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EINSTEIN
sua vita, il suo universo
M ONBADOM
ISBN 978-88-04-58308-0
Copyright 2007 by Walter Isaacson
2008 Amoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano
Titolo dell'opera originate:
Einstein. His Life and Universe
INDICE
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Personaggi principali
I A cavallo di un raggio di luce
II Infanzia. 1879-1896
Lo svevo, 14 - Monaco, 16 - Scuola, 20 - Aarau, 29
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IV I fidanzati. 1900-1904
Vacanze estive, 1900, 54 - II primo articolo pubblicato di Ein
stein, 59 - Angoscia da disoccupazione, 61 - Lago di Como,
maggio 1901, 66 - Dispute con Drude e altri, 70 - Lieserl, 74 ~
L'Ufficio brevetti, 79 - LAkademie Olympia, 81 - Matrimonio
con Mileva, 86
91
107
139
157
187
221
X Divorzio. 1916-1919
L'angusto vortice dell'esperienza personale, 221 - La trattativa, 228 - II socialdemocratico, 234 - Matrimonio con Elsa,
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411
433
455
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525
533
Note
619
Bibliografia
633
Ringraziamenti
637
Fonti iconografiche
639
EINSTEIN
A mio padre,
Vuomo piii simpatico, intelligente
e onesto che io conosca
La vita e come una bicicletta.
Per mantenere l'equilibrio
bisogna continuare a muoversi.
ALBERT EINSTEIN, 5 febbraio 193Q1
PERSONAGGI PRINCIPAL!
Einstein
Personaggi principali
FRANK (1884-1966). Fisico austriaco e amico di Einstein, cui succedette sulla cattedra dell'Universita tedesca di Praga; in seguito scrisse
tin libro su di lui.
M A RCEL GROSSMANN (1878-1936). Diligente compagno di studi al Politecnico di Zurigo, prendeva gli appunti di matematica per Einstein e piu
tardi lo aiuto a ottenere un posto all'Ufficio brevetti. Da professore di
geometria descrittiva al Politecnico, introdusse Einstein alia matematica
di cui aveva bisogno per la relativita generale.
FRITZ HABER (1868-1934). Chimico tedesco e pioniere dell'uso bellico dei
gas, contribui a far chiamare Einstein a Berlino e medio tra lui e la
Marie. Ebreo convertito al cristianesimo nel tentativo di essere un buon
tedesco, predico ad Einstein le virtu deU'assimilazione, finche i nazisti
presero il potere.
CONRAD HABICHT (1876-1958). Matematico e inventore dilettante, membro
dell'Akademie 01ympia, il gruppo di discussione a tre di Bema, e
destinatario nel 1905 di due famose lettere di Einstein che annunciavano
le memorie di prossima pubblicazione.
WERNER HEISENBERG (1901-1976). Fisico tedesco. Pioniere della meccanica quantistica, formulo il principio di indeterminazione cui Einstein
resistette per aruni.
DAVID HILBERT (1862-1943). Matematico tedesco che nel 1915 fu in gara con
Einstein per la scoperta delle equazioni matematiche della relativita
generale.
BANESH HOFFMANN (1906-1986). Matematico e fisico che collaboro con
Einstein a Princeton e piu tardi scrisse un libro su di lui.
PHILIPP LENARD (1862-1947). Fisico magiaro-tedesco le cui osservazioni
sperimentali sull'effetto fotoelettrico furono spiegate da Einstein nel
suo articolo del 1905 sui quanti di luce. Divenne un antisemita, nazista
e acerrimo avversario di Einstein.
HENDRIK ANTOON LORENTZ (1853-1928). Geniale e saggio fisico olandese
le cui teorie prepararono il terreno per la relativita ristretta. Fu per
Einstein una figura paterna.
ROBERT ANDREWS MILLIKAN (1868-1953). Fisico sperimentale americano
che confermo la legge dell'effetto fotoelettrico di Einstein e lo chiamo
al Caltech come professore visitatore.
HERMANN MINKOWSKI (1864-1909). Insegnante di matematica di Einstein
al Politecnico di Zurigo, lo defini un fannullone, e in seguito escogito
una formulazione matematica della relativita ristretta in termini di
spaziotempo quadridimensionale.
GEORG FRIEDRICH NICOLAI, nato LEWINSTEIN (1874-1964). Medico, pacifista, avventuriero e seduttore. Amico e medico di Elsa Einstein, e probabilmente amante di sua figlia Ilse, nel 1915 scrisse un opuscolo pacifista
insieme ad Einstein.
PH ILIPP
Einstein
I
A CAVALLO DI UN RAGGIO DI LUCE
Einstein
Nobel, disse; se lei gli avesse concesso il divorzio, lui le avrebbe dato
il denaro del premio. M ileva ci penso per una settim ana e accetto.
A causa dell'estrem a radicalita delle teorie di Einstein, soltanto
a diciassette anni di distanza dalla m iracolosa fioritura maturata
all'U fficio brevetti gli fu attribuito il prem io e M ileva incasso il
denaro.
La vita e 1'opera di Einstein rifletterono lo sconvolgimento delle
certezze sociali e degli assoluti morali che contraddistinse l'atmosfera
protesa alia modernita dell'inizio del XX secolo. II nonconformismo
dell'im m aginazione era nell'aria: Picasso, loyce, Freud, Stravinskij,
Schonberg e altri stavano infrangendo i vincoli tradizionali. Ad alimentare questa atmosfera fu una concezione dell'universo in cui lo
spazio, il tempo e le proprieta delle particelle sembravano dipendere
dalle bizzarrie delle osservazioni.
Einstein, pero, non fu veramente un relativista, sebbene in questo
senso fosse interpretato da molti, compresi alcuni il cui disprezzo
era venato di antisemitismo. Alla base di tutte le sue teorie, e anche
della relativita, c'era una ricerca di invarianti, di certezze e di assoluti.
Soggiacente alle leggi dell'universo, secondo Einstein, c'era una realta
armoniosa, e lo scopo della scienza era di scoprirla.
La sua ricerca ebbe inizio nel 1895, allorche sedicenne cerco di immaginare che effetto avrebbe fatto muoversi a cavallo di un raggio di luce.
Un decennio piu tardi venne il suo annus mirabilis, descritto nella lettera
citata sopra, nel quale furono gettate le basi dei due grandi progressi
della fisica del XX secolo: la relativita e la teoria quantistica.
Dopo un altro decennio, nel 1915, strappo alia natura il suo trionfo
supremo, una delle piu belle teorie di tutta la scienza, la teoria della
relativita generale. Come nel caso della relativita ristretta, la sua riflessione si era sviluppata grazie a degli esperimenti mentali. Immaginiamo di trovarci in un ascensore completamente chiuso che accelera
verso 1'alto nello spazio, aveva congetturato. Gli effetti che aw ertiremmo sarebbero indistinguibili da quello della gravita.
La gravita, intui, era una curvatura dello spazio e del tempo, e da qui
trasse le equazioni che descrivono come la dinamica di tale curvatura
deriva dall'interazione tra materia, moto ed energia. Cio pud essere
illustrato ricorrendo a un altro esperimento mentale. Immaginiamo di
far rotolare una palla da bowling sulla superficie bidimensionale di un
tappeto elastico. Poi facciamoci rotolare delle palle da biliardo. Queste
si muoveranno verso la palla da bowling non perche essa eserciti qualche misteriosa attrazione ma a causa del modo in cui essa incurva la
struttura del tappeto. Ora immaginiamo che cio accada nella struttura
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di costruire una bom ba atomica, e le lettere della sua famosa equazione che connette energia e massa ci turbinano in mente quando ci
imm aginiam o la nube a fungo che ne derivo.
L'ingresso di Einstein nel tempio della fama, che si verified quando
le misure effettuate durante un'eclissi del 1919 confermarono la sua
predizione della m isura in cui la gravita deflette la luce, coincise
con l'alba di una nuova era della celebrita, e vi contribui. Einstein
divenne una supernova scientifica e un'icona umanista, uno dei volti
piu famosi del pianeta. La gente, che si scervellava senza risparmio
sulle sue teorie, ne fece oggetto di un vero e proprio culto del genio
e lo canonizzo come un santo laico.
Se non avesse avuto quell'aureola di capelli che sembravano elettrizzati e quegli occhi penetranti, sarebbe ugualmente diventato la piu
popolare figura da poster di tutta la scienza? Supponiamo, per fare un
esperimento mentale, che avesse avuto l'aspetto di un M ax Planck o
di un Niels Bohr. La sua fama sarebbe rimasta paragonabile alia loro,
quella di un semplice genio scientifico? Oppure sarebbe ugualmente
assurto al pantheon abitato da Aristotele, Galileo e Newton?2
Credo che comunque sarebbe stato fra i grandi. La sua opera aveva
un carattere assai personale, un'im pronta che lo rendeva riconoscibile, proprio com e e riconoscibile un Picasso. Com piva dei veri e
propri salti speculativi e arrivava a scorgere grandi principi mediante
esperimenti m entali piuttosto che mediante m etodici processi induttivi basati su dati sperimentali. Le teorie che ne derivavano erano a
volte sorprendenti, misteriose e controintuitive, eppure contenevano
concetti capaci di affascinare 1'immaginazione popolare: la relativita
dello spazio e del tempo, E = me2, la deflessione dei raggi luminosi e
la curvatura dello spazio.
Ad accrescere l'aura che lo avvolgeva era la sua semplice umanita.
La sua sicurezza interiore era temperata dall'um ilta che viene dal
timore reverenziale nei confronti della natura. Poteva essere distac
cato e distante da coloro che gli erano prossimi, ma verso l'umanita
in generale manifestava una vera bonta e una compassione piena di
delicatezza.
Eppure, nonostante tutta la sua grande popolarita e l'apparente
accessibility, Einstein venne anche a simboleggiare 1'intuizione che
la fisica moderna fosse qualcosa che il comune profano non poteva
comprendere, il territorio di esperti sim ili a sacerdoti, per dirla
con le parole del professore della Harvard Dudley Herschbach.3 Non
era sempre stato cosi. Galileo e Newton erano entrambi grandi geni,
ma la loro spiegazione meccanica del mondo in termini di causa ed
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effetto era qualcosa che la m aggior parte delle persone propense alia
riflessione era in grado di comprendere. Nel XVIII secolo di Benjamin
Franklin e nel XIX di Thomas Edison, una persona istruita poteva
avere una certa fam iliarita con la scienza e perfino occuparsene a
tempo perso come dilettante.
Avendo a mente le esigenze del XXI secolo, si dovrebbe, se possi
b le , restituire al pubblico generico la capacita di cogliere il significato
dell'impresa scientifica. Cio non significa che ogni studente di lettere
debba seguire un corso annacquato di fisica o che un avvocato che si
occupa di diritto societario debba essere al corrente della meccanica
quantistica. Significa piuttosto che una com prensione dei m etodi
della scienza e una risorsa utile ai fini di una cittadinanza responsabile. Quello che la scienza ci insegna di veramente significativo e la
correlazione tra prove fattuali e teorie generali, qualcosa che trova
ampia illustrazione nella vita di Einstein.
Inoltre la capacita di apprezzare i successi della scienza e una fonte
di gioia per una societa sana. Ci aiuta a conservare un rapporto con
quella fanciullesca disponibilita alia meraviglia di fronte a cose normali come le mele che cadono e gli ascensori, che e una caratteristica
di Einstein e di altri grandi fisici teorici.4
Questa e la ragione per cui pud valere la pena di studiare Einstein.
La scienza e una nobile fonte di ispirazione, e il suo perseguim ento
e una m issione affascinante, com e ci ricordano le saghe dei suoi
eroi. Nei suoi ultim i anni ad Einstein fu chiesto dal dipartimento
d elllstru zione dello Stato di New York a che cosa, secondo lui, le
scuole dovessero dare m aggior rilievo. N ell/insegnam ento della
storia rispose si dovrebbe discutere ampiamente di personality che
hanno apportato benefici all'um anita grazie alia loro indipendenza
di carattere e di giudizio.5 Einstein senza dubbio rientra in questa
categoria.
In un'epoca in cui, di fronte alia competizione globale, si tende ad
attribuire grande importanza all'istruzione scientifica e matematica,
si dovrebbe prestare attenzione anche alTaltra parte della risposta di
Einstein. Le osservazioni critiche degli studenti andrebbero accolte
in spirito di amicizia diceva. Si dovrebbe evitare che l'eccesso di
impegni e nozioni soffochi l'autonom ia dello studente. La societa
trarra un vantaggio competitivo non dal modo in cui le sue scuole
insegnano la tavola pitagorica e la tavola periodica, ma dal modo in
cui stimolano 1'immaginazione e la creativita.
In questo sta, a mio parere, la chiave per comprendere sia la vivacita
d'ingegno di Einstein sia le lezioni della sua vita. Da studente non
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INFANZIA
1879-1896
Lo svevo
Comincio tardi a parlare. I miei genitori erano cosi preoccupati
rammento in seguito che consultarono un dottore. Anche dopo che
ebbe iniziato a usare le parole, a piu di due anni, prese una strana
abitudine che indusse la domestica ad affibbiargli il nomignolo der
Depperte, lo stupidello, e altri della famiglia a definirlo quasi ritardato. Ogni volta che aveva qualcosa da dire, la provava tra se sussurrandola finche non gli sembrava abbastanza a posto da pronunciarla
ad alta voce. Ogni frase che diceva, ha raccontato la sua adorante
sorella minore per quanto abituale fosse, la ripeteva tra se a bassa
voce, muovendo le labbra. Era una cosa decisamente preoccupante,
secondo Maja. Aveva una tale difficolta con la lingua da far temere
ai suoi cari che non avrebbe mai imparato a parlare.l
II lento sviluppo mentale si combind con un'insolente ribellione
all'autorita che spinse un insegnante a cacciarlo via e un altro a rendersi ridicolo di fronte alia storia affermando che non avrebbe mai
combinato nulla. Questi tratti fecero di Albert Einstein il santo patrono
degli scolari disattenti di tutto il mondo.2 Ma contribuirono anche
a fare di lui, con ogni evidenza, il genio scientifico piu creativo dei
tempi moderni.
La sua impertinente noncuranza dell'autorita lo porto a mettere
in discussione la conoscenza acquisita come i ben addestrati seguaci
dell'accademia non avrebbero mai pensato. Quanto alia lentezza nell'acquisizione delle capacita verbali, si convinse che quel ritardo gli avesse
consentito di osservare con senso di meraviglia i fenomeni quotidiani
che altri davano per scontati. Quando mi chiedo come sia accaduto
che proprio io abbia scoperto la teoria della relativita, mi sembra che sia
dipeso dalla seguente circostanza spiego una volta Einstein. L'adulto
normale non si arrovella sui problem! dello spazio e del tempo. Queste
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utile durante gli anni in cui visse da solo a Berlino, alle prese con
la relativita generale. Suonava spesso il violino in cucina a notte
fonda, im provvisando m elodie mentre rifletteva su com plicati pro
b le m ^ ha raccontato un amico. Poi all'im provviso, mentre stava
suonando, annunciava eccitato: "C i sono!". Come per ispirazione,
la soluzione del problema gli balenava in mente nel bel m ezzo della
musica. 21
L'amore per la musica, e specialmente per Mozart, forse era un
riflesso del suo senso dell'arm onia dell'universo. C om e osservo
Alexander Moszkowski, che negli anni '20 scrisse una biografia di
Einstein basata su conversazioni con il fisico, la musica, la natura e
Dio si m escolavano in lui in un complesso di sentimenti, in un'unita
morale, la cui impronta non svani mai.22
Per tutta la vita Albert Einstein avrebbe mantenuto l'intuito e il
timore reverenziale di un fanciullo. Non perse mai il suo senso di
m eraviglia di fronte alia magia di fenomeni naturali - campi magnetici, gravita, inerzia, accelerazione, raggi lum inosi - che gli adulti
trovano cosi banali. Conservo la capacita di considerare nella propria
mente due pensieri simultaneamente, di rimanere perplesso quando
essi confliggevano, e di meravigliarsi quando riusciva a percepire
un'unita piu profonda. Persone come te e me non invecchiano mai
scrisse piu tardi a un amico. Noi non smettiamo mai di essere come
bambini curiosi davanti al grande mistero in cui siamo nati.23
Scuola
Da adulto Einstein raccontava una vecchia storiella su uno zio
agnostico che era 1'unico m em bro della fam iglia a frequentare la
sinagoga. Quando gli chiedevano perche lo facesse, lo zio rispondeva:
Ah be', non si sa mai. I genitori di Einstein, viceversa, erano completamente irreligiosi e non sentivano alcuna necessita di mettersi
al riparo dai rischi. Non si attenevano alle norme kosher sul cibo e
non frequentavano la sinagoga, e suo padre parlava dei rituali ebraici
come di vecchie superstizioni.24
Di conseguenza, quando Albert compi sei anni e fu il momento di
mandarlo a scuola, i genitori non si preoccuparono che non ve ne fosse
una ebraica vicino a casa. Lo iscrissero alia grande scuola cattolica del
loro quartiere, la Petersschule. Unico ebreo tra i settanta studenti del
suo anno, Einstein segui le normali lezioni di religione cattolica e fini
per apprezzarle immensamente. Anzi, andava cosi bene nello studio
del cattolicesimo da aiutare i suoi compagni di classe.25
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pensiero, accomunando alia mia nuova fede l'impressione che i giovani fossero coscientemente ingannati dallo Stato con insegnamenti
bugiardi; e fu un'im pressione sconvolgente.41
Cosi Einstein si tenne alia larga dalle cerimonie religiose per il resto
della vita. Nacque cosi [in lui] una vera avversione per le pratiche
ortodosse della religione ebraica, come di qualsiasi altra religione
tradizionale, e una vera insofferenza ad assistere a qualsiasi servizio
religioso, che egli non ha piu perduto osservo piu tardi l'am ico Phi
lipp Frank. Ma della fase religiosa della sua infanzia conservd una
profonda riverenza per l'armonia e la bellezza di quella che chiamava
la mente di Dio, quale si esprimeva nella creazione dell'universo e
nelle sue leggi.42
La ribellione di Einstein contro il dogma religioso ebbe un effetto
profondo sul suo atteggiamento nei confronti del giudizio prevalente.
Gli inculco una reazione allergica contro tutte le forme di dogma e di
autorita, reazione che doveva influenzare sia le sue idee politiche sia la
sua attivita scientifica. Da questa esperienza trassi un atteggiamento di
sospetto contro ogni genere di autorita ... e questo atteggiamento non
mi ha mai piu abbandonato affermo piu tardi. In effetti, sarebbe stato
questo sentirsi a proprio agio nel ruolo di nonconformista a definire
sia la sua scienza che il suo pensiero sociale per il resto della sua vita.
In seguito, una volta riconosciuto come un genio, sarebbe riuscito
ad attenuare questo spirito di contraddizione con un garbo che in
generale risultava accattivante. Ma le cose non andavano cosi bene
quando era soltanto un allievo impertinente nel ginnasio di Monaco.
Era m olto a disagio a scuola secondo sua sorella. Trovava ripugnante il metodo di insegnamento, caratterizzato da continui esercizi
di memoria e intolleranza per le domande. La connotazione militare
della scuola, con la sistematica educazione al culto dell'autorita che
si riteneva dovesse abituare gli allievi alia disciplina militare gia in
giovane eta, era particolarmente sgradevole.43
A nche a M onaco, dove pure lo spirito bavarese generava uno
stile di vita m eno irreggim entato, la glorificazione prussiana della
dim ensione m ilitare aveva preso piede, e a m olti bam bini piaceva
giocare ai soldati. Q uando le truppe sfilavano, accom pagnate da
pifferi e tam buri, i ragazzi si riversavano nelle strade per unirsi
alia parata m arciando al passo. Ma non Einstein. G uardando un
sim ile sp ettacolo, una volta si m ise a piangere. Q uando sard
grande, non voglio essere com e uno di questi poveretti disse ai
genitori. Com e spiego piu tardi, che un uom o trovi piacere nel
m arciare per quattro al suono di una banda e quanto basta per
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Sicuro di se, con il suo cappello di feltro grigio buttato indietro sui folti
capelli neri, camminava con passo energico su e giu al ritmo rapido,
potrei dire folle, di uno spirito inquieto che porta in se un mondo intero.
Nulla sfuggiva alio sguardo acuto dei grandi e vivaci occhi castani.
Chiunque gli si avvicinasse rimaneva affascinato dalla sua personality
superiore. Una smorfia ironica della sua bocca camosa con il labbro
inferiore sporgente dissuadeva i filistei dal fratemizzare con lui.
Soprattutto, aggiungeva Byland, il giovane Einstein era di un'arguzia impertinente, talvolta intimidatoria. I1 suo atteggiamento verso
lo spirito del mondo era quello del filosofo irridente, e il suo brillante
sarcasmo sferzava senza pieta ogni vanita e ogni posa.62
Einstein si innamoro di Marie Winteler alia fine del 1895, pochi mesi
dopo essere andato ad abitare presso la sua famiglia. Marie aveva
appena terminato un corso di tirocinio airinsegnamento e viveva a casa
nell'attesa di cominciare a lavorare in un paese vicino. Stava per compiere diciotto anni, mentre lui ne aveva solo sedici. L'idillio commosse
entrambe le famiglie. Albert e Marie mandarono gli auguri per l'anno
nuovo alia madre di lui, che rispose con calore: La sua letterina, cara
signorina Marie, mi ha fatto immensamente piacere.63
L'aprile seguente, tom ato a casa a Pavia per le vacanze primaverili,
Einstein scrisse a Marie la sua prima lettera d'am ore di cui abbiamo
notizia:
Amore mio!
tante tante grazie, amore, per la tua deliziosa letterina, che mi ha
fatto immensamente felice. Era cosi bello poter stringere al cuore quel
pezzo di carta che i tuoi occhietti tanto cari hanno guardato amorevolmente e su cui le tue delicate manine sono incantevolmente scivolate
avanti e indietro. Adesso capisco, angioletto mio, che cosa significhino
nostalgia e desiderio struggente di chi non c'e. Ma l'amore da molta
felicita... molta piu della sofferenza che da il desiderio...
Anche mia madre si e affezionata a te, pur non conoscendoti; le ho
solo fatto leggere due delle tue incantevoli letterine. E lei mi prende
sempre in giro perche non sono piu attratto dalle ragazze che si pensava
mi piacessero tanto in passato. Tu significhi per la mia anima piu di
quanto prima significasse il mondo intero.
Q ui sua madre aggiunse un poscritto: Senza aver letto questa
lettera, le mando i miei piu cordiali saluti!.64
Sebbene gli piacesse la scuola di Aarau, Einstein si rivelo uno
studente discontinuo. 11 giudizio di ammissione rilevava che aveva
bisogno di lavoro di recupero in chimica e aveva grandi lacune
nella conoscenza del francese. A meta delFanno scolastico, doveva
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IL POLITECNICO DI ZURIGO
1896-1900
Lo studente sfrontato
II Politecnico di Zurigo, con 841 studenti, era un'istituzione che preparava principalmente insegnanti e tecnici quando il diciassettenne
Albert Einstein si iscrisse nell'ottobre 1896. Era meno prestigioso della
vicina Universita di Zurigo e delle Universita di Ginevra e Basilea,
che potevano tutte conferire dottorati (uno status che il Politecnico,
ufficialm ente denom inato Eidgenossische Polytechnische Schule,
avrebbe conseguito nel 1911, allorche divenne l'Eidgenossische Technische H ochschule, o ETH). Nondim eno, il Politecnico aveva una
solida reputazione nel campo dell'ingegneria e della scienza. II capo
del dipartimento di fisica, Heinrich Weber, si era di recente procurato
un nuovo e grande edificio, finanziato dal magnate dell'elettrotecnica
(e concorrente dei fratelli Einstein) Werner von Siemens. Vi erano
ospitati laboratori d'avanguardia famosi per le loro misurazioni di
precisione.
Einstein era una delle undici matricole iscritte al corso che formava insegnanti specializzati in matematica e fisica. Viveva in una
camera d'affitto per studenti grazie a un assegno mensile di cento
franchi svizzeri messo a disposizione dai parenti Koch. Ogni mese
ne risparmiava venti per mettere insieme il danaro occorrente per le
pratiche di naturalizzazione come cittadino svizzero.1
Negli anni successivi al 1890 la fisica teorica cominciava ad afferm arsi come disciplina accademica autonoma, e in tutta Europa
proliferavano le cattedre nel settore. I pionieri della nuova disciplina
- come Max Planck a Berlino, Hendrik Lorentz in Olanda e Ludwig
Boltzmann a Vienna - combinavano la fisica con la matematica per
suggerire percorsi dove gli sperimentali dovevano ancora inoltrarsi.
Percio la matematica era considerata una parte rilevante del piano
di studi obbligatori di Einstein al Politecnico.
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Einstein, pero, aveva un'intuizione piu lucida per la fisica che per
la m atematica, e non si rendeva ancora conto di quanto intimamente
le due discipline sarebbero state connesse nell'elaborazione di nuove
teorie. N ei quattro anni trascorsi al Politecnico ottenne votazioni
com prese tra 5 e 6 (su una scala da 1 a 6) in tutti i corsi di fisica
teorica, ma ottenne soltanto dei 4 nella maggior parte dei corsi di
matematica, specialmente in quelli di geometria. Da studente non
capivo molto bene ammise poi che la possibility di conoscere piu
profondamente i principi fondamentali della fisica e legata ai metodi
matematici piu complicati.2
Tale consapevolezza si affaccio un decennio piu tardi, quando fu
alle prese con la geometria della sua teoria della gravitazione e si trovo
costretto a ricorrere alTaiuto di un professore di matematica che in
passato lo aveva definito un fannullone. Ho sviluppato un grande
rispetto per la m atem atica, scrisse a un collega nel 1912 la parte
piu sottile della quale finora nella mia ingenuita avevo considerato
come un puro e semplice lusso. Verso la fine della sua vita espresse
un analogo rammarico in una conversazione con un amico piu gio
vane. AH'inizio della mia carriera diedi per scontato che un fisico di
successo debba conoscere soltanto la matematica elementare disse.
Ma in seguito, con grande rincrescimento, mi resi conto che il mio
presupposto era completamente sbagliato.3
II
suo principale professore di fisica era Heinrich Weber, che un anno
prima era rimasto impressionato cosi favorevolmente da Einstein che,
nonostante il ragazzo non avesse superato l'esame di ammissione al
Politecnico, lo aveva incoraggiato a rimanere a Zurigo e a seguire le sue
lezioni come uditore. Nei primi due anni di Einstein al Politecnico, la
loro reciproca ammirazione rimase intatta. Le lezioni di Weber erano
tra le poche che gli parevano significative. Weber ha esposto la teoria
del calore con grande maestria scrisse nel secondo anno. Lezione
dopo lezione, mi piace. Lavorava nel laboratorio di Weber con fervore e passione, segui quindici corsi con lui (cinque di laboratorio e
dieci di teoria), ed ebbe buoni voti in tutti.4
Ma gradualm ente Einstein perse il suo entusiasm o per Weber.
Pensava che il professore si concentrasse troppo sui fondamenti storici della fisica e non si occupasse molto delle frontiere della ricerca
contemporanea. Tutto d o che era venuto dopo Helmholtz era semplicemente ignorato lamentava un coetaneo di Einstein. Alla fine
dei nostri studi, sapevamo tutto del passato della fisica, ma nulla del
presente e del futuro.
In particolare mancava nelle lezioni di Weber qualsiasi esame dei
II Politecnico di Zurigo
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grandi progressi compiuti da James Clerk Maxwell, il quale, a cominciare dal 1855, aveva elaborato profonde teorie ed eleganti equazioni
matematiche che descrivevano la propagazione delle onde elettromagnetiche come la luce. Attendemmo invano una presentazione della
teoria di Maxwell scrisse un altro compagno di studi. Einstein piu
di tutti era deluso.5
Sfrontato com'era, Einstein non nascondeva le sue opinioni. E dato
il suo senso della dignita personale, Weber si irritava del malcelato
disprezzo di Einstein. Alla fine dei quattro anni passati insieme i due
erano orm ai antagonisti.
L'irritazione di Weber era un ulteriore esem pio di come la vita
scientifica oltre che personale di Einstein risentisse profondamente
dei tratti distintivi del suo animo svevo: la disinvolta propensione a
contestare l'autorita, l'atteggiam ento sprezzante di fronte all'irreggim entazione e la scarsa riverenza per Fopinione prevalente. Per
esempio, tendeva a rivolgersi a Weber in una maniera piuttosto informale, chiamandolo Herr Weber, signor Weber, invece che Herr
Professor, signor professore.
Quando infine la frustrazione ebbe la meglio sull'ammirazione,
il professor Weber gli parlo in termini assai simili a quelli dell'esasperato insegnante del ginnasio di Monaco. Lei e un ragazzo molto
in gamba, Einstein gli disse Weber. Un ragazzo estremamente in
gamba. Ma ha un grande difetto: non le si pud mai dire nulla.
C'era qualcosa di vero in quella valutazione. Ma Einstein doveva
dimostrare che, nel tormentato mondo della fisica della fine del XIX
secolo, la disinvolta capacita di ignorare il giudizio prevalente non
era il difetto peggiore che si potesse avere.6
La sua impertinenza mise Einstein nei guai anche con l'altro profes
sore di fisica del Politecnico, Jean Pem et, che era incaricato delle esercitazioni sperimentali e di laboratorio. Nel suo corso di esperimenti
di fisica per principianti, Pem et assegno ad Einstein un 1, il voto piu
basso possibile, cosi guadagnandosi il privilegio di passare alia storia
per aver bocciato Einstein in un corso di fisica. La stroncatura era
dovuta in parte al fatto che il nostro di rado si faceva vedere al corso.
Su richiesta scritta di Pernet, nel marzo 1899 Einstein fu oggetto di
una reprimenda ufficiale da parte del rettore per la scarsa diligenza
mostrata nel corso pratico di fisica.7
Perche si specializza in fisica, chiese un giom o Pem et ad Einstein,
invece che in un cam po com e la medicina o magari il diritto? La
ragione rispose Einstein e che ho ancor meno attitudine per quelle
discipline. Perche non dovrei almeno tentare la sorte con la fisica?8
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articolo che conteneva quella che sarebbe divenuta una famosa affermazione: Ne lo spazio assoluto, ne il tempo assoluto, e neppure la
geometria euclidea, sono condizioni da imporre alia m eccanica.15
L'aspetto umano
Una sera che Einstein era a casa con la signora Winteler, senti qualcuno che eseguiva una sonata per piano di Mozart. Quando chiese
chi fosse, la padrona di casa gli disse che era un'anziana signora
che viveva nella soffitta della porta accanto e dava lezioni di piano.
Afferrato il violino, Einstein corse fuori senza mettersi ne colletto ne
cravatta. Non pud andare cosi, Herr Einstein gli grido la padrona
di casa. Ma lui la ignoro e si precipito nella casa accanto. L'insegnante
di piano sollevo gli occhi, sbigottita. Continui a suonare supplied
Einstein. Qualche attimo dopo Faria si riempi del suono di un violino
che accompagnava la sonata di Mozart. Piu tardi l'insegnante chiese
chi fosse rintruso che l'aveva accompagnata. Soltanto un innocuo
studente la rassicuro la vicina.16
La musica continuava a incantare Einstein. Non era tanto un'evasione, quanto piuttosto una relazione: con l'armonia alia base dell'universo, con il genio creativo dei grandi com positori, e con le altre
persone che si sentivano a proprio agio legandosi con qualcosa di
piu delle sole parole. Sia nella musica sia nella fisica, Einstein era
profondamente colpito dalla bellezza delle armonie.
Suzanne Markwalder era una ragazza di Zurigo la cui madre ospitava delle serate musicali in cui si eseguiva prevalentemente Mozart.
Suzanne suonava il pianoforte mentre Einstein suonava il violino.
Era molto paziente con i miei difetti ha raccontato la ragazza. Alla
peggio mi diceva: "Eccoti, bloccata come l'asino sulla m ontagna", e
indicava con l'archetto il punto in cui dovevo entrare.
Q uello che Einstein apprezzava in M ozart e Bach era la chiara
struttura architettonica che faceva sembrare la loro musica deterministica e, come le sue teorie scientifiche preferite, strappata all'universo piuttosto che com posta. Beethoven creava la sua m usica,
disse una volta Einstein, ma la musica di Mozart e cosi pura che
sembra essere stata sempre presente nell'universo. Cosi contrapponeva Beethoven a Bach: Mi sento a disagio ascoltando Beethoven.
Penso che sia troppo emotivo, quasi nudo. Datemi Bach, piuttosto,
e poi ancora Bach.
Ammirava anche Schubert per la straordinaria abilita di esprimere
l'emozione. Ma in un questionario che una volta compilo, si mostro
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Einstein
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contero i minuti fino a quel m omento gli scriveva. Non potrei mai
descrivere, perche non ci sono le parole, quanto mi senta felice fin
da quando la tua cara anima e venuta a vivere e a intrecciarsi con la
mia. Ti amo per tutta l'etem ita, tesoro.
Ma lui voleva porre fine alia relazione. In una delle prime lettere
dopo l'arrivo al Politecnico di Zurigo, proponeva di non scriversi piu.
Amore mio, non capisco bene un punto della tua lettera rispose
Marie. Tu dici che non vuoi piu che ci scriviamo, ma perche, amore?
... Devi essere proprio seccato con me se riesci a essere cosi duro.
Poi cercava di buttarla sul ridere: Ma aspetta, ti tocchera una bella
sgridata quando arrivo.23
Nella lettera successiva Einstein era ancora meno cordiale e protestava per l'invio di una teiera. I1 fatto che ti abbia m andate quell'insignificante piccola teiera non deve farti piacere per forza, purche ti ci
faccia del buon te rispose Marie. Smetti di fare quella faccia arrabbiata che mi guarda da tutti i lati e gli angoli della carta da lettera.
C'era un ragazzino nella scuola dove lei insegnava che si chiamava
Albert e che gli assomigliava. Gli voglio un gran bene diceva. Mi
fa uno strano effetto quando mi guarda e mi sembra sempre che sia
tu a guardare il tuo piccolo amore. 24
Poi le lettere di Einstein cessarono, nonostante le preghiere di
Marie. La ragazza scrisse anche alia madre di Albert chiedendole
consiglio. I1 briccone e diventato terribilmente pigro rispose Pauline
Einstein. Sono tre giorni che aspetto invano sue notizie; dovro fargli
una bella ramanzina quando verra qui.25
Alla fine Einstein dichiaro finita la relazione in una lettera alia
madre di Marie, in cui diceva che non sarebbe venuto ad Aarau per
le vacanze accademiche di quella primavera. Sarebbe piu che spregevole da parte mia comprare qualche giorno di felicita al prezzo di
nuovo dolore: ne ho gia causato troppo alia cara ragazza per colpa
mia scriveva.
Proseguiva dando una valutazione straordinariamente introspettiva - e memorabile - di come aveva cominciato a evitare la sofferenza
dei coinvolgim enti em otivi e le distrazioni di cio che chiam ava il
puramente personale, rifugiandosi nella scienza:
Mi riempie di soddisfazione di un tipo peculiare il fatto che ora
debba provare io stesso un po' del dolore che ho procurato alia cara
ragazza a causa della mia noncuranza e ignoranza della sua delicata
natura. Accanito lavoro intellettuale e osservazione deila natura di Dio
sono gli angeli riconciliatori, fortificatori ma inflessibilmente rigorosi
che mi guideranno attraverso tutte le traversie della vita. Se solo fossi
46
Einstein
capace di trasmettere un po' di questo alia buona ragazza. Eppure, che
modo peculiare e questo di resistere alle tempeste della vita ... in molti
momenti di lucidita mi sembra di essere come uno struzzo che nasconde
la testa nella sabbia del deserto per non vedere il pericolo.26
La freddezza di Einstein nei confronti di Marie Winteler pud sembrare, dal nostro punto di vista, crudele. Ma le relazioni, specialmente
quelle tra adolescenti, sono difficili da giudicare da lontano. Erano
molto diversi, soprattutto dal punto di vista intellettuale. Le lettere di
Marie, in particolare quando si sentiva insicura, scadevano spesso in
ciarle. Sto scrivendo un sacco di stupidaggini, vero, e finira che non
arriverai neppure alia conclusione (ma questo non lo credo) scrisse
in una. In un'altra diceva: Non penso a me stessa, amore, questo
e proprio vero, ma l'unica ragione di cio e che non penso affatto,
salvo quando si tratta di qualche calcolo terribilmente stupido che
richiede, tanto per cambiare, che dimostri di sapem e un po' piu dei
miei alunni.27
Chiunque fosse da biasimare, ammesso che l'uno o l'altra lo fosse,
non c'e da sorprendersi che abbiano preso strade differenti. Dopo la
fine del suo rapporto con Einstein, Marie cadde in una depressione
nervosa, assentandosi spesso da scuola, e qualche anno dopo sposo il
direttore di una fabbrica di orologi. Einstein, da parte sua, usci dalla
relazione per cadere tra le braccia di una persona che era quanto di
piu diverso da Marie si potesse immaginare.
M ileva M arie
Mileva Marie era la figlia primogenita e prediletta di un ambizioso
agricoltore serbo che era entrato nell'esercito, si era sposato con una
donna m oderatamente ricca, e poi si era impegnato a fare tutto il pos
s ib le perche la sua brillante figlia riuscisse ad affermarsi nel mondo
maschile della matematica e della fisica. Mileva trascorse gran parte
della sua infanzia a Novi Sad, una citta serba allora soggetta all'Ungheria,28 e frequento una serie di scuole sempre piu impegnative, in
ciascuna delle quali era invariabilmente la prima della classe, finche
suo padre riusci a convincere i responsabili del liceo classico esclusivamente maschile di Zagabria a permetterle di iscriversi. Dopo essersi
diplomata li con i massimi voti in fisica e matematica, parti alia volta
di Zurigo, dove divenne, alia vigilia dei ventun anni, l'unica donna
del corso di Einstein al Politecnico.
Di oltre tre anni maggiore di Einstein, affetta da una lussazione
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bene i segreti dell'anima l'uno dell'altra, e a tutti e due piace bere caffe
e mangiare salsicce, eccetera le scrisse Einstein.
Lui sapeva come dare un senso malizioso agli eccetera. Chiuse un'altra lettera con: I migliori auguri eccetera, soprattutto questi ultimi.
Dopo essere stato lontano per qualche settimana, elencava le cose che
gli piaceva fare con lei: Presto sard di nuovo con il mio amore e potro
baciarla, abbracciarla, farmi il caffe con lei, sgridarla, studiare con lei,
ridere con lei, passeggiare con lei, chiacchierare con lei, e all/infinito!.
Si facevano un vanto di condividere la loro eccentricita. Sono lo stesso
mascalzone che sono sempre stato, le scrisse Einstein pieno di stravaganze e di malizia, e lunatico come sempre !36
Soprattutto Einstein amava la Marie per la sua mente. Come sard
fiero di avere per innamorata una piccola dottoressa le scrisse a un
certo punto. Scienza e idillio sembravano intrecciarsi. Mentre era in
vacanza con la famiglia nel 1899, Einstein lamentava in una lettera
alia Marie: Quando ho letto Helmholtz per la prima volta non riuscivo - e ancora non ci riesco - a credere che lo stavo facendo senza
averla seduta accanto a me. Mi piace lavorare insiem e e lo trovo
tranquillizzante e anche meno noioso.
In effetti la maggior parte delle loro lettere m escolava effusioni
romantiche con entusiasmi scientifici, spesso dando il maggior risalto a
questi ultimi. In una lettera, per esempio, Einstein prefigurava non sol
tanto il titolo ma anche alcuni concetti della sua grande memoria sulla
relativita ristretta. Sono sempre piu convinto che relettrodinamica
dei corpi in movimento come viene presentata oggi non corrisponda
alia realta e che sara possibile presentarla in un modo piu semplice
scriveva. L'introduzione del termine "etere" nelle teorie dell'elettricita ha condotto alia concezione di un mezzo il cui moto pud essere
descritto, credo, senza che si possa attribuirvi significato fisico.37
Anche se questa miscela di vicinanza intellettuale ed emotiva gli
piaceva, di tanto in tanto Einstein tom ava ad avvertire l'attrattiva
del piu semplice desiderio rappresentato da Marie Winteler. E con
la mancanza di tatto che ai suoi occhi passava per onesta (o forse a
causa del suo malizioso desiderio di tormentare gli altri), lo faceva
capire alia Marie. Dopo le vacanze estive del 1899, decise di portare
la sorella a iscriversi alia scuola di Aarau, dove viveva Marie. Scrisse
alia Marie per assicurarle che non avrebbe trascorso molto tempo con
la sua ex fidanzata, ma la promessa era formulata in un modo da
risultare, forse intenzionalmente, piu inquietante che rassicurante.
Non andro tanto spesso ad Aarau ora che la ragazza di cui ero cosi
follemente innamorato quattro anni fa sta tom ando a casa diceva.
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IV
I FIDANZATI
1900-1904
Ifidanzati
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Proprio mentre stava per precipitarsi fuori, entro un'am ica della
madre, nna piccola e vispa signora, una vecchia pettegola della spe
cie piu amabile. Prontamente passarono ai consueti argomenti insi
g nificant: il tempo, i nuovi ospiti delle terme, i bambini maleducati.
Poi uscirono per andare a pranzo e a fare musica.
Cosi si altemarono per tutta la vacanza periodi di bufera e di calma.
Di tanto in tanto, proprio quando Einstein pensava che la crisi fosse
rientrata, sua madre tom ava sulla questione. E un libro, come te,
ma tu avresti bisogno di una moglie polemizzo una volta. Un'altra
volta si appiglio al fatto che la Marie aveva ventiquattro anni e lui solo
ventuno. Quando avrai trent'anni, lei sara una vecchia strega.
II
padre di Einstein, che era ancora a Milano a lavorare, intervenne
con una lettera moralistica. II senso generale della tesi dei genitori
- almeno quando si trattava di Mileva Marie e non di Marie Win
teler - era che una moglie fosse un lusso che un uomo si poteva
permettere soltanto quando aveva un tenore di vita agiato. Ho una
pessim a opinione di questa concezione del rapporto tra un uomo
e sua m oglie, disse Einstein alia Marie perche rende la m oglie
distinguibile da una prostituta solo in quanto la prima e capace di
assicurarsi un contratto a vita.2
Nei m esi successivi vi furono momenti in cui parve che i genitori
avessero deciso di accettare la loro relazione. La mamma sta lentamente rassegnandosi scrisse Einstein alia Marie in agosto. Analogamente in settembre: Sembra che si siano arresi all'inevitabile.
Credo che a entrambi finirai per piacere moltissimo una volta che ti
conosceranno. E di nuovo in ottobre: I miei genitori hanno battuto
in ritirata, con riluttanza ed esitazione, ora che hanno visto che la
battaglia di Doxerl la perderanno.3
Ma a piu riprese, dopo ogni periodo di rassegnazione, la loro resistenza tom ava a divampare, con im prevedibili sussulti di crescente
frenesia. La mamma piange di continuo disperatamente e non ho
un solo momento di pace scrisse alia fine di agosto. I miei genitori
piangono per me quasi come se fossi morto. E continuano a dire che
con la mia devozione nei tuoi confronti mi sono attirato la sventura.
Pensano che tu non sia sana.4
La costem azione dei genitori di Einstein aveva poco a che fare con
la circostanza che la Marie non fosse ebrea, dal momento che neppure
Marie Winteler lo era, e neppure con il fatto che fosse serba, sebbene
cio di certo non aiutasse la sua causa. Sembra che fondamentalmente
la considerassero una moglie inadeguata per molte delle ragioni per
cui la consideravano tale anche alcuni degli amici di Einstein: era
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Einstein
I fidanzati
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oltre che di disinnescare parte della carica emotiva generata dalla sua
relazione con la Marie, fosse quello di fargli visita a Milano, fare un
giro delle sue nuove centrali elettriche e informarsi sull'azienda di
famiglia in modo da poter prendere il posto di papa in caso di emergenza. H erm ann Einstein ne parve cosi compiaciuto che promise di
portarlo a Venezia al termine del giro di ispezione. Parto per llta lia
sabato per condividere i "san ti sacram enti" am m inistrati da mio
padre, ma il prode svevo7 non ha paura.
La visita al padre ando bene, in m assima parte. Figlio distante ma
premuroso, si era profondamente crucciato per ogni crisi finanziaria
della famiglia, forse piu di suo padre. Ma gli affari andavano bene
per il mom ento e Hermann Einstein era su di morale. Mio padre e
un uomo completamente diverso ora che non ha piu preoccupazioni
economiche scrisse Einstein alia Marie. Soltanto una volta l'affare
Doxerl si intromise tra loro tanto che Albert considero l'eventualita
di interrompere la visita, ma questa minaccia allarmo a tal punto suo
padre che Einstein decise di attenersi al programma iniziale. Sembrava lusingato che suo padre apprezzasse sia la sua compagnia sia
la sua disponibilita a occuparsi dell'azienda di famiglia.8
Sebbene Einstein a volte parlasse in termini tutt'altro che positivi
dell'idea di fare l'ingegnere, sarebbe stato possibile che intraprendesse
quella carriera alia fine dell'estate del 1900, specialmente se, durante la
gita a Venezia, suo padre glielo avesse chiesto, o se fosse intervenuto
il destino a imporgli di prenderne il posto. Dopotutto era un laureato
di prim o livello in un corso universitario per insegnanti e non aveva
un incarico di insegnamento, non aveva titoli come ricercatore e di
certo non aveva protettori accademici.
Se avesse fatto una simile scelta nel 1900, con ogni probability Einstein
sarebbe diventato un ingegnere abbastanza bravo, ma verosimilmente
non un grande in quel campo. Negli anni seguenti si sarebbe dilettato di
invenzioni e avrebbe tirato fuori qualche buona idea per dispositivi che
andavano dai frigoriferi silenziosi a un congegno per la misura di tensioni
elettriche molto basse. Ma nessuna di queste si rivelo un importante progresso tecnologico o un successo di mercato. Anche se sarebbe diventato
un ingegnere piu brillante di suo padre o di suo zio, non e affatto certo
che avrebbe avuto un maggior successo finanziario.
Tra le m olte circostanze sorprendenti della vita di Albert Einstein
ci fu la difficolta che incontro per ottenere un incarico accademico.
In effetti sarebbero dovuti passare, incredibilmente, nove anni dalla
sua laurea al Politecnico di Zurigo nel 1900 - e quattro dall'anno
miracoloso in cui non solo sovverti la fisica, ma riusci finalmente a
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Einstein
anni successivi: quella che le molecole (e i loro atomi costituenti) esistono realmente, e che molti fenomeni naturali possono essere spiegati
analizzando come queste particelle interagiscono tra loro.
Durante le vacanze dell'estate 1900 Einstein aveva letto l'opera di
Ludwig Boltzmann, il quale aveva elaborato una teoria dei gas basata
sul comportamento di innumerevoli molecole che rimbalzano in tutte
le direzioni. Boltzmann e assolutamente splendido disse entusiasta
alia Marie in settembre. Sono fermamente convinto della correttezza
dei principi della sua teoria, e cioe del fatto che nel caso dei gas abbiamo
realmente a che fare con particelle discrete di ben definite dimensioni
finite che si muovono conformemente a certe condizioni.15
Per comprendere la capillarita, pero, era necessario considerare le
forze che agiscono tra le molecole in un liquido, e non in un gas. In
un liquido le molecole si attraggono reciprocamente, il che spiega,
oltre alia capillarita, la tensione su p erficia l di un liquido o il fatto
che le gocce stanno insieme. L'idea di Einstein era che queste forze
potessero essere analoghe alle forze gravitazionali di Newton, in virtu
delle quali due corpi si attraggono mutuamente in misura direttamente proporzionale alle loro masse e inversamente proporzionale
al quadrato della loro distanza.
Einstein si chiese se Feffetto capillare m anifestasse un'analoga
relazione con i pesi atomici di varie sostanze liquide. Incoraggiato da
un primo esame, decise di vedere se fosse possibile trovare dei dati
sperimentali che verificassero ulteriormente la teoria. I risultati che
ho ottenuto di recente a Zurigo sulla capillarita sembrano essere com
pletamente nuovi nonostante la loro semplicita scrisse alia Marie.
Quando saremo di nuovo a Zurigo cercheremo di ottenere dei dati
empirici su questo punto ... Se cio ci portera a una legge di natura,
invieremo i risultati agli "A nnalen".:*16
Alla fine, nel dicembre 1900, invio davvero la memoria agli Annalen der Physik, la piu importante rivista di fisica d'Europa, che la
pubblico nel marzo seguente. Scritta senza l'eleganza o la verve dei
suoi articoli successivi, la memoria comunicava quella che tutt'al piu
era una conclusione alquanto vaga. Ho preso le mosse dalla semplice
idea di forze attrattive agenti tra le molecole, e ne ho verificato sperimentalmente le conseguenze scriveva. Ho preso come analogia le
forze gravitazionali. Alla fine dell'articolo dichiarava in modo non
troppo convincente: Se e come le forze in esame siano connesse alle
forze gravitazionali e questione che deve pertanto essere lasciata del
tutto aperta per il momento.17
L'articolo non suscito commenti e non contribui minimamente alia
Ifidanzati
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storia della fisica. L'ipotesi di base era sbagliata, dal momento che
la dipendenza dalla distanza non e la stessa per differenti coppie di
molecole.18 Ma per la prima volta Einstein aveva pubblicato qualcosa.
II che significava che ora aveva un articolo stampato da allegare alle
lettere di richiesta di un lavoro con cui stava cominciando a subissare
i professori di tutta Europa.
Nella lettera alia Marie aveva usato il pronome noi discutendo
i progetti di pubblicazione dell'articolo. In due lettere scritte il mese
successivo alia pubblicazione, Einstein parlo della nostra teoria
delle forze m olecolari e della nostra indagine. Cosi furono poste
le prem esse di un dibattito storico su quale m erito vada attribuito
alia M arie per il suo con tributo all'elaborazion e delle teorie di
Einstein.
In questo caso, sembra che abbia partecipato alia ricerca di alcuni
dati. Le lettere di Einstein presentavano le sue piu recenti riflessioni
sulle forze molecolari, mentre quelle di lei non contenevano considerazioni scientifiche degne di nota. E in una lettera alia sua migliore
arnica, la Marie sembrava aver assunto il ruolo di fidanzata solidale
piuttosto che quello di collaboratrice scientifica. Albert ha scritto un
articolo di fisica che sara probabilmente pubblicato molto presto sugli
"A nnalen der Physik" scriveva. Puoi immaginare quanto sia fiera
del mio tesoro. Non si tratta semplicemente di un articolo qualsiasi,
ma di qualcosa di molto importante. Tratta la teoria dei liquidi.19
Angoscia da disoccupazione
Da quasi quattro anni Einstein aveva rinunciato alia cittadinanza
tedesca, e da allora era rimasto apolide. Ogni mese metteva da parte
un po' di denaro per raggranellare la somma che avrebbe dovuto
pagare come tassa per diventare cittadino svizzero, come desiderava
dal profondo. Una delle ragioni era che ammirava il sistema svizzero,
il suo carattere democratico e il mite rispetto per gli individui e la
loro vita privata. Amo gli svizzeri perche, in linea generale, sono
piu umani degli altri popoli tra i quali ho vissuto disse piu tardi.20
Ma e'erano anche delle ragioni pratiche: per poter lavorare come
dipendente pubblico o come insegnante in una scuola statale, avrebbe
dovuto essere un cittadino svizzero.
Le autorita di Zurigo lo sottoposero a un esame piuttosto approfondito e addirittura richiesero a Milano un rapporto sui suoi genitori.
Nel febbraio 1901 si ritennero soddisfatte e Einstein fu naturalizzato.
Avrebbe m antenuto la cittadinanza svizzera per tutta la vita, pur
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Come scrisse Einstein in una delle 229 lettere intercorse tra loro che
sono giunte fino a noi, nessun altro mi e cosi vicino, nessuno mi
conosce cosi bene, nessuno e cosi ben disposto nei miei confronti
come te.29
Besso aveva un'intelligenza che incantava, ma mancava di concentrazione, di energia e di assiduita. Come Einstein, una volta era stato
invitato a lasciare la scuola superiore a causa del suo atteggiamento
insubordinato (aveva inoltrato una petizione in cui si lamentava di
un insegnante di matematica). Einstein defini Besso una persona
terribilmente debole ... che non riesce a risolversi ad alcuna azione,
nella vita come nella creazione scientifica, ma che ha una mente straordinariamente acuta, il cui funzionamento, per quanto disordinato,
osservo con grande piacere.
Ad Aarau Einstein aveva fatto conoscere Besso alia sorella di Marie
Winteler, Anna, che poi lo aveva sposato. Nel 1901 Besso si era trasferito a Trieste con lei. Quando Einstein riprese contatto con lui, lo trovo,
come sempre, brillante, divertente e svagato in modo esasperante.
Di recente il suo capo gli aveva richiesto di ispezionare una centrale
elettrica e lui aveva deciso di partire la sera prima per essere sicuro
di arrivare in orario. Ma aveva perso il treno, poi non era riuscito ad
arrivare sul posto il giom o successivo, e infine era arrivato il terzo
giorno... ma si era accorto con orrore di aver dimenticato che cosa
doveva fare. Cosi aveva spedito una cartolina all'ufficio chiedendo
che gli inviassero le istruzioni. Era opinione del capo che Besso fosse
del tutto incapace e quasi squilibrato.
La valutazione di Einstein su Besso era piu affettuosa. Michele e
un terribile schlemiel riferi alia Marie, servendosi della parola yiddish che significa pasticcione sfortunato. Una sera Besso e Einstein
passarono quasi quattro ore a parlare di scienza, e in particolare delle
proprieta del misterioso etere e della definizione di quiete assoluta.
Queste idee sarebbero fiorite in modo prorompente quattro anni dopo,
nella teoria della relativita che Einstein avrebbe concepito facendo
di Besso il suo referente. E interessato alia nostra ricerca, scrisse
alia Marie anche se spesso perde di vista il quadro generale preoccupandosi di questioni insignificanti.
Besso aveva delle relazioni che, nelle speranze di Einstein, pote
vano tornare utili. Suo zio era professore di matematica al Politecnico
di Milano, e il piano di Einstein era di farsi presentare dalTamico:
Lo prendero per il bavero e lo trascinero da suo zio, e li faro da me
il mio discorsetto. Besso riusci a convincere lo zio a scrivere delle
lettere a favore dell'am ico, ma non ne sorti nulla. Cosi Einstein passo
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celebre dei laghi alpini incastonati sul confine tra Italia e Svizzera,
dove all'inizio di maggio il fogliame spunta lussureggiante sotto vette
maestose incappucciate di neve.
Porta la mia vestaglia blu in modo che possiamo aw olgerci in
quella diceva. Ti prometto una gita come non ne hai mai viste.32
La Marie accetto prontamente, ma poi cambio idea; aveva ricevuto
una lettera dalla famiglia a Novi Sad che mi toglie ogni desiderio,
non solo di divertirmi, ma anche di vivere. La gita avrebbe dovuto
farsela da solo, disse imbronciata. Sembra che io non possa avere
nulla senza essere punita. Ma il giorno successivo cambio di nuovo
idea. Ieri ti ho scritto un biglietto mentre ero del peggiore degli umori
a causa di una lettera che ho ricevuto. Ma quando ho letto la tua oggi
mi sono un po' rasserenata vedendo quanto mi ami, e quindi penso
che nonostante tutto quella gita la faremo insieme.33
E cosi nella prima mattinata di sabato 5 maggio 1901 Albert Ein
stein era alia stazione ferroviaria di Como ad aspettare Mileva Marie,
a braccia aperte e con il cuore che batteva. Passarono la giom ata
la, ammirando la cattedrale gotica e la citta vecchia cinta da mura,
poi presero uno dei m agnifici battelli bianchi che vanno da un paese
all'altro lungo le sponde del lago.
Si fermarono a visitare Villa Carlotta, la piu splendida di tutte le
famose dimore che punteggiano la riva, con i suoi soffitti affrescati,
una copia della scultura erotica di Antonio Canova Amore e Psiche e
cinquecento varieta di piante. La Marie in seguito scrisse a un'am ica
quanto avesse amm irato lo splendido giardino, che mi e rimasto
nel cuore, tanto piu perche non era consentito cogliere neppure un
fiore.
Dopo aver trascorso la notte in una locanda, decisero di salire in
montagna, ma trovarono neve alta fino a sei metri. Cosi noleggiarono
uno slittino del tipo in uso li, che ha posto appena sufficiente per due
persone innamorate, mentre il conducente sta dietro, in piedi su una
tavoletta, chiacchiera tutto il tempo e ti chiama //signora" scrisse la
Marie. Puoi immaginare qualcosa di piu bello?
La neve cadeva allegramente a perdita d'occhio, tanto che questa
immensita fredda e bianca mi fece venire i brividi e strinsi forte il
mio amore tra le braccia sotto i cappotti e gli scialli che ci coprivano.
Lungo la discesa, camminavano con passo pesante e prendevano a
calci la neve per produrre piccole valanghe, in modo da spaventare
a morte il mondo sottostante.34
Qualche giorno dopo Einstein ricordava come e stato bello l'ultima volta che mi hai lasciato stringere la tua cara piccola persona
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Einstein
contro di me in quel modo naturalissimo.35 E in quel modo naturalissimo, Mileva Marie rimase incinta di Albert Einstein.
Tomato a Winterthur, dove aveva una supplenza, Einstein scrisse
alia Marie una lettera che faceva riferim ento alia sua gravidanza.
Stranamente - o forse non del tutto stranamente - cominciava affrontando questioni scientifiche piuttosto che personali. Ho appena letto
un m agnifico articolo di Lenard sulla generazione di raggi catodici
m ediante luce ultravioletta iniziava. Sotto l'influenza di questo
bellissim o contributo sono colmo di una tale felicita e gioia che devo
dividerne un po' con te. Di li a poco Einstein avrebbe rivoluzionato
la scienza basandosi sull'articolo di Lenard per formulare una teoria
dei quanti di luce che spiegava l'effetto fotoelettrico. Nondimeno,
e alquanto sorprendente, o almeno divertente, che l'entusiasmo di
dividere felicita e gioia con la sua fidanzata da poco in attesa di un
figlio si riferisse a un articolo relativo a fasci di elettroni.
Soltanto dopo questa manifestazione di esultanza scientifica veniva
un breve accenno al figlio che aspettavano, di cui Einstein parlava
al maschile: Come stai cara? Come sta il bambino?. Continuava
mostrando di avere una strana idea di che cosa avrebbe significato
allevare un figlio: Riesci a immaginare quanto sara bello quando
potrem o tom are a lavorare, del tutto indisturbati, e con nessuno
intorno a dirci che cosa fare!.
Soprattutto cercava di essere rassicurante. Avrebbe trovato un
lavoro, prometteva, anche se avesse voluto dire entrare nel mondo
delle assicurazioni. Insieme avrebbero creato un ambiente familiare
confortevole. Stai serena e non ti crucciare, cara. Io non ti lascero e
faro in modo che vada tutto bene. Devi solo avere pazienza! Vedrai
che le mie braccia non sono cosi male per affidarvisi, anche se le cose
stanno cominciando in modo un po' difficile.36
Mileva si stava preparando a ripetere gli esami di laurea, e sperava
di proseguire conseguendo un dottorato e diventando una fisica.
Sia lei che i suoi genitori nel corso degli anni avevano fatto enormi
investimenti, in termini tanto emotivi quanto finanziari, in vista di
quell'obiettivo. Avrebbe potuto, se lo avesse voluto, interrompere la
gravidanza. Zurigo era allora il centro di una fiorente industria del
controllo delle nascite, e vi aveva sede anche una ditta che vendeva
per corrispondenza farmaci abortivi.
Viceversa decise che voleva avere il figlio di Einstein, anche se lui
non era ancora pronto o disposto a sposarla. Avere un figlio fuori dal
m atrimonio era una scelta ribelle, data la loro educazione, ma non
fuori del comune. Le statistiche ufficiali mostrano che a Zurigo nel 1901
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Leggendo sul giom ale che Grossmann aveva vinto una cattedra in un
liceo svizzero, Einstein espresse la sua grande gioia e poi aggiunse
in tono lamentoso: Avevo inoltrato domanda anch'io per quel posto,
ma lo avevo fatto soltanto per non dover dire a me stesso di essere
stato troppo timido per farlo.55
N ell'autunno del 1901 Einstein accetto un lavoro ancora piu umile
come precettore in una piccola scuola privata a Sciaffusa, una cittadina sul Reno una trentina di chilom etri a nord di Zurigo. II lavoro
consisteva soltanto nel fare il ripetitore di un ricco allievo inglese
che viveva li. Ricevere lezioni private da Einstein un giorno sarebbe
parso un affare a qualunque prezzo. Ma a quell'epoca era il titolare
della scuola, Jacob N iiesch, a fare l'affare. Si faceva pagare dalla
fam iglia del ragazzo quattrom ila franchi all'anno, mentre Einstein
riceveva soltanto centocinquanta franchi al m ese, oltre a vitto e
alloggio.
Einstein continuava a promettere a M ileva che avrebbe avuto un
buon marito appena fosse stato possibile, ma ormai disperava del
posto all'Ufficio brevetti. I1 posto a Bem a non e ancora stato bandito
e cosi sto perdendo le speranze.56
Mileva desiderava stare con lui, ma la gravidanza rendeva loro
im possibile m ostrarsi insiem e in pubblico. Cosi passo la maggior
parte di novembre in un piccolo albergo di un paese dei dintomi.
I loro rapporti stavano facendosi tesi. N onostante le insistenze di
Mileva, Einstein andava soltanto di rado a trovarla, spesso sostenendo
che non aveva danaro disponibile. Di sicuro mi farai una sorpresa,
vero? lo im ploro lei dopo aver ricevuto l'ennesim o biglietto che
annullava una visita. Suppliche e collera si alternavano, spesso nella
medesima lettera:
Se solo sapessi che terribile nostalgia sento, verresti sicuramente.
Sei davvero senza soldi? Questa e bella! Guadagna centocinquanta
franchi, ha vitto e alloggio garantiti, e alia fine del mese non ha un
centesimo in tasca!... Non prenderlo come scusa per domenica, per
favore. Se non trovi del danaro prima di allora, te ne manderd io un
p o '... Se solo sapessi quanta voglia ho di rivederti! Penso a te tutto il
giorno, e ancor piu di notte.57
L'insofferenza di Einstein per l'autorita presto lo mise in contrasto
con il titolare della scuola. Tento di persuadere il suo allievo a trasferirsi a Bema con lui e a pagarlo direttamente, ma la madre del ragazzo
si oppose. Poi Einstein chiese a Niiesch di pagargli il pasto in contanti
in modo da non essere costretto a mangiare con la sua famiglia. Lei
76
Einstein
Ifidanzati
77
Pauline prese anche la singolare iniziativa di scrivere una sgradevole lettera, firmata anche dal marito, ai genitori della Marie. Questa
signora si lamento la Marie con un'amica a proposito della madre di
Einstein sembra essersi data come obiettivo nella vita di avvelenare
quanto piu possibile non soltanto la mia esistenza ma anche quella
di suo figlio. Non avrei mai pensato che potessero esserci persone
cosi insensibili e apertamente malvagie! Non si sono fatti scrupolo
di scrivere una lettera ai miei genitori in cui mi insultavano in una
maniera vergognosa.60
L'annuncio ufficiale che pubblicizzava la disponibilita del posto
all'Ufficio brevetti apparve finalmente nel dicembre 1901. II direttore,
Friedrich Haller, a quanto pare formulo i requisiti su misura in
modo che fosse Einstein a ottenere il posto. I candidati non erano
tenuti ad avere un dottorato, ma dovevano avere una competenza
meccanica e dovevano conoscere la fisica. Haller ci ha messo questo
a mio vantaggio disse Einstein alia Marie.
II direttore scrisse ad Einstein una lettera amichevole in cui chiariva
che era lui il candidato principale, e Grossmann passo a trovarlo per
congratularsi. Non ci sono piu dubbi scrisse Einstein esultante
alia Marie. Tra poco sarai la mia felice mogliettina, vedrai. Adesso i
nostri guai sono finiti. Soltanto ora che mi sono tolto questo terribile
peso dalle spalle mi rendo conto di quanto ti amo ... Presto potro
prendere tra le braccia la mia Doxerl e dire che e mia davanti a tutto
il mondo.61
Le fece promettere, pero, che il m atrim onio non li avrebbe trasformati in un'agiata coppia borghese: Lavoreremo assiduamente
insieme sulla scienza e cosi non diventeremo dei vecchi filistei, vero?.
Anche sua sorella, secondo lui, stava diventando cosi grossolana
nell'atteggiam ento verso le comodita materiali. Farai bene a non
diventare cosi disse alia Marie. Sarebbe terribile. Devi rimanere
sempre la m ia strega e la m ia m onella di strada. Tutti all'infuori
di te mi sem brano estranei, com e se da me li separasse un muro
invisibile.
In vista dell'assunzione all'Ufficio brevetti, Einstein si congedo
dallo studente cui faceva da istitutore a Sciaffusa e si trasferi a Bem a
alia fine di gennaio del 1902. La gratitudine nei confronti di Gross
mann, che avrebbe continuato ad aiutarlo in vari modi negli anni
successivi, non sarebbe mai venuta meno. Grossmann sta scrivendo
la sua dissertazione su un argomento che ha a che fare con la geo
metria non euclidea scrisse Einstein alia Marie. Non so che cosa
sia di preciso.62
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a noi, avrebbe meritato soltanto una breve menzione meno di due anni
dopo, nel settembre 1903, e poi non sarebbe piu stata nominata. Nel
frattempo fu lasciata a Novi Sad con parenti o amici di sua madre,
in modo che Einstein potesse mantenere sia il suo stile di vita libero
sia la rispettabilita borghese di cui aveva bisogno per diventare un
funzionario svizzero.
C'e un vago indizio che Lieserl fosse stata presa in custodia dall'amica
intima della Marie, Helene Kaufler Savic, che Mileva aveva conosciuto
nel 1899 quando vivevano nella medesima pensione a Zurigo. La Savic
era di una famiglia ebraica Viennese e aveva sposato un ingegnere di
origine serba nel 1900. Durante la gestazione, Mileva le aveva scritto una
lettera in cui si sfogava di tutte le sue pene, ma l'aveva stracciata prima di
spedirla. Era contenta di averlo fatto, spiego ad Einstein due mesi prima
della nascita di Lieserl, perche penso che non dovremmo dire nulla di
Lieserl per il momento. Aggiunse che Einstein avrebbe dovuto scrivere
alia Savic qualche parola di tanto in tanto. Ora dobbiamo trattarla molto
bene. Dovra aiutarci in qualcosa di importante, dopotutto.66
L'Ufficio brevetti
Un giorno, mentre era in attesa del posto, Einstein incontro un
conoscente che gia lavorava all'Ufficio brevetti. II lavoro era noioso,
si lamento l'uom o, osservando che il posto che Einstein aspettava
di occupare era al livello piu basso, cosicche almeno non doveva
preoccuparsi che qualcun altro ne facesse domanda. Einstein non
si lascio impressionare. Certa gente trova tutto noioso disse alia
Marie. Quanto a disdegnare il gradino piu basso, le disse che avreb
bero dovuto pensarla proprio all'opposto: Non c'im porta niente di
essere in cima!.67
II posto alia fine arrivo il 16 giugno 1902, quando una seduta del
Consiglio federale svizzero lo nom ino in via provvisoria esperto
tecnico di terza classe all'Ufficio federale per la proprieta intellettuale
con uno stipendio annuo di 3500 franchi, che in realta era piu di
quanto avrebbe guadagnato un professore a inizio carriera.68
II suo ufficio, nel nuovo palazzo delle Poste e telegrafi di Berna,
era vicino alia famosa Torre dell'orologio che sovrasta la porta della
citta vecchia (v. inserto). Girando a sinistra all'uscita dal suo appartamento, Einstein ci passava ogni giorno andando al lavoro. L'orologio
fu costruito originariamente poco dopo la fondazione della citta nel
1191, e un congegno astronomico che rappresenta la posizione dei
pianeti vi fu aggiunto nel 1530. Ogni ora l'orologio metteva in scena
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sole. La vista delle stelle scintillanti ci faceva una grande impressione e ci induceva a discussioni di astronomia ricordava Solovine.
Ci riempivamo di m eraviglia mentre il sole saliva lentamente verso
l'orizzonte e infine appariva in tutto il suo splendore inondando le
Alpi di un mistico rosa. Poi aspettavano che aprisse il baretto di montagna per bere caffe nero prima di scendere e andare a lavorare.
Solovine una volta salto una riunione prevista nel suo appartamento perche era allettato da un concerto di un quartetto ceco. Quale
dono di riconciliazione lascio, come proclamava il suo biglietto scritto
in latino, uova sode e un saluto (amicis carissimis ova dura et salutem).
Einstein e Habicht, sapendo quanto Solovine odiasse il tabacco, si
vendicarono fumando pipe e sigari nella sua stanza e ammucchiando
mobili e stoviglie sul letto. A m ico carissimo fum um spissum et salu
tem (al carissimo amico fumo denso e un saluto) risposero su un
altro biglietto. Solovine dice che al suo ritorno fu quasi sopraffatto
dal fumo. Credevo di soffocare. Spalancai la finestra e cominciai a
togliere dal letto il cumulo di cose che toccava quasi il soffitto.80
Solovine e H abicht sarebbero diventati am ici di Einstein per la
vita, e Einstein molti anni dopo avrebbe rievocato con loro la nostra
allegra "accadem ia", che era meno infantile di quelle rispettabili che
poi ho conosciuto da vicino. Rispondendo a una cartolina che i due
amici gli avevano mandato da Parigi per il suo settantaquattresimo
com pleanno, Einstein le rese omaggio: I tuoi mem bri ti crearono
per burlarsi delle Accademie tue sorelle, istituite da lungo tempo.
Con quale precisione le loro burle colpivano il segno ho imparato ad
apprezzarlo appieno in lunghi anni di attente osservazioni.81
L'elenco delle letture dell'Akademie Olympia comprendeva alcuni
classici i cui temi Einstein poteva apprezzare, come YAntigone, l'emozionante tragedia di Sofocle sulla sfida all'autorita, e il Don Chisciotte,
l'epopea di Cervantes sull'ostinazione a combattere contro i mulini
a vento. Ma soprattutto i tre accademici leggevano libri che indagavano sull'intersezione tra scienza e filosofia: il Trattato sulla natura
umana di David Hume, L'analisi delle sensazioni e La meccanica nel suo
sviluppo storico-critico di Mach, YEtica di Baruch Spinoza e La scienza
e Vipotesi di Henri Poincare.82 Fu con la lettura di questi autori che il
giovane analista di brevetti comincio a formarsi una propria filosofia
della scienza.
