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Walter Isaacson

EINSTEIN
sua vita, il suo universo

M ONBADOM

Traduzione di Tullio Cannillo

ISBN 978-88-04-58308-0
Copyright 2007 by Walter Isaacson
2008 Amoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano
Titolo dell'opera originate:
Einstein. His Life and Universe

I edizione ottobre 2008

INDICE

3
7
14

Personaggi principali
I A cavallo di un raggio di luce
II Infanzia. 1879-1896
Lo svevo, 14 - Monaco, 16 - Scuola, 20 - Aarau, 29

37

III II Politecnico di Zurigo. 1896-1900


Lo studente sfrontato, 37 - L'aspetto umano, 42 - Mileva Marie,
46 - Laurea, agosto 1900,51

54

IV I fidanzati. 1900-1904
Vacanze estive, 1900, 54 - II primo articolo pubblicato di Ein
stein, 59 - Angoscia da disoccupazione, 61 - Lago di Como,
maggio 1901, 66 - Dispute con Drude e altri, 70 - Lieserl, 74 ~
L'Ufficio brevetti, 79 - LAkademie Olympia, 81 - Matrimonio
con Mileva, 86

91

V L'anno miracoloso. Quanti e molecole, 1905


L'alba del nuovo secolo, 9 1 - 1 quanti di luce, marzo 1905,94 La dissertazione di dottorato sulle dimensioni delle molecole,
aprile 1905,101 - II moto browniano, maggio 1905,103

107

VI La relativita ristretta. 1905


II retroterra, 107 - II percorso verso la relativita, 112- Induzione
e deduzione in fisica, 115 - I due postulati, 118 - I1 passo,
122 - L'elettrodinamica dei corpi in movimento, 126 - La sua
partner, 134 - L'appendice del settembre 1905: E = me2, 136

139

VII II pensiero piu felice. 1906-1909


Riconoscimento, 139 - L'equivalenza di gravita e accelerazione,
143 - Diventare professore, 147 - La luce pud essere onda e
particella, 153

157

VIII II professore errante. 1909-1914


Zurigo, 1909, 157 - Praga, 1911,161 - II Congresso Solvay del
1911,167 - Entra in scena Elsa, 170 - Zurigo, 1912,173 - Berlino,
1914,181

187

IX La relativita generale. 1911-1915


Luce e gravita, 187 - La matematica, 190 - II taccuino di Zurigo,
1912,193 - VEntwurfe il secchio di Newton, 1913,195 - Freundlich e l'eclissi del 1914,199 - La prima guerra mondiale, 202 - II
fronte domestico, 1915, 206 - La corsa alia relativita generale,
1915,208

221

X Divorzio. 1916-1919
L'angusto vortice dell'esperienza personale, 221 - La trattativa, 228 - II socialdemocratico, 234 - Matrimonio con Elsa,
237

243

XI L'universo di Einstein. 1916-1919


Cosmologia e buchi neri, 1917,243 - L'eclissi, 1919,249

256

XII Fama. 1919


La luce va tutta storta, 256 - II paradosso della pubblicita,
260 - Viaggiatore solitario, 266 - Le onde prodotte dalla rela
tivita, 269

273

XIII II sionista errante. 1920-1921


Consanguineita, 273 - Weyland, Lenard e gli antirelativisti, 275
- Einstein in America, 1921,280 - II cattivo tedesco, 292 - Asia
e Palestina, 1922-1923,296

299

XIV II premio Nobel. 1921-1927


II premio del 1921,299 - II secchio di Newton e l'etere reincarnato, 305 - Niels Bohr, i laser e il caso, 309 - Salti quantici,
315 - Dio non gioca a dadi, 322

325

XV Teorie unitarie dei campi. 1923-1931


La ricerca, 325 - 1grandi dibattiti Solvay, 1927 e 1930,332 - Strappare i principi alia natura, 338 - II suo piu grosso sbaglio?, 341

345

XVI Oltre i cinquant'anni. 1929-1931


Caputh, 345 - Compagne, 348 - Di nuovo in America, 355 - II
pacifismo di Einstein, 363 - Gli ideali politici, 365 - II carteggio
Einstein-Freud, 368

371

XVII II Dio di Einstein

381 XVIII II profugo. 1932-1933


Uccello migratore, 381 - Pasadena, 1933,388 - 1 fald, 392 - Le
Coq sur Mer, 1933,396 - La fine del pacifismo, 400 - Addio, 403

411

XIX America. 1933-1939


Princeton, 411 - Svaghi, 420 - La morte di Elsa, 426 - La politica
prima della guerra, 430

433

XX U entanglement quantistico. 1935


Fantomatica azione a distanza, 433 - II gatto di Schrddinger,
438 - Fisica e realta, 445 - Controcorrente, 450

455

XXI La bomba. 1939-1945


La lettera, 455 - II cittadino Einstein, 462 - Timori atomici, 466

470

XXII Cittadino del mondo. 1945-1948


II controllo degli armamenti, 470 - La Russia, 477 - I dossier
dell'Fbi, 482 - Le idee politiche di Einstein, 486

490 XXIII Pietra miliare. 1948-1953


La ricerca senza fine, 490 - II leone d'inverno, 497 - La presidenza di Israele, 501
505 XXIV Paura rossa. 1951-1954
I
Rosenberg, 505 - William Frauenglass, 507 - Resistenza passiva, 510
516

XXV La fine. 1955


Presagi di mortalita, 516

525

Epilogo. II cervello di Einstein e la mente di Einstein

533

Note

619

Bibliografia

633

Ringraziamenti

637

Fonti iconografiche

639

Indice dei nomi

EINSTEIN

A mio padre,
Vuomo piii simpatico, intelligente
e onesto che io conosca
La vita e come una bicicletta.
Per mantenere l'equilibrio
bisogna continuare a muoversi.
ALBERT EINSTEIN, 5 febbraio 193Q1

PERSONAGGI PRINCIPAL!

MICHELE ANGELO BESSO (1873-1955). L'amico piu intimo di Einstein. Inge-

gnere brillante ma dispersivo, conobbe Einstein a Zurigo e poi lo segui


all'Ufficio brevetti di Berna. Fu suo primo referente per l'articolo del
1905 sulla relativita ristretta. Sposo Anna Winteler, sorella della prima
fidanzata di Einstein.
NIELS BOHR (1885-1962). Danese, pioniere della teoria quantistica. A1 Congresso Solvay del 1927 e in altri confronti intellettuali controbatte le
appassionate obiezioni di Einstein alia sua interpretazione della meccanica quantistica (interpretazione di Copenaghen).
MAX BORN (1882-1970). Fisico e matematico tedesco. Ebbe una vivace e
intima corrispondenza con Einstein durata quarant'anni. Tento di
convincerlo a riconciliarsi con la meccanica quantistica; sua moglie
Hedwig affrontava con Einstein i problemi personali.
HELEN DUKAS (1896-1982). Fedele segretaria di Einstein e guardia arcigna
come un Cerbero, abito nella sua casa dal 1928 fino alia morte del fisico,
e in seguito fu custode del suo lascito e delle sue carte.
ARTHUR STANLEY EDDINGTON (1882-1944). Astrofisico britannico e fautore
della relativita. Le sue osservazioni sull'eclisse del 1919 confermarono
in modo spettacolare la predizione di Einstein della misura in cui la
gravita deflette la luce.
PAUL EHRENFEST (1880-1933). Fisico di origine austriaca, appassionato e
tormentato, si lego ad Einstein durante una visita a Praga nel 1912 e
divenne poi professore a Leida, dove ospito spesso Einstein.
EDUARD EINSTEIN (1910-1965). Secondo figlio di Mileva Marie e Einstein.
Intelligente e di tempera mento artistico, era ossessionato da Freud e
sperava di diventare uno psichiatra, ma poco piu che ventenne cedette
ai propri demoni schizofrenici e fu ricoverato in una casa di cura in
Svizzera per quasi tutto il resto della vita.
ELSA EINSTEIN (1876-1936). Prima cugina di Einstein e sua seconda moglie.
Madre di Margot e Ilse Einstein, nate dal suo primo matrimonio con
il commerciante di tessuti Max Lowenthal. Dopo il divorzio, nel 1908,

Einstein

riprese insieme alle figlie il cognome da nubile, Einstein. Sposo Albert


nel 1919. Piu intelligente di quanto volesse apparire, sapeva come trattare con lui.
HANS ALBERT EINSTEIN (1904-1973). Primo figlio di Mileva Marie e Einstein,
si ritrovo in un ruolo difficile che svolse con garbo. Studio ingegneria
al Politecnico di Zurigo. Nel 1927 sposo Frieda Knecht (1895-1958), da
cui ebbe due figli, Bernard (1930-) e Klaus (1932-38); la coppia adotto
anche una figlia, Evelyn (1941-). Si trasferi negli Stati Uniti nel 1938 e
alia fine divenne professore di ingegneria idraulica a Berkeley. Dopo la
morte di Frieda, nel 1959 sposo Elizabeth Roboz (1904-1995). Bernard ha
cinque figli, gli unici pronipoti di Albert Einstein che si conoscano.
HERMANN EINSTEIN (1847-1902). II padre di Einstein, di famiglia ebraica
originaria della campagna sveva. Con il fratello Jakob gesti diverse
compagnie elettriche prima a Monaco e poi in Italia, ma senza grande
successo.
ILSE EINSTEIN (1897-1934). Figlia di primo letto di Elsa Einstein. Ebbe una
relazione sentimentale con lo spregiudicato medico Georg Nicolai e nel
1924 sposo il giornalista letterario Rudolph Kayser, che in seguito scrisse
un libro su Einstein servendosi dello pseudonimo di Anton Reiser.
LIESERL EINSTEIN (1902-?). Figlia di Einstein e Mileva Marie nata prima
del loro matrimonio. Con ogni probability Einstein non la vide mai.
Verosimilmente fu data in adozione a Novi Sad, citta natale della madre
serba, e forse mori di scarlattina verso la fine del 1903.
MARGOT EINSTEIN (1899-1986). Figlia di primo letto di Elsa Einstein. Scultrice di temperamento riservato. Sposo nel 1930 il russo Dimitri Marianoff, che in seguito scrisse un libro su Einstein. I due non ebbero figli.
Margot divorzio nel 1937, si trasferi da Einstein a Princeton, e rimase
al 112 di Mercer Street fino alia morte.
MARIA MAJA EINSTEIN (1881-1951). L'unica sorella di Einstein e tra i suoi
piu intimi confidenti. Sposo Paul Winteler, non ebbe figli, e nel 1938 si
trasferi da sola dall'Italia a Princeton, per vivere con il fratello.
MILEVA EINSTEIN, nata MARIC (1875-1948). Studentessa di fisica serba al
Politecnico di Zurigo, divenne la prima moglie di Einstein. Madre
di Hans Albert, Eduard e Lieserl. Appassionata e determinata, ma
anche iritroversa e progressivamente depressa, riusci a superare molti
degli ostacoli che all'epoca si opponevano a una donna che aspirasse
a diventare una fisica, ma non tutti. Si separo da Einstein nel 1914 e
divorzio nel 1919.
PAULINE EINSTEIN, nata K O CH (1858-1920). Volitiva e concreta madre di
Einstein. Figlia di un facoltoso commerciante ebreo di granaglie originario del Wiirttemberg. Sposo Hermann Einstein nel 1876.
ABRAHAM FLEXNER (1866-1959). Promotore della riforma del sistema di
istruzione americano. Fondo l'lnstitute for Advanced Study di Princeton
e vi chiamo Einstein.

Personaggi principali

FRANK (1884-1966). Fisico austriaco e amico di Einstein, cui succedette sulla cattedra dell'Universita tedesca di Praga; in seguito scrisse
tin libro su di lui.
M A RCEL GROSSMANN (1878-1936). Diligente compagno di studi al Politecnico di Zurigo, prendeva gli appunti di matematica per Einstein e piu
tardi lo aiuto a ottenere un posto all'Ufficio brevetti. Da professore di
geometria descrittiva al Politecnico, introdusse Einstein alia matematica
di cui aveva bisogno per la relativita generale.
FRITZ HABER (1868-1934). Chimico tedesco e pioniere dell'uso bellico dei
gas, contribui a far chiamare Einstein a Berlino e medio tra lui e la
Marie. Ebreo convertito al cristianesimo nel tentativo di essere un buon
tedesco, predico ad Einstein le virtu deU'assimilazione, finche i nazisti
presero il potere.
CONRAD HABICHT (1876-1958). Matematico e inventore dilettante, membro
dell'Akademie 01ympia, il gruppo di discussione a tre di Bema, e
destinatario nel 1905 di due famose lettere di Einstein che annunciavano
le memorie di prossima pubblicazione.
WERNER HEISENBERG (1901-1976). Fisico tedesco. Pioniere della meccanica quantistica, formulo il principio di indeterminazione cui Einstein
resistette per aruni.
DAVID HILBERT (1862-1943). Matematico tedesco che nel 1915 fu in gara con
Einstein per la scoperta delle equazioni matematiche della relativita
generale.
BANESH HOFFMANN (1906-1986). Matematico e fisico che collaboro con
Einstein a Princeton e piu tardi scrisse un libro su di lui.
PHILIPP LENARD (1862-1947). Fisico magiaro-tedesco le cui osservazioni
sperimentali sull'effetto fotoelettrico furono spiegate da Einstein nel
suo articolo del 1905 sui quanti di luce. Divenne un antisemita, nazista
e acerrimo avversario di Einstein.
HENDRIK ANTOON LORENTZ (1853-1928). Geniale e saggio fisico olandese
le cui teorie prepararono il terreno per la relativita ristretta. Fu per
Einstein una figura paterna.
ROBERT ANDREWS MILLIKAN (1868-1953). Fisico sperimentale americano
che confermo la legge dell'effetto fotoelettrico di Einstein e lo chiamo
al Caltech come professore visitatore.
HERMANN MINKOWSKI (1864-1909). Insegnante di matematica di Einstein
al Politecnico di Zurigo, lo defini un fannullone, e in seguito escogito
una formulazione matematica della relativita ristretta in termini di
spaziotempo quadridimensionale.
GEORG FRIEDRICH NICOLAI, nato LEWINSTEIN (1874-1964). Medico, pacifista, avventuriero e seduttore. Amico e medico di Elsa Einstein, e probabilmente amante di sua figlia Ilse, nel 1915 scrisse un opuscolo pacifista
insieme ad Einstein.
PH ILIPP

Einstein

ABRAHAM PAIS (1918-2000). Fisico teorico di origine olandese che divenne

collega di Einstein a Princeton e ne scrisse una biografia scientifica.


MAX PLANCK (1858-1947). Fisico teorico prussiano che fu tra i primi sostenitori di Einstein e contribui alia sua chiamata a Berlino. Le sue tendenze
conservatrici, sia nella vita che in fisica, lo mettevano in contrapposizione ad Einstein, ma i due rimasero in rapporti leali e cordiali finche
i nazisti presero il potere.
ERWIN SCHRODINGER (1887-1961). Fisico teorico austriaco che fu un pioniere della meccanica quantistica ma si uni ad Einstein nell'esprimere
disagio per le indeterminazioni e le probability che stanno al cuore
della teoria.
MAURICE SOLOVINE (1875-1958). Studente di filosofia romeno a Berna,
fondo l'Akademie 01ympia con Einstein e Habicht. Fu l'editore francese di Einstein e suo corrispondente per tutta la vita.
LEO SZILARD (1898-1964). Fisico di origini ungheresi, affascinante ed eccentrico, che conobbe Einstein a Berlino e brevetto un frigorifero insieme a
lui. Concepi la reazione nucleare a catena e fu coautore della lettera che
nel 1939 Einstein invio al presidente Franklin Roosevelt per attirare la
sua attenzione sulla possibility di una bomba atomica.
CHAIM WEIZMANN (1874-1952). Chimico di origini russe che emigro in
Inghilterra e divenne presidente dell'Organizzazione sionista mondiale.
Nel 1921 condusse Einstein in America per la prima volta, servendosene
come di un richiamo per una campagna di raccolta di fondi. Fu il primo
presidente di Israele, e alia sua morte la carica fu offerta ad Einstein.
LA FAMIGLIA WINTELER. Einstein visse a pensione da loro quando era
studente ad Aarau in Svizzera. Jost Winteler era il suo insegnante di
storia e di greco; sua moglie Pauline divenne una seconda madre. Dei
loro sette figli, Marie fu la prima ragazza di Einstein; Anna sposo il
miglior amico di Einstein, Michele Besso; e Paul sposo la sorella di
Einstein, Maja.
HEINRICH ZANGGER (1874-1957). Professore di fisiologia all'Universita
di Zurigo, fu amico di Einstein e della Marie e cerco di mediare i loro
dissapori fino al momento del divorzio.

I
A CAVALLO DI UN RAGGIO DI LUCE

Ti prometto quattro articoli scrisse all'am ico il giovane analista di


brevetti. La lettera - sarebbe apparso chiaro piu tardi - era latrice di
alcune delle piu importanti notizie della storia della scienza, ma la sua
natura epocale era mascherata da un tono sbarazzino che era tipico
dell'autore. Dopotutto, si era appena rivolto all'am ico chiamandolo
balena congelata e si era scusato di aver scritto una lettera che era
una ciarla insignificante. Soltanto quando era passato a illustrare
gli articoli che aveva scritto nel tempo libero aveva dato segno di
percepirne l'im portanza.1
I1 prim o ha per oggetto la radiazione e le proprieta energetiche
della luce ed e decisam ente rivoluzionario spiegava. Si, era davvero rivoluzionario. Sosteneva che la luce poteva essere considerata
non soltanto come un'onda ma anche come un flusso di minuscole
particelle chiamate quanti. Le implicazioni che alia fine sarebbero
derivate da questa teoria - un cosmo privo di una rigorosa causalita
e di certezza - lo avrebbero inquietato per il resto della vita.
I1 secondo articolo e una determinazione delle dimensioni effettive degli atomi. Sebbene l'esistenza stessa degli atomi fosse ancora
in discussione, questo era il piu semplice degli articoli, il che spiega
perche in seguito il giovane decise di puntare su di esso nel suo ultimo
tentativo di vedersi accettata una tesi di dottorato. Stava rivoluzionando la fisica, ma era stato ripetutamente frustrato nei suoi sforzi
di ottenere un incarico accademico o anche solo un dottorato, che
sperava gli consentisse di essere promosso da esperto di terza classe
a esperto di seconda classe all'Ufficio brevetti.
II terzo articolo spiegava il m oto di agitazione delle particelle
m icroscopiche in un liquido servendosi di un'analisi statistica degli
urti casuali. La trattazione stabiliva, fra l'altro, che atomi e m olecole
esistono effettivamente.

Einstein

I1 quarto articolo e soltanto un abbozzo iniziale a questo punto,


ed e un'elettrodinam ica dei corpi in movimento che fa ricorso a una
m odificazione della teoria dello spazio e del tem po. Be', era di certo
qualcosa di piu di una ciarla insignificante. Basando l'analisi esclusivam ente su esperim enti m entali - effettuati cioe nella sua testa
invece che in laboratorio - il giovane aveva deciso di mettere da parte
i concetti newtoniani di spazio e tempo assoluti. La teoria avrebbe
preso il nome di relativita ristretta (o speciale).
Cio che non diceva all'armco, perche non ci aveva ancora pensato,
era che quell'anno avrebbe prodotto una quinta memoria, una breve
appendice alia quarta, che postulava una relazione tra energia e massa.
Ne sarebbe derivata l'equazione piu famosa di tutta la fisica: E = me2.
Riconsiderando a posteriori un secolo che sara ricordato per la
sua aspirazione a spezzare i legami classici, e guardando in avanti
a un'era che cerca di coltivare la creativita necessaria per l'innovazione scientifica, e'e una personality che spicca come icona suprema
della nostra epoca: il mite rifugiato in fuga dall'oppressione, con la
sua aureola di capelli arruffati, gli occhi pensosi, la sua accattivante
umanita e la brillante intelligenza, che hanno fatto del suo volto un
simbolo e del suo nome un sinonimo del genio. Albert Einstein era
un artigiano con il dono dell'im m aginazione, guidato dalla fede
nell'armonia dell'operato della natura. La sua storia affascinante, una
testimonianza del legame tra creativita e liberta, rispecchia i trionfi e
i tumulti dell'era modema.
Ora che i suoi archivi sono stati messi pienamente a disposizione
degli studiosi, e possibile analizzare com e la dim ensione privata
di Einstein - la personality nonconformista, gli impulsi da ribelle,
la curiosita, le passioni e la sprezzatura - si intrecciasse con la sua
dimensione politica e con quella scientifica. La conoscenza dell'uomo
ci aiuta a comprendere le scaturigini della sua scienza, e viceversa. II
carattere, l'im m aginazione e il genio creativo erano tutti connessi tra
loro, quasi fossero parti di un campo unitario.
A dispetto della sua fam a di uom o distaccato, Einstein era in
realta appassionato sia nelle vicende personali sia nel perseguimento
degli obiettivi scientifici. A ll'universita si innamoro perdutam ente
dell'unica donna del suo corso di fisica, una serba cupa e riflessiva
di nome Mileva Marie. Ebbero una figlia illegittima, poi si sposarono
ed ebbero altri due figli. M ileva servi da banco di prova delle idee
scientifiche di Albert e contribui al controllo dell'aspetto m atem atico delle sue m em orie, ma alia fine il loro rapporto si disintegro.
Einstein le propose un accordo. Prima o poi avrebbe vinto il premio

A cavallo di un raggio di luce

Nobel, disse; se lei gli avesse concesso il divorzio, lui le avrebbe dato
il denaro del premio. M ileva ci penso per una settim ana e accetto.
A causa dell'estrem a radicalita delle teorie di Einstein, soltanto
a diciassette anni di distanza dalla m iracolosa fioritura maturata
all'U fficio brevetti gli fu attribuito il prem io e M ileva incasso il
denaro.
La vita e 1'opera di Einstein rifletterono lo sconvolgimento delle
certezze sociali e degli assoluti morali che contraddistinse l'atmosfera
protesa alia modernita dell'inizio del XX secolo. II nonconformismo
dell'im m aginazione era nell'aria: Picasso, loyce, Freud, Stravinskij,
Schonberg e altri stavano infrangendo i vincoli tradizionali. Ad alimentare questa atmosfera fu una concezione dell'universo in cui lo
spazio, il tempo e le proprieta delle particelle sembravano dipendere
dalle bizzarrie delle osservazioni.
Einstein, pero, non fu veramente un relativista, sebbene in questo
senso fosse interpretato da molti, compresi alcuni il cui disprezzo
era venato di antisemitismo. Alla base di tutte le sue teorie, e anche
della relativita, c'era una ricerca di invarianti, di certezze e di assoluti.
Soggiacente alle leggi dell'universo, secondo Einstein, c'era una realta
armoniosa, e lo scopo della scienza era di scoprirla.
La sua ricerca ebbe inizio nel 1895, allorche sedicenne cerco di immaginare che effetto avrebbe fatto muoversi a cavallo di un raggio di luce.
Un decennio piu tardi venne il suo annus mirabilis, descritto nella lettera
citata sopra, nel quale furono gettate le basi dei due grandi progressi
della fisica del XX secolo: la relativita e la teoria quantistica.
Dopo un altro decennio, nel 1915, strappo alia natura il suo trionfo
supremo, una delle piu belle teorie di tutta la scienza, la teoria della
relativita generale. Come nel caso della relativita ristretta, la sua riflessione si era sviluppata grazie a degli esperimenti mentali. Immaginiamo di trovarci in un ascensore completamente chiuso che accelera
verso 1'alto nello spazio, aveva congetturato. Gli effetti che aw ertiremmo sarebbero indistinguibili da quello della gravita.
La gravita, intui, era una curvatura dello spazio e del tempo, e da qui
trasse le equazioni che descrivono come la dinamica di tale curvatura
deriva dall'interazione tra materia, moto ed energia. Cio pud essere
illustrato ricorrendo a un altro esperimento mentale. Immaginiamo di
far rotolare una palla da bowling sulla superficie bidimensionale di un
tappeto elastico. Poi facciamoci rotolare delle palle da biliardo. Queste
si muoveranno verso la palla da bowling non perche essa eserciti qualche misteriosa attrazione ma a causa del modo in cui essa incurva la
struttura del tappeto. Ora immaginiamo che cio accada nella struttura

10

Einstein

quadridimensionale dello spazio e del tempo. D'accordo, non e facile,


ma questa e la ragione per cui noi non siamo Einstein e lui lo era.
II punto medio esatto della sua carriera fu raggiunto un decennio
dopo, nel 1925, e fu un punto di svolta. La rivoluzione quantistica che
aveva contribuito ad avviare stava portando a una nuova meccanica
basata sulle indeterminazioni e le probability. In quell'anno Einstein
diede il suo ultimo grande contributo alia meccanica quantistica, ma
al tempo stesso comincio ad avversarla. Avrebbe dedicato i tre decenni
successivi, fino al letto di morte sul quale ancora, nel 1955, scarabocchiava equazioni, a criticare testardamente quella che considerava
l'incom pletezza della meccanica quantistica, tentando al contempo
di includerla in una teoria unitaria dei campi.
Sia durante i suoi trent'anni da rivoluzionario, sia durante i suc
cessivi trent'anni da oppositore, Einstein rimase coerente nella sua
scelta di essere un solitario, sereno e divertito, a proprio agio nell'andare controcorrente. Forte della sua indipendenza di pensiero, era
sospinto da un'im m aginazione che superava i confini del senso
comune. Apparteneva alia strana specie dei ribelli riverenti, guidato com 'era da una fede - vissuta con leggerezza e con un guizzo
di divertim ento negli occhi - in un Dio che non gioca a dadi e non
consente percio che le cose accadano per caso.
La vena nonconformista di Einstein si manifestava anche nel suo
atteggiamento personale e politico. Pur riconoscendosi in ideali socialisti, era troppo individualista per apprezzare un eccessivo controllo
dello stato o un'autorita centralizzata. La sua innata sfrontatezza,
che gli fu cosi utile nei primi passi della carriera scientifica, lo rendeva allergico al nazionalism o, al militarismo e a qualunque cosa
che sapesse di mentalita gregaria. E finche Hitler non lo indusse a
rivedere le sue equazioni geopolitiche, fu un pacifista istintivo che
esaltava la resistenza alia guerra.
La sua vicenda racchiude l'intero arco della scienza m oderna,
dalFinfinitesimo all'infinito, dall'em issione dei fotoni all'espansione
del cosmo. A un secolo di distanza dai suoi grandi trionfi, viviamo
ancora nell'universo di Einstein, definito su scala macroscopica dalla
sua teoria della relativita e su scala microscopica da una meccanica
quantistica che si e dimostrata duratura pur senza smettere di essere
sconcertante.
Le sue im pronte digitali sono su tutte le tecnologie del giom o
d'oggi. Cellule fotoelettriche e laser, energia nucleare e fibre ottiche,
viaggi spaziali e perfino i semiconduttori risalgono tutti alle sue teorie.
Firmo la lettera a Franklin Roosevelt che aw ertiva della possibility

A cavallo di un raggio di luce

11

di costruire una bom ba atomica, e le lettere della sua famosa equazione che connette energia e massa ci turbinano in mente quando ci
imm aginiam o la nube a fungo che ne derivo.
L'ingresso di Einstein nel tempio della fama, che si verified quando
le misure effettuate durante un'eclissi del 1919 confermarono la sua
predizione della m isura in cui la gravita deflette la luce, coincise
con l'alba di una nuova era della celebrita, e vi contribui. Einstein
divenne una supernova scientifica e un'icona umanista, uno dei volti
piu famosi del pianeta. La gente, che si scervellava senza risparmio
sulle sue teorie, ne fece oggetto di un vero e proprio culto del genio
e lo canonizzo come un santo laico.
Se non avesse avuto quell'aureola di capelli che sembravano elettrizzati e quegli occhi penetranti, sarebbe ugualmente diventato la piu
popolare figura da poster di tutta la scienza? Supponiamo, per fare un
esperimento mentale, che avesse avuto l'aspetto di un M ax Planck o
di un Niels Bohr. La sua fama sarebbe rimasta paragonabile alia loro,
quella di un semplice genio scientifico? Oppure sarebbe ugualmente
assurto al pantheon abitato da Aristotele, Galileo e Newton?2
Credo che comunque sarebbe stato fra i grandi. La sua opera aveva
un carattere assai personale, un'im pronta che lo rendeva riconoscibile, proprio com e e riconoscibile un Picasso. Com piva dei veri e
propri salti speculativi e arrivava a scorgere grandi principi mediante
esperimenti m entali piuttosto che mediante m etodici processi induttivi basati su dati sperimentali. Le teorie che ne derivavano erano a
volte sorprendenti, misteriose e controintuitive, eppure contenevano
concetti capaci di affascinare 1'immaginazione popolare: la relativita
dello spazio e del tempo, E = me2, la deflessione dei raggi luminosi e
la curvatura dello spazio.
Ad accrescere l'aura che lo avvolgeva era la sua semplice umanita.
La sua sicurezza interiore era temperata dall'um ilta che viene dal
timore reverenziale nei confronti della natura. Poteva essere distac
cato e distante da coloro che gli erano prossimi, ma verso l'umanita
in generale manifestava una vera bonta e una compassione piena di
delicatezza.
Eppure, nonostante tutta la sua grande popolarita e l'apparente
accessibility, Einstein venne anche a simboleggiare 1'intuizione che
la fisica moderna fosse qualcosa che il comune profano non poteva
comprendere, il territorio di esperti sim ili a sacerdoti, per dirla
con le parole del professore della Harvard Dudley Herschbach.3 Non
era sempre stato cosi. Galileo e Newton erano entrambi grandi geni,
ma la loro spiegazione meccanica del mondo in termini di causa ed

12

Einstein

effetto era qualcosa che la m aggior parte delle persone propense alia
riflessione era in grado di comprendere. Nel XVIII secolo di Benjamin
Franklin e nel XIX di Thomas Edison, una persona istruita poteva
avere una certa fam iliarita con la scienza e perfino occuparsene a
tempo perso come dilettante.
Avendo a mente le esigenze del XXI secolo, si dovrebbe, se possi
b le , restituire al pubblico generico la capacita di cogliere il significato
dell'impresa scientifica. Cio non significa che ogni studente di lettere
debba seguire un corso annacquato di fisica o che un avvocato che si
occupa di diritto societario debba essere al corrente della meccanica
quantistica. Significa piuttosto che una com prensione dei m etodi
della scienza e una risorsa utile ai fini di una cittadinanza responsabile. Quello che la scienza ci insegna di veramente significativo e la
correlazione tra prove fattuali e teorie generali, qualcosa che trova
ampia illustrazione nella vita di Einstein.
Inoltre la capacita di apprezzare i successi della scienza e una fonte
di gioia per una societa sana. Ci aiuta a conservare un rapporto con
quella fanciullesca disponibilita alia meraviglia di fronte a cose normali come le mele che cadono e gli ascensori, che e una caratteristica
di Einstein e di altri grandi fisici teorici.4
Questa e la ragione per cui pud valere la pena di studiare Einstein.
La scienza e una nobile fonte di ispirazione, e il suo perseguim ento
e una m issione affascinante, com e ci ricordano le saghe dei suoi
eroi. Nei suoi ultim i anni ad Einstein fu chiesto dal dipartimento
d elllstru zione dello Stato di New York a che cosa, secondo lui, le
scuole dovessero dare m aggior rilievo. N ell/insegnam ento della
storia rispose si dovrebbe discutere ampiamente di personality che
hanno apportato benefici all'um anita grazie alia loro indipendenza
di carattere e di giudizio.5 Einstein senza dubbio rientra in questa
categoria.
In un'epoca in cui, di fronte alia competizione globale, si tende ad
attribuire grande importanza all'istruzione scientifica e matematica,
si dovrebbe prestare attenzione anche alTaltra parte della risposta di
Einstein. Le osservazioni critiche degli studenti andrebbero accolte
in spirito di amicizia diceva. Si dovrebbe evitare che l'eccesso di
impegni e nozioni soffochi l'autonom ia dello studente. La societa
trarra un vantaggio competitivo non dal modo in cui le sue scuole
insegnano la tavola pitagorica e la tavola periodica, ma dal modo in
cui stimolano 1'immaginazione e la creativita.
In questo sta, a mio parere, la chiave per comprendere sia la vivacita
d'ingegno di Einstein sia le lezioni della sua vita. Da studente non

A cavallo di an raggio di luce

13

ebbe mai grandi risultati nello studio mnemonico. E in seguito il suo


successo come teorico non venne dalla forza bruta della sua capacita
di elaborazione mentale ma dall'immaginazione e dalla creativita. Era
in grado di formulare equazioni complesse, ma, cosa piu importante,
sapeva che la matematica e il linguaggio di cui la natura si serve per
descrivere le sue meraviglie. Cosi riusciva a formarsi un'immagine
mentale di come le equazioni si riflettono nella realta: di come, per
esempio, le equazioni del campo elettromagnetico scoperte da James
Clerk M axwell si manifesterebbero a un ragazzo che cavalcasse un
raggio di luce. Com e afferm o una volta, rim m aginazione e piu
importante della conoscenza.6
Questo atteggiam ento ne faceva inevitabilmente un nonconformista. Evviva la faccia tosta! scrisse con esultanza alia fidanzata,
che poi sarebbe diventata sua moglie. E il mio angelo custode in
questo mondo. M olti anni piu tardi, quando altri pensavano che
la sua riluttanza ad accettare la meccanica quantistica dimostrasse
che la sua perspicacia era venuta meno, si lamento: Per punirmi
del mio disprezzo nei confronti dell'autorita, il fato fece di me stesso
un'autorita.7
II suo successo derivo dalla propensione a mettere in discussione
l'opinione prevalente, a sfidare l'autorita, a meravigliarsi di misteri
che ad altri parevano banali. Cio lo condusse a una visione morale
e politica basata sul rispetto delle m enti libere, degli spiriti liberi,
degli individui liberi. Provava repulsione per la tirannia, e vedeva
nella tolleranza non soltanto una virtu gradevole m a una condizione necessaria per una societa creativa. E importante promuovere
l'individualita disse perche soltanto l'individuo puo produrre le
nuove idee.8
Questo atteggiamento fece di Einstein un ribelle con una profonda
riverenza per Farmonia della natura, un uomo dotato della miscela di
immaginazione e conoscenza atta a trasformare la nostra concezione
dell'universo. Tali tratti sono altrettanto vitali per questo nuovo secolo
di globalizzazione, in cui il nostro successo dipendera dalla nostra
creativita, quanto lo furono per l'inizio del XX secolo, allorche Einstein
contribui a inaugurare l'era m odem a.

INFANZIA
1879-1896

Lo svevo
Comincio tardi a parlare. I miei genitori erano cosi preoccupati
rammento in seguito che consultarono un dottore. Anche dopo che
ebbe iniziato a usare le parole, a piu di due anni, prese una strana
abitudine che indusse la domestica ad affibbiargli il nomignolo der
Depperte, lo stupidello, e altri della famiglia a definirlo quasi ritardato. Ogni volta che aveva qualcosa da dire, la provava tra se sussurrandola finche non gli sembrava abbastanza a posto da pronunciarla
ad alta voce. Ogni frase che diceva, ha raccontato la sua adorante
sorella minore per quanto abituale fosse, la ripeteva tra se a bassa
voce, muovendo le labbra. Era una cosa decisamente preoccupante,
secondo Maja. Aveva una tale difficolta con la lingua da far temere
ai suoi cari che non avrebbe mai imparato a parlare.l
II lento sviluppo mentale si combind con un'insolente ribellione
all'autorita che spinse un insegnante a cacciarlo via e un altro a rendersi ridicolo di fronte alia storia affermando che non avrebbe mai
combinato nulla. Questi tratti fecero di Albert Einstein il santo patrono
degli scolari disattenti di tutto il mondo.2 Ma contribuirono anche
a fare di lui, con ogni evidenza, il genio scientifico piu creativo dei
tempi moderni.
La sua impertinente noncuranza dell'autorita lo porto a mettere
in discussione la conoscenza acquisita come i ben addestrati seguaci
dell'accademia non avrebbero mai pensato. Quanto alia lentezza nell'acquisizione delle capacita verbali, si convinse che quel ritardo gli avesse
consentito di osservare con senso di meraviglia i fenomeni quotidiani
che altri davano per scontati. Quando mi chiedo come sia accaduto
che proprio io abbia scoperto la teoria della relativita, mi sembra che sia
dipeso dalla seguente circostanza spiego una volta Einstein. L'adulto
normale non si arrovella sui problem! dello spazio e del tempo. Queste

Infanzia

15

sono cose a cui ha pensato da bambino. Ma il mio sviluppo mentale fu


cosi lento che cominciai a interrogarmi sullo spazio e il tempo soltanto
quando ero gia cresciuto. Di conseguenza, approfondii il problema
assai piu di quanto avrebbe fatto un qualsiasi bambino.3
I problemi dell'eta evolutiva di Einstein sono stati probabilmente
esagerati, forse anche da lui stesso, dato che abbiamo alcune lettere
dei suoi nonni che lo adoravano in cui si afferma che era intelligente
e affettuoso come ogni altro nipotino. Ma per tutta la vita Einstein
ebbe una forma blanda di ecolalia, che gli faceva ripetere tra se le frasi,
due o tre volte, specialmente se lo divertivano. E in generale preferiva
pensare per im m agini, in particolare nei suoi fam osi esperim enti
mentali, come quando immaginava di osservare dei colpi di fulmine
da un treno in moto o di sentire gli effetti della gravita stando in un
ascensore in caduta. Io penso assai di rado con parole: disse piu
tardi a uno psicologo prima ho un pensiero, e solo in seguito posso
cercare di esprimerlo in parole.4
Einstein discendeva, sia da parte di padre che da parte di madre,
da com m ercianti e venditori ambulanti ebrei che, per almeno due
secoli, si erano guadagnati da vivere modestamente nei villaggi rurali
della Svevia, nella Germania sudoccidentale. A ogni generazione essi
si erano progressivamente assimilati, o almeno cosi credevano, alia
cultura tedesca che amavano. Pur essendo ebrei per identita culturale
e tradizione familiare, mostravano scarso interesse per la religione
e i suoi riti.
Einstein d'abitudine minimizzava il ruolo che la sua origine aveva
svolto nel determinare quello che era diventato. Uindagine sui miei
antenati disse a un amico nei suoi ultimi anni non porta da nessuna
parte.5 Cio non e del tutto vero. Aveva la fortuna di essere nato in
una famiglia con una tradizione di intelligenza e liberta di pensiero,
che apprezzava la cultura, e la sua vita fu certamente influenzata, in
modi sia belli che tragici, dall'appartenenza a una comunita religiosa
che aveva una spiccata tradizione intellettuale e una storia cui non era
certo estranea la condizione di intruso ed errante. Naturalmente, il
fatto che gli fosse capitato di essere ebreo in Germania all'inizio del
XX secolo fece di lui un intruso e un errante piu di quanto avrebbe
voluto; ma anche questo divenne parte integrante della sua identita
e del ruolo che avrebbe svolto nella storia mondiale.
II padre di Einstein, Hermann, era nato nel 1847 nel villaggio svevo
di Buchau, la cui fiorente comunita ebraica stava giusto allora cominciando a godere del diritto di esercitare qualunque professione. Her
mann dimostrava una spiccata inclinazione per la matematica,6 e

16

Einstein

la sua famiglia riusci a mandarlo al liceo a Stoccarda, 120 chilometri


piu a nord. Ma non poterono permettersi di mandarlo all'universita,
che in ogni caso era per lo piu preclusa agli ebrei, e cosi Hermann
tom o a casa a Buchau per dedicarsi al commercio.
Qualche anno piu tardi, nell'am bito della generale m igrazione
degli ebrei della Germania rurale verso i centri industrial^ che ebbe
luogo nell'ultim a parte del XIX secolo, Hermann e i suoi genitori si
spostarono di una cinquantina di chilometri nella piu prospera citta
di Ulma, che profeticamente aveva come proprio motto Ulrnenses
sunt mathematici (gli abitanti di Ulma sono matematici).7
La divenne socio dell'azienda di un cugino che trattava materassi
di pium e. Era estrem am ente alia m ano, m ite e saggio avrebbe
raccontato suo figlio.8 Con una cortesia che confinava con la remissivita, Hermann doveva dimostrarsi poco abile come uomo d'affari e
irrimediabilmente privo di senso pratico nelle questioni finanziarie.
Ma la sua m ansuetudine lo rendeva perfettamente adatto al ruolo di
gioviale uomo di famiglia e buon marito di una donna volitiva. All'eta
di ventinove anni sposo Pauline Koch, di undid anni piu giovane.
II padre di Pauline, Julius Koch, aveva fatto una considerevole fortuna come commerciante di granaglie e fornitore della corte reale del
Wiirttemberg. Pauline ne aveva ereditato il senso pratico, ma in lei il
severo temperamento del padre era ravvivato da un'arguzia pungente
venata di sarcasmo e da una risata che poteva essere contagiosa ma
anche offensiva (tratti che avrebbe trasmesso al figlio). Secondo tutte
le fonti, quello tra Hermann e Pauline era un matrimonio felice, in
cui la forte personality di lei si combinava in modo perfettamente
armonico con la passivita del m arito.9
II loro primo figlio nacque alle 11 e 30 antimeridiane di venerdi
14 m arzo 1879, a Ulma, che era entrata di recente a far parte, con
tutta la Svevia, del nuovo impero tedesco. Inizialmente Pauline e
Herm ann avevano pensato di chiamare il figlio Abraham , come il
nonno paterno. Ma poi considerarono, come riferi in seguito Einstein,
che il nome suonava troppo ebreo.10 Cosi mantennero la A iniziale
e lo chiamarono Albert.
Monaco
Nel 1880, un anno esatto dopo la nascita di Albert, la ditta di mate
rassi falli, e Hermann si lascio convincere a trasferirsi a Monaco dal
fratello Jakob, che vi aveva aperto un'impresa di fom iture di gas ed
elettricita. Jakob, il minore di cinque fratelli, a differenza di Hermann

Infanzia

17

era riuscito a compiere studi superior! ed era diventato ingegnere.


Nell'azienda, che cercava di aggiudicarsi contratti per la fornitura di
generatori e di impianti di illuminazione elettrica ai municipi della
Germania meridionale, jakob si occupava delFaspetto tecnico mentre
Hermann contribuiva con un minimo di competenza commerciale
e, cosa forse piu im portante, con finanziam enti provenienti dalla
famiglia della m oglie.11
Nel novembre 1881, Pauline e Hermann ebbero una seconda e ultima
figlia, che fu chiamata Maria ma per tutta la vita uso il diminutivo Maja.
Quando gli fu mostrata per la prima volta la nuova sorellina, Albert
credette che fosse una specie di bellissimo giocattolo con cui avrebbe
potuto divertirsi. La sua reazione fu di guardarla ed esclamare: Si,
ma dove sono le ruote?.12 Pud non essere stata la piu perspicace delle
domande, ma comunque dimostra che nel terzo anno di vita le sue
difficolta linguistiche non gli impedivano di fare osservazioni memorabili. Nonostante qualche lite infantile, Maja sarebbe diventata la piu
intima confidente, l'anima gemella, di suo fratello.
Gli Einstein si stabilirono in una casa confortevole con grandi
alberi e un elegante giardino in un sobborgo di Monaco, dando inizio
a quella che doveva essere, almeno per gran parte dell'infanzia di
Albert, una rispettabile esistenza borghese. Monaco era stata abbellita
architettonicamente dal re folle Ludwig II (1845-1886) e dotata di una
profusione di chiese, gallerie d'arte e sale da concerto per creare un
ambiente favorevole alle opere di Richard Wagner, che vi risiedeva.
Nel 1882, poco dopo l'arrivo degli Einstein, la citta contava circa
300.000 abitanti, dei quali 1'85% erano cattolici e il 2% ebrei, e fu sede
della prima esposizione tedesca di elettricita, in occasione della quale
1Illum inazione elettrica fu introdotta nelle strade della citta.
II giardino sul retro della casa degli Einstein era spesso brulicante
di cugini e di altri bambini. Ma Albert non si univa ai loro giochi
turbolenti e preferiva dedicarsi ad attivita piu tranquille. Una istitutrice lo soprannomino padre noia. In generale tendeva a starsene
da solo, una tendenza che sostenne di prediligere per tutta la vita,
sebbene il suo fosse un distacco di tipo particolare che si mescolava a
un gusto del cameratismo e del sodalizio intellettuale. Sin da bam
bino fu incline a star separato dai ragazzi della sua eta per perdersi
in fantasticherie e in raccoglimenti meditativi a quanto dice Philipp
Frank, uno scienziato che fu a lungo suo collega.13
Amava dedicarsi ai rompicapo, erigere complesse strutture con le sue
costruzioni, giocare con una macchina a vapore che gli aveva dato suo
zio e fare castelli di carte. Secondo Maja, Einstein riusciva a costruime

18

Einstein

di alti fino a quattordici piani. Anche a voler prendere con riserva i


ricordi di una giovane sorella affascinata dalla figura del fratello, probabilmente c'era molto di vero nella sua affermazione che perseveranza
e tenacia erano gia palesemente parte del suo carattere.
Era anche incline, almeno nella prima infanzia, ad accessi d'ira. In
quei m omenti impallidiva, la punta del naso gli diventava bianca e
perdeva il controllo di se racconta Maja. Una volta, a cinque anni,
afferro una sedia e la scaglio contro un'istitutrice, che fuggi e non si
fece piu vedere. La testa di Maja divenne bersaglio di vari oggetti
contundenti. Ci vuole un cranio solido celio lei piu tardi per fare
la sorella di un intellettuale. Se perseveranza e tenacia rimasero tra
le caratteristiche di Einstein, 1'irascibilita alia fine fu superata.14
Per usare il linguaggio degli psicologi, la capacita del giovane
Einstein di sistematizzare (comprendere le leggi che governano un
sistema) era molto maggiore della sua capacita di imm edesimarsi
(intuire cio che gli altri esseri umani sentono, e preoccuparsene), il
che ha indotto alcuni a chiedersi se non si manifestassero in lui blandi
sintomi di qualche turba evolutiva.15 E pero importante rilevare che,
nonostante l'atteggiam ento riservato e a volte ribelle, era in grado
di stringere amicizie e di avere rapporti solidali sia con i colleghi che
con l'um anita in generale.
Le grandi illuminazioni che hanno luogo nell'infanzia solitamente
vengono cancellate dalla memoria. Ma nel caso di Einstein ci fu verso
i quattro o cinque anni un'esperienza che doveva cambiargli la vita e
rimanere per sempre impressa nella sua mente, oltre che nella storia
della scienza.
Un giorno era a letto malato, e suo padre gli porto una bussola. In
seguito ricordo di essere stato talmente eccitato mentre ne esaminava
le m isteriose proprieta da essersi m esso a tremare e a rabbrividire. II
fatto che l'ago m agnetico si comportasse come se avvertisse l'azione
di qualche campo di forza nascosto, invece che secondo la piu familiare m odalita meccanica implicante l'urto o il contatto, produsse in
lui un senso di meraviglia che gli sarebbe stato di stimolo per tutta la
vita. Ricordo ancora - o almeno mi sembra di ricordare - che questa
esperienza mi fece un'im pressione duratura e profonda scrisse in
una delle numerose occasioni in cui racconto l'episodio. Dietro alle
cose doveva esserci un che di profondamente nascosto.16
E una storia iconica, ha osservato Dennis Overbye in Einstein
innamorato il ragazzo che coglie I'invisibile ordine dietro una realta
caotica. Una storia che e ripresa nel film Genio per amore (IQ), in cui
Einstein, impersonato da Walter Matthau, porta la bussola appesa

Infanzia

19

al collo, e che e al centro di un libro per ragazzi, Rescuing Albert's


Compass (Salvare la bussola di Albert), di Shulamith Oppenheim, il cui
suocero la senti raccontare da Einstein nel 1911.17
Dopo essere stato ipnotizzato dalla sudditanza dell'ago della bus
sola a un campo invisibile, Einstein avrebbe maturato una devozione
destinata a durare tutta la vita per le teorie di campo come modo di
descrivere la natura. Le teorie di campo utilizzano grandezze matematiche, quali numeri o vettori o tensori, per descrivere il modo in
cui le condizioni esistenti in ciascun punto dello spazio influenzano la
materia o un altro campo. Per esempio, in un campo gravitazionale o
elettromagnetico ci sono forze che potrebbero agire su una particella
in qualsiasi punto, e le equazioni di una teoria di campo descrivono
il modo in cui queste variano quando ci si sposta all'intem o della
regione. II primo capoverso della grande memoria di Einstein del 1905
sulla relativita ristretta comincia con una considerazione sugli effetti
dei campi elettrici e magnetici; la teoria della relativita generale sibasa
su equazioni che descrivono un campo gravitazionale; e nell'ultim o
periodo della sua vita Einstein ancora scarabocchiava ostinatamente
equazioni di campo nella speranza che potessero costituire la base di
una teoria del tutto. Come ha rilevato lo storico della scienza Gerald
Holton, Einstein considerava il concetto classico di campo come il
massimo contributo alio spirito scientifico.18
Piu o m eno nello stesso periodo, sua madre, un'abile pianista, gli
fece un altro dono che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita. Gli
fece prendere lezioni di violino. In un primo tempo Albert si irritava
per la disciplina meccanica imposta dall'insegnamento. Ma una volta
conosciute le sonate di M ozart, la musica divenne per lui fonte di
magia e di commozione. Credo che l'amore sia un maestro migliore
del senso del dovere, affermo almeno per m e.19
Ben presto fu in grado di suonare duetti di Mozart, con l'accompagnamento di sua madre al piano. La musica di Mozart e cosi pura
e meravigliosa che la vedo come un riflesso della bellezza recondita
dell'universo stesso disse piu tardi a un amico. Naturalmente,
aggiunse in un'osservazione che rispecchiava l'idea che aveva della
m atem atica e della fisica oltre che di M ozart com e ogni grande
bellezza, la sua musica era semplicita pura.20
La m usica non era un semplice diversivo. Al contrario, lo aiutava
a pensare. Ogni volta che sentiva di essere finito in un vicolo cieco
o di essere di fronte a un passaggio difficile nel suo lavoro ha detto
suo figlio Hans Albert cercava rifugio nella m usica e vi trovava
una soluzione a tutte le sue difficolta. II violino cosi si dimostro

20

Einstein

utile durante gli anni in cui visse da solo a Berlino, alle prese con
la relativita generale. Suonava spesso il violino in cucina a notte
fonda, im provvisando m elodie mentre rifletteva su com plicati pro
b le m ^ ha raccontato un amico. Poi all'im provviso, mentre stava
suonando, annunciava eccitato: "C i sono!". Come per ispirazione,
la soluzione del problema gli balenava in mente nel bel m ezzo della
musica. 21
L'amore per la musica, e specialmente per Mozart, forse era un
riflesso del suo senso dell'arm onia dell'universo. C om e osservo
Alexander Moszkowski, che negli anni '20 scrisse una biografia di
Einstein basata su conversazioni con il fisico, la musica, la natura e
Dio si m escolavano in lui in un complesso di sentimenti, in un'unita
morale, la cui impronta non svani mai.22
Per tutta la vita Albert Einstein avrebbe mantenuto l'intuito e il
timore reverenziale di un fanciullo. Non perse mai il suo senso di
m eraviglia di fronte alia magia di fenomeni naturali - campi magnetici, gravita, inerzia, accelerazione, raggi lum inosi - che gli adulti
trovano cosi banali. Conservo la capacita di considerare nella propria
mente due pensieri simultaneamente, di rimanere perplesso quando
essi confliggevano, e di meravigliarsi quando riusciva a percepire
un'unita piu profonda. Persone come te e me non invecchiano mai
scrisse piu tardi a un amico. Noi non smettiamo mai di essere come
bambini curiosi davanti al grande mistero in cui siamo nati.23
Scuola
Da adulto Einstein raccontava una vecchia storiella su uno zio
agnostico che era 1'unico m em bro della fam iglia a frequentare la
sinagoga. Quando gli chiedevano perche lo facesse, lo zio rispondeva:
Ah be', non si sa mai. I genitori di Einstein, viceversa, erano completamente irreligiosi e non sentivano alcuna necessita di mettersi
al riparo dai rischi. Non si attenevano alle norme kosher sul cibo e
non frequentavano la sinagoga, e suo padre parlava dei rituali ebraici
come di vecchie superstizioni.24
Di conseguenza, quando Albert compi sei anni e fu il momento di
mandarlo a scuola, i genitori non si preoccuparono che non ve ne fosse
una ebraica vicino a casa. Lo iscrissero alia grande scuola cattolica del
loro quartiere, la Petersschule. Unico ebreo tra i settanta studenti del
suo anno, Einstein segui le normali lezioni di religione cattolica e fini
per apprezzarle immensamente. Anzi, andava cosi bene nello studio
del cattolicesimo da aiutare i suoi compagni di classe.25

Infanzia

21

Un giorno il suo maestro porto in classe un grosso chiodo. I chiodi


con cui Gesu fu inchiodato sulla croce erano come questo disse.26
Einstein in seguito affermo di non essersi sentito discriminato dagli
insegnanti. I maestri erano senza pregiudizi e non facevano distinzioni sulla base delle confessioni scrisse. I compagni di scuola, perd,
erano un'altra cosa. Tra i bambini della scuola elementare, l'antisemitismo era assai diffuso ricordava.
1 dileggi che subiva per strada andando a scuola e tornando a casa,
basati su caratteristiche razziali di cui i bambini erano stranamente
consapevoli, contribuirono a rafforzare in lui la sensazione di essere
un estraneo, sensazione che l'avrebbe accompagnato per tutta la vita.
Le aggressioni fisiche e gli insulti sulla via del ritorno da scuola
erano frequenti, ma nella m aggior parte dei casi non troppo cattivi.
Cio nonostante, erano sufficienti a consolidare, anche in un fanciullo,
una viva sensazione di essere un estraneo.27
Compiuti i nove anni, Einstein passo a una scuola media non lontana dal centro di Monaco, il Luitpold Gymnasium, che aveva fama
di istituzione illuminata, dove, accanto al latino e al greco, trovavano
ampio spazio la matematica e le scienze. Inoltre la scuola metteva a
disposizione un insegnante incaricato di dare un'istruzione religiosa
a lui e altri ragazzi ebrei.
Nonostante la laicita dei genitori, o forse proprio per questa ragione,
Einstein d'im provviso conobbe una fase di appassionato fervore
religioso per il giudaismo. Tale era l'ardore dei suoi sentimenti che
osservava per proprio conto i rigidi precetti religiosi ebraici in ogni
particolare ha raccontato la sorella. Non mangiava maiale, seguiva
le norme dietetiche kosher e obbediva alle regole sul sabato, tutte cose
piuttosto difficili da fare visto che il resto della famiglia mostrava
per simili ostentazioni una mancanza di interesse che rasentava il
disprezzo. Compose perfino degli inni per la glorificazione di Dio,
che cantava tra se mentre tornava da scuola.28
E molto diffusa la convinzione che da studente Einstein sia stato
rimandato in matematica: l'affermazione, spesso accompagnata dalle
parole come tutti sanno, compare in dozzine di libri e in migliaia di
siti web che vorrebbero rassicurare gli studenti svogliati, E arrivata
perfino nella famosa rubrica giornalistica di Robert Ripley Believe
It or Not! (Che ci crediate o no).
Ahime, l infanzia di Einstein non maned certo di deliziosi episodi
ironici, ma fra essi questo non c'e. Nel 1935 un rabbino di Princeton
gli mostro un ritaglio della rubrica di Ripley con il titolo II massimo
matematico vivente fu rimandato in matematica. Einstein rise. Non sono

22

Einstein

mai stato rimandato in matematica rispose. Prima dei quindici anni


padroneggiavo il calcolo differenziale e integrale. Ed era la verita.29
In realta era stato un ottimo studente, almeno dal punto di vista
intellettuale. Alla scuola elementare era fra i migliori della classe. Ieri
Albert ha ricevuto la pagella riferi sua madre a una zia quando aveva
sette anni. Ancora una volta e il primo della classe. Al ginnasio non
gli piaceva lo studio meccanico di lingue come il latino e il greco, un
problema aggravato da quella che in seguito defini la sua cattiva
memoria per le parole e i testi. Ma anche in queste m aterie Einstein
aveva regolarmente ottimi voti. Anni dopo, quando festeggio il suo
cinquantesim o com pleanno e si favoleggiava di quanto il grande
genio andasse male al ginnasio, il preside della scuola dell'epoca si
senti in dovere di pubblicare una lettera in cui rivelava come in realta
i suoi voti fossero stati brillanti.30
Per d o che riguarda la matematica, lungi dall'essere rimandato, era
molto piu avanti di quanto richiedessero i programmi della scuola.
A dodici anni, ha raccontato sua sorella, gia si divertiva a risolvere
complicati problemi di aritmetica applicata e decise di provare a
portarsi avanti imparando per proprio conto la geometria e 1'algebra.
I suoi genitori gli acquistarono i libri di testo in anticipo in modo che
potesse avvantaggiarsene durante le vacanze estive. Einstein non si
limito a imparare le dimostrazioni che c'erano nei libri, ma affronto
le nuove teorie cercando di darne una sua dimostrazione. Giochi e
compagni di gioco furono dimenticati racconta Maja. Per giorni e
giorni rimase seduto da solo, immerso nella ricerca di una soluzione,
e non si arrendeva prima di averla trovata.31
Lo zio Jakob Einstein, l'ingegnere, lo introdusse alle delizie dell'algebra. E una scienza allegra spiegava. Quando non possiamo afferrare l'anim ale che stiamo cacciando lo chiamiamo x per il momento
e continuiamo a dargli la caccia finche non lo abbiamo afferrato. E
continuava a dare al ragazzo problemi sempre piu difficili, ricorda
Maja, mettendo bonariamente in dubbio la sua capacita di risolverli.
Quando Einstein ne veniva a capo, come accadeva invariabilmente,
era sopraffatto dalla grande felicita, ed era fin da allora consapevole
della direzione in cui i suoi talenti lo stavano conducendo.
Tra i concetti che lo zio Jakob gli propose c'era il teorema di Pitagora (la somma dei quadrati delle lunghezze dei cateti di un triangolo
rettangolo e pari al quadrato della lunghezza dell'ipotenusa). Con
molta fatica riuscii a "dim ostrare" il teorema servendomi della similitudine dei triangoli racconto poi Einstein. Ancora una volta stava
pensando per immagini. Mi sembro "evidente" che il rapporto fra i

Infanzia

23

lati dei triangoli rettangoli dovesse essere completamente determinate)


da un solo angolo acuto.32
Maja, con 1'orgoglio di una sorella minore, defini la dimostrazione
pitagorica di Einstein nuova e del tutto originale. Pur essendo forse
nuovo per lui, e difficile immaginare che il metodo di Einstein, che
era di certo analogo a quelli consueti basati sulla proporzionalita dei
lati dei triangoli simili, fosse completamente originale. Nondimeno
esso mostrava effettivamente come gia in gioventu Einstein si rendesse conto che teoremi eleganti possono essere dedotti da assiomi
sem plici... e come non fosse certo a rischio di essere bocciato in mate
matica. Quando ero un ragazzo di dodici anni, scoprii con grande
emozione che era possibile trovare la verita con il solo ragionamento,
senza l'aiuto di alcuna esperienza esterna disse all'intervistatore
di un giornalino di liceo a Princeton, molti anni dopo. Mi convinsi
cosi sempre piu che la natura poteva essere interpretata come una
struttura matematica relativamente semplice.33
II piu rilevante stim olo intellettuale venne ad Einstein da uno
studente di medicina squattrinato che aveva l'abitudine di cenare
con la sua famiglia una volta alia settimana. Era una vecchia consuetudine ebraica quella di invitare uno studioso di religione indigente
a condividere il pasto del sabato; gli Einstein avevano modificato la
tradizione ospitando invece uno studente di medicina il giovedi. Si
chiamava Max Talmud (in seguito, quando emigro negli Stati Uniti,
cambio il cognome in Talmey), e inizio le sue visite settimanali quando
aveva ventun anni e Einstein ne aveva dieci. Era un ragazzo grazioso
con i capelli scuri ricordera poi Talmud. In tutti quegli anni non lo
vidi mai leggere un libro per passatempo, ne lo vidi mai insieme a
compagni di scuola o ad altri ragazzi della sua eta.34
Talmud gli portava libri di argom ento scientifico, tra i quali i
volumi di una collana divulgativa illustrata intitolata Libri popolari di
scienza naturale, un'opera che lessi con vivissim a attenzione, disse
poi Einstein. I ventuno volum etti erano scritti da Aaron Bernstein,
il quale sottolineava le interrelazioni tra biologia e fisica e riferiva
con dovizia di particolari gli esperim enti scientifici che venivano
effettuati all'epoca, specialm ente in Germ ania.35
Nel paragrafo iniziale del primo volume Bernstein trattava la velo
city della luce, un argomento che evidentemente lo affascinava. Infatti
vi ritomava ripetutamente nei volumi successivi, e nell'ottavo e'erano
ben undid saggi sul tema. A giudicare dagli esperimenti mentali di cui
Einstein si servi piu tardi nella formulazione della teoria della relativita,
sembra che i libri di Bernstein abbiano avuto un'influenza rilevante.

24

Einstein

Per esempio, Bernstein chiedeva al lettore di immaginare di essere


su un treno in corsa. Se un proiettile viene sparato dall'esterno verso
un finestrino, sembrera che sia stato sparato in una direzione obliqua, perche il treno si sara mosso tra Fistante in cui il proiettile e
entrato da un finestrino e quello in cui e uscito dalla parte opposta.
Per un'analoga ragione, a causa della velocita con cui la Terra si
muove nello spazio, deve accadere lo stesso alia luce che attraversa
un telescopio. Cio che appariva sorprendente, a detta di Bernstein,
era che gli esperimenti davano lo stesso risultato indipendentemente
dalla velocita con cui si muoveva la sorgente della luce. In una frase
che, per via del suo rapporto con le famose conclusioni tratte piu tardi
da Einstein, sembra aver fatto su di lui una notevole impressione,
Bernstein affermava: Poiche ogni tipo di luce risulta avere esattamente la medesima velocita, la legge della velocita della luce pud ben
essere definita la piu generale di tutte le leggi di natura.
In un altro volume Bernstein conduceva i suoi giovani lettori in un
viaggio immaginario nello spazio. II mezzo di trasporto era Fonda
di un segnale elettrico. I suoi libri celebravano le gioiose m eraviglie
dell'indagine scientifica e non mancavano di passi enfatici come il
seguente, dedicato alia riuscita predizione della posizione del nuovo
pianeta Nettuno: Sia lodata questa scienza! Siano lodati gli uomini
che la fanno! E sia lodata la mente umana che vede piu nitidamente
delFocchio umano.36
Bernstein era ansioso, come sarebbe stato piu tardi Einstein, di
connettere tra loro tutte le forze di natura. Per esempio, dopo avere
discusso come tutti i fenom eni elettromagnetici, quali la luce, potessero essere considerati onde, ipotizzava che lo stesso potesse valere
per la gravita. Una profonda unita e semplicita, scriveva Bernstein,
stava sotto tutti i concetti chiamati in causa dalle nostre percezioni. La
verita nella scienza consisteva nella scoperta di teorie che descrivessero questa realta sottostante. In seguito Einstein avrebbe rievocato
tale rivelazione, e l'atteggiam ento realista che essa aveva instillato
in lui da ragazzo: Fuori c'era questo enorm e m ondo, che esiste
indipendentemente da noi, esseri umani, e che ci sta di fronte come
un grande, eterno enigm a.37
A nni dopo, quando si rividero a New York durante la prim a
v isita di E in stein n egli Stati U n iti, Talm ud gli ch iese che cosa
pensasse, retrospettivam ente, d ell'opera di Bernstein. Un ottim o
libro rispose. Ha esercitato una grande influenza su tutta la mia
form azion e.38
Talmud aiuto Einstein anche a continuare nell'esplorazione delle

Infanzia

25

m eraviglie della m atem atica dandogli un m anuale di geometria


due anni prim a di quando era previsto lo studio di tale disciplina
a scuola. Piu tardi Einstein lo avrebbe definito il sacro libretto di
geom etria e ne avrebbe parlato con profondo rispetto: C'erano
delle asserzioni, ad esem pio quella che le tre altezze di un triangolo si intersecano in un sol punto, che - pur non essendo affatto
evidenti - potevano tuttavia essere dim ostrate con tanta certezza
da elim inare qualsiasi dubbio. Q uesta lucidita e certezza mi fecero
un'indescrivibile impressione. Anni dopo, in una conferenza tenuta
a Oxford, Einstein osservo: Chi nella sua prim a giovinezza non ha
provato un senso d'entusiasm o davanti a quest'opera non e nato
per essere uno scienziato.39
Q uando Talm ud arrivava ogni giovedi, Einstein era felice di
m ostrargli i problem i che aveva risolto in quella settimana. A ll'inizio Talmud era in grado di aiutarlo, ma presto fu superato dall'allievo. In capo a poco tem po, qualche m ese, aveva letto tutto il
libro racconto Talmud. Dopo di che si dedico a m atem atica di
livello superiore ... Ben presto il suo genio m atem atico void cosi
in alto che non potei piu seguirlo.40
Cosi lo studente di medicina, messo in difficolta, decise di introdurre Einstein alia filosofia. Gli raccom andai la lettura di Kant
scrisse. A quell'epoca era ancora un bam bino, aveva solo tredici
anni, eppure sembrava che le opere di Kant, incomprensibili per i
comuni mortali, fossero chiare per lui. Kant divenne, per qualche
tempo, il filosofo preferito di Einstein, e la sua Critica della ragion pura
fini per condurlo ad approfondire anche David Hume, Ernst Mach e
la questione di cio che e possibile conoscere della realta.
Intorno ai dodici anni il contatto con la scienza produsse in Einstein
una reazione repentina contro la religione, proprio mentre avrebbe
dovuto prepararsi per il bar-mizva. Bernstein, nei suoi libri di divulgazione scientifica, aveva riconciliato la scienza con la propensione
religiosa. Per dirla con le sue parole, la propensione religiosa consiste
neirindistinta consapevolezza radicata negli esseri umani che tutta
la natura, compresi gli esseri umani, non e in alcun modo un gioco
casuale, ma e un'opera soggetta a leggi, e che c'e una causa fondamentale di tutta l'esistenza.
In seguito Einstein si sarebbe avvicinato a questo punto di vista.
Ma a quell'epoca il suo rifiuto della fede era radicale. Attraverso
la lettura di libri di scienza popolare mi ero convinto ben presto che
molte delle storie che raccontava la Bibbia non potevano essere vere.
La conseguenza fu che divenni un accesissimo sostenitore del libero

26

Einstein

pensiero, accomunando alia mia nuova fede l'impressione che i giovani fossero coscientemente ingannati dallo Stato con insegnamenti
bugiardi; e fu un'im pressione sconvolgente.41
Cosi Einstein si tenne alia larga dalle cerimonie religiose per il resto
della vita. Nacque cosi [in lui] una vera avversione per le pratiche
ortodosse della religione ebraica, come di qualsiasi altra religione
tradizionale, e una vera insofferenza ad assistere a qualsiasi servizio
religioso, che egli non ha piu perduto osservo piu tardi l'am ico Phi
lipp Frank. Ma della fase religiosa della sua infanzia conservd una
profonda riverenza per l'armonia e la bellezza di quella che chiamava
la mente di Dio, quale si esprimeva nella creazione dell'universo e
nelle sue leggi.42
La ribellione di Einstein contro il dogma religioso ebbe un effetto
profondo sul suo atteggiamento nei confronti del giudizio prevalente.
Gli inculco una reazione allergica contro tutte le forme di dogma e di
autorita, reazione che doveva influenzare sia le sue idee politiche sia la
sua attivita scientifica. Da questa esperienza trassi un atteggiamento di
sospetto contro ogni genere di autorita ... e questo atteggiamento non
mi ha mai piu abbandonato affermo piu tardi. In effetti, sarebbe stato
questo sentirsi a proprio agio nel ruolo di nonconformista a definire
sia la sua scienza che il suo pensiero sociale per il resto della sua vita.
In seguito, una volta riconosciuto come un genio, sarebbe riuscito
ad attenuare questo spirito di contraddizione con un garbo che in
generale risultava accattivante. Ma le cose non andavano cosi bene
quando era soltanto un allievo impertinente nel ginnasio di Monaco.
Era m olto a disagio a scuola secondo sua sorella. Trovava ripugnante il metodo di insegnamento, caratterizzato da continui esercizi
di memoria e intolleranza per le domande. La connotazione militare
della scuola, con la sistematica educazione al culto dell'autorita che
si riteneva dovesse abituare gli allievi alia disciplina militare gia in
giovane eta, era particolarmente sgradevole.43
A nche a M onaco, dove pure lo spirito bavarese generava uno
stile di vita m eno irreggim entato, la glorificazione prussiana della
dim ensione m ilitare aveva preso piede, e a m olti bam bini piaceva
giocare ai soldati. Q uando le truppe sfilavano, accom pagnate da
pifferi e tam buri, i ragazzi si riversavano nelle strade per unirsi
alia parata m arciando al passo. Ma non Einstein. G uardando un
sim ile sp ettacolo, una volta si m ise a piangere. Q uando sard
grande, non voglio essere com e uno di questi poveretti disse ai
genitori. Com e spiego piu tardi, che un uom o trovi piacere nel
m arciare per quattro al suono di una banda e quanto basta per

Infanzia

27

m eritargli il m io disprezzo. C ostui solo per errore ha ricevuto un


cerv ello.44
La ripulsa che provava per ogni tipo di irreggimentazione rese
i suoi studi al ginnasio di Monaco sempre piu sgradevoli e conflittuali. L'apprendim ento m eccanico che vi si praticava, secondo le
rimostranze di Einstein, gli sembrava piuttosto consono ai metodi
dell'esercito prussiano, dove una disciplina meccanica era ottenuta
mediante l'esecuzione ripetuta di ordini senza senso. In anni suc
cessive avrebbe paragonato i suoi insegnanti a membri dell'esercito.
I maestri della scuola elementare mi sembravano sergenti, disse i
professori del ginnasio mi sembravano tenenti.
Una volta domando a Charles Percy Snow, lo scrittore e scienziato
britannico, se conoscesse la parola tedesca Zwang. Snow rispose di
si: significava coazione, costrizione, obbligo, coercizione. Perche?
Nella scuola di Monaco, rispose Einstein, aveva fatto il suo primo
sciopero contro lo Zwang, e quel gesto aveva contribuito a definirlo
per il resto della vita.45
Autonomia di giudizio e resistenza all'opinione prevalente divennero un tratto distintivo della sua esistenza. Come dichiaro nel 1901 in
una lettera a Jost Winteler, un amico che era quasi un secondo padre,
la cieca obbedienza all'autorita e il peggior nemico della verita 46
Durante tutti i sei decenni della sua carriera scientifica, sia quando
era alia testa della rivoluzione quantistica, sia quando piu tardi vi si
opponeva, questo atteggiamento contribui a dare forma all'opera di
Einstein. I1 suo sospetto verso l'autorita che, dopo la fanciullezza,
non lo avrebbe mai abbandonato del tutto, doveva rivelarsi di importanza decisiva scrisse Banesh Hoffmann, che fu un suo collaboratore
negli anni della maturita. Infatti, senza di esso Einstein non sarebbe
riuscito a pervenire alia formidabile indipendenza intellettuale che
gli diede il coraggio di sfidare radicate convinzioni scientifiche e, di
conseguenza, di rivoluzionare la fisica.47
Questa noncuranza nei confronti dell'autorita non gli procurd certo
la simpatia dei tenenti tedeschi che insegnavano nella sua scuola.
Cosi uno dei professori dichiaro che la sua insolenza lo rendeva
poco gradito in classe. Quando Einstein rispose che non aveva fatto
nulla di male, il professore ribatte: Si, e vero. Ma te ne stai seduto li,
nell'ultim o banco, e sorridi, e cio offende il senso di rispetto che un
insegnante esige dalla classe.48
II disagio di Einstein degenero in depressione, forse al limite di
un esaurim ento nervoso, allorche l'im presa di suo padre subi un
im provviso rovescio. II tracollo fu repentino. Per gran parte della

28

Einstein

carriera scolastica di Albert, la compagnia dei fratelli Einstein era


andata a gonfie vele. Nel 1885 aveva duecento dipendenti e aveva
fornito le prim e luci elettriche per FO ktoberfest di M onaco. N egli
anni successivi aveva vinto Fappalto per Felettrificazione del quartiere di Schw abing, un sobborgo di Monaco con diecim ila abitanti,
e aveva garantito la fornitura m ediante m otori a scoppio che facevano girare dinam o gem elle progettate dagli Einstein. Jakob aveva
ottenuto sei brevetti per m iglioram enti apportati alle lam pade ad
arco, agli interruttori autom atici e ai contatori elettrici. L'azienda
era pronta a com petere con la Siem ens e con altre com pagnie elet
triche che si stavano sviluppando in quel periodo. Per raccogliere
capitali i due fratelli ipotecarono le loro case, presero a prestito
oltre 60.000 m archi al tasso di interesse del 10%, e si indebitarono
pesantem ente.49
Ma nel 1894, quando Einstein aveva quindici anni, la compagnia
falli avendo perso le gare d'appalto per l'illuminazione del centro di
Monaco e di altre zone. I genitori e la sorella di Albert, insieme alio zio
Jakob, si trasferirono in Italia - prima a Milano e poi a Pavia - dove i
soci italiani della compagnia pensavano vi fosse una situazione piu
promettente per una piccola azienda. La loro elegante abitazione fu
abbattuta da una societa immobiliare per costruire un grande condominio. Einstein fu lasciato a Monaco, in casa di un lontano parente,
per portare a termine il triennio conclusivo degli studi.
Non e ben chiaro se Einstein, in quel triste autunno del 1894, venisse
veramente costretto a lasciare il Luitpold Gymnasium o soltanto cortesemente incoraggiato ad andarsene. Anni dopo racconto che l'insegnante che aveva detto la tua presenza qui mina il rispetto della classe
per me aveva continuato esprimendo il desiderio che io lasciassi la
scuola. Un libro scritto in tempi non sospetti da un familiare affermava che era stata una sua decisione.Albert maturo gradualmente la
decisione di non rimanere a Monaco ed escogito un piano.
II piano consisteva nel procurarsi una lettera del medico di famiglia,
il fratello maggiore di Max Talmud, il quale certificava che il ragazzo
soffriva di esaurimento nervoso. Einstein se ne servi per giustificare
l'allontanam ento dalla scuola in occasione delle vacanze natalizie
del 1894 e il m ancato ritorno. Prese un treno che lo porto oltre le
Alpi in Italia e informo gli allarmati genitori che non sarebbe mai
piu tom ato in Germania. Promise che invece avrebbe studiato per
suo conto e cercato di ottenere Fammissione a una facolta tecnica di
Zurigo Fautunno seguente.
C'era forse un altro fattore che pesava nella sua decisione di lasciare

Infanzia

29

la Germania. Se fosse rimasto fino al compimento del diciassettesimo


anno, di li a poco piu di dodici mesi, sarebbe poi stato costretto a
prestare servizio militare, una prospettiva che, a detta di sua sorella,
considerava con terrore. Cosi, oltre ad annunciare che non sarebbe
tom ato a Monaco, presto avrebbe chiesto a suo padre di aiutarlo a
rinunciare alia cittadinanza tedesca.50
Aarau
Einstein trascorse la primavera e l'estate del 1895 con i genitori nel
loro appartamento di Pavia, collaborando alia gestione dell'azienda di
famiglia. Nel frattempo riusci ad acquistare una discreta confidenza
con il funzionamento dei magneti e delle bobine e con la generazione
dell'elettricita. Le sue capacita colpirono molto la famiglia. In un'occasione lo zio Jakob era in difficolta con alcuni calcoli relativi a una
nuova macchina, e cosi Einstein si mise al lavoro sul problema. Dopo
che il mio assistente tecnico e io ci eravamo spremute le meningi per
giorni, quel pivellino ha risolto la questione in non piu di un quarto
d'ora riferi Jakob a un amico. Sentirai ancora parlare di lui.51
Con il suo amore per la solitudine sublime delle montagne, Einstein
passo giorni a vagabondare sulle Alpi e sugli Appennini, compiendo
anche un'escursione da Pavia a Genova per far visita al fratello di
sua madre, Julius Koch. Dovunque si recasse nellTtalia settentrionale
era incantato dalla cordialita non tedesca e dalla delicatezza delle
persone. La loro naturalezza contrastava con la poverta spirituale
e l'obbedienza meccanica degli automi tedeschi, stando ai ricordi
della sorella.
Einstein aveva promesso alia famiglia di studiare per suo conto
per entrare al Politecnico di Zurigo.52 Cosi acquisto tutti e tre i volumi
dell'im pegnativo testo di fisica di Jules Violle, e ne riempi i margini
annotandovi le sue idee. Le sue abitudini di lavoro, secondo la sorella,
davano prova della sua capacita di concentrarsi. Anche in una compagnia folta e decisamente rumorosa, era capace di isolarsi sul divano,
prendere carta e penna, mettere il calamaio in precario equilibrio sul
bracciolo, e immergersi cosi totalmente in un problema da essere piu
stimolato che disturbato dalle voci della conversazione. 53
Quell'estate, all'eta di sedici anni, scrisse il primo saggio di fisica
teorica, che intitolo Indagine sullo stato dell'etere in un campo magnetico. L'argomento era importante, dal momento che il concetto di etere
avrebbe svolto un ruolo cruciale nella carriera di Einstein. All'epoca
gli scienziati concepivano la luce come un'onda ordinaria, e quindi.

30

Einstein

assum evano che l'universo contenesse una sostanza onnipresente


ma invisibile in cui si produceva 1'increspatura che consentiva la
propagazione delle onde, proprio come l'acqua e il mezzo che oscilla
su e giu dando luogo alia propagazione delle onde nell'oceano. Que
sta sostanza era chiamata etere, e Einstein (almeno per il momento)
condivideva l'ipotesi. Come scrisse nel saggio, una corrente elettrica
mette l'etere circostante in una sorta di moto transitorio.
Nel m anoscritto di quattordici capoversi si coglievano echi del
testo di Violle oltre che di alcune notizie apparse su riviste di divulgazione scientifica e relative a recenti scoperte di Heinrich Hertz sulle
onde elettromagnetiche. Einstein proponeva alcuni esperimenti che
avrebbero potuto spiegare il campo magnetico che si forma intom o
a una corrente elettrica. Cio sarebbe stato di grande interesse, affermava, perche Fesplorazione dello stato elastic dell'etere in questo
caso permetterebbe di dare uno sguardo alia natura enigmatica della
corrente elettrica.
II liceale mancato ammetteva apertamente che i suoi erano semplici
suggerimenti che non sapeva dove potessero condurre. Poiche non
disponevo affatto di m ateriali che mi consentissero di approfondire Fargomento al di la della mera riflessione personale, chiedo di
non interpretare questa circostanza come un segno di su p erficiality
scriveva.54
Spedi il saggio alio zio Caesar Koch, un mercante che viveva in Belgio ed era uno dei suoi parenti preferiti, oltre ad assumere occasionalmente il ruolo di mecenate. E piuttosto semplice e imperfetto, come
ci si potrebbe aspettare da una persona giovane come me confessava
Einstein con falsa modestia. Aggiungeva che il suo obiettivo era di
iscriversi Fautunno seguente al Politecnico di Zurigo, ma che era preoccupato per non avere Feta minima richiesta. Dovrei avere almeno
due anni di piu.55
Per aiutarlo a superare lo scoglio del requisito di eta, un amico di
famiglia scrisse al rettore del Politecnico chiedendogli di fare un'eccezione. II tono della lettera puo essere desunto dalla risposta del
rettore, che esprimeva scetticismo sulFammissione di questo cosiddetto ''bam bino prodigio". Nondimeno ad Einstein fu consentito di
sostenere Fesame di ammissione, e cosi nell'ottobre 1895 il giovane
prese il treno per Zurigo con un senso di motivata sfiducia.
Com e c'era da aspettarsi supero facilm ente la parte delFesame
relativa alia matematica e alle scienze. Ma non riusci a superare la
parte generale, che comprendeva prove di letteratura, francese, zoologia, botanica e politica. II piu autorevole professore di fisica del

Infanzia

31

Politecnico, Heinrich Weber, suggeri che Einstein rimanesse a Zurigo


e seguisse le sue lezioni. Viceversa Einstein decise, su consiglio del
rettore, di completare la preparazione per un anno alia scuola cantonale della cittadina di Aarau, quaranta chilometri piu a ovest.56
Era una scuola perfetta per Einstein. L'insegnamento era basato
sulla filosofia di un riformatore svizzero dell'istruzione delFinizio
del XIX secolo, Johann Heinrich Pestalozzi, il quale credeva che gli
studenti andassero incoraggiati a formarsi immagini mentali. Pensava
anche che fosse importante coltivare la dignita interiore e la per
sonality di ciascun bambino. Agli studenti doveva essere consentito,
secondo Pestalozzi, di raggiungere le loro conclusioni seguendo un
percorso che iniziava con attente osservazioni e poi proseguiva con
le intuizioni, il pensiero concettuale e le immagini visive.57 In quel
modo era possibile imparare - e comprendere veramente - anche le
leggi della matematica e della fisica. L/esercizio meccanico, la memorizzazione e le nozioni ingurgitate a forza erano da evitare.
Ad Einstein piacque Aarau. Gli allievi erano seguiti individualmente ha raccontato sua sorella. Si dava piu importanza al pensiero
indipendente che al nozionismo, e i giovani vedevano nell'insegnante
non un sim bolo dell'autorita, ma un uomo di personality definita
che stava accanto agli studenti. Questa esperienza era l'opposto dei
metodi educativi tedeschi che Einstein aveva odiato. A confronto con
i sei anni di scuola in un autoritario ginnasio tedesco disse piu tardi
Einstein mi fece comprendere con chiarezza quanto sia superiore
un metodo educativo basato sulla liberta d'azione e la responsabilita
personale rispetto a uno che poggi sull'autorita esteriore.58
L'intuizione visiva dei concetti, posta in primo piano da Pestalozzi
e dai suoi seguaci di Aarau, sarebbe diventata un aspetto significativo
del genio di Einstein. L'intuizione visiva e il m ezzo essenziale e
1'unico vero per insegnare a giudicare le cose correttamente scriveva
Pestalozzi e l'apprendim ento dei numeri e della lingua deve essere
senz'altro subordinato a essa.59
Non c'e da sorprendersi che in questa scuola Einstein abbia concepito per la prima volta l'esperimento mentale basato sulla visualizzazione che avrebbe contribuito a fare di lui il massimo genio scientifico
della sua epoca: il tentativo di immaginare che effetto avrebbe fatto
muoversi a cavallo di un raggio di luce. Ad Aarau compii i miei primi
e piuttosto infantili esperim enti m entali che avevano un rapporto
diretto con la teoria ristretta disse in seguito a un amico. Se una
persona potesse inseguire un'onda luminosa con la medesima velo
cita della luce, si avrebbe una configurazione dell'onda che potrebbe

32

Einstein

essere completamente indipendente dal tempo. Naturalm ente una


cosa del genere e impossibile.60
Questo tipo di esperimenti mentali basati sulla visualizzazione - o
Gedankenexperiment - divenne un tratto caratteristico della carriera di
Einstein. Nel corso degli anni avrebbe immaginato cose svariate come
colpi di fulmine e treni in corsa, ascensori che accelerano e imbianchini
che cadono, coleotteri bidim ensionali ciechi che avanzano su rami
curvi, e ancora una varieta di congegni destinati a individuare con
precisione, almeno in teoria, la posizione e la velocita di elettroni in
rapido movimento.
Ad Aarau Einstein era a pensione presso i Winteler, una famiglia
m eravigliosa i cui membri avrebbero a lungo fatto parte della sua
vita. C era n o Jost Winteler, che insegnava storia e greco nella locale
scuola; sua moglie Pauline, che ben presto Einstein comincio a chiamare Mamerl, mammina; e i loro sette figli. Di questi, Marie sarebbe
diventata la prima ragazza di Einstein. Un'altra figlia, Anna, avrebbe
sposato il miglior amico di Einstein, Michele Besso. E Paul avrebbe
sposato la diletta sorella di Einstein, Maja.
Papa Jost Winteler era un uomo di idee progressiste che condivideva Fallergia di Einstein al militarismo tedesco e al nazionalismo in
generale. La sua rigorosa integrita e il suo idealismo politico contribuirono a dare forma alia filosofia sociale di Einstein, che, come il suo
mentore, sarebbe diventato un sostenitore del federalismo mondiale,
dell'internazionalism o, del pacifismo e del socialismo democratico,
con una profonda devozione per la liberta individuale e la liberta di
espressione.
Cosa piu importante, nel caldo abbraccio della famiglia Winteler,
Einstein divenne piu sicuro e socievole. Sebbene ancora si considerasse un solitario, i Winteler lo aiutarono a maturare dal punto di
vista emotivo e ad aprirsi alia confidenza. Aveva un grande senso
delFumorismo e a volte rideva di cuore ha raccontato Anna. La sera
talvolta studiava, '<ma piii spesso rimaneva seduto con la famiglia
intorno alia tavola.61
Einstein era diventato un ragazzo molto attraente, dotato, secondo
una donna che lo conobbe, di un'avvenenza maschile del tipo che
faceva furore verso la fine del secolo scorso. Aveva capelli scuri
ondulati, occhi espressivi, fronte alta e contegno disinvolto. La parte
inferiore del suo viso avrebbe potuto essere quella di un edonista cui
non mancassero le ragioni per amare la vita.
Un compagno di scuola, Hans Byland, in seguito diede una sorprendente descrizione dello svevo sfrontato che tanto Faveva colpito.

Infanzia

33

Sicuro di se, con il suo cappello di feltro grigio buttato indietro sui folti
capelli neri, camminava con passo energico su e giu al ritmo rapido,
potrei dire folle, di uno spirito inquieto che porta in se un mondo intero.
Nulla sfuggiva alio sguardo acuto dei grandi e vivaci occhi castani.
Chiunque gli si avvicinasse rimaneva affascinato dalla sua personality
superiore. Una smorfia ironica della sua bocca camosa con il labbro
inferiore sporgente dissuadeva i filistei dal fratemizzare con lui.
Soprattutto, aggiungeva Byland, il giovane Einstein era di un'arguzia impertinente, talvolta intimidatoria. I1 suo atteggiamento verso
lo spirito del mondo era quello del filosofo irridente, e il suo brillante
sarcasmo sferzava senza pieta ogni vanita e ogni posa.62
Einstein si innamoro di Marie Winteler alia fine del 1895, pochi mesi
dopo essere andato ad abitare presso la sua famiglia. Marie aveva
appena terminato un corso di tirocinio airinsegnamento e viveva a casa
nell'attesa di cominciare a lavorare in un paese vicino. Stava per compiere diciotto anni, mentre lui ne aveva solo sedici. L'idillio commosse
entrambe le famiglie. Albert e Marie mandarono gli auguri per l'anno
nuovo alia madre di lui, che rispose con calore: La sua letterina, cara
signorina Marie, mi ha fatto immensamente piacere.63
L'aprile seguente, tom ato a casa a Pavia per le vacanze primaverili,
Einstein scrisse a Marie la sua prima lettera d'am ore di cui abbiamo
notizia:
Amore mio!
tante tante grazie, amore, per la tua deliziosa letterina, che mi ha
fatto immensamente felice. Era cosi bello poter stringere al cuore quel
pezzo di carta che i tuoi occhietti tanto cari hanno guardato amorevolmente e su cui le tue delicate manine sono incantevolmente scivolate
avanti e indietro. Adesso capisco, angioletto mio, che cosa significhino
nostalgia e desiderio struggente di chi non c'e. Ma l'amore da molta
felicita... molta piu della sofferenza che da il desiderio...
Anche mia madre si e affezionata a te, pur non conoscendoti; le ho
solo fatto leggere due delle tue incantevoli letterine. E lei mi prende
sempre in giro perche non sono piu attratto dalle ragazze che si pensava
mi piacessero tanto in passato. Tu significhi per la mia anima piu di
quanto prima significasse il mondo intero.
Q ui sua madre aggiunse un poscritto: Senza aver letto questa
lettera, le mando i miei piu cordiali saluti!.64
Sebbene gli piacesse la scuola di Aarau, Einstein si rivelo uno
studente discontinuo. 11 giudizio di ammissione rilevava che aveva
bisogno di lavoro di recupero in chimica e aveva grandi lacune
nella conoscenza del francese. A meta delFanno scolastico, doveva

34

Einstein

ancora continuare con le lezioni private di francese e chimica, e


la riserva relativa al francese rimane[va] in vigore. Suo padre la
prese con ottimismo quando Jost Winteler gli invio la pagella di meta
anno. Non tutti i giudizi sono all'altezza dei miei desideri e delle
mie aspettative, scrisse ma con Albert mi sono abituato a trovare
voti mediocri insieme a voti ottimi, e percio non ne sono del tutto
scoraggiato.65
La passione per la musica non era venuta meno. Nella sua classe
c'erano nove violinisti, e il loro insegnante osservava che mostravano
qua e la una certa rigidita nella tecnica dell'archetto. Ma Einstein
era citato come eccezione lodevole: Uno studente, di nome Einstein,
e stato addirittura brillante eseguendo con profonda sensibilita un
adagio di una sonata di Beethoven. In occasione di un concerto nella
chiesa locale Einstein fu scelto per suonare come primo violino un
pezzo di Bach. La sua incantevole intonazione e il suo ritmo incomparabile impressionarono il secondo violinista, che gli chiese: Ma
conti le battute?. Einstein rispose: Cielo no, ce 1'ho nel sangue.
II
compagno di scuola Byland rammentava di aver udito Einstein
eseguire una sonata di Mozart con tale passione - Che fuoco c'era
nella sua esecuzione! - che sembrava di sentire il compositore per la
prima volta. Ascoltandolo, Byland si era reso conto che l'apparenza
spiritosa e sarcastica di Einstein era un guscio che racchiudeva nell'intimo un animo piu sensibile. Era una di quelle personality divise
che sanno come proteggere, per mezzo di un'esteriorita spinosa, il
regno delicato della loro intensa vita emotiva.66
L'avversione per le scuole autoritarie e per l'atmosfera militarista
della Germania indusse Einstein a desiderare di rinunciare alia cittadinanza tedesca. Trovo sostegno in Jost Winteler, che disprezzava
tutte le forme di nazionalismo e instillo in lui l'idea che ci si dovesse
considerare cittadini del mondo. Cosi Einstein chiese a suo padre di
aiutarlo ad abbandonare la cittadinanza tedesca. La domanda fu accolta
nel gennaio 1896, e per il momento Einstein si ritrovo apolide.67
Al contempo perse qualsiasi attribuzione religiosa. N ell'istanza
di rinuncia alia cittadinanza tedesca, suo padre aveva scritto, presumibilmente su richiesta di Albert, confessione religiosa: nessuna.
Era una dichiarazione che Albert avrebbe ripetuto anche qualche anno
dopo, al momento della domanda di cittadinanza a Zurigo, e in varie
occasioni nei due decenni successivi.
La rottura con il periodo di ardente adesione al giudaismo della
sua fanciullezza, unita al senso di estraneita che provava per gli ebrei
di Monaco, lo avevano allontanato dalle sue radici. La religione dei

Infanzia

35

padri, come la conobbi a Monaco durante la mia istruzione religiosa


e in sinagoga, invece di attrarmi mi respinse spiego piu tardi a uno
storico ebreo. Gli ambienti ebraici borghesi con cui entrai in contatto
negli anni giovanili, con la loro ricchezza e la mancanza di senso della
comunita, non mi offrivano nulla che sembrasse di valore.68
In seguito, a com inciare d agli anni '20, quando dovette confrontarsi con virulente m anifestazioni di antisem itism o, Einstein
avrebbe iniziato a ristabilire rapporti con la sua identita ebraica.
Non c'e nulla in me che possa essere descritto com e una "fede
eb ra ica ", afferm o tuttavia sono felice di essere un membro del
popolo ebraico. Piu tardi avrebbe espresso la m edesim a idea in
m odi piu coloriti. E ben noto ... che una lum aca pud disfarsi del
suo guscio senza con cio cessare di essere una lum aca. L'ebreo che
abbandona la sua fede disse una volta ... si trova in una posizione
sim ile. Resta un ebreo.69
II
ripudio del giudaismo nel 1896 andrebbe quindi visto non come
una netta rottura ma com e parte di un'evoluzione durata tutta la
vita dei suoi sentimenti nei confronti della sua identita culturale. A
quell'epoca non avrei neppure compreso che cosa potesse voler dire
abbandonare il giudaismo scrisse a un amico 1'anno prima di morire.
Ma ero pienamente consapevole della mia origine ebraica, sebbene
non mi rendessi pienamente conto del significato dell'appartenenza
al popolo ebraico se non molto piu tardi.70
Einstein concluse il suo anno alia scuola di Aarau in un modo che
sarebbe sembrato straordinario per chiunque non fosse uno dei grandi
geni della storia, ottenendo la seconda miglior votazione della sua
classe. (Purtroppo il nome del ragazzo che supero Einstein e ignoto
alia storia.) Su una scala da 1 a 6, 6 essendo il punteggio massimo,
ottenne 5 o 6 in tutte le discipline scientifiche e matematiche oltre che
in storia e italiano. II voto peggiore fu un 3, in francese.
Pote quindi sostenere una serie di esami, scritti e orali, che gli
avrebbero permesso, se li avesse superati, di entrare al Politecnico di
Zurigo. N ell'esam e di tedesco tratteggio un profilo piuttosto superfi
c i a l di un dramma di Goethe e ottenne un 5. In matematica commise
un errore di distrazione, chiamando immaginario un numero, mentre voleva dire irrazionale, ma ottenne ugualmente il voto massimo.
AU'esame di fisica arrivo tardi e se ne ando presto, completando la
prova per cui erano previste due ore in un'ora e quindici minuti; e
ottenne il voto massimo. Nel complesso termind con un punteggio
di 5,5, il migliore tra i nove studenti che sostennero gli esami.
L'unica m ateria in cui non ando bene fu il francese. M a il suo

36

Einstein

componimento in tre capoversi rappresenta, per noi oggi, la parte


piu interessante di tutti i suoi esami. L'argomento era Mes projets
d'avenir, i miei progetti per il futuro. Sebbene il francese non fosse
proprio ineccepibile, le riflessioni personali erano queste:
Se avessi la fortuna di superare gli esami, andrei al Politecnico di
Zurigo a studiare, per quattro anni, matematica e fisica. Penso a me come
a un futuro insegnante di queste branche della scienza, preferibilmente
nei loro aspetti teorici.
Quanto alle ragioni che mi hanno indirizzato verso tale progetto,
metterei al primo posto una certa attitudine al pensiero astratto e matematico ... E stata una scelta dettata anche dai miei desideri. II che e
naturale: si preferisce sempre fare cose per le quali si hanno le capacita.
Nella professione scientifica vi e poi una certa indipendenza che mi
attira non poco.71
N ell'estate del 1896 I'azienda elettrica dei fratelli Einstein falli di
nuovo, questa volta perche non erano riusciti a ottenere i permessi
necessari per costruire un impianto idroelettrico a Pavia. La societa
fu sciolta in modo amichevole, e Jakob trovo impiego come ingegnere
in una grande ditta. Ma Hermann, il cui ottimismo e il cui amor pro
prio tendevano a sopraffare qualsiasi prudenza, insistette per aprire
un'altra azienda per la produzione di dinamo, questa volta a Milano.
Albert era talmente scettico sulle possibility di suo padre che ando dai
parenti e suggeri loro di non finanziarlo, ma non fu ascoltato.72
H erm ann sperava che il figlio un giorno si sarebbe unito a lui
nell'azienda, ma Albert era ben poco attratto dall'ingegneria. In
origine era previsto che diventassi un ingegnere, scrisse piu tardi a
un amico ma il pensiero di dover spendere la mia energia creativa su
cose che rendono ancor piu raffinata la vita pratica di ogni giorno, con
la deprimente prospettiva di una rendita da capitale come obiettivo,
mi era insopportabile. Pensare per il piacere di pensare, come per la
musica!73 E con queste idee se ne ando al Politecnico di Zurigo.

Ill
IL POLITECNICO DI ZURIGO
1896-1900

Lo studente sfrontato
II Politecnico di Zurigo, con 841 studenti, era un'istituzione che preparava principalmente insegnanti e tecnici quando il diciassettenne
Albert Einstein si iscrisse nell'ottobre 1896. Era meno prestigioso della
vicina Universita di Zurigo e delle Universita di Ginevra e Basilea,
che potevano tutte conferire dottorati (uno status che il Politecnico,
ufficialm ente denom inato Eidgenossische Polytechnische Schule,
avrebbe conseguito nel 1911, allorche divenne l'Eidgenossische Technische H ochschule, o ETH). Nondim eno, il Politecnico aveva una
solida reputazione nel campo dell'ingegneria e della scienza. II capo
del dipartimento di fisica, Heinrich Weber, si era di recente procurato
un nuovo e grande edificio, finanziato dal magnate dell'elettrotecnica
(e concorrente dei fratelli Einstein) Werner von Siemens. Vi erano
ospitati laboratori d'avanguardia famosi per le loro misurazioni di
precisione.
Einstein era una delle undici matricole iscritte al corso che formava insegnanti specializzati in matematica e fisica. Viveva in una
camera d'affitto per studenti grazie a un assegno mensile di cento
franchi svizzeri messo a disposizione dai parenti Koch. Ogni mese
ne risparmiava venti per mettere insieme il danaro occorrente per le
pratiche di naturalizzazione come cittadino svizzero.1
Negli anni successivi al 1890 la fisica teorica cominciava ad afferm arsi come disciplina accademica autonoma, e in tutta Europa
proliferavano le cattedre nel settore. I pionieri della nuova disciplina
- come Max Planck a Berlino, Hendrik Lorentz in Olanda e Ludwig
Boltzmann a Vienna - combinavano la fisica con la matematica per
suggerire percorsi dove gli sperimentali dovevano ancora inoltrarsi.
Percio la matematica era considerata una parte rilevante del piano
di studi obbligatori di Einstein al Politecnico.

38

Einstein

Einstein, pero, aveva un'intuizione piu lucida per la fisica che per
la m atematica, e non si rendeva ancora conto di quanto intimamente
le due discipline sarebbero state connesse nell'elaborazione di nuove
teorie. N ei quattro anni trascorsi al Politecnico ottenne votazioni
com prese tra 5 e 6 (su una scala da 1 a 6) in tutti i corsi di fisica
teorica, ma ottenne soltanto dei 4 nella maggior parte dei corsi di
matematica, specialmente in quelli di geometria. Da studente non
capivo molto bene ammise poi che la possibility di conoscere piu
profondamente i principi fondamentali della fisica e legata ai metodi
matematici piu complicati.2
Tale consapevolezza si affaccio un decennio piu tardi, quando fu
alle prese con la geometria della sua teoria della gravitazione e si trovo
costretto a ricorrere alTaiuto di un professore di matematica che in
passato lo aveva definito un fannullone. Ho sviluppato un grande
rispetto per la m atem atica, scrisse a un collega nel 1912 la parte
piu sottile della quale finora nella mia ingenuita avevo considerato
come un puro e semplice lusso. Verso la fine della sua vita espresse
un analogo rammarico in una conversazione con un amico piu gio
vane. AH'inizio della mia carriera diedi per scontato che un fisico di
successo debba conoscere soltanto la matematica elementare disse.
Ma in seguito, con grande rincrescimento, mi resi conto che il mio
presupposto era completamente sbagliato.3
II
suo principale professore di fisica era Heinrich Weber, che un anno
prima era rimasto impressionato cosi favorevolmente da Einstein che,
nonostante il ragazzo non avesse superato l'esame di ammissione al
Politecnico, lo aveva incoraggiato a rimanere a Zurigo e a seguire le sue
lezioni come uditore. Nei primi due anni di Einstein al Politecnico, la
loro reciproca ammirazione rimase intatta. Le lezioni di Weber erano
tra le poche che gli parevano significative. Weber ha esposto la teoria
del calore con grande maestria scrisse nel secondo anno. Lezione
dopo lezione, mi piace. Lavorava nel laboratorio di Weber con fervore e passione, segui quindici corsi con lui (cinque di laboratorio e
dieci di teoria), ed ebbe buoni voti in tutti.4
Ma gradualm ente Einstein perse il suo entusiasm o per Weber.
Pensava che il professore si concentrasse troppo sui fondamenti storici della fisica e non si occupasse molto delle frontiere della ricerca
contemporanea. Tutto d o che era venuto dopo Helmholtz era semplicemente ignorato lamentava un coetaneo di Einstein. Alla fine
dei nostri studi, sapevamo tutto del passato della fisica, ma nulla del
presente e del futuro.
In particolare mancava nelle lezioni di Weber qualsiasi esame dei

II Politecnico di Zurigo

39

grandi progressi compiuti da James Clerk Maxwell, il quale, a cominciare dal 1855, aveva elaborato profonde teorie ed eleganti equazioni
matematiche che descrivevano la propagazione delle onde elettromagnetiche come la luce. Attendemmo invano una presentazione della
teoria di Maxwell scrisse un altro compagno di studi. Einstein piu
di tutti era deluso.5
Sfrontato com'era, Einstein non nascondeva le sue opinioni. E dato
il suo senso della dignita personale, Weber si irritava del malcelato
disprezzo di Einstein. Alla fine dei quattro anni passati insieme i due
erano orm ai antagonisti.
L'irritazione di Weber era un ulteriore esem pio di come la vita
scientifica oltre che personale di Einstein risentisse profondamente
dei tratti distintivi del suo animo svevo: la disinvolta propensione a
contestare l'autorita, l'atteggiam ento sprezzante di fronte all'irreggim entazione e la scarsa riverenza per Fopinione prevalente. Per
esempio, tendeva a rivolgersi a Weber in una maniera piuttosto informale, chiamandolo Herr Weber, signor Weber, invece che Herr
Professor, signor professore.
Quando infine la frustrazione ebbe la meglio sull'ammirazione,
il professor Weber gli parlo in termini assai simili a quelli dell'esasperato insegnante del ginnasio di Monaco. Lei e un ragazzo molto
in gamba, Einstein gli disse Weber. Un ragazzo estremamente in
gamba. Ma ha un grande difetto: non le si pud mai dire nulla.
C'era qualcosa di vero in quella valutazione. Ma Einstein doveva
dimostrare che, nel tormentato mondo della fisica della fine del XIX
secolo, la disinvolta capacita di ignorare il giudizio prevalente non
era il difetto peggiore che si potesse avere.6
La sua impertinenza mise Einstein nei guai anche con l'altro profes
sore di fisica del Politecnico, Jean Pem et, che era incaricato delle esercitazioni sperimentali e di laboratorio. Nel suo corso di esperimenti
di fisica per principianti, Pem et assegno ad Einstein un 1, il voto piu
basso possibile, cosi guadagnandosi il privilegio di passare alia storia
per aver bocciato Einstein in un corso di fisica. La stroncatura era
dovuta in parte al fatto che il nostro di rado si faceva vedere al corso.
Su richiesta scritta di Pernet, nel marzo 1899 Einstein fu oggetto di
una reprimenda ufficiale da parte del rettore per la scarsa diligenza
mostrata nel corso pratico di fisica.7
Perche si specializza in fisica, chiese un giom o Pem et ad Einstein,
invece che in un cam po com e la medicina o magari il diritto? La
ragione rispose Einstein e che ho ancor meno attitudine per quelle
discipline. Perche non dovrei almeno tentare la sorte con la fisica?8

40

Einstein

Nelle rare occasioni in cui Einstein si degnava di farsi vedere nel


laboratorio di Pernet, il suo atteggiamento a volte lo metteva nei guai,
come quel giorno in cui gli fu dato un foglio di istruzioni per un particolare esperimento. Con la sua consueta indipendenza, riferisce il
suo amico e biografo della prima ora Carl Seelig Einstein getto il foglio
nel cestino della carta straccia. E procedette a eseguire 1'esperimento a
modo suo. Che gliene pare di Einstein? chiese Pem et a un assistente.
Fa sempre qualcosa di diverso da quello che ho ordinato.
E vero, signor professore, rispose l'assistente ma le sue soluzioni
sono giuste e i metodi di cui si serve sono di grande interesse.9
Alla fine, a questi metodi dovette pagare uno scotto. Nel luglio
1899 causo nel laboratorio di Pernet un'esplosione che gli procuro
una seria lesione alia mano destra e lo costrinse ad andare in una
clinica a farsi dare dei punti. La lesione gli rese difficile scrivere per
almeno due settimane e gli impedi di suonare il violino per un periodo
anche piu lungo. Ho dovuto mettere da parte il mio violino scrisse a
una donna con cui aveva suonato ad Aarau. Sono sicuro che si stara
chiedendo perche non viene mai estratto dalla sua custodia nera. Probabilmente pensera di essere finito in mano a un patrigno.10 Riprese a
suonare il violino, ma l'incidente parve accrescere la sua propensione
al ruolo di teorico piuttosto che a quello di sperimentale.
Benche si concentrasse piu sulla fisica che sulla matematica, l'insegnante che alia fine avrebbe avuto l'influenza piu positiva su di lui fu
il professore di matematica Hermann Minkowski, un ebreo di origine
russa di bell'aspetto e con la mascella squadrata, che era poco sopra
la trentina. Einstein apprezzava il modo in cui Minkowski collegava
la matematica alia fisica, ma evitava i piu impegnativi dei suoi corsi,
il che spiega perche Minkowski lo definisse un fartnullone: Non si
e mai minimamente preoccupato della matematica.n
Einstein preferiva studiare, seguendo i propri interessi e le proprie
passioni, con uno o due am id .12 Anche se ancora si vantava di essere
un vagabondo e un solitario, cominciava a passare il tempo nei caffe
e a partecipare a serate musicali con una simpatica folia di bohemien,
sue anime gemelle e compagni di studi. Nonostante la fama di per
sona distaccata, a Zurigo strinse amicizie intellettuali durevoli che
divennero legami important! nella sua vita.
Tra questi am id c'era Marcel Grossmann, un mago della m atem a
tica, di famiglia ebraica medio-borghese, il cui padre possedeva una
fabbrica vicino a Zurigo. Grossmann prendeva copiosi appunti che
condivideva con Einstein, meno diligente in fatto di frequenza alle
lezioni. I suoi appunti avrebbero potuto essere stampati e pubbli-

II Politecnico di Zurigo

41

cati decanto piu tardi Einstein alia moglie di Grossmann. Quando


arrivava il momento di prepararmi per gli esami, mi prestava sempre
queste note, che erano la mia salvezza. Preferisco non pensare neppure a che cosa avrei fatto senza quei quaderni.
Insieme Einstein e Grossmann fumavano la pipa e bevevano caffe
ghiacciato discutendo di filosofia al Cafe Metropole in riva al fiume
Limmat. Questo Einstein un giomo sara un grand'uomo predisse
Grossmann ai suoi genitori. In seguito avrebbe contribuito a far a w erare la predizione procurando ad Einstein il suo primo lavoro, all'Ufficio brevetti svizzero, e poi aiutandolo con la matematica di cui aveva
bisogno per trasformare la teoria della relativita ristretta in una teoria
generale.13
Dal momento che molti docenti del Politecnico sembravano scarsam ente aggiornati, Einstein e i suoi amici leggevano per proprio
conto i teorici piu recenti. Marinavo spesso le lezioni e studiavo con
sacro zelo i maestri della fisica teorica a casa racconto poi. Tra questi
c'erano Gtistav Kirchhoff per la radiazione, H erm ann von H elm
holtz per la termodinamica, Heinrich Hertz per l'elettromagnetismo
e Ludwig Boltzmann per la meccanica statistica.
Einstein fu influenzato anche dalla lettura di un teorico meno
noto, August Foppl, il quale nel 1894 aveva scritto un testo divulgativo intitolato Einfuhrung in die Maxwell'sche Theorie der Elektrizitdt
(Introduzione alia teoria dell'elettricita di Maxwell). Come ha sottolineato
lo storico della scienza Gerald Holton, il libro di Foppl e pieno di
concetti che presto sarebbero riecheggiati nell'opera di Einstein. Vi si
trova un paragrafo suirElettrodinamica dei conduttori in moto, che
inizia mettendo in discussione il concetto di moto assoluto. L'unica
maniera per definire il moto, osserva Foppl, e relativamente a un altro
corpo. Di li, l'autore passa a considerare una questione concernente
l'induzione di una corrente elettrica da parte di un campo magnetico: se sia la stessa cosa che un magnete si muova in vicinanza di
un circuito elettrico in quiete o che sia questo a m uoversi mentre il
magnete e in quiete. Einstein avrebbe cominciato il suo articolo del
1905 sulla relativita ristretta sollevando la medesima questione.14
Nel tempo libero, Einstein lesse anche Henri Poincare, il grande
matematico ed erudito francese che sarebbe andato incredibilmente
vicino a scoprire i concetti essenziali della relativita ristretta. Verso
la fine del primo anno di Einstein al Politecnico, nella primavera del
1897, si tenne a Zurigo un congresso di matematica in cui avrebbe
dovuto prendere la parola il grande Poincare. All'ultim o momento il
francese si trovo impossibilitato a essere presente, ma fu letto un suo

42

Einstein

articolo che conteneva quella che sarebbe divenuta una famosa affermazione: Ne lo spazio assoluto, ne il tempo assoluto, e neppure la
geometria euclidea, sono condizioni da imporre alia m eccanica.15
L'aspetto umano
Una sera che Einstein era a casa con la signora Winteler, senti qualcuno che eseguiva una sonata per piano di Mozart. Quando chiese
chi fosse, la padrona di casa gli disse che era un'anziana signora
che viveva nella soffitta della porta accanto e dava lezioni di piano.
Afferrato il violino, Einstein corse fuori senza mettersi ne colletto ne
cravatta. Non pud andare cosi, Herr Einstein gli grido la padrona
di casa. Ma lui la ignoro e si precipito nella casa accanto. L'insegnante
di piano sollevo gli occhi, sbigottita. Continui a suonare supplied
Einstein. Qualche attimo dopo Faria si riempi del suono di un violino
che accompagnava la sonata di Mozart. Piu tardi l'insegnante chiese
chi fosse rintruso che l'aveva accompagnata. Soltanto un innocuo
studente la rassicuro la vicina.16
La musica continuava a incantare Einstein. Non era tanto un'evasione, quanto piuttosto una relazione: con l'armonia alia base dell'universo, con il genio creativo dei grandi com positori, e con le altre
persone che si sentivano a proprio agio legandosi con qualcosa di
piu delle sole parole. Sia nella musica sia nella fisica, Einstein era
profondamente colpito dalla bellezza delle armonie.
Suzanne Markwalder era una ragazza di Zurigo la cui madre ospitava delle serate musicali in cui si eseguiva prevalentemente Mozart.
Suzanne suonava il pianoforte mentre Einstein suonava il violino.
Era molto paziente con i miei difetti ha raccontato la ragazza. Alla
peggio mi diceva: "Eccoti, bloccata come l'asino sulla m ontagna", e
indicava con l'archetto il punto in cui dovevo entrare.
Q uello che Einstein apprezzava in M ozart e Bach era la chiara
struttura architettonica che faceva sembrare la loro musica deterministica e, come le sue teorie scientifiche preferite, strappata all'universo piuttosto che com posta. Beethoven creava la sua m usica,
disse una volta Einstein, ma la musica di Mozart e cosi pura che
sembra essere stata sempre presente nell'universo. Cosi contrapponeva Beethoven a Bach: Mi sento a disagio ascoltando Beethoven.
Penso che sia troppo emotivo, quasi nudo. Datemi Bach, piuttosto,
e poi ancora Bach.
Ammirava anche Schubert per la straordinaria abilita di esprimere
l'emozione. Ma in un questionario che una volta compilo, si mostro

II Politecnico di Zurigo

43

critico nei confronti di altri com positori in m odi che riflettevano


alcune delle sue concezioni scientifiche: Handel aveva una certa
superficiality ; M endelssohn dimostrava un talento considerevole,
ma anche un'indefinibile superficiality che spesso porta alia banalita;
Wagner risentiva di una mancanza di struttura architettonica [che
considero] un segno di decadenza; e Strauss era dotato di molto
talento, ma [privo di] verita interiore.17
Einstein prese anche ad andare in barca a vela, un'attivita piu
solitaria, sugli splendidi laghi alpini intorno a Zurigo. Me lo ricordo
ancora che, quando la brezza cadeva e le vele si afflosciavano come
foglie avvizzite, tirava fuori il suo taccuino e cominciava a scarabocchiare ha raccontato Suzanne Markwalder. Ma appena c'era un alito
di vento era immediatamente pronto a rimettersi a veleggiare.18
I sentimenti politici che aveva nutrito da ragazzo - disprezzo per
l'autorita arbitraria, aw ersione al militarismo e al nazionalismo, rispetto per l'individualita, disdegno dello spreco borghese e della ricchezza ostentata e desiderio di giustizia sociale - erano stati incoraggiati
dal suo padrone di casa e secondo padre di Aarau, Jost Winteler. Ora,
a Zurigo, conobbe un amico di Winteler che divenne un mentore poli
tico dello stesso genere: Gustav Maier, un banchiere ebreo che aveva
contribuito a organizzare la prima visita di Einstein al Politecnico. Con
il sostegno di Winteler, Maier aveva fondato la filiale svizzera della
Societa per la cultura etica, e Einstein fu spesso ospite delle riunioni
informali che si tenevano in casa di Maier.
Einstein ebbe occasione di conoscere e di apprezzare anche Frie
drich Adler, il figlio del leader socialdemocratico austriaco, che studiava a Zurigo. In seguito Einstein lo defini l'idealista piu puro e
fervente che avesse m ai conosciuto. Adler cerco di convincerlo a
entrare nel partito socialdemocratico. Ma non era nello stile di Einstein
dedicare tempo a riunioni di istituzioni organizzate.19
II suo contegno distratto, l'aspetto trasandato, l'abbigliamento logoro
e la smemorataggine, che piu tardi ne avrebbero fatto un'icona del pro
fessore con la testa fra le nuvole, erano gia evidenti quando era studente.
Era famoso per dimenticare gli indumenti, e a volte anche la valigia,
quando viaggiava, e la sua incapacity di ricordarsi delle chiavi divenne
oggetto di scherzo continuo con la padrona di casa. Una volta ando in
visita da amici di famiglia e, raccontava, me ne andai dimenticando
la valigia. "Codesto giovanotto" disse l'ospite ai miei genitori "non
combinera mai grandi cose perche non riesce a ricordare nulla."20
La vita spensierata da studente era offuscata dai ripetuti rovesci
finanziari di suo padre, che, contro il parere di Einstein, continuava

44

Einstein

a cercare di impiantare proprie attivita invece di andare a lav or are


alle dipendenze di una azienda solida, come lo zio Jakob alia fine si
era risolto a fare. Se fosse dipeso da me, papa avrebbe cercato un
lavoro dipendente due anni fa scrisse a sua sorella in un momento
particolarmente cupo nel 1898, quando la ditta del padre sembrava
destinata a un nuovo fallimento.
La lettera aveva toni insolitamente disperati, con ogni probability
piu di quanto la situazione finanziaria dei genitori effettivamente
giustificasse:
Cio che mi deprime piu di ogni altra cosa e la malasorte dei miei
poveri genitori, che da tanti anni non hanno un momento felice. Per
di piu, mi ferisce profondamente il fatto che, pur essendo adulto, non
posso che stare a guardare senza poterci fare assolutamente nulla. Non
sono altro che un peso per la mia famiglia... Sarebbe sicuramente meglio
se addirittura non fossi al mondo. Solo il pensiero che ho sempre fatto
cio che era nelle mie modeste possibility e che non mi concedo mai un
divertimento, una distrazione, a parte cio che mi offrono i miei studi,
mi aiuta a tirare avanti e a volte mi mette al riparo dallo sconforto.21
Forse tutto questo era soltanto un attacco di angoscia adolescenziale. In ogni caso, il padre parve superare la crisi con il consueto
ottimismo. Prima del febbraio successivo aveva vinto gli appalti per
fornire l'illum inazione stradale a due piccoli centri presso Milano.
Sono felice al pensiero che per i nostri genitori i guai peggiori siano
alle spalle scrisse Einstein a M aja. Se tutti vivessero in questo
m odo, cioe com e me, l'arte di scrivere rom anzi non sarebbe mai
stata inventata.22
La nuova vita da bohem ien e il suo solito carattere chiuso rendevano im probabile la continuazione della sua relazione con Marie
W inteler, la dolce e un po' superficiale figlia dei suoi padroni di
casa ad Aarau. In un primo momento, continuo a mandarle a mezzo
posta cesti di biancheria che lei lavava e poi gli restituiva. A volte
non c'era neppure un bigliettino allegato, ma la ragazza cercava
premurosamente di accontentarlo. In una lettera gli scrisse di aver
attraversato i boschi sotto una pioggia battente per andare all'ufficio
postale a rispedirgli i partni puliti. Invano ho aguzzato gli occhi per
cercare un bigliettino, ma la semplice vista della tua amata calligrafia
nell'indirizzo e bastata a rendermi felice.>>
Quando Einstein le faceva sapere che aveva in mente di andarla
a trovare, Marie impazziva di gioia. Ti sono davvero grata, Albert,
della decisione di venire ad Aarau, e non c'e bisogno che ti dica che

II Politecnico di Zurigo

45

contero i minuti fino a quel m omento gli scriveva. Non potrei mai
descrivere, perche non ci sono le parole, quanto mi senta felice fin
da quando la tua cara anima e venuta a vivere e a intrecciarsi con la
mia. Ti amo per tutta l'etem ita, tesoro.
Ma lui voleva porre fine alia relazione. In una delle prime lettere
dopo l'arrivo al Politecnico di Zurigo, proponeva di non scriversi piu.
Amore mio, non capisco bene un punto della tua lettera rispose
Marie. Tu dici che non vuoi piu che ci scriviamo, ma perche, amore?
... Devi essere proprio seccato con me se riesci a essere cosi duro.
Poi cercava di buttarla sul ridere: Ma aspetta, ti tocchera una bella
sgridata quando arrivo.23
Nella lettera successiva Einstein era ancora meno cordiale e protestava per l'invio di una teiera. I1 fatto che ti abbia m andate quell'insignificante piccola teiera non deve farti piacere per forza, purche ti ci
faccia del buon te rispose Marie. Smetti di fare quella faccia arrabbiata che mi guarda da tutti i lati e gli angoli della carta da lettera.
C'era un ragazzino nella scuola dove lei insegnava che si chiamava
Albert e che gli assomigliava. Gli voglio un gran bene diceva. Mi
fa uno strano effetto quando mi guarda e mi sembra sempre che sia
tu a guardare il tuo piccolo amore. 24
Poi le lettere di Einstein cessarono, nonostante le preghiere di
Marie. La ragazza scrisse anche alia madre di Albert chiedendole
consiglio. I1 briccone e diventato terribilmente pigro rispose Pauline
Einstein. Sono tre giorni che aspetto invano sue notizie; dovro fargli
una bella ramanzina quando verra qui.25
Alla fine Einstein dichiaro finita la relazione in una lettera alia
madre di Marie, in cui diceva che non sarebbe venuto ad Aarau per
le vacanze accademiche di quella primavera. Sarebbe piu che spregevole da parte mia comprare qualche giorno di felicita al prezzo di
nuovo dolore: ne ho gia causato troppo alia cara ragazza per colpa
mia scriveva.
Proseguiva dando una valutazione straordinariamente introspettiva - e memorabile - di come aveva cominciato a evitare la sofferenza
dei coinvolgim enti em otivi e le distrazioni di cio che chiam ava il
puramente personale, rifugiandosi nella scienza:
Mi riempie di soddisfazione di un tipo peculiare il fatto che ora
debba provare io stesso un po' del dolore che ho procurato alia cara
ragazza a causa della mia noncuranza e ignoranza della sua delicata
natura. Accanito lavoro intellettuale e osservazione deila natura di Dio
sono gli angeli riconciliatori, fortificatori ma inflessibilmente rigorosi
che mi guideranno attraverso tutte le traversie della vita. Se solo fossi

46

Einstein
capace di trasmettere un po' di questo alia buona ragazza. Eppure, che
modo peculiare e questo di resistere alle tempeste della vita ... in molti
momenti di lucidita mi sembra di essere come uno struzzo che nasconde
la testa nella sabbia del deserto per non vedere il pericolo.26

La freddezza di Einstein nei confronti di Marie Winteler pud sembrare, dal nostro punto di vista, crudele. Ma le relazioni, specialmente
quelle tra adolescenti, sono difficili da giudicare da lontano. Erano
molto diversi, soprattutto dal punto di vista intellettuale. Le lettere di
Marie, in particolare quando si sentiva insicura, scadevano spesso in
ciarle. Sto scrivendo un sacco di stupidaggini, vero, e finira che non
arriverai neppure alia conclusione (ma questo non lo credo) scrisse
in una. In un'altra diceva: Non penso a me stessa, amore, questo
e proprio vero, ma l'unica ragione di cio e che non penso affatto,
salvo quando si tratta di qualche calcolo terribilmente stupido che
richiede, tanto per cambiare, che dimostri di sapem e un po' piu dei
miei alunni.27
Chiunque fosse da biasimare, ammesso che l'uno o l'altra lo fosse,
non c'e da sorprendersi che abbiano preso strade differenti. Dopo la
fine del suo rapporto con Einstein, Marie cadde in una depressione
nervosa, assentandosi spesso da scuola, e qualche anno dopo sposo il
direttore di una fabbrica di orologi. Einstein, da parte sua, usci dalla
relazione per cadere tra le braccia di una persona che era quanto di
piu diverso da Marie si potesse immaginare.
M ileva M arie
Mileva Marie era la figlia primogenita e prediletta di un ambizioso
agricoltore serbo che era entrato nell'esercito, si era sposato con una
donna m oderatamente ricca, e poi si era impegnato a fare tutto il pos
s ib le perche la sua brillante figlia riuscisse ad affermarsi nel mondo
maschile della matematica e della fisica. Mileva trascorse gran parte
della sua infanzia a Novi Sad, una citta serba allora soggetta all'Ungheria,28 e frequento una serie di scuole sempre piu impegnative, in
ciascuna delle quali era invariabilmente la prima della classe, finche
suo padre riusci a convincere i responsabili del liceo classico esclusivamente maschile di Zagabria a permetterle di iscriversi. Dopo essersi
diplomata li con i massimi voti in fisica e matematica, parti alia volta
di Zurigo, dove divenne, alia vigilia dei ventun anni, l'unica donna
del corso di Einstein al Politecnico.
Di oltre tre anni maggiore di Einstein, affetta da una lussazione

II Politecnico di Zurigo

47

congenita dell'anca che la faceva zoppicare, e incline ad attacchi di


tubercolosi e di depressione, M ileva Marie non spiccava ne per la
sua bellezza ne per la sua personality. Molto intelligente e seria,
minuta, delicata, bruna e tutt'altro che bella e la descrizione che ne
diede un'am ica di Zurigo.
Ma aveva delle qualita che Einstein, almeno negli anni romantici
degli studi, trovava attraenti: una passione per la matematica e la
scienza, una profondita pensierosa e una personality accattivante. I
suoi occhi profondi erano di un'intensita ammaliante, sul viso aleggiava una nota seducente di malinconia.29 Nel corso degli anni sarebbe
diventata la musa di Einstein, la compagna, l'am ante, la moglie, la
bestia nera e la sua avversaria, e avrebbe creato un campo emotivo
piu potente di quello di chiunque altro nella sua vita. Lo avrebbe a fasi
altem e attratto e respinto con una forza cosi intensa che uno scienziato
puro come lui era non sarebbe mai stato in grado di sondare.
Si conobbero quando entram bi entrarono al Politecnico, nell'ottobre 1896, ma la loro relazione ebbe inizio soltanto qualche tempo
dopo. Non c'e alcun indizio nelle loro lettere e nei loro ricordi che
fossero qualcosa di piu che compagni di corso durante il primo anno
accademico. Decisero comunque di andare a fare un'escursione insiem e nell'estate del 1897. Q uelFautunno, spaventata dai nuovi
sentimenti che stava provando a causa di Einstein, la Marie decise
di allontanarsi temporaneamente dal Politecnico e di seguire invece
dei corsi all'Universita di Heidelberg.30
La sua prima lettera ad Einstein giunta fino a noi, scritta qualche
settimana dopo la partenza per Heidelberg, mostra barlumi di un'attrazione sentimentale ma mette anche in evidenza la sua noncuranza e
sicurezza di se. Si rivolge ad Einstein con il pronome formale Sie (lei,
in tedesco) e non con il piu intimo du. A differenza di Marie Winteler,
sottolinea puntigliosam ente di non essere ossessionata dal pensiero
di lui, che pure le aveva scritto una lettera insolitamente lunga. E
passato ormai un po' di tempo da quando ho ricevuto la sua lettera
dice e avrei risposto immediatamente ringraziandola del sacrificio
di scrivere quattro lunghe pagine, e le avrei anche parlato della gioia
che m i ha procurato con la nostra gita insieme, ma ha detto che avrei
dovuto scriverle in un giorno in cui mi capitasse di essere annoiata.
E io sono m olto ubbidiente, e ho aspettato e aspettato che venisse la
noia; ma finora la mia attesa e stata vana.
A distinguere ancor piu la Marie da Marie Winteler era Fintensifa
intellettuale delle sue lettere. In questa prim a m issiva, esprimeva
entusiasm o per le lezioni di Philipp Lenard cui aveva assistito. Le

48

Einstein

lezioni di Lenard, che allora era assistente a H eidelberg, vertevano


sulla teoria cinetica, che spiega le proprieta dei gas attribuendole
alle azioni di milioni di singole molecole. Oh, era tutto molto chiaro
nella lezione di ieri del professor Lenard scriveva. Sta parlando
della teoria cinetica del calore e dei gas. Ne risulta che le m ole
cole di ossigeno si m uovono con una velocita di oltre 400 m etri al
secondo, e allora il buon professore ha fatto calcoli su c a lc o li... e alia
fine si e visto che quantunque le m olecole si m uovano con questa
velocita, percorrono una distanza pari a solo 1/100 dello spessore
di un capello.
La teoria cinetica non era ancora stata pienamente accettata dalla
comunita scientifica ortodossa (anzi, non lo era stata neppure l'esistenza di atomi e molecole), e la lettera della Marie indicava che non
aveva una profonda com prensione dell'argom ento. Per una triste
ironia della sorte, Lenard sarebbe stato uno dei prim i ispiratori di
Einstein, ma in seguito sarebbe diventato uno dei suoi piu odiosi
persecutori antisemiti.
La Marie faceva anche dei com m enti sulle idee di cui Einstein
l'aveva messa a parte nella precedente lettera, in merito alia difficolta
che i mortali hanno nel comprendere l'infinito. Non credo che si
debba attribuire alia struttura del cervello umano il fatto che l'uom o
non riesce ad afferrare l'infinito scriveva. L'uomo e perfettamente
in grado di immaginare la felicita infinita, e dovrebbe essere capace
di comprendere anche l'infinita dello spazio: credo anzi che questo
dovrebbe essere molto piu facile. C 'e qui una vaga eco dell'idea di
Einstein della fuga dal puramente personale per rifugiarsi nella
sicurezza della riflessione scientifica: appare piu facile immaginare
lo spazio infinito che la felicita infinita.
Tuttavia la Marie, come risulta chiaramente dalla sua lettera, stava
pensando ad Einstein anche in termini piu personali. Aveva parlato di
lui perfino al suo adorante e protettivo padre. Papa mi ha dato del
tabacco da portare con me perche glielo consegnassi personalmente
scriveva. Desiderava tanto stimolare il suo interesse per il nostro
piccolo paese di fuorilegge. Gli ho detto tutto di lei: deve assolutamente venire a casa mia un giorno o l'altro. Voi due avreste davvero
un sacco di cose di cui parlare! II tabacco, a differenza della teiera
di Marie Winteler, era un regalo che Einstein avrebbe probabilmente
apprezzato, ma la Marie diceva in tono canzonatorio che non glielo
avrebbe mandato. Dovrebbe pagare un diritto doganale su di esso,
e poi mi maledirebbe.31
Questa mescolanza contraddittoria di giocosita e serieta, di non-

II Politecnico di Zurigo

49

curanza e intensita, di intimita e distacco - cosi peculiare ma pure


cosi evidente anche in Einstein - dovette esercitare un'attrazione
su di lui, che la esorto a tornare a Zurigo. Intom o al febbraio 1898
Mileva decise in questo senso, e Einstein entro in uno stato di grande
eccitazione. Sono sicuro che non rimpiangera la vostra decisione
le scrisse. Dovrebbe tornare al piu presto possibile.
Le diede un cenno di come ciascun professore si stava comportando (ammettendo di trovare quello che insegnava geometria un
po' impenetrabile), e le promise di aiutarla a rimettersi in pari con
l'aiuto degli appunti che lui e Marcel Grossmann avevano preso alle
lezioni. L'unico problema era che probabilmente non sarebbe riuscita
a riavere la sua vecchia bella stanza alia vicina pensione. Ben le
sta, piccola fuggitiva!32
In aprile Mileva era di ritom o, alloggiata in una pensione a pochi
isolati da quella di Einstein, e ora i due formavano una coppia. Condividevano libri, entusiasmi intellettuali e intimita, e avevano accesso
l'uno alia camera dell'altra. Una volta in cui aveva di nuovo dimenticato la chiave ed era chiuso fuori di casa, Einstein ando da lei e prese
in prestito la sua copia di un testo di fisica. Non sia in collera con
me le scrisse nel biglietto che le lascio. Piu avanti in quello stesso
anno, un analogo biglietto per lei aggiungeva: Se non ha niente in
contrario, m i piacerebbe venire a trovarla questa sera per leggere
insieme.33
Gli amici erano sorpresi che un uomo sensuale e di bell'aspetto
come Einstein, che avrebbe potuto far innamorare di se quasi qualunque donna, si ritrovasse con una serba piccola e scialba che zoppicava
e spirava malinconia. Non avrei mai il coraggio di sposare una donna
che non fosse assolutamente sana gli disse un compagno di studi. E
Einstein rispose: Ma ha una voce cosi bella.34
La madre di Einstein, che aveva adorato Marie Winteler, era anche
lei perplessa sulla cupa intellettuale che ne aveva preso il posto. La
sua fotografia ha fatto un grande effetto sulla mia vecchia signora
scrisse Einstein da Milano, dove era in visita dai genitori nelle vacanze
di prim avera del 1899. Mentre lei la studiava con attenzione, ho
detto con slancio: "Si, si, e proprio una in gam ba". Ho gia dovuto
sopportare molte prese in giro per questo.35
E facile capire perche Einstein sentisse affinita per la Marie. Erano
anime gemelle che si sentivano studiosi isolati ed estranei al mondo
che li circondava. Un po' ribelli alle aspettative borghesi, erano entrambi intellettuali che cercavano nell'amore qualcuno che fosse anche
un compagno, un collega e un collaboratore. Comprendiamo cosi

50

Einstein

bene i segreti dell'anima l'uno dell'altra, e a tutti e due piace bere caffe
e mangiare salsicce, eccetera le scrisse Einstein.
Lui sapeva come dare un senso malizioso agli eccetera. Chiuse un'altra lettera con: I migliori auguri eccetera, soprattutto questi ultimi.
Dopo essere stato lontano per qualche settimana, elencava le cose che
gli piaceva fare con lei: Presto sard di nuovo con il mio amore e potro
baciarla, abbracciarla, farmi il caffe con lei, sgridarla, studiare con lei,
ridere con lei, passeggiare con lei, chiacchierare con lei, e all/infinito!.
Si facevano un vanto di condividere la loro eccentricita. Sono lo stesso
mascalzone che sono sempre stato, le scrisse Einstein pieno di stravaganze e di malizia, e lunatico come sempre !36
Soprattutto Einstein amava la Marie per la sua mente. Come sard
fiero di avere per innamorata una piccola dottoressa le scrisse a un
certo punto. Scienza e idillio sembravano intrecciarsi. Mentre era in
vacanza con la famiglia nel 1899, Einstein lamentava in una lettera
alia Marie: Quando ho letto Helmholtz per la prima volta non riuscivo - e ancora non ci riesco - a credere che lo stavo facendo senza
averla seduta accanto a me. Mi piace lavorare insiem e e lo trovo
tranquillizzante e anche meno noioso.
In effetti la maggior parte delle loro lettere m escolava effusioni
romantiche con entusiasmi scientifici, spesso dando il maggior risalto a
questi ultimi. In una lettera, per esempio, Einstein prefigurava non sol
tanto il titolo ma anche alcuni concetti della sua grande memoria sulla
relativita ristretta. Sono sempre piu convinto che relettrodinamica
dei corpi in movimento come viene presentata oggi non corrisponda
alia realta e che sara possibile presentarla in un modo piu semplice
scriveva. L'introduzione del termine "etere" nelle teorie dell'elettricita ha condotto alia concezione di un mezzo il cui moto pud essere
descritto, credo, senza che si possa attribuirvi significato fisico.37
Anche se questa miscela di vicinanza intellettuale ed emotiva gli
piaceva, di tanto in tanto Einstein tom ava ad avvertire l'attrattiva
del piu semplice desiderio rappresentato da Marie Winteler. E con
la mancanza di tatto che ai suoi occhi passava per onesta (o forse a
causa del suo malizioso desiderio di tormentare gli altri), lo faceva
capire alia Marie. Dopo le vacanze estive del 1899, decise di portare
la sorella a iscriversi alia scuola di Aarau, dove viveva Marie. Scrisse
alia Marie per assicurarle che non avrebbe trascorso molto tempo con
la sua ex fidanzata, ma la promessa era formulata in un modo da
risultare, forse intenzionalmente, piu inquietante che rassicurante.
Non andro tanto spesso ad Aarau ora che la ragazza di cui ero cosi
follemente innamorato quattro anni fa sta tom ando a casa diceva.

II Politecnico di Zurigo

51

In generale mi sento abbastanza al riparo nella calm a della mia


roccaforte. Ma so che se la vedessi qualche altra volta certamente
impazzirei. Di questo sono sicuro, e lo temo come il fuoco.
La lettera proseguiva, fortunatamente per la Marie, con una descrizione di cio che avrebbero fatto quando si fossero rivisti a Zurigo,
un passo in cui Einstein rendeva ancora una volta chiaro perche la
loro relazione fosse cosi speciale. La prima cosa che faremo e scalare l'Utliberg diceva, riferendosi a un'altura alle porte della citta.
La avrebbero potuto divertirsi a tirar fuori i ricordi delle cose che
avevano fatto insieme in altre escursioni. Gia mi immagino come
ce la spasseremo scriveva. Infine, con uno svolazzo che soltanto
loro avrebbero potuto apprezzare pienamente, concludeva: E poi
affronteremo la teoria elettromagnetica della luce di Helmholtz.38
Nei m esi seguenti le loro lettere divennero ancora piu intime e
appassionate. Einstein com incio a chiam arla Doxerl (bambolina),
oltre che mia sfrenata birbantella e mia monella di strada; lei lo
chiamava Johannzel (Giovannino) e mio piccolo dispettoso amore.
A irinizio del 1900 erano passati al confidenziale du, un processo che
era iniziato con un bigliettino di Mileva del seguente tenore:
Mio piccolo Johannzel,
siccome mi piaci cosi tanto e sei cosi lontano che non posso darti
un bacetto, ti scrivo questa lettera per chiederti se io ti piaccio tanto
quanto tu piaci a me. Rispondi immediatamente.
Mille baci dalla tua
Doxerl39
Laurea, agosto 1900
Anche dal punto di vista accademico le cose andavano bene per
Einstein. N egli esam i di fine biennio dell'ottobre 1898 era stato il
migliore del suo corso, con una media di 5,7 su un massimo di 6.
Secondo con la media del 5,6 era stato il suo amico addetto a prendere
gli appunti di matematica, Marcel Grossmann.40
Per laurearsi Einstein doveva fare una tesi di ricerca. Inizialmente
propose al professor Weber l'esecuzione di un esperimento per la
misura della velocita del moto della Terra attraverso l'etere, l'ipotetica sostanza che consentiva la propagazione delle onde luminose
nello spazio. L'opinione corrente, che Einstein avrebbe poi demolito
con la sua famosa teoria della relativita ristretta, era che se la Terra
fosse stata in m ovimento attraverso l'etere, sarebbe stato possibile
rilevare una differenza nella velocita osservata della luce, a seconda

52

Einstein

che il moto fosse in direzione della sorgente del raggio luminoso o


in direzione opposta.
Durante la sua visita ad Aarau al termine delle vacanze estive del
1899, lavoro su questo argomento con il preside della sua ex scuola. Mi
e venuta una buona idea per indagare la maniera in cui il moto relativo
di un corpo rispetto all'etere influenza la velocita di propagazione
della luce scrisse alia Marie. La sua idea prevedeva la costruzione
di un apparato con degli specchi disposti ad angolo in modo che la
luce proveniente da un'unica sorgente venga riflessa in due direzioni
differenti, e una parte del raggio fosse inviata nella direzione del moto
della Terra mentre l'altra parte del raggio si propagava nella direzione
perpendicolare. In una conferenza su come aveva scoperto la relativita,
Einstein raccontd poi che la sua idea era di dividere un raggio luminoso,
farlo riflettere in direzioni diverse, e verificare se c'era una differenza
di energia a seconda che la sua direzione fosse o no quella del moto
della Terra attraverso l'etere. Si poteva fare, premetteva, utilizzando
due pile termoelettriche per determinare la differenza tra le quantita
di calore generate in esse.41
Weber respinse la proposta. Einstein non si rendeva pienamente
conto che esperim enti analoghi erano gia stati effettuati da m olti
altri, tra i quali gli americani Albert Michelson ed Edward Morley,
e che nessuno era riuscito a rilevare alcuna prova dell'esistenza del
problematico etere o della dipendenza della velocita della luce dal
moto dell'osservatore o della sorgente luminosa. Dopo aver discusso
la questione con Weber, Einstein lesse una memoria pubblicata l'anno
precedente da Wilhelm Wien, in cui erano brevemente descritti tredici
esperim enti, com preso quello di Michelson-M orley, effettuati per
rivelare l'etere.
Einstein invio al professor Wien la sua memoria speculativa sull'argom ento e gli chiese di rispondergli. Mi scrivera al Politecnico
pronostico alia Marie. Se vedi una lettera per me da quelle parti,
aprila pure. Non risulta che Wien abbia mai risposto.42
La successiva proposta di ricerca avanzata da Einstein prevedeva
l'indagine sul legame tra le capacita di diversi materiali di condurre
il calore e di condurre l'elettricita, un legame che era suggerito dalla
teoria dell'elettrone. A quanto pare, neppure questa idea piacque a
Weber, e cosi Einstein fu costretto, insieme alia Marie, a condurre uno
studio esclusivamente sulla conduzione del calore, che era uno dei
settori di competenza di Weber.
In seguito Einstein liquido la tesi di laurea come priva di interesse
per me. Weber diede a lui e alia Marie i due voti piu bassi di tutto

II Politecnico di Zurigo

53

il corso, un 4,5 e tin 4,0 rispettivamente; Grossmann, invece, ottenne


un 5,5. Aggiungendo al danno la beffa, Weber affermo che Einstein
non aveva steso la sua copia sulla prescritta carta regolamentare, e
10 costrinse a ricopiare l'intera tesi.43
Nonostante il voto basso sulla tesi, Einstein riusci a cavarsela con
una media del 4,9 nella valutazione finale, classificandosi al quarto
posto su cinque nel suo corso. Anche se il delizioso mito che sia stato
bocciato in matematica alia scuola superiore e smentito dalla storia,
questa ci offre almeno come consolazione la divertente circostanza
che si sia laureato quasi con i voti peggiori del suo corso.
Se non altro si laureo. La sua media del 4,9 era appena sufficiente
a fargli conseguire il diploma, cosa che ebbe luogo ufficialmente nel
luglio 1900. Mileva Marie invece ottenne solo un 4,0, di gran lunga
11 voto piu basso del corso, e non pote laurearsi. Decise che avrebbe
ritentato l'anno seguente.44
Come e facile immaginare, gli anni di Einstein al Politecnico furono
contraddistinti dalla orgogliosa affermazione del proprio nonconformismo. I1 suo spirito di indipendenza si manifesto un giorno in
aula quando il professore cito una blanda misura disciplinare appena
assunta dalle autorita scolastiche ha raccontato un com pagno di
studi. Einstein protesto. La premessa fondamentale di ogni processo
educativo, secondo lui, era l'esigenza di liberta intellettuale.45
Per tutta la vita Einstein avrebbe parlato con affetto del Politecnico
di Zurigo, ma avrebbe anche sottolineato che non gli era piaciuta la
disciplina che era implicita nel sistema di esami. I1 guaio era, naturalmente, che, piacesse o no, bisognava ammucchiare tutta quella roba
nella testa per gli esam i scrisse. Questa coercizione ebbe un effetto
cosi deprimente su di me che, quando ebbi dato l'ultimo esame, per un
anno intero qualsiasi problema scientifico mi parve disgustoso.46
In realta questa reazione non era ne possibile ne vera. Nel giro di
qualche settimana era guarito e, quando alia fine di luglio di quell'anno
raggiunse la madre e la sorella per le vacanze estive sulle Alpi svizzere,
fini per portare con se alcuni libri scientifici, compresi testi di Gustav
Kirchhoff e Ludwig Boltzmann. Ho studiato molto, scriveva alia
Marie soprattutto le famose ricerche di Kirchhoff sul moto del corpo
rigido. E ammetteva che il suo risentimento per gli esami era gia
svanito. I miei nervi si sono calmati a sufficienza perche io possa di
nuovo lavorare con piacere scriveva. Come stanno i tuoi?47

IV
I FIDANZATI
1900-1904

Vacanze estive, 1900


Fresco di laurea, portando con se il suo Kirchhoff e altri libri di
fisica, Einstein arrivo alia fine di luglio del 1900 a Melchtal, un paesino
annidato sulle Alpi svizzere tra il lago di Lucema e il confine con l'ltalia, per trascorrere le vacanze estive con la famiglia. Al seguito aveva
la terribile zia, Julia Koch. Alla stazione ferroviaria vennero loro
incontro sua madre e sua sorella, che lo coprirono di baci, dopodiche
si stiparono tutti su una carrozza e si aw iaron o verso la montagna.
Giunti in prossimita dell'albergo, Einstein e la sorella scesero per
continuare a piedi. Maja gli confidd di non aver osato discutere con
la madre la sua relazione con Mileva Marie, che era nota in famiglia
come affare Doxerl, dal nomignolo con cui lui la chiamava, e gli
chiese di andarci piano con la mamma. Ma non era nella natura di
Einstein tenere chiusa la mia grande bocca, come poi si espresse
nella lettera a Mileva sulla scenata, e neppure era nella sua natura
proteggere i sentimenti della Marie risparmiandole tutti i particolari
drammatici di cio che segui.1
Ando nella stanza di sua madre che, dopo essersi informata dei suoi
esami, gli chiese: E allora, che ne sara della tua Doxerl adesso?.
Diventera mia moglie rispose Einstein, cercando di ostentare la
medesima noncuranza con cui lei gli aveva fatto la domanda.
Sua madre, racconto poi Einstein, si getto sul letto, sprofondo
la testa nel cuscino, e pianse come un bambino. Alla fine riusci a
ritrovare la calma e passo all'attacco. Stai rovinando il tuo futuro e
distruggendo le tue opportunita disse. Nessuna famiglia rispettabile la ricevera. Se rimane incinta sarai davvero nei guai.
A quel punto tocco ad Einstein perdere la calma. Ho negato con
forza che avessimo vissuto nel peccato riferi poi alia Marie e l'ho
rimproverata duramente.

Ifidanzati

55

Proprio mentre stava per precipitarsi fuori, entro un'am ica della
madre, nna piccola e vispa signora, una vecchia pettegola della spe
cie piu amabile. Prontamente passarono ai consueti argomenti insi
g nificant: il tempo, i nuovi ospiti delle terme, i bambini maleducati.
Poi uscirono per andare a pranzo e a fare musica.
Cosi si altemarono per tutta la vacanza periodi di bufera e di calma.
Di tanto in tanto, proprio quando Einstein pensava che la crisi fosse
rientrata, sua madre tom ava sulla questione. E un libro, come te,
ma tu avresti bisogno di una moglie polemizzo una volta. Un'altra
volta si appiglio al fatto che la Marie aveva ventiquattro anni e lui solo
ventuno. Quando avrai trent'anni, lei sara una vecchia strega.
II
padre di Einstein, che era ancora a Milano a lavorare, intervenne
con una lettera moralistica. II senso generale della tesi dei genitori
- almeno quando si trattava di Mileva Marie e non di Marie Win
teler - era che una moglie fosse un lusso che un uomo si poteva
permettere soltanto quando aveva un tenore di vita agiato. Ho una
pessim a opinione di questa concezione del rapporto tra un uomo
e sua m oglie, disse Einstein alia Marie perche rende la m oglie
distinguibile da una prostituta solo in quanto la prima e capace di
assicurarsi un contratto a vita.2
Nei m esi successivi vi furono momenti in cui parve che i genitori
avessero deciso di accettare la loro relazione. La mamma sta lentamente rassegnandosi scrisse Einstein alia Marie in agosto. Analogamente in settembre: Sembra che si siano arresi all'inevitabile.
Credo che a entrambi finirai per piacere moltissimo una volta che ti
conosceranno. E di nuovo in ottobre: I miei genitori hanno battuto
in ritirata, con riluttanza ed esitazione, ora che hanno visto che la
battaglia di Doxerl la perderanno.3
Ma a piu riprese, dopo ogni periodo di rassegnazione, la loro resistenza tom ava a divampare, con im prevedibili sussulti di crescente
frenesia. La mamma piange di continuo disperatamente e non ho
un solo momento di pace scrisse alia fine di agosto. I miei genitori
piangono per me quasi come se fossi morto. E continuano a dire che
con la mia devozione nei tuoi confronti mi sono attirato la sventura.
Pensano che tu non sia sana.4
La costem azione dei genitori di Einstein aveva poco a che fare con
la circostanza che la Marie non fosse ebrea, dal momento che neppure
Marie Winteler lo era, e neppure con il fatto che fosse serba, sebbene
cio di certo non aiutasse la sua causa. Sembra che fondamentalmente
la considerassero una moglie inadeguata per molte delle ragioni per
cui la consideravano tale anche alcuni degli amici di Einstein: era

56

Einstein

maggiore di eta, un po' malaticcia, zoppicava, era di aspetto ordinario


ed era un'intellettuale appassionata ma non eccezionale.
Tutta questa pressione non faceva che alimentare gli istinti ribelli
di Einstein e la passione per la sua sfrenata monella di strada, come
la chiamava. Soltanto adesso mi rendo conto di quanto pazzamente
sono innamorato di te! II loro rimase, per quanto appare dalle lettere,
un rapporto in uguale misura intellettuale e sentimentale, ma il sentimento adesso ardeva di un fuoco che non ci si sarebbe aspettato da
un sedicente solitario. Mi sono accorto che non ti bacio da un mese
intero, e ti desidero terribilmente scrisse lui a un certo punto.
Durante una rapida puntata a Zurigo compiuta in agosto per verificare le prospettive di lavoro, si ritrovo a camminare in giro come
inebetito. Senza di te mi manca la fiducia in me stesso, non trovo
piacere nel lavoro, ne nella vita... in poche parole, senza di te la vita
non e vita. Tento perfino di dedicarle una poesia, che iniziava: Oh
santo cielo! Questo Johannzel! / Cosi pazzo di desiderio / mentre
pensa alia sua Doxerl. / II suo cuscino prende fuoco.5
La loro passione pero aveva qualcosa di elevato, alm eno nelle
loro menti. Con un atteggiamento elitario da giovani tedeschi frequentatori di caffe che hanno letto una volta di troppo la filosofia di
Schopenhauer, tracciavano con disinvoltura la distinzione m istica
tra i loro spiriti rarefatti e i piu bassi istinti e bisogni delle masse.
Nel caso dei miei genitori, come in quello della m aggior parte delle
persone, i sensi esercitano un controllo diretto sulle emozioni scrisse
Einstein a Mileva nel bel mezzo delle battaglie familiari di agosto.
Nel nostro caso, grazie alle circostanze fortunate in cui viviamo, il
godimento della vita e enormemente dilatato.
A onor del vero, Einstein rammentava alia Marie (e a se stesso) che
non dobbiamo dimenticare che molte esistenze come quella dei miei
genitori rendono possibile la nostra. Gli istinti semplici e schietti di
persone come i suoi genitori avevano consentito il progresso della
civilta. Cosi sto cercando di salvaguardare i miei genitori senza compromettere nulla che sia importante per me... e d oe te, amore mio!
Nel tentativo di compiacere la madre, Einstein prese a comportarsi
come un figlio modello nel grand hotel di Melchtal. Trovava esagerati
gli interminabili pasti e indolenti e viziati i clienti vestiti con troppa
ricercatezza, ma suonava ubbidiente il violino per gli amici della
madre, conversava educatamente e simulava buon umore. Funziond.
La mia popolarita tra gli ospiti di qui e i miei successi musicali hanno
l'effetto di un balsamo sul cuore di mia madre.6
Quanto al padre, Einstein decise che il miglior modo di rabbonirlo,

I fidanzati

57

oltre che di disinnescare parte della carica emotiva generata dalla sua
relazione con la Marie, fosse quello di fargli visita a Milano, fare un
giro delle sue nuove centrali elettriche e informarsi sull'azienda di
famiglia in modo da poter prendere il posto di papa in caso di emergenza. H erm ann Einstein ne parve cosi compiaciuto che promise di
portarlo a Venezia al termine del giro di ispezione. Parto per llta lia
sabato per condividere i "san ti sacram enti" am m inistrati da mio
padre, ma il prode svevo7 non ha paura.
La visita al padre ando bene, in m assima parte. Figlio distante ma
premuroso, si era profondamente crucciato per ogni crisi finanziaria
della famiglia, forse piu di suo padre. Ma gli affari andavano bene
per il mom ento e Hermann Einstein era su di morale. Mio padre e
un uomo completamente diverso ora che non ha piu preoccupazioni
economiche scrisse Einstein alia Marie. Soltanto una volta l'affare
Doxerl si intromise tra loro tanto che Albert considero l'eventualita
di interrompere la visita, ma questa minaccia allarmo a tal punto suo
padre che Einstein decise di attenersi al programma iniziale. Sembrava lusingato che suo padre apprezzasse sia la sua compagnia sia
la sua disponibilita a occuparsi dell'azienda di famiglia.8
Sebbene Einstein a volte parlasse in termini tutt'altro che positivi
dell'idea di fare l'ingegnere, sarebbe stato possibile che intraprendesse
quella carriera alia fine dell'estate del 1900, specialmente se, durante la
gita a Venezia, suo padre glielo avesse chiesto, o se fosse intervenuto
il destino a imporgli di prenderne il posto. Dopotutto era un laureato
di prim o livello in un corso universitario per insegnanti e non aveva
un incarico di insegnamento, non aveva titoli come ricercatore e di
certo non aveva protettori accademici.
Se avesse fatto una simile scelta nel 1900, con ogni probability Einstein
sarebbe diventato un ingegnere abbastanza bravo, ma verosimilmente
non un grande in quel campo. Negli anni seguenti si sarebbe dilettato di
invenzioni e avrebbe tirato fuori qualche buona idea per dispositivi che
andavano dai frigoriferi silenziosi a un congegno per la misura di tensioni
elettriche molto basse. Ma nessuna di queste si rivelo un importante progresso tecnologico o un successo di mercato. Anche se sarebbe diventato
un ingegnere piu brillante di suo padre o di suo zio, non e affatto certo
che avrebbe avuto un maggior successo finanziario.
Tra le m olte circostanze sorprendenti della vita di Albert Einstein
ci fu la difficolta che incontro per ottenere un incarico accademico.
In effetti sarebbero dovuti passare, incredibilmente, nove anni dalla
sua laurea al Politecnico di Zurigo nel 1900 - e quattro dall'anno
miracoloso in cui non solo sovverti la fisica, ma riusci finalmente a

58

Einstein

farsi accettare una dissertazione di dottorato - prima che gli venisse


offerto un posto di professore incaricato.
II ritardo non dipese da una scarsa motivazione da parte sua. Alla
meta di agosto del 1900, tra la vacanza in famiglia a Melchtal e la visita
al padre a Milano, Einstein fece una puntata a Zurigo per verificare la
possibility di ottenere un posto di assistente al Politecnico. Era normale
che ogni laureato trovasse, se lo desiderava, un posto del genere, e
Einstein era fiducioso che le cose sarebbero andate cosi. Nel frattempo
rifiuto l'offerta di un amico che voleva aiutarlo a trovare un posto in
una compagnia di assicurazioni, liquidando quell'occupazione come
una giomata di otto ore di lavoro noioso e ripetitivo. Come disse alia
Marie, si devono evitare attivita che istupidiscono.9
II problema era che i due professori di fisica del Politecnico erano
perfettamente consapevoli della sua sfrontatezza ma non del suo genio.
Ottenere un posto con il professor Pernet, che lo aveva rimproverato,
era fuori questione. Quanto al professor Weber, aveva sviluppato una
tale allergia nei suoi confront! che, non essendo disponibile nessun altro
laureato del dipartimento di fisica e matematica per il posto di assi
stente, assunse piuttosto due studenti della sezione di ingegneria.
Non rimaneva che il professore di m atem atica, Adolf Hurwitz.
Q uando uno dei suoi assistenti ottenne una cattedra in un liceo,
Einstein manifesto la sua esultanza alia Marie: Questo significa che
andro alle dipendenze di Hurwitz, a Dio piacendo. Purtroppo aveva
saltato la maggior parte dei corsi del professore, un affronto che a
quanto pare non era stato dim enticato.10
Alla fine di settembre Einstein era ancora dai suoi genitori a Milano
e non aveva ricevuto nessuna offerta di lavoro. H o in m ente di
andare a Zurigo il primo ottobre per parlare di persona con Hurwitz
del posto disse. Di certo e meglio che scrivere.
Una volta la, progettava anche di verificare la possibility di dare lezioni
private in modo da riuscire a tirare avanti mentre Mileva si preparava
per ripetere gli esami finali. Non importa che cosa accadra, faremo la
vita piu meravigliosa del mondo. Lavoro piacevole e stare insieme; e
quel che piu conta, adesso non rispondiamo a nessuno, possiamo essere
indipendenti e goderci a pieno la giovinezza. Chi potrebbe desiderare
di meglio? Quando avremo raggranellato denaro sufficiente, potremo
comprarci le biciclette e fare un giro in bici ogni due settimane.n
Einstein alia fine decise di scrivere a Hurwitz invece di andarci di
persona, e fu probabilmente un errore. Le sue due lettere non sono
modelli da proporre alle future generazioni perche imparino a formulare una domanda di lavoro. Einstein ammetteva senza difficolta

Ifidanzati

59

di non essersi fatto vedere alle lezioni di calcolo infinitesimale di


Hurwitz e di essere stato interessato piu alia fisica che alia matema
tica. Poiche la mancanza di tempo mi ha impedito di prendere parte
al seminario di m atem atica, diceva alquanto goffamente non c'e
nulla in mio favore salvo il fatto che ho seguito la maggior parte delle
lezioni proposte. Non senza una certa arroganza, affermava di essere
ansioso di ricevere risposta perche la concessione della cittadinanza
a Zurigo, per la quale ho fatto dom anda, e condizionata alia mia
capacita di dimostrare che ho un posto di lavoro fisso.12
La fiducia di Einstein non era inferiore alia sua impazienza. Hurwitz non mi ha ancora scritto, disse tre soli giorni dopo aver inviato
la sua lettera ma sono quasi certo che otterro il posto. Non fu cosi. In
effetti, riusci a essere l'unico laureato nella sua sezione del Politecnico
cui non fu offerto un lavoro. Fui improvvisamente abbandonato da
tutti ricordo in seguito.13
Alla fine di ottobre del 1900 Einstein e la Marie erano entrambi di
ritomo a Zurigo, dove trascorrevano la maggior parte delle giomate
nell'appartam ento di lei a leggere e scrivere. Quel mese, sulla sua
domanda di cittadinanza, Einstein rispose nessuna alia domanda
sulla sua appartenenza religiosa, e quanto all'occupazione scrisse: do
lezioni private di matematica nell'attesa di ottenere un posto fisso.
In tutto quell'autunno riusci a trovare soltanto otto sporadiche
lezioni, mentre i suoi parenti avevano posto fine al loro sostegno
finanziario. Ma Einstein assunse un atteggiamento ottimistico. Ci
manterremo con le lezioni private, se mai riusciremo a trovame, il che
e ancora molto dubbio scrisse a un'am ica della Marie. Non e forse
una vita da operaio a giom ata, o addirittura da zingaro, questa? Ma
credo che conserveremo ugualmente il nostro buon umore, come sem
pre.14 Cio che lo teneva su di morale, oltre alia presenza di Mileva,
erano gli articoli teorici che stava scrivendo per suo conto.
II primo articolo pubblicato di Einstein
II primo di questi articoli verteva su un argomento familiare alia
maggior parte degli scolari: l'effetto capillare che, tra le altre cose, fa
aderire l'acqua alia parete di una cannuccia e la fa risalire verso l'alto.
Sebbene in seguito Einstein lo definisse privo di valore, e interessante dal punto di vista biografico. Non soltanto e il suo primo articolo
pubblicato, ma ci mostra il giovane fisico pienamente convinto di
un'importante premessa - non ancora universalmente accettata - che
sarebbe poi stata al centro di buona parte del suo lavoro nei cinque

60

Einstein

anni successivi: quella che le molecole (e i loro atomi costituenti) esistono realmente, e che molti fenomeni naturali possono essere spiegati
analizzando come queste particelle interagiscono tra loro.
Durante le vacanze dell'estate 1900 Einstein aveva letto l'opera di
Ludwig Boltzmann, il quale aveva elaborato una teoria dei gas basata
sul comportamento di innumerevoli molecole che rimbalzano in tutte
le direzioni. Boltzmann e assolutamente splendido disse entusiasta
alia Marie in settembre. Sono fermamente convinto della correttezza
dei principi della sua teoria, e cioe del fatto che nel caso dei gas abbiamo
realmente a che fare con particelle discrete di ben definite dimensioni
finite che si muovono conformemente a certe condizioni.15
Per comprendere la capillarita, pero, era necessario considerare le
forze che agiscono tra le molecole in un liquido, e non in un gas. In
un liquido le molecole si attraggono reciprocamente, il che spiega,
oltre alia capillarita, la tensione su p erficia l di un liquido o il fatto
che le gocce stanno insieme. L'idea di Einstein era che queste forze
potessero essere analoghe alle forze gravitazionali di Newton, in virtu
delle quali due corpi si attraggono mutuamente in misura direttamente proporzionale alle loro masse e inversamente proporzionale
al quadrato della loro distanza.
Einstein si chiese se Feffetto capillare m anifestasse un'analoga
relazione con i pesi atomici di varie sostanze liquide. Incoraggiato da
un primo esame, decise di vedere se fosse possibile trovare dei dati
sperimentali che verificassero ulteriormente la teoria. I risultati che
ho ottenuto di recente a Zurigo sulla capillarita sembrano essere com
pletamente nuovi nonostante la loro semplicita scrisse alia Marie.
Quando saremo di nuovo a Zurigo cercheremo di ottenere dei dati
empirici su questo punto ... Se cio ci portera a una legge di natura,
invieremo i risultati agli "A nnalen".:*16
Alla fine, nel dicembre 1900, invio davvero la memoria agli Annalen der Physik, la piu importante rivista di fisica d'Europa, che la
pubblico nel marzo seguente. Scritta senza l'eleganza o la verve dei
suoi articoli successivi, la memoria comunicava quella che tutt'al piu
era una conclusione alquanto vaga. Ho preso le mosse dalla semplice
idea di forze attrattive agenti tra le molecole, e ne ho verificato sperimentalmente le conseguenze scriveva. Ho preso come analogia le
forze gravitazionali. Alla fine dell'articolo dichiarava in modo non
troppo convincente: Se e come le forze in esame siano connesse alle
forze gravitazionali e questione che deve pertanto essere lasciata del
tutto aperta per il momento.17
L'articolo non suscito commenti e non contribui minimamente alia

Ifidanzati

61

storia della fisica. L'ipotesi di base era sbagliata, dal momento che
la dipendenza dalla distanza non e la stessa per differenti coppie di
molecole.18 Ma per la prima volta Einstein aveva pubblicato qualcosa.
II che significava che ora aveva un articolo stampato da allegare alle
lettere di richiesta di un lavoro con cui stava cominciando a subissare
i professori di tutta Europa.
Nella lettera alia Marie aveva usato il pronome noi discutendo
i progetti di pubblicazione dell'articolo. In due lettere scritte il mese
successivo alia pubblicazione, Einstein parlo della nostra teoria
delle forze m olecolari e della nostra indagine. Cosi furono poste
le prem esse di un dibattito storico su quale m erito vada attribuito
alia M arie per il suo con tributo all'elaborazion e delle teorie di
Einstein.
In questo caso, sembra che abbia partecipato alia ricerca di alcuni
dati. Le lettere di Einstein presentavano le sue piu recenti riflessioni
sulle forze molecolari, mentre quelle di lei non contenevano considerazioni scientifiche degne di nota. E in una lettera alia sua migliore
arnica, la Marie sembrava aver assunto il ruolo di fidanzata solidale
piuttosto che quello di collaboratrice scientifica. Albert ha scritto un
articolo di fisica che sara probabilmente pubblicato molto presto sugli
"A nnalen der Physik" scriveva. Puoi immaginare quanto sia fiera
del mio tesoro. Non si tratta semplicemente di un articolo qualsiasi,
ma di qualcosa di molto importante. Tratta la teoria dei liquidi.19
Angoscia da disoccupazione
Da quasi quattro anni Einstein aveva rinunciato alia cittadinanza
tedesca, e da allora era rimasto apolide. Ogni mese metteva da parte
un po' di denaro per raggranellare la somma che avrebbe dovuto
pagare come tassa per diventare cittadino svizzero, come desiderava
dal profondo. Una delle ragioni era che ammirava il sistema svizzero,
il suo carattere democratico e il mite rispetto per gli individui e la
loro vita privata. Amo gli svizzeri perche, in linea generale, sono
piu umani degli altri popoli tra i quali ho vissuto disse piu tardi.20
Ma e'erano anche delle ragioni pratiche: per poter lavorare come
dipendente pubblico o come insegnante in una scuola statale, avrebbe
dovuto essere un cittadino svizzero.
Le autorita di Zurigo lo sottoposero a un esame piuttosto approfondito e addirittura richiesero a Milano un rapporto sui suoi genitori.
Nel febbraio 1901 si ritennero soddisfatte e Einstein fu naturalizzato.
Avrebbe m antenuto la cittadinanza svizzera per tutta la vita, pur

62

Einstein

accettando poi quelle della Germania (di nuovo), dell'Austria e degli


Stati Uniti. Anzi, era cosi ansioso di diventare cittadino svizzero che
mise da parte i sentimenti antimilitaristi e si presento, come richiesto,
per prestare servizio militare. Fu riform ato a causa dell'eccessiva
sudorazione dei piedi (hyperidrosis pedis), dei piedi piatti (pes
planus) e delle vene varicose (varicosis). L'esercito svizzero era, a
quanto pare, piuttosto discriminatorio, e cosi sul suo stato di servizio
militare fu apposto il timbro inabile.21
Qualche settimana dopo che ebbe ottenuto la cittadinanza, pero, i
suoi genitori cominciarono a insistere perche tomasse a Milano a vivere
con loro. Avevano deciso, alia fine del 1900, che non sarebbe potuto
rimanere a Zurigo oltre la Pasqua a meno che non trovasse un lavoro
li. Quando arrivo la Pasqua, Einstein era ancora disoccupato.
La Marie, non irragionevolmente, supponeva che la chiamata a
Milano fosse dovuta all'antipatia dei suoi genitori nei confronti di lei.
Cid che mi deprimeva profondamente era che la nostra separazione
dovesse avvenire in un modo cosi innaturale, sulla base di calunnie
e intrighi scrisse all'am ica. Con una svagatezza che avrebbe poi
reso proverbiale, Einstein dimentico a Zurigo la camicia da notte, lo
spazzolino da denti, il pettine, la spazzola per i capelli (ne usava una
a quell'epoca) e altri oggetti da toilette. Fai avere tutto a mia sorella
com unico alia Marie in m odo che lo porti a casa con se. Q uattro giorni dopo aggiunse: Tieniti il mio ombrello per il momento.
Vedremo che cosa fam e piu avanti.22
Sia a Zurigo sia poi a Milano, Einstein produceva in gran numero
lettere sempre piu supplichevoli ai professori di tutta Europa, con
richieste di un posto. Allegava il suo articolo sull'effetto capillare, che
non sembrava pero fare un'impressione particolare; di rado ricevette
anche solo la cortesia di una risposta. Presto avro onorato della
mia offerta ogni fisico dal Mare del Nord all'estremita m eridionale
deiritalia scrisse a M ileva.23
N ell'aprile del 1901 Einstein si ridusse a comprare un mazzo di
cartoline con risposta pagata nella vana speranza di ricevere almeno
una risposta. Nei due casi in cui queste cartoline di supplica sono
sopravvissute, sono diventate, circostanza alquanto divertente,
apprezzati pezzi da collezione. Una di esse, inviata a un professore
olandese, oggi e in mostra nel M useo di storia della scienza di Leida.
In nessuno dei due casi il tagliando di risposta fu usato; Einstein non
ottenne neppure la cortesia di un rifiuto. Non lascio nulla di intentato
e non rinuncio al mio senso deirum orism o scrisse all'am ico Marcel
Grossmann. Dio creo l'asino e gli diede una pelle dura.24

I fidanzati

63

Tra i grandi scienziati cui Einstein scrisse c'era Wilhelm Ostwald,


professore di chimica a Lipsia, i cui contributi alia teoria delle soluzioni gli sarebbero valsi il premio Nobel. Le sue ricerche sulla chimica
generale mi hanno ispirato nello scrivere l'articolo accluso diceva
Einstein. Poi l'adulazione lasciava il posto a toni piu lamentosi allorche chiedeva se potesse esserle utile un fisico matematico. Einstein
concludeva supplicando: Sono senza denaro, e soltanto un posto di
questo genere mi consentirebbe di continuare i miei studi. Non ebbe
alcuna risposta. Scrisse di nuovo due settimane piu tardi prendendo
il pretesto che non sono sicuro di aver accluso il mio indirizzo nella
lettera precedente. I1 suo giudizio sul mio articolo conta moltissimo
per me. Di nuovo non ci fu risposta.25
II padre, con cui Einstein viveva a Milano, condivideva in silenzio
l'angoscia del figlio e tento, in un modo penosamente premuroso,
di aiutarlo. Quando non giunse risposta neppure alia seconda let
tera a Ostwald, H erm ann Einstein si senti in dovere di compiere,
all'insaputa del figlio, un tentativo inconsueto e goffo, ma soffuso di
straziante commozione, di convincere Ostwald:
La prego di perdonare un padre che ha l'audacia di rivolgersi a lei, stimato Herr Professor, nell'interesse del proprio figlio. Albert ha ventidue
anni, ha studiato per quattro anni al Politecnico di Zurigo e ha superato
brillantemente gli esami Testate scorsa. Da allora sta cercando senza
successo di ottenere un posto come assistente addetto all'insegnamento,
che gli consentirebbe di continuare la sua formazione in fisica. Tutti
coloro che sono in grado di esprimere un giudizio ne lodano le capacita;
io posso assicurarle che e straordinariamente studioso e diligente e che
porta un grande amore alia sua scienza. Per questo e profondamente
amareggiato della sua attuale condizione di disoccupato, e giomo dopo
giomo cresce in lui la sensazione di aver sbagliato carriera. Inoltre lo
opprime il pensiero di essere un peso per noi, gente di pochi mezzi.
Siccome e lei che mio figlio sembra ammirare e stimare piu di ogni altro
studioso di fisica, e a lei che mi sono preso la liberta di rivolgermi con
l'umile richiesta di leggere il suo articolo e di scrivergli, se possibile,
qualche parola di incoraggiamento, in modo che possa ritrovare la gioia
di vivere e di lavorare. Se, oltre a questo, lei potesse procurargli un posto
di assistente, la mia gratitudine non conoscerebbe confini. Le chiedo di
perdonarmi per la sfrontatezza che ho di scriverle, mentre mio figlio e
del tutto all'oscuro del mio passo inusitato.26
Ostwald non rispose neanche questa volta. Eppure, per una felice
ironia della storia, nove anni piu tardi sarebbe stato il primo a proporre Einstein per il premio Nobel.

64

Einstein

Einstein era convinto che dietro le difficolta ci fosse la sua bestia


nera al Politecnico di Zurigo, il professore di fisica H einrich Weber.
Oltre ad aver assunto come assistenti due ingegneri al posto suo, a
quanto pareva ora stava dando referenze sfavorevoli sul suo conto.
Dopo aver fatto dom anda per un posto con il professor Eduard
Riecke di Gottinga, Einstein esprimeva il suo pessimismo alia Marie:
Do piu o meno per perso quel posto. Non posso credere che Weber
si lascerebbe sfuggire una cosi buona occasione senza fare qualche
cattiveria. La Marie gli consiglio di scrivere a Weber, affrontandolo
in modo diretto, e Einstein le riferi di averlo fatto. Dovrebbe almeno
sapere che non pud fare queste cose alle mie spalle. Gli ho scritto
che so che la mia nom ina ora dipende solo dal suo parere.
Non funziono. Einstein fu di nuovo respinto. I1 rifiuto di Riecke
non mi ha sorpreso scrisse alia Marie. Sono del tutto convinto che
la colpa e di Weber. Ne fu talmente scoraggiato che, almeno per il
momento, ritenne inutile proseguire la ricerca. In queste condizioni
non ha piu senso continuare a scrivere ai professori, dato che, se mai
le cose dovessero procedere quanto basta, di sicuro si rivolgerebbero
tutti a Weber, e lui darebbe di nuovo un parere negativo. Con Gross
m ann si lamento: Avrei potuto trovare un lavoro molto tempo fa se
non fosse stato per le mene di Weber.27
Fino a che punto in tutto cio aveva un ruolo l'antisem itismo? Ein
stein si convinse che era un fattore rilevante, e questo lo indusse a
cercare lavoro in Italia, dove pensava che non fosse cosi forte. Qui e
assente uno degli ostacoli principali che rendono difficile ottenere un
posto, e cioe l'antisem itism o, che nei paesi di lingua tedesca e tanto
sgradevole quanto di intralcio scrisse alia Marie. Questa, a sua volta,
si lamentava con la sua arnica delle difficolta del compagno. Sai che
il mio amore ha una lingua tagliente e per di piu e un ebreo.28
Nel tentativo di trovare lavoro in Italia, Einstein pote giovarsi
dell'aiuto di uno degli amici che si era fatto mentre studiava a Zurigo,
un ingegnere di nome Michele Angelo Besso. Come Einstein, Besso
proveniva da una famiglia ebrea del ceto medio che aveva vagato per
l'Europa e alia fine si era stabilita in Italia. Era sei anni piu anziano
di Einstein, e al tempo in cui si erano conosciuti si era gia laureato
al Politecnico e lavorava per una societa di progettazione. Besso e
Einstein strinsero una profonda amicizia che sarebbe durata per il
resto della loro vita (morirono a distanza di poche settimane l'uno
dall'altro, nel 1955).
Nel corso degli anni Besso e Einstein condivisero tanto le piu
intime confidenze personali quanto le piu elevate idee scientifiche.

Ifidanzati

65

Come scrisse Einstein in una delle 229 lettere intercorse tra loro che
sono giunte fino a noi, nessun altro mi e cosi vicino, nessuno mi
conosce cosi bene, nessuno e cosi ben disposto nei miei confronti
come te.29
Besso aveva un'intelligenza che incantava, ma mancava di concentrazione, di energia e di assiduita. Come Einstein, una volta era stato
invitato a lasciare la scuola superiore a causa del suo atteggiamento
insubordinato (aveva inoltrato una petizione in cui si lamentava di
un insegnante di matematica). Einstein defini Besso una persona
terribilmente debole ... che non riesce a risolversi ad alcuna azione,
nella vita come nella creazione scientifica, ma che ha una mente straordinariamente acuta, il cui funzionamento, per quanto disordinato,
osservo con grande piacere.
Ad Aarau Einstein aveva fatto conoscere Besso alia sorella di Marie
Winteler, Anna, che poi lo aveva sposato. Nel 1901 Besso si era trasferito a Trieste con lei. Quando Einstein riprese contatto con lui, lo trovo,
come sempre, brillante, divertente e svagato in modo esasperante.
Di recente il suo capo gli aveva richiesto di ispezionare una centrale
elettrica e lui aveva deciso di partire la sera prima per essere sicuro
di arrivare in orario. Ma aveva perso il treno, poi non era riuscito ad
arrivare sul posto il giom o successivo, e infine era arrivato il terzo
giorno... ma si era accorto con orrore di aver dimenticato che cosa
doveva fare. Cosi aveva spedito una cartolina all'ufficio chiedendo
che gli inviassero le istruzioni. Era opinione del capo che Besso fosse
del tutto incapace e quasi squilibrato.
La valutazione di Einstein su Besso era piu affettuosa. Michele e
un terribile schlemiel riferi alia Marie, servendosi della parola yiddish che significa pasticcione sfortunato. Una sera Besso e Einstein
passarono quasi quattro ore a parlare di scienza, e in particolare delle
proprieta del misterioso etere e della definizione di quiete assoluta.
Queste idee sarebbero fiorite in modo prorompente quattro anni dopo,
nella teoria della relativita che Einstein avrebbe concepito facendo
di Besso il suo referente. E interessato alia nostra ricerca, scrisse
alia Marie anche se spesso perde di vista il quadro generale preoccupandosi di questioni insignificanti.
Besso aveva delle relazioni che, nelle speranze di Einstein, pote
vano tornare utili. Suo zio era professore di matematica al Politecnico
di Milano, e il piano di Einstein era di farsi presentare dalTamico:
Lo prendero per il bavero e lo trascinero da suo zio, e li faro da me
il mio discorsetto. Besso riusci a convincere lo zio a scrivere delle
lettere a favore dell'am ico, ma non ne sorti nulla. Cosi Einstein passo

66

Einstein

gran parte del 1901 destreggiandosi tra supplenze temporanee come


insegnante e qualche lezione privata.30
Fu un altro amico intimo di Einstein dei tempi di Zurigo, il suo
com pagno di corso specializzato nel prendere appunti di m atem a
tica, Marcel Grossmann, ad aiutarlo a ottenere finalm ente un posto
di lavoro, anche se non del tipo che ci si sarebbe aspettato. Pro
prio quando Einstein stava com inciando a disperare, Grossm ann
gli scrisse che probabilm ente c'era un'opportunita per un posto di
analista all'U fficio brevetti svizzero con sede a Berna. II padre di
Grossmann ne conosceva il direttore ed era disposto a raccomandare
Einstein.
Sono rimasto profondamente commosso dalla tua devozione e
com passione, che non ti hanno fatto dimenticare il tuo sfortunato
amico rispose Einstein. Sarei felicissimo di avere un posto cosi bello
e ti assicuro che non risparmierei nessuno sforzo per fare onore alia
tua raccomandazione. Alla Marie scrisse esultante: Pensa che posto
meraviglioso sarebbe questo per me! Saro pazzo di gioia se dovesse
venim e fuori qualcosa.
Ci sarebbero comunque voluti mesi, lo sapeva bene, prima che
il posto all'Ufficio brevetti si materializzasse, ammesso che mai la
cosa si verificasse. Cosi accetto una supplenza di due m esi in un istituto tecnico di Winterthur, sostituendo un insegnante richiamato al
servizio militare. L'orario sarebbe stato impegnativo e, quel che era
peggio, avrebbe dovuto insegnare geometria descrittiva, ne allora ne
in seguito il suo punto di forza. Ma il prode svevo non ha paura proclamava, ripetendo una delle sue espressioni poetiche preferite.31
Nel frattem po lui e M ileva avrebbero avuto l'occasione di fare
una vacanza romantica insieme, vacanza che avrebbe avuto fatali
conseguenze.
Lago di Como, maggio 1901
Devi assolutamente venire a trovarmi a Como, mia piccola strega
scrisse Einstein alia Marie alia fine di aprile del 1901. Vedrai tu stessa
come sono diventato vivace e allegro e come tutto il mio aggrottare
le ciglia sia finito.
Le dispute in famiglia e la frustrazione della vana ricerca di un
lavoro lo avevano reso irritabile, ma assicurava che era tutto passato.
Era solo per nervosismo che ero cattivo con te si scusava. Per farsi
perdonare, proponeva un appuntamento romantico e sensuale in uno
dei luoghi piu romantici e sensuali del mondo: il lago di Como, il piu

Ifidanzati

67

celebre dei laghi alpini incastonati sul confine tra Italia e Svizzera,
dove all'inizio di maggio il fogliame spunta lussureggiante sotto vette
maestose incappucciate di neve.
Porta la mia vestaglia blu in modo che possiamo aw olgerci in
quella diceva. Ti prometto una gita come non ne hai mai viste.32
La Marie accetto prontamente, ma poi cambio idea; aveva ricevuto
una lettera dalla famiglia a Novi Sad che mi toglie ogni desiderio,
non solo di divertirmi, ma anche di vivere. La gita avrebbe dovuto
farsela da solo, disse imbronciata. Sembra che io non possa avere
nulla senza essere punita. Ma il giorno successivo cambio di nuovo
idea. Ieri ti ho scritto un biglietto mentre ero del peggiore degli umori
a causa di una lettera che ho ricevuto. Ma quando ho letto la tua oggi
mi sono un po' rasserenata vedendo quanto mi ami, e quindi penso
che nonostante tutto quella gita la faremo insieme.33
E cosi nella prima mattinata di sabato 5 maggio 1901 Albert Ein
stein era alia stazione ferroviaria di Como ad aspettare Mileva Marie,
a braccia aperte e con il cuore che batteva. Passarono la giom ata
la, ammirando la cattedrale gotica e la citta vecchia cinta da mura,
poi presero uno dei m agnifici battelli bianchi che vanno da un paese
all'altro lungo le sponde del lago.
Si fermarono a visitare Villa Carlotta, la piu splendida di tutte le
famose dimore che punteggiano la riva, con i suoi soffitti affrescati,
una copia della scultura erotica di Antonio Canova Amore e Psiche e
cinquecento varieta di piante. La Marie in seguito scrisse a un'am ica
quanto avesse amm irato lo splendido giardino, che mi e rimasto
nel cuore, tanto piu perche non era consentito cogliere neppure un
fiore.
Dopo aver trascorso la notte in una locanda, decisero di salire in
montagna, ma trovarono neve alta fino a sei metri. Cosi noleggiarono
uno slittino del tipo in uso li, che ha posto appena sufficiente per due
persone innamorate, mentre il conducente sta dietro, in piedi su una
tavoletta, chiacchiera tutto il tempo e ti chiama //signora" scrisse la
Marie. Puoi immaginare qualcosa di piu bello?
La neve cadeva allegramente a perdita d'occhio, tanto che questa
immensita fredda e bianca mi fece venire i brividi e strinsi forte il
mio amore tra le braccia sotto i cappotti e gli scialli che ci coprivano.
Lungo la discesa, camminavano con passo pesante e prendevano a
calci la neve per produrre piccole valanghe, in modo da spaventare
a morte il mondo sottostante.34
Qualche giorno dopo Einstein ricordava come e stato bello l'ultima volta che mi hai lasciato stringere la tua cara piccola persona

68

Einstein

contro di me in quel modo naturalissimo.35 E in quel modo naturalissimo, Mileva Marie rimase incinta di Albert Einstein.
Tomato a Winterthur, dove aveva una supplenza, Einstein scrisse
alia Marie una lettera che faceva riferim ento alia sua gravidanza.
Stranamente - o forse non del tutto stranamente - cominciava affrontando questioni scientifiche piuttosto che personali. Ho appena letto
un m agnifico articolo di Lenard sulla generazione di raggi catodici
m ediante luce ultravioletta iniziava. Sotto l'influenza di questo
bellissim o contributo sono colmo di una tale felicita e gioia che devo
dividerne un po' con te. Di li a poco Einstein avrebbe rivoluzionato
la scienza basandosi sull'articolo di Lenard per formulare una teoria
dei quanti di luce che spiegava l'effetto fotoelettrico. Nondimeno,
e alquanto sorprendente, o almeno divertente, che l'entusiasmo di
dividere felicita e gioia con la sua fidanzata da poco in attesa di un
figlio si riferisse a un articolo relativo a fasci di elettroni.
Soltanto dopo questa manifestazione di esultanza scientifica veniva
un breve accenno al figlio che aspettavano, di cui Einstein parlava
al maschile: Come stai cara? Come sta il bambino?. Continuava
mostrando di avere una strana idea di che cosa avrebbe significato
allevare un figlio: Riesci a immaginare quanto sara bello quando
potrem o tom are a lavorare, del tutto indisturbati, e con nessuno
intorno a dirci che cosa fare!.
Soprattutto cercava di essere rassicurante. Avrebbe trovato un
lavoro, prometteva, anche se avesse voluto dire entrare nel mondo
delle assicurazioni. Insieme avrebbero creato un ambiente familiare
confortevole. Stai serena e non ti crucciare, cara. Io non ti lascero e
faro in modo che vada tutto bene. Devi solo avere pazienza! Vedrai
che le mie braccia non sono cosi male per affidarvisi, anche se le cose
stanno cominciando in modo un po' difficile.36
Mileva si stava preparando a ripetere gli esami di laurea, e sperava
di proseguire conseguendo un dottorato e diventando una fisica.
Sia lei che i suoi genitori nel corso degli anni avevano fatto enormi
investimenti, in termini tanto emotivi quanto finanziari, in vista di
quell'obiettivo. Avrebbe potuto, se lo avesse voluto, interrompere la
gravidanza. Zurigo era allora il centro di una fiorente industria del
controllo delle nascite, e vi aveva sede anche una ditta che vendeva
per corrispondenza farmaci abortivi.
Viceversa decise che voleva avere il figlio di Einstein, anche se lui
non era ancora pronto o disposto a sposarla. Avere un figlio fuori dal
m atrimonio era una scelta ribelle, data la loro educazione, ma non
fuori del comune. Le statistiche ufficiali mostrano che a Zurigo nel 1901

lfidanzati

69

il 12% delle nascite erano illegittime. Le residenti che erano suddite


austro-ungariche, inoltre, avevano molte piu probability di avere una
gravidanza senza essere sposate. Nell'Ungheria meridionale il 33%
delle nascite erano illegittime. I serbi avevano il tasso piu elevato di
nascite illegittime, gli ebrei quello di gran lunga piu basso.37
La decisione costrinse Einstein a concentrare l'attenzione sul futuro.
Cercherd un posto immediatamente, non importa quanto umile sia
le disse. I miei obiettivi scientifici e la mia vanita personale non mi
impediranno di accettare anche il lavoro piu subordinato. Decise di
rivolgersi al padre di Besso oltre che al direttore della locale compagnia
di assicurazioni, e promise di sposarla appena avesse avuto un posto
stabile. Allora nessuno potra tirare sassi sulla tua cara testolina.
La gravidanza avrebbe potuto anche risolvere - o almeno cosi sperava - i problemi che avevano con le famiglie. Quando i tuoi genitori
e i miei saranno messi di fronte a un fatto compiuto, non potranno
fare altro che rassegnarsi come meglio potranno.38
Mileva, costretta a letto a Zurigo da una gravidanza difficile, era
commossa. Allora, amore, vuoi cercare un lavoro immediatamente?
E vuoi che mi trasferisca da te! Era una proposta vaga, ma lei si
disse subito felice di accoglierla. Naturalmente non deve implicare che tu accetti un posto davvero brutto, caro aggiungeva. Mi
farebbe sentire terribile. Su suggerim ento di sua sorella, cerco di
convincere Einstein a fare visita ai suoi genitori in Serbia durante
le vacanze estive. Mi farebbe tanto felice supplicava. E quando
i miei genitori ci vedranno fisicamente davanti a loro, tutti i dubbi
scompariranno.39
Ma Einstein, con grande costernazione di Mileva, decise di passare
ancora una volta le vacanze estive con sua madre e sua sorella sulle
Alpi. Di conseguenza, non era presente ad aiutarla e incoraggiarla
alia fine del luglio 1901, quando ripete gli esami. Forse a causa della
gestazione e della situazione personale, Mileva fini per essere bocciata
la seconda volta, ottenendo di nuovo 4,0 su 6 e risultando l'unica del
suo gruppo a non superare la prova.
Fu cosi che Mileva Marie dovette rassegnarsi a rinunciare al sogno
di diventare una scienziata. Ando a trovare i suoi in Serbia - da sola - e
mise al corrente i genitori del suo fallimento accademico e della sua
gravidanza. Prima di partire, domando ad Einstein di mandare una
lettera a suo padre descrivendogli i loro progetti e, presumibilmente,
impegnandosi a sposarla. Ti dispiacerebbe spedire la lettera a me in
modo che possa leggere che cosa hai scritto? gli chiese. Presto gli
diro quello che deve sapere, comprese le notizie spiacevoli.40

Dispute con Drude e altri


La sfrontatezza e il disprezzo per le convenzioni - tratti che venivarto incoraggiati dalla Marie - si palesavano nell'attivita scientifica
di Einstein oltre che nella sua vita personale nel 1901. In quell'anno
il giovane entusiasta, ma ancora disoccupato, si impegno in una serie
di dispute con autorita accademiche.
Le dispute dimostrano che Einstein non aveva scrupoli a sfidare i
detentori del potere. Anzi la circostanza sembrava infondergli allegria. Nel bel mezzo delle tenzoni di quell'anno, aveva scritto a Jost
Winteler: la cieca obbedienza all'autorita e il peggior nem ico della
verita. Questo si sarebbe dimostrato un valido credo, adatto a essere
inciso sul suo blasone, se mai ne avesse voluto uno.
Le tenzoni di quell'anno rivelano anche qualcosa di piu sottile sul pen
siero scientifico di Einstein: aveva un bisogno imperioso - anzi compulsivo
- di unificare concetti di diverse aree della fisica. Da una sensazione
stupenda scoprire l'unita di un insieme di fenomeni che a prima vista
sembrano completamente distinti scrisse all'amico Grossmann quella
primavera, mentre intraprendeva un tentativo di connettere il suo lavoro
sulla capillarita con la teoria dei gas di Boltzmann. Quella frase, piu di
qualsiasi altra, esprime in sintesi la fede che era alia base della missione
scientifica di Einstein, dal suo primo articolo fino alle ultime equazioni
di campo scarabocchiate sul letto di morte, e che lo guidava con la stessa
sicurezza che aveva mosso l'ago della bussola della sua infanzia.41
Tra i concetti potenzialmente unificanti che stavano ipnotizzando
Einstein, e buona parte del mondo della fisica, e'erano quelli che scaturivano dalla teoria cinetica, che era stata elaborata nell'ultim a parte
del XIX secolo applicando i principi della meccanica a fenomeni quali
la trasmissione del calore e il comportamento dei gas. Questa teoria
implicava di considerare un gas, per esempio, come un insieme di
un numero enorme di minuscole particelle - in questo caso molecole,
costituite di uno o piu atomi - che si muovono liberamente in tutte
le direzioni e di tanto in tanto collidono tra loro.
La teoria cinetica stimolo lo sviluppo della meccanica statistica, che
descrive il comportamento di un gran numero di particelle servendosi di calcoli statistici. Era impossibile, natura lmente, seguire ogni
molecola e ricostruire ogni collisione in un gas, ma la conoscenza
dell'andamento statistico fomiva una descrizione utilizzabile di come
miliardi di molecole si comportano in condizioni variabili.
Gli scienziati procedettero ad applicare questi concetti non soltanto
al comportamento dei gas, ma anche a fenomeni che si verificavano nei

Ifidanzati

71

liquidi e nei solidi, comprese la conduzione elettrica e la radiazione.


Si apri la possibility di applicare i metodi della teoria cinetica dei gas
ad aree completamente diverse della fisica scrisse piu tardi l'armco
Paul Ehrenfest, esperto del ramo. Soprattutto la teoria venne applicata
al moto degli elettroni nei metalli, al moto browniano di particelle di
dimensioni microscopiche in sospensione e alia teoria della radiazione
di corpo nero.42
Mentre molti scienziati stavano servendosi dell'ipotesi atomica per
esplorare le loro aree specialistiche, Einstein se ne avvaleva per fare
delle connessioni ed elaborare teorie unificanti, tra varie discipline.
Nell'aprile del 1901, per esempio, modified le teorie molecolari che
aveva utilizzato per spiegare l'effetto di capillarita nei liquidi e le
applied alia diffusione delle molecole di un gas. Ho avuto un'idea
estremamente felice, che rendera possibile applicare la nostra teoria
delle forze molecolari anche ai gas scrisse alia Marie. E a Grossmann
dichiaro: Ora sono convinto che la mia teoria delle forze atomiche
attrattive possa essere estesa anche ai gas.43
Quindi comincio a interessarsi alia conduzione del calore e dell'elettricita, che lo porto a studiare la teoria elettronica dei metalli di Paul
Drude. Come osserva lo studioso di Einstein Jurgen Renn, la teoria
elettronica di Drude e la teoria cinetica dei gas di Boltzmann non
sono due argomenti qualsiasi che per caso interessavano Einstein,
ma condividono invece un'im portante proprieta con parecchi altri
temi delle sue prime ricerche: sono due esempi dell'applicazione di
idee di tipo atomistico a problemi fisici e chimici.44
La teoria elettronica di Drude postulava che nei metalli vi siano
delle particelle che si muovono liberamente, come le molecole di un
gas, e quindi conducono sia il calore sia l'elettricita. Quando Einstein
la esamino a fondo, la trovo per molti versi soddisfacente. Ho per le
mani uno studio di Paul Drude sulla teoria dell'elettrone che e scritto
come piace a me, anche se contiene alcune cose decisamente sciatte
disse alia Marie. Un mese dopo, con la consueta mancanza di deferenza per l'autorita, dichiaro: Forse scrivero a Drude privatamente
per segnalargli i suoi errori.
E cosi fece. In una lettera a Drude del giugno, Einstein puntualizzo
quelli che gli sembravano due errori. Difficilmente avra qualcosa di
ragionevole con cui confutarmi, disse con gioia maligna a Mileva
perche le mie obiezioni sono molto chiare. Forse nell'ingenua illusione che indicare a uno scienziato eminente i suoi presunti errori
sia un buon metodo per ottenere un posto di lavoro, Einstein incluse
nella sua lettera una richiesta in questo senso.45

72

Einstein

Sorprendentemente Drade rispose. Non sorprendentemente, liquido


le obiezioni di Einstein, il quale ne fu offeso. E una prova cosi manifesta
della pochezza del suo autore che non richiede alcun ulteriore commento da parte mia disse inoltrando alia Marie la risposta di Drude.
D'ora in poi non mi rivolgero piu direttamente a personaggi del genere,
e invece li attacchero senza pieta sulle riviste, come meritano. Non c'e
da meravigliarsi che a poco a poco uno diventi un misantropo.
Al tempo stesso Einstein diede sfogo alia sua frustrazione con Jost
Winteler, la figura patem a di Aarau, in una lettera in cui compariva
anche la sua affermazione secondo la quale la cieca obbedienza all'autorita e il peggior nemico della verita. Mi risponde sottolineando che
un altro suo collega "infallibile" condivide la sua opinione. Presto gli
rendero la vita difficile con una pubblicazione magistrale.46
Gli scritti di Einstein pubblicati non dicono chi sia questo collega
infallibile citato da Drude, ma alcune indagini svolte da Renn hanno
portato alia luce una lettera da cui risulta che si trattava di Ludwig
Boltzmann.47 Cio spiega perche Einstein passo a uno studio approfondito delle opere del fisico austriaco. Sono stato assorbito nella
lettura degli scritti di Boltzmann sulla teoria cinetica dei gas scrisse
a Grossmann in settembre e in questi ultimi giorni ho scritto io stesso
un breve articolo che fom isce la chiave di volta mancante alia catena
di dimostrazioni iniziata da lui.48
Boltzmann, che allora insegnava all'Universita di Lipsia, era il piu
autorevole esperto di fisica statistica in Europa. Aveva contribuito a
elaborare la teoria cinetica e ad awalorare l'idea che atomi e molecole
esistano realmente. Nel far questo aveva ritenuto necessario ripensare
il fondamentale secondo principio della termodinamica. Tale legge ha
molte formulazioni equivalent!. Afferma, per esempio, che il calore fluisce spontaneamente dai corpi caldi a quelli freddi, e non viceversa. Un
altro modo di esprimere il secondo principio e in termini di entropia,
la grandezza che misura il grado di disordine e casualita di un sistema.
Qualunque processo spontaneo tende ad aumentare l'entropia di un
sistema. Per esempio, le molecole di profumo uscendo da una boccetta
aperta si spargono in una stanza ma, almeno nella nostra esperienza ordinaria, non si radunano spontaneamente per rientrare nella boccetta.
II problema per Boltzmann era che, secondo Newton, i processi
meccanici, come i moti e le collisioni delle molecole, potevano tutti
essere invertiti. Quindi una dim inuzione spontanea dell'entropia
sarebbe stata, alm eno in teoria, possibile. L'assurdita di supporre
che le molecole di profumo diffuse potessero raccogliersi di nuovo
in una boccetta, o che il calore potesse fluire da un corpo freddo

Ifidanzati

73

a uno caldo in m odo spontaneo, veniva ritorta contro Boltzm ann


dai suoi avversari che, come Wilhelm Ostwald, non credevano alia
realta di atomi e molecole. L'asserzione che tutti i fenomeni naturali possano in ultima analisi essere ricondotti a fenomeni meccanici
non puo essere ammessa neppure come un'utile ipotesi di lavoro: e
semplicemente un errore proclamava Ostwald. L'irreversibilita dei
fenomeni naturali dimostra l'esistenza di processi che non possono
essere descritti mediante equazioni meccaniche.
Boltzm ann rispose riform ulando il secondo principio in modo
che non esprim esse un'im possibilita assoluta m a sem plicem ente
una quasi-certezza statistica. In teoria era possibile che milioni di
molecole di profumo si muovessero casualmente in ogni direzione in
modo da rientrare tutte a un certo momento in una boccetta, ma era
enormemente improbabile, m agari trilioni di volte meno probabile
della possibility che un mazzo di carte nuovo mescolato cento volte
finisca per tornare nell'esatto ordine iniziale, con le carte divise per
seme e disposte in sequenza.49
Quando Einstein nel settembre 1901 affermo piuttosto immodestamente che stava fornendo una chiave di volta che mancava nella
catena di dimostrazioni di Boltzmann, disse che intendeva pubblicare
subito tale contributo. Ma prima invio agli Annalen der Physik
un articolo che riguardava un metodo elettrico per studiare le forze
molecolari, che si serviva di calcoli derivati da esperimenti eseguiti
da altri con soluzioni saline e un elettrodo.50
Poi pubblico la sua critica delle teorie di Boltzmann. Einstein osservava che funzionavano bene per spiegare la trasmissione del calore
nei gas, ma non erano ancora state generalizzate in modo appropriato
per altri domini fenomenici. Per quanto grandi siano stati i risultati
conseguiti dalla teoria cinetica del calore nell'am bito della teoria dei
gas, scriveva la scienza della meccanica non e ancora riuscita a
produrre una fondazione adeguata per la teoria generale del calore.
II suo proposito era di colmare questa lacuna.51
Tutto cio era alquanto presuntuoso per un semplice studente del
Politecnico che non era riuscito a ottenere ne un dottorato ne un
posto di lavoro. Einstein stesso in seguito ammise che quegli articoli
aggiungevano poco al corpo della conoscenza fisica. Ma essi ci danno
un'idea di che cosa stesse al cuore delle sue sfide del 1901 a Drude e a
Boltzmann. Le loro teorie, a suo giudizio, non erano all'altezza della
massima che aveva enunciato a Grossmann qualche tempo prima,
vantando quanto fosse stupendo scoprire un'unita sottostante in un
insieme di fenomeni che sembrano completamente distinti.

74

Einstein

Nel frattempo, nel novembre 1901, Einstein aveva presentato una


proposta di dissertazione di dottorato al professor Alfred Kleiner
dell'Universita di Zurigo. La dissertazione non ci e giunta, ma la Marie
disse a un'am ica che tratta la ricerca sulle forze molecolari nei gas
servendosi di vari fenomeni noti. Einstein era fiducioso. Non osera
respingere la mia dissertazione disse di Kleiner. In caso contrario,
quest'uom o miope mi sara di scarsa utilita.52
A dicembre Kleiner non aveva neppure risposto, e Einstein comincio a preoccuparsi che m agari la fragile dignita del professore
potesse rendergli malagevole accettare una dissertazione che attaccava l'opera di maestri come Drude e Boltzmann. Se osera respingere
la mia dissertazione, pubblichero il testo del suo rifiuto insieme alia
mia memoria e lo ridicolizzero disse Einstein. Ma se la accettera,
vedremo che cosa avra da dire il buon vecchio Herr Drude.
Stanco di aspettare una risposta, decise di andare di persona da
Kleiner. Piuttosto inaspettatam ente l'incontro ando bene. Kleiner
ammise di non avere ancora letto la dissertazione, e Einstein gli disse
di prendersi il tempo di cui aveva bisogno. Poi passarono a discutere
varie idee che Einstein stava elaborando, alcune delle quali avrebbero
alia fine trovato sviluppo nella teoria della relativita. Kleiner promise
ad Einstein che avrebbe potuto contare su di lui per una raccomandazione la prima volta che si fosse reso disponibile un incarico di
insegnam ento. Non e affatto stupido come avevo pensato fu il
verdetto di Einstein. Inoltre e una brava persona.53
Kleiner poteva anche essere una brava persona, ma la dissertazione
di Einstein non gli piacque quando infine riusci a leggerla. In particolare
era a disagio per l'attacco di Einstein all'apparato scientifico. Cosi la
respinse; piu precisamente, invito Einstein a ritirarla volontariamente,
il che permise al giovane fisico di recuperare i suoi 230 franchi di tassa.
Secondo un libro scritto dal marito della figliastra di Einstein, l'azione
di Kleiner era motivata dal riguardo per il collega Ludwig Boltzmann,
lo sviluppo del cui ragionamento Einstein aveva severamente criticato.
Privo di un'analoga sensibilita, Einstein si lascio persuadere da un
amico a inviare l'attacco direttamente a Boltzmann.54
Lieserl
Marcel Grossmann aveva detto ad Einstein che era probabile si
rendesse disponibile per lui un posto all'Ufficio brevetti, ma que
sto non si era ancora concretizzato. Cosi cinque mesi dopo Einstein
ricordo cortesemente all'am ico che aveva ancora bisogno di aiuto.

Ifidanzati

75

Leggendo sul giom ale che Grossmann aveva vinto una cattedra in un
liceo svizzero, Einstein espresse la sua grande gioia e poi aggiunse
in tono lamentoso: Avevo inoltrato domanda anch'io per quel posto,
ma lo avevo fatto soltanto per non dover dire a me stesso di essere
stato troppo timido per farlo.55
N ell'autunno del 1901 Einstein accetto un lavoro ancora piu umile
come precettore in una piccola scuola privata a Sciaffusa, una cittadina sul Reno una trentina di chilom etri a nord di Zurigo. II lavoro
consisteva soltanto nel fare il ripetitore di un ricco allievo inglese
che viveva li. Ricevere lezioni private da Einstein un giorno sarebbe
parso un affare a qualunque prezzo. Ma a quell'epoca era il titolare
della scuola, Jacob N iiesch, a fare l'affare. Si faceva pagare dalla
fam iglia del ragazzo quattrom ila franchi all'anno, mentre Einstein
riceveva soltanto centocinquanta franchi al m ese, oltre a vitto e
alloggio.
Einstein continuava a promettere a M ileva che avrebbe avuto un
buon marito appena fosse stato possibile, ma ormai disperava del
posto all'Ufficio brevetti. I1 posto a Bem a non e ancora stato bandito
e cosi sto perdendo le speranze.56
Mileva desiderava stare con lui, ma la gravidanza rendeva loro
im possibile m ostrarsi insiem e in pubblico. Cosi passo la maggior
parte di novembre in un piccolo albergo di un paese dei dintomi.
I loro rapporti stavano facendosi tesi. N onostante le insistenze di
Mileva, Einstein andava soltanto di rado a trovarla, spesso sostenendo
che non aveva danaro disponibile. Di sicuro mi farai una sorpresa,
vero? lo im ploro lei dopo aver ricevuto l'ennesim o biglietto che
annullava una visita. Suppliche e collera si alternavano, spesso nella
medesima lettera:
Se solo sapessi che terribile nostalgia sento, verresti sicuramente.
Sei davvero senza soldi? Questa e bella! Guadagna centocinquanta
franchi, ha vitto e alloggio garantiti, e alia fine del mese non ha un
centesimo in tasca!... Non prenderlo come scusa per domenica, per
favore. Se non trovi del danaro prima di allora, te ne manderd io un
p o '... Se solo sapessi quanta voglia ho di rivederti! Penso a te tutto il
giorno, e ancor piu di notte.57
L'insofferenza di Einstein per l'autorita presto lo mise in contrasto
con il titolare della scuola. Tento di persuadere il suo allievo a trasferirsi a Bema con lui e a pagarlo direttamente, ma la madre del ragazzo
si oppose. Poi Einstein chiese a Niiesch di pagargli il pasto in contanti
in modo da non essere costretto a mangiare con la sua famiglia. Lei

76

Einstein

sa quali sono le nostre condizioni rispose Niiesch. Non c'e alcuna


ragione per discostarcene.
A muso duro, Einstein m inaccio di trovarsi un'altra sistemazione,
e Nuesch furibondo fece marcia indietro. In una riga che potrebbe
essere considerata un'altra massima della sua vita, Einstein, dopo aver
raccontato la scena alia Marie, concludeva in tono esultante: Evviva
la faccia tosta! E il mio angelo custode in questo mondo.
Quella sera, sedendosi per l'ultim o pasto in casa Nuesch, trovo
accanto al piatto di minestra una lettera. Era del suo angelo custode
nella vita reale, Marcel Grossmann. II posto all'Ufficio brevetti, scri
veva Grossmann, stava per essere bandito, ed era sicuro che sarebbe
andato a lui. Di li a poco le loro vite sarebbero cambiate splendidamente in meglio, scrisse alia Marie un Einstein tutto eccitato. Sono
pazzo di gioia quando ci penso diceva. E sono ancor piu felice per
te che per me stesso. Insieme saremmo di certo le persone piu felici
della terra.
Restava aperta la questione di che cosa fare del bambino, che doveva
nascere di li a meno di due mesi, all'inizio di febbraio del 1902. L'unico
problema che rimarrebbe da risolvere sarebbe quello di come tenere
con noi la nostra Lieserl scrisse Einstein (che aveva cominciato a parlare del nascituro come di una bambina) alia Marie, che era tomata in
patria per dare alia luce il bambino nella casa dei genitori a Novi Sad.
Non vorrei essere costretto a rinunciare a lei. Era una nobile intenzione da parte sua, ma sapeva che gli sarebbe stato difficile presentarsi
a Bem a per il nuovo lavoro con un figlio illegittimo. Chiedi a tuo
papa; e un uomo di esperienza, e conosce il mondo meglio del tuo
affaticato e poco pratico Johannzel. Ad ogni buon conto, affermava
che la bambina, una volta nata, non avrebbe dovuto essere ingozzata
di latte di mucca, perche la cosa avrebbe potuto renderla ottusa. II
latte di Mileva sarebbe stato piu nutriente, diceva.58
Pur essendo disposto a consultare la famiglia della Marie, Einstein
non aveva nessuna intenzione di far sapere alia propria fam iglia
che i peggiori timori di sua madre in merito alia sua relazione - una
gravidanza e un possibile matrimonio - si stavano avverando. Sua
sorella parve rendersi conto che Albert e Mileva stavano progettando
in segreto di sposarsi e ne parlo con i Winteler ad Aarau. Ma nessuno
di loro diede il minimo segno di sospettare che ci fosse di mezzo un
bambino. La madre di Einstein apprese del presunto fidanzamento
dalla signora Winteler. Siamo risolutamente contrari alia relazione
di Albert con Fraulein Marie, e non vogliamo neppure avere qualcosa
a che fare con lei lamentava Pauline.59

Ifidanzati

77

Pauline prese anche la singolare iniziativa di scrivere una sgradevole lettera, firmata anche dal marito, ai genitori della Marie. Questa
signora si lamento la Marie con un'amica a proposito della madre di
Einstein sembra essersi data come obiettivo nella vita di avvelenare
quanto piu possibile non soltanto la mia esistenza ma anche quella
di suo figlio. Non avrei mai pensato che potessero esserci persone
cosi insensibili e apertamente malvagie! Non si sono fatti scrupolo
di scrivere una lettera ai miei genitori in cui mi insultavano in una
maniera vergognosa.60
L'annuncio ufficiale che pubblicizzava la disponibilita del posto
all'Ufficio brevetti apparve finalmente nel dicembre 1901. II direttore,
Friedrich Haller, a quanto pare formulo i requisiti su misura in
modo che fosse Einstein a ottenere il posto. I candidati non erano
tenuti ad avere un dottorato, ma dovevano avere una competenza
meccanica e dovevano conoscere la fisica. Haller ci ha messo questo
a mio vantaggio disse Einstein alia Marie.
II direttore scrisse ad Einstein una lettera amichevole in cui chiariva
che era lui il candidato principale, e Grossmann passo a trovarlo per
congratularsi. Non ci sono piu dubbi scrisse Einstein esultante
alia Marie. Tra poco sarai la mia felice mogliettina, vedrai. Adesso i
nostri guai sono finiti. Soltanto ora che mi sono tolto questo terribile
peso dalle spalle mi rendo conto di quanto ti amo ... Presto potro
prendere tra le braccia la mia Doxerl e dire che e mia davanti a tutto
il mondo.61
Le fece promettere, pero, che il m atrim onio non li avrebbe trasformati in un'agiata coppia borghese: Lavoreremo assiduamente
insieme sulla scienza e cosi non diventeremo dei vecchi filistei, vero?.
Anche sua sorella, secondo lui, stava diventando cosi grossolana
nell'atteggiam ento verso le comodita materiali. Farai bene a non
diventare cosi disse alia Marie. Sarebbe terribile. Devi rimanere
sempre la m ia strega e la m ia m onella di strada. Tutti all'infuori
di te mi sem brano estranei, com e se da me li separasse un muro
invisibile.
In vista dell'assunzione all'Ufficio brevetti, Einstein si congedo
dallo studente cui faceva da istitutore a Sciaffusa e si trasferi a Bem a
alia fine di gennaio del 1902. La gratitudine nei confronti di Gross
mann, che avrebbe continuato ad aiutarlo in vari modi negli anni
successivi, non sarebbe mai venuta meno. Grossmann sta scrivendo
la sua dissertazione su un argomento che ha a che fare con la geo
metria non euclidea scrisse Einstein alia Marie. Non so che cosa
sia di preciso.62

78

Einstein

Q ualche giorno dopo l'arrivo di Einstein a Berna, M ileva, che


era a casa dei genitori a Novi Sad, diede alia luce una bambina, che
chiamarono Lieserl. Avendo avuto un parto particolarm ente diffi
cile, Mileva non pote scrivere al compagno, e fu suo padre a dare ad
Einstein la notizia.
E sana, e piange come si deve? scrisse Einstein alia Marie. Come
sono i suoi occhi? A chi di noi due assomiglia di piu? Chi la allatta? Ha
fame? Sara completamente senza capelli. La amo cosi tanto e ancora
non l'ho nemmeno vista! Ma 0 suo amore per la loro bambina appena
nata sembrava esistere piu che altro in astratto, dato che non fu neppure
sufficiente a indurlo a fare il viaggio in treno fino a Novi Sad.63
Einstein non parlo della nascita di Lieserl ne con la madre, ne con
la sorella, ne con nessuno dei suoi amici. Anzi, non c'e alcun indizio
che abbia mai parlato di lei con loro. Neppure una volta la nomind
pubblicamente o anche solo ammise che esisteva. Nessuna menzione
di lei si trova nella corrispondenza, fatta eccezione per alcune lettere
tra Einstein e la Marie, e queste furono fatte sparire e rimasero nascoste fino al 1986, quando gli studiosi e i curatori delle opere del fisico
appresero con grande sorpresa dell'esistenza di Lieserl.64
Ma la bambina fece emergere il lato ironico di Einstein, come mostra
la lettera a Mileva immediatamente successiva alia nascita di Lieserl.
Sara certo gia capace di piangere, ma per molto tempo non sapra
ridere diceva. E in questo c'e una profonda verita.
La paternita lo mise di fronte alia necessita di guadagnare un po'
di denaro mentre attendeva di essere assunto all'Ufficio brevetti. Cosi
il giom o successivo su un giom ale comparve un'inserzione: Lezioni
private di m atem atica e fisica ... impartite nel modo piu accurato
da Albert Einstein, insegnante diplomato al Politecnico federale ...
Lezioni di prova gratuite.
Con la nascita di Lieserl Einstein manifesto un desiderio di costruirsi
un nido dom estico che non era emerso in precedenza. Trovo una
grande stanza a Berna e ne fece uno schizzo per Mileva, completo
di diagrammi che rappresentavano il letto, sei sedie, tre m obiletti, se
stesso (Johannzel) e un divano contrassegnato con guarda!.65 Ma
Mileva non sarebbe andata ad abitare li con lui. Non erano sposati e
un aspirante impiegato statale svizzero non avrebbe potuto coabitare
apertamente con una donna. Invece, dopo qualche mese, la Marie
tom o a Zurigo ad aspettare che fosse assunto e, come promesso, la
sposasse. Non porto con se Lieserl.
A quanto pare Einstein e sua figlia non posarono mai gli occhi l'uno
sull'altra. Come vedremo, la piccola, nella corrispondenza giunta fino

lfidanzati

79

a noi, avrebbe meritato soltanto una breve menzione meno di due anni
dopo, nel settembre 1903, e poi non sarebbe piu stata nominata. Nel
frattempo fu lasciata a Novi Sad con parenti o amici di sua madre,
in modo che Einstein potesse mantenere sia il suo stile di vita libero
sia la rispettabilita borghese di cui aveva bisogno per diventare un
funzionario svizzero.
C'e un vago indizio che Lieserl fosse stata presa in custodia dall'amica
intima della Marie, Helene Kaufler Savic, che Mileva aveva conosciuto
nel 1899 quando vivevano nella medesima pensione a Zurigo. La Savic
era di una famiglia ebraica Viennese e aveva sposato un ingegnere di
origine serba nel 1900. Durante la gestazione, Mileva le aveva scritto una
lettera in cui si sfogava di tutte le sue pene, ma l'aveva stracciata prima di
spedirla. Era contenta di averlo fatto, spiego ad Einstein due mesi prima
della nascita di Lieserl, perche penso che non dovremmo dire nulla di
Lieserl per il momento. Aggiunse che Einstein avrebbe dovuto scrivere
alia Savic qualche parola di tanto in tanto. Ora dobbiamo trattarla molto
bene. Dovra aiutarci in qualcosa di importante, dopotutto.66
L'Ufficio brevetti
Un giorno, mentre era in attesa del posto, Einstein incontro un
conoscente che gia lavorava all'Ufficio brevetti. II lavoro era noioso,
si lamento l'uom o, osservando che il posto che Einstein aspettava
di occupare era al livello piu basso, cosicche almeno non doveva
preoccuparsi che qualcun altro ne facesse domanda. Einstein non
si lascio impressionare. Certa gente trova tutto noioso disse alia
Marie. Quanto a disdegnare il gradino piu basso, le disse che avreb
bero dovuto pensarla proprio all'opposto: Non c'im porta niente di
essere in cima!.67
II posto alia fine arrivo il 16 giugno 1902, quando una seduta del
Consiglio federale svizzero lo nom ino in via provvisoria esperto
tecnico di terza classe all'Ufficio federale per la proprieta intellettuale
con uno stipendio annuo di 3500 franchi, che in realta era piu di
quanto avrebbe guadagnato un professore a inizio carriera.68
II suo ufficio, nel nuovo palazzo delle Poste e telegrafi di Berna,
era vicino alia famosa Torre dell'orologio che sovrasta la porta della
citta vecchia (v. inserto). Girando a sinistra all'uscita dal suo appartamento, Einstein ci passava ogni giorno andando al lavoro. L'orologio
fu costruito originariamente poco dopo la fondazione della citta nel
1191, e un congegno astronomico che rappresenta la posizione dei
pianeti vi fu aggiunto nel 1530. Ogni ora l'orologio metteva in scena

80

Einstein

il suo spettacolo: venivano fuori un giullare che ballava suonando


dei cam panelli, poi una sfilata di orsi, un gallo che cantava e un
cavaliere in armatura, seguiti da Padre Tempo con il suo scettro e la
clessidra.
L'orologio fom iva l'ora ufficiale alia vicina stazione ferroviaria, e
con esso erano sincronizzati tutti gli altri orologi posti lungo i marciapiedi. I conduttori dei treni che arrivavano dalle altre citta, dove l'ora
locale non era sempre coordinata, regolavano gli orologi guardando
la Torre di Berna mentre entravano in citta.69
Cosi Albert Einstein avrebbe finito per passare i sette anni piu creativi della sua vita - anche dopo aver scritto le memorie che impressero
un nuovo corso alia fisica - arrivando al lavoro alle otto del mattino,
sei giorni alia settimana, ed esaminando richieste di brevetto. Sono
terribilmente occupato scrisse a un amico qualche mese dopo. Ogni
giorno passo otto ore in ufficio e faccio alm eno un'ora di lezioni
private, e poi, in aggiunta, un po' di lavoro scientifico. Ma sarebbe
sbagliato pensare che l'esam e delle domande di brevetto fosse un
lavoro ingrato. Mi piace moltissimo il mio lavoro in ufficio, perche
e singolarmente vario.70
Presto si rese conto che il lavoro sulle richieste di brevetto poteva
essere svolto con rapidita tale da permettergli di ritagliarsi del tempo
per la riflessione scientifica durante la giom ata. Riuscivo a fare il
lavoro di un giom o intero in due o tre ore soltanto racconto poi. I1
resto del tempo lo dedicavo all'elaborazione delle mie idee. II suo
direttore, Friedrich Haller, era un uomo di uno scetticismo brontolone
e bonario e di un umorismo gioviale che ignorava benevolmente i
fogli di carta che ingombravano la scrivania di Einstein e scomparivano nel suo cassetto quando qualcuno veniva a parlare con lui.
Ogni volta che qualcuno passava da me, chiunque fosse, cacciavo
i miei appunti nel cassetto della scrivania e facevo finta di lavorare
sulle carte dell'ufficio.71
In effetti, non dovremmo dispiacerci per Einstein pensando che si
sentisse in esilio dai chiostri della scienza accademica. Si convinse
invece che, piu che un inconveniente, era un vantaggio per la sua
attivita scientifica lavorare in quel chiostro terreno dove covavo le
mie idee piu belle.72
Ogni giom o compiva esperimenti mentali basati su premesse teoriche, cercando di farsi un'idea delle realta sottostanti. La concentrazione su problemi della vita reale, disse piu tardi, mi stimolo a
scorgere le implicazioni fisiche dei concetti teorici.73 Tra le idee che
doveva prendere in esame per possibili brevetti c'erano dozzine di

I fidanzati

81

nuovi metodi per sincronizzare gli orologi e coordinare le misure di


tempo mediante segnali lanciati alia velocita della luce.74
Inoltre il suo direttore, Haller, aveva un principio che era utile per
un teorico creativo e ribelle non m eno che per un analista di brevetti.
Devi rimanere con il tuo senso critico sempre vigile. Metti in dubbio ogni premessa, sfida l'opinione prevalente e non accettare mai la
verita di qualcosa semplicemente perche tutti gli altri la considerano
ovvia. Non essere credulo. Quando prendi in mano una richiesta
erano le istruzioni di Haller pensa che qualunque cosa dica quell'inventore sia sbagliata.75
Einstein era cresciuto in una famiglia che creava brevetti e tentava
di utilizzarli negli affari, e trovava il compito appagante. Quell'attivita rafforzava una delle sue doti d'ingegno: la capacita di condurre
esperimenti mentali in cui riusciva a farsi un'idea intuitiva di come
una teoria avrebbe funzionato in pratica. Lo aiutava anche a scartare
i fatti non pertinenti che stavano intorno a un problem a.76
Se invece fosse stato relegato in un posto di assistente di un pro
fessore, avrebbe potuto sentirsi in dovere di produrre pubblicazioni
innocue in quantita e forzato a essere eccessivamente cauto nel mettere in discussione le idee accettate. Com e osservo piu tardi, originalita e creativita non erano risorse primarie per salire i gradini
della scala accademica, specialmente nel mondo di lingua tedesca, e
certo lui avrebbe avvertito la pressione che spingeva a conformarsi
ai pregiudizi o ai punti di vista prevalenti dei suoi protettori. Una
carriera accademica in cui si e costretti a produrre memorie scientifiche a profusione genera un pericolo di superficiality intellettuale
affermd.77
Di conseguenza, il caso che lo fece approdare su uno scanno all'Ufficio brevetti svizzero, invece di farne un assistente nell'am biente
accadem ico, probabilm ente rafforzo alcuni dei tratti destinati ad
assicurargli il successo: un gaio scetticism o su cio che compariva
sulle pagine che aveva davanti e un'indipendenza di giudizio che gli
consentiva di mettere in discussione presupposti fondamentali. Tra
gli analisti di brevetti non c'erano pressioni o incentivi a comportarsi
altrimenti.
L'Akademie Olympia
M aurice Solovine, un romeno che studiava filosofia all'Universita
di Berna, un giorno durante le vacanze pasquali del 1902, mentre
faceva una passeggiata, compro un giornale e noto l'annuncio con

82

Einstein

cui Einstein offriva lezioni di fisica (lezioni di prova gratuite).


