1618..., Em Lisboa, por P. Craesbeeck, 1619. Il poema
cosmologico si trova stampato, credo per la prima volta, alle pp. 1-11 del Fasciculus
e costituisce di fatto la sua Propositio prima astronomica. Le tesi antiaristoteliche in
esso contenute si trovano enucleate prosasticamente in coda all'opera. La polemica
seguita alla pubblicazione del breve trattato cometario riassunta nella citata Prae
fatiuncula ad lectorem. In essa si legge, con qualche stupore, che il Bocarro invi dei
resoconti delle proprie osservazioni direttamente a Christian Severin Longomon
tanus e Johann Kepler, ricevendo da loro incitamenti e approvazioni.
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238
Luigi
Guerrini
ancora
Lisbona,
un
poe
ad
abbandonare
il
paese.
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Luz
pequena
239
astrologicum,
circa
Mun
publicum
dedimus.
Cete
logico
fundamento
poste
cus
Anacephaleoses
Mon
excussus,
poemate
lusi
mae), super quam trs fecit explicationes: duae sunt excusse et una prae
manibus. 4 Trs libri, latino poemate, Foetus astrologici. 5 Iudicium nativi
tatum regum. Ceterum ex illis omnibus, solum libri trs Foetus astrologici
in lucem exierunt, Romae praedicto anno 1626, praedicto Galilaeo ope
rante; nosque secundo illos excussimus Hamburgi anno 1643 in praelimi
naribus nostrorum operum13.
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240
una
Luigi
Guerrini
Praefatiuncula
quae
animadvertantur15. In es
ducia nell'astrologia giud
le tappe della travagliata
come, una volta compost
prema Inquisizione di Sp
alcune mutilazioni. Egli n
la sua stampa, ma ricord
getto della preliminare c
nel 1626 da Galileo, senza
avvertito:
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Luz
pequena
241
discussione
spinto
sarebbe
l'autore
stat
pubblicare
Roma,
CJ.,
tina
In
presso
anno
di
esso
carro
Christi
carte,
sono
nella
uno
stamp
1626,
intitolato
Luz
effettivamen
sua
Praefatiunco
les.
Ecco
il
testo
della
let
Lectori amico
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242
Luigi
Guerrini
them21.
21. Ivi, sul retro del frontespizio. Le pagine dell'opuscolo non riportano
numerazione.
24. Nel breve capitolo che le precede, e che ha per titolo Cauza porque se na impr
mir a os outros Anaceph. e principio do 4, Bocarro riepiloga per sommi capi le vicende
della sua carcerazione e la maniera in cui si era posto sotto la protezione di Teodo
sio di Braganza, al quale aveva indirizzato proprio il suo vaticinio in versi. Da que
sto racconto si evince anche che, ancora nel maggio del 1625, egli si trovava in Por
togallo, e che a quella data risale un suo incontro a Evora con Francisco de
Melo.
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Luz
pequena
243
pubblicamente dichiararsi
astrali e cogliendo il vero
della sua monarchia25.
avrebbe
promosso
la
stam
gna,
-2Q
si
siano
riuniti
into
nni .
26. Come studi introduttivi al genere di letteratura nella quale pu essere in qual
che maniera annoverata l'operetta del Bocarro, si possono vedere i numerosi e ben
noti lavori di Davide Bigalli sulla cultura politica, storica e letteraria del Portogallo
27. Comunque si voglia vedere l'intera vicenda, mi pare in ogni caso poco deter
minante appuntare l'attenzione sull'indicazione di Roma che accompagna la data
zione dell'epistola al lettore. Tutti sanno che nella primavera e nell'estare del 1626
Galileo si trovava a Firenze, ma il locativo potrebbe, qui, semplicemnte indicare la
citt ove ebbe luogo l'impressione dell'epistola, la quale, niente esclude che possa
28. Per un quadro d'insieme delle relazioni tra Portogallo e Toscana, utile la
consultazione di Toscana e Portogallo. Miscellanea storica nel 65<J anniversario dello Stu
29. Il Barberini, peraltro, dal febbraio all'ottobre del 1626 soggiorn a Madrid
con il compito di rendere stabili le relazioni diplomatiche fra la Santa Sede e la
stessa Corona di Spagna. Cfr. su questo, A. Merola, Barberini Francesco, in Dizionario
Biografico degli Italiani, cit., 1964, 6, pp. 172-176.
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244
Luigi
Guerrini
delle
pi
alte
vicende
30.
Leopoldo
possedette
l'
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Margherita Palumbo
Joachim, & Joannes Josephus Salvioni Fratres, 1761. La redazione del catalogo si
deve al domenicano Giovanni Battista Audiffredi, prefetto della Casanatense dal
1759 alla morte, avvenuta nel 1794. Tra il 1761 e il 1788 ne vennero pubblicati i
primi quattro volumi, relativi alle lettere A-K. Una parte del V tomo - compren
dente la sola sequenza Laan-Leodagarius - venne stampato, privo di frontespizio,
dopo il 1797, mentre per le lettere successive il catalogo rimase manoscritto. Su
Audiffredi e il catalogo a stampa della Casanatense cfr. i saggi contenuti in Giovanni
Battista Audiffredi (1714-1794), a cura di A. A. Cavarra, De Luca, Roma 1994, a cui
si rimanda anche per ulteriore bibliografia.
3. Cfr. quanto osserva R. Sturlese, Le fonti del Sigillus sigillorum del Bruno, ossia:
il confronto con Ficino a Oxford sull'anima umana, in Giornale critico della filosofia
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246
Margherita
Palumbo
typ.
Exst.
cum
praeced.
