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I PROCESSI COGNITIVI

Cenni storici capitolo 1


Lo strutturalismo
Bench luomo si interessi di psicologia da alcuni secoli, il suo riconoscimento come scienza
coincide con la fondazione del primo laboratorio di psicologia sperimentale ad opera di
Wilhem Wundt a Lipsia nel 1879.
Aveva raccolto un gruppo di ricercatori che studiavano principalmente la fisiologia degli
organi di senso e lorganizzazione del sistema nervoso.
Lidea innovativa che la psicologia pu essere considerata una vera e propria scienza:
dominio di conoscenze che applica un metodo dindagine chiaro e codificato(metodo
scientifico)
Si inizi a studiare il modo in cui gli stimoli dellambiente esterno(visivi,acustici) una volta
tradotti in impulsi nervosi e,attraverso le vie sensoriali, trasmessi al cervello divenissero
sensazioni elementari e infine percezioni complesse
Per interagire con il mondo esterno luomo deve attuare dei processi mentali
Erano convinti che le percezioni complesse, attraverso le quali ci formiamo una
rappresentazione del mondo, fossero unelaborazione delle sensazioni elementari frutto
dellesperienza immediata.
Occorreva partire a studiare le sensazioni elementari, che sono uguali per tutti
Il metodo utilizzato fu quello dellintrospezione,cio guardare allinterno della propria
mente.
Consiste nel cogliere e riportare i processi mentali che hanno luogo durante la
presentazione di uno stimolo esterno.
La raccolta dati avviene con il resoconto verbale
Era necessario un addestramento che permettesse di riportare le sensazioni elementari
conseguenti allesperienza immediata e non le percezioni complesse frutto dellesperienza
passata e dellelaborazione di queste sensazioni.
Chi addestrato in grado di riconoscere le proprie sensazioni elementari immediate dal
significato e dalla funzione delloggetto a cui si riferiscono.
Questo metodo doveva portare a scomporre i processi psichici fino a raggiungere la loro
parte pi piccola e non ulteriormente scomponibile, i cosiddetti atomi psichici
Tichener, defin questo approccio come strutturalista perch aveva come oggetto di studio
la struttura della mente.
Risponde alla domanda: cosa e come sono i processi mentali?
Lo strutturalismo e il metodo dellintrospezione non erano destinati a durare a lungo,
soprattutto a casa del presupposto stesso su cui si basava il metodo della raccolta dei dati
e cio il resoconto verbale delle proprie sensazioni.

1) Un resoconto verbale non potr mai studiare la mente di bambini, malati mentali e
animali
2) Non include lattivit inconscia che in parte responsabile del comportamento umano
3) Lesperienza della sensazione elementare che una stimolazione sensoriale suscita del
tutto personale.
Lo strutturalismo cos dovette lasciare il posto al funzionalismo.
Il funzionalismo
Nacque negli Stati Uniti ad opera di William James e John Dewey che sostenevano che il
comportamento umano deve essere considerato un processo di adattamento
dellorganismo allambiente.
Somiglianze con la teoria evoluzionistica di Darwin
I processi mentali verrebbero messi in atto per aiutare lorganismo a sopravvivere
Cercano di rispondere alla domanda: a cosa servono i processi mentali?
La psicologia diviene cos una scienza biologica in quanto i processi mentali sono espressi
dallo stesso organismo che mette in atto gli altri processi biologici
Come gli arti() si sono evoluti adattandosi alla mente allo stesso modo vale per la mente e
i suoi processi mentali.
Si occupano anche di motivazione, pensiero e apprendimento sempre secondo lapproccio
evoluzionista
Il comportamentismo
Nasce nel 1913 con la rivoluzione comportamentista, John Watson afferma che la
psicologia deve concentrarsi su un oggetto di studio determinato che possa essere
osservato in maniera intersoggettiva da tutti gli studiosi interessati
Tale oggetto di studio il comportamento inteso come linsieme delle risposte muscolari e
ghiandolari di un individuo ad un determinato stimolo
Scuola dominante fino a met degli anni 60
La mente viene vista come una scatola nera(black box) allinterno della quale non
sappiamo e non possiamo osservare cosa accade.
La psicologia deve occuparsi solo di ci che manifesto e si pu misurare quindi lunico
oggetto di studio deve essere il comportamento manifesto.
Deve occuparsi solo delle leggi che determinano il comportamento e degli stimoli che
provocano risposte osservabili
Lorganismo viene visto come una stazione intermedia tra gli stimoli in entrata e le
risposte in uscita
Viene anche definito psicologia stimolo-risposta
Incominci a dimostrarsi inadatto e incapace di generare e accumulare nuova conoscenza
psicologica
Limitare loggetto di studio al comportamento osservabile e misurabile si dimostr un
approccio sterile

Sfoci in un nuovo movimento, il neocomportamentismo


Il neocomportamentismo
ammette lesistenza di componenti psicologiche non manifeste che agiscono tra il
possono influenzare e modificare il comportamento
Koch ipotizz la presenza di variabili interne intermedie, Toleman e Hebb avevano
cominciato ad elaborare concetti quali il comportamento intenzionale e processi
medianti nellintegrazione e organizzazione del comportamento
Si ammette la presenza e lazione di qualcosa tra stimolo e risposta e da psicologia S ->
R si trasforma in
S->O->R
Dove O sta a indicare una qualche attivit non osservabile messa in atto dallorganismo
Sar il movimento che apre la strada al cognitivismo
La psicologia della Gestalt
Parallelamente al comportamentismo american nasce in Europa la psicologia della
Gestalt, che significa forma organizzatao configurazione
Si forma come reazione allapproccio atomistico dello strutturalismo
La sua data di nascita nel 1912 quando Wertheimer pubblica il suo esperimento sul
movimento stroposcopico(o movimento apparente)
alla base della cinematografia
Il movimento stroboscopico un movimento fenomenico apparente indotto da stimoli
statici presentati in sequenza
la nostra percezione del mondo esterno non una realt oggettiva ma ci che
crediamo essere il mondo esterno
Ci che conta la totalit di un fenomeno e non le singole parti che lo compongono
L intero qualcosa di diverso dalla semplice somma delle parti che lo compongono,
quindi una percezione complessa non la somma delle singole sensazioni elementari
Il tutto precede le parti e le parti a loro volta assumono un valore diverso a seconda del
tutto che vanno a formare
Utilizzano il metodo fenomenologico
Consiste in un osservazione del tipo bottom up dei fenomeni e assume ci che percepiamo
sia soltanto ci che appare durante losservazione
Non riconoscono alcuna importanza allesperienza passata
Ci si basa solo su quello che presente al momento
Quando una figura composta in un certo modo, la nostra mente la completa -> ci
sono degli induttori
Il cognitivismo
Trova strada da comportamentismo/neo-comportamentismo

Loggetto i studio si sposta dal comportamento osservabile ai processi cognitivi divenuti


ormai una presenza innegabile per lelaborazione delle informazioni e per la presa di
decisione finalizzata alla risposta
Vede luomo come un elaboratore attivo di informazioni per a capacit limitata
Neisser viene considerato in fondatore quando nel 1967 pubblica il libro la psicologia
cognitiva
tutto quello che sappiamo della realt stato mediato non solo dagli organi di senso ma da
sistemi complessi che interpretano continuamente linformazione fornita dai sensi
Questi sistemi complessi, i processi cognitivi, non possono essere visti dallo sperimentatore
ma la loro funzione pu essere comunque inferita
Lesperienza passata conta molto
Codifica, interpretazione, memorizzazione degli stimo non avviene solo su ci che si vede
ma anche confrontando con lesperienza passata
Con il paradigma dei tempi di reazione, metteranno a punto un metodo per misurare la
durata e la complessit dei processi cognitivi messi in atto tra il momento della
presentazione dello stimolo e il momento dellemissione della risposta motoria
Il tempo di reazione il tempo che intercorre tra presentazione dello stimolo e emissione
risposte (inizio esecuzione delle risposte) -> indica i processi cognitivi messi in atto -> si
distingue dal tempo di movimento che include il compimento dellazione
Se il tempo impiegato per la reazione a uno stimolo breve, implica che i processi cognitivi
sono semplici e poco numerosi
Se il tempo di reazione lungo implica che i processi cognitivi necessari sono numerosi e
complessi
Il modello Norman Bobrow descrive il flusso delle informazioni dal momento del
segnale fisico dello stimolo sensoriale in entrata fino all eventuale archiviazione dello
stimolo nella memoria a lungo termine
Riassunto capitolo 1
Le principali correnti della psicologia che hanno preceduto laffermarsi della psicologia
cognitiva sono: strutturalismo,funzionalismo,comportamentismo e neocomportamentismo,
psicologia della Gestalt.

Serviva anche in campo militare durante la seconda guerra mondiale


Linterazione fra soldati e le interfacce belliche con le quali dovevano operare misero in
primo piano il problema dello human factors vale a dire la qualit della prestazione non solo
in dipendenza di fattori come paura, stanchezza, freddo, necessit di agire nel minor tempo
possibilema anche ricerca sul tipo di caratteristiche che linterfaccia doveva avere(fosse
essa un fucile, una cabina di pilotaggio.) per poter essere azionata nei migliore dei modi

La prestazione sarebbe stata migliore se nella progettazione dellinterfaccia si


fosse tenuto conto del tipo e delle caratteristiche dei processi mentali che
dovevano essere messi in atto
Per human factors si deve intendere tutti i punti di forza e i punti di debolezza
che caratterizzano la prestazione umana durane la sua esecuzione
Adattare la macchina alle funzioni delluomo
Recentemente ha dato luogo a ulteriori campi di ricerca come le scienze
cognitive, la neuropsicologia e le neuroscienze cognitive, ce hanno
concentrato il loro oggetto di studi sui modelli computazionali del
comportamento e sullo studio dei pazienti con danni celebrali
Tutti i campi di ricerca, con laiuto anche delle nuove tecnologie, hanno
permesso di fare progressi nella conoscenza dellarchitettura delle aree
celebrali coinvolte nelle diverse funzioni cognitive.

Metodi di ricerca psicologica [capitolo 2]

Fatto: quando sono verificabili e vengono verificati come veri, allora possono essere
definiti tali in modo certo.
Opinione: conoscenza soggettiva e priva di certezza. Possono essere sia giuste che
sbagliate.
Il concetto di verificabilit di un fatto o di un dato o di un fenomeno ci che ci
fa uscire dallambito dellincertezza e ci fa avvicinare alla certezza scientifica
Lo scetticismo il punto di partenza per la conoscenza scientifica.
Famoso caso del cavallo Hans, del suo proprietario Van Osten e dello psicologo
Pfungst da cui possiamo dedurre che lo scetticismo il miglior atteggiamento
dei confronti dei fenomeni che ci vengono presentati, le spiegazioni proposte
devono essere considerate vere solo dopo numerosi tentativi di spiegare i
fatti, e limportanza dellattenzione costante durante losservazione dei veri
aspetti ella condizione in cui avviene il fenomeno che deve essere spiegato.
Prima di accettare un evento come vero e oggettivo dobbiamo essere certi che
per arrivare alla sua determinazione si sia applicato un metodo di ricerca capace
di prendere in esame spiegazioni alternative.
Il metodo che fornisce maggiori garanzie il metodo scientifico, primato dato
dalla caratteristica di riuscire a controllare le varabili in gioco garantendo
anche il controllo della causalit di una variabile su unaltra ed per questo
che la psicologia, quando possibile, utilizza questo metodo.
Utilizza il determinismo, una dottrina filosofica che concepisce ogni
avvenimento delluniverso causato a un altro evento che lo precede. Secondo
tale assunto i risultati osservati non sono fortuiti ma sono riconducibili a una
causa e gli eventi sono perci frutto di una relazione di causa-effetto con altri
eventi.
Il metodo sperimentale
la pi diretta emanazione del metodo scientifico
Metodo che pi garantisce di comprendere i fenomeni naturali legandoli alle
cause che li hanno determinati
composto di 4 fasi:
1) Individuazione e descrizione del problema. Lo sperimentatore individua il
problema di interesse e ne descrive gli aspetti generali. -> interrogativo che ci
si pone verso un dato fenomeno

2) Formulazione di unipotesi. Lo sperimentatore ipotizza una possibile reazione


di causa-effetto fra due variabili. Le variabili sono grandezze o fenomeni che
vengono misurate o manipolate nel corso dellesperimento.
La variabile indipendente la variabile che viene manipolata(cio variata in
maniera sistematica)dallo sperimentatore
La variabile dipendente la variabile che viene misurata e che dipende dalla
manipolazione sulla variabile indipendente.
Formulare unipotesi significa prevedere una relazione di causa-effetto tra due
variabili-eventi
Nella ricerca empirica si parte da unipotesi che dovr essere confermata dai
dati
3) Esecuzione dellesperimento. Il problema generale e lipotesi formulata
vengono tradotti in una condizione capace di metterne alla prova la validit.
Si tratta di manipolare la variabile indipendente per osservare e misurare gli
effetti che questa manipolazione causa sulla variabile dipendente.
4) Raccolta dei dati e elaborazione dei risultati. Lesperimento deve fornire una
misura della variazione della variabile dipendente a seguito della
manipolazione ella variabile indipendente, tale variazione deve poter essere
raccolta e analizzata. In definitiva i risultati dellesperimento ci dovranno dire
se lipotesi formulata era corretta oppure no.
Conferma o falsificazione dellipotesi: i risultati raccolti devono poter
confermare o falsificare lipotesi formulata
Comprende lelaborazione dei risultati
Equivale a dire porsi la domanda: i risultati che ho ottenuto sono
statisticamente significativi(cio sono stati causati dalla manipolazione della
variabile indipendente) oppure sono dovuti al caso?
Non siamo nel caso del metodo scientifico se lipotesi a seguito
dellelaborazione dei dati non falsificabile

Un esperimento pu quindi essere definito il procedimento attraverso il quale lo


scienziato varia in maniera sistematica una o pi variabili indipendenti e misura i
cambiamenti che queste variazioni causano sulla variabile dipendente.
Il metodo sperimentale permette di studiare questa relazione di causa-effetto
mantenendo costanti tutte le altre variabili in gioco in modo da poter avere la

certezza che gli eventuali cambiamenti della variabile dipendente siano dovuti
soltanto alla manipolazione della variabile indipendente e non avvengano in
maniera casuale
Conferma o falsificazione dellipotesi
I risultati di un qualsiasi esperimento debbono poter confermare oppure
falsificare lipotesi e quindi lesperimento deve potermi dire se avevo ragione
oppure torto
Teorie ingenue: non si fonda su controlli scientifici bens su valutazioni
personali e opinioni con cui cerchiamo di spiegare gli eventi, i comportamenti,
i fenomeni che osserviamo cercando di razionalizzarli, cio cercando di
ricondurli a leggi ce conosciamo e che in passato si sono dimostrate vere.
Teorie scientifiche: lipotesi sottoposta a conferma o falsificazione. Teorie
fondate su controlli sperimentali.
Anche il metodo sperimentale pur dando pi garanzie ha le sue trappole
nascoste, ovvero gli artefatti che sono dei risultati ottenuti in modo diverso e
non con la manipolazione della variabile indipendente. Per esempio leffetto
dello sperimentatore, in base a come si comporta lo sperimentatore vi
uninfluenza sul risultato.
Il metodo sperimentale non sempre applicabile.
Studi di correlazione
Come gi detto il metodo sperimentale non sempre applicabile, in quanto il
ricercatore non sempre pu variare a suo piacimento la variabile
indipendente
Avvengono comunque delle relazioni fra le variabili
Gli esperimenti naturali misurano come due variabili variano insieme
Cercano di individuare un rapporto di correlazione che NON E IL RAPPORO
CAUSA-EFFETTO.
Due cariabili sono in rapporto di correlazione quando al variare di una(non a
seguito della manipolazione dello sperimentatore) si osserva anche il variare
dellaltra.
Gli studi di correlazione consentono di individuare eventuali regolarit nelle
variazioni tra varabili anche se non ci permettono di concludere che la
variabile A ha causato la variazione della variabile B o viceversa.

Non consentono di raggiungere conclusioni relative alla causalit tra variabili


Il parametro che viene misurato negli studi di correlazione viene definito
coefficiente di correlazione.
Oltre a misurare lintensit della correlazione, ovvero la forza di coesione fra
due variabili, indica la direzione della correlazione tra due variabili espressa in
valori che possono oscillare da +1(correlazione positiva massima) a 1(correlazione negativa minima)
Una correlazione positiva quando allaumentare di una anche laltra tende a
crescere, una correlazione negativa quando allaumentare di una laltra
tende a diminuire.
Il coefficiente vicino o uguale a zero quando fra le due variabili non c
correlazione (es. altezza statura)
La significativit e linferenza statistica
Ogni volta che si studia un certo fenomeno si formula unipotesi di ricerca,
cio si fa una specifica inferenza sui risultati che emergeranno dalla ricerca
I risultati di un esperimento possono anche essere dovuti al caso e non alla
manipolazione della variabile indipendente.
Linferenza statistica calcola la probabilit che i risultati ottenuti siano dovuti
dalla manipolazione della variabile indipendente e non dal caso (es. numero di
campioni utilizzati,)
In campo psicologico i risultati di una ricerca sono definiti statisticamente
significativi quando la probabilit di sbagliare(cio ritenere che i dati ottenuti
sono leffetto della manipolazione della variabile indipendente quando invece
sono dovuti dal caso) minore o uguale al 5%dei casi.
Un risultato con un livello di significativit del 5% sta a indicare con una
probabilit del 95% quella variazione(di azione, di comportamento, di
prestazione) stata causata dalla manipolazione della variabile
indipendente.
I parametri su cui si basano i tesi di significativit statistica sono:
1) Lampiezza delleffetto ottenuto; occorre tenere presente che, a
parit delle altre variabili, tanto maggiore la differenza tra i valori
della variabile dipendente ottenuti nel gruppo sperimentale e quelli
ottenuti nel gruppo di controllo, tanto pi alta sar la probabilit che
i dati risultati siano statisticamente significativi

2) Numero dei soggetti studiati(o numero di osservazioni effettuate) a


parit di tutte le altre variabili, pi elevato il campione studiato
maggiore sar la probabilit che una data differenza risulti
statisticamente significativa.
3) Il livello di variabilit dei dati, ovvero la distribuzione dei risultati
allinterno di ogni gruppo sperimentale.
Es: se il gruppo A ha una media di 300 e il gruppo B di 320,, la
differenza di 20 pi o meno significativa a seconda della variabilit
dei valori allinterno di ogni singolo gruppo.
Opzione 1) A= 300,301,298,307,293,300 media 300
B= 320,322,318,320,320,316media 320
Opzione 2) A= 360,320,400,280,200,150.media 300
B= 420,220,400,240,520,120,media 320
La differenza di 20 risulter pi significativa nel primo caso descritto,
mentre ne perde nel 2 a causa della elevata variabilit nella
distribuzione dei dati
i risultati di un esperimento possono contenere due diversi tipi di variazione:
a) variabilit fra i gruppi
b) variabilit interna ai gruppi
dato che la variabilit tra i gruppi dovuta alla manipolazione della variabile
indipendente mentre la variabilit interna dovuta al caso, ne consegue che
quanto pi alto l valore del rapporto(definito rapporto critico) tanto pi alta
la probabilit che il risultato ottenuto sia dovuto alla manipolazione della
variabile indipendente.

I metodi osservativi descrittivi


non viene ricercata una qualche relazione tra variabili, ma si cerca soltanto
di descrivere un certo fenomeno o un dato comportamento
servono come base per poter poi operare
non permette il controllo delle variabili

viene spesso utilizzato quando i requisiti del metodo sperimentale non


possono essere soddisfatti
non bisogna dare delle interpretazione di ci che si osservato e dei dati
che si sono raccolti
semplice osservazione e quantificazione del fenomeno
non posso controllare le variabili per ho il vantaggio di un
comportamento spontaneo, eseguito in un ambiente naturale e in un
contesto non inquinato da intrusioni(a patto che vengano rispettate
metodologie osservative non intrusive)
differenza sulla presenza o meno della variabile indipendente e dipendente in
rapporto causale, sulla formulazione di unipotesi falsificabile e sul controllo
delle altre variabili in gioco.
Il metodo dellinchiesta
viene impiegato per raccogliere vari tipi di informazione al fine di
descrivere un certo fenomeno,effettuare una certa diagnosi o determinare
gli atteggiamenti verso un concetto o un prodotto
consiste nel chiedere a qualcuno la sua opinione circa una determinata cosa,
oppure come si comporta in determinate situazioni o come giudica qualcosa
ecc.
viene utilizzato spesso nelle indagini politiche
bisogna tenere conto il fenomeno dellaccettabilit e desiderabilit sociale,
il quale dimostra che le riposte date tendono ad essere in armonia con i
principi e le regole presenti nella societ
la sincerit non deve essere data per scontata, raramente si otterranno
risposte che lintervistato pu ritenere non accettabili dalla societ in cui vive.