Azzimato e vivace dilettante con i capelli tagliati corti e una vistosa
barbetta a punta, Solovine era di quattro anni maggiore di Einstein,
ma doveva ancora decidere se voleva diventare un filosofo, un fisico o
qualcosa d'altro. Cosi ando all'indirizzo dell'annuncio, suono il campanello, e un attimo dopo dall'interno rimbombo una voce stentorea:
Avanti!. Einstein gli fece subito una forte impressione. Rimasi
colpito dalla straord inaria luminosita dei suoi grandi occhi ha raccontato Solovine.78
La loro prima discussione duro quasi due ore, dopodiche Einstein
segui Solovine in strada, dove continuarono a parlare per un'altra
m ezz'ora. Concordarono di vedersi il giorno successivo. Al terzo
incontro Einstein annuncio che conversare liberamente era piu divertente che fare lezione a pagamento. Non hai bisogno di lezioni di
fisica disse. Vieni semplicemente a trovarmi quando vuoi e sard ben
contento di chiacchierare con te. Cosi decisero di leggere insieme i
grandi pensatori e poi di discuterne le idee.
Alle loro sedute si uni Conrad Habicht, figlio di un banchiere ed
ex studente di matematica al Politecnico di Zurigo. Prendendosi un
po' gioco delle pompose associazioni erudite, decisero di chiamarsi
Akademie Olympia. Einstein, pur essendo il piu giovane, fu nominato
presidente, e Solovine preparo un attestato con un disegno in cui compariva un busto di Einstein di profilo sotto una filza di salsicce. Un
uomo perfettamente e limpidamente eradito, impregnato di mirabile,
sottile e raffinata cultura, permeato della scienza rivoluzionaria del
cosmo proclamava la dedica.79
In generale le loro cene erano pasti frugali a base di salsicce, gruviera, frutta e te. Ma per il compleanno di Einstein, Solovine e Habicht
decisero di fargli una sorpresa m ettendo sulla tavola tre piatti di
caviale. Einstein era assorbito in un'analisi del principio di inerzia
di Galileo, e parlando inghiotti boccone dopo boccone il suo caviale
senza accorgersene. Habicht e Solovine si scambiavano occhiate fur
tive. Ti sei accorto di quello che hai mangiato gli chiese alia fine
Solovine.
Per l'am or del cielo! esclamo Einstein. Cosi quello era il famoso
caviale! Tacque un momento, e poi soggiunse: Be', se offrite cibo
da buongustai a uno zoticone come me, sapete che non potra essere
apprezzato.
Dopo le loro discussioni, che potevano durare anche tutta la notte,
a volte Einstein suonava il violino e d'estate occasionalmente salivano
su una montagna nei dintom i di Berna per ammirare il sorgere del

Ifidanzati

83

sole. La vista delle stelle scintillanti ci faceva una grande impressione e ci induceva a discussioni di astronomia ricordava Solovine.
Ci riempivamo di m eraviglia mentre il sole saliva lentamente verso
l'orizzonte e infine appariva in tutto il suo splendore inondando le
Alpi di un mistico rosa. Poi aspettavano che aprisse il baretto di montagna per bere caffe nero prima di scendere e andare a lavorare.
Solovine una volta salto una riunione prevista nel suo appartamento perche era allettato da un concerto di un quartetto ceco. Quale
dono di riconciliazione lascio, come proclamava il suo biglietto scritto
in latino, uova sode e un saluto (amicis carissimis ova dura et salutem).
Einstein e Habicht, sapendo quanto Solovine odiasse il tabacco, si
vendicarono fumando pipe e sigari nella sua stanza e ammucchiando
mobili e stoviglie sul letto. A m ico carissimo fum um spissum et salu
tem (al carissimo amico fumo denso e un saluto) risposero su un
altro biglietto. Solovine dice che al suo ritorno fu quasi sopraffatto
dal fumo. Credevo di soffocare. Spalancai la finestra e cominciai a
togliere dal letto il cumulo di cose che toccava quasi il soffitto.80
Solovine e H abicht sarebbero diventati am ici di Einstein per la
vita, e Einstein molti anni dopo avrebbe rievocato con loro la nostra
allegra "accadem ia", che era meno infantile di quelle rispettabili che
poi ho conosciuto da vicino. Rispondendo a una cartolina che i due
amici gli avevano mandato da Parigi per il suo settantaquattresimo
com pleanno, Einstein le rese omaggio: I tuoi mem bri ti crearono
per burlarsi delle Accademie tue sorelle, istituite da lungo tempo.
Con quale precisione le loro burle colpivano il segno ho imparato ad
apprezzarlo appieno in lunghi anni di attente osservazioni.81
L'elenco delle letture dell'Akademie Olympia comprendeva alcuni
classici i cui temi Einstein poteva apprezzare, come YAntigone, l'emozionante tragedia di Sofocle sulla sfida all'autorita, e il Don Chisciotte,
l'epopea di Cervantes sull'ostinazione a combattere contro i mulini
a vento. Ma soprattutto i tre accademici leggevano libri che indagavano sull'intersezione tra scienza e filosofia: il Trattato sulla natura
umana di David Hume, L'analisi delle sensazioni e La meccanica nel suo
sviluppo storico-critico di Mach, YEtica di Baruch Spinoza e La scienza
e Vipotesi di Henri Poincare.82 Fu con la lettura di questi autori che il
giovane analista di brevetti comincio a formarsi una propria filosofia
della scienza.
II piu influente tra loro, disse piu tardi Einstein, era stato l'empirista
scozzese David Hume (1711-1776). Seguendo le orme di Locke e di
Berkeley, Hume era scettico su qualsiasi conoscenza distinta da cio
che poteva essere percepito direttamente dai sensi. Perfino le evidenti

84

Einstein

leggi della causalita erano sospette ai suoi occhi, semplici abitudini


della mente; una palla che ne colpiva un'altra poteva comportarsi nel
modo predetto dalle leggi di Newton innumerevoli volte, eppure,
a rigore, cio non costituiva una ragione per credere che si sarebbe
com portata nello stesso modo la volta successiva. Hume vide chiaram ente che alcuni concetti, come ad esempio quello di causalita,
non si possono dedurre con metodi logici dai dati dell'esperienza
osservo Einstein.
Una versione di questa filosofia, chiam ata a volte positivism o,
negava la validita di qualunque concetto che andasse al di la delle
descrizioni dei fenom eni di cui abbiam o esperienza diretta. Essa
piaceva ad Einstein, almeno inizialmente. La teoria della relativita
si propone in m odo naturale nel contesto del positivismo disse.
Questa linea di pensiero ebbe una grande influenza sul mio lavoro,
e in modo particolare la ebbe Mach, e ancor piu Hume, il cui Trattato
sulla natura umana studiai con passione e con ammirazione poco prima
di scoprire la teoria della relativita.83
Hume aveva applicato il suo rigore scettico al concetto di tempo.
Non aveva senso, diceva, parlare del tempo come se avesse un'esistenza assoluta, indipendente dagli oggetti osservabili i cui movimenti
ci permettevano di definirlo. Dal succedersi delle idee e impressioni
ci form iam o l'idea di tem po, scriveva H ume la quale, senza di
esse, non fa mai la sua apparizione nella m ente. Questo concetto
che non esista nulla di simile al tempo assoluto avrebbe poi trovato
un'eco nella teoria della relativita di Einstein. Ma le considerazioni
particolari del filosofo scozzese sul tempo ebbero su Einstein meno
influenza dell'intuizione piu generale di Hume che e pericoloso par
lare di concetti che non siano definibili in term ini di percezioni e
osservazioni.84
Le idee di Einstein su Hume erano bilanciate dal suo apprezzam ento per il pensiero di Immanuel Kant (1724-1804), il metafisico
tedesco cui era stato introdotto, quando ancora era uno scolaro, da
Max Talmud. Kant occupo la scena della filosofia con un'idea c h e ...
costitui un progresso verso la soluzione del dilemma di Hume disse
Einstein. Alcune verita rientrano in una categoria di conoscenza
assolutamente certa che e radicata nella ragione stessa.
In altre parole, Kant distingueva tra due tipi di verita: (1) le proposizioni analitiche, che discendono dalla logica e dalla ragione stessa
piuttosto che dall'osservazione del mondo; per esempio, tutti i celibi
non sono sposati, due piu due fa quattro, e la somma degli angoli di un
triangolo e sempre pari a 180 gradi; e (2) proposizioni sintetiche, che

Ifidanzati

85

sono basate sull'esperienza e le osservazioni; per esempio, Monaco


e piu grande di Bem a, tutti i cigni sono bianchi. Le proposizioni sintetiche potrebbero subire modifiche a opera di nuovi dati empirici,
ma non cosi le proposizioni analitiche. Possiamo scoprire un cigno
nero ma non un celibe sposato, ne (almeno cosi pensava Kant) un
triangolo i cui angoli hanno somma di 181 gradi. Come disse Einstein,
nella prima categoria di verita si ritiene rientrino, per esempio, le
proposizioni della geometria e il principio di causalita. Questi e certi
altri tipi di conoscenza... non devono essere preventivamente ricavati
dai dati sensoriali, in altre parole sono conoscenza a priori.
Da principio Einstein trovo meraviglioso che certe verita potessero
essere scoperte mediante la sola ragione. Ma presto comincio a mettere
in discussione la rigida distinzione tra verita analitiche e sintetiche.
Mi sembrava che le cose di cui tratta la geometria non fossero essenzialmente diverse da quelle che si percepiscono coi sensi ricordava
poi. E in seguito avrebbe respinto la distinzione kantiana. Io sono
convinto ... che questa distinzione sia erronea scrisse. Una proposizione che sembra puram ente analitica - come quella che la somma
degli angoli di un triangolo e pari a 180 gradi - poteva rivelarsi falsa
in una geometria non euclidea o in uno spazio curvo (per esempio,
nel caso della teoria della relativita generale). Come disse piu tardi
dei concetti della geometria e della causalita, oggi tutti sanno, naturalmente, che tali concetti non contengono nulla della certezza, della
intrinseca necessita, che Kant aveva attribuito a essi.85
L'empirismo di Hume fu spinto un passo piu avanti da Ernst Mach
(1838-1916), il fisico e filosofo austriaco i cui scritti Einstein lesse
su sollecitazione di Michele Besso. Mach divenne uno degli autori
preferiti dell'Akadem ie Olympia e contribui a instillare in Einstein
lo scetticismo sull'opinione prevalente e le convenzioni accettate che
sarebbe diventato un segno distintivo della sua creativita. Piu tardi
avrebbe proclamato, con parole che avrebbero potuto essere usate
anche per descrivere lui stesso, che il genio di Mach era dovuto in
parte al suo scetticismo incorruttibile e [alia] sua indipendenza.86
L'essenza della filosofia di M ach era questa, nelle parole di Ein
stein: I concetti hanno senso soltanto se possiam o indicare gli
oggetti a cui si riferiscono e le regole m ediante le quali sono riferiti
a questi oggetti.87 In altri term ini, perche un concetto abbia senso
ne occorre una definizione operativa, che descriva come si osserverebbe il concetto in term ini di operazioni. Q uest'idea avrebbe dato
i suoi frutti quando, qualche anno dopo le letture dell'A kadem ie,
Einstein e Besso discussero su quale osservazione avrebbe dato

86

Einstein

significato al concetto a prim a vista sem plice che due eventi si


verificano sim ultaneam ente.
La cosa piu importante che Mach abbia fatto per Einstein fu l'applicazione di questo punto di vista ai concetti newtoniani di tempo
assoluto e di spazio assoluto. Era impossibile definire tali con
cetti, sosteneva Mach, in termini di osservazioni che fosse possibile
compiere. Pertanto essi erano privi di significato. Mach ridicolizzo
la mostruosita concettuale dello spazio assoluto di Newton, definendolo una cosa puramente ideale che non puo trovare riscontro
neiresperienza.88
L'ultim o eroe intellettuale dell'A kadem ie O lym pia era Baruch
Spinoza (1632-1677), il filosofo ebreo di Amsterdam. La sua influenza
fu principalm ente religiosa: Einstein fece proprio il suo concetto
di un Dio amorfo che si riflette nella bellezza che incute riverenza,
nella razionalita e nell'unita delle leggi di natura. Ma, come Spinoza,
Einstein non credeva in un Dio personale che premiasse e punisse e
intervenisse nella nostra vita quotidiana.
Inoltre Einstein trasse da Spinoza la fede nel determinismo: l'idea
che le leggi di natura, una volta che fossimo in grado di sondarle,
stabiliscano cause ed effetti immutabili, e che Dio non giochi a dadi
consentendo a qualsiasi evento di essere casuale o indeterminato.
Tutte le cose sono determinate dalla necessita della divina natura
affermava Spinoza, e anche quando la meccanica quantistica parve
mostrare che cio era falso, Einstein continuo a credere risolutamente
che fosse vero.89
M atrimonio con Mileva
Era destino che Hermann Einstein non vedesse suo figlio diventare
qualcosa di piu di un analista di brevetti di terza classe. N ell'ottobre
del 1902, quando le sue condizioni di salute cominciarono a declinare,
Einstein ando a Milano per essergli accanto negli ultimi giorni. Da
molto tempo il loro rapporto era una miscela di estraneita e di affetto,
e su quella stessa nota si concluse. Allorche la fine fu prossima
racconto in seguito Helen Dukas, la segretaria di Einstein, Hermann
chiese a tutti di allontanarsi per morire da solo.
E instein avverti per tutta la vita un senso di colpa per quel
m om ento, che rappresentava sim bolicam ente la sua incapacity di
stabilire un vero legam e con la sua fam iglia. Per la prim a volta
si senti inebetito, sopraffatto da un senso di desolazion e. In
seguito defini la m orte di suo padre il colpo piu duro che avesse

Ifidanzati

87

m ai subito. L'evento, pero, risolse un'im portante questione. Sul


letto di m orte, H erm ann Einstein diede finalm ente il suo consenso
al m atrim onio con M ileva M arie.90
I
colleghi di Einstein dell'Akadem ie Olympia, Maurice Solovine e
Conrad Habicht, si riunirono in seduta speciale il 6 gennaio 1903 per
fare da testimoni nella minuscola cerimonia che ebbe luogo nell'ufficio dello stato civile di Bem a, dove Albert Einstein e Mileva Marie si
sposarono. Nessun familiare - ne la madre o la sorella di Einstein, ne
i genitori di Mileva - venne a Bem a. I membri del ristretto cenacolo
intellettuale festeggiarono in un ristorante quella sera, e poi Einstein
e Mileva tom arono insieme nell'appartam ento di lui. Com 'era prevedibile, Einstein aveva dimenticato la chiave e dovette svegliare la
padrona di casa.91
Be', adesso sono un uomo sposato e vivo una piacevolissima e
confortevole vita con mia moglie riferi a Michele Besso due settimane
piu tardi. Lei si prende ottimamente cura di ogni cosa, cucina bene
ed e sempre di buon umore. Da parte sua la Marie92 fece il proprio
resoconto alia sua m igliore arnica: Sono, se possibile, ancora piu
legata al mio tesoro di quanto non lo fossi nei giorni di Zurigo. A
volte partecipava anche lei alle riunioni dell'Akademie Olympia, ma
per lo piu come osservatrice. Mileva, intelligente e riservata, ascoltava attentamente ma non interveniva mai nelle nostre discussioni
ricordava Solovine.
N ondim eno, com inciavano ad addensarsi delle nubi. Le mie
nuove mansioni stanno esigendo il loro tributo disse la Marie riferendosi ai lavori domestici e al ruolo di semplice spettatrice quando
si discuteva di scienza. Gli amici di Einstein avvertivano che stava
diventando piu cupa. A volte sembrava laconica, e anche sospettosa.
E Einstein, almeno cosi affermo retrospettivamente, era gia diven
tato a sua volta diffidente. Aveva provato un'intima resistenza al
matrimonio con la Marie, affermo piu tardi, ma l'aveva superato per
senso del dovere.
Mileva presto comincio a cercare dei modi per restituire magia al
loro rapporto. Sperava che sarebbero sfuggiti alia routine borghese che
sembrava connaturata alia vita di un funzionario pubblico svizzero
e che, invece, avrebbero avuto qualche opportunity di recuperare la
loro vecchia vita da universitari nonconformisti. Decisero - o almeno
cosi Mileva sperava - che Einstein avrebbe trovato un posto da inse
gnante da qualche parte molto lontana, magari vicino alia loro figlia
abbandonata. Tenteremo dovunque scrisse alia sua arnica in Serbia.
Pensi che, per esempio, a Belgrado gente come noi potrebbe trovare

88

Einstein

qualcosa? La Marie sosteneva che avrebbero accettato qualunque


cosa avesse a che fare con lo studio, anche insegnare tedesco in una
scuola superiore. Vedrai che abbiamo ancora quel vecchio spirito
di avventura.93
Per quanto ne sappiamo, Einstein non ando mai in Serbia a cercare
un lavoro o a vedere la sua bambina. Qualche mese dopo il matrimonio, nell'agosto 1903, la nube segreta che incombeva sulle loro
vite d'im provviso proietto su di loro una nuova ombra. Mileva ebbe
notizia che Lieserl, che allora aveva diciannove mesi, si era ammalata
di scarlattina. Prese un treno per Novi Sad. Durante una fermata a
Salisburgo com pro una cartolina illustrata con l'im m agine di un
castello del posto e butto giu qualche riga, che poi spedi durante la
fermata di Budapest: Tutto procede velocem ente, ma male. Non
mi sento affatto bene. E tu, a cosa stai lavorando, piccolo Johannzel?
Scrivimi presto, capito? La tua povera Doxerl.94
A quanto pare, la bambina fu data in adozione. L'unico indizio
che abbiamo in proposito e un'enigm atica lettera che Einstein scrisse
alia Marie in settembre, quando lei era a Novi Sad da un mese. Sono
molto dispiaciuto di quanto e successo a Lieserl. La scarlattina spesso
lascia tracce permanenti. Se solo tutto andasse bene. Come e registrata
Lieserl? Dobbiamo stare molto attenti, perche non sorgano difficolta
per la bambina in futuro.95
Q ualunque m otivazione possa avere avuto Einstein per fare la
domanda, non risultano sopravvissuti ne i documenti di registrazione
di Lieserl ne alcun'altra traccia docum entale della sua esistenza.
Vari ricercatori, sia serbi che americani, compreso Robert Schulmann
dell'Einstein Paper Project e M ichele Zackheim , che ha scritto un
libro sulla ricerca di Lieserl, hanno inutilmente perlustrato chiese,
anagrafi, sinagoghe e cimiteri.
Tutti gli indizi relativi alia figlia di Einstein sono stati accuratamente cancellati. Quasi tutte le lettere scambiate tra Einstein e la Marie
nell'estate e nell'autunno del 1902, molte delle quali presumibilmente
avevano a che fare con Lieserl, furono distrutte. Quelle scambiate tra
la Marie e la sua arnica Helene Savic durante quel periodo furono
intenzionalmente bruciate dalla famiglia della Savic. Per il resto della
loro vita, anche dopo il divorzio, Einstein e sua moglie fecero tutto
quanto potevano, con sorprendente successo, per nascondere non solo
il destino della loro prima bambina, ma la sua stessa esistenza.
Uno dei pochi fatti emersi da questo buco nero della storia e che
Lieserl era ancora viva nel settembre 1903. La preoccupazione espressa
da Einstein nella sua lettera a Mileva di quel mese, circa potenziali

Ifidanzati

89

difficolta per la bambina in futuro, parla chiaro. La lettera indica


anche che la bimba era ormai stata data in adozione, dato che Einstein
auspicava di avere un bambino in sostituzione.
Ci sono due ipotesi plausibili sul destino di Lieserl. La prima e che
sia sopravvissuta alia scarlattina e sia stata allevata da una famiglia
adottiva. In un paio di occasioni nel corso della sua vita, quando
delle donne si fecero avanti sostenendo (falsamente, come risulto poi)
di essere sue figlie illegittime, Einstein non escluse su due piedi la
possibility, anche se, dato il numero di relazioni che ebbe, non vuoi
dire che pensasse potesse trattarsi proprio di Lieserl.
Una possibility, sostenuta da Schulmann, e che l'amica della Marie,
Helene Savic, abbia adottato Lieserl. In effetti la Savic allevo una figlia,
Zorka, che era cieca dalla prima infanzia (forse in conseguenza della
scarlattina), che non si sposo mai e che un nipote provvide a tenere
al riparo da coloro che volevano intervistarla. Zorka mori negli anni
successivi al 1990.
II
nipote che protesse Zorka, Milan Popovic, respinge questa pos
sibility. In un libro che scrisse suH'amicizia e la corrispondenza in
tercorse tra la Marie e sua nonna Helene Savic, In Albert's Shadow
(.All'ombra di A lbert), Popovic ha affermato: E stata avanzata una
teoria secondo la quale mia nonna adotto Lieserl, ma un esame della
storia della mia famiglia mostra che e infondata. Tuttavia Popovic
non ha prodotto nessuna prova documentale, come per esempio il
certificato di nascita di sua zia, per sostenere questa tesi. Sua madre
brucio gran parte delle lettere di Helene Savic, comprese tutte quelle
che avevano a che fare con Lieserl. La teoria di Popovic, basata in
parte sui racconti di famiglia rievocati da uno scrittore serbo di nome
Mira Aleckovic, e che Lieserl sia morta di scarlattina nel settembre
1903, dopo la lettera di Einstein. Michele Zackheim, nel suo libro che
descrive la caccia a Lieserl, giunge a una conclusione analoga.96
Comunque siano andate le cose, la tristezza di Mileva ne fu accresciuta. Poco tempo dopo la morte di Einstein, Lin autore di nome
Peter M ichelmore, che non sapeva nulla di Lieserl, pubblico un libro
basato tra l'altro su conversazioni avute con il figlio di Einstein, Hans
Albert. Riferendosi all'anno successivo al matrimonio, Michelmore
osservava: Era accaduto qualcosa a quei due, ma Mileva si limitava
a dire che era una questione "profondamente personale". Qualunque
cosa fosse, lei ci andava rimuginando sopra, e sembrava che Albert
ne fosse in qualche modo responsabile. Gli amici incoraggiavano
Mileva a parlare del suo problema e a mettere le cose in chiaro. Ma lei
insisteva che era una cosa troppo personale e mantenne il segreto per

90

Einstein

tutta la vita: un particolare essenziale nella storia di Albert Einstein


che rimane ancora a w o lto nel mistero.97
II malessere di cui la Marie si lamentava nella cartolina spedita da
Budapest era probabilmente dovuto all'attesa di un bambino. Quando
scopri di essere incinta, temette che il marito andasse in collera. Ma
Einstein, nell'apprendere la notizia che presto sarebbe arrivato un
sostituto della loro figlia, espresse grande gioia. Non sono assolutamente arrabbiato del fatto che la povera Doxerl stia covando un
nuovo pulcino scrisse. Anzi, ne sono felice e mi ero chiesto se non
dovessi fare in modo che tu abbia una nuova Lieserl. Dopotutto non
dovrebbe esserti negato quello che e un diritto di ogni donna. 98
Hans Albert Einstein nacque il 14 maggio 1904. II nuovo venuto sollevo il morale di Mileva e riporto un po' di gioia nel suo matrimonio,
o cosi alm eno lei disse all'am ica Helene Savic: Fai un salto a Berna
in modo che possa rivederti e mostrarti il mio piccolo tesoro, che si
chiama anche lui Albert. Non so dirti quanta gioia mi dia quando ride
cosi allegramente o quando scalcia mentre gli faccio il bagno.
Einstein si stava comportando con dignita patema disse la Marie,
e dedicava del tempo a costruire per il suo bambino piccoli giochi,
come una funivia ricavata da scatole di fiammiferi e spago. Era uno
dei piu bei giocattoli che avessi allora, e funzionava ricordava ancora
Hans Albert quando era ormai adulto. Con un po' di spago, delle sca
tole di fiammiferi e poco altro sapeva fare le cose piu incredibili."
Milos Marie fu talmente felice della nascita di un nipote che venne
in visita e offri una considerevole dote, che secondo la leggenda
fam iliare (probabilm ente un po' esagerata) am m ontava a 100.000
franchi svizzeri. Ma Einstein, racconto in seguito Milos con le lacrime
agli occhi, l'aveva rifiutata, affermando che non aveva sposato sua
figlia per denaro. In effetti Einstein stava cominciando a cavarsela
abbastanza bene da solo. Dopo piu di un anno all'Ufficio brevetti, da
funzionario in prova era diventato funzionario di ruolo.100

V
L'ANNO MIRACOLOSO
Quanti e molecole, 1905

L'alba del nuovo secolo


In fisica non c'e nulla di nuovo da scoprire ormai. Cosi pare
abbia dichiarato il venerato Lord Kelvin alia British Association for
the Advancement of Science nel 1900. Tutto cio che resta da fare sono
m isurazioni sempre piu precise.1 Ma si sbagliava.
Le fondam enta della fisica classica erano state gettate da Isaac
N ew ton (1642-1727) verso la fine del XVII secolo. Basandosi sulle
scoperte di Galileo e di altri, N ewton aveva form ulato delle leggi
che descrivevano un universo meccanico altamente intelligibile: una
mela che cade e una luna in orbita sono govem ate dalle medesime
leggi della gravita, della massa, della forza e del moto. Le cause producono effetti, le forze agiscono sui corpi e in teoria tutto pud essere
spiegato, determinato e predetto. E il matematico e astronomo PierreSimon Laplace (1749-1827) aveva esultato: un'Intelligenza che, per
un dato istante, conoscesse tutte le forze da cui e animata la natura e
la situazione rispettiva degli esseri che la compongono, se per di piu
fosse abbastanza profonda per sottom ettere questi dati all'analisi,
abbraccerebbe nella stessa formula i movimenti dei piu grandi corpi
dell'universo e dell'atom o piu leggero: nulla sarebbe incerto per essa,
e l'aw en ire, come il passato, sarebbe presente ai suoi occhi.2
Einstein ammirava questa causality rigorosa, che defini la caratteristica piu profonda dell'insegnam ento di Newton.3 E riassunse
ironicamente la storia della fisica in questi termini: In origine (se origine vi fu) Dio creo le leggi del m oto di Newton insieme con le masse
e le forze necessarie. A colpire in modo particolare Einstein erano le
conquiste della meccanica in campi che apparentemente non avevano
nulla a che fare con essa, come la teoria cinetica da lui analizzata, che
spiegava il com portam ento dei gas in termini delle azioni di miliardi
di m olecole che si muovono e si urtano caoticamente.4

92

Einstein

Verso la meta del XIX secolo alia meccanica newtoniana si aggiunse


un altro grande progresso. 11 fisico sperimentale inglese Michael Fara
day (1791-1867), figlio autodidatta di un fabbro, scopri le proprieta dei
campi elettrici e magnetici. Faraday mostro che una corrente elettrica
produce forze magnetiche, e poi che un campo magnetico variabile
puo generare una corrente elettrica. Quando un magnete viene fatto
muovere in vicinanza di una spira metallica, o viceversa, si produce
una corrente elettrica.5
Le ricerche di Faraday sulTinduzione elettromagnetica permisero a
imprenditori inventivi come il padre e lo zio di Einstein di concepire
nuovi modi di combinare aw olgim enti metallici rotanti e magneti
mobili per costruire generatori elettrici. Di conseguenza, il giovane
Einstein aveva dei campi di Faraday una profonda intuizione fisica
e non soltanto una comprensione teorica.
II fisico scozzese dalla folta barba James Clerk Maxwell (1831-1879)
in seguito escogito delle splendide equazioni che specificavano, tra
le altre cose, com e i cam pi elettrici variabili creano cam pi m agne
tici e com e i cam pi m agnetici variabili generano cam pi elettrici. In
effetti un cam po elettrico variabile puo produrre un cam po m agne
tico variabile che, a sua volta, pud produrre un cam po elettrico
variabile, e cosi via. II risultato di questo accoppiam ento e un'onda
elettrom agnetica.
Proprio come Newton nacque nell'anno in cui mori Galileo, cosi Ein
stein nacque nell'anno in cui mori Maxwell, e considerava parte del suo
compito estendere l'opera dello scozzese. In Maxwell vedeva un teorico
che si era liberato dai pregiudizi dominanti, si era fatto condurre dalle
melodie matematiche in territori sconosciuti e aveva trovato un'armonia
basata sulla bellezza e la semplidta di una teoria dei campi.
Per tutta la vita Einstein fu affascinato dalle teorie dei campi, e descrisse
lo sviluppo del concetto in un testo che scrisse con un collega:
Un nuovo concetto - l'invenzione piu importante dal tempo di New
ton in poi - s'introduce nella fisica e cioe il concetto di campo. Occorreva una potente immaginazione scientifica per discemere che nella
descrizione dei fenomeni elettrici non sono ne le cariche, ne le particelle
che costituiscono l'essenziale, bensi lo spazio interposto fra cariche e
particelle. II concetto di campo si dimostra fertilissimo e conduce alia
formulazione delle equazioni di Maxwell, descriventi la struttura del
campo elettromagnetico.6
In un prim o tem po la teoria del cam po elettrom agnetico sviluppata da M axw ell parve com patibile con la m eccanica di Newton.

L 'anno miracoloso

93

Per esempio, M axwell credeva che le onde elettromagnetiche, di cui


fa parte la luce visibile, potessero essere spiegate dalla meccanica
classica, a condizione di am m ettere che ru niverso fosse pervaso
da un certo invisibile e sottile etere luminifero>>, ritenuto il mezzo
m ateriale che, increspandosi e oscillando, consentiva la propagazione delle onde elettrom agnetiche, con un ruolo paragonabile a
quello che l'acqua svolge per le onde dell'oceano e l'aria svolge
per le onde sonore.
Verso la fine del XIX secolo, pero, nelle fondamenta della fisica
classica avevano cominciato ad aprirsi delle crepe. Uno dei problemi
era che gli scienziati, per quanto si sforzassero, non riuscivano a trovare nessuna prova del nostro moto attraverso questo ipotetico etere
luminifero. Lo studio della radiazione - di come la luce e le altre onde
elettromagnetiche vengono emesse dai corpi fisici - sollevo un altro pro
blema: strane cose accadevano al confine dove le teorie newtoniane, che
descrivevano la meccanica delle particelle discrete, interagivano con la
teoria dei campi, che descriveva tutti i fenomeni elettromagnetici.
Fino ad allora Einstein aveva pubblicato cinque memorie che ave
vano suscitato scarsa attenzione. Non gli avevano procurato ne un
dottorato ne un posto di insegnante, sia pure in una scuola superiore.
Se avesse abbandonato la fisica teorica a quel punto, la comunita
scientifica non se ne sarebbe accorta, e lui avrebbe forse salito la scala
gerarchica aU'Ufficio brevetti svizzero diventandone direttore, un
ruolo in cui probabilmente si sarebbe fatto d aw ero molto onore.
Nulla lasciava presagire che fosse sul punto di scatenare un annus
mirabilis quale la scienza non aveva piu visto dal 1666, quando Isaac
Newton, rintanato nella casa della madre nel villaggio rurale di Woolsthorpe per sfuggire alia peste che imperversava su Cambridge, creo
il calcolo infinitesimale, esegui un'analisi dello spettro della luce e
formulo la legge di gravitazione.
Ma la fisica era pronta a subire un nuovo capovolgimento, e Ein
stein aveva le carte in regola per essem e l'autore. Aveva l'esuberanza necessaria per rimuovere gli strati di conoscenze acquisite che
nascondevano le crepe aperte nelle fondamenta della fisica, e la sua
immaginazione visiva gli consentiva di compiere i salti concettuali
che erano fuori della portata di pensatori piu tradizionali.
I
progressi spettacolari che compi in un periodo frenetico di quattro
mesi tra il marzo e il giugno del 1905 furono annunciati in quella che
sarebbe diventata una delle piu famose lettere personal! della storia
della scienza. Conrad Habicht, il suo compagno di scorrerie filosofiche
nelTAkademie Olympia, se n'era appena andato da Berna, il che, per

94

Einstein

la fortuna degli storici, diede ad Einstein una ragione per scrivergli


verso la fine di maggio.
Caro Habicht,
tra noi e scesa una cappa di silenzio cosi solenne che mi sembra
quasi di commettere un sacrilegio spezzandola con qualche ciarla insignificante...
Allora, che stai combinando, balena congelata, razza di spirito affumicato, rinsecchito, inscatolato?... Perche non mi hai ancora mandato la
tua dissertazione? Non sai, miserabile, che sono una delle 1V2 persone
che la leggerebbero con interesse e piacere? Ti prometto in cambio
quattro articoli. II primo ha per oggetto la radiazione e le proprieta
energetiche della luce ed e decisamente rivoluzionario, come vedrai se
prima mi mandi il tuo lavoro. II secondo articolo e una determinazione
delle dimensioni effettive degli atomi ... II terzo dimostra che corpi
dell'ordine di grandezza di 1/1000 di millimetro, in sospensione nei
liquidi, devono gia compiere un moto casuale osservabile che e causato
dall'agitazione termica. Tale movimento dei corpi in sospensione e stato
effettivamente osservato dai fisiologi che lo chiamano moto molecolare
browniano. 11 quarto articolo e soltanto un abbozzo iniziale a questo
punto, ed e un'elettrodinamica dei corpi in movimento che fa ricorso
a una modificazione della teoria dello spazio e del tempo.7
I quanti di luce, marzo 1905
Come si vede, a m eritare la qualifica di rivoluzionario secondo
Einstein, era il primo di questi articoli del 1905, e non Tultimo, la
famosa memoria che esponeva una teoria della relativita. In effetti, il
primo contiene forse lo sviluppo piu rivoluzionario della storia della
fisica. L'ipotesi che la luce si presenti non soltanto sotto forma di onde
ma anche di minuscoli pacchetti - quanti di luce che in seguito furono
chiamati fotoni - ci immerge in strane nebbie scientifiche che sono
di gran lunga piu tenebrose, e anzi piu spettrali, degli aspetti anche
piu bizzarri della teoria della relativita.
Einstein ne dava conto gia nel titolo un po' insolito che diede all'articolo, presentato il 17 m arzo 1905 agli Annalen der Physik: Un
punto di vista euristico relativo alia generazione e alia trasformazione della
luce.8 Punto di vista euristico? Significa un'ipotesi che serve da guida
e indica una direzione per la soluzione di un problema, ma non e da
considerarsi dimostrata. Da queste primissime parole sulla teoria dei
quanti fino all'ultima frase, che comparve in una memoria esattamente
cinquant'anni dopo, poco prima della sua morte, Einstein considero
il concetto di quanto e tutte le sue inquietanti implicazioni come euri-

L'anno miracoloso

95

stico, nel migliore dei casi: provvisorio, incompleto e non pienamente


compatibile con le sue concezioni della realta fondamentale.
Al centro dell'articolo c'erano gli interrogativi che stavano tormentando la fisica al volgere del secolo, e che in realta lo hanno sempre
fatto dal tempo degli antichi greci fino a oggi. L'universo e fatto di
particelle, come gli atomi e gli elettroni? oppure e un continuo ininterrotto, come sembrano essere un campo gravitazionale o un campo
elettromagnetico? E se entrambi i modi di descrivere la realta sono di
volta in volta validi, che cosa accade quando essi si intersecano?
Fin dagli anni successivi al 1860 i fisici stavano esplorando proprio
uno di questi punti di intersezione: la radiazione di corpo nero.
Come sa chiunque abbia giocato con un fom o o con un becco a gas, un
materiale come il ferro cambia colore man mano che si scalda. All'inizio sembra irraggiare principalmente luce rossa; quando diventa piu
caldo, la luce tende a un colore piu aranciato, poi diventa bianca e
infine blu. Per studiare questa radiazione, Gustav Kirchhoff e altri
si servivano di un recipiente di m etallo chiuso con un m inuscolo
forellino da cui potesse uscire un po' di luce. Poi tracciavano un grafico dell'intensita di ciascuna lunghezza d'onda quando il dispositivo
raggiungeva l'equilibrio a una certa temperatura. Qualunque fosse
il materiale e qualunque fosse la form a delle pareti del recipiente, i
risultati erano gli stessi: la forma dei grafici dipendeva soltanto dalla
temperatura.
Ma c'era, ahim e, un problem a. N essuno riusciva a spiegare in
modo soddisfacente la base della formula matematica che produceva
l'andam ento a forma di collina di questi grafici.
Quando Kirchhoff mori, la sua cattedra all'Universita di Berlino fu
assegnata a Max Planck. Nato nel 1858 da un'antica famiglia tedesca
di grandi studiosi, teologi e giuristi, Planck era molte cose che Ein
stein non era: con i suoi occhiali a pince-nez e il suo abbigliamento
meticoloso, era orgogliosamente tedesco, piuttosto riservato, inflessibile nella sua determinazione, conservatore per istinto e formale
nel modo di fare.
difficile immaginare due uomini piu diversi nei
loro atteggiamenti disse piu tardi il loro comune amico Max Bom.
Einstein, cittadino del mondo intero, poco attaccato alia gente che
gli stava intom o, indipendente dallo sfondo emotivo della societa in
cui viveva; Planck profondamente radicato nelle tradizioni della sua
famiglia e della sua nazione, ardente patriota, fiero della grandezza
della storia tedesca e consapevolmente prussiano nel suo atteggia
mento verso lo stato.9
Conservatore com 'era, Planck dava poco credito all'atom o e in

96

Einstein

generale alle teorie delle particelle (contrapposte alle onde e ai campi


continui). Com e scrisse nel 1882, nonostante il grande successo
finora goduto, la teoria atomica finira per essere abbandonata a favore
dell'ipotesi della continuity della materia. Per una delle piccole ironie
del nostro mondo, Planck e Einstein avrebbero condiviso il destino
di gettare le fondamenta della meccanica quantistica, per poi tirarsi
indietro entrambi quando divenne chiaro che minava alia base i con
cetti di causalita rigorosa e di certezza che tutti e due veneravano.10
Nel 1900 Planck, in parte ricorrendo a quella che chiamo una congettura fortuita, pervenne a un'equazione che descriveva la curva
delle lunghezze d'onda della radiazione a ciascuna tem peratura.
Nel farlo prese atto che i metodi statistici di Boltzmann, cui si era
opposto, erano nonostante tutto corretti. Ma l'equazione aveva una
strana caratteristica: richiedeva l'uso di una costante con un valore
inspiegabilmente piccolo (all'incirca 6,62607 x 10-34 joule secondi),
che doveva essere inclusa per ottenere un risultato giusto. Essa fu
ben presto chiamata costante di Planck, h, e oggi e considerata una
delle costanti fondamentali di natura.
Da principio Planck non aveva la minima idea di che significato
fisico avesse questa costante matem atica, ammesso che ne avesse.
Ma poi form ulo una teoria che, a suo modo di vedere, si applicava
non alia natura della luce ma all'azione che si verificava quando la
luce veniva assorbita o emessa da un frammento di materia. Postuld
che qualunque superficie che irraggiasse calore e luce - come per
esempio le pareti di un corpo nero - contenesse molecole vibranti
o oscillatori arm onici, sim ili a piccole m olle vibran ti.11 Q uesti
oscillatori arm onici potevano assorbire o emettere energia soltanto
nella form a di pacchetti discreti. Tali pacchetti potevano contenere
solam ente quantita fisse di energia, determ inate dalla costante di
Planck, e non potevano essere divisibili ne avere una gamma continua di valori.
Planck considerava la sua costante un semplice espediente di calcolo che spiegava il processo di emissione o assorbimento della luce
ma non si applicava alia natura fondamentale della luce. Nondimeno,
la dichiarazione che pronuncio alia Societa di fisica di Berlino nel
dicembre 1900 fu di vasta portata: Pertanto consideriamo - e questo
e il punto essenziale dell'intero calcolo - l'energia composta di un
numero perfettamente definito di pacchetti finiti uguali.12
Einstein comprese subito che la teoria dei quanti poteva minare alia
base la fisica classica. Tutto cio mi fu assolutamente chiaro subito
dopo la pubblicazione dell'opera fondamentale di Planck scrisse piu

L 'anno miracoloso

97

tardi. Tutti i miei tentativi di adattare le basi teoriche della fisica a


queste nuove acquisizioni fallirono completamente. Era come se ci
fosse m ancata la terra sotto i piedi, e in vista non vi fosse alcun punto
fermo su cui poter costruire.13
Oltre al problema di spiegare il significato della costante di Planck,
c'era anche un'altra particolarita della radiazione che richiedeva una
spiegazione: l'effetto fotoelettrico, e d o e l'em issione di elettroni da
una superficie metallica quando questa viene colpita dalla luce. Nella
lettera a Mileva del maggio 1901, appena saputo della gravidanza,
Einstein aveva m ostrato entusiasm o per un bellissimo scritto di
Philipp Lenard che analizzava questo fenomeno.
GU esperim enti di Lenard avevano m esso in evidenza qualcosa di
inatteso. Quando il fisico aumentava lafrequenza della luce - passando
dal calore infrarosso e dalla luce rossa a quella violetta e all'ultravioletto - gli elettroni emessi si muovevano con energia molto maggiore.
Poi Lenard aumentava Yintensita della luce usando una lampada ad
arco a carbone la cui luminosita poteva essere variata di un fattore
1000. Q uesta luce piu brillante, piu intensa, conteneva molta piu
energia, e quindi sembrava logico che gli elettroni emessi avessero
un'energia m aggiore e si allontanassero con una velocita piu elevata.
Ma non era cosi. Una luce piu intensa produceva piu elettroni, ma
l'energia di ciascun elettrone rimaneva la stessa: un fenomeno che la
teoria ondulatoria della luce non spiegava.
Einstein aveva riflettuto sul lavoro di Planck e di Lenard per quattro
anni. Nel suo ultimo articolo del 1904, La teoria molecolare generale del
calore, aveva discusso come fluttua l'energia media di un sistema di
molecole. Aveva poi applicato il risultato a una regione di spazio riempita di radiazione, e aveva constatato che i relativi dati sperimentali
erano confrontabili. La frase conclusiva era stata: Credo c h e ... questa
coincidenza non possa essere attribuita al caso.14 Come aveva scritto
all'amico Conrad Habicht subito dopo aver terminato la memoria del
1904, ora ho trovato in un modo semplicissimo la relazione tra le
dimensioni dei quanti elementari di m ateria e le lunghezze d'onda
della radiazione. Cosi, a quanto sembra, era preparato a formulare
una teoria in cui il cam po di radiazione fosse costituito di quanti.15
Nell'articolo del 1905 sui quanti di luce, pubblicato un anno dopo,
fece precisamente questo. Prese l'espediente matematico scoperto da
Planck, lo interpreto alia lettera, lo mise in relazione con i risultati
di Lenard sull'effetto fotoelettrico, e analizzo la luce come se fosse
realmente costituita di particelle puntiformi - che chiamo quanti di
luce - invece di essere un'onda continua.

98

Einstein

Einstein inizio la memoria descrivendo la grande distinzione tra


teorie basate sulle particelle (come la teoria cinetica dei gas) e teo
rie che implicano funzioni continue (come i campi elettromagnetici
della teoria ondulatoria della luce). Fra le descrizioni teoriche che i
fisici si sono formati dei gas e di altri corpi ponderabili, e la teoria di
Maxwell dei processi elettromagnetici nel cosiddetto spazio vuoto,
vi e una profonda differenza osservava. Mentre, infatti, lo stato di
un corpo si considera completamente determinato dalla posizione e
dalla velocity di un numero finito, anche se grandissimo, di atomi
e di elettroni, per la determinazione dello stato elettromagnetico di
uno spazio si utilizzano funzioni spaziali continue.16
Prima di prendere posizione in favore di una teoria corpuscolare
della luce, Einstein sottolineava che cio non avrebbe reso necessario
l'abbandono della teoria ondulatoria, che avrebbe continuato a essere
utile. La teoria ondulatoria della luce basata su funzioni spaziali
continue si e dimostrata eccellente per la descrizione dei fenomeni
puram ente ottici e non sara certo mai sostituita da un'altra teoria.
II suo modo di conciliare una teoria ondulatoria e una corpuscolare
prendeva le mosse dal rilievo, di carattere euristico, che l'osservazione delle onde comporta medie statistiche delle posizioni di quelle
che potrebbero essere innumerevoli particelle. Si deve tuttavia tener
presente scriveva che le osservazioni ottiche si riferiscono a valori
medi temporali, e non gia a valori istantanei.
Seguiva quella che forse e la frase piu rivoluzionaria mai scritta
da Einstein, in cui suggeriva che la luce fosse costituita di particelle
discrete o pacchetti di energia: Secondo l'ipotesi ch e sara qui considerata, quando un raggio luminoso uscente da un punto si propaga,
l'energia non si distribuisce in modo continuo in uno spazio via via piu
grande; essa consiste invece in un numero finito di quanti di energia,
localizzati in punti dello spazio, i quali si muovono senza dividersi e
possono essere assorbiti e generati solo nella loro interezza.
Einstein esplorava questa ipotesi verificando se un volum e di
radiazione di corpo nero, che ora assumeva formato di quanti discreti,
potesse in realta com portarsi com e un volume di gas, che sapeva
formato da particelle discrete. Cominciava considerando le formule
che descrivevano come varia l'entropia di un gas quando varia il suo
volume. Poi confrontava il risultato con il modo in cui varia l'entropia
della radiazione di corpo nero quando varia il suo volume. E giungeva
alia conclusione che l'entropia della radiazione varia con il volume
secondo la stessa legge con cui varia l'entropia di un gas perfetto.
Quindi effettuava un calcolo servendosi delle form ule statistiche

L'anno miracoloso

99

di Boltzmann per l'entropia. La m eccanica statistica che descriveva


un gas rarefatto di particelle era da un punto di vista matematico
identica a quella valida per la radiazione di corpo nero. Cio lo conduceva ad affermare che la radiazione sotto il profilo della teoria del
calo re... si comporta come se consistesse di quanti di energia, tra loro
indipendenti. E ne ricavava anche un modo per calcolare l'energia
di una particella di luce a una particolare frequenza, energia che
risultava in accordo con quanto aveva stabilito Planck.17
Einstein procedeva poi a mostrare come l'esistenza di quanti di
luce potesse risolvere i problemi sollevati da quello che cortesemente
chiamava il lavoro rivoluzionario di Lenard sull'effetto fotoelettrico.
Se la luce era formata da quanti discreti, l'energia di ciascun quanto era
determinata semplicemente dalla frequenza della luce moltiplicata per
la costante di Planck. Se si ammette, suggeriva Einstein, che un quanto
di luce ceda tutta la sua energia a un singolo elettrone/ ne deriva che
una luce di frequenza piu elevata farebbe si che gli elettroni siano
emessi con piu energia. D'altro canto, aumentare l'intensita della luce
(ma non la frequenza) significherebbe semplicemente che sarebbero
emessi piu elettroni, ma l'energia di ciascuno sarebbe immutata.
Questo era esattam ente cio che Lenard aveva scoperto. Con un
pizzico di umilta o di esitazione, unito a un desiderio di mostrare
che le sue conclusioni erano state dedotte per via teorica piuttosto
che ricavate interamente per via induttiva dai dati sperimentali, Ein
stein dichiarava a proposito della tesi del suo articolo che la luce sia
costituita da m inuscoli quanti: La nostra impostazione, a quanto
mi e dato di vedere, non e in contrasto con le proprieta dell'effetto
fotoelettrico osservate da Lenard.
Soffiando sulle braci del lavoro di Planck, Einstein ne aveva fatto
scaturire una fiamma che avrebbe consumato la fisica classica. Quale
risultato, di preciso, faceva si che la memoria di Einstein del 1905
rappresentasse un salto discontinuo - quantico, si sarebbe tentati di
dire - oltre le ricerche di Planck?
In effetti, come osservo Einstein in una memoria dell'anno successivo, il suo ruolo era quello di aver esplicitato il significato fisico di
cio che Planck aveva scoperto,18 Planck, un rivoluzionario riluttante,
considerava il quanto un artificio matematico in grado di spiegare come
l'energia veniva emessa e assorbita quando interagiva con la materia,
ma non ne riconosceva l'attinenza con una realta fisica inerente alia
natura della luce e del campo elettromagnetico. Si pud interpretare la
memoria di Planck del 1900 rilevando che in essa l'ipotesi del quanto e
usata soltanto come un espediente matematico introdotto per calcolare

100

Einstein

una distribuzione statistica, e non come una nuova ipotesi fisica scrivono gli storici della scienza Gerald Holton e Stephen Brush.19
Einstein invece considerava il quanto di luce come un aspetto della
realta: una stranezza del cosmo imbarazzante, fastidiosa, misteriosa
e a volte esasperante. Per lui, i quanti di energia (che nel 1926 furono
chiamati fotoni)20 esistevano anche quando la luce si stava propagando nel vuoto. Vogliam o... dimostrare che la determ inazione dei
quanti elem entari data da Planck e, in certa misura, indipendente
dalla teoria da lui elaborata per la radiazione di corpo nero scrisse
nel 1905. In altre parole, Einstein sosteneva che la particolare natura
della luce era una proprieta della luce stessa e non semplicemente una
descrizione del modo in cui la luce interagisce con la m ateria.21
Anche dopo la pubblicazione dell'articolo di Einstein, Planck non
accetto questo salto. Due anni piu tardi, Planck ammoni il giovane
impiegato delTUfficio brevetti che si era spinto troppo lontano, e che i
quanti descrivevano un processo che aw eniva durante l'emissione o
l'assorbimento, e non una proprieta reale della radiazione nel vuoto.
Io non cerco il significato del "quanto di azione" (quanto di luce) nel
vuoto ma nel luogo delTassorbimento e delTemissione avvertiva.22
La resistenza di Planck all'idea che i quanti di luce avessero una
realta fisica persistette. Otto anni dopo la pubblicazione della memoria
di Einstein, Planck lo propose per un ambitissimo seggio all'Accademia prussiana delle scienze. La lettera che sottoscrisse con altri sostenitori della proposta era piena di elogi, ma Planck aggiungeva: Che
possa a volte aver mancato il bersaglio nelle sue congetture, come
per esempio nel caso delTipotesi del quanto di luce, non dovrebbe
essere considerato demerito troppo grave.23
Poco prima di morire, Planck riflette sul proprio lungo rifiuto delle
implicazioni della sua scoperta. I1 mio vano tentativo di adattare in
qualche modo il quanto di azione nella teoria classica continuo per un
certo numero di anni, e mi costo parecchia fatica scrisse. Molti dei miei
colleghi videro in questo qualcosa che confinava con la tragedia.
Ironia della storia, parole analoghe sarebbero state usate in seguito
in riferim ento ad Einstein, il quale progressivam ente si trasse in
disparte col suo scetticism o sulle scoperte quantistiche cui pure
aveva aperto la strada, come disse di lui Bom. Molti di n o i ... considerano [questa] una tragedia.24
Dalla teoria di Einstein derivo una legge dell'effetto fotoelettrico
che era sperimentalmente controllabile: l'energia degli elettroni emessi
dipendeva dalla frequenza della luce secondo una semplice formula
matematica che conteneva la costante di Planck. La formula in seguito

L'anno miracoloso

101

risultd corretta. II fisico che effettud l'esperimento cruciale fu Robert


Millikan, che piu tardi avrebbe diretto il California Institute of Tech
nology (Caltech) e cercato di assumervi Einstein.
Eppure, anche dopo aver verificato le formule fotoelettriche di Ein
stein, Millikan continuo a respingere la teoria. Nonostante il successo
apparentemente completo dell'equazione di Einstein, dichiaro la
teoria fisica della quale essa doveva essere Tespressione simbolica
risulta a tal punto insostenibile che Einstein stesso, credo, non vi aderisce piu.25
Millikan si sbagliava nell'affermare che la teoria di Einstein dell'effetto fotoelettrico era stata abbandonata. In realta era precisamente
per la scoperta della legge dell'effetto fotoelettrico che ad Einstein
sarebbe stato assegnato il suo unico premio Nobel. E con l'avvento
della meccanica quantistica negli anni '20 la realta del fotone divenne
parte fondamentale della fisica.
Tuttavia, in senso lato Millikan aveva ragione. Einstein avrebbe trovato le strane implicazioni del quanto - e del dualismo onda-particella
relativo alia luce - sempre piu profondam ente inquietanti. In una
lettera che scrisse verso la fine della sua esistenza all'am ato amico
Michele Besso, dopo che la meccanica quantistica era stata accettata da
quasi tutti i fisici viventi, Einstein si sarebbe lamentato: Tutti questi
cinquant'anni di continuo almanaccare non hanno affatto aw icinato
la risposta alia domanda: "C he cosa sono i quanti di luce?".26
La dissertazione di dottorato sulle dimensioni delle molecole, aprile 1905
Einstein aveva scritto un articolo destinato a rivoluzionare la
scienza, ma non era ancora riuscito a ottenere un dottorato. Cosi
tento ancora una volta di farsi accettare una dissertazione.
Si rese conto di aver bisogno di un argomento innocuo e non di
uno controverso per la sua radicalita come i quanti o la relativita,
e cosi scelse la seconda memoria su cui stava lavorando, intitolata
Una nuova determinazione delle dimensioni molecolari, che completo il
30 aprile e presento all'Universita di Zurigo in luglio.27
Forse per cautela e per deferenza verso l'im postazione conservatrice del suo relatore, Alfred Kleiner, in generale evito la fisica statistica
innovativa utilizzata nei suoi articoli precedenti (nonche in quello sul
moto browniano, completato undid giorni dopo) e si baso invece prevalentemente sulTidrodinamica classica.28 Eppure riusci ugualmente
a mettere in luce come il comportamento di innumerevoli particelle
minuscole (atomi, molecole) si m anifest! nei fenomeni osservabili,

102

Einstein

e viceversa come i fenomeni osservabili ci possano dire molto sulla


natura di quelle minuscole particelle invisibili.
Quasi un secolo prima, lo scienziato italiano Amedeo Avogadro
(1776-1856) aveva formulato l'ipotesi - corretta, come risulto poi - che
uguali volumi di gas qualsiasi, nelle stesse condizioni di temperatura
e pressione, contengano il medesimo numero di molecole. Ne derivo
un difficile compito: determinare quale fosse questo numero.
II volum e solitamente scelto e quello occupato da una mole del
gas (un numero di grammi pari al peso molecolare del gas), che e di
22,4 litri in condizioni norm ali di temperatura e pressione (0 C e 1
atmosfera). II numero di molecole in tali condizioni fu chiamato in
seguito numero di Avogadro. Determinarlo con precisione era, ed e
ancora, piuttosto difficile. Secondo una stima attuale, il suo valore e
approssimativamente 6,02214 x 1023. (Un numero enorme: tanti chicchi di granoturco non soffiati basterebbero a coprire l'intero territorio
degli Stati Uniti di uno strato alto 15 chilometri.)29
La maggior parte delle misurazioni relative alle molecole erano
state effettuate studiando i gas. M a, com e Einstein osservo nella
prima frase della sua memoria, i fenomeni fisici che si osservano
nei liquidi finora non sono stati utilizzati per la determinazione delle
dimensioni delle molecole. Con questa dissertazione (dopo che in
seguito vi furono apportate alcune correzioni nei calcoli e nei dati),
Einstein fu il primo a ottenere un risultato apprezzabile basandosi
sui liquidi.
II suo metodo si serviva di dati sulla viscosita, che e una misura
della resistenza che un liquido oppone al moto di un corpo al proprio
intemo. II catrame e la melassa sono esempi di liquidi ad alta viscosita.
Se si scioglie dello zucchero in acqua, la viscosita aumenta man mano
che la soluzione diventa piu sciropposa. Einstein immagino le m ole
cole dello zucchero che diffondevano gradualmente tra le molecole
d'acqua, che sono piu piccole, e riusci a ricavam e due equazioni che
contenevano entrambe le due variabili incognite che stava cercando
di determinare: le dimensioni delle molecole di zucchero e il numero
di tali molecole presenti nell'acqua. Pote poi risolvere le equazioni
determinando le incognite, e in tal modo ottenne per il numero di
Avogadro il valore 2,1 x 1023.
Tale valore, purtroppo, non era molto preciso. Quando Einstein
presento il suo articolo agli Annalen der Physik, subito dopo che
era stato accettato com e tesi dall'U niversita di Zurigo, il direttore
Paul Drude (che per fortuna non era a conoscenza della precedente
intenzione di Einstein di ridicolizzarlo) ne sospese la pubblicazione

L'anno miracoloso

103

perche era al corrente di alcuni dati m igliori sulle proprieta delle


soluzioni zuccherine. Servendosi dei nuovi dati, Einstein ottenne un
risultato che era piu vicino a quello corretto: 4,15 x 1023.
Qualche anno piu tardi, uno studente francese sottopose a verifica il
procedimento a livello sperimentale e scopri qualcosa che non andava.
Cosi Einstein chiese a un suo allievo di Zurigo di rivedere da capo la
memoria, e questi vi trovo un errore secondario. Una volta corretto
1'errore, si ottenne un valore di 6,56 x 1023, che risulto decisamente
soddisfacente.30
In seguito Einstein racconto, forse in tono semischerzoso, che quando
aveva presentato la sua tesi, il professor Kleiner l'aveva respinta con
la motivazione che era troppo corta, cosi le aveva aggiunto una frase,
ed essa era stata im m ediatam ente accettata. Di questa circostanza
non c'e alcuna prova documentale 31 A ogni modo, la tesi divenne in
effetti una delle sue memorie piu citate e di massima utilita pratica,
con applicazioni in campi svariati come i miscugli di cemento, i prodotti caseari e gli aerosol. E anche se non gli consenti di ottenere un
incarico accademico, gli permise almeno di diventare, finalmente, il
dottor Einstein.
II moto broumiano, maggio 1905
Undici giorni dopo aver terminato la sua dissertazione, Einstein
completo un altro articolo che investigava gli indizi di oggetti invisibili. Com e aveva fatto fin dal 1901, si baso sull'analisi statistica
delle azioni casuali delle particelle invisibili per mostrare come esse
si riflettevano nel mondo visibile.
Cosi facendo, Einstein spiego un fenom eno, noto com e moto
browniano, che sconcertava gli scienziati da quasi ottant'anni: perche
quando si osservano delle piccole particelle in sospensione in un liquido
come l'acqua, si vede che esse si muovono a piccoli scatti in tutte le
direzioni? E di conseguenza stabili in modo pressoche definitivo che
atomi e molecole esistono effettivamente quali oggetti fisici.
II moto browniano deve il suo nome al botanico scozzese Robert
Brown, il quale nel 1828 aveva pubblicato un resoconto delle sue
minuziose osservazioni, compiute con un potente microscopio, su
minuscole particelle di polline in sospensione nell'acqua da cui risultava che le particelle si muovono in modo caotico. Le osservazioni
erano state ripetute con altre particelle, comprese polveri tratte dalla
Sfinge, ed erano state proposte diverse spiegazioni. Forse il fenomeno

104

Einstein

aveva a che fare con minuscole correnti d'acqua o con l'effetto della
luce. Ma nessuna teoria si era dimostrata plausibile.
Con l'ascesa, negli anni successivi al 1870, della teoria cinetica,
che si serviva dei moti casuali delle molecole per spiegare cose come
il com portamento dei gas, alcuni avevano tentato di utilizzarla per
chiarire la natura del m oto browniano. Ma siccome le particelle in
sospensione erano 10.000 volte piu grandi di una molecola d'acqua,
sembrava che una molecola non potesse avere l'energia necessaria
per smuovere una particella piu di quanto una palla da baseball possa
spostare un corpo del diametro di un chilometro.32
Einstein dimostro che, anche se una singola collisione non poteva
spostare una particella, l'effetto di m ilioni di collisioni casuali al
secondo poteva spiegare la danza osservata da Brown. In questo
lavoro annunciava nella prima frase faremo vedere come, secondo
la teoria cinetico-molecolare del calore, particelle in sospensione in un
liquido compiano, in conseguenza del moto termico delle molecole,
movimenti di ampiezza tale che li si puo agevolmente osservare al
microscopio, purche, beninteso, la dimensione delle particelle stesse
sia accessibile alio strumento.33
Einstein proseguiva con un'affermazione che appare, a prima vista,
un po' sconcertante: il suo articolo non era un tentativo di spiegare le
osservazioni del moto browniano. In effetti, procedeva come se non
fosse neppure sicuro che i moti che deduceva dalla sua teoria fossero
identici a quelli osservati da Brown: Puo darsi che i moti che qui
saranno considerati coincidano con il cosiddetto "m oto molecolare
browniano"; tuttavia i dati che ho potuto ottenere su quest'ultimo sono
cosi imprecisi che non mi e stato possibile formulare alcun giudizio
in merito. In seguito nego ancor piu nettamente che il suo lavoro
volesse essere una spiegazione del moto browniano: Scoprii che, in
base alia teoria atomica, doveva esserci un movimento di particelle
microscopiche sospese, accessibile all'osservazione, senza sapere che
le osservazioni relative ai moti browniani erano gia da lungo tempo
n o te^34
A un primo sguardo, l'afferm azione che non stava trattando del
moto browniano sembra strana, perfino insincera. Dopotutto, aveva
scritto a Conrad Habicht qualche mese prima: Tale m ovimento dei
corpi in sospensione e stato effettivamente osservato dai fisiologi, che
lo chiam ano moto m olecolare browniano. Eppure l'afferm azione
di Einstein era non solo vera ma anche significativa: l'articolo non
prendeva le mosse dai dati osservativi sul moto browniano e non
mirava a una sua spiegazione. Era invece una continuazione della sua

Vanno miracoloso

105

precedente analisi statistica di come le azioni delle molecole potevano


manifestarsi nel mondo visibile.
In altre parole, Einstein voleva asserire di aver formulato una teoria
che era dedotta da principi e postulati generali, e non una teoria
costruita prendendo in esame dati fisici (proprio come aveva chiarito che il suo articolo sui quanti di luce non prendeva le mosse dai
dati sull'effetto fotoelettrico raccolti da Philipp Lenard). Era una
distinzione che avrebbe tracciato, com e vedremo tra breve, anche
insistendo che la sua teoria della relativita non derivava semplice
mente dal tentativo di spiegare i risultati sperimentali sulla velocita
della luce e l'etere.
Einstein si rendeva conto che l'urto di una singola molecola d'ac
qua non avrebbe potuto far m uovere una particella di polline in
sospensione a sufficienza perche il moto fosse visibile. Tuttavia, in
ogni dato momento, la particella veniva urtata da tutte le parti da
migliaia di molecole. In alcuni momenti casualmente molti piu urti
si sarebbero verificati su una particolare faccia della particella. Poi,
in un m om ento successivo, sarebbe stato un altro lato a subire la
scarica piu violenta.
Ci sarebbero stati dunque dei piccoli scarti casuali che avrebbero
prodotto quella che viene chiamata una passeggiata aleatoria. II miglior
modo per farcene un'idea e immaginare un ubriaco che parte da un
lampione e barcollando fa un passo ogni secondo in una direzione
casuale. Dopo due sbandamenti puo ritrovarsi vicino al lampione
essendosi mosso avanti e indietro. Oppure puo aver fatto due passi
nella stessa direzione. O ancora puo aver fatto un passo verso ovest e
uno verso nordest. Una semplice tabulazione matematica e una rappresentazione grafica di una tale passeggiata aleatoria ne rivelano
una proprieta interessante: statisticamente, la distanza dell'ubriaco
dal lampione risulta proporzionale alia radice quadrata del numero
di secondi che sono trascorsi.35
Einstein comprese che non era ne possibile ne necessario misurare
ciascuno zigzag del moto browniano, e neppure misurare la velocita
della particella in un qualsiasi momento. Ma era piuttosto facile misu
rare le distanze totali delle particelle che si muovevano in questo moto
caotico via via che le distanze aumentavano con il tempo.
Einstein voleva ottenere predizioni concrete che potessero essere
verificate, e cosi si servi sia della sua conoscenza teorica sia dei dati
sperim entali relativi alia viscosita e alle velocita di diffusione per
pervenire a predizioni precise in merito alia distanza che una parti
cella deve percorrere a seconda delle sue dimensioni e della tempera-

106

Einstein

tura del liquido. Per esempio, predisse, nel caso di una particella del
diametro di un millesimo di millimetro sospesa in acqua a 17 gradi
Celsius, che lo spostam ento m edio in un m inuto sarebbe [stato]
dunque di circa 6 micron.
Questa previsione poteva essere verificata, e con conseguenze della
massima importanza. Se il moto in questione si potra effettivamente
osservare, scriveva ... la termodinamica classica non sara piu da
considerare esattamente valida. Piu abile nella teorizzazione che nel
condurre esperimenti, Einstein termino l'articolo con un'esortazione
deliziosa: E sperabile che qualche ricercatore riesca, tra non molto, a
risolvere il problema qui suggerito, che e cosi importante in relazione
alia teoria del calore!.
Nel giro di qualche mese, un fisico sperimentale tedesco di nome
Henry Seidentopf, servendosi di un potente microscopio, confermo
le predizioni di Einstein. A tutti gli effetti, la realta fisica di atomi e
molecole era ormai stabilita in modo conclusivo. A irepoca atomi
e m olecole erano ancora ben lontani dall'essere considerati reali
rammento piu tardi il fisico teorico Max Bom . Secondo me, queste
ricerche di Einstein hanno contribuito piu di qualsiasi altro lavoro a
convincere i fisici della realty degli atomi e delle molecole. 36
Per sovrappiu, la mem oria di Einstein fom i un m odo ulteriore
per determinare il numero di Avogadro. E zeppa di nuove idee ne
disse Abraham Pais. La conclusione finale, secondo cui il numero
di Avogadro pud sostanzialmente essere determinato tramite osser
vazioni con un comune microscopio, non manca m ai di provocare
im attimo di stupore anche in chi abbia letto in precedenza l'articolo
e ne conosca quindi la battuta finale. 37
Un punto di forza della mente di Einstein era che poteva giostrare
spericolatamente svariate idee nello stesso momento. Anche mentre
rifletteva sulla danza delle particelle in un liquido, stava cimentandosi con una diversa teoria che aveva a che fare con i corpi in moto
e la velocita della luce. Un giom o o poco piu dopo aver spedito
l'articolo sul moto browniano, stava parlando con l'am ico Michele
Besso quando ebbe una nuova ispirazione im prow isa, che avrebbe
prodotto, come scrisse a Habicht nella famosa lettera di quel mese,
una modificazione della teoria dello spazio e del tempo.

VI
LA RELATIVITA RISTRETTA
1905

II retroterra
II
concetto essenziale della relativita e semplice: le leggi fondamentali della fisica sono identiche qualunque sia lo stato di moto
delTosservatore.
Per il caso speciale di osservatori che si muovono con una velocita
costante, questa idea e abbastanza facile da accettare. Si immaginino
un uomo seduto in poltrona a casa e una donna su un aeroplano che
vola in alto senza scosse. Ciascuno di loro puo versarsi una tazza di
caffe, far rimbalzare una palla, puntare una lampadina tascabile o
riscaldare un dolce in un fom o a microonde constatando che valgono
le m edesime leggi fisiche.
In realta non c'e alcun m odo per stabilire chi di loro e in moto e
chi e in quiete. L'uomo in poltrona potrebbe considerare se stesso in
quiete e l'aereo in moto. E la donna sull'aereo potrebbe considerare se
stessa in quiete e la terra che le scorre sotto in moto. Non c'e nessun
esperimento che possa decidere chi ha ragione.
Anzi, non c'e una ragione assoluta. Tutto quanto si puo dire e che
ognuno di loro si muove relativamente all'altro. E naturalmente entrambi si muovono assai rapidamente rispetto agli altri pianeti, alle
stelle e alle galassie.1
La teoria della relativita ristretta (o speciale) che Einstein elabord
nel 1905 vale solo per questo caso speciale (da cui il nom e): una
situazione in cui gli osservatori si m uovono a velocita costante l'uno
rispetto all'altro - uniformemente in linea retta e con un valore della
velocita che non cam bia - di cui si parla com e di un sistem a di
riferimento inerziale.2
E piu difficile sostenere la tesi piu generale che una persona che
sta accelerando, ruotando su se stessa o intom o a un altro punto, o
frenando bruscam ente o muovendosi in modo arbitrario, non sia in

108

Einstein

una qualche forma di moto assoluto, dal momento che per questa
persona il caffe scende dal bricco e le palle rotolano via in maniera
diversa da quanto accade per le persone che si trovano su un treno,
un aereo o un pianeta che si muovono uniformemente e senza scosse.
Ad Einstein sarebbe occorso un altro decennio, come vedremo, per
arrivare a una teoria, che chiamo relativita generale, che includesse il
moto accelerato in una teoria della gravita e tentasse di applicarle il
concetto di relativita.3
La storia della relativita comincia nel 1632, allorche Galileo formulo
il principio che le leggi del m oto e della m eccanica (le leggi dell'elettromagnetismo non erano ancora state scoperte) sono identiche in tutti
i sistemi di riferimento con velocita costante. Nel suo Dialogo sopra i
due massimi sistemi del mondo, Galileo si proponeva di sostenere l'idea
di Copem ico che la Terra non e immobile al centro dell'universo con
ogni altra cosa che le ruota intom o. Gli scettici affermavano che se
la Terra fosse in movimento, come diceva Copem ico, ce ne accorgeremmo. Galileo confuto questa tesi con un esperimento mentale di
grande chiarezza in cui ci si immaginava di essere nella cabina di un
bastim ento che navigava regolarmente e senza scosse:
Riserratevi con qualche amico nella maggiore stanza che sia sotto
coverta di alcun gran navilio, e quivi fate d'aver mosche, farfalle e
simili animaletti volanti; siavi anco un gran vaso d'acqua, e dentrovi
de' pescetti; sospendasi anco in alto qualche secchiello, che a goccia
a goccia vadia versando dell'acqua in un altro vaso di angusta bocca,
che sia posto a basso: e stando ferma la nave, osservate diligentemente
come quelli animaletti volanti con pari velocita vanno verso tutte le
parti della stanza; i pesci si vedranno andar notando indifferentemente
per tutti i versi; le stille cadenti entreranno tutte nel vaso sottoposto; e
voi, gettando all'amico alcuna cosa, non piu gagliardamente la dovrete
gettare verso quella parte che verso questa, quando le lontananze sieno
eguali; e saltando voi, come si dice, a pie giunti, eguali spazii passerete verso tutte le parti. Osservate che avrete diligentemente tutte
queste cose, benche niun dubbio ci sia che mentre il vassello sta fermo
non debbano succeder cosi, fate muover la nave con quanta si voglia
velocita; che (pur che il moto sia uniforme e non fluttuante in qua e
in la) voi non riconoscerete una minima mutazione in tutti li nominati
effetti, ne da alcuno di quelli potrete comprender se la nave cammina
o pure sta ferma.4
Non c'e migliore descrizione della relativita, o almeno di come il
principio si applica a sistemi che si muovono con velocita costante
l'uno rispetto all'altro.

La relativita ristretta

109

Dentro la nave di Galileo e agevole avere una conversazione, per


che l'aria che trasm ette le onde sonore si m uove uniform em ente
insieme alle persone presenti nella cabina. Analogamente, se uno dei
passeggeri di Galileo lasciasse cadere un sasso in un catino d'acqua,
le increspature si propagherebbero nello stesso modo in cui lo farebbero se il catino fosse in quiete sulla riva; questo perche l'acqua che
permette la propagazione delle increspature si muove uniformemente
insieme al catino e a tutte le altre cose presenti nella cabina.
Le onde sonore e quelle sulla superficie dell'acqua possono essere
spiegate senza difficolta dalla m eccanica classica. Sono semplice
mente una perturbazione che si propaga in un certo mezzo. Questa
e la ragione per cui il suono non puo propagarsi nel vuoto. Ma puo
propagarsi attraverso mezzi come l'aria o l'acqua o il metallo. Per
esempio, le onde sonore si muovono nell'aria a temperatura ambiente
come una perturbazione vibratoria che comprime e rarefa l'aria alia
velocita di circa 1200 chilometri l'ora.
Anche sul fondo della nave di Galileo il suono e le onde sull'acqua
si comportano come fanno in terraferm a, perche l'aria nella cabina
e l'acqua nei catini si m uovono con la stessa velocita dei passeg
geri. Ma ora im m aginiam o di salire sul ponte e di osservare le onde
dell'oceano, o di m isurare la velocita delle onde sonore emesse dalla
sirena di un'altra nave. La velocita con cui queste onde si aw icin ano
a noi dipende dal nostro moto rispetto al mezzo (l'acqua o l'aria) che
ne consente la propagazione.
In altre parole, la velocita con la quale un'onda marina ci raggiunge
dipende da quanto rapidamente ci stiamo muovendo nell'acqua in
direzione della sorgente delle onde o in direzione opposta. La velocita
di un'onda sonora rispetto a noi dipende analogamente dal nostro
moto rispetto all'aria che permette la propagazione dell'onda.
Tali velocita relative si sommano. Immaginiam o di essere fermi
in mare mentre le onde ci vengono incontro alia velocita di 20 chilo
metri l'ora. Se saltiamo su un acquascooter e puntiamo frontalmente
verso le onde a 60 chilom etri l'ora, le vedrem o avanzare verso di
noi e sfrecciare accanto a noi a una velocita (rispetto a noi) di 80
chilom etri l'ora. Im maginiam o analogam ente che delle onde sonore
si stiano avvicinando a noi provenendo dalla sirena di una nave
lontana, propagandosi nell'aria ferm a a 1200 chilom etri l'ora verso
la riva. Se saltiam o sul nostro acquascooter e ci dirigiamo verso la
sirena a 60 chilom etri l'ora, le onde sonore si m uoveranno verso di
noi e ci passeranno accanto a una velocita (rispetto a noi) di 1260
chilom etri l'ora.

110

Einstein

Tutto cio portava a una domanda su cui Einstein stava riflettendo


fin dall'eta di sedici anni, quando aveva im m aginato di andare a
cavallo di un raggio di luce: la luce si comporta nello stesso modo?
Newton aveva concepito la luce fondamentalmente come un flusso
di particelle emesse dai corpi. Ma ai tempi di Einstein la maggior parte
degli scienziati aderiva alia teoria rivale, proposta dal contemporaneo
di Newton, Christiaan Huygens, secondo la quale la luce andrebbe
considerata un'onda.
Alla fine del XIX secolo, un'am pia gamma di esperimenti aveva
confermato la teoria ondulatoria. Per esempio, Thomas Young aveva
effettuato un famoso esperimento, che oggi viene replicato dagli stu
denti di liceo, in cui si mostrava come la luce passante attraverso due
fenditure produca una figura di interferenza che assomiglia a quella
delle onde d'acqua che passano attraverso due aperture. In entrambi
i casi, le creste e i cavi delle onde uscenti da ciascuna apertura si
rinforzano reciprocamente in certi punti e si elidono reciprocamente
in altri punti.
James Clerk Maxwell aveva contribuito a consacrare la teoria ondu
latoria quando aveva ipotizzato con successo una connessione tra
luce, elettricita e magnetismo. Era cosi pervenuto a delle equazioni
che descrivono il com portamento dei campi elettrici e m agnetici, e
che quando venivano com binate predicevano l'esistenza di onde
elettromagnetiche. Maxwell aveva scoperto che le onde elettromagne
tiche dovevano propagarsi a una ben determinata velocita: all'incirca
300.000 chilometri al secondo.5 Questa era la velocita che gli scienziati
avevano gia misurato nel caso della luce, e ow iam ente non si trattava
di una semplice coincidenza.6
Divenne chiaro che la luce era la manifestazione visibile di un intero
spettro di onde elettrom agnetiche. Tale spettro com prende quelli
che oggi chiamiamo radiosegnali AM (a m odulazione di ampiezza,
con una lunghezza d'onda intom o ai 300 metri), radiosegnali FM (a
modulazione di frequenza, con lunghezze d'onda intom o ai 3 metri)
e m icroonde (3 centim etri). Quando la lunghezza d'onda diventa
minore (e la frequenza dei cicli dell'onda quindi aumenta), si ha lo
spettro della luce visibile, che si estende dal rosso (0,76 micrometri)
al violetto (0,39 micrometri). Lunghezze d'onda ancora minori corrispondono ai raggi ultravioletti, ai raggi X e ai raggi gamma. Quando
parliamo di luce e di velocita della luce, ci riferiamo a tutte le
onde elettromagnetiche, e non soltanto a quelle che sono visibili ai
nostri occhi.
Tutto cio sollevava alcuni grandi interrogativi: qual era il mezzo

La relativita ristretta

111

che consentiva la propagazione di queste onde? E la loro velocita di


300.000 chilometri al secondo era una velocita relativa a che cosa?
Parve che la risposta dovesse essere che le onde luminose erano una
perturbazione di un mezzo invisibile, che fu chiamato etere, e che la
loro velocita era relativa all'etere. In altre parole, l'etere era per le onde
luminose qualcosa di simile a cio che l'aria era per le onde sonore.
Sembrd allora fuor di dubbio che la luce si dovesse interpretare come
un fenomeno vibratorio d'un mezzo elastico e inerte che riempie tutto
lo spazio dell'universo osservo piu tardi Einstein.7
L'etere, purtroppo, doveva avere molte proprieta sconcertanti. Poiche la luce proveniente dalle stelle lontane e in grado di raggiungere la
Terra, l'etere doveva pervadere l'intero universo conosciuto. Doveva
essere cosi impalpabile e, verrebbe da dire, cosi etereo da non aver
alcun effetto ne sui pianeti ne sulle piume che fluttuassero in esso.
Eppure doveva essere abbastanza rigido da consentire a un'onda di
propagarsi vibrando attraverso di esso a una velocita enorme.
Tutto questo condusse alia grande caccia all'etere dell'ultima parte
del XIX secolo. Se la luce era davvero un'onda che si propagava
attraverso l'etere, si sarebbero dovute vedere le onde procedere a una
velocita maggiore quando ci si m uoveva attraverso l'etere verso la
sorgente luminosa. Gli scienziati escogitarono ogni sorta di ingegnosi
dispositivi e di esperimenti per rilevare tali differenze.
Facendo svariate supposizioni su ll'eventuale com portam ento
dell'etere, lo cercarono nell'ipotesi che fosse immobile e la Terra vi
si muovesse attraverso liberamente. Lo cercarono nell'ipotesi che la
Terra ne trascinasse parte sotto forma di una bolla, come fa con l'atmosfera. Presero in considerazione perfino l'inverosim ile possibility
che la Terra fosse l'unica cosa in quiete rispetto all'etere, e che tutto
quanto d'altro c'e nel cosmo fosse in rotazione, compresi gli altri pia
neti, il Sole, le stelle e, presumibilmente, anche il povero Copem ico
nella sua tomba.
Un esperimento, che in seguito Einstein defini molto importante
anche per la teoria della relativita ristretta,8 fu effettuato dal fisico
francese H ippolyte Fizeau, che cerco di m isurare la velocita della
luce in un mezzo in movimento. Fizeau suddivise un raggio di luce
mediante uno specchio semiargentato disposto obliquamente rispetto
al raggio, che ne inviava una parte attraverso un flusso d'acqua e
l'altra parte nella direzione opposta al flusso. Le due parti del raggio
venivano poi ricombinate. Se uno dei due percorsi avesse richiesto un
tempo maggiore, le creste e i cavi delle onde che lo avevano seguito
sarebbero risultati sfasati rispetto alle creste e ai cavi delle onde che

112

Einstein

avevano seguito l'altro percorso. Gli sperimentatori avrebbero potuto


stabilire se cio accadeva osservando la figura di interferenza che si
formava quando le onde venivano ricombinate.
Un esperimento diverso e assai piu famoso fu effettuato a Cleve
land nel 1887 da Albert Michelson ed Edward Morley. Essi costruirono
un dispositivo che suddivideva in modo analogo un raggio di luce
e ne inviava una parte verso uno specchio posto alTestremita di un
braccio orientato nella direzione del moto della Terra, in modo che
la luce lo percorresse avanti e indietro, e una parte lungo un altro
braccio, che veniva anch'esso percorso avanti e indietro, formante
un angolo di 90 gradi con il primo. Anche in questo caso le due parti
del raggio venivano poi ricombinate e la figura di interferenza veniva
analizzata per verificare se il raggio che si muoveva contro 0 presunto
vento d'etere impiegasse piu tempo.
Indipendentem ente da chi compisse le osservazioni, o da come
cercasse l'etere, o da quali ipotesi facesse in merito al suo compor
tamento, nessuno riusci a rivelare la sfuggente sostanza. Qualsiasi
cosa si m uovesse e in qualunque modo lo facesse, la velocita della
luce risultava all'osservazione esattamente la stessa.
Cosi gli scienziati, non senza qualche imbarazzo, rivolsero l'attenzione ai tentativi di spiegare perche l'etere esisteva ma era im possible
da rivelare in qualsiasi esperimento. In modo particolare, negli anni
immediatamente successivi al 1890, Hendrik Antoon Lorentz - l'amabile e cosmopolita olandese, che era una sorta di figura patem a della
fisica teorica - e, in modo indipendente, il fisico irlandese George
Fitzgerald proposero l'ipotesi che i corpi solidi si contraessero leggermente quando si m uovevano attraverso l'etere. La contrazione di
Lorentz-Fitzgerald avrebbe accorciato ogni cosa, compresi i bracci
di misurazione usati da Michelson e Morley, e lo avrebbe fatto pro
prio nella misura esatta necessaria per rendere inosservabile l'effetto
dell'etere sulla luce.
Einstein pensava che la situazione fosse assai deprimente. Gli
scienziati si ritrovarono incapaci di spiegare l'elettrom agnetism o
mediante la concezione puramente meccanicistica della natura di
Newton, disse, e si giunse a un dualismo nei principi che, alia lunga,
divenne intollerabile.9
11 percorso verso la relativita
Una nuova idea si presenta all'improvviso e in un modo piuttosto
intuitivo disse una volta Einstein. Ma si affretto ad aggiungere

La relativita ristretta

113

l'intuizione non e altro che la conseguenza di una precedente esperienza intellettuale.10


La scoperta della relativita ristretta da parte di Einstein comporto
un'intuizione basata su un decennio di esperienze intellettuali oltre
che personali.11 La piu importante e o w ia , credo, fu la sua profonda
conoscenza e com prensione della fisica teorica. Fu aiutato anche
dalla sua capacita di immaginare esperimenti mentali, che era stata
favorita dal periodo di formazione trascorso ad Aarau. C'era inoltre
il suo retroterra filosofico: da Hume e Mach aveva tratto uno scetticismo di fondo sulle cose che non si potevano osservare. E questo
scetticismo era acuito dalla sua innata tendenza ribelle a mettere in
discussione l'autorita.
Parte della miscela - e probabilmente elemento che rafforzava la
sua capacity sia di visualizzare le situazioni fisiche sia di andare al
cuore dei concetti - era anche lo sfondo tecnologico della sua vita:
l'aiuto prestato alio zio Jakob nel perfezionare gli aw olgim enti mobili
e i magneti di un generatore; il lavoro in un ufficio che era subissato
di dom ande di brevetto per nuovi m etodi di coordinazione degli
orologi; l'avere un capufficio che lo incoraggiava ad applicare il suo
scetticism o; il vivere vicino alia Torre dell'orologio e alia stazione
ferroviaria e giusto sopra l'ufficio telegrafico di Bem a proprio men
tre l'Europa stava servendosi di segnali elettrici per sincronizzare
gli orologi nell'am bito dei fusi orari; e infine l'avere come banco di
prova l'amico ingegnere Michele Besso, che lavorava con lui all'Ufficio
brevetti a esaminare dispositivi elettrom eccanici.12
L'ordine di importanza di queste influenze e naturalmente una
questione di giudizi soggettivi. Dopotutto neanche Einstein stesso
era sicuro di come fossero andate le cose. Non e facile parlare di
come sono arrivato alia teoria della relativita disse. C'erano tante
complessita nascoste a stimolare la mia riflessione.13
Una cosa che possiamo registrare con una certa sicurezza e il punto
di partenza principale di Einstein, il quale disse ripetutamente che il
suo percorso verso la teoria della relativita era iniziato con l'esperimento mentale compiuto all'eta di sedici anni, in cui si chiedeva che
effetto avrebbe fatto muoversi alia velocita della luce insieme a un
raggio luminoso. Ne era emerso un paradosso, disse, che lo aveva
tormentato per i successivi dieci anni:
Se io potessi seguire un raggio di luce a velocita c (la velocita della
luce nel vuoto), il raggio di luce mi apparirebbe come un campo elettro
magnetico oscillante nello spazio, in stato di quiete. Ma nulla del genere

114

Einstein

sembra possa sussistere sulla base dell'esperienza o delle equazioni di


Maxwell. Fin dal principio mi sembro intuitivamente chiaro che, dal
punto di vista di un tale ipotetico osservatore, tutto debba accadere
secondo le stesse leggi che valgono per un osservatore fermo rispetto
alia Terra. Altrimenti, come farebbe il primo osservatore a sapere, cioe
come potrebbe stabilire, di essere in uno stato di rapidissimo moto
uniforme? chiaro che in questo paradosso e gia contenuto il germe
della relativita ristretta.14
Questo esperim ento m entale non m inava necessariam ente alia
base la teoria dell'etere per le onde luminose. Un teorico dell'etere
avrebbe potuto immaginare un raggio di luce congelato. Ma la cosa
era in contrasto con l'intuizione di Einstein che le leggi dell'ottica
dovessero conform arsi al principio di relativita. In altre parole, le
equazioni di Maxwell, che specificano la velocita della luce, dovrebbero essere identiche per tutti gli osservatori in moto con velocity
costante. L'accento che Einstein poneva su questo ricordo indica che
l'idea di un raggio di luce congelato - ossia di onde elettromagnetiche
congelate - gli sembrava istintivamente sbagliata.15
Inoltre l'esperimento mentale lascia pensare che Einstein aw ertisse
un conflitto tra le leggi della meccanica di Newton e la costanza della
velocita della luce nelle equazioni di Maxwell. Tutto cio instilld in lui
uno stato di tensione psichica che trovava profondamente snervante. AlTinizio, quando la teoria della relativita ristretta comincio
a germinare in me, ero tormentato da conflitti nervosi di tutti i tipi
ricordo in seguito. Quando ero giovane, mi capitava di entrare in
uno stato di confusione che durava per settimane.16
C'era anche un'asimmetria piu specifica che cominciava a preoccuparlo. Quando un magnete si muove rispetto a una spira metallica,
in questa si produce una corrente. Come Einstein sapeva grazie alia
sua esperienza con i generatori dell'azienda di famiglia, l'entita di
corrente elettrica e esattamente la stessa sia che il magnete si muova
mentre la spira sembra rimanere in quiete, sia che la spira si muova
mentre il magnete sembra rimanere fermo. Aveva anche studiato un
libro del 1894 di August Foppl, Introduzione alia teoria dellelettricita di
M axwell, che conteneva un paragrafo specifico sull'elettrodinamica
dei conduttori in moto, dove ci si chiedeva se, quando si verifica
l'induzione, si dovrebbe fare una qualsiasi distinzione a seconda che si
dica che e il magnete oppure la spira conduttrice a essere in m oto.17
Ma secondo la teoria di M axwell-Lorentz ricordava Einstein
l'interpretazione teorica del fenomeno e assai diversa nei due casi.
Nel prim o caso, la legge dell'induzione di Faraday affermava che il

La relativita ristretta

115

moto del m agnete attraverso l'etere creava un campo elettrico. Nel


secondo caso, la legge della forza di Lorentz stabiliva che una corrente
veniva generata dal m oto della spira conduttrice attraverso il campo
magnetico. L'idea che questi due casi dovessero essere sostanzialmente diversi era inaccettabile per me disse Einstein.18
Einstein era in lotta da anni con il concetto di etere, che dal punto di
vista teorico determinava la definizione di quiete in queste descrizioni dell'induzione elettrica. Da studente al Politecnico di Zurigo,
nel 1899, aveva scritto a Mileva Marie che l'introduzione del termine
"etere" nelle teorie dell'elettricita ha condotto alia concezione di un
mezzo il cui moto puo essere descritto, credo, senza che si possa attri
b u t e a esso significato fisico.19 Eppure in quello stesso mese era in
vacanza ad Aarau e lavorava con un insegnante della sua ex scuola
sui modi per rivelare l'etere. Ho avuto una buona idea per studiare
il modo in cui il moto relativo di un corpo rispetto all'etere influenza
la velocita di propagazione della luce aveva riferito alia Marie.
II
professor Weber gli aveva detto che la sua impostazione era poco
pratica, e, probabilmente su suggerimento del professore stesso, Ein
stein allora aveva letto un articolo di Wilhelm W ien che descriveva
i risultati nulli di tredici esperim enti volti alia rivelazione dell'etere,
compresi quelli di M ichelson e M orley e di Fizeau.20 Era venuto a
conoscenza delTesperimento di Michelson-Morley anche leggendo, in
qualche momento prima del 1905, il libro di Lorentz del 1895 Tentativo
di una teoria dei fenom eni elettrici e ottici nei corpi in movimento. In questo
libro, Lorentz esaminava vari tentativi falliti di rilevare l'etere come
premessa alio sviluppo della sua teoria delle contrazioni.21
Induzione e deduzione in fisica
Ma allora quale effetto ebbero su Einstein, che stava incubando
le sue idee sulla relativita, i risultati di Michelson-Morley, che non
mostravano alcuna prova della presenza dell'etere e nessuna differenza nella velocita m isurata della luce in qualunque direzione si
muovesse l'osservatore? A sentire quanto dice Einstein stesso, quasi
nessuno. Anzi, a volte avrebbe perfino raccontato (sbagliando) di non
esser neppure stato a conoscenza delTesperimento prima del 1905. Le
affermazioni contraddittorie di Einstein nei successivi cinquant'anni
sulTinfluenza delTesperim ento di M ichelson-M orley sono utili in
quanto ci ramm entano la cautela che bisogna usare quando si scrive
la storia basandosi su ricordi che si affievoliscono.22
La serie di affermazioni contraddittorie di Einstein comincia da

116

Einstein

una conferenza che tenne a Kyoto nel 1922, quando osservo che la
mancata rilevazione dell'etere da parte di M ichelson era stata la
prima traccia che mi porto a quello che oggi si chiama principio di
relativita ristretta. In un brindisi in onore di M ichelson durante un
banchetto svoltosi a Pasadena nel 1931, Einstein si mostro cortese con
l'em inente fisico sperimentale, eppure sottilmente circospetto: Lei
mise in evidenza un serio punto debole della teoria della propagazione della luce nell'etere, cosi com 'era allora, e stimolo le riflessioni
di Lorentz e Fitzgerald, dalle quali ebbe origine la teoria della rela
tivita ristretta.23
Einstein descrisse i suoi processi mentali in una serie di colloqui
con il pioniere delle psicologia della Gestalt, Max Wertheimer, il quale
in seguito defini gli esperimenti di Michelson-Morley cruciali per la
riflessione di Einstein. Ma, come ha mostrato Arthur I. Miller, questa
asserzione era probabilmente motivata dall'obiettivo di Wertheimer
di servirsi del racconto di Einstein per illustrare i principi della psi
cologia della Gestalt,24
Einstein confuse ulteriormente le carte negli ultimissimi anni della
sua vita rilasciando una serie di dichiarazioni sull'argomento a un
fisico di nome Robert Shankland. In un primo tempo disse che aveva
letto dell'esperim ento di M ichelson-Morley soltanto dopo il 1905, poi
affermo che ne era venuto a conoscenza tramite il libro di Lorentz
prima del 1905, e infine aggiunse: Credo di aver sem plicem ente
considerato o w io l'esito dell'esperim ento.25
L'ultima considerazione e la piu significativa perche Einstein la
ripete spesso. Semplicemente, nel periodo in cui aveva cominciato a
lavorare in modo serio sulla relativita, dava per scontato che non vi
fosse alcun bisogno di passare in rassegna tutti gli esperimenti sul
vento d'etere perche, sulla base dei suoi presupposti di partenza, tutti
i tentativi di rilevare l'etere erano condannati al fallimento.26 Ai suoi
occhi, il significato di questi risultati sperimentali era di rafforzare cio
di cui era gia convinto: che il principio di relativita di Galileo valesse
per le onde luminose.27
Questo pud spiegare la scarsa attenzione che presto agli esperimenti
nella sua memoria del 1905. Non m enziono mai l'esperim ento di
Michelson-Morley, anche dove sarebbe stato pertinente, e neppure
l'esperim ento di Fizeau che utilizzava l'acqua in movimento. Invece,
subito dopo aver discusso la relativity dei moti del magnete e della
spira, si lim ito a inserire una frase sui tentativi falliti di indivi
d u a l un qualche m ovimento della Terra relativamente al "m ezzo
lum inifero".

La relativita ristretta

117

Alcune teorie scientifiche dipendono in modo essenziale dall'induzione: viene analizzato un gran numero di dati sperimentali e poi si
cercano teorie che spieghino le regolarita empiriche. Altre dipendono
prevalentem ente dalla deduzione: si parte da principi e postulati
eleganti che vengono accettati come sacri e poi se ne deducono le
conseguenze. Tutti gli scienziati m escolano i due procedimenti in
diverse proporzioni. Einstein aveva una notevole capacita di apprezzare le osservazioni sperimentali e si serviva di tale conoscenza per
individuare certi punti fissi su cui poter costruire una teoria.28 Ma
dava la massima importanza al procedimento deduttivo.29
Si rammenti come nella mem oria sul moto browniano minimizzasse in modo cosi strano, eppure esatto, il ruolo che i dati speri
mentali svolgevano in quella che era essenzialmente una deduzione
teorica. C e r a una situazione simile nel caso della teoria della rela
tivita. Cio che aveva sottinteso a proposito del moto browniano lo
disse esplicitam ente a proposito della relativita e dell'esperim ento
di M ichelson-M orley: Ero praticam ente sicuro della validita del
principio prima di venire a conoscenza di questo esperim ento e dei
suoi risultati.
In effetti, tutti e tre i suoi articoli epocali del 1905 cominciano con
l'affermazione del suo intento di seguire un'impostazione deduttiva.
Einstein inizia ciascuno di essi mettendo in evidenza qualche anomalia causata da teorie che entrano in conflitto, piuttosto che qualche
insieme di dati sperimentali in attesa di spiegazione. Quindi postula
principi assai general!, minimizzando nel contempo il ruolo svolto
dai dati, si tratti del m oto browniano come della radiazione di corpo
nero o della velocita della luce.30
In un articolo del 1919 intitolato Induzione e deduzione in fisica, Ein
stein descrisse la propria preferenza per il secondo procedimento:
L'immagine piu semplice che ci si puo fare della creazione di una
scienza empirica e quella di un procedimento che segue un metodo
induttivo. I singoli fatti vengono selezionati e raggruppati in modo da
rendere evidenti le leggi che li connettono... Tuttavia, i grandi progressi
nella conoscenza scientifica soltanto in misura modesta si sono prodotti
in questo modo... I progressi veramente grandi nella nostra comprensione della natura si sono determinati in un modo quasi diametralmente
opposto all'induzione. La conoscenza intuitiva degli elementi essenziali
di un vasto complesso di fatti porta lo scienziato a postulare in via
ipotetica una o piu leggi fondamentali. Da queste leggi, egli deduce
le sue conclusions31

118

Einstein

La sua preferenza per questa impostazione si sarebbe accentuata


con il tempo. Quanto piu a fondo penetriamo e quanto piu ampie
diventano le nostre teorie avrebbe dichiarato verso la fine della sua
vita tanto meno la conoscenza empirica e necessaria per determinare
tali teorie. 32
All'inizio del 1905 Einstein aveva cominciato a fare affidamento
sulla deduzione piu che sull'induzione nel suo tentativo di spiegare
relettrodinam ica. A poco a poco incominciai a disperare della pos
sibility di scoprire le vere leggi attraverso tentativi basati su fatti
noti disse piu tardi. Quanto piu a lungo e disperatamente provavo,
tanto piu m i convincevo che solo la scoperta di un principio formale
universale avrebbe potuto portarci a risultati sicuri.33
1 due postulati
Ora che Einstein aveva deciso di costruire la sua teoria procedendo
dall'alto verso il basso, deducendola d oe da postulati generali, aveva
da fare una scelta: da quali postulati - da quali assunti fondamentali
di principio - partire?34
II
suo prim o postulato era il principio di relativita, il quale affermava che tutte le leggi fondam entali della fisica, comprese le equa
zioni di M axw ell che govem ano le onde elettrom agnetiche, sono
identiche per tutti gli osservatori in moto con velocita costante l'uno
rispetto all'altro. Detto in termini piu precisi, sono identiche per tutti
i sistemi di riferimento inerziali, identiche per chi e in quiete rispetto
alia Terra e per chi viaggia a velocity costante su un treno o un'astronave. Einstein aveva coltivato la sua fede in questo postulato fin dal
suo esperim ento mentale in cui im m aginava di m uoversi a cavallo
di un raggio di luce: Fin dal principio mi sembrd intuitivamente
chiaro che, dal punto di vista di un tale ipotetico osservatore, tutto
debba accadere secondo le stesse leggi che valgono per un osserva
tore fermo rispetto alia Terra.
Quanto a un secondo postulato relativo alia velocita della luce,
Einstein aveva almeno due opzioni:
- Poteva scegliere una teoria dell'em issione, in cui la luce venisse
espulsa dalla sorgente come delle particelle da u n'arm a da fuoco.
N on ci sarebbe stato bisogno di un etere. Le particelle di luce
avrebbero potuto sfrecciare nel vuoto. La loro velocity sarebbe
stata relativa alia sorgente. Se la sorgente fosse stata in rapido
aw icinam ento, la sua emissione sarebbe giunta all'osservatore piu
rapidamente che se fosse stata in allontanamento. (Si immagini un

La relativita ristretta

119

lanciatore del baseball che riesce a tirare una palla a 150 chilometri
l'ora. Se ve la lancia da un'autom obile che procede rapidamente
verso di voi, la palla vi raggiungera con una velocita maggiore
che se ve la lancia da un'autom obile che si allontana.) In altre
parole, la luce stellare sarebbe emessa da una Stella alia velocita di
300.000 chilom etri al secondo; ma se la Stella stesse aw icinandosi
alia Terra alia velocita di 20.000 chilom etri al secondo, la velocita
della sua luce sarebbe di 320.000 chilom etri al secondo rispetto a
un osservatore terrestre.
- U n'altem ativa era quella di postulare che la velocita della luce
fosse una costante pari a 300.000 chilometri al secondo indipendentemente dal moto della sorgente che la emetteva, il che era piu
coerente con una teoria ondulatoria. Infatti, nel caso analogo delle
onde sonore, il suono della sirena di un veicolo dei pompieri non
vi arriva piu rapidam ente se l'autopom pa sta accorrendo nella
vostra direzione che se e invece ferma. In entrambi i casi il suono
si propaga nell'aria a 1200 chilometri l'ora.35
Per un momento Einstein esploro la via della teoria dell'emissione.
Questa impostazione era particolarmente attraente se si pensava che
la luce si comportasse come un flusso di quanti. E, come si e visto nel
capitolo precedente, il concetto di quanti di luce era precisamente cio
che Einstein aveva proposto nel marzo 1905, proprio mentre era alle
prese con la teoria della relativita.36
Ma questa impostazione poneva dei problemi. Sembrava implicare
l'abbandono delle equazioni di Maxwell e della teoria ondulatoria. Se
la velocita di un raggio lum inoso dipendeva dalla velocita della sor
gente che lo aveva emesso, l'onda luminosa doveva in qualche modo
contenere codificata in se questa informazione. Ma gli esperimenti e
le equazioni di M axwell indicavano che non era cosi.37
Einstein tento di trovare dei modi per modificare le equazioni di
Maxwell in maniera che si adattassero a una teoria dell'emissione, ma
la ricerca si rivelo frustrante. Questa teoria richiede che dovunque
e in ciascuna direzione fissata siano possibili onde luminose con una
differente velocita di propagazione riferi piu tardi. E forse impos
s ib le costruire una teoria elettromagnetica ragionevole che riesca in
questa impresa.38
Inoltre gli scienziati non erano riusciti a trovare alcuna prova di una
dipendenza della velocita della luce da quella della sua sorgente. La
luce sembrava arrivare con la medesima velocita da qualsiasi stella
provenisse.39
Quanto piu Einstein rifletteva su una teoria dell'em issione, tanti

120

Einstein

piu problemi incontrava. Com e spiego all'am ico Paul Ehrenfest, era
difficile immaginare che cosa sarebbe accaduto quando la luce proveniente da una sorgente in moto fosse stata rifratta o riflessa da
uno schermo in quiete. Inoltre, in una teoria dell'em issione, la luce
emessa da una sorgente che accelera potrebbe ritom are sui propri
passi sovrapponendosi a se stessa.
Cosi Einstein respinse la teoria dell'em issione in favore del postu
lato che la velocita di un raggio di luce fosse costante a prescindere
da quanto rapidamente si m uovesse la sua sorgente. Mi convinsi
che in ogni caso la luce dovesse essere definita soltanto dalla fre
quenza e dall'intensita, in m odo del tutto indipendente dal fatto
che provenisse da una sorgente lum inosa in m oto o in quiete disse
a Ehrenfest.40
Ora Einstein aveva due postulati: il principio di relativita e que
sto nuovo asserto, che chiamo il postulato della luce, e che defini
con precisione: Supporremo ... che la luce, nello spazio vuoto, si
propaghi sempre con una velocita determinata, V, che non dipende
dallo stato di moto del corpo che la emette.41 Per esempio, quando
si misura la velocita della luce emessa dal fanale di un treno, questa
avra sempre il valore costante di 300.000 chilometri al secondo, anche
se il treno si sta aw icinand o o allontanando da noi a tutta velocita.
Purtroppo il postulato della luce sembrava incompatibile con il
principio di relativita. Perche? Piu tardi Einstein si servi del seguente
esperimento mentale per sciogliere l'apparente contraddizione.
Im m aginiam o che un raggio di luce venga inviato lungo la
banchina di una linea ferroviaria, disse. Un uomo fermo sulla banchina che m isurasse la velocita del raggio mentre gli sfreccia accanto
troverebbe che essa e di 300.000 chilometri al secondo. M a ora imma
giniamo una donna che viaggi su un vagone ferroviario velocissim o
che si allontana dalla sorgente luminosa a 3000 chilometri al secondo.
Ci aspetteremmo che osservi il raggio sfrecciarle accanto alia velocita
di 297.000 chilometri al secondo soltanto. La velocita di propagazione di un raggio di luce relativamente al vagone sara cosi inferiore
scrisse Einstein.
Questo risultato e pero in contrasto col principio di relativita
aggiunse. Infatti, come ogni altra legge generale della natura, la legge
di propagazione della luce nel vuoto deve, secondo il principio di
relativita, essere uguale tanto per il vagone ferroviario assunto come
corpo di riferimento, quanto per le rotaie, intese anch'esse come corpo
di riferimento. In altre parole, le equazioni di Maxwell, che determinano la velocita con la quale la luce si propaga, dovrebbero operare

La relativita ristretta

121

nello stesso modo nel vagone in m ovimento come sulla banchina.


Non dovrebbe esistere alcun esperimento, compresa la misurazione
della velocita della luce, che consenta di distinguere quale sistema
di riferimento inerziale sia in quiete e quale sia in moto con una
velocita costante.42
Era una conclusione strana. Una donna che corresse lungo le rotaie
aw icinandosi alia sorgente di un raggio luminoso o allontanandosene
dovrebbe vedere quel raggio sfrecciarle accanto esattamente con la
stessa velocita con cui lo vedrebbe passare un osservatore fermo sulla
banchina. La velocita relativa della donna rispetto al treno varierebbe,
a seconda che stesse correndo verso di esso o in direzione opposta. Ma
la sua velocita relativa al raggio luminoso proveniente dal fanale del
treno sarebbe invariante. Tutto cio rendeva, secondo Einstein, i due
postulati apparentemente incompatibili. Come spiego in seguito
in una conferenza sul modo in cui era giunto alia teoria, la costanza
della velocita della luce non e com patibile con la legge di addizione
delle velocita. II risultato fu che rimasi bloccato per quasi un anno in
riflessioni infruttuose.43
Combinando il postulato della luce con il principio di relativita,
ne derivava che un osservatore, m isurando la velocita della luce,
troverebbe lo stesso valore sia che la sorgente si muovesse verso di
lui o in direzione opposta, sia che lui si muovesse verso la sorgente o
in direzione opposta, sia che si m uovessero entrambi o nessuno dei
due. La velocita della luce sarebbe la stessa qualunque fosse il moto
sia dell'osservatore sia della sorgente.
Questo era il punto a cui stavano le cose alTinizio del maggio 1905.
Einstein aveva abbracciato il principio di relativita e lo aveva elevato
al rango di postulato. Poi, con un pizzico di trepidazione in piu, aveva
adottato come postulato l'asserto che la velocita della luce fosse indipendente dal moto della sua sorgente. E si scervellava sull'apparente
contraddizione costituita dal fatto che un osservatore in rapido moto
lungo un binario verso una sorgente lum inosa vedrebbe il raggio
giungergli con la m edesim a velocita con cui lo vedrebbe arrivare
se si allontanasse dalla luce, e con la medesima velocita con cui lo
vedrebbe qualcuno che stesse fermo sulla banchina.
Di fronte a tale dilemma pare che non vi sia modo di uscim e se
non abbandonando o il principio di relativita o la semplice legge di
propagazione della luce nel vuoto scrisse Einstein.44
Poi accadde qualcosa di m eraviglioso. A lbert Einstein, m entre
conversava con un amico, compi uno dei piu eleganti balzi di immaginazione della storia della fisica.

Il passo
Era una bellissima giom ata a Berna, racconto piu tardi Einstein,
quando era andato a prendere il suo miglior amico Michele Besso,
l'ingegnere brillante ma dispersivo che aveva conosciuto allorche
studiava a Zurigo e che poi aveva fatto assumere all'Ufficio brevetti
svizzero a lavorare con lui. Molto spesso facevano insieme a piedi il
tragitto verso l'ufficio e in quell'occasione Einstein parlo dell'aporia
che lo affliggeva.
Sto per arrendermi disse a un certo punto. Ma mentre discutevano, racconto Einstein, im prow isam ente compresi qual era la
chiave del problema. II giom o successivo, quando vide Besso, Ein
stein era in uno stato di grande eccitazione. Senza neanche salutare
l'amico dichiaro immediatamente: Grazie, ho completamente risolto
il problema.45
Soltanto cinque settimane trascorsero tra il momento dell 'eureka e il
giomo in cui Einstein spedi il suo articolo piu famoso, L'elettrodinamica
dei corpi in movimento. Non conteneva alcuna citazione di memorie
altrui, non faceva menzione del lavoro di nessun altro, e non conte
neva ringraziamenti eccetto quello incantevole dell'ultima frase: Per
finire vorrei rivolgere un ringraziamento all'am ico e collega M ichele
Besso per avermi assistito mentre lavoravo a questi problemi, fom endomi anche alcuni preziosi suggerimenti.
Dunque, qual era l'intuizione che gli era balenata in mente mentre
parlava con Besso? Un'analisi del concetto di tempo fu la mia soluzione disse poi Einstein. H tempo non pud essere definito in modo
assoluto, e c'e una relazione inscindibile tra il tempo e la velocita dei
segnali.
Piu precisamente, l'intuizione decisiva era che due eventi i quali
sembrano essere simultanei a un osservatore non appariranno tali a
un altro osservatore che si muove rapidamente. E non c'e modo di
dire che uno degli osservatori ha realmente ragione. In altre parole,
non c'e m odo di dire che i due eventi sono veramente simultanei.
Einstein in seguito spiego questo concetto servendosi di un espe
rimento mentale in cui comparivano dei treni in moto. Supponiamo
che due fulmini colpiscano la banchina della linea ferroviaria in due
punti distanti A e B. Se affermiamo che sono arrivati simultaneamente,
che cosa significa?
Einstein comprese che occorreva una definizione operativa, che
si potesse effettivamente applicare e che tenesse conto della velocita
della luce. La sua risposta fu che definiremmo i due fulmini simultanei

La relativita ristretta

123

se noi fossimo fermi esattamente a meta strada tra i due punti e la


luce di entram bi ci giungesse esattam ente nello stesso istante.
Ma ora immaginiamo come appare l'evento a un passeggero di un
treno che si muove rapidamente lungo il binario. Nel libro scritto nel
1916 per spiegare la teoria ai profani, Einstein si servi del seguente
disegno, in cui il lungo treno e rappresentato dalla riga superiore:
v

~^ = 4A = EM

-----

. treno

1 = banchina
^-

Supponiamo che nell'istante esatto (dal punto di vista della per


sona sulla banchina) in cui i fulmini cadono nei punti A e B, ci sia
un passeggero nel punto m edio del treno, M l, che passa davanti
all'osservatore che si trova a terra nel punto medio lungo le rotaie, M.
Se il treno fosse fermo rispetto alia banchina, il passeggero a bordo
vedrebbe la luce dei fulmini simultaneamente, proprio come l'osservatore sulla banchina.
Ma se il treno si muove verso destra rispetto alia banchina, l'osservatore a bordo si avvicinera rapidam ente al punto B m entre i
segnali luminosi si propagano. Cosi al m omento in cui la luce arriva
sara posizionato un po' a destra; di conseguenza, vedra la luce proveniente dal fulmine nel punto B prima di vedere quella proveniente
dal fulmine nel punto A. Quindi affermera che il fulmine ha colpito
B prima di colpire A, e che i due fulm ini non erano simultanei.
Perveniamo cosi al seguente importante risultato: gli eventi che
sono simultanei rispetto alia banchina non sono simultanei rispetto
al treno, scrisse Einstein. U principio di relativity afferma che non
c'e modo di stabilire che la banchina e in quiete e il treno e in
moto. Possiamo dire soltanto che essi sono in m oto relativo l'uno
rispetto all'altra. Quindi non c'e una risposta reale o giusta. Non
c'e alcun modo per dire che due eventi qualsiasi sono in assoluto
o realmente simultanei.46
E un'idea sem plice, ma anche radicale. Significa che non esiste
un tempo assoluto. Al contrario, tutti i sistemi di riferimento in moto
hanno un proprio tempo relativo. Sebbene Einstein si astenesse dal
dire che questo salto era veramente rivoluzionario com e quello che
aveva compiuto a proposito dei quanti di luce, in realta esso cambid
la faccia della scienza. Costitui una trasformazione nelle basi stesse
della fisica: una trasformazione inaspettata e assolutamente radicale
che richiese tutto il coraggio di un genio giovane e rivoluzionario

124

Einstein

osservo W em er H eisenberg, che piu tardi contribui a un'im presa


analoga con il suo principio deU'indeterminazione quantistica.47
Nella sua m em oria del 1905, Einstein si servi di un'im m agine
vivida, che possiamo figurarci sia stata concepita mentre guardava i
treni entrare nella stazione di Berna passando davanti alle schiere di
orologi sincronizzati con quello in cima alia famosa torre della citta.
Tutti i nostri giudizi in cui interviene il tempo sono sempre giudizi su
eventi simultanei scrisse. Se io per esempio dico: "Quel treno giunge
qui alle ore 7", cio equivale a dire, in pratica: "II posizionamento
della lancetta del mio orologio sul 7 e l'arrivo del treno sono eventi
sim ultanei". Ancora una volta, perd, osservatori che si muovono
rapidamente l'uno rispetto all'altro avranno idee diverse in merito
alia simultaneity di due eventi distanti.
II concetto di tempo assoluto - ossia di un tempo che esiste in
realta e scorre ticchettando in m odo indipendente da qualsiasi
osservazione che se ne faccia - era sempre stato un fondamento della
fisica fin da quando Newton ne aveva fatto una premessa dei suoi
Principia, 218 anni prima. Lo stesso valeva per lo spazio assoluto e la
distanza. I1 tempo assoluto, vero, matematico, in se e per sua natura
senza relazione ad alcunche di estem o, scorre uniformemente sono
le celebri parole di Newton contenute nelle Definizioni con cui si
aprono i Principia. Lo spazio assoluto, per sua natura senza relazione
ad alcunche di estem o, rimane sempre uguale e immobile.
Ma perfino Newton pareva a disagio di fronte al fatto che a que
sti concetti non poteva corrispondere un'osservazione diretta. D
tem po assoluto non e un oggetto di percezione am m etteva. Per
uscire dall'im passe non poteva che fare affidamento sulla presenza
di Dio. La divinita dura sempre ed e presente ovunque, ed esistendo
sempre e ovunque, fonda la durata e lo spazio.48
Ernst Mach, i cui libri avevano influenzato Einstein e i suoi colleghi
della Akademie Olympia, bollava la nozione newtoniana di tempo
assoluto come inutile concetto metafisico che non pud essere commisurato all'esperienza. Newton, secondo Mach, non aveva mantenuto il proposito di attenersi al fattuale 49
Anche Henri Poincare rilevo la debolezza del concetto newtoniano
di tempo assoluto nel suo libro La scienza e Vipotesi, un'altra delle
opere predilette dall'Akademie Olympia. Non soltanto non abbiamo
alcuna intuizione diretta dell'uguaglianza di due intervalli di tempo,
scrisse non ne abbiamo neppure della simultaneity di due eventi che
si verificano in luoghi diversi.50
Sia Mach sia Poincare contribuirono, a quanto sembra, a fom ire

La relativita ristretta

125

una base alia grande svolta di Einstein. Ma questi trasse ispirazione


ancor maggiore, come disse in seguito, dallo scetticismo del filosofo
scozzese David Hume nei confronti dei costrutti m entali separati
dalle osservazioni puram ente fattuali.
Dato il numero di volte in cui nei suoi articoli Einstein ricorre a
esperimenti mentali dove intervengono treni in movimento e orologi
distanti, e logico supporre anche che fosse aiutato a tradurre in immagini i suoi pensieri e ad articolarli dai treni che passavano accanto
alia Torre dell'orologio di Bem a e alle file di orologi sincronizzati sul
marciapiede della stazione. In effetti si racconta di una volta in cui
discuteva della sua nuova teoria con degli amici, indicando (o almeno
citando) gli orologi sincronizzati di Bem a e l'orologio non sincronizzato di un campanile visibile nel vicino paese di M uri.51
Peter Galison propone uno stimolante studio del contesto tecnologico nel suo libro Gli orologi di Einstein, le mappe di Poincare. Imperi
del tempo. La coordinazione degli orologi era nell'aria a quell'epoca.
Bem a aveva inaugurato una rete urbana di orologi sincronizzati
elettricamente nel 1890, e un decennio piu tardi, quando era arrivato
Einstein, trovare modi per renderli piu precisi e coordinarli con gli
orologi di altre citta divenne una passione degli svizzeri.
Inoltre, il principale com pito di Einstein all'U fficio brevetti, in
collaborazione con Besso, era la valutazione di dispositivi elettromeccanici. Cosi sotto i loro occhi passava una pletora di domande
di brevetto di sistem i per sincronizzare orologi m ediante segnali
elettrici. Tra il 1901 e il 1904, rileva Galison, a Bem a furono rilasciati
trentotto di questi brevetti.
Uno di essi, per esempio, era definito Installazione con orologio centrale per indicare la simultaneita temporale in luoghi distanti l'uno dall'altro. Una richiesta analoga pervenne il 25 aprile, solo tre settimane prima
che Einstein avesse la sua conversazione decisiva con Besso; riguardava
un orologio con un pendolo controllato elettromagneticamente che poteva
essere coordinato con un altro orologio simile mediante un segnale elet
trico. Cio che queste richieste avevano in comune era il fatto di utilizzare
segnali che si muovevano alia velocita della luce.52
Bisogna fare attenzione a non sopraw alutare il ruolo svolto dal
contesto tecnologico dell'Ufficio brevetti. Per quanto gli orologi facciano parte della descrizione che Einstein diede della sua teoria, il
punto essenziale per lui erano le difficolta che osservatori in moto
relativo hanno nel servirsi dei segnali luminosi per sincronizzarli, cosa
che non interessava coloro che richiedevano brevetti.53
Nondimeno, e interessante notare che i primi due paragrafi della

126

Einstein

memoria sulla relativita sono quasi interamente dedicati a un esame


diretto e ricco di particolari pratici (cosi diverso nello stile dagli scritti, per
esempio, di Lorentz e Maxwell) dei due fenomeni tecnologici del mondo
reale che conosceva meglio. Einstein parla della generazione di conenti
elettriche della stessa intensita dovuta a un moto relativo di conduttori e magneti che sia lo stesso nei due casi, e dell'uso di un segnale
luminoso per essere certi che due orologi siano sincronizzati.
Come Einstein stesso affermo, il tempo trascorso all'Ufficio brevetti
lo stimolo a scorgere le implicazioni fisiche dei concetti teorici.54
E Alexander M oszkow ski, che nel 1921 scrisse un libro basato su
conversazioni avute con Einstein, osservo che il fisico riteneva vi
fosse una precisa connessione tra la conoscenza acquisita all'Ufficio
brevetti e i risultati teorici.55
Lelettrodinam ica dei corpi in movimento
Ora esaminiamo come Einstein articolo tutto questo nel famoso
articolo che gli Annalen der Physik ricevettero il 30 giugno 1905.
Nonostante la sua importanza cruciale, questo articolo e forse uno dei
piu audaci e godibili di tutta la storia della scienza. La maggior parte
delle intuizioni vengono comunicate in parole e mediante semplici
esperim enti m entali piuttosto che in com plesse equazioni. C 'e un
po' di matematica, ma prevalentemente di livello comprensibile a un
bravo studente dell'ultimo anno di liceo. In realta, l'intero testo e una
dimostrazione del potere del linguaggio semplice di farsi tramite di
idee profonde e fortemente innovative dice il giornalista scientifico
Dennis Overbye.56
L'articolo prende le mosse dall'asimmetria per cui un magnete
e una spira conduttrice inducono una corrente elettrica attribuibile
esclusivamente al moto relativo dell'uno rispetto all'altra, mentre fin
dal tempo di Faraday c'erano state due differenti spiegazioni teoriche
della corrente prodotta, a seconda che fosse il magnete o il conduttore
a essere in moto.57 I1 fenomeno osservabile dipende, in questo caso,
solo dal moto relativo di magnete e conduttore, scrive Einstein laddove la concezione usuale contempla due casi nettamente distinti, a
seconda di quale dei due corpi sia in movimento.58
La distinzione tra i due casi si basava sull'idea, di cui molti scien
ziati erano ancora convinti, che vi fosse qualcosa come uno stato di
quiete rispetto all'etere. Ma l'esempio del magnete e del conduttore,
insieme a tutte le osservazioni compiute sulla luce, suggeriscono che
i fenomeni elettrodinamici, al pari di quelli meccanici, non possie-

La relativita ristretta

127

dono proprieta corrispondenti all'idea di quiete assoluta. Cio induce


Einstein a elevare al rango di postulato il principio di relativita, il
quale afferma che le leggi della meccanica e dell'elettrodinamica sono
identiche in tutti i sistemi di riferimento che si muovono con velocita
costante l'uno rispetto all'altro.
Einstein proseguiva proponendo l'altro postulato su cui la sua
teoria era fondata: la costanza della velocita della luce, che non
dipende dallo stato di m oto del corpo che la emette. Poi, con un
noncurante tratto di penna, e la m irabilm ente spensierata parola
superflua, l'analista di brevetti ribelle liquidava un dogma scien
t i f i c consolidatosi nel corso di due generazioni: L,introduzione
di un "etere lum inifero" si manifestera superflua, tanto piu che la
concezione che qui illustreremo non avra bisogno di uno "spazio
assolutamente stazionario".
Servendosi di questi due postulati, Einstein spiegava il grande
passo concettuale che aveva compiuto durante la sua conversazione
con Besso. Eventi giudicati simultanei in un certo sistema di coor
dinate, in un altro sistema che sia in moto rispetto a esso non son piu
da considerare tali. In altri termini, non esiste nulla di simile alia
simultaneity assoluta.
Con parole cosi semplici da risultare seducenti, Einstein osservava
che il tempo stesso pud essere definito soltanto riferendosi a eventi
simultanei, come il posizionamento della lancetta piccola di un orologio sul 7 mentre il treno arriva. L'ovvia ma pur sempre sbalorditiva
conclusione: non essendoci nulla di simile alia simultaneity assoluta,
non esiste nulla di simile al tempo reale o assoluto. Come disse piu
tardi, non c'e un ticchettio udibile ovunque nel mondo che possa
essere identificato con il tempo.59
Inoltre, questa presa d'atto comportava anche il rovesciamento dell'altro assunto che Newton aveva posto all'inizio dei suoi Principia. Ein
stein dimostrava che se il tempo e relativo, lo sono anche lo spazio e la
distanza: Se la persona che si trova sul vagone percorre in un'unita di
tempo - misurata dal treno - Tintervallo w, non e detto che questo intervallo - misurato dalla banchina - risulti anch'esso uguale a w.60
Einstein spiegava questo punto suggerendo di immaginare un'asta
rigida che abbia una certa lunghezza se misurata quando e in quiete
rispetto all'osservatore. Ora si immagini che l'asta sia in movimento.
Quanto e lunga?
Un modo per stabilirlo e quello di muoversi insieme all'asta, alia
medesima velocita, e di mettervi sopra un regolo di misura. Ma quanto
risulterebbe lunga l'asta se venisse m isurata da qualcuno che non

128

Einstein

fosse in moto insieme a essa? In tal caso, un modo per misurare l'asta
in movimento sarebbe di determinare, in base a orologi stazionari
sincronizzati, l'esatta ubicazione di ciascuna delle estremita dell'asta
in uno specifico istante, per poi utilizzare un regolo stazionario per
misurare la distanza tra questi due punti. Einstein dimostrava che
questi metodi portano a risultati differenti.
Perche? Perche i due orologi stazionari sono stati sincronizzati da
un osservatore in quiete. Ma che accadrebbe se un osservatore che
si muove con la stessa velocita dell'asta tentasse di sincronizzare gli
orologi? Li sincronizzerebbe in modo diverso, perche avrebbe una
differente percezione della simultaneity. Com e scriveva Einstein,
osservatori in moto insieme con l'asta troverebbero allora che i due
orologi non sono sincronizzati, laddove osservatori nel sistema sta
zionario dichiarerebbero che essi lo sono.
Un'altra conseguenza della relativita ristretta e che una persona
ferma sul marciapiede vedra il tempo scorrere piu lentamente su un
treno che gli passa accanto a gran velocita. Immaginiamo che sul treno
ci sia un orologio formato da uno specchio sul pavimento e uno
sul soffitto e da un raggio di luce che rimbalza dall'uno all'altro. Dal
punto di vista di un passeggero sul treno, la luce sale verticalmente e
poi scende sempre verticalmente. Ma dal punto di vista di una per
sona ferma sul marciapiede, sembra che la luce parta dal basso ma
muovendosi in diagonale per raggiungere lo specchio sul soffitto, che
nel frattempo si e spostato in avanti di un piccolissimo tratto, e poi sia
riflessa verso il basso sempre in diagonale per raggiungere lo specchio
sul pavimento, che a sua volta si e spostato di un piccolissimo tratto in
avanti. Per entrambi gli osservatori la velocita della luce e la stessa (que
sta e la grande acquisizione di Einstein). La persona sul marciapiede
vede la distanza che la luce deve percorrere piu lunga di quanto non
appaia al passeggero sul treno. Quindi, dal punto di vista della persona
sulla banchina, il tempo scorre piu lentamente nel treno in corsa.61
Questo punto puo essere illustrato in un altro modo ricorrendo alia
nave di Galileo. Immaginiamo un raggio di luce inviato dalla cima
dell'albero verso il ponte. Per un osservatore che si trovi sulla nave,
il raggio di luce percorrera esattamente la lunghezza dell'albero. Ma
per un osservatore a terra il raggio di luce percorrera la lunghezza
dell'albero aumentata della distanza che la nave ha percorso in avanti
(e una nave veloce) nel tempo che la luce ha impiegato per andare
dalla cima al piede dell'albero. Per entrambi gli osservatori la velocita
della luce e la stessa. Per quello a terra, la luce ha percorso un tratto
piu lungo prima di raggiungere il ponte. In altre parole, il medesimo

La relativita ristretta

129

evento (un raggio di luce inviato dalla cima dell'albero a colpire il


ponte) e durato piu a lungo se visto da una persona a terra che se
visto da una persona sulla nave.62
Questo fenomeno, chiamato dilatazione del tempo, porta a quello
che e noto come paradosso dei gemelli. Se un uomo rimane sulla
Terra mentre sua sorella gemella parte su un'astronave che percorre
lunghe distanze a una velocita prossima a quella della luce, quando
questa ritom a sara piu giovane di lui. Ma poiche il moto e relativo,
sembra che siamo di fronte a un paradosso. La sorella sull'astronave
potrebbe pensare che sia suo fratello sulla Terra a viaggiare velocemente, e quando si riincontrano si aspetterebbe di vedere che sia lui
a essere invecchiato poco.
E possibile che ciascuno di loro si ritrovi piu giovane dell'altro?
N aturalmente no. II fenomeno non puo operare in entrambe le direzioni. Siccome l'astronave non viaggia a una velocita costante, ma deve
fare un giro, e la gemella sull'astronave, e non suo fratello rimasto a
terra, a invecchiare piu lentamente.
II fenomeno della dilatazione temporale e stato confermato a livello
sperimentale anche usando orologi di controllo a bordo di aerei com
mercial!. Ma nella vita normale non ha effetti pratici, perche il nostro
moto rispetto a qualsiasi altro osservatore non si aw icin a m ai minimamente alia velocita della luce. In effetti, se passaste quasi tutta la
vostra vita su un aereo, al ritom o sareste invecchiati soltanto 0,00005
secondi circa m eno del vostro gemello rimasto a terra, un effetto che
sarebbe con ogni probability controbilanciato (abbondantemente!) da
una vita trascorsa a mangiare cibo da compagnia aerea.63
La relativita ristretta ha molte altre manifestazioni curiose. Si pensi
a quelTorologio a raggio di luce sul treno. Che cosa accade quando
il treno si aw icin a alia velocita della luce rispetto a un osservatore
sul m arciapiede? Ci vorrebbe un tem po quasi infinito perche un
raggio di luce sul treno sia riflesso dal pavimento al soffitto in movi
mento e poi di nuovo verso il pavimento in moto. Quindi il tempo
sul treno sarebbe quasi fermo dal punto di vista di un osservatore
sul marciapiede.
Quando un corpo si aw icin a alia velocita della luce, anche la sua
massa apparente aumenta. La legge di Newton secondo la quale la
forza e pari al prodotto della massa per l'accelerazione continua a
valere; ma, siccome la massa apparente aumenta, una forza sempre
maggiore produrra un'accelerazione sempre minore. Non e possi
bile applicare una forza sufficientemente intensa da spingere anche
solo un sasso a una velocita superiore a quella della luce. Questa e

130

Einstein

la velocita limite fondam entale dell'universo, e nessuna particella


cosi come nessuna informazione pud m uoversi a velocita superiore,
secondo la teoria di Einstein.
Dopo tutto questo parlare di distanza e durata come grandezze
relative che dipendono dal moto dell'osservatore, qualcuno potrebbe
essere tentato di chiedersi: ma allora quale osservatore ha ragione?
L'orologio di quale osservatore segna il tempo reale trascorso? Qual
e la lunghezza reale dell'asta rigida? Chi ha la corretta nozione
di simultaneity?
Secondo la teoria della relativita ristretta, tutti i sistemi di riferimento inerziali sono ugualmente validi. Non si tratta di stabilire se
le aste si contraggono realmente o se il tempo rallenta effettivamente;
tutto quanto sappiamo e che osservatori in differenti stati di moto
otterranno misure diverse delle grandezze. E ora che ci siamo liberati
dell'etere in quanto superfluo, non c'e nessun sistema di riferimento
definito in quiete che sia privilegiato rispetto a qualsiasi altro.
Una delle spiegazioni piu chiare che Einstein diede di quanto
aveva fatto si trova in una lettera al collega Solovine dell'Akademie
Olympia:
La teoria della relativity pud essere delineata in poche parole. In contrasto con il fatto, noto fin dai tempi antichi, che il movimento e percepibile soltanto come movimento relativo, la fisica si basava sulla nozione di
movimento assoluto. Lo studio delle onde luminose aveva presupposto
che un singolo stato di movimento, quello dell'etere luminifero, fosse
distinto da tutti gli altri. Tutti i moti dei corpi erano considerati relativi
all'etere luminifero, che era l'incamazione della quiete assoluta. Ma
dopo che i tentativi di rivelare lo stato di moto privilegiato di questo
ipotetico etere mediante gli esperimenti erano falliti, parve che il pro
blema dovesse essere riformulato. Questo e quanto fece la teoria della
relativita. Essa assunse che non vi siano stati fisici di moto privilegiati
e si chiese quali conseguenze si potessero trarre da cio.
L'idea di Einstein, cosi come la spiego a Solovine, era che si debbano
scartare i concetti che non hanno legame con l'esperienza, come
quelli di simultaneita assoluta e di velocita assoluta.64
E della massima importanza notare, pero, che la teoria della rela
tivita non significa che tutto e relativo. Non significa che tutto e
soggettivo.
Significa piuttosto che le misure di tempo, sia quelle di durata
sia quelle di simultaneity, possono essere relative, dipendendo dal
moto dell'osservatore. Altrettanto vale per le misure di spazio, come
distanza e lunghezza. Ma c'e un'unione di spazio e tempo, che pos-

La relativita ristretta

131

siamo chiamare spaziotempo, la cui misura rimane invariante in tutti


i riferimenti inerziali. Del pari, ci sono cose come la velocita della luce
che rimangono invarianti.
In effetti, Einstein considero per qualche tempo la possibility di
chiamare la sua creazione teoria deirinvarianza, ma il nome non
prese mai piede. M ax Planck uso il termine Relativtheorie nel 1906, e
nel 1907 Einstein, in una lettera aH'amico Paul Ehrenfest, la chiamava
ormai Relativitdtstheorie.
Per rendersi conto di come Einstein parlasse di invarianza, e non
proclamasse affatto che tutto e relativo, basta chiedersi quale distanza
percorrerebbe un raggio di luce in un dato periodo di tempo. La
distanza sarebbe data dal prodotto della velocita della luce per l'intervallo di tempo durante il quale essa si e propagata. Se fossimo su
un marciapiede e osservassimo il percorso del raggio in un treno in
corsa, il tempo trascorso ci apparirebbe piu breve (il tempo sembra
scorrere piu lentamente sul treno in moto), e la distanza apparirebbe
minore (i regoli appaiono contratti sul treno in moto). Ma c'e una
relazione tra le due grandezze - una relazione tra le misure di spazio
e di tempo - che rimane invariante, qualunque sia il nostro sistema
di riferimento.65
Un metodo piu complesso per renderci conto di cio e quello introdotto da H erm ann M inkow ski, l'ex insegnante di m atem atica di
Einstein al Politecnico di Zurigo. Nel riflettere sull'opera di Einstein, a
Minkowski sfuggi l'espressione di meraviglia mista a indulgenza che
ogni studente poco apprezzato vorrebbe sentire dal suo professore.
Fu un'enorm e sorpresa, perche quand'era studente Einstein era un
fannullone disse Minkowski al fisico Max Bom. Non si preoccupava
mai minimamente della m atem atica^66
Minkowski decise di conferire una struttura matematica formale
alia teoria. La sua impostazione era la stessa suggerita dal viaggiatore nel tempo nella prima pagina del grande romanzo di Herbert
George Wells La macchina del tempo, pubblicato nel 1895: Vi sono
in realta quattro dim ensioni: tre sono quelle che chiam iam o i tre
piani dello spazio; la quarta e il tempo. II professore convert! tutti
gli eventi in coordinate m atem atiche in quattro dimensioni, con il
tempo come quarta dimensione. Cio permetteva che si verificassero
trasformazioni, ma le relazioni matematiche tra gli eventi rimanevano
invarianti.
Minkowski presento con una certa solennita la sua nuova impo
stazione matematica in una conferenza del 1908. Le concezioni dello
spazio e del tempo che intendo presentarvi hanno le loro radici nella

132

Einstein

fisica sperimentale, e qui sta la loro forza disse. Sono concezioni drastiche: d'ora innanzi lo spazio in se e il tempo in se sono condannati a
dissolversi in nulla piu che ombre, e solo una specie di congiunzione
dei due conservera una realta indipendente.67
Einstein, che non era ancora innamorato della matematica, liquido
il lavoro di M inkowski come erudizione superflua e celio: Da
quando i matematici si sono impadroniti della teoria della relativita, io
stesso non ci capisco piu nulla. Ma in realta fini per ammirare l'opera
di Minkowski e le dedico un paragrafo del suo libro divulgativo del
1916 sulla relativita.
Che splendida collaborazione avrebbe potuto essere la loro! Ma
alia fine del 1908 Minkowski fu ricoverato in ospedale, colpito da
una peritonite che gli fu fatale. La leggenda vuole che sospirasse:
Che peccato che io debba morire proprio nel periodo che vedr& gli
sviluppi della relativita^68
Una volta di piu, vale la pena di chiedersi perche Einstein scopri
una nuova teoria e i suoi contemporanei no. Sia Lorentz sia Poincare
erano gia pervenuti a molti degli elementi della teoria di Einstein.
Poincare aveva perfino messo in discussione la natura assoluta del
tempo.
Ma ne Lorentz ne Poincare compirono il salto decisivo: affermare
che non c'e alcuna necessita di postulare un etere, che non esiste la
quiete assoluta, che il tempo e relativo, dipendendo dal moto dell'osservatore, e che lo stesso vale per lo spazio. Entrambi, secondo il fisico
Kip Thome, procedevano a tentoni verso la medesima revisione delle
nozioni di spazio e di tempo compiuta da Einstein, ma brancolavano
attraverso una nebbia di fraintendimenti che derivavano loro dalla
fisica newtoniana.
Einstein viceversa riusci a liberarsi delle errate concezioni newtoniane. La sua convinzione che l'universo ami la semplificazione
e la bellezza, e la sua disponibilita a farsi guidare da questa convin
zione, anche se significava distruggere le fondam enta della fisica
newtoniana, lo condussero alia sua nuova descrizione dello spazio
e del tempo, con una chiarezza di pensiero che altri non potevano
uguagliare.69
Poincare non stabili mai la connessione tra relativita della simul
taneity e relativita del tempo, e si ritrasse quando era sul punto di
comprendere a pieno le implicazioni delle sue stesse idee sul tempo
locale. Perche esito? N onostante le sue interessanti intuizioni, era
troppo tradizionalista in fisica per esibire la vena ribelle connaturata
invece alio sconosciuto analista di brevetti.70 Quando si tratto di

La relativita ristretta

133

compiere il passo decisivo, il coraggio venne a mancargli e si attacco


alle antiche abitudini del pensiero e alle concezioni familiari dello
spazio e del tempo scrisse Banesh Hoffmann di Poincare. Se questo
sembra sorprendente, e soltanto perche sottovalutiamo l'audacia di
Einstein neirenu nciare il principio di relativita come un assioma
e nel modificare, m antenendosi fedele a esso, le nostre nozioni di
tempo e spazio.71
Una chiara illustrazione dei limiti di Poincare e dell'audacia di
Einstein e fom ita da Freeman Dyson, uno dei successor! di Einstein
come fisico teorico allTnstitute for Advanced Study di Princeton:
La differenza essenziale tra Poincare e Einstein stava nel fatto
che il primo era per temperamento conservatore e il secondo era per
temperamento rivoluzionario. Nella sua ricerca di una nuova teoria
dell'elettromagnetismo, Poincare tento di salvare quanto piu possibile
di quella vecchia. Amava l'etere e continuo a credervi, anche quando
la sua stessa teoria mostro che era inosservabile. La sua versione della
teoria della relativity era una specie di trapunta a pezze multicolori.
La nuova idea di tempo locale, dipendente dal moto dell'osservatore,
fu messa come una toppa sulla vecchia struttura dello spazio assoluto
e del tempo assoluto, definita da un etere rigido e immobile. Einstein,
viceversa, considerava la vecchia struttura ingombrante e non necessaria ed era felicissimo di liberarsene. La sua versione della teoria era
piu semplice e piu elegante. Non c'erano ne spazio assoluto ne tempo
assoluto, e non c'era nessun etere. Tutte le complicate spiegazioni delle
forze elettriche e magnetiche come sforzi elastici nell'etere finirono
nella pattumiera della storia, insieme ai professori vecchi e famosi
che ancora vi credevano.72
Di conseguenza, Poincare formulo un principio di relativita che
presentava analogie con quello di Einstein, ma ne differiva per un
aspetto fondam entale. Poincare continuava a credere all'esistenza
dell'etere, e la velocita della luce era, per lui, costante soltanto se
misurata da osservatori in quiete rispetto al presunto sistema di riferimento dell'etere.73
Ancor piu sorprendente, e rivelatore, e che Lorentz e Poincare non
riuscirono m ai a fare il salto di Einstein neppure dopo avem e letto
l'articolo. Lorentz si aggrappo all'esistenza dell'etere e del suo sistema
di riferimento in quiete. In una conferenza del 1913, che ristampo
nel libro del 1920II principio di relativita, disse: Secondo Einstein, non
ha senso parlare di moto rispetto all'etere. Alio stesso modo Einstein
nega l'esistenza della simultaneity assoluta ... Per quanto riguarda
chi vi parla, ho una certa preferenza per le interpretazioni precedenti,

134

Einstein

secondo le quali l'etere possiede almeno una qualche esistenza reale,


lo spazio e il tempo possono essere nettam ente separati, e si pud
parlare di simultaneity senza ulteriori specificazioni.74
Per parte sua, Poincare sembra non aver mai pienamente compreso
la svolta di Einstein. Ancora nel 1909 insisteva che la teoria della
relativita richiedeva un terzo postulato, quello secondo il quale un
corpo in moto traslatorio subisce una deformazione nella direzione
in cui si sposta. In realta, la contrazione delle aste rigide non e, come
Einstein aveva dimostrato, un'ipotesi distinta che comporta una reale
deformazione, ma semplicemente la conseguenza dell'accettazione
della teoria della relativita di Einstein.
Fino alia sua morte nel 1912, Poincare non rinuncio mai al con
cetto di etere o all'idea di quiete assoluta. Parlo invece dell'adozione
del principio di relativita secondo Lorentz. N on com prese mai
pienamente ne accetto la base della teoria di Einstein. Poincare si
mantenne saldo nella sua posizione asserendo che nel mondo delle
percezioni c'e un'assolutezza di sim ultan eity osserva lo storico della
scienza Arthur I. Miller.75
La sua partner
Come sard felice e fiero quando noi due insieme avremo portato
a termine il nostro lavoro sul moto relativo! aveva scritto Einstein
alia sua fidanzata Mileva Marie nel lontano 1901.76 Adesso era stato
portato a termine, e Einstein era talmente esausto quando concluse
la prima stesura in giugno che era ridotto uno straccio e si mise a
letto per quindici giomi, mentre la Marie controllava e ricontrollava
l'articolo.77
Poi fecero qualcosa di insolito: festeggiarono insieme. Subito dopo
aver finito tutti e quattro gli articoli che aveva promesso nella sua
memorabile lettera a Conrad Habicht, spedi all'ex collega dell'Akademie Olympia un'altra missiva, questa volta una cartolina firmata
anche dalla moglie. Diceva: Siamo, ahime, tutti e due ubriachi fradici
sotto il tavolo.78
Qui si apre una questione piu sottile e controversa di quelle che
riguardano le influenze di Lorentz e Poincare: quale fu il ruolo di
Mileva Marie?
Q uell'agosto Einstein e la Marie andarono in vacanza insieme in
Serbia per far visita ad amici e parenti di Mileva. Durante il soggiomo
la Marie si mostrava fiera e anche desiderosa di vedersi riconoscere
parte dei meriti. Abbiamo appena portato a termine un lavoro assai

La relativita ristretta

135

importante che dara a mio marito fama mondiale disse a suo padre,
stando a quanto si raccontava in seguito li. II loro rapporto pareva
ristabilito, almeno per il m omento, e Einstein era ben felice di fare
gli elogi del contributo di sua moglie. Ho bisogno di lei diceva agli
amici serbi di Mileva. Mi risolve tutti i problemi matematici.79
Alcuni hanno sostenuto che la Marie fosse una collaboratrice a
pieno titolo, e per qualche tempo giro anche una versione, in seguito
screditata,80 secondo la quale su un primo abbozzo della memoria
sulla relativita compariva anche il nome di lei. In occasione di un
congresso celebrato nel 1990 a New Orleans, l'Am erican Association
for the Advancement of Science tenne una tavola rotonda sulla que
stione, nella quale Evan Walker, un fisico del Maryland impegnato
nella ricerca sul cancro, si confronto con John Stachel, il responsabile
dell'Einstein Papers Project. W alker produsse le varie lettere che
parlavano del nostro lavoro, e Stachel ribatte che tali espressioni
erano chiaramente forme di cortesia da innamorati, e che non c'era
assolutam ente alcuna prova che la Marie avesse contribuito con
qualche idea originale.
La controversia, comprensibilmente, affascino sia gli scienziati che
la stampa. La curatrice della rubrica scientifica del Boston Globe,
Ellen Goodman, scrisse un ironico articolo di commento in cui esponeva giudiziosamente le prove, e l'Economist pubblico un servizio
intitolato L'importanza relativa della signora Einstein. Nel 1994 vi fu
un altro convegno all'Universita di Novi Sad, dove l'organizzatore,
il professor Rastko Maglic, sostenne che era tempo di mettere in
rilievo il contributo di Mileva per assicurarle il posto che merita nella
storia della scienza. II dibattito pubblico culmino nel 2003 con un
documentario della PBS, Einstein's Wife, che in generale era piuttosto
equilibrato, anche se dava un credito ingiustificato alia voce che il
nome di Mileva comparisse sul manoscritto originale.81
Stando a tutti gli indizi disponibili, la Marie fu una sorta di banco
di prova, sebbene non cosi importante come Besso. Contribui anche
a controllare la matematica di Einstein, benche non risulti che abbia
formulato qualcuno dei concetti matematici. Inoltre, lo incoraggio e
(cosa che a volte era piu difficile) lo sopporto.
Se si volesse puntare sugli aspetti pittoreschi della storia e sulla
loro risonanza emotiva, sarebbe divertente poter andare al di la di
questo. Ma noi dobbiamo seguire la linea meno eccitante di attenerci
alle prove. Nessuna delle numerose lettere scambiate tra Einstein e la
Marie o con i loro amici fa menzione di un solo esempio di idea o di
concetto creativo attinente alia relativita che sia venuto dalla Marie.

136

Einstein

E lei stessa non sostenne m ai - nemmeno con la sua famiglia e le


amiche intime nei m omenti piu amari del loro penoso divorzio - di
aver dato un qualsiasi contributo sostanziale alle teorie di Einstein.
Suo figlio Hans Albert, che le fu sempre molto attaccato e visse con
lei durante il divorzio, diede la sua versione, riportata in un libro
di Peter Michelmore, che sembra riflettere cio che Mileva disse al
figlio: Mileva lo aiutava a risolvere alcuni problemi di matematica,
ma nessuno poteva aiutarlo nel lavoro creativo, nella ricerca di idee
nuove.82
In realta, non c'e alcun bisogno di esagerare i contributi della Marie
per ammirarla, renderle onore e simpatizzare con lei per il suo ruolo
pionieristico. Riconoscerle meriti che vanno al di la di quanto mai
rivendico, afferma lo storico della scienza Gerald Holton, significa
solo sminuire il suo ruolo reale e significativo nella storia e la tragica
delusione delle sue speranze e attese giovanili.
Einstein ammirava il coraggio e l'audacia di un'esuberante fisica
che era venuta da un paese dove alle donne in generale non era
consentito di entrare in quel campo. O ggi, m entre le stesse questioni ancora si riverberano attraverso un secolo di storia, il coraggio
m ostrato dalla Marie entrando e com petendo nel mondo dominato
dai maschi della fisica e della matematica dovrebbe assicurarle un
posto circondato dall'am m irazione negli annali della storia scienti
fica. Questo merita, senza bisogno di esagerare l'im portanza della
sua collaborazione nella form ulazione della teoria della relativita
ristretta.83
L'appendice del settembre 1905: E = me2
Einstein aveva alzato il sipario sul suo anno m iracoloso nella
lettera al collega dell'A kad em ie O lym pia C onrad H abicht, e ne
celebro il culm ine con la cartolina di una riga scritta da ubriaco. In
settem bre scrisse un'altra lettera a H abicht, questa volta cercando
di convincerlo a venire a lavorare con lui all'U fficio brevetti. La
reputazione di E instein com e lupo solitario era tutto som m ato
infondata. Forse sarebbe possibile farti entrare qui tra gli schiavi
dei brevetti diceva. Probabilm ente lo troveresti abbastanza piacevole. Saresti davvero pronto e disposto a venire? Tieni presente
che oltre alle otto ore di lavoro, ogni giorno ci sono anche otto
ore di gradevoli ozi, e poi c'e pure la dom enica. M i piacerebbe
averti qui.
Come era accaduto nella sua lettera di sei mesi prima, Einstein pro-

La relativita ristretta

137

seguiva annunciando con la massima noncuranza un fondamentale


progresso scientifico, che avrebbe poi trovato espressione nella piu
famosa equazione di tutta la scienza:
Mi e venuta in mente anche un'ulteriore conseguenza dell'articolo
sull'elettrodinamica. E cioe che il principio di relativita, insieme alle
equazioni di Maxwell, richiede che la massa sia una misura diretta
dell'energia contenuta in un corpo. La luce trasferisce massa. Nel caso
del radio dovrebbe esserci un'apprezzabile riduzione della massa. L'idea
e divertente e seducente; ma per quanto ne so il buon Dio potrebbe
avermi messo su una strada sbagliata ed essere li che ride di tutta la
faccenda.84
Einstein sviluppo l'idea con una m eravigliosa semplicita. L'articolo che fu ricevuto dagli Annalen der Physik il 27 settembre
1.905, L'inerzia di un corpo dipende dal suo contenuto di energia?, comprendeva solo tre passaggi, che occupavano a m alapena tre pagine.
Riferendosi alia sua memoria sulla relativita ristretta, affermava: I
risultati di una ricerca elettrodinam ica pubblicata da me su questa
rivista portano a una conclusione molto interessante, che ora intendo
dedurre.85
Ancora una volta deduceva una teoria da principi e postulati, non
cercando di spiegare i dati empirici che i fisici sperimentali impegnati
nello studio dei raggi catodici avevano cominciato a raccogliere in
merito alia relazione tra massa e velocita delle particelle. Coniugando
la teoria di M axw ell con la teoria della relativita, inizio (cosa che
certo non sorprende) con un esperim ento mentale. Calcolo cioe le
proprieta di due impulsi di luce emessi in direzioni opposte da un
corpo in quiete. Quindi calcolo le proprieta di questi impulsi di luce
quando vengono osservati da un sistema di riferimento in moto. Di
qui pervenne alle equazioni che descrivono la relazione tra velocita
e massa.
II risultato era un'elegante conclusione: massa ed energia sono
manifestazioni diverse della medesima entita. C 'e una fondamentale
intercambiabilita tra esse. Come disse nel suo articolo, la massa di
un corpo e una misura del suo contenuto di energia.
La formula di cui si servi per descrivere questa relazione era a sua
volta sorprendentemente semplice: Se un corpo emette un'energia L
sotto forma di radiazione, la sua massa diminuisce di L/V2. Einstein
uso la lettera L per rappresentare l'energia fino al 1912, quando la
cancello in un manoscritto e la sostitui con la piu comune E. Utilizzo
anche la V per indicare la velocita della luce, prima di passare alia

138

Einstein

piu consueta c. Cosi, sostituendo le lettere che ben presto divennero


di uso comune, vediamo che Einstein era pervenuto alia sua memorabile equazione:
E = me2
L'energia e pari al prodotto della massa per il quadrato della velo
cita della luce. La velocita della luce, ovviamente, e enorme. Elevata al
quadrato e ancora piu grande, in misura quasi inconcepibile. Questa
e la ragione per cui una minuscola quantita di m ateria, se convertita
integralmente in energia, ha un effetto enorme. Un chilogrammo di
massa si convertirebbe in circa 25 miliardi di chilowattora di elettricita. In termini piu intuitivi: l'energia contenuta nella m assa di
un'uvetta potrebbe soddisfare gran parte della domanda giom aliera
di elettricita di New York City.86
Come di consueto, Einstein concluse proponendo metodi sperimentali per verificare la teoria che aveva appena dedotto. Non e
da escludere scrisse che la teoria trovi conferma nel caso di corpi
a contenuto energetico fortemente variabile, come i sali di radio.

VII
IL PENSIERO PIU FELICE
1906-1909

Riconoscimento
L'esplosione di creativita di Einstein nel 1905 fu sbalorditiva. Aveva
escogitato una rivoluzionaria teoria quantistica della luce, contribuito
a dim ostrare l'esistenza degli atom i, spiegato il moto browniano,
capovolto la concezione di spazio e tem po e proposto quella che
sarebbe diventata l'equazione piu fam osa di tutta la scienza. Ma
in un primo momento parve che non fossero in molti a rendersene
conto. Secondo sua sorella, Einstein aveva sperato che la sua raffica
di m em orie pubblicate su una rivista autorevole lo avrebbe tolto
dalToscura posizione di analista di brevetti di terza classe e gli avrebbe
assicurato qualche riconoscim ento accadem ico, m agari anche un
incarico accademico. Ma fu amaramente deluso scrisse Maja. Alla
pubblicazione segui un silenzio glaciale.1
Questo non era del tutto vero. Un piccolo ma qualificato drappello
di fisici presto prese atto delle m em orie di Einstein, e uno di essi
risulto essere, per buona sorte, il piu im portante am m iratore che
avrebbe potuto guadagnarsi: Max Planck, il riverito monarca della
fisica teorica europea, la cui m isteriosa costante matematica capace
di spiegare la radiazione di corpo nero Einstein aveva trasformato in
una realta radicalmente nuova della natura. Nel suo ruolo di membro
del comitato di redazione degli Annalen der Physik responsabile
per le proposte teoriche, Planck aveva esaminato attentamente gli
articoli di Einstein, e quello sulla relativita aveva attratto immediatamente il suo interesse, come ricordo piu tardi. Subito dopo la sua
pubblicazione, Planck aveva tenuto una conferenza sulla relativita
all'Universita di Berlino.2
Planck fu il primo fisico a sviluppare la teoria di Einstein. In un
articolo pubblicato nella primavera del 1906, affermo che la relativita
era conforme al principio di minima azione, un principio basilare della

140

Einstein

fisica il quale stabilisce che la luce o qualsiasi corpo che si muovano


tra due punti devono seguire il cammino piu agevole.3
L'articolo di Planck non soltanto contribui alio sviluppo della teoria
della relativita; contribui anche a legittimarla tra gli altri fisici. Se
Maja Einstein aveva scorto della delusione in suo fratello, questa si
dissipo. I miei articoli sono assai apprezzati e stanno dando origine
a ulteriori ricerche scrisse esultante Einstein a Solovine. I1 professor
Planck di recente mi ha scritto in proposito.4
Ben presto l'orgoglioso analista di brevetti inizio uno scambio di
lettere con l'em inente professore. Quando un altro teorico mise in
discussione la tesi di Planck che la teoria della relativita si conformasse
al principio di minima azione, Einstein si schiero con Planck e gli
spedi una cartolina per comunicarglielo. Planck ne fu compiaciuto.
Finche i sostenitori del principio di relativita formano una schiera
cosi ristretta, rispose ad Einstein e doppiamente importante che
siano d'accordo tra loro. Aggiunse che sperava di andare a Bem a
l'anno successivo e di conoscere Einstein di persona.5
Alla fine Planck non ando a Bem a, ma mando il suo coscienzioso
assistente, Max Laue.6 Einstein e Laue avevano gia avuto una corrispondenza a proposito dell'articolo di Einstein sui quanti di luce, e
Laue aveva detto di essere d'accordo con la sua concezione euristica
secondo la quale la radiazione puo essere assorbita ed emessa solo
in ben determinati quanti finiti.
Tuttavia Laue insisteva, proprio com e aveva fatto Planck, che
Einstein si sbagliava nell'assum ere che i quanti fossero una caratteristica della radiazione in se. Afferm ava invece che erano sem
plicem ente una descrizione del modo in cui la radiazione veniva
em essa e assorbita dalla materia. Questa non e una caratteristica
dei processi elettrom agnetici nel vuoto, ma piuttosto della materia
emittente o assorbente, scriveva Laue e quindi la radiazione non &
formata da quanti di luce come si dice nel sesto paragrafo della sua
prima m em oria.7 (In quel paragrafo Einstein aveva sostenuto che
la radiazione si comporta come se consistesse di quanti di energia,
tra loro indipendenti.)
Nel preparare la sua visita, nell'estate del 1907, Laue ebbe la sorpresa di scoprire che Einstein non era all'U niversita di Bem a ma
lavorava airU fficio brevetti al terzo piano del palazzo delle Poste
e telegrafi. L'incontro che vi ebbe con Einstein non diminui la sua
meraviglia. I1 giovane che mi venne incontro mi fece un'im pressione cosi inattesa che non credetti potesse essere il padre della teoria
della relativita, disse poi Laue cosi lasdai che passasse oltre. Un

11 pensiero piu felice

141

momento dopo, Einstein fece un altro giro nella sala d'aspetto, e Laue
si rese finalmente conto di chi fosse.
Camminarono passeggiando per ore, e a un certo punto Einstein
offri un sigaro che, ricordava Laue, era cosi cattivo che lo lasciai
"inavvertitam ente" cadere nel fiume. Le teorie di Einstein, in compenso, gli fecero una buona impressione. Durante le nostre prime
due ore di conversazione demoli la meccanica e relettrodinam ica in
blocco raccontava Laue. In effetti ne fu cosi affascinato che nel corso
dei quattro anni successivi avrebbe pubblicato otto articoli sulla teoria
della relativita di Einstein, diventandone un amico intimo.8
Alcuni teorici trovavano il profluvio di articoli che usciva dall'Ufficio brevetti fastidiosam ente astratto. Arnold Som merfeld, che in
seguito sarebbe diventato amico di Einstein, fu tra i primi a insinuare
che ci fosse qualcosa di tipicamente ebraico nella sua impostazione
teorica, un tema questo piu tardi ripreso dagli antisemiti. Essa mancava del dovuto rispetto per le nozioni di ordine e di assoluto, e non
sembrava solidamente fondata. Per quanto notevoli siano le memorie
di Einstein, scrisse a Lorentz nel 1907 continua a sembrarmi che
vi sia qualcosa di quasi malsano in questo dogma incomprensibile
e di cui e im possibile form arsi un'idea intuitiva. Difficilmente un
inglese ci avrebbe potuto dare questa teoria. Pud darsi che anche qui,
come nel caso di Cohn, si esprima il carattere concettuale astratto
dei semiti.9
Nessuno di questi interessamenti rese Einstein famoso, ne gli pro
curd un'offerta di lavoro. Sono rimasto sorpreso di leggere che deve
lavorare in un ufficio per otto ore al giom o scrisse un altro giovane
fisico che aveva in animo di fargli visita. La storia e piena di brutti
scherzi.10 Ma siccom e aveva finalm ente conseguito il dottorato,
se non altro era stato promosso da esperto tecnico di terza classe a
esperto tecnico di seconda classe alTUfficio brevetti, il che comportava
un sostanzioso aumento di mille franchi, portando il suo stipendio
annuale a 4500 franchi.11
La sua produttivita era sorprendente. Oltre a lavorare sei giorni
alia settimana all'Ufficio brevetti, dava seguito al suo profluvio di
articoli e rassegne: sei nel 1906 e altri dieci nel 1907. Almeno una volta
alia settimana suonava in un quartetto d'archi. Ed era un buon padre
per il figlio di tre anni che aveva orgogliosamente definito impertinente. Come scrisse Mileva all'am ica Helene Savic, mio marito
passa spesso il suo tempo libero a casa semplicemente giocando con
il bambino.12
A cominciare dall'estate del 1907, Einstein trovo anche il tempo di

142

Einstein

dilettarsi di quella che avrebbe potuto diventare, se il destino fosse


stato piu dispettoso, una nuova carriera: quella di inventore e venditore di apparecchi elettrici, come suo zio e suo padre. Lavorando
con il membro dell'Akademie Olympia Conrad Habicht e suo fratello
Paul, Einstein realizzo una macchina per am plificare piccolissim e
cariche elettriche in modo che potessero essere misura te e studiate.
II dispositivo aveva una finalita piu accademica che pratica; l'idea
era di creare un apparecchio di laboratorio che permettesse lo studio
di piccole fluttuazioni elettriche.
La base concettuale era semplice. Quando due strisce di m etallo si
avvicinano, una carica elettrica localizzata su una di esse induce una
carica opposta sull'altra. L'idea di Einstein era di usare una serie di
strisce su cui la carica venisse indotta died volte, e poi trasferirla su
un disco. II procedimento sarebbe stato ripetuto finche la minuscola
carica originaria non fosse stata moltiplicata per un grande numero,
e fosse quindi facilm ente m isurabile. Tutto stava a far funzionare
effettivamente il congegno.13
Data la sua tradizione familiare, la sua formazione e gli anni passati all'Ufficio brevetti, Einstein aveva le basi per diventare un genio
dell'ingegneria. Ma, come si vide poi, era piu adatto all'attivita teorica.
Fortunatamente Paul Habicht era un bravo meccanico, e nell'agosto
1907 un prototipo della Maschincheti, o macchinetta, era pronto per
l'inaugurazione. Sono sbalordito della velocita fulminea con cui ha
costruito la M aschinchen scrisse Einstein. Mi faro vivo domenica.
Purtroppo non funzionava. Sono animato da una curiosita micidiale
di sapere a che punto siete scrisse ancora un mese piu tardi, mentre
cercavano di sistemare le cose.
Per tutto il 1908 tra Einstein e gli Habicht ci fu un andirivieni di
lettere piene di complessi diagrammi e di un fiume di idee su come far
funzionare il congegno. Einstein ne pubblico una descrizione su una
rivista, che procurd, momentaneamente, un potenziale finanziatore.
Verso ottobre Paul Habicht riusci a costruire una versione migliore,
che pero aveva problemi a tenere la carica. Porto la macchina a Bema,
dove Einstein requisi un laboratorio in una delle scuole e arruolo a
forza un meccanico del posto. Entro novembre parve che la macchina
funzionasse. Ci voile un altro anno o giu di 11 per ottenere un brevetto
e cominciare a costruire qualche esemplare per la vendita. Ma anche
allora non si affermo mai ne trovo un mercato, e alia fine Einstein vi
perse interesse.14
Queste imprese di tipo pratico potevano essere divertenti, ma lo
splendido isolamento di Einstein rispetto alia casta dei fisici accade-

II pensiero piu felice

143

miei stava cominciando ad avere piu inconvenienti che vantaggi. In un


articolo che scrisse nella primavera del 1907, comincio manifestando
un'allegra sicurezza di se a proposito del fatto di non avere ne una
biblioteca ne rinclinazione a sapere che cosa avevano scritto sull'argomento altri teorici. Altri autori hanno forse gia chiarito parte di
cio che mi accingo a dire scrisse. Ho creduto di potermi risparmiare
una ricerca bibliografica (che sarebbe stata molto fastidiosa per me),
tanto piu che ci sono buone ragioni per sperare che altri colmino
questa lacuna. Tuttavia, quando fu incaricato di scrivere per una
im portante rivista una rassegna sulla relativita, piu avanti in quello
stesso anno, si mostro un po' meno sfrontato, avvertendo il direttore
di non essere forse al corrente di tutta la letteratura in proposito.
Purtroppo non sono in grado di informarmi su tutto cio che e stato
pubblicato suirargom ento, scrisse dato che la biblioteca e chiusa
nelle ore in cui sono libero.15
Q uell'anno fece dom anda all'U niversita di Berna per un posto
di Privatdozent, il gradino iniziale della scala accademica, che comportava di dare lezioni raccogliendo una piccola quota da chiunque
avesse voglia di assistere. Per diventare professore nella m aggior
parte delle universita europee poteva essere utile sottoporsi a un
simile tirocinio. Alla sua domanda Einstein accluse diciassette articoli
che aveva pubblicato, com presi quelli sulla relativita e sui quanti
di luce. Era previsto che allegasse anche una memoria inedita nota
come Habilitationsschrift, tesi di abilitazione, ma decise di non darsi la
pena di scrivem e una, dal m omento che a questa condizione a volte
si derogava per coloro che avevano altri titoli eccezionali.
Soltanto un professore del consiglio di facolta si pronuncio a favore
della sua assunzione pur in mancanza della nuova tesi, in considerazione degli im portant! risultati scientifici di Herr Einstein. Gli
altri dissentirono, e non ci fu deroga alia regola. Com'era prevedibile,
Einstein considero la cosa divertente. Non scrisse la prevista tesi
e non ottenne il posto.16
L'equivalenza di gravita e accelerazione
II percorso di Einstein verso la relativita generale inizio nel novembre 1907, mentre era alle prese con una scadenza entro la quale doveva
terminare un articolo per una rivista scientifica, in cui spiegava la sua
teoria della relativita ristretta. Due limitazioni di tale teoria ancora lo
preoccupavano: si applicava soltanto al moto a velocita costante (le
cose si presentavano e si comportavano in modo diverso se la velocity

144

Einstein

o la direzione del moto cambiavano), e non includeva la teoria della


gravitazione di Newton.
Ero seduto su una sedia aH'Ufficio brevetti di Bem a quando d'imp ro w iso mi baleno in mente un pensiero raccontd poi. Se una per
sona e in caduta libera, non avverte il proprio peso. Quel pensiero,
che lo fece sobbalzare, lo a w i6 su un arduo percorso lungo otto
anni la cui meta era la generalizzazione della sua teoria della relati
vita ristretta, e lo spinse verso una teoria della gravitazione.17 Piu
tardi l'avrebbe definito con una certa enfasi il pensiero piu felice18
della mia vita.19
La storia delTuomo che cade e diventata una sorta di icona, e in
alcune version! comprende realmente un imbianchino che era caduto
dal tetto di un condom inio vicino all'U fficio brevetti.20 In effetti,
probabilmente come altre grandi leggende legate alia scoperta della
gravitazione - Galileo che lascia cadere gravi dalla Torre di Pisa, e
la mela che cade in testa a Newton21 - fu abbellita dalla tradizione
popolare ed era piuttosto un esperim ento m entale che un evento
reale. Nonostante la tendenza di Einstein a concentrarsi sulla scienza
piuttosto che sul puramente personale, e improbabile che perfino lui,
vedendo un essere umano reale precipitare da un tetto, potesse pen
sare alia teoria della gravitazione, e ancor meno che potesse definirlo
il pensiero piu felice della sua vita.
Einstein affino il suo esperimento mentale immaginando che l'uomo
in caduta fosse in un ambiente chiuso, come un ascensore in caduta
libera al di sopra della Terra. In questo ambiente in caduta (almeno
fino al momento dello schianto), l'uomo si sentirebbe privo di peso. Se
estraesse dalla tasca un qualsiasi oggetto e lo lasciasse andare, questo
fluttuerebbe accanto a lui.
Considerando la cosa in altro m odo, Einstein immagino un uomo
in un ambiente chiuso, una cassa, che fluttua nello spazio profondo
a grande distanza da astri e da altre masse di grandezza apprezzabile. Questi avrebbe le medesime sensazioni di assenza di peso. Per
questo osservatore non esiste naturalmente alcuna gravitazione. Egli
deve assicurarsi con corde al pavimento, altrimenti il minimo urto lo
farebbe salire lentamente verso il soffitto.
Poi Einstein immagino che una fune venisse agganciata al coperchio della cassa e tirata verso l'alto con una forza costante. La cassa
insieme all'osservatore comincia a muoversi "verso l'alto" di un moto
uniformemente accelerator L'uomo all'intem o si sentira spinto verso
il pavimento. Egli sta dunque in piedi nella cassa esattamente come
chiunque sta in piedi in una stanza di una casa sul nostro pianeta.

II pensiero piu felice

145

Se tira fuori di tasca un oggetto e lo lascia andare, questo cade sul


pavimento con un moto relativo accelerato che e lo stesso qualun
que sia il peso del corpo, proprio come Galileo aveva scoperto che
accade nel caso della gravita. La persona nella cassa giungera cosi
alia conclusione di trovarsi, insieme con la cassa, in un campo gravi
tazionale ... Naturalmente per un momento si chiedera con stupore
come mai la cassa non cade in questo campo gravitazionale. Proprio
allora pero, egli scopre il gancio nel mezzo del coperchio e la corda
che vi e attaccata, e di conseguenza ne conclude che la cassa e sospesa
immobile nel campo gravitazionale.
Dobbiamo sorridere di questa persona e dire che sbaglia nelle
conclusioni che trae? chiedeva Einstein. Proprio come nel caso della
relativita ristretta, non si trattava di una percezione giusta o sbagliata. Dobbiamo invece ammettere che il suo modo di concepire la
situazione non contrasta ne con la ragione ne con le leggi note della
meccanica. 22
Einstein affronto questa stessa questione in un m odo, correlato
al prim o, che era tipico della sua ingegnosita: prese in esam e un
fenomeno che era talmente noto da essere stato di rado oggetto di
riflessione da parte degli scienziati. Ogni corpo ha una massa gravitazionale, che determina il suo peso sulla superficie della Terra
o, piu in generale, la forza che agisce tra esso e qualsiasi altro corpo.
Ha anche una massa inerziale che determina quanta forza gli deve
essere applicata per farlo accelerare. Come aveva osservato Newton,
la massa inerziale di un corpo e sempre identica alia sua massa gra
vitazionale, sebbene le due grandezze siano definite in modi diversi.
Questa ow iam en te era qualcosa di piu di una semplice coincidenza,
ma nessuno ne aveva spiegato esaurientemente la ragione.
Insoddisfatto di una situazione in cui c'erano due spiegazioni per
quello che sembrava essere un unico fenom eno, Einstein cerco di
approfondire l'equivalenza tra massa inerziale e massa gravitazionale
servendosi del suo esperimento mentale. Se si immagina che l'ascensore chiuso venga accelerato verso l'alto in una regione dello spazio
estemo dove non c'e gravita, la forza diretta verso il basso che aw erte
la persona all'intem o (ow ero la forza che tira verso il basso un corpo
appeso con una corda al soffitto) e dovuta alia massa inerziale. Se
invece si immagina che l'ascensore chiuso sia in quiete in un campo
gravitazionale, la forza diretta verso il basso avvertita dalla persona
all'intem o (o w ero la forza che tira verso il basso un corpo appeso
con una corda al soffitto) e dovuta alia massa gravitazionale. Ma la
massa inerziale e sempre uguale alia massa gravitazionale. Da questa

146

Einstein

corrispondenza scrisse Einstein segue che e impossibile scoprire


sperimentalmente se un dato sistema di coordinate e accelerato o se
... gli effetti osservati sono dovuti a un campo gravitazionale. 23
Einstein chiamo questa proposizione principio di equivalenza.24
Gli effetti locali della gravita e dell'accelerazione sono equivalenti.
Questa divenne una base del suo tentativo di generalizzare la teoria
della relativita in modo che non fosse ristretta ai soli sistemi in moto
con velocita costante. L'intuizione fondamentale che avrebbe sviluppato nel corso dei successivi otto anni era che gli effetti che ascriviamo alia gravity e gli effetti che ascriviamo alTaccelerazione sono
entrambi prodotti da un'identica struttura.25
D modo in cui Einstein affronto la relativita generale mostra ancora
una volta come tendeva a lavorare la sua mente:
- Era inquieto quando c'erano due teorie apparentemente prive di
correlazione per lo stesso fenomeno osservabile. Cosi era stato per
il caso del conduttore in moto e del magnete in moto che producevano la medesima corrente elettrica osservabile, e quel caso lo
aveva risolto con la teoria della relativita ristretta. Adesso era il
caso delle differenti definizioni della massa inerziale e della massa
gravitazionale, e comincio a risolverlo basandosi sul principio di
equivalenza.
- Era parimenti insoddisfatto quando una teoria faceva distinzioni
che non si potevano osservare in natura. Cosi era stato per gli
osservatori in moto uniforme: non c'era modo di determinare quale
fosse in quiete e quale fosse in moto. E a quanto pareva, non era
possibile neppure nel caso di osservatori in moto accelerato: non
c'era modo di stabilire quale stesse accelerando e quale fosse in
un cam po gravitazionale.
- Era ansioso di generalizzare le teorie e non si accontentava di
vederle limitate a un caso particolare. Non dovrebbe esserci, pensava, un insieme di principi validi per il caso particolare del moto
a velocita costante e un insieme differente per tutti gli altri tipi di
moto. La sua vita era una costante ricerca dell'unificazione delle
teorie.
Nel novembre 1907, mentre lavorava alle prese con la scadenza
im postagli dallo Jahrbuch der Radioaktivitat und Elektronik, Ein
stein aggiunse al suo articolo sulla relativity un quinto paragrafo che
delineava le sue nuove idee. Finora abbiamo applicato il principio
di relativita... soltanto a sistemi di riferimento non accelerati cominciava. E concepibile che il principio di relativita sia valido per sistemi
che sono accelerati l'uno rispetto alTaltro?

II pensiero piu felice

147

Im maginiam o due ambienti, diceva, uno che viene accelerato e


l'altro in quiete in un campo gravitazionale.26 Non c'e nessun esperi
mento fisico che si possa effettuare per distinguere queste situazioni.
Nella discussione che segue, am m etterem o pertanto la completa
equivalenza fisica di un campo gravitazionale e di una corrispondente
accelerazione del sistema di riferimento.
Utilizzando vari calcoli matematici che si possono fare su un sistema
accelerato, Einstein procedette a mostrare che, se le sue idee erano
giuste, gli orologi dovevano marciare piu lentamente in un campo
gravitazionale piu intenso. Pervenne anche a molte predizioni suscettibili di verifica, comprese quelle che la luce sarebbe stata deflessa dalla
gravita e che la lunghezza d'onda della luce emessa da una sorgente
con una grande massa, com e il Sole, sarebbe aumentata leggermente
nell'effetto che ha poi preso il nome di redshift (o spostamento verso il
rosso) gravitazionale. Sulla base di alcune riflessioni che, per quanto
audaci, hanno qualche punto a loro favore, sono giunto alia conclusione che la disomogeneita gravitazionale potrebbe essere la causa
dello spostamento verso l'estremita rossa dello spettro spiego a un
collega. Da queste argomentazioni deriva anche una deflessione dei
raggi di luce da parte della gravita. 27
Ci sarebbero voluti altri otto anni, fino al novem bre 1915, per
che Einstein elaborasse i principi fondam entali di questa teoria e
trovasse gli strum enti m atem atici per formularla. Poi d sarebbero
voluti ancora quattro anni perche la piu spettacolare delle sue pre
dizioni, la misura in cui la gravita deflette la luce, venisse verificata
da storiche osservazioni. Ma alm eno Einstein ora aveva una visione,
un'idea capace di metterlo sulla strada che conduceva a una delle piu
eleganti e im ponenti conquiste dell'intera storia della fisica: la teoria
della relativita generale.
Diventare professore
A ll'inizio del 1908, proprio quando orm ai lum inari accadem id
come M ax Planck e Wilhelm Wien gli scrivevano per conoscere le
sue idee, Einstein aveva ridimensionato le sue aspirazioni a diventare professore universitario. Che lo si creda o no, aveva cominciato
invece a cercare un lavoro come insegnante di scuola media superiore. Questo desiderio disse a Marcel Grossmann, che lo aveva
aiutato a ottenere il posto all'Ufficio brevetti, deriva soltanto dalla
mia grande voglia di poter continuare il mio lavoro sdentifico privato
in condizioni piu agevoli.

148

Einstein

Era perfino desideroso di tornare airistitu to tecnico di W inter


thur, dove anni prima aveva sostituito per breve tem po un inse
gnante. Come si procede al riguardo? chiese a Grossmann. Dovrei
forse presentarm i di persona da qualcuno e convincerlo a parole
delle mie mirabili qualita di insegnante e cittadino? Non rischierei
di fargli una cattiva impressione (niente dialetto svizzero-tedesco,
fattezze semitiche eccetera)? Aveva scritto delle memorie che stavano mutando radicalmente la fisica, ma non sapeva se sarebbe stato
d'aiuto. Avrebbe senso che io decantassi i miei lavori scientifici in
quell'occasione? 28
Rispose anche a un annuncio per un posto di insegnante di mate
matica e geometria descrittiva in un liceo di Zurigo, precisando nella
domanda: sarei disposto a insegnare anche fisica. Alla fine decise
di allegare tutti gli articoli che aveva scritto fino a quel momento,
compreso quello sulla teoria della relativita ristretta. C'erano ventuno
candidati. Einstein non entro neppure nel gruppo dei tre finalisti.29
Cosi finalmente mise da parte l'orgoglio e decise di scrivere una
tesi per diventare Privatdozent a Bema. Come spiego al suo protettore,
che lo aveva sostenuto li, la conversazione che ho avuto con lei nella
biblioteca cittadina, insieme al consiglio di diversi amici, mi ha indotto
a mutare la mia decisione per la seconda volta e a tentare, nonostante
tutto, la sorte con una Habilitationsschrift all'Universita di Bem a.30
La memoria che presento, un'estensione del suo rivoluzionario
articolo sui quanti di luce, fu prontamente accettata, e alia fine del
febbraio 1908 fu nom inato Privatdozent. Aveva finalm ente scalato
le m ura, o alm eno la cinta piu estem a, dell'accadem ia. Ma il suo
posto non garantiva una retribuzione sufficiente e non era abbastanza
importante perche rinunciasse al lavoro all'Ufficio brevetti. Le lezioni
all'U niversita di Bem a divennero cosi per lui sem plicem ente una
cosa in piu da fare.
L'argomento del suo corso per l'estate del 1908 era la teoria del
calore, e le lezioni, che avevano luogo il martedi e il sabato alle sette
del mattino, inizialmente attrassero solo tre frequentatori: Michele
Besso e altri due colleghi che lavoravano nel palazzo delle Poste.
Nella sessione invemale passo alia teoria della radiazione, e ai suoi tre
colleghi si aggiunse un vero studente di nome Max Stem . N ell'estate
del 1909 Stem rimase l'unico frequentatore e Einstein annullo il corso.
Nel frattempo aveva iniziato ad assumere il suo aspetto professorale:
capelli e vestiario divennero vittime della tendenza della natura alia
casualita.31
Alfred Kleiner, il professore di fisica dell'Universita di Zurigo che

II pensiero piu felice

149

aveva aiutato Einstein a conseguire il dottorato, lo aveva incoraggiato


a ottenere la posizione di Privatdozent.32 Aveva anche intrapreso una
lunga lotta, conclusasi vittoriosam ente nel 1908, per convincere le
autorita di Zurigo ad accrescere il prestigio dell'universita creando
un nuovo incarico di fisica teorica. Non si trattava di una cattedra
di ruolo, ma di un posto di professore associato alle dipendenze di
Kleiner.
L 'o w io destinatario delTincarico era Einstein, ma c'era un ostacolo.
Kleiner aveva in mente un altro candidato: il suo assistente Friedrich
Adler, un pallido e appassionato attivista politico che aveva fatto
amicizia con Einstein quando erano entrambi al Politecnico. Adler, il
cui padre era il leader del partito socialdemocratico austriaco, era piu
incline alia filosofia politica che alia fisica teorica. Cosi una mattina
del giugno 1908 ando a trovare Kleiner, e insieme conclusero che
Adler non era adatto all'incarico e Einstein lo era.
In una lettera a suo padre, Adler racconto la conversazione e disse
che Einstein non aveva la minima idea di come com portarsi con
le persone ed era stato trattato dai professori del Politecnico con
aperto disprezzo. Ma, diceva Adler, meritava il posto in virtu del suo
genio ed era probabile che lo ottenesse. Hanno la coscienza sporca
per il modo in cui l'hanno trattato in precedenza. Comincia a fare
scandalo non solo qui ma anche in Germania che un uomo simile
debba lavorare all'Ufficio brevetti.33
Adler si assicuro che le autorita di Zurigo, e chiunque altro, sapessero che stava ufficialmente facendosi da parte in favore dell'amico.
Se e possibile avere un uomo come Einstein nella nostra university,
e assurdo nom inare me scrisse. Cio risolse la questione politica
per il consigliere responsabile dell'istruzione, che era un militante
socialdemocratico. Em st avrebbe voluto Adler, perche era un suo
compagno di partito spiego Einstein a Besso. Ma le affermazioni di
Adler su se stesso e me hanno reso la cosa impraticabile.34
Cosi, alia fine di giugno del 1908, Kleiner ando da Zurigo a Berna
per assistere a una delle lezioni del Privatdozent e, come disse Einstein,
valutare la bestia. Ma, ahime, non fu un grande spettacolo. In
effetti non feci una lezione divina, lamento Einstein con un amico
in parte perche non mi ero preparato bene, e in parte perche essere
sotto esame mi dava un po' sui nervi. Kleiner si sedette ad ascoltare
con la fronte corrugata, e dopo la lezione informo Einstein che il suo
stile di insegnamento non era adeguato a qualificarlo per il ruolo di
professore. Einstein sostenne tranquillamente di considerare l'incarico
niente affatto necessario.35

150

Einstein

Kleiner tom o a Zurigo e riferi che Einstein faceva dei m onologhi ed era ben lontano dalTessere un docente. Cio parve precludergli d efinitivam ente ogni possibility. Com e A dler disse al
suo influente padre, la situazione e dunque cam biata, e l'affare
Einstein e chiu so. Einstein per parte sua Simulava baldanza. La
faccenda del posto di professore e andata a m onte, ma a m e sta
benissim o scrisse a un am ico. Ci sono abbastanza insegnanti
anche senza di me.w36
In realta era turbato, e lo fu ancora di piu quando venne a sapere
che la critica di Kleiner alle sue capacita di insegnante stava circolando
in lungo e in largo, perfino in Germania. Cosi scrisse a Kleiner, rimproverandolo aspramente per aver diffuso voci sfavorevoli su di
lui. Stava gia incontrando difficolta a ottenere un incarico accademico
adeguato, e il giudizio di Kleiner avrebbe reso la cosa im possible.
La critica di Kleiner non era priva di fondamento. Einstein non
fu mai un insegnante ispirato, e le sue lezioni furono considerate
tendenzialmente disorganizzate finche non fu la celebrita a garantire
che ogni suo passo falso fosse trasformato in un aneddoto delizioso.
N ondim eno Kleiner si add old e rispose che sarebbe stato lieto di
aiutarlo a ottenere il posto a Zurigo se solo fosse riuscito a dimostrare
una qualche capacita di insegnamento.
Einstein replied con la proposta di venire a Zurigo a tenere una
conferenza in piena regola (e presumibilmente ben preparata) alia
locale societa di fisica, cosa che fece nel febbraio 1909. Sono stato fortunato riferi poco tempo dopo. Contrariamente alle mie abitudini,
ho fatto una bella lezione in quelToccasione.37 Quando in seguito
ando a far visita a Kleiner, il professore gli fece capire che un'offerta
di lavoro sarebbe presto arrivata.
Qualche giorno dopo il ritom o di Einstein a Bema, Kleiner formulo
la sua raccomandazione ufficiale al corpo docente dell'Universita di
Zurigo. Oggi Einstein figura tra i fisici teorici piu importanti, com 'e
stato am piam ente riconosciuto fin dal suo lavoro sul principio di
relativita scrisse. Quanto alle sue doti di insegnante, disse nel modo
piu garbato possibile che erano pronte a un miglioramento. I1 dottor
Einstein dimostrera il suo valore anche come docente, perche e troppo
intelligente e troppo coscienzioso per non essere aperto ai consigli
ove necessario.38
Un punto in questione era il fatto che Einstein fosse ebreo. Alcuni
membri del consiglio di facolta consideravano questo un potenziale
problema, ma fu loro assicurato da Kleiner che Einstein non presentava le sgradevoli peculiarita che si presumevano associate con gli

II pens iero pi il felice

151

ebrei. La conclusione dei docenti offre un colpo d'occhio rivelatore sia


- sull'antisem itism o dell'epoca sia sui tentativi di elevarsi al di sopra
del pregiudizio:
Queste valutazioni del collega Kleiner, basate su anni di conoscenza
personale, sono state assai preziose per il consiglio e in generale per il
corpo docente: il dottor Einstein infatti e un ebreo, e proprio agli studiosi
israeliti vengono attribuite (in molti casi non del tutto a torto) qualita
sgradevoli di ogni genere: in particolare l'invadenza, l'arroganza e una
visione da bottegai del loro ruolo accademico. Va peraltro detto che
anche tra loro vi sono persone che non presentano la minima traccia
di queste spiacevoli qualita, e che non e giusto quindi escludere un
candidato solo perche casualmente e ebreo. In effetti anche tra gli stu
diosi non ebrei si trovano a volte individui che, quanto alia concezione
mercantile e all'utilizzazione della loro professione accademica a fini
commercial^ sviluppano proprio quelle qualita che sono di solito con
siderate tipicamente giudaiche. Di conseguenza il consiglio e il corpo
docente tutto harrno considerato incompatible con la propria dignita
eleggere l'antisemitismo a principio politico.39
II voto segreto del consiglio di facolta alia fine del marzo 1909 vide
dieci favorevoli e un astenuto. Ad Einstein fu offerta la sua prima cattedra, quattro anni dopo che aveva rivoluzionato la fisica. Purtroppo
lo stipendio previsto era inferiore a quello che riceveva all'Ufficio bre
vetti, per cui rifiuto. Infine le autorita di Zurigo aumentarono l'offerta,
e Einstein accetto. Cosi ora anch'io sono ufficialmente membro della
corporazione delle prostitute disse esultante a un collega.40
Fra coloro che lessero su un giom ale l'annuncio della nomina di
Einstein ci fu una casalinga di Basilea di nome Anna Meyer-Schmid.
Dieci anni prima, quando era una ragazza nubile di diciassette anni,
si erano conosciuti durante una delle vacanze trascorse da Einstein
con sua madre all'Hotel Paradies. La maggior parte degli ospiti erano
sembrati ad Albert filistei, ma Anna gli era piaciuta, e aveva perfino
scritto una poesiola nel suo diario: Cosa potrei scrivere qui per te?
/ Potrei pensare a molte cose / fra cui un bacio / sulla minuscola boccuccia. / Se questo ti fa arrabbiare / non metterti a piangere / invece la
migliore punizione / e darmene uno. E si era firmato: I1 tuo amico
briccone.41
A una cartolina di congratulazioni di Anna, Einstein rispose con
una lettera cortese e lievem ente sconveniente. Probabilm ente il
ricordo delle deliziose settimane che mi e stato concesso di passare
accanto a te al Paradies e piu caro a me che a te scrisse. Cosi ora
sono diventato un professore talmente importante che il mio nome

152

Einstein

viene perfino menzionato sui giomali. Ma sono rimasto un tipo semplice. Fece presente di aver sposato l'amica dei tempi dell'universita,
Mileva Marie, ma diede ad Anna l'indirizzo del suo ufficio. Se mai
capitassi a Zurigo e avessi tem po, vieni a trovarm i li; mi farebbe
molto piacere.42
Che Einstein avesse conferito intenzionalmente o no alia propria
risposta una nota di ambiguita tra innocenza e allusione, gli occhi di
Anna a quanto pare la lessero sotto quest'ultima luce. Scrisse un'altra
missiva, che pero la Marie intercetto. La gelosia si risveglio in Mileva,
che spedi una lettera al marito di Anna in cui affermava (esprimendo
piu un suo desiderio che la verita) che Einstein era offeso dalla lettera inopportuna di Anna e dal suo sfacciato tentativo di riallacciare
una relazione.
Ando a finire che Einstein dovette calmare le acque con delle scuse al
marito. Sono molto spiacente se le ho causato disagio con il mio comportamento sconsiderato scrisse. Ho risposto troppo cordialmente al
biglietto di congratulazioni che sua moglie mi ha mandato in occasione
della mia nomina, e cosi ho risvegliato l'antico affetto che avevamo
l'uno per l'altra. Ma cio non e stato fatto con intenzioni disoneste. II
comportamento di sua moglie, per la quale ho il massimo rispetto, e
stato del tutto onorevole. 6 stato un errore di mia moglie - scusabile
soltanto in considerazione della sua estrema gelosia - comportarsi - a
mia insaputa - come ha fatto.
Anche se l'episodio in se fu di scarsa importanza, segno una svolta
nel rapporto di Einstein con la Marie. Agli occhi di lui la gelosia
rancorosa la stava rendendo piu cupa. Decenni piu tardi, ancora
amareggiato dal comportamento di Mileva, scrisse alia figlia di Anna
affermando, con brutale franchezza, che la gelosia di sua moglie era
stata un vizio patologico tipico di una donna di cosi inconsueta
bruttezza.43
La Marie era effettivamente di temperamento geloso. Si risentiva
non soltanto dei flirt di suo marito con altre donne, ma anche del
tempo che passava con i colleghi maschi. Adesso che lui era diven
tato professore, Mileva soffriva anche di una gelosia professionale
comprensibile alia luce della sua carriera scientifica troncata. Con
quel tipo di fama, non gli rimane molto tempo per sua moglie scrisse
all'am ica Helene Savic. Mi hai scritto che devo essere gelosa della
scienza. Ma cosa vuoi farci? A qualcuno tocca la perla, a qualcun
altro l'astuccio.
In particolare la Marie si preoccupava che la fama di suo marito
lo rendesse piu freddo ed egocentrico. Sono veramente felice del

II pensiero piu felice

153

suo successo, perche d aw ero se lo merita scrisse in un'altra lettera.


- Spero solo che la fama non eserciti su di lui un influsso negativo dal
punto di vista umano.44
Per un verso, le preoccupazioni di M ileva si dim ostrarono infondate. Anche quando la sua fama crebbe esponenzialmente, Ein
stein conservo una sobrieta personale, uno stile semplice, e almeno
un'apparenza di cordiale umilta. Ma osservandolo da un diverso
sistema di riferimento, ci furono trasformazioni profonde nel suo lato
umano. A un certo punto, intom o al 1909, comincio ad allontanarsi
dalla moglie. La sua resistenza alle catene e ai legami lo spinse a
rifugiarsi progressivamente nel lavoro assumendo un atteggiamento
di distacco nei confronti di cio che liquidava come il puramente
personale.
Uno degli ultimi giorni in cui Einstein lavorava all'Ufficio brevetti
ricevette una grossa busta con un foglio coperto di quelle che sem
bravano parole latine scritte con elegante grafia. Parendogli qualcosa
di strano e impersonale, lo getto nel cestino della carta straccia. In
realta si trattava di un invito a presenziare, con altri destinatari di un
dottorato onorario, alia commemorazione della fondazione dell'Universita di Ginevra che si sarebbe tenuta nel luglio 1909, e le autorita
locali alia fine riuscirono a far si che un suo amico lo persuadesse a
intervenire. Einstein si era portato soltanto una paglietta e un abito
informale, e cosi quella sera spiccava con un'aria un po' bizzarra sia
nel corteo che all'opulento banchetto ufficiale. Divertito dell'intera
situazione, si rivolse al patrizio ginevrino che gli sedeva accanto e,
pensando all'austero leader della Riform a protestante che aveva
fondato l'universita, gli chiese: Sa che avrebbe fatto Calvino se fosse
stato qui?. II gentiluomo, perplesso, rispose di no. E Einstein riprese:
Avrebbe eretto un enorme rogo e ci avrebbe bruciati tutti per la nostra
peccam inosa prodigalita. Come racconto in seguito, quell'uomo
non mi rivolse mai piu la parola.45
La luce pud essere onda e particella
Sempre alia fine dell'estate del 1909 Einstein fu invitato a parlare
all'annuale conferenza della Gesellschaft Deutscher Naturforscher und
Arzte (Societa dei naturalisti e medici tedeschi), la piu importante
riunione degli scienziati di lingua tedesca, che si teneva quell'anno
a Salisburgo. Gli organizzatori avevano messo all'ordine del giom o
sia la relativita sia la natura quantistica della luce, e si aspettavano
che il giovane fisico parlasse della prima. Invece Einstein decise che

154

Einstein

era preferibile dare risalto a quella che considerava la questione piu


urgente: come interpretare la teoria dei quanti e riconciliarla con la
teoria ondulatoria della luce che Maxwell aveva formulato in modo
cosi elegante.
Dopo il suo pensiero piu felice della fine del 1907 sul modo in
cui l'equivalenza tra gravita e accelerazione poteva condurre a una
generalizzazione della teoria della relativita, Einstein aveva messo
da parte tale argomento per concentrarsi su quello che chiamava il
problema della radiazione (ossia la teoria quantistica). Quanto piu
pensava alia sua idea di carattere euristico che la luce fosse costituita di quanti, o pacchetti indivisibili, tanto piu si preoccupava di aver
messo in moto, insieme a Planck, una rivoluzione che avrebbe demolito le fondamenta classiche della fisica, e specialmente le equazioni
di Maxwell. Sono giunto a questa visione pessimistica soprattutto
in seguito ai continui e vani tentativi di interpretare ... la costante di
Planck in un modo intuitivo aveva scritto a un collega fisico all'inizio
del 1908. Dubito seriamente perfino che sara possibile mantenere la
validita generale delle equazioni di Maxwell.46 (Come risulto poi, il
suo amore per le equazioni di Maxwell era ben riposto. Queste sono
infatti tra i pochi elementi della fisica teorica a non essere inficiati ne
dalla relativita ne dalle rivoluzioni quantistiche che Einstein aveva
contribuito ad aw iare.)
Quando Einstein, non ancora ufficialmente professore, arrivd alia
conferenza di Salisburgo nel settembre 1909, conobbe finalmente Max
Planck e altri giganti con cui aveva avuto rapporti soltanto epistolari.
II pomeriggio del terzo giorno si alzo di fronte a oltre cento famosi
scienziati e tenne un discorso che Wolfgang Pauli, futuro pioniere
della meccanica quantistica, piu tardi defini una pietra miliare nello
sviluppo della fisica teorica.
Einstein comincio spiegando come la teoria ondulatoria della luce
non fosse piu completa. La luce (come qualsiasi radiazione) poteva
essere considerata, disse, alia stregua di un fascio di particelle o di
pacchetti di energia, il che secondo lui era vicino a quanto aveva
postulato Newton. La luce ha certe proprieta fondamentali che possono essere comprese piu facilmente dal punto di vista della teoria
newtoniana dell'emissione che dal punto di vista della teoria ondulatoria dichiaro. Credo pertanto che la prossima fase delTevoluzione
della fisica teorica ci dara una teoria della luce che potra essere interpretata come una specie di fusione della teoria ondulatoria e della
teoria dell'em issione.
La combinazione della teoria corpuscolare con quella ondulatoria,

II pensiero piu felice

155

aw erti, avrebbe portato a un profondo cambiamento. Non sarebbe


stata una cosa positiva, temeva. Avrebbe potuto minare alia base le
certezze e il determinismo connaturati alia fisica classica.
Per un momento Einstein considero l'eventualita che una simile
sorte potesse essere evitata accettando l'interpretazione piu limitata
che dei quanti aveva dato Planck: che essi fossero cioe caratteristiche
soltanto del modo in cui la radiazione veniva emessa e assorbita e non
caratteristiche dell'onda luminosa reale quale si propagava attraverso
lo spazio. Non sarebbe possibile si chiedeva mantenere almeno le
equazioni valide per la propagazione della radiazione e concepire in
modo diverso solamente i processi di emissione e assorbimento? Ma
dopo aver confrontato il comportamento della luce con quello delle
molecole di gas, come aveva fatto nel suo articolo del 1905 sui quanti
di luce, Einstein concluse che, ahime, cio non era possibile.
Di conseguenza, disse Einstein, si doveva ritenere che la luce si
comportasse sia come un'onda oscillante sia come un flusso di parti
celle. Queste due proprieta strutturali esibite simultaneamente dalla
radiazione affermo alia fine del suo intervento non dovrebbero
essere considerate reciprocamente incompatibili.47
Fu la prima enunciazione esplicita del dualismo onda-particella per
la luce, ed ebbe implicazioni altrettanto profonde quanto le precedent!
svolte teoriche di Einstein. possibile combinare i quanti di energia
e i principi ondulatori della radiazione? scrisse in tono scherzoso a
un amico fisico. Le apparenze ci dicono di no, ma l'Onnipotente - a
quanto pare - ha trovato il modo di farlo.48
AlTintervento di Einstein segui una vivace discussione, condotta
da Planck stesso. Ancora riluttante ad accogliere la realta fisica sottostante alia costante matematica che aveva introdotto nove anni prima,
o ad accettare le implicazioni rivoluzionarie concepite da Einstein,
Planck ora si atteggiava a difensore del vecchio ordine. Ammetteva
che la radiazione comportasse quanti discreti, che vanno concepiti
come atomi di azione. Ma insisteva che questi quanti esistevano
soltanto come parte del processo in cui la radiazione veniva emessa
o assorbita. I1 punto e dove cercare questi quanti disse. Secondo il
signor Einstein sarebbe necessario ritenere che la radiazione libera nel
vuoto, e quindi le onde luminose stesse, siano fatte di quanti atomistici, il che ci costringerebbe a rinunciare alle equazioni di Maxwell.
Questo mi sembra un passo che non e ancora necessario fare.49
Di li a due decenni, Einstein avrebbe assunto un ruolo analogo
di difensore del vecchio ordine. In effetti era gia alia ricerca di modi
per sfuggire ai misteriosi dilemmi sollevati dalla teoria dei quanti.