Hunc
Tr
che
ancora
non
avevano
ricevu
blioteca, da cui risulta che esso venne acquistato nel luglio del 1760,
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sorte11.
leg. 1554 e Ariosto Spagnuolo in 4 leg. 1536 (ms. Cas. 433, c. 137r); il Philo
copo [sic] di G. Boccacci in fol. leg. 1514 (ivi, c. 141r);Ricchezze della Lingua
uolgare dell'Alunno in 4 leg. 1557 (ivi, c. 143r); l'Interim Adultero-germanum
perjo. Caluinum 1549. con altri sei opuscoli di Eretici di quel tempo (ivi, c.l47r)
ed infine Raccolta di rime di vari Autori fatta da Lodovico Dolce unitamente col
8. Cfr. quanto annotato nel ms. Cas. 403/1, c. 89r, in data 28 ottobre 1760,
dato al detto [Ugolini] per l'Artifcium perorandi traditimi aJordano Bruno, in 8 -
1. Su questa acquisizione cfr. anche l'indicazione rinvenuta nel ms. Cas. 433, c.
147r, a proposito del pagamento effettuato a favore di Ugolini per diversi volumi,
tra cui l'Artifcium perorandi Jordani Bruni in 8. 1612. Scudo 1. Il titolo di que
sta stampa bruniana registrato nella Appendix literae del citato Bibliothecae Casa
natensis Catalogus librorum typis impressorum... Tomusprimus . ., . , BRUNUsJor
danus [de quo pag. 851, col. I.a) - Artificium perorandi traditimi a Jordano Brun...
communicatum a Johan Henrico Alstedio... in 8 Francofurti, prostat apud Ant.
databile alla fine del sec. XVIII - rinvenuta nel ms. Cas. 468/12:
11. La Casanatense non conserva, infatti, alcuna documentazione dei libri andati
perduti nei quasi due secoli di amministrazione domenicana. Possiamo solo osser
vare che l'esemplare risultava gi smarrito al momento del definitivo passaggio
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248
Margherita
Palumbo
negli
Opera
latine
conscript
venuta
durante
il
periodo
della
occu
12.
13.
Cfr.
F.
BOL
Tocco,
II,n,
Le
nella
opere
breve
latine
di
premes
Giordano
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14
vano .
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250
Margherita
Palumbo
campo
exarandi.
Acced
Baluze,
gi
bibliotecario
della
di
Bruno,
15.
Cfr.
Napoli
demo,
tra
Toppi,
del
Biblioteca
Regno...,
Addizioni
Salvator
cui:
In
copiose
Castaldo,
alla
1683,
napoletana,
Napoli,
p.
appr
Biblioteca
90.
Catalogus
cit.,
Brunus
p.
851,
librorum
Jordanus,
typis
imp
Nolanus:
notare
scendi
lano
mus
che
e
della
come
gi
Explicatio
osservato
triginta
per
qu
sigilloru
chellus.
Il
vol.
II
degli
Scrittori
d'Italia,
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252
Margherita
Palumbo
sans date, ou nom du Lieu de l'impression... Il n'y a que trente-deux pages. C'est un
Trait de Mmoire artificielle, divis en Thortique, o il y a trois Parties, & en
Pratique, o il y en a deux... On trouve ensuite: PhilotheiJordani Bruni Nolani Expli
catio triginta Sigillorum ad omnium Scientiarum & Artium inventionem, dispositionem &
memoriam. Quibus adjectus est Sigillus Sigillorum... Vient aprs cela une Epitre ddica
toire, qui n'est que de dix-sept lignes: Ph.Jor. Br. No. Illustrissimo Domino Michali a
Historia critica Philosophiae, T. IV. P. II. p. 39. Je l'ai cependant trouv dans la Bi
bliothque de l'Universit de Gottingen. Clement, che qui si riferisce alla Historia
critica Philosophiae di Jakob Brucker (Lipsiae 1767), fornisce a p. 298 accurate noti
zie sull'esemplare ancora oggi posseduto - con segnatura 8 Didact. 156/97 - dalla
Niederschsische Staats-und Universittsbibliothek di Gttingen (cfr. Sturlese, Bi
bliografia, p. 37, n. 14): Cet Ouvrage est divis en trois parties, dont la premiere est
nomme: "Philotei Jordani Bruni Nolani triginta Sigilli." Feuillets 16. La seconde,
"Eiusd. triginta sigillorum explicatio": dont les feuillets ne sont pas chifrs; mais
elle en ocupe 22. La troisime porte l'inscription qui suit: "Philothei Jordani Bruni
Nolani Sigillus Sigillorum: ad omnes animi dispositiones comparandas, habitusque
perficiendos adcommodatus." Feuillets 34. les compter. Avec Figg. On voit aprs
ces figures une pice spare, du mme format, papier & caractre italique, que les
prcdentes, qui les doit sans doute acompagner. Elle est orne du Titre suivant:
"Philothei Jordani Bruni Nolani recens & completa Ars reminiscendi & in phanta
stico campo exarandi ad plurimas in triginta sigillis inquirendi, disponendi, atque
retinendi implicitas nouas rationes & artes introductoria." Sans lieu ni date. Feuil
lets 8.
26. Cfr. quanto riporta a questo proposito D. Clement, Bibliothque curieuse... Tome
cinquime, cit., p. 299, Mr. Beyer a chang l.c. l'ordre des pices contenues dans ce
Volume: il en a omis la premiere, & a envisag les trois dernires comme trois Ou
vrages spars; quoiqu'il n'y ait proprement que la quatrime, qui ait un Titre sin
gulier: & que les autres ne forment qu'un seul Ouvrage, dont la quatrime pice
parot tre une suite. L'esemplare segnalato nelle Memoriae historico-criticae libro
rum rariorum potrebbe essere quello in attuale possesso della Schsische Landesbi
bliothek di Dresda (cfr. Sturlese, Bibliografia, p. 41, n. 11), la cui composizione in
terna corrisponde esattamente alla descrizione datane da Beyer, che in quella citt
fu professore presso la Kreutzschule.