Lintervista
consiste nella raccolta di informazioni o di dati ottenuti da intervistati
tramite un intervistatore
pu utilizzare la modalit faccia a faccia o telefonicamente.
La tipologia di intervista pu essere

a) Strutturata: lintervistatore segue uno schema rigido nel porre le


domande(sia per quanto riguarda il contenuto che la successione)che
richiedono risposte come SI o NO.
b) Semi-strutturata: lintervistatore pu seguire una traccia generale di
intervista ma a seconda delle risposte orienta la conversazione
c) Aperta: lintervistatore pone domande aperte e non guida
lorientamento della conversazione
Ci sono numerosi fattori che intercorrono nella scelta della tipologia delle
domane, come per esempio il numero degli intervistatori, largomento e le
finalit.
il questionario
Ha la caratteristica di essere in forma scritta quindi chi deve
rispondere non sottoposto a pressioni temporali o interagire con
un interlocutore(che si dimostrato influenzi il comportamento)
La tipologia delle domande:
a) Chiusa che prevede risposte a scelta multipla -> chiarezza delle
risposte e facilit e velocit nella loro codifica
b) Aperta che prevede una risposta pi libera -> utile quando non i
hanno idee del tutto chiare sulle alternative di risposta da
proporre o se si desidera una vasta gamma di motivazioni che
stanno alla base di un dato comportamento.
Vi possono essere deli errori che incorrono nella strutturazione di un
questionario:
a) La lunghezza: occorre verificare la durata della compilazione
b) Ambiguit nella formulazione delle domane
c) Orientare lintervistato verso delle risposte strutturando le
domande in maniera non neutrale

Per una corretta analisi delle risposte ottenute bisogna tenere conto dei processi
psicologici, sociali e comunicati messi in atto da chi sottoposto a domande

Sensazione e percezione- capitolo 3


La trasduzione il processo attraverso il quale i diversi stimoli fisici recepiti
dai singoli organi di senso(ognuno nel proprio linguaggio) vengono tradotti in
stimoli nervosi, ossia comprensibili dal cervello
A questo punto possiamo provare la sensazione del fenomeno a cui abbiamo
assistito
La relazione fra segnale fisico esterno e sensazione che questo provoca, viene
definita relazione psicofisica, che mette in contatto variabili sia fisiche che
psicologiche.
I nostri organi di senso per sono vincolati da alcuni limiti
a) Sono in grado di cogliere e registrare soltanto il tipo di energia al
quale sensibile
alcuni stimoli sono presenti nellambiente ma non possono essere avvertiti
perch i nostri sistemi sensoriali non sono in grado di rilevarli
b) Un secondo limite si riferisce allintensit dello stimolo
Lo stimolo per poter essere registrato dagli organi di senso deve essere
sufficientemente intenso.
La nostra sensibilit ha dei limiti al di sotto dei quali lo stimolo non viene
percepito, questo limite viene detto soglia assoluta
La soglia assoluta il livello minimo di intensit che uno stimolo deve
avere per essere colto nel 50 % dei casi.
Gli stimoli di intensit superiore saranno recepiti sempre mentre quelli di
intensit inferiore non saranno mai avvertiti.
Gli stimoli di intensit uguale al limite saranno avvertiti una volta su due.
c) Un altro limite si riferisce alla capacit da pare di ogni singolo organo
di cogliere una variazione di intensit dello stimolo
La soglia differenziale la differenza minima di intensit che due stimoli
devono avere per essere avvertita nel 50%dei casi.
Legge di Weber
Nel 1834 Weber evidenzi che la soglia differenziale di ogni stimolo una
frazione costante dellintensit dello stimolo iniziale.

K = (delta)R/R
K la costante di Weber
(delta)R la soglia differenziale
R lintensit iniziale dello stimolo
Dimostra che pi grande uno stimolo maggiore sar la differenza
necessaria rispetto a un altro stimolo affinch possa essere rivelata
Legge di Fechner
Nel 1860 Fechner legando il concetto di stimolo a quello di sensazione, cerc
di verificare quanto varia la sensazione(componente psicologica) al variare
dellintensit dello stimolo(componente fisica)
La sensazione direttamente proporzionale al logaritmo dellintensit dello
stimolo
S= c logR+C
S la sensazione
C la costante di Weber
R lintensit dello stimolo
C una costante di integrazione
La percezione
Pu essere definita come lelaborazione delle sensazioni elementari convogliate
dagli organi di senso
La sensazione viene raccolta dagli organi di senso e viene
codificata,organizzata e interpretata
Lelaborazione permette di far uscire gli oggetti strutturati -> es: insieme
caratteristiche(lunga, nera,sottile) = penna stilografica.
1) Primo stadio dove hanno luogo i processi visivi primari che svolgono il
compito di individuare e descrivere le caratteristiche dello stimolo visivo
lasciandone indeterminati il significato, luso e la funzione
Lanalisi e lelaborazione delle caratteristiche fisiche permetter di far
emergere loggetto strutturato
Stadio pi studiato dalla psicologia della Gestalt
2) Secondo stadio in cui i processi cognitivi che lo stimolo strutturato, attraverso
il confronto con le conoscenze depositate in memoria, viene riconosciuto
Le modalit in cui ci avviene sono ancora molto dibattute

S tudiato particolarmente dalla psicologia cognitiva


Elaborazione bottom up e top down
Bottom up:[dal basso verso lalto] Modalit di elaborazione guidata dai dati
sensoriali(ovvero dalle singole parti dello stimolo
Top down: [dallalto verso il basso] modalit di elaborazione guidata dai concetti
cio basata sulle rappresentazioni contenute in memoria.
La scelta delle modalit dipende in buona misura dal contesto in cui inserito
loggetto percepito e dal grado di conoscenza dellosservatore.
Viene spontaneo chiedersi come sia possibile riconoscere un oggetto senza
accedere a una precedente informazione memorizzata.
Chi a favore dellelaborazione Bottom Up ammette che il processo finale,
cio la denominazione dello stimolo percepito, pu essere raggiunto solo
attraverso un confronto tra linput sensoriale e la rappresentazione mentale
dello stimolo
La differenza fra le due modalit si limita al fatto che nellelaborazione bottom
up il processo di confronto parte dal basso e procede fino a quando lo stimolo
viene strutturato nella sua interezza e pu quindi essere verificata la
corrispondenza con la rappresentazione interna dello stimolo.
Le principali teoria sulla percezione
La teoria a favore dellelaborazione Bottom Up la teoria della percezione
diretta di Gibson
Ogni stimolo possiede informazioni sensoriali sufficientemente specifiche da
renderne possibile il riconoscimento senza lintervento dei processi cognitivi
superiori.
Processi cognitivi quali la memoria per accedere allesperienza passata non
sarebbero quindi necessari per riconoscere lo stimolo che avrebbe gi un
proprio ordine interno che ne consentirebbe una percezione diretta.
Lordine interno, costituito dalla distribuzione spaziale e temporale dello
stimolo, permette una diretta disponibilit al suo riconoscimento
Gibson definisce questa disponibilit come affordance, ce ci che permette
allosservatore di estrarre le caratteristiche che definiscono luso e le finalit
delloggetto percepito.

Laffordance suggerita non si basa solo su caratteristiche fisiche possedute


dalloggetto ma anche sullo stato psicologico e fisiologico dellosservatore
Una delle critiche mosse a questa teoria quella che si riferisce alle illusioni
ottiche, che dimostrerebbero che le sole caratteristiche dello stimolo non
permettono la sua corretta percezione.
Gibson ha risposto che le illusioni ottiche sono un fenomeno quasi
esclusivamente da laboratorio, e non sono presenti in contesti naturali dove la
percezione deve essere studiata
Per questo la teoria viene anche definita teoria ecologica della percezione

La teoria costruttivista invece a favore dellelaborazione di tipo Top Down.


Dato che non vediamo delle semplici configurazioni ma vediamo oggetti
complessi, perch questo sia possibile necessaria unattivit di ricerca della
migliore interpretazione possibile delle caratteristiche disponibili.
Secondo Gregori tale interpretazione definita controllo delle ipotesinon pu
che avvenire secondo un approccio top down grazie al quale costruiamo le
nostre percezioni attraverso i nostri processi cognitivi.

Teoria dellanalisi tramite sintesi


Teorizzata da Neisser si trova a met strada tra teoria diretta di Gibson e
teoria costruttivista proposta da Gregory
La percezione il risultato preliminare dello stimolo visivo tramite un
processo preattentivo e automatico in grado di fornire una rappresentazione
dello stimolo visivo secondo un processo di tipo Bottom Up
Al secondo livello interviene uno spostamento volontario dellattenzione sullo
stimolo analizzato preattivamente. In questo stadio losservazione si forma
una rappresentazione mentale dello stimolo, basata su aspettative e
esperienza passata, per poi metterla a confronto con la rappresentazione
preliminare effettuata nello stadio precedente.
Questo stadio guidato da un processo Top Down
Ci che ha luogo nel terzo e ultimo stadio dipende dal risultato del confronto
avvenuto nello stadio precedente.

Se il confronto positivo allora la rappresentazione mentale dello stimolo


ottenuta nel precedente stadio viene considerata il risultato finale ella
percezione.
Se le rappresentazioni non coincidono allora il sistema dovr ipotizzare nuove
rappresentazioni percettive fino a raggiungere la corrispondenza.
Il limite di questa teoria deriva dallindeterminatezza dei processi che
avrebbero luogo nella fase di confronto tra la rappresentazione preattentiva
delle caratteristiche sensoriali e le rappresentazioni d elle conoscenze i
presenti in memoria.

la teoria della percezione


Teorizzata da Marr
Prevede un livello di elaborazione di tipo bottom up e un livello pi avanzato
che si baserebbe su un processi top down
Questa teoria pu essere simulata su computer per questo viene definita
anche teoria computazionale della percezione
La percezione inizia fin dallimmagine retinica dello stimolo che attraverso
stadi successivi, viene trasformata in una rappresentazione sempre pi
articolata e complessa
In particolare, per uno stimolo tridimensionale sarebbero necessari tre stadi
per arrivare a una percezione completa:
1) schizzo primario bidimensionale 2D dello stimolo visivo che percepisce
locchio
Non coinvolta la percezione cosciente, le caratteristiche di forma e
grandezza simili vengono automaticamente accorpate.
2) schizzo a due dimensioni e mezzo 2e1/2D che aggiungerebbe al primo
stadio gli indizi di profondit e orientamento
Lo stimolo comincia a delinearsi ma soltanto nelle sue parti percettivamente
visibili allosservatore e, naturalmente, la rappresentazione cambia cambiando
il punto di osservazione.
Stadio della percezione centrata sullosservatore
3) Modello tridimensionale 3D nel quale si ottiene la rappresentazione
tridimensionale dello stimolo e le relazioni spaziali tra le sue varie parti
Si forma la rappresentazione tridimensionale delloggetto

La rappresentazione 2e1/2D dello stadio precedente viene integrata dalle


conoscenze acquisite nellesperienza passata
Lo stimolo visivo diviene indipendente dal punto di osservazione e per questo
lo stadio viene definito percezione basata sulloggetto

Come avviene il riconoscimento di oggetti


Riconoscere una qualsiasi configurazione visiva significa effettuare un
confronto tra gli stimoli in arrivo e le informazioni immagazzinate in memoria
Teoria della comparizione tra sagome
Nella memoria sono archiviate un numero enorme di sagome, cio tutte le
forme degli oggetti che possiamo riconoscere
Quando ci troviamo in presenza di un oggetto ha luogo unanalisi di tutte le
sagome simili contenute in memoria e al termine dei confronti viene scelta la
sagoma uguale a quella esterna che, una volta trovata, da origine al
riconoscimento dello stimolo
La teoria della comparazione tra sagome pu spiegare il riconoscimento di
configurazioni molto semplici e poco variabili, ma non pu rendere conto del
riconoscimento di configurazioni pi mutevoli e complesse.

Teoria dei prototipi


Il confronto avviene tra stimolo esterno e prototipo interno che contiene le
caratteristiche pi frequenti e pi tipiche di un certo insieme di oggetti
Il prototipo una rappresentazione astratta della configurazione
una copia della rappresentazione esterna ma sufficiente che ne condivida
alcune caratteristiche
siamo in grado di costruirci un prototipo anche nel caso in cui non abbiamo
mai avuto esperienza precedente della configurazione esattamente
corrispondente al prototipo.
Non spiega sufficientemente il modo attraverso il quale i prototipi si formano
nella nostra memoria e la modalit secondo la quale sono archiviati in
memoria

Teoria delle caratteristiche(o tratti)


Il confronto non avviene tra lintera configurazione esterna e le sagome o
prototipi immagazzinati in memoria, ma tra le caratteristiche possedute dallo
stimolo esterno e le caratteristiche archiviate in memoria
Il riconoscimento avviene attraverso stadi successivi
1) La configurazione esterna rilevata per come appare nella retina
2) La configurazione viene sezionata nelle sue caratteristiche specifiche
individuando presenza o assenza di linee verticali,
orizzontali,oblique,angoli retti,acuti,ottusi, linee continue curve etc
3) Lassemblaggio delle caratteristiche rilevate nello stadio precedente da
luogo a un riconoscimento cognitivo
4) Stadio della risposta finale
Gli stimoli visivi vengono riconosciuti comparando le caratteristiche che
contengono con le caratteristiche immagazzinate in memoria.
Vengono riconosciuti gli stimoli che ottengono maggior numero di
caratteristiche in comune con quelle contenute in memoria
Questa teoria supportata anche da evidenze empiriche che derivano da
importanti studi sulla neurofisiologia della visione
Ci sono cellule chiamate rilevatori di tratti in grado di rilevare tratti come
orientamento angoli etc scoperti da Hubel e Wiesel che possono essere
considerati il substrato neurofisiologico su cui poggia la teoria del
riconoscimento basato sul confronto di carateristiche
Realt fisica e realt percettiva
Il realismo ingenuo(che deriva da una teoria ingenua) definisce che ci che
non percepiamo non altro che una fotocopia dello stimolo, cio della realt
fisica esterna.
Gli stimoli sarebbero percepiti cosi come essi sono, generando una completa
coincidenza tra la realt fisica esterna e la realt percettiva o fenomenica
interna
Ci che sbagliato
Realt fisica e realt concepita non coincidono

Si pu avere un oggetto presente a livello fisico ma non a livello percettivo,


cio loggetto c ma non lo vediamo. Tale discrepanza viene definita assenza
delloggetto fenomenico
Il caso opposto rappresentato dalla presenza delloggetto fenomenico
nonostante lo stimolo sia assente nella realt fisica. Tale discrepanza viene
definita assenza delloggetto fisico (es. triangolo di Kanizsa)
Le illusioni ottiche(come il triangolo di Kanizsa portano losservatore ad avere
una percezione illusoria e quindi sbagliata dello stimolo fisico
Percezione e orientamento
A nostra percezione non funziona in base alle leggi fisiche degli stimoli
esterni.
Una convincente dimostrazione si trova nei compiti di ricerca di un elemento
diverso allinterno di un insieme di elementi uguale fra loro.
La nostra percezione organizzata, in una struttura gerarchica allinterno della
quale alcune parti della configurazione operano da punti di confronto fra le
altre parti.
Limitando losservazione alla caratteristica dellorientamento, si pu
concludere che nella struttura gerarchica del sistema percettivo i punto di
riferimento rappresentato dagli assi verticale e orizzontale.
E pi facile giudicare un oggetto come orientato verticalmente o
orizzontalmente rispetto ad individuare un orientamento obliquo
Es delle linette verticali in cui salta subito allocchio quella posta obliqua,
mentre non vero il caso contrario.
Larticolazione figura-sfondo
Lorganizzazione di tipo gerarchico del nostro sistema percettivo consente
anche di segmentare il flusso di informazioni che provengono dallambiente
esterno in modo da isolare le singole configurazioni che costituiscono i vari
oggetti.
Il sistema in grado di percepire gli oggetti mantenendone divisi i confini e le
identit per consentire di fare confronti e individuare eventuali uguaglianze o
differenze
Larticolazione Figura-sfondo (Rubin) un processo che viene sempre
eseguito dalla percezione dato che si pu affermare che non pu esistere
figura senza uno sfondo.

La segmentazione del campo percettivo porta a organizzare lattivit


sensoriale in modo da isolare figure coerenti e dotate di significato.
Parte di questa capacit dipende dallesperienza passata, ma alcuni processi di
organizzazione percettiva sono invece considerati innati
I principali processi di organizzazione percettiva sono quelli studiati dalla
psicologia ella Gestalt.
I principi di organizzazione percettiva
Secondo gli psicologi appartenenti alla scuola della Gestalt, la nostra attivit
percettiva viene influenzata in maniera determinante da principi di
raggruppamento percettivo presenti in ogni uomo fin dal momento della
nascita
La percezione si fonda su principi innati e nega lesistenza o limportanza
dellesperienza
La capacit di raggruppare stimoli isolati in sottoinsieme e organizzarli come
figura una tendenza naturale, innata e condivisa da tutti gli osservatori
I pi importanti principi di organizzazione percettiva proposti dai gestalisti
sono:
a) Somiglianza: in un insieme di stimolo, un certo numero sono simili tra loro
la percezione tender a unificarli in un unica figura.
b) Vicinanza: a parit di altre condizioni, se allinterno di un certo numero di
stimoli ve ne sono alcuni vicini tra loro, questi verranno segregati a
formare una figura unica e organizzata
c) Chiusura: gli elementi che tendono a formare una figura chiusa(o soltanto
percettivamente chiusa) vengono percepiti come ununit organizzata a s
stante
d) Continuit o buona direzione: secondo questo principio viene data
maggiore importanza e vengono percepite come continue linee le cui
traiettorie sono simili rispetto a linee le cui traiettorie sono opposte
La percezione si struttura in processi organizzati che permettono di far
emergere la figura come un insieme distinto dallo sfondo. In alcuni casi un
osservatore pu percepire una certa parte di una configurazione come figura
e unaltra parte come sfondo o viceversa. Questa facile inversione figurasfondo avviene per tutte quelle configurazioni in cui sia la figura che lo sfondo
la parte possono assumere forme strutturate e dotate di significato
difficile percepire lo sfondo quando non dotato di significato

pi facile percepire come figura la parte della configurazione che viene d


essere inclusa-circoscritta (per es. fra due sagome)
pi facile percepire come figura la parte della configurazione che ha area
minore (fattore dellarea relativa)
pi facile percepire come figura la parte della configurazione orientata
secondo gli assi cartesiani
Allinterno di una figura la segmentazione figura-sfondo non avviene in
maniera casuale ma guidata da una serie di fattori che, di solito,
appartengono alla figura e non allo sfondo

Lattenzione [capitolo 4]
In ogni momento della nostra vita siamo bersagliati da una grande quantit di
stimolazioni che attraverso i sistemi sensoriali raggiungono il nostro cervello.
Tenendo conto che le nostre capacit di elaborazione sono a dimensione
limitata, soltanto alcuni di questi stimoli vengono selezionati.
Occorre ipotizzare la presenza di un filtraggio delle informazioni non
necessarie per lattivit che stiamo svolgendo
Tale filtraggio viene messo in pratica dallattenzione, o pi precisamente dal
funzionamento delle varie componenti del sistema attentivo.
Lattenzione pu quindi essere definita come quel processo che opera una
selezione tra tutte le informazioni che in un dato istante colpiscono i nostri
sensi(informazioni esterne) e/o i nostri ricordi(informazioni interne)
consentendo soltanto ad alcune di accedere ai successivi stadi di
elaborazione
Lelaborazione preattentiva e focalizzata
Lelaborazione degli stimoli(il cosidetto processamento) non sempre richiede
limpiego di risorse attentive.
Molti esperimenti hanno dimostrato che le caratteristiche di uno stimolo,
come il colore forma o movimento vengono rilevate senza lintervento
dellattenzione.
In questi casi possiamo definire il processamento dello stimolo come
preattentivo
Il processamento preattentivo avviene in maniera molto rapida e non risente
del numero di distrattori presenti, ossia del numero di stimoli simili presenti
nel nostro campo percettivo
Per esempio il colore giallo sar individuato in maniera preattentiva, mentre se
viene chiesto di individuare il triangolo giallo sar necessario combinare le
informazioni di colore e forma, pertanto richiederebbe lintervento
dellattenzione focalizzata.
Lattenzione focalizzata funziona analizzando ogni singolo stimolo presente
nel campo percettivo fino a combinare le due(o pi) caratteristiche che lo
definiscono.
Il tempo necessario a questo processo attentivo seriale, risente del numero di
distrattori presenti e quindi aumenterebbe in proporzione al numero di stimoli
presenti

