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Laboratorio di Sintesi Finale in progettazione architettonica

Modulo di Impianti Tecnologici

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dellArchitettura A.A. 2012-13

Richiami di
Benessere termo-igrometrico e
qualit dellaria

Fabrizio Ascione

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Il benessere quella condizione mentale che esprime soddisfazione nel confronti


dellambiente termico
ASHRAE (America Society of Heating Refrigerating and Air Conditioning Engineers)
Comfort in Ambienti Moderati: Indice della presentazione
Generalit
Ambienti moderati, severi caldi e severi freddi
Bilancio di Energia sul corpo umano
Parametri cui legato il benessere e misurazione di questi
Condizioni di comfort termo-igrometrico
Indici PMV e PPD
Cause di discomfort locale
- Elevati gradienti verticali di temperatura
- Temperatura pavimento non confortevole
- Correnti daria
- Elevata asimmetria piana radiante
Cenni a qualit e purezza dellaria
Cenni al comfort adattativo
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Generalit:

Il benessere termico definito come stato psicofisico


di soddisfazione nei confronti dell'ambiente termico
Le cause di insoddisfazione e disagio possono derivare da:
Malessere per il caldo o per il freddo che prova il corpo nel suo complesso.
Fastidiosa sensazione di raffreddamento o riscaldamento di una particolare parte
del corpo, a causa, ad esempio, di correnti daria.
Accentuata differenza verticale di temperatura, in particolare tra testa e caviglie.
Pavimento troppo caldo o freddo.
Asimmetria troppo elevata della temperatura radiante.
Metabolismo energetico troppo elevato.
Abbigliamento non adeguato.

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Il benessere termo-igrometrico solo un aspetto del, pi generale, BENESSERE


AMBIENTALE, che comprende:
BENESSERE TERMICO
BENESSERE IGROMETRICO
BENESSERE OLFATTIVO / RESPIRATORIO
BENESSERE VISIVO
BENESSERE ACUSTICO
QUALITA DELLARIA INDOOR
In questa presentazione, non ci occuperemo di benessere acustico e visivo, cos
brevemente descrivibili:
Benessere visivo. Stato psico-fisico in cui lindividuo pu svolgere nel modo
migliore i diversi compiti visivi che chiamato ad assolvere (Visual Task)
Benessere acustico. Stato psicofisico in cui un individuo, in presenza di un campo
di pressione sonora (rumore), dichiara di trovarsi in una situazione di benessere, in
relazione alla particolare attivit che sta svolgendo.
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Si definiscono convenzionalmente tre tipi di ambienti termici:


a) moderati
b) severi caldi
c) severi freddi
AMBIENTI MODERATI
Gli ambienti moderati sono quelli che richiedono un moderato intervento del
sistema di termoregolazione umano. Sono caratterizzati da:
condizioni ambientali omogenee con ridotta variabilit nel tempo,
assenza di grandi scambi termici localizzati fra soggetto e ambiente,
attivit fisica modesta,
sostanziale uniformit del vestiario indossato dai diversi operatori.

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AMBIENTI SEVERI CALDI


Il sistema di termoregolazione dellorganismo interviene notevolmente, attraverso i
meccanismi di vasodilatazione e sudorazione, per evitare il surriscaldamento
eccessivo del corpo. In particolare, gli ambienti severi caldi sono caratterizzati da:
condizioni ambientali non omogenee con sensibile variabilit nel tempo,
temperatura operativa elevata rispetto allattivit svolta e il vestiario indossato,
disuguaglianza delle attivit svolte e del vestiario indossato dai diversi operatori.

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AMBIENTI SEVERI FREDDI


Si definiscono ambienti severi freddi quei luoghi che richiedono un notevole
intervento del sistema di termoregolazione interno umano, mediante la vasocostrizione e i brividi. Sono caratterizzati da:
condizioni ambientali omogenee con una contenuta variabilit nel tempo,
valori di temperatura operativa bassi (<10C),
uniformit delle attivit svolte e del vestiario indossato dai diversi operatori.