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27. L'Ars reminiscendi composta da due fascicoli segnati A-B8 per un totale di 16
carte non numerate, di cui il frontespizio occupa il recto della c. Al, mentre il testo
compreso tra le cc. A2r-B8tt Cfr. a questo proposito le descrizioni presenti in Sal
vestrini, Bibliografa, pp. 65-66; Sturlese, Bibliografa, . xxxvin; Giordano Bruno
1548-1600, cit., p. 100.
28. F. Tocco, Le opere latine di Giordano Bruno esposte e confrontate con le italiane, cit.,
p. 65.
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254
Margherita
Palumbo
catalogo
il
testo
del
Sigillus
Cfr.
BOL
II,
161
[c.
C7rj.
Questa
loro.
31.
F.
Tocco,
Le
opere
latine
di
Giordano
Cambridge
(16415;
ivi,
p.
41,
n.
22
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Paolo Ponzio
Nel secondo volume dell 'Iter Italicum, Paul Oskar Kristeller segnalava la
presenza, nel fondo dei manoscritti della Biblioteca Comunale di Palermo,
di un esemplare della Physiologia campanelliana, dandone la seguente noti
zia: Campanella, epilogismus physiologiae (cfr. Iter, vol. II, p. 25a). Pur
trattandosi, evidentemente, di un'opera di filosofia naturale, la scarna de
scrizione fornita dal Kristeller non specificava a quale opera campanel
liana, in particolare, si volesse alludere.
lievo occupa una terza opera scritta intorno al 1620, il Compendium physio
logiae, che costituisce un elegante sintesi del pensiero fisiologico maturo di
Campanella. Di quest'opera sin'ora erano noti tre esemplari manoscritti
(cfr. la Nota al testo del Compendio, cit., pp. 29-33), due dei quali conservati
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256
Paolo
Ponzio
Stinco
e
G.
Di
Mar
112),
l'opera
camp
Epilogismus
Physiolo
da
questa
fonte
che
parte
della
Physiol
opera
di
Tobia
Ada
aggiungere
alcuni
possessore
del
carta
n.n.),
(c.
35
cod
ch
guente
annotazion
Tale
nota
identif
del
suo
possessore,
nelliano,
appone
d
diarci,
specificando
l'aggiunta,
vale
a
d
Le
notizie
biografi
ciliani
illustri,
ed.
spetto
all'interesse
teressante
e
versat
svolge
prevalente
muore
nel
1771.
La
ciale
viene
interrot
tore
di
Giovanni
V
reca
pi
volte
a
Na
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Alessandro Savorelli
LE ULTIME PAGINE BRUNIANE
DI FELICE TOCCO
18862.
L'esiguit degli inediti bruniani nel fondo fiorentino, in effetti, salta agli
2. A. Olivieri, Felice Tocco. Le carte e i manoscritti della biblioteca della facolt di Let
tere e Filosofia dell'Universit di Firenze, Olschki, Firenze 1991, p. 35; Ead., Filosofia e
cultura nei manoscritti di Felice Tocco, Annali del Dipartimento di filosofia (Firenze),
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260
Alessandro
Savorelli
1.
Tolosa.
Oppositori
di
Aristote
valedictoria.
nimo.
9. Terza fase della speculazione bruniana. Importanza del Bruno nella sto
derna4.
4. Ms. CG, 24, Q. Fase. XV (cfr. A. Olivieri, op. cit., p. 249: per l'intero registro
dei corsi cfr., ivi, pp. 218-256).
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volume:
Nella vostra recensione del libro dell'Intyre avete lasciata da parte l'espo
sizione delle dottrine del Bruno, dove egli a differenza dell'Hffding e del
Vorlnder, dissentendo da me, nulla vuole saperne, come non ne volea
neanche l'amico Masci, dei tre periodi fasi, da me rilevate, nel Filosofare
Bruniano. Credete che egli abbia ragione torto?6
Alla replica di Gentile, Tocco torna sull'argomento:
Peccato che lo spazio vi mancasse. Le osservazioni vostre sono giustissime.
L'autore inglese crede di dissentire da me (centrasi), ma in fondo ripete
quel che ho detto io, che cio nel suo eclettismo Bruno accoglieva e conci
liava sistemi ben ripugnanti fra loro, e smussandone gli angoli poteva ben
passare dall'uno all'altro senza avvertire la mutazione. E che mutazione ci
sia stata l'Intyre stesso lo riconosce, sicch i cenni atomistici, che si leggono
Filosofa in due volumi... Temo per che egli attinga le sue informazioni
5. Le lettere di Tocco sono conservate presso l'Archivio della Fondazione Gio
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262
Alessandro
all'Hoffding
Savorelli
non
agli
scrit
zione del Wagner, ove le correzioni, non sempre giustificate anzi talvolta
false, abbondano, e l'edizione del Lagarde, dove anche le correzioni pi
evidenti non sono accolte per falso scrupolo e la punteggiatura e la grafa
development between the London and the Frankfort periods. There is laboration
and completion rather than development in any definite direction (Contrast Tocco,
Opere latine di G. B., part 5).
trova invece un esemplare (vol. I. parte IV, e ss.) appartenuto a Girolamo Vitelli
(segnato R. 144) con qualche postilla e correzione.
10. Le opere italiane di G. Bruno, Il Marzocco, XII (1907), n. 9.
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mente fatta anche una edizione delle opere italiane con metodo
lente11.