156

Einstein

Sono assai fiducioso di poter risolvere il problema della radiazione,


e di poterlo fare senza i quanti di luce scrisse a un giovane fisico
con cui collaborava.50
Ma la situazione era fin troppo confusa, almeno per il momento.
Cosi, mentre scalava la gerarchia accademica nelle universita di lingua
tedesca di mezza Europa, torno a rivolgere l'attenzione alia teoria che
era esclusivamente sua, la relativita, e per qualche tempo divenne un
esule in fuga dal paese delle meraviglie dei quanti. Come lamento
con un amico, piu la teoria dei quanti ha successo, e piu sembra
sciocca.51

VIII
IL PROFESSORE ERRANTE
1909-1914

Zurigo, 1909
Da diciassettenne sicuro di se, Einstein si era iscritto al Politecnico
di Zurigo e vi aveva conosciuto Mileva Marie, la donna che avrebbe
sposato. Ora, nell'ottobre 1909, all'eta di trent'anni, stava ritornando
con lei in quella citta per assumere l'incarico di professore associato
nell'attigua universita.
II ritorno a casa restitui, almeno temporaneamente, un po' di poesia
al loro rapporto. Mileva era eccitatissima di ritrovarsi nel luogo dove
avevano nidificato in origine, ed entro la fine del loro primo mese a
Zurigo rimase di nuovo incinta.
L'appartam ento che affittarono, come scoprirono con gioia, era
nell'edificio dove vivevano Friedrich Adler e sua m oglie, e fra le
due coppie si stabili un'am icizia ancora piu stretta. Fanno una vita
da bohemien scrisse Adler a suo padre in tono di approvazione.
Piu parlo con Einstein, e piu mi rendo conto che la mia favorevole
opinione su di lui era giustificata.
Spesso la sera i due uom ini discutevano di fisica e di filosofia,
ritirandosi nell'attico dell'edificio di tre piani in modo da non essere
disturbati dai bambini o dalle mogli. Adler fece conoscere ad Einstein
Topera di Pierre Duhem, il cui libro del 1906, La theorie physique, Adler
stesso aveva appena pubblicato in tedesco. Duhem proponeva un
modo di intendere il rapporto tra teorie e dati sperimentali piu olistico
di quello di Mach, e tale im postazione parve influenzare Einstein
mentre tracciava il contorno della sua filosofia della scienza.1
Adler nutriva una particolare ammirazione per l'estrem a indipendenza della mente di Einstein. C'era in lui, disse a suo padre,
una vena nonconformista che rifletteva una sicurezza interiore priva
pero di arroganza. Ci troviamo d'accordo su questioni che la maggior
parte dei fisici non comprenderebbe neppure si vantava Adler.2

158

Einstein

Einstein cerco di convincere l'am ico a concentrarsi sulla scienza


invece di farsi attrarre dalla politica. Abbi un po' di pazienza
gli diceva. Sarai di certo il m io successore a Zurigo un gio m o .
(Evidentem ente Einstein presum eva gia di trasferirsi in un'universita piu prestigiosa.) Ma Adler ignoro il consiglio e decise di fare
il redattore del giornale del partito socialdem ocratico. La fedelta a
un partito, a giudizio di Einstein, im plicava una rinuncia a parte
della propria indipendenza di pensiero. Un sim ile conform ism o lo
sconcertava. Come un uomo intelligente possa aderire a un partito
e per me un com pleto m istero lam ento piu tardi a proposito di
Adler.3
Einstein era di nuovo insieme anche all'ex compagno di corso - e
addetto a prendere appunti - Marcel Grossmann, che lo aveva aiutato
a ottenere il posto all'Ufficio brevetti e adesso era professore di mate
matica al Politecnico. Einstein gli faceva spesso visita dopo pranzo
per chiedergli aiuto in merito ai complessi concetti di geometria e di
calcolo infinitesimale di cui aveva bisogno per estendere la relativita
facendone una teoria di campo piu generale.
II giovane fisico riusci anche a stringere amicizia con l'altro eminente professore di matematica del Politecnico, di cui a suo tempo
aveva spesso saltato le lezioni, Adolf Hurwitz, il quale aveva poi
respinto la sua richiesta di un posto di lavoro. Einstein divenne un
assiduo frequentatore dei recital musicali della domenica a casa di
Hurwitz. Un giorno, durante una passeggiata, questi gli disse che
sua figlia era in difficolta con un problema di matematica che le era
stato assegnato come compito, e Einstein nel pomeriggio si presento
a casa loro per aiutarla a risolverlo.4
Come aveva predetto Kleiner, le capacita didattiche di Einstein
migliorarono. Le sue non erano lezioni raffinate, ma sapeva utilizzare
a proprio vantaggio il clima informale. Quando lo vedemmo salire in
cattedra con il suo abbigliamento trasandato e i pantaloni troppo corti,
eravamo scettici ha raccontato Hans Tanner, che segui gran parte delle
lezioni di Einstein a Zurigo. Invece di appunti, usava una strisciolina
di carta grande come una carta da gioco, coperta di scarabocchi. Cosi
gli studenti potevano vedere i suoi pensieri svilupparsi mentre parlava. Ci facevamo un'idea della sua tecnica di lavoro disse Tanner.
Di certo l'apprezzavamo piu di qualunque lezione stilisticamente
perfetta.
A ogni passo del ragionamento Einstein si soffermava per chiedere agli studenti se lo stavano seguendo, e permetteva perfino le
intermzioni. Questo rapporto cameratesco tra insegnante e studenti

II professore errante

159

era un fatto raro a quei tempi secondo Adolf Fisch, un altro dei
partecipanti alle lezioni. A volte faceva una pausa e permetteva agli
studenti di radunarsi intom o a lui e conversare in modo informale.
Con un modo di fare impulsivo e naturale prendeva gli studenti per
il braccio per discutere con loro ricordava Tanner.
Una volta, durante una lezione, Einstein si trovo per un attimo in
difficolta con i passaggi necessari per completare un calcolo. Deve
esserci qualche stupida trasformazione matematica che al momento
mi sfugge disse. Qualcuno di voi, signori, la vede? Come c'era
da aspettarsi, nessuno la vedeva. Cosi Einstein continud: Allora
lasciate un quarto di pagina. Non staremo a perderci del tempo. Dieci
minuti dopo si interruppe nel bel mezzo di un altro ragionamento
ed esclamo: Ci sono!. Come constatava piu tardi con meraviglia
Tanner, durante il complicato sviluppo della sua argomentazione
aveva ancora trovato il tempo di riflettere sulla natura di quella par
ticolare trasformazione matematica .
Spesso al termine delle sue lezioni serali Einstein chiedeva: Chi
viene al Cafe Terasse?. La, in un piccolo gruppo senza formalita,
su una terrazza affacciata sul fiume Limmat, chiacchieravano fino
all'ora di chiusura.
Una volta Einstein chiese se qualcuno voleva seguirlo nel suo
appartamento. Questa mattina ho ricevuto un lavoro di Planck in
cui deve esserci un errore disse. Potremmo leggerlo insiem e. Tan
ner e un altro studente accettarono l'invito e lo seguirono a casa. Li
si im m ersero tutti nella lettura dell'articolo di Planck. Guardate
se riuscite a individuare l'errore mentre io faccio del caffe disse
Einstein.
Dopo un po' Tanner rispose: Deve essersi sbagliato lei, signor
professore, non ci sono errori.
Si che ce n'e uno insistette Einstein, indicando alcune discrepanze
nei dati, perche altrimenti questo e questo diventerebbero cosi e
cosi. Era un esem pio lampante del grande talento di Einstein: la
sua capacita di guardare una complessa equazione matematica, che
per altri era soltanto un'astrazione, e immaginare la realta fisica che
le stava dietro.
Tanner era sbalordito. Scriviamo al professor Planck propose e
diciamogli dell'errore.
Einstein a quel punto aveva acquisito un po' piu di tatto, specialmente nei confronti di coloro che, come Planck e Lorentz, aveva
posto su un piedistallo. Non gli faremo notare che ha commesso
un errore disse. I1 risultato e corretto, ma la dimostrazione e im-

160

Einstein

perfetta. Gli scriveremo dicendogli semplicemente come dovrebbe


andare la vera dimostrazione. La cosa principale e il contenuto, non
la matematica.5
Nonostante il lavoro sulla macchina per la misura della cariche
elettriche, Einstein era diventato un teorico im penitente e non un
fisico sperimentale. Quando durante il suo secondo anno di insegnamento gli fu chiesto di sovrintendere a delle attivita di laboratorio, era
costernato. Osava a malapena, disse a Tanner, prendere in mano un
apparecchio, tanto era il timore che potesse saltare in aria. A un altro
eminente professore confidd: Le mie paure relative al laboratorio
erano piuttosto giustificate.6
Mentre stava terminando il suo primo anno accademico a Zurigo,
nel luglio 1910, la Marie diede alia luce, di nuovo con difficolta, il
loro secondo figlio, cui fu dato il nome di Eduard, ma che veniva
chiamato Tete. Mileva rimase malata per settimane dopo il parto. II
suo medico, sostenendo che era sovraffaticata, suggeri che Einstein
trovasse il modo di guadagnare di piu e pagasse una cameriera. La
Marie ne fu contrariata e assunse un atteggiamento protettivo. Non
lo vedono tutti che mio marito quasi si ammazza di lavoro? disse.
Invece fece venire sua madre da Novi Sad ad aiutarla.7
Nel corso della sua vita Einstein si mostro a volte distaccato nei
confronti dei suoi due figli, specialmente di Eduard, che crescendo
soffri di un'inferm ita mentale sempre piu grave. Ma durante la loro
infanzia, tendeva a essere un buon padre. Quando mia madre era
indaffarata per casa, papa metteva da parte il suo lavoro e badava
a noi per ore, facendoci saltellare sulle sue ginocchia racconto piu
tardi Hans Albert. Mi ricordo che ci raccontava delle storie e spesso
suonava il violino nel tentativo di tenerci buoni.
Uno dei suoi punti di forza come uomo di pensiero, se non come
genitore, era la capacita di isolarsi - e la tendenza a farlo - da tutte
le distrazioni, una categoria che per lui a volte comprendeva i suoi
figli e la sua famiglia. Neppure gli urli piu acuti di un bambino
sembravano disturbare papa disse Hans Albert. Poteva continuare
a lavorare completamente indifferente al rumore.
Un giom o il suo studente Hans Tanner gli fece visita e lo trovo nel
suo studio davanti a un mucchio di carte. Scriveva con la mano destra
e teneva con la sinistra Eduard. Hans Albert stava giocando con i suoi
cubetti e cercava di attirare la sua attenzione. Aspetti un attimo, ho
quasi finito disse Einstein a Tanner, dandogli da tenere Eduard e
continuando a scarabocchiare le sue equazioni. Cosi mi feci un'idea
disse poi Tanner della sua immensa capacita di concentrazione.8

Praga, 1911
Einstein era a Zurigo da m eno di sei m esi quando, nel m arzo
1910, ricevette un invito a prendere in considerazione un posto piu
prestigioso: una cattedra di professore ordinario nella sezione tedesca
dell'Universita di Praga. Sia l'universita che la posizione accademica
rappresentavano un passo in avanti; tuttavia, un trasferimento dalla
familiare e accogliente Zurigo alia meno congeniale Praga sarebbe
stato dirom pente per la sua famiglia. Ma agli occhi di Einstein le
considerazioni di carattere professionale pesavano piu di quelle
personali.
Stava di nuovo passando un periodo difficile a casa. I1 cattivo
umore che hai a w ertito in me non aveva nulla a che fare con te
scrisse a sua madre che ora viveva a Berlino. Fissarsi sulle cose che
ci deprimono o ci fanno andare in collera non ci aiuta a superarle.
Bisogna venim e a capo da soli.
II lavoro scientifico, viceversa, gli dava grande piacere, e parlava
con eccitazione della nuova possibile opportunity. E molto probabile che mi venga offerta la posizione di professore ordinario in una
grande universita, con uno stipendio migliore di quello che percepisco ora.9
Quando a Zurigo si sparse la voce del possibile trasferimento di
Einstein, quindici dei suoi studenti, su iniziativa di Hans Tanner,
firmarono una petizione che chiedeva alle autorita di fare quanto
possibile per trattenere questo eminente ricercatore e docente nella
nostra universita. I firmatari sottolineavano l'im portanza di avere
un professore di questa disciplina di recente introduzione, la fisica
teorica, e lo lodavano a livello personale in termini entusiastici. I1
professor Einstein ha la straordinaria capacita di presentare i problemi
piu ardui della fisica teorica in modo cosi chiaro e comprensibile che
per noi e un grande piacere seguim e le lezioni, ed e altrettanto bravo
a stabilire un rapporto perfetto con chi lo ascolta.10
Le autorita di Zurigo erano talm ente ansiose di trattenerlo che
gli aumentarono lo stipendio dai precedenti 4500 franchi, che erano
pari a quanto riceveva all'Ufficio brevetti, a 5500 franchi. Coloro che
cercavano di attrarlo a Praga, d'altro canto, stavano incontrando
delle difficolta.
II consiglio di facolta a Praga aveva indicato Einstein come prima
scelta e inoltrato la segnalazione al ministero dell'Istruzione a Vienna.
(A quell'epoca Praga faceva parte dell'impero austro-ungarico, e una
nomina del genere doveva essere approvata dall'imperatore Fran

162

Einstein

cesco Giuseppe e dai suoi ministri.) La relazione era accompagnata


dalla raccomandazione piu significativa possibile, proveniente dalla
massima autorita possibile, Max Planck. La teoria della relativita di
Einstein probabilmente supera in audacia tutto quanto si e raggiunto
finora nel campo della scienza teorica proclamava Planck. Questo
principio ha determinato una rivoluzione nella nostra rappresentazione fisica del mondo, che puo essere paragonata soltanto a quella
prodotta da Copem ico. In un commento che piu tardi ad Einstein
sarebbe potuto sembrare preveggente, Planck aggiunse: La geome
tria non euclidea e al confronto un gioco da bambini.11
L'imprimatur di Planck avrebbe dovuto essere sufficiente. Ma non
lo fu. II ministero decise che era preferibile il candidato in seconda
posizione, Gustav Jaumann, il quale aveva due punti a suo favore:
era austriaco, e non era ebreo. Non ho avuto la nomina a Praga si
lamentava Einstein con un amico in agosto. Ero stato proposto dal
consiglio di facolta, ma a causa della mia origine semitica il ministero
non ha dato la sua approvazione.
Jaum ann pero scopri ben presto di essere la seconda scelta del
consiglio di facolta, e diede in escandescenze. Se Einstein e stato
proposto come prima scelta perche si crede che abbia al suo attivo
risultati piu rilevanti, dichiaro non voglio avere nulla a che spartire
con un'universita che insegue la modemita e non apprezza il merito.
Cosi nell'ottobre 1910 Einstein poteva fiduciosamente affermare che
la sua nomina era quasi certa.
Ci fu un ulteriore intoppo, che aveva a che fare di nuovo con la
religione. Essere un ebreo era uno svantaggio; ma essere un ateo che
non professava nessuna religione era motivo di esclusione. L'impero
esigeva che tutti i suoi dipendenti, compresi i professori, appartenessero a qualche confessione religiosa. Sui moduli ufficiali Einstein
aveva scritto che non apparteneva a nessuna. In casi come questo
e sprovveduto com e un bambino osservo la moglie di Friedrich
Adler.
Come si vide poi, il desiderio di Einstein di ottenere il posto superava la sua testarda m ancanza di praticita. Accetto di scrivere nel
formulario che la sua fede era quella mosaica, e accetto pure la
cittadinanza austro-ungarica, a condizione che gli fosse consentito di
rimanere anche cittadino svizzero. Tenendo conto della cittadinanza
tedesca cui aveva rinunciato ma che presto gli sarebbe stata nuovamente imposta, cio significava che all'eta di trentadue anni aveva
avuto, in successione, tre diverse cittadinanze. Nel gennaio 1911
ricevette la nomina ufficiale alia cattedra, con uno stipendio doppio

II professore errante

163

di quello che aveva percepito prima del recente aumento. Concordo


di trasferirsi a Praga nel marzo di quell'anno.12
Einstein aveva due eroi scientifici che non aveva mai incontrato
- Ernst Mach e Hendrik Lorentz - ed ebbe occasione di tar visita a
entrambi prima del suo trasferimento a Praga. Giunto a Vienna per
la presentazione formale ai ministri, ando a trovare Mach che viveva
in un sobborgo della citta. L'anziano fisico e profeta dell'empirismo,
che aveva cosi profondam ente influenzato l'Akadem ie Olympia e
instillato in Einstein lo scetticismo nei confront! dei concetti privi di
corrispettivo osservabile, come quello di tempo assoluto, aveva una
barba ispida e una personality ancor piu pungente. Per favore, mi
parli ad alta voce abbaio quando Einstein entro nella sua stanza.
01tre alle mie altre spiacevoli caratteristiche, sono sordo quasi come
una campana.
Einstein voleva convincere Mach della realta degli atomi, che l'an
ziano collega aveva a lungo respinto come costrutti immaginari della
mente umana. Supponiamo che ammettendo l'esistenza degli atomi
in un gas fossimo in grado di predire una proprieta osservabile di
questo gas che non potrebbe essere predetta sulla base della teoria
non atomistica chiese Einstein. In tal caso accetterebbe un'ipotesi
simile?
Se con l'aiuto dell'ipotesi atomica si potesse effettivamente stabilire una connessione tra diverse proprieta osservabili che senza di essa
rimarrebbero isolate, allora direi che questa e un'ipotesi "economica "
rispose con riluttanza Mach.
Non era un'accettazione piena, ma era sufficiente per Einstein.
Come osservo il suo am ico Philipp Frank, al m om ento Einstein
rimase soddisfatto. Tutta via comincio ad allontanarsi dallo scettici
smo che Mach nutriva per qualunque descrizione teorica della realta
che non fosse basata su dati direttamente osservabili. E sviluppo, a
detta di Frank, una certa avversione per la filosofia machiana.13 Era
I'inizio di un'im portante conversione.
Immediatamente prima di trasferirsi a Praga, Einstein si reed nella
citta olandese di Leida per fare la conoscenza di Lorentz. Mileva lo
accompagno, e la coppia accetto un invito a casa del famoso fisico e
di sua moglie. Einstein scrisse che era impaziente di avere una con
versazione sul problema della radiazione, aggiungendo: Vorrei
assicurarle fin d'ora che non sono il teorico ortodosso del quanto di
luce per il quale mi prende.14
Da molto tempo Einstein idolatrava Lorentz da lontano. Poco prima
di andare a trovarlo scrisse a un amico: Ammiro quest'uomo come

164

Einstein

nessun altro; potrei quasi dire che lo amo. Questo sentimento si rafforzo quando finalmente si incontrarono. Rimasero alzati fino a tardi
il sabato sera a discutere questioni come la relazione tra temperatura
e conducibilita elettrica.
Lorentz penso di aver trovato un piccolo errore m atem atico di
Einstein in uno dei suoi scritti sui quanti di luce, ma in realta, come
osservo Einstein, si trattava semplicemente di una svista precedente
in cui aveva tralasciato un fattore %, che era poi stato aggiunto
nell'articolo.15 L'ospitalita e lo stimolo scientifico ricevuti resero
Einstein espansivo nella lettera successiva. Lei irradia tanta bonta e
benevolenza scrisse che l'idea spiacevole di non meritare la grande
gentilezza e gli onori non mi e potuta neppure passare per la mente
durante la mia permanenza a casa sua.16
Lorentz divenne, nelle parole di Abraham Pais, l'unica figura
paterna nella vita di Einstein. Questi, dopo la piacevole visita a Leida,
sarebbe ritornato a casa di Lorentz ogni volta che avesse trovato un
pretesto per farlo. L'atmosfera di questi incontri e stata descritta dal
loro collega Paul Ehrenfest:
La poltrona migliore veniva collocata con cura vicino al grande
tavolo da lavoro, per il suo stimato ospite. Gli veniva offerto un sigaro,
e poi Lorentz cominciava tranquillamente a formulare domande relative
alia teoria di Einstein della deflessione della luce in un campo gravi
tazionale ... Mentre Lorentz parlava, le boccate di fumo che Einstein
traeva dal suo sigaro cominciavano a farsi meno frequenti, e lui si
sprofondava con aria ancor piu intenta nella sua poltrona. E quando
Lorentz aveva finito, Einstein si chinava sulla striscia di carta su cui
l'altro aveva scritto delle formule matematiche. II sigaro era spento, e
Einstein si awolgeva pensosamente il dito in una ciocca di capelli sopra
l'orecchio destro. Lorentz guardava sorridendo un Einstein completamente perso in meditazione, proprio nel modo in cui un padre guarda
un figlio particolarmente amato: pieno di fiducia che il ragazzo verra
a capo del problema che gli ha dato, ma impaziente di vedere come.
D'improvviso la testa di Einstein si drizzava gaiamente: c'era arrivato.
Ancora un po' di tira e molla, interrompendosi a vicenda, un parziale
disaccordo, un rapidissimo chiarimento e una completa comprensione
reciproca, e poi gli occhi dei due cominciavano a spaziare raggianti
sulle magnifiche ricchezze della nuova teoria.17
Alla morte di Lorentz, nel 1928, Einstein avrebbe detto nel suo elogio funebre: Parlo sulla tomba del piu grande e piu nobile uomo dei
nostri tempi. E nel 1953, per la celebrazione del centesimo anniversario della nascita di Lorentz, Einstein scrisse un saggio sull'importanza

II professore errante

165

del suo ruolo. Tutto cio che veniva dalla sua mente superiore era
lucido e bello al pari di un'opera d 'a rte... Personalmente ha significato
per me piu di chiunque altro abbia conosciuto nella mia vita.18
La Marie era tutt'altro che felice del trasferimento a Praga. Non
sono contenta di andarci e mi aspetto ben poco di piacevole scrisse a
un'amica. Ma per un po', finche la sporcizia e lo snobismo della citta
non cominciarono a sembrarle opprimenti, la loro vita fu abbastanza
gradevole. Per la prima volta avevano la luce elettrica in casa, e lo spa
zio e il denaro necessari per potersi permettere una domestica fissa.
Le persone qui sono arroganti, preoccupate di salvare le apparenze
o servili, a seconda della sorte toccata loro nella vita disse Einstein.
Ma molte di loro hanno un certo garbo.19
Dal suo studio all'universita Einstein aveva una vista su un bellissimo parco con alberi ombrosi e giardini assai curati. Al mattino
il parco si popolava solo di donne e nel pomeriggio solo di uomini.
Alcuni passeggiavano da soli apparentemente immersi in profondi
pensieri, noto Einstein, mentre altri formavano capannelli impegnati
in animate discussioni. Alla fine il fisico chiese che parco era. Gli fu
detto che apparteneva a un manicomio. Nel mostrare questo spettacolo all'amico Philipp Frank, Einstein commento mestamente: Quelli
sono i matti che non si occupano della teoria dei quanti.20
Gli Einstein fecero la conoscenza di Bertha Fanta, una donna meravigliosamente colta che ospitava in casa sua un salotto letterario e
musicale frequentato dall'intellighenzia ebraica di Praga. Einstein
era la preda ideale: uno studioso in ascesa che era pronto, con pari
entusiasmo, a suonare il violino o a discutere di Flume e di Kant, a
seconda del clima dell'occasione. Fra gli altri frequentatori abituali
e'erano il giovane scrittore Franz Kafka e il suo amico Max Brod.
Nel suo romanzo Tycho Brahe e il suo cammino a Dio, sembra che Brod
si sia servito di Einstein (pur avendolo in qualche occasione negato)
come modello per il personaggio di Giovanni Keplero, il brillante
astronomo che era stato assistente di Brahe a Praga tra il 1600 e il 1601.
II personaggio e votato alia ricerca scientifica ed e sempre desideroso
di liberarsi delle idee correnti. Ma nella sfera personale a proteggerlo
dalle aberrazioni del sentimento e la sua aria distaccata e assente.
Non aveva cuore e percio non aveva nulla da temere dal mondo
scrisse Brod. Non era capace di emozioni o di am ore. Quando il
romanzo usci, uno scienziato suo collega, Walther Nernst, disse ad
Einstein: Questo Keplero e lei.21
Non era proprio cosi. Nonostante l'immagine che a volte dava di se
come di un solitario, Einstein continuava a stringere, come aveva fatto

166

Einstein

in precedenza a Zurigo e a Berna, amicizie intime e legami affettivi,


in particolare con i colleghi scienziati e pensatori. Uno di questi amici
era Paul Ehrenfest, un giovane fisico ebreo di Vienna che insegnava
airU niversita di San Pietroburgo ma si sentiva professionalmente
ostacolato la a causa delle sue origini. All'inizio del 1912 intraprese
un viaggio per l'Europa alia ricerca di un nuovo posto di lavoro, e
sulla via di Praga prese contatto con Einstein, con cui era stato in
corrispondenza a proposito della gravita e della radiazione. Fermati
senz'altro a casa mia in modo che possiamo far buon uso del tempo
gli rispose Einstein.22
Quando Ehrenfest arrivo in un piovoso venerdi pom eriggio di
febbraio, ad accoglierlo alia stazione ferroviaria trovo un Einstein che
fumava il solito sigaro e sua moglie. Se ne andarono tutti in un caffe e
si misero a far confronti tra le grandi citta europee. Quando la Marie si
allontano, la discussione si sposto sulla scienza, e in particolare sulla
meccanica statistica, e i due fisici continuarono a chiacchierare mentre
raggiungevano a piedi lo studio di Einstein. Sulla via dell'istituto,
prima discussione su tutto annoto Ehrenfest nel suo diario dei sette
giorni che trascorse a Praga.
Ehrenfest era un uomo timido e insicuro, ma la sua sete di amicizia
e il suo amore per la fisica gli resero facile stringere un legame con
Einstein.23 Sembravano entrambi smaniosi di discutere di scienza,
e Einstein piu tardi disse: Nel giro di poche ore eravam o amici
come se la natura ci avesse creati l'uno per l'altro. I loro intensi
dibattiti continuarono il giom o successivo, quando Einstein si mise
a spiegare i suoi tentativi di generalizzare la teoria della relativita. II
sabato sera si rilassarono un po' suonando Brahms, con Ehrenfest al
piano e Einstein al violino, mentre il settenne Hans Albert cantava.
Si, saremo amici scrisse Ehrenfest sul suo diario quella sera. Sono
stato terribilmente felice.24
Einstein stava gia pensando di lasciare Praga, e propose l'am ico
come suo successore. Ma, lamentava, Ehrenfest rifiuta risolutamente
di dichiarare una qualsiasi affiliazione religiosa. A differenza di lui,
che era stato disposto a cedere e a scrivere mosaica sui moduli
ufficiali, Ehrenfest aveva abbandonato il giudaism o e non voleva
dichiarare il contrario. I1 tuo ostinato rifiuto di riconoscere una qual
siasi affiliazione religiosa mi irrita veramente gli scrisse Einstein in
aprile. Lascialo perdere per amore dei tuoi figli. Dopotutto, una
volta diventato professore qui potresti tornare a questo tuo strano
chiodo fisso.25
Alla fine la vicenda si risolse felicemente, allorche Ehrenfest accetto

II professore errante

167

l'offerta, che Einstein aveva ricevuto in precedenza e declinato, di


sostituire il venerato Lorentz, il quale stava riducendo il suo impegno
di insegnamento a tempo pieno all'Universita di Leida. Einstein era
entusiasta, perche cio significava che ora la avrebbe avuto due amici
da visitare regolarm ente. Per lui divenne quasi una seconda casa
accadem ica e un m odo per sfuggire all'atm osfera oppressiva che
avrebbe trovato piu tardi a Berlino. Per i due decenni successivi, fino
al 1933 quando si trasferi in America ed Ehrenfest si suicido, quasi
ogni anno Einstein avrebbe compiuto un regolare pellegrinaggio a
trovare i due amici a Leida o nelle localita balneari vicine.26
II Congresso Solvay del 1911
Ernest Solvay era un chimico e industriale belga che aveva messo
insieme una fortuna grazie all'invenzione di un metodo per produrre
la soda. Siccome voleva fare qualcosa di speciale ma utile con il suo
denaro, e aveva anche alcune strane teorie sulla gravita cui voleva
che gli scienziati dessero ascolto, decise di finanziare una riunione di
elite dei massimi fisici europei. Prevista per la fine di ottobre del 1911,
la riunione fini per dare origine a una serie di importanti incontri,
noti come Congressi Solvay, che furono tenuti a intervalli irregolari
negli anni successivi.
Venti dei piu famosi scienziati europei si presentarono al Grand
Hotel Metropole di Bruxelles. Con i suoi trentadue anni, Einstein era il
piu giovane. C'era no Max Planck, Henri Poincare, Marie Curie, Ernest
Rutherford e W ilhelm Wien. II chim ico Walther N em st organizzo
l'evento e fece da accompagnatore dell'eccentrico Ernest Solvay. II
mite e cortese Lorentz svolgeva le funzioni di presidente, come disse
il suo am miratore Einstein, con incom parabile tatto e incredibile
virtuosismo.27
Al centro del congresso c'era il problema dei quanti, e ad Einstein
fu chiesto di presentare una memoria sull'argomento, il che fece di
lui uno degli otto membri particolarmente competenti a essere cosi
onorati. Ma espresse un certo fastidio, forse piu simulato che reale,
per il prestigioso incarico. Defini l'imminente riunione il sabba delle
streghe, e si lamento con Besso: Sono assillato dalla sciocchezza che
preparo per il congresso di Bruxelles.28
L'intervento di Einstein era intitolato Lo stato attuale del problema
dei calori specifici. II calore specifico - la quantita di energia necessaria
per aumentare in misura definita (1 grado) la temperatura di una
massa unitaria di una data sostanza - era stato una speciality dell'ex

168

Einstein

professore e avversario di Einstein al Politecnico di Zurigo, Heinrich


Weber. Q uesti aveva scoperto alcune anom alie, specialm ente alle
basse temperature, nelle leggi che si riteneva governassero i calori
specifici. A com inciare dagli ultim i m esi del 1906 Einstein aveva
proposto quella che definiva un'impostazione quantizzata del pro
blema, congetturando che gli atomi in ciascuna sostanza potessero
assorbire l'energia soltanto in pacchetti discreti.
Nel suo intervento al Congresso Solvay del 1911 Einstein inseri tali
questioni nel contesto piu ampio del cosiddetto problema dei quanti.
Era possibile, si chiese, evitare di ammettere la realta fisica di queste
particelle atomistiche di luce, che erano come proiettili diretti al cuore
delle equazioni di Maxwell e, anzi, di tutta la fisica classica?
Planck, che era stato il pioniere del concetto dei quanti, continuava a insistere che i quanti entravano in gioco soltanto quando
la luce veniva em essa o assorbita. N on erano una caratteristica
reale della luce, affermava. Einstein, nel suo discorso al congresso,
obietto m estam ente: Queste discontinuity, che rendono la teoria
di Planck tanto difficile da accettare, sembrano esistere veram ente
in natura.29
Esistere veramente in natura. Era, per Einstein, una strana formulazione. Per im sostenitore puro di Mach, o quanto a questo di Hume,
la com binazione di parole esistere veramente in natura era priva
di un chiaro significato. Nella sua teoria della relativita ristretta Ein
stein aveva evitato di ammettere l'esistenza di entita quali il tempo
assoluto e la distanza assoluta, perche sembrava senza senso dire
che esistevano veramente in natura quando non potevano essere
osservate. Ma da qui in poi, nel corso degli oltre quattro decenni in cui
avrebbe espresso il suo disagio nei confronti della teoria quantistica,
sarebbe apparso sempre piu come un realista scientifico, convinto
che in natura esistesse una realta fondamentale indipendente dalla
nostra capacita di osservarla o di misurarla.
Quando ebbe concluso, Einstein dovette affrontare un fuoco di fila
di obiezioni da parte di Lorentz, Planck, Poincare e altri. Parte di cio
che aveva detto, si alzo a puntualizzare Lorentz, sembra del tutto
incompatibile con le equazioni di Maxwell.
Einstein convenne, forse troppo in fretta, che l'ipotesi dei quanti
ha carattere provvisorio e che non sembra potersi conciliare con
le conseguenze verificate per via sperimentale della teoria ondulatoria. In qualche modo era necessario, rispose ai suoi interlocutori,
applicare sia l'im postazione ondulatoria sia quella corpuscolare alia
comprensione della luce. Accanto alle indispensabili equazioni di

II professore errante

169

Maxwell dobbiamo diinque introdurre, in una qualche forma, un'ipotesi come quella dei quanti.30
Non era chiaro, neppure ad Einstein, se Planck fosse convinto della
realta dei quanti. Sono in gran parte riuscito a persuadere Planck
della correttezza della m ia concezione, dopo che l'ha com battuta
per tanti anni scrisse Einstein all'am ico Heinrich Zangger. Ma una
settimana piu tardi, diede a Zangger un'altra versione: Planck si e
ostinatamente fissato su certi preconcetti indubbiamente sbagliati.
Quanto a Lorentz, Einstein continuo ad ammirarlo come sempre:
Un'opera d'arte vivente! A mio avviso era ancora il piu perspicace
fra i teorici presenti. Mentre Poincare, che gli aveva prestato scarsa
attenzione, fu liquidato con una brusca battuta: Poincare era in
generale del tutto ostile e, nonostante la sua acutezza, dimostrava
scarsa comprensione della situazione.31
N el com plesso Einstein diede una valutazione piuttosto negativa dell'incontro, dove gran parte del tempo era stato dedicato a
lamentarsi invece che a chiarire la minaccia della teoria dei quanti
alia meccanica classica. I1 congresso di Bruxelles faceva l'effetto delle
lamentazioni sulle rovine di Gerusalemme scrisse a Besso. Non ne
e uscito niente di positivo.32
Per Einstein ci fu un interessante evento secondario: la storia d'amore
tra Marie Curie, che era vedova, e Paul Langevin, che era sposato.
Austera e consacrata alia ricerca, Madame Curie era stata la prima
donna a ricevere il premio Nobel, che aveva condiviso nel 1903 con 0
marito Pierre e Antoine Henri Becquerel, per il lavoro sulla radioattivita. Tre anni piu tardi, suo marito era stato investito e ucciso da una
carrozza a cavalli. Marie era desolata, e altrettanto lo era il protetto di
suo marito, Langevin, che insegnava fisica alia Sorbona con i Curie.
Langevin era intrappolato in un matrimonio con una moglie che lo
maltrattava fisicamente, e presto inizio una relazione con Marie Curie
che incontrava in un appartamento di Parigi. Sua moglie riusci a farvi
entrare qualcuno che rubo le loro lettere d'amore.
Proprio mentre stava iniziando il Congresso Solvay, cui dovevano
partecipare sia la Curie sia Langevin, le lettere rubate cominciarono
ad apparire su un rotocalco parigino come preannuncio di un sensazionale caso di divorzio. Per di piu, in quello stesso momento, ci fu
l'annuncio che la Curie aveva vinto il premio Nobel per la chimica
per la scoperta del radio e del polonio.33 Un membro deU'Accademia
svedese le scrisse suggerendole di non presentarsi alia cerimonia,
dato il clamore suscitato dalla sua relazione con Langevin, ma lei
rispose freddamente: Credo che non vi sia alcun rapporto tra il mio

170

Einstein

lavoro scientifico e i fatti della vita personale. Ando a Stoccolma e


ritiro il premio.34
Tutto questo scalpore sembrava stupido ad Einstein. E una persona
semplice e onesta affermo, con una brillante intelligenza. Giunse
anche un po' brutalmente alia conclusione che non era abbastanza
attraente da distruggere il matrimonio di chicchessia. Nonostante il
suo carattere appassionato, non e abbastanza bella da rappresentare
un perieolo per nessuno.35
Piu cortese era la lettera di risoluto appoggio che le invio piu avanti
in quello stesso mese:
Non rida di me se le scrivo senza avere nulla di significativo da dirle.
Ma sono cosi indignato per il modo spregevole in cui il pubblico sta
attualmente osando mettere il naso nelle sue vicende che devo assolutamente dare sfogo a questo sentimento. Sento la necessita di dirle
quanto ammiro la sua intelligenza, la sua energia e la sua onesta, e che
mi considero fortunato di averla conosciuta personalmente a Bruxelles.
Chiunque non si annoveri tra questi rettili e certamente felice, ora come
prima, che tra noi vi siano personaggi come lei, e come Langevin, gente
genuina con cui ci si sente privilegiati di essere in rapporto. Se la feccia
continua a occuparsi di lei, si limiti a non leggere quelle porcherie, ma
le lasci ai rettili per cui sono state confezionate.36
Entra in scena Elsa
Mentre Einstein girava per l'Europa tenendo conferenze e beandosi
della sua fama crescente, sua moglie era rimasta a Praga, una citta
che odiava, a rimuginare sul fatto di non far parte degli ambienti
scientifici in cui in passato aveva tentato di entrare. Mi sarebbe
piaciuto essere la ad ascoltare un po', e a vedere tutta questa bella
gente gli scrisse dopo una delle sue conferenze nell'ottobre 1911. E
passato tanto di quel tempo da quando ci siamo visti che mi chiedo
se mi riconoscerai. E si firmo deine alte D, la tua vecchia D, come
se fosse ancora la sua Doxerl, sebbene un po' piu vecchia.37
Le sue condizioni, forse combinate con una predisposizione innata,
la fecero diventare m alinconica, e perfino depressa. Quando Philipp
Frank la incontro per la prima volta a Praga, penso che potesse essere
schizofrenica. Einstein era della stessa opinione, e in seguito disse a
un collega che la sua malinconia era senza dubbio riconducibile a
una disposizione genetica alia schizofrenia ereditata dalla famiglia
di sua madre.38
Cosi il matrimonio di Einstein era ancora una volta in uno stato

II professore errante

171

instabile quando ando da solo a Berlino durante le vacanze pasquali


del 1912. La rinnovo la conoscenza con una cugina tre anni piu anziana
di lui, che aveva frequentato da bambino.
Elsa Einstein39 era la figlia di Rudolf (il ricco) Einstein e Fanny
Koch Einstein. Era cugina di Albert sia da parte materna che patema.
Suo padre era primo cugino del padre di Albert, Hermann, e aveva
contribuito a finanziarne le iniziative industriali. Sua madre era la
sorella della madre di Albert, Pauline (il che rendeva Elsa e Albert
prim i cugini). Dopo la m orte di H erm ann, Pauline era andata ad
abitare per qualche anno con Rudolf e Fanny Einstein, aiutandoli
nella conduzione della casa.
Da bambini Albert ed Elsa avevano giocato insieme nella casa dei
genitori di lui a Monaco e in un'occasione avevano condiviso una
prima esperienza artistica all'opera.40 In seguito Elsa si era sposata,
aveva divorziato, e ora, all'eta di trentasei anni, viveva con le sue due
figlie, Margot e Ilse, nel m edesimo condominio dei suoi genitori.
II
contrasto con la moglie di Einstein non avrebbe potuto essere piu
netto. Mileva Marie era atipica, intellettuale e complicata. L'opposto di
Elsa, che invece era una donna di una bellezza tradizionale e amante
delle comodita domestiche, che sapeva offrire agli altri. Prediligeva
i pesanti cibi tradizionali tedeschi e il cioccolato, che tendevano a
conferirle un aspetto piuttosto corpulento e matronale. II suo viso era
simile a quello del cugino, e la loro somiglianza sarebbe diventata
sorprendentemente ancora piu stretta con il passare degli anni.41
Ein stein era alia ricerca di nuova com pagnia, e in un prim o
m om ento flirto con la sorella di Elsa. Ma prim a della fine della sua
visita pasquale si era deciso per Elsa, che sem brava prom ettere il
benessere e le attenzioni cui ora aspirava. L'am ore che cercava, a
quanto sem bra, non era l'avventura tum ultuosa ma un sostegno e
un affetto privi di com plicazioni.
Ed Elsa, che venerava il cugino, era ansiosa di dargli cio che cer
cava. Quando Albert torno a Praga, gli scrisse subito, inviando la
lettera non a casa ma airindirizzo del suo studio, e proponendogli di
corrispondere in segreto. Com'e bello da parte tua non essere troppo
orgogliosa per comunicare con me in questo modo! rispose Einstein.
Non so da che parte cominciare a dirti quanto mi sono affezionato a
te in questi pochi giom i. Elsa gli chiese di distruggere le sue lettere,
e lui lo fece. Da parte sua, lei conservo le risposte di Einstein per tutta
la vita in una cartella che teneva legata e in seguito contrassegno con
la dicitura Lettere particolarmente belle dei giorni migliori.42
Einstein si scuso per aver civettato con la sorella di Elsa, Paula. Mi

172

Einstein

e difficile capire come io possa essermi invaghito di lei affermd. Ma


in realta e semplice. Era giovane, era una ragazza, e compiacente.
Dieci anni prima, quando scriveva a Mileva le sue lettere d'amore
che celebravano il loro rapporto rarefatto e bohem ien con la vita,
Einstein probabilmente avrebbe messo in blocco parenti come Elsa
nella categoria dei borghesi filistei. Ma ora, in lettere che erano
quasi altrettanto calorose come quelle che aveva scritte alia Marie,
dichiarava la sua nuova passione per Elsa. Devo avere qualcuno da
amare, altrimenti la vita e miserabile scriveva. E questo qualcuno
sei tu.
Elsa sapeva come smuoverlo: lo prese in giro sostenendo che era
succube della Marie e che lei lo tiranneggiava. Come forse sperava,
Einstein rispose che le avrebbe dimostrato che non era cosi. Non
pensare a me in questi term ini! scrisse. Ti assicuro in modo categorico che mi considero un maschio cresciuto. Un giom o o l'altro avro
forse Topportunita di dartene prova.
Spinto dal nuovo amore e dalla prospettiva di lavorare nella capitale mondiale della fisica teorica, Einstein comincio a desiderare di
trasferirsi a Berlino. Le possibility che io sia chiamato a Berlino sono,
purtroppo, scarse ammise con Elsa. Ma in occasione della sua visita
aveva fatto quanto in suo potere per aumentare le proprie chances di
ottenere prima o poi un posto la. Nel suo taccuino c'e l'elenco degli
appuntam enti che era riuscito a ottenere con im portanti autorita
accademiche, tra le quali gli scienziati Fritz Haber, Walther N em st
ed Emil Warburg.43
II figlio di Einstein Hans Albert racconto piu tardi che subito dopo
il suo ottavo compleanno, nella primavera del 1912, si era accorto che
il matrimonio dei suoi genitori stava andando a pezzi. Ma dopo il
ritom o a Praga da Berlino, Einstein parve farsi degli scrupoli. Tento,
in due lettere, di porre term ine alia relazione con la cugina. Ne
verrebbero soltanto confusione e sventura, se dovessimo cedere alia
nostra reciproca attrazione scrisse a Elsa.
Verso la fine dello stesso mese tento di essere ancora piu definitivo.
Non ne verra alcun bene per noi due, oltre che per gli altri, se il
nostro rapporto diventera piu stretto. Cosi ti scrivo oggi per l'ultim a
volta e di nuovo mi rassegno all'inevitabile, e tu devi fare lo stesso.
Tu sai che non e la durezza di cuore o l'assenza di sentimento a farmi
parlare in questo modo, perche sai che, come te, porto la mia croce
senza speranza.44
Einstein e la Marie concordavano su un'unica cosa: sentivano che
vivere nella comunita del ceto medio tedesco a Praga era diventato

II professore errante

173

pesante. Questa non e gente di sentimenti genuini disse Einstein


a Besso. Erano persone che rivelavano una peculiare mescolanza
di snobismo e servilismo, senza alcuna traccia di benevolenza nei
confronti del loro prossimo. L'acqua era imbevibile, l'aria era piena
di fuliggine, e nelle strade un lusso ostentato conviveva con la miseria. Ma cio che scandalizzava maggiormente Einstein erano le arti
ficial! divisioni di classe. Quando arrivo all'istituto lam entava
un uomo servile che puzza di alcol si inchina e dice "servo vostro
um ilissim o".45
La Marie si preoccupava che l'acqua, l'aria e il latte cattivi potessero
far male alia salute del loro figlio minore, Eduard, che aveva perso
l'appetito e non dormiva bene. Inoltre adesso era chiaro che a suo
marito stava a cuore la scienza piu della famiglia. Lavora instancabilmente sui suoi problemi; si puo dire che vive solo per essi disse
all'am ica Helene Savic. Devo confessare con una punta di vergogna che noi siamo privi di importanza per lui e veniamo sempre al
secondo posto.46
Cosi Einstein e sua m oglie decisero di tornare nell'unico luogo che
pensavano potesse rimettere in salute il loro rapporto.
Zurigo, 1912
II
Politecnico di Zurigo, dove Einstein e Mileva avevano felicemente messo in com une i loro libri e unito le loro anime, nel giugno
1911 era stato elevato al rango di universita a tutti gli effetti, con il
nuovo nome di Eidgenossische Technische Hochschule ( e t h ), ossia
Istituto federale svizzero di tecnologia, con diritto di conferire tutti i
livelli di laurea. A ll'eta di trentadue anni e ormai abbastanza famoso
nel mondo della fisica teorica, Einstein avrebbe dovuto essere un can
didate naturale e ovvio per una delle nuove cattedre disponibili.
Se n'era discusso gia un anno addietro. Prima di partire per Praga,
Einstein aveva fatto un accordo con le autorita di Zurigo. In privato
ho promesso che li avrei avvisati prima di accettare un'altra offerta
da qualche altra parte, in modo che l'amministrazione del Politecnico
potesse farmi un'offerta se l'avesse trovato opportuno disse a un
professore olandese che cercava di reclutarlo per Utrecht.47
L'offerta venne nel novembre 1911, o almeno cosi sembrava, e di
conseguenza Einstein aveva declinato l'invito ad andare a Utrecht.
Ma la questione non era del tutto definita, perche alcuni funzionari
zurighesi preposti all'istruzione avevano delle obiezioni. Sostenevano che un professore di fisica teorica era un lusso, che non c'era

174

Einstein

abbastanza spazio nei laboratori per ospitame uno e che Einstein non
era un buon docente.
Heinrich Zangger, un amico di vecchia data che era ricercatore a
Zurigo nel campo della medicina, intervenne in favore di Einstein.
Un fisico teorico adeguato e una necessita oggigiom o scrisse in
una lettera a uno dei piu autorevoli consiglieri elvetici. E sottolineo
anche che in tale ruolo Einstein non ha bisogno di alcun laborato
r ie s Quanto alle doti di Einstein come insegnante, Zangger fom i una
descrizione ricca di splendide sfumature e illuminante:
Non e un buon insegnante per signori mentalmente pigri che desiderano soltanto riempire un quaderno di appunti e poi impararlo a
memoria per un esame; non e un oratore fluente, ma chiunque voglia
imparare sul serio a sviluppare le proprie idee nell'ambito della fisica
in modo onesto, dal profondo, e a prendere in esame attentamente
tutte le premesse e a scorgere tutti i trabocchetti e i problemi presenti
nelle proprie riflessioni, trovera in Einstein un docente di prima classe,
perche tutto questo si esprime nelle sue lezioni, che costringono gli
ascoltatori a pensare insieme a lui.48
Zangger scrisse ad Einstein esprimendogli la sua indignazione per
le incertezze di Zurigo, e Einstein rispose: E le care persone di Zurigo
possono baciarmi i l ... [und die lieben Zuricher konnen mich auch ... (le
ellissi sono nella lettera originale)]. Disse a Zangger di non insistere.
Lascia il Politecnico49 alle mosse imperscrutabili di Dio.50
Einstein tuttavia decise di non lasciar cadere ma di fare pressione
sul Politecnico mediante un piccolo trucco. Le autorita dell'Universita di Utrecht erano sul punto di offrire il loro posto libero a un'al
tra persona, Peter Debye, quando Einstein chiese loro di rinviare.
Mi rivolgo a voi con una strana richiesta scrisse. II Politecnico di
Zurigo era parso da principio molto ansioso di reclutarlo, disse, e
aveva proceduto rapidamente per paura che andasse a Utrecht. Ma
se venissero a sapere nel futuro prossimo che Debye sta andando a
Utrecht, il loro zelo verrebbe subito meno e mi terrebbero in sospeso
per sempre. Vi chiedo percio di attendere ancora un po' per l'offerta
ufficiale a Debye. 51
Sembra strano, ma Einstein si trovo ad avere bisogno di lettere di
raccomandazione per assicurarsi un posto nella sua alma mater. Marie
Curie ne scrisse una. A Bruxelles, dove ho preso parte a un congresso
scientifico cui partecipava anche il signor Einstein, ho potuto ammirare la lucidita del suo intelletto, l'ampiezza della sua informazione
e la profondita della sua conoscenza osservava la scienziata.52

II professore errante

175

Per maggiore ironia, l'altra principale lettera di raccomandazione


venne da Henri Poincare, colui che era quasi arrivato alia teoria della
relativita ristretta ma che non l'aveva ancora accettata. Einstein era
una delle menti piu originali che io abbia conosciuto disse. Colpisce
soprattutto il brano in cui elogia la disponibilita di Einstein - proprio
una dote di cui lui difettava - a compiere radicali salti concettuali:
Cid che ammiro in lui e in particolare la facilita con cui si adatta a
nuovi concetti. Non e legato ai principi classici, e, quando si trova
di fronte un problema fisico, ne considera immediatamente tutte le
possibili soluzioni. Poincare, pero, non pote fare a meno di affermare,
forse avendo in mente la relativita, che Einstein poteva non essere
nel giusto in tutte le sue teorie: Dal momento che indaga in tutte le
direzioni, e prevedibile che le vie che sta battendo condurranno per
lo piu a vicoli ciechi.53
Presto tutto si sistemo. Einstein si sarebbe trasferito di nuovo a
Zurigo nel luglio 1912. Ringrazio Zangger per averlo aiutato a supe
rare tutte le circostanze avverse, ed esulto: Sono immensamente
felice del fatto che saremo di nuovo insieme. Mileva era entusiasta.
Pensava che il ritom o avrebbe contribuito a salvare sia la sua salute
mentale che il loro matrimonio. Anche i bambini sembravano felici di
lasciare Praga e tornare alia citta dove erano nati. Come disse Einstein
in una cartolina inviata a un altro amico, grande gioia per noi vecchi
e per i due orsacchiotti.54
La sua partenza causo una piccola controversia a Praga. Alcuni arti
coli di giom ale rilevarono che l'antisem itism o presente all'universita
poteva aver avuto un ruolo nella vicenda. Einstein si senti costretto
a rilasciare una dichiarazione pubblica. Contrariamente a tutte le
congetture, affermo non ho aw ertito ne mi sono accorto di alcun
pregiudizio religioso. La nomina di Philipp Frank, un ebreo, come
suo successore, aggiunse, confermava che considerazioni simili non
erano state determinanti.55
La vita a Zurigo avrebbe dovuto essere splendida. Gli Einstein
poterono permettersi un m odem o appartamento di sei stanze con
piu esposizioni. Erano di nuovo insieme ad amici come Zangger e
Grossmann, e c'era perfino un aw ersario in meno. I1 coriaceo Weber
e morto, e cosi sara molto piacevole da un punto di vista personale
scrisse Einstein del loro professore di fisica e persecutore degli anni
dell'universita, Heinrich Weber.56
Ricominciarono le riunioni musicali a casa del professore di mate
matica Adolf Hurwitz. I program m i comprendevano non soltanto
Mozart, il preferito di Einstein, ma anche Schumann, che era quello

176

Einstein

di Mileva. La domenica pomeriggio Einstein si presentava alia porta


con la moglie e i due ragazzini e annunciava: Ecco arrivato il pollaio
Einstein al completo.
N onostante il ritorno agli am ici e ai divertim enti di un tempo,
la depressione di Mileva continuava a peggiorare, e la sua salute a
deperire. I dolori reumatici le rendevano difficile uscire, specialmente
d'inverno, quando le strade erano ghiacciate. Partecipava meno alle
riunioni da Hurwitz, e quando si faceva vedere la sua malinconia
era sempre piu evidente. Nel febbraio 1913, per indurla a uscire, la
famiglia Hurwitz organizzo una serata tutta dedicata a Schumann.
Lei partecipo, ma sembrava paralizzata dal dolore, sia mentale che
fisico.57
Cosi l'atmosfera era matura perche la gia instabile situazione familiare arrivasse al punto di rottura. II catalizzatore si presento sotto
forma di una lettera. Dopo quasi un anno di silenzio, Elsa Einstein
scrisse al cugino.
II
maggio precedente, quando aveva dichiarato che le scriveva
per l'ultim a volta, Einstein le aveva comunque dato l'indirizzo di
quello che sarebbe stato il suo nuovo ufficio a Zurigo. Ora Elsa decise
di inviargli gli auguri per il suo trentaquattresimo compleanno, e
aggiunse la richiesta di una sua fotografia e di un consiglio per un
buon libro sulla relativita che lei fosse in grado di leggere. L'arte della
lusinga non le era certo sconosciuta.58
Non c'e nessun libro sulla relativita che sia comprensibile al profano rispose Albert. Ma a che serve avere un cugino relativista? Se
mai dovessi capitare a Zurigo, faremo una bella passeggiata (senza
mia moglie, che purtroppo e molto gelosa), e ti parlero di tutte quelle
cose curiose che ho scoperto. Poi si spinse un po' piu avanti. Invece di
mandarle una fotografia, non sarebbe stato meglio vedersi di persona?
Se vuoi rendermi davvero felice, fai in modo di passare qualche
giorno qui, prima o poi.59
Alcuni giorni dopo le scrisse di nuovo, informandola che aveva
dato istruzioni a un fotografo di spedirle un suo ritratto. Aveva lavorato alia generalizzazione della sua teoria della relativita, riferiva, ed
era stato estremamente faticoso. Come un anno prima, si lamento
di essere sposato con la Marie: Che cosa non darei per poter pas
sare qualche giom o con te, ma senza la mia croce!. Chiese a Elsa se
sarebbe stata a Berlino piu avanti nell'estate. Mi piacerebbe venire
per una breve visita.60
Non c'e quindi da sorprendersi che Einstein fosse assai ben disposto quando, qualche mese piu tardi, due delle colonne dell'istituzione

II professore errante

177

scientifica berlinese - M ax Planck e W alther N ernst - giunsero a


Zurigo con una proposta allettante. Erano rimasti impressionati da
Einstein al Congresso Solvay del 1911 e avevano gia sondato i colleghi
sulla loro proposta di farlo venire a Berlino.
L'offerta che portavano con se, quando arrivarono con le loro
mogli sul treno della notte dalla capitale tedesca, I 'l l giugno 1913,
aveva tre elementi di grande effetto: Einstein sarebbe stato eletto a un
ambitissimo posto vacante all'Accademia prussiana delle scienze, che
avrebbe comportato un cospicuo stipendio; sarebbe diventato diret
tore di un nuovo istituto di fisica; e sarebbe stato nominato professore
all'Universita di Berlino. II pacchetto comprendeva parecchio denaro,
e non implicava affatto tutto il lavoro che a prima vista si sarebbe
potuto pensare. Planck e Nernst chiarirono che Einstein non avrebbe
avuto alcun obbligo di insegnamento all'universita ne reali compiti
amministrativi all'istituto. E sebbene gli venisse richiesto di accettare
nuovamente la cittadinanza tedesca, avrebbe potuto mantenere anche
la cittadinanza svizzera.
I
due scienziati esposero ogni dettaglio durante una lunga visita
nel luminoso studio di Einstein al Politecnico. Einstein rispose che
aveva bisogno di qualche ora per pensarci su, anche se e probabile
che sapesse benissim o che avrebbe accettato. Cosi Planck e Nernst
portarono le loro m ogli a fare un'escursione in funicolare su una
delle montagne circostanti. Con il suo consueto gusto per lo scherzo
impertinente, Einstein disse che avrebbe atteso il loro ritorno alia
stazione con un segnale. Se avesse deciso di rifiutare avrebbe portato
una rosa bianca, e se invece avesse avuto intenzione di accettare una
rosa rossa (secondo altre versioni il segnale sarebbe stato un fazzoletto
bianco). Quando scesero dal treno, Planck e Nernst appresero con
gioia che aveva accettato.61
Cio significava che Einstein sarebbe diventato, all'eta di trentaquattro anni, il membro piu giovane dell'Accadem ia prussiana. Ma
prima Planck doveva farlo eleggere. La lettera che scrisse, firmata
anche da Nernst e da altri, conteneva la memorabile ma erronea concessione, gia citata in precedenza, che Einstein potesse a volte aver
mancato il bersaglio nelle sue congetture, come per esempio nel caso
dell'ipotesi del quanto di luce. Ma il resto della lettera era cosparso
di lodi sperticate per ciascuno dei suoi numerosi contributi scientifici.
Tra i grandi problemi di cui abbonda la fisica moderna, non ce n'e
praticamente nessuno cui Einstein non abbia dato un contributo di
primo piano.62
Einstein si rendeva conto che i berlinesi stavano assum endosi

178

Einstein

un rischio. Lo stavano reclutando non per le sue capacita di insegnamento (dato che non avrebbe insegnato), e neppure per quelle
amministrative. E sebbene fosse venuto pubblicando abbozzi e articoli
che descrivevano i suoi continui sforzi di generalizzare la relativita,
non era chiaro se sarebbe riuscito nell'impresa. I tedeschi stanno
scommettendo su di me come farebbero su una gallina da premio,
disse a un amico mentre uscivano da una festa ma non so se sono
ancora in grado di deporre uova.63
Einstein stava del pari assumendosi un rischio. Aveva un posto
sicuro e ben retribuito in una citta e in una societa che lui, sua moglie
e la sua famiglia amavano. L'ambiente svizzero gli si confaceva. Sua
m oglie aveva un'avversione tipicam ente slava per tutto cio che
sapeva di teutonico, e lui pure aveva un'analoga avversione che
si era radicata durante l'infanzia. Da ragazzo era fuggito dal clima
prussiano delle parate e dalla rigidita tedesca. Soltanto l'opportunita
di essere piacevolmente vezzeggiato nella capitale mondiale della
scienza avrebbe potuto indurlo a compiere una mossa simile.
Einstein trovava la prospettiva eccitante e anche un po' divertente.
Vado a Berlino come uomo da accademia senza obblighi, piu o meno
come una mummia vivente scrisse al collega fisico Jakob Laub. Gia
non vedo l'ora di iniziare questa difficile carriera!64 Con Ehrenfest
ammetteva: Ho accettato questa strana sinecura perche fare lezione
mi da sui nervi.65 Ma con il venerando Lorentz in Olanda, Einstein
assunse un atteggiamento piu serio: Non ho potuto resistere alia
tentazione di accettare un posto in cui sard sollevato da ogni responsabilita e quindi potro dedicarmi completamente alia riflessione.66
C'era ow iam en te un altro fattore che rendeva allettante il nuovo
posto di lavoro: la possibility di essere vicino a sua cugina e suo nuovo
amore, Elsa. Come avrebbe ammesso piu tardi con l'am ico Zangger,
lei, sai, fu la ragione principale del mio trasferimento a Berlino.67
La sera stessa in cui Planck e N em st ripartirono da Zurigo, Einstein
scrisse a Elsa ima lettera piena di eccitazione in cui descriveva l'onore
colossale che gli avevano proposto. A1 piu tardi la primavera prossima verro a Berlino per sempre esultava. Gia sono felice pensando
ai bellissimi momenti che passeremo insiem e!
Nella settim ana seguente le invio altri due biglietti di analogo
tenore. Gioisco al pensiero che presto verro da te scrisse nel primo.
E qualche giom o dopo: Ora saremo insieme e gioiremo l'uno dell'altra!. E impossibile sapere per certo quale peso relativo vada assegnato a ciascuno dei fattori che lo attiravano a Berlino: la comunita
scientifica insuperata che vi si trovava, gli onori e i benefici accessori

II professore errante

179

della posizione che gli veniva offerta o la possibility di stare con


Elsa. Ma, almeno con lei, sostenne che prevalente era quest'ultima.
Proprio non vedo l'ora di essere a Berlino, soprattutto perche non
vedo l'ora di stare con te.6S
In realta Elsa aveva cercato di aiutarlo a ottenere l'offerta. Nei primi
mesi di quell'anno, di sua iniziativa, aveva fatto visita a Fritz Haber,
che dirigeva il Kaiser Wilhelm-Institut fur Chemie di Berlino-Dahlem,
e gli aveva comunicato che suo cugino avrebbe potuto essere interessato a un incarico che lo portasse nella capitale tedesca. Quando
apprese dell'intervento di Elsa, Einstein ne fu divertito. Haber sa con
chi ha a che fare. Sa apprezzare l'influenza di una cugina amichevole
... La disinvoltura con cui ti sei introdotta da Haber e puro stile Elsa.
Ne hai parlato con qualcuno, o ti sei consultata soltanto con il tuo
cuore favoloso? Se solo avessi potuto assistere alia scena!69
Ancor prima che Einstein si trasferisse a Berlino, lui ed Elsa cominciarono a scriversi come se fossero una coppia. Elsa si preoccupava
della sua stanchezza e gli mando una lunga lettera che prescriveva
piu esercizio fisico, riposo e una dieta piu sana. Albert rispose che
aveva intenzione di fumare come una ciminiera, lavorare come un
mulo, mangiare senza darsi pensiero, fare una passeggiata soltanto
in compagnia veramente piacevole.
Chiari, comunque, che Elsa non doveva aspettarsi che abbandonasse sua moglie: Tu e io possiam o benissimo essere felici insieme
senza che lei debba soffrire.70
hi effetti, perfino in m ezzo a questo turbine di lettere d'amore con
Elsa, Einstein cercava ancora di essere un buon padre di famiglia. Per
le vacanze di agosto del 1913, decise di portare la moglie e i ragazzi
a fare un'escursione con Marie Curie e le sue due figlie. L'idea era di
girare per le montagne della Svizzera sudorientale per poi scendere
sul lago di Como, dove lui e Mileva avevano trascorso i loro momenti
piu appassionati e romantici dodici anni prima.
Ma Eduard, a causa della sua salute precaria, non era in grado di
partecipare alia gita, e Mileva rinvio la partenza di qualche giorno
per sistemarlo presso degli amici. Poi raggiunse gli altri mentre si
aw icin avan o al lago di Como. Durante le escursioni, la Curie sfidava Einstein a dirle il nome di tutte le vette. Parlavano anche di
scienza, specialmente quando i bambini correvano avanti. A un certo
punto Einstein si fermo all'improvviso e afferro il braccio della Curie.
Capisce, io ho bisogno di sapere che cosa succede esattamente alle
persone chiuse in un ascensore quando questo casca nel vuoto disse,
riferendosi alle sue idee sull'equivalenza tra gravita e accelerazione.

180

Einstein

Come osservo piu tardi la figlia della Curie, una cosi commovente
preoccupazione fa scoppiar dalle risa la giovane generazione.71
Poi Einstein accompagno la Marie e i figli a far visita alia famiglia
di lei a Novi Sad e nella casa estiva di Kac. L'ultima domenica del loro
soggiom o in Serbia, Mileva, senza il marito, fece battezzare i figli.
Hans Albert in seguito ricordava i bellissimi canti; suo fratello Eduard,
che aveva solo tre anni, fece una gran confusione. Quanto al padre,
parve tranquillo e perplesso, dopo. Sa qual e il risultato? disse a
Hurwitz. Sono diventati cattolici. Be', per me fa lo stesso.72
La facciata di armonia familiare, pero, m ascherava il deterioramento del matrimonio. Dopo la visita in Serbia e una tappa a Vienna
per la sua annuale comparsa alia conferenza degli scienziati di lingua
tedesca, Einstein prosegui alia volta di Berlino, da solo. La si ritrovo
con Elsa. Ora ho una persona cui posso pensare con gioia pura e per
cui posso vivere le disse.73
La cucina casalinga, un piacere che Elsa gli prodigava in abbondanza come una madre, divenne un tema ricorrente delle loro let
tere. La loro corrispondenza, cosi come la loro relazione, era in netto
contrasto con quella che c'era stata tra Einstein e Mileva dodici anni
prima. Albert ed Elsa tendevano a scriversi di agi domestici - cibo,
tranquillita, igiene, gusti - piu che di romantica felicita e di b ad , o di
intimita dell'anim a e intuizioni dell'intelletto.
Nonostante questi interessi ordinari, Einstein si illudeva ancora
che la loro relazione potesse evitare di im m iserirsi in uno schema
banale. Come sarebbe bello se uno di questi giorni potessim o con
durre insiem e un po' di vita da bohem ien scrisse. Tu non hai idea
di quanto possa essere incantevole una vita simile con modestissime
esigenze e senza grandeur!74 Quando Elsa gli diede una spazzola
per capelli, inizialm ente si vanto dei suoi progressi nella cura per
sonale, m a poi tom o ad abitudini piu sciatte e le disse, scherzando
solo a meta, che bisognava guardarsi dai filistei e dalla borghesia.
Erano parole che aveva usato anche con Mileva, ma in modo piu
convinto.
Elsa non voleva soltanto addomesticare Einstein, voleva sposarlo.
Ancora prima che si trasferisse a Berlino, gli scrisse per esortarlo a
divorziare dalla Marie. Questa sarebbe diventata una schermaglia
continua per anni, sinche alia fine lei la ebbe vinta. Ma per il momento
Einstein resisteva. Pensi le chiedeva che sia cosi facile ottenere un
divorzio se non si ha alcuna prova della colpa dell'altra p arte? Elsa
doveva accontentarsi della separazione di fatto da M ileva, anche
se il divorzio non era in programma. Tratto mia moglie come una

II professore errante

181

dipendente che non posso licenziare. Ho la mia camera da letto ed


evito di rimanere da solo con lei. Elsa era scontenta e temeva che
una relazione illecita potesse avere un'influenza negativa sulle sue
figlie, ma Einstein insisteva che andava tutto per il meglio.75
La M arie era com prensibilm ente depressa alia prospettiva del
trasferimento a Berlino. La avrebbe dovuto avere a che fare con la
madre di Einstein, cui non era mai piaciuta, e con sua cugina, che a
buon diritto sospettava di essere una rivale. Inoltre Berlino era stata
talvolta meno tollerante con gli slavi di quanto non lo fosse perfino
con gli ebrei. Mia m oglie si lam enta in continuazione con me di
Berlino e del suo timore dei parenti scrisse Einstein a Elsa. Be', non
ha tutti i torti in questo. In un'altra lettera, dopo aver osservato che
Mileva aveva paura di lei, aggiunse a ragione, spero!.76
In effetti, a questo punto tutte le donne della sua vita - sua madre,
sua sorella, sua moglie e la sua ormai intima cugina - erano in guerra
l'una con l'altra. Con l'avvicinarsi del Natale 1913, Timpegno di Ein
stein per generalizzare la relativita acquisi l'ulteriore attrattiva di
essere un modo per evitare gli scompigli familiari. E fu una nuova
eloquente dimostrazione di come la scienza potesse affrancarlo dal
puramente personale. L/amore della scienza fiorisce in queste circostanze, disse a Elsa perche mi innalza in modo impersonale dalla
valle di lacrime alle sfere della serenita.77
Con l'approssimarsi della primavera del 1914 e del trasferimento a
Berlino, Eduard si prese un'infezione all'orecchio che obbligo Mileva
a portarlo in una localita alpina per la convalescenza. C'e un lato
positivo disse Einstein a Elsa. Inizialmente sarebbe andato a Berlino
da solo e, per gustare la cosa, decise di saltare una conferenza a
Parigi in modo da arrivare prima.
Una delle ultime sere a Zurigo, Albert e Mileva si recarono a casa
Hurw itz per una serata m usicale di com m iato. Ancora una volta
il programma prevedeva Schumann, in un tentativo di sollevare il
morale di Mileva. Ma non ebbe effetto. Lei se ne stette seduta da sola
in un angolo e non parlo con nessuno.78
Berlino, 1914
Prima della fine dell'aprile 1914 Einstein si era sistemato in uno
spazioso appartamento appena a ovest del centro di Berlino. La Marie
lo aveva scelto quando aveva visitato la citta durante le vacanze di
Natale, e arrivo alia fine del mese, dopo che l'infezione all'orecchio
di Eduard era passata.79

182

Einstein

Le tensioni nella vita domestica di Einstein erano esacerbate dal


superlavoro e dallo sforzo mentale. Si stava adattando a un nuovo
posto di lavoro - anzi a tre nuovi posti di lavoro - ed era ancora
alle prese con i suoi spasmodici tentativi di generalizzare la teoria
della relativita e di renderla compatibile con una teoria della gravita.
All'inizio di quell'aprile a Berlino, per esempio, si era impegnato in
un'intensa corrispondenza con Paul Ehrenfest sui modi di calcolare
le forze che agiscono sugli elettroni rotanti in un campo magnetico.
Inizio a formulare una teoria per tali situazioni, poi si accorse che
era sbagliata. L'angelo si e svelato a meta nella sua magnificenza,
disse a Ehrenfest poi quando si e svelato ancora un po' e apparso
uno zoccolo caprino e sono fuggito.
Ancor piu rivelatore, forse al di la delle sue stesse intenzioni, fu il
commento sulla sua vita personale a Berlino contenuto nella lettera
a Ehrenfest. Mi danno grande gioia i miei parenti di qui, riferiva
specialmente una cugina della mia eta.80
Quando Ehrenfest venne in visita alia fine di aprile, la Marie era
appena arrivata e la trovo malinconica e nostalgica di Zurigo. Einstein,
dal canto suo, si era immerso nel lavoro. Aveva l'impressione che
la famiglia gli stesse sottraendo un po' troppo del suo tempo, e che
fosse suo dovere concentrarsi completamente sul lavoro racconto
piu tardi suo figlio Hans Albert a proposito di quella fatale primavera
del 1914.81
I
rapporti persona li coinvolgono le forze piu m isteriose della
natura. I giudizi dall'estem o sono facili da dare ma difficili da verificare. Einstein si lamento molte volte con tutti i loro amici comuni
- specialmente i Besso, gli Haber e gli Zangger - dai quali si sarebbe
aspettato che cercassero di vedere il fallimento del suo matrimonio
dal suo punto di vista, e non solo le sue colpe.
Probabilmente e vero che la colpa non era solo sua. La crisi del
matrimonio era stata una spirale discendente. Albert si era chiuso a
livello affettivo, Mileva era diventata ancora piu cupa e depressa, e
l'una cosa aveva accentuato l'altra. Einstein tendeva a evitare i dispiaceri immergendosi nel lavoro. La Marie, da parte sua, era amareggiata
dal crollo dei suoi sogni e sempre piu risentita per il successo del
marito. La gelosia la rendeva ostile a chiunque fosse vicino ad Ein
stein, compresi sua madre (il sentimento era reciproco) e i suoi amici.
La sua diffidenza era, comprensibilmente, un effetto del distacco di
Einstein, ma ne era anche una causa.
AU'epoca in cui si trasferirono a Berlino, la M arie aveva avuto
a sua volta alm eno una relazione, con un m atem atico di Zagabria

II professore errante

183

di nom e V ladim ir Varicak, che aveva m esso in discussione l'interpretazione della relativita ristretta applicata a un disco rotante
sosten uta da E in stein. E in stein ne era al corrente. Aveva con
mia m oglie una specie di relazione, di cui non si puo far colpa a
nessuno dei due scrisse a Zangger in giugno. La cosa mi faceva
soltanto avvertire in m odo doppiam ente penoso il mio senso di
isolam ento.82
L'epilogo si ebbe in luglio. Nel pieno della bufera, la Marie prese
i due ragazzi e si trasferi in casa di Fritz Haber, il chimico che aveva
reclutato Einstein e dirigeva l'istituto dove si trovava il suo studio.
Haber aveva esperienza diretta della discordia domestica. Sua moglie
Clara avrebbe finito per suicidarsi l'anno seguente, dopo uno scontro sulla partecipazione di Haber alia guerra. Ma per il momento
era l'unica arnica di Mileva Marie a Berlino, e Fritz Haber divenne
il m ediatore quando lo scontro tra gli Einstein esplose in cam po
aperto.
Tramite gli Haber, alia meta di luglio Einstein fece pervenire alia
Marie un brutale elenco di condizioni ultim ative per il cessate il
fuoco. Era nella forma di una proposta di contratto, in cui il freddo
atteggiamento scientifico di Einstein si combinava con la sua ostilita
personale ed estraniazione emotiva, producendo un documento sor
prendente. Eccone il testo integrale:
Condizioni
Ti assicurerai
1) che i miei indumenti e la mia biancheria siano tenuti in ordine;
2) che io riceva i miei tre pasti regolarmente nella mia camera-,
3) che la mia camera da letto e lo studio siano mantenuti puliti, e
soprattutto che la mia scrivania sia riservata al mio uso esclusivo.
Rinuncerai a qualsiasi rapporto personale con me se non in quanto sia
strettamente necessario per ragioni sociali. La particolare rinuncerai
1) a che io stia a casa con te;
2) a che esca o viaggi con te.
Ti atterrai ai seguenti punti nei tuoi rapporti con me:
1) non ti aspetterai nessuna intimita da me, e nemmeno mi rimprovererai in alcun modo;
2) smetterai di parlarmi se lo richiedero;
3) uscirai immediatamente dalla mia camera da letto o dallo studio
senza protestare se lo richiedero.
Non cercherai di sminuirmi davanti ai nostri figli, ne con le parole
ne con il tuo comportamento.83

184

Einstein

La Marie accetto le condizioni. Quando Haber consegno la sua


risposta, Einstein insistette per scriverle ancora in modo che ti sia
perfettamente chiara la situazione. Era disposto a tom are a vivere
insieme perche non voglio perdere i ragazzi e non voglio che loro
perdano me. Che potesse avere un rapporto amichevole con lei
era fuori questione, ma avrebbe mirato a un rapporto d'affari. Gli
aspetti personali devono essere ridotti a un residuo trascurabile
disse. In cambio, ti garantisco un comportamento corretto da parte
mia, quale riserverei a qualunque donna in quanto estranea.84
Soltanto allora M ileva si rese conto che il rapporto non era ricuperabile. Si incontrarono tutti un venerdi in casa Haber per elaborare
un accordo di separazione. Ci vollero tre ore. Einstein si impegno
a fornire alia Marie e ai figli 5600 marchi all'anno, poco meno della
meta del suo stipendio principale. Haber e la Marie andarono da un
avvocato per far redigere il contratto; Einstein non li accompagno,
ma invio in sua vece 1'amico Michele Besso, che era venuto da Trieste
per rappresentarlo.85
Einstein usci dalla riunione a casa Haber e ando direttamente a
casa dei genitori di Elsa, che erano anche sua zia e suo zio. Questi,
tornando tardi da ima cena, lo trovarono la, e accolsero le notizie sulla
situazione con una leggera contrarieta. Nondimeno Albert fini per
rimanere a casa loro. Elsa era sulle Alpi bavaresi per le vacanze estive
con le due figlie, e Einstein le scrisse per informarla che dormiva nel
suo letto, nell'appartam ento al piano superiore. E strano come si
diventi sentimentali in modo imbarazzante le disse. E soltanto un
letto al pari di qualsiasi altro, come se tu non ci avessi mai dormito.
Eppure lo trovo confortante. Elsa lo aveva invitato a farle visita
nelle Alpi bavaresi, ma lui rispose che non poteva, per timore di
danneggiare ancora la tua reputazione.86
La via del divorzio adesso era aperta, le assicuro, e lo defini un
sacrificio che aveva fatto per lei. Mileva sarebbe tom ata a Zurigo e
avrebbe avuto la custodia dei due figli, e quando i bambini sarebbero
venuti a far visita al padre lui li avrebbe ricevuti soltanto in campo
neutro, cioe non in una casa che condividesse con Elsa. Questo e
ragionevole, ammise Einstein con la cugina perche non e giusto
che i bambini vedano il padre con una donna diversa dalla m adre.
La prospettiva di separarsi dai figli era sconvolgente per Einstein.
Si mostrava indifferente ai sentimenti personali, e a volte lo era. Ma
diventava profondamente sensibile quando immaginava la sua vita
lontano dai figli. Sarei un vero mostro se mi sentissi in qualsiasi altro
modo scrisse a Elsa. Ho portato in giro questi bambini giom o e

II professore errante

185

notte innumerevoli volte, li ho porta ti fuori in carrozzina, ho giocato


con loro in m ille modi, ho scherzato con loro. Strillavano di gioia
quando arrivavo; il minore lo faceva ancora adesso, perche era troppo
piccolo per afferrare la situazione. Ora saranno lontani per sempre, e
l'im magine che hanno del loro padre si sta rovinando.87
M ileva e i due bam bini partirono da Berlino, accompagnati da
Michele Besso, sul treno del mattino per Zurigo, mercoledi 29 luglio
1914. Haber ando alia stazione con Einstein, che pianse come un
neonato tutto il pomeriggio e la sera. Fu il momento piu straziante
della sua vita, per un uomo che si faceva un vanto perverso di evitare
ogni coinvolgimento affettivo. Nonostante tutto, era stato follemente
innamorato di Mileva Marie e legato ai suoi figli. Fu una delle poche
volte nella sua vita adulta in cui si ritrovo a piangere.
II giorno successivo ando a trovare sua madre, che lo consolo. A
lei Mileva non era mai piaciuta, ed era felice che se ne fosse andata.
Oh, se il tuo povero papa fosse vissuto abbastanza per vedere questo
momento! disse della separazione. Pauline si disse anche contenta
per Elsa, sebbene a volte si fossero scontrate. E anche i genitori di
Elsa sembravano abbastanza felici della decisione, pur ritenendo che
Einstein era stato troppo generoso dal punto di vista economico con
la Marie, il che significava che il reddito rimanente per lui ed Elsa
sarebbe stato forse un po' scarso.88
Nel complesso la prova lascio Einstein cosi esaurito che, nonostante
cio che aveva detto a Elsa soltanto una settimana prima, decise che
non era pronto a risposarsi. Cosi non sarebbe stato costretto a forzare
la mano sulla questione del divorzio legale, cui la Marie si opponeva
accanitamente. Elsa, ancora in vacanza, fu amaramente delusa dalle
notizie. Einstein cerco di rassicurarla. Per me non c'e altra creatura
femminile oltre a te le scrisse. Non e una mancanza di vero amore
che mi fa ritrarre spaventato ogni volta di fronte alia prospettiva del
matrimonio! E il timore della vita confortevole, del bell'arredamento,
dell'astio di cui mi carico, o anche di diventare una specie di borghese
appagato? Non lo so neppure io; ma vedrai che il mio attaccamento
a te resistera.
Insistette che lei non doveva vergognarsi o lasciarsi com patire
dalla gente perche frequentava un uomo che non l'avrebbe sposata.
Avrebbero fatto delle passeggiate insieme e ci sarebbero stati l'uno
per l'altra. Se lei avesse scelto di offrirgli di piu, gliene sarebbe stato
grato. Ma non sposandosi, si sarebbero messi al sicuro dal rischio
di cadere in un'esistenza da borghesi appagati e avrebbero impedito che il loro rapporto diventasse banale e si indebolisse. Per

186

Einstein

lui il matrimonio era una limitazione, uno stato cui istintivamente


resisteva. Sono contento che il nostro delicato rapporto non debba
sprofondare in un gretto stile di vita provinciale.89
Ai vecchi tempi, Mileva era stata l'anim a gemella che corrispondeva a simili sentimenti da bohemien. Ma Elsa non era quel genere
di persona. Una vita confortevole con un arredamento confortevole
la attraeva. E altrettanto la attraeva il matrimonio. Avrebbe accettato
la sua decisione di non sposarsi per qualche tem po, m a non per
sempre.
Nel frattempo Einstein fu trascinato in uno scontro a distanza con
Mileva sul denaro, sulla mobilia e sul modo in cui lei stava, secondo
Albert, avvelenando i loro figli contro di lui.90 E tutto intom o a loro
una reazione a catena stava sprofondando l'Europa nella guerra piu
inconcepibilmente sanguinosa della sua storia.
Non c'e da sorprendersi che Einstein reagisse a tutto questo tumulto
gettandosi nel lavoro scientifico.

IX
LA RELATIVITA g e n e r a l e
1911-1915

Luce e gravita
Dopo aver form ulato la teoria della relativita ristretta nel 1905,
Einstein si era reso conto che era incompleta almeno sotto due aspetti.
In prim o luogo, postulava che nessuna interazione fisica potesse
propagarsi a una velocita superiore a quella della luce; e cio era in
contrasto con la teoria della gravitazione di Newton, la quale concepiva la gravita come una forza che agisce istantaneamente tra corpi
distanti. In secondo luogo, valeva solo per moti con velocita costante.
Cosi per i successivi dieci anni Einstein si impegno in un complesso
sforzo per giungere a una nuova teoria di campo della gravita e per
generalizzare la teoria della relativita in modo che valesse per il moto
accelerato.1
II primo importante passo concettuale era venuto alia fine del 1907,
mentre stava scrivendo un articolo sulla relativita per un annuario
scientifico. Come si e detto in precedenza, un esperimento mentale
relativo a cio che aw ertirebbe un osservatore in caduta libera lo aveva
indotto ad abbracciare il principio che gli effetti locali di un'accelerazione e di un campo gravitazionale sono indistinguibili.2 Una persona
che si trovi in un ambiente chiuso e privo di finestre non potra dire se
i suoi piedi premono sul pavim ento perche l'am biente e nello spazio
estem o e viene accelerato verso l'alto oppure perche e in quiete in
un campo gravitazionale. Se estrae di tasca una monetina e la lascia
andare, questa cadra verso il pavim ento con un moto accelerato in
entrambi i casi. Per converso, una persona che si accorge di fluttuare
nell'am biente chiuso non sapra se e perche l'am biente e in caduta
libera oppure perche si libra in una regione dello spazio estem o
priva di gravita.3
Cio condusse Einstein alia formulazione di un principio di equivalenza che guidasse la sua ricerca di una teoria della gravita e il suo

188

Einstein

tentativo di generalizzare la relativita. Mi resi conto che avrei potuto


estendere o generalizzare il principio di relativita in modo che valesse
per sistemi accelerati oltre che per quelli in moto con velocita costante
spiego piu tardi. E nel farlo mi aspettavo che sarei stato in grado di
risolvere contemporaneamente il problema della gravitazione.
Proprio come sono equivalenti la massa inerziale e la massa gra
vitazionale, cosi c'e un'equivalenza, comprese Einstein, fra tutti gli
effetti inerziali, quali la resistenza all'accelerazione, e gli effetti gravitazionali, come il peso. La sua intuizione fu che entrambi sono manifestazioni della medesima struttura, che oggi viene a volte chiamata
campo inerzio-gravitazionale.4
Una conseguenza di questa equivalenza e che la gravita, come
aveva rilevato Einstein, dovrebbe deflettere un raggio di luce. Cio si
pud facilmente illustrare ricorrendo all'esperimento mentale dell'ambiente chiuso. Si immagini che tale ambiente - una cassa - venga
accelerato verso l'alto. Un raggio laser entra attraverso un forellino
praticato in una parete. Al momento in cui raggiunge la parete opposta e un po' piu vicino al pavimento, perche la cassa si e mossa rapidamente verso l'alto. Se fosse possibile tracciame la traiettoria attraverso
la cassa, questa risulterebbe curva a causa dell'accelerazione verso
l'alto. II principio di equivalenza afferma che questo effetto sarebbe
identico sia che la cassa stia accelerando verso l'alto sia che si trovi in
quiete in un campo gravitazionale. Percio, quando la luce si muove
attraverso un campo gravitazionale, la sua traiettoria dovrebbe apparire incurvata.
Per quasi quattro anni dopo aver postulato questo principio, Ein
stein ne fece ben poco. Si concentro invece sui quanti di luce. Ma
nel 1911 confesso a Michele Besso di essere stanco di preoccuparsi
dei quanti, e torno a occuparsi della possibility di form ulare una
teoria di campo della gravitazione che lo aiutasse a generalizzare la
relativita. Era un'impresa che gli avrebbe richiesto quasi altri cinque
anni, e avrebbe raggiunto il culmine in un'esplosione di genialita nel
novembre 1915.
In un articolo che invio agli Annalen der Physik nel giugno 1911,
L'effetto della gravitazione sulla propagazione della luce, riprese la sua
intuizione del 1907 e le diede espressione rigorosa. Alla domanda se
la gravita abbia un effetto sulla propagazione della luce ho gia cercato
di dare risposta in una memoria comparsa tre anni fa inizio. Ora
vedo ... che una delle conseguenze piu im portant! di quelle considerazioni e accessib le alia verifica sperimentale. Al termine di una
serie di calcoli, Einstein pervenne a una predizione relativa alia luce

La relativita generale

189

che passa attraverso il campo gravitazionale in prossimita del Sole:


Un raggio di luce che passasse nelle vicinanze del Sole subirebbe
dunque una deviazione di 0,83 secondi d'arco.5
Ancora una volta stava deducendo una teoria da principi e postulati
generali, per poi derivarne alcune predizioni che gli sperimentali
potevano procedere a verificare. Come in precedenza, concluse la
memoria sollecitando proprio una tale verifica. Poiche le stelle fisse
situate nella zona di cielo prossima al Sole diventano visibili durante
le eclissi totali di Sole, questa conseguenza della teoria e confrontabile
con 1'esperienza ... Sarebbe quanto mai auspicabile che del problema
si occupassero gli astronomi.6
Erwin Finlay Freundlich, un giovane astronomo deirosservatorio
deH'Universita di Berlino, lesse la memoria e si appassiono all'idea di
effettuare questa verifica. Ma non era possibile farla finche non ci fosse
stata un'eclissi, che avrebbe reso visibile la luce stellare in vicinanza
del Sole, e non erano previste eclissi idonee per altri tre anni.
Cosi Freundlich propose di fare il tentativo di misurare la deflessione della luce stellare causata dal campo gravitazionale di Giove.
Ma, ahime, Giove non era abbastanza grande per lo scopo. Se soltanto
avessimo un pianeta veramente m olto piu grande di Giove! scherzo
Einstein con Freundlich alia fine di quell'estate. Ma la natura non ha
ritenuto che tocchi a lei facilitarci la scoperta delle sue leggi.7
La teoria secondo la quale i raggi di luce potevano essere deflessi
condusse ad alcuni interessanti interrogativi. L'esperienza quotidiana
mostra che la luce si propaga in linea retta. I carpentieri oggi si servono
di livelle laser per tracciare linee rette e costruire case in piano. Se un
raggio di luce si incurva quando passa attraverso regioni in cui il campo
gravitazionale varia, come si puo determinare una linea retta?
Una soluzione potrebbe essere quella di paragonare il percorso
del raggio di luce attraverso un campo gravitazionale disomogeneo
a quello di una linea tracciata su una sfera o su una superficie curva.
In casi simili, la linea piu breve tra due punti e curva, e cioe una geodetica come un arco di cerchio massimo o un tratto di gran circolo sul
nostro globo. Forse la deflessione della luce significava che la strut
tura dello spazio attraverso il quale il raggio di luce si propagava era
incurvata dalla gravita. II percorso piu breve attraverso una regione
dello spazio che sia incurvata dalla gravita potrebbe avere un aspetto
del tutto diverso dalle linee rette della geometria euclidea.
C'era un altro indizio del fatto che poteva rendersi necessaria una
nuova forma di geometria. Esso apparve chiaro ad Einstein quando
considero il caso di un disco rotante. Mentre un disco gira, la sua

190

Einstein

circonferenza sarebbe contratta nella direzione del suo moto, se osservata dal sistema di riferimento di una persona che non ruoti insieme
a esso. Ma il diametro del disco non subirebbe alcuna contrazione.
Quindi il rapporto fra la circonferenza del disco e il suo diametro
non sarebbe piu dato da pi greco. La geometria euclidea non sarebbe
applicabile in questi casi.
II m oto rotatorio e una form a di accelerazione, perche in ogni
istante un punto sul bordo del disco subisce un cambiamento della
direzione, il che significa che la sua velocita (la quale dipende sia
dal valore numerico sia dalla direzione) sta subendo una variazione.
Poiche per descrivere questo tipo di accelerazione sarebbe necessaria
la geometria non euclidea, secondo il principio di equivalenza essa
sarebbe necessaria anche per la gravitazione.8
Purtroppo, come si era visto al Politecnico di Zurigo, la geometria
non euclidea non era il punto forte di Einstein. Ma per fortuna era il
punto forte di un suo vecchio amico e compagno di corso a Zurigo.
La matematica
Quando Einstein tom o a Zurigo da Praga nel luglio 1912, una delle
prime cose che fece fu di andare a trovare Marcel Grossmann, l'amico
che gli passava gli appunti quando si assentava dai corsi di matematica
al Politecnico di Zurigo. Einstein aveva ottenuto una votazione di 4,25
su 6 nei due corsi di geometria al Politecnico. Grossmann viceversa
aveva ottenuto un 6 pieno in entrambi i corsi, aveva fatto la sua tesi
sulla geometria non euclidea, aveva pubblicato sette articoli su quell'argomento, e adesso era il direttore del dipartimento di matematica.9
Grossmann, mi devi aiutare altrimenti impazzisco gli disse Ein
stein. E gli spiego che aveva bisogno di un sistema m atematico che
esprimesse - e magari lo aiutasse anche a scoprire - le leggi che governano il campo gravitazionale. Si illumino all'istante di entusiasmo
racconto poi Einstein della reazione di Grossmann.10
Fino ad allora, il successo scientifico di Einstein si era basato sull'eccezionale capacita di individuare al fiuto i principi fisici fondamentali
di natura. Aveva lasciato ad altri il compito, che gli sembrava meno
elevato, di trovare le espressioni matematiche migliori di tali prin
cipi, come aveva fatto il collega di Zurigo Minkowski nel caso della
relativita ristretta.
Ma in tom o al 1912 Einstein si era convinto che la m atem atica
poteva essere uno strumento per scoprire - e non soltanto per descri
vere - le leggi di natura. La matematica era il copione della natura.

La relativita generale

191

L'idea centrale della relativita generale e che la gravita derivi dalla


curvatura dello spaziotem po afferm a il fisico Jam es Hartle. La
gravita e geom etria.n
A1 momento sto lavorando esclusivam ente sul problema della
gravitazione e credo che, con l'aiuto di un amico matematico di qui,
superero tutte le difficolta scrisse Einstein al fisico Arnold Sommerfeld. Ho maturato un enorme rispetto per la matematica, la parte
piu sottile della quale avevo finora considerato, nella mia ignoranza,
un puro lusso!12
Grossmann se ne ando a casa a riflettere sulla questione. Dopo aver
consultato il materiale bibliografico disponibile, torno da Einstein e
gli raccomando la geometria non euclidea che era stata inventata da
Bernhard Riem ann.13
Riemann (1826-1866) era stato un bam bino prodigio che aveva
inventato un calendario perpetuo all'eta di quattordici anni per
fare un regalo ai genitori, e aveva poi studiato nel grande centro
di ricerca matematica di Gottinga, in Germania, con Carl Friedrich
Gauss, pioniere della geometria delle superfici curve. Era stato questo
l'argom ento che Gauss aveva assegnato a Riemann per una tesi, e il
risultato avrebbe cambiato il volto non soltanto della geometria ma
anche della fisica.
La geometria euclidea descrive le superfici piane. Ma non vale
sulle superfici curve. Per esempio, la somma degli angoli interni di
un triangolo su una pagina piatta e pari a 180. Ma guardiamo un
mappamondo e im m aginiam o un triangolo formato dall'equatore
come base, dall'arco di meridiano che unisce l'equatore al Polo Nord
passando per Londra (longitudine 0) come secondo lato, e dall'arco
di meridiano che unisce l'equatore al Polo Nord passando per New
Orleans (longitudine 90) come terzo lato. Se lo si osserva sul map
pamondo, si vede che tutti e tre gli angoli di questo triangolo sono
angoli retti, il che e naturalmente impossibile nel mondo piatto di
Euclide.
Gauss e altri avevano elaborato differenti tipi di geometria che
erano in grado di descrivere la superficie delle sfere e altre superfici
curve. Riemann si spinse ancora piu in la, escogitando un modo per
descrivere una superficie in qualunque maniera cam biasse la sua
geometria, anche se variava da sferica a piana a iperbolica passando
da un punto a quello contiguo. Ando anche oltre la considerazione
della curvatura di superfici semplicemente bidimensionali e, estendendo i risultati di Gauss, esploro i vari modi in cui la matematica

1
*j
j
j;
;j
!j
jj

192

Einstein

poteva descrivere la curvatura dello spazio tridimensionale e perfino


di quello quadridimensionale.
E questo un concetto impegnativo. Possiamo immaginare una linea
curva o una superficie curva, ma e difficile farci un'idea dell'aspetto
che avrebbe uno spazio tridimensionale curvo, per non parlare di uno
quadridimensionale curvo. Ma per i matematici estendere il concetto
di curvatura in un numero diverso di dimensioni e semplice, o per lo
meno fattibile. Cio comporta l'uso del concetto di metrica, che specifica
come calcolare la distanza tra due punti nello spazio.
Su una superficie piana dove siano date soltanto le normali coor
dinate x e y , qualunque studente che conosca l'algebra della scuola
media superiore, con l'aiuto del vecchio Pitagora, pud calcolare la
distanza tra i punti. Ma im m aginiam o una carta geografica piana
(del mondo, per esempio) che rappresenta posizioni su quello che
in realta e un globo curvo. Le regioni appaiono dilatate e deformate
in prossimita dei poli, e la misura diventa piu complessa. Calcolare
la distanza effettiva tra due punti sulla carta situati in Groenlandia e
diverso dall'analogo calcolo per punti vicini all'equatore. Riemann
escogito dei modi per determinare matematicamente la distanza tra
i punti dello spazio a prescindere da quanto questo fosse arbitrariamente incurvato o contorto.14
Per ottenere questo risultato si servi di un'entita chiamata tensore.
N ella geom etria euclidea, un vettore e una grandezza che (come
una velocita o una forza) ha un'intensita e una direzione e quindi
richiede per la sua descrizione piu di un unico numero semplice. Nella
geometria non euclidea, dove lo spazio e curvo, occorre qualcosa di
piu generale - una specie di vettore potenziato dagli steroidi - che
incorpori, in modo matematicamente ordinato, piu componenti. Un
ente di questo tipo e chiamato tensore.
Un tensore metrico e uno strumento matematico che ci dice come calco
lare la distanza tra i punti in un dato spazio. Per le carte bidimensionali,
un tensore metrico ha tre componenti. Per lo spazio tridimensionale
ha sei componenti indipendenti. E quando si ha a che fare con quella
maestosa entita quadridimensionale che e nota come spaziotempo, il
tensore metrico richiede dieci componenti indipendenti.15
Riemann contribui a elaborare questo concetto di tensore metrico,
che era denotato con il simbolo
(si legge gi-mu-nu). Esso aveva
sedici componenti, delle quali dieci indipendenti l'una dall'altra, che
potevano essere usate per definire e descrivere una distanza in uno
spaziotempo quadridimensionale curvo.16
L'aspetto utile del tensore di Riemann, come pure di altri tensori che

La relativita generale

193

Einstein e Grossmann trassero dalle ricerche dei matematici italiani Gre


gorio Ricci-Curbastro e Tullio Levi-Civita, e che essi sono generalmente
covarianti. Questa era una proprieta importante per Einstein nel suo
tentativo di generalizzare la teoria della relativita. Significava che le relazioni tra le loro component! rimanevano immutate anche quando c'erano
variazioni o rotazioni arbitrarie nel sistema di coordinate spaziotemporali.
In altre parole, l'informazione codificata in questi tensori poteva subire
una varieta di trasformazioni associate a un cambiamento del sistema
di riferimento, ma le leggi fondamentali che govemavano la relazione
reciproca tra le componenti rimanevano le stesse.17
Lo scopo di Einstein nella costruzione della teoria della relativita
generale era di trovare le equazioni matematiche che descrivono due
processi complementari:
- quello in cui un campo gravitazionale agisce sulla materia, dicendole come muoversi;
- quello in cui la m ateria, a sua volta, genera i campi gravitazionali
nello spaziotempo, dicendogli come incurvarsi.
La sua sorprendente intuizione fu che la gravita poteva essere
definita come la curvatura dello spaziotempo, e quindi poteva essere
rappresentata da un tensore metrico. Per oltre tre anni avrebbe spasm odicam ente ricercato le equazioni appropriate per compiere la
sua m issione.18
Anni dopo, quando suo figlio minore Eduard gli chiese perche fosse
cosi famoso, Einstein rispose servendosi di una semplice immagine
per descrivere la grande intuizione che la gravita e la curvatura della
struttura dello spaziotempo. Quando un coleottero cieco striscia sulla
superficie di un ramo curvo, non si accorge che il percorso che ha
coperto in realta e curvo disse. Io ho avuto la fortuna di accorgermi
di quello di cui il coleottero non si accorge.19
II taccuino di Zurigo, 1912
Fin dall'estate del 1912 Einstein si impegno nei tentativi di formulare le equazioni del campo gravitazionale utilizzando i tensori
secondo i criteri elaborati da Riemann, Ricci e altri. La prima fase di
questa grande fatica e documentata in un taccuino per appunti. Nel
corso degli anni, questo rivelatore taccuino di Zurigo e stato sviscerato e analizzato da un gruppo di studiosi tra i quali Jurgen Renn,
John D. Norton, Tilman Sauer, Michel Janssen e John Stachel.20
Einstein seguiva una duplice impostazione. Da una parte, si impegnava in quella che e stata chiam ata una strategia fisica, in cui

194

Einstein

cercava di costruire le equazioni corrette muovendo da un insieme


di condizioni dettate dal suo intuito fisico. Al tempo stesso, seguiva
una strategia matematica, in cui tentava di dedurre le equazioni
corrette da requisiti m atematici piu formali, servendosi dell'analisi
tensoriale raccomandata da Grossmann e da altri.
La strategia fisica di Einstein prendeva le mosse dalla missione
che si era data di generalizzare il principio di relativita in modo che
valesse per osservatori in moto accelerato o com unque arbitrario.
Qualunque equazione del campo gravitazionale escogitasse avrebbe
dovuto soddisfare i seguenti requisiti fisici:
- Avrebbe dovuto ridursi alia teoria newtoniana nel caso particolare
di cam pi gravitazionali deboli e statici. In altre parole, in certe
condizioni normali, la teoria avrebbe descritto le familiari leggi di
Newton della gravitazione e del moto.
- Avrebbe dovuto salvaguardare le leggi della fisica classica, in primo
luogo la conservazione dell'energia e della quantita di moto.
- Avrebbe dovuto soddisfare il principio di equivalenza, il quale
afferma che le osservazioni compiute da un osservatore che accelera uniformemente sarebbero equivalent! a quelle compiute da un
osservatore in quiete in un campo gravitazionale confrontabile.
La strategia matematica di Einstein, d'altro canto, faceva pem o
sull'uso della conoscenza matematica generica in merito al tensore
metrico per trovare un'equazione del campo gravitazionale che fosse
generalmente (o almeno ampiamente) covariante.
II procedimento operava nei due sensi: Einstein esaminava equazioni
che erano desunte dai suoi requisiti fisici per verificam e le proprieta
di covarianza, e del pari esaminava equazioni che derivavano da
eleganti formulazioni m atem atiche per verificare se soddisfacevano
i requisiti fisici da lui imposti. Pagina dopo pagina del taccuino,
affrontava il problema da entrambi i lati, qui scrivendo espressioni
suggerite dalle condizioni fisiche del limite newtoniano e della con
servazione dell'energia-quantita di moto, la scrivendo espressioni
suggerite in m odo naturale dalle grandezze generalm ente covarianti fornite dalla m atem atica di Ricci e Levi-Civita scrive John
N orton.21
Ma si verificava qualcosa di scoraggiante. I due gruppi di requisiti
non erano compatibili. O almeno Einstein pensava che non lo fossero.
Non riusciva a fare in modo che i risultati prodotti da una delle due
strategie soddisfacessero i requisiti dell'altra.
Mediante la strategia matematica dedusse alcune equazioni assai
eleganti. Su suggerim ento di Grossmann, aveva com inciato a uti-

La relativita generale

195

lizzare un tensore proposto da Riemann e poi uno piu appropriato


proposto da Ricci. Da ultimo, verso la fine del 1912, aveva escogitato
un'equazione di campo che si avvaleva di un tensore che era, come
risulto poi, abbastanza vicino a quello che avrebbe usato alia fine nella
sua trionfante formulazione del tardo novembre 1915. In altri termini,
nel taccuino di Zurigo era pervenuto a qualcosa che era molto vicino
alia soluzione giusta.22
Ma poi lo rigetto, e sarebbe rimasto nel mucchio dei suoi scarti
per piu di due anni. Perche? Tra le altre considerazioni, riteneva
(abbastanza erroneamente) che questa soluzione non si riducesse,
in un campo debole e statico, alle leggi di Newton. Quando tento di
utilizzarla in un modo differente, non soddisfaceva il requisito della
conservazione dell'energia e della quantita di moto. E se introduceva
una condizione sulle coordinate che consentiva che l'equazione soddisfacesse uno di questi requisiti, essa risultava incompatibile con le
condizioni necessarie per soddisfare l'altro requisito.23
Di conseguenza Einstein perse fiducia nella strategia matematica.
Era una decisione di cui piu tardi si sarebbe pentito. In effetti, essendo
infine tornato alia strategia matematica e avendo questa consentito
un successo spettacolare, avrebbe da allora in poi proclamato le virtu
- sia scientifiche sia filosofiche - del formalismo matematico.24
L'Entwurf e il secchio di Newton, 1913
Nel maggio 1913, avendo scartato le equazioni derivate dalla stra
tegia matem atica, Einstein e Grossm ann proposero una sommaria
teoria altem ativa basata prevalentem ente sulla strategia fisica. Le
equazioni erano costruite in modo da conformarsi ai requisiti della
conservazione dell'energia-quantita di moto e della compatibility con
le leggi di Newton in un campo statico debole.
Sebbene queste equazioni non sembravano realizzare l'obiettivo di
essere adeguatamente covarianti, Einstein e Grossmann pensavano
che fossero quanto di meglio potevano fare per il momento. II titolo
che diedero alia loro memoria rifletteva la loro esitazione: Abbozzo di
una teoria generalizzata della relativita e di una teoria della gravitazione.
Cosi la memoria divenne nota come YEntwurf, che era la parola tede
sca che avevano usato per abbozzo.25
Per qualche m ese dopo la pubblicazione delYEntw urf, Einstein
si senti soddisfatto ed esaurito. Ho finalmente risolto il problema
qualche settim ana fa scrisse a Elsa. Si tratta di un'ardita estensione della teoria della relativita, unita a una teoria della gravita-

196

Einstein

zione. Ora devo concedermi un po' di riposo, altrimenti finiro fuori


combattimento. 26
Ma presto comincio a mettere in discussione cio che aveva fatto. E
piu rifletteva sulYEntwurf, piu si rendeva conto che le sue equazioni
non realizzavano l'obiettivo di essere generalm ente o anche solo
ampiamente covarianti. In altre parole, il modo in cui le equazioni si
applicavano a osservatori in moto accelerato arbitrario poteva non
essere sempre lo stesso.
La sua fiducia nella teoria non migliord quando si m ise a studiare con il vecchio amico Michele Besso, che era venuto a trovarlo
nel giugno 1913, le implicazioni della teoria delYEntwurf. Insieme
produssero, piu o meno meta per ciascuno, oltre cinquanta pagine
di appunti sulle loro riflessioni, che analizzavano come YEntwurf si
accordasse con alcuni fatti singolari che si conoscevano circa l'orbita
di Mercurio.27
Fin dagli anni successivi al 1840 gli scienziati avevano dovuto fare
i conti con una piccola ma inesplicata anomalia dell'orbita di Mercu
rio. II perielio e il punto dell'orbita ellittica di un pianeta in cui esso
e piu vicino al Sole, e nel corso degli anni questo punto dell'orbita
di M ercurio si era spostato di una piccolissima quantita - circa 43
secondi d'arco per secolo - in piu di quanto fosse previsto dalle leggi
di Newton. In un primo tempo si era supposto che un pianeta non
ancora scoperto esercitasse una forza attrattiva su Mercurio, con un
ragionamento analogo a quello che aveva portato in precedenza alia
scoperta di Nettuno. II francese che scopri l'anom alia di Mercurio
calcolo perfino dove doveva trovarsi tale pianeta sconosciuto, e lo
chiamo Vulcano. Ma il pianeta non c'era.
Einstein sperava che la sua nuova teoria della relativita, quando
le equazioni del campo gravitazionale fossero state applicate al Sole,
avrebbe spiegato il moto orbitale di Mercurio. Purtroppo, dopo moltissimi calcoli, errori e correzioni, ottenne con Besso, per l'entita della
deviazione del perielio di Mercurio, un valore di 18 secondi d'arco
per secolo, che non era neppure la meta del valore corretto. Questo
risultato insoddisfacente convinse Einstein a non pubblicare i calcoli
relativi a Mercurio. Ma non lo convinse a scartare la teoria delYEnt
wurf, almeno non ancora.
Einstein e Besso si chiesero anche se la rotazione potesse essere
considerata una form a di m oto relativo secondo le equazioni della
teoria delY Entw urf. In altre parole, im m aginiam o che un osserva
tore stia ruotando e quindi avvertendo l'inerzia. E possibile che
questo sia un altro caso di m oto relativo e sia indistinguibile dal

La relativita generale

197

caso in cui l'osservatore e in quiete e il resto dell'universo ruota


intorno a lui?
II piu famoso esperimento mentale lungo queste linee era quello
descritto da Newton nella parte introduttiva dei Principia. Immagi
niamo un secchio appeso a una fune, e supponiamo che cominci a
ruotare. All'inizio l'acqua contenuta nel secchio rimane sostanzialmente ferma e la sua superficie rimane piatta. Ma ben presto l'attri to
con la parete del secchio fa in modo che l'acqua cominci a ruotare con
esso, e la sua superficie assume una forma concava. Perche? Perche
l'inerzia fa si che l'acqua in rotazione prema verso l'estem o e quindi
saiga lungo la parete del secchio.
Si, ma se noi supponiamo che tutti i moti siano relativi, ci chiediamo: rispetto a che cosa l'acqua sta ruotando? Non rispetto al sec
chio, perche l'acqua assume la forma concava quando ruota insieme al
secchio, e anche quando il secchio si ferma ed essa continua a ruotare
all'intem o per un po' di tempo. Forse l'acqua ruota rispetto a corpi
circostanti quali la Terra, che esercitano la forza gravitazionale.
Ma immaginiamo il secchio che ruota nello spazio profondo dove
non c'e gravita ne vi sono punti di riferimento. Oppure immaginiamolo
in rotazione, isolato in un universo per il resto vuoto. Ci sarebbe
ancora l'inerzia? Newton pensava di si, per la ragione che il secchio
ruotava rispetto alio spazio assoluto.
Quando entro in scena, alia meta del XIX secolo, l'eroe della gioventu di Einstein, Ernst Mach, demoli questo concetto di spazio asso
luto e sostenne che l'inerzia esisteva perche l'acqua ruotava rispetto
al resto della materia dell'universo. In effetti, disse, si osserverebbero
i medesimi effetti se il secchio fosse in quiete e il resto dell'universo
gli ruotasse intom o.28
La teoria della relativita generale, sperava Einstein, avrebbe avuto
come una delle sue pietre di paragone quello che egli stesso chia
mava principio di Mach. Con sua grande gioia, quando analizzo
le equazioni della teoria dell'Entw urf, concluse che esse sembravano
veramente predire che gli effetti sarebbero stati gli stessi sia che un
secchio ruotasse sia che fosse immobile mentre il resto dell'universo
gli girava intom o.
O, almeno, cosi pensava Einstein. Insieme a Besso fece una serie
di calcoli assai ingegnosi volti a verificare se effettivamente le cose
stavano in questo modo. Nel loro taccuino Einstein annoto una piccola
esclamazione di gioia per quella che sembrava la conclusione positiva
di questi calcoli: E giusta!.
Sfortunatam ente avevano com m esso alcuni errori. Einstein li

198

Einstein

avrebbe scoperti due anni piu tardi, rendendosi conto che purtroppo
la teoria delYEntw urf n on soddisfaceva il principio di Mach. Con ogni
probability, Besso lo aveva gia a w ertito che poteva essere cosi. In un
appunto che a quanto pare aveva scritto nell'agosto 1913, Besso suggeriva che una metrica di rotazione in effetti non era una soluzione
permessa dalle equazioni del campo contenute nell'Entwurf.
Ma Einstein, in varie lettere scritte a Besso e anche a Mach e ad altri,
respingeva questi dubbi, almeno per il momento.29 Se gli esperimenti
avvaloreranno la teoria, le sue brillanti ricerche sui fondamenti della
m eccanica riceveranno una splendida conferma scrisse Einstein a
Mach qualche giorno dopo la pubblicazione delYEntwurf. Infatti esso
dimostra che l'inerzia ha origine in qualche specie di interazione tra i
corpi, in perfetto accordo con la sua argomentazione sull'esperimento
del secchio di Newton. 30
Cio che m aggiorm ente preoccupava Einstein n ell'E n tw u rf era,
comprensibilmente, che le relative equazioni matematiche non risultavano generalmente covarianti, cosi venendo meno al suo obiettivo
di assicurare che le leggi di natura fossero, per un osservatore in moto
accelerato o arbitrario, le stesse che per un osservatore in moto con
velocita costante. Purtroppo, l'intera questione e ancora talmente
complicata che la mia fiducia nella teoria e tuttora piuttosto esitante
scrisse in risposta a una calorosa lettera di congratulazioni di Lorentz.
Le equazioni gravitazionali stesse sfortunatamente non hanno la
proprieta della covarianza generale.31
Presto riusci com unque a convincersi che cio fosse inevitabile.
In parte giunse a questa conclusione m ediante un esperim ento
m entale, che divenne noto com e argom ento del bu co,32 e che
sem brava suggerire che il santo G raal, l'ob iettiv o di rendere le
equazioni del cam po gravitazionale generalm ente covarianti, fosse
im p o ssibile da raggiun gere, o quanto m eno privo di interesse
dal punto di vista fisico. I1 fatto che le equazioni gravitazionali
non siano generalm ente covarianti, che per qualche tem po mi ha
decisam ente disturbato, e inevitabile scrisse a un am ico. Si puo
dim ostrare senza difficolta che una teoria con equazioni general
m ente covarianti non puo esistere se si pone la condizione che
il cam po sia com pletam ente determ inato in term ini m atem atici
dalla m ateria.33
Pochissimi fisici accettarono la nuova teoria di Einstein, e molti
si fecero avanti a contestarla.34 Lui si mostrava compiaciuto di constatare che l'argomento della relativita fosse almeno ripreso con la
dovuta animazione, come disse all'am ico Zangger. Mi divertono

La relativita generale

199

le controversie. Sono nello stato d'anim o di Figaro: "Se vuoi ballare,


Signor Contino, il chitarrino le suonero".35
Intanto continuava a cercare di salvare l'impostazione delYEntwurf.
Riusci a trovare modi, o almeno cosi credeva, di ottenere covarianza
sufficiente a soddisfare la maggior parte degli aspetti del suo princi
pio relativo all'equivalenza di gravita e accelerazione. Sono riuscito
a dimostrare che le equazioni gravitazionali valgono per sistemi di
riferimento in moto arbitrario, e quindi che l'ipotesi dell'equivalenza
dell'accelerazione e del campo gravitazionale e assolutamente corretta scrisse a Zangger all'inizio del 1914. La natura ci mostra solo
la coda del leone. Ma non ho dubbi sul fatto che dietro vi sia il leone,
anche se non puo mostrarsi tutto a un tratto. Lo vediamo soltanto nel
modo in cui lo vedrebbe un pidocchio che gli stesse addosso.36
Freundlich e l'eclissi del 1914
C'era un modo per fugare i dubbi, sapeva bene Einstein. Spesso
aveva concluso i suoi articoli suggerendo futuri esperim enti che
avrebbero potuto confermare cio che aveva appena proposto. Nel
caso della relativita generale, gia nel 1911 aveva specificato con una
certa precisione di quanto, secondo lui, la luce proveniente da una
stella sarebbe stata deviata dalla gravita del Sole.
Sperava che questa deviazione si potesse misurare fotografando le
stelle visibili in prossimita del Sole e stabilendo se vi fosse un picco
lissimo spostamento apparente rispetto alia loro posizione quando la
loro luce non passava vicino al Sole. Ma questo esperimento si poteva
fare durante un'eclissi, quando la luce delle stelle era visibile.
Cosi non c'e da stupirsi se, con tutti gli attacchi rumorosi che la
sua teoria suscitava tra i colleghi e i dubbi segreti che sollevava nella
sua stessa m ente, Einstein sviluppo un acuto interesse per cio che
avrebbe potuto essere scoperto durante la successiva eclissi totale di
Sole favorevole alle osservazioni, che era prevista per il 21 agosto 1914.
Si rendeva quindi necessaria una spedizione in Crimea, la regione
della Russia da dove sarebbe stata visibile l'eclissi.
Einstein era cosi ansioso che la sua teoria venisse verificata durante
l'eclissi che, quando parve che potessero non esserci fondi per finanziare la spedizione, si offri di pagare egli stesso parte dei costi. Erwin
Freundlich, il giovane astronomo berlinese che aveva letto le predi
zioni sulla deflessione della luce nell'articolo di Einstein del 1911 e
da allora era impaziente di dimostrare che erano corrette, era pronto
ad assum ere il com ando della spedizione. Sono m olto contento

200

Einstein

che abbiate preso cosi a cuore la questione della deflessione della


luce gli scrisse Einstein all'inizio del 1912. Nell'agosto del 1913 stava
ancora tempestando l'astronom o di incoraggiamenti. Non c'e piu
nulla che possano fare i teorici scriveva. In questa faccenda siete
soltanto voi astronomi a poter rendere, l'anno prossimo, un servizio
semplicemente inestimabile alia fisica teorica.37
Freundlich si sposo nell'agosto 1913 e decise di passare la sua luna
di miele sulle montagne intorno a Zurigo, nella speranza di poter
incontrare Einstein. Funziond. Q uando in una lettera descrisse il
programma della sua luna di miele, Einstein lo invito a fargli visita.
E meraviglioso perche si concilia bene con i nostri progetti scrisse
Freundlich alia fidanzata, la cui reazione alia prospettiva di passare
parte della luna di miele con un fisico teorico che non aveva mai
conosciuto non e passata alia storia.
Quando gli sposini arrivarono alia stazione ferroviaria di Zurigo,
ad accoglierli c'era un Einstein con i capelli in disordine sotto un
grande cappello di paglia, come ha raccontato la moglie di Freund
lich, e con il paffuto chimico Fritz Haber al suo fianco. Einstein condusse il gruppo in una cittadina dei dintorni dove doveva tenere
una conferenza, dopodiche li porto a pranzo. Com 'era prevedibile
aveva dimenticato di portare con se del denaro, e un assistente che
li aveva accompagnati gli allungo una banconota da cento franchi
sotto il tavolo. Per gran parte della giom ata, anche quando il gruppo
fece un'escursione in campagna, Freundlich discusse di gravita e di
deflessione della luce con Einstein, lasciando la giovane sposa ad
ammirare il panorama da sola.38
Quel giorno, durante la sua conferenza, che era sulla relativita
generale, Einstein addito Freundlich al pubblico e lo defini l'uomo
che l'anno prossim o verifichera la teoria. II problem a, pero, era
quello di raccogliere i fondi. All'epoca Planck e altri stavano cercando
di attirare Einstein da Zurigo a Berlino perche divenisse membro
dell'Accadem ia prussiana, e Einstein approfitto del corteggiamento
per scrivere a Planck sollecitandolo a procurare a Freundlich il denaro
necessario per organizzare la spedizione.
In effetti, il giorno stesso in cui accetto form alm ente il posto a
Berlino e l'elezione all'A ccadem ia - il 7 dicembre 1913 - Einstein
scrisse a Freundlich con l'offerta di pagare di tasca propria. Se 1'Accademia si mostrera riluttante, ci faremo dare quei quattro soldi dai
privati diceva Einstein. E se proprio tutto andasse male, paghero
io stesso con i miei modesti risparmi, almeno i primi 2000 marchi.
L'essenziale, insisteva Einstein, era che Freundlich procedesse con

La relativita generale

201

i preparativi. Vada avanti, ordini le lastre fotografiche, e non lasci


passare il tempo a causa del problema del denaro.39
Alla fine le donazioni private, soprattutto da parte della Fondazione Krupp, furono sufficienti a rendere possibile la spedizione.
Puo ben im m aginare quanto io sia felice che le difficolta esterne
della sua impresa ora siano piu o meno superate scrisse Einstein a
Freundlich. E aggiunse una nota di ottimismo in merito a quanto si
sarebbe scoperto: Ho esaminato la teoria da ogni lato, e ho molta
fiducia in essa.40
Freundlich e due suoi colleghi partirono da Berlino il 19 luglio
per la Crim ea, dove furono raggiunti da un gruppo proveniente
dairosservatorio di Cordoba in Argentina. Se tutto fosse andato bene,
avrebbero avuto due minuti per scattare le fotografie utili a verificare
se la luce stellare era deflessa dalla gravita del Sole.
Ma non ando tutto bene. A venti giorni dall'eclissi l'Europa precipito nella prim a guerra m ondiale e la Germ ania dichiaro guerra
alia Russia. Freundlich e i suoi colleghi tedeschi furono catturati
d all'esercito russo, e il loro equipaggiam ento fu confiscato. C om 'e
facile im m aginare, non riuscirono a convincere i m ilitari russi che,
con tutte le loro potenti m acchine fotografiche e i loro dispositivi
di localizzazione, erano dei sem plici astronom i che volevano osservare le stelle per m eglio com prendere i segreti dell'universo.
Ma anche se fosse stato loro consentito di muoversi liberamente,
con ogni probability le osservazioni non sarebbero riuscite. II cielo era
nuvoloso durante i minuti dell'eclissi, e un gruppo americano presente
nella regione non riusci a scattare alcuna fotografia utilizzabile.41
Eppure il fallim ento della missione sull'eclissi ebbe un risvolto
positive. Le equazioni delY E ntw urf d i Einstein erano sbagliate. La
misura della deflessione della luce da parte della gravita, secondo la
teoria di Einstein di quel periodo, era la stessa predetta dalla teoria
dell'emissione della luce di Newton. Mentre, come Einstein avrebbe
scoperto un anno dopo, la misura corretta era doppia di quella di
Newton. Se Freundlich avesse avuto successo nel 1914, Einstein
sarebbe forse stato colto pubblicamente in errore.
I1 mio amico astronomo Freundlich, invece di fare l'esperienza
di un'eclissi solare in Russia, ora fara l'esperienza della prigionia la
scrisse Einstein all'amico Ehrenfest. Sono preoccupato per lui.42 Non
c'era di che preoccuparsi. II giovane astronomo fu liberato nel giro di
qualche settimana grazie a uno scambio di prigionieri.
Einstein, pero, aveva altre ragioni per essere preoccupato nell'agosto 1914. II suo m atrim onio era appena andato in frantumi. La sua

202

Einstein

teoria capolavoro era tutt'altro che definita. E ora il nazionalismo e il


m ilitarismo del suo paese natale, tratti che aveva aborrito fin dall'infanzia, avevano precipitato la Germ ania in una guerra che avrebbe
fatto di lui uno straniero in terra straniera. E, com e si sarebbe visto
poi, in Germ ania era una posizione in cui era pericoloso trovarsi.
La prima guerra mondiale
La reazione a catena che spinse l'Europa in guerra nell'agosto
1914 infiammo l'orgoglio patriottico dei prussiani, e, in una reazione
uguale e opposta, il pacifismo viscerale di Einstein, un uomo cosi mite
e riluttante al conflitto da non amare neppure il gioco degli scacchi.
L'Europa nella sua follia ora si e impelagata in qualcosa di incredibilmente irrazionale scrisse a Ehrenfest quel mese. In tempi come
questi si vede a quale deplorevole razza di bruti apparteniamo.43
Fin da quando da scolaro era fuggito dalla Germania e aveva subito
l'influenza del limpido internazionalismo di Jost Winteler ad Aarau,
Einstein aveva nutrito sentimenti che lo disponevano al pacifismo, al
federalism ^ mondiale e al socialismo. Ma in generale aveva evitato
l'attivism o pubblico.
La prima guerra mondiale modified questo atteggiamento. Einstein
non avrebbe mai abbandonato la fisica, ma da quel momento in poi,
per la m aggior parte della vita, avrebbe preso posizione pubblica
senza imbarazzo a sostegno delle sue idee politiche e sociali.
L'irrazionalita della guerra convinse Einstein che in realta gli scien
ziati avessero uno speciale dovere di impegnarsi negli affari pubblici.
Noi scienziati in particolare dobbiam o incoraggiare l'internazionalismo disse. Purtroppo abbiamo dovuto subire gravi delusioni
anche tra gli scienziati a questo riguardo.44 Era particolarm ente
inorridito dalla mentalita bellicista e inquadrata dei tre colleghi a lui
piu vicini, coloro che lo avevano indotto ad andare a Berlino: Fritz
Haber, Walther N em st e Max Planck.45
Haber era un chimico, piccolo, calvo e azzimato, che era di famiglia
ebraica ma aveva tentato con ogni mezzo di assimilarsi convertendosi, facendosi battezzare e adottando l'abbigliamento, il contegno
e perfino gli occhiali a pince-nez di un vero prussiano. Direttore
dell'istituto di chimica dove Einstein aveva il suo studio, aveva fatto
da mediatore nella guerra tra questi e la Marie, proprio mentre in
Europa stava scoppiando la guerra piu vasta. Aveva sperato di essere
nominato ufficiale dell'esercito, ma, essendo un accademico di origine
ebraica, aveva dovuto accontentarsi del grado di sergente.46

La relativita generale

203

Haber riorganizzo il suo istituto per lo sviluppo delle armi chimiche


per la Germania. Aveva gia trovato il modo di sintetizzare rammoniaca
a partire dall'azoto, il che permetteva ai tedeschi la produzione su vasta
scala di esplosivi. Rivolse poi la sua attenzione alia produzione di un
letale gas a base di cloro, che, piu pesante dell'aria, sarebbe calato nelle
trincee e avrebbe asfissiato i soldati bruciando loro la gola e i polmoni. La
modema guerra chimica fu inaugurata nell'aprile del 1915, allorche circa
cinquemila soldati francesi e belgi andarono incontro a quel destino di
morte a Ypres, mentre Haber sovrintendeva personalmente all'attacco.
(Per un'ironia che forse non sarebbe stata apprezzata dall'inventore della
dinamite, che aveva finanziato il premio, Haber nel 1918 vinse il Nobel
per la chimica per il processo di sintesi dell'ammoniaca.)
II suo collega e a volte rivale accademico Nernst, occhialuto cinquantenne, comincio esercitandosi nella marcia e nel saluto davanti
a casa, e facendo controllare il proprio stile dalla moglie. Poi prese la
sua automobile privata e si presento sul fronte occidentale nella veste
di autista volontario. Tomato a Berlino, condusse esperimenti con il
gas lacrimogeno e altri irritanti che potevano essere utilizzati come
mezzo piu umano per snidare il nem ico dalle trincee, ma i generali
decisero che preferivano il metodo letale seguito da Haber, e Nernst
prese parte a quelToperazione.
Anche il venerato Planck sosteneva quella che chiamava la giusta
guerra della Germania. Come disse ai suoi studenti che partivano
per il fronte, la Germania ha sguainato la sua spada contro il terreno
di coltura dell'insidiosa perfidia.47
Einstein riusci a evitare che la guerra scavasse un solco personale
tra lui e i suoi tre colleghi, e durante la primavera del 1915 diede
lezioni di matematica al figlio di Haber.48 Ma quando essi firmarono
una petizione in difesa del m ilitarismo tedesco, si senti costretto a
rompere politicamente con loro.
La petizione, pubblicata nell'ottobre 1914, era intitolata Appello
al mondo colto e divenne nota come Manifesto dei 93, dal numero
degli intellettuali che la sottoscrissero. Con scarso riguardo per la
verita, essa negava che l'esercito tedesco avesse commesso qualsiasi
aggressione contro i civili in Belgio e continuava proclamando che la
guerra era necessaria. Se non fosse stato per il militarismo tedesco,
la cultura tedesca sarebbe stata spazzata via dalla faccia della terra
asseriva. Noi condurremo questa lotta fino alia fine come nazione
colta, come nazione che considera l'eredita di Goethe, Beethoven e
Kant non meno sacra del focolare e della casa.49
Non era una sorpresa che tra gli scienziati firm atari vi fosse il

204

Einstein

conservatore Philipp Lenard, famoso per le ricerche sull'effetto fotoe


lettrico, che piu tardi sarebbe diventato un rabbioso antisemita pieno
di odio per Einstein. La cosa dolorosa era che avessero firmato anche
Haber, Nernst e Planck. Sia come cittadini che come scienziati essi
avevano un istinto naturale che li spingeva a condividere i sentimenti
degli altri. Einstein invece mostrava spesso un'inclinazione naturale
a non condividere, inclinazione che a volte lo avvantaggiava sia come
scienziato sia come cittadino.
Un simpatico avventuriero e medico a tempo perso di nome Georg
Friedrich Nicolai, che era nato da famiglia ebraica (il suo nome originario era Lewinstein) ed era amico sia di Elsa sia di sua figlia Use, collaboro con Einstein a scrivere una risposta pacifista. II loro Appello
agli europei invocava una cultura che trascendesse il nazionalismo e
attaccava gli autori del primo manifesto. Hanno parlato in uno spi
rito di ostilita scrissero Einstein e Nicolai. Le passioni nazionaliste
non possono giustificare questo atteggiamento, che e indegno di cio
che il mondo ha finora chiamato cultura.
Einstein suggeri a Nicolai che Max Planck, pur essendo stato uno
dei firmatari del manifesto originario, potesse essere disposto a sottoscrivere anche il loro contromanifesto in virtu della sua ampiezza
di vedute e buona volonta. Diede anche il nome di Zangger come
possibile aderente. Ma nessuno dei due, a quanto pare, era disposto a
lasciarsi coinvolgere. A riprova del clima dell'epoca, Einstein e Nicolai
riuscirono a raccogliere soltanto altre due adesioni. Cosi abbandonarono il loro tentativo, e il m anifesto non fu pubblicato.50
Einstein divenne anche uno dei primi membri del progressista e
cautamente pacifista Bund Neues Vaterland, un'associazione che si
batteva per una pace immediata e per l'istituzione di una struttura
federale in Europa che evitasse futuri conflitti. II Bund pubblico un
opuscolo intitolato La creazione degli Stati Uniti d'Europa, e contribui
a far circolare la letteratura pacifista nelle prigioni e in altri luoghi.
Elsa ando con Einstein a qualche riunione del lunedi sera finche il
gruppo fu messo fuori legge all'inizio del 1916.51
Uno dei pacifisti piu in vista durante la guerra era lo scrittore fran
cese Romain Rolland, che aveva tentato di promuovere l'am icizia tra
il suo paese e la Germania. Einstein gli fece visita sulle sponde del
lago di Ginevra nel settembre 1915. Rolland annoto nel suo diario
che Einstein, il quale parlava il francese con fatica, imprimeva una
piega divertente agli argomenti piu seri.
Mentre erano seduti sulla terrazza di un albergo in mezzo a sciami
di api che saccheggiavano le viti in fiore, Einstein scherzo sulle riu-

La relativita generale

205

nioni di facolta a Berlino, dove ognuno dei professori si tormentava


chiedendosi perche noi tedeschi siamo odiati nel mondo?, salvo poi
tenersi con grande attenzione alia larga dalla verita. Audacemente,
forse perfino avventatamente, Einstein disse senza mezzi termini che
pensava che la Germania non potesse essere riformata e che pertanto
sperava nella vittoria degli alleati, che avrebbe spezzato il potere
della Prussia e abbattuto la dinastia.52
II mese seguente Einstein ebbe un aspro scambio di idee con Paul
Hertz, un illustre matematico di Gottinga che era, o era stato, un amico.
Hertz era con Einstein un membro associato del Bund Neues Vaterland,
ma aveva evitato di diventare membro effettivo quando l'associazione
aveva incontrato le prime ostilita. Questo tipo di cautela, il non levarsi
a difesa dei propri diritti, e la causa di tutta quest'infelice situazione
politica lo rimprovero Einstein. Lei ha quel tipo di mentalita valorosa
che le forze dominant! amano tanto nei tedeschi.
Se lei avesse dedicato altrettanta cura alia com prensione delle
persone quanta ne ha dedicata alia comprensione della scienza, non
mi avrebbe scritto una lettera ingiuriosa rispose Hertz. Era un argo
m ento efficace, e vero. Einstein era piu bravo ad approfondire le
equazioni m atematiche che quelle personali, come ben sapeva la sua
famiglia, e lo ammise nella sua lettera di scuse. Deve perdonarmi,
soprattutto perche - com e lei stesso sa perfettam ente - io non ho
dedicato a comprendere le persone la stessa attenzione che ho messo
nel comprendere la scienza scrisse.53
In novem bre Einstein pubblico un articolo di tre pagine intitolato La mia opinione sulla guerra, che si muoveva sul filo di cio che
era ammissibile dire in Germania, anche per un grande scienziato.
Congetturo che esistesse un tratto biologicamente determinato del
carattere m aschile che era una delle cause delle guerre. Quando
l'articolo fu pubblicato quello stesso mese dalla Goethe Gesellschaft,
alcuni passi furono soppressi per ragioni di sicurezza, e fra questi
un attacco al patriottismo come potenziale ricettacolo dei requisiti
morali dell'odio bestiale e dell'om icidio di m assa.54
L'idea che la guerra avesse una base biologica nell'aggressivita
maschile era un argomento che Einstein analizzo anche in una lettera
all'am ico di Zurigo Heinrich Zangger. Che cosa porta le persone
a uccidersi e a m utilarsi reciprocamente con tanta ferocia? si chiedeva. Io penso che sia il carattere sessuale del maschio a condurre
a esplosioni cosi selvagge.
L'unico m odo per contenere questa aggressivita, sosteneva, era
un'organizzazione mondiale che avesse poteri di polizia sugli stati

206

Einstein

membri.55 Era un tema che avrebbe ripreso diciotto anni dopo, negli
spasmi finali del suo pacifismo puro, quando si impegno in uno scambio pubblico di lettere con Sigmund Freud sulla psicologia maschile
e la necessita del governo mondiale.
Ilfron te domestico, 1915
I
primi mesi di guerra nel 1915 resero la separazione di Einstein da
Hans Albert e Eduard piu difficile, sia dal punto di vista affettivo sia
da quello logistico. I ragazzi volevano che andasse a trovarli a Zurigo
per la Pasqua di quell'anno, e Hans Albert, che stava per compiere
undid anni, gli scrisse due lettere con l'intento di fare appello al suo
cuore: Penso soltanto che a Pasqua sarai qui e noi avremo di nuovo
un papa.
In una successiva cartolina scrisse che suo fratello minore gli aveva
detto di aver sognato che papa era qui. Gli spiego anche come era
bravo in matematica. Mamma mi assegna dei problemi; abbiamo
un librettino; potrei fare lo stesso anche con te.56
La guerra rese impossibile il viaggio a Pasqua, ma Einstein rispose
alle cartoline prom ettendo ad Hans Albert che sarebbe andato in
luglio per una vacanza di escursioni nelle Alpi svizzere. In estate
faro una gita solo con te per due o tre settimane scrisse. Questo
accadra ogni anno, e anche Tete [Eduard] potra venire quando sara
abbastanza grande.
Einstein espresse anche la sua gioia per il fatto che suo figlio avesse
preso gusto alia geometria. Era stata il suo passatempo preferito
quando aveva all'incirca la stessa eta, disse, ma io non avevo nes
suno che mi dimostrasse le cose, e cosi dovetti impararla dai libri.
Desiderava essere accanto al figlio per contribuire a insegnargli la
matematica e dirgli tante cose belle e interessanti sulla scienza e molto
altro. Ma cio non sarebbe sempre stato possibile. Forse avrebbero
potuto comunicare per posta? Se mi scriverai ogni volta che cosa sai
gia, ti manderd un bel problemino da risolvere. Invio un giocattolo
a ciascuno dei suoi figli, insieme alia raccomandazione a lavarsi bene
i denti. Io faccio lo stesso e ora sono molto contento di avere ancora
dei denti abbastanza sani.57
Ma la tensione in famiglia si aggravava. Einstein e la Marie si
scambiarono lettere in cui litigavano sia sul denaro sia sulla scelta
dei tempi per le vacanze, e alia fine di giugno da Hans Albert arrivo
una gelida cartolina. Se sei cosi mai disposto verso di lei, diceva
riferendosi a sua madre io non voglio venire con te. Cosi Einstein

La relativita generale

207

annullo il previsto viaggio a Zurigo e ando invece con Elsa e le sue


due figlie nella localita balneare di Sellin sul Baltico.
Einstein era convinto che Mileva gli stesse mettendo contro i figli.
Sospettava, probabilmente a ragione, che vi fosse la sua mano dietro
le cartoline che Hans Albert gli mandava, sia quelle lamentose che
10 facevano sentire in colpa per non essere a Zurigo, sia quelle piu
aspre che rifiutavano le escursioni delle vacanze estive. I1 mio meraviglioso ragazzo gia da alcuni anni e stato allontanato da me a opera
di mia moglie, che ha un atteggiamento vendicativo lamentava con
Zangger. La cartolina che ho ricevuto dal piccolo Albert era stata
ispirata, se non addirittura dettata, da lei.
Chiese a Zangger, che era un professore di medicina, di controllare
11 piccolo Eduard, che aveva sofferto di infezioni alle orecchie e di
altri disturbi. Per piacere, scrivimi che cosa non va nel mio bambino
implorava. Gli sono particolarm ente affezionato; era ancora cosi
tenero e innocente.58
Fu soltanto all'inizio di settem bre che riusci ad andare in Sviz
zera. M ileva pensava che sarebbe stato appropriate che andasse a
stare con lei e i ragazzi, nonostante la tensione. Dopotutto erano
ancora sposati. Aveva speranze di riconciliazione, ma Einstein non
mostrd alcun interesse a stare con lei. Si stabili invece in un albergo
e passo m oltissim o tempo con gli amici M ichele Besso e H einrich
Zangger.
Ando a finire che ebbe modo di vedere i suoi figli soltanto due
volte in tutto nelle tre settimane in cui rimase in Svizzera. In una
lettera a Elsa, ne diede la colpa alia moglie ormai separata: La causa
fu il timore della madre che i piccoli divenissero troppo dipendenti
da me. Hans Albert fece sapere al padre che l'intera visita lo aveva
fatto sentire a disagio.59
Dopo il ritorno di Einstein a Berlino, Hans Albert fece una visita
a Zangger. II premuroso professore di medicina, amico di entrambe
le parti in lite, cerco di mettere a punto un accordo in modo che Ein
stein potesse vedere i figli. Anche Besso fece da mediatore. Albert
avrebbe potuto vedere i figli, notified Besso in una lettera formale
che scrisse dopo essersi consultato con la Marie, ma non a Berlino e
non in presenza della famiglia di Elsa. La cosa migliore sarebbe stata
di farlo, inizialmente solo con Hans Albert, in una buona locanda
svizzera, dove avrebbero potuto passare del tempo da soli e senza
alcuna distrazione. Per Natale Hans Albert progettava di far visita
alia famiglia di Besso, e Michele suggeriva che forse Einstein avrebbe
potuto venire in quell'occasione.60

La corsa alia relativita generale, 1915


La raffica di eventi tum ultuosi sia politici sia personali dell'autunno 1915 e particolarmente degna di nota perche mette in risalto
la capacita di Einstein di concentrarsi sui suoi obiettivi scientifici,
suddividendoli in com partim enti, nonostante tutte le distrazioni.
Durante quel periodo si impegno, con grandi sforzi e ansia pro fond a,
in una corsa com petitiva a quella che piu tardi defini la massima
realizzazione della sua vita.61
Fin da quando si era trasferito a Berlino nella primavera del 1914, i
suoi colleghi avevano supposto che avrebbe messo in piedi un istituto
e attratto dei seguaci a lavorare sul problema piu urgente della fisica:
le implicazioni della teoria dei quanti. Ma Einstein era decisamente
un lupo solitario. A differenza di Planck, non desiderava un gruppo
di collaboratori o protetti, e preferiva concentrarsi su quella che era
nuovamente diventata la sua passione personale: la generalizzazione
della sua teoria della relativita.62
Cosi, dopo la partenza della moglie e dei figli per Zurigo, lascid il
vecchio appartamento e ne affitto uno che era piu vicino a Elsa e al
centro di Berlino. Era un rifugio da scapoli spartanamente ammobiliato, ma ancora piuttosto spazioso: sette stanze al terzo piano di un
nuovo edificio a cinque piani.63
Nel suo studio a casa c'era un grande scrittoio in legno ingombro
di pile di articoli e riviste. Aggirandosi in questo eremo, mangiando e
lavorando a qualsiasi ora gli capitasse, dormendo quando non poteva
fam e a meno, ingaggio la sua lotta solitaria.
Per tutta la prim avera e Testate del 1915 Einstein fu alle prese
con la sua teoria delYEntwurf, che perfezionava e difendeva contro
numerose sfide. Comincio a chiamarla la teoria generale e non piu
semplicemente una teoria generalizzata, ma cio non ne mascherava
i problemi, che continuava a cercare di sviare.
Sosteneva infatti che le sue equazioni avevano la massima quantita di covarianza com patible con il suo argomento del buco e con
altre restrizioni fisiche, ma comincio a sospettare che cio non fosse
vero. Si impegno anche in un estenuante dibattito con il matematico
italiano Tullio Levi-Civita, il quale metteva in evidenza alcuni pro
blemi connessi con il suo modo di trattare il calcolo tensoriale. E c'era
sempre Tenigma del risultato sbagliato che la teoria fom iva per lo
spostamento dell'orbita di Mercurio.
Se non altro la teoria dell'E ntw uif s p iegava in modo soddisfacente o almeno cosi Einstein ritenne per tutta Testate del 1915 - la rotazione

La relativita generale

209

come forma di moto relativo, vale a dire un moto che poteva essere
definito soltanto rispetto alle posizioni e ai moti di altri corpi. Le sue
equazioni di campo, pensava, erano invarianti per trasformazione a
coordinate rotanti.64
Aveva fiducia nella sua teoria quanto bastava per fam e sfoggio a
una serie di conferenze della durata di due ore ciascuna che prosegui
per una settimana, a cominciare dagli ultimi giorni di giugno del 1915,
presso l'Universita di Gottinga, che era diventata il principale centro
di ricerca sull'aspetto m atematico della fisica teorica. Soprattutto, tra
i geni presenti c'era David Hilbert, e Einstein era particolarm ente
ansioso - anche troppo, come sarebbe risultato poi - di spiegare a lui
tutte le complicazioni della relativita.
La visita a Gottinga fu un trionfo. Einstein racconto esultante a
Zangger che aveva fatto la piacevole esperienza di convincere pienam ente i m atem atici del posto. Su H ilbert, anche lui pacifista,
aggiunse: L'ho conosciuto e ne sono stato entusiasta. Qualche set
timana piu tardi, dopo aver nuovamente riferito di essere riuscito a
convincere Hilbert della teoria della relativita generale, lo defini un
uomo di stupefacente energia e indipendenza. In una lettera a un
altro fisico, Einstein era ancora piu raggiante: A Gottinga ho avuto
il grande piacere di constatare che ogni cosa veniva compresa fin nei
particolari. Sono assolutamente affascinato da Hilbert!.65
Hilbert era altrettanto affascinato da Einstein e dalla sua teoria.
Tanto che im m ediatam ente decise di provare a precedere Einstein
sull'obiettivo di ottenere le corrette equazioni del campo. Nel giro
di tre mesi dalle sue conferenze di Gottinga, Einstein dovette fare
i conti con due scoperte inquietanti: che la sua teoria delY Entw urf
aveva effettivamente qualcosa che non andava, e che Hilbert stava
lavorando febbrilmente per ottenere per proprio conto le formulazioni corrette.
La consapevolezza che il nodo della sua teoria delY E n tw u rf si
stava sciogliendo venne ad Einstein da un progressivo accavallarsi
di problemi. Ma giunse al culmine con due eventi decisivi all'inizio
di ottobre del 1915.
II primo fu che, ricontrollandole, Einstein scopri che le equazioni
delY Entw urf non rendevano realmente conto della rotazione come
aveva pensato.66 Sperava di dimostrare che la rotazione poteva essere
concepita semplicemente come un'altra forma di moto relativo, ma
risulto che YEntwurf non dimostrava effettivamente questo. Le equa
zioni delYEntwurf non erano, come aveva creduto, covarianti rispetto a
una trasformazione che m otava uniformemente gli assi coordinati.

210

Einstein

Besso lo aveva avvertito in un appunto del 1913 che questo sem


bra va un problema. Ma Einstein lo aveva ignorato. Adesso, rifacendo
i calcoli, vide con sgomento tale pilastro abbattuto. Questa e una
vistosa con trad dizione si lamento con l'astronomo Freundlich.
Einstein suppose che questo stesso errore spiegasse anche l'incapacita della sua teoria di giustificare pienamente il moto dell'orbita di
Mercurio. Ma disperava di riuscire a individuare il problema. Non
credo di essere in grado di trovare da solo l'errore, perche su questo
punto la mia mente e troppo fossilizzata.67
Inoltre si rese conto di aver commesso un errore nel suo cosiddetto
argomento deU'unicita, secondo il quale gli insiemi di condizioni
imposti dalla conservazione dell'energia-quantita di moto e da altre
restrizioni fisiche conducevano in modo univoco alle equazioni di
campo delYEntwurf. Scrisse a Lorentz spiegandogli nei particolari le
sue precedenti asserzioni erronee.68
In aggiunta a questi problemi c'erano quelli di cui era gia consapevole: le equazioni dell'Entwurf non erano generalmente covarianti, il
che significava che non rendevano realmente relative tutte le forme
di moto accelerato e non uniforme, e non spiegavano pienamente
l'anoinalia dell'orbita di Mercurio. E ora, mentre l'edificio si sgretolava, gli sembrava di sentire i passi di Hilbert che da Gottinga stava
guadagnando terreno su di lui.
Una componente del genio di Einstein era la sua tenacia. Poteva
rimanere fedele a un insiem e di idee anche di fronte a un'apparente contraddizione (come aveva detto nell'articolo del 1905 sulla
relativita). Inoltre aveva una fede profonda nella propria percezione
intuitiva del mondo fisico. Lavorando in un modo piu solitario della
m aggior parte degli altri scienziati, si affidava alle sue capacita istintive, nonostante le inquietudini altrui.
Ma per quanto fosse tenace, non era irragionevolmente ostinato.
Quando alia fine decise che la sua im postazione d elY E n tw u rf era
insostenibile, fu pronto ad abbandonarla di colpo. Questo accadde
nell'ottobre 1915.
Per sostituire quella teoria ormai condannata, Einstein distolse la
sua attenzione dalla strategia fisica, che metteva in primo piano la sua
sensibilita per i principi fondamentali della disciplina, e tom o a fare
maggiore affidamento su una strategia matematica, che si serviva dei
tensori di Riemann e di Ricci. Era un'impostazione cui si era attenuto
nel taccuino di Zurigo e che poi aveva abbandonato, ma facendovi
ritorno scopri che poteva fom ire un modo per generare equazioni
del cam po gravitazionale generalm ente covarianti. I1 dietrofront

La relativita generale

211

di Einstein scrive John Norton separd le acque e lo condusse dalla


schiavitu nella terra promessa della relativita generale.69
Naturalmente la sua impostazione rimase, come sempre, una miscela di entrambe le strategie. Per seguire una rediviva strategia mate
matica, doveva rivedere i postulati fisici che costituivano la base della
teoria delYEntwurf. Era precisamente questo il genere di convergenza
di considerazioni fisiche e matematiche che era mancato ad Einstein
nel taccuino di Zurigo e nel suo lavoro sulla teoria dell'Entwurf scrivono Michel Janssen e Jurgen Renn.70
Cosi torno all'analisi tensoriale, di cui si era servito a Zurigo, concentrandosi sull'obiettivo di trovare equazioni che fossero general
mente covarianti. Una volta venuto meno anche 1'ultimo barlume di
fiducia nelle precedenti teorie, disse a un amico vidi chiaramente
che era soltanto m ediante la teoria della covarianza generale, cioe
con il covariante di Riemann, che era possibile trovare una soluzione
soddisf acente.71
II risultato furono quattro convulse, estenuanti settimane durante
le quali Einstein combatte con una successione di tensori, equazioni,
correzioni e aggiornamenti che si affretto a presentare all'Accademia
prussiana in una raffica di quattro conferenze del giovedi. II tutto
culmino con la trionfale revisione dell'universo di Newton, alia fine
del novembre 1915.
Ogni settim ana i circa cinquanta m em bri dell'Accadem ia prus
siana si riunivano nell'aula magna della Biblioteca di Stato prussiana
nel cuore di Berlino, si rivolgevano l'un l'altro chiamandosi vostra
eccellenza e ascoltavano i colleghi profondere la propria scienza. La
serie di quattro conferenze di Einstein era stata messa in calendario
settimane prima, ma finche non ebbe inizio - e anche dopo che era
iniziata - l'autore continuo a lavorare freneticamente sulla sua teoria
riveduta.
La prima delle conferenze fu tenuta il 4 novembre. Per tutti questi
ultimi quattro anni esordi Einstein ho tentato di edificare una teoria
della relativita generale basata sull'assunto della relativita anche del
moto non uniforme. Riferendosi alia sua teoria delYEntwurf, ormai
abbandonata, disse che credeva effettivam ente di aver scoperto
l'unica legge di gravitazione che si accordava con le realta fisiche.
Ma poi, con grande franchezza, descrisse nei particolari tutti i pro
blemi che la teoria aveva incontrato. Per tale ragione ho perso comple
tamente la fiducia nelle equazioni di campo: quelle che aveva difeso
per piu di due anni. Invece ora, disse, era tom ato all'impostazione di
cui si era servito nel 1912 insieme al suo assistente matematico, Marcel

212

Einstein

Grossmann. Cosi sono ripartito dal requisito di una covarianza piu


generale delle equazioni di campo, che avevo abbandonato soltanto
a malincuore quando lavoravo con il mio amico Grossmann. In realta
eravamo giunti gia allora molto vicino alia soluzione.
Einstein era tornato ai tensori di Riemann e di Ricci cui Gross
m ann lo aveva introdotto nel 1912. Pochissim i tra coloro che vera
mente la comprendono possono resistere al fascino di questa teoria
disse nella conferenza. Essa rappresenta un vero trionfo del metodo
del calcolo fondato da Gauss, Riem ann, Christoffel, Ricci e LeviC ivita.72
Questo metodo lo porto molto piu vicino alia soluzione corretta,
ma le sue equazioni del 4 novembre non erano ancora generalmente
covarianti. Per questo ci sarebbero volute ancora tre settimane.
Einstein era nel pieno di uno dei piu concentrati parossism i di
creativita scientifica della storia. Stava lavorando, disse, con un'intensita spaventosa.73 Nel bel mezzo di questa prova, stava ancora
facendo i conti anche con la crisi personale aperta nella sua famiglia.
Riceveva sia da sua moglie sia da Michele Besso, che agiva per conto
di lei, lettere che insistevano sui suoi obblighi finanziari e discutevano
i criteri per i suoi contatti con i figli.
Lo stesso giorno in cui presento la sua prima memoria all' Accademia, il 4 novembre, scrisse un'angosciata - e penosamente toccante
- lettera ad Hans Albert, che era in Svizzera:
Cerchero di stare con te per un mese ogni anno in modo che tu abbia
un padre che ti sta vicino e pud volerti bene. Da me potrai imparare
molte belle cose che nessun altro puo offrirti. Le cose che ho ricavato
da tanto strenuo lavoro dovrebbero avere un valore non solo per gli
estranei ma soprattutto per i miei ragazzi. Negli ultimissimi giorni ho
portato a termine uno dei piu begli articoli della mia vita. Quando sarai
piu grande, te ne parlero.
Concluse con delle brevi scuse per la sua apparente distrazione:
Spesso sono cosi immerso nel mio lavoro che mi dimentico di fare
pranzo.74
Einstein sottrasse del tempo alia frenetica revisione delle sue equa
zioni anche per impegnarsi in un goffo balletto con l'am ico - fino a
poco tempo prima - e ora concorrente David Hilbert, che stava gareggiando con lui nella ricerca delle equazioni della relativita generale.
Einstein era stato inform ato che il m atem atico di Gottinga aveva
individuato i difetti delle equazioni delYEntwurf. Temendo di essere
preceduto, scrisse a Hilbert una lettera in cui diceva di aver scoperto

La relativita generale

213

lui stesso i difetti quattro settimane prima, e vi allego una copia della
conferenza del 4 novembre. Sono curioso di vedere se accogliera bene
questa nuova soluzione chiedeva Einstein un po' sulla difensiva.75
Hilbert, oltre a essere superiore ad Einstein come matematico puro,
aveva anche il vantaggio di non essere un fisico altrettanto bravo.
Non si faceva prendere, come Einstein, dalla smania di accertarsi che
qualunque nuova teoria si riducesse alia vecchia teoria di Newton
in un campo statico debole, o che obbedisse alle leggi di causalita.
Invece di una strategia duplice basata su matematica e fisica, Hilbert
seguiva prevalentemente una strategia matematica, concentrandosi
sulla ricerca di equazioni che fossero covarianti. Hilbert amava dire
scherzando che la fisica era una cosa troppo complicata per essere
lasciata ai fisici osserva Dennis Overbye.76
Einstein presento la sua seconda memoria il giovedi successivo,
11 novembre. In essa uso il tensore di Ricci e impose alle coordinate
nuove condizioni che permettevano di avere equazioni generalmente
covarianti. Come si vide poi, cio non migliorava di molto la situazione. Einstein era sempre vicino alia soluzione definitiva, ma faceva
pochi progressi.77
Ancora una volta invio la memoria a Hilbert. Se la mia attuale
modifica (che non cambia le equazioni) e legittima, la gravitazione
deve svolgere un ruolo fondamentale nella composizione della materia diceva Einstein. La mia stessa curiosita interferisce con il mio
lavoro !78
La risposta che Hilbert gli mando il giorno successivo deve aver
innervosito Einstein. II matematico diceva di essere quasi pronto a
offrire una soluzione assiomatica al suo grande problema. Aveva
previsto di rinviarne la discussione finche non ne avesse esplorato piu
a fondo le implicazioni. Ma dal momento che lei e cosi interessato,
vorrei esporre la mia teoria in ogni particolare il prossimo martedi,
che era il 16 novembre.
Hilbert invitava Einstein a recarsi a Gottinga e ad avere il dubbio piacere di ascoltarlo di persona mentre esponeva la soluzione.
L'incontro sarebbe iniziato alle sei pom eridiane, e H ilbert forniva
prem urosam ente ad Einstein gli orari di arrivo dei due treni del
pomeriggio da Berlino. Mia moglie e io saremmo felici se lei si fermasse da noi.
Poi, dopo aver firmato, Hilbert si senti in dovere di aggiungere
quello che di certo deve essere apparso un poscritto allettante e sconcertante. Per quanto capisco della sua nuova m emoria, la soluzione
data da lei e completamente di versa dalla mia.

214

Einstein

Einstein il 15 novembre, un lunedi, scrisse quattro lettere che danno


un'idea del perche soffrisse di dolori alio stomaco. A suo figlio Hans
Albert disse che gli sarebbe piaciuto venirlo a trovare in Svizzera
intom o a Natale e Capodanno. Forse sarebbe meglio se stessimo
da soli in qualche posto, come una locanda appartata, propose al
figlio. Che ne pensi?
Scrisse anche alia moglie separata una lettera conciliante dove la
ringraziava per la sua disponibilita a non minare i miei rapporti
con i ragazzi. E riferi all'am ico comune Zangger: Ho m odificato la
teoria della gravita, essendom i reso conto che le mie dim ostrazioni
precedenti presentavano una lacu n a... Sard lieto di venire in Svizzera
alia fine dell'anno per vedere il mio caro ragazzo.79
Infine rispose a Hilbert declinando l'invito ad andare a Gottinga il
giom o dopo. La lettera non nascondeva l'apprensione: La sua analisi
mi interessa enormemente ... Gli accenni che me ne ha fatto nei suoi
messaggi suscitano la m assima aspettativa. Tuttavia devo astenermi
dal venire a Gottinga per il momento ... Sono stanco morto e afflitto
da dolori di stomaco ... Se possibile, per favore, mi mandi una bozza
del suo studio per attenuare la mia impazienza.80
Per sua fortuna, l'apprensione fu in parte alleviata quella settimana
da una scoperta che lo riempi di gioia. Pur sapendo che le sue equa
zioni non erano in forma definitiva, decise di verificare se la nuova
impostazione che stava seguendo avrebbe fom ito i risultati corretti
riguardo a quanto si sapeva del moto dell'orbita di Mercurio. Poiche
in passato insieme a Besso aveva gia fatto i calcoli (ottenendo un risultato deludente), non gli ci voile molto tempo per rifarli servendosi
della teoria riveduta.
La risposta ottenuta, che annuncio trionfalmente nel corso della
terza delle sue quattro conference di novembre, era giusta: 43 secondi
d'arco per secolo.81 Questa scoperta credo abbia costituito l'esperienza emotiva di gran lunga piu intensa di tutta la vita scientifica di
Einstein, e forse anche di tutta la sua esistenza in generale ha detto
in seguito Abraham Pais. Era cosi emozionato da avere palpitazioni
cardiache, come se gli fosse scattato qualcosa dentro. Ero fuori di
me per la gioia e l'eccitazione scrisse a Ehrenfest. A un altro fisico
disse esultante: I1 risultato relativo al moto del perielio di Mercurio
mi riempie di grande soddisfazione. Come ci e utile la pedante precisione dell'astronomia, che io in segreto tendevo a deridere!82
Nella m edesim a conferenza riferi anche di un altro calcolo che
aveva effettuato. Quando aveva mosso i primi passi nella formulazione della relativita generale, otto anni prima, aveva affermato

La relativita generale

215

che una sua implicazione era che la gravita avrebbe deflesso la luce.
Aveva calcolato in precedenza che la deflessione della luce da parte
del campo gravitazionale in prossimita del Sole sarebbe stata di circa
0,83 secondi d'arco, il che corrispondeva a quanto sarebbe stato predetto dalla teoria di N ewton una volta che la luce fosse stata trattata
come una particella. Ma ora, usando la sua nuova teoria riveduta,
Einstein calcolo che la deflessione della luce da parte della gravita
sarebbe stata doppia di quel valore, a causa dell'effetto prodotto dalla
curvatura dello spaziotempo. Pertanto la gravita del Sole avrebbe
deviato un raggio di luce di circa 1,7 secondi d'arco. Si trattava pero di
una predizione che, per essere verificata, avrebbe dovuto attendere la
successiva eclissi propizia alle osservazioni, lontana piu di tre anni.
Quella stessa mattina, il 18 di novembre, Einstein ricevette la nuova
memoria di Hilbert, quella di cui era stato invitato a sentire la presentazione a Gottinga. Rimase sorpreso, e un po' spaventato, vedendo
quanto simile fosse al suo lavoro. La risposta a Hilbert fu concisa,
un po' fredda, e chiaramente rivolta ad affermare la priorita dei suoi
risultati:
II sistema che lei propone si accorda esattamente - per quanto posso
capire - con cio a cui sono pervenuto nelle ultime settimane e che
ho presentato all'Accademia. La difficolta non consisteva nel trovare
delle equazioni generalmente covarianti... in quanto questo si ottiene
facilmente con il tensore di Riemann ... Tre anni fa con il mio amico
Grossmann avevo gia preso in considerazione le uniche equazioni
covarianti che, come ora si e dimostrato, sono quelle giuste. Ce ne
eravamo allontanati, con riluttanza, perche mi era sembrato che la
discussione fisica portasse a un'incongruenza con la legge di Newton.
Oggi presentero all'Accademia una memoria in cui deduco in termini
quantitativi dalla relativita generale, senza alcuna ipotesi guida, il
moto del perielio di Mercurio. Nessuna teoria della gravita ha ottenuto
questo risultato finora.83
Hilbert rispose cortesemente e con una certa generosita il giorno
successivo, senza rivendicare nessuna priorita per se. Cordiali congratulazioni per la conquista del moto del perielio scrisse. Se fossi
altrettanto rapido nel fare calcoli, l'elettrone dovrebbe capitolare di
fronte alle mie equazioni e l'atom o di idrogeno dovrebbe presentare
le sue scuse per il fatto che non irraggia.84
Ma il giorno dopo, il 20 novembre 1915, Hilbert fece pervenire a
una rivista scientifica di Gottinga un articolo in cui presentava la sua
versione delle equazioni della relativita generale. II titolo scelto per
l'articolo non era modesto: Lefondam enta della fisica.

216

Einstein

Non e chiaro con quanta attenzione Einstein avesse letto l'articolo che Hilbert gli aveva inviato ne che cosa in quell'articolo abbia
influenzato la sua riflessione - se pure qualcosa vi fu - mentre preparava alacremente la sua epocale quarta conferenza all'Accadem ia
prussiana. Comunque siano andate le cose, i calcoli che aveva effettuato la settimana precedente su Mercurio e sulla deflessione della
luce lo aiutarono a comprendere che poteva fare a meno dei vincoli e
delle condizioni sulle coordinate che aveva imposto alle sue equazioni
del campo gravitazionale. E cosi riusci a formulare in tempo per la
sua conferenza finale - Le equazioni di campo della gravitazione, del 25
novembre 1915 - un insieme di equazioni covarianti che coronarono
la sua teoria della relativita generale.
II risultato non era certo di impatto cosi immediato per il profano
come, per esempio, nel caso dell'equazione E = me2. Eppure, se ci si
serve delle notazioni condensate dei tensori, in cui estese complessita
possono essere compresse in piccoli indici sottoscritti, l'essenziale
delle equazioni di campo definitive di Einstein risulta abbastanza
compatto da poter essere usato per decorare, come effettivamente e
spesso accaduto, le magliette di orgogliosi studenti di fisica. In una
delle sue molte variazioni,85 si pud scrivere come:

R)lv- ^ g tiVR = 8nT^v


II prim o membro dell'equazione inizia con il termine R ^, che e il
tensore di Ricci che Einstein aveva adottato in precedenza. II termine
g uv e il fondamentale tensore metrico, e il termine R e la traccia del
tensore di Ricci chiamata scalare di Ricci. Nell'insieme, questo primo
membro dell'equazione - che oggi e noto come tensore di Einstein
e pud essere scritto semplicemente come Guv - condensa in se tutta
l'inform azione sul m odo in cui la geometria dello spaziotem po e
deformata e incurvata dai corpi.
II secondo membro descrive il movimento della materia nel campo
gravitazionale. L'interazione tra i due membri mostra come i corpi curvano lo spaziotempo e come, a sua volta, questa curvatura influenza
il moto dei corpi. Nelle parole del fisico John Wheeler, la materia
dice alio spaziotempo come incurvarsi, e lo spazio curvo dice alia
materia come muoversi.86
Cosi la scena e pronta per un tango cosmico, come suggerito da
un altro fisico, Brian Greene:
Spazio e tempo diventano attori nell'evoluzione del cosmo, e assumono per cosi dire vita propria. La materia presente qui causa una

La relativita generale

217

distorsione dello spazio li, la quale a sua volta muove la materia laggiu, il che provoca un'ulteriore distorsione dello spazio, e cosi via. La
relativita generale e, in sostanza, la coreografia della danza cosmica che
vede quali protagonisti spazio, tempo, materia ed energia.87
Finalmente Einstein aveva equazioni che erano veramente cova
rianti e quindi una teoria che includeva, almeno per quanto lo riguardava, tutte le forme di m ovimento, sia inerziale che accelerato, rotazionale o arbitrario. Com e proclam o nella presentazione formale
della sua teoria che pubblico il marzo seguente sugli Annalen der
Physik, Le leggi generali della natura debbono potersi esprimere
m ediante equazioni che valgano per tutti i sistem i di coordinate,
siano cioe covarianti rispetto a qualunque sostituzione (covarianti
in modo generale).88
Einstein era eccitato dal successo, ma alio stesso tempo era preoc
cupato che a Hilbert, il quale aveva presentato la sua versione cin
que giorni prima a Gottinga, venisse riconosciuto parte del merito
della teoria. Soltanto uno dei colleghi l'ha veramente capita, scrisse
all'amico Heinrich Zangger e sta cercando di nostrificarla (espressione di Abraham) con una certa abilita. L'espressione nostrificare
(nostrifizieren), che era stata utilizzata dal fisico matematico formatosi
a Gottinga Max Abraham, si riferiva alia pratica con la quale le uni
versity tedesche convertivano lauree conferite da altre universita in
titoli propri. Nella mia esperienza personale raramente mi e capitato
un esempio migliore della natura m iserabile del genere umano. In
una lettera a Besso, qualche giorno dopo aggiunse: I miei colleghi si
stanno comportando in modo odioso in questa vicenda. Ti farai una
bella risata quando te ne parlerd.89
Ma allora in realta a chi spetta il merito principale delle equazioni
matematiche definitive? La questione della priorita Einstein-Hilbert
ha prodotto un dibattito storico circoscritto ma intenso, che a volte
sembra m otivato da passioni che vanno al di la della mera curiosita
scientifica. Hilbert propose una versione delle sue equazioni nella
conferenza del 16 novembre e in un articolo che dato 20 novembre,
prima che Einstein presentasse le sue equazioni definitive il 25 novem
bre. Tutta via un gruppo di studiosi di Einstein nel 1997 scopri alcune
pagine delle bozze dell'articolo di Hilbert su cui il matematico aveva
fatto delle correzioni che poi aveva rispedito all'editore il 16 dicembre.
Nella versione originaria, le equazioni di Hilbert differivano per un
aspetto limitato ma importante dalla versione finale di Einstein del
25 novembre. In effetti non erano generalmente covarianti, e Hilbert

218

Einstein

aveva saltato un passo che consisteva nella contrazione del tensore


di Ricci e neU'inserimento del termine di traccia che ne derivava,
lo scalare di Ricci, nell'equazione. Einstein fece questo passo nella
conferenza del 25 novembre. A quanto pare, H ilbert aveva introdotto
una correzione nella versione rivista del suo articolo, per adeguarla
alia versione di Einstein. La correzione, abbastanza generosamente,
quando si riferiva ai potenziali gravitazionali, comprendeva anche
la frase introdotti per la prima volta da Einstein.
I sostenitori di Hilbert (e detrattori di Einstein) rispondono con varie
argomentazioni, tra le quali quella che le bozze sono incomplete e
quella che il termine di traccia in questione era o superfluo o ovvio.
E giusto dire che entrambi gli scienziati - in una certa misura in
modo indipendente, ma essendo anche ognuno a conoscenza di cio
che stava facendo l'altro - dedussero nel novembre 1915 equazioni
m atem atiche che davano espressione formale alia teoria generale.
A giudicare dalle correzioni di Hilbert alle sue bozze, sembra che
Einstein abbia pubblicato per primo la versione definitiva delle equa
zioni. E alia fine anche Hilbert riconobbe il merito e la priorita di
Einstein.
In ogni caso, senza dubbio, le equazioni formalizzavano la teoria
di Einstein, quella teoria che Einstein aveva spiegato a Hilbert nel
tempo trascorso insieme a Gottinga quell'estate. Anche il fisico Kip
Thom e, che e tra coloro che attribuiscono a Hilbert il merito di aver
formulato le equazioni di campo corrette, nondimeno afferma che il
merito della teoria sottostante alle equazioni va riconosciuto ad Ein
stein. Hilbert compi gli ultimi passi verso la sua scoperta in modo
indipendente e quasi contemporaneamente ad Einstein, ma a questi
va attribuito quasi tutto cio che precedette quei passi osserva Thome.
Senza Einstein le leggi general-relativistiche della gravita forse non
sarebbero state scoperte se non decenni piu tardi. 90
Hilbert, con magnanimita, la pensava nello stesso modo. Come
affermo chiaramente nella versione finale pubblicata del suo articolo,
le equazioni differenziali della gravitazione che si ottengono sono, a
quanto mi sembra, in accordo con la magnifica teoria della relativita
generale formulata da Einstein. Da allora in poi avrebbe sempre
riconosciuto che Einstein era l'unico creatore della teoria della rela
tivita (cosi togliendo argomenti a coloro che volevano servirsi di lui
per sminuire Einstein).91 Qualunque ragazzo nelle vie di Gottinga
ne capisce piu di Einstein in fatto di geometria quadridimensionale
avrebbe detto. Ma, nonostante questo, e stato Einstein a fare il lavoro
e non i matematici.92

La relativita generale

219

In effetti i rapporti tra Einstein e Hilbert tom arono presto amichevoli. Hilbert gli scrisse in dicembre, poche settimane dopo la conclusione della loro corsa alle equazioni del campo, per comunicargli
che con il suo appoggio era stato eletto all'Accadem ia di Gottinga.
Einstein gli rispose ringraziando e aggiunse: Mi sento in dovere di
dirle qualcosa d'altro. E spiego:
C'e stato un certo malanimo tra di noi, la cui causa non voglio analizzare, Ho lottato contro un sentimento di amarezza che ne e derivato
con pierio successo. Penso a lei con intatto senso di amicizia e la prego
di cercare di fare lo stesso nei miei confronti. Sarebbe un peccato se due
veri amici che si sono in qualche misura affrancati da questo mondo
meschino non dovessero godere l'uno dell'altro.93
Ripresero la loro regolare corrispondenza, si scambiarono idee e
si diedero da fare per procurare un posto all'astronomo Freundlich.
Entro febbraio Einstein era perfino tornato a Gottinga e si era fermato
a casa di Hilbert.
L'orgoglio di Einstein per la paternita della teoria era comprensibile.
Appena ebbe a disposizione delle copie delle sue quattro conferenze,
le spedi agli amici. Non mancare di dare loro una bella occhiata
disse a uno di essi. Sono la scoperta piu preziosa della mia vita. A
un altro fece no tare: La teoria e di incomparabile bellezza.94
A ll'eta di trentasei anni, Einstein aveva prodotto una delle piu
fantasiose e spettacolari revisioni dei nostri concetti sull'universo
che la storia ricordi. La teoria della relativita generale non era sol
tanto l'interpretazione di alcuni dati sperim entali o la scoperta di
un insieme di leggi piu precise. Era un modo interamente nuovo di
considerare la realta.
Newton aveva lasciato in eredita ad Einstein un universo in cui
il tempo aveva un'esistenza assoluta e scorreva ticchettando indi
pendentemente dai corpi e dagli osservatori, e in cui anche lo spazio
aveva un'esistenza assoluta. La gravita si pensava fosse una forza
che le masse esercitavano l'una sull'altra attraverso lo spazio vuoto
in modo piuttosto misterioso. A ll'intem o di questa cornice i corpi
obbedivano a leggi meccaniche che si erano dimostrate straordinariamente precise - quasi perfette - nello spiegare ogni cosa, dalle orbite
dei pianeti alia diffusione dei gas, fino ai moti convulsi delle molecole
e alia propagazione delle onde sonore (ma non della luce).
Con la teoria della relativita ristretta Einstein aveva m ostrato che
spazio e tempo non avevano esistenze indipendenti, ma costituivano
la stm ttura unica dello spaziotempo. Ora, con la versione generale

220

Einstein

della teoria, la struttura dello spaziotempo divenne qualcosa di piu


di un semplice contenitore di corpi ed eventi: un'entita dotata di
una propria dinamica, che era determinata dal moto dei corpi al suo
interno, e a sua volta contribuiva a determinare tale moto, proprio
come la superficie di un tappeto elastico si curva e si increspa quando
una palla da bowling e alcune palle da biliardo rotolano su di esso,
mentre a sua volta la curvatura e increspatura dinamica della super
ficie del tappeto determina la traiettoria delle palle che rotolano e fa
si che le palle da biliardo si m uovano verso quella da bowling.
II curvarsi e incresparsi della struttura dello spaziotempo spiegava
la gravita, la sua equivalenza all'accelerazione e, a detta di Einstein,
giustificava la relativita generale di tutte le forme di moto.95 Secondo
Paul Dirac, il premio Nobel pioniere della meccanica quantistica, que
sta era probabilmente la massima scoperta scientifica mai fatta. Un
altro dei giganti della fisica del XX secolo, Max Bom , la defini la piu
grande impresa del pensiero umano per la conoscenza della natura,
la piu ammirevole commistione di acume filosofico, d'intuito fisico
e di abilita m atematica.96
II
lungo travaglio aveva sfinito Einstein, ma lo aveva lasciato in
uno stato di esaltazione. II suo matrimonio era andato in frantumi e
la guerra stava devastando l'Europa, ma lui era felice come non mai.
I miei sogni piu arditi ora si sono avverati disse esultante a Besso.
La covarianza generale. II moto del perielio di Mercurio spiegato con
m eravigliosa precisione. E si firmo appagato ma distrutto 97

X
DIVORZIO
1916-1919

L'angusto vortice dell'esperienza personale


Da giovanotto Einstein aveva predetto, in una lettera alia madre
della sua prima fidanzata, che le gioie della scienza sarebbero state un
rifugio dalle dolorose emozioni personali. E cosi fu. La conquista della
relativita generale si dimostro piu facile della ricerca delle formule
per governare le forze che im perversavano nella sua famiglia.
Quelle forze erano complesse. Nel momento stesso in cui stava
dando forma definitiva alle sue equazioni di campo - l'ultim a settimana del novembre 1915 - suo figlio Hans Albert stava dicendo a
Michele Besso che voleva passare del tempo da solo con suo padre
durante il periodo natalizio, preferibilmente sul monte Zugerberg o
in qualche altro posto altrettanto isolato. Ma contemporaneamente il
ragazzo scriveva al padre una lettera dispettosa in cui diceva di non
volere affatto che venisse in Svizzera.1
Come spiegare la contraddizione? La mente di Hans Albert a volte
sembrava manifestare una certa ambivalenza - dopotutto il ragazzo
aveva solo undici anni - e atteggiamenti fortemente contrastanti nei
confronti di suo padre. La cosa non sorprende. Einstein era profondo e
affascinante, e a volte carismatico. Ma era anche distaccato e distratto
e si era allontanato, fisicamente e affettivamente, dal figlio, che era
sotto la custodia di una madre adorante che si sentiva umiliata.
L'insofferenza di Einstein nei confronti delle complicazioni per
sonali era pari airostinata pazienza che dimostrava quando aveva a
che fare con problemi scientifici. Cosi annuncio al ragazzo che stava
annullando il viaggio. I1 tono sgarbato della tua lettera mi indispone
moltissimo scrisse pochi giorni dopo aver concluso la sua ultima
conferenza sulla relativita generale. Vedo che la mia visita ti darebbe
ben poca gioia, e quindi penso che non valga la pena di stare in treno
per due ore e venti m inuti.

222

Einstein

C 'era anche la questione del regalo di Natale. H ans Albert era


diventato un piccolo appassionato di sci, e la Marie gli aveva preso
un equipaggiamento che costava settanta franchi. La mamma me
l'ha comprato a condizione che anche tu contribuisca scrisse. Lo
considero un regalo di N atale. Q uesto non piacque ad Einstein,
che rispose promettendo di mandargli un dono in denaro. Ma io
penso proprio che un regalo di lusso del costo di settanta franchi non sia
adeguato alle nostre modeste condizioni economiche scrisse, sottolineando
la frase.2
Besso, per m ediare, assunse il suo atteggiam ento pastorale,
come usava chiamarlo. Non dovresti offenderti seriamente con il
ragazzo disse. La causa dell'attrito, secondo lui, era la Marie, ma
Besso chiedeva all'am ico di ricordare che Mileva era fatta non solo
di meschinita ma anche di bonta. Einstein avrebbe dovuto cercare di
capire, insisteva Besso, quanto fosse difficile per Mileva trattare con
lui. I1 ruolo della moglie di un genio non e mai facile.3 Nel caso di
Einstein questo era certamente vero.
L'apprensione che circondava la progettata visita di Einstein era
dovuta in parte a un equivoco. Einstein aveva supposto che l'incontro
con suo figlio a casa dei Besso fosse stato predisposto perche quella
era la volonta di Mileva e Hans Albert. Invece il ragazzo non aveva
nessuna voglia di fare da spettatore mentre suo padre e Besso discutevano di fisica. Proprio il contrario: voleva suo padre tutto per se.
Alla fine M ileva scrisse una lettera per chiarire la questione, e
Einstein apprezzo la cosa. Ero anch'io un po' contrariato di non
poter avere Albert per me solo ma soltanto sotto la protezione di
Besso rispose.
Cosi Einstein ritom o al suo progetto di andare a Zurigo, e promise
che ci sarebbero state molte altre visite come quella, per vedere suo
figlio: [Hans] Albert4 adesso sta entrando nell'eta in cui io posso
significare m olto per lui scrisse. Voglio soprattutto insegnargli
a pensare, a giudicare e a valutare le cose in modo obiettivo. Una
settimana piu tardi, in un'altra lettera alia Marie, riaffermo di essere
felice di fare il viaggio, perche c'e una vaga possibility che io faccia
piacere ad Albert venendo. Ma aggiunse piuttosto esplicitamente:
Fai in modo che mi accolga con un po' di buon umore. Sono molto
stanco e affaticato, e non sono in grado di sopportare altre agitazioni
e contrarieta.5
Ma le cose non dovevano andare secondo i progetti. L'esaurimento
di Einstein si protrasse, e la guerra rendeva difficile attraversare il
confine tra Germania e Svizzera. Due giorni prima del Natale 1915,

Divorzio

223

quando avrebbe dovuto partire per Zurigo, Einstein scrisse invece una
lettera al figlio. Ho lavorato cosi duramente negli ultimi mesi che
ho urgente bisogno di riposare durante le feste di Natale diceva. A
parte questo, la possibility di passare il confine al momento e molto
incerta, visto che di recente e stato quasi sempre chiuso. Ecco perche
devo purtroppo rinunciare a venirti a trovare ora.
Einstein passo il Natale a casa. Quel giorno tiro fuori dalla sua
cartella alcuni disegni che Hans Albert gli aveva mandato e scrisse al
ragazzo una cartolina in cui gli diceva quanto li apprezzasse. Sarebbe
venuto per Pasqua, promise, e si disse molto contento che a suo figlio
piacesse suonare il piano. Forse puoi esercitarti su qualcosa in cui
accompagni il violino, cosi poi potremo suonare a Pasqua quando
saremo insiem e.6
D opo la separazione dalla M arie, inizialm ente Einstein aveva
deciso di non chiedere il divorzio. Una delle ragioni era che non
aveva nessuna voglia di sposare Elsa. Un'am icizia senza impegno gli
andava benissimo. I tentativi di costringermi al matrimonio vengono
dai genitori di m ia cugina e sono da attribuirsi principalm ente alia
vanita, anche se il pregiudizio morale, che e ancora molto vivo nella
vecchia generazione, ha una sua parte scrisse Einstein a Zangger
il giorno dopo la presentazione della m em oria conclusiva del 25
novembre 1915. Se mi lasciassi intrappolare, la mia vita diventerebbe
complicata, e soprattutto sarebbe probabilmente un duro colpo per
i miei ragazzi. Percio non devo farmi commuovere ne dalle m ie predilezioni ne dalle lacrime, ma devo rimanere come sono. Era una
decisione che ripete anche a Besso.7
Besso e Zangger erano d'accordo che non avrebbe dovuto chiedere
il divorzio.
importante che Einstein sappia che i suoi piu sinceri
amici scrisse Besso a Zangger considererebbero il divorzio e un
nuovo matrimonio come un evento terribile, anzi una calamita.8
M a Elsa e la sua famiglia continuavano a fare pressioni. Cosi nel
febbraio 1916 Einstein scrisse alia Marie proponendole - anzi, pregandola - di acconsentire a un divorzio, in m odo che possiam o
organizzare il resto delle nostre vite in modo indipendente. L'accordo
di separazione che avevano messo a punto con l'aiuto di Fritz Haber
avrebbe potuto costituire la base del divorzio. Sara di certo possibile
fare in modo che i particolari siano sistemati in maniera soddisfacente
per te promise. La lettera conteneva anche istruzioni sul modo per
preservare i ragazzi dalla carenza di calcio.9
Di fronte all'opposizione di Mileva, Einstein divenne piu insistente.
Per te si tratta di una pura formalita disse. Per me, invece, e un

224

Einstein

dovere imperative). E informo Mileva che Elsa aveva due figlie le


cui reputazioni e possibility di matrimonio erano compromesse dalle
voci che circolavano sulla relazione illecita che la loro madre aveva
con lui. Cio mi pesa, e si dovrebbe porvi rimedio con un formale
matrimonio disse alia Marie. Prova a immaginare di essere al mio
posto, per una volta.
Come incentivo, offri una m aggior quantita di denaro. Guadagneresti da questo cambiamento le disse. Sono disposto a fare piu
di quello a cui mi ero impegnato in precedenza. Avrebbe trasferito
seimila marchi in un fondo destinato ai ragazzi e aumentato i versamenti a 5600 marchi all'anno. Accontentandomi di un letto di paglia
cosi frugale, sto dimostrando che il benessere dei miei ragazzi mi sta
a cuore, al di sopra di ogni altra cosa al m ondo.
In cam bio voleva il diritto di far venire i figli a trovarlo a Ber
lino. Non sarebbero entrati in contatto con Elsa, prometteva solennemente. E aggiungeva perfino un impegno alquanto sorprendente:
non avrebbe vissuto con Elsa anche se si fossero sposati. Avrebbe
invece conservato il suo appartamento. Perche non rinuncero mai
all'abitudine di vivere da solo, che si e dim ostrata un vantaggio
indescrivibile.
La Marie non voile concedergli il diritto di avere i ragazzi in visita
a Berlino. Ma acconsenti in linea di massima - o almeno cosi penso
Einstein - a dare inizio alle trattative di divorzio.10
Come aveva promesso a Hans Albert, Einstein arrivo in Svizzera
all'inizio di aprile del 1916 per una vacanza pasquale di tre settimane,
e si stabili in un albergo vicino alia stazione ferroviaria di Zurigo.
All'inizio le cose andarono benissimo. I ragazzi vennero a trovarlo e
lo accolsero festosamente. Dall'albergo mando a Mileva un biglietto
di ringraziamento:
I miei complimenti per le buone condizioni dei nostri ragazzi. Sono
in una forma fisica e mentale cosi eccellente che non avrei potuto desiderare di meglio. E so che questo e dovuto in gran parte alia corretta
educazione che dai loro. Ti sono grato anche di non avermi allontanato
da loro. Sono venuti da me spontaneamente e affettuosamente.
Mileva gli fece sapere che anche lei voleva vederlo. II suo scopo era
accertarsi che lui volesse veramente il divorzio e non fosse soltanto
sottoposto alle pressioni di Elsa. Sia Besso che Zangger cercarono di
combinare l'incontro, ma Einstein rifiuto. Una conversazione tra
noi non avrebbe alcuno scopo e potrebbe servire soltanto a riaprire
vecchie ferite scrisse in un biglietto alia M arie.11

Divorzio

225

Einstein portd con se Hans Albert da solo, come voleva il ragazzo,


per quella che doveva essere un'escursione a piedi di dieci giorni
in una localita di m ontagna che si affacciava sul lago di Lucerna.
Furono sorpresi da una bufera di neve fuori stagione che li confino
nel rifugio, il che all'inizio piacque a tutti e due. Siam o bloccati
dalla neve a Seelisberg ma ci stiam o divertendo im m ensam ente
scrisse Einstein a Elsa. I1 ragazzo mi incanta, specialmente con le sue
domande intelligent e il suo modo di fare accomodante. Non ci sono
contrasti tra noi. Purtroppo ben presto il maltempo, e forse anche la
vicinanza forzata, divennero opprimenti, e tornarono a Zurigo con
qualche giorno di anticipo.12
Di nuovo a Zurigo, le tensioni si riacuirono. Una m attina Hans
Albert ando a trovare suo padre all'istituto di fisica per assistere a un
esperimento. Fu abbastanza piacevole, ma al momento di andarsene
per il pranzo il ragazzo insistette perche il padre passasse da casa a
fare almeno una visita di cortesia a Mileva.
Einstein rifiuto. Hans Albert, che stava per compiere dodici anni,
si arrabbid e disse che non sarebbe tomato nel pomeriggio per la fine
delTesperimento a meno che suo padre non assumesse un atteggia
mento piu conciliante. Einstein non cedette. Questo e il punto a cui sono
rimaste le cose riferi a Elsa una settimana dopo, il giorno in cui parti da
Zurigo. E da allora non ho piu visto nessuno dei due bambini.13
In seguito a questo episodio la Marie entro in una crisi emotiva e fisica.
Nel luglio 1916 ebbe una serie di piccoli problemi cardiaci, accompagnati
da grave angoscia, e il suo medico le consiglio di rimanere a letto. I
bambini andarono ad abitare dai Besso, e poi a Losanna dall'amica di
Mileva Helene Savic, che stava passando li gli anni di guerra.
Besso e Zangger cercarono di convincere Einstein a venire da Ber
lino a trovare i figli. Ma Einstein fece resistenza. Se vado a Zurigo,
mia moglie pretendera di vedermi scrisse a Besso. Questo dovrei
rifiutarlo, in parte per una decisione irrevocabile e in parte anche
per risparmiarle l'agitazione. Inoltre sai che i rapporti personali tra
i bambini e me si sono talmente deteriorati durante la mia visita di
Pasqua (dopo un inizio molto promettente) che non so assolutamente
se la mia presenza sarebbe rassicurante per loro.
Einstein suppose che la malattia della moglie fosse in gran parte
di natura psicologica e forse anche un po' simulata. Non e possibile
che sia tutta una questione di nervi? chiese a Zangger. Con Besso
fu piu schietto: Ho il sospetto che vi stia menando entrambi per il
naso, approfittando della vostra bonta d'anim o. Non ha paura di
usare tutti i mezzi quando vuole ottenere qualcosa. Non avete idea

226

Einstein

dell'astuzia congenita di quella donna.14 La madre di Einstein era


d'accordo. Mileva non e mai stata cosi malata come tu sembri credere disse a Elsa.15
Einstein chiese a Besso di tenerlo informato sulla situazione e fece
un tentativo di umorismo scientifico dicendo che i suoi rapporti non
dovevano necessariamente avere continuita logica visto che cid
e ammissibile nell'era della teoria quantistica. Besso non stette al
gioco, e scrisse ad Einstein una lettera severa in cui diceva che la
condizione di Mileva non era un inganno, ma era invece causata
dalla tensione emotiva. La moglie di Besso, Anna, fu ancora piu dura
e aggiunse alia lettera un poscritto in cui si rivolgeva ad Einstein con
il pronome formale Sie.16
Einstein ritiro l'insinuazione che la Marie stesse simulando la malattia, ma protestd che la sua sofferenza era ingiustificata. Conduce una
vita senza preoccupazioni, ha con se i suoi due adorati ragazzi, vive
in un quartiere favoloso, fa quello che le pare del suo tempo, e passa
innocentemente per la parte senza colpe scrisse a Besso.
Fu com unque particolarm ente colpito dal gelido poscritto, che
erroneamente pensava venisse da Michele invece che da Anna Besso.
Cosi aggiunse a sua volta un poscritto: Ci siamo capiti bene per
vent'anni. E adesso vedo che stai maturando del rancore nei miei
confronti per una donna che non ha nulla a che fare con te. Resisti a
questo sentimento!. Piu tardi quello stesso giorno si rese conto di
aver scambiato il duro poscritto di Anna per una cosa scritta da suo
marito, e subito spedi un altro biglietto scusandosi con lui.17
Su consiglio di Zangger, Mileva si ricovero in una casa di cura.
Einstein era ancora restio ad andare a Zurigo, sebbene i ragazzi fossero a casa da soli con una cameriera, ma disse a Zangger che avrebbe
cambiato idea, se tu pensi che sia il caso. Zangger non era del parere.
La tensione da entrambe le parti e troppo grande spiego a Besso,
che fu d'accordo.18
Nonostante ratteggiam ento distaccato, Einstein amava i suoi figli
e si sarebbe sempre preso cura di loro. Chiese a Zangger di far loro
sapere che li avrebbe presi con se se la loro madre fosse morta. Alleverei io stesso i due ragazzi disse. Li farei studiare a casa, per
quanto possibile sotto la mia personale guida. In diverse lettere dei
mesi successivi Einstein descrisse le sue varie idee e fantasie per far
studiare a casa i figli, quello che avrebbe insegnato loro, e perfino
il tipo di passeggiate che avrebbero fatto. Scrisse a Hans Albert per
assicurargli che pensava continuamente a loro due.19
Ma Hans Albert era cosi arrabbiato, o cosi ferito, che aveva smesso

Divorzio

227

di rispondere alle lettere del padre. Credo che i sentimenti che ha per
me siano scesi sotto il punto di congelamento lamentava Einstein
con Besso. Nella stessa situazione, avrei reagito nello stesso modo.
Dopo che tre lettere al figlio rimasero senza risposta in tre mesi, Ein
stein gli scrisse in tono sconsolato: Non ti ricordi piu di tuo padre?
Non ci vedremo mai piu?.20
Alla fine il ragazzo rispose inviandogli un disegno di una barca che
stava costruendo con del legno da intaglio. Descrisse anche il ritom o
di sua madre dalla casa di cura. Quando la mamma e tom ata a casa,
abbiamo fatto una festa. Io mi ero esercitato in una sonata di Mozart,
e Tete aveva imparato una canzone. 21
Einstein fece una concessione alia tristezza delle circostanze: decise
di rinunciare a chiedere il divorzio alia Marie, almeno per il momento.
Cio parve contribuire alia guarigione della donna. Faro in modo
che non abbia piu alcun problema da parte mia disse a Besso. Ho
rinunciato a procedere con il divorzio. E adesso tom iam o alle questioni scientifiche!22
In effetti, ogni volta che i problemi personali cominciavano a pesargli
trovava rifugio nel lavoro, che gli faceva da scudo e gli consentiva di
evadere. Come disse a Helene Savic, probabilmente con lo scopo che
la notizia arrivasse alia sua arnica Mileva, aveva intenzione di ritirarsi
nella riflessione scientifica. Sono un po' come un uomo lungimirante
che e affascinato dall'orizzonte sconfinato e che si preoccupa di cio
che c'e in primo piano soltanto quando un corpo opaco gli impedisce
di guardare lontano.23
Cosi anche mentre la battaglia personale infuriava, la scienza gli
dava conforto. Nel 1916 ricomincio a occuparsi del quanto. Scrisse
anche un'esposizione formale della teoria della relativita generale,
che era assai piu esauriente, e un po' piu comprensibile, di cio che
era sgorgato nelle conferenze settimanali durante la gara con Hilbert
il novembre precedente.24
In aggiunta diede alle stampe una versione ancora piu comprensi
bile: un libro per il lettore profano, Relativita. Esposizione divulgativa,
che ha ancora oggi vasta diffusione. Per essere sicuro che l'uom o
comime potesse comprenderlo, lo lesse ad alta voce pagina per pagina
alia figlia di Elsa, M argot, sofferm andosi spesso per chiederle se
effettivamente aveva capito. Si, Albert rispondeva invariabilmente
la ragazza, anche se (come confido ad altri) trovava l'intera faccenda
assolutamente frustrante.25
La capacita della scienza di servire come rifugio dalle emozioni
dolorose fu uno dei temi di una conferenza che Einstein tenne per la

228

Einstein

celebrazione del sessantesimo compleanno di Max Planck. Apparentemente riferite a Planck, le sue parole parvero rivelare piuttosto qual
cosa su lui stesso. Una delle ragioni che spingono gli uomini all'arte
e alia scienza e il desiderio di sfuggire alia desolata tristezza e alle
sofferenze della vita quotidiana disse Einstein. Simili uomini fanno
di questo cosmo e della sua intima struttura il pemo della propria
vita emotiva, alia ricerca di quel genere di sicurezza e di pace che non
e possibile trovare nell'angusto vortice dell'esperienza personale.26
La trattativa
All'inizio del 1917 tocco ad Einstein cadere malato. Gli vennero dei
dolori di stomaco, che inizialmente credette fossero causati dal cancro.
Ora che la sua missione era compiuta, la morte non lo spaventava.
Disse all'astronomo Freundlich che non era preoccupato di morire
poiche ormai aveva portato a termine la sua teoria della relativita.
Freundlich invece si preoccupo per l'amico, che aveva ancora sol
tanto trentotto anni. Mando Einstein da un dottore, il quale diagnostico una malattia cronica dello stomaco, che veniva aggravata dalla
penuria di cibo dovuta alia guerra, e gli prescrisse una dieta a base di
riso, pasta e pane biscottato, della durata di quattro settimane.
I disturbi di stomaco lo avrebbero debilitato per i quattro anni suc
cessive e poi si sarebbero protratti per il resto della sua vita. Viveva
da solo e aveva difficolta a prepararsi pasti adeguati. Da Zurigo
Zangger gli mandava dei pacchi per permettergli di seguire la dieta
prescritta, ma nel giro di due mesi Einstein aveva perso oltre venti
chili. Alla fine, nell'estate del 1917, Elsa riusci ad affittare un secondo
appartamento nell'edificio in cui abitava, e lo fece trasferire li in modo
da averlo come vicino e compagno di cui prendersi cura.27
Elsa era felice di andare in cerca del cibo che dava conforto a Ein
stein. Era piena di risorse e abbastanza ricca da potersi procurare
le uova, il burro e il pane che voleva, anche se la guerra rendeva
questi prodotti difficili da rinvenire. Cucinava per lui ogni giom o,
lo adorava, gli trovava perfino i sigari. I suoi genitori contribuivano
invitandoli entrambi a casa loro per dei pasti sostanziosi.28
Anche la salute del figlio minore di Einstein, Eduard, era peggiorata. Ancora una volta soffriva di febbri e all'inizio del 1917 ebbe una
polmonite. Dopo aver ricevuto una prognosi medica pessimistica,
Einstein si lamento con Besso: La condizione di mio figlio minore
mi deprime profondamente. E impossibile che diventi una persona

Divorzio

229

pienamente sviluppata. Chissa se non sarebbe meglio per lui andarsene prima di conoscere a fondo la vita.
Con Zangger rimugino sul metodo spartano - abbandonare i
bambini malaticci su una m ontagna in modo che morissero - ma poi
disse che non poteva accettarlo. Promise invece che avrebbe pagato
qualimque cifra si fosse resa necessaria per far curare Eduard, e incarico Zangger di m andarlo in qualsiasi struttura sanitaria gli sembrasse meglio. Anche se in cuor tuo pensi che ogni sforzo sia inutile,
mandacelo lo stesso, in modo che mia moglie e il mio Albert pensino
che si sta facendo qualcosa.29
Q uell'estate torno in Svizzera per portare Eduard in un sanatorio
nel villaggio alpino di Arosa. La sua capacita di servirsi della scienza
per elevarsi al di sopra dei travagli personali e testimoniata da una
lettera che invio all'am ico fisico Paul Ehrenfest: I1 piccolo e di salute
molto cagionevole e deve andare ad Arosa per un anno. Anche mia
moglie e malaticcia. Preoccupazioni e ancora preoccupazioni. Pero
ho scoperto una bella generalizzazione della legge quantistica di
Sommerfeld-Epstein.30
Hans Albert accompagno il padre nel viaggio per portare Eduard
ad Arosa, e poi lo raggiunse a Lucem a, dove il padre era ospite della
sorella Maja e del cognato Paul Winteler. Li trovo suo padre costretto
a letto dai dolori di stom aco, ma lo zio Paul lo porto a fare delle
escursioni. Gradualmente, pur con qualche momento burrascoso, il
rapporto di Einstein con suo figlio maggiore si stava ristabilendo. La
lettera del mio Albert e stata la gioia piu grande che ho avuto nell'ultimo anno disse Einstein a Zangger. Avverto con grande felicita il
legame inti mo che c'e tra noi. Anche le preoccupazioni economiche
si stavano attenuando. Ho ricevuto dall'Accademia di Vienna un
premio di 1500 corone, che possiamo usare per le cure di Tete.31
Adesso che si era trasferito nello stesso edifico dove abitava Elsa e
che lei lo assisteva rimettendolo in salute, era inevitabile che la questione del divorzio dalla Marie tom asse in primo piano. Fu quanto
accadde all'inizio del 1918. I1 desiderio di fare un certo ordine nei
miei affari privati mi spinge a proporti per la seconda volta il divorzio
scrisse a Mileva. Sono risoluto a fare di tutto per rendere possibile
tale passo. Questa volta l'offerta economica era ancora piu generosa.
Le avrebbe versato 9000 marchi in luogo di quello che nel frattempo
era diventato un sussidio annuale di 6000 marchi, con la condizione
che 2000 marchi sarebbero andati in un fondo per i figli.32
Quindi aggiunse un nuovo e sorprendente incentivo. Era convinto,
non senza buone ragioni, che prima o poi avrebbe ottenuto il premio

230

Einstein

Nobel. Anche se la comunita scientifica non aveva ancora acquistato


piena dimestichezza con la relativita ristretta, e ancor meno con la
recente teoria della relativita generale, che era priva di riscontri, alia
fine quei risultati sarebbero stati accettati. Oppure avrebbero ottenuto
il riconoscimento le sue pionieristiche intuizioni sui quanti di luce e
l'effetto fotoelettrico. E cosi fece alia Marie un'offerta sorprendente:
I1 premio Nobel - nel caso del divorzio e nel caso che mi venga
attribuito - verrebbe ceduto totalmente a te.33
Era una scommessa finanziariamente allettante. II premio Nobel
era allora, come oggi, assai consistente, anzi enorme. Nel 1918 era
di circa 135.000 corone svedesi, pari a 225.000 marchi tedeschi: oltre
37 volte quanto la Marie percepiva annualmente. Inoltre il marco
tedesco stava cominciando a crollare, mentre il premio Nobel sarebbe
stato pagato in stabile valuta svedese. Ma la cosa che piu colpiva
era che ci sarebbe stata una specie di riparazione simbolica: Mileva
aveva aiutato Einstein per gli articoli del 1905 con la matematica, la
correzione delle bozze e il sostegno domestico, e ora avrebbe potuto
ricevere parte della ricompensa.
Al primo momento Mileva si infurio. Esattamente due anni fa,
lettere come questa mi fecero piombare nello sconforto, da cui ancora
non riesco a uscire rispose. Perche non smetti mai di tormentarmi
cosi? Davvero non merito questo da te.34
Ma nel giro di qualche giomo comincio a valutare la situazione piu
freddamente. Era in un momento molto difficile della sua vita. Soffriva
di dolori, di stati ansiosi e di depressione. Suo figlio minore era in un
sanatorio. La sorella che era venuta ad aiutarla era caduta a sua volta in
depressione ed era stata ricoverata in una casa di cura. E suo fratello, che
prestava servizio come medico nelTesercito austriaco, era stato catturato
dai russi. Forse la fine dei conflitti con suo marito e la possibility della
sicurezza finanziaria sarebbero state la cosa migliore per lei. Cosi ne parlo
con il suo vicino Emil Ziircher, che era un aw ocato oltre che un amico.
A lcuni giorni dopo decise di accettare l'accordo. Fai in modo
che il tuo aw ocato scriva al dottor Ziircher come vede la cosa, come
dovrebbe essere il contratto rispose. Io devo lasciare le cose che mi
turbano a persone obiettive. Non voglio essere un ostacolo alia tua
felicita, se sei cosi deciso.35
I
negoziati proseguirono tramite lettere e tramite terzi per tutto il
mese di aprile. Sono curioso di vedere che cosa durera piu a lungo,
se la guerra mondiale o il nostro procedimento di divorzio si lagno
m oderatamente Einstein a un certo punto. Ma visto che le cose sta
vano andando nel modo voluto, aggiunse in tono gaio: A1 confronto,

Divorzio

231

questa nostra piccola faccenda e ancora di gran lunga la piu piacevole.


Cari saluti a te e baci ai ragazzi.
La questione principale era il denaro. La Marie si lam ento con
un'am ica che Einstein si com portava da tirchio (in realta non era
cosi) a causa di Elsa. Elsa e molto avida accusava Mileva. Le sue
due sorelle sono molto ricche, e lei e sempre invidiosa di loro. Ci fu
uno scambio di lettere sul modo esatto in cui sarebbe stato pagato il
denaro del futuro premio Nobel, sui diritti che sarebbero spettati ai
bambini, su cosa sarebbe accaduto se lei si fosse risposata, e anche su
quale compensazione Einstein avrebbe offerto nel caso improbabile
che il premio non gli fosse assegnato.36
Un altro punto controverso era se i suoi figli avrebbero potuto
fargli visita a Berlino. Sull'opposizione a questo Mileva non cedette.37
Infine, al termine del mese di aprile, fu Einstein ad arrendersi su que
sto punto. Sto cedendo sui bam bini perche ora credo che tu voglia
trattare le questioni in m odo conciliante disse. Forse in seguito
accetterai l'idea che i ragazzi possano venire qui senza restrizioni.
Per il momento li vedro in Svizzera.38
Date le cattive condizioni di salute di Mileva, Einstein aveva tentato di proporre un'altra opzione per i due ragazzi: che venissero a
vivere nella vicina Lucerna con sua sorella Maja e il marito di lei, Paul
Winteler. I Winteler erano disposti a prendersi cura dei nipoti, e un
giorno andarono in treno a Berna per verificare se si poteva organizzare la cosa. Ma quando arrivarono Zangger era assente, e siccome
volevano assicurarsi il suo aiuto prima di discutere la questione con
Mileva, Paul decise di andare a trovare la sua irascibile sorella Anna,
che era sposata con Michele Besso, per vedere se potesse offrire loro
una stanza per la notte.
Aveva pensato di non parlarle dello scopo della loro missione,
dato che Anna aveva un atteggiamento protettivo verso Mileva e una
forte tendenza ad accendersi d'indignazione per le cause giuste. Ma
indovino subito lo scopo della nostra venuta, riferi Maja al fratello
e quando Paul confermd i suoi sospetti riverso su di noi un torrente
di accuse, rimproveri e minacce.39
Cosi Einstein scrisse una lettera ad Anna cercando di ottenem e
l'appoggio. La Marie, sostenne, non era in grado di mandare avanti
una famiglia, date le sue condizioni. La cosa migliore sarebbe stata,
a suo dire, che Hans Albert andasse a vivere con Maja e Paul. Eduard
avrebbe potuto fare lo stesso oppure rimanere in una clinica dove si
respirasse aria di montagna finche le sue condizioni di salute non
fossero migliorate. Einstein si sarebbe accollato la spesa di tutto, com-

232

Einstein

presi i costi della permanenza di Mileva in un sanatorio di Lucerna,


dove avrebbe potuto vedere i figli ogni giorno.
Purtroppo Einstein commise l'errore di concludere la lettera supplicando Anna di aiutarlo a risolvere la situazione in modo che potesse
sposare Elsa e porre termine alia vergogna che la loro relazione stava
causando alle figlie di lei. Pensa alle due ragazze, le cui prospettive
di trovare marito vengono frustrate scrisse. Una volta metti una
buona parola per me con Miza [la Marie] e falle capire come sia crudele complicare la vita degli altri senza ragione. 40
Anna rispose immediatamente che era Elsa l'egoista. Se Elsa non
voleva rendersi cosi v ulnerable, non avrebbe dovuto correrti dietro
tanto ostentatamente.41
In verita Anna aveva un carattere piuttosto difficile, e presto ebbe un
dissidio anche con la Marie. Ha tentato di intromettersi nei miei affari
in un modo che rivela una potenziale malevolenza sul piano umano
lamentd Mileva con Einstein. Se non altro, l'incidente contribui a migliorare i rapporti tra gli Einstein. Vedo dalla tua lettera che anche tu hai
avuto problemi con Anna Besso scrisse Albert alia Marie subito dopo
che si furono accordati sui termini del divorzio. Mi ha scritto lettere
cosi impertinenti che ho interrotto ogni corrispondenza con lei.42
Ci sarebbero voluti ancora alcuni mesi prima che la sentenza di
divorzio potesse diventare definitiva, ma ora che le trattative erano
concluse tutti sem bravano sollevati dalla prospettiva di una fine
della vicenda. La salute della Marie miglioro quanto bastava perche
i bambini rimanessero con lei,43 e le lettere che venivano scambiate
tra Berlino e Zurigo divennero piu amichevoli. Tra me e mia moglie,
tramite la corrispondenza sul divorzio, si e stabilito un rapporto soddisfacente! disse Einstein a Zangger. Un/occasione davvero strana
per una riconciliazione.44
La distensione significava che Einstein aveva una scelta per le
vacanze estive del 1918: andare a trovare i figli a Zurigo, oppure godersi
una vacanza meno stressante con Elsa. Scelse la seconda altemativa,
anche perche il suo medico gli aveva sconsigliato un soggiomo in altitudine, e per sette settimane rimase con Elsa nella stazione climatica
di Aarenshoop sul mar Baltico. Porto con se qualche lettura leggera
da spiaggia e i Prolegomeni di Immanuel Kant, passo innumerevoli
ore a riflettere sul problema dei quanti e se la godette rilassandosi e
riprendendosi dai disturbi di stomaco. Niente telefono, niente impegni, tranquillita assoluta scrisse a un amico. Me ne sto disteso sulla
spiaggia come un coccodrillo, mi lascio arrostire dal sole, non guardo
nemmeno i giornali e me ne infischio del cosiddetto mondo.45

Divorzio

233

Da questa improbabile vacanza cerco di rabbonire Hans Albert,


il quale gli aveva scritto che sentiva la mancanza di suo padre. Per
piacere, dimmi almeno perche non vieni gli chiedeva.46 La spiega
zione di Einstein era inconsistente e sulla difensiva:
Puoi facilmente immaginare perche non sono potuto venire. Quest'invemo sono stato talmente malato che sono dovuto rimanere a letto per piu
di due mesi. Ogni pasto deve essere cucinato a parte per me. Non posso
fare movimenti bruschi. Cosi non avrei potuto ne fare una passeggiata
con te ne mangiare in albergo... Oltre a questo avevo bisticciato con Anna
Besso, e non volevo essere un'altra volta di peso per il signor Zangger, e
infine dubitavo che la mia venuta ti importasse molto.47
II
figlio fu comprensivo. Gli scrisse lettere piene di notizie e di idee,
tra cui una descrizione e uno schizzo di un treno monorotaia in cui
era inserito un pendolo che, oscillando, avrebbe interrotto il circuito
elettrico ogniqualvolta il treno si fosse inclinato troppo.
Einstein aveva ingiustam ente rimproverato Hans Albert per non
aver trovato il modo di andarlo a trovare in Germania durante le
vacanze. La visita avrebbe richiesto che la Marie derogasse alia clausola dell'accordo di separazione che escludeva viaggi simili, e comportava problemi pratici insormontabili. La mia venuta in Germania
sarebbe quasi piu im possibile della tua venuta qui, scrisse Hans
Albert perche dopotutto sono l'unico della fam iglia in grado di
andare in giro a fare acquisti.48
Cosi Einstein, desideroso di essere piu vicino ai figli, fu brevemente tentato di tornare a Zurigo. Durante la vacanza sul Baltico di
quell'estate del 1918 prese in considerazione un'offerta congiunta
dell'U niversita di Zurigo e del suo vecchio Politecnico. Lei puo
definire il suo incarico qui esattamente come vuole gli scrisse il fisico
Edgar Meyer. E lui commento scherzosamente con Besso: Come sarei
stato felice diciotto anni fa di un miserabile posto di assistente!.49
Einstein ammise di essere tormentato dalla scelta. Zurigo era la
sua vera patria, e la Svizzera era l'unico paese per il quale sentisse
una certa affinita. Inoltre sarebbe stato vicino ai suoi figli.
Ma c'era una difficolta. Se si fosse trasferito vicino ai figli sarebbe
stato vicino pure alia loro madre. Anche per Einstein, che sapeva
mettersi al riparo dalle emozioni, sarebbe stato difficile mettere su
famiglia con Elsa nella stessa citta dove c'era la sua prima moglie.
Le mie piu grandi difficolta personali persisterebbero se piantassi le
tende di nuovo a Zurigo, disse a Besso anche se sembra allettante
essere vicino ai miei bam bini.50

234

Einstein

Elsa si oppose risolutam ente al progetto, addirittura inorridita.


Chiese ad Einstein di prometterle che non sarebbe accaduto. Lui si
preoccupava molto dei desideri di Elsa, e quindi abbandono l'idea
di un trasferimento a tempo pieno a Zurigo.
Si risolse invece a qualcosa che solitamente evitava: un compromesso. Mantenne il posto a Berlino e accetto rincarico di professore
ospite a Zurigo, dove avrebbe fatto visite della durata di un mese due
volte all'anno. Questa soluzione, pensava, avrebbe potuto assicurargli
il meglio di entrambi i mondi.
In quello che parve un eccesso di cautela tipicam ente svizzero,
le autorita di Zurigo approvarono il contratto per le lezioni, che
prevedeva il rim borso delle spese di Einstein, ma non una retribuzione, a titolo di prova. In realta si dim ostrarono avvedute:
le lezioni di Einstein all'in izio richiam arono un vasto u ditorio,
ma alia fine la frequenza scem o e in capo a due anni sarebbero
state sospese.
II socialdemocratico
Che cosa sarebbe finito prima, aveva chiesto semischerzosamente
Einstein alia M arie, la guerra m ondiale o il loro procedim ento di
divorzio? Ando a finire che entram bi giunsero a una caotica conclu sione n eg li ultim i m esi del 1918. M entre il R eich tedesco si
sgretolava nel novem bre di quell'anno, una rivolta dei m arinai di
Kiel dilago in uno sciopero generale e in un'insurrezione popolare.
Lezione cancellata a causa della rivoluzione annoto Einstein nel
suo registro il 9 novembre, il giorno in cui i dim ostranti occuparono
il Reichstag e il Kaiser abdico. Quattro giorni piu tardi un consiglio
rivoluzionario operai-studenti prese il controllo dell'U niversita di
Berlino e incarcero i presidi di facolta e il rettore.
Con lo scoppio della guerra Einstein era diventato, per la prima
volta, un personaggio dichiaratamente pubblico impegnato a favore
deH'intemazionalismo, del federalismo europeo e della resistenza al
militarismo. Ora l'aw en to della pace indirizzo il suo pensiero politico
verso questioni di carattere piu interno e sociale.
Fin dalla giovinezza, come ammiratore di Jost Winteler e amico di
Friedrich Adler, Einstein era stato attratto dall'ideale del socialismo
oltre che da quello della liberta individuale. La rivoluzione berlinese
- capeggiata da un'accolita di socialisti, consigli operai, comunisti e
altri personaggi di sinistra - lo pose di fronte a casi in cui i due ideali
entravano in conflitto.

Divorzio

235

Per il resto della sua vita Einstein avrebbe professato un socialismo


democratico con una base liberale e antiautoritaria. Era un fautore
dell'uguaglianza, della giustizia sociale e dell'um anizzazione del
capitalismo. Ed era un ardente difensore degli oppressi. Ma allorche un rivoluzionario qualsiasi mostrava una tendenza alia volonta
bolscevica di imporre un controllo centralizzato, o quando un regime
come quello della Russia gli appariva autoritario, il suo amore istintivo per la liberta individuale provocava regolarmente una reazione
sdegnata.
I1 socialismo per lui riflette il desiderio etico di eliminare l'abisso
spaventoso tra le classi e di costruire un sistema economico piu giusto scrisse il marito di una delle sue due figliastre a proposito delle
posizioni di Einstein negli anni '20. E tuttavia non puo accettare un
programma socialista. Apprezza troppo l'avventura della solitudine
e la felicita della liberta per accogliere un sistema che m inaccia di
eliminare completamente l'individuo.51
Fu un atteggiam ento che rim ase costante. La filosofia politica
fondamentale di Einstein non subi alcun mutamento significativo nel
corso della sua vita disse Otto Nathan, un socialista, che divenne
amico intimo di Einstein e poi curatore delle sue opere dopo il suo tra
sferimento in America. Accolse con favore gli sviluppi rivoluzionari
nella Germania del 1918 a causa del suo interesse per il socialismo e
in particolare a causa della sua profonda e incondizionata devozione
alia democrazia. Alla base del suo pensiero politico c'era il riconoscimento della dignita dell'individuo e la salvaguardia della liberta
politica e intellettuale.52
Quando gli studenti rivoluzionari di Berlino arrestarono il rettore
e i presidi di facolta, Einstein ebbe occasione di mettere in pratica
questa filosofia. II fisico Max Born quel giorno era a letto con l'influenza quando il suo telefono squillo. Era Einstein che stava andando
all'universita a vedere che cosa poteva fare per ottenere il rilascio
del rettore e dei presidi, e insistette che Born si alzasse dal letto e lo
accompagnasse. Arruolarono anche un terzo amico, il pioniere della
psicologia della Gestalt, M ax Wertheimer, forse nella convinzione
che il suo settore di competenza potesse essere piu utile della fisica
teorica ai fini della loro missione.
I tre presero il tram dalla casa di Einstein al Reichstag, dove erano
riuniti gli studenti. Sulle prime furono bloccati da una fitta ressa, ma la
folia si apri quando Einstein fu riconosciuto, ed essi furono introdotti
in una sala di riunione dove si adunava il soviet degli studenti.
II presidente li saluto e li prego di attendere mentre il gruppo finiva

236

Einstein

di mettere a punto i nuovi statuti per il governo dell'universita. Poi


si rivolse ad Einstein. Prima di dare seguito alia sua richiesta di
parlare, professor Einstein, mi consente di chiederle che cosa pensa
dei nuovi regolamenti?
Einstein tacque per un momento. Certe persone sono istintivamente portate a evitare di compromettersi con le parole, a cercare di
compiacere i loro ascoltatori e a godersi l'agio del conformismo. Non
era cosi per Einstein, che infatti rispose in tono critico: Ho sempre
pensato che il maggior pregio dell'ordinamento universitario tede
sco consista nella liberta accademica, per cui al docente non viene
prescritto in alcun modo che cosa debba insegnare, e lo studente
pud scegliere, senza troppi controlli e vigilanze, i corsi che intende
seguire. A quanto sembra i vostri nuovi statuti aboliscono tutto cio
... Mi dispiacerebbe se l'antica liberta venisse meno. A quel punto,
secondo il racconto di Born, segui un silenzio im barazzato tra i
giovani detentori del potere.
Che non facilito la sua missione. Dopo qualche discussione gli
studenti decisero che non avevano l'autorita per rilasciare il rettore
e i presidi. Cosi Einstein e gli altri andarono al palazzo della Cancelleria del Reich a cercare qualcuno che l'avesse. Riuscirono a trovare
il neoeletto presidente della Repubblica, che sembrava assillato da
altre questioni e sconcertato, e si mostro perfettamente disposto a
scribacchiare un appunto in cui ordinava il rilascio.
Funziono. I tre riuscirono a liberare i colleghi, e, come racconto
Bom , lasciarono il palazzo della Cancelleria di ottimo umore, con la
sensazione di aver preso parte a un evento storico e con la fiducia che
il regno dell'arroganza prussiana ... fosse terminato per sempre.53
Einstein poi raggiunse una riunione di massa della rinata Bund
Neues Vaterland, dove lesse un discorso di due pagine che aveva
portato con se all'incontro con gli studenti. Definendosi un sostenitore di vecchia data della democrazia, ribadi che i suoi sentimenti
socialisti non lo rendevano favorevole ai controlli di stile sovietico.
Tutti i veri democratici devono stare in guardia perche la vecchia
tirannia di classe della destra non sia sostituita da una nuova tirannia
di classe della sinistra disse.
Qualcuno a sinistra insistette che la democrazia, o almeno la democrazia liberale multipartitica, doveva essere messa da parte finche le
masse non fossero state istruite e una nuova coscienza rivoluzionaria
si fosse affermata. Einstein dissenti. Non fatevi sedurre dall'idea
che sia temporaneamente necessaria una dittatura del proletariate
per inculcare il concetto di liberta nelle teste dei vostri compatrioti

Divorzio

237

disse all'uditorio. Denuncid invece il nuovo govem o di sinistra della


Germania come dittatoriale, e chiese che convocasse imm ediata
mente libere elezioni, cosi eliminando al piu presto possibile tutti i
timori di una nuova tirannia.54
Anni dopo, quando Adolf Hitler e i suoi nazisti erano al potere,
Einstein avrebbe ricordato con ram m arico quel giorno a Berlino.
Ti ricordi ancora di quella volta, circa venticinque anni fa, che ci
recammo insieme in tram al Reichstag, convinti di poter effettiva
mente contribuire a fare di quella brava gente degli onesti democratici? scrisse a Bom . Per essere dei quarantenni, eravamo dei begli
ingenui!55
Matrimonio con Elsa
Subito dopo la fine della guerra ebbe termine anche il procedimento
di divorzio di Einstein. Nel corso di tale procedimento dovette fornire
una deposizione in cui ammetteva l'adulterio. II 23 dicembre 1918
comparve di fronte a una corte a Berlino, si alzo davanti a un m agi
strate e dichiaro: Vivo da circa quattro anni e mezzo insieme a mia
cugina, la vedova Elsa Einstein divorziata dal defunto signor Lowenthal, e da allora ho avuto con lei rapporti intimi continuativi.56
Quasi a dam e dimostrazione, porto con se Elsa quando ando a
Zurigo il mese successivo per tenervi la prima serie di conferenze. La
sua prolusione, a differenza delle lezioni successive, era cosi affollata
che, con fastidio di Einstein, un funzionario fu posto alia porta per
impedire l'accesso ad ascoltatori non autorizzati. Hans Albert venne a
fargli visita in albergo, presumibilmente in assenza di Elsa, e Einstein
passo qualche giorno ad Arosa, dove Eduard era ancora convalescente
in un sanatorio.57
Rimase a Zurigo fino al 14 febbraio, quando comparve di fronte
a tre m agistrati locali che emisero il decreto di divorzio definitivo.
Esso comprendeva le clausole relative all'eventuale premio Nobel.
Nella sua deposizione Einstein aveva definito la propria appartenenza religiosa con la parola dissidente, ma nel decreto l'impiegato
lo designo come mosaico. Anche la Marie fu definita mosaica,
sebbene fosse nata e rimasta cristiana ortodossa serba.
Com 'era consuetudine, il decreto conteneva l'ingiunzione che al
convenuto [Einstein] e fatto divieto di contrarre un nuovo matrimonio
per un periodo di due anni.58 Einstein non aveva nessuna intenzione
di rispettare tale clausola. Aveva deciso che avrebbe sposato Elsa, e
cosi fece dopo quattro mesi.

238

Einstein

La decisione di risposarsi fu accompagnata da un episodio che,


se vero, risulterebbe singolare anche con i criteri della sua insolita
dinamica familiare. Protagonisti la figlia di Elsa Einstein, Ilse, e lo
spregiudicato Georg Nicolai.
Ilse, che allora aveva ventun anni, era la maggiore delle due figlie di
Elsa. Einstein l'aveva assunta come segretaria del costituendo Kaiser
Wilhelm-Institut fur Physik che avrebbe dovuto creare (l'unico scienziato che era stato reclutato fino ad allora era il suo fedele astronomo
Freundlich). Di un'ardente, idealistica bellezza da cigno, Ilse aveva
un fascino straordinario, cui la perdita parziale della vista per un
incidente a un occhio subito da bambina aveva aggiunto maggiore
grazia. Era attratta, come una falena dalla fiamma, dall'estremismo
politico e dagli uomini carismatici.
Cosi non parve sorprendente che si innamorasse di Georg Nicolai,
che aveva collaborate con Einstein nel 1914 per la risposta all'Appello al mondo colto degli intellettuali tedeschi. Tra le altre cose,
Nicolai era un medico specializzato in elettrocardiogrammi, che aveva
occasionalmente curato Elsa. Brillante e sommamente egocentrico,
dotato di un forte appetito sessuale, era nato in Germania ed era vissuto a Parigi e in Russia. Durante una visita in Russia aveva tenuto
un elenco delle donne con cui aveva avuto rapporti sessuali, il cui
numero ammontava a sedici, comprese due coppie madre-figlia.
Ilse si innamord di Nicolai e delle sue idee politiche. Oltre a essere,
almeno per breve tempo, sua amante, lo aiuto a dattiloscrivere e a diffondere le sue lettere di protesta. Contribui anche a convincere Einstein
a sostenere la pubblicazione del volume pacifista di Nicolai, La biologia
della guerra, che comprendeva il loro sfortunato appello del 1914 e una
raccolta di scritti libera li di Kant e di altri autori classici tedeschi.59
Da principio Einstein aveva sostenuto il progetto di pubblicazione,
ma airin izio del 1917 aveva definite l'idea del tutto disperata.
N icolai, che era stato arruolato com e sem plice aiutante di sanita
nell'esercito tedesco, in qualche modo pensava che Einstein avrebbe
finanziato l'impresa, e continuava a tormentarlo. Nulla e piu difficile
che dire di no a Nicolai gli scrisse Einstein, rivolgendoglisi in terza
persona. L'uomo, che in altre cose e talmente sensibile che perfino
l'erba che cresce e un gran baccano per lui, sembra quasi sordo quando
il suono comporta un rifiuto.60
In una delle sue visite a Nicolai, Ilse gli aveva detto che Einstein
aveva in animo di sposare sua madre. Nicolai, un esperto nell'arte
di frequentare madre e figlia, disse a Ilse che Einstein si sbagliava.
Avrebbe dovuto sposare Ilse invece di sua madre.