II piu influente tra loro, disse piu tardi Einstein, era stato l'empirista
scozzese David Hume (1711-1776). Seguendo le orme di Locke e di
Berkeley, Hume era scettico su qualsiasi conoscenza distinta da cio
che poteva essere percepito direttamente dai sensi. Perfino le evidenti
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una distribuzione statistica, e non come una nuova ipotesi fisica scrivono gli storici della scienza Gerald Holton e Stephen Brush.19
Einstein invece considerava il quanto di luce come un aspetto della
realta: una stranezza del cosmo imbarazzante, fastidiosa, misteriosa
e a volte esasperante. Per lui, i quanti di energia (che nel 1926 furono
chiamati fotoni)20 esistevano anche quando la luce si stava propagando nel vuoto. Vogliam o... dimostrare che la determ inazione dei
quanti elem entari data da Planck e, in certa misura, indipendente
dalla teoria da lui elaborata per la radiazione di corpo nero scrisse
nel 1905. In altre parole, Einstein sosteneva che la particolare natura
della luce era una proprieta della luce stessa e non semplicemente una
descrizione del modo in cui la luce interagisce con la m ateria.21
Anche dopo la pubblicazione dell'articolo di Einstein, Planck non
accetto questo salto. Due anni piu tardi, Planck ammoni il giovane
impiegato delTUfficio brevetti che si era spinto troppo lontano, e che i
quanti descrivevano un processo che aw eniva durante l'emissione o
l'assorbimento, e non una proprieta reale della radiazione nel vuoto.
Io non cerco il significato del "quanto di azione" (quanto di luce) nel
vuoto ma nel luogo delTassorbimento e delTemissione avvertiva.22
La resistenza di Planck all'idea che i quanti di luce avessero una
realta fisica persistette. Otto anni dopo la pubblicazione della memoria
di Einstein, Planck lo propose per un ambitissimo seggio all'Accademia prussiana delle scienze. La lettera che sottoscrisse con altri sostenitori della proposta era piena di elogi, ma Planck aggiungeva: Che
possa a volte aver mancato il bersaglio nelle sue congetture, come
per esempio nel caso delTipotesi del quanto di luce, non dovrebbe
essere considerato demerito troppo grave.23
Poco prima di morire, Planck riflette sul proprio lungo rifiuto delle
implicazioni della sua scoperta. I1 mio vano tentativo di adattare in
qualche modo il quanto di azione nella teoria classica continuo per un
certo numero di anni, e mi costo parecchia fatica scrisse. Molti dei miei
colleghi videro in questo qualcosa che confinava con la tragedia.
Ironia della storia, parole analoghe sarebbero state usate in seguito
in riferim ento ad Einstein, il quale progressivam ente si trasse in
disparte col suo scetticism o sulle scoperte quantistiche cui pure
aveva aperto la strada, come disse di lui Bom. Molti di n o i ... considerano [questa] una tragedia.24
Dalla teoria di Einstein derivo una legge dell'effetto fotoelettrico
che era sperimentalmente controllabile: l'energia degli elettroni emessi
dipendeva dalla frequenza della luce secondo una semplice formula
matematica che conteneva la costante di Planck. La formula in seguito
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aveva a che fare con minuscole correnti d'acqua o con l'effetto della
luce. Ma nessuna teoria si era dimostrata plausibile.
Con l'ascesa, negli anni successivi al 1870, della teoria cinetica,
che si serviva dei moti casuali delle molecole per spiegare cose come
il com portamento dei gas, alcuni avevano tentato di utilizzarla per
chiarire la natura del m oto browniano. Ma siccome le particelle in
sospensione erano 10.000 volte piu grandi di una molecola d'acqua,
sembrava che una molecola non potesse avere l'energia necessaria
per smuovere una particella piu di quanto una palla da baseball possa
spostare un corpo del diametro di un chilometro.32
Einstein dimostro che, anche se una singola collisione non poteva
spostare una particella, l'effetto di m ilioni di collisioni casuali al
secondo poteva spiegare la danza osservata da Brown. In questo
lavoro annunciava nella prima frase faremo vedere come, secondo
la teoria cinetico-molecolare del calore, particelle in sospensione in un
liquido compiano, in conseguenza del moto termico delle molecole,
movimenti di ampiezza tale che li si puo agevolmente osservare al
microscopio, purche, beninteso, la dimensione delle particelle stesse
sia accessibile alio strumento.33
Einstein proseguiva con un'affermazione che appare, a prima vista,
un po' sconcertante: il suo articolo non era un tentativo di spiegare le
osservazioni del moto browniano. In effetti, procedeva come se non
fosse neppure sicuro che i moti che deduceva dalla sua teoria fossero
identici a quelli osservati da Brown: Puo darsi che i moti che qui
saranno considerati coincidano con il cosiddetto "m oto molecolare
browniano"; tuttavia i dati che ho potuto ottenere su quest'ultimo sono
cosi imprecisi che non mi e stato possibile formulare alcun giudizio
in merito. In seguito nego ancor piu nettamente che il suo lavoro
volesse essere una spiegazione del moto browniano: Scoprii che, in
base alia teoria atomica, doveva esserci un movimento di particelle
microscopiche sospese, accessibile all'osservazione, senza sapere che
le osservazioni relative ai moti browniani erano gia da lungo tempo
n o te^34
A un primo sguardo, l'afferm azione che non stava trattando del
moto browniano sembra strana, perfino insincera. Dopotutto, aveva
scritto a Conrad Habicht qualche mese prima: Tale m ovimento dei
corpi in sospensione e stato effettivamente osservato dai fisiologi, che
lo chiam ano moto m olecolare browniano. Eppure l'afferm azione
di Einstein era non solo vera ma anche significativa: l'articolo non
prendeva le mosse dai dati osservativi sul moto browniano e non
mirava a una sua spiegazione. Era invece una continuazione della sua
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tura del liquido. Per esempio, predisse, nel caso di una particella del
diametro di un millesimo di millimetro sospesa in acqua a 17 gradi
Celsius, che lo spostam ento m edio in un m inuto sarebbe [stato]
dunque di circa 6 micron.
Questa previsione poteva essere verificata, e con conseguenze della
massima importanza. Se il moto in questione si potra effettivamente
osservare, scriveva ... la termodinamica classica non sara piu da
considerare esattamente valida. Piu abile nella teorizzazione che nel
condurre esperimenti, Einstein termino l'articolo con un'esortazione
deliziosa: E sperabile che qualche ricercatore riesca, tra non molto, a
risolvere il problema qui suggerito, che e cosi importante in relazione
alia teoria del calore!.
Nel giro di qualche mese, un fisico sperimentale tedesco di nome
Henry Seidentopf, servendosi di un potente microscopio, confermo
le predizioni di Einstein. A tutti gli effetti, la realta fisica di atomi e
molecole era ormai stabilita in modo conclusivo. A irepoca atomi
e m olecole erano ancora ben lontani dall'essere considerati reali
rammento piu tardi il fisico teorico Max Bom . Secondo me, queste
ricerche di Einstein hanno contribuito piu di qualsiasi altro lavoro a
convincere i fisici della realty degli atomi e delle molecole. 36
Per sovrappiu, la mem oria di Einstein fom i un m odo ulteriore
per determinare il numero di Avogadro. E zeppa di nuove idee ne
disse Abraham Pais. La conclusione finale, secondo cui il numero
di Avogadro pud sostanzialmente essere determinato tramite osser
vazioni con un comune microscopio, non manca m ai di provocare
im attimo di stupore anche in chi abbia letto in precedenza l'articolo
e ne conosca quindi la battuta finale. 37
Un punto di forza della mente di Einstein era che poteva giostrare
spericolatamente svariate idee nello stesso momento. Anche mentre
rifletteva sulla danza delle particelle in un liquido, stava cimentandosi con una diversa teoria che aveva a che fare con i corpi in moto
e la velocita della luce. Un giom o o poco piu dopo aver spedito
l'articolo sul moto browniano, stava parlando con l'am ico Michele
Besso quando ebbe una nuova ispirazione im prow isa, che avrebbe
prodotto, come scrisse a Habicht nella famosa lettera di quel mese,
una modificazione della teoria dello spazio e del tempo.
VI
LA RELATIVITA RISTRETTA
1905
II retroterra
II
concetto essenziale della relativita e semplice: le leggi fondamentali della fisica sono identiche qualunque sia lo stato di moto
delTosservatore.
Per il caso speciale di osservatori che si muovono con una velocita
costante, questa idea e abbastanza facile da accettare. Si immaginino
un uomo seduto in poltrona a casa e una donna su un aeroplano che
vola in alto senza scosse. Ciascuno di loro puo versarsi una tazza di
caffe, far rimbalzare una palla, puntare una lampadina tascabile o
riscaldare un dolce in un fom o a microonde constatando che valgono
le m edesime leggi fisiche.
In realta non c'e alcun m odo per stabilire chi di loro e in moto e
chi e in quiete. L'uomo in poltrona potrebbe considerare se stesso in
quiete e l'aereo in moto. E la donna sull'aereo potrebbe considerare se
stessa in quiete e la terra che le scorre sotto in moto. Non c'e nessun
esperimento che possa decidere chi ha ragione.
Anzi, non c'e una ragione assoluta. Tutto quanto si puo dire e che
ognuno di loro si muove relativamente all'altro. E naturalmente entrambi si muovono assai rapidamente rispetto agli altri pianeti, alle
stelle e alle galassie.1
La teoria della relativita ristretta (o speciale) che Einstein elabord
nel 1905 vale solo per questo caso speciale (da cui il nom e): una
situazione in cui gli osservatori si m uovono a velocita costante l'uno
rispetto all'altro - uniformemente in linea retta e con un valore della
velocita che non cam bia - di cui si parla com e di un sistem a di
riferimento inerziale.2
E piu difficile sostenere la tesi piu generale che una persona che
sta accelerando, ruotando su se stessa o intom o a un altro punto, o
frenando bruscam ente o muovendosi in modo arbitrario, non sia in
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Einstein
una qualche forma di moto assoluto, dal momento che per questa
persona il caffe scende dal bricco e le palle rotolano via in maniera
diversa da quanto accade per le persone che si trovano su un treno,
un aereo o un pianeta che si muovono uniformemente e senza scosse.
Ad Einstein sarebbe occorso un altro decennio, come vedremo, per
arrivare a una teoria, che chiamo relativita generale, che includesse il
moto accelerato in una teoria della gravita e tentasse di applicarle il
concetto di relativita.3
La storia della relativita comincia nel 1632, allorche Galileo formulo
il principio che le leggi del m oto e della m eccanica (le leggi dell'elettromagnetismo non erano ancora state scoperte) sono identiche in tutti
i sistemi di riferimento con velocita costante. Nel suo Dialogo sopra i
due massimi sistemi del mondo, Galileo si proponeva di sostenere l'idea
di Copem ico che la Terra non e immobile al centro dell'universo con
ogni altra cosa che le ruota intom o. Gli scettici affermavano che se
la Terra fosse in movimento, come diceva Copem ico, ce ne accorgeremmo. Galileo confuto questa tesi con un esperimento mentale di
grande chiarezza in cui ci si immaginava di essere nella cabina di un
bastim ento che navigava regolarmente e senza scosse:
Riserratevi con qualche amico nella maggiore stanza che sia sotto
coverta di alcun gran navilio, e quivi fate d'aver mosche, farfalle e
simili animaletti volanti; siavi anco un gran vaso d'acqua, e dentrovi
de' pescetti; sospendasi anco in alto qualche secchiello, che a goccia
a goccia vadia versando dell'acqua in un altro vaso di angusta bocca,
che sia posto a basso: e stando ferma la nave, osservate diligentemente
come quelli animaletti volanti con pari velocita vanno verso tutte le
parti della stanza; i pesci si vedranno andar notando indifferentemente
per tutti i versi; le stille cadenti entreranno tutte nel vaso sottoposto; e
voi, gettando all'amico alcuna cosa, non piu gagliardamente la dovrete
gettare verso quella parte che verso questa, quando le lontananze sieno
eguali; e saltando voi, come si dice, a pie giunti, eguali spazii passerete verso tutte le parti. Osservate che avrete diligentemente tutte
queste cose, benche niun dubbio ci sia che mentre il vassello sta fermo
non debbano succeder cosi, fate muover la nave con quanta si voglia
velocita; che (pur che il moto sia uniforme e non fluttuante in qua e
in la) voi non riconoscerete una minima mutazione in tutti li nominati
effetti, ne da alcuno di quelli potrete comprender se la nave cammina
o pure sta ferma.4
Non c'e migliore descrizione della relativita, o almeno di come il
principio si applica a sistemi che si muovono con velocita costante
l'uno rispetto all'altro.
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una conferenza che tenne a Kyoto nel 1922, quando osservo che la
mancata rilevazione dell'etere da parte di M ichelson era stata la
prima traccia che mi porto a quello che oggi si chiama principio di
relativita ristretta. In un brindisi in onore di M ichelson durante un
banchetto svoltosi a Pasadena nel 1931, Einstein si mostro cortese con
l'em inente fisico sperimentale, eppure sottilmente circospetto: Lei
mise in evidenza un serio punto debole della teoria della propagazione della luce nell'etere, cosi com 'era allora, e stimolo le riflessioni
di Lorentz e Fitzgerald, dalle quali ebbe origine la teoria della rela
tivita ristretta.23
Einstein descrisse i suoi processi mentali in una serie di colloqui
con il pioniere delle psicologia della Gestalt, Max Wertheimer, il quale
in seguito defini gli esperimenti di Michelson-Morley cruciali per la
riflessione di Einstein. Ma, come ha mostrato Arthur I. Miller, questa
asserzione era probabilmente motivata dall'obiettivo di Wertheimer
di servirsi del racconto di Einstein per illustrare i principi della psi
cologia della Gestalt,24
Einstein confuse ulteriormente le carte negli ultimissimi anni della
sua vita rilasciando una serie di dichiarazioni sull'argomento a un
fisico di nome Robert Shankland. In un primo tempo disse che aveva
letto dell'esperim ento di M ichelson-Morley soltanto dopo il 1905, poi
affermo che ne era venuto a conoscenza tramite il libro di Lorentz
prima del 1905, e infine aggiunse: Credo di aver sem plicem ente
considerato o w io l'esito dell'esperim ento.25
L'ultima considerazione e la piu significativa perche Einstein la
ripete spesso. Semplicemente, nel periodo in cui aveva cominciato a
lavorare in modo serio sulla relativita, dava per scontato che non vi
fosse alcun bisogno di passare in rassegna tutti gli esperimenti sul
vento d'etere perche, sulla base dei suoi presupposti di partenza, tutti
i tentativi di rilevare l'etere erano condannati al fallimento.26 Ai suoi
occhi, il significato di questi risultati sperimentali era di rafforzare cio
di cui era gia convinto: che il principio di relativita di Galileo valesse
per le onde luminose.27
Questo pud spiegare la scarsa attenzione che presto agli esperimenti
nella sua memoria del 1905. Non m enziono mai l'esperim ento di
Michelson-Morley, anche dove sarebbe stato pertinente, e neppure
l'esperim ento di Fizeau che utilizzava l'acqua in movimento. Invece,
subito dopo aver discusso la relativity dei moti del magnete e della
spira, si lim ito a inserire una frase sui tentativi falliti di indivi
d u a l un qualche m ovimento della Terra relativamente al "m ezzo
lum inifero".
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Alcune teorie scientifiche dipendono in modo essenziale dall'induzione: viene analizzato un gran numero di dati sperimentali e poi si
cercano teorie che spieghino le regolarita empiriche. Altre dipendono
prevalentem ente dalla deduzione: si parte da principi e postulati
eleganti che vengono accettati come sacri e poi se ne deducono le
conseguenze. Tutti gli scienziati m escolano i due procedimenti in
diverse proporzioni. Einstein aveva una notevole capacita di apprezzare le osservazioni sperimentali e si serviva di tale conoscenza per
individuare certi punti fissi su cui poter costruire una teoria.28 Ma
dava la massima importanza al procedimento deduttivo.29
Si rammenti come nella mem oria sul moto browniano minimizzasse in modo cosi strano, eppure esatto, il ruolo che i dati speri
mentali svolgevano in quella che era essenzialmente una deduzione
teorica. C e r a una situazione simile nel caso della teoria della rela
tivita. Cio che aveva sottinteso a proposito del moto browniano lo
disse esplicitam ente a proposito della relativita e dell'esperim ento
di M ichelson-M orley: Ero praticam ente sicuro della validita del
principio prima di venire a conoscenza di questo esperim ento e dei
suoi risultati.
In effetti, tutti e tre i suoi articoli epocali del 1905 cominciano con
l'affermazione del suo intento di seguire un'impostazione deduttiva.
Einstein inizia ciascuno di essi mettendo in evidenza qualche anomalia causata da teorie che entrano in conflitto, piuttosto che qualche
insieme di dati sperimentali in attesa di spiegazione. Quindi postula
principi assai general!, minimizzando nel contempo il ruolo svolto
dai dati, si tratti del m oto browniano come della radiazione di corpo
nero o della velocita della luce.30
In un articolo del 1919 intitolato Induzione e deduzione in fisica, Ein
stein descrisse la propria preferenza per il secondo procedimento:
L'immagine piu semplice che ci si puo fare della creazione di una
scienza empirica e quella di un procedimento che segue un metodo
induttivo. I singoli fatti vengono selezionati e raggruppati in modo da
rendere evidenti le leggi che li connettono... Tuttavia, i grandi progressi
nella conoscenza scientifica soltanto in misura modesta si sono prodotti
in questo modo... I progressi veramente grandi nella nostra comprensione della natura si sono determinati in un modo quasi diametralmente
opposto all'induzione. La conoscenza intuitiva degli elementi essenziali
di un vasto complesso di fatti porta lo scienziato a postulare in via
ipotetica una o piu leggi fondamentali. Da queste leggi, egli deduce
le sue conclusions31
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119
lanciatore del baseball che riesce a tirare una palla a 150 chilometri
l'ora. Se ve la lancia da un'autom obile che procede rapidamente
verso di voi, la palla vi raggiungera con una velocita maggiore
che se ve la lancia da un'autom obile che si allontana.) In altre
parole, la luce stellare sarebbe emessa da una Stella alia velocita di
300.000 chilom etri al secondo; ma se la Stella stesse aw icinandosi
alia Terra alia velocita di 20.000 chilom etri al secondo, la velocita
della sua luce sarebbe di 320.000 chilom etri al secondo rispetto a
un osservatore terrestre.
- U n'altem ativa era quella di postulare che la velocita della luce
fosse una costante pari a 300.000 chilometri al secondo indipendentemente dal moto della sorgente che la emetteva, il che era piu
coerente con una teoria ondulatoria. Infatti, nel caso analogo delle
onde sonore, il suono della sirena di un veicolo dei pompieri non
vi arriva piu rapidam ente se l'autopom pa sta accorrendo nella
vostra direzione che se e invece ferma. In entrambi i casi il suono
si propaga nell'aria a 1200 chilometri l'ora.35
Per un momento Einstein esploro la via della teoria dell'emissione.
Questa impostazione era particolarmente attraente se si pensava che
la luce si comportasse come un flusso di quanti. E, come si e visto nel
capitolo precedente, il concetto di quanti di luce era precisamente cio
che Einstein aveva proposto nel marzo 1905, proprio mentre era alle
prese con la teoria della relativita.36
Ma questa impostazione poneva dei problemi. Sembrava implicare
l'abbandono delle equazioni di Maxwell e della teoria ondulatoria. Se
la velocita di un raggio lum inoso dipendeva dalla velocita della sor
gente che lo aveva emesso, l'onda luminosa doveva in qualche modo
contenere codificata in se questa informazione. Ma gli esperimenti e
le equazioni di M axwell indicavano che non era cosi.37
Einstein tento di trovare dei modi per modificare le equazioni di
Maxwell in maniera che si adattassero a una teoria dell'emissione, ma
la ricerca si rivelo frustrante. Questa teoria richiede che dovunque
e in ciascuna direzione fissata siano possibili onde luminose con una
differente velocita di propagazione riferi piu tardi. E forse impos
s ib le costruire una teoria elettromagnetica ragionevole che riesca in
questa impresa.38
Inoltre gli scienziati non erano riusciti a trovare alcuna prova di una
dipendenza della velocita della luce da quella della sua sorgente. La
luce sembrava arrivare con la medesima velocita da qualsiasi stella
provenisse.39
Quanto piu Einstein rifletteva su una teoria dell'em issione, tanti
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piu problemi incontrava. Com e spiego all'am ico Paul Ehrenfest, era
difficile immaginare che cosa sarebbe accaduto quando la luce proveniente da una sorgente in moto fosse stata rifratta o riflessa da
uno schermo in quiete. Inoltre, in una teoria dell'em issione, la luce
emessa da una sorgente che accelera potrebbe ritom are sui propri
passi sovrapponendosi a se stessa.
Cosi Einstein respinse la teoria dell'em issione in favore del postu
lato che la velocita di un raggio di luce fosse costante a prescindere
da quanto rapidamente si m uovesse la sua sorgente. Mi convinsi
che in ogni caso la luce dovesse essere definita soltanto dalla fre
quenza e dall'intensita, in m odo del tutto indipendente dal fatto
che provenisse da una sorgente lum inosa in m oto o in quiete disse
a Ehrenfest.40
Ora Einstein aveva due postulati: il principio di relativita e que
sto nuovo asserto, che chiamo il postulato della luce, e che defini
con precisione: Supporremo ... che la luce, nello spazio vuoto, si
propaghi sempre con una velocita determinata, V, che non dipende
dallo stato di moto del corpo che la emette.41 Per esempio, quando
si misura la velocita della luce emessa dal fanale di un treno, questa
avra sempre il valore costante di 300.000 chilometri al secondo, anche
se il treno si sta aw icinand o o allontanando da noi a tutta velocita.
Purtroppo il postulato della luce sembrava incompatibile con il
principio di relativita. Perche? Piu tardi Einstein si servi del seguente
esperimento mentale per sciogliere l'apparente contraddizione.
Im m aginiam o che un raggio di luce venga inviato lungo la
banchina di una linea ferroviaria, disse. Un uomo fermo sulla banchina che m isurasse la velocita del raggio mentre gli sfreccia accanto
troverebbe che essa e di 300.000 chilometri al secondo. M a ora imma
giniamo una donna che viaggi su un vagone ferroviario velocissim o
che si allontana dalla sorgente luminosa a 3000 chilometri al secondo.
Ci aspetteremmo che osservi il raggio sfrecciarle accanto alia velocita
di 297.000 chilometri al secondo soltanto. La velocita di propagazione di un raggio di luce relativamente al vagone sara cosi inferiore
scrisse Einstein.
Questo risultato e pero in contrasto col principio di relativita
aggiunse. Infatti, come ogni altra legge generale della natura, la legge
di propagazione della luce nel vuoto deve, secondo il principio di
relativita, essere uguale tanto per il vagone ferroviario assunto come
corpo di riferimento, quanto per le rotaie, intese anch'esse come corpo
di riferimento. In altre parole, le equazioni di Maxwell, che determinano la velocita con la quale la luce si propaga, dovrebbero operare
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Il passo
Era una bellissima giom ata a Berna, racconto piu tardi Einstein,
quando era andato a prendere il suo miglior amico Michele Besso,
l'ingegnere brillante ma dispersivo che aveva conosciuto allorche
studiava a Zurigo e che poi aveva fatto assumere all'Ufficio brevetti
svizzero a lavorare con lui. Molto spesso facevano insieme a piedi il
tragitto verso l'ufficio e in quell'occasione Einstein parlo dell'aporia
che lo affliggeva.
Sto per arrendermi disse a un certo punto. Ma mentre discutevano, racconto Einstein, im prow isam ente compresi qual era la
chiave del problema. II giom o successivo, quando vide Besso, Ein
stein era in uno stato di grande eccitazione. Senza neanche salutare
l'amico dichiaro immediatamente: Grazie, ho completamente risolto
il problema.45
Soltanto cinque settimane trascorsero tra il momento dell 'eureka e il
giomo in cui Einstein spedi il suo articolo piu famoso, L'elettrodinamica
dei corpi in movimento. Non conteneva alcuna citazione di memorie
altrui, non faceva menzione del lavoro di nessun altro, e non conte
neva ringraziamenti eccetto quello incantevole dell'ultima frase: Per
finire vorrei rivolgere un ringraziamento all'am ico e collega M ichele
Besso per avermi assistito mentre lavoravo a questi problemi, fom endomi anche alcuni preziosi suggerimenti.
Dunque, qual era l'intuizione che gli era balenata in mente mentre
parlava con Besso? Un'analisi del concetto di tempo fu la mia soluzione disse poi Einstein. H tempo non pud essere definito in modo
assoluto, e c'e una relazione inscindibile tra il tempo e la velocita dei
segnali.
Piu precisamente, l'intuizione decisiva era che due eventi i quali
sembrano essere simultanei a un osservatore non appariranno tali a
un altro osservatore che si muove rapidamente. E non c'e modo di
dire che uno degli osservatori ha realmente ragione. In altre parole,
non c'e m odo di dire che i due eventi sono veramente simultanei.
Einstein in seguito spiego questo concetto servendosi di un espe
rimento mentale in cui comparivano dei treni in moto. Supponiamo
che due fulmini colpiscano la banchina della linea ferroviaria in due
punti distanti A e B. Se affermiamo che sono arrivati simultaneamente,
che cosa significa?
Einstein comprese che occorreva una definizione operativa, che
si potesse effettivamente applicare e che tenesse conto della velocita
della luce. La sua risposta fu che definiremmo i due fulmini simultanei
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~^ = 4A = EM
-----
. treno
1 = banchina
^-
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fosse in moto insieme a essa? In tal caso, un modo per misurare l'asta
in movimento sarebbe di determinare, in base a orologi stazionari
sincronizzati, l'esatta ubicazione di ciascuna delle estremita dell'asta
in uno specifico istante, per poi utilizzare un regolo stazionario per
misurare la distanza tra questi due punti. Einstein dimostrava che
questi metodi portano a risultati differenti.
Perche? Perche i due orologi stazionari sono stati sincronizzati da
un osservatore in quiete. Ma che accadrebbe se un osservatore che
si muove con la stessa velocita dell'asta tentasse di sincronizzare gli
orologi? Li sincronizzerebbe in modo diverso, perche avrebbe una
differente percezione della simultaneity. Com e scriveva Einstein,
osservatori in moto insieme con l'asta troverebbero allora che i due
orologi non sono sincronizzati, laddove osservatori nel sistema sta
zionario dichiarerebbero che essi lo sono.
Un'altra conseguenza della relativita ristretta e che una persona
ferma sul marciapiede vedra il tempo scorrere piu lentamente su un
treno che gli passa accanto a gran velocita. Immaginiamo che sul treno
ci sia un orologio formato da uno specchio sul pavimento e uno
sul soffitto e da un raggio di luce che rimbalza dall'uno all'altro. Dal
punto di vista di un passeggero sul treno, la luce sale verticalmente e
poi scende sempre verticalmente. Ma dal punto di vista di una per
sona ferma sul marciapiede, sembra che la luce parta dal basso ma
muovendosi in diagonale per raggiungere lo specchio sul soffitto, che
nel frattempo si e spostato in avanti di un piccolissimo tratto, e poi sia
riflessa verso il basso sempre in diagonale per raggiungere lo specchio
sul pavimento, che a sua volta si e spostato di un piccolissimo tratto in
avanti. Per entrambi gli osservatori la velocita della luce e la stessa (que
sta e la grande acquisizione di Einstein). La persona sul marciapiede
vede la distanza che la luce deve percorrere piu lunga di quanto non
appaia al passeggero sul treno. Quindi, dal punto di vista della persona
sulla banchina, il tempo scorre piu lentamente nel treno in corsa.61
Questo punto puo essere illustrato in un altro modo ricorrendo alia
nave di Galileo. Immaginiamo un raggio di luce inviato dalla cima
dell'albero verso il ponte. Per un osservatore che si trovi sulla nave,
il raggio di luce percorrera esattamente la lunghezza dell'albero. Ma
per un osservatore a terra il raggio di luce percorrera la lunghezza
dell'albero aumentata della distanza che la nave ha percorso in avanti
(e una nave veloce) nel tempo che la luce ha impiegato per andare
dalla cima al piede dell'albero. Per entrambi gli osservatori la velocita
della luce e la stessa. Per quello a terra, la luce ha percorso un tratto
piu lungo prima di raggiungere il ponte. In altre parole, il medesimo
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fisica sperimentale, e qui sta la loro forza disse. Sono concezioni drastiche: d'ora innanzi lo spazio in se e il tempo in se sono condannati a
dissolversi in nulla piu che ombre, e solo una specie di congiunzione
dei due conservera una realta indipendente.67
Einstein, che non era ancora innamorato della matematica, liquido
il lavoro di M inkowski come erudizione superflua e celio: Da
quando i matematici si sono impadroniti della teoria della relativita, io
stesso non ci capisco piu nulla. Ma in realta fini per ammirare l'opera
di Minkowski e le dedico un paragrafo del suo libro divulgativo del
1916 sulla relativita.
Che splendida collaborazione avrebbe potuto essere la loro! Ma
alia fine del 1908 Minkowski fu ricoverato in ospedale, colpito da
una peritonite che gli fu fatale. La leggenda vuole che sospirasse:
Che peccato che io debba morire proprio nel periodo che vedr& gli
sviluppi della relativita^68
Una volta di piu, vale la pena di chiedersi perche Einstein scopri
una nuova teoria e i suoi contemporanei no. Sia Lorentz sia Poincare
erano gia pervenuti a molti degli elementi della teoria di Einstein.
Poincare aveva perfino messo in discussione la natura assoluta del
tempo.
Ma ne Lorentz ne Poincare compirono il salto decisivo: affermare
che non c'e alcuna necessita di postulare un etere, che non esiste la
quiete assoluta, che il tempo e relativo, dipendendo dal moto dell'osservatore, e che lo stesso vale per lo spazio. Entrambi, secondo il fisico
Kip Thome, procedevano a tentoni verso la medesima revisione delle
nozioni di spazio e di tempo compiuta da Einstein, ma brancolavano
attraverso una nebbia di fraintendimenti che derivavano loro dalla
fisica newtoniana.
Einstein viceversa riusci a liberarsi delle errate concezioni newtoniane. La sua convinzione che l'universo ami la semplificazione
e la bellezza, e la sua disponibilita a farsi guidare da questa convin
zione, anche se significava distruggere le fondam enta della fisica
newtoniana, lo condussero alia sua nuova descrizione dello spazio
e del tempo, con una chiarezza di pensiero che altri non potevano
uguagliare.69
Poincare non stabili mai la connessione tra relativita della simul
taneity e relativita del tempo, e si ritrasse quando era sul punto di
comprendere a pieno le implicazioni delle sue stesse idee sul tempo
locale. Perche esito? N onostante le sue interessanti intuizioni, era
troppo tradizionalista in fisica per esibire la vena ribelle connaturata
invece alio sconosciuto analista di brevetti.70 Quando si tratto di
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importante che dara a mio marito fama mondiale disse a suo padre,
stando a quanto si raccontava in seguito li. II loro rapporto pareva
ristabilito, almeno per il m omento, e Einstein era ben felice di fare
gli elogi del contributo di sua moglie. Ho bisogno di lei diceva agli
amici serbi di Mileva. Mi risolve tutti i problemi matematici.79
Alcuni hanno sostenuto che la Marie fosse una collaboratrice a
pieno titolo, e per qualche tempo giro anche una versione, in seguito
screditata,80 secondo la quale su un primo abbozzo della memoria
sulla relativita compariva anche il nome di lei. In occasione di un
congresso celebrato nel 1990 a New Orleans, l'Am erican Association
for the Advancement of Science tenne una tavola rotonda sulla que
stione, nella quale Evan Walker, un fisico del Maryland impegnato
nella ricerca sul cancro, si confronto con John Stachel, il responsabile
dell'Einstein Papers Project. W alker produsse le varie lettere che
parlavano del nostro lavoro, e Stachel ribatte che tali espressioni
erano chiaramente forme di cortesia da innamorati, e che non c'era
assolutam ente alcuna prova che la Marie avesse contribuito con
qualche idea originale.
La controversia, comprensibilmente, affascino sia gli scienziati che
la stampa. La curatrice della rubrica scientifica del Boston Globe,
Ellen Goodman, scrisse un ironico articolo di commento in cui esponeva giudiziosamente le prove, e l'Economist pubblico un servizio
intitolato L'importanza relativa della signora Einstein. Nel 1994 vi fu
un altro convegno all'Universita di Novi Sad, dove l'organizzatore,
il professor Rastko Maglic, sostenne che era tempo di mettere in
rilievo il contributo di Mileva per assicurarle il posto che merita nella
storia della scienza. II dibattito pubblico culmino nel 2003 con un
documentario della PBS, Einstein's Wife, che in generale era piuttosto
equilibrato, anche se dava un credito ingiustificato alia voce che il
nome di Mileva comparisse sul manoscritto originale.81
Stando a tutti gli indizi disponibili, la Marie fu una sorta di banco
di prova, sebbene non cosi importante come Besso. Contribui anche
a controllare la matematica di Einstein, benche non risulti che abbia
formulato qualcuno dei concetti matematici. Inoltre, lo incoraggio e
(cosa che a volte era piu difficile) lo sopporto.
Se si volesse puntare sugli aspetti pittoreschi della storia e sulla
loro risonanza emotiva, sarebbe divertente poter andare al di la di
questo. Ma noi dobbiamo seguire la linea meno eccitante di attenerci
alle prove. Nessuna delle numerose lettere scambiate tra Einstein e la
Marie o con i loro amici fa menzione di un solo esempio di idea o di
concetto creativo attinente alia relativita che sia venuto dalla Marie.
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VII
IL PENSIERO PIU FELICE
1906-1909
Riconoscimento
L'esplosione di creativita di Einstein nel 1905 fu sbalorditiva. Aveva
escogitato una rivoluzionaria teoria quantistica della luce, contribuito
a dim ostrare l'esistenza degli atom i, spiegato il moto browniano,
capovolto la concezione di spazio e tem po e proposto quella che
sarebbe diventata l'equazione piu fam osa di tutta la scienza. Ma
in un primo momento parve che non fossero in molti a rendersene
conto. Secondo sua sorella, Einstein aveva sperato che la sua raffica
di m em orie pubblicate su una rivista autorevole lo avrebbe tolto
dalToscura posizione di analista di brevetti di terza classe e gli avrebbe
assicurato qualche riconoscim ento accadem ico, m agari anche un
incarico accademico. Ma fu amaramente deluso scrisse Maja. Alla
pubblicazione segui un silenzio glaciale.1
Questo non era del tutto vero. Un piccolo ma qualificato drappello
di fisici presto prese atto delle m em orie di Einstein, e uno di essi
risulto essere, per buona sorte, il piu im portante am m iratore che
avrebbe potuto guadagnarsi: Max Planck, il riverito monarca della
fisica teorica europea, la cui m isteriosa costante matematica capace
di spiegare la radiazione di corpo nero Einstein aveva trasformato in
una realta radicalmente nuova della natura. Nel suo ruolo di membro
del comitato di redazione degli Annalen der Physik responsabile
per le proposte teoriche, Planck aveva esaminato attentamente gli
articoli di Einstein, e quello sulla relativita aveva attratto immediatamente il suo interesse, come ricordo piu tardi. Subito dopo la sua
pubblicazione, Planck aveva tenuto una conferenza sulla relativita
all'Universita di Berlino.2
Planck fu il primo fisico a sviluppare la teoria di Einstein. In un
articolo pubblicato nella primavera del 1906, affermo che la relativita
era conforme al principio di minima azione, un principio basilare della
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momento dopo, Einstein fece un altro giro nella sala d'aspetto, e Laue
si rese finalmente conto di chi fosse.
Camminarono passeggiando per ore, e a un certo punto Einstein
offri un sigaro che, ricordava Laue, era cosi cattivo che lo lasciai
"inavvertitam ente" cadere nel fiume. Le teorie di Einstein, in compenso, gli fecero una buona impressione. Durante le nostre prime
due ore di conversazione demoli la meccanica e relettrodinam ica in
blocco raccontava Laue. In effetti ne fu cosi affascinato che nel corso
dei quattro anni successivi avrebbe pubblicato otto articoli sulla teoria
della relativita di Einstein, diventandone un amico intimo.8
Alcuni teorici trovavano il profluvio di articoli che usciva dall'Ufficio brevetti fastidiosam ente astratto. Arnold Som merfeld, che in
seguito sarebbe diventato amico di Einstein, fu tra i primi a insinuare
che ci fosse qualcosa di tipicamente ebraico nella sua impostazione
teorica, un tema questo piu tardi ripreso dagli antisemiti. Essa mancava del dovuto rispetto per le nozioni di ordine e di assoluto, e non
sembrava solidamente fondata. Per quanto notevoli siano le memorie
di Einstein, scrisse a Lorentz nel 1907 continua a sembrarmi che
vi sia qualcosa di quasi malsano in questo dogma incomprensibile
e di cui e im possibile form arsi un'idea intuitiva. Difficilmente un
inglese ci avrebbe potuto dare questa teoria. Pud darsi che anche qui,
come nel caso di Cohn, si esprima il carattere concettuale astratto
dei semiti.9
Nessuno di questi interessamenti rese Einstein famoso, ne gli pro
curd un'offerta di lavoro. Sono rimasto sorpreso di leggere che deve
lavorare in un ufficio per otto ore al giom o scrisse un altro giovane
fisico che aveva in animo di fargli visita. La storia e piena di brutti
scherzi.10 Ma siccom e aveva finalm ente conseguito il dottorato,
se non altro era stato promosso da esperto tecnico di terza classe a
esperto tecnico di seconda classe alTUfficio brevetti, il che comportava
un sostanzioso aumento di mille franchi, portando il suo stipendio
annuale a 4500 franchi.11
La sua produttivita era sorprendente. Oltre a lavorare sei giorni
alia settimana all'Ufficio brevetti, dava seguito al suo profluvio di
articoli e rassegne: sei nel 1906 e altri dieci nel 1907. Almeno una volta
alia settimana suonava in un quartetto d'archi. Ed era un buon padre
per il figlio di tre anni che aveva orgogliosamente definito impertinente. Come scrisse Mileva all'am ica Helene Savic, mio marito
passa spesso il suo tempo libero a casa semplicemente giocando con
il bambino.12
A cominciare dall'estate del 1907, Einstein trovo anche il tempo di
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Kleiner tom o a Zurigo e riferi che Einstein faceva dei m onologhi ed era ben lontano dalTessere un docente. Cio parve precludergli d efinitivam ente ogni possibility. Com e A dler disse al
suo influente padre, la situazione e dunque cam biata, e l'affare
Einstein e chiu so. Einstein per parte sua Simulava baldanza. La
faccenda del posto di professore e andata a m onte, ma a m e sta
benissim o scrisse a un am ico. Ci sono abbastanza insegnanti
anche senza di me.w36
In realta era turbato, e lo fu ancora di piu quando venne a sapere
che la critica di Kleiner alle sue capacita di insegnante stava circolando
in lungo e in largo, perfino in Germania. Cosi scrisse a Kleiner, rimproverandolo aspramente per aver diffuso voci sfavorevoli su di
lui. Stava gia incontrando difficolta a ottenere un incarico accademico
adeguato, e il giudizio di Kleiner avrebbe reso la cosa im possible.
La critica di Kleiner non era priva di fondamento. Einstein non
fu mai un insegnante ispirato, e le sue lezioni furono considerate
tendenzialmente disorganizzate finche non fu la celebrita a garantire
che ogni suo passo falso fosse trasformato in un aneddoto delizioso.
N ondim eno Kleiner si add old e rispose che sarebbe stato lieto di
aiutarlo a ottenere il posto a Zurigo se solo fosse riuscito a dimostrare
una qualche capacita di insegnamento.
Einstein replied con la proposta di venire a Zurigo a tenere una
conferenza in piena regola (e presumibilmente ben preparata) alia
locale societa di fisica, cosa che fece nel febbraio 1909. Sono stato fortunato riferi poco tempo dopo. Contrariamente alle mie abitudini,
ho fatto una bella lezione in quelToccasione.37 Quando in seguito
ando a far visita a Kleiner, il professore gli fece capire che un'offerta
di lavoro sarebbe presto arrivata.
Qualche giorno dopo il ritom o di Einstein a Bema, Kleiner formulo
la sua raccomandazione ufficiale al corpo docente dell'Universita di
Zurigo. Oggi Einstein figura tra i fisici teorici piu importanti, com 'e
stato am piam ente riconosciuto fin dal suo lavoro sul principio di
relativita scrisse. Quanto alle sue doti di insegnante, disse nel modo
piu garbato possibile che erano pronte a un miglioramento. I1 dottor
Einstein dimostrera il suo valore anche come docente, perche e troppo
intelligente e troppo coscienzioso per non essere aperto ai consigli
ove necessario.38
Un punto in questione era il fatto che Einstein fosse ebreo. Alcuni
membri del consiglio di facolta consideravano questo un potenziale
problema, ma fu loro assicurato da Kleiner che Einstein non presentava le sgradevoli peculiarita che si presumevano associate con gli
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viene perfino menzionato sui giomali. Ma sono rimasto un tipo semplice. Fece presente di aver sposato l'amica dei tempi dell'universita,
Mileva Marie, ma diede ad Anna l'indirizzo del suo ufficio. Se mai
capitassi a Zurigo e avessi tem po, vieni a trovarm i li; mi farebbe
molto piacere.42
Che Einstein avesse conferito intenzionalmente o no alia propria
risposta una nota di ambiguita tra innocenza e allusione, gli occhi di
Anna a quanto pare la lessero sotto quest'ultima luce. Scrisse un'altra
missiva, che pero la Marie intercetto. La gelosia si risveglio in Mileva,
che spedi una lettera al marito di Anna in cui affermava (esprimendo
piu un suo desiderio che la verita) che Einstein era offeso dalla lettera inopportuna di Anna e dal suo sfacciato tentativo di riallacciare
una relazione.
Ando a finire che Einstein dovette calmare le acque con delle scuse al
marito. Sono molto spiacente se le ho causato disagio con il mio comportamento sconsiderato scrisse. Ho risposto troppo cordialmente al
biglietto di congratulazioni che sua moglie mi ha mandato in occasione
della mia nomina, e cosi ho risvegliato l'antico affetto che avevamo
l'uno per l'altra. Ma cio non e stato fatto con intenzioni disoneste. II
comportamento di sua moglie, per la quale ho il massimo rispetto, e
stato del tutto onorevole. 6 stato un errore di mia moglie - scusabile
soltanto in considerazione della sua estrema gelosia - comportarsi - a
mia insaputa - come ha fatto.
Anche se l'episodio in se fu di scarsa importanza, segno una svolta
nel rapporto di Einstein con la Marie. Agli occhi di lui la gelosia
rancorosa la stava rendendo piu cupa. Decenni piu tardi, ancora
amareggiato dal comportamento di Mileva, scrisse alia figlia di Anna
affermando, con brutale franchezza, che la gelosia di sua moglie era
stata un vizio patologico tipico di una donna di cosi inconsueta
bruttezza.43
La Marie era effettivamente di temperamento geloso. Si risentiva
non soltanto dei flirt di suo marito con altre donne, ma anche del
tempo che passava con i colleghi maschi. Adesso che lui era diven
tato professore, Mileva soffriva anche di una gelosia professionale
comprensibile alia luce della sua carriera scientifica troncata. Con
quel tipo di fama, non gli rimane molto tempo per sua moglie scrisse
all'am ica Helene Savic. Mi hai scritto che devo essere gelosa della
scienza. Ma cosa vuoi farci? A qualcuno tocca la perla, a qualcun
altro l'astuccio.
In particolare la Marie si preoccupava che la fama di suo marito
lo rendesse piu freddo ed egocentrico. Sono veramente felice del
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VIII
IL PROFESSORE ERRANTE
1909-1914
Zurigo, 1909
Da diciassettenne sicuro di se, Einstein si era iscritto al Politecnico
di Zurigo e vi aveva conosciuto Mileva Marie, la donna che avrebbe
sposato. Ora, nell'ottobre 1909, all'eta di trent'anni, stava ritornando
con lei in quella citta per assumere l'incarico di professore associato
nell'attigua universita.
II ritorno a casa restitui, almeno temporaneamente, un po' di poesia
al loro rapporto. Mileva era eccitatissima di ritrovarsi nel luogo dove
avevano nidificato in origine, ed entro la fine del loro primo mese a
Zurigo rimase di nuovo incinta.
L'appartam ento che affittarono, come scoprirono con gioia, era
nell'edificio dove vivevano Friedrich Adler e sua m oglie, e fra le
due coppie si stabili un'am icizia ancora piu stretta. Fanno una vita
da bohemien scrisse Adler a suo padre in tono di approvazione.
Piu parlo con Einstein, e piu mi rendo conto che la mia favorevole
opinione su di lui era giustificata.
Spesso la sera i due uom ini discutevano di fisica e di filosofia,
ritirandosi nell'attico dell'edificio di tre piani in modo da non essere
disturbati dai bambini o dalle mogli. Adler fece conoscere ad Einstein
Topera di Pierre Duhem, il cui libro del 1906, La theorie physique, Adler
stesso aveva appena pubblicato in tedesco. Duhem proponeva un
modo di intendere il rapporto tra teorie e dati sperimentali piu olistico
di quello di Mach, e tale im postazione parve influenzare Einstein
mentre tracciava il contorno della sua filosofia della scienza.1
Adler nutriva una particolare ammirazione per l'estrem a indipendenza della mente di Einstein. C'era in lui, disse a suo padre,
una vena nonconformista che rifletteva una sicurezza interiore priva
pero di arroganza. Ci troviamo d'accordo su questioni che la maggior
parte dei fisici non comprenderebbe neppure si vantava Adler.2
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II professore errante
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era un fatto raro a quei tempi secondo Adolf Fisch, un altro dei
partecipanti alle lezioni. A volte faceva una pausa e permetteva agli
studenti di radunarsi intom o a lui e conversare in modo informale.
Con un modo di fare impulsivo e naturale prendeva gli studenti per
il braccio per discutere con loro ricordava Tanner.
Una volta, durante una lezione, Einstein si trovo per un attimo in
difficolta con i passaggi necessari per completare un calcolo. Deve
esserci qualche stupida trasformazione matematica che al momento
mi sfugge disse. Qualcuno di voi, signori, la vede? Come c'era
da aspettarsi, nessuno la vedeva. Cosi Einstein continud: Allora
lasciate un quarto di pagina. Non staremo a perderci del tempo. Dieci
minuti dopo si interruppe nel bel mezzo di un altro ragionamento
ed esclamo: Ci sono!. Come constatava piu tardi con meraviglia
Tanner, durante il complicato sviluppo della sua argomentazione
aveva ancora trovato il tempo di riflettere sulla natura di quella par
ticolare trasformazione matematica .
Spesso al termine delle sue lezioni serali Einstein chiedeva: Chi
viene al Cafe Terasse?. La, in un piccolo gruppo senza formalita,
su una terrazza affacciata sul fiume Limmat, chiacchieravano fino
all'ora di chiusura.
Una volta Einstein chiese se qualcuno voleva seguirlo nel suo
appartamento. Questa mattina ho ricevuto un lavoro di Planck in
cui deve esserci un errore disse. Potremmo leggerlo insiem e. Tan
ner e un altro studente accettarono l'invito e lo seguirono a casa. Li
si im m ersero tutti nella lettura dell'articolo di Planck. Guardate
se riuscite a individuare l'errore mentre io faccio del caffe disse
Einstein.
Dopo un po' Tanner rispose: Deve essersi sbagliato lei, signor
professore, non ci sono errori.
Si che ce n'e uno insistette Einstein, indicando alcune discrepanze
nei dati, perche altrimenti questo e questo diventerebbero cosi e
cosi. Era un esem pio lampante del grande talento di Einstein: la
sua capacita di guardare una complessa equazione matematica, che
per altri era soltanto un'astrazione, e immaginare la realta fisica che
le stava dietro.
Tanner era sbalordito. Scriviamo al professor Planck propose e
diciamogli dell'errore.
Einstein a quel punto aveva acquisito un po' piu di tatto, specialmente nei confronti di coloro che, come Planck e Lorentz, aveva
posto su un piedistallo. Non gli faremo notare che ha commesso
un errore disse. I1 risultato e corretto, ma la dimostrazione e im-
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Einstein
Praga, 1911
Einstein era a Zurigo da m eno di sei m esi quando, nel m arzo
1910, ricevette un invito a prendere in considerazione un posto piu
prestigioso: una cattedra di professore ordinario nella sezione tedesca
dell'Universita di Praga. Sia l'universita che la posizione accademica
rappresentavano un passo in avanti; tuttavia, un trasferimento dalla
familiare e accogliente Zurigo alia meno congeniale Praga sarebbe
stato dirom pente per la sua famiglia. Ma agli occhi di Einstein le
considerazioni di carattere professionale pesavano piu di quelle
personali.
Stava di nuovo passando un periodo difficile a casa. I1 cattivo
umore che hai a w ertito in me non aveva nulla a che fare con te
scrisse a sua madre che ora viveva a Berlino. Fissarsi sulle cose che
ci deprimono o ci fanno andare in collera non ci aiuta a superarle.
Bisogna venim e a capo da soli.
II lavoro scientifico, viceversa, gli dava grande piacere, e parlava
con eccitazione della nuova possibile opportunity. E molto probabile che mi venga offerta la posizione di professore ordinario in una
grande universita, con uno stipendio migliore di quello che percepisco ora.9
Quando a Zurigo si sparse la voce del possibile trasferimento di
Einstein, quindici dei suoi studenti, su iniziativa di Hans Tanner,
firmarono una petizione che chiedeva alle autorita di fare quanto
possibile per trattenere questo eminente ricercatore e docente nella
nostra universita. I firmatari sottolineavano l'im portanza di avere
un professore di questa disciplina di recente introduzione, la fisica
teorica, e lo lodavano a livello personale in termini entusiastici. I1
professor Einstein ha la straordinaria capacita di presentare i problemi
piu ardui della fisica teorica in modo cosi chiaro e comprensibile che
per noi e un grande piacere seguim e le lezioni, ed e altrettanto bravo
a stabilire un rapporto perfetto con chi lo ascolta.10
Le autorita di Zurigo erano talm ente ansiose di trattenerlo che
gli aumentarono lo stipendio dai precedenti 4500 franchi, che erano
pari a quanto riceveva all'Ufficio brevetti, a 5500 franchi. Coloro che
cercavano di attrarlo a Praga, d'altro canto, stavano incontrando
delle difficolta.
II consiglio di facolta a Praga aveva indicato Einstein come prima
scelta e inoltrato la segnalazione al ministero dell'Istruzione a Vienna.
(A quell'epoca Praga faceva parte dell'impero austro-ungarico, e una
nomina del genere doveva essere approvata dall'imperatore Fran
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nessun altro; potrei quasi dire che lo amo. Questo sentimento si rafforzo quando finalmente si incontrarono. Rimasero alzati fino a tardi
il sabato sera a discutere questioni come la relazione tra temperatura
e conducibilita elettrica.
Lorentz penso di aver trovato un piccolo errore m atem atico di
Einstein in uno dei suoi scritti sui quanti di luce, ma in realta, come
osservo Einstein, si trattava semplicemente di una svista precedente
in cui aveva tralasciato un fattore %, che era poi stato aggiunto
nell'articolo.15 L'ospitalita e lo stimolo scientifico ricevuti resero
Einstein espansivo nella lettera successiva. Lei irradia tanta bonta e
benevolenza scrisse che l'idea spiacevole di non meritare la grande
gentilezza e gli onori non mi e potuta neppure passare per la mente
durante la mia permanenza a casa sua.16
Lorentz divenne, nelle parole di Abraham Pais, l'unica figura
paterna nella vita di Einstein. Questi, dopo la piacevole visita a Leida,
sarebbe ritornato a casa di Lorentz ogni volta che avesse trovato un
pretesto per farlo. L'atmosfera di questi incontri e stata descritta dal
loro collega Paul Ehrenfest:
La poltrona migliore veniva collocata con cura vicino al grande
tavolo da lavoro, per il suo stimato ospite. Gli veniva offerto un sigaro,
e poi Lorentz cominciava tranquillamente a formulare domande relative
alia teoria di Einstein della deflessione della luce in un campo gravi
tazionale ... Mentre Lorentz parlava, le boccate di fumo che Einstein
traeva dal suo sigaro cominciavano a farsi meno frequenti, e lui si
sprofondava con aria ancor piu intenta nella sua poltrona. E quando
Lorentz aveva finito, Einstein si chinava sulla striscia di carta su cui
l'altro aveva scritto delle formule matematiche. II sigaro era spento, e
Einstein si awolgeva pensosamente il dito in una ciocca di capelli sopra
l'orecchio destro. Lorentz guardava sorridendo un Einstein completamente perso in meditazione, proprio nel modo in cui un padre guarda
un figlio particolarmente amato: pieno di fiducia che il ragazzo verra
a capo del problema che gli ha dato, ma impaziente di vedere come.
D'improvviso la testa di Einstein si drizzava gaiamente: c'era arrivato.
Ancora un po' di tira e molla, interrompendosi a vicenda, un parziale
disaccordo, un rapidissimo chiarimento e una completa comprensione
reciproca, e poi gli occhi dei due cominciavano a spaziare raggianti
sulle magnifiche ricchezze della nuova teoria.17
Alla morte di Lorentz, nel 1928, Einstein avrebbe detto nel suo elogio funebre: Parlo sulla tomba del piu grande e piu nobile uomo dei
nostri tempi. E nel 1953, per la celebrazione del centesimo anniversario della nascita di Lorentz, Einstein scrisse un saggio sull'importanza
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del suo ruolo. Tutto cio che veniva dalla sua mente superiore era
lucido e bello al pari di un'opera d 'a rte... Personalmente ha significato
per me piu di chiunque altro abbia conosciuto nella mia vita.18
La Marie era tutt'altro che felice del trasferimento a Praga. Non
sono contenta di andarci e mi aspetto ben poco di piacevole scrisse a
un'amica. Ma per un po', finche la sporcizia e lo snobismo della citta
non cominciarono a sembrarle opprimenti, la loro vita fu abbastanza
gradevole. Per la prima volta avevano la luce elettrica in casa, e lo spa
zio e il denaro necessari per potersi permettere una domestica fissa.
Le persone qui sono arroganti, preoccupate di salvare le apparenze
o servili, a seconda della sorte toccata loro nella vita disse Einstein.
Ma molte di loro hanno un certo garbo.19
Dal suo studio all'universita Einstein aveva una vista su un bellissimo parco con alberi ombrosi e giardini assai curati. Al mattino
il parco si popolava solo di donne e nel pomeriggio solo di uomini.
Alcuni passeggiavano da soli apparentemente immersi in profondi
pensieri, noto Einstein, mentre altri formavano capannelli impegnati
in animate discussioni. Alla fine il fisico chiese che parco era. Gli fu
detto che apparteneva a un manicomio. Nel mostrare questo spettacolo all'amico Philipp Frank, Einstein commento mestamente: Quelli
sono i matti che non si occupano della teoria dei quanti.20
Gli Einstein fecero la conoscenza di Bertha Fanta, una donna meravigliosamente colta che ospitava in casa sua un salotto letterario e
musicale frequentato dall'intellighenzia ebraica di Praga. Einstein
era la preda ideale: uno studioso in ascesa che era pronto, con pari
entusiasmo, a suonare il violino o a discutere di Flume e di Kant, a
seconda del clima dell'occasione. Fra gli altri frequentatori abituali
e'erano il giovane scrittore Franz Kafka e il suo amico Max Brod.
Nel suo romanzo Tycho Brahe e il suo cammino a Dio, sembra che Brod
si sia servito di Einstein (pur avendolo in qualche occasione negato)
come modello per il personaggio di Giovanni Keplero, il brillante
astronomo che era stato assistente di Brahe a Praga tra il 1600 e il 1601.
II personaggio e votato alia ricerca scientifica ed e sempre desideroso
di liberarsi delle idee correnti. Ma nella sfera personale a proteggerlo
dalle aberrazioni del sentimento e la sua aria distaccata e assente.
Non aveva cuore e percio non aveva nulla da temere dal mondo
scrisse Brod. Non era capace di emozioni o di am ore. Quando il
romanzo usci, uno scienziato suo collega, Walther Nernst, disse ad
Einstein: Questo Keplero e lei.21
Non era proprio cosi. Nonostante l'immagine che a volte dava di se
come di un solitario, Einstein continuava a stringere, come aveva fatto
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Maxwell dobbiamo diinque introdurre, in una qualche forma, un'ipotesi come quella dei quanti.30
Non era chiaro, neppure ad Einstein, se Planck fosse convinto della
realta dei quanti. Sono in gran parte riuscito a persuadere Planck
della correttezza della m ia concezione, dopo che l'ha com battuta
per tanti anni scrisse Einstein all'am ico Heinrich Zangger. Ma una
settimana piu tardi, diede a Zangger un'altra versione: Planck si e
ostinatamente fissato su certi preconcetti indubbiamente sbagliati.
Quanto a Lorentz, Einstein continuo ad ammirarlo come sempre:
Un'opera d'arte vivente! A mio avviso era ancora il piu perspicace
fra i teorici presenti. Mentre Poincare, che gli aveva prestato scarsa
attenzione, fu liquidato con una brusca battuta: Poincare era in
generale del tutto ostile e, nonostante la sua acutezza, dimostrava
scarsa comprensione della situazione.31
N el com plesso Einstein diede una valutazione piuttosto negativa dell'incontro, dove gran parte del tempo era stato dedicato a
lamentarsi invece che a chiarire la minaccia della teoria dei quanti
alia meccanica classica. I1 congresso di Bruxelles faceva l'effetto delle
lamentazioni sulle rovine di Gerusalemme scrisse a Besso. Non ne
e uscito niente di positivo.32
Per Einstein ci fu un interessante evento secondario: la storia d'amore
tra Marie Curie, che era vedova, e Paul Langevin, che era sposato.
Austera e consacrata alia ricerca, Madame Curie era stata la prima
donna a ricevere il premio Nobel, che aveva condiviso nel 1903 con 0
marito Pierre e Antoine Henri Becquerel, per il lavoro sulla radioattivita. Tre anni piu tardi, suo marito era stato investito e ucciso da una
carrozza a cavalli. Marie era desolata, e altrettanto lo era il protetto di
suo marito, Langevin, che insegnava fisica alia Sorbona con i Curie.
Langevin era intrappolato in un matrimonio con una moglie che lo
maltrattava fisicamente, e presto inizio una relazione con Marie Curie
che incontrava in un appartamento di Parigi. Sua moglie riusci a farvi
entrare qualcuno che rubo le loro lettere d'amore.
Proprio mentre stava iniziando il Congresso Solvay, cui dovevano
partecipare sia la Curie sia Langevin, le lettere rubate cominciarono
ad apparire su un rotocalco parigino come preannuncio di un sensazionale caso di divorzio. Per di piu, in quello stesso momento, ci fu
l'annuncio che la Curie aveva vinto il premio Nobel per la chimica
per la scoperta del radio e del polonio.33 Un membro deU'Accademia
svedese le scrisse suggerendole di non presentarsi alia cerimonia,
dato il clamore suscitato dalla sua relazione con Langevin, ma lei
rispose freddamente: Credo che non vi sia alcun rapporto tra il mio
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abbastanza spazio nei laboratori per ospitame uno e che Einstein non
era un buon docente.
Heinrich Zangger, un amico di vecchia data che era ricercatore a
Zurigo nel campo della medicina, intervenne in favore di Einstein.
Un fisico teorico adeguato e una necessita oggigiom o scrisse in
una lettera a uno dei piu autorevoli consiglieri elvetici. E sottolineo
anche che in tale ruolo Einstein non ha bisogno di alcun laborato
r ie s Quanto alle doti di Einstein come insegnante, Zangger fom i una
descrizione ricca di splendide sfumature e illuminante:
Non e un buon insegnante per signori mentalmente pigri che desiderano soltanto riempire un quaderno di appunti e poi impararlo a
memoria per un esame; non e un oratore fluente, ma chiunque voglia
imparare sul serio a sviluppare le proprie idee nell'ambito della fisica
in modo onesto, dal profondo, e a prendere in esame attentamente
tutte le premesse e a scorgere tutti i trabocchetti e i problemi presenti
nelle proprie riflessioni, trovera in Einstein un docente di prima classe,
perche tutto questo si esprime nelle sue lezioni, che costringono gli
ascoltatori a pensare insieme a lui.48
Zangger scrisse ad Einstein esprimendogli la sua indignazione per
le incertezze di Zurigo, e Einstein rispose: E le care persone di Zurigo
possono baciarmi i l ... [und die lieben Zuricher konnen mich auch ... (le
ellissi sono nella lettera originale)]. Disse a Zangger di non insistere.
Lascia il Politecnico49 alle mosse imperscrutabili di Dio.50
Einstein tuttavia decise di non lasciar cadere ma di fare pressione
sul Politecnico mediante un piccolo trucco. Le autorita dell'Universita di Utrecht erano sul punto di offrire il loro posto libero a un'al
tra persona, Peter Debye, quando Einstein chiese loro di rinviare.
Mi rivolgo a voi con una strana richiesta scrisse. II Politecnico di
Zurigo era parso da principio molto ansioso di reclutarlo, disse, e
aveva proceduto rapidamente per paura che andasse a Utrecht. Ma
se venissero a sapere nel futuro prossimo che Debye sta andando a
Utrecht, il loro zelo verrebbe subito meno e mi terrebbero in sospeso
per sempre. Vi chiedo percio di attendere ancora un po' per l'offerta
ufficiale a Debye. 51
Sembra strano, ma Einstein si trovo ad avere bisogno di lettere di
raccomandazione per assicurarsi un posto nella sua alma mater. Marie
Curie ne scrisse una. A Bruxelles, dove ho preso parte a un congresso
scientifico cui partecipava anche il signor Einstein, ho potuto ammirare la lucidita del suo intelletto, l'ampiezza della sua informazione
e la profondita della sua conoscenza osservava la scienziata.52
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un rischio. Lo stavano reclutando non per le sue capacita di insegnamento (dato che non avrebbe insegnato), e neppure per quelle
amministrative. E sebbene fosse venuto pubblicando abbozzi e articoli
che descrivevano i suoi continui sforzi di generalizzare la relativita,
non era chiaro se sarebbe riuscito nell'impresa. I tedeschi stanno
scommettendo su di me come farebbero su una gallina da premio,
disse a un amico mentre uscivano da una festa ma non so se sono
ancora in grado di deporre uova.63
Einstein stava del pari assumendosi un rischio. Aveva un posto
sicuro e ben retribuito in una citta e in una societa che lui, sua moglie
e la sua famiglia amavano. L'ambiente svizzero gli si confaceva. Sua
m oglie aveva un'avversione tipicam ente slava per tutto cio che
sapeva di teutonico, e lui pure aveva un'analoga avversione che
si era radicata durante l'infanzia. Da ragazzo era fuggito dal clima
prussiano delle parate e dalla rigidita tedesca. Soltanto l'opportunita
di essere piacevolmente vezzeggiato nella capitale mondiale della
scienza avrebbe potuto indurlo a compiere una mossa simile.
Einstein trovava la prospettiva eccitante e anche un po' divertente.
Vado a Berlino come uomo da accademia senza obblighi, piu o meno
come una mummia vivente scrisse al collega fisico Jakob Laub. Gia
non vedo l'ora di iniziare questa difficile carriera!64 Con Ehrenfest
ammetteva: Ho accettato questa strana sinecura perche fare lezione
mi da sui nervi.65 Ma con il venerando Lorentz in Olanda, Einstein
assunse un atteggiamento piu serio: Non ho potuto resistere alia
tentazione di accettare un posto in cui sard sollevato da ogni responsabilita e quindi potro dedicarmi completamente alia riflessione.66
C'era ow iam en te un altro fattore che rendeva allettante il nuovo
posto di lavoro: la possibility di essere vicino a sua cugina e suo nuovo
amore, Elsa. Come avrebbe ammesso piu tardi con l'am ico Zangger,
lei, sai, fu la ragione principale del mio trasferimento a Berlino.67
La sera stessa in cui Planck e N em st ripartirono da Zurigo, Einstein
scrisse a Elsa ima lettera piena di eccitazione in cui descriveva l'onore
colossale che gli avevano proposto. A1 piu tardi la primavera prossima verro a Berlino per sempre esultava. Gia sono felice pensando
ai bellissimi momenti che passeremo insiem e!
Nella settim ana seguente le invio altri due biglietti di analogo
tenore. Gioisco al pensiero che presto verro da te scrisse nel primo.
E qualche giom o dopo: Ora saremo insieme e gioiremo l'uno dell'altra!. E impossibile sapere per certo quale peso relativo vada assegnato a ciascuno dei fattori che lo attiravano a Berlino: la comunita
scientifica insuperata che vi si trovava, gli onori e i benefici accessori
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Come osservo piu tardi la figlia della Curie, una cosi commovente
preoccupazione fa scoppiar dalle risa la giovane generazione.71
Poi Einstein accompagno la Marie e i figli a far visita alia famiglia
di lei a Novi Sad e nella casa estiva di Kac. L'ultima domenica del loro
soggiom o in Serbia, Mileva, senza il marito, fece battezzare i figli.
Hans Albert in seguito ricordava i bellissimi canti; suo fratello Eduard,
che aveva solo tre anni, fece una gran confusione. Quanto al padre,
parve tranquillo e perplesso, dopo. Sa qual e il risultato? disse a
Hurwitz. Sono diventati cattolici. Be', per me fa lo stesso.72
La facciata di armonia familiare, pero, m ascherava il deterioramento del matrimonio. Dopo la visita in Serbia e una tappa a Vienna
per la sua annuale comparsa alia conferenza degli scienziati di lingua
tedesca, Einstein prosegui alia volta di Berlino, da solo. La si ritrovo
con Elsa. Ora ho una persona cui posso pensare con gioia pura e per
cui posso vivere le disse.73
La cucina casalinga, un piacere che Elsa gli prodigava in abbondanza come una madre, divenne un tema ricorrente delle loro let
tere. La loro corrispondenza, cosi come la loro relazione, era in netto
contrasto con quella che c'era stata tra Einstein e Mileva dodici anni
prima. Albert ed Elsa tendevano a scriversi di agi domestici - cibo,
tranquillita, igiene, gusti - piu che di romantica felicita e di b ad , o di
intimita dell'anim a e intuizioni dell'intelletto.
Nonostante questi interessi ordinari, Einstein si illudeva ancora
che la loro relazione potesse evitare di im m iserirsi in uno schema
banale. Come sarebbe bello se uno di questi giorni potessim o con
durre insiem e un po' di vita da bohem ien scrisse. Tu non hai idea
di quanto possa essere incantevole una vita simile con modestissime
esigenze e senza grandeur!74 Quando Elsa gli diede una spazzola
per capelli, inizialm ente si vanto dei suoi progressi nella cura per
sonale, m a poi tom o ad abitudini piu sciatte e le disse, scherzando
solo a meta, che bisognava guardarsi dai filistei e dalla borghesia.
Erano parole che aveva usato anche con Mileva, ma in modo piu
convinto.
Elsa non voleva soltanto addomesticare Einstein, voleva sposarlo.
Ancora prima che si trasferisse a Berlino, gli scrisse per esortarlo a
divorziare dalla Marie. Questa sarebbe diventata una schermaglia
continua per anni, sinche alia fine lei la ebbe vinta. Ma per il momento
Einstein resisteva. Pensi le chiedeva che sia cosi facile ottenere un
divorzio se non si ha alcuna prova della colpa dell'altra p arte? Elsa
doveva accontentarsi della separazione di fatto da M ileva, anche
se il divorzio non era in programma. Tratto mia moglie come una
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di nom e V ladim ir Varicak, che aveva m esso in discussione l'interpretazione della relativita ristretta applicata a un disco rotante
sosten uta da E in stein. E in stein ne era al corrente. Aveva con
mia m oglie una specie di relazione, di cui non si puo far colpa a
nessuno dei due scrisse a Zangger in giugno. La cosa mi faceva
soltanto avvertire in m odo doppiam ente penoso il mio senso di
isolam ento.82
L'epilogo si ebbe in luglio. Nel pieno della bufera, la Marie prese
i due ragazzi e si trasferi in casa di Fritz Haber, il chimico che aveva
reclutato Einstein e dirigeva l'istituto dove si trovava il suo studio.
Haber aveva esperienza diretta della discordia domestica. Sua moglie
Clara avrebbe finito per suicidarsi l'anno seguente, dopo uno scontro sulla partecipazione di Haber alia guerra. Ma per il momento
era l'unica arnica di Mileva Marie a Berlino, e Fritz Haber divenne
il m ediatore quando lo scontro tra gli Einstein esplose in cam po
aperto.
Tramite gli Haber, alia meta di luglio Einstein fece pervenire alia
Marie un brutale elenco di condizioni ultim ative per il cessate il
fuoco. Era nella forma di una proposta di contratto, in cui il freddo
atteggiamento scientifico di Einstein si combinava con la sua ostilita
personale ed estraniazione emotiva, producendo un documento sor
prendente. Eccone il testo integrale:
Condizioni
Ti assicurerai
1) che i miei indumenti e la mia biancheria siano tenuti in ordine;
2) che io riceva i miei tre pasti regolarmente nella mia camera-,
3) che la mia camera da letto e lo studio siano mantenuti puliti, e
soprattutto che la mia scrivania sia riservata al mio uso esclusivo.
Rinuncerai a qualsiasi rapporto personale con me se non in quanto sia
strettamente necessario per ragioni sociali. La particolare rinuncerai
1) a che io stia a casa con te;
2) a che esca o viaggi con te.
Ti atterrai ai seguenti punti nei tuoi rapporti con me:
1) non ti aspetterai nessuna intimita da me, e nemmeno mi rimprovererai in alcun modo;
2) smetterai di parlarmi se lo richiedero;
3) uscirai immediatamente dalla mia camera da letto o dallo studio
senza protestare se lo richiedero.
Non cercherai di sminuirmi davanti ai nostri figli, ne con le parole
ne con il tuo comportamento.83
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IX
LA RELATIVITA g e n e r a l e
1911-1915
Luce e gravita
Dopo aver form ulato la teoria della relativita ristretta nel 1905,
Einstein si era reso conto che era incompleta almeno sotto due aspetti.
In prim o luogo, postulava che nessuna interazione fisica potesse
propagarsi a una velocita superiore a quella della luce; e cio era in
contrasto con la teoria della gravitazione di Newton, la quale concepiva la gravita come una forza che agisce istantaneamente tra corpi
distanti. In secondo luogo, valeva solo per moti con velocita costante.