Pochi giorni dopo la prima lezione su Bruno del corso del 1906-1907, l'at
tenzione di Tocco sui particolari ovviamente pi diretta, e contiene an
cora ragguagli a Gentile su dettagli della biografa di Bruno e, non a caso,
un giudizio sulla Vita di Domenico Berti, evidentemente ripresa in mano
per fini didattici:
Tutto quello che avrei dovuto dire io in aggiunta al Nuovo documento ecc.12
Italia del 1851 chiama questo neofita forte fameus docteur13. Ma ora non ho
Spero che Ella andr in fondo alla quistione degli accenni rilevati dal
11. Lettera dell'8 dicembre 1906. Anche sul secondo volume uscito l'anno succes
sivo il giudizio immutato: Grazie del nuovo volume, che a parer mio non lascia
nulla a desiderare e per i riscontri e per le spiegazioni dei luoghi pi difficili. La in
terpretazione che lo Spampanato ha potuto dare delle coincidenze rilevate dal Fio
rentino, felice ed esauriente (lettera del 4 aprile 1908). Le recensioni apparvero
su Il Marzocco, nel cit. . del 1907 e nel n. 27 del 1908.
12. F. Tocco, Di un nuovo documento su Giordano Bruno, Nuova Antologia (1902),
n. 737, pp. 86-97, dove Tocco aveva identificato invece il predicatore con Leone
Ebreo; ipotesi questa gi definita arrischiata da Gentile, La Critica, II (1904), p.
314. Nella lettera del 21 aprile 1905 Tocco aveva scritto: Forse sul nuovo docu
mento dovr tornare fra non molto; perch finalmente ho saputo chi era il famoso
predicatore ebreo, che mi dette tanto filo da torcere; cfr. poi la recensione di
45.
13. G. Sacerdote, Icodici ebraici della Pia Casa de' Neofiti in Roma, Atti della Reale
Accademia dei Lincei, s. 4, CCLXXXIX (1892), Classe di scienze morali, storiche
e filologiche, X, pp. 158-194.
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264
Alessandro
Savorelli
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annuncia:
puntuale, ma anche per alcuni versi scolastica, la vita e le opere del filo
sofo21, non sia che la parte iniziale della monografia commissionata da
Sandron. La generica definizione dell'inedito data dalla curatrice del rege
sto (per alcuni versi scolastico) indurrebbe il lettore a pensare alla stesura
di una lezione qualcosa di simile, diffcilmente collocabile nel corso della
lunga attivit didattica di Tocco. In realt la datazione e il contenuto del la
voro non lasciano adito a dubbi: il termine post quern della stesura dato
non solo dalla ripresa quasi letterale dell'argomento delle prime due le
20. Gli Studi kantiani usciranno solo nel 1909, dopo ripensamenti sull'assetto del
volume e lunghi rinvi, cfr. M. Ferrari, op. cit., p. 434. Tra il 1911 e il 1918 la collana
annovera in tutto 10 titoli: cfr. Catalogo delle pubblicazioni del periodo comprendente
l'attivit di Remo Sandron (dal 1873 al 1925) e quella dei suoi eredi fino al 1943, San
dron, Firenze 1997, pp. 59-60. Il piano editoriale originario si legge in Nuovi do
veri, II (1908), n. 21 del 15 febbraio, p. 16; la collana intendeva rispondere al bi
sogno filosofico diffuso, fuori dei sancta sanctorum delle cattedre ufficiali (sulla
collaborazione di Gentile cfr. G. Turi, Giovanni Gentile. Una biografa, Giunti, Fi
renze 1995, p. 132).
21. A. Olivieri, op. cit., pp. 35, 461-463 (ms. CG, 25).
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266
Alessandro
zioni
del
Savorelli
corso
del
1906-19
termine
che
l'autor
di semplici appunti, di un
Contrariamente a quanto
abbia cominciato presto a
relativo al libro kantiano
1907, come si evince dalla
bile invece che ne abbia r
pubblicazione degli Studi
dusse anche a minacciare
presa solo dopo l'estate del
manoscritto, alle ricerche
due dettagli biografici rela
della Signora Morgana B
primo Tocco precisa che G
nella compagnia di nobili
potuto conseguire mai un
giato; perch milite a cava
traprendere un costoso se
parte quanto Tocco aveva
'plebea' comunque non
naturalmente dalle ricerch
resi noti nell'edizione del
dentificazione
di
Morga
23. CM, 25, c. 5. Cfr. F. Tocco, Giordano Bruno. Conferenza, cit., p. 10 (nacque po
24. CM, 25, c. 38; V. Spampanato, Introduzione a G. Bruno, Il Candelaio, cit., pp.
-.
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motivo.
parte ravvolto in una nube simbolica, talch solo chi ne avesse la chiave
dalla viva voce del trattatista, potrebbe penetrarne il significato) e se ne
contesta il mistero e la sopravvalutazione (pi del dovere) da parte di
Bruno (e il De compendiosa architectura detto senz'altro un libercolo)27.
Ben diversamente, come ovvio, sono considerate le opere italiane che
per vastit di vedute si levano tanto al di sopra degl'imperfetti saggi del De
Umbris e del Sigillus sigillorum, pur se Brano non ha la sobriet, la compo
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268
Alessandro
Savorelli
condannarla.
Il
trionfo
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Prima pagina di Felice Tocco, Giordano Bruno (ms. CM. 25 del Fondo Tocco della
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Oreste Trabucco
NELL'OFFICINA DI GIOVAN BATTISTA DELLA PORTA
fra le arti divinatorie condannate dalla bolla Sistina Coeli et Terrae Cre
Montreal.
415-434.
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270
Oreste
Trabucco
strarlo
le
due
versioni
cora,
una
testimonian
tuale
della
Controrifor
alla nevrosi5.