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I parametri che, influenzando gli scambi termici tra individuo e ambiente,


determinano le condizioni di benessere, sono:
4 parametri ambientali:
temperatura dell'aria ambiente, che influenza gli scambi termici convettivi
temperatura media radiante, che influenza gli scambi termici radiativi
velocit relativa dell'aria, che influenza gli scambio termici convettivi
umidit relativa dell'aria, che influenza lo scambio evaporativo del corpo
2 parametri individuali
dispendio metabolico (correlato allattivit svolta)
resistenza termica conduttiva ed evaporativa del vestiario
Il corpo umano pu essere considerato come un sistema termodinamico sul quale
possibile fare un bilancio di energia.

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S = Mtotale (W) - Esk- Rres- C - R - Ck

S = variazione di energia interna del corpo umano nellunit di tempo [W]

Mtot = flusso metabolico totale [W]

W = potenza meccanica scambiata tra il corpo e lambiente f (attivit svolta) [W]

Esk = potenza termica dispersa per evaporazione attraverso la pelle f (grado igrometrico
dellaria, temperatura dellaria, temperatura della pelle, velocit relativa soggetto aria,
abbigliamento, percentuale di pelle bagnata dal sudore) [W]

Rres = potenza termica dispersa nella respirazione costituita da una quota di calore latente
e una quota di calore sensibile f (attivit svolta, grado igrometrico dellaria, temperatura
dellaria) [W]

C = potenza termica scambiata per convezione f (temperatura della superficie esterna del
corpo vestito, temperatura dellaria, velocit relativa soggetto-aria, coefficiente di
abbigliamento) [W]

R = potenza termica scambiata per irraggiamento f (temperatura della superficie esterna


del corpo vestito, temperatura media radiante, coefficiente di abbigliamento) [W]

Ck = potenza termica scambiata per conduzione [W]

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Parliamo di condizioni di comfort quando i parametri ambientali e comportamentali,


agendo sugli scambi energetici sensibili e latenti del corpo umano, annullano le
sensazioni di caldo o freddo percepite dalloccupante. In tale caso parliamo di
NEUTRALITA TERMICA.
In circostanze avverse, luomo mette in atto i meccanismi di termoregolazione che, se
estremi, in ogni caso non riescono a procurare benessere (ad esempio, eccessiva
sudorazione o tremito).
Come prima anticipato, le variabili principali che influenzano il benessere termico sono
raggruppabili in 2 insiem:
PARAMETRI OGGETTIVI
(dipendono dallambiente)

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PARAMETRI SOGGETTIVI
(dipendono dalluomo)

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PARAMETRI OGGETTIVI
(dipendono dallambiente)
1. Temperatura a bulbo secco dellaria (Tba, [C])

2. Temperatura media radiante (Tr, [C])

3. Umidit relativa dellaria (U.R, [%])

4. Velocit media relativa dellaria (w, [m/s])


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PARAMETRI SOGGETTIVI
(dipendono dalluomo)
5. Resistenza termica
dellabbigliamento (Rdress, [Clo o m2K/W])

6. Metabolismo energetico (M, [W])

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La TEMPERATURA A BULBO SECCO (in inglese dry bulb temperature) quella


temperatura misurata da un comune termometro a bulbo. La misura di tale
temperatura assolutamente indipendente dall' umidit relativa dell'aria.
La TEMPERATURA DI BULBO UMIDO (in inglese wet bulb temperature)
la temperatura cui si porta l'acqua in condizioni di equilibrio di scambio
convettivo con una massa d'aria in moto turbolento completamente sviluppato.
Le due temperature possono essere misurate con
lo PSICROMETRO, strumento costituito da
due termometri affiancati, di cui uno
chiamato bulbo secco e misura la Tba dell'aria,
mentre
l'altro,
avvolto
in
una
garza
di cotone imbevuta d'acqua, chiamato bulbo
umido e misura la Tbb con l'aria (ovvero
la temperatura di bulbo umido).
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umidit relativa = 100%


Tba e Tbb coincidono
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La TEMPERATURA MEDIA RADIANTE pu essere definita come la temperatura di


un ambiente fittizio, termicamente uniforme, che scambierebbe con luomo la stessa
potenza termica radiante scambiata nellambiente reale. Tale grandezza si misura in
C.
La Tmedia-radiante pu essere misurata attraverso il
GLOBOTERMOMETRO. Tale strumento, spesso
chiamato globo nero, costituito da una sonda di
temperatura sistemata all'interno di una sfera di rame,
a pareti sottili, verniciata in nero opaco. La sfera cava
costituisce, con buona approssimazione, un corpo
nero quasi perfetto e ricever, trascorso il tempo
necessario,
tutta
lenergia
termica
radiante
proveniente dall'ambiente circostante.
Il livello termico misurato dalla sonda interna stima
della temperatura media radiante delle superficie
dellambiente.
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Si definisce UMIDITA RELATIVA (o UR, oppure ancora ) il rapporto tra la quantit di