Divorzio

239

Non e chiaro a quale gioco psicologico stesse giocando con la mente


della sua giovane amante. E parimenti non e chiaro a quale gioco
psicologico lei stesse giocando con la mente di lui, o con la propria,
quando gli scrisse una lettera in cui riferiva con molti particolari
come la questione Ilse-o-Elsa fosse improvvisamente diventata un
problema reale per Einstein. La lettera e talm ente sorprendente e
strana che vale la pena di citarla per esteso:
Sei la sola persona a cui posso confidare cio che segue e l'unica che
possa darmi consiglio ... Ricordi che di recente abbiamo parlato del
matrimonio di Albert e mamma, e che tu mi hai detto che ritenevi piu
appropriato un matrimonio tra Albert e me. Non ci ho mai pensato
seriamente fino a ieri. Ieri la questione se Albert volesse sposare la
mamma o me e stata sollevata d'improwiso. Da principio era emersa
in modo semischerzoso, ma nel giro di qualche minuto e diventata un
problema serio che ora deve essere esaminato e discusso ampiamente
e a fondo. Albert rifiuta di prendere qualsiasi decisione, ed e pronto
a sposare sia me che la mamma. Io so che Albert mi ama moltissimo,
forse piu di quanto fara mai qualsiasi altro uomo. Me l'ha detto lui
stesso ieri. D'altra parte, potrebbe anche preferire me come moglie,
dato che sono giovane e potrebbe avere dei bambini da me, il che
naturalmente non vale certo nel caso della mamma; ma e di gran lunga
troppo corretto e ama troppo la mamma anche solo per parlame. Tu
conosci i miei rapporti con Albert. Gli voglio un bene grandissimo;
ho il massimo rispetto per lui come persona. Se mai sono esistiti vera
amicizia e cameratismo tra due esseri di tipo diverso, quelli sono con
assoluta certezza i miei sentimenti verso Albert. Ma non ho mai sentito
il minimo desiderio di stargli vicino fisicamente. Cio non vale nel suo
caso, almeno in tempi recenti. Una volta mi ha confessato quanto gli
sia difficile controllarsi. Ma ora credo che i miei sentimenti nei suoi
confronti non siano sufficienti per la vita coniugale... La terza persona
ancora da menzionare in questa faccenda strana e di certo altamente
comica sarebbe mia madre. Per il momento, siccome ancora non crede
fino in fondo che io faccia dawero sul serio, mi ha consentito di scegliere del tutto liberamente. Se si rendesse conto che io potrei essere
veramente felice soltanto con Albert, di sicuro si farebbe da parte per
amore mio. Ma sarebbe certamente duro e penoso per lei. E allora
non so se sarebbe dawero giusto che io - dopo tutti gli anni in cui
ha lottato - dovessi entrare in competizione con lei sul posto che si
e guadagnata, ora che finalmente e alia meta. I filistei come i nonni
naturalmente inorridiscono di questi nuovi progetti. Mia madre sarebbe
presumibilmente disonorata e altre cose sgradevoli di questo tipo ...
Anche Albert pensava che se non volessi avere un figlio da lui sarebbe
meglio per me non sposarlo. E io dawero non ho questo desiderio. Ti

240

Einstein

sembrera strano che io, una sciocchina di vent'anni, debba decidere su


una questione cosi seria; quasi non ci credo io stessa e mi sento anche
molto infelice di doverlo fare. Aiutami! Tua Ilse.61
In cima alia prima pagina Ilse scrisse in grande: Per piacere, distruggi
questa lettera subito dopo averla letta!. Ma Nicolai non lo fece.
Era tutto vero? Era vero a meta? La verita era relativa all'osservatore? L'unica prova che abbiamo di un'incertezza di Einstein tra madre
e figlia e questa lettera. Nessun altro, ne allora ne in ricordi successivi,
menziond mai la questione. La lettera fu scritta da una giovane donna
appassionata e innamorata a un seducente casanova di cui desiderava
le attenzioni. Forse fu solo una sua fantasia, oppure un sotterfugio per
suscitare la gelosia di Nicolai. Come accade per gran parte della natura,
e specialmente della natura umana, la realta sottostante, ammesso che
esista qualcosa di simile, non sempre e conoscibile.
Ando a finire che Einstein sposo Elsa nel giugno 1919, e Ilse rimase
in intimita con entrambi.
1 rapporti familiari di Einstein parvero m igliorare su tutti i fronti.
II mese immediatamente successivo ando a Zurigo a trovare i figli, e
rim ase con Hans Albert nell'appartam ento della prim a m oglie, che
era temporaneam ente assente. Elsa sembrava preoccupata di quella
sistem azione, ma lui la rassicuro in alm eno due lettere che la Marie
non sarebbe stata granche presente. Aver messo la tenda nella tana
della leonessa si sta dim ostrando molto utile, diceva in una di esse
e non c'e da aver paura che capiti qualche incidente. Insiem e
Einstein e H ans A lbert andarono in barca a vela, fecero m usica
e costruirono un m odellino di aereo. I1 ragazzo mi da una gioia
indescrivibile scrisse Einstein a Elsa. E assai diligente e tenace in
tutto quello che fa. E suona anche il piano m olto bene.62
I rapporti con la sua prima famiglia adesso erano cosi tranquilli
che, durante la visita del luglio 1919, penso ancora una volta che
forse avrebbe dovuto trasferirsi li con Elsa e le sue figlie. Cio mise
in grande agitazione Elsa, che non fece mistero dei suoi sentimenti.
Einstein batte in ritirata. Va bene, rimarremo a Berlino la rassicuro.
Quindi tranquillizzati e non avere paura !63
II secondo matrimonio di Einstein era diverso dal primo. Non era
un rapporto romantico o appassionato. Fin dall'inizio Albert ed Elsa
ebbero camere da letto separate, alle estremita opposte del loro ampio
appartamento berlinese. E non era neppure un rapporto intellettuale.
Comprendere la relativita, disse Elsa piu tardi, non e necessario per
la mia felicita.64

Divorzio

241

D'altro canto Elsa aveva doti di carattere pratico che spesso mancavano a suo marito. Parlava bene il francese e l'inglese, il che le
consentiva di fare da interprete oltre che da responsabile organizzativo durante i viaggi. Non ho talenti di alcun tipo se non forse come
moglie e madre disse. I1 mio interesse per la matematica si limita
sostanzialmente ai conti di casa.65
Questa osservazione riflette la sua umilta e una sottile insicurezza,
ma le fa torto. Non era compito facile fare da moglie e da madre ad
Einstein, che aveva bisogno di entrambe, e neppure gestire le loro
finanze e la logistica. Elsa lo faceva con buon senso e calore. Anche
se, di tanto in tanto, indulgeva a qualche finzione che era connessa
alia loro posizione, in generale mostrava maniere non affettate e un
umorismo consapevole di se, e in questo modo contribuiva a garantire
che anche suo marito m antenesse quei tratti.
II
matrim onio era, in effetti, una solida simbiosi e soddisfaceva in
gran parte le esigenze e i desideri di entrambi. Elsa era una donna
efficiente e vivace che non chiedeva di meglio che servire e proteggere
il marito. Le piaceva la sua fama, e (a differenza di lui) non cercava
di nasconderlo. Inoltre apprezzava la posizione sociale che essa conferiva loro, anche se significava che doveva allegramente cacciar via
cronisti e altri invasori della vita privata di suo marito.
Einstein era contento di essere accudito quanto Elsa lo era di
accudirlo. Lei gli diceva quando mangiare e dove andare. Gli faceva
le valigie e gli dava il denaro per le piccole spese. In pubblico si
mostrava protettiva nei confronti dell'uom o che chiamava il professore o anche semplicemente Einstein.
Cio consentiva a lui di passare ore in uno stato quasi onirico, concentrandosi piu sul cosmo che sul mondo che lo circondava. E tutto
questo dava a lei soddisfazione ed entusiasmo. I1 Signore ha posto
in lui tante qualita bellissime, e io lo trovo meraviglioso, anche se la
vita al suo fianco e snervante e difficile disse una volta.66
Quando Einstein era in uno dei suoi periodi di intenso lavoro,
come accadeva spesso, Elsa si rendeva conto della necessita di tenere
lontano da lui tutti gli elementi di disturbo osservo un parente. Gli
preparava il suo piatto preferito a base di zuppa di lenticchie e salsicce, lo faceva scendere dallo studio, e poi lo lasciava solo a consumare meccanicam ente il pasto. Ma quando brontolava o protestava,
gli ricordava che era importante che mangiasse. La gente ha secoli
per scoprire le cose, diceva ma il tuo stomaco no, non aspettera
per secoli.67
Aveva im parato a capire, guardandolo da lontano negli occhi,

242

Einstein

quando era preso da un problema, come diceva lei, e quindi non


doveva essere disturbato. Einstein camminava avanti e indietro nel
suo studio, e lei gli faceva portare il pasto di sopra. Quando la fase
di intensa concentrazione era finita, scendeva finalmente a mangiare
a tavola e, a volte, chiedeva a Elsa e alle figlie di andare a fare una
passeggiata. Loro acconsentivano, ma la richiesta non partiva mai da
loro. E lui che deve fare la richiesta, riferi un giom ale dopo aver
intervistato Elsa e quando propone una passeggiata loro sanno che
la sua mente non e piu impegnata dal lavoro.68
Delle figlie di Elsa, la m aggiore, Ilse, alia fine avrebbe sposato
Rudolf Kayser, direttore della principale rivista letteraria tedesca,
e con lui avrebbe messo in piedi una casa piena di opere d'arte e
frequentata da artisti e scrittori. Margot, a cui piaceva la scultura, era
cosi timida che a volte si nascondeva sotto il tavolo quando arrivavano gli ospiti di suo padre. Visse a casa anche dopo aver sposato,
nel 1930, un russo di nom e Dim itri Marianoff. Entram bi i generi
avrebbero finito per scrivere libri pomposi ma mediocri sulla fami
glia Einstein.
Per il m omento Einstein, Elsa e le sue due figlie vivevano insieme
in uno spazioso appartamento arredato in modo un po' tetro, vicino
al centro di Berlino. La tappezzeria era verde scuro, le tovaglie di lino
bianco ricamato. Si capiva che Einstein sarebbe sempre rimasto un
estraneo in una casa sim ile, scrisse l'am ico e collega Philipp Frank
un bohem ien ospite in una casa borghese.
Sfidando i regolamenti edilizi, convertirono tre stanze sottotetto
in una soffitta-studio con una nuova grande finestra. L'am biente
veniva spolverato di tanto in tanto, ma mai rassettato, e le carte vi
si ammucchiavano sotto gli sguardi benevoli di Newton, Maxwell e
Faraday. La Einstein sedeva su una vecchia sedia a braccioli, con il
blocco di carta sulle ginocchia. Ogni tanto si alzava e passeggiava,
poi tom ava a sedersi per scarabocchiare le equazioni che, nelle sue
speranze, avrebbero esteso la teoria della relativita facendone una
spiegazione del cosmo.69

XI
L'UNIVERSO DI EINSTEIN
1916-1919

Cosmologia e buchi neri, 1917


La cosmologia e lo studio dell'universo nel suo insieme, delle sue
dimensioni e della sua forma, della sua storia e del suo destino, da
un estremo all'altro, dall'inizio alia fine del tempo. E una materia
immensa. E non semplice. Non e semplice neppure definire il significato di questi concetti, o anche solo stabilire se hanno significato. Con
le equazioni di campo della teoria della relativita generale, Einstein
getto le basi dello studio della natura dell'universo, cosi divenendo
il principale fondatore della cosmologia modema.
Ad aiutarlo in questa impresa, almeno nelle prime fasi, fu un eccellente m atem atico e ancor piu em inente astrofisico, Karl Schwarzschild, direttore dell'Osservatorio di Potsdam. Schwarzschild lesse la
nuova formulazione di Einstein della relativita generale e, all'inizio
del 1916, intraprese il tentativo di applicarla ai corpi nello spazio.
A rendere assai difficile il suo lavoro era la circostanza che si era
arruolato come volontario nell'esercito tedesco durante la guerra, e
quando lesse le memorie di Einstein era di stanza in Russia, dove
calcolava le traiettorie dei proiettili di artiglieria. Cio nonostante
riusci a trovare il tempo per calcolare quale sarebbe stato, secondo
la teoria di Einstein, il campo gravitazionale intorno a un corpo nello
spazio. Fu l'equivalente in tempo di guerra della capacita di Einstein
di creare la teoria della relativita ristretta mentre esaminava richieste
di brevetti per la sincronizzazione degli orologi.
Nel gennaio 1916 Schwarzschild spedi il suo risultato ad Einstein,
accom pagnandolo con l'afferm azione che esso consentiva alia sua
teoria di risplendere di accresciuta purezza. Tra le altre cose riconfermava, con maggior rigore, il successo delle equazioni di Einstein
nella spiegazione dell'orbita di Mercurio. Einstein era entusiasta.
Non mi sarei aspettato che la soluzione esatta del problema potesse

244

Einstein

essere formulata in modo cosi semplice rispose. II giovedi successivo


lesse personalmente la memoria alia riunione settimanale dell'Accademia prussiana.1
I
primi calcoli di Schwarzschild si concentravano sulla curvatura
dello spaziotempo all'estem o di una stella sferica non rotante. Qual
che settimana dopo invio ad Einstein un'altra memoria su che cosa
sarebbe accaduto all'intem o della stella.
In entrambi i casi sembrava possibile, anzi in ev itable, qualcosa
di singolare. Se tutta la massa di una stella (o di un qualsiasi corpo)
veniva compressa in una regione di spazio sufficientemente piccola
- definita da quello che divenne noto come raggio di Schwarzschild tutti i calcoli sembravano perdere di senso. Al centro lo spaziotempo
si sarebbe incurvato su se stesso in misura infinita. Nel caso del nostro
Sole, accadrebbe se tutta la sua massa fosse compressa entro un raggio
di meno di tre chilometri. Nel caso della Terra, accadrebbe se tutta
la sua massa fosse concentrata entro un raggio di poco meno di un
centimetro.
Che cosa significherebbe? Nei casi descritti, nulla che si trovasse
entro il raggio di Schwarzschild potrebbe sfuggire all'attrazione gra
vitazionale, neppure la luce o una qualsiasi altra forma di radiazione.
Anche il tempo parteciperebbe della curvatura dilatandosi fino ad
arrestarsi. In altre parole, un viaggiatore che si avvicinasse al raggio
di Schwarzschild sembrerebbe, a chi lo osservasse dall'estem o, irrigidirsi fino a un arresto totale.
Einstein non credette mai, ne allora ne in seguito, che questi risultati corrispondessero effettivamente a qualcosa di reale. Nel 1939,
per esempio, scrisse un articolo che forniva, come disse, una chiara
spiegazione del perche le "singolarita di Schwarzschild" non esistono
nella realta fisica. Qualche mese piu tardi, pero, J. Robert Oppenheimer e il suo studente Hartland Snyder sostennero il contrario, predicendo che le stelle potevano subire un collasso gravitazionale.2
Quanto a Schwarzschild, non ebbe mai la possibility di studiare
ulteriorm ente il problem a. Qualche settim ana dopo aver scritto i
suoi articoli, contrasse m entre era al fronte u n'orribile m alattia
autoimmune, che gli divorava le cellule della pelle, e m ori nel m ag
gio 1916 all'eta di quarantadue anni.
Come gli scienziati avrebbero scoperto dopo la morte di Einstein, la
strana teoria di Schwarzschild era corretta. Le stelle potevano subire il
collasso e generare tale fenomeno, e in realta lo facevano spesso. Negli
anni successivi al 1960, fisici come Stephen Hawking, Roger Penrose,
John Wheeler, Freeman Dyson e Kip Thom e dimostrarono che questa

Vunwerso di Einstein

245

era effettivamente una proprieta della teoria della relativita generale


di Einstein, una proprieta assolutamente reale. Wheeler chiamd quegli
oggetti buchi neri, e da allora essi sono diventati una branca della
cosmologia, oltre a comparire negli episodi di Star Trek.3
Oggi sono stati scoperti buchi neri in tutto runiverso, e ce n'e uno
anche al centro della nostra galassia, con una massa qualche milione
di volte maggiore di quella del Sole. I buchi neri non sono rari, e
non sono un om am ento casuale del nostro universo afferma Dyson.
Sono gli unici luoghi dell'universo in cui la teoria della relativita di
Einstein mostra tutta la sua potenza e il suo splendore. Qui, e in nessun altro posto, lo spazio e il tempo perdono la loro individuality e si
fondono in una struttura quadridimensionale fortemente incurvata,
delineata con precisione dalle equazioni di Einstein.4
Einstein credeva che la teoria della relativita generale risolvesse
il problema del secchio di Newton in un modo che sarebbe piaciuto
a Mach: l'inerzia (o le forze centrifughe) non sarebbero esistite per
qualcuno che girasse in un universo completamente vuoto.5 L'inerzia
era causata invece soltanto dalla rotazione relativa a tutti gli alti corpi
dell'universo. Secondo la mia teoria, l'inerzia e semplicemente un'interazione tra le masse, non un effetto in cui sia implicato lo "spazio"
in se, distinto dalle masse osservate disse Einstein a Schwarzschild.
Si pud metterla in questi termini. Se immagino di far svanire tutte le
cose, secondo N ewton lo spazio inerziale galileiano rimane; secondo
la mia interpretazione, invece, non rimane nulla.6
La questione dell'inerzia provocd un dibattito tra Einstein e uno
dei grandi astronomi dell'epoca, Willem de Sitter di Leida. Per tutto
il 1916 Einstein si batte per difendere la relativita dell'inerzia e il
principio di Mach ricorrendo a mezzi di tutti i tipi, disposto anche ad
ammettere condizioni al contomo quali masse lontane lungo i bordi
dello spazio, di necessita inosservabili. Come rilevo de Sitter, sarebbe
stato di per se inam m issibile per M ach, che considerava assurdo
postulare cose che non potevano essere in alcun modo osservate.7
Verso il febbraio 1917 Einstein era pervenuto a una nuova impostazione. Ho completamente abbandonato le mie concezioni precedenti,
giustamente contestate da lei scrisse a de Sitter. Sono curioso di
sentire che cosa avra da dire sull'idea un po' folle a cui sto pensando
ora.8 Era un'idea che inizialmente gli era parsa talmente stravagante
da fargli dire all'am ico Paul Ehrenfest a Leida: Mi espone al pericolo di essere rinchiuso in un manicomio. E scherzosamente aveva
chiesto a Ehrenfest, prima di venire in visita, garanzie che a Leida
non vi fossero istituti del genere.9

246

Einstein

La sua nuova idea fu pubblicata quello stesso m ese in un arti


colo destinato a esercitare, com e altri di Einstein, una vastissim a
influenza: Considerazioni cosm ologiche sulla teoria della relativita gene
rate.10 A prim a vista sembrava effettivam ente basato su un concetto
folle: lo spazio non ha bordi perche la gravita lo fa incurvare su se
stesso.
Einstein cominciava osservando che un universo assolutamente
infinito pieno di stelle e di altri oggetti non era plausibile. In ogni
punto avrebbe agito una forza di gravita infinita e da ogni direzione
sarebbe pervenuta una quantita infinita di luce. D 'altra parte, un
universo finito che fluttuasse in una posizione casuale nello spazio
era anch'esso inconcepibile. Tra Taltro, che cosa avrebbe impedito
alle stelle e all'energia di volare via, allontanandosi e svuotando
l'universo?
Cosi Einstein escogito una terza opzione: un universo finito, ma
privo di contorni. Le masse presenti nell'universo fanno incurvare lo
spazio e, su scala cosmica, fanno in modo che lo spazio (anzi, l'intera
struttura quadridimensionale dello spaziotempo) si curvi completa
mente richiudendosi su se stesso. II sistema e chiuso e finito, ma non
ha un confine ne un margine.
Per aiutare i suoi lettori a farsi un'idea intuitiva di questo con
cetto, Einstein chiedeva di com inciare a im m aginare degli esseri
bidim ensionali che esplorino un universo a due dimensioni, come
una superficie piana. Questi esseri piatti possono muoversi in ogni
direzione su tale superficie, ma l'idea di andare su o giu non ha alcun
significato per loro.
Ora immaginiamo di modificare la situazione: che cosa accadrebbe
se le due dimensioni di questi esseri fossero sempre su una super
ficie, ma questa fosse (in modo del tutto impercettibile a loro) leggerm ente incurvata? Che cosa accadrebbe se essi e il loro mondo
fossero ancora confinati nelle due dimensioni, ma la loro superficie
invece di essere piatta fosse simile a quella di un globo? Per dirla
con le parole di Einstein, consideriamo ora una seconda forma di
esistenza bidimensionale, questa volta pero su una superficie sferica
anziche piana. Una freccia scagliata da questi esseri piatti sembrerebbe ancora muoversi in linea retta, ma alia fine descriverebbe una
circonferenza e tornerebbe al punto di partenza, proprio come un
navigatore sulla superficie del nostro pianeta, muovendosi sempre
nella stessa direzione attraverso i mari, alia fine tornerebbe al punto
di partenza arrivandoci dalla parte opposta dell'orizzonte.
La curvatura dello spazio bidimensionale degli esseri piatti rende

L'universo di Einstein

247

la loro superficie finita, senza che pero essi possano trovare dei contorni. In qualunque direzione si muovano, non raggiungono mai un
confine o un margine del loro universo, ma alia fine ritornano nello
stesso punto. Per dirla di nuovo con le parole di Einstein, il grande
fascino che emana da questa considerazione proviene dal seguente
riconoscimento: Vuniverso di questi esseri e finito e tuttavia illimitato. E
se la loro superficie fosse simile a quella di un pallone che si gonfia,
il loro intero universo potrebbe essere in espansione, eppure continuerebbe a non avere alcun contorno.11
Per estensione, possiamo cercare di immaginare, come ci chiede
Einstein, che lo spazio tridimensionale sia analogamente incurvato
a creare un sistema chiuso e finito che non ha margini. N o n e facile
per noi, creature tridimensionali, farcene un'idea intuitiva, ma tale
sistema viene descritto senza difficolta in termini matematici dalle
geom etrie non euclidee, di cui Gauss e Riem ann erano stati pionieri. E l'idea puo funzionare anche per le quattro dimensioni dello
spaziotempo.
In un sim ile universo curvo, un raggio di luce che com incia a
propagarsi in una qualsiasi direzione potrebbe percorrere quella che
sembra una linea retta eppure curvare tom ando al punto di partenza.
L'idea d'uno spazio finito ma illimitato e una delle idee piu grandiose
che siano mai state concepite sulla natura del mondo ha dichiarato
il fisico Max B om .12
Si, ma che cosa c'e fuori da questo universo curvo? Che cosa c'e
dall'altra parte delle curva? Questa non e soltanto una domanda a
cui non si puo dare risposta, e una domanda priva di senso, proprio
come sarebbe privo di senso per un abitante delle due dimensioni
chiedersi che cosa c'e al di fuori della sua superficie. Si potrebbero
fare delle congetture, di tipo fantastico oppure matematico, su come
si presentino le cose in una quarta dimensione spaziale, ma, salvo
che nella fantascienza, non ha molto significato chiedersi che cosa ci
sia in un mondo che esiste al di fuori delle tre dimensioni spaziali
del nostro universo curvo.13
Questa concezione del cosm o che Einstein dedusse dalla teoria
della relativita generale era elegante e magica. Ma sembrava esserci
una difficolta, un difetto cui si doveva porre rimedio o che si doveva
trovare il modo di eludere. La sua teoria indicava che l'universo non
sarebbe rimasto statico, ma avrebbe dovuto o espandersi o contrarsi.
Secondo le sue equazioni di campo, un universo statico era impossibile perche le forze gravitazionali avrebbero raggrumato insieme
tutta la materia.

248

Einstein

Cio non si accordava con quello che, a parere della maggior parte
degli astronomi, suggerivano le osservazioni. Per quanto si sapeva,
runiverso era formato soltanto dalla nostra galassia, la Via Lattea, e
sembrava piuttosto stabile e statico. Le stelle parevano vagare tranquillamente, ma non allontanarsi rapidamente come accadrebbe in un
universo in espansione. Le altre galassie, come quella di Andromeda,
erano soltanto delle macchie indistinte e senza spiegazione nel cielo.
(Alcuni astronomi americani che lavoravano airO sservatorio Lowell
in Arizona avevano notato che gli spettri di alcune misteriose nebulose a spirale erano spostati verso l'estremita rossa, m a gli scienziati
non avevano ancora stabilito che si trattava di galassie lontane che
si allontanavano tutte velocemente dalla nostra.)
Quando le cognizioni com unem ente accettate della fisica sembravano entrare in conflitto con una sua elegante teoria, Einstein era
propenso a mettere in discussione quelle cognizioni piuttosto che la
sua teoria, spesso venendo ricompensato per la sua ostinazione. In
questo caso, le sue equazioni del campo gravitazionale sembravano
implicare - anzi urlare - che l'idea corrente di un universo stabile era
sbagliata e andava messa da parte, proprio come il concetto newtoniano di tempo assoluto.14
Invece questa volta Einstein apporto quella che defini una leggera
modifica alia sua teoria. Per impedire alia materia dell'universo di
implodere, introdusse una forza repulsiva: una piccola aggiunta
alle sue equazioni della relativita generale per controbilanciare la
gravita nell'ordine complessivo.
Nelle sue equazioni rivedute, questa modifica era indicata con la
lettera greca lambda, X, che veniva moltiplicata per il tensore metrico
in un modo che produceva un universo stabile e statico. Nel suo
articolo del 1917 aveva quasi l'aria di scusarsene: Abbiamo dovuto,
a dire il vero, introdurre un'estensione delle equazioni del campo
gravitazionale che non e giustificata dalla presente conoscenza della
gravitazione.
Einstein chiam o il term ine aggiunto elem ento cosm ologico
(kosm ologisches Glied era l'espressione di cui si servi) o costante
cosmologica. In seguito,15 quando si scopri che in realta l'universo
si stava espandendo, Einstein l'avrebbe definito il suo piu grosso
sbaglio. E oggi, in base all'evidenza che l'espansione dell'universo
sta accelerando, e considerato un concetto utile, anzi nonostante
tutto necessario.16
Nel 1905, nell'arco di cinque mesi, Einstein aveva rivoluzionato la
fisica concependo i quanti di luce, la relativita ristretta e dei metodi

L'universo di Einstein

249

statistici per dimostrare l'esistenza degli atomi. Ora aveva appena


concluso uno sforzo creativo piu prolungato, dall'autunno del 1915
alia primavera del 1917, che Dennis Overbye ha definito forse il piu
prodigioso sforzo di elevata ingegnosita da parte di un singolo nella
storia della fisica. La sua prima esplosione di creativita ai tempi
dell'Ufficio brevetti sembrava aver comportato ben poca sofferenza.
Ma questo fu uno sforzo titanico che lo lascio esausto e afflitto da
dolori di stom aco.17
Durante questo periodo aveva generalizzato la relativita, aveva
formulato le equazioni del campo gravitazionale, aveva trovato una
spiegazione fisica dei quanti di luce, aveva introdotto l'idea che i
quanti implicassero la probability piuttosto che la certezza,18 e aveva
proposto una concezione della struttura globale deiruniverso. Dalla
piu piccola cosa concepibile, il quanto, alia piu grande, il cosmo,
Einstein si era dimostrato un maestro.
L'eclissi, 1919
Per la relativita generale era possibile una verifica sperimentale
spettacolare, che aveva la potenzialita di abbagliare il pubblico e di
contribuire a rimarginare le ferite di un mondo spossato dalla guerra.
Era una verifica basata su un concetto cosi semplice che chiunque
poteva capirlo: la gravita incurva la traiettoria della luce. Piu precisamente, Einstein predisse la m isura della deflessione osservabile
nella luce proveniente da una Stella lontana quando passa attraverso
l'intenso campo gravitazionale presente nelle vicinanze del Sole.
Per effettuare questa verifica gli astronomi dovevano rilevare con
precisione la posizione di una Stella in condizioni normali. Poi avreb
bero atteso finche gli allineamenti non fossero tali che il percorso della
luce proveniente dalla stella passasse nelle immediate vicinanze del
Sole. La posizione della stella appariva mutata?
Era una sfida eccitante. L'osservazione richiedeva un'eclissi totale,
in modo che le stelle fossero visibili e potessero essere fotografate.
Per fortuna la natura ha casualmente fatto si che le dimensioni del
Sole e della Luna abbiano la giusta proporzione perche una volta ogni
qualche anno vi siano eclissi totali osservabili in momenti e luoghi
che le rendono ideali per un simile esperimento.
L'articolo di Einstein del 1911, L'effetto della gravitazione sulla pro
pagazione della luce, e le equazioni d elY E n tw u rf del 1913 avevano
perm esso di calcolare che la luce avrebbe subito una deflessione
(tenendo conto di alcune correzioni dei dati apportate in seguito)

250

Einstein

di circa 0,85 secondi d'arco nel passaggio in prossimita del Sole, un


valore che coincideva con quello che sarebbe stato predetto da una
teoria dell'em issione come quella di Newton, che trattava la luce alia
stregua di particelle. Come si e gia detto, il tentativo di verificarlo
durante l'eclissi dell'agosto 1914 in Crimea era stato vanificato dalla
guerra, con il che Einstein era stato salvato dal possibile imbarazzo
di essere colto in errore.
Ora, utilizzando le equazioni di campo che aveva formulato alia
fine del 1915, che rendevano conto della curvatura dello spaziotempo
causata dalla gravita, aveva ottenuto una deflessione doppia di quella
calcolata in precedenza. La luce che passava in prossimita del Sole
doveva, secondo Einstein, subire una deflessione di circa 1,7 secondi
di grado.
Nel suo libro divulgativo del 1916 sulla relativita, Einstein rivolse
un altro appello agli scienziati perche verificassero la sua conclusione.
Le stelle ... dovrebbero ... apparire piu lontane dal Sole di un angolo
pari al valore sopra indicato [1,7 secondi], rispetto alia posizione che
hanno per noi nel cielo quando il Sole e situato in un'altra parte del
firmamento disse. L'esame della correttezza o no di questa deduzione e un problema della m assim a im portanza, di cui ci si deve
attendere dagli astronomi la prossima soluzione.19
Willem de Sitter, l'astronomo olandese, era riuscito a spedire una
copia della memoria di Einstein sulla relativita generale al di la della
Manica nel 1916, nel bel mezzo della guerra, e l'aveva fatta avere ad
Arthur Eddington, che era il direttore dell'Osservatorio di Cambridge.
Einstein non era molto conosciuto in Inghilterra, dove gli scienziati
in quel periodo si facevano un vanto di ignorare o di denigrare i loro
colleghi tedeschi. Eddington divenne un'eccezione. Abbraccio con
entusiasmo la relativita e ne scrisse un'esposizione in inglese che fece
conoscere la teoria, almeno tra gli studiosi.
Dopo essersi consultato con l'astronom o reale, Sir Frank Watson
Dyson, Eddington fece l'audace proposta che un gruppo di scienziati
inglesi fom isse la prova della teoria di un tedesco, proprio mentre
le due nazioni erano in guerra. L'impresa avrebbe per di piu risolto
un suo problema personale. Eddington era quacchero e, a causa del
suo credo pacifista, rischiava la prigione perche rifiutava di prestare
servizio militare in Inghilterra. (Nel 1918 aveva trentacinque anni, ed
era quindi ancora soggetto alia coscrizione.) Dyson riusci a convincere
l'A m m iragliato britannico che Eddington avrebbe potuto servire
meglio il suo paese guidando una spedizione volta a verificare la
teoria della relativita durante la successiva eclissi solare totale.

L 'universo di Einstein

251

L'eclissi era prevista per il 29 m aggio 1919, e Dyson sottolineo


che sarebbe stata un'opportunita unica. II Sole si sarebbe trovato
in m ezzo al popoloso am m asso stellare delle Iadi, che noi dilettanti
dell'osservazione celeste riconosciam o com e centro della costellazione del Toro. Ma non sarebbe stato comodo. L'eclissi sarebbe
stata visibile al m eglio in una striscia che si estendeva attraverso
l'A tlan tico in prossim ita d ell'equ atore, tra la costa del Brasile e
1'Africa equatoriale. E non sarebbe stato facile. Mentre si discuteva
della spedizione, nel 1918, nella zona c'erano gli U-boot tedeschi, i
cui com andanti erano piu interessati al controllo dei m ari che alia
curvatura del cosmo.
Per fortuna la guerra ebbe termine prima dell'inizio della spedizione. Al principio di marzo del 1919 Eddington salpo da Liverpool
con due gruppi di scienziati. Un gruppo ando a disporre gli apparecchi
fotografici nell'isolata citta di Sobral, nella giungla amazzonica del
Brasile settentrionale. II secondo gruppo, di cui faceva parte Edding
ton, fece rotta verso la piccola isola di Principe, una colonia portoghese
un grado a nord dell'equatore al largo della costa atlantica dell'Africa.
Eddington dispose le sue apparecchiature su un promontorio alto 150
metri sulla punta settentrionale dell'isola.20
L'eclissi doveva iniziare poco dopo le 15 e 13, ora locale di Principe,
e durare circa cinque minuti. Quella mattina piovve intensamente. Ma
con l'avvicinarsi dell'ora dell'eclissi, il cielo comincio a rischiararsi.
Poi continuo a illudere e a tenere sulle spine Eddington che vedeva
approssimarsi i m inuti piu im portanti della sua carriera mentre le
nuvole rimaste ora coprivano e ora lasciavano vedere il Sole.
Io, indaffarato com 'ero a cambiare le lastre, non vidi l'eclissi, a
parte un'occhiata per sincerarm i che fosse iniziata, e una seconda
occhiata quand'era a meta per vedere se c'erano molte nuvole annoto
Eddington nel suo diario. Scatto sedici fotografie. Sono tutte buone
per quanto riguarda il Sole, e m ostrano una protuberanza molto
marcata; ma la copertura nuvolosa ha interferito con le immagini
delle stelle. Nel telegramma che invio a Londra quel giom o fu piu
laconico: Attraverso le nuvole. Speriamo. Eddington.21
II gruppo di Sobral ebbe tempo piu favorevole, ma per i risultati
finali si dovette attendere che tutte le lastre fotografiche di entrambe
le postazioni fossero rispedite in Inghilterra, sviluppate, misurate e
confrontate. Tutto cio non pote essere condotto a termine prima di set
tembre, mentre negli ambienti scientifici di tutta Europa si restava in
ansiosa attesa. Per alcuni spettatori la vicenda assunse la colorazione
politica di una sfida postbellica tra la teoria inglese di Newton, che

252

Einstein

prediceva una deflessione di 0,85 secondi d'arco, e la teoria tedesca


di Einstein, che prediceva una deflessione di 1,7 secondi d'arco.
II fotofin ish non produsse un responso im m ediatam ente chiaro.
Un gruppo di fotografie particolarm ente buone scattate in Brasile
mostrava una deflessione di 1,98 secondi d'arco. Un altro strumento,
anch'esso adoperato in Brasile, produsse fotografie che erano un
po' piu sfocate, perche il calore ne aveva alterato lo specchio; esse
indicavano una deflessione di 0,86 secondi, ma con un m argine
d'errore piu elevato. E poi c'erano le lastre di Eddington impressionate a Principe. Q ueste m ostravano m eno stelle, cosicche per
ricavarne alcuni dati fu eseguita una serie di com plessi calcoli.
Sem brava com unque che indicassero una deflessione di circa 1,6
secondi d'arco.
II potere predittivo della teoria di Einstein - il fatto che essa proponesse una predizione controllabile - forse esercito una certa influenza
su Eddington, la cui ammirazione per 1'eleganza matematica della
teoria lo portava a credervi con profonda convinzione. Scarto il valore
piu basso proveniente dal Brasile, affermando che l'apparecchiatura
era difettosa e, con un po' di parzialita nei confronti dei suoi stessi
risultati non nettissimi provenienti dall'Africa, ottenne una media
poco superiore a 1,7 secondi d'arco, in accordo con le predizioni di
Einstein. Non era la conferma piu limpida, ma era sufficiente per
Eddington, e in seguito si rivelo valida. Piu tardi parlo di quando
aveva ottenuto questi risultati come del piu grande momento della
sua vita.22
A Berlino Einstein assunse un atteggiamento di noncuranza, senza
poter pero nascondere completamente l'ansia mentre attendeva notizie. La spirale discendente dell'econom ia tedesca nel 1919 aveva
comportato che nel suo palazzo l'ascensore fosse messo fuori servizio,
e lui si stava preparando a un inverno con scarso riscaldamento. Ci
sara molto da tremare quest'inverno scrisse alia madre malata il 5
settembre. Ancora nessuna notizia dell'eclissi. Una settimana piu
tardi Einstein concluse una lettera all'amico Paul Ehrenfest in Olanda
con una domanda che voleva sembrare noncurante: Per caso, laggiu hai avuto qualche notizia delle osservazioni inglesi sull'eclissi
solare?.23
Con il solo fatto di porre la domanda Einstein dim ostrava di non
essere assolutam ente cosi tranquillo come cercava di sembrare, dal
momento che i suoi amici in Olanda, se avessero avute notizie, gliele
avrebbero di certo gia mandate. Infine lo fecero. I I 22 settembre 1919
Lorentz gli invio un cablogram m a basato su cio che aveva appena

Vuniverso di Einstein

253

appreso da un collega astronom o che aveva parlato con Eddington


a una riunione: Eddington ha trovato uno spostam ento stellare
al bordo del Sole di un'entita provvisoriam ente stim ata tra nove
decim i di secondo e il doppio di tale valore. Era un capolavoro di
am biguita. Si trattava di uno spostam ento di 0,85 secondi d'arco,
com e avrebbero voluto la teoria d ell'em ission e di N ew ton e la
teoria di Einstein del 1912, orm ai abbandonata? O ppure di uno
spostam ento doppio, com e ora prediceva la teoria della relativita
generale?
Einstein non ebbe dubbi. Oggi buone notizie scrisse alia madre.
Lorentz mi ha telegrafato che le spedizioni britanniche hanno verificato la deflessione della luce da parte del Sole.24 Forse la sua sicurezza era in parte un tentativo di tirare su di morale sua madre, che
soffriva di un cancro alio stomaco. Ma e piu probabile che alia base
vi fosse la consapevolezza che la teoria era corretta.
Poco dopo l'arrivo delle notizie da parte di Lorentz, Einstein era
insieme a una studentessa di dottorato, Ilse Schneider. Interruppe
improvvisamente la discussione, racconto piu tardi la Schneider, e
allungo la mano per prendere il cablogramma che era appoggiato
sul davanzale di una finestra. Forse questo le interessera disse
porgendoglielo.
Naturalmente la donna si mostro felicissima ed eccitata, ma Ein
stein era assolutamente calmo. Io sapevo che la teoria era giusta le
disse.
Ma, chiese lei, che cosa avrebbe fatto se gli esperimenti avessero
mostrato che la sua teoria era sbagliata?
Einstein rispose: In quel caso mi sarebbe dispiaciuto per il buon
Dio; la teoria e giusta.25
Quando si diffusero notizie piu precise sui risultati relativi all'eclissi,
Max Planck fu tra coloro che fecero gentilmente osservare ad Einstein
che era un bene che la sua sicurezza fosse confermata da qualche
fatto reale. Lei ha gia detto molte volte di non aver mai dubitato
personalmente di quale sarebbe stato il risultato, scrisse Planck ma e
nondimeno utile che ora questo fatto sia stabilito in modo indubitabile
anche per gli altri. Per il flemmatico protettore di Einstein, il trionfo
aveva un aspetto trascendente. L'intima unione tra il bello, il vero
e il reale ha avuto un'ulteriore prova. Einstein rispose a Planck con
una parvenza di umilta: E un dono del destino benigno che mi sia
stato consentito di fare questa esperienza.26
Lo scambio epistolare con gli amici piu intimi di Zurigo fu piu
frivolo. II seminario di fisica gli invio dei versi un po' scadenti:

254

Einstein
Tutti i dubbi or son fugati
alia fine si e scoperto:
la luce di natura vien curvata
per gran gloria di Einstein!27

Einstein rispose qualche giorno dopo, riferendosi all'eclissi:


Luce e calore il signor Sole ci offre
ma non ama chi medita e riflette.
Cosi molti anni escogita
come tener seco il suo segreto!
Or ch'e venuto cortese il visitator lunare,
per la gioia, quasi si e dimenticato di brillare.
E anche i segreti piu riposti ha rivelato
Eddington, sapete, una foto gli ha scattato.28
A difesa delle virtu poetiche di Einstein, andrebbe detto che i suoi
versi suonano meglio in tedesco, dove gli ultimi due terminano con
gekommen e aufgenommen.
II primo annuncio ufficioso si ebbe a una riunione dell'Accademia
reale olandese. Einstein sedeva orgogliosamente al centro della scena
mentre Lorentz descriveva i risultati di Eddington a un uditorio plaudente di quasi mille tra studenti e studiosi. Ma era una riunione chiusa
senza la stampa, e cosi le notizie trapelate in merito ai risultati non
fecero che accrescere la grande aspettativa pubblica in vista dell'annuncio ufficiale in programma due settimane dopo a Londra.
Gli illustri membri della Royal Society, la piu autorevole istituzione scientifica britannica, si riunirono insiem e ai colleghi della
Royal Astronomical Society il pomeriggio del 6 novembre 1919 alia
Burlington House in Piccadilly, per quello che sapevano sarebbe stato
con ogni probability un evento storico. C'era un solo punto all'ordine
del giorno: la relazione sulle osservazioni relative all'eclissi.
Presiedeva Sir Joseph John Thomson, presidente della Royal Society
e scopritore dell'elettrone. II filosofo Alfred North W hitehead era
venuto da Cambridge e sedeva tra il pubblico, prendendo appunti.
Dall'alto di un imponente ritratto sulla parete del grande salone li
guardava Isaac Newton. L'atmosfera di interesse teso e palpitante
era esattamente quella del dramma greco ha raccontato Whitehead.
Noi eravamo il coro che commentava i decreti del d estin o ... e, sullo
sfondo, il ritratto di Newton, a ricordarci che la piu grande delle
generalizzazioni scientifiche riceveva ora, dopo piu di due secoli, la
sua prima m odificazione.29
L'astronomo reale, Sir Frank Dyson, ebbe l'onore di presentare i

L 'universo di Einstein

255

risultati. Descrisse nei particolari le apparecchiature, le fotografie


e le complessita dei calcoli. La sua conclusione, pero, fu semplice.
Dopo un attento studio delle lastre, sono pronto a dichiarare che
esse confermano al di la di qualsiasi dubbio la previsione di Einstein
annuncio. I risultati delle spedizioni a Sobral e a Principe lasciano
ben pochi dubbi in merito al fatto che una deflessione della luce abbia
luogo nelle vicinanze del Sole e che essa sia dell'entita richiesta dalla
teoria generalizzata della relativita di Einstein. 30
Ci fu dello scetticismo in sala. E un dovere verso quel grand'uomo
procedere con molta cautela nel modificare o nel ritoccare la sua legge
di gravitazione ammoni Ludwig Silberstein, indicando il ritratto di
Newton. Ma fu il grande J.J. Thomson, che presiedeva la riunione, a
definire il clima. I1 risultato e una delle conquiste piu alte del pen
siero umano dichiaro.31
Einstein era tom ato a Berlino, e quindi non partecipo all'entusiasmo. Festeggid comprando un nuovo violino. Ma era ben consapevole
della portata storica deH'annuncio che le leggi di Sir Isaac Newton non
govemavano piu pienamente tutti gli aspetti dell'universo. Newton,
perdonami scrisse in seguito Einstein, ricordando quel momento.
Tu hai trovato la sola via che, ai tuoi tempi, fosse possibile per un
uomo di altissimo intelletto e potere creativo.32
Fu un trionfo grandioso, ma non di facile comprensione. Lo scettico Silberstein si presento da Eddington e gli riferi che era opinione
diffusa che soltanto tre scienziati al m ondo capissero la relativita
generale. Gli avevano detto che Eddington era uno di loro.
II tim ido quacchero non rispose nulla. Non faccia il modesto,
Eddington! insistette Silberstein.
A1 contrario. Mi sto chiedendo chi e il terzo ribatte Eddington 33

XII
FAMA
1919

La luce va tutta storta


La teoria della relativita di Einstein irruppe nella coscienza di un
m ondo che era stanco della guerra e vagheggiava il trionfo della
trascendenza umana. Quasi esattamente un anno dopo la fine del
brutale conflitto, ecco rannuncio che la teoria di un ebreo tedesco era
stata confermata da un quacchero inglese. Scienziati appartenenti a
due nazioni nemiche avevano ripreso a collaborare! esulto il fisico
Leopold Infeld. Pareva l'avvento di un'era nuova.x
Sul Times di Londra del 7 novembre comparivano articoli sui
tedeschi sconfitti convocati a Parigi per far fronte alle condizioni
imposte da britannici e francesi nelle trattative di pace. Ma compariva
anche il seguente titolo su tre livelli:

RIVOLUZIONE NELLA SCIENZA


Nuova teoria delluniverso

LA CONCEZIONE NEWT ONI ANA DEMOLITA

La concezione scientifica della struttura dell'universo deve essere


modificata proclamava il giornale. La teoria di Einstein appena con
fermata richiedera una nuova filosofia dell'universo, una filosofia
che spazzera via quasi tutto cio che e stato finora accettato.2
II New York Times diede la notizia due giorni piu tardi.3 Non
avendo un corrispondente scientifico da Londra, il giornale assegno il servizio al suo esperto di golf, H enry Crouch, il quale in un

Fama

257

prim o m om ento decise di non andare ad ascoltare l'annuncio della


Royal Society, poi cambio idea, ma a quel punto non riusci a entrare.
Cosi telefond a Eddington per farsi fare un riassunto e, alquanto
sconcertato, chiese di ripeterglielo in parole piu sem plici.4
Forse a causa dell'entusiasm o di Eddington nel riassumere, o a
causa dell'entusiasm o di Crouch nel riferire, l'elogio della teoria di
Einstein da parte di Eddington risulto am plificato, assum endo la
forma: una delle piu grandi - forse la piu grande - delle conquiste
nella storia del pensiero umano.5 Ma a paragone della frenesia che
stava per scatenarsi, il titolo era abbastanza misurato:

LECLISSE HA DIMOSTRATO
DNA MODIFICAZIONE DELLA GRAVITA
Si ammette che la deviazione
dei raggi di luce
intacca i principi di Newton
SALUTATA

COME
SVOLTA
CALE

EPO-

Scienziato britannico definisce


la scoperta una delle piu grandi
conquiste dellumanita

II giom o dopo il New York Times, a quanto pare, decise che era
stato troppo misurato. Cosi sparo un articolo piu esultante, il cui titolo
su sei livelli, come si puo vedere nella pagina seguente, e un classico
dei tempi in cui i giom ali sapevano fare dei titoli classici.
Per giorni il New York Times, con un tocco di gaio populism o
d'altri tem pi, esalto la com plessita della teoria com e un affronto al
senso comune. E una notizia sconvolgente, che fara sorgere dubbi
perfino sull'affid abilita della tavola pitagorica com m entava I 'l l
novembre. L'idea che lo spazio abbia limiti era con tutta certezza
una stupidaggine, decise il giornale. Sem plicem ente non ne ha,
per definizione, e la cosa finisce li... alm eno per la gente com une,
quale che possa essere l'op inion e degli specialisti di alta m ate-

258

Einstein

m atica. Cinque giorni piu tardi il giornale torno sul tema: Gli
scienziati che proclam ano che lo spazio ha un term ine da qualche
parte sono tenuti a dirci che cosa c'e al di la.

LA LUCE VA TUTTA STORTA


NEI CIELI
Gli uomini di scienza in gran subbuglio
per i risultati dellosservazione
delleclissi

LA T E O R I A DI E I N S T E I N T R I O N F A
Le stelle non sono dove sembrava
o si era calcolato che fossero,
ma nessuno deve preoccuparsi
UN

LIBRO

PER

12 S A G G I

Poche persone al mondo potranno


comprenderlo ha detto Einstein quando
Iaudace editore ha deciso di pubblicarlo

Infine, una settimana dopo il suo primo articolo, il giornale decise


che poteva essere utile qualche parola tranquilla, piu divertita che
perplessa. Sembra che gli scienziati britannlci siano stati presi da
qualcosa di simile a un'ondata di panico intellettuale, quando sono
venuti a sapere della verifica fotografica della teoria di Einstein,
osservava il giornale ma si stanno lentamente riprendendo nel rendersi conto che il Sole sorge ancora - a quanto pare - a est e continuera
a farlo per qualche tempo a venire.6
Un intrepido corrispondente del giornale da Berlino riusci a otte
nere un'intervista con Einstein nel suo appartamento per il 2 dicembre, e intanto mise in circolazione uno dei racconti apocrifi sulla
relativita. Dopo aver descritto lo studio di Einstein all'ultim o piano,
il cronista affermava: Fu dall'alto di questa biblioteca che anni fa
osservo un uomo che cadeva dal tetto di una casa vicina - fortunatamente su un mucchio di morbida spazzatura - e se la cavava quasi
senza danni. L'uomo aveva detto al dottor Einstein che cadendo non

Fama

259

aveva provato nessuna sensazione di quelle comunemente conside


rate come effetto della gravita. Era stato cosi, secondo l'articolo, che
Einstein aveva sviluppato una sublimazione o un ampliamento
della legge di gravitazione di Newton. Per dirla con le parole di
uno dei titoli sovrapposti dell'articolo, Ispirato come era accaduto
a Newton, ma dalla caduta di un uomo da un tetto invece che dalla
caduta di una m ela.7
Si trattava in realta, come avrebbe detto il giornale, di un mucchio
di morbida spazzatura. Einstein aveva compiuto il suo esperimento
mentale nel 1907 mentre lavorava all'Ufficio brevetti di Bema, e non a
Berlino, e nessun uomo era realmente caduto. Le ciance del giornale
sul mio conto sono ridicole scrisse a Zangger quando l'articolo usci.
Ma comprendeva, e accettava, il modo in cui funzionava il giornalismo. Questo genere di esagerazione va incontro a una certa esigenza
presente nel pubblico. 8
In effetti, nel pubblico c'era un sorprendente desiderio di capire
la relativita. Perche? La teoria appariva piuttosto sconcertante, e
vero, ma anche molto seducente nel suo mistero. Spazio incurvato?
Deflessione dei raggi di luce? Tempo e spazio non piu assoluti? La
teoria proponeva la mirabile miscela di oscuro e di stupefacente che
puo conquistare l'im m aginazione del pubblico.
Tutto cio fu messo in caricatura in una vignetta di Rea Irvin sul
New Yorker, in cui si vedevano un portinaio con aria perplessa,
una matrona in pelliccia, un usciere, dei ragazzi e altre persone che si
grattavano la testa con grande sconcerto camminando per la strada.
La didascalia era una citazione di Einstein: La gente si abituava len
tamente all'idea che gli stati fisici dello spazio fossero la realta fisica
ultima. Come disse Einstein a Grossmann, adesso non c'e cocchiere
o cameriere che non discuta se la teoria della relativita e giusta.9
Gli amici di Einstein si ritrovarono sotto assedio ogniqualvolta tenevano una conferenza sull'argomento. Leopold Infeld, che in seguito
lavoro con Einstein, allora era un giovane insegnante in una piccola
citta polacca. All'epoca feci quello che centinaia di altri fecero in tutto
il mondo racconto. Tenni una pubblica conferenza sulla teoria della
relativita, e la folia che si mise in fila in una fredda sera d'inverno fu
cosi numerosa che non trovo posto sufficiente nella sala piu grande
della citta.10
La stessa cosa accadde a Eddington quando parlo al Trinity Col
lege di Cambridge. Centinaia di persone affollavano la sala, e altre
centinaia non trovarono posto. Nel tentativo di rendere l'argomento
comprensibile, Eddington disse che se si fosse mosso a una velocita

260

Einstein

prossima a quella della luce sarebbe stato alto meno di un metro.


L'affermazione fini nei titoli dei giornali. Anche Lorentz tenne una
conferenza a un pubblico straripante. Per illustrare con alcuni esempi
la relativita, paragond la Terra a un veicolo in m oto.11
Presto molti dei maggiori fisici e pensatori cominciarono a scrivere libri in cui spiegavano la teoria, e tra questi Eddington, von
Laue, Freundlich, Lorentz, Planck, Born, Pauli e perfino il filosofo
e m atem atico Bertrand Russell. In totale, nei prim i sei anni dopo
le osservazioni sull'eclissi furono pubblicati piu di seicento libri e
articoli sulla relativita.
Anche Einstein ebbe l'opportunita di spiegare la teoria con le sue
parole sul Times di Londra, che gli commissiono la stesura di un
articolo intitolato Che cos'e la teoria della relativita?u II risultato fu
decisamente comprensibile. II suo libro divulgativo sull'argomento,
Relativita, era apparso in edizione tedesca nel 1916. Ora, sull'onda
delle osservazioni relative all'eclissi, Einstein lo pubblico anche in
inglese. Ricco di numerosi esperimenti mentali di cui era facile farsi
un'idea intuitiva, divenne un successo editoriale che ebbe numerose
edizioni aggiom ate negli anni seguenti.
II paradosso della pubblicita
Nella figura di Einstein c'erano gli ingredienti giusti per fam e una
stella. I cronisti, sapendo che il pubblico avrebbe gradito una celebrita
intem azionale che colpisse per la sua novita, erano entusiasti che il
genio appena scoperto non fosse un accademico scialbo o riservato.
Era invece un affascinante quarantenne, il cui aspetto da piacente
stava divenlando caratteristico, con una massa di capelli arruffati, un
modo di fare disordinatamente informale, occhi ammiccanti e una
propensione a dispensare saggezza in battute e sentenze lapidarie.
II suo amico Paul Ehrenfest trovava l'attenzione della stampa ridicola.
Le anitre spaventate dei giornali svolazzano con grande schiamazzo
celiava. La sorella di Einstein, Maja, che era cresciuta in un'epoca in
cui ancora alia gente non piaceva sul serio la pubblicita, trovava tale
attenzione sorprendente, e supponeva che per il fratello fosse assolutamente disgustosa. Su un giomaie di Lucema e stato pubblicato
un articolo su di te! si meravigliava, non rendendosi ben conto che il
fratello era stato sulle prime pagine di tutto il mondo. Immagino ti
causi un gran disagio che si scriva tanto su di te.13
Einstein in effetti deprecava di continuo la sua recente fama. Era
perseguitato dalla stampa e da altra gentaglia, si lamentava con

Fama

261

Max Bom. Va cosi male che riesco appena a tirare il fiato, tanto meno
a portare avanti un lavoro ragionevole. A un altro amico dipinse un
quadro ancor piu vivido degli inconvenienti della pubblicita: Da
quando c'e stato quel profluvio di articoli di giornale, sono a tal punto
sommerso da domande, inviti e richieste che sogno di bruciare all'inferno mentre il postino e il diavolo che mi urla dietro senza posa,
tirandomi in testa sempre nuovi fasci di lettere perche non ho ancora
risposto alle vecchie.14
L'avversione di Einstein per la pubblicita, pero, esisteva un po'
piu in teoria che in realta. Gli sarebbe stato possibile, e anzi facile,
evitare tutte le interviste, le dichiarazioni, le fotografie e le apparizioni
pubbliche. Quelli che veramente non amano le luci della ribalta non
si fanno vedere, com e sarebbe accaduto agli Einstein, con Charlie
Chaplin su un tappeto rosso a una delle prime di un suo film.
C'era in lu i ... una punta di compiacenza per i fotografi e le folle
afferm o lo scrittore Charles Percy Snow dopo averlo conosciuto.
Aveva qualcosa dell'esibizionista e del gigione. Senza di questo,
non ci sarebbero stati ne i fotografi ne le folle. Niente e piu facile da
evitare della pubblicita. Chi ne rifugge sul serio non l'ottiene.15
La reazione di Einstein all'adulazione era altrettanto complessa
quanto quella del cosm o alia gravita. Era attratto e respinto dalle
macchine fotografiche, amava la pubblicita e amava lamentarsene. II
suo rapporto di amore-odio con la fama e i cronisti potrebbe apparire
strano, finche non si riflette su quanto fosse simile al miscuglio di
piacere, divertimento, avversione e fastidio che tante altre persone
famose hanno provato.
Una delle ragioni per cui Einstein - a differenza di Planck o Lorentz
o Bohr - divenne a tal punto un'icona e che aveva il physique du role, e
inoltre poteva, e voleva, svolgere quel ruolo. Gli scienziati che diventano icone non devono essere soltanto dei geni ma anche degli attori,
che recitano per la folia e godono del pubblico plauso ha osservato
il fisico Freeman Dyson16 (nessuna parentela con l'astronomo reale
Sir Frank Dyson). Einstein recitava. Concedeva facilmente intervi
ste, le condiva con deliziosi aforismi, e sapeva esattamente che cosa
occorreva per fare un bell'articolo.
Anche a Elsa, o forse soprattutto a Elsa, piaceva essere al centro
dell'attenzione. Svolgeva la funzione di protettrice del marito, terri
bile con il suo latrato e fulminante con il suo sguardo miope quando
intrusi indesiderati entravano nella sua orbita. Ma ancora piu di suo
marito si beava del prestigio e della deferenza che accompagnavano
la fama. Cosi comincio a far pagare un contributo per ogni foto di

262

Einstein

Einstein, devolvendo il denaro a enti benefici che davano da mangiare


ai bambini affamati a Vienna e altrove.17
N ell'epoca attuale inebriata di celebrita, e difficile ricordare fino a
che punto, un secolo fa, la gente rispettabile rifuggisse dalla pubblicita
e disprezzasse coloro che la ricercavano. Specialmente nel mondo
della scienza, mettere in risalto gli aspetti personali sembrava una
stonatura. Quando l'amico di Einstein Max Bom pubblico un libro
sulla relativita, subito dopo le osservazioni dell'eclissi, incluse nella
prima edizione una fotografia di Einstein nell'antiporta, insieme a
una sua breve biografia, Max von Laue e altri amici comuni ne furono
scandalizzati. Cose simili erano fuori luogo in un libro scientifico, sia
pur destinato a un vasto pubblico, scrisse von Laue a Born. Avvilito,
Born elimino questi riferimenti di carattere personale nell'edizione
successiva.18
Di conseguenza rimase costernato quando, nel 1920, si venne a
sapere che Einstein aveva collaborate a una biografia di prossima
uscita curata da un giornalista ebreo, Alexander Moszkowski, che
in precedenza aveva scritto prevalentem ente libri umoristici e di
occultismo. II libro si reclamizzava, nel titolo, definendosi basato su
conversazioni con Einstein, e in effetti era cosi. Durante la guerra,
il socievole Moszkowski si era comportato da amico con Einstein,
attento alle sue esigenze, e lo aveva introdotto in un circolo semiletterario che ruotava intorno a un caffe di Berlino.
Bom era un ebreo non praticante, ansioso di assimilarsi nella societa
tedesca, e temeva che il libro attizzasse il latente antisemitismo. Le
teorie di Einstein erano state gia bollate con il marchio di "fisica giudaica" dai colleghi che non le capivano ha raccontato Bom, riferendosi
al numero crescente di nazionalisti tedeschi che avevano cominciato a
criticare il carattere astratto e il presunto relativismo morale sottinteso nelle teorie di Einstein. A questo punto, si fa avanti uno scrittore
ebreo che ha gia al suo attivo parecchi titoli scandalistici e imprende
a scrivere su Einstein un libro dello stesso genere. Cosi Bom e sua
moglie Hedwig, che non esito mai a rimproverare Einstein, lanciarono
una crociata con i loro amici per bloccam e la pubblicazione.
Lei deve revocare il permesso, ingiungeva Hedwig ad Einstein
subito e per lettera raccomandata. E lo avvertiva che la stampa
scandalistica se ne sarebbe servita per offuscare la sua immagine e
presentarlo come un ebreo che si faceva propaganda. Una nuova e
peggiore provocazione le si scatenera contro. II peccato, sottolineava
la donna, non era cio che lui aveva detto ma che permettesse della
pubblicita in favore di se stesso:

Fama

263

Se non conoscessi lei, non crederei mai che una persona coinvolta in
una faccenda del genere possa essere in buona fede: penserei senz'altro
a un atto di vanita. Questo libro equivarrebbe per tutti, tranne che per
quattro o cinque amici, alia sua condanna morale e sarebbe per di piu
la migliore conferma dell'accusa di farsi reclame da se.19
Suo marito insistette una settimana piu tardi con l'avvertimento che
tutti gli avversari antisemiti di Einstein avrebbero trionfato se non
avesse bloccato la pubblicazione. Cio che la consorteria antisemita
non e riuscita a fare, l'avranno fatto i tuoi "am ici" ebrei.
Se M oszkow ski si fosse rifiutato di fare m arcia indietro, Born
consigliava ad Einstein di chiedere all'ufficio della pubblica accusa
un'ordinanza che vietasse la pubblicazione. Fa' in modo che essa
appaia nei giornali suggeriva. Ti faro sapere quale sia la procedura
esatta da seguire per la richiesta. Al pari di molti dei loro amici, Bom
temeva che fosse Elsa la piu sensibile alle lusinghe della pubblicita.
Come disse ad Einstein, in queste faccende sei come un bambino: ma
noi ti vogliamo bene, e devi ubbidire: ubbidire alle persone accorte
(non a tua moglie).20
Einstein accolse il consiglio degli am ici fino a un certo punto,
inviando a Moszkowski una lettera raccomandata in cui gli chiedeva
che la sua splendida opera non venisse pubblicata. Ma quando
Moszkowski si rifiuto di recedere, Einstein non richiese misure legali.
Sia Ehrenfest che Lorentz convenivano che ricorrere alia giustizia
sarebbe servito soltanto ad aggravare il problema e a peggiorare le
cose, ma Born non era d'accordo. A te basta rifugiarti in Olanda,
gli scrisse, riferendosi agli sforzi che Ehrenfest e Lorentz stavano
facendo per attrarlo la, ma gli amici ebrei che rimanevano in Germania
sarebbero stati avvolti dagli stessi miasmi.21
II suo distacco consentiva ad Einstein di ostentare un'aria divertita
in luogo dell'apprensione. A me l'intera faccenda e indifferente,
come lo sono il chiasso e le opinioni di tutti disse. Subird tutto cio
che ancora mi aspetta come uno spettatore distaccato.22
Quando il libro usci, fece di Einstein un bersaglio piu facile per gli
antisemiti, i quali se ne servirono per sostenere la loro tesi che fosse
uno che si faceva propaganda e cercava di trasformare la propria
scienza in un affare.23 Ma la cosa non causo grande agitazione tra il
pubblico. Non ci furono, come Einstein fece notare a Born, scosse
di terremoto.
A posteriori, la controversia sulla pubblicita appare bizzarra e il
libro un'innocua gaffe. L'ho scorso un po' e l'ho trovato meno sea-

264

Einstein

dente di quanto mi aspettassi ammise piu tardi Born. Vi sono ...


molte descrizioni e molti aneddoti davvero divertenti e caratteristici
di Einstein.24
Einstein riusci comunque a evitare che la fama distruggesse il suo
semplice modo di vivere. Durante una breve visita a Praga, temendo
che autorita o cacciatori di curiosita volessero festeggiarlo, decise di
dormire dall'am ico Philipp Frank. II problema era che Frank e sua
moglie vivevano nell'appartam ento annesso alio studio di Frank al
laboratorio di fisica, dove Einstein stesso un tempo aveva lavorato.
Cosi Einstein dormi sul divano, che forse non era abbastanza conveniente per un uomo tanto famoso, racconto poi Frank ma si adattava
molto bene al suo gusto per la vita semplice e per le situazioni che
fossero in contrasto con le convenzioni sociali.
M entre erano di ritorno da un caffe, Einstein insistette perche
com prassero qualche cosa da m angiare per la cena in m odo che la
m oglie di Frank non dovesse andare a fare la spesa. Scelsero del
fegato di vitello, che la signora Frank si mise a cucinare sul becco
Bunsen del laboratorio. D 'im provviso Einstein scatto in piedi e
chiese: Che cosa sta facendo? Sta bollendo il fegato in acqua?. La
signora Frank ammise che era effettivam ente quanto stava facendo.
I1 punto di ebollizione dell'acqua e troppo basso dichiaro Ein
stein. Deve usare una sostanza con un punto di ebollizione piu
alto, come burro o grasso. Da allora in poi la signora Frank si riferi
alia necessita di friggere il fegato come alia teoria di Einstein.
Al termine della conferenza di Einstein, quella sera ci fu un piccolo
ricevimento offerto dal dipartimento di fisica, durante il quale furono
pronunciati diversi calorosi discorsi. Quando tocco a lui, Einstein
dichiaro invece: Sara forse piu piacevole e comprensibile se, anziche fare un discorso, suonero per voi un pezzo al violino. E passo
a eseguire una sonata di M ozart con il suo stile, a detta di Frank,
semplice, preciso e percio doppiamente commovente.
II mattino successivo, prima che riuscisse ad allontanarsi, un gio
vane lo insegui nello studio di Frank e insistette per mostrargli un
manoscritto. In base all'equazione E = me2, sosteneva l'uomo, sarebbe
stato possibile usare l'energia contenuta all'intem o dell'atomo per la
produzione di spaventosi esplosivi. Einstein taglio corto, definendo
l'idea una sciocchezza.25
Da Praga prese il treno per Vienna, dove trem ila tra scienziati e
spettatori entusiasti aspettavano di sentirlo parlare. Alla stazione,
il suo ospite attese che scendesse dal vagone di prim a classe, ma
non lo vide. Guardo allora lungo la banchina verso il vagone di

Fama

265

seconda classe, e non lo vide neppure li. Alla fine, dall'estrem ita
piu lontana della banchina, dove c'erano i vagoni di terza classe,
arriv o E in stein , cam m in an d o tran q u illam en te con in m ano la
custodia del suo violino, com e un m usicista am bulante. Sa, mi
piace viaggiare in prim a, ma il m io viso sta diventando troppo
con osciuto disse all'o sp ite. M i danno m eno fastidio in terza
classe. 26
Con il crescere della fama divento sempre piu stupido, il che natu
ralmente e un fenomeno assai comune disse Einstein a Zangger.27
Ma presto escogito una teoria secondo la quale la sua fama, malgrado
tutti i fastidi che com portava, se non altro era un segno positivo
dell'im portanza che la societa attribuiva a persone come lui:
II culto dell'individuo e sempre apparso ai miei occhi come qualcosa
di ingiustificato ... Non mi pare giusto, ne di buon gusto, che alcuni...
vengano ammirati oltre misura, attribuendo loro qualita eccezionali
di spirito e di carattere. E precisamente il mio caso, e v'e un contrasto
grottesco tra le capacita e i poteri che gli uomini mi attribuiscono e cio
che io sono e posso nella realta. La coscienza di questa singolare circostanza risulterebbe insopportabile, se essa non comportasse anche una
bella consolazione: e un indizio rallegrante per la nostra epoca, giudicata
come materialista, che essa elevi al grado di eroi semplici mortali, i cui
fini appartengono esclusivamente alia sfera intellettuale e morale.28
Uno dei problem i della fama e che puo generare risentimento.
Soprattutto negli ambienti accademici e scientifici, la promozione di
se stessi era considerata un peccato. Per coloro che perseguivano la
fama personale c'era una vera e propria aw ersione, un sentimento
che potrebbe essere stato esacerbato, nel caso di Einstein, dal fatto
che era un ebreo.
N ell'articolo che aveva scritto per il Times di Londra per spie
gare la relativita, Einstein accennava ironicamente ai problemi che
sarebbero potuti sorgere. Secondo un'applicazione della teoria della
relativita, oggi in Germania sono uno scienziato tedesco, e in Inghilterra sono dipinto come un ebreo svizzero scriveva. Se dovessi
diventare una bestia nera, le descrizioni sarebbero invertite, e io
diventerei un ebreo svizzero per i tedeschi e uno scienziato tedesco
per gli inglesi!29
N on si trattava di una sem plice facezia. Pochi m esi dopo che
ebbe acquistato una fama mondiale, il fenomeno si verified puntualmente. All'inizio del 1920 gli fu comunicato il prossimo conferimento
della prestigiosa medaglia d'oro della britannica Royal Astronom i

266

Einstein

cal Society, ma la rivolta di un gruppo sciovinista di puristi inglesi


impose il ritiro dell'onorificenza.30 In modo di gran lunga piu sinistro,
nel suo paese natale un piccolo ma crescente gruppo di persone
presto com incio a descriverlo apertamente come un ebreo piuttosto
che come un tedesco.
Viaggiatore solitario
Einstein amava fare la parte del solitario. La sua risata, simile al
latrato di una foca, pur essendo contagiosa, poteva a volte essere
piu urtante che cordiale. Gli piaceva stare in gruppo a fare musica,
a discutere di idee, a bere caffe forte e fumare sigari dall'odore acre.
Eppure c'era una parete quasi invisibile che lo separava perfino dai
familiari e dagli amici intimi.31 Cominciando dall'Akademie Olympia,
frequento molti salotti della mente. Ma evitava le stanze piu intime
del cuore.
Non gli piaceva subire costrizioni, e poteva essere freddo anche
con i suoi familiari. Ma amava la comunanza con coloro che gli erano
intellettualmente vicini ed ebbe amicizie che durarono per tutta la
vita. Era gentile con le persone di tutte le eta e le classi sociali che
entravano in rapporto con lui, andava d'accordo con collaboratori
e colleghi, e tendeva a essere cordiale verso l'um anita in generale.
Purche non gli si chiedesse troppo e non gli si imponessero pesanti
fardelli emotivi, Einstein poteva stringere senza difficolta amicizie e
anche legami affettivi.
Questa mescolanza di freddezza e di calore faceva si che vivesse
con ironico distacco gli aspetti umani del suo mondo. I1 mio ardente
senso di giustizia e di responsabilita sociale si e sempre trovato a
contrastare singolarmente con il mio scarso bisogno di contatti diretti
con gli altri esseri umani e con la societa scriveva. Sono davvero un
"viaggiatore solitario", non mi sono mai dato con tutto il cuore ne al
paese che mi ha visto nascere, ne alia casa, ne ai miei amici e neppure
ai congiunti piu prossimi; verso tutti questi legami mai mi e avvenuto
di perdere un certo senso di distacco e un bisogno di solitudine.32
Anche i suoi colleghi scienziati si stupivano dell'incongruenza tra
i sorrisi cordiali che accordava all'umanita in generale e il distacco
che mostrava alle persone a lui vicine. Non conosco nessuno cosi
solitario e distaccato come Einstein disse il suo collaboratore Leopold
Infeld. I1 suo cuore non sanguina mai, e lui si muove attraverso la vita
quasi del tutto indifferente alle gioie e alle emozioni. La sua estrema

Fama

267

gentilezza e il suo pudore sono totalmente impersonali e sembrano


provenire da un altro pianeta.33
Max Born, anche lui collega e am ico personale, rilevo lo stesso
tratto, che sembrava spiegare la capacita di Einstein di rimanere in
una certa m isura inconsapevole delle tribolazioni che affliggevano
l'Europa durante la prima guerra mondiale. Con tutta la sua genti
lezza, la sua socievolezza e il suo amore per l'umanita, era nondimeno
totalmente distaccato dal suo ambiente e dagli esseri umani che vi
si trovavano.34
Tra il distacco personale di Einstein e la sua creativita scientifica
sembrava esserci un sottile legame. Secondo il suo collega Abraham
Pais, il distacco rientrava nel tratto saliente di Einstein: quel suo stare
in disparte, che lo condusse a respingere la conoscenza scientifica
comunemente accettata cosi come le intimita affettive. E piu facile
essere un nonconformista e un ribelle, sia nella scienza che in una
cultura militaristica come quella della Germania, se si e in grado di
isolarsi senza difficolta dagli altri. I1 suo distacco ... gli consentiva
di attraversare la vita stando immerso nei propri pensieri ha detto
Pais. Gli consentiva anche di elaborare le sue teorie in modo coerente
e solitario.35
Einstein era consapevole delle forze in conflitto nel suo animo, e
sembrava pensare che lo stesso accadesse a tutti. L'uomo e, nello
stesso tempo, un essere solitario e sociale diceva.36 II suo desiderio
di distacco era in contrasto con il desiderio di compagnia, in una
sorta di rispecchiamento della lotta che c'era in lui tra l'attrazione e
l'aw ersion e per la fama. Servendosi del gergo della sua disciplina,
il pioniere della terapia psicanalitica Erik Erikson una volta disse di
Einstein: Una certa altemanza di isolamento ed estroversione sembra
aver mantenuto il carattere di una polarizzazione dinamica.37
II desiderio di distacco di Einstein si rifletteva anche nelle sue
relazioni extraconiugali. A condizione che le donne non avanzassero
pretese su di lui e che si sentisse libero di frequentarle o no a seconda
dei suoi umori, era disposto a prolungare un'avventura sentimentale.
Ma il timore di essere costretto a rinunciare a parte della sua indipendenza lo induceva a erigere uno schermo protettivo.38
Cio era ancor piu evidente nel rapporto con la famiglia. Non sempre
era semplicemente freddo, perche c'erano volte, soprattutto quando si
trattava di Mileva Marie, in cui le forze sia di attrazione sia di repulsione si scatenavano in lui con ardore estremo. II suo problema, specialmente con la famiglia, era che non ammetteva sentimenti cosi forti
negli altri. Non aveva nessuna propensione all'empatia, scrive lo

268

Einstein

storico Thomas Levenson nessuna capacita di immedesimarsi nella


vita emotiva di chiunque altro.39 Quando si trovava di fronte le esigenze emotive degli altri, Einstein tendeva a ritirarsi nell'oggettivita
della sua scienza.
II crollo della moneta tedesca lo aveva indotto a chiedere alia Marie
di trasferirsi in Germania, poiche era diventato difficile per lui mantenerla in Svizzera utilizzando gli svalutati marchi tedeschi. Ma quando
le osservazioni dell'eclissi lo resero famoso e piu sicuro dal punto
di vista economico, si mostro disposto a lasciare la sua famiglia a
Zurigo.
Per mantenerli disponeva degli onorari derivanti dai suoi giri di
conferenze in Europa, che venivano inviati direttamente a Ehrenfest
in Olanda, in modo che non fossero convertiti nella valuta tedesca
in caduta libera. Einstein scriveva a Ehrenfest lettere criptiche in cui
si riferiva alle sue riserve di denaro contante come ai risultati che
abbiamo ottenuto qui tu e io sugli ioni Au (doe sull'oro) 40 II denaro
veniva poi trasmesso da Ehrenfest alia Marie e ai ragazzi.
Poco tempo dopo il secondo matrimonio, Einstein ando a Zurigo
per vedere i figli. Hans Albert, che aveva quindici anni, gli comunico
che aveva deciso di fare l'ingegnere.
La considero un'idea disgustosa reagi Einstein, che aveva avuto
un padre e uno zio ingegneri.
E io faro lo stesso l'ingegnere replied il ragazzo.
Einstein se ne ando infuriato, e ancora una volta il loro rapporto
ando in crisi, specialmente dopo che ebbe ricevuto una sgradevole
lettera da Hans Albert. Mi ha scritto in un tono che nessuna persona
corretta ha mai usato con il proprio padre spiego in una lettera addolorata al figlio minore Eduard. Non so se riusciro mai a ristabilire
un rapporto con lui.41
Ma a quell'epoca la Marie si prodigava per migliorare invece che
per minare il rapporto del padre con i figli. Cosi spiego ai ragazzi che
Einstein era un uomo per molti aspetti strano, ma era sempre loro
padre e aveva bisogno del loro amore. Poteva essere freddo, disse
loro, ma anche buono e gentile. Secondo una versione fom ita da
Hans Albert, Mileva capiva che, nonostante la sua baldanza, Albert
era vulnerable... molto vulnerabile.42
Prima della fine di quell'anno Einstein e suo figlio maggiore erano
tom ati a corrispondere regolarm ente su tutti gli argom enti, dalla
politica alia scienza. Albert espresse anche il suo apprezzamento alia
Marie, affermando scherzosamente che avrebbe dovuto essere piu
felice ora che non era costretta a sopportarlo. Ho in mente di venire

Fama

269

presto a Zurigo, e dovremmo lasciarci alle spalle tutte le cose brutte.


Tu dovresti goderti quello che la vita ti ha dato, come i meravigliosi
ragazzi, la casa, e il fatto che non sei piu sposata con me.43
Hans Albert si iscrisse all'alm a mater dei suoi genitori, il Politec
nico di Zurigo, e divenne ingegnere. Trovo un impiego presso una
compagnia che produceva acciaio e poi come assistente di ricerca al
Politecnico, dove studio l'idraulica e i fiumi. Specialmente quando si
classified primo agli esami, suo padre non solo si riconcilio con lui,
ma ne fu anche fiero. I1 mio Albert e diventato un ragazzo solido e
forte scrisse a Besso nel 1924. Ha l'aspetto di un uomo fatto, e un
velista di prim 'ordine, e m odesto e affidabile. '
Alla fine Einstein disse le stesse cose a Hans Albert, aggiungendo
che forse aveva avuto ragione a fare l'ingegnere. La scienza e un
mestiere difficile gli scrisse. A volte sono contento che tu abbia
scelto un campo di attivita pratico, in cui non si devono cercare quadrifogli.44
Una persona che suscito in Einstein forti sentimenti fu sua madre.
Prossima alia morte per un cancro alio stomaco, era andata a stare
da lui e da Elsa alia fine del 1919, e lo spettacolo della sua sofferenza
sopraffece qualunque distacco umano Einstein normalmente sentisse
o simulasse. Quando m ori nel febbraio 1920, Einstein era spossato
dalle emozioni. Si sente fin dentro le ossa che cosa significhino i
legami di sangue scrisse a Zangger. Kathe Freundlich lo aveva sentito vantarsi con suo marito, l'astronom o, che nessuna morte avrebbe
potuto turbarlo, e fu sollevata che la morte di sua madre avesse dimostrato il contrario. Einstein pianse, come gli altri uomini, disse e
io capii che poteva veramente stargli a cuore qualcuno.45
Le onde prodotte dalla relativita
Per quasi trecento anni, l'universo m eccanico di Isaac Newton,
basato su leggi e certezze assolute, con la sua fede nelle cause e negli
effetti, nell'ordine e perfino nel dovere, aveva costituito il fondamento
psicologico deirillum inism o e dell'ordine sociale. Ora si affermava
una concezione dell'universo, nota come relativita, in cui spazio e
tempo dipendevano dai sistemi di riferimento. L'apparente rifiuto
delle certezze, un abbandono della fede nell'assoluto, pareva ad alcuni
vagamente eretico, forse perfino empio. Esso costitui un coltello
ha scritto lo storico Paul Johnson nella sua vasta opera sul XX secolo,
Modern Times, che contribui a liber are la societa dai suoi ormeggi
tradizionali.46

270

Einstein

Gli orrori della grande guerra, il crollo delle gerarchie sociali, l'avvento della relativita e il suo apparente attacco alia fisica classica
sembravano tutti congiurare a produrre incertezza. Per alcuni anni
il mondo intero e rimasto in uno stato di agitazione, mentale oltre che
fisica dichiaro al New York Times un astronomo della Columbia
University, Charles Poor, la settimana dopo l'annuncio della conferma
della teoria di Einstein. Puo ben darsi che gli aspetti fisici dell'agitazione, la guerra, gli scioperi, le sommosse bolsceviche siano in realta
le manifestazioni visibili di qualche disordine di portata mondiale sito
a un livello piu profondo. Questo medesimo spirito di inquietudine
ha invaso la scienza.47
Indirettamente, piu sulla spinta dei fraintendimenti dei profani
che sulla base del pensiero di Einstein, la relativita venne associata
a un nuovo relativismo nei campi della morale, dell'arte e della poli
tica. C'era meno fede nel carattere assoluto, non solo del tempo e
dello spazio, ma anche della verita e della morale. In un editoriale
del dicembre 1919 sulla teoria della relativita di Einstein, intitolato
Assalto all'assoluto, il New York Times si crucciava del fatto che le
fondamenta di tutto il pensiero umano sono state minate.48
Einstein si sarebbe scandalizzato, e piu tardi lo fu, della sovrapposizione di relativita e relativismo. Come si e detto, aveva pensato di
chiamare la sua creazione teoria deH'invarianza, perche le leggi fisiche dello spaziotempo unificato, secondo la sua teoria, erano appunto
invarianti piuttosto che relative.
Inoltre non era un relativista in fatto di moralita e neppure in fatto
di gusto. La parola relativita e stata am piam ente fraintesa com e
relativismo, la negazione cioe, o la revoca in dubbio, dell'oggettivita
della verita o dei valori morali ha lamentato in seguito il filosofo
Isaiah Berlin. Questo era l'opposto di cio che pensava Einstein, il
quale era un uomo di convinzioni morali semplici e assolute, che si
esprimevano in tutto quanto era e faceva.49
Sia nell'attivita scientifica sia nella filosofia morale Einstein era
motivato dalla ricerca della certezza e di leggi deterministiche. Se la
sua teoria della relativita produsse onde che turbarono i mondi della
morale e della cultura, dipese non da quello in cui Einstein credeva
ma dal modo in cui fu interpretato a livello popolare.
Uno di questi interpreti profani, per esempio, fu lo statista britannico Lord Haldane, che amava considerarsi un filosofo e uno studioso
di scienze. Nel 1921 questi pubblico un libro intitolato The Reign o f
Relativity, che arruolava la teoria di Einstein a sostegno delle sue idee
politiche avverse al dogmatismo in vista di una societa dinamica. I1

Fama

271

principio di Einstein della relativita delle nostre misure dello spazio


e del tempo non puo essere preso isolatamente scriveva. Quando
se ne consideri il significato, si puo ben giungere alia conclusione
che esso abbia il suo analogo in altri dom ini della natura e della
conoscenza in generale. 50
La teoria della relativita avrebbe avuto profonde conseguenze
per la teologia, segnalo Haldane all'arcivescovo di Canterbury, il
quale immediatamente tento di comprendere la teoria con un successo non piu che modesto. L'arcivescovo riferi un ecclesiastico al
decano della scienza inglese, J.J. Thomson, non capisce un'acca di
Einstein, e afferma che piu ascolta Haldane, piu articoli di giornale
legge sull'argomento, e meno capisce.
Haldane persuase Einstein a andare in Inghilterra nel 1921. II fisico
e la moglie furono ospitati nelTimponente residenza di Haldane a
Londra, dove si sentirono profondamente intimiditi dal valletto e dal
maggiordomo loro assegnati. La cena offerta dallo statista in onore di
Einstein riuni una schiera di intellettuali inglesi tanto prestigiosi da
mettere in soggezione l'ambiente piu colto. Tra i presenti c'erano George
Bernard Shaw, Arthur Eddington, J.J. Thomson, Harold Laski, e natu
ralmente lo sconcertato arcivescovo di Canterbury, che in preparazione
dell'evento aveva ricevuto una lezione privata da Thomson.
Haldane fece sedere l'arcivescovo accanto ad Einstein, in modo
che potesse porre la sua scottante domanda direttamente alia fonte.
Quali conseguenze, voleva sapere Sua Grazia, aveva la teoria della
relativita per la religione?
La risposta probabilmente deluse sia l'arcivescovo che il loro ospite.
Nessuna disse Einstein. La relativita e un argomento puramente
scientifico e non ha nulla a che vedere con la religione.51
Questo era indubbiamente vero. Tuttavia, c'era una relazione piu
complessa tra le teorie di Einstein e l'intruglio stregonesco delle idee
e delle emozioni che all'inizio del XX secolo traboccava ribollendo dal
calderone della modernita. Nel romanzo Balthazar, Lawrence Durrell
fa dire al suo personaggio: Dalla relativita discendono direttamente
la pittura astratta, la musica atonale e la letteratura informale.
Dalla relativita, con ogni evidenza, non discende direttam ente
nessuna di queste cose. Tuttavia il suo rapporto con il modernismo
fu di un genere piu m isteriosamente interattivo. Vi sono momenti
storici in cui un allineam ento di forze causa un m utam ento della
prospettiva dell'umanita. Accadde per l'arte, la filosofia e la scienza
all'inizio del Rinascimento, e di nuovo al principio dellTlluminismo.
Ora, all'inizio del XX secolo, il modernismo nasceva grazie alia rottura

272

Einstein

dei vecchi vincoli e al crollo delle vecchie verita. Si verified un processo di autocombustione che coinvolse le opere di Einstein, Picasso,
Matisse, Stravinskij, Schonberg, Joyce, Eliot, Proust, Djaghilev, Freud,
W ittgenstein, e dozzine di altri innovatori che sembravano spezzare
i legami del pensiero classico.52
Nel gia citato libro Einstein, Picasso. Space, Time and the Beauty That
Causes H avoc (Einstein, Picasso. Spazio, tempo e la bellezza che causa
rovina), lo storico della scienza e della filosofia Arthur I. Miller indago
le sorgenti comuni da cui sgorgarono, per esempio, la teoria della rela
tivita ristretta del 1905 e il capolavoro cubista di Picasso, Les Demoi
selles d'Avignon, del 1907. Miller osservava che entrambi gli autori
erano uom ini di grande fascino che pero preferivano il distacco
emotivo. Ciascuno di loro avvertiva a suo modo che c'era qualcosa
di sbagliato nelle limitazioni che definivano le rispettive discipline,
ed entrambi erano affascinati dalle discussioni sulla simultaneity, lo
spazio, il tempo, e in particolare sugli scritti di Poincare.53
Einstein fu fonte di ispirazione per molti artisti e pensatori modernisti, anche quando questi non lo comprendevano e specialmente
quando celebravano concetti quale quello di essere affrancati dall'ordine del tempo, come disse Proust nell'ultima parte di Alla ricerca del
tempo perduto. Come mi piacerebbe parlarti di Einstein scrisse Proust
a un amico fisico nel 1921. Non capisco una sola parola delle sue
teorie, non conoscendo l'algebra. [Nondimeno] sembra che abbiamo
modi analoghi di deformare il Tempo.54
Un m om ento culm inante della rivoluzione m odem ista si ebbe
nel 1922, l'anno in cui fu armunciato il premio Nobel di Einstein.
L'Ulisse di James Joyce fu pubblicato in quello stesso anno, cosi come
La terra desolata di Thomas Steam s Eliot. In maggio ci fu una cena
di mezzanotte all'H otel M ajestic di Parigi per l'esordio di Renard,
composto da Stravinskij ed eseguito dai Ballets Russes di Djaghilev.
Stravinskij e Djaghilev erano entrambi presenti, cosi come Picasso. E
c'erano anche Joyce e Proust, che stavano distruggendo le certezze
letterarie del XIX secolo con la stessa determinazione con cui Ein
stein stava rivoluzionando la fisica. L'ordine meccanico e le leggi
di Newton che avevano definito la fisica, la musica e l'arte classiche
non vigevano piu.55
Quali che fossero le cause del nuovo relativismo e m odem ism o, il
distacco del mondo dai suoi ormeggi classici avrebbe presto prodotto
echi e reazioni inquietanti. E in nessun altro luogo quel clima fu piu
problematico che nella Germania degli anni '20.

XIII
IL SIONISTA ERRANTE
1920-1921

Consanguineita
Nell'articolo che scrisse per il Times di Londra dopo la conferma
della teoria della relativita, Einstein dichiaro scherzosamente che se le
cose si fossero messe male i tedeschi non lo avrebbero piu considerato
un compatriota ma un ebreo svizzero.1 Era un'osservazione acuta,
tanto piu che, come Einstein gia allora sapeva, conteneva un terribile
fondo di verita. Quella stessa settimana, in una lettera all'am ico Paul
Ehrenfest, descrisse il clim a in Germ ania. L'antisem itism o qui e
fortissimo diceva. Dove ci portera?
L'avanzata deU'antisemitismo in Germania dopo la prima guerra
m ondiale produsse una reazione di segno opposto in Einstein: lo
indusse a identificarsi piu vigorosam ente con la tradizione e la
com unita ebraiche. Da una parte, c'erano gli ebrei tedeschi come
Fritz Haber, che facevano tutto quanto potevano, fino a convertirsi
al cristianesimo, per assimilarsi, e costoro esortavano Einstein a fare
altrettanto. Ma Einstein fece la scelta opposta. Proprio quando stava
diventando famoso, abbraccio la causa sionista. Non entro ufficialmente in nessuna organizzazione sionista, e neppure era iscritto in
alcuna sinagoga, o vi si recava per i servizi religiosi. Ma si schiero a
favore degli insediamenti ebraici in Palestina, di un'identita nazionale
tra gli ebrei di ogni parte del mondo e del rifiuto delle aspirazioni
assimilazioniste.
Fu reclutato dal pioniere e leader del sionismo Kurt Blumenfeld,
che gli fece visita a Berlino all'inizio del 1919. Faceva domande con
estrema ingenuita racconto Blumenfeld. Tra le domande di Einstein:
perche, con le loro doti spirituali e intellettuali, gli ebrei avrebbero
dovuto essere chiamati a creare una nazione-stato agricola? e il nazionalismo non era forse il problema, piuttosto che la soluzione?
Alla fine Einstein aderi alia causa. Come essere umano, sono un

274

Einstein

aw ersario del nazionalismo dichiaro. Ma come ebreo, da oggi sono


un sostenitore dello sforzo sionista.2 Divenne anche, piu specificamente, un fautore della creazione di una nuova universita in Palestina,
che sarebbe poi diventata l'Universita ebraica di Gerusalemme.
Una volta deciso di abbandonare il postulato che tutte le forme di
nazionalismo fossero da respingere, gli fu facile abbracciare la causa
del sionismo con maggiore entusiasmo. Si puo essere internazionalisti senza essere indifferenti ai membri della propria tribu scrisse
a un amico nell'ottobre del 1919. La causa sionista mi sta molto a
cuore ... Sono felice che ci sia un piccolo fazzoletto di terra sul quale
i nostri confratelli non siano considerati stranieri.3
II suo sostegno al sionismo mise Einstein in contrasto con gli assimilazionisti. N ell'aprile 1920 fu invitato a parlare a una riunione di
un gruppo di quell'area, che protestava la sua lealta alia Germania, i
Cittadini tedeschi di fede giudaica. Rispose accusandoli di tentare
di distinguersi dagli ebrei piu poveri e meno raffinati provenienti
dall'Europa dell'Est. Possono gli "ariani" rispettare gente simile che
non vuole compromettersi? li rimprovero.4
Ma un rifiuto privato dell'invito non era sufficiente. Einstein si senti
anche in dovere di sferrare un attacco pubblico a coloro che tentavano di inserirsi parlando di fede religiosa invece che di affiliazione
tribale.5 In particolare, schem i la posizione che chiamava assimilatoria, la quale cercava di vincere l'antisemitismo rinunciando a
quasi tutto cio che era ebraico. Questo non funzionava mai; anzi,
sembra piuttosto comico a un non ebreo, perche gli ebrei sono un
popolo distinto dagli altri. La radice psicologica dell'antisem itismo
sta nel fatto che gli ebrei sono un gruppo di persone a se scrisse. I1
loro essere ebrei e visibile nell'aspetto fisico, e la loro discendenza
ebraica si riconosce nel loro lavoro intellettuale.6
Gli ebrei che praticavano e predicavano l'assim ilazione erano
prevalentem ente quelli che si gloriavano della loro tradizione tede
sca o dell'Europa occidentale. A quell'epoca (e per buona parte del
XX secolo) essi tendevano a guardare dall'alto in basso gli ebrei
provenienti dall'Europa orientale, e particolarm ente dalla Russia
e dalla Polonia, che sembravano meno distinti, raffinati e assim ilati. Sebbene Einstein fosse un ebreo tedesco, lo scandalizzavano
quelli del suo am biente che volevano tracciare una netta linea di
demarcazione tra gli ebrei dell'Europa orientale e quelli dell'Europa
occidentale. Questa concezione era destinata a ritorcersi contro tutti
gli ebrei, sosteneva, e non era basata su alcuna distinzione reale.
La com unita ebraica est-europea dispone di un ricco potenziale di

II sionista errante

275

talenti um ani e di forze produttive che possono benissim o reggere


il confronto con il superiore grado di civilta degli ebrei dell'Europa
occidentale.7
Einstein era profondamente consapevole, piu degli assimilazionisti,
del fatto che l'antisem itism o non era il prodotto di cause razionali.
In Germ ania oggi l'odio per gli ebrei ha assunto form e orribili
scrisse agli inizi del 1920. Contribuiva al problema la circostanza che
l'inflazione fosse fuori controllo. II marco tedesco nei primi mesi del
1919 aveva avuto un valore di 12 centesimi di dollaro, che era meta
del valore d'anteguerra, ma era ancora tollerabile. Ma al principio del
1920 valeva soltanto 2 centesimi, e il crollo si aggravava ogni mese.
Inoltre la sconfitta nella guerra era stata umiliante. La Germania
aveva perduto 6 milioni di uomini ed era stata costretta a cedere territori dove erano presenti meta delle sue risorse naturali, oltre a tutte
le colonie d'oltremare. Molti tedeschi orgogliosi erano convinti che
tutto cio fosse il risultato di un tradimento. La Repubblica di Weimar
che era sorta dopo la guerra, benche sostenuta dai progressisti, dai
pacifisti e dagli ebrei come Einstein, era disprezzata da molti esponenti del vecchio ordine e anche dal ceto medio.
C'era un gruppo che poteva facilmente essere identificato con la
forza aliena e oscura, principale responsabile dell'um iliazione imposta a un cultura fiera. La gente ha bisogno di un capro espiatorio e
da la colpa agli ebrei osservava Einstein. Essi sono bersaglio di un
rancore istintivo perche sono di una diversa tribu.8
Weyland, Lenard e gli antirelativisti
L'esplosione di grande arte e grandi idee nella Germania dell'epoca,
come ha scritto Amos Elon nel suo libro Requiem tedesco, era in gran
parte dovuta a mecenati e pionieri ebrei in molti campi, soprattutto
nell'ambito della scienza. Come osservo Sigmund Freud, il successo
degli scienziati ebrei era in parte dovuto al loro scetticismo creativo,
che derivava dalla loro natura di outsider, intrusi.9 Cio che gli ebrei
assimilazionisti sottovalutavano era la virulenza con cui molti tedeschi,
che essi consideravano compatrioti, li vedevano invece come intrusi
o, per dirla con le parole di Einstein, come una diversa tribii.
II primo scontro pubblico di Einstein con questo antisemitismo si
ebbe nell'estate del 1920. Un Iosco nazionalista tedesco di nome Paul
Weyland, ingegnere di formazione, si era trasformato in un polemista
con aspirazioni politiche. Era un membro attivo di un partito nazio
nalista di destra che si impegnava, nel suo programma ufficiale del

276

Einstein

1920, a ridurre 1'influenza ebraica dominante che si manifesta in


misura crescente nel governo e nella vita pubblica.10
W eyland si rese conto che Einstein, com e ebreo che godeva di
grande pubblicita, aveva suscitato risentimenti e gelosie. In modo
analogo, la sua teoria della relativita poteva facilm ente diventare
un bersaglio, dal m om ento che m olti, com presi alcuni scienziati,
erano infastiditi dal fatto che sembrava minare gli assoluti, oltre che
essere costruita su ipotesi astratte piuttosto che fondata su una solida
base sperimentale. Cosi Weyland si mise a pubblicare articoli in cui
denunciava la relativita come una grossa truffa, e costitui un'or
gan lzzazione formata da feccia (ma misteriosamente ben dotata di
fondi), chiamata pomposamente Gruppo di studio degli scienziati
tedeschi per la difesa di una scienza pura.
In combutta con Weyland c'era un fisico sperimentale di modesta
reputazione, Ernst Gehrcke, che da anni attaccava la relativita con
tanta piu rabbia quanto minore era la sua comprensione. II gruppo
lancio diversi attacchi personali contro Einstein e il carattere giudaico della teoria della relativita, poi convoco una serie di riunioni in
tutta la Germania, nonche una grande manifestazione alia Filarmonica
di Berlino il 24 agosto.
Weyland parlo per primo e, con l'ampollosa retorica di un demagogo, accuso Einstein di essere impegnato in una promozione affaristica della sua teoria e del suo nome. L'esposizione di Einstein alia
pubblicita, voluta o subita, veniva usata contro di lui, come avevano
paventato i suoi amici assimilazionisti. La relativita era una truffa,
disse Weyland, e per di piu frutto di un plagio. Gehrcke disse piu o
meno le stesse cose con una parvenza di linguaggio piu tecnico, leggendo un testo scritto. La riunione, stando a quanto riferito dal New
York Times, aveva un connotato decisamente antisem ita.11
A meta del discorso di Gehrcke, dal pubblico si levo un mormorio
sommesso: Einstein, Einstein. Lo scienziato era venuto ad assistere
alio spettacolo e, tutt'altro che alieno tanto dalla pubblicita quanto
dalla polemica, se la rideva bellamente. Come ha osservato il suo
amico Philipp Frank, amd sempre considerare gli eventi del mondo
intomo a lui come spettatore in un teatro. Seduto tra il pubblico con il
chimico suo amico Walther Nemst, a tratti commentava e ridacchiava
ad alta voce e alia fine defini l'intero evento divertentissim o.12
Ma non era veramente divertito, e prese perfino in considerazione
per breve tempo l'idea di andarsene da Berlino.13 Ando in collera e
commise l'errore tattico di rispondere con una violenta diatriba che
fu pubblicata tre giorni piu tardi sulla prima pagina del Berliner

II sionista errante

T il

Tageblatt, un quotidiano progressista di proprieta di amici ebrei.


Sono ben cosciente che i due oratori non meritano una risposta dalla
mia penna scrisse, ma poi procedette senza farsi frenare da quella
consapevolezza. Gehrcke e Weyland non erano stati esplicitamente
antisem iti, e non avevano criticato apertam ente gli ebrei nei loro
discorsi. Ma Einstein sostenne che non avrebbero attaccato la sua
teoria se io fossi stato un nazionalista tedesco, con o senza svastica,
invece di un ebreo.14
Einstein dedico gran parte dell'articolo a confutare Weyland e
Gehrcke. Ma attacco anche un fisico piu rispettabile che non era pre
sente alia manifestazione ma aveva dato sostegno alia causa dell'antirelativita: Philipp Lenard.
Vincitore del premio Nobel nel 1905, Lenard era stato un pioniere in
campo sperimentale e aveva descritto l'effetto fotoelettrico. Un tempo
Einstein lo aveva ammirato. Ho appena letto un m agnifico articolo
di Lenard aveva decantato alia Marie nel lontano 1901. Sotto 1'influenza di questo bellissimo contributo sono pieno di una tale felicita
e gioia che devo dividerne un po' con te. Dopo che Einstein ebbe
pubblicato la prima ondata di fondamentali memorie nel 1905, citando
Lenard per nome in quella sui quanti di luce, tra i due scienziati c'era
stato uno scambio di lettere piene di com plim enti.15
Ma, ardente nazionalista tedesco qual era, Lenard era divenuto
sempre piu ostile ai britannici e agli ebrei, sprezzante nei confronti
del clamore che circondava la teoria di Einstein, ed esplicito nei suoi
attacchi agli aspetti assurdi della relativita. Aveva consentito che
il suo nome fosse utilizzato in opuscoli che venivano distribuiti alia
manifestazione di Weyland, e come premio N obel si era dato da fare
dietro le quinte per assicurarsi che ad Einstein non fosse assegnato
il premio.
Dal momento che Lenard non si era fatto vedere al comizio della
Filarmonica, e dato che le critiche alia relativita che aveva pubblicato
erano di tono accademico, Einstein avrebbe potuto fare a meno di
attaccarlo nel suo articolo sul giornale. Ma lo fece. Ammiro Lenard
come maestro di fisica sperimentale, ma non ha ancora prodotto nulla
di rilevante nel campo della fisica teorica, e le sue obiezioni alia teoria
della relativita generale sono di una tale superficiality che, fino a que
sto momento, non ho ritenuto necessario dare loro risposta scrisse.
Ho intenzione di rimediare a questa mia mancanza.16
Gli amici di Einstein lo appoggiarono pubblicamente. Un gruppo
di cui facevano parte von Laue e N ernst pubblico una lettera che
dichiarava, in modo non del tutto veritiero: Chiunque abbia avuto la

278

Einstein

fortuna di conoscere da vicino Einstein sa che non sara mai superato


... in fatto di avversione a ogni pubblicita.17
In privato, perd, gli amici erano scandalizzati. Si era lasciato trascinare a una manifestazione pubblica di risentimento contro personaggi
che avrebbe dovuto continuare a considerare indegni di una risposta
da parte sua, e cosi aveva suscitato un clamore ancora piu increscioso.
La moglie di Max Born, Hedwig, che lo aveva rimproverato senza
peli sulla lingua per il modo in cui trattava la famiglia, ora gli fece
una patem ale: non avrebbe dovuto lasciarsi andare a una risposta
sul giornale, purtroppo assai poco felice. Avrebbe dovuto mostrare
piu rispetto, disse, per il tempio sereno della scienza.18
Paul Ehrenfest fu ancora piu severo. Mia moglie e io non riusciamo assolutamente a credere che proprio tu abbia scritto alcune
delle frasi dell'articolo disse. Se veram ente le hai scritte di tuo
pugno, cio dimostra che questi dannati maiali alia fine sono riusciti
a toccare il tuo animo. Ti esorto con quanta forza ho a non gettare su
questo argomento una sola parola in piu a quella bestia vorace che
e il pubblico.19
Einstein era piuttosto contrito. Non siate severi con me rispose
ai Bom. Ognuno deve recare di quando in quando la propria offerta
sacrificale all'altare della stupidita, per compiacere la divinita e gli
uomini, e io l'ho fatto a dovere col mio articolo.20 Ma non si scuso
per essere venuto meno ai loro canoni di riservatezza. Dovevo farlo
se volevo rimanere a Berlino, dove ogni ragazzino mi riconosce dalle
fotografie disse a Ehrenfest. Se si crede nella democrazia, si deve
dare al pubblico anche questo.21
Com 'era prevedibile, Lenard si senti insultato dall'articolo di Ein
stein. Insistette per avere delle scuse, dato che non aveva neppure
partecipato alia manifestazione contro la relativita. Arnold Sommerfeld, presidente della Societa tedesca di fisica, tento di mediare, ed
esorto Einstein a scrivere qualche parola conciliante a Lenard.22
Ma le cose non dovevano andare cosi. Einstein rifiuto di fare marcia
indietro, e Lenard fini per avvicinarsi sempre piu a posizioni apertamente antisemite fino ad abbracciare il nazismo.
(Questa vicenda ebbe uno strano seguito. Nel 1953, secondo i
documenti del dossier dell'Fbi su Einstein, recentemente divenuti
accessibili, un tedesco ben vestito entro nella direzione locale dell'Fbi
a M iami e disse all'addetto alia ricezione di disporre di informazioni
secondo le quali Einstein aveva ammesso di essere un comunista
in un articolo sul Berliner Tageblatt dell'agosto 1920. L'aspirante
informatore non era altri che Paul Weyland, il quale era approdato

II sionista errante

279

a Miami e stava tentando di immigrare dopo aver fatto per anni il


truffatore e l'im broglione in tutto il mondo. L'Fbi di Edgar Hoover
stava cercando in tutti i m odi, senza successo, di dim ostrare che
Einstein era un comunista, e sposo la causa. Dopo tre mesi, il Bureau
finalmente trovo l'articolo e lo tradusse. Non c'era nulla in quello
scritto che avesse a che fare con l'essere comunista. A Weyland fu
nondimeno concessa la cittadinanza americana.)23
II pubblico fuoco incrociato derivato dalla manifestazione antirelativista accrebbe l'interesse per l'im m inente assemblea annuale degli
scienziati tedeschi, prevista per la fine di settembre nella localita termale di Bad Nauheim. Sia Einstein che Lenard dovevano partecipare,
e Einstein aveva concluso la sua risposta sul giornale proclamando
che, su suo suggerim ento, in quell'occasione vi sarebbe stata una
pubblica discussione sulla relativita. Chiunque abbia il coraggio di
affrontare una discussione scientifica potra presentare le sue obiezioni in quella sede disse, gettando un guanto di sfida in direzione
di Lenard.
Durante la riunione di Bad Nauheim, della durata di una settimana,
Einstein era ospite di Max Bom a Francoforte, a trenta chilometri di
distanza, e i due amici andavano quotidianamente avanti e indietro
dalla localita di soggiomo in treno. La grande resa dei conti sulla rela
tivita, a cui era attesa la partecipazione sia di Einstein sia di Lenard,
fu nel pomeriggio del 23 settembre. Einstein aveva dimenticato di
portarsi qualcosa con cui scrivere, e cosi si fece prestare la matita
dalla persona che gli sedeva accanto per prendere appunti mentre
parlava Lenard.
Presiedeva Planck, il quale con il suo grande carisma e con le sue
parole rasserenanti riusci a impedire qualsiasi attacco personale. Le
obiezioni di Lenard alia relativita erano analoghe a quelle di molti non
teorici. La teoria si basava su equazioni piuttosto che su osservazioni,
disse, e contrastava con il sem plice buonsenso dello scienziato.
Einstein rispose che cio che appare ovvio cam bia con il tempo.
Questo era vero anche per la meccanica di Galileo.
Era la prima volta che Einstein e Lenard si incontravano di per
sona, ma non si strinsero la mano ne si parlarono. E sebbene i verbali
ufficiali della riunione non lo registrino, Einstein a quanto pare a
un certo punto perse la sua serenita d'anim o. Si lascio andare a
un'aspra replica racconto Born. Qualche settimana dopo, Einstein
scrisse a Born assicurandogli che non si sarebbe lasciato prendere
dall'eccitazione come a Nauheim.24
Infine Planck riusci a concludere la sessione, prima che fosse ver-

280

Einstein

sato sangue, con una battuta un po' infelice. Siccome la teoria della
relativita purtroppo non e riuscita finora a dilatare il tempo assoluto
disponibile per questa riunione/ disse ora dobbiamo aggiomarci.
I quotidiani del giorno successivo non ebbero di che fare titoli, e il
movimento antirelativita per il momento si calmo.25
Quanto a Lenard, prese le distanze da quello strano gruppo di
stravaganti antirelativisti. Purtroppo Weyland si rivelo un imbroglione disse piu tardi. Ma non venne meno la sua personale antipatia
per Einstein. Dopo la riunione di Bad Nauheim i suoi attacchi ad
Einstein e alia scienza giudaica diventarono sempre piu corrosivi e
connotati di antisemitismo. Divenne un fautore della creazione di una
fisica tedesca che depurasse la scienza del suo paese dalle influenze
ebraiche, le quali ai suoi occhi erano esemplificate proprio dalla teoria
della relativita di Einstein, con la sua impostazione astratta, teorica
e non sperimentale, e l'odore (almeno per lui) di un relativismo che
respingeva gli assoluti, l'ordine e le certezze.
Qualche mese piu tardi, all'inizio del 1921, un oscuro funzionario
di partito di Monaco riprese il tema. La scienza, un tempo nostro
massimo vanto, oggi viene insegnata da ebrei scrisse Adolf Hitler
in un polemico articolo di giornale.26 Ci furono perfino dei rigurgiti
che attraversarono l'Atlantico. Nell'aprile di quell'anno il Dearborn
Independent^ un settimanale di proprieta del costruttore di automobili Henry Ford, che era un deciso antisemita, sparo un titolone in
copertina che chiedeva in tono accusatorio: Einstein e un plagiario?27
Einstein in America, 1921
La fama m ondiale di Albert Einstein in crescita vertiginosa e il suo
nascente sionismo concorsero nella primavera del 1921 a determinare
un evento che rimase unico nella storia della scienza, e comunque
eccezionale per qualsiasi campo: un grandioso tour della durata di due
mesi in corteo attraverso gli Stati Uniti orientali e centro-occidentali,
che anticipava il genere di frenesia di massa e di adulazione da parte
della stampa che piu tardi avrebbe suscitato una rock star in tournee.
II mondo non aveva mai visto prima, e forse non rivedra piu, una
simile celebrita scientifica, un divo che era al tempo stesso una mite
icona dei valori umanistici e un santo patrono vivente degli ebrei.
Inizialmente Einstein aveva pensato alia sua prima visita in Am e
rica com e a un modo per raggranellare del denaro in una valuta
stabile con cui provvedere alia sua famiglia in Svizzera. Ho richiesto 15.000 dollari a Princeton e all'Universita del Wisconsin disse

II sionista errante

281

a Ehrenfest. Probabilmente la cosa li scoraggera. Ma se abboccano,


mi procurero l'indipendenza economica... e questa non e una cosa
da disprezzare.
Le universita americane non abboccarono. Le mie richieste erano
troppo elevate riferi a Ehrenfest.28 Cosi verso il febbraio 1921 aveva
fatto altri piani per la primavera: avrebbe presentato una memoria
al Terzo Congresso Solvay a Bruxelles e tenuto alcune conferenze a
Leida su richiesta di Ehrenfest.
Fu allora che Kurt Blumenfeld, il leader del movimento sionista
in Germania, torno a fargli visita nel suo appartamento. Esattamente
due anni prima Blumenfeld era andato a trovare Einstein e aveva
ottenuto il suo appoggio alia causa della creazione di un insediamento ebraico in Palestina. Ora era venuto con un invito - o forse si
trattava di istruzioni - sotto forma di un telegramma del presidente
dell'Organizzazione sionista mondiale, Chaim Weizmann.
Weizmann era un brillante biochimico che era emigrato dalla Russia
in Inghilterra, dove aveva reso i suoi servigi al paese di adozione nella
prima guerra mondiale mettendo a punto un metodo che utilizzava i
batteri per una produzione piu efficiente della cordite, un esplosivo.
Durante la guerra aveva lavorato alle dipendenze dell'ex primo ministro Arthur Balfour, che allora era primo lord dell'Ammiragliato. In
seguito aveva contribuito a persuadere Balfour, che nel frattempo era
divenuto ministro degli Esteri, a rilasciare la famosa dichiarazione del
1917 in cui la Gran Bretagna si impegnava a sostenere ristituzione
di uno stato nazionale per il popolo ebraico in Palestina.
II telegramma di Weizmann invitava Einstein ad accompagnarlo
in un viaggio in America con lo scopo di raccogliere fondi per con
trib u te alia fondazione di insediamenti in Palestina e, in particolare,
per creare l'Universita ebraica a Gerusalemme. Quando Blumenfeld
glielo lesse, Einstein in un primo momento si mostro titubante. Non
era un oratore, disse, e il ruolo di chi semplicemente si serviva della
celebrita per attirare folle alia causa era disdicevole.
Blumenfeld non si mise a discutere. Si liinito a rileggere ad alta voce
il telegramma di Weizmann. E il presidente della nostra organizzazione disse Blumenfeld e, se lei prende sul serio la sua conversione
al sionismo, ho il diritto di chiederle, a nome del dottor Weizmann,
di andare con lui negli Stati Uniti.
Quello che dice e giusto e convincente rispose Einstein, suscitando lo sconfinato stupore di Blumenfeld. Mi rendo conto che ora
io stesso sono parte della questione e che devo accettare l'invito.29
C'era davvero di che stupirsi della risposta di Einstein. Si era gia

282

Einstein

impegnato per il Congresso Solvay e per altre conferenze in Europa,


sosteneva di non amare la ribalta pubblica, e il suo stomaco delicato
lo aveva reso riluttante a viaggiare. Non era un ebreo osservante, e la
sua allergia al nazionalismo gli impediva di essere un sionista puro
e senza riserve.
Eppure ora stava facendo una cosa che era contraria alia sua natura:
accettare un ordine implicito da un personaggio autorevole, un ordine
che si basava sui suoi presunti legami e impegni con altre persone.
Come mai?
La decisione di Einstein rifletteva una trasformazione fondam en
tale in corso nella sua vita. Fino al completamento e alia conferma
della teoria della relativita generale, si era dedicato quasi com ple
tamente alia scienza, a detrimento perfino dei suoi rapporti personali, familiari e sociali. Ma gli anni passati a Berlino lo avevano reso
sempre piu consapevole della sua identita di ebreo. La sua reazione
aironnipresenza dell'antisem itism o fu di sentirsi ancora piu legato
- anzi, inestricabilmente legato - alia cultura e alia comunita del suo
popolo.
Cosi nel 1921 a compiere un salto non fu la sua fede ma il suo
impegno. Sto veramente facendo tutto quanto e in mio potere per i
fratelli della mia razza che sono trattati cosi male dappertutto scrisse
a Maurice Solovine.30 Accanto alia scienza, questo sarebbe diventato il
legame piu importante nella definizione della sua personality. Come
avrebbe osservato verso la fine della sua vita, dopo aver rifiutato la
presidenza di Israele, il mio rapporto con il popolo ebraico e diven
tato il mio legame umano piu forte.31
Una persona che rimase non solo stupita ma anche costem ata per
la decisione di Einstein fu il suo amico e collega di Berlino, il chimico
Fritz Haber, che si era convertito al cristianesimo e tenacemente assim ilato per sembrare un vero prussiano. Come altri assimilazionisti,
Haber era (comprensibilmente) preoccupato che una visita di Einstein
al grande nemico della guerra trascorsa su richiesta di un'organizzazione sionista potesse rafforzare la convinzione che gli ebrei avessero
due facce e non fossero buoni tedeschi.
Inoltre Haber aveva accolto con entusiasmo il proposito di Einstein
di presenziare al Congresso Solvay a Bruxelles, il prim o dopo la
guerra. Nessun altro tedesco era stato invitato, e la sua partecipazione
era vista come un passo cruciale per il ritorno della Germania nella
piu ampia comunita scientifica.
La gente di questo paese vi vedra una prova della slealta degli
ebrei scrisse Haber quando venne a sapere della decisione di Ein

II sionista errante

283

stein di visitare l'Am erica. Di certo sacrificherai la base ristretta su


cui poggia l'esistenza di professori e studenti di fede ebraica nelle
universita tedesche.32
A quanto pare Haber fece recapitare la lettera a mano, e Einstein
rispose lo stesso giomo. Mise in discussione l'idea di Haber che gli
ebrei andassero considerati come un popolo di fede ebraica, e ancora
una volta, invece, defini l'identita come una questione di imprescindibile consanguineita etnica. Nonostante le mie nette convinzioni
intemazionaliste, ho sempre sentito il dovere di stare dalla parte dei
miei perseguitati e moralmente oppressi compagni di tribu disse. La
prospettiva di fondare un'universita ebraica mi riempie di particolare
gioia, avendo di recente visto innumerevoli esempi di trattamento
sleale e ingeneroso di splendidi giovani ebrei, con tentativi di negare
loro la possibility di istruirsi.33
E fu cosi che gli Einstein il 21 marzo 1921 partirono in nave dalTOlanda
per la loro prima visita in America. Per fare in modo che il viaggio avesse
un tono modesto e fosse poco dispendioso, Einstein si era detto disposto
a compiere la traversata in terza classe. La richiesta non fu accolta, e gli
fu assegnata una bella cabina privata. Chiese anche che per lui ed Elsa
ci fossero stanze separate, sia a bordo della nave che negli alberghi, in
modo da poter lavorare durante il viaggio. La richiesta fu accolta.
Fu, secondo tutti i resoconti, una piacevole traversata atlantica,
durante la quale Einstein cerco di spiegare la relativita a Weizmann.
Al loro arrivo, quando gli chiesero se avesse compreso la teoria, Weiz
mann diede una risposta deliziosa: Durante la traversata non passo
giorno che Einstein non mi spiegasse la sua teoria, e quando arrivammo ero convintissimo che lui la comprendeva.34
Quando la nave attracco al Battery nella Lower Manhattan il pomeriggio del 2 aprile, Einstein era in piedi sul ponte con indosso un
cappotto di lana grigia sbiadita e un cappello di feltro nero che nascondeva solo in parte la folta chioma che cominciava a ingrigire. In una
mano aveva una lucida pipa di radica; l'altra stringeva una consunta
custodia di violino. Sembrava un artista riferi il New York Times.
Ma sotto i capelli arruffati c'era una mente scientifica le cui deduzioni
hanno sbalordito i migliori intelletti d'Europa.35
Appena fu loro consentito, decine di cronisti e fotografi si precipitarono a bordo. L'addetto stampa dell'organizzazione sionista disse
ad Einstein che avrebbe dovuto partecipare a una conferenza stampa.
Non posso farlo protesto il fisico. E come spogliarsi in pubblico.36
Ma poteva, naturalmente, e lo fece.
Per prima cosa segui obbedientemente per quasi mezz'ora le istru-

284

Einstein

zioni dei fotografi e degli operatori dei cinegiornali che chiedevano


a lui e a Elsa di assumere le pose piu svariate. Poi, nella cabina del
capitano, mostro piu gioia che riluttanza nel condurre la sua prima
inform ativa stampa con tutto lo spirito e il fascino di un am abile
sindaco di grande citta. Dal suo ridacchiare, scrisse il cronista del
Philadelphia Public Ledger, si potrebbe dire che gli piacesse.37
Piacque anche a quelli che gli facevano le domande. L'intera prestazione, costellata di battute e di risposte brillanti, chiari perche
Einstein era destinato a diventare una celebrita cosi im mensamente
popolare.
Parlando tramite un interprete, Einstein comincio esprimendo la
speranza di assicurare il sostegno, materiale e morale, della comu
nita ebraica americana all'Universita ebraica di Gerusalemme. Ma
i cronisti erano piu interessati alia relativita, e il primo a porre una
dom anda gli chiese una descrizione in una frase della teoria, una
richiesta che Einstein si sarebbe sentito fare quasi a ogni sosta del suo
viaggio. E tutta la vita che cerco di farla stare in un libro, rispose
e lui vuole che la faccia stare in una frase! Ma siccome i giom alisti
insistevano che ci provasse, form una semplice descrizione d'insieme:
E una teoria dello spazio e del tempo dal punto di vista fisico, che
conduce a una teoria della gravitazione.
E che aveva da dire su coloro che, specialmente in Germania, attaccavano la sua teoria? Nessuna persona competente si oppone alia
mia teoria rispose. I fisici che lo fanno sono animati da motivazioni
politiche.
Quali motivazioni politiche? I1 loro atteggiamento e dovuto in
larga misura all/antisemitismo rispose.
Alla fine Tinterprete dichiaro chiusa la seduta. Bene, spero di aver
superato l'esam e concluse Einstein con un sorriso.
Mentre se ne stavano andando, a Elsa fu chiesto se capiva la rela
tivita. Oh, no, benche me l'abbia spiegata molte volte rispose. Ma
non e necessaria per la mia felicita.38
Migliaia di spettatori, insieme alia banda di pifferi e tamburi della
Jewish Legion, erano in attesa nel Battery Park quando il sindaco e
altre autorita condussero Einstein a riva su un rimorchiatore della
polizia. Agitando le bandiere blu e bianche, la folia intono l'inno
americano Star-Spangled Banner e poi quello sionista Hatikvah.
Gli Einstein e i W eizmann volevano andare direttamente all'Hotel
Com m odore in M idtown. Invece il corteo di automobili percorse
serpeggiando i quartieri ebraici del Lower East Side fino a tarda
sera. Ogni automobile aveva il suo clacson, e ogni clacson fu messo

II sionista errante

285

in azione ha raccontato Weizmann. Arrivammo al Commodore


alle undid e mezzo circa, stanchi affamati, assetati e completamente
mtontiti.39
II giorno seguente Einstein ricevette una processione ininterrotta
di visitatori e, dando quella che il Times defini un'insolita impressione di giovialita, ebbe perfino un altro incontro con la stampa. Per
che, gli fu chiesto, aveva suscitato una simile ondata senza precedenti
di interesse pubblico? Rispose di essere lui stesso sconcertato. Forse
uno psicologo avrebbe potuto stabilire perche persone che in genere
non si occupavano di scienza si interessassero tanto a lui. Sembra
qualcosa di psicopatologico disse con una risata.40
Piu avanti in quella settimana Weizmann e Einstein furono ricevuti
ufficialm ente alia City H all, dove diecim ila spettatori elettrizzati
si riunirono nel parco per ascoltare i discorsi. W eizmann ottenne
un applauso di cortesia. Ma Einstein, che non disse nulla, ricevette
una calorosa accoglienza quando fu presentato. A1 momento di
andarsene, il dottor Einstein riferi l'Evening Post di New York
fu sollevato sulle spalle dai colleghi e portato fino all'automobile,
che passo in corteo trionfale attraverso un imponente sventolio di
bandiere e un boa to di voci acclamanti.41
Tra coloro che fecero visita ad Einstein al Commodore Hotel c'era
un medico tedesco immigrato di nome Max Talmey, che si era chiamato Max Talmud ai tempi in cui era uno studente povero a Monaco.
Era l'am ico di famiglia che per primo aveva parlato al giovane Ein
stein di matem atica e di filosofia, e che ora si chiedeva se l'ormai
famoso scienziato si sarebbe ricordato di lui.
Einstein lo riconobbe subito. Non mi vedeva ne corrispondeva
con me da diciannove anni, osservo poi Talmey eppure, appena
entrai nella sua stanza d'albergo, esclamd: "Ti distingui sempre per
l'etem a giovinezza!"42 Chiacchierarono dei tempi di Monaco e delle
loro vite negli anni trascorsi. Einstein invito Talmey diverse volte
durante il suo soggiorno e prima di partire ando perfino a casa sua
a fare la conoscenza delle sue giovani figlie.
Sebbene parlasse in tedesco di astruse teorie o stesse in silenzio
mentre Weizmann cercava di convincere la gente a sostenere con il
denaro gli insediamenti ebraici in Palestina, Einstein attirava grandi
folle dovunque andasse a New York. Ogni posto a sedere al Metro
politan Opera House, dalla platea fino all'ultima fila sotto il soffitto,
era occupato, e centiriaia di persone sono rim aste in piedi riferi
il Times un giorno. Un'altra conferenza tenuta quella settimana
fu descritta in term ini analoghi: Parlava in tedesco, ma persone

286

Einstein

ansiose di vedere e ascoltare l'uom o che aveva contribuito alle concezioni scientifiche dell'universo con una nuova teoria dello spazio,
del tempo e del moto occupavano ogni posto a sedere e stavano in
piedi nei corridoi.43
Dopo tre settimane di conferenze e ricevimenti a New York, Ein
stein ando in visita a Washington. Per ragioni comprensibili soltanto
a coloro che vivono nella capitale, il Senato decise di discutere della
teoria della relativita. Tra i leader che la dichiararono incomprensibile
c'erano il repubblicano della Pennsylvania Boies Penrose, famoso per
aver detto una volta che le cariche pubbliche sono l'ultim o rifugio
dei mascalzoni, e il democratico del Mississippi John Sharp Williams,
che si ritiro dalla vita politica l'anno successivo, dicendo: Preferirei
essere un cane e abbaiare alia luna piuttosto che restare altri sei anni
in Senato.
N ell'altro ramo del Congresso, la Camera dei rappresentanti, il
deputato J.J. Kindred di New York propose di mettere una spiegazione
delle teorie di Einstein agli atti del Congresso. Si alzo David Walsh
del Massachusetts e obietto: ma Kindred capiva qualcosa della teoria?
Mi sono occupato seriamente di questa teoria per tre settim ane,
rispose il newyorkese e sto cominciando a scorgere un po' di luce.
Ma che cosa c'entrava, gli fu chiesto, con i compiti del Congresso?
Potrebbe avere qualche rapporto con la legislazione del futuro in
merito alle relazioni generali con il cosm o.
La conseguenza in ev itab le fu che, quando Einstein ando con un
gruppo alia Casa Bianca il 25 aprile, al presidente Warren G. Harding
venne rivolta la domanda se lui comprendesse la relativita. Mentre
il gruppo posava per i fotografi, il presidente Harding confesso sorridendo che non capiva niente della teoria. Sul Washington Post
apparve una vignetta in cui si vedeva il presidente che si scervellava
su un articolo intitolato Teoria della relativita, mentre Einstein faceva
altrettanto su uno intitolato Teoria della normalita, che era il nome
dato da Harding alia sua filosofia di governo. II New York Times
recava in prima pagina il titolo Harding ammette: l'idea di Einstein lo
sconcerta.
A un ricevimento alia National Academy of Sciences in Constitution
Avenue (che ora vanta la piu interessante statua di Einstein al mondo,
una figura intera in bronzo, alta tre metri e mezzo, v. inserto),44 il
celebre fisico ascolto i lunghi discorsi dei vari premiati, tra i quali il
principe Alberto I di Monaco, che era un appassionato oceanografo,
uno studioso di vermi anchilostomi del North Carolina e un tizio
che aveva inventato una stufa solare. Quando tra discorsi monotoni

II sionista errante

287

comincio a calare la sera, Einstein si rivolse a un diplomatico olandese


che gli sedeva accanto e gli disse: Ho appena elaborato una nuova
teoria dell'etem ita.45
Q uando Einstein giunse a Chicago, dove tenne tre conferenze
e suono il violino durante un banchetto, era diventato piu esperto
nell'arte di rispondere alle dom ande moleste, e in particolare alia
piu frequerite, che traeva origine dal fantasioso titolo del New York
Times dopo l'eclissi del 1919, secondo il quale soltanto dodici per
sone erano in grado di capire la sua teoria.
E vero che soltanto dodici grandi menti possono comprendere la
sua teoria? chiese il cronista del Chicago Herald and E xam iners
No, no rispose Einstein con un sorriso. Credo che la maggior
parte degli scienziati che l'hanno studiata possano comprenderla.
Si mise poi a cercare di spiegarla al cronista servendosi della sua
metafora della creatura bidimensionale che passa la vita muovendosi
sulla superficie di quello che in realta e un globo: come si presenterebbe Tuniverso a un simile osservatore? Potrebbe continuare a
muoversi per milioni di anni e tornerebbe sempre al punto di partenza disse Einstein. E non sarebbe mai consapevole di quanto vi
fosse sopra o sotto di lui.
II cronista, che era un bravo giom alista di Chicago, riusci a trarne
uno splendido articolo, scritto in terza persona, sulla propria pro
fonda confusione. Quando il cronista torno in se stava vanamente
tentando di accendersi una sigaretta tridimensionale con un fiammifero tridimensionale concludeva l'articolo. Comincio a insinuarglisi
nel cervello l'idea di essere lui l'organism o bidimensionale di cui si
parlava, e di essere non certo la tredicesima grande mente capace di
comprendere la teoria, ma uno condannato da allora in poi a far parte
dell'immensa maggioranza formata da coloro che vivono sulla Main
Street e circolano su una Ford.46
Quando un cronista del rivale Tribune gli pose la medesima
domanda sulle dodici persone in grado di comprendere la teoria,
Einstein lo nego. Dovunque vada qualcuno mi fa questa domanda
disse. E assurdo. Chiunque abbia avuto un'adeguata formazione
scientifica puo facilmente capire la teoria. Ma questa volta Einstein
non fece alcun tentativo di spiegarla, e neppure il cronista ne fece.
I1 "Tribune" si duole di inform are i suoi lettori di non essere in
grado di presentare loro la teoria della relativita di Einstein iniziava
l'articolo. Dopo che il professore ha spiegato che la piu sommaria
discussione della questione richiederebbe da tre a quattro ore, si e
deciso di limitare l'intervista ad altri temi.47

288

Einstein

Einstein prosegui per Princeton, dove tenne una serie di conferenze


scientifiche della durata di una settimana e ricevette una laurea ad
honorem per i suoi viaggi attraverso strani mari del pensiero. Non
soltanto ottenne un discreto compenso per le conferenze (sebbene, a
quanto pare, non i 15.000 dollari che aveva richiesto in origine), ma
durante la sua permanenza la concluse anche un accordo secondo
il quale Princeton avrebbe potuto pubblicare le sue conferenze sotto
forma di libro, mentre a lui sarebbe spettato il 15 per cento dei proventi
a titolo di diritti d'autore.48
Su richiesta del rettore di Princeton, tutte le conferenze di Einstein
furono decisam ente tecniche. Vi comparivano oltre 125 complesse
equazioni, che il fisico scarabocchiava sulla lavagna mentre parlava
in tedesco. Come ammise uno studente parlando con un cronista,
ero seduto in galleria, ma ugualmente le sue parole mi passavano
sopra la testa.49
A un ricevimento seguito a una di queste conferenze, Einstein pro
nuncio una delle sue frasi piu memorabili e rivelatrici. Qualcuno lo
informo in tono eccitato che si era appena avuta notizia di una nuova
serie di esperimenti effettuati con la tecnica di Michelson-Morley, ma
migliorata, e che sembravano mostrare che l'etere esisteva e la velocita
della luce era variabile. Einstein semplicemente rifiuto di credervi.
Sapeva che la sua teoria era corretta. E quindi rispose tranquillamente:
Sottile e il Signore, ma non malizioso.50
II professore di matematica Oswald Veblen, che era presente, senti
la frase e, quando fu costruito tin nuovo istituto di matematica un
decennio piu tardi, chiese ad Einstein il permesso di incidere le parole
sulla mensola in pietra del camino nella sala comune. Einstein fu ben
lieto di dare il suo consenso e inoltre spiego a Veblen che cosa aveva
voluto dire: La natura nasconde i suoi segreti non perche ci inganni,
ma perche e essenzialmente sublime.51
L'edificio, abbastanza opportunam ente, divenne piu tardi sede
provvisoria dell'Institute for Advanced Study, e Einstein vi ebbe uno
studio quando si trasferi a Princeton nel 1933. Una volta, nei suoi
ultimi anni, si trovava di fronte al caminetto durante la festa per il
pensionamento del matematico Hermann Weyl, un amico che lo aveva
seguito dalla Germania a Princeton quando i nazisti avevano preso il
potere. Alludendo alia propria frustrazione per le indeterminazioni
della meccanica quantistica, Einstein accenno con il capo alia frase e
si lamento con Weyl: Chissa, forse Lui e un po' malizioso.52
Princeton parve piacere ad Einstein. Giovane e fresca la defini.
Una pipa che nessuno ha ancora fum ato.53 Per un uomo che carez-

II sionista errante

289

zava continuamente pipe di radica nuove, era un complimento. Non


sarebbe stata una sorpresa, una dozzina d'anni dopo, che decidesse
di trasferirvisi in modo permanente.
La Harvard University, dove Einstein si reed dopo, non si fece altrettanto benvolere. Forse fu perche il rettore di Princeton, John Hibben, lo
aveva presentato in tedesco, mentre il rettore della Harvard, A. Law
rence Lowell, gli si rivolse in francese. Inoltre la Harvard lo aveva invitato per una visita, ma non gli aveva chiesto di tenere conferenze.
Alcuni attribuirono questa mancanza di riguardo all'influenza in
America di un gruppo sionista rivale, guidato da Louis Brandeis, che
aveva studiato legge a Harvard ed era diventato il primo giudice ebreo
della Corte Suprema. L'accusa ebbe una circolazione cosi ampia che il
protetto di Brandeis, Felix Frankfurter, dovette dam e pubblica smentita. Segui una divertita lettera di Einstein a Frankfurter sui pericoli
dell'assimilazionismo. Era una debolezza ebraica, scrisse, cercare
sempre e ansiosamente di mantenere di buon umore i gentili.54
L'assimilatissimo Brandeis, che era nato nel Kentucky e si era trasformato in un perfetto bostoniano, era un esempio di quegli ebrei di
origine tedesca le cui famiglie erano arrivate nel XIX secolo e tendevano a guardare dall'alto in basso gli immigrati piu recenti dall'Europa orientale e dalla Russia. Per ragioni sia politiche sia personali,
Brandeis si era scontrato con Weizmann, un ebreo russo che aveva un
atteggiamento piu risoluto e politico nei confronti del sionismo.55 Le
folle entusiaste che salutavano Einstein e Weizmann durante il loro
viaggio erano formate principalmente da ebrei dell'Europa orientale,
mentre Brandeis e i suoi simili si mantenevano piu distaccati.
Gran parte del tempo durante i due giorni che Einstein passo a
Boston fu dedicato alle apparizioni in pubblico, a manifestazioni e
pranzi (com preso un banchetto kosher per cinquecento persone)
con W eizmann, per raccogliere contributi per la causa sionista. II
Boston Herald riferi della partecipazione alia raccolta di fondi in
una sinagoga di Roxbury:
La risposta fu elettrizzante. Ragazzine che facevano da maschere si
aprivano con difficolta un varco nei corridoi affollati, portando lunghe
scatole. Banconote di vario taglio venivano lasciate cadere in questi
ricettacoli. Un'ebrea di un'importante famiglia grido estaticamente che
aveva otto figli che erano stati nell'esercito e che voleva fare una donazione proporzionale ai loro sacrifici. Prese il suo orologio, un prezioso
articolo di importazione, e si sfilo dalle dita gli anelli. Altri seguirono il
suo esempio, e in un attimo cesti e scatole si riempirono di diamanti e
altri preziosi ornamenti 56

290

Einstein

Mentre era a Boston, Einstein fu sottoposto a un quiz noto come


test di Edison. L'inventore Thomas Edison era un uomo pratico che
stava diventando piu eccentrico con l'eta (aveva allora settantaquattro
anni), e che accusava i college americani di essere troppo teorici e
pensava lo stesso di Einstein. Edison aveva escogitato un test che sottoponeva a chi faceva domanda di lavoro, e che conteneva, a seconda
del posto richiesto, circa 150 domande di carattere pratico. Come si
concia il cuoio? Quale paese consuma piu te? Di che cosa erano fatti
i caratteri di Gutenberg?57
II Times ne parlo com e della controversia d eiron n ip resen te
question ario di Edison, e natu ralm ente E instein non fu risparm iato. Un cronista gli pose una dom anda tratta dal test. Q ual
e la velocita del suono? Se c'era qualcuno che com prendeva la
propagazione d elle onde sonore, quello era Einstein. Ma il fisico
am m ise che non teneva a m ente una sim ile in form azion e dato
che era facilm ente rep eribile sui libri. Poi fece un d iscorso piu
am pio con l'in ten z io n e di scred itare la co n cezio n e d e ll'istru zione di Edison. Cid che ha valore n ell'ed u cazion e in un college
non e apprendere m olti fatti m a addestrare la m ente a pensare
d isse.58
Una cerimonia sorprendente di gran parte delle tappe del grand tour
di Einstein fu una rumorosa sfilata, il che era piuttosto insolito per
un fisico teorico. A Hartford nel Connecticut, per esempio, il corteo
era formato da piu di cento automobili con in testa una banda, un
gruppo di veterani di guerra e gli alfieri con il vessillo americano e
quello sionista. Piu di quindicimila spettatori si allinearono lungo il
percorso. La North Main Street era bloccata da una folia che si sforzava di avvicinarsi per stringere le mani riferiva il giornale locale.
La folia applaudiva freneticamente quando il dottor Weizmann e il
professor Einstein si alzavano in piedi nell'autom obile per prendere
i fiori che venivano offerti.59
Era una scena sbalorditiva, ma fu superata a Cleveland. Parecchie
migliaia di persone si accalcarono nella stazione ferroviaria della
Union per accogliere la delegazione in visita, e la sfilata com pren
deva duecento autom obili strom bazzanti e im bandierate. Einstein
e Weizmann viaggiavano su una vettura scoperta preceduta da una
banda della Guardia nazionale che avanzava a passo di marcia e
da un gruppo di veterani di guerra ebrei in uniforme. Gli ammiratori lungo la strada cercavano di aggrapparsi all'autom obile di
Einstein e saltavano sul predellino, m entre la polizia tentava di
allontanarli.60

II sionista errante

291

A Cleveland Einstein parlo alia Case School of Applied Science


(oggi Case W estern Reserve), dove erano stati effettuati i fam osi
esperimenti di Michelson-Morley. La si incontro in privato, per oltre
un'ora, con il professor D ayton Miller, la cui versione aggiornata
dell'esperim ento aveva suscitato cosi poco entusiasmo in Einstein al
ricevimento di Princeton. Einstein disegno degli schizzi dei modelli
di M iller del vento d'etere e lo esorto a continuare a perfezionare
i suoi esperim enti. M iller rim ase incerto sulla relativita e favorevole all'etere, m a altri esperim enti alia fine diedero ragione alia
fede di Einstein che il Signore fosse effettivam ente piu sottile che
m alizioso.61
L'agitazione, l'effusione del pubblico e l'esaltante ruolo di divo
conferito ad Einstein erano senza precedenti. Ma in termini finanziari
il giro fu un successo alquanto modesto per il m ovimento sionista.
Gli ebrei piu poveri e di recente immigrazione si erano riversati nelle
strade per vederlo e avevano fatto donazioni con entusiasmo. Ma
pochi degli ebrei eminenti e di antica immigrazione con grandi for
tune personali si erano lasciati andare alia frenesia. Costoro erano, nel
complesso, piu assim ilati e meno ardentemente sionisti. Weizmann
aveva sperato di procurarsi almeno 4 milioni di dollari. Ma alia fine
dell'anno si era arrivati soltanto a 750.000.62
A nche dopo il viaggio in A m erica, E instein non divenne un
mem bro a pieno titolo del m ovim ento sionista. Era favorevole in
generale all'id ea di insed iam enti ebraici in Palestina, e specialm ente all'U niversita ebraica di G erusalem m e, ma non ebbe m ai il
desiderio di trasferirsi la in prim a persona e neppure di spingere
per la creazione di uno stato-nazione ebraico. II suo rapporto con
il m ovim ento era invece di tipo piu affettivo. Si sentiva sempre
piu legato al popolo ebraico e provava una m aggiore irritazione
nei confronti di coloro che rinunziavano alle proprie radici per
assim ilarsi.
Sotto questo profilo, si allineava a una massiccia tendenza che stava
rimodellando l'identita ebraica, volente o nolente, in Europa. Fino
a una generazione fa, gli ebrei in Germ ania non si consideravano
membri del popolo ebraico disse a un cronista il giorno della sua
partenza dall7America. Si consideravano semplicem ente membri
di una comunita religiosa. Ma l'antisem itism o aveva modificato la
situazione, portando con se, secondo lui, anche un risvolto positivo.
La poco dignitosa mania di cercare di adattarsi, di conformarsi e di
assimilarsi, che e presente in molti del mio ceto sociale, mi e sempre
parsa decisamente ripugnante disse.63

II cattivo tedesco
II viaggio in America conferi ad Einstein in modo indelebile l'identita che voleva avere: quella di cittadino del mondo, di intemazionalista, e non di tedesco. Tale immagine fu rafforzata dai suoi viaggi in altri
due paesi nemici della Germania nella grande guerra. Durante una
visita in Inghilterra, parlo alia Royal Society e depose fiori sulla tomba
di Isaac Newton nell'Abbazia di Westminster. In Francia conquisto il
pubblico tenendo le sue conferenze in francese e compiendo un triste
giro dei sacrari dei caduti sui piu famosi campi di battaglia.
Fu anche un periodo di riconciliazione con la sua famiglia. Quell'estate
del 1921 fece una vacanza sul Baltico con i suoi due ragazzi, instillando
nel giovane Eduard l 'amore per la matematica, e poi porto Hans Albert
a Firenze. La compagnia dei suoi figli fu talmente piacevole che con
tribui a rasserenare i suoi rapporti con la Marie. Ti sono grato perche
li hai educati ad avere un rapporto di amichevole rispetto con me le
scrisse. In effetti hai fatto un lavoro in tutti i sensi esemplare. La cosa
piu sorprendente fu che, di ritomo dallTtalia, passo da Zurigo e non
solo fece visita a Mileva ma prese perfino in considerazione la possi
bility di fermarsi in casa sua, nella stanzetta al piano di sopra, come
la chiamo. E si riunirono tutti con la famiglia Hurwitz per una serata
musicale, come ai vecchi tempi.64
Ma il clima fu ben presto offuscato dall'inarrestabile caduta del
marco tedesco, che rendeva piu difficile per Einstein mantenere la
famiglia con il cambio in valuta svizzera. Prima della guerra, come
si e accennato, il marco valeva 24 centesimi di dollaro, ma all'inizio
del 1920 era crollato a 2 centesimi. A quell'epoca con un m arco si
poteva comp rare una pagnotta. Ma poi la situazione precipito vertiginosamente. All'inizio del 1923 il prezzo di una pagnotta sali a 700
marchi e prima della fine dell'anno raggiunse un miliardo di marchi.
Si, proprio un miliardo. Nel novembre 1923 fu introdotta una nuova
moneta, la Rentenmark, garantita dalle proprieta del governo; un
trilione di vecchi marchi equivaleva a una nuova Rentenmark.
II popolo tedesco sempre piu si guardava in giro alia ricerca di capri
espiatori. La colpa fu addossata agli internazionalisti e ai pacifisti
che avevano imposto la resa nella guerra. Fu data ai francesi e agli
inglesi che avevano imposto quella che era effettivamente una pace
gravosa. E - non c'e da sorprendersene - fu addossata agli ebrei. Cosi
la Germania degli anni '20 non era un buon posto ne l'epoca giusta
per essere un intellettuale ebreo intem azionalista e pacifista.
II punto di svolta che segno la trasformazione dell'antisem itismo

II sionista errante

293

tedesco da incresciosa corrente sotterranea a pericolo pubblico fu l'assassinio di Walther Rathenau. Di facoltosa famiglia ebraica berlinese
(suo padre aveva fondato l'AEG, un'azienda elettrica che era stata in
competizione con quella del padre di Einstein e poi era diventata una
grandissima impresa), Rathenau aveva prestato servizio come alto
funzionario del ministero della Guerra, poi era diventato ministro
della Ricostruzione e infine ministro degli Esteri.
Einstein aveva letto nel 1917 un libro di argom ento politico di
Rathenau e durante un pranzo gli aveva detto: Ho constatato con
stupore quale ampia convergenza vi sia tra le nostre visioni della
vita. Rathenau restitui la cortesia leggendo l'esposizione divulgativa di Einstein della relativita. Non dico che mi risulti facile, ma di
certo relativamente facile celio. Poi bersaglio Einstein con domande
estremamente acute: Come fa un giroscopio a sapere di essere in
rotazione? Come fa a distinguere la direzione spaziale verso la quale
non vuole essere inclinato?.65
Sebbene i due diventassero amici intimi, c'era una questione che
li divideva. Rathenau era contrario al sionismo e pensava, a torto,
che gli ebrei com e lui potessero porre un freno all'antisem itism o
assimilandosi completamente come buoni tedeschi.
Nella speranza che Rathenau potesse avvicinarsi alia causa sioni
sta, Einstein lo presento a Weizmann e a Blumenfeld. Si incontrarono
per discutere sia nell'appartam ento di Einstein sia nella grande pro
prieta di Rathenau al Grunewald di Berlino, ma l'uom o politico fu
irremovibile.66 La linea migliore, secondo lui, era che gli ebrei assumessero ruoli pubblici e divenissero parte della struttura di potere
della Germania.
Blumenfeld sosteneva che era sbagliato che un ebreo pretendesse di
gestire la politica estera di un altro popolo, ma Rathenau insisteva di
essere un tedesco. Era un atteggiamento fin troppo tipico degli ebrei
tedeschi assimilati, secondo Weizmann, che disprezzava gli ebrei
tedeschi che si sforzavano di negare la propria identita, specialmente
quei cortigiani che erano diventa ti, come diceva in tono liquidatorio,
Kaiserjuden. Essi non sembravano accorgersi che ci trovavamo su
un vulcano.67
In qualita di ministro degli Esteri, nel 1922 Rathenau sostenne
l'accettazione da parte tedesca del Trattato di Versailles e negozio
con l'Unione Sovietica il Trattato di Rapallo, il che lo pose tra i primi
a essere etichettati dal nascente partito nazista come agenti di una
cospirazione giudaico-com unista. La m attina del 24 giugno 1922,
alcuni giovani nazionalisti affiancarono l'automobile scoperta con cui

294

Einstein

andava al lavoro, lo crivellarono di proiettili con una mitragliatrice,


gettarono all'interno una bom ba a mano e poi si dileguarono.
Einstein rimase sconvolto dal brutale assassinio, e gran parte della
Germania pianse l'uom o politico. Scuole, universita e teatri furono
chiusi in segno di rispetto il giorno del suo funerale. U n milione di
persone, tra cui Einstein, gli resero omaggio di fronte all'edificio del
Parlamento.
Ma non tutti parteciparono al lutto. Adolf Hitler defini gli assassini
eroi tedeschi. Analogamente, all'Universita di Heidelberg, l'avversario di Einstein Philipp Lenard decise di non rispettare il giorno di
lutto e tenne regolarmente lezione. Un certo numero di studenti si
presento per applaudirlo, ma un gruppo di lavoratori di passaggio si
infurio talmente che il professore fu trascinato fuori dall'aula e stava
per essere buttato nel fiume Neckar quando intervenne la polizia.68
Agli occhi di Einstein l'assassinio di Rathenau costituiva un'amara
lezione: l'assim ilazione non garantiva la sicurezza. Mi rammaricai
del fatto che fosse diventato un membro del governo scrisse Einstein
in un omaggio che invio a una rivista tedesca. Alla luce dell'atteggiamento che un gran numero di tedeschi istruiti hanno nei confronti
degli ebrei, ho sempre pensato che la condotta appropriata degli ebrei
nella vita pubblica dovesse essere di orgoglioso riserbo.69
La polizia avverti Einstein che a quel punto sarebbe potuto toccare
a lui. II suo nome com pariva nell'elenco degli obiettivi stilato dai
simpatizzanti nazisti. Avrebbe dovuto lasciare Berlino, gli dissero i
funzionari, o almeno astenersi da qualsiasi discorso in pubblico.
Einstein si trasferi temporaneamente a Kiel, chiese il permesso di
assentarsi dalle lezioni e scrisse a Planck rinunciando al suo previsto
intervento all'annuale assemblea degli scienziati tedeschi. Lenard e
Gehrcke si erano messi alia testa di un gruppo di diciannove scien
ziati che pubblico una Dichiarazione di protesta volta a escluderlo
da quell'assemblea e Einstein si rese conto che la fama gli si stava
ritorcendo contro. I giom ali hanno m enzionato il mio nome troppo
spesso, cosi mobilitando la feccia contro di me spiego nel biglietto
di scuse a Planck.70
I
mesi successivi all'assassinio di Rathenau furono snervanti, si
lamento Einstein con l'amico Maurice Solovine. Sono sempre sul chi
vive.71 A Marie Curie confido Che avrebbe probabilmente lasciato il
suo incarico a Berlino e trovato qualche altro posto in cui vivere. La
Curie lo esorto a rimanere e a lottare invece: Penso che il suo amico
Rathenau 1'avrebbe incoraggiato a fare uno sforzo.72
Un'opzione che prese brevemente in considerazione fu quella di

II sionista errante

295

trasferirsi a Kiel, sulla costa baltica della Germ ania, a lavorare in


un'im presa ingegneristica diretta da un suo amico. Aveva gia messo
a punto per quell'azienda un nuovo progetto per un giroscopio da
navigazione, che brevetto nel 1922 e per il quale ricevette 20.000
marchi in contanti.
II proprietario dell'azienda fu sorpreso ma entusiasta quando Ein
stein gli fece sapere che era propenso ad andare la, comprare una
villa e fare l'ingegnere invece del fisico teorico. La prospettiva di
un'esistenza assolutamente normale in tranquillita, combinata con
la graditissima opportunity di un lavoro pratico nella fabbrica, mi
alletta disse Einstein. Senza contare lo splendido paesaggio, la
vela... delizioso!
Ma presto abbandono l'idea, addossandone la colpa all'orrore
di Elsa per qualsiasi cam biam ento. Elsa, da parte sua, sottolineo,
indubbiamente a ragione, che in realta era una decisione di Einstein.
Questa faccenda della tranquillita e un'illusione scrisse.73
Perche Einstein non se ne ando da Berlino? Aveva vissuto li per
otto anni, piu a lungo che in qualsiasi altro posto da quando, ancora
studente, era fuggito da Monaco. L'antisemitismo stava montando,
l'econom ia era al collasso, e di certo Kiel non era la sua unica oppor
tunity. La luce della sua stella gli aveva procurato vantaggiose offerte
di lavoro dagli am ici sia di Leida che di Zurigo.
La sua esitazione e difficile da spiegare, ma e indicativa di un
mutamento che divenne evidente sia nella sua vita personale sia nel
suo lavoro scientifico durante gli anni '20. In passato era stato un
ribelle inquieto che saltava di posto di lavoro in posto di lavoro, di
intuizione in intuizione, opponendosi a qualunque cosa che sapesse
di costrizione. Aveva provato repulsione per la rispettabilita borghese.
Ma ora la incam ava. II romantico giovane che si sentiva un nomade
bohem ien si era adagiato, con tutt'al piu qualche velleita di distacco
ironico, in una vita borghese con un'adorante casalinga e una casa
sontuosamente tappezzata e piena di massicci mobili Biedermeier.
Non era piu inquieto. Era a suo agio.
Nonostante le preoccupazioni per la pubblicita e la decisione di
tenere un basso profilo, non era nel carattere di Einstein trattenersi dal
dire cio che pensava. E non sempre riusciva a resistere alle richieste di
svolgere un ruolo pubblico. Cosi fece la sua apparizione a un'enorme
manifestazione pacifista tenuta a Berlino in un parco pubblico il primo
agosto, soltanto cinque settimane dopo l'assassinio di Rathenau. Sebbene non prendesse la parola, accetto di fare un giro in automobile
intorno alia folia riunita per il com izio.74

296

Einstein

In precedenza in quello stesso anno era entrato a far parte del


Comitato internazionale per la cooperazione intellettuale della Societa
delle Nazioni, che tentava di promuovere uno spirito pacifista tra
gli studiosi, e aveva persuaso a entrarvi anche Marie Curie. II nome
e il compito del comitato non potevano che infiammare i nazionalisti tedeschi. Cosi, in seguito all'assassinio di Rathenau, Einstein
dichiaro che intendeva dare le dimissioni. La situazione qui e tale
che un ebreo farebbe bene a im porsi delle restrizioni per quanto
riguarda la partecipazione agli affari politici scrisse a un funzionario della Societa. Inoltre, devo dire che non ho nessuna voglia di
rappresentare persone che di certo non sceglierebbero me come loro
rappresentante.75
Anche quel piccolo atto di riserbo non duro. La Curie e il professore
di Oxford Gilbert Murray, che era un leader del comitato, gli chiesero
di restare, e Einstein ritiro le sue dimissioni. Per i due anni successivi
partecipd in modo marginale, ma alia fine si dissocio anche a causa
dell'appoggio che la Societa delle Nazioni aveva dato all'occupazione
francese della Ruhr, dopo che la Germania non era riuscita a rispettare
le scadenze di pagamento delle riparazioni di guerra.
Tratto la Societa delle Nazioni, come tanti altri aspetti della vita,
con un atteggiamento leggermente distaccato e divertito. Era previsto che ciascun membro del Comitato rivolgesse un discorso agli
studenti dell'Universita di Ginevra, ma Einstein preferi proporre un
recital di violino. Una sera a una cena la moglie di Murray gli chiese
perche rimanesse cosi sereno nonostante la depravazione del mondo.
Dobbiamo ricordarci che la nostra e una stella molto piccola rispose
e probabilmente qualcuna di quelle piu grandi e piu importanti e
piu virtuosa e felice.76
Asia e Palestine!, 1922-1923
La sgradevole atmosfera che si respirava in Germania creo in Ein
stein la disponibilita a compiere il viaggio piu lungo e a piu vasto
raggio della sua vita, un giro della durata di sei mesi iniziato nell'ottobre 1922, che avrebbe visto le sue uniche visite in Asia e in quello che
oggi e Israele. Dovunque ando fu trattato come una celebrita, il che
suscitava in lui il consueto miscuglio di emozioni. All'arrivo a Ceylon,
gli Einstein furono trasportati su un riscio di servizio. Abbiamo
viaggiato su dei carrettini individuali trascinati al trotto da uomini
di forza erculea ma di corporatura delicata annoto il fisico nel diario
di viaggio. Mi vergognavo profondamente di condividere la respon-

II sionista errante

297

sabilita dell'abom inevole trattamento riservato a degli esseri umani


miei simili, ma non potevo farci nulla.77
A Singapore quasi tutta la com unita ebraica formata da piu di
seicento persone lo accolse al porto, fortunatam ente senza riscio.
L'obiettivo di Einstein era il piu ricco tra loro, Sir Menasseh Meyer, che
era nato a Baghdad e aveva fatto fortuna con il commercio dell'oppio
e le speculazioni immobiliari. I nostri figli non vengono ammessi
nelle universita di altre nazioni dichiaro Einstein nel discorso con
cui richiedeva donazioni per l'Universita ebraica. Non molti degli
ascoltatori comprendevano il tedesco, e Einstein defini l'evento un
disastro linguistico senza speranza con un buon sapore di torta. Ma
diede i suoi frutti. Meyer fece una donazione considerevole.78
L'introito personale di Einstein fu ancora maggiore. II suo editore
giapponese e i suoi ospiti lo pagarono 2000 sterline per la serie di
conferenze che tenne in Giappone. Fu un successo enorme. Quasi
duemilacinquecento spettatori paganti si presentarono alia sua prima
conferenza a Tokyo, che con la traduzione duro quattro ore, e ancora
di piu se ne accalcarono al palazzo imperiale per assistere al suo arrivo
quando si reed in visita dall'imperatore e dall'imperatrice.
Einstein era com e sempre divertito. Nessuna persona vivente
merita questo genere di accoglienza disse a Elsa mentre alFalba si
affacciavano sul balcone della loro camera d'albergo, sentendo le
acclamazioni di un migliaio di persone che avevano vegliato tutta
la notte nella speranza di vederlo per un attimo. Temo che siamo
degli imbroglioni. Finirem o in prigione. L'am basciatore tedesco,
non senza una vena polemica, riferi che rintero viaggio del famoso
personaggio e stato messo in scena e interpretato come un'iniziativa
commerciale.79
Provando compassione per i suoi ascoltatori, Einstein abbrevio la
sua successiva conferenza a meno di tre ore. Ma mentre si trasferiva
in treno in un'altra citta (passando per Hiroshima), avverti che c'era
qualcosa che non andava con i suoi ospiti. Voile sapere qual era il
problema e si senti rispondere: Le persone che hanno organizzato la
seconda conferenza sono rimaste offese perche non e durata quattro
ore come la prima. Da allora in poi parlo sempre molto a lungo ai
pazienti uditori giapponesi.
II popolo giapponese lo colpi per la sua gentilezza e semplicita, e
per la capacita di apprezzare a fondo la bellezza e le idee. Di tutti i
popoli che ho conosciuto, i giapponesi sono quelli che mi piacciono di
piu, perche sono modesti, intelligent^ premurosi e hanno una grande
sensibilita per l'arte scrisse ai suoi due figli.80

298

Einstein

Sulla via del ritorno a occidente Einstein fece la sua unica visita in
Palestina, un m emorabile tour di dodici giorni con tappe a Lod, Tel
Aviv, Gerusalemme e Haifa. Fu accolto con gran pompa britannica,
come se fosse un capo di stato piuttosto che un fisico teorico. Una
salva di artiglieria annuncio il suo arrivo alia sontuosa residenza
dell'alto commissario britannico, Sir Herbert Samuel.
Einstein, d'altro canto, era come sempre di poche pretese; all'arrivo
sia lui che Elsa erano stanchi perche lui aveva insistito per viaggiare
sul vagone notturno di seconda classe invece che sul vagone letto di
prima classe che era stato predisposto per loro. Elsa era cosi infastidita
dalla formalita britannica che certe sere andava a letto presto per evi
tare gli eventi ufficiali. Quando mio marito commette un'infrazione
dell'etichetta, dicono che lo fa perche e un uomo di genio si lamento.
Nel mio caso invece dicono che e per mancanza di cultura.81
Come Lord Haldane, il commissario Samuel era un diligente cultore di filosofia e scienza. Insieme a Einstein attraverso a piedi la citta
vecchia di Gerusalemme fino al luogo piu sacro per gli ebrei religiosi,
il Muro del Pianto che fiancheggia il monte del Tempio. Ma il crescente
amore di Einstein per il suo retaggio ebraico non gli instillava un
maggiore apprezzamento della religione ebraica. Ottusi compagni
di tribii pregano, con la faccia rivolta al muro, dondolando il corpo
avanti e indietro annoto sul diario. Uno spettacolo miserando di
uomini con un passato ma senza un futuro.82
La vista diligente di industriosi ebrei che edificavano un nuovo
paese produsse in lui una reazione piu positiva. Un giorno ando a un
ricevimento di un'organizzazione sionista: gli ingressi dell'edificio
erano presi d'assalto da moltitudini che volevano sentirlo parlare.
Considero questo il piu gran giorno della mia vita proclamo Ein
stein nell'eccitazione del momento. Prima di oggi, ho sempre trovato
qualcosa di cui rammaricarmi neH'anima ebraica, e cioe la tendenza
a dimenticarsi del proprio popolo. Oggi mi ha fatto felice la vista del
popolo ebraico che impara a riconoscere se stesso e a farsi riconoscere
come una forza a livello mondiale.
La domanda piu frequente che veniva rivolta ad Einstein era se
un giorno sarebbe tom ato a Gerusalemme per rimanervi. Fu insolitamente prudente nelle sue risposte, e non disse nulla che potesse
essere citato. Ma sapeva, come confido a uno dei suoi ospiti, che se
fosse ritom ato sarebbe stato un ornamento, senza alcuna speranza
di pace o di intimita. Come annoto nel suo diario, il cuore dice di si,
ma la ragione dice di no.83

xrv
IL PREMIO NOBEL
1921-1927

II premio del 1921


Sembrava ovvio che Einstein avrebbe vinto prima o poi il premio
Nobel per la fisica. Infatti aveva gia concordato di trasferire il denaro
del premio alia prim a m oglie, M ileva Marie. Le dom ande erano:
quando l'avrebbe vinto? e per che cosa?
Una volta che ne fu dato l'artnuncio - nel novembre 1922, ma il
premio gli fu assegnato per il 1921 - le domande erano: perche c'era
voluto cosi tanto tempo? e perche specialmente per la scoperta della
legge dell'effetto fotoelettrico?
La leggenda vuole che Einstein apprendesse di aver finalmente
vinto il premio mentre era in viaggio alia volta del Giappone. Premio
Nobel assegnato a lei. Segue lettera diceva il telegramma speditogli
il 10 novembre. In realta era stato preavvertito appena l'Accadem ia
svedese aveva preso la decisione, in settem bre, m olto prim a che
partisse per il suo viaggio.
II presidente del comitato per il premio Nobel per la fisica, Svante
Arrhenius, aveva saputo che Einstein stava progettando di andare
in Giappone in ottobre, il che significava che sarebbe stato assente
alia cerimonia a meno che non rinviasse il viaggio. Cosi scrisse ad
Einstein direttamente e in modo esplicito: Sara probabilmente assai
desiderabile che lei venga a Stoccolma in dicembre. Ed esprimendo
un principio della fisica anteriore ai viaggi in jet, aggiunse: E se allora
si trovera in Giappone, cio sara im possibile.1 Provenendo dal capo
di un comitato per il premio Nobel, la lettera aveva un significato
inequivocabile. Non ci sono moltissime altre ragioni perche un fisico
sia convocato a Stoccolma in dicembre.
Pur sapendo che finalmente avrebbe avuto il premio, Einstein non
ritenne opportuno rinviare il suo viaggio. In parte perche era stato
scartato cosi tante volte che la cosa aveva cominciato a infastidirlo.

300

Einstein

Era stato candidato per la prima volta nel 1910, dal Nobel per la
chimica Wilhelm Ostwald, che pure nove anni prima aveva ignorato
le sue richieste di un posto di lavoro. Ostwald citava la relativita
ristretta, sottolineando che la teoria riguardava la fisica fondamentale e non, come sostenevano alcuni detrattori di Einstein, soltanto
la filosofia. Era un punto su cui torno negli anni successivi quando
ripropose la candidatura.
II com itato svedese teneva ben presente la volonta espressa nel
testamento di Alfred Nobel che il premio andasse alia piu importante
scoperta o invenzione, e riteneva che la teoria della relativita non
fosse esattamente ne Tuna ne l'altra cosa. Cosi nella sua relazione
affermo che occorreva attendere che vi fossero altre prove sperimentali prima di accettare il principio e soprattutto prima di attribuirgli
un premio Nobel.2
Einstein continuo a essere candidato per il suo lavoro sulla relati
vita quasi in ciascuno dei successivi dieci anni, ottenendo il sostegno
di teorici em inenti com e W ilhelm W ien, sebbene per il m om ento
non quello dell'ancora scettico Lorentz. II massimo ostacolo era rappresentato dal fatto che il comitato a quell'epoca era decisamente
guardingo nei confronti dei teorici puri. Tre dei cinque membri del
comitato durante tutto il periodo compreso tra il 1910 e il 1922 erano
fisici sperim entali dell'U niversita svedese di Uppsala, nota per la
fervente devozione al perfezionamento delle tecniche sperimentali
e di misura. Fisici svedesi con una forte inclinazione sperimentale
dom inavano il com itato osserva Robert M arc Friedm an, storico
della scienza di Oslo. Essi consideravano la misura di precisione
come l'obiettivo piu alto della loro disciplina. Questa e una delle
ragioni per cui Max Planck dovette attendere fino al 1919 (quando
gli fu assegnato il premio per il 1918, che era stato differito) e per cui
Henri Poincare addirittura non vinse mai.3
Lo spettacolare annuncio del novem bre 1919, secondo il quale
le osservazioni dell'eclissi avevano confermato parti della teoria di
Einstein, avrebbe dovuto fare del 1920 il suo anno. A quell'epoca
Lorentz non era piu cosi scettico. Insieme a Bohr e ad altri sei designatori ufficiali scrisse in favore di Einstein, concentrandosi soprattutto
sull'orm ai completa teoria della relativita. (Anche Planck scrisse in
questo senso, ma la sua lettera pervenne oltre il termine utile per
essere presa in considerazione.) Come affermava la lettera di Lorentz,
Einstein si e guadagnato un posto fra i piu grandi fisici di tutti i
tempi. La lettera di Bohr era altrettanto esplicita: Qui si riconosce
un progresso di importanza decisiva.4

II premio Nobel

301

Intervenne la politica. Fino ad allora, le motivazioni principali per


negare il Nobel ad Einstein erano state scientifiche: il suo lavoro era
puramente teorico, mancava di basi sperimentali e, a quanto si sosteneva, non implicava la scoperta di alcuna nuova legge. Dopo le
osservazioni dell'eclissi, la spiegazione dello spostamento dell'orbita di
Mercurio e altre conferme sperimentali, queste argomentazioni contro
Einstein continuarono a essere proposte, ma ormai erano connotate da
un pregiudizio di carattere piu marcatamente culturale e personale. Per
i suoi critici, che avesse raggiunto d'im prow iso lo status di divo, come
l'uomo di scienza piu celebrato a livello intemazionale dai tempi in cui
il domatore di fulmini Benjamin Franklin era stato portato in parata
per le strade di Parigi, era una prova della sua attivita di promozione
di se stesso e non di un lavoro che meritasse un premio Nobel.
Questo pregiudizio sottaciuto era evidente nel rapporto interno
di sette pagine preparato da Arrhenius, il presidente del comitato,
in cui si spiegava perche Einstein non doveva vincere il premio del
1920. Arrhenius osservava che i risultati relativi all'eclissi erano stati
criticati in quanto ambigui e che gli scienziati non avevano ancora
confermato la predizione della teoria secondo la quale la luce pro
veniente dal Sole sarebbe apparsa spostata verso l'estrem ita rossa
dello spettro per effetto della gravita solare. Citava anche la screditata
argomentazione di Ernst Gehrcke, uno degli antirelativisti antisemiti
che quell'estate a Berlino capeggiarono la famigerata manifestazione
contro Einstein, argom entazione secondo la quale lo spostamento
dell'orbita di Mercurio poteva essere spiegato da altre teorie.
Dietro le quinte, l'altro principale critico antisemita di Einstein,
Philipp Lenard, stava promuovendo ima crociata contro di lui. (L'anno
seguente Lenard avrebbe proposto Gehrcke per il premio!) Sven
Hedin, un esploratore svedese che era membro influente dell'Accademia, racconto in seguito che Lenard si era dato molto da fare per
convincere lui e altri che la relativita non costituiva realmente una
scoperta e che non era stata conferm ata.5
II
rapporto di Arrhenius citava la decisa critica di Lenard alle
stranezze della teoria generalizzata della relativita di Einstein. II
punto di vista di Lenard era presentato come critica di una fisica che
non si basava su esperimenti e scoperte concrete. Ma nel rapporto
c'era una forte influenza nascosta dell'animosita di Lenard verso il
tipo di congetture filosofiche che spesso il fisico tedesco liquidava
come una caratteristica della scienza giudaica.6
Cosi il premio del 1920 ando a un altro laureato del Politecnico di
Zurigo che era, dal punto di vista scientifico, agli antipodi di Einstein:

302

Einstein

Charles-Edouard Guillaume, il direttore dell'Ufficio intemazionale di


pesi e misure, che aveva lasciato la sua modesta traccia sulla scienza
garantendo una maggiore precisione delle misure-campione e scoprendo leghe metalliche che avevano utilizzazioni pratiche, compresa
la possibility di realizzare buoni regoli di misura. In un momento
in cui il mondo della fisica aveva intrapreso jjn 'a w e n tu ra intellettuale di proporzioni straordinarie, era singolare vedere i risultati di
Guillaume, basati su studi di routine e su un modesto acume teorico,
riconosciuti come una conquista di grande rilievo dice Friedman.
Anche coloro che si opponevano alia teoria della relativita trovarono
quella di Guillaume una scelta bizzarra.7
Nel 1921 l'Einstein-m ania del pubblico, nel bene o nel male, era
all'apice e ci fu un'ondata di pareri a lui favorevoli da parte sia di
teorici sia di sperimentali, tedeschi come Planck e non tedeschi come
Eddington. Raccolse quattordici candidature ufficiali, di gran lunga
piu di qualsiasi altro concorrente. Einstein sovrasta i suoi contemporanei proprio come Newton scrisse Eddington, elargendo l'elogio
piu alto cui un membro della Royal Society potesse ricorrere.8
Questa volta il comitato per il premio assegno il compito di redigere un rapporto sulla relativita ad Allvar Gullstrand, un professore di
oftalmologia dell'Universita di Uppsala, che aveva vinto il premio per
la medicina nel 1911. Avendo scarsa conoscenza sia della matematica
sia della fisica della relativita, Gullstrand rivolse alia teoria di Einstein
una critica severa ma poco consapevole. Chiaramente determinato a
sminuire Einstein con ogni mezzo, il rapporto di cinquanta pagine di
Gullstrand dichiarava, per esempio, che la deflessione della luce non
era un vero test della teoria di Einstein, che i risultati non erano validi
dal punto di vista sperimentale e che anche se lo fossero stati c'erano
ancora altri modi di spiegare il fenomeno in termini di meccanica clas
sica. Quanto all'orbita di Mercurio, affermava: Ignoriamo tuttora, e
fino a nuovo aw iso, se la teoria di Einstein si possa in qualche modo far
concordare con l'esperimento del perielio. E gli effetti della relativita
ristretta, secondo lui, si trovavano al di sotto del limite degli errori
sperimentali. Essendosi fatto un nome escogitando strumenti di misura
ottici di precisione, Gullstrand sembrava particolarmente scandalizzato
dalla teoria di Einstein secondo la quale la lunghezza dei regoli di misura
rigidi poteva variare relativamente a osservatori in moto.9
Sebbene alcuni membri dell'Accademia si rendessero conto che era
piuttosto rozza, l'opposizione di Gullstrand era difficile da superare.
Questi era infatti un professore svedese rispettato e popolare, e insisteva sia in pubblico sia m privato che il grande onore di un Nobel non

II premio Nobel

303

doveva essere conferito a una teoria altamente congetturale che era


oggetto di un inesplicabile isterismo di massa destinato a sgonfiarsi
in breve tempo. Invece di scegliere qualcun altro, l'Accademia fece
una cosa che suonava meno (o di piu?) come un pubblico affronto ad
Einstein: voto di non scegliere nessuno e di tenere prow isoriam ente
da parte il premio del 1921 per un altro anno.
La grande impasse minacciava di diventare imbarazzante. II fatto
che Einstein non ricevesse il premio aveva cominciato a riflettersi
negativam ente piu sul Nobel che su Einstein. Immaginate per un
momento quale sarebbe l'opinione generale, di qui a cinquant'anni,
se il nome di Einstein non comparisse nell'elenco dei premi Nobel
scrisse il fisico francese Marcel Brillouin nella sua lettera di sostegno
alia candidatura per il 1922.10
Venne in soccorso un fisico teorico dell'Universita di Uppsala, Carl
Wilhelm Oseen, che era entrato nel comitato nel 1922. Era un collega
e amico di Gullstrand, il che gli fu d'aiuto nel superare con delicatezza alcune delle obiezioni infondate ma ostinate dell'oftalmologo.
Oseen si rese conto che l'intera questione della teoria della relativita
era talmente incrostata di polemiche che sarebbe stato meglio tentare
una via diversa. Cosi si m ise a caldeggiare con vigore l'assegnazione del premio ad Einstein per la scoperta della legge dell'effetto
fotoelettrico.
Ogni parola della motivazione era accuratamente soppesata. Non
si candidava Einstein per la relativita. Anzi, contrariamente a come
l'hanno presentata alcuni storici, la motivazione non riguardava nep
pure la teoria dei quanti di luce, che pure era il nucleo essenziale del
relativo articolo del 1905. E addirittura non riguardava nessuna teoria.
Riguardava invece la scoperta di una legge.
Un rapporto dell'anno precedente aveva discusso la teoria dell'effetto fotoelettrico, ma Oseen chiari la sua diversa impostazione con il
titolo del suo rapporto: La legge di Einstein dell'effetto fotoelettrico
[corsivi miei]. II testo non verteva sugli aspetti teorici del lavoro di
Einstein. Indicava invece quella che definiva una legge naturale fonda
mentale, pienamente confermata dall'esperimento, che Einstein aveva
proposto: la descrizione matematica dell'effetto fotoelettrico, spiegato
assumendo che la luce sia assorbita ed emessa in quanti discreti, e del
modo in cui il fenomeno dipendeva dalla frequenza della luce.
Oseen osservava anche che l'assegnazione ad Einstein del premio
differito per il 1921 avrebbe consentito all'Accademia di fam e ima
base per l'assegnazione simultanea del premio per ii 1922 a Niels
Bohr in riconoscimento del suo modello dell'atomo, a sua volta basato

304

Einstein

sulle leggi che spiegavano l'effetto fotoelettrico. Era un intelligente


biglietto di ingresso in coppia per fare in modo che i due massimi
fisici teorici dell'epoca diventassero premi Nobel senza offendere il
grup>po dirigente conservatore dell'Accadem ia. Gullstrand fu d 'ac
cordo. Arrhenius, che nel frattem po aveva conosciuto Einstein a
Berlino e ne era stato affascinato, adesso era anche lui disposto ad
accettare i'inevitabile. II 6 settem bre 1922 l'A ccadem ia in seduta
plenaria voto conform em ente, e quindi Einstein e Bohr ricevettero i
premi per il 1921 e il 1922 rispettivamente.
Fu cosi che Einstein divenne il destinatario del premio Nobel del
1921, stando alle parole della motivazione ufficiale, per i suoi servigi
alia fisica teorica e specialmente per la scoperta della legge dell'effetto
fotoelettrico*. Sia nella motivazione, sia nella lettera del segretario
dell'Accademia che informava ufficialmente Einstein, fu inserita esplicitamente un'insolita precisazione. Entrambi i documenti specificavano
che il premio gli veniva attribuito senza tener conto del valore che
verra accordato alle sue teorie della relativita e della gravitazione una
volta che in futuro saranno state confermate.n Einstein non avrebbe
mai vinto un Nobel per le sue ricerche sulla relativita e la gravitazione,
ne per qualsiasi altra cosa che non fosse l'effetto fotoelettrico.
C'era una cupa ironia nel fatto che l'effetto fotoelettrico venisse
usato come via per far avere il premio ad Einstein. La sua legge
era basata fondamentalmente su osservazioni compiute da Philipp
Lenard, che era stato il piu acceso fautore della campagna contro la
sua premiazione. Nel suo articolo del 1905, Einstein aveva dato atto
del lavoro rivoluzionario di Lenard. Ma dopo la m anifestazione
antisemita del 1920 a Berlino, i due erano diventati acerrimi nemici.
Cosi Lenard fu doppiamente offeso che, nonostante la sua opposizione, Einstein avesse vinto il premio e che, peggio ancora, lo avesse
vinto in un cam po di cui lui era stato un pioniere. Lenard scrisse
una lettera stizzita all'Accademia, Tunica protesta ufficiale da essa
ricevuta, in cui affermava che Einstein fraintendeva la vera natura
della luce ed era, per di piu, un ebreo in cerca di pubblicita la cui
impostazione era estranea al vero spirito della fisica tedesca.12
Einstein stava viaggiando in treno attraverso il Giappone e perse la
cerimonia ufficiale di premiazione il 10 dicembre. Dopo molte discussioni sul fatto se dovesse essere considerato tedesco o svizzero, il pre
mio fu consegnato nelle mani dell'ambasciatore tedesco, ma nei docu
menti ufficiali Einstein fu registrato sotto entrambe le nazionalita.
11
discorso di presentazione ufficiale di Arrhenius, presidente del
comitato, fu preparato con cura. Non c'e probabilmente nessun fisico

II premio Nobel

305

vivente il cui nome sia diventato cosi famoso come quello di Albert
Einstein comincio Arrhenius. Gran parte del dibattito si concentra
sulla sua teoria della relativita. Poi continuo dicendo, in tono quasi
liquidatorio, che cid riguarda essenzialmente l'epistemologia ed e
pertanto stato oggetto di un animato dibattito nei circoli filosofici.
Dopo aver accennato brevem ente alle altre ricerche di Einstein,
Arrhenius spiego la posizione dell'Accadem ia sulla motivazione del
premio. La legge di Einstein dell'effetto fotoelettrico e stata verificata
in modo estremamente rigoroso dal fisico americano M illikan13 e dai
suoi allievi e ha superato brillantemente la prova disse. La legge di
Einstein e divenuta la base della fotochimica quantitativa nello stesso
senso in cui la legge di Faraday e la base dell'elettrochim ica.14
Einstein tenne il suo discorso ufficiale di ringraziamento nel luglio
seguente a un congresso scientifico svedese cui era presente il re
Gustavo Adolfo V. Non parlo dell'effetto fotoelettrico, ma della rela
tivita, e concluse sottolineando l'im portanza della sua nuova pas
sione, la ricerca di una teoria unitaria dei campi che riconciliasse la
relativita generale con la teoria elettromagnetica e, se possibile, con
la meccanica quantistica.15
L'ammontare del premio quell'anno era di 121.572 corone svedesi,
pari a 32.250 dollari, somma che era piu di dieci volte maggiore dello
stipendio annuale del professore medio dell'epoca. Come previsto
dall'accordo di divorzio con la Marie, Einstein ne fece spedire una
parte direttamente a Zurigo perche fosse posta in un fondo per lei e
per i figli, e il resto ando in un conto americano i cui interessi erano
a nome di Mileva.
Cio provoco un'altra lite. Hans Albert si lamento che le disposizioni
in merito al fondo - che pure erano conformi all'accordo - rendessero
accessibili alia famiglia soltanto gli interessi sul capitale. Ancora una
volta intervenne Zangger a sedare la disputa. Einstein scrisse in tono
scherzoso ai figli: Sarete tutti cosi ricchi che un bel giorno magari vi
chiedero un prestito. II denaro alia fine fu utilizzato dalla Marie per
comprare tre case con appartamenti da affittare.16
II secchio di Newton e l'etere reincarnato
Le cose veram ente originali si inventano soltanto quando si e
giovani si lamento Einstein con un amico dopo aver terminato il
lavoro sulla relativita generale e la cosmologia. Poi si diventa piu
esperti, piu famosi... e piu stupidi.17
Einstein compi quarant'anni nel 1919, l'anno in cui le osservazioni

306

Einstein

sull'eclissi gli diedero fama mondiale. Per i successivi sei anni con
tinuo a dare contributi im portanti alia teoria quantistica. Ma dopo,
com e vedrem o, avrebbe com inciato ad apparire, se non stupido,
quanto m eno un po' testardo nella sua resistenza alia m eccanica
quantistica e nel suo lungo, solitario e vano tentativo di escogitare una teoria unitaria che la ricomprendesse in una struttura piu
deterministica.
Negli anni seguenti i ricercatori avrebbero scoperto nuove forze
in natura, oltre all'elettromagnetismo e alia gravita, e anche nuove
particelle. Cio avrebbe reso i tentativi di unificazione di Einstein
ancora piu complicati. Anche perche avendo meno dimestichezza
con i dati piu recenti fom iti dalla fisica sperimentale, Einstein non
avrebbe piu avuto la stessa percezione intuitiva di come strappare
alia natura i suoi principi fondamentali.
Se Einstein si fosse ritirato a vita privata dopo le osservazioni
dell'eclissi e si fosse dedicato alia vela per i rimanenti trentasei anni
della sua vita, la scienza ne avrebbe sofferto? Si, perche, anche se
la m aggior parte dei suoi attacchi alia m eccanica quantistica non
risultarono giustificati, Einstein contribui a consolidare la teoria sia
fom endo alcune soluzioni, sia, meno intenzionalmente, con i suoi
ingegnosi ma vani tentativi di metterne in luce i punti deboli.
Si pone allora un'altra questione: perche la creativita di Einstein
fu tanto maggiore prima dei quarant'anni che dopo? In parte, e un
rischio professionale dei m atematici e dei fisici teorici quello di avere
i loro grandi successi prima di compiere quarant'anni.18 L'intelletto
s'inceppa, spiego Einstein a un amico ma il luccichio della fama
ancora avvolge il guscio calcificato.19
Piu specificamente, i successi scientifici di Einstein erano derivati
in parte dal suo atteggiam ento ribelle. C'era un legame tra la sua
creativita e il suo desiderio di sfidare l'autorita. Non aveva alcun
attaccamento sentimentale al vecchio ordine e quindi traeva energia
dall'idea di rovesciarlo. La sua ostinazione finora aveva giocato in
suo favore.
Ma ora, proprio quando aveva scam biato i suoi atteggiam enti
giovanili da bohemien con le comodita di una casa borghese, aveva
sposato la fede che le teorie dei campi potessero salvare le certezze e
il determinismo della scienza classica. D'ora in poi la sua ostinazione
avrebbe giocato a suo danno.
Era un destino che aveva cominciato a paventare anni prima, non
molto dopo la fine della sua fam osa raffica di m em orie del 1905.
Presto raggiungero l'eta della stagnazione e della sterilita, quando

11premio Nobel

307

ci si lamenta dello spirito rivoluzionario dei giovani aveva detto


in tono preoccupato al collega dell'A kadem ie O lym pia, M aurice
Solovine.20
Ora, molti trionfi dopo, c'erano giovani rivoluzionari che pensavano che questo destino gli fosse effettivamente toccato. In una delle
piu rivelatrici considerazioni su se stesso, Einstein lamento: Per
punirmi del mio disprezzo nei confronti dell'autorita, il fato fece di
me stesso un'autorita.21
Cosi non e sorprendente che, durante gli anni '20, Einstein si ritrovasse a ridimensionare alcune delle sue piu audaci idee precedenti.
Per esempio, nella sua memoria del 1905 sulla relativita ristretta aveva
liquidato in modo spettacolare il concetto di etere in quanto superfluo. Ma dopo aver raggiunto la formulazione definitiva della teoria
della relativita generale, concluse che i potenziali gravitazionali di
tale teoria caratterizzavano le proprieta fisiche dello spazio vuoto e
servivano da mezzo capace di trasmettere le perturbazioni. Comincio
allora a riferirsi a questo aspetto come a un nuovo modo di concepire
un etere. Sono d'accordo con lei che la teoria della relativita generale
ammette ... un'ipotesi di etere scrisse a Lorentz nel 1916.22
In una conferenza tenuta a Leida nel maggio 1920, Einstein pro
pose pubblicamente una reincarnazione, anche se non una rinascita,
dell'etere. Una piu ponderata riflessione ci suggerisce che la negazione dell'etere non e necessariam ente richiesta dal principio di rela
tivita ristretta disse. L'esistenza dell'etere puo essere ammessa,
purche si rinunzi ad attribuirgli un determinato stato di moto.
Questa concezione riveduta era giustificata, a suo parere, dalle
conclusioni della teoria della relativita generale. Einstein chiari che il
suo nuovo etere era diverso da quello vecchio, che era stato concepito
come un mezzo capace di incresparsi e quindi in grado di spiegare
in che modo le onde luminose si propagassero attraverso lo spazio.
Invece ora stava reintroducendo l'idea per spiegare la rotazione e
l'inerzia.
Forse avrebbe potuto evitare un po' di confusione se avesse scelto
un termine diverso. Ma nel suo discorso chiari che stava reintrodu
cendo la parola in modo intenzionale:
Negare l'etere significa, in ultima istanza, supporre che lo spazio
vuoto non possieda alcuna proprieta fisica, il che e in disaccordo con
le esperienze fondam entali della meccanica ... Si suppone come reale,
accanto agli oggetti che ci si manifestano con l'osservazione, un oggetto
che non lo e affatto, alio scopo di poter considerare l'accelerazione e
la rotazione come qualcosa di reale ... La nozione di etere ha di nuovo

308

Einstein

ricevuto un contenuto preciso, sebbene molto differente da quello supposto dalla teoria ondulatoria meccanica della luce ... Secondo la teoria
della relativita generale lo spazio e dotato di proprieta fisiche; in tal
senso, un etere esiste, e anzi uno spazio privo di etere e inconcepibile,
perche non solo la propagazione della luce vi sarebbe im possibile, ma
neppure avrebbe senso, per un tale spazio, parlare di regoli di misura
e di orologi, e neppure, di conseguenza, di distanze spazio-tem porali
nel senso della fisica. Non si deve tuttavia attribuire a un tale etere la
proprieta che caratterizza i mezzi ponderabili, quella cioe di essere
costituito di parti che si possano seguire nel tempo: e neppure e lecito
applicare a esso il concetto di m oto.23

Ma allora che cos'era questo etere reincarnato, e qual era il suo


significato per il principio di Mach e per la questione sollevata dal
secchio di Newton?24 Einstein, nell'entusiasmo iniziale, aveva pensato
che la relativita generale spiegasse la rotazione come un semplice
moto relativo agli altri corpi presenti nello spazio, proprio come aveva
sostenuto Mach. In altre parole, un osservatore all'intem o di un sec
chio appeso nello spazio vuoto, in assenza di altri corpi nelTuniverso,
non avrebbe avuto modo di dire se si trovasse in rotazione oppure
no. Einstein aveva perfino scritto a Mach annunciandogli che avrebbe
avuto la soddisfazione di vedere il suo principio confermato dalla
relativita generale.
Einstein aveva esposto questa tesi in una lettera a Schwarzschild, il
giovane e brillante scienziato tedesco che gli aveva scritto durante la
guerra dal fronte russo a proposito delle implicazioni cosmologiche
della relativita generale. L'inerzia e semplicemente un'interazione
tra masse, non un effetto in cui sia coinvolto lo "spazio" in se, distinto
dalla massa osservata aveva dichiarato Einstein.25 Schwarzschild
non era d'accordo.
E ora, quattro anni piu tardi, Einstein aveva cambiato idea. Nel
discorso di Leida, discostandosi dalla sua interpretazione del 1916
della relativita generale, ammetteva che la sua teoria del campo gravi
tazionale implicava che lo spazio vuoto avesse delle proprieta fisiche.
II comportamento meccanico di un corpo sospeso nello spazio vuoto,
come il secchio di Newton, dipende non soltanto ... dalle velocita
relative ... ma anche dal suo stato di rotazione. E questo voleva dire
che lo spazio e dotato di proprieta fisiche.
Come Einstein riconobbe apertamente, significava che stava abbandonando il principio di Mach. Tra le altre cose, l'idea di Mach che
l'inerzia sia causata dalla presenza di tutti i corpi distanti dell'uni
verso im plicava che tali corpi potessero avere istantaneam ente un

II premio Nobel

309

effetto su un particolare oggetto, anche se si trovavano a grande


distanza. La teoria della relativita di Einstein non ammetteva azioni
istantanee a distanza. Anche la gravita non esercitava la sua azione
istantaneamente, ma soltanto mediante mutamenti del campo gra
vitazionale che rispettavano il limite della velocita della luce. La
forza d'inerzia corrispondente all'accelerazione relativa di masse
lontane presuppone un'azione a distanza disse Einstein nella sua
conferenza. E poiche il fisico m odem o non si ritiene autorizzato ad
accettare un'azione siffatta, cosi egli e condotto ... all'ipotesi di un
etere destinato a trasmettere gli effetti dell'inerzia.26
E una questione ancora oggetto di dibattito, ma Einstein sembrava
credere, almeno quando tenne la conferenza di Leida, che, secondo la
relativita generale come ora la vedeva, l'acqua nel secchio di Newton
sarebbe risalita lungo le pareti anche se fosse stata in rotazione in un
universo privo di qualsiasi altro corpo. Diversamente da quanto previsto da Mach, scrive Brian Greene anche in un universo altrimenti
vuoto ci sentiremmo premuti contro la parete interna del secchio che
gira ... Anche per la relativita generale, quindi, nello spaziotempo
vuoto vi sarebbe un criterio per individuare il moto accelerato.27
L'inerzia che spingeva l'acqua a risalire lungo la parete era causata
dalla rotazione rispetto al campo metrico, che ora Einstein reincamava
come un etere. Di conseguenza, doveva affrontare la possibility che
la relativita generale non eliminasse necessariamente il concetto di
moto assoluto, almeno rispetto alia metrica dello spaziotempo.28
Non era propriamente una ritirata, e neppure un ritomo al concetto
ottocentesco di etere. Ma era un modo piu conservatore di guardare
all'universo, e rappresentava una rottura con il radicalismo di Mach
che un tempo Einstein aveva abbracciato.
Ovviamente Einstein era a disagio. II modo migliore per eliminare
l'esigenza di un etere che esistesse indipendentemente dalla materia,
concluse, sarebbe stato quello di trovare la sua inafferrabile teoria
unitaria dei campi. Che trionfo sarebbe stato! Allora il dualismo
etere-materia svanirebbe, disse e tutta la fisica costituirebbe uno
stesso sistema coerente di idee ... per mezzo della teoria della relati
vita generale. 29
Niels Bohr, i laser e il caso
La manifestazione di gran lunga piu significativa della transizione
da rivoluzionario a conservatore com piuta da Einstein intorno ai
quarant'anni fu il suo atteggiamento sempre piu rigido nei confronti

310

Einstein

della teoria quantistica, che alia meta degli anni '20 produsse una
concezione radicalmente nuova della meccanica. I suoi scrupoli in
merito alia nuova m eccanica quantistica e la sua ricerca di una teoria
unificante che la riconciliasse con la relativita e restituisse certezza
alia natura, avrebbero dominato - e in una certa misura sminuito - la
seconda meta della sua carriera scientifica.
Einstein era stato un intrepido pioniere dei quanti. Insieme a Max
Planck, all'inizio del secolo, aveva dato inizio alia rivoluzione; a
differenza di Planck, era stato uno dei pochi scienziati a credere vera
mente alia realta fisica dei quanti: a credere cioe che la luce fosse
effettivamente costituita da pacchetti di energia. Questi quanti si comportavano a volte come particelle. Erano unita indivisibili, non parti
di un continuo.
Nel suo discorso del 1909 a Salisburgo aveva predetto che la fisica
avrebbe dovuto rassegnarsi a un dualismo in cui la luce avrebbe
potuto essere considerata sia come un'onda sia come una particella.
E al primo congresso Solvay nel 1911 aveva dichiarato che queste
discontinuity, che rendono la teoria di Planck tanto difficile da accettare, sembrano esistere veramente in natura.30
Queste affermazioni avevano indotto Planck, che opponeva resistenza all'idea che i suoi quanti avessero effettivamente una realta
fisica, a dire di Einstein, nel contesto stesso in cui ne raccomandava
l'elezione all'Accadem ia prussiana: la sua ipotesi dei quanti di luce
puo aver mancato il bersaglio. Altri scienziati facevano parimenti
resistenza all'ipotesi del quanto di Einstein. Walther Nernst la chiamd
probabilmente la cosa piu strana mai concepita, e Robert M illikan
la defini del tutto insostenibile, anche dopo averne confermato nel
suo laboratorio il potere predittivo.31
Una nuova fase della rivoluzione quantistica si apri nel 1913, allorche Niels Bohr propose un nuovo modello per la struttura dell'atomo.
Di sei anni piu giovane di Einstein, brillante ma piuttosto timido e
non m olto dotato di capacita espressive, Bohr era danese e quindi in
grado di attingere sia al lavoro sulla teoria quantistica portato avanti
da fisici tedeschi come Planck e Einstein, sia al lavoro sulla struttura
dell'atom o condotto dagli inglesi J.J. Thomson ed Ernest Rutherford.
All'epoca la teoria dei quanti era un'invenzione tedesca ben poco
conosciuta in Inghilterra ha raccontato Arthur Eddington.32
Bohr era andato a studiare con Thomson a Cambridge. Ma il danese
propenso a borbottare piu che a parlare e il rude britannico avevano
problemi di comunicazione. Cosi Bohr migro a Manchester per lavo
rare con il piu socievole Rutherford, il quale aveva escogitato un

II premio Nobel

311

modello dell'atomo in cui c'era un nucleo carico positivamente attomo


al quale orbitavano minuscoli elettroni carichi negativamente.33
Bohr vi apporto un miglioramento che prendeva le mosse dal fatto
che questi elettroni non ricadevano nel nucleo e non em ettevano
uno spettro continuo di radiazione, come sarebbe dovuto accadere
secondo la fisica classica. Nel suo nuovo modello, che era fondato
sullo studio dell'atom o d'idrogeno, ciascun elettrone ruotava intorno
a un nucleo su certe orbite perm esse, in stati di energie discrete.
L'atomo poteva assorbire energia dalla radiazione (luce, per esempio)
soltanto in quantita che avrebbero sospinto l'elettrone in su di un
gradino, in un'altra orbita permessa. Analogamente l'atom o poteva
emettere radiazione soltanto in quantita che avrebbero fatto scendere
l'elettrone in un'altra orbita permessa.
Quando un elettrone passava da un'orbita a quella contigua, compiva un salto quantico. Si trattava, in altre parole, di uno spostamento
brusco e discontinuo da un livello a un altro, senza divagazioni intermedie. Bohr procedette a mostrare come questo modello rendesse
conto delle righe presenti nello spettro della luce emessa dall'atomo
d'idrogeno.
Einstein, quando venne a sapere della teoria di Bohr, ne fu impressionato e anche un po' geloso. Come uno scienziato riferi a Ruther
ford, mi disse che una volta aveva avuto idee simili, ma non aveva
osato pubblicarle. Piu tardi Einstein dichiaro, a proposito della sco
perta di Bohr, questa e la piu alta forma di musicalita nella sfera
del pensiero.34
Einstein si servi del modello di Bohr come di una base per una
serie di memorie elaborate nel 1916, la piu importante delle quali,
La teoria quantica della radiazione, fu formalmente pubblicata su una
rivista nel 1917.35
La sua analisi prendeva le mosse da un esperimento mentale in
cui una cavita era riempita da una nube di atomi. Su questi incideva
della luce (o qualsiasi altra forma di radiazione). Einstein combinava
poi il modello atomico di Bohr con la teoria dei quanti di Max Planck.
Se ogni variazione di un'orbita elettronica corrispondeva all'assorbimento o aU'emissione di un singolo quanto di luce, allora - opla!
- ne derivava un modo nuovo e migliore di dedurre la formula di
Planck per la radiazione di corpo nero. Einstein si vanto con Michele
Besso: Mi e venuta in mente un'idea brillante sull'assorbim ento e
l'em issione della radiazione. Ti interessera. Una deduzione sorprendentemente semplice, direi la deduzione, della formula di Planck.
Una faccenda del tutto quantistica.36

312

Einstein

Gli atomi emettono radiazione in modo spontaneo, ma Einstein


teorizzava che questo processo potesse anche essere stimolato. Un
modo grossolanamente semplificato di immaginare il fenom eno e
quello di supporre che un atomo sia gia in uno stato di energia elevata in seguito all'assorbim ento di un fotone. Se un altro fotone con
una particolare lunghezza d'onda viene sparato contro di esso, possono essere emessi due fotoni con la medesima lunghezza d'onda e
direzione.
Cio che Einstein scopri era leggermente piu complicato. Suppo
niamo che vi sia un gas di atomi in cui viene pompata dell'energia,
per esempio mediante impulsi elettrici o luminosi. Molti degli atomi
assorbiranno energia, si porteranno in uno stato di energia piu elevata e com inceranno a emettere fotoni. Einstein afferm ava che la
presenza di questa nube di fotoni rendeva ancora piu probabile che
venisse emesso un fotone con la stessa lunghezza d'onda e direzione
degli altri fotoni della nube.37 Questo processo di emissione stimolata
sarebbe stato, quasi quarant'anni piu tardi, alia base dell'invenzione
del laser, un acronimo che sta per /ight amplification by stimulated
emission of radiation (amplificazione della luce m ediante emissione
stimolata di radiazione).
C'era una parte della teoria quantistica della radiazione di Ein
stein che aveva strane im plicazioni. Si puo dim ostrare in m odo
convincente scrisse a Besso che i processi elementari di emissione e
assorbimento sono processi direzionali.38 In altre parole, quando un
fotone fuoriesce da un atomo, non lo fa (come supporrebbe la teoria
ondulatoria classica) in tutte le direzioni contemporaneamente. Invece
un fotone ha una quantita di moto. Vale a dire che le equazioni sono
verificate soltanto se ciascun quanto di radiazione viene emesso in
una particolare direzione.
Cio di per se non costituiva necessariamente un problema. Ma ecco
la difficolta: non c'era alcun modo per determinare in quale direzione potesse
allontanarsi un fotone emesso. Inoltre, non c'era alcun modo per stabilire
quando il fenomeno si sarebbe verificato. Se un atomo era in uno stato di
energia piu elevata, era possibile calcolare la probability che emettesse
un fotone in un qualsiasi particolare istante. Ma non era possibile
determinare con precisione l'istante dell'emissione. Ne era possibile
determ inam e la direzione. Per quante informazioni si avessero. Era
tutta una questione di caso, come il lancio di un dado.
Questo era un problema. Era qualcosa che minacciava il rigoroso
determinismo della meccanica di Newton. Che minava la certezza
della fisica classica e la fede che, conoscendo tutte le posizioni e le

II premio Nobel

313

velocita in un sistema, se ne potesse determinare il futuro. La relativita


poteva essere sembrata un'idea radicale, ma almeno conservava rigide
leggi di causa ed effetto. Lo strano e imprevedibile comportamento
dei fastidiosi quanti, invece, metteva in crisi questa causalita.
La debolezza della teoria ammetteva Einstein sta ... nel fatto
che essa lascia al "caso" l'istante e la direzione dei processi elementari. L'intero concetto di caso - Zufall era il termine che usava - era
talmente sconcertante per lui, talmente strano, che mise la parola tra
virgolette, quasi per prendem e le distanze.39
Per Einstein, e a dire il vero per la maggior parte dei fisici classici,
l'idea che potesse esserci una casualita fondamentale nell'universo
- che gli eventi cioe potessero sem plicem ente accadere senza una
causa - costituiva non soltanto un motivo di disagio, ma una minaccia
per l'intero programma della fisica. In effetti con questa idea Einstein
non si sarebbe mai riconciliato. La faccenda della causalita tormenta
m olto anche me scrisse a M ax B om nel 1920. L'assorbim ento e
l'em issione di quanti di luce possono essere intesi nel senso richiesto
da una causalita assoluta?40
Per il resto della sua vita Einstein avrebbe continuato a opporsi
all'idea che probability e indeterm inazioni governassero la natura
nell'am bito della m eccanica quantistica. L'idea che un elettrone
esposto a una radiazione possa scegliere liberamente l'istante e la dire
zione in cui spiccare il salto e per me intollerabile scrisse sconfortato
a Bom qualche anno dopo. Se cosi fosse, preferirei fare il ciabattino,
o magari il biscazziere, anziche il fisico.41
Dal punto di vista filosofico, la reazione di Einstein sembrava
un'eco dell'atteggiam ento assunto dagli antirelativisti, i quali interpretavano (o fraintendevano) la teoria della relativita come fine delle
certezze e degli assoluti in natura. In realta Einstein vedeva la relati
vita come una teoria che conduceva a una descrizione piu profonda
delle certezze e degli assoluti - di quelle che chiamava invarianze - ,
descrizione basata sulla combinazione di spazio e tempo in un'unica
struttura quadridimensionale. La m eccanica quantistica, viceversa,
si sarebbe basata sull'esistenza di vere indeterminazioni alia radice
della natura, di eventi cioe che potevano essere descritti soltanto in
termini di probability.
In occasione di una visita effettuata a Berlino nel 1920, Niels Bohr
che, dalla sua base di Copenaghen, era diventato il capofila del movi
mento della meccanica quantistica, incontro per la prima volta Ein
stein. Si presento a casa sua portando formaggio e burro danesi, e poi
si lancio in una discussione sul ruolo che caso e probability svolgevano

314

Einstein

nella meccanica quantistica. Einstein espresse la sua riluttanza ad


abbandonare la continuity e la causalita. Bohr era assai piu deciso
a entrare in quel mondo nebuloso. Abbandonare la rigida causalita,
replied ad Einstein, era runica possibility aperta alia luce dei dati
di fatto.
Einstein ammetteva di essere impressionato dai progressi com piuti da Bohr sulla struttura dell'atom o e sulla casualita che essa
im plicava per il carattere quantistico della radiazione. Ma ne era
anche preoccupato. Probabilmente sarei potuto pervenire io stesso
a qualcosa di sim ile, lamentava ma se tutto questo e vero, significa
la fine della fisica.42
Pur considerando le idee di Bohr sconcertanti, Einstein trovo
personalmente irresistibile l'allampanato e informale danese. Raramente nella vita un essere umano mi ha dato, con la sua sola presenza,
una gioia simile a quella datami da te scrisse a Bohr subito dopo la
visita, aggiungendo che si era divertito a disegnare il suo cordiale
viso da ragazzo. Fu ugualmente espansivo anche parlando di lui
con altri. Bohr e stato qui, e ne sono entusiasta quanto te scrisse
all'am ico com une Ehrenfest a Leida. E un ragazzo sensibilissimo
che si aggira in questo mondo in una sorta di trance.43
Bohr, per parte sua, venerava Einstein. Quando nel 1922 fu annunciato che avevano vinto due premi Nobel in successione, Bohr gli
scrisse che la sua gioia era stata accresciuta dal fatto che lui fosse stato
premiato per primo per il contributo fondamentale che hai dato al
campo specifico in cui sto lavorando.44
L'estate successiva, tomando a casa dalla Svezia, dove aveva tenuto
il suo discorso di ringraziamento per il premio, Einstein si fermo a
Copenaghen per fare visita a Bohr, che lo ando a prendere alia stazione
ferroviaria per accompagnarlo a casa in tram. Durante il tragitto si
immersero in una discussione. Prendemmo il tram e parlammo cosi
animatamente che ci ritrovammo molto oltre la nostra meta racconto
poi Bohr. Scendemmo e ne prendemmo un altro in senso inverso,
ma di nuovo andammo troppo avanti. Nessuno dei due sembrava
preoccuparsene, tanto la conversazione era avvincente. Andavamo
avanti e indietro, dice Bohr e posso ben immaginare che cosa pensasse la gente intom o a noi.45
Piu che una semplice amicizia, il loro rapporto divenne un coinvolgente legame intellettuale che trasse origine dalle vedute divergenti
sulla meccanica quantistica ma poi si estese alle questioni connesse
di carattere scientifico, conoscitivo e filosofico. In tutta la storia
del pensiero umano, non c'e un dialogo piu grande di quello che

II premio Nobel

315

ebbe luogo nel corso degli anni tra Niels Bohr e Albert Einstein sul
significato del quanto sostiene il fisico John Wheeler, che studio con
Bohr. II filosofo della societa Charles Percy Snow si e spinto ancora
piu in la, proclamando: Non c'e m ai stato un dibattito intellettuale
piu profondo.46
La loro discussione andava al cuore della struttura fondamentale
del cosmo: c'era una realta oggettiva che esisteva indipendentemente
dal fatto che potessimo mai osservarla? c'erano leggi che restituivano
rigorosa causalita a fenomeni che apparivano intrinsecamente casuali?
tutto nell'universo era forse predeterminato?
Per il resto della loro vita, Bohr avrebbe reagito farfugliando crucciato ai ripetuti insuccessi dei suoi tentativi di convertire Einstein
alia meccanica quantistica. Einstein, Einstein, Einstein brontolava
furioso dopo ogni scontro. M a era una discussione condotta con
profondo affetto e anche con grande senso dell'um orism o. In una
delle molte occasioni in cui Einstein dichiaro che Dio non giocava a
dadi, fu Bohr a dargli la famosa risposta: Einstein, smettila di dire
a Dio cosa deve fare!.47
Salti quantici
A differenza della teoria della relativita, che fu in larga misura il
prodotto di un solo uomo che lavorava, si puo dire, in uno splendido
isolam ento, l'elaborazione della m eccanica quantistica tra il 1924
e il 1927 fu il frutto di un'esplosione di attivita di una tumultuosa
congrega di giovani ribelli che lavoravano sia in parallelo che in
collaborazione. Costoro costruivano sulle fondam enta gettate da
Planck e Einstein, i quali continuavano a resistere alle implicazioni
piii radicali dei quanti, e sui progressi compiuti da Bohr, che fungeva
da mentore della nuova generazione.
Louis de Broglie, che aveva il titolo di principe in virtu della sua
parentela con la deposta famiglia reale francese, studio storia nella
speranza di diventare un pubblico funzionario. Ma dopo gli studi
universitari fu affascinato dalla fisica. La sua dissertazione di dot
torato del 1924 contribui a imprimere una svolta alia disciplina. Se
un'onda puo comportarsi come una particella, si chiese, una particella
non dovrebbe a sua volta comportarsi come un'onda?
In altre parole: Einstein aveva detto che la luce andava considerata
non solo come un'onda ma anche come una particella; in modo analogo, secondo de Broglie, una particella come un elettrone poteva a
sua volta essere considerata come un'onda. Ebbi un'im prow isa ispi-

316

Einstein

razione racconto in seguito de Broglie. I1 dualismo onda-particella


di Einstein era un fenomeno di portata assolutamente generale che
si estendeva a tutta la natura fisica, e in tal caso il moto di tutte le
particelle - fotoni, elettroni, protoni o di qualsiasi altro tipo - doveva
essere associato alia propagazione di un'onda.48
Servendosi della legge dell'effetto fotoelettrico di Einstein, de Bro
glie mostro che la lunghezza d'onda associata a un elettrone (o a qual
siasi particella) era pari alia costante di Planck divisa per la quantita
di m oto della particella. Si verifica che si tratta di una lunghezza
d'onda incredibilmente piccola, il che significa che solitamente ha
importanza soltanto per le particelle del mondo subatomico, e non
per corpi come i sassi, le palle da baseball o i pianeti.49
Nel modello atomico di Bohr gli elettroni potevano cambiare di
orbita (o piu precisamente, di configurazione stabile come onda stazionaria) soltanto mediante salti quantici. La tesi di de Broglie contri
bui a spiegare questo fatto interpretando gli elettroni non solo come
particelle ma anche com e onde. Tali onde sono disposte lungo la
traiettoria circolare intom o al nucleo. Cio e possibile soltanto se nella
circonferenza sta un numero intero - come 2 o 3 o 4 - di lunghezze
d'onda della particella; l'onda non stara esattamente nella circonfe
renza prescritta se c'e una frazione di lunghezza d'onda in eccesso.
De Broglie preparo tre copie dattiloscritte della sua tesi e ne invio
una al suo relatore, Paul Langevin, che era un am ico di Einstein
(oltre che di Madame Curie). Langevin, un po' sconcertato, ne chiese
un'altra copia per inoltrarla ad Einstein, il quale lodo calorosamente
il lavoro. Aveva, nelle parole di Einstein, sollevato un angolo del
grande velo. Come osservo con orgoglio de Broglie, cio convinse
Langevin ad accettare la mia tesi.50
Einstein diede il proprio contributo quando ricevette, nel giugno di
queU'anno, un articolo in inglese da un giovane fisico indiano di nome
Satyendra Nath Bose. La memoria deduceva la legge di radiazione
del corpo nero di Planck trattando la radiazione come se fosse una
nube di gas e poi applicando alia sua analisi un metodo statistico. Ma
c'era una novita: Bose affermava che due qualsiasi fotoni caratterizzati
dal medesimo stato di energia erano assolutamente indistinguibili,
in linea di principio oltre che di fatto, e non andavano trattati separatamente nei calcoli statistici.
L'uso creativo dell'analisi statistica fatto da Bose ricordava l'entusiasmo giovanile di Einstein per tale impostazione. II fisico tedesco non
solo fece pubblicare l'articolo di Bose, ma lo estese anche con tre propri
articoli, nei quali applied il metodo di conteggio di Bose, in seguito

II premio Nobel

317

chiamato statistica di Bose-Einstein, ai gas reali di molecole, cosi divenendo il principale inventore della meccanica statistica quantistica.
L'articolo di Bose trattava di fotoni, che non hanno massa. Einstein
estese l'idea trattando particelle quantistiche dotate di massa come
indistinguibili l'una dall'altra ai fini statistici in certi casi. I quanti o
molecole non sono trattati come strutture statisticamente indipendenti
l'una dall'altra scrisse.51
L'idea centrale che Einstein trasse dall'articolo iniziale di Bose
ha a che fare con il modo in cui si devono calcolare le probability di
ciascuno stato possibile di una plurality di particelle quantistiche.
Per servirci di un'analogia proposta dal fisico della Yale University
Douglas Stone, pensiam o a come si effettua questo calcolo nel caso
dei dadi. Per determinare le probability che il lancio di due dadi (A
e B) dia un 7, trattiamo la possibility che A presenti un 4 e B presenti
un 3 come un caso, e la possibility che A presenti un 3 e B presenti
un 4 com e un caso distinto, cosi conteggiando ciascuna di queste
combinazioni come un modo distinto di produrre un 7. Einstein si
rese conto che il nuovo modo di calcolare le probability degli stati
quantici comportava di trattarle non come possibility distinte, ma
come un'unica possibility. Una combinazione 4-3 era indistinguibile
da una combinazione 3-4; analogamente, una combinazione 5-2 era
indistinguibile da una combinazione 2-5.
Cio dimezza il numero di modi in cui due dadi possono produrre
un 7. Ma non influenza il numero di m odi in cui essi potrebbero dare
un 2 o un 12 (usando sia l'uno che l'altro dei metodi di conteggio, c'e
soltanto un modo per ottenere uno di questi risultati), e riduce sol
tanto da cinque a tre il numero di modi in cui i due dadi potrebbero
dare un totale di 6. Qualche minuto speso a scrivere i possibili esiti dei
land mostra come questo sistema di conteggio modifichi le probability
complessive di ottenere un qualsiasi particolare numero. Le variazioni
prodotte dal nuovo metodo di conteggio sono ancora maggiori se lo si
applica a decine di dadi. E se si ha a che fare con miliardi di particelle,
la variazione delle probability diventa enorme.
Quando applied questa impostazione a un gas di particelle quan
tistiche, Einstein scopri una proprieta sorprendente: a differenza di
un gas di particelle classiche, che rimarra sempre un gas a meno che
le particelle non si attraggano tra di loro, un gas di particelle quan
tistiche puo condensare in una specie di liquido anche in assenza di
una forza di attrazione tra le particelle.
Questo fenomeno, oggi chiamato condensazione di Bose-Einstein,52
fu una brillante e importante scoperta nell'am bito della meccanica

318

Einstein

quantistica, e gran parte del merito va attribuito ad Einstein. Bose non si


era reso pienamente conto del fatto che la matematica statistica di cui si
era servito rappresentava un'impostazione fondamentalmente nuova.
Come nel caso della costante di Planck, Einstein aveva riconosciuto la
realta fisica, e il significato, di un'idea pensata da qualcun altro.53
II metodo di Einstein aveva l'effetto di trattare le particelle come
se avessero caratteristiche ondulatorie, secondo quanto sia lui sia de
Broglie avevano suggerito. Einstein predisse anche che se si fosse
compiuto il vecchio esperimento della doppia fenditura di Thomas
Young (esperimento che aveva dimostrato che la luce si comporta
come un'onda, facendo passare un raggio luminoso attraverso due
fenditure ed evidenziandone la figura di interferenza) con un fascio di
molecole di gas, queste avrebbero interferito tra loro come se fossero
onde. Un fascio di molecole di gas che passa attraverso un'apertura
scrisse deve subire una diffrazione analoga a quella di un raggio
luminoso. 54
Sorprendentem ente, gli esperim enti m ostrarono presto che era
vero. Nonostante il disagio per la direzione che la teoria quantistica
stava prendendo, Einstein stava ancora contribuendo, almeno per il
momento, a farla avanzare. Einstein e quindi chiaramente implicato
nella fondazione della meccanica ondulatoria affermo piu tardi il suo
amico M ax Bom e nessun alibi puo dimostrare il contrario.55
Einstein am m etteva di trovare questa mutua influenza delle
particelle piuttosto misteriosa, perche sembrava che le particelle
dovessero invece comportarsi in modo indipendente. I quanti o le
molecole non sono trattati come indipendenti tra loro scrisse a un
altro fisico che esprimeva sconcerto. In un poscritto ammise che tutto
funzionava bene dal punto di vista matematico, ma che la natura
fisica rim anejva] nascosta.56
In apparenza l'assunto che due particelle potessero essere trattate
come indistinguibili violava un principio che Einstein avrebbe invece
cercato di salvaguardare nel futuro: il principio di separabilita, il quale
asserisce che particelle con differenti ubicazioni nello spazio hanno
realta distinte e indipendenti. Uno degli scopi della teoria della gravita
della relativita generale era stato di evitare qualunque fantomatica
azione a distanza - per dirla con le celebri parole usate in seguito da
Einstein - in cui qualcosa che aCcadeva a un corpo potesse influenzare
istantaneamente un altro corpo lontano.
Di nuovo Einstein era in prima linea nella scoperta di un aspetto
della teoria quantistica che gli avrebbe causato disagio nel futuro.
E di nuovo giovani colleghi avrebbero abbracciato le sue idee con

II premio Nobel

319

maggiore prontezza di quanto non avrebbe fatto lui stesso, proprio


come un tempo lui aveva abbracciato le implicazioni delle idee di
Planck, Poincare e Lorentz piu prontamente di quanto essi stessi non
avessero fatto.57
Un ulteriore passo fu compiuto da un altro improbabile protagonista, Erwin Schrodinger, un fisico teorico austriaco che, disperando
di scoprire qualcosa di significativo, aveva deciso di puntare a una
carriera di filosofo. Ma, a quanto pareva, al mondo c'erano gia abba
stanza filosofi austriaci, e non riusci a trovare lavoro in quel campo.
Cosi rimase in quello della fisica e, ispirato dal giudizio favorevole
di Einstein su de Broglie, pervenne a una teoria detta meccanica
ondulatoria. Questa a sua volta condusse a un insieme di equazioni
che govem avano il com portam ento ondulatorio secondo de Broglie degli elettroni, cui Schrodinger si riferiva (spartendo il merito
nel modo che gli sembrava appropriato) con l'espressione onde di
Einstein-de Broglie.58
In un prim o mom ento Einstein espresse entusiasmo, ma presto
comincio a essere inquieto per alcune delle implicazioni delle onde di
Schrodinger, e soprattutto per il fatto che con il tempo esse potevano
propagarsi su un'area enorme. Un elettrone, in realta, non poteva
fluttuare in questo modo, secondo Einstein. Ma allora, nel mondo
reale, che cosa rappresentava in effetti l'equazione d'onda?
La persona che contribui a rispondere a questa domanda fu Max
Bom , l'intim o amico di Einstein e, insieme alia moglie Hedwig, suo
assiduo corrispondente, che a quell'epoca insegnava a Gottinga. Bom
propose che l'onda non descrivesse il comportamento della particella.
Sostenne invece che essa descriveva la probability della sua posizione
in un qualsiasi istante.59 Era un'im postazione che m etteva in luce
come la meccanica quantistica fosse, ancor piu di quanto si era pensato in precedenza, fondamentalmente basata sul caso piuttosto che
su certezze causali, e rese Einstein ancora piu diffidente.60
Nel frattempo un'altra formulazione della meccanica quantistica
era stata sviluppata, n ell'estate del 1925, da un ventitreenne dal
volto vivace, appassionato di escursioni, Werner H eisenberg, che
aveva studiato con Niels Bohr a Copenaghen e poi con Max Bom
a Gottinga. Come aveva fatto Einstein nella sua fase giovanile piu
radicale, Heisenberg inizialmente sposo la tesi di Ernst Mach che le
teorie dovessero evitare qualunque concetto che non potesse essere
oggetto di osservazione, misura o verifica. Per Heisenberg significava
evitare il concetto delle orbite elettroniche, che non potevano essere
osservate.