Questa funzione di abbinamento delle caratteristiche pi facilmente


soggetta ad errori, chiamati congiunzioni illusorie, soprattutto per via di cause
ambientali (cattiva visibilit, rumore, durata breve di esposizione) oppure per
via di variabili legate al nostro sistema di rilevamento e di elaborazione(es
scarsa motivazione, stanchezza,altri compiti da svolgere
contemporaneamente)
Secondo Treisman e Schmidt questo tipo di errore dovuto al fatto che le
caratteristiche elementari degli stimoli verrebbero rilevate
contemporaneamente(cio in parallelo) utilizzando una modalit
preattentiva, solo in un secondo momento sarebbero abbinate tra loro grazie
allintervento dellattenzione focallizzata che, in presenza di condizioni non
ottimali, pu generale delle congiunzioni illusorie.
In un esperimento Treisman e Souther confermarono questa intuizione.
Venivano mostrati dei pallini n numero variabile(da 2 a 12) e si chiedeva di
premere un pulsante per individuare leventuale presenza di un trattino
verticale e un altro pulsante nel caso nessuno dei pallini lo presentasse.
In una seconda condizione, ai soggetti veniva chiesto di premere il pulsante
nel caso vi fossero pallini senza il trattino. Quando il compito era di
individuare la presenta del trattino, i tempi di reazione erano molto pi brevi
e non risentivano del numero di distrattori. Nella seconda condizione invece il
tempo di reazione era molto pi lento e dipendeva dal numero di elementi
presenti. Nel primo caso quindi gli elementi venivano elaborati secondo un
processamento preattentivo e simultaneamente(in parallelo) mentre nel
secondo caso i singoli elementi che compongono i distrattori vengono
abbinati stimolo per stimolo, secondo un procedimento seriale
Lelaborazione preattentiva delle singole caratteristiche di una configurazione
viene anche detta pop-out. Con Pop-out(effetto che emerge) si intende il
fenomeno in base al quale le caratteristiche di una configurazione emergono
spontaneamente e si impongono al nostro sistema visivo
Es: immagini sessuali o movimento
Lorientamento delle linee pu essere individuato da unelaborazione
preattentiva mentre disposizione-combinazione delle linee necessita
dellintervento dellattenzione focalizzata
Il processamento preattentivo permette quindi di rilevare le caratteristiche pi
salienti in maniera molto rapida, mentre lattenzione focalizzata interviene per

combinare insieme le diverse caratteristiche per arrivare al riconoscimento


delloggetto
Per giungere a percepire un oggetto nella sua interessa, il nostro sistema
percettivo deve passare attraverso due distinte fasi:
1) Identificazione delle qualit primarie di tutti gli oggetti presenti nel nostro
campo percettivo
2) Integrazione delle caratteristiche
La seconda fase implica unattivit mentale seriale, dal momento che vengono
analizzati prima gli elementi che si trovano in una data posizione spaziale, poi
quelli in unaltra posizione e cosi via fino ad analizzare tutti gli stimoli.
Processi automatici e controllati
Scheneider e Shiffrin ipotizzarono lesistenza di processi che avvengono sotto
il controllo conscio e di processi che invece non necessitano di nessun
controllo
1) Processi controllati: avvengono sotto il controllo conscio, richiedono la
presenza di risorse attentive, vengono messi in atto uno dopo laltro
secondo una modalit seriale, hanno un tempo di esecuzione lento
2) Processi automatici: avvengono al di fuori della consapevolezza e non
richiedono limpiego di risorse attentive
3) Almeno nelle fasi iniziali la gran parte dei processi che sottostanno ai
nostri comportamenti sono allinizio controllati mentre in seguito, con
esercizio e pratica possono diventare automatici e vengono cosi definiti
automatizzati (inizialmente erano controllati) grazie a un processo di
automatizzazione (o proceduralizzazione)
Se le condizioni ambientali cambiano e il compito improvvisamente si
complica, lattivit automatizzata deve essere riportata sotto il controllo
dellattenzione sottraendo le risorse ad altri compiti intrapresi nel frattempo e
tornano ad essere controllati
Durante le fasi iniziali di apprendimento le attivit sono rese possibili
dallattivo controllo attentivo e sono poche le risorse residue che possono
essere utilizzate per altri compiti (es guida)
Compatibilit spaziale S-R

Quando un compito richiede una risposta omolaterale allo stimolo la


condizione viene definita compatibile, mentre quando la risposta richiesta
controlaterale allo stimolo definita incompatibile
Leffetto di compatibilit indica che le risposte compatibili sono pi veloci
delle risposte incompatibili
Il riconoscimento e la codifica spaziale della posizione dello stimolo il primo
processo che deve essere messo in atto per poter eseguire il compito.
La posizione dello stimolo la dimensione rilevante e la codifica di tale
dimensione(stimolo a destra o a sinistra) la condizione necessaria per
scegliere correttamente la risposta che deve essere fornita
Nella condizione compatibile il processo di codifica non richiede alcuna
traduzione dal codice dello stimolo al codice della risposta
Nella condizione incompatibile il codice spaziale dello stimolo non coincide con
quello della risposta ed quindi necessaria una traduzione che causa un
rallentamento dei tempi di reazione
Nelleffetto Simon, al soggetto viene richiesta una discriminazione non
spaziale tra due diversi stimoli e viene chiesto per esempio di rispondere alla
comparsa di un quadrato premendo il pulsante destro e alla comparsa di un
cerchio con il sinistro.
La principale differenza con la compatibilit spaziale S-R e leffetto Simon,
quindi la dimensione spaziale, dove nel primo caso rilevante mentre nel
secondo no.
I tempi di reazione sono pi veloci quando la figura geometrica collegata alla
risposta destra viene presentata a destra dello schermo rispetto a quando gli
abbinamenti figura-risposta sono opposti
Nel caso dellesperimento Simon, i soggetti possono rispondere correttamente
comunque senza codificare la posizione spaziale dello stimolo nonostante
potrebbero impiegare pi tempo
Per ragioni legate ai movimenti dellattenzione nello spazio, ogni volta che
vediamo un oggetto nel campo percettivo e orientiamo lattenzione su
quelloggetto, in maniera automatica ne codifichiamo anche la sua
collocazione spaziale
I movimenti dellattenzione sono collegati con i movimenti oculari

Gli errori attentivi


Nella pi generale classificazione dellerrore umano proposta da Reason e
Norman figurano due diversi tipi di errore:
1) Mistakes: errori che si commettono nello scegliere un obbiettivo o
nellidentificare i mezzi di per raggiungerlo
Penso che lo sciopero dei treni non riguardi la mia tratta e lo aspetto invano
Avvengono nellambito dei processi controllati e intenzionali
2) Slips: errori che si commettono nel mettere in atto quello che si intende
fare per raggiungere un obiettivo
Es: voglio raggiungere la scuola in macchina, arrivo al parcheggio e mi accorgo
di aver dimenticato le chiavi
Hanno praticamente sempre luogo nei processi automatici
Il modo pi efficace per prevenire questo tipo di errori prevedere funzioni
obbliganti cio vincoli fisici che ci impediscono di compiere questi errori
La percezione subliminale
Per avere consapevolezza di una sensazione, occorre che lintensit della
sensazione raggiunga la nostra soglia assoluta,che lintensit minima che
uno stimolo deve avere per essere rilevato da uno degli organi di senso nel
50% dei casi.
Stimoli a livello della nostra soglia assoluta o soprasoglia sono rilevati e ne
abbiamo consapevolezza
La percezione subliminale ha un importanza rilevante nel campo pubblicitario
e riguarda la stimolazione sensoriale sotto-soglia e della quale non si
consapevoli e pu,pi e meno, condizionare il nostro comportamento. E un
argomento tuttoggi controverso
Con il metodo del priminig si dimostrato che le persone possono essere
influenzate nelle loro valutazioni anche da stimoli che non arrivano a livello di
consapevolezza
Il metodo del priming consiste nel presentare una parola per un tempo cos
breve da non poter essere percepita in maniera consapevole e dopo un breve
intervallo di tempo presentare per un tempo pi lungo una parola dal
significato ambiguo(per esempio rosa o pesca). Al soggetto viene chiesto di
premere un pulsante se significa un fiore o colore. I risultati dimostrano che i
soggetti sono influenzati dalla parola precedentemente mostrata sottosoglia

che semanticamente collegata a uno dei due significati della parola in


questione.
Lelaborazione del significato di una parola pu avere luogo anche in assenza
di consapevolezza e il significato elaborato pu condizionare le nostre
decisioni, o almeno quelle relative a contesti ambigui
Ci non deve farci concludere che lelaborazione inconsapevole di una parola
possa indurci a mettere in atto un qualche tipo di comportamento,
specialmente se contrario al nostro sistema di valori e credenze

Attenzione selettiva
Quando ci troviamo di fronte a un numero elevato di stimoli possiamo
concentrare la nostra attenzione su una specifica zona dello spazio dove si
trova loggetto a cui siamo interessati. Questa capacit ci permette di
elaborare in modo efficiente e dettagliato uno stimolo presente nel nostro
campo percettivo.
Luomo un elaboratore di informazioni a capacit limitata e di conseguenza
lattenzione selettiva pu essere vista come uno strumento per limitare la
quantit di informazioni che deve essere elaborata proteggendo il sistema di
elaborazione stesso da sovraccarichi e interferenze
Lattenzione selettiva quindi permette il filtraggio selezionando le
caratteristiche rilevanti dello stimolo(necessarie per svolgere correttamente
il compito) e ignorare quelle futili
Il destino delle informazioni rilevanti dipende in buona misura dal momento
in cui avviene la selezione, cio lo stadio in cui la selezione ha luogo.
a) Selezione precoce: per i sostenitori di questa tesi, la selezione avviene nei
primi stadi
Senza limpiego dellattenzione selettiva il sistema di elaborazione in grado di
cogliere solo elementari caratteristiche fisiche delloggetto e non sarebbe
possibile il riconoscimento dello stimolo stesso
b) Selezione tardiva: la selezione avviene nel livello pi centrale
Per lelaborazione percettiva di tutte le caratteristiche dello stimolo non
richiesto limpiego dellattenzione selettiva ce si renderebbe necessaria solo
dopo, in alcuni casi anche solo nel momento della selezione della risposta.

Effetto stroop
E il fenomeno descritto da Stroop pi di 80 anni fa che viene studiato
attraverso la presentazione di una parola scritta in diversi colori e si richiede
al soggetto sottoposto allesperimento di riportare il colore in cui scritta la
parola. Quando il significato della parola descrive un colore il confronto tra le
due dimensioni dello stimolo pu dar luogo a:
1) Configurazione congruente(parola rosso scritta in rosso)
2) Configurazione incongruente(parola verde scritta in rosso)
I tempi di reazione agli stimoli congruenti sono pi veloci rispetto a quelli degli
stimoli incongruenti nonostante non sia richiesto di raggiungere lo stadio di
elaborazione semantica dello stimolo. Abbiamo quindi una caratteristica
rilevante(colore) e una caratteristica irrilevante(significato)
Leffetto Stroop depone a una selezione di tipo tardivo, nonostante la
completa irrilevanza per il compito, lelaborazione della parola viene eseguita
fina allattribuzione di senso
Dimostra inoltre che la focalizzazione o meno dellattenzione non ha
differenziato il livello di elaborazione compiuto dai soggetti sulle differenti
caratteristiche degli stimoli
Nel caso delle caratteristiche rilevanti il soggetto consapevole di aver
focalizzato lattenzione, mentre non lo nel caso delle caratteristiche
irrilevanti anche se non hanno raggiunto il livello di coscienza
Dimostra lautomaticit del processo di lettura(inevitabile a meno che non si
sia analfabeti). I soggetti non riescono a limitare il loro compito al
processamento della sola caratteristica rilevante
Attenzione selettiva e cecit al cambiamento
Un fenomeno legato allattenzione selettiva la cecit al cambiamento, che
dimostra il ruolo svolta dallattenzione focalizzata sulla rilevazione e lanalisi
delle varie parti che compongono una scena
Consiste nellimpossibilit di cogliere in maniera consapevole alcune
microscopiche variazioni di una scena nel caso in cui la variazione abbia luogo
contemporaneamente ad altri elementi di disturbo
Dimostra limportanza dellattenzione, in particolare di quella focalizzata sulle
singole parti della scena per verificarne leventuale cambiamento
In mancanza di attenzione focalizzata i soggetti non percepiscono il
cambiamento delle singole parti della scena

Lapprendimento [capitolo 5]
[E un tema che stato largamente studiato dai comportamentisti. Nel corso
egli anni per, ci si resi conto che i modelli proposti(condizionamento
classico&operante)sono insufficienti e influenzati in maniera determinante
dalla scuola della psicologia allinterno della quale si erano sviluppati. Difatti
molti studi successivi evidenziano che la spiegazione dellapprendimento
basata esclusivamente sulle associazioni tra input in entrata e risposta in
uscita non rendeva conto degli apprendimenti pi complessi per i quali
doveva necessariamente essere previsto lintervento di alcune operazioni
mentali e, in secondo luogo, del fatto che anche limitandosi agli
apprendimenti pi semplici, unattenta analisi permette di mettere in luce la
presenza di azioni mentali messe in atto tra il momento di presentazione
dellinput e il momento di emissione della risposta. Per questo
motivo,successivamente, gli studi prenderanno in esame tipi di
apprendimento pi complessi che prevedono lintervento dei processi mentali
studiati dai cognitivisti.]
4) Lapprendimento consiste nelle modificazioni che un organismo mette in
atto nel corso dellesistenza per meglio adattarsi allambiente esterno

Non ci troviamo in presenza di un apprendimento ogni vola che osserviamo


una risposta adattiva dellorganismo allambiente, ma dobbiamo poter
osservare quella data risposta in un momento successivo a quello che lha
provocata la prima volta.
Ci troviamo quindi in presenza di un apprendimento quando osserviamo un
comportamento adattivo successivo a quello messo in atto in concomitanza
della prima esperienza
5) Gli studi furono eseguiti prevalentemente sugli animali, poich la scuola
comportamentista supponeva che i processi di apprendimento degli
animali fossero analoghi a quelli delluomo
Oggi sappiamo che non sempre cosi, ma alcune regole generali che
sottendono le modalit di apprendimento possono essere considerate comuni
alluomo e allanimale
il condizionamento classico
6) Teorizzato dal fisiologo russo(1849-1936) Ivan Pavlov
7) Ha svolto ricerche sulla fisiologia della digestione dimostrando come la
presentazione del cibo aumentasse lattivit delle ghiandole salivari ma
non solo:anche in assenza di cibo e in presenza di stimoli presenti nel
normale momento dellalimentazione, veniva provocata la salivazione
8) Questa deduzione fu fatta osservando il comportamento dei cani, che
anche alla semplice visione del camice bianco del uomo che solitamente
gli portava il cibo, cominciavano a salivare
9) Intu che nellanimale si fosse stabilito un riflesso condizionato tra uno
stimolo e una risposta appresa, anche se in origine non vi erano
collegamenti
10) Schematizzo la sua scoperta in 3 passaggi:
a) In un primo momento il cane si trova in presenza di uno stimolo
incondizionato SI (cibo) che da solo in grado di provocare una risposta
incondizionata RI (salivazione) grazie al legame naturale che esiste fra SI e
RI
b) A questo punto se lo stimolo incondizionato viene presentato insieme a
uno stimolo neutro SN (camice bianco) si forma nellanimale un riflesso
condizionato che permette, dopo un certo numero di abbinamenti tra SI e
SN, di trasformare lo stimolo neutro SN in stimolo condizionato SC

c) Quando lo stimolo SN si trasforma in stimolo SC, la sua presentazione


isolata(senza cio labbinamento con SI ovvero con il cibo) in grado di
generare una risposta condizionata RC (salivazione) simile alla risposta
incondizionata RI emessa in precedenza
Pu essere quindi definito come un processo di apprendimento nel quale uno
stimolo inizialmente neutro, dopo ripetuti abbinamenti con un secondo
stimolo in grado di produrre naturalmente la risposta, viene associato a questo
diventando uno stimolo condizionato
necessario che risposta incondizionata RI e risposta condizionata RC siano
uguali o simili
Allo stesso modo speriment il condizionamento classico facendo un
esperimento con una campanella. Dopo un certo numero di volte in cui il
cibo seguiva al suono della campanella, solo il suono della campanella
generava salivazione.
Mise in luce come uno stimolo che per sua natura non ha inizialmente alcun
legame con una certa risposta, pu invece diventare saldamente connesso a
quella risposta se ripetutamente presentato insieme a un altro stimolo che
naturalmente possiede un naturale legame con quella stessa risposta
Fasi e caratteristiche del condizionamento classico
in relazione alle caratteristiche temporali, il condizionamento classico pu
essere distinto in due fasi principali e una aggiuntiva
1) fase di acquisizione: in cui lo stimolo incondizionato viene preceduto
dallo stimolo neutro (es: cibo preceduto dal suono della campanella)
dopo un certo numero di abbinamenti, anche la sola campanella in grado di
provocare la salivazione.
Durante questa fase avviene il condizionamento , cio lo stimolo neutro
diventato condizionato.
Se a questo punto per la campanella viene presentata se sempre
isolatamente, la risposta di salivazione diminuir progressivamente fino a
scomparire
2) Fase di estinzione: lo stimolo condizionato torna a essere neutro
perdendo la capacit di generare la risposta condizionata

3) Fase di acquisizione(o fase aggiuntiva): segue quella di estinzione e si


ottiene ristabilendo labbinamento tra stimolo condizionato(divenuto
neutro) e lo stimolo incondizionato.
Il tempo necessario per condizionare la risposta di gran lunga minore a
quello necessario lungo la fase di acquisizioni
Prova di resistenza del condizionamento e quanto sia difficile cancellare in
modo definitivo gli effetti
Grafico:

La velocit di apprendimento: il tempo necessario allinsorgenza del


condizionamento, deriva da fattori quali la quantit di cibo presentata,
lintensit di suono della campanella e soprattutto il rapporto temporale tra
SN e Si.
Risultati ottimali si ottengono quando lo stimolo neutro precede di un
brevissimo intervallo di tempo(1-2 secondi) lo stimolo incondizionato(=
condizionamento in avanti o ritardato)
Il condizionamento simultaneo invece, cio quando SN e SI vengono presentati
insieme di minor efficacia
La velocit di apprendimento diviene ancora pi lenta quando la relazione
temporale si inverte ed SI a precedere di pochi secondi SN (viene presentato
il cibo e poi fatto sentire il suono della campanella). Questo tipo di
abbinamento viene definito condizionamento retrogrado.

Generalizzazione: una volta stabilito un riflesso condizionato tra uno


stimolo e una risposta, lorganismo tender a mettere in atto lo stesso
comportamento anche in risposta a stimoli simili allo stimolo condizionato.
Discriminazione: viene rinforzato solo lo stimolo SC e,al contrario, si
cercheranno di eliminare gli stimoli generalizzati(ovvero quelli simili).
Allanimale vengono presentati i vari stimoli simili allo stimolo condizionato
senza abbinarli allo stimolo incondizionato SI.
il risultato sar lestinzione del condizionamento di quegli stimoli
lo stimolo condizionato SC invece, continuer ad essere seguito dallo stimolo
incondizionato SI in modo da condizionarne il condizionamento.
Condizionamento di ordine superiore: il condizionamento pu estendersi
anche a stimoli completamente diversi dallo stimolo condizionato a patto
che questi vengano ripetutamente presentati insieme ad esso. (es, oltre
alla campanella, laccensione di una luce)

finora sono sempre stati presi in esame stimoli incondizionati positivi.


Gli stimoli incondizionati negativi sono chiamati stimoli avversativi che si
differenziano da quelli postivi per:
a) Stabilire un condizionamento tra uno stimolo neutro SN e uno stimolo
incondizionato negativo SI non sono necessari molti abbinamenti ma
spesso sufficiente un singolo accoppiamento
b) Il condizionamento con uno stimolo incondizionato SI avversativo
molto pi resistente allestinzione
c) Sono pi importanti circa il ruolo che essi ricoprono nellapprendimento
umano in generale e in particolare per il condizionamento di origine
superiore. (se per esempio vengo aggredito in un parco alluna di notte
da un uomo vestito con una tuta da giardiniere, prover facilmente
paura per parchi, buio, tute da giardinieri etc)
Lo stimolo incondizionato negativo(ovvero doloroso, fastidioso,stressante) il
condizionamento pu stabilirsi dopo una sola prova, perdura nel tempo pu
facilmente generare condizionamenti di ordine superiore

i comportamentisti non si sono chiesti(per esempio) cosa ci sia nella mente nel
cane che gli provoca tali reazioni.
Il condizionamento classico non stato studiato solo sugli animali di laboratorio,
alcuni studiosi hanno sperimentato e verificato la validit anche fuori dal
laboratorio testandone i principi generali sugli esseri viventi.
Nelluomo si possono condizionare anche emozioni positive. Questo quello che
cercano di fare quotidianamente le agenzie pubblicitarie, quando abbinano i
prodotti che devono essere venduti a stimoli incondizionati SI naturalmente
piacevoli come per esempio belle donne, paesaggi incantevoli,.

