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Numeri reali
1.1
Lambiente naturale per gli oggetti dellAnalisi matematica linsieme dei numeri reali, denotato con R.
Sullinsieme R sono denite due operazioni, somma e prodotto, ed una
relazione dordine.
1.1.1
Assiomi algebrici
x.
b = a + ( b):
Osservazione 1.18 Osserviamo che, no a questo momento, non abbiamo ancora denito le potenze con alcun tipo di esponente, quindi x 1 denota semplicemente ed esclusivamente linverso di un numero diverso da 0.
Notation 1.19 Per estensione della notazione tipica delle frazioni (vedi Notazione 1.36), assegnati due qualunque numeri reali a; b con b 6= 0, scriveremo
a
= ab 1
b
Parleremo dunque di rapporto (o divisione) intendendo la moltiplicazione per
linverso.
Talvolta adopereremo in senso lato anche le denominazioni speciche delle
frazioni : a numeratore e b denominatore.
Osservazione 1.20 Poich non esiste linverso di 0, non avr mai senso la
scrittura a=0.
1.1.2
(propriet riessiva).
Per ogni x; y 2 R risulta
x
y; y
x =) x = y
y; y
z =) x
(propriet antisimmetrica).
Per ogni x; y; z 2 R risulta
x
(propriet transitiva).
Per ogni x; y 2 R risulta
x
y oppure y
(totale ordine).
Poniamo, inoltre
a < b () a
a b () b
a > b () b
b; a 6= b
a
a; b 6= a
y oppure y < x
y =) x + z
y + z:
y^0
z =) x z
y z:
Osservazione 1.27 Gli insiemi che sono dotati di somma, prodotto e relazione
dordine soddisfacenti gli assiomi riportati sopra prendono il nome di campo
ordinato.
Da questi assiomi si deducono tutte le ben note regole di calcolo algebrico
(vedi Appendice A).
Si deduce in particolare che 1 > 0.
Concludiamo con unimportante denizione e lassioma fondamentale di R.
Denizione 1.28 Due sottoinsiemi A; B
x 2 A; y 2 B risulta x y.
Assioma 1.29 (di completezza) Tra due insiemi separati non vuoti A; B
R esiste c 2 R elemento di separazione, ossia tale che, per ogni x 2 A; y 2 B,
risulti x c y.
Gli assiomi di campo ordinato, uniti allassioma di completezza, caratterizzano univocamente linsieme R.
1.2
1.2.1
Numeri interi
R:
(1.1)
Per la costruzione data dal teorema, N chiuso rispetto alla somma e quindi
si ha
2=1+12N
3=2+12N
4 = ::: 2 N
:::
Aggiungendo la condizione che N linsieme pi piccolo a soddisfare la (1.1),
concludiamo
N = f0; 1; 2; 3; : : : g :
Proposizione 1.32 (propriet archimedea) Per ogni a; b 2 R, con 0 < a <
b, esiste n 2 N tale che b < n a.
Corollario 1.33 Per ogni b > 0 esiste n 2 N tale che b < n.
Teorema 1.34 Esiste un sottinsieme di R contenente f0; 1g, chiuso rispetto
alla somma, soddisfacente gli assiomi da 1.1 a 1.26, tranne 1.14, minimo per
inclusione. Tale insieme si denota con Z e i suoi elementi prendono il nome di
numeri interi.
Abbiamo pertanto
Z = f0; 1; 2; 3; : : : g
e, evidentemente,
N
Parte intera...
Z:
1.2.2
Numeri razionali
f0g = f1; 2; 3; : : : g ;
(1.2)
essendo m 2 Z e n 2 N .
Notation 1.36 Nella tradizione i numeri m n 1 vengono scritti nella forma di
frazioni
m
mn 1 = :
n
Evidentemente, per ogni ssato q 2 Q, le frazioni m=n che lo rappresentano
sono innite (e vengono dette frazioni equivalenti).
Nel Teorema 1.9 viene precisato che in Q valgono gli assiomi da 1.1 a 1.26,
si eredita anche la compatibilit con la relazione dordine, pertanto Q un
sottocampo ordinato di R.
Passiamo ad osservare che, a dierenza di R, Q non completo. Servono
due passaggi.
Proposizione 1.37 Non esiste alcun numero razionale q 2 Q tale che q 2 = 2.