320

Einstein

II giovane fisico tedesco si baso invece su un'im postazione mate


matica in grado di render conto di qualcosa che si poteva osservare:
le lunghezze d'onda delle righe spettrali della radiazione emessa
dagli elettroni allorche perdevano energia. II risultato era talmente
complesso che Heisenberg diede la sua memoria a Bom e parti per
un'escursione in tenda con i com pagni del suo gruppo giovanile,
sperando che il suo mentore riuscisse a venire a capo delle difficolta.
Bom ce la fece. La matematica utilizzata era quella delle matrici, e
Born, dopo aver sistemato ogni cosa, fece pubblicare la memoria.61 In
collaborazione con Bom e altri di Gottinga, Heisenberg procedette poi
a perfezionare una meccanica delle matrici, di cui in seguito fu dimostrata l'equivalenza alia meccanica ondulatoria di Schrodinger.
Einstein scrisse cortesemente alia moglie di Born, Hedwig: Le idee
di Heisenberg e Born tengono tutti col fiato sospeso. Queste parole
accuratamente scelte possono essere lette in molti modi. Scrivendo a
Ehrenfest a Leida, Einstein fu piu franco: Heisenberg ha deposto un
grosso uovo quantistico. A Gottinga ci credono. Io no.62
II contributo piu famoso e dirompente di Heisenberg venne due
anni piu tardi, nel 1927. Si tratta di uno degli aspetti piu noti ai profani
e piu sconcertanti della fisica quantistica: il principio di indeterminazione.
Non e possibile conoscere, affermava Heisenberg, la posizione esatta
di una particella, come un elettrone in movimento, e la sua esatta
quantita di moto (prodotto della massa per la velocita) nel medesimo
istante. Quanto piu precisamente viene misurata la posizione della
particella, tanto meno precisamente se ne puo misurare la quantita
di moto. E la formula che descrive questa specie di compensazione
contiene (non c'e da sorprendersene) la costante di Planck.
L'atto stesso di misurare qualcosa - il che richiede di far incidere
sull'oggetto fotoni o elettroni o qualsiasi altro tipo di particelle o di
onde di energia - influenza l'osservazione. Ma la teoria di Heisenberg
andava oltre. Un elettrone non ha una posizione o una traiettoria
definita finche non lo osserviamo. Questa e una caratteristica del
nostro universo, secondo Heisenberg, non una semplice carenza delle
nostre capacita di osservazione o di misura.
II principio di indeterminazione, cosi semplice eppure cosi sorpren
dente, era un paletto conficcato nel cuore della fisica classica. Esso
afferma che non esiste alcuna realta oggettiva - neppure la posizione
oggettiva di una particella - al di fuori delle nostre osservazioni. Inoltre, il principio di Heisenberg, insieme ad altri aspetti della meccanica
quantistica, mina alia radice l'idea che l'universo obbedisca a rigorose

II premio Nobel

321

leggi causali. II caso, rindeterm inazione e la probability prendono il


posto della certezza. Quando Einstein gli scrisse un biglietto in cui
muoveva obiezioni a questi aspetti, Heisenberg rispose senza mezzi
termini: Credo che l'indeterm inism o, cioe il fatto che non sussista
una rigorosa causalita, sia necessario.63
Quando Heisenberg venne a Berlino per tenere una conferenza nel
1926, incontro Einstein per la prima volta. Questi lo invito a casa sua
una sera, e la diedero vita a un'am ichevole discussione. Era I'immagine speculare del tipo di discussione che Einstein avrebbe potuto
avere nel 1905 con i conservatori che si opponevano alia sua liquidazione dell'etere.
Non siamo in grado di osservare le orbite degli elettroni all'intemo
dell'atom o disse Heisenberg. Una buona teoria deve fondarsi su
grandezze direttamente osservabili.
Ma dice sul serio? ribatte Einstein incredulo. Dunque, secondo
lei, una teoria fisica deve basarsi esclusivamente su grandezze osservabili?
Ma... cosi ha fatto anche lei con la teoria della relativita disse
Heisenberg alquanto sorpreso.
Puo essere che abbia detto una cosa del genere ammise Einstein.
Ma, comunque sia, non ha senso.64
In altre parole, l'im postazione di Einstein si era modificata.
Einstein ebbe una conversazione analoga con il suo amico di Praga
Philipp Frank. E sorta una nuova moda in fisica lamentava Einstein
la quale sostiene che certe cose non si possono osservare e quindi
non dovrebbero essere considerate come realta.
Ma la moda di cui parli non e quella che hai inventato tu nel
1905? protesto Frank.
Al che Einstein rispose: Un bello scherzo non dovrebbe essere
ripetuto troppe volte.65
I
progressi teorici acquisiti alia m eta degli anni '20 furono recepiti
da Niels Bohr e dai suoi colleghi, compreso Heisenberg, in quella che
divenne nota come interpretazione di Copenaghen della meccanica
quantistica. Si puo discutere di una proprieta di un corpo soltanto nel
contesto delle m odalita in cui tale proprieta viene osservata e misu
rata, e le osservazioni non sono semplicemente aspetti di un'unica
descrizione ma sono complementari l'una all'altra.
In altre parole, non esiste un'unica realta fondam entale che sia
indipendente dalle nostre osservazioni. E sbagliato pensare che il
compito della fisica sia di scoprire com'e la natura affermava Bohr.
La fisica ha per oggetto cio che possiamo dire sulla natura.66

322

Einstein

L'incapacita di conoscere una cosiddetta realta sottostante significava che non sussisteva un rigoroso determinismo nel senso classico.
Quando si vuole calcolare "il futuro" sulla base del "presente" si
possono ottenere soltanto risultati di carattere statistico sosteneva
Heisenberg poiche non e mai possibile scoprire ogni particolare del
presente. 67
Mentre questa rivoluzione raggiungeva il punto culminante, nella
primavera del 1927, Einstein colse l'occasione del duecentesimo anniversario della morte di Newton per difendere la concezione m ecca
nica classica basata sulla causalita e la certezza. Due decenni prima
Einstein aveva, con giovanile disinvoltura, abbattuto molti pilastri
deiruniverso di Newton, compresi lo spazio e il tempo assoluti. Ma
ora era diventato un difensore delTordine costituito, e di Newton.
Nella nuova meccanica quantistica, dichiaro, la causalita rigorosa
sembrava scomparire. Ma non e detta l'ultima parola. Possa lo spirito
del metodo di Newton darci la capacita di ripristinare l'unione tra
la realta fisica e la caratteristica piu profonda dell'insegnam ento di
Newton: la causalita rigorosa.68
Einstein non si ricredette m ai completamente, anche quando gli
esperim enti mostrarono a piu riprese che la meccanica quantistica
era valida. Rimase un realista, attestato nella fede in una realta ogget
tiva, la cui esistenza non dipendeva dal fatto che noi potessim o
osservarla o no.
Dio non gioca a dadi
Ma che cosa indusse Einstein a cedere l'iniziativa rivoluzionaria
a una generazione piu giovane di innovatori e a rannicchiarsi in una
posizione difensiva?
Da giovane em pirista, eccitato dalle sue letture di Ernst Mach,
Einstein era pronto a mettere da parte qualsiasi concetto cui non
corrispondesse un'osservazione, come l'etere, lo spazio e il tempo
assoluti e la simultaneity. Ma il successo della teoria della relativita
generale lo convinse che lo scetticismo di Mach, pur potendo rivelarsi
utile per eliminare concetti superflui, non fom iva grande aiuto nella
costruzione di nuove teorie.
Sta sfruttando il povero cavallo di Mach fino all'esaurim ento
lam entava Einstein con M ichele Besso a proposito di un articolo
scritto da un amico comune.
Non dovremmo insultare il povero cavallo di Mach rispose Besso.
Non ha forse reso possibile il percorso tortuoso attraverso le relati-

II premio Nobel

323

vita? E chissa che nel caso dei dispettosi quanti non possa anche portare Don Chisciotte de la Einsteina a venire a capo della faccenda!
Sai che cosa penso del ronzino di Mach replied Einstein a Besso.
Non puo dare origine a nulla di vitale. Puo soltanto sterminare dei
parassiti nocivi.69
Negli anni della maturita Einstein credeva ancora piu fermamente
che vi fosse una realta oggettiva la cui esistenza non dipendeva
dal fatto che potessimo osservarla o no. L'idea di un mondo esterno
indipendente dall'osservatore, disse ripetutam ente, era la base di
tutta la scienza.70
Inoltre Einstein si opponeva alia meccanica quantistica perche essa
abbandonava la causalita rigorosa e definiva la realta in termini di
indeterminazione, incertezza e probability. Un autentico discepolo di
Hume non ne sarebbe stato turbato. Non c'e alcuna vera ragione - a
parte una fede metafisica o un'abitudine radicata nella mente - per
credere che la natura debba operare con certezza assoluta. 6 altrettanto
ragionevole, anche se forse meno appagante, credere che alcune cose
accadano semplicemente per caso. Di certo si stavano accumulando
prove che a livello subatomico le cose stessero proprio cosi.
Ma agli occhi di Einstein questo non era affatto vero. Lo scopo
ultimo della fisica, affermo ripetutamente, era di scoprire le leggi che
determinano rigorosamente cause ed effetti. Mi dispiacerebbe moltissimo dover rinunziare alia causalita assoluta scrisse a Max Bom .71
La sua fede nel determinismo e nella causalita rifletteva quella del
suo filosofo preferito, Baruch Spinoza. Era profondamente convinto
scrisse Einstein di Spinoza della dipendenza causale di tutti i feno
meni, in un'epoca in cui il successo degli sforzi volti a raggiungere una
conoscenza della relazione causale dei fenomeni naturali era ancora
piuttosto lim itato.72 Era un giudizio che Einstein avrebbe potuto
riferire a se stesso, sottolineando la temporaneita espressa dalla parola
ancora, dopo l'a w en to della meccanica quantistica.
Come Spinoza, Einstein non credeva in un Dio personale che interagisse con l'uom o. Ma entrambi credevano che un progetto divino
fosse riflesso nelle eleganti leggi che govem avano il m odo in cui
funzionava l'universo.
Non era un semplice atto di fede. Era un principio che Einstein
elevava (come aveva fatto con il principio di relativita) al rango di
postulato che lo guidasse nel suo lavoro. Quando giudico una teoria
disse all'am ico Banesh Hoffmann mi chiedo se, al posto di Dio, avrei
organizzato il mondo in conformita a essa.
Quando si poneva questa domanda c'era una possibility cui asso-

324

Einstein

lutamente non poteva credere: che il buon Dio avesse creato leggi
bellissime e ingegnose che determinavano la maggior parte di cio che
accadeva nell'universo, lasciando pero alcune cose completamente
al caso. Gli sembrava insostenibile. Se il Signore avesse voluto farlo,
lo avrebbe fatto in modo radicale, e non si sarebbe attenuto a uno
schema ... Sarebbe andato fino in fondo. In tal caso, non dovremmo
affatto cercare delle leggi. 73
Questo porto a una delle piu famose frasi di Einstein, scritta a Max
Born, il fisico e amico con cui si sarebbe scontrato per oltre tre decenni
su questo argomento. La meccanica quantistica e degna di ogni ri
spetto, ma una voce interiore mi dice che non e ancora la soluzione
giusta. E una teoria che ci dice molte cose, ma non ci fa penetrare piu
a fondo il segreto del Gran Vecchio. In ogni caso, sono convinto che
lui non gioca a dadi col mondo.74
Fu cosi che Einstein fini per decidere che la meccanica quantistica,
pur non essendo forse sbagliata, era quanto meno incompleta. Doveva
esserci una spiegazione piu piena di come opera runiverso, una spie
gazione che includesse sia la teoria della relativita sia la meccanica
quantistica. Cosi facendo, essa non avrebbe lasciato nulla al caso.

XV
TEORIE UNITARIE DEI CAMPI
1923-1931

La ricerca
Mentre altri continuavano a sviluppare la meccanica quantistica,
senza farsi spaventare dalle indeterminazioni che stavano al cuore
della teoria, Einstein perseverava nella sua solitaria ricerca di una
spiegazione completa dell'universo: di una teoria unitaria dei campi,
cioe, che connettesse elettricita, m agnetism o, gravita e meccanica
quantistica. Nel passato, il suo genio si era espresso proprio nella
capacita di scoprire legami m ancanti tra differenti teorie. Ne sono
esempi le frasi iniziali delle sue m em orie del 1905 sulla relativita
ristretta e sui quanti di luce.1
La sua speranza era di estendere le equazioni del campo gravita
zionale della relativita generale in modo che descrivessero anche il
campo elettromagnetico. Una mente che aneli all'unificazione della
teoria non puo essere paga del fatto che debbano esistere due campi
i quali, per loro natura, siano indipendenti tra loro spiego Einstein
nella sua conferenza per il premio Nobel. Si cerca una teoria del
campo, unificata sotto il profilo matematico, in cui il campo gravita
zionale e il campo elettromagnetico siano interpretati solo come componenti o manifestazioni diverse di uno stesso campo uniforme. 2
Una teoria unitaria, sperava Einstein, avrebbe potuto rendere la
meccanica quantistica compatibile con la relativita. Cosi invest! pubblicamente Planck di questo compito rivolgendo un brindisi al suo
mentore in occasione della festa per il suo sessantesimo compleanno,
nel 1918: Possa egli riuscire a unire la teoria quantistica all'elettrodinamica e alia meccanica in un unico sistema logico.3
La ricerca di Einstein fu una successione di passi falsi, contraddistinti da una crescente com plessita matematica, successione che
ebbe inizio con la sua reazione ai passi falsi altrui. II primo fu compiuto dal fisico matem atico Herm ann Weyl, il quale nel 1918 pro

326

Einstein

pose un modo di estendere la geometria della relativita generale che


avrebbe prodotto, sembrava, una geometrizzazione anche del campo
elettromagnetico.
Einstein ne fu inizialm ente im pressionato. un grande colpo
di genio disse a Weyl. Ma aveva un problema con la teoria: Non
sono ancora riuscito a dare risposta alia mia obiezione del regolo di
misura.4
Nella teoria di Weyl, i regoli di misura e gli orologi avrebbero subito
variazioni a seconda della traiettoria seguita attraverso lo spazio. Ma
le osservazioni sperimentali non mettevano in evidenza alcun feno
meno del genere. Nella sua lettera successiva, dopo altri due giorni di
riflessione, Einstein smorzo bruscamente il suo entusiasmo con una
sardonica stroncatura. La sua catena di ragionamenti e cosi meravigliosamente autosufficiente scrisse a Weyl. Salvo che per l'accordo
con la realta, e di certo una grandiosa conquista intellettuale.5
Poi, nel 1919, ci fu la proposta di Theodor Kaluza, un professore di
matematica di Konigsberg, di aggiungere una quinta dimensione alle
quattro dello spaziotempo. Kaluza postulo inoltre che la dimensione
spaziale aggiuntiva fosse circolare, nel senso che procedendo nella sua
direzione si tom erebbe al punto di partenza, proprio come quando
si procede lungo la circonferenza di un cilindro.
Kaluza non tento di descrivere la realta fisica o l'ubicazione della
dimensione spaziale aggiuntiva. Era un matematico, dopotutto, e non
era tenuto a farlo. La concepi invece come un espediente m atema
tico. La metrica dello spaziotempo quadridimensionale di Einstein
richiedeva dieci grandezze per descrivere tutte le possibili relazioni
tra le coordinate per un qualsiasi punto. Kaluza sapeva che occorrevano quindici grandezze per specificare la geometria di un dominio
pentadimensionale.6
M anipolando la m atem atica di questa com plessa costruzione,
Kaluza scopri che quattro delle cinque grandezze in piu potevano
essere usate per riprodurre le equazioni di M axwell del campo elet
tromagnetico. Almeno dal punto di vista m atematico, poteva essere
un modo per ottenere una teoria dei campi che unificasse la gravita
e l'elettrom agnetism o.
Di nuovo Einstein si mostro a un tempo colpito e critico. L'idea di
un mondo cilindrico pentadimensionale non mi era mai passata per la
mente scrisse a Kaluza. A prima vista la sua idea mi piace immen
samente. 7 Purtroppo, per gran parte di questa matematica, non c'era
alcuna ragione di credere che avesse effettivam ente una qualsiasi
base nella realta fisica. Nella comoda posizione del matematico puro,

Teorie unitarie dei campi

327

Kaluza lo ammetteva e sfidava i fisici a immaginare quale potesse


essere la base. E pero difficile credere che tutte queste relazioni nella
loro unita formale virtualmente insuperata debbano essere niente piu
del semplice gioco affascinante di un caso capriccioso scrisse. Se si
dovesse scoprire che dietro queste presunte connessioni sta qualcosa
di piu di un vuoto formalismo matematico, saremmo di fronte a un
nuovo trionfo della relativita generale di Einstein.
A quell'epoca Einstein si era ormai convertito alia fede nel formali
smo matematico, che si era dimostrato cosi utile nello sforzo finale in
direzione della relativita generale. Una volta risolte alcune questioni,
aiuto Kaluza a far pubblicare la sua memoria, nel 1921, e vi fece poi
seguito con propri articoli.
II successivo contributo venne dal fisico Oskar Klein, figlio del
primo rabbino di Svezia e studente di Niels Bohr. Klein non soltanto
vedeva in una teoria unitaria dei campi un m odo per unificare la
gravita e l'elettrom agnetism o, ma sperava anche che essa potesse
spiegare alcuni dei misteri celati nella meccanica quantistica. Forse
avrebbe potuto perfino indicare una via per individuare delle variabili nascoste che riuscissero a eliminare l'indeterminazione.
Klein era piu un fisico che un matematico, quindi concentro l'attenzione piu di quanto avesse fatto Kaluza sulla possibile realta fisica di
una quarta dimensione spaziale. La sua idea era che questa potesse
essere avvolta in un cerchio troppo piccolo per poter essere rivelato,
che si estendesse in una nuova dim ensione da ciascun punto del
nostro spazio tridimensionale osservabile.
Era tutto piuttosto ingegnoso, ma si vide che non spiegava molto
delle strane ma sempre meglio confermate idee della meccanica quan
tistica, ne dei nuovi progressi della fisica delle particelle. Le teorie
di Kaluza-Klein furono messe da parte, sebbene Einstein nel corso
degli anni tom asse ad alcuni dei relativi concetti. In effetti i fisici lo
fanno ancora oggi. Echi di queste idee, in particolare sotto forma di
dimensioni aggiuntive compatte, sussistono nella teoria delle corde
(altrimenti dette stringhe).
Entro poi in lizza Arthur Eddington, l'astronomo e fisico britannico
che aveva condotto le fam ose osservazioni sull'eclissi. Eddington
affino la matematica di Weyl servendosi di un concetto geometrico
noto come connessione affine. Einstein venne a conoscenza delle idee
di Eddington mentre era in viaggio per il Giappone, e le adotto come
base di una sua nuova teoria. Credo di aver finalmente compreso la
connessione tra elettricita e gravitazione scrisse, in preda all'eccitazione, a Bohr. Eddington si e aw icin ato alia verita piu di Weyl.8

328

Einstein

Ormai il canto delle sirene di una teoria unitaria aveva ipnotizzato


Einstein. Su di essa indugia il sorriso marmoreo della natura disse
a Weyl.9 Durante il viaggio in nave attraverso l'Asia, mise a punto
un nuovo articolo e, appena arrivato in Egitto nel febbraio 1923, lo
spedi immediatamente a Planck a Berlino perche provvedesse alia
pubblicazione. II suo obiettivo, dichiaro, era di comprendere il campo
gravitazionale ed elettromagnetico come un tutt'uno.10
Ancora una volta le dichiarazioni di Einstein ebbero vasta eco sui
giornali di tutto il mondo. Einstein descrive la sua piu recente teoria,
titolo il New York Times. E ancora una volta fu esagerata la complessita della sua trattazione: Incomprensibile ai profani, aw ertiva uno
dei sottotitoli.
Ma Einstein dichiaro al giom ale che non era poi cosi complicata.
Posso dirvi in una frase di che cosa si tratta aveva affermato, secondo
il cronista. Riguarda la relazione tra elettricita e gravitazione. Diede
anche atto del contributo di Eddington, dicendo: E basata sulle teorie
dell'astronomo inglese.n
Nei successivi articoli di quell'anno Einstein rese esplicito che il
suo obiettivo non era semplicemente l'unificazione, ma anche l'individuazione di un modo per superare le indeterminazioni e le proba
bility nella teoria quantistica. II titolo di una delle memorie del 1923
enunciava chiaramente lo scopo della ricerca: La teoria del campo offre
possibility di risolvere il problema dei quanti?12
L'articolo iniziava descrivendo come le teorie dei campi elettroma
gnetico e gravitazionale fom iscono determinazioni causali basate su
equazioni differenziali alle derivate parziali combinate con condizioni
iniziali. Nel mondo dei quanti potrebbe essere impossibile scegliere
o applicare liberamente le condizioni iniziali. Possiamo nondimeno
avere una teoria causale basata su equazioni di campo?
Senza il minimo dubbio si rispose ottimisticamente Einstein. Cio
che occorreva, disse, era un metodo per sovradeterminare le variabili
del campo tramite appropriate equazioni. L'idea della sovradeterminazione divenne un ulteriore possibile strumento di cui si sarebbe servito,
senza risultati, nei tentativi di dare soluzione a quello che insisteva a
chiamare il problema deH'indeterminazione quantistica.
In capo a due anni Einstein aveva concluso che queste impostazioni
erano insoddisfacenti. I1 mio articolo pubblicato [nel 1923] scrisse
non riflette la vera soluzione di questo problema. Ma bene o male
aveva escogitato un altro metodo. Dopo una ricerca incessante condotta negli ultimi due anni, penso di aver trovato la vera soluzione.
II nuovo metodo consisteva nel trovare la piu semplice espressione

Teorie unitarie dei campi

329

formale possibile della legge di gravitazione in assenza di qualsiasi


campo elettromagnetico, per poi generalizzarla. La teoria dell'elettromagnetismo di Maxwell, pensava, ne sarebbe derivata in prima
approssim azione.13
Ora si stava affidando piu alia matematica che alia fisica. II tensore
m etrico che aveva posto al centro delle equazioni della relativita
generale conteneva dieci grandezze indipendenti, ma se fosse stato
reso non simmetrico ce ne sarebbero state sedici, quanto bastava per
farvi rientrare l'elettromagnetismo.
Ma anche questa impostazione non condusse da nessuna parte,
proprio come le altre. I1 guaio con questa idea e che, come Einstein
comprese non senza delusione, in essa non c'e realmente nulla che
colleghi le sei componenti dei campi elettrico e magnetico con le dieci
componenti dell'ordinario tensore metrico che descrive la gravitazione afferma il fisico dell'Universita del Texas Steven Weinberg.
Una trasformazione di Lorentz o qualsiasi altra trasformazione delle
coordinate convertira i campi elettrici o magnetici in miscele di campi
elettrici e m agnetici, ma nessuna trasformazione li mescolera con il
campo gravitazionale.14
Imperterrito, Einstein si rimise al lavoro, questa volta tentando di
servirsi di un concetto che chiamo parallelismo a distanza. Esso permetteva di mettere in relazione vettori in parti differenti dello spazio
curvo, e da cio derivavano nuove forme di tensori. Con sua immensa
soddisfazione, riusci a ottenere delle equazioni che non richiedevano
quella fastidiosa costante di Planck che rappresentava i quanti.15
Sembra fuori moda, e i miei cari colleghi, te compreso, mostreranno la lingua perche la costante di Planck non compare nelle equazioni scrisse a Besso nel gennaio 1929. Ma quando finira la loro
infatuazione per la statistica, tom eranno pieni di pentim ento alia
rappresentazione spaziotemporale, e allora queste equazioni costituiranno un punto di partenza.16
Che sogno meraviglioso! Una teoria unitaria senza i turbolenti
quanti. Le impostazioni statistiche che si rivelano una mania passeggera. Un ritom o alle teorie di campo della relativita. E i colleghi
pentiti di aver mostrato la lingua!
Nel mondo della fisica, dove la meccanica quantistica era ormai
accettata, Einstein e la sua ricerca spasmodica di una teoria unitaria
cominciavano ad apparire bizzarri. Ma nell'immaginario popolare,
Einstein era ancora una superstar. La frenesia che circondo la pub
blicazione del suo articolo di cinque pagine del gennaio 1929, che era
soltanto l'ultim o di una serie di tentativi teorici infruttuosi, fu strabi-

330

Einstein

liante. Giom alisti di tutto il mondo si assieparono intom o all'edificio


in cui viveva, e Einstein riusci a malapena a sfuggirli per andare a
nascondersi nella villa del suo m edico sul fiume Havel, fuori citta. II
New York Times aveva dato inizio al rullio di tamburo settimane
prima con un articolo intitolato Einstein prossimo a una grande scoperta.
Nessuna indiscrezione.17
L'articolo di Einstein non venne reso pubblico fino al 30 gennaio
1929, ma per tutto il mese i giornali avevano stampato una litania di
rivelazioni e congetture. Ecco, per esempio, un campione dei titoli
del New York Times:
12 GENNAIO: Einstein estende la teoria della relativita - II nuovo
lavoro cerca di unificare le leggi del campo gravitazionale e di
quello elettromagnetico - Lo definisce il suo libro piu grande Ha richiesto alio scienziato di Berlino dieci anni di preparazione.
19 GENNAIO: Einstein meravigliato del clamore sollevato attomo alia sua
teoria - Tiene a bada cento giomalisti per una settimana - BERLINO: Per
tutta la settimana trascorsa la stampa rappresentata qui ha concentrato
i suoi sforzi sul tentativo di procurarsi il manoscritto di cinque pagine
del dottor Albert Einstein Nuova teoria del campo. Inoltre sono arrivati
centinaia di cablogrammi da tutte le parti del mondo, con risposta
prepagata, e innumerevoli lettere che richiedono una descrizione particolareggiata o una copia del manoscritto.
25 GENNAIO (prima pagina): Einstein riduce tutta la fisica a una sola
legge - La nuova teoria elettro-gravitazionale connette tutti i feno
meni, dice l'interprete di Berlino - E una sola sostanza - L'ipotesi fa
intravedere la possibility che le persone riescano a fluttuare nell'aria,
dice un professore dell'Universita di New York - BERLINO: II piu
recente lavoro del professor Albert Einstein, Una nuova teoria del
campo, di prossima pubblicazione, riduce a un'unica formula le
leggi fondamentali della meccanica relativistica e dell'elettricita,
secondo la persona che lo ha tradotto in inglese.
Einstein intervenne dal suo rifugio sul fiume Havel. Ancor prima che
il suo breve articolo fosse pubblicato, concesse un'intervista in proposito
a un giomale britannico. E sempre stata la mia massima ambizione
quella di ricondurre all'unita la dualita delle leggi naturali disse. Lo
scopo del mio lavoro e proseguire questa semplificazione, e in partico
lare ridurre a un'unica formula la descrizione dei campi gravitazionali
ed elettromagnetici. Per questa ragione lo definisco un contributo a una
"teoria unitaria dei cam p i"... Ora, ma soltanto ora, sappiamo che la forza
che muove gli elettroni sulle loro orbite ellittiche intomo ai nuclei degli

Teorie unitarie dei campi

331

atomi e la medesima forza che muove la Terra nel suo corso annuale
intomo al Sole.18 Naturalmente si vide poi che questa identita non era
stata stabilita da Einstein, e non lo e neppure ora.
Diede un'intervista anche a Time, che lo mise in copertina, per
la prima di cinque volte. La rivista riferiva che, mentre il mondo era
in attesa che la sua astrusa teoria del campo coerente venisse resa
pubblica, Einstein arrancava in giro per il suo rifugio di campagna con
un'aria tirata, nervosa, irritabile. Le sue movenze da malato, spiegava la rivista, erano dovute ai disturbi di stomaco e a una processione
ininterrotta di visitatori. Inoltre, rilevava l'articolo, il dottor Einstein,
come tanti altri ebrei e studiosi, non fa alcun esercizio fisico.19
L'Accademia prussiana stampo mille copie della memoria di Ein
stein, un numero insolitamente elevato. Non appena messe in commercio il 30 gennaio, furono tutte immediatamente vendute, e cosi
rA ccadem ia tom o dal tipografo e ne fece stampare altre tremila. Una
copia delle cinque pagine fu appiccicata alia vetrina di un grande
magazzino di Londra, dove la folia si accalcava spingendo nel tentativo di comprendere la complessa trattazione matematica con le sue
trentatre arcane equazioni non certo confezionate per chi va in giro
a guardare le vetrine. La Wesleyan University del Connecticut pago
un'ingente somm a per il m anoscritto originale, che fu depositato
come un tesoro nella sua biblioteca.
I giom ali americani erano un po' in difficolta. II New York Herald
Tribune decise di stampare parola per parola l'intero articolo, ma il
problema era come trasmettere via cavo con gli apparecchi telegrafici
tutte le lettere greche e i simboli. Cosi furono ingaggiati alcuni professori di fisica della Columbia University per escogitare un sistema
di codifica e poi ricostruire la memoria a New York. II vivace articolo
del Tribune sul modo in cui era stata trasmessa la memoria risulto
per la maggior parte dei lettori di gran lunga piu comprensibile della
memoria stessa di Einstein.20
II New York Times, da parte sua, elevo la teoria unitaria al livello
di una questione religiosa, inviando la domenica dei cronisti in varie
chiese di tutta la citta per riferire dei sermoni che ne trattavano. Ein
stein considerate quasi un mistico, affermava il titolo. II reverendo Henry
Howard, secondo l'articolo, aveva detto che la teoria unitaria di Einstein
dava conferma della sintesi di san Paolo e dell'unita del mondo. Un
seguace della Chiesa scientista aveva affermato che la teoria conferiva
un fondamento scientifico alia tesi di Mary Baker Eddy, fondatrice della
sua setta, secondo cui la materia e illusoria. Altri l'avevano salutata come
un progresso della liberta e un passo verso la liberta universale 21

332

Einstein

Teologi e giom alisti potevano essere entusiasti, m a i fisici no.


Eddington, che di solito era un tifoso di Einstein, espresse dei dubbi.
Per tutto l'anno successivo Einstein continuo ad affinare la sua teoria
e a insistere con gli amici che le equazioni erano bellissime. Ma
con l'am ata sorella ammise che il suo lavoro aveva suscitato la piu
viva sfiducia e l'appassionato rifiuto dei colleghi.22
Fra i piu costem ati c'era Wolfgang Pauli. Le nuove impostazioni di
Einstein tradivano la sua teoria della relativita generale, gli disse
senza m ezzi termini Pauli, e poggiavano su un form alism o m ate
matico che non aveva alcun rapporto con realta fisiche. II giovane
fisico austriaco accusava Einstein di essere passato dalla parte dei
m atem atici puri, e prediceva che entro un anno, se non prima,
avrai abbandonato tutta quella faccenda del parallelismo a distanza,
proprio come in precedenza hai messo da parte la teoria affine.23
Pauli aveva ragione. Nel giro di un anno Einstein rinuncio alia
teoria. Ma non rinuncio alia ricerca. Rivolse invece l'attenzione a
un'ulteriore variante che avrebbe portato ad altri titoli sui giornali
ma a nessun progresso nella soluzione del grande enigma che si era
data come compito. Einstein completa la teoria unitaria dei campi, riferiva
il New York Times il 23 gennaio 1931, non senza lasciar intendere
che non era la prima volta e non sarebbe stata l'ultima di un annuncio
simile. E poi di nuovo, il 26 ottobre di quell'anno: Einstein annuncia
una nuova teoria dei campi.
Alla fine, il gennaio seguente, Einstein ammise con Pauli: Dunque
avevi ragione, dopotutto, furfante.24
E cosi le cose continuarono per altri due decenni. Nessuna delle
proposte di Einstein porto mai a una teoria unitaria dei campi soddisfacente. Anzi, con la scoperta di nuove particelle e forze, la fisica stava
diventando meno unitaria. Lo sforzo di Einstein trovava tutt'al piu una
giustificazione nel vago elogio rivoltogli dal matematico francese Elie
Joseph Cartan nel 1931: Anche se il suo tentativo non avra successo,
ci avra costretto a riflettere sulle grandi questioni che stanno alia base
della scienza.25
I grandi dibattiti Solvay, 1927 e 1930
La tenace azione di retroguardia che Einstein conduceva contro
l'offensiva della meccanica quantistica ebbe il suo culmine in due
memorabili congressi Solvay a Bruxelles. In entrambi Einstein svolse
il m olo di provocatore, cercando di mettere in luce i punti deboli della
nuova teoria prevalente.

Teorie unitarie dei campi

333

Al primo, tenutosi nell'ottobre 1927, erano presenti i tre grandi


maestri che avevano contribuito all'avvio della nuova stagione della
fisica ma che ora avevano un atteggiamento scettico riguardo alio
strano mondo della meccanica quantistica che ne era sortito: Hendrik
Lorentz, settantaquattrenne, vincitore del premio Nobel per le sue
ricerche sulla radiazione elettromagnetica e destinato a morire di li
a pochi mesi; Max Planck, sessantanovenne, vincitore del premio
Nobel per la sua teoria del quanto; e Albert Einstein, quarantottenne,
vincitore del premio Nobel per la scoperta della legge dell'effetto
fotoelettrico.
Degli altri ventisei partecipanti, piu della meta avevano vinto il
premio Nobel o lo avrebbero vinto. I ragazzi prodigio della nuova
meccanica quantistica erano tutti li, impazienti di convertire o di sconfiggere Einstein: Werner Heisenberg, venticinque anni; Paul Dirac,
venticinque anni; Wolfgang Pauli, ventisette anni; Louis de Broglie,
trentacinque anni; e dall'A m erica, Arthur Com pton, trentacinque
anni. C'era anche Erwin Schrodinger, quarant'anni, preso tra i due
fuochi dei giovani ribelli e degli scettici piu anziani. E naturalmente
c'era il vecchio ribelle, Niels Bohr, quarantadue anni, che aveva con
tribuito alia nascita della meccanica quantistica con il suo modello
dell'atom o ed era diventato l'incrollabile difensore delle sue implicazioni controintuitive.26
Lorentz aveva chiesto ad Einstein di presentare la relazione sullo
stato della meccanica quantistica. Einstein aveva accettato, poi aveva
rinunciato. Dopo m olte esitazioni, ho concluso di non essere in
grado di tenere un simile rapporto in un modo che corrisponda alio
stato attuale della questione rispose. Anche perche non approvo
il modo di pensare puram ente statistico su cui le nuove teorie sono
basate. E aggiungeva amaramente: La prego di non essere in collera
con m e.27
La relazione di apertura fu tenuta invece da Niels Bohr, che fu
inesorabile nella sua descrizione di quello a cui la meccanica quanti
stica era pervenuta. Certezza e causalita rigorosa non esistevano nel
dominio subatomico, disse. Non c'erano leggi deterministiche, ma
soltanto probability e caso. Non aveva senso parlare di una realta
che fosse indipendente dalle nostre osservazioni e misurazioni. A
seconda del tipo di esperimento scelto, la luce poteva essere fatta di
onde o di particelle.
Einstein parlo poco durante le sessioni formali. Debbo scusarmi
di non aver approfondito a sufficienza la m eccanica quantistica
ammise fin dall'inizio. Ma durante le cene e le discussioni a tarda sera,

334

Einstein

che riprendevano a colazione, impegnava Bohr e i suoi sostenitori


in animate conversazioni che erano rallegrate da affettuosi motteggi
su divinita che giocavano a dadi. Non si puo ricavare una teoria da
un mucchio di "puo darsi" sosteneva Einstein, secondo il racconto
di Pauli. In fondo e falsa, anche se e giusta sperim entalm ente e
logicamente.28
Le discussioni si ridussero presto a un duello tra Einstein e Bohr
sul fatto se la teoria atomica nella sua forma corrente potesse essere
considerata la soluzione definitiva racconto H eisenberg.29 Come
disse poi Ehrenfest ai suoi studenti, Oh, era delizioso!.30
Einstein continuava a mettere in campo ingegnosi esperim enti
mentali, sia nelle sessioni che nei dibattiti informali, con lo scopo di
provare che la m eccanica quantistica non fom iva una descrizione
completa della realta. Cercava di mostrare come, m ediante qualche
congegno immaginario, sarebbe stato possibile, almeno idealmente,
misurare con certezza tutte le proprieta di una particella in moto.
Per esempio, in uno degli esperimenti mentali di Einstein c'era un
fascio di elettroni che veniva fatto passare attraverso una fenditura
praticata in un diaframma, e poi le posizioni degli elettroni venivano
registrate nel momento in cui incidevano su una lastra fotografica.
Vari altri elementi, come un otturatore che apriva e chiudeva istantaneamente la fenditura, venivano introdotti da Einstein nei suoi sforzi
ingegnosi per mostrare che posizione e quantita di moto potevano in
teoria essere conosciuti con precisione.
Einstein scendeva a colazione e ogni volta portava una proposta
di questo genere ha raccontato Heisenberg. Lui non si preoccupava
m olto delle m acchinazioni di Einstein, e neppure Pauli. Va tutto
bene, continuavano a dire va tutto bene. Ma Bohr spesso si metteva
a borbottare irrefrenabilmente.
I
fedeli di Bohr di solito si aw iavano alia sala del congresso insieme,
escogitando modi per confutare l'obiezione di Einstein. Entro l'ora
di cena in genere eravamo in grado di mostrare che i suoi esperimenti
mentali non contraddicevano le relazioni di indeterminazione ricordava Heisenberg, ed Einstein ammetteva la sconfitta. Ma il mattino
dopo arrivava a colazione con un nuovo esperimento mentale, solitamente piu complicato del precedente. E per l'ora di cena anche
quello veniva confutato.
Colpo su colpo, ogni pallonetto di Einstein veniva respinto al volo
da Bohr, che riusciva a mostrare come, in ogni caso, il principio di
indeterminazione limitava effettivamente la quantita di informazione
conoscibile in merito a un elettrone in moto. E cosi si ando avanti per

Teorie unitarie dei campi

335

diversi giom i secondo Heisenberg. Alla fine noi - cioe, Bohr, Pauli
e io - sapevamo di poter ormai essere sicuri del fatto nostro.31
Einstein, mi vergogno di te lo rim provero Ehrenfest, che era
turbato del fatto che Einstein stesse mostrando verso la meccanica
quantistica la stessa chiusura ostinata che un tempo i fisici conservatori avevano m ostrato nei confronti della relativita. Adesso si
comporta con Bohr esattamente come i campioni della simultaneity
assoluta si erano comporta ti con lui.32
Le considerazioni di Einstein stesso, form ulate l'ultim o giorno
della conferenza, indicano che il principio di indeterminazione non
era l'unico aspetto della meccanica quantistica che lo preoccupava.
Era disturbato - e in seguito lo sarebbe stato ancor di piu - anche
dal fatto che la meccanica quantistica sembrava permettere l'azione
a distanza. In altre parole, qualcosa che accadeva a un corpo poteva,
secondo l'interpretazione di Copenaghen, determinare istantaneamente il modo in cui un corpo ubicato altrove sarebbe stato osservato. Particelle spazialmente separate sono, secondo la teoria della
relativita, indipendenti. Che un'azione che ne coinvolge una possa
immediatamente influenzame un'altra separata da una certa distanza,
osservava Einstein, e secondo me in contraddizione con il postulato
di relativita. Nessuna forza, compresa la gravita, puo propagarsi con
velocita superiore a quella della luce, insisteva.33
Einstein poteva anche essere stato sconfitto nei dibattiti, ma era
ancora la star dell'evento. De Broglie era stato impaziente di incontrarlo per la prima volta, e non fu deluso. Fui particolarmente colpito
dalla sua espressione mite e pensosa, dalla sua gentilezza con tutti,
dalla sua semplicita e cordialita ha raccontato.
I
due andarono molto d'accordo, perche de Broglie stava tentando,
come Einstein, di appurare se vi fossero modi che permettevano di
salvare la causalita e la certezza della fisica classica. Aveva lavorato su
quella che chiamava la teoria della doppia soluzione, che sperava
fom isse una base classica per la meccanica ondulatoria.
La scuola indeterminista, i cui aderenti erano per lo piu giovani
e intransigent!, accolse la mia teoria con fredda disapprovazione
ha raccontato de Broglie. Einstein invece apprezzo i suoi sforzi, e,
sulla via del ritom o a Berlino, fece il viaggio in treno con lui fino a
Parigi.
Sul marciapiede della Gare du Nord ebbero l'ultima conversazione
prima di separarsi. Einstein disse a de Broglie che tutte le teorie scientifiche, prescindendo dalle loro espressioni matematiche, dovrebbero
prestarsi a una descrizione cosi semplice che anche un bambino

336

Einstein

possa capirle. E che cosa poteva essere meno semplice, continuo


Einstein, dell'interpretazione puramente statistica della meccanica
ondulatoria! Vai avanti disse a de Broglie al momento di separarsi
alia stazione. Sei sulla strada giusta!
Ma non era cosi. Prima della fine del 1928 il consenso sulla mecca
nica quantistica era diventato generale, e de Broglie aveva ceduto e
accolto la teoria. Einstein pero tenne duro e continuo a insistere che
l'interpretazione puram ente statistica della meccanica ondulatoria
non poteva assolutamente essere completa rammentava de Broglie,
con una certa riverenza, anni dopo.34
Einstein rimase ostinatamente contrario alia teoria. Ammiro al piu
alto grado le conquiste della generazione piu giovane di fisici, che
vanno sotto il nome di meccanica quantistica, e credo nel profondo
livello di verita di tale teoria disse nel 1929 nel ricevere la medaglia
Planck da Planck stesso. Ma - e c'era sempre un ma in ogni frase di
Einstein a sostegno della teoria quantistica - credo che la restrizione
a leggi statistiche sara passeggera.35
Cosi la scena era pronta per un confronto ancora piu acceso tra
Einstein e Bohr, che doveva svolgersi al congresso Solvay dell'ottobre
1930. Di rado la fisica teorica ha visto uno scontro cosi interessante.
Questa volta, nel tentativo di mettere in difficolta il gruppo BohrHeisenberg e di restituire certezza alia meccanica, Einstein escogito
un esperim ento m entale piu ingegnoso. Un aspetto del principio
di indeterminazione che abbiamo gia ricordato, e che c'e una sorta
di compensazione tra la precisione con cui si misura la quantita di
moto di una particella e quella con cui si puo misurare la sua posi
zione. Inoltre il principio afferma che un'analoga indeterminazione
e intrinseca alia misurazione dell'energia coinvolta in un processo e
a quella della durata temporale di tale processo.
L'esperimento mentale di Einstein riguardava una scatola con un
otturatore che poteva essere aperto e chiuso cosi rapidam ente da
permettere la fuoriuscita di un solo fotone alia volta. L'otturatore era
controllato da un preciso orologio. La scatola veniva pesata esattamente. Poi, a im certo momento prestabilito, l'otturatore si apriva e il
fotone usciva. La scatola ora veniva nuovamente pesata. La relazione
tra energia e massa (si rammenti, E = me2) permetteva una determinazione precisa dell'energia della particella. E dall'orologio si conosceva
l'istante esatto della sua uscita dal sistema. Ecco tutto!
Naturalm ente limitazioni fisiche renderebbero impossibile compiere effettivamente un simile esperimento. Ma in teoria, confutava
il principio di indeterminazione?

Teorie unitarie dei campi

337

Fu un vero shock per Bohr. Continuava a passare da una persona


all'altra, cercando di persuaderle che non poteva essere vero, che
sarebbe stata la fine della fisica se Einstein avesse avuto ragione
ha raccontato uno dei partecipanti. Ma non riusciva a trovare una
confutazione. Non dimentichero mai l'immagine dei due antagonist
mentre se ne andavano dal club dell'universita. Einstein, con la sua
figura maestosa, che camminava tranquillo, con un sorriso leggermente ironico, e Bohr che gli trotterellava appresso, estremamente
turbato.36 (v. inserto)
Fu una delle grandi ironie della storia del dibattito scientifico che,
dopo una notte insonne, Bohr riuscisse a far cadere Einstein nella sua
stessa trappola. L'esperimento mentale non aveva tenuto conto della
piu bella scoperta di Einstein, la teoria della relativita. Secondo la
teoria, gli orologi nei campi gravitazionali piu intensi marciano piu
lentamente di quelli che si trovano in campi piu deboli. Einstein se
n'era dimenticato, ma Bohr se ne ricordo. Al momento della fuoriuscita del fotone, la massa della scatola diminuisce. Poiche e appesa
a una bilancia a molla (per essere pesata), la scatola si sollevera di
un piccolo tratto nel cam po gravitazionale terrestre. Quel piccolo
tratto e esattamente quello che occorre per ripristinare la relazione
di indeterm inazione energia-tempo.
Era essenziale tener conto della relazione fra il ritmo di un orolo
gio e la sua posizione in un campo gravitazionale racconto poi Bohr,
che diede atto ad Einstein di aver cortesemente aiutato a eseguire i
calcoli che, alia fine, avevano risolto la partita a favore del principio
di indeterminazione. Ma Einstein non fu mai pienamente convinto.
Ancora un anno dopo stava producendo a tutto spiano varianti di
questo tipo di esperimenti mentali.37
La meccanica quantistica alia fine si dimostro una teoria vincente,
e Einstein in seguito si rifugio in quella che si potrebbe chiamare la
sua versione dell'indeterminazione. Non sosteneva piu che la mecca
nica quantistica fosse sbagliata, ma soltanto che era incompleta. Nel
1931 comimque candido al premio Nobel Heisenberg e Schrodinger
(che poi vinsero rispettivamente nel 1932 e nel 1933, con Dirac). E
indubitabile, a mio parere, che questa teoria contenga un frammento
della verita ultima scrisse Einstein nella sua lettera di motivazione
della candidatura.
Un fram mento della verita ultima. La realta, pensava Einstein, era pur
sempre qualcosa di piu di quanto veniva riconosciuto dall'interpretazione di Copenaghen della meccanica quantistica.
II difetto di questa era che non pretende affatto di rappresentare

338

Einstein

la realta fisica come tale, ma solo le probability delToccorrenza della


realta fisica che e stata presa in considerazione scrisse quell'anno in
un omaggio a James Clerk Maxwell, il maestro della concezione fisica
basata sulla sua amata teoria dei campi. II suo discorso si concludeva
con un altisonante atto di fede realista - una negazione esplicita
della tesi di Bohr che la fisica riguardi non cio che la natura e, ma
sem plicem ente cio che possiam o dire della natura - , un atto di
fede che avrebbe fatto aggrottare le sopracciglia a Hume, a Mach e
forse anche a un Einstein piu giovane. L'idea di un mondo estem o
indipendente dal soggetto che lo esplora affermava e propria di
ogni scienza naturale.38
Strappare i principi alia natura
Negli anni giovanili, quando le sue posizioni erano piu radicali,
non era certo questo il credo di Einstein, che vestiva invece i panni
dell'em pirista o del positivista. In altre parole, aveva accettato come
sacri testi le opere di Hume e di Mach, il che lo portava a rifuggire
da concetti, come quelli di etere e di tempo assoluto, che non erano
conoscibili mediante osservazioni dirette.
Ora, mentre la sua opposizione al concetto di etere si faceva piu sottile e il suo disagio nei confronti della meccanica quantistica aumen
tava, si allontanava lentamente dalla sua ortodossia. Quello che non
mi piace, in questo tipo di ragionamento rifletteva nei suoi ultimi
anni e l'atteggiamento positivistico fondamentale, che dal mio punto
di vista e insostenibile e che a mio parere si riduce a essere la stessa
cosa del principio di Berkeley, esse est percipi.39
Ci fu molta continuity nella filosofia della scienza di Einstein, e
quindi sarebbe sbagliato sostenere che nel suo atteggiamento vi sia
stato un netto passaggio dall'em pirism o al realismo.40 Nondimeno
e giusto dire che, nel corso del conflitto con la meccanica quantistica
negli anni '20, si stacco progressivamente dal dogma di Mach, divenendo piuttosto un realista che credeva, come disse nel suo omaggio
a Maxwell, in una realta fondamentale che esiste indipendentemente
dalle nostre osservazioni.
Questa posizione si riflette in una conferenza intitolata II metodo
della fisica teorica che Einstein tenne a Oxford nel giugno 1933, delineando la sua filosofia della scienza.41 La conferenza comincio con un
monito. Per comprendere veramente i metodi e la filosofia dei fisici,
disse, non ascoltate i loro discorsi, ma prestate invece attenzione
alle loro azioni.

Teorie unitarie dei campi

339

Se si prende in esame cio che Einstein faceva invece di cio che


andava dicendo, appare chiaro che credeva (come qualunque vero
scienziato) che qualsiasi teoria debba produrre conclusioni che possano essere confermate dall'esperienza e dai controlli empirici. Ein
stein era famoso per terminare i suoi articoli con appelli a effettuare
gli esperimenti di questo tipo che proponeva.
Ma da dove traeva i blocchi di partenza per le sue riflessioni teoriche, i principi e i postulati da cui muovevano le sue deduzioni logiche? Com e abbiam o visto, solitam ente non prendeva le mosse da
un insieme di dati sperim entali che necessitassero di una qualche
spiegazione. Nessun insieme di fatti empirici, per quanto ricco, puo
mai portare all'impostazione di equazioni cosi complicate disse nel
descrivere come era arrivato alia teoria della relativita generale.42 In
molte delle sue famose memorie insistette con decisione sul fatto di
non essersi basato in misura significativa su dati sperimentali di qual
siasi tipo - sul moto browniano, per esempio, o sui tentativi di rivelare
l'etere, o sull'effetto fotoelettrico - per indum e le sue nuove teorie.
Viceversa, in generale iniziava con dei postulati che aveva tratto per
astrazione dalla sua concezione del mondo fisico, come il postulato
dell'equivalenza di gravita e accelerazione. Tale equivalenza non
era qualcosa cui fosse pervenuto studiando dati empirici. II grande
punto di forza di Einstein come teorico era che aveva, rispetto agli
altri scienziati, una maggiore capacita di individuare quelli che chiamava i postulati e principi di carattere generale che servono come
punto di partenza.
Era un procedimento che m escolava l'intuizione con una partico
lare sensibilita per gli schemi da identificare nei dati sperimentali.
Lo scienziato deve carpire questi principi generali alia natura distinguendo, quando rivolge l'attenzione a complessi di fatti empirici, certi
caratteri generali.43 M entre si sforzava di trovare un punto d'appoggio per la teoria unitaria, colse l'essenza di questo procedimento
in una lettera a Hermann Weyl: Credo che, per compiere qualsiasi
reale progresso, occorrerebbe di nuovo trovare un principio generale
strappato alia natura.44
Una volta che aveva strappato un principio alia natura, si affidava
a un'azione parallela di intuizione fisica e formalismo matematico
per procedere in direzione di qualche conclusione verificabile. Nei
suoi anni giovanili, a volte sottovaluto il ruolo che poteva svolgere
la matematica pura. Ma durante l'ultim o sforzo in direzione della
teoria della relativita generale, fu l'impostazione matematica alia fine
a portarlo oltre la linea del traguardo.

340

Einstein

Da allora in poi, divenne sem pre piu dipendente dal form alismo matem atico nella sua ricerca di una teoria unitaria dei campi.
L'elaborazione della teoria della relativita generale fece conoscere
ad Einstein la potenza del form alism o m atem atico astratto, e in
particolare quella del calcolo tensoriale scrive l'astrofisico John
Barrow. Una profonda intuizione fisica orchestro la m atem atica
della relativita generale, ma negli anni seguenti i'ago della bilancia
si sposto dall'altra parte. La ricerca di una teoria unitaria da parte
di Einstein fu caratterizzata da una fascinazione per i form alism i
matem atici stessi.45
Nella conferenza di Oxford Einstein inizio con un cenno all'em pirismo: Ogni conoscenza della realta ha origine dall'esperienza e
nell'esperienza si con clu d es Ma im m ediatam ente passo a sottolineare il ruolo svolto dalla ragione pura e dalle deduzioni logiche.
Ammise, senza accampare scuse, che il suo successo nella formulazione delle equazioni della relativita generale mediante il calcolo tensoriale lo aveva convertito alia fede in un'im postazione matematica
che sottolineava la semplicita e l'eleganza delle equazioni piu che il
ruolo dell'esperienza.
Che questo metodo abbia avuto successo nel caso della relativita
generale, disse, ci da il diritto di credere che la natura sia la realizzazione di cio che di piu matematicamente semplice e immaginabile.A6 Si
tratta di un credo elegante e anche sorprendentemente interessante:
coglieva l'essenza del pensiero di Einstein durante i decenni in cui la
semplicita matematica lo guidava nella ricerca di una teoria unitaria
dei campi. E riecheggiava l'affermazione del grande Isaac Newton
nel Libro III dei Principia: La natura ama la semplicita.
Ma Einstein non addusse alcuna prova di questo credo, che del
resto sembra smentito dalla moderna fisica delle particelle.47 E nep
pure spiego mai a fondo che cosa di preciso intendesse per semplicita
matematica. Si limito invece a ribadire la sua profonda intuizione
che questo fosse il modo in cui Dio avrebbe fatto l'universo. Sono
convinto che per mezzo di costruzioni puram ente m atem atiche e
possibile scoprire quei c o n ce tti... e i principi che li legano tra loro
affermo.
Era una convinzione - anzi una fede - che aveva espresso gia
durante la sua precedente visita a Oxford, quando nel maggio 1931
gli era stato conferito un dottorato onorario da quell'universita. Nella
sua conferenza in quell'occasione Einstein aveva spiegato che la sua
ininterrotta ricerca di una teoria unitaria dei campi traeva alimento
dal richiamo dell'eleganza matematica piuttosto che dallo stimolo

Teorie unitarie dei campi

341

dei dati sperimentali. Sono stato condotto non dalla pressione dei
fatti sperim entali che agiva da dietro, ma dall'attrazione in avanti
esercitata dalla semplicita matematica disse. Si puo solo sperare
che gli esperim enti seguiranno la bandiera matematica.48
Einstein concluse in modo analogo la conferenza di Oxford del 1933,
dicendo di essersi convinto che le equazioni matematiche delle teorie
dei cam pi erano il modo migliore per afferrare la realta. Finora,
ammise, questo metodo non aveva funzionato al livello subatomico,
che sembrava govem ato dal caso e dalle probability. Ma confermo
al suo uditorio che rimaneva convinto che questa non fosse l'ultima
parola. Persisto a credere alia possibility di un modello della realta,
vale a dire, di una teoria che rappresenti le cose stesse e non soltanto
le probability della loro esistenza.49
II suo piu grosso sbaglio?
Ancora nel 1917, quando Einstein aveva analizzato le considerazioni cosm ologiche che derivavano dalla teoria della relativita
generale, la maggior parte degli astronomi pensava che runiverso
fosse formato soltanto dalla Via Lattea, che, con i suoi cento miliardi
di stelle o giu di li, fluttuava nello spazio vuoto. Inoltre, sembrava
un universo piuttosto stabile, con le stelle che vagavano in giro, ma
senza dar luogo a un'apprezzabile espansione verso l'estem o o a un
collasso verso l'interno.
Tutto cio aveva indotto Einstein ad aggiungere alle sue equazioni
del cam po una costante cosm ologica che rappresentava una forza
repulsiva (v. cap. XI). La sua funzione era controbilanciare l'attrazione gravitazionale che, se le stelle non fossero state in moto di
allontanam ento reciproco con una sufficiente quantita di moto, le
avrebbe fatte ricadere tutte le une sulle altre.
Poi, a cominciare dal 1924, venne una serie di scoperte meravigliose
da parte di Edwin Hubble, un vivace e affascinante astronomo che
lavorava con il telescopio riflettore da 250 centim etri di diametro
all'osservatorio di Monte Wilson, sulle montagne che sovrastavano
Pasadena, in California. La prima fu che la macchia indistinta nota
come nebulosa di Andromeda era in realta un'altra galassia, piu o
m eno delle stesse dim ensioni della nostra, a quasi un m ilione di
anni luce di distanza (oggi sappiamo che la sua distanza e piu che
doppia). Presto Hubble riusci a identificare almeno due dozzine di
galassie ancora piu lontane (oggi si pensa che ve ne siano piu di
cento miliardi).

342

Einstein

Hubble fece poi una scoperta ancora piu strabiliante. Misurando


lo spostamento verso il rosso (o redshift) degli spettri delle stelle (che,
com e si e accennato, e l'analogo per le onde lum inose dell'effetto
Doppler per le onde sonore), si rese conto che le galassie si stavano
allontanando da noi. C'erano almeno due possibili spiegazioni per il
fatto che le stelle lontane in tutte le direzioni sembravano allontanarsi
da noi: (1) che noi fossimo il centro dell'universo, cosa che dai tempi di
Copemico soltanto i ragazzini possono credere; (2) che l'intera metrica
dell'universo fosse in espansione, il che significava che ogni cosa si
stava dilatando in tutte le direzioni in modo che tutte le galassie si
allontanassero le une dalle altre.
Divenne chiaro che la seconda spiegazione era quella giusta quando
Hubble confermo che, in generale, le galassie si stavano allontanando
con una velocita proporzionale alia loro distanza da noi. Le galassie
due volte piu lontane recedevano a velocita doppia, e quelle tre volte
piu lontane a velocita tripla.
Per comprendere questa situazione si puo immaginare una griglia di
punti distanti un centimetro 1'uno dall'altra sulla superficie elastica di
un pallone. Ammettiamo poi che il pallone venga gonfiato in modo che
la superficie si dilati fino a raggiungere dimensioni doppie di quelle
originarie. I punti ora distano due centimetri l'uno dall'altra. Quindi
durante l'espansione, un punto che distava in origine un centimetro
si e allontanato di un altro centimetro. E nello stesso lasso di tempo,
un punto che in origine distava due centimetri si e allontanato di altri
due centimetri, uno che distava tre centimetri si e allontanato di altri
tre centimetri, e uno che distava dieci centimetri si e allontanato di altri
dieci centimetri. Quanto piu lontano un punto era in origine, tanto piu
rapidamente si e allontanato dal nostro punto. E questo sarebbe vero
dalla prospettiva di ciascuno dei punti sul pallone.
Tutto cio e un modo semplice per dire che non sono soltanto le
galassie ad allontanarsi da noi, ma che invece e l'intera metrica dello
spazio, ossia la struttura del cosmo, a espandersi. Per farsi un'idea
intuitiva di questo, si puo immaginare che i punti siano uvette in un
panettone che sta cuocendo e si sta espandendo in tutte le direzioni.
Nel corso della sua seconda visita in America, nel gennaio 1931,
Einstein decise di andare a Monte Wilson (la cui via d'accesso, del
resto, partiva proprio dal Caltech, dove era in visita) per vedere di
persona. Sali lungo i tom anti della strada con Edwin Hubble su una
lussuosa vettura da turismo Pierce-Arrow. Giunti in vetta c'era ad
attenderlo l'anziano e sofferente Albert Michelson, famoso per i suoi
esperimenti sul vento d'etere.

Teorie unitarie dei campi

343

Era una giom ata di sole, e Einstein gioco allegram ente con gli
strumenti e i quadranti del telescopio. Lo aveva accompagnato anche
Elsa, cui fu spiegato che l'apparecchio veniva usato per determinare
il raggio e la forma dell'universo. Si dice che abbia risposto: Be', mio
marito lo fa sul retro di una busta.50
Le prove in favore dell'espansione dell'universo furono presentate
sulla stampa popolare come una sfida alle teorie di Einstein. Era un
dramma scientifico che faceva presa sull'im m aginazione del pub
blico. Grandi sistemi stellari cominciava un servizio dell'Associated
Press che si allontanano dalla Terra all'incredibile velocita di oltre
11.000 chilometri al secondo, pongono un problema al dottor Albert
Einstein. 51
Ma Einstein accolse con piacere la notizia. La gente dell'osservatorio di Monte Wilson e eccezionale scrisse a Besso. Di recente
hanno scoperto che le nebulose a spirale sono distribuite in modo
approssim ativam ente uniform e nello spazio, e che presentano un
forte effetto Doppler, proporzionale alle loro distanze, che si puo
facilmente dedurre dalla teoria della relativita generale senza il termine "cosm ologico".
In altre parole, la costante cosmologica, che aveva escogitato con
riluttanza per spiegare un universo statico, a quanto pareva non era
necessaria, perche l'universo in realta si stava espandendo.52 La
situazione e veramente eccitante scrisse esultante a Besso.53
Naturalm ente sarebbe stata ancora piu entusiasmante se Einstein
avesse avuto fiducia nelle sue equazioni originarie e avesse sempli
cemente annunciato che la sua teoria della relativita generale predi
ceva che l'universo si sta espandendo. Se lo avesse fatto, la conferma
dell'espansione venuta da Hubble oltre un decennio piu tardi avrebbe
avuto un effetto sim ile a quello che si era avuto quando Edding
ton aveva confermato la sua predizione sulla deflessione dei raggi
luminosi per effetto della gravita del Sole. II Big Bang forse sarebbe
stato chiamato Einstein Bang, e sarebbe entrato nella storia, oltre che
nell'imm aginario popolare, come una delle piu affascinanti scoperte
teoriche della fisica m odem a.54
Per come andarono le cose, Einstein ebbe semplicemente il piacere
di rinunciare alia costante cosmologica, che non gli era mai piaciuta.55
In una nuova edizione del suo libro divulgativo sulla relativita, pubblicata nel 1931, aggiunse un'appendice in cui spiegava perche il termine
che aveva inserito nelle sue equazioni di campo, fortunatamente, non
era piu necessario.56 Una volta, mentre discutevo di problemi cosmologici con Einstein, racconto in seguito George Gamow osservo che

344

Einstein

l'introduzione del termine cosmologico era lo sbaglio piu grosso che


avesse mai fatto nella sua vita.57
In realta, gli errori di Einstein erano piu affascinanti e complessi
perfino dei trionfi di scienziati meno grandi. 6 difficile semplicemente
elim inare il termine dalle equazioni del campo. Purtroppo dice
il premio Nobel Steven Weinberg non fu cosi facile lasciar cadere
la costante cosm ologica, perche qualunque cosa che contribuisca
alia densita di energia del vuoto agisce proprio come una costante
cosmologica. 58
A quanto pare, la costante cosmologica non soltanto era difficile
da mettere al bando, ma e ancora necessaria ai cosmologi, che se ne
servono oggi per spiegare l'espansione accelerata dell'universo.54 La
misteriosa energia oscura che sembra causare l'espansione si comporta come se fosse una m anifestazione della costante di Einstein. Di
conseguenza, due o tre volte all'anno nuove osservazioni producono
rapporti che si aprono con frasi analoghe a questa del novembre 2005:
I1 genio di Albert Einstein, che aggiunse una "costante cosm ologica"
alia sua equazione dell'espansione dell'universo ma poi la ritratto,
potrebbe essere riscattato da nuove ricerche.60

Maja e Albert Einstein all'eta di tre e cinqueIn uno studio fotografico di Monaco all'eta
anni, in una foto di posa, 1884.
di quattordici anni, 1893.

Studente alia scuola di Aarau, ispirata alia pedagogia del riformatore Pestalozzi,
con i suoi compagni di corso, 1896. Nella cittadina svizzera fu ospite della famiglia
Winteler cui rimase legato per tutta la vita. Einstein e il primo in basso a sinistra.

Anna Winteler
e il marito
Michele Besso.
Einstein conobbe
quello che sarebbe
diventato il suo
miglior amico
a Zurigo, lo chiamo
a lavorare con lui
all'Ufficio brevetti
di Berna e ne fece
il suo primo
referente, l'unico
menzionato
nella memoria
del 1905.

Marcel Grossmann (1878-1936), che lo aiuto


con la matematica all'universita e piu tardi
per la relativita generale.

La Torre dell'orologio di Berna.

All'Ufficio brevetti di Berna nel 1905, l'anno


miracoloso. II giovane Einstein vi lavoro dal
1902 al 1909.

Con Conrad Habicht (18761958) c Maurice Solovine


(1875-1958) dell'Akademie
Olympia, circa 1902.

Con Mileva Marie, circa


1905. Einstein la conobbe
all'Universita di Zurigo nel
1896. Si sposarono nel 1903.

Con Mileva e Hans Albert,


1905. Nato a Berna nel 1904,
alia separazione dei genitori
Hans Albert rimase
con la madre. Si trasferi
in America nel 1938.

Poincare
Planck

Solvay

Lorentz

Curie

Primo Congresso Solvay. Bruxelles, 1911.

Durante un'escursione in Svizzera con Madame Curie, 1913.

Langevin
Einstein

Eduard, Mileva e Hans Albert,


1914. Quello stesso anno
il matrimonio naufrago
e Mileva il 29 luglio ritorno
a Zurigo con i bambini.

Con il chimico Fritz Haber,


amico e mediatore
nelle controversie matrimoniali
di Einstein, luglio 1914.

Philipp Lenard (1862-1947). Premio Nobel


per la fisica 1905 per le ricerche sui raggi
catodici, fu grande avversario di Einstein.

Erwin Schrodinger (1887-1961). Premio


Nobel per la fisica 1933. Noto per
l'equazione che porta il suo nome.

Werner Heisenberg (1901-1976). Premio


Nobel per la fisica 1932, fu tra i fondatori
della meccanica quantistica.

Max Born (1882-1970). Premio Nobel per


la fisica 1954. Autore insieme ad Heisenberg
della meccanica delle matrici.

Sfilata in automobile a New York, 4 aprile 1921.

In compagnia
dell'esponente sionista
Chaim Weizmann
a New York, aprile 1921.

Einstein a Parigi, 1922.


Nella capitale francese
tenne un corso
di grande risonanza
al College de France.

A Leida, settembre 1923.


In seconda fila, Einstein,
Ehrenfest e de Sitter;
davanti, Eddington
e Lorentz.

Con Paul Ehrenfest


(1880-1933) e il figlio Paul jr
a Leida, 1923. II fisico
Viennese fu collega e grande
arnico di Einstein.

Niels Bohr e Einstein


discutono di meccanica
quantistica a casa
di Paul Ehrenfest, autore
della foto, 1925.

Schrodinger
Heisenberg
Ehrenfest

de Broglie

Einstein
Planck

Lorentz [

Quin to Congresso Solvay.


Bruxelles, 1927.

Con Niels Bohr (1885-1962)


al Congresso Solvay
del 1927. II fisico danese,
premio Nobel 1922, creatore
della interpretazione
di Copenaghen, fu per tutta
la vita amico e avversario
e interlocutore privilegiato
di Einstein.

Con il suo violino, 1929.


Einstein suono
il violino per tutta la vita,
da solo o in compagnia,
esibendosi anche
in pubblico nelle piu
svariate occasioni,
dalle manifestazioni
di beneficenza alle serate
organizzate per le sue
conferenze in giro
per l'America.

Einstein riceve la medaglia


Max Planck dalle mani
di Planck, ideatore della teoria
dei quanti e premio Nobel
per la fisica 1918.
Berlino, 28 giugno 1929.
Max Planck (1858-1947)
fu tra i primi e piu influenti
sostenitori di Einstein.

La casa di Einstein a Caputh,


nei pressi di Potsdam, 1929.

Use e Margot Einstein


nella casa di Caputh, 1929.

Lncontro con la stampa


a New York, 1930.
Nel suo secondo viaggio
negli Stati Uniti, Einstein
ricopri un incarico presso
il California Institute
of Technology a Pasadena.

All'Osservatorio di Mount
Wilson, vicino al Caltech,
dove gli furono mostrate
le prove dell'espansione
dell'universo, gennaio 1931.

Con Elsa al Grand Canyon, febbraio 1931.

Con Charlie Chaplin ed Elsa a Hollywood,


alia prima di Luci della citta, gennaio 1931.

A Caputh con il figlio


Hans Albert e il nipote
Bernard, 1932.

A Santa Barbara, 1933.


Nel periodo trascorso
al Caltech ebbe modo
di conoscere e apprezzare
le attrattive della costa
californiana. Lo vediamo
in bicicletta e sulla spiaggia,
dinanzi all'oceano Pacifico.

Con Winston Churchill a Casa Chartwell, 1933. Prima di trasferirsi definitivamente


negli Stati Uniti, si fermo per qualche tempo in Gran Bretagna.
I I 112 di Mercer Street a Princeton, nel New Jersey, dove visse dal 1935 al 1955.

Ritratto di Philippe
Halsman, 1947.
II celebre fotografo
di origine lettone
(1906-1979), sfuggito
ai nazisti con l'aiuto
di Einstein, scatto
questa foto nell'istante
in cui il grande fisico
aveva appena espresso
la sua malinconica
opinione sul tema
della guerra.

Con Kurt Godel (1906-1978)


a Princeton, 1950.
Matematico e logico
boemo, nel 1940 emigro
negli Stati Uniti per sfuggire
al nazismo ed entro
all'Institute for Advanced
Study. La sua amicizia
con Einstein era iniziata
nel 1936, in occasione
del suo primo viaggio
negli Stati Uniti.

Con Leo Szilard (1898-1 %4),


fisico ungherese, mentre
ricostruiscono nel 1946
il loro incontro del 1939
per hi famosa lettera
al presidente Roosevelt.

Con J. Robert Oppenheimer,


il fisico statunitense
che diresse il Progetto
Manhattan per la
costruzione della bomba
atomica, 1947.

Con il primo ministro


di Israele David Ben
a Princeton, 1951.
Nel 1952 Ben Gurion
gli offri la presidenza
dello Stato d'Israele.

Einstein riceve un telescopio


nel giardino retrostante
la casa al 112 di Mercer
Street, sotto la finestra
panoramica realizzata
per il suo studio.

Lo studio di Einstein
a Princeton come lo lascio.
Einstein continuo a lavorare
nel suo ufficio all'universita
fino alia fine: le sue carte,
i suoi libri, le sue formule.

Monumento ad Einstein
di Robert Berks, 1978,
a Washington, all'angolo
fra la Constitution Avenue
e la 22a Strada nordovest,
in prossimita del Mall.

XVI
OLTRE IC IN Q U A N T A N N I
1929-1931

Caputh
Einstein voleva un po' di solitudine per il suo cinquantesimo compleanno, un rifugio dall'invadenza del pubblico. Cosi nel marzo
1929 riparo ancora una volta, come aveva fatto qualche mese prima,
al tempo della pubblicazione deirarticolo sulla teoria unitaria dei
campi, nel villino del giardiniere di una tenuta sul fiume Havel di
cui era proprietario Janos Plesch, una brillante e pettegola celebrita
della medicina di origine ungherese, che aveva aggiunto Einstein alia
sua ostentata collezione di pazienti-amici.
Per diver si giorni Einstein visse da solo, cucinandosi i pasti, mentre
giom alisti e latori di auguri ufficiali lo cercavano. L'ubicazione del
suo rifugio divenne argomento di congetture da parte dei giornali.
Soltanto la sua famiglia e il suo assistente sapevano dove fosse, e si
rifiutavano di rivelarlo anche agli amici intimi.
II giorno del suo com pleanno di prim o mattino usci da questo
nascondiglio, che non aveva telefono, per raggiungere una casa nei
dintom i e telefonare a Elsa. Sua moglie comincio a fargli gli auguri
per il traguardo del mezzo secolo, ma Einstein la interruppe. Tanto
chiasso per un compleanno disse ridendo. Telefonava per una questione di fisica, non per ragioni personali. Aveva commesso un pic
colo errore in certi calcoli che aveva dato al suo assistente Walther
Mayer, le disse, e voleva che lei prendesse nota delle correzioni e
gliele facesse avere.
Elsa e le figlie quel pom eriggio lo raggiunsero per una piccola
festicciola privata. La moglie si accorse con costemazione che Einstein
indossava il suo abito piu vecchio, che lei aveva nascosto. Come hai
fatto a trovarlo? gli chiese.
Ah, rispose lui so tutto di quei nascondigli.1
II New York Times, intrepido come sempre, fu l'unico giom ale

346

Einstein

che riusci a rintracciarlo. Qualcuno della famiglia racconto piu tardi


che l'espressione irata di Einstein aveva messo in fuga il cronista.
Ma non era vero. 11 cronista fu abile e Einstein, nonostante la finta
collera, fu accomodante come sempre. Einstein si nasconde iI giorno del
suo compleanno, intitolo il giom ale. In realta il festeggiato mostro al
cronista un microscopio che gli era stato regalato, e il giornale riferi
che era come un ragazzo felice con un nuovo giocattolo.2
Da tutto il mondo giunsero altri regali e auguri. Quelli che piu lo
commossero provenivano da gente comune. Una cucitrice gli aveva
mandato una poesia e un disoccupato aveva messo da parte qualche
moneta per comprargli una piccola confezione di tabacco. Questo
umile dono gli fece venire le lacrime agli occhi, e fu il primo per cui
scrisse una lettera di ringraziamento.3
Un altro regalo di compleanno causo maggiori problemi. La citta di
Berlino, su proposta dell'instancabile impiccione dottor Plesch, decise
di onorare il suo cittadino piu famoso conferendogli l'usufrutto a vita
di una casa di campagna che faceva parte di una vasta tenuta sul lago
che la citta aveva acquisito. La avrebbe potuto rifugiarsi, uscire con la
sua piccola barca a vela e scarabocchiare le sue equazioni in pace.
Era un gesto generoso e gentile. E anche gradito. Ad Einstein piaceva andare in barca, e gli piacevano solitudine e semplicita, ma non
possedeva un ritiro per il fine settimana e doveva tenere la sua barca
a vela presso degli amici. Era entusiasta dell'offerta.
La casa, in stile classico, era nascosta in un parco vicino al villaggio
di Cladow, su un lago formato dal fiume Havel. I giornali ne pubblicarono le foto e un parente la defini la residenza ideale per una
persona dotata di intelletto creativo e amante della vela. Ma quando
Elsa ando a prenderne visione, scopri che ci viveva ancora la coppia
di aristocratici che aveva venduto la proprieta al comune. Questi
sostennero di aver mantenuto il diritto alLusufrutto. Un esame della
documentazione dimostro che avevano ragione, e che non potevano
essere sfrattati.
Allora il comune decise di donare agli Einstein un'altra parte della
tenuta, su cui potessero costruire la loro casa. Ma anche questo risulto
in contrasto con i termini di acquisto sottoscritti dal comune. La pressione esercitata e la pubblicita che circondava il caso non fecero che
irrigidire gli usufruttuari nella decisione di impedire agli Einstein di
costruire sull'area, e la faccenda assunse i contomi di un imbarazzante
fiasco da prima pagina, soprattutto dopo che anche una terza soluzione
proposta si rivelo impercorribile.
Alla fine si decise che gli Einstein semplicemente si trovassero il

Oltre i cincjuant'anni

347

loro pezzo di terra, e la citta lo avrebbe acquistato per loro. Cosi Ein
stein scelse un appezzamento di proprieta di alcuni amici, un po' piu
lontano dalla citta, nei pressi di Caputh, un villaggio appena a sud di
Potsdam. Era in una zona boscosa tra l'H avel e una fitta foresta, e ad
Einstein piaceva molto. II sindaco di conseguenza chiese al consiglio
comunale di approvare la spesa di 20.000 marchi per acquistare la
proprieta come dono per i cinquant'anni di Einstein.
Un giovane architetto fece un progetto, e Einstein comprd un pic
colo pezzo di giardino adiacente. A quel punto si intromise la politica.
Nel consiglio comunale, i nazionalisti tedeschi, formazione di destra,
si opposero, ritardarono la votazione e insistettero perche la proposta
fosse posta all'ordine del giorno per un futuro dibattito approfondito.
Divenne chiaro che Einstein sarebbe stato al centro del dibattito.
Cosi scrisse una lettera dal tono piuttosto divertito in cui declinava
il regalo. La vita e molto breve, disse al sindaco mentre le autorita
operano con lentezza. II mio compleanno e gia passato, e io rinuncio
al dono. II giorno successivo il Berliner Tageblatt intitold: Vergogna
pubblica totale. Einstein rifiuta.4
A questo punto gli Einstein si erano innamorati del pezzo di terra
di Caputh, ne avevano trattato l'acquisto e avevano commissionato
un progetto per una casa da costruire la. Cosi procedettero e lo comprarono con il loro denaro. Abbiamo speso gran parte dei nostri
risparmi lamento Elsa ma abbiamo il nostro pezzo di terra.
La casa che costruirono era semplice, con pannelli di legno lucido
all'interno e tavole a vista non verniciate all'estem o. Da ima grande
finestra panoramica si godeva una vista tranquil la sull'Havel. Marcel
Breuer, il famoso disegnatore di mobili Bauhaus, si era offerto di fare
il progetto degli interni, ma Einstein era un uomo di gusti tradizionali. Non voglio star seduto su dei mobili che mi facciano pensare
continuamente a un'officina meccanica o alia sala operatoria di un
ospedale disse. La casa fu arredata invece con qualche pesante pezzo
che era in sovrappiu nell'appartam ento di Berlino.
Nella stanza di Einstein al piano terreno c'erano un tavolo di legno
spartano, un letto e un piccolo ritratto di Isaac Newton. Anche la
camera di Elsa era al piano terreno, e il bagno era comune. Al piano
superiore c'erano delle piccole camere con il letto in una rientranza
per le loro due figlie e per la cameriera. Mi piace moltissimo abitare
nella nuova casetta di legno, anche se per questo mi sono rovinato
scrisse alia sorella poco tempo dopo il trasloco. La barca a vela, la
vista sconfinata, le solitarie passeggiate autunnali, la relativa quiete...
e un paradiso.5

348

Einstein

Li pote mettersi al timone della sua nuova barca a vela da sette


m etri che gli amici gli avevano regalato per il suo com pleanno, il
Ttimmler (Delfino), che era stato costm ito ampio e solido su sua indicazione. Gli piaceva andare al largo da solo anche se non sapeva
nuotare. Era incredibilmente felice non appena si trovava sull'acqua racconto un visitatore.6 Per ore lasciava che la barca andasse
alia deriva e seguisse le correnti d'aria senza una meta, mentre lui
giocherellava delicatamente con il timone. La sua riflessione scientifica, che non s'interrompe mai neppure sull'acqua, assume il carattere
di un sogno a occhi aperti scrisse un parente. I1 pensiero teorico e
ricco di immaginazione.7
Compagne
Durante tutta la sua vita, i rapporti di Einstein con le donne parvero soggetti a forze incontrollabili. II suo fascino magnetico e il suo
atteggiamento sentimentale attirarono sempre le donne. E sebbene
di solito si tenesse alia larga da legami coinvolgenti, di tanto in tanto
si ritrovo preso nel turbine di un'attrazione appassionata, proprio
come era accaduto con Mileva e anche con Elsa.
Nel 1923, dopo il matrim onio con Elsa, si era innam orato della
sua segretaria, Betty Neumann. La loro relazione fu seria e intensa,
stando alle lettere rese note di recente. Quell'autunno, mentre era in
visita a Leida, Einstein le scrisse lasciando intravedere la possibility
che lui accettasse un lavoro a New York e che lei potesse seguirlo
come segretaria. La avrebbe vissuto con lui ed Elsa, fantasticava.
Convincerd mia moglie ad acconsentire scriveva. Potremmo vivere
insieme per sempre. Potremmo prendere una grande casa nei dintorni
di New York.
Betty rispose ridicolizzando sia lui che la sua idea, il che lo indusse
ad ammettere fino a che punto fosse stato un pazzo somaro. Tu
hai piu rispetto per le difficolta della geometria triangolare di quanto
ne abbia io, vecchio m atematico.8
Alla fine Einstein interruppe il flirt lamentandosi di dover cercare
tra le stelle il vero amore che gli era negato sulla terra. Cara Betty,
ridi di me, vecchio asino, e trovati qualcuno che sia dieci anni piu
giovane di me e che ti ami quanto me.9
Ma la relazione continuo. L'estate seguente Einstein ando a trovare
i figli nella Germania meridionale, e da li scrisse alia moglie di non
poter raggiimgere lei e le figlie, che erano in una vicina localita di villeggiatura, perche sarebbe stata una cosa troppo bella. Contempo-

Oltre i cinquant'anni

349

raneamente scriveva a Betty Neumann dicendole che stava andando


in segreto a Berlino, ma di non fam e parola con nessuno perche se
Elsa lo avesse scoperto sarebbe tornata im mediatamente.10
Dopo la costruzione della casa di Caputh, una serie di amiche gli
fece visita li, con il consenso tacito ma riluttante di Elsa. Toni Mendel,
una ricca vedova che aveva una tenuta sul Wannsee, a volte veniva a
Caputh per andare in barca a vela con lui, oppure era lui che arrivava
in barca fino alia villa di lei e ci restava fino a notte alta a suonare il
pianoforte. A volte andavano anche a teatro a Berlino insieme. Una
sera in cui Toni venne a prendere Einstein con limousine e autista,
Eisa litigo furiosamente con lui e si rifiuto di dargli il denaro per le
piccole spese.
Einstein ebbe una relazione anche con una signora del bel mondo
di Berlino, Ethel Michanowski, che lo segui in uno dei suoi viaggi a
Oxford, nel rnaggio 1931, e a quanto pare alloggio in un albergo del
posto. Per lei il fisico un giorno compose una poesia-indovinello di
cinque versi su un cartoncino del Christ Church College. Dai lunghi rami e delicatamente legata / Nulla che sfugga al suo sguardo,
cominciava. Qualche giorno dopo Ethel gli invio un costoso regalo,
che non fu apprezzato. I1 pacchettino mi ha veramente fatto andare in
collera scrisse Einstein. Devi smetterla di mandarmi continuamente
dei reg ali... E mandare una cosa del genere in un college inglese dove
siamo comunque circondati da un'assurda abbondanza!n
Quando Elsa scopri che la Michanowski aveva fatto visita ad Ein
stein a Oxford, si infurio, specialmente con la donna che le aveva fatto
credere di essere diretta altrove. Einstein scrisse da Oxford per dire
alia moglie di tranquillizzarsi. La tua costem azione nei confronti di
Frau M e del tutto ingiustificata perche si e comportata in completo
accordo con la miglior moralita giudaico-cristiana le disse. Eccone la
dimostrazione: 1) Quello che piace e non fa male ad altri si dovrebbe
fare. 2) Quello che non piace e fa solo irritare gli altri non si dovrebbe
fare. Per il N. 1 e venuta con me, e per il N. 2 non ti ha detto niente.
Non e forse un com portamento impeccabile? Ma in una lettera alia
figlia di Elsa, Margot, Einstein sostenne che non aveva chiesto lui
alia Michanowski di seguirlo. La caccia che mi da sta diventando
incontrollata scrisse a Margot, che era arnica della Michanowski. Io
non mi euro di quello che la gente dice di me, ma per mamma [Elsa]
e per Frau M, e meglio che la cosa non sia sulla bocca di tutti.12
Nella lettera a Margot, Einstein insisteva di non essere particolarmente affezionato alia M ichanowski, e neppure alia maggior parte
delle donne che flirtavano con lui. Di tutte le donne, Tunica a cui

350

Einstein

sono realmente affezionato e Frau L, che e assolutamente innocua


e rispettabile disse, in modo non poi tanto rassicurante.13 II riferimento era a una bionda austriaca di nome Margarete Lebach, con la
quale aveva una relazione di dominio pubblico. Quando la Lebach
veniva in visita a Caputh, portava delle paste per Elsa. Ma questa,
comprensibilmente, non la poteva soffrire, e comincio ad andarsene
a Berlino a fare acquisti nei giorni in cui veniva la Lebach.
Durante una visita, la Lebach lascio un indumento nella barca a
vela di Einstein; la conseguenza fu una baruffa familiare che spinse
la figlia di Elsa a insistere perche la madre imponesse ad Einstein
di mettere fine alia relazione. Ma Elsa temeva che il m arito avrebbe
rifiutato. Einstein non aveva mai nascosto di credere che uomini e
donne non fossero naturalmente monogam i.14 Alla fine Elsa decise
che le con veniva salvare quello che poteva del loro matrimonio, che
per altri aspetti soddisfaceva le sue aspirazioni.15
A Elsa piaceva il marito, e per lui aveva anche venerazione. Si
rendeva conto di doverlo accettare con tutte le sue complessita, soprattutto perche la sua vita come signora Einstein aveva molti aspetti che
la rendevano felice. Un genio simile dovrebbe essere irreprensibile
sotto ogni aspetto disse all'artista e incisore Hermann Struck, che
aveva fatto un ritratto di Einstein nel periodo del suo cinquantesimo
com pleanno (come aveva fatto anche un decennio prima). Ma la
natura non si comporta in questo modo. Dove concede esageratamente, toglie esageratamente. II bello e il brutto andavano accettati
in blocco. Lo si deve prendere come un tutt'uno spiegava. Dio
gli ha dato tanta nobilta. E io lo trovo meraviglioso, anche se la vita
con lui e logorante e complicata, e non solo per un certo verso, ma
anche per altri.16
L'altra donna d aw ero importante nella vita di Einstein era un personaggio assolutamente discreto, protettivo, leale e che non costituiva
una minaccia per Elsa. Helen Dukas fu assunta come segretaria di
Einstein nel 1928, in un periodo in cui il fisico era costretto a letto con
un'infiammazione cardiaca. Elsa conosceva la sorella della Dukas, che
era segretaria dell'Organizzazione ebraica per gli orfani, di cui la signora
Einstein era presidentessa onoraria. Cosi sottopose la Dukas a un colloquio prima ancora di farle conoscere il marito, e la giudico degna di
fiducia e, soprattutto, innocua sotto ogni aspetto. Quindi le offri il posto
di lavoro, sempre senza che avesse ancora conosciuto Einstein.
Quando nell'aprile 1928 la Dukas, che allora aveva trentadue anni,
fu introdotta nella camera dove Einstein giaceva malato, lo scienziato
le tese la mano e le disse sorridendo: Qui giace il cadavere di un vec-

Oltre i cinquant'anni

351

chio bambino. Da quel momento fino alia morte di Einstein nel 1955
- e anzi fino alia sua morte nel 1982 - la Dukas, che non si sposo mai,
fu una fiera custode del tempo, della riservatezza, della reputazione,
e in seguito dell'eredita del suo datore di lavoro. I suoi istinti erano
infallibili e semplici come una bussola magnetica affermo piu tardi
George Dyson. Pur sapendo mettere in mostra un amabile sorriso e
un'allegra franchezza con le persone che le piacevano, era in generale
austera, dura, e a volte decisamente pungente.17
Piu che una segretaria, agli estranei invadenti poteva sembrare il
pitbull di Einstein, o, come diceva lui, il suo cerbero, il cane da guardia
alle porte del suo piccolo regno dell'Ade. La Dukas teneva a bada i
giornalisti, lo metteva al riparo dalle lettere che le sembravano uno
spreco di tempo e teneva nascosta qualunque cosa che a suo insindacabile giudizio dovesse rimanere privata. Dopo un po' divenne
come un membro della famiglia.
Un altro assiduo visitatore era un giovane matematico di Vienna,
Walther Mayer, che divenne assistente di Einstein, il quale lo chiamava la calcolatrice. Einstein collaboro con lui per alcuni articoli
sulla teoria unitaria dei campi, e lo defini una persona splendida che
avrebbe avuto una cattedra da molto tempo se non fosse ebreo.18
Anche Mileva Marie, che dopo il divorzio era tomata al cognome
da nubile, ricomincio a servirsi del nome Einstein e riusci a stabilire
con lui un rapporto teso ma accettabile. Di ritorno da un viaggio in
Sudamerica, l'ex marito le porto dei cesti di cactus. Dal momento che
Mileva amava le piante, probabilmente il dono voleva essere un segno
di amicizia. In occasione delle sue visite a Zurigo, a volte Einstein
dormiva nell'appartam ento dell'ex moglie.
La invito anche a fermarsi a casa sua e di Elsa quando veniva a
Berlino, una soluzione che probabilmente avrebbe messo a disagio
tutte le persone coinvolte. Ma lei saggiamente preferi sempre andare
a casa degli Haber. II loro rapporto era talmente migliorato, le disse
Einstein, che ora gli capitava di sorprendere gli amici raccontando
come andavano d'accordo. Elsa e cosi contenta che tu e i ragazzi
non le siate piu ostili aggiunse.19
I
loro due figli, scrisse alia Marie, erano la cosa piu bella della sua
vita interiore, un'eredita che sarebbe rimasta dopo che l'orologio del
suo corpo si fosse scaricato. Nonostante questo, o forse per questo, il
suo rapporto con i figli continuo a essere carico di tensioni. La crisi
peggiore fu quando Hans Albert decise di sposarsi.
Come se gli dei volessero prendersi la loro vendetta, la situazione
era simile a quel la cui Einstein aveva posto di fronte i suoi genitori

352

Einstein

quando aveva deciso di sposare Mileva. Hans Albert, mentre studiava


al Politecnico di Zurigo, si era innamorato di una donna di nome
Frieda Knecht, nove anni piu anziana di lui. Alta meno di un metro
e mezzo, era insignificante e aveva modi sbrigativi, ma era molto
intelligente. Sia Mileva che Einstein, d'accordo per l'occasione, ritenevano che fosse intrigante e poco attraente, e che avrebbe con ogni
probability generato dei figli fisicamente menomati. Ho fatto del
mio meglio per convincerlo che sposarla sarebbe una pazzia scrisse
Einstein alia Marie. Ma sembra che sia totalmente dipendente da lei,
ed e stato tutto inutile.20
Einstein presumeva che suo figlio fosse stato irretito perche era
timido e non aveva esperienza con le donne. E stata quella che ti ha
accalappiato per prima, e tu adesso la consideri l'incarnazione della
femminilita scrisse a Hans Albert. Questa e la ben nota tattica con
cui le donne approfittano delle persone ingenue. Quindi suggeri che
una donna attraente avrebbe posto rimedio a questi problemi.
Ma Hans Albert era ostinato come lo era stato suo padre venticinque anni prima, ed era deciso a sposare Frieda. Einstein ammise
che non glielo poteva impedire, ma insistette perche suo figlio promettesse di non avere bambini. E se mai sentissi di doverla lasciare,
non farti scrupolo, per orgoglio, di parlarm ene scrisse Einstein.
Dopotutto, quel giorno verra.21
Hans Albert e Frieda si sposarono nel 1927, ebbero dei figli e rimasero sposati fino alia morte di lei, trentun anni piu tardi. Come ricordava anni dopo Evelyn Einstein, la loro figlia adottiva,Albert aveva
avuto tali difficolta con i suoi genitori per il suo matrimonio che ci si
sarebbe aspettato che avesse il buonsenso di non interferire con quello
di suo figlio. E invece no. Quando mio padre decise di sposare mia
madre ci furono liti furibonde a ripetizione.22
Einstein espresse la sua costem azione per il matrimonio di Hans
Albert nelle lettere a Eduard. I1 deterioramento della razza e un problema serio scrisse. Questo e il motivo per cui non posso perdonare
a [Hans] Albert il suo peccato. D'istinto evito di vederlo, perche non
riesco a mostrargli una faccia felice.23
Ma nel giro di un paio d'anni Einstein aveva cominciato ad accettare
Frieda. La coppia venne a trovarlo nell'estate del 1929, e lui poi riferi a
Eduard che aveva fatto la pace. Lei mi ha fatto un'impressione migliore
di quanto avevo temuto scrisse. Lui e veramente carino con lei. Che
Dio benedica questi occhiali che fanno vedere tutto roseo.24
Da parte sua, Eduard stava diventando sempre piu vago nei suoi
programmi di studio, e i suoi problemi psicologici stavano diventando

Oltre i cinquant'anni

353

piu evidenti, Amava la poesia e scriveva versi e aforismi che spesso


erano taglienti, specialmente quando rargom ento era la sua famiglia.
Suonava il pianoforte, in particolare Chopin, con una passione che
da principio fu salutata come un benefico contrasto alia sua abituale
apatia, ma che alia fine divenne allarmante.
Le sue lettere al padre erano altrettanto appassionate, e davano
sfogo ai suoi sentimenti in fatto di filosofia e di arti. Einstein rispondeva a volte con tenerezza e ogni tanto con distacco. Mandavo spesso
a mio padre lettere piuttosto entusiastiche, e molte volte dopo mi
inquietavo perche lui aveva un atteggiamento piu freddo racconto
in seguito Eduard. Soltanto molto piu tardi appresi quanto gli fossero care.
Eduard ando all'Universita di Zurigo, dove studio medicina con
l'intento di fare lo psichiatra. Com incio a interessarsi a Sigm und
Freud, il cui ritratto aveva appeso nella sua camera da letto, e tento
la propria autoanalisi. Le sue lettere al padre di questo periodo sono
piene dei suoi tentativi, spesso sagaci, di usare le teorie di Freud per
analizzare vari ambiti della vita, fra cui il cinema e la musica.
Non c'e da sorprendersi che Eduard fosse particolarmente interessato ai rapporti tra padri e figli. Alcuni dei suoi commenti erano
semplici e acuti. A volte e difficile avere un padre cosi importante,
perche ci si sente cosi insignificanti scrisse a un certo punto. Qualche mese dopo diede sfogo a piu gravi insicurezze: Le persone che
occupano il loro tempo con il lavoro intellettuale mettono al mondo
bambini malaticci, nervosi, a volte anche completamente idioti (come
me, nel tuo caso).25
In seguito i suoi commenti divennero piu complessi, come quando
analizzo la famosa frase di suo padre: Per punirmi del mio disprezzo
nei confronti d ell'autorita, il fato fece di m e stesso un'autorita.
Eduard scrisse: Dal punto di vista psicanalitico significa che, poiche
non hai voluto inchinarti di fronte a tuo padre e invece hai lottato con
lui, hai dovuto diventare un'autorita per prendere il suo posto.26
Einstein conobbe Freud quando lo psicanalista venne da Vienna
a Berlino per il Capodanno del 1927. Freud, che aveva settant'anni,
era affetto da cancro alia bocca ed era sordo da un orecchio, ma i
due ebbero una piacevole conversazione, anche perche si concentrarono sulla politica piuttosto che sui rispettivi campi di studio.
Einstein capisce di psicologia quanto io capisco di fisica scrisse
Freud a un am ico.27
Einstein non chiese mai a Freud di incontrare o di curare suo figlio,
e non sembrava particolarmente colpito dalla psicanalisi. Forse non

354

Einstein

e sempre utile scavare nel subcosciente disse una volta. Le nostre


gam be sono controllate da centinaia di muscoli differenti. Pensi che
ci sarebbe piu facile camminare se analizzassimo le nostre gam be e
conoscessimo l'esatta funzione di ciascun muscolo e l'ordine in cui
operano? Di certo non manifesto mai alcun interesse per una sua
terapia. Preferirei di gran lunga rimanere nell'oscurita di chi non
sia stato analizzato affermo.28
Alla fine, pero, concedette a Eduard, forse per farlo felice, che
l'opera di Freud poteva avere un certo valore. Devo ammettere che,
grazie a varie piccole esperienze personali, mi sono convinto almeno
delle sue tesi principals29
Mentre era all'universita, Eduard si innamoro di una donna piu
anziana, seguendo quella che sembrava essere una tradizione familiare e che forse avrebbe divertito Freud. Quando la relazione giunse
a una dolorosa conclusione, cadde in una depressione vicina all'apatia. II padre gli suggeri di procurarsi un flirt con un giocattolo piu
giovane. Gli suggeri anche di trovarsi un lavoro. Perfino un genio
come Schopenhauer fu annichilito dalla disoccupazione gli scrisse.
La vita e come una bicicletta. Per m antenere l'equilibrio bisogna
continuare a muoversi.30
Eduard non riusci a mantenere l'equilibrio. Comincio a saltare le
lezioni e a restarsene nella sua stanza. Man mano che i suoi disturbi
si aggravavano, l'attenzione e l'affetto di Einstein per lui sembravano
aumentare. C 'era una dolorosa dolcezza nelle sue lettere al figlio
inquieto, in cui discuteva le sue idee sulla psicologia e lottava con i
suoi enigmatici aforismi.
Non c'e alcun significato della vita al di fuori della vita stessa
affermo Eduard in uno di questi aforismi.
Einstein rispose cortesemente che poteva accettare l'idea, ma che
essa chiariva ben poco. La vita per se stessa, continuava Einstein,
era vuota. Le persone che vivono in una societa, che sono felici di
guardarsi l'un l'altra negli occhi, che condi vidono i loro guai, che concentrano i loro sforzi su cio che e importante per loro e trovano in questo una fonte di gioia, queste persone conducono una vita piena.31
C'era in quella esortazione una nota di consapevole condivisione,
un riferimento a se stesso. Anche Einstein aveva scarsa inclinazione
o attitudine a condividere i guai degli altri, e compensava questo
aspetto concentrandosi su cio che era importante per lui. Tete ha
davvero in se moltissimo di me, ma in lui sembra piu pronunciato
ammise Einstein con la Marie. E un tipo interessante, ma le cose non
saranno facili per lui.32

Oltre i cinquant'anni

355

Einstein fece visita a Eduard nell'ottobre 1930, e insieme alia Marie


tento di affrontare la sua spirale mentale discendente. Suonarono il
piano insiem e, ma senza risultato. Eduard continuava a scivolare
in un mondo sempre piu oscuro. Poco tempo dopo la partenza del
padre, il giovane minaccio di buttarsi dalla finestra della sua camera,
ma sua madre riusci a trattenerlo.
I fili della complessa vita familiare di Einstein si ricongiunsero in
una strana scena nel novembre 1930. Quattro anni prima un intri
gante scrittore russo di nome Dimitri Marianoff aveva cercato di fare
la conoscenza di Einstein. Con grande sfrontatezza e tenacia, si era
presentato a casa dello scienziato ed era riuscito a convincere Elsa a
farlo entrare. Poi aveva affascinato Einstein parlando del teatro russo
e aveva fatto girare la testa alia figlia di Elsa, Margot, impegnandosi
in un grande numero di grafologia.
Margot era cosi penosamente timida che spesso si nascondeva agli
estranei, ma le astuzie di M arianoff la fecero uscire dal guscio. II loro
matrimonio fu celebrato qualche giorno dopo il tentativo di suicidio
di Eduard, e la Marie, sconvolta, fece una visita non preannunciata a
Berlino per chiedere aiuto all'ex marito. Marianoff in seguito descrisse
la scena avvenuta al termine della cerimonia nuziale: Quando scendemmo i gradini notai una donna in piedi nei pressi del portico. Non
l'avrei notata se lei non ci avesse osservato con uno sguardo cosi
intensamente fiammeggiante da impressionarmi. "E M ileva" disse
Margot sottovoce.33
Einstein fu scosso profondamente dall'infermita del figlio. Questo dolore sta divorando Albert scrisse Elsa. Non riesce a farvi
fronte.34
Ma non e'era molto che potesse fare. La mattina dopo il matrimo
nio parti in treno con Elsa alia volta di Anversa, da dove dovevano
salpare per il loro secondo viaggio negli Stati Uniti. Fu una partenza
movimentata. Alla stazione di Berlino Einstein perse di vista Elsa,
poi smarri i biglietti del treno.35 Ma alia fine riuscirono a rimediare e
si imbarcarono per quella che doveva essere un'altra visita trionfale
in America.
Di nuovo in America
II secondo viaggio in America di Einstein, iniziato nel dicembre
1930, doveva essere diverso dal primo. Questa volta non ci sarebbe
stata pubblica frenesia ne pubblicita di sorta. Veniva invece per una
visita di lavoro della durata di due mesi come membro ricercatore del

356

Einstein

California Institute of Technology. I funzionari che l'avevano organizzata erano decisi a proteggere la sua privacy e, come i suoi amici
in Germania, consideravano poco dignitosa qualsiasi pubblicita.
Come di consueto, Einstein sembrava d'accordo... in teoria. Quando
si sparse la voce del suo arrivo, fu subissato di decine di telegrammi
al giorno che gli offrivano di tenere conferenze e che lo invitavano a
premiazioni, ma declino tutti gli inviti. Durante il viaggio Einstein e
la sua calcolatrice matematica, Walther Mayer, per lavorare a delle
modifiche della teoria unitaria dei campi, si rifugiarono in una suite
sul ponte superiore con un marinaio di guardia alia porta.36
Einstein decise anche che non sarebbe sbarcato quando la nave
fosse entrata in porto a New York. Odio affrontare le m acchine
fotografiche e dover rispondere a un fuoco di fila di domande disse.
I1 fatto che la fantasia popolare si appunti su di me, uno scienziato
che si occupa di cose astratte ed e felice se viene lasciato solo, e una
manifestazione della psicologia di massa che va al di la delle mie
capacita di comprensione.37
Ma ormai il mondo, e soprattutto 1'America, erano entrati irrevocabilm ente nella nuova era della celebrita. L'avversione alia fama
non era piu considerata naturale. La pubblicita era ancora qualcosa
che molte persone rispettabili tendevano a evitare, ma la sua lusinga
aveva cominciato a essere accettata. II giorno prima che la nave attraccasse a New York, Einstein fece sapere che aveva ceduto alle richieste
dei cronisti e che all'arrivo avrebbe tenuto una conferenza stampa e
si sarebbe offerto agli obiettivi dei fotografi.38
E stato peggio delle piu incredibili aspettative, annoto nel diario
di viaggio. Cinquanta cronisti e in piu cinquanta fotografi sciamarono a bordo, accompagnati dal console tedesco e dal suo corpulento
assistente. I cronisti fecero domande mirabilmente vacue, alle quali
risposi con facezie dozzinali, che furono accolte con entusiasmo.39
Alla richiesta di definire in una parola la quarta dimensione, Ein
stein rispose: Dovra chiederlo a uno spiritista. Poteva definire la
relativita in una sola frase? Mi ci vorrebbero tre giorni per dam e
una breve definizione.
Ci fu pero una domanda alia quale tento di rispondere in modo
serio e sulla quale purtroppo si sbaglio. Riguardava un politico il cui
partito era sorto dal nulla tre mesi prima e aveva ottenuto il 18 per
cento dei voti alle elezioni in Germania. Che cosa pensa di Adolf
Hitler? Einstein rispose: Prospera sullo stomaco vuoto della Ger
mania. Appena le condizioni econom iche m iglioreranno, perdera
importanza.40

Oltre i cinojiiant'anni

357

La rivista Time quella settimana mise in copertiria Elsa, con un


brioso cappello e un'aria esultante nel ruolo di moglie dello scienziato
piu famoso del mondo. La rivista riferiva che siccome il matematico Einstein non era in grado di gestire in modo appropriato il suo
conto in banca, sua moglie doveva far quadrare i conti delle sue
finanze e occuparsi degli aspetti organizzativi del viaggio. Tutto
questo lo devo fare perche si senta libero disse Elsa alia rivista.
E tutta la mia vita. Ne vale la pena. Mi piace moltissimo essere la
signora Einstein.41 Un compito che si diede fu quello di far pagare
un dollaro per ogni autografo del marito e cinque dollari per ogni
fotografia; Elsa teneva la contabilita e dava il denaro a enti benefici
che si occupavano di bambini.
Einstein cambio idea sul proposito di non sbarcare a New York.
In realta sembrava comparire dovunque. Celebro l'Hanukkah con
quindicimila persone al M adison Square Garden, fece un giro di Chi
natown in automobile, pranzo con il comitato di redazione del New
York Times, fu applaudito quando giunse al Metropolitan Opera per
sentire il sensazionale soprano Maria Jeritza cantare nella Carmen,
ricevette le chiavi della citta (che, stando alia battuta del sindaco
jim m y Walker, gli venivano date relativamente) e fu presentato
dal rettore della Colum bia University come il monarca regnante
della m ente.42
Fece una visita anche alia chiesa di Riverside, un'imponente struttura con una navata da 2100 posti, che era appena stata completata.
Era una chiesa battista, ma sopra il portale occidentale, scolpita nella
pietra in mezzo a quelle di una dozzina di altri grandi pensatori della
storia, c'era una statu a a figura intera di Einstein. Harry Emerson
Fosdick, il celebre e autorevole pastore, venne incontro ad Einstein e
a Elsa sulla porta, e li accompagno nella visita. Einstein si fermo ad
ammirare una vetrata colorata che rappresentava Immanuel Kant nel
suo giardino, poi chiese notizie della propria statua. Sono l'unico
vivente tra tutte quelle figure delle epoche passate? II dottor Fosdick,
con un tono grave che fu debitamente rilevato dai cronisti presenti,
rispose: E vero, professor Einstein.
Allora per il resto della mia vita dovro stare molto attento a quello
che dico e faccio ribatte Einstein. In seguito, secondo un articolo
del bollettino della chiesa, scherzo: Avrei potuto immaginare che
potessero fare di me un santo ebreo, ma non avrei mai pensato che
sarei diventato un santo protestante!.43
La chiesa era stata costruita grazie alle elargizioni di John D. Rocke
feller, e Einstein prese accordi per un incontro con il grande capita lista

358

Einstein

e filantropo. Lo scopo era discutere le complesse restrizioni che le


fondazioni Rockefeller stavano im ponendo sulle sovvenzioni alia
ricerca. La burocrazia disse Einstein imbriglia la mente come le
mani di una mummia.
I due uomini discussero anche di economia e di giustizia sociale
alia luce della Grande depressione. Einstein propose una riduzione
dell'orario di lavoro in modo che, almeno nella sua visione dell'economia, piu persone avessero una possibility di avere un impiego.
Disse anche che l'allungam ento dell'anno scolastico avrebbe tenuto
i giovani fuori dalla forza lavoro.
Ma un'idea del genere chiese Rockefeller non implica un'ingiustificata restrizione della liberta individuale? Einstein rispose
che la crisi economica di quel momento giustificava misure simili
a quelle decise in tempo di guerra. E colse 1'occasione per proporre
le sue posizioni pacifiste, che Rockefeller rifiuto cortesem ente di
sottoscrivere.44
II suo discorso piu m em orabile fu un fervido appello pacifista
lanciato davanti alia New History Society, nel quale sollecitava un'intransigente resistenza alia guerra e il rifiuto di prestare il servizio
militare in qualsiasi circostanza. Poi pronuncio quello che divenne
un famoso appello, rivolgenciosi a un 2% di coraggiosi:
II timido potrebbe dire: A che cosa serve? Saremo messi in prigione. I governi sarebbero impotenti, non oserebbero mandare in
galera un cosi grande numero di persone. A costoro risponderei: anche
se soltanto il 2% di coloro che sono chiamati a prestare il servizio mili
tare dovesse annunciare i] proprio rifiuto di combattere ...
II discorso divenne in breve un manifesto degli oppositori della
guerra. Distiritivi con scritto sem plicem ente 2% com inciarono
a spuntare sui baveri degli studenti e dei pacifisti.45 II New York
Times mise il titolo del servizio in prima pagina e riporto integralmente il discorso. Anche un giornale tedesco fece un titolo sull'argomento, ma con meno entusiasmo: Einstein chiede obiettori al servizio
militare: gli incredibili metodi pubblicitari dello scienziato in America.46
II giorno in cui parti da New York, Einstein modified leggermente
una delle dichiarazioni rilasciate all'arrivo. Nuovamente richiesto
di un'opinione su Hitler, affermo che se i nazisti fossero riusciti a
prendere il potere avrebbe considerato la possibility di lasciare la
Germ ania.47
La sua nave fece rotta verso la California passando per il Canale
di Panama. Mentre sua moglie trascorreva il tempo dal parrucchiere,

Oltre i cinquant'anni

359

Einstein dettava lettere a Helen Dukas e lavorava con Walther Mayer


sulle equazioni della teoria unitaria dei campi. Pur lamentandosi delle
continue richieste di fotografarlo che doveva sopportare da parte
degli altri passeggeri, permise a un giovane di schizzargli un ritratto,
e poi vi aggiunse di persona qualche autoironico verso zoppicante,
trasformandolo in un pezzo da collezione.
A Cuba, dove apprezzo il clima caldo, Einstein tenne un discorso
alia locale Accademia delle scienze. Poi fu la volta di Panama, dove
si preparava una rivoluzione che avrebbe deposto un presidente il
quale, si scopri, era anche lui un laureato del Politecnico di Zurigo.
Cio non impedi alle autorita di tributare ad Einstein una complicata
cerimonia di benvenuto, nel corso della quale gli fu donato un cappello che un indio analfabeta dell'Ecuador aveva impiegato sei mesi
di lavoro a intrecciare. II giorno di Natale fece gli auguri all'America
tramite la radio di bordo.48
Quando la nave attracco a San Diego la mattina dell'ultim o giorno
del 1930, decine di giornalisti si arrampicarono a bordo, e due di loro
caddero dalla scaletta nel tentativo di arrivare di corsa sul ponte.
Cinquecento ragazze in uniforme erano in piedi sulla banchina in
attesa di cantare in suo onore. La sfarzosa cerimonia di benvenuto
duro quattro ore, costellata di discorsi e di omaggi.
C'erano altri uomini, gli fu chiesto, che vivevano altrove nell'universo? Altri esseri, forse, ma non uomini rispose. Scienza e religione erano in conflitto? Non proprio, disse, anche se, naturalmente,
dipende dalle vostre concezioni religiose.49
Gli amici che vedevano tutto il trambusto dell'arrivo nei cinegiornali in Germania erano sbalorditi e un po' scandalizzati. Mi diverte
sempre molto il vedervi e l'ascoltarvi nei documentari sonori d'attualita scriveva nel suo stile pungente Hedwig Born. Vedervi ricevere a
San Diego l'om aggio di carri floreali con graziose sirenette, e cosi via!
... Per quanto queste cose possano apparire folli viste dall'estem o, ho
ugualmente la sensazione che il buon Dio sappia il fatto suo.50
Fu durante questo viaggio che, come si e visto nel capitolo precedente, Einstein visito l'osservatorio di Monte Wilson, dove gli furono
mostrate le prove dell'espansione dell'universo, e rinnego la costante
cosmologica che aveva inserito nelle sue equazioni della relativita
generale. Rese anche omaggio all'anziano Albert Michelson, lodando
con cautela i suoi famosi esperimenti che non avevano rivelato alcun
vento d'etere, senza peraltro dire in modo esplicito che erano stati
una base della teoria della relativita ristretta.
Einstein si immerse nelle numerose delizie che la California meri-

360

Einstein

dionale poteva offrire. Parteeipo alia parata della Rose Bowl, assistette
a una proiezione speciale di All'ovest niente di nuovo, e prese il sole
nudo nel deserto di Mojave mentre era ospite per il fine settimana
nella casa di un amico. In un teatro di posa di Hollywood, gli addetti
agli effetti speciali lo filmarono mentre fingeva di guidare un'automobile parcheggiata, e poi quella sera lo divertirono mostrandogli come
potevano dare l'illusione che stesse sfrecciando per le strade di Los
Angeles, librandosi in volo fra le nuvole, volando sopra le Montagne
Rocciose e infine atterrando nella campagna tedesca. Gli furono anche
offerti dei ruoli cinematografici, che rifiuto cortesemente.
Ando in barca a vela nel Pacifico con Robert Andrews Millikan, il
rettore del Caltech che - annotd Einstein nel suo diario - svolge il
ruolo di Dio all'universita. Millikan era un fisico che aveva vinto il
premio Nobel nel 1923 per avere, secondo la motivazione ufficiale,
verificato sperimentalmente la fondamentale equazione fotoelettrica
di Einstein. Aveva parim enti verificato l'interpretazione di Ein
stein del moto browniano. Cosi era comprensibile che, mentre stava
facendo del Caltech una delle piu prestigiose istituzioni scientifiche
del mondo, si desse da fare per portarvi Einstein.
Nonostante tutto quello che avevano in comune, Millikan e Einstein
avevano punti di vista personali cosi diversi che erano destinati ad
avere un rapporto difficile. Millikan era talmente conservatore dal
punto di vista scientifico da opporsi all'interpretazione di Einstein
dell'effetto fotoelettrico e alia sua liquidazione dell'etere anche dopo
che erano state chiaramente confermate dai suoi stessi esperimenti.
Ed era ancora piu conservatore dal punto di vista politico. Robusto
e atletico figlio di un pastore dell'Iowa, aveva un'inclinazione per il
m ilitarismo patriottico che era pronunciata quanto l'avversione che
ne aveva Einstein.
Inoltre M illikan stava sviluppando il Caltech grazie a con sisten t
donazioni di altri conservatori che la pensavano come lui. Le idee
pacifiste e socialiste di Einstein innervosivano m olti di loro, che
insistevano con Millikan perche gli impedisse di fare dichiarazioni
su argomenti terreni invece che cosmici. Come disse il generale di
divisione Amos Fried, dovevano evitare di favorire e incoraggiare
chi insegna il tradimento alia gioventii del nostro paese, ospitando
il dottor Albert Einstein. Millikan rispose nello stesso spirito condannando 1'appello di Einstein alia resistenza antimilitarista e dichiarando che la frase sul 2%, ammesso che si sia espresso veramente
cosi, e una di quelle che nessun uomo di buonsenso avrebbe potuto
pronunciare.51

Oltre i cinquant'anni

361

M illikan disprezzava particolarm ente lo scrittore im pegnato e


sostenitore dei sindacati Upton Sinclair, che definiva l'uom o piu
pericoloso della California, e l'attore Charlie Chaplin, che eguagliava Einstein in fatto di celebrita globale e lo superava quanto a
idee di sinistra. Con grande costernazione di Millikan, Einstein fece
prontamente amicizia con entrambi.
Era stato in relazione epistolare con Sinclair a proposito del loro
comune impegno per la giustizia sociale, e all'arrivo in California
fu ben lieto di accettare i suoi inviti a varie cene, feste e riunioni.
Assistette compitamente, seppure divertito, perfino a una farsesca
seduta spiritica a casa di Sinclair. Quando la signora Sinclair mise in
dubbio le sue opinioni su scienza e spirituality, Elsa le rimprovero
la sua grande presunzione. Sa, mio marito ha la piu grande mente
del mondo disse. E la signora Sinclair rispose: Si, lo so, ma di certo
non sa tutto.52
Durante una visita agli Universal Studios, Einstein disse di aver
sempre desiderata conoscere Charlie Chaplin. Allora il direttore dello
studio telefono all'attore, e questi venne subito a pranzare insieme
agli Einstein alia mensa. II risultato fu, qualche giorno dopo, una
delle scene piu memorabili della nuova era della celebrita: Einstein e
Chaplin che arrivavano insieme, in abito da sera, con Elsa raggiante,
alia prima di Luci della citta. Mentre entravano tra gli applausi nella
sala di proiezione, Chaplin fece un commento m emorabile (e acuto):
Applaudono me perche tutti mi capiscono, e lei perche nessuno la
capisce.53
Einstein assunse un tono piu serio quando parld al corpo studentesco del Caltech verso la fine della sua visita. II discorso, espressione della sua visione umanistica, sottolineava come la scienza non
fosse stata ancora imbrigliata in modo che facesse piu bene che male.
Durante la guerra aveva data alia gente i mezzi per avvelenarsi e
mutilarsi a vicenda, e in tempo di pace ha reso le nostre vite con
vulse e incerte. Invece di essere una forza liberatrice, ha reso gli
uomini schiavi delle macchine facendoli lavorare lunghe ore tediose
per lo piu senza gioia nella loro fatica. La preoccupazione di rendere
la vita migliore per gli esseri umani comuni doveva essere l'obiettivo
principale della scienza. Non dimenticatevelo quando riflettete sui
vostri diagrammi e le vostre equazioni!54
Gli Einstein presero un treno verso est per attraversare F America
e raggiungere New York dove dovevano imbarcarsi per il viaggio di
ritorno. Lungo la strada si fermarono al Grand Canyon (v. inserto),
e qui furono salutati da un folto gruppo di indiani hopi - reclutati,

362

Einstein

all'insaputa di Einstein, dalla compagnia che sfruttava turisticamente


il canyon - i quali accolsero con un rito di iniziazione il fisico nella
loro tribu come il grande parente e gli donarono un ricco copricapo
di piume che apparve in alcune classiche fotografie.55
Quando il treno giunse a Chicago, Einstein rivolse un discorso
dalla piattaform a posteriore a un raduno di pacifisti che erano
venuti a festeggiarlo. Millikan doveva essere scandalizzato. Fu un
discorso analogo a quello del 2% che aveva pronunciato a New
York. L/unico modo per essere efficaci e il ricorso al metodo rivoluzionario del rifiuto del servizio militare dichiard. Molti che si
considerano buoni pacifisti non vorranno im pegnarsi in una forma
cosi radicale di pacifismo; diranno che il patriottismo impedisce loro
di adottare una simile politica. Ma in una situazione di emergenza,
non si pud fare alcun conto su questo genere di persone.56
II treno di Einstein arrivo a New York City la mattina del 1 marzo, e
nelle successive sedici ore la Einstein-mania raggiunse nuovi vertici. La
personality di Einstein, per ragioni che non sono chiare, scatena accessi
di una sorta di isteria di massa riferi a Berlino il console tedesco.
Einstein per prim a cosa ando alia sua nave, dove quattrocento
membri della War Resisters' League lo attendevano per salutarlo. Li
invito tutti a bordo e parlo loro in un salone da ballo. Se in tempo
di pace i membri delle organizzazioni pacifiste non sono disposti a
fare dei sacrifici opponendosi alle autorita a rischio di essere incarcerati, certamente falliranno in tempo di guerra, quando soltanto le
persone piu coraggiose e risolute ci si puo aspettare che resistano.
La folia esplose in frenetiche ovazioni, mentre pacifisti elettrizzati si
precipitavano a baciargli la mano e a toccargli i vestiti.57
II leader socialista N orm an Thom as era presente alia riunione
e cerco di convincere Einstein che il pacifismo non poteva esistere
senza radicali riforme economiche. Einstein dissentiva. E piu facile
conquistarela gente al pacifismo che al socialismo disse. Dovremmo
lavorare prima per il pacifismo, e solo dopo per il socialismo.58
Quel pomeriggio gli Einstein furono condotti all'H otel Waldorf,
dove fu messa a loro disposizione una suite sconfinata in cui poterono
ricevere una fiumana di visitatori, tra cui Helen Keller e vari giornalisti. In realta erano due grandi suite collegate da una grandiosa sala
da pranzo privata. Un amico, arrivando quel pomeriggio, chiese a
Elsa: Dov'e Albert?.
Non lo so rispose lei un po' esasperata. Riesce sempre a perdersi
da qualche parte con tutte queste stanze.
Alla fine lo trovarono che vagava alia ricerca di sua moglie. La

Oltre i cinquant'anni

363

vastita ostentata lo infastidiva. Ti diro io cosa fare propose l'amico.


Chiudi a chiave tutta la seconda suite e ti sentirai meglio. Einstein
10 fece e funziond.59
Quella sera pario a un'affollatissim a cena per la raccolta di fondi
in favore della causa sionista e finalmente fece ritorno alia nave poco
prima di mezzanotte. Ma neppure allora la sua giornata era terminata.
Una marea di giovani pacifisti che scandivano mai piu guerra lo
saluto esultante m entre raggiungeva la banchina. In seguito quei
giovani diedero vita alia Youth Peace Federation e Einstein invio loro
un messaggio di incoraggiamento scarabocchiato su una busta: Vi
auguro grandi progressi nella radicalizzazione del pacifismo.60
11 pacifismo di Einstein
Questo pacifismo radicale si era consolidato in Einstein durante
tutti gli anni '20. Proprio mentre si stava ritirando dalla ribalta della
fisica, all'eta di cinquant'anni, il suo impegno politico veniva intensificandosi. La sua causa prediletta, almeno finche Adolf Hitler e i
nazisti non presero il potere, era quella del disarmo e della resistenza
alia guerra. Non sono soltanto un pacifista disse in un'intervista
durante il viaggio in America. Sono un pacifista militante.61
Einstein respingeva l'im postazione piu moderata adottata dalla
Societa delle Nazioni, l'organizzazione internazionale forma tasi dopo
la prim a guerra m ondiale, cui gli Stati Uniti avevano rifiutato di
aderire. Invece di chiedere il disarmo completo, la Societa si accontentava di misure marginali cercando di definire regole appropriate
di combattimento e forme di controllo degli armamenti. Quando nel
gennaio 1928 gli fu chiesto di partecipare a una delle commissioni
per il disarmo della Societa, che si proponeva di studiare modi per
limitare l'im piego bellico dei gas, Einstein proclamo pubblicamente
il proprio disgusto per simili mezze misure:
Mi sembra un'impresa totalmente inutile prescrivere regole e limitazioni per la condotta della guerra. La guerra non e un gioco; quindi
non si pud fare la guerra secondo le regole come si farebbe nei giochi. La
nostra lotta deve essere contro la guerra stessa. Le masse popolari possono combattere efficacemente l'istituto della guerra costituendo un'organizzazione per il rifiuto incondizionato del servizio militare.62
Cosi divenne uno dei capi spirituali del nascente movimento guidato da War Resisters' International. I1 movimento internazionale
per il rifiuto della partecipazione a qualsiasi tipo di servizio di guerra

364

Einstein

e una delle novita piu incoraggianti del nostro tempo scrisse alia
sezione londinese di quel gruppo nel novembre 1928.63
Anche quando i nazisti intrapresero la loro ascesa al potere Einstein
rifiuto di ammettere, almeno all'inizio, che potessero esserci eccezioni al suo postulato pacifista. Che cosa avrebbe fatto, gli chiese una
volta un giornalista ceco, se fosse scoppiata un'altra guerra europea
e una parte fosse stata chiaramente identificabile come l'aggressore?
Rifiuterei incondizionatam ente ogni servizio m ilitare di guerra,
diretto o indiretto, e cercherei di persuadere i miei amici ad adottare la
medesima posizione, indipendentemente da quello che potrei pensare
sulle cause di una qualsiasi particolare guerra rispose.64 La censura
a Praga impedi la pubblicazione di questa frase, ma essa fu resa pubblica altrove e accrebbe il prestigio di Einstein come portabandiera
dei puristi del pacifismo.
Idee del genere non erano rare all'epoca. La prima guerra mondiale
aveva sconvolto la gente per il suo carattere incredibilmente brutale e
per la sua evidente inutilita. Tra coloro che condividevano il pacifismo
di Einstein c'erano Upton Sinclair, Sigmund Freud, John Dewey e
Herbert George Wells. Crediamo che chiunque desideri sinceramente
la pace dovrebbe richiedere l'abolizione dell'addestramento militare
della gioventu dichiararono costoro in un m anifesto del 1930 che
Einstein sottoscrisse. L/addestramento militare e l'educazione della
mente e del corpo alia tecnica dell'omicidio. Esso ostacola lo sviluppo
della volonta di pace dell'uom o.65
L'impegno di Einstein in favore della resistenza alia guerra raggiunse il culmine nel 1932, l'anno prima della presa del potere da
parte dei nazisti. Quell'anno a Ginevra si riuni una Conferenza per
il disarmo generale, organizzata dalla Societa delle Nazioni con la
partecipazione degli Stati Uniti e della Russia.
Da principio Einstein nutri grandi speranze che la conferenza
sarebbe stata, come scrisse in un articolo per The Nation, decisiva
per il destino di questa e della prossima generazione. Ma ammoni
che non avrebbe dovuto accontentarsi di inefficaci norme di limitazione degli armamenti. Semplici accordi per limitare gli armamenti
non garantiscono alcuna protezione disse. Avrebbe dovuto invece
essere istituito un corpo internazionale dotato del potere di arbitrare
le dispute e di imporre la pace. L'arbitrato obbligatorio deve essere
accompagnato da una forza esecutiva.66
I
suoi timori si avverarono. La conferenza si impantano in questioni come il modo per calcolare la potenza offensiva delle portaerei
nella valutazione di un equilibrio basato sul controllo degli arma-

Oltre i cinquant'anni

365

menti. Einstein si presento a Ginevra in maggio, proprio mentre si


stava affrontando tale argomento. Quando fece la sua apparizione
nella tribuna del pubblico, i delegati interruppero le discussioni e si
alzarono in piedi ad applaudirlo. Ma Einstein non era soddisfatto.
Quel pomeriggio convoco una conferenza stampa al suo albergo per
denunciare la loro timidezza.
Non si rende meno probabile lo scoppio della guerra formulando
regole per la sua conduzione dichiaro a decine di giornalisti eccitati
che avevano abbandonato la conferenza per dare notizia delle sue
critiche. Dovremmo gridare ai quattro venti, tutti noi, denunciando
questa conferenza come una parodia! E sostenne che sarebbe stato
meglio che la conferenza fallisse del tutto piuttosto che finire con un
accordo per umanizzare la guerra, che considerava una tragica
illusione.67
Einstein tendeva a diventare poco realistico una volta fuori
dall'am bito scientifico com m ento il suo amico romanziere e compagno di fede pacifista Rom ain Rolland. E vero che, dato quanto
stava per accadere in Germ ania, il disarm o era una chim era, e le
speranze pacifiste erano, per usare una parola a volte riferita ad Ein
stein, ingenue. Ma si dovrebbe rilevare che le sue critiche non erano
infondate. I sostenitori ginevrini del controllo degli armamenti non
erano meno ingenui. Passarono cinque anni in futili e arcani dibattiti
mentre la Germania si riarmava.
Gli ideali politici
Fai un passo avanti, Einstein! esortava il titolo. Era quello di un
saggio pubblicato nell'agosto 1931 come lettera aperta ad Einstein
dal leader socialista tedesco Kurt Hiller, uno dei molti attivisti di
sinistra che incitavano Einstein ad ampliare il suo pacifismo in una
scelta politica piu radicale. II pacifismo era solo un passo parziale,
sosteneva Hiller. II vero punto di arrivo era il sostegno alia rivoluzione socialista.
Einstein defini lo scritto piuttosto stupido. II pacifism o non
richiedeva il socialismo e le rivoluzioni socialiste a volte conducevano alia soppressione della liberta. Non sono convinto che coloro
che ottenessero il potere mediante azioni rivoluzionarie opererebbero
in accordo con i miei ideali scrisse a Hiller. Credo inoltre che la
lotta per la pace debba essere condotta energicamente, ben prima di
qualunque sforzo per l'attuazione di riforme sociali.68
II pacifism o di Einstein, la sua opzione per il federalismo mon-

366

Einstein

diale e la sua avversione al nazionalism o facevano parte di una


visione politica che comprendeva anche una passione per la giustizia
sociale, una simpatia per i perdenti, un'antipatia per il razzismo e
una predilezione per il socialismo. Ma durante gli anni '30, come nel
passato, la sua diffidenza nei confronti dell'autorita, la sua fedelta
all'individualism o e il suo amore per la liberta personale lo misero
in contrasto con i dogmi del bolscevismo e del comunismo. Einstein
non era ne un rosso ne un sempliciotto scrive Fred Jerome, che ha
analizzato sia le idee politiche di Einstein sia l'am pio dossier del
materiale raccolto su di lui daH'Fbi.69
La diffidenza per l'autorita rifletteva il piu fondamentale di tutti i
principi morali di Einstein: la liberta e l'individualismo sono necessari
perche la creativita e Timmaginazione possano fiorire. Ne aveva dato
una dimostrazione quando era un impertinente giovane pensatore,
e nel 1931 proclamo chiaramente il principio. Considero principale
dovere dello stato quello di proteggere l'individuo e di offrirgli la
possibility di sviluppare le sue capacita creative disse.70
Thomas Bucky, il figlio di un dottore che si prendeva cura delle
figlie di Elsa, aveva tredici anni quando conobbe Einstein nel 1932, e
inizio con lui una discussione politica destinata a durare nel tempo.
Einstein era un umanista, socialista e democratico ha raccontato.
Era radicalmente contrario al totalitarismo, che fosse russo, tedesco
o sudamericano. Era a favore di una combinazione di capitalismo e
socialismo. E odiava tutte le dittature, di destra o di sinistra.71
La distanza di Einstein dal com unism o fu evidente quando fu
invitato al Congresso m ondiale contro la guerra che si tenne ad
Am sterdam nel 1932. 11 m ovim ento promotore, che si presentava
come un gruppo pacifista, era diventato una copertura dei comunisti
sovietici. L'appello ufficiale per il congresso, ad esempio, denunciava
le potenze imperialiste per l'incoraggiam ento offerto alia politica
aggressiva del Giappone verso l'Unione Sovietica. Einstein rifiuto
di partecipare al congresso o di sottoscriverne il manifesto. A causa
della glorificazione dell'U nione Sovietica che contiene, non posso
persuaderm i a firmarlo dichiaro.
Era giunto ad alcune cupe conclusioni sulla Russia, aggiunse. A1
vertice sembra esserci una lotta personale in cui i mezzi piu ripugnanti vengono utilizzati da individui assetati di potere che agiscono
per m otivazioni puramente egoistiche. Alla base sembra esserci la
completa soppressione delLindividuo e della liberta di parola. Ci si
domanda se la vita sia degna di essere vissuta in tali condizioni. In
una logica perversa, quando piu tardi l'Fbi compilo un dossier segreto

Oltre i cinquant'anni

367

su Einstein, durante la caccia ai rossi degli anni '50, una prova addotta
contro di lui fu che avesse incoraggiato, invece che respinto, l'invito a
partecipare attivamente a quel congresso mondiale.72
Uno degli amici di Einstein in quel periodo era Isaac Don Levine,
un giornalista am ericano di origine russa che aveva simpatizzato
per i comunisti, ma poi, come commentatore dei giornali del gruppo
Hearst, si era schierato con forza contro Stalin e il suo brutale regime.
Insieme ad altri difensori delle liberta civili, tra i quali Roger Bald
win, fondatore dell'A clu (Unione am ericana per i diritti civili), e
Bertrand Russell, Einstein sostenne la pubblicazione del resoconto
di Levine degli orrori staliniani, Letters from Russian Prisons. Invio
anche im breve manoscritto in cui denunciava il regime di terrore
in Russia.73
Einstein lesse inoltre la successiva biografia di Stalin scritta da
Levine, un resoconto ferocemente critico delle brutalita del di ttatore,
e la defini profonda, una lezione chiara sui regimi tirannici sia di
sinistra che di destra. La violenza genera violenza scrisse a Levine
in una lettera di elogio. La liberta e la base necessaria per lo sviluppo
di tutti i veri valori.74
Alla fine pero Einstein entro in rotta con Levine. Come molti ex
comunisti passati alia causa anticomunista, Levine aveva lo zelo di un
convertito e una veemenza che gli rendeva difficile apprezzare qualunque sfumatura intermedia. Einstein, viceversa, a parere di Levine,
era troppo propenso ad accettare taluni aspetti della repressione sovietica come un infelice sottoprodotto del mutamento rivoluzionario.
C'erano in effetti molti aspetti della Russia che Einstein ammirava,
compreso quello che gli pareva il tentativo di eliminare le distinzioni
di classe e le gerarchie economiche. Io considero le differenze di
classe ingiustificate scrisse in una formulazione personale del suo
credo. Ma credo anche che una vita modesta e semplice sia adatta
a chiunque, per il corpo come per la mente.75
Queste opinioni inducevano Einstein a essere critico nei confronti
dei consum i eccessivi e delle disparita econom iche che vedeva in
America. Di conseguenza aderiva ai piu svariati movimenti per la
giustizia razziale e sociale. Sostenne, per esem pio, la causa degli
Scottsboro Boys, un gruppo di giovani neri che furono riconosciuti
colpevoli di uno stupro collettivo in Alabama dopo un processo controverso, e quella di Tom Mooney, un attivista sindacale imprigionato
per omicidio in California.76
Al Caltech, Millikan era turbato e imbarazzato dall'attivismo di
Einstein, e gli scrisse per segnalarglielo. Einstein rispose diploma-

368

Einstein

ticamente. Non e affar mio convenne insistere su una questione


che riguarda soltanto i cittadini del suo paese.77 M illikan, come
mold altri, pensava che Einstein fosse un ingenuo in campo politico.
In una certa misura lo era, ma andrebbe tenuto presente che le sue
preoccupazioni per le condanne degli Scottsboro Boys e di Mooney si
dimostrarono giustificate, e che alia sua difesa della giustizia razziale
e sociale la storia avrebbe dato ragione.
Nonostante l'im pegno per la causa sionista, le simpatie di Einstein
andavano anche agli arabi che venivano costretti a spostarsi dall'afflusso di ebrei nel territorio che alia fine sarebbe diventato Israele.
II suo m essaggio era profetico. Se non fossimo in grado di arrivare
a una leale cooperazione e a dei patti onesti con gli arabi, scrisse a
Weizmann nel 1929 vorrebbe dire che non abbiamo imparato asso
lutamente nulla durante i nostri duemila anni di sofferenze.78
Einstein propose, sia a Weizmann sia in una lettera aperta a un
arabo, l'istituzione di un consiglio privato formato da quattro ebrei
e quattro arabi, tutti indipendenti e animati da spirito di imparzialita,
per la soluzione di qualsiasi disputa. I due grandi popoli semiti
disse hanno un grande futuro comune. Se gli ebrei non avessero
fatto in modo che le due parti vivessero in armonia, ammoni gli amici
del movimento sionista, il conflitto li avrebbe perseguitati per decenni
a venire.79 Una volta di piu, fu tacciato di ingenuita.
II carteggio Einstein-Freud
Q uando l'lstitu to internazionale per la cooperazione intellettuale, organo della Societa della Nazioni, lo invito a scambiare delle
lettere con un pensatore di sua scelta su temi relativi alia guerra e
alia politica, Einstein scelse com e corrispondente Sigm und Freud,
l'altro grande in tellettuale e icona pacifista d ell'epoca. Einstein
inizio proponendo un'idea su cui aveva riflettuto nel corso degli
anni precisandola progressivam ente. L'elim inazione della guerra,
afferm o, richiedeva che le nazioni rinunciassero a parte della loro
sovranita in favore di una organizzazione sovranazionale che
[potesse] em ettere verdetti di autorita incontestata e im porre con
la forza di sottom ettersi all'esecuzione delle sue sentenze. In altre
parole, si doveva creare un'autorita internazionale piu efficace della
Societa della N azioni.
Fin da quando era un adolescente insofferente al militarismo tedesco,
Einstein era stato contrario al nazionalismo. Uno dei postulati fondamentali alia base della sua concezione politica, postulato che sarebbe

Oltre i cinquant'anni

369

rimasto immutato anche dopo che l'ascesa al potere di Hitler, fece


vacillare in lui i principi del pacifismo, era il suo sostegno a un'entita
internazionale o sovranazionale che trascendesse il caos della sovranita nazionale imponendo la soluzione delle dispute.
La ricerca della sicurezza intemazionale scrisse a Freud implica
che ogni stato rinunci incondizionatam ente a una parte della sua
liberta d'azione, vale a dire alia sua sovranita, ed e assolutamente
chiaro che non v'e altra strada per arrivare a siffatta sicurezza. Anni
dopo, Einstein si sarebbe convinto ancora piu fermamente di questa
impostazione, vedendovi l'unico modo per superare i pericoli militari
dell'era atomica che aveva contribuito a far nascere.
Einstein concluse ponendo una domanda airesperto nella conoscenza degli istinti umani. Poiche l'uom o ha dentro di se il piacere
di odiare e di distruggere, i leader possono manipolare tale pulsione
in maniera da fomentare passioni militaristiche. Vi e una p ossib ility
chiedeva Einstein di dirigere l'evoluzione psichica degli uomini in
modo che diventino capaci di resistere alle psicosi dell'odio e della
distruzione?80
La risposta di Freud non lasciava spazio all'ottim ism o. Lei ...
presum e che [negli uom ini] ci sia ... una pulsione all'odio e alia
distruzione scrisse. Non posso far altro che convenire senza riserve
con lei. Gli psicanalisti erano giunti alia conclusione che vi fossero
due tipi di pulsioni umane intrecciate tra loro: quelle che tendono
a conservare e a unire - da noi chiam ate "erotiche" ... - e quelle che
tendono a distruggere e a uccidere; queste ultime le comprendiamo
tutte nella denom inazione di pulsione aggressiva o distruttiva.
Freud m etteva in guardia dal definire le prim e com e buone e le
seconde come cattive. Tutte e due le pulsioni sono parimenti indispensabili, perche i fenomeni della vita dipendono dal loro concorso
e dal loro contrasto.
Freud giungeva cosi a una conclusione pessimistica:
Da quanto precede ricaviamo la conclusione che non c'e speranza
di poter sopprimere le tendenze aggressive degli uomini. Si dice che in
contrade felici, dove la natura offre a profusione tutto cio di cui l'uomo
ha bisogno, ci sono popoli la cui vita scorre nella mitezza, presso cui la
coercizione e l'aggressione sono sconosciute. Posso a malapena crederci;
mi piacerebbe saperne di piu, su questi popoli felici. Anche i bolscevichi
sperano di riuscire a far scomparire l'aggressivita umana, garantendo il
soddisfacimento dei bisogni materiali e stabilendo l'uguaglianza sotto
tutti gli altri aspetti tra i membri della comunita. Io la ritengo un'illusione. Intanto, essi perfezionano alacremente i loro armamenti.81

370

Einstein

Freud non era soddisfatto di questo scambio di lettere, e disse


scherzando che dubitava avrebbe fatto vincere all'uno o all'altro di
loro il premio Nobel per la pace. In ogni caso, quando fu pronto per
la pubblicazione, nel 1933, Hitler era giunto al potere. Cosi il tema
apparve im prow isam ente superato, e dell'opuscolo furono stampate
soltanto poche migliaia di copie. Einstein, da bravo scienziato, stava
ormai rivedendo le sue teorie sulla base di nuovi fatti.

XVII
IL DIO DI EINSTEIN

Una sera a Berlino, Einstein ed Elsa erano a una cena quando un


ospite disse di credere all'astrologia. Einstein dichiaro che era pura
superstizione. Un altro ospite intervenne criticando in modo analogo
la religione. Anche la fede in Dio, insisteva, era superstizione.
A questo punto il padrone di casa cerco di metterlo a tacere appellandosi al fatto che anche Einstein nutriva convinzioni religiose.
Non e possibile! ribatte l'ospite scettico, e chiese ad Einstein se
era davvero religioso.
Si, si pud dire cosi rispose tranquillamente Einstein. Cercando
di penetrare con i nostri mezzi limitati i segreti della natura si scopre
che, dietro tutte le leggi e le connessioni discernibili, rimane qualcosa
di elusivo, intangibile e inesplicabile. La venerazione di questa forza
che va oltre qualunque cosa noi possiamo comprendere e la mia reli
gione. In questo senso sono effettivamente religioso^1
Da bambino Einstein aveva attraversato una fase di esaltazione religiosa, cui poi si era ribellato. Per i tre decenni successivi aveva evitato di
pronunciarsi molto sulTargomento. Ma intom o al cinquantesimo comple
anno comincio a esprimere in modo piu chiaro - in vari scritti, interviste e
lettere - il suo apprezzamento sempre piu profondo per le proprie radici
ebraiche e, in maniera parallela e indipendente, la sua fede in Dio, sebbene il suo concetto di Dio fosse piuttosto impersonale, deistico.
C'erano probabilm ente m olte ragioni per questo cambiamento,
oltre alia naturale propensione alle riflessioni sull'eterno che puo
manifestarsi all'eta di cinquant'anni. L'affinita che sentiva per i fratelli
ebrei a causa della loro diuturna oppressione risveglio parte dei suoi
sentimenti religiosi. Ma piu che altro le sue convinzioni sembravano
derivare dal senso di meraviglia e di ordine trascendente che aveva
conosciuto nel suo lavoro scientifico.

372

Einstein

Nel cogliere la bellezza delle sue equazioni del campo gravitazionale come nel respingere rindeterm inazione della meccanica quantistica, manifestava una fede profonda nel carattere ordinato dell'universo. Era questa la base della sua concezione scientifica e anche di
quella religiosa. La m assim a soddisfazione per una persona che
si occupa di scienza scrisse nel 1929, e di arrivare alia conclusione
che Dio stesso non avrebbe potuto organizzare queste connessioni in
nessun altro modo se non quello esistente, come non avrebbe potuto
fare del quattro un numero primo.2
Per Einstein, come per la m aggior parte delle persone, credere
in qualcosa di piu grande di se stessi divenne un sentimento determinante, che produceva in lui una mescolanza di fiducia e umilta,
soffusa di amabile candore. Data la sua tendenza all'egocentrismo,
erano doni del cielo. Insieme all'umorismo e alia consapevolezza di
se, lo aiutarono a evitare la pretenziosita e la vanagloria che avrebbero
potuto affliggere la mente piu famosa del mondo.
I suoi sentiffienti religiosi di timore reverenziale e umilta ispiravano
anche il suo senso della giustizia sociale, che lo spingeva a ritrarsi dai
segni della gerarchia e della distinzione di classe, a evitare il consumo
eccessivo e il materialismo e a consacrarsi agli sforzi in favore dei
profughi e degli oppressi.
Poco dopo il cinquantesimo compleanno Einstein diede una sorprendente intervista in cui fu piu esplicito di quanto fosse mai stato
sulle sue convinzioni religiose. Ne parlo con un pomposo ma accattivante poeta e propagandista di nome George Sylvester Viereck, che
era nato in Germania, si era trasferito in America da bambino e poi
aveva passato la vita a scrivere gioiose poesie erotiche, a intervistare
grandi uomini e a esprimere il suo complesso amore per la patria.
Essendosi procurato interviste con personaggi che andavano
da Freud a H itler al kaiser, che alia fine avrebbe pubblicato sotto
forma di un libro intitolato Glimpses o f the Great, Viereck riusci ad
assicurarsi un appuntamento per parlare con Einstein nel suo appartam ento di Berlino. Elsa servi succo di lam pone e m acedonia di
frutta; poi i due uomini salirono nello studio-eremo dello scienziato.
Per ragioni non del tutto chiare, Einstein presum eva che Viereck
fosse ebreo. In realta questi faceva orgogliosam ente risalire la sua
genealogia alia fam iglia del kaiser, e in seguito sarebbe diventato
un sim patizzante nazista, tanto da essere im prigionato in Am erica
durante la seconda guerra mondiale per la sua attivita di propagan
dista in favore della Germ ania.3
Viereck inizid chiedendo ad Einstein se si considerasse un tede-

II Dio di Einstein

373

sco o un ebreo. E possibile essere entrambe le cose rispose Ein


stein. I1 nazionalismo e una malattia infantile, il morbillo del genere
umano.
Gli ebrei dovrebbero assim ilarsi? Noi ebrei siam o stati troppo
ansiosi di sacrificare le nostre peculiarity per conformarci.
In che misura lei e influenzato dal cristianesimo? Da bambino
sono stato istruito sia sulla Bibbia sia sul Talmud. Sono un ebreo, ma
sono affascinato dalla figura luminosa del nazareno.
Lei accetta l'esistenza storica di Gesu? Senza il minimo dubbio!
Nessuno pud leggere i Vangeli senza avvertire la presenza reale di
Gesu. La sua personality pulsa in ogni parola. Nessun mito e cosi
pieno di vita.
Lei crede in Dio? Non sono un ateo. II problema e troppo vasto
per le nostre menti limitate. Siamo nella posizione di un bimbetto che
entra in un'im m ensa biblioteca piena di libri scritti in molte lingue.
II bambino sa che qualcuno deve aver scritto questi libri. Ma non sa
come. Non capisce le lingue in cui sono scritti. Intuisce indistintamente un ordine misterioso nella disposizione dei libri, ma non sa
quale sia. Questo, mi sembra, e l'atteggiamento anche del piu intelligente degli esseri umani verso Dio. Vediamo un universo meravigliosamente organizzato che obbedisce a certe leggi, ma comprendiamo
solo indistintamente queste leggi.
Questo e un concetto ebraico di Dio? Sono un determinista. Non
credo nel libero arbitrio. Gli ebrei credono nel libero arbitrio. Credono
che l'uom o decida della propria vita. Io respingo questa dottrina. Per
questo aspetto non sono un ebreo.
Questo e il Dio di Spinoza? Sono affascinato dal panteismo di Spi
noza, ma ammiro ancora di piu il suo contributo al pensiero moderno
perche e il primo filosofo ad aver trattato corpo e anima come un
tutt'uno, e non come due cose separate.
Come era arrivato alle sue idee? Ho abbastanza senso artistico
per attingere liberamente alia mia immaginazione. L'immaginazione
e piu importante della conoscenza. La conoscenza e limitata. L'immaginazione racchiude il mondo.
Lei crede nell'immortalita? No. E una vita e sufficiente per me.4
Einstein cerco di esprim ere queste idee chiaram ente, sia per se
stesso sia per tutti coloro che volevano da lui una risposta semplice
sul suo credo. Nell'estate del 1930, tra riflessioni e gite in barca a vela
a Caputh, scrisse un saggio intitolato Cid in cui credo, che si concludeva con una spiegazione di che cosa intendeva quando si definiva
religioso:

374

Einstein

L'esperienza piu bella che ci e dato di avere e il mistero della vita;


il sentimento profondo che troviamo alia radice della vera arte e della
vera scienza. Ignorarlo, perdere il senso dello stupore e della meraviglia,
significa quasi morire, cessare di vedere ... Sapere che esiste qualcosa
che ci e impenetrable, conoscere le manifestazioni dell'intelligenza piu
profonda e della bellezza piu sublime, accessibili alia nostra ragione
solo nelle loro forme piu primitive, questo forma il contenuto della
religiosita. In questo senso, e soltanto in questo senso, io sono un uomo
profondamente religioso.5
La gente trovd il testo suggestivo, vi vide addirittura una fonte
di ispirazione, tanto che vi furono diverse ristampe in varie traduzioni. Ma, com 'era prevedibile, il saggio non soddisfaceva coloro che
volevano una risposta semplice e diretta alia domanda se Einstein
credeva in Dio. Di conseguenza, la mania di strappare alio scienziato
una risposta lapidaria a quella domanda sostitui la precedente mania
di fargli dare una spiegazione della relativita in una sola frase.
Un banchiere del Colorado scrisse di aver gia raccolto le risposte
di ventiquattro vincitori di premi Nobel alia domanda se credevano
in Dio, e chiese ad Einstein di rispondere anche lui. Non riesco a
concepire un Dio personale che influisca direttamente sulle azioni
degli individui o che giudichi direttamente le proprie creature scarabocchio Einstein sulla lettera. La mia religiosita consiste in un'umile
am m irazione dello spirito infinitam ente superiore che si rivela in
quel poco che noi, con la nostra ragione debole ed effimera, possiamo capire della realta. Tale convinzione, carica di profonda emotivita, della presenza di una forza raziocinante superiore, che si rivela
nell'universo incomprensibile, costituisce la mia idea di Dio.6
Una ragazzina di undid anni di una scuola domenicale di istruzione religiosa di New York pose la domanda in forma leggermente
diversa. Gli scienziati pregano? chiese. Einstein la prese sul serio.
La ricerca scientifica si basa sull'idea che tutto cio che accade sia
determinato dalle leggi di natura, e cio vale anche per le azioni della
gente spiego. Per questa ragione, uno scienziato difficilmente sara
incline a credere che gli eventi possano essere influenzati da una preghiera, cioe da una richiesta rivolta a un Essere soprannaturale.
Cio non significava, pero, che non vi fosse un Onnipotente, uno spi
rito piu grande di noi. Come Einstein spiego ancora alia ragazzina,
Chiunque sia seriamente interessato alia ricerca scientifica finisce per
convincersi che nelle leggi dell'universo si manifesti uno spirito: uno
spirito enormemente superiore a quello dell'uomo, di fronte al quale noi
con le nostre modeste forze dobbiamo sentirci umili. In questo modo

II Dio di Einstein

375

il perseguimento della scienza conduce a un sentimento religioso di


un tipo speciale, che in effetti e del tutto diverso dalla religiosita delle
persone piu ingenue.7
Per alcuni, soltanto una risposta che parlasse di una fede senza
ombre in un Dio personale che controlla le nostre vite quotidiane
poteva essere soddisfacente, e le idee di Einstein su uno spirito
cosmico im personate, come le sue teorie della relativita, meritavano
di essere definite per quello che erano. Dubito m olto seriamente
che Einstein stesso sappia davvero dove vuole arrivare disse il
cardinale di Boston William Henry O'Connell. Ma una cosa appariva
chiara. Era un punto d'arrivo senza Dio. I1 risultato di questo dubbio e della confusa speculazione sul tempo e lo spazio e un mantello
sotto il quale si nasconde l'orrendo fantasm a dell'ateism o.8
Questo fragoroso attacco pubblico da parte di un cardinale indusse
il noto capo ebreo ortodosso di New York, il rabbino Herbert S. Gold
stein, a inviare ad Einstein un telegramma decisamente drastico: Lei
crede in Dio? Stop. Risposta pagata. Cinquanta parole. Einstein
utilizzo poco piu della meta del numero di parole assegnatogli per
quella che sarebbe diventata la versione piu famosa di una risposta
spesso ripetuta: Credo nel Dio di Spinoza, che si rivela nell'armonia
governata da leggi di tutto cio che esiste, ma non in un Dio che si
preoccupa del destino e delle azioni dell'um anita.9
La risposta di Einstein non era tranquillizzante per tutti. Alcuni
ebrei osservanti, per esem pio, fecero notare che Spinoza era stato
scomunicato ed espulso dalla comunita ebraica di Amsterdam per
aver sostenuto queste idee e per soprappiu era stato condannato anche
dalla Chiesa cattolica. I1 cardinale O'Connell avrebbe fatto bene a non
attaccare la teoria di Einstein disse un rabbino del Bronx. Einstein
avrebbe fatto meglio a non proclamare la sua incredulita in un Dio
che si preoccupa dei destini e delle azioni degli individui. Entrambi
hanno fatto affermazioni fuori dalla loro giurisdizione.10
Tuttavia, la m aggior parte delle persone era soddisfatta, che fosse
pienamente d'accordo o no, perche era in grado di comprendere e
valutare quello che Einstein stava dicendo. L'idea di un Dio imper
sonale, la cui azione si riflette nello splendore della creazione ma
che non interferisce nell'esistenza quotidiana, fa parte di una tradizione rispettabile sia in Europa sia in America. Si ritrova in alcuni
dei filosofi preferiti di Einstein, e si accorda in senso generale con
le credenze religiose di molti dei fondatori degli Stati Uniti, come
Jefferson e Franklin.

376

Einstein

Alcuni credenti liquidano le frequenti chiamate in causa di Dio da


parte di Einstein come una mera figura retorica. E altrettanto fanno
alcuni non credenti. C'erano diverse espressioni, a volte scherzose,
che Einstein usava, e che andavano da der Herrgott (il Signore Iddio)
a der Alte (il Vecchio). Ma non era nello stile di Einstein parlare in
modo insincero per apparire in accordo con le opinioni correnti. Anzi,
proprio il contrario. Quindi dovremmo senz'altro prenderlo in parola
quando insiste, a piu riprese, che quelle espressioni cui spesso ricorreva non erano un semplice espediente semantico per dissimulare il
fatto che in realta era un ateo.
Per tutta la vita, con coerenza, respinse l'accusa di essere ateo.
Ci sono persone che affermano che Dio non c'e disse a un amico.
Ma quello che mi fa veramente andare in collera e che citino me a
sostegno di simili idee.n
A differenza di Sigmund Freud, di Bertrand Russell o di George
Bernard Shaw, Einstein non avverti mai l'esigenza di denigrare coloro
che credono in Dio; anzi, tendeva piuttosto ad attaccare gli atei. Cid
che mi divide da molti dei cosiddetti atei e un senso di estrema umilta
verso i misteri inaccessibili dell'arm onia del cosmo spiegava.12
In effetti Einstein tendeva a essere piu critico verso gli scettici, che
sembravano privi di umilta o di senso della meraviglia, che verso i
credenti. Gli atei fanatici spiego in una lettera sono simili a schiavi
che ancora avvertano il peso delle loro catene, di cui si sono liberati
dopo una dura lotta. Sono creature che - nel loro rancore contro la
religione tradizionale vista come "oppio dei popoli" - non riescono
a sentire la musica delle sfere.13
Piu tardi Einstein avrebbe avuto uno scambio epistolare su questo
argomento con un guardiamarina della U.S. Navy che non aveva
mai conosciuto. Era vero, gli chiese il marinaio, che Einstein era stato
convertito alia fede in Dio da un prete gesuita? Questo era assurdo,
rispose Einstein. E prosegui dicendo che considerava la fede in un
Dio simile a una figura paterna come il frutto di puerili an alogies
Einstein gli avrebbe permesso, chiese il marinaio, di citare la sua
risposta nelle discussioni con i suoi compagni di bordo piu religiosi?
Lo scienziato lo mise in guardia da un'eccessiva semplificazione.
Lei mi pud definire un agnostico, ma io non condivido lo spirito di
crociata degli atei professionisti, il cui fervore e in gran parte dovuto
a un penoso atto di liberazione dalle catene dell'indottrinam ento
religioso ricevuto in gioventu spiego. Io preferisco l'atteggiamento
di umilta che corrisponde alia debolezza della nostra comprensione
intellettuale della natura e del nostro stesso essere.14

II Dio di Einstein

377

Che rapporto c'era tra questa pulsione religiosa e la sua scienza?


II bello della fede era per lui che, invece di entrare in conflitto con
il suo lavoro scientifico, lo informava e lo ispirava. La religiosita
cosmica disse costituisce il piu forte e nobile impulso alia ricerca
scientifica.15
In seguito Einstein spiego la sua visione del rapporto tra scienza
e religione a un convegno sul tema presso il seminario della Union
Theological a New York. II compito della scienza, disse, e di accertare
come stiano le cose, non di valutare i pensieri e le azioni degli esseri
umani in merito a come dovrebbero stare. La religione ha il compito
opposto. Eppure a volte gli sforzi di entram be convergono. La
scienza pud essere opera soltanto di coloro che partecipano profondamente dell'aspirazione alia verita e alia conoscenza disse. E la
sorgente di questo sentim ento sgorga dalla sfera della religione.
II discorso ebbe ampio spazio sulle prime pagine dei giornali e la
lapidaria conclusione di Einstein divenne famosa: Si pud definire la
situazione con un'im m agine: la scienza senza la religione e zoppa, la
religione senza la scienza e cieca.
Ma c'era un concetto religioso, prosegui Einstein, che la scienza
non poteva accettare: una divinita che interferisse a proprio capriccio
negli eventi della sua creazione o nelle vite delle sue creature. La
fonte principale dei conflitti odiemi tra la sfera della religione e quella
della scienza risiede in questo concetto di un Dio personale sostenne.
Gli scienziati mirano a svelare le leggi immutabili che governano la
realta, e nel farlo devono respingere l'idea che la volonta divina, e
a maggior ragione quella umana, svolga un ruolo che violerebbe la
causalita cosm ica.16
La fede nel determinismo causale, che era connaturata alia visione
scientifica di Einstein, non soltanto era in conflitto con il concetto di
un Dio personale; era incompatibile, almeno nella mente di Einstein,
anche con il libero arbitrio umano. Pur essendo Einstein un uomo
profondam ente morale, la sua fede nel determ inism o rigoroso gli
rendeva difficile accettare l'idea di scelta morale e di responsabilita
individuale che sta al cuore della maggior parte dei sistemi etici.
I
teologi ebrei come quelli cristiani hanno generalmente ritenuto
che gli uom ini siano dotati di libero arbitrio e siano responsabili
delle loro azioni, liberi anche di scegliere, come accade nella Bibbia,
di disobbedire agli ordini di Dio, nonostante appaia in contrasto con
la credenza che Dio sia onnisciente e onnipotente.
Einstein invece credeva, com e Sp in oza,17 che le azioni di una
persona fossero altrettanto determ inate quanto il com portam ento

378

Einstein

di una palla da biliarclo, di un pianeta o di una stella. Gli esseri


umani nei loro pensieri, nei loro sentim enti e nelle loro azioni non
sono liberi, ma sono causalm ente vincolati come le stelle nei loro
moti afferm o Einstein in una dichiarazione alia Spinoza Society
of America nel 1932.18
Le azioni degli esseri umani, credeva, sono determinate, al di fuori
del loro controllo, da leggi sia fisiche sia psicologiche. Era questo
un concetto che aveva tratto anche dalla lettura di Schopenhauer,
cui attribui, nel suo scritto del 1930 Cid in cui credo, una massima
conforme:
Non credo affatto nella liberta dell'uomo, intesa in senso filosofico.
Ciascuno di noi agisce sotto l'impulso di una forza esterna, ma anche
secondo una necessita interiore. II detto di Schopenhauer: Un uomo
puo fare cio che vuole, ma non puo volere cio che vuole19 mi ha vivamente ispirato fin dalla giovinezza; quelle parole sono state per me un
conforto nelle avversita della vita, mie e altrui, e una fonte inesauribile
di tolleranza.20
Lei crede, fu chiesto una volta ad Einstein, che gli esseri umani
siano liberi agenti? No, sono un determinista rispose. Tutto e determinato, l'inizio come la fine, da forze sulle quali non abbiamo nessun
controllo. E determinato per l'insetto come per la stella. Esseri umani,
vegetali o polvere cosmica, tutti danziamo al suono di una musica
misteriosa, intonata in lontananza da un suonatore invisibile.21
Questo atteggiamento scandalizzava alcuni amici, come Max Born,
che pensava m inasse radicalm ente alia base le fondam enta della
moralita umana. Non ... riesco a capire come tu possa conciliare un
universo completamente meccanicistico con la liberta delFindividuo
etico scrisse ad Einstein. Un universo deterministico mi ripugna
profondamente ... Forse hai ragione e le cose stanno cosi, ma per il
momento cio non sembra confermato nel campo della fisica, e tanto
meno negli altri campi.
Per Bom , l'indeterm inazione quantistica forniva una via d'uscita
dal dilem m a. Come alcuni filosofi dell'epoca, Born si appigliava
all'indeterm inazione che era intrinseca alia meccanica quantistica
per risolvere la discordanza tra la liberta etica e il rigore delle leggi
naturali.22 Einstein ammise che la meccanica quantistica metteva in
dubbio il determinismo rigoroso, ma disse a Born di credervi ancora,
sia nel campo delle azioni personali che in quello della fisica.
Born spiego la questione alia sua sensibilissima consorte, Hedwig,
che era sempre ansiosa di discutere con Einstein. Hedwig gli scrisse

II Dio di Einstein

379

che, come lui, neppure lei poteva credere che Dio "giochi a dadi col
m on d o'V In altre parole, a differenza di suo marito, respingeva il
punto di vista della meccanica quantistica secondo il quale l'universo
si basava su indeterminazioni e probability. Ma, aggiungeva, non
posso neanche pensare che tu creda - come mi diceva Max discutendo
di questo - a una "legge universale" per la quale tutto sia predeterminato, ad esempio anche il fatto che io faccia o no vaccinare il mio
bambino.23 Sarebbe, sottolineava, la fine di ogni etica.
Nella filosofia di Einstein, per risolvere la questione occorreva
considerare il libero arbitrio come qualcosa di utile, anzi necessario,
per una societa civilizzata, perche faceva si che le persone si assumessero la responsabilita delle loro azioni. Agire come se le persone
fossero responsabili delle loro azioni le indurrebbe, dal punto di
vista sia psicologico che pratico, ad agire in m aniera piu responsabile. Sono costretto ad agire come se il libero arbitrio esistesse,
spiego perche se desidero vivere in una societa civile devo agire in
modo responsabile. Avrebbe potuto anche considerare le persone
responsabili del bene e del male che fanno, dal mom ento che questo
era un modo di guardare alia vita pragm atico e ragionevole, pur
continuando a credere a livello intellettuale che le azioni di ognuno
fossero predeterminate. Io so che dal punto di vista filosofico un
assassino non e responsabile del suo crimine, disse ma preferisco
non prendere il te con lui.24
A difesa di Einstein, cosi come di Max e Hedwig Born, andrebbe
detto che i filosofi di tutte le epoche si sono sforzati, a volte goffamente e con scarso successo, di riconciliare il libero arbitrio con il
determ inism o e un Dio onnisciente. Che Einstein fosse piu o meno
attrezzato di altri per affrontare questo nodo, c'e comunque un fatto
saliente da rilevare su di lui: riusci a elaborare, e a praticare, una forte
moralita personale, almeno nei confronti dell'um anita in generale,
se non sempre nelle relazioni con i membri della sua famiglia, mora
lita che non era ostacolata da tutte queste elucubrazioni filosofiche
senza soluzione. L'impresa umana piu im portante e la lotta per
la m oralita nelle nostre azioni scrisse a un pastore di Brooklyn.
I1 nostro equilibrio interiore e la nostra stessa esistenza ne dipendono. Soltanto la moralita nelle nostre azioni pud conferire bellezza
e dignita alia vita.25
L'elemento fondamentale di tale moralita, secondo Einstein, era
il sollevarsi al di sopra del puramente personale per vivere in un
modo che fosse di beneficio per l'umanita. C'erano volte in cui poteva
essere insensibile con coloro che gli erano piu vicini, il che dimostra

380

Einstein

che, com e tutti noi esseri um ani, aveva dei difetti. M a, piu della
maggior parte delle altre persone, si dedicava con onesta e a volte
con coraggio ad azioni che pensava trascendessero i desideri egoistici, per favorire il progresso umano e il mantenimento delle liberta
individuali. Era generalmente gentile, di buon cuore, mite e modesto.
Quando parti con Elsa alia volta del Giappone nel 1922, diede alle
figlie di lei qualche consiglio su com e condurre una vita morale.
Usate poco per voi stesse, disse ma date molto agli altri.26

XVIII
IL PROFUGO
1932-1933

Uccello migratore
Oggi ho deciso di rinunciare al mio posto a Berlino, e per il resto
della mia vita saro un uccello migratore scrisse Einstein nel suo
diario di viaggio. Sto imparando l'inglese, ma non vuol saperne di
rimanere nella mia vecchia testa.
Era il dicembre 1931, e stava compiendo la traversata dell'Atlantico
per una terza visita negli Stati Uniti. II momento era propizio alia
riflessione, e Einstein era consapevole del fatto che la scienza avrebbe
potuto procedere nel suo corso senza di lui e che gli eventi nel suo
paese natale avrebbero potuto lasciarlo di nuovo senza radici. Quando
una terribile tempesta, molto piu grande di qualunque altra di cui
fosse stato testimone, si abbatte sulla nave, annoto i suoi pensieri nel
diario di viaggio. Si avverte quanto sia insignificante l,individuo,
scrisse e cio rende felici.2
Eppure era ancora com battuto sulla scelta di lasciare Berlino
per sempre. Era stata la sua patria per diciassette anni, quella di
Elsa ancora piu a lungo. N onostante la sfida che veniva da Copenaghen, era ancora il m assim o centro della fisica teorica al mondo.
E a dispetto di tutte le oscure correnti politiche sotterranee, continuava a essere un posto dove Einstein era generalm ente amato e
riverito, che tenesse corte a Caputh oppure occupasse il suo seggio
all'A ccadem ia prussiana.
Nel frattem po le sue opportunity continuavano ad aumentare.
Questo viaggio in America aveva per meta il Caltech, dove lo attendeva un altro incarico di due mesi come professore visitatore, in base
a un accordo che Millikan stava cercando di rendere permanente. I
suoi amici in Olanda stavano tentando da anni di reclutarlo, e ora si
era fatta avanti anche Oxford.
Non appena si fu sistem ato nelle sue stanze all'A thenaeum , il

382

Einstein

grazioso circolo universitario del Caltech, si presento un'altra possi


bility. Una mattina ricevette la visita del famoso esperto americano di
istruzione Abraham Flexner, che passo piu di un'ora con lui passeggiando nel cortile a chiostro. Quando Elsa li trovo e ricordo al marito
un impegno per pranzo, Einstein le fece segno di lasciarli.
Flexner, che aveva contribuito a riorganizzare l'istruzione superiore
am ericana com e funzionario della Fondazione Rockefeller, stava
creando un porto dove gli studiosi potessero lavorare senza alcuna
pressione di tipo accademico, senza obblighi di insegnamento e, come
diceva, senza essere trascinati nel gorgo dell'im m ediato.3 Finanziato con una donazione di cinque milioni di dollari da parte di Louis
Bamberger e di sua sorella Caroline Bamberger Fuld, che avevano
avuto la buona sorte di vendere la loro catena di grandi magazzini
poche settim ane prima del crollo del m ercato azionario del 1929,
si sarebbe chiamato Institute for Advanced Study e avrebbe avuto
sede nel New Jersey, probabilmente nelle vicinanze dell'Universita
di Princeton (cui pero non sarebbe stato formalmente affiliato), dove
Einstein aveva gia trascorso alcune gradevoli giomate.
Flexner era arrivato al Caltech per raccogliere qualche suggerimento
di Millikan, e questi (con suo successivo rammarico) aveva insistito per
che parlasse con Einstein. Quando alia fine Flexner combino l'incontro,
rimase impressionato, come scrisse poi, dal nobile portamento, dai
modi semplici e affascinanti e dalla genuina umilta di Einstein.
Era o w io che Einstein sarebbe stato un perfetto punto di appoggio
e un fiore all'occhiello per il nuovo istituto, ma sarebbe stato fuori
luogo che Flexner facesse un'offerta sul marciapiede di casa di M il
likan. Cosi i due si accordarono che Flexner avrebbe fatto visita ad
Einstein in Europa per discutere ulteriormente le questioni di comune
interesse. Nella sua autobiografia Flexner sostenne che, anche dopo
il loro incontro al Caltech, non aveva avuto la m inim a idea che
[Einstein] fosse interessato ad avere un rapporto con rinstitute. Ma
questa affermazione e smentita dalle lettere che scrisse all'epoca ai
suoi mecenati, lettere in cui si riferiva ad Einstein come a un uovo
non ancora schiuso, il cui futuro andava trattato con cautela.4
A quel punto Einstein stava provando un certo disincanto per la vita
nella California meridionale. Quando aveva rivolto un discorso a un
gruppo che si occupava di relazioni intemazionali, denunciando i compromessi sul controllo degli armamenti e invocando il disarmo complete,
il pubblico era parso trattarlo come un personaggio da intrattenimento.
Qui le classi possidenti colgono al volo qualunque cosa possa fomire
munizioni nella lotta contro la noia annoto nel diario. Elsa espresse il

II profugo

383

suo fastidio in una lettera a un'amica: La cosa non solo mancava di


serieta ma era trattata come una specie di gioco di societa.5
Di conseguenza Einstein fu tutt'altro che incoraggiante quando il
suo amico Ehrenfest da Leida gli scrisse chiedendogli aiuto per trovare
un posto in America. Devo dirti in tutta onesta che a lungo termine
preferirei stare in Olanda piuttosto che in America rispose. A parte
il pugno di studiosi veramente splendidi, e una societa noiosa e sterile
che in breve ti farebbe rabbrividire.6
Eppure, su questo come su altri argomenti le opinioni di Einstein
non erano univoche. Chiaram ente gli piacevano la liberta e l'anim azione dell'A m erica, e anche (si!) lo status di celebrita che essa
gli conferiva. Com e molti altri, poteva essere critico sull'Am erica
ma anche sentirsene attratto. Poteva ritrarsi inorridito di fronte alle
occasionali m anifestazioni di grossolanita e di materialismo, e cio
nonostante sentirsi fortem ente attirato dalle liberta e dal genuino
apprezzam ento dell'individualita che erano sull'altra faccia della
medesima medaglia.
Poco tempo dopo essere tornato a Berlino, dove la situazione poli
tica si era fatta ancora piu snervante, Einstein ando a tenere un'altra
serie di conferenze a Oxford. Di nuovo trovo opprimente l'atmosfera
di raffinata formalita, specialmente a confronto con l'America. Alle
sedute mortalmente noiose del corpo insegnante del Christ Church,
il suo college a Oxford, sedeva nella sala comune dei docenti tenendo
un blocco di appunti sotto la tovaglia in modo da poter scribacchiare
equazioni. Cosi si rese conto una volta di piu che 1'America, pur con
tutte le sue cadute di gusto e i suoi eccessi di entusiasmo, offriva
liberta che forse non avrebbe mai ritrovato in Europa.7
Percio fu contento quando, come promesso, Flexner venne a trovarlo
per continuare la conversazione che avevano iniziato all'Athenaeum
del Caltech. Entrambi sapevano, fin dal primo momento, che non era
una discussione puram ente astratta ma era parte di un tentativo di
reclutare Einstein. Cosi Flexner fu un po' insincero quando, piu tardi,
scrisse che soltanto mentre passeggiavano per i curatissimi prati del
Tom Quad del Christ Church gli era balenata l'idea che Einstein
potesse essere interessato a venire nel nuovo istituto. Se dopo averci
riflettuto concludesse che la cosa le darebbe le opportunity che le
stanno a cuore, disse Flexner sarebbe il benvenuto alle condizioni
che lei stesso fissera.8
L'accordo destinato a portare Einstein a Princeton fu concluso il mese
successivo, giugno 1932, quando Flexner venne in visita a Caputh.
Faceva fresco quel giorno e Flexner indossava un soprabito, ma Einstein

384

Einstein

era in tenuta estiva. Preferiva, disse scherzando, vestirsi secondo la


stagione e non secondo il tempo. Si sedettero sulla veranda dell'amatissima nuova villetta di Einstein e parlarono per tutto il pomeriggio
e poi durante la cena, finche lo scienziato non accompagno l'ospite
americano all'autobus per Berlino, alle undici di sera.
Flexner chiese ad Einstein quanto si sarebbe aspettato di guadagnare. Circa tremila dollari, propose esitante il fisico. L'americano
parve sorpreso. Oh, si affretto ad aggiungere Einstein potrei vivere
con meno?
Flexner era divertito. Aveva in mente una cifra m aggiore, non
minore. La stabiliremo la signora Einstein e io disse. Alla fine decisero per diecimila dollari all'anno. Ma la somma fu subito aumentata
quando Louis Bamberger, il principale finanziatore, venne a sapere
che il matematico Oswald Veblen, l'altro fiore all'occhiello dell'Institute, era retribuito quindicimila dollari all'anno. Bamberger insistette
perche lo stipendio di Einstein fosse pari a quello di Veblen.
L'accordo comprendeva un'ulteriore clausola. Einstein aveva insistito perche fosse assegnato un posto anche al suo assistente Walther
Mayer. L'anno precedente aveva fatto sapere alle autorita di Berlino che
stava prendendo in considerazione offerte provenienti dall'America
che tenevano conto di Mayer, cosa che Berlino si era mostrata restia
a fare. II Caltech aveva opposto un rifiuto alia richiesta, come aveva
fatto inizialmente anche Flexner. Ma poi questi aveva ceduto.9
Einstein non considerava quello all'Institute un lavoro a tempo
pieno, anche se probabilmente sarebbe stato il principale. Elsa accenno
con delicatezza a questo punto in una lettera a Millikan. In tali circostanze, desidera ancora che mio marito venga a Pasadena il prossimo
inverno? chiese. Ne dubito.10
In realta Millikan lo voleva, e si accordarono che Einstein sarebbe
tornato a gennaio, prima che l'lnstitute aprisse a Princeton. M illi
kan, pero, era rammaricato di non aver concluso un accordo a lungo
termine, e si rese conto che Einstein avrebbe finito per essere, nel
migliore dei casi, un visitatore occasionale al Caltech. Come si vide
poi, l'im m inente viaggio del gennaio 1933 che Elsa aveva contribuito
a organizzare sarebbe stato l'ultim o di Einstein in California.
Millikan espresse la sua stizza a Flexner. II rapporto di Einstein con
il Caltech era stato laboriosamente costruito nel corso degli ultimi
dieci anni scrisse. In seguito alia perniciosa incursione di Flexner,
Einstein avrebbe trascorso il tempo in un qualche nuovo rifugio invece
che in un grande centro di fisica sperimentale oltre che teorica. Che
il progresso della scienza negli Stati Uniti sia favorito da una simile

II profugo

385

mossa, o che la produttivita del professor Einstein sia incrementata


da un simile trasferimento, e quanto meno discutibile. Come compromesso, propose che Einstein dividesse il suo tempo in America
tra lTnstitute e il Caltech.
Flexner non fu magnanimo nella vittoria. Sostenne, falsamente, che
era stato per puro caso che era finito a Oxford e aveva parlato con
Einstein, una versione che perfino le sue stesse memorie avrebbero in
seguito contraddetto. Quanto a dividersi il tempo di Einstein, Flexner
rifiuto. Affermo che stava facendo gli interessi del fisico tedesco. Non
posso credere che un soggiorno in diversi luoghi per brevi periodi
di ogni anno sia sano o salutare scrisse. Considerando l'intera
questione dal punto di vista del professor Einstein, credo che lei e
tutti i suoi amici vi rallegrerete che sia stato possibile creare per lui
un posto perm anente.n
Da parte sua, Einstein era incerto su come avrebbe diviso il suo
tempo. Pensava che forse sarebbe riuscito a destreggiarsi tra i diversi
incarichi di professore visita tore a Princeton, Pasadena e Oxford. Anzi,
sperava addirittura di poter mantenere il suo posto all'Accademia
prussiana e l'am ato villino a Caputh, se la situazione non fosse peggiorata in Germania. Non sto abbandonando la Germania dichiaro
in agosto quando la nomina a Princeton divenne di dominio pubblico.
La mia residenza permanente continuera a essere a Berlino.
Ma Flexner diede una versione opposta, dicendo al New York
Times che Princeton sarebbe stata la residenza principale di Ein
stein. Einstein dedichera il suo tempo airinstitute dichiaro e i suoi
viaggi all'estero saranno periodi di vacanza dedicati al riposo e alia
meditazione nella sua casa estiva alle porte di Berlino.12
Come si vide poi, la questione sarebbe stata definita da eventi fuori
del controllo di entrambi i protagonisti. Per tutta Testate del 1932 la
situazione politica in Germania ando peggiorando. Poiche i nazisti
continuavano a perdere le elezioni nazionali ma a incrementare la loro
percentuale di voti, l'ottuagenario presidente Paul von Hindenburg
scelse come cancelliere l'inetto Franz von Papen, il quale cerco di
govem are m ediante la legge marziale. Quando Philipp Frank venne
a fargli visita a Caputh quell'estate, Einstein afferm o sconsolato:
Sono convinto che un regime militare non impedira la imminente
rivoluzione nazional-socialista.13
Mentre Einstein si stava preparando a partire per la sua terza visita
al Caltech, nel dicembre 1932, dovette subire un ulteriore affronto.
I titoli sul suo futuro incarico a Princeton avevano suscitato l'indignazione della Woman Patriot Corporation, un gruppo in passato

386

Einstein

potente ma in declino di sedicenti guardiane decise a difendere


l'Am erica da socialist^ pacifisti, comunisti, fem ministe e stranieri
indesiderabili. Sebbene Einstein rientrasse soltanto nelle prime due
di queste categorie, le donne patriottiche erano sicure che rientrasse
in tutte, con la possibile eccezione di quella delle femministe.
La capofila del gruppo, Mrs. Randolph Frothingham (il cui distinto
cognome - piu o meno equivalente a natica schiumante - , dato
il contesto, sembrava inventato da Dickens), presento al dipartimento di Stato degli Stati Uniti un m emorandum di sedici pagine
dattiloscritte in cui specificava le ragioni per rifiutare e ritirare il
visto consolare al professor Einstein. Lo scienziato era un m ilitante
pacifista e comunista il quale sosteneva dottrine che avrebbero permesso all'anarchia di insinuarsi indisturbata nel paese, accusava il
memorandum. Neppure Stalin in persona e affiliato a cosi tanti gruppi
internazionali anarco-comunisti dediti a promuovere la "condizione
prelim inare" della rivoluzione mondiale e dell'anarchia finale, come
ALBERT EINSTEIN. (Corsivo e maiuscole sono nell'originale.14
I
funzionari del dipartimento di Stato avrebbero potuto ignorare
il m em orandum . Invece lo inserirono in un dossier che nel corso
dei successivi ventitre anni crebbe diventando un corposo fascicolo
dell'Fbi di 1427 pagine di documenti. Inoltre lo inviarono al consolato statunitense di Berlino in modo che i funzionari di li potessero
interrogare Einstein e controllare se le accuse erano vere prima di
concedergli un altro visto.
Da principio Einstein fu abbastanza divertito quando lesse i resoconti giom alistici delle accuse delle donne. Telefono al responsabile
dell'ufficio di Berlino dell'United Press, Louis Lochner, con cui aveva
fatto amicizia, e gli rilascio una dichiarazione che non soltanto ridicolizzava le accuse ma dimostrava anche in modo incontrovertibile
che non poteva essere accusato di femminismo:
Mai prima d'oggi ho incontrato da parte del gentil sesso un rifiuto
cosi energico a tutte le mie profferte; o se anche cio e avvenuto, mai
da un numero cosi alto di donne e tutte in una volta sola. Ma non
hanno forse ragione queste vigili cittadinesse? Perche si dovrebbe
spalancare la porta a un individuo che divora coriacei capitalisti con lo
stesso appetito e piacere con cui nei tempi antichi il cretese Minotauro
divorava le tenere vergini greche, e che per di piu ha il cattivo gusto
di rifiutare ogni sorta di guerra tranne quella inevitabile con la pro
pria moglie? Ascoltate dunque le vostre sagge e patriottiche donne e
ricordate che il Campidoglio della possente Roma fu salvato un tempo
dallo schiamazzo delle sue oche fedeli.15

II profngo

387

II
New York Times riferi la vicenda in prima pagina con il titolo
Einstein ridicolizza Vattacco contro di lui delle donne di qui. Ricorda che
le oche schiamazzanti un tempo salvarono Roma.16 Ma Einstein fu molto
m eno divertito due giorni dopo quando, m entre con Elsa stava
facendo i bagagli per partire, ricevette una telefonata dall'ufficio
consolare statunitense di Berlino che gli chiedeva di presentarsi per
un colloquio quel pomeriggio.
II
console generale era in vacanza, e cosi fu il suo povero sostituto a condurre l'intervista, che Elsa riferi prontamente ai cronisti.17
Secondo il New York Times, che il giorno successivo portava tre
servizi sull'incidente, la seduta era cominciata abbastanza bene ma
poi era degenerata.
Qual e il suo credo politico? gli era stato chiesto. Einstein aveva
dato al suo interlocutore uno sguardo vacuo e poi era scoppiato
a ridere. Be', non lo so aveva dichiarato Non sono in grado di
rispondere a questa domanda.
Lei e membro di qualche organizzazione? Einstein si era passata
la mano nella sua ampia capigliatura e si era girato verso Elsa. Oh
si! aveva esclamato. Sono un War Resister.
II
colloquio si era trascinato per altri quarantacinque minuti, men
tre Einstein diventava sempre piu insofferente. Quando gli era stato
chiesto se era simpatizzante di qualche partito comunista o anarchico,
aveva perso la calma. Dei vostri connazionali mi hanno invitato
aveva detto. Si, mi hanno pregato. Se devo entrare nel vostro paese
come un sospetto, non ci andro affatto. Se non vuole darmi un visto,
per piacere lo dica.
Poi si era alzato per prendere cappotto e cappello. Lo state facendo
per vostro diletto aveva chiesto oppure agite su ordini dairalto?
Senza aspettare risposta, se ne era andato con Elsa al seguito.
Elsa fece sapere ai giornali che Einstein aveva smesso di fare i baga
gli e aveva lasciato Berlino per il suo villino di Caputh. Se non avesse
ricevuto un visto entro mezzogiorno del giorno successivo avrebbe
cancellato il viaggio in America. A tarda sera il consolato rilascid una
dichiarazione in cui affermava che il caso era stato esaminato e che
il visto sarebbe stato concesso immediatamente.
Come il Times riferi correttamente, Einstein non [era] un comu
nista e [aveva] declinato inviti a tenere conferenze in Russia perche
non voleva dare l'impressione di essere in accordo con il regime di
Mosca. Q uello che nessun giornale riferi, pero, era che Einstein
aveva accettato di firmare una dichiarazione, richiesta dal consolato,
secondo la quale non era membro del partito comunista ne di qual-

388

Einstein

siasi altra organizzazione che si proponesse di rovesciare il govem o


degli Stati Uniti.18
Einstein rip re tide a fare le valigie per l'America recitava il titolo del
Times il giom o successivo. Dal diluvio di cablogrammi che ci e
giunto ieri sera disse Elsa ai cronisti sappiamo che americani di tutte
le classi sono stati profondamente contrariati dal caso. 11 segretario di
Stato Henry Stimson si disse dispiaciuto dell'incidente, ma sottolineo
anche che Einstein era stato trattato con la massima cortesia e considerazione. Mentre partivano in treno da Berlino per Bremerhaven,
dove dovevano prendere la nave, Einstein scherzo sull'incidente e
disse che alia fine tutto era andato per il m eglio.19
Pasadena, 1933
Al momento di lasciare la Germania nel dicembre 1932, Einstein
pensava ancora che forse sarebbe potuto tornarvi, non ne era sicuro.
Al vecchio amico M aurice Solovine, che stava pubblicando le sue
opere a Parigi, scrisse di inviarne copie l'aprile prossimo al mio
indirizzo di Caputh. Ma quando lasciarono la casa di Caputh, disse
a Elsa, quasi in una premonizione: Guardala bene. Non la rivedrai
mai piu. Con loro, a bordo del piroscafo Oakland diretto in California,
c'erano trenta tra bauli e valigie, probabilmente piu del necessario
per un viaggio di tre mesi.20
Cosi parve imbarazzante, e penosamente ironico, che l'unico impegno pubblico previsto per Einstein a Pasadena fosse un discorso
celebrativo dell'am icizia tedesco-americana. Per finanziare il soggiorno di Einstein al Caltech, il rettore M illikan aveva ottenuto un
contributo di settemila dollari dall'Oberlander Trust, una fondazione
che cercava di promuovere gli scambi culturali con la Germania.
L'unica condizione posta era che Einstein facesse una trasmissione
che favorisse il m iglioram ento dei rapporti tra G erm ania e Stati
Uniti. All'arrivo di Einstein, Millikan annuncio che il fisico veniva
negli Stati Uniti con la missione di agire sull'opinione pubblica per
migliorare le relazioni tedesco-am ericane,21 un'idea che forse sorprese Einstein, con i suoi trenta bagagli.
Millikan di norma preferiva che il suo ospite premio Nobel evitasse
di parlare su temi non strettamente scientifici. In effetti, poco dopo il suo
arrivo, costrinse Einstein ad annullare un discorso che doveva tenere
presso la sede della War Resisters' League all'Ucla (Universita della
California a Los Angeles), discorso in cui si riprometteva di denunciare
nuovamente il servizio militare obbligatorio. Non c'e potere al mondo

II profugo

389

da cui dovremmo essere disposti ad accettare l'ordine di uccidere


aveva scritto nella minuta del discorso che non tenne mai.22
Ma finche Einstein esprimeva sentimenti filotedeschi invece che
pacifisti, Millikan era felice che parlasse di politica... specialmente
quando c'erano in gioco dei finanziamenti. Oltre a essersi assicurato
il contributo di settemila dollari da parte dell'Oberlander Trust mettendo in programma il discorso, che doveva essere trasmesso dalla
radio Nbc, Millikan aveva anche invitato i grandi donatori a mia cena
di gala all'Athenaeum neH'imminenza dell'evento.
Einstein era una tale attrazione che ci fu una lista d'attesa per
l'acquisto dei biglietti. Tra coloro che sedevano al suo tavolo c'era
Leon Watters, un facoltoso industriale farmaceutico di New York.
Accorgendosi che Einstein sembrava annoiato, si protese verso di
lui alle spalle della signora seduta tra loro per offrirgli una sigaretta,
che Einstein consumo in tre tiri. I due uomini in seguito divennero
intimi amici, e Einstein piu tardi sarebbe stato ospite nell'appartamento di Watters sulla Quinta Strada quando da Princeton andava
a New York.
Allorche la cena fu terminata, Einstein e gli altri ospiti si trasferirono al Pasadena Civic Auditorium , dove parecchie m igliaia di
persone erano in attesa di ascoltare il suo discorso. II testo di Einstein
era stato tradotto da un amico, e lo scienziato lo pronuncio in un
inglese piuttosto esitante.
Dopo avere scherzato sulle difficolta di apparire serio indossando
uno smoking, passo ad attaccare le persone che usavano parole cariche di emozione per esercitare un'azione intimidatoria sulla libera
espressione. La parola eretico, com e veniva usata durante l'inquisizione, era un esempio, disse. Poi cito altri esempi che avevano
analoghe connotazioni odiose alle orecchie della gente in diversi
paesi: la parola comunista nell'Am erica di oggi, o la parola borghesia
in Russia, o la parola ebreo per i gruppi reazionari in Germania. Non
tutti questi esempi sembravano idonei a compiacere Millikan o i suoi
finanziatori anticomunisti e filotedeschi.
E neppure la sua analisi della crisi mondiale in corso era di quelle
che sarebbero piaciute ai capitalisti piu accesi. La depressione eco
nomica, specialm ente in America, sembrava essere causata, disse,
principalmente dai progressi tecnologici che riducevano il fabbisogno di m anodopera umana e quindi producevano un declino del
potere d'acquisto dei consumatori.
Quanto alia Germania, fece un paio di tentativi di esprimere simpatia e di guadagnarsi il finanziamento di Millikan. L'America sarebbe

390

Einstein

stata saggia, disse, a non insistere con troppo rigore sulla continuity
del pagamento dei debiti e delle riparazioni derivanti dalla guerra
mondiale. Inoltre gli sembrava che vi fosse qualche giustificazione
per la richiesta tedesca di parita militare.
Cio non significava, perd, che alia Germania dovesse essere consentito di reintrodurre il servizio militare obbligatorio, si affretto
ad aggiungere. I1 servizio militare universale significa educazione
della gioventu alio spirito bellico concluse.23 Forse Millikan aveva
ottenuto il suo discorso sulla Germania, ma aveva dovuto mandar
giu alcune affermazioni sulla resistenza alia guerra tratte dal discorso
annullato all'Ucla.
Una settimana piu tardi, comunque, tutti questi temi - l'amicizia
tedesco-americana, il pagamento dei debiti, la resistenza alia guerra,
e perfino il pacifismo di Einstein - ricevettero un colpo che li avrebbe
resi privi di senso per oltre un decennio. II 30 gennaio 1933, mentre
Einstein era al sicuro a Pasadena, Adolf Hitler prese il potere come
nuovo cancelliere della Germania.
Da principio Einstein parve incerto sul significato dell'evento. La
prima settimana di febbraio scrisse lettere a Berlino sul modo di calcolare il suo stipendio al momento del suo previsto ritorno ad aprile. Le
sporadiche annotazioni di quella settimana sul suo diario di viaggio
registravano soltanto serie discussioni scientifiche, come quella sugli
esperimenti con i raggi cosmici e frivoli incontri mondani, del tipo:
Serata Chaplin. Suonati quartetti di Mozart. Signora corpulenta la cui
occupazione consiste nel fare amicizia con tutte le celebrita.24
Ma prima della fine di febbraio, con il Reichstag in fiamme e le
camicie brune che saccheggiavano le case degli ebrei, le cose erano
diventate piu chiare. A causa di Hitler, non oso mettere piede sul
suolo tedesco scrisse Einstein a una delle sue amiche.25
I I 10 marzo, il giorno prima della partenza da Pasadena, Einstein
stava passeggiando nei giardini dell'Athenaeum. Evelyn Seeley del
New York World Telegram ve lo trovo di umore espansivo. Parlarono per tre quarti d'ora e una delle sue dichiarazioni si guadagno
i titoli dei giornali di tutto il mondo. Finche avro una scelta, vivro
soltanto in un paese dove prevaigano la liberta civile, la tolleranza e
l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alia legge disse. Queste
condizioni non esistono in Germania al momento attuale.26
Proprio mentre la Seeley se ne stava andando, Los A ngeles fu
colpita da un devastante terremoto - 1 1 6 persone morirono nell'area
urbana - ma Einstein sembro quasi non accorgersene. Con l'acquiescenza di un direttore forse troppo indulgente, la Seeley pote conclu-

II profugo

391

dere il suo articolo con una metafora drammatica: Mentre si dirigeva


al seminario, attraversando il campus, il dottor Einstein senti il terreno
tremargli sotto i piedi.
L'articolo della Seeley sarebbe apparso meno melodrammatico al
confronto di un autentico dramma che si stava consumando quello
stesso giorno a Berlino, ma ne lei ne Einstein ne erano al corrente.
L'appartamento dello scienziato nella capitale tedesca, con la figlia
di Elsa, Margot, che vi si acquattava terrorizzata, quel pomeriggio
subi due incursioni naziste. II marito di Margot, Dimitri Marianoff,
era fuori per commissioni e poco maned che finisse nelle mani di una
delle squadracce di criminali che giravano per le strade. Mando a dire
a Margot di far pervenire le carte di Einstein all'ambasciata francese e
di raggiungerlo poi a Parigi. La moglie riusci a fare entrambe le cose.
Ilse e suo marito, Rudolph Kaiser, a loro volta riuscirono a fuggire in
Olanda. Nei due giorni seguenti l'appartamento di Berlino fu perquisito e messo a soqquadro altre tre volte. Einstein non l'avrebbe mai
piu rivisto. Ma le sue carte erano salve.27
Durante il viaggio in treno dal Caltech verso est, Einstein arrivo
a Chicago nel giorno del suo cinquantaquattresimo compleanno. La
prese parte a una manifestazione dello Youth Peace Council, dove
gli oratori promisero solennem ente che la m obilitazione pacifista
sarebbe continuata nonostante gli eventi in Germania. Alcuni se ne
andarono con l'impressione che lo scienziato fosse pienamente d'accordo. Einstein non abbandonera m ai il m ovimento per la pace
osservo uno di loro.
Ma si sbagliavano. Einstein aveva com inciato a mettere la sordina alia retorica pacifista. A un pranzo di compleanno quel giorno
a Chicago parlo in termini vaghi della necessita di organizzazioni
internazionali per mantenere la pace, ma si astenne dal ripetere gli
appelli alia resistenza contro la guerra. Fu parimenti cauto, qualche
giorno dopo a un ricevimento a New York, a proposito di un'antologia
di suoi scritti pacifisti, The Fight against War (La lotta contro la guerra).
Parlo prevalentemente del corso angosciante degli eventi in Germ a
nia. II mondo avrebbe dovuto manifestare la sua disapprovazione
morale per i nazisti, disse, ma aggiunse che la popolazione tedesca
non avrebbe dovuto essere demonizzata.
Non era chiaro, neppure alia vigilia della partenza, dove sarebbe
vissuto ora. Paul Schwartz, il console tedesco a New York che era
stato amico di Einstein a Berlino, lo incontro in privato per accertarsi
che non avesse in mente di tornare in Germania. Ti trascineranno
per le strade per i capelli lo avverti.28

392

Einstein

La sua destinazione iniziale, dove la nave lo avrebbe sbarcato,


era il Belgio, e agli amici lascid intendere che di la sarebbe potuto
andare in Svizzera. Quando l'Lnstitute for Advanced Study avesse
aperto l'anno successivo, progettava di passarvi quattro o cinque mesi
all'anno. Forse avrebbero finito per essere di piu. II giorno prima della
partenza, Einstein ed Elsa fecero una rapida puntata a Princeton per
vedere delle case che avrebbero potuto acquistare.
L'unico posto in Germania che avrebbe voluto rivedere, disse ai
membri della famiglia, era Caputh. Ma durante la traversata dell'Atlantico ebbe notizia che i nazisti avevano fatto un'incursione nel suo
villino con il pretesto di cercarvi armi nascoste dai comunisti (non
c'era niente del genere). Piu tardi erano tom ati e avevano confiscato
la sua am ata barca a vela con la scusa che avrebbe potuto essere
usata per il contrabbando. La mia casa estiva e stata spesso onorata
dalla presenza di numerosi ospiti disse in un m essaggio dalla nave.
Essi sono sempre stati i benvenuti. Nessuno ha mai avuto ragione
di entrarvi con la forza.29

Ifcilo
La notizia del raid nel suo villino di Caputh segno in modo defini
tive il rapporto di Einstein con la sua patria tedesca. Non ci sarebbe
tornato mai piu.
Appena la nave attracco ad Anversa il 28 marzo 1933, si fece condurre in automobile al consolato tedesco di Bruxelles, dove restitui
il passaporto e (come aveva gia fatto un'altra volta da adolescente)
dichiaro che rinunciava alia cittadinanza tedesca. Spedi anche una
lettera, scritta durante la traversata, in cui presentava all'Accademia
prussiana le proprie dimissioni. La dipendenza dal governo prussiano dichiaro e qualcosa che, nelle attuali circostanze, considero
intollerabile.30
Max Planck, che lo aveva introdotto nell'Accadem ia diciannove
anni prima, era sollevato. Questa sua idea sembra essere l'unico
modo che possa assicurarle un'onorevole rottura delle relazioni con
l'Accadem ia gli scrisse, con un sospiro quasi percepibile. Aggiunse
l'augurio che nonostante 1'abisso che separa le nostre opinioni poli
ticise, i nostri amichevoli rapporti personali non subiscano mai alcun
cambiamento.31
Quello che Planck sperava di evitare, mentre sulla stampa nazista
imperversavano le diatribe antisemite contro Einstein, era un formale
procedimento disciplinare contro il collega, che alcuni ministri del

II profiigo

393

govem o stavano chiedendo. L'incidente avrebbe causato a Planck un


tormento personale e all'Accademia un imbarazzo di fronte alia storia.
A w iare procedure formali di esclusione contro Einstein mi porrebbe
in gravissimi conflitti di coscienza scrisse a un segretario dell'Accademia. Anche se dal punto di vista politico un abisso mi separa da
lui, sono, d'altro canto, assolutamente certo che nella storia dei secoli
a venire il nome di Einstein sara celebrato come quello di una delle
stelle piu luminose che mai abbiano brillato neirAccadem ia.32
Ma, ahime, l'Accadem ia non era dell'idea di non peggiorare una
situazione gia incresciosa. I nazisti erano furiosi che Einstein li avesse
preceduti rinunciando in modo assolutamente pubblico, con tanto di
titoli sui giom ali, alia cittadinanza e all'appartenenza all'Accademia,
prima che essi potessero privarlo di entrambe. Cosi un segretario
dell'Accadem ia simpatizzante dei nazisti fece una dichiarazione in
nome dell'istituzione. Riferendosi alle notizie di stampa su alcuni
dei commenti fatti da Einstein in America, che in realta erano stati
assai cauti, denuncio la sua partecipazione alia campagna contro le
pretese atrocita tedesche e le sue attivita agitatorie in paesi stranieri, concludendo: Non vi e quindi alcuna ragione per dolersi delle
dimissioni di Einstein.33
Max von Laue, collega e amico di vecchia data di Einstein, protesto.
A una riunione dell'Accadem ia tenuta in quella settimana, tento di
convincere i presenti a sconfessare l'azione del segretario. Ma nessun
altro lo segui, neppure Haber, l'ebreo convertito che era stato uno dei
sostenitori e degli amici piu intimi di Einstein.
Einstein non era disposto a lasciar passare senza risposta una simile
calunnia. Dichiaro con la presente di non aver mai preso parte a una
tale campagna rispose. Aveva semplicemente detto la verita sulla
situazione in Germania, senza fare ricorso a racconti di atrocita. Ho
spiegato inoltre che l'attuale situazione tedesca e il risultato di uno
stato di aberrazione mentale delle masse scrisse.34
A quel punto non c'era alcun dubbio che fosse la verita. All'inizio
della settimana i nazisti avevano chiamato al boicottaggio di tutte le
aziende di proprieta di ebrei e avevano disposto truppe d'assalto fuori
dei loro negozi. Docenti e studenti ebrei furono esclusi dall'Universita
di Berlino e i loro documenti di identificazione accademica furono
confiscati. II premio Nobel Philipp Lenard, avversario di lunga data
di Einstein, dichiaro a un giomale nazista: L'esempio piu importante
dell'influenza pericolosa dei circoli ebraici sullo studio della natura
e stato dato da Herr Einstein.35
Gli scambi epistolari tra Einstein e l'Accadem ia degenerarono in

394

Einstein

polemica petulante. Un funzionario scrisse ad Einstein che, anche


se non aveva attivamente diffuso calunnie, non si era affiancato a
coloro che difendono la nostra nazione contro la marea montante delle
calunnie... una sua buona parola in favore del popolo tedesco avrebbe
potuto avere una grande risonanza all'estero. Per Einstein questo
era assurdo. Nelle presenti circostanze, con quella testimonianza io
avrei contribuito, anche se solo indirettamente, alia corruzione morale
e alia distruzione dei valori culturali rispose.36
L'intera disputa stava comunque diventando irrilevante. All'inizio
dell'aprile 1933, il govem o tedesco approvo una legge che dichiarava
che gli ebrei (definiti dal semplice fatto di avere un nonno o una nonna
ebrei) non potevano detenere cariche pubbliche, neppure all' Accademia o nelle universita. Tra coloro che furono costretti a fuggire c'erano
quattordici premi Nobel e ventisei dei sessanta professori di fisica
teorica del paese. Giustamente, i profughi del fascismo che lasciarono
la Germania o gli altri paesi dove esso si impose - Einstein, Edward
Teller, Victor Weisskopf, Hans Bethe, Lise Meitner, Niels Bohr, Enrico
Fermi, Otto Stem , Eugene Wigner, Leo Szilard e altri - contribuirono
a fare in modo che fossero gli alleati e non i nazisti a realizzare per
primi la bomba atomica.
Planck tento di m itigare le politiche antiebraiche, spingendosi
fino al punto di rivolgersi a Hitler in persona. Le nostre politiche
nazionali non saranno revocate ne m odificate, neppure per gli scienziati tuono Hitler in risposta. Se la destituzione degli scienziati
ebrei significa l'annientamento della scienza tedesca contemporanea,
faremo a meno della scienza per qualche anno! Dopo di che, Planck
se ne ando in silenzio e ammoni gli altri scienziati che non stava a
loro sfidare i dirigenti politici.
Einstein non riusci ad andare in collera con Planck, che era un po'
come uno zio oltre che un protettore. Anche nel bel mezzo dei burrascosi scambi epistolari con l'Accademia, accolse la proposta di Planck
di mantenere intatto il loro reciproco rispetto personale. Nonostante
tutto, sono felice che lei mi saluti nello spirito dell'antica amicizia e
che anche le piu grandi tensioni non siano riuscite a offuscare i nostri
rapporti scrisse, utilizzando lo stile formale e rispettoso di cui si era
sempre servito rivolgendosi a Planck. Questi mantengono la loro
antica bellezza e purezza, indipendentemente da quanto, per cosi
dire, sta accadendo piu in basso.37
Tra coloro che fuggivano dalle epuraziorti naziste c'era Max Bom ,
che con la sua mordace moglie Hedwig fird in Inghilterra. Non ho
mai avuto un'opinione troppo buona dei tedeschi gli scrisse Einstein

II profugo

395

quando apprese la notizia. Devo perd confessare che mi ha in un certo


senso stupito il grado di brutalita (e di vilta) da essi raggiunto.
Born prese il tutto abbastanza bene e, com e Einstein, m aturo
un piu profondo apprezzam ento delle proprie radici. Per quanto
riguarda mia moglie e i ragazzi, solo negli ultimi mesi hanno acquistato coscienza di essere ebrei (o non ariani, per usare quest'elegante term ine tecnico), e neppure io mi ero mai sentito particolarmente tale scrisse nella sua risposta ad Einstein. Naturalm ente
ora mi sento ebreo con tutte le mie forze, non solo perche io e i miei
siamo considerati tali, ma perche l'oppressione e l'ingiustizia mi
spingono a opporre una resistenza accanita.38
Ancora piu amaro fu il caso di Fritz Haber, amico sia di Einstein sia
della Marie, che pensava di essere diventato tedesco convertendosi al
cristianesimo, dandosi un'aria prussiana e promuovendo per il suo
paese lo sviluppo dei gas asfissianti nella prima guerra mondiale. Ma
con le nuove leggi anche lui fu destituito dai suoi incarichi all'Universita di Berlino e in seno all' Accademia, all'eta di sessantaquattro
anni, proprio quando stava per maturare il diritto alia pensione.
Come se volesse espiare la colpa di aver rinunziato alle proprie
radici, Haber si diede a organizzare gli ebrei che d'improvviso ave
vano bisogno di trovare posti di lavoro fuori dalla Germania. Ein
stein non pote trattenersi dal punzecchiarlo, con il tono canzonatorio
che avevano spesso usato nelle loro lettere, sul fallimento della sua
teoria dell'assimilazione. Posso comprendere i tuoi conflitti interiori
scrisse. E un po' come essere costretti a rinunciare a una teoria sulla
quale si e lavorato tutta la vita. Non e lo stesso per me perche non ci
ho mai minimamente creduto.39
Nello sforzo di aiutare a emigrare gli appena ritrovati compagni
di tribu, Haber fece amicizia con il capo sionista Chaim Weizmann.
Tento perfino di sanare un dissidio che era sorto tra questi e Einstein
a proposito del trattamento degli arabi da parte degli ebrei e della
gestione dell'Universita ebraica. In tutta la mia vita non mi sono
mai sentito cosi ebreo come ora! affermo esultante, sebbene in realta
non volesse dire molto.
Einstein rispose esprimendo il proprio compiacimento per il fatto
che il tuo precedente amore per la bestia bionda si sia un po' raffreddato. 1 tedeschi erano tutti una brutta razza, insisteva Einstein,
eccetto qualche eccellente personality (Planck nobile al 60%, e Laue
al 100%). Ora, in questo momento di aw ersita, gli ebrei potevano
almeno trarre conforto dal fatto che venivano gettati via insieme ai
loro veri consanguinei. Per me la cosa piu bella e essere in contatto

396

Einstein

con alcuni meravigliosi ebrei... qualche millennio di passato civile


significa pure qualcosa, dopotutto.40
Einstein non avrebbe mai piu rivisto Haber, il quale decise di cercare di rifarsi una vita all'Universita ebraica di Gerusalemme, che
10 stesso Einstein aveva contribuito a far decollare. Ma durante il
viaggio, a Basilea, il suo cuore cedette e Haber mori.
Quasi quarantamila tedeschi si radunarono di fronte all'Opera di
Berlino il 10 maggio 1933, mentre un corteo di studenti che sfoggiavano le loro svastiche e di malviventi da birreria armati di force gettavano libri in un enorme falo. Comuni cittadini si riversavano nelle
strade portando volumi frutto del saccheggio di biblioteche e abitazioni private. L'intellettualismo ebraico e morto urlava dal podio
11 ministro della Propaganda Joseph Goebbels, con il viso illuminato
dalle fiamme. L/anima tedesca puo nuovamente esprimersi.
Q uanto accadde in Germ ania nel 1933 non fu soltanto un atto
di brutal ita perpetrato da capi criminali con la complicity di folle
ignoranti. Fu anche, come disse Einstein, il fallimento totale della
cosiddetta aristocrazia intellettuale. Einstein e altri ebrei furono
espulsi da quella che era stata tra le maggiori roccaforti al mondo
della ricerca senza pregiudizi, e coloro che rimasero fecero ben poco
per resistere. Rappresento il trionfo di gente come l'antisemita Philipp
Lenard, il persecutore di vecchia data di Einstein, che fu nominato
da Hitler nuovo responsabile della scienza ariana. Dobbiamo riconoscere che e indegno di un tedesco essere il seguace intellettuale
di un ebreo disse esultante Lenard in quel maggio. Heil Hitler!
Sarebbero occorsi dodici anni perche le truppe alleate arrivassero fin
li combattendo e lo estromettessero.41
Le Coq sur Mer, 1933
Essendosi ritrovati in Belgio, piu per un caso determinato dalle
rotte dei transatlantic! che per scelta consapevole, Einstein e il suo
entourage - Elsa, Helen Dukas e Walther Mayer - si stabilirono provvisoriamente li. Dopo breve riflessione, Einstein si rese conto di non
disporre dell'energia emotiva che sarebbe stata necessaria per trasferire la sua nuova famiglia a Zurigo accanto a quella vecchia. E non
era neppure disposto a impegnarsi con Leida o con Oxford mentre
era in attesa della visita programmata, o forse del trasferimento, a
Princeton. Cosi affitto una casa sulle dune di Le Coq sur Mer, una
localita balneare vicina a Ostenda, dove avrebbe potuto contemplare,
e Mayer avrebbe potuto calcolare, l'universo e le sue onde in pace.

II profugo

397

La pace, perd, non era a portata di mano. Anche li sul mare non
poteva sottrarsi com pletamente alle minacce dei nazisti. I giom ali
riferivano che il suo nome era in un elenco di obiettivi da assassinare
e girava la voce che vi fosse una taglia di cinquemila dollari sulla sua
testa. Venutone a conoscenza, Einstein si tocco la testa e proclamo
allegramente: Non sapevo che valesse cosi tanto!. I belgi, perd,
presero piu sul serio il pericolo e, con suo grande fastidio, misero
due muscolosi agenti di guardia alia casa.42
Philipp Frank, che occupava ancora la vecchia cattedra e lo stu
dio di Einstein a Praga, capito di passaggio a Ostenda quell'estate
e decise di fare una visita a sorpresa. Chiese agli abitanti del luogo
dove poteva trovare Einstein e, nonostante tutte le ingiunzioni delle
autorita di sicurezza di non dare simili informazioni, fu immediatamente indirizzato al villino tra le dune. Mentre si aw icinava, vide due
uomini robusti, che di certo non avevano l'aria dei consueti visitatori
di Einstein, in animata conversazione con Elsa. D'im provviso, come
poi racconto Frank, i due uomini mi videro, si slanciarono verso di
me e mi afferrarono.
Elsa, bianca in viso per lo spavento, intervenne. La sospettano di
essere l'assassino di cui si parla spiego.
Einstein trovo l'intera situazione molto divertente, compresa l'ingenuita della gente del vicinato che aveva gentilmente mostrato a
Frank la strada di casa sua. Descrisse le lettere che aveva scambiato
con l'Accadem ia prussiana, e che aveva messo in una cartelletta con
alcuni versi arguti che aveva composto per un'im m aginaria rispo
sta: Grazie per una lettera si ardente / proprio tedesca come il suo
mittente.
Quando Einstein disse che andandosene da Berlino aveva provato
un senso di liberazione, Elsa difese la citta che aveva amato per tanto
tempo. Spesso mi hai detto, venendo a casa da una conferenza di
fisica, che una simile riunione di colleghi d'eccezione non si poteva
trovare in nessun'altra parte del mondo.
Si, rispose Einstein da un punto di vista puramente scientifico
la vita a Berlino era per lo piu veramente piacevole. Cio nondimeno,
avevo sempre l'impressione che qualche cosa mi opprimesse, e spesso
ebbi il presentimento che le cose non sarebbero finite bene.43
Con Einstein libero da im pegni, le offerte fioccavano da tutta
Europa. Adesso ho piu cattedre che idee razionali nella testa disse a
Solovine 44 Sebbene si fosse impegnato a passare almeno alcuni mesi
all'anno a Princeton, comincio ad accettare gli inviti in modo un po'
indiscriminato. Non fu m ai molto bravo a respingere le richieste.

398

Einstein

In parte accadeva perche le offerte erano allettanti e ne era lusingato. In parte perche stava ancora cercando di trattare un accordo
piu favorevole per il suo assistente, Walther Mayer. Inoltre, le offerte
divennero, per lui come per le varie universita, un modo per mostrare
il loro disprezzo per cio che i nazisti stavano facendo alle accademie
tedesche. Lei forse pensera che sarebbe stato mio dovere non accettare le offerte spagnola e francese, confesso a Paul Langevin di Parigi
tuttavia, un rifiuto avrebbe potuto essere frainteso dal momento che
entrambi gli inviti erano, almeno in una certa misura, dimostrazioni
politiche che io consideravo importanti e non volevo vanificare.45
In aprile, la sua accettazione di un posto all'Universita di Madrid
fini sui giomali. II ministro spagnolo annuncia che ilfisico ha accettato la
cattedra, intitolava il New York Times. La notizia accolta con gioia. II
quotidiano sottolineava che l'incarico non avrebbe avuto effetti sui
suoi annuali periodi di soggiorno a Princeton, ma Einstein avverti
Flexner che avrebbe potuto avem e se Mayer non fosse stato nominato
professore ordinario invece che associato nel nuovo Istituto. Avra
ormai appreso dalla stampa che ho accettato una cattedra all'Universita
di Madrid scrisse. I1 govemo spagnolo mi ha concesso il diritto di
raccomandare un matematico da nominare professore ordinario ... Di
conseguenza mi trovo in una posizione difficile: o raccomandarlo per la
Spagna oppure chiederle se non sia possibile convertire la sua nomina
in una a professore ordinario. Nel caso che la minaccia non fosse sufficientemente chiara, Einstein aggiunse: La sua assenza dall'Istituto
potrebbe persino creare difficolta per il mio stesso lavoro.46
Flexner venne a un compromesso. In una lettera di quattro pagine,
mise in guardia Einstein sui pericoli di legarsi troppo strettamente
a un solo assistente, fece esempi di altri casi con effetti negativi, ma
poi cedette. Sebbene il titolo di Mayer rimanesse quello di professore
associato, gli fu assegnato un posto di ruolo, il che basto per concludere l'accordo.47
Einstein inoltre accetto di tenere conferenze - o manifesto interesse
per tale possibility - a Bruxelles, Parigi e Oxford. Era particolarmente
ansioso di passare del tempo in quest'ultima citta. Pensa che il Christ
Church potrebbe trovare una stanzetta per me? scrisse aH'amico profes
sor Frederick Lindemann, un fisico che sarebbe diventato un importante
consigliere di Winston Churchill. Non occorre che sia cosi grande come
quella dei due anni precedenti. Alla fine della lettera, aggiunse una
malinconica annotazione: Non rivedro mai piu la mia terra natale.48
Tutto cio sollevava una domanda o w ia : perche non prendeva in
considerazione la possibility di trascorrere del tempo all'Universita

II profugo

399

ebraica di Gerusalemme? Dopotutto era in parte una sua creatura.


Einstein passo la primavera del 1933 a discutere attivamente dell'istituzione di una nuova universita, forse in Inghil terra, che potesse servire
da rifugio per gli accademici ebrei profughi. Perche invece non li reclutava per l'Universita ebraica impegnandosi anche personalmente?
II
problema era che nei cinque anni precedenti Einstein era stato in
conflitto con gli amministratori di la, e si era arrivati a un'intempestiva
resa dei conti nel 1933, proprio mentre lui e altri professori stavano
fuggendo dalla Germania nazista. Motivo della sua collera era il rettore dell'universita, Judah Magnes, un ex rabbino di New York che si
sentiva in dovere di compiacere i suoi facoltosi finanziatori americani
con nomine nel corpo docente, anche a discapito delTeccellenza accademica. Einstein voleva che Tuniversita operasse piuttosto secondo
la tradizione europea, in cui i dipartimenti avevano grande potere sul
programma di studio e sulle decisioni relative alle nomine di ruolo.49
Durante il soggiorno a Le Coq sur Mer, le sue frustrazioni con
Magnes superarono il livello di guardia. Questa persona ambiziosa
e debole si e circondata di altri uomini m oralmente scadenti scrisse
a Haber m ettendolo in guardia dall'andare alTUniversita ebraica. A
Born descrisse l'istituzione come un'autentica porcheria, roba da
ciarlatani.50
Le rimostranze di Einstein lo misero in contrasto con Chaim Weiz
mann. Quando il capo sionista e Magnes gli inviarono un formale
invito a entrare nel corpo docente delTUniversita ebraica, diede sfogo
pubblicamente alia sua avversione. Disse alia stampa che Tuniversita
non era in grado di soddisfare le esigenze intellettuali e dichiaro
che per questo aveva respinto Tinvito.51
Magnes se ne deve andare, dichiaro Einstein. Scrisse alTalto commissario britannico Sir Herbert Samuel, che era membro di un comitato
incaricato di proporre riforme, che Magnes aveva fatto un danno
enorme e che se mai si volesse la mia collaborazione, le sue imme
diate dimissioni sarebbero la mia condizione. In giugno ripete lo
stesso ultimatum a Weizmann: Soltanto un radicale cambio del per
sonale modificherebbe la situazione.52
Weizmann era abile nel cambiare rapidamente direzione per scartare gli ostacoli e decise di convertire la sfida di Einstein in un'opportunita per ridurre il potere di Magnes. Se ci fosse riuscito, Einstein
si sarebbe sentito in dovere di entrare a far parte del corpo docente.
Durante un viaggio in America, nella seconda meta di quel mese di
giugno, gli fu chiesto perche Einstein non andasse a Gerusalemme,
dove di certo sarebbe stato a casa sua. Effettivamente avrebbe dovuto

400

Einstein

andarci, convenne Weizmann, ed era stato invitato a farlo. Se fosse


andato a Gerusalemme, aggiunse il capo sionista, avrebbe smesso
di essere un professore errante per le universita del mondo.53
Einstein era furibondo. Le ragioni per cui non andava a Gerusalemme erano ben note a Weizmann, disse, e questi sa anche in quali
circostanze sarei pronto a impegnarmi per l'Universita ebraica. Weiz
mann colse l'occasione per nominare un comitato che, nei suoi piani,
avrebbe tolto a Magnes il controllo diretto sulle scelte accademiche
dell'universita. Quindi, durante una visita a Chicago, annuncio che
le condizioni di Einstein erano state soddisfatte e che percio il fisico
nonostante tutto sarebbe andato all'Universita ebraica. Albert Ein
stein ha definitivamente deciso di accettare la direzione dell'istituto
di fisica all'Universita ebraica riferi la Jewish Telegraphic Agency,
basandosi su informazioni fornite dallo stesso Weizmann.
Era un bluff del capo sionista che non corrispondeva a verita, e la
cosa non si sarebbe mai realizzata. Ma, oltre a spaventare Flexner a
Princeton, permise di placare la controversia sull'Universita ebraica
e di introdurvi delle riforme.54
La fin e del pacifismo
Da buono scienziato qual era, Einstein poteva cambiare le proprie
opinioni quando si trovava di fronte fatti nuovi. Tra i suoi piu profondi principi personali c'era il pacifismo. Ma all'inizio del 1933, con
l'ascesa al potere di Hitler, le cose erano cambiate.
Cosi dichiaro esplicitamente di essere giunto alia conclusione che
il pacifismo assoluto e la resistenza al servizio militare erano, almeno
per il momento, ingiustificati. I tempi sembrano poco favorevoli a
un ulteriore impegno in favore di certe tesi del movimento pacifista
radicale scrisse a un sacerdote olandese che chiedeva il suo sostegno
per un'organizzazione pacifista. Per esempio, e giusto consigliare
a un francese o a un belga di rifiutare il servizio militare di fronte al
riarmo tedesco? Einstein pensava che la risposta ormai fosse chiara.
Francamente, non credo.
Invece di promuovere il pacifismo, Einstein intensified il suo im pe
gno per un'organizzazione federalista mondiale - una sorta di Societa
delle Nazioni dotata di reale incisivita - che avesse un proprio esercito
professionale per imporre le sue decisioni. Mi sembra che nell'attuale
situazione dobbiam o sostenere un'organizzazione sovranazionale
della forza piuttosto che l'abolizione di tutte le forze disse. I fatti
recenti mi hanno insegnato qualcosa sotto questo aspetto.55

11 profugo

401

Questa posizione entrava in conflitto con il War Resisters' Interna


tional, un'organizzazione che Einstein aveva a lungo sostenuto. II suo
capo, Lord Arthur Ponsonby, la condanno, definendola inopportuna,
perche costituisce un'am m issione che la forza sia il fattore che pud
risolvere le controversie intem azionali. Einstein non era d'accordo.
Per effetto della nuova minaccia che si profilava in Germania, scrisse,
la sua nuova filosofia era nessun disarmo senza sicurezza.56
Quattro anni prima, mentre era in visita ad Anversa, Einstein era
stato invitato al Palazzo reale belga dalla regina Elisabetta,57 che era
figlia di un duca bavarese e moglie di re Alberto I. La regina amava
la musica, e Einstein aveva passato un pomeriggio a suonare Mozart
con lei, bevendo te e cercando di spiegarle la relativita. Nuovamente
invitato l'anno seguente, conobbe suo marito, il re, e rimase affascinato
dai meno regali di tutti i monarchi. Queste due persone semplici sono
di una purezza e di una bonta che raramente e dato trovare scrisse a
Elsa. Di nuovo suono Mozart insieme alia regina, poi fu invitato a fermarsi a cena da solo insieme alia coppia. Niente servitu, vegetariani,
spinaci con uova fritte e patate racconto. Mi e piaciuto enormemente,
e sono sicuro che il sentimento e reciproco.58
Cosi ebbe inizio un'am icizia con la regina, destinata a durare tutta
la vita. Piu tardi, il rapporto con lei avrebbe svolto un qualche ruolo
nella vicenda di Einstein e della bom ba atomica. Ma nel luglio 1933
la questione sul tappeto era quella del pacifismo e della resistenza
al servizio militare.
I1 marito della seconda violinista gradirebbe parlare con lei di una
questione urgente. Era il messaggio in codice con cui re Alberto si
identificava, comprensibile ad Einstein e a pochi altri. Einstein ando
a palazzo. II re si preoccupava di un caso che stava agitando il suo
paese. Due obiettori di coscienza erano detenuti per aver rifiutato di
prestare servizio nell'esercito belga, e il movimento pacifista inter
nazionale stava premendo su Einstein perche si pronunciasse a loro
favore. Cio, naturalmente, avrebbe causato problemi.
II
re sperava che Einstein si sarebbe astenuto dall'intervenire. Per
amicizia, per rispetto per il capo di un paese che lo stava ospitando,
e anche per le sue nuove e sincere convinzioni, Einstein acconsenti.
E scrisse addirittura una lettera che accetto fosse resa pubblica.
N eirattu ale m inacciosa situazione prodotta dagli eventi che
hanno luogo in Germ ania, le forze armate belghe possono essere
considerate soltanto com e un m ezzo di difesa, e non com e uno
strum ento di aggressione dichiaro. E oggi, piu che in ogni altro
mom ento, tali forze di difesa sono urgentem ente necessarie.