Il condizionamento operante
Teorizzato dallo Psico-ingegnere Skinner(1938-1953)
Riguarda i comportamenti che mirano a produrre cambiamenti
nellambiente
Il cambiamento classico invece mirava a condurre reazioni di risposta adattivi a
stimoli ambientali
Molte delle azioni che compiamo ogni giorno sono mirate a ottenere un
qualche effetto. Questi comportamenti sono definiti strumentali perch
sono paragonati a strumenti che permettono di raggiungere uno scopo e di
produrre un cambiamento allo stesso modo sono chiamati risposte
strumentali o operanti perch cercando di indurre un effetto desiderato
sullambiente.
Il condizionamento operante un processo di apprendimento in cui le
conseguenze di una risposta influenzano le probabilit che sia nuovamente
prodotta in futuro.
Si basa sulla legge delleffetto di Thorndike che afferma che unazione o
un comportamento che provoca un effetto positivo(piacevole,gratificante)
ha pi probabilit di ripetersi in futuro, mentre un comportamento che
abbiamo come conseguenza un effetto negativo(doloroso, frustrante) ha
meno probabilit di essere messo in atto di nomo
Lo studioso ha tratto queste deduzioni studiando il comportamento dei fatti
allinterno di una gabbia problema da lui ideata.

Lanimale non veniva alimentato per un certo periodo cos da provocare una
sostenuta motivazione al cibo, poi veniva messo in una gabbia e veniva posto
del cibo allesterno in modo che lo vedesse ma non riuscisse a raggiungerlo.
Allinterno della gabbia vi erano leve, cordicelle, piattaforme e altri oggetti che
il gatto poteva mordere, spingere, graffiare. Uno solo di questi meccanismi
poteva permettere di aprire la porta e di raggiungere il cibo
Il comportamento dei gatti era apparentemente casuale e privo di precise
finalit, definito per prove ed errori
Quando il gatto premeva casualmente la leva esatta ottenendo lapertura della
porta e la possibilit di raggiungere il cibo, si creava un legame tra lazione
appena compiuta e leffetto positivo raggiunto.
Quando il gatto veniva posto nuovamente nella gabbia, lesperienza
precedente faceva diminuire significativamente il numero dei comportamenti
per prove ed errori messi in atto e lanimale arrivava molto pi in fretta al
comportamento corretto.
Il comportamento corretto viene messo in atto la prima volta in maniera del
tutto casuale ma, raggiungendo un effetto positivo, nelle successive occasioni
diviene un comportamento molto pi frequente rispetto agli altri
comportamenti casuali.
Questa legge rende conto di come le risposte corrette tengono ad essere
ripetute mentre quelle sbagliate tendono ad essere soppresse.
Lesperienza ci permette di concentrare il nostro comportamento sulle azioni
corrette e di abbandonare quelle sbagliate e da questo ne consegue,
naturalmente, una progressiva diminuzione dei tempi di apprendimento.
Nellapparecchiatura ideata da Skinner invece era inserita una leva
azionando la quale si otteneva un preciso effetto, per esempio la
somministrazione di una piccola quantit di cibo
Lanimale dopo aver effettuato lazione e aver beneficiato del suo effetto si
trova ancora allinterno della condizione sperimentale e pu continuare a
ripetere il comportamento che ha appena ottenuto un risultato positivo.
Introdusse il concetto di rinforzo con cui si intende quel cambiamento
ambientale(positivo) che segue lesecuzione di un comportamento
operante.
La conseguenza positiva di unazione serve da rinforzo per lorganismo e rende
pi probabile che quellorganismo ripeta in futuro quellazione

La contiguit temporale tra comportamento messo in atto e ottenimento


del rinforzo determina i tempi di acquisizione del condizionamento .
La condizione ottimale si ha quando il rinforzo segue immediatamente o fino a
5 secondo il comportamento messo in atto
In condizionamento difficilmente si stabilisce se lintervallo si allunga
Tipi di rinforzo
a) Positivo: consiste in una contingenza positiva(premio) volta ad aumentare la
probabilit di emissione della risposta sperimentata dallo sperimentatore
b) Negativo: consiste nelleliminazione di uno stimolo che produce una risposta
di evitamento, cio una risposta negativa (non una punizione!)
Apprendimento pi rapido rispetto al rinforzo positivo
La punizione consiste in una contingenza negativa volta a diminuire la probabilit
che quel comportamento venga ripetuto. In pratica la somministrazione di uno
stimolo avversativo a seguito di una data azione.
Al contrario, il rinforzo negativo mira a far ripete lazione svolta grazie alla
cessazione di uno stimolo doloroso
Programma di rinforzo si intende la diversa successione tra azione e rinforzo
somministrato. I diversi programmi di rinforzo possono influenzare il tipo di
condizionamento e in particolare possono determinarne la durata pi o meno lunga.
Anche nel condizionamento operante si pu mirare allestinzione del
comportamento appreso. Nel condizionamento operante, lestinzione la
conseguenza della cessazione del rinforzo.
Quando un dato comportamento non pi seguito da un rinforzo positivo o
negativo quel comportamento gradualmente cesser
Gli studi sul comportamento operante hanno dimostrato che il
comportamento che deve essere appreso pu essere seguito dal rinforzo ogni
volta che si manifesta(rinforzo costante o continuo che pi rapido) oppure il
rinforzo pu essere presentato soltanto saltuariamente. (rinforzo
intermittente o parziale).
I principali tipi di rinforzo intermittente sono:
1) A rapporto fisso: il rinforzo viene dato dopo N ripetizioni del
comportamento che si vuole condizionare

2) A rapporto variabile: il comportamento deve essere messo in atto un


certo numero medio di volte prima che venga dato il rinforzo
Il numero di volte che deve manifestarsi il comportamento varia
continuamente oscillando intorno a una media
3) A intervallo fisso: dopo la risposta rinforzata deve trascorrere un
intervallo di tempo fisso prima che unaltra risposa possa essere
rinforzata.
4) A intervallo variabile: ogni rinforzo separato dal successivo da un
tempo variabile
Lintervallo varia attorno ad un valore medio, ma la durata di ogni singolo
intervallo sconosciuta.
Il modellamento
Si intende quel programma di condizionamento attraverso il quale non si
attende che un dato comportamento insorga spontaneamente(come nei
condizionamenti classici e operanti) ma se ne favorisce lesecuzione
favorendo comportamenti progressivamente pi simili al comportamento
che si vuole ottenere
Spesso viene utilizzato per indurre dei comportamenti anormali rispetto a
quelli della specie(nel caso deli umani comportamenti contrari a un
sistema di regole etiche, morali) ma anche per accelerare un
comportamento naturale che,aspettando il caso, impiegherebbe molto
pi tempo ad avvenire
Es: per addestrare gli animali per il circo, occorre rinforzare ogni risposta di
avvicinamento a quel comportamento in modo da favorire ogni singola azione
che va verso il comportamento che si vuole ottenere
Apprendimento e cognitivismo
per i cognitivisti tra la presentazione dello stimolo e lemissione della risposta
hanno origine delle operazioni mentali che sono responsabili del
comportamento messo in atto
i comportamentisti invece sostenevano che vi fosse un collegamento diretto
tra stimolo e risposta di tipo automatico
la prospettiva cognitivista ipotizza che lapprendimento si basi sulle capacit
dellorganismo di costruirsi una rappresentazione mentale del mondo per poi
operare su questa rappresentazione interna e non sul mondo esterno.

Possono essere messe in atto delle strategie mentali tramite le quali


lorganismo inizia a pianificare un comportamento motorio che di per s non
rappresenta una vera e propria risposta ad uno stimolo ma un primo passo di
avvicinamento alla meta
Sostengono che il modello comportamentista dellapprendimento pu essere
adeguato per comportamenti elementari, ma non per spiegare i
comportamenti pi complessi
Lanello di congiunzione fra i due approcci individuato in Edward Toleman e
il suo concetto di rappresentazione mentale
Mise a punto degli esperimenti formati da percorsi di labirinti che dovevano
essere attraversati da ratti dimostrando che anche ruppi di ratti che non
avevano ottenuto il rinforzo per ogni scelta corretta imparavano il percorso
esatto, allo stesso modo dei ratti che venivano regolarmente rinforzati.
La semplice esplorazione del labirinto permette di apprendere
Lanimale si forma una rappresentazione mentale del labirinto chiamata
mappa cognitiva (cio una rappresentazione dellambiente esterno, allinterno
della nostra mente)
Lapprendimento non il risultato del legame tra stimolo risposta, ma ha
luogo anche in assenza di ricompensa
Lapprendimento latente avviene imparando il percorso corretto e diminuendo
il numero di errori
La mappa cognitiva guida il comportamento dellanimale
Toleman in un altro esperimento, form un labirinto a forma di croce in cui alla
fine dello stesso braccio veniva posto del cibo. (il ratto veniva fatto partire
dallo stessa posizione). Anche ponendo il ratto nella posizione opposta
rispetto a quella solita, ovvero nel braccio contrapposto, il ratto era in grado di
individuare subito il braccio corretto dove trovare il cibo
Il ratto si formato una mappa spaziale che gli ha permesso di orientarsi
Se cosi non fosse avrebbe imboccato la solita direzione e non avrebbe trovato
il cibo.
Apprendere i concetti
Si vengono a formare delle rappresentazioni formali dei concetti che devono
essere appresi
In degli esperimenti questi animali hanno compreso:
Ratti il concetto di coppia

Scimpanz concetti astratti rappresentati da oggetti di plastica che variano per


forma, colore, dimensioni, concetti astratti di uguale e diverso, concetto di
causa
I piccioni dimostrarono di riconoscere e beccare le immagini di alberi
nonostante non avessero mai visto quel particolare tipo di fotografia
Si sono formati una regola interna in grado di selezionare e riconoscere
una specifica categoria di stimoli
il valore predittivo dello stimolo lInsight
Il punto di partenza la constatazione che la risposta condizionata RC spesso
differisce dalla risposta incondizionata RI (o, meglio, ne differisce in una sua
parte)
Secondo linterpretazione cognitivista, questa differenza dovuta al fatto che
la relazione stimolo-risposta mediata da una rappresentazione interna dello
stimolo incondizionato SI e tale rappresentazione interna assumerebbe la
forma di aspettativa dello stimolo stesso
Es la salivazione la risposta del cane allaspettativa del cibo
Rescorla sostiene che il condizionamento classico non pu essere considerato
un processo meccanico in cui un organismo forma unassociazione tra due
stimoli che si sono presentati insieme
Un organismo sottoposto a un condizionamento, un cercatore di
informazioni che si serve dei concetti gi posseduti per dare forma a una
rappresentazione del mondo che lo circonda
Un'altra critica mossa allapproccio comportamentista si riferisce alle
condizioni sperimentali troppo rigide, dove lanimale non aveva modo di
dimostrare comportamenti creativi e intelligenti
Kohler studi il comportamento di uno scimpanz chiuso in una gabbia
insieme a delle sbarre di varie lunghezze, nessuna delle quali in grado di
raggiungere il cibo posto al di fuori delle sbarre. Dopo essere stato fermo per
un po di tempo, lo scimpanz combin le aste per formane una pi lunga e
riuscire a raggiungere il cibo.
Defin questo modo di agire Insight
Linsight si intende il modo di procedere non casuale o per prove derrore,
che include una capacit di ristrutturare in maniera diversa e creativa gli

elementi presenti nellambiente in modo da risolvere un problema altrimenti


non risolvibile.
si deve ipotizzare la presenza di una rappresentazione interna dellambiente
esterno, e non un semplice legame fra stimolo e risposta.
La metodologia e le condizioni sperimentali impiegate possono influenzare in
maniera determinante i risultati dellapprendimento
Nel caso descritto le condizioni dellesperimento permettono allanimale di
mettere in atto un comportamento(intelligente) che non la banale
conseguenza dello stimolo
Apprendimento implicito ed esplicito
Gran parte delle informazioni viene appresa in maniera implicita e non in
maniera esplicita
Attivit apprese ma sulle quali le persone non sono in grado di spiegare in che
modo le hanno apprese.
Apprendimento esplicito: processi attivi di apprendimento poich gli
individui attivano delle strategie perlopi consapevoli e volontarie
processi attivi volti allindividuazione allestrazione della struttura di una
qualche informazione presentata
Apprendimento esplicito: caratterizzato da processi passivi in cui gli
individui, quando sono esposti a uninformazione, acquisiscono conoscenza
da quellinformazione semplicemente in virt dellesposizione
lorganizzazione semantica del materiale ha uninfluenza determinante sulla
qualit della prestazione, indipendentemente dal fatto che sia messa in atto
come conseguenza delle istruzioni fornite esplicitamente dallo
sperimentatore o avvenga implicitamente per rendere pi efficiente il
compito di apprendimento delle parole.
Apprendimento e strategie metacognitive
lapprendimento di informazioni e la loro organizzazione nelle conoscenze gi
possedute sono favoriti anche dai processi metacognitivi o metacognizione
gli individui in tutte le attivit svolte nella vita di tutti i giorni fanno ricorso
alla metacognizione che consente loro di apprendere con efficacia e di
manifestare intelligenza nello svolgere i vari compiti

con il termine metacognizione ci si riferisce a processi di pensiero di ordine


superiore che svolgono la funzione di controllo degli altri processi cognitivi
coinvolti nellapprendimento
spiegano come gli individui possono meglio applicare le risorse cognitive
necessario nel controllo metacognitivo
la conoscenza di tali processi connessa con la conoscenza generale di come
gli individui apprendono ed elaborano linformazione, ma anche la
conoscenza che gli individui hanno dei propri processi di apprendimento
la stessa conoscenza pu svolgere una funzione metacognitiva ed essere
utilizzata strategicamente per programmare le attivit di apprendimento o
per raggiungere un certo risultato in un compito
apprendimento e prevedibilit
i comportamentisti hanno quasi sempre impiegato gli animali nei loro
esperimenti, ci ha avuto come conseguenza di circoscrivere il capo di
indagine a condizioni pi semplici di quelle che si osservano nella vita reale
il grado di semplicit o complessit anche legato alla prevediblit delle
relazioni tra gli eventi
nella vita reale, la frequenza delle relazioni fra gli eventi non certa e la
maggior parte delle volte difficile fare delle previsioni
la psicologia cognitiva ha cosi iniziato a occuparsi di apprendimenti associativi
basai su relazioni imperfette che accompagnano il tipo di apprendimento pi
frequente nelluomo
Sono importanti le credenze precedenti in colui che apprende.
Tali credenze preesistenti(o pregiudizi)sono cos forti da influenzare ci che
viene appreso
Lapprendimento complesso implica altri processi oltre alla semplice
associazione tra stimoli e,dato che tali processi si basano su quelle credenze
preesistenti che appartengono alle conoscenze individuali, questi tipi di
apprendimento sono una diretta conferma dellesistenza della componente
cognitiva.
Alcuni esperimenti hanno dimostrato che giudizi e credenze preesistenti,
spesso determinano la valutazione finale
Le credenze preesistente possono avere importanti conseguenze
sulleducazione

Apprendimento sociale
Nuova tipologia di apprendimento
Ma condivide lapproccio interpretativo generale della scuola cognitivista
Il pi noto fra gli apprendimenti sociali limprinting, studiato
originariamente dagli etologi.
Si tratta di un comportamento tipico di varie specie di uccelli secondo il quale,
allo schiudersi delluovo, il pulcino inizia a seguire il primo oggetto semovente
presente nel suo campo vicino
Si stabilisce in un intervallo temporale ben preciso dopo la nascita (dalle 5 alle
25 ore nelle anatre) trascorso questo il comportamento non ha pi luogo.
Limprinting si pu favorire anche verso un oggetto alternativo(non la madre),
addirittura oggetti inanimati basta che si muovano
Limprinting non pu essere equiparato ad un apprendimento associativo, il
tipo di legame sociale che sta alla base si fonda su meccanismi genetici che
prescindono dal semplice legame associativo tra lo stimolo e la risposta
appresa.
Un altro tipo di apprendimento sociale, lapprendimento osservativo. Due
sono i meccanismi sottostanti a questo tipo di apprendimento:
1) Lemulazione: quando lindividuo riproduce in maniera stereotipata e
meccanica il comportamento di un modello senza comprenderne lo
scopo o lefficacia.
2) Limitazione: la riproduzione del comportamento consapevole e mirata
al raggiungimento dello stesso scopo perseguito dal modello
Riprodurre ci che gli altri intendono fare
Secondo Bandura, possibile acquisire un comportamento a seguito
dellosservazione di un comportamento analogo compiuto da altri. Non
quindi necessaria la presenza di un rinforzo diretto ma semplicemente il
riconoscimento di una somiglianza con il modello che sta mettendo in atto
il comportamento
La violenza televisiva pu provocare un comportamento violento per
imitazione?
La pratica tv espone adolescenti e preadolescenti a un altissimo numero
di atti violenti da parte degli spettatori

Molti esperti hanno confermato che lesposizione continua a scene di


violenza televisiva rende pi probabile in futuro comportamenti violenti
da parte degli spettatori.
Apprendimento e tecnologie complesse
Rinforzo negativo e positivo, sono concetti troppo schematici e riduttivi per
essere applicati ad apprendimenti complessi, come per quello delle
tecnologie.
I cognitivisti ipotizzano che lorganismo non si limiti alla semplice acquisizione
dellinformazione ma necessit di unattiva ristrutturazione dellacquisizione
dellinformazione da parte dellindividuo
Tale ristrutturazione il risultato di un integrazione tra il nuovo stimolo e le
conoscenze passate
Per il cognitivismo lapprendimento delle tecnologie fa riferimento a un
insieme di processi cognitivi di natura esplicita e implicita deducibili dalle
azioni che vengono eseguite sul prodotto tecnologico.
Si possono ipotizzare due tipi di apprendimento(circa il web):
1) Strumentale: permette di apprendere la tecnologia vera e propria
2) Dichiarativo: relativo alle nozioni apprese tramite web
Per apprendere nuove informazioni dal web occorre prima apprendere le
modalit di navigazione
Non basta comprendere come la tecnologia funziona ma bisogna anche
imparare ad usarla.
Il web si differenza dagli altri strumenti multimediali perch permette
allutente il controllo sul materiale presentato
Lutente pu individuare, selezionare, sottolineare informazioni tra centinaia
di informazioni potenzialmente raggiungibili
Le informazioni sono spesso elaborate in pi canali sensoriali(vivivo,uditivo)
e quindi le informazioni sono pi ricche
Linformazione pu per risultare confusa e meno efficace del metodo
tradizionale
Per certi aspetti lapprendimento della navigazione su web(o delle tecnologie)
simile al modello dei comportamentisti: vengono utilizzate prove per errori o
associazioni