Cosi per i successivi dieci anni Einstein si impegno in un complesso
sforzo per giungere a una nuova teoria di campo della gravita e per
generalizzare la teoria della relativita in modo che valesse per il moto
accelerato.1
II primo importante passo concettuale era venuto alia fine del 1907,
mentre stava scrivendo un articolo sulla relativita per un annuario
scientifico. Come si e detto in precedenza, un esperimento mentale
relativo a cio che aw ertirebbe un osservatore in caduta libera lo aveva
indotto ad abbracciare il principio che gli effetti locali di un'accelerazione e di un campo gravitazionale sono indistinguibili.2 Una persona
che si trovi in un ambiente chiuso e privo di finestre non potra dire se
i suoi piedi premono sul pavim ento perche l'am biente e nello spazio
estem o e viene accelerato verso l'alto oppure perche e in quiete in
un campo gravitazionale. Se estrae di tasca una monetina e la lascia
andare, questa cadra verso il pavim ento con un moto accelerato in
entrambi i casi. Per converso, una persona che si accorge di fluttuare
nell'am biente chiuso non sapra se e perche l'am biente e in caduta
libera oppure perche si libra in una regione dello spazio estem o
priva di gravita.3
Cio condusse Einstein alia formulazione di un principio di equivalenza che guidasse la sua ricerca di una teoria della gravita e il suo
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circonferenza sarebbe contratta nella direzione del suo moto, se osservata dal sistema di riferimento di una persona che non ruoti insieme
a esso. Ma il diametro del disco non subirebbe alcuna contrazione.
Quindi il rapporto fra la circonferenza del disco e il suo diametro
non sarebbe piu dato da pi greco. La geometria euclidea non sarebbe
applicabile in questi casi.
II m oto rotatorio e una form a di accelerazione, perche in ogni
istante un punto sul bordo del disco subisce un cambiamento della
direzione, il che significa che la sua velocita (la quale dipende sia
dal valore numerico sia dalla direzione) sta subendo una variazione.
Poiche per descrivere questo tipo di accelerazione sarebbe necessaria
la geometria non euclidea, secondo il principio di equivalenza essa
sarebbe necessaria anche per la gravitazione.8
Purtroppo, come si era visto al Politecnico di Zurigo, la geometria
non euclidea non era il punto forte di Einstein. Ma per fortuna era il
punto forte di un suo vecchio amico e compagno di corso a Zurigo.
La matematica
Quando Einstein tom o a Zurigo da Praga nel luglio 1912, una delle
prime cose che fece fu di andare a trovare Marcel Grossmann, l'amico
che gli passava gli appunti quando si assentava dai corsi di matematica
al Politecnico di Zurigo. Einstein aveva ottenuto una votazione di 4,25
su 6 nei due corsi di geometria al Politecnico. Grossmann viceversa
aveva ottenuto un 6 pieno in entrambi i corsi, aveva fatto la sua tesi
sulla geometria non euclidea, aveva pubblicato sette articoli su quell'argomento, e adesso era il direttore del dipartimento di matematica.9
Grossmann, mi devi aiutare altrimenti impazzisco gli disse Ein
stein. E gli spiego che aveva bisogno di un sistema m atematico che
esprimesse - e magari lo aiutasse anche a scoprire - le leggi che governano il campo gravitazionale. Si illumino all'istante di entusiasmo
racconto poi Einstein della reazione di Grossmann.10
Fino ad allora, il successo scientifico di Einstein si era basato sull'eccezionale capacita di individuare al fiuto i principi fisici fondamentali
di natura. Aveva lasciato ad altri il compito, che gli sembrava meno
elevato, di trovare le espressioni matematiche migliori di tali prin
cipi, come aveva fatto il collega di Zurigo Minkowski nel caso della
relativita ristretta.
Ma in tom o al 1912 Einstein si era convinto che la m atem atica
poteva essere uno strumento per scoprire - e non soltanto per descri
vere - le leggi di natura. La matematica era il copione della natura.
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avrebbe scoperti due anni piu tardi, rendendosi conto che purtroppo
la teoria delYEntw urf n on soddisfaceva il principio di Mach. Con ogni
probability, Besso lo aveva gia a w ertito che poteva essere cosi. In un
appunto che a quanto pare aveva scritto nell'agosto 1913, Besso suggeriva che una metrica di rotazione in effetti non era una soluzione
permessa dalle equazioni del campo contenute nell'Entwurf.
Ma Einstein, in varie lettere scritte a Besso e anche a Mach e ad altri,
respingeva questi dubbi, almeno per il momento.29 Se gli esperimenti
avvaloreranno la teoria, le sue brillanti ricerche sui fondamenti della
m eccanica riceveranno una splendida conferma scrisse Einstein a
Mach qualche giorno dopo la pubblicazione delYEntwurf. Infatti esso
dimostra che l'inerzia ha origine in qualche specie di interazione tra i
corpi, in perfetto accordo con la sua argomentazione sull'esperimento
del secchio di Newton. 30
Cio che m aggiorm ente preoccupava Einstein n ell'E n tw u rf era,
comprensibilmente, che le relative equazioni matematiche non risultavano generalmente covarianti, cosi venendo meno al suo obiettivo
di assicurare che le leggi di natura fossero, per un osservatore in moto
accelerato o arbitrario, le stesse che per un osservatore in moto con
velocita costante. Purtroppo, l'intera questione e ancora talmente
complicata che la mia fiducia nella teoria e tuttora piuttosto esitante
scrisse in risposta a una calorosa lettera di congratulazioni di Lorentz.
Le equazioni gravitazionali stesse sfortunatamente non hanno la
proprieta della covarianza generale.31
Presto riusci com unque a convincersi che cio fosse inevitabile.
In parte giunse a questa conclusione m ediante un esperim ento
m entale, che divenne noto com e argom ento del bu co,32 e che
sem brava suggerire che il santo G raal, l'ob iettiv o di rendere le
equazioni del cam po gravitazionale generalm ente covarianti, fosse
im p o ssibile da raggiun gere, o quanto m eno privo di interesse
dal punto di vista fisico. I1 fatto che le equazioni gravitazionali
non siano generalm ente covarianti, che per qualche tem po mi ha
decisam ente disturbato, e inevitabile scrisse a un am ico. Si puo
dim ostrare senza difficolta che una teoria con equazioni general
m ente covarianti non puo esistere se si pone la condizione che
il cam po sia com pletam ente determ inato in term ini m atem atici
dalla m ateria.33
Pochissimi fisici accettarono la nuova teoria di Einstein, e molti
si fecero avanti a contestarla.34 Lui si mostrava compiaciuto di constatare che l'argomento della relativita fosse almeno ripreso con la
dovuta animazione, come disse all'am ico Zangger. Mi divertono
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membri.55 Era un tema che avrebbe ripreso diciotto anni dopo, negli
spasmi finali del suo pacifismo puro, quando si impegno in uno scambio pubblico di lettere con Sigmund Freud sulla psicologia maschile
e la necessita del governo mondiale.
Ilfron te domestico, 1915
I
primi mesi di guerra nel 1915 resero la separazione di Einstein da
Hans Albert e Eduard piu difficile, sia dal punto di vista affettivo sia
da quello logistico. I ragazzi volevano che andasse a trovarli a Zurigo
per la Pasqua di quell'anno, e Hans Albert, che stava per compiere
undid anni, gli scrisse due lettere con l'intento di fare appello al suo
cuore: Penso soltanto che a Pasqua sarai qui e noi avremo di nuovo
un papa.
In una successiva cartolina scrisse che suo fratello minore gli aveva
detto di aver sognato che papa era qui. Gli spiego anche come era
bravo in matematica. Mamma mi assegna dei problemi; abbiamo
un librettino; potrei fare lo stesso anche con te.56
La guerra rese impossibile il viaggio a Pasqua, ma Einstein rispose
alle cartoline prom ettendo ad Hans Albert che sarebbe andato in
luglio per una vacanza di escursioni nelle Alpi svizzere. In estate
faro una gita solo con te per due o tre settimane scrisse. Questo
accadra ogni anno, e anche Tete [Eduard] potra venire quando sara
abbastanza grande.
Einstein espresse anche la sua gioia per il fatto che suo figlio avesse
preso gusto alia geometria. Era stata il suo passatempo preferito
quando aveva all'incirca la stessa eta, disse, ma io non avevo nes
suno che mi dimostrasse le cose, e cosi dovetti impararla dai libri.
Desiderava essere accanto al figlio per contribuire a insegnargli la
matematica e dirgli tante cose belle e interessanti sulla scienza e molto
altro. Ma cio non sarebbe sempre stato possibile. Forse avrebbero
potuto comunicare per posta? Se mi scriverai ogni volta che cosa sai
gia, ti manderd un bel problemino da risolvere. Invio un giocattolo
a ciascuno dei suoi figli, insieme alia raccomandazione a lavarsi bene
i denti. Io faccio lo stesso e ora sono molto contento di avere ancora
dei denti abbastanza sani.57
Ma la tensione in famiglia si aggravava. Einstein e la Marie si
scambiarono lettere in cui litigavano sia sul denaro sia sulla scelta
dei tempi per le vacanze, e alia fine di giugno da Hans Albert arrivo
una gelida cartolina. Se sei cosi mai disposto verso di lei, diceva
riferendosi a sua madre io non voglio venire con te. Cosi Einstein
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207
La relativita generale
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come forma di moto relativo, vale a dire un moto che poteva essere
definito soltanto rispetto alle posizioni e ai moti di altri corpi. Le sue
equazioni di campo, pensava, erano invarianti per trasformazione a
coordinate rotanti.64
Aveva fiducia nella sua teoria quanto bastava per fam e sfoggio a
una serie di conferenze della durata di due ore ciascuna che prosegui
per una settimana, a cominciare dagli ultimi giorni di giugno del 1915,
presso l'Universita di Gottinga, che era diventata il principale centro
di ricerca sull'aspetto m atematico della fisica teorica. Soprattutto, tra
i geni presenti c'era David Hilbert, e Einstein era particolarm ente
ansioso - anche troppo, come sarebbe risultato poi - di spiegare a lui
tutte le complicazioni della relativita.
La visita a Gottinga fu un trionfo. Einstein racconto esultante a
Zangger che aveva fatto la piacevole esperienza di convincere pienam ente i m atem atici del posto. Su H ilbert, anche lui pacifista,
aggiunse: L'ho conosciuto e ne sono stato entusiasta. Qualche set
timana piu tardi, dopo aver nuovamente riferito di essere riuscito a
convincere Hilbert della teoria della relativita generale, lo defini un
uomo di stupefacente energia e indipendenza. In una lettera a un
altro fisico, Einstein era ancora piu raggiante: A Gottinga ho avuto
il grande piacere di constatare che ogni cosa veniva compresa fin nei
particolari. Sono assolutamente affascinato da Hilbert!.65
Hilbert era altrettanto affascinato da Einstein e dalla sua teoria.
Tanto che im m ediatam ente decise di provare a precedere Einstein
sull'obiettivo di ottenere le corrette equazioni del campo. Nel giro
di tre mesi dalle sue conferenze di Gottinga, Einstein dovette fare
i conti con due scoperte inquietanti: che la sua teoria delY Entw urf
aveva effettivamente qualcosa che non andava, e che Hilbert stava
lavorando febbrilmente per ottenere per proprio conto le formulazioni corrette.
La consapevolezza che il nodo della sua teoria delY E n tw u rf si
stava sciogliendo venne ad Einstein da un progressivo accavallarsi
di problemi. Ma giunse al culmine con due eventi decisivi all'inizio
di ottobre del 1915.
II primo fu che, ricontrollandole, Einstein scopri che le equazioni
delY Entw urf non rendevano realmente conto della rotazione come
aveva pensato.66 Sperava di dimostrare che la rotazione poteva essere
concepita semplicemente come un'altra forma di moto relativo, ma
risulto che YEntwurf non dimostrava effettivamente questo. Le equa
zioni delYEntwurf non erano, come aveva creduto, covarianti rispetto a
una trasformazione che m otava uniformemente gli assi coordinati.
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lui stesso i difetti quattro settimane prima, e vi allego una copia della
conferenza del 4 novembre. Sono curioso di vedere se accogliera bene
questa nuova soluzione chiedeva Einstein un po' sulla difensiva.75
Hilbert, oltre a essere superiore ad Einstein come matematico puro,
aveva anche il vantaggio di non essere un fisico altrettanto bravo.
Non si faceva prendere, come Einstein, dalla smania di accertarsi che
qualunque nuova teoria si riducesse alia vecchia teoria di Newton
in un campo statico debole, o che obbedisse alle leggi di causalita.
Invece di una strategia duplice basata su matematica e fisica, Hilbert
seguiva prevalentemente una strategia matematica, concentrandosi
sulla ricerca di equazioni che fossero covarianti. Hilbert amava dire
scherzando che la fisica era una cosa troppo complicata per essere
lasciata ai fisici osserva Dennis Overbye.76
Einstein presento la sua seconda memoria il giovedi successivo,
11 novembre. In essa uso il tensore di Ricci e impose alle coordinate
nuove condizioni che permettevano di avere equazioni generalmente
covarianti. Come si vide poi, cio non migliorava di molto la situazione. Einstein era sempre vicino alia soluzione definitiva, ma faceva
pochi progressi.77
Ancora una volta invio la memoria a Hilbert. Se la mia attuale
modifica (che non cambia le equazioni) e legittima, la gravitazione
deve svolgere un ruolo fondamentale nella composizione della materia diceva Einstein. La mia stessa curiosita interferisce con il mio
lavoro !78
La risposta che Hilbert gli mando il giorno successivo deve aver
innervosito Einstein. II matematico diceva di essere quasi pronto a
offrire una soluzione assiomatica al suo grande problema. Aveva
previsto di rinviarne la discussione finche non ne avesse esplorato piu
a fondo le implicazioni. Ma dal momento che lei e cosi interessato,
vorrei esporre la mia teoria in ogni particolare il prossimo martedi,
che era il 16 novembre.
Hilbert invitava Einstein a recarsi a Gottinga e ad avere il dubbio piacere di ascoltarlo di persona mentre esponeva la soluzione.
L'incontro sarebbe iniziato alle sei pom eridiane, e H ilbert forniva
prem urosam ente ad Einstein gli orari di arrivo dei due treni del
pomeriggio da Berlino. Mia moglie e io saremmo felici se lei si fermasse da noi.
Poi, dopo aver firmato, Hilbert si senti in dovere di aggiungere
quello che di certo deve essere apparso un poscritto allettante e sconcertante. Per quanto capisco della sua nuova m emoria, la soluzione
data da lei e completamente di versa dalla mia.
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Einstein
La relativita generale
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che una sua implicazione era che la gravita avrebbe deflesso la luce.
Aveva calcolato in precedenza che la deflessione della luce da parte
del campo gravitazionale in prossimita del Sole sarebbe stata di circa
0,83 secondi d'arco, il che corrispondeva a quanto sarebbe stato predetto dalla teoria di N ewton una volta che la luce fosse stata trattata
come una particella. Ma ora, usando la sua nuova teoria riveduta,
Einstein calcolo che la deflessione della luce da parte della gravita
sarebbe stata doppia di quel valore, a causa dell'effetto prodotto dalla
curvatura dello spaziotempo. Pertanto la gravita del Sole avrebbe
deviato un raggio di luce di circa 1,7 secondi d'arco. Si trattava pero di
una predizione che, per essere verificata, avrebbe dovuto attendere la
successiva eclissi propizia alle osservazioni, lontana piu di tre anni.
Quella stessa mattina, il 18 di novembre, Einstein ricevette la nuova
memoria di Hilbert, quella di cui era stato invitato a sentire la presentazione a Gottinga. Rimase sorpreso, e un po' spaventato, vedendo
quanto simile fosse al suo lavoro. La risposta a Hilbert fu concisa,
un po' fredda, e chiaramente rivolta ad affermare la priorita dei suoi
risultati:
II sistema che lei propone si accorda esattamente - per quanto posso
capire - con cio a cui sono pervenuto nelle ultime settimane e che
ho presentato all'Accademia. La difficolta non consisteva nel trovare
delle equazioni generalmente covarianti... in quanto questo si ottiene
facilmente con il tensore di Riemann ... Tre anni fa con il mio amico
Grossmann avevo gia preso in considerazione le uniche equazioni
covarianti che, come ora si e dimostrato, sono quelle giuste. Ce ne
eravamo allontanati, con riluttanza, perche mi era sembrato che la
discussione fisica portasse a un'incongruenza con la legge di Newton.
Oggi presentero all'Accademia una memoria in cui deduco in termini
quantitativi dalla relativita generale, senza alcuna ipotesi guida, il
moto del perielio di Mercurio. Nessuna teoria della gravita ha ottenuto
questo risultato finora.83
Hilbert rispose cortesemente e con una certa generosita il giorno
successivo, senza rivendicare nessuna priorita per se. Cordiali congratulazioni per la conquista del moto del perielio scrisse. Se fossi
altrettanto rapido nel fare calcoli, l'elettrone dovrebbe capitolare di
fronte alle mie equazioni e l'atom o di idrogeno dovrebbe presentare
le sue scuse per il fatto che non irraggia.84
Ma il giorno dopo, il 20 novembre 1915, Hilbert fece pervenire a
una rivista scientifica di Gottinga un articolo in cui presentava la sua
versione delle equazioni della relativita generale. II titolo scelto per
l'articolo non era modesto: Lefondam enta della fisica.
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Non e chiaro con quanta attenzione Einstein avesse letto l'articolo che Hilbert gli aveva inviato ne che cosa in quell'articolo abbia
influenzato la sua riflessione - se pure qualcosa vi fu - mentre preparava alacremente la sua epocale quarta conferenza all'Accadem ia
prussiana. Comunque siano andate le cose, i calcoli che aveva effettuato la settimana precedente su Mercurio e sulla deflessione della
luce lo aiutarono a comprendere che poteva fare a meno dei vincoli e
delle condizioni sulle coordinate che aveva imposto alle sue equazioni
del campo gravitazionale. E cosi riusci a formulare in tempo per la
sua conferenza finale - Le equazioni di campo della gravitazione, del 25
novembre 1915 - un insieme di equazioni covarianti che coronarono
la sua teoria della relativita generale.
II risultato non era certo di impatto cosi immediato per il profano
come, per esempio, nel caso dell'equazione E = me2. Eppure, se ci si
serve delle notazioni condensate dei tensori, in cui estese complessita
possono essere compresse in piccoli indici sottoscritti, l'essenziale
delle equazioni di campo definitive di Einstein risulta abbastanza
compatto da poter essere usato per decorare, come effettivamente e
spesso accaduto, le magliette di orgogliosi studenti di fisica. In una
delle sue molte variazioni,85 si pud scrivere come:
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distorsione dello spazio li, la quale a sua volta muove la materia laggiu, il che provoca un'ulteriore distorsione dello spazio, e cosi via. La
relativita generale e, in sostanza, la coreografia della danza cosmica che
vede quali protagonisti spazio, tempo, materia ed energia.87
Finalmente Einstein aveva equazioni che erano veramente cova
rianti e quindi una teoria che includeva, almeno per quanto lo riguardava, tutte le forme di m ovimento, sia inerziale che accelerato, rotazionale o arbitrario. Com e proclam o nella presentazione formale
della sua teoria che pubblico il marzo seguente sugli Annalen der
Physik, Le leggi generali della natura debbono potersi esprimere
m ediante equazioni che valgano per tutti i sistem i di coordinate,
siano cioe covarianti rispetto a qualunque sostituzione (covarianti
in modo generale).88
Einstein era eccitato dal successo, ma alio stesso tempo era preoc
cupato che a Hilbert, il quale aveva presentato la sua versione cin
que giorni prima a Gottinga, venisse riconosciuto parte del merito
della teoria. Soltanto uno dei colleghi l'ha veramente capita, scrisse
all'amico Heinrich Zangger e sta cercando di nostrificarla (espressione di Abraham) con una certa abilita. L'espressione nostrificare
(nostrifizieren), che era stata utilizzata dal fisico matematico formatosi
a Gottinga Max Abraham, si riferiva alia pratica con la quale le uni
versity tedesche convertivano lauree conferite da altre universita in
titoli propri. Nella mia esperienza personale raramente mi e capitato
un esempio migliore della natura m iserabile del genere umano. In
una lettera a Besso, qualche giorno dopo aggiunse: I miei colleghi si
stanno comportando in modo odioso in questa vicenda. Ti farai una
bella risata quando te ne parlerd.89
Ma allora in realta a chi spetta il merito principale delle equazioni
matematiche definitive? La questione della priorita Einstein-Hilbert
ha prodotto un dibattito storico circoscritto ma intenso, che a volte
sembra m otivato da passioni che vanno al di la della mera curiosita
scientifica. Hilbert propose una versione delle sue equazioni nella
conferenza del 16 novembre e in un articolo che dato 20 novembre,
prima che Einstein presentasse le sue equazioni definitive il 25 novem
bre. Tutta via un gruppo di studiosi di Einstein nel 1997 scopri alcune
pagine delle bozze dell'articolo di Hilbert su cui il matematico aveva
fatto delle correzioni che poi aveva rispedito all'editore il 16 dicembre.
Nella versione originaria, le equazioni di Hilbert differivano per un
aspetto limitato ma importante dalla versione finale di Einstein del
25 novembre. In effetti non erano generalmente covarianti, e Hilbert
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Einstein
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In effetti i rapporti tra Einstein e Hilbert tom arono presto amichevoli. Hilbert gli scrisse in dicembre, poche settimane dopo la conclusione della loro corsa alle equazioni del campo, per comunicargli
che con il suo appoggio era stato eletto all'Accadem ia di Gottinga.
Einstein gli rispose ringraziando e aggiunse: Mi sento in dovere di
dirle qualcosa d'altro. E spiego:
C'e stato un certo malanimo tra di noi, la cui causa non voglio analizzare, Ho lottato contro un sentimento di amarezza che ne e derivato
con pierio successo. Penso a lei con intatto senso di amicizia e la prego
di cercare di fare lo stesso nei miei confronti. Sarebbe un peccato se due
veri amici che si sono in qualche misura affrancati da questo mondo
meschino non dovessero godere l'uno dell'altro.93
Ripresero la loro regolare corrispondenza, si scambiarono idee e
si diedero da fare per procurare un posto all'astronomo Freundlich.
Entro febbraio Einstein era perfino tornato a Gottinga e si era fermato
a casa di Hilbert.
L'orgoglio di Einstein per la paternita della teoria era comprensibile.
Appena ebbe a disposizione delle copie delle sue quattro conferenze,
le spedi agli amici. Non mancare di dare loro una bella occhiata
disse a uno di essi. Sono la scoperta piu preziosa della mia vita. A
un altro fece no tare: La teoria e di incomparabile bellezza.94
A ll'eta di trentasei anni, Einstein aveva prodotto una delle piu
fantasiose e spettacolari revisioni dei nostri concetti sull'universo
che la storia ricordi. La teoria della relativita generale non era sol
tanto l'interpretazione di alcuni dati sperim entali o la scoperta di
un insieme di leggi piu precise. Era un modo interamente nuovo di
considerare la realta.
Newton aveva lasciato in eredita ad Einstein un universo in cui
il tempo aveva un'esistenza assoluta e scorreva ticchettando indi
pendentemente dai corpi e dagli osservatori, e in cui anche lo spazio
aveva un'esistenza assoluta. La gravita si pensava fosse una forza
che le masse esercitavano l'una sull'altra attraverso lo spazio vuoto
in modo piuttosto misterioso. A ll'intem o di questa cornice i corpi
obbedivano a leggi meccaniche che si erano dimostrate straordinariamente precise - quasi perfette - nello spiegare ogni cosa, dalle orbite
dei pianeti alia diffusione dei gas, fino ai moti convulsi delle molecole
e alia propagazione delle onde sonore (ma non della luce).
Con la teoria della relativita ristretta Einstein aveva m ostrato che
spazio e tempo non avevano esistenze indipendenti, ma costituivano
la stm ttura unica dello spaziotempo. Ora, con la versione generale
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X
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1916-1919
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Einstein
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quando avrebbe dovuto partire per Zurigo, Einstein scrisse invece una
lettera al figlio. Ho lavorato cosi duramente negli ultimi mesi che
ho urgente bisogno di riposare durante le feste di Natale diceva. A
parte questo, la possibility di passare il confine al momento e molto
incerta, visto che di recente e stato quasi sempre chiuso. Ecco perche
devo purtroppo rinunciare a venirti a trovare ora.
Einstein passo il Natale a casa. Quel giorno tiro fuori dalla sua
cartella alcuni disegni che Hans Albert gli aveva mandato e scrisse al
ragazzo una cartolina in cui gli diceva quanto li apprezzasse. Sarebbe
venuto per Pasqua, promise, e si disse molto contento che a suo figlio
piacesse suonare il piano. Forse puoi esercitarti su qualcosa in cui
accompagni il violino, cosi poi potremo suonare a Pasqua quando
saremo insiem e.6
D opo la separazione dalla M arie, inizialm ente Einstein aveva
deciso di non chiedere il divorzio. Una delle ragioni era che non
aveva nessuna voglia di sposare Elsa. Un'am icizia senza impegno gli
andava benissimo. I tentativi di costringermi al matrimonio vengono
dai genitori di m ia cugina e sono da attribuirsi principalm ente alia
vanita, anche se il pregiudizio morale, che e ancora molto vivo nella
vecchia generazione, ha una sua parte scrisse Einstein a Zangger
il giorno dopo la presentazione della m em oria conclusiva del 25
novembre 1915. Se mi lasciassi intrappolare, la mia vita diventerebbe
complicata, e soprattutto sarebbe probabilmente un duro colpo per
i miei ragazzi. Percio non devo farmi commuovere ne dalle m ie predilezioni ne dalle lacrime, ma devo rimanere come sono. Era una
decisione che ripete anche a Besso.7
Besso e Zangger erano d'accordo che non avrebbe dovuto chiedere
il divorzio.
importante che Einstein sappia che i suoi piu sinceri
amici scrisse Besso a Zangger considererebbero il divorzio e un
nuovo matrimonio come un evento terribile, anzi una calamita.8
M a Elsa e la sua famiglia continuavano a fare pressioni. Cosi nel
febbraio 1916 Einstein scrisse alia Marie proponendole - anzi, pregandola - di acconsentire a un divorzio, in m odo che possiam o
organizzare il resto delle nostre vite in modo indipendente. L'accordo
di separazione che avevano messo a punto con l'aiuto di Fritz Haber
avrebbe potuto costituire la base del divorzio. Sara di certo possibile
fare in modo che i particolari siano sistemati in maniera soddisfacente
per te promise. La lettera conteneva anche istruzioni sul modo per
preservare i ragazzi dalla carenza di calcio.9
Di fronte all'opposizione di Mileva, Einstein divenne piu insistente.
Per te si tratta di una pura formalita disse. Per me, invece, e un
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di rispondere alle lettere del padre. Credo che i sentimenti che ha per
me siano scesi sotto il punto di congelamento lamentava Einstein
con Besso. Nella stessa situazione, avrei reagito nello stesso modo.
Dopo che tre lettere al figlio rimasero senza risposta in tre mesi, Ein
stein gli scrisse in tono sconsolato: Non ti ricordi piu di tuo padre?
Non ci vedremo mai piu?.20
Alla fine il ragazzo rispose inviandogli un disegno di una barca che
stava costruendo con del legno da intaglio. Descrisse anche il ritom o
di sua madre dalla casa di cura. Quando la mamma e tom ata a casa,
abbiamo fatto una festa. Io mi ero esercitato in una sonata di Mozart,
e Tete aveva imparato una canzone. 21
Einstein fece una concessione alia tristezza delle circostanze: decise
di rinunciare a chiedere il divorzio alia Marie, almeno per il momento.
Cio parve contribuire alia guarigione della donna. Faro in modo
che non abbia piu alcun problema da parte mia disse a Besso. Ho
rinunciato a procedere con il divorzio. E adesso tom iam o alle questioni scientifiche!22
In effetti, ogni volta che i problemi personali cominciavano a pesargli
trovava rifugio nel lavoro, che gli faceva da scudo e gli consentiva di
evadere. Come disse a Helene Savic, probabilmente con lo scopo che
la notizia arrivasse alia sua arnica Mileva, aveva intenzione di ritirarsi
nella riflessione scientifica. Sono un po' come un uomo lungimirante
che e affascinato dall'orizzonte sconfinato e che si preoccupa di cio
che c'e in primo piano soltanto quando un corpo opaco gli impedisce
di guardare lontano.23
Cosi anche mentre la battaglia personale infuriava, la scienza gli
dava conforto. Nel 1916 ricomincio a occuparsi del quanto. Scrisse
anche un'esposizione formale della teoria della relativita generale,
che era assai piu esauriente, e un po' piu comprensibile, di cio che
era sgorgato nelle conferenze settimanali durante la gara con Hilbert
il novembre precedente.24
In aggiunta diede alle stampe una versione ancora piu comprensi
bile: un libro per il lettore profano, Relativita. Esposizione divulgativa,
che ha ancora oggi vasta diffusione. Per essere sicuro che l'uom o
comime potesse comprenderlo, lo lesse ad alta voce pagina per pagina
alia figlia di Elsa, M argot, sofferm andosi spesso per chiederle se
effettivamente aveva capito. Si, Albert rispondeva invariabilmente
la ragazza, anche se (come confido ad altri) trovava l'intera faccenda
assolutamente frustrante.25
La capacita della scienza di servire come rifugio dalle emozioni
dolorose fu uno dei temi di una conferenza che Einstein tenne per la
228
Einstein
celebrazione del sessantesimo compleanno di Max Planck. Apparentemente riferite a Planck, le sue parole parvero rivelare piuttosto qual
cosa su lui stesso. Una delle ragioni che spingono gli uomini all'arte
e alia scienza e il desiderio di sfuggire alia desolata tristezza e alle
sofferenze della vita quotidiana disse Einstein. Simili uomini fanno
di questo cosmo e della sua intima struttura il pemo della propria
vita emotiva, alia ricerca di quel genere di sicurezza e di pace che non
e possibile trovare nell'angusto vortice dell'esperienza personale.26
La trattativa
All'inizio del 1917 tocco ad Einstein cadere malato. Gli vennero dei
dolori di stomaco, che inizialmente credette fossero causati dal cancro.
Ora che la sua missione era compiuta, la morte non lo spaventava.
Disse all'astronomo Freundlich che non era preoccupato di morire
poiche ormai aveva portato a termine la sua teoria della relativita.
Freundlich invece si preoccupo per l'amico, che aveva ancora sol
tanto trentotto anni. Mando Einstein da un dottore, il quale diagnostico una malattia cronica dello stomaco, che veniva aggravata dalla
penuria di cibo dovuta alia guerra, e gli prescrisse una dieta a base di
riso, pasta e pane biscottato, della durata di quattro settimane.
I disturbi di stomaco lo avrebbero debilitato per i quattro anni suc
cessive e poi si sarebbero protratti per il resto della sua vita. Viveva
da solo e aveva difficolta a prepararsi pasti adeguati. Da Zurigo
Zangger gli mandava dei pacchi per permettergli di seguire la dieta
prescritta, ma nel giro di due mesi Einstein aveva perso oltre venti
chili. Alla fine, nell'estate del 1917, Elsa riusci ad affittare un secondo
appartamento nell'edificio in cui abitava, e lo fece trasferire li in modo
da averlo come vicino e compagno di cui prendersi cura.27
Elsa era felice di andare in cerca del cibo che dava conforto a Ein
stein. Era piena di risorse e abbastanza ricca da potersi procurare
le uova, il burro e il pane che voleva, anche se la guerra rendeva
questi prodotti difficili da rinvenire. Cucinava per lui ogni giom o,
lo adorava, gli trovava perfino i sigari. I suoi genitori contribuivano
invitandoli entrambi a casa loro per dei pasti sostanziosi.28
Anche la salute del figlio minore di Einstein, Eduard, era peggiorata. Ancora una volta soffriva di febbri e all'inizio del 1917 ebbe una
polmonite. Dopo aver ricevuto una prognosi medica pessimistica,
Einstein si lamento con Besso: La condizione di mio figlio minore
mi deprime profondamente. E impossibile che diventi una persona
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pienamente sviluppata. Chissa se non sarebbe meglio per lui andarsene prima di conoscere a fondo la vita.
Con Zangger rimugino sul metodo spartano - abbandonare i
bambini malaticci su una m ontagna in modo che morissero - ma poi
disse che non poteva accettarlo. Promise invece che avrebbe pagato
qualimque cifra si fosse resa necessaria per far curare Eduard, e incarico Zangger di m andarlo in qualsiasi struttura sanitaria gli sembrasse meglio. Anche se in cuor tuo pensi che ogni sforzo sia inutile,
mandacelo lo stesso, in modo che mia moglie e il mio Albert pensino
che si sta facendo qualcosa.29
Q uell'estate torno in Svizzera per portare Eduard in un sanatorio
nel villaggio alpino di Arosa. La sua capacita di servirsi della scienza
per elevarsi al di sopra dei travagli personali e testimoniata da una
lettera che invio all'am ico fisico Paul Ehrenfest: I1 piccolo e di salute
molto cagionevole e deve andare ad Arosa per un anno. Anche mia
moglie e malaticcia. Preoccupazioni e ancora preoccupazioni. Pero
ho scoperto una bella generalizzazione della legge quantistica di
Sommerfeld-Epstein.30
Hans Albert accompagno il padre nel viaggio per portare Eduard
ad Arosa, e poi lo raggiunse a Lucem a, dove il padre era ospite della
sorella Maja e del cognato Paul Winteler. Li trovo suo padre costretto
a letto dai dolori di stom aco, ma lo zio Paul lo porto a fare delle
escursioni. Gradualmente, pur con qualche momento burrascoso, il
rapporto di Einstein con suo figlio maggiore si stava ristabilendo. La
lettera del mio Albert e stata la gioia piu grande che ho avuto nell'ultimo anno disse Einstein a Zangger. Avverto con grande felicita il
legame inti mo che c'e tra noi. Anche le preoccupazioni economiche
si stavano attenuando. Ho ricevuto dall'Accademia di Vienna un
premio di 1500 corone, che possiamo usare per le cure di Tete.31
Adesso che si era trasferito nello stesso edifico dove abitava Elsa e
che lei lo assisteva rimettendolo in salute, era inevitabile che la questione del divorzio dalla Marie tom asse in primo piano. Fu quanto
accadde all'inizio del 1918. I1 desiderio di fare un certo ordine nei
miei affari privati mi spinge a proporti per la seconda volta il divorzio
scrisse a Mileva. Sono risoluto a fare di tutto per rendere possibile
tale passo. Questa volta l'offerta economica era ancora piu generosa.
Le avrebbe versato 9000 marchi in luogo di quello che nel frattempo
era diventato un sussidio annuale di 6000 marchi, con la condizione
che 2000 marchi sarebbero andati in un fondo per i figli.32
Quindi aggiunse un nuovo e sorprendente incentivo. Era convinto,
non senza buone ragioni, che prima o poi avrebbe ottenuto il premio
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D'altro canto Elsa aveva doti di carattere pratico che spesso mancavano a suo marito. Parlava bene il francese e l'inglese, il che le
consentiva di fare da interprete oltre che da responsabile organizzativo durante i viaggi. Non ho talenti di alcun tipo se non forse come
moglie e madre disse. I1 mio interesse per la matematica si limita
sostanzialmente ai conti di casa.65
Questa osservazione riflette la sua umilta e una sottile insicurezza,
ma le fa torto. Non era compito facile fare da moglie e da madre ad
Einstein, che aveva bisogno di entrambe, e neppure gestire le loro
finanze e la logistica. Elsa lo faceva con buon senso e calore. Anche
se, di tanto in tanto, indulgeva a qualche finzione che era connessa
alia loro posizione, in generale mostrava maniere non affettate e un
umorismo consapevole di se, e in questo modo contribuiva a garantire
che anche suo marito m antenesse quei tratti.
II
matrim onio era, in effetti, una solida simbiosi e soddisfaceva in
gran parte le esigenze e i desideri di entrambi. Elsa era una donna
efficiente e vivace che non chiedeva di meglio che servire e proteggere
il marito. Le piaceva la sua fama, e (a differenza di lui) non cercava
di nasconderlo. Inoltre apprezzava la posizione sociale che essa conferiva loro, anche se significava che doveva allegramente cacciar via
cronisti e altri invasori della vita privata di suo marito.
Einstein era contento di essere accudito quanto Elsa lo era di
accudirlo. Lei gli diceva quando mangiare e dove andare. Gli faceva
le valigie e gli dava il denaro per le piccole spese. In pubblico si
mostrava protettiva nei confronti dell'uom o che chiamava il professore o anche semplicemente Einstein.
Cio consentiva a lui di passare ore in uno stato quasi onirico, concentrandosi piu sul cosmo che sul mondo che lo circondava. E tutto
questo dava a lei soddisfazione ed entusiasmo. I1 Signore ha posto
in lui tante qualita bellissime, e io lo trovo meraviglioso, anche se la
vita al suo fianco e snervante e difficile disse una volta.66
Quando Einstein era in uno dei suoi periodi di intenso lavoro,
come accadeva spesso, Elsa si rendeva conto della necessita di tenere
lontano da lui tutti gli elementi di disturbo osservo un parente. Gli
preparava il suo piatto preferito a base di zuppa di lenticchie e salsicce, lo faceva scendere dallo studio, e poi lo lasciava solo a consumare meccanicam ente il pasto. Ma quando brontolava o protestava,
gli ricordava che era importante che mangiasse. La gente ha secoli
per scoprire le cose, diceva ma il tuo stomaco no, non aspettera
per secoli.67
Aveva im parato a capire, guardandolo da lontano negli occhi,
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L'universo di Einstein
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la loro superficie finita, senza che pero essi possano trovare dei contorni. In qualunque direzione si muovano, non raggiungono mai un
confine o un margine del loro universo, ma alia fine ritornano nello
stesso punto. Per dirla di nuovo con le parole di Einstein, il grande
fascino che emana da questa considerazione proviene dal seguente
riconoscimento: Vuniverso di questi esseri e finito e tuttavia illimitato. E
se la loro superficie fosse simile a quella di un pallone che si gonfia,
il loro intero universo potrebbe essere in espansione, eppure continuerebbe a non avere alcun contorno.11
Per estensione, possiamo cercare di immaginare, come ci chiede
Einstein, che lo spazio tridimensionale sia analogamente incurvato
a creare un sistema chiuso e finito che non ha margini. N o n e facile
per noi, creature tridimensionali, farcene un'idea intuitiva, ma tale
sistema viene descritto senza difficolta in termini matematici dalle
geom etrie non euclidee, di cui Gauss e Riem ann erano stati pionieri. E l'idea puo funzionare anche per le quattro dimensioni dello
spaziotempo.
In un sim ile universo curvo, un raggio di luce che com incia a
propagarsi in una qualsiasi direzione potrebbe percorrere quella che
sembra una linea retta eppure curvare tom ando al punto di partenza.
L'idea d'uno spazio finito ma illimitato e una delle idee piu grandiose
che siano mai state concepite sulla natura del mondo ha dichiarato
il fisico Max B om .12
Si, ma che cosa c'e fuori da questo universo curvo? Che cosa c'e
dall'altra parte delle curva? Questa non e soltanto una domanda a
cui non si puo dare risposta, e una domanda priva di senso, proprio
come sarebbe privo di senso per un abitante delle due dimensioni
chiedersi che cosa c'e al di fuori della sua superficie. Si potrebbero
fare delle congetture, di tipo fantastico oppure matematico, su come
si presentino le cose in una quarta dimensione spaziale, ma, salvo
che nella fantascienza, non ha molto significato chiedersi che cosa ci
sia in un mondo che esiste al di fuori delle tre dimensioni spaziali
del nostro universo curvo.13
Questa concezione del cosm o che Einstein dedusse dalla teoria
della relativita generale era elegante e magica. Ma sembrava esserci
una difficolta, un difetto cui si doveva porre rimedio o che si doveva
trovare il modo di eludere. La sua teoria indicava che l'universo non
sarebbe rimasto statico, ma avrebbe dovuto o espandersi o contrarsi.
Secondo le sue equazioni di campo, un universo statico era impossibile perche le forze gravitazionali avrebbero raggrumato insieme
tutta la materia.
248
Einstein
Cio non si accordava con quello che, a parere della maggior parte
degli astronomi, suggerivano le osservazioni. Per quanto si sapeva,
runiverso era formato soltanto dalla nostra galassia, la Via Lattea, e
sembrava piuttosto stabile e statico. Le stelle parevano vagare tranquillamente, ma non allontanarsi rapidamente come accadrebbe in un
universo in espansione. Le altre galassie, come quella di Andromeda,
erano soltanto delle macchie indistinte e senza spiegazione nel cielo.
(Alcuni astronomi americani che lavoravano airO sservatorio Lowell
in Arizona avevano notato che gli spettri di alcune misteriose nebulose a spirale erano spostati verso l'estremita rossa, m a gli scienziati
non avevano ancora stabilito che si trattava di galassie lontane che
si allontanavano tutte velocemente dalla nostra.)
Quando le cognizioni com unem ente accettate della fisica sembravano entrare in conflitto con una sua elegante teoria, Einstein era
propenso a mettere in discussione quelle cognizioni piuttosto che la
sua teoria, spesso venendo ricompensato per la sua ostinazione. In
questo caso, le sue equazioni del campo gravitazionale sembravano
implicare - anzi urlare - che l'idea corrente di un universo stabile era
sbagliata e andava messa da parte, proprio come il concetto newtoniano di tempo assoluto.14
Invece questa volta Einstein apporto quella che defini una leggera
modifica alia sua teoria. Per impedire alia materia dell'universo di
implodere, introdusse una forza repulsiva: una piccola aggiunta
alle sue equazioni della relativita generale per controbilanciare la
gravita nell'ordine complessivo.
Nelle sue equazioni rivedute, questa modifica era indicata con la
lettera greca lambda, X, che veniva moltiplicata per il tensore metrico
in un modo che produceva un universo stabile e statico. Nel suo
articolo del 1917 aveva quasi l'aria di scusarsene: Abbiamo dovuto,
a dire il vero, introdurre un'estensione delle equazioni del campo
gravitazionale che non e giustificata dalla presente conoscenza della
gravitazione.
Einstein chiam o il term ine aggiunto elem ento cosm ologico
(kosm ologisches Glied era l'espressione di cui si servi) o costante
cosmologica. In seguito,15 quando si scopri che in realta l'universo
si stava espandendo, Einstein l'avrebbe definito il suo piu grosso
sbaglio. E oggi, in base all'evidenza che l'espansione dell'universo
sta accelerando, e considerato un concetto utile, anzi nonostante
tutto necessario.16
Nel 1905, nell'arco di cinque mesi, Einstein aveva rivoluzionato la
fisica concependo i quanti di luce, la relativita ristretta e dei metodi
L'universo di Einstein
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L 'universo di Einstein
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Vuniverso di Einstein
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Tutti i dubbi or son fugati
alia fine si e scoperto:
la luce di natura vien curvata
per gran gloria di Einstein!27
L 'universo di Einstein
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XII
FAMA
1919
Fama
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LECLISSE HA DIMOSTRATO
DNA MODIFICAZIONE DELLA GRAVITA
Si ammette che la deviazione
dei raggi di luce
intacca i principi di Newton
SALUTATA
COME
SVOLTA
CALE
EPO-
II giom o dopo il New York Times, a quanto pare, decise che era
stato troppo misurato. Cosi sparo un articolo piu esultante, il cui titolo
su sei livelli, come si puo vedere nella pagina seguente, e un classico
dei tempi in cui i giom ali sapevano fare dei titoli classici.
Per giorni il New York Times, con un tocco di gaio populism o
d'altri tem pi, esalto la com plessita della teoria com e un affronto al
senso comune. E una notizia sconvolgente, che fara sorgere dubbi
perfino sull'affid abilita della tavola pitagorica com m entava I 'l l
novembre. L'idea che lo spazio abbia limiti era con tutta certezza
una stupidaggine, decise il giornale. Sem plicem ente non ne ha,
per definizione, e la cosa finisce li... alm eno per la gente com une,
quale che possa essere l'op inion e degli specialisti di alta m ate-
258
Einstein
m atica. Cinque giorni piu tardi il giornale torno sul tema: Gli
scienziati che proclam ano che lo spazio ha un term ine da qualche
parte sono tenuti a dirci che cosa c'e al di la.
LA T E O R I A DI E I N S T E I N T R I O N F A
Le stelle non sono dove sembrava
o si era calcolato che fossero,
ma nessuno deve preoccuparsi
UN
LIBRO
PER
12 S A G G I
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Einstein
Fama
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Max Bom. Va cosi male che riesco appena a tirare il fiato, tanto meno
a portare avanti un lavoro ragionevole. A un altro amico dipinse un
quadro ancor piu vivido degli inconvenienti della pubblicita: Da
quando c'e stato quel profluvio di articoli di giornale, sono a tal punto
sommerso da domande, inviti e richieste che sogno di bruciare all'inferno mentre il postino e il diavolo che mi urla dietro senza posa,
tirandomi in testa sempre nuovi fasci di lettere perche non ho ancora
risposto alle vecchie.14
L'avversione di Einstein per la pubblicita, pero, esisteva un po'
piu in teoria che in realta. Gli sarebbe stato possibile, e anzi facile,
evitare tutte le interviste, le dichiarazioni, le fotografie e le apparizioni
pubbliche. Quelli che veramente non amano le luci della ribalta non
si fanno vedere, com e sarebbe accaduto agli Einstein, con Charlie
Chaplin su un tappeto rosso a una delle prime di un suo film.
C'era in lu i ... una punta di compiacenza per i fotografi e le folle
afferm o lo scrittore Charles Percy Snow dopo averlo conosciuto.
Aveva qualcosa dell'esibizionista e del gigione. Senza di questo,
non ci sarebbero stati ne i fotografi ne le folle. Niente e piu facile da
evitare della pubblicita. Chi ne rifugge sul serio non l'ottiene.15
La reazione di Einstein all'adulazione era altrettanto complessa
quanto quella del cosm o alia gravita. Era attratto e respinto dalle
macchine fotografiche, amava la pubblicita e amava lamentarsene. II
suo rapporto di amore-odio con la fama e i cronisti potrebbe apparire
strano, finche non si riflette su quanto fosse simile al miscuglio di
piacere, divertimento, avversione e fastidio che tante altre persone
famose hanno provato.
Una delle ragioni per cui Einstein - a differenza di Planck o Lorentz
o Bohr - divenne a tal punto un'icona e che aveva il physique du role, e
inoltre poteva, e voleva, svolgere quel ruolo. Gli scienziati che diventano icone non devono essere soltanto dei geni ma anche degli attori,
che recitano per la folia e godono del pubblico plauso ha osservato
il fisico Freeman Dyson16 (nessuna parentela con l'astronomo reale
Sir Frank Dyson). Einstein recitava. Concedeva facilmente intervi
ste, le condiva con deliziosi aforismi, e sapeva esattamente che cosa
occorreva per fare un bell'articolo.
Anche a Elsa, o forse soprattutto a Elsa, piaceva essere al centro
dell'attenzione. Svolgeva la funzione di protettrice del marito, terri
bile con il suo latrato e fulminante con il suo sguardo miope quando
intrusi indesiderati entravano nella sua orbita. Ma ancora piu di suo
marito si beava del prestigio e della deferenza che accompagnavano
la fama. Cosi comincio a far pagare un contributo per ogni foto di
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Fama
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Se non conoscessi lei, non crederei mai che una persona coinvolta in
una faccenda del genere possa essere in buona fede: penserei senz'altro
a un atto di vanita. Questo libro equivarrebbe per tutti, tranne che per
quattro o cinque amici, alia sua condanna morale e sarebbe per di piu
la migliore conferma dell'accusa di farsi reclame da se.19
Suo marito insistette una settimana piu tardi con l'avvertimento che
tutti gli avversari antisemiti di Einstein avrebbero trionfato se non
avesse bloccato la pubblicazione. Cio che la consorteria antisemita
non e riuscita a fare, l'avranno fatto i tuoi "am ici" ebrei.
Se M oszkow ski si fosse rifiutato di fare m arcia indietro, Born
consigliava ad Einstein di chiedere all'ufficio della pubblica accusa
un'ordinanza che vietasse la pubblicazione. Fa' in modo che essa
appaia nei giornali suggeriva. Ti faro sapere quale sia la procedura
esatta da seguire per la richiesta. Al pari di molti dei loro amici, Bom
temeva che fosse Elsa la piu sensibile alle lusinghe della pubblicita.
Come disse ad Einstein, in queste faccende sei come un bambino: ma
noi ti vogliamo bene, e devi ubbidire: ubbidire alle persone accorte
(non a tua moglie).20
Einstein accolse il consiglio degli am ici fino a un certo punto,
inviando a Moszkowski una lettera raccomandata in cui gli chiedeva
che la sua splendida opera non venisse pubblicata. Ma quando
Moszkowski si rifiuto di recedere, Einstein non richiese misure legali.
Sia Ehrenfest che Lorentz convenivano che ricorrere alia giustizia
sarebbe servito soltanto ad aggravare il problema e a peggiorare le
cose, ma Born non era d'accordo. A te basta rifugiarti in Olanda,
gli scrisse, riferendosi agli sforzi che Ehrenfest e Lorentz stavano
facendo per attrarlo la, ma gli amici ebrei che rimanevano in Germania
sarebbero stati avvolti dagli stessi miasmi.21
II suo distacco consentiva ad Einstein di ostentare un'aria divertita
in luogo dell'apprensione. A me l'intera faccenda e indifferente,
come lo sono il chiasso e le opinioni di tutti disse. Subird tutto cio
che ancora mi aspetta come uno spettatore distaccato.22
Quando il libro usci, fece di Einstein un bersaglio piu facile per gli
antisemiti, i quali se ne servirono per sostenere la loro tesi che fosse
uno che si faceva propaganda e cercava di trasformare la propria
scienza in un affare.23 Ma la cosa non causo grande agitazione tra il
pubblico. Non ci furono, come Einstein fece notare a Born, scosse
di terremoto.
A posteriori, la controversia sulla pubblicita appare bizzarra e il
libro un'innocua gaffe. L'ho scorso un po' e l'ho trovato meno sea-
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Fama
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seconda classe, e non lo vide neppure li. Alla fine, dall'estrem ita
piu lontana della banchina, dove c'erano i vagoni di terza classe,
arriv o E in stein , cam m in an d o tran q u illam en te con in m ano la
custodia del suo violino, com e un m usicista am bulante. Sa, mi
piace viaggiare in prim a, ma il m io viso sta diventando troppo
con osciuto disse all'o sp ite. M i danno m eno fastidio in terza
classe. 26
Con il crescere della fama divento sempre piu stupido, il che natu
ralmente e un fenomeno assai comune disse Einstein a Zangger.27
Ma presto escogito una teoria secondo la quale la sua fama, malgrado
tutti i fastidi che com portava, se non altro era un segno positivo
dell'im portanza che la societa attribuiva a persone come lui:
II culto dell'individuo e sempre apparso ai miei occhi come qualcosa
di ingiustificato ... Non mi pare giusto, ne di buon gusto, che alcuni...
vengano ammirati oltre misura, attribuendo loro qualita eccezionali
di spirito e di carattere. E precisamente il mio caso, e v'e un contrasto
grottesco tra le capacita e i poteri che gli uomini mi attribuiscono e cio
che io sono e posso nella realta. La coscienza di questa singolare circostanza risulterebbe insopportabile, se essa non comportasse anche una
bella consolazione: e un indizio rallegrante per la nostra epoca, giudicata
come materialista, che essa elevi al grado di eroi semplici mortali, i cui
fini appartengono esclusivamente alia sfera intellettuale e morale.28
Uno dei problem i della fama e che puo generare risentimento.
Soprattutto negli ambienti accademici e scientifici, la promozione di
se stessi era considerata un peccato. Per coloro che perseguivano la
fama personale c'era una vera e propria aw ersione, un sentimento
che potrebbe essere stato esacerbato, nel caso di Einstein, dal fatto
che era un ebreo.
N ell'articolo che aveva scritto per il Times di Londra per spie
gare la relativita, Einstein accennava ironicamente ai problemi che
sarebbero potuti sorgere. Secondo un'applicazione della teoria della
relativita, oggi in Germania sono uno scienziato tedesco, e in Inghilterra sono dipinto come un ebreo svizzero scriveva. Se dovessi
diventare una bestia nera, le descrizioni sarebbero invertite, e io
diventerei un ebreo svizzero per i tedeschi e uno scienziato tedesco
per gli inglesi!29
N on si trattava di una sem plice facezia. Pochi m esi dopo che
ebbe acquistato una fama mondiale, il fenomeno si verified puntualmente. All'inizio del 1920 gli fu comunicato il prossimo conferimento
della prestigiosa medaglia d'oro della britannica Royal Astronom i
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Gli orrori della grande guerra, il crollo delle gerarchie sociali, l'avvento della relativita e il suo apparente attacco alia fisica classica
sembravano tutti congiurare a produrre incertezza. Per alcuni anni
il mondo intero e rimasto in uno stato di agitazione, mentale oltre che
fisica dichiaro al New York Times un astronomo della Columbia
University, Charles Poor, la settimana dopo l'annuncio della conferma
della teoria di Einstein. Puo ben darsi che gli aspetti fisici dell'agitazione, la guerra, gli scioperi, le sommosse bolsceviche siano in realta
le manifestazioni visibili di qualche disordine di portata mondiale sito
a un livello piu profondo. Questo medesimo spirito di inquietudine
ha invaso la scienza.47
Indirettamente, piu sulla spinta dei fraintendimenti dei profani
che sulla base del pensiero di Einstein, la relativita venne associata
a un nuovo relativismo nei campi della morale, dell'arte e della poli
tica. C'era meno fede nel carattere assoluto, non solo del tempo e
dello spazio, ma anche della verita e della morale. In un editoriale
del dicembre 1919 sulla teoria della relativita di Einstein, intitolato
Assalto all'assoluto, il New York Times si crucciava del fatto che le
fondamenta di tutto il pensiero umano sono state minate.48
Einstein si sarebbe scandalizzato, e piu tardi lo fu, della sovrapposizione di relativita e relativismo. Come si e detto, aveva pensato di
chiamare la sua creazione teoria deH'invarianza, perche le leggi fisiche dello spaziotempo unificato, secondo la sua teoria, erano appunto
invarianti piuttosto che relative.
Inoltre non era un relativista in fatto di moralita e neppure in fatto
di gusto. La parola relativita e stata am piam ente fraintesa com e
relativismo, la negazione cioe, o la revoca in dubbio, dell'oggettivita
della verita o dei valori morali ha lamentato in seguito il filosofo
Isaiah Berlin. Questo era l'opposto di cio che pensava Einstein, il
quale era un uomo di convinzioni morali semplici e assolute, che si
esprimevano in tutto quanto era e faceva.49
Sia nell'attivita scientifica sia nella filosofia morale Einstein era
motivato dalla ricerca della certezza e di leggi deterministiche. Se la
sua teoria della relativita produsse onde che turbarono i mondi della
morale e della cultura, dipese non da quello in cui Einstein credeva
ma dal modo in cui fu interpretato a livello popolare.
Uno di questi interpreti profani, per esempio, fu lo statista britannico Lord Haldane, che amava considerarsi un filosofo e uno studioso
di scienze. Nel 1921 questi pubblico un libro intitolato The Reign o f
Relativity, che arruolava la teoria di Einstein a sostegno delle sue idee
politiche avverse al dogmatismo in vista di una societa dinamica. I1
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dei vecchi vincoli e al crollo delle vecchie verita. Si verified un processo di autocombustione che coinvolse le opere di Einstein, Picasso,
Matisse, Stravinskij, Schonberg, Joyce, Eliot, Proust, Djaghilev, Freud,
W ittgenstein, e dozzine di altri innovatori che sembravano spezzare
i legami del pensiero classico.52
Nel gia citato libro Einstein, Picasso. Space, Time and the Beauty That
Causes H avoc (Einstein, Picasso. Spazio, tempo e la bellezza che causa
rovina), lo storico della scienza e della filosofia Arthur I. Miller indago
le sorgenti comuni da cui sgorgarono, per esempio, la teoria della rela
tivita ristretta del 1905 e il capolavoro cubista di Picasso, Les Demoi
selles d'Avignon, del 1907. Miller osservava che entrambi gli autori
erano uom ini di grande fascino che pero preferivano il distacco
emotivo. Ciascuno di loro avvertiva a suo modo che c'era qualcosa
di sbagliato nelle limitazioni che definivano le rispettive discipline,
ed entrambi erano affascinati dalle discussioni sulla simultaneity, lo
spazio, il tempo, e in particolare sugli scritti di Poincare.53
Einstein fu fonte di ispirazione per molti artisti e pensatori modernisti, anche quando questi non lo comprendevano e specialmente
quando celebravano concetti quale quello di essere affrancati dall'ordine del tempo, come disse Proust nell'ultima parte di Alla ricerca del
tempo perduto. Come mi piacerebbe parlarti di Einstein scrisse Proust
a un amico fisico nel 1921. Non capisco una sola parola delle sue
teorie, non conoscendo l'algebra. [Nondimeno] sembra che abbiamo
modi analoghi di deformare il Tempo.54
Un m om ento culm inante della rivoluzione m odem ista si ebbe
nel 1922, l'anno in cui fu armunciato il premio Nobel di Einstein.
L'Ulisse di James Joyce fu pubblicato in quello stesso anno, cosi come
La terra desolata di Thomas Steam s Eliot. In maggio ci fu una cena
di mezzanotte all'H otel M ajestic di Parigi per l'esordio di Renard,
composto da Stravinskij ed eseguito dai Ballets Russes di Djaghilev.
Stravinskij e Djaghilev erano entrambi presenti, cosi come Picasso. E
c'erano anche Joyce e Proust, che stavano distruggendo le certezze
letterarie del XIX secolo con la stessa determinazione con cui Ein
stein stava rivoluzionando la fisica. L'ordine meccanico e le leggi
di Newton che avevano definito la fisica, la musica e l'arte classiche
non vigevano piu.55
Quali che fossero le cause del nuovo relativismo e m odem ism o, il
distacco del mondo dai suoi ormeggi classici avrebbe presto prodotto
echi e reazioni inquietanti. E in nessun altro luogo quel clima fu piu
problematico che nella Germania degli anni '20.
XIII
IL SIONISTA ERRANTE
1920-1921
Consanguineita
Nell'articolo che scrisse per il Times di Londra dopo la conferma
della teoria della relativita, Einstein dichiaro scherzosamente che se le
cose si fossero messe male i tedeschi non lo avrebbero piu considerato
un compatriota ma un ebreo svizzero.1 Era un'osservazione acuta,
tanto piu che, come Einstein gia allora sapeva, conteneva un terribile
fondo di verita. Quella stessa settimana, in una lettera all'am ico Paul
Ehrenfest, descrisse il clim a in Germ ania. L'antisem itism o qui e
fortissimo diceva. Dove ci portera?
L'avanzata deU'antisemitismo in Germania dopo la prima guerra
m ondiale produsse una reazione di segno opposto in Einstein: lo
indusse a identificarsi piu vigorosam ente con la tradizione e la
com unita ebraiche. Da una parte, c'erano gli ebrei tedeschi come
Fritz Haber, che facevano tutto quanto potevano, fino a convertirsi
al cristianesimo, per assimilarsi, e costoro esortavano Einstein a fare
altrettanto. Ma Einstein fece la scelta opposta. Proprio quando stava
diventando famoso, abbraccio la causa sionista. Non entro ufficialmente in nessuna organizzazione sionista, e neppure era iscritto in
alcuna sinagoga, o vi si recava per i servizi religiosi. Ma si schiero a
favore degli insediamenti ebraici in Palestina, di un'identita nazionale
tra gli ebrei di ogni parte del mondo e del rifiuto delle aspirazioni
assimilazioniste.
Fu reclutato dal pioniere e leader del sionismo Kurt Blumenfeld,
che gli fece visita a Berlino all'inizio del 1919. Faceva domande con
estrema ingenuita racconto Blumenfeld. Tra le domande di Einstein:
perche, con le loro doti spirituali e intellettuali, gli ebrei avrebbero
dovuto essere chiamati a creare una nazione-stato agricola? e il nazionalismo non era forse il problema, piuttosto che la soluzione?
Alla fine Einstein aderi alia causa. Come essere umano, sono un
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T il
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sato sangue, con una battuta un po' infelice. Siccome la teoria della
relativita purtroppo non e riuscita finora a dilatare il tempo assoluto
disponibile per questa riunione/ disse ora dobbiamo aggiomarci.
I quotidiani del giorno successivo non ebbero di che fare titoli, e il
movimento antirelativita per il momento si calmo.25
Quanto a Lenard, prese le distanze da quello strano gruppo di
stravaganti antirelativisti. Purtroppo Weyland si rivelo un imbroglione disse piu tardi. Ma non venne meno la sua personale antipatia
per Einstein. Dopo la riunione di Bad Nauheim i suoi attacchi ad
Einstein e alia scienza giudaica diventarono sempre piu corrosivi e
connotati di antisemitismo. Divenne un fautore della creazione di una
fisica tedesca che depurasse la scienza del suo paese dalle influenze
ebraiche, le quali ai suoi occhi erano esemplificate proprio dalla teoria
della relativita di Einstein, con la sua impostazione astratta, teorica
e non sperimentale, e l'odore (almeno per lui) di un relativismo che
respingeva gli assoluti, l'ordine e le certezze.
Qualche mese piu tardi, all'inizio del 1921, un oscuro funzionario
di partito di Monaco riprese il tema. La scienza, un tempo nostro
massimo vanto, oggi viene insegnata da ebrei scrisse Adolf Hitler
in un polemico articolo di giornale.26 Ci furono perfino dei rigurgiti
che attraversarono l'Atlantico. Nell'aprile di quell'anno il Dearborn
Independent^ un settimanale di proprieta del costruttore di automobili Henry Ford, che era un deciso antisemita, sparo un titolone in
copertina che chiedeva in tono accusatorio: Einstein e un plagiario?27
Einstein in America, 1921
La fama m ondiale di Albert Einstein in crescita vertiginosa e il suo
nascente sionismo concorsero nella primavera del 1921 a determinare
un evento che rimase unico nella storia della scienza, e comunque
eccezionale per qualsiasi campo: un grandioso tour della durata di due
mesi in corteo attraverso gli Stati Uniti orientali e centro-occidentali,
che anticipava il genere di frenesia di massa e di adulazione da parte
della stampa che piu tardi avrebbe suscitato una rock star in tournee.
II mondo non aveva mai visto prima, e forse non rivedra piu, una
simile celebrita scientifica, un divo che era al tempo stesso una mite
icona dei valori umanistici e un santo patrono vivente degli ebrei.
Inizialmente Einstein aveva pensato alia sua prima visita in Am e
rica com e a un modo per raggranellare del denaro in una valuta
stabile con cui provvedere alia sua famiglia in Svizzera. Ho richiesto 15.000 dollari a Princeton e all'Universita del Wisconsin disse
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ansiose di vedere e ascoltare l'uom o che aveva contribuito alle concezioni scientifiche dell'universo con una nuova teoria dello spazio,
del tempo e del moto occupavano ogni posto a sedere e stavano in
piedi nei corridoi.43
Dopo tre settimane di conferenze e ricevimenti a New York, Ein
stein ando in visita a Washington. Per ragioni comprensibili soltanto
a coloro che vivono nella capitale, il Senato decise di discutere della
teoria della relativita. Tra i leader che la dichiararono incomprensibile
c'erano il repubblicano della Pennsylvania Boies Penrose, famoso per
aver detto una volta che le cariche pubbliche sono l'ultim o rifugio
dei mascalzoni, e il democratico del Mississippi John Sharp Williams,
che si ritiro dalla vita politica l'anno successivo, dicendo: Preferirei
essere un cane e abbaiare alia luna piuttosto che restare altri sei anni
in Senato.
N ell'altro ramo del Congresso, la Camera dei rappresentanti, il
deputato J.J. Kindred di New York propose di mettere una spiegazione
delle teorie di Einstein agli atti del Congresso. Si alzo David Walsh
del Massachusetts e obietto: ma Kindred capiva qualcosa della teoria?
Mi sono occupato seriamente di questa teoria per tre settim ane,
rispose il newyorkese e sto cominciando a scorgere un po' di luce.
Ma che cosa c'entrava, gli fu chiesto, con i compiti del Congresso?
Potrebbe avere qualche rapporto con la legislazione del futuro in
merito alle relazioni generali con il cosm o.
La conseguenza in ev itab le fu che, quando Einstein ando con un
gruppo alia Casa Bianca il 25 aprile, al presidente Warren G. Harding
venne rivolta la domanda se lui comprendesse la relativita. Mentre
il gruppo posava per i fotografi, il presidente Harding confesso sorridendo che non capiva niente della teoria. Sul Washington Post
apparve una vignetta in cui si vedeva il presidente che si scervellava
su un articolo intitolato Teoria della relativita, mentre Einstein faceva
altrettanto su uno intitolato Teoria della normalita, che era il nome
dato da Harding alia sua filosofia di governo. II New York Times
recava in prima pagina il titolo Harding ammette: l'idea di Einstein lo
sconcerta.
A un ricevimento alia National Academy of Sciences in Constitution
Avenue (che ora vanta la piu interessante statua di Einstein al mondo,
una figura intera in bronzo, alta tre metri e mezzo, v. inserto),44 il
celebre fisico ascolto i lunghi discorsi dei vari premiati, tra i quali il
principe Alberto I di Monaco, che era un appassionato oceanografo,
uno studioso di vermi anchilostomi del North Carolina e un tizio
che aveva inventato una stufa solare. Quando tra discorsi monotoni
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II cattivo tedesco
II viaggio in America conferi ad Einstein in modo indelebile l'identita che voleva avere: quella di cittadino del mondo, di intemazionalista, e non di tedesco. Tale immagine fu rafforzata dai suoi viaggi in altri
due paesi nemici della Germania nella grande guerra. Durante una
visita in Inghilterra, parlo alia Royal Society e depose fiori sulla tomba
di Isaac Newton nell'Abbazia di Westminster. In Francia conquisto il
pubblico tenendo le sue conferenze in francese e compiendo un triste
giro dei sacrari dei caduti sui piu famosi campi di battaglia.
Fu anche un periodo di riconciliazione con la sua famiglia. Quell'estate
del 1921 fece una vacanza sul Baltico con i suoi due ragazzi, instillando
nel giovane Eduard l 'amore per la matematica, e poi porto Hans Albert
a Firenze. La compagnia dei suoi figli fu talmente piacevole che con
tribui a rasserenare i suoi rapporti con la Marie. Ti sono grato perche
li hai educati ad avere un rapporto di amichevole rispetto con me le
scrisse. In effetti hai fatto un lavoro in tutti i sensi esemplare. La cosa
piu sorprendente fu che, di ritomo dallTtalia, passo da Zurigo e non
solo fece visita a Mileva ma prese perfino in considerazione la possi
bility di fermarsi in casa sua, nella stanzetta al piano di sopra, come
la chiamo. E si riunirono tutti con la famiglia Hurwitz per una serata
musicale, come ai vecchi tempi.64
Ma il clima fu ben presto offuscato dall'inarrestabile caduta del
marco tedesco, che rendeva piu difficile per Einstein mantenere la
famiglia con il cambio in valuta svizzera. Prima della guerra, come
si e accennato, il marco valeva 24 centesimi di dollaro, ma all'inizio
del 1920 era crollato a 2 centesimi. A quell'epoca con un m arco si
poteva comp rare una pagnotta. Ma poi la situazione precipito vertiginosamente. All'inizio del 1923 il prezzo di una pagnotta sali a 700
marchi e prima della fine dell'anno raggiunse un miliardo di marchi.
Si, proprio un miliardo. Nel novembre 1923 fu introdotta una nuova
moneta, la Rentenmark, garantita dalle proprieta del governo; un
trilione di vecchi marchi equivaleva a una nuova Rentenmark.
II popolo tedesco sempre piu si guardava in giro alia ricerca di capri
espiatori. La colpa fu addossata agli internazionalisti e ai pacifisti
che avevano imposto la resa nella guerra. Fu data ai francesi e agli
inglesi che avevano imposto quella che era effettivamente una pace
gravosa. E - non c'e da sorprendersene - fu addossata agli ebrei. Cosi
la Germania degli anni '20 non era un buon posto ne l'epoca giusta
per essere un intellettuale ebreo intem azionalista e pacifista.
II punto di svolta che segno la trasformazione dell'antisem itismo
II sionista errante
293
tedesco da incresciosa corrente sotterranea a pericolo pubblico fu l'assassinio di Walther Rathenau. Di facoltosa famiglia ebraica berlinese
(suo padre aveva fondato l'AEG, un'azienda elettrica che era stata in
competizione con quella del padre di Einstein e poi era diventata una
grandissima impresa), Rathenau aveva prestato servizio come alto
funzionario del ministero della Guerra, poi era diventato ministro
della Ricostruzione e infine ministro degli Esteri.
Einstein aveva letto nel 1917 un libro di argom ento politico di
Rathenau e durante un pranzo gli aveva detto: Ho constatato con
stupore quale ampia convergenza vi sia tra le nostre visioni della
vita. Rathenau restitui la cortesia leggendo l'esposizione divulgativa di Einstein della relativita. Non dico che mi risulti facile, ma di
certo relativamente facile celio. Poi bersaglio Einstein con domande
estremamente acute: Come fa un giroscopio a sapere di essere in
rotazione? Come fa a distinguere la direzione spaziale verso la quale
non vuole essere inclinato?.65
Sebbene i due diventassero amici intimi, c'era una questione che
li divideva. Rathenau era contrario al sionismo e pensava, a torto,
che gli ebrei com e lui potessero porre un freno all'antisem itism o
assimilandosi completamente come buoni tedeschi.
Nella speranza che Rathenau potesse avvicinarsi alia causa sioni
sta, Einstein lo presento a Weizmann e a Blumenfeld. Si incontrarono
per discutere sia nell'appartam ento di Einstein sia nella grande pro
prieta di Rathenau al Grunewald di Berlino, ma l'uom o politico fu
irremovibile.66 La linea migliore, secondo lui, era che gli ebrei assumessero ruoli pubblici e divenissero parte della struttura di potere
della Germania.