vapore acqueo contenuto in una massa d'aria e la quantit massima di vapore acqueo
che la stessa massa d'aria riesce a contenere, nelle stesse condizioni di temperatura e
pressione, ancora in fase aeriforme ma in condizioni di saturazione.
L'umidit relativa, cui sinonimo GRADO IGROMETRICO, si misura in percentuale.
Quando lumidit relativa al 100%, ci significa che il contenuto di umidit nellaria il
massimo compatibile con quello stato termodinamico.
La quantit di vapore che pu essere contenuta da una massa d'aria diminuisce al
diminuire della temperatura (diventa nulla a circa -40 C).

Diverse tecniche e principi fisici consentono le misure dei


parametri igrometrici, differenziandosi rispetto al
parametro misurato (umidit specifica, temperatura di
rugiada, temperatura di bulbo umido).
Esistono, pertanto, sensori igroscopici, a condensazione,
elettromagnetici, psicrometrici.

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Alla VELOCITA DELLARIA imputata la sensazione di movimento che produce


effetti termici, anche senza variazione della temperatura. Il crescere della velocit
dellaria favorisce la cessione di energia attraverso la superficie dellepidermide, nei
seguenti modi:
1. Aumento della dissipazione per convezione, fino a quando la temperatura
dellaria rimane inferiore a quella dellepidermide.
2. Accelerazione dellevaporazione e quindi raffrescamento fisiologico.

a basse umidit relative (< 30%) questo effetto irrilevante in quanto si ha gi


una intensa evaporazione anche con aria ferma;

alle alte umidit (> 80%) levaporazione comunque limitata e il movimento


dellaria non ha grandi effetti rinfrescanti.

levaporazione pu essere invece notevolmente accelerata alle medie umidit


(40-50%): se laria ferma, lo strato pi vicino allepidermide si satura
velocemente, impedendo unulteriore evaporazione, il movimento dellaria invece
pu assicurare un ricambio e quindi una continua evaporazione.

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Il metabolismo il complesso di processi chimici e fisici che ha luogo nel corpo umano
(trasformazione degli alimenti, trasformazione di ossigeno in CO2, modifica, crescita e
rigenerazione delle cellule dellorganismo, funzioni fisiologiche e attivit motorie).
Per metabolismo energetico (M) intendiamo la differenza
media, nellunit di tempo, tra energia somministrata (alimenti,
bevande e ossigeno) e lenergia ceduta.

0.8 met
46 W/m2

E distinguibile in 2 aliquote:
Metabolismo energetico basale, necessario per il
funzionamento degli organi vitali, ed quello misurato in
soggetto a riposo fisico e mentale, in condizioni di neutralit
termica (conta circa 45 W/m2).

Metabolismo energetico legato allattivit, in particolare


tendente ad aumentare con limpegno fisico e mentale.
Per il metabolismo energetico si soliti usare una unit di
misura incoerente, il met.

Convenzionalmente, si posto 1 met = 58.2 W/m2.


La superficie corporea di un uomo pari a circa 1.8 m2.
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> 3.5 met


> 203.7 W/m2
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Infine, lultimo parametro che condiziona il comfort la RESISTENZA TERMICA


dellabbigliamento, convenzionalmente misurata attraverso lunit incoerente definita
clo.
Al pari del metabolismo energetico, anche la resistenza termica usualmente misurata
attraverso idonee tabelle.
La
resistenza
termica
dellabbigliamento espressa
in (m2K)/W o come accade
pi frequentemente, nellunit
incoerente clo.
[1 clo = 0.155 [(m2 K)/W].
1
clo
corrisponde
alla
resistenza media di un
abbigliamento
invernale;
labbigliamento estivo offre
una resistenza termica pari a
circa 0.6 clo.

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COMFORT TERMOIGROMETRICO
Valori di riferimento per ambienti
termicamente moderati

REGIME INVERNALE
Tba = 19.0 24.0 C
U.R. = 30% 60%
w = 0.05 0.20 m/s
Tmedia-radiante = 18 24 C
Metabolismo Energetico: dipendente
dalla destinazione duso e dalla
attivit.
Resistenza termica vestiario: idonea
al regime invernale in ambienti chiusi
1 clo.

