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SOMMARIO
Il presente lavoro illustra una campagna di prove sperimentali in sito su di un mini-impianto
idroelettrico ad acqua fluente. La macchina idraulica una turbina assiale tubolare ad asse
verticale bi-regolante che aziona un generatore sincrono collegato, mediante un trasformatore,
alla rete di media tensione e sviluppa un potenza elettrica di circa 980 kW. Le prove sono
state suddivise in due campagne distinte per valutare separatamente le prestazioni del
generatore elettrico e successivamente quelle della turbina. In particolare, per lalternatore, si
sono eseguite misure di rendimento per via indiretta, mediante stima delle perdite energetiche
attraverso i fluidi di raffreddamento e per irraggiamento. Per quanto riguarda la turbina si
rilevata una porzione del diagramma collinare, svincolando lazionamento delle pale direttrici
da quelle della girante. Si osserva che nelle condizioni di normale fornitura la correlazione tra
le due schiere palari pre-impostata, ed per ci che tra gli obiettivi della presente campagna
di prova vi quello di valutare se esistono margini di miglioramento nella legge di
azionamento delle due schiere per incrementare lenergia prodotta annualmente.
1. DESCRIZIONE IMPIANTO
Limpianto ubicato a valle di una briglia nel torrente Santerno, in prossimit della localit di
Codrignano (Comune di Borgo Tossignano - BO), ha un salto nominale di 19.5 m, una portata
di progetto dellordine di 6.1 m3/s, la sua realizzazione terminata nel 2003 a opera della
SETA S.r.l. che tuttora lo gestisce. Lungo il fiume Santerno, allaltezza della frazione di
Codrignano, esiste uno sbarramento in cemento armato detto Chiusa di Codrignano; esso
crea nellalveo fluviale un dislivello di 20.5 m e un piccolo bacino dacqua dal quale ha inizio
il cosiddetto Canale dei Mulini in direzione Imola. Lopera di presa di questo canale
segnata da alcuni manufatti pertinenti alla chiusa che comprendono, tra laltro, la casa di
guardia e un piccolo edificio in cui ubicata la paratoia di controllo del flusso nel Canale dei
Mulini. Questo canale gestito dal Consorzio Utenti del Canale di Imola e Massa Lombarda
che ha una concessione ad uso irriguo sulla briglia di Codrignano.
Sulla medesima briglia sono coesistenti perci due concessioni: quella intestata al Consorzio
degli Utenti del Canale di Imola e Massa Lombarda a uso irriguo, e quella ad uso idroelettrico
intestata a SETA S.r.l.. Le due utenze non sono in conflitto in quanto la regolazione del flusso
idrico che attraversa la centrale tale da dare priorit alle esigenze del Consorzio lasciando
allimpianto la portata residua.
Lacqua del fiume Santerno viene cos prelevata a monte del primo sbarramento (Chiusa di
Codrignano) e restituita in alveo a valle dei salti idraulici artificiali posti immediatamente a
valle del ponte di Via del Santo, realizzati per proteggere dallerosione le fondazioni dei
piloni. La distanza fra presa e restituzione circa 200 m.
Limpianto, costruito nellottica di minimizzare limpatto ambientale ricercando linserimento
della centrale allinterno del paesaggio tramite un gioco di volumi e di rinterri che ne limitino
la visibilit, composto di alcune opere di presa pressoch interrate poste in prossimit della
casa di guardia, di un edificio destinato a sala macchine posto immediatamente a valle del
ponte di Codrignano in riva sinistra e di una tubazione interrata che collega le due opere
suddette.
p1
p2
p3
La condotta forzata interrata ad una profondit a filo superiore condotta di circa 110 cm allo
scopo di evitare problemi ai campi e alle strade sotto cui posta. Essa infatti attraversa la
strada in direzione del fiume e si mantiene in prossimit dello stesso, passando poi sotto il
ponte per giungere alla sala macchine. costruita in calcestruzzo armato con un diametro
DN 1900 ed ha una lunghezza di 245 m. La condotta termina in un condotto di raccordo in
acciaio che la collega al gomito della turbina.
La restituzione dellacqua in alveo avviene in prossimit della sala macchine tramite un
diffusore di sezione rettangolare ed un canale pure di sezione rettangolare avente lunghezza di
circa 25 m e larghezza di circa 3 m. Il canale di restituzione totalmente interrato a una
profondit di circa 1.5 m sotto il livello normale del fiume.