Lacerto del corpus fsiognomico dellaportiano, il De ea naturalis physiogno
moniae parte quae ad manuum lineas spectat costituisce il faticoso tentativo di
gia italiana nel centenario della Commissione per i testi di lingua, Commissione per i te
sti di lingua, Bologna 1961, pp. 143-157, G. Resta, Sulla violenza testuale, Filologia e
critica, XI (1986), pp. 3-22, A. Prosperi, La Chiesa e la circolazione della cultura nell'I
talia della Controriforma. Effetti involontari della censura, in La censura libraria nell'Eu
ropa del secolo XVI, a cura di U. Rozzo, Forum, Udine 1997, pp. 147-161; sebbene re
lativo al caso accettiano, ha valore paradigmatico S. S. Nigro, Scriptor necans, intro
duzione a T. Accetto, Della dissimulazione onesta, a cura dello stesso, Costa & Nolan,
mento, Rivista critica di storia della filosofa, XXVIII (1973), pp. 271-296, poi in
Ead., L'ambigua natura della magia, Il Saggiatore, Milano 1991, pp. 121-152 e G.
Ernst, Ipoteri delle streghe tra cause naturali e interventi diabolici. Spunti di un dibattito,
in Giovan Battista Della Porta nell'Europa del suo tempo, cit., poi in Ead., Religione, ra
gione e natura. Ricerche su Tommaso Campanella e il tardo Rinascimento, Franco Angeli,
Federico Cesi Lynceorum Princeps, Atti dell'Acc. Naz. dei Lincei, Rendic. CI. Se.
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xionem indicante con i capitoli dedicati nel secondo libro della Coelestis
physiognomonia allo studio dei temperamenti saturnini:
Foelicis Saturni manus... est... sicca Ascribens saturniis suos mores Pto
rum...10
Mor., Stor. e Filol., s. Vili, XLI (1987), pp. 145-164; sui rapporti di Della Porta con
Aldrovandi vd. G. Gabrieli, Bibliografia Lincea. I. G. B. Della Porta. Notizia dei suoi
manoscritti e libri, edizioni, ecc., con documenti per gran parte inediti, Rendic. Acc. Naz.
dei Lincei, CI. Se. Mor., Stor. e Filol., s. VI, Vili (1932), pp. 262-266.
9. Montpellier, Bibliothque de l'Universit, Section de Mdecine, ms. H. 169, p.
330.
tizione (libro, capitolo, linea) fissata in tale edizione (Edizione Nazionale delle
Opere di Giovan Battista Della Porta).
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272
Oreste
Trabucco
odore vitientar14.
331.
331.
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proprie zeppe.
Osserviamo, ad esempio, in I 14 i seguenti mutamenti, finalizzati a miti
gare il contenuto previsionale del testo di M riferito ai temperamenti ri
condotti dalla dottrina astrologica agli sfavorevoli influssi di Marte, esito
raggiunto mediante la risistemazione della materia mutuata da proditio...
temeritas... inhumanos... periuros (Coel. phys. II XXI,33-36) e alta voce loqui
tur... contumeliosi... pericula, quibus incurrere debent... combustione et decapita
tione... praecisiones et combustiones (Coel. phys. II XXI,28, 33, 44-45, 48, 60
15. M. Del Rio, Disquisitionum Magicarum libri sex in trs tomospartiti..., Moguntiae,
apud Ioannem Albinum, 1603, II, pp. 201-202: Physica Chiromantia licita est, &
physiognomoniae pars, & ideo de illa quidem quod de hac iudicium.
16. Montpellier, Bibliothque de l'Universit, Section de Mdecine, ms. H. 169, p.
336.
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274
Oreste
Trabucco
adulteria
(Coel.
phys.
contempo
espunto
i
luxuriantes assidue
et sine intermis
luxuriantes
usque
ad
m
strupationibus
sione, manstrupationibuset
et illicitae
retr
Veneridiligens
inclinatos... adulteria et om
utentes...
inc
18
ria, sortilegia...
nia illicita diligentes...19
multa
tiae, hippocrita, turbidi ingenij,
ne simulans, pravi ingenii...21
farijs artibus dans operam...20
quila sotto il cui nome sono compresi tutti gli individui della famiglia
gli Accipitridi, e quindi anche lo sparviero che apre il terzo libro de
Historia animalium, pu ben dare conto della dipendenza, inequivocabil
mente riconoscibile per la ricorrenza delle medesime fonti citate nello
stesso ordine, di Della Porta da Gesner:
340.
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fenduntur...
Apollo accipitrem, tan
. idest accipiter sacer
quam avem
est vaticinijs aptam, & tan
Soli Apollini: quapropter ob
quam
oculo
ipse minister Iovis, accipiter
& Osiride23.
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276
Oreste
Trabucco
propter),
assegna
a
Vari
ter-mutatum
(propter-c
Compariamo
ora
un
p
due
appena
trascritti,
della
Ornithologia
di
A
Aegyptij ...
accipitrem
nempe
Osi
S
ferant.
Primo
pitrisquod
design
in
cta
fovet, Solem,
et
generat;
Apoll
in
ditate
inter
vocatum
volucres
in
p
longeva symbolum
vivacitatep
dam<m>odo
trem
perpetu
gerere
latur.
3 mum,
quia
sicut
quod
i
i
calore
cuncta
Mundum
illustrt,
ita
a
acie
clarissima
gni
foecundi
oculoru
eximio
praeditus
leat.
Dein,
est
Sole
Soli
pernicitate
tate
etiam
sua
qui
singula
tuitatem
quaque
aemu
Sol lumine suo mundum hunc infe
primi
mobilis
spatia
riorem universum
illustrt, orbis vi
quotannis
Zodiacum
stat.