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Valori di riferimento
termicamente moderati

per

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ambienti

REGIME ESTIVO
Tba = 23 26.5 C
U.R. = 30% 60%
W = 0.05 0.20 m/s
Tmedia-radiante = 22 27 C
Metabolismo Energetico: dipendente
dalla destinazione duso e dalla attivit.
Resistenza termica vestiario: idonea al
regime estivo in ambienti chiusi 0.6
clo.
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Alcune considerazioni
Temperatura dellaria e temperatura media radiante
In precedenza abbiamo visto i 6 parametri da cui dipende il comfort in
ambienti chiusi.
Pu essere utile accorparli, al fine di ridurli e gestirli in modo pi semplice.
Partendo dalle due temperature sopra citate, la temperatura dellaria e la
temperatura media radiante delle superfici dellambiente, si definisce
TEMPERATURA OPERANTE (o OPERATIVA):
.la temperatura uniforme di una cavit in cui il soggetto scambierebbe per
convezione e irraggiamento la stessa energia che effettivamente scambia
nellambiente reale non uniforme.
Numericamente, la temperatura operativa la media pesata della temperatura
dellaria e di quella media radiante, in cui le conduttanze unitarie radiative (abitisuperfici) e convettive (abiti-aria) costituiscono i coefficienti di peso.
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Alcune considerazioni
Temperatura dellaria e temperatura media radiante
Pertanto, risulta

Toperativa

hconv Taria + hrad Tradiante


=
hconv + hrad

Nel caso pi comune, cio in assenza di grosse superfici radianti quali pannelli a
pavimento, strisce ad olio diatermico o grossi apparecchi per lo scambio termico
radiante, i due coefficienti sono prossimi luno allaltro. Dunque, considerandoli
uguali, si pu semplicemente calcolare la Toperativa nel modo seguente:

Toperativa
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Taria + Tradiante
=
2
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Alcune considerazioni
Umidit relativa
Luomo tollera ampie oscillazioni di umidit relativa. Solitamente, tra il 30% ed il
60%, in entrambi i regimi invernali ed estivi, non si innesca discomfort.
Molto diverso il discorso per i materiali organici e non, soprattutto quando di natura
igroscopica. Ad esempio, se in un ambiente destinato al comfort umano molto pi
importante il controllo della temperatura, esattamente lopposto avviene in ambienti
museali, dove il controllo del grado igrometrico sovra-ordinato al controllo del livello
termico, al fine di evitare degradazione delle opere darte.

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Alcune considerazioni
Velocit dellaria
In ogni ambiente, laria circola, con velocit non constanti allinterno dellintera zona. Il
movimento dellaria pu iniziare ad essere percepito quando ha un velocit pari o
superiore a 0.3 m/s.
In regime estivo, un movimento daria entro 1 m/s non fastidioso, mentre, in regime
invernale, anche la minima percezione di corrente (aria con velocit superiore a 0.30 m/s)
pu essere fastidiosa.
Velocit dellaria:
Fino a 0.25 m/s: impercettibile;
0.25-0.50 m/s: piacevole (solo in estate);
0.50-1.00 m/s: sensazione di aria in movimento;
1.00-1.50 m/s: corrente daria da lieve a fastidiosa;
Oltre 1.50 m/s: fastidiosa.
La ventilazione influisce anche sulla qualit dellaria interna e quindi sulla salute degli
occupanti.
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Alcune considerazioni: Metabolismo energetico e tasso metabolico

Il tasso metabolico non costante nel tempo, dipende dallalimentazione, dalle condizioni
ambientali esterne, dall'attivit che la persona svolge. La potenza meccanica ceduta per le
attivit motorie sempre minore del termine di generazione (intorno al 1015%).