Una volta apprese le modalit di navigazione per, laltissimo numero di


informazioni e la multisensorialit impone delle scelte che non possono
essere attuate con dei metodi cosi banali
Occorre attivare un processo di selezione,elaborazione e analisi delle
informazioni da apprendere
Vi sono differenze nellimpiego di percezione, attenzione e memoria
Sistemi e processi di memoria [capitolo 6]
La memoria pu essere definita come la capacit di mantenere le
informazioni acquisite dal sistema, per pi o meno tempo in modo da poterle
avere a disposizione e utilizzare per lo svolgimento dei compiti che si
porranno allindividuo.
Gli studiosi hanno cercato di descrivere i meccanismi di base attraverso i quali
gli individui immagazzinano i dati che provengono dallambiente, li registrano,
li mantengono e li recuperano per essere utilizzati e di individuare i fattori ai
quali possono essere imputati la perdita o il mancato recupero di questi dati
Lo studio dell memoria stato avviato dalla seconda met del800
Uno dei pi importanti studiosi fu Hermann Ebbinghaus, che svilupp una
serie di tecniche volte ad analizzare i meccanismi di base della memoria in
situazioni controllate, evitando variazioni nellambiente di apprendimento e
gli effetti delle differenze individuali riguardo al background di conoscenze
Sottopose se stesso a prove ripetute in condizioni sperimentali altamente
controllate utilizzando anche materiali neutri(es. trigrammi senza senso
YMV,KLM,PWO.)
Misur leffetto della pratica sullapprendimento, apprendendo liste di
trigrammi recitandole e registrando quante prove erano necessarie per
riuscire a recitarle perfettamente in due giorni di prove
Ne trasse questi risultati:
a) Ipotesi del tempo totale di apprendimento: la quantit di materiale
appreso aumenta linearmente con il tempo impiegato
nellapprendimento
b) La pratica distributiva produce un risultato migliore della pratica
massiva, cio le prestazioni sono migliori se lapprendimento
distribuito in pi giorni piuttosto che in modo concentrato
c) Descrisse il fenomeno curva di posizione seriale che si riferisce alla
tendenza a ricordare pi frequentemente e accuratamente gli item

collocati nella parte iniziale della lista e nella parte finale rispetto agli
elementi centrali. Nel primo caso si parla di effetto di primariet e nel
secondo effetto di recenza
la complessit della memoria
Lapproccio di Ebbinghaus non sembra tenere conto della complessit della
memoria e del ricordo nella realt di tutti i giorni
Gli individui sono esposti a stimoli complessi, organizzati e dotati di senso e
non devono limitarsi a imparare liste di item
Bartlett riteneva che la memoria fosse un processo attivo sia quando le
informazioni vengono acquisite sia quando devono essere recuperate
Validit ecologica delle procedute sperimentali usate per descrivere la
memorizzazione di brani, storie, scene
Utilizz il metodo delle riproduzioni in serie sia in forma grafica che linguistica
Utilizzo perlopi di storie popolari
Defin lo schema ossia la struttura che organizza le conoscenze acquisite e
guida il nostro comportamento
Gli schemi possono influenzare i processi di memoria favorendo la selezione e
lorganizzazione delle informazioni in entrata in una struttura sensata e in tal
modo rendendo pi accurata la rievocazione
Bransford e Johnson utilizzarono la nozione di schema in un esperimento, in
cui ai soggetti veniva fatto leggere un brano, ad alcuni mostrando prima un
immagine inerente alla storia e ad altro mostrandola dopo.
Le esposizioni dei partecipanti che guardavano la figura del contesto
appropriato prima del brano, avevano dei risultati migliori e si ricordavano pi
cose rispetto agli altri
riorganizzare le informazioni disponibili quando devono essere rievocate
Esperimenti di Anderson e Pichert che dimostrarono che lo schema
responsabile del tipo di informazioni rievocato dai soggetti
I soggetti ascoltavano lo stesso brano e veniva chiesto di ricordare le
informazioni secondo un preciso punto di vista (ladro, acquirente..)
Allo scambio di ruoli erano in grado di rievocare informazioni che prima non
avevano assimilato e che sembravano essere state dimenticate nella prima
rievocazione
il ricordo non una rieccitazione di tracce isolate, fisse e senza vita, ma una
costruzione immaginaria costruita dalla relazione del nostro atteggiamento

verso unintera massa di reazioni passate organizzate e verso qualche


dettaglio di rilievo che emerge sul resto, apparendo in forma di immagine
sensoriale o in forma verbale
il ricordo non quasi mai esatto
la memoria pu essere valutata in molti modi, principalmente in base alla
modalit con cui viene chiesto ai soggetti di recuperare linformazione
1) rievocazione libera: si riferisce a tute le situazioni in cui il soggetto tenta
di ricordare, mediante una ricerca in memoria, linformazione richiesta
2) rievocazione suggerita: situazione in cui il soggetto tenta di ricordare
linformazione richiesta in presenza di un qualche suggerimento, per
esempio ricordare tutte le parole associate a un determinato termine
3) riconoscimento: costituisce una modalit di ricordo in cui un soggetto
deve dire se un determinato stimolo corrisponde oppure no a uno
precedentemente memorizzato oppure se allinterno di una lista di
stimoli vi quello in precedenza memorizzato.
Loblio limpossibilit o lincapacit di recuperare una qualche informazione
della memoria
le cause sono diverse
a) tempo che intercorre tra un il momento dellacquisizione di
uninformazione e il momento in cui tale informazione deve essere
recuperata
Ebbinghaus calcol quanto tempo impiegava a riapprendere le liste a livello di
accuratezza precedente e osserv che tanto maggiore era loblio tanto pi
numerose dovevano essere le prove di studio per il riapprendimento delle liste
La quantit decrescente delle prove per il riapprendimento costruiva la misura
del risparmio per il riapprendimento, pi precisamente la percentuale di prove
di studio richieste in meno per riapprendere perfettamente il materiale
rispetto a quello che era stato richiesto nella fase di apprendimento
Il passare del tempo potrebbe essere responsabile del decadimento della
traccia mnestica ovvero di una progressiva erosione dellinformazione che
stata memorizzata
b) Linterferenza: McGeoch e McDonald sostengono che se due
informazioni entrato in contatto tra loro nella memoria possono
rendere meno accurato il ricordo di una delle due e questo effetto
tanto pi forte quanto pi le due informazioni sono simili tra loro
si possono osservare due modalit di inferenza:

Linterferenza retroattiva: fa riferimento alleffetto inferente dell


materiale appreso successivamente sul materiale che stato appreso
precedentemente e deve essere rievocato
Linterferenza proattiva: fa riferimento alleffetto inferente del
materiale appreso in precedenza sul materiale appreso
successivamente e che deve essere rievocato
Leffetto dellinterferenza pu spiegare alcuni degli errori commessi da
individui in sede di giudizio quando devono rendere una testimonianza
Il fenomeno dellinferenza presente anche in campo pubblicitario, quando si
inserisce un messaggio allinterno d un programma televisivo di contenuto
simile, verificando unintrusione reciproca di elementi determinando una
miscela, il cui effetto di determinare un ricordo povero dagli elementi del
messaggio che sono simili a quelli del programma.

I magazzini di memoria
Segnali fisici -> sistemi sensoriali -> trasformazione per tradurre in un unico
messaggio(impulso nervoso) i diversi linguaggi sensoriali -> registro sensoriale
(memoria sensoriale) che memorizza caratteristiche fisiche e sensoriali con cui lo
stimolo si rappresenta (es. visiva) -> attribuzione di significato -> memoria a breve
termine (MBT) -> memoria a lungo termine (MLT)
sistema di magazzini, per sottolineare il fatto che linformazione, entrando
nel sistema cognitivo, passa da un magazzino allaltro per poter essere
mantenuta in un qualche modo come informazione permanente
in questo tragitto linformazione pu subire perdite parziali o totali
i magazzini sono 3 e si distinguono per capacit(numero di info che possono
contenere) e durata(per quanto tempo permangono nel magazzino) :
1) memoria sensoriale: capacit grandissima e durata brevissima(meno di un
secondo)
se le info non vengono passate nella MBT vengono perse
2) memoria a breve termine (MBT): capacit limitata e durata di circa 20
secondi, anche se pu essere allungata utilizzando la tecnica della
ripetizione
se voglio che le info vengano assimilate della MLT devo utilizzare alcune
tecniche

3) Memoria a lungo termine (MLT): capacit grandissima e durata


lunghissima.
Memoria sensoriale
Deputato alla registrazione dellinformazione sensoriale e al suo interno si
differenzia a seconda delle modalit sensoriali con cui viene recepita linfo
Negli anni 60 Sperling condusse delle ricerche volte a esplorare il registro
sensoriale della modalit visiva, che fu denominato memoria iconica
Si basa sulle immagini recepite dallorgano della vista
Nel suo studio Sperling presentava a dei soggetti una matrice alfanumerica per
50 ms e poi chiedeva loro di riportare quanti pi elementi si ricordassero
(resoconto totale) in media i partecipanti si ricordavano 4 elementi.
In un altro momento utilizz la tecnica del resoconto parziale. Egli
chiedeva di rievocare gli elementi della riga segnalata dallemissione di
un tono(di intensit diversa a seconda della riga) presentato dopo la
scomparsa della matrice. Con questa tecnica i soggetti riuscivano a
rievocare gli elementi della linea indicata, ma laccuratezza dipendeva
dallintervallo tra la scomparsa della matrice e lemissione del tono. Se il
tono viene emesso alla scomparsa della matrice i soggetti riportavano
quasi la totalit corretta, mentre se passava pi di un secondo si
ottengono gli stessi risultati del resoconto totale.
Potenzialmente quindi i soggetti erano in grado di ripetere tutti gli
stimoli
Ne dedusse questi risultati:
a) Esiste un magazzino dove linformazione visiva persiste per un certo
periodo(meno di un sec)
b) Tale magazzino, o memoria iconica, molto capiente
c) Con il passare del tempo linformazione iconica diventa sempre meno
leggibile
Ci che interessa dellinformazione viene passata alla MBT
Memoria a breve termine (Working Memory)
Magazzino a capacit limitata e breve durata
Studiata a seguito dellarticolo di Miller The Magic Number Seven (1956)
dove lo studioso prov che la capacit della MBT di 7 item (+o- 2= da 5 a
9)

Questi dati accomunano la maggior parte degli individui


Effetto di recenza: in una lista di parole + pi facile ricordarsi gli elementi pi
recenti
Effetto di primizia(primacy): pi facile ricordarsi il primo(o i primi) della
lista
Effetto fisico o acustico: elemento che si distacca dal contesto per
caratteristiche fisiche differenti(es diverso tono della voce)
Effetto di frequenza: gli elementi ripetuti pi volte vengono ricordati pi
facilmente
Baddley ipotizz che tale limite pu essere superato se si ricorre alla
tecnica del chunking ossia riunendo unendo i singoli item in unit o
gruppi(chunks) di ordine superiore
La capacit della MBT dipende dalla natura dellinformazione che deve essere
ricordata
La durata dellinformazione nella MBT e la probabilit che sia passata nella
memoria permanente, dipende anche dalla possibilit dellindividuo di
reiterare linformazione, ossia possa ripeterla a livello subvocalico
Distraendo i soggetti, e impedendo loro di ripetere linformazione che si vuole
ricordare, la rievocazione del materiale appreso risulta
compromesso(interferenza)
Baddley consider che la MBT ha un ruolo centrale nello svolgimento di
una molteplicit di compiti differenti, tutti i compiti cognitivi coinvolti nel
ragionamento, nella soluzione di problemi, nella comprensione e
nellapprendimento.
Defin la struttura di questo magazzino in tal modo:
1) Loop articolatorio: preposto al mantenimento dellinformazione unitiva
e quella basata sul linguaggio
Il ricordo immediato di una lista di parole risulta disturbato
dallesecuzione di un secondo compito verbale come ripetere una
sequenza senza senso di parole -> il secondo compito entra in
competizione con il primo compito sullo stesso canale fonologico
2) Taccuino visuospazioale: preposto al mantenimento dellinformazione
sotto forma di immagine
Labilit dei soggetti ad apprendere parole mediante
limmaginazione ridotta se devono svolgere
contemporaneamente un secondo compito in cui impegnata la

modalit visiva, mentre non lo se devono compiere un compito


verbale.
3) Esecutivo centrale: meccanismo che provvede al controllo dellintero
processo di elaborazione delle informazioni e regola lattivit dei due
magazzini di memoria ed coinvolto nello svolgimento di una
molteplicit di compiti cognitivi di ordine superiore come la
pianificazione di attivit, risolvere problemi e prendere decisioni
Rappresentazione schematica:

Memoria a lungo termine


un magazzino in cui le informazioni assunte vengono mantenute in
maniera permanente o, in ogni caso, per un periodo molto lungo
Le informazioni immagazzinate possono essere di diversa natura
1) Memoria fattuale: riguarda la descrizione di eventi o oggetti,(ovvero le
conoscenze su che cosa
Un tifone , un computer , le scarpe sono.
2) Memoria procedurale: riguarda il modo in cui si fanno certe cose,
ovvero le procedure alla base di ci che gli individui fanno con gli
oggetti e per svolgere certi compiti
Conoscenze tacite e interiorizzate che lindividuo spesso non in grado di
descrivere verbalmente
Per esempio: andare in bicicletta
3) Memoria semantica: immagazzinamento e recupero di conoscenze che
riguardano parole e concetti, le loro propriet, le relazioni reciproche.

Informazioni che riguardano i concetti e le categorie ma anche significati di


simboli o relazioni logiche, per esempio: Acqua Ossigenata=H2O2,i cani fanno
parte della famiglia dei mammiferi
Fenomeno della parola sulla punta della lingua ossia lincapacit di
individuare linformazione ricercata, nonostante si ha la certezza ce
linformazione esista allinterno del nostro magazzino di memoria ma il
recupero risulta momentaneamente bloccato, ricavando per delle
informazioni parziali
4) Memoria episodica: si riferisce alla molteplicit degli eventi, delle
azioni, delle esperienze che ci vedono in una qualche misura
protagonisti
Livelli di elaborazione
Il modello dei livelli di elaborazione stato proposto da Craik e Lockhart e si
basa sullidea che la maggiore o minore capacit di memorizzare
linformazione dipende dal grado o dal livello in cui avviene lelaborazione
dellinformazione stessa e pu essere rappresentato nel seguente modo:
Input -> elaborazione strutturale -> elaborazione fonologica-> elaborazione
semantica
Lelaborazione di uno stimolo implica lestrazione dellinformazione da una
serie di livello di profondit crescente di analisi e che a ogni nuovo livello la
quantit di informazione estratta sempre maggiore. Ci si riflette sulla
memorizzazione dello stimolo
Strutturale: es caratteri minuscoli o minuscoli di scrittura; fonologica es se la
parola fa rima con qualcosa; semantica: es significato nella frase
Memoria autobiografica ed errori di memoria
Tulving ha proposto una definizione particolare di memoria episodica, ovvero
di eventi specifici che una persona pu ricordare, eventi che, tipicamente, si
riferiscono a momenti specifici della storia personale dellindividuo.
Questa forma particolare della MLT viene denominata memoria
autobiografica, ovvero una forma di particolare mantenimento di
informazioni relative a fatti personali che consentono di riconoscere familiari,
amici, conoscenti

La memoria autobiografica mantiene anche le informazioni relative a quello


che un individuo ha appreso a scuola(per esempio le voci lessicali, matematica,
lettura)
Le conoscenze relative alla memoria autobiografica possono andare perdute,
pur mantenendo intatta la memoria semantica
Per esempio uno affetto da amnesia post incidente, pu distinguere molto
bene tempo e misture del tempo per mezzo di orologio e calendario, ma non
in grado di dire cosa dovrebbe fare il giorno seguente
La memoria autobiografica pu andare perduta anche in maniera selettiva,
possono essere dimenticati eventi che sono stati esperiti dallindividuo nei
primi anni di vita. In questo caso si parla di amnesia infantile, che si
manifesta come perdita di ricordi relativi alle esperienze fatte dagli individui
nei primi cinque anni di vita
Questa amnesia infantile viene spiegata nei termini dellincapacit dei bimbi
pi piccoli di codificare un evento in una modalit tale che costoro possano
essere in seguito consapevoli che quellevento stato esperito in precedenza
Le memorie autobiografiche possono essere inaccurate in alcuni particolari,
ma accurate per quanto riguarda le conoscenze di base relative agli eventi
ricordati
Spesso le memorie autobiografiche si rivelano delle interpretazioni piuttosto
che delle vere e proprie registrazioni di eventi
Con Flash di memoria, si fa riferimento al fenomeno in cui i ricordi
solitamente di eventi sorprendenti e di grande impatto emotivo vengono
conservati nel tempo, in modo quasi fotografico.
Gli individui sono in grado di dire il luogo in cui si trovavano quando si
verificato levento, quello che stavano facendo e la persona che ha recato loro
la notizia, il loro stato danimo informazioni che non normale processo di
memorizzazione andrebbero perse
Errori nel recupero delle informazione ella memoria a lungo termine
costituiscono un fenomeno comune delle esperienze quotidiane, soprattutto
per via di introduzione di informazioni fuorvianti prima della rievocazione.
Tali informazioni, che danno origine alle false memorie, possono
contaminare la memoria anche in maniera del tutto involontaria
Addirittura i risultati di uno studio, dimostrarono che una falsa evidenza volta
a sostenere lincriminazione di una persona, pu indurre la gente ad accettare

la colpa di un crimine che non ha commesso sviluppando dei ricordi a sostegno


del proprio senso di colpa
Riguardano spesso eventi dellinfanzia
Le false memorie si formano in seguito al verificarsi concomitante di una serie
di fattori, per esempio pressioni sociale
Memoria prospettica
E costituita dalle informazioni che riguardano eventi, attivit o azioni che
devono essere fatte nel futuro
Se invece le informazioni riguardano il passato la memoria definita
retrospettiva
la memoria prospettica implica di ricordare ci che dobbiamo fare, ovvero la
realizzazione di intenzioni future
i fallimenti della memoria prospettica sono di diversa natura
1) alcuni riguardano aspetti relazionali e possono essere fonti di imbarazzo o
di conflitto per i responsabili
2) possono coinvolgere lefficienza lavorativa quando si verificano
dimenticanze sul posto di lavoro
3) possono riguardare il benessere delle persone con riflessi talvolta anche
gravi sullo stato di salute degli individui (per esempio dimenticarsi di
prendere una medicina prescritta)
Einstein e McDaniel hanno esaminato le differenze tra due tipi di compiti in
cui coinvolta la memoria prospettiva, un primo tipo su cui i compiti sono
basati sul tempo (come ricordarsi di fare una telefonata a una certa ora) e
compiti basati sugli eventi (esempio ricordarsi di attivare lallarme quando si
esce di casa)
Problemi pratici relativi a come favorire la memoria prospettica
Si hanno risultati pi facilmente positivi quando, per esempio, si riesce a
convertire un compito basato sul tempo in compiti basati sullevento (es.
prendere un medicinale dopo il pasto)
i problemi relativi alla memoria prospettica possono essere di due tipi:
a) deficit quando si verifica lincapacit totale a richiamare unazione che si
era stabilito di fare in un preciso momento
b) possono manifestare degli errori nellesecuzione di uninformazione
lerrore tipico labsent minded che si manifesta quando gi scattata
lazione o si sta eseguendo lazione

Amnesie
Un individuo che subisce un danno cerebrale(a causa di un trauma cranico,
un infezione virale, un ictus) manifester anche un deficit di memoria che
nella forma pi grave si presenta come sindrome amnesica
deficit che va aldil del normale disturbo di memoria
Tali deficit possono influenzare le capacit percettive o attentive del paziente
di percepire o ripercuotersi sullo stato emotivo
producono delle conseguenze sullefficienza dellapprendimento e sono
responsabili di deficit di memoria secondari(=che dipendono da problemi di
diversa natura)
Si parla di amnesia postraumatica quado il paziente ha difficolt nel ricordare
quanto egli fa nel periodo di confusione
Chi ha subito il trauma dimostra confusione per quanto riguarda
lorientamento spazio-temporale, ossia incapace di ricordare il luogo fisico in
cui si trova e ha difficolta a collocare gli oggetti in una corretta dimensione
temporale. Inoltre, presentano la tendenza alla confabulazione, ovvero alla
produzione verbale senza senso e al falso ricordo di avvenimenti e
fantasticherie.
Amnesia retrograda quando il paziente manifesta delle difficolt a rievocare
eventi immediatamente precedenti allincidente
Il periodo interessato da questo tipo di amnesia dipende dalla gravit del
trauma cranico e dal periodo in cui rimasto in coma il paziente. Alcuni
processi interferiscono con il recupero dei vecchi ricordi,
Amnesia anteroga quando l paziente manifesta difficolt a ricordare fatti
relativi al periodo immediatamente successivo allevento traumatico e ai
nuovi apprendimenti esperti
Riguarda le difficolt che il paziente incontra nel memorizzare i fatti correnti e i
nuovi apprendimenti.
Come migliorare lefficienza della memoria?
Gli individui possono aumentare lefficienza della memoria o ridurre gli effetti dei
limiti mnestici facendo ricorso a:

a) Aiuti esterni, ovvero utilizzando degli strumenti. Per esempio utilizzano la


registrazione di informazioni su fogli di carta, computer etc.
b) Aiuti interni, ossia su aiuti che si basano sul funzionamento dei principi
cognitivi
Sono stati individuate due grandi categorie di mnemotecniche
1) Per facilitare lorganizzazione della memoria: sono volte a organizzare le
informazioni in modo tale da poterla ricordare pi facilmente
Es: Metodo dei loci, che si basa sullindividuazione di un percorso famigliare e
nellassegnare ai vari punti o luoghi del percorso un elemento da ricordare.
Questo metodo, come molti altri, si basa sulla capacit di immaginare
dellindividuo
Es2: Metodo delle parole polo. Consiste nello stendere e apprendere
una lista di parole in grado di evocare immagini e associando a esse gli
elementi da ricordare
2) Per facilitare la codifica delle informazioni: sono procedure che consento di
generare rappresentazioni facilmente memorizzabili