Limpianto completamente automatico ed il sistema di controllo di centrale regola lapertura
del distributore della turbina sulla base del livello in vasca di carico che dipende da:
portata del fiume,
rilascio minimo nel letto fluviale (DMV),
portata rilasciata nel canale dei mulini.
Limpianto utilizza quindi la portata residua pari a: Qimpianto = Qfiume DMV Qcanale
La centrale collegata in parallelo alla rete elettrica nazionale in media tensione.
Tab. 1 Specifiche impianto di Codrignano
1.1. caratteristiche tecniche
Qmed
1.838 m3/s
Nellimpianto, installata una Portata media derivata
Hg
20.5 m
turbina assiale tubolare ad asse Salto geodetico
Potenza
nominale
di
concessione
P
369.4
kW
verticale di costruzione ZECO con
Ab
380 km2
potenza nominale Pnom=1010 kW Area bacino
DMV
600 l/s
che aziona un generatore sincrono a Deflusso Minimo Vitale
Hn
19.5 m
5 coppie polari di costruzione Salto netto a Qmax
Pe
980 kW
MARELLI MOTORI, modello M8T Potenza elettrica massima
E
2.53.3 GWh
710 5A 10V, con potenza nominale Energia prodotta annualmente
massima di 1375 kW, I principali Rendimento totale macchinario
0.84
dati caratteristici della installazione idroelettrico
sono riassunti nella tabella 1.
Durata funzionamento a Pmax
t1
74 gg
Limpianto progettato per funzio- Diametro condotta
DN
1.9 m
nare a velocit di rotazione costante. Lunghezza condotta
Lcond
245 m
Il sistema di controllo regola la por- Velocit in condotta
v
2.15 m/s
tata (attraverso lapertura coordinata Perdite in condotta (3%)
H
0.58 m
della pale del distributore e della Velocit di rotazione
n
600 min-1
girante) mantenendo costante, e pari Tensione uscita alternatore
V
690 V
al valore di progetto, il salto disponibile in modo da far funzionare limpianto con continuit e in condizioni ottimali.
Lalbero della turbina accoppiato direttamente allalbero del generatore sincrono; un volano
interposto fra i due alberi allo scopo di aumentare il momento di inerzia del sistema e
ridurre le accelerazioni, sia in fase di avviamento sia in fase di distacco del generatore dalla
rete (procedure di emergenza, etc.). Il volano parzialmente intubato allo scopo di ridurre le
perdite per ventilazione, dovute alla rapida rotazione in aria.
La rotazione dellalbero di turbina e generatore garantita da cuscinetti di guida posti nel
gruppo generatore, dal sistema di guida e centraggio della girante e da un cuscinetto a pattini
reggispinta e di centraggio di tipo Mitchell, posto allestremit opposta della girante sopra il
generatore; questo cuscinetto sopporta la maggior parte dei carichi assiali sullalbero e buona
parte di quelli radiali, essendo gli altri cuscinetti solo di guida.
2. METODO DI PROVA
2.1 Alternatore
La valutazione delle prestazioni della macchina elettrica stata condotta, secondo il metodo
calorimetrico, (CEI EN 60034-2) che consiste nel calcolo delle perdite P1 trasmesse al fluido
refrigerante (aria), delle perdite P2 attraverso la superficie di riferimento (convezione,
irraggiamento, conduzione e ventilazione) e delle perdite Pest esterne.
Questa procedura richiede di misurare i flussi termici uscenti dalla macchina, che si
manifestano per trasporto di massa per quanto riguarda le la potenza dissipata nei fluidi di
raffreddamento e come scambio termico per convezione, irraggiamento e conduzione per
quanto riguarda le perdite non trasmesse ai fluidi refrigeranti.