Blumenfeld sosteneva che era sbagliato che un ebreo pretendesse di
gestire la politica estera di un altro popolo, ma Rathenau insisteva di
essere un tedesco. Era un atteggiamento fin troppo tipico degli ebrei
tedeschi assimilati, secondo Weizmann, che disprezzava gli ebrei
tedeschi che si sforzavano di negare la propria identita, specialmente
quei cortigiani che erano diventa ti, come diceva in tono liquidatorio,
Kaiserjuden. Essi non sembravano accorgersi che ci trovavamo su
un vulcano.67
In qualita di ministro degli Esteri, nel 1922 Rathenau sostenne
l'accettazione da parte tedesca del Trattato di Versailles e negozio
con l'Unione Sovietica il Trattato di Rapallo, il che lo pose tra i primi
a essere etichettati dal nascente partito nazista come agenti di una
cospirazione giudaico-com unista. La m attina del 24 giugno 1922,
alcuni giovani nazionalisti affiancarono l'automobile scoperta con cui
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Sulla via del ritorno a occidente Einstein fece la sua unica visita in
Palestina, un m emorabile tour di dodici giorni con tappe a Lod, Tel
Aviv, Gerusalemme e Haifa. Fu accolto con gran pompa britannica,
come se fosse un capo di stato piuttosto che un fisico teorico. Una
salva di artiglieria annuncio il suo arrivo alia sontuosa residenza
dell'alto commissario britannico, Sir Herbert Samuel.
Einstein, d'altro canto, era come sempre di poche pretese; all'arrivo
sia lui che Elsa erano stanchi perche lui aveva insistito per viaggiare
sul vagone notturno di seconda classe invece che sul vagone letto di
prima classe che era stato predisposto per loro. Elsa era cosi infastidita
dalla formalita britannica che certe sere andava a letto presto per evi
tare gli eventi ufficiali. Quando mio marito commette un'infrazione
dell'etichetta, dicono che lo fa perche e un uomo di genio si lamento.
Nel mio caso invece dicono che e per mancanza di cultura.81
Come Lord Haldane, il commissario Samuel era un diligente cultore di filosofia e scienza. Insieme a Einstein attraverso a piedi la citta
vecchia di Gerusalemme fino al luogo piu sacro per gli ebrei religiosi,
il Muro del Pianto che fiancheggia il monte del Tempio. Ma il crescente
amore di Einstein per il suo retaggio ebraico non gli instillava un
maggiore apprezzamento della religione ebraica. Ottusi compagni
di tribii pregano, con la faccia rivolta al muro, dondolando il corpo
avanti e indietro annoto sul diario. Uno spettacolo miserando di
uomini con un passato ma senza un futuro.82
La vista diligente di industriosi ebrei che edificavano un nuovo
paese produsse in lui una reazione piu positiva. Un giorno ando a un
ricevimento di un'organizzazione sionista: gli ingressi dell'edificio
erano presi d'assalto da moltitudini che volevano sentirlo parlare.
Considero questo il piu gran giorno della mia vita proclamo Ein
stein nell'eccitazione del momento. Prima di oggi, ho sempre trovato
qualcosa di cui rammaricarmi neH'anima ebraica, e cioe la tendenza
a dimenticarsi del proprio popolo. Oggi mi ha fatto felice la vista del
popolo ebraico che impara a riconoscere se stesso e a farsi riconoscere
come una forza a livello mondiale.
La domanda piu frequente che veniva rivolta ad Einstein era se
un giorno sarebbe tom ato a Gerusalemme per rimanervi. Fu insolitamente prudente nelle sue risposte, e non disse nulla che potesse
essere citato. Ma sapeva, come confido a uno dei suoi ospiti, che se
fosse ritom ato sarebbe stato un ornamento, senza alcuna speranza
di pace o di intimita. Come annoto nel suo diario, il cuore dice di si,
ma la ragione dice di no.83
xrv
IL PREMIO NOBEL
1921-1927
300
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Era stato candidato per la prima volta nel 1910, dal Nobel per la
chimica Wilhelm Ostwald, che pure nove anni prima aveva ignorato
le sue richieste di un posto di lavoro. Ostwald citava la relativita
ristretta, sottolineando che la teoria riguardava la fisica fondamentale e non, come sostenevano alcuni detrattori di Einstein, soltanto
la filosofia. Era un punto su cui torno negli anni successivi quando
ripropose la candidatura.
II com itato svedese teneva ben presente la volonta espressa nel
testamento di Alfred Nobel che il premio andasse alia piu importante
scoperta o invenzione, e riteneva che la teoria della relativita non
fosse esattamente ne Tuna ne l'altra cosa. Cosi nella sua relazione
affermo che occorreva attendere che vi fossero altre prove sperimentali prima di accettare il principio e soprattutto prima di attribuirgli
un premio Nobel.2
Einstein continuo a essere candidato per il suo lavoro sulla relati
vita quasi in ciascuno dei successivi dieci anni, ottenendo il sostegno
di teorici em inenti com e W ilhelm W ien, sebbene per il m om ento
non quello dell'ancora scettico Lorentz. II massimo ostacolo era rappresentato dal fatto che il comitato a quell'epoca era decisamente
guardingo nei confronti dei teorici puri. Tre dei cinque membri del
comitato durante tutto il periodo compreso tra il 1910 e il 1922 erano
fisici sperim entali dell'U niversita svedese di Uppsala, nota per la
fervente devozione al perfezionamento delle tecniche sperimentali
e di misura. Fisici svedesi con una forte inclinazione sperimentale
dom inavano il com itato osserva Robert M arc Friedm an, storico
della scienza di Oslo. Essi consideravano la misura di precisione
come l'obiettivo piu alto della loro disciplina. Questa e una delle
ragioni per cui Max Planck dovette attendere fino al 1919 (quando
gli fu assegnato il premio per il 1918, che era stato differito) e per cui
Henri Poincare addirittura non vinse mai.3
Lo spettacolare annuncio del novem bre 1919, secondo il quale
le osservazioni dell'eclissi avevano confermato parti della teoria di
Einstein, avrebbe dovuto fare del 1920 il suo anno. A quell'epoca
Lorentz non era piu cosi scettico. Insieme a Bohr e ad altri sei designatori ufficiali scrisse in favore di Einstein, concentrandosi soprattutto
sull'orm ai completa teoria della relativita. (Anche Planck scrisse in
questo senso, ma la sua lettera pervenne oltre il termine utile per
essere presa in considerazione.) Come affermava la lettera di Lorentz,
Einstein si e guadagnato un posto fra i piu grandi fisici di tutti i
tempi. La lettera di Bohr era altrettanto esplicita: Qui si riconosce
un progresso di importanza decisiva.4
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vivente il cui nome sia diventato cosi famoso come quello di Albert
Einstein comincio Arrhenius. Gran parte del dibattito si concentra
sulla sua teoria della relativita. Poi continuo dicendo, in tono quasi
liquidatorio, che cid riguarda essenzialmente l'epistemologia ed e
pertanto stato oggetto di un animato dibattito nei circoli filosofici.
Dopo aver accennato brevem ente alle altre ricerche di Einstein,
Arrhenius spiego la posizione dell'Accadem ia sulla motivazione del
premio. La legge di Einstein dell'effetto fotoelettrico e stata verificata
in modo estremamente rigoroso dal fisico americano M illikan13 e dai
suoi allievi e ha superato brillantemente la prova disse. La legge di
Einstein e divenuta la base della fotochimica quantitativa nello stesso
senso in cui la legge di Faraday e la base dell'elettrochim ica.14
Einstein tenne il suo discorso ufficiale di ringraziamento nel luglio
seguente a un congresso scientifico svedese cui era presente il re
Gustavo Adolfo V. Non parlo dell'effetto fotoelettrico, ma della rela
tivita, e concluse sottolineando l'im portanza della sua nuova pas
sione, la ricerca di una teoria unitaria dei campi che riconciliasse la
relativita generale con la teoria elettromagnetica e, se possibile, con
la meccanica quantistica.15
L'ammontare del premio quell'anno era di 121.572 corone svedesi,
pari a 32.250 dollari, somma che era piu di dieci volte maggiore dello
stipendio annuale del professore medio dell'epoca. Come previsto
dall'accordo di divorzio con la Marie, Einstein ne fece spedire una
parte direttamente a Zurigo perche fosse posta in un fondo per lei e
per i figli, e il resto ando in un conto americano i cui interessi erano
a nome di Mileva.
Cio provoco un'altra lite. Hans Albert si lamento che le disposizioni
in merito al fondo - che pure erano conformi all'accordo - rendessero
accessibili alia famiglia soltanto gli interessi sul capitale. Ancora una
volta intervenne Zangger a sedare la disputa. Einstein scrisse in tono
scherzoso ai figli: Sarete tutti cosi ricchi che un bel giorno magari vi
chiedero un prestito. II denaro alia fine fu utilizzato dalla Marie per
comprare tre case con appartamenti da affittare.16
II secchio di Newton e l'etere reincarnato
Le cose veram ente originali si inventano soltanto quando si e
giovani si lamento Einstein con un amico dopo aver terminato il
lavoro sulla relativita generale e la cosmologia. Poi si diventa piu
esperti, piu famosi... e piu stupidi.17
Einstein compi quarant'anni nel 1919, l'anno in cui le osservazioni
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Einstein
sull'eclissi gli diedero fama mondiale. Per i successivi sei anni con
tinuo a dare contributi im portanti alia teoria quantistica. Ma dopo,
com e vedrem o, avrebbe com inciato ad apparire, se non stupido,
quanto m eno un po' testardo nella sua resistenza alia m eccanica
quantistica e nel suo lungo, solitario e vano tentativo di escogitare una teoria unitaria che la ricomprendesse in una struttura piu
deterministica.
Negli anni seguenti i ricercatori avrebbero scoperto nuove forze
in natura, oltre all'elettromagnetismo e alia gravita, e anche nuove
particelle. Cio avrebbe reso i tentativi di unificazione di Einstein
ancora piu complicati. Anche perche avendo meno dimestichezza
con i dati piu recenti fom iti dalla fisica sperimentale, Einstein non
avrebbe piu avuto la stessa percezione intuitiva di come strappare
alia natura i suoi principi fondamentali.
Se Einstein si fosse ritirato a vita privata dopo le osservazioni
dell'eclissi e si fosse dedicato alia vela per i rimanenti trentasei anni
della sua vita, la scienza ne avrebbe sofferto? Si, perche, anche se
la m aggior parte dei suoi attacchi alia m eccanica quantistica non
risultarono giustificati, Einstein contribui a consolidare la teoria sia
fom endo alcune soluzioni, sia, meno intenzionalmente, con i suoi
ingegnosi ma vani tentativi di metterne in luce i punti deboli.
Si pone allora un'altra questione: perche la creativita di Einstein
fu tanto maggiore prima dei quarant'anni che dopo? In parte, e un
rischio professionale dei m atematici e dei fisici teorici quello di avere
i loro grandi successi prima di compiere quarant'anni.18 L'intelletto
s'inceppa, spiego Einstein a un amico ma il luccichio della fama
ancora avvolge il guscio calcificato.19
Piu specificamente, i successi scientifici di Einstein erano derivati
in parte dal suo atteggiam ento ribelle. C'era un legame tra la sua
creativita e il suo desiderio di sfidare l'autorita. Non aveva alcun
attaccamento sentimentale al vecchio ordine e quindi traeva energia
dall'idea di rovesciarlo. La sua ostinazione finora aveva giocato in
suo favore.
Ma ora, proprio quando aveva scam biato i suoi atteggiam enti
giovanili da bohemien con le comodita di una casa borghese, aveva
sposato la fede che le teorie dei campi potessero salvare le certezze e
il determinismo della scienza classica. D'ora in poi la sua ostinazione
avrebbe giocato a suo danno.
Era un destino che aveva cominciato a paventare anni prima, non
molto dopo la fine della sua fam osa raffica di m em orie del 1905.
Presto raggiungero l'eta della stagnazione e della sterilita, quando
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ricevuto un contenuto preciso, sebbene molto differente da quello supposto dalla teoria ondulatoria meccanica della luce ... Secondo la teoria
della relativita generale lo spazio e dotato di proprieta fisiche; in tal
senso, un etere esiste, e anzi uno spazio privo di etere e inconcepibile,
perche non solo la propagazione della luce vi sarebbe im possibile, ma
neppure avrebbe senso, per un tale spazio, parlare di regoli di misura
e di orologi, e neppure, di conseguenza, di distanze spazio-tem porali
nel senso della fisica. Non si deve tuttavia attribuire a un tale etere la
proprieta che caratterizza i mezzi ponderabili, quella cioe di essere
costituito di parti che si possano seguire nel tempo: e neppure e lecito
applicare a esso il concetto di m oto.23
II premio Nobel
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della teoria quantistica, che alia meta degli anni '20 produsse una
concezione radicalmente nuova della meccanica. I suoi scrupoli in
merito alia nuova m eccanica quantistica e la sua ricerca di una teoria
unificante che la riconciliasse con la relativita e restituisse certezza
alia natura, avrebbero dominato - e in una certa misura sminuito - la
seconda meta della sua carriera scientifica.
Einstein era stato un intrepido pioniere dei quanti. Insieme a Max
Planck, all'inizio del secolo, aveva dato inizio alia rivoluzione; a
differenza di Planck, era stato uno dei pochi scienziati a credere vera
mente alia realta fisica dei quanti: a credere cioe che la luce fosse
effettivamente costituita da pacchetti di energia. Questi quanti si comportavano a volte come particelle. Erano unita indivisibili, non parti
di un continuo.
Nel suo discorso del 1909 a Salisburgo aveva predetto che la fisica
avrebbe dovuto rassegnarsi a un dualismo in cui la luce avrebbe
potuto essere considerata sia come un'onda sia come una particella.
E al primo congresso Solvay nel 1911 aveva dichiarato che queste
discontinuity, che rendono la teoria di Planck tanto difficile da accettare, sembrano esistere veramente in natura.30
Queste affermazioni avevano indotto Planck, che opponeva resistenza all'idea che i suoi quanti avessero effettivamente una realta
fisica, a dire di Einstein, nel contesto stesso in cui ne raccomandava
l'elezione all'Accadem ia prussiana: la sua ipotesi dei quanti di luce
puo aver mancato il bersaglio. Altri scienziati facevano parimenti
resistenza all'ipotesi del quanto di Einstein. Walther Nernst la chiamd
probabilmente la cosa piu strana mai concepita, e Robert M illikan
la defini del tutto insostenibile, anche dopo averne confermato nel
suo laboratorio il potere predittivo.31
Una nuova fase della rivoluzione quantistica si apri nel 1913, allorche Niels Bohr propose un nuovo modello per la struttura dell'atomo.
Di sei anni piu giovane di Einstein, brillante ma piuttosto timido e
non m olto dotato di capacita espressive, Bohr era danese e quindi in
grado di attingere sia al lavoro sulla teoria quantistica portato avanti
da fisici tedeschi come Planck e Einstein, sia al lavoro sulla struttura
dell'atom o condotto dagli inglesi J.J. Thomson ed Ernest Rutherford.
All'epoca la teoria dei quanti era un'invenzione tedesca ben poco
conosciuta in Inghilterra ha raccontato Arthur Eddington.32
Bohr era andato a studiare con Thomson a Cambridge. Ma il danese
propenso a borbottare piu che a parlare e il rude britannico avevano
problemi di comunicazione. Cosi Bohr migro a Manchester per lavo
rare con il piu socievole Rutherford, il quale aveva escogitato un
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ebbe luogo nel corso degli anni tra Niels Bohr e Albert Einstein sul
significato del quanto sostiene il fisico John Wheeler, che studio con
Bohr. II filosofo della societa Charles Percy Snow si e spinto ancora
piu in la, proclamando: Non c'e m ai stato un dibattito intellettuale
piu profondo.46
La loro discussione andava al cuore della struttura fondamentale
del cosmo: c'era una realta oggettiva che esisteva indipendentemente
dal fatto che potessimo mai osservarla? c'erano leggi che restituivano
rigorosa causalita a fenomeni che apparivano intrinsecamente casuali?
tutto nell'universo era forse predeterminato?
Per il resto della loro vita, Bohr avrebbe reagito farfugliando crucciato ai ripetuti insuccessi dei suoi tentativi di convertire Einstein
alia meccanica quantistica. Einstein, Einstein, Einstein brontolava
furioso dopo ogni scontro. M a era una discussione condotta con
profondo affetto e anche con grande senso dell'um orism o. In una
delle molte occasioni in cui Einstein dichiaro che Dio non giocava a
dadi, fu Bohr a dargli la famosa risposta: Einstein, smettila di dire
a Dio cosa deve fare!.47
Salti quantici
A differenza della teoria della relativita, che fu in larga misura il
prodotto di un solo uomo che lavorava, si puo dire, in uno splendido
isolam ento, l'elaborazione della m eccanica quantistica tra il 1924
e il 1927 fu il frutto di un'esplosione di attivita di una tumultuosa
congrega di giovani ribelli che lavoravano sia in parallelo che in
collaborazione. Costoro costruivano sulle fondam enta gettate da
Planck e Einstein, i quali continuavano a resistere alle implicazioni
piii radicali dei quanti, e sui progressi compiuti da Bohr, che fungeva
da mentore della nuova generazione.
Louis de Broglie, che aveva il titolo di principe in virtu della sua
parentela con la deposta famiglia reale francese, studio storia nella
speranza di diventare un pubblico funzionario. Ma dopo gli studi
universitari fu affascinato dalla fisica. La sua dissertazione di dot
torato del 1924 contribui a imprimere una svolta alia disciplina. Se
un'onda puo comportarsi come una particella, si chiese, una particella
non dovrebbe a sua volta comportarsi come un'onda?
In altre parole: Einstein aveva detto che la luce andava considerata
non solo come un'onda ma anche come una particella; in modo analogo, secondo de Broglie, una particella come un elettrone poteva a
sua volta essere considerata come un'onda. Ebbi un'im prow isa ispi-
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chiamato statistica di Bose-Einstein, ai gas reali di molecole, cosi divenendo il principale inventore della meccanica statistica quantistica.
L'articolo di Bose trattava di fotoni, che non hanno massa. Einstein
estese l'idea trattando particelle quantistiche dotate di massa come
indistinguibili l'una dall'altra ai fini statistici in certi casi. I quanti o
molecole non sono trattati come strutture statisticamente indipendenti
l'una dall'altra scrisse.51
L'idea centrale che Einstein trasse dall'articolo iniziale di Bose
ha a che fare con il modo in cui si devono calcolare le probability di
ciascuno stato possibile di una plurality di particelle quantistiche.
Per servirci di un'analogia proposta dal fisico della Yale University
Douglas Stone, pensiam o a come si effettua questo calcolo nel caso
dei dadi. Per determinare le probability che il lancio di due dadi (A
e B) dia un 7, trattiamo la possibility che A presenti un 4 e B presenti
un 3 come un caso, e la possibility che A presenti un 3 e B presenti
un 4 com e un caso distinto, cosi conteggiando ciascuna di queste
combinazioni come un modo distinto di produrre un 7. Einstein si
rese conto che il nuovo modo di calcolare le probability degli stati
quantici comportava di trattarle non come possibility distinte, ma
come un'unica possibility. Una combinazione 4-3 era indistinguibile
da una combinazione 3-4; analogamente, una combinazione 5-2 era
indistinguibile da una combinazione 2-5.
Cio dimezza il numero di modi in cui due dadi possono produrre
un 7. Ma non influenza il numero di m odi in cui essi potrebbero dare
un 2 o un 12 (usando sia l'uno che l'altro dei metodi di conteggio, c'e
soltanto un modo per ottenere uno di questi risultati), e riduce sol
tanto da cinque a tre il numero di modi in cui i due dadi potrebbero
dare un totale di 6. Qualche minuto speso a scrivere i possibili esiti dei
land mostra come questo sistema di conteggio modifichi le probability
complessive di ottenere un qualsiasi particolare numero. Le variazioni
prodotte dal nuovo metodo di conteggio sono ancora maggiori se lo si
applica a decine di dadi. E se si ha a che fare con miliardi di particelle,
la variazione delle probability diventa enorme.
Quando applied questa impostazione a un gas di particelle quan
tistiche, Einstein scopri una proprieta sorprendente: a differenza di
un gas di particelle classiche, che rimarra sempre un gas a meno che
le particelle non si attraggano tra di loro, un gas di particelle quan
tistiche puo condensare in una specie di liquido anche in assenza di
una forza di attrazione tra le particelle.
Questo fenomeno, oggi chiamato condensazione di Bose-Einstein,52
fu una brillante e importante scoperta nell'am bito della meccanica
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L'incapacita di conoscere una cosiddetta realta sottostante significava che non sussisteva un rigoroso determinismo nel senso classico.
Quando si vuole calcolare "il futuro" sulla base del "presente" si
possono ottenere soltanto risultati di carattere statistico sosteneva
Heisenberg poiche non e mai possibile scoprire ogni particolare del
presente. 67
Mentre questa rivoluzione raggiungeva il punto culminante, nella
primavera del 1927, Einstein colse l'occasione del duecentesimo anniversario della morte di Newton per difendere la concezione m ecca
nica classica basata sulla causalita e la certezza. Due decenni prima
Einstein aveva, con giovanile disinvoltura, abbattuto molti pilastri
deiruniverso di Newton, compresi lo spazio e il tempo assoluti. Ma
ora era diventato un difensore delTordine costituito, e di Newton.
Nella nuova meccanica quantistica, dichiaro, la causalita rigorosa
sembrava scomparire. Ma non e detta l'ultima parola. Possa lo spirito
del metodo di Newton darci la capacita di ripristinare l'unione tra
la realta fisica e la caratteristica piu profonda dell'insegnam ento di
Newton: la causalita rigorosa.68
Einstein non si ricredette m ai completamente, anche quando gli
esperim enti mostrarono a piu riprese che la meccanica quantistica
era valida. Rimase un realista, attestato nella fede in una realta ogget
tiva, la cui esistenza non dipendeva dal fatto che noi potessim o
osservarla o no.
Dio non gioca a dadi
Ma che cosa indusse Einstein a cedere l'iniziativa rivoluzionaria
a una generazione piu giovane di innovatori e a rannicchiarsi in una
posizione difensiva?
Da giovane em pirista, eccitato dalle sue letture di Ernst Mach,
Einstein era pronto a mettere da parte qualsiasi concetto cui non
corrispondesse un'osservazione, come l'etere, lo spazio e il tempo
assoluti e la simultaneity. Ma il successo della teoria della relativita
generale lo convinse che lo scetticismo di Mach, pur potendo rivelarsi
utile per eliminare concetti superflui, non fom iva grande aiuto nella
costruzione di nuove teorie.
Sta sfruttando il povero cavallo di Mach fino all'esaurim ento
lam entava Einstein con M ichele Besso a proposito di un articolo
scritto da un amico comune.
Non dovremmo insultare il povero cavallo di Mach rispose Besso.
Non ha forse reso possibile il percorso tortuoso attraverso le relati-
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vita? E chissa che nel caso dei dispettosi quanti non possa anche portare Don Chisciotte de la Einsteina a venire a capo della faccenda!
Sai che cosa penso del ronzino di Mach replied Einstein a Besso.
Non puo dare origine a nulla di vitale. Puo soltanto sterminare dei
parassiti nocivi.69
Negli anni della maturita Einstein credeva ancora piu fermamente
che vi fosse una realta oggettiva la cui esistenza non dipendeva
dal fatto che potessimo osservarla o no. L'idea di un mondo esterno
indipendente dall'osservatore, disse ripetutam ente, era la base di
tutta la scienza.70
Inoltre Einstein si opponeva alia meccanica quantistica perche essa
abbandonava la causalita rigorosa e definiva la realta in termini di
indeterminazione, incertezza e probability. Un autentico discepolo di
Hume non ne sarebbe stato turbato. Non c'e alcuna vera ragione - a
parte una fede metafisica o un'abitudine radicata nella mente - per
credere che la natura debba operare con certezza assoluta. 6 altrettanto
ragionevole, anche se forse meno appagante, credere che alcune cose
accadano semplicemente per caso. Di certo si stavano accumulando
prove che a livello subatomico le cose stessero proprio cosi.
Ma agli occhi di Einstein questo non era affatto vero. Lo scopo
ultimo della fisica, affermo ripetutamente, era di scoprire le leggi che
determinano rigorosamente cause ed effetti. Mi dispiacerebbe moltissimo dover rinunziare alia causalita assoluta scrisse a Max Bom .71
La sua fede nel determinismo e nella causalita rifletteva quella del
suo filosofo preferito, Baruch Spinoza. Era profondamente convinto
scrisse Einstein di Spinoza della dipendenza causale di tutti i feno
meni, in un'epoca in cui il successo degli sforzi volti a raggiungere una
conoscenza della relazione causale dei fenomeni naturali era ancora
piuttosto lim itato.72 Era un giudizio che Einstein avrebbe potuto
riferire a se stesso, sottolineando la temporaneita espressa dalla parola
ancora, dopo l'a w en to della meccanica quantistica.
Come Spinoza, Einstein non credeva in un Dio personale che interagisse con l'uom o. Ma entrambi credevano che un progetto divino
fosse riflesso nelle eleganti leggi che govem avano il m odo in cui
funzionava l'universo.
Non era un semplice atto di fede. Era un principio che Einstein
elevava (come aveva fatto con il principio di relativita) al rango di
postulato che lo guidasse nel suo lavoro. Quando giudico una teoria
disse all'am ico Banesh Hoffmann mi chiedo se, al posto di Dio, avrei
organizzato il mondo in conformita a essa.
Quando si poneva questa domanda c'era una possibility cui asso-
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Einstein
lutamente non poteva credere: che il buon Dio avesse creato leggi
bellissime e ingegnose che determinavano la maggior parte di cio che
accadeva nell'universo, lasciando pero alcune cose completamente
al caso. Gli sembrava insostenibile. Se il Signore avesse voluto farlo,
lo avrebbe fatto in modo radicale, e non si sarebbe attenuto a uno
schema ... Sarebbe andato fino in fondo. In tal caso, non dovremmo
affatto cercare delle leggi. 73
Questo porto a una delle piu famose frasi di Einstein, scritta a Max
Born, il fisico e amico con cui si sarebbe scontrato per oltre tre decenni
su questo argomento. La meccanica quantistica e degna di ogni ri
spetto, ma una voce interiore mi dice che non e ancora la soluzione
giusta. E una teoria che ci dice molte cose, ma non ci fa penetrare piu
a fondo il segreto del Gran Vecchio. In ogni caso, sono convinto che
lui non gioca a dadi col mondo.74
Fu cosi che Einstein fini per decidere che la meccanica quantistica,
pur non essendo forse sbagliata, era quanto meno incompleta. Doveva
esserci una spiegazione piu piena di come opera runiverso, una spie
gazione che includesse sia la teoria della relativita sia la meccanica
quantistica. Cosi facendo, essa non avrebbe lasciato nulla al caso.
XV
TEORIE UNITARIE DEI CAMPI
1923-1931
La ricerca
Mentre altri continuavano a sviluppare la meccanica quantistica,
senza farsi spaventare dalle indeterminazioni che stavano al cuore
della teoria, Einstein perseverava nella sua solitaria ricerca di una
spiegazione completa dell'universo: di una teoria unitaria dei campi,
cioe, che connettesse elettricita, m agnetism o, gravita e meccanica
quantistica. Nel passato, il suo genio si era espresso proprio nella
capacita di scoprire legami m ancanti tra differenti teorie. Ne sono
esempi le frasi iniziali delle sue m em orie del 1905 sulla relativita
ristretta e sui quanti di luce.1
La sua speranza era di estendere le equazioni del campo gravita
zionale della relativita generale in modo che descrivessero anche il
campo elettromagnetico. Una mente che aneli all'unificazione della
teoria non puo essere paga del fatto che debbano esistere due campi
i quali, per loro natura, siano indipendenti tra loro spiego Einstein
nella sua conferenza per il premio Nobel. Si cerca una teoria del
campo, unificata sotto il profilo matematico, in cui il campo gravita
zionale e il campo elettromagnetico siano interpretati solo come componenti o manifestazioni diverse di uno stesso campo uniforme. 2
Una teoria unitaria, sperava Einstein, avrebbe potuto rendere la
meccanica quantistica compatibile con la relativita. Cosi invest! pubblicamente Planck di questo compito rivolgendo un brindisi al suo
mentore in occasione della festa per il suo sessantesimo compleanno,
nel 1918: Possa egli riuscire a unire la teoria quantistica all'elettrodinamica e alia meccanica in un unico sistema logico.3
La ricerca di Einstein fu una successione di passi falsi, contraddistinti da una crescente com plessita matematica, successione che
ebbe inizio con la sua reazione ai passi falsi altrui. II primo fu compiuto dal fisico matem atico Herm ann Weyl, il quale nel 1918 pro
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atomi e la medesima forza che muove la Terra nel suo corso annuale
intomo al Sole.18 Naturalmente si vide poi che questa identita non era
stata stabilita da Einstein, e non lo e neppure ora.
Diede un'intervista anche a Time, che lo mise in copertina, per
la prima di cinque volte. La rivista riferiva che, mentre il mondo era
in attesa che la sua astrusa teoria del campo coerente venisse resa
pubblica, Einstein arrancava in giro per il suo rifugio di campagna con
un'aria tirata, nervosa, irritabile. Le sue movenze da malato, spiegava la rivista, erano dovute ai disturbi di stomaco e a una processione
ininterrotta di visitatori. Inoltre, rilevava l'articolo, il dottor Einstein,
come tanti altri ebrei e studiosi, non fa alcun esercizio fisico.19
L'Accademia prussiana stampo mille copie della memoria di Ein
stein, un numero insolitamente elevato. Non appena messe in commercio il 30 gennaio, furono tutte immediatamente vendute, e cosi
rA ccadem ia tom o dal tipografo e ne fece stampare altre tremila. Una
copia delle cinque pagine fu appiccicata alia vetrina di un grande
magazzino di Londra, dove la folia si accalcava spingendo nel tentativo di comprendere la complessa trattazione matematica con le sue
trentatre arcane equazioni non certo confezionate per chi va in giro
a guardare le vetrine. La Wesleyan University del Connecticut pago
un'ingente somm a per il m anoscritto originale, che fu depositato
come un tesoro nella sua biblioteca.
I giom ali americani erano un po' in difficolta. II New York Herald
Tribune decise di stampare parola per parola l'intero articolo, ma il
problema era come trasmettere via cavo con gli apparecchi telegrafici
tutte le lettere greche e i simboli. Cosi furono ingaggiati alcuni professori di fisica della Columbia University per escogitare un sistema
di codifica e poi ricostruire la memoria a New York. II vivace articolo
del Tribune sul modo in cui era stata trasmessa la memoria risulto
per la maggior parte dei lettori di gran lunga piu comprensibile della
memoria stessa di Einstein.20
II New York Times, da parte sua, elevo la teoria unitaria al livello
di una questione religiosa, inviando la domenica dei cronisti in varie
chiese di tutta la citta per riferire dei sermoni che ne trattavano. Ein
stein considerate quasi un mistico, affermava il titolo. II reverendo Henry
Howard, secondo l'articolo, aveva detto che la teoria unitaria di Einstein
dava conferma della sintesi di san Paolo e dell'unita del mondo. Un
seguace della Chiesa scientista aveva affermato che la teoria conferiva
un fondamento scientifico alia tesi di Mary Baker Eddy, fondatrice della
sua setta, secondo cui la materia e illusoria. Altri l'avevano salutata come
un progresso della liberta e un passo verso la liberta universale 21
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diversi giom i secondo Heisenberg. Alla fine noi - cioe, Bohr, Pauli
e io - sapevamo di poter ormai essere sicuri del fatto nostro.31
Einstein, mi vergogno di te lo rim provero Ehrenfest, che era
turbato del fatto che Einstein stesse mostrando verso la meccanica
quantistica la stessa chiusura ostinata che un tempo i fisici conservatori avevano m ostrato nei confronti della relativita. Adesso si
comporta con Bohr esattamente come i campioni della simultaneity
assoluta si erano comporta ti con lui.32
Le considerazioni di Einstein stesso, form ulate l'ultim o giorno
della conferenza, indicano che il principio di indeterminazione non
era l'unico aspetto della meccanica quantistica che lo preoccupava.
Era disturbato - e in seguito lo sarebbe stato ancor di piu - anche
dal fatto che la meccanica quantistica sembrava permettere l'azione
a distanza. In altre parole, qualcosa che accadeva a un corpo poteva,
secondo l'interpretazione di Copenaghen, determinare istantaneamente il modo in cui un corpo ubicato altrove sarebbe stato osservato. Particelle spazialmente separate sono, secondo la teoria della
relativita, indipendenti. Che un'azione che ne coinvolge una possa
immediatamente influenzame un'altra separata da una certa distanza,
osservava Einstein, e secondo me in contraddizione con il postulato
di relativita. Nessuna forza, compresa la gravita, puo propagarsi con
velocita superiore a quella della luce, insisteva.33
Einstein poteva anche essere stato sconfitto nei dibattiti, ma era
ancora la star dell'evento. De Broglie era stato impaziente di incontrarlo per la prima volta, e non fu deluso. Fui particolarmente colpito
dalla sua espressione mite e pensosa, dalla sua gentilezza con tutti,
dalla sua semplicita e cordialita ha raccontato.
I
due andarono molto d'accordo, perche de Broglie stava tentando,
come Einstein, di appurare se vi fossero modi che permettevano di
salvare la causalita e la certezza della fisica classica. Aveva lavorato su
quella che chiamava la teoria della doppia soluzione, che sperava
fom isse una base classica per la meccanica ondulatoria.
La scuola indeterminista, i cui aderenti erano per lo piu giovani
e intransigent!, accolse la mia teoria con fredda disapprovazione
ha raccontato de Broglie. Einstein invece apprezzo i suoi sforzi, e,
sulla via del ritom o a Berlino, fece il viaggio in treno con lui fino a
Parigi.
Sul marciapiede della Gare du Nord ebbero l'ultima conversazione
prima di separarsi. Einstein disse a de Broglie che tutte le teorie scientifiche, prescindendo dalle loro espressioni matematiche, dovrebbero
prestarsi a una descrizione cosi semplice che anche un bambino
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Da allora in poi, divenne sem pre piu dipendente dal form alismo matem atico nella sua ricerca di una teoria unitaria dei campi.
L'elaborazione della teoria della relativita generale fece conoscere
ad Einstein la potenza del form alism o m atem atico astratto, e in
particolare quella del calcolo tensoriale scrive l'astrofisico John
Barrow. Una profonda intuizione fisica orchestro la m atem atica
della relativita generale, ma negli anni seguenti i'ago della bilancia
si sposto dall'altra parte. La ricerca di una teoria unitaria da parte
di Einstein fu caratterizzata da una fascinazione per i form alism i
matem atici stessi.45
Nella conferenza di Oxford Einstein inizio con un cenno all'em pirismo: Ogni conoscenza della realta ha origine dall'esperienza e
nell'esperienza si con clu d es Ma im m ediatam ente passo a sottolineare il ruolo svolto dalla ragione pura e dalle deduzioni logiche.
Ammise, senza accampare scuse, che il suo successo nella formulazione delle equazioni della relativita generale mediante il calcolo tensoriale lo aveva convertito alia fede in un'im postazione matematica
che sottolineava la semplicita e l'eleganza delle equazioni piu che il
ruolo dell'esperienza.
Che questo metodo abbia avuto successo nel caso della relativita
generale, disse, ci da il diritto di credere che la natura sia la realizzazione di cio che di piu matematicamente semplice e immaginabile.A6 Si
tratta di un credo elegante e anche sorprendentemente interessante:
coglieva l'essenza del pensiero di Einstein durante i decenni in cui la
semplicita matematica lo guidava nella ricerca di una teoria unitaria
dei campi. E riecheggiava l'affermazione del grande Isaac Newton
nel Libro III dei Principia: La natura ama la semplicita.
Ma Einstein non addusse alcuna prova di questo credo, che del
resto sembra smentito dalla moderna fisica delle particelle.47 E nep
pure spiego mai a fondo che cosa di preciso intendesse per semplicita
matematica. Si limito invece a ribadire la sua profonda intuizione
che questo fosse il modo in cui Dio avrebbe fatto l'universo. Sono
convinto che per mezzo di costruzioni puram ente m atem atiche e
possibile scoprire quei c o n ce tti... e i principi che li legano tra loro
affermo.
Era una convinzione - anzi una fede - che aveva espresso gia
durante la sua precedente visita a Oxford, quando nel maggio 1931
gli era stato conferito un dottorato onorario da quell'universita. Nella
sua conferenza in quell'occasione Einstein aveva spiegato che la sua
ininterrotta ricerca di una teoria unitaria dei campi traeva alimento
dal richiamo dell'eleganza matematica piuttosto che dallo stimolo
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dei dati sperimentali. Sono stato condotto non dalla pressione dei
fatti sperim entali che agiva da dietro, ma dall'attrazione in avanti
esercitata dalla semplicita matematica disse. Si puo solo sperare
che gli esperim enti seguiranno la bandiera matematica.48
Einstein concluse in modo analogo la conferenza di Oxford del 1933,
dicendo di essersi convinto che le equazioni matematiche delle teorie
dei cam pi erano il modo migliore per afferrare la realta. Finora,
ammise, questo metodo non aveva funzionato al livello subatomico,
che sembrava govem ato dal caso e dalle probability. Ma confermo
al suo uditorio che rimaneva convinto che questa non fosse l'ultima
parola. Persisto a credere alia possibility di un modello della realta,
vale a dire, di una teoria che rappresenti le cose stesse e non soltanto
le probability della loro esistenza.49
II suo piu grosso sbaglio?
Ancora nel 1917, quando Einstein aveva analizzato le considerazioni cosm ologiche che derivavano dalla teoria della relativita
generale, la maggior parte degli astronomi pensava che runiverso
fosse formato soltanto dalla Via Lattea, che, con i suoi cento miliardi
di stelle o giu di li, fluttuava nello spazio vuoto. Inoltre, sembrava
un universo piuttosto stabile, con le stelle che vagavano in giro, ma
senza dar luogo a un'apprezzabile espansione verso l'estem o o a un
collasso verso l'interno.
Tutto cio aveva indotto Einstein ad aggiungere alle sue equazioni
del cam po una costante cosm ologica che rappresentava una forza
repulsiva (v. cap. XI). La sua funzione era controbilanciare l'attrazione gravitazionale che, se le stelle non fossero state in moto di
allontanam ento reciproco con una sufficiente quantita di moto, le
avrebbe fatte ricadere tutte le une sulle altre.
Poi, a cominciare dal 1924, venne una serie di scoperte meravigliose
da parte di Edwin Hubble, un vivace e affascinante astronomo che
lavorava con il telescopio riflettore da 250 centim etri di diametro
all'osservatorio di Monte Wilson, sulle montagne che sovrastavano
Pasadena, in California. La prima fu che la macchia indistinta nota
come nebulosa di Andromeda era in realta un'altra galassia, piu o
m eno delle stesse dim ensioni della nostra, a quasi un m ilione di
anni luce di distanza (oggi sappiamo che la sua distanza e piu che
doppia). Presto Hubble riusci a identificare almeno due dozzine di
galassie ancora piu lontane (oggi si pensa che ve ne siano piu di
cento miliardi).
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Era una giom ata di sole, e Einstein gioco allegram ente con gli
strumenti e i quadranti del telescopio. Lo aveva accompagnato anche
Elsa, cui fu spiegato che l'apparecchio veniva usato per determinare
il raggio e la forma dell'universo. Si dice che abbia risposto: Be', mio
marito lo fa sul retro di una busta.50
Le prove in favore dell'espansione dell'universo furono presentate
sulla stampa popolare come una sfida alle teorie di Einstein. Era un
dramma scientifico che faceva presa sull'im m aginazione del pub
blico. Grandi sistemi stellari cominciava un servizio dell'Associated
Press che si allontanano dalla Terra all'incredibile velocita di oltre
11.000 chilometri al secondo, pongono un problema al dottor Albert
Einstein. 51
Ma Einstein accolse con piacere la notizia. La gente dell'osservatorio di Monte Wilson e eccezionale scrisse a Besso. Di recente
hanno scoperto che le nebulose a spirale sono distribuite in modo
approssim ativam ente uniform e nello spazio, e che presentano un
forte effetto Doppler, proporzionale alle loro distanze, che si puo
facilmente dedurre dalla teoria della relativita generale senza il termine "cosm ologico".
In altre parole, la costante cosmologica, che aveva escogitato con
riluttanza per spiegare un universo statico, a quanto pareva non era
necessaria, perche l'universo in realta si stava espandendo.52 La
situazione e veramente eccitante scrisse esultante a Besso.53
Naturalm ente sarebbe stata ancora piu entusiasmante se Einstein
avesse avuto fiducia nelle sue equazioni originarie e avesse sempli
cemente annunciato che la sua teoria della relativita generale predi
ceva che l'universo si sta espandendo. Se lo avesse fatto, la conferma
dell'espansione venuta da Hubble oltre un decennio piu tardi avrebbe
avuto un effetto sim ile a quello che si era avuto quando Edding
ton aveva confermato la sua predizione sulla deflessione dei raggi
luminosi per effetto della gravita del Sole. II Big Bang forse sarebbe
stato chiamato Einstein Bang, e sarebbe entrato nella storia, oltre che
nell'imm aginario popolare, come una delle piu affascinanti scoperte
teoriche della fisica m odem a.54
Per come andarono le cose, Einstein ebbe semplicemente il piacere
di rinunciare alia costante cosmologica, che non gli era mai piaciuta.55
In una nuova edizione del suo libro divulgativo sulla relativita, pubblicata nel 1931, aggiunse un'appendice in cui spiegava perche il termine
che aveva inserito nelle sue equazioni di campo, fortunatamente, non
era piu necessario.56 Una volta, mentre discutevo di problemi cosmologici con Einstein, racconto in seguito George Gamow osservo che
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Maja e Albert Einstein all'eta di tre e cinqueIn uno studio fotografico di Monaco all'eta
anni, in una foto di posa, 1884.
di quattordici anni, 1893.
Studente alia scuola di Aarau, ispirata alia pedagogia del riformatore Pestalozzi,
con i suoi compagni di corso, 1896. Nella cittadina svizzera fu ospite della famiglia
Winteler cui rimase legato per tutta la vita. Einstein e il primo in basso a sinistra.
Anna Winteler
e il marito
Michele Besso.
Einstein conobbe
quello che sarebbe
diventato il suo
miglior amico
a Zurigo, lo chiamo
a lavorare con lui
all'Ufficio brevetti
di Berna e ne fece
il suo primo
referente, l'unico
menzionato
nella memoria
del 1905.
Poincare
Planck
Solvay
Lorentz
Curie
Langevin
Einstein
In compagnia
dell'esponente sionista
Chaim Weizmann
a New York, aprile 1921.
Schrodinger
Heisenberg
Ehrenfest
de Broglie
Einstein
Planck
Lorentz [
All'Osservatorio di Mount
Wilson, vicino al Caltech,
dove gli furono mostrate
le prove dell'espansione
dell'universo, gennaio 1931.
Ritratto di Philippe
Halsman, 1947.
II celebre fotografo
di origine lettone
(1906-1979), sfuggito
ai nazisti con l'aiuto
di Einstein, scatto
questa foto nell'istante
in cui il grande fisico
aveva appena espresso
la sua malinconica
opinione sul tema
della guerra.
Lo studio di Einstein
a Princeton come lo lascio.
Einstein continuo a lavorare
nel suo ufficio all'universita
fino alia fine: le sue carte,
i suoi libri, le sue formule.
Monumento ad Einstein
di Robert Berks, 1978,
a Washington, all'angolo
fra la Constitution Avenue
e la 22a Strada nordovest,
in prossimita del Mall.
XVI
OLTRE IC IN Q U A N T A N N I
1929-1931
Caputh
Einstein voleva un po' di solitudine per il suo cinquantesimo compleanno, un rifugio dall'invadenza del pubblico. Cosi nel marzo
1929 riparo ancora una volta, come aveva fatto qualche mese prima,
al tempo della pubblicazione deirarticolo sulla teoria unitaria dei
campi, nel villino del giardiniere di una tenuta sul fiume Havel di
cui era proprietario Janos Plesch, una brillante e pettegola celebrita
della medicina di origine ungherese, che aveva aggiunto Einstein alia
sua ostentata collezione di pazienti-amici.
Per diver si giorni Einstein visse da solo, cucinandosi i pasti, mentre
giom alisti e latori di auguri ufficiali lo cercavano. L'ubicazione del
suo rifugio divenne argomento di congetture da parte dei giornali.
Soltanto la sua famiglia e il suo assistente sapevano dove fosse, e si
rifiutavano di rivelarlo anche agli amici intimi.
II giorno del suo com pleanno di prim o mattino usci da questo
nascondiglio, che non aveva telefono, per raggiungere una casa nei
dintom i e telefonare a Elsa. Sua moglie comincio a fargli gli auguri
per il traguardo del mezzo secolo, ma Einstein la interruppe. Tanto
chiasso per un compleanno disse ridendo. Telefonava per una questione di fisica, non per ragioni personali. Aveva commesso un pic
colo errore in certi calcoli che aveva dato al suo assistente Walther
Mayer, le disse, e voleva che lei prendesse nota delle correzioni e
gliele facesse avere.
Elsa e le figlie quel pom eriggio lo raggiunsero per una piccola
festicciola privata. La moglie si accorse con costemazione che Einstein
indossava il suo abito piu vecchio, che lei aveva nascosto. Come hai
fatto a trovarlo? gli chiese.
Ah, rispose lui so tutto di quei nascondigli.1
II New York Times, intrepido come sempre, fu l'unico giom ale
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loro pezzo di terra, e la citta lo avrebbe acquistato per loro. Cosi Ein
stein scelse un appezzamento di proprieta di alcuni amici, un po' piu
lontano dalla citta, nei pressi di Caputh, un villaggio appena a sud di
Potsdam. Era in una zona boscosa tra l'H avel e una fitta foresta, e ad
Einstein piaceva molto. II sindaco di conseguenza chiese al consiglio
comunale di approvare la spesa di 20.000 marchi per acquistare la
proprieta come dono per i cinquant'anni di Einstein.
Un giovane architetto fece un progetto, e Einstein comprd un pic
colo pezzo di giardino adiacente. A quel punto si intromise la politica.
Nel consiglio comunale, i nazionalisti tedeschi, formazione di destra,
si opposero, ritardarono la votazione e insistettero perche la proposta
fosse posta all'ordine del giorno per un futuro dibattito approfondito.
Divenne chiaro che Einstein sarebbe stato al centro del dibattito.
Cosi scrisse una lettera dal tono piuttosto divertito in cui declinava
il regalo. La vita e molto breve, disse al sindaco mentre le autorita
operano con lentezza. II mio compleanno e gia passato, e io rinuncio
al dono. II giorno successivo il Berliner Tageblatt intitold: Vergogna
pubblica totale. Einstein rifiuta.4
A questo punto gli Einstein si erano innamorati del pezzo di terra
di Caputh, ne avevano trattato l'acquisto e avevano commissionato
un progetto per una casa da costruire la. Cosi procedettero e lo comprarono con il loro denaro. Abbiamo speso gran parte dei nostri
risparmi lamento Elsa ma abbiamo il nostro pezzo di terra.
La casa che costruirono era semplice, con pannelli di legno lucido
all'interno e tavole a vista non verniciate all'estem o. Da ima grande
finestra panoramica si godeva una vista tranquil la sull'Havel. Marcel
Breuer, il famoso disegnatore di mobili Bauhaus, si era offerto di fare
il progetto degli interni, ma Einstein era un uomo di gusti tradizionali. Non voglio star seduto su dei mobili che mi facciano pensare
continuamente a un'officina meccanica o alia sala operatoria di un
ospedale disse. La casa fu arredata invece con qualche pesante pezzo
che era in sovrappiu nell'appartam ento di Berlino.
Nella stanza di Einstein al piano terreno c'erano un tavolo di legno
spartano, un letto e un piccolo ritratto di Isaac Newton. Anche la
camera di Elsa era al piano terreno, e il bagno era comune. Al piano
superiore c'erano delle piccole camere con il letto in una rientranza
per le loro due figlie e per la cameriera. Mi piace moltissimo abitare
nella nuova casetta di legno, anche se per questo mi sono rovinato
scrisse alia sorella poco tempo dopo il trasloco. La barca a vela, la
vista sconfinata, le solitarie passeggiate autunnali, la relativa quiete...
e un paradiso.5
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chio bambino. Da quel momento fino alia morte di Einstein nel 1955
- e anzi fino alia sua morte nel 1982 - la Dukas, che non si sposo mai,
fu una fiera custode del tempo, della riservatezza, della reputazione,
e in seguito dell'eredita del suo datore di lavoro. I suoi istinti erano
infallibili e semplici come una bussola magnetica affermo piu tardi
George Dyson. Pur sapendo mettere in mostra un amabile sorriso e
un'allegra franchezza con le persone che le piacevano, era in generale
austera, dura, e a volte decisamente pungente.17
Piu che una segretaria, agli estranei invadenti poteva sembrare il
pitbull di Einstein, o, come diceva lui, il suo cerbero, il cane da guardia
alle porte del suo piccolo regno dell'Ade. La Dukas teneva a bada i
giornalisti, lo metteva al riparo dalle lettere che le sembravano uno
spreco di tempo e teneva nascosta qualunque cosa che a suo insindacabile giudizio dovesse rimanere privata. Dopo un po' divenne
come un membro della famiglia.
Un altro assiduo visitatore era un giovane matematico di Vienna,
Walther Mayer, che divenne assistente di Einstein, il quale lo chiamava la calcolatrice. Einstein collaboro con lui per alcuni articoli
sulla teoria unitaria dei campi, e lo defini una persona splendida che
avrebbe avuto una cattedra da molto tempo se non fosse ebreo.18
Anche Mileva Marie, che dopo il divorzio era tomata al cognome
da nubile, ricomincio a servirsi del nome Einstein e riusci a stabilire
con lui un rapporto teso ma accettabile. Di ritorno da un viaggio in
Sudamerica, l'ex marito le porto dei cesti di cactus. Dal momento che
Mileva amava le piante, probabilmente il dono voleva essere un segno
di amicizia. In occasione delle sue visite a Zurigo, a volte Einstein
dormiva nell'appartam ento dell'ex moglie.
La invito anche a fermarsi a casa sua e di Elsa quando veniva a
Berlino, una soluzione che probabilmente avrebbe messo a disagio
tutte le persone coinvolte. Ma lei saggiamente preferi sempre andare
a casa degli Haber. II loro rapporto era talmente migliorato, le disse
Einstein, che ora gli capitava di sorprendere gli amici raccontando
come andavano d'accordo. Elsa e cosi contenta che tu e i ragazzi
non le siate piu ostili aggiunse.19
I
loro due figli, scrisse alia Marie, erano la cosa piu bella della sua
vita interiore, un'eredita che sarebbe rimasta dopo che l'orologio del
suo corpo si fosse scaricato. Nonostante questo, o forse per questo, il
suo rapporto con i figli continuo a essere carico di tensioni. La crisi
peggiore fu quando Hans Albert decise di sposarsi.
Come se gli dei volessero prendersi la loro vendetta, la situazione
era simile a quel la cui Einstein aveva posto di fronte i suoi genitori
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California Institute of Technology. I funzionari che l'avevano organizzata erano decisi a proteggere la sua privacy e, come i suoi amici
in Germania, consideravano poco dignitosa qualsiasi pubblicita.
Come di consueto, Einstein sembrava d'accordo... in teoria. Quando
si sparse la voce del suo arrivo, fu subissato di decine di telegrammi
al giorno che gli offrivano di tenere conferenze e che lo invitavano a
premiazioni, ma declino tutti gli inviti. Durante il viaggio Einstein e
la sua calcolatrice matematica, Walther Mayer, per lavorare a delle
modifiche della teoria unitaria dei campi, si rifugiarono in una suite
sul ponte superiore con un marinaio di guardia alia porta.36
Einstein decise anche che non sarebbe sbarcato quando la nave
fosse entrata in porto a New York. Odio affrontare le m acchine
fotografiche e dover rispondere a un fuoco di fila di domande disse.
I1 fatto che la fantasia popolare si appunti su di me, uno scienziato
che si occupa di cose astratte ed e felice se viene lasciato solo, e una
manifestazione della psicologia di massa che va al di la delle mie
capacita di comprensione.37
Ma ormai il mondo, e soprattutto 1'America, erano entrati irrevocabilm ente nella nuova era della celebrita. L'avversione alia fama
non era piu considerata naturale. La pubblicita era ancora qualcosa
che molte persone rispettabili tendevano a evitare, ma la sua lusinga
aveva cominciato a essere accettata. II giorno prima che la nave attraccasse a New York, Einstein fece sapere che aveva ceduto alle richieste
dei cronisti e che all'arrivo avrebbe tenuto una conferenza stampa e
si sarebbe offerto agli obiettivi dei fotografi.38
E stato peggio delle piu incredibili aspettative, annoto nel diario
di viaggio. Cinquanta cronisti e in piu cinquanta fotografi sciamarono a bordo, accompagnati dal console tedesco e dal suo corpulento
assistente. I cronisti fecero domande mirabilmente vacue, alle quali
risposi con facezie dozzinali, che furono accolte con entusiasmo.39
Alla richiesta di definire in una parola la quarta dimensione, Ein
stein rispose: Dovra chiederlo a uno spiritista. Poteva definire la
relativita in una sola frase? Mi ci vorrebbero tre giorni per dam e
una breve definizione.
Ci fu pero una domanda alia quale tento di rispondere in modo
serio e sulla quale purtroppo si sbaglio. Riguardava un politico il cui
partito era sorto dal nulla tre mesi prima e aveva ottenuto il 18 per
cento dei voti alle elezioni in Germania. Che cosa pensa di Adolf
Hitler? Einstein rispose: Prospera sullo stomaco vuoto della Ger
mania. Appena le condizioni econom iche m iglioreranno, perdera
importanza.40
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dionale poteva offrire. Parteeipo alia parata della Rose Bowl, assistette
a una proiezione speciale di All'ovest niente di nuovo, e prese il sole
nudo nel deserto di Mojave mentre era ospite per il fine settimana
nella casa di un amico. In un teatro di posa di Hollywood, gli addetti
agli effetti speciali lo filmarono mentre fingeva di guidare un'automobile parcheggiata, e poi quella sera lo divertirono mostrandogli come
potevano dare l'illusione che stesse sfrecciando per le strade di Los
Angeles, librandosi in volo fra le nuvole, volando sopra le Montagne
Rocciose e infine atterrando nella campagna tedesca. Gli furono anche
offerti dei ruoli cinematografici, che rifiuto cortesemente.
Ando in barca a vela nel Pacifico con Robert Andrews Millikan, il
rettore del Caltech che - annotd Einstein nel suo diario - svolge il
ruolo di Dio all'universita. Millikan era un fisico che aveva vinto il
premio Nobel nel 1923 per avere, secondo la motivazione ufficiale,
verificato sperimentalmente la fondamentale equazione fotoelettrica
di Einstein. Aveva parim enti verificato l'interpretazione di Ein
stein del moto browniano. Cosi era comprensibile che, mentre stava
facendo del Caltech una delle piu prestigiose istituzioni scientifiche
del mondo, si desse da fare per portarvi Einstein.
Nonostante tutto quello che avevano in comune, Millikan e Einstein
avevano punti di vista personali cosi diversi che erano destinati ad
avere un rapporto difficile. Millikan era talmente conservatore dal
punto di vista scientifico da opporsi all'interpretazione di Einstein
dell'effetto fotoelettrico e alia sua liquidazione dell'etere anche dopo
che erano state chiaramente confermate dai suoi stessi esperimenti.
Ed era ancora piu conservatore dal punto di vista politico. Robusto
e atletico figlio di un pastore dell'Iowa, aveva un'inclinazione per il
m ilitarismo patriottico che era pronunciata quanto l'avversione che
ne aveva Einstein.
Inoltre M illikan stava sviluppando il Caltech grazie a con sisten t
donazioni di altri conservatori che la pensavano come lui. Le idee
pacifiste e socialiste di Einstein innervosivano m olti di loro, che
insistevano con Millikan perche gli impedisse di fare dichiarazioni
su argomenti terreni invece che cosmici. Come disse il generale di
divisione Amos Fried, dovevano evitare di favorire e incoraggiare
chi insegna il tradimento alia gioventii del nostro paese, ospitando
il dottor Albert Einstein. Millikan rispose nello stesso spirito condannando 1'appello di Einstein alia resistenza antimilitarista e dichiarando che la frase sul 2%, ammesso che si sia espresso veramente
cosi, e una di quelle che nessun uomo di buonsenso avrebbe potuto
pronunciare.51
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e una delle novita piu incoraggianti del nostro tempo scrisse alia
sezione londinese di quel gruppo nel novembre 1928.63
Anche quando i nazisti intrapresero la loro ascesa al potere Einstein
rifiuto di ammettere, almeno all'inizio, che potessero esserci eccezioni al suo postulato pacifista. Che cosa avrebbe fatto, gli chiese una
volta un giornalista ceco, se fosse scoppiata un'altra guerra europea
e una parte fosse stata chiaramente identificabile come l'aggressore?
Rifiuterei incondizionatam ente ogni servizio m ilitare di guerra,
diretto o indiretto, e cercherei di persuadere i miei amici ad adottare la
medesima posizione, indipendentemente da quello che potrei pensare
sulle cause di una qualsiasi particolare guerra rispose.64 La censura
a Praga impedi la pubblicazione di questa frase, ma essa fu resa pubblica altrove e accrebbe il prestigio di Einstein come portabandiera
dei puristi del pacifismo.
Idee del genere non erano rare all'epoca. La prima guerra mondiale
aveva sconvolto la gente per il suo carattere incredibilmente brutale e
per la sua evidente inutilita. Tra coloro che condividevano il pacifismo
di Einstein c'erano Upton Sinclair, Sigmund Freud, John Dewey e
Herbert George Wells. Crediamo che chiunque desideri sinceramente
la pace dovrebbe richiedere l'abolizione dell'addestramento militare
della gioventu dichiararono costoro in un m anifesto del 1930 che
Einstein sottoscrisse. L/addestramento militare e l'educazione della
mente e del corpo alia tecnica dell'omicidio. Esso ostacola lo sviluppo
della volonta di pace dell'uom o.65
L'impegno di Einstein in favore della resistenza alia guerra raggiunse il culmine nel 1932, l'anno prima della presa del potere da
parte dei nazisti. Quell'anno a Ginevra si riuni una Conferenza per
il disarmo generale, organizzata dalla Societa delle Nazioni con la
partecipazione degli Stati Uniti e della Russia.
Da principio Einstein nutri grandi speranze che la conferenza
sarebbe stata, come scrisse in un articolo per The Nation, decisiva
per il destino di questa e della prossima generazione. Ma ammoni
che non avrebbe dovuto accontentarsi di inefficaci norme di limitazione degli armamenti. Semplici accordi per limitare gli armamenti
non garantiscono alcuna protezione disse. Avrebbe dovuto invece
essere istituito un corpo internazionale dotato del potere di arbitrare
le dispute e di imporre la pace. L'arbitrato obbligatorio deve essere
accompagnato da una forza esecutiva.66
I
suoi timori si avverarono. La conferenza si impantano in questioni come il modo per calcolare la potenza offensiva delle portaerei
nella valutazione di un equilibrio basato sul controllo degli arma-
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su Einstein, durante la caccia ai rossi degli anni '50, una prova addotta
contro di lui fu che avesse incoraggiato, invece che respinto, l'invito a
partecipare attivamente a quel congresso mondiale.72
Uno degli amici di Einstein in quel periodo era Isaac Don Levine,
un giornalista am ericano di origine russa che aveva simpatizzato
per i comunisti, ma poi, come commentatore dei giornali del gruppo
Hearst, si era schierato con forza contro Stalin e il suo brutale regime.
Insieme ad altri difensori delle liberta civili, tra i quali Roger Bald
win, fondatore dell'A clu (Unione am ericana per i diritti civili), e
Bertrand Russell, Einstein sostenne la pubblicazione del resoconto
di Levine degli orrori staliniani, Letters from Russian Prisons. Invio
anche im breve manoscritto in cui denunciava il regime di terrore
in Russia.73
Einstein lesse inoltre la successiva biografia di Stalin scritta da
Levine, un resoconto ferocemente critico delle brutalita del di ttatore,
e la defini profonda, una lezione chiara sui regimi tirannici sia di
sinistra che di destra. La violenza genera violenza scrisse a Levine
in una lettera di elogio. La liberta e la base necessaria per lo sviluppo
di tutti i veri valori.74
Alla fine pero Einstein entro in rotta con Levine. Come molti ex
comunisti passati alia causa anticomunista, Levine aveva lo zelo di un
convertito e una veemenza che gli rendeva difficile apprezzare qualunque sfumatura intermedia. Einstein, viceversa, a parere di Levine,
era troppo propenso ad accettare taluni aspetti della repressione sovietica come un infelice sottoprodotto del mutamento rivoluzionario.
C'erano in effetti molti aspetti della Russia che Einstein ammirava,
compreso quello che gli pareva il tentativo di eliminare le distinzioni
di classe e le gerarchie economiche. Io considero le differenze di
classe ingiustificate scrisse in una formulazione personale del suo
credo. Ma credo anche che una vita modesta e semplice sia adatta
a chiunque, per il corpo come per la mente.75
Queste opinioni inducevano Einstein a essere critico nei confronti
dei consum i eccessivi e delle disparita econom iche che vedeva in
America. Di conseguenza aderiva ai piu svariati movimenti per la
giustizia razziale e sociale. Sostenne, per esem pio, la causa degli
Scottsboro Boys, un gruppo di giovani neri che furono riconosciuti
colpevoli di uno stupro collettivo in Alabama dopo un processo controverso, e quella di Tom Mooney, un attivista sindacale imprigionato
per omicidio in California.76
Al Caltech, Millikan era turbato e imbarazzato dall'attivismo di
Einstein, e gli scrisse per segnalarglielo. Einstein rispose diploma-
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XVII
IL DIO DI EINSTEIN
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Nel cogliere la bellezza delle sue equazioni del campo gravitazionale come nel respingere rindeterm inazione della meccanica quantistica, manifestava una fede profonda nel carattere ordinato dell'universo. Era questa la base della sua concezione scientifica e anche di
quella religiosa. La m assim a soddisfazione per una persona che
si occupa di scienza scrisse nel 1929, e di arrivare alia conclusione
che Dio stesso non avrebbe potuto organizzare queste connessioni in
nessun altro modo se non quello esistente, come non avrebbe potuto
fare del quattro un numero primo.2
Per Einstein, come per la m aggior parte delle persone, credere
in qualcosa di piu grande di se stessi divenne un sentimento determinante, che produceva in lui una mescolanza di fiducia e umilta,
soffusa di amabile candore. Data la sua tendenza all'egocentrismo,
erano doni del cielo. Insieme all'umorismo e alia consapevolezza di
se, lo aiutarono a evitare la pretenziosita e la vanagloria che avrebbero
potuto affliggere la mente piu famosa del mondo.
I suoi sentiffienti religiosi di timore reverenziale e umilta ispiravano
anche il suo senso della giustizia sociale, che lo spingeva a ritrarsi dai
segni della gerarchia e della distinzione di classe, a evitare il consumo
eccessivo e il materialismo e a consacrarsi agli sforzi in favore dei
profughi e degli oppressi.
Poco dopo il cinquantesimo compleanno Einstein diede una sorprendente intervista in cui fu piu esplicito di quanto fosse mai stato
sulle sue convinzioni religiose. Ne parlo con un pomposo ma accattivante poeta e propagandista di nome George Sylvester Viereck, che
era nato in Germania, si era trasferito in America da bambino e poi
aveva passato la vita a scrivere gioiose poesie erotiche, a intervistare
grandi uomini e a esprimere il suo complesso amore per la patria.
Essendosi procurato interviste con personaggi che andavano
da Freud a H itler al kaiser, che alia fine avrebbe pubblicato sotto
forma di un libro intitolato Glimpses o f the Great, Viereck riusci ad
assicurarsi un appuntamento per parlare con Einstein nel suo appartam ento di Berlino. Elsa servi succo di lam pone e m acedonia di
frutta; poi i due uomini salirono nello studio-eremo dello scienziato.
Per ragioni non del tutto chiare, Einstein presum eva che Viereck
fosse ebreo. In realta questi faceva orgogliosam ente risalire la sua
genealogia alia fam iglia del kaiser, e in seguito sarebbe diventato
un sim patizzante nazista, tanto da essere im prigionato in Am erica
durante la seconda guerra mondiale per la sua attivita di propagan
dista in favore della Germ ania.3
Viereck inizid chiedendo ad Einstein se si considerasse un tede-
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che, come lui, neppure lei poteva credere che Dio "giochi a dadi col
m on d o'V In altre parole, a differenza di suo marito, respingeva il
punto di vista della meccanica quantistica secondo il quale l'universo
si basava su indeterminazioni e probability. Ma, aggiungeva, non
posso neanche pensare che tu creda - come mi diceva Max discutendo
di questo - a una "legge universale" per la quale tutto sia predeterminato, ad esempio anche il fatto che io faccia o no vaccinare il mio
bambino.23 Sarebbe, sottolineava, la fine di ogni etica.
Nella filosofia di Einstein, per risolvere la questione occorreva
considerare il libero arbitrio come qualcosa di utile, anzi necessario,
per una societa civilizzata, perche faceva si che le persone si assumessero la responsabilita delle loro azioni. Agire come se le persone
fossero responsabili delle loro azioni le indurrebbe, dal punto di
vista sia psicologico che pratico, ad agire in m aniera piu responsabile. Sono costretto ad agire come se il libero arbitrio esistesse,
spiego perche se desidero vivere in una societa civile devo agire in
modo responsabile. Avrebbe potuto anche considerare le persone
responsabili del bene e del male che fanno, dal mom ento che questo
era un modo di guardare alia vita pragm atico e ragionevole, pur
continuando a credere a livello intellettuale che le azioni di ognuno
fossero predeterminate. Io so che dal punto di vista filosofico un
assassino non e responsabile del suo crimine, disse ma preferisco
non prendere il te con lui.24
A difesa di Einstein, cosi come di Max e Hedwig Born, andrebbe
detto che i filosofi di tutte le epoche si sono sforzati, a volte goffamente e con scarso successo, di riconciliare il libero arbitrio con il
determ inism o e un Dio onnisciente. Che Einstein fosse piu o meno
attrezzato di altri per affrontare questo nodo, c'e comunque un fatto
saliente da rilevare su di lui: riusci a elaborare, e a praticare, una forte
moralita personale, almeno nei confronti dell'um anita in generale,
se non sempre nelle relazioni con i membri della sua famiglia, mora
lita che non era ostacolata da tutte queste elucubrazioni filosofiche
senza soluzione. L'impresa umana piu im portante e la lotta per
la m oralita nelle nostre azioni scrisse a un pastore di Brooklyn.
I1 nostro equilibrio interiore e la nostra stessa esistenza ne dipendono. Soltanto la moralita nelle nostre azioni pud conferire bellezza
e dignita alia vita.25
L'elemento fondamentale di tale moralita, secondo Einstein, era
il sollevarsi al di sopra del puramente personale per vivere in un
modo che fosse di beneficio per l'umanita. C'erano volte in cui poteva
essere insensibile con coloro che gli erano piu vicini, il che dimostra
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Einstein
che, com e tutti noi esseri um ani, aveva dei difetti. M a, piu della
maggior parte delle altre persone, si dedicava con onesta e a volte
con coraggio ad azioni che pensava trascendessero i desideri egoistici, per favorire il progresso umano e il mantenimento delle liberta
individuali. Era generalmente gentile, di buon cuore, mite e modesto.
Quando parti con Elsa alia volta del Giappone nel 1922, diede alle
figlie di lei qualche consiglio su com e condurre una vita morale.
Usate poco per voi stesse, disse ma date molto agli altri.26
XVIII
IL PROFUGO
1932-1933
Uccello migratore
Oggi ho deciso di rinunciare al mio posto a Berlino, e per il resto
della mia vita saro un uccello migratore scrisse Einstein nel suo
diario di viaggio. Sto imparando l'inglese, ma non vuol saperne di
rimanere nella mia vecchia testa.
Era il dicembre 1931, e stava compiendo la traversata dell'Atlantico
per una terza visita negli Stati Uniti. II momento era propizio alia
riflessione, e Einstein era consapevole del fatto che la scienza avrebbe
potuto procedere nel suo corso senza di lui e che gli eventi nel suo
paese natale avrebbero potuto lasciarlo di nuovo senza radici. Quando
una terribile tempesta, molto piu grande di qualunque altra di cui
fosse stato testimone, si abbatte sulla nave, annoto i suoi pensieri nel
diario di viaggio. Si avverte quanto sia insignificante l,individuo,
scrisse e cio rende felici.2
Eppure era ancora com battuto sulla scelta di lasciare Berlino
per sempre. Era stata la sua patria per diciassette anni, quella di
Elsa ancora piu a lungo. N onostante la sfida che veniva da Copenaghen, era ancora il m assim o centro della fisica teorica al mondo.
E a dispetto di tutte le oscure correnti politiche sotterranee, continuava a essere un posto dove Einstein era generalm ente amato e
riverito, che tenesse corte a Caputh oppure occupasse il suo seggio
all'A ccadem ia prussiana.
Nel frattem po le sue opportunity continuavano ad aumentare.
Questo viaggio in America aveva per meta il Caltech, dove lo attendeva un altro incarico di due mesi come professore visitatore, in base
a un accordo che Millikan stava cercando di rendere permanente. I
suoi amici in Olanda stavano tentando da anni di reclutarlo, e ora si
era fatta avanti anche Oxford.
Non appena si fu sistem ato nelle sue stanze all'A thenaeum , il
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II
New York Times riferi la vicenda in prima pagina con il titolo
Einstein ridicolizza Vattacco contro di lui delle donne di qui. Ricorda che
le oche schiamazzanti un tempo salvarono Roma.16 Ma Einstein fu molto
m eno divertito due giorni dopo quando, m entre con Elsa stava
facendo i bagagli per partire, ricevette una telefonata dall'ufficio
consolare statunitense di Berlino che gli chiedeva di presentarsi per
un colloquio quel pomeriggio.
II
console generale era in vacanza, e cosi fu il suo povero sostituto a condurre l'intervista, che Elsa riferi prontamente ai cronisti.17
Secondo il New York Times, che il giorno successivo portava tre
servizi sull'incidente, la seduta era cominciata abbastanza bene ma
poi era degenerata.
Qual e il suo credo politico? gli era stato chiesto. Einstein aveva
dato al suo interlocutore uno sguardo vacuo e poi era scoppiato
a ridere. Be', non lo so aveva dichiarato Non sono in grado di
rispondere a questa domanda.
Lei e membro di qualche organizzazione? Einstein si era passata
la mano nella sua ampia capigliatura e si era girato verso Elsa. Oh
si! aveva esclamato. Sono un War Resister.