402

Einstein

Essendo Einstein, perd, si senti in dovere di aggiungere qualche


ulteriore riflessione. Gli uomini che, per le loro convinzioni religiose
e m orali, sono costretti a rifiutare il servizio militare non dovrebbero
essere trattati com e crim inali sostenne. A loro dovrebbe essere
offerta l'altem ativa di accettare un servizio piu gravoso e rischioso
di quello militare. Potrebbero, per esempio, essere impiegati come
coscritti a bassa retribuzione nelle miniere, nel servizio alle caldaie
sulle navi, nei servizi ospedalieri in reparti per le malattie infettive o
in certe divisioni dei manicomi.59 Re Alberto rispose con un caloroso
biglietto di ringraziam ento, che evitava educatam ente qualunque
discussione sul servizio altemativo.
Quando Einstein cambiava idea, non cercava di nasconderlo. Cosi
scrisse anche una lettera aperta al capo del gruppo pacifista che lo
stava spingendo a intervenire a favore degli obiettori belgi. Fino a
tempi recenti, noi in Europa potevamo presumere che la resistenza
individuale alia guerra costituisse un attacco efficace al militarismo
disse. Oggi abbiamo di fronte una situazione del tutto diversa. Nel
cuore dell'Europa c'e una potenza, la Germania, che sta palesemente
puntando alia guerra con ogni mezzo disponibile.
Si spinse perfino a proclamare l'inconcepibile: se fosse stato giovane, lui si sarebbe arruolato.
Devo dirle sinceramente che, nelle condizioni attuali, se fossi un
belga, non rifiuterei il servizio militare, ma sarei lieto di assumermene
l'onere nella consapevolezza di servire la civilta europea. Cio non significa che io stia abbandonando il principio che ho sostenuto in passato.
Non ho speranza piu grande di quella che possa non essere troppo
lontano il giorno in cui il rifiuto del servizio militare tornera a essere
un metodo efficace per servire la causa del progresso umano.60
Per settimane la notizia riecheggio in tutto il mondo. Einstein modi
fied le sue idee pacifiste. Raccomanda ai belgi di armarsi contro la minaccia
della Germania, titolava il New York Times.61 Einstein non soltanto
non indietreggiava, ma a ogni successivo attacco rispondeva spiegando la sua posizione in modo piu appassionato.
Al segretario di War Resisters' International in Francia: Le mie idee non
sono cambiate, ma la situazione europea s i ... Fintantoche la Germania
persiste nel riarmo e nell'indottrinamento sistematico dei suoi cittadini in
vista di una guerra di rivincita, le nazioni dell'Europa occidentale dipendono, purtroppo, dalla difesa militare. Anzi, mi spingero ad affermare
che se esse sono awedute, non staranno ad aspettare disarmate di essere
aggredite... Non posso chiudere gli occhi di fronte alia realta.62

II profugo

403

A Lord Ponsonby, sno compagno di fede pacifista in Inghilterra: E mai


possibile che non si renda conto che la Germania si sta febbrilmente
riarmando e che la popolazione viene indottrinata nel nazionalismo
e addestrata alia guerra? ... Quale difesa, se non la forza organizzata,
suggerirebbe? .63
Al comitato belga di War Resisters' International: Finche non esistera
una forza di polizia internazionale, questi paesi dovranno prendersi la
responsabilita della difesa della cultura. La situazione in Europa e mutata
drasticamente nell'ultimo anno; faremmo il gioco dei nostri peggiori
nemici se dovessimo chiudere gli occhi di fronte a questo fatto.64
A un professore americano: Per prevenire il male maggiore, e necessario che il male minore - 1'inviso apparato militare - sia temporaneamente accettato.65
E ancora un anno dopo, a un turbato rabbino di Rochester: Sono lo stesso
appassionato pacifista che ero prima. Ma credo che si possa sostenere
il rifiuto del servizio militare soltanto quando la minaccia militare da
parte di aggressive dittature nei confronti dei paesi democratici abbia
cessato di esistere.66
Dopo anni in cui era stato definito ingenuo dai suoi amici conservatori, ora erano quelli alia sua sinistra a pensare che la sua padronanza
della politica fosse precaria. Einstein, un genio nel suo campo scientifico, e debole, esitante e incoerente al di fuori di esso scrisse nel suo
diario lo zelante pacifista Romain Rolland.67 L'accusa di incoerenza
avrebbe divertito Einstein. Per uno scienziato, modificare le teorie
quando i fatti cambiano non e un segno di debolezza.
Addio
L'autunno precedente Einstein aveva ricevuto una lettera lunga,
sconnessa e, come spesso accadeva, appassionatam ente personale
da M ichele Besso, uno dei suoi amici di piu vecchia data. Gran parte
della lettera era dedicata alio sfortunato Eduard, il figlio m inore
di Einstein, la cui salute m entale aveva continuato a peggiorare, e
che ora era relegato in una casa di cura nei pressi di Zurigo. Ein
stein veniva fotografato cosi spesso con le figliastre, ma mai con i
figli, osservava Besso. Perche non viaggiava con loro? Forse avrebbe
potuto portare con se Eduard in uno dei suoi viaggi in America e
cosi conoscerlo meglio.
Einstein am ava Eduard. Questo dolore sta divorando Albert
aveva detto in proposito Elsa a un'amica. Ma Einstein pensava che
la schizofrenia di Eduard fosse ereditata dalla famiglia della madre,
cosa in una certa misura probabilmente vera, e che ci fosse ben poco

404

Einstein

che lui poteva fare. Questa era anche la ragione per cui si opponeva
al trattamento psicanalitico per Eduard. Lo considerava inefficace,
specialmente in casi di grave infermita mentale che sembravano avere
cause di tipo ereditario.
Besso da parte sua era passato dalla psicanalisi, e nella sua lettera
si mostrava espansivo e disarmante, proprio come era stato piu di
un quarto di secolo prima quando insieme tom avano a casa a piedi
dall'Ufficio brevetti. Aveva anche lui i suoi problemi matrimoniali,
diceva Besso, riferendosi ad Anna Winteler, che proprio Einstein gli
aveva fatto conoscere. Ma creando un rapporto migliore con suo figlio
aveva fatto funzionare il suo matrimonio e aveva reso piu ricca di
significato la sua vita.
Einstein rispose che sperava di portare con se Eduard in visita a
Princeton. Purtroppo, tutto indica che un forte tratto ereditario si
manifesti in maniera inequivocabile lamentava. L'ho visto avanzare
in modo lento ma inesorabile fin dall'adolescenza di Tete. Le influence
esterne svolgono in simili casi un ruolo minore rispetto alle secrezioni
interne, per le quali nessuno puo fare nulla.68
Era straziante, e Einstein sapeva di dover andare a trovare Eduard,
e desiderava anche farlo. Alla fine di maggio doveva andare a Oxford,
ma decise di rinviare il viaggio di una settimana in modo da poter
passare da Zurigo e andare a trovare suo figlio. Non potrei aspettare
sei settimane prima di andare da lui scrisse a Lindemann, chiedendogli di scusarlo. Lei non ha figli, ma so che comprendera.69
I
suoi rapporti con la Marie erano m igliorati al punto che, quando
Mileva seppe che non poteva tom are in Germania, invito sia lui che
Elsa a venire a Zurigo e ad abitare nel suo condominio. Einstein ne
fu piacevolm ente sorpreso, e quando venne da solo quel mese di
maggio si fermo da lei. Ma la visita a Eduard si rivelo piu dolorosa
di quanto avesse previsto.
Einstein aveva portato con se il suo violino. Lui ed Eduard avevano
spesso suonato insieme, esprimendo con la loro musica sentimenti
che non riuscivano a esprim ere a parole. La fotografia scattata in
quelFoccasione e particolarmente toccante. Sono seduti l'uno accanto
all'altro con aria imbarazzata, entrambi con indosso un abito, in quello
che sembra essere il parlatorio della casa di cura. Einstein ha in mano
il violino e l'archetto e distoglie lo sguardo. Eduard guarda verso il
basso con intensita una pila di giornali, con il viso ormai grasso che
sembra contratto in una smorfia di dolore.
Q uando Einstein parti da Zurigo alia volta di Oxford pensava
ancora che avrebbe trascorso meta di ciascuno degli anni seguenti

II profugo

405

in Europa. Cio che non sapeva era che, per come sarebbero andate le
cose, quella sarebbe stata l'ultim a volta in cui avrebbe visto la prima
moglie e il figlio minore.
Mentre era a Oxford, tenne la conferenza Herbert Spencer, in cui
illustro la sua filosofia della scienza, e poi ando a Glasgow, dove
diede un resoconto del percorso che lo aveva portato alia scoperta
della relativita generale. II viaggio gli piacque a tal punto che, poco
dopo il ritorno a Le Coq su Mer, decise di ritornare in Inghilterra alia
fine di luglio, questa volta su invito di una delle sue conoscenze piu
inverosimili.
II
comandante britannico Oliver Locker-Lampson era molte cose
che Einstein non era. Avventuroso figlio di un poeta vittoriano, era
stato aviatore durante la prima guerra mondiale, comandante di una
divisione corazzata in Lapponia e in Russia, consigliere del granduca
Nicola e potenziale cospiratore nell'assassinio di Rasputin. Adesso era
un aw ocato, giom alista e membro del parlamento. Aveva studiato
in Germania, ne conosceva lingua e popolazione, ed era diventato,
forse proprio per questo, uno dei primi sostenitori della necessita di
prepararsi a combattere i nazisti. Sempre in cerca di esperienze interessanti, aveva preso l'iniziativa di scrivere ad Einstein, che aveva
conosciuto soltanto di sfuggita una volta a Oxford, chiedendogli di
essere suo ospite in Inghilterra.
Quando Einstein accetto l'offerta, l'im petuoso comandante decise
di fare le cose in grande. Porto il suo ospite in visita da W inston
Churchill, che in quegli anni stava com piendo la sua traversata
del deserto, lontano dal potere come membro delTopposizione in
parlamento. Durante il pranzo nel giardino di Chartwell, la casa di
Churchill, discussero del riarmo tedesco. E un uomo di grande saggezza scrisse Einstein a Elsa quel giorno. Mi e apparso chiaro che
queste persone hanno fatto preparativi e sono determinate ad agire
risolutamente e presto.70 Aveva l'aria di essere un giudizio, da parte
di qualcuno che aveva appena pranzato con Churchill.
Locker-Lampson porto Einstein anche da Austin Chamberlain, un
altro sostenitore del riarmo, e dall'ex primo ministro Lloyd George.
All'ingresso dell'abitazione di Lloyd George, ad Einstein fu dato da
firmare il registro degli ospiti. Arrivato alio spazio per l'indirizzo di
casa, si fermo qualche istante, poi scrisse ohne, senza, ne sono privo.
Locker-Lampson racconto l'episodio il giorno successivo quando,
con linguaggio assai fiorito, presento in parlamento, sotto gli occhi di
Einstein che assisteva dalla tribuna dei visitatori indossando un abito
di lino bianco, una proposta di legge per estendere le opportunity

406

Einstein

di ottenere la cittadinanza da parte degli ebrei. La Germania stava


distruggendo la propria cultura e minacciando la sicurezza dei suoi
m assimi pensatori. Essa ha scacciato il suo cittadino piu illustre,
Albert Einstein disse. Quando gli viene chiesto di scrivere il suo
indirizzo nei registri degli ospiti, e costretto a scrivere "non ne ho".
Come dev'essere orgoglioso questo paese di avergli offerto un rifugio
a Oxford!71
Tornato nella sua villetta sulla costa belga, Einstein decise che
c'era una questione che doveva mettere in chiaro, o alm eno tentare
di m ettere in chiaro, prima di imbarcarsi di nuovo per l'Am erica. La
Woman Patriot Corporation e altri gruppi stavano ancora cercando
di non farlo entrare nel paese in quanto pericoloso sovversivo o
com unista, e lui trovava le loro accuse offensive e potenzialmente
problematiche.
A causa delle sue idee socialiste, della sua storia di pacifismo e
della sua opposizione al fascismo, si credeva allora - e si continuo a
crederlo per tutta la sua vita - che Einstein potesse simpatizzare per
i comunisti russi. E non gli era d'aiuto il fatto di avere un'estrema
disponibilita a dare la propria firma a pressoche qualunque manifesto
o giom ale che gli arrivasse tra le mani e avesse un'aria appena rispettabile, spesso senza accertarsi se i gruppi in questione non fossero
magari facciate di tutt'altri programmi.
Fortunatamente, la sua disponibilita a prestare il proprio nome
alle piu svariate organizzazioni si accompagnava a un'avversione a
partecipare effettivamente a qualsiasi iniziativa pubblica o a dedicare
del tempo a riunioni di presunti compagni di fede in cui si facevano
progetti. Cosi non c'erano molti gruppi politici, e di certo non ce
n'erano di com unisti, cui avesse partecipato. E si guardo sempre
bene dal visitare la Russia, perche sapeva che avrebbe potuto essere
strumentalizzato a fini di propaganda.
All'avvicinarsi della data della partenza, Einstein diede due interviste per rendere chiari questi punti. Sono un convinto democratico
disse al compatriota esule Leo Lania, corrispondente del New York
World Telegram. E per questa ragione che non vado in Russia, pur
avendo ricevuto inviti assai cordiali. Un mio viaggio a Mosca verrebbe
di certo sfruttato dai governanti sovietici a vantaggio dei loro fini
politici. Io sono un avversario del bolscevismo esattamente come lo
sono del fascismo. Sono contro tutte le dittature.72
In un'altra intervista, che apparve sia sul Times di Londra sia
sul New York Times, Einstein ammise che a volte era stato ingannato da organizzazioni che fingevano di essere puramente pacifiste

II profugo

407

o umanitarie ma che erano in verita nient'altro che propaganda


m ascherata al servizio del dispotism o russo. E sottolineo: Non
ho mai sostenuto il comunismo e non lo sostengo ora. II cuore del
suo credo politico era l'opposizione a qualunque potere che renda
schiavo l'individuo m ediante i] terrore e la forza, che sorga sotto una
bandiera fascista o com unista.73
Queste dichiarazioni furono rilasciate indubbiamente per soffocare qualsiasi controversia in America sulle sue pretese inclinazioni
politiche. Ma avevano il pregio ulteriore di essere sincere. Einstein
era stato a volte abbindolato da gruppi i cui programmi non erano
quelli che sembravano, ma, fin dall'infanzia, aveva mantenuto come
principio guida l'avversione all'autoritarism o, che fosse di sinistra
o di destra.
Alla fine dell'estate Einstein ricevette una notizia sconvolgente.
Dopo essersi di recente separato dalla m oglie, che era anche sua
collaboratrice, il suo amico Pau] Ehrenfest era andato a fare visita al
figlio sedicenne, che era in un istituto di Amsterdam per malati con
la sindrome di Down. Aveva estratto una pistola, aveva sparato in
faccia al ragazzo, maciullandogli un occhio ma senza ucciderlo. Poi
aveva rivolto l'arm a contro se stesso e si era suicidato.
Piu di vent'anni prima, Ehrenfest, un giovane fisico ebreo errante,
era comparso a Praga, dove Einstein insegnava, e gli aveva chiesto
aiuto per trovare un lavoro. Dopo un giro per i caffe e dopo aver parlato di fisica per ore quel giorno, i due erano diventati amici profondamente devoti. La mente di Ehrenfest era, sotto molti aspetti, assai
diversa da quella di Einstein. Aveva una quasi morbosa mancanza di
fiducia in se stesso, disse Einstein, ed era piu portato a sottolineare
criticamente i punti deboli delle teorie esistenti che a costruim e di
nuove. Cio faceva di lui un buon insegnante, il migliore ... che io
abbia mai conosciuto, ma il suo senso di inadeguatezza, obbiettivamente ingiustificato, lo tormentava incessantemente.
Tuttavia c'era un aspetto importante in cui era simile ad Einstein.
Non pote mai riconciliarsi con la meccanica quantistica. Imparare e
insegnare cose che non si possono pienamente accettare nel proprio
intimo e sempre un compito difficile, scrisse Einstein di Ehrenfest
doppiamente difficile per una mente fanaticamente onesta.
Einstein, che sapeva che cosa volesse dire compiere cinquant'anni,
proseguiva con parole che dicendo del suo modo di vedere la mec
canica quantistica rivelavano altrettanto del proprio: Si aggiunga a
cio la crescente difficolta di adattarsi ai nuovi pensieri che sempre
si affacciano alia mente di un uomo dopo la cinquantina. Non so

408

Einstein

quanti lettori saranno in grado di comprendere pienamente questa


tragedia.74 Einstein lo era.
II suicidio di Ehrenfest lo turbo profondamente. E a quel dolore
si aggiunsero gravi minacce alia sua vita. II suo nome era stato falsam ente associato a un libro che attaccava il terrore hitleriano; come
spesso accadeva, aveva permesso che il suo nome venisse usato in
quanto presidente onorario di un comitato, che poi aveva pubblicato
il libro, senza che lui ne avesse letto una sola riga. I giornali tedeschi
titolarono L'infamia di Einstein in caratteri rossi. Una rivista pubblico
la sua im m agine in una lista di nemici del regime tedesco, elenco i
suoi crimini, e concluse con le parole non ancora impiccato.
Cosi Einstein decise di approfittare ancora dell'ospitalita di LockerLampson in Inghilterra per l'ultim o mese prima della partenza per
l'Am erica prevista in ottobre. Elsa, che voleva fermarsi in Belgio per
fare i bagagli, chiese a un cronista del Sunday Express di provvedere
a che Einstein arrivasse sano e salvo in Inghilterra. Essendo un buon
giom alista, questi accompagno personalmente Einstein nel viaggio e
riferi che durante la traversata della Manica aveva estratto il taccuino
e si era messo a lavorare sulle sue equazioni.
Con una teatralita degna di un film di James Bond, Locker-Lampson fece condurre Einstein da due assistenti donne in una villetta
di sua proprieta che era nascosta in una brughiera affacciata sul mare
a nordest di Londra. La il fisico fu proiettato in un vortice farsesco
di segretezza e pubblicita. Le due giovani donne posarono accanto
a lui armate di fucili da caccia per una fotografia che fu distribuita
alle agenzie di stampa, e Locker-Lampson dichiaro: Se si avvicinera
una qualsiasi persona non autorizzata, si prendera una scarica di pallettoni. La valutazione di Einstein della propria sicurezza fu meno
intimidatoria. L'avvenenza delle mie guardie del corpo disarmerebbe
un cospiratore molto prima dei loro fucili disse a un visitatore.
Tra coloro che riuscirono a superare questo modesto schermo di
sicurezza ci furono un ex ministro degli Esteri, che voleva discutere
della crisi in Europa; il genero di Einstein Dimitri Marianoff, venuto a
intervistarlo per un articolo che aveva venduto a un editore francese;
Walther Mayer, che lo aiutd a proseguire nella fatica di Sisifo della ricerca
delle equazioni della teoria unitaria dei campi; e il famoso scultore Jacob
Epstein, che mise tre giorni a fare uno splendido busto di Einstein.
L'unico che entro in conflitto con le guardie fu Epstein, che chiese
loro di togliere dai cardini una delle porte in modo da poter fruire di
una migliore angolazione per la sua attivita scultorea. Risposero spiritosamente chiedendomi se dopo avrei voluto che togliessero il tetto

II profugo

409

racconto lo scultore. Pensai che mi sarebbe piaciuto anche quello,


ma non glielo dissi dal momento che gli angeli custodi sembravano
un po' irritati dalla mia intrusione nel ritiro del loro professore. Al
termine dei tre giorni, perd, le guardiane presero in simpatia Epstein,
e alia fine delle sue sedute si misero a bere birra tutti insieme.75
L'umorismo di Einstein rimase intatto durante tutte queste vicende.
Tra le lettere che ricevette in Inghilterra ce ne fu una di un tizio che
aveva una teoria secondo la quale la gravita faceva si che, mentre la
Terra ruotava, le persone si ritrovassero a volte a testa in giu o orizzontali. Forse era questo che induceva la gente a fare cose sciocche,
congetturava, come innamorarsi. Innamorarsi non e certo la cosa
piu sciocca che fa la gente, scarabocchio Einstein sulla lettera pero
la forza di gravita non c'entra per niente!76
La principale apparizione pubblica di Einstein durante questo
viaggio fu un discorso tenuto il 3 ottobre alia Royal Albert Flail di
Londra, con lo scopo di raccogliere denaro per gli studiosi tedeschi
profughi. Alcuni sospettarono, senza dubbio a ragione, che LockerLampson avesse ingigantito la minaccia alia sicurezza e la pubblicita
sul nascondiglio di Einstein per promuovere la vendita dei biglietti.
In tal caso, ebbe successo. Tutti e novemila i posti erano occupati, e
altre persone si pigiavano nei corridoi e negli atri. Un migliaio di studenti facevano da guide e vigilavano contro qualsiasi manifestazione
filonazista che potesse materializzarsi (non ve ne furono).
Einstein parlo, in inglese, della m inaccia che incom beva sulla
liberta, ma fu attento a non attaccare in modo diretto il regime tedesco. Se vogliam o resistere alle forze che minacciano di sopprimere
la liberta intellettuale e individuale, dobbiamo avere chiaramente
presente che cosa e in gioco disse. Senza una tale liberta non ci
sarebbe stato uno Shakespeare, un Goethe, un Newton, un Faraday,
un Pasteur o un Lister. La liberta era una base della creativita.
Parlo anche della necessita della solitudine. La monotonia di una
vita tranquilla stimola la mente a creare disse, e ripete una proposta
che aveva fatto in gioventu: che gli scienziati fossero impiegati come
guardiani dei fari in modo che potessero dedicarsi indisturbati alia
riflessione.77
Era un'osservazione rivelatrice. Per Einstein, la scienza era una
ricerca solitaria, e sembrava non rendersi conto che per altri potesse
essere assai piu feconda quando condotta in collaborazione. A Copenaghen e altrove, i fondatori della m eccanica quantistica avevano
costruito l'uno sulle idee dell'altro, con frenesia. Ma le grandi scoperte
di Einstein erano state di quelle che potevano essere fatte, magari con

410

Einstein

il solo aiuto di un occasionale interlocutore e di un matematico, da


qualcuno che stava nell'Ufficio brevetti di Bema, nella soffitta di un
appartamento di Berlino o in un faro.
11 transatlantico W estmoreland, che era salpato da Anversa con
Elsa e Helen Dukas a bordo, raccolse Einstein e Walther M ayer a
Southampton il 7 ottobre 1933. Einstein non pensava di stare lontano
per molto tempo. In effetti aveva messo in programma di passare
un altro trimestre al Christ Church College di Oxford, la primavera
successiva. Ma, anche se sarebbe vissuto per altri ventidue anni, non
avrebbe mai piu rivisto l'Europa.

XIX
AMERICA
1933-1939

Princeton
II transatlantico Westmoreland, che portava Einstein, all'eta di cinquantaquattro anni, in quella che doveva diventare la sua nuova
patria, giunse nel porto di New York il 17 ottobre 1933. Ad attendere
lo scienziato sotto la pioggia al molo della Ventitreesima Strada c'era
un com itato ufficiale guidato dal suo amico Samuel Untermyer, un
autorevole uom o di legge, che portava alcune orchidee coltivate
personalm ente, e inoltre c'era un gruppo di ragazze in uniforme che
dovevano sfilare con lui in un corteo di benvenuto.
Einstein e il suo seguito, perd, non si trovavano da nessuna parte.
Abraham Flexner, il direttore dell'Institute for Advanced Study, aveva
l'ossessione di proteggerlo dalla pubblicita, quali che potessero essere
le strane preferenze in materia del fisico. Cosi aveva inviato un rimorchiatore con due fiduciari dell'Institute per far sparire Einstein dal
Westmoreland appena la nave avesse superato la quarantena. Non
faccia dichiarazioni e non rilasci interviste su nessun argomento
aveva telegrafato. Perche non ci fossero dubbi sul messaggio, aveva
affidato una lettera a uno dei fiduciari mandati ad accogliere la nave
di Einstein. La sua sicurezza in America dipende dalla discrezione
e dal fatto che si astenga dal partecipare a manifestazioni pubbliche
diceva la missiva.1
Con in mano la custodia del suo violino e una gran massa di capelli
che uscivano da un cappello nero a larga tesa, Einstein sbarco furtivamente sul rimorchiatore, che traghetto lui e il suo seguito al Battery,
dov'era in attesa un'automobile che li porto rapidamente a Princeton.
Tutto cio che il dottor Einstein desidera e di esser lasciato tranquillo
e in pace disse Flexner ai cronisti.2
In realta desiderava anche un giornale e un cono di gelato. Cosi,
appena si fu registrato al Peacock Inn di Princeton, si vesti con abiti

412

Einstein

informali e, fumando la sua pipa, se ne ando a piedi a un'edicola,


dove compro un quotidiano della sera e ridacchio sui titoli relativi
al mistero della sua scomparsa. Poi passo in una gelateria, la Balti
more, indico con il pollice il cono che un giovane studente di teologia
aveva appena acquistato, e poi indico se stesso. Porse una moneta
alia commessa che, mentre gli dava il resto, mormoro: Questa la
conservo per ricordo.3
Gli fu assegnato uno studio d'angolo in un edificio universitario
che fungeva da sede prow isoria dell'Institute. C'erano allora diciotto
studiosi residenti, tra cui i matematici Oswald Veblen (nipote del socio
logo Thorstein Veblen) e John von Neumann, pioniere della teoria dei
calcolatori. Quando gli fu mostrato lo studio, gli fu anche chiesto di che
material! potesse avere bisogno. Una scrivania o un tavolo, una sedia,
carta e matite rispose Einstein. Ah gia, anche un grande cestino per
la carta straccia, in modo che possa buttar via tutti i miei errori.4
Einstein ed Elsa presto trovarono una casa in affitto, e festeggiarono
allestendo un piccolo spettacolo musicale in cui furono eseguite opere
di Haydn e Mozart. II famoso violinista russo Toscha Seidel fece da
primo violino e Einstein da secondo. In cambio di qualche informazione riservata sulla tecnica esecutiva, Einstein cerco di spiegare la
teoria della relativita a Seidel e gli fece alcuni disegni di regoli in moto
che si contraevano in lunghezza.5
Cosi in citta cominciarono a fiorire racconti sull'amore di Einstein
per la musica. Un aneddoto riguardava una volta in cui Einstein aveva
suonato in un quartetto con il virtuoso del violino Fritz Kreisler. A
un certo punto avevano perso la sincronia. Kreisler aveva smesso di
suonare e si era rivolto ad Einstein fingendosi esasperato. Che c'e,
professore, non sa contare?6 Piu toccante fu un episodio accaduto una
sera in cui un gruppo di preghiera cristiano si era riunito a pregare
per gli ebrei perseguitati. Einstein li sorprese chiedendo se poteva
partecipare. Porto con se il suo violino e, come offerta di preghiera,
suono un assolo.7
Molte delle sue esecuzioni erano del tutto im prow isate. In quel
primo Halloween lascio esterrefatto un gruppo di ragazzine dodicenni, che erano venute a proporre dolcetto o scherzetto con l'intento di giocare qualche tiro m ancino, com parendo sulla porta e
facendo loro una serenata con il violino. E nel periodo natalizio, una
volta in cui alcuni fedeli della prima chiesa presbiteriana erano venuti
a cantare le carole davanti a casa, usci nella neve, prese a prestito il
violino di una delle donne e si mise ad accompagnarli. Era proprio
una persona squisita racconto una di loro.8

America

413

Presto Einstein si guadagno la fama, che divenne quasi una leggenda ma che era comunque basata sulla realta, di professore mite e
gentile, distratto a volte ma immancabilmente amabile, che vagava
immerso nei suoi pensieri, aiutava i bambini a fare i compiti, e di rado
si pettinava o metteva le calze. Con la sua autoironica consapevolezza
di se, alimentava le chiacchiere. Sono una specie di personaggio antiquato, noto principalmente per l'abitudine di non portare calze, che
viene tirato fuori in speciali occasioni come una curiosita scherzava.
II suo aspetto leggermente disordinato era in parte un'affermazione
della sua semplicita e in parte un blando atto di ribellione. Ho raggiunto un'eta in cui, se qualcuno mi dice di mettere le calze, non sono
costretto a farlo disse a un vicino.9
I
suoi vestiti sformati e com odi divennero un simbolo della sua
mancanza di pretenziosita. Aveva una giubba di pelle che tendeva
a mettere in occasioni sia form ali che informali. Un'am ica, avendo
scoperto che aveva una leggera allergia ai maglioni di lana, ando in
una rivendita di rimanenze e gli compro alcune felpe di cotone, che
indossava di continuo. E il suo atteggiam ento di disinteresse per
parrucchieri e cura della persona era talmente contagioso che Elsa,
M argot e sua sorella Maja finirono per ostentare tutte la medesima
chioma prorompente, grigia e arruffata.
Riusci a rendere la sua im m agine di genio scarmigliato famosa
come quella del piccolo vagabondo di Chaplin. Era gentile ma distac
cato, brillante ma confuso. Andava in giro con un'aria distratta ma
ricca di ironica sensibilita. Trasudava integrita all'eccesso, era talvolta
ma non sempre ingenuo come sembrava, si preoccupava in modo
appassionato deH'umanita e a volte delle persone. Fissava lo sguardo
sulle verita cosmiche e sulle questioni globali, e cio gli consentiva di
apparire distaccato dal qui e ora. II ruolo che recitava non era lontano
dalla verita, ma gli piaceva recitarlo fino in fondo, sapendo che era
un ruolo cosi bello.
Ormai si era adeguato volentieri anche al ruolo che recitava Elsa,
quello di una moglie che poteva essere adorante e severa, protettiva
ma afflitta a volte da aspirazioni di carattere sociale. Dopo qualche
momento burrascoso, il loro rapporto aveva trovato un equilibrio
in cui entrambi erano a proprio agio. Decido per lui diceva con
orgoglio Elsa ma faccio in modo che non se ne accorga m ai.10
In realta lui lo sapeva, e trovava la cosa abbastanza divertente.
Cedeva, per esempio, ai rimbrotti di Elsa perche fumava troppo e
una volta alia festa del Ringraziamento scommise con lei che sarebbe
riuscito ad astenersi dal fumare la pipa fino al nuovo anno. Quando

414

Einstein

Elsa se ne vanto a una cena, Einstein borbottd: Ecco/ non sono piu
schiavo della mia pipa, ma sono schiavo di quella donna. Comunque m antenne la parola, ma la mattina di Capodanno si e alzato
all'alba, e da allora non si e piu tolto la pipa di bocca salvo che per
mangiare e per dormire riferi Elsa ai vicini qualche giorno dopo la
scadenza del patto.11
II guaio peggiore per Einstein era il desiderio di Flexner di tenerlo
al riparo dalla pubblicita. Al solito, Einstein ne pativa meno di amici,
patroni e autonom inati protettori. Un occasionale sprazzo di luci
della ribalta gli faceva scintillare gli occhi. E soprattutto era disposto
e perfino impaziente di subim e gli inconvenienti, se poteva sfruttare
la sua fama per raccogliere denaro e solidarieta per gli ebrei europei,
la cui condizione andava peggiorando.
L'impegno politico rendeva la propensione di Einstein alia pub
blicita ancora piu sconcertante per Flexner, un ebreo americano di
vecchio stam po e assimilato. Poteva suscitare reazioni antisemite,
pensava, soprattutto a Princeton, dove lTnstitute stava attirando
studiosi ebrei in un ambiente che era, a dir poco, socialmente circospetto nei loro confronti.12
Flexner ebbe modo di inquietarsi parecchio quando Einstein, molto
amabilmente, un sabato accetto di ricevere a casa sua un gruppo di
ragazzi di una scuola di Newark che avevano dato il suo nome al
loro circolo scientifico. Elsa aveva preparato dei biscotti e, quando la
conversazione si sposto sugli esponenti politici ebrei, aveva osservato:
Non credo che vi sia antisem itism o in questo paese. Einstein si
disse d'accordo. Tutto si sarebbe ridotto a niente piu di una gradevole
visita, senonche l'accom pagnatore dei ragazzi scrisse un pezzo di
colore, incentrato sulle opinion! di Einstein in merito alia condizione
degli ebrei, che si guadagno un titolo di testa nella prima pagina del
Sunday Ledger di N ew ark.13
Flexner era furente. Io voglio semplicemente proteggerlo scrisse
in un'aspra lettera a Elsa, cui allego 1'articolo di Newark corredato da
un severo commento. Questo e proprio il genere di cose che mi pare
assolutamente indegno del professor Einstein rimproverava. Lo
fara scendere nella considerazione dei colleghi, perche crederanno
che cerchi tale pubblicita, e non vedo come si possa convincerli del
contrario.14
Flexner chiedeva a Elsa di dissuadere il marito dal prendere parte
a uno spettacolo musicale per la raccolta di fondi per i profughi ebrei
in programma a Manhattan, cui Einstein aveva gia dato la propria
adesione. Ma, come suo marito, Elsa non era del tutto contraria alia

America

415

pubblicita, ne a sostenere le cause ebraiche, e si irrito dei tentativi di


Flexner di controllarli. Cosi rispose con un rifiuto molto franco.
Cio indusse Flexner a spedire il giorno dopo una lettera sorprendentemente brusca che, sottolineo, era stata discussa con il rettore
deH'Universita di Princeton. Facendo eco alle opinioni di alcuni degli
amici europei di Einstein, compresi i Bom, Flexner ammoniva Elsa che
se gli ebrei si fossero esposti eccessivamente in iniziative pubbliche
avrebbero potuto attizzare l'antisemitismo:
E senz'altro possibile suscitare sentimenti antisemiti negli Stati Uniti.
E il maggior pericolo e che a suscitarli siano gli stessi ebrei. Ci sono gia
sintomi inequivocabili di un aumento dell'antisemitismo in America.
Ed e proprio perche sono io stesso un ebreo e perche desidero essere
d'aiuto agli ebrei oppressi in Germania che i miei sforzi, sebbene continui e fruttuosi, sono assolutamente discreti e anonimi... Le questioni
in gioco sono la dignita di suo marito e dell'Institute secondo i piu alti
criteri americani e il modo piu efficace per aiutare la razza ebraica in
America e in Europa.15
Lo stesso giorno Flexner scrisse direttamente ad Einstein per soste
nere la tesi che gli ebrei come loro dovevano mantenere un basso profilo perche un'inclinazione per la pubblicita avrebbe potuto suscitare
antisemitismo. Me ne sono convinto dal momento in cui Hitler ha
iniziato la sua politica antiebraica, e ho agito di conseguenza affermo.
Nelle universita americane ci sono indizi che fanno pensare che gli
studenti e i professori ebrei avranno a soffrire a meno che non si usi
la massima cautela.16
Come c'era da aspettarsi, Einstein non rinuncio alio spettacolo di
beneficenza program m ato a Manhattan, per assistere al quale 264
spettatori pagarono venticinque dollari a testa. Furono eseguiti il
Concerto per due violini in re minore di Bach e il Quartetto in sol
maggiore di Mozart. Lo spettacolo fu aperto anche alia stampa. Si
immerse a tal punto nella musica riferi la rivista Time che con
iino sguardo assente continuava a pizzicare le corde quando l'esecuzione era term inata.17
Nel tentativo di prevenire eventi del genere, Flexner aveva cominciato a intercettare la posta di Einstein e a rifiutare gli inviti per suo
conto. Cosi c'erano tutte le premesse per una resa dei conti cui si arrivo
quando il rabbino Stephen Wise di New York decise che sarebbe stata
una buona idea far invitare Einstein in visita dal presidente Franklin
Roosevelt, il che, nelle speranze di Wise, avrebbe attirato l'attenzione
sul trattamento riservato dalla Germania agli ebrei. F.D.R. non ha

416

Einstein

mosso un dito in difesa degli ebrei tedeschi, eppure sarebbe ben poca
cosa scrisse Wise a un am ico.18
II risultato fu una telefonata del segretario di Roosevelt per i rapporti sociali, colonnello M arvin MacIntyre, che invitava Einstein alia
Casa Bianca. Quando Flexner lo venne a sapere si infurid. Chiamo la
Casa Bianca e fece una bella ramanzina all'alquanto sorpreso colon
nello MacIntyre. Tutti gli inviti dovevano passare attraverso di lui,
disse Flexner, e questo lo rifiuto a nome di Einstein.
A ogni buon conto Flexner procedette a scrivere una lettera ufficiale
al presidente. Questo pomeriggio mi sono sentito in dovere di spiegare al suo segretario diceva Flexner che il professor Einstein era
venuto a Princeton alio scopo di portare avanti il suo lavoro scientifico
in solitudine e che era im possible fare una qualsiasi eccezione che lo
avrebbe messo al centro dell'attenzione del pubblico.
Einstein non seppe nulla di tutto cio finche Henry Morgenthau
Jr, un importante statista ebreo che stava per diventare segretario al
Tesoro, si informo sull'apparente sgarbo. Costernato nello scoprire
l'arroganza di Flexner, Einstein scrisse a Eleanor Roosevelt, la sua
anima gemella politica. Lei non puo immaginare di quale profondo
interesse sarebbe stato per me conoscere l'uom o che sta affrontando
con titanica energia il piu grosso e difficile problem a del nostro
tempo scrisse. Ma, in realta, nessun invito mi e pervenuto.
Eleanor Roosevelt rispose personalmente e cortesemente. L'equivoco era sorto, spiego, a causa del modo estremamente risoluto in cui
si era espresso Flexner nella sua telefonata alia Casa Bianca. Spero
che lei e la signora Einstein verrete una volta, senza aspettare troppo
aggiunse. Elsa rispose a sua volta con gentilezza. Anzitutto mi scusi
per il mio inglese scadente scrisse. I1 dottor Einstein e io accettiamo
con sentimenti di gratitudine il suo cortesissimo invito.
Einstein ed Elsa furono ricevuti alia Casa Bianca il 24 gennaio 1934, vi
cenarono e vi trascorsero la notte. II presidente riusci a conversare con
loro in un passabile tedesco. Tra le altre cose, discussero delle stampe
di soggetto marino di Roosevelt e dell'amore di Einstein per la vela. La
mattina dopo Einstein scrisse alia regina Elisabetta del Belgio otto dei
suoi versi non proprio memorabili su un cartoncino della Casa Bianca,
rivelandole la sua visita, ma non fece dichiarazioni pubbliche.19
L'interferenza di Flexner fece infuriare Einstein. Se ne lamento
in una lettera al rabbino Wise - su cui pose come indirizzo del mittente Cam po di concentram ento, Princeton - e invio una litania
di cinque pagine di lam entele per l'ingerenza di Flexner agli amministratori dell'Institute. O gli garantivano che non ci sarebbe piu

America

417

stata una interferenza costante del tipo che nessuna persona dotata
di amor proprio tollererebbe oppure, m inacciava, vi proporrei
di discutere come troncare il m io rapporto con il vostro istituto in
m odo dignitoso.20
Einstein prevalse, e Flexner fece marcia indietro. Ma la conseguenza
fu che perse ascendente sul direttore dell'Institute, tanto che piu
tardi l'avrebbe definito uno dei suoi pochi nemici a Princeton.21
Quando Erw in Schrodinger, com pagno di viaggio di Einstein nei
campi minati della meccanica quantistica, arrivo da profugo a Prin
ceton nel m arzo di quell'anno, gli fu offerto un posto all'universita.
Ma il fisico austriaco desiderava invece essere nominato all'Institute
for Advanced Study. Einstein fece pressioni su Flexner in suo favore,
ma senza risultati. Flexner non era piu disposto a fargli favori, anche
se significava privare l'lnstitute di Schrodinger.
Durante la sua breve permanenza a Princeton, Schrodinger chiese
ad Einstein se sarebbe tom ato a Oxford alia fine di quella primavera,
come previsto. Einstein si era definito un uccello migratore quando
stava andando al Caltech nel 1931, e non era chiaro, forse neppure
nella sua m ente, se la vedesse com e una liberazione o com e una
condanna. Ma ora si trovava a suo agio a Princeton, senza nessuna
voglia di riprendere il volo.
Perche una volta tanto un anziano come me non dovrebbe godersi
una relativa tranquillita? chiese all'am ico M ax Bom . Cosi, disse a
Schrodinger di trasmettere le sue sincere scuse. Sono spiacente di
dirle che mi ha chiesto di scriverle un chiaro no riferi Schrodinger
a Lindemann. La ragione della sua decisione in realta sta nel fatto
che e spaventato di tutto il chiasso e lo scalpore che si farebbe su di
lui se venisse in Europa. Einstein temeva anche che, se fosse andato
a Oxford, avrebbe dovuto andare pure a Parigi e a M adrid, e non
ho il coraggio di impegnarmi in tutto cio.22
Forse per qualche arcana configurazione delle stelle, in Einstein
era subentrata una sorta di inerzia, o almeno un certo fastidio per la
prospettiva di ulteriori vagabondaggi. Inoltre Princeton, che aveva
definito una pipa non ancora fumata nella sua prima visita nel
1921, lo aveva sedotto con il fascino dei suoi alberi frondosi e i suoi
echi neogotici di una citta universitaria europea. Un pittoresco e
cerimonioso paese di sparuti semidei che camminano impettiti sulle
loro gambe rigide lo descrisse in una lettera a Elisabetta, regina
madre del Belgio dopo la morte del re. Ignorando certe convenzioni
sociali, sono riuscito a crearmi un'atm osfera favorevole alio studio e
libera da distrazioni.23

418

Einstein

Ad Einstein piaceva in modo particolare che l'America, nonostante


le disuguaglianze economiche e le ingiustizie razziali, era un paese
piu meritocratico dell'Europa. Cio che rende il nuovo arrivato pre
sto affezionato a questo paese e l'atteggiamento democratico della
gente si stupiva. Nessuno si umilia davanti a un'altra persona o
un'altra classe.24
Rientrava nel diritto degli individui di dire e pensare quello che
desideravano, un punto che era sempre stato importante per Einstein.
Inoltre, l'assenza di tradizioni soffocanti incoraggiava una maggiore
creativita del tipo che aveva assaporato da studente. La gioventu
americana ha la fortuna di non avere tradizioni sorpassate a ostacolare
il suo sguardo sul futuro osservd.25
Anche Elsa amava Princeton, il che era importante per Einstein. Sua
moglie si era presa cura di lui con tale sollecitudine e per cosi tanto
tempo che ora era diventato piu attento ai desideri di lei, in particolare
per quello che riguardava il focolare domestico. Tutta Princeton e
un grande parco con alberi meravigliosi scrisse Elsa a un'amica. Si
potrebbe quasi credere di essere a Oxford. L'architettura e l'aspetto
della campagna le ricordavano l'lnghilterra, e si sentiva un po' in
colpa di essere cosi ben sistem ata m entre altri in Europa stavano
soffrendo. Siamo molto felici qui, forse troppo felici. A volte non ci
si sente in pace con la coscienza.26
Cosi nell'aprile 1934, soltanto sei m esi dopo il suo arrivo, Ein
stein annuncio che sarebbe rimasto a Princeton indefinitamente e che
avrebbe assunto un impegno a tempo pieno all'Institute. Come si vide
poi, non sarebbe piu vissuto in nessun altro posto per i rimanenti ventun anni della sua vita. Cio nonostante, fece atto di presenza alle feste
d'addio che erano state programmate in quel mese per la raccolta
di fondi in favore di diverse delle sue istituzioni benefiche preterite.
Queste cause erano diventate per lui quasi altrettanto im portant!
quanto la scienza. Come dichiaro a uno degli eventi, battersi per la
giustizia sociale e la cosa di m aggior valore da fare nella vita.27
Purtroppo, proprio quando avevano deciso di stabilirsi in America,
Elsa dovette tom are in Europa per prendersi cura della sua vivace
e avventurosa figlia maggiore, Ilse, che aveva prima flirtato con il
rom antico estrem ista Georg N icolai e poi aveva sposato il critico
letterario Rudolf Kayser. Ilse era affetta da una malattia che si pensava fosse tubercolosi, ma che poi risulto essere leucemia, e la sua
condizione volgeva al peggio. Ultimamente si era trasferita a Parigi
per farsi assistere dalla sorella Margot.
Sostenendo con ostinazione che i suoi problem! erano di origine

America

419

prevalentemente psicosomatica, Ilse aveva rifiutato le cure mediche


e si era invece sottoposta a una prolungata psicoterapia. All'inizio
della malattia, Einstein aveva tentato di persuaderla ad andare da un
normale dottore, ma Ilse non aveva voluto sapeme. Ora che tutta la
famiglia, escluso Einstein, si era riunita al suo capezzale nell'appartamento di Margot a Parigi, c'era ben poco che si potesse fare.
La morte di Ilse lascio la madre distrutta. Cambid e invecchio ha
raccontato il marito di M argot al punto di essere quasi irriconoscibile. Invece di far depositare le ceneri della figlia in una cripta, Elsa
se le fece mettere in un sacchetto sigillato. Non posso separarmene
disse. Devo averle con me. Poi cuci il sacchetto dentro un cuscino
in modo da poterle avere vicine nel viaggio di ritom o in America.28
Elsa riporto anche alcune casse di documenti di suo marito che
Margot aveva fatto arrivare di nascosto da Berlino a Parigi servendosi
dei canali diplomatici francesi e della rete clandestina antinazista. Per
riuscire a introdurle in America, Elsa ricorse all'aiuto di una gentile
vicina di casa di Princeton, Caroline Blackwood, che viaggiava sulla
stessa nave.
Elsa aveva conosciuto i Blackwood qualche mese prima a Princeton
e aveva saputo che avevano in programma un viaggio in Palestina e
in Europa e che desideravano conoscere alcuni esponenti sionisti.
Non sapevo che foste ebrei aveva detto Elsa.
La signora Blackwood aveva risposto che in realta erano presbiteriani, ma che c'era un profondo legame tra la tradizione ebraica e
quella cristiana, e inoltre Gesu era un ebreo.
Elsa l'aveva abbracciata. Nessun cristiano mi ha mai detto qualcosa di simile in tutta la mia vita. Aveva anche chiesto aiuto per
trovare una Bibbia in tedesco, dato che avevano perso la loro nel
trasferim ento da Berlino. La signora Blackwood le aveva trovato
una copia della traduzione di Martin Lutero, che Elsa si era stretta al
cuore dicendole: Vorrei avere piu fede.
Elsa aveva preso nota della nave su cui avrebbero viaggiato i
Blackw ood, e al m om ento di ritornare in Am erica aveva prenotato
su quella stessa nave. Una m attina condusse la signora Blackwood
nel salone deserto per chiederle un favore. Poiche non era cittadina am ericana, tem eva che le carte di suo m arito potessero essere
bloccate alia dogana. Erano disposti i Blackw ood a introdurle loro
nel paese?
Essi acconsentirono, anche se il signor Blackwood ebbe cura di
non mentire nella sua dichiarazione doganale. Materiale acquisito
in Europa per scopi di studio scrisse. In seguito Einstein raggiunse

420

Einstein

sotto la pioggia la tettoia dei Blackwood per recuperare le sue carte.


Ho scritto questa sciocchezza? scherzo guardando un giornale. Ma
il figlio dei Blackwood, che era presente, racconto che Einstein era
ovviamente commosso nel profondo di avere di nuovo tra le mani i
suoi libri e le sue carte.29
La morte di Ilse, unita al consolidamento del potere di Hitler con la
Notte dei lunghi coltelli dell'estate 1934, recise i residui legami di
Einstein con l'Europa. Margot si trasferi a Princeton quell'anno, dopo
essersi separata dal suo strano marito russo. Hans Albert la segui a
distanza di poco tempo. Non ho il minimo desiderio dell'Europa
scrisse Elsa a Caroline Blackwood poco dopo il ritom o in America.
Mi sento cosi a casa in questo paese.30
Svaghi
Quando Elsa tom o dall'Europa, raggiunse Einstein in un cottage
estivo che aveva affittato a Watch Hill, nel Rhode Island, un'area
tranquilla su una penisola in prossimita del punto in cui il Long Island
Sound confluisce nell'Atlantico. Era un luogo perfetto per andare in
barca a vela, e questa e la ragione per cui Einstein, su insistenza di
Elsa, aveva deciso di trascorrervi l'estate con l'am ico Gustav Bucky
e la sua famiglia.
Bucky era un medico, ingegnere, inventore e pioniere della tecnologia dei raggi X. Era un tedesco che aveva ottenuto la cittadinanza americana negli anni '20, e aveva conosciuto gli Einstein a Berlino. Quando
Einstein si trasferi in America, la sua amicizia con Bucky si approfondi; insieme brevettarono un dispositivo di loro invenzione per il
controllo dei diaframmi fotografici, e Einstein depose come perito di
parte di Bucky in una controversia su un'altra invenzione.31
II figlio di Bucky, Peter, era lieto di dedicare qualche ora ad accompagnare in giro Einstein in automobile, e in seguito riempi di suoi ricordi
alcuni ampi taccuini. Questi fomiscono un ritratto assai godibile dell'Einstein moderatamente eccentrico ma profondamente semplice e sincero
degli ultimi anni . Per esempio, Peter racconta che una volta stava guidando la sua decappottabile con Einstein a bordo, quando im prowisamente si era messo a piovere. Einstein si era tolto il cappello e lo aveva
messo sotto il soprabito. Dato d ie Peter lo guardava con aria interrogativa, aveva spiegato: Sa, i miei capelli hanno gia resistito all'acqua molte
volte, ma non so quante volte possa farlo il mio cappello.32
Einstein apprezzava la semplicita della vita a Watch Hill. Bighellonava per i viottoli e andava perfino a far compere nelle drogherie con

America

421

la signora Bucky. Ma soprattutto amava veleggiare con il Tinef, la sua


barca di legno da cinque metri, il cui nome in yiddish significa rottame. Di solito usciva in mare da solo, senza meta e spesso in modo
un po' sconsiderato. Di frequente se ne stava in mare tutto il giorno,
andando semplicemente alia deriva ha raccontato un membro del
locale yacht club che in piu di un'occasione era andato a ricuperarlo.
A quanto sembrava, se ne stava la fuori a meditare.
Com e aveva fatto a C aputh, Einstein si lasciava portare dalla
brezza e a volte scribacchiava equazioni sul suo taccuino quando
c'era bonaccia. Una volta eravamo tutti li ad aspettare con crescente
preoccupazione che tornasse da un'escursione pomeridiana ricorda
Bucky. Alla fine, alle undici di sera, decidem m o di m andare la
guardia costiera a cercarlo. I m arinai lo trovarono nella baia, neppure
m inim am ente preoccupato della sua situazione.
A un certo punto un amico gli offri un costoso motore fuoribordo
da usare in caso di emergenza. Ma Einstein rifiuto. Provava un piacere
infantile a correre piccoli rischi - non portava mai un giubbotto di
salvataggio sebbene non sapesse nuotare - e a rifugiarsi dove poteva
stare da solo. Per una persona comune, trovarsi in una bonaccia per
ore potrebbe essere una prova terribile disse Bucky. Per Einstein
era solo l'occasione di avere piu tempo per pensare.33
Le saghe dei salvataggi in mare continuarono l'estate successiva,
quando gli Einstein cominciarono ad affittare una casa a Old Lyme
nel Connecticut, sempre sul Long Island Sound. Una di queste aw en ture fini perfino sul New York Times. La marea e i banchi di sabbia
intrappolano Einstein, diceva il titolo. 1 ragazzi che lo avevano salvato
furono invitati a casa a bere succo di lampone.34
Elsa amava la casa di Old Lyme, sebbene lei e la famiglia la trovassero
un po' troppo imponente. Si trovava su un'area di otto ettari, aveva un
campo da tennis e una piscina, e la sala da pranzo era cosi grande che
all'inizio avevano timore a usarla. Tutto e cosi lussuoso qui che i primi
dieci giom i - te lo giuro - abbiamo mangiato in cucina scrisse Elsa a
un'amica. La sala da pranzo era troppo sontuosa per noi.35
Terminata Testate, gli Einstein facevano visita alia famiglia Bucky
nella loro casa di Manhattan una o due volte al mese. Einstein, soprat
tutto quando era da solo, si fermava anche a casa del vedovo Leon
Watters, il titolare di una compagnia farmaceutica che aveva conosciuto a Pasadena. Una volta sorprese Watters arrivando senza vestaglia ne pigiama. Quando vado a letto, dormo come natura mi ha
fatto spiego. Watters ricordava che pero gli aveva chiesto in prestito
una matita e un blocco da tenere accanto al letto.

422

Einstein

Un po' per cortesia e un po' per una punta di vanita, Einstein


trovava difficile rifiutare le richieste degli artisti e dei fotografi che
desideravano posasse per loro. In un fine settimana dell'aprile 1935,
mentre era a casa di Watters, poso per due artisti nello stesso giorno.
La prima seduta fu con la moglie del rabbino Stephen Wise, che non
era famosa per la sua abilita artistica. Perche lo faceva? Perche e una
bella donna rispose.
Piu tardi quel giorno W atters carico in m acchina Einstein per
portarlo al Greenwich Village per una seduta con lo scultore russo
Sergej Konenkov, un esponente del realismo socialista, il quale stava
eseguendo quello che sarebbe diventato un raffinato busto di Einstein,
che oggi si trova all'Institute for Advanced Study. Einstein era stato
presentato a Konenkov tramite Margot, che era a sua volta scultrice.
Presto divennero tutti amici di sua moglie, Margarita Konenkova,
che - insospettabilmente - era una spia sovietica. Piu tardi, dopo la
morte di Elsa, Einstein avrebbe avuto una storia romantica con lei,
che avrebbe finito, come vedremo, per creargli piu complicazioni di
quante ne avesse mai viste.36
Ora che avevano deciso di stabilirsi negli Stati Uniti, ad Einstein
conveniva chiedere la cittadinanza. Quando era andato in visita alia
Casa Bianca, il presidente Roosevelt gli aveva prospettato l'offerta
di una legge speciale a suo favore promossa da alcuni membri del
Congresso, ma Einstein decise di seguire le normali procedure. In
questo modo avrebbe dovuto lasciare il paese - insieme a Elsa, Margot
e Helen Dukas - e rientrare non piu come visitatore ma come persona
che richiedeva la cittadinanza.
Cosi nel maggio 1935 si imbarcarono tutti sulla Queen M ary alia
volta delle isole Bermuda, dove si sarebbero fermati qualche giorno
per adempiere queste formalita. II govematore reale era ad accoglierli
quando arrivarono a H am ilton, e raccom ando loro i due m igliori
alberghi dell'isola. Einstein li trovo soffocanti e pretenziosi. Mentre
passeggiavano per la cittadina, vide una modesta pensione, ed e li
che finirono.
Einstein declino tutti gli inviti ufficiali dei maggiorenti di Bermuda
e socializzo invece con un cuoco tedesco che conobbe in un ristorante
e che lo invito ad andare sulla sua piccola barca a vela. Si assentarono
per sette ore, ed Elsa temeva che agenti nazisti potessero aver rapito
suo marito. Ma poi lo trovo a casa del cuoco, dove era andato per
godersi un pasto a base di piatti tedeschi.37
Quell'estate a Princeton una casa a un isolato di distanza da quella
dov'erano in affitto fu posta in vendita. Era una modesta struttura

America

423

rivestita di assicelle bianche che guardava, attraverso un piccolo giardino anteriore, su una delle gradevoli arterie fiancheggiate da alberi
della citta: il 112 di Mercer Street era destinato a diventare un'icona di
fama mondiale, non a causa della sua grandiosita, ma perche si intonava perfettamente, quasi simbolicamente, all'uom o che vi viveva.
Come rim m agine pubblica che Einstein scelse di assumere nell'ultima
parte della sua vita, la casa era modesta, graziosa, affascinante e senza
pretese. Se ne stava li, proprio su una strada principale, ben visibile
eppure leggermente dissimulata dietro una veranda.
II suo modesto soggiomo era un po' sovraccarico a causa dei pesanti
mobili tedeschi di Elsa, che in qualche modo li avevano raggiunti dopo
tutte le loro peregrinazioni. Helen Dukas requisi la piccola biblioteca
al pianterreno facendone un ufficio in cui sbrigava la corrispondenza
di Einstein e si prendeva cura dell'unico telefono della casa (Princeton
1606 era il numero, che non compariva sugli elenchi).
Elsa sovrintese alia realizzazione di uno studio al primo piano per
Einstein. Fu eliminata una parte della parete posteriore, e fu installata
una finestra panoram ica che guardava sul lungo e lussureggiante
giardino posteriore. Su entrambi i lati gli scaffali arrivavano fino al
soffitto. Al centro c'era un grande tavolo di legno, ingombro di carte,
pipe e matite, con vista sulla finestra, e c'era una comoda sedia su
cui Einstein sedeva per ore scarabocchiando su un blocco di carta
che teneva in grembo.
Alle pareti furono appesi i familiari ritratti di Faraday e Maxwell.
Naturalmente ce n'era anche uno di Newton, che perd dopo un po' di
tempo si stacco dal gancio. A questi ne fu aggiunto un quarto: quello
del Mahatma Gandhi, il nuovo eroe di Einstein, ora che le sue passioni
erano non meno politiche che scientifiche. L'unico riconoscimento un
po' scherzosamente incom iciato e messo in mostra era un certificato
dell'appartenenza di Einstein alia Societa scientifica di Bema.
Oltre alia corte di donne, la casa accolse nel corso degli anni vari
anim ali dom estici. C 'era un pappagallo di nome Bibo, che aveva
bisogno di una quantita ingiustificabile di cure mediche; un gatto
chiamato Tiger; e un white terrier di nome Chico che era appartenuto
alia famiglia Bucky. Chico a volte costituiva un problema. I1 cane e
molto intelligente spiegava Einstein. Gli dispiace per me che ricevo
cosi tanta posta. 6 per questo che cerca di mordere il postino.38
I1 professore non guida diceva spesso Elsa. E troppo complicato
per lui. In compenso gli piaceva andare a piedi o, piu esattamente,
trascinarsi ogni mattina lungo Mercer Street fino al suo studio all'Institute. La gente spesso si voltava di scatto quando passava, ma presto

424

Einstein

l'immagine dello scienziato che camminava immerso nei suoi pensieri


divenne una delle rinomate attrazioni della cittadina.
Al ritom o verso casa a m ezzogiom o, spesso era accompagnato da
tre o quattro professori o studenti. Di solito camminava tranquillo
e sereno, come se fosse perduto in fantasticherie, mentre gli altri gli
saltellavano intorno, agitando le braccia e cercando di esporre i propri argomenti. Quando arrivavano al 112 di Mercer Street, gli altri
si allontanavano, ma Einstein a volte si fermava li a pensare. Ogni
tanto capitava che, senza accorgersene, addirittura si avviasse di
nuovo verso l'lnstitute. La Dukas, che guardava sempre fuori dalla
finestra, allora usciva, lo prendeva per il braccio e lo portava dentro
dove lo aspettava il pranzo a base di pasta. Poi Einstein faceva un
sonnellino, dettava alcune risposte alle lettere pervenute e saliva nel
suo studio per un'altra ora o due di m editazione sulle potenziali
teorie unitarie dei campi.39
A volte girovagava a piedi da solo, il che poteva rivelarsi non
privo di rischi. Un giorno qualcuno telefono all'Institute e chiese di
parlare con un particolare preside di facolta. Quando la sua segretaria
rispose che il preside non era disponibile, lo sconosciuto domando
in tono esitante l'indirizzo di casa di Einstein. Gli fu detto che non
era possibile fornire quell'informazione. La voce allora si ridusse a
un bisbiglio: Per favore, non lo dica a nessuno, ma sono io il dottor
Einstein: vorrei rincasare, ma ho dimenticato dov'e casa m ia.40
Questo episodio fu raccontato dal figlio del preside, ma, come molti
altri aneddoti sul comportamento svagato di Einstein, puo darsi che
fosse frutto di esagerazione. L'immagine del professore distratto gli
si adattava cosi bene che diventava ogni giorno piu netta. Era una
parte che Einstein era felice di recitare in pubblico e che forniva ai
suoi vicini spunti per piacevoli racconti. E, come la maggior parte dei
ruoli che si ricoprono, conteneva un nocciolo di verita.
A una cena in suo onore, per esem pio, si distrasse a tal punto
da tirar fuori il suo taccuino e mettersi a scarabocchiare equazioni.
Quando l'oratore lo presento, la folia proruppe in un applauso e tutti
si alzarono, ma lui era ancora immerso nei suoi pensieri. La Dukas
richiamd la sua attenzione e gli disse che doveva alzarsi; lui si alzo,
ma vedendo la gente in piedi che applaudiva suppose che fosse per
qualcun altro e comincio a battere vigorosamente le mani anche lui.
La Dukas dovette di nuovo intervenire e spiegargli che l'ovazione
era proprio per lui.41
Oltre al tema dello scienziato svagato, un altro tema ricorrente nei
racconti era quello dell'Einstein gentile che aiutava un bambino, di

America

425

solito una ragazzina, a fare i compiti. II piu famoso di questi episodi


ebbe per protagonista una vicina di otto anni che abitava in Mercer
Street, Adelaide Delong, che un giorno suono il suo campanello e gli
chiese aiuto per un problema di matematica. Come esca portava un
piatto di dolcetti fatti in casa. Entra disse Einstein. Sono sicuro
che riusciremo a risolverlo. Le spiego l'argomento di matematica,
ma lascio che facesse da sola il suo compito. E in cambio dei dolcetti
le diede un biscotto.
Dopo di che la ragazzina continuava a ripresentarsi da lui. Quando
i genitori lo scoprirono si profusero in scuse. Ma Einstein fece segno
che non era il caso. Non e affatto necessario disse. Sto imparando
da vostra figlia tanto quanto lei sta imparando da me. Gli piaceva
raccontare, con un guizzo divertito negli occhi, la storia delle sue
visite. Era proprio una bambina cattiva diceva ridendo. Sai che
cercava di corrompermi con i dolciumi?
Una delle amiche di Adelaide raccontava di essere andata con lei
e un'altra ragazzina in una di queste visite in Mercer Street. Quando
salirono nel suo studio, Einstein propose loro uno spuntino, e loro
accettarono. Allora sposto un grosso fascio di fogli dal tavolo, apri
quattro barattoli di fagioli con un apriscatole e li scaldo uno alia volta
su un fomello a gelatina d'alcol, ficco un cucchiaio in ciascuno, e quello
era il nostro spuntino ricordava. Non ci diede niente da bere.42
Piu tardi Einstein, a una ragazza che si lamentava dei suoi problemi
con la matematica, rispose con una frase rimasta famosa: Non preoccuparti delle difficolta che incontri in matematica; ti posso assicurare
che le mie sono ancora piu grosse. Ma perche non si pensasse che
aiutava soltanto ragazze, ospito un gruppo di liceali della Prince
ton Country Day School che erano in difficolta con un problema
dell'esam e finale di matematica.43
Presto aiuto anche a un ragazzo di quindici anni della Princeton
High School, Henry Rosso, che andava male in un corso di giom alismo. II suo insegnante aveva promesso un voto massimo a chiunque
riuscisse a fare un'intervista ad Einstein, e cosi Rosso si presento in
Mercer Street ma fu respinto alia porta. Mentre se ne stava andando,
il garzone del lattaio gli diede una dritta: si poteva trovare Einstein
che camminava per una certa via ogni mattina alle nove e mezzo.
Allora Rosso un giorno usci di nascosto da scuola, si apposto lungo
quella via, e riusci ad abbordare Einstein mentre passava di li.
II ragazzo era cosi imbarazzato che non sapeva cosa chiedere, il
che pud forse spiegare perche andasse male nel corso di giomalismo.
Einstein si impietosi e gli suggeri le domande. Nessun argomento

426

Einstein

personale, chiari. Chiedim i della m atem atica, piuttosto. Rosso fu


abbastanza intelligente da seguire il suo consiglio. Compresi che la
natura era fatta in un modo meraviglioso, e che il nostro compito e
di scoprire la sua struttura matematica spiego Einstein a proposito
della propria formazione all'eta di quindici anni. E un genere di fede
che mi e stato d'aiuto per tutta la vita.
L'intervista frutto a Rosso il previsto voto massimo. Ma gli procuro
anche un po' di dispiacere. Aveva promesso ad Einstein che sarebbe
comparsa soltanto sul giom alino della scuola, invece, senza autorizzazione, fu ripresa dal quotidiano di Trenton e poi da altri di tutto il
mondo. II che fom i un'ulteriore lezione di giom alism o.44
La morte di Elsa
Poco dopo il trasferimento al 112 di Mercer Street, a Elsa venne un
gonfiore a un occhio. Gli esami cui si sottopose a Manhattan indicarono che si trattava di un sintomo di problemi cardiaci e renali, e le
fu ordinato di rimanere immobile a letto.
Einstein a volte le leggeva qualcosa, ma soprattutto si im m ergeva ancora piu a fondo nei suoi studi. Accanito lavoro intellettuale e osservazione della natura di Dio sono gli angeli riconciliatori,
fortificatori ma inflessibilmente rigorosi che mi guideranno attraverso
tutte le traversie della vita aveva scritto alia madre della sua prima
fiam m a. Allora com e ora riusciva a sfuggire alia com plessita dei
sentimenti umani andando alia ricerca dell'eleganza matematica che
fosse in grado di descrivere il cosmo. Mio marito e terribilmente
impegnato con i suoi calcoli scrisse Elsa a Watters. Non Tho mai
visto cosi assorto nel suo lavoro.45
Ma, scrivendo alTamica Antonina Vallentin, Elsa dipinse un'im magine piu affettuosa di suo marito. E stato cosi turbato dalla mia
malattia riferiva. Va in giro come un'anim a in pena. Non avrei mai
pensato che mi amasse tanto. E questo mi da conforto.
Elsa decise che sarebbero stati meglio se fossero andati via per
Testate, com e facevano di solito, e cosi affittarono una villetta sul
lago Saranac fra i monti Adirondack nello stato di New York. Sono
sicura che staro meglio la disse. Se la mia Ilse entrasse nella mia
camera ora, guarirei alTistante.46
Alla fine fu un'estate piacevole, ma con Tinverno Elsa fu di nuovo
costretta a letto e comincio a indebolirsi. Mori il 20 dicembre 1936.
Einstein ne fu colpito piu di quanto forse si sarebbe aspettato.
Pianse come quando era morta sua madre. Non lo avevo mai visto

America

427

versare una lacrima, riferi Peter Bucky ma in quel momento pianse,


sospirando: "O h, mi m anchera davvero".47
La loro non era stata una storia d'am ore modello. Prima del matrimonio, le lettere che Einstein le scriveva erano piene di espressioni
dolci e affettuose, m a poi queste erano scom parse con il passare
degli anni. Albert a volte poteva essere irritabile ed esigente, apparentemente insensibile ai bisogni affettivi della moglie, e ogni tanto
farfallone o anche qualcosa di piu con le altre donne.
Eppure sotto la superficie di molte storie d'am ore che evolvono in
rapporti di affettuosa amicizia, c'e una profondita che non e visibile
agli osservatori estem i. Elsa e Albert Einstein si piacevano, si comprendevano e, cosa forse piu importante (perche anche lei in realta era
a suo modo molto intelligente), traevano divertimento l'uno dall'altra.
Cosi, anche se non era fatto di poesia, il legame tra loro era solido.
Era fondato sulla reciproca soddisfazione di desideri ed esigenze, era
genuino, e funzionava in entrambe le direzioni.
Come si puo immaginare, Einstein trovo sollievo nel lavoro. Con
Hans Albert ammise che gli era difficile concentrarsi, ma il tentativo
gli dava m odo di sfuggire al dolorosamente personale. Fintanto che
sono in grado di lavorare, non devo lamentarmi e non lo faro, perche
il lavoro e Tunica cosa che da sostanza alia vita.48
Quando torno all'Institute, era cinereo dal dolore, osservo il suo
collaboratore Banesh H offm ann, ma voile a tutti i costi im pegnarsi
ogni giorno n el lavoro. N e aveva bisogno com e non m ai, disse.
A tutta prim a, i suoi tentativi di concentrarsi furono pietosi ha
raccontato Hoffmann. Ma aveva gia conosciuto il dolore e aveva
im parato che il lavoro costituiva un prezioso antidoto.49 In quel
mese lavorarono insiem e a due im portanti m emorie: una che discuteva come la deflessione della luce da parte dei campi gravitazionali
delle galassie potesse generare lenti cosm iche capaci di ingrandire le stelle lontane, e un'altra che discuteva l'esistenza di onde
gravitazionali.50
M ax Born venne a sapere della morte di Elsa da una lettera di
Einstein in cui era menzionata quasi per inciso dove spiegava perche
era diventato meno socievole. Me ne sto come un orso nella tana,
e durante la mia vita movimentata non mi sono mai sentito tanto a
casa mia diceva Einstein al vecchio amico. Questa orsaggine s'e
accentuata dopo la m orte della mia com pagna, che era piu di me
legata agli altri esseri um ani. Piu tardi Born espresse stupore per
il m odo in cui Einstein annunciava di sfuggita la m orte di sua
moglie. Nonostante la sua gentilezza e socievolezza e il suo amore

428

Einstein

per l'umanita, commentava Born era completamente distaccato dal


suo ambiente e dalle persone che ne facevano parte.51
M a non era del tutto vero. Per un sedicente orso nella tana,
Einstein attraeva un bel clan dovunque andasse. C he tornasse
a piedi d all'In stitute, che passeggiasse intorno al 112 di M ercer
Street, o condividesse villette estive e fine settim ana a M anhattan
con le fam iglie Watters o Bucky, Einstein di rado era solo, salvo
quando saliva nel suo studio. Sapeva mantenere un distacco ironico
e ritirarsi nelle sue fantasticherie, ma era un vero solitario soltanto
nella sua mente.
Dopo la m orte di Elsa, continuo a vivere con Helen Dukas e la
figliastra Margot, e poco piu tardi venne a stare da lui sua sorella.
Maja era vissuta nei dintorni di Firenze con il marito, Paul Winteler.
Ma quando, nel 1938, Mussolini emano le leggi razziali, che tra l'altro
revocavano lo stato di residenti a tutti gli ebrei stranieri, Maja si tra
sferi da sola a Princeton. Einstein, che la amava teneramente e aveva
per lei una profonda predilezione, ne fu entusiasta.
Einstein invito anche Hans Albert, che ormai aveva trentatre anni,
a venire in America, almeno per una visita. II loro rapporto era stato
difficile, ma Einstein aveva finito per ammirare il lavoro di ingegnere
del figlio, soprattutto per quanto riguardava il flusso dei fiumi, un
argomento che anche a lui in passato era capitato di studiare.52 Aveva
anche cambiato idea e incoraggiato il figlio ad avere dei bambini, e
adesso era felice di avere due nipotini.
Nell'ottobre 1937 Hans Albert arrivo per un soggiorno di tre mesi.
Einstein lo accolse sulla banchina, dove posarono per i fotografi
(v. inserto), e Hans Albert accese scherzosam ente una lunga pipa
olandese che aveva portato al padre. A mio padre piacerebbe che
venissi qui con la mia famiglia disse ai giornalisti. Come sapete,
sua m oglie e morta di recente e ora e tutto solo.53
Durante la visita, il giovane ed entusiasta Peter Bucky si offri di
accompagnare in automobile Hans Albert in giro per l'Am erica, in
modo che potesse visitare varie universita e cercare un posto come
professore di ingegneria. II viaggio, che si prolungo per sedicimila
chilometri, li porto a Salt Lake City, Los Angeles, Iowa City, Knoxville,
Vicksburg, Cleveland, Chicago, Detroit e Indianapolis.54 Einstein riferi
a Mileva Marie quanto gli avesse fatto piacere stare con il figlio. Ha
una personality cosi forte scrisse. E una sfortuna che abbia questa
moglie, ma che cosa possiamo farci se e felice cosi?55
Qualche mese prima Einstein aveva scritto alia nuora Frieda suggerendo che non accompagnasse il marito nel viaggio.56 Ma ora che

America

429

l'affetto per Hans Albert era pienamente ristabilito, insistette perche


tornassero insieme l'anno seguente, con i loro due bambini, e rimanessero in America. E cosi andarono le cose. Hans Albert trovo un
lavoro presso il dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti, con
l'incarico di studiare la conservazione del suolo nella sezione staccata
di Clem son (South Carolina), dove divenne un'autorita in fatto di
trasporto alluvionale dei fiumi. Con un gusto simile a quello di suo
padre, costrui una semplice casa di legno, che ricordava quella di
Caputh, nei pressi di Greenville, dove fece domanda di cittadinanza
americana nel dicembre 1938.57
M entre suo padre stava riscoprendo le proprie radici ebraiche,
H ans A lbert d ivenne, sotto l'in flu en za di sua m oglie, cristiano
scientista. II rifiuto delle cure m ediche, im posto in certi casi da
quella dottrina religiosa, ebbe conseguenze tragiche. Qualche mese
dopo il loro arrivo, il figlio Klaus di sei anni contrasse la difterite e
mori. Fu sepolto in un m inuscolo nuovo cim itero a Greenville. Vi
ha colpito il dolore piu profondo che dei genitori am orosi possano
provare scrisse Einstein in un biglietto di condoglianze. II suo
rapporto con il figlio divenne sempre piu saldo e anche, a volte,
affettuoso.
Durante i cinque anni in cui Hans Albert visse in South Carolina,
prim a di trasferirsi al C altech e poi a Berkeley, Einstein ogni tanto
prendeva il treno e andava a fargli visita. In quelle occasioni discutevano di problem i ingegneristici che ricordavano ad Einstein gli
anni dell'U fficio brevetti svizzero. Nel pom eriggio il fisico a volte
gironzolava per le strade e i boschi, spesso profondamente immerso
nei suoi pensieri, dando spunto a coloriti aneddoti raccontati dagli
sbalorditi abitanti del luogo che lo aiutavano a ritrovare la strada
di casa.58
A causa della m alattia m entale, a Eduard non fu consentito di
immigrare negli Stati Uniti. Con il progredire del male, il suo volto
si gonfio e divenne lento nel parlare. La madre aveva sempre piu
problemi a portarlo a casa, e quindi i soggiom i di Eduard in casa di
cura divennero piu prolungati. La sorella di Mileva, Zorka, che era
venuta a Zurigo per aiutarli e prendersi cura di loro, precipito in un
proprio inferno. Dopo la morte della madre, sua e di Mileva, divenne
un'alcolizzata, brucio accidentalmente tutto il denaro della famiglia,
che era stato nascosto in una vecchia stufa, e mori in solitudine nel
1938 su un pavimento coperto di paglia con intom o soltanto i suoi
gatti.59 Mileva sopravvisse, in mezzo a tante tragedie, scivolando in
una crescente disperazione.

La politica prima della guerra


Considerata a posteriori, l'ascesa al potere dei nazisti pose 1'Am e
rica dinanzi a una grande sfida morale. All'epoca, pero, la cosa non
appariva cosi chiara. E meno che mai a Princeton, che era una cittadina conservatrice, e nella sua universita, che ospitava un numero
sorprendente di studenti adagiati nel generico atteggiamento antisemita diffuso nella loro classe sociale. U n'indagine condotta tra le
m atricole entrate nel 1938 form un risultato che oggi appare sbalorditivo, e sarebbe dovuto apparire tale anche allora: Adolf Hitler fu
il piu votato come massima personality vivente; Albert Einstein
risulto secondo.60
Perche odiano gli ebrei? Cosi Einstein intitolo quell'anno un articolo
per il settimanale popolare Collier's. Si servi dello scritto non solo
per analizzare l'antisemitismo, ma anche per spiegare come la dottrina
sociale connaturata nella maggior parte degli ebrei, secondo la quale
personalmente cercava di vivere, fosse parte di una lunga e orgogliosa
tradizione. I1 legame che ha tenuto uniti gli ebrei per migliaia di
anni e che li unisce oggi e, soprattutto, l'ideale dem ocratico della
giustizia sociale, insieme all'ideale di aiuto reciproco e di tolleranza
fra tutti gli uomini. 61
La vicinanza con i fratelli ebrei e l'orrore per cio che stava loro
accadendo lo spinsero a compiere ogni sforzo per aiutare i profughi.
Fu un impegno sia pubblico sia privato. Tenne decine di discorsi per
la causa, partecipo ad ancora piu cene in suo onore, e occasionalmente
si esibi anche al violino per l'Am erican Friends Service Committee o
per TUnited Jewish Appeal. Uno degli espedienti cui gli organizzatori
ricorrevano era di far intestare gli assegni dei dona tori ad Einstein, che
poi li girava all'organizzazione benefica. Al donatore cosi rimaneva
poi come ricordo un assegno annullato con l'autografo di Einstein.62
Lo scienziato mise discretamente a disposizione le sue risorse per
decine di persone che avevano bisogno di una garanzia finanziaria
per poter emigrare, specialmente quando gli Stati Uniti resero piu
difficile ottenere il visto.
Einstein divenne anche un alfiere della tolleranza razziale. Q uan
do M arian Anderson, il contralto nero, venne a Princeton per un
concerto nel 1937, il N assau Inn rifiuto di darle una stanza. Allora
Einstein la ospito a casa sua in M ercer Street, con un gesto a un
tem po profondam ente personale e altam ente sim bolico a livello
pubblico. Due anni piu tardi, quando le fu im pedito di esibirsi
nella Constitution Hall di W ashington, la A nderson diede quello

America

431

che divenne uno storico concerto gratuito sui gradini del Lincoln
M em orial. O gni volta che tornava a Princeton si ferm ava da Ein
stein, e la sua ultim a visita fu soltanto due m esi prim a della morte
dello scienziato.63
La disponibilita di Einstein a dare la propria adesione a numerosi
e svariati movim enti e appelli, e ad accettare presidenze onorarie,
continuava a creare problem i attirandogli l'accusa di essere zimbello di sostenitori di comunisti o altri sovversivi. Questo presunto
peccato parve aggravato, agli occhi di coloro che diffidavano della
sua lealta, quando rifiuto di sottoscrivere alcune campagne contro
Stalin o i sovietici.
Per esempio, quando il suo amico Isaac Don Levine, i cui scritti
anticomunisti in precedenza Einstein aveva avallato, gli chiese nel
1934 di firmare una petizione che condannava l'omicidio di prigionieri
politici da parte di Stalin, Einstein rifiuto. Dispiace immensamente
anche a me che i dirigenti politici russi si lascino andare a eccessi
scrisse. Cio nonostante non posso unirm i alia vostra azione. Non
avra alcun effetto in Russia. I russi hanno dimostrato che il loro unico
scopo e realmente il miglioramento della sorte del popolo russo.64
Era una visione tutt'altro che lucida dei russi e del regime sanguinario di Stalin, una visione che la storia avrebbe smentito. Einstein
era cosi impegnato a combattere i nazisti, e cosi infastidito che Levine
fosse passato in modo tanto radicale dalla sinistra alia destra, che
reagi con forza contro coloro che volevano equiparare le epurazioni
in Russia con l'olocausto nazista.
N el 1936 a M osca inizio una serie di processi ancora piu massicci, che riguardavano i sostenitori dell'esiliato Lev Trozkij, e di
nuovo Einstein rifiuto il proprio appoggio ai suoi ex amici di sini
stra che ora erano diventati accesi anticomunisti. II filosofo Sidney
Hook, un marxista che si stava ricredendo, gli scrisse chiedendogli
di prendere posizione in favore della creazione di una commissione
pubblica internazionale che assicurasse che Trozkij e i suoi seguaci
avessero un equo dibattim ento e non un semplice processo farsa.
Non c'e alcun dubbio che a ogni persona accusata dovrebbe essere
data un'opportunita di dimostrare la sua innocenza rispose Einstein.
Questo vale certamente per Trozkij. Ma come lo si poteva ottenere?
Einstein suggeri che sarebbe stato meglio agire in via privata, senza
una commissione pubblica.65
In una lunghissima lettera, Hook cerco di confutare una per una le
preoccupazioni di Einstein, ma questi perse interesse per la discussione con il filosofo e non rispose. Allora Hook gli telefono a Princeton.

432

Einstein

Parlo con Helen Dukas e in qualche modo riusci a superare il suo


schermo protettivo e a fissare un appuntamento.
Einstein ricevette H ook con cordialita, lo porto nel suo studio
rifugio, fumo la sua pipa e parlo in inglese. Dopo aver nuovamente
ascoltato le argomentazioni di Hook, espresse la sua simpatia per la
causa ma disse di ritenere improbabile che l'iniziativa avesse successo. Dal mio punto di vista, proclamd sia Stalin che Trozkij sono
gangster politici. In seguito H ook disse che, anche se dissentiva
da Einstein, ne aveva potuto apprezzare le ragioni, specialmente
perche il fisico aveva sottolineato di essere consapevole di cio che i
comunisti erano capaci di fare.
Con indosso una vecchia felpa e senza calze, Einstein accompagno Hook alia stazione ferroviaria. Lungo la strada, gli spiego il suo
risentimento contro i tedeschi. Avevano fatto irruzione nella sua casa
di Caputh alia ricerca di armi comuniste, disse, e avevano trovato
soltanto un coltello per il pane da sequestrare. Un'osservazione che
fece si rivelo poi assai preveggente. Se e quando ci sara la guerra,
disse Hitler si rendera con to del danno che ha fatto alia Germania
scacciandone gli scienziati ebrei.66

XX
L'ENTANGLEMENT QUANTISTICO
1935

Fantomatica azione a distanza


Gli esperimenti mentali che Einstein aveva gettato come granate
nel tempio della meccanica quantistica avevano fatto pochi danni
all'edificio. Anzi, avevano contribuito a collaudarlo e a permettere una
migliore comprensione delle implicazioni della teoria. Ma Einstein
rimaneva un oppositore, e continuava a escogitare nuovi modi per
mostrare che le indeterminazioni inerenti alle interpretazioni formu
late da Niels Bohr, Werner Heisenberg, Max Born e altri significavano
che mancava qualcosa nella loro spiegazione della realta.
Poco prima di lasciare l'Europa nel 1933, Einstein aveva assistito
in mezzo al pubblico a una conferenza di Leon Rosenfeld, un fisico
belga con una propensione per la filosofia. Al termine si era alzato
per porre una domanda. Supponiamo che due particelle siano messe
in moto Tuna verso l'altra con la medesima quantita di moto, molto
elevata, e che interagiscano tra loro per un tempo molto breve men
tre passano da posizioni note ipotizzo. Quando le particelle sono
rimbalzate molto lontano, un osservatore misura la quantita di moto
di una di esse. Allora, dalle condizioni dell'esperimento, sara ovviamente in grado di dedurre la quantita di moto dell'altra particella
disse Einstein. Se pero sceglie di misurare la posizione della prima
particella, sara in grado di dire dove si trova l'altra.
Poiche le particelle erano m olto lontane l'una dall'altra, Einstein
poteva asserire, o quanto m eno assum ere, che ogni interazione
fisica tra esse fosse cessata. Cosi la sua sfida all'interpretazione di
Copenaghen della m eccanica quantistica, proposta sotto forma di
domanda a Rosenfeld, era semplice: Come puo lo stato finale della
seconda particella essere influenzato da una m isurazione compiuta
sulla prim a?.1
Nel corso degli anni Einstein aveva abbracciato con crescente

434

Einstein

convinzione la concezione realista, secondo la quale c'e, per dirla


con le sue parole, una reale situazione di fatto che esiste indipendentem ente dalle nostre osservazioni.2 Tale convincim ento era
alia base di un aspetto del suo disagio nei confronti del principio di
indeterm inazione di Heisenberg e di altri principi della meccanica
quantistica i quali afferm ano che le osservazioni determ inano le
realta. Con la domanda posta a Rosenfeld, Einstein metteva in campo
un altro concetto: quello di localita.3 In altri termini, se due particelle
sono spazialmente lontane Tuna dalTaltra, qualunque cosa accada
all'una e indipendente da cio che accade all'altra, e nessun segnale
o forza o influenza puo muoversi tra esse con velocita superiore a
quella della luce.
L'osservazione di una particella o Tazione esercitata su di essa,
postulava Einstein, non potevano influenzarne o perturbam e istantaneamente un'altra molto distante dalla prima. Un'azione esercitata
su un sistema poteva avere un effetto su un altro lontano soltanto se
un'onda o un segnale o un'informazione andavano dall'uno all'altro:
un processo questo che avrebbe dovuto essere soggetto al limite rappresentato dalla velocita della luce. Cio valeva anche per la gravita.
Se il Sole fosse scomparso d'improvviso, la cosa non avrebbe influito
sulTorbita della Terra se non dopo otto minuti circa, Tintervallo di
tempo necessario perche la variazione del campo gravitazionale si
propagasse fino alia Terra alia velocita della luce.
Come diceva Einstein, c'e un punto, a mio parere, che dovremmo
tenere assolutamente fermo: la reale situazione di fatto del sistema S2
e indipendente da cio che si fa sul sistema SF che e spazialm ente
separato dal primo.4 Era qualcosa di talmente intuitivo da apparire
ovvio. M a, come osservava Einstein, era una supposizione, che
non era mai stata provata.
Per Einstein, il realismo e la localita erano supporti connessi della
fisica. Com e disse alTam ico M ax Born, coniando un'espressione
m em orabile, la fisica [dovrebbe] essere la rappresentazione di
una realta nel tem po e nello spazio, senza fantom atiche azioni a
distanza.5
Una volta sistematosi a Princeton, Einstein comincio ad affinare
questo esperimento mentale. II suo assistente Walther Mayer, meno
leale a lui di quanto lui lo fosse stato nei suoi confronti, si era defilato
dalla prima linea nella lotta alia meccanica quantistica, e cosi Einstein
ricorse all'aiuto di Nathan Rosen, un ventiseienne nuovo acquisto
dell'Institute, e di Boris Podolsky, un fisico quarantaseienne che aveva
conosciuto al Caltech e che in seguito si era trasferito alTInstitute.

L'entanglement quantistico

435

La m em oria di quattro pagine frutto della collaborazione, pubblicata nel maggio 1935 e nota come m emoria di EPR dalle iniziali degli
autori, fu la piu importante scritta da Einstein dopo il suo trasferimento in America. La descrizione quantomeccanica della realta pud essere
considerata completa? si chiedevano gli autori nel titolo.
Rosen formulo gran parte dell'apparato matematico e Podolsky
stese la versione inglese pubblicata. Sebbene ne avessero discusso
a lungo il contenuto, Einstein fu dispiaciuto che Podolsky avesse
seppellito la limpida questione concettuale sotto una gran mole di
formalismo matematico. Non e emersa con la chiarezza che in origine mi ero proposto si lam ento con Schrodinger subito dopo la
pubblicazione. Viceversa, il punto essenziale e stato, per cosi dire,
soffocato da formalismo.6
Einstein era irritato con Podolsky anche perche questi aveva fatto
trapelare il contenuto dell'articolo al New York Times prima che
fosse pubblicato. II titolo del quotidiano diceva: Einstein attacca la
teoria quantistica. Lo scienziato e due colleghi la considerano non completa
anche se corretta. Einstein, naturalmente, aveva a volte ceduto alia
tentazione di dare interviste su articoli di prossima uscita, ma que
sta volta si disse costem ato di tale pratica. E stata invariabilmente
mia abitudine discutere le question! scientifiche soltanto nella sede
appropriata, scrisse in una dichiarazione al Times e depreco la
pubblicazione anticipata di qualsiasi annuncio relativo a simili argomenti sulla stampa profana.7
Einstein e i suoi due coautori com inciavano formulando la loro
premessa realista: Se si e in grado di prevedere con certezza (cioe
con probability uguale a uno) il valore di una grandezza fisica senza
perturbare in alcun modo un sistema, allora esiste un elemento di
realta fisica corrispondente a questa grandezza fisica.8 In altre parole,
se m ediante qualche procedim ento potessim o venire a conoscere
con assoluta certezza la posizione di una particella, e non 1'avessimo
perturbata osservandola, allora potremmo dire che la posizione della
particella e reale, che esiste nella realta del tutto indipendentemente
dalle nostre osservazioni.
L'articolo proseguiva analizzando piu ampiamente l'esperimento
mentale di Einstein sulle due particelle che si sono urtate (o sono
state emesse in direzioni opposte in seguito alia disintegrazione di
un atomo) e percio hanno proprieta che sono correlate. Possiamo
effettuare misurazioni sulla prima particella, affermavano gli autori,
e da cio ottenere informazioni sulla seconda particella senza in alcun
modo perturbare la seconda particella. Misurando la posizione della

436

Einstein

prima particella, possiamo determinare con precisione la posizione


della seconda. E possiam o fare lo stesso per la quantita di moto.
Secondo il nostro criterio di realta, nel primo caso dobbiamo consi
derare la grandezza P come un elemento di realta; nel secondo caso
un elemento di realta e la grandezza Q.
In parole piu semplici: in qualsiasi momento la seconda particella,
che non abbiamo osservato, ha una posizione che e reale e una quan
tita di moto che e reale. Queste due proprieta sono caratteristiche
della realta di cui la meccanica quantistica non rende conto; quindi
la risposta alia domanda del titolo dovrebbe essere: no, la descrizione
della realta fom ita dalla meccanica quantistica non e completa.9
L'unica altem ativa, sostenevano gli autori, sarebbe stata quella
di afferm are che il procedim ento di misura sulla prim a particella
influisca sulla realta della posizione e della quantita di moto della
seconda particella. Nessuna definizione accettabile di realta potrebbe
consentirlo concludevano.
W olfgang Pauli scrisse a Heisenberg una lunga lettera stizzita.
Einstein si e di nuovo sfogato pubblicamente contro la meccanica
quantistica (insiem e con Podolsky e Rosen: non certo una buona
compagnia, detto per inciso) diceva fumando d'ira. Come e noto,
ogni volta che fa una cosa del genere succede una catastrofe.10
Quando l'articolo di EPR arrivo a Niels Bohr a Copenaghen, il
fisico si rese conto che ancora una volta gli sarebbe toccato il ruolo,
che aveva svolto cosi bene ai Congressi Solvay, di difendere la mecca
nica quantistica da un ulteriore attacco di Einstein. Questo affondo
giunse come un fulmine a ciel sereno racconto un collega di Bohr.
I1 suo effetto su Bohr fu sorprendente. II fisico danese aveva spesso
reagito a situazioni simili m ettendosi a passeggiare e borbottando:
Einstein... Einstein... Einstein!. Questa volta aggiunse anche una
specie di filastrocca riadattata: Podolsky, Opodolsky, Iopodolsky,
Siopodolsky....n
Ogni altra attivita venne abbandonata riferi il collega di Bohr.
Dovevamo chiarire immediatamente quel malinteso. Nonostante
l'im pazienza, a Bohr ci vollero piu di sei settimane, passate a crucciarsi, scrivere, rivedere, dettare e parlare ad alta voce, prim a che
finalmente potesse spedire la sua risposta all'articolo di EPR.
La memoria di Bohr era piu lunga della memoria originale. Bohr
in qualche modo abbandonava quello che era stato un aspetto del
principio di indeterminazione: l'idea che la perturbazione meccanica
prodotta dall'atto dell'osservazione fosse una causa dell'indeterm inazione. Am m ise infatti che nell'esperim ento m entale di Einstein

Ventanglement quantistico

437

non entra in gioco alcuna perturbazione meccanica del sistema sotto


indagine.12
Era un'am m issione im portante. Fino ad allora, la perturbazione
causata da una m isura aveva fatto parte della spiegazione fisica
d eirin d eterm in azio n e quantistica fornita da Bohr. Ai Congressi
Solvay il fisico danese aveva confutato gli ingegnosi esperim enti
m entali di Einstein m ostrando che la conoscenza sim ultanea, per
esem pio, della posizione e della quantita di m oto era im possibile
alm eno in parte perche la determ inazione di un attributo causava
una perturbazione che rendeva im possibile poi m isurare l'altro
attributo con precisione.
Tuttavia, servendosi del concetto di complementarita, Bohr aggiunse
un'aw ertenza importante. Sottolineo che le due particelle erano parte
di un unico fenomeno. Dal momento che hanno interagito, le due parti
celle sono aggrovigliate (entangled). Sono parte di un unico fenomeno
o di un unico sistema che ha una sola funzione quantistica.
Inoltre, come osservava Bohr, l'articolo di EPR non aveva veramente
smentito il principio di indeterminazione, il quale afferma che non
e possibile conoscere con esattezza sia la posizione che la quantita
di moto nello stesso momento. Einstein aveva ragione nel dire che, se
misuriam o la posizione della particella A, possiam o effettivamente
conoscere la posizione della sua gemella lontana B. Analogamente,
se misuriamo la quantita di moto di A, possiamo conoscere la quantita
di moto di B. Tuttavia, anche se possiam o immaginare di misurare la
posizione e poi la quantita di moto della particella A, e quindi ascrivere una realta a tali attributi nella particella B, non possiamo effet
tivamente misurare entrambi gli attributi esattamente in un medesimo
istante qualsiasi per la particella A, e quindi non possiamo conoscerli
entrambi con precisione per la particella B. Brian Greene, discutendo
la risposta di Bohr, ha posto la questione in term ini semplici: Se
non conosciamo entrambe le proprieta della particella che si muove
verso destra, non conosciamo nem m eno quelle della particella che
si muove verso sinistra. Pertanto non c'e conflitto con il principio di
indeterminazione .13
Ein stein tuttavia continuo a insistere di aver individuato un
im portante esem pio d ell'incom pletezza della m eccanica quanti
stica, m ostrando com e essa violasse il principio di separability,
il quale afferm a che due sistem i che sono spazialm ente separati
hanno un'esistenza indipendente. Essa violava parim enti il princi
pio connesso di localita, il quale afferma che un'azione esercitata su
uno dei sistem i n on puo influire im m ediatam ente sull'altro. Come

438

Einstein

fautore della teoria dei cam pi, che definisce la realta servendosi di
un continuo spaziotem porale, Einstein credeva che la separability
fosse una caratteristica fondamentale della natura. E come difensore
della sua stessa teoria della relativita, che aveva liberato il cosm o
di N ew ton dalla fantom atica azione a distanza e stabilito invece
che ogni azione del genere e soggetta al lim ite della velocita della
luce, credeva anche nella localita.14
II gatto di Schrodinger
Nonostante il successo conseguito come pioniere della meccanica
quantistica, Erwin Schrodinger era tra coloro che facevano il tifo
perche Einstein riuscisse a ridimensionare il consenso generale che
c'era intom o all'interpretazione di Copenaghen. La loro alleanza si
era formata ai Congressi Solvay, dove Einstein faceva la parte dell'avvocato di Dio e Schrodinger lo guardava con un misto di curiosita e
simpatia. Era una lotta solitaria, si lamentava Einstein in una lettera
a Schrodinger nel 1928: La tranquillizzante filosofia - o religione?
- di Heisenberg-Bohr e concepita in modo cosi sofisticato che, per il
momento, fom isce un dolce cuscino per il vero credente, dal quale
questo non pud essere staccato molto facilm ente.15
Cosi non fu sorprendente che Schrodinger inviasse ad Einstein un
biglietto di congratulazioni appena ebbe letto l'articolo di EPR. Hai
preso pubblicamente per la gola la meccanica quantistica dogmatica
scrisse. Qualche settimana dopo aggiunse allegramente: Come un luccio
in una vasca di pesci rossi, [l'articolo] ha messo tutti in agitazione.16
Schrodinger era appena stato in visita a Princeton, e Einstein sperava ancora, invano, che Flexner potesse essere convinto ad assumerlo
all'Institute. Nella successiva raffica di lettere scambiate con il fisico
austriaco, Einstein comincio a cospirare con lui nella ricerca di modi
per mettere in luce i punti deboli della m eccanica quantistica.
Non ci credo dichiarava senza mezzi termini. Cosi m etteva in
ridicolo come spiritistica l'idea che potesse esserci una fantomatica
azione a distanza; e attaccava l'idea che non ci fosse altra realta al di
la della nostra capacita di osservare le cose. Quest'orgia impregnata
di epistemologia dovrebbe esaurirsi diceva. Ma senza dubbio sorridi di me e pensi che, dopotutto, molte giovani mignotte diventano
vecchie bigotte, e che piu di un giovane rivoluzionario diventa un
vecchio reazionario.17 Schrodinger aveva effettivam ente sorriso,
disse ad Einstein nella sua risposta, perche anche lui si era lentamente
trasformato da rivoluzionario in vecchio reazionario.

L'entanglement quantistico

439

Su un punto Einstein e Schrodinger non erano d'accordo. Schrodinger non riteneva inviolabile il concetto di localita. Anzi fu proprio
lui a coniare il termine entanglement (groviglio), che oggi si usa per
descrivere le correlazioni che sussistono tra due particelle che hanno
interagito ma ora sono lontane l'una dall'altra. Lo stato quantico
di due particelle che hanno interagito deve successivamente essere
descritto in modo congiunto, talche qualsiasi variazione relativa a
una particella si rifletta istantaneamente nell'altra, a prescindere da
quanto lontane siano poi. L'entanglement delle predizioni deriva
dal fatto che i due corpi in un certo istante precedente formavano
in senso stretto un unico sistema, ossia interagivano e hanno lasciato
tracce l'uno sull'altro scriveva Schrodinger. Se due corpi distinti
entrano in una situazione in cui si influenzano reciprocamente, e poi
tornano a separarsi, allora si verifica quello che ho appena chiamato
entanglement della nostra conoscenza dei due corpi.18
Einstein e Schrodinger cominciarono a esplorare insieme un'altra
via - che non dipendesse da questioni di localita o separazione - per
sollevare dubbi sulla meccanica quantistica. La nuova impostazione
consisteva nel prendere in esam e cio che accadrebbe allorche un
evento del mondo dei quanti, di cui fanno parte le particelle subatomiche, interagisse con corpi del mondo macroscopico, di cui fanno
parte le cose che vediamo normalmente nella vita quotidiana.
N el dom inio quantistico, una particella com e un elettrone non
ha una posizione definita in un qualsiasi istante dato. Una funzione
matematica, nota come funzione d'onda, descrive invece la proba
bility di trovare la particella in un particolare luogo. Le funzioni
d'onda descrivono anche gli stati quantici, fom endo per esempio la
probability che un atomo, quando viene osservato, risulti aver subito
il decadimento oppure no. Nel 1925 Schrodinger era pervenuto alia
sua famosa equazione che descrive tali onde, che si propagano e, per
cosi dire, si spalmano in tutto lo spazio. L'equazione definiva la
probability che una particella, quando viene osservata, si trovi in un
particolare luogo o stato.19
Secondo l'interpretazione di Copenaghen elaborata da Niels Bohr
e dagli altri pionieri della meccanica quantistica, finche una simile
osservazione non viene effettuata, la realta della posizione o dello
stato della particella consiste soltanto in queste probability. Misurando o comunque osservando il sistema, l'osservatore produce il
collasso della funzione d'onda e il brusco stabilirsi di una definita
posizione o di un definito stato.
In una lettera a Schrodinger, Einstein propose un vivido esperimento

440

Einstein

mentale che mostrava perche tutta la discussione su funzioni d'onda e


probabilita e su particelle che non hanno una posizione definita finche
non vengono osservate non soddisfaceva il suo criterio di completezza.
Immagind due scatole, in una delle quali sappiamo che c'e una biglia.
Quando ci apprestiamo a guardare in una delle scatole, c'e una proba
bilita del 50% che la biglia sia la. Dopo che abbiamo guardato, c'e una
probabilita o del 100% o dello 0% che sia la. Ma per tutto il tempo, in
realta, la biglia era in ima delle scatole. Einstein scriveva:
Io descrivo una situazione come segue: la probabilita che la biglia
sia nella prima scatola e Vi. Questa e una descrizione completa? NO.
Un'emmciazione completa e: la biglia e (o non e) nella prima scatola.
Cosi deve presentarsi la definizione dello stato delle cose in una descri
zione completa. SI. Prima che le apra, la biglia non e assolutamente
in una delle due scatole. L'essere in una ben precisa scatola si verifica
soltanto quando sollevo i coperchi.20
Einstein preferiva chiaram ente la prim a descrizione, che era
un'enunciazione del suo realism o. Pensava che vi fosse qualcosa
di incom pleto nella seconda risposta, che rappresentava il modo
in cui la m eccanica quantistica spiegava le cose.
La tesi di Einstein sembra basata sul senso comune. Tutta via a volte
cio che sembra avere un senso chiaro e definito risulta non essere una
buona descrizione della natura. Einstein stesso se ne era reso conto
quando aveva sviluppato la teoria della relativita; aveva sfidato il
senso comune accettato dell'epoca costringendoci a cambiare il modo
in cui concepiamo la natura. La meccanica quantistica fa qualcosa
di analogo. Asserisce che le particelle non hanno uno stato definito
eccetto quando vengono osservate, e che due particelle possono essere
in uno stato entangled tale che l'osservazione di una determina istantaneam ente una proprieta dell'altra. Appena viene com piuta una
qualsiasi osservazione, il sistema passa in uno stato definito.21
Einstein non accetto mai questa come una descrizione completa della
realta, e nella stessa logica qualche settimana dopo, all'inizio di agosto
del 1935, propose a Schrodinger un altro esperimento mentale, che
riguardava una situazione in cui la meccanica quantistica attribuirebbe
solo probabilita, anche se il senso comune ci dice che c'e ovviamente
una realta sottostante che esiste con certezza. Immaginiamo, diceva
Einstein, un mucchio di polvere da sparo che, a causa dell'instabilita di qualche particella, a un certo punto prende fuoco. L'equazione
quantomeccanica relativa a questa situazione descrive una specie di
miscela di sistemi non-ancora-esplosi e gia-esplosi. Ma questo non e

L 'entanglement quantistico

441

uno stato di cose reale, affermava Einstein, perche nella realta non
c'e proprio niente di intermedio tra esploso e non-esploso.22
Schrodinger propose un analogo esperimento mentale - che riguardava, invece di un m ucchio di polvere da sparo, un immaginario
felino destinato a divenire fam oso - per mettere in luce la strana
situazione che si presenta inevitabilmente quando rindeterminazione
del mondo quantistico interagisce con il nostro normale mondo di
oggetti piu grandi. In un articolo piuttosto lungo che ho appena
scritto, propongo un esempio che e molto simile al tuo barilotto di
polvere che esplode disse ad Einstein.23
In questo saggio, pubblicato nel novembre di quell'anno, Schrodin
ger riconosceva ampiamente il merito di Einstein e della memoria di
EPR nell'aver dato la spinta per la sua argomentazione. Essa mirava
a un concetto centrale nella m eccanica quantistica, ossia quello che
l'istante dell'em issione di una particella da parte di un nucleo che
decade e indeterm inato finche non viene effettivamente osservato.
N el m ondo dei quanti, un nucleo e in una sovrapposizione di
stati, il che significa che esiste sim ultaneam ente come decaduto e
non decaduto finche non viene osservato, dopodiche la sua funzione
d'onda subisce il collasso ed esso diventa o l'una o l'altra cosa.
Questo concetto e forse concepibile nel dominio quantistico microscopico, ma e sconcertante se si pensa al punto di incontro tra il mondo
quantistico e il nostro mondo osservabile di ogni giorno. Ma allora,
si chiese Schrodinger nella discussione del suo esperimento mentale,
quando il sistema cessa di essere in una sovrapposizione che incorpora
entrambi gli stati e assume di colpo un'unica realta?
Questo interrogativo rinviava al destino precario di una creatura
im m aginaria, nota come gatto di Schrodinger, che era destinata a
divenire immortale, che fosse morta o viva:
Si possono anche inventare casi piuttosto ridicoli. Un gatto e rinchiuso in una scatola d'acciaio, insieme al seguente dispositivo (che
deve essere protetto dall'interferenza diretta dell'animale): in un contatore Geiger c'e una minuscola quantita di sostanza radioattiva, cosi
piccola che forse nel giro di un'ora uno degli atomi decade, ma forse,
con uguale probability, non ne decade nessuno; se cio avviene, il tubo
contatore si scarica e mediante un rele libera un martello che spezza
una fialetta di acido cianidrico. Se si lascia indisturbato l'intero sistema
per un'ora, si puo dire che il gatto e ancora vivo se nel frattempo nessun
atomo e decaduto. La funzione psi dell'intero sistema esprimerebbe
cio comprendendo in se il gatto vivo e il gatto morto (mi si perdoni
l'espressione) mescolati o confusi insieme 24

442

Einstein

Einstein era entusiasta. I1 tuo gatto dimostra che siamo in completo accordo sulla tua valutazione del carattere della teoria attuale
scrisse al collega. Una funzione psi che contiene tanto il gatto vivo
quanto il gatto morto non puo certo essere considerata una descri
zione di uno stato di cose reale.25
L'argomento del gatto di Schrodinger ha prodotto innumerevoli
interventi con vari gradi di comprensibilita, che tuttora non accennano
a diradarsi. Basti dire che, neirinterpretazione di Copenaghen della
meccanica quantistica, un sistema cessa di essere in una sovrapposizione di stati e passa di colpo in un'unica realta quando viene osservato, ma non c'e una regola chiara per stabilire che cosa costituisca
un'osservazione. II gatto puo essere un osservatore? E una pulce?
Un computer? Un dispositivo meccanico di registrazione? Non c'e
una risposta definita. Tuttavia, sappiamo bene che gli effetti quantistici in generale non si osservano nel nostro mondo visibile di tutti i
giom i, che comprende i gatti e anche le pulci. Cosi la maggior parte
dei fautori della meccanica quantistica non sosterrebbe che il gatto
di Schrodinger se ne sta in quella scatola essendo in qualche modo
sia morto che vivo finche non si apre il coperchio.26
Einstein non dubito m ai che gli esperim enti m entali del 1935 del
gatto di Schrodinger e della polvere da sparo fossero in grado di
m ettere in evidenza l'incom pletezza della m eccanica quantistica.
E non ha neppure ricevuto il giusto riconoscim ento storico per
aver contribuito alia nascita di quel povero gatto. In effetti piu
tardi avrebbe erroneam ente attribuito a Schrodinger entram bi gli
esperimenti mentali, in una lettera che esponeva l'anim ale al rischio
di saltare in aria anziche essere avvelenato. I fisici contem poranei
in qualche m odo credono che la teoria quantistica fornisca una
d escrizione della realta, e per di piu una descrizione com pleta
scrisse Einstein a Schrodinger nel 1950. Questa interpretazione
e, perd, confutata nel m odo piu elegante dal tuo sistem a di atom o
radioattivo + contatore Geiger + am plificatore + carica esplosiva
+ gatto in una scatola, in cui la funzione psi del sistem a contiene
il gatto sia vivo che fatto a pezzi.27
I
cosiddetti errori di Einstein, come la costante cosmologica che
aggiunse alle sue equazioni del campo gravitazionale, spesso si sono
rivelati piu stimolanti dei successi di altri. Lo stesso si puo dire delle sue
contromosse nei confronti di Bohr e Heisenberg. L'articolo di EPR non
sarebbe riuscito a dimostrare che la meccanica quantistica era sbagliata.
Ma alia fine divenne chiaro che la teoria era, come sosteneva Einstein,
incompatibile con l'idea di localita basata sul buonsenso, ossia con

Ventanglement quantistico

443

l'aw ersione a una fantomatica azione a distanza. La cosa strana e che


Einstein, a quanto pare, aveva piu ragione di quanto sperasse.
N egli anni successivi alia proposta dell'esperim ento m entale di
EPR, l'id ea di entanglem ent e di una fantom atica azione a distanza
- la stranezza quantistica per cui un'osservazione di una particella
puo istantaneam ente influire su un'altra m olto lontana - e entrata
sernpre piu a far parte degli studi dei fisici sperim entali. Nel 1951
David Bohm, un brillante assistente di Princeton, riform ulo l'esperim ento m entale di EPR in m odo che avesse per oggetto gli spin
opposti di due particelle che si allontanano in direzioni contrarie
dopo un'interazione.28 Nel 1964 John Steward Bell, che lavorava
al centro di ricerca nucleare del Cern presso Ginevra, scrisse un
articolo che proponeva un m odo per effettuare esperim enti basati
su questa idea.29
Bell era tutt'altro che a suo agio con la m eccanica quantistica.
Esitavo a pensare che fosse sbagliata, disse una volta ma sapevo
che era m arcia.30 Q uesta convinzione insiem e all'am m irazione
che nutriva per Einstein lo indusse a esprim ere una certa speranza
che venisse dim ostrato che era Einstein ad avere ragione invece di
Bohr. Ma quando gli esperimenti furono intrapresi negli anni '80 dal
fisico francese Alain Aspect e da altri, emerse la prova che la localita
non era una caratteristica del m ondo quantistico. Lo era invece la
fantom atica azione a distanza o, piu precisam ente, il potenziale
entanglem ent di particelle lontane.31
Cio nonostante, Bell concluse con un apprezzamento degli sforzi
di Einstein. Pensavo che la superiority intellettuale di Einstein su
Bohr, in questo caso, fosse enorme, che ci fosse un abisso tra l'uomo
che aveva visto con chiarezza cio che occorreva e l'oscurantista disse.
Cosi per me e un peccato che l'idea di Einstein non funzioni. La cosa
ragionevole semplicemente non funziona.32
Uentanglement quantistico - un'idea discussa da Einstein nel 1935
come modo per minare alia base la meccanica quantistica - e oggi uno
degli elementi piu strani della fisica, a causa del suo carattere decisamente controintuitivo. Ogni anno le prove in suo favore aumentano,
e aumenta di pari passo il fascino che esso esercita sul pubblico. Alla
fine del 2005, per esempio, il New York Times pubblico un articolo
di rassegna intitolato Trucchi quant istici: alia prova la piu strana teoria di
Einstein, di Dennis Overbye, in cui il fisico della Cornell University N.
David Mermin lo definiva quanto di piu vicino alia magia abbiamo.33
E nel 2006 il New Scientist pubblico un servizio intitolato La fanto
matica azione di Einstein osservata in un chip, che iniziava cosi:

444

Einstein

Un semplice chip di semiconduttore e stato usato per generare coppie di fotoni entangled, un passo cruciate verso la realizzazione dei
computer quantistici. Felicemente definito da Einstein fantomatica
azione a distanza, Yentanglement e il misterioso fenomeno del mondo
quantistico per cui due particelle - per esempio, fotoni - si comportano
come una sola indipendentemente dalla loro distanza.34
E possibile che questa fantomatica azione a distanza - in cui qual
cosa che accade a una particella in un dato luogo puo riflettersi
istantaneam ente su un'altra che si trova a miliardi di chilom etri di
distanza - violi il limite rappresentato dalla velocita della luce? No,
la teoria della relativita sembra ancora ben salda. Le due particelle,
benche lontane, rimangono parte della medesima entita fisica. Osservandone una possiam o influire sulle sue proprieta, e cio e correlato
con quanto verrebbe osservato nella seconda particella. Ma nessuna
informazione viene trasmessa, nessun segnale viene inviato, e non c'e
nessuna relazione tradizionale di causa ed effetto. Si puo mostrare
mediante esperimenti mentali che 1'entanglement quantistico non puo
essere utilizzato per inviare inform azione in modo istantaneo. In
poche parole, afferma il fisico Brian Greene la relativita ristretta e
ancora valida, anche se se l'e vista brutta.35
Nel corso degli ultimi decenni alcuni fisici teorici, tra i quali M ur
ray Gell-M ann e Jam es Hartle, hanno adottato una concezione della
m eccanica quantistica che si differenzia per certi versi dall'interpretazione di Copenaghen e fom isce una spiegazione piu semplice
dell'esperimento mentale di EPR. La loro interpretazione si basa sulle
storie alternative dell'universo, a grana grossa nel senso che seguono
soltanto certe variabili e ignorano le altre (o fanno la media su di esse).
Queste storie decoerenti formano una struttura ad albero, in cui
ciascuna delle alternative a un dato istante si suddivide in ulteriori
alternative all'istante successivo, e cosi via.
Nel caso dell'esperimento di EPR, la posizione di una delle due parti
celle viene misurata su un ramo della storia. A causa dell'origine comune
delle particelle, anche la posizione dell'altra e determinata. Su un diverso
ramo della storia, si puo misurare la quantita di moto di una delle
particelle, e risulta determinata anche la quantita di moto dell'altra. Su
nessuno dei due rami accade nulla che violi le leggi della fisica classica.
L'informazione su una particella implica la corrispondente informazione
sull'altra, ma alia seconda particella non accade nulla per effetto della
misurazione effettuata sulla prima. Quindi non c'e alcuna minaccia per
la relativita ristretta e il suo divieto di trasmissione istantanea dell'informazione. Quello che c'e di speciale nella meccanica quantistica e che

Ventanglement quantistico

445

la determinazione simultanea della posizione e della quantita di moto


di una particella e impossibile, e quindi se queste due determinazioni
si verificano deve accadere su rami diversi della storia.36
Fisica e realta
La fondamentale disputa di Einstein con il gruppo Bohr-Heisenberg
sulla meccanica quantistica non riguardava soltanto la questione se Dio
giocasse a dadi o lasciasse gatti mezzi morti. E non era neppure soltanto
sulla causalita, la localita o anche la completezza. Era sulla realta37 Esiste
la realta? Piu specificamente, ha senso parlare di una realta fisica che esiste
indipendentemente da qualsiasi osservazione noi possiamo fare? A1
cuore del problema disse Einstein della meccanica quantistica non c'e
tanto la questione della causalita ma la questione del realismo.38
Bohr e i suoi seguaci ritenevano che non avesse senso parlare di
quanto poteva trovarsi sotto il velo di cio che possiamo osservare.
Possiamo conoscere esclusivamente i risultati dei nostri esperimenti
e delle nostre osservazioni, e non certo una qualche realta ultima che
sta oltre le percezioni.
Einstein aveva messo in mostra alcuni tratti di questo atteggiamento
nel 1905, allorche stava leggendo Hume e Mach e respingeva concetti
inosservabili quali spazio e tempo assoluti.A quel tempo il mio modo
di pensare era molto piu vicino al positivismo di quanto non fu in
seguito ha raccontato. I1 mio allontanamento dal positivismo aw enne
soltanto quando elaborai la teoria della relativita generale.39
Da allora in poi Einstein si convinse sempre piu che c'e una realta
oggettiva in senso classico. E sebbene vi fossero alcuni elementi di
coerenza tra il suo m odo di pensare iniziale e quello dell'ultim o
periodo della sua vita, ammetteva senza difficolta che, almeno nella
sua mente, il realismo successivo rappresentava un allontanamento
dall'em pirism o machiano della fase precedente. Questo mio credo
disse non corrisponde alle opinioni che avevo da giovane.40 Come
osserva lo storico Gerald Holton, e raro che uno scienziato muti cosi
radicalmente le proprie convinzioni filosofiche.41
La concezione realista di Einstein aveva tre componenti principali:
1.
La sua convinzione che una realta esista indipendentemente
dalla nostra capacita di osservarla. Come disse nelle sue note autobiografiche: La fisica e un tentativo di afferrare concettualmente la
realta, quale la si concepisce indipendentemente dal fatto di essere
osservata. In questo senso si parla di "realta fisica".42

446

Einstein

2. La sua fede nella separability e nella localita. In altre parole, i


corpi sono ubicati in certi punti dello spaziotempo, e questa separa
bility e parte di cio che li definisce. Se ... si rinunzia all'ipotesi che
cio che e presente in differenti regioni dello spazio ha un'esistenza
reale autonom a, non vedo addirittura che cosa la fisica potrebbe
descrivere dichiaro a Max Born.43
3. La sua fede nella causalita rigorosa, che implica certezza e deter
m inism o classico. L'idea che la probabilita svolga un ruolo nella
realta era per lui altrettanto sconcertante quanto l'idea che le nostre
osservazioni possano svolgere un ruolo nel produrre il collasso di
tali probabilita. Alcuni fisici, tra i quali io, non riescono a credere
disse ch e ... si debba accettare il punto di vista secondo cui gli eventi
naturali sono come un gioco del caso.44
E possibile immaginare un realismo che presenti soltanto due, o
anche una sola, di queste tre caratteristiche, e a volte Einstein prese in
considerazione questa possibility. Gli studiosi hanno discusso quale
di queste componenti fosse piu essenziale nella sua concezione.45 Ma
Einstein non abbandond mai la speranza, e la fede, che tutte e tre le
caratteristiche sussistessero insieme. Come disse verso la fine della
sua vita a un congresso di medici riunito a Cleveland, tutto dovrebbe
ricondurre a entita concettuali nell'am bito dello spazio e del tempo e
a relazioni analoghe a leggi che sussistano tra queste entita 46
Al cuore del suo realismo c'era una meraviglia quasi religiosa, o
forse infantile, di fronte al modo in cui tutte le nostre percezioni sensoriali - le visioni e i suoni casuali di cui facciamo esperienza in ogni
momento - rientrano in schemi, seguono regole e hanno senso. Noi
diamo per scontato che le percezioni si compongano a rappresentare
quelli che sembrano oggetti estemi, e non ci stupiamo quando sembra
che il com portamento di tali oggetti sia govem ato da leggi.
Ma proprio come aveva provato meraviglia quando, da bambino,
aveva avuto tra le mani per la prim a volta una bussola, Einstein
poteva provare meraviglia del fatto che, invece della pura casualita,
vi siano leggi che danno ordine alle nostre percezioni. II senso di riverenza per questa sorprendente e inattesa comprensibilita dell'universo
era la base del suo realismo, oltre che il carattere distintivo di quella
che chiamava la sua fede religiosa.
Einstein espresse tutto cio in un saggio del 1936, Fisica e realta,
scritto in stretta connessione con la sua difesa del realismo nei dibattiti
sulla meccanica quantistica. I1 fatto stesso che la totalita delle nostre
esperienze sensoriali si possa ordinare col pen siero... ci lascia stupe-

L'entanglement quantistico

447

fatti scrisse. L'eterno mistero del mondo e la sua com prensibilita...


II fatto che sia comprensibile e davvero un miracolo.47
Uamico Maurice Solovine, con il quale aveva letto Hume e Mach ai
tempi dell'Akadem ie Olympia, disse ad Einstein di trovare strano
che considerasse la comprensibilita del mondo un m iracolo o un
etem o mistero. Einstein replico che sarebbe stato logico supporre
che fosse vero il contrario. Ebbene, a priori ci si aspetterebbe un
mondo caotico che non potesse in alcun modo essere compreso dalla
mente scrisse. Qui sta il punto debole dei positivisti e degli atei di
professione.48 Einstein non era ne Tuna ne l'altra cosa.
Per lui la fede nell'esistenza di una realta fondamentale aveva una
connotazione religiosa. La cosa sgomento Solovine, che scrisse per
dire che aveva un'avversione per tale linguaggio. Einstein non era
d'accordo. Non ho un aggettivo migliore di "religioso" per definire
la fiducia nella natura razionale della realta e nella sua accessibility,
in qualche misura, alia ragione umana. Quando manca questa percezione, la scienza degenera in cieco empirismo.49
Einstein sapeva che la nuova generazione lo considerava un conservatore isolato che si abbarbicava alle vecchie certezze della fisica
classica, e la cosa lo divertiva. Nemmeno il grande successo iniziale
della teoria dei quanti riesce a convincermi che alia base di tutto vi
sia la casualita, disse all'am ico Max Born anche se so bene che i
colleghi piu giovani considerano quest'atteggiamento come un effetto
di sclerosi.50
Bom , che pure provava un affetto profondo per Einstein, era d'ac
cordo con i giovani ribelli e riteneva che il suo amico era diventato
altrettanto conservatore quanto i fisici della generazione precedente
che avevano recalcitrato di fronte alia sua teoria della relativita. Non
fu piu capace di accettare certe idee nuove sulla fisica che erano in
contrasto con le sue piu radicate convinzioni filosofiche.51
Viceversa Einstein preferiva pensare a se stesso non come a un
conservatore ma come (ancora una volta) a un ribelle, un nonconformista, una mente dotata della curiosita e dell'ostinazione necessarie
per sottrarsi alle mode prevalenti. L'esigenza di concepire la natura
come realta oggettiva viene descritta come un pregiudizio superato
mentre le m agagne dei teorici dei quanti sono una virtu disse a
Solovine nel 1938. Ogni tempo e dominato da una moda, e i piu
neppure son capaci di riconoscere il tiranno.52
Einstein pubblicizzo la sua concezione realista in un libro sulla
storia della fisica di cui fu coautore nel 1938, L'evoluzione della fisica.
La fede in una realta oggettiva, sosteneva il libro, aveva condotto a

448

Einstein

grandi progressi scientifici in tutte le epoche, cosi dimostrando che si


trattava di un concetto utile anche se non verificabile. Senza la convinzione che con le nostre costruzioni teoriche e possibile raggiungere
la realta, senza convinzione nell'intim a armonia del nostro mondo,
non potrebbe esserci scienza affermava il libro. Questa convinzione
e, e sempre sara, il motivo essenziale della ricerca scientifica.53
Inoltre Einstein si servi del libro per sostenere l'utilita delle teorie del cam po a fronte dei progressi della m eccanica quantistica. II
modo m igliore per farlo era quello di concepire le particelle non
come oggetti indipendenti ma come una manifestazione particolare
del campo:
Non ha senso attribuire alia materia e al campo qualita nettamente
diverse ... Non potremmo allora rinunciare al concetto di materia e
edificare una fisica del puro campo? ... Sembra quindi lecito assimilare
la materia a regioni spaziali, nelle quali il campo e estremamente forte
... Da tale punto di vista, un sasso lanciato in aria e un campo variabile
nel quale gli stati di maggiore intensita del campo attraversano lo spazio
con la velocita del sasso stesso.54
C'era una terza ragione, di carattere piu personale, per cui Einstein
contribui a scrivere questo testo. Desiderava aiutare Leopold Infeld,
un ebreo che era fuggito dalla Polonia, aveva brevemente collaborato con Max Bom a Cambridge e poi si era trasferito a Princeton.55
Infeld comincio a lavorare sulla relativita con Banesh Hoffmann, e
propose di offrire la loro collaborazione ad Einstein. Vediamo se gli
piacerebbe che lavorassimo con lui suggeri Infeld.
Einstein ne fu entusiasta. Facevamo tutto il lavoro sporco di calcolare le equazioni e cosi via ha raccontato Hoffmann. Riferivamo i
risultati ad Einstein e poi era come essere a una riunione del quartier
generale. A volte le sue idee sembravano venire da una parte del tutto
inaspettata e parevano assolutam ente straordinarie.56 Lavorando
con Infeld e Hoffmann, Einstein nel 1937 trovo dei modi eleganti per
spiegare in maniera piu semplice il moto dei pianeti e di altri oggetti
massicci che producevano proprie curvature dello spazio.
Ma le loro ricerche sulla teoria unitaria dei campi non giunsero
mai a risultati concreti. A volte la situazione appariva cosi disperata che Infeld e H offm ann si dem oralizzavano. Ma il coraggio
di Einstein non venne mai meno, ne gli venne meno l'inventiva
ricordava H offm ann. Q uando le accese discussioni non riuscivano a superare il punto m orto, Einstein diceva som m essam ente,
nel suo buffo inglese (poiche non sapeva pronunciare il suono th):

L'entanglement quantistico

449

"1 will a little tink" ("U n poco penserd"). Nella stanza scendeva il
silenzio, e Einstein com inciava a cam m inare lentam ente avanti e
indietro oppure a girare in tondo, avvolgendosi intorno all'indice
una ciocca di capelli. Aveva sulla faccia un'espressione sognante,
rem ota, assorta. N essun segno di tensione. N essun indizio esteriore di intensa concentrazione. Dopo qualche minuto riemergeva
all'im provviso nel m ondo, con un sorriso sul volto e la soluzione
del problem a sulle labbra.57
Einstein era cosi soddisfatto della collaborazione di Infeld che
tento di convincere Flexner a dargli un posto all'Institute. Ma Flexner,
che era irritato perche l'Institute era gia stato costretto ad assumere
Walther Mayer, si impunto. Einstein ando perfino di persona a una
riunione del corpo docente, cosa che faceva di rado, a perorare la
causa di uno stipendio anche di soli seicento dollari per Infeld, ma
senza risultato.58
Allora Infeld ebbe l'idea di scrivere con Einstein una storia della
fisica, che avrebbe avuto di certo successo, e di dividere i diritti d'autore. Quando ando da Einstein per lanciare l'idea, si ritrovo quasi
incapace di parlare, ma alia fine riusci a esporre farfugliando la sua
proposta. Non e affatto un'idea stupida disse Einstein. Niente
affatto stupida. Lo faremo.59
Nell'aprile 1937 Richard Simon e Max Schuster, fondatori della casa
editrice che ha pubblicato questa biografia, arrivarono in automobile
alia casa di Einstein a Princeton per assicurarsi i diritti. Schuster, che
era di temperamento socievole, tento di convincere Einstein con le
sue facezie. Aveva scoperto una velocita superiore a quella della luce,
disse: La velocita con cui una donna che arriva a Parigi va a fare
acquisti.60 Einstein ne fu divertito, o almeno cosi racconto Schuster.
In ogni caso, il viaggio ebbe successo, e YEvoluzione della fisica, che
negli Stati U niti e giunta alia quarantaquattresim a ristam pa, non
soltanto fece propaganda al ruolo delle teorie del campo e alia fede
nella realta oggettiva, ma diede anche maggiore sicurezza economica
a Infeld (e ad Einstein).
Nessuno potrebbe accusare Infeld di essere stato ingrato. In seguito
defini Einstein forse il massimo scienziato e l'uom o piu gentile che
sia mai esistito. Scrisse anche, mentre il suo mentore era ancora
in vita, una biografia decisamente lusinghiera di Einstein, in cui lo
elogiava per la sua volonta di sfidare l'opinione corrente nella ricerca
di una teoria unitaria. La tenacia nell'applicarsi a un problema per
anni, nel ritom arci sempre di nuovo: ecco il tratto caratteristico del
genio di Einstein scrisse.61

Controcorrente
Aveva ragione Infeld? La tenacia era il tratto caratteristico del genio
di Einstein? In una certa misura aveva sempre avuto questo dono, e
ne aveva particolarmente beneficiato nella sua lunga e solitaria ricerca
di una generalizzazione della relativita. C'era anche, radicata in lui fin
dai tempi della scuola, una propensione a veleggiare controcorrente
e a sfidare le autorita dominanti. Tutto questo era evidente nella sua
ricerca di una teoria unitaria.
Ma, anche se amava affermare che l'analisi dei dati empirici aveva
svolto un ruolo minimo nella costruzione delle sue grandi teorie, in
generale aveva avuto il dono di una percezione intuitiva delle idee e
dei principi che potevano essere strappati alia natura sulla base degli
esperimenti e delle osservazioni piu recenti. Questo tratto ora stava
cominciando a essere in ombra.
Verso la fine degli anni '30 stava perdendo progressivam ente il
contatto con le nuove scoperte di carattere sperim entale. Invece
dell'unificazione di gravita ed elettromagnetismo, con la scoperta
di due nuove forze, quella nucleare debole e quella nucleare forte,
si aveva una maggiore disunita. Einstein scelse di ignorare queste
nuove forze, benche fossero, e siano ancora, fondam entali al pari
delle due note da piu tempo ricordava il suo amico Abraham Pais.
Persevero nell'annosa ricerca di un'unificazione di gravitazione ed
elettromagnetismo. 62
Inoltre, a cominciare dagli anni '30, fu scoperta una profusione di
nuove particelle fondamentali. Attualmente se ne contano a dozzine,
dai bosoni, come il fotone e i gluoni, ai fermioni, come l'elettrone, il
positrone, il quark up e il quark down. Cio non sembrava di buon
auspicio per l'aspirazione di Einstein a unificare tutto. II suo amico
Wolfgang Pauli, che lo raggiunse all'Institute nel 1940, ironizzava
sulla futilita di questa ricerca. Quello che Dio ha separato diceva
l'uom o non lo unisca.63
Einstein trovava le nuove scoperte vagamente sconcertanti, ma
preferiva non dare loro troppa importanza. Non posso trarre che un
modesto piacere dalle grandi scoperte, perche per il momento non
sembrano facilitarmi una comprensione dei fondamenti scrisse a
Max von Laue. Mi sento come un bambino che non riesce a capire
come funziona l'ABC, anche se, abbastanza stranamente, non abbandono la speranza. Dopotutto qui si ha a che fare con una sfinge, non
con una disponibile prostituta.64
Cosi Einstein continuava a bordeggiare controcorrente, respinto

L entanglement quantistico

451

continuamente nel passato. Si rendeva conto che poteva permettersi


il lusso di insistere nella sua rotta solitaria, cosa che sarebbe stata
troppo rischiosa per fisici piu giovani che ancora stavano cercando
di farsi una reputazione.65 Ma, come risulto, di solito c'erano almeno
due o tre fisici piu giovani che, attratti dall'aura di Einstein, erano
disposti a collaborare con lui, anche se la stragrande maggioranza
del clero dei fisici considerava donchisciottesca la sua ricerca di una
teoria unitaria dei campi.
Uno di questi giovani assistenti, Ernst Straus, ricordava di aver
lavorato su un'impostazione che Einstein aveva seguito per quasi due
anni. Una sera Straus scopri con costernazione che le loro equazioni
portavano ad alcune conclusioni che chiaramente non potevano essere
vere. II giorno dopo Straus e Einstein studiarono la questione da tutte
le prospettive, ma non poterono evitare la sgradevole conclusione.
Cosi tom arono a casa prima del solito. Straus era abbattuto, e supponeva che Einstein lo fosse ancora di piu. Con sua grande sorpresa,
il giorno dopo Einstein era impaziente ed entusiasta come sempre,
e propose un'altra impostazione che avrebbero potuto seguire. Fu
l'inizio di una teoria completamente nuova, anch'essa relegata nel
cumulo dei rifiuti dopo sei mesi di lavoro e anch'essa non compianta
piu di quella che l'aveva preceduta ha raccontato Straus.66
La ricerca di Einstein era guidata dall'intuizione che la semplicita
matematica, un attributo che non defini m ai compiutamente benche
pensasse di riconoscerlo quando lo vedeva, fosse una caratteristica
dell'operato della natura.67 Di tanto in tanto, quando si presentava
una formulazione particolarmente elegante, diceva esultante a Straus:
E cosi semplice che Dio non avrebbe potuto ignorarlo.
Da Princeton continuavano a partire num erose le lettere entusiastiche agli am ici sul progredire della sua crociata contro i teorici quantistici che sembravano devoti alle probability e riluttanti a
credere in una realta sottostante. Sto lavorando con i miei giovani
a una teoria estremam ente interessante con la quale spero di sbaragliare i m odern! fautori del misticism o e della probability e la loro
avversione all'idea di realta nell'ambito della fisica scrisse a Maurice
Solovine nel 1938.68
Analogamente, da Princeton continuavano a venire titoli di giornale sulle presunte svolte. Salendo su una vetta matematica mai
raggiunta prima, il dottor Albert Einstein, scalatore di Alpi cosmiche,
riferisce di aver scorto una nuova configurazione nella struttura
dello spazio e della materia riferiva il brillante cronista scientifico
del New York Times, William Laurence, in un articolo di prima

452

Einstein

pagina nel 1935. Lo stesso autore e lo stesso giornale scrivevano in


prima pagina nel 1939: Albert Einstein ha com unicato oggi che,
dopo vent'anni di ininterrotta ricerca di una legge che spiegasse il
meccanismo del cosmo nella sua interezza, estendendo la sua azione
dalle stelle e dalle galassie nella vastita dello spazio infinito fino ai
misteri racchiusi nel cuore dell'atom o infinitesimale, e finalmente
giunto in vista di quella che spera possa essere la "terra promessa
della conoscenza", che detiene quella che forse e la chiave universale
dell'enigm a della creazione.69
I
trionfi degli anni giovanili erano derivati in parte dal suo istinto
capace di fiutare realta fisiche profonde. Era stato in grado di percepire intuitivamente le implicazioni della relativita di tutti i moti, della
costanza della velocita della luce e dell'equivalenza di massa gravitazionale e massa inerziale. Muovendo da li aveva potuto costruire
teorie basate su una reale sensibilita per la fisica. Ma in seguito aveva
maggiormente riposto la sua fiducia nel formalismo matematico, per
che esso lo aveva guidato nella volata finale verso il completamento
delle equazioni di campo della relativita generale.
Ora, nella ricerca di una teoria unitaria, sembrava esserci molto
formalismo matematico ma ben poche intuizioni fisiche fondamentali
a guidarlo. Nella sua precedente ricerca della teoria della relativita
generale, Einstein era stato guidato... dal suo principio di equivalenza,
che collegava la gravitazione e l'accelerazione ha scritto Banesh Hoff
mann, uno dei suoi collaboratori a Princeton. Dov'erano gli analoghi
principi guida che avrebbero potuto condurre alia costruzione di una
teoria unitaria del campo? Nessuno lo sapeva. Nemmeno Einstein. Di
conseguenza, la ricerca non era tanto una ricerca, quanto un brancolare
nell'oscurita di una giungla matematica insufficientemente illuminata
dall'intuizione fisica. Jeremy Bernstein piu tardi la defini simile a
un rimescolamento quasi casuale di formule matematiche senza idee
fisiche in vista.70
Dopo qualche tempo, da Princeton smisero di arrivare titoli e lettere
ottimistici, e Einstein ammise pubblicamente di essere, almeno per il
momento, in difficolta. Non sono cosi ottimista disse al New York
Times. Per anni il giornale aveva regolarmente dato risalto a ognuno
dei presunti grandi progressi di Einstein verso una teoria unitaria, ma
ora il suo titolo era: Einstein frustrate) dall'enigma del cosmo.
Cio nonostante, Einstein insisteva di non poter neppure ora accettare il punto di vista secondo cui gli eventi naturali sono come un
gioco del caso. E cosi si impegnava a continuare la sua ricerca. Pensava che, anche se avesse fallito, lo sforzo non sarebbe stato privo di

Ventanglement quantistico

453

significato. E dato a ogni uomo di scegliere la direzione del proprio


sforzo spiegava e inoltre ogni uomo puo trarre un conforto dalle
meravigliose parole di Lessing, secondo cui la ricerca della verita e
piu preziosa del suo p o ssesso r71
A ll'inizio della prim avera del 1939, intorno al sessantesimo com
pleanno di Einstein, Niels Bohr giunse a Princeton per una visita
di due mesi. Einstein m antenne un certo distacco nei confronti del
vecchio amico e antagonista. Si videro ad alcuni ricevimenti, scambiarono qualche breve chiacchiera, ma non si impegnarono nuovamente nel vecchio gioco di palleggiarsi esperim enti m entali sulla
stranezza quantistica.
Einstein durante quel periodo tenne una sola conferenza, cui Bohr
assistette. L'argomento erano i suoi piu recenti tentativi di trovare una
teoria unitaria dei campi. Al termine Einstein fisso gli occhi su Bohr
e osservo che aveva a lungo cercato di spiegare la meccanica quan
tistica in quel modo. Ma chiari che avrebbe preferito non discutere
ulteriormente la questione. Bohr ne fu profondamente rattristato
racconto un suo assistente.72
Bohr era arrivato a Princeton portando una notizia scientifica che
era connessa con la relazione tra energia e massa, E = me2, scoperta
da Einstein. A Berlino Otto Hahn e Fritz Strassman avevano ottenuto
interessanti risultati sperimentali bombardando uranio pesante con
neutroni. I risultati erano stati inviati alia loro ex collega Lise Meitner,
che era appena stata costretta a fuggire in Svezia essendo per meta
ebrea. A sua volta la Meitner ne aveva messo a parte il nipote Otto
Frisch, e insieme avevano concluso che l'atom o era stato scisso, due
nuclei piu leggeri erano stati creati e una piccola quantita di massa
che mancava all'appello era stata convertita in energia.
Dopo che ebbero confermato i risultati, Frisch diede notizia del
processo, da loro chiam atofission e, a Bohr, che stava per partire alia
volta dell'Am erica. Giuntovi verso la fine di gennaio del 1939, Bohr
descrisse la nuova scoperta ai colleghi e se ne discusse a una riunione
settimanale dei fisici di Princeton che era nota come Club del lunedi
sera. Nel giro di qualche giorno i risultati erano stati riprodotti e i
ricercatori cominciarono a pubblicare articoli sul fenomeno in gran
numero; tra questi ce n'era anche uno scritto da Bohr con un giovane
professore di fisica non ancora ordinario, John Archibald Wheeler.
Einstein era stato a lungo scettico sulla possibility di imbrigliare
l'energia atomica o di scatenare la potenza che la relazione E = me2
im plicava. Durante una visita a Pittsburgh nel 1934, gli era stata
posta una domanda in merito e aveva risposto che scindere l'atomo

454

Einstein

mediante bombardamento e qualcosa di simile a sparare agli uccelli in


un posto buio dove di uccelli ce ne sono pochi. L'affermazione aveva
prodotto un titolone in cima alia prima pagina della Post-Gazette:
Einstein spegne la speranza dell'energia atomica. Gli sforzi per liberare una
forza enorme definiti inutili. L'uomo di scienza ne ha parlato qui.73
Con l'arrivo, all'inizio del 1939, della notizia che era senz'altro
possibile bombardare e scindere un nucleo atomico, Einstein dovette
di nuovo affrontare la questione. Durante un'intervista concessa in
m arzo in occasione del suo sessantesim o com pleanno gli fu chie
sto se l'um anita sarebbe riuscita a sfruttare il processo. I risultati
finora disponibili nella scissione dell'atomo non giustificano l'ipotesi
di un'utilizzazione pratica delle energie liberate rispose. Questa
volta pero fu piu cauto e prosegui sfum ando leggerm ente la sua
risposta. Non c'e un fisico cosi povero di spirito da permettere che
cio influisca sul suo interesse per questo argomento della massima
importanza.74
Nei quattro mesi seguenti, il suo interesse sarebbe effettivamente
aumentato con rapidita.

XXI
LA BOMBA
1939-1945

La lettera
Leo Szilard, un fisico ungherese affascinante e leggermente eccentrico, era un vecchio amico di Einstein. Quando vivevano a Berlino
negli anni '20, avevano collaborate a un nuovo tipo di frigorifero,
che avevano brevettato ma non erano riusciti a commercializzare con
successo.1 Sfuggito ai nazisti, Szilard era riuscito a raggiungere l'lnghilterra e poi New York, dove lavorava alia Columbia University sui
modi per produrre una reazione nucleare a catena, un'idea che aveva
concepito qualche anno prima mentre era in attesa a un semaforo a
Londra. Quando aveva sentito parlare della scoperta della fissione
nell'uranio, Szilard si era reso conto che quell'elemento poteva essere
usato per generare una reazione a catena potenzialmente esplosiva.
Szilard aveva discusso di questa possibility con l'am ico intimo
Eugene Wigner, un altro fisico profugo da Budapest, e i due avevano
cominciato a preoccuparsi che i tedeschi potessero cercare di accaparrarsi le scorte di uranio del Congo, che allora era una colonia del
Belgio. Ma, si erano chiesti, come potevano due ungheresi rifugiati
in America trovare il modo di mettere in guardia i belgi? Poi Szilard
si era ricordato che casualm ente Einstein era am ico della regina
madre di quel paese.
Einstein stava trascorrendo l'estate del 1939 in una villetta presa
in affitto sulla punta nordorientale di Long Island, al di la della
Great Peconic Bay provenendo dai villaggi degli Hamptons. La se
ne andava sulla sua piccola barca a vela, il Tinef, comprava sandali
nel locale grande m agazzino e suonava Bach con il proprietario del
m agazzino.2
Sapevamo che Einstein era da qualche parte a Long Island ma non
sapevamo di preciso dove ha raccontato Szilard. Allora telefono alio
studio di Einstein a Princeton e seppe che il professore aveva preso

456

Einstein

in affitto la casa di un certo dottor Moore nel villaggio di Peconic.


Domenica 16 luglio 1939 i due partirono per la loro missione, con
Wigner al volante (Szilard, come Einstein, non guidava).
Ma quando arrivarono non riuscirono a trovare la casa, e sembrava
che nessuno sapesse chi era il dottor Moore. Proprio quando stavano
per rinunciare, Szilard vide un ragazzino fermo sul marciapiede. Per
caso sai dove abita il professor Einstein? Come la maggior parte della
gente della cittadina, anche di quelli che non avevano la minima idea
di chi fosse il dottor Moore, il ragazzo lo sapeva, e li accompagno a
una villetta prossima alia fine di Old Grove Road, dove trovarono
Einstein immerso nei suoi pensieri.3
Seduto a un nudo tavolo di legno sulla veranda della spartana
villetta, Szilard spiego il processo m ediante il quale era possibile
produrre, grazie ai neutroni liberati dalla fissione nucleare, una reazione a catena esplosiva nell'uranio disposto a strati altem i con la
grafite. Non ci avevo mai pensato! interloqui Einstein. Fece qualche
dom anda, riesamind il processo per un quarto d'ora, e ne afferro
prontamente le implicazioni. Invece di scrivere alia regina madre,
suggeri Einstein, forse avrebbero dovuto scrivere a un ministro belga
che conosceva.
Wigner, dim ostrando un certo senso dell'opportunity, osservo
che forse tre rifugiati non avrebbero dovuto scrivere a un governo
straniero su questioni segrete di sicurezza senza consultare il dipartimento di Stato. In tal caso, decisero, forse il canale appropriato era
una lettera di Einstein, l'unico di loro abbastanza famoso da trovare
ascolto, all'ambasciatore belga, con una lettera di accompagnamento
indirizzata al dipartimento di Stato. Con questo piano provvisorio in
mente, Einstein detto una minuta in tedesco, Wigner la tradusse, la
diede da dattiloscrivere alia sua segretaria, e poi la invio a Szilard.4
Qualche giorno dopo un amico combino un colloquio tra Szilard e
Alexander Sachs, un economista della Lehman Brothers che era amico
del presidente Roosevelt. Mostrando un po7 piu di senso pratico dei
tre fisici teorici, Sachs insistette perche la lettera venisse indirizzata
direttamente alia Casa Bianca, e si offri di consegnarla a mano.
Szilard non aveva mai visto prima Sachs, ma il suo piano audace
era attraente. Tentare questa via non potrebbe fare alcun danno
scrisse ad Einstein. Per rivedere la lettera dovevano parlare per telefono o vedersi di persona? Einstein rispose che era meglio che Szilard
tom asse a Peconic.
A quel punto Wigner era andato in California per una visita. Cosi
Szilard recluto, come guidatore e assistente scientifico, un altro amico

La bomba

457

che faceva parte dello straordinario gruppo di fisici teorici fuggiti


dall'Ungheria, Edward Teller.5 Credo che i suoi consigli siano preziosi, ma penso anche che potrebbe farle piacere conoscerlo disse
Szilard ad Einstein. E particolarmente simpatico.6 Un altro vantaggio era che Teller aveva una grossa Plymouth del 1935. Cosi Szilard
si mise un'altra volta in viaggio per Peconic.
Porto con se la m inuta originale di due settim ane prim a, ma
Einstein si rese conto che ora avevano in m ente qualcosa di assai
piu im portante di una lettera che chiedeva ai m inistri belgi di fare
attenzione alle esportazioni di uranio Congolese. Lo scienziato piu
famoso del m ondo si accingeva a dire al presidente degli Stati Uniti
che doveva com inciare a prendere in considerazione un'arm a con
un effetto quasi inim m aginabile, capace di scatenare la potenza
dell'atom o. Einstein detto una lettera in tedesco ha raccontato
Szilard di cui Teller prese nota, e io mi servii di questo testo tede
sco com e di una traccia per preparare due m inute di una lettera
al presidente.7
Secondo gli appunti di Teller, la bozza dettata da Einstein non si
limitava a sollevare la questione dell'uranio del Congo, ma spiegava
anche la possibility di reazioni a catena, ipotizzava che ne potesse
derivare un nuovo tipo di bomba e sollecitava il presidente a istituire
un contatto formale con i fisici che lavoravano su questo argomento.
Szilard poi preparo e invio ad Einstein una versione di 45 righe e una
di 25 righe, entrambe datate 2 agosto 1939, e lascio ad Einstein la
scelta di quella che preferiva. Einstein le firmo entrambe con un pic
colo sgorbio, invece che con lo svolazzo di cui a volte si serviva.8
La versione piu lunga, che fu quella che alia fine pervenne a Roose
velt, diceva tra l'altro:
Signore,
alcuni recenti lavori di E. Fermi e di L. Szilard, che mi sono stati
resi noti mediante un manoscritto, mi inducono a prevedere che l'elemento uranio possa essere tramutato in una nuova e importante fonte
di energia nell'immediato futuro. Certi aspetti della situazione sembrano richiedere vigilanza e, se necessario, una rapida azione da parte
dell'Amministrazione. Ritengo pertanto mio dovere sottoporre alia sua
attenzione i fatti e le raccomandazioni seguenti:
... Potrebbe aprirsi la possibility di avviare in una grande massa di
uranio una reazione nucleare a catena, mediante la quale verrebbero
generate enormi quantita di energia e grandi quantita di nuovi elementi
analoghi al radio. Ora sembra quasi certo che cio potrebbe essere realizzato nell'immediato futuro.

458

Einstein

Questi nuovi fenomeni condurrebbero anche alia costruzione di


bombe, ed e concepibile - sebbene assai meno certo - che bombe estremamente potenti di un nuovo tipo possano cosi essere realizzate. Una
singola bomba di questo tipo, trasportata con una nave e fatta esplodere
in un porto, potrebbe benissimo distruggere Tintero porto insieme a
parte del territorio circostante ...
Alla luce di questa situazione lei riterra forse opportuno istituire
un contatto permanente tra rAmministrazione e il gruppo di fisici che
lavorano sulle reazioni a catena in America.
La lettera terminava con ravvertim ento che c'era la possibility che
gli scienziati tedeschi stessero lavorando a una bomba. Una volta che
la lettera fu scritta e firmata, rimaneva il problema di quale fosse il
modo migliore per farla arrivare nelle mani del presidente Roosevelt.
Einstein non aveva troppa fiducia in Sachs. Furono presi in considerazione invece i nomi del finanziere Bernard Baruch e del rettore del
MIT Karl Compton.
Ma sorprendentemente, quando Szilard rispedi la versione dattiloscritta della lettera, propose di usare come intermediario Charles
Lindbergh, divenuto una celebrita dopo il suo volo tra n sa tla n tic in
solitario di dodici anni prima. Tutti e tre i rifugiati ebrei, a quanto pare,
erano all'oscuro del fatto che l'aviatore aveva trascorso del tempo in
Germania, era stato decorato l'anno precedente dal nazista Hermann
Goring con la massima onorificenza militare di quel paese, e stava
diventando un isolazionista e un avversario di Roosevelt.
Einstein aveva conosciuto di sfuggita Lindbergh qualche anno
prima a New York, e cosi scrisse un biglietto di presentazione, che
accluse quando restitui a Szilard le lettere firmate. Vorrei chiederle
la cortesia di ricevere il mio amico dottor Szilard e di riflettere molto
attentamente su cio che le dira scrisse Einstein a Lindbergh. A chi
sia estraneo all'am biente scientifico la questione che le sottoporra
puo apparire fantastica. Tuttavia, lei si convincera di certo che la
possibility che viene prospettata qui debba essere considerata con la
massima attenzione nell'interesse pubblico.9
Lindbergh non rispose, e allora Szilard il 13 settem bre gli scrisse
una lettera di sollecito, chiedendogli nuovam ente un incontro. Due
giorni piu tardi, allorche Lindbergh fece un discorso alia radio trasm esso in tutto il paese, Einstein e gli altri si resero conto di quanto
fossero stati sciocchi. II discorso di Lindbergh fu un appello in
favore dell'isolazionism o. I1 destino di questo paese non richiede
il nostro coinvolgim ento nelle guerre europee inizio. Da m olti
accenni trasparivano le sim patie filotedesche di Lindbergh e non

La bomba

459

m ancavano neppure le allusioni di stam po antisem ita ai mezzi di


com unicazione in m ano agli ebrei. Dobbiam o chiederci chi possiede e influenza i giornali, i cinegiornali e le stazioni radio disse.
Se la nostra gente conoscera la verita, difficilm ente il nostro paese
entrera in guerra.10
La successiva lettera di Szilard ad Einstein constatava cio che era
ovvio: Lindbergh non e il nostro uom o.n
L'altro canale su cui si appuntavano le speranze del gruppo era
Alexander Sachs, cui era stata data la lettera formale a Roosevelt che
Einstein aveva firmato. Sebbene fosse ovviamente di enorme importanza, Sachs non riusci a trovare l'occasione adatta a consegnarla per
quasi due mesi.
A quel punto, gli eventi avevano trasformato quella che era una
lettera importante in qualcosa di urgente. Alla fine di agosto del 1939
i nazisti e i sovietici avevano sbalordito il mondo firmando il patto
di alleanza bellica e avevano proceduto a spartirsi la Polonia. Cio
aveva indotto Gran Bretagna e Francia a dichiarare guerra, dando
inizio al secondo conflitto mondiale. Per il momento, 1'America era
rimasta neutrale, o almeno non aveva dichiarato la guerra. II paese,
perd, aveva cominciato a riarmarsi e a sviluppare ogni sorta di nuove
armi per un futuro intervento.
Szilard ando a trovare Sachs alia fine di settembre e inorridi scoprendo che non era ancora riuscito a fissare un appuntamento con
Roosevelt. Ci sono buone probabilita che Sachs si riveli inutile ai
nostri fini scrisse Szilard ad Einstein. Wigner e io abbiamo deciso
di accordargli altri dieci giom i.12 Sachs riusci a malapena a rispettare
la scadenza. II pomeriggio di mercoledi 11 ottobre fu introdotto nello
Studio Ovale con la lettera di Einstein, il promemoria di Szilard e un
riassunto di ottocento parole che aveva scritto di persona.
II presidente lo saluto in tono gioviale. Alex, che cosa stai combinando?
Sachs poteva essere piuttosto loquace, il che forse spiega perche
gli uomini del presidente gli rendessero difficile ottenere un appun
tamento, e tendeva a raccontare al presidente delle parabole. Questa
volta racconto di un inventore che aveva offerto a N apoleone di
costruirgli un nuovo tipo di nave azionato dal vapore invece che dalle
vele. Napoleone lo aveva liquidato prendendolo per pazzo. Sachs
svelo poi che l'inventore era Robert Fulton e quindi - questa era la
lezione - l'im peratore avrebbe fatto bene a dargli ascolto.13
Roosevelt reagi scarabocchiando un appunto per un assistente,
che usci im m ediatam ente e torno poco dopo con una bottiglia di

460

Einstein

cognac Napoleon molto vecchio e raro che, a detta di Roosevelt, la


sua famiglia aveva tenuto da parte per anni. II presidente ne verso
due bicchieri.
Sachs temeva che se avesse lasciato promemoria e documenti a
Roosevelt, questi avrebbero rischiato di ricevere uno sguardo e poi
essere messi da parte. L'unico modo sicuro di farli arrivare a destinazione, decise, era leggerli ad alta voce. In piedi davanti alia scrivania
del presidente, lesse il suo riassunto della lettera di Einstein, parti del
promemoria di Szilard e alcuni altri brani di vari documenti storici.
Alex, disse il presidente allora quello di cui ti stai occupando e
fare in modo che i nazisti non ci facciano saltare in aria.
Esattamente rispose Sachs.
Roosevelt chiamo il suo assistente personale e gli disse: Qui bisogna darsi da fare.14
Quella sera stessa furono messi a punto i piani per un apposito
comitato, coordinato dal dottor Lyman Briggs, direttore del Bureau
of Standards, il laboratorio di fisica nazionale. Esso si riuni in modo
informale per la prima volta il 21 ottobre a Washington. Einstein non
era presente, e non intendeva esserci. Non era ne un fisico nucleare
ne uno che apprezzasse la vicinanza ai capi politici o militari. Ma il
suo terzetto di emigrati ungheresi - Szilard, Wigner e Teller - era la
a promuovere l'impresa.
La settim ana seguente Einstein ricevette una cortese e formale
lettera di ringraziamento da parte del presidente. Ho convocato una
commissione scriveva Roosevelt per investigare in modo approfondito le possibility relative al suo suggerimento in merito all'elemento
uranio.15
II lavoro sul progetto atomico procedette lentamente. Nei successivi sei mesi, l'am m inistrazione Roosevelt stanzio soltanto seimila
dollari per gli esperimenti sulla grafite e l'uranio. L'impazienza di
Szilard aumentava. Si stava vieppiu convincendo della fattibilita della
reazione a catena, ed era sempre piu preoccupato delle notizie che
riceveva dai colleghi rifugiati sull'a ttivita della Germania.
Cosi nel marzo 1940 ando di nuovo a Princeton a trovare Einstein.
Insieme scrissero un'altra lettera firmata da Einstein che era indiriz
zata ad Alexander Sachs perche la facesse arrivare al presidente. Essa
segnalava tutto il lavoro sull'uranio che, a quanto avevano appreso,
era in corso a Berlino. Dato il progresso che veniva compiuto nella
produzione di reazioni a catena con enorme potenziale esplosivo,
la lettera sollecitava il presidente a valutare se la ricerca in America
stava procedendo con sufficiente rapidita.16

La bomba

461

Roosevelt reagi convocando una conferenza con lo scopo di dare


maggiore slancio al lavoro e ordino ai funzionari di accertarsi che
Einstein potesse partecipare. Ma Einstein non aveva alcun desiderio
di essere ulteriormente coinvolto. Rispose dicendo che era raffreddato
- una scusa di comodo - e che non era necessario fosse presente alia
riunione. Ma esorto il gruppo a darsi da fare. Sono convinto che sia
saggio e urgente creare le condizioni nelle quali il lavoro possa essere
portato avanti con maggiore velocita e su scala piu ampia.17
Ma anche se Einstein avesse voluto prendere parte alle riunioni che
portarono al Progetto Manhattan da cui nacque la bomba atomica,
forse non sarebbe stato benvenuto. Sorprendentemente, l'uom o che
aveva contribuito all'avvio del progetto era considerato, da alcuni, un
rischio troppo grande per la sicurezza perche gli si potesse permettere
di essere al corrente del lavoro.
II generale di brigata Sherman Miles, l'ufficiale di stato maggiore
dell'esercito che stava organizzando il nuovo comitato, nel luglio 1940
invio una lettera a J. Edgar Hoover, che era direttore dell'Fbi gia da
sedici anni e lo sarebbe rimasto per altri trentadue. Rivolgendoglisi
come al colonnello Hoover, dunque con il grado che questi aveva
nella guardia nazionale, il generale stava sottilmente facendo pesare il
proprio grado nel momento in cui si trattava di assumere il controllo
delle decisioni in materia di sicurezza. Ma Hoover non ebbe dubbi
quando Miles gli chiese una sintesi delle informazioni che il Bureau
aveva su Einstein.18
II
direttore dell'Fbi comincio a fom ire al generale Miles la lettera
della Woman Patriot Corporation di Mrs. Frothingham, che nel 1932
aveva denunciato il sostegno dato dallo scienziato a vari gruppi
pacifisti e politici e richiesto che gli fosse negato il visto.19 II Bureau
non fece alcun tentativo di verificare o di valutare le accuse.
Hoover affermo poi che Einstein nel 1932 aveva dato il suo soste
gno al Congresso mondiale contro la guerra di Amsterdam, nel cui
comitato promotore sedevano alcuni comunisti europei. Era la manifestazione cui Einstein, come si e visto in precedenza, aveva chiaramente e pubblicamente rifiutato di partecipare o anche solo di dare
il proprio appoggio; come aveva scritto al promotore del manifesto,
a causa della glorificazione dell'Unione Sovietica che contiene, non
posso persuadermi a firmarlo. Einstein era andato oltre in quella
lettera, denunciando la Russia, dove sembra esserci la completa
soppressione dell'individuo e della liberta di parola. Cio nonostante
Hoover insinuo che Einstein avesse dato sostegno alia conferenza e
fosse quindi filosovietico.20

462

Einstein

La lettera di Hoover conteneva altri sei capoversi in cui si facevano


analoghe accuse in merito alia presunta partecipazione di Einstein
a varie associazioni, che andavano dai gruppi pacifisti a quelli che
sostenevano i repubblicani spagnoli. Allegato c'era un profilo biografico pieno di informazioni banalmente sbagliate (ha un solo figlio)
e di accuse sconclusionate. Veniva definito un estremista, cosa che
certamente non era, e si diceva che aveva scritto su riviste comu
ni ste, cosa che non aveva fatto. II generale Miles fu talmente colto
di sorpresa dal memorandum che, a ogni buon conto, scrisse una
nota di avvertimento a margine: C'e qualche possibility di ritom o
di fiamma.21
La conclusione del profilo biografico non firmato era severa: Alla
luce di tali precedenti da estremista, questo ufficio non raccomanderebbe l'im piego del dottor Einstein su materie di carattere segreto,
senza un'indagine particolarmente accurata, dal momento che appare
improbabile che un uomo con il suo passato possa, in un tempo cosi
breve, diventare un leale cittadino americano. In un memorandum
dell'anno successivo si riferiva che la marina aveva acconsentito a
dare ad Einstein un nulla osta di sicurezza, ma l'esercito non poteva
fare altrettanto.22
11 cittadino Einstein
Proprio mentre veniva presa la decisione dell'esercito, Einstein
stava in realta facendo con entusiasmo qualcosa che non aveva piu
fatto da quarant'anni, da quando d oe aveva messo da parte il denaro
per poter diventare cittadino svizzero, dopo aver lasciato la Germ a
nia. Stava volontariamente e orgogliosamente diventando cittadino
degli Stati Uniti, secondo un procedimento che era iniziato cinque
anni prima quando era andato alle Bermuda per poter rientrare con
un visto di immigrazione. Aveva ancora la cittadinanza e il passaporto svizzeri, e quindi non aveva la necessita di diventare cittadino
americano. Ma era quello che voleva.
Sostenne il test di cittadinanza il 22 giugno 1940, davanti a un
giudice federale a Trenton. Per solennizzare il procedimento, accetto
di dare un'intervista radiofonica nel contesto della serie del servizio
immigrazione I Am an American (Sono un americano). Per facilitare il
procedimento ad Einstein, il giudice offri il pranzo e permise agli
operatori della radio di allestire la trasmissione nei suoi locali.23
Fu una giornata illuminante, anche perche Einstein mostro esattam ente che tipo di cittadino libero nel parlare sarebbe stato. Nel

La bomba

463

suo discorso radiofonico sostenne che, per prevenire le guerre nel


futuro, le nazioni avrebbero dovuto rinunciare a parte della loro
sovranita in favore di una federazione internazionale dotata di armi.
Un'organizzazione mondiale non puo assicurare efficacemente la
pace a meno che abbia il controllo dell'intera forza militare dei suoi
membri affermo.24
Einstein supero il test e presto giuramento come cittadino - insieme
alia figliastra Margot, alia sua assistente Helen Dukas e a ottantasei
altri nuovi cittadini - il 1 ottobre. Poi fece un elogio dell'America
davanti ai cronisti intervenuti per dare notizia della sua naturalizzazione. La nazione, disse, avrebbe dimostrato che la democrazia non e
soltanto una forma di govem o, ma un modo di vivere legato a una
grande tradizione, la tradizione della forza morale. Alla domanda se
avrebbe rinunciato ad altre fedelta, rispose allegramente che avrebbe
perfino rinunciato alia sua amata barca a vela se fosse stato necessario.25 Ma non fu necessario che rinunciasse alia sua cittadinanza
svizzera, e non lo fece.
Quando era arrivato a Princeton, Einstein era rimasto colpito osservando che 1'America era, o poteva essere, un paese privo delle rigide
gerarchie di classe e del servilismo vigenti in Europa. Ma cio che con
il tempo lo colpi maggiormente - e fu fondamentale nel fare di lui
un cosi buon americano, ma anche un americano controverso - era
la tolleranza del paese nei confronti del libero pensiero, della liberta
di parola e delle convinzioni nonconformiste. Questa era stata una
pietra di paragone della sua scienza, e ora era una pietra di paragone
della sua cittadinanza.
Aveva abbandonato la Germania nazista con la dichiarazione pub
blica che non sarebbe vissuto in un paese dove alle persone era negata
la liberta di avere e di esprimere le proprie idee. A quel tempo, non
mi rendevo conto di quanto fossi nel giusto nella mia scelta dell'Ame
rica come paese in cui vivere scrisse in un saggio inedito, poco dopo
aver ottenuto la cittadinanza. Da ogni parte sento uomini e donne
esprimere la loro opinione sui candidati a cariche pubbliche e sulle
questioni di attualita senza timore di conseguenze.
II
bello dell'Am erica, disse, era che la tolleranza delle idee di ogni
persona sussisteva senza la forza bruta e la paura che si erano dif
fuse in Europa. Da quello che ho visto degli americani, penso che
per loro la vita non sarebbe degna di essere vissuta senza la liberta
di espressione di se.26 La profondita del suo apprezzamento per il
valore essenziale dell'America sarebbe stata fra le ragioni della fredda
indignazione pubblica e del dissenso di Einstein quando, durante l'era

464

Einstein

maccartista di qualche anno piu tardi, il paese cadde in un periodo


funestato dall'intim idazione di chi aveva opinioni impopolari.
Piu di due anni dopo che Einstein e i suoi colleghi avevano richiamato l'attenzione sulla possibility di costruire armi atomiche, gli Stati
Uniti diedero il via al supersegreto Progetto Manhattan. Accadde il 6
dicembre 1941, giorno che si sarebbe rivelato, con strano tempismo,
quello precedente all'attacco giapponese su Pearl Harbor che trascino
il paese in guerra.
Dal momento che tanti colleghi fisici, come Wigner, Szilard, Oppenheimer e Teller, erano scomparsi in oscure cittadine, Einstein poteva
supporre che il lavoro per la realizzazione della bom ba che aveva
raccomandato ora procedesse piu speditamente. Ma non gli fu chiesto di partecipare al Progetto Manhattan, e neppure ne fu messo al
corrente ufficialmente.
C'erano molte ragioni per cui non fu segretamente convocato in
luoghi quali Los Alamos o Oak Ridge. Non era un fisico nucleare ne
un esperto attivo negli ambiti scientifici interessati. Come si e visto,
era considerato da alcuni un rischio per la sicurezza. E anche se aveva
messo da parte le convinzioni pacifiste, non espresse m ai alcun desiderio ne fece mai richiesta di entrare nell'impresa.
In quel m ese di dicem bre gli fu pero offerto un piccolo ruolo.
Vannevar Bush, il direttore dell'O ffice of Scientific Research and
D evelopm ent, che sovrintendeva al Progetto M anhattan, si m ise
in contatto con Einstein tram ite l'uom o che aveva preso il posto
di Flexner a capo dell'Institute for Advanced Study di Princeton,
Frank Aydelotte, e chiese il suo aiuto per un problem a relativo alia
separazione di isotopi che condividevano le proprieta chim iche.
Einstein fu felice di aderire alia richiesta. A ttingendo alle sue antiche com petenze nel cam po dell'osm osi e della diffusione, lavoro
su un procedim ento di diffusione gassosa in cui l'uranio veniva
convertito in un gas e fatto passare attraverso dei filtri. Per garantire
la segretezza, non gli fu consentito neppure di far dattiloscrivere
il suo lavoro da H elen Dukas o da chiunque altro, e cosi lo restitui
scritto accuratam ente a mano.
Einstein e apparso m olto interessato al suo problema, vi ha lavorato per un paio di giorni e ha prodotto la soluzione che accludo
scrisse Aydelotte a Bush. Einstein mi chiede di dirle che, se vi sono
altri aspetti del problema che desidera vengano sviluppati, o se vuole
che venga ampliata una qualsiasi parte di questo lavoro, non deve
far altro che com unicarglielo e fara tutto quanto sta in lui. Spero
vivamente che si servira di lui in qualunque modo le occorra, perche

La bomba

465

so quanto profonda sia la sua soddisfazione nel fare qualcosa che


potrebbe essere utile nello sforzo della nazione. Poi, per inciso, Ayde
lotte aggiunse: Spero che riesca a decifrare la sua calligrafia.27
Gli scienziati che ricevettero lo scritto di Einstein ne furono favorevolmente impressionati, e ne discussero con Vannevar Bush. Ma
perche Einstein potesse risultare piu utile, dissero, gli si sarebbero
dovute dare maggiori informazioni sul modo in cui la separazione
isotopica si raccordava con altre parti del progetto per la realizzazione
della bomba.
Bush rifiuto. Sapeva che Einstein avrebbe avuto dei problemi per
ottenere un nulla osta di sicurezza. Non credo di doverlo mettere a
parte della questione al punto di svelargli in che modo questo rientra
nel quadro della difesa scrisse Bush ad Aydelotte. Vorrei veramente
potergli esporre l'intera situazione e concedergli piena fiducia, ma
e assolutamente impossibile a causa dell'atteggiam ento che hanno
assunto qui a Washington dopo aver studiato i suoi precedenti.28
Piu tardi, nel corso della guerra, Einstein diede contributi in aree
meno segrete. Un tenente di vascello della marina venne a trovarlo
alllnstitu te per acquisire la sua collaborazione nell'analisi dell'efficacia degli armamenti. Ne fu entusiasta. Come osservo Aydelotte, si
era sentito messo da parte dopo il breve tour de force sugli isotopi
dell'uranio. Tra gli argomenti esaminati da Einstein, nell'ambito di un
accordo di consulenza che prevedeva 25 dollari al giorno di onorario, ci
fu quello dei modi in cui disporre le mine marine nei porti giapponesi,
mentre il fisico suo amico George Gamow veniva a consultarlo sui
piu svariati argomenti. Sono in marina, ma non mi hanno imposto
un taglio di capelli da marinaio scherzava Einstein con i colleghi,
che probabilmente avevano qualche difficolta a immaginarselo con i
capelli a spazzola.29
Einstein contribui alio sforzo bellico anche donando un manoscritto
del suo articolo sulla relativita ristretta da mettere all'asta nell'ambito
di una campagna per la vendita di titoli del prestito di guerra. Non
era la versione originale: quella l'aveva gettata via quando l'articolo
era stato pubblicato nel 1905, mai immaginando che sarebbe potuta
valere milioni. Per ricreare il manoscritto, lo copio facendosene dettare il testo da Helen Dukas. L'ho detto davvero cosi? borbotto a
un certo punto. Allorche la Dukas gli confermo che si era espresso in
quel modo, Einstein commento: Avrei potuto dirlo in modo molto
piu semplice. Quando poi apprese che il m anoscritto, insieme a
un altro, era stato venduto per 11,5 milioni di dollari, dichiaro: Gli
economisti dovranno rivedere le loro teorie del valore.30

Timori atomici
II
fisico Otto Stern, che era amico di Einstein fin dai tempi in cui
erano entram bi a Praga, aveva lavorato segretam ente al Progetto
Manhattan, principalmente a Chicago, e verso la fine del 1944 aveva
la netta sensazione che l'im presa sarebbe riuscita. In quel mese di
dicembre fece una visita a Princeton. Cio che Einstein senti lo turbo.
Che la bom ba venisse impiegata o no nella guerra, avrebbe cambiato
per sempre la natura sia della guerra sia della pace. I responsabili
politici non ci stavano pensando, convennero Stern e Einstein, e andavano spinti a farlo prima che fosse troppo tardi.
Cosi Einstein decise di scrivere a Niels Bohr. Sulla meccanica quan
tistica si erano scontrati, ma Einstein si fidava del suo giudizio in
questioni piu terrene. Era una delle poche persone a sapere che Bohr,
il quale era per meta ebreo, si trovava segretamente negli Stati Uniti.
Quando i nazisti avevano occupato la Danimarca, era spericolatamente
fuggito in Svezia con suo figlio su una piccola imbarcazione. Da li
era stato portato in aereo in Gran Bretagna, dove gli era stato dato un
falso passaporto con il nome di John Baker, e poi era stato inviato in
America per partecipare al Progetto Manhattan a Los Alamos.
Einstein gli scrisse, usando il suo vero nome, presso l'am basciata
danese a Washington, e in qualche modo la lettera lo raggiunse. Ein
stein lo informava della sua conversazione con Stem e dei loro timori
riguardo ai rischi delle armi atomiche. I politici non si rendono conto
delle possibility e di conseguenza non conoscono l'am piezza della
m inaccia scriveva Einstein. Ancora una volta riprendeva la sua tesi
che sarebbe stato necessario un governo mondiale dotato di pieni
poteri per prevenire una corsa agli arm am enti una volta che l'eta
delle armi atomiche fosse iniziata. Gli scienziati che sono in grado di
trovare udienza presso i capi politici esortava Einstein dovrebbero
fare pressione su quelli dei loro paesi perche si addivenga a un'internazionalizzazione della forza militare.31
Cosi ebbe inizio quella che sarebbe stata la missione politica destinata a dominare l'ultimo decennio della vita di Einstein. Fin dagli anni
dell'adolescenza in Germania, aveva provato repulsione per il nazionalismo, e da molto tempo sosteneva che il modo migliore per prevenire
le guerre fosse la creazione di un'autorita mondiale giuridicamente
abilitata a risolvere le dispute e dotata della forza militare per imporre le
proprie risoluzioni. Ora, con l'imminente aw ento di un'arma cosi terrificante da poter trasformare sia la guerra che la pace, Einstein considerava
questa prospettiva non piu come un ideale ma come una necessita.

La bomba

467

Bohr fu messo in apprensione dalla lettera, ma non per la ragione


che Einstein avrebbe sperato. II danese condivideva il suo desiderio
di un'intem azionalizzazione delle armi atom iche, e nei m esi precedenti aveva perorato questa idea in incontri con Churchill, e poi
con Roosevelt. Ma invece di persuaderli, aveva spinto i due statisti
a dare ai loro servizi di sicurezza un ordine congiunto che diceva
di indagare sulle attivita del professor Bohr e prendere opportune
misure al fine di assicurarsi che non si renda responsabile di fughe
di notizie, in particolare verso i russi.32
Cosi, appena ricevuta la lettera di Einstein, Bohr si precipito a
Princeton. Voleva proteggere 1/amico avvertendolo di essere cauto,
e sperava anche di migliorare la propria reputazione compromessa
riferendo ai funzionari del govem o cio che Einstein avrebbe detto.
Durante il loro colloquio privato a Mercer Street, Bohr disse ad
Einstein che ci sarebbero state le conseguenze piu deplorevoli se
qualcuno che era al corrente della preparazione della bomba avesse
diffuso quell'inform azione. Uom ini di stato responsabili a Washing
ton e a Londra, assicuro Bohr, erano consapevoli della minaccia rappresentata dalla bom ba come pure dell'opportunita unica che si
offriva per promuovere un armonioso rapporto tra le nazioni.
Einstein fu persuaso. Promise che si sarebbe astenuto dal diffondere
qualsiasi informazione frutto di sue congetture e che avrebbe esortato
i suoi amici a non fare nulla che potesse complicare la politica estera
americana o britannica. E si dispose immediatamente a dar seguito
alia sua parola, scrivendo una lettera a Stem che era, per Einstein,
di straordinaria circospezione. Ho l'im pressione che ci si debba
sforzare seriamente di essere responsabili, che si faccia meglio a non
parlare della questione per ora e che non sarebbe di alcun aiuto,
al momento attuale, renderla di dominio pubblico diceva. Fu ben
attento a non rivelare nulla, neppure che aveva visto Bohr. Mi e
difficile parlare in modo cosi nebuloso, ma per il momento non posso
fare nient'altro.33
L'unico intervento di Einstein prim a della fine della guerra fu
ancora una volta sollecitato da Szilard, che venne a trovarlo nel marzo
1945 ed espresse apprensione per il modo in cui la bomba avrebbe
potuto essere usata. Era chiaro che la Germania, ormai a poche settimane dalla capitolazione, non stava costruendo una bomba. E allora
perche gli americani avrebbero dovuto affrettarsi a portare a termine
la loro? E non avrebbero dovuto i responsabili politici pensarci due
volte prima di usarla contro il Giappone, se non era necessaria per
assicurare la vittoria?

468

Einstein

Einstein acconsenti a scrivere un'altra lettera al presidente Roosevelt


sollecitandolo a incontrare Szilard e altri scienziati, ma fece di tutto per
simulare ignoranza. Non conosco la sostanza delle considerazioni
e raccomandazioni che il dottor Szilard intende sottoporle scrisse
Einstein. Le condizioni di segretezza nelle quali il dottor Szilard sta
lavorando attualmente non gli permettono di darmi informazioni sul
suo lavoro; tuttavia mi rendo conto che ora e profondamente preoccupato per la mancanza di un adeguato contatto tra gli scienziati che
stanno svolgendo questo lavoro e i membri del suo gabinetto che sono
responsabili della formulazione della politica.34
Roosevelt non lesse mai la lettera, che fu trovata nel suo studio
dopo la sua morte avvenuta il 12 aprile e fu trasmessa a Harry Tru
man, il quale a sua volta la diede al suo segretario di stato designato,
James Byrnes. II risultato fu un incontro tra Szilard e Byrnes in South
Carolina, ma Byrnes non si lascio smuovere ne impressionare.
La bomba atomica fu sganciata, dopo un rapido scambio di idee ad
alto livello, il 6 agosto 1945 sulla citta di Hiroshima. Einstein era nel
cottage che aveva affittato quell'estate sul lago Saranac negli Adirondacks, e stava facendo la siesta pomeridiana. Quando scese per il te,
Helen Dukas lo informo. Mio Dio! fu il suo unico commento.35
Tre giom i dopo, la bomba fu usata di nuovo, questa volta su Naga
saki. II giorno successivo i funzionari di Washington diffusero una
lunga ricostruzione dell'operazione segreta che aveva portato alia
realizzazione dell'arma, scritta dal professore di fisica di Princeton
Henry DeWolf Smyth. II rapporto Smyth, con profondo e duraturo
disagio di Einstein, attribuiva grande responsabilita storica per l'avvio
del progetto alia lettera del 1939 da lui scritta a Roosevelt.
Un po' per l'influenza attribuita a quella lettera e un po' per la
relazione fondamentale tra energia e massa che aveva formulato quarant'anni prima, Einstein fu associato nell'immaginario popolare alia
costruzione della bomba atomica, anche se la sua partecipazione era
stata marginale. Time lo mise in copertina, in un'im m agine che lo
ritraeva sullo sfondo di una nube a forma di fungo con sopra la scritta
E = me2. In un servizio curato da un redattore di nome W hittaker
Chambers, la rivista commentava nella sua prosa tipica dell'epoca:
Attraverso l'incomparabile esplosione e la vampa che ne seguira appariranno appena distinguibili, a coloro che sono interessati al rapporto di
causa ed effetto nella storia, le fattezze di un ometto schivo, simile a un
santo, fanciullesco, con i suoi gentili occhi castani, i tratti del viso cascanti
di un segugio stanco del mondo e una chioma simile a un'aurora boreale
... Albert Einstein non ha lavorato direttamente alia bomba atomica. Ma

La bomba

469

ne e stato il padre in due sensi importanti: 1) fu la sua iniziativa a dare


awio alia ricerca sulla bomba negli Stati Uniti; 2) fu la sua equazione
( = me2) a rendere la bomba atomica teoricamente possibile.36
Era un'im m agine pubblica che lo tormentava. Quando Newsweek fece una copertina su di lui, con il titolo L'uomo che diede inizio
al tutto, Einstein proruppe in un lam ento m em orabile. Se avessi
saputo che i tedeschi non sarebbero riusciti a realizzare una bomba
atom ica, disse non avrei m ai m osso un dito.37
N aturalm ente. ne lui ne Szilard ne nessun altro dei loro amici
impegnati nella costruzione della bomba, molti dei quali erano profughi sfuggiti agli orrori hitleriani, potevano sapere che i brillanti
scienziati rimasti a Berlino, come Heisenberg, non sarebbero riusciti
nelFim presa. Forse posso essere perdonato, disse qualche mese
prima della morte in una conversazione con Linus Pauling perche
tutti noi pensavamo che ci fosse una probabilita elevata che i tedeschi
stessero lavorando su questo problema e che potessero avere successo
e servirsi della bom ba atomica per diventare la razza padrona.38

XXII
CITTADINO DEL MONDO
1945-1948

II controllo degli armamenti


Per qualche settim ana dopo l'esplosione della bom ba atomica,
Einstein fu insolitamente reticente. Evitava i cronisti che bussavano
alia sua porta sul lago Saranac e rifiuto perfino di rilasciare una breve
dichiarazione al suo vicino estivo Arthur Hays Sulzberger, editore
del New York Times, che gli aveva telefonato.1
Soltanto quando stava per lasciare la casa estiva, alia meta di settembre, piu di un mese dopo che le bom be erano state sganciate,
accetto di discutere con un cronista di un'agenzia telegrafica che
venne a trovarlo. II punto su cui insistette fu che la bomba rafforzava la sua posizione di vecchia data a favore del federalismo m on
diale. L'unica salvezza per la civilta e per la specie umana sta nella
creazione di un governo mondiale disse. Finche gli stati sovrani
continueranno ad avere armamenti e segreti sugli armamenti, nuove
guerre mondiali saranno inevitabili.2
Come nella scienza, cosi nella politica mondiale, Einstein cercava
un insieme unitario di principi che potesse trarre l'ordine dall'anarchia. Un sistema basato su nazioni sovrane con proprie forze militari, con ideologie in competizione e interessi nazionali contrastanti
avrebbe inevitabilm ente generato altre guerre. Cosi ai suoi occhi
un'autorita mondiale era una prospettiva realistica piu che idealistica, un'idea praticabile e non un'ingenuita.
Durante gli anni della guerra era stato cauto. Era un rifugiato in un
paese che stava servendosi della propria potenza militare per scopi
piu nobili che nazionalistici. Ma la fine della guerra cambiava la situa
zione. E piu ancora l'esplosione delle bombe atomiche. L'aumento della
potenza distruttiva delle armi di offesa implicava un proporzionale
aumento della necessita di creare una struttura mondiale per la sicurezza. Era tempo per lui di tomare a essere politicamente esplicito.

Cittadino del mondo

471

Per i rimanenti dieci anni della sua vita, la passione per la causa
di una struttura unitaria di govem o del mondo avrebbe rivaleggiato
in lui con la passione per la ricerca di una teoria unitaria dei campi
che potesse govem are tutte le forze di natura. Sebbene distinte per
molti aspetti, entrambe le aspirazioni riflettevano la sua attrazione
istintiva per l'ordine trascendente. Inoltre entrambe avrebbero messo
in evidenza la sua volonta di essere nonconformista, di sfidare con
tranquillita e sicurezza le opinioni correnti.
Un mese dopo che le bombe erano state sganciate, un gruppo di
scienziati sottoscrisse un m anifesto che sollecitava la creazione di
un consiglio di nazioni per il controllo delle armi atomiche. Einstein
rispose con ima lettera a J. Robert Oppenheimer, che aveva diretto
con successo la sezione scientifica a Los Alamos. Condivideva di
cuore i sentimenti che stavano dietro la dichiarazione, disse, ma era
critico riguardo alle indicazioni politiche che giudicava ow iam ente
inadeguate perche continuavano a individuare nelle nazioni sovrane
i poteri fondamentali. E impensabile che si possa avere la pace senza
una reale organizzazione govem ativa che crei la legge e la imponga
ai singoli nelle loro relazioni intem azionali.
Oppenheimer sottolineo cortesemente che le affermazioni che attribuisce a me non sono mie. Erano state formulate da un altro gruppo
di scienziati.3 Nondimeno, Oppenheimer metteva in dubbio la tesi di
Einstein di un vero e proprio govemo mondiale: La storia di questo
paese fino alia guerra civile dimostra quanto possa essere difficile l'istituzione di un'autorita federale quando ci sono differenze profonde nei
valori delle societa che essa si propone di integrare.4 Oppenheimer fu
cosi il primo dei molti realisti che nel dopoguerra avrebbero accusato
Einstein di essere troppo idealista. Naturalmente si potrebbe ribaltare la
sua argomentazione osservando che la guerra civile aveva dimostrato
in termini raccapriccianti quanto fosse pericoloso non avere una salda
autorita federale in luogo della sovranita militare degli stati, quando
vi sono differenze di valori tra gli stati membri.
Cio che Einstein immaginava era un govemo o autorita mon
diale che avesse il monopolio della forza militare. Ne parlava come
di un'entita sovranazionale, piuttosto che intemazionale, perche
sarebbe stata al di sopra dei paesi membri piuttosto che un mediatore tra
nazioni sovrane. Le Nazioni Unite, che furono fondate nelTottobre 1945,
secondo Einstein, erano ben lontane dal soddisfare questi criteri.
Nei mesi successivi Einstein sviluppo le sue proposte in una serie
di saggi e interviste. II testo piu importante nacque da uno scambio di
lettere che ebbe con un ammiratore, Raymond Gram Swing, un radiocro-

472

Einstein

nista della ABC. Einstein invito Swing ad andare a trovarlo a Princeton,


e il risultato fu un articolo di Einstein, dettato a Swing, sul numero del
novembre 1945 delTAtlantic, intitolato Guerra atomica o pace.5
Le tre grandi potenze - Stati Uniti, Gran Bretagna e Russia - dovrebbero istituire congiuntamente il nuovo govemo mondiale, sosteneva
Einstein nell'articolo, e poi invitare le altre nazioni a parteciparvi. Con
un'espressione un po' fuorviante che era presente nel dibattito pubblico
dell'epoca, diceva che il segreto della bomba avrebbe dovuto esser
conferito da Washington a questa nuova organizzazione.6 L'unico modo
daw ero efficace di controllare le armi atomiche, credeva, era cedere il
monopolio della forza militare a un govemo mondiale.
A quel punto, verso la fine del 1945, la guerra fredda era avviata.
L'America e la Gran Bretagna avevano cominciato a scontrarsi con la
Russia che aveva imposto regimi comunisti in Polonia e in altre aree
dell'Europa orientale occupate dall'Armata Rossa. Da parte sua, la
Russia cercava in ogni modo di procurarsi un perimetro di sicurezza
ed era insofferente a qualunque cosa che percepisse come un tentativo
di interferire nei suoi affari intemi, il che rendeva i suoi dirigenti restii
a qualsiasi cessione di sovranita a un'autorita mondiale.
Cosi Einstein si sforzava di chiarire che il governo mondiale che lui
immaginava non avrebbe cercato di imporre dovunque una democrazia liberale di tipo occidentale. Einstein propugnava un'assem blea legislativa mondiale che sarebbe stata eletta direttamente dal
popolo di ciascun paese membro, con voto a scrutinio segreto, invece
che nom inata dai governanti del paese. Tuttavia, non dovrebbe
essere necessario mutare la struttura interna delle tre grandi potenze
aggiunse come una rassicurazione per la Russia. L'appartenenza a
un sistem a di sicurezza sovranazionale non dovrebbe essere fatta
dipendere da arbitrari criteri democratici.
Un punto che Einstein non era in grado di risolvere in modo chiaro
era quale diritto avrebbe avuto questo govemo mondiale di interferire
negli affari intemi delle nazioni. Doveva essere in grado di intervenire
nei paesi in cui una minoranza opprime una maggioranza, disse,
citando la Spagna come esempio. Ma questo criterio lo costrinse a delle
contorsioni per quanto riguardava l'applicazione alia Russia. Occorre
tenere presente che il popolo m sso non ha avuto una lunga educazione
politica spiego. Le trasformazioni per migliorare lo stato del paese
dovettero essere intraprese da una minoranza, per la semplice ragione
che non esisteva una maggioranza in grado di farlo.
Gli sforzi di Einstein per prevenire future guerre erano motivati non
soltanto dalle sue antiche tenderize pacifiste, ammetteva, ma anche

Cittadino del mondo

473

dai suoi sensi di colpa per il ruolo che aveva avuto nell'incoraggiare
il progetto della bomba atomica. A una cena organizzata a Manhat
tan in dicembre dal comitato per il premio Nobel osservo che Alfred
Nobel, l'inventore della dinamite, aveva istituito il riconoscimento
per espiare l'invenzione dell'esplosivo piu potente mai conosciuto
fino ai suoi tempi. Lui, Einstein, si trovava in una situazione analoga.
Oggi, i fisici che hanno contribuito a costruire l'arma piu formidabile
e pericolosa di tutti i tempi disse sono tormentati da un uguale senso
di responsabilita, per non dire di colpa.7
Q uesti sentim enti indussero Einstein, nel m aggio del 1946, ad
assumere il piu im portante ruolo politico pubblico della sua vita.
Divenne presidente dell'appena costituito Emergency Committee of
Atomic Scientists (ECAS), che sosteneva il controllo delle armi nucleari
e il governo mondiale. La potenza scatenata dall'atomo ha cambiato
tutto eccetto i nostri modi di pensare, scrisse Einstein quel mese in
un telegramma per la raccolta di fondi e cosi scivoliamo verso una
catastrofe senza pari.8
Leo Szilard fungeva da direttore esecutivo e si occupava di gran
parte del lavoro organizzativo. Ma Einstein, che rimase in carica fino
alia fine del 1948, teneva discorsi, presiedeva riunioni e prendeva
sul serio il proprio ruolo. La nostra generazione ha introdotto nel
mondo la forza piu rivoluzionaria dal tempo della scoperta del fuoco
da parte dell'uom o preistorico disse. Questa forza fondamentale
dell'universo non puo essere conciliata con l'id ea superata degli
angusti nazionalism i.9
L'am m inistrazione Truman propose diversi piani per il controllo
internazionale dell'energia atom ica, m a nessuno riusci, che lo si
volesse o no, a ottenere il consenso di Mosca. Di conseguenza, la
battaglia su quale fosse l'im postazione m igliore presto creo uno
spartiacque politico.
Da una parte c'erano coloro che celebravano il successo dell'Am e
rica e della Gran Bretagna nella gara per la costruzione delle armi
nucleari. Essi vedevano nella bom ba una garanzia per le liberta
dell'O ccidente e volevano custodire quello che concepivano come
il segreto. D all'altra parte c'erano i sostenitori del controllo degli
armamenti, come Einstein. I1 segreto della bom ba atomica disse
a Newsweek e per l'A m erica quello che la Linea M aginot fu per
la Francia prima del 1939. Ci da una sicurezza im m aginaria, e per
questo aspetto e un grande pericolo.10
Einstein e i suoi amici si resero conto che la battaglia per conquistare l'opinione pubblica andava combattuta non solo a Washington

474

Einstein

ma anche nel mondo della cultura popolare. Questo modo di vedere


nel 1946 porto a un divertente - e storicamente indicativo - pasticcio
che licon trap p osea LouisB. Mayer e a u n gru ppod izelan ticin easti
di Hollywood.
Tutto comincio quando uno sceneggiatore della M etro-GoldwynMayer di nome Sam Marx chiese se poteva venire a Princeton per
avere l'aiuto di Einstein in una ricostruzione filmata della storia della
bom ba. Einstein rispose che non aveva nessuna voglia di contri
b u te all'operazione. Qualche settimana dopo ricevette una lettera
preoccupata di un funzionario dell'Association of Manhattan Project
Scientists il quale diceva che il film sembrava prendere una piega
decisamente filomilitare e che esaltava la creazione della bomba e
la sicurezza che essa dava all'Am erica. So che lei non vorra pre
stare il suo nome a un film che da una falsa rappresentazione delle
implicazioni militari e politiche della bomba proseguiva la lettera.
Spero che riterra opportuno condizionare l'uso del suo nome alia
sua personale approvazione della sceneggiatura. n
La settimana seguente Szilard venne in visita da Einstein per discutere la questione e in breve una frotta di fisici am anti della pace
prese a tempestarlo di m essaggi preoccupati. Cosi Einstein lesse la
sceneggiatura e acconsenti a prendere parte alia campagna per bloccare il film. La presentazione dei fatti era talmente fuorviante che
ho rifiutato qualsiasi collaborazione e negato il permesso di usare il
mio nome disse.
Invid anche una lettera piuttosto tagliente al famoso magnate, in cui
attaccava il film progettato e, gia che c'era, pure il tono di quelli fatti
in precedenza da Mayer. Sebbene io non sia un grande frequentatore
di cinema, so dal tenore dei film precedent! usciti dal suo studio che
lei comprendera le mie ragioni scriveva. Mi pare che tutto il film
sia scritto troppo dal punto di vista dell'esercito e del responsabile
militare del progetto, la cui influenza non e sempre stata nella direzione che si desidererebbe dal punto di vista dell'um anita.12
M ayer giro la lettera di Einstein al responsabile di produzione
del film, il quale rispose con un m emorandum che M ayer rispedi
ad Einstein. II presidente Truman, diceva, era molto impaziente di
vedere il film realizzato e aveva personalmente letto e approvato la
sceneggiatura, un argomento questo che ben difficilmente poteva rassicurare Einstein. Come cittadini americani siamo tenuti a rispettare
il punto di vista del nostro governo. Anche questo non era il miglior
argomento da usare con Einstein. Ne seguiva un altro ancora meno
persuasivo: Ci si deve rendere conto che la verita scenica e per noi

Cittadino del mondo

475

un requisito altrettanto essenziale quanto lo e per uno scienziato la


verita autentica.
II m emorandum concludeva promettendo che le questioni morali
sollevate dagli scienziati avrebbero trovato un'appropriata rappresentazione nel personaggio di un immaginario giovane scienziato,
interpretato da un attore di nome Tom Drake. Abbiamo scelto tra i
nostri giovani attori maschi quello che meglio incam a il fervore e la
nobilta d'animo diceva in tono rassicurante. Bastera che lei ricordi
la sua interpretazione in Anni verdi.13
Com'era prevedibile, questi argomenti non fecero cambiare idea ad
Einstein. Quando Sam Marx, lo sceneggiatore, scrisse implorandolo di
cambiare atteggiamento e di acconsentire a essere rappresentato nel
film, Einstein rispose seccamente: Ho spiegato il mio punto di vista
in una lettera al signor Louis Mayer. Ma Marx era tenace. Quando
il film sara finito, scrisse ancora il pubblico si sentira molto vicino
al giovane scienziato. E piu tardi quello stesso giorno: Ecco una
nuova sceneggiatura riveduta.14
La conclusione non era difficile da prevedere. La nuova sceneg
giatura era piu soddisfacente per gli scienziati, che comunque non
erano insensibili alia lusinga di essere glorificati sul grande schermo.
Szilard mando ad Einstein un telegramma che diceva: Ho ricevuto il
nuovo soggetto dalla MGM e sto scrivendo loro che non ho obiezioni
a che in esso si usi il mio nome. Einstein si ammorbidi. Acconsento
all'uso del m io nome sulla base del nuovo soggetto scarabocchio in
inglese sul retro del telegramma. L'unico cambiamento che richiese
fu nella scena della visita di Szilard a Long Island nel 1939. Nella
sceneggiatura si diceva che non aveva conosciuto Roosevelt prima
di allora, ma non era cosi.15
The Beginning or the End - questo era il titolo del film, uscito in Italia
come La morte e discesa a Hiroshima - apparve sugli schermi nel febbraio
1947 ottenendo buone recensioni. Un resoconto sobrio e intelligente
dello sviluppo e dell'utilizzo della bomba atomica, gradevolmente
scevro di propaganda commento Bosley Crowther sul New York
Times. Einstein era interpretato da un caratterista di nome Ludwig
Stossel, che aveva avuto una particina in Casablanca nel ruolo di un
ebreo tedesco che cercava di raggiungere l'America, e piu tardi avrebbe
avuto un momento di gloria come protagonista, negli anni '60, delle
scenette pubblicitarie del vino Swiss Colony, nelle quali pronunciava
lo slogan quel piccolo, vecchio produttore di vino, io.16
Gli sforzi di Einstein a favore del controllo degli armamenti e la sua
campagna per il governo mondiale alia fine degli anni '40 gli procu-

476

Einstein

rarono l'etichetta di confusionario e ingenue. Confusionario forse lo


era, almeno in apparenza, ma era giusto tacciarlo di ingenuita?
La m aggior parte dei funzionari deiram m inistrazione Truman,
anche di quelli che lavoravano per il controllo degli arm am enti, era
di questo parere. W illiam Golden ne era un esempio. Funzionario
dell'A tom ic Energy C om m ission incaricato di preparare un rap
porto per il segretario di stato George M arshall, ando a Princeton
per consultarsi con Einstein. W ashington doveva tentare con piu
convinzione di coinvolgere M osca in un piano per il controllo degli
arm am enti, sosteneva Einstein. Golden ritenne che parlasse con
una speranza di riuscita quasi infantile e apparentemente senza aver
riflettuto sui particolari della sua soluzione. E riferi a M arshall:
Mi ha sorpreso, anche se forse non avrebbe dovuto, che, fuori dal
suo m estiere di m atematico, apparisse cosi ingenuo nel cam po della
politica internazionale. L'uomo che aveva reso popolare il concetto
di quarta dimensione, riusciva a pensare soltanto in due dimensioni
quando si trattava del governo m ondiale.17
Ammesso che Einstein fosse ingenuo, non lo era perche avesse una
visione ottimistica della natura umana. Essendo vissuto in Germania
nella prima meta del XX secolo, era ben poco probabile. Quando il
celebre fotografo Philippe Halsman, che era sfuggito ai nazisti con
l'aiuto di Einstein, gli chiese se pensasse che ci sarebbe mai stata una
pace duratura, Einstein rispose: No: finche ci sara l'uom o, ci sara la
guerra. In quel momento Halsman fece scattare il suo otturatore e
cosi colse la triste consapevolezza degli occhi di Einstein, fissandola
in quello che divenne un ritratto famoso (v. inserto).18
La proposta di Einstein di un'autorita mondiale dotata di pieni
poteri non era basata su sentimenti sdolcinati ma su questa valutazione realistica della natura umana: Se l'idea di govem o mondiale
non e realistica, disse nel 1948 allora c'e una sola visione reali
stica del nostro futuro: distruzione su vasta scala dell'uom o da parte
dell'uom o.19
Come era accaduto nel caso di alcune sue scoperte scientifiche,
l'im postazione di Einstein implicava l'abbandono di supposizioni
consolidate che altri consideravano verita. La sovranita nazionale e
l'autonom ia militare erano state alia base dell'ordine mondiale per
secoli, proprio come il tempo assoluto e lo spazio assoluto erano stati
alia base dell'ordine cosmico. L'appello a trascendere quella concezione
era un'idea radicale, il prodotto di un pensatore nonconformista. Ma,
come molte delle idee di Einstein che sulle prime sembravano cosi radicali, sarebbe parsa meno radicale se avesse finito per essere accettata.

Cittadino del mondo

477

II federalismo mondiale che Einstein - e , a dire il vero, m olti esponenti politici equilibrati e affermati - sostenevano durante i primi anni
del monopolio atomico degli Stati Uniti non era impensabile. Se era
un'idea ingenua, lo era perche la propugnava in una forma semplice e
non prendeva in considerazione complicati compromessi. I fisici non
sono abituati ad aggraziare o a fare compromessi sulle loro equazioni
per farle accettare. II che spiega perche non sono buoni politici.
Alla fine degli anni '40, quando gli stava diventando chiaro che
il tentativo di controllare gli armamenti nucleari sarebbe fallito, fu
chiesto ad Einstein come sarebbe stata la prossima guerra. Io non so
come sara combattuta la terza guerra m ondiale, rispose ma posso
dire che cosa useranno nella quarta: pietre.20
La Russia
Coloro che volevano il controllo internazionale della bomba ave
vano un grosso problema con cui fare i conti: che atteggiamento tenere
nei confronti della Russia. Un numero crescente di americani, insieme
ai loro rappresentanti politici, si erano convinti che i comunisti di
Mosca fossero pericolosamente espansionisti e disonesti. I russi, da
parte loro, non sembravano poi cosi smaniosi di controllo degli arma
menti o di governo mondiale. Avevano timori profondamente radicati
per la loro sicurezza, l'aspirazione a disporre in proprio della bomba
e dirigenti che si tiravano indietro al minimo accenno di ingerenza
esterna negli affari interni del loro paese.
L'atteggiamento di Einstein verso la Russia era improntato al suo
consueto nonconformismo. Non si spinse tanto oltre come molti altri
nel glorificare i russi quando divennero alleati durante la guerra,
ma neppure arrivo a demonizzarli quando inizio la guerra fredda.
Questo pero, intorno alia fine degli anni '40, lo allontano sempre piu
dal comune sentire della m aggioranza degli americani.
Provava avversione per l'autoritarism o com unista, ma non lo
vedeva come un pericolo imminente per la liberta americana. II pericolo m aggiore, a suo giudizio, era l'isterism o che montava intorno
alia presunta m inaccia rossa. Quando Norm an Cousins, direttore
della Saturday Review e patrono giornalistico dell'intellighenzia
internazionalista americana, scrisse un pezzo invocando il controllo
internazionale degli arm am enti, Einstein rispose con una lettera di
plauso, ma aggiunse una nota critica. Quello cui ho da obiettare
nel suo articolo e che lei non soltanto non si oppone alia paura isterica di un'aggressione russa diffusa nel nostro paese, ma in realta

478

Einstein

la incoraggia diceva. Tutti noi dovremmo chiederci quale dei due


paesi sia obiettivam ente piu giustificato nel temere le intenzioni
aggressive deiraltro.21
Quanto alia repressione all'intem o della Russia, Einstein tendeva a
limitarsi a blande condanne annacquate dalle giustificazioni. E innegabile che nella sfera politica vi sia una pratica di dura coercizione
disse in un discorso. Cid puo essere in parte dovuto alia necessita di
infrangere il potere della precedente classe dominante e di convertire
un popolo privo di esperienza politica e culturalmente arretrato in
una nazione ben organizzata per il lavoro produttivo. Io non ho la
presunzione di dare un giudizio in queste difficili m aterie.22
Di conseguenza Einstein divenne bersaglio di detrattori che lo
vedevano come un simpatizzante dei sovietici. II deputato del M is
sissippi al Congresso John Rankin affermo che il piano di Einstein
per il governo m ondiale m etteva sem plicem ente in atto la linea
comunista. Parlando alia Camera dei rappresentanti, Rankin attacco
anche la scienza di Einstein: Fin da quando pubblico il suo libro
sulla relativita per cercare di convincere il mondo che la luce aveva
peso, ha sempre sfruttato la sua reputazione di scienziato ... e si e
impegnato in attivita comuniste.23
Einstein continuava i suoi piu che decennali scambi epistolari sulla
Russia con Sidney Hook, il filosofo e sociologo che era stato un tempo
un comunista e poi era diventato un acceso anticomunista. Questi
scambi non erano di tono cosi elevato com'erano, da entrambe le parti,
quelli che aveva con Bohr, ma divennero altrettanto appassionati.
Non sono cieco ai gravi difetti del sistema di govemo russo rispose
a una delle lettere di Hook. Ma esso ha, per altri versi, grandi meriti
ed e difficile decidere se sarebbe stato possibile per i russi sopravvivere seguendo metodi piu morbidi.24
Hook si assunse il compito di convincere Einstein dell'erroneita dei
suoi pimti di vista e gli inviava lettere lunghe e piuttosto frequenti,
che Einstein per lo piu ignorava. Nei casi in cui invece rispondeva,
in genere conveniva che l'oppressione in Russia era sbagliata, ma
tendeva a controbilanciare simili giudizi aggiungendo che era anche
in qualche modo comprensibile. Cosi per esempio si destreggiava in
una risposta del 1950:
Io
non approvo l'interferenza del governo sovietico nelle questioni
intellettuali e artistiche. Tale interferenza mi sembra ripugnante, dannosa
e perfino ridicola. Riguardo alia centralizzazione del potere politico e
alle limitazioni della liberta d'azione dell'individuo, penso che queste

Cittadino del tnondo

479

restrizioni non dovrebbero superare il limite richiesto dalla sicurezza,


dalla stabilita e dalle necessita derivanti da un'economia pianificata. Un
estraneo difficilmente e in grado di giudicare i fatti e le possibility. In
ogni caso non si puo dubitare che i risultati ottenuti dal regime sovietico
sono considerevoli nei campi dell'istruzione, della salute pubblica, della
sicurezza sociale e delTeconomia, e che la popolazione nel suo insieme
si e grandemente awantaggiata di questi risultati.25
Nonostante queste appropriate giustificazioni di alcuni comportamenti di Mosca, Einstein non era il sostenitore dei soviet che alcuni
volevano dipingere. Aveva sempre rifiutato gli inviti a Mosca e respinto
i tentativi degli amici di sinistra di farlo passare per un compagno.
Denuncio il ripetuto ricorso di Mosca al veto nell'ambito delle Nazioni
Unite e la sua resistenza all'idea di govemo mondiale, e divenne ancora
piu critico quando i sovietici dimostrarono chiaramente che non ave
vano nessun interesse per il controllo degli armamenti.
II contrasto fu evidente quando nel 1947 un gruppo ufficiale di
scienziati russi lo attacco in un articolo su un giornale di Mosca, Le
opinioni errate del dottor Einstein. II govem o mondiale da lui propugnato, dichiaravano, era un complotto dei capitalisti. I fautori di
un superstato mondiale ci chiedono di rinunciare volontariamente
airindipend enza in nom e di un governo m ondiale che altro non
e se non il fiammeggiante vessillo agitato dai monopoli capitalisti
alia ricerca della supremazia m ondiale scrivevano. Gli scienziati
russi denunciavano Einstein per aver raccomandato un parlamento
sovranazionale a elezione diretta. Si e spinto tanto lontano in questa
direzione da dichiarare anticipatamente nella sua lettera aperta che,
se TUnione Sovietica si rifiutasse di aderire a questa organizzazione
di nuovo conio, gli altri paesi avrebbero ogni diritto di procedere
senza di essa ... Einstein insegue una chimera politica che serve solo
ai nemici giurati di una sincera collaborazione internazionale e di
una pace duratura.26
I
simpatizzanti dei soviet all'epoca erano disposti a seguire la linea
del partito dettata da Mosca, qualunque essa fosse, si puo dire. Ma
un piatto conformismo non era nella natura di Einstein. Quando era
in disaccordo con qualcuno, lo diceva tranquillamente. E cosi fu ben
contento di sfidare gli scienziati russi.
Pur rinnovando il suo sostegno agli ideali democratici socialisti,
respingeva la fede dei russi nel dogma comunista. Non dovremmo
commettere l'errore di addossare al capitalism o la colpa di tutti i
mali sociali e politici esistenti, e di credere che la semplice adozione
del socialismo sia una sorta di panacea universale scriveva. Un tale

480

Einstein

modo di pensare conduceva all'insofferenza fanatica che affliggeva


i fedeli del partito comunista e apriva la strada alia tirannia.
N onostante le sue critiche a im capitalismo privo di vincoli, cio
che gli ripugnava di piu - e gli era parso intollerabile per tutta la vita
- era la repressione del libero pensiero e dell'individualita. Qualsiasi forma di govem o e di per se stessa un male nella misura in cui
porta con se la tendenza a degenerare nella tirannide ammoniva gli
scienziati russi. I1 pericolo della degenerazione e assai piu acuto in
un paese nel quale il govem o ha autorita non solo sulle forze armate
ma anche su tutti i canali dell'educazione e dell'inform azione, come
pure sulla vita economica di ogni singolo cittadino.27
Proprio mentre scoppiava la disputa con gli scienziati russi, Ein
stein stava lavorando con Raymond Gram Swing ad aggiom are l'articolo su Atlantic che avevano scritto due anni prima. Questa volta
Einstein attacco i govem anti russi. Le ragioni da essi addotte per non
appoggiare un govem o mondiale, disse, erano semplici pretesti. II
loro timore reale era che il sistema di potere comunista e repressivo
potesse non sopravvivere in un simile ambiente. Si puo ammettere
che i russi abbiano in parte ragione per cio che riguarda la difficolta
di conservare la loro attuale struttura sociale in un regime sovranazionale, sebbene col passare del tempo essi possano anche giungere
alia conclusione che esso rappresenta un danno minore di quello di
restare isolati da un mondo fondato sul diritto.28
L'Occidente, secondo Einstein, avrebbe dovuto procedere alia creazione di un govem o mondiale anche senza i m ssi. Essi alia fine si
sarebbero adeguati, pensava: Io credo che se cio fosse fatto in modo
intelligente (e non nel modo maldestro di Truman!) la Russia coopererebbe una volta che si rendesse conto di non essere comunque piu
in grado di impedire il govem o mondiale.29
Da allora in poi, Einstein parve farsi un ostinato punto d'onore di
contestare coloro che biasimavano i m ssi per ogni cosa e coloro che
non li biasimavano per nulla. Quando un pacifista vicino alia sinistra
che conosceva gli invio un suo libro sul controllo degli armamenti,
aspettandosi un appoggio da Einstein, ne ottenne invece un rifiuto.
Lei ha presentato l'intero problema come un sostenitore del punto di
vista sovietico scriveva Einstein ma ha passato sotto silenzio tutto
cio che non e favorevole ai sovietici (e questo non e poco).30
Anche il suo pacifismo di vecchia data assumeva una connotazione
dura, realista quando si trattava della Russia, proprio come era accaduto
dopo che i nazisti erano saliti al potere in Germania. I pacifisti amavano
pensare che la rottura di Einstein con la loro filosofia negli anni '30

Cittadino del mondo

481

fosse stata una deviazione causata dalla minaccia unica rappresentata


dai nazisti, e alcuni biografi la trattano parimenti come un'anomalia
temporanea.31 Ma cio significa sminuire il mutamento intervenuto nel
pensiero di Einstein, che non fu mai piu un pacifista puro.
Quando gli fu chiesto, per esempio, di aderire a una campagna per
persuadere gli scienziati americani a rifiutarsi di lavorare sulle armi
atomiche, non solo declind la proposta ma rimprovero gli organizzatori per aver sostenuto il disarmo unilaterale. I1 disarmo non puo
essere efficace a meno che vi partecipino tutti i paesi dichiaro. Se
anche una sola nazione continua ad armarsi, apertamente o segretamente, il disarmo delle altre comportera conseguenze disastrose.
I pacifisti come lui avevano com m esso un errore negli anni '20
spingendo i vicini della Germania a non riarmarsi, spiego Einstein.
Servi solo a incoraggiare l'arroganza dei tedeschi. Ora c'erano
dei paralleli con la Russia. In modo analogo, la vostra proposta, se
realizzata, porterebbe di certo a un grave indebolimento delle democrazie scrisse a coloro che promuovevano la petizione antimilitarista.
Perche dobbiamo renderci conto che probabilmente non siamo in
grado di esercitare alcuna influenza significativa sull'atteggiamento
dei nostri colleghi russi.32
Assunse una posizione analoga nel 1948 quando i suoi ex colleghi
della War Resisters' League gli chiesero di unirsi di nuovo a loro. Lo
blandirono citando uno dei suoi vecchi proclami pacifisti, ma Einstein
li respinse. La dichiarazione esprime esattamente le idee che avevo
sulla resistenza alia guerra nel periodo tra il 1918 e i primi anni '30
rispose. Ora pero penso che l'indirizzo politico che implica il rifiuto
dei singoli di partecipare alle attivita militari sia troppo primitivo.
II pacifism o sem plicistico poteva essere pericoloso, ammoniva,
specialm ente in vista delle politiche interne e dell'atteggiam ento
esterno della Russia. I1 movimento di resistenza alia guerra in realta
ha l'effetto di indebolire le nazioni con un tipo di governo piu liberale
e, indirettamente, di sostenere le politiche dei governi tirannici esistenti sosteneva. Le attivita antimilitariste, con il rifiuto del servizio
militare, sono sagge solo se sono praticabili dovunque nel mondo.
Ma l'antim ilitarism o individuale e impossibile in Russia. 33
Alcuni pacifisti affermavano che il socialismo mondiale, piuttosto
che il governo mondiale, sarebbe stato la base migliore per una pace
duratura. Einstein dissentiva. Lei dice che il socialismo per sua stessa
natura rifiuta il rimedio della guerra rispose Einstein a uno di questi.
Io non lo credo. Posso facilmente immaginare l'eventualita che due
stati socialisti combattano una guerra tra loro.34

482

Einstein

Uno dei primi focolai di tensione della guerra fredda era la Polonia,
dove l'Arm ata Rossa occupante aveva instaurato un regime filosovietico senza le libere elezioni che Mosca aveva promesso. Quando
il nuovo govem o polacco invito Einstein a una conferenza, ebbe un
saggio della sua indipendenza dal dogma di partito. II fisico spiego
cortesemente che non viaggiava piu oltremare e invio un misurato
m essaggio che forniva incoraggiam ento ma ribadiva anche la sua
proposta di un govem o mondiale.
I polacchi decisero di tagliare le parti sul govemo mondiale, cui Mosca
si opponeva. Einstein si infurio e trasmise in versione integrale il suo
messaggio censurato al New York Times. L'umanita puo proteggersi
dal pericolo di una distmzione inimmaginabile e di un inutile annientamento soltanto se un'organizzazione sovranazionale e Tunica ad avere
l'autorita di produrre o possedere queste armi disse. E protesto anche
presso il pacifista britannico che presiedeva la riunione sostenendo
che i comunisti cercavano di imporre l'adesione a una linea di partito:
Sono convinto che i nostri colleghi dall'altra parte dello steccato siano
del tutto impossibilitati a esprimere le loro reali opinioni.35
I dossier dell'Fbi
Einstein aveva criticato l'Unione Sovietica, si era rifiutato di andarci
in visita e si era opposto alia condivisione dei segreti atomici a meno
che non venisse creato un govemo mondiale. Non aveva mai lavorato
sul progetto della costruzione della bomba e non era a conoscenza di
alcuna informazione riservata sulla sua tecnologia. Cio nonostante
fu trascinato, senza saperlo, in una catena di eventi che mostrarono
quanto sospettosa, invadente e inetta potesse essere l'Fbi a quell'epoca
nell'inseguire il fantasma del comunismo sovietico.
Le Paure rosse (Red Scares) e le indagini sulla sovversione comunista in origine avevano avuto qualche legittima giustificazione, ma
alia fine degenerarono anche in inchieste condotte con incompetenza
che assomigliavano a cacce alle streghe. Ebbero inizio nei primi mesi
del 1950, dopo che l'America fu tramortita dalla notizia che i sovietici
avevano realizzato la loro bomba. Nelle prime settimane di quell'anno
il presidente Truman lancio il programma per la costm zione della
bomba all'idrogeno, un fisico rifugiato tedesco che lavorava a Los
Alam os, di nom e Klaus Fuchs, fu arrestato con Taccusa di essere
una spia sovietica e il senatore Joseph McCarthy tenne il suo famoso
discorso in cui sosteneva di avere un elenco di comunisti dichiarati
tra il personale del dipartimento di Stato.