Per valutare queste grandezze stato necessario misurare:
90.0
35.0
80.0
30.0
70.0
y = -1E-06x3 + 0.0009x2 + 0.0802x
25.0
60.0
50.0
40.0
y = 0.6213x
20.0
15.0
30.0
20.0
10.0
10.0
5.0
0.0
0
50
100
150
200
250
300
350
0.0
0
10
15
20
25
30
Corsa del trasduttore (mm)
35
40
45
50
Fig. 2 Correlazione tra le posizioni rilevate dai trasduttori di e apertura di distributore e girante
14/04/05
992.0
0.995
26,402.2
2,880.4
116.7
6.2
3,003.3
29,405.6
454.6
5,898.2
6,352.8
6,352.8
35,758.4
0.965
0.979
0.951
15/04/05
1,004.0
0.997
31,499.4
3,402.3
165.9
6.2
3,574.4
35,073.7
497.0
8,216.9
8,713.9
8,713.9
43,787.6
0.958
0.972
0.944
03/05/05
584.0
0.996
21,323.5
1,384.4
110.3
6.0
1,500.7
22,824.2
363.7
7,182.5
7,546.2
7,546.2
30,370.3
0.951
0.964
0.937
04/05/05 09/05/05
625.0
379.0
0.995
1.000
18,740.0 9,463.5
1,691.9
768.1
128.8
101.4
6.0
6.0
1,826.7
875.6
20,566.7 10,339.1
360.0
374.4
8,420.2 8,176.2
8,780.2 8,550.6
8,780.2 8,550.6
29,346.9 18,889.7
0.955
0.953
0.969
0.966
0.942
0.939
Rendimento alternatore
0.97
0.96
y = 2E-05x + 0.9413
0.95
0.94
0.93
200
400
600
800
Potenza generata (kW)
1,000
1,200
3.1 turbina
Il calcolo delle prestazioni della macchina idraulica viene effettuato considerando le seguenti
sezioni di riferimento (fig. 1):
ingresso nella turbina (sezione 1)
fine diffusore (sezione 3).
Le prestazioni sono valutate fra queste sezioni, considerando le fonti di perdita che
intercorrono fra lingresso della turbina e luscita dal diffusore (al netto del salto Hr perduto
nel gomito di adduzione).
Il salto netto disponibile alla turbina e quindi la potenza idraulica Ph, si sono calcolati
mediante le:
v12 v32
Hc =
2g
carico statico:
p p3
Hp = 1
g
carico cinetico:
carico totale:
H = H p + Hc Hr
potenza idraulica: Ph = g Q H
= g (Q)
1.0
=8,8
0.8
=14,7
=20,5
=5,8
=25,1
0.6
=26,6
=28,1
=29
=23,5
0.4
=11,7
=17,6
10%
30%
50%
70%
85%
95%
=2,7
0.2
20%
40%
60%
80%
90%
100%
0.0
0
5 Q (m3/s) 6
0.90
Rendimento turbina
0.90
0.80
0.85
0.80
0.70
Caratteristica della turbina
Misure
0.75
0.70
0.60
0
6 Q (m3/s)7
Q(m3/s) 7
Nel diagramma di figura 7 inoltre sono riportati i massimi valori di rendimento misurato e le
bande di errore stimato.
1.0
60
Curve di coordinamento
50
0.8
40
0.6
y = -0.0288x2 + 1.9917x + 12.195
R2 = 0.9721
30
tot
0.4
20
Misure
0.2
Coordinamento ZECO
10
Coordinamento precedente
0.0
0
0
10
15
20
25
30
Q (m /s) 6
6. CONCLUSIONI
Lesito della campagna di misure per il collaudo dellimpianto idroelettrico di Codrignano
pu dirsi soddisfacente. Infatti tutte le prove sono state condotte in accordo con il metodo
prefissato cercando di mantenere la massima aderenza alle norme.
Il collaudo del generatore per via indiretta ha comportato la misura delle perdite della
macchina che si traducevano come flussi energetici verso lesterno. Si notato come esistano
delle perdite principali, quelle trasmesse al fluido di raffreddamento, e delle perdite
secondarie, che sono scambiate principalmente attraverso la superficie di riferimento per
convezione e irraggiamento.
Tali perdite sono secondarie di nome e di fatto, in quanto il non considerarle non impedisce di
ottenere una stima soddisfacente delle propriet del generatore. In fase di sperimentazione si
trattato con cura questo aspetto, confrontando i metodi di calcolo previsti dalla normativa con
quelli che sperimentalmente possono impiegarsi a partire dalle relazioni fondamentali che
governano lo scambio termico relativo al generatore. In questa sede, si sono comunque
riportati solo i risultati finali. Si notata una sintonia fra i due metodi di misura con una certa
sovrastima (cautelativa) delle perdite calcolate secondo la norma rispetto a quelle ottenute da
una indagine pi dettagliata.