Il corpo umano, affinch la sua energia interna e la sua temperatura non varino, cede
energia allambiente circostante: per convezione con laria, per irraggiamento con le
superfici circostanti, per evaporazione di acqua (da pelle e polmoni).
Se lenergia ceduta risulta maggiore (minore) del tasso metabolico, la temperatura
media del corpo diminuisce (cresce) fino a raggiungere una nuova condizione di regime (o
anche il collasso).
Lorganismo reagisce ad eventuali squilibri innescando complessi meccanismi di
termoregolazione (il benessere la condizione in cui lattivit dei meccanismi di
termoregolazione modesta).
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In condizioni di benessere stazionario, luomo non deve variare la propria omotermia,


espressiva della necessit di mantenere costante la temperatura del nucleo del corpo
a circa 37C entro il ristretto margine di mezzo grado.
Per tali ragioni, il nostro organismo dotato di un sistema di termoregolazione
che provvede a mantenere il valore previsto anche quando, per le condizioni
ambientali o per lattivit svolta, vi sia tendenza ad allontanarsene.
In casi di alterazione dellomotermia, dovuta a soggiorno in ambienti troppo freddi o troppo
caldi, si verificano i cosiddetti fenomeni di termoregolazione dellindividuo. Al fine di
mantenere le condizioni di benessere, il corpo umano, quando vi una variazione di uno
dei termini dellequazione, tende a ripristinare le condizioni di equilibrio.

In ambienti freddi: vasocostrizione con diminuzione dellafflusso di sangue verso la


periferia. In questo modo, si abbassa la temperatura superficiale e si ripristina il T
iniziale. Effetti della vasocostrizione sono la pelle doca ed i brividi.

In ambienti caldi: vasodilatazione con aumento dellafflusso di sangue alla periferia. Si


innalza la temperatura superficiale. Effetti della vasodilatazione sono la sudorazione e
la maggiore traspirazione.

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Riproponendo lequazione introdotta in precedenza,

S = M (W) - Esk- Rres- C - R - Ck


dove S = variazione di energia interna del corpo umano nellunit di tempo [W]

si possono avere 3 situazioni:


1. S > 0: la temperatura del corpo tende ad aumentare (lattivit metabolica
preponderante rispetto alle cessioni energetiche).
2. S < 0: la temperatura del corpo tende a decrescere, poich troppa cessione di
energia allesterno.
3. S = 0: siamo in presenza di equilibrio termico e quindi di potenziale benessere,
condizione necessaria ma non sufficiente a causa dei meccanismi di
autoregolazione della temperatura corporea.
Nel seguito, singolarmente sono descritti i vari meccanismi di
scambio energetico tra uomo ed ambiente
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h2-3

h1-2

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Si definisce sensibile, un
processo (riscaldamento o
raffreddamento) durante il
quale lumidit specifica si
mantiene
costante.
ESEMPIO 1-2.
Diversamente, definita
latente una trasformazione
in cui avviene variazione di
umidit specifica e non di
temperatura. ESEMPIO 2-3.

Nel seguito vedremo che, con riferimento allequazione della variazione


dellenergia interna delluomo:
1. C, Ck e R sono trasformazioni sensibili
2. Esk e Rres sono trasformazioni sia sensibili che latenti
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C = scambio termico convettivo. Dipende dalla differenza di temperatura tra la


superficie corporea e laria in ambiente. E uno scambio di tipo sensibile.
R = Lo scambio termico radiativo, R, dipende dalla differenza di temperatura tra la
superficie corporea e le superfici intorno. E uno scambio di tipo sensibile.
Ck = scambio termico conduttivo, Ck, avviene tra uomo e superfici in contatto con
questo: pavimento, in caso di uomo in piedi, schienale e sedia in caso di persona
seduta. Anche questo, un trasferimento sensibile di energia.

Esk = potenza termica dispersa per


evaporazione attraverso la pelle. Dipende
da umidit relativa e temperatura dellaria,
temperatura della pelle, velocit relativa
soggetto-aria, abbigliamento, percentuale
di pelle bagnata dal sudore. E sia
sensibile che latente.
Rres = potenza termica dispersa nella
respirazione costituita da una quota di
calore latente e una quota di calore
sensibile. Dipende da attivit svolta, grado
igrometrico dellaria, temperatura dellaria.
E sia sensibile che latente.