Diciturque
oculorum eximio praeditus est,
Ph
unde etiam
Aristo
praeter
varias
phani, quasi omni die,
immense
diversarum
amore
duisse,
accipitris
primi mobilis caeli spatia conficit,
spe
qui<s>
et quotannis
Zodiaci circulum inte
accepisse.
Cum
Apo
convenientiam
grum peragrat, velocitatem
habere
pernici
soli
de
avibus
tate sui volatus (a qua
semper
dote
adversusSolis
radios
i
ab Hesiodo, et
ab
que
intentis
Homero, id est, praeceps
oculis
ac citis
su
simi volatus aies vocatur)
imitetur.
iter
suscipere
gravant
fiamma
offenduntur24
Porphirius aliam praeter praedictas
rationem huius avis cum Sole ana
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getto aquila:
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278
Oreste
Trabucco
...
[aquila]
se
altissime
... [aquila]
se altissime
sublimt ul
tra
spatium
tra spatium illud,
illud,
quo pluit et nin
quo
gitur...Volat
git... Volat sublimis, sublimis,
ut, quam lon
gissimogissimo
dissita
dissidet intervallo, eam non
inte
27
ciant...26
conspiciant...
Una simile situazione, senza che per il trattamento della fonte pervenga
ad un esito di coerenza grammaticale, si osserva in un luogo di I 17, dove si
legge: Plinius de picarum genere scribit facile discere sermones, quitus quini sunt
in pede digiti. Solinus et Apuleius: inter nobiles, ignobiles et plebeos picas discretio
nem digitorum facere numerum, qui praestant quinos in pede habent digitos, caeteri
ternos, ripreso da Gesner, Hist. anim. Ili, 691: Inter nobiles, & plebeios discre
tionem digitorum facit numerus, qui praestant, quinos in pede habent digitos: cae
teri ternos, Solinus et Apuleius. Sed Plinius lib. 10 cap. 42 de picarum genere hoc
scribit, non de psittacis, nempe facilius discere sermonem humanum illas quibus
Ornith. XVIII, 77 128 (che a sua volta trascrive Plin., Nat. hist. X 29), accanto
317.
mdius, imus, a sua volta dipendente da C. Gesner, Historiae Animalium Liber III qui
est de Avium natura, cit., p. 570.
29. Simile comportamento nel caso gi segnalato di I 16: luxuriantes usque ad mor
terri>luxuriantes assidue et sine intermissione.
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S-lesta
esemplicazione
deladlavoro
redazionale
relativo
De ea naturalis
ysiognomoniae
parte quae
manuum
lineas spectat
utileala palesare
come
l'enciclopedismo dellaportiano sia animato da una smaliziata 'politica
343.
31. Montreal, McGill University, Osier Library, ms. 7618, cc. 19t>20r.
32. Traggo la suggestiva definizione da P. Cherchi, Enciclopedismo e politica della
riscrittura: Tommaso Garzoni, Pacini, Pisa 1980; a tale volume, nonch agli studi suc
cessivi di Cherchi sui temi dell'enciclopedismo e della riscrittura nel Cinquecento,
il discorso che qui si svolto, stante la responsabilit del solo scrivente, deve una
parte della sua ispirazione.
poli, appresso Gio. Giacomo Carlino & Antonio Pace, 1592, p. 81.
35. Su tale complessit dell'esperienza lincea fondamentale E. Garin, Fra Cin
quecento e Seicento: scienze nuove, metodi nuovi, nuove accademie, in Convegno celebrativo
del IV centenario della nascita di Federico Cesi, Accademia Nazionale dei Lincei, Roma
1986, pp. 29-49, poi in Id., Umanisti, artisti, scienziati. Studi sul Rinascimento italiano,
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Recensioni
strategie varie per armonizzare il corpo delle verit di fede e il nucleo delle
dottrine metafsiche centrali con i frutti del progresso scientifico. Gi pre
sente negli autori della prima generazione (Toledo, Pereira, Fonseca), il
modello dottrinale della Compagnia assunse la sua forma definitiva prima
del 1600 (con i sistemi metafsici di Suarez e Vasquez) e, pur subendo delle
modifiche nel corso dei secoli a venire, non perdette la sua struttura di
base. Questa sintesi dottrinale (sostanzialmente un tomismo eclettico in cui
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Recensioni
283
sigenza
di
tener
giustificabili
ne
tra
categorie
m
tivo
intermedio
dei
corpi
storic
patibili
(Legem
mei,
implicava
enti
aspetti
'r
lit
degli
oggett
Oltre
agli
studi
chitetti,
gli
ing
saggi
dedicati
a
centrati
intorno
rum
(di
cui
si
p
della
tradiziona
bandon
progre
cosmologia
fon
posizione
di
Cla
zionale
(Legem,
cile
da
definire
liocentrismo,
n
logico
(incompa
gnia),
n
da
un
(cfr.
le
sue
Lecti
dit
delle
sfere
Furono
piuttos
mancanza
di
pr
zioni
di
ermene
cizzante
dei
test
da
una
chiusura
e
cosmologici,
o
il
movimento
d
aristotelica.
Qu
parte
di
Galileo
rabile
con
ipote
eliocentrico
di
B
la
complessa
vic
VI).
Il
dibattito
precedono
la
p
il
docente
di
f
mente
ispirato
opere
che
forni
tica
del
tempo.
1.
Le
prove
empi
tanto
con
scopert
dell'aberrazione
d
rallasse
stellare
(
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risultati.
Leen Spruit
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'INTERLOCUTORI' BRUNIANI:
PROPOSITO DI DUE RECENTI PUBBLICAZIONI SUL DIBATTITO
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Recensioni
tello,
pia
287
pubblicato
stampa
un
una
raccolta
ine
nari
sviluppi
de
neto
che
verso
(p. 5).