Rappresentazione delle conoscenze [cap 7]


Qualsiasi rappresentazione pu essere concepita come un simbolo o un
segno che rappresenta un oggetto, un evento, un comportamento quando
non sono presenti allosservatore
Quando la rappresentazione a livello mentale viene chiamata
rappresentazione analogica, che consente di mantenere e riprodurre nella
mente le relazioni strutturali e le caratteristiche distintive di ci che viene
rappresentato
Il mondo esterno e le diverse situazioni possono essere rappresentati in forme
simboliche mediante segni arbitrari e descrizioni
Il dibattito fin dagli anni 70 sulla natura delle rappresentazione ha visto la
contrapposizione tra:
a) La rappresentazione non poteva che essere proposizionale (Phylyshyn)
b) La rappresentazione mentale pu avere una specificit immaginifica
(kosslyn)

La ricerca in questo ambito ammette forme differenti di rappresentazioni


mentali e tali forme possono essere utilizzare in maniera selettiva a seconda
dei compiti cognitivi di cui necessitano gli individui
Rappresentazioni proposizionali
Sono rappresentazioni astratte degli oggetti ed eventi che rappresentano e
perci non contengono n catturano le caratteristiche fisiche di ci che
rappresentano
Utilizzo di un codice ben preciso, chiamato calcolo dei predicati utilizzato per
esprimere i processi cognitivi che fanno uso delle rappresentazioni
proposizionali
a) Il primo costituente detto PREDICATO, si trova fuori dalle parentesi e
rappresenta la relazione esiste tra gli elementi della frase
b) Il primo elemento posto allinterno della parentesi si chiama SOGGETTO e
indica chi o cosa compie lazione o la relazione espressa dal predicato
c) Il secondo elemento tra parentesi lOGGETTO cio verso chi o cosa viene
effettuata lazione/relazione
Si scrive in lettere maiuscole
Il soggetto e loggetto della frase sono entrambi argomenti del predicato, mentre
la frase completa i chiama proposizione
Es: CALCIARE(CALCIATORE, PALLONE)
Il calciatore sta calciando il pallone
Es2: SOPRA(ASTERISCO, CROCE)
Lasterisco si trova sopra la croce
Le proposizioni permetto ai processi cognitivi di dialogare
Permettono di eseguire diversi compiti, trasformare unimmagine in parola,
emettere un giudizio di uguaglianza tra una descrizione di una scena e la scena
stessa, giudizio di verit tra due stimoli(verbale e visivo)
Rappresentazioni dei significati
Nella nostra mente sono rappresentati i significati ovvero la conoscenza
semantica. Tale conoscenza si pu assumere che sia rappresentata in strutture
dove sono contenuti i concetti e caratteristiche descrittive dei concetti in
questione

Un possibile rappresentazione dei significati fornita da Collins e Quillian, che


ipotizzarono che i significati fossero rappresentati in una struttura gerarchica in
cui i nodi concettuali fossero inclusi a diversi livelli e il recupero
dellinformazione semantica corrispondesse alla ricerca allinterno della rete
gerarchica
Il concetto di canarino incluso in un concetto pi ampio, quello di uccello,
che a sua volta incluso da animali
In questa organizzazione gerarchica i differenti nodi concettuali possono essere
descritti da un certo numero di attributi (per esempio: il canarino ha le piume,
canta ecc)
Risponde a un principio di elevata economicit cognitiva.
Le propriet o attributi associati a un determinato nodo concettuale si assume
siano condivisi dal nodo concettuale di livello inferiore

(esempio di una rappresentazione semantica secondo il modello a rete


gerarchica)
Per dimostrare la validit di questa rappresentazione, i due ideatori hanno
effettuato un esperimento dove veniva chiesto ai partecipanti di giudicare se
fossero vere o false alcune frasi semplici in cui erano contenute:
1) Relazioni di appartenenza = Il canarino un animale
2) Presenza di una caratteristica = il canarino ha le piume
il tempo per decidere se la frase vera o falsa, in funzione della distanza
tra il nodo al quale bisogna accedere e il nodo che contiene linformazione
relativa alla risposta da dare. Ci sono infatti diversi livelli di implicazione
a) Il canarino un canarino? = livello 0
b) Il canarino un uccello? = livello 1
c) Il canarino un animale? = livello 2

I tempi di reazione per emettere la risposta dovranno essere crescenti man


mano che si aumenta di livello, la risposta sar velocissima per un livello di
implicazione 0 e pi lenta per un livello 2
I tempi di latenza hanno lo stesso andamento sia che riguardino frasi con
relazioni di appartenenza sia che riguardino frasi con la presenza di una
caratteristica. I tempi di risposta per, nel secondo caso, erano pi lunghi
poich per poter emettere la risposta si deve prima accedere al nodo
concettuale e poi controllare lesistenza della caratteristica in esame in quel
nodo concettuale

Anche Rumelhart e McClelland hanno proposto un metodo per


rappresentare i significati basato su rappresentazioni distribuite, che
rappresentano le idee come aggregati di attivazione distribuita attraverso
una quantit di nodi e di connessioni
i vari nodi presentano una molteplicit di connessioni
ciascun nodo pu contribuire alla rappresentazione di diversi concetti
contemporaneamente
i vari nodi presentano una molteplicit di connessioni, alcune delle quali
trasferiscono attivazione attraverso i nodi connessi ai primi, mentre altre
riducono o inibiscono lattivazione dei nodi connessi
questi aggregati operano come potrebbero operare i neuroni del cervello e
costituiscono una simulazione dellattivit neuronale. Le connessioni tra i neuroni
non sono stabili, ma possono subire delle modificazioni ovvero avere pesi
differenti
i nodi ricevono un input dalla stimolazione esterna e trasmettono lattivazione in
parallelo, cio nello stesso temo, da qui la denominazione del processo come
elaborazione distribuita in parallelo
le reti di conoscenza costruite su basi connessionistiche sono il risultato di
apprendimenti che si autoalimentano grazie allattivazione della rete da parte di
stimoli esterni
la mente, a differenza delle reti di conoscenza cognitiviste come quelle di collins
e quillian, non opera in modo sequenziale e simbolico ma in modo parallelo e
subsimbolico(le rappresentazioni sono distribuite su pi unit e la stessa unit
pu partecipare a diverse rappresentazioni). In questo modo la rete pu

rappresentare propriet emergenti, ossia che non sono caratteristiche dei singoli
costituenti ma dellinsieme (es lacqua liquida ma le singole molecole non lo
sono)
i connessionisti si propongono di simulare al computer le propriet emergenti
della mente umana, per far questo simulano lattivit delle reti dei neuroni del
cervello mediante reti artificiali costruite dal computer, denominate reti neurali
le reti neurali costituiscono un modello semplificato del sistema nervoso e sono
strutture dinamiche, in grado di apprendere e di autoregolarsi. Tali strutture
sono formate da unit di elaborazione, corrispondenti ai neuroni del nostro
sistema nervoso. Ogni unit caratterizzata da un determinato stato o livello di
attivazione. Lentit delleffetto della prima unit sulla seconda indicato da un
valore numerico, che caratterizza ogni connessione, che viene chiamato peso e
che pu avere valore positivo o negativo, modellando cosi le connessioni
eccitatorie o inibitorie dei neuroni. Ogni rete caratterizzata da una data
disposizione delle unit e delle connessioni. Per esempio la rete feed forward,
una elle pi semplici, caratterizzata solo da 3 diversi strati di unit: lo strato di
unit di input(il sistema sensoriale) lo strato di unit interne o nascoste(che
modella lo stato di elaborazione dellinformazione) e quello delle unit di
output(che modella la risposta). Loutput di una rete, ossia la risposta prodotta,
dipende dai pesi sulle connessioni. Lapprendimento delle reti, avviene
modificando il peso sinaptico gradualmente attraverso la visione ripetuta di
alcuni esempi. I pesi sinaptici infatti influenzano il valore di attivazione delle unit
della rete. Dopo che una rete stata addestrata permette di andare a vedere la
rappresentazione interna di un dato oggetto nel cervello dellorganismo. La
rappresentazione di un oggetto corrisponde allattivazione di determinate unit.
Rappresentazione delle conoscenze procedurali
gli individui dispongono di conoscenze specializzate riguardanti il modo in
cui si svolgono molte attivit. Queste informazioni, rappresentate in forma
proposizionale, si riferiscono alla conoscenza procedurale
si riferiscono tipicamente a come si fanno le cose, come si utilizzano gli oggetti o
si possono raggiungere gli obiettivi
tali conoscenze sono generalmente articolate in produzioni, ovvero in
strutture preposizionali del tipo se.allora che mettono in relazione
concetti o eventi con un dato comportamento
Es: se hai bisogno di un pc vai da mediaworld

Es2: se vuoi usufruire di certi sconti allora devi avere la CartaClienti


secondo Shank e Abelson, le conoscenze procedurali possono essere
rappresentate in una forma che consente di eseguire le azioni o i
comportamenti in maniera automatica
Lidea sviluppata quella dello script o copione, ovvero una sorta di schema
che descrive in termini generali come si fa qualcosa. Pi precisamente lo
script corrisponde a una rappresentazione mentale di una procedura
abituale e stereotipata(per esempio dellacquisto in un negozio)
Entro in negozio -> chiedo il prodotto -> chiedo il prezzo -> pago -> esco
Contiene quindi una sequenza di azioni che devono essere eseguite in quella
forma stereotipata perch corrisponde a uno schema sperimentato pi volte.
Molte informazioni non sono esplicitate nella rappresentazione schematica ma
devono essere inferite
In una versione aggiornata, vi lintegrazione con alcuni nuovi concetti, infatti
Schanks attribuisce ai piani la funzione di rappresentare lobiettivo che guida una
data sequenza di azioni e che necessariamente deve essere flessibile (per
esempio lentrata in negozio non ha necessariamente come obiettivo fare
lacquisto, magari per salutare la commessa)
Immagini mentali
Limmagine in entrata non sempre corrisponde alla rappresentazione di
quegli stessi oggetti gi osseduta dagli individui (problema dei
riconoscimento)
Le immagini mentali sono un valido supporto per il riconoscimento e per
sperimentare ulteriormente eventi passati
Le immagini mentali sono una fondamentale forma di rappresentazione
immagazzinata separatamente rispetto allaltra modalit di
rappresentazione proposizionale
Le immagini sono generate in un formato analogo alle nostre percezioni e
per questo hanno estensioni e risoluzioni limitate
La teoria di Kossyn si basa su dati empirici che dimostrano che quando la
gente manipola le rappresentazioni mentali, si comporta i modo tale da
replicare linterazione che generalmente ha con il mondo reale
Ha svolto numerose ricerche per provare che limmagine di un oggetto
come una mappa era analoga alla mappa reale.

Ne risult ce limmagine mentale costituisce unanalogia della mappa reale


poich le operazioni cognitive su di essa appaiono governate dalle distanze
effettive indicate sulla mappa
Shepard e Metzler hanno dimostrato che le immagini possono essere
manipolate, ad esempio ruotate mentalmente in modo analogo a quelle
fisiche
Presentando ai partecipanti allesperimento due immagini poste in posizioni
differenti, i soggetti dovevano dire se era la stessa o meno. Tanto maggiore la
rotazione di uno dei due stimoli che doveva essere compiuta mentalmente per
effettuare il confronto con il secondo stimolo, tanto pi lungo era il tempo
necessario per dare la risposta
Rappresentazione spaziale e orientamento nello spazio
Gli individui possono rappresentarsi le relazioni spaziali e vi sono delle
strategie che consentono loro di muoversi allinterno di queste
rappresentazioni mentali
Thorndike e Hayes-roth sostengono che gli individui, per muoversi nello
spazio mentali, utilizzino due tipi di conoscenze spaziali:
1) Route: si riferisce ai percorsi specifici che possono essere effettuati per
muoversi da un posto allaltro(allincrocio gira a dx, prosegui dritto, la
seconda sulla sinistra)
Fa riferimento alle conoscenze dei percorsi e degli ambienti nei quali ci si muove
e perlopi si basa su informazioni di tipo verbale
2) Survey: tipo di conoscenze basate su relazioni pi globali tra indizi
ambientali, una conoscenza basata su una rappresentazione ambientale
ottenuta da una prospettiva dallalto (direzione dritta tenendo Larena
alle spalle.)
Privilegia riferimenti spaziali globali e punti di orientamento fissi
Possono essere anche utilizzate rappresentazioni in riferimento a
informazioni relative a forma, colore.
Codici di rappresentazione delle informazioni
Paivio ha proposto la teoria della doppia decodifica, postulando lesistenza di
due sistemi simbolici indipendenti ma interconnessi, specializzati per codificare,

organizzare, trasformare, immagazzinare e recuperare linformazione. I due


sistemi di codifica utilizzano due differenti rappresentazioni:
1) Imagens, che costituisce la modalit elettiva di elaborazione delle immagini
non verbali e viene attivato nell0esplorazione di scene o nella generazione di
immagini mentali. Questo tipo di rappresentazioni, opera in maniera sincrona
o in parallelo, perci tutti i costituenti di unimmagine sono disponibili nello
stesso momento
2) Logogens, che costituisce la modalit privilegiata per lelaborazione delle
informazioni di tipo linguistico. Operano in maniera sequenziale, poich in
una frase sintatticamente appropriata le parole si presentano una alla volta
Questa teoria prevede che nel sistema vi siano delle connessioni referenziali che
ci consentono di visualizzare gli oggetti nominati e di nominare gli oggetti che
vediamo
I due sistemi sono interconnessi, la descrizione verbale di un oggetto infatti pu
suscitare limmagine corrispondente e viceversa.
La teoria della doppia decodifica stata confermata da studi sulla memoria che
mostrano come la rievocazione libera di parole concrete sia migliore di quella
delle parole astratte. In un esperimento, le figure rappresentavano oggetti
comuni, i soggetti avrebbero potuto nominarli pi facilmente in sede di
memorizzazione, confermando cos lipotesi dellattivazione di entrambi i sistemi
di rappresentazione mentale. Le parole invece sarebbero trattate in maniera
differente a seconda del loro grado di astrattezza, le parole concrete parevano
essere memorizzate nelle due modalit di codifica(immaginifica e verbale) le
parole astratte invece potevano essere codificate soltanto nella memoria verbale
Forza immaginativa e concretezza degli stimoli
Gli stimoli possono avere un differente valore di immaginabilit, ovvero la
diversa capacit di evocare unimmagine.
Alcune parole possono essere in grado di attivare una qualche esperienza
sensoriale pi o meno rapidamente, pi o meno facilmente rispetto ad altre
parole
Inoltre gli stimoli possono avere un diverso grado di concretezza e questo valore
si riflette sulla capacit di generare una rappresentazione basata sullimmagine
Da degli studi effettuati per valutare immaginabilit e concretezza delle parole
risult che le parole che avevano un certo grado di evocare immagini erano
anche quelle che presentavano un corrispondente grado di concretezza ci

sembra far pensare che capacit di evocare immagini e concretezza misurino la


stessa dimensione sottostante.
Rappresentazioni dei significati in termini di concetti e di categorie
Le conoscenze possono essere rappresentate da entit che consentono di
trattare in maniera equivalente oggetti differenti, ovvero concetti e categorie
La rappresentazione dei significati ha come unit di base i concetti. I concetti
costituiscono la conoscenza che permette agli individui di trattare differenti
entit come appartenenti alla medesima categoria, cio di trattare tutte le
entit allo stesso modo. (es, tutti i tipi di cani o modelli di automobili)
Ci permettono di riconoscere che certi elementi(un particolare tipo di cane o
auto) appartengono a un determinato insieme(sono cani e auto)e ci consentono
di decidere quali comportamenti assumere in loro presenza, quali azioni
possiamo svolgere con essi ecc.
La conoscenza contenuta nei concetti ha degli effetti sullattivit percettiva e
sulla rappresentazione mentale del mondo che ci circonda.
La variabilit degli stimoli che costituiscono lambiente pu dare origine a un
certo numero di categorie, cosicch gli elementi che fanno parte di una
categoria difficilmente vengono distinti gli uni dagli altri ma vengono
facilmente percepiti come diversi da quelli appartenenti ad altre categorie
Esistenza e utilizzo di categorie risponde a un principio di economia cognitiva,
poich da una parte ci permettono di massimizzare le informazioni in esse
contenute e dallaltra di differenziare ogni categoria dalle altre
Wittgenstein ha utilizzato la nozione di somiglianza di famiglia per indicare
la tendenza dei diversi esemplari a condividere con altri esemplari alcuni
attributi caratteristici ma non necessariamente tutti
Gli studi condotti da Rosch e colleghi, hanno permesso di descrivere
lorganizzazione dei concetti in base a due dimensioni principali
1) Dimensione verticale, (grado di inclusione) si riferisce al grado di
inclusione di una categoria (la categoria veicoli ha un estensione maggiore
di quella di treni, auto etc)
Inoltre, in questa dimensione le categorie sono differenziate in livelli:
sovraordinato, di base(hanno in comune il maggior numero di elementi),
sottordinato
2) Dimensione orizzontale, (grado di differenziazione) si riferisce alla
possibilit di differenziare le categorie allo stesso livello di inclusione

(automobile sportiva e berlina, hanno lo stesso grado di inclusione perch


fanno parte della categoria di automobili). Si assume che
nellorganizzazione categoriale gli esemplari di una categoria non hanno la
stessa posizione al suo interno, ma sono strutturate secondo un qualche
gradiente di appartenenza degli esemplari
I concetti hanno una struttura interna graduata e contorni non ben definiti,
alcuni membri risultano pi centrali per la categoria altri pi periferici.
Questo leffetto di tipicit
Rosch inoltre ha proposto la teoria del prototipo, ovvero lentit che
dovrebbe contenere tutte le caratteristiche salienti del concetto e che
perci svolge il ruolo d esemplare pi rappresentativo della categoria
Gleitman e colleghi, hanno suggerito che tutte le categorie sono
rappresentate mentalmente in base a due meccanismi
1) Nucleo concettuale: costituito dallinsieme dei principi necessari e
sufficienti per la definizione del concetto
2) Funzione di identificazione: permette di classificare gli elementi in base
degli attributi percettivi e funzionali condivisi con grado diverso dai
differenti esemplari della categoria. Permette di stabilire facilmente e
velocemente lappartenenza categoriale di un esemplare, quando questo
meccanismo fallisce si ricorre al nucleo concettuale.
Le categorie ad hoc
Oltre alle categorie precedentemente analizzate, gli individui utilizzano eli
insieme di elementi altamente specializzati e apparentemente inusuali
Questi insiemi sembrano essere stati creati spontaneamente per scopi specifici e
in contesti del tutto specializzati
Il termine ad hoc stato coniato proprio per sottolineare loccasionalit con cu
tali categorie sono costruite e utilizzate
Queste categorie possono includere membri che non hanno in comune alcuna
caratteristica e possono non essere mai state concepite in precedenza
In ogni caso, queste categorie hanno una struttura graduata come le altre
Esempi di categorie ad hoc: modi per farsi gli amici, modi per evitare di essere
uccisi dalla mafia.