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Regioni di Comfort termico ed igrometrico


Le condizioni di benessere termico di
un
ambiente
confinato
sono
individuabili dalle combinazioni, che
soddisfano la equazione vista in
precedenza, senza variazioni di S.
Le variabili sono 6, e sono quelle prima
viste (4 oggettive, 2 soggettive).
LASHRAE ha proposto di vincolare
alcuni dei sei parametri:
abbigliamento tipico stagionale
- Iclo 0.5 clo in estate,
- Iclo 0.9 clo inverno
- Attivit leggera (M<1.2 met);
- wa < 0.15 m/s

Toperativa
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Sul diagramma psicrometrico sopra-riportato, si pu notare che:


1. Le due zone di benessere termico (estivo ed invernale) si sovrappongono
leggermente intorno ai 23C/24C. A questa Toperativa, un uomo vestito con abiti
invernali avverte in inverno una lieve sensazione di caldo, mentre un uomo
vestito con abiti estivi avverte in estate una lieve sensazione di freddo.
2. Se la temperatura media radiante Trad risulta circa uguale alla temperatura di
bulbo asciutto Tba, si pu con buona approssimazione sostituire, sullascissa, la
temperatura operativa con la Tba e utilizzare, quindi, il diagramma psicrometrico
tradizionale.
3. Se la velocit dellaria maggiore di 0.15 m/s, le zone si spostano verso destra
(sono, cio, necessarie Tba pi alte). Se aumenta il livello di attivit e quindi il
metabolismo M risulta maggiore di 1.2 met, le suddette zone si spostano verso
sinistra nel diagramma psicrometrico tradizionale.

Stagione

Tamb ottimale (C)

Campo di variabilit Tamb (C)

Inverno

22

19.0 23.5

Estate

24.5

23.0 26.5

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Indici di Comfort PMV e PPD


Allo scopo di individuare condizioni di comfort termico globale, sono stati introdotti
degli indici, funzione delle sei variabili prima definite, che assumono lo stesso valore
per tutte le combinazioni delle sei variabili che determinano uguali sensazioni
termiche.
Gli indici proposti in letteratura sono di due tipi:
Indici di sensazione, basati sul giudizio che un campione significativo di persone.
Indici di temperatura, che si basano sulla definizione di temperature equivalenti.
Tra gli indici pi utilizzati si citano il PMV ed il PPD, entrambi indici di sensazione.
Si noti che, poich tali indici si basano su medie relative a valutazioni
comunque soggettive, anche quando gli indici calcolati risultano compresi in
intervalli di benessere ci possono sempre essere dei soggetti che ritengono
lambiente in esame caldo o freddo.

Fabrizio Ascione

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Lindice PMV (Predicted Mean Vote, cio Voto Medio Previsto) un indice che
esprime un voto medio assegnato da un gruppo di persone selezionate riguardo al
microclima di un ambiente confinato.
+3

Molto caldo

+2

Caldo

+1

Leggermente caldo

Neutralit

-1

Leggermente freddo

-2

Freddo

-3

Molto freddo

Il voto pu essere uno dei 7 nella tabella a sinistra.


Il PMV dipende dai 6 parametri prima visti.
Tale indicatore fu introdotto da Olaf Fanger.
In base alla norma UNI EN ISO 7730 (vecchia
versione), un ambiente sar accettabile se PMV
compreso tra 0.5 e 0.5.
Si il PMV non compreso tra 1 e +1, lambiente
non

termicamente
moderato,
bens
rispettivamente severo caldo o severo freddo.

Il PMV, matematicamente, espresso tramite una complessa relazione fisicomatematica


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Secondo quanto detto in


100
80
precedenza, anche quando
60
risulta PMV=0 (neutralit
50
termica) vi saranno alcune
40
persone che non troveranno
30
PPD
gradevole il microclima.

Per
capire
meglio,
e
quantificare, tale situazione,
utile introdurre un secondo
indice, il PPD (Predicted
Percentage of Dissatisfied),
cio Percentuale Prevista di
Insoddisfatti), legato al PMV
da una relazione analitica
rappresentata a destra.
Fabrizio Ascione

20

10

5
-2.0

-1.0

-0.5

0.5

1.0

2.0

PMV

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E importante precisare che, come visibile nei diagrammi precedenti, anche per
PMV=0 risulta PPD0 (=5%).
Si vede anche che il vincolo indicato nella norma UNI EN ISO 7730, PMV compreso tra
0.5 e 0.5, equivale ad una percentuale di insoddisfatti pari al 10% del campione di
persone.

CAUSE LOCALI DI MALESSERE


Sino ad ora, si parlato del benessere termico ed igrometrico dellindividuo
rispetto allambiente nel suo complesso.
In realt, esistono anche cause locali di discomfort, di seguito brevemente
illustrate.

1.
2.
3.
4.

Elevata differenza verticale di temperatura dellaria.