Ai quattro dialoghi bruniani dedicati alla scoperta dell'invenzione mor
dentiana e ai non facili e tumultuosi rapporti tra Bruno e Mordente, Came
rata riserva una lunga sezione (I dialoghi di Giordano Bruno, pp. 83-105,
ma si tenga presente per i rapporti con Bruno anche il paragrafo Parigi
1585, pp. 45-52). La vicenda nota, grazie soprattutto alla scoperta, an
che in questo caso di Aquilecchia, e alla pubblicazione nel 1957 dei due
dialoghi sconosciuti Idiota Triumphans e De somnii interpretatione: Bruno af
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Recensioni
di
289
Spaventa,
M.
Dopo
Lette
Rascaglia
la
pubblic
questa
Lettera
su
apparsa
negli
ult
ancora
oggi
risc
nale
e
innovator
terprete
delle
es
tentica,
ma
ridu
lizzata,
oltre
che
quale
(a
parte
Ge
Epistolario
off
buto
in
tale
dire
quale
si
propone
che
avrebbe
po
cento,
come
sot
mase
nel
cassett
lizzate
da
Spaven
fia
moderna,
seg
assume
un
ruolo
istanze
di
ricom
Ci
si
trova
davan
che
a
mano
a
ma
della
circolazion
mettersi
in
gioc
mente
fanno
oss
di
confronto
con
stretta
critica
ita
venta
(p.
18).
Maria
Rascaglia,
dro
Savorelli,
da
che
come
editore
da
Spaventa
nei
mine,
ricavando
della
Biblioteca
in
appendice
altr
gati.
In
particol
studi
sulla
filosof
nel
febbraio
185
La
vicenda
reda
grafia
introdutt
(a
partire
dal
18
non
and
in
por
nel
corso
del
tem
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Recensioni
291
segnalato che questa sezione del terzo paragrafo non risulta annunciata,
come quella su Ritter e Lullo, nella prefazione della Lettera, bench si tratti
ratura specialistica). Tuttavia, detto questo, i tratti originali del suo lavoro
non mancano. I curatori sottolineano a ragione come Spaventa si sbarazzi
di luoghi comuni che invece perdureranno a lungo: la bizzarria di Bruno,
la sua oscurit, e cos via. Inoltre, egli ha contribuito a valutare nella sua
portata culturale nazionale il Bruno martire della libert di pensiero. Ha
poi cercato di considerare come un tutto sistematico l'opera di Brano,
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33).
In conclusione, se vero che a Spaventa va fatta risalire una rinascita di
interesse per il pensiero bruniano che ha aperto la via a una stabile fortuna
del Nolano, si pu ben immaginare quale influsso ancora pi profondo
egli avrebbe potuto esercitare se avesse dato alle stampe questa Lettera,
nella quale si profila in modo netto l'esigenza di una rigorosa ricostruzione
del pensiero bruniano da parte dello storico che non giudica, ma che rac
conta (filosoficamente, s'intende) il bene e il male (p. 223), e dalla quale
non solo emerge l'unit intrinseca della sua filosofia, ma anche l'esempla
rit delle opere italiane di Bruno, le quali sono un modello di precisione,
di propriet e di bellezza nella locuzione filosofica (p. 218). Un richiamo
all'organicit del pensiero di Bruno, all'ordine e alla congruit della No
lana filosofa, non avrebbe potuto che giovare nel clima storico della
prima met del xix secolo, ancora poco avvezzo a considerare Bruno il pi
famoso e interessante filosofo italiano, come lo defin Theodor Strter
nelle Lettere sulla filosofia italiana in un passo che i curatori pongono a con
clusione della loro Introduzione (p. 54).
Giuseppe Landolfi Petrone
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Giostra
L. Ariosto
M.V.
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opera.
E.C.
Marsilio Ficino e il ritorno di Ermete Trismegisto /Marsilio Ficino and the Return
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Giostra
295
Laurenziana
Gentile
e
C
Il volume un'iniziativa editoriale che si colloca nell'ambito delle celebra
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D.v.W.
storia delle singole opere, con ampie osservazioni sulla stampa secentesca
giudicata mediocre per gli interventi acritici e arbitrari. Il curatore, elen
candone le sviste, i refusi e gli interventi correttori che hanno alterato i te
sti, descrive con rigore i criteri della propria trascrizione, accompagnan
dola con apparati, tavole e liste critiche. Maggiori gli indugi descrittivi e
pi complesse le formulazioni stemmatiche per II Georgio, l'unica opera
letteraria di Della Porta di cui possediamo un ms. autografo, che costituisce
un punto di riferimento continuo per verifiche grafiche e morfosintatti
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Giostra
297
che,
per
trac
guistico,
nel
tore.
Con
ca
sti,
al
recupe
linguistici
re
fica
sintattic
che
garantisc
sia
per
la
com
A.C.
pp.
Porta, nonostante molti dei personaggi a lui noti, dal Maurolico al Verna
lione, da Giulio Cortese a Matteo de Soleto e a Giovanni da Bagnolo fos
sero imbevuti di idee magico-astrologiche e i suoi stessi studi fossero in bi
lico tra credenze magiche e sperimentalismo scientifico. D'altra parte se
l'intuizione eliocentrica arriva a Copernico attraverso il pitagorismo, an
che vero che la dottrina pitagorica, familiare allo scienziato napoletano,
avrebbe dovuto rendere la sua intelligenza sensibile alle istanze coperni
cane. Tuttavia, anche se negli ultimi anni egli si interess al telescopio, l'a
strologia e le arti magiche rimasero comunque le sue attivit prevalenti al
Pacello.
A.P.