Cittadino del mondo

483

C om e capo d ell'E m ergen cy C om m ittee of A tom ic Scientists,


Einstein aveva scan d alizzato Edw ard Teller non sostenendo la
realizzazione della bom ba all'idrogeno. Ma non Taveva nem m eno
osteggiata apertam ente. Quando Abraham J. M uste, un autorevole
attivista pacifista e socialista, gli aveva chiesto di sottoscrivere un
appello per il rinvio della costruzione della nuova arma, Einstein si
era rifiutato di farlo. La sua nuova proposta mi sem bra del tutto
irrealistica spiego. Fintantoche prevale la corsa agli arm am enti,
non sara possibile arrestare il processo in un solo p aese.36 Era
piu ragionevole, pensava, spingere per una soluzione globale che
includesse un governo m ondiale.
II giorno dopo quello in cui Einstein scrisse questa lettera, Truman
diede Tannuncio di un'iniziativa senza risparm io di m ezzi per la
produzione della bom ba H. Dalla sua casa di Princeton, Einstein
registro un'apparizione di tre m inuti per la prim a di uno spettacolo
della dom enica sera della Nbc chiam ato Oggi con la signora Roo
se v e lts U ex first lady era diventata, dopo la morte del m arito, una
voce degli am bienti progressisti. Ogni passo appare I'inevitabile
conseguenza di quello che l'ha preceduto disse Einstein a proposito
della corsa agli arm am enti. E alia fine, incom be sempre piu chiaram ente l'annientam ento generale. II titolo del New York Post
del giorno successivo fu: Einstein mette in guardia il mondo: bandire
la bomba H o perire.37
Nel suo intervento televisivo, Einstein affronto un'altra questione.
Espresse la sua crescente preoccupazione per le aumentate misure
di sicurezza messe in atto dal govem o statunitense e per la volonta
di compromettere le liberta dei cittadini. La lealta dei cittadini, e in
particolare dei funzionari pubblici, viene accuratamente sorvegliata
da una forza di polizia ogni giorno piu potente ammoni. Le persone
dotate di indipendenza di pensiero vengono vessate.
Quasi a dargli ragione, J. Edgar Hoover, che odiava con passione
pressoche identica i comunisti ed Eleanor Roosevelt, proprio il giorno
successivo convoco il responsabile dell'Fbi per la sicurezza interna e
ordino un rapporto sulla lealta di Einstein e sui suoi possibili legami
con i comunisti.
II docum ento di quindici pagine che ne derivo, presentato due
giom i piu tardi, elencava trentaquattro organizzazioni, alcune delle
quali si sosteneva fossero coperture dei comunisti, cui Einstein era
stato affiliato o aveva prestato il proprio nome, compreso l'Emergency
Com m ittee of Atom ic Scientists. E principalm ente un pacifista e
potrebbe essere considerato un uomo di idee radicali concludeva con

484

Einstein

una certa benevolenza il memorandum, che non lo accusava di essere


ne un comunista ne uno che passava informazioni ai sovversivi.38
In effetti non c'era nulla che collegasse Einstein a un qualsiasi
pericolo per la sicurezza. Una lettura del dossier, tuttavia, fa sembrare gli agenti dell'Fbi simili ai poliziotti delle comiche. Si agitavano
scompostamente senza saper dire se Elsa Einstein era la sua prima
moglie, se Helen Dukas era stata una spia sovietica quando risiedeva
in Germania, e se Einstein era responsabile di aver introdotto Klaus
Fuchs negli Stati Uniti. (In tutti e tre i casi, naturalmente, la risposta
giusta era no.)
Gli agenti cercarono anche di verificare un'indiscrezione che Elsa
pareva avesse fatto a un amico in California, secondo la quale ave
vano un figlio di nome Albert Einstein junior, che era trattenuto in
Russia. In realta, Hans Albert Einstein era allora un professore di
ingegneria a Berkeley. Ne lui ne Eduard, che era ancora in una casa
di cura svizzera, erano mai stati in Russia. (L'unico fondamento di
un contatto fra Einstein e la Russia era che la figlia di Elsa, Margot,
aveva sposato un russo, il quale dopo che avevano divorziato era
tom ato in patria, anche se l'Fbi non riusci mai a scoprirlo.)
L'Fbi aveva raccolto dicerie su Einstein sin dai tempi dello sproloquio del 1932 di Mrs. Frothingham e delle sue donne patriottiche.
Ora comincio ad accumulare materiale in un dossier di dimensioni
crescenti. Vi erano documentate denunce come quella di una donna
di Berlino che gli aveva inviato un sistema m atematico per vincere
alia lotteria della sua citta, e quando Einstein non le aveva risposto
aveva concluso che era un comunista.39 Al momento della sua morte,
il Bureau aveva ammassato 1427 pagine raccolte in quattordici scatole,
tutte stam pigliate con il timbro RISERVATO, ma prive di qualsiasi
elemento che potesse portare a un'incrim inazione.40
Cio che, retrospettivam ente, appare piu singolare nel dossier
dell'Fbi su Einstein non sono le strane soffiate che esso conteneva,
ma l'assenza totale dell'unica inform azione pertinente. Einstein in
realta aveva frequentato, senza saperlo, una spia sovietica. Ma l'Fbi
non ne ebbe il minim o sentore.
La spia era Margarita Konenkova, che viveva al Greenwich Village
con suo marito, lo scultore realista russo gia menzionato Sergej Konen
kov. Ex avvocato, parlava cinque lingue e aveva un modo seducente
di trattare gli uomini. Com e agente segreto russo, la Konenkova
aveva il compito di cercare di influenzare gli scienziati americani. Era
stata presentata ad Einstein da Margot e durante la guerra divenne
un'assidua frequentatrice di Princeton.

Cittadino del mondo

485

Che fosse per dovere o per diletto, Margarita inizio una relazione
con il vedovo Einstein. Un fine settim ana durante Testate del 1941,
insiem e ad alcuni am ici, lo invito in un cottage a Long Island, e,
con sorpresa generale, Einstein accetto. Im pacchettarono del polio
lesso per i pasti, presero il treno alia Penn Station e passarono un
piacevole w eekend durante il quale Einstein ando in barca a vela
nel Sound e scarabocchio equazioni sulla veranda. A un certo punto
andarono su una spiaggia appartata a guardare il tramonto e poco
manco che finissero arrestati da un poliziotto locale che non aveva
la m inim a idea di chi fosse Einstein. Non sapete leggere? disse
Tagente, indicando un cartello di divieto di accesso. Einstein e la
Konenkova rimasero amanti finche lei torno a Mosca nel 1945, alTeta
di cinquantun anni.41
Margarita riusci a presentare lo scienziato al console sovietico a
New York, che era a sua volta una spia. Ma Einstein non aveva segreti
da rivelare, ne vi e alcuna prova che avesse una qualsiasi propensione
ad aiutare i sovietici, e respinse i tentativi di Margarita di convincerlo
a visitare Mosca.
La relazione e il potenziale problem a per la sicurezza vennero
alia luce non in seguito a una qualsiasi attivita investigativa dell'Fbi,
ma perche una serie di nove lettere d'am ore scritte da Einstein alia
Konenkova negli anni '40 divenne di pubblico dominio nel 1998.
Inoltre un'ex spia sovietica, Pavel Sudoplatov, pubblico un memoriale
piuttosto esplosivo ma non totalmente attendibile in cui rivelava che
la donna era un agente il cui nome in codice era Lukas.42
Le lettere di Einstein alia Konenkova furono scritte Tanno dopo
che Tagente sovietico ebbe lasciato l'America. Ne lei, ne Sudoplatov,
ne nessun altro ha mai sostenuto che Einstein abbia rivelato qualche
segreto, consapevolmente o no. Tuttavia, le lettere dimostrano chiaramente che, all'eta di sessantasei anni, lo scienziato era ancora capace di
una prosa sensuale e probabilmente anche di un comportamento conseguente. Di recente mi sono lavato i capelli da solo, ma senza grande
successo scrisse in una di esse. Non sono accurato come te.
Anche con Tamante russa, com unque, Einstein chiariva di non
essere un am m iratore incondizionato della Russia. In una lettera
criticava la celebrazione m ilitaristica del prim o m aggio a M osca,
dicendo: Osservo con preoccupazione queste esibizioni patriotti
che esagerate.43 Qualunque espressione di eccessivo nazionalismo
e m ilitarism o l'aveva sempre m esso a disagio, fin da quando da
ragazzo aveva visto sfilare i soldati tedeschi, e quelle della Russia
non erano diverse.

Le idee politiche di Einstein


Nonostante i sospetti di Hoover, Einstein era un fidato cittadino
americano, e considerava la propria opposizione all'ondata di indagini sulla sicurezza e la fedelta come una difesa dei veri valori della
nazione. La tolleranza della libera espressione e l'indipendenza di
pensiero, afferm o ripetutam ente, erano i valori essenziali che gli
americani, con sua grande gioia, maggiormente prediligevano.
I
suoi prim i due voti alle elezioni presidenziali li aveva dati a
Franklin Roosevelt, che sosteneva pubblicamente ed entusiasticamente. Nel 1948, spaventato dalle politiche di Harry Truman improntate alia guerra fredda, Einstein voto per il candidato del partito
progressista Henry Wallace, fautore di una maggiore cooperazione
con la Russia e di un aumento della spesa per la sicurezza sociale.
Durante tutta la sua vita, Einstein fu coerente nei presupposti
fondamentali delle sue scelte politiche. Fin da quando era studente
in Svizzera era stato favorevole a politiche econom iche socialiste,
temperate da una forte propensione per la liberta individuale, l'autonomia personale, le istituzioni democratiche e la protezione delle
liberta. Fu amico di molti esponenti socialisti democratici in Gran
Bretagna e in America, da Bertrand Russell a Norman Thomas, e nel
1949 scrisse un importante saggio per il numero inaugurale della
Monthly Review, intitolato Perche il socialismo?
N ell'articolo sosteneva che un capitalismo senza restrizioni produceva grandi disparita di ricchezza, altem anze cicliche di fasi di
espansione e di depressione e livelli esasperanti di disoccupazione. II
sistema incoraggiava l'egoism o invece della cooperazione, la smania
di arricchirsi anziche il desiderio di servire gli altri. Le persone venivano preparate alia carriera piuttosto che all'amore per il lavoro e la
creativita. E i partiti politici tendevano a essere corrotti dai contributi
finanziari dei possessori di grandi capitali.
Questi problemi potevano essere evitati, sosteneva Einstein nel suo
articolo, mediante un'econom ia socialista, purche ci si premunisse
dalla tirannia e dalla centralizzazione del potere. Un'economia pianificata, che equilibri la produzione e le necessita della comunita, distribuirebbe il lavoro fra tutti gli abili al lavoro e garantirebbe i m ezzi di
sussistenza a ogni uomo, donna e bambino scriveva. L'educazione
dell'individuo, oltre a incoraggiare le sue innate capacita, si proporrebbe di sviluppare in lui un senso di responsabilita verso i suoi simili
anziche la glorificazione del potere e del successo, come aw ien e nella
nostra societa attuale.

Cittadino del mondo

487

A ggiungeva perd che le econom ie pianificate erano esposte al


pericolo di diventare oppressive, burocratiche e tiranniche, come
era accaduto nei paesi com unisti come la Russia. Una economia
pianificata potrebbe essere accompagnata dal completo asservimento
deirindividuo aw ertiva. Era percio importante per i socialdemocratici che credevano nella liberta individuale affrontare due interrogativi
critici: In che modo e possibile, in vista di una centralizzazione di
vasta portata del potere economico e politico, impedire che la burocrazia diventi onnipotente e prepotente? In che modo possono essere
protetti i diritti deH'individuo?.44
L'imperativo di proteggere i diritti delTindividuo era il piu fondamentale principio politico di Einstein. L'individualismo e la liberta
erano necessari perche fiorissero l'arte creativa e la scienza. A livello
personale, politico e professionale provava repulsione per qualunque
costrizione.
Questa e la ragione per cui continuo a essere esplicito in merito
alia discriminazione razziale in America. A Princeton durante gli anni
'40 le sale cinematografiche erano ancora segregate, ai neri non era
consentito provare scarpe o vestiti nei grandi magazzini, e il giornale degli studenti dichiarava che la parita di accesso all'universita
per i neri era un nobile sentimento, ma il momento non era ancora
venuto.45
In quanto ebreo cresciuto in Germania, Einstein era acutamente
sensibile a una tale discriminazione. Quanto piu mi sento americano,
tanto piu mi addolora questa situazione scrisse in un articolo per la
rivista Pageant intitolato II problema negro. Solo parlandone riesco
a sfuggire a una sensazione di complicity.46
Sebbene di rado accettasse di ricevere di persona le molte lauree
ad honorem che gli venivano conferite, fece un'eccezione quando fu
invitato alia Lincoln University, un'istituzione nera in Pennsylvania.
Indossando la sua malridotta giacca grigia a lisca di pesce, si mise
alia lavagna e ripasso le equazioni della relativita per gli studenti,
e poi tenne un discorso per la cerimonia di laurea in cui denuncio
la segregazione come una tradizione americana che viene acriticamente tramandata da una generazione alia successiva.47 Quasi per
rompere uno schema, voile avere un incontro con il figlio di sei anni
di Horace Bond, il rettore dell'universita. Quel figlio, Julian, divenne
poi un senatore dello stato della Georgia, un esponente di spicco del
m ovim ento per i diritti civili, e presidente dell'NAACP (National
Association for the Advancement of Colored People, Associazione
nazionale per la promozione della gente di colore).

488

Einstein

C 'era, perd, un gruppo per il quale Einstein riusciva ad avere ben


poca tolleranza dopo la guerra. L'intero popolo tedesco e respon
sabile di questi assassini in m assa e deve essere punito in quanto
popolo dichiaro.48 Q uando un am ico tedesco, Jam es Franck, gli
chiese alia fine del 1945 di sottoscrivere un appello che chiedeva un
trattam ento clem ente per l'econom ia tedesca, Einstein rifiuto con
veemenza. E assolutamente necessario impedire il riassetto della
politica industriale tedesca per molti anni disse. Se il suo appello
dovesse circolare, faro quanto in mio potere per avversarlo. Quando
Franck insistette, Einstein divenne ancora piu risoluto. I tedeschi
hanno massacrato milioni di civili secondo un piano ben predisposto
scrisse. Lo rifarebbero se soltanto potessero. Tra loro non si vede
neppure un'om bra di senso di colpa o di rimorso.49
Einstein non avrebbe neppure permesso che i suoi libri tom assero
a essere venduti in Germania, ne che il suo nome venisse nuovamente
iscritto nei registri di qualsiasi societa scientifica tedesca. I crimini
dei tedeschi sono veramente i piu abominevoli mai registrati nella
storia delle cosiddette nazioni civili scrisse al fisico Otto Hahn. La
condotta degli intellettuali tedeschi - considerati come classe - non
fu affatto migliore di quella della massa.50
Come per molti rifugiati ebrei, i suoi sentimenti avevano una motivazione di carattere personale. Tra coloro che avevano sofferto per
mano dei nazisti c'era il suo primo cugino Roberto, figlio dello zio
Jakob. Quando le truppe tedesche si stavano ritirando dall'Italia, verso
la fine della guerra, avevano ucciso senza ragione sua moglie e le sue
due figlie, poi gli avevano bruciato la casa mentre lui si nascondeva
nei boschi. Roberto scrisse ad Einstein fom endogli gli orribili particolari, e un anno dopo si suicido.51
II risultato fu che il senso di appartenenza nazionale e tribale di
Einstein divenne ancora piu chiaro nella sua mente. Di nazionalita io non sono tedesco ma ebreo dichiaro mentre la guerra stava
finendo.52
Eppure, in modi sottili ma reali, era diventato anche un am eri
cano. Dopo essersi stabilito a Princeton nel 1933, neppure una volta
nei rimanenti ventidue anni della sua vita lascio gli Stati Uniti, se si
eccettua la breve crociera alle Bermuda che era stata necessaria per
avviare il procedimento di naturalizzazione.
Di certo era un cittadino indocile. Ma sotto questo aspetto era
nell'alveo della tradizione di alcuni venerabili elementi costitutivi del
carattere americano: ardente difensore delle liberta individuali, spesso
insofferente dell'interferenza del governo, diffidente delle grandi

Cittadino del mondo

489

concentrazioni di ricchezza e fautore dell'internazionalismo idealistico che ebbe seguito fra gli intellettuali americani dopo entrambe
le grandi guerre del XX secolo.
La sua inclinazione per il dissenso e il nonconformismo non faceva
di lui un americano peggiore, pensava, ma migliore. Nel giorno del
1940 in cui era stato naturalizzato come cittadino, Einstein aveva
accennato a questi valori in un discorso radiofonico. Dopo la fine
della guerra, Truman indisse una giornata in onore di tutti i nuovi
cittadini, e il giudice che aveva emesso la sentenza di naturalizzazione di Einstein invio migliaia di lettere prestampate invitando tutti
coloro cui aveva fatto prestare giuramento a riunirsi in un parco di
Trenton per festeggiare. Con sua grande sorpresa, si presentarono
diecimila persone. Cosa ancora piu sorprendente, Einstein e la sua
famiglia decisero di partecipare ai festeggiamenti. Durante la ceri
monia Einstein rimase seduto a sorridere e a salutare con la mano,
con una ragazzina in grembo, felice di essere una piccola parte della
giornata intitolata Io sono un am ericano.53

XXIII
PIETRA MILIARE
1948-1953

La ricerca senza fin e


I
problemi del mondo erano important! per Einstein, ma i problemi
del cosmo lo aiutavano a mantenere le questioni terrene in una giusta
prospettiva. Anche se stava producendo poco che avesse importanza
scientifica, la fisica piu della politica sarebbe rimasta il suo impegno
determinante fino al giorno della morte. Un mattino, mentre andava
al lavoro a piedi con il suo assistente scientifico e collega nella lotta
per il controllo degli armamenti Ernst Straus, Einstein rifletteva sulla
loro capacita di dividere il tempo tra le due attivita. Ma le nostre
equazioni sono molto piu importanti per me aggiunse. La politica
e per il presente, mentre le nostre equazioni sono per retem ita.1
Einstein si era ufficialmente dimesso dallTnstitute for Advanced
Study alia fine della guerra, quando aveva compiuto sessantasei anni.
Ma continuava a lavorarci ogni giorno in un piccolo studio, e riusciva
ancora a ottenere l'aiuto di fedeli assistenti desiderosi di proseguire la
ricerca di una teoria unitaria dei campi, anche se ormai questa veniva
considerata una bizzarria di Einstein.
Ogni giorno feriale si alzava a un'ora ragionevole, faceva colazione
e leggeva i giornali, e poi verso le died si avviava lentamente verso
l'lnstitute lungo Mercer Street, con il suo seguito di storielle sia vere
che apocrife. II suo collega Abraham Pais ha raccontato che una volta
un'autom obile ando a urtare contro un albero perche il guidatore
aveva riconosciuto all'improvviso il volto del bel vecchio che stava
camminando lungo la via, con il suo berretto nero di maglia di lana
ben calzato sulle bianche chiome fluenti.2
Poco dopo la fine della guerra, J. Robert Oppenheimer venne da
Los Angeles ad assumere la carica di direttore dell'Institute. Brillante
fisico teorico e fumatore accanito, si era dimostrato sufficientemente
carismatico e competente da essere un organizzatore capace di dare

Pietra miliare

491

ispirazione agli scienziati che avevano costruito la bomba atomica.


Con il suo fascino e la sua arguzia pungente, tendeva a produrre
intom o a se o seguaci o nemici, ma Einstein non rientrava in nessuna
delle due categorie. Lui e O ppenheim er si osservavano reciprocamente con un misto di divertimento e di rispetto, che consentiva loro
di avere un rapporto cordiale anche se non intimo.3
Quando Oppenheimer visito per la prima volta l'lnstitute nel 1935,
lo defini un manicomio con i suoi luminari solipsisti risplendenti
in una desolazione solitaria e senza speranza. Quanto al maggiore di
questi luminari, Oppenheimer dichiaro: Einstein e completamente
rim bam bito, anche se sembrava intendere l'espressione in modo
affettuoso.4
Una volta divenuti colleghi, O ppenheim er si fece piu abile nel
trattare le lum inose figure che gli erano affidate e le sue stilettate
diventarono piu sottili. Einstein, affermo, era una pietra miliare ma
non un faro, intendendo che era ammirato per i suoi grandi trionfi
ma attraeva pochi apostoli con i suoi tentativi di quel periodo, il che
era vero. Anni dopo Oppenheim er form un'altra descrizione efficace
di Einstein: C'era sempre in lui una formidabile purezza a un tempo
infantile e profondamente ostinata.5
Einstein divenne amico piu intimo, e compagno di passeggiate, di
un'altra figura carismatica dell'Institute, il profondamente introverso
Kurt Godel, un logico matematico di lingua tedesca originario di Brno
in Boemia e formatosi a Vienna. Godel era fam oso per la sua teoria
dell'incompletezza, consistente in due teoremi di logica il cui intento
era dimostrare che qualunque sistema matematico utile contiene delle
proposizioni la cui verita o falsita non puo essere provata sulla base
dei postulati del sistema stesso.
Dal soprassaturo mondo intellettuale di lingua tedesca, in cui fisica,
matematica e filosofia si intrecciavano, emersero tre teorie dissonanti
del XX secolo: la relativita di Einstein, l'indeterm inazione di Heisen
berg e l'incompletezza di Godel. L'apparente analogia fra le tre parole,
che evocano tutte un cosmo incerto, prow isorio e soggettivo, rischia
di dare un'im m agine semplicistica delle teorie e dei loro reciproci
rapporti. Nondimeno, tutte sembravano avere risonanza filosofica, e
questo divenne l'argom ento di discussione quando Godel e Einstein
andavano insieme a piedi all'Institute.6
Erano personality molto diverse. Einstein era ricco di buon umore
e di sagacia, qualita che erano entrambe assenti in Godel, la cui logica
pervasiva a volte sopraffaceva il buonsenso. Questa sua particolarita
emerse in modo clamoroso quando Godel decise di diventare cittadino

492

Einstein

americano, nel 1947. Prese molto sul serio la preparazione all'esame,


studio attentamente la Costituzione, e (come c'era da aspettarsi da
colui che aveva form ulato la teoria dell'incom pletezza) vi scopri
quello che gli sembrava un difetto logico. C'era un'incoerenza interna,
insisteva, che avrebbe potuto consentire la degenerazione dell'intero
sistema di govem o in tirannia.
Preoccupato, Einstein decise di accompagnare - o meglio di sorvegliare - Godel nella visita a Trenton per sostenere l'esam e di cittadi
nanza presso lo stesso giudice che aveva esaminato Einstein. Durante
il viaggio in automobile il fisico e un terzo amico cercarono di distrarre
Godel e di dissuaderlo dal menzionare questo presunto difetto, ma
senza risultato. Quando il giudice gli chiese della Costituzione, Godel
si lancio nella sua dimostrazione che l'incoerenza interna rendeva
possibile una dittatura. Fortunatamente il giudice, che ormai aveva
a cuore il suo rapporto personale con Einstein, interruppe il grande
logico. Non occorre che lei si addentri in tale questione disse, e la
cittadinanza di Godel fu salva.7
Durante le loro passeggiate, Godel esaminava alcune implicazioni
della teoria della relativita e arrivo a formulare un'analisi che metteva in
dubbio che il tempo, al di la del semplice carattere relativo, potesse addirittura essere considerato esistente. Le equazioni di Einstein, secondo
i suoi calcoli, potevano descrivere un universo che fosse in rotazione
invece che in espansione (o che presentasse entrambi i moti). In tal
caso, la relazione tra spazio e tempo, dal punto di vista matematico,
poteva diventare confusa. L'esistenza di un oggettivo scorrere del
tempo scrisse significa... che la realta consiste di una infinita di strati
di "adesso" che vengono successivamente in esistenza. Ma, se la simul
taneity e qualcosa di relativo,... ogni osservatore ha il suo insieme di
"adesso", e nessuno di questi diversi sistemi di strati puo pretendere il
privilegio di rappresentare lo scorrere oggettivo del tempo.8
Di conseguenza, sosteneva Godel, il viaggio nel tempo sarebbe possi
bile. Compiendo un viaggio su un razzo lungo una curva chiusa che sia
sufficientemente ampia, e possibile in questi mondi raggiungere qualunque regione del passato, del presente e del futuro, e fam e ritomo. Ma
sarebbe assurdo, osservava, perche allora potremmo tomare indietro e
chiacchierare con una versione piu giovane di noi stessi (o, cosa ancora
piu inquietante, una nostra versione piu vecchia potrebbe tomare indie
tro a chiacchierare con noi). Godel aveva trovato una dimostrazione
sorprendente del fatto che il viaggio nel tempo, strettamente inteso, era
in accordo con la teoria della relativita scrive il professore di filosofia
dell'Universita di Boston Palle Yourgrau nel suo libro sul rapporto di

Pietra miliare

493

Godel con Einstein, Un mondo senza tempo: il risultato primario era


un'argomentazione molto efficace a sostegno della tesi che, se il viaggio
nel tempo e possibile, il tempo non esiste.9
Einstein rispose insieme alio scritto di Godel e a diversi altri che
erano stati raccolti in un libro, e parve moderatamente impressionato
ma anche non del tutto coinvolto dairargomentazione. Nel suo breve
giudizio, defini quello di Godel un im portante c o n trib u to r ma
rilevo che aveva pensato alia questione molto tempo prima e che il
problema qui considerato mi preoccupava gia allora. Suggeri che
sebbene il viaggio nel tempo potesse essere matematicamente concepibile, non sarebbe stato possibile nella realta. Sarebbe interessante
vedere se [queste soluzioni] non debbano essere scartate per ragioni
fisiche concluse.10
Da parte sua, Einstein rimase concentrato sulla sua balena bianca,
che inseguiva non con l'im peto demoniaco del capitano Achab, ma
con la deferente serenita di Ismaele. Nella sua ricerca di una teoria
unitaria dei campi continuava a non avere alcuna intuizione fisica
convincente - com e l'equivalenza di gravita e accelerazione, o la
relativita della simultaneity - che lo guidasse, e cosi i suoi tentativi
erano sempre un procedere a tentoni attraverso nubi di equazioni
matematiche astratte senza luci a terra con cui orientarsi. E come
essere su un dirigibile con il quale ci si puo muovere tra le nuvole
ma non si riesce a vedere chiaramente come poter tornare alia realta,
cioe a terra si lamento con un am ico.11
II
suo obiettivo, come ormai da decenni, era quello di arrivare a
una teoria che includesse sia il campo elettromagnetico sia quello gravitazionale, ma non aveva nessuna ragione convincente per credere
che essi realmente dovessero essere parte della medesima struttura
unitaria, se non la sua intuizione che la natura prediligesse la bellezza
della semplicita.
Analogamente, sperava ancora di poter spiegare l'esistenza delle
particelle mediante una teoria dei campi, trovando soluzioni puntiformi ammissibili per le sue equazioni del campo. Sostenne che, se
si credeva con tutto il cuore all'idea fondamentale di una teoria del
campo, la materia vi sarebbe dovuta entrare non come un'intrusa,
ma come una parte integrante del campo ricordava uno dei suoi
collaboratori di Princeton, Banesh Hoffmann. Invero si potrebbe dire
che voleva costruire la materia da null'altro che da circonvoluzioni
dello spaziotempo. Per farlo si serviva di tutti i tipi di espedienti
matematici, ma ne cercava continuamente di nuovi. Mi occorre piu
m atem atica si lamento a un certo punto con Hoffmann.12

494

Einstein

Perche si ostinava? Nel profondo, simili differenze e dualita - teorie


di campo diverse per la gravita e l'elettromagnetismo, distinzioni tra
particelle e campi - lo avevano sempre messo a disagio. Semplicita e
unita, credeva a livello intuitivo, erano i tratti caratteristici dell'opera
del Grande Vecchio. Una teoria e tanto piu convincente quanto piu
semplici sono le sue premesse, quanto piu varie sono le cose che essa
collega, quanto piu esteso e il suo campo d'applicazione scrisse.13
All'inizio degli anni '40, Einstein tomo per un breve periodo all'impostazione matem atica pentadim ensionale che aveva m utuato da
Theodor Kaluza due decenni prima. Vi lavoro anche con Wolfgang
Pauli, il pioniere della meccanica quantistica, che aveva trascorso
parte degli anni di guerra a Princeton. Ma non riusci a fare in modo
che le sue equazioni descrivessero le particelle.14
Cosi passo a una strategia detta dei campi bivettoriali. Einstein
sembrava essere un po' alia disperazione. Questa nuova strategia, per
sua ammissione, poteva richiedere di rinunciare a quel principio di
localita che aveva dichiarato inviolabile in alcuni dei suoi esperimenti
mentali concepiti per mettere in crisi la meccanica quantistica.15 In
ogni caso fu ben presto abbandonata anch'essa.
L'ultima strategia adottata da Einstein e utilizzata per tutto il decennio finale della sua vita fu una ripresa di un'impostazione che aveva
tentato nel corso degli anni '20. Questa si serviva di una m etrica
riemanniana che non era supposta simmetrica, e cio portava a sedici
grandezze. Le combinazioni di dieci di esse erano usate per la gravita,
e quelle delle rimanenti sei per l'elettromagnetismo.
Einstein invio le prime versioni di questo lavoro al vecchio amico
Schrodinger. Non le sto m andando a nessun altro, perche tu sei
Tunica persona che conosca a non portare i paraocchi per quello
che riguarda le questioni fondamentali della nostra scienza scrisse
Einstein. I1 tentativo poggia su un'idea che a prima vista sembra
antiquata e poco utile, l'introduzione di un tensore non simmetrico
... Pauli mi ha mostrato la lingua quando gliene ho parlato.16
Schrodinger passo tre giom i a studiare il lavoro di Einstein e gli
scrisse per dirgli quanto ne fosse impressionato. Sei sulle tracce di
una grossa preda disse.
Einstein era commosso di un simile sostegno. Questa corrispondenza mi da grande gioia rispose perche tu sei il fratello piu vicino
e il tuo cervello funziona in modo cosi simile al mio. Ma presto
comincio a rendersi conto che le sottili teorie che stava filando erano
matematicamente eleganti ma non sembravano avere alcun rapporto
con una qualsiasi realta fisica. N ell'intim o non sono cosi sicuro

Pietra miliare

495

come dicevo prima confesso a Schrodinger qualche mese piu tardi.


Abbiamo sprecato un sacco di tempo su questo, e il risultato ha Faria
di un dono della nonna del diavolo.17
Eppure insisteva, producendo articoli in quantita e guadagnandosi
ogni tanto i titoli dei giomali. Quando nel 1949 si stava preparando
una nuova edizione del suo libro II significato della relativita, vi aggiunse
come appendice l'ultim a versione della memoria che aveva mostrato
a Schrodinger. II New York Times pubblico un'intera pagina di
complesse equazioni riprese dal manoscritto, insieme a un servizio
in prima pagina intitolato La nuova teoria di Einstein fornisce una chiave
universale del cosmo. Lo scienziato, dopo trent'anni di lavoro, formula un
concetto che promette di colmare la lacuna tra la stella e l'atomo.18
Ma presto Einstein si rese conto che non era ancora la teoria giusta.
Durante le sei settimane trascorse tra il momento in cui aveva presentato il capitolo all'editore e quello in cui era andato in stampa, aveva
avuto dei ripensamenti e l'aveva modificato ancora una volta.
In effetti, continuo a ritoccare a piu riprese la teoria, ma inutilmente. II suo crescente pessimismo era evidente da come si lamentava
nelle lettere che inviava al vecchio amico dei tempi dell'Akademie
Olympia, M aurice Solovine, che adesso curava l'edizione francese
delle opere di Einstein a Parigi. Non ne verro piu a capo gli scrisse
nel 1948. I1 problema verra dimenticato per essere riscoperto piu
tardi. Poi, Fanno seguente: N eppure sono sicuro d'essere sulla
buona strada. Eretico per alcuni e reazionario per altri; uno che,
per cosi dire, e sopravvissuto a se stesso: ecco come sono visto dai
miei contemporanei. E, con una certa rassegnazione, nel 1951: La
teoria unitaria del cam po, in se, e ultimata. Ma e cosi difficile da
trattare m atem aticam ente che ... non sono in condizione di verificarla in alcun modo. Questo stato di cose e destinato a durare per
anni, principalmente perche i fisici hanno poca attitudine a capire gli
argomenti logici e filosofici.19
La ricerca di una teoria unitaria da parte di Einstein era destinata
a non produrre alcun risultato tangibile che estendesse la struttura
della fisica. II padre della relativita non riusci a pervenire a nessuna
grande intuizione ne a esperim enti m entali o a illum inazioni sui
principi fondamentali che lo aiutassero a formarsi un'imm agine del
suo obiettivo. Nessuna immagine veniva in nostro aiuto lamento
il suo collaboratore Banesh Hoffmann. La teoria era intensamente
matematica e, nel corso degli anni, con assistenti o da solo, Einstein
sormonto una difficolta dopo l'altra, soltanto per trovame di nuove
ad aspettarlo.20

496

Einstein

Forse la ricerca era vana. E se fra un secolo risultera che in effetti


non c'e nessuna teoria unitaria da trovare, potra anche rivelarsi
un'idea sbagliata. Ma Einstein non rimpianse mai di esservisi dedicato. Quando un collega gli chiese un giorno perche stesse impiegando - forse sprecando - il suo tempo in questo sforzo solitario,
rispose che anche se la probabilita di trovare una teoria unitaria era
piccola, valeva la pena di fare il tentativo. Era gia fam oso, osservd.
La sua posizione era sicura e poteva permettersi di correre il rischio
e di im pegnare il suo tempo. Un teorico piu giovane, invece, non
poteva correre quel rischio, perche cosi avrebbe potuto com prom ettere una carriera prom ettente. E allora, disse Einstein, era suo
dovere farlo.21
I
ripetuti fallimenti di Einstein nella ricerca di una teoria unitaria
non attenuarono il suo scetticismo sulla m eccanica quantistica. Niels
Bohr, il suo abituale amico e avversario, nel 1948 venne all'Institute
per un certo periodo e dedico parte del suo tempo a scrivere un saggio sui loro dibattiti ai Congressi Solvay di prima della guerra.22 Alle
prese con l'articolo, nel suo studio un piano sopra quello di Einstein,
fu vittima del blocco dello scrittore e chiamo in suo aiuto Abraham
Pais. Bohr misurava a lunghi passi il pavimento girando intom o a
un tavolo oblungo, Pais lo blandiva e prendeva appunti.
Quando era in preda alia frustrazione, Bohr a volte farfugliava
ripetutam ente la stessa parola. Presto si trovo a farlo con il nome
di Einstein. Ando alia finestra e continuo a borbottare: Einstein...
Einstein....
In quel momento la porta si apri pian piano e Einstein entro in
punta di piedi facendo segno a Pais di star zitto. Era venuto per
rubare un po' di tabacco, che il dottore gli aveva proibito di comprare.
Bohr continuava a borbottare, e alia fine emise un ultimo Einstein
ad alta voce e si giro, trovandosi di fronte la causa delle sue ansie.
Dire che per un momento Bohr rimase senza parole e fin troppo
poco ricordava Pais. Poi, dopo un attimo, scoppiarono tutti e tre in
una risata.23
Un altro collega che tento, senza riuscirci, di convertire Einstein fu
John Wheeler, il famoso fisico teorico dell'Universita di Princeton. Un
pomeriggio si presento in Mercer Street per spiegare un nuovo modo
di intendere la meccanica quantistica (noto come impostazione della
somma sulle storie) che stava elaborando con il suo assistente Richard
Feynman. Ero andato da Einstein nella speranza di convincerlo della
naturalezza della teoria quantistica quando veniva vista in questa
nuova luce ha raccontato Wheeler. Einstein ascolto pazientemente

Pietra miliare

497

per venti minuti, ma alia fine ripete il suo arcinoto ritomello: Ancora
non posso credere che il buon Dio giochi a dadi.
Wheeler non pote nascondere la sua delusione, e Einstein attenuo
l'affermazione. Naturalmente puo darsi che io mi sbagli disse scandendo le parole in tono arguto. Pausa. Ma forse mi sono guadagnato
il diritto di fare i miei errori. Piu tardi Einstein confido a un'amica:
Non credo che vivro abbastanza per vedere chi ha ragione.
W heeler ritom o altre volte, in qualche caso portando anche qual
che suo studente, e Einstein am m ise che trovava m olte delle sue
argomentazioni sensate. Ma non si convert! mai. Verso la fine della
sua vita, una volta Einstein intrattenne un piccolo gruppo di studenti
di Wheeler. Quando il discorso cadde sulla m eccanica quantistica,
tento ancora una volta di mettere in luce i punti deboli dell'idea che
le nostre osservazioni possano influenzare e determinare la realta.
Quando un topo osserva, chiese loro Einstein la cosa cambia lo
stato deH'universo?24
11 leone d'inverno
Mileva Marie, il cui stato di salute stava peggiorando a causa di una
serie di piccoli attacchi cardiaci, viveva ancora a Zurigo e cercava di
prendersi cura del loro figlio ricoverato in casa di cura, Eduard, il cui
comportamento era diventato sempre piu imprevedibile e violento.
Era di nuovo afflitta da problemi economici, che riaccendevano la
tensione con il suo ex marito. La parte del denaro del premio Nobel
che Einstein aveva investito per lei in un fondo in America si era
volatilizzata durante la Depressione, e due dei suoi tre condomini
erano stati venduti per pagare le cure di Eduard. Verso la fine del
1946, Einstein faceva pressione perche vendesse la casa rimanente e
cedesse la gestione del denaro a un tutore da nominarsi per Eduard.
Ma Mileva aveva l'usufrutto della casa e dei suoi proventi, oltre che
la procura, ed era terrorizzata all'idea di venderla.25
Poi, in una fredda giornata di quell'invem o, scivolo sul ghiaccio
mentre andava a trovare Eduard e rimase a terra priva di sensi fin
che non fu soccorsa da alcuni passanti. Sapeva che sarebbe morta
presto e aveva degli incubi notturni ricorrenti in cui avanzava con
fatica nella neve senza riuscire ad arrivare da Eduard. Pensando a
cio che sarebbe accaduto di lui era presa dal panico e scriveva lettere
strazianti ad Hans Albert.26
Einstein riusci a vendere la casa all'inizio del 1948, ma grazie alia
procura Mileva impedi che i proventi gli fossero rimessi. Einstein

498

Einstein

scrisse a Hans Albert, fornendogli tutti i particolari e promettendogli che, qualunque cosa accadesse, si sarebbe preso cura di Eduard
anche se dovesse costarm i tutti i miei risparmi.27 Nel maggio di
quell'anno Mileva ebbe un nuovo attacco e cadde in uno stato catalettico in cui continuava a m orm orare soltanto No! N o!, finche
mori tre mesi piu tardi. II denaro derivante dalla vendita dell'appartamento, 85.000 franchi svizzeri, fu trovato sotto il suo materasso.
Eduard cadde in uno stato di intontimento e non parlo mai piu di
sua madre. Carl Seelig, un amico di Einstein che viveva nelle vicinanze, gli faceva visita di frequente e ne dava regolarmente notizie
ad Einstein. Seelig sperava di riuscire a farlo entrare in contatto con
il figlio, ma non accadde mai. C'e qualcosa che mi blocca e che non
sono in grado di analizzare fino in fondo disse Einstein a Seelig.
Credo che susciterei in lui sentimenti dolorosi di vario genere se
dovessi comparire in una qualunque forma.28
Anche la salute di Einstein comincio a declinare nel 1948. Da molto
tempo soffriva di dolori di stomaco e di anemia, e verso la fine di
quell'anno, dopo un attacco di acuti dolori e di vomito, si sottopose a
un controllo al Jewish Hospital di Brooklyn. Un intervento esplorativo
rivelo un aneurisma nell'aorta addominale, ma i dottori decisero che
non c'era molto che si potesse fare. Si presumeva, giustamente, che
con ogni probabilita un giorno l'avrebbe ucciso, ma nel frattempo
poteva vivere il tempo che gli era concesso, purche seguisse una
dieta sana.29
Per ristabilirsi, intraprese il viaggio piu lungo che avesse mai fatto
nei ventidue anni trascorsi a Princeton, andando fino a Sarasota in
Florida. Per una volta, riusci a evitare la pubblicita. Einstein sfnggente
visitatore di Sarasota, lamentava il giornale locale.
Lo accompagnava Helen Dukas. Dopo la morte di Elsa, la Dukas
aveva accentuato il suo ruolo di fedele guardiano, e proteggeva Ein
stein perfino dalle lettere che gli scriveva la figlia di Hans Albert,
Evelyn. Hans Albert sospettava che la Dukas avesse una relazione
con suo padre, e lo disse ad altri. In molte occasioni Hans Albert mi
parlo del suo sospetto di vecchia data racconto piu tardi l'am ico di
famiglia Peter Bucky Ma coloro che conoscevano la Dukas ritenevano
il sospetto inverosimile.30
A quell'epoca Einstein aveva stabilito rapporti molto piu cordiali
con suo figlio, che adesso era un rispettato professore di ingegneria a
Berkeley e che piu tardi racconto dei suoi viaggi a est per incontrare il
padre: Ogni volta che ci vedevamo, ci mettevamo reciprocamente al
corrente di tutti gli sviluppi interessanti nei nostri campi e nel nostro

Pietra miliare

499

lavoro. Ad Einstein piaceva in particolare sentir parlare di invenzioni e di soluzioni di enigmi. Forse entrambe le cose, invenzioni ed
enigmi, gli ricordavano i tempi felici, spensierati e ricchi di successi
dell'Ufficio brevetti di Bem a disse Hans Albert.31
Anche la salute di Maja, l'am ata sorella di Einstein, la persona piu
vicina e intima della sua vita, stava declinando. Maja era venuta a
Princeton quando Mussolini aveva emanato le leggi razziali, men
tre suo marito, Paul Winteler, da cui si stava allontanando da molti
anni,32 si era trasferito in Svizzera a vivere con sua sorella Anna e
il m arito di lei, Michele Besso. Si scrissero di frequente, ma non si
videro mai piu.
Come Elsa, Maja comincio ad assomigliare sempre piu ad Einstein,
con la sua corona di capelli argentei e il suo sorriso diabolico. L'inflessione della sua voce e il tono ironico leggermente scettico che usava
quando faceva una domanda erano simili a quelli del fratello. Pur
essendo una vegetariana, amava gli hot dog, allora Einstein decreto
che i w iirstel erano un vegetale e la fece contenta.33
Maja aveva avuto un attacco cardiaco e, dal 1948, fu confinata a
letto per la maggior parte del tempo. Einstein la accudi amorevolmente come non fece con nessun'altra persona. Ogni sera le leggeva
qualcosa ad alta voce. A volte il vitto era pesante, come quando si
trattava degli argomenti di Tolomeo contro l'opinione di Aristarco
che il mondo girasse intorno al Sole. Non ho potuto fare a meno di
pensare a certi sofismi dei fisici d'oggi: dotti e raffinati, ma privi di
profondita scrisse a Solovine di quella sera. Altre volte le letture
erano piu leggere ma forse altrettanto rivelatrici, come quelle sere in
cui leggeva brani del Don Chisciotte; talvolta paragonava le proprie
schermaglie donchisciottesche contro i mulini a vento della scienza
prevalente con quelle del vecchio cavaliere con la lancia in resta.34
Quando Maja mori nel giugno 1951, Einstein ne fu profondamente
afflitto. Mi m anca piu di quanto si possa im m aginare scrisse a
un'am ica. Rimase seduto per ore nella veranda posteriore della sua
casa di M ercer Street, pallido e teso, con gli occhi fissi nel vuoto.
Q uando la figliastra M argot venne a consolarlo, indico il cielo e
disse, come per rassicurarsi: Guarda la natura, e allora comprenderai m eglio.35
Anche Margot aveva lasciato il marito, che aveva reagito scrivendo,
come aveva sempre desiderato fare, una biografia non autorizzata
di Einstein. M argot adorava il patrigno, e ogni anno diventavano
piu intimi. Lui trovava la sua presenza incantevole. Quando parla
M argot, diceva si sentono crescere i fiori.36

500

Einstein

La sua capacita di suscitare e di sentire tanto affetto smentiva la sua


fama di essere un uomo freddo. Sia Maja che Margot, invecchiando,
preferirono vivere con lui piuttosto che con i loro mariti. Era stato
un marito e un padre difficile perche non aveva simpatia per nessun
legame costrittivo, ma sapeva anche essere ardente e appassionato,
sia con i familiari che con gli amici, quando si sentiva impegnato
invece che limitato.
Einstein era umano, quindi buono ma non senza difetti, e i piu
grandi di questi si manifestarono nella sfera personale. Ebbe amici
che gli furono devoti, ricambiati, per tutta la vita, e familiari che lo
adoravano, ma ci furono anche quei pochi - Mileva ed Eduard anzitutto - che semplicemente escluse dalla sua vita quando il rapporto
divenne troppo penoso.
Quanto ai suoi colleghi, vedevano il suo lato piacevole. Era gen
tile e generoso con i collaborator e i subordinate sia con quelli che
erano d'accordo con lui sia con quelli che non lo erano. Ebbe amicizie
profonde durate per decenni. Era immancabilmente benevolo con i
suoi assistenti. II suo calore umano, a volte poco presente in casa, si
irradiava sul resto dell'umanita. Cosi, invecchiando, non era soltanto
rispettato e riverito dai colleghi, era amato.
Essi lo onorarono, con il misto di cameratismo scientifico e per
sonale di cui aveva goduto fin dai tempi in cui era studente, in una
celebrazione del suo settantesimo compleanno al ritorno dalla convalescenza in Florida. Sebbene i discorsi dovessero concentrarsi sulla
scienza di Einstein, molti si soffermarono sulla sua amabilita e umanita. Quando entro, ci fu un attimo di silenzio, e poi un applauso
fragoroso. Einstein non si rendeva assolutamente conto di quale
assoluta riverenza ci fosse nei suoi confronti ha ricordato uno dei
suoi assistenti.37
Gli amici piu intimi all'Institute gli fecero un regalo, una sofisticata
radio AM-FM con giradischi ad alta fedelta, che gli installarono in casa
di nascosto un giorno mentre era al lavoro. Einstein ne era commosso
e non lo usava soltanto per ascoltare musica, ma anche per le notizie.
In particolare gli piaceva sentire i commenti di Howard K. Smith.
A quell'epoca aveva ormai quasi abbandonato il violino. Era troppo
difficile suonarlo con le dita che invecchiavano. Si concentrava invece
sul pianoforte, che non suonava altrettanto bene. Una volta, dopo aver
ripetutamente incespicato in un passaggio, si volto verso Margot e le
disse sorridendo: Mozart ha scritto una tale assurdita qui.38
II
suo aspetto divenne ancora piu simile a quello di un profeta,
con i capelli che diventavano piu lunghi, e gli occhi un po' piu tristi

Pietra miliare

501

e stanchi. II viso appariva profondamente segnato, eppure in qualche


modo piu delicato. Ne traspariva saggezza, e il logorio del tempo,
ma anche vitalita. Era sognante, com 'era stato da bambino, ma ora
anche sereno.
Sono considerato come una specie di fossile disse a Max Bom ,
allora professore a Edimburgo, uno di quegli amici il cui affetto era
durato cosi a lungo. Non trovo affatto sgradevole questo ruolo, tanto
piu che corrisponde abbastanza bene al mio temperamento ... Provo
soltanto piu gioia nel dare che nel ricevere, in ogni senso; non mi
prendo sul serio, ne prendo sul serio l'affaccendarsi dei piu; non mi
vergogno delle mie debolezze e dei miei vizi, e accetto dalla natura
ogni cosa con umorismo ed equanimita.39
La presidenza di Israele
Prima della seconda guerra mondiale Einstein si era dichiarato
contrario alia nascita di uno stato ebraico durante un discorso rivolto
a tremila persone che celebravano il seder, la cena della Pasqua ebraica,
in un albergo di Manhattan. La consapevolezza che ho della natura
peculiare del giudaismo si oppone all'idea di uno stato ebraico con
dei confini, con un esercito, e con un certo grado di potere temporale anche se modesto disse. Ho paura per il danno interno che
ne derivera al giudaismo, specialmente dallo sviluppo di un gretto
nazionalismo all'interno delle nostre file ... Non siamo piu ai tempi
dei maccabei.40
Dopo la guerra mantenne la medesima posizione. Quando nel 1946
depose a Washington davanti a una commissione internazionale di
indagine sulla situazione in Palestina, denuncio i britannici per la
loro politica che puntava a contrapporre ebrei e arabi, si pronuncio
per una piu ampia immigrazione ebraica, ma respinse l'idea che gli
ebrei dovessero essere nazionalisti. L'idea di stato non e nel mio
cuore disse in un sobrio sussurro che riecheggio nella sala scandalizzando il pubblico di accesi sionisti. Non riesco a capire perche sia
necessario.41 II rabbino Stephen Wise rimase sbalordito che Einstein
prendesse le distanze dai veri sionisti in una simile sede pubblica, e
lo convinse a firmare una dichiarazione di chiarimento che, in realta,
non chiariva affatto.
Einstein era particolarmente costernato dei metodi militaristi cui
ricorrevano Menachem Begin e altri capi di milizie ebraiche, e firmo
insieme al suo occasionale antagonista Sidney Hook una petizione sul
New York Times in cui si denunciava Begin come un terrorista e

502

Einstein

lo si definiva molto simile ai fascisti.42 La violenza era in contrasto


con la tradizione ebraica. Imitiamo lo stupido nazionalismo e l'assurdo razzismo dei gentili scrisse a un amico nel 1947.
Ma quando lo Stato di Israele fu proclam ato nel 1948, Einstein
scrisse alio stesso amico per dirgli che il suo atteggiamento era cambiato. Non ho mai considerato l'idea di stato una buona idea, per
ragioni economiche, politiche e militari ammise. Ma ora non si puo
tom are indietro, e bisogna andare fino in fondo.43
La creazione di Israele lo fece allontanare ancora una volta dal
pacifismo puro che aveva sostenuto un tempo. Ci puo forse dispiacere di dover ricorrere a metodi che ci appaiono ripugnanti e stupidi, scrisse un gruppo di ebrei dell'Uruguay ma per determinare
m igliori condizioni nella sfera internazionale, dobbiam o prima di
tutto salvaguardare la nostra esperienza con tutti i mezzi a nostra
disposizione.44
Chaim Weizmann, l'instancabile sionista che aveva portato Einstein
in America nel 1921, era diventato il primo presidente di Israele, una
carica prestigiosa ma piu che altro protocollare in un sistema politico
che conferiva gran parte del potere al primo ministro e al suo gabinetto. Quando mori, nel novembre 1952, un giornale di Gerusalemme
comincio a insistere perche si ricorresse ad Einstein per sostituirlo. II
primo ministro David Ben Gurion cedette alia pressione, e si sparse
rapidamente la voce che Einstein sarebbe stato interpellate.
Era un'idea a un tempo sbalorditiva e ow ia... e anche poco realistica. Einstein ne venne a conoscenza tram ite un articoletto del
New York Times una settimana dopo la morte di Weizmann. In
un primo momento ne rise insieme alle donne di casa sua, ma poi
cominciarono a telefonare i cronisti. E molto imbarazzante, molto
imbarazzante disse a un visitatore. Qualche ora piu tardi arrivo un
telegramma dell'ambasciatore di Israele a Washington, Abba Eban.
Poteva l'am basciata, vi si chiedeva, inviare qualcuno il giorno dopo
per incontrarlo ufficialmente?
Perche quella persona dovrebbe fare tutta questa strada, protesto
Einstein se dovro dirgli soltanto un no?
H elen Dukas ebbe l'idea di fare sem plicem ente una telefonata
all'am basciatore Eban. A quei tempi le telefonate interurbane senza
preavviso erano una novita. Con sua grande sorpresa, la Dukas riusci
a raggiungere Eban a Washington e lo mise in comunicazione con
Einstein.
Non sono la persona adatta e non posso assolutam ente farlo
disse Einstein.

Pietra miliare

503

E io non posso dire al mio governo che lei mi ha telefonato e mi ha


detto di no rispose Eban. Devo fare la scena e presentarle l'offerta
in modo ufficiale.
Eban fini per m andare un delegato, il quale consegno ad Ein
stein una lettera formale in cui si chiedeva se avrebbe accettato la
presidenza. L'accettazione comporterebbe che lei si trasferisca in
Israele e ne prenda la cittadinanza osservava la lettera di Eban
(presumibilmente per il caso che Einstein immaginasse di poter fare
il presidente di Israele da Princeton). Ma l'am basciatore si affrettava
a rassicurare Einstein: La liberta di proseguire il suo grande lavoro
scientifico sarebbe garantita da un governo e da un popolo che sono
pienamente consapevoli della somma importanza delle sue fatiche.
In altre parole, era un compito che avrebbe richiesto la sua presenza,
ma non molto di piu.
Per quanto l'offerta apparisse un po' strana, era una formidabile
testimonianza dell'insuperata reputazione di Einstein come eroe della
comunita ebraica mondiale. Rappresenta la piu profonda considerazione che il popolo ebraico possa nutrire per uno dei suoi figli
disse Eban.
Einstein aveva gia preparato la sua dichiarazione di rifiuto, che
consegno all'inviato di Eban appena arrivo. Ho fatto l'avvocato per
tutta la vita, scherzo l'uom o e non ho mai ricevuto un rifiuto prima
di aver esposto la mia tesi.
Era profondamente commosso dall'offerta, diceva Einstein nella
risposta che aveva preparato, e a un tempo rattristato e confuso di
non poterla accettare. Per tutta la vita ho avuto a che fare con questioni di carattere oggettivo, percio sono privo sia dell'attitudine naturale sia dell'esperienza necessarie per trattare in modo appropriato
le persone e per esercitare una funzione ufficiale spiegava. Sono
tanto piu dispiaciuto di queste circostanze perche il mio rapporto con
il popolo ebraico e divenuto per me il piu forte legame umano, sin
da quando ho avuto la piena consapevolezza della nostra situazione
precaria tra le nazioni del mondo.45
L'offerta della presidenza di Israele ad Einstein era un'idea intelligente, ma Einstein si rendeva conto a ragione che talvolta un'idea
brillante e anche una pessima idea. Come osservava con la consueta
autoironia, non aveva l'attitudine naturale a trattare le persone nel
modo che il ruolo avrebbe richiesto, e non aveva neppure il temperamento adatto per ricoprire una carica ufficiale. Non era tagliato ne
per fare lo statista ne per fare l'uom o di paglia.
Gli piaceva dire apertam ente quello che pensava, e non aveva

504

Einstein

pazienza per i compromessi necessari a dirigere, o anche solo a guidare simbolicamente, organizzazioni complesse. In passato, quando
si era prestato come personality di facciata nella fondazione dell'Universita ebraica, non aveva avuto la capacita di prendere in mano tutte
le manovre in corso, ne il temperamento per ignorarle. Analogamente,
in tempi piu recenti aveva fatto le stesse esperienze poco piacevoli con
un gruppo impegnato nell'istituzione della Brandeis University nei
pressi di Boston, il che lo aveva indotto a ritirarsi dall'impresa.46
Inoltre non aveva mai dim ostrato una percepibile attitudine a
gestire alcunche. L'unico com pito am m inistrativo form ale che si
fosse mai assunto era quello di dirigere un nuovo istituto di fisica
all'U niversita di Berlino, e aveva fatto poco piu che assumere la sua
figliastra per svolgere alcune mansioni impiegatizie e dare un lavoro
all'astronom o che stava cercando di confermare le sue teorie.
Cio che vi era di brillante in Einstein derivava dal suo essere un
ribelle e un nonconformista che inorridiva a qualsiasi tentativo di
limitare la sua libera espressione. Ci possono essere tratti peggiori
per chi debba assumere il ruolo di conciliatore politico? Come spiego
in una lettera cortese al giornale di Gerusalemme che aveva fatto la
campagna in suo favore, non voleva correre il rischio di dover condividere una decisione del governo che potrebbe entrare in conflitto
con la mia coscienza.
Nella vita sociale come nella scienza, era meglio che rimanesse un
nonconformista. E vero che non pochi ribelli sono diventati figure
di responsabilita, concesse Einstein a un amico in quella settimana
ma io non posso proprio farlo.47
Ben Gurion ne fu inconfessabilmente sollevato. Aveva cominciato
a rendersi conto che era una pessima idea. E che facciamo se dice di
si? scherzo con il suo assistente. Ho dovuto offrirgli la carica perche
era impossibile non farlo. Ma se accetta siamo nei guai. Due giom i
dopo, quando l'ambasciatore Eban incontro Einstein a un ricevimento
in abito da sera a New York, fu felice che la questione fosse alle loro
spalle. Einstein era senza ca lz in i48

XXIV
PAURAROSSA
1951-1954

I Rosenberg
La corsa alia costruzione della bom ba H, lo zelo anticomunista
m ontante e le inchieste di sicurezza sempre piu sfrenate del senatore Joseph M cCarthy mettevano a disagio Einstein. L'atmosfera gli
ricordava quella dell'ascesa del nazismo e dell'antisemitism o negli
anni '30. I1 disastro tedesco di anni fa si ripete si lamentava con la
regina madre del Belgio all'inizio del 1951. La gente si adegua senza
resistenza e si schiera con le forze del m a le ^ 1
Einstein cercava di tenere una posizione interm edia tra coloro
che erano per riflesso condizionato antiamericani e coloro che erano
altrettanto automaticamente antisovietici.
Da una parte rim proverava il suo collaboratore Leopold Infeld,
il quale voleva che sostenesse le posizioni del World Peace Council,
che Einstein a ragione sospettava di essere influenzato dai sovietici.
A mio parere, sono piu o meno propaganda disse. E fece lo stesso
con un gruppo di studenti russi che insistevano perche sottoscrivesse una protesta contro il presunto utilizzo di armi biologiche da
parte americana nella guerra di Corea. Non potete pretendere che
io
protesti contro aw enim enti che forse, e molto probabilmente, non
si sono mai verificati rispose.2
Dall'altra parte, Einstein rifiuto di sottoscrivere una mozione fatta
circolare da Sidney Hook, che denunciava la malafede di coloro che
lanciavano simili accuse contro l'America. Non gli piaceva nessuna
delle due posizioni estreme. Come ebbe a dire, ogni persona ragionevole deve sforzarsi di promuovere la moderazione e un giudizio
piu obiettivo.3
In quello che presum eva sarebbe stato un discreto tentativo di
promuovere tale moderazione, Einstein scrisse una lettera privata
chiedendo che a Julius ed Ethel Rosenberg, che erano stati riconosciuti

506

Einstein

colpevoli di aver passato segreti atomici ai sovietici, fosse risparmiata


la pena di morte. Aveva evitato qualunque dichiarazione sul caso, che
aveva diviso il paese con una frenesia vista di rado prima dell'avvento
dell'era della televisione via cavo. Invio invece la lettera al giudice,
Irvin Kaufman, con la richiesta di non renderla pubblica. Einstein non
sosteneva che i Rosenberg fossero innocenti. Si limitava ad affermare
che la pena di morte era troppo dura in un caso in cui i fatti erano
poco chiari e l'esito era determ inate piu dall'isterismo del pubblico
che dall'obiettivita.4
Con una decisione che rifletteva il clima dell'epoca, il giudice Kauf
man prese la lettera privata e la passo all'Fbi. La lettera non soltanto
fu aggiunta al dossier su Einstein, ma fu anche studiata per vedere se
si potesse far passare come un atto di slealta. Dopo tre mesi fu inviato
un rapporto a Hoover dove si diceva che non si era trovata alcun'altra
prova incriminante, ma la lettera rimase nel dossier.5
Quando il giudice Kaufman procedette e decreto la pena di morte,
Einstein scrisse al presidente Harry Truman, che stava per lasciare
la carica, chiedendogli di commutare la pena. Stese una bozza della
lettera, prima in tedesco e poi in inglese, sul retro di un pezzo di
carta che aveva riempito di equazioni varie che, a quanto pare, non
servivano piu.6 Truman lascio la decisione al presidente entrante,
Eisenhower, il quale consent! che le condanne fossero eseguite.
La lettera di Einstein a Truman fu resa pubblica, e il New York
Times fece un servizio in prima pagina con il titolo Einstein appoggia
Vappello per i Rosenberg.7 Piu di cento lettere piene di livore p io w ero
da tutto il paese. Lei dovrebbe avere piu buon senso e apprezzare
di piu cio che l'A m erica le ha dato scrisse M arian Rawles di Port
sm outh in Virginia. Lei m ette gli ebrei al prim o posto e gli Stati
Uniti al secondo diceva Charles W illiams di W hite Plains, stato di
N ew York. E il caporale H om er Green, in servizio in Corea: Evidentem ente a lei piace vedere i nostri soldati uccisi. Vada in Russia
o se ne torni nel posto da cui e venuto, perche non mi piacciono
gli am ericani come lei che vivono a spese di questo paese e fanno
dichiarazioni antiam ericane.8
Non ci furono altrettanto lettere favorevoli, ma Einstein ebbe un
gradevole scam bio di corrispondenza con il giudice liberal della
Corte suprem a, W illiam O. Douglas, che aveva tentato senza suc
cesso di bloccare le esecuzioni. Lei si e battuto con tanta devozione
per la form azione di u n'opinion e pubblica sana in quest'epoca
travagliata scrisse Einstein in un m essaggio di apprezzam ento.
Douglas rispose con una lettera scritta a mano: Lei mi ha reso un

Paura rossa

507

om aggio che allevia i fardelli di quest'ora oscura: un om aggio che


avro caro per sem pre.9
Molte delle lettere avverse domandavano ad Einstein perche era
pronto a parlare in favore dei Rosenberg ma non dei nove dottori ebrei
che Stalin aveva messo sotto processo con l'accusa di cospirazione
sionista per uccidere i capi politici russi. Tra coloro che sfidarono
pubblicamente Einstein a dimostrare che non stava usando, come
invece sem brava evidente, la logica dei due pesi e due misure ci
furono l'editore del New York Post e quello del New Leader.10
Einstein si disse d'accordo che le azioni russe andassero denunciate.
La perversione della giustizia che si manifesta in tutti i processi ufficiali inscenati dal govemo russo merita una condanna incondizionata
scrisse. Aggiunse che gli appelli individuali a Stalin probabilmente non
sarebbero serviti a molto, ma che forse una dichiarazione congiunta di
un gruppo di studiosi sarebbe stata di qualche utilita. Cosi si incontro
con il premio Nobel per la chimica Harold Urey e altri per redigeme
una. Einstein e Urey attaccano Vantisemitismo dei rossi, riferi il New York
Times.n (Dopo la morte di Stalin, intervenuta qualche settimana piu
tardi, i medici furono liberati.)
Dall'altro lato Einstein insiste in decine di lettere e dichiarazioni che
gli americani non dovevano permettere che la paura del comunismo
li inducesse a rinunciare alle liberta civili e alia liberta di pensiero che
avevano care. In Inghilterra c'erano moltissimi comunisti, osservo,
ma la gente non si lasciava prendere dalla frenesia delle indagini sulla
sicurezza interna. E non era necessario che lo facessero neppure gli
americani.
William Frauenglass
Ogni anno i grandi magazzini Lord & Taylor conferivano un pre
mio che, specialmente all'inizio degli anni '50, avrebbe potuto apparire insolito, visto che onorava il pensiero indipendente; e Einstein
lo vinse, m eritatamente, nel 1953, per il suo nonconformismo nelle
questioni scientifiche.
Einstein era orgoglioso di quel tratto che - lo sapeva bene - gli
era stato di grande utilita nel corso degli anni. Mi fa molto piacere
vedere l'ostinazione di un incorreggibile nonconformista acclamata
calorosam ente disse nel discorso radiofonico di accettazione del
premio.
Anche se il premio onorava la sua indipendenza nel campo scientifico, Einstein colse l'occasione per parlare delle indagini in stile

508

Einstein

McCarthy. Per lui, la liberta nel dominio del pensiero era connessa
alia liberta nella sfera della politica. Certo, qui ci stiamo occupando
di nonconformismo in un campo di attivita remoto disse alludendo
alia fisica. Nessuna com m issione senatoriale si e finora sentita in
dovere di affrontare il com pito di com battere in questo cam po i
pericoli che minacciano la sicurezza interna del cittadino acritico o
intim idito.12
Ad ascoltare il suo discorso c'era un insegnante di Brooklyn, Wil
liam Frauenglass, che un mese prima era stato chiamato a Washington
a deporre davanti alia sottocommissione del Senato per la sicurezza
interna che indagava sull'influenza comunista nelle scuole superiori.
Si era rifiutato di rispondere, e ora voleva che Einstein dicesse se era
stato nel giusto.
Einstein preparo una risposta e disse a Frauenglass che poteva
renderla pubblica. I politici reazionari sono riusciti a instillare il
sospetto nei confronti di tutte le attivita intellettuali scrisse. Adesso
stanno passando a sopprimere la liberta di insegnamento. Che cosa
dovrebbero fare gli intellettuali contro questo male? Francamente,
riesco a scorgere soltanto la via rivoluzionaria della non collaborazione nel senso di Gandhi dichiaro Einstein. Ogni intellettuale che
e convocato davanti a una delle commissioni dovrebbe rifiutarsi di
deporre.13
L'abitudine che Einstein aveva da tutta la vita a sentirsi a proprio
agio nel resistere ai venti prevalenti lo rese serenam ente risoluto
nell'era McCarthy. In un momento in cui ai cittadini si chiedeva di
fare nomi e di testimoniare in inchieste sulla loro lealta e quella dei
colleghi, assunse un atteggiamento semplice. Disse alia gente di non
collaborare.
Pensava, come disse a Frauenglass, che si dovesse fare basandosi
sulle garanzie della liberta di parola offerte dal primo emendamento,
piuttosto che sul sotterfugio di invocare la protezione del quinto
emendam ento contro la possibile autoincriminazione. Sostenere il
primo em endamento era un dovere particolarmente degli intellet
tuali, disse, perche essi avevano un ruolo speciale nella societa come
protettori del libero pensiero. Era ancora disgustato che la maggior
parte degli intellettuali in Germania non avesse opposto resistenza
allorche i nazisti erano saliti al potere.
Quando la sua lettera a Frauenglass fu pubblicata, si scateno un
tumulto pubblico ancora maggiore di quello che aveva suscitato con
il suo appello per i Rosenberg. Gli editorialisti di ogni parte del paese
non lasciarono nulla di intentato per far risuonare la loro denuncia.

Paura rossa

509

II New York Times: Ricorrere agli strumenti innaturali e illegal!


della disobbedienza civile, come consiglia il professor Einstein, significa in questo caso combattere un male con un altro. La situazione cui
il professor Einstein si ribella di certo richiede una correzione, ma la
risposta non puo essere quella di sfidare la legge.
II Washington Post: Con il suo irresponsabile suggerimento si e
collocato nella categoria degli estremisti. Ha dimostrato una volta di
piu che il genio scientifico non e una garanzia di sagacia nelle questioni
politiche.
II Philadelphia Inquirer: E particolarmente increscioso che un
uomo di studi della sua cultura, pieno di onori, si lasci usare come
strumento di propaganda dai nemici del paese che gli ha dato un cosi
sicuro rifugio ... D dottor Einstein e sceso dalle stelle per dilettarsi di
politica ideologica, con risultati deplorevoli.
II Chicago Daily Tribune: E sempre sorprendente scoprire che un
uomo di grande forza intellettuale in certe direzioni e un sempliciotto
o addirittura un asino in altre.
II Pueblo (Colorado) Star-Ioumal: Proprio lui, fra tutti, dovrebbe
avere piu buonsenso. Questo paese lo ha protetto da Hitler.14
Scrissero anche comuni cittadini. Si guardi alio specchio e constati
che aspetto vergognoso ha con i capelli incolti come un selvaggio, e
indossi piuttosto un berretto di lana russo come un bolscevico diceva
Sam Epkin di Cleveland. II giom alista anticomunista Victor Lasky gli
mando un biglietto scritto a mano: La sua piu recente uscita contro
le istituzioni di questa grande nazione mi convince definitivamente
che, nonostante il suo grande sapere scientifico, lei e un idiota, e una
minaccia per questo paese. E George Stringfellow di East Orange nel
New Jersey osservo erroneamente: Non dimentichi che ha lasciato
un paese comunista per venire qui, dove poteva avere la liberta. Non
abusi di tale liberta, signore.15
Anche il senatore McCarthy fece la sua denuncia, che pero parve
un po' attutita a causa della statura di Einstein. Chiunque consigli
agli americani di tenere segrete informazioni in loro possesso relative
a spie e sabotatori e a sua volta un nemico dell'America disse, senza
riferirsi direttamente ad Einstein o a quanto aveva scritto.16
Questa volta, pero, ci furono in realta piu lettere a sostegno di Ein
stein. Tra le repliche piu divertenti ci fu quella del suo amico Bertrand
Russell. Voi sembrate pensare che si dovrebbe sempre obbedire alia
legge, per quanto cattiva sia scriveva il filosofo al New York Times.
Sono costretto a supporre che condanniate George Washington e

510

Einstein

riteniate che il vostro paese dovrebbe tom are airobbedienza a sua


maesta, la graziosa regina Elisabetta II. Come fedele suddito britannico, naturalm ente plaudo a questa idea; ma tem o che possa non
avere grande consenso nel vostro paese. Einstein scrisse una lettera
di ringraziamento a Russell, lamentando: Tutti gli intellettuali di
questo paese, fino al piu giovane studente, sono stati completamente
intim iditi.17
Abraham Flexner, che ormai aveva lasciato l'lnstitute for Advanced
Study e viveva sulla Fifth Avenue, colse l'opportunita per ristabilire i
rapporti con Einstein. Come americano autoctono le sono grato per
la sua bella lettera al signor Frauenglass scrisse. I cittadini americani
in genere occuperanno una posizione piu onorevole se rifiuteranno
categoricamente di dire una parola quando sono interrogati sulle loro
opinioni e convinzioni personali.18
Tra i messaggi piu toccanti vi fu quello del figlio adolescente di
Frauenglass, Richard. In questi tempi difficili, la sua dichiarazione
potrebbe modificare la storia di questo paese disse, e in cio c'era
un pizzico di verita. Dichiaro che avrebbe tenuto cara la lettera di
Einstein per il resto della sua vita, e poi aggiunse un poscritto: Le
mie m aterie preferite sono anche le sue: matematica e fisica. Adesso
sto facendo trigonometria.19
Resistenza passiva
Decine di dissidenti in seguito chiesero ad Einstein di intervenire in
loro favore, ma lo scienziato rifiuto. Aveva detto cio che aveva da dire
e non vedeva la necessita di continuare a gettarsi nella mischia.
Ma ci fu una persona che riusci ad arrivare a lui: Albert Shadowitz,
un professore di fisica che aveva lavorato come ingegnere durante
la guerra e aveva contribuito a dar vita a un sindacato che alia fine
era stato espulso dal movimento sindacale generale perche nel suo
gruppo dirigente c'erano dei comunisti. II senatore M cCarthy voleva
dimostrare che il sindacato aveva legami con Mosca e aveva messo
in pericolo l'industria della Difesa. Shadowitz, che era stato membro
del partito comunista, decise di invocare le tutele del primo emen
damento, come Einstein aveva raccomandato a Frauenglass, e non
del quinto.20
Shadow itz era talm ente preoccupato della propria situazione
che decise di rivolgersi ad Einstein per chiedem e il sostegno. Ma il
num ero telefonico del celebre scienziato non era sull'elenco. Allora
parti in autom obile dal nord del New Jersey, ando fino a Princeton

Paura rossa

511

e si presento a casa di Einstein, dove fu accolto dalla Dukas, la


zelante guardiana di Mercer Street. Ha un appuntamento? chiese
la donna. Shadow itz am m ise di non averne. Be', allora non puo
entrare cosi e parlare con il professor Einstein dichiaro la Dukas.
Ma quando lo sconosciuto spiego la sua storia, lei lo guardo per un
m om ento e poi gli fece segno di entrare.
Einstein era nella solita tenuta: una felpa sformata e un paio di
calzoni di velluto a coste. Porto Shadowitz di sopra nel suo studio
e gli assicurd che le sue azioni erano giuste. Era un intellettuale, ed
era dovere specifico degli intellettuali resistere in casi simili. Se lei
sceglie questa strada, si senta libero di usare il mio nome in qualunque
modo desideri propose generosamente Einstein.
Shadowitz fu sorpreso dell'assegno in bianco, ma felice di servirsene. Durante f'udienza iniziale a porte chiuse l'interrogatorio era
condotto dal capo dell'ufficio legale di McCarthy, Roy Cohn, mentre
il senatore si limitava ad ascoltare. Era un com unista? Shadowitz
rispose: Rifiuto di rispondere a questa domanda e seguo il consi
glio del professor Einstein. M cCarthy assunse immediatamente la
conduzione dell'interrogatorio. Conosceva Einstein? Non proprio,
rispose Shadowitz, ma l'ho incontrato. Quando il verbale fu riletto
in un'udienza pubblica, produsse lo stesso tipo di titoli, e suscito la
stessa ondata di lettere del caso Frauenglass.
Einstein era convinto di essere in questo un buon cittadino e non
un cittadino sleale. Aveva letto il primo em endam ento e pensava
che difenderne lo spirito fosse questione essenziale per la liberta
dell'America che gli stava tanto a cuore. Un critico inferocito gli invio
un esemplare di un cartoncino che conteneva quello che chiamava il
credo americano. Vi si leggeva, tra l'altra: E mio dovere nei confronti
del mio paese amarlo; difenderne la costituzione; osservarne le leggi.
Einstein vi scrisse in margine: E precisamente cio che ho fatto.21
Quando il grande studioso nero William E.B. Du Bois fu imputato di
aver contribuito a far circolare una mozione promossa dal World Peace
Council, Einstein si offri volontariamente di deporre come testimone
sulla sua personality e reputazione. La vicenda chiamava in causa le
idee di Einstein sia sui diritti civili sia sulla liberta di parola. Ma quando
l'aw ocato di Du Bois informo la corte che sarebbe comparso in aula
Einstein, il giudice decise piuttosto rapidamente di chiudere il caso.22
Un altro caso lo coinvolse piu da vicino: quello di J. Robert Oppen
heimer. Dopo essere stato a capo degli scienziati che avevano realizzato
la bomba atomica, Oppenheimer era diventato direttore dell'istituto
dove Einstein andava ancora a lavorare, ma era rimasto consigliere

512

Einstein

dell'Atomic Energy Commission (AEC) e manteneva il nulla osta di


sicurezza. Opponendosi in un primo momento alio sviluppo della
bomba all'idrogeno, era diventato un avversario di Edward Teller, e si
era anche inimicato il commissario dell'AEC Lewis Strauss. La moglie
di Oppenheimer, Kitty, e il fratello di lui, Frank, erano stati iscritti al
partito comunista prima della guerra, e Oppenheimer stesso aveva
abbondantemente frequentato membri del partito e scienziati la cui
lealta era messa in dubbio.23
Tutto cio condusse nel 1953 a un tentativo di privare Oppenheimer
del suo nulla osta di sicurezza. Sarebbe comunque scaduto di li a
poco, e da parte di tutti si sarebbe potuto lasciare che la questione si
risolvesse senza rumore, ma nel clima surriscaldato di quel periodo
ne Oppenheimer ne i suoi avversari volevano cedere su quella che
consideravano una questione di principio. Cosi fu messa in calendario
un'udienza a porte chiuse a Washington.
Un giorno all'Institute Einstein incontro Oppenheimer, che si stava
preparando per le udienze. Chiacchierarono per qualche minuto e,
giunto alia sua automobile, Oppenheimer racconto la conversazione
a un amico. Einstein pensa che l'attacco contro di me sia talmente
indegno che dovrei semplicemente dimettermi disse. Einstein considerava Oppenheimer uno sciocco perche si dava la pena anche solo
di rispondere alle accuse. Avendo servito m irabilmente il suo paese,
non era affatto tenuto a sottoporsi a una caccia alle streghe.24
Qualche giorno dopo l'inizio delle udienze segrete - nell'aprile
1954, proprio mentre il giomalista della CBS Edward R. Murrow stava
sfidando Joseph McCarthy e la controversia sulle indagini di sicurezza
era al culmine - la vicenda divenne di dominio pubblico grazie a un
servizio esclusivo di James Reston uscito in prima pagina sul New
York Times.25 La questione dell'inchiesta govemativa sulla lealta di
Oppenheimer divenne immediatamente un altro tema di dibattito
capace di dividere il pubblico.
Avvertito che il caso stava per esplodere, Abraham Pais ando in
M ercer Street per accertarsi che Einstein fosse preparato alle inevitabili telefonate della stampa. Quando Pais gli disse che O ppen
heim er continuava a insistere sull'udienza invece di recidere sem
plicem ente i suoi legam i con il governo, Einstein reagi con amara
ilarita. I1 guaio di Oppenheim er e che ama una donna che non lo
ama: il governo degli Stati Uniti com m ento Einstein. Tutto quello
che O ppenheim er doveva fare, disse Einstein a Pais, era andare a
Washington, dire ai m em bri della com m issione che erano em eriti
im becilli e tornarsene a casa.26

Paura rossa

513

Oppenheimer fu sconfitto. L'AEC voto una risoluzione secondo la


quale era un cittadino americano leale ma anche un rischio per la sicu
rezza e - un giorno prima di quando sarebbe comunque scaduto - gli
revoco il nulla osta. Einstein gli fece visita il giorno successivo all'Insti
tute, e lo trovo depresso. Quella sera disse a un amico che non capiva
perche Oppenheimer prendesse la questione cosi seriamente.
Quando un gruppo di professori dell'Institute fece circolare una
mozione a sostegno del direttore, Einstein la firmo immediatamente.
Altri in un prim o m om ento rifiutarono di farlo, alcuni anche per
paura. Queste titubanze galvanizzarono Einstein, che mise i suoi
"talenti rivoluzionari" in azione per raccogliere adesioni, come ha
raccontato un amico. In capo a qualche altra riunione, Einstein era
riuscito a fare in modo che tutti firmassero la mozione, chi per convinzione e chi per senso di vergogna.27
Lewis Strauss, l'antagonista di Oppenheimer nell'AEC, faceva parte
del consiglio di amministrazione dell'Institute, e la cosa preoccupava
i docenti. Avrebbe tentato di far licenziare Oppenheimer? Einstein
scrisse all'am ico senatore H erbert Lehm an di New York, un altro
degli am ministratori, definendo Oppenheimer il direttore di gran
lunga piu capace che l'lnstitute abbia mai avuto. Destituirlo, disse,
avrebbe sollevato la giustificata indignazione di tutti gli uomini di
cultura.28 Gli amministratori votarono per la sua conferma.
Poco tempo dopo l'affare Oppenheimer, Einstein ricevette a Prince
ton la visita di Adlai Stevenson, l'ex e futuro candidato democratico
alia presidenza, che era un vero beniamino degli intellettuali. Einstein
espresse preoccupazione per il modo in cui i politici stavano alimentando la paura del comunismo. Stevenson rispose in modo alquanto
circospetto. I russi erano realmente un pericolo. Dopo qualche altro
scambio di cortesie, Stevenson ringrazio Einstein per l'appoggio che
gli aveva dato nel 1952. Non c'era nessun bisogno di ringraziamenti,
rispose Einstein: lo aveva fatto soltanto perche si fidava ancora meno
di Eisenhower. Stevenson disse che trovava tanta franchezza confortante e Einstein decise che l'altra non era poi cosi pomposo come era
parso al principio.29
L'opposizione di Einstein al maccartismo derivava in parte dalla
sua paura del fascismo. La piu pericolosa minaccia interna per l'Ame
rica, secondo lui, non veniva dai sovversivi comunisti ma da coloro
che si servivano della paura dei comunisti per calpestare le liberta
civili. L'America e minacciata incomparabilmente di meno dai comu
nisti che dalla caccia isterica ai pochi comunisti che ci sono qui disse
all'esponente socialista Norman Thomas.

514

Einstein

Anche alle persone che non conosceva, Einstein esprimeva il suo


disgusto senza mezzi termini. Abbiamo fatto un bel pezzo di strada
verso l'instaurazione di un regime fascista rispose a una lettera di
undici pagine inviatagli da un newyorchese che non aveva mai visto.
L'analogia tra le condizioni generali di qui e quelle della Germania
del 1932 e del tutto o w ia . 30
Alcuni colleghi temevano che le opinioni schiette di Einstein potessero trascinare l'Institute in polemiche. Tali preoccupazioni, diceva
scherzando il fisico, gli facevano venire i capelli grigi. In effetti provava una gioia da ragazzo americano nel dire liberamente tutto quello
che pensava. Sono diventato una specie di enfant terrible nella mia
nuova patria a causa della m ia incapacita di stare in silenzio e di
inghiottire tutto quello che succede scrisse alia regina madre Elisabetta. Inoltre credo che le persone piu anziane che hanno ben poco da
perdere dovrebbero essere disposte a parlare chiaramente a difesa di
coloro che sono giovani e soggetti a restrizioni molto maggiori.31
Dichiaro anche, in tono tra il grave e il leggermente scherzoso, che
nelle condizioni di intimidazione politica esistenti non avrebbe fatto
il professore. Se tom assi a essere un giovanotto e dovessi decidere
come guadagnarmi da vivere, non cercherei di diventare uno scien
ziato o uno studioso o un insegnante salmodio in un'intervista con
Theodore White della rivista Reporter. Sceglierei piuttosto di fare
Tidraulico o il venditore ambulante, nella speranza di godere del
modesto grado di indipendenza ancora accessible.32
La dichiarazione gli procuro una tessera di membro onorario di
un sindacato di idraulici, e suscito un dibattito nazionale sulla liberta
accademica. Perfino le osservazioni un po' frivole espresse da Einstein
avevano un grande impatto.
Einstein aveva ragione: si stava consumando un attacco alia liberta
accademica e il danno procurato alle carriere era reale. David Bohm,
per esempio, un grande fisico teorico che aveva lavorato con Oppen
heimer e Einstein a Princeton e perfezionato certi aspetti della mecca
nica quantistica, fu convocato davanti alia commissione parlamentare
sulle attivita antiamericane, si appello al quinto emendamento, perse
il posto di lavoro e fini per trasferirsi in Brasile.
Nondimeno, l'osservazione di Einstein - e la sua litania di fosche
previsioni - si rivelarono esagerate. Nonostante le sue uscite impolitiche, non ci fu nessun serio tentativo di imbavagliarlo o di mettere
in discussione il suo posto. Perfino gli sforzi dell'Fbi di compilare
un dossier sul suo conto - sforzi degni di una farsa grossolana - non
limitarono la sua liberta di parola. Alla fine dell'inchiesta su Oppen-

Paura rossa

515

heimer, sia questi che Einstein furono ancora accolti nel porto sicuro
di Princeton, liberi di pensare e parlare come preferivano. Che la
lealta di entrambi fosse messa in dubbio e che, in certe fasi, fosse loro
negato il nulla osta di sicurezza fu vergognoso. Ma non fu niente di
lontanamente paragonabile alia Germania nazista, checche ne dicesse
in qualche occasione il grande fisico.
Einstein e alcuni altri rifugiati tendevano, comprensibilmente, a
vedere il maccartismo come una discesa nel buco nero del fascismo,
piuttosto che come uno di quei flussi e riflussi di intemperanza che
si verificano in una democrazia. Come si vide poi, la democrazia
americana si corresse, come ha sempre fatto. McCarthy nel 1954 fu
scaricato dai legali dell'esercito, dai suoi colleghi del senato, dal pre
sidente Eisenhower e da giom alisti come Drew Pearson ed Edward
R. Murrow. Quando il verbale delle udienze del caso Oppenheimer
fu pubblicato, fini per danneggiare la reputazione di Lewis Strauss
e di Edward Teller, almeno nell'am biente accademico e scientifico,
non meno di quella di Oppenheimer.
Einstein non era abituato a sistemi politici capaci di autocorrezione.
E non si rendeva pienam ente conto di quale capacita di recupero
potessero avere la democrazia americana e la sua cura della liberta
individuale. Cosi per un momento il suo sdegno si accentuo. Ma il
suo ironico distacco e il suo senso dell'umorismo lo salvarono da una
profonda disperazione. Non era destinato a morire amareggiato.

XXV
LA FINE
1955

Presagi di mortalita
Per il suo settantacinquesim o compleanno, nel marzo del 1954,
Einstein ricevette da un centra m edico, com e inatteso regalo, un
pappagallo da compagnia che gli fu recapitato alia porta di casa in
una scatola. Era stato un viaggio difficile, e il pappagallo sembrava
traumatizzato. In quel periodo Einstein frequentava una donna di
nome Johanna Fantova, che aveva conosciuto in Germania nei lontani
anni '20 e che ora lavorava in una delle biblioteche dell'Universita di
Princeton. I1 pappagallo e depresso dopo la sua traumatica consegna
e Einstein sta cercando di tirarlo su di morale con i suoi scherzi, che
l'uccello non sembra apprezzare scrisse la Fantova nello splendido
diario che teneva dei loro incontri e delle loro conversazioni.1
II
pappagallo si riprese e presto comincio a beccare il cibo dalle
mani di Einstein, ma contrasse un'infezione che richiese una serie di
iniezioni, e Einstein temette che il volatile non sopravvivesse. Ma era
un uccello robusto, e dopo due sole iniezioni si ristabili.
Nello stesso modo Einstein si era ripetutamente ripreso da attacchi di anemia e di dolori alio stomaco. Ma sapeva che l'aneurisma
all'aorta addom inale si sarebbe presto rivelato fatale, e com incio
a m anifestare una serena consapevolezza della propria mortalita.
Quando, davanti alia tomba del fisico Rudolf Ladenburg, che era
stato suo collega a Berlino e poi a Princeton, ne fece l'elogio funebre,
le sue parole parvero partecipate personalmente. Breve e questa
esistenza, come una visita fugace in una casa sconosciuta disse. La
via da seguire e scarsamente rischiarata dal lume tremolante della
coscienza.2
Sembrava avvertire che la transizione finale che lo attendeva era
a un tempo naturale e in qualche modo spirituale. La cosa strana
dell'invecchiare e che l'intima identificazione con il qui e ora si va

La fine

517

lentamente perdendo scrisse all'am ica regina madre del Belgio. Ci


si sente trasposti nell'infinito, piu o meno soli.3
Dopo che i suoi colleghi, come regalo di com pleanno, rinnovarono l'im pianto di riproduzione m usicale che gli avevano donato
cinque anni prima, Einstein comincio a suonare insistentemente una
registrazione RCA Victor della Missa solemnis di Beethoven. Era una
scelta sorprendente per due ragioni. Anzitutto Einstein tendeva a
considerare Beethoven, che non era il suo com positore preferito,
troppo em otivo, quasi nudo.4 Inoltre, i suoi sentimenti religiosi
solitamente non si manifestavano con questo genere di segni esteriori.
Sono un non credente profondamente religioso disse a un amico che
gli aveva mandato gli auguri di compleanno. E un tipo abbastanza
nuovo di religione.5
Era tempo di ricordi. Quando i vecchi amici Conrad H abicht e
Maurice Solovine gli scrissero una cartolina da Parigi rievocando i
giorni trascorsi insieme a Bem a, piu di mezzo secolo prima, da mem
bri della loro autoproclamata Akademie Olympia, Einstein rispose
con un peana rivolto a quella remota istituzione: Anche se siamo un
po' decrepiti, ancora seguiamo il sentiero solitario della nostra vita,
rischiarato dalla tua luce pura e vivificante. Come lamento piu tardi
in un'altra lettera a Solovine, il diavolo conta scrupolosamente uno
a uno gli anni.6
Nonostante i problemi di stomaco, gli piaceva ancora camminare.
A volte lo faceva con Godel sulla strada per l'lnstitute, altre volte nei
boschi intorno a Princeton con la figliastra Margot. II loro rapporto si
era fatto ancora piu intimo, ma passeggiavano in silenzio. Margot si
accorgeva che il patrigno stava diventando piu pacato e comprensivo,
a livello sia personale che politico. I suoi giudizi da severi si erano
fatti miti, perfino dolci.7
In particolare si era riconciliato con Hans Albert. Poco dopo il suo
settantacinquesim o com pleanno, suo figlio com pi cinquant'anni.
Grazie a un biglietto della nuora che glielo aveva ricordato, Einstein
gli mando una lettera che sembrava un po' formale, quasi scritta per
un'occasione speciale. Ma conteneva un bel riconoscimento al figlio e
al valore di una vita dedicata alia scienza: E una gioia per me avere
un figlio che ha ereditato i tratti principali della mia personality: la
capacita di sollevarsi al di sopra della semplice esistenza sacrificando
se stessi lungo gli anni per una meta im personale.8 Quell'autunno
Hans Albert venne in visita sulla costa orientale.
A quell'epoca Einstein aveva finalm ente scoperto che cos'era
fondam entale negli Stati Uniti: il paese poteva essere spazzato da

518

Einstein

ondate di quelle che potevano sembrare, agli estranei, pericolose


passioni politiche, ma erano invece sentim enti passeggeri che venivano assorbiti dalla sua dem ocrazia e corretti dal suo giroscopio
costituzionale. II m accartism o si era placato, e Eisenhow er aveva
dim ostrato di esercitare un influsso equilibratore. I1 paese di Dio
diventa sempre piu strano, scrisse a Hans Albert quel Natale ma
in qualche modo riescono a tornare alia norm alita. Tutto - anche la
follia - qui viene prodotto su vasta scala. Ma tutto passa di moda
molto rapidam ente.9
Quasi ogni giorno continuava ad andare con il suo passo lento
all'Institute a lottare con le sue equazioni e a tentare di spingerle
un po' piu avanti verso l'orizzonte di una teoria unitaria dei campi.
Arrivava con nuove idee, spesso stringendo in mano pezzi di carta
con le equazioni che aveva scarabocchiato la notte precedente, e le
ricontrollava con la sua assistente dell'ultimo anno, Bruria Kaufman,
una fisica israeliana.
La Kaufm an scriveva le nuove equazioni su una lavagna in modo
che potessero ponderarle insieme mettendo in evidenza i problemi.
Einstein poi tentava di superarli. Aveva certi criteri con cui giudicare se qualcosa aveva a che fare con la realta fisica oppure no ha
raccontato la Kaufman. Anche quando erano sopraffatti dagli ostacoli
che si frapponevano a una nuova impostazione, come accadeva invariabilmente, Einstein rimaneva ottimista. Bene, abbiamo imparato
qualcosa diceva quando l'orologio segnava la fine della giornata.10
La sera spesso spiegava questi sforzi accaniti alia sua compagna,
Johanna Fantova, che ne prendeva nota nel suo diario. Le pagine del
1954 testimoniano copiosamente gli alti e i bassi delle speranze. 20
febbraio: Pensa di aver trovato un nuovo punto di vista sulla sua
teoria, qualcosa di molto importante che la semplificherebbe. Spera
di non trovarvi degli errori. 21 febbraio: Non ha trovato errori, ma
la nuova idea non e cosi entusiasmante come aveva creduto il giorno
prima. 25 agosto: Le equazioni di Einstein sembrano promettenti
- puo darsi che ne venga fuori qualcosa - ma e un lavoro maledettamente difficile. 21 settembre: Sta facendo qualche progresso con
quella che all'inizio era solo una teoria ma che ora sembra qualcosa
di buono. 14 ottobre: Oggi ha trovato nel suo lavoro un errore, che
segna ima battuta d'arresto. 24 ottobre: Ha fatto calcoli come un
pazzo oggi, ma senza concludere nulla.n
Quell'anno Wolfgang Pauli, il pioniere della meccanica quantistica,
venne in visita a Princeton. Ancora mia volta ricomincid il vecchio
dibattito sul tema se Dio giocasse a dadi, come era accaduto un quarto

La fine

519

di secolo prima ai Congressi Solvay. Einstein disse a Pauli che era


ancora contrario al principio fondamentale della meccanica quantistica
secondo il quale un sistema puo essere definito soltanto specificando il
metodo sperimentale con cui lo si osserva. C'era una realta, insisteva,
che era indipendente dal modo in cui la si osservava. Einstein ha ...
il pregiudizio "filosofico" che si possa ... definire "oggettivamente"
uno stato (che egli chiama "reale") in qualunque caso, vale a dire senza
specificare il dispositivo sperimentale con cui il sistema ... viene studiato si meravigliava Pauli in una lettera a Max Bom .12
Einstein restava fedele anche alia convinzione che la fisica dovesse
essere basata, come disse al vecchio amico Besso, sul concetto di
campo, cioe su strutture con tin ues Settant'anni prima, il suo stupore
nel contemplare una bussola gli aveva trasmesso un senso di meravi
glia di fronte al concetto di campo, e questo da allora aveva sempre
fatto da guida alle sue teorie. Ma che cosa accadrebbe, si chiedeva
preoccupato scrivendo a Besso, se la teoria del campo risultasse incapace di rendere conto delle particelle e della meccanica quantistica?
In tal caso non rimarra niente, ne di tutto il mio castello in aria, ne
della restante fisica contem poranea.13
Cosi, anche se si scusava della sua ostinazione, Einstein rifiutava
orgogliosamente di recedem e. Devo apparire simile a uno stm zzo
che nasconde per sempre la testa nella sabbia relativistica per non
guardare in faccia i perversi quanti scrisse a Louis de Broglie, un
altro dei suoi colleghi nella lunga lotta. Era giunto alle sue teorie della
gravitazione confidando in un principio fondamentale, e cio gli dava
la fanatica convinzione che metodi comparabili avrebbero alia fine
condotto a una teoria unitaria dei campi. Questo dovrebbe spiegare
la politica dello struzzo disse ironicamente a de Broglie.14
Espresse questa idea in modo piu formale nel periodo conclusivo
dell'ultim a appendice di aggiom am ento al suo libro Relativita. Esposizione divulgativa. Prevale la convinzione che la dualita della natura
(struttura corpuscolare e ondulatoria), garantita dagli esperimenti,
possa venir ottenuta soltanto da un indebolimento del concetto di
realta scriveva. Io penso che una rinuncia teorica di cosi vasta portata non sia al momento giustificata dalle nostre effettive conoscenze,
e che non si debba desistere dal proseguire fino in fondo il cammino
della teoria relativistica del cam po.15
Bertrand Russell lo spingeva a continuare anche la ricerca di una
struttura che assicurasse la pace nell'era atomica. Entrambi si erano
opposti alia prima guerra mondiale, ricordava Russell, e avevano
sostenuto la seconda. Adesso era imperativo prevenim e una terza.

520

Einstein

Penso che em inenti uom ini di scienza dovrebbero fare qualcosa


di spettacolare per aprire gli occhi ai governi sui disastri che possono verificarsi scriveva Russell. Einstein rispose proponendo una
dichiarazione pubblica che loro e forse qualche altro em inente
scienziato e pensatore avrebbero potuto sottoscrivere.16
Si mise allora al lavoro per arruolare il suo vecchio amico e avversario Niels Bohr. Non ti accigliare cosi! comincio scherzosamente
Einstein, come se avesse di fronte il fisico danese e non gli stesse
scrivendo a Copenaghen. Questa lettera non ha niente a che vedere
con la nostra vecchia controversia sulla fisica; concem e invece una
questione sulla quale siam o com pletam ente d'accordo. Einstein
ammise che il suo nome poteva esercitare qualche influenza all'estero,
ma non in America, dove sono conosciuto come una pecora nera (e
non soltanto nelle questioni scientifiche).17
Bohr, ahime, rifiuto, ma nove altri scienziati, tra i quali Max Bom,
accettarono di partecipare al tentativo. Russell concluse il documento
proposto con un semplice appello: Alla luce del fatto che in qualsiasi
futura guerra mondiale le armi nucleari saranno sicuramente impiegate, e che tali armi minacciano la continuity dell'esistenza della specie
umana, esortiamo i govemi del mondo a rendersi conto, e a riconoscere
pubblicamente, che i loro scopi non possono essere perseguiti con una
guerra mondiale, e li esortiamo, di conseguenza, a trovare mezzi pacifici
per la risoluzione di tutti i punti di disaccordo tra loro.18
Einstein riusci ad arrivare al suo settantaseiesimo compleanno, ma
quel giorno non stava abbastanza bene da uscire a salutare cronisti e
fotografi riuniti davanti al 112 di Mercer Street. II postino consegno
dei regali, O ppenheim er venne con delle carte, la fam iglia Bucky
porto qualche rompicapo, e Johanna Fantova era presente a registrare
gli eventi.
Tra i regali c'era una cravatta inviata dalla quinta classe della scuola
elementare di Farmingdale a New York, che presumibilmente aveva
visto delle sue fotografie e pensato che indossasse. Per me le crav a tte ... non sono altro che un lontano ricordo ammise cortesemente
Einstein nella lettera di ringraziam ento.19
Qualche giorno dopo venne a sapere della morte di Michele Besso,
l'am ico che aveva conosciuto sei decenni prima arrivando a Zurigo
come studente, che gli aveva fatto da confidente e da referente scien
tifico. Come se sapesse che gli rimaneva soltanto qualche settimana
da vivere, Einstein medito sulla natura della morte e del tempo nella
lettera di condoglianze che scrisse alia famiglia di Besso. Egli mi ha
preceduto di un poco nel congedarsi da questo strano mondo. Non

La fine

521

significa niente. Per noi che crediamo nella fisica, la divisione tra
passato, presente e futuro ha solo il valore di un'ostinata illusione.
Einstein aveva presentato Besso ad Anna Winteler, che era diventata sua moglie, e si meravigliava di come l'amico avesse fatto sopravvivere il matrim onio nonostante qualche momento difficile. II tratto
personale piu ammirevole di Besso, disse Einstein, era quello di essere
riuscito a vivere in armonia con una donna, un'impresa nella quale
io per due volte ho m iseramente fallito.20
Una domenica di aprile lo storico della scienza di Harvard, I. Ber
nard Cohen, ando a trovare Einstein. La faccia dell'anziano scienziato,
profondam ente segnata, colpi Cohen per la sua tragicita, eppure i
suoi occhi scintillanti lo facevano sembrare senza eta. Parlava sommessamente ma rideva forte. Ogni volta che diceva qualcosa che gli
piaceva, ha raccontato Cohen scoppiava in una fragorosa risata.
Einstein era particolarmente divertito da un piccolo marchingegno
scientifico che gli avevano regalato di recente e che serviva a dare
una dim ostrazione del principio di equivalenza. Era una versione
del vecchio giocattolo in cui una pallina legata con una cordicella
all'estrem ita di un bastone deve essere fatta roteare verso l'alto in
modo da farla ricadere in una scodella posta sopra il bastone. Questa
versione era piu complicata; la cordicella legata alia pallina passava
attraverso il fondo della scodella ed era attaccata a una molla non
tesa dentro il m anico del congegno. Agitando a caso, ogni tanto la
pallina finiva nella scodella. II punto era se ci fosse un metodo per
fare entrare la pallina nella scodella ogni volta.
Mentre Cohen se ne stava andando, un gran sorriso si dipinse sul
volto di Einstein, che disse di poter spiegare come funzionava il m ar
chingegno. Ecco il principio di equivalenza! annuncio trionfante.
Spinse il bastone verso l'alto fino a fargli quasi toccare il soffitto. Poi
lo lascio cadere verticalmente. La pallina, mentre era in caduta libera,
si comportava come se fosse priva di peso e la molla dentro il manico
la tirava immediatamente dentro la scodella.21
Ora per Einstein stava cominciando l'ultim a settimana della sua
vita, e giustamente si concentrava sulle questioni piu importanti per
lui. L 'll aprile firmo il manifesto Einstein-Russell. Come dichiaro piu
tardi il filosofo britannico, era rimasto sano di mente in un mondo
pazzo.22 Da quel documento trassero origine le Conferenze di Pugwash, in cui scienziati e uomini di pensiero si riunivano annualmente
per discutere sul controllo delle armi nucleari.
Quello stesso giorno nel tardo pomeriggio in M ercer Street arrivo
l'am basciatore di Israele A bba Eban per discutere di un discorso

522

Einstein

radiofonico che Einstein doveva tenere per commemorare il settimo


anniversario dello stato ebraico. Sarebbe stato ascoltato, gli disse Eban,
da non meno di 60 milioni di persone. Cosi adesso avro un'occasione
per diventare famoso nel mondo disse sorridendo Einstein.
Dopo essersi aggirato per la cucina con gran rumore di stoviglie
per fare una tazza di caffe a Eban, Einstein gli disse che considerava
la nascita di Israele uno dei pochi atti politici dotati di una qualita
morale cui avesse assistito nel corso della sua vita. Ma temeva che
gli ebrei avessero difficolta a im parare a convivere con gli arabi.
L'atteggiamento che adotteremo nei confronti della minoranza araba
costituira il vero banco di prova dei nostri livelli di moralita come
popolo aveva detto a un amico qualche settimana prima. Ora voleva
ampliare il suo discorso, che stava buttando giu in tedesco in una
grafia m olto fitta e ordinata, per esortare alia creazione di un govemo
mondiale in grado di preservare la pace.23
II
giorno dopo Einstein ando a lavorare all'Institute, ma aveva un
dolore all'inguine e la sofferenza traspariva dal suo viso. Va tutto
bene? gli chiese la sua assistente. Va tutto bene, rispose, ma io no.
II
giorno successivo rimase a casa, in parte perche doveva venire il
console israeliano e in parte perche ancora non si sentiva bene. Dopo
che il visitatore se ne fu andato, si corico per fare un sonnellino. Ma
la Dukas a meta del pomeriggio lo senti precipitarsi in bagno, dove
ebbe un collasso. I medici gli somministrarono della morfina, che lo
aiuto a dormire, e la Dukas sistemo il proprio letto accanto al suo in
modo da potergli mettere del ghiaccio sulle labbra disidratate durante
tutta la notte. L'aneurisma aveva cominciato a rompersi.24
L'indomani giunsero nella casa diversi dottori che, dopo essersi
consultati, raccom andarono l'intervento di un chirurgo che forse
avrebbe potuto, sebbene la cosa sem brasse im probabile, riparare
l'aorta. Einstein rifiuto. E di cattivo gusto prolungare la vita artificialmente disse alia Dukas. Ho fatto la mia parte, e ora di andare.
Lo faro con eleganza.
Chiese pero se sarebbe stata una morte orribile. I dottori risposero che non era chiaro. II dolore causato da un'em orragia interna
poteva essere atroce. Ma poteva durare soltanto un minuto, o forse
un'ora. Alla Dukas che appariva agitata Einstein sorrise e disse:
Lei e proprio isterica... Devo morire prima o poi, e non ha molta
im portanza quando sara.25
La Dukas la mattina successiva lo trovo in agonia, incapace di
sollevare la testa. Si precipito al telefono, e il dottore ordino che fosse
ricoverato in ospedale. Sulle prime rifiuto, ma gli fu fatto presente che

stava pesando troppo sulla Dukas, e cosi cedette. L'infermiere volontario suirambulanza era uno studioso di economia politica di Princeton,
e Einstein riusci a conversare animatamente con lui. Margot telefono
ad Hans Albert, che prese un aereo da San Francisco e in breve fu al
capezzale del padre. L'ecoriomista Otto Nathan, un altro esule tedesco
che era diventato suo intimo amico, arrivo da New York.
Ma Einstein non era ancora del tutto pronto a morire. Domenica 17
aprile si sveglio sentendosi meglio. Chiese alia Dukas di portargli gli
occhiali, carta e matite, e si mise a buttar giu dei calcoli. Parlo con Hans
Albert di alcune idee scientifiche, poi con Nathan dei pericoli che si
sarebbero corsi se si fosse permesso alia Germania di riarmarsi. Indicando le sue equazioni, si lagno semischerzosamente con suo figlio:
Se soltanto avessi una maggiore conoscenza della matematica.26
Per mezzo secolo si era lamentato sia del nazionalismo tedesco, sia
dei limiti della sua strumentazione matematica, e quindi era giusto
che questi fossero tra i suoi ultim i discorsi.
Lavoro finche gli fu possibile, e quando il dolore divenne troppo
forte ando a dormire. Poco dopo l'una del mattino di lunedi 18 aprile
1955, l'inferm iera lo senti pronunciare qualche parola in tedesco che
non comprese. L'aneurisma, come una grossa bolla, era scoppiato, e
Einstein mori all'eta di settantasei anni.
Al suo capezzale c'era la bozza del discorso che non aveva potuto
tenere per 1'anniversario della proclamazione dello stato di Israele.
Oggi vi parlo non come cittadino americano ne come ebreo, ma come
essere umano com inciava.27
Accanto al suo letto c'erano anche dodici pagine fitte di equazioni,
cosparse di cancellature e di correzioni.28 Fino all'ultimo momento
aveva lottato per trovare la sua inafferrabile teoria unitaria dei campi.
E l'ultim a cosa che scrisse, prima di andare a dormire per l'ultima
volta, fu un'ulteriore riga di simboli e numeri che sperava potesse
portarlo, e portare tutti noi, un po' piu vicino alio spirito che si manifesta nelle leggi della natura.

Epilogo
IL CERVELLO DI EINSTEIN
E LA MENTE DI EINSTEIN

Quando Sir Isaac Newton mori, il suo corpo fu deposto solennemente


nella Jerusalem Chamber dell'abbazia di Westminster, e tra coloro che
portarono la sua bara c'erano il gran cancelliere, due duchi e tre conti.
Anche Einstein avrebbe potuto avere un funerale analogo, rifulgente
di dignitari di tutto il mondo. Invece, secondo la sua volonta, fu cre
m ate a Trenton il pomeriggio del giorno stesso in cui mori, prima che
la notizia raggiungesse gran parte del mondo. Al crematorio c'erano
soltanto venti persone, tra cui Hans Albert Einstein, Helen Dukas,
Otto Nathan e quattro membri della famiglia Bucky. Nathan recite
qualche verso di Goethe, e poi porto le ceneri di Einstein al vicino
fiume Delaware, dove furono disperse.1
Nessun altro uomo ha contribuito cosi tanto all'immensa crescita
della conoscenza del XX secolo dichiaro il presidente Eisenhower.
Eppure nessun altro uomo fu piu modesto nel possesso del potere
che e rappresentato dalla conoscenza, piu certo che il potere senza
la saggezza sia mortale. II New York Times il giorno successivo
pubblico nove servizi oltre a un editoriale sulla sua morte: L'uomo
sta su questa m inuscola Terra, guarda le miriadi di stelle, gli oceani
ondeggianti e gli alberi che stormiscono... e si interroga. Che cosa
significa tutto cio? Come si e prodotto? II piu profondo indagatore
che in tre secoli sia apparso tra noi, nella persona di Albert Einstein,
e scomparso.2
Einstein aveva insistito perche le sue ceneri venissero disperse in
modo che la sua tomba non diventasse oggetto di morbosa venerazione. Ma ci fu una parte del suo corpo che non fu cremata. In un
dramma che avrebbe avuto il sapore della farsa se non fosse stato
cosi macabro, il cervello di Einstein fini per essere, per oltre quattro
decenni, una reliquia errante.3

526

Einstein

Qualche ora dopo la morte di Einstein, quella che doveva essere


un'autopsia di routine fu eseguita dal patologo del Princeton Hospi
tal, Thom as Harvey, un quacchero di provincia con un tem peramento gentile e un modo un po' trasognato di guardare alia vita e alia
morte. Sotto lo sguardo sconvolto e silenzioso di Otto Nathan, Harvey
rim osse e ispeziono ciascuno degli organi principali di Einstein, e
alia fine si send di una sega elettrica per aprire il cranio ed estram e
il cervello. Quando poi ricompose il corpo, decise, senza chiederne il
permesso, di imbalsamare il cervello di Einstein e di conservarlo.
La mattina successiva, in una quinta elementare di una scuola di
Princeton, la maestra chiese ai suoi allievi che notizie avessero letto.
E morto Einstein disse una ragazzina, ansiosa di essere la prima a
citare quell'informazione. Ma fu immediatamente surclassata da un
compagno solitamente tranquillo che stava in fondo alia classe. I1
mio papa ha il suo cervello disse il ragazzo.4
Nathan inorridi quando venne a saperlo, e cosi pure la famiglia di
Einstein. Hans Albert telefono all'ospedale per protestare, ma Harvey
insistette che lo studio del cervello poteva avere un interesse scientifico. Einstein sarebbe stato d'accordo, disse. II figlio, non sapendo con
sicurezza quali diritti legali e pratici avesse ora in materia, acconsenti
con riluttanza.5
Presto Harvey fu assediato da gente che voleva il cervello di Ein
stein o un suo frammento. Fu convocato a Washington per un incontro
con funzionari dell'unita di patologia dell'esercito, ma nonostante
le loro richieste rifiuto di mostrare il suo prezioso bene. Custodirlo
era diventato una missione. Alla fine decise di fam e trasformare una
parte in vetrini da microscopio da alcuni amici dell'Universita della
Pennsylvania, e cosi m ise il cervello di Einstein, orm ai tagliato a
pezzi, in due recipienti di vetro da biscotti e lo porto la nel bagagliaio
della sua Ford.
Nel corso degli anni, in un'operazione a un tempo ingenua e bizzarra, Harvey avrebbe mandato vetrini o pezzi di quello che rimaneva
del cervello a ricercatori presi a caso che colpivano la sua fantasia.
Non richiedeva studi rigorosi, e per anni non ne fu pubblicato nessuno. Nel frattempo lascio il Princeton Hospital, lascio sua moglie,
si risposo un paio di volte e si trasferi dal New Jersey al Missouri e
poi al Kansas, spesso senza lasciare alcun recapito, ma con i restanti
frammenti del cervello di Einstein sempre con se.
Di tanto in tanto un cronista si imbatteva nella vicenda e rintracciava Harvey, causando un po' di momentaneo fermento nei mezzi
di comunicazione. Steven Levy, che allora lavorava al New Jersey

II cervello di Einstein e la mente di Einstein

527

Monthly e poi sarebbe passato a Newsweek, lo trovo nel 1978 a


Wichita, dove il patologo estrasse un vaso di vetro pieno di frammenti
del cervello di Einstein da una scatola con l'etichetta Costa Cider
nascosta in un angolo del suo ufficio, dietro un frigorifero da picnic
di plastica rossa.6 Vent'anni dopo Harvey fu nuovamente rintracciato
da Michael Paterniti, un giom alista di H arper's sentimentale e di
spirito libero, che trasformo il suo viaggio attraverso l'America in
una Buick presa a noleggio, con Harvey e il cervello, in un articolo
premiato e in un libro di grande successo, A spasso con Mr. Albert.
La loro destinazione era la California, dove fecero visita alia nipote
di Einstein. Evelyn Einstein era divorziata, aveva un impiego marginale ed era alle prese con la poverta. Le peregrinazioni di Harvey con
il cervello le mettevano i brividi, ma aveva un particolare interesse
per un segreto che quella reliquia poteva custodire. Evelyn era figlia
adottiva di Hans Albert e di sua moglie Frieda, ma il momento e le
circostanze della sua nascita erano oscuri. Aveva sentito voci che le
facevano sospettare che forse, soltanto forse, poteva in realta essere
figlia di Einstein. Era nata dopo la morte di Elsa, in un periodo in cui
Einstein frequentava diverse donne. Forse era stata il frutto di una di
queste relazioni, e lui aveva fatto in modo che fosse adottata da Hans
Albert. Con l'aiuto di Robert Schulmann, uno dei primi curatori delle
opere di Einstein, sperava di capire che cosa si potesse ricavare dallo
studio del Dna del cervello di Einstein. Purtroppo risulto che il modo
in cui Harvey aveva conservato il cervello rendeva impossibile estrame
del Dna utilizzabile. E cosi le sue domande non ebbero mai risposta.7
Nel 1998, dopo quarantatre anni passati come custode errante del
cervello di Einstein, Thomas Harvey, ormai ottantaseienne, decise che
era ora di passare la responsabilita a qualcun altro. Cosi telefono alia
persona che al momento occupava il suo vecchio posto di patologo
al Princeton Hospital e mise in atto la decisione.8
Delle decine di persone cui Harvey distribui pezzi del cervello di
Einstein nel corso degli anni, solo tre pubblicarono studi scientifici
significativi. II primo fu condotto da un gruppo di Berkeley guidato da
Marian Diamond.9 Esso riferiva che un'area del cervello di Einstein,
parte della corteccia parietale, presentava un rapporto piu alto del
normale tra quelle che sono chiamate nevroglie e neuroni. Questa
particolarita poteva indicare, secondo gli autori, che i neuroni usavano
e richiedevano piu energia.
Un problema di questo studio era che il cervello settantaseienne
di Einstein veniva confrontato con undid altri di uomini che erano
morti a un'eta media di sessantaquattro anni. Non c'erano altri geni

528

Einstein

nel campione che potessero aiutare a stabilire se i risultati rientrassero


in uno schema definito. E c'era anche un problema piu fondamentale:
non essendoci la possibility di seguire lo sviluppo del cervello durante
tutta la vita, non era chiaro quali attributi fisici potessero essere la
causa di una maggiore intelligenza e quali potessero invece essere
1 'effetto di anni passati a usare ed esercitare certe parti del cervello.
Un secondo articolo, pubblicato nel 1996, indicava che la corteccia
cerebrale di Einstein era piu sottile di quella di altri cinque cervelli
cam pione, e la densita dei suoi neuroni era m aggiore. Di nuovo,
il cam pione era piccolo e la prova di una qualsiasi caratteristica
significativa era vaga.
L'articolo piu citato fu pubblicato dalla professoressa Sandra Witelson e da un gruppo della McMaster University dell'Ontario. Harvey
le aveva mandato di sua iniziativa un fax, offrendole dei campioni
da studiare. Aveva piu di ottant'anni, ma ando in Canada da solo
guidando di persona, e trasportando un grosso pezzo che costituiva
circa un quinto del cervello di Einstein, compreso il lobo parietale.
A confronto con i cervelli di altri trentacinque uomini, quello di
Einstein aveva un solco molto piu breve in un'area del lobo parietale
inferiore, che e considerata essenziale per il pensiero matematico e
spaziale. II suo cervello era inoltre del 15% piu esteso in questa regione.
L'articolo faceva la congettura che questi caratteri anatomici potessero
aver prodotto circuiti cerebrali piu ricchi e integrati in tale regione.10
Ma una qualsiasi reale comprensione dell'immaginazione e dell'intuizione di Einstein non si otterra certo rovistando tra le configurazioni della glia e i solchi. II problema significativo e come funzionasse
la sua mente, non il suo cervello.
La spiegazione che Einstein stesso diede piu frequentemente delle
sue doti mentali era la curiosita. Come disse verso la fine della sua vita,
Non ho talenti particolari, sono solo appassionatamente curioso.n
Questo tratto rappresenta forse il posto migliore da cui cominciare
quando si analizzano gli elementi del suo genio. Eccolo ragazzino
a letto malato che cerca di capire perche l'ago della bussola punta
a nord. La maggior parte di noi puo rammentare di aver visto aghi
simili ruotare e fermarsi nella loro posizione, ma pochi di noi cercano con passione di comprendere come potrebbe agire un campo
m agnetico, a quale velocita potrebbe propagarsi e com e potrebbe
interagire con la materia.
Che effetto farebbe muoversi insieme a un raggio di luce? Se ci
stessimo muovendo nello spazio curvo come un coleottero si muove
su un ramo curvo, come potremmo accorgercene? Che cosa significa

II cervello di Einstein e la mente di Einstein

529

dire che due eventi sono simultanei? La curiosita, nel caso di Einstein,
non derivava soltanto da un desiderio di sondare il mistero. Cosa piu
importante, derivava da un senso di meraviglia infantile che lo spingeva a interrogarsi su cio che era familiare, su quei concetti sui quali,
come disse una volta, l'adulto norm ale non si arrovella m ai.12
Poteva guardare fatti ben noti e trarne intuizioni che erano sfuggite ad altri. Fin dai tempi di Newton, per esempio, gli scienziati
avevano saputo che la massa inerziale era equivalente alia massa
gravitazionale. Ma Einstein comprese che cio significava che c'era
un'equivalenza tra gravita e accelerazione, equivalenza che avrebbe
fornito una spiegazione dell'universo.13
U n principio in cui Einstein credeva profondam ente era che la
natura non fosse sovraccarica di attributi non essenziali. Quindi la
curiosita doveva avere uno scopo. Per Einstein essa esisteva per
che creava menti che fanno domande, e cio produceva un senso di
am m irazione per l'universo che poteva essere m esso sullo stesso
piano del sentimento religioso. La curiosita ha una propria ragione
di esistere spiego una volta. Non si puo fare a meno di sentire un
timore reverenziale quando si contem plano i misteri dell'eternita,
della vita, della struttura mirabile della realta.14
Fin dagli anni giovanili, la curiosita e l'im m aginazione di Einstein
si esprimevano principalmente tramite il pensiero visivo - immagini
mentali ed esperimenti m entali - piuttosto che a livello verbale. Del
pensiero visivo faceva parte la capacita di formarsi un'idea intuitiva
della realta fisica che era dipinta dalle pennellate della matematica.
Dietro una form ula vedeva im m ediatam ente il contenuto fisico,
mentre per noi rimaneva soltanto una formula astratta disse uno dei
suoi primi studenti.15 Planck aveva concepito l'idea dei quanti, che
considerava in sostanza un espediente matematico, ma c'era voluto
Einstein per comprenderne la realta fisica. Lorentz aveva concepito
le trasform azioni m atem atiche che descrivevano i corpi in moto,
ma c'era voluto Einstein per creare una nuova teoria della relativita
basata su di esse.
Un giorno negli anni '30, Einstein invito a Princeton Saint-John
Perse per capire come lavorava il poeta. Come viene l'idea di una
poesia? gli chiese. II poeta parlo del ruolo svolto dall'intuizione e
dall'im m aginazione. E lo stesso per un uomo di scienza replied
entusiasta Einstein. E un'illuminazione im prow isa, quasi un'estasi.
In seguito, naturalm ente, l'intelligenza analizza e gli esperim enti
confermano o smentiscono l'intuizione. Ma all'inizio c'e un grande
balzo in avanti dell'im m aginazione.16

530

Einstein

C'era una connotazione estetica nel pensiero di Einstein, un senso del


bello. E una componente della bellezza per lui era la semplicita. Aveva
riecheggiato il detto di Newton La natura ama la semplicita nel credo
espresso a Oxford l'anno stesso in cui lascio l'Europa per 1'America:
Abbiamo il diritto di credere che la natura sia la realizzazione di cio
che di piu matematicamente semplice e immaginabile.17
Nonostante il rasoio di Occam e altre massime filosofiche del medesimo tenore, non c'e alcuna ragione autoevidente per cui cio debba
essere vero. Proprio come e possibile che Dio giochi effettivamente a
dadi, cosi e possibile anche che si diletti di complicazioni bizantine.
Ma Einstein non la pensava cosi. Quando si accingeva a costruire
una teoria, disse Nathan Rosen, suo assistente negli anni '30 lo
faceva partendo da certi presupposti com uni all'artista, m irando
alia semplicita e alia bellezza (e bellezza significava per lui, in ultima
analisi, soprattutto semplicita).18
Divenne simile a un giardiniere che strappa le erbacce da un'aiuola.
Io credo che a consentire ad Einstein di ottenere cosi grandi risultati
sia stata prim ariam ente una qualita morale ha detto il fisico Lee
Smolin. Semplicemente gli stava a cuore molto piu che alia maggior
parte dei suoi colleghi che le leggi della fisica spiegassero ogni cosa
in natura in modo comprensibile e coerente.19
L'istinto di Einstein per l'unificazione era radicato nella sua per
sonality e si rifletteva nelle sue concezioni politiche. Proprio come
cercava nella scienza una teoria unitaria che potesse govem are il
cosm o, cosi ne cercava una che potesse governare il pianeta, che
potesse vincere l'anarchia del nazionalism o sfrenato m ediante un
federalismo mondiale basato su principi universali.
Forse l'aspetto piu importante della sua personality era la volonta
di essere nonconformista. Questo atteggiamento lo celebro nella prefazione che scrisse negli ultim i anni per una nuova edizione del
Dialogo di Galileo. I1 motivo che individuo nell'opera di Galileo
diceva e la lotta appassionata contro ogni sorta di dogma basato
sull'autorita.20
Planck, Poincare e Lorentz erano andati tutti vicino a qualcuna
delle scoperte compiute da Einstein nel 1905. Ma erano un po' troppo
limitati dal dogma fondato sull'autorita. Solo Einstein tra loro era
abbastanza ribelle da liberarsi delle concezioni tradizionali che ave
vano definito la scienza per secoli.
Questo gioioso nonconformismo lo aveva fatto ritrarre inorridito
alia vista dei soldati prussiani che marciavano a ranghi compatti. Era
una visione personale che divenne anche politica. E cosi inorridiva

II cervello di Einstein e la mente di Einstein

531

di fronte a tutte le forme di tirannia sulle menti libere, dal nazismo


alio stalinismo, fino al maccartismo.
II credo fondamentale di Einstein era che la liberta fosse la linfa
vitale della creativita. Lo sviluppo della scienza e in generale delle
attivita creative dello spirito scrisse richiede ... una liberta ... [che]
consiste nell'indipendenza del pensiero dalle lim itazioni imposte
dai pregiudizi sociali e dall'autorita. Coltivare tale liberta dovrebbe
essere il ruolo fondamentale del governo, pensava, e il compito sacro
dell'educazione.21
C'era un semplice insieme di formule che definiva la visione di
Einstein. La creativita richiedeva la volonta di non conformarsi. Cio
richiedeva di coltivare menti libere e spiriti liberi, il che a sua volta
richiedeva uno spirito di tolleranza. E la base della tolleranza era
1'umilta: la convinzione che nessuno avesse il diritto di imporre agli
altri idee e credenze.
II
mondo ha visto innum erevoli geni sfrontati. Cio che rendeva
speciale Einstein era che la sua m ente e la sua anima erano temperati dall'um ilta. Nel suo viaggio solitario poteva essere serenamente
fiducioso in se ma anche pieno di umile timore reverenziale di fronte
alia bellezza dell'operato della natura. Nelle leggi dell'universo si
manifesta uno spirito: uno spirito enormemente superiore a quello
dell'uomo, di fronte al quale noi con le nostre modeste forze dobbiamo
sentirci umili scrisse. Per questa via il perseguimento della scienza
conduce a un sentimento religioso di un genere particolare.22
Per alcune persone i miracoli costituiscono una prova dell'esistenza
di Dio. Per Einstein era l'assenza di m iracoli a riflettere la divina
provvidenza. II fatto che il cosmo sia comprensibile, che segua delle
leggi, e degno di meraviglia. Questa e la qualita che definisce un Dio
che si rivela nell'arm onia di tutto cio che esiste.23
Einstein considerava questo sentimento di riverenza, questa religione cosmica, come la fonte perenne di ogni vera arte e scienza. Era
cio che lo guidava. Quando giudico una teoria, disse mi chiedo
se, al posto di Dio, avrei ordinato il mondo in una maniera simile. 24
Era anche cio a cui doveva il dono della sua stupenda mescolanza
di fiducia e meraviglia.
Einstein era un solitario con un legame intimo con l'um anita, un
ribelle pieno di riverenza. E fu cosi che un impiegato addetto ai brevetti, fantasioso e impertinente, divenne colui che leggeva nel pen
siero del creatore del cosmo, colui che conosceva le chiavi dei misteri
dell'atom o e dell'universo.

NOTE

Le lettere e gli scritti di A.E. fino al 1920 sono stati pubblicati nei Collected Papers
of Albert Einstein (CPAE), e sono citati secondo le date usate in quei volumi. II
materiale inedito che si trova negli Albert Einstein Archives (AEA) e citato con
il sistema di numerazione delle cartelle (o delle bobine) di documenti adottato
dagli archivi. Per parte del materiale, specialmente quello prima inedito, mi sono
avvalso di traduzioni fatte per me da James Hoppes e Natasha Hoffmeyer.
Epigrafe
1 A.E. a Eduard Einstein, 5 febbraio 1930. In quel periodo Eduard fu colpito
da una malattia mentale progressiva. La citazione esatta e: Beim Menschen ist
es zvie beim Velo. Nur ivenn erfahrt, kann er bequem die Balance halten. Per gentile
concessione di Barbara Wolff degli Archivi Einstein all'Universita ebraica di
Gerusalemme.
I. A cavallo di un raggio di luce
1A.E. a Conrad Habicht, 18 o 25 maggio 1905.
2 Queste riflessioni sono tratte da articoli che ho scritto su Time del 31
dicembre 1999 e Discovery del settembre 2004.
3 Dudley Herschbach, Einstein as a Student, marzo 2005, manoscritto inedito
dato in visione all'autore. Dice Herschbach: I tentativi di migliorare l'istruzione e
l'alfabetizzazione scientifica si scontrano con un problema fondamentale: scienza
e matematica sono considerate non una parte della cultura generale, ma il territorio di esperti simili a sacerdoti. Einstein viene visto come un'icona imponente,
l'esempio per eccellenza del genio solitario. Cio favorisce una visione profonda
mente distorta della scienza.
4 Philipp Frank, Philosophy of Science, Saddle River (NJ), Prentice-Hall, 1957,
p. xiv; Jeremy Bernstein, A Theory for Everything, New York, Springer-Verlag,
1996, p. 18.
5 Vivienne Anderson ad A.E., 27 aprile 1953, AEA 60-714; A.E. a Vivienne
Anderson, 12 maggio 1953, AEA 60-716.
6 George Sylvester Viereck, Glimpses of the Great, New York, Macauley, 1930,

534

Einstein

p. 377. Vedi anche Thomas Friedman, Learning to Keep Learning, in New York
Times, 13 dicembre 2006.
7 A.E. a Mileva Marie, 12 dicembre 1901; Banesh Hoffmann e Helen Dukas,
Albert Einstein creatore e ribelle, Milano, Bompiani, 1977, p. 30. Hoffmann, che fu
amico di A.E. verso la fine degli anni '30 a Princeton, osserva: I1 suo sospetto
verso l'autorita che, dopo la fanciullezza, non lo avrebbe mai abbandonato del
tutto, doveva rivelarsi di importanza decisiva.
8 Messaggio di A.E. per il banchetto di Ben Scheman, marzo 1952, AEA 28-931.
II. Infanzia. 1879-1896
1A.E. a Sybille Blinoff, 21 maggio 1954, AEA 59-261; Ernst Straus, Reminiscences,
in Gerald Holton e Yehuda Elkana (a cura di), Albert Einstein. Historical and Cultural
Perspectives, The Centennial Symposium in Jerusalem, Mineola (NY), Dover Publi
cations, 1977, p. 419; Antonina Vallentin, The Drama of Albert Einstein, New York,
Doubleday, 1954, p. 17; Maja Einstein, Albert Einstein. Beitragfiir sein Lebensbild,
CPAE 1, p. lviii. (Questo abbozzo fu steso in origine nel 1923 come inizio di un
libro che Maja sperava di scrivere, ma non fu mai pubblicato da lei. Delinea la
vita del fratello soltanto fino al 1905. Vedi lorentz.phl.jhu.edu/AnnusMirabilis/
AeReserveArticles/maja.pdf.)
2 Vedi, per esempio, Thomas Sowell, The Einstein Syndrome. Bright Children
Who Talk Late, New York, Basic Books, 2002.
3 Le parole di A.E. sono citate dal premio Nobel James Franck in Carl Seelig, Helle
Zeit, dnnkel Zeit. In Metnoriam Albert Einstein, Zurich, Europa-Verlag, 1956, p. 72.
4 Vallentin, The Drama..., cit., p. 17; A.E. alio psicologo Max Wertheimer, in
Max Wertheimer, II pensiero produttivo, Firenze, Editrice Universitaria, 1965, p.
245, nota 7.
5 A.E. a Hans Miihsam, 4 marzo 1953, AEA 60-604. Anche in Carl Seelig, Albert
Einstein. A Documentary Biography, London, Staples Press, 1956, p. 11, si citano le
parole di A.E.: Penso che possiamo mettere da parte la questione della discendenza. Vedi anche Peter Michelmore, Einstein, Milano, Della Volpe, 1966, p. 27.
6 Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. xvi; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 10.
7 www.alemannia-judaica.de/synagoge_buchau.htm.
8 A.E. a Carl Seelig, 11 marzo 1952, AEA 39-13; Roger Highfield e Paul Carter,
Le vite segrete di Albert Einstein, Padova, F. Muzzio, 1994, p. 8.
9 Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. xv; Highfield e Carter, Le vite segrete...,
cit., p. 9; Abraham Pais, Sottile e il Signore. ..La vita e la scienza di Albert Einstein,
Torino, Boringhieri, 1982, p. 52.
10 Certificato di nascita, CPAE 1:1; Johanna Fantova, Journal of Conversations
with Einstein, 1953-55, 5 dicembre 1953. Nel fondo Einstein Papers della Prince
ton University e pubblicato in appendice ad Alice Calaprice (a cura di), The Neiv
Expanded Quotable Einstein, Princeton, Princeton University Press, 2005. (Per
chiarezza, poiche i numeri di pagina variano nelle diverse edizioni dell'opera
della Calaprice, i testi della Fantova sono identificati mediante la data.)
11 Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 53.
12 Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. xviii. II nome Maria era usato a volte
nelle famiglie ebraiche come sostituto di Miriam.
13 Philipp Frank, Einstein. La sua vita e il suo tempo, Milano, Garzanti, 1949, p. 7.
14Maja Einstein, Albert Einstein, cit., pp. xviii-xix; Albrecht Folsing, Albert Einstein.

Note

535

A Biography, New York, Viking, 1997, p. 12 (traduzione ridotta dell'originale tedesco


Albert Einstein. Eine Biographic., 1993); Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 53.
15Alcuni ricercatori vedono in questo quadro una possibile manifestazione di
una forma leggera di autismo o della sindrome di Asperger. Simon Baron-Cohen,
direttore del Centro di ricerca sull'autismo dell'Universita di Cambridge, tra
coloro che ipotizzano che A.E. presentasse sintomi di autismo. Scrive infatti che
l'autismo e associato con un'elevata capacita di sistematizzazione coniugata con
una scarsa empatia. Osserva anche che questo schema spiega le "isole di abilita"
che caratterizzano i soggetti autistici in campi quali la matematica, la musica o
il disegno: tutte attivita che traggono beneficio dalla sistematizzazione. Vedi
Simon Baron-Cohen, The Male Condition, in New York Times, 8 agosto 2005;
Simon Baron-Cohen, Questione di cervello. La differenza essenziale tra uomini e donne,
Milano, Mondadori, 2004, pp. 201-02; Norm Legdin, Asperger's and Self-Esteem.
Insight and Hope through Famous Role Models, New York, Future Horizons, 2002,
cap. 7; Hazel Muir, Einstein and Neivton Showed Signs of Autism, in New Scientists
30 aprile 2003; Thomas Marlin, Albert Einstein and LD, in Joumal of Learning
Disabilities, 1 marzo 2000, p. 149. Una ricerca con Google della combinazione
Einstein + Asperger fomisce 146.000 pagine. Da parte mia, non trovo convincente
una simile diagnosi a distanza. Anche da adolescente A.E. stringeva amicizie
intime, aveva rapporti umani intensi, apprezzava le discussioni con i coetanei,
comunicava bene verbalmente e poteva identificarsi emotivamente con gli amici
e con l'umanita in generale.
16 A.E., Note autobiografiche, in Paul Arthur Schilpp (a cura di), Albert Einstein
scienziato e filosofo, Torino, Boringhieri, 1958, p. 6; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 11;
Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit., pp. 15-16; Pais, Sottile e il
Signore..., cit., p. 37; Vallentin, The Drama..., cit., p. 21; Anton Reiser, Albert Einstein.
A Biographical Portrait, New York, Boni, 1930, p. 25; Gerald Holton, Thematic Origins
of Scientific Thought. Kepler to Einstein, Cambridge (MA), Harvard University Press,
1973, p. 359; intervista dell'autore con Shulamith Oppenheim, 22 aprile 2005.
17 Dennis Overbye, Einstein innamorato. La vita di un genio tra scoperte scientifiche e passione romantica, Milano, Bompiani, 2002, p. 10; Shulamith Oppenheim,
Rescuing Albert's Compass, New York, Crocodile, 2003.
18 Holton, Thematic Origins..., cit., p. 358.
19 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 26; Einstein a Philipp Frank,
minuta, 1940, CPAE 1, p. lxiii.
20 Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. xxi; Peter A. Bucky, The Private Albert
Einstein, Kansas City (MO), Andrews and McMeel, 1992, p. 156; Einstein ad Hans
Albert Einstein, 8 gennaio 1917.
21 Intervista a Hans Albert Einstein in Gerald }. Whitrow, Einstein. The Man and His
Achievement, London, BBC, 1967, p. 21; Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 148.
22 A.E. a Paul Plaut, 23 ottobre 1928, AEA 28-65; Helen Dukas e Banesh Hoff
mann (a cura di), Albert Einstein. II lato umano. Nuovi spunti per un ritratto, Torino,
Einaudi, 1980, p. 73; Alexander Moszkowski, Einstein the Searcher. His Work Explai
ned from Dialogues ivith Einstein, New York, Dutton, 1921 (edizione originale in
tedesco), p. 222. Secondo Barbara Wolff dell'Universita ebraica, Einstein in origine
scrisse che musica e scienza si completano a vicenda nel senso di liberazione che ci
procurano, ma poi modified la parola in Befriedigung, ossia soddisfazione.
23 A.E. a Otto Juliusburger, 29 settembre 1942, AEA 38-238.
24 Ronald W. Clark, Einstein. Im vita pubblica e privata del piii grande scienziato del

536

Einstein

nostro tempo, Milano, Rizzoli, 1976, p. 25; A.E., Note autobiografiche, cit., p. 4; Reiser,
Albert Einstein, cit., p. 28. (Anton Reiser era lo pseudonimo di Rudolph Kayser,
marito di Ilse Einstein, figlia della seconda moglie di Einstein, Elsa.)
25 Maja Einstein, Albert Einstein, cit, p. xix, afferma che aveva sette anni; in
realta fu iscritto il 1 ottobre 1885, quando aveva sei anni.
26 Secondo la versione in seguito riportata da suo genero, l'insegnante aveva
poi aggiunto che Gesii era stato inchiodato sulla croce dagli ebrei; Reiser, Albert
Einstein, cit., p. 30. Ma l'amico e collega fisico di Einstein, Philipp Frank, si sente
in dovere di precisare che l'insegnante non fece riferimento al ruolo degli ebrei;
Frank, Einstein, cit., p. 10.
27 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 16; A.E. a un destinatario ignoto,
3 aprile 1920, CPAE 1, Ix.
28 Reiser, Albert Einstein, cit., pp. 28-29; Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p.
xxi; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 15; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 54; Folsing,
Albert Einstein. A Biography, cit., p. 20. Maja afferma che il fratello aveva solo otto
anni quando entro al girmasio, in realta Albert fu iscritto nell'ottobre 1888, quando
aveva nove anni e mezzo.
29 Denis Brian, Einstein. A Life, Hoboken (NJ), Wiley, 1996, p. 281. Una ricerca
effettuata nel 2006 con Google sulla frase Einstein rimandato in matematica
ha fornito quasi 648.000 pagine.
30 Pauline Einstein a Fanny Einstein, 1 agosto 1886; Folsing, Albert Einstein. A
Biography, cit., pp. 18-20, dove si citano la lettera di Einstein a Sybille Blinoff del
21 maggio 1954, e l'articolo del dottor H. Wieleitner in Neueste Nachrichten,
Monaco, 14 marzo 1929.
31 A.E. a Sybille Blinoff, 21 maggio 1954, AEA 59-261; Maja Einstein, Albert
Einstein, cit., p. xx.
32 Frank, Einstein, cit., p. 15; Reiser, Albert Einstein, cit, p. 35; A.E., Note auto
biografiche, cit., p. 7.
33 Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. xx; Jeremy Bernstein, L'uomo senzafrontiere. Vita e scoperte di Albert Einstein, Milano, il Saggiatore, 2000, pp. 26-30; inter
vista di Einstein con Henry Russo, in The Tower, Princeton, 13 aprile 1935.
34Max Talmey, The Relativity Theory Simplified, and the Formative Period of Its Inven
tor, New York, Falcon Press, 1932, p. 164; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 54.
35 La prima edizione apparve in dodici volumi tra il 1853 e il 1857. Ulteriori
edizioni, con un nuovo titolo cui si fa riferimento nel saggio di Maja Einstein,
furono pubblicate alia fine degli anni '60. L'opera veniva continuamente aggiornata. Probabilmente 1'edizione in possesso di Einstein era formata da ventuno
volumi raccolti in quattro o cinque grossi tomi. Lo studio che ha fatto luce in
modo decisivo sull'influenza di quest'opera su Einstein e Frederick Gregory,
The Mysteries and Wonders of Science. Aaron Bernstein's Naturwissenschaftliche
Volksbiicher and the Adolescent Einstein, in Don Howard e John Stachel (a cura
di), Einstein. The Formative Years, 1879-1909, Boston, Birkhauser, 2000, pp. 23-42;
Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. xxi; A.E., Note autobiografiche, cit., p. 9; Seelig,
Albert Einstein, cit., p. 12.
36Aaron Bernstein, Natunoissenschaftliche Volksbucher, ediz. 1870, voll. 1,8,16,
19; Howard e Stachel, Einstein. The Formative Years, cit., pp. 27-39.
37 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 4.
38 Talmey, The Relativity Theory Simplified..., cit, p. 163. (Talmud scrisse il suo
breve saggio dopo aver cambiato, in America, il suo nome in Talmey.)

Note

537

39 A.E., II metodo della fisica teorica, Conferenza Herbert Spencer, Oxford, 10


giugno 1933, in Idee e opinioni, Milano, Schwarz, 1957, p. 250.
40A.E., Note autobiografiche, cit., pp. 6-9; Talmey, The Relativity Theory Simplified..., cit.,
p. 163; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 23 (1'autore presume che il sacro
libretto possa essere stato un altro testo); A.E., II metodo dellafisica teorica, cit, p. 251.
41 Bernstein, Naturwissenschaftliche Volksbiicher, cit., vol. 12, citato da Frederick
Gregory iri Howard e Stachel, Einstein. The Formative Years, cit., p. 37; A.E., Note
autobiografiche, cit., p. 4.
42 Frank, Einstein, cit., p. 17; Max Jammer, Einstein and Religion. Physics and Theo
logy, Princeton, Princeton University Press, 199, pp. 15-29. Una vita di brillante
attivita scientifica traeva il proprio significato dai residui dei suoi primi ferventi
impulsi di religiosita giovanile scrive Gerald Holton in Einstein's Third Paradise,
in Daedalus, CXXXII, 4, autunno 2003, p. 32; disponibile su www.physics.
harvard.edu / holton / 3rdParadise.pdf.
43 A.E., Note autobiografiche, cit, p. 4; Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. xxi.
44A.E., What I Believe, in Forum and Century, 1930, p. 194; trad. it. Come io vedo
il mondo, in Idee e opinioni, cit., pp. 17-18. Secondo Philipp Frank (Einstein, cit., p. 8),
vedeva nelle parate militari il movimento di persone costrette a essere macchine.
45 Ibid., p. 12; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 17; Charles P. Snow,
Einstein, in Ogni sorta di gente, Bari, De Donato, 1968, p. 116.
46 A.E. a Jost Winteler, 8 luglio 1901.
47 Pais, Sottile e il Signore..., cit., pp. 29 e 55; Hoffmann e Dukas, Albert Einstein
creatore e ribelle, cit., p. 30.
48 Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. xx; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 15; Pais,
Sottile e il Signore..., cit., p. 55; A.E. a Philipp Frank, minuta, 1940, CPAE 1, p. LXHI.
49 Stefann Siemer, The Electrical Factory of Jacob Einstein and Cie., in Jurgen Renn,
Albert Einstein. Chief Engineer of the Universe. One Hundred Authors for Einstein,
Hoboken (NJ), Wiley, 2005, pp. 128-31; Lewis Pyenson, The Young Einstein, Boston,
Adam Hilger, 1985, p. 40.
50 Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 11-13; A.E. a Philipp Frank, minuta,
1940, CPAE 1, p. lxiii; Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit., pp.
33-34; Reiser, Albert Einstein, cit., p. 40; Frank, Einstein, cit., pp. 18-19; Maja Einstein,
Albert Einstein, cit., p. xxi; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit, pp. 28-30.
51 A.E. a Marie Winteler, 21 aprile 1896; Folsing, Albert Einstein. A Biography,
cit, p. 34; The Jewish Spectators gennaio 1969.
52 La denominazione ufficiale dell'istituzione era Eidgenossische Polytechnische Schule. Nel 1911 essa ottenne il diritto di conferire dottorati e cambio il nome
in Eidgenossische Technische Hochschule, ossia Istituto federale di tecnologia,
comunemente abbreviate in ETH. Einstein, allora come in seguito, lo chiamava
di solito Ziiricher Polytechnikum, Politecnico di Zurigo.
53 Frank, Einstein, cit., p. 20; Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. xxii; Hoffmann
e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit., p. 34.
54A.E., Indagine sullo stato dell'etere in un campo magnetico, estate 1895, CPAE 1:5.
55 A.E. a Caesar Koch, estate 1895.
56 Albin Herzog a Gustav Maier, 25 settembre 1895, CPAE 1 (inglese), p. 7;
Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 37; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 9.
57 Questo procedimento immaginativo e cio che i filosofi kantiani chiamano
Anschauung. Vedi Arthur I. Miller, Immagini e metafore nel pensiero scientifico, RomaNapoli, Theoria, 1994, pp. 154-59.

538

Einstein

58 Seelig, Helle Zeit, cit., p. 56; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 38.
59 Arthur I. Miller, Einstein, Picasso. Space, Time and the Beauty That Causes
Havoc, New York, Basic Books, 2001, p. 47; Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p.
xxii; Seelig, Helle Zeit, cit., p. 9; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 38;
Holton, On Trying to Understand Scientific Genius, in Thematic Origins..., cit, p. 371;
trad. it. Per comprendere il genio scientifico in L'immaginazione scientifica, Torino,
Einaudi, 1983, pp. 267-94.
60 Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 26; Folsing, Albert Einstein. A Biography,
cit., p. 46. Einstein fornisce una descrizione piu completa del paradosso nelle sue
Note autobiografiche, cit., p. 28.
61 Gustav Maier a Jost Winteler, 26 ottobre 1895, CPAE 1:9; Folsing, Albert Ein
stein. A Biography, cit., p. 39; Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit., pp. 20-21.
62Vallentin, The Drama..., cit., p. 12; Hans Byland in Neue Biindner Zeitung,
7 febbraio 1928, citato in Seelig, Albert Einstein, cit., p. 14; Folsing, Albert Einstein.
A Biography, cit., p. 39.
63 Pauline Einstein alia famiglia Winteler, 30 dicembre 1895, CPAE 1:15.
64 A.E. a Marie Winteler, 21 aprile 1896.
65 Giudizio di ammissione, scuola di Aarau, CPAE 1:8; registro della scuola di
Aarau, CPAE 1:10; Hermann Einstein a Jost Winteler, 29 ottobre 1895, CPAE 1:11,
e 30 dicembre 1895, CPAE 1:14.
66 Giudizio su una prova di musica, 31 marzo 1896, CPAE 1:17; Seelig, Albert
Einstein, cit., p. 15; Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 17.
67 Esenzione dalla cittadinanza del Wixrttemberg, 28 gennaio 1896, CPAE 1:16.
68A.E. a Julius Katzenstein, 27 dicembre 1931, citata in Folsing, Albert Einstein.
A Biography, cit., p. 41.
69 Israelitisches Wochenblatt, 24 settembre 1920; A.E., Why Do They Ate the
Jews?, in Collier's, 26 novembre 1938; trad. it. Perche odiano gli ebrei?, in Pensieri
degli anni difficili, Torino, Boringhieri, 1965, pp. 95 sgg.; anche in Idee e opinioni,
cit., pp. 180 sgg.
70 A.E. a Hans Muehsam, 30 aprile 1954, AEA 38-434; Folsing, Albert Einstein.
A Biography, cit., p. 42.
71 Risultati dell'esame, 18-21 settembre 1896, CPAE, 1: 20-27.
72 Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 19-20; Maja Einstein, Albert Einstein,
cit., p. xvii.
73 A.E. a Heinrich Zangger, 11 agosto 1918.
III.

II Politecnico di Zurigo. 1896-1900

1 David Cahan, The Young Einstein's Physics Education, in Howard e Stachel,


Einstein. The Formative Years, cit., p. 42; nota del curatore, CPAE 1 (versione tede
sca), p. 44.
2 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 10.
3 Registro e libretto dei voti, ottobre 1896-agosto 1900, CPAE 1: 28; Peter A.
Bucky, The Private..., cit., p. 24; A.E. ad Arnold Sommerfeld, 29 ottobre 1912;
Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 50.
4 A.E. a Mileva Marie, febbraio 1898; Cahan, The Young Einstein's..., cit., p. 64.
5 Louis Kollros, Albert Einstein en Suisse, in Helvetica Physica, supplemento 4,
1956, p. 22, in AEA 5-123; Adolf Frisch in Seelig, Albert Einstein, cit., p. 29; Cahan, The
Young Einstein's..., cit., p. 67; Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., pp. 50-51.

Note

539

6
Seelig, Albert Einstein, cit., p. 30; Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 55;
Miller, Einstein, Picasso, cit., p. 52; Charles Seife, The True and the Absurd, in John
Brockman (a cura di), My Einstein, New York, Pantheon, 2006, p. 63.
Registro e libretto dei voti, ottobre 1896-agosto 1900, CPAE 1:28.
8 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 30; Peter A. Bucky, The Private..., cit, p. 25 (una
versione leggermente diversa); Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 57.
9 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 30.
10 A.E. a Julia Niggli, 28 luglio 1899.
11 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 28; Whitrow, Einstein. The Man..., cit., p. 5.
12 A.E., Note autobiografiche, cit., pp. 9 sgg.
13 Intervista ad A.E. in Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 27; A.E. a Elizabeth
Grossmann, 20 settembre 1936, AEA 11-481; Seelig, Albert Einstein, cit., pp. 34 e
207; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 53.
14 Holton, Thematic Origins..., cit., pp. 209-12. II marito della figliastra di Ein
stein, Rudolph Kayser, e il collega Philipp Frank affermano entrambi che Einstein
lesse Foppl nel tempo libero mentre era al Politecnico.
15 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 54; Peter Galison, Gli oro~
logi di Einstein, le mappe di Poincare. Imperi del tempo, Milano, R. Cortina, 2004,
pp. 21-24. II libro di Galison e un'esposizione affascinante di come Poincare e
Einstein elaborarono le loro teorie e di come le osservazioni di Poincare fossero
un'anticipazione della teoria della relativita ristretta, ... una mossa brillante
da parte di un autore cui sarebbe mancato il coraggio intellettuale per trame le
logiche e rivoluzionarie conseguenze (p. 24). Molto utile e anche Miller, Einstein,
Picasso, cit, pp. 200-04.
16Seelig, Albert Einstein, cit., p. 37; Whitrow, Einstein. The Man..., cit., p. 5; Peter
A. Bucky, The Private..., cit., p. 156.
17 Miller, Einstein, Picasso, cit., p. 186; Hoffmann e Dukas, Albert Einstein crea
tore e ribelle, cit., p. 280; intervista con Lili Foldes, The Etude, gennaio 1947,
in Calaprice, The New Expanded Quotable Einstein, cit., p. 150; A.E. in risposta al
questionario di Emil Hilb, 1939, AEA 86-22; Dukas e Hoffmann, Albert Einstein.
II lato umano, cit., pp. 71-72.
18 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 36.
19 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., pp. 51, 67; Reiser, Albert Einstein,
cit., p. 50; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 9.
20Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 46. Diana Kormos Buchwald
sottolinea che a un attento esame della sua fotografia scattata alia scuola di Aarau
si vedono dei buchi nella giacca.
21 A.E. a Maja Einstein, 1898.
22 A.E. a Maja Einstein, data successiva al febbraio 1899.
23 Marie Winteler ad A.E., 4-25 novembre 1896.
24 Marie Winteler ad A.E., 30 novembre 1896.
25 Pauline Einstein a Marie Winteler, 13 dicembre 1896.
26 A.E. a Pauline Winteler, maggio 1897.
27 Marie Winteler ad A.E., 4-25 novembre, 30 novembre 1896.
28 Novi Sad, il centro culturale del popolo serbo, era stata a lungo una libera
citta reale, all'interno di una regione autonoma serba dell'impero asburgico.
All'epoca della nascita della Marie si trovava nella parte ungherese dell'AustriaUngheria. Negli anni della sua formazione, circa il 40% dei cittadini parlava serbo,

540

Einstein

il 25% parlava ungherese, e circa il 20% parlava tedesco. Oggi e, dopo Belgrade,
la seconda citta per grandezza della Repubblica di Serbia.
29 Desanka Trbuhovic-Gjuric, bn Schatten Albert Einstein, Bema, Verlag Paul
Haupt, 1993, pp. 9-38; Dord Krstic, Mileva Einstein-Marie, in Elizabeth Einstein
Roboz, Hans Albert Einstein. Reminiscences of Our Life Together, Iowa City, University
of Iowa Press, 1991, p. 85; Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 37-42; Highfield
e Carter, Le vite segrete..., cit., pp. 31-36; certificato di matrimonio, CPAE 5:4.
30 Krstic, Mileva Einstein-Marie, in Elizabeth Einstein Roboz, Hans Albert Ein
stein..., cit., p. 88 (il contribute di Krstic si basa in parte su interviste con i compagni di studi); Barbara Wolff, un'esperta della vita di Einstein che lavora agli
archivi dell'Universita ebraica, afferma: Suppongo che Einstein fosse la ragione
principale della fuga di Mileva da Zurigo.
31 Mileva Marie ad A.E., dopo il 20 ottobre 1897.
32 A.E. a Mileva Marie,
16 febbraio 1898.
33 A.E. a Mileva Marie, dopo il 16 aprile 1898; dopo
il28 novembre1898.
34 Ricordo di Suzanne Markwalder, in Seelig, Albert Einstein, cit., p. 34; Folsing,
Albert Einstein. A Biography, cit., p. 71.
35 A.E. a Mileva Marie,
13 o 20 marzo 1899.
36 A.E. a Mileva Marie, 10 agosto 1899, marzo 1899,13settembre 1900.
37 A.E. a Mileva Marie, 13 settembre 1900, primi di agosto 1899,10 agosto 1899.
38 A.E. a Mileva Marie, circa 28 settembre 1899.
39 Mileva Marie ad A.E., 1900.
40 Esami di diploma intermedi, 21 ottobre 1898, CPAE 1:42.
41 A.E. a Mileva Marie, 10 settembre 1899; A.E., How I Created the Theory of
Relativity (vedi la Bibliografia per una spiegazione in merito a questa conferenza
tenuta il 14 dicembre 1922 a Kyoto in Giappone).
42 A.E., How I Created, cit.; Reiser, Albert Einstein, cit., p. 52; A.E. a Mileva
Marie, circa 28 settembre 1899; Jurgen Renn e Robert Schulmann (a cura di),
Lettere d'amore. Albert Einstein e Mileva Marie, Torino, Bollati Boringhieri, 1993, p.
57, note 11.3,11.4. L'intervento di Wilhelm Wien fu tenuto nel settembre 1898 a
Dusseldorf e pubblicato in Annalen der Physik, 65, 3,1898.
43A.E. a Mileva Marie, 10 ottobre 1899; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 30; Folsing,
Albert Einstein. A Biography, cit., p. 68; Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 71; esami
di diploma finali, CPAE 1:67.1voti di tesi registrati in CPAE sono moltiplicati per
4 per conferire loro il peso appropriato nella valutazione finale.
44 Esami di diploma finali, CPAE 1:67.
45 A.E. a Walter Leich, 24 aprile 1950, AEA 60-253; appunto di Walter Leich in
cui e descritto Einstein, 6 marzo 1957, AEA 60-257.
46 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 10.
47 A.E. a Mileva Marie, 1 agosto 1900.
IV.

Ifidanzati. 1900-1904
1 A.E.
2 A.E.
3 A.E.
4 A.E.
5 A.E.
6 A.E.

a Mileva Marie,
a Mileva Marie,
a Mileva Marie,
a Mileva Marie,
a Mileva Marie,
a Mileva Marie,

circa 29 luglio 1900.


6 agosto 1900.
1 agosto, 13 settembre e 3 ottobre 1900.
30 agosto 1900.
1 agosto, 6 agosto, circa 14 agosto e20 agosto 1900.
6 agosto 1900.

Note

541

7 L'espressione prode svevo, spesso usata da Einstein parlando di se, deriva


dalla ballata di Ludwig Uhland Schzvabische Kunde.
8 A.E. a Mileva Marie, circa 9 agosto, 14? agosto e 20 agosto 1900.
9 A.E. a Mileva Marie, circa 9 agosto e circa 14 agosto 1900. Entrambe queste
lettere furono spedite durante la visita a Zurigo.
10 A.E. a Mileva Marie, 13 settembre 1900.
11 A.E. a Mileva Marie, 19 settembre 1900.
12 A.E. ad Adolf Hurwitz, 26 settembre e 30 settembre 1900.
13 A.E. a Mileva Marie, 3 ottobre 1900; A.E. alia vedova di Marcel Grossmann,
1936; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 208.
14 Domanda di cittadinanza di Einstein al municipio di Zurigo, ottobre 1900,
CPAE 1:82; A.E. a Helene Kaufler, 11 ottobre 1900; verbali della commissione di
naturalizzazione di Zurigo, 14 dicembre 1900, CPAE 1:84.
15 A.E. a Mileva Marie, 13 settembre 1900.
16 A.E. a Mileva Marie, 3 ottobre 1900.
17 A.E., Folgerungen aus den Kapillaritdtserscheinungen (Conclusioni tratte dal
fenomeno della capillarita), in Annalen der Physik, 4, pp. 513-23, ricevuto il 13
dicembre 1900, pubblicato il 1 marzo 1901, CPAE 2:1. L'articolo e molto difficile
da capire, anche a causa del gran numero di owi errori di stampa; dalla sua scarsa
chiarezza possiamo solo supporre che non fosse stato sottoposto a una valutazione indipendente... Eppure era un articolo straordinariamente avanzato per un
neolaureato che non poteva fruire di alcun consiglio scientifico indipendente:
John N. Murrell e Nicole Grobert, The Centenary of Einstein's First Scientific Paper,
The Royal Society (London), 22 gennaio 2002, www.joumals.royalsoc.ac.uk/
app / home / content.asp.
18 Dudley Herschbach, Einstein as a Student, marzo 2005, articolo inedito messo
a disposizione dall'autore.
19A.E. a Mileva Marie, 15 aprile e 30 aprile 1901; Mileva Marie a Helene Savic,
20 dicembre 1900.
20 A.E. a G. Wessler, 24 agosto 1948, AEA 59-26.
21 Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. 19; Reiser, Albert Einstein, cit., p. 63;
verbali della commissione municipale di naturalizzazione di Zurigo, 14 dicembre
1900, CPAE 1:84; Rapporto dello Schweizerisches Informationsbureau, 30 gennaio
1901, CPAE 1:88; stato di servizio militare, 13 marzo 1901, CPAE 1:91.
22 Mileva Marie a Helene Savic, 20 dicembre 1900; A.E. a Mileva Marie, 23
marzo e 27 marzo 1901.
23 A.E. a Mileva Marie, 4 aprile 1901.
24 A.E. a Heike Kamerlingh Onnes, 12 aprile 1901; A.E. a Marcel Grossmann,
14 aprile 1901; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 78; Clark, Einstein. La
vita pubblica e privata..., cit., p. 60; Miller, Einstein, Picasso, cit., p. 68.
25 A.E. a Wilhelm Ostwald, 19 marzo e 3 aprile 1901.
26 Hermann Einstein a Wilhelm Ostwald, 13 aprile 1901.
27 A.E. a Mileva Marie, 23 marzo e 27 marzo 1901; A.E. a Marcel Grossmann,
14
aprile 1901.
28 A.E. a Mileva Marie, 27 marzo 1901; Mileva Marie a Helene Savic, 9 dicem
bre 1901.
29 A.E. a Mileva Marie, 4 aprile 1901; A.E. a Michele Besso, 23 giugno 1918;
Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 32; Miller, Einstein, Picasso, cit., p. 78; Folsing,
Albert Einstein. A Biography, cit., p. 115.

542

Einstein

30 A.E. a Mileva Marie, 27 marzo e 4 aprile 1901.


31 A.E. a Marcel Grossmann, 14 aprile 1901; A.E. a Mileva Marie, 15 aprile 1901.
32 A.E. a Mileva Marie, 30 aprile 1901. La traduzione ufficiale e camicia da
notte blu, ma la parola usata da Einstein, Schlafrock, va tradotta piu precisamente
come vestaglia.
33 A.E. a Mileva Marie, 2 maggio 1901.
34 Mileva Marie a Helene Savic, seconda meta di maggio 1901.
35 A.E. a Mileva Marie, seconda meta di maggio 1901.
36A.E. a Mileva Marie, datata in CPAE come 28? maggio 1901. La data effettiva
e probabilmente di una settimana successiva, o giu di li.
37 Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 98.
38 A.E. a Mileva Marie, 7 luglio 1901.
39 Mileva Marie ad A.E., dopo il 7 luglio 1901 (pubblicata in CPAE vol. 8 come
1:116, perche fu scoperta quando il volume 1 era gia stato stampato).
40 Mileva Marie ad A.E., circa 31 luglio 1901; Highfield e Carter, Le vite segrete,..,
cit., p. 75.
41 A.E. a Jost Winteler, 8 luglio 1901; A.E. a Marcel Grossmann, 14 aprile 1901. D
paragone con l'ago della bussola e tratto da Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 83.
42 Jurgen Renn, Einstein's Controversy with Drude and the Origin of Statistical
Mechanics, in Howard e Stachel, Einstein. The Formative Years, cit., p. 109. Jurgen
Renn e il direttore del Max-Planck-Institut per la storia della scienza di Berlino e
uno dei curatori dei Collected Papers of Albert Einstein. Gli sono grato per l'aiuto
che mi ha dato su questo punto.
43 A.E. a Mileva Marie, 15 aprile 1901; A.E. a Marcel Grossmann, 15 aprile 1901.
44 Renn, Einstein's Controversy, cit., p. 124.
45 A.E. a Mileva Marie, 4 aprile e circa 4 giugno 1901. Le lettere scambiate
con Drude non esistono piu, e quindi non si sa con precisione quali fossero le
obiezioni di Einstein.
46 A.E. a Mileva Marie, circa 7 luglio 1901; A.E. a Jost Winteler, 8 luglio 1901.
47 Renn, Einstein's Controversy, cit., p. 118. Nelle note bibliografiche Renn dice:
Esprimo la mia gratitudine al signor Felix de Marez Oyens, di Christie's, che
ha gentilmente richiamato la mia attenzione sulla pagina mancante della lettera
di Einstein a Mileva Marie dell'8 (circa) luglio 1901. Dato che purtroppo non
dispongo di alcuna copia della pagina, la mia interpretazione ha dovuto basarsi
su una trascrizione approssimativa del passo in questioned
48 A.E. a Marcel Grossmann, 6 settembre 1901.
49 Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 104-07. Si ha qui una buona sintesi
della disputa Boltzmann-Ostwald.
50 A.E., Thermodynamische Theorie der Potentialdifferenz zwischen Metallen und
vollstmdig dissoziierten Losungen ihrer Salze, und eine elektrische Methode zur Erforschung der Molekularkrdfte (Teoria termodinamica della differenza di potenziale tra i
metalli e le soluzioni completamente dissociate dei loro saii, e un metodo elettrico per lo
studio delle forze molecolari), in Annalen der Physik, 8, aprile 1902, pp. 798-814.
Renn non menziona questo articolo nella sua analisi della disputa di Einstein con
Drude, e si concentra invece soltanto sull'articolo del giugno 1902.
51 A.E., Kinetische Theorie des Warmegleichgewichtes und des zweiten Hauptsatzes
der Thermodynamik {Teoria cinetica dell'equilibrio termico e del secondo principio della
termodinamica), in Annalen der Physik, 9, giugno 1902, pp. 417-33; Renn, Ein
stein's Controversy, cit., p. 119; Jos Uffink, Insuperable Difficulties. Einstein's Statistical

Note

543

Road to Molecular Physics, in Studies in the History and Philosophy of Modem


Physics/ 37, 2006, p. 38; Clayton Gearhart, Einstein before 1905. The Early Papers
on Statistical Mechanics, in American Journal of Physics, maggio 1990, p. 468.
52 Mileva Marie a Helene Savic, circa 23 novembre 1901; A.E. a Mileva Marie,
28novembre 1901.
53 A.E. a Mileva Marie, 17 e 19 dicembre 1901.
54 Ricevuta della restituzione delle tasse di dottorato, 1 febbraio 1902, CPAE
1:132; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., pp. 88-90; Reiser, Albert Einstein,
cit., p. 69; Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 116. Lettera di A.E. a Mileva Marie,
circa 8 febbraio 1902: Sto spiegando a [Conrad] Habicht la memoria che ho
proposto a Kleiner. E assolutamente entusiasta delle mie buone idee e mi sta
tormentando perche invii a Boltzmann la parte della memoria che ha a che fare
con il suo libro. Lo faro.
55 A.E. a Marcel Grossmann, 6 settembre 1901.
56 A.E. a Mileva Marie, 28 novembre 1901.
57 Mileva Marie ad A.E., 13 novembre 1901; Highfield e Carter, Le vite segrete...,
cit., p. 76.
58 A.E. a Mileva Marie, 12 dicembre 1901; Folsing, Albert Einstein. A Biography,
cit., p. 107; Michele Zackheim, Einstein's Daughter, New York, Riverhead, 1999, p.
35; Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit., p. 80.
59 Pauline Einstein a Pauline Winteler, 20 febbraio 1902.
60 Mileva Marie a Helene Savic, circa 23 novembre 1901.
61 A.E. a Mileva Marie, 11 e 19 dicembre 1901.
62 A.E. a Mileva Marie, 28 dicembre 1901.
63 A.E. a Mileva Marie, 4 febbraio 1902,12 dicembre 1901.
64 Le lettere furono scoperte da John Stachel dell'Einstein Papers Project in
un gruppo di quattrocento lettere di famiglia che erano state depositate in una
cassetta di sicurezza in California dalla seconda moglie del figlio di Einstein,
Hans Albert. Le aveva portate li la prima moglie di Hans Albert che le aveva
trovate a Zurigo quando era andata a vuotare l'appartamento di Mileva Marie,
dopo la sua morte nel 1948.
65 A.E. a Mileva Marie, 4 febbraio 1902.
66 Mileva Marie ad A.E., 13 novembre 1901. Per qualche elemento di contesto,
vedi Milan Popovic, In Albert's Shadow. The Life and Letters of Mileva Marie, Bal
timore, Johns Hopkins University Press, 2003, che contiene una serie di lettere
scambiate tra la Marie e la Savic, raccolte dal nipote della Savic.
67 A.E. a Mileva Marie, 17 febbraio 1902.
68II Consiglio federale svizzero ad A.E., 19 giugno 1902.
69 Vedi l'analisi di Peter Galison sulla sincronizzazione dell'ora nell'Europa
di quel periodo, in Galison, Gli orologi di Einstein..., cit., pp. 221-50. Vedi anche il
capitolo 6 infra per una discussione piu approfondita del ruolo che potrebbe avere
avuto nell'elaborazione della relativity ristretta da parte di Einstein.
70A.E. a Hans Wohlwend, autunno 1902; Folsing, Albert Einstein. A Biography,
cit., p. 102.
71 Intervista con Einstein: Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 28; Reiser, Albert
Einstein, cit., p. 66.
72 A.E. a Michele Besso, 12 dicembre 1919.
73 Intervista con Einstein: Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 28; A.E., Autobiographische Skizze, in Seelig, Helle Zeit, cit., p. 12.1due testi dicono sostanzialmente

544

Einstein

la stessa cosa, con piccole differenze nella formulazione e nella traduzione. Reiser,
Albert Einstein, cit., p. 64.
74 Purtroppo di regola tutte le domande venivano distrutte dopo diciotto
anni e, anche se a quell'epoca Einstein godeva ormai di fama mondiale, i suoi
commenti sulle invenzioni furono eliminati durante gli anni '20. Folsing, Albert
Einstein. A Biography, cit., p. 104.
75 Galison, Gli orologi di Einstein..., cit., p. 244; Max Fliickiger, Albert Einstein in
Bern, Bern, Haupt, 1974, p. 27.
76 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 103; Charles P. Snow, Einstein, in
Maurice Goldsmith et al. (a cura di), Einstein. The First Hundred Years, New York,
Pergamon Press, 1980, p. 7.
77 Intervista con Einstein: Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 28; A.E., Autobiographische Skizze, in Seelig, Helle Zeit, cit., p. 12. Vedi Don Howard, A Kind of
Vessel in Which the Struggle for Eternal Truth is Played Out, AEA Cedex-H.
78 Maurice Solovine, Albert Einstein. Letters to Solovine, New York, Philosophical
Library, 1987, p. 6.
79 Maurice Solovine, dedica dell'Akademie Olympia, A.D. 1903, CPAE 2:3.
80 Solovine, Albert Einstein. Letters to Solovine, cit., pp. 11-14.
81 A.E. a Solovine, 25 novembre 1948; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 57; A.E.
a Conrad Habicht e Maurice Solovine, 3 aprile 1953; Hoffmann e Dukas, Albert
Einstein creatore e ribelle, cit., p. 273.
82 I curatori degli scritti di Einstein, nell'introduzione al secondo volume, pp.
xxiv-xxv, descrivono i libri e le edizioni lette dall'Akademie Olympia.
83 A.E. a Moritz Schlick, 14 dicembre 1915. In un saggio del 1944 su Bertrand
Russell, Einstein scrisse: I1 chiaro messaggio di Hume sembro avere un valore
decisivo: il materiale fomito dai sensi, Tunica fonte della nostra conoscenza, puo
per abitudine condurci alle credenze e alle attese, ma non alia conoscenza e tanto
meno alia comprensione delle sue esatte relazioni: A.E., Osservazioni sulla teoria
della conoscenza di Bertrand Russell, in Idee e opinioni, cit., p. 27. Vedi anche A.E.,
Note autobiografiche, cit., p. 8.
84 David Hume, Trattato sulla natura umana, Bari, Laterza, 1982, libro I, parte
II, sezione III, p. 48.
85 Ci sono differenti interpretazioni della Critica della ragion pura di Kant (1781).
Ho tentato qui di attenermi strettamente all'idea che di Kant aveva Einstein. Vedi
A.E., Osservazioni sulla teoria della conoscenza di Bertrand Russell [originariamente
in Paul Arthur Schilpp (a cura di), The Philosophy of Bertrand Russell, Evanston,
The Library of Living Philosophers, 1944], in Idee e opinioni, cit., p. 24; A.E., Note
autobiografiche, cit., pp. 7-9; A.E., II metodo dellafisica teorica, cit., p. 250; Mara Beller,
Kant's Impact on Einstein's Thought, in Howard e Stachel, Einstein. The Formative
Years, cit., pp. 83-106. Vedi anche A.E., Fisica e realta (1936), in Pensieri degli anni
difficili, cit. pp. 36-75; Yehuda Elkana, The Myth of Simplicity, in Holton e Elkana,
Albert Einstein. Historical and Cultural Perspectives, cit., p. 221.
86 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 12.
87 A.E., necrologio di Ernst Mach, 14 marzo 1916, CPAE 6:26.
88 Philipp Frank, Einstein, Mach, e il positivismo logico, in Schilpp, Albert Einstein
scienziato e filosofo, cit, pp. 219-36; Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 32-33,
128-30; Gerald Holton, Mach, Einstein and the Search for Reality, in Thematic Ori
gins..., cit. [originariamente in Daedalus, primavera 1968, pp. 636-673]; trad. it.
Mach, Einstein e la ricerca della realta in Limmaginazione scientifica, cit., pp. 143-80;

Note

545

Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 55; A.E. a Carl Seelig, 8 aprile
1952; A.E., Note autobiografiche, cit., pp. 12 sgg.; John D. Norton, How Hume and
Mach Helped Einstein Find Special Relativity (2005), disponibile sul sito www.pitt.
edu/-jdnorton.
89 Baruch (Benedetto) Spinoza, Etica, Torino, UTET, 1972, parte I, proposizione
XXIX, p. 112, e passim; Jammer, Einstein and Religion, cit., p. 47; Holton, Einstein's
Third Paradise, cit., pp. 26-34; Matthew Stewart, II cortigiano e Veretico. Leibniz,
Spinoza e il destino di Dio nel mondo modemo, Milano, Feltrinelli, 2007.
90 Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 64; Folsing, Albert Einstein. A Biography,
cit., p. 106; Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit., p. 48; Maja
Einstein, Albert Einstein, cit., p. xvii; Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 133.
91 Certificato di matrimonio, CPAE 5:6; Miller, Einstein, Picasso, cit., p. 64;
Zackheim, Einsteins Daughter, cit., p. 47.
92 Da sposata Mileva usava abitualmente il cognome Einstein-Maric. Dopo
il divorzio, alia fine riprese a farsi chiamare Marie. Per evitare confusioni, mi
riferisco a lei sempre con il nome Marie.
93 A.E. a Michele Besso, 22 gennaio 1903; Mileva Marie a Helene Savic, marzo
1903; Solovine, Albert Einstein. Letters to Solovine, cit., p. 13; Seelig, Albert Einstein,
cit., p. 46; A.E. a Seelig, 5 maggio 1952; AEA 39-20.
94 Mileva Marie ad A.E., 27 agosto 1903; Zackheim, Einstein's Daughter, cit., p. 50.
95A.E. a Mileva Marie, circa 19 settembre 1903; Zackheim, Einstein's Daughter,
cit.; Popovic, In Albert's Shadow, cit.; discussioni e scambi di e-mail dell'autore
con Robert Schulmann.
96 Popovic, In Albert's Shadow, cit, p. 11; Zackheim, Einstein's Daughter, cit., p.
276; discussioni e scambi di e-mail dell'autore con Robert Schulmann.
97 Michelmore, Einstein, cit., p. 42.
98 A.E. a Mileva Marie, circa 19 settembre 1903.
99 Mileva Marie a Helene Savic, 14 giugno 1904; Popovic, In Albert's Shadow,
cit., p. 86; Whitrow, Einstein. The Man..., cit., p. 19.
100 Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 144, dove e citata Desanka TrbuhovicGjuric, Im Schatten..., cit., p. 94.
V. Lanno miracoloso. 1905
1 Questa frase e attribuita in vari libri e da diverse fonti a un discorso tenuto
da Lord Kelvin alia British Association for the Advancement of Science nel 1900.
Non ne ho trovato testimonianza diretta, ed e per questo che ho scritto pare
abbia dichiarato. In particolare, non compare nella biografia in due volumi di
Silvanus P. Thompson, The Life of Lord Kelvin, New York, Chelsea Publishing, 1976
(originariamente pubblicata nel 1910).
2 Pierre-Simon de Laplace, Saggio filosofico sulle probabilita (1814), in Opere,
Torino, UTET, 1967, p. 243. Questa celebre formulazione del determinismo com
pare nella prefazione a un'opera dedicata alia teoria delle probabilita. La tesi nella
sua interezza e che la realta ultima e soggetta al determinismo, ma in pratica dobbiamo accontentarci delle probabilita. La conoscenza piena non e raggiungibile,
afferma Laplace, e quindi abbiamo bisogno delle probabilita.
3 A.E., Lettera alia Royal Society per il bicentenario di Newton, marzo 1927.
4 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 11.

546

Einstein

5 Per l'influenza delle teorie dell'induzione di Faraday su Einstein, vedi Arthur


I. Miller, Albert Einstein's Special Theory of Relativity. Emergence (1905) and Early
Interpretation (1905-1911), Boston, Addison-Wesley, 1981, cap. 3.
6Albert Einstein e Leopold Infeld, L'evoluzione dellafisica. Sviluppo delle idee dai
concetti iniziali alia relativita e ai quanti, Torino, Boringhieri, 1965, p. 255; Overbye,
Einstein innamorato, cit., pp. 52-54; Bernstein, L'uomo senza frontiere, cit., p. 56.
7 A.E. a Conrad Habicht, 18 o 25 maggio 1905.
8 A.E., Uber einen die Erzeugimg und Venvandlnng des Lichtes betreffenden heuristischen Gesichtspunkt, inviato il 17 marzo 1905 e pubblicato sugli Annalen der
Physik, 17,1905, pp. 132-48; trad. it. in Opere scelte, Torino, Bollati Boringhieri,
1988, pp. 118-35. Desidero ringraziare il professore di Yale A. Douglas Stone per
l'aiuto che mi ha dato per questo paragrafo.
9 Max Born, necrologio di Max Planck, Royal Society di Londra, 1948.
10John H. Heilbron, I dilemmi di Max Planck, Torino, Bollati Boringhieri, 1988,
p. 21. Limpide spiegazioni della memoria di Einstein sul quanto di luce, da cui
e tratto questo paragrafo, sono quelle di John Gribbin e Mary Gribbin, Annus
Mirabilis. 1905, Albert Einstein, and the Theory of Relativity, New York, Chamberlain
Brothers, 2005; Bernstein, L'uomo senza frontiere, cit.; Bernstein, Secrets of the Old
One. Einstein, 1905, New York, Copernicus, 2006; Overbye, Einstein innamorato,
cit., pp. 146-55; John Stachel, L'anno memorabile di Einstein. I cinque scritti che hanno
rivoluzionato lafisica del Novecento, Bari, Dedalo, 2001; John Rigden, Einstein 1905.
The Standard of Greatness, Cambridge, Cambridge University Press, 2005; A. Dou
glas Stone, Genius and Genius2. Planck, Einstein and the Birth of Quantum Theory,
Aspen Center for Physics, conferenza inedita, 20 luglio 2005.
11 L'impostazione di Planck era verosimilmente un po' piu complessa e comportava l'introduzione di un gruppo di oscillatori per il quale si postulava un'energia
totale che fosse un multiplo intero di un'unita quantizzata. Bernstein, Secrets of
the Old One, cit., pp. 157-61.
12Max Planck, discorso alia Societa di fisica di Berlino, 14 dicembre 1900. Vedi
Alan Lightman, The Discoveries, New York, Pantheon, 2005, p. 3.
13A.E., Note autobiografiche, cit., p. 25; Arthur I. Miller, Insights of Genius. Imagery
and Creativity in Science and Art, New York, Springer-Verlag, 1999, p. 50; Robert
Rynasiewicz e Jurgen Renn, The Turning Pointfor Einstein's Annus Mirabilis, in Studies in the History and Philosophy of Modem Physics, 37, marzo 2006, p. 5.
14 A.E., Allgemeine molekulare Theorie der Warme, 27 marzo 1904, in Annalen
der Physik, 14,1904, pp. 354-62; trad. it. in Opere scelte, cit., pp. 109-17.
15A.E. a Conrad Habicht, 15 aprile 1904. Jeremy Bernstein ha discusso le connessioni tra le memorie del 1904 e del 1905 in una e-mail del 29 luglio 2005.
16 A.E., Uber einen die Erzeugung und Venvandlung des Lichtes, cit.; trad. it. in
Opere scelte, cit., p. 118.
17 Trasaliamo, chiedendoci che cosa ne sia stato delle onde luminose della
teoria ottocentesca e meravigliandoci di come Einstein potesse vedere il marchio
del carattere discreto degli atomi nelle formule inoffensive della termodinamica
commenta lo storico della scienza John D. Norton. Einstein prende quello che
sembra un frammento scarsamente significativo della termodinamica della radiazione termica, e un'espressione di origine empirica dell'entropia di un volume
di radiazione termica ad alta frequenza. Con qualche agile ragionamento converte questa espressione in una semplice formula probabilistica la cui inevitable
interpretazione e che l'energia della radiazione sia spazialmente localizzata in

Note

54 7

un numero finito di punti indipendenti. J.D. Norton, Atoms, Entropy, Quanta.


Einstein's Miraculous Argument of 1905 (2006), disponibile sul sito www.pitt.
edu/-jdnorton. Vedi anche Lightman, The Discoveries, cit., p. 48.
18 L'articolo di Einstein del 1906 rilevava con chiarezza che Planck non aveva
afferrato pienamente le implicazioni della teoria dei quanti. A quanto pare, Besso
aveva consigliato ad A.E. di non rendere troppo esplicita questa critica a Planck.
Come scrisse Besso molto piu tardi, aiutandoti nella preparazione delle tue
pubblicazioni sui quanti, ti ho privato di una parte della tua gloria, ma, d'altra
parte, ti ho fatto trovare un amico in Planck. Michele Besso ad A.E., 17 gennaio
1928. Vedi Rynasiewicz e Renn, The Turning Point..., cit., p. 29; Jeremy Bernstein,
Quantum Profiles, Princeton, Princeton University Press, 1991, p. 155.
19 Gerald Holton e Stephen G. Brush, Physics, the Human Adventure. From
Copernicus to Einstein and Beyond, New Brunswick (NJ), Rutgers University Press,
2004, p. 395.
20 Fu Gilbert Lewis a coniare il nome fotone nel 1926. Einstein nel 1905 scopri
il quanto di luce. Soltanto piu tardi, nel 1916, discusse la quantita di moto e la
massa di riposo nulla del quanto. Jeremy Bernstein ha osservato che una delle
scoperte piu interessanti che Einstein non fece nel 1905 fu quella del fotone. Jeremy
Bernstein, lettera al direttore, Physics Today, maggio 2006.
21 Gribbin e Gribbin, Annus Mirabilis, cit., p. 81.
22 Max Planck ad A.E., 6 luglio 1907.
23 Max Planck, Walther Nemst, Heinrich Rubens ed Emil Warburg all'Accademia prussiana, 12 giugno 1913, CPAE 5:445.
24 Max Planck, Autobiografia scientifica, in La conoscenza del mondofisico, Torino,
Boringhieri, 1964, p. 28; Max Bom, Le teorie statistiche di Einstein, in Schilpp, Albert
Einstein scienziato e filosofo, cit., p. 110.
25 Citato in Gerald Holton, Millikan's Struggle with Theory, in Europhysics
News, 31, 2000, p. 3.
26 A.E. a Michele Besso, 12 dicembre 1951, AEA 7-401.
27 A.E., Eine neue Bestirnmung der Molekuldimensionen, completata il 30 aprile
1905, presentata all'Universita di Zurigo il 20 luglio 1905, inviata agli Annalen
der Physik in forma riveduta il 19 agosto 1905, e pubblicata sulla rivista nel gen
naio 1906. Vedi Norton, Atoms, Entropy, Quanta, cit., e www.pitt.edu/~jdnorton/
Goodies/Einstein_ stat_1905/.
28 Uffink, Insuperable Difficulties, cit., pp. 37, 60.
29 bulldog.u-net.com/avogadro / avoga.html.
30 Rigden, Einstein 1905, cit., pp. 48-52; Bernstein, L'uomo senzafrontiere, cit., p.
85; Gribbin e Gribbin, Annus Mirabilis, cit., pp. 49-54; Pais, Sottile e il Signore...,
cit., pp. 103-08.
31 Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit., p. 67; Seelig, Helle
Zeit, cit., p. 72; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 103 nota 10.
32 Introduzione al moto browniano, CPAE 2 (in tedesco), p. 206; Rigden, Ein
stein 1905, cit., p. 63.
33 A.E., liber die von der molekidarkinetischen Theorie der Warme geforderte Bewegung von in ruhenden Fliissigkeiten suspendierten Teilchen, presentato I'll maggio
1905 e pubblicato sugli Annalen der Physik, 17,1905, pp. 549-60; trad. it. II moto
delle particelle in sospensione nei fluidi in quiete, come previsto dalla teoria cineticomolecolare del calore, in Opere scelte, cit., pp. 136-47.
34 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 25.

548

Einstein

35 11 valore quadratico medio della distanza tende asintoticamente a +y2n/n.


Buone analisi della relazione tra le passeggiate aleatorie e il moto browniano di
Einstein si trovano in Gribbin e Gribbin, Annus Mirabilis, cit., p. 61; Bernstein,
Secrets of the Old One, cit., p. 117. Sono grato a George Stranahan dell'Aspen Center
for Physics per l'aiuto nell'esame della matematica che sta dietro tale relazione.
36 A.E., Zur Theorie der Brownschen Bewegung (Sidla teoria del moto browniano),
in Annalen der Physik, 19, 1906, pp. 371-81, CPAE 2:32 (qui Einstein prende
atto dei risultati di Seidentopf); Gribbin e Gribbin, Annus Mirabilis, cit., p. 63;
Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 78; Bom, Le teorie statistiche di
Einstein, cit., p. 112.
37 Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 70.
VI. La relativita ristretta. 1905
1Una persona in quiete in poltrona in realta sta girando a causa della rotazione
della Terra alia velocita di circa 1670 chilometri all'ora e si sta muovendo con la Terra
in orbita intorno al Sole alia velocita di quasi 108.000 chilometri all'ora. Quando
parlo di osservatori che si muovono a velocita costante, trascuro la variazione di
velocita che deriva dal trovarsi su un pianeta che ruota su se stesso e percorre
un'orbita, variazione che non avrebbe influenza significativa sulla maggior parte
degli esperimenti piu comuni. (Vedi Miller, Insights of genius, cit., p. 25.)
2 La ricerca storica contemporanea sulla relativita ristretta di Einstein comincia
con il saggio di Gerald Holton, On the Origins of the Special Theory of Relativity
(1960), ristampato in Thematic Origins..., cit., p. 165. Holton rimane un punto di
riferimento in questo campo. Gran parte dei suoi saggi precedenti sono inclusi
nei suoi libri Thematic Origins..., cit.; La lezione di Einstein. In difesa della scienza,
Milano, Feltrinelli, 1997; L'immaginazione scientifica, cit. La descrizione divulgativa
di Einstein si trova nel suo libro del 1916, Relativita. Esposizione dividgativa, Torino,
Boringhieri, 1967 (anche in Opere scelte, cit., pp. 389-504, da cui citiamo), mentre
una descrizione piu tecnica si trova nel suo libro del 1922, II significato della relati
vita, Torino, Boringhieri, 1959. Per delle buone spiegazioni della relativita ristretta,
vedi Miller, Albert Einstein's Special Theory of Relativity, cit.; Miller, Einstein, Picasso,
cit.; Galison, Gli orologi di Einstein..., cit.; Bernstein, Secrets of the Old One, cit.; Nigel
Calder, L'universo di Einstein. Prove e conferme attuali delle teorie di Einstein, Bologna,
Zanichelli, 1981; Richard P. Feynman, Sei pezzi meno facili. Relativita einsteiniana,
simmetria, spazio-tempo, Milano, Adelphi, 2004; Banesh Hoffmann, Relativity and
Its Roots, New York, Scientific American Books, 1983; Michio Kaku, II cosmo di
Einstein. Come la visione di Einstein ha trasformato la nostra comprensione dello spazio
e del tempo, Torino, Codice, 2005; N. David Mermin, It's about Time. Understanding
Einstein's Relativity, Princeton, Princeton University Press, 2005; Roger Penrose,
La strada che porta alia realta. Le leggi fondamentali dell'universo, Milano, Rizzoli,
2005; Leo Sartori, Understanding Relativity, Berkeley, University of California
Press, 1996; Edwin F. Taylor e John Archibald Wheeler, Fisica dello spazio-tempo.
Introduzione alia relativita speciale, Bologna, Zanichelli, 1996; Richard Wolfson,
Simply Einstein, New York, Norton, 2003. II presente capitolo attinge a questi libri
e inoltre agli articoli elencati nella bibliografia di John Stachel; Arthur I. Miller;
Robert Rynasiewicz; John D. Norton; John Earman, Clark Glymour e Robert
Rynasiewicz; Michael Jannsen. Vedi anche Wertheimer, II pensiero produttivo, cit.
Arthur I. Miller propone un'analisi puntuale e critica del tentativo di Wertheimer

Note

549

di ricostruire l'elaborazione della relativita ristretta compiuta da Einstein come


un'illustrazione della psicologia della Gestalt; vedi Miller, Immagini e metafore nel
pensiero scientifico, cit., pp. 185-191.
3 Vedi Michel Janssen, Einstein First Systematic Exposition of General Relativity
(2004), disponibile sul sito philsci-archive.pitt.edu/archive/00002123/01/annalen.pdf, per una rassegna delle tesi secondo cui il tentativo di Einstein di estendere
la relativita generale a moti arbitrari e rotatori non ebbe pieno successo e forse
era meno necessario di quanto egli pensasse.
4 Galileo Galilei, Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (1632), in Opere,
vol. II, Torino, UTET, 1980, pp. 236-37.
5II valore attuale piu preciso e 299.792.458 metri al secondo (o 186.282,4 miglia
al secondo), nel vuoto. Salvo diverso avviso, la velocita della luce si intende nel
vuoto e si riferisce a tutte le onde elettromagnetiche, visibili o no. Questa, come
scopri Maxwell, e anche la velocita dell'elettricita in un cavo conduttore.
6 Miller, Insights of Genius, cit., p. 102.
7 A.E., L'etere e la teoria della relativita, discorso tenuto all'Universita di Leida,
5 maggio 1920, in Opere scelte, cit., p. 508.
8 Ibid.-, A.E., Relativita. Esposizione divulgativa, cit., par. 13, p. 416.
9 A.E., L'etere e la teoria della relativita, cit., p. 509.
10 A.E. al dottor H.L. Gordon, 3 maggio 1949, AEA 58-217.
11 Vedi Alan Lightman, I sogni di Einstein, Parma, Guanda, 1993, per una
riflessione fantastica ricca di immaginazione e di intuizioni sulla scoperta della
relativita ristretta da parte di Einstein. Lightman coglie la fragranza dei pensieri
di carattere professionale, personale e scientifico che potrebbero aver mulinato
nella mente di Einstein.
12 Peter Galison, storico della scienza di Harvard, e il piu convincente sostenitore dell'influenza dell'ambiente tecnologico di Einstein. Miller propone una
versione piu blanda della tesi. Tra coloro che pensano che queste influenze vengano sopravvalutate vi sono John D. Norton, Tilman Sauer e Alberto A. Martinez.
Vedi Alberto A. Martinez, Material History and Imaginary Clocks, in Physics in
Perspectives 6, 2004, p. 224.
13 A.E., How I Created the Theory of Realativity, discorso tenuto a Kyoto, Giappone, il 14 dicembre 1922. Mi baso su una traduzione riveduta di questa con
ferenza del 1922, che da un'idea diversa di cio che Einstein disse; si veda la
bibliografia per una spiegazione.
14 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 28. Per altre versioni vedi Wertheimer, II
pensiero produttivo, cit., p. 245; A.E., Autobiographische Skizze, in Seelig, Helle Zeit,
cit., p. 10.
15 Miller, Immagini e metafore nel pensiero scientifico, cit., pp. 87-88, contiene
un'appendice che spiega come l'esperimento mentale del 1895 influenzo il pen
siero di Einstein. Vedi anche Miller, Insights of Genius, cit., pp. 30-31; John D.
Norton, Einstein's Investigations of Galilean Covariant Electrodynamics prior to 1905,
in Archive for History of Exact Sciences, 59, 2004, pp. 45-105; John D. Norton,
What Was Einstein's Fateful Prejudice?, in Jurgen Renn, The Genesis of General Rela
tivity, vol. II, Dordrecht, Kluwer, 2006. In quest'ultimo articolo, Norton osserva:
[Questo] non e un problema per un teorico dell'etere. Le equazioni di Maxwell
implicano in modo abbastanza diretto che l'osservatore vedrebbe un profilo d'onda
congelato; e il teorico dell'etere non si aspetta profili d'onda congelati nella nostra
esperienza perche non ci muoviamo alia velocita della luce nell'etere.

550

Einstein

16 A.E. a Erika Oppenheimer, 13 settembre 1932, AEA 25- 192; Moszkowski,


Einstein the Searcher, cit., p. 4.
17 Gerald Holton fu il primo a sottolineare l'influenza di Foppl su Einstein,
citando la biografia del genero Anton Reiser e 1'edizione tedesca della biografia
di Philipp Frank: Holton, Thematic Origins..., cit., p. 210.
18A.E., Grundgedanken und Methoden der Relativitdtstheorie in ihrer Entwicklung
dargestellt (Concetti fondamentali e metodi della teoria della relativita illustrati nel loro
sviluppo), 1920, bozza inedita di un articolo per la rivista Nature, CPAE 7:31.
Vedi anche Holton, Thematic Origins..., cit., pp. 362-64; Holton, Einstein's Third
Paradise, cit.
19 A.E. a Mileva Marie, 10 agosto 1899.
20 A.E. a Mileva Marie, 10 e 28 settembre 1899; A.E., Hozv I Created the Theory
of Relativity, cit.
21 A.E. a Robert Shankland, 19 dicembre 1952, dove dice che aveva letto il
libro di Lorentz prima del 1905. Nella sua gia citata conferenza di Kyoto parla di
quand'era uno studente nel 1899, e afferma: Proprio allora ebbi la possibility di
leggere lo scritto di Lorentz del 1905. Nella lettera a Michele Besso del 22? gennaio
1903 dice che sta iniziando studi ampi ed esaurienti della teoria dell'elettrone.
Miller fomisce un buon quadro di cio che Einstein aveva gia appreso. Vedi Miller,
Albert Einstein's Special Theoiy of Relativity, cit., pp. 85-86.
22 Questo paragrafo si basa su Gerald Holton, Einstein, Michelson e Vesperimento cruciale, in L'immaginazione scientifica, cit., pp. 181-265, e su Pais, Sottile
e il Signore..., cit., pp. 127-30. Entrambi valutano le mutevoli affermazioni di
Einstein. L'analisi storica si e evoluta nel corso degli anni. Per esempio, il vecchio
amico e collega di Einstein, Philipp Frank, scrisse in Philosophy of Science, Saddle
River (NJ), Prentice-Hall, 1957, p. 134: Einstein prese le mosse dal caso piu
rilevante in cui le vecchie leggi del moto e della propagazione della luce si erano
dimostrate incapaci di adeguarsi ai fatti osservati: l'esperimento di Michelson.
Gerald Holton, lo storico della scienza di Harvard, mi scrisse in una lettera del
30 maggio 2006 su questo argomento: Riguardo all'esperimento di MichelsonMorley, fino a tre o quattro decenni fa praticamente tutti dicevano, soprattutto
nei libri di testo, che c'era una connessione diretta tra l'esperimento e la relativita
ristretta di Einstein. Tutto questo cambio, naturalmente, quando divenne possibile
esaminare accuratamente le carte di Einstein stesso sulla questione ... Anche i
non storici hanno abbandonato da tempo l'idea che ci sia stata una connessione
cruciale tra quel particolare esperimento e I'opera di Einstein.
23A.E., How I Created the Theory of Relativity, cit.; brindisi di Einstein ad Albert
Michelson, the Athenaeum, Caltech, 15 gennaio 1931, AEA 8-328; messaggio di
Einstein per il centenario di Albert Michelson, Case Institute, 19 dicembre 1952,
AEA 1-168.
24 Wertheimer, II pensiero produttivo, cit., p. 233; Miller, Immagini e metafore nel
pensiero scientifico, cit., p. 208 nota 6.
25 Interviste e lettere a Robert Shankland, 4 febbraio 1950, 24 ottobre 1952,
19 dicembre 1952. Vedi anche A.E. a F.G. Davenport, 9 febbraio 1954: Nel mio
personale percorso, il risultato di Michelson non ha avuto una grande influenza;
non ricordo neppure se ne ero a conoscenza quando scrissi il mio primo articolo
sull'argomento. La spiegazione e che ero, per ragioni di ordine generale, fermamente convinto che non esista il moto assoluto.

Note

551

26 Questo paragrafo attinge all'opera di Miller e a suggerimenti che questi mi


diede in merito a una stesura precedente.
27 Einstein considerava i risultati nulli degli esperimenti sul vento d'etere
come una conferma del principio di relativita, e non (come a volte si pensa) del
postulato secondo il quale la luce si muove sempre con velocita costante. John
Stachel, Einstein and Michelson. The Context of Discovery and Context of Justification,
1982, in John Stachel, Einstein from B to Z, Boston, Birkhauser, 2002.
28 II professor Robert Rynasiewicz della Johns Hopkins University e tra
coloro che sottolineano la fiducia di Einstein nei metodi induttivi. Anche se
Einstein nella seconda parte della sua carriera scrisse spesso di confidare piu
nella deduzione che nell'induzione, Rynasiewicz definisce questo punto altamente controverso, e afferma di contro: La mia opinione sui!'annus mirabilis
e che si tratti di un trionfo di cio che puo essere stabilito induttivamente come
punto fisso da cui proseguire in mancanza di una teoria fondamentale. E-mail
di Rynasiewicz all'autore, a commento di una precedente stesura di questo
paragrafo, 29 giungo 2006.
29 Miller, Immagini e metafore nel pensiero scientifico, cit., p. 59; Gerhard Sonnert,
Einstein and Culture, Amherst (NY), Humanity Books, 2005, p. 289.
30 Holton, Thematic Origins..., cit., p. 167.
31 A.E., Induzione e deduzione in fisica, in Berliner Tageblatt, 25 dicembre
1919, CPAE 7:28.
32 A.E. a T. McCormack, 9 dicembre 1952, AEA 36-459. McCormack era
uno studente della Brown University che aveva scritto ad A.E. una lettera da
ammiratore.
33 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 28.
34 L'analisi che segue si basa su Miller, Albert Einstein's Special Theory of Rela
tivity, cit., e sugli scritti di John Stachel, John Norton e Robert Rynasiewicz citati
in bibliografia. Miller, Norton e Rynasiewicz hanno gentilmente letto abbozzi del
mio lavoro e suggerito delle correzioni.
35 Se la sorgente sonora si sta avvicinando all'osservatore, le onde non lo
raggiungono piu velocemente. Tuttavia, per il fenomeno detto effetto Doppler, le
onde verranno compresse e l'intervallo tra esse sara piu piccolo. Una diminuzione
della lunghezza d'onda comporta una frequenza piu elevata, il che corrisponde
a un suono piu acuto (o piu grave, se la sirena passa e comincia ad allontanarsi).
Un effetto analogo si verifica con la luce. Se la sorgente si awicina all'osservatore,
la lunghezza d'onda diminuisce (e la frequenza aumenta) di modo che la luce
risulta spostata verso l'estremita violetta dello spettro. La luce proveniente da
una sorgente che si allontana sara spostata verso il rosso.
36 Miller, Albert Einstein's Special Theory of Relativity, cit., p. 311, mette in evidenza una connessione tra le memorie di Einstein sui quanti di luce e sulla relati
vita ristretta. Nel paragrafo 8 della sua memoria sulla relativita ristretta, Einstein
discute degli impulsi di luce e afferma: E notevole che l'energia e la frequenza di
un complesso luminoso variino in funzione dello stato di moto dell'osservatore
con la stessa legge.
37 John D. Norton, Einstein's Special Theory of Relativity and the Problems in the
Electrodynamics of Moving Bodies That Led Him to It (2006), disponibile sul sito
www.pitt.edu/~jdnorton/homepage/cv.html.
38A.E. ad Albert Rippenbein, 25 agosto 1952, AEA 20-46. Vedi anche A.E. a Mario
Viscardini, 28 aprile 1922, AEA 25-301: AqueH'epoca respinsi quest'ipotesi, perche

552

Einstein

conduce a terribili difficolta (per esempio, la spiegazione della formazione di un'ombra da parte di uno schermo che si muove rispetto alia sorgente della luce).
39 Mermin, It's about Time, cit., p. 23. Questa proprieta della luce fu infine provata in modo definitivo da Willem de Sitter con il suo studio delle stelle doppie
che ruotano Tuna attomo all'altra a grandi velocita, studio che fu pubblicato nel
1913. Ma anche prima di allora gli scienziati avevano rilevato che non si riusciva
a trovare alcuna prova della teoria secondo la quale la velocita della luce proveniente da stelle in moto, o da qualsiasi altra sorgente, variava.
40 A.E. a Paul Ehrenfest, 25 aprile e 20 giugno 1912. Scegliendo questa impostazione, Einstein seguitava a porre le basi di un dilemma sulla teoria dei quanti
che l'avrebbe tormentato per il resto della sua vita. Nell'articolo sui quanti di
luce aveva elogiato la teoria ondulatoria, pur proponendo al tempo stesso che
la luce potesse essere considerata anche come un flusso di particelle. Una teoria
dell'emissione avrebbe potuto accordarsi bene con tale impostazione. Ma tanto i
fatti quanto I'intuizione lo avevano indotto ad abbandonare quel modo di costruire
la relativita, proprio nello stesso momento in cui stava terminando la sua memoria
sui quanti di luce. Per quel che mi riguarda, e virtualmente inconcepibile che
abbia proposto, nello stesso anno, due memorie basate su descrizioni ipotetiche
della natura di cui awertiva la reciproca conflittualita dice il fisico Sir Roger Pen
rose. Sono invece propenso a ritenere che dovesse aver percepito (giustamente,
come poi risulto) che "in profondita" non vi era alcuna reale contraddizione tra
la precisione - e anzi la "verita" - della teoria ondulatoria di Maxwell e la visione
"quantistica" alternativa di tipo corpuscolare che tratteggio nella memoria sui
quanti. Toma alia mente la battaglia ingaggiata, circa duecento anni prima, da
Isaac Newton essenzialmente con il medesimo problema: questi propose un
curioso ibrido fra la visione corpuscolare e quella ondulatoria per spiegare aspetti
del comportamento della luce in conflitto tra loro: Roger Penrose, prefazione a
Stachel, L'anno memorabile di Einstem, cit., p. 15. Vedi anche Miller, Albert Einstein's
Special Theory of Relativity, cit., p. 311.
41 A.E., Zur Elektrodynamik bewegter Korper, in Annalen der Physik, 17,1905
(30 giugno), pp. 891-921, CPAE 2:23, secondo capoverso; trad. it. L'elettrodinamica
dei corpi in movimento, in Opere scelte, cit., pp. 148-77. In origine Einstein uso il
simbolo V per la velocita costante della luce, ma sette anni piu tardi comincio a
servirsi del simbolo c [dal latino celeritas], oggi di uso comune.
42 Nel paragrafo 2 della memoria, Einstein definisce il postulato della luce in
modo piu accurato: Nel sistema di coordinate "stazionario", ogni raggio di luce,
non importa se emesso da un corpo in quiete o da un corpo in movimento, si
muove con la determinata velocita V. In altre parole, il postulato afferma che la
velocita della luce e la stessa qualunque sia la velocita con la quale si muove la sorgente
luminosa. Molti autori, quando formulano il postulato della luce, confondono
questo enunciato con l'asserzione piu forte che la luce si propaga in qualsiasi
riferimento inerziale sempre alia stessa velocita qualunque sia la velocita con cui
la sorgente luminosa e I'osservatore si avvicinano tra loro o si allontanano l'uno
dall'altro. Questo enunciato e anch'esso vero, ma si ottiene soltanto combinando
il principio di relativita con il postulato della luce.
43 A.E., How I Created the Theory of Relativity, cit. Nel suo libro divulgativo
del 1916, Relativita. Esposizione divulgativa, cit., Einstein spiega questo punto nel
paragrafo 7, L'apparente incompatibility fra la legge di propagazione della luce e il
principio di relativita.

Note

553

44 A.E., Relativita. Esposizione divulgativa, cit., par. 7, p. 402.


45 A.E., Hoiv I Created the Theory of Relativity, cit.; Reiser, Albert Einstein, cit., p. 68.
46 A.E., Relativita. Esposizione divulgativa, cit., par. 9, p. 407.
47 A.E., How I Created the Theory of Relativity, cit.; Werner Heisenberg, Fisica e
filosofia, Milano, il Saggiatore, 1982, p. 136.
48 Sir Isaac Newton, Philosophiae Naturalis Principia Matheniatica (1687), Definizioni e Libro III, Scolio Generale; trad. it. Principi matematici della filosofia naturale,
Torino, UTET, 1965, pp. 101-02 e 793; A.E., II metodo della fisica teorica, cit., p. 252.
49 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., pp. 174-75; Ernst Mach, La meccanica
nel suo svilnppo storico-critico, Torino, Boringhieri, 1977, pp. 241-42.
50 Poincare continuava citando se stesso, e affermando di aver discusso
quest'idea in un articolo intitolato La misura del tempo. Miller osserva che l'amico
di Einstein Maurice Solovine potrebbe aver letto questo scritto in francese e averlo
discusso con Einstein. Questi in seguito l'avrebbe citato, e la sua analisi della
sincronizzazione degli orologi riflette alcune idee di Poincare. Miller, Einstein,
Picasso, cit., pp. 201-02.
51 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 155: Fu visto gesticolare in direzione di amici e colleghi indicando uno dei campanili di Bema e poi un altro cam
panile nel vicino villaggio di Muri. Peter Galison, Gli orologi di Einstein..., cit., p.
254, riprende questo episodio. Entrambi indicano come fonte Max Fliickiger, Albert
Einstein in Bern, cit., p. 95. In realta Fliickiger si limita a citare un collega secondo
il quale Einstein aveva menzionato quegli orologi come un ipotetico esempio.
Vedi Alberto Martinez, Material History, cit, p. 229. Martinez concede pero che e
interessante che ci fosse un campanile a Muri non sincronizzato con gli orologi di
Bema e che Einstein lo menzionasse nello spiegare la teoria agli amici.
52 Galison, Gli orologi di Einstein..., cit., pp. 223, 249 e 254; Freeman Dyson,
Clockwork Science (Recensione dell'opera di Galison), in New York Review of
Books, 6 novembre 2003. La tesi di Galison si basa sulla sua ricerca originate
condotta sulle domande di brevetto.
53 Norton, Einstein's Special Theory of Relativity, cit., pp. 3 e 43: Un'altra eccessiva semplificazione presta troppa attenzione a quella parte dell'articolo di Ein
stein che ci affascina in modo particolare oggi: l'uso ingegnoso di segnali luminosi
e orologi per organizzare l'analisi concettuale della simultaneita. Questo punto di
vista conferisce un'importanza di gran lunga eccessiva a nozioni che entrarono in
gioco brevemente solo al termine di anni di indagine ... Non sono necessarie per
la relativita ristretta ne per la relativita della simultaneity. Vedi anche Alberto
Martinez, Material History, cit., pp. 224-40; Alberto Martinez, Raihvays and the Roots
of Relativity, in Physics World, novembre 2003; Norton, Einstein's Investigations
of Galilean Covariant Electrodynamics prior to 1905, cit. Per una buona valutazione,
che da maggior credito alia ricerca e alle idee di Galison, vedi Freeman Dyson,
Clockwork Science, cit Vedi anche Miller, Einstein, Picasso, cit.
54 Intervista con Einstein, in Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 28; A.E.,
Autobiographische Skizze, in Seelig, Helle Zeit, cit., p. 12.
55 Moszkowski, Einstein the Searcher, cit., p. 227.
56 Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 174.
57 Miller, Immagini e metafore nel pensiero scientifico, cit., pp. 72-73; Miller, Albert
Einstein's Special Theory of Relativity, cit., cap. 3, spiega l'influenza degli esperimenti
di Faraday con i magneti rotanti sulla teoria ristretta di Einstein.
58 A.E., L'elettrodinamica dei corpi in movimento, cit. Sono disponibili diverse edi-

554

Einstein

zioni. Per una versione in rete (in lingua inglese), vedi www.fourmilab.ch/etexts/
einstein/specrel/www /. Versioni in italiano, oltre a quella qui citata in Opere scelte,
cit., si trovano in Cinquant'anni di relativita, Firenze, Edizioni Giuntine-Sansoni,
1955 e in Stachel, Lanno memorabile di Einstein, cit. Utili versioni annotate (in lingua
inglese) si trovano in Stephen Hawking (a cura di), Selections from the Principle of
Relativity, Philadelphia, Running Press, 2002; Richard Muller (a cura di), Centennial
Edition ofThe Theory of Relativity, San Francisco, Arion Press, 2005.
59 A.E., appendice non utilizzata per il libro del 1916 Relativita. Esposizione
divulgativa, cit., CPAE 6:44a.
60 A.E., Relativita. Esposizione diimlgativa, cit., p. 409.
61 Bernstein, Secrets of the Old One, cit., p. 71.
62 Questo esempio e descritto chiaramente in Miller, Insights of Genius, cit., pp.
82-83; Richard Panek, II secolo invisibile. Einstein e Freud: la ricerca degli universi
nascosti, Milano, Ponte alle Grazie, 2005, pp. 32-34.
63 James Hartle, conferenza all'Aspen Center for Physics, 29 giugno 2005;
British National Measurement Laboratory, rapporto sugli esperimenti sulla dilatazione temporale, primavera 2005, www.npl.co.uk/publications/metromnia/
issuel8/.
64 A.E. a Solovine, non datata, in Solovine, Albert Einstein. Letters to Solovine,
cit., pp. 33 e 35.
65 Lawrence M. Krauss, Dietro lo specchio. II misteriosofascino delle dimensioni addizionali, da Platone alia teoria delle stringhe e oltre, Torino, Codice, 2007, pp. 35-48.
66 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 28. Per una descrizione matematica esauriente
della teoria ristretta, vedi Taylor e Wheeler, Fisica dello spazio-tempo, cit.
67 Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 169, dove e citata la conferenza di Hermann
Minkowski Spazio e tempo, tenuta all'Universita di Colonia il 21 settembre 1908.
68 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., pp. 139-41.
69 Kip S. Thome, Black Holes and Time Warps. Einstein's Outrageous Legacy, New
York, Norton, 1995, p. 79. II punto e ben chiarito anche in Miller, Einstein, Picasso,
cit., p. 200: Ne Lorentz, ne Poincare, ne alcun altro loro collega erano disposti ad
accordare una qualsiasi realta fisica al tempo locale di Lorentz... Soltanto Einstein
era disposto ad andare oltre le apparenze. Vedi anche p. 240: Einstein ne trasse
un significato che Poincare non vide. II suo esperimento mentale gli consentiva
di interpretare il formalismo matematico come una nuova teoria dello spazio e del
tempo, mentre per Poincare si trattava di una versione generalizzata della teoria
dell'elettrone di Lorentz. Miller ha analizzato la questione anche nel saggio
Scientific Creativity. A Comparative Study of Henri Poincare and Albert Einstein, in
Creativity Research Joumal, 5,1992, p. 385.
70 Miller, e-mail all'autore, 1 agosto 2005.
71 Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit., pp. 92-93. II principe Louis de Broglie, il fisico dei quanti che teorizzo che le particelle potevano
comportarsi come onde, disse di Poincare nel 1954: Eppure Poincare non fece
il passo decisivo; lascio ad A.E. la gloria di aver colto tutte le conseguenze del
principio di relativita. Vedi Galison, Gli orologi di Einstein..., cit., p. 305.
72 Freeman Dyson, Clockxvork Science, cit.
73 Miller, Albert Einstein's Special Theory of Relativity, cit., p. 162.
74 Holton, Thematic Origins..., cit., p. 178; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p.
182; Galison, Gli orologi di Einstein..., cit., p. 305; Miller, Albert Einstein's Special
Theory of Relativity, cit. Tutti e quattro questi autori hanno compiuto important!