II
colloquio si era trascinato per altri quarantacinque minuti, men
tre Einstein diventava sempre piu insofferente. Quando gli era stato
chiesto se era simpatizzante di qualche partito comunista o anarchico,
aveva perso la calma. Dei vostri connazionali mi hanno invitato
aveva detto. Si, mi hanno pregato. Se devo entrare nel vostro paese
come un sospetto, non ci andro affatto. Se non vuole darmi un visto,
per piacere lo dica.
Poi si era alzato per prendere cappotto e cappello. Lo state facendo
per vostro diletto aveva chiesto oppure agite su ordini dairalto?
Senza aspettare risposta, se ne era andato con Elsa al seguito.
Elsa fece sapere ai giornali che Einstein aveva smesso di fare i baga
gli e aveva lasciato Berlino per il suo villino di Caputh. Se non avesse
ricevuto un visto entro mezzogiorno del giorno successivo avrebbe
cancellato il viaggio in America. A tarda sera il consolato rilascid una
dichiarazione in cui affermava che il caso era stato esaminato e che
il visto sarebbe stato concesso immediatamente.
Come il Times riferi correttamente, Einstein non [era] un comu
nista e [aveva] declinato inviti a tenere conferenze in Russia perche
non voleva dare l'impressione di essere in accordo con il regime di
Mosca. Q uello che nessun giornale riferi, pero, era che Einstein
aveva accettato di firmare una dichiarazione, richiesta dal consolato,
secondo la quale non era membro del partito comunista ne di qual-
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stata saggia, disse, a non insistere con troppo rigore sulla continuity
del pagamento dei debiti e delle riparazioni derivanti dalla guerra
mondiale. Inoltre gli sembrava che vi fosse qualche giustificazione
per la richiesta tedesca di parita militare.
Cio non significava, perd, che alia Germania dovesse essere consentito di reintrodurre il servizio militare obbligatorio, si affretto
ad aggiungere. I1 servizio militare universale significa educazione
della gioventu alio spirito bellico concluse.23 Forse Millikan aveva
ottenuto il suo discorso sulla Germania, ma aveva dovuto mandar
giu alcune affermazioni sulla resistenza alia guerra tratte dal discorso
annullato all'Ucla.
Una settimana piu tardi, comunque, tutti questi temi - l'amicizia
tedesco-americana, il pagamento dei debiti, la resistenza alia guerra,
e perfino il pacifismo di Einstein - ricevettero un colpo che li avrebbe
resi privi di senso per oltre un decennio. II 30 gennaio 1933, mentre
Einstein era al sicuro a Pasadena, Adolf Hitler prese il potere come
nuovo cancelliere della Germania.
Da principio Einstein parve incerto sul significato dell'evento. La
prima settimana di febbraio scrisse lettere a Berlino sul modo di calcolare il suo stipendio al momento del suo previsto ritorno ad aprile. Le
sporadiche annotazioni di quella settimana sul suo diario di viaggio
registravano soltanto serie discussioni scientifiche, come quella sugli
esperimenti con i raggi cosmici e frivoli incontri mondani, del tipo:
Serata Chaplin. Suonati quartetti di Mozart. Signora corpulenta la cui
occupazione consiste nel fare amicizia con tutte le celebrita.24
Ma prima della fine di febbraio, con il Reichstag in fiamme e le
camicie brune che saccheggiavano le case degli ebrei, le cose erano
diventate piu chiare. A causa di Hitler, non oso mettere piede sul
suolo tedesco scrisse Einstein a una delle sue amiche.25
I I 10 marzo, il giorno prima della partenza da Pasadena, Einstein
stava passeggiando nei giardini dell'Athenaeum. Evelyn Seeley del
New York World Telegram ve lo trovo di umore espansivo. Parlarono per tre quarti d'ora e una delle sue dichiarazioni si guadagno
i titoli dei giornali di tutto il mondo. Finche avro una scelta, vivro
soltanto in un paese dove prevaigano la liberta civile, la tolleranza e
l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alia legge disse. Queste
condizioni non esistono in Germania al momento attuale.26
Proprio mentre la Seeley se ne stava andando, Los A ngeles fu
colpita da un devastante terremoto - 1 1 6 persone morirono nell'area
urbana - ma Einstein sembro quasi non accorgersene. Con l'acquiescenza di un direttore forse troppo indulgente, la Seeley pote conclu-
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Ifcilo
La notizia del raid nel suo villino di Caputh segno in modo defini
tive il rapporto di Einstein con la sua patria tedesca. Non ci sarebbe
tornato mai piu.
Appena la nave attracco ad Anversa il 28 marzo 1933, si fece condurre in automobile al consolato tedesco di Bruxelles, dove restitui
il passaporto e (come aveva gia fatto un'altra volta da adolescente)
dichiaro che rinunciava alia cittadinanza tedesca. Spedi anche una
lettera, scritta durante la traversata, in cui presentava all'Accademia
prussiana le proprie dimissioni. La dipendenza dal governo prussiano dichiaro e qualcosa che, nelle attuali circostanze, considero
intollerabile.30
Max Planck, che lo aveva introdotto nell'Accadem ia diciannove
anni prima, era sollevato. Questa sua idea sembra essere l'unico
modo che possa assicurarle un'onorevole rottura delle relazioni con
l'Accadem ia gli scrisse, con un sospiro quasi percepibile. Aggiunse
l'augurio che nonostante 1'abisso che separa le nostre opinioni poli
ticise, i nostri amichevoli rapporti personali non subiscano mai alcun
cambiamento.31
Quello che Planck sperava di evitare, mentre sulla stampa nazista
imperversavano le diatribe antisemite contro Einstein, era un formale
procedimento disciplinare contro il collega, che alcuni ministri del
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La pace, perd, non era a portata di mano. Anche li sul mare non
poteva sottrarsi com pletamente alle minacce dei nazisti. I giom ali
riferivano che il suo nome era in un elenco di obiettivi da assassinare
e girava la voce che vi fosse una taglia di cinquemila dollari sulla sua
testa. Venutone a conoscenza, Einstein si tocco la testa e proclamo
allegramente: Non sapevo che valesse cosi tanto!. I belgi, perd,
presero piu sul serio il pericolo e, con suo grande fastidio, misero
due muscolosi agenti di guardia alia casa.42
Philipp Frank, che occupava ancora la vecchia cattedra e lo stu
dio di Einstein a Praga, capito di passaggio a Ostenda quell'estate
e decise di fare una visita a sorpresa. Chiese agli abitanti del luogo
dove poteva trovare Einstein e, nonostante tutte le ingiunzioni delle
autorita di sicurezza di non dare simili informazioni, fu immediatamente indirizzato al villino tra le dune. Mentre si aw icinava, vide due
uomini robusti, che di certo non avevano l'aria dei consueti visitatori
di Einstein, in animata conversazione con Elsa. D'im provviso, come
poi racconto Frank, i due uomini mi videro, si slanciarono verso di
me e mi afferrarono.
Elsa, bianca in viso per lo spavento, intervenne. La sospettano di
essere l'assassino di cui si parla spiego.
Einstein trovo l'intera situazione molto divertente, compresa l'ingenuita della gente del vicinato che aveva gentilmente mostrato a
Frank la strada di casa sua. Descrisse le lettere che aveva scambiato
con l'Accadem ia prussiana, e che aveva messo in una cartelletta con
alcuni versi arguti che aveva composto per un'im m aginaria rispo
sta: Grazie per una lettera si ardente / proprio tedesca come il suo
mittente.
Quando Einstein disse che andandosene da Berlino aveva provato
un senso di liberazione, Elsa difese la citta che aveva amato per tanto
tempo. Spesso mi hai detto, venendo a casa da una conferenza di
fisica, che una simile riunione di colleghi d'eccezione non si poteva
trovare in nessun'altra parte del mondo.
Si, rispose Einstein da un punto di vista puramente scientifico
la vita a Berlino era per lo piu veramente piacevole. Cio nondimeno,
avevo sempre l'impressione che qualche cosa mi opprimesse, e spesso
ebbi il presentimento che le cose non sarebbero finite bene.43
Con Einstein libero da im pegni, le offerte fioccavano da tutta
Europa. Adesso ho piu cattedre che idee razionali nella testa disse a
Solovine 44 Sebbene si fosse impegnato a passare almeno alcuni mesi
all'anno a Princeton, comincio ad accettare gli inviti in modo un po'
indiscriminato. Non fu m ai molto bravo a respingere le richieste.
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In parte accadeva perche le offerte erano allettanti e ne era lusingato. In parte perche stava ancora cercando di trattare un accordo
piu favorevole per il suo assistente, Walther Mayer. Inoltre, le offerte
divennero, per lui come per le varie universita, un modo per mostrare
il loro disprezzo per cio che i nazisti stavano facendo alle accademie
tedesche. Lei forse pensera che sarebbe stato mio dovere non accettare le offerte spagnola e francese, confesso a Paul Langevin di Parigi
tuttavia, un rifiuto avrebbe potuto essere frainteso dal momento che
entrambi gli inviti erano, almeno in una certa misura, dimostrazioni
politiche che io consideravo importanti e non volevo vanificare.45
In aprile, la sua accettazione di un posto all'Universita di Madrid
fini sui giomali. II ministro spagnolo annuncia che ilfisico ha accettato la
cattedra, intitolava il New York Times. La notizia accolta con gioia. II
quotidiano sottolineava che l'incarico non avrebbe avuto effetti sui
suoi annuali periodi di soggiorno a Princeton, ma Einstein avverti
Flexner che avrebbe potuto avem e se Mayer non fosse stato nominato
professore ordinario invece che associato nel nuovo Istituto. Avra
ormai appreso dalla stampa che ho accettato una cattedra all'Universita
di Madrid scrisse. I1 govemo spagnolo mi ha concesso il diritto di
raccomandare un matematico da nominare professore ordinario ... Di
conseguenza mi trovo in una posizione difficile: o raccomandarlo per la
Spagna oppure chiederle se non sia possibile convertire la sua nomina
in una a professore ordinario. Nel caso che la minaccia non fosse sufficientemente chiara, Einstein aggiunse: La sua assenza dall'Istituto
potrebbe persino creare difficolta per il mio stesso lavoro.46
Flexner venne a un compromesso. In una lettera di quattro pagine,
mise in guardia Einstein sui pericoli di legarsi troppo strettamente
a un solo assistente, fece esempi di altri casi con effetti negativi, ma
poi cedette. Sebbene il titolo di Mayer rimanesse quello di professore
associato, gli fu assegnato un posto di ruolo, il che basto per concludere l'accordo.47
Einstein inoltre accetto di tenere conferenze - o manifesto interesse
per tale possibility - a Bruxelles, Parigi e Oxford. Era particolarmente
ansioso di passare del tempo in quest'ultima citta. Pensa che il Christ
Church potrebbe trovare una stanzetta per me? scrisse aH'amico profes
sor Frederick Lindemann, un fisico che sarebbe diventato un importante
consigliere di Winston Churchill. Non occorre che sia cosi grande come
quella dei due anni precedenti. Alla fine della lettera, aggiunse una
malinconica annotazione: Non rivedro mai piu la mia terra natale.48
Tutto cio sollevava una domanda o w ia : perche non prendeva in
considerazione la possibility di trascorrere del tempo all'Universita
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che lui poteva fare. Questa era anche la ragione per cui si opponeva
al trattamento psicanalitico per Eduard. Lo considerava inefficace,
specialmente in casi di grave infermita mentale che sembravano avere
cause di tipo ereditario.
Besso da parte sua era passato dalla psicanalisi, e nella sua lettera
si mostrava espansivo e disarmante, proprio come era stato piu di
un quarto di secolo prima quando insieme tom avano a casa a piedi
dall'Ufficio brevetti. Aveva anche lui i suoi problemi matrimoniali,
diceva Besso, riferendosi ad Anna Winteler, che proprio Einstein gli
aveva fatto conoscere. Ma creando un rapporto migliore con suo figlio
aveva fatto funzionare il suo matrimonio e aveva reso piu ricca di
significato la sua vita.
Einstein rispose che sperava di portare con se Eduard in visita a
Princeton. Purtroppo, tutto indica che un forte tratto ereditario si
manifesti in maniera inequivocabile lamentava. L'ho visto avanzare
in modo lento ma inesorabile fin dall'adolescenza di Tete. Le influence
esterne svolgono in simili casi un ruolo minore rispetto alle secrezioni
interne, per le quali nessuno puo fare nulla.68
Era straziante, e Einstein sapeva di dover andare a trovare Eduard,
e desiderava anche farlo. Alla fine di maggio doveva andare a Oxford,
ma decise di rinviare il viaggio di una settimana in modo da poter
passare da Zurigo e andare a trovare suo figlio. Non potrei aspettare
sei settimane prima di andare da lui scrisse a Lindemann, chiedendogli di scusarlo. Lei non ha figli, ma so che comprendera.69
I
suoi rapporti con la Marie erano m igliorati al punto che, quando
Mileva seppe che non poteva tom are in Germania, invito sia lui che
Elsa a venire a Zurigo e ad abitare nel suo condominio. Einstein ne
fu piacevolm ente sorpreso, e quando venne da solo quel mese di
maggio si fermo da lei. Ma la visita a Eduard si rivelo piu dolorosa
di quanto avesse previsto.
Einstein aveva portato con se il suo violino. Lui ed Eduard avevano
spesso suonato insieme, esprimendo con la loro musica sentimenti
che non riuscivano a esprim ere a parole. La fotografia scattata in
quelFoccasione e particolarmente toccante. Sono seduti l'uno accanto
all'altro con aria imbarazzata, entrambi con indosso un abito, in quello
che sembra essere il parlatorio della casa di cura. Einstein ha in mano
il violino e l'archetto e distoglie lo sguardo. Eduard guarda verso il
basso con intensita una pila di giornali, con il viso ormai grasso che
sembra contratto in una smorfia di dolore.
Q uando Einstein parti da Zurigo alia volta di Oxford pensava
ancora che avrebbe trascorso meta di ciascuno degli anni seguenti
II profugo
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in Europa. Cio che non sapeva era che, per come sarebbero andate le
cose, quella sarebbe stata l'ultim a volta in cui avrebbe visto la prima
moglie e il figlio minore.
Mentre era a Oxford, tenne la conferenza Herbert Spencer, in cui
illustro la sua filosofia della scienza, e poi ando a Glasgow, dove
diede un resoconto del percorso che lo aveva portato alia scoperta
della relativita generale. II viaggio gli piacque a tal punto che, poco
dopo il ritorno a Le Coq su Mer, decise di ritornare in Inghilterra alia
fine di luglio, questa volta su invito di una delle sue conoscenze piu
inverosimili.
II
comandante britannico Oliver Locker-Lampson era molte cose
che Einstein non era. Avventuroso figlio di un poeta vittoriano, era
stato aviatore durante la prima guerra mondiale, comandante di una
divisione corazzata in Lapponia e in Russia, consigliere del granduca
Nicola e potenziale cospiratore nell'assassinio di Rasputin. Adesso era
un aw ocato, giom alista e membro del parlamento. Aveva studiato
in Germania, ne conosceva lingua e popolazione, ed era diventato,
forse proprio per questo, uno dei primi sostenitori della necessita di
prepararsi a combattere i nazisti. Sempre in cerca di esperienze interessanti, aveva preso l'iniziativa di scrivere ad Einstein, che aveva
conosciuto soltanto di sfuggita una volta a Oxford, chiedendogli di
essere suo ospite in Inghilterra.
Quando Einstein accetto l'offerta, l'im petuoso comandante decise
di fare le cose in grande. Porto il suo ospite in visita da W inston
Churchill, che in quegli anni stava com piendo la sua traversata
del deserto, lontano dal potere come membro delTopposizione in
parlamento. Durante il pranzo nel giardino di Chartwell, la casa di
Churchill, discussero del riarmo tedesco. E un uomo di grande saggezza scrisse Einstein a Elsa quel giorno. Mi e apparso chiaro che
queste persone hanno fatto preparativi e sono determinate ad agire
risolutamente e presto.70 Aveva l'aria di essere un giudizio, da parte
di qualcuno che aveva appena pranzato con Churchill.
Locker-Lampson porto Einstein anche da Austin Chamberlain, un
altro sostenitore del riarmo, e dall'ex primo ministro Lloyd George.
All'ingresso dell'abitazione di Lloyd George, ad Einstein fu dato da
firmare il registro degli ospiti. Arrivato alio spazio per l'indirizzo di
casa, si fermo qualche istante, poi scrisse ohne, senza, ne sono privo.
Locker-Lampson racconto l'episodio il giorno successivo quando,
con linguaggio assai fiorito, presento in parlamento, sotto gli occhi di
Einstein che assisteva dalla tribuna dei visitatori indossando un abito
di lino bianco, una proposta di legge per estendere le opportunity
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II transatlantico Westmoreland, che portava Einstein, all'eta di cinquantaquattro anni, in quella che doveva diventare la sua nuova
patria, giunse nel porto di New York il 17 ottobre 1933. Ad attendere
lo scienziato sotto la pioggia al molo della Ventitreesima Strada c'era
un com itato ufficiale guidato dal suo amico Samuel Untermyer, un
autorevole uom o di legge, che portava alcune orchidee coltivate
personalm ente, e inoltre c'era un gruppo di ragazze in uniforme che
dovevano sfilare con lui in un corteo di benvenuto.
Einstein e il suo seguito, perd, non si trovavano da nessuna parte.
Abraham Flexner, il direttore dell'Institute for Advanced Study, aveva
l'ossessione di proteggerlo dalla pubblicita, quali che potessero essere
le strane preferenze in materia del fisico. Cosi aveva inviato un rimorchiatore con due fiduciari dell'Institute per far sparire Einstein dal
Westmoreland appena la nave avesse superato la quarantena. Non
faccia dichiarazioni e non rilasci interviste su nessun argomento
aveva telegrafato. Perche non ci fossero dubbi sul messaggio, aveva
affidato una lettera a uno dei fiduciari mandati ad accogliere la nave
di Einstein. La sua sicurezza in America dipende dalla discrezione
e dal fatto che si astenga dal partecipare a manifestazioni pubbliche
diceva la missiva.1
Con in mano la custodia del suo violino e una gran massa di capelli
che uscivano da un cappello nero a larga tesa, Einstein sbarco furtivamente sul rimorchiatore, che traghetto lui e il suo seguito al Battery,
dov'era in attesa un'automobile che li porto rapidamente a Princeton.
Tutto cio che il dottor Einstein desidera e di esser lasciato tranquillo
e in pace disse Flexner ai cronisti.2
In realta desiderava anche un giornale e un cono di gelato. Cosi,
appena si fu registrato al Peacock Inn di Princeton, si vesti con abiti
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Presto Einstein si guadagno la fama, che divenne quasi una leggenda ma che era comunque basata sulla realta, di professore mite e
gentile, distratto a volte ma immancabilmente amabile, che vagava
immerso nei suoi pensieri, aiutava i bambini a fare i compiti, e di rado
si pettinava o metteva le calze. Con la sua autoironica consapevolezza
di se, alimentava le chiacchiere. Sono una specie di personaggio antiquato, noto principalmente per l'abitudine di non portare calze, che
viene tirato fuori in speciali occasioni come una curiosita scherzava.
II suo aspetto leggermente disordinato era in parte un'affermazione
della sua semplicita e in parte un blando atto di ribellione. Ho raggiunto un'eta in cui, se qualcuno mi dice di mettere le calze, non sono
costretto a farlo disse a un vicino.9
I
suoi vestiti sformati e com odi divennero un simbolo della sua
mancanza di pretenziosita. Aveva una giubba di pelle che tendeva
a mettere in occasioni sia form ali che informali. Un'am ica, avendo
scoperto che aveva una leggera allergia ai maglioni di lana, ando in
una rivendita di rimanenze e gli compro alcune felpe di cotone, che
indossava di continuo. E il suo atteggiam ento di disinteresse per
parrucchieri e cura della persona era talmente contagioso che Elsa,
M argot e sua sorella Maja finirono per ostentare tutte la medesima
chioma prorompente, grigia e arruffata.
Riusci a rendere la sua im m agine di genio scarmigliato famosa
come quella del piccolo vagabondo di Chaplin. Era gentile ma distac
cato, brillante ma confuso. Andava in giro con un'aria distratta ma
ricca di ironica sensibilita. Trasudava integrita all'eccesso, era talvolta
ma non sempre ingenuo come sembrava, si preoccupava in modo
appassionato deH'umanita e a volte delle persone. Fissava lo sguardo
sulle verita cosmiche e sulle questioni globali, e cio gli consentiva di
apparire distaccato dal qui e ora. II ruolo che recitava non era lontano
dalla verita, ma gli piaceva recitarlo fino in fondo, sapendo che era
un ruolo cosi bello.
Ormai si era adeguato volentieri anche al ruolo che recitava Elsa,
quello di una moglie che poteva essere adorante e severa, protettiva
ma afflitta a volte da aspirazioni di carattere sociale. Dopo qualche
momento burrascoso, il loro rapporto aveva trovato un equilibrio
in cui entrambi erano a proprio agio. Decido per lui diceva con
orgoglio Elsa ma faccio in modo che non se ne accorga m ai.10
In realta lui lo sapeva, e trovava la cosa abbastanza divertente.
Cedeva, per esempio, ai rimbrotti di Elsa perche fumava troppo e
una volta alia festa del Ringraziamento scommise con lei che sarebbe
riuscito ad astenersi dal fumare la pipa fino al nuovo anno. Quando
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Einstein
Elsa se ne vanto a una cena, Einstein borbottd: Ecco/ non sono piu
schiavo della mia pipa, ma sono schiavo di quella donna. Comunque m antenne la parola, ma la mattina di Capodanno si e alzato
all'alba, e da allora non si e piu tolto la pipa di bocca salvo che per
mangiare e per dormire riferi Elsa ai vicini qualche giorno dopo la
scadenza del patto.11
II guaio peggiore per Einstein era il desiderio di Flexner di tenerlo
al riparo dalla pubblicita. Al solito, Einstein ne pativa meno di amici,
patroni e autonom inati protettori. Un occasionale sprazzo di luci
della ribalta gli faceva scintillare gli occhi. E soprattutto era disposto
e perfino impaziente di subim e gli inconvenienti, se poteva sfruttare
la sua fama per raccogliere denaro e solidarieta per gli ebrei europei,
la cui condizione andava peggiorando.
L'impegno politico rendeva la propensione di Einstein alia pub
blicita ancora piu sconcertante per Flexner, un ebreo americano di
vecchio stam po e assimilato. Poteva suscitare reazioni antisemite,
pensava, soprattutto a Princeton, dove lTnstitute stava attirando
studiosi ebrei in un ambiente che era, a dir poco, socialmente circospetto nei loro confronti.12
Flexner ebbe modo di inquietarsi parecchio quando Einstein, molto
amabilmente, un sabato accetto di ricevere a casa sua un gruppo di
ragazzi di una scuola di Newark che avevano dato il suo nome al
loro circolo scientifico. Elsa aveva preparato dei biscotti e, quando la
conversazione si sposto sugli esponenti politici ebrei, aveva osservato:
Non credo che vi sia antisem itism o in questo paese. Einstein si
disse d'accordo. Tutto si sarebbe ridotto a niente piu di una gradevole
visita, senonche l'accom pagnatore dei ragazzi scrisse un pezzo di
colore, incentrato sulle opinion! di Einstein in merito alia condizione
degli ebrei, che si guadagno un titolo di testa nella prima pagina del
Sunday Ledger di N ew ark.13
Flexner era furente. Io voglio semplicemente proteggerlo scrisse
in un'aspra lettera a Elsa, cui allego 1'articolo di Newark corredato da
un severo commento. Questo e proprio il genere di cose che mi pare
assolutamente indegno del professor Einstein rimproverava. Lo
fara scendere nella considerazione dei colleghi, perche crederanno
che cerchi tale pubblicita, e non vedo come si possa convincerli del
contrario.14
Flexner chiedeva a Elsa di dissuadere il marito dal prendere parte
a uno spettacolo musicale per la raccolta di fondi per i profughi ebrei
in programma a Manhattan, cui Einstein aveva gia dato la propria
adesione. Ma, come suo marito, Elsa non era del tutto contraria alia
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mosso un dito in difesa degli ebrei tedeschi, eppure sarebbe ben poca
cosa scrisse Wise a un am ico.18
II risultato fu una telefonata del segretario di Roosevelt per i rapporti sociali, colonnello M arvin MacIntyre, che invitava Einstein alia
Casa Bianca. Quando Flexner lo venne a sapere si infurid. Chiamo la
Casa Bianca e fece una bella ramanzina all'alquanto sorpreso colon
nello MacIntyre. Tutti gli inviti dovevano passare attraverso di lui,
disse Flexner, e questo lo rifiuto a nome di Einstein.
A ogni buon conto Flexner procedette a scrivere una lettera ufficiale
al presidente. Questo pomeriggio mi sono sentito in dovere di spiegare al suo segretario diceva Flexner che il professor Einstein era
venuto a Princeton alio scopo di portare avanti il suo lavoro scientifico
in solitudine e che era im possible fare una qualsiasi eccezione che lo
avrebbe messo al centro dell'attenzione del pubblico.
Einstein non seppe nulla di tutto cio finche Henry Morgenthau
Jr, un importante statista ebreo che stava per diventare segretario al
Tesoro, si informo sull'apparente sgarbo. Costernato nello scoprire
l'arroganza di Flexner, Einstein scrisse a Eleanor Roosevelt, la sua
anima gemella politica. Lei non puo immaginare di quale profondo
interesse sarebbe stato per me conoscere l'uom o che sta affrontando
con titanica energia il piu grosso e difficile problem a del nostro
tempo scrisse. Ma, in realta, nessun invito mi e pervenuto.
Eleanor Roosevelt rispose personalmente e cortesemente. L'equivoco era sorto, spiego, a causa del modo estremamente risoluto in cui
si era espresso Flexner nella sua telefonata alia Casa Bianca. Spero
che lei e la signora Einstein verrete una volta, senza aspettare troppo
aggiunse. Elsa rispose a sua volta con gentilezza. Anzitutto mi scusi
per il mio inglese scadente scrisse. I1 dottor Einstein e io accettiamo
con sentimenti di gratitudine il suo cortesissimo invito.
Einstein ed Elsa furono ricevuti alia Casa Bianca il 24 gennaio 1934, vi
cenarono e vi trascorsero la notte. II presidente riusci a conversare con
loro in un passabile tedesco. Tra le altre cose, discussero delle stampe
di soggetto marino di Roosevelt e dell'amore di Einstein per la vela. La
mattina dopo Einstein scrisse alia regina Elisabetta del Belgio otto dei
suoi versi non proprio memorabili su un cartoncino della Casa Bianca,
rivelandole la sua visita, ma non fece dichiarazioni pubbliche.19
L'interferenza di Flexner fece infuriare Einstein. Se ne lamento
in una lettera al rabbino Wise - su cui pose come indirizzo del mittente Cam po di concentram ento, Princeton - e invio una litania
di cinque pagine di lam entele per l'ingerenza di Flexner agli amministratori dell'Institute. O gli garantivano che non ci sarebbe piu
America
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stata una interferenza costante del tipo che nessuna persona dotata
di amor proprio tollererebbe oppure, m inacciava, vi proporrei
di discutere come troncare il m io rapporto con il vostro istituto in
m odo dignitoso.20
Einstein prevalse, e Flexner fece marcia indietro. Ma la conseguenza
fu che perse ascendente sul direttore dell'Institute, tanto che piu
tardi l'avrebbe definito uno dei suoi pochi nemici a Princeton.21
Quando Erw in Schrodinger, com pagno di viaggio di Einstein nei
campi minati della meccanica quantistica, arrivo da profugo a Prin
ceton nel m arzo di quell'anno, gli fu offerto un posto all'universita.
Ma il fisico austriaco desiderava invece essere nominato all'Institute
for Advanced Study. Einstein fece pressioni su Flexner in suo favore,
ma senza risultati. Flexner non era piu disposto a fargli favori, anche
se significava privare l'lnstitute di Schrodinger.
Durante la sua breve permanenza a Princeton, Schrodinger chiese
ad Einstein se sarebbe tom ato a Oxford alia fine di quella primavera,
come previsto. Einstein si era definito un uccello migratore quando
stava andando al Caltech nel 1931, e non era chiaro, forse neppure
nella sua m ente, se la vedesse com e una liberazione o com e una
condanna. Ma ora si trovava a suo agio a Princeton, senza nessuna
voglia di riprendere il volo.
Perche una volta tanto un anziano come me non dovrebbe godersi
una relativa tranquillita? chiese all'am ico M ax Bom . Cosi, disse a
Schrodinger di trasmettere le sue sincere scuse. Sono spiacente di
dirle che mi ha chiesto di scriverle un chiaro no riferi Schrodinger
a Lindemann. La ragione della sua decisione in realta sta nel fatto
che e spaventato di tutto il chiasso e lo scalpore che si farebbe su di
lui se venisse in Europa. Einstein temeva anche che, se fosse andato
a Oxford, avrebbe dovuto andare pure a Parigi e a M adrid, e non
ho il coraggio di impegnarmi in tutto cio.22
Forse per qualche arcana configurazione delle stelle, in Einstein
era subentrata una sorta di inerzia, o almeno un certo fastidio per la
prospettiva di ulteriori vagabondaggi. Inoltre Princeton, che aveva
definito una pipa non ancora fumata nella sua prima visita nel
1921, lo aveva sedotto con il fascino dei suoi alberi frondosi e i suoi
echi neogotici di una citta universitaria europea. Un pittoresco e
cerimonioso paese di sparuti semidei che camminano impettiti sulle
loro gambe rigide lo descrisse in una lettera a Elisabetta, regina
madre del Belgio dopo la morte del re. Ignorando certe convenzioni
sociali, sono riuscito a crearmi un'atm osfera favorevole alio studio e
libera da distrazioni.23
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rivestita di assicelle bianche che guardava, attraverso un piccolo giardino anteriore, su una delle gradevoli arterie fiancheggiate da alberi
della citta: il 112 di Mercer Street era destinato a diventare un'icona di
fama mondiale, non a causa della sua grandiosita, ma perche si intonava perfettamente, quasi simbolicamente, all'uom o che vi viveva.
Come rim m agine pubblica che Einstein scelse di assumere nell'ultima
parte della sua vita, la casa era modesta, graziosa, affascinante e senza
pretese. Se ne stava li, proprio su una strada principale, ben visibile
eppure leggermente dissimulata dietro una veranda.
II suo modesto soggiomo era un po' sovraccarico a causa dei pesanti
mobili tedeschi di Elsa, che in qualche modo li avevano raggiunti dopo
tutte le loro peregrinazioni. Helen Dukas requisi la piccola biblioteca
al pianterreno facendone un ufficio in cui sbrigava la corrispondenza
di Einstein e si prendeva cura dell'unico telefono della casa (Princeton
1606 era il numero, che non compariva sugli elenchi).
Elsa sovrintese alia realizzazione di uno studio al primo piano per
Einstein. Fu eliminata una parte della parete posteriore, e fu installata
una finestra panoram ica che guardava sul lungo e lussureggiante
giardino posteriore. Su entrambi i lati gli scaffali arrivavano fino al
soffitto. Al centro c'era un grande tavolo di legno, ingombro di carte,
pipe e matite, con vista sulla finestra, e c'era una comoda sedia su
cui Einstein sedeva per ore scarabocchiando su un blocco di carta
che teneva in grembo.
Alle pareti furono appesi i familiari ritratti di Faraday e Maxwell.
Naturalmente ce n'era anche uno di Newton, che perd dopo un po' di
tempo si stacco dal gancio. A questi ne fu aggiunto un quarto: quello
del Mahatma Gandhi, il nuovo eroe di Einstein, ora che le sue passioni
erano non meno politiche che scientifiche. L'unico riconoscimento un
po' scherzosamente incom iciato e messo in mostra era un certificato
dell'appartenenza di Einstein alia Societa scientifica di Bema.
Oltre alia corte di donne, la casa accolse nel corso degli anni vari
anim ali dom estici. C 'era un pappagallo di nome Bibo, che aveva
bisogno di una quantita ingiustificabile di cure mediche; un gatto
chiamato Tiger; e un white terrier di nome Chico che era appartenuto
alia famiglia Bucky. Chico a volte costituiva un problema. I1 cane e
molto intelligente spiegava Einstein. Gli dispiace per me che ricevo
cosi tanta posta. 6 per questo che cerca di mordere il postino.38
I1 professore non guida diceva spesso Elsa. E troppo complicato
per lui. In compenso gli piaceva andare a piedi o, piu esattamente,
trascinarsi ogni mattina lungo Mercer Street fino al suo studio all'Institute. La gente spesso si voltava di scatto quando passava, ma presto
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che divenne uno storico concerto gratuito sui gradini del Lincoln
M em orial. O gni volta che tornava a Princeton si ferm ava da Ein
stein, e la sua ultim a visita fu soltanto due m esi prim a della morte
dello scienziato.63
La disponibilita di Einstein a dare la propria adesione a numerosi
e svariati movim enti e appelli, e ad accettare presidenze onorarie,
continuava a creare problem i attirandogli l'accusa di essere zimbello di sostenitori di comunisti o altri sovversivi. Questo presunto
peccato parve aggravato, agli occhi di coloro che diffidavano della
sua lealta, quando rifiuto di sottoscrivere alcune campagne contro
Stalin o i sovietici.
Per esempio, quando il suo amico Isaac Don Levine, i cui scritti
anticomunisti in precedenza Einstein aveva avallato, gli chiese nel
1934 di firmare una petizione che condannava l'omicidio di prigionieri
politici da parte di Stalin, Einstein rifiuto. Dispiace immensamente
anche a me che i dirigenti politici russi si lascino andare a eccessi
scrisse. Cio nonostante non posso unirm i alia vostra azione. Non
avra alcun effetto in Russia. I russi hanno dimostrato che il loro unico
scopo e realmente il miglioramento della sorte del popolo russo.64
Era una visione tutt'altro che lucida dei russi e del regime sanguinario di Stalin, una visione che la storia avrebbe smentito. Einstein
era cosi impegnato a combattere i nazisti, e cosi infastidito che Levine
fosse passato in modo tanto radicale dalla sinistra alia destra, che
reagi con forza contro coloro che volevano equiparare le epurazioni
in Russia con l'olocausto nazista.
N el 1936 a M osca inizio una serie di processi ancora piu massicci, che riguardavano i sostenitori dell'esiliato Lev Trozkij, e di
nuovo Einstein rifiuto il proprio appoggio ai suoi ex amici di sini
stra che ora erano diventati accesi anticomunisti. II filosofo Sidney
Hook, un marxista che si stava ricredendo, gli scrisse chiedendogli
di prendere posizione in favore della creazione di una commissione
pubblica internazionale che assicurasse che Trozkij e i suoi seguaci
avessero un equo dibattim ento e non un semplice processo farsa.
Non c'e alcun dubbio che a ogni persona accusata dovrebbe essere
data un'opportunita di dimostrare la sua innocenza rispose Einstein.
Questo vale certamente per Trozkij. Ma come lo si poteva ottenere?
Einstein suggeri che sarebbe stato meglio agire in via privata, senza
una commissione pubblica.65
In una lunghissima lettera, Hook cerco di confutare una per una le
preoccupazioni di Einstein, ma questi perse interesse per la discussione con il filosofo e non rispose. Allora Hook gli telefono a Princeton.
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La m em oria di quattro pagine frutto della collaborazione, pubblicata nel maggio 1935 e nota come m emoria di EPR dalle iniziali degli
autori, fu la piu importante scritta da Einstein dopo il suo trasferimento in America. La descrizione quantomeccanica della realta pud essere
considerata completa? si chiedevano gli autori nel titolo.
Rosen formulo gran parte dell'apparato matematico e Podolsky
stese la versione inglese pubblicata. Sebbene ne avessero discusso
a lungo il contenuto, Einstein fu dispiaciuto che Podolsky avesse
seppellito la limpida questione concettuale sotto una gran mole di
formalismo matematico. Non e emersa con la chiarezza che in origine mi ero proposto si lam ento con Schrodinger subito dopo la
pubblicazione. Viceversa, il punto essenziale e stato, per cosi dire,
soffocato da formalismo.6
Einstein era irritato con Podolsky anche perche questi aveva fatto
trapelare il contenuto dell'articolo al New York Times prima che
fosse pubblicato. II titolo del quotidiano diceva: Einstein attacca la
teoria quantistica. Lo scienziato e due colleghi la considerano non completa
anche se corretta. Einstein, naturalmente, aveva a volte ceduto alia
tentazione di dare interviste su articoli di prossima uscita, ma que
sta volta si disse costem ato di tale pratica. E stata invariabilmente
mia abitudine discutere le question! scientifiche soltanto nella sede
appropriata, scrisse in una dichiarazione al Times e depreco la
pubblicazione anticipata di qualsiasi annuncio relativo a simili argomenti sulla stampa profana.7
Einstein e i suoi due coautori com inciavano formulando la loro
premessa realista: Se si e in grado di prevedere con certezza (cioe
con probability uguale a uno) il valore di una grandezza fisica senza
perturbare in alcun modo un sistema, allora esiste un elemento di
realta fisica corrispondente a questa grandezza fisica.8 In altre parole,
se m ediante qualche procedim ento potessim o venire a conoscere
con assoluta certezza la posizione di una particella, e non 1'avessimo
perturbata osservandola, allora potremmo dire che la posizione della
particella e reale, che esiste nella realta del tutto indipendentemente
dalle nostre osservazioni.
L'articolo proseguiva analizzando piu ampiamente l'esperimento
mentale di Einstein sulle due particelle che si sono urtate (o sono
state emesse in direzioni opposte in seguito alia disintegrazione di
un atomo) e percio hanno proprieta che sono correlate. Possiamo
effettuare misurazioni sulla prima particella, affermavano gli autori,
e da cio ottenere informazioni sulla seconda particella senza in alcun
modo perturbare la seconda particella. Misurando la posizione della
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Ventanglement quantistico
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fautore della teoria dei cam pi, che definisce la realta servendosi di
un continuo spaziotem porale, Einstein credeva che la separability
fosse una caratteristica fondamentale della natura. E come difensore
della sua stessa teoria della relativita, che aveva liberato il cosm o
di N ew ton dalla fantom atica azione a distanza e stabilito invece
che ogni azione del genere e soggetta al lim ite della velocita della
luce, credeva anche nella localita.14
II gatto di Schrodinger
Nonostante il successo conseguito come pioniere della meccanica
quantistica, Erwin Schrodinger era tra coloro che facevano il tifo
perche Einstein riuscisse a ridimensionare il consenso generale che
c'era intom o all'interpretazione di Copenaghen. La loro alleanza si
era formata ai Congressi Solvay, dove Einstein faceva la parte dell'avvocato di Dio e Schrodinger lo guardava con un misto di curiosita e
simpatia. Era una lotta solitaria, si lamentava Einstein in una lettera
a Schrodinger nel 1928: La tranquillizzante filosofia - o religione?
- di Heisenberg-Bohr e concepita in modo cosi sofisticato che, per il
momento, fom isce un dolce cuscino per il vero credente, dal quale
questo non pud essere staccato molto facilm ente.15
Cosi non fu sorprendente che Schrodinger inviasse ad Einstein un
biglietto di congratulazioni appena ebbe letto l'articolo di EPR. Hai
preso pubblicamente per la gola la meccanica quantistica dogmatica
scrisse. Qualche settimana dopo aggiunse allegramente: Come un luccio
in una vasca di pesci rossi, [l'articolo] ha messo tutti in agitazione.16
Schrodinger era appena stato in visita a Princeton, e Einstein sperava ancora, invano, che Flexner potesse essere convinto ad assumerlo
all'Institute. Nella successiva raffica di lettere scambiate con il fisico
austriaco, Einstein comincio a cospirare con lui nella ricerca di modi
per mettere in luce i punti deboli della m eccanica quantistica.
Non ci credo dichiarava senza mezzi termini. Cosi m etteva in
ridicolo come spiritistica l'idea che potesse esserci una fantomatica
azione a distanza; e attaccava l'idea che non ci fosse altra realta al di
la della nostra capacita di osservare le cose. Quest'orgia impregnata
di epistemologia dovrebbe esaurirsi diceva. Ma senza dubbio sorridi di me e pensi che, dopotutto, molte giovani mignotte diventano
vecchie bigotte, e che piu di un giovane rivoluzionario diventa un
vecchio reazionario.17 Schrodinger aveva effettivam ente sorriso,
disse ad Einstein nella sua risposta, perche anche lui si era lentamente
trasformato da rivoluzionario in vecchio reazionario.
L'entanglement quantistico
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Su un punto Einstein e Schrodinger non erano d'accordo. Schrodinger non riteneva inviolabile il concetto di localita. Anzi fu proprio
lui a coniare il termine entanglement (groviglio), che oggi si usa per
descrivere le correlazioni che sussistono tra due particelle che hanno
interagito ma ora sono lontane l'una dall'altra. Lo stato quantico
di due particelle che hanno interagito deve successivamente essere
descritto in modo congiunto, talche qualsiasi variazione relativa a
una particella si rifletta istantaneamente nell'altra, a prescindere da
quanto lontane siano poi. L'entanglement delle predizioni deriva
dal fatto che i due corpi in un certo istante precedente formavano
in senso stretto un unico sistema, ossia interagivano e hanno lasciato
tracce l'uno sull'altro scriveva Schrodinger. Se due corpi distinti
entrano in una situazione in cui si influenzano reciprocamente, e poi
tornano a separarsi, allora si verifica quello che ho appena chiamato
entanglement della nostra conoscenza dei due corpi.18
Einstein e Schrodinger cominciarono a esplorare insieme un'altra
via - che non dipendesse da questioni di localita o separazione - per
sollevare dubbi sulla meccanica quantistica. La nuova impostazione
consisteva nel prendere in esam e cio che accadrebbe allorche un
evento del mondo dei quanti, di cui fanno parte le particelle subatomiche, interagisse con corpi del mondo macroscopico, di cui fanno
parte le cose che vediamo normalmente nella vita quotidiana.
N el dom inio quantistico, una particella com e un elettrone non
ha una posizione definita in un qualsiasi istante dato. Una funzione
matematica, nota come funzione d'onda, descrive invece la proba
bility di trovare la particella in un particolare luogo. Le funzioni
d'onda descrivono anche gli stati quantici, fom endo per esempio la
probability che un atomo, quando viene osservato, risulti aver subito
il decadimento oppure no. Nel 1925 Schrodinger era pervenuto alia
sua famosa equazione che descrive tali onde, che si propagano e, per
cosi dire, si spalmano in tutto lo spazio. L'equazione definiva la
probability che una particella, quando viene osservata, si trovi in un
particolare luogo o stato.19
Secondo l'interpretazione di Copenaghen elaborata da Niels Bohr
e dagli altri pionieri della meccanica quantistica, finche una simile
osservazione non viene effettuata, la realta della posizione o dello
stato della particella consiste soltanto in queste probability. Misurando o comunque osservando il sistema, l'osservatore produce il
collasso della funzione d'onda e il brusco stabilirsi di una definita
posizione o di un definito stato.
In una lettera a Schrodinger, Einstein propose un vivido esperimento
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L 'entanglement quantistico
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uno stato di cose reale, affermava Einstein, perche nella realta non
c'e proprio niente di intermedio tra esploso e non-esploso.22
Schrodinger propose un analogo esperimento mentale - che riguardava, invece di un m ucchio di polvere da sparo, un immaginario
felino destinato a divenire fam oso - per mettere in luce la strana
situazione che si presenta inevitabilmente quando rindeterminazione
del mondo quantistico interagisce con il nostro normale mondo di
oggetti piu grandi. In un articolo piuttosto lungo che ho appena
scritto, propongo un esempio che e molto simile al tuo barilotto di
polvere che esplode disse ad Einstein.23
In questo saggio, pubblicato nel novembre di quell'anno, Schrodin
ger riconosceva ampiamente il merito di Einstein e della memoria di
EPR nell'aver dato la spinta per la sua argomentazione. Essa mirava
a un concetto centrale nella m eccanica quantistica, ossia quello che
l'istante dell'em issione di una particella da parte di un nucleo che
decade e indeterm inato finche non viene effettivamente osservato.
N el m ondo dei quanti, un nucleo e in una sovrapposizione di
stati, il che significa che esiste sim ultaneam ente come decaduto e
non decaduto finche non viene osservato, dopodiche la sua funzione
d'onda subisce il collasso ed esso diventa o l'una o l'altra cosa.
Questo concetto e forse concepibile nel dominio quantistico microscopico, ma e sconcertante se si pensa al punto di incontro tra il mondo
quantistico e il nostro mondo osservabile di ogni giorno. Ma allora,
si chiese Schrodinger nella discussione del suo esperimento mentale,
quando il sistema cessa di essere in una sovrapposizione che incorpora
entrambi gli stati e assume di colpo un'unica realta?
Questo interrogativo rinviava al destino precario di una creatura
im m aginaria, nota come gatto di Schrodinger, che era destinata a
divenire immortale, che fosse morta o viva:
Si possono anche inventare casi piuttosto ridicoli. Un gatto e rinchiuso in una scatola d'acciaio, insieme al seguente dispositivo (che
deve essere protetto dall'interferenza diretta dell'animale): in un contatore Geiger c'e una minuscola quantita di sostanza radioattiva, cosi
piccola che forse nel giro di un'ora uno degli atomi decade, ma forse,
con uguale probability, non ne decade nessuno; se cio avviene, il tubo
contatore si scarica e mediante un rele libera un martello che spezza
una fialetta di acido cianidrico. Se si lascia indisturbato l'intero sistema
per un'ora, si puo dire che il gatto e ancora vivo se nel frattempo nessun
atomo e decaduto. La funzione psi dell'intero sistema esprimerebbe
cio comprendendo in se il gatto vivo e il gatto morto (mi si perdoni
l'espressione) mescolati o confusi insieme 24
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Einstein era entusiasta. I1 tuo gatto dimostra che siamo in completo accordo sulla tua valutazione del carattere della teoria attuale
scrisse al collega. Una funzione psi che contiene tanto il gatto vivo
quanto il gatto morto non puo certo essere considerata una descri
zione di uno stato di cose reale.25
L'argomento del gatto di Schrodinger ha prodotto innumerevoli
interventi con vari gradi di comprensibilita, che tuttora non accennano
a diradarsi. Basti dire che, neirinterpretazione di Copenaghen della
meccanica quantistica, un sistema cessa di essere in una sovrapposizione di stati e passa di colpo in un'unica realta quando viene osservato, ma non c'e una regola chiara per stabilire che cosa costituisca
un'osservazione. II gatto puo essere un osservatore? E una pulce?
Un computer? Un dispositivo meccanico di registrazione? Non c'e
una risposta definita. Tuttavia, sappiamo bene che gli effetti quantistici in generale non si osservano nel nostro mondo visibile di tutti i
giom i, che comprende i gatti e anche le pulci. Cosi la maggior parte
dei fautori della meccanica quantistica non sosterrebbe che il gatto
di Schrodinger se ne sta in quella scatola essendo in qualche modo
sia morto che vivo finche non si apre il coperchio.26
Einstein non dubito m ai che gli esperim enti m entali del 1935 del
gatto di Schrodinger e della polvere da sparo fossero in grado di
m ettere in evidenza l'incom pletezza della m eccanica quantistica.
E non ha neppure ricevuto il giusto riconoscim ento storico per
aver contribuito alia nascita di quel povero gatto. In effetti piu
tardi avrebbe erroneam ente attribuito a Schrodinger entram bi gli
esperimenti mentali, in una lettera che esponeva l'anim ale al rischio
di saltare in aria anziche essere avvelenato. I fisici contem poranei
in qualche m odo credono che la teoria quantistica fornisca una
d escrizione della realta, e per di piu una descrizione com pleta
scrisse Einstein a Schrodinger nel 1950. Questa interpretazione
e, perd, confutata nel m odo piu elegante dal tuo sistem a di atom o
radioattivo + contatore Geiger + am plificatore + carica esplosiva
+ gatto in una scatola, in cui la funzione psi del sistem a contiene
il gatto sia vivo che fatto a pezzi.27
I
cosiddetti errori di Einstein, come la costante cosmologica che
aggiunse alle sue equazioni del campo gravitazionale, spesso si sono
rivelati piu stimolanti dei successi di altri. Lo stesso si puo dire delle sue
contromosse nei confronti di Bohr e Heisenberg. L'articolo di EPR non
sarebbe riuscito a dimostrare che la meccanica quantistica era sbagliata.
Ma alia fine divenne chiaro che la teoria era, come sosteneva Einstein,
incompatibile con l'idea di localita basata sul buonsenso, ossia con
Ventanglement quantistico
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Einstein
Un semplice chip di semiconduttore e stato usato per generare coppie di fotoni entangled, un passo cruciate verso la realizzazione dei
computer quantistici. Felicemente definito da Einstein fantomatica
azione a distanza, Yentanglement e il misterioso fenomeno del mondo
quantistico per cui due particelle - per esempio, fotoni - si comportano
come una sola indipendentemente dalla loro distanza.34
E possibile che questa fantomatica azione a distanza - in cui qual
cosa che accade a una particella in un dato luogo puo riflettersi
istantaneam ente su un'altra che si trova a miliardi di chilom etri di
distanza - violi il limite rappresentato dalla velocita della luce? No,
la teoria della relativita sembra ancora ben salda. Le due particelle,
benche lontane, rimangono parte della medesima entita fisica. Osservandone una possiam o influire sulle sue proprieta, e cio e correlato
con quanto verrebbe osservato nella seconda particella. Ma nessuna
informazione viene trasmessa, nessun segnale viene inviato, e non c'e
nessuna relazione tradizionale di causa ed effetto. Si puo mostrare
mediante esperimenti mentali che 1'entanglement quantistico non puo
essere utilizzato per inviare inform azione in modo istantaneo. In
poche parole, afferma il fisico Brian Greene la relativita ristretta e
ancora valida, anche se se l'e vista brutta.35
Nel corso degli ultimi decenni alcuni fisici teorici, tra i quali M ur
ray Gell-M ann e Jam es Hartle, hanno adottato una concezione della
m eccanica quantistica che si differenzia per certi versi dall'interpretazione di Copenaghen e fom isce una spiegazione piu semplice
dell'esperimento mentale di EPR. La loro interpretazione si basa sulle
storie alternative dell'universo, a grana grossa nel senso che seguono
soltanto certe variabili e ignorano le altre (o fanno la media su di esse).
Queste storie decoerenti formano una struttura ad albero, in cui
ciascuna delle alternative a un dato istante si suddivide in ulteriori
alternative all'istante successivo, e cosi via.
Nel caso dell'esperimento di EPR, la posizione di una delle due parti
celle viene misurata su un ramo della storia. A causa dell'origine comune
delle particelle, anche la posizione dell'altra e determinata. Su un diverso
ramo della storia, si puo misurare la quantita di moto di una delle
particelle, e risulta determinata anche la quantita di moto dell'altra. Su
nessuno dei due rami accade nulla che violi le leggi della fisica classica.
L'informazione su una particella implica la corrispondente informazione
sull'altra, ma alia seconda particella non accade nulla per effetto della
misurazione effettuata sulla prima. Quindi non c'e alcuna minaccia per
la relativita ristretta e il suo divieto di trasmissione istantanea dell'informazione. Quello che c'e di speciale nella meccanica quantistica e che
Ventanglement quantistico
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"1 will a little tink" ("U n poco penserd"). Nella stanza scendeva il
silenzio, e Einstein com inciava a cam m inare lentam ente avanti e
indietro oppure a girare in tondo, avvolgendosi intorno all'indice
una ciocca di capelli. Aveva sulla faccia un'espressione sognante,
rem ota, assorta. N essun segno di tensione. N essun indizio esteriore di intensa concentrazione. Dopo qualche minuto riemergeva
all'im provviso nel m ondo, con un sorriso sul volto e la soluzione
del problem a sulle labbra.57
Einstein era cosi soddisfatto della collaborazione di Infeld che
tento di convincere Flexner a dargli un posto all'Institute. Ma Flexner,
che era irritato perche l'Institute era gia stato costretto ad assumere
Walther Mayer, si impunto. Einstein ando perfino di persona a una
riunione del corpo docente, cosa che faceva di rado, a perorare la
causa di uno stipendio anche di soli seicento dollari per Infeld, ma
senza risultato.58
Allora Infeld ebbe l'idea di scrivere con Einstein una storia della
fisica, che avrebbe avuto di certo successo, e di dividere i diritti d'autore. Quando ando da Einstein per lanciare l'idea, si ritrovo quasi
incapace di parlare, ma alia fine riusci a esporre farfugliando la sua
proposta. Non e affatto un'idea stupida disse Einstein. Niente
affatto stupida. Lo faremo.59
Nell'aprile 1937 Richard Simon e Max Schuster, fondatori della casa
editrice che ha pubblicato questa biografia, arrivarono in automobile
alia casa di Einstein a Princeton per assicurarsi i diritti. Schuster, che
era di temperamento socievole, tento di convincere Einstein con le
sue facezie. Aveva scoperto una velocita superiore a quella della luce,
disse: La velocita con cui una donna che arriva a Parigi va a fare
acquisti.60 Einstein ne fu divertito, o almeno cosi racconto Schuster.
In ogni caso, il viaggio ebbe successo, e YEvoluzione della fisica, che
negli Stati U niti e giunta alia quarantaquattresim a ristam pa, non
soltanto fece propaganda al ruolo delle teorie del campo e alia fede
nella realta oggettiva, ma diede anche maggiore sicurezza economica
a Infeld (e ad Einstein).
Nessuno potrebbe accusare Infeld di essere stato ingrato. In seguito
defini Einstein forse il massimo scienziato e l'uom o piu gentile che
sia mai esistito. Scrisse anche, mentre il suo mentore era ancora
in vita, una biografia decisamente lusinghiera di Einstein, in cui lo
elogiava per la sua volonta di sfidare l'opinione corrente nella ricerca
di una teoria unitaria. La tenacia nell'applicarsi a un problema per
anni, nel ritom arci sempre di nuovo: ecco il tratto caratteristico del
genio di Einstein scrisse.61
Controcorrente
Aveva ragione Infeld? La tenacia era il tratto caratteristico del genio
di Einstein? In una certa misura aveva sempre avuto questo dono, e
ne aveva particolarmente beneficiato nella sua lunga e solitaria ricerca
di una generalizzazione della relativita. C'era anche, radicata in lui fin
dai tempi della scuola, una propensione a veleggiare controcorrente
e a sfidare le autorita dominanti. Tutto questo era evidente nella sua
ricerca di una teoria unitaria.
Ma, anche se amava affermare che l'analisi dei dati empirici aveva
svolto un ruolo minimo nella costruzione delle sue grandi teorie, in
generale aveva avuto il dono di una percezione intuitiva delle idee e
dei principi che potevano essere strappati alia natura sulla base degli
esperimenti e delle osservazioni piu recenti. Questo tratto ora stava
cominciando a essere in ombra.
Verso la fine degli anni '30 stava perdendo progressivam ente il
contatto con le nuove scoperte di carattere sperim entale. Invece
dell'unificazione di gravita ed elettromagnetismo, con la scoperta
di due nuove forze, quella nucleare debole e quella nucleare forte,
si aveva una maggiore disunita. Einstein scelse di ignorare queste
nuove forze, benche fossero, e siano ancora, fondam entali al pari
delle due note da piu tempo ricordava il suo amico Abraham Pais.
Persevero nell'annosa ricerca di un'unificazione di gravitazione ed
elettromagnetismo. 62
Inoltre, a cominciare dagli anni '30, fu scoperta una profusione di
nuove particelle fondamentali. Attualmente se ne contano a dozzine,
dai bosoni, come il fotone e i gluoni, ai fermioni, come l'elettrone, il
positrone, il quark up e il quark down. Cio non sembrava di buon
auspicio per l'aspirazione di Einstein a unificare tutto. II suo amico
Wolfgang Pauli, che lo raggiunse all'Institute nel 1940, ironizzava
sulla futilita di questa ricerca. Quello che Dio ha separato diceva
l'uom o non lo unisca.63
Einstein trovava le nuove scoperte vagamente sconcertanti, ma
preferiva non dare loro troppa importanza. Non posso trarre che un
modesto piacere dalle grandi scoperte, perche per il momento non
sembrano facilitarmi una comprensione dei fondamenti scrisse a
Max von Laue. Mi sento come un bambino che non riesce a capire
come funziona l'ABC, anche se, abbastanza stranamente, non abbandono la speranza. Dopotutto qui si ha a che fare con una sfinge, non
con una disponibile prostituta.64
Cosi Einstein continuava a bordeggiare controcorrente, respinto
L entanglement quantistico
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XXI
LA BOMBA
1939-1945
La lettera
Leo Szilard, un fisico ungherese affascinante e leggermente eccentrico, era un vecchio amico di Einstein. Quando vivevano a Berlino
negli anni '20, avevano collaborate a un nuovo tipo di frigorifero,
che avevano brevettato ma non erano riusciti a commercializzare con
successo.1 Sfuggito ai nazisti, Szilard era riuscito a raggiungere l'lnghilterra e poi New York, dove lavorava alia Columbia University sui
modi per produrre una reazione nucleare a catena, un'idea che aveva
concepito qualche anno prima mentre era in attesa a un semaforo a
Londra. Quando aveva sentito parlare della scoperta della fissione
nell'uranio, Szilard si era reso conto che quell'elemento poteva essere
usato per generare una reazione a catena potenzialmente esplosiva.
Szilard aveva discusso di questa possibility con l'am ico intimo
Eugene Wigner, un altro fisico profugo da Budapest, e i due avevano
cominciato a preoccuparsi che i tedeschi potessero cercare di accaparrarsi le scorte di uranio del Congo, che allora era una colonia del
Belgio. Ma, si erano chiesti, come potevano due ungheresi rifugiati
in America trovare il modo di mettere in guardia i belgi? Poi Szilard
si era ricordato che casualm ente Einstein era am ico della regina
madre di quel paese.
Einstein stava trascorrendo l'estate del 1939 in una villetta presa
in affitto sulla punta nordorientale di Long Island, al di la della
Great Peconic Bay provenendo dai villaggi degli Hamptons. La se
ne andava sulla sua piccola barca a vela, il Tinef, comprava sandali
nel locale grande m agazzino e suonava Bach con il proprietario del
m agazzino.2
Sapevamo che Einstein era da qualche parte a Long Island ma non
sapevamo di preciso dove ha raccontato Szilard. Allora telefono alio
studio di Einstein a Princeton e seppe che il professore aveva preso
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Timori atomici
II
fisico Otto Stern, che era amico di Einstein fin dai tempi in cui
erano entram bi a Praga, aveva lavorato segretam ente al Progetto
Manhattan, principalmente a Chicago, e verso la fine del 1944 aveva
la netta sensazione che l'im presa sarebbe riuscita. In quel mese di
dicembre fece una visita a Princeton. Cio che Einstein senti lo turbo.
Che la bom ba venisse impiegata o no nella guerra, avrebbe cambiato
per sempre la natura sia della guerra sia della pace. I responsabili
politici non ci stavano pensando, convennero Stern e Einstein, e andavano spinti a farlo prima che fosse troppo tardi.
Cosi Einstein decise di scrivere a Niels Bohr. Sulla meccanica quan
tistica si erano scontrati, ma Einstein si fidava del suo giudizio in
questioni piu terrene. Era una delle poche persone a sapere che Bohr,
il quale era per meta ebreo, si trovava segretamente negli Stati Uniti.
Quando i nazisti avevano occupato la Danimarca, era spericolatamente
fuggito in Svezia con suo figlio su una piccola imbarcazione. Da li
era stato portato in aereo in Gran Bretagna, dove gli era stato dato un
falso passaporto con il nome di John Baker, e poi era stato inviato in
America per partecipare al Progetto Manhattan a Los Alamos.
Einstein gli scrisse, usando il suo vero nome, presso l'am basciata
danese a Washington, e in qualche modo la lettera lo raggiunse. Ein
stein lo informava della sua conversazione con Stem e dei loro timori
riguardo ai rischi delle armi atomiche. I politici non si rendono conto
delle possibility e di conseguenza non conoscono l'am piezza della
m inaccia scriveva Einstein. Ancora una volta riprendeva la sua tesi
che sarebbe stato necessario un governo mondiale dotato di pieni
poteri per prevenire una corsa agli arm am enti una volta che l'eta
delle armi atomiche fosse iniziata. Gli scienziati che sono in grado di
trovare udienza presso i capi politici esortava Einstein dovrebbero
fare pressione su quelli dei loro paesi perche si addivenga a un'internazionalizzazione della forza militare.31
Cosi ebbe inizio quella che sarebbe stata la missione politica destinata a dominare l'ultimo decennio della vita di Einstein. Fin dagli anni
dell'adolescenza in Germania, aveva provato repulsione per il nazionalismo, e da molto tempo sosteneva che il modo migliore per prevenire
le guerre fosse la creazione di un'autorita mondiale giuridicamente
abilitata a risolvere le dispute e dotata della forza militare per imporre le
proprie risoluzioni. Ora, con l'imminente aw ento di un'arma cosi terrificante da poter trasformare sia la guerra che la pace, Einstein considerava
questa prospettiva non piu come un ideale ma come una necessita.
La bomba
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XXII
CITTADINO DEL MONDO
1945-1948
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Per i rimanenti dieci anni della sua vita, la passione per la causa
di una struttura unitaria di govem o del mondo avrebbe rivaleggiato
in lui con la passione per la ricerca di una teoria unitaria dei campi
che potesse govem are tutte le forze di natura. Sebbene distinte per
molti aspetti, entrambe le aspirazioni riflettevano la sua attrazione
istintiva per l'ordine trascendente. Inoltre entrambe avrebbero messo
in evidenza la sua volonta di essere nonconformista, di sfidare con
tranquillita e sicurezza le opinioni correnti.
Un mese dopo che le bombe erano state sganciate, un gruppo di
scienziati sottoscrisse un m anifesto che sollecitava la creazione di
un consiglio di nazioni per il controllo delle armi atomiche. Einstein
rispose con ima lettera a J. Robert Oppenheimer, che aveva diretto
con successo la sezione scientifica a Los Alamos. Condivideva di
cuore i sentimenti che stavano dietro la dichiarazione, disse, ma era
critico riguardo alle indicazioni politiche che giudicava ow iam ente
inadeguate perche continuavano a individuare nelle nazioni sovrane
i poteri fondamentali. E impensabile che si possa avere la pace senza
una reale organizzazione govem ativa che crei la legge e la imponga
ai singoli nelle loro relazioni intem azionali.
Oppenheimer sottolineo cortesemente che le affermazioni che attribuisce a me non sono mie. Erano state formulate da un altro gruppo
di scienziati.3 Nondimeno, Oppenheimer metteva in dubbio la tesi di
Einstein di un vero e proprio govemo mondiale: La storia di questo
paese fino alia guerra civile dimostra quanto possa essere difficile l'istituzione di un'autorita federale quando ci sono differenze profonde nei
valori delle societa che essa si propone di integrare.4 Oppenheimer fu
cosi il primo dei molti realisti che nel dopoguerra avrebbero accusato
Einstein di essere troppo idealista. Naturalmente si potrebbe ribaltare la
sua argomentazione osservando che la guerra civile aveva dimostrato
in termini raccapriccianti quanto fosse pericoloso non avere una salda
autorita federale in luogo della sovranita militare degli stati, quando
vi sono differenze di valori tra gli stati membri.
Cio che Einstein immaginava era un govemo o autorita mon
diale che avesse il monopolio della forza militare. Ne parlava come
di un'entita sovranazionale, piuttosto che intemazionale, perche
sarebbe stata al di sopra dei paesi membri piuttosto che un mediatore tra
nazioni sovrane. Le Nazioni Unite, che furono fondate nelTottobre 1945,
secondo Einstein, erano ben lontane dal soddisfare questi criteri.
Nei mesi successivi Einstein sviluppo le sue proposte in una serie
di saggi e interviste. II testo piu importante nacque da uno scambio di
lettere che ebbe con un ammiratore, Raymond Gram Swing, un radiocro-
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Einstein
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dai suoi sensi di colpa per il ruolo che aveva avuto nell'incoraggiare
il progetto della bomba atomica. A una cena organizzata a Manhat
tan in dicembre dal comitato per il premio Nobel osservo che Alfred
Nobel, l'inventore della dinamite, aveva istituito il riconoscimento
per espiare l'invenzione dell'esplosivo piu potente mai conosciuto
fino ai suoi tempi. Lui, Einstein, si trovava in una situazione analoga.
Oggi, i fisici che hanno contribuito a costruire l'arma piu formidabile
e pericolosa di tutti i tempi disse sono tormentati da un uguale senso
di responsabilita, per non dire di colpa.7
Q uesti sentim enti indussero Einstein, nel m aggio del 1946, ad
assumere il piu im portante ruolo politico pubblico della sua vita.
Divenne presidente dell'appena costituito Emergency Committee of
Atomic Scientists (ECAS), che sosteneva il controllo delle armi nucleari
e il governo mondiale. La potenza scatenata dall'atomo ha cambiato
tutto eccetto i nostri modi di pensare, scrisse Einstein quel mese in
un telegramma per la raccolta di fondi e cosi scivoliamo verso una
catastrofe senza pari.8
Leo Szilard fungeva da direttore esecutivo e si occupava di gran
parte del lavoro organizzativo. Ma Einstein, che rimase in carica fino
alia fine del 1948, teneva discorsi, presiedeva riunioni e prendeva
sul serio il proprio ruolo. La nostra generazione ha introdotto nel
mondo la forza piu rivoluzionaria dal tempo della scoperta del fuoco
da parte dell'uom o preistorico disse. Questa forza fondamentale
dell'universo non puo essere conciliata con l'id ea superata degli
angusti nazionalism i.9
L'am m inistrazione Truman propose diversi piani per il controllo
internazionale dell'energia atom ica, m a nessuno riusci, che lo si
volesse o no, a ottenere il consenso di Mosca. Di conseguenza, la
battaglia su quale fosse l'im postazione m igliore presto creo uno
spartiacque politico.
Da una parte c'erano coloro che celebravano il successo dell'Am e
rica e della Gran Bretagna nella gara per la costruzione delle armi
nucleari. Essi vedevano nella bom ba una garanzia per le liberta
dell'O ccidente e volevano custodire quello che concepivano come
il segreto. D all'altra parte c'erano i sostenitori del controllo degli
armamenti, come Einstein. I1 segreto della bom ba atomica disse
a Newsweek e per l'A m erica quello che la Linea M aginot fu per
la Francia prima del 1939. Ci da una sicurezza im m aginaria, e per
questo aspetto e un grande pericolo.10
Einstein e i suoi amici si resero conto che la battaglia per conquistare l'opinione pubblica andava combattuta non solo a Washington
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II federalismo mondiale che Einstein - e , a dire il vero, m olti esponenti politici equilibrati e affermati - sostenevano durante i primi anni
del monopolio atomico degli Stati Uniti non era impensabile. Se era
un'idea ingenua, lo era perche la propugnava in una forma semplice e
non prendeva in considerazione complicati compromessi. I fisici non
sono abituati ad aggraziare o a fare compromessi sulle loro equazioni
per farle accettare. II che spiega perche non sono buoni politici.
Alla fine degli anni '40, quando gli stava diventando chiaro che
il tentativo di controllare gli armamenti nucleari sarebbe fallito, fu
chiesto ad Einstein come sarebbe stata la prossima guerra. Io non so
come sara combattuta la terza guerra m ondiale, rispose ma posso
dire che cosa useranno nella quarta: pietre.20
La Russia
Coloro che volevano il controllo internazionale della bomba ave
vano un grosso problema con cui fare i conti: che atteggiamento tenere
nei confronti della Russia. Un numero crescente di americani, insieme
ai loro rappresentanti politici, si erano convinti che i comunisti di
Mosca fossero pericolosamente espansionisti e disonesti. I russi, da
parte loro, non sembravano poi cosi smaniosi di controllo degli arma
menti o di governo mondiale. Avevano timori profondamente radicati
per la loro sicurezza, l'aspirazione a disporre in proprio della bomba
e dirigenti che si tiravano indietro al minimo accenno di ingerenza
esterna negli affari interni del loro paese.
L'atteggiamento di Einstein verso la Russia era improntato al suo
consueto nonconformismo. Non si spinse tanto oltre come molti altri
nel glorificare i russi quando divennero alleati durante la guerra,
ma neppure arrivo a demonizzarli quando inizio la guerra fredda.
Questo pero, intorno alia fine degli anni '40, lo allontano sempre piu
dal comune sentire della m aggioranza degli americani.
Provava avversione per l'autoritarism o com unista, ma non lo
vedeva come un pericolo imminente per la liberta americana. II pericolo m aggiore, a suo giudizio, era l'isterism o che montava intorno
alia presunta m inaccia rossa. Quando Norm an Cousins, direttore
della Saturday Review e patrono giornalistico dell'intellighenzia
internazionalista americana, scrisse un pezzo invocando il controllo
internazionale degli arm am enti, Einstein rispose con una lettera di
plauso, ma aggiunse una nota critica. Quello cui ho da obiettare
nel suo articolo e che lei non soltanto non si oppone alia paura isterica di un'aggressione russa diffusa nel nostro paese, ma in realta
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Uno dei primi focolai di tensione della guerra fredda era la Polonia,
dove l'Arm ata Rossa occupante aveva instaurato un regime filosovietico senza le libere elezioni che Mosca aveva promesso. Quando
il nuovo govem o polacco invito Einstein a una conferenza, ebbe un
saggio della sua indipendenza dal dogma di partito. II fisico spiego
cortesemente che non viaggiava piu oltremare e invio un misurato
m essaggio che forniva incoraggiam ento ma ribadiva anche la sua
proposta di un govem o mondiale.
I polacchi decisero di tagliare le parti sul govemo mondiale, cui Mosca
si opponeva. Einstein si infurio e trasmise in versione integrale il suo
messaggio censurato al New York Times. L'umanita puo proteggersi
dal pericolo di una distmzione inimmaginabile e di un inutile annientamento soltanto se un'organizzazione sovranazionale e Tunica ad avere
l'autorita di produrre o possedere queste armi disse. E protesto anche
presso il pacifista britannico che presiedeva la riunione sostenendo
che i comunisti cercavano di imporre l'adesione a una linea di partito:
Sono convinto che i nostri colleghi dall'altra parte dello steccato siano
del tutto impossibilitati a esprimere le loro reali opinioni.35
I dossier dell'Fbi
Einstein aveva criticato l'Unione Sovietica, si era rifiutato di andarci
in visita e si era opposto alia condivisione dei segreti atomici a meno
che non venisse creato un govemo mondiale. Non aveva mai lavorato
sul progetto della costruzione della bomba e non era a conoscenza di
alcuna informazione riservata sulla sua tecnologia. Cio nonostante
fu trascinato, senza saperlo, in una catena di eventi che mostrarono
quanto sospettosa, invadente e inetta potesse essere l'Fbi a quell'epoca
nell'inseguire il fantasma del comunismo sovietico.