Occorre sottolineare che le misure che sono necessarie per stimare le perdite superficiali
devono avere un notevole grado di precisione, perch le grandezze in gioco sono molto
piccole. In particolare, essendo il generatore di Codrignano a funzionamento cosiddetto
freddo, cio con temperature di carcassa prossime a quelle ambiente, i salti termici da
misurare erano molto esigui. Con la strumentazione a disposizione, le misure sono risultate
affette da notevole errore, ma hanno confermato il metodo proposto dalla norma, che poi
stato applicato nella trattazione del rendimento del generatore. La ricerca di strumenti di
maggiore qualit avrebbe comportata maggiori costi, non adeguati allimportanza che queste
perdite hanno per la stima delle prestazioni totali.
Il rendimento del generatore risultato conforme alle garanzie. Infatti i punti di rendimento
garantito sono tutti interni alla fascia di misura.
Elemento interessante lanalisi della potenza dissipata dal cuscinetto a pattini reggispinta e
di centraggio di tipo Mitchell posto sopra il generatore e che sostiene tutto lalbero di turbina
e generatore. La potenza che mediamente dissipa intorno ai 9.5 kW, cio circa 1% della
potenza generata. Queste perdite sono state imputate solo al generatore in quanto le garanzie
date da MARELLI erano in questi termini; la norma prevede altres di suddividere le perdite
del cuscinetto reggispinta fra turbina e generatore in proporzione al carico che applicano. La
potenza dissipata dal cuscinetto decresce allaumentare della portata elaborata e quindi della
potenza generata; ci fa ipotizzare che al crescere del lavoro raccolto dalla girante, la spinta
assiale su di essa diminuisca a favore a della forza motrice che pone in rotazione la turbina.
Il collaudo della turbina ha presentato molte meno difficolt a livello metodologico
nellesecuzione delle prove, ma ha comportato maggiori oneri nella fase di elaborazione dei
dati. Lerrore accidentale infatti ha portato a dover escludere unintera serie di misure perch
presentava forti scostamenti rispetto alle altre. stato necessario scegliere con cura le curve
interpolanti per passare da una descrizione puntuale del fenomeno data dalla singola misura a
una descrizione continua, in grado di prevedere il comportamento del sistema anche fuori dai
punti esplorati.
Alle alte portate il rendimento della turbina subisce una flessione che sarebbe opportuno
spostare a valori maggiori di portata. Il massimo rendimento si ha infatti un poco al di sotto
della portata massima di progetto e cio attorno a 4.55 m3/s.
In questa sede stata verificata anche la curva del salto o disponibile in funzione della portata
derivata; questa curva unutile strumento di verifica se il punto di progetto dellimpianto
corrisponde ad un reale punto di funzionamento. Si visto come la condizione di progetto
dellimpianto (Q = 6.1 m3/s e H = 19.5 m) sia stata ottimamente stimata.
Inoltre stato analizzato il comportamento del diffusore, costruendo la curva di recupero di
pressione in funzione della portata. Si visto che ai bassi regimi di portata (fino a 3.5 m3/s) la
presenza del diffusore poco efficace, per alcune condizioni di funzionamento si comporta
sostanzialmente come una curva producendo una perdita concentrata. Agli alti regimi di
portata si ottiene invece un buon recupero di pressione. Tale comportamento merita
comunque una indagine pi approfondita ad esempio con una simulazione CFD.
Il collaudo ed il rilievo di una cos elevata quantit di dati sperimentali sicuramente una
attivit onerosa in quanto sono necessari tempi lunghi di attesa, se si vogliono raggiungere
condizioni di funzionamento ragionevolmente stabili. Ci comporta inoltre linterruzione o la
riduzione dellattivit produttiva cui limpianto destinato. Si osserva infine che questa
esperienza ha comportato lazione congiunta di mondi diversi (e spesso separati da setti poco
permeabili) quali la produzione del macchinario, lutilizzatore del prodotto e lUniversit, che
a parere degli Autori deve essere comunque continuata e stimolata.
Bibliografia
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Normativa
CEI EN 60041 (CEI 4-5), 1997-11, Prove di collaudo in sito per la determinazione delle prestazioni idrauliche
delle turbine idrauliche, delle pompe di accumulazione e delle pompe-turbine
UNI 10242, 1993-5, Piccole turbine idrauliche - Prove sullimpianto - Verifica delle prestazioni ai fini
dellaccettazione
CEI EN 60034-2 (CEI 2-6), 1999-11, Macchine elettriche rotanti - Parte 2: Metodi per la determinazione,
mediante prove, delle perdite e del rendimento delle macchine elettriche rotanti (escluse le macchine per veicoli
di trazione)