Soluzione di problemi e creativit [capitolo 10]


I problemi sono tutte quelle situazioni in cui un qualche obiettivo deve essere
raggiunto ma non si conoscono i mezzi con cui pu essere raggiunto o la strategia
che consenta di risolvere la situazione problematica.
La struttura di un problema determinata da costituenti che consentono di
definire lambito di riferimento della situazione problemica, il loro ruolo o la loro
funzione allinterno della situazione, dallobiettivo o scopo che giustifica la
soluzione, la strategia o procedura idonea per la soluzione che dovr essere
individuata per raggiungere lobiettivo
La creativit la capacit di adattarsi e inventare soluzioni
I problemi possono essere di diversi tipi, ma sono raggruppabili in grandi
categorie in funzione:
1) Del grado di definizione o di precisione della struttura dei problemi.
In questo caso i problemi possono essere:
a) Ben definiti: la struttura del problema si presenta in maniera precisa, sono
chiaramente individuabili i costituenti e lobiettivo del problema
Es: espressione aritmetica
b) Mal definiti: il problema non presenta confini delineati e talvolta lobiettivo
non ben specificato
2) Del tipo di strategie prevalentemente utilizzabile per la loro soluzione
Che possono essere raggruppati in:
a) Problemi che richiedono una strategia di soluzione riproduttiva; dove la
procedura di risoluzione stata sperimentata o familiare, quasi si
dovesse applicare un comportamento abitudinario
b) Problemi che richiedono una strategia produttiva: per la risoluzione si deve
attuare una procedura innovativa o del tutto nuova come risultato di un
atto di creativit
Es: soluzione di un problema di geometria

Il processo di soluzione dei problemi


La soluzione dei problemi viene considerata come il risultato di un processo
suddiviso da Polya in 4 fasi:
1) Il solutore cerca di comprendere il problema raccogliendo le informazioni che
il problema impone di acquisire
2) Il solutore tenta di escogitare un piano che gli consenta di valutare se la sua
esperienza lo pu aiutare a trovare una soluzione accettabile
3) Il solutore tenta di mettere in atto in piano controllando tutti i passaggi che il
piano richiede
4) Il solutore applica una procedura di controllo a ritroso per vedere se il
risultato pu essere raggiunto anche con un altro metodo e se le operazioni
svolte sono tra loro coerenti
Rappresentazione dei problemi
La soluzione dipende in larga misura dalla rappresentazione mentale del
problema, ovvero dalla capacit del sistema cognitivo di rappresentare la sua
struttura.
Per descrivere la struttura del problema, Newell e Simon hanno coniato la
nozione di struttura astratta, ossia lo spazio del problema, che costituito da
tutti gli stati del problemi, cominciando da quello iniziale, attraverso quelli
intermedi fino allo stato finale e dagli operatori, ovvero le procedure o le azioni
che vengono applicate per trasformare uno stato in quello successivo.
I problemi possono essere risolti principalmente con due metodi:
1) Applicazione di un algoritmo, che sono delle procedure che se applicate
ricorsivamente, consentono di risolvere correttamente il problema
Es: applicando la regola della moltiplicazione, posso risolvere loperazione 2x3
2) Strategia euristica. Le euristiche sono strategie generali di soluzione dei
problemi e sono indipendenti dal loro contenuto, possono cio essere
applicate a problemi di qualsiasi tipo, mentre hanno come obiettivo soltanto
la loro semplificazione
Le euristiche possono essere:
a) Euristica basata sullanalisi mezzi-fini: il problema cognitivamente troppo
esteso viene trasformato in una sequenza di sottoproblemi, ognuno dei

quali con un sottoscopo. La soluzione dei problemi implica la soluzione dei


singoli sottoproblemi.
Es: Torre di Hanoi. Tre dischi di grandezza crescente infilati i un piolo A,
devono essere spostati attraverso un terzo piolo C in modo che sia
rispettato lordine crescente, utilizzando un secondo piolo B come
passaggio intermedio. Il vincolo che un disco non deve mai essere di
dimensione superiore a quello che vi sta sotto.
b) Euristica basata sullesame a ritroso consente di risolvere il problema a
partire dal risultato ritenuto corretto e risalendo, passo dopo passo, allo
stato iniziale del problema per controllare la correttezza della procedura
Es: labirinti aggrovigliati che si trovano sulle riviste di enigmi
c) Euristiche basate sulla semplificazione consiste nel produrre una
rappresentazione semplificata del compito e tentare una simulazione
della soluzione per provarne lefficienza
Es: recuperare un aquilone su un albero, per farlo posso ricondurlo a un
problema geometrico.
Risolvere i problemi per Insight
Spesso i problemi vengono affrontati con un approccio chiamato per prove
ed errori. In questo modo, solo alcune volte gli individui riescono a trovare la
soluzione alla soluzione problemica, mentre volte le procedure riconducibili
questa strategia si dimostrano cieche, ossia senza via duscita
Ci sono situazioni problemiche che possono essere risolte con un approccio
creativo, grazie al quale la soluzione emerge in virt delle capacit del
solutore di cogliere nella situazione elementi nuovi e nuove relazioni tra gli
elementi del problema, relazioni nuove e differenti rispetto a quelle prese in
considerazione precedentemente.
La soluzione dei problemi insight si basa su questo tipo di approccio, la
soluzione corretta si comprende allimprovviso come conclusione un
processo di pensiero produttivo, senza ricorrere a strategie gi sperimentate
in passato e che si sono dimostrate in adatte per la situazione attuale
Lo studioso Wertheimer della Gestalt, propose che la soluzione produttiva
emerge nel momento in cui lindividuo coglie delle relazioni nuove ra i
costituenti della situazione problemica, relazioni che in origine non
risultavano evidenti

Linsight si manifesta come conseguenza di una ristrutturazione cognitivopercettiva della situazione problemica alla quale si determina una
riorganizzazione profonda e unitaria dei costituenti
E stato provato che i problemi che richiedono soluzioni creative vengono risolti
allimprovviso mentre nei problemi in cui si applicano strategie di tipo
riproduttivo la strategia viene raggiunta gradualmente.
Metcalfe e Wiebe hanno dimostrato sperimentalmente lesistenza di questa
differenza, documentando come i problemi che richiedono una soluzione
creativa vengano risolti allimprovviso.
Hanno valutato che i soggetti quando affrontano problemi che possono essere
risolti in maniera graduale, sono in grado di valutare i progressi che stanno
svolgendo verso la soluzione del compito. Altrettanto non riescono a fare quando
sono posti di fronte a problemi che potranno essere risolti solo con insight
Hanno inoltre studiato labilit degli individui a valutare le loro capacit di
soluzione dei problemi sulla base della stima delle conoscenze che ritengono di
possedere per affrontare con successo i problemi. Misurano cio la sensazione di
conoscenza. Osservarono che i partecipanti erano molto accurati nel fornire
stime in riferimento a problemi risolvibili senza insight, mentre erano imprecisi
nella valutazione di problemi per insight
Gli individui essendo consapevoli delle procedure che possono essere utilizzate
nei problemi che richiedono un processo di avvicinamento alla soluzione,
possono prevedere accuratamente se sono capaci o meno di risolvere i problemi
sulla base delle conoscenze possedute. Ci non possibile nei problemi la cui
soluzione si manifesta allimprovviso.
Gli ostacoli nelle soluzioni creative
La soluzione di problemi creativa mediante insight, pu essere ostacolata
dallazione di fattori tipicamente cognitivi. Due tra i pi importanti sono:
a) Impostazione soggettiva(einstellung), i cui effetti derivano dal fatto che la
ripetizione di un particolare processo di soluzione impedisce agli individui
di considerare percorsi alternativi. Luchins&Luchins identificano che
lesperienza precedente limita labilit degli individui a sviluppare
procedure di soluzione generali, in grado cio di comprendere situazioni
problemiche fra loro simili. Einstellung, dicono, crea uno stato mentale
attivo in maniera meccanica, un atteggiamento cieco nei confronti dei

problemi; non si analizza il problema in base alle sue caratteristiche ma si


guidati dallapplicazione meccanica di un metodo sperimentale.
Es: esperimento di Bartlet del famoso problema di
donald+gerald=robert. In questo caso, il transfer negativo ossia
labitudine ad applicare i tipici algoritmi aritmetici nel calcolo delle
addizioni e sottrazioni determina linsuccesso.
b) Fissit funzionale impedisce agli individui di adottare una strategia
produttiva. Duncker spiega che questi ostacoli impediscono di impiegare
soluzioni produttive perch gli individui restano fissati alle funzioni degli
oggetti normalmente e naturalmente sperimentate. Sono quindi incapaci
di vedere funzioni alterative negli elementi costitutivi della situazione
problemica.
Es: La candela, la puntina e la scatola, dove i soggetti sono incapaci di
vedere la scatola come supporto invece che come contenitore
Vincoli retorici nella soluzione di un problema: una delle difficolt consiste nei vincoli
interpretativi imposti dalla microstruttura del discorso, ovvero dallinterpretazione del
problema suggerita dalla presenza di singoli termini verbali o espressioni oppure sotto
il profilo della macrostruttura, ossia lordine del discorso al punto di vista psicoretorico
Luso dellanalogia nella soluzione
Uno dei modi per risolvere i problemi quello di usare una fonte nota come
guida per sviluppare una soluzione per la situazione problemica nuova
analoga alla situazione nota.
Affinch ci si possa realizzare, lanalogia deve essere riconosciuta come
rilevante per il problema che si sta considerando e deve essere poi modificata
per la situazione particolare
Il ricordo allanalogia come procedura di risoluzione, richiede che il solutore
individui una corrispondenza strutturale tra due situazioni problemiche,
anche differenti sul piano del contenuto, per poter effettuare un transfer
postivi della procedura di soluzione dalla situazione in cui stata applicata
con successo alla nuova situazione problemica
Il solutore deve poter effettuare una comparazione tra due informazioni
strutturali estratte dalle due situazioni problemiche, come si pu comprendere
da questo schema:
Problema dellirradiazione

Stato iniziale
Obiettivo: usare i raggi per distruggere il tumore
Risorse: raggi sufficientemente potenti
Vincoli: impossibilit di somministrare raggi ad alta intensit da una sola
direzione
Possibilit di soluzione: somministrare raggi a bassa intensit da pi direzioni
Esito: il tumore distrutto dai raggi convergenti sulla massa
Solutori esperti
Le ragioni che differenziano individui esperti, ovviamente pi abili, da quelli
meno abili non si esauriscono nelle abilit innate. Probabilmente un fattore
caratterizzante risiede nella capacit di selezionare sulla base dellesperienza
le strategie pi efficaci sia nella rappresentazione del compito, sia
nellorganizzazione degli elementi costitutivi del problema
Gli esperti possiedono un ricco repertorio di configurazioni organizzate
Creativit e innovazione
La nozione di creativit difficile da definire
a) Creativit come attitudine del tutto particolare che si concretizza in un
prodotto o un esito di una condotta caratterizzati dallessere inusuali e
appropriati. In questo senso la creativit una qualit che caratterizza in
grado differente gli umani
b) Creativit come processo cognitivo volto a risolvere un problema in
maniera inusuale ma appropriata. Il pensiero creativo un processo
scandito da diversi stadi e cio lidentificazione del problema, la capacit
di selezionare ci che rilevante per il problema e trovare il modo per
risolverlo.
c) La creativit si pu manifestare come capacit di porre nuovi
problemi(capacit di inventare qualcosa di nuovo) o di innovare oggetti o
comportamenti per rispondere a esigenze nuove(modificare alcuni aspetti
di prodotti gi esistenti per migliorarne lefficienza)
La creativit caratterizza in diversa misura gli individui ed pertanto
misurabile
Torrance per misurarla propone un test dove gli individui devono risolvere
problemi in modi differenti, analizzandoli da diversi punti di vista. Le risposte

vengono valutate da un punto di vista quantitativo(numero di risposte),


originalit(quanto sono comuni quelle risposte), importanza(registrando il grado
di utilit)
Mednick&Mednick invece propongono il test delle associazioni remote, ossia
quanto pi un individuo creativo quanto pi riesce a formare associazioni tra
tre aspetti apparentemente diversi tra loro: per esempio tra fiume nota sangue.
Il tasso di creativit in questo caso inversamente proporzionale alla facilit e
velocit con cui le associazioni remote vengono prodotte. La velocit di
associazione infatti dipende dal numero di associazioni disponibili, pertanto
indica il numero di associazioni fra le quali selezionare una risposta
I problemi possono essere risolti per prove ed errori; con linsight e le strategie
euristiche, ricorrendo alluso della analogia(che consente di trasferire a un nuovo
problema la soluzione sperimentata in una situazione strutturalmente simile)

Giudizio e decisione [capitolo 11]


Quando gli individui devono produrre delle stime o effettuare elle
valutazioni, possono fare ricorso a procedure formalizzate che consentono di
svolgere i compiti di giudizio in maniera accurata
Tali procedure richiedono informazioni precise e complete e un carico cognitivo
che spesso lindividuo non in grado di sostenere.
Molto spesso gli individui fondano i propri giudizi su informazioni imperfette
o incomplete e perci ricorrono a procedure pratiche economiche, dette
euristiche che spesso espongono i decisori a errori di valutazione ovvero
distorsioni sistematiche nei giudizi dette bias
Se noi fossimo competenti e accurati nelleffettuare stime, non dovremmo
esprimere giudizi molto distanti da quelli che si possono ottenere applicando
le leggi della probabilit o modelli come il teorema bayesiano, messo a punto
dal monaco olandese Thomas Bayes nel XVIII secolo per combinare
informazioni differenti per giungere alla formulazione di stime accurate e
formalmente corrette
Nel caso di O.J. Simpson, il penalista avrebbe potuto formulare un giudizio
corretto se avesse applicato il teorema, ovvero non studiando le donne
picchiate ma le donne picchiate e poi uccise da qualcuno concludendo che la
maggior parte di queste veniva assassinata dal compagno.
Le euristiche di giudizio
Sono state descritte e analizzate da Kahneman e Tversky dagli anni 70
a) Euristica di disponibilit o evocabilit si basa sul normale funzionamento ella
mente e sulla conoscenza implicita che gli individui hanno dellattivit
mnestica. Gli individui spesso formulano le loro stime sul numero di casi o di
esempi dellevento che vengono loro in mente, assumendo che la numerosit
degli esempi evocati corrisponda alla frequenza con cui quegli eventi si sono
verificati. Quindi, quanto pi numerosi saranno gli eventi ricordati, tanto pi
saranno ritenuti probabili.
In molti casi la distorsione causata dalla salienza. Se, per esempio,
chiediamo se sia pi probabile un incidente in macchina o in aereo, la
maggior parte dei soggetti risponder in aereo, per via dellimpatto emotivo
che coinvolge il disastro. In realt gli incidenti in macchina, oltre ad essere pi
frequenti, sono anche di gran lunga pi probabili.

Anche la vicinanza temporale


Anche la vicinanza temporale contribuisce a distorcere la probabilit o la
frequenza con cui due eventi possono verificarsi congiuntamente. Per
esempio molti ritengono che luso di droghe sia associato alla criminalit
per via della correlazione basata sui dati in memoria.
Si tratta invece di correlazioni illusorie, come hanno dimostrato
Chapman&Chapman: se lindividuo non riesce a riprodurre nessuno scenario
riterr levento impossibile mentre riterr levento quanto pi probabile tanti
pi esempi riuscir a trovare in memoria.
b) Questo processo anche alla base delloperazione chiamata euristica della
simulazione, che consiste nel simulare un mondo possibile in cui qualcosa che
in realt avvenuto non si sia realizzato e nel trarre le conseguenze da
questa costruzione fantastica. I controfattuali Fantastici sono il prodotto
della euristica della simulazione e spesso si rivolgono a situazioni impossibili.
c) Euristica di rappresentativit, ovvero valutando il grado si similarit tra
levento che deve essere stimato e il processo che lha generato o la
categoria di riferimento. Il giudizio distorto causato dal fatto che i soggetti
controllano quanto levento considerato(es: la sequenza di lanci di una
moneta) corrisponde allidea che quellevento rappresenta, in questo caso
dallidea di caso o casualit che genera la sequenza considerata
Questeuristica viene utilizzata nel ragionamento quotidiano in molte
occasioni e produce effetti distorcenti quando si valutano eventi congiunti
invece di applicare una delle pi elementari regole della teoria della
probabilit com la regola della congiunzione. La fallacia della congiunzione
consiste nel ritenere che la probabilit di occorrenza di un evento congiunto
possa essere superiore alla probabilit di occorrenza degli eventi costituenti
Es: in spiaggia ci saranno pi donne o pi donne abbronzate?
d) Euristica di ancoraggio e aggiustamento, dove gli individui formulano una
prima valutazione(ancoraggio) di un determinato fatto; poi in seguito
allacquisizione di nuove informazioni vengono effettuate delle modificazioni
pi o meno consistenti e viene formulata la valutazione definitiva. Il risultato
di questo processo per che il giudizio finale non molto diverso da quello
iniziale

La presa di decisione: lapproccio normativo e lapproccio descrittivo


La presa di decisione considerata un compito in cui gli individui esprimono una
preferenza tra almeno due alternative. Le alternative sono descritte da uno o pi
attributi.
Vi sono decisioni per che riguardano ladozione di un solo corso di azione, di
unopzione singola, come nel caso in cui la decisione debba far fronte a un caso
imprevisto come una situazione critica durante un volo o un incendio
Le decisioni possono essere classificate secondo una serie di criteri.
1) In base allincertezza associata agli esiti della scelta, vi sono decisioni prese in
condizioni di incertezza se gli esiti potranno verificarsi con una qualche
probabilit e di certezza se gli esiti della decisione sono sicuri
2) Lunghezza del criterio decisionale e perci si possono individuare decisioni
prese in un unico atto e decisioni conseguenti a una sequenza di operazioni
3) Livello di coscienza al quale avviene il controllo del processo decisionale, che
suddivide le decisioni prese in automatiche(se il controllo sostanzialmente
assente) oppure ponderate se il decisore ha il totale controllo del processo.
Gli studiosi si sono concentrati sulle decisioni sotto il controllo della coscienza,
indipendentemente dal grado di incertezza associata allesito o dalla lunghezza
Lo studio della decisione si ritiene sia iniziano nei primi del 700 grazie a
Bernoulli, che voleva capire quanto gli individui sono disposti a pagare per
partecipare a un gioco familiare del lancio della moneta che presentava due
vincoli: il gioco continua finch esce testa e ogni volta che esce testa il premio
viene raddoppiato(paradosso di San Pietroburgo). Ben poche sono le persone
disposte a pagare somme enormi per giocare, anche se il valore atteso del
gioco(il valore che ci si deve aspettare se il gioco fosse effettuato allinfinito)
infinito.
???????

Intelligenze [capitolo 13]

Uno dei pi importanti studiosi fu Galton, che riteneva che lintelligenza


avesse una base ereditaria e riteneva di aver dimostrato che vi erano
maggiori probabilit di trovare individui con abilit eccezionali in famiglie
che avevano tra i loro ascendenti individui eccezionali
I dati presentati sono di sicuro interesse, ma ci non implica che lintelligenza
umana sia determinata in massima parte da fattori ereditari.
Molti degli individui studiati da Galton oltre alle stesse famiglie condividevano il
medesimo ambiente, non possibile quindi dedurre che questo non abbia
determinato unimportante influenza
Gli psicologi non hanno ancora trovato un accordo su una definizione
univoca di intelligenza, anche se concordato sul fatto che determinata
da numerose e diverse abilit. Nickerson, Perkins e Smith le riassumono in
questo modo:
1) Classificare gli insiemi, ovvero assegnare stimoli non identici alle classi
(es imparare a giocare a carte dallimitazione)
2) Modificare il comportamento adattivamente allambiente, cio
apprendere
3) Ragionare in maniera deduttiva, cio trare conclusioni logiche da date
premesse
4) Ragionare in maniera induttiva, ossia generalizzare e ci richiede
scoprire regole e principi da esempi particolari
5) Sviluppare e usare modelli concettuali, cio formarsi unimpressione
del modo con cui il mondo organizzato e come funziona e usare tale
impressione per comprendere e prevedere gli eventi
6) Comprendere, abilit relata a quella di vedere relazioni esistenti nei
problemi e di apprezzare il significato di tali relazioni per risolvere i
problemi
Se lintelligenza frutto di tutte queste capacit, lintelligenza unentit
multifattoriale e quindi necessita di una tecnica di analisi fattoriale, che
consente di individuare come le prove utilizzate per misurare lintelligenza
siano tra loro correlate e per determinare i fattori sottostanti alle
differenze individuali osservate su quelle prove.
Si assume che gli individui siano in possesso di una serie di tratti o fattori,
gli individui si differenziano in base a questi tratti e tali differenze si
riflettono differenze osservate nellesecuzione dei compiti intellettivi

Secondo Spearman, lintelligenza costituita da un fattore generale o


fattore g e da un insieme di fattori specifici responsabili dellesecuzione di
una specifica abilit mentale che egli chiam fattore x
Lintelligenza meglio caratterizzata da un solo fattore predominante rispetto
agli altri. Il soggetto quindi pu avere un alto livello di abilit su uno o pi fattori
ma basso sugli altri
Thurstone invece propose una teoria secondo la quale lintelligenza sarebbe
caratterizzata da un certo numero di fattori dominanti, detti abilit mentali
primarie. Esse sono:
a) Comprensione verbale
b) Fluenza
c) Ragionamento induttivo
d) Visualizzazione spaziale
e) Abilit numerica
f) Memoria e velocit percettiva
Guilford propone una concezione costruttivista dellabilit intellettiva,
applicando lanalisi fattoriale ad unanalisi logica dei fattori coinvolti nelle
funzioni mentali. Ci gli permise di costruire un sistema chiamato struttura
dellintelletto, ovvero unorganizzazione complessa di componenti
intellettive coinvolte n compiti o risoluzione di problemi. Tale struttura pu
essere rappresentata da un oggetto tridimensionale definito da 3
macrofattori:
1) operazioni, riassume cinque principali fasi i processi mentali, come i
processi di pensiero, il pensiero divergente o convergente, la memoria e
il giudizio
2) prodotti riassume sei tipi di rappresentazione delle operazioni mentali,
come unit classi relazioni sistemi trasformazioni e implicazioni.
3) contenuti, riassume i contenuti specifici di un problema, i contenuti di
tipo figurale, simbolico semantici e comportamentali.
Perci le abilit riassunte sono 120 e corrispondono a tutte le possibili
combinazioni delle tre categorie etichettate dai tre fattori.
Gardner tent di rispondere allinterrogativo riguardante linsieme delle
abilit che un individuo doveva possedere per risolvere i problemi ritenuti
importanti nelle proprie situazioni personali. In tal modo identific sette tipi
di intelligenza:

I. Linguistica
II. Logico-matematica
III. Spaziale
IV. Musicale
V. Corporeo-cinestica
VI. Interpersonale
VII. Intrapersonale
Secondo la sua concezione lintelligenza caratterizzata dalla modularit, difatti
le abilit sono legate a processi che agiscono in modo indipendente uno dallaltro
e fanno riferimento a diverse aree del cervello.
A sostegno della sua tesi, Gardner sostenne che ogni area tende ad avere la sua
propria modalit di codifica o di rappresentazione, il proprio specifico insieme di
operazioni cognitive e un progressivo affinamento delle abilit pi si diventa
esperti
La misurazione dellintelligenza
Divenne unesigenza concreta alla fine del 900, soprattutto in Francia per
valutare il grado di sviluppo intellettivo dei bambini in et scolare
Lobiettivo era individuare coloro che avevano un ritardo mentale per avviarli ad
attivit didattiche special
Binet predispose una serie di test di abilit scolastica che potevano essere
eseguiti da bambini normali appartenenti a una specifica et cronologica.
Superare queste prove significa avere un et mentale corrispondente a
quella cronologica.
I bambini che avessero dimostrato di essere pi bravi di quelli della loro fascia
det, avevano unet mentale superiore; al contrario coloro che avessero
ottenuto una prestazione inferiore avrebbero dimostrato di avere unet
mentale minore rispetto a quella cronologica
Lapproccio di Binet fu adattato da un gruppo di psicologi delluniversit di
Stanford, mettendo a punto il test Stanford-Binet che poteva essere
somministrato agli adulti, in particolare per selezionare coloro che potevano
essere arruolati come ufficiali nelle forze armate americane.
Il sistema di misura escogitato presentava un limite connesso con il concetto di
et mentale. Infatti la misura utilizzata da Binet era la semplice differenza tra
let mentale del soggetto e la sua et cronologica e questa misura non

consentiva di valutare correttamente il ritardo mentale infatti un ritardo di 2 anni


a un et di 5 anni molto pi grave di uno di 2 anni per a 12).
Risultava quindi necessario comparare la prestazione individuale con la
prestazione media dellintera popolazione. A tal proposito fu introdotto un
nuovo concetto di misura, ossia il QI
Il quoziente dintelligenza o QI si calcola:
QI = EM/EC x 100
EM= et mentale
EC= et cronologica
Per poter confrontare i punteggi dei soggetti occorre trasformare i punteggi in
punteggi standardizzati. Per fare ci, si assume che lintelligenza sia normalmente
distribuita su tutta la popolazione e ci significa che pi il punteggio lontano
dalla media, meno numeroso saranno gli individui interessati
Il livello medio di QI 100 con una deviazione standard di 15 punti
La concezione cognitivista dellintelligenza
Secondo un punto di vista cognitivista, lintelligenza si caratterizza come un
sistema che include linsieme dei processi che presiedono lelaborazione
dellinformazione e riflette lanalogia tra intelligenza umana e intelligenza
artificiale
Dal punto di vista del funzionamento della nostra mente, linformazione viene
acquisita dal mondo esterno e immagazzinata in memoria e dopo essere stata
trasformata viene utilizzata per svolgere un dato compito
La sequenza di tale operazioni analoga al funzionamento del computer ma negli
esseri umani le funzioni intellettive includono anche lintelligenza
Sternberg propone,al proposito, il modello triarchico e affronta lanalisi
dellintelligenza non da un punto di vista strutturale mediante lindividuazione di
fattori, bens da u punto di vita procedurale attraverso lindividuazione e lanalisi
dei comportamenti. Il modello triarchico costituito da 3 sub teorie in grado di
spiegare modelli specifici di comportamento intelligente umano
1) Comportamento esperienziale intelligente: un comportamento
contestualmente appropriato non ugualmente intelligente in
riferimento a tutti i punti sul continuum di esperienza con quel
comportamento o classe di comportamenti. Lintelligenza si manifesta

molto meglio quando lindividuo deve affrontare una uova situazione


problemica oppure quando sta procedendo allautomatizzazione della
prestazione in un determinato compito
2) Comportamento contestuale intelligente: adattamento allambiente in
cui attualmente si trova lindividuo, la selezione di un ambiente pi
vicino a livello ottimale rispetto a quello in cui attualmente vive e
modificare lambiente attuale per renderlo pi adatto alle proprie
caratteristiche, interessi o valori
Chi possiede questa capacit pu facilmente adattarsi allambiente sia
cambiando se stesso che modificato lambiente
Qualit intellettiva strumentale
3) Comportamento componenziale intelligente: capacit di pianificare ci
che si deve fare, di come farle etc. questa sub teoria quindi specifica le
strutture e i meccanismi sottostanti al comportamento intelligente,
ovvero agli specifici componenti della sequenza del processo di
elaborazione dellinformazione
si articola in tre differenti tipi di componenti:
a)metacomponenti, ovvero le capacit di controllo dellesecuzione di altre
componenti, come i processi di pianificazione, di visione strategica, le
capacit di anticipazione e di previsione
b) componente esecutiva, cio linsieme dei processi coinvolti
nellesecuzione dei compiti, come la capacit di eseguire i piani, di
recuperare le informazioni ecc. Le componenti esecutive sono coinvolte in
tutti gli stati del processo di soluzione dei compiti
c) processi si acquisizione delle conoscenze, ovvero la capacit di
apprendimento di nuove informazioni e del loro immagazzinamento e
trattamento nella memoria
opera selezionando le informazioni in modo tale da isolare esclusivamente quelle
rilevanti per il compito e di favorire la conservazione in maniera tale da renderne
facile il recupero e lutilizzo per compiti successivi
secondo la teoria triarchica, ciascuna delle componenti presenta tre aspetti
misurabili:
I. durata, ossia il tempo richiesto per eseguire quella componente
II. difficolta, ovvero la probabilit di commettere un qualche errore di
esecuzione

III.

probabilit di esecuzione, cio la probabilit che in una data


situazione quella componente venga eseguita

Correlati cognitivi dellintelligenza


I sostenitori dellidea che lintelligenza abbia effettivamente come misura
reale il fattore g, pongono come punto di forza a favore della loro posizione
il fatto che esistono delle correlazioni tra misure di prestazioni ottenute in
compiti cognitivi che non siano derivate dalle tradizionali prove dei test
I correlativi cognitivi del fattore g riguardano misure relative ai tempi di
reazione di scelta, di velocit nellesplorazione di pattern(si riferisce alla
rapidit con cui gli individui possono recuperare dalla memoria a lungo
termine il significato in una parola o simbolo)
Alcuni studiosi per sostengono che il fattore g non sia relato alla velocit
con cui il cervello elabora linformazione di elaborazione ma alle risorse
richieste per lelaborazione dellinformazione e in particolare alla memoria
di lavoro
Esiste una forte correlazione tra la capacit di memoria di lavoro e labilit di
ragionamento. Alcuni studi dimostrano che essere capaci di mantenere attiva in
memoria molta informazione coincide con la capacit di risolvere i problemi in
maniera veloce e accurata
QI tra eredit e ambiente
Molti studi cercano di capire se il livello intellettivo determinato per la maggior
parte da un fattore ereditario o ambientale
Gli studi sono molto difficili da condurre soprattutto pech gli appartenenti a una
stessa famiglia condividono un background culturale e inoltre siamo incapaci di
stabilire il modo in cui le influenze genetiche si esprimono attraverso lo sviluppo
dellindividuo
In ogni caso sicuramente entrambi i fattori influenzano il livello intellettivo
Generalmente si sostiene che le diversit osservate nei QI sono per il 50%
determinate dallambiente e per il 50% dal patrimonio genetico
Cio non significa che lintelligenza di un individuo per met attribuibile ai
fattori genetici e per latra met allambiente in cui cresciuto
Si pu soltanto dire che allinterno di una popolazione met delle differenze
osservate nei QI sono imputabili al patrimonio genetico e met imputabile
allinfluenza ambientale

Si pu affermare che gli studi correlazionali effettuati sui gemelli omozigoti e


dizigoti mettono in luce lesistenza di una covariazione tra fattori genetici e
ambientali nello sviluppo delle capacit intellettive dellindividuo

Psicologia cognitiva applicata [cap 14]


Nel corso degli anni la psicologia cognitiva ha accumulato un insieme di conoscenze
cos vasto e differenziato da permettere di proporre soluzioni a problemi pratici,
problemi cio che si pongono in contesti naturali al di fuori del laboratorio
Risente ancora del conflitto tra:
1) Approccio basato sul metodo(utilizzato dalla psicologia cognitiva), che intende
mettere al primo posto il rigore e la correttezza metodologica adatti alla ricerca
2) Approccio basato sul problema, dove si intende considerare il problema il punto
di partenza e,per studiarlo, trovare e adattare la metodologia pi idonea
I fautori del primo approccio sostengono che occuparsi prioritariamente del
problema pu portare a modificare una metodologia, rendendola non rigorosa e
imperfetta. Al contrario, i sostenitori del secondo sostengono che occuparsi in
maniera troppo meticolosa dellaspetto metodologico pu far passare in secondo
piano i problemi stessi, limitandoli a unosservazione parziale
Un buon punto di equilibrio tra i due approcci si ha nella psicologia cognitiva
applicata, che da un lago impiega metodologie di indagine corrette e adeguate,
dallaltro non perde di vista i problemi che devono essere affrontati fuori dal
laboratorio
I suoi maggiori contenuti si sono riversati sullergonomia
Lergonomia linsieme delle leggi che legano le relazioni tra luomo e il suo
ambiente di lavoro.
Studia il lavoro delluomo tenendo conto del contesto ambientale, delle
caratteristiche antropometriche delloperatore e dei vincoli fisici e funzionali
delle macchine con le quali loperatore interagisce.
Lergonomia ha conosciuto due differenti fasi:
1) Ergonomia classica, che si occupa principalmente dellinterazione uomomacchina, dove le variabili prese in esame erano la postura delloperatore e le
sue caratteristiche antropometriche messe a confronto con gli aspetti fisici
della macchina e del lavoro svolto.
Le soluzioni che questo tipo di ergonomia offre sono nuovi standard per sedie,
tavoli, spazio di lavoro, disposizione del tasti, illuminazione
Bagnara sottolinea che in questa fase lergonomia interveniva nel rapporto
uomo-macchina in maniera circoscritta, affrontando solo i problemi circa i
parametri fisici dellhardware dellinterfaccia con loperatore
2) Ergonomia cognitiva: circa dagli anni 80 cambiato in parte loggetto della
ricerca, soprattutto in conseguenza allo sviluppo della tecnologi. Inizia il

periodo di studi sullinterazione uomo-calcolatore, identificati come Human


Computer Interaction (HCI). Linizio di questa fase coincide con la diffusione di
personal computer nelle case e nel mondo del lavoro, si deve adattare allo
sviluppo tecnologico. Da qui la combinazione di psicologia cognitiva ed
ergonomia impiegata al fine di comprendere linterfaccia dellutente
Ha dato un forte impulso alla psicologia cognitiva applicata
I muscoli, la misura, il raggio dazione degli arti(..)vengono sostituiti dalla mente e
dai processi cognitivi messi in atto per interagire con una macchina o, pi
frequentemente, con un sistema computerizzato di supervisione e controllo di un
processo
Loperatore deve controllare e comandare il sistema a distanza, mediate il
riconoscimento e utilizzo di segnali e simboli e risposte inviate tramite tastiera o
mouse.
Diviene indispensabile conoscere il funzionamento di processi cognitivi quali la
percezione, la categorizzazione, la codifica, lattenzione, la memoria, il
riconoscimento, il ragionamento e la presa di decisione
Loperatore, in questa nuova fase, costretto a interagire con una o pi
interfacce
Linterfaccia pu essere definita come il modo con cui si fa qualcosa con uno
strumento, cio le azioni che dobbiamo eseguire e il modo con cui lo strumento
risponde
I principali ambiti di intervento e applicazione della psicologia cognitiva presi in
esame sono:
1) Il design degli oggetti di uso quotidiano
2) Lideazione e la produzione su larga scala del personal computer
3) La progettazione di interfacce
Design di oggetti duso quotidiano
Molti studiosi si sono occupati del rapporto che esiste fra gli oggetti che ci
circondano e i processi cognitivi che mettiamo in atto per consentirne luso e
concordano che molti oggetti (tecnologici e non) anzich soddisfare i nostri bisogni
ci complicano linterazione, perch sono progettati male
I progettisti non hanno debitamente tenuto conto dellutilizzo da parte
delloperatore, concentrandosi su bellezza e eleganza e non tenendo conto di
sforzi, costi,tempi che devono essere impiegati

Per il riconoscimento e utilizzo delloggetto bisogna tenere conto:


a) Modalit del funzionamento dei processi mentali
b) Linformazione contenuta nellaspetto che gli oggetti hanno
c) Abilit nel rendere chiaro il funzionamento degli oggetti
Con affordance (lett. Operazioni permesse) si intendono le propriet reali e
percepite che un oggetto ha, che si vedono e che ci indicano come si potrebbe
usare loggetto in esame
Fornisce suggerimenti per luso e il suo funzionamento
Le caratteristiche che conferiscono un buon affordance sono ottenute attraverso
un buon progetto e un buon design e seguono alcuni principi:
a) Fornire un buon modello concettuale e rendere visibili le caratteristiche funzionali
(caratteristiche della usabilit)
Massimizzare le caratteristiche di visibilit di un oggetto significare fare in modo
di fornire allutente un valido modello concettuale delloggetto, senza
contraddizioni nel suggerire manovre e costruire le aspettative di risultati attesi
Se un oggetto(o sue determinate parti) in grado di svolgere funzioni, tali parti e
caratteristiche funzionali devono essere visibili
Altri indizi in relazione al funzionamento di un oggetto derivano dagli inviti e dai
vincoli duso e dalle relazioni spaziali tra le varie parti delloggetto
b) Seguire un buon mapping
Per mapping si intende una data relazione tra due oggetti o azioni e,quando si
parla di psicologia cognitiva applicata, si intende la relazione tra i comandi e la
loro esecuzione e gli effetti ottenuti. Seguire un buon mapping significa
determinare in maniera chiara i rapporti tra azioni e risultati, in particolar modo
tra i comandi e i loro effetti. Significa cio prevedere e dare corrispondenza
logico-spaziale tra quello che si vuole fare e ci che appare fattibile ai nostri seni,
tra lo stato del sistema e ci che visibile
c) Applicare il principio del feedback, significa prevedere un messaggio visivo e/o
acustico, attraverso il quale lutente riceve una continua e completa informazione
retroattriva. Linformazione di ritorno dice allutente quale azione ha
effettivamente eseguito e quale risultato stato ottenuto.
Il concetto di feedback molto noto nella teoria dellinformazione e utile per
tutti i processi comunicativi sia verso un interlocutore sia verso una macchina.
Per questo motivo la maggior parte dei dispositivi prevedono una forma di
informazione di ritorno che ci informa sullazione che abbiamo appena compiuto.

Affinch un oggetto raggiunga un buon livello di usabilit occorre che la sua


progettazione contenga uno o pi tipi di feedback che informino lutente se
lazione eseguita ha raggiunto o meno lo scopo per la quale era stata effettuata
Nel decalogo del buon design troviamo che, un oggetto per essere ottimale:
1) innovativo
2) D utilit al prodotto
3) Rende il prodotto autoesplicativo
4) Non intrusivo
5) onesto
6) di lunga vita
7) design estetico
8) consistente fino al minimo dettaglio
9) rispettoso dellambiente
10) il minimo design possibile
Il personal computer
Fino allinizio degli anni 80,tematiche quali la difficolt di apprendimento, la
facilit duso o la trasparenza cognitiva delle funzioni svolte dal calcolatore erano
problemi praticamente inesistenti nella mente del progettista
Il calcolatore doveva semplicemente funzionare e svolgere le funzioni per le quali
era stato progettato
In breve tempo la vecchia logica della progettazione separata dallutilizzazione
cominci ad andare in crisi, perch i tempi impiegati a studiare il funzionamento
dei computer e dei relativi programmi rappresentava un grande problema per i
suoi utilizzatori
Il punto di rottura definitivo ebbe luogo con lavvento dei personal computer,
con i quali le ditte costruttrici cercarono di conquistare pi utenti possibili
il campo di impiego ruppe i confini del mondo del lavoro per invadere gli ambiti
di tempo libero, studio, sport, giochi
la precondizione del successo era,ovviamente, la facilit duso
I progettisti cominciarono ad avvalersi delle conoscenze dellorgonomia non solo
per ci che riguardava le distanze, misure, colori, tastiere, caratteri
stampa(ergonomia classica) ma anche in relazione alla nuova ergonomia cognitiva
e si cominci ad ammettere che per costruire strumenti che interagissero con i
processi mentali dellutente occorreva conoscere le modalit di funzionamento
della mente umana.

La progettazione di computer e le relative interfacce devono tenere conto del


funzionamento dei processi cognitivi delloperatore e del modello mentale
attraverso il quale lutente si rappresenta le funzioni dello strumento da usare
La progettazione delle interfacce
Linterfaccia, abbiamo gi visto, i modo con cui si fa qualcosa con uno strumento,
in particolare le azioni che dobbiamo seguire e il modo in cui lo strumento
risponde
Il primo passo per la progettazione ergonomica di uninterfaccia, che questa
tenga conto delle caratteristiche cognitive che gli utenti condividono
Soltanto linterfaccia che tenga conto delle caratteristiche e del funzionamento dei
processi mentali dellutente pu essere considerata uninterfaccia a misura
duomo.
Non deve solo soddisfare la necessit dellutente ma anche tener conto delle sue
criticit e dei suoi punti di debolezza
Secondo lapproccio della Human Computer Interaction (HCI), linterfaccia deve
essere non solo fisicamente compatibile con le caratteristiche della percezione e
dellazione umana, ma anche essere cognitivamente compatibile con le
caratteristiche della comunicazione, dellattenzione, della memoria, della
soluzione dei problemi e della presa di decisione umane.
Affrontare il problema dellinterfaccia significa occuparsi della modalit di
presentazione dei dati e delle informazioni utili all utente
Se, per esempio, prendiamo in esame lo schermo di un computer si tratta di
scegliere:
a) Quali informazioni devono essere rappresentate
b) Come devono essere organizzate spazialmente
c) Come devono essere rappresentate graficamente
Una buon icona deve infatti superare i confini nazionali e poter essere
cognitivamente trasparente per gruppi sociali culturalmente diversi tra loro.
Anche quando il simbolo non autoesplicativo, lunit grafica, la continuit
temporale di utilizzo e la diffusione dellimpiego possono trasformarlo in un
simbolo in grado di indicare una funzione facilmente interpretabile
Nel caso di una pagina web, progettata e costruita per fini commerciali e quindi
sensibile alla soddisfazione dellutente, contiene ancora un elevato margine di
miglioramento in relazione alla web usability

In generale, le caratteristiche che determinano una buona interfaccia sono


contenute nellacronimo HOME, ideato da Nielsen, che identifica le 4 ragioni
secondo le quali un utente usa uninterfaccia piuttosto che unaltra e
rappresentano i 4 capisaldi su cui fondare una buona progettazione
High quality: contenuti di alta qualit
Often: frequenti aggiornamenti
Minimal: brevi tempi di interazione
Ease: facilit duso
Perch gli utenti si limitano a scorrere le informazioni riportate sulle pagine web
di internet e si rifiutano di leggere?
In uno studio condotto da Nielsen, il contenuto web deve convincere gli utenti di
unimmediata utilit a rimanere dove si trovano, pena la chiusura della pagina.
Il 79% degli utenti da una scorsa al testo senza leggerlo perch:
a) Leggere sullo schermo faticoso e richiede circa il 25% in pi di tempo rispetto
al cartaceo
b) Il web diretto dallutente che si sente attivo nel web solo se si muove
c) Lutente non sa quale sito il migliore per il suo problema
d) Il modo in cui il mondo si muove frenetico e il web non fa eccezione, se
qualcosa non salta allocchio viene lasciato perdere
Non si ha tempo di leggere tutte le info, sono troppe, per essere afferrate al volo
devono imporsi allutente con una modalit di presentazione di tipo pop-out.

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