Le Paure rosse (Red Scares) e le indagini sulla sovversione comunista in origine avevano avuto qualche legittima giustificazione, ma
alia fine degenerarono anche in inchieste condotte con incompetenza
che assomigliavano a cacce alle streghe. Ebbero inizio nei primi mesi
del 1950, dopo che l'America fu tramortita dalla notizia che i sovietici
avevano realizzato la loro bomba. Nelle prime settimane di quell'anno
il presidente Truman lancio il programma per la costm zione della
bomba all'idrogeno, un fisico rifugiato tedesco che lavorava a Los
Alam os, di nom e Klaus Fuchs, fu arrestato con Taccusa di essere
una spia sovietica e il senatore Joseph McCarthy tenne il suo famoso
discorso in cui sosteneva di avere un elenco di comunisti dichiarati
tra il personale del dipartimento di Stato.
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Che fosse per dovere o per diletto, Margarita inizio una relazione
con il vedovo Einstein. Un fine settim ana durante Testate del 1941,
insiem e ad alcuni am ici, lo invito in un cottage a Long Island, e,
con sorpresa generale, Einstein accetto. Im pacchettarono del polio
lesso per i pasti, presero il treno alia Penn Station e passarono un
piacevole w eekend durante il quale Einstein ando in barca a vela
nel Sound e scarabocchio equazioni sulla veranda. A un certo punto
andarono su una spiaggia appartata a guardare il tramonto e poco
manco che finissero arrestati da un poliziotto locale che non aveva
la m inim a idea di chi fosse Einstein. Non sapete leggere? disse
Tagente, indicando un cartello di divieto di accesso. Einstein e la
Konenkova rimasero amanti finche lei torno a Mosca nel 1945, alTeta
di cinquantun anni.41
Margarita riusci a presentare lo scienziato al console sovietico a
New York, che era a sua volta una spia. Ma Einstein non aveva segreti
da rivelare, ne vi e alcuna prova che avesse una qualsiasi propensione
ad aiutare i sovietici, e respinse i tentativi di Margarita di convincerlo
a visitare Mosca.
La relazione e il potenziale problem a per la sicurezza vennero
alia luce non in seguito a una qualsiasi attivita investigativa dell'Fbi,
ma perche una serie di nove lettere d'am ore scritte da Einstein alia
Konenkova negli anni '40 divenne di pubblico dominio nel 1998.
Inoltre un'ex spia sovietica, Pavel Sudoplatov, pubblico un memoriale
piuttosto esplosivo ma non totalmente attendibile in cui rivelava che
la donna era un agente il cui nome in codice era Lukas.42
Le lettere di Einstein alia Konenkova furono scritte Tanno dopo
che Tagente sovietico ebbe lasciato l'America. Ne lei, ne Sudoplatov,
ne nessun altro ha mai sostenuto che Einstein abbia rivelato qualche
segreto, consapevolmente o no. Tuttavia, le lettere dimostrano chiaramente che, all'eta di sessantasei anni, lo scienziato era ancora capace di
una prosa sensuale e probabilmente anche di un comportamento conseguente. Di recente mi sono lavato i capelli da solo, ma senza grande
successo scrisse in una di esse. Non sono accurato come te.
Anche con Tamante russa, com unque, Einstein chiariva di non
essere un am m iratore incondizionato della Russia. In una lettera
criticava la celebrazione m ilitaristica del prim o m aggio a M osca,
dicendo: Osservo con preoccupazione queste esibizioni patriotti
che esagerate.43 Qualunque espressione di eccessivo nazionalismo
e m ilitarism o l'aveva sempre m esso a disagio, fin da quando da
ragazzo aveva visto sfilare i soldati tedeschi, e quelle della Russia
non erano diverse.
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concentrazioni di ricchezza e fautore dell'internazionalismo idealistico che ebbe seguito fra gli intellettuali americani dopo entrambe
le grandi guerre del XX secolo.
La sua inclinazione per il dissenso e il nonconformismo non faceva
di lui un americano peggiore, pensava, ma migliore. Nel giorno del
1940 in cui era stato naturalizzato come cittadino, Einstein aveva
accennato a questi valori in un discorso radiofonico. Dopo la fine
della guerra, Truman indisse una giornata in onore di tutti i nuovi
cittadini, e il giudice che aveva emesso la sentenza di naturalizzazione di Einstein invio migliaia di lettere prestampate invitando tutti
coloro cui aveva fatto prestare giuramento a riunirsi in un parco di
Trenton per festeggiare. Con sua grande sorpresa, si presentarono
diecimila persone. Cosa ancora piu sorprendente, Einstein e la sua
famiglia decisero di partecipare ai festeggiamenti. Durante la ceri
monia Einstein rimase seduto a sorridere e a salutare con la mano,
con una ragazzina in grembo, felice di essere una piccola parte della
giornata intitolata Io sono un am ericano.53
XXIII
PIETRA MILIARE
1948-1953
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per venti minuti, ma alia fine ripete il suo arcinoto ritomello: Ancora
non posso credere che il buon Dio giochi a dadi.
Wheeler non pote nascondere la sua delusione, e Einstein attenuo
l'affermazione. Naturalmente puo darsi che io mi sbagli disse scandendo le parole in tono arguto. Pausa. Ma forse mi sono guadagnato
il diritto di fare i miei errori. Piu tardi Einstein confido a un'amica:
Non credo che vivro abbastanza per vedere chi ha ragione.
W heeler ritom o altre volte, in qualche caso portando anche qual
che suo studente, e Einstein am m ise che trovava m olte delle sue
argomentazioni sensate. Ma non si convert! mai. Verso la fine della
sua vita, una volta Einstein intrattenne un piccolo gruppo di studenti
di Wheeler. Quando il discorso cadde sulla m eccanica quantistica,
tento ancora una volta di mettere in luce i punti deboli dell'idea che
le nostre osservazioni possano influenzare e determinare la realta.
Quando un topo osserva, chiese loro Einstein la cosa cambia lo
stato deH'universo?24
11 leone d'inverno
Mileva Marie, il cui stato di salute stava peggiorando a causa di una
serie di piccoli attacchi cardiaci, viveva ancora a Zurigo e cercava di
prendersi cura del loro figlio ricoverato in casa di cura, Eduard, il cui
comportamento era diventato sempre piu imprevedibile e violento.
Era di nuovo afflitta da problemi economici, che riaccendevano la
tensione con il suo ex marito. La parte del denaro del premio Nobel
che Einstein aveva investito per lei in un fondo in America si era
volatilizzata durante la Depressione, e due dei suoi tre condomini
erano stati venduti per pagare le cure di Eduard. Verso la fine del
1946, Einstein faceva pressione perche vendesse la casa rimanente e
cedesse la gestione del denaro a un tutore da nominarsi per Eduard.
Ma Mileva aveva l'usufrutto della casa e dei suoi proventi, oltre che
la procura, ed era terrorizzata all'idea di venderla.25
Poi, in una fredda giornata di quell'invem o, scivolo sul ghiaccio
mentre andava a trovare Eduard e rimase a terra priva di sensi fin
che non fu soccorsa da alcuni passanti. Sapeva che sarebbe morta
presto e aveva degli incubi notturni ricorrenti in cui avanzava con
fatica nella neve senza riuscire ad arrivare da Eduard. Pensando a
cio che sarebbe accaduto di lui era presa dal panico e scriveva lettere
strazianti ad Hans Albert.26
Einstein riusci a vendere la casa all'inizio del 1948, ma grazie alia
procura Mileva impedi che i proventi gli fossero rimessi. Einstein
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scrisse a Hans Albert, fornendogli tutti i particolari e promettendogli che, qualunque cosa accadesse, si sarebbe preso cura di Eduard
anche se dovesse costarm i tutti i miei risparmi.27 Nel maggio di
quell'anno Mileva ebbe un nuovo attacco e cadde in uno stato catalettico in cui continuava a m orm orare soltanto No! N o!, finche
mori tre mesi piu tardi. II denaro derivante dalla vendita dell'appartamento, 85.000 franchi svizzeri, fu trovato sotto il suo materasso.
Eduard cadde in uno stato di intontimento e non parlo mai piu di
sua madre. Carl Seelig, un amico di Einstein che viveva nelle vicinanze, gli faceva visita di frequente e ne dava regolarmente notizie
ad Einstein. Seelig sperava di riuscire a farlo entrare in contatto con
il figlio, ma non accadde mai. C'e qualcosa che mi blocca e che non
sono in grado di analizzare fino in fondo disse Einstein a Seelig.
Credo che susciterei in lui sentimenti dolorosi di vario genere se
dovessi comparire in una qualunque forma.28
Anche la salute di Einstein comincio a declinare nel 1948. Da molto
tempo soffriva di dolori di stomaco e di anemia, e verso la fine di
quell'anno, dopo un attacco di acuti dolori e di vomito, si sottopose a
un controllo al Jewish Hospital di Brooklyn. Un intervento esplorativo
rivelo un aneurisma nell'aorta addominale, ma i dottori decisero che
non c'era molto che si potesse fare. Si presumeva, giustamente, che
con ogni probabilita un giorno l'avrebbe ucciso, ma nel frattempo
poteva vivere il tempo che gli era concesso, purche seguisse una
dieta sana.29
Per ristabilirsi, intraprese il viaggio piu lungo che avesse mai fatto
nei ventidue anni trascorsi a Princeton, andando fino a Sarasota in
Florida. Per una volta, riusci a evitare la pubblicita. Einstein sfnggente
visitatore di Sarasota, lamentava il giornale locale.
Lo accompagnava Helen Dukas. Dopo la morte di Elsa, la Dukas
aveva accentuato il suo ruolo di fedele guardiano, e proteggeva Ein
stein perfino dalle lettere che gli scriveva la figlia di Hans Albert,
Evelyn. Hans Albert sospettava che la Dukas avesse una relazione
con suo padre, e lo disse ad altri. In molte occasioni Hans Albert mi
parlo del suo sospetto di vecchia data racconto piu tardi l'am ico di
famiglia Peter Bucky Ma coloro che conoscevano la Dukas ritenevano
il sospetto inverosimile.30
A quell'epoca Einstein aveva stabilito rapporti molto piu cordiali
con suo figlio, che adesso era un rispettato professore di ingegneria a
Berkeley e che piu tardi racconto dei suoi viaggi a est per incontrare il
padre: Ogni volta che ci vedevamo, ci mettevamo reciprocamente al
corrente di tutti gli sviluppi interessanti nei nostri campi e nel nostro
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499
lavoro. Ad Einstein piaceva in particolare sentir parlare di invenzioni e di soluzioni di enigmi. Forse entrambe le cose, invenzioni ed
enigmi, gli ricordavano i tempi felici, spensierati e ricchi di successi
dell'Ufficio brevetti di Bem a disse Hans Albert.31
Anche la salute di Maja, l'am ata sorella di Einstein, la persona piu
vicina e intima della sua vita, stava declinando. Maja era venuta a
Princeton quando Mussolini aveva emanato le leggi razziali, men
tre suo marito, Paul Winteler, da cui si stava allontanando da molti
anni,32 si era trasferito in Svizzera a vivere con sua sorella Anna e
il m arito di lei, Michele Besso. Si scrissero di frequente, ma non si
videro mai piu.
Come Elsa, Maja comincio ad assomigliare sempre piu ad Einstein,
con la sua corona di capelli argentei e il suo sorriso diabolico. L'inflessione della sua voce e il tono ironico leggermente scettico che usava
quando faceva una domanda erano simili a quelli del fratello. Pur
essendo una vegetariana, amava gli hot dog, allora Einstein decreto
che i w iirstel erano un vegetale e la fece contenta.33
Maja aveva avuto un attacco cardiaco e, dal 1948, fu confinata a
letto per la maggior parte del tempo. Einstein la accudi amorevolmente come non fece con nessun'altra persona. Ogni sera le leggeva
qualcosa ad alta voce. A volte il vitto era pesante, come quando si
trattava degli argomenti di Tolomeo contro l'opinione di Aristarco
che il mondo girasse intorno al Sole. Non ho potuto fare a meno di
pensare a certi sofismi dei fisici d'oggi: dotti e raffinati, ma privi di
profondita scrisse a Solovine di quella sera. Altre volte le letture
erano piu leggere ma forse altrettanto rivelatrici, come quelle sere in
cui leggeva brani del Don Chisciotte; talvolta paragonava le proprie
schermaglie donchisciottesche contro i mulini a vento della scienza
prevalente con quelle del vecchio cavaliere con la lancia in resta.34
Quando Maja mori nel giugno 1951, Einstein ne fu profondamente
afflitto. Mi m anca piu di quanto si possa im m aginare scrisse a
un'am ica. Rimase seduto per ore nella veranda posteriore della sua
casa di M ercer Street, pallido e teso, con gli occhi fissi nel vuoto.
Q uando la figliastra M argot venne a consolarlo, indico il cielo e
disse, come per rassicurarsi: Guarda la natura, e allora comprenderai m eglio.35
Anche Margot aveva lasciato il marito, che aveva reagito scrivendo,
come aveva sempre desiderato fare, una biografia non autorizzata
di Einstein. M argot adorava il patrigno, e ogni anno diventavano
piu intimi. Lui trovava la sua presenza incantevole. Quando parla
M argot, diceva si sentono crescere i fiori.36
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pazienza per i compromessi necessari a dirigere, o anche solo a guidare simbolicamente, organizzazioni complesse. In passato, quando
si era prestato come personality di facciata nella fondazione dell'Universita ebraica, non aveva avuto la capacita di prendere in mano tutte
le manovre in corso, ne il temperamento per ignorarle. Analogamente,
in tempi piu recenti aveva fatto le stesse esperienze poco piacevoli con
un gruppo impegnato nell'istituzione della Brandeis University nei
pressi di Boston, il che lo aveva indotto a ritirarsi dall'impresa.46
Inoltre non aveva mai dim ostrato una percepibile attitudine a
gestire alcunche. L'unico com pito am m inistrativo form ale che si
fosse mai assunto era quello di dirigere un nuovo istituto di fisica
all'U niversita di Berlino, e aveva fatto poco piu che assumere la sua
figliastra per svolgere alcune mansioni impiegatizie e dare un lavoro
all'astronom o che stava cercando di confermare le sue teorie.
Cio che vi era di brillante in Einstein derivava dal suo essere un
ribelle e un nonconformista che inorridiva a qualsiasi tentativo di
limitare la sua libera espressione. Ci possono essere tratti peggiori
per chi debba assumere il ruolo di conciliatore politico? Come spiego
in una lettera cortese al giornale di Gerusalemme che aveva fatto la
campagna in suo favore, non voleva correre il rischio di dover condividere una decisione del governo che potrebbe entrare in conflitto
con la mia coscienza.
Nella vita sociale come nella scienza, era meglio che rimanesse un
nonconformista. E vero che non pochi ribelli sono diventati figure
di responsabilita, concesse Einstein a un amico in quella settimana
ma io non posso proprio farlo.47
Ben Gurion ne fu inconfessabilmente sollevato. Aveva cominciato
a rendersi conto che era una pessima idea. E che facciamo se dice di
si? scherzo con il suo assistente. Ho dovuto offrirgli la carica perche
era impossibile non farlo. Ma se accetta siamo nei guai. Due giom i
dopo, quando l'ambasciatore Eban incontro Einstein a un ricevimento
in abito da sera a New York, fu felice che la questione fosse alle loro
spalle. Einstein era senza ca lz in i48
XXIV
PAURAROSSA
1951-1954
I Rosenberg
La corsa alia costruzione della bom ba H, lo zelo anticomunista
m ontante e le inchieste di sicurezza sempre piu sfrenate del senatore Joseph M cCarthy mettevano a disagio Einstein. L'atmosfera gli
ricordava quella dell'ascesa del nazismo e dell'antisemitism o negli
anni '30. I1 disastro tedesco di anni fa si ripete si lamentava con la
regina madre del Belgio all'inizio del 1951. La gente si adegua senza
resistenza e si schiera con le forze del m a le ^ 1
Einstein cercava di tenere una posizione interm edia tra coloro
che erano per riflesso condizionato antiamericani e coloro che erano
altrettanto automaticamente antisovietici.
Da una parte rim proverava il suo collaboratore Leopold Infeld,
il quale voleva che sostenesse le posizioni del World Peace Council,
che Einstein a ragione sospettava di essere influenzato dai sovietici.
A mio parere, sono piu o meno propaganda disse. E fece lo stesso
con un gruppo di studenti russi che insistevano perche sottoscrivesse una protesta contro il presunto utilizzo di armi biologiche da
parte americana nella guerra di Corea. Non potete pretendere che
io
protesti contro aw enim enti che forse, e molto probabilmente, non
si sono mai verificati rispose.2
Dall'altra parte, Einstein rifiuto di sottoscrivere una mozione fatta
circolare da Sidney Hook, che denunciava la malafede di coloro che
lanciavano simili accuse contro l'America. Non gli piaceva nessuna
delle due posizioni estreme. Come ebbe a dire, ogni persona ragionevole deve sforzarsi di promuovere la moderazione e un giudizio
piu obiettivo.3
In quello che presum eva sarebbe stato un discreto tentativo di
promuovere tale moderazione, Einstein scrisse una lettera privata
chiedendo che a Julius ed Ethel Rosenberg, che erano stati riconosciuti
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McCarthy. Per lui, la liberta nel dominio del pensiero era connessa
alia liberta nella sfera della politica. Certo, qui ci stiamo occupando
di nonconformismo in un campo di attivita remoto disse alludendo
alia fisica. Nessuna com m issione senatoriale si e finora sentita in
dovere di affrontare il com pito di com battere in questo cam po i
pericoli che minacciano la sicurezza interna del cittadino acritico o
intim idito.12
Ad ascoltare il suo discorso c'era un insegnante di Brooklyn, Wil
liam Frauenglass, che un mese prima era stato chiamato a Washington
a deporre davanti alia sottocommissione del Senato per la sicurezza
interna che indagava sull'influenza comunista nelle scuole superiori.
Si era rifiutato di rispondere, e ora voleva che Einstein dicesse se era
stato nel giusto.
Einstein preparo una risposta e disse a Frauenglass che poteva
renderla pubblica. I politici reazionari sono riusciti a instillare il
sospetto nei confronti di tutte le attivita intellettuali scrisse. Adesso
stanno passando a sopprimere la liberta di insegnamento. Che cosa
dovrebbero fare gli intellettuali contro questo male? Francamente,
riesco a scorgere soltanto la via rivoluzionaria della non collaborazione nel senso di Gandhi dichiaro Einstein. Ogni intellettuale che
e convocato davanti a una delle commissioni dovrebbe rifiutarsi di
deporre.13
L'abitudine che Einstein aveva da tutta la vita a sentirsi a proprio
agio nel resistere ai venti prevalenti lo rese serenam ente risoluto
nell'era McCarthy. In un momento in cui ai cittadini si chiedeva di
fare nomi e di testimoniare in inchieste sulla loro lealta e quella dei
colleghi, assunse un atteggiamento semplice. Disse alia gente di non
collaborare.
Pensava, come disse a Frauenglass, che si dovesse fare basandosi
sulle garanzie della liberta di parola offerte dal primo emendamento,
piuttosto che sul sotterfugio di invocare la protezione del quinto
emendam ento contro la possibile autoincriminazione. Sostenere il
primo em endamento era un dovere particolarmente degli intellet
tuali, disse, perche essi avevano un ruolo speciale nella societa come
protettori del libero pensiero. Era ancora disgustato che la maggior
parte degli intellettuali in Germania non avesse opposto resistenza
allorche i nazisti erano saliti al potere.
Quando la sua lettera a Frauenglass fu pubblicata, si scateno un
tumulto pubblico ancora maggiore di quello che aveva suscitato con
il suo appello per i Rosenberg. Gli editorialisti di ogni parte del paese
non lasciarono nulla di intentato per far risuonare la loro denuncia.
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heimer, sia questi che Einstein furono ancora accolti nel porto sicuro
di Princeton, liberi di pensare e parlare come preferivano. Che la
lealta di entrambi fosse messa in dubbio e che, in certe fasi, fosse loro
negato il nulla osta di sicurezza fu vergognoso. Ma non fu niente di
lontanamente paragonabile alia Germania nazista, checche ne dicesse
in qualche occasione il grande fisico.
Einstein e alcuni altri rifugiati tendevano, comprensibilmente, a
vedere il maccartismo come una discesa nel buco nero del fascismo,
piuttosto che come uno di quei flussi e riflussi di intemperanza che
si verificano in una democrazia. Come si vide poi, la democrazia
americana si corresse, come ha sempre fatto. McCarthy nel 1954 fu
scaricato dai legali dell'esercito, dai suoi colleghi del senato, dal pre
sidente Eisenhower e da giom alisti come Drew Pearson ed Edward
R. Murrow. Quando il verbale delle udienze del caso Oppenheimer
fu pubblicato, fini per danneggiare la reputazione di Lewis Strauss
e di Edward Teller, almeno nell'am biente accademico e scientifico,
non meno di quella di Oppenheimer.
Einstein non era abituato a sistemi politici capaci di autocorrezione.
E non si rendeva pienam ente conto di quale capacita di recupero
potessero avere la democrazia americana e la sua cura della liberta
individuale. Cosi per un momento il suo sdegno si accentuo. Ma il
suo ironico distacco e il suo senso dell'umorismo lo salvarono da una
profonda disperazione. Non era destinato a morire amareggiato.
XXV
LA FINE
1955
Presagi di mortalita
Per il suo settantacinquesim o compleanno, nel marzo del 1954,
Einstein ricevette da un centra m edico, com e inatteso regalo, un
pappagallo da compagnia che gli fu recapitato alia porta di casa in
una scatola. Era stato un viaggio difficile, e il pappagallo sembrava
traumatizzato. In quel periodo Einstein frequentava una donna di
nome Johanna Fantova, che aveva conosciuto in Germania nei lontani
anni '20 e che ora lavorava in una delle biblioteche dell'Universita di
Princeton. I1 pappagallo e depresso dopo la sua traumatica consegna
e Einstein sta cercando di tirarlo su di morale con i suoi scherzi, che
l'uccello non sembra apprezzare scrisse la Fantova nello splendido
diario che teneva dei loro incontri e delle loro conversazioni.1
II
pappagallo si riprese e presto comincio a beccare il cibo dalle
mani di Einstein, ma contrasse un'infezione che richiese una serie di
iniezioni, e Einstein temette che il volatile non sopravvivesse. Ma era
un uccello robusto, e dopo due sole iniezioni si ristabili.
Nello stesso modo Einstein si era ripetutamente ripreso da attacchi di anemia e di dolori alio stomaco. Ma sapeva che l'aneurisma
all'aorta addom inale si sarebbe presto rivelato fatale, e com incio
a m anifestare una serena consapevolezza della propria mortalita.
Quando, davanti alia tomba del fisico Rudolf Ladenburg, che era
stato suo collega a Berlino e poi a Princeton, ne fece l'elogio funebre,
le sue parole parvero partecipate personalmente. Breve e questa
esistenza, come una visita fugace in una casa sconosciuta disse. La
via da seguire e scarsamente rischiarata dal lume tremolante della
coscienza.2
Sembrava avvertire che la transizione finale che lo attendeva era
a un tempo naturale e in qualche modo spirituale. La cosa strana
dell'invecchiare e che l'intima identificazione con il qui e ora si va
La fine
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significa niente. Per noi che crediamo nella fisica, la divisione tra
passato, presente e futuro ha solo il valore di un'ostinata illusione.
Einstein aveva presentato Besso ad Anna Winteler, che era diventata sua moglie, e si meravigliava di come l'amico avesse fatto sopravvivere il matrim onio nonostante qualche momento difficile. II tratto
personale piu ammirevole di Besso, disse Einstein, era quello di essere
riuscito a vivere in armonia con una donna, un'impresa nella quale
io per due volte ho m iseramente fallito.20
Una domenica di aprile lo storico della scienza di Harvard, I. Ber
nard Cohen, ando a trovare Einstein. La faccia dell'anziano scienziato,
profondam ente segnata, colpi Cohen per la sua tragicita, eppure i
suoi occhi scintillanti lo facevano sembrare senza eta. Parlava sommessamente ma rideva forte. Ogni volta che diceva qualcosa che gli
piaceva, ha raccontato Cohen scoppiava in una fragorosa risata.
Einstein era particolarmente divertito da un piccolo marchingegno
scientifico che gli avevano regalato di recente e che serviva a dare
una dim ostrazione del principio di equivalenza. Era una versione
del vecchio giocattolo in cui una pallina legata con una cordicella
all'estrem ita di un bastone deve essere fatta roteare verso l'alto in
modo da farla ricadere in una scodella posta sopra il bastone. Questa
versione era piu complicata; la cordicella legata alia pallina passava
attraverso il fondo della scodella ed era attaccata a una molla non
tesa dentro il m anico del congegno. Agitando a caso, ogni tanto la
pallina finiva nella scodella. II punto era se ci fosse un metodo per
fare entrare la pallina nella scodella ogni volta.
Mentre Cohen se ne stava andando, un gran sorriso si dipinse sul
volto di Einstein, che disse di poter spiegare come funzionava il m ar
chingegno. Ecco il principio di equivalenza! annuncio trionfante.
Spinse il bastone verso l'alto fino a fargli quasi toccare il soffitto. Poi
lo lascio cadere verticalmente. La pallina, mentre era in caduta libera,
si comportava come se fosse priva di peso e la molla dentro il manico
la tirava immediatamente dentro la scodella.21
Ora per Einstein stava cominciando l'ultim a settimana della sua
vita, e giustamente si concentrava sulle questioni piu importanti per
lui. L 'll aprile firmo il manifesto Einstein-Russell. Come dichiaro piu
tardi il filosofo britannico, era rimasto sano di mente in un mondo
pazzo.22 Da quel documento trassero origine le Conferenze di Pugwash, in cui scienziati e uomini di pensiero si riunivano annualmente
per discutere sul controllo delle armi nucleari.
Quello stesso giorno nel tardo pomeriggio in M ercer Street arrivo
l'am basciatore di Israele A bba Eban per discutere di un discorso
522
Einstein
stava pesando troppo sulla Dukas, e cosi cedette. L'infermiere volontario suirambulanza era uno studioso di economia politica di Princeton,
e Einstein riusci a conversare animatamente con lui. Margot telefono
ad Hans Albert, che prese un aereo da San Francisco e in breve fu al
capezzale del padre. L'ecoriomista Otto Nathan, un altro esule tedesco
che era diventato suo intimo amico, arrivo da New York.
Ma Einstein non era ancora del tutto pronto a morire. Domenica 17
aprile si sveglio sentendosi meglio. Chiese alia Dukas di portargli gli
occhiali, carta e matite, e si mise a buttar giu dei calcoli. Parlo con Hans
Albert di alcune idee scientifiche, poi con Nathan dei pericoli che si
sarebbero corsi se si fosse permesso alia Germania di riarmarsi. Indicando le sue equazioni, si lagno semischerzosamente con suo figlio:
Se soltanto avessi una maggiore conoscenza della matematica.26
Per mezzo secolo si era lamentato sia del nazionalismo tedesco, sia
dei limiti della sua strumentazione matematica, e quindi era giusto
che questi fossero tra i suoi ultim i discorsi.
Lavoro finche gli fu possibile, e quando il dolore divenne troppo
forte ando a dormire. Poco dopo l'una del mattino di lunedi 18 aprile
1955, l'inferm iera lo senti pronunciare qualche parola in tedesco che
non comprese. L'aneurisma, come una grossa bolla, era scoppiato, e
Einstein mori all'eta di settantasei anni.
Al suo capezzale c'era la bozza del discorso che non aveva potuto
tenere per 1'anniversario della proclamazione dello stato di Israele.
Oggi vi parlo non come cittadino americano ne come ebreo, ma come
essere umano com inciava.27
Accanto al suo letto c'erano anche dodici pagine fitte di equazioni,
cosparse di cancellature e di correzioni.28 Fino all'ultimo momento
aveva lottato per trovare la sua inafferrabile teoria unitaria dei campi.
E l'ultim a cosa che scrisse, prima di andare a dormire per l'ultima
volta, fu un'ulteriore riga di simboli e numeri che sperava potesse
portarlo, e portare tutti noi, un po' piu vicino alio spirito che si manifesta nelle leggi della natura.
Epilogo
IL CERVELLO DI EINSTEIN
E LA MENTE DI EINSTEIN
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dire che due eventi sono simultanei? La curiosita, nel caso di Einstein,
non derivava soltanto da un desiderio di sondare il mistero. Cosa piu
importante, derivava da un senso di meraviglia infantile che lo spingeva a interrogarsi su cio che era familiare, su quei concetti sui quali,
come disse una volta, l'adulto norm ale non si arrovella m ai.12
Poteva guardare fatti ben noti e trarne intuizioni che erano sfuggite ad altri. Fin dai tempi di Newton, per esempio, gli scienziati
avevano saputo che la massa inerziale era equivalente alia massa
gravitazionale. Ma Einstein comprese che cio significava che c'era
un'equivalenza tra gravita e accelerazione, equivalenza che avrebbe
fornito una spiegazione dell'universo.13
U n principio in cui Einstein credeva profondam ente era che la
natura non fosse sovraccarica di attributi non essenziali. Quindi la
curiosita doveva avere uno scopo. Per Einstein essa esisteva per
che creava menti che fanno domande, e cio produceva un senso di
am m irazione per l'universo che poteva essere m esso sullo stesso
piano del sentimento religioso. La curiosita ha una propria ragione
di esistere spiego una volta. Non si puo fare a meno di sentire un
timore reverenziale quando si contem plano i misteri dell'eternita,
della vita, della struttura mirabile della realta.14
Fin dagli anni giovanili, la curiosita e l'im m aginazione di Einstein
si esprimevano principalmente tramite il pensiero visivo - immagini
mentali ed esperimenti m entali - piuttosto che a livello verbale. Del
pensiero visivo faceva parte la capacita di formarsi un'idea intuitiva
della realta fisica che era dipinta dalle pennellate della matematica.
Dietro una form ula vedeva im m ediatam ente il contenuto fisico,
mentre per noi rimaneva soltanto una formula astratta disse uno dei
suoi primi studenti.15 Planck aveva concepito l'idea dei quanti, che
considerava in sostanza un espediente matematico, ma c'era voluto
Einstein per comprenderne la realta fisica. Lorentz aveva concepito
le trasform azioni m atem atiche che descrivevano i corpi in moto,
ma c'era voluto Einstein per creare una nuova teoria della relativita
basata su di esse.
Un giorno negli anni '30, Einstein invito a Princeton Saint-John
Perse per capire come lavorava il poeta. Come viene l'idea di una
poesia? gli chiese. II poeta parlo del ruolo svolto dall'intuizione e
dall'im m aginazione. E lo stesso per un uomo di scienza replied
entusiasta Einstein. E un'illuminazione im prow isa, quasi un'estasi.
In seguito, naturalm ente, l'intelligenza analizza e gli esperim enti
confermano o smentiscono l'intuizione. Ma all'inizio c'e un grande
balzo in avanti dell'im m aginazione.16
530
Einstein
531
NOTE
Le lettere e gli scritti di A.E. fino al 1920 sono stati pubblicati nei Collected Papers
of Albert Einstein (CPAE), e sono citati secondo le date usate in quei volumi. II
materiale inedito che si trova negli Albert Einstein Archives (AEA) e citato con
il sistema di numerazione delle cartelle (o delle bobine) di documenti adottato
dagli archivi. Per parte del materiale, specialmente quello prima inedito, mi sono
avvalso di traduzioni fatte per me da James Hoppes e Natasha Hoffmeyer.
Epigrafe
1 A.E. a Eduard Einstein, 5 febbraio 1930. In quel periodo Eduard fu colpito
da una malattia mentale progressiva. La citazione esatta e: Beim Menschen ist
es zvie beim Velo. Nur ivenn erfahrt, kann er bequem die Balance halten. Per gentile
concessione di Barbara Wolff degli Archivi Einstein all'Universita ebraica di
Gerusalemme.
I. A cavallo di un raggio di luce
1A.E. a Conrad Habicht, 18 o 25 maggio 1905.
2 Queste riflessioni sono tratte da articoli che ho scritto su Time del 31
dicembre 1999 e Discovery del settembre 2004.
3 Dudley Herschbach, Einstein as a Student, marzo 2005, manoscritto inedito
dato in visione all'autore. Dice Herschbach: I tentativi di migliorare l'istruzione e
l'alfabetizzazione scientifica si scontrano con un problema fondamentale: scienza
e matematica sono considerate non una parte della cultura generale, ma il territorio di esperti simili a sacerdoti. Einstein viene visto come un'icona imponente,
l'esempio per eccellenza del genio solitario. Cio favorisce una visione profonda
mente distorta della scienza.
4 Philipp Frank, Philosophy of Science, Saddle River (NJ), Prentice-Hall, 1957,
p. xiv; Jeremy Bernstein, A Theory for Everything, New York, Springer-Verlag,
1996, p. 18.
5 Vivienne Anderson ad A.E., 27 aprile 1953, AEA 60-714; A.E. a Vivienne
Anderson, 12 maggio 1953, AEA 60-716.
6 George Sylvester Viereck, Glimpses of the Great, New York, Macauley, 1930,
534
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p. 377. Vedi anche Thomas Friedman, Learning to Keep Learning, in New York
Times, 13 dicembre 2006.
7 A.E. a Mileva Marie, 12 dicembre 1901; Banesh Hoffmann e Helen Dukas,
Albert Einstein creatore e ribelle, Milano, Bompiani, 1977, p. 30. Hoffmann, che fu
amico di A.E. verso la fine degli anni '30 a Princeton, osserva: I1 suo sospetto
verso l'autorita che, dopo la fanciullezza, non lo avrebbe mai abbandonato del
tutto, doveva rivelarsi di importanza decisiva.
8 Messaggio di A.E. per il banchetto di Ben Scheman, marzo 1952, AEA 28-931.
II. Infanzia. 1879-1896
1A.E. a Sybille Blinoff, 21 maggio 1954, AEA 59-261; Ernst Straus, Reminiscences,
in Gerald Holton e Yehuda Elkana (a cura di), Albert Einstein. Historical and Cultural
Perspectives, The Centennial Symposium in Jerusalem, Mineola (NY), Dover Publi
cations, 1977, p. 419; Antonina Vallentin, The Drama of Albert Einstein, New York,
Doubleday, 1954, p. 17; Maja Einstein, Albert Einstein. Beitragfiir sein Lebensbild,
CPAE 1, p. lviii. (Questo abbozzo fu steso in origine nel 1923 come inizio di un
libro che Maja sperava di scrivere, ma non fu mai pubblicato da lei. Delinea la
vita del fratello soltanto fino al 1905. Vedi lorentz.phl.jhu.edu/AnnusMirabilis/
AeReserveArticles/maja.pdf.)
2 Vedi, per esempio, Thomas Sowell, The Einstein Syndrome. Bright Children
Who Talk Late, New York, Basic Books, 2002.
3 Le parole di A.E. sono citate dal premio Nobel James Franck in Carl Seelig, Helle
Zeit, dnnkel Zeit. In Metnoriam Albert Einstein, Zurich, Europa-Verlag, 1956, p. 72.
4 Vallentin, The Drama..., cit., p. 17; A.E. alio psicologo Max Wertheimer, in
Max Wertheimer, II pensiero produttivo, Firenze, Editrice Universitaria, 1965, p.
245, nota 7.
5 A.E. a Hans Miihsam, 4 marzo 1953, AEA 60-604. Anche in Carl Seelig, Albert
Einstein. A Documentary Biography, London, Staples Press, 1956, p. 11, si citano le
parole di A.E.: Penso che possiamo mettere da parte la questione della discendenza. Vedi anche Peter Michelmore, Einstein, Milano, Della Volpe, 1966, p. 27.
6 Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. xvi; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 10.
7 www.alemannia-judaica.de/synagoge_buchau.htm.
8 A.E. a Carl Seelig, 11 marzo 1952, AEA 39-13; Roger Highfield e Paul Carter,
Le vite segrete di Albert Einstein, Padova, F. Muzzio, 1994, p. 8.
9 Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. xv; Highfield e Carter, Le vite segrete...,
cit., p. 9; Abraham Pais, Sottile e il Signore. ..La vita e la scienza di Albert Einstein,
Torino, Boringhieri, 1982, p. 52.
10 Certificato di nascita, CPAE 1:1; Johanna Fantova, Journal of Conversations
with Einstein, 1953-55, 5 dicembre 1953. Nel fondo Einstein Papers della Prince
ton University e pubblicato in appendice ad Alice Calaprice (a cura di), The Neiv
Expanded Quotable Einstein, Princeton, Princeton University Press, 2005. (Per
chiarezza, poiche i numeri di pagina variano nelle diverse edizioni dell'opera
della Calaprice, i testi della Fantova sono identificati mediante la data.)
11 Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 53.
12 Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. xviii. II nome Maria era usato a volte
nelle famiglie ebraiche come sostituto di Miriam.
13 Philipp Frank, Einstein. La sua vita e il suo tempo, Milano, Garzanti, 1949, p. 7.
14Maja Einstein, Albert Einstein, cit., pp. xviii-xix; Albrecht Folsing, Albert Einstein.
Note
535
536
Einstein
nostro tempo, Milano, Rizzoli, 1976, p. 25; A.E., Note autobiografiche, cit., p. 4; Reiser,
Albert Einstein, cit., p. 28. (Anton Reiser era lo pseudonimo di Rudolph Kayser,
marito di Ilse Einstein, figlia della seconda moglie di Einstein, Elsa.)
25 Maja Einstein, Albert Einstein, cit, p. xix, afferma che aveva sette anni; in
realta fu iscritto il 1 ottobre 1885, quando aveva sei anni.
26 Secondo la versione in seguito riportata da suo genero, l'insegnante aveva
poi aggiunto che Gesii era stato inchiodato sulla croce dagli ebrei; Reiser, Albert
Einstein, cit., p. 30. Ma l'amico e collega fisico di Einstein, Philipp Frank, si sente
in dovere di precisare che l'insegnante non fece riferimento al ruolo degli ebrei;
Frank, Einstein, cit., p. 10.
27 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 16; A.E. a un destinatario ignoto,
3 aprile 1920, CPAE 1, Ix.
28 Reiser, Albert Einstein, cit., pp. 28-29; Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p.
xxi; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 15; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 54; Folsing,
Albert Einstein. A Biography, cit., p. 20. Maja afferma che il fratello aveva solo otto
anni quando entro al girmasio, in realta Albert fu iscritto nell'ottobre 1888, quando
aveva nove anni e mezzo.
29 Denis Brian, Einstein. A Life, Hoboken (NJ), Wiley, 1996, p. 281. Una ricerca
effettuata nel 2006 con Google sulla frase Einstein rimandato in matematica
ha fornito quasi 648.000 pagine.
30 Pauline Einstein a Fanny Einstein, 1 agosto 1886; Folsing, Albert Einstein. A
Biography, cit., pp. 18-20, dove si citano la lettera di Einstein a Sybille Blinoff del
21 maggio 1954, e l'articolo del dottor H. Wieleitner in Neueste Nachrichten,
Monaco, 14 marzo 1929.
31 A.E. a Sybille Blinoff, 21 maggio 1954, AEA 59-261; Maja Einstein, Albert
Einstein, cit., p. xx.
32 Frank, Einstein, cit., p. 15; Reiser, Albert Einstein, cit, p. 35; A.E., Note auto
biografiche, cit., p. 7.
33 Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. xx; Jeremy Bernstein, L'uomo senzafrontiere. Vita e scoperte di Albert Einstein, Milano, il Saggiatore, 2000, pp. 26-30; inter
vista di Einstein con Henry Russo, in The Tower, Princeton, 13 aprile 1935.
34Max Talmey, The Relativity Theory Simplified, and the Formative Period of Its Inven
tor, New York, Falcon Press, 1932, p. 164; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 54.
35 La prima edizione apparve in dodici volumi tra il 1853 e il 1857. Ulteriori
edizioni, con un nuovo titolo cui si fa riferimento nel saggio di Maja Einstein,
furono pubblicate alia fine degli anni '60. L'opera veniva continuamente aggiornata. Probabilmente 1'edizione in possesso di Einstein era formata da ventuno
volumi raccolti in quattro o cinque grossi tomi. Lo studio che ha fatto luce in
modo decisivo sull'influenza di quest'opera su Einstein e Frederick Gregory,
The Mysteries and Wonders of Science. Aaron Bernstein's Naturwissenschaftliche
Volksbiicher and the Adolescent Einstein, in Don Howard e John Stachel (a cura
di), Einstein. The Formative Years, 1879-1909, Boston, Birkhauser, 2000, pp. 23-42;
Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. xxi; A.E., Note autobiografiche, cit., p. 9; Seelig,
Albert Einstein, cit., p. 12.
36Aaron Bernstein, Natunoissenschaftliche Volksbucher, ediz. 1870, voll. 1,8,16,
19; Howard e Stachel, Einstein. The Formative Years, cit., pp. 27-39.
37 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 4.
38 Talmey, The Relativity Theory Simplified..., cit, p. 163. (Talmud scrisse il suo
breve saggio dopo aver cambiato, in America, il suo nome in Talmey.)
Note
537
538
Einstein
58 Seelig, Helle Zeit, cit., p. 56; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 38.
59 Arthur I. Miller, Einstein, Picasso. Space, Time and the Beauty That Causes
Havoc, New York, Basic Books, 2001, p. 47; Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p.
xxii; Seelig, Helle Zeit, cit., p. 9; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 38;
Holton, On Trying to Understand Scientific Genius, in Thematic Origins..., cit, p. 371;
trad. it. Per comprendere il genio scientifico in L'immaginazione scientifica, Torino,
Einaudi, 1983, pp. 267-94.
60 Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 26; Folsing, Albert Einstein. A Biography,
cit., p. 46. Einstein fornisce una descrizione piu completa del paradosso nelle sue
Note autobiografiche, cit., p. 28.
61 Gustav Maier a Jost Winteler, 26 ottobre 1895, CPAE 1:9; Folsing, Albert Ein
stein. A Biography, cit., p. 39; Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit., pp. 20-21.
62Vallentin, The Drama..., cit., p. 12; Hans Byland in Neue Biindner Zeitung,
7 febbraio 1928, citato in Seelig, Albert Einstein, cit., p. 14; Folsing, Albert Einstein.
A Biography, cit., p. 39.
63 Pauline Einstein alia famiglia Winteler, 30 dicembre 1895, CPAE 1:15.
64 A.E. a Marie Winteler, 21 aprile 1896.
65 Giudizio di ammissione, scuola di Aarau, CPAE 1:8; registro della scuola di
Aarau, CPAE 1:10; Hermann Einstein a Jost Winteler, 29 ottobre 1895, CPAE 1:11,
e 30 dicembre 1895, CPAE 1:14.
66 Giudizio su una prova di musica, 31 marzo 1896, CPAE 1:17; Seelig, Albert
Einstein, cit., p. 15; Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 17.
67 Esenzione dalla cittadinanza del Wixrttemberg, 28 gennaio 1896, CPAE 1:16.
68A.E. a Julius Katzenstein, 27 dicembre 1931, citata in Folsing, Albert Einstein.
A Biography, cit., p. 41.
69 Israelitisches Wochenblatt, 24 settembre 1920; A.E., Why Do They Ate the
Jews?, in Collier's, 26 novembre 1938; trad. it. Perche odiano gli ebrei?, in Pensieri
degli anni difficili, Torino, Boringhieri, 1965, pp. 95 sgg.; anche in Idee e opinioni,
cit., pp. 180 sgg.
70 A.E. a Hans Muehsam, 30 aprile 1954, AEA 38-434; Folsing, Albert Einstein.
A Biography, cit., p. 42.
71 Risultati dell'esame, 18-21 settembre 1896, CPAE, 1: 20-27.
72 Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 19-20; Maja Einstein, Albert Einstein,
cit., p. xvii.
73 A.E. a Heinrich Zangger, 11 agosto 1918.
III.
Note
539
6
Seelig, Albert Einstein, cit., p. 30; Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 55;
Miller, Einstein, Picasso, cit., p. 52; Charles Seife, The True and the Absurd, in John
Brockman (a cura di), My Einstein, New York, Pantheon, 2006, p. 63.
Registro e libretto dei voti, ottobre 1896-agosto 1900, CPAE 1:28.
8 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 30; Peter A. Bucky, The Private..., cit, p. 25 (una
versione leggermente diversa); Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 57.
9 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 30.
10 A.E. a Julia Niggli, 28 luglio 1899.
11 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 28; Whitrow, Einstein. The Man..., cit., p. 5.
12 A.E., Note autobiografiche, cit., pp. 9 sgg.
13 Intervista ad A.E. in Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 27; A.E. a Elizabeth
Grossmann, 20 settembre 1936, AEA 11-481; Seelig, Albert Einstein, cit., pp. 34 e
207; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 53.
14 Holton, Thematic Origins..., cit., pp. 209-12. II marito della figliastra di Ein
stein, Rudolph Kayser, e il collega Philipp Frank affermano entrambi che Einstein
lesse Foppl nel tempo libero mentre era al Politecnico.
15 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 54; Peter Galison, Gli oro~
logi di Einstein, le mappe di Poincare. Imperi del tempo, Milano, R. Cortina, 2004,
pp. 21-24. II libro di Galison e un'esposizione affascinante di come Poincare e
Einstein elaborarono le loro teorie e di come le osservazioni di Poincare fossero
un'anticipazione della teoria della relativita ristretta, ... una mossa brillante
da parte di un autore cui sarebbe mancato il coraggio intellettuale per trame le
logiche e rivoluzionarie conseguenze (p. 24). Molto utile e anche Miller, Einstein,
Picasso, cit, pp. 200-04.
16Seelig, Albert Einstein, cit., p. 37; Whitrow, Einstein. The Man..., cit., p. 5; Peter
A. Bucky, The Private..., cit., p. 156.
17 Miller, Einstein, Picasso, cit., p. 186; Hoffmann e Dukas, Albert Einstein crea
tore e ribelle, cit., p. 280; intervista con Lili Foldes, The Etude, gennaio 1947,
in Calaprice, The New Expanded Quotable Einstein, cit., p. 150; A.E. in risposta al
questionario di Emil Hilb, 1939, AEA 86-22; Dukas e Hoffmann, Albert Einstein.
II lato umano, cit., pp. 71-72.
18 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 36.
19 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., pp. 51, 67; Reiser, Albert Einstein,
cit., p. 50; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 9.
20Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 46. Diana Kormos Buchwald
sottolinea che a un attento esame della sua fotografia scattata alia scuola di Aarau
si vedono dei buchi nella giacca.
21 A.E. a Maja Einstein, 1898.
22 A.E. a Maja Einstein, data successiva al febbraio 1899.
23 Marie Winteler ad A.E., 4-25 novembre 1896.
24 Marie Winteler ad A.E., 30 novembre 1896.
25 Pauline Einstein a Marie Winteler, 13 dicembre 1896.
26 A.E. a Pauline Winteler, maggio 1897.
27 Marie Winteler ad A.E., 4-25 novembre, 30 novembre 1896.
28 Novi Sad, il centro culturale del popolo serbo, era stata a lungo una libera
citta reale, all'interno di una regione autonoma serba dell'impero asburgico.
All'epoca della nascita della Marie si trovava nella parte ungherese dell'AustriaUngheria. Negli anni della sua formazione, circa il 40% dei cittadini parlava serbo,
540
Einstein
il 25% parlava ungherese, e circa il 20% parlava tedesco. Oggi e, dopo Belgrade,
la seconda citta per grandezza della Repubblica di Serbia.
29 Desanka Trbuhovic-Gjuric, bn Schatten Albert Einstein, Bema, Verlag Paul
Haupt, 1993, pp. 9-38; Dord Krstic, Mileva Einstein-Marie, in Elizabeth Einstein
Roboz, Hans Albert Einstein. Reminiscences of Our Life Together, Iowa City, University
of Iowa Press, 1991, p. 85; Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 37-42; Highfield
e Carter, Le vite segrete..., cit., pp. 31-36; certificato di matrimonio, CPAE 5:4.
30 Krstic, Mileva Einstein-Marie, in Elizabeth Einstein Roboz, Hans Albert Ein
stein..., cit., p. 88 (il contribute di Krstic si basa in parte su interviste con i compagni di studi); Barbara Wolff, un'esperta della vita di Einstein che lavora agli
archivi dell'Universita ebraica, afferma: Suppongo che Einstein fosse la ragione
principale della fuga di Mileva da Zurigo.
31 Mileva Marie ad A.E., dopo il 20 ottobre 1897.
32 A.E. a Mileva Marie,
16 febbraio 1898.
33 A.E. a Mileva Marie, dopo il 16 aprile 1898; dopo
il28 novembre1898.
34 Ricordo di Suzanne Markwalder, in Seelig, Albert Einstein, cit., p. 34; Folsing,
Albert Einstein. A Biography, cit., p. 71.
35 A.E. a Mileva Marie,
13 o 20 marzo 1899.
36 A.E. a Mileva Marie, 10 agosto 1899, marzo 1899,13settembre 1900.
37 A.E. a Mileva Marie, 13 settembre 1900, primi di agosto 1899,10 agosto 1899.
38 A.E. a Mileva Marie, circa 28 settembre 1899.
39 Mileva Marie ad A.E., 1900.
40 Esami di diploma intermedi, 21 ottobre 1898, CPAE 1:42.
41 A.E. a Mileva Marie, 10 settembre 1899; A.E., How I Created the Theory of
Relativity (vedi la Bibliografia per una spiegazione in merito a questa conferenza
tenuta il 14 dicembre 1922 a Kyoto in Giappone).
42 A.E., How I Created, cit.; Reiser, Albert Einstein, cit., p. 52; A.E. a Mileva
Marie, circa 28 settembre 1899; Jurgen Renn e Robert Schulmann (a cura di),
Lettere d'amore. Albert Einstein e Mileva Marie, Torino, Bollati Boringhieri, 1993, p.
57, note 11.3,11.4. L'intervento di Wilhelm Wien fu tenuto nel settembre 1898 a
Dusseldorf e pubblicato in Annalen der Physik, 65, 3,1898.
43A.E. a Mileva Marie, 10 ottobre 1899; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 30; Folsing,
Albert Einstein. A Biography, cit., p. 68; Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 71; esami
di diploma finali, CPAE 1:67.1voti di tesi registrati in CPAE sono moltiplicati per
4 per conferire loro il peso appropriato nella valutazione finale.
44 Esami di diploma finali, CPAE 1:67.
45 A.E. a Walter Leich, 24 aprile 1950, AEA 60-253; appunto di Walter Leich in
cui e descritto Einstein, 6 marzo 1957, AEA 60-257.
46 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 10.
47 A.E. a Mileva Marie, 1 agosto 1900.
IV.
Ifidanzati. 1900-1904
1 A.E.
2 A.E.
3 A.E.
4 A.E.
5 A.E.
6 A.E.
a Mileva Marie,
a Mileva Marie,
a Mileva Marie,
a Mileva Marie,
a Mileva Marie,
a Mileva Marie,
Note
541
542
Einstein
Note
543
544
Einstein
la stessa cosa, con piccole differenze nella formulazione e nella traduzione. Reiser,
Albert Einstein, cit., p. 64.
74 Purtroppo di regola tutte le domande venivano distrutte dopo diciotto
anni e, anche se a quell'epoca Einstein godeva ormai di fama mondiale, i suoi
commenti sulle invenzioni furono eliminati durante gli anni '20. Folsing, Albert
Einstein. A Biography, cit., p. 104.
75 Galison, Gli orologi di Einstein..., cit., p. 244; Max Fliickiger, Albert Einstein in
Bern, Bern, Haupt, 1974, p. 27.
76 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 103; Charles P. Snow, Einstein, in
Maurice Goldsmith et al. (a cura di), Einstein. The First Hundred Years, New York,
Pergamon Press, 1980, p. 7.
77 Intervista con Einstein: Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 28; A.E., Autobiographische Skizze, in Seelig, Helle Zeit, cit., p. 12. Vedi Don Howard, A Kind of
Vessel in Which the Struggle for Eternal Truth is Played Out, AEA Cedex-H.
78 Maurice Solovine, Albert Einstein. Letters to Solovine, New York, Philosophical
Library, 1987, p. 6.
79 Maurice Solovine, dedica dell'Akademie Olympia, A.D. 1903, CPAE 2:3.
80 Solovine, Albert Einstein. Letters to Solovine, cit., pp. 11-14.
81 A.E. a Solovine, 25 novembre 1948; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 57; A.E.
a Conrad Habicht e Maurice Solovine, 3 aprile 1953; Hoffmann e Dukas, Albert
Einstein creatore e ribelle, cit., p. 273.
82 I curatori degli scritti di Einstein, nell'introduzione al secondo volume, pp.
xxiv-xxv, descrivono i libri e le edizioni lette dall'Akademie Olympia.
83 A.E. a Moritz Schlick, 14 dicembre 1915. In un saggio del 1944 su Bertrand
Russell, Einstein scrisse: I1 chiaro messaggio di Hume sembro avere un valore
decisivo: il materiale fomito dai sensi, Tunica fonte della nostra conoscenza, puo
per abitudine condurci alle credenze e alle attese, ma non alia conoscenza e tanto
meno alia comprensione delle sue esatte relazioni: A.E., Osservazioni sulla teoria
della conoscenza di Bertrand Russell, in Idee e opinioni, cit., p. 27. Vedi anche A.E.,
Note autobiografiche, cit., p. 8.
84 David Hume, Trattato sulla natura umana, Bari, Laterza, 1982, libro I, parte
II, sezione III, p. 48.
85 Ci sono differenti interpretazioni della Critica della ragion pura di Kant (1781).
Ho tentato qui di attenermi strettamente all'idea che di Kant aveva Einstein. Vedi
A.E., Osservazioni sulla teoria della conoscenza di Bertrand Russell [originariamente
in Paul Arthur Schilpp (a cura di), The Philosophy of Bertrand Russell, Evanston,
The Library of Living Philosophers, 1944], in Idee e opinioni, cit., p. 24; A.E., Note
autobiografiche, cit., pp. 7-9; A.E., II metodo dellafisica teorica, cit., p. 250; Mara Beller,
Kant's Impact on Einstein's Thought, in Howard e Stachel, Einstein. The Formative
Years, cit., pp. 83-106. Vedi anche A.E., Fisica e realta (1936), in Pensieri degli anni
difficili, cit. pp. 36-75; Yehuda Elkana, The Myth of Simplicity, in Holton e Elkana,
Albert Einstein. Historical and Cultural Perspectives, cit., p. 221.
86 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 12.
87 A.E., necrologio di Ernst Mach, 14 marzo 1916, CPAE 6:26.
88 Philipp Frank, Einstein, Mach, e il positivismo logico, in Schilpp, Albert Einstein
scienziato e filosofo, cit, pp. 219-36; Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 32-33,
128-30; Gerald Holton, Mach, Einstein and the Search for Reality, in Thematic Ori
gins..., cit. [originariamente in Daedalus, primavera 1968, pp. 636-673]; trad. it.
Mach, Einstein e la ricerca della realta in Limmaginazione scientifica, cit., pp. 143-80;
Note
545
Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 55; A.E. a Carl Seelig, 8 aprile
1952; A.E., Note autobiografiche, cit., pp. 12 sgg.; John D. Norton, How Hume and
Mach Helped Einstein Find Special Relativity (2005), disponibile sul sito www.pitt.
edu/-jdnorton.
89 Baruch (Benedetto) Spinoza, Etica, Torino, UTET, 1972, parte I, proposizione
XXIX, p. 112, e passim; Jammer, Einstein and Religion, cit., p. 47; Holton, Einstein's
Third Paradise, cit., pp. 26-34; Matthew Stewart, II cortigiano e Veretico. Leibniz,
Spinoza e il destino di Dio nel mondo modemo, Milano, Feltrinelli, 2007.
90 Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 64; Folsing, Albert Einstein. A Biography,
cit., p. 106; Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit., p. 48; Maja
Einstein, Albert Einstein, cit., p. xvii; Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 133.
91 Certificato di matrimonio, CPAE 5:6; Miller, Einstein, Picasso, cit., p. 64;
Zackheim, Einsteins Daughter, cit., p. 47.
92 Da sposata Mileva usava abitualmente il cognome Einstein-Maric. Dopo
il divorzio, alia fine riprese a farsi chiamare Marie. Per evitare confusioni, mi
riferisco a lei sempre con il nome Marie.
93 A.E. a Michele Besso, 22 gennaio 1903; Mileva Marie a Helene Savic, marzo
1903; Solovine, Albert Einstein. Letters to Solovine, cit., p. 13; Seelig, Albert Einstein,
cit., p. 46; A.E. a Seelig, 5 maggio 1952; AEA 39-20.
94 Mileva Marie ad A.E., 27 agosto 1903; Zackheim, Einstein's Daughter, cit., p. 50.
95A.E. a Mileva Marie, circa 19 settembre 1903; Zackheim, Einstein's Daughter,
cit.; Popovic, In Albert's Shadow, cit.; discussioni e scambi di e-mail dell'autore
con Robert Schulmann.
96 Popovic, In Albert's Shadow, cit, p. 11; Zackheim, Einstein's Daughter, cit., p.
276; discussioni e scambi di e-mail dell'autore con Robert Schulmann.
97 Michelmore, Einstein, cit., p. 42.
98 A.E. a Mileva Marie, circa 19 settembre 1903.
99 Mileva Marie a Helene Savic, 14 giugno 1904; Popovic, In Albert's Shadow,
cit., p. 86; Whitrow, Einstein. The Man..., cit., p. 19.
100 Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 144, dove e citata Desanka TrbuhovicGjuric, Im Schatten..., cit., p. 94.
V. Lanno miracoloso. 1905
1 Questa frase e attribuita in vari libri e da diverse fonti a un discorso tenuto
da Lord Kelvin alia British Association for the Advancement of Science nel 1900.
Non ne ho trovato testimonianza diretta, ed e per questo che ho scritto pare
abbia dichiarato. In particolare, non compare nella biografia in due volumi di
Silvanus P. Thompson, The Life of Lord Kelvin, New York, Chelsea Publishing, 1976
(originariamente pubblicata nel 1910).
2 Pierre-Simon de Laplace, Saggio filosofico sulle probabilita (1814), in Opere,
Torino, UTET, 1967, p. 243. Questa celebre formulazione del determinismo com
pare nella prefazione a un'opera dedicata alia teoria delle probabilita. La tesi nella
sua interezza e che la realta ultima e soggetta al determinismo, ma in pratica dobbiamo accontentarci delle probabilita. La conoscenza piena non e raggiungibile,
afferma Laplace, e quindi abbiamo bisogno delle probabilita.
3 A.E., Lettera alia Royal Society per il bicentenario di Newton, marzo 1927.
4 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 11.
546
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Note
54 7
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Note
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conduce a terribili difficolta (per esempio, la spiegazione della formazione di un'ombra da parte di uno schermo che si muove rispetto alia sorgente della luce).
39 Mermin, It's about Time, cit., p. 23. Questa proprieta della luce fu infine provata in modo definitivo da Willem de Sitter con il suo studio delle stelle doppie
che ruotano Tuna attomo all'altra a grandi velocita, studio che fu pubblicato nel
1913. Ma anche prima di allora gli scienziati avevano rilevato che non si riusciva
a trovare alcuna prova della teoria secondo la quale la velocita della luce proveniente da stelle in moto, o da qualsiasi altra sorgente, variava.
40 A.E. a Paul Ehrenfest, 25 aprile e 20 giugno 1912. Scegliendo questa impostazione, Einstein seguitava a porre le basi di un dilemma sulla teoria dei quanti
che l'avrebbe tormentato per il resto della sua vita. Nell'articolo sui quanti di
luce aveva elogiato la teoria ondulatoria, pur proponendo al tempo stesso che
la luce potesse essere considerata anche come un flusso di particelle. Una teoria
dell'emissione avrebbe potuto accordarsi bene con tale impostazione. Ma tanto i
fatti quanto I'intuizione lo avevano indotto ad abbandonare quel modo di costruire
la relativita, proprio nello stesso momento in cui stava terminando la sua memoria
sui quanti di luce. Per quel che mi riguarda, e virtualmente inconcepibile che
abbia proposto, nello stesso anno, due memorie basate su descrizioni ipotetiche
della natura di cui awertiva la reciproca conflittualita dice il fisico Sir Roger Pen
rose. Sono invece propenso a ritenere che dovesse aver percepito (giustamente,
come poi risulto) che "in profondita" non vi era alcuna reale contraddizione tra
la precisione - e anzi la "verita" - della teoria ondulatoria di Maxwell e la visione
"quantistica" alternativa di tipo corpuscolare che tratteggio nella memoria sui
quanti. Toma alia mente la battaglia ingaggiata, circa duecento anni prima, da
Isaac Newton essenzialmente con il medesimo problema: questi propose un
curioso ibrido fra la visione corpuscolare e quella ondulatoria per spiegare aspetti
del comportamento della luce in conflitto tra loro: Roger Penrose, prefazione a
Stachel, L'anno memorabile di Einstem, cit., p. 15. Vedi anche Miller, Albert Einstein's
Special Theory of Relativity, cit., p. 311.
41 A.E., Zur Elektrodynamik bewegter Korper, in Annalen der Physik, 17,1905
(30 giugno), pp. 891-921, CPAE 2:23, secondo capoverso; trad. it. L'elettrodinamica
dei corpi in movimento, in Opere scelte, cit., pp. 148-77. In origine Einstein uso il
simbolo V per la velocita costante della luce, ma sette anni piu tardi comincio a
servirsi del simbolo c [dal latino celeritas], oggi di uso comune.
42 Nel paragrafo 2 della memoria, Einstein definisce il postulato della luce in
modo piu accurato: Nel sistema di coordinate "stazionario", ogni raggio di luce,
non importa se emesso da un corpo in quiete o da un corpo in movimento, si
muove con la determinata velocita V. In altre parole, il postulato afferma che la
velocita della luce e la stessa qualunque sia la velocita con la quale si muove la sorgente
luminosa. Molti autori, quando formulano il postulato della luce, confondono
questo enunciato con l'asserzione piu forte che la luce si propaga in qualsiasi
riferimento inerziale sempre alia stessa velocita qualunque sia la velocita con cui
la sorgente luminosa e I'osservatore si avvicinano tra loro o si allontanano l'uno
dall'altro. Questo enunciato e anch'esso vero, ma si ottiene soltanto combinando
il principio di relativita con il postulato della luce.
43 A.E., How I Created the Theory of Relativity, cit. Nel suo libro divulgativo
del 1916, Relativita. Esposizione divulgativa, cit., Einstein spiega questo punto nel
paragrafo 7, L'apparente incompatibility fra la legge di propagazione della luce e il
principio di relativita.
Note
553
554
Einstein
zioni. Per una versione in rete (in lingua inglese), vedi www.fourmilab.ch/etexts/
einstein/specrel/www /. Versioni in italiano, oltre a quella qui citata in Opere scelte,
cit., si trovano in Cinquant'anni di relativita, Firenze, Edizioni Giuntine-Sansoni,
1955 e in Stachel, Lanno memorabile di Einstein, cit. Utili versioni annotate (in lingua
inglese) si trovano in Stephen Hawking (a cura di), Selections from the Principle of
Relativity, Philadelphia, Running Press, 2002; Richard Muller (a cura di), Centennial
Edition ofThe Theory of Relativity, San Francisco, Arion Press, 2005.
59 A.E., appendice non utilizzata per il libro del 1916 Relativita. Esposizione
divulgativa, cit., CPAE 6:44a.
60 A.E., Relativita. Esposizione diimlgativa, cit., p. 409.
61 Bernstein, Secrets of the Old One, cit., p. 71.
62 Questo esempio e descritto chiaramente in Miller, Insights of Genius, cit., pp.
82-83; Richard Panek, II secolo invisibile. Einstein e Freud: la ricerca degli universi
nascosti, Milano, Ponte alle Grazie, 2005, pp. 32-34.
63 James Hartle, conferenza all'Aspen Center for Physics, 29 giugno 2005;
British National Measurement Laboratory, rapporto sugli esperimenti sulla dilatazione temporale, primavera 2005, www.npl.co.uk/publications/metromnia/
issuel8/.
64 A.E. a Solovine, non datata, in Solovine, Albert Einstein. Letters to Solovine,
cit., pp. 33 e 35.
65 Lawrence M. Krauss, Dietro lo specchio. II misteriosofascino delle dimensioni addizionali, da Platone alia teoria delle stringhe e oltre, Torino, Codice, 2007, pp. 35-48.
66 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 28. Per una descrizione matematica esauriente
della teoria ristretta, vedi Taylor e Wheeler, Fisica dello spazio-tempo, cit.
67 Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 169, dove e citata la conferenza di Hermann
Minkowski Spazio e tempo, tenuta all'Universita di Colonia il 21 settembre 1908.
68 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., pp. 139-41.
69 Kip S. Thome, Black Holes and Time Warps. Einstein's Outrageous Legacy, New
York, Norton, 1995, p. 79. II punto e ben chiarito anche in Miller, Einstein, Picasso,
cit., p. 200: Ne Lorentz, ne Poincare, ne alcun altro loro collega erano disposti ad
accordare una qualsiasi realta fisica al tempo locale di Lorentz... Soltanto Einstein
era disposto ad andare oltre le apparenze. Vedi anche p. 240: Einstein ne trasse
un significato che Poincare non vide. II suo esperimento mentale gli consentiva
di interpretare il formalismo matematico come una nuova teoria dello spazio e del
tempo, mentre per Poincare si trattava di una versione generalizzata della teoria
dell'elettrone di Lorentz. Miller ha analizzato la questione anche nel saggio
Scientific Creativity. A Comparative Study of Henri Poincare and Albert Einstein, in
Creativity Research Joumal, 5,1992, p. 385.
70 Miller, e-mail all'autore, 1 agosto 2005.
71 Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit., pp. 92-93. II principe Louis de Broglie, il fisico dei quanti che teorizzo che le particelle potevano
comportarsi come onde, disse di Poincare nel 1954: Eppure Poincare non fece
il passo decisivo; lascio ad A.E. la gloria di aver colto tutte le conseguenze del
principio di relativita. Vedi Galison, Gli orologi di Einstein..., cit., p. 305.
72 Freeman Dyson, Clockxvork Science, cit.
73 Miller, Albert Einstein's Special Theory of Relativity, cit., p. 162.
74 Holton, Thematic Origins..., cit., p. 178; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p.
182; Galison, Gli orologi di Einstein..., cit., p. 305; Miller, Albert Einstein's Special
Theory of Relativity, cit. Tutti e quattro questi autori hanno compiuto important!
Note
555
556
Einstein
len der Physik, 17,1905 (ricevuto il 27 settembre), pp. 639-41, CPAE 2:24; trad,
it. in Opere scelte, cit., pp. 178-80.
86 Per un'analisi penetrante del contesto concettuale e delle implicazioni
dell'equazione di Einstein, vedi David Bodanis, E = me2. Biografia dell'equazione
che ha cambiato il mondo, Milano, Mondadori, 2001. Bodanis ha anche un utile sito
web che fornisce ulteriori particolari: davidbodanis.com/books/emc2/notes/
relativity / sigdev /index.html. II calcolo relativo alia massa di un'uvetta si trova
in Wolfson, Simply Einstein, cit., p. 156.
VII. II pensiero piu felice. 1906-1909
1 Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. xxi.
2 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 202; Max Planck, Autobiografia
scientifica, in La conoscenza del mondo fisico, cit., p. 29.
3 Piu precisamente, la definizione che da Richard Feynman nelle sue Lectures
on Physics, Boston, Addison-Wesley, 1989, vol. 2, p. 19-1, e: L'azione in fisica ha
un sigrtificato preciso. E la media temporale della differenza tra l'energia cinetica
di una particella e la sua energia potenziale. II principio di minima azione afferma
che una particella si muove lungo la traiettoria che rende minima la differenza
tra la sua energia cinetica e la sua energia potenziale.
4 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 203; A.E. a Solovine, 27 aprile
1906; A.E., omaggio a Planck, 1913, CPAE 2:267.
5 Max Planck ad A.E., 6 luglio 1907; Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore
e ribelle, cit., pp. 97-98.
6 In seguito, alia morte del padre, divenuto Max von Laue.
7 Max Laue ad A.E., 2 giugno 1906.
8 Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit., p. 98; Seelig, Albert
Einstein, cit., p. 78; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 212.
9Arnold Sommerfeld a Hendrik Lorentz, 26 dicembre 1907, in Diana Kormos
Buchwald, The First Solvay Conference, in Einstein in Context, Cambridge, Cam
bridge University Press, 1993, p. 64. Sommerfeld si riferiva al fisico tedesco Emil
Cohn, un esperto di elettrodinamica.
10 Jakob Laub ad A.E., 1 marzo 1908.
11 L'Ufficio brevetti svizzero ad A.E., 13 marzo 1906.
12 Mileva Marie a Helene Savic, dicembre 1906.
13 A.E., Neue elektrostatische Methode zur Messung kleiner Elektrizitdtsmengen
(Nuovo metodo elettrostatico per la misurazione di piccole quantita di elettricita), 13
febbraio 1908, CPAE 2:48; Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 201-02.
14 A.E. a Paul e/o Conrad Habicht, 16 agosto e 2 settembre 1907,17 marzo,
giugno, 4 luglio, 12 ottobre, 22 ottobre 1908, 18 gennaio, 15 aprile, 28 aprile, 3
settembre, 5 novembre e 17 dicembre 1909; Overbye, Einstein innamorato, cit.,
pp. 201-05.
15A.E., Die vom Relativitdtsprinzip geforderte Tragheit der Energie (L'inerzia dell1'ener
gia richiesta dal principio di relativita), 14 maggio 1907, in Annalen der Physik, 22,
1907, pp. 371-84, CPAE 2:45; A.E. a Johannes Stark, 25 settembre 1907.
16A.E. al Dipartimento dell'istruzione del Canton Bema, 17 giugno 1907, CPAE
5:46; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 228.
17A.E., How 1 Created the Theory of Relativity, cit.
18L'espressione tedesca che uso e der glucklichste Gedanke, che e stata di solito
Note
557
tradotta con il pensiero piu felice, ma forse in questo contesto andrebbe piu
appropriatamente tradotta con piu fortunato.
19A.E., Grundgedanken und Methoden der Relativitatstheorie..., cit. La frase usata
era der glucklichste Gedanke meines Lebens.
20 Einstein espone la sua nuova teoria, in New York Times, 3 dicembre 1919.
21 Bernstein, L'uomo senzafrontiere, cit, p. 15, afferma che gli esperimenti mentali
di Newton con la mela che cade e di Einstein con l'ascensore portavano alia luce
intuizioni che rivelavano profondita inaspettate nelle esperienze quotidiane.