Proposizione 1.38 Il campo ordinato Q non verica lassioma di completezza.
Dimostrazione. su ciente esibire un esempio di due insiemi separati e
tuttavia privi di elemento di separazione (in Q ovviamente).
Consideriamo gli insiemi
A= q2Qj0
B= q2Qj0
q; q 2 < 2 ;
q; 2 < q 2 :
Consideriamo ora
r=
2(q + 1)
2Q
q+2
2 q2
2=
2
2
(q + 2)
q=
2 q2
>0
q+2
ossia
r>q
in contraddizione con (1.3).
Ad un analogo assurdo si perviene assumendo q 2 < 2. Dunque non pu
esistere in Q alcun elemento di separazione.
Il rapporto che intercorre tra Q ed R viene precisato dalla proposizione
seguente.
Proposizione 1.39 (densit di Q in R) Per ogni a; b 2 R con a < b; esiste
q 2 Q tale che a < q < b.
Dimostrazione. Consideriamo il caso 0 < a < b.
Esiste n 2 N tale che
1
<b a
n
Ora poniamo
n
mo
A= m2Nja<
n
e consideriamo m0 = min A.
Risulta
m0
> a:
n
Inoltre, poich m0
12
= A, avremo
m0 1
<a
n
e quindi
m0
1
< a + < a + (b
n
n
Quindi m0 =n verica le disuguaglianze richieste.
a) = b
1.2.3
1.3
Per mettere a fuoco cosa intendiamo per rappresentazione di un numero, consideriamo inizialmente i numeri naturali e osserviamo la seguente tabella.
5
rappresentazione primitiva IIIII
rappresentazione romana
V
rappresentazione binaria
101
11
IIIIIIIIIII
XI
1011
Dal punto di vista concettuale il fatto rilevante che per ciascun numero
intero su ciente una stringa nita. Questo consente di utilizzare i numeri per
immetterli in un algoritmo e ottenere un risultato, in denitiva per eettuare
calcoli (addizioni e moltiplicazioni).
La scelta del sistema di rappresentazione dipende da due considerazioni:
si vogliono evitare stringhe eccessivamente lunghe;
il sistema deve consentire di svolgere facilmente calcoli elementari.
Il sistema decimale su cui ci soermiamo, cos come il sistema binario, di
tipo posizionale, con base ssa. Ad esempio scriviamo
1682
e intendiamo
1 1000 + 6 100 + 8 10 + 2
ossia
1 103 + 6 102 + 8 10 + 2
10
Attualmente si usano solo sistemi posizionali (decimale, binario, esadecimale). Dalla scelta della base dipende la lunghezza della stringa necessaria per
rappresentare un pressato n 2 N.
Passiamo ora ai numeri razionali. Valgono le stesse considerazioni svolte
sugli interi: ciascun razionale rappresentabile tramite una frazione (ossia due
interi), le operazioni sui razionali (ora sono 4) sono riconducibili ad operazioni
tra interi; dunque possibile eettuare calcoli esatti (purch si rimanga nella
notazione in forma di frazione).
Daltra parte la notazione in forma di frazione non delle pi agevoli da
gestire (le calcolatrici tascabili riescono a gestirla solo da qualche decina danni).
Pi agevole la cosiddetta notazione decimale, con la virgola, anzi, seguendo
la tradizione anglosassone, con il punto. Ad esempio scriviamo
135:246
(1.4)
e intendiamo
1 102 + 3 10 + 5 + 2 10
+ 4 10
+ 6 10
Una volta ssata una base, nel nostro caso 10, solo alcuni numeri razionali
sono rappresentabili nella forma decimale, si tratta dei cosiddetti razionali
decimali. Come tipico esempio di razionale non decimale possiamo considerare
1=3 o 2=7.
Per i razionali non decimali si presenta una situazione di questo genere
413=33 = 12:515 151 51 : : :
2357=1110 = 2:123 423 423 4 : : :
(1.5)
cm cm
: : : c1 c0 : d1 d2 : : : dk : : :
(1.6)
dove ci ; di 2 f0; 1; 2; : : : ; 9g. Con questa scrittura si intende che, per ogni k
ja
( cm cm
: : : c1 c0 : d1 d2 : : : dk )j < 1=10k
(1.7)
11
1.3.1
2 = 1:4142:::
12
6 1
p
3
(1.8)
e non
x = 0:83
(1.9)