Note

555

ricerche su Poincare e il credito che merita, e da queste ricerche e tratta parte di


questo paragrafo. Sono grato al professor Miller per avermi fatto avere una copia
del suo articolo Why Did Poincare Not Formulate Special Relativity in 1905? e per
avermi aiutato nella preparazione di questo paragrafo.
75 Miller, Immagini e metafore nel pensiero scientifico, cit., pp. 47-49; Henri Poin
care, conferenza del 4 maggio 1912 all'Universita di Londra, Ibid., p. 47; Pais,
Sottile e il Signore..., cit., p. 35 e pp. 178-86. Pais scrive: Poincare, in tutta la
vita non arrivo mai a comprendere le basi della relativita ristretta ... E evidente ...
che Poincare o non comprese mai la teoria della relativita ristretta, o non l'accetto
mai. Vedi anche Galison, Gli orologi di Einstein..., cit., pp. 242-43 e passim.
76 A.E. a Mileva Marie, 27 marzo 1901.
77 Michelmore, Einstein, cit., p. 45.
78 Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 179-80; Highfield e Carter, Le vite
segrete..., cit., p. 107; A.E. e Mileva Marie a Conrad Habicht, 20 luglio 1905.
79 Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 181; Trbuhovic-Gjuric, Im Schatten...,
cit., pp. 92-93; Zackheim, Einstein's Daughter, cit., p. 62.
80 La questione dell'eventuale presenza a qualsiasi titolo del nome della Marie
sul manoscritto della relativita ristretta e intricata, ma risulta che l'unica fonte
delle voci, un fisico russo defunto, non disse mai esattamente questo, e non c'e
alcun'altra prova a sostegno della tesi. Per un chiarimento, vedi l'appendice
di John Stachel all'introduzione dell'edizione inglese del centenario, Einstein's
Miraculous Year, Princeton, Princeton University Press, 2005, p. lv.
81 The Relative Importance of Einstein's Wife, in The Economists 24 febbraio
1990; Evan H. Walker, Did Einstein Espouse His Spouse's Ideas?, in Physics Todays
febbraio 1989; Ellen Goodman, Out from the Shadows of Great Men, in Boston
Globes 15 marzo 1990; Einstein's Wife, PBS, 2003, www.pbs.org/opb/einsteins
wife/index.htm; Gerald Holton, Einstein, History, and Other Passions. The Rebel
lion against Science at the End of the Twentieth Century, Cambridge (MA), Harvard
University Press, 2000, p. 191; Robert Schulmann e Gerald Holton, Einstein's Wife,
lettera alia New York Times Book Reviews 8 ottobre 1995; Highfield e Carter,
Le vite segrete..., cit., pp. 101-10; Svenka Savic, The Road to Mileva Maric-Einstein,
www.zenskestudie.edu.yu/wgsact/e-library/e-lib0027.html#_ftnl; Christopher
Jon Bjerknes, Albert Einstein. The Incorrigible Plagiarist, home.comcast.net/-xtxinc/
CIPD.htm; Alberto Martinez, Arguing about Einstein's Wife, in Physics Worlds
aprile 2004, physicsweb.org/articles/world/17/4/2/1; Alberto Martinez, Hand
ling Evidence in History. The Case of Einstein's Wife, in School Science Reviews
marzo 2005, pp. 51-52; Zackheim, Einstein's Daughter, cit., p. 20; Andrea Gabor,
Einstein's Wife. Work and Marriage in the Lives of Five Great Twentieth-Century Women,
New York, Viking, 1995; John Stachel, Albert Einstein and Mileva Marie. A Colla
boration That Failed to Develop, in H. Prycior et al. (a cura di), Creative Couples in
Science, New Brunswick (NJ), Rutgers University Press, 1995, pp. 207-19; Stachel,
Einstein from B to Z, cit., pp. 25-37.
82 Michelmore, Einstein, cit., p. 44.
83 Holton, Einstein, History, and Other Passions, cit., p. 191.
84 A.E. a Conrad Habicht, 30 giugno - 22 settembre 1905 (quasi certamente
all'inizio di settembre, dopo che era tomato dalle vacanze e si era messo a lavorare
sull'articolo della relazione E = me2).
85A.E., 1st die Trdgheit eines Korpers von seinem Energieinhalt abhtingig?, in Anna-

556

Einstein

len der Physik, 17,1905 (ricevuto il 27 settembre), pp. 639-41, CPAE 2:24; trad,
it. in Opere scelte, cit., pp. 178-80.
86 Per un'analisi penetrante del contesto concettuale e delle implicazioni
dell'equazione di Einstein, vedi David Bodanis, E = me2. Biografia dell'equazione
che ha cambiato il mondo, Milano, Mondadori, 2001. Bodanis ha anche un utile sito
web che fornisce ulteriori particolari: davidbodanis.com/books/emc2/notes/
relativity / sigdev /index.html. II calcolo relativo alia massa di un'uvetta si trova
in Wolfson, Simply Einstein, cit., p. 156.
VII. II pensiero piu felice. 1906-1909
1 Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. xxi.
2 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 202; Max Planck, Autobiografia
scientifica, in La conoscenza del mondo fisico, cit., p. 29.
3 Piu precisamente, la definizione che da Richard Feynman nelle sue Lectures
on Physics, Boston, Addison-Wesley, 1989, vol. 2, p. 19-1, e: L'azione in fisica ha
un sigrtificato preciso. E la media temporale della differenza tra l'energia cinetica
di una particella e la sua energia potenziale. II principio di minima azione afferma
che una particella si muove lungo la traiettoria che rende minima la differenza
tra la sua energia cinetica e la sua energia potenziale.
4 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 203; A.E. a Solovine, 27 aprile
1906; A.E., omaggio a Planck, 1913, CPAE 2:267.
5 Max Planck ad A.E., 6 luglio 1907; Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore
e ribelle, cit., pp. 97-98.
6 In seguito, alia morte del padre, divenuto Max von Laue.
7 Max Laue ad A.E., 2 giugno 1906.
8 Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit., p. 98; Seelig, Albert
Einstein, cit., p. 78; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 212.
9Arnold Sommerfeld a Hendrik Lorentz, 26 dicembre 1907, in Diana Kormos
Buchwald, The First Solvay Conference, in Einstein in Context, Cambridge, Cam
bridge University Press, 1993, p. 64. Sommerfeld si riferiva al fisico tedesco Emil
Cohn, un esperto di elettrodinamica.
10 Jakob Laub ad A.E., 1 marzo 1908.
11 L'Ufficio brevetti svizzero ad A.E., 13 marzo 1906.
12 Mileva Marie a Helene Savic, dicembre 1906.
13 A.E., Neue elektrostatische Methode zur Messung kleiner Elektrizitdtsmengen
(Nuovo metodo elettrostatico per la misurazione di piccole quantita di elettricita), 13
febbraio 1908, CPAE 2:48; Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 201-02.
14 A.E. a Paul e/o Conrad Habicht, 16 agosto e 2 settembre 1907,17 marzo,
giugno, 4 luglio, 12 ottobre, 22 ottobre 1908, 18 gennaio, 15 aprile, 28 aprile, 3
settembre, 5 novembre e 17 dicembre 1909; Overbye, Einstein innamorato, cit.,
pp. 201-05.
15A.E., Die vom Relativitdtsprinzip geforderte Tragheit der Energie (L'inerzia dell1'ener
gia richiesta dal principio di relativita), 14 maggio 1907, in Annalen der Physik, 22,
1907, pp. 371-84, CPAE 2:45; A.E. a Johannes Stark, 25 settembre 1907.
16A.E. al Dipartimento dell'istruzione del Canton Bema, 17 giugno 1907, CPAE
5:46; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 228.
17A.E., How 1 Created the Theory of Relativity, cit.
18L'espressione tedesca che uso e der glucklichste Gedanke, che e stata di solito

Note

557

tradotta con il pensiero piu felice, ma forse in questo contesto andrebbe piu
appropriatamente tradotta con piu fortunato.
19A.E., Grundgedanken und Methoden der Relativitatstheorie..., cit. La frase usata
era der glucklichste Gedanke meines Lebens.
20 Einstein espone la sua nuova teoria, in New York Times, 3 dicembre 1919.
21 Bernstein, L'uomo senzafrontiere, cit, p. 15, afferma che gli esperimenti mentali
di Newton con la mela che cade e di Einstein con l'ascensore portavano alia luce
intuizioni che rivelavano profondita inaspettate nelle esperienze quotidiane.
22 A.E., Relativita. Esposizione divulgativa, cit., par. 20.
23 A.E., The Fundaments of Theoretical Physics, in Science, 24 maggio 1940;
trad. it. Ifondamenti dellafisica teorica, in Idee e opinioni, cit., pp. 303-04. Vedi anche
Sartori, Understanding Relativity, cit., p. 255.
24 Einstein uso per la prima volta questa espressione in un articolo che scrisse
per gli Annalen der Physik nel febbraio 1912, Lichtgeschwindigkeit und Statik des
Gravitationsfeldes (Velocita della luce e statica del campo gravitazionale), CPAE 4:3.
25 Michel Janssen, The Einstein-Besso Manuscript. A Glimpse behind the Curtain
of the Wizard (2002), disponibile sul sito www.tc.umn.edu / -janssOll/.
26II campo gravitazionale doveva essere statico e omogeneo e l'accelerazione
doveva essere uniforme e rettilinea.
27A.E., Relativitatsprinzip und die aus demselben gezogenen Folgerungen (II principio
di relativita e le conclusioni che ne derivano), in Jahrbuch der Radioaktivitat und
Elektronik, 4 dicembre 1907, CPAE 2:47; A.E. a Willem Julius, 24 agosto 1911.
28 A.E. a Marcel Grossmann, 3 gennaio 1908.
29 A.E. al Consiglio dell'istruzione di Zurigo, 20 gennaio 1908; Folsing, Albert
Einstein. A Biography, cit., p. 236.
30 A.E. a Paul Gruner, 11 febbraio 1908; Alfred Kleiner ad A.E., 8 febbraio 1908.
31 Fliickiger, Albert Einstein in Bern, cit., pp. 117-21; Folsing, Albert Einstein. A
Biography, cit., p. 238; Maja Einstein, Albert Einstein, cit., p. xxi.
32 Alfred Kleiner ad A.E., 8 febbraio 1908.
33 Friedrich Adler a Viktor Adler, 19 giugno 1908; Rudolph Ardelt, Friedrich
Adler, Wien, Osterreichischer Bundesverlag, 1984, pp. 165-94; Seelig, Albert Ein
stein, cit., p. 95; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 247; Overbye, Einstein
innamorato, cit., p. 211.
34 Frank, Einstein, cit., p. 101; A.E. a Michele Besso, 29 aprile 1917.
35 A.E. a Jakob Laub, 19 maggio 1909; Reiser, Albert Einstein, cit., p. 72.
36 Friedrich Adler a Viktor Adler, 1 luglio 1908; A.E. a Jakob Laub, 30 luglio 1908.
37 A.E. a Jakob Laub, 19 maggio 1909.
38 Alfred Kleiner, relazione al corpo docente, 4 marzo 1909; Seelig, Albert Ein
stein, cit., p. 166; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 203; Folsing, Albert Einstein.
A Biography, cit., p. 249.
39 Alfred Kleiner, relazione al corpo docente, 4 marzo 1909.
40 A.E. a Jakob Laub, 19 maggio 1909.
41 A.E., componimento nel diario di Anna Schmid, agosto 1899, CPAE 1:49.
42 A.E. ad Anna Meyer-Schmid, 12 maggio 1909.
43 Mileva Marie a George Meyer, 23 maggio 1909; A.E. a George Meyer, 7 giu
gno 1909; A.E. a Erika Schaerer-Meyer, 27 luglio 1951; Highfield e Carter, Le vite
segrete..., cit., pp. 117-18; Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 213-14.
44 Mileva Marie a Helene Savic, fine del 1909 e 3 settembre 1909, in Popovic,
In Albert's Shadow, cit., pp. 26-27.

558

Einstein

45 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 92; Dukas e Hoffmann, Albert Einstein. II lato
umano, cit., pp. 6-7.
46 A.E. ad Arnold Sommerfeld, 14 gennaio 1908. Sono grato a Douglas Stone
della Yale University per avermi aiutato a trattare le prime ricerche di Einstein
sui quanti.
47 Intervento di Einstein a Salisburgo, Entwicklung unserer Anschauungen tiber
das Wesen und die Konstitution der Strahlung (Sviluppo delle nostre coneezioni in merito
alia natura e alia costituzione della radiazione), 21 settembre 1909, CPAE 2:60; Wolf
gang Pauli, II contributo di Einstein alia teoria dei quanti, in Schilpp, Albert Einstein
scienziato efilosofo, cit., p. 102; Armin Hermann, Friihgeschichte der quantentheorie
(1899-1913), Mosbach, Physik Verlag, 1969, trad. ingl. The Genesis of Quantum
Mechanics, Cambridge (MA), MIT Press, 1971, pp. 66-69.
48A.E. ad Arnold Sommerfeld, luglio 1910. Come disse scherzosamente l'amico
di Einstein Banesh Hoffmann in The Strange Story of the Quantum, New York,
Dover, 1959, non rimase loro che far buon viso, e andarono in giro con aria
desolata lamentando mestamente di dover considerare la luce di lunedi, mercoledi e venerdi come un'onda, di martedi, giovedi e sabato come una particella.
La domenica si limitavano a pregare.
49 Discussione successiva all'intervento del 21 settembre 1909 a Salisburgo,
CPAE 2:61.
50 A.E. a Jakob Laub, 4 e 11 novembre 1910.
51 A.E. a Heinrich Zangger, 20 maggio 1912.

VIII. II professore errante. 1909-1914


1 La migliore ricerca originale sull'influenza esercitata da Duhem su Einstein
e quella di Don Howard. Vedi Don Howard, Einstein and Duhem, in Synthese,
83, pp. 363-84; Don Howard, Albert Einstein, Philosophy of Science, in Stanford
Encyclopedia of Philosophy, disponibile all'indirizzo plato.stanford.edu/entries/
einstein-philscience /.
2 Friedrich Adler a Viktor Adler, 28 ottobre 1909, in Folsing, Albert Einstein. A
Biography, cit., p. 258.
3 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 97.
4 Ibid., p. 113.
5 Ibid., pp. 99-104; Brian, Einstein. A Life, cit., p. 76.
6 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 102; A.E. ad Arnold Sommerfeld, 19 gennaio 1919.
7 Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 241; Miller, Einstein, Picasso, cit., pp. 229-31.
8 Intervista di Hans Albert Einstein a Gazette and Daily (York, PA), 20 set
tembre 1948; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 104; Highfield e Carter, Le vite segrete...,
cit., pp. 121-22.
9 A.E. a Pauline Einstein, 28 aprile 1910.
10 Petizione degli studenti, Universita di Zurigo, 23 giugno 1910, CPAE 5:210.
11 Ripetuto da Planck in una conferenza alia Columbia University nella primavera 1909; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 209; Folsing, Albert Einstein. A
Biography, cit., p. 271.
12 A.E. a Jakob Laub, 27 agosto e 11 ottobre 1910; il conte Karl von Stiirgkh
ad A.E., 13 gennaio 1911; Frank, Einstein, cit., pp. 104-06; Clark, Einstein. La vita
pubblica e privata..., cit., pp. 152-55; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., pp.
271-73; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 210.

Note

559

13 Frank, Einstein, cit., p. 145. Frank colloca la visita nel 1913, ma in realta essa
avvenne nel settembre 1910, quando Einstein era a Vienna per il suo colloquio
ufficiale in merito alia cattedra di Praga. Vedi le note in CPAE 5 (versione tede
sca), p. 625.
14 A.E. a Hendrik Lorentz, 27 gennaio 1911.
15 A.E. a Jakob Laub, 19 maggio 1909.
16 A.E. a Hendrik Lorentz, 15 febbraio 1911.
17 Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 19; Brian, Einstein. A Life, cit., p. 78; Martin
Klein, Paul Ehrenfest. The Making of a Theoretical Physicist, New York, American
Elsevier, 1970, p. 303. La descrizione di Ehrenfest e tratta da una bozza del suo
elogio di Lorentz.
18 A.E., Allocuzione sulla tomba di H.A. Lorentz (1928), in Idee e opinioni, cit., p.
75; A.E., H.A. Lorentz, creatore e personality (1953), in Idee e opinioni, cit., p. 78. Vedi
anche Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 114.
19 Mileva Marie a Helene Savic, gennaio 1911, in Popovic, In Albert's Shadow,
cit., p. 30; A.E. a Heinrich Zangger, 7 aprile 1911.
20 Frank, Einstein, cit., p. 134.
21 Max Brod, Tycho Brahe e il suo cammino a Dio, Milano, Sperling & Kupfer,
1933; Seelig, Albert Einstein, cit, p. 121; Clark, Einstein. La vita pubblica e privata...,
cit., pp. 157-58; Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit., pp. 129-30.
22 A.E. a Paul Ehrenfest, 26 gennaio e 12 febbraio 1912.
23 A.E., Ricordo di Paul Ehrenfest, scritto nel 1934 per un almanacco di Leida, e
ristampato in Pensieri degli anni difficili, cit., pp. 20-24.
24 Martin Klein, Paul Ehrenfest, cit., pp. 175-78; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 125;
Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 294; Clark, Einstein. La vita pubblica e
privata..., cit., pp. 169-70; Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit., pp. 133-34.
25 A.E. a Paul Ehrenfest, 10 marzo 1912; A.E. ad Alfred Kleiner, 3 aprile 1912;
A.E. a Paul Ehrenfest, 25 aprile 1912. A.E. a Heinrich Zangger, 17 marzo 1912: Mi
piacerebbe vederlo mio successore qui. Ma il suo ateismo fanatico rende la cosa
impossibile. La lettera a Zangger faceva parte del materiale reso accessibile nel
2006 ed e pubblicata come CPAE 5:374a in un supplemento al volume 10.
26 Dirk van Delft, Albert Einstein in Leiden, in Physics Today, aprile 2006, p. 57.
27 A.E. a Heinrich Zangger, 7 novembre 1911.
28 Invito di Ernest Solvay, 9 giugno 1911, CPAE 5:269; A.E. a Michele Besso, 11
settembre e 21 ottobre 1911.
29 A.E., ttat actuel du probleme des chaleurs specifiques, 3 novembre 1911, in La
theorie du rayonnement et les quanta, atti del 1 Congresso Solvay, Gauthier-Villars,
Paris, 1911, pp. 407-35; trad. it. Lo stato attuale del problema dei calori specifici, in
Opere scelte, cit., pp. 233-62; il passo riportato si trova a p. 257.
30 Discussione seguita all'intervento di Einstein, Ibid., pp. 263-81.
31 A.E. a Heinrich Zangger, 7 e 15 novembre 1911.
32 A.E. a Michele Besso, 26 dicembre 1911.
33 Premio che si aggiungeva a quello per la fisica del 1903, cosicche la Curie fu
la prima persona a vincere il Nobel in due campi diversi. L'unica altra persona a
fare altrettanto e stato Linus Pauling, che vinse il premio per la chimica nel 1954,
e poi quello per la pace nel 1962 per il suo impegno nella lotta contro i test delle
armi nucleari.
34 Bernstein, A Theory for Everything, cit., p. 125.
35 A.E. a Heinrich Zangger, 7 novembre 1911.

560

Einstein

36 A.E. a Marie Curie, 23 novembre 1911. (Questa lettera e inserita all'inizio


del volume 8 delle CPAE, e non nel volume 5, dove avrebbe dovuto trovare posto
secondo un criterio cronologico, se fosse stata disponibile quando quel volume
fu pubblicato.)
37 Mileva Marie ad A.E., 4 ottobre 1911.
38 Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 262. La citazione di Einstein e tratta da
una lettera a Carl Seelig, 5 maggio 1952.
39 Era nata Elsa Einstein ed era diventata Elsa Lowenthal durante il suo breve
matrimonio con un commerciante di Berlino. Albert Einstein si riferiva a lei
come a Elsa Einstein anche prima di sposarla. Per chiarezza la chiamero sempre
soltanto Elsa.
40 Reiser, Albert Einstein, cit., p. 126.
41 Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit., p. 137.
42 A.E. a Elsa Einstein Lowenthal, 30 aprile 1912; per quanto riguarda la conservazione delle lettere da parte di Elsa, vedi CPAE 5:389 (edizione tedesca),
nota 12.
43 A.E. a Elsa Einstein, 30 aprile 1912; taccuino degli appunti di Einstein,
CPAE 3 (edizione tedesca), appendice A; CPAE 5:389 (edizione tedesca), nota 4.
44 A.E. a Elsa Einstein, 7 e 12 maggio 1912.
45 A.E. a Michele Besso, 13 maggio 1911; A.E. a Hans Tanner, 24 aprile 1911;
A.E. ad Alfred e Clara Stem, 17 maggio 1912.
46 Mileva Marie a Helene Savic, dicembre 1912, in Popovic, In Albert's Shadow,
cit., p. 106.
47Willem Julius ad A.E., 17 settembre 1911; A.E. a Willem Julius, 22 settembre 1911.
48 Heinrich Zangger a Ludwig Forrer, 9 ottobre 1911; CPAE 5:291 (edizione
tedesca), nota 2; CPAE 5:305 (edizione tedesca), nota 2.
49 Sebbene l'istituto fosse stato ribattezzato, Einstein seguitava a chiamarlo il
Politecnico (Polytechnikum) e, per chiarezza, continuero a usare questo nome.
50 A.E. a Heinrich Zangger, 15 novembre 1911.
51 A.E. a Willem Julius, 16 novembre 1911.
52 Marie Curie, lettera di raccomandazione, 17 novembre 1911; Seelig, Albert
Einstein, cit., p. 134; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 291; CPAE 5:308
(edizione tedesca), nota 3.
53 Henri Poincare, lettera di raccomandazione, novembre 1911; Seelig, Albert
Einstein, cit., p. 135; Galison, Gli orologi di Einstein..., cit., p. 301; Folsing, Albert
Einstein. A Biography, cit, p. 291; CPAE 5:308 (edizione tedesca), nota 3.
54 A.E. ad Alfred e Clara Stem, 2 febbraio 1912.
55 Gli articoli apparvero sul settimanale Viennese Montags-Revue il 29 luglio
1912, e sul praghese Prager Tagblatt il 26 maggio e il 5 agosto 1912. CPAE 5:414
(edizione tedesca), note 2, 3 e 11; dichiarazione di Einstein, 3 agosto 1912.
56 A.E. a Ludwig Flopf, 12 giugno 1912.
57 Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 304-05 e 317; Highfield e Carter, Le
vite segrete..., cit, p. 144; Seelig, Albert Einstein, cit, p. 112.
58 In una lettera a Elsa del 30 giugno 1914, Einstein ricordava come lei lo avesse
preso in giro per aver accluso il suo nuovo indirizzo alia lettera del 7 maggio 1912,
in cui affermava che dovevano smettere di scriversi.
59 A.E. a Elsa Einstein, circa 14 marzo 1913.
60 A.E. a Elsa Einstein, 23 marzo 1913.
61 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 244; Thomas Levenson, Einstein in Berlin, New

Note

561

York, Bantam Books, 2003, p. 2; CPAE 5:451 (edizione tedesca), nota 2; Clark,
Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 186; Overbye, Einstein innamorato, cit,
pp. 324-25; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 329.1 curatori degli scritti
di Einstein fanno riferimento al fazzoletto bianco, basandosi su una lettera della
figlia di Nernst, mentre altre versioni fanno riferimento alia rosa rossa, basandosi
sul resoconto dato a Seelig.
62 Max Planck, Walther Nernst, Heinrich Rubens ed Emil Warburg all'Accademia prussiana, 12 giugno 1913, CPAE 5:445.
63 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 148.
64 A.E. a Jakob Laub, 22 luglio 1913.
65 A.E. a Paul Ehrenfest, fine di novembre 1913.
66 A.E. a Hendrik Lorentz, 14 agosto 1913.
67A.E. a Heinrich Zangger, 27 giugno 1914, CPAE 8:5a, lettera resa accessibile
nel 2006 e pubblicata come supplemento a CPAE vol. 10.
68 A.E. a Elsa Einstein, 14 e 19 luglio, prima del 14 luglio e 13 agosto 1913.
69 A.E. a Elsa Einstein, dopo I'll agosto 1913.
70 A.E. a Elsa Einstein, dopo I'll agosto e 11 agosto 1913.
71 Eva Curie, Vita della signora Curie, Milano, Mondadori, 1938, p. 306, Fol
sing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 325; Highfield e Carter, Le vite segrete...,
cit., p. 148.
72II battesimo ebbe luogo nella chiesa di San Nicola a Novi Sad il 21 settembre
1913: Hans Albert Einstein a Dord Krstic, 5 novembre 1970; Elizabeth Einstein
Roboz, Hans Albert Einstein..., cit., p. 97; Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit.,
pp. 150-51; Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 331; A.E. a Heinrich Zangger, 20
settembre 1913; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 113.
73 A.E. a Elsa Einstein, 10 ottobre 1913.
74 A.E. a Elsa Einstein, 16 ottobre 1913.
75 A.E. a Elsa Einstein, prima del 2 dicembre 1913.
76 A.E. a Elsa Einstein, dopo il 21 dicembre e 11 agosto 1913.
77 A.E. a Elsa Einstein, dopo il 21 dicembre 1913.
78A.E. a Elsa Einstein, dopo I'll febbraio 1914; diario di Lisbeth Hurwitz, citato
in Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 342.
79 Dimitri Marianoff, Einstein. An Intimate Study of a Great Man, New York,
Doubleday, 1944, p. 1; A.E. a Mileva Marie, 2 aprile 1914.
80 A.E. a Paul Ehrenfest, circa 10 aprile 1914; Paul Ehrenfest ad A.E., circa 10
aprile 1914; Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit., pp. 157.
81 Whitrow, Einstein. The Man..., cit., p. 20.
82A.E. a Heinrich Zangger, 27 giugno 1914, CPAE 8:16a, lettera resa accessibile
nel 2006 e pubblicata come supplemento al vol. 10.
83 A.E., memorandum a Mileva Marie, circa 18 luglio 1914, CPAE 8:22. Vedi
anche l'appendice, CPAE 8b (edizione tedesca), p. 1032, per una nota di Anna
Besso-Winteler a Heinrich Zangger, marzo 1918, sulla rottura degli Einstein.
84 A.E. a Mileva Marie, circa 18 luglio e 18 luglio 1914.
85 CPAE 8a:26 (edizione tedesca), nota 3; nota di Anna Winteler Besso a Hein
rich Zangger, marzo 1918, CPAE 8b (edizione tedesca), p. 1032; Overbye, Einstein
innamorato, cit., pp. 346-47.
86 A.E. a Elsa Einstein, 26 luglio 1914.
87 A.E. a Elsa Einstein, dopo il 26 luglio 1914.
88 A.E. a Elsa Einstein, 30 luglio 1914 (due lettere); Michele Besso ad A.E.,

562

Einstein

17 gennaio 1928 (ricordando la rottura); Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 261;


Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 338.
89 A.E. a Elsa Einstein, dopo il 3 agosto 1914.
90 La lettera di Einstein a Mileva Marie del 15 settembre 1914 contiene l'accusa
di avvelenamento. Molte altre lettere del 1914 forniscono particolari sullo scontro
relativo al denaro, alia mobilia e al comportamento da tenere con i figli.
IX. La relativita generale. 1911-1915

1Jurgen Renn e Tilman Sauer, Pathzvays out of Classical Physics. Einstein's Double
Strategy in Searchingfor the Gravitational Field Equation (2006), disponibile sul sito
www.hss.caltech.edu/-tilman/.
2 Vedi cap. VII, p. 147. Ai fini della presente discussione supponiamo di avere a
che fare con un sistema di riferimento accelerato uniformemente e rettilineamente
e con un campo gravitazionale omogeneo.
3 La descrizione del principio di equivalenza ricalca la formulazione che ne
diede Einstein nel suo articolo sugli Annalen der Physik del 1907 e nell'ampia
memoria sulla relativita generale del 1916. Altri l'hanno in seguito leggermente
modificato. Vedi anche la gia citata bozza inedita di un articolo di Einstein per
la rivista Nature, Grundgedanken und Methoden der Relativitdtstheorie... Parte di
questo capitolo trae spunto da una dissertazione di uno dei curatori dell'Einstein
Papers Project: Jeroen van Dongen, Einstein's Unification. General Relativity and the
Quest for Mathematical Naturalness, Universita di Amsterdam, 2002. Van Dongen
me ne ha fornito una copia insieme a preziose indicazioni per questo capitolo,
che ha anche riveduto. II capitolo tiene altresi conto dei risultati delle ricerche
di altri esperti che studiano il lavoro di Einstein sulla relativita generale. Sono
grato a van Dongen e ad altri che ho incontrato e mi hanno dato aiuto per questo
capitolo, tra i quali Tilman Sauer, Jurgen Renn, John D. Norton e Michel Janssen.
II capitolo attinge ai loro articoli e anche a quelli di John Stachel, tutti elencati
nella bibliografia.
4 A.E., Lichtgeschivindigkeit und Statik des Gravitationsfeldes (Velocita della luce e
statica del campo gravitazionale), in Annalen der Physik, 38, febbraio 1912, pp.
355-69, CPAE 4:3; A.E., Hozv I Created the Theory of Relativity, cit.; Janssen, Einstein's
First Systematic Exposition of General Relativity, cit., p. 9. Negli articoli del 1907 e
del 1911 Einstein parla dell'ipotesi deU'equivalenza, ma in quello del 1912 la
eleva alio status di Aquivalenzprinzip.
5 Riporto qui il valore che compare nei calcoli originari di Einstein. Dati successivi condussero a una revisione del valore che fu portato a circa 0,85 secondi
d'arco. Inoltre, come vedremo, in seguito Einstein modified la sua teoria che cosi
predisse una deflessione doppia di questo valore. Un secondo d'arco e un angolo
pari a 1/3600 di grado.
6 A.E., Einfluss der Schiverkraft anf die Ausbreitung des Lichtes, in Annalen der
Physik, 35, 21 giugno 1911, pp. 898-908, CPAE 3:23.
7 A.E. a Erwin Freundlich, 1 settembre 1911.
8John Stachel, Einstein Searchfor General Covariance, 1912-1915, in Don Howard
e John Stachel (a cura di), Einstein and the History of General Relativity, Boston,
Birkhauser, 1989.
9 Registro e libretto dei voti, CPAE 1:25; Adolf Hurwitz a Hermann Bleuler, 27
luglio 1900, CPAE 1:67; A.E. a Mileva Marie, 28 dicembre 1901.

Note

563

10 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 314; Pais, Sottile e il Signore...,


cit., p. 232.
11 James Hartle, Gravity. An Introduction to Einstein's General Relativity, Boston,
Addison-Wesley, 2002, p. 13.
12 A.E. ad Arnold Sommerfeld, 29 ottobre 1912.
13 A.E., prefazione all'edizione ceca del suo libro divulgativo Relativita, 1923;
vedi utf.mff.cuni.cz/Relativity/ Einstein.htm. Qui Einstein scrive: L'idea decisiva
dell'analogia tra la formulazione matematica della teoria e la teoria gaussiana
delle superfici mi venne soltanto nel 1912 dopo il mio ritomo a Zurigo, senza
che io fossi al corrente a quell'epoca del lavoro di Riemann, Ricci e Levi-Civita.
Ad attirare la mia attenzione su questi studi fu il mio amico Grossmann. A.E.,
How I Created the Theory of Relativity, cit.: Mi resi conto che i fondamenti della
geometria avevano un significato fisico. Quando da Praga tornai a Zurigo, vi
trovai il matematico Grossmann, mio caro amico: da lui appresi le prime notizie
sul lavoro di Ricci e in seguito su quello di Riemann.
14 Sartori, Sartori, Understanding Relativity, cit., p. 275.
15Ecco come funziona. Se ci si trova in un punto di uno spazio curvo e si vuole
conoscere la distanza di un punto contiguo - a distanza infinitesima - le cose
possono essere complicate ove si disponga soltanto del teorema di Pitagora e di
un po' di geometria generica. E possibile che la distanza di un punto vicino posto
a nord debba essere calcolata in modo differente dalla distanza di un punto posto
a est oppure in alto. Occorre avere in ogni punto dello spazio qualcosa di simile
a un cartellino che ci dica la distanza di ciascuno degli altri punti. Nello spazio
quadridimensionale il nostro cartellino dovra contenere died numeri perche
siamo in grado di affrontare tutte le questioni attinenti le distanze spaziotemporali
dei punti contigui. t: necessario un cartellino di questo tipo in ogni punto dello
spaziotempo. Ma una volta che si dispone di tali cartellini, si puo calcolare la
distanza lungo qualsiasi curva: basta sommare le distanze per ogni tratto infinitesimale servendosi dei cartellini man mano che si precede di punto in punto. I
cartellini costituiscono il tensore metrico, che e un campo nello spaziotempo. In
altre parole, e un'entita definita in ogni punto, ma che puo avere valori differenti
in ciascun punto. Sono grato al professor John D. Norton per l'aiuto che mi ha
dato nella formulazione di questo paragrafo.
16 Amir Aczel, L'equazione di Dio. Einstein, la relativita e Vuniverso in espansione,
Milano, il Saggiatore, 2000, pp. 87-97; Hoffmann, Relativity and Its Roots, cit.,
pp. 144-51.
17 Sono grato a Tilman Sauer e Craig Copi per l'aiuto che mi hanno dato nella
stesura di questo paragrafo.
18Janssen, The Einstein-Besso Manuscript, cit.; Brian Greene, La trama del cosmo.
Spazio, tempo, realta, Torino, Einaudi, 2004, pp. 81-84.
19 Calaprice, The New Expanded Quotable Einstein, cit., p. 9; Fliickiger, Albert
Einstein in Bern, cit., p. 121.
20 II taccuino di Zurigo si trova in CPAE 4:10. Un facsimile e disponibile in
rete sul sito echo.mpiwg-berlin.mpg.de/content/relativity/revolution/jnul. Vedi
anche Michel Janssen e Jurgen Renn, Untying the Knot. Hoxv Einstein Fonnd His
Way Back to Field Equations Discarded in the Zurich Notebook (2004), disponibile sul
sito www.tc.umn.edu/~janss011/pdf%20files/knot.pdf.
21 John D. Norton, Nature Is the Realization of the Simplest Conceivable Mathe
matical Ideas. Einstein and the Ca?ion of Mathematical Simplicity, in Studies in the

564

Einstein

History and Philosophy of Modern Physics, 31,2000, p. 147. Vedi anche Renn e
Sauer, Pathways out o f Classical Physics, cit.
22A.E., taccuino di Zurigo, CPAE 4:10 (edizione tedesca), p. 39 contiene i primi
elementi di quello che divenne poi noto come tensore di Einstein.
23 Una spiegazione di questo dilemma si trova in Jurgen Renn e Tilman Sauer,
The Rediscovery of General Relativity in Berlin (1997), Max-Planck-Institut, www.
mpiwg-berlin.mpg.de/en/forschung / Preprints / P63.pdf, pp. 42-43. II mistero della
ragione per cui aU'inizio del 1913 Einstein non riusci a trovare il tensore gravita
zionale corretto - e la questione della comprensione da parte sua delle opzioni per
la condizione sulle coordinate - sono trattati in modo esauriente in Renn, Standing
on the Shoulders of a Dwarf, cit, p. 11-14. Renn approfondisce - apportandovi alcune
modifiche - le conclusioni di John D. Norton, How Einstein Found His Field Equations,
in Historical Studies in the Physical Science, 1984; ristampato in Howard e Stachel,
Einstein and the History of General Relativity, cit., pp. 101-59.
24 Norton, Janssen e Sauer hanno tutti sostenuto che la brutta esperienza fatta
da Einstein nel 1913 abbandonando una strategia matematica per una fisica, per
poi ottenere un successo tardivo di nuovo con una strategia matematica, ebbe
un riflesso nelle concezioni che espresse nella sua Conferenza Spencer del 1933
a Oxford, e anche nel modo di affrontare negli ultimi decenni della sua vita la
ricerca di una teoria unitaria dei campi.
25 A.E. e Marcel Grossmann, Entwurf einer verallgemeinerten Relativitdtstheorie
und eine Theorie der Gravitation, in Zeitschrift fur Mathematik und Physik, 62,
1913 (prima del 28 maggio), pp. 225-61, CPAE 4:13; Janssen, Einstein's First Syste
matic Exposition of General Relativity, cit.; Janssen e Renn, Untying the Knot, cit.
26 A.E. a Elsa Einstein, 23 marzo 1913.
27 Manoscritto Einstein-Besso, CPAE 4:14; Janssen, The Einstein-Besso Manu
script, cit.
28 A.E., Prinzipielles zur allgemeinen Relativitdtstheorie (Principi della teoria della
relativita generale), in Annalen der Physik, 55, 6 marzo 1918, pp. 241-44, CPAE
7:4. Una lucida spiegazione dell'esperimento del secchio di Newton e di come
e connesso alia relativita si trova in Greene, La trama del cosmo, cit., pp. 29-89. La
congettura su come Mach avrebbe considerato un universo vuoto va attribuita
sostanzialmente ad A.E. Vedi John D. Norton, Mack's Principle before Einstein (1995),
disponibile sul sito www.pitt.edu/ -jdnorton/papers/MachPrinciple.pdf; Julian
Barbour, General Relativity as a Perfectly Machian Theory; Carl Hoefer, Einstein's
Formulation ofMach's Principle; e Hubert Goenner, Mach's Principle and Theories of
Gravity, tutti in Julian Barbour e Herbert Pfister (a cura di), Mach's Principle. From
Newton's Bucket to Quantum Gravity, Boston, Birkhauser, 1995.
29 Janssen, The Einstein-Besso Manuscript, cit, p. 14; Janssen, Einstein's First
Systematic Exposition of General Relativity, cit., p. 17; Janssen, What Did Einstein
Know and When Did He Know It? A Besso Memo Dated August 1913 (2006), dispo
nibile sul sito www.tc.umn.edu/~janss011 /. Janssen ha condotto un importante
lavoro di analisi sulla collaborazione Einstein-Besso del 1913. Riproduzioni del
manoscritto Einstein-Besso e di altri documenti collegati, insieme a un saggio
di Janssen sul loro significato, si trovano in un catalogo di 288 pagine edito da
Christie's, che mise all'asta gli originali il 4 ottobre 2002. (II manoscritto EinsteinBesso di cinquanta pagine fu venduto a 595.000 dollari.) Per un esempio di come
Einstein scarto il suggerimento di Besso che la metrica di Minkowski in coordinate
rotanti non fosse una soluzione valida delle equazioni di campo dell' Entwurf - e

Note

565

di come Einstein continuo a pensare che YEntwurf si conformasse effettivamente


al principio di Mach - vedi A.E. a Michele Besso, circa 10 marzo 1914.
30 A.E. a Ernst Mach, 25 giugno 1913; Charles Misner, Kip Thorne e John
Archibald Wheeler, Gravitation, San Francisco, Freeman, 1973, p. 544.
31A.E. a Hendrik Lorentz, 14 agosto 1913. Ma due giorni piu tardi scriveva nuovamente a Lorentz per dirgli che si era rassegnato all'idea che la covarianza fosse
impossibile: Soltanto ora, dopo che questa brutta macchia scura sembra essere
stata eliminata, la teoria mi piace. A.E. a Hendrik Lorentz, 16 agosto 1913.
32 L'argomento del buco affermava in sostanza che una teoria della gravitazione
generalmente covariante sarebbe stata indeterministica. Equazioni di campo
generalmente covarianti non avrebbero potuto determinare il campo metrico in
modo univoco. Una specificazione completa del campo metrico aU'esterno di
una piccola regione che fosse priva di materia - regione chiamata appunto il
buco - non sarebbe stata in grado di fissare il campo metrico all'interno di tale
regione. Vedi Stachel, Einstein Search for General Covariance, 1912-1915, cit.; John
E). Norton, A Conjecture on Einstein, the Independent Reality o f Spacetime Coordinate
Systems and the Disaster o f 1913 , in A.J. Kox e Jean Eisenstaedt, The Universe o f
General Relativity. Vol. II o f Einstein Studies, Boston, Birkhauser, 2005; Janssen,
Einstein's First Systematic Exposition o f General Relativity, cit.
33 A.E. a Ludwig Hopf, 2 novembre 1913, Vedi anche A.E. a Paul Ehrenfest,
7 novembre 1913: Si puo dimostrare che equazioni generalmente covarianti che
determinino il campo in modo completo in base al tensore della materia non
possono affatto esistere. Puo esserci qualcosa di piu bello di questo, che la specializzazione necessaria derivi da principi di conservazione? Quindi, i principi di
conservazione determinano le superfici che, tra tutte, devono essere privilegiate
come superfici delle coordinate. Possiamo indicare queste superfici privilegiate
come piani, dal momento che le sostituzioni lineari sono le uniche che siano
giustificate. La piu chiara spiegazione di Einstein dell'argomento del buco si
trova in Prinzipielles zur verallgemeinerten Relativitatstheorie una Gravitationstheorie (Principi della teoria generalizzata della relativita e della teoria della gravitazione),

gennaio 1914, CPAE 4:25.


34 Quando Einstein comparve all'annuale riunione degli scienziati di lingua
tedesca nel settembre 1913, il teorico rivale della gravitazione, Gustav Mie, gli
sferro un energico attacco, e in seguito pubblico uno scritto violentemente
polemico connotato da un pungente sarcasmo che andava ben al di la di quanto
potesse essere giustificato dai dissensi scientifici. Einstein si impegno anche in
un aspro dibattito con Max Abraham, la cui teoria della gravitazione aveva attaccato con grande gusto per tutto il 1912. Resoconto della conferenza di Vienna, 23
settembre 1913, CPAE 4:17.
35 A.E. a Heinrich Zangger, circa 20 gennaio 1914.
36 A.E. a Heinrich Zangger, 10 marzo 1914. Jurgen Renn ha sottolineato che il
periodo 1913-15, speso a difendere e a perfezionare YEntwurf anche se non salvo
la teoria, aiuto Einstein a comprendere meglio le difficolta di cui sembravano
soffrire i tensori dei quali aveva esplorato le proprieta nell'ambito della strategia
matematica. Praticamente tutti i problemi tecnici che Einstein aveva incontrato
nel taccuino di Zurigo con i candidati derivati dal tensore di Riemann furono in
realta risolti in questo periodo, nel corso dell'esame dei problemi associati con la
teoria delYEntwurf: J. Renn, Standing on the Shoulders o f a Dwarf, cit., p. 16.

566

Einstein

37 A.E. a Erwin Freundlich, 8 gennaio 1912 e meta agosto 1913; A.E. a George
Hale, 14 ottobre 1913; George Hale ad A.E., 8 novembre 1913.
38 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 181.
39 A.E. a Erwin Freundlich, 7 dicembre 1913.
40 A.E. a Erwin Freundlich, 20 gennaio 1914.
41 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., pp. 356-57.
42 A.E. a Paul Ehrenfest, 19 agosto 1914.
43 Ibid.

44 A.E. a Paolo Straneo, 7 gennaio 1915.


45 Per una buona descrizione, cui qui si fa riferimento, vedi Levenson, Einstein
in Berlin, cit., specialmente pp. 60-65.
46 Amos Elon, Requiem tedesco. Storia degli ebrei in Germania, 1743-1933, Milano,
Mondadori, 2005, pp. 249 e 282-83.
47 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 344.
48 A.E. a Hans Albert Einstein, 25 gennaio 1915.
49 Otto Nathan e Heinz Norden (a cura di), Einstein on peace, New York, Simon
and Schuster, 1960, p. 4; Elon, Requiem tedesco, cit., p. 292. Tradotto anche come
Appello al mondo civilizzato.
50A.E. a Georg Nicolai, 20 febbraio 1915. II testo completo si trova in CPAE 6:8,
e in Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 5. Clark, Einstein. La vita pubblica
e privata..., cit., p. 200, sostiene che parte del testo sia di pugno di Einstein. Vedi
anche Wolf William Zuelzer, The Nicolai Case, Detroit, Wayne State University
Press, 1982 [ediz. orig. tedesca, Der Fall Nicolai, Frankfurt am Main, SocietatsVerlag, 1981]; Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 355; Levenson, Einstein in
Berlin, cit., p. 63; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., pp. 346-47; Elon, Requiem
tedesco, cit., p. 294.
51 Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 9; Overbye, Einstein innamorato,
cit., p. 357; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., pp. 349; Clark, Einstein. La
vita pubblica e privata..., cit., p. 204.
52 A.E. a Romain Rolland, 15 settembre 1915; CPAE 8a:118 (edizione tedesca),
nota 2; diario di Romain Rolland, citato in Nathan e Norden, Einstein on peace,
cit., p. 16; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., pp. 366.
53 A.E. a Paul Hertz, prima dell'8 ottobre 1915; Paul Hertz ad A.E., 8 ottobre
1915; A.E. a Paul Hertz, 9 ottobre 1915.
54 A.E., La mia opinione sulla guerra, 23 ottobre -11 novembre 1915, CPAE 6:20.
55 A.E. a Heinrich Zangger, dopo il 27 dicembre 1914, CPAE 8:41a, in un supplemento al volume 10.
56 Hans Albert Einstein ad A.E., due cartoline prima del 4 aprile 1915, parte
del fondo della corrispondenza di famiglia che era sotto sigillo fino al 2006. CPAE
8:69a, 8:69b, in un supplemento al volume 10.
57 A.E. a Hans Albert Einstein, circa 4 aprile 1915.
58 A.E. a Heinrich Zangger, 16 luglio 1915.
59 A.E. a Elsa Einstein, 11 settembre 1915; A.E. a Heinrich Zangger, 15 ottobre
1915; A.E. ad Hans Albert Einstein, 4 novembre 1915. Per quanto riguarda la
lamentela di Einstein di non essere quasi riuscito a vedere i figli durante la visita
del settembre 1915, vedi A.E. a Mileva Marie, 1 aprile 1916: Spero che questa
volta non mi impedirai di nuovo quasi del tutto di vedere i ragazzi.
60 A.E. a Heinrich Zangger, 15 ottobre 1915; Michele Besso ad A.E., circa 30
ottobre 1915.

Note

567

61 Ancora una volta, ho attinto alle ricerche di Jurgen Renn, Tilman Sauer, John
Stachel, Michel Janssen e John D. Norton.
62Horst Kant, Albert Einstein and the Kaiser Wilhelm Institute for Physics, in Renn,
Albert Einstein. Chief Engineer o f the Universe, cit., pp. 168-70.
63 Wolf-Dieter Mechler, Einstein's Residences in Berlin, in Renn, Albert Einstein.
Chief Engineer o f the Universe, cit., p. 268.

64 Janssen, Einstein's First Systematic Exposition of General Relativity, cit., p. 29.


65 A.E. a Heinrich Zangger, 7 luglio e circa 24 luglio 1915; A.E. ad Arnold
Sommerfeid, 15 luglio 1915.
66 Precisamente, la questione era se le equazioni di campo dell'Entwurf fossero
invarianti rispetto alia trasformazione non autonoma a coordinate rotanti nel caso
della metrica di Minkowski nella forma standard diagonale. Janssen, Einstein's
First Systematic Exposition of General Relativity, cit., p. 29.
67 Appunto di Michele Besso ad A.E,, 28 agosto 1913; Janssen, The EinsteinBesso Manuscript, cit.; Norton, Nature Is the Realization of the Simplest Conceivable
Mathematical Ideas, cit., p. 149; A.E. a Erwin Freundlich, 30 settembre 1915.
68 A.E. a Hendrik Lorentz, 12 ottobre 1915. Einstein descrive i suoi progressi
dell'ottobre 1915 in una successiva lettera a Lorentz e in un'altra a Sommerfeid.
A.E. a Hendrik Lorentz, 1 gennaio 1916: Vissi momenti difficili l'autunno scorso
quando l'inesattezza delle vecchie equazioni del campo gravitazionale mi apparve
chiara. Avevo gia. scoperto in precedenza che il moto del perielio di Mercurio era
risultato troppo piccolo. In aggiunta scoprii che le equazioni non erano covarianti
per sostituziord corrispondenti a una rotazione uniforme del nuovo sistema di
riferimento. Infine trovai che la considerazione che avevo fatto l'anno scorso sulla
determinazione della funzione H di Lagrange per il campo gravitazionale era del
tutto illusoria, in quanto poteva essere facilmente modificata in modo tale che
alia H non dovesse essere applicata nessuna condizione restrittiva, rendendo cosi
possibile sceglierla del tutto liberamente. In questo modo giunsi alia convinzione
che 1'introduzione di sistemi adattati era sulla strada sbagliata e che si doveva
richiedere una covarianza piu ampia, preferibilmente generale. Ora e stata ottenuta la covarianza generale, grazie alia quale nulla e cambiato nella successiva
specializzazione del sistema di riferimento ... Avevo preso in considerazione
sostanzialmente le equazioni attuali gia tre anni fa insieme a Grossmann, che aveva
attratto la mia attenzione sul tensore di Riemann. A.E. ad Arnold Sommerfeid,
28 novembre 1915: NeH'ultimo mese ho vissuto uno dei periodi piu stimolanti e
faticosi, ma anche di maggiore successo, della mia vita. Infatti mi sono reso conto
che le mie precedenti equazioni del campo gravitazionale erano insostenibili! Le
indicazioni che mi hanno condotto a questa conclusione sono state le seguenti: 1)
Ho dimostrato che il campo gravitazionale di un sistema in rotazione uniforme
non soddisfa le equazioni di campo. 2) II moto del perielio di Mercurio risultava
di 18" per secolo invece che di 45". 3) Le considerazioni di covarianza del mio
articolo dell'anno scorso non fornivano la funzione hamiltoniana H. Se opportunamente generalizzate, permettevano una H arbitraria. Di qui si e dimostrato che
la covarianza rispetto a sistemi di coordinate "adattati" era un fiasco.
69 Norton, Nature Is the Realization of the Simplest Conceivable Mathematical Ideas,
cit., p. 152.
70C'e una sottile divergenza di opinioni all'intemo del gruppo degli storici della
relativita generale in merito alia rilevanza del presunto passaggio di Einstein dalla
strategia fisica a quella matematica nell'ottobre-novembre 1915. John Norton ha

568

Einstein

sostenuto che la sua nuova tattica fu quella di capovolgere la decisione del 1913 e
fornare a una strategia matematica, dando rilievo all'analisi tensoriale che avrebbe
prodotto la covarianza generale (Norton, Nature Is the Realization of the Simplest Con
ceivable Mathematical Ideas, cit., p. 151). Analogamente Jeroen van Dongen afferma
che il cambiamento di tattica fu chiaro: Einstein comprese immediatamente quale
fosse la via d'uscita dal pantano dell'Entwurf: ritorno al requisite matematico
della covarianza generale che aveva abbandonato nel taccuino di Zurigo (van
Dongen, Einstein's Unification, cit., p. 25). Entrambi gli studiosi adducono citazioni
successive in cui Einstein afferma che la grande lezione che aveva appreso era
l'opportunita di affidarsi a una strategia matematica. D'altro canto, Jurgen Renn
e Michel Janssen sostengono che Norton e van Dongen (e con loro l'Einstein piu
tardo, con la sua memoria ormai annebbiata) soprawalutano questo cambiamento
di rotta. Le considerazioni di carattere fisico continuarono a svolgere un ruolo di
primo piano nell'elaborazione della teoria definitiva nel novembre 1915. Nella
nostra ricostruzione, tuttavia, Einstein trovo la via del ritorno alle equazioni di
campo generalmente covarianti apportando un'importante rettifica alia teoria
dell'Entwurf, che era nata quasi esclusivamente da considerazioni di carattere fisico
... Che considerazioni di carattere matematico indicassero la medesima direzione
indubbiamente gli inspiro fiducia che questa fosse la direzione giusta, ma a guidarlo
lungo questo percorso furono considerazioni fisiche e non matematiche (Janssen
e Renn, Untying the Knot, cit. p. 13; la citazione che ho riportato nel testo si trova a
p. 10). E ancora, Janssen, Einstein's First Systematic Exposition of General Relativity,
cit., p. 35: Qualunque cosa abbia creduto, detto o scritto piu tardi in merito, Ein
stein scopri la strada maestra matematica alle equazioni di campo che portano il
suo nome soltanto dopo che aveva gia trovato queste equazioni al termine di una
strada mai lastricata, mediante la fisica.
71 A.E. ad Arnold Sommerfeld, 28 novembre 1915.
72 A.E., Zur allgemeinen Relativitdtstheorie [Sulla teoria della relativita generale),
in Preussische Akademie der Wissenschaften, Sitzungsberichte, 4 novembre
1915, pp. 778-86, CPAE 6:21.
73 A.E. a Michele Besso, 17 novembre 1915; A.E. ad Arnold Sommerfeld, 28
novembre 1915.
74 A.E. ad Hans Albert Einstein, 4 novembre 1915.
75 A.E. a David Hilbert, 7 novembre 1915.
76 Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 376.
77 A.E., Zur allgemeinen Relativitdtstheorie (Sulla teoria della relativita generale)
(Appendice), in Preussische Akademie der Wissenschaften, Sitzungsberichte,
11 novembre 1915, pp. 799-801, CPAE 6:22; Renn e Sauer, Pathzvays out of Classical
Physics, cit., p. 276; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 274.
78 A.E. a David Hilbert, 12 novembre 1915.
79 A.E. a Hans Albert Einstein, 15 novembre 1915; A.E. a Mileva Marie, 15
novembre 1915; A.E. a Heinrich Zangger, 15 novembre 1915 (lettera resa accessibile
nel 2006 e pubblicata come supplemento a CPAE vol. 10).
80 A.E. a David Hilbert, 15 novembre 1915.
81 A.E., Erkldrung der Perihelbewegung des Merkur aus der allgemeinen Relativitdts
theorie (Spiegazione del moto del perielio di Mercurio da parte della teoria della relativita
generale), in Preussische Akademie der Wissenschaften, Sitzungsberichte, 18
novembre 1915, pp. 831-39, CPAE 6:24.

Note

569

82 Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 275; A.E. a Paul Ehrenfest, 17 gennaio


1916; A.E. ad Arnold Sommerfeid, 9 dicembre 1915.
83 A.E. a David Hilbert, 18 novembre 1915.
84 David Hilbert ad A.E., 19 novembre 1915.
85 L'equazione e stata espressa in molti modi. Quello che uso qui corrisponde
alia formulazione utilizzata da Einstein nelle sue conferenze di Princeton del 1921.
Il primo membro dell'equazione puo essere scritto in modo piu compatto sotto
forma di quello che oggi e noto come tensore di Einstein: Guv86 Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 313; Aczel, L'equazione di Dio, cit., p.
109; archive.ncsa.uiuc.edu/Cyberia/Num Rel/ EinsteinEquations. html#intro.
Una variante dell'aforisma di Wheeler si trova a p. 5 del libro che questi scrisse
insieme a Charles Misner e Kip Thorne, Gravitation, cit.
87 Greene, La trama del cosmo, cit., p. 85.
88A.E., Die Grundlagen der allgemeinen Relativitatstheorie, in Annalen der Physik, 49, 20 marzo 1916, pp. 769-822, CPAE 6:30; trad. it. I fondamenti della teoria
della relativita generale, in Opere scelte, cit., pp. 282-343. II brano riportato si trova
alia p. 289.
89A.E. a Heinrich Zangger, 26 novembre 1915; A.E. a Michele Besso, 30 novem
bre 1915.
90 Kip Thorne, Black Holes and Time Warps. Einstein's Outrageous Legacy, New
York, Norton, 1995, p. 119.
91 Per un'analisi del contributo di Hilbert, vedi Tilman Sauer, The Relativity of
Discovery. Hilbert's First Note on the Foundations of Physics, in Archive for History
of Exact Sciences, 53,1999, pp. 529-75; Tilman Sauer, Einstein Equations and Hilbert
Action. What Is Missing on Page 8 of the Proofs for Hilbert's First Communication on
the Foundations of Physics?, in Archive for History of Exact Sciences, 59, 2005,
pp. 577-90. Tra gli articoli che descrivono le correzioni di Hilbert ci sono: Leo
Corry, Jurgen Renn e John Stachel, Belated Decision in the Hilbert-Einstein Priority
Dispute, in Science, 278,1997, pp. 1270-73; Sauer, Einstein Equations and Hilbert
Action, cit. Per cogliere l'atmosfera della con troversia, vedi anche John Earman
e Clark Glymour, Einstein and Hilbert. Two Months in the History of General Relati
vity, in Archive for History of Exact Sciences, 1978, p. 291; A.A. Logunov, M.A.
Mestvirishvili e V.A. Petrov, How Were the Hilbert-Einstein Equations Discovered?,
in Uspekhi Fizicheskikh Nauk, 174, n. 6, giugno 2004, pp. 663-78; Bjerknes,
Albert Einstein. The Incorrigible Plagiarist, cit.; John Stachel, Anti-Einstein Senti
ment Surfaces Again, in Physics World, aprile 2003, physicsweb.org/ articles /
review/16/4/2/1; Christopher Jon Bjerknes, The Author of Albert Einstein. The
Incorrigible Plagiarist Responds to John Stachel's Personal Attack, home.comcast.
net/~xtxinc/Response.htm; Friedwardt Winterberg, On Belated Decision in the
Hilbert-Einstein Priority Dispute, in Zeitschrift fur Naturforschung A , ottobre
2004, pp. 715-19, www.physics.unr.edu/faculty/winterberg/Hilbert-Einstein.pdf;
David Rowe, Einstein Meets Hilbert. At the Crossroads of Physics and Mathematics,
in Physics in Perspectives 3, n. 4, novembre 2001, p. 379.
92 Constance Reid, Hilbert-Courant, New York, Springer-Verlag, 1986, p. 142.
Sebbene questo commento sia citato anche in altre fonti secondarie, Tilman Sauer
dell'Einstein Papers Project, che sta scrivendo un libro su Hilbert, afferma di non
aver mai trovato una fonte primaria che lo riporti.
93 A.E. a David Hilbert, 20 dicembre 1915.

570

Einstein

94 A.E. ad Arnold Sommerfeld, 9 dicembre 1915; A.E. a Heinrich Zangger, 26

novembre 1915.
95 E questione controversa se la relativita generale riesca effettivamente a
rendere equivalenti tutte le forme di movimento e tutti i sistemi di riferimento.
Si puo certamente dire che, di due osservatori in moto relativo non uniforme,
ciascuno puo legittimamente considerare se stesso in quiete e l'altra soggetto a
un campo gravitazionale. Cio non significa necessariamente che (come Einstein a
volte parve credere, e altre volte no) due osservatori in moto relativo non uniforme
siano sempre fisicamente equivalenti, specialmente quando si ha a che fare con la
rotazione. Vedi, per esempio, John D. Norton, Did Einstein Stumble? The Debate over
General Covariance, in Erkenntnis, 42,1995, pp. 223-45; Janssen, Einstein's First
Systematic Exposition of General Relativity, cit., pp. 8-12; Don Howard, Point Coinci
dences and Pointer Coincidences, in Hubert Goenner et al. (a cura di), The Expanding
Worlds of General Relativity, Boston, Birkhauser, 1999, p. 463; Robert Rynasiewicz,
Kretschmann's Analysis of Covariance and Relativity Principles, in Goenner et al., The
Expanding Worlds, cit., p. 431; Dennis Diek, Another Look at General Covariance and
the Equivalence of Reference Frames, in Studies in the History and Philosophy of
Modern Physics, 37, marzo 2006, p. 174.
96 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 374; Clark, Einstein. La vita pub
blica e privata..., cit., p. 217.
97 A.E. a Michele Besso, 10 dicembre 1915.
X. Divorzio. 1916-1919
1Michele Besso ad A.E., 29 novembre 1915; A.E. a Michele Besso, 30 novembre
1915; Jurgen Neffe, Einstein. Eine Biographic, Hamburg, Rowohlt, 2005, p. 192.
2 Hans Albert Einstein ad A.E., prima del 30 novembre 1915; A.E. a Hans Albert
Einstein, 30 novembre 1915.
3Michele Besso ad A.E,, 30 novembre 1915. Vedi anche A.E. a Heinrich Zangger,
4 dicembre 1915: L'animo del ragazzo viene sistematicamente avvelenato per
fare in modo che non si fidi di me.
4 Per chiarezza, chiamo sempre il ragazzo con entrambi i suoi nomi, Hans
Albert, anche se suo padre lo chiamava invariabilmente solo Albert. Una volta
Einstein scrisse una lettera al figlio e la firmd Albert invece di papa. La lettera
successiva iniziava spiegando in tono imbarazzato: La ragione della strana firma
della mia ultima lettera e che, nella mia svagatezza, invece di firmare con il mio
nome, spesso firmo con il nome della persona cui la lettera e indirizzata (A.E. a
Hans Albert Einstein, 11 marzo e 16 marzo 1916).
5 A.E. a Mileva Marie, 1 dicembre e 10 dicembre 1915.
6A.E. a Hans Albert Einstein, 23 dicembre e 25 dicembre 1915. Einstein scrisse
una cartolina simile al figlio il 18 dicembre 1915. A.E. a Hans Albert Einstein, 11
marzo 1916.
7 A.E. a Heinrich Zangger, 26 novembre 1915; A.E. a Michele Besso, 3 gen
naio 1916.
8 Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 390.
9 A.E. a Mileva Marie, 6 febbraio 1916.
10A.E. a Mileva Marie, 12 marzo e 1 aprile 1916; Neffe, Einstein. Eine Biogra
phic, cit., p. 194.
11 A.E. a Mileva Marie, 1 aprile e 8 aprile 1916; A.E. a Michele Besso, 6 aprile

Note

571

1916; Michele Besso a Heinrich Zangger, 12 aprile 1916, CPAE 8:211 (edizione
tedesca), nota 2 .
12A.E. a Elsa Einstein, 12 aprile e 15 aprile 1916. Vedi anche A.E. a Elsa Einstein,
10 aprile 1916, nella corrispondenza di famiglia riservata resa accessible nel 2006,
CPAE 8:211a: I1 mio rapporto con lui sta diventando molto affettuoso.
13 A.E. a Elsa Einstein, 21 aprile 1916. Vedi anche A.E. a Heinrich Zangger,
11 luglio 1916: Dopo un'escursione pasquale estremamente piacevole, i giomi
successivi a Zurigo portarono un raffreddamento completo in un modo che non
riesco a spiegarmi del tutto.
14A.E. a Heinrich Zangger, 11 luglio 1916; A.E. a Michele Besso, 14 luglio 1916.
Vedi CPAE 8:233 (edizione tedesca), nota 4, dove si chiarisce che l'altra persona
cui si fa riferimento nella lettera e Zangger.
15 Pauline Einstein a Elsa Einstein, 6 agosto 1916, in Overbye, Einstein inna
morato, cit., p. 391.
16 A.E. a Michele Besso, 14 luglio 1916; Michele Besso ad A.E., 17 luglio 1916;
CPAE 8:239 (edizione tedesca), nota 2.
17 A.E. a Michele Besso, 21 luglio 1916, due lettere.
18 CPAE 8:241 (edizione tedesca), note 3 e 4; A.E. a Heinrich Zangger, 25 luglio
1916; Heinrich Zangger a Michele Besso, 31 luglio 1916.
19 A.E. a Heinrich Zangger, 18 agosto 1916; A.E. a Hans Albert Einstein, 25
luglio 1916. Vedi anche A.E. a Heinrich Zangger, 10marzo1917.
20 A.E. a Michele Besso, 24 agosto 1916; A.E. a Hans AlbertEinstein, 26 set
tembre 1916.
21 Hans Albert Einstein ad A.E., prima del 26 novembre 1916.
22 A.E. a Michele Besso, 31 ottobre 1916.
23 A.E. a Helene Savic, 8 settembre 1916.
24 A.E., Die Grundlagen der allgemeinen Relativitdtstheorie, cit.
25A.E., liber die spezielle und die allgemeine Relativitdtstheorie (gemeinverstdndlieh),
Braunschweig, Vieweg, dicembre 1916, CPAE 6:42. L'opera ha avuto innumerevoli
edizioni (per quella italiana vedi cap. VI). Per una versione Internet (in lingua
inglese) del libro di Einstein, vedi bartleby.com/173 / oppure www.gutenberg.
org/etext/5001.
26 A.E., Ifondamenti della ricerca (1918), in Idee e opinioni, cit., p. 210.
27 A.E. a Heinrich Zangger, 16 gennaio 1917; Clark, Einstein. La vita pubblica e
privata..., cit., p. 207-10.
28 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 212; Highfield e Carter,
Le vite segrete..., cit., p. 173; Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 424; A.E. a Paul
Ehrenfest, 14 febbraio 1917; A.E. a Heinrich Zangger, 6 dicembre 1917.
29 A.E. a Michele Besso, 9 marzo 1917; A.E. a Heinrich Zangger, 16 febbraio
e 10 marzo 1917.
30 A.E. a Paul Ehrenfest, 25 maggio 1917.
31 A.E. a Heinrich Zangger, 12 giugno 1917.
32 Lo stipendio di Einstein al netto delle tasse era di 13.000 marchi. L'inflazione
stava cominciando a farsi sentire, e il valore del marco tedesco era sceso da 24
centesimi di dollaro nel 1914 a 19 centesimi nel gennaio 1918. Con un marco
all'epoca si acquistavano due dozzine di uova o quattro pagnotte. (Un anno dopo
il marco avrebbe avuto un valore di soli 12 centesimi, e quando 1'iperinflazione
comincio a infuriare nel gennaio 1920, di soli 2 centesimi.) Gli alimenti della
Marie di 6000 marchi nel gennaio 1918 valevano quindi circa 1140 dollari, ossia,

572

Einstein

tenendo conto dell'inflazione, poco meno di 15.000 dollari del 2006. La proposta
di Einstein rappresentava un aumento del 50%.
33 A.E. a Mileva Marie, 31 gennaio 1918.
34 Mileva Marie ad A.E., 9 febbraio 1918, dal fondo della corrispondenza di
famiglia, CPAE 8:461a, nel supplemento al volume 10.
35 Mileva Marie ad A.E., dopo il 6 febbraio 1918. La lettera del 9 febbraio
proveniente dal fondo della corrispondenza di famiglia, citata nella precedente
nota 34, e diventata accessibile nel 2006. Chiaramente precede quella che e stata
datata dopo il 6 febbraio dai curatori delle carte di Einstein.
36 Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 443.
37 Mileva Marie ad A.E., 22 aprile 1918.
38 A.E. a Mileva Marie, 15 aprile, 23 aprile e 26 aprile 1918.
39 Maja Einstein ad Albert Einstein, 6 marzo 1918, fondo della corrispon
denza di famiglia divenuto accessibile nel 2006, CPAE 8:475b, nel supplemento
al volume 10.
40 A.E. ad Anna Besso, dopo il 4 marzo 1918.
41 Anna Besso ad A.E., dopo il 4 marzo 1918.
42 Mileva Marie ad A.E., prima del 23 maggio 1918; A.E. a Mileva Marie, 4
giugno 1918. Vedi anche Vero Besso (figlio di Anna e Michele) ad A.E., 28 marzo
1918, dal fondo della corrispondenza di famiglia: La cartolina che hai mandato
a mia madre non era proprio simpatica ... Le sue parole non ti avrebbero in alcun
modo offeso se le avessi sentite di persona; ti saresti semplicemente fatto una
risata e avresti attribuito loro un senso un po' piu sfumato.
43 Mileva Marie ad A.E., 17 marzo 1918: Umio stato di salute ora e tale che posso
stare abbastanza bene a letto in casa; anche se non sono in grado di alzarmi, posso
benissimo occuparmi ampiamente dei bambini, e questo mi rende proprio felice, e
contribuisce molto al mio benessere. A.E. a Heinrich Zangger, 8 maggio 1918.
44 A.E. a Heinrich Zangger, 8 maggio 1918.
45A.E. a Max Born, dopo il 29 giugno 1918; trad. it. in Albert Einstein, Hedwig
e Max Born, Scienza e vita. Lettere 1916-1955, Torino, Einaudi, 1973, p. 11; A.E. a
Michele Besso, 29 luglio 1918.
46 A.E. a Hans Albert Einstein, dopo il 4 giugno 1918.
47 A.E. a Hans Albert Einstein, dopo il 19 giugno 1918.
48 Hans Albert Einstein ad A.E., circa 17 luglio 1918; A.E. a Eduard Einstein,
circa 17 luglio 1918.
49 Edgar Meyer ad A.E., 11 agosto 1918; A.E. a Michele Besso, 20 agosto 1918.
50 A.E. a Heinrich Zangger, 16 agosto 1918; A.E. a Michele Besso, 6 settembre
1918; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 424.
51 Reiser, Albert Einstein, cit., p. 140.
52 Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 24. Vedi anche David E. Rowe
e Robert Schulmann (a cura di), Einstein's Political World, Princeton, Princeton
University Press, 2007.
53 Einstein e Bom H. e M., Scienza e vita, cit., pp. 175-78. La mia descrizione
si basa sul racconto di Bom che accompagna gli accenni di Einstein all'evento
contenuti in una lettera a Bom del 7 settembre 1944. Vedi anche Edmund Blair
Bolles, Einstein Defiant. Genius versus Genius in the Quantum Revolution, Washington,
Joseph Henry Press, 2004, pp. 3-11; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 178; Folsing, Albert
Einstein. A Biography, cit., p. 423; T. Levenson, Einstein in Berlin, cit., p. 198.
54 A.E., Sulla necessita di un'Assemblea Nazionale, 13 novembre 1918, CPAE 8:14;

Note

573

Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 25. Otto Nathan afferma che Einstein
rivolse queste considerazioni agli studenti radicali all'universita. Non c'e alcuna
prova di cio, e Born non ne fa parola. I giomali dell'epoca ne parlano come di un
discorso tenuto al Bund Neues Vaterland piu tardi in quello stesso giorno. Vedi
CPAE 8:14 (edizione tedesca), nota 2.
55 A.E. a Max Bom, 7 settembre 1944; trad. it. in Einstein e Bom H. e M., Scienza
e vita, cit., p. 175.
56 A.E., deposizione nella causa di divorzio, 23 dicembre 1918, CPAE 8:676.
57A.E. a Mileva Marie e Hans Albert Einstein, 10 gennaio 1919; A.E. a Hedwig e
Max Born, 15 gennaio e 19 gennaio 1919; Theodor Vetter ad A.E., 28 gennaio 1919.
Vetter era il rettore dell'Universita di Zurigo, e rispose alia lagnanza di Einstein
per la guardia posta all'ingresso delle sue conferenze.
58 Decreto di divorzio, 14 febbraio 1919, CPAE 9:6.
59 Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 354-57.
60 A.E. a Georg Nicolai, circa 22 gennaio e 28 febbraio 1917; Georg Nicolai ad
A.E., 26 febbraio 1917.
61 Ilse Einstein a Georg Nicolai, 22 maggio 1918, CPAE 8:545.
62 A.E. a Elsa Einstein, 12 luglio e 17 luglio 1919.
63 A.E. a Elsa Einstein, 28 luglio 1919.
64 Professor Einstein Here, in New York Times, 3 aprile 1921.
65 Pronounced Sense of Humor, in New York Times, 22 dicembre 1936.
66 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 429; Highfield e Carter, Le vite
segrete..., cit., p. 185.
67 Reiser, Albert Einstein, cit., p. 127; Marianoff, Einstein. An Intimate Study...,
cit., pp. 15 e 174. Questi due autori sposarono le due figlie di Elsa. II vero nome
di Reiser, come si e detto, era Rudolph Kayser.
68 Elias Tobenkin, How Einstein, Thinking in Terms of the Universe, Livesfrom Day
to Day, in New York Evening Post, 26 marzo 1921.
69 Frank, Einstein, cit., p. 170; Marianoff, Einstein. An Intimate Study..., cit., p. 1;
Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 428; Reiser, Albert Einstein, cit., p. 193.
XL L'universo di Einstein. 1916-1919
1 Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 407-08; A.E. a Karl Schwarzschild, 9
gennaio 1916.
2 A.E., On a Stationary System with Spherical Symmetry Consisting of Many Gra
vitating Masses, in Annals of Mathematics, XL, 1939, pp. 922-36.
3 Per una descrizione della storia, degli aspetti matematici e scientifici dei buchi
neri, vedi Arthur I. Miller, L'impero delle stelle. Amicizia, ossessione e tradimento alia
ricerca dei buchi neri, Roma, Le Scienze, 2007; Kip Thome, Black Holes and Time
Warps, cit., pp. 121-39.
4 Freeman Dyson in Andrew Robinson, Einstein. A Hundred Years of Relativity,
New York, Abrams, 2005, pp. 8-9.
5II capitolo XIV illustra la modifica che Einstein apporto a questa idea in una
conferenza tenuta a Leida nel 1920.
6 A.E. a Karl Schwarzschild, 9 gennaio 1916.
7 CPAE vol. 8 raccoglie tutta la corrispondenza tra Einstein e de Sitter, con un

574

Einstein

buon commento sulla disputa. Michel Janssen (autore non citato), The Einstein-de
Sitter-Weyl-Klein Debate, CPAE 8a (edizione tedesca), p. 351.
8 A.E. a Willem de Sitter, 2 febbraio 1917.
9 A.E. a Paul Ehrenfest, 4 febbraio 1917.
10A.E., Kosmologische Betrachtungen zur ailgemeinen Relativitdtstheorie, in Preussische Akademie der Wissenschaften, Sitzungsberichte, 8 febbraio 1917, pp. 142-52,
CPAE 6:43; trad. it. in Opere scelte, cit., pp. 361-73.
11 A.E., Relativita. Esposizione divulgativa, cit., par. 31, p. 463.
12 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 234.
13 Per un delizioso racconto fantastico lungo queste linee (per cosi dire), vedi
Edwin Abbott, Flatlandia. Racconto fantastico a piu dimensioni (originariamente
pubblicato nel 1880), Milano, Adelphi, 1966.
14 Edward W. Kold, The Greatest Discovery Einstein Didn't Make, in John Brock
man (a cura di), My Einstein, New York, Pantheon, 2006, p. 205.
15 Vedi il capitolo XIV per la decisione di Einstein di rinunciare al termine
quando venne a sapere che 1'universe era in espansione.
16Lawrence M. Krauss e Michael S. Turner, Rompicapo cosmico, in Le Scienze,
435, novembre 2004, pp. 88-95; Aczel, L'equazione di Dio, cit., pp. 148-49; Overbye,
Einstein innamorato, cit., p. 416; la famosa frase di Einstein sullo sbaglio e tratta da
George Gamow, My World Line, New York, Viking, 1970, p. 44.
17 Overbye, Einstein innamorato, cit., p. 423.
18 Vedi capitolo XIV.
19 A.E., Relativita. Esposizione divulgativa, cit., par. 22, p. 440.
20Vedi il classico libro (originariamente pubblicato nel 1920) di Arthur Eddington, Spazio, tempo e gravitazione. La teoria della relativita generale, Torino, Boringhieri,
1971. Alle pagine 147 sgg. e descritta la spedizione di Principe. Vedi anche un
articolo premiato di Matthew Stanley, An Expedition to Heal the Wounds of War.
1919 Eclipse and Eddington as Quaker Adventurer, in Isis, xciv, 2003, pp. 57-89.
Un'esauriente rassegna di tutti i testi si trova in Jeffrey Crelinsten, Einstein's Jury.
The Race to Test Relativity, Princeton, Princeton University Press, 2006.
21 Alice Vibert Douglas, The life of Arthur Stanley Eddington, London, Thomas
Nelson, 1956, p. 40; Aczel, L'equazione di Dio, cit., pp. 112-26; Clark, Einstein. La
vita pubblica e privata..., cit., pp. 244-46; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit.,
pp. 436-37; Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 457-64.
22 Alice Vibert Douglas, The life of Arthur Stanley Eddington, cit., p. 40.
23 A.E. a Pauline Einstein, 5 settembre 1919; A.E. a Paul Ehrenfest, 12 set
tembre 1919.
24 A.E. a Pauline Einstein, 27 settembre 1919; Bolles, Einstein Defiant, cit., p. 53.
25 Ilse Rosenthal-Schneider, Reality and Scientific Truth. Discussions with Ein
stein, von Laue, and Planck, Detroit, Wayne State University Press, 1980, p. 74. La
Rosenthal-Schneider riferisce erroneamente che il telegramma era di Eddington,
mentre era di Lorentz. La risposta di Einstein e famosa, e viene tradotta in molti
modi. La frase tedesca, come riportata dalla Rosenthal-Schneider, e: Da konnt'
mir halt der Liebe Gott leid tun, die Theorie stimmt doch.
26 Max Planck ad A.E., 4 ottobre 1919; A.E. a Max Planck, 23 ottobre 1919.
27II seminario di fisica di Zurigo ad A.E., 11 ottobre 1919.
28 A.E. al seminario di fisica di Zurigo, 16 ottobre 1919.
29 Alfred North Whitehead, La scienza e il mondo moderno, Torino, Boringhieri,
1979, p. 28. Vedi anche pp. 46 e 140.

Note

575

30 The Times di Londra, 7 novembre 1919; Pais, Sottile e il Signore... , cit.,


pp. 326-29; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 443; Clark, Einstein. La vita
pubblica e privata..., cit., p. 249.
31 The Times di Londra, 7 novembre 1919.
32A.E., Note autobiografiche, cit., p. 18. All'acquisto del violino si fa riferimento
nella lettera di Einstein a Paul Ehrenfest del 10 dicembre 1919.
33 Alice Vibert Douglas, The life of Arthur Stanley Eddington, cit., p. 41; Subrah
manyan Chandrasekhar, Truth and Beauty. Aesthetics and Motivations in Science,
Chicago, University of Chicago Press, 1987, p. 117. (David Hilbert era certamente
un terzo, anche se ce n'erano, naturalmente, molti altri.) Chandrasekhar, che in
seguito lavoro con Eddington, disse a Jeremy Bernstein di averlo sentito raccontare
direttamente da Eddington; Aczel, L'equazione di Dio, cit., pp. 132-33.
XII. Fama. 1919
1Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 266. Per una buona rassegna,
vedi David Rowe, Einstein's Rise to Fame, Perimeter Institute, 15 ottobre 2005,
www.mediasite.com.
2 Fabric of the Universe, editoriale del Times di Londra, 7 novembre 1919.
3 New York Times, 9 novembre 1919.
4 Brian, Einstein. A Life, cit., p. 100, da Meyer Berger, The Story of the New York
Times. 1851-1951, New York, Simon and Schuster, 1951, pp. 251-52.
5 New York Times, 9 novembre 1919.
6 II New York Times merita, naturalmente, un elogio per aver preso sul
serio la teoria.
7 Einstein Expounds His New Theory, in New York Times, 3 dicembre 1919.
8 A.E. a Heinrich Zangger, 15 dicembre 1919.
9 A.E. a Marcel Grossmann, 12 settembre 1920. Einstein proseguiva segnalando
alTamico che la questione, tra nazionalismo e antisemitismo montanti, si era politicizzata: La loro convinzione e determinata dal partito politico cui appartengono.
10 Infeld, To Albert Einstein on His 75th Birthday, in Goldsmith et al., Einstein.
The First Hundred Years, cit., p. 24.
11 New York Times, 4 dicembre e 21 dicembre 1919.
12 The Times di Londra, 28 novembre 1919.
13 Paul Ehrenfest ad A.E., 24 novembre 1919; Maja Einstein ad A.E., 10 dicem
bre 1919.
14A.E. a Max Bom, 9 dicembre 1919; trad. it. in Einstein e Bom H. e M., Scienza
e vita, cit., p. 23; A.E. a Ludwig Hopf, 2 febbraio 1920.
15 Snow, Einstein, in Ogni sorta di gente, cit., p. 133.
16 Dyson, Wise Man, in New York Review of Books, 20 ottobre 2005.
17 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 254.
18 Einstein e Born H. e M., Scienza e vita, cit., p. 51.
19 Hedwig Born ad A.E., 7 ottobre 1920; trad. it. in Einstein e Bom H. e M.,
Scienza e vita, cit., pp. 46-47.
20 Max Bom ad A.E., 13 ottobre 1920; trad. it. in Einstein e Bom H. e M., Scienza
e vita, cit., pp. 48-49.
21 Max Bom ad A.E., 28 ottobre 1920; trad. it. in Einstein e Born H. e M., Scienza
e vita, cit., p. 53.

576

Einstein

22 A.E. a Max Born, 26 ottobre 1920; trad. it. in Einstein e Born H. e M., Scienza
e vita, cit., pp. 49-50. Quando il libro apparve effettivamente, Einstein scrisse a
Maurice Solovine che Moszkowski era abominevole e spregevole e che aveva
commesso un falso utilizzando alcune sue lettere in modo abusivo per far credere
che lui avesse scritto un'introduzione al libro: A.E. a Maurice Solovine, 8 marzo
e 19 marzo 1921. Fu costernato anche quando venne a sapere che Hans Albert lo
aveva comprato, e gli disse: Non sono riuscito a impedirnela pubblicazione, e
mi ha causato un sacco di dolore: A.E. a Hans Albert Einstein, 18 giugno 1921.
Vedi anche Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit., p. 189.
23 Brian, Einstein. A Life, cit., pp. 114-16; Moszkowski, Einstein the Searcher,
cit., pp. 22-58.
24 Einstein e Born H. e M., Scienza e vita, cit., p. 52.
25 Frank. Einstein, cit., pp. 233-38.
26 Michelmore, Einstein, cit., p. 82; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 485.
27 A.E. a Heinrich Zangger, 24 dicembre 1919.
28A.E., Le mie impressioni sugli Stati Uniti, in Nieuwe Rotterdamsche Courant,
4 luglio 1921, CPAE 7, appendice D; trad. it. in Idee e opinioni, cit., pp. 11-12.
29 A.E., Einstein on His Theory, in The Times di Londra, 28 novembre 1919.
30 A.E. a Hedwig e Max Bom, 27 gennaio 1920; trad. it. in Einstein e Bom H.
e M., Scienza e vita, cit., p. 28; A.E. ad Arthur Eddington, 2 febbraio 1920. Einstein
disse cortesemente a un imbarazzato Eddington: L'esito tragicomico della vicenda
della medaglia [e] insignificante rispetto agli altruistici e fruttuosi sforzi che lei e i
suoi amici avete dedicato alia teoria della relativita e alia sua verifica.
31 Frida Bucky, citata in Brian, Einstein. A Life, cit., p. 230.
32 A.E., Come io vedo il mondo (1930), in Idee e opinioni, cit., pp. 16-17.
33 Questo giudizio compare con piccole variazioni in Infeld, Albert Einstein.
L'uomo e lo scienziato. La teoria della relativita e la sua influenza sul mondo contemporaneo,
Torino, Einaudi, 1952, p. 138; Infeld, To Albert Einstein on His 75thBirthday, cit., p. 25;
e nel Bulletin of the World Federation of Scientific Workers, luglio 1954.
34 Nota editoriale di Max Bom nell'edizione americana del 2005 del carteggio
Einstein-Born, Born-Einstein Letters, New York, Walker Publishing, 2005, p. 127.
35 Pais, Einstein and the Quantum Theory, in Review of Modem Physics, otto
bre 1979. Vedi anche Pais, Einstein, Newton and Success, in Anthony Philip French
(a cura di), Einstein. A Centenary Volume, Cambridge (MA), Harvard University
Press, 1979, p. 35; Pais, Sottile e il Signore..., cit., pp. 55-56.
36 A.E., Why Socialism?, in Monthly Review, maggio 1949; trad. it. Perche il
socialismo?, in Idee e opinioni, cit., p. 147.
37 Erik Erikson, Psychoanalytic Reflections on Einstein's Centenary, in Holton e
Elkana, Albert Einstein. Historical and Cultural Perspectives, cit., p. 151.
38 Questa considerazione e di Barbara Wolff degli Archivi Einstein all'Universita ebraica.
39 Levenson, Einstein in Berlin, cit., p. 149.
40 A.E. a Paul Ehrenfest, 17 gennaio 1922; Folsing, Albert Einstein. A Biography,
cit., p. 482.
41 A.E. a Eduard Einstein, 25 giugno 1923, fondo della corrispondenza della fami
glia Einstein, inedito, lettera in possesso di Bob Cohn, che me ne ha fomito una copia.
Cohn e un collezionista di materiale einsteiniano. Le lettere in suo possesso sono state
tradotte dalla dottoressa Janifer Stackhouse. Sono grato a entrambi per l'aiuto.
42 Michelmore, Einstein, cit., p. 71.

Note

577

43 A.E. a Mileva Marie, 12 maggio 1924, AEA 75-629.


44 A.E. a Michele Besso, 5 gennaio 1924, AEA, 7-346; A.E. a Hans Albert Ein
stein, 7 marzo 1924.
45 A.E. a Heinrich Zangger, marzo 1920; Folsing, Albert Einstein. A Biography,
cit., p. 474; Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit., p. 182; Clark, Einstein. La vita
pubblica e privata..., cit., p. 209.
46 Paul Johnson, Modern Times, New York, HarperCollins, 1991, pp. 1-3. Questo
paragrafo e un adattamento di un saggio che scrissi quando Einstein fu scelto
come personaggio del secolo di Time: Who Mattered and Why, in Time, 31
dicembre 1999. Per una critica di questa posizione, cui pure ho attinto in questo
paragrafo, vedi David Greenberg, It Didn't Start with Einstein, in Slate, 3 feb
braio 2000, www.slate.com/id/74164/. Anche Miller, Einstein, Picasso, cit., e una
fonte importante.
47 Charles Poor, professore di meccanica celeste alia Columbia University, in
New York Times, 16 novembre 1919.
48 New York Times, 7 dicembre 1919.
49 Isaiah Berlin, Einstein and Israel, in Holton e Elkana, Albert Einstein. Historical
and Cultural Perspectives, cit., p. 282. Vedi anche Reiser, Albert Einstein, cit., p. 158:
La parola relativita veniva confusa negli ambienti profani, e ancora oggi viene
confusa, con la parola relativismo. L'opera e la personality di Einstein, invece,
sono ben lontane dall'ambiguita e dal concetto di relativismo, sia nella teoria della
conoscenza che nell'etica ... II relativismo etico, che nega tutte le norme morali
generalmente vincolanti, contraddice in modo totale l'elevata idealita sociale che
Einstein rappresenta e a cui sempre si attiene.
50 Richard Haldane, The Reign of Relativity, London, Murray, 1921 (ristampato
nel 2003 dall'University Press of the Pacific di Honolulu), p. 123. Un libro contemporaneo che tratta, con maggiore profondita e accuratezza, molti dei medesimi
argomenti, e condivide lo stesso titolo e Thomas Ryckman, The Reign of Relativity,
Oxford, Oxford University Press, 2005.
51 Frank, Einstein, cit., pp. 259-60; Clark, Einstein. La vita pubblica e privata...,
cit., pp. 292-93.
52 Holton, Einstein's Influence on the Culture of Our Time, in Einstein, History, and
Other Passions, cit., p. 127; vedi anche Holton e Elkana, Albert Einstein. Historical
and Cultural Perspectives, cit., p. xi.
53 Miller, Einstein, Picasso, cit., specialmente pp. 237-41.
54 Thibault Damour, Once upon Einstein, Wellesley (MA), A.K. Peters, 2006, p.
34; Marcel Proust ad Armand de Guiche, dicembre 1921.
55 Philip Courtenay, Einstein and Art, in Goldsmith et al., Einstein. The First
Hundred Years, cit., p. 145; Richard Davenport-Hines, Proust at the Majestic, New
York, Bloomsbury, 2006.
XIII. II sionista err ante. 1920-1921
1 The Times di Londra, 28 novembre 1919.
2 Kurt Blumenfeld, Einstein e il sionismo, in Seelig, Helle Zeit, cit., p. 74; Blumenfeld, Erlebte Judenfrage, Stuttgart, Verlags-Anstalt, 1962, pp. 127-28.
3 A.E. a Paul Epstein, 5 ottobre 1919.
4 A.E. ai Cittadini tedeschi di fede giudaica, 5 aprile 1920, CPAE 7: 37.

578

Einstein

5 La parola usata da Einstein era Stammesgenossen. Sebbene Stamm in generale


signifiehi tribu, tale traduzione puo avere un'eccessiva connotazione razziale.
Alcuni studiosi di Einstein hanno affermato che traduzioni come famiglia,
clan o stirpe sarebbero forse piu chiare.
6A.E., Antisemitismo. Difesa mediante la conoscenza, dopo il 3 aprile 1920, CPAE 7:35.
7A.E., Assimilazione e antisemitismo, 3 aprile 1920, CPAE 7:34. Vedi anche A.E., Immigrazione dall'Est, 30 dicembre 1919, un articolo sul Berliner Tageblatt, CPAE 7:29.
8A.E., Antisemitismo. Difesa mediante la conoscenza, dopo il 3 aprile 1920, CPAE 7:
35; Hubert Goenner, The Anti-Einstein Campaign in Germany in 1920, in Mara Beller
et al., Einstein in Context, Cambridge, Cambridge University Press, 1993, p. 107.
9 Elon, Requiem tedesco, cit., p. 321.
10 Hubert Goenner, The Anti-Einstein Campaign in Germany in 1920, in Mara
Beller et al., Einstein in Context, cit., p. 121.
11 New York Times, 29 agosto 1920.
12Frank, Einstein, cit., pp. 222; Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 274;
Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 462; Brian, Einstein. A Life, cit., pp. 111.
13Einstein to Leave Berlin, in New York Times, 29 agosto 1920; l'articolo datato
da Berlino, comincia cosi: I giomali locali affermano che il professor Albert Ein
stein lascera la capitale tedesca a causa dei molti attacchi sleali rivolti alia teoria
della relativita e a lui stesso.
14A.E., La mia risposta, 27 agosto 1920, CPAE 7: 45.
15 Vedi in particolare Philipp Lenard ad A.E., 5 giugno 1909.
16 A.E., La mia risposta, 27 agosto 1920, CPAE 7: 45.
17 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 173.
18 Hedwig Bom ad A.E., 8 settembre 1920; trad. it. in Einstein e Born H. e M.,
Scienza e vita, cit, pp. 41-42.
19 Paul Ehrenfest ad A.E., 2 settembre 1920.
20 A.E. a Max e Hedwig Born, 9 settembre 1920; trad. it. in Einstein e Born H.
e M., Scienza e vita, cit., p. 42.
21 A.E. a Paul Ehrenfest, prima del 9 settembre 1920.
22 Arnold Sommerfeid ad A.E., 11 settembre 1920.
23 Fred Jerome, The Einstein File. J. Edgar Hoover's Secret War against the World's
Most Famous Scientist, New York, St. Martin's Press, 2002, pp. 206-08, 256-57.
24 Einstein e Born H. e M., Scienza e vita, cit, p. 43; A.E. a Max Born, 26
ottobre 1920.
25 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., pp. 280-81; Folsing, Albert
Einstein. A Biography, cit., p. 467; Bolles, Einstein Defiant, cit., p. 73.
26 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 523; Adolf Hitler, in Volkischer
Beobachter, 3 gennaio 1921.
27 Dearbom (Michigan) Independents 30 aprile 1921, in mostra all'esposizione
Albert Einstein ingegnere dell'universo, Kronprirtzenpalais, Berlino, maggio-settembre 2005. Un titolo in fondo alia pagina diceva: L'ebreo ammette il bolscevismol
28 A.E. a Paul Ehrenfest, 26 novembre 1920 e 12 febbraio 1921, AEA 9-545;
Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 484. Le lettere di Einstein successive
al 1920 non sono ancora state pubblicate nell'edizione CPAE, e io identifico queste
lettere inedite con i numeri di repertorio degli Albert Einstein Archives (AEA).
29 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., pp. 399-400.
30 A.E. a Maurice Solovine, 8 marzo 1921, AEA 9-555.
31 Dichiarazione di Einstein ad Abba Eban, 18 novembre 1952, AEA 28-943.

Note

579

32 Fritz Haber ad A.E., 9 marzo 1921, AEA 12-329.


33 A.E. a Fritz Haber, 9 marzo 1921, AEA 12-331.
34 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 81; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit, p.
500; Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 402.
35 New York Times, 3 aprile 1921.
36 Jozsef Illy (a cura di), Einstein Due Today, manoscritto, febbraio 2005, p. 29.
37 Philadelphia Public Ledger, 3 aprile 1921.
38 Queste citazioni e descrizioni sono tratte dagli articoli del 3 aprile 1921 dei
seguenti giomali: New York Times, New York Call, Philadelphia Public
Ledger e New York American.
39 Cfr. Chaim Weizmann, La mia vita per Israele, Milano, Garzanti, 1950, pp. 302-03.
40 Einstein Sees End of Time and Space, in New York Times, 4 aprile 1921.
41 City's Welcome for Dr. Einstein, in New York Evening Post, 5 aprile 1921.
42 Talmey, The Relativity Theory Simplified..., cit., p. 174.
43 New York Times, 11 aprile e 16 aprile 1921.
44 II monumento, all'angolo tra la Constitution Avenue e la 22a Strada nordovest, in prossimita del Mall, e un tesoro nascosto di Washington. Lo scultore
fu Robert Berks, che realizzo anche il busto di John Kennedy al vicino Kennedy
Center, e l'architetto del paesaggio fu James Van Sweden. Sul foglio che Einstein
ha in mano ci sono tre equazioni, quella che descrive l'effetto fotoelettrico, quella
della relativita generale, e naturalmente Tequazione E - me2. Sui gradini di marmo
dove e poggiata la statua sono incise tre citazioni, fra le quali questa: Finche avrd
una scelta, vivro soltanto in un paese dove prevalgano la liberta civile, la tolleranza
e l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alia legge. Vedi www.nasonline.org/
site/PageServer?pagename=ABOUT_building_einstein_memorial.
45 Washington Post, 7 aprile 1921; New York Iimes, 26 aprile e 27 aprile 1921;
Frank, Einstein, cit., p. 253. Un resoconto del pranzo all'Accademia, steso dall'astronomo del Caltech Harlow Shapley, si trova tra le carte Einstein a Pasadena.
46 Charles MacArthur, Einstein Baffled in Chicago: Seeks Pants in Only Three
Dimensions, Faces Relativity of Trousers, in Chicago Herald and Examiner, 3
maggio 1921.
47 Chicago Daily Tribune, 3 maggio 1921.
48 Memorandum di accordo tra Einstein e la Princeton University Press, 9 mag
gio 1921. L'accordo prevedeva un'esclusiva; nessun'altra parte negli Stati Uniti era
autorizzata a pubblicare le sue conferenze. Le quattro lezioni apparvero sotto il titolo
II significato della relativita, cit., che ha avuto finora cinque edizioni.
49 Philadelphia Evening Bulletin, 14 maggio 1921.
50 Le parole di Einstein in tedesco furono: Raffiniert ist der Herrgott, aber boshaft
ist er nicht.
51 A.E. a Oswald Veblen, 30 aprile 1930, AEA 23-152; Pais, Sottile e il Signore...,
cit, p. 126, fornisce la storia di questa frase, che e raccontata in un memorandum
preparato per gli archivi Einstein dalla segretaria del fisico, Helen Dukas. II
caminetto si trova nella stanza 202, la sala docenti di quella che oggi si chiama
Jones Hall di Princeton e in precedenza era nota come Fine Hall, finche il nome
fu trasferito a una nuova sede del dipartimento di matematica.
52 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 183; Frank, Einstein, cit., p. 390.
53 New York Times, 31 luglio 1921.
54 A.E. a Felix Frankfurter, 28 maggio 1921, AEA 36-210.

580

Einstein

55 Vedi Ben Halpern, A Clash of Heroes. Brandeis, Weizmann, and American Zio
nism, New York, Oxford University Press, 1987.
56 Boston Herald, 19 maggio 1921.
57II governatore Charming Cox era stato sottoposto a una variante del test nei
giorni immediatamente precedent!, e le sue prime tre risposte erano state: Da dove
viene la gommalacca? Da unbarattolo. Che cos'e un monsone? Una parola dal
suono strano. Dove prendiamo le prugne secche? A colazione.
58 New York Times, 18 maggio 1921; Frank, Einstein, cit., p. 254; Brian, Ein
stein. A Life, cit., pp. 129; Illy, Einstein Due Today, cit., pp. 25-32.
59 Hartford Daily Times, 23 maggio 1921. Vedi anche Hartford Daily Courant, 23 maggio 1921.
60 Cleveland Press, 26 maggio 1921.
61 Illy, Einstein Due Today, cit., p. 185.
62 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 51.
63 A.E., Come sono diventato un sionista, intervista in ]udische Rundschau, 21
giugno 1921, effettuata il 30 maggio, CPAE 7-57.
64 A.E. a Mileva Marie, 28 agosto 1921, fondo della corrispondenza della
famiglia Einstein, lettera in possesso di Bob Cohn. Durante questo viaggio, per
rispetto dei sentimenti di Elsa, decise all'ultimo momento di non fermarsi a
dormire nell'appartamento della Marie.
65 A.E. a Walther Rathenau, 8 marzo 1917; Walther Rathenau ad A.E., 10
maggio 1917.
66 Reiser, Albert Einstein, cit., p. 146, descrive le discussioni tra Weizmann,
Rathenau e Einstein. Vedi anche Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 519;
Elon, Requiem tedesco, cit, p. 325.
67Weizmann, La mia vita per Israele, cit., p. 317; Elon, Requiem tedesco, cit., p. 241.
68 Frank, Einstein, cit., p. 264.
69 Reiser, Albert Einstein, cit., p. 145.
70Milena Wazeck, Einstein on the Murder List, in Renn, Albert Einstein. ChiefEngi
neer of the Universe, cit., p. 222; A.E. a Max Planck, 6 luglio 1922, AEA 19-300.
71 A.E. a Maurice Solovine, 16 luglio 1922, AEA 21-180.
72 A.E. a Marie Curie, 4 luglio 1922, AEA 34-773; Marie Curie ad A.E., 7 luglio
1922, AEA 34-775.
73 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 521.
74 Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 54.
75 Hermann Struck a Pierre Comert, 12 luglio 1922; Nathan e Norden, Einstein
on peace, cit., p. 59. (Einstein comunicava con 1'addetto stampa della Societa, Pierre
Comert, attraverso un amico comune, il pittore Hermann Struck.)
76 Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 70.
77A.E., Diario di viaggio: Giappone-Palestina-Spagna, AEA 29-129. Tutte le citazioni del
diario di Einstein contenute in questo paragrafo provengono da tale documento.
78 Joan Bieder, Einstein in Singapore, 2000, www.onthepage.org/outsiders/
einstein_in_singapore.htm.
79 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit, p. 527; Clark, Einstein. La vita pub
blica e privata..., cit., pp. 316-17; Brian, Einstein. A Life, cit., pp. 143; Frank, Einstein,
cit., p. 272.
80 A.E. a Hans Albert ed Eduard Einstein, 12 dicembre 1922, AEA 75-620.
81 Frank, Einstein, cit, p. 275.
82 A.E., Diario di viaggio: Giappone-Palestina-Spagna, AEA 29-129.

Note

581

83 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., pp. 410-13; Frank, Einstein,
cit., p. 275; Brian, Einstein. A Life, cit., pp. 145; Folsing, Albert Einstein. A Biography,
cit., p. 528-32.
XIV. II premia Nobel. 1921-1927
1Svante Arrhenius ad A.E., 1 settembre 1922, AEA 6-353; A.E. a Svante Arrhe
nius, 20 settembre 1922, AEA 6-354.
2 Pais, Sottile e il Signore..., cit., pp. 532-33; Aant Elzinga, Einstein's Nobel Prize,
Sagamore Beach (MA), Science History Publications, 2006, pp. 82-84.
3 Robert Marc Friedman, Einstein and the Nobel Committee, in Europhysics
News, luglio-agosto 2005, p. 129. Vedi anche il libro di Friedman, The Politics of
Excellence. Behind the Nobel Prize in Science, New York, Henry Holt, 2001, specialmente il capitolo 7, Einstein Mast Never Get a Nobel Prize!; vedi anche Elzinga,
Einstein's Nobel Prize, cit.; Pais, Sottile e il Signore..., cit., pp. 528-29.
4 Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 535; Hendrik Lorentz e altri colleghi olandesi all'Accademia svedese, 24 gennaio 1920; Niels Bohr all'Accademia svedese,
30 gennaio 1920; Elzinga, Einstein's Nobel Prize, cit., p. 134.
5 Brian, Einstein. A Life, cit., p. 143, dove si citano ricerche e interviste condotte
dallo scrittore Irving Wallace per il suo romanzo II premia.
6 Elzinga, Einstein's Nobel Prize, cit., p. 144.
7Friedman, Einstein and the Nobel Committee, cit., p. 130. Vedi anche Pais, Sottile
e il Signore..., cit., pp. 535-36.
8 Arthur Eddington all'Accademia svedese, 1 gennaio 1921.
9 Pais, Sottile e il Signore..., cit., pp. 536-37; Friedman, Einstein and the Nobel
Committee, cit., p. 131; Elzinga, Einstein's Nobel Prize, cit., p. 151.
10 Marcel Brillouin all'Accademia svedese, gennaio 1922; Arnold Sommerfeld
all'Accademia svedese, 11 gennaio 1922.
11 Christopher Aurivillius ad A.E., 10 novembre 1922. In un'altra traduzione
leggermente diversa, la motivazione del premio Nobel ad A.E. contiene la frase
indipendentemente dal valore che (dopo un'eventuale conferma) potra essere
attribuito alia teoria della relativita e della gravitazione.
12 Elzinga, Einstein's Nobel Prize, cit, p. 182.
13 Robert Andrews Millikan avrebbe vinto il premio Nobel l'anno successivo,
il 1923, per le ricerche sperimentali sull'effetto fotoelettrico che aveva condotto
all'Universita di Chicago. A quell'epoca era diventato direttore del laboratorio
di fisica al California Institute of Technology, e all'inizio degli anni '30 vi avrebbe
fatto venire Einstein come scienziato visitatore.
14Svante Arrhenius, discorso di presentazione del premio Nobel, 10 dicembre
1922, nobel prize.org/ physics/ laureates/ 1921/press.html.
15 A.E., Grundgedanken und Probleme der Relativitatstheorie, conferenza Nobel,
11 luglio 1923, Stockholm, Imprimerie royale; trad. it. Idee e problemi fondamentali
della teoria della relativita, in Opere scelte, cit., pp. 517-27.
16A.E. a Hans Albert ed Eduard Einstein, 22 dicembre 1922, AEA 75-620. L'intera vicenda del denaro del premio Nobel fu complessa e nel corso degli anni eauso
notevoli controversie, come e apparso chiaro dalle lettere intercorse tra Einstein
e la Marie divenute accessibili nel 2006. Secondo l'accordo di divorzio, il denaro
del Nobel doveva andare su un conto bancario svizzero. La Marie doveva avere

582

Einstein

la disponibilita degli interessi, ma avrebbe potuto spendere il capitale soltanto


con il consenso di Einstein. Nel 1923, dopo aver sentito un consulente finanziario,
Einstein decise di collocare solo parte del denaro in Svizzera e di far investire il
resto in un conto americano. La decisione spavento la Marie e causo attriti che
furono appianati dagli amici. Nel 1924, con il consenso di Einstein, Mileva acquisto
un condominio con il denaro depositato in Svizzera e con un grosso mutuo. Gli
affitti coprivano le rate del mutuo, oltre alia manutenzione della casa e a parte
del sostentamento della famiglia. Due anni piu tardi, di nuovo con il consenso
di Einstein, la Marie compro altre due case usando altri 40.000 franchi svizzeri
del premio Nobel e un ulteriore mutuo. Le due nuove case si rivelarono cattivi
investimenti e dovettero essere vendute per non mettere a rischio la proprieta
della prima, dove la Marie viveva con Eduard. Nel frattempo la Grande depressione ridusse il valore del conto e degli investimenti fatti in America. Einstein
continuo a versare somme considerevoli alia Marie e a Eduard, ma i timori di
Mileva per la sua sicurezza finanziaria erano comprensibili. Alla fine degli anni
'30 Einstein creo una societa finanziaria che rilevo dalla Marie il condominio
rimanente, dove lei viveva ancora, e si assunse i suoi debiti in modo da impedire
che la casa tornasse in possesso della banca. Mileva avrebbe potuto continuare
a vivere nello stesso appartamento e a ricevere i proventi degli affitti in eccesso.
Inoltre Einstein inviava un contributo mensile per il mantenimento di Eduard.
Questa sistemazione duro fino alia fine degli anni '40, quando Mileva non fu piu
in grado di occuparsi della casa e l'entrata degli affitti non copri piu le spese.
Con il consenso di Einstein, la Marie vendette la casa ma conservando il diritto
a occupare il suo appartamento. II denaro della vendita alia fine fu ritrovato
sotto il materasso di Mileva. Alcuni detrattori hanno accusato Einstein di aver
lasciato morire Mileva in miseria. Sebbene la Marie a volte si sia di certo sentita
impoverita, Einstein cerco sempre di mettere lei ed Eduard al riparo dalle preoccupazioni finanziarie, non solo versando cio che era obbligato a pagare, ma anche
sostenendo con contributi aggiuntivi le loro spese di mantenimento. Sono grato a
Barbara Wolff degli Archivi Einstein dell'Universita ebraica per l'aiuto che mi ha
dato nella ricerca su questo argomento. Vedi anche Alexis Schwarzenbach, Das
verschmahte Genie. Albert Einstein und die Schweiz, Berlin, DVA, 2003.
17 A.E. a Heinrich Zangger, 6 dicembre 1917.
18 Tutte le scoperte veramente grandi nella fisica teorica - con alcune eccezioni che risaltano per la loro stranezza - sono state compiute da uomini sotto i
trent'anni: Bernstein, Einstein, cit., p. 113 [corsivo nell'originale]. Einstein completo la relativita generale quando aveva trentasei anni, ma il passo iniziale,
quello che defini il suo pensiero piu felice, in merito all'equivalenza di gravita
e accelerazione, venne quando ne aveva ventotto. Max Planck aveva quarantadue
anni quando, nel dicembre 1900, lesse la sua comunicazione sul quanto.
19A.E. a Heinrich Zangger, 11 agosto 1918; Clive Thompson, Do Scientists Age
Badly?, in Boston Globe, 17 agosto 2003. John von Neumann, uno dei fondatori
della moderna scienza dei calcolatori, una volta affermo che le capacita intellet
tuali dei matematici raggiungevano l'apice all'eta di ventisei anni. Uno studio
di un campione casuale di scienziati ha mostrato che 1'80 per cento di loro aveva
compiuto il lavoro migliore entro i quarant'anni o poco piu.
20 A.E. a Maurice Solovine, 27aprile 1906.
21 Aforisma per un amico, 1 settembre 1930, AEA 36-598; citato in Hoffmann
e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit., p. 30.

Note

583

22 A.E. a Hendrik Lorentz, 17 giugno 1916; Miller, Immagini e metafore nel pen
siero scientifico, cit., pp. 67-68.
23 A.E., Ather und Relativitatstheorie, conferenza tenuta all'Universita di Leida
il 5 maggio 1920, Springer, Berlin, 1920, CPAE 7: 38; trad. it. Etere e teoria della
relativita, in Opere scelte, cit., pp. 511-16.
24 per l'esperimento mentale di Newton volto a stabilire se l'acqua in rotazione
in un secchio nello spazio vuoto sarebbe stata soggetta alia pressione inerziale e
quindi si sarebbe ammassata contro le pareti del secchio, vedi cap. IX, p. 197. Per
la posizione di Einstein nel 1916, secondo la quale un universo vuoto non avrebbe
inerzia ne struttura dello spaziotempo, posizione che ora stava rivedendo, vedi
cap. XI, p. 245.
25 A.E. a Karl Schwarzschild, 9 gennaio 1916.
26 A.E., Ather und Relativitdtstheorie, cit.; trad. it. in Opere scelte, cit., p. 513.
27 Greene, La trama del cosmo, cit., p. 87.
28 Janssen, Einstein's First Systematic Exposition of General Relativity, cit., p.
22. Einstein chiari ulteriormente questo punto nelle sue conferenze del 1921 a
Princeton, ma continuo anche a dire che probabilmente Mach aveva ragione
pensando che l'inerzia dipendesse da un'azione mutua della materia: A.E., II
significato della relativita, cit. p. 94.
29 A.E., Ather und Relativitdtstheorie, cit.; trad. it. in Opere scelte, cit., p. 516.
30 A.E., Etat actuel du probleme des chaleurs specifiques (3 novembre 1911), cit., p.
257; trad. it. in Opere scelte, cit., pp. 233-62.
31 Robinson, Einstein. A Hundred Years of Relativity, cit., pp. 84-85.
32 Holton e Brush, Physics, the Human Adventure, cit., p. 435.
33 Lightman, The Discoveries, cit, p. 151.
34 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., pp. 176-77; George de Hevesy
a Ernest Rutherford, 14 ottobre 1913; A.E., Note autobiografiche, cit., p. 25.
35 A.E., Strahlungs-emission und -absorption nach der Quantentheorie (Emissione
e assorbimento della radiazione nella teoria quantistica), 17 luglio 1916, in Deutsche
physikalische Gesellschaft, Verhandlungen, XVIII, pp. 318-23, CPAE 6:34; A.E.,
Quantentheorie der Strahlung, dopo il 24 agosto 1916, in Physikalische Zeitschrift,
XVIII, pp. 121-28, CPAE 6: 38, trad. it. La teoria quantica della radiazione, in Opere
scelte, cit., pp. 344-60. Vedi Overbye, Einstein innamorato, cit., pp. 395-97; Rigden,
Einstein 1905, cit., p. 141; Pais, Sottilee il Signore..., cit., pp. 429-39; Folsing, Albert
Einstein. A Biography, cit., p. 391; Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p.
229; Daniel Kleppner, Rereading Einstein on Radiation, in Physics Today, febbraio
2005, p. 30. Inoltre, nel 1917 Einstein scrisse un articolo sulla quantizzazione
dell'energia nelle teorie meccaniche intitolato Zum Quantensatz von Sommerfeld
und Epstein (Sul teorema quantistico di Sommerfeld ed Epstein), in Deutsche physi
kalische Gesellschaft, Verhandlungen, XIX, pp. 82-92. Lo scritto metteva in luce
i problemi che incontrava la teoria dei quanti classica quando veniva applicata a
sistemi meccanici che oggi definiremmo caotici. L'articolo fu citato dai primi pionieri della meccanica quantistica, ma in seguito e stato ampiamente dimenticato.
Una buona descrizione dell'articolo e della sua importanza nello sviluppo della
meccanica quantistica si ha in Douglas Stone, Einstein's Unknown Insight and the
Problem of Quantizing Chaos, in Physics Today, agosto 2005.
36 A.E. a Michele Besso, 11 agosto 1916.
37Sono grato al professor Douglas Stone della Yale University che mi ha aiutato
in questa formulazione.

584

Einstein

38 A.E, a Michele Besso, 24 agosto 1916.


39 A.E., Quantentheorie der Strahlung, cit.; trad. it. in Opere scelte, cit., p. 359.
40 A.E. a Max Born, 27 gennaio 1920; trad. it. in Einstein e Born H. e M., Scienza
e vita, cit., p. 28.
41 A.E. a Max Born, 29 aprile 1924, AEA 8-176; trad. it. in Einstein e Bom H. e
M., Scienza e vita, cit., p. 98.
42 Niels Bohr, Discussione con Einstein sui problemi epistemologici della fisica ato
mica, in Schilpp, Albert Einstein scienziato e filosofo, cit., p. 152; Clark, Einstein. La
vita pubblica e privata..., cit, p. 177.
43 A.E. a Niels Bohr, 2 maggio 1920; A.E. a Paul Ehrenfest, 4 maggio 1920.
44 Niels Bohr ad A.E., 11 novembre 1922, AEA 8-73.
45 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit, p. 441.
46 Wheeler, Memoir, in French, Einstein. A Centenary Volume, cit., p. 21; Snow,
Albert Einstein, in French, Einstein. A Centenary Volume, cit., p. 3.
47 La battuta di Bohr viene citata spesso. Una fonte che sono riuscito a rintracciare, anche se ne da una versione meno icastica, e Bohr stesso a proposito
dell'incontro con Einstein al congresso Solvay del 1927: Da parte sua, Einstein ci
chiese scherzando se potevamo credere effettivamente che la Provvidenza divina
fosse ricorsa al "giuoco dei dadi" ["ob der Hebe Gott wtirfelt"], al che io replicai
facendo osservare che gia gli antichi pensatori avevano ammonito di essere molto
cauti nel definire gli attributi della Provvidenza col linguaggio comune: Bohr,
Discussione con Einstein..., in Schilpp, Albert Einstein scienziato efilosofo, cit. p. 165.
Anche Heisenberg, che era presente a queste discussioni, riferisce la battuta: Al
che Bohr pote soltanto rispondere: "Ma non tocca a noi dire a Dio come deve
far andare il mondo": Werner Heisenberg, Encounters with Einstein, Princeton,
Princeton University Press, 1989, p. 117.
48 Holton e Brush, Physics, the Human Adventure, cit., p. 447; Pais, Sottile e il
Signore..., cit., p. 463.
49La lunghezza d'onda di de Broglie di una palla da baseball scagliata con la velo
cita di 150 km/h sarebbe di circa 10 34metri, enormemente minore delle dimensioni
di un atomo o anche di un protone, talmente infinitesimale da essere inosservabile.
50 Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 466. Pauli rammentava: Ricordo che, in
una discussione al congresso di fisica di Innsbruck, nell'autunno del 1924, Einstein
propose di cercare fenomeni di interferenza e diffrazione con raggi molecolari:
Wolfgang Pauli, Jl contributo di Einstein alia teoria dei quanti, in Schilpp, Albert
Einstein scienziato e filosofo, cit., p. 105.
51 A.E., Quantentheorie des einatomigen idealen Gases, in Preussische Akademie
der Wissenschaften, Sitzungsberichte, 1924, pp. 261-67; A.E., Quantentheorie des
einatomigen idealen Gases. 2. Abhandlung, in Preussische Akademie der Wissen
schaften, Sitzungsberichte, 1925, pp. 3-14; trad. it. Teoria quantistica del gas ideale
monoatomico (prima e seconda parte), in Satyendra Nath Bose, Einstein ed Erwin
Schrodinger, La statistica quantistica e le onde di materia, Napoli, Bibliopolis, 1986,
pp. 41-51 e 55-71. La frase citata si trova nella parte seconda, paragrafo 7. II
manoscritto di questo articolo fu ritrovato a Leida nel 2005.
52 Nel 1995 la condensazione di Bose-Einstein fu finalmente ottenuta a livello
sperimentale da Eric A. Cornell, Wolfgang Ketterle e Carl E. Wieman, ai quali fu
assegnato per questa ricerca il premio Nobel del 2001.
53 Sono grato al professor Douglas Stone della Yale University per il suo aiuto
nella stesura di questo paragrafo e per avermi spiegato l'importanza fondamentale

Note

585

di quanto fece Einstein. Fisico teorico dello stato condensato, Stone sta scrivendo
un libro sui contributi di Einstein alia meccanica quantistica e sulla vasta portata
che in realta essi ebbero, nonostante il successivo rifiuto della teoria da parte di
Einstein. Secondo Stone, il 99% del merito di questa scoperta fondamentale,
chiamata condensazione di Bose-Einstein, va in realta attribuito ad Einstein.
Bose non si rese neppure conto di aver conteggiato in una maniera differente.
Per quanto riguarda il premio Nobel per la condensazione di Bose-Einstein, vedi
www.nobelprize .org/physics / laureates /2001 / public.html.
54 Bernstein, Einstein, cit., p. 224; Martin J. Klein, Einstein and the Wave-Particle
Duality, in Natural Philosopher^ 1963, p. 26.
55 Born, Le teorie statistiche di Einstein, in Schilpp, Albert Einstein scienziato e
filosofo, cit., p. 121.
56 A.E. a Schrodinger, 28 febbraio 1925, AEA 22-2.
57 Don Howard, Spacetime and Separability (1996), AEA Cedex H; Howard,
Einstein on Locality and Separability, in Studies in History and Philosophy of
Science, 16, pp. 171-201; Howard, Nicht sein kann was nicht sein darf, or The
Prehistory of EPR, 1909-1935. Einstein's Early Worries about the Quantum Mechanics
of Composite Systems, in Miller (a cura di), Sixty-two Years of Uncertainty. Historical,
Philosophical, and Physical Inquiries into the Foundations of Quantum Mechanics, New
York, Plenum, 1990, pp. 61-64; Howard, A Peek behind the Veil of Maya. Einstein,
Schopenhauer, and the Historical Background of the Conception of Space as a Groundfor
the Individuation of Physical Systems, in Earman e Norton (a cura di), The Cosmos of
Science. Essays of Exploration, Pittsburgh, University of Pittsburgh Press, 1997, pp.
87-150. Lo scritto del 1997 individua nella filosofia di Schopenhauer un elemento
di influenza sulle teorie di Einstein della separability spaziale.
58 Bernstein, L'uomo senza frontiere, cit., pp. 149 sgg.
59 Piu precisamente, e il quadrato della funzione d'onda che e proporzionale
alia probabilita. Holton e Brush, Physics, the Human Adventure, cit., p. 452.
60 A.E. a Hedwig Bom, 7 marzo 1926, AEA 8-178; trad. it. in Einstein e Bom
H. e M., Scienza e vita, cit., p. 106; A.E. a Max Bom, 4 dicembre 1926, AEA 8-180;
trad. it. in Einstein e Bom H. e M., Scienza e vita, cit., pp. 108-09.
61 aip.org/history/heisenberg/p07.htm; Einstein e Born H. e M., Scienza e
vita, cit, p. 104.
62 Max Born ad A.E., 15 luglio 1925, AEA 8-177; trad. it. in Einstein e Bom H. e
M., Scienza e vita, cit., pp. 99-102; A.E. a Hedwig Bom, 7 marzo 1926, AEA 8-178;
trad. it. in Einstein e Bom H. e M., Scienza e vita, cit., p. 106; A.E. a Paul Ehrenfest,
25 settembre 1925, AEA 10-116.
63 Wemer Heisenberg ad A.E., 10 giugno 1927, AEA 12-174.
64 Heisenberg, Fisica e oltre. Incontri con i protagonisti 1920-1965, Torino, Borin
ghieri, 1984, p. 73; Holton, Werner Heisenberg and Albert Einstein, in Physics Today
(2000), www.aip.org/pt/vol-53/ iss-7/p38.html.
65 Frank, Einstein, cit., pp. 295-96.
66Aage Petersen, The Philosophy of Niels Bohr, in Bulletin of the Atomic Scien
tists^ settembre 1963, p. 12.
67 Dugald Murdoch, Niels Bohr's Philosophy of Physics, Cambridge, Cambridge
University Press, 1987, p. 47, dove si citano i Niels Bohr Archives: Scientific
Correspondence, 11: 2.
68 A.E., To the Royal Society on Newton's Bicentennial, in Nature, CXIX, marzo
1927, p. 467.

586

Einstein

69 A.E. a Michele Besso, 29 aprile 1917; Michele Besso ad A.E., 5 maggio 1917;
A.E. a Michele Besso, 13 maggio 1917. Per una buona analisi, vedi Holton, Mach,
Einstein e la ricerca della realta, in L'immaginazione scientifica, cit., pp. 143-80.
70 L'idea di un mondo esterno indipendente dal soggetto che lo esplora e
propria di ogni scienza naturale: A.E., Vinfluenza di Maxwell nella evoluzione del
concetto di realta fisica, in Idee e opinioni, cit., p. 247.
71 A.E. a Max Bom, 27 gennaio 1920; trad. it. in Einstein e Bom H. e M., Scienza
e vita, cit., p. 28.
72Introduzione di Einstein a Rudolf Kayser, Spinoza, New York, Philosophical
Library, 1946.
73 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., pp. 703-04; A.E. a Fritz Reiche, 15
agosto 1942, AEA 20-19.
74A.E. a Max Born, 4 dicembre 1926, AEA 8-180; trad. it. in Einstein e Bom H.
e M., Scienza e vita, cit., pp. 108-09.
XV. Teorie unitarie dei campi. 1923-1931
1Dalla memoria del 1905 sulla relativita ristretta: E noto che relettrodinamica di
Maxwell - cosi come e oggi comunemente intesa - conduce, nelle sue applicazioni a
corpi in movimento, ad asimmetrie che non sembrano conformi ai fenomeni. Si pensi
ad esempio alle interazioni elettrodinamiche tra un magnete e un conduttore. Dalla
memoria del 1905 sui quanti di luce: Fra le descrizioni teoriche che i fisici si sono
formati dei gas e di altri corpi ponderabili, e la teoria di Maxwell dei processi elettromagnetici nel cosiddetto spazio vuoto, vi e una profonda differenza formale.
2A .E ,, Grundgedanken und Probleme der Relativitdtstheorie, conferenza Nobel, 11
luglio 1923, cit.; trad. it. in Opere scelte, cit., p. 526. Disponibile (in lingua inglese)
su nobelprize.org/nobel_prizes. Questo paragrafo attinge ai seguenti articoli
sulla ricerca della teoria unitaria dei campi da parte di Einstein; Jeroen van Dongen, Einstein's Unification, cit., per gentile concessione dell'autore; Tilman Sauer,
Dimensions of Einstein's Unified Field Theory Program, di prossima pubblicazione
nel Cambridge Companion to Einstein, per gentile concessione dell'autore; Norton,
Nature Is the Realization of the Simplest Conceivable Mathematical Ideas, cit.; Hubert
Goenner, On the History of Unified Field Theories (2004), Living Reviews sul sito
web rel ativity.livingreviews .org/.
3A.E., Ifondamenti della ricerca, brindisi in onore di Max Planck, 26 aprile 1918,
CPAE 7: 7; trad. it. in Idee e opinioni, cit., p. 211.
4 A.E. a Hermann Weyl, 6 aprile 1918.
5A.E. a Hermann Weyl, 8 aprile 1918. In una lettera a Zangger dell'8 maggio 1918,
Einstein defxrti la teoria di Weyl ingegnosa ma fisicamente sbagliata. Essa perd
divenne in seguito un'antesignana riconosciuta delle teorie di gauge di Yang-Mills.
6 La mia descrizione delle ricerche di Kaluza e Klein si basa su Krauss, Dietro lo
specchio, cit., pp. 95-108; si tratta di un libro affascinante sul ruolo che le dimensioni
aggiuntive hanno avuto nella spiegazione dell'universo.
7 A.E. a Theodor Kaluza, 21 aprile 1919.
8 A.E. a Niels Bohr, 10 gennaio 1923, AEA 8-74.
9 A.E. a Hermann Weyl, 26 marzo 1923, AEA 24-83.
10 A.E,, Zur allgemeinen Relativitdtstheorie (Sulla relativita generale), in Preussische Akademie der Wissenschaften, Sitzungsberichte, 15 febbraio 1923, pp.
32-38, 76-77.

Note

587

11 New York Times, 27 marzo 1923.


12 Pais, Sottileeil Signore..., cit., p. 493; A.E., Bietet die Feldtheorie Moglichkeiten
fur die Losiing des Quantenproblems?, in Preussische Akademie der Wissenschaften,
Sitzungsberichte, pp. 359-64.
13 A.E., Einheitliche Feldtheorie von Gravitation und Elektrizitdt (Teoria unitaria
dei campi della gravitazione e dell'elettricita), in Preussische Akademie der Wissen
schaften, Sitzungsberichte, 25 luglio 1925, pp. 414-19; Hoffmann e Dukas, Albert
Einstein creatore e ribelle, cit., p. 252.
14 Steven Weinberg, Einstein's Mistakes, in Physics Today, novembre 2005.
15A.E., Einheitliche Feldtheorie, in Preussische Akademie der Wissenschaften,
Sitzungsberichte, 30 gennaio 1929, pp. 2-7.
16 A.E. a Michele Besso, 5 gennaio 1929, AEA 7-102.
17 New York Times, 4 novembre 1928; Vallentin, The Drama..., cit., p. 160.
18Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit, p. 421; London Daily Chro
nicle^ 26 gennaio 1929.
19 Einstein's Field. Theory, in Time, 18 febbraio 1929. Einstein apparve sulla copertina di Time anche il 4 aprile 1938, il 1 luglio 1946, e, dopo la morte, il 19 febbraio
1979 e il 31 dicembre 1999. Elsa apparve sulla copertina il 22 dicembre 1930.
20 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 605; Clark, Einstein. La vita pubblica
e privata..., cit., p. 423; Brian, Einstein. A Life, cit, p. 174.
21 New York Times, 4 febbraio 1929.
22 A.E. a Maja Einstein, 22 ottobre 1929, AEA 29-409.
23 Wolfgang Pauli ad A.E., 19 dicembre 1929, AEA 19-163.
24 New York Times, 23 gennaio e 26 ottobre 1931; A.E. a Wolfgang Pauli, 22
gennaio 1932, AEA 19-169.
25 Goenner, On the History of Unified Field Theories, cit.; Elie Cartan, Le parallelisme
absolu et la theorie unitaire du champ, in Revue de metaphysique et de morale,
XXXVIII, 1931, pp. 13-28.
26 Per un filmato amatoriale della durata di due minuti girato al congresso
da Irving Langmuir, il vincitore del premio Nobel per la chimica nel 1932, vedi
www.maxborn.net/index.php?page=filmnews.
27 A.E. a Hendrik Lorentz, 13 settembre 1927, AEA 16-613.
28 Pauli, Fisica e conoscenza, Torino, Boringhieri, 1964, p. 103.
29 John Archibald Wheeler e Wojciech Zurek, Quantum Theory and Measurement,
Princeton, Princeton University Press, 1983, p. 7.
30 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit, p. 589; Pais, Sottile e il Signore...,
cit., p. 474, dagli Atti del Quinto congresso Solvay.
31 Heisenberg, Encounters with Einstein, cit., p. 116.
32 Bohr, Discussione con Einstein..., in Schilpp, Albert Einstein scienziato efilosofo,
cit., pp. 158-70, offre una descrizione particolareggiata e affettuosa del congresso
Solvay e di altre discussioni; vedi anche i ricordi di Otto Stem, in Pais, Sottile e il
Signore..., cit., p. 473; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 589.
33 Reports and Discussions, in Solvay Conference of 1927, Paris, Gauthier-Villars,
1928, p. 102. Vedi anche Travis Norsen, Einstein's Boxes, in American Journal of
Physics, LXXIII, febbraio 2005, pp. 164-76.
34 Louis de Broglie, My Meeting with Einstein, in French, Einstein. A Centenary
Volume, cit., p. 15.
35A.E., discorso rivolto al professor Planck alia cerimonia per il conferimento
del premio Max Planck, 28 giugno 1929.

588

Einstein

36 Leon Rosenfeld, Niels Bohr in the Thirties, in Stefan Rozental (a cura di),
Niels Bohr. His Life and Work As Seen by His Friends and Colleagues, Hoboken (NJ),
Wiley, 1967, p. 132.
37 Bohr, Discussione con Einstein..., in Schilpp, Albert Einstein scienziato efilosofo,
cit. pp. 173-76; Pais, Sottile e il Signore..., cit., pp. 475-77. Sono grato a Mur
ray Gell-Mann e a David Derbes per l'aiuto prestatomi nella stesura di questo
paragrafo.
38 A.E., L'influenza di Maxivell nella evoluzione del concetto di realta fisica, in Idee
e opinioni, cit., pp. 247-49.
39A.E., Replica alle osservazioni dei vari autori, in Schilpp, Albert Einstein scienziato
e filosofo, cit., p. 613. La frase Essere e essere percepiti indica che non ha senso
dire che i corpi non percepiti - nell'esempio famoso di Berkeley, gli alberi di una
foresta con nessuno in giro a percepirli - esistono realmente (George Berkeley,
Trattato sui principi della conoscenza umana, paragrafo 23).
40 Una piu ampia discussione sul realismo di Einstein si trova nel capitolo XXdi
questo libro. Per alcune opinioni contrastanti sulla questione, vedi Holton, Mach,
Einstein e la ricerca della realta, in Uimmaginazione scientifica, cit., pp. 143-80 (Holton
sostiene che ci sia un mutamento molto netto nella filosofia di Einstein: E raro che
uno scienziato muti cosi radicalmente le proprie convinzioni filosofiche, p. 170);
Arthur Fine, The Shaky Game. Einstein, Realism, and the Quantum Theory, Chicago,
University of Chicago Press, 1996 (edizione riveduta della pubblicazione originale
del 1986), p. 123. Fine sostiene che Einstein ebbe una conversione filosofica, allontanandosi dal positivismo della giovinezza e divenendo un convinto fautore del
realismo; Howard, Albert Einstein, Philosophy of Science, cit.: Howard sostiene che
Einstein non fu mai un acceso positivista "machiano", e non fu mai un realista
scientifico. Questo paragrafo attinge anche a van Dongen, Einstein's Unification, cit.:
Van Dongen afferma: Parlando in termini generali, si puo dire che Einstein passo
dall'empirismo di Mach, all'inizio della sua carriera, a una salda posizione realista in
epoca successiva. Vedi anche Anton Zeilinger, Einstein and Absolute Reality, in John
Brockman (a cura di), My Einstein, New York, Pantheon, 2006, pp. 121-31.
41 A.E., II metodo della fisica teorica, conferenza Herbert Spencer, Oxford, 10
giugno 1933; trad. it. Idee e opinioni, cit., pp. 250-55.
42 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 46.
43 A.E., Principi della fisica teorica, conferenza inaugurale all'Accademia prussiana, 1914, in Idee e opinioni, cit., pp. 206-09.
44 A.E. a Hermann Weyl, 26 maggio 1923, AEA 24-83.
45John Barrow, Einstein As Icon, in Nature, 20 gennaio 2005, p. 219. Vedi anche
Norton, Nature Is the Realization of the Simplest Conceivable Mathematical Ideas, cit.
46 A.E., II metodo della fisica teorica, cit., p. 253.
47 Weinberg, Einstein's Mistakes, cit.: Dai tempi di Einstein abbiamo imparato
a diffidare di questo genere di criterio estetico. La nostra esperienza nel campo
della fisica delle particelle elementari ci ha insegnato che qualunque termine delle
equazioni di campo della fisica che sia consentito dai principi fondamentali e con
ogni probabilita effettivamente presente nelle equazioni.
48 A.E., Latest Developments of the Theory of Relativity, 23 maggio 1931, terza delle
tre conferenze Rodhes di Oxford, tenuta il giorno del conferimento del dottorato
onorario. Ristampata in Oxford University Gazette, 3 giugno 1931.
49 A.E., II metodo della fisica teorica, cit., pp. 254 sg.
50 Marcia Bartusiak, Beyond the Big Bang, in National Geographies maggio

Note

589

2005. La battuta di Elsa viene spesso riportata, senza pero mai indicame esattamente la fonte. Vedi Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 450.
51 Associated Press, 30 dicembre 1930.
52 Come mostro Eddington, il termine cosmologico probabilmente non avrebbe
funzionato anche se l'universo fosse risultato statico. Dal momento che implicava un bilanciamento estremamente delicato, qualunque piccola perturbazione
avrebbe causato un'espansione o una contrazione incontrollate dell'universo.
53 A.E. a Michele Besso, 1 marzo 1931, AEA 7-125.
54 Greene, La trarna del cosmo, cit., p. 331: Di certo sarebbe stata una delle
piu grandi scoperte teoriche - forse la piu grande - di tutti i tempi. Vedi anche
Edward W. Kolb, The Greatest Discovery Einstein Didn't Make, in Brockman, My
Einstein, cit., p. 201.
55 A.E., Zum kosmologischen Problem der allgemeinen Relativitdtstheorie (Sul pro
blema cosmologico della teoria della relativita generale), in Preussische Akademie der
Wissenschaften, Sitzungsberichte, 1931, pp. 235-37; Einstein Drops Idea ofClosed
Universe, in New York Times, 5 febbraio 1931.
56A .E., Relativita. Esposizione divulgativa, cit., Appendice 4 (apparsa per la prima
volta nell'edizione del 1931).
57 Gamow, My World Line, cit., p. 44.
58Weinberg, The Cosmological Constant Problem, in Morris Loeb Lectures in Physics,
Cambridge (MA), Harvard University Press, 1988; Weinberg, Einstein's Mistakes,
cit.; Aczel, L'equazione,di Dio, cit., p. 183; Krauss, Dietro lo specchio, cit., p. 123;
Greene, La trama del cosmo, cit., pp. 325-31; Overbye, A Famous Einstein Fudge
Returns to Haunt Cosmology, in New York Times, 26 maggio 1998; Bernstein,
Einstein's Blunder, in The Merely Personal, Chicago, Ivan Dee, 2001, pp. 86-89.
59 Lawrence Krauss della Case Western Reserve e Michael Turner dell'Uni
versita di Chicago hanno sostenuto che una spiegazione della configurazione
dell'universo richiede il ricorso a un termine cosmologico differente da quello che
Einstein introdusse nelle sue equazioni del campo e poi scarto. La loro versione
del termine deriva dalla meccanica quantistica, non dalla relativita generale, ed
e basata sulla premessa che anche lo spazio vuoto non abbia necessariamente
energia nulla. Vedi Krauss e Turner, Rompicapo cosmico, cit.
60 Einstein's Cosmological Constant Predicts Dark Energy, in Universe Today, 22
novembre 2005. Questo particolare titolo faceva riferimento a un progetto di ricerca
noto come Supernova Legacy Survey (SNLS). Secondo un comunicato stampa del
Caltech, SNLS si propone di scoprire ed esaminare 700 supemovae lontane per
delineare la storia dell'espansione dell'universo. L'indagine conferma precedent!
scoperte secondo le quali l'espansione dell'universo procedeva piu lentamente nel
passato e attualmente sta accelerando. Tuttavia il passo in avanti cruciale e la sco
perta che un termine di energia costante per lo spazio vuoto come quello introdotto
da Einstein nel 1917 si accrda molto bene con i dati sulle supemovae.
X VI.

Oltre i cinquant'anni. 1929-1931

1 Vallentin, The Drama..., cit., p. 163.


2 New York Times, 15 marzo 1929.
3 Reiser, Albert Einstein, cit., p. 205.

590

Einstein

4 Ibid., p. 207; Frank, Einstein, cit., pp. 303-06; Folsing, Albert Einstein. A Bio
graphy, cit., p. 611.
5 www.einstein~website.de/z_biography/caputh-e.html; Jan Oskar Fischer, Ein
stein's Haven, in international Herald Tribune, 30 giugno 2005; Folsing, Albert
Einstein. A Biography, cit., p. 612; A.E. a Maja Einstein, 22 ottobre 1929; Erika Britzke,
Einstein in Caputh, in Renn, Albert Einstein. Chief Engineer of the Universe, cit., p. 272.
6 Vallentin, The Drama..., cit., p. 168.
7 Reiser, Albert Einstein, cit., p. 221.
8 A.E. a Betty Neumann, 5 e 13 novembre 1923. Queste lettere fanno parte di un
gruppo donato all'Universita ebraica, e non sono catalogate negli Archivi Einstein.
9A.E. a Betty Neumann, 11 gennaio 1924; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 344.
10 A.E. a Elsa Einstein, 14 agosto 1924, parte della corrispondenza sigillata
e resa accessibile nel 2006; A.E. a Betty Neumann, 24 agosto 1924. Sono grato a
Ze'ev Rosenkranz degli Archivi Einstein di Gerusalemme e del Caltech per avermi
aiutato a trovare e a tradurre queste lettere.
11 A.E. a Ethel Michanowski, 16 e 24 maggio 1931, in una collezione privata.
12 A.E. a Elsa Einstein e A.E. a Margot Einstein, maggio 1931, parte della cor
rispondenza sigillata e resa accessibile nel 2006. Sono grato a Ze'ev Rosenkranz
per avermi aiutato fornendo elementi di contesto e traduzione.
13 Ibid.
14Era questa un'idea che lo accompagno per tutta la vita. A.E. a Eugenia Anderman, 2 giugno 1953, AEA 59-097: Devi essere consapevole che la maggior parte
degli uomini (e molte donne) sono per natura non monogami. Questa natura si
afferma con maggiore forza quando la tradizione e d'ostacolo.
15 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 617; Highfield e Carter, Le vite
segrete..., cit., p. 197; Marianoff, Einstein. An Intimate Study..., cit., p. 186. (Folsing
scrive il nome nella forma Lenbach, che non e corretta, stando alle copie dei
documenti che si trovano negli Archivi Einstein.)
16 Elsa Einstein a Hermann Struck, 1929.
17 George Dyson, Helen Dukas. Einstein's Compass, in Brockman, My Einstein,
cit., pp. 85-94 (George Dyson era il figlio di Freeman Dyson, fisico dell'Institute
for Advanced Study di Princeton, e la Dukas gli fece da babysitter dopo la morte
di Einstein). Vedi anche Pais, Eulogyfor Helen Dukas, American Institute of Physics
Library, College Park (Md), 1982.
18 A.E. a Maurice Solovine, 4 marzo 1930, AEA 21-202.
19 A.E. a Mileva Marie, 23 febbraio 1927, AEA 75-742.
20 Ibid.
21 A.E. a Hans Albert Einstein, 2 febbraio 1927, AEA 75-738, e 23 febbraio 1927,
AEA 75-739.
22 Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit., p. 213.
23 A.E. a Eduard Einstein, 23 dicembre 1927, AEA 75-748.
24 A.E. a Eduard Einstein, 10 luglio 1929, AEA 75-782.
25 Eduard Einstein ad A.E., 1 maggio e 10 dicembre 1926. Entrambe le lettere
sono contenute in cartelle di corrispondenza sigillate che furono rese accessibili
nel 2006 e non sono catalogate negli archivi.
26 Eduard Einstein ad A.E., 24 dicembre 1935. Anche questa lettera e contenuta
in cartelle di corrispondenza sigillate rese accessibili nel 2006 e non catalogate
negli Archivi.
27 Sigmund Freud a Sandor Ferenczi, 2 gennaio 1927. Per un'analisi delle

Note

591

reciproche influenze di Freud e Einstein, vedi Richard Panek, II secolo invisibile.


Einstein e Freud, La ricerca degli universi nascosti, Milano, Ponte alle Grazie, 2005.
28 George Sylvester Viereck, Glimpses of the Great, New York, Macauley, 1930,
p. 374. (II profilo di Einstein fu pubblicato originariamente con il titolo What Life
Means to Einstein, in Saturday Evening Post, 26 ottobre 1929.) Jamie Sayen,
Einstein in America. The Scientist's Conscience in the Age of Hitler and Hiroshima, New
York, Crown, 1985, p. 134. Vedi anche Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 113:
Ho molti dubbi su alcune delle sue teorie. Penso che Freud abbia dato troppa
importanza alle teorie del sogno. Dopotutto, un ripostiglio delle cianfrusaglie non
puo svelare tutto ... D'altra parte, Freud era molto interessante da leggere e anche
molto spiritoso. Di certo non intendo essere eccessivamente critico.
29 A.E. a Eduard Einstein, 1936 o 1937, AEA 75-939.
30 A.E. a Eduard Einstein, 5 febbraio 1930, non catalogata; Highfield e Carter,
Le vite segrete..., cit., p. 220. Per il testo tedesco originale vedi la nota all'Epigrafe
della p. 1.
31 A.E. a Eduard Einstein, 23 dicembre 1927, AEA 75-748.
32 A.E. a Mileva Marie, 14 agosto 1925, AEA 75-693.
33 Marianoff, Einstein. An Intimate Study..., cit., p. 12. A quanto pare l'autore si
sbaglia sull'anno del suo stesso matrimonio, dato che parla dell'autunno 1929,
mentre in realta si sposo poco prima del secondo viaggio di Einstein negli Stati
Uniti, verso la fine del 1930. Barbara Wolff degli Archivi Einstein dell'Universita
ebraica dice di ritenere che questo aneddoto sia stato infiorettato.
34 Elsa Einstein ad Antonina Vallentin, s.d., in Vallentin, The Drama..., cit., p. 196.
35 A.E., diario di viaggio negli Usa, 30 novembre 1930, AEA 29-134.
36 Einstein Works at Sea, in New York Times, 5 dicembre 1930.
37 Einstein Puzzled by Our Invitations, in New York Times, 23 novembre 1930.
38 Einstein Consents to Face Reporters, in New York Times, 10 dicembre 1930.
39 A.E., diario di viaggio, 11 dicembre 1930, AEA 29-134.
40 Einstein on Arrival Braves Limelightfor Only 15 Minutes, in New York Times,
12dicembre 1930.
41 He Is Worth It, in Time, 2 dicembre 1930.
42 Brian, Einstein. A Life, cit., p. 204; Einstein Receives Keys to the City, in New
York Times, 14 dicembre 1930.
43 Einstein Saw His Statue in Church Here, in New York Times, 28 dicembre 1930.
44 George Sylvester Viereck, profilo di John D. Rockefeller, in Liberty, 9 gen
naio 1932; Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 117. Einstein inoltre menziona
il suo incontro con Rockefeller in una lettera a Max Born del 30 maggio 1933, AEA
8-192; trad. it. in Einstein e Born H. e M., Scienza e vita, cit., p. 136.
45 I pacifisti davano per scontato che non fossero necessarie ulteriori spiegazioni, ma alcuni contemporanei pensarono che i distintivi si riferissero alia birra
con il 2% di alcol.
46 A.E., discorso alia New History Society, 14 dicembre 1930, in Nathan e Nor
den, Einstein on peace, cit., p. 117; Einstein Advocates Resistance to War, in New York
Times, 15 dicembre 1930, p. 1; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 635.
47 Einstein Considers Seeking a New Home, Associated Press, 16 dicembre 1930.
48 A.E., diario di viaggio, 15-31 dicembre 1930, AEA 29-134; Einstein Welcomed
by Leaders of Panama, in New York Times, 24 dicembre 1930; Einstein Heard on
Radio, in New York Times, 26 dicembre 1930.
49 Brian, Einstein. A Life, cit., p. 206.

592

Einstein

50 Hedwig Born ad A.E., 22 febbraio 1931, AEA 8-190; trad. it. in Einstein e
Born H. e M., Scienza e vita, cit., p. 131.
51 Amos Fried a Robert Millikan, 4 marzo 1932; Robert Millikan ad Amos Fried,
8 marzo 1932; citate in Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., pp. 469-70.
52 Brian, Einstein. A Life, cit., p. 216.
53 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 194. Durante la proiezione, Einstein guardava
sbalordito, completamente assorto, come un bambino a una recita natalizia,
secondo un colorito resoconto di Cissy Patterson, un'arnbiziosa giovane giornalista che aveva descritto anche il bagno di sole che Einstein aveva fatto nudo.
In seguito la Patterson sarebbe diventata proprietaria del Washington Herald.
Brian, Einstein. A Life, cit., p. 214, dove si cita il Washington Herald del 10
febbraio 1931.
54 Discorso di Einstein, 16 febbraio 1931, in Nathan e Norden, Einstein on
peace, cit., p. 122.
55 At Grand Canyon Today, in New York Times, 28 febbraio 1931; Einstein at
Hopi House, www.hanksville.org/sand/Einstein.html.
56 Einstein in Chicago Talks for Pacifism, in New York Times, 4 marzo 1931;
Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 123.
57 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 641; discorso di Einstein alia War
Resisters' League, 1 marzo 1931, in Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 123.
58 Ibid., p. 124.
59 Marianoff, Einstein. An Intimate Study..., cit., p. 184.
60 A.E. alia signora Chandler e alia Youth Peace Federation, 5 aprile 1931;
Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 124; Folsing, Albert Einstein. A Biogra
phy, cit., p. 642. Per un'immagine dell'appunto, vedi www.alberteinstein.info/
db / Viewlmage.do? DocumentID=21007&Page=1.
61 A.E., intervista con George Sylvester Viereck, gennaio 1931, in Nathan e
Norden, Einstein on peace, cit., p. 125.
62 A.E. alia Women's International League, 4 gennaio 1928, AEA 48-818.
63 A.E. alia sede di Londra di War Resisters' International, 25 novembre 1928;
A.E. alia League for the Organization of Progress, 26 dicembre 1928.
64 Dichiarazione di Einstein, 23 febbraio 1929, in Nathan e Norden, Einstein
on peace, cit., p. 95.
65 Manifesto del Joint Peace Council, 12 ottobre 1930, in Nathan e Norden,
Einstein on peace, cit., p. 113.
66 A.E., The 1932 Disarmament Conference, in The Nation, 23 settembre 1931;
trad. it. La conferenza del disarmo del 1932, in Idee e opinioni, cit., pp. 96-100; A.E.,
The Road to Peace, in New York Times, 22 novembre 1931.
67 Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 168; Einstein Assails Arms Confe
rence, in New York Times, 24 maggio 1931.
68 A.E. a Kurt Hiller, 21 agosto 1931, AEA 46-693; Nathan e Norden, Einstein
on peace, cit., p. 143.
69 Jerome, The Einstein File, cit., p. 144. Vedi in particolare il cap. 11, How Red?
70 A.E., The Road to Peace, cit.; A.E., La conferenza del disarmo del 1932, in Idee e
opinioni, cit., p. 96.
71 Thomas Bucky, intervista con Denis Brian, in Brian, Einstein. A Life, cit., p. 229.
72 A.E. a Henri Barbusse, 1 giugno 1932, AEA 34-543; Nathan e Norden, Ein
stein on peace, cit., pp. 175-79.
73A.E. a Isaac Don Levine, dopo il 1 gennaio 1925, AEA 28-29.00 (per un'imma-

Note

593

gine del documento manoscritto, vedi www.alberteinstein.info/db/ViewImage.


do?DocumentID=21154&Page=l; Roger Baldwin e Isaac Don Levine, Lettersfrom
Russian Prisons, New York, Charles Boni, 1925; Robert Cottrell, Roger Nash Baldivin
and the American Civil Liberties Union, New York, Columbia, 2001, p. 180.
74 A.E. a Isaac Don Levine, 15 marzo 1932, AEA 50-922.
75 A.E., Come io vedo il mondo, originariamente pubblicato nel 1930; trad. it. in
Idee e opinioni, cit, p. 16.
76 Ask Pardon for Eight Negroes, in New York Times, 27 marzo 1932; Einstein
Hails Negro Race, in New York Times, 19 gennaio 1932, dove si cita un pezzo di
Einstein di imminente pubblicazione sulla rivista Crisis del febbraio 1932.
77 Brian, Einstein. A Life, cit., p. 219.
78 A.E. a Chaim Weizmann, 25 novembre 1929, AEA 33-411.
79A.E., Lettera a un arabo, 15 marzo 1930, in Idee e opinioni, cit., p. 164; Clark, Einstein.
La vita pubblica e privata..., cit., p. 414; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 623.
80 A.E. a Sigmund Freud, 30 luglio 1932, www.cis.vt.edu/modernworld/d/
Einstein.html; trad. it. in Sigmund Freud e Albert Einstein, Riflessioni a due sulle
sorti del mondo, Torino, Bollati Boringhieri, 1989, pp. 69-73.
81 Sigmund Freud ad A.E., settembre 1932, www.cis.vt.edu/modernworld/d/
Einstein.html; trad. it. in Freud e Einstein, Riflessioni a due sulle sorti del mondo,
cit., pp. 74-88.
XVII. II Dio di Einstein
1Charles Kessler (a cura di), The Diaries of Count Harry Kessler, New York, Grove
Press 2002 (originale tedesco Harry Graf Kessler Tagebiicher), p. 322 (annotazione
del 14 giugno 1927); Jammer, Einstein and Religion, cit., p. 40. L'opera di Jammer
propone un esame approfondito degli aspetti biografici, filosofici e scientifici del
pensiero religioso di Einstein.
2A.E., Uber den gegenwiirtigen Stand der Feldtheorie (Sullo stato attuale della teoria
del campo), in Festschrift Prof. Dr. A. Stodola iiberreicht, Fussli, Zurich, 1929, pp.
126-32, AEA, 4-38.
3 Neil Johnson, George Sylvester Viereck. Poet and Propagandist, Iowa City, Uni
versity of Iowa Press, 1968; George S. Viereck, My Flesh and Blood. A Lyric Auto
biography with Indiscrete Annotations, New York, Liveright, 1931.
4 Viereck, Glimpses of the Great, cit., pp. 372-78. In generale si sono seguite la
traduzione e la parafrasi date in Denis Brian, The Unexpected Einstein, Hoboken
(NJ), Wiley, 2005, pp. 185-86, e in Calaprice, The New Expanded Quotable Einstein,
cit. Vedi anche Jammer, Einstein and Religion, cit., p. 22.
5A.E., Cio in cui credo, originariamente scritto nel 1930 e registrato per la Lega
tedesca dei diritti umani, fu pubblicato con il titolo The World As I See It in Forum
and Century, LXXXIV, 1930, pp. 193-94; in Living Philosophies, New York, Simon
& Schuster, 1931, pp. 3-7; in The World As I See It, New York, Philosophical Library,
1949, pp. 1-5; in Ideas and Opinions, New York, Random House, 1954, pp. 8-11,
da cui e tratta la citata traduzione italiana Idee e opinioni (il saggio Come io vedo
il mondo e alle pagine 15-18; il brano citato e alia pagina 18.) Le varie versioni
inglesi sono tutte traduzioni che presentano leggere differenze tra loro e piccole
correzioni. Per una versione audio, vedi www.yu.edu/libraries/digital_library/
einstein / credo .html.

594

Einstein

6 A.E. a M. Schayer, 5 agosto 1927, AEA 48-380; trad. it. parziale in Dukas e
Hoffmann, Albert Einstein. II lato umano, cit., p. 61.
7 A.E. a Phyllis Wright, 24 giugno 1936, AEA52-337.
8 Passover, in Time, 13 maggio 1929.
9A.E. a Herbert S. Goldstein, 25 aprile 1929, AEA 33-272; Einstein Believes in Spi
noza's God, in New York Times, 25 aprile 1929; Holton, Einstein's Third Paradise,
cit. Goldstein era il rabbino dell'Institutional Synagogue di Harlem e presidente
di vecchia data dell'Union of Orthodox Jewish Congregations of America.
10 Rabbino Jakob Katz della Montefiore Congregation, citato su Time, 13
maggio 1929.
11 Calaprice, The New Expanded Quotable Einstein, cit., p. 214; A.E. a Hubertus
zu Lowenstein, circa 1941, nel libro di Lowenstein, Towards the Further Shore,
London, Victor Gollancz, 1968, p. 156.
12 A.E. a Joseph Lewis, 18 aprile 1953, AEA 60-279.
13 A.E. a un destinatario ignoto, 7 agosto 1941, AEA 54-927.
14 Guy Raner Jr. ad A.E., 10 giugno 1948, AEA 57-287; A.E. a Guy Raner Jr., 2
luglio 1948, AEA 57-288; A.E. a Guy Raner Jr., 28 settembre 1949, AEA 57-289.
15 A.E., Religion and Science, in New York Times, 9 novembre 1930; trad. it.
Religione e scienza, in Idee e opinioni, cit., pp. 43-46. Vedi anche Corey Powell, God
in the Equation, New York, Free Press, 2002.
16A.E., discorso al Simposio su scienza, filosofia e religione, 10 settembre 1941;
trad. it. Scienza e religione, in Idee e opinioni, cit., pp. 47-54; Sees No Personal God,
Associated Press, 11 settembre 1941. Un ritaglio ingiallito di questo servizio mi e
stato dato da Orville Wright, che all'epoca era un giovane ufficiale di marina e lo
aveva conservato per sessant'anni; era passato di mano in mano sulla sua nave e
su di esso c'erano annotazioni di vari marinai che dicevano cose come: Dimmi,
che cosa pensi di questo?.
17 Nella mente non vi e alcuna volonta assoluta o libera; ma la mente e
determinata a volere questo o quello da una causa che e anch'essa determinata da un'altra, e questa a sua volta da un'altra, e cosi all'infinito: Baruch
(Benedetto) Spinoza, Etica, Torino, UTET, 1972, parte II, proposizione XLVIII,
p. 178.
18 A.E., dichiarazione alia Spinoza Society of America, 22 settembre 1932.
19Non sono riuscito a trovare questa frase negli scritti di Schopenhauer. L'idea
pero si accorda con la filosofia di Schopenhauer, che disse, per esempio: Tutto
il corso empirico della vita di un uomo e, in tutti i suoi grandi e piccoli processi,
determinato in precedenza come il meccanismo di un orologio: Arthur Scho
penhauer, Riflessioni sull'etica, da Parerga und paralipomena, II, par. 116, in Morale
e religione, Torino, Bocca, 1908, p. 26.
20 A.E., Come io vedo il mondo, in Idee e opinioni, cit., p. 16.
21 Viereck, Glimpses of the Great, cit., p. 375.
22 Max Born ad A.E., 10 ottobre 1944; trad. it. in Einstein e Bom H. e M., Scienza
e vita, cit., pp. 182-83.
23 Hedwig Bom ad A.E., 9 ottobre 1944; trad. it. in Einstein e Born H. e M.,
Scienza e vita, cit., p. 180.
24 Viereck, Glimpses of the Great, cit., p. 377.
25 A.E. al reverendo Cornelius Greenway, 20 novembre 1950, AEA 28-894.
26 Sayen, Einstein in America, cit., p. 165.

Note

595

XVIII. II profugo. 1932-1933


1A.E., diario di viaggio, 6 dicembre 1931, AEA 29-136.
2 A.E., diario di viaggio, 10 dicembre 1931, AEA 29-141.
3 Abraham Flexner, An Autobiography, New York, Simon & Schuster, 1960,
pp. 381-82; Steve Batterson, Pursuit of Genius, Wellesley (MA), A.K. Peters, 2006,
pp. 87-89.
4 Flexner a Robert Millikan, 30 luglio 1932, AEA 38-007; Flexner a Louis Bam
berger, 13 febbraio 1932, in Batterson, Pursuit of Genius, cit., p. 88.
5 A.E., diario di viaggio, 1 febbraio 1932, AEA 29-141; Elsa Einstein a Rosika
Schwimmer, 3 febbraio 1932; Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 163.
6 A.E. a Paul Ehrenfest, 3 aprile 1932, AEA 10-227.
7 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 460, dove si cita Sir Roy
Harrod.
8 Flexner, An Autobiography, cit., p. 383.
9 A.E. ad Abraham Flexner, 30 luglio 1932; Batterson, Pursuit of Genius, cit.,
p. 149; Brian, Einstein. A Life, cit., p. 232.
10 Elsa Einstein a Robert Millikan, 22 giugno 1932, AEA 38-002.
11 Robert Millikan ad Abraham Flexner, 25 luglio 1932, AEA 38-006; Abraham
Flexner a Robert Millikan, 30 luglio 1932, AEA 38-007; Batterson, Pursuit of Genius,
cit., p. 114.
12 Einstein Will Head School Here, in New York Times, 11 ottobre 1932, p. 1.
13 Frank, Einstein, cit., p. 309.
14 Memorandum della Woman Patriot Corporation al dipartimento di Stato
degli Stati Uniti, 22 novembre 1932, contenuto nel dossier dell'Fbi su Einstein,
sezione 1, disponibile sul sito web foia.fbi.gov/foiaindex/einstein.htm. Questo
episodio e elegantemente raccontato nei particolari in Jerome, The Einstein File,
cit., pp. 6-11.
15A.E., Risposta alle donne d'America, in Idee e opinioni, cit., p. 15. II rapporto di
Einstein con Louis Lochner dell'United Press e descritto nei particolari in Marianoff, Einstein. An Intimate Study..., cit., p. 137.
16 New York Times, 4 dicembre 1932.
17 Einstein's Ultimatum Brings a Quick Visa, Consul Investigated Charge e Women
Made Complaint, tutti in New York Times, 6 dicembre 1932; Sayen, Einstein in
America, cit., p. 6; Jerome, The Einstein File, cit., p. 10.
18Questo documento fu scoperto da Richard Alan Schwartz della Florida Inter
national University, che effettuo l'originaria ricerca sui dossier dell'Fbi su Einstein.
Le versioni che ricevette erano epurate del 25% del materiale. Fred Jerome riusci
poi a ottenere versioni piu complete in forza del Freedom of Information Act, e se
ne servi nel suo libro. Fra gli articoli di Schwartz sull'argomento ricordiamo The
Fbi and Dr. Einstein, in The Nation, 3 settembre 1983, pp. 168-73, e Dr. Einstein
and the War Department, in Isis, giugno 1989, pp. 281-84. Vedi anche Overbye,
New Details Emerge from the Einstein Files, in New York Times, 7 maggio 2002.
19 Einstein Resumes Packing, in New York Times, 7 dicembre 1932; Einstein
Embarks, Jests about Quiz e Stimson Regrets Incident, in New York Times, 11 dicem
bre 1932.
20A.E. (da Caputh) a Maurice Solovine, 20 novembre 1932, AEA 21-218; Frank,
Einstein, cit., p. 310; Pais, Sottile e il Signore..., cit., pp. 341 e 479. Sia Frank sia
Pais raccontano delle parole profetiche di Einstein a Elsa a proposito di Caputh,

596

Einstein

ed entrambi con ogni probabilita sentirono l'aneddoto direttamente dai protagonisti. Pais, tra gli altri, dice che portavano con se trenta tra colli e valigie. Elsa,
nella sua telefonata ai cronisti dopo l'interrogatorio al consolato statunitense,
disse che aveva preparato sei bauli, ma puo darsi che non avesse finito di fare i
bagagli, o che si riferisse esclusivamente ai bauli, oppure potrebbe aver ridotto
il numero in modo da non irritare le autorita tedesche (oppure Pais potrebbe
essersi sbagliato). Barbara Wolff degli Archivi Einstein di Gerusalemme ritiene
che la storia dei trenta bauli sia un'invenzione, come pure la diceria che Einstein
abbia detto a Elsa di guardare bene la casa quando lasciarono Caputh (corri
spondenza privata con l'autore).
21 Einstein Will Urge Amity with Germany, in New York Times, 8 gennaio 1933.
22 Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 208; Clark, Einstein. La vita pubblica
e privata..., cit., p. 471.
23 Einstein Address on World Situation (testo del discorso) e Einstein Traces Slump
to Machine, in New York Times, 24 gennaio 1933.
24 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 659.
25 A.E. a Margarete Lebach, 27 febbraio 1933, AEA 50-834.
26 Evelyn Seeley, intervista con Einstein, in New York World Telegram, 11
marzo 1933; Brian, Einstein. A Life, cit., p. 243.
27 Marianoff, Einstein. An Intimate Study..., cit., pp. 142-44.
28 Michelmore, Einstein, cit., p. 146. Michelmore ebbe gran parte delle sue
informazioni da Hans Albert Einstein, anche se questa citazione potrebbe essere
stata esagerata.
29 A.E., dichiarazione contro il regime di Hitler, 22 marzo 1933, AEA 28-235.
30 A.E. all'Accademia prussiana, 28 marzo 1933, AEA 36-55.
31 Max Planck ad A.E., 31 marzo 1933.
32 Max Planck a Heinrich von Ficker, 31 marzo 1933, citato in Folsing, Albert
Einstein. A Biography, cit., p. 663.
33 Dichiarazione dell'Accademia prussiana, 1 aprile 1933. Le lettere scambiate
sono riprodotte in A.E., Idee e opinioni, cit., pp. 193-97.
34 A.E. all'Accademia prussiana, 5 aprile 1933.
35 Frank, Einstein, cit., p. 317.
36 L'Accademia prussiana ad A.E., 7 e 11 aprile 1933; A.E. all'Accademia prus
siana, 12 aprile 1933.
37 Max Planck ad A.E., 31 marzo 1933, AEA 19-389; A.E. a Max Planck, 6 aprile
1933, AEA 19-392.
38 A.E. a Max Born, 30 maggio 1933, AEA 8-192; trad. it. in Einstein e Born H.
e M., Scienza e vita, cit., p. 136; Max Bom ad A.E., 2 giugno 1933, AEA 8-193; trad,
it. in Einstein e Bom H. e M., Scienza e vita, cit., p. 139.
39 A.E. a Fritz Haber, 19 maggio 1933, AEA 12-378. Per un buon profilo del
rapporto Einstein-Haber e per questo episodio, vedi Fritz Stem, Einstein's German
World, Princeton, Princeton University Press, 1999, pp. 156-60. Molto utile e anche
John Cornwall, Hitler's Scientists, New York, Viking, 2003, pp. 137-39.
40 Fritz Haber ad A.E., 1 agosto 1933, AEA 12-385; A.E. a Fritz Haber, 8 agosto
1933, AEA 12-388.
41 A.E. a Willem de Sitter, 5 aprile 1933, AEA 20-575; Frank, Einstein, cit.,
p. 318; Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., pp. 487-88.
42 Vallentin, The Drama..., cit., p. 231.
43 Frank, Einstein, cit., pp. 329-31.

Note

597

44 A.E. a Maurice Solovine, 23 aprile 1933, AEA 21-223.


45 A.E. a Paul Langevin, 5 maggio 1933, AEA 15-394.
46 Einstein Will Go to Madrid, in New York Times, 11 aprile 1933; Abraham
Flexner ad A.E., 13 aprile 1933, AEA 38-23; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 522.
47 Abraham Flexner ad A.E., 26 e 28 aprile 1933, AEA 38-25, 38-26.
48 Einstein Lists Contracts; Princeton, Paris, Madrid, Oxford Lectures Are Only
Engagements, in New York Times, 5 agosto 1933; A.E. a Frederick Lindemann,
1 maggio 1933, AEA 16-372.
49 Hannoch Gutfreund, Albert Einstein and Hebrew University, in Renn, Albert
Einstein. Chief Engineer of the Universe, cit., p. 318; trad. it. Albert Einstein e I uni
versity ebraica, in Fabio Bevilacqua e J. Renn (a cura di), Albert Einstein. Ingegnere
dell'universo, Milano, Skira, 2005, p. 295.
50 A.E. a Fritz Haber, 9 agosto 1933, AEA 37-109; A.E. a Max Born, 30 maggio
1933, AEA 8-192; trad. it. in Einstein e Born H. e M., Scienza e vita, cit., p. 136.
51 Jewish Chronicle, 8 aprile 1933; Chaim Weizmann ad A.E., 3 aprile 1933,
AEA 33-425; A.E. a Paul Ehrenfest, 14 giugno 1933, AEA 10-255.
52A.E. a Herbert Samuel, 15 aprile 1933, AEA 21-17; A.E. a Chaim Weizmann,
9 giugno 1933, AEA 33-435.
53 Weizmann Scores Einstein's Stand, in New York Times, 30 giugno 1933.
54 Albert Einstein Definitely Takes Post at Hebrew University, Jewish Telegraphic
Agency, 3 luglio 1933; Abraham Flexner a Elsa Einstein, 19 luglio 1933, AEA 33-033;
Einstein Accepts Chair. Dr. Weizmann Announces He Has Made Peace with Hebrew
University in Jerusalem, in New York Times, 4 luglio 1933.
55 A.E. al reverendo Johannes B. Th. Hugenholtz, 1 luglio 1933, AEA 50-320.
56 Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 225.
57II nome della regina e stato scritto in molti libri nella forma Elizabeth, ma come
risulta dall'iscrizione sulla sua statua a Bruxelles, che e monumento nazionale, e
dalla maggior parte delle fonti ufficiali, la grafia corretta e Elisabeth.
58 A.E. a Elsa Einstein, 1 novembre 1930, nuovo materiale non catalogato
messo a disposizione dell'autore.
59 A.E. a re Alberto I del Belgio, 14 novembre 1933, in Nathan e Norden, Ein
stein on peace, cit., p. 230.
60 A.E. ad Alfred Nahon, 20 luglio 1933, AEA 51-227.
61 New York Times, 10 settembre 1933.
62 A.E. a E. Lagot, 28 agosto 1933, AEA 50-477.
63 A.E. a Lord Ponsonby, 28 agosto 1933, AEA 51-400.
64 A.E. ad A.V. Frick, 9 settembre 1933, AEA 36-567.
65 A.E. a G.C. Heringa, 11 settembre 1933, AEA 50-199.
66 A.E. a P. Bernstein, 5 aprile 1934, AEA 49-276.
67 Romain Rolland, pagina del diario del settembre 1933, in Nathan e Norden,
Einstein on peace, cit., p. 232.
68 Michele Besso ad A.E., 18 settembre 1932, AEA 7-130; A.E. a Michele Besso,
21ottobre 1932, AEA 7-370.
69 A.E. a Frederick Lindemann, 9 maggio 1933, AEA 16-377.
70 A.E. a Elsa Einstein, 21 luglio 1933, AEA 143-250.
71 Discorso di Locker-Lampson, Camera dei Comuni, 26 luglio 1933; Einstein
a Briton Soon. Home Secretary's Certificate Preferred to Palestine Citizenship, in New
York Times, 29 luglio 1933; Marianoff, Einstein. An Intimate Study..., cit., p. 159.

598

Einstein

72 New York World Telegram, 19 settembre 1933, in Nathan e Norden, Ein


stein on peace, cit., p. 234.
73 Dr. Einstein Denies Communist Leanings, in New York Times, 16 settembre
1933; Professor Einstein's Political Views, in Times di Londra, 16 settembre 1933,
in Brian, Einstein. A Life, cit., p. 251.
74 A.E., Ricordo di Paul Ehrenfest, scritto nel 1934 per un almanacco di Leida, e
ristampato in Pensieri degli anni difficili, cit., pp. 20-24.
75 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., pp. 508-13; Marianoff, Einstein.
An Intimate Study..., cit., pp. 160-63; Jacob Epstein, Let There Be Sculpture, London,
Michael Joseph, 1940, p. 78.
76 Dukas e Hoffmann, Albert Einstein. II lato umano, cit., p. 52.
77A.E., Civilization and Science, Royal Albert Hall, 3 ottobre 1933; trad. it. Scienza
e civilta, in Pensieri degli anni difficili, cit., pp. 15-18; Times di Londra, 4 ottobre
1933; Calaprice, The New Expanded Quotable Einstein, cit., p. 198; Clark, Einstein. La
vita pubblica e privata..., cit., pp. 517-19. La versione di Clark e piu fedele al discorso
anziche alia versione scritta, la quale conteneva due riferimenti alia Germania
che Einstein, diplomaticamente, decise di omettere.
XIX. America. 1933-1939
1 Abraham Flexner, telegramma ad A.E., ottobre 1933, AEA 38-049; Abraham
Flexner ad A.E., 13 ottobre 1933, AEA 38-050.
2 Einstein Arrives. Pleads for Quiet. Whisked from Liner by Tug at Quarantine, in
New York Times, 18 ottobre 1933.
3 Einstein Views Quarters, in New York Times, 18 ottobre 1933; intervista del
reverendo John Lampe in Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 522;
Einstein to Princeton, in Time, 30 ottobre 1933.
4 Brian, Einstein. A Life, cit., p. 251.
5 Einstein Has Musicale, in New York Times, 10 novembre 1933. Gli schizzi
che Einstein fece per Seidel oggi si trovano al Judah Magnes Museum, allestito
dal rettore dell'Universita ebraica con cui Einstein si era scontrato.
6 Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 150.
7Thomas Torrance, Einstein and God, Center for Theological Inquiry, Princeton,
ctinquiry.org/publications/reflections_volume_l /torrance.htm. Torrance afferma
che 1'episodio gli e stato raccontato da un amico.
8 Eleanor Drorbaugh, intervista con Jamie Sayen, in Sayen, Einstein in America,
cit., pp. 64 e 74.
9 Ibid., p. 69; Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. Ill; Folsing, Albert Einstein.
A Biography, cit., p. 732.
10 Had Pronounced Sense of Humor, in New York Times, 22 dicembre 1936.
11 Brian, Einstein. A Life, cit., p. 265.
12Abraham Flexner ad A.E., 13 ottobre 1933; vedi anche Ed Regis, Chi si e seduto
sulla sedia di Einstein?, Milano, Frassinelli, 1990, pp. 45-46.
13 Einstein, the Immortal, Shows Human Side, in Sunday Ledger (di Newark),
12
novembre 1933.
14 Abraham Flexner a Elsa Einstein, 14 novembre 1933, AEA 38-055.
15 Abraham Flexner a Elsa Einstein, 15 novembre 1933, AEA 38-059. Flexner
il 14 novembre 1933 scrisse anche a Herbert Maass, uno degli amministratori
dell'Institute: Sto cominciando a stancarmi un po' di questa necessita quotidiana

Note

599

di "stare addosso" ad A.E. e a sua moglie. Non conoscono l'America. Sono dei
veri bambini, e sono estremamente difficili da consigliare e da controllare. Lei non
ha idea del fuoco di fila di iniziative pubblicitarie che ho intercettato: Batterson,
Pursuit of Genius, cit., p. 152.
16 Abraham Flexner ad A.E., 15 novembre 1933, AEA 38-061.
17 Fiddlingfor Friends, in Time, 29 gennaio 1934; Einstein in Debut as Violinist
Here, in New York Times, 18 gennaio 1934.
18 Stephen Wise al giudice Julian Mack, 20 ottobre 1933.
19 Rapporto del colonnello Marvin MacIntyre aU'Ufficio relazioni sociali della
Casa Bianca, 7 dicembre 1933, AEA 33-131; Abraham Flexner a Franklin D. Roosevelt,
3 novembre 1933; A.E. a Eleanor Roosevelt, 21 novembre 1933, AEA 33-129; Eleanor
Roosevelt ad A.E., 4 dicembre 1933, AEA 33-130; Elsa Einstein a Eleanor Roosevelt,
16
gennaio 1934, AEA 33-132; Einstein alia regina Elisabetta del Belgio, 25 gennaio
1934, AEA 33-134; Einstein Chats about Sea, in New York Times, 26 gennaio 1934.
20A.E. al consiglio di amministrazione dell'Institute for Advanced Study (IAS),
1 e 31 dicembre 1933.
21 Johanna Fantova, journal of Conversations with Einstein, 1953-55,23 gennaio
1954, in Calaprice, The New Expanded Quotable Einstein, cit., p. 354.
22 A.E. a Max Born, 22 marzo 1934; trad. it. in Einstein e Bom H. e M., Scienza
e vita, cit, p. 145; Schrodinger a Frederick Lindemann, 29 marzo 1934 e 22 gen
naio 1935.
23 A.E. alia regina Elisabetta del Belgio, 20 novembre 1933, AEA 32-369. La
frase viene solitamente tradotta come sparuti semidei sui trampoli. La parola
che usa Einstein, stelzbeinig, significa con le gambe rigide, come se le gambe
fossero trampoli di legno. Non ha nulla a che fare con l'altezza. Evoca piuttosto
l'andatura di un pavone.
24A.E., The Negro Question, in Pageant, gennaio 1946; trad. it. II problema negro,
in Opere scelte, cit., pp. 647-49; anche in Pensieri degli anni difficili, cit., pp. 179-81.
In questo saggio Einstein poneva a confronto la tendenza sociale generalmente
democratica degli americani e il modo in cui trattavano i neri. In seguito questo
problema sarebbe diventato per lui piu grave di quanto non lo fosse nel 1934,
come vedremo piu avanti in questo libro.
25 Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 45; Einstein Farewell, in Time, 14
marzo 1932.
26 Vallentin, The Drama..., cit., p. 235. Vedi anche Elsa Einstein a Hertha Einstein
(moglie dello storico della musica Alfred Einstein, un lontano cugino), 24 feb
braio 1934, AEA 37-693: I1 posto e incantevole, completamente diverso dal resto
dell'America ... Qui tutto ha una sfumatura di Inghilterra: puro stile Oxford.
27 Einstein Cancels Trip Abroad, in New York Times, 2 aprile 1934.
28 Marianoff, Einstein. An Intimate Study..., cit., p. 178. Altre fonti riferiscono
che le ceneri di Ilse, almeno in parte, furono portate in un cimitero olandese, in
un luogo scelto dal vedovo Rudi Kayser.
29 L'episodio e tratto da un'intervista rilasciata dal figlio dei Blackwood, James,
a Dennis Brian il 7 settembre 1994, ed e raccontato in modo particolareggiato in
Brian, Einstein. A Life, cit., pp. 259-63.
30 Ibid. Vedi anche James Blackwood, Einstein in the Rear-View Mirror, in Princeton History, novembre 1997.
31 Einstein Inventor of Camera Device, in New York Times, 27 novembre 1936.
32 Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 5. II libro di Bucky e scritto, in parte,

600

Einstein

sotto forma di conversazione estemporanea, sebbene vi siano paragrafi che in


realta attingono ad altre interviste e a scritti di Einstein.
33 Ibid., pp. 16-21.
34 New York Times, 4 agosto 1935; Brian, Einstein. A Life, cit., pp. 265 e 280.
35 Vallentin, The Drama..., cit., p. 237.
36 Brian, Einstein. A Life, cit., p. 268.
37 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 687; Brian, Einstein. A Life, cit., p. 279.
38 Calaprice, The New Expanded Quotable Einstein, cit., p. 251.
39 Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 25.
40 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 528.
41 Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 484.
42 Jon Blackwell, The Genius Next Door, in The Trentonian, www.capitalcentury.com/1933.html; Seelig, Albert Einstein, cit., p. 193; Sayen, Einstein in America,
cit., p. 78; Brian, Einstein. A Life, cit., p. 330.
43 A.E. a Barbara Lee Wilson, 7 gennaio 1943, AEA 42-606; Dukas e Hoffmann,
Albert Einstein. II lato umano, cit., p. 8; Einstein Solves Problem That Baffled Boys, in
New York Times, 11 giugno 1937.
44 Einstein Gives Advice to a High School Boy, in New York Times, 14 aprile
1935; Sayen, Einstein in America, cit., p. 76.
45 Elsa Einstein a Leon Watters, 10 dicembre 1935, AEA 52-210.
46 Vallentin, The Drama..., cit., p. 238.
47 Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 13.
48 A.E. a Hans Albert Einstein, 4 gennaio 1937, AEA 75-926.
49 Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit., p. 259.
50 A.E., Lens-like Action of a Star by Deviation of Light in the Gravitational Field,
in Science, NS, LXXXIV, dicembre 1936, pp. 506 sgg; A.E. e Nathan Rosen,
On Gravitational Waves, in Joumal of the Franklin Institutes CCXXIII, gennaio
1937, pp. 43-54. La memoria sulle onde gravitazionali in origine fu proposta
alia Physical Review, la cui redazione la sottopose al vaglio di un esperto,
il quale rilevo dei difetti. Einstein si offese, ritiro l'articolo e lo fece pubblicare
dal Franklin Institute. Poi si rese conto (dopo che l'anonimo esperto, in modo
indiretto, glielo fece presente) che nonostante tutto si era sbagliato, e insieme a
Rosen vi apporto surrettiziamente molte modifiche, proprio mentre Elsa stava
morendo. Daniel Kinneflick ha scoperto i particolari di questa vicenda e ne da un
avvincente resoconto in Einstein versus the Physical Review, in Physics Today,
settembre 2005.
51 A.E. a Max Bom, febbraio 1937; trad. it. in Einstein e Bom H. e M., Scienza
e vita, cit., pp. 153-54.
52 A.E., Die Ursache der Mdanderbildung der Flufildufe und des sogenannten Baerschen Gesetzes, in Naturwissenschaften, XIV, 7 gennaio 1926, pp. 223 sg.; trad,
it. La causa della formazione dei meandri nelle correnti liquide e la cosi detta legge di
Baer, in Idee e opinioni, cit., pp. 231 sgg.
53 Dr. Einstein Welcomes Son to America, in New York Times, 13 ottobre 1937.
54 Peter A. Bucky, The Private..., cit., p. 107.
55 A.E. a Mileva Marie, 21 dicembre 1937, AEA 75-938.
56 A.E. a Frieda Einstein, 11 aprile 1937, AEA 75-929.
57 Robert Ettema e Cornelia F. Mutel, Hans Albert Einstein in South Carolina,
in Water Resources and Environmental History, 27 giugno 2004; Einstein's Son
Asks Citizenship, in New York Times, 22 dicembre 1938. Presento la domanda di

Note

601

cittadinanza il 21 dicembre 1938 alia Corte distrettuale di Greenville (SC). Secondo


alcune biografie, all'epoca viveva a Greensboro (NC), ma non e esatto.
58A.E. a Hans Albert Einstein e Frieda Einstein, gennaio 1939; James Shannon,
Einstein in Greenville, in The Beat (Greenville SC), 17 novembre 2001.
59 Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit., pp. 226-27.
60 Hitler Is Greatest in Princeton Poll. Freshmen Put Einstein Second and Cham
berlain Third, in New York Times, 28 novembre 1939. II servizio riferisce che
quel risultato si era dato per due anni di seguito.
61 A.E., Why Do They Hate the Jews?, in Collier's, 26 novembre 1938; trad. it.
in Pensieri degli anni difficili, cit., p. 99; anche in Idee e opinioni, cit., p. 183.
62 Sayen, Einstein in America, cit., p. 344; Einstein Fiddles, in Time, 3 febbraio
1941. Time riferiva di un piccolo concerto tenuto a Princeton per 1'American
Friends Service Committee: Einstein dimostro di saper suonare una melodia
lenta con sentimento, rendere un trillo con eleganza, comporre a volte strutture
complesse. II pubblico applaudi con calore. II violinista Einstein esibi il suo sorriso
ampio e dolce, diede uno sguardo all'orologio con inquietudine quadridimensionale, suono il bis, guardo di nuovo l'orologio e si ritiro.
63 Jerome, The Einstein File, cit., p. 77.
64 A.E. a Isaac Don Levine, 10 dicembre 1934, AEA 50-928; Isaac Don Levine,
Eyewitness to History, New York, Hawthorne, 1973, p. 171.
65 Sidney Hook ad A.E., 22 febbraio 1937, AEA 34-731; A.E. a Sidney Hook, 23
febbraio 1937, AEA 34-735.
66 Sidney Hook, My Running Debate with Einstein, in Commentary, luglio
1982, p. 39.
XX. Ventanglement quantistico. 1935
1 Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit., pp. 214 sg.; Rigden,
Einstein 1905, cit., p. 144; Leon Rosenfeld, Niels Bohr in the Thirties, in Rozental,
Niels Bohr, cit., p. 127; N.P. Landsman, When Champions Meet. Rethinking the BohrEinstein Debate, in Studies in the History and Science of Modem Physics, 37,
marzo 2006, p. 212.
2 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 44.
3 Piu precisamente, ci sono due concetti connessi di cui Einstein si serviva.
Separability significa che particelle o sistemi differenti che occupano regioni diverse
dello spazio hanno una realta indipendente; localita significa che un'azione che
riguarda una di queste particelle o sistemi non puo influenzare una particella o
un sistema che si trovino in un'altra regione dello spazio a meno che qualcosa
non percorra la distanza interposta, un processo questo che e limitato dalla
velocita della luce.
4 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 44.
5 A.E. a Max Bom, 3 marzo 1947 (non in AEA); trad. it. in Einstein e Born H. e
M., Scienza e vita, cit., p. 186 (con una modifica).
6 A.E. a Schrodinger, 19 giugno 1935, AEA 22-47.
7 New York Times, 4 maggio e 7 maggio 1935; David Mermin, M y Life with
Einstein, in Physics Today, gennaio 2005.
8 Albert Einstein, Boris Podolsky e Nathan Rosen, Can Quantum-Mechanical
Description of Physical Reality Be Considered Complete?, in Physical Review, XLVII,

602

Einstein

15 maggio 1935 (ricevuto il 25 marzo 1935), pp. 777-80; trad. it. in Opere scelte, cit.,
pp. 374-82; www.drchinese.com/David/EPR.pdf.
9 Un'altra formulazione dell'esperimento sarebbe quella in cui un osservatore
misura la posizione di una particella, mentre nello stesso momento un altro
osservatore misura la quantita di moto della sua gemella. Poi i due confrontano i
rispettivi dati e, si suppone, vengono a conoscenza della posizione e della quantita
di moto di entrambe le particelle. Vedi Charles Seife, The True and the Absurd, in
Brockman, My Einstein, cit., p. 71.
10Amir Aczel, Entanglement. 11piu grande mistero della fisica, Milano, Raffaello
Cortina Editore, 2004, p. 106.
11Andrew Whitaker, Einstein, Bohr and the Quantum Dilemma, Cambridge (UK),
Cambridge University Press, 1996, p. 229; Aczel, Entanglement, cit., p. 107.
12 Niels Bohr, Can Quantum-Mechanical Description of Physical Reality Be Con
sidered Complete?, in Physical Review, 15 ottobre 1935 (ricevuto il 13 luglio
1935), pp. 696 sgg.
13 Greene, La trama del cosmo, cit., p. 122. Si noti che Arthur Fine afferma che
la sintesi dell'articolo di EPR utilizzata da Bohr e piu simile a una caricatura
della memoria di EPR che non a una seria ricostruzione. Secondo Fine, Bohr e
altri interpreti di Einstein parlano di un criterio di realta che non e quello di
cui parla Einstein nei suoi scritti successivi sul tema dell'EPR, anche se l'articolo
di EPR, scritto da Podolsky, parla effettivamente di determinare un elemento
di realta. II libro di Brian Greene e tra quelli che danno risalto all'elemento del
criterio di realta. Vedi Arthur Fine, The Einstein-Podolsky-Rosen Argument in
Quantum Theory, in Stanford Encyclopedia of Philosophy, plato.stanford.edu/entries/
qt-epr/, e anche Fine, The Shaky Game, cit., cap. 3; Mara Beller e Arthur Fine, Bohr's
Response to EPR, in Jan Faye e Henry Folse (a cura di), Niels Bohr and Contemporary
Philosophy, Dordrecht, Kluwer Academic, 1994, pp. 1-31.
14Arthur Fine ha dimostrato che la critica di Einstein alia meccanica quantistica
non era resa esattamente nella formulazione di Podolsky dell'articolo di EPR, e
specialmente nel modo in cui Bohr e i vincitori la rappresentarono. Don Howard
ha esteso e approfondito il lavoro di Fine e ha messo in rilievo le questioni della
separabilita e della localita. Vedi Howard, Nicht sein kann was nicht sein darf,
or The Prehistory of EPR, 1909-1935, cit.
15A.E. a Schrodinger, 31 maggio 1928, AEA 22-22; Fine, The Shaky Game, cit., p. 18.
16Schrodinger ad A.E., 7 giugno 1935, AEA 22-45, e 13 luglio 1935, AEA 22-48.
17A.E. a Schrodinger, 19 giugno 1935, AEA 22-47.
18Erwin Schrodinger, The Present Situation in Quantum Mechanics, terza parte,
13 dicembre 1935, www.tu-harburg.de/rzt/rzt/it/QM/cat.html.
19Piu specificamente, 1'equazione di Schrodinger fomisce il tasso di variazione
nel tempo della distribuzione matematica delle probabilita per il risultato delle
misurazioni possibili compiute su un particolare sistema.
20 A.E. a Schrodinger, 19 giugno 1935, AEA 22-47.
21 Sono grato a Craig Copi e Douglas Stone per l'aiuto che mi hanno dato nella
stesura di questo paragrafo.
22 A.E. a Schrodinger, 8 agosto 1935, AEA 22-49; Fine, The Einstein-PodolskyRosen Argument..., cit. Si noti che fu Arthur Fine a scoprire parte della corrispon
denza Einstein-Schrodinger: The Shaky Game, cit., cap. 3.
23 Schrodinger ad A.E., 19 agosto 1935, AEA 22-51.

Note

603

24 Schrodinger, The Present Situation in Quantum Mechanics, 29 novembre 1935,


www.tu-harburg.de/ rzt/rzt/it/ QM/cat.html.
25 A.E. a Schrodinger, 4 settembre 1935, AEA 22-53. L'articolo di Schrodinger
non era ancora stato pubblicato, ma il fisico austriaco aveva esposto la sua argomentazione nella lettera ad A.E. del 19 agosto 1935.
26 en.wikipedia.org/wiki / Schrodinger 's_cat.
27 A.E. a Schrodinger, 22 dicembre 1950, AEA 22-174.
28 David Bohm e Basil Huey, Einstein and Non-locality in the Quantum Theory,
in Goldsmith et al., Einstein. The First Hundred Years, cit., p. 47.
29 John Stewart Bell, On the Einstein-Podolsky-Rosen Paradox, in Physics 1,
n. 1,1964.
30 Bernstein, Quantum Profiles, cit., p. 20.
31 Per una spiegazione di come Bohm e Bell impostarono la loro analisi, vedi
Greene, La trama del cosmo, cit., pp. 118-32; Bernstein, Quantum Profiles, cit., p. 76.
32 Ibid., pp. 76 e 84.
33 New York Times, 27 dicembre 2005.
34 New Scientists 11 gennaio 2006.
35 Greene, La trama del cosmo, cit., pp. 138 sg.
36 Nella formulazione della meccanica quantistica in termini di storie decoerenti, la descrizione a grana grossa e tale che le storie non interferiscono tra loro:
se Ae B sono storie mutuamente esclusive, la probabilita diAoBela somma delle
probabilita di A e di B, come dovrebbe essere. Le storie decoerenti formano una
struttura ad albero, in cui ciascuna delle alternative a un dato istante si dirama in
ulteriori alternative all'istante successivo, e cosi via. In questa teoria la misurazione
ha un rilievo molto minore che nella versione di Copenaghen. Si consideri un
pezzo di mica in cui vi siano delle impurita radioattive che emettono particelle
alfa. Ciascuna particella alfa emessa lascia una traccia nella mica. La traccia e
reale, e fa poca differenza che venga a guardarla un fisico o un altro essere umano
o un cincilla o uno scarafaggio. Cio che importa e che la traccia e correlata con
la direzione di emissione della particella alfa e potrebbe essere usata per misurare
l'emissione. Prima che l'emissione abbia luogo, tutte le direzioni sono ugualmente
probabili e contribuiscono a una ramificazione delle storie. Sono grato a Murray
Gell-Mann per l'aiuto che mi ha dato per questo paragrafo. Vedi anche Murray
Gell-Mann, II quark e il giaguaro. Awenture nel semplice e nel complesso, Torino,
Bollati Boringhieri, 1996, pp. 163-97; Murray Gell-Mann e James Hartle, Quan
tum Mechanics in the Light of Quantum Cosmology, in Wojciech Zureck (a cura di),
Complexity, Entropy and the Physics of Information, Reading (MA), Addison-Wesley,
1990, pp. 425-59; ed Equivalent Sets of Histories and Multiple Quasiclassical Realms,
maggio 1996, www.arxiv.org/abs/gr-qc/9404013. Questa concezione e derivata
dall 'interpretazione a molti mondi di cui fu pioniere nel 1957 Hugh Everett.
37 La letteratura su Einstein e il realismo e affascinante. Questo paragrafo si
basa sugli scritti di Don Howard, Gerald Holton, Arthur I. Miller e Jeroen van
Dongen citati nella bibliografia. Don Howard ha sostenuto che Einstein non fu
mai un vero machiano ne un vero realista, e che la sua filosofia della scienza
non cambio molto nel corso degli anni. A mio giudizio, Einstein non fu mai un
acceso positivista "machiano", e non fu mai un realista scientifico, almeno non
nel senso che il termine "realista scientifico" ha acquisito nel dibattito filosofico
della fine del XX secolo. Einstein pretendeva che le teorie scientifiche avessero
appropriate credenziali empiriche, ma non era affatto un positivista; esigeva che

604

Einstein

le teorie scientifiche rendessero conto della realta fisica, ma non era affatto un
realista scientifico. Inoltre, sotto entrambi i profili le sue vedute rimasero piu o
meno le stesse dall'inizio alia fine della sua carriera: Howard, Albert Einstein,
Philosophy of Science, cit. Gerald Holton, viceversa, sostiene che Einstein compi
un pellegrinaggio da una filosofia della scienza avente come centro la sensazione
e l'esperienza, a un'altra fondata su un realismo razionalistico ... E raro che uno
scienziato muti cosi radicalmente le proprie convinzioni filosofiche: Holton,
Mach, Einstein e la ricerca della realta, in L'immaginazione scientifica, cit., pp. 143 e
170. Vedi anche Anton Zeilinger, Einstein and Absolute Reality, in Brockman, My
Einstein, cit., p. 123: Invece di accettare soltanto concetti che potevano essere
verificati mediante l'osservazione, Einstein insisteva sull'esistenza di una realta
precedente e indipendente dall'osservazione. The Shaky Game di Arthur Fine
analizza tutti gli aspetti della questione. Fine sviluppa per se quello che chiama
un atteggiamento ontologico naturale che non e ne realista ne antirealista, ma
piuttosto media tra i due. Di Einstein dice: Penso che non ci sia modo di sfuggire al fatto che il cosiddetto realismo di Einstein ha un nucleo profondamente
empirista che lo rende un "realismo" piu nominale che reale, pp. 130 e 108.
38 A.E. a Jerome Rothstein, 22 maggio 1950, AEA 22-54.
39 A.E. a Donald Mackay, 26 aprile 1948, AEA 17-9.
40 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 8.
41 Holton, Mach, Einstein e la ricerca della realta, in L'immaginazione scientifica, cit.,
p. 170. Arthur I. Miller non e d'accordo con parte dell'interpretazione di Holton e
sottolinea che l'idea di Einstein era che, perche qualcosa fosse reale, doveva essere
misurabile in linea di principio, anche se non effettivamente misurabile nella vita
reale; per questo Einstein era soddisfatto di usare esperimenti mentali per misurare qualcosa: Miller, Albert Einstein's Special Theory of Relativity, cit., p. 186.
42 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 43.
43 A.E. a Max Bom, commenti su uno scritto, 18 marzo 1948; trad. it. in Einstein
e Born H. e M., Scienza e vita, cit., p. 194.
44 A.E., The Fundamentals of Theoretical Physics, in Science, 24 maggio 1940;
trad. it. I fondamenti della fisica teorica, in Opere scelte, cit. p. 576; anche in Idee e
opinioni, cit., p. 298.
45 Per esempio, Arthur Fine afferma: La causalita e l'indipendenza dall'osservatore erano caratteristiche primarie del realismo di Einstein, mentre una rappresentazione spaziotemporale era una caratteristica importante ma secondaria:
The Shaky Game, cit, p. 103.
46A.E., Physics, Philosophy and Scientific Progress, in Joumal of the International
College of Surgeons, 14,1950, AEA 1-163; Fine, The Shaky Game, cit., p. 98.
47 A.E., Physics and Reality, in Journal of the Franklin Institutes marzo 1936;
trad. it. Fisica e realta, in Opere scelte, cit., p. 530; anche in Idee e opinioni, cit., p. 269.
Gerald Holton sostiene che una traduzione piu esatta della frase sia: La cosa
eternamente incomprensibile del mondo e la sua comprensibilita. Vedi Holton,
What Precisely Is Thinking?, in French, Einstein. A Centenary Volume, cit., p. 161.
48 A.E. a Maurice Solovine, 30 marzo 1952, in Solovine, Albert Einstein. Letters
to Solovine, cit., p. 131 (non in AEA).
49A.E. a Maurice Solovine, 1 gennaio 1951, in Solovine, Albert Einstein. Letters
to Solovine, cit., p. 119.
50A.E. a Max Bom, 7 settembre 1944, AEA 8-207; trad. it. in Einstein e Bom H.
e M., Scienza e vita, cit., p. 176.

Note

605

51 Einstein e Born H. e M., Scienza e vita, cit., p. 85. Bom pose Einstein nella
categoria delle menti conservatrici, che non riuscivano a liberarsi dai principi
filosofici del loro tempo.
52 A.E. a Maurice Solovine, 10 aprile 1938, in Solovine, Albert Einstein. Letters
to Solovine, cit., p. 85; trad. it. in Opere scelte, cit., p. 733.
53 Einstein e Infeld, L'evoluzione della fisica, cit., p. 303.
54 Ibid., pp. 252 sg.
55 Einstein e Bom H. e M., Scienza e vita, cit., pp. 144 sg. e 149.
56 Brian, Einstein. A Life, cit., p. 289.
57 Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit, pp. 258 sg.
58 Regis, Chi si e seduto sulla sedia di Einstein?, cit., p. 47.
59 Infeld, Quest. An Autobiography, New York, Chelsea Publishing, 1980,
p. 309.
60 Brian, Einstein. A Life, cit., p. 303.
61 Einstein e Infeld, introduzione all'edizione americana del 1960 di Evoluzione
della fisica, cit.; Infeld, Albert Einstein, cit., pp. 131 sg.
62 Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 37.
63 Vladimir Pavlovich Vizgin, Unified Field Theories in the First Third of the 20th
Century, Basel, Birkhauser, 1994, p. 218. Matteo 19,6: Quello dunque che Dio ha
unito, l'uomo non lo separi.
64 A.E. a Max von Laue, 23 marzo 1934, AEA 16-101.
65 Whitrow, Einstein. The Man..., cit., p. xii: Einstein ammetteva che la pro
babilita di successo era molto piccola, ma il tentativo andava fatto. Lui si era
guadagnato la fama; la sua posizione era assicurata, quindi poteva permettersi
il lusso di assumere il rischio del fallimento. Un giovane che doveva ancora farsi
strada nel mondo non avrebbe potuto permettersi di correre il rischio di compromettere un'importante carriera, e cosi Einstein sentiva di avere un dovere da
compiere in questo campo.
66 Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit., p. 255.
67 Miller, A Thing of Beauty, in New Scientists 4 febbraio 2006.
68 A.E. a Maurice Solovine, 27 giugno 1938. Vedi anche A.E. a Maurice Solo
vine, 23 dicembre 1938, AEA 21-236, trad. it. in Opere scelte, cit., p. 734: Mi si e
presentato un tema promettentissimo, cui sto lavorando con fervore insieme a due
giovani colleghi. Si prospetta per questa via il superamento della base statistica
della fisica, che mi e sempre stata insopportabile. Si tratta di una estensione della
teoria della relativita generale caratterizzata da notevole semplicita.
69 William Laurence, Einstein in Vast New Theory Links Atoms and Stars in Unified
System, in New York Times, 5 luglio 1935; William Laurence, Einstein Sees Key
to Universe Near, in New York Times, 14 marzo 1939.
70 Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit, p. 254; Bernstein,
Quantum Profiles, cit., p. 157.
71 William Laurence, Einstein Baffled by Cosmos Riddle, in New York Times, 16
maggio 1940; A.E., The Fundamentals of Theoretical Physics, cit.; trad. it. Ifondamenti
della fisica teorica, in Opere scelte, cit., p. 576.
72 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 704.
73 Pittsburgh Post-Gazette, 29 dicembre 1934.
74 William Laurence, Einstein Sees Key to Universe Near, in New York Times,
14marzo 1939.

606

Einstein

XXI. La bomba. 1939-1945


1II1 novembre 1940 l'Fbi ebbe un colloquio con Einstein a proposito di Leo
Szilard. La trascrizione, ottenuta da Gene Dannen grazie al Freedom of Informa
tion Act e sul sito www.dannen.com/einstein.htlm. E buffo che l'Fbi avesse un
colloquio cosi ampio e cordiale con Einstein per verificare l'idoneita di Szilard a un
nulla osta di sicurezza che ad Einstein era stato negato. Vedi anche Gene Dannen,
The Einstein-Szilard Refrigerators, in Scientific Americans gennaio 1997.
2 Ricordi di Chuck Rothman, figlio di David Rothman, www.sff.net/people/
rothman / einstein.htm.
3 Spencer Weart e Gertrud Weiss Szilard (a cura di), Led Szilard. His Version
of the Facts, Cambridge (MA), MIT Press, 1978, pp. 83-96; Brian, Einstein. A Life,
cit., p. 316.
4 Un autorevole resoconto di questi avvenimenti si trova in Richard Rhodes,
Linvenzione della bomba atomica, Milano, Rizzoli, 1990, pp. 326-30.
5 Vedi Kati Marton, The Great Escape. Nine Hungarians Who Fled Hitler and
Changed the World, New York, Simon & Schuster, 2006.
6 Leo Szilard ad A.E., 19 luglio 1939, AEA 76-532.
7 Alcuni resoconti che vanno per la maggiore suggeriscono che Einstein si sia
limitato a firmare una lettera che Szilard aveva scritto e portato con se. Secondo
questa versione, Teller disse al saggista Ronald W. Clark nel 1969 che Einstein
aveva firmato con appena un paio di commenti una lettera che Szilard e Teller
stesso avevano portato quel giorno. Vedi Clark, Einstein. La vita pubblica e privata...,
cit., p. 573. Questa tesi e contraddetta pero dalla descrizione particolareggiata di
quel giorno resa da Szilard, nonche dagli appunti sulla conversazione presi da Tel
ler quel giorno. Gli appunti e una minuta di lettera in tedesco dettata da Einstein
si trovano negli archivi Teller e sono ristampati in Nathan e Norden, Einstein on
peace, cit., p. 293. E vero che la lettera dettata da Einstein era basata su una minuta
portata quel giorno da Szilard, ma questa a sua volta era una traduzione di quella
che Einstein aveva dettato due settimane prima. Alcune versioni, e anche alcuni
occasionali commenti fatti piu tardi da Einstein stesso, cercano di minimizzare il
suo ruolo e sostengono che si limito a firmare una lettera che qualcun altro aveva
scritto. In realta, anche se fu Szilard a suggerire e a far proseguire le discussioni,
Einstein contribui pienamente nella stesura della lettera che lui solo firmo.
8 A.E. a Franklin Roosevelt, 2 agosto 1939. La versione piu lunga si trova negli
Archivi Franklin Roosevelt in Hyde Park a New York (con una copia in AEA 33-143),
quella piu breve negli Archivi Szilard all'Universita della California a San Diego.
9 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 573; A.E. a Leo Szilard, 2 ago
sto 1939, AEA 39-465; Leo Szilard ad A.E., 9 agosto 1939, AEA 39-467; Leo Szilard
a Charles Lindbergh, 14 agosto 1939, fondo Szilard, Universita della California,
San Diego, scatola 12, cartella 5.
10Charles Lindbergh, America and European Wars, discorso, 15 settembre 1939,
www.charleslindbergh.com / pdf/9_15_39.pdf.
11 Leo Szilard ad A.E., 27 settembre 1939, AEA 39-471. Lindbergh in seguito
non ricordava di aver ricevuto alcuna lettera da Szilard.
12 Leo Szilard ad A.E., 3 ottobre 1939, AEA 39-473.
13 Ruth Moore, Niels Bohr. The Man, His Science and the World They Changed,
New York, Alfred A. Knopf, 1966, p. 268. L'aneddoto su Napoleone era stato
chiaramente alterato da Sachs o da qualcun altro, perche Robert Fulton aveva

Note

607

effettivamente lavorato alia costruzione di navi per Napoleone, anche a quella


- fallita - di un sottomarino; vedi Kirkpatrick Sale, The Fire of His Genius, New
York, Free Press, 2001, pp. 68-73.
14Sachs racconto questo episodio alia seduta del 27 novembre 1945 della com
missione speciale del senato degli Stati Uniti per l'energia atomica. L'aneddoto
compare nella maggior parte delle storie della bomba atomica, e in particolare
in Rhodes, L'invenzione della bomba atomica, cit., pp. 336-38.
15 Franklin Roosevelt ad A.E., 19 ottobre 1939, AEA 33-192.
16 A.E. ad Alexander Sachs, 7 marzo 1940, AEA 39-475.
17 A.E. a Lyman Briggs, 25 aprile 1940, AEA 39-484.
18 Sherman Miles a J. Edgar Hoover, 30 luglio 1940, nei dossier dell'Fbi su
Einstein, foia.fbi.gov/einstein/einsteinla.pdf. Una buona analisi di questi dossier
e del loro contesto si trova in Jerome, The Einstein File, cit.
19 J. Edgar Hoover a Sherman Miles, 15 agosto 1940.
20 A.E. a Henri Barbusse, 1 giugno 1932, AEA 34-543.
21 Jerome, The Einstein File, cit., pp. 28 e 295 nota 6. L'annotazione di Miles e
sulla copia dei National Archives ma non nei dossier dell'Fbi.
22 Jerome, The Einstein File, cit., pp. 40-42.
23 A.E., This Is My America, inedito, estate 1944, AEA 72-758.
24 Einstein to Take Test, in New York Times, 20 giugno 1940; Einstein Predicts
Armed League, in New York Times, 23 giugno 1940.
25 Einstein Is Sworn as Citizen of U.S., in New York Times, 2 ottobre 1940.
26 A.E., This Is My America, cit.
27 Frank Aydelotte a Vannevar Bush, 19 dicembre 1941; Clark, Einstein. La vita
pubblica e privata..., cit., p. 580
28 Vannevar Bush a Frank Aydelotte, 30 dicembre 1941.
29Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 24; George Gamow, Reminiscence, in French, Ein
stein. A Centenary Volume, cit., p. 29; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 715.
30 Sayen, Einstein in America, cit., p. 150; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p.
163.1 manoscritti furono acquistati dalla Kansas City Life Insurance Company
e furono successivamente donati alia Biblioteca del Congresso.
31 A.E. a Niels Bohr, 12 dicembre 1944, AEA 8-95.
32 Clark, Einstein. La vita pubblica e privata..., cit., p. 593.
33 A.E. a Otto Stern, 26 dicembre 1944, AEA 22-240; Clark, Einstein. La vita
pubblica e privata..., cit., pp. 594-95.
34 A.E. a Franklin Roosevelt, 25 marzo 1945, AEA 33-109.
35 Sayen, Einstein in America, cit., p. 151.
36 Time, 1 luglio 1946. II ritratto era del fotografo da lungo tempo respon
sabile della copertina della rivista, Ernest Hamlin Baker.
37 Newsweek, 10 marzo 1947.
38 Conversazione riferita da Linus Pauling, 16 novembre 1954, in Calaprice,
The New Expanded Quotable Einstein, cit., p. 185.
X X II.

Cittadino del mondo. 1945-1948

1
Brian, Einstein. A Life, cit., p. 345; Helen Dukas ad Alice Kahler, 8 agosto 1945:
Uno dei giovani cronisti che era ospite a casa dei Sulzberger del "New York
Times" venne da noi la sera tardi... Anche Arthur Sulzberger chiamo ripetuta-

608

Einstein

mente per avere una dichiarazione. Ma niente da fare. Arthur Ochs Sulzberger
Senior mi disse che suo padre, Arthur Hays Sulzberger, e suo zio David passavano
Testate sul lago Saranac e conoscevano Einstein.
2 Intervista dell'United Press, 14 settembre 1945, riprodotta in New York
Times, 15 settembre 1945.
3 Quando si rese conto che non era stato Oppenheimer a stendere la dichiara
zione che considerava troppo timida, Einstein scrisse agli scienziati di Oak Ridge
in Tennessee, che ne erano i veri autori. Nella lettera spiego il stio punto di vista
riguardo ai poteri che un governo mondiale avrebbe dovuto avere e a quelli che
non avrebbe dovuto avere. Non ci sarebbe alcuna necessita immediata che i paesi
membri subordinino la loro legislazione doganale e sull'immigrazione all'autorita
del governo mondiale scrisse. In realta, credo che I'unica funzione del governo
mondiale dovrebbe essere quella di avere il monopolio della forza militare. A.E.
a John Balderston e altri scienziati di Oak Ridge, 3 dicembre 1945, AEA 56-493.
4 A.E. a J. Robert Oppenheimer (presso una casella postale a Santa Fe, vicino
a Los Alamos), 29 settembre 1945, AEA 57-294; J. Robert Oppenheimer ad A.E.,
10
ottobre 1945, AEA 57-296.
5 Ristampato in Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 347; trad. it. in Opere
scelte, cit., pp. 640-45, e in Idee e opinioni, cit., pp. 115 sgg. Vedi anche A.E., The
Way Out, in One World or None, Federation of Atomic Scientists, 1946, www.fas.
org/oneworld/index.html. II libro e una rassegna importante delle idee degli
scienziati dell'epoca - tra i quali Einstein, Oppenheimer, Szilard, Wigner e Bohr
- su come servirsi del federalismo mondiale per controllare le armi nucleari. II
saggio di Einstein e tradotto in italiano, con il titolo La via d'uscita, in Pensieri degli
anni difficili, cit., pp. 174-79.
6 Einstein si rendeva conto che non c'era alcun segreto duraturo della bomba
da proteggere. Come disse piu tardi, l'America ha una temporanea superiority negli
armamenti, ma e certo che non abbiamo alcun segreto duraturo. Cio che la natura dice
a un gruppo di uomini con il tempo lo dira a qualunque altro gruppo. A.E., The Real
Problem Is in the Hearts of Men, in New York Times Magazine, 23 giugno 1946.
7 A.E., discorso alia cena del comitato Nobel, Hotel Astor, 10 dicembre 1945;
trad. it. Si e conquistata la vittoria, ma non la pace, in Pensieri degli anni difficili, cit.,
p. 161; anche in Idee e opinioni, cit., p. 113.
8 A.E., telegramma per la raccolta di fondi per l'ECAS, 23 maggio 1946. II
materiale attinente questi fatti si trova nella cartella 40-11 degli Archivi Einstein.
La storia e gli archivi dell'ECAS si possono trovare tramite www.aip.org/history/
ead / chicago_ecas /20010108_content.html#top.
9 A.E., lettera dell'ECAS, 22 gennaio 1947, AEA 40-606; Sayen, Einstein in Ame
rica, cit., p. 213.
10 Newsweek, 10 marzo 1947.
11 Richard Present ad A.E., 30 gennaio 1946, AEA 57-147.
12 A.E. al dottor J.J. Nickson, 23 maggio 1946, AEA 57-150; A.E. a Louis B.
Mayer, 24 giugno 1946, AEA 57-152.
13 Louis B. Mayer ad A.E., 18 luglio 1946, AEA 57-153; James McGuinness a
Louis B. Mayer, 16 luglio 1946, AEA 57-154.
14 Sam Marx ad A.E., 1 luglio 1946, AEA 57-155; A.E. a Sam Marx, 8 luglio
1946,
AEA 57-156; Sam Marx ad A.E., 16 luglio 1946, AEA 57-158.
15A.E. a Sam Marx, 19 luglio 1946, AEA 57-162; telegramma di Leo Szilard ad
A.E. e nota di Einstein sul retro, 27 luglio 1946, AEA 57-163, 57-164.

Note

609

16 Bosley Crowther, Atomic Bomb Film Starts, in New York Times , 21 feb
braio 1947.
17 William Golden a George Marshall, 9 giugno 1947, Affari esteri degli Stati
Uniti; Sayen, Einstein in America, cit., p. 196.
18 La risposta di Einstein ad Halsman, riferita dalla vedova Halsman, si trova
nel numero di Time del 31 dicembre 1999, dedicato al personaggio del secolo;
la rivista ha in copertina il ritratto di Halsman.
19 Commento di Einstein sul film di animazione contro la guerra Where Will
You Hide?, maggio 1948, AEA 28-817.
20 A.E., intervista con Alfred Werner, in Liberal Judaism, aprile-maggio 1949.
21 Norman Cousins, As 1960 Sees Us, in Saturday Review, 5 agosto 1950; A.E.
a Norman Cousins, 2 agosto 1950, AEA 49-453. (I settimanali in realta escono una
settimana prima della data riportata in copertina.)
22 Discorso di Einstein (via radio) al Jewish Council for Russian War Relief,
25 ottobre 1942, AEA 28-571. Vedi anche, tra i molti esempi, il messaggio non
inviato di Einstein relativo al progetto di legge May-Johnson, gennaio 1946, in
Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 342; intervista radiofonica, 17 luglio
1947, Ibid., p. 418.
23 Rankin Denies Einstein A-Bomb Role, United Press, 14 febbraio 1950.
24 A.E. a Sidney Hook, 3 aprile 1948, AEA 58-300; Sidney Hook, My Running
Debate with Einstein, in Commentary, luglio 1982.
25 A.E. a Sidney Hook, 16 marzo 1950, AEA 59-1018.
26 Dr. Einstein's Mistaken Notions, in Moscow New Times, 26 novembre 1947,
in Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 443; trad. it. in Pensieri degli anni
difficili, cit., pp. 251-58; anche in Idee e opinioni, cit., pp. 130-36.
27 A.E., Risposta agli scienziati sovietici, in Bulletin of Atomic Scientists (pubblicazione dell'Emergency Committee che Einstein presiedeva), febbraio 1948;
trad. it. in Opere scelte, cit., pp. 651-58; anche in Idee e opinioni, cit., pp. 136-41;
Einstein Hits Soviet Scientistsfor Opposing World Government, in New York Times,
30 gennaio 1948.
28 A.E., Atomic War or Peace, parte II, in Atlantic Monthly, novembre 1947;
trad. it. Guerra atomica o pace, in Idee e opinioni, cit., pp. 120-28
29 A.E. a Henry Usborne, 9 gennaio 1948, AEA 58-922.
30 A.E. a James Allen, 22 dicembre 1949, AEA 57-620.
31 Otto Nathan contribui a questa linea con la raccolta di brani tratti dagli scritti
politici di Einstein che euro insieme a Norden nel 1960, Einstein on Peace. Nathan,
come coesecutore del lascito letterario di Einstein insieme a Helen Dukas, aveva
una grandissima influenza su cio che veniva pubblicato nei primi tempi. Era un
socialista e un pacifista impegnato. La sua raccolta e preziosa, ma se si esamina
tutto il materiale degli Archivi Einstein, risulta evidente che Nathan tendeva a
tralasciare gli scritti in cui Einstein era critico verso la Russia e il pacifismo radi
cale. David E. Rowe e Robert Schulmann, nella loro antologia di scritti politici di
Einstein pubblicata nel 2007, Einstein's Political World, fomiscono dati utili a riequilibrare il quadro. Essi rilevano che Einstein non era affatto propenso a rinunciare
alia libera iniziativa in favore di un'economia rigidamente pianificata, meno che
mai al prezzo delle liberta fondamentali, ed evidenziano anche il pragmatismo
del progressivo allontanamento di Einstein dal pacifismo puro.
32 A.E. ad Arthur Squires e Cuthbert Daniel, 15 dicembre 1947, AEA 58-89.
33 A.E. a Roy Kepler, 8 agosto 1948, AEA 58-969.

610

Einstein

34A.E. a John Dudzik, 8 marzo 1948, AEA 58-108. Vedi anche A.E. ad A. Amery,
12 giugno 1950: Per quanto io possa credere alia necessita del socialismo, esso
non risolvera il problema della sicurezza internazionale.
35 Poles Issue Message by Einstein: He Reveals Quite Different Text, in New York
Times, 29 agosto 1948; A.E. a Julian Huxley, 14 settembre 1948, AEA 58-700, in
Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 493.
36 A.E. ad A.J. Muste, 30 gennaio 1950, AEA 60-636.
37 Today with Mrs. Roosevelt, NBC, 12 gennaio 1950, www.cine-holocaust.
de/cgi-bin/gdq?efw00fbw002802.gd; New York Post 13 febbraio 1950.
38 D.M. Ladd a J. Edgar Hoover, 15 febbraio 1950, e V.P. Keay a H.B. Fletcher,
13 febbraio 1950, entrambe nei dossier dell'Fbi su Einstein, scatola la, foia.fbi.
gov/foiaindex/einstein.htm. II libro di Fred Jerome The Einstein File ne fomisce
un'analisi. Jerome sostiene che, quando fece di Einstein il personaggio del secolo,
Time omise di rilevare che era un socialista: Come se i responsabili di "Time"
avessero deciso di andare fin li ma non oltre, il loro articolo non fa cenno alle
convinzioni socialiste di Einstein. Essendo stato il caporedattore della rivista
all'epoca, posso attestare che l'omissione fu forse un errore, ma non fu il risultato
di una decisione politica.
39 Generale John Weckerling a J. Edgar Hoover, 31 luglio 1950, dossier dell'Fbi
su Einstein, scatola 2a.
40 Vedi foia.fbi.gov/foiaindex/einstein.htm. Herb Romerstein ed Eric Breindel
in The Venona Secrets, New York, Regnery, 2000, che e un attacco alio spionaggio
sovietico basato sui telegrammi segreti Venona inviati dagli agenti russi negli
Stati Uniti, intitolano un paragrafo Abbindolare Albert Einstein (p. 398). Vi si dice
che Einstein era sempre disposto a essere indicato come presidente onorario dei
piu svariati gruppi che erano coperture di programmi filosovietici, ma gli autori
affermano che non c'e alcuna prova che sia mai andato a riunioni comuniste o
che abbia fatto qualcosa di piu che prestare il suo nome a varie organizzazioni
dall'apparenza rispettabile, come Workers International Relief (Soccorso inter
nazionale ai lavoratori), che rientravano occasionalmente nell'apparato di
copertura dei capi intemazionali del Comintern.
41 Marjorie Bishop, Our Neighbors on Eighth Street, e Maria Turbow Lampard,
introduzione, in Sergej Konenkov, The Uncommon Vision, New Brunswick (NJ),
Rutgers University Press, 2000, pp. 52-54 e 192-95.
42 Pavel Sudoplatov, Special Tasks, Boston, Back Bay, 1995 (edizione aggiornata),
Appendice 8, p. 493; Jerome, The Einstein File, cit., p. 260; Catalogo Sotheby's, 26 giu
gno 1988; Robin Pogrebin, Love Letters by Einstein at Auction, in New York Times,
1 giugno 1998. II ruolo della Konenkova e stato confermato da altre fonti.
43 A.E. a Margarita Konenkova, 27 novembre 1945 e 1 giugno 1946, non
catalogate.
44 A.E., Why Socialism?, in Monthly Review, maggio 1949; trad. it. Perche il
socialismo?, in Opere scelte, cit., pp. 658-66; anche in Idee e opinioni, cit., pp. 145-51.
45 Princeton Herald, 25 settembre 1942, in Sayen, Einstein in America, cit.,
p. 219.
46 A.E., n e Negro Question, in Pageant, gennaio 1946; trad. it. in Opere scelte,
cit., pp. 647-49; anche in Pensieri degli anni difficili, cit., pp. 179-81.
47Jerome, The Einstein File, cit., p. 71; Fred Jerome e Rodger Taylor, Einstein on
Race and Racism, New Brunswick (NJ), Rutgers University Press, 2005, pp. 88-91;
Einstein Is Honored by Lincoln University, in New York Times, 4 maggio 1946.

Note

611

48 A.E., To the Heroes of the Warsaw Ghetto, 1944; trad. it. Agli eroi della battaglia
del ghetto di Varsavia, in Pensieri degli anni difficili, cit., p. 150; anche in Idee e opi
nioni, cit., pp. 201-02.
49 A.E. a James Franck, 6 dicembre 1945, AEA 11-60; A.E. a James Franck, 30
dicembre 1945, AEA 11-64.
50 A.E. alia Verlag Vieweg, 25 marzo 1947, AEA 42-172; A.E. a Otto Hahn, 28
gennaio 1949, AEA 12-72.
51 Brian, Einstein. A Life, cit., p. 340; Milton Wexler ad A.E., 17 settembre 1944,
AEA 55-48; Roberto Einstein (cugino) ad A.E., 27 novembre 1944, AEA 55-49.
52 A.E. a Clara Jacobson, 7 maggio 1945, AEA 56-900.
53 Sayen, Einstein in America, cit., p. 219.
X X III.

Pietra miliare. 1948-1953

1 Seelig, Helle Zeit, cit., p. 71.


2 Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 501.
3Vedi Kai Bird e Martin Sherwin, American Prometheus. Robert Oppenheimer, il padre
della bomba atomica. II trionfo e la tragedia di uno scienziato, Milano, Garzanti, 2007.
4 J.R. Oppenheimer a Frank Oppenheimer, 11 gennaio 1935, in Alice Kimball
Smith e Charles Weiner (a cura di), Robert Oppenheimer. Da Harvard a Hiroshima.
Lettere e ricordi, Roma, Editori Riuniti, 1983, p. 200.
5 Sayen, Einstein in America, cit., p. 225; J.R. Oppenheimer, On Albert Einstein,
in New York Review of Books, 17 marzo 1966.
6 Jim Holt, Time Bandits, in New Yorker, 28 febbraio 2005; Palle Yourgrau,
Godel Meets Einstein, La Salle (IL), Open Court Press, 1999; Yourgrau, Un mondo
senza tempo. L'eredita dimenticata di Godel e Einstein, Milano, il Saggiatore, 2006;
Rebecca Goldstein, Incompletezza. La dimostrazione e il paradosso di Kurt Godel,
Torino, Codice Edizioni, 2006. Nelle pagine iniziali di Un mondo senza tempo,
Yourgrau discute le connessioni dell'incompletezza, della relativita e dell'indeterminazione con lo Zeitgeist. L'articolo di Holt illustra le intuizioni che i tre
scienziati condividevano.
7 Goldstein, Incompletezza, cit., p. 174 nota 18, dice che, purtroppo, vari tentativi di scoprire quale fosse esattamente il difetto che Godel pensava di aver
individuato sono falliti.
8 Kurt Godel, Teoria della relativita efilosofia idealistica, in Schilpp, Albert Einstein
scienziato e filosofo, cit., pp. 504-05.
9 Yourgrau, Un mondo senza tempo, cit., p. 125.
10A.E., Replica alle osservazioni dei vari autori, in Schilpp, Albert Einstein scienziato
e filosofo, cit., pp. 633-34.
11 A.E. a Han Muehsam, 15 giugiio 1942, AEA 38-337.
12 Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit., p. 270.
13 A.E., Note autobiografiche, cit., p. 18.
14 A.E. e Wolfgang Pauli, Non-Existence of Regular Solutions of Relativistic Field
Equations, in Annals of Mathematics, 2, XLIV, 1943, pp. 131-37.
15 A.E. e Valentine Bargmann, Bivector Fields, in Annals of Mathematics, 2,
XLV, 1944, pp. 1-23. II nome di Bargmann viene a volte scritto nella forma Valentin,
ma in America si firmava come Valentine.
16 A.E. a Schrodinger, 22 gennaio 1946, AEA 22-93.

612

Einstein

17 Schrodinger ad A.E., 19 febbraio 1946, AEA 22-94; A.E. a