22 A.E., Relativita. Esposizione divulgativa, cit., par. 20.
23 A.E., The Fundaments of Theoretical Physics, in Science, 24 maggio 1940;
trad. it. Ifondamenti dellafisica teorica, in Idee e opinioni, cit., pp. 303-04. Vedi anche
Sartori, Understanding Relativity, cit., p. 255.
24 Einstein uso per la prima volta questa espressione in un articolo che scrisse
per gli Annalen der Physik nel febbraio 1912, Lichtgeschwindigkeit und Statik des
Gravitationsfeldes (Velocita della luce e statica del campo gravitazionale), CPAE 4:3.
25 Michel Janssen, The Einstein-Besso Manuscript. A Glimpse behind the Curtain
of the Wizard (2002), disponibile sul sito www.tc.umn.edu / -janssOll/.
26II campo gravitazionale doveva essere statico e omogeneo e l'accelerazione
doveva essere uniforme e rettilinea.
27A.E., Relativitatsprinzip und die aus demselben gezogenen Folgerungen (II principio
di relativita e le conclusioni che ne derivano), in Jahrbuch der Radioaktivitat und
Elektronik, 4 dicembre 1907, CPAE 2:47; A.E. a Willem Julius, 24 agosto 1911.
28 A.E. a Marcel Grossmann, 3 gennaio 1908.
29 A.E. al Consiglio dell'istruzione di Zurigo, 20 gennaio 1908; Folsing, Albert
Einstein. A Biography, cit., p. 236.
30 A.E. a Paul Gruner, 11 febbraio 1908; Alfred Kleiner ad A.E., 8 febbraio 1908.
31 Fliickiger, Albert Einstein in Bern, cit., pp. 117-21; Folsing, Albert Einstein. A
Biography, cit., p. 238; Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. xxi.
32 Alfred Kleiner ad A.E., 8 febbraio 1908.
33 Friedrich Adler a Viktor Adler, 19 giugno 1908; Rudolph Ardelt, Friedrich
Adler, Wien, Osterreichischer Bundesverlag, 1984, pp. 165-94; Seelig, Albert Ein
stein, cit., p. 95; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 247; Overbye, Einstein
innamorato, cit., p. 211.
34 Frank, Einstein, cit., p. 101; A.E. a Michele Besso, 29 aprile 1917.
35 A.E. a Jakob Laub, 19 maggio 1909; Reiser, Albert Einstein, cit., p. 72.
36 Friedrich Adler a Viktor Adler, 1 luglio 1908; A.E. a Jakob Laub, 30 luglio 1908.
37 A.E. a Jakob Laub, 19 maggio 1909.
38 Alfred Kleiner, relazione al corpo docente, 4 marzo 1909; Seelig, Albert Ein
stein, cit., p. 166; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 203; Folsing, Albert Einstein.
A Biography, cit., p. 249.
39 Alfred Kleiner, relazione al corpo docente, 4 marzo 1909.
40 A.E. a Jakob Laub, 19 maggio 1909.
41 A.E., componimento nel diario di Anna Schmid, agosto 1899, CPAE 1:49.
42 A.E. ad Anna Meyer-Schmid, 12 maggio 1909.
43 Mileva Marie a George Meyer, 23 maggio 1909; A.E. a George Meyer, 7 giu
gno 1909; A.E. a Erika Schaerer-Meyer, 27 luglio 1951; Highfield e Carter, Le vite
segrete..., cit., pp. 117-18; Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 213-14.
44 Mileva Marie a Helene Savic, fine del 1909 e 3 settembre 1909, in Popovic,
In Albert's Shadow, cit., pp. 26-27.
558
Einstein
45 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 92; Dukas e Hoffmann, Albert Einstein. II lato
umano, cit., pp. 6-7.
46 A.E. ad Arnold Sommerfeld, 14 gennaio 1908. Sono grato a Douglas Stone
della Yale University per avermi aiutato a trattare le prime ricerche di Einstein
sui quanti.
47 Intervento di Einstein a Salisburgo, Entwicklung unserer Anschauungen tiber
das Wesen und die Konstitution der Strahlung (Sviluppo delle nostre coneezioni in merito
alia natura e alia costituzione della radiazione), 21 settembre 1909, CPAE 2:60; Wolf
gang Pauli, II contributo di Einstein alia teoria dei quanti, in Schilpp, Albert Einstein
scienziato efilosofo, cit., p. 102; Armin Hermann, Friihgeschichte der quantentheorie
(1899-1913), Mosbach, Physik Verlag, 1969, trad. ingl. The Genesis of Quantum
Mechanics, Cambridge (MA), MIT Press, 1971, pp. 66-69.
48A.E. ad Arnold Sommerfeld, luglio 1910. Come disse scherzosamente l'amico
di Einstein Banesh Hoffmann in The Strange Story of the Quantum, New York,
Dover, 1959, non rimase loro che far buon viso, e andarono in giro con aria
desolata lamentando mestamente di dover considerare la luce di lunedi, mercoledi e venerdi come un'onda, di martedi, giovedi e sabato come una particella.
La domenica si limitavano a pregare.
49 Discussione successiva all'intervento del 21 settembre 1909 a Salisburgo,
CPAE 2:61.
50 A.E. a Jakob Laub, 4 e 11 novembre 1910.
51 A.E. a Heinrich Zangger, 20 maggio 1912.
Note
559
13 Frank, Einstein, cit., p. 145. Frank colloca la visita nel 1913, ma in realta essa
avvenne nel settembre 1910, quando Einstein era a Vienna per il suo colloquio
ufficiale in merito alia cattedra di Praga. Vedi le note in CPAE 5 (versione tede
sca), p. 625.
14 A.E. a Hendrik Lorentz, 27 gennaio 1911.
15 A.E. a Jakob Laub, 19 maggio 1909.
16 A.E. a Hendrik Lorentz, 15 febbraio 1911.
17 Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 19; Brian, Einstein. A Life, cit., p. 78; Martin
Klein, Paul Ehrenfest. The Making of a Theoretical Physicist, New York, American
Elsevier, 1970, p. 303. La descrizione di Ehrenfest e tratta da una bozza del suo
elogio di Lorentz.
18 A.E., Allocuzione sulla tomba di H.A. Lorentz (1928), in Idee e opinioni, cit., p.
75; A.E., H.A. Lorentz, creatore e personality (1953), in Idee e opinioni, cit., p. 78. Vedi
anche Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 114.
19 Mileva Marie a Helene Savic, gennaio 1911, in Popovic, In Albert's Shadow,
cit., p. 30; A.E. a Heinrich Zangger, 7 aprile 1911.
20 Frank, Einstein, cit., p. 134.
21 Max Brod, Tycho Brahe e il suo cammino a Dio, Milano, Sperling & Kupfer,
1933; Seelig, Albert Einstein, cit, p. 121; Clark, Einstein. La vita pubblica e privata...,
cit., pp. 157-58; Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit., pp. 129-30.
22 A.E. a Paul Ehrenfest, 26 gennaio e 12 febbraio 1912.
23 A.E., Ricordo di Paul Ehrenfest, scritto nel 1934 per un almanacco di Leida, e
ristampato in Pensieri degli anni difficili, cit., pp. 20-24.
24 Martin Klein, Paul Ehrenfest, cit., pp. 175-78; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 125;
Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 294; Clark, Einstein. La vita pubblica e
privata..., cit., pp. 169-70; Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit., pp. 133-34.
25 A.E. a Paul Ehrenfest, 10 marzo 1912; A.E. ad Alfred Kleiner, 3 aprile 1912;
A.E. a Paul Ehrenfest, 25 aprile 1912. A.E. a Heinrich Zangger, 17 marzo 1912: Mi
piacerebbe vederlo mio successore qui. Ma il suo ateismo fanatico rende la cosa
impossibile. La lettera a Zangger faceva parte del materiale reso accessibile nel
2006 ed e pubblicata come CPAE 5:374a in un supplemento al volume 10.
26 Dirk van Delft, Albert Einstein in Leiden, in Physics Today, aprile 2006, p. 57.
27 A.E. a Heinrich Zangger, 7 novembre 1911.
28 Invito di Ernest Solvay, 9 giugno 1911, CPAE 5:269; A.E. a Michele Besso, 11
settembre e 21 ottobre 1911.
29 A.E., ttat actuel du probleme des chaleurs specifiques, 3 novembre 1911, in La
theorie du rayonnement et les quanta, atti del 1 Congresso Solvay, Gauthier-Villars,
Paris, 1911, pp. 407-35; trad. it. Lo stato attuale del problema dei calori specifici, in
Opere scelte, cit., pp. 233-62; il passo riportato si trova a p. 257.
30 Discussione seguita all'intervento di Einstein, Ibid., pp. 263-81.
31 A.E. a Heinrich Zangger, 7 e 15 novembre 1911.
32 A.E. a Michele Besso, 26 dicembre 1911.
33 Premio che si aggiungeva a quello per la fisica del 1903, cosicche la Curie fu
la prima persona a vincere il Nobel in due campi diversi. L'unica altra persona a
fare altrettanto e stato Linus Pauling, che vinse il premio per la chimica nel 1954,
e poi quello per la pace nel 1962 per il suo impegno nella lotta contro i test delle
armi nucleari.
34 Bernstein, A Theory for Everything, cit., p. 125.
35 A.E. a Heinrich Zangger, 7 novembre 1911.
560
Einstein
Note
561
York, Bantam Books, 2003, p. 2; CPAE 5:451 (edizione tedesca), nota 2; Clark,
Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 186; Overbye, Einstein innamorato, cit,
pp. 324-25; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 329.1 curatori degli scritti
di Einstein fanno riferimento al fazzoletto bianco, basandosi su una lettera della
figlia di Nernst, mentre altre versioni fanno riferimento alia rosa rossa, basandosi
sul resoconto dato a Seelig.
62 Max Planck, Walther Nernst, Heinrich Rubens ed Emil Warburg all'Accademia prussiana, 12 giugno 1913, CPAE 5:445.
63 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 148.
64 A.E. a Jakob Laub, 22 luglio 1913.
65 A.E. a Paul Ehrenfest, fine di novembre 1913.
66 A.E. a Hendrik Lorentz, 14 agosto 1913.
67A.E. a Heinrich Zangger, 27 giugno 1914, CPAE 8:5a, lettera resa accessibile
nel 2006 e pubblicata come supplemento a CPAE vol. 10.
68 A.E. a Elsa Einstein, 14 e 19 luglio, prima del 14 luglio e 13 agosto 1913.
69 A.E. a Elsa Einstein, dopo I'll agosto 1913.
70 A.E. a Elsa Einstein, dopo I'll agosto e 11 agosto 1913.
71 Eva Curie, Vita della signora Curie, Milano, Mondadori, 1938, p. 306, Fol
sing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 325; Highfield e Carter, Le vite segrete...,
cit., p. 148.
72II battesimo ebbe luogo nella chiesa di San Nicola a Novi Sad il 21 settembre
1913: Hans Albert Einstein a Dord Krstic, 5 novembre 1970; Elizabeth Einstein
Roboz, Hans Albert Einstein..., cit., p. 97; Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit.,
pp. 150-51; Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 331; A.E. a Heinrich Zangger, 20
settembre 1913; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 113.
73 A.E. a Elsa Einstein, 10 ottobre 1913.
74 A.E. a Elsa Einstein, 16 ottobre 1913.
75 A.E. a Elsa Einstein, prima del 2 dicembre 1913.
76 A.E. a Elsa Einstein, dopo il 21 dicembre e 11 agosto 1913.
77 A.E. a Elsa Einstein, dopo il 21 dicembre 1913.
78A.E. a Elsa Einstein, dopo I'll febbraio 1914; diario di Lisbeth Hurwitz, citato
in Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 342.
79 Dimitri Marianoff, Einstein. An Intimate Study of a Great Man, New York,
Doubleday, 1944, p. 1; A.E. a Mileva Marie, 2 aprile 1914.
80 A.E. a Paul Ehrenfest, circa 10 aprile 1914; Paul Ehrenfest ad A.E., circa 10
aprile 1914; Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit., pp. 157.
81 Whitrow, Einstein. The Man..., cit., p. 20.
82A.E. a Heinrich Zangger, 27 giugno 1914, CPAE 8:16a, lettera resa accessibile
nel 2006 e pubblicata come supplemento al vol. 10.
83 A.E., memorandum a Mileva Marie, circa 18 luglio 1914, CPAE 8:22. Vedi
anche l'appendice, CPAE 8b (edizione tedesca), p. 1032, per una nota di Anna
Besso-Winteler a Heinrich Zangger, marzo 1918, sulla rottura degli Einstein.
84 A.E. a Mileva Marie, circa 18 luglio e 18 luglio 1914.
85 CPAE 8a:26 (edizione tedesca), nota 3; nota di Anna Winteler Besso a Hein
rich Zangger, marzo 1918, CPAE 8b (edizione tedesca), p. 1032; Overbye, Einstein
innamorato, cit., pp. 346-47.
86 A.E. a Elsa Einstein, 26 luglio 1914.
87 A.E. a Elsa Einstein, dopo il 26 luglio 1914.
88 A.E. a Elsa Einstein, 30 luglio 1914 (due lettere); Michele Besso ad A.E.,
562
Einstein
1Jurgen Renn e Tilman Sauer, Pathzvays out of Classical Physics. Einstein's Double
Strategy in Searchingfor the Gravitational Field Equation (2006), disponibile sul sito
www.hss.caltech.edu/-tilman/.
2 Vedi cap. VII, p. 147. Ai fini della presente discussione supponiamo di avere a
che fare con un sistema di riferimento accelerato uniformemente e rettilineamente
e con un campo gravitazionale omogeneo.
3 La descrizione del principio di equivalenza ricalca la formulazione che ne
diede Einstein nel suo articolo sugli Annalen der Physik del 1907 e nell'ampia
memoria sulla relativita generale del 1916. Altri l'hanno in seguito leggermente
modificato. Vedi anche la gia citata bozza inedita di un articolo di Einstein per
la rivista Nature, Grundgedanken und Methoden der Relativitdtstheorie... Parte di
questo capitolo trae spunto da una dissertazione di uno dei curatori dell'Einstein
Papers Project: Jeroen van Dongen, Einstein's Unification. General Relativity and the
Quest for Mathematical Naturalness, Universita di Amsterdam, 2002. Van Dongen
me ne ha fornito una copia insieme a preziose indicazioni per questo capitolo,
che ha anche riveduto. II capitolo tiene altresi conto dei risultati delle ricerche
di altri esperti che studiano il lavoro di Einstein sulla relativita generale. Sono
grato a van Dongen e ad altri che ho incontrato e mi hanno dato aiuto per questo
capitolo, tra i quali Tilman Sauer, Jurgen Renn, John D. Norton e Michel Janssen.
II capitolo attinge ai loro articoli e anche a quelli di John Stachel, tutti elencati
nella bibliografia.
4 A.E., Lichtgeschivindigkeit und Statik des Gravitationsfeldes (Velocita della luce e
statica del campo gravitazionale), in Annalen der Physik, 38, febbraio 1912, pp.
355-69, CPAE 4:3; A.E., Hozv I Created the Theory of Relativity, cit.; Janssen, Einstein's
First Systematic Exposition of General Relativity, cit., p. 9. Negli articoli del 1907 e
del 1911 Einstein parla dell'ipotesi deU'equivalenza, ma in quello del 1912 la
eleva alio status di Aquivalenzprinzip.
5 Riporto qui il valore che compare nei calcoli originari di Einstein. Dati successivi condussero a una revisione del valore che fu portato a circa 0,85 secondi
d'arco. Inoltre, come vedremo, in seguito Einstein modified la sua teoria che cosi
predisse una deflessione doppia di questo valore. Un secondo d'arco e un angolo
pari a 1/3600 di grado.
6 A.E., Einfluss der Schiverkraft anf die Ausbreitung des Lichtes, in Annalen der
Physik, 35, 21 giugno 1911, pp. 898-908, CPAE 3:23.
7 A.E. a Erwin Freundlich, 1 settembre 1911.
8John Stachel, Einstein Searchfor General Covariance, 1912-1915, in Don Howard
e John Stachel (a cura di), Einstein and the History of General Relativity, Boston,
Birkhauser, 1989.
9 Registro e libretto dei voti, CPAE 1:25; Adolf Hurwitz a Hermann Bleuler, 27
luglio 1900, CPAE 1:67; A.E. a Mileva Marie, 28 dicembre 1901.
Note
563
564
Einstein
History and Philosophy of Modern Physics, 31,2000, p. 147. Vedi anche Renn e
Sauer, Pathways out o f Classical Physics, cit.
22A.E., taccuino di Zurigo, CPAE 4:10 (edizione tedesca), p. 39 contiene i primi
elementi di quello che divenne poi noto come tensore di Einstein.
23 Una spiegazione di questo dilemma si trova in Jurgen Renn e Tilman Sauer,
The Rediscovery of General Relativity in Berlin (1997), Max-Planck-Institut, www.
mpiwg-berlin.mpg.de/en/forschung / Preprints / P63.pdf, pp. 42-43. II mistero della
ragione per cui aU'inizio del 1913 Einstein non riusci a trovare il tensore gravita
zionale corretto - e la questione della comprensione da parte sua delle opzioni per
la condizione sulle coordinate - sono trattati in modo esauriente in Renn, Standing
on the Shoulders of a Dwarf, cit, p. 11-14. Renn approfondisce - apportandovi alcune
modifiche - le conclusioni di John D. Norton, How Einstein Found His Field Equations,
in Historical Studies in the Physical Science, 1984; ristampato in Howard e Stachel,
Einstein and the History of General Relativity, cit., pp. 101-59.
24 Norton, Janssen e Sauer hanno tutti sostenuto che la brutta esperienza fatta
da Einstein nel 1913 abbandonando una strategia matematica per una fisica, per
poi ottenere un successo tardivo di nuovo con una strategia matematica, ebbe
un riflesso nelle concezioni che espresse nella sua Conferenza Spencer del 1933
a Oxford, e anche nel modo di affrontare negli ultimi decenni della sua vita la
ricerca di una teoria unitaria dei campi.
25 A.E. e Marcel Grossmann, Entwurf einer verallgemeinerten Relativitdtstheorie
und eine Theorie der Gravitation, in Zeitschrift fur Mathematik und Physik, 62,
1913 (prima del 28 maggio), pp. 225-61, CPAE 4:13; Janssen, Einstein's First Syste
matic Exposition of General Relativity, cit.; Janssen e Renn, Untying the Knot, cit.
26 A.E. a Elsa Einstein, 23 marzo 1913.
27 Manoscritto Einstein-Besso, CPAE 4:14; Janssen, The Einstein-Besso Manu
script, cit.
28 A.E., Prinzipielles zur allgemeinen Relativitdtstheorie (Principi della teoria della
relativita generale), in Annalen der Physik, 55, 6 marzo 1918, pp. 241-44, CPAE
7:4. Una lucida spiegazione dell'esperimento del secchio di Newton e di come
e connesso alia relativita si trova in Greene, La trama del cosmo, cit., pp. 29-89. La
congettura su come Mach avrebbe considerato un universo vuoto va attribuita
sostanzialmente ad A.E. Vedi John D. Norton, Mack's Principle before Einstein (1995),
disponibile sul sito www.pitt.edu/ -jdnorton/papers/MachPrinciple.pdf; Julian
Barbour, General Relativity as a Perfectly Machian Theory; Carl Hoefer, Einstein's
Formulation ofMach's Principle; e Hubert Goenner, Mach's Principle and Theories of
Gravity, tutti in Julian Barbour e Herbert Pfister (a cura di), Mach's Principle. From
Newton's Bucket to Quantum Gravity, Boston, Birkhauser, 1995.
29 Janssen, The Einstein-Besso Manuscript, cit, p. 14; Janssen, Einstein's First
Systematic Exposition of General Relativity, cit., p. 17; Janssen, What Did Einstein
Know and When Did He Know It? A Besso Memo Dated August 1913 (2006), dispo
nibile sul sito www.tc.umn.edu/~janss011 /. Janssen ha condotto un importante
lavoro di analisi sulla collaborazione Einstein-Besso del 1913. Riproduzioni del
manoscritto Einstein-Besso e di altri documenti collegati, insieme a un saggio
di Janssen sul loro significato, si trovano in un catalogo di 288 pagine edito da
Christie's, che mise all'asta gli originali il 4 ottobre 2002. (II manoscritto EinsteinBesso di cinquanta pagine fu venduto a 595.000 dollari.) Per un esempio di come
Einstein scarto il suggerimento di Besso che la metrica di Minkowski in coordinate
rotanti non fosse una soluzione valida delle equazioni di campo dell' Entwurf - e
Note
565
566
Einstein
37 A.E. a Erwin Freundlich, 8 gennaio 1912 e meta agosto 1913; A.E. a George
Hale, 14 ottobre 1913; George Hale ad A.E., 8 novembre 1913.
38 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 181.
39 A.E. a Erwin Freundlich, 7 dicembre 1913.
40 A.E. a Erwin Freundlich, 20 gennaio 1914.
41 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., pp. 356-57.
42 A.E. a Paul Ehrenfest, 19 agosto 1914.
43 Ibid.
Note
567
61 Ancora una volta, ho attinto alle ricerche di Jurgen Renn, Tilman Sauer, John
Stachel, Michel Janssen e John D. Norton.
62Horst Kant, Albert Einstein and the Kaiser Wilhelm Institute for Physics, in Renn,
Albert Einstein. Chief Engineer o f the Universe, cit., pp. 168-70.
63 Wolf-Dieter Mechler, Einstein's Residences in Berlin, in Renn, Albert Einstein.
Chief Engineer o f the Universe, cit., p. 268.
568
Einstein
sostenuto che la sua nuova tattica fu quella di capovolgere la decisione del 1913 e
fornare a una strategia matematica, dando rilievo all'analisi tensoriale che avrebbe
prodotto la covarianza generale (Norton, Nature Is the Realization of the Simplest Con
ceivable Mathematical Ideas, cit., p. 151). Analogamente Jeroen van Dongen afferma
che il cambiamento di tattica fu chiaro: Einstein comprese immediatamente quale
fosse la via d'uscita dal pantano dell'Entwurf: ritorno al requisite matematico
della covarianza generale che aveva abbandonato nel taccuino di Zurigo (van
Dongen, Einstein's Unification, cit., p. 25). Entrambi gli studiosi adducono citazioni
successive in cui Einstein afferma che la grande lezione che aveva appreso era
l'opportunita di affidarsi a una strategia matematica. D'altro canto, Jurgen Renn
e Michel Janssen sostengono che Norton e van Dongen (e con loro l'Einstein piu
tardo, con la sua memoria ormai annebbiata) soprawalutano questo cambiamento
di rotta. Le considerazioni di carattere fisico continuarono a svolgere un ruolo di
primo piano nell'elaborazione della teoria definitiva nel novembre 1915. Nella
nostra ricostruzione, tuttavia, Einstein trovo la via del ritorno alle equazioni di
campo generalmente covarianti apportando un'importante rettifica alia teoria
dell'Entwurf, che era nata quasi esclusivamente da considerazioni di carattere fisico
... Che considerazioni di carattere matematico indicassero la medesima direzione
indubbiamente gli inspiro fiducia che questa fosse la direzione giusta, ma a guidarlo
lungo questo percorso furono considerazioni fisiche e non matematiche (Janssen
e Renn, Untying the Knot, cit. p. 13; la citazione che ho riportato nel testo si trova a
p. 10). E ancora, Janssen, Einstein's First Systematic Exposition of General Relativity,
cit., p. 35: Qualunque cosa abbia creduto, detto o scritto piu tardi in merito, Ein
stein scopri la strada maestra matematica alle equazioni di campo che portano il
suo nome soltanto dopo che aveva gia trovato queste equazioni al termine di una
strada mai lastricata, mediante la fisica.
71 A.E. ad Arnold Sommerfeld, 28 novembre 1915.
72 A.E., Zur allgemeinen Relativitdtstheorie [Sulla teoria della relativita generale),
in Preussische Akademie der Wissenschaften, Sitzungsberichte, 4 novembre
1915, pp. 778-86, CPAE 6:21.
73 A.E. a Michele Besso, 17 novembre 1915; A.E. ad Arnold Sommerfeld, 28
novembre 1915.
74 A.E. ad Hans Albert Einstein, 4 novembre 1915.
75 A.E. a David Hilbert, 7 novembre 1915.
76 Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 376.
77 A.E., Zur allgemeinen Relativitdtstheorie (Sulla teoria della relativita generale)
(Appendice), in Preussische Akademie der Wissenschaften, Sitzungsberichte,
11 novembre 1915, pp. 799-801, CPAE 6:22; Renn e Sauer, Pathzvays out of Classical
Physics, cit., p. 276; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 274.
78 A.E. a David Hilbert, 12 novembre 1915.
79 A.E. a Hans Albert Einstein, 15 novembre 1915; A.E. a Mileva Marie, 15
novembre 1915; A.E. a Heinrich Zangger, 15 novembre 1915 (lettera resa accessibile
nel 2006 e pubblicata come supplemento a CPAE vol. 10).
80 A.E. a David Hilbert, 15 novembre 1915.
81 A.E., Erkldrung der Perihelbewegung des Merkur aus der allgemeinen Relativitdts
theorie (Spiegazione del moto del perielio di Mercurio da parte della teoria della relativita
generale), in Preussische Akademie der Wissenschaften, Sitzungsberichte, 18
novembre 1915, pp. 831-39, CPAE 6:24.
Note
569
570
Einstein
novembre 1915.
95 E questione controversa se la relativita generale riesca effettivamente a
rendere equivalenti tutte le forme di movimento e tutti i sistemi di riferimento.
Si puo certamente dire che, di due osservatori in moto relativo non uniforme,
ciascuno puo legittimamente considerare se stesso in quiete e l'altra soggetto a
un campo gravitazionale. Cio non significa necessariamente che (come Einstein a
volte parve credere, e altre volte no) due osservatori in moto relativo non uniforme
siano sempre fisicamente equivalenti, specialmente quando si ha a che fare con la
rotazione. Vedi, per esempio, John D. Norton, Did Einstein Stumble? The Debate over
General Covariance, in Erkenntnis, 42,1995, pp. 223-45; Janssen, Einstein's First
Systematic Exposition of General Relativity, cit., pp. 8-12; Don Howard, Point Coinci
dences and Pointer Coincidences, in Hubert Goenner et al. (a cura di), The Expanding
Worlds of General Relativity, Boston, Birkhauser, 1999, p. 463; Robert Rynasiewicz,
Kretschmann's Analysis of Covariance and Relativity Principles, in Goenner et al., The
Expanding Worlds, cit., p. 431; Dennis Diek, Another Look at General Covariance and
the Equivalence of Reference Frames, in Studies in the History and Philosophy of
Modern Physics, 37, marzo 2006, p. 174.
96 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 374; Clark, Einstein. La vita pub
blica e privata..., cit., p. 217.
97 A.E. a Michele Besso, 10 dicembre 1915.
X. Divorzio. 1916-1919
1Michele Besso ad A.E., 29 novembre 1915; A.E. a Michele Besso, 30 novembre
1915; Jurgen Neffe, Einstein. Eine Biographic, Hamburg, Rowohlt, 2005, p. 192.
2 Hans Albert Einstein ad A.E., prima del 30 novembre 1915; A.E. a Hans Albert
Einstein, 30 novembre 1915.
3Michele Besso ad A.E,, 30 novembre 1915. Vedi anche A.E. a Heinrich Zangger,
4 dicembre 1915: L'animo del ragazzo viene sistematicamente avvelenato per
fare in modo che non si fidi di me.
4 Per chiarezza, chiamo sempre il ragazzo con entrambi i suoi nomi, Hans
Albert, anche se suo padre lo chiamava invariabilmente solo Albert. Una volta
Einstein scrisse una lettera al figlio e la firmd Albert invece di papa. La lettera
successiva iniziava spiegando in tono imbarazzato: La ragione della strana firma
della mia ultima lettera e che, nella mia svagatezza, invece di firmare con il mio
nome, spesso firmo con il nome della persona cui la lettera e indirizzata (A.E. a
Hans Albert Einstein, 11 marzo e 16 marzo 1916).
5 A.E. a Mileva Marie, 1 dicembre e 10 dicembre 1915.
6A.E. a Hans Albert Einstein, 23 dicembre e 25 dicembre 1915. Einstein scrisse
una cartolina simile al figlio il 18 dicembre 1915. A.E. a Hans Albert Einstein, 11
marzo 1916.
7 A.E. a Heinrich Zangger, 26 novembre 1915; A.E. a Michele Besso, 3 gen
naio 1916.
8 Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 390.
9 A.E. a Mileva Marie, 6 febbraio 1916.
10A.E. a Mileva Marie, 12 marzo e 1 aprile 1916; Neffe, Einstein. Eine Biogra
phic, cit., p. 194.
11 A.E. a Mileva Marie, 1 aprile e 8 aprile 1916; A.E. a Michele Besso, 6 aprile
Note
571
1916; Michele Besso a Heinrich Zangger, 12 aprile 1916, CPAE 8:211 (edizione
tedesca), nota 2 .
12A.E. a Elsa Einstein, 12 aprile e 15 aprile 1916. Vedi anche A.E. a Elsa Einstein,
10 aprile 1916, nella corrispondenza di famiglia riservata resa accessible nel 2006,
CPAE 8:211a: I1 mio rapporto con lui sta diventando molto affettuoso.
13 A.E. a Elsa Einstein, 21 aprile 1916. Vedi anche A.E. a Heinrich Zangger,
11 luglio 1916: Dopo un'escursione pasquale estremamente piacevole, i giomi
successivi a Zurigo portarono un raffreddamento completo in un modo che non
riesco a spiegarmi del tutto.
14A.E. a Heinrich Zangger, 11 luglio 1916; A.E. a Michele Besso, 14 luglio 1916.
Vedi CPAE 8:233 (edizione tedesca), nota 4, dove si chiarisce che l'altra persona
cui si fa riferimento nella lettera e Zangger.
15 Pauline Einstein a Elsa Einstein, 6 agosto 1916, in Overbye, Einstein inna
morato, cit., p. 391.
16 A.E. a Michele Besso, 14 luglio 1916; Michele Besso ad A.E., 17 luglio 1916;
CPAE 8:239 (edizione tedesca), nota 2.
17 A.E. a Michele Besso, 21 luglio 1916, due lettere.
18 CPAE 8:241 (edizione tedesca), note 3 e 4; A.E. a Heinrich Zangger, 25 luglio
1916; Heinrich Zangger a Michele Besso, 31 luglio 1916.
19 A.E. a Heinrich Zangger, 18 agosto 1916; A.E. a Hans Albert Einstein, 25
luglio 1916. Vedi anche A.E. a Heinrich Zangger, 10marzo1917.
20 A.E. a Michele Besso, 24 agosto 1916; A.E. a Hans AlbertEinstein, 26 set
tembre 1916.
21 Hans Albert Einstein ad A.E., prima del 26 novembre 1916.
22 A.E. a Michele Besso, 31 ottobre 1916.
23 A.E. a Helene Savic, 8 settembre 1916.
24 A.E., Die Grundlagen der allgemeinen Relativitdtstheorie, cit.
25A.E., liber die spezielle und die allgemeine Relativitdtstheorie (gemeinverstdndlieh),
Braunschweig, Vieweg, dicembre 1916, CPAE 6:42. L'opera ha avuto innumerevoli
edizioni (per quella italiana vedi cap. VI). Per una versione Internet (in lingua
inglese) del libro di Einstein, vedi bartleby.com/173 / oppure www.gutenberg.
org/etext/5001.
26 A.E., Ifondamenti della ricerca (1918), in Idee e opinioni, cit., p. 210.
27 A.E. a Heinrich Zangger, 16 gennaio 1917; Clark, Einstein. La vita pubblica e
privata..., cit., p. 207-10.
28 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 212; Highfield e Carter,
Le vite segrete..., cit., p. 173; Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 424; A.E. a Paul
Ehrenfest, 14 febbraio 1917; A.E. a Heinrich Zangger, 6 dicembre 1917.
29 A.E. a Michele Besso, 9 marzo 1917; A.E. a Heinrich Zangger, 16 febbraio
e 10 marzo 1917.
30 A.E. a Paul Ehrenfest, 25 maggio 1917.
31 A.E. a Heinrich Zangger, 12 giugno 1917.
32 Lo stipendio di Einstein al netto delle tasse era di 13.000 marchi. L'inflazione
stava cominciando a farsi sentire, e il valore del marco tedesco era sceso da 24
centesimi di dollaro nel 1914 a 19 centesimi nel gennaio 1918. Con un marco
all'epoca si acquistavano due dozzine di uova o quattro pagnotte. (Un anno dopo
il marco avrebbe avuto un valore di soli 12 centesimi, e quando 1'iperinflazione
comincio a infuriare nel gennaio 1920, di soli 2 centesimi.) Gli alimenti della
Marie di 6000 marchi nel gennaio 1918 valevano quindi circa 1140 dollari, ossia,
572
Einstein
tenendo conto dell'inflazione, poco meno di 15.000 dollari del 2006. La proposta
di Einstein rappresentava un aumento del 50%.
33 A.E. a Mileva Marie, 31 gennaio 1918.
34 Mileva Marie ad A.E., 9 febbraio 1918, dal fondo della corrispondenza di
famiglia, CPAE 8:461a, nel supplemento al volume 10.
35 Mileva Marie ad A.E., dopo il 6 febbraio 1918. La lettera del 9 febbraio
proveniente dal fondo della corrispondenza di famiglia, citata nella precedente
nota 34, e diventata accessibile nel 2006. Chiaramente precede quella che e stata
datata dopo il 6 febbraio dai curatori delle carte di Einstein.
36 Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 443.
37 Mileva Marie ad A.E., 22 aprile 1918.
38 A.E. a Mileva Marie, 15 aprile, 23 aprile e 26 aprile 1918.
39 Maja Einstein ad Albert Einstein, 6 marzo 1918, fondo della corrispon
denza di famiglia divenuto accessibile nel 2006, CPAE 8:475b, nel supplemento
al volume 10.
40 A.E. ad Anna Besso, dopo il 4 marzo 1918.
41 Anna Besso ad A.E., dopo il 4 marzo 1918.
42 Mileva Marie ad A.E., prima del 23 maggio 1918; A.E. a Mileva Marie, 4
giugno 1918. Vedi anche Vero Besso (figlio di Anna e Michele) ad A.E., 28 marzo
1918, dal fondo della corrispondenza di famiglia: La cartolina che hai mandato
a mia madre non era proprio simpatica ... Le sue parole non ti avrebbero in alcun
modo offeso se le avessi sentite di persona; ti saresti semplicemente fatto una
risata e avresti attribuito loro un senso un po' piu sfumato.
43 Mileva Marie ad A.E., 17 marzo 1918: Umio stato di salute ora e tale che posso
stare abbastanza bene a letto in casa; anche se non sono in grado di alzarmi, posso
benissimo occuparmi ampiamente dei bambini, e questo mi rende proprio felice, e
contribuisce molto al mio benessere. A.E. a Heinrich Zangger, 8 maggio 1918.
44 A.E. a Heinrich Zangger, 8 maggio 1918.
45A.E. a Max Born, dopo il 29 giugno 1918; trad. it. in Albert Einstein, Hedwig
e Max Born, Scienza e vita. Lettere 1916-1955, Torino, Einaudi, 1973, p. 11; A.E. a
Michele Besso, 29 luglio 1918.
46 A.E. a Hans Albert Einstein, dopo il 4 giugno 1918.
47 A.E. a Hans Albert Einstein, dopo il 19 giugno 1918.
48 Hans Albert Einstein ad A.E., circa 17 luglio 1918; A.E. a Eduard Einstein,
circa 17 luglio 1918.
49 Edgar Meyer ad A.E., 11 agosto 1918; A.E. a Michele Besso, 20 agosto 1918.
50 A.E. a Heinrich Zangger, 16 agosto 1918; A.E. a Michele Besso, 6 settembre
1918; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 424.
51 Reiser, Albert Einstein, cit., p. 140.
52 Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 24. Vedi anche David E. Rowe
e Robert Schulmann (a cura di), Einstein's Political World, Princeton, Princeton
University Press, 2007.
53 Einstein e Bom H. e M., Scienza e vita, cit., pp. 175-78. La mia descrizione
si basa sul racconto di Bom che accompagna gli accenni di Einstein all'evento
contenuti in una lettera a Bom del 7 settembre 1944. Vedi anche Edmund Blair
Bolles, Einstein Defiant. Genius versus Genius in the Quantum Revolution, Washington,
Joseph Henry Press, 2004, pp. 3-11; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 178; Folsing, Albert
Einstein. A Biography, cit., p. 423; T. Levenson, Einstein in Berlin, cit., p. 198.
54 A.E., Sulla necessita di un'Assemblea Nazionale, 13 novembre 1918, CPAE 8:14;
Note
573
Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 25. Otto Nathan afferma che Einstein
rivolse queste considerazioni agli studenti radicali all'universita. Non c'e alcuna
prova di cio, e Born non ne fa parola. I giomali dell'epoca ne parlano come di un
discorso tenuto al Bund Neues Vaterland piu tardi in quello stesso giorno. Vedi
CPAE 8:14 (edizione tedesca), nota 2.
55 A.E. a Max Bom, 7 settembre 1944; trad. it. in Einstein e Bom H. e M., Scienza
e vita, cit., p. 175.
56 A.E., deposizione nella causa di divorzio, 23 dicembre 1918, CPAE 8:676.
57A.E. a Mileva Marie e Hans Albert Einstein, 10 gennaio 1919; A.E. a Hedwig e
Max Born, 15 gennaio e 19 gennaio 1919; Theodor Vetter ad A.E., 28 gennaio 1919.
Vetter era il rettore dell'Universita di Zurigo, e rispose alia lagnanza di Einstein
per la guardia posta all'ingresso delle sue conferenze.
58 Decreto di divorzio, 14 febbraio 1919, CPAE 9:6.
59 Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 354-57.
60 A.E. a Georg Nicolai, circa 22 gennaio e 28 febbraio 1917; Georg Nicolai ad
A.E., 26 febbraio 1917.
61 Ilse Einstein a Georg Nicolai, 22 maggio 1918, CPAE 8:545.
62 A.E. a Elsa Einstein, 12 luglio e 17 luglio 1919.
63 A.E. a Elsa Einstein, 28 luglio 1919.
64 Professor Einstein Here, in New York Times, 3 aprile 1921.
65 Pronounced Sense of Humor, in New York Times, 22 dicembre 1936.
66 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 429; Highfield e Carter, Le vite
segrete..., cit., p. 185.
67 Reiser, Albert Einstein, cit., p. 127; Marianoff, Einstein. An Intimate Study...,
cit., pp. 15 e 174. Questi due autori sposarono le due figlie di Elsa. II vero nome
di Reiser, come si e detto, era Rudolph Kayser.
68 Elias Tobenkin, How Einstein, Thinking in Terms of the Universe, Livesfrom Day
to Day, in New York Evening Post, 26 marzo 1921.
69 Frank, Einstein, cit., p. 170; Marianoff, Einstein. An Intimate Study..., cit., p. 1;
Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 428; Reiser, Albert Einstein, cit., p. 193.
XL L'universo di Einstein. 1916-1919
1 Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 407-08; A.E. a Karl Schwarzschild, 9
gennaio 1916.
2 A.E., On a Stationary System with Spherical Symmetry Consisting of Many Gra
vitating Masses, in Annals of Mathematics, XL, 1939, pp. 922-36.
3 Per una descrizione della storia, degli aspetti matematici e scientifici dei buchi
neri, vedi Arthur I. Miller, L'impero delle stelle. Amicizia, ossessione e tradimento alia
ricerca dei buchi neri, Roma, Le Scienze, 2007; Kip Thome, Black Holes and Time
Warps, cit., pp. 121-39.
4 Freeman Dyson in Andrew Robinson, Einstein. A Hundred Years of Relativity,
New York, Abrams, 2005, pp. 8-9.
5II capitolo XIV illustra la modifica che Einstein apporto a questa idea in una
conferenza tenuta a Leida nel 1920.
6 A.E. a Karl Schwarzschild, 9 gennaio 1916.
7 CPAE vol. 8 raccoglie tutta la corrispondenza tra Einstein e de Sitter, con un
574
Einstein
buon commento sulla disputa. Michel Janssen (autore non citato), The Einstein-de
Sitter-Weyl-Klein Debate, CPAE 8a (edizione tedesca), p. 351.
8 A.E. a Willem de Sitter, 2 febbraio 1917.
9 A.E. a Paul Ehrenfest, 4 febbraio 1917.
10A.E., Kosmologische Betrachtungen zur ailgemeinen Relativitdtstheorie, in Preussische Akademie der Wissenschaften, Sitzungsberichte, 8 febbraio 1917, pp. 142-52,
CPAE 6:43; trad. it. in Opere scelte, cit., pp. 361-73.
11 A.E., Relativita. Esposizione divulgativa, cit., par. 31, p. 463.
12 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 234.
13 Per un delizioso racconto fantastico lungo queste linee (per cosi dire), vedi
Edwin Abbott, Flatlandia. Racconto fantastico a piu dimensioni (originariamente
pubblicato nel 1880), Milano, Adelphi, 1966.
14 Edward W. Kold, The Greatest Discovery Einstein Didn't Make, in John Brock
man (a cura di), My Einstein, New York, Pantheon, 2006, p. 205.
15 Vedi il capitolo XIV per la decisione di Einstein di rinunciare al termine
quando venne a sapere che 1'universe era in espansione.
16Lawrence M. Krauss e Michael S. Turner, Rompicapo cosmico, in Le Scienze,
435, novembre 2004, pp. 88-95; Aczel, L'equazione di Dio, cit., pp. 148-49; Overbye,
Einstein innamorato, cit., p. 416; la famosa frase di Einstein sullo sbaglio e tratta da
George Gamow, My World Line, New York, Viking, 1970, p. 44.
17 Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 423.
18 Vedi capitolo XIV.
19 A.E., Relativita. Esposizione divulgativa, cit., par. 22, p. 440.
20Vedi il classico libro (originariamente pubblicato nel 1920) di Arthur Eddington, Spazio, tempo e gravitazione. La teoria della relativita generale, Torino, Boringhieri,
1971. Alle pagine 147 sgg. e descritta la spedizione di Principe. Vedi anche un
articolo premiato di Matthew Stanley, An Expedition to Heal the Wounds of War.
1919 Eclipse and Eddington as Quaker Adventurer, in Isis, xciv, 2003, pp. 57-89.
Un'esauriente rassegna di tutti i testi si trova in Jeffrey Crelinsten, Einstein's Jury.
The Race to Test Relativity, Princeton, Princeton University Press, 2006.
21 Alice Vibert Douglas, The life of Arthur Stanley Eddington, London, Thomas
Nelson, 1956, p. 40; Aczel, L'equazione di Dio, cit., pp. 112-26; Clark, Einstein. La
vita pubblica e privata..., cit., pp. 244-46; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit.,
pp. 436-37; Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 457-64.
22 Alice Vibert Douglas, The life of Arthur Stanley Eddington, cit., p. 40.
23 A.E. a Pauline Einstein, 5 settembre 1919; A.E. a Paul Ehrenfest, 12 set
tembre 1919.
24 A.E. a Pauline Einstein, 27 settembre 1919; Bolles, Einstein Defiant, cit., p. 53.
25 Ilse Rosenthal-Schneider, Reality and Scientific Truth. Discussions with Ein
stein, von Laue, and Planck, Detroit, Wayne State University Press, 1980, p. 74. La
Rosenthal-Schneider riferisce erroneamente che il telegramma era di Eddington,
mentre era di Lorentz. La risposta di Einstein e famosa, e viene tradotta in molti
modi. La frase tedesca, come riportata dalla Rosenthal-Schneider, e: Da konnt'
mir halt der Liebe Gott leid tun, die Theorie stimmt doch.
26 Max Planck ad A.E., 4 ottobre 1919; A.E. a Max Planck, 23 ottobre 1919.
27II seminario di fisica di Zurigo ad A.E., 11 ottobre 1919.
28 A.E. al seminario di fisica di Zurigo, 16 ottobre 1919.
29 Alfred North Whitehead, La scienza e il mondo moderno, Torino, Boringhieri,
1979, p. 28. Vedi anche pp. 46 e 140.
Note
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576
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22 A.E. a Max Born, 26 ottobre 1920; trad. it. in Einstein e Born H. e M., Scienza
e vita, cit., pp. 49-50. Quando il libro apparve effettivamente, Einstein scrisse a
Maurice Solovine che Moszkowski era abominevole e spregevole e che aveva
commesso un falso utilizzando alcune sue lettere in modo abusivo per far credere
che lui avesse scritto un'introduzione al libro: A.E. a Maurice Solovine, 8 marzo
e 19 marzo 1921. Fu costernato anche quando venne a sapere che Hans Albert lo
aveva comprato, e gli disse: Non sono riuscito a impedirnela pubblicazione, e
mi ha causato un sacco di dolore: A.E. a Hans Albert Einstein, 18 giugno 1921.
Vedi anche Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit., p. 189.
23 Brian, Einstein. A Life, cit., pp. 114-16; Moszkowski, Einstein the Searcher,
cit., pp. 22-58.
24 Einstein e Born H. e M., Scienza e vita, cit., p. 52.
25 Frank. Einstein, cit., pp. 233-38.
26 Michelmore, Einstein, cit., p. 82; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 485.
27 A.E. a Heinrich Zangger, 24 dicembre 1919.
28A.E., Le mie impressioni sugli Stati Uniti, in Nieuwe Rotterdamsche Courant,
4 luglio 1921, CPAE 7, appendice D; trad. it. in Idee e opinioni, cit., pp. 11-12.
29 A.E., Einstein on His Theory, in The Times di Londra, 28 novembre 1919.
30 A.E. a Hedwig e Max Bom, 27 gennaio 1920; trad. it. in Einstein e Bom H.
e M., Scienza e vita, cit., p. 28; A.E. ad Arthur Eddington, 2 febbraio 1920. Einstein
disse cortesemente a un imbarazzato Eddington: L'esito tragicomico della vicenda
della medaglia [e] insignificante rispetto agli altruistici e fruttuosi sforzi che lei e i
suoi amici avete dedicato alia teoria della relativita e alia sua verifica.
31 Frida Bucky, citata in Brian, Einstein. A Life, cit., p. 230.
32 A.E., Come io vedo il mondo (1930), in Idee e opinioni, cit., pp. 16-17.
33 Questo giudizio compare con piccole variazioni in Infeld, Albert Einstein.
L'uomo e lo scienziato. La teoria della relativita e la sua influenza sul mondo contemporaneo,
Torino, Einaudi, 1952, p. 138; Infeld, To Albert Einstein on His 75thBirthday, cit., p. 25;
e nel Bulletin of the World Federation of Scientific Workers, luglio 1954.
34 Nota editoriale di Max Bom nell'edizione americana del 2005 del carteggio
Einstein-Born, Born-Einstein Letters, New York, Walker Publishing, 2005, p. 127.
35 Pais, Einstein and the Quantum Theory, in Review of Modem Physics, otto
bre 1979. Vedi anche Pais, Einstein, Newton and Success, in Anthony Philip French
(a cura di), Einstein. A Centenary Volume, Cambridge (MA), Harvard University
Press, 1979, p. 35; Pais, Sottile e il Signore..., cit., pp. 55-56.
36 A.E., Why Socialism?, in Monthly Review, maggio 1949; trad. it. Perche il
socialismo?, in Idee e opinioni, cit., p. 147.
37 Erik Erikson, Psychoanalytic Reflections on Einstein's Centenary, in Holton e
Elkana, Albert Einstein. Historical and Cultural Perspectives, cit., p. 151.
38 Questa considerazione e di Barbara Wolff degli Archivi Einstein all'Universita ebraica.
39 Levenson, Einstein in Berlin, cit., p. 149.
40 A.E. a Paul Ehrenfest, 17 gennaio 1922; Folsing, Albert Einstein. A Biography,
cit., p. 482.
41 A.E. a Eduard Einstein, 25 giugno 1923, fondo della corrispondenza della fami
glia Einstein, inedito, lettera in possesso di Bob Cohn, che me ne ha fomito una copia.
Cohn e un collezionista di materiale einsteiniano. Le lettere in suo possesso sono state
tradotte dalla dottoressa Janifer Stackhouse. Sono grato a entrambi per l'aiuto.
42 Michelmore, Einstein, cit., p. 71.
Note
577
578
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Note
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55 Vedi Ben Halpern, A Clash of Heroes. Brandeis, Weizmann, and American Zio
nism, New York, Oxford University Press, 1987.
56 Boston Herald, 19 maggio 1921.
57II governatore Charming Cox era stato sottoposto a una variante del test nei
giorni immediatamente precedent!, e le sue prime tre risposte erano state: Da dove
viene la gommalacca? Da unbarattolo. Che cos'e un monsone? Una parola dal
suono strano. Dove prendiamo le prugne secche? A colazione.
58 New York Times, 18 maggio 1921; Frank, Einstein, cit., p. 254; Brian, Ein
stein. A Life, cit., pp. 129; Illy, Einstein Due Today, cit., pp. 25-32.
59 Hartford Daily Times, 23 maggio 1921. Vedi anche Hartford Daily Courant, 23 maggio 1921.
60 Cleveland Press, 26 maggio 1921.
61 Illy, Einstein Due Today, cit., p. 185.
62 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 51.
63 A.E., Come sono diventato un sionista, intervista in ]udische Rundschau, 21
giugno 1921, effettuata il 30 maggio, CPAE 7-57.
64 A.E. a Mileva Marie, 28 agosto 1921, fondo della corrispondenza della
famiglia Einstein, lettera in possesso di Bob Cohn. Durante questo viaggio, per
rispetto dei sentimenti di Elsa, decise all'ultimo momento di non fermarsi a
dormire nell'appartamento della Marie.
65 A.E. a Walther Rathenau, 8 marzo 1917; Walther Rathenau ad A.E., 10
maggio 1917.
66 Reiser, Albert Einstein, cit., p. 146, descrive le discussioni tra Weizmann,
Rathenau e Einstein. Vedi anche Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 519;
Elon, Requiem tedesco, cit, p. 325.
67Weizmann, La mia vita per Israele, cit., p. 317; Elon, Requiem tedesco, cit., p. 241.
68 Frank, Einstein, cit., p. 264.
69 Reiser, Albert Einstein, cit., p. 145.
70Milena Wazeck, Einstein on the Murder List, in Renn, Albert Einstein. ChiefEngi
neer of the Universe, cit., p. 222; A.E. a Max Planck, 6 luglio 1922, AEA 19-300.
71 A.E. a Maurice Solovine, 16 luglio 1922, AEA 21-180.
72 A.E. a Marie Curie, 4 luglio 1922, AEA 34-773; Marie Curie ad A.E., 7 luglio
1922, AEA 34-775.
73 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 521.
74 Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 54.
75 Hermann Struck a Pierre Comert, 12 luglio 1922; Nathan e Norden, Einstein
on peace, cit., p. 59. (Einstein comunicava con 1'addetto stampa della Societa, Pierre
Comert, attraverso un amico comune, il pittore Hermann Struck.)
76 Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 70.
77A.E., Diario di viaggio: Giappone-Palestina-Spagna, AEA 29-129. Tutte le citazioni del
diario di Einstein contenute in questo paragrafo provengono da tale documento.
78 Joan Bieder, Einstein in Singapore, 2000, www.onthepage.org/outsiders/
einstein_in_singapore.htm.
79 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit, p. 527; Clark, Einstein. La vita pub
blica e privata..., cit., pp. 316-17; Brian, Einstein. A Life, cit., pp. 143; Frank, Einstein,
cit., p. 272.
80 A.E. a Hans Albert ed Eduard Einstein, 12 dicembre 1922, AEA 75-620.
81 Frank, Einstein, cit, p. 275.
82 A.E., Diario di viaggio: Giappone-Palestina-Spagna, AEA 29-129.
Note
581
83 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., pp. 410-13; Frank, Einstein,
cit., p. 275; Brian, Einstein. A Life, cit., pp. 145; Folsing, Albert Einstein. A Biography,
cit., p. 528-32.
XIV. II premia Nobel. 1921-1927
1Svante Arrhenius ad A.E., 1 settembre 1922, AEA 6-353; A.E. a Svante Arrhe
nius, 20 settembre 1922, AEA 6-354.
2 Pais, Sottile e il Signore..., cit., pp. 532-33; Aant Elzinga, Einstein's Nobel Prize,
Sagamore Beach (MA), Science History Publications, 2006, pp. 82-84.
3 Robert Marc Friedman, Einstein and the Nobel Committee, in Europhysics
News, luglio-agosto 2005, p. 129. Vedi anche il libro di Friedman, The Politics of
Excellence. Behind the Nobel Prize in Science, New York, Henry Holt, 2001, specialmente il capitolo 7, Einstein Mast Never Get a Nobel Prize!; vedi anche Elzinga,
Einstein's Nobel Prize, cit.; Pais, Sottile e il Signore..., cit., pp. 528-29.
4 Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 535; Hendrik Lorentz e altri colleghi olandesi all'Accademia svedese, 24 gennaio 1920; Niels Bohr all'Accademia svedese,
30 gennaio 1920; Elzinga, Einstein's Nobel Prize, cit., p. 134.
5 Brian, Einstein. A Life, cit., p. 143, dove si citano ricerche e interviste condotte
dallo scrittore Irving Wallace per il suo romanzo II premia.
6 Elzinga, Einstein's Nobel Prize, cit., p. 144.
7Friedman, Einstein and the Nobel Committee, cit., p. 130. Vedi anche Pais, Sottile
e il Signore..., cit., pp. 535-36.
8 Arthur Eddington all'Accademia svedese, 1 gennaio 1921.
9 Pais, Sottile e il Signore..., cit., pp. 536-37; Friedman, Einstein and the Nobel
Committee, cit., p. 131; Elzinga, Einstein's Nobel Prize, cit., p. 151.
10 Marcel Brillouin all'Accademia svedese, gennaio 1922; Arnold Sommerfeld
all'Accademia svedese, 11 gennaio 1922.
11 Christopher Aurivillius ad A.E., 10 novembre 1922. In un'altra traduzione
leggermente diversa, la motivazione del premio Nobel ad A.E. contiene la frase
indipendentemente dal valore che (dopo un'eventuale conferma) potra essere
attribuito alia teoria della relativita e della gravitazione.
12 Elzinga, Einstein's Nobel Prize, cit, p. 182.
13 Robert Andrews Millikan avrebbe vinto il premio Nobel l'anno successivo,
il 1923, per le ricerche sperimentali sull'effetto fotoelettrico che aveva condotto
all'Universita di Chicago. A quell'epoca era diventato direttore del laboratorio
di fisica al California Institute of Technology, e all'inizio degli anni '30 vi avrebbe
fatto venire Einstein come scienziato visitatore.
14Svante Arrhenius, discorso di presentazione del premio Nobel, 10 dicembre
1922, nobel prize.org/ physics/ laureates/ 1921/press.html.
15 A.E., Grundgedanken und Probleme der Relativitatstheorie, conferenza Nobel,
11 luglio 1923, Stockholm, Imprimerie royale; trad. it. Idee e problemi fondamentali
della teoria della relativita, in Opere scelte, cit., pp. 517-27.
16A.E. a Hans Albert ed Eduard Einstein, 22 dicembre 1922, AEA 75-620. L'intera vicenda del denaro del premio Nobel fu complessa e nel corso degli anni eauso
notevoli controversie, come e apparso chiaro dalle lettere intercorse tra Einstein
e la Marie divenute accessibili nel 2006. Secondo l'accordo di divorzio, il denaro
del Nobel doveva andare su un conto bancario svizzero. La Marie doveva avere
582
Einstein
Note
583
22 A.E. a Hendrik Lorentz, 17 giugno 1916; Miller, Immagini e metafore nel pen
siero scientifico, cit., pp. 67-68.
23 A.E., Ather und Relativitatstheorie, conferenza tenuta all'Universita di Leida
il 5 maggio 1920, Springer, Berlin, 1920, CPAE 7: 38; trad. it. Etere e teoria della
relativita, in Opere scelte, cit., pp. 511-16.
24 per l'esperimento mentale di Newton volto a stabilire se l'acqua in rotazione
in un secchio nello spazio vuoto sarebbe stata soggetta alia pressione inerziale e
quindi si sarebbe ammassata contro le pareti del secchio, vedi cap. IX, p. 197. Per
la posizione di Einstein nel 1916, secondo la quale un universo vuoto non avrebbe
inerzia ne struttura dello spaziotempo, posizione che ora stava rivedendo, vedi
cap. XI, p. 245.
25 A.E. a Karl Schwarzschild, 9 gennaio 1916.
26 A.E., Ather und Relativitdtstheorie, cit.; trad. it. in Opere scelte, cit., p. 513.
27 Greene, La trama del cosmo, cit., p. 87.
28 Janssen, Einstein's First Systematic Exposition of General Relativity, cit., p.
22. Einstein chiari ulteriormente questo punto nelle sue conferenze del 1921 a
Princeton, ma continuo anche a dire che probabilmente Mach aveva ragione
pensando che l'inerzia dipendesse da un'azione mutua della materia: A.E., II
significato della relativita, cit. p. 94.
29 A.E., Ather und Relativitdtstheorie, cit.; trad. it. in Opere scelte, cit., p. 516.
30 A.E., Etat actuel du probleme des chaleurs specifiques (3 novembre 1911), cit., p.
257; trad. it. in Opere scelte, cit., pp. 233-62.
31 Robinson, Einstein. A Hundred Years of Relativity, cit., pp. 84-85.
32 Holton e Brush, Physics, the Human Adventure, cit., p. 435.
33 Lightman, The Discoveries, cit, p. 151.
34 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., pp. 176-77; George de Hevesy
a Ernest Rutherford, 14 ottobre 1913; A.E., Note autobiografiche, cit., p. 25.
35 A.E., Strahlungs-emission und -absorption nach der Quantentheorie (Emissione
e assorbimento della radiazione nella teoria quantistica), 17 luglio 1916, in Deutsche
physikalische Gesellschaft, Verhandlungen, XVIII, pp. 318-23, CPAE 6:34; A.E.,
Quantentheorie der Strahlung, dopo il 24 agosto 1916, in Physikalische Zeitschrift,
XVIII, pp. 121-28, CPAE 6: 38, trad. it. La teoria quantica della radiazione, in Opere
scelte, cit., pp. 344-60. Vedi Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 395-97; Rigden,
Einstein 1905, cit., p. 141; Pais, Sottilee il Signore..., cit., pp. 429-39; Folsing, Albert
Einstein. A Biography, cit., p. 391; Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p.
229; Daniel Kleppner, Rereading Einstein on Radiation, in Physics Today, febbraio
2005, p. 30. Inoltre, nel 1917 Einstein scrisse un articolo sulla quantizzazione
dell'energia nelle teorie meccaniche intitolato Zum Quantensatz von Sommerfeld
und Epstein (Sul teorema quantistico di Sommerfeld ed Epstein), in Deutsche physi
kalische Gesellschaft, Verhandlungen, XIX, pp. 82-92. Lo scritto metteva in luce
i problemi che incontrava la teoria dei quanti classica quando veniva applicata a
sistemi meccanici che oggi definiremmo caotici. L'articolo fu citato dai primi pionieri della meccanica quantistica, ma in seguito e stato ampiamente dimenticato.
Una buona descrizione dell'articolo e della sua importanza nello sviluppo della
meccanica quantistica si ha in Douglas Stone, Einstein's Unknown Insight and the
Problem of Quantizing Chaos, in Physics Today, agosto 2005.
36 A.E. a Michele Besso, 11 agosto 1916.
37Sono grato al professor Douglas Stone della Yale University che mi ha aiutato
in questa formulazione.
584
Einstein
Note
585
di quanto fece Einstein. Fisico teorico dello stato condensato, Stone sta scrivendo
un libro sui contributi di Einstein alia meccanica quantistica e sulla vasta portata
che in realta essi ebbero, nonostante il successivo rifiuto della teoria da parte di
Einstein. Secondo Stone, il 99% del merito di questa scoperta fondamentale,
chiamata condensazione di Bose-Einstein, va in realta attribuito ad Einstein.
Bose non si rese neppure conto di aver conteggiato in una maniera differente.
Per quanto riguarda il premio Nobel per la condensazione di Bose-Einstein, vedi
www.nobelprize .org/physics / laureates /2001 / public.html.
54 Bernstein, Einstein, cit., p. 224; Martin J. Klein, Einstein and the Wave-Particle
Duality, in Natural Philosopher^ 1963, p. 26.
55 Born, Le teorie statistiche di Einstein, in Schilpp, Albert Einstein scienziato e
filosofo, cit., p. 121.
56 A.E. a Schrodinger, 28 febbraio 1925, AEA 22-2.
57 Don Howard, Spacetime and Separability (1996), AEA Cedex H; Howard,
Einstein on Locality and Separability, in Studies in History and Philosophy of
Science, 16, pp. 171-201; Howard, Nicht sein kann was nicht sein darf, or The
Prehistory of EPR, 1909-1935. Einstein's Early Worries about the Quantum Mechanics
of Composite Systems, in Miller (a cura di), Sixty-two Years of Uncertainty. Historical,
Philosophical, and Physical Inquiries into the Foundations of Quantum Mechanics, New
York, Plenum, 1990, pp. 61-64; Howard, A Peek behind the Veil of Maya. Einstein,
Schopenhauer, and the Historical Background of the Conception of Space as a Groundfor
the Individuation of Physical Systems, in Earman e Norton (a cura di), The Cosmos of
Science. Essays of Exploration, Pittsburgh, University of Pittsburgh Press, 1997, pp.
87-150. Lo scritto del 1997 individua nella filosofia di Schopenhauer un elemento
di influenza sulle teorie di Einstein della separability spaziale.
58 Bernstein, L'uomo senza frontiere, cit., pp. 149 sgg.
59 Piu precisamente, e il quadrato della funzione d'onda che e proporzionale
alia probabilita. Holton e Brush, Physics, the Human Adventure, cit., p. 452.
60 A.E. a Hedwig Bom, 7 marzo 1926, AEA 8-178; trad. it. in Einstein e Bom
H. e M., Scienza e vita, cit., p. 106; A.E. a Max Bom, 4 dicembre 1926, AEA 8-180;
trad. it. in Einstein e Bom H. e M., Scienza e vita, cit., pp. 108-09.
61 aip.org/history/heisenberg/p07.htm; Einstein e Born H. e M., Scienza e
vita, cit, p. 104.
62 Max Born ad A.E., 15 luglio 1925, AEA 8-177; trad. it. in Einstein e Bom H. e
M., Scienza e vita, cit., pp. 99-102; A.E. a Hedwig Bom, 7 marzo 1926, AEA 8-178;
trad. it. in Einstein e Bom H. e M., Scienza e vita, cit., p. 106; A.E. a Paul Ehrenfest,
25 settembre 1925, AEA 10-116.
63 Wemer Heisenberg ad A.E., 10 giugno 1927, AEA 12-174.
64 Heisenberg, Fisica e oltre. Incontri con i protagonisti 1920-1965, Torino, Borin
ghieri, 1984, p. 73; Holton, Werner Heisenberg and Albert Einstein, in Physics Today
(2000), www.aip.org/pt/vol-53/ iss-7/p38.html.
65 Frank, Einstein, cit., pp. 295-96.
66Aage Petersen, The Philosophy of Niels Bohr, in Bulletin of the Atomic Scien
tists^ settembre 1963, p. 12.
67 Dugald Murdoch, Niels Bohr's Philosophy of Physics, Cambridge, Cambridge
University Press, 1987, p. 47, dove si citano i Niels Bohr Archives: Scientific
Correspondence, 11: 2.
68 A.E., To the Royal Society on Newton's Bicentennial, in Nature, CXIX, marzo
1927, p. 467.
586
Einstein
69 A.E. a Michele Besso, 29 aprile 1917; Michele Besso ad A.E., 5 maggio 1917;
A.E. a Michele Besso, 13 maggio 1917. Per una buona analisi, vedi Holton, Mach,
Einstein e la ricerca della realta, in L'immaginazione scientifica, cit., pp. 143-80.
70 L'idea di un mondo esterno indipendente dal soggetto che lo esplora e
propria di ogni scienza naturale: A.E., Vinfluenza di Maxwell nella evoluzione del
concetto di realta fisica, in Idee e opinioni, cit., p. 247.
71 A.E. a Max Bom, 27 gennaio 1920; trad. it. in Einstein e Bom H. e M., Scienza
e vita, cit., p. 28.
72Introduzione di Einstein a Rudolf Kayser, Spinoza, New York, Philosophical
Library, 1946.
73 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., pp. 703-04; A.E. a Fritz Reiche, 15
agosto 1942, AEA 20-19.
74A.E. a Max Born, 4 dicembre 1926, AEA 8-180; trad. it. in Einstein e Bom H.
e M., Scienza e vita, cit., pp. 108-09.
XV. Teorie unitarie dei campi. 1923-1931
1Dalla memoria del 1905 sulla relativita ristretta: E noto che relettrodinamica di
Maxwell - cosi come e oggi comunemente intesa - conduce, nelle sue applicazioni a
corpi in movimento, ad asimmetrie che non sembrano conformi ai fenomeni. Si pensi
ad esempio alle interazioni elettrodinamiche tra un magnete e un conduttore. Dalla
memoria del 1905 sui quanti di luce: Fra le descrizioni teoriche che i fisici si sono
formati dei gas e di altri corpi ponderabili, e la teoria di Maxwell dei processi elettromagnetici nel cosiddetto spazio vuoto, vi e una profonda differenza formale.
2A .E ,, Grundgedanken und Probleme der Relativitdtstheorie, conferenza Nobel, 11
luglio 1923, cit.; trad. it. in Opere scelte, cit., p. 526. Disponibile (in lingua inglese)
su nobelprize.org/nobel_prizes. Questo paragrafo attinge ai seguenti articoli
sulla ricerca della teoria unitaria dei campi da parte di Einstein; Jeroen van Dongen, Einstein's Unification, cit., per gentile concessione dell'autore; Tilman Sauer,
Dimensions of Einstein's Unified Field Theory Program, di prossima pubblicazione
nel Cambridge Companion to Einstein, per gentile concessione dell'autore; Norton,
Nature Is the Realization of the Simplest Conceivable Mathematical Ideas, cit.; Hubert
Goenner, On the History of Unified Field Theories (2004), Living Reviews sul sito
web rel ativity.livingreviews .org/.
3A.E., Ifondamenti della ricerca, brindisi in onore di Max Planck, 26 aprile 1918,
CPAE 7: 7; trad. it. in Idee e opinioni, cit., p. 211.
4 A.E. a Hermann Weyl, 6 aprile 1918.
5A.E. a Hermann Weyl, 8 aprile 1918. In una lettera a Zangger dell'8 maggio 1918,
Einstein defxrti la teoria di Weyl ingegnosa ma fisicamente sbagliata. Essa perd
divenne in seguito un'antesignana riconosciuta delle teorie di gauge di Yang-Mills.
6 La mia descrizione delle ricerche di Kaluza e Klein si basa su Krauss, Dietro lo
specchio, cit., pp. 95-108; si tratta di un libro affascinante sul ruolo che le dimensioni
aggiuntive hanno avuto nella spiegazione dell'universo.
7 A.E. a Theodor Kaluza, 21 aprile 1919.
8 A.E. a Niels Bohr, 10 gennaio 1923, AEA 8-74.
9 A.E. a Hermann Weyl, 26 marzo 1923, AEA 24-83.
10 A.E,, Zur allgemeinen Relativitdtstheorie (Sulla relativita generale), in Preussische Akademie der Wissenschaften, Sitzungsberichte, 15 febbraio 1923, pp.
32-38, 76-77.
Note
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588
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36 Leon Rosenfeld, Niels Bohr in the Thirties, in Stefan Rozental (a cura di),
Niels Bohr. His Life and Work As Seen by His Friends and Colleagues, Hoboken (NJ),
Wiley, 1967, p. 132.
37 Bohr, Discussione con Einstein..., in Schilpp, Albert Einstein scienziato efilosofo,
cit. pp. 173-76; Pais, Sottile e il Signore..., cit., pp. 475-77. Sono grato a Mur
ray Gell-Mann e a David Derbes per l'aiuto prestatomi nella stesura di questo
paragrafo.
38 A.E., L'influenza di Maxivell nella evoluzione del concetto di realta fisica, in Idee
e opinioni, cit., pp. 247-49.
39A.E., Replica alle osservazioni dei vari autori, in Schilpp, Albert Einstein scienziato
e filosofo, cit., p. 613. La frase Essere e essere percepiti indica che non ha senso
dire che i corpi non percepiti - nell'esempio famoso di Berkeley, gli alberi di una
foresta con nessuno in giro a percepirli - esistono realmente (George Berkeley,
Trattato sui principi della conoscenza umana, paragrafo 23).
40 Una piu ampia discussione sul realismo di Einstein si trova nel capitolo XXdi
questo libro. Per alcune opinioni contrastanti sulla questione, vedi Holton, Mach,
Einstein e la ricerca della realta, in Uimmaginazione scientifica, cit., pp. 143-80 (Holton
sostiene che ci sia un mutamento molto netto nella filosofia di Einstein: E raro che
uno scienziato muti cosi radicalmente le proprie convinzioni filosofiche, p. 170);
Arthur Fine, The Shaky Game. Einstein, Realism, and the Quantum Theory, Chicago,
University of Chicago Press, 1996 (edizione riveduta della pubblicazione originale
del 1986), p. 123. Fine sostiene che Einstein ebbe una conversione filosofica, allontanandosi dal positivismo della giovinezza e divenendo un convinto fautore del
realismo; Howard, Albert Einstein, Philosophy of Science, cit.: Howard sostiene che
Einstein non fu mai un acceso positivista "machiano", e non fu mai un realista
scientifico. Questo paragrafo attinge anche a van Dongen, Einstein's Unification, cit.:
Van Dongen afferma: Parlando in termini generali, si puo dire che Einstein passo
dall'empirismo di Mach, all'inizio della sua carriera, a una salda posizione realista in
epoca successiva. Vedi anche Anton Zeilinger, Einstein and Absolute Reality, in John
Brockman (a cura di), My Einstein, New York, Pantheon, 2006, pp. 121-31.
41 A.E., II metodo della fisica teorica, conferenza Herbert Spencer, Oxford, 10
giugno 1933; trad. it. Idee e opinioni, cit., pp. 250-55.
42 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 46.
43 A.E., Principi della fisica teorica, conferenza inaugurale all'Accademia prussiana, 1914, in Idee e opinioni, cit., pp. 206-09.
44 A.E. a Hermann Weyl, 26 maggio 1923, AEA 24-83.
45John Barrow, Einstein As Icon, in Nature, 20 gennaio 2005, p. 219. Vedi anche
Norton, Nature Is the Realization of the Simplest Conceivable Mathematical Ideas, cit.