Pavimento troppo caldo o troppo freddo.
Correnti daria.
Elevata asimmetria della temperatura piana radiante.

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1. Elevata differenza verticale di temperatura dellaria.


In ambiente possono verificarsi dei gradienti verticali di temperatura, poich, per ragioni
connesse alla densit minore, laria pi calda tende a stratificare verso lalto. Tale
evento, oltre ad implicare un maggior consumo di energia nel periodo di riscaldamento,
pu produrre sensazione di discomfort (caldo alla testa, freddo ai piedi).
La norma UNI EN ISO 7730/1997,
nella precedenza versione che
non
considerava
il
comfort
adattativo, prevedeva che tale
differenza di temperatura T, a 0.1
m e 1.1 m (soggetto seduto), non
fosse superiore ai 3C.
Ci equivale ad accettare una
percentuale
massima
di
insoddisfatti pari al 5%.
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2. Pavimento troppo caldo o troppo freddo.


Il pavimento in contatto con lindividuo,
con cui scambia energia per conduzione.
Considerato uomini non scalzi, la UNI
7730/1997 stabiliva che una temperatura
del pavimento (Tpav) compresa tra 19C e
26C quella idonea a non determinare
malessere, anche legato a problemi di
circolazione sanguigna.
Come limite superiore sono ammessi
29C
nel
caso
di
impianto
di
riscaldamento a pavimento.
Tale limite equivale ad accettare una
percentuale massima di insoddisfatti, PD,
pari al 10%.
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3. Correnti daria.
Spesso, correnti daria che investono la persona producono
sensazioni di malessere termico localizzato nella zona del corpo
investita. E stato definito un coefficiente, DR (Draft Risk, cio
rischio da correnti daria), che rappresenta la percentuale di
insoddisfatti da correnti daria.
In passato si riteneva che il discomfort da corrente daria
dipendesse solo dalla velocit dellaria; nel nuovo indice, DR,
invece, si considera anche linfluenza della Tba e dellintensit di
turbolenza Tu.
A rigore, pertanto, andrebbe valutato DR.
In pratica, garantire velocit dellaria, ad altezza uomo, non
superiori a 0.15 m/s pu essere congruo in prima
approssimazione

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4. Elevata asimmetria della temperatura piana radiante.


Luomo scambia energia per irraggiamento con le superfici dellambiente in cui si
trova. Quando questo presenta temperature superficiali molto difformi (ad esempio,
da un lato una vetrata sul passaggio innevato e, dallaltro, un focolare acceso) si
potrebbero avvertire caldo al viso e freddo alla nuca (o viceversa).
Ci determina malessere.

Fabrizio Ascione

100
soffitto caldo
parete fredda

PDrad [%]

La differenza di temperatura piana


radiante pu risultare elevata in presenza
di un camino, o di ampie superfici vetrate
o di un impianto di riscaldamento a
parete, a soffitto o a pavimento. In questi
casi possono verificarsi situazioni di
discomfort localizzato.
Si hanno percentuali di insoddisfatti,
PDrad, diverse a seconda del tipo di
situazione in cui ci si trova.

10

soffitto freddo

parete calda

1
0

10

Tp,rad [C]

20

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CENNI SULLA QUALITA DELLARIA IN AMBIENTI CONFINATI


Il comfort negli ambienti confinati non pu essere garantito se non si verificano
condizioni di buona qualit e purezza dellaria. Sono richiesti, pertanto:

FILTRAZIONE DELLARIA

RINNOVO DELLARIA

FILTRAZIONE DELLARIA
La qualit dellaria, spesso citata come IAQ (Indoor Air Quality), dipende dalla
concentrazione degli inquinanti presenti (bioeffluenti, polveri, gas indesiderati,
fumi).
Relativamente agli impianti di climatizzazione, la precedente norma UNI
10339/1995 riportava una tabella con indicazioni relative a 14 classi di filtrazioni:
lefficienza di filtrazione variava tra valori inferiori al 65% per la classe 1 ed il
99.999% per filtri di classe 14.
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FILTRAZIONE DELLARIA
Classe