S. Di Liso, Domingo de Soto. Dalla logica alla scienza, Levante, Bari 2000, 421
pp.
Nel panorama storiografico sul XVI e XVII secolo, non sempre rimasta
costante l'attenzione verso contesti culturali europei che mal si legano, a
volte, con ricostruzioni sistematiche e alquanto monolitiche, sull'intero pe
riodo rinascimentale. Il lavoro di Saverio Di Liso su Domingo de Soto ,
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Giostra
299
poesie,
pp.
legami
inter
sie
bramane
la
successiva
le
numerose
trarca
sopra
Tuttavia
ne
mente
stilist
stra
di
diff
sivo,
aspetto
del volume.
A.M.
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. Land, I Paradossi, cio sentenze fuori del comune parere, a cura di A. Cor
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Giostra
301
del
lettore
q
cura
di
Anto
offre
la
grafico,
possi
che
pia nota al testo, Corsaro ha rintracciato una lettera edita nel 1552 (trascu
rata dagli studiosi contemporanei) a Pietro Aretino, dove Land cerca di
conquistare dal pi famoso scrittore una maggiore visibilit nella lettera
tura volgare, testimonianza che porta ad anticipare il rapporto con la cul
tura veneziana. I trenta paradossi landiani sono accompagnati da una ana
lisi volta ad inquadrare ogni trattazione nell'ambito della tradizione clas
sica ed umanistica, senza trascurarne i contenuti pienamente moderni, tal
volta di propaganda filo-riformata. Mediante la forma classica del para
dosso, Land infrange le regole ciceroniane ed erasmiane per diffondere il
messaggio delle nuove libert. Di notevole importanza l'attento apparato
di note, il glossario e gli indici, non solo dei nomi e dei luoghi, ma anche
delle opere, citazioni e rinvi testuali: strumenti che rendono l'edizione cu
rata da Corsaro utile e preziosa per lo studioso di storia della cultura del
Cinquecento.
M.V.
mentre reintroduce la totale fissit della Terra e il moto diurno della sfera
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D.v.W.
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Giostra
303
(18-19
novem
cura
di
G.
Er
Il
volume
ra
quarto
cente
portunament
litico
di
Cam
orientamento
al
problema
d
aspetti
che
c
mentre
il
se
panella
con
l
ostilit
della
zioni
success
conda
raccog
campanellian
mancas
(M.
L
testo
religios
dalla
presenz
dall'ordine
de
torit
ecclesi
sovversivo.
L
e
documenti
un
utile
appr
del
filosofo.
Filippo
Colon
vicende
di
un
nella
Bibliote
pubblicazione
filosofia
dell
campanellian
cuni
documen
compresi
fra
punti
oscuri
P.P.
F.
Valentini,
cole
II
d'Este
renze
2000,
x
Quando
il
del
Principe
candolo
a
Ren
supporre
che
pi
di
450
an
perizia
filolo
siero
del
giov
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vogliamo.
M.V.
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G. C. Roscioni, Il desiderio delle Indie. Storie, sogni e fughe di giovani gesuiti ita
nota critica che cerca di analizzarne le ragioni. L'analisi non si limita alla
qualit, ma cerca di stabilire quantitativamente quante di queste lettere eb
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opporvisi.
A.G.
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Notizie
UN CONVEGNO INTERNAZIONALE
del Convegno internazionale di studio che si terr a Napoli nella sede del
l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici dal 20 al 24 novembre di que
st'anno. Promotori dell'iniziativa, con il patrocinio e il contributo della
Provincia di Napoli, sono il Dipartimento di Filosofia e Politica dell'Istituto
Universitario Orientale, il Progetto di Interesse Nazionale Filosmed (unit
di Napoli Hermes Latinus), l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.
Contribuiscono istituzioni culturali e accademiche straniere (la Bibliotheca
Philosophica Hermetica di Amsterdam, il Corpus Christianorum dell'e
ditore Brepols di Turnhout, la Dominican School of Philosophy and Theo
logy di Berkeley, California) e organismi dell'Istituto Universitario Orien
tale: il Rettorato, la Facolt di Lettere e Filosofa, il Dipartimento di Studi
tale.
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Programma
21 novembre
D. Delp.
A. Sannino, P. Arf.
22 novembre
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Settembre 2001
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BRUNUS REDIVTVUS
LETTURE BRUNIANE
DEL LESSICO INTELLETTUALE EUROPEO
(1996-1997)
a cura di Eugenio Canone
(in preparazione)
TESTI 1
ORTENSIO LAND
PARADOSSI
ANTONIO PERSIO
TRATTATO DELL'INGEGNO
DELL'HU OMO
a cura di Luciano Artese
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BIBLIOTHECA STYLENSIS
MATERIALI SU TOMMASO CAMPANELLA
E LA TRADIZIONE FILOSOFICA CALABRESE
Responsabilit sentifica
Eugenio Canone Germana Ernst Claudio Stillitano
Volumi pubblicati:
1. E A. Baldini, Luigi Firpo e Campanella: nquant'anni di studi e ricerche-, in
appendice: L. Firpo, Tommaso Campanella e la sua Calabria, 2000, pp. 68, Lire
32.000.
Nel 2000 ha preso avvio una nuova collana, Bibliotheca Stylensis. Materiali
su Tommaso Campanella e la tradizione filosofica calabrese, che si affianca
al progetto delle Opere di Tommaso Campanella ed realizzata con il patrocinio
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ALBERTI
H.-K. Liicke, Das Bauiverk als Gedankenwerk. Avec une Prsentation de F. Choay
Dossier: Les destins de Narcisse
Gasa Editrice
Leo S. Olschki
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Two issues of the journal will be published each year. Contributions may
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sent to the Editors. Typescripts will not be returned.
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