46 A.E., II metodo della fisica teorica, cit., p. 253.
47 Weinberg, Einstein's Mistakes, cit.: Dai tempi di Einstein abbiamo imparato
a diffidare di questo genere di criterio estetico. La nostra esperienza nel campo
della fisica delle particelle elementari ci ha insegnato che qualunque termine delle
equazioni di campo della fisica che sia consentito dai principi fondamentali e con
ogni probabilita effettivamente presente nelle equazioni.
48 A.E., Latest Developments of the Theory of Relativity, 23 maggio 1931, terza delle
tre conferenze Rodhes di Oxford, tenuta il giorno del conferimento del dottorato
onorario. Ristampata in Oxford University Gazette, 3 giugno 1931.
49 A.E., II metodo della fisica teorica, cit., pp. 254 sg.
50 Marcia Bartusiak, Beyond the Big Bang, in National Geographies maggio
Note
589
2005. La battuta di Elsa viene spesso riportata, senza pero mai indicame esattamente la fonte. Vedi Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 450.
51 Associated Press, 30 dicembre 1930.
52 Come mostro Eddington, il termine cosmologico probabilmente non avrebbe
funzionato anche se l'universo fosse risultato statico. Dal momento che implicava un bilanciamento estremamente delicato, qualunque piccola perturbazione
avrebbe causato un'espansione o una contrazione incontrollate dell'universo.
53 A.E. a Michele Besso, 1 marzo 1931, AEA 7-125.
54 Greene, La trarna del cosmo, cit., p. 331: Di certo sarebbe stata una delle
piu grandi scoperte teoriche - forse la piu grande - di tutti i tempi. Vedi anche
Edward W. Kolb, The Greatest Discovery Einstein Didn't Make, in Brockman, My
Einstein, cit., p. 201.
55 A.E., Zum kosmologischen Problem der allgemeinen Relativitdtstheorie (Sul pro
blema cosmologico della teoria della relativita generale), in Preussische Akademie der
Wissenschaften, Sitzungsberichte, 1931, pp. 235-37; Einstein Drops Idea ofClosed
Universe, in New York Times, 5 febbraio 1931.
56A .E., Relativita. Esposizione divulgativa, cit., Appendice 4 (apparsa per la prima
volta nell'edizione del 1931).
57 Gamow, My World Line, cit., p. 44.
58Weinberg, The Cosmological Constant Problem, in Morris Loeb Lectures in Physics,
Cambridge (MA), Harvard University Press, 1988; Weinberg, Einstein's Mistakes,
cit.; Aczel, L'equazione,di Dio, cit., p. 183; Krauss, Dietro lo specchio, cit., p. 123;
Greene, La trama del cosmo, cit., pp. 325-31; Overbye, A Famous Einstein Fudge
Returns to Haunt Cosmology, in New York Times, 26 maggio 1998; Bernstein,
Einstein's Blunder, in The Merely Personal, Chicago, Ivan Dee, 2001, pp. 86-89.
59 Lawrence Krauss della Case Western Reserve e Michael Turner dell'Uni
versita di Chicago hanno sostenuto che una spiegazione della configurazione
dell'universo richiede il ricorso a un termine cosmologico differente da quello che
Einstein introdusse nelle sue equazioni del campo e poi scarto. La loro versione
del termine deriva dalla meccanica quantistica, non dalla relativita generale, ed
e basata sulla premessa che anche lo spazio vuoto non abbia necessariamente
energia nulla. Vedi Krauss e Turner, Rompicapo cosmico, cit.
60 Einstein's Cosmological Constant Predicts Dark Energy, in Universe Today, 22
novembre 2005. Questo particolare titolo faceva riferimento a un progetto di ricerca
noto come Supernova Legacy Survey (SNLS). Secondo un comunicato stampa del
Caltech, SNLS si propone di scoprire ed esaminare 700 supemovae lontane per
delineare la storia dell'espansione dell'universo. L'indagine conferma precedent!
scoperte secondo le quali l'espansione dell'universo procedeva piu lentamente nel
passato e attualmente sta accelerando. Tuttavia il passo in avanti cruciale e la sco
perta che un termine di energia costante per lo spazio vuoto come quello introdotto
da Einstein nel 1917 si accrda molto bene con i dati sulle supemovae.
X VI.
590
Einstein
4 Ibid., p. 207; Frank, Einstein, cit., pp. 303-06; Folsing, Albert Einstein. A Bio
graphy, cit., p. 611.
5 www.einstein~website.de/z_biography/caputh-e.html; Jan Oskar Fischer, Ein
stein's Haven, in international Herald Tribune, 30 giugno 2005; Folsing, Albert
Einstein. A Biography, cit., p. 612; A.E. a Maja Einstein, 22 ottobre 1929; Erika Britzke,
Einstein in Caputh, in Renn, Albert Einstein. Chief Engineer of the Universe, cit., p. 272.
6 Vallentin, The Drama..., cit., p. 168.
7 Reiser, Albert Einstein, cit., p. 221.
8 A.E. a Betty Neumann, 5 e 13 novembre 1923. Queste lettere fanno parte di un
gruppo donato all'Universita ebraica, e non sono catalogate negli Archivi Einstein.
9A.E. a Betty Neumann, 11 gennaio 1924; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 344.
10 A.E. a Elsa Einstein, 14 agosto 1924, parte della corrispondenza sigillata
e resa accessibile nel 2006; A.E. a Betty Neumann, 24 agosto 1924. Sono grato a
Ze'ev Rosenkranz degli Archivi Einstein di Gerusalemme e del Caltech per avermi
aiutato a trovare e a tradurre queste lettere.
11 A.E. a Ethel Michanowski, 16 e 24 maggio 1931, in una collezione privata.
12 A.E. a Elsa Einstein e A.E. a Margot Einstein, maggio 1931, parte della cor
rispondenza sigillata e resa accessibile nel 2006. Sono grato a Ze'ev Rosenkranz
per avermi aiutato fornendo elementi di contesto e traduzione.
13 Ibid.
14Era questa un'idea che lo accompagno per tutta la vita. A.E. a Eugenia Anderman, 2 giugno 1953, AEA 59-097: Devi essere consapevole che la maggior parte
degli uomini (e molte donne) sono per natura non monogami. Questa natura si
afferma con maggiore forza quando la tradizione e d'ostacolo.
15 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 617; Highfield e Carter, Le vite
segrete..., cit., p. 197; Marianoff, Einstein. An Intimate Study..., cit., p. 186. (Folsing
scrive il nome nella forma Lenbach, che non e corretta, stando alle copie dei
documenti che si trovano negli Archivi Einstein.)
16 Elsa Einstein a Hermann Struck, 1929.
17 George Dyson, Helen Dukas. Einstein's Compass, in Brockman, My Einstein,
cit., pp. 85-94 (George Dyson era il figlio di Freeman Dyson, fisico dell'Institute
for Advanced Study di Princeton, e la Dukas gli fece da babysitter dopo la morte
di Einstein). Vedi anche Pais, Eulogyfor Helen Dukas, American Institute of Physics
Library, College Park (Md), 1982.
18 A.E. a Maurice Solovine, 4 marzo 1930, AEA 21-202.
19 A.E. a Mileva Marie, 23 febbraio 1927, AEA 75-742.
20 Ibid.
21 A.E. a Hans Albert Einstein, 2 febbraio 1927, AEA 75-738, e 23 febbraio 1927,
AEA 75-739.
22 Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit., p. 213.
23 A.E. a Eduard Einstein, 23 dicembre 1927, AEA 75-748.
24 A.E. a Eduard Einstein, 10 luglio 1929, AEA 75-782.
25 Eduard Einstein ad A.E., 1 maggio e 10 dicembre 1926. Entrambe le lettere
sono contenute in cartelle di corrispondenza sigillate che furono rese accessibili
nel 2006 e non sono catalogate negli archivi.
26 Eduard Einstein ad A.E., 24 dicembre 1935. Anche questa lettera e contenuta
in cartelle di corrispondenza sigillate rese accessibili nel 2006 e non catalogate
negli Archivi.
27 Sigmund Freud a Sandor Ferenczi, 2 gennaio 1927. Per un'analisi delle
Note
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50 Hedwig Born ad A.E., 22 febbraio 1931, AEA 8-190; trad. it. in Einstein e
Born H. e M., Scienza e vita, cit., p. 131.
51 Amos Fried a Robert Millikan, 4 marzo 1932; Robert Millikan ad Amos Fried,
8 marzo 1932; citate in Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., pp. 469-70.
52 Brian, Einstein. A Life, cit., p. 216.
53 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 194. Durante la proiezione, Einstein guardava
sbalordito, completamente assorto, come un bambino a una recita natalizia,
secondo un colorito resoconto di Cissy Patterson, un'arnbiziosa giovane giornalista che aveva descritto anche il bagno di sole che Einstein aveva fatto nudo.
In seguito la Patterson sarebbe diventata proprietaria del Washington Herald.
Brian, Einstein. A Life, cit., p. 214, dove si cita il Washington Herald del 10
febbraio 1931.
54 Discorso di Einstein, 16 febbraio 1931, in Nathan e Norden, Einstein on
peace, cit., p. 122.
55 At Grand Canyon Today, in New York Times, 28 febbraio 1931; Einstein at
Hopi House, www.hanksville.org/sand/Einstein.html.
56 Einstein in Chicago Talks for Pacifism, in New York Times, 4 marzo 1931;
Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 123.
57 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 641; discorso di Einstein alia War
Resisters' League, 1 marzo 1931, in Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 123.
58 Ibid., p. 124.
59 Marianoff, Einstein. An Intimate Study..., cit., p. 184.
60 A.E. alia signora Chandler e alia Youth Peace Federation, 5 aprile 1931;
Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 124; Folsing, Albert Einstein. A Biogra
phy, cit., p. 642. Per un'immagine dell'appunto, vedi www.alberteinstein.info/
db / Viewlmage.do? DocumentID=21007&Page=1.
61 A.E., intervista con George Sylvester Viereck, gennaio 1931, in Nathan e
Norden, Einstein on peace, cit., p. 125.
62 A.E. alia Women's International League, 4 gennaio 1928, AEA 48-818.
63 A.E. alia sede di Londra di War Resisters' International, 25 novembre 1928;
A.E. alia League for the Organization of Progress, 26 dicembre 1928.
64 Dichiarazione di Einstein, 23 febbraio 1929, in Nathan e Norden, Einstein
on peace, cit., p. 95.
65 Manifesto del Joint Peace Council, 12 ottobre 1930, in Nathan e Norden,
Einstein on peace, cit., p. 113.
66 A.E., The 1932 Disarmament Conference, in The Nation, 23 settembre 1931;
trad. it. La conferenza del disarmo del 1932, in Idee e opinioni, cit., pp. 96-100; A.E.,
The Road to Peace, in New York Times, 22 novembre 1931.
67 Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 168; Einstein Assails Arms Confe
rence, in New York Times, 24 maggio 1931.
68 A.E. a Kurt Hiller, 21 agosto 1931, AEA 46-693; Nathan e Norden, Einstein
on peace, cit., p. 143.
69 Jerome, The Einstein File, cit., p. 144. Vedi in particolare il cap. 11, How Red?
70 A.E., The Road to Peace, cit.; A.E., La conferenza del disarmo del 1932, in Idee e
opinioni, cit., p. 96.
71 Thomas Bucky, intervista con Denis Brian, in Brian, Einstein. A Life, cit., p. 229.
72 A.E. a Henri Barbusse, 1 giugno 1932, AEA 34-543; Nathan e Norden, Ein
stein on peace, cit., pp. 175-79.
73A.E. a Isaac Don Levine, dopo il 1 gennaio 1925, AEA 28-29.00 (per un'imma-
Note
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594
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6 A.E. a M. Schayer, 5 agosto 1927, AEA 48-380; trad. it. parziale in Dukas e
Hoffmann, Albert Einstein. II lato umano, cit., p. 61.
7 A.E. a Phyllis Wright, 24 giugno 1936, AEA52-337.
8 Passover, in Time, 13 maggio 1929.
9A.E. a Herbert S. Goldstein, 25 aprile 1929, AEA 33-272; Einstein Believes in Spi
noza's God, in New York Times, 25 aprile 1929; Holton, Einstein's Third Paradise,
cit. Goldstein era il rabbino dell'Institutional Synagogue di Harlem e presidente
di vecchia data dell'Union of Orthodox Jewish Congregations of America.
10 Rabbino Jakob Katz della Montefiore Congregation, citato su Time, 13
maggio 1929.
11 Calaprice, The New Expanded Quotable Einstein, cit., p. 214; A.E. a Hubertus
zu Lowenstein, circa 1941, nel libro di Lowenstein, Towards the Further Shore,
London, Victor Gollancz, 1968, p. 156.
12 A.E. a Joseph Lewis, 18 aprile 1953, AEA 60-279.
13 A.E. a un destinatario ignoto, 7 agosto 1941, AEA 54-927.
14 Guy Raner Jr. ad A.E., 10 giugno 1948, AEA 57-287; A.E. a Guy Raner Jr., 2
luglio 1948, AEA 57-288; A.E. a Guy Raner Jr., 28 settembre 1949, AEA 57-289.
15 A.E., Religion and Science, in New York Times, 9 novembre 1930; trad. it.
Religione e scienza, in Idee e opinioni, cit., pp. 43-46. Vedi anche Corey Powell, God
in the Equation, New York, Free Press, 2002.
16A.E., discorso al Simposio su scienza, filosofia e religione, 10 settembre 1941;
trad. it. Scienza e religione, in Idee e opinioni, cit., pp. 47-54; Sees No Personal God,
Associated Press, 11 settembre 1941. Un ritaglio ingiallito di questo servizio mi e
stato dato da Orville Wright, che all'epoca era un giovane ufficiale di marina e lo
aveva conservato per sessant'anni; era passato di mano in mano sulla sua nave e
su di esso c'erano annotazioni di vari marinai che dicevano cose come: Dimmi,
che cosa pensi di questo?.
17 Nella mente non vi e alcuna volonta assoluta o libera; ma la mente e
determinata a volere questo o quello da una causa che e anch'essa determinata da un'altra, e questa a sua volta da un'altra, e cosi all'infinito: Baruch
(Benedetto) Spinoza, Etica, Torino, UTET, 1972, parte II, proposizione XLVIII,
p. 178.
18 A.E., dichiarazione alia Spinoza Society of America, 22 settembre 1932.
19Non sono riuscito a trovare questa frase negli scritti di Schopenhauer. L'idea
pero si accorda con la filosofia di Schopenhauer, che disse, per esempio: Tutto
il corso empirico della vita di un uomo e, in tutti i suoi grandi e piccoli processi,
determinato in precedenza come il meccanismo di un orologio: Arthur Scho
penhauer, Riflessioni sull'etica, da Parerga und paralipomena, II, par. 116, in Morale
e religione, Torino, Bocca, 1908, p. 26.
20 A.E., Come io vedo il mondo, in Idee e opinioni, cit., p. 16.
21 Viereck, Glimpses of the Great, cit., p. 375.
22 Max Born ad A.E., 10 ottobre 1944; trad. it. in Einstein e Bom H. e M., Scienza
e vita, cit., pp. 182-83.
23 Hedwig Bom ad A.E., 9 ottobre 1944; trad. it. in Einstein e Born H. e M.,
Scienza e vita, cit., p. 180.
24 Viereck, Glimpses of the Great, cit., p. 377.
25 A.E. al reverendo Cornelius Greenway, 20 novembre 1950, AEA 28-894.
26 Sayen, Einstein in America, cit., p. 165.
Note
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ed entrambi con ogni probabilita sentirono l'aneddoto direttamente dai protagonisti. Pais, tra gli altri, dice che portavano con se trenta tra colli e valigie. Elsa,
nella sua telefonata ai cronisti dopo l'interrogatorio al consolato statunitense,
disse che aveva preparato sei bauli, ma puo darsi che non avesse finito di fare i
bagagli, o che si riferisse esclusivamente ai bauli, oppure potrebbe aver ridotto
il numero in modo da non irritare le autorita tedesche (oppure Pais potrebbe
essersi sbagliato). Barbara Wolff degli Archivi Einstein di Gerusalemme ritiene
che la storia dei trenta bauli sia un'invenzione, come pure la diceria che Einstein
abbia detto a Elsa di guardare bene la casa quando lasciarono Caputh (corri
spondenza privata con l'autore).
21 Einstein Will Urge Amity with Germany, in New York Times, 8 gennaio 1933.
22 Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 208; Clark, Einstein. La vita pubblica
e privata..., cit., p. 471.
23 Einstein Address on World Situation (testo del discorso) e Einstein Traces Slump
to Machine, in New York Times, 24 gennaio 1933.
24 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 659.
25 A.E. a Margarete Lebach, 27 febbraio 1933, AEA 50-834.
26 Evelyn Seeley, intervista con Einstein, in New York World Telegram, 11
marzo 1933; Brian, Einstein. A Life, cit., p. 243.
27 Marianoff, Einstein. An Intimate Study..., cit., pp. 142-44.
28 Michelmore, Einstein, cit., p. 146. Michelmore ebbe gran parte delle sue
informazioni da Hans Albert Einstein, anche se questa citazione potrebbe essere
stata esagerata.
29 A.E., dichiarazione contro il regime di Hitler, 22 marzo 1933, AEA 28-235.
30 A.E. all'Accademia prussiana, 28 marzo 1933, AEA 36-55.
31 Max Planck ad A.E., 31 marzo 1933.
32 Max Planck a Heinrich von Ficker, 31 marzo 1933, citato in Folsing, Albert
Einstein. A Biography, cit., p. 663.
33 Dichiarazione dell'Accademia prussiana, 1 aprile 1933. Le lettere scambiate
sono riprodotte in A.E., Idee e opinioni, cit., pp. 193-97.
34 A.E. all'Accademia prussiana, 5 aprile 1933.
35 Frank, Einstein, cit., p. 317.
36 L'Accademia prussiana ad A.E., 7 e 11 aprile 1933; A.E. all'Accademia prus
siana, 12 aprile 1933.
37 Max Planck ad A.E., 31 marzo 1933, AEA 19-389; A.E. a Max Planck, 6 aprile
1933, AEA 19-392.
38 A.E. a Max Born, 30 maggio 1933, AEA 8-192; trad. it. in Einstein e Born H.
e M., Scienza e vita, cit., p. 136; Max Bom ad A.E., 2 giugno 1933, AEA 8-193; trad,
it. in Einstein e Bom H. e M., Scienza e vita, cit., p. 139.
39 A.E. a Fritz Haber, 19 maggio 1933, AEA 12-378. Per un buon profilo del
rapporto Einstein-Haber e per questo episodio, vedi Fritz Stem, Einstein's German
World, Princeton, Princeton University Press, 1999, pp. 156-60. Molto utile e anche
John Cornwall, Hitler's Scientists, New York, Viking, 2003, pp. 137-39.
40 Fritz Haber ad A.E., 1 agosto 1933, AEA 12-385; A.E. a Fritz Haber, 8 agosto
1933, AEA 12-388.
41 A.E. a Willem de Sitter, 5 aprile 1933, AEA 20-575; Frank, Einstein, cit.,
p. 318; Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., pp. 487-88.
42 Vallentin, The Drama..., cit., p. 231.
43 Frank, Einstein, cit., pp. 329-31.
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599
di "stare addosso" ad A.E. e a sua moglie. Non conoscono l'America. Sono dei
veri bambini, e sono estremamente difficili da consigliare e da controllare. Lei non
ha idea del fuoco di fila di iniziative pubblicitarie che ho intercettato: Batterson,
Pursuit of Genius, cit., p. 152.
16 Abraham Flexner ad A.E., 15 novembre 1933, AEA 38-061.
17 Fiddlingfor Friends, in Time, 29 gennaio 1934; Einstein in Debut as Violinist
Here, in New York Times, 18 gennaio 1934.
18 Stephen Wise al giudice Julian Mack, 20 ottobre 1933.
19 Rapporto del colonnello Marvin MacIntyre aU'Ufficio relazioni sociali della
Casa Bianca, 7 dicembre 1933, AEA 33-131; Abraham Flexner a Franklin D. Roosevelt,
3 novembre 1933; A.E. a Eleanor Roosevelt, 21 novembre 1933, AEA 33-129; Eleanor
Roosevelt ad A.E., 4 dicembre 1933, AEA 33-130; Elsa Einstein a Eleanor Roosevelt,
16
gennaio 1934, AEA 33-132; Einstein alia regina Elisabetta del Belgio, 25 gennaio
1934, AEA 33-134; Einstein Chats about Sea, in New York Times, 26 gennaio 1934.
20A.E. al consiglio di amministrazione dell'Institute for Advanced Study (IAS),
1 e 31 dicembre 1933.
21 Johanna Fantova, journal of Conversations with Einstein, 1953-55,23 gennaio
1954, in Calaprice, The New Expanded Quotable Einstein, cit., p. 354.
22 A.E. a Max Born, 22 marzo 1934; trad. it. in Einstein e Bom H. e M., Scienza
e vita, cit, p. 145; Schrodinger a Frederick Lindemann, 29 marzo 1934 e 22 gen
naio 1935.
23 A.E. alia regina Elisabetta del Belgio, 20 novembre 1933, AEA 32-369. La
frase viene solitamente tradotta come sparuti semidei sui trampoli. La parola
che usa Einstein, stelzbeinig, significa con le gambe rigide, come se le gambe
fossero trampoli di legno. Non ha nulla a che fare con l'altezza. Evoca piuttosto
l'andatura di un pavone.
24A.E., The Negro Question, in Pageant, gennaio 1946; trad. it. II problema negro,
in Opere scelte, cit., pp. 647-49; anche in Pensieri degli anni difficili, cit., pp. 179-81.
In questo saggio Einstein poneva a confronto la tendenza sociale generalmente
democratica degli americani e il modo in cui trattavano i neri. In seguito questo
problema sarebbe diventato per lui piu grave di quanto non lo fosse nel 1934,
come vedremo piu avanti in questo libro.
25 Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 45; Einstein Farewell, in Time, 14
marzo 1932.
26 Vallentin, The Drama..., cit., p. 235. Vedi anche Elsa Einstein a Hertha Einstein
(moglie dello storico della musica Alfred Einstein, un lontano cugino), 24 feb
braio 1934, AEA 37-693: I1 posto e incantevole, completamente diverso dal resto
dell'America ... Qui tutto ha una sfumatura di Inghilterra: puro stile Oxford.
27 Einstein Cancels Trip Abroad, in New York Times, 2 aprile 1934.
28 Marianoff, Einstein. An Intimate Study..., cit., p. 178. Altre fonti riferiscono
che le ceneri di Ilse, almeno in parte, furono portate in un cimitero olandese, in
un luogo scelto dal vedovo Rudi Kayser.
29 L'episodio e tratto da un'intervista rilasciata dal figlio dei Blackwood, James,
a Dennis Brian il 7 settembre 1994, ed e raccontato in modo particolareggiato in
Brian, Einstein. A Life, cit., pp. 259-63.
30 Ibid. Vedi anche James Blackwood, Einstein in the Rear-View Mirror, in Princeton History, novembre 1997.
31 Einstein Inventor of Camera Device, in New York Times, 27 novembre 1936.
32 Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 5. II libro di Bucky e scritto, in parte,
600
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602
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15 maggio 1935 (ricevuto il 25 marzo 1935), pp. 777-80; trad. it. in Opere scelte, cit.,
pp. 374-82; www.drchinese.com/David/EPR.pdf.
9 Un'altra formulazione dell'esperimento sarebbe quella in cui un osservatore
misura la posizione di una particella, mentre nello stesso momento un altro
osservatore misura la quantita di moto della sua gemella. Poi i due confrontano i
rispettivi dati e, si suppone, vengono a conoscenza della posizione e della quantita
di moto di entrambe le particelle. Vedi Charles Seife, The True and the Absurd, in
Brockman, My Einstein, cit., p. 71.
10Amir Aczel, Entanglement. 11piu grande mistero della fisica, Milano, Raffaello
Cortina Editore, 2004, p. 106.
11Andrew Whitaker, Einstein, Bohr and the Quantum Dilemma, Cambridge (UK),
Cambridge University Press, 1996, p. 229; Aczel, Entanglement, cit., p. 107.
12 Niels Bohr, Can Quantum-Mechanical Description of Physical Reality Be Con
sidered Complete?, in Physical Review, 15 ottobre 1935 (ricevuto il 13 luglio
1935), pp. 696 sgg.
13 Greene, La trama del cosmo, cit., p. 122. Si noti che Arthur Fine afferma che
la sintesi dell'articolo di EPR utilizzata da Bohr e piu simile a una caricatura
della memoria di EPR che non a una seria ricostruzione. Secondo Fine, Bohr e
altri interpreti di Einstein parlano di un criterio di realta che non e quello di
cui parla Einstein nei suoi scritti successivi sul tema dell'EPR, anche se l'articolo
di EPR, scritto da Podolsky, parla effettivamente di determinare un elemento
di realta. II libro di Brian Greene e tra quelli che danno risalto all'elemento del
criterio di realta. Vedi Arthur Fine, The Einstein-Podolsky-Rosen Argument in
Quantum Theory, in Stanford Encyclopedia of Philosophy, plato.stanford.edu/entries/
qt-epr/, e anche Fine, The Shaky Game, cit., cap. 3; Mara Beller e Arthur Fine, Bohr's
Response to EPR, in Jan Faye e Henry Folse (a cura di), Niels Bohr and Contemporary
Philosophy, Dordrecht, Kluwer Academic, 1994, pp. 1-31.
14Arthur Fine ha dimostrato che la critica di Einstein alia meccanica quantistica
non era resa esattamente nella formulazione di Podolsky dell'articolo di EPR, e
specialmente nel modo in cui Bohr e i vincitori la rappresentarono. Don Howard
ha esteso e approfondito il lavoro di Fine e ha messo in rilievo le questioni della
separabilita e della localita. Vedi Howard, Nicht sein kann was nicht sein darf,
or The Prehistory of EPR, 1909-1935, cit.
15A.E. a Schrodinger, 31 maggio 1928, AEA 22-22; Fine, The Shaky Game, cit., p. 18.
16Schrodinger ad A.E., 7 giugno 1935, AEA 22-45, e 13 luglio 1935, AEA 22-48.
17A.E. a Schrodinger, 19 giugno 1935, AEA 22-47.
18Erwin Schrodinger, The Present Situation in Quantum Mechanics, terza parte,
13 dicembre 1935, www.tu-harburg.de/rzt/rzt/it/QM/cat.html.
19Piu specificamente, 1'equazione di Schrodinger fomisce il tasso di variazione
nel tempo della distribuzione matematica delle probabilita per il risultato delle
misurazioni possibili compiute su un particolare sistema.
20 A.E. a Schrodinger, 19 giugno 1935, AEA 22-47.
21 Sono grato a Craig Copi e Douglas Stone per l'aiuto che mi hanno dato nella
stesura di questo paragrafo.
22 A.E. a Schrodinger, 8 agosto 1935, AEA 22-49; Fine, The Einstein-PodolskyRosen Argument..., cit. Si noti che fu Arthur Fine a scoprire parte della corrispon
denza Einstein-Schrodinger: The Shaky Game, cit., cap. 3.
23 Schrodinger ad A.E., 19 agosto 1935, AEA 22-51.
Note
603
604
Einstein
le teorie scientifiche rendessero conto della realta fisica, ma non era affatto un
realista scientifico. Inoltre, sotto entrambi i profili le sue vedute rimasero piu o
meno le stesse dall'inizio alia fine della sua carriera: Howard, Albert Einstein,
Philosophy of Science, cit. Gerald Holton, viceversa, sostiene che Einstein compi
un pellegrinaggio da una filosofia della scienza avente come centro la sensazione
e l'esperienza, a un'altra fondata su un realismo razionalistico ... E raro che uno
scienziato muti cosi radicalmente le proprie convinzioni filosofiche: Holton,
Mach, Einstein e la ricerca della realta, in L'immaginazione scientifica, cit., pp. 143 e
170. Vedi anche Anton Zeilinger, Einstein and Absolute Reality, in Brockman, My
Einstein, cit., p. 123: Invece di accettare soltanto concetti che potevano essere
verificati mediante l'osservazione, Einstein insisteva sull'esistenza di una realta
precedente e indipendente dall'osservazione. The Shaky Game di Arthur Fine
analizza tutti gli aspetti della questione. Fine sviluppa per se quello che chiama
un atteggiamento ontologico naturale che non e ne realista ne antirealista, ma
piuttosto media tra i due. Di Einstein dice: Penso che non ci sia modo di sfuggire al fatto che il cosiddetto realismo di Einstein ha un nucleo profondamente
empirista che lo rende un "realismo" piu nominale che reale, pp. 130 e 108.
38 A.E. a Jerome Rothstein, 22 maggio 1950, AEA 22-54.
39 A.E. a Donald Mackay, 26 aprile 1948, AEA 17-9.
40 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 8.
41 Holton, Mach, Einstein e la ricerca della realta, in L'immaginazione scientifica, cit.,
p. 170. Arthur I. Miller non e d'accordo con parte dell'interpretazione di Holton e
sottolinea che l'idea di Einstein era che, perche qualcosa fosse reale, doveva essere
misurabile in linea di principio, anche se non effettivamente misurabile nella vita
reale; per questo Einstein era soddisfatto di usare esperimenti mentali per misurare qualcosa: Miller, Albert Einstein's Special Theory of Relativity, cit., p. 186.
42 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 43.
43 A.E. a Max Bom, commenti su uno scritto, 18 marzo 1948; trad. it. in Einstein
e Born H. e M., Scienza e vita, cit., p. 194.
44 A.E., The Fundamentals of Theoretical Physics, in Science, 24 maggio 1940;
trad. it. I fondamenti della fisica teorica, in Opere scelte, cit. p. 576; anche in Idee e
opinioni, cit., p. 298.
45 Per esempio, Arthur Fine afferma: La causalita e l'indipendenza dall'osservatore erano caratteristiche primarie del realismo di Einstein, mentre una rappresentazione spaziotemporale era una caratteristica importante ma secondaria:
The Shaky Game, cit, p. 103.
46A.E., Physics, Philosophy and Scientific Progress, in Joumal of the International
College of Surgeons, 14,1950, AEA 1-163; Fine, The Shaky Game, cit., p. 98.
47 A.E., Physics and Reality, in Journal of the Franklin Institutes marzo 1936;
trad. it. Fisica e realta, in Opere scelte, cit., p. 530; anche in Idee e opinioni, cit., p. 269.
Gerald Holton sostiene che una traduzione piu esatta della frase sia: La cosa
eternamente incomprensibile del mondo e la sua comprensibilita. Vedi Holton,
What Precisely Is Thinking?, in French, Einstein. A Centenary Volume, cit., p. 161.
48 A.E. a Maurice Solovine, 30 marzo 1952, in Solovine, Albert Einstein. Letters
to Solovine, cit., p. 131 (non in AEA).
49A.E. a Maurice Solovine, 1 gennaio 1951, in Solovine, Albert Einstein. Letters
to Solovine, cit., p. 119.
50A.E. a Max Bom, 7 settembre 1944, AEA 8-207; trad. it. in Einstein e Bom H.
e M., Scienza e vita, cit., p. 176.
Note
605
51 Einstein e Born H. e M., Scienza e vita, cit., p. 85. Bom pose Einstein nella
categoria delle menti conservatrici, che non riuscivano a liberarsi dai principi
filosofici del loro tempo.
52 A.E. a Maurice Solovine, 10 aprile 1938, in Solovine, Albert Einstein. Letters
to Solovine, cit., p. 85; trad. it. in Opere scelte, cit., p. 733.
53 Einstein e Infeld, L'evoluzione della fisica, cit., p. 303.
54 Ibid., pp. 252 sg.
55 Einstein e Bom H. e M., Scienza e vita, cit., pp. 144 sg. e 149.
56 Brian, Einstein. A Life, cit., p. 289.
57 Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit, pp. 258 sg.
58 Regis, Chi si e seduto sulla sedia di Einstein?, cit., p. 47.
59 Infeld, Quest. An Autobiography, New York, Chelsea Publishing, 1980,
p. 309.
60 Brian, Einstein. A Life, cit., p. 303.
61 Einstein e Infeld, introduzione all'edizione americana del 1960 di Evoluzione
della fisica, cit.; Infeld, Albert Einstein, cit., pp. 131 sg.
62 Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 37.
63 Vladimir Pavlovich Vizgin, Unified Field Theories in the First Third of the 20th
Century, Basel, Birkhauser, 1994, p. 218. Matteo 19,6: Quello dunque che Dio ha
unito, l'uomo non lo separi.
64 A.E. a Max von Laue, 23 marzo 1934, AEA 16-101.
65 Whitrow, Einstein. The Man..., cit., p. xii: Einstein ammetteva che la pro
babilita di successo era molto piccola, ma il tentativo andava fatto. Lui si era
guadagnato la fama; la sua posizione era assicurata, quindi poteva permettersi
il lusso di assumere il rischio del fallimento. Un giovane che doveva ancora farsi
strada nel mondo non avrebbe potuto permettersi di correre il rischio di compromettere un'importante carriera, e cosi Einstein sentiva di avere un dovere da
compiere in questo campo.
66 Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit., p. 255.
67 Miller, A Thing of Beauty, in New Scientists 4 febbraio 2006.
68 A.E. a Maurice Solovine, 27 giugno 1938. Vedi anche A.E. a Maurice Solo
vine, 23 dicembre 1938, AEA 21-236, trad. it. in Opere scelte, cit., p. 734: Mi si e
presentato un tema promettentissimo, cui sto lavorando con fervore insieme a due
giovani colleghi. Si prospetta per questa via il superamento della base statistica
della fisica, che mi e sempre stata insopportabile. Si tratta di una estensione della
teoria della relativita generale caratterizzata da notevole semplicita.
69 William Laurence, Einstein in Vast New Theory Links Atoms and Stars in Unified
System, in New York Times, 5 luglio 1935; William Laurence, Einstein Sees Key
to Universe Near, in New York Times, 14 marzo 1939.
70 Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit, p. 254; Bernstein,
Quantum Profiles, cit., p. 157.
71 William Laurence, Einstein Baffled by Cosmos Riddle, in New York Times, 16
maggio 1940; A.E., The Fundamentals of Theoretical Physics, cit.; trad. it. Ifondamenti
della fisica teorica, in Opere scelte, cit., p. 576.
72 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 704.
73 Pittsburgh Post-Gazette, 29 dicembre 1934.
74 William Laurence, Einstein Sees Key to Universe Near, in New York Times,
14marzo 1939.
606
Einstein
Note
607
1
Brian, Einstein. A Life, cit., p. 345; Helen Dukas ad Alice Kahler, 8 agosto 1945:
Uno dei giovani cronisti che era ospite a casa dei Sulzberger del "New York
Times" venne da noi la sera tardi... Anche Arthur Sulzberger chiamo ripetuta-
608
Einstein
mente per avere una dichiarazione. Ma niente da fare. Arthur Ochs Sulzberger
Senior mi disse che suo padre, Arthur Hays Sulzberger, e suo zio David passavano
Testate sul lago Saranac e conoscevano Einstein.
2 Intervista dell'United Press, 14 settembre 1945, riprodotta in New York
Times, 15 settembre 1945.
3 Quando si rese conto che non era stato Oppenheimer a stendere la dichiara
zione che considerava troppo timida, Einstein scrisse agli scienziati di Oak Ridge
in Tennessee, che ne erano i veri autori. Nella lettera spiego il stio punto di vista
riguardo ai poteri che un governo mondiale avrebbe dovuto avere e a quelli che
non avrebbe dovuto avere. Non ci sarebbe alcuna necessita immediata che i paesi
membri subordinino la loro legislazione doganale e sull'immigrazione all'autorita
del governo mondiale scrisse. In realta, credo che I'unica funzione del governo
mondiale dovrebbe essere quella di avere il monopolio della forza militare. A.E.
a John Balderston e altri scienziati di Oak Ridge, 3 dicembre 1945, AEA 56-493.
4 A.E. a J. Robert Oppenheimer (presso una casella postale a Santa Fe, vicino
a Los Alamos), 29 settembre 1945, AEA 57-294; J. Robert Oppenheimer ad A.E.,
10
ottobre 1945, AEA 57-296.
5 Ristampato in Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 347; trad. it. in Opere
scelte, cit., pp. 640-45, e in Idee e opinioni, cit., pp. 115 sgg. Vedi anche A.E., The
Way Out, in One World or None, Federation of Atomic Scientists, 1946, www.fas.
org/oneworld/index.html. II libro e una rassegna importante delle idee degli
scienziati dell'epoca - tra i quali Einstein, Oppenheimer, Szilard, Wigner e Bohr
- su come servirsi del federalismo mondiale per controllare le armi nucleari. II
saggio di Einstein e tradotto in italiano, con il titolo La via d'uscita, in Pensieri degli
anni difficili, cit., pp. 174-79.
6 Einstein si rendeva conto che non c'era alcun segreto duraturo della bomba
da proteggere. Come disse piu tardi, l'America ha una temporanea superiority negli
armamenti, ma e certo che non abbiamo alcun segreto duraturo. Cio che la natura dice
a un gruppo di uomini con il tempo lo dira a qualunque altro gruppo. A.E., The Real
Problem Is in the Hearts of Men, in New York Times Magazine, 23 giugno 1946.
7 A.E., discorso alia cena del comitato Nobel, Hotel Astor, 10 dicembre 1945;
trad. it. Si e conquistata la vittoria, ma non la pace, in Pensieri degli anni difficili, cit.,
p. 161; anche in Idee e opinioni, cit., p. 113.
8 A.E., telegramma per la raccolta di fondi per l'ECAS, 23 maggio 1946. II
materiale attinente questi fatti si trova nella cartella 40-11 degli Archivi Einstein.
La storia e gli archivi dell'ECAS si possono trovare tramite www.aip.org/history/
ead / chicago_ecas /20010108_content.html#top.
9 A.E., lettera dell'ECAS, 22 gennaio 1947, AEA 40-606; Sayen, Einstein in Ame
rica, cit., p. 213.
10 Newsweek, 10 marzo 1947.
11 Richard Present ad A.E., 30 gennaio 1946, AEA 57-147.
12 A.E. al dottor J.J. Nickson, 23 maggio 1946, AEA 57-150; A.E. a Louis B.
Mayer, 24 giugno 1946, AEA 57-152.
13 Louis B. Mayer ad A.E., 18 luglio 1946, AEA 57-153; James McGuinness a
Louis B. Mayer, 16 luglio 1946, AEA 57-154.
14 Sam Marx ad A.E., 1 luglio 1946, AEA 57-155; A.E. a Sam Marx, 8 luglio
1946,
AEA 57-156; Sam Marx ad A.E., 16 luglio 1946, AEA 57-158.
15A.E. a Sam Marx, 19 luglio 1946, AEA 57-162; telegramma di Leo Szilard ad
A.E. e nota di Einstein sul retro, 27 luglio 1946, AEA 57-163, 57-164.
Note
609
16 Bosley Crowther, Atomic Bomb Film Starts, in New York Times , 21 feb
braio 1947.
17 William Golden a George Marshall, 9 giugno 1947, Affari esteri degli Stati
Uniti; Sayen, Einstein in America, cit., p. 196.
18 La risposta di Einstein ad Halsman, riferita dalla vedova Halsman, si trova
nel numero di Time del 31 dicembre 1999, dedicato al personaggio del secolo;
la rivista ha in copertina il ritratto di Halsman.
19 Commento di Einstein sul film di animazione contro la guerra Where Will
You Hide?, maggio 1948, AEA 28-817.
20 A.E., intervista con Alfred Werner, in Liberal Judaism, aprile-maggio 1949.
21 Norman Cousins, As 1960 Sees Us, in Saturday Review, 5 agosto 1950; A.E.
a Norman Cousins, 2 agosto 1950, AEA 49-453. (I settimanali in realta escono una
settimana prima della data riportata in copertina.)
22 Discorso di Einstein (via radio) al Jewish Council for Russian War Relief,
25 ottobre 1942, AEA 28-571. Vedi anche, tra i molti esempi, il messaggio non
inviato di Einstein relativo al progetto di legge May-Johnson, gennaio 1946, in
Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 342; intervista radiofonica, 17 luglio
1947, Ibid., p. 418.
23 Rankin Denies Einstein A-Bomb Role, United Press, 14 febbraio 1950.
24 A.E. a Sidney Hook, 3 aprile 1948, AEA 58-300; Sidney Hook, My Running
Debate with Einstein, in Commentary, luglio 1982.
25 A.E. a Sidney Hook, 16 marzo 1950, AEA 59-1018.
26 Dr. Einstein's Mistaken Notions, in Moscow New Times, 26 novembre 1947,
in Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 443; trad. it. in Pensieri degli anni
difficili, cit., pp. 251-58; anche in Idee e opinioni, cit., pp. 130-36.
27 A.E., Risposta agli scienziati sovietici, in Bulletin of Atomic Scientists (pubblicazione dell'Emergency Committee che Einstein presiedeva), febbraio 1948;
trad. it. in Opere scelte, cit., pp. 651-58; anche in Idee e opinioni, cit., pp. 136-41;
Einstein Hits Soviet Scientistsfor Opposing World Government, in New York Times,
30 gennaio 1948.
28 A.E., Atomic War or Peace, parte II, in Atlantic Monthly, novembre 1947;
trad. it. Guerra atomica o pace, in Idee e opinioni, cit., pp. 120-28
29 A.E. a Henry Usborne, 9 gennaio 1948, AEA 58-922.
30 A.E. a James Allen, 22 dicembre 1949, AEA 57-620.
31 Otto Nathan contribui a questa linea con la raccolta di brani tratti dagli scritti
politici di Einstein che euro insieme a Norden nel 1960, Einstein on Peace. Nathan,
come coesecutore del lascito letterario di Einstein insieme a Helen Dukas, aveva
una grandissima influenza su cio che veniva pubblicato nei primi tempi. Era un
socialista e un pacifista impegnato. La sua raccolta e preziosa, ma se si esamina
tutto il materiale degli Archivi Einstein, risulta evidente che Nathan tendeva a
tralasciare gli scritti in cui Einstein era critico verso la Russia e il pacifismo radi
cale. David E. Rowe e Robert Schulmann, nella loro antologia di scritti politici di
Einstein pubblicata nel 2007, Einstein's Political World, fomiscono dati utili a riequilibrare il quadro. Essi rilevano che Einstein non era affatto propenso a rinunciare
alia libera iniziativa in favore di un'economia rigidamente pianificata, meno che
mai al prezzo delle liberta fondamentali, ed evidenziano anche il pragmatismo
del progressivo allontanamento di Einstein dal pacifismo puro.
32 A.E. ad Arthur Squires e Cuthbert Daniel, 15 dicembre 1947, AEA 58-89.
33 A.E. a Roy Kepler, 8 agosto 1948, AEA 58-969.
610
Einstein
34A.E. a John Dudzik, 8 marzo 1948, AEA 58-108. Vedi anche A.E. ad A. Amery,
12 giugno 1950: Per quanto io possa credere alia necessita del socialismo, esso
non risolvera il problema della sicurezza internazionale.
35 Poles Issue Message by Einstein: He Reveals Quite Different Text, in New York
Times, 29 agosto 1948; A.E. a Julian Huxley, 14 settembre 1948, AEA 58-700, in
Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 493.
36 A.E. ad A.J. Muste, 30 gennaio 1950, AEA 60-636.
37 Today with Mrs. Roosevelt, NBC, 12 gennaio 1950, www.cine-holocaust.
de/cgi-bin/gdq?efw00fbw002802.gd; New York Post 13 febbraio 1950.
38 D.M. Ladd a J. Edgar Hoover, 15 febbraio 1950, e V.P. Keay a H.B. Fletcher,
13 febbraio 1950, entrambe nei dossier dell'Fbi su Einstein, scatola la, foia.fbi.
gov/foiaindex/einstein.htm. II libro di Fred Jerome The Einstein File ne fomisce
un'analisi. Jerome sostiene che, quando fece di Einstein il personaggio del secolo,
Time omise di rilevare che era un socialista: Come se i responsabili di "Time"
avessero deciso di andare fin li ma non oltre, il loro articolo non fa cenno alle
convinzioni socialiste di Einstein. Essendo stato il caporedattore della rivista
all'epoca, posso attestare che l'omissione fu forse un errore, ma non fu il risultato
di una decisione politica.
39 Generale John Weckerling a J. Edgar Hoover, 31 luglio 1950, dossier dell'Fbi
su Einstein, scatola 2a.
40 Vedi foia.fbi.gov/foiaindex/einstein.htm. Herb Romerstein ed Eric Breindel
in The Venona Secrets, New York, Regnery, 2000, che e un attacco alio spionaggio
sovietico basato sui telegrammi segreti Venona inviati dagli agenti russi negli
Stati Uniti, intitolano un paragrafo Abbindolare Albert Einstein (p. 398). Vi si dice
che Einstein era sempre disposto a essere indicato come presidente onorario dei
piu svariati gruppi che erano coperture di programmi filosovietici, ma gli autori
affermano che non c'e alcuna prova che sia mai andato a riunioni comuniste o
che abbia fatto qualcosa di piu che prestare il suo nome a varie organizzazioni
dall'apparenza rispettabile, come Workers International Relief (Soccorso inter
nazionale ai lavoratori), che rientravano occasionalmente nell'apparato di
copertura dei capi intemazionali del Comintern.
41 Marjorie Bishop, Our Neighbors on Eighth Street, e Maria Turbow Lampard,
introduzione, in Sergej Konenkov, The Uncommon Vision, New Brunswick (NJ),
Rutgers University Press, 2000, pp. 52-54 e 192-95.
42 Pavel Sudoplatov, Special Tasks, Boston, Back Bay, 1995 (edizione aggiornata),
Appendice 8, p. 493; Jerome, The Einstein File, cit., p. 260; Catalogo Sotheby's, 26 giu
gno 1988; Robin Pogrebin, Love Letters by Einstein at Auction, in New York Times,
1 giugno 1998. II ruolo della Konenkova e stato confermato da altre fonti.
43 A.E. a Margarita Konenkova, 27 novembre 1945 e 1 giugno 1946, non
catalogate.
44 A.E., Why Socialism?, in Monthly Review, maggio 1949; trad. it. Perche il
socialismo?, in Opere scelte, cit., pp. 658-66; anche in Idee e opinioni, cit., pp. 145-51.
45 Princeton Herald, 25 settembre 1942, in Sayen, Einstein in America, cit.,
p. 219.
46 A.E., n e Negro Question, in Pageant, gennaio 1946; trad. it. in Opere scelte,
cit., pp. 647-49; anche in Pensieri degli anni difficili, cit., pp. 179-81.
47Jerome, The Einstein File, cit., p. 71; Fred Jerome e Rodger Taylor, Einstein on
Race and Racism, New Brunswick (NJ), Rutgers University Press, 2005, pp. 88-91;
Einstein Is Honored by Lincoln University, in New York Times, 4 maggio 1946.
Note
611
48 A.E., To the Heroes of the Warsaw Ghetto, 1944; trad. it. Agli eroi della battaglia
del ghetto di Varsavia, in Pensieri degli anni difficili, cit., p. 150; anche in Idee e opi
nioni, cit., pp. 201-02.
49 A.E. a James Franck, 6 dicembre 1945, AEA 11-60; A.E. a James Franck, 30
dicembre 1945, AEA 11-64.
50 A.E. alia Verlag Vieweg, 25 marzo 1947, AEA 42-172; A.E. a Otto Hahn, 28
gennaio 1949, AEA 12-72.
51 Brian, Einstein. A Life, cit., p. 340; Milton Wexler ad A.E., 17 settembre 1944,
AEA 55-48; Roberto Einstein (cugino) ad A.E., 27 novembre 1944, AEA 55-49.
52 A.E. a Clara Jacobson, 7 maggio 1945, AEA 56-900.
53 Sayen, Einstein in America, cit., p. 219.
X X III.
612
Einstein
Note
613
Sembra che Paul abbia una relazione e il matrimonio e a pezzi. Non si dovrebbe
aspettare troppo a lungo (come ho fatto io) ... I matrimoni misti non sono
mai una buona cosa (qui Anna dice: oh!). A.E. a Michele Besso, 12 dicembre
1919. II riferimento semischerzoso ad Anna riguardava la moglie di Michele
Besso e sorella di Paul Winteler. I Winteler, a differenza di Besso e Einstein,
non erano ebrei.
33 Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit., p. 234.
34 A.E. a Maurice Solovine, 25 novembre 1948, AEA 21-256; trad. it. in Opere
scelte, cit., p. 735; Sayen, Einstein in America, cit., p. 134.
35 A.E. a Lina Kocherthaler, 27 luglio 1951, AEA 38-303; Sayen, Einstein in
America, cit., p. 231.
36 Einstein Repudiates Biography Written by His Ex-Son-in-Law, in New York
Times, 5 agosto 1944; Frieda Bucky, You Have to Ask Forgiveness, in Jewish
Quarterly, inverno 1967-68, AEA 37-513.
37Einstein Extolled by 300 Scientists, in New York Times, 20 marzo 1949; Sayen,
Einstein in America, cit., p. 227; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 735.
38 A.E. alia regina madre Elisabetta del Belgio, 6 gennaio 1951, AEA 32-400;
Sayen, Einstein in America, cit., p. 139.
39 A.E. a Hedwig e Max Born, 12 aprile 1949, AEA 8-223; trad. it. in Einstein e
Born H. e M., Scienza e vita, cit., pp. 213-14.
40 3,000 Hear Einstein at Seder Service, in New York Times, 18 aprile 1938; A.E.,
Our Debt to Zionism, in New Palestine, 29 aprile 1938; trad. it. II nostro debito verso
il sionismo, in Opere scelte, cit., p. 626; anche in Idee e opinioni, cit., p. 178.
41 Einstein Condemns Rule in Palestine, in New York Times, 12 gennaio 1946;
Sayen, Einstein in America, cit., pp. 235-37; Stephen Wise to Einstein, 14 gennaio
1946, AEA 35-258; A.E. a Stephen Wise, 14 gennaio 1946, AEA 35-260.
42 Einstein Statement Assails Begin Party, in New York Times, 3 dicembre 1948;
Einstein Is Assailed by Menachem Begin, in New York Times, 7 dicembre 1948.
43 A.E. a Hans Muehsam, 22 gennaio 1947, AEA 38-360, e 24 settembre 1948,
AEA 38-379
44 A.E. a Lina Kocherthaler, 4 maggio 1948, AEA 38-302.
45 Intervista di Helen Dukas, in Sayen, Einstein in America, cit., p. 245; Abba
Eban ad A.E., 17 novembre 1952, AEA 41-84; A.E. ad Abba Eban, 18 novembre
1952, AEA 28-943.
46 Le vicissitudini di Einstein con l'Universita ebraica sono raccontate in
Herbert Parzen, The Hebrew University: 1925-1935, New York, KTAV, 1974. Per i
suoi rapporti con la Brandeis, vedi Abram Sacher, Brandeis University, Waltham
(MA), Brandeis University Press, 1995, p. 22. L'unica istituzione accademica
con cui ebbe un ottimo rapporto fu la Yeshiva University di New York. Fu
nominato presidente onorario della campagna per la raccolta di fondi per la
costruzione del College of Medicine nel 1952, e l'anno seguente acconsenti a
che il College portasse il suo nome. Sono grato a Edward Burns per avermi
fornito queste informazioni. Vedi www.yu.edu/libraries/digital ^library/
einstein/ panell0.html.
47A.E. al direttore del giornale Maariv, Azriel Carlebach, 21 novembre 1952,
AEA 41-93; Sayen, Einstein in America, cit., p. 247; Nathan e Norden, Einstein on
peace, cit., p. 574; A.E. a Joseph Scharl, 24 novembre 1952, AEA 41-107.
48 Yitzhak Navon, On Einstein and the Presidency of Israel, in Holton e Elkana,
Albert Einstein. Historical and Cultural Perspectives, cit., p. 295.
614
Einstein
XXIV.
1 A.E. alia regina madre Elisabetta del Belgio, 6 gennaio 1951, AEA 32-400.
2 A.E. a Leopold Infeld, 28 ottobre 1952, AEA 14-73; A.E. agli studenti russi di
Berlino, 1 aprile 1952, AEA 59-218.
3 A.E. a T.E. Naiton, 9 ottobre 1952, AEA 60-664.
4 A.E. al giudice Irving Kaufman, 23 dicembre 1952, AEA 41-547.
5 Ufficio locale di Newark dell'Fbi a J. Edgar Hoover, 22 aprile 1953, nei dossier
dell'Fbi su Einstein, scatola 7.
6 A.E. a Harry Truman, con quindici righe di equazioni sull'altra facciata, 11
gennaio 1953, AEA 41-551.
7 New York Times, 13 gennaio 1953.
8 Marian Rawles ad A.E., 14 gennaio 1953, AEA 41-629; Charles Williams ad
A.E., 17 gennaio 1953, AEA 41-651; Homer Greene ad A.E., 15 gennaio 1953, AEA
41-588; Joseph Heidt ad A.E., 13 gennaio 1953, AEA 41-589.
9 A.E. a William Douglas, 23 giugno 1953, AEA 41-576; William Douglas ad
A.E., 30 giugno 1953, AEA 41-577.
10 Generosa Pope Jr. ad A.E., 15 gennaio 1953, AEA 41-625; Daniel James ad
A.E., 14 gennaio 1953, AEA 41-614.
11 A.E. a Daniel James, 15 gennaio 1953, AEA 60-696; New York Times, 22
gennaio 1953.
12A.E., accettazione del premio Lord & Taylor, 4 maggio 1953, AEA 28-979. In
una lettera a Dick Kluger, che era uno studente redattore di The Daily Princetonian, scrisse: Finche una persona non ha violato il "contratto sociale" nessuno
ha il diritto di indagare sulle sue convinzioni. Se questo principio non viene
seguito, il libero sviluppo intellettuale non e possibile: A.E. a Dick Kluger, 17
settembre 1953, in possesso di Kluger.
13 A.E. a William Frauenglass, 16 maggio 1953, AEA 41-112; Refuse to Testify
Einstein Advises, in New York Times, 12 giugno 1953; Time, 22 giugno 1953.
14 Tutti questi editoriali furono pubblicati il 13 giugno 1953, salvo quello del
Chicago Daily News che usci il 15 giugno.
15 Sam Epkin ad A.E., 15 giugno 1953, AEA 41-409; Victor Lasky ad A.E., giugno
1953, AEA 41-441; George Stringfellow ad A.E., 15 giugno 1953, AEA 41-470.
16 New York Times, 14 giugno 1953.
17 Bertrand Russell al New York Times, 26 giugno 1953; A.E. a Bertrand
Russell, 28 giugno 1953, AEA 33-195.
18 Abraham Flexner ad A.E., 12 giugno 1953, AEA 41-174; Shepherd Baum ad
A.E., 17 giugno 1953, AEA 41-202.
19 Richard Frauenglass ad A.E., 20 giugno 1953, AEA 41-181.
20 Sarah Shadowitz, Albert Shadowitz, in Globe and Mail (Toronto), 26 maggio
2004. L'autrice e la figlia del protagonista della vicenda.
21 Sayen, Einstein in America, cit., pp. 273-76; Sottocommissione di indagine
permanente, Commissione sulle operazioni del govemo, Testimonianza di Albert
Shadowitz, 14 dicembre 1953, e Rapporto sul procedimento contro Albert Shadowitz
per oltraggio al senato, 16 luglio 1954; Albert Shadowitz ad A.E., 14 dicembre 1953,
AEA 41-659; A.E. ad Albert Shadowitz, 15 dicembre 1953, AEA 41-660. Shadowitz
fu assolto nel luglio 1955, a due anni di distanza dalla sua deposizione, dopo la
caduta di McCarthy.
22 Jerome e Taylor, Einstein on Race and Racism, cit., pp. 120-21.
Note
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616
Einstein
12 Wolfgang Pauli a Max Born, 3 marzo 1954; trad. it. in Einstein e Bom H. e
M., Scienza e vita, cit., p. 254.
13 A.E. a Michele Besso, 10 agosto 1954, AEA 7-420; trad. it. in Opere scelte,
cit., p. 706.
14 A.E. a Louis de Broglie, 8 febbraio 1954, AEA 8-311.
15 A.E., Relativita. Esposizione divulgativa, Appendice 5 (1950), in Opere scelte,
cit., p. 504.
16 Bertrand Russell ad A.E., 11 febbraio 1955, AEA 33-199; A.E. a Bertrand
Russell, 16 febbraio 1955, AEA 33-200.
17 A.E. a Niels Bohr, 2 marzo 1955, AEA 33-204.
18 Bertrand Russell, Manifesto degli scienziati per Vabolizione della guerra, inviato
ad A.E. il 5 aprile 1955, AEA 33-209, e reso pubblico il 9 luglio 1955.
19A.E. alia Farmingdale Elementary School, 26 marzo 1955, AEA 59-632; Cala
price (a cura di), Caro professor Einstein, Milano, Archinto, 2005, p. 166.
20 A.E. a Vero e Bice Besso, 21 marzo 1955, AEA 7-245; trad. it. in Opere scelte,
cit., pp. 706-07.
21 Eric Rogers, The Equivalence Principle Demonstrated, in French, Einstein. A
Centenary Volume, cit., p. 131; I. Bernard Cohen, An Interview with Einstein, in
Scientific Americans luglio 1955.
22 Whitrow, Einstein. The Man..., cit., p. 90; A.E. a Bertrand Russell, 11 aprile
1955, AEA 33-212.
23A.E. a Zvi Lurie, 5 gennaio 1955, AEA 60-388; Abba Eban, An Autobiography,
New York, Random House, 1977, p. 191; Nathan e Norden, Einstein on peace, cit.,
p. 640.
24 Dukas, Einstein's Last Days, AEA 39-71; Calaprice, The New Expanded Quotable
Einstein, cit., p. 369; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 506.
25 Dukas, Einstein's Last Days, AEA 39-71; Helen Dukas ad Abraham Pais, 30
aprile 1955, in Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 506.
26 Michelmore, Einstein, cit., p. 207.
27 Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 640.
28 A.E., ultimi calcoli, AEA 3-12. L'ultima pagina e visibile su www.alberteinstein.info/db/ViewImage.do?DocumentID=34430&Page=12.
Epilogo. II cervello di Einstein e la mente di Einstein
1 Michelmore, Einstein, cit., p. 207. II testamento di Einstein, cui fece da testimone, tra gli altri, il logico Kurt Godel, assegnava a Helen Dukas 20.000 dollari,
gran parte dei suoi effetti personali e dei suoi libri, e i proventi dei diritti d'autore
fino alia morte di lei, che avvenne nel 1982. Hans Albert ricevette soltanto 10.000
dollari; mori nel 1973 mentre era docente visitatore a Woods Hole nel Massachu
setts, lasciando un figlio e una figlia. L'altro figlio di Einstein, Eduard, ricevette
15.000 dollari che dovevano garantirgli la continuita dell'assistenza nella casa di
cura di Zurigo, dove mori nel 1965. La figliastra Margot ebbe 20.000 dollari e la
casa di Mercer Street, che in realta era gia intestata a lei, e dove mori nel 1986. La
Dukas e Otto Nathan furono nominati esecutori testamentari per la parte letteraria e custodirono la reputazione e le carte di Einstein con tale zelo che biografi e
curatori delle sue opere furono ostacolati per anni quando tentavano di stampare
qualunque cosa che si avvicinasse alia sfera del puramente personale.
2 Einstein the Revolutionist, in New York Times, 19 aprile 1955; Time, 2 mag-
Note
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II curatore originario era John Stachel. L'attuale coordinatrice dell'edizione
e Diana Kormos Buchwald. Altri curatori nel corso degli anni sono stati David
Cassidy, Robert Schulmann, Jurgen Renn, Martin Klein, A.J. Knox, Michel
Janssen, Josef Illy, Christoph Lehner, Daniel Kennefick, Tilman Sauer, Ze'ev
Rosenkranz e Virginia Iris Holmes.
I
primi dieci volumi coprono gli anni 1879-1920. Ogni volume esce in ver
sione tedesca e traduzione inglese. I numeri di pagina differiscono dall'una
all'altra, ma la numerazione dei documenti e la stessa. Nei casi in cui cito
un'informazione che e contenuta in una versione ma non nell'altra (come
accade per un saggio di un curatore o una nota), indico il volume e la lingua
della versione e cito il numero di pagina.
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, How I Created the Theory of Relativity. Conferenza tenuta a Kyoto il 14
dicembre 1922. (Mi sono servito di una nuova traduzione inglese, corretta e finora inedita. La conferenza di Kyoto di Einstein fu pubblicata
in giapponese nel 1923 dal fisico teorico Jun Ishiwara, che era presente
e prese appunti. La sua versione fu tradotta in inglese da Yoshimasa A.
Ono e pubblicata su Physics Today nell'agosto 1982. Questa traduzione,
che e stata utilizzata dalla maggior parte degli autori che hanno scritto su
Einstein, e difettosa, specialmente nelle parti in cui Einstein si riferisce agli
esperimenti di Michelson-Morley; vedi Ryoichi Itagaki, Einstein's Kyoto Lec
ture, in Science, vol. CCLXXXIII, 5 marzo 1999. Una traduzione corretta
dal professor Itagaki comparira sul prossimo volume dei CPAE. Sono grato
a Gerald Holton per avermi procurato una copia di questa traduzione.
Vedi anche Seiya Abiko, Einsteins's Kyoto Address, in Historical Studies
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RINGRAZIAMENTI
634
Einstein
New York che contribuira a diffondere l'entusiasmo per la fisica cosi evidente
nel suo lavoro e nei suoi libri.
Anche Lawrence Krauss, professore di fisica alia Case Western Reserve di
Cleveland e autore di Dietro lo specchio, ha letto il mio manoscritto, controllando
le parti sulla relativita ristretta, la relativita generale e la cosmologia, e mi ha
proposto molti validi suggerimenti e correzioni. Lui pure ha un entusiasmo
contagioso per la fisica.
Krauss mi ha aiutato ad assicurarmi i servigi di un suo collaboratore alia
Case, Craig J. Copi, che insegna relativita a Cleveland. A questi ho affidato
l'incarico di fare un controllo accurato degli aspetti scientifici e matematici,
e gli sono grato dei suoi puntuali interventi.
Douglas Stone, professore di fisica alia Yale University, ha riveduto a
sua volta le pagine scientifiche del libro. Fisico teorico dello stato solido,
sta scrivendo un'importante opera sui contributi di Einstein alia meccanica
quantistica. Oltre a controllare i paragrafi di argomento scientifico, mi ha
aiutato a scrivere i capitoli relativi alia memoria del 1905 sui quanti di luce,
alia teoria quantistica, alia statistica di Bose-Einstein e alia teoria cinetica.
Murray Gell-Mann, premio Nobel per la fisica nel 1969, e stato un mentore
gradevolissimo e appassionato durante tutto il corso di questo progetto. Mi ha
aiutato a rivedere le prime stesure, ha curato e corretto i capitoli sulla relativita
e la meccanica quantistica, e ha contribuito alia redazione dei paragrafi che
spiegavano le obiezioni di Einstein all'indeterminazione quantistica. Con la sua
erudizione mai disgiunta dalTumorismo, e la sua capacita di cogliere i diversi
aspetti delle personality coinvolte, ha reso il lavoro estremamente piacevole.
Arthur L Miller, professore emerito di storia e filosofia della scienza all'University College di Londra nonche autore di Einstein, Picasso e delYImpero delle
stelle, ha letto e riletto le diverse stesure dei capitoli di argomento scientifico e
mi ha aiutato con numerose correzioni, specialmente sulla relativita ristretta (a
proposito della quale ha scritto un libro fortemente innovativo), sulla relativita
generale e la teoria quantistica.
Sylvester James Gates Jr., professore di fisica all'Universita del Maryland,
ha acconsentito a leggere il mio manoscritto in occasione di una conferenza
su Einstein da lui tenuta all'Aspen Institute. Anche Gates ha operate una
revisione globale, fornendo numerose acute osservazioni e riformulando
alcuni passi di argomento scientifico.
John D. Norton, un professore dell'Universita di Pittsburgh che si e dedicato alia ricostruzione dello sviluppo concettuale della relativita ristretta e
della relativita generale da parte di Einstein, ha letto i paragrafi del mio libro
dedicati a questo tema, vi ha apportato delle correzioni e mi ha dato utili
indicazioni. Debbo ringraziare per i loro consigli anche due suoi colleghi che
studiano l'elaborazione delle teorie di Einstein: Jurgen Renn del Max Planck
Institut di Berlino e Michel Janssen dell'Universita del Minnesota.
Anche George Stranahan, uno dei fondatori dell'Aspen Center for Physics,
si e reso disponibile a leggere e correggere il manoscritto. II suo contributo
Ringraziamenti
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Einstein
immaginare partner migliori, e con le loro osservazioni sul libro ancora una
volta mi hanno dato il loro contributo di entusiasmo e disponibilita. Sono
grato anche a Carolyn Reidy, David Rosenthal, Roger Labrie, Victoria Meyer,
Elizabeth Hayes, Serena Jones, Mara Lurie, Judith Hoover, Jackie Seow e
Dana Sloan della Simon & Schuster per l'aiuto prestatomi. Cosi come sono
grato a Ellior Ravetz e Patricia Zindulka per l'assistenza che mi hanno dato
in innumerevoli occasioni nel corso degli anni.
Natasha Hoffmeyer e James Hoppes hanno tradotto per me la corrispon
denza e gli scritti di Einstein in tedesco, e specialmente il nuovo materiale che
non era ancora stato tradotto, e devo dare atto della loro diligenza. Anche Jay
Colton, che e stato il curatore della parte fotografica del numero di Time sui
personaggi del secolo, ha dato un contributo creativo rintracciando e selezionando le fotografie per questo libro.
Infine ho avuto altri due lettori e mezzo che sono stati i piu preziosi di tutti.
II primo e stato mio padre, Irwin Isaacson, un ingegnere che mi ha instillato
l'amore per la scienza ed e il migliore insegnante che io abbia mai avuto. Gli
sono grato dell'universo che insieme alia mia povera mamma ha creato per
me, cosi come lo sono alia mia brillante e saggia matrigna, Julanne.
L'altra lettrice dawero preziosa e stata mia moglie Cathy, che ha esaminato
il libro pagina per pagina con il senno, il buonsenso e la curiosita che le sono
consueti. E la preziosa mezza lettrice e stata mia figlia Betsy, che come al solito
ha letto brani sparsi del mio libro. La sicurezza con cui ha dato le sue valutazioni
ha compensato la saltuarieta della sua lettura. Le amo entrambe teneramente.
638
Einstein
Ullstein Bilderdienst/ The Granger Collection, New York: Max Born; Philipp
Lenard; Nello studio di casa a Berlino; In vacanza sul mar Baltico.
E.O. Hoppe / Mansell / Time-Life Pictures/Getty Images: Con il suo violino.
New York Times Co./Getty Images: Con Elsa e sua figlia Margot, a Berlino, 1929.
Erika Britzke: Ilse e Margot nella casa di Caputh, 1929.
American Stock/Getty Images: A Caputh con il figlio Hans Albert e il nipote
Bernhard, 1932; Con Helen Dukas e Margot al giuramento per la cittadi
nanza americana, ottobre 1940.
Hulton Archive/Getty Images: Maja e Albert Einstein all'eta di tre e cinque
anni; Con Kurt Godel a Princeton, 1950; All'osservatorio di Mount Wilson,
vicino al Caltech, gennaio 1931;
Keystone/Getty Images: Einstein accoglie Hans Albert in America, 1937.
Alan Richards, Princeton University Library: Riceve un telescopio a Mercer
Street.
Esther Bubley/Getty Images: I I 112 di Mercer Street a Princeton; Di ritorno
dal suo ufficio all'Institute for Advanced Study di Princeton, 1953.
Per gentile concessione degli Archivi del California Institute of Technology:
In bicicletta a Santa Barbara, 1933.
Photo: akg-images, Londra: La Torre dell'orologio di Bema.
Imagno/Getty Images: Con Charlie Chaplin ed Elsa a Hollywood, alia prima
di Luci della citta, gennaio 1931.
Akademie der Kunst Baukunstarchiv: La casa di Einstein a Caputh nei pressi
di Potsdam.
Santa Barbara Historical Society: Sulla spiaggia di Santa Barbara.
Time-Life Pictures/Getty Images: Con Winston Churchill a casa Chartwell, 1933.
March of Time/Time-Life Pictures/Getty Images: Con Leo Szilard.
Photo by Philippe Halsman Halsman Estate: Ritratto di Philippe Halsman.
Alfred Eisenstaedt, Time-Life Pictures/Getty Images: Con J. Robert Oppen
heimer.
The Albert Einstein Archives, The Hebrew University of Jerusalem, Israele:
Riga di simboli e numeri, p. 523.
Ralph Morse, Time-Life Pictures/Getty Images: Lo studio di Einstein, come
lo lascio.
Luke Frazza, AFP/Getty Images: Monumento ad Einstein di Robert Berks.
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Einstein
641
642
Einstein
Koch, Julia, 54
Koch, Julius, 29
Konenkov, Sergei, 422
Konenkova, Margarita, 422,484-85
Kreisler, Fritz, 412
Ladenburg, Rudolf, 516
Langevin, Paul, 169-70, 316, 398
Lania, Leo, 406
Laplace, Pierre Simon, marchese di, 91
Laski, Harold, 271
Lasky, Victor, 509
Laub, Jakob, 178
Laue, Max von, 140, 260, 262, 276, 393,
395,430
Laurence, William, 431
Lebach, Margarete, 350
Lehman, Herbert, 513
Lenard, Philipp, 47-48, 68, 97, 99, 106,
277-80,294,301,304, 393,396
Levenson, Thomas, 268
Levi-Civita, Tullio, 193-94, 208, 212
Levine, Isaac Don, 367,431
Levy, Steven, 526
Lindbergh, Charles, 458-59
Lindemann, Frederich, 398,417
Lloyd George, David, 405
Lochner, Louis, 386
Locke, John, 83
Locker-Lampson, Oliver, 405,408-09
Lorentz, Hendrik Antoon, 37,112,115-16,
126, 132-34, 141, 159, 163-64, 167-69,
252-54, 260-61, 263, 266, 307, 319, 323,
333,529-30
Lowell, A. Lawrence, 289
Ludovico II, re di Baviera, 17
Lutero, Martin, 419
Mach, Ernst, 25, 83-86,113,124,156,163,
197-98, 245, 308-09, 319, 322-23, 338,
445-46
MacIntyre, Marvin, 416
Maglic, Rastko, 135
Magnes, Judah, 399
Maier, Gustav, 43
Marie, Mileva, v. Einstein, Mileva
Marie, Milos, 90
Marie, Zorka, 429
Marianoff, Dimitri, 242, 356,391,408
643
644
Einstein
645