Efficienza del filtro E

Campo di efficienza %

E < 65

ponderale

65 E < 80

ponderale

80 E < 90

ponderale

90 E

ponderale

40 E < 60

atmosferico

60 E < 80

atmosferico

80 E < 90

atmosferico

90 E < 95

atmosferico

95 E

atmosferico

10

AS

95 E < 99.9

fiamma sodio

11

AS

99.9 E < 99.97

fiamma sodio

12

AS

99.97 E < 99.99

fiamma sodio

13

AS

99.99 E < 99.999

fiamma sodio

14

AS

99.999 E

Metodo di prova

fiamma sodio

M = media efficienza, A = alta efficienza, AS = altissima efficienza e filtri assoluti

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FILTRAZIONE DELLARIA
Oggi la Norma stata aggiornata. I filtri non sono pi M, A ed AS bens G, F,
ULPA (Ultra-Low Particulate Air) ed HEPA (High-Efficiency Particulate Air).
In sostanza, cambia la denominazione ma non la teoria alla base. Ogni filtro di un
impianto di climatizzazione deve essere preceduto da 1 di classe inferiore.
Classificazione degli edifici per categorie

Classe** di filtri

Efficienza di filtrazione**

min.

Max.

- abitazioni civili

M*, M+A

- collegi, luoghi di ricovero, caserme, conventi

M*, M+A

- alberghi, pensioni

M+A

EDIFICI ADIBITI A RESIDENZA


E ASSIMILABILI

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RINNOVO DELLARIA
Oltre alla filtrazione, per avere qualit dellaria, bisogna garantire anche opportuni
rinnovi dellaria ambiente, valutati in m3 di aria per persona (m3/h persona).
Ci prevede, per dimensionare le portate daria di rinnovo, la conoscenza
dellindice di affollamento degli ambienti.
Classificazione degli edifici per categorie
(UNI 10339)

Ricambio aria
(litri/s/persona)

Affollamento ns
(persone/m2)

11

0.04

EDIFICI ADIBITI A RESIDENZA E ASSIMILABILI


a) Abitazioni civili:

Soggiorni, camere da letto

b) collegi, case di pena, caserme, conventi:

soggiorni

0.20

sale riunioni

11

0.60

Per definire il rinnovo di aria in un locale, si soliti riferirsi al numero di rinnovi


orari, anche detti ACH (Air Change per Hour).
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CENNI SUL COMFORT ADATTATIVO


Un diverso approccio per valutare le condizioni di comfort termico, consistito
nello sviluppare la teoria del comfort adattativo.
Lavvio agli studi sul comfort adattativo partito dalle ricerche di G.S. Brager, e
R.J. de Dear, in cui si stabilisce che la temperatura di comfort in ambiente non
disconnessa dalle condizioni climatiche esterne, bens fortemente legata a
queste.
In particolare, si stabilisce anche che luomo, qualora sia in grado di
modificare le condizioni del contesto in cui si trova (variare labbigliamento,
aprire o chiudere le finestre, accendere o spegnere limpianto), sia disposto ad
accettare condizioni anche non propriamente ideali.
Gli studi di O. Fanger, invece, erano condotti in camera climatica, senza,
pertanto, alcuna possibilit di scelta e condizionamento da parte delle persone l
allinterno.

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Ladattamento comportamentale delluomo comprende:


1. adattamento personale (variare l'abbigliamento, l'attivit, la postura; mangiare
cibo; bere bevande calde o fredde);
2. spostarsi in un altro ambiente o in un'altra posizione;
3. adattamento ambientale (aprire o chiudere le finestre, adattare agli schermi
solari; attivare il riscaldamento o un ventilatore; chiudere i diffusori di aria; agire
su altri controlli del sistema di climatizzazione);
4. adattamento culturale (adattare il "dress code" alle condizioni climatiche;
programmare le attivit, ecc.).
I nuovi standard sul comfort termico (Ashrae Standard 55/2004 e EN ISO
7730/2005) non stabiliscono condizioni fissate di comfort, ma le differenziano in
base al tipo di impianto ed al controllo microclimatico perseguito.
In particolare, per ambienti fully-conditioned, si conserva ancora un approccio
legato alla teoria di Fanger. Laddove, per, lutente sia in grado di modificare
sostanzialmente il microclima, vi una maggiore accettabilit dellambiente.
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Temperatura operativa interna [C]

Temperature operative di comfort estivo, secondo lapproccio


adattativo, per tre citt italiane.

Category I
Category II
Category III
(90% acceptation) (80% acceptation) (65% acceptation)

Temperatura media mensile esterna [C]


Fabrizio Ascione

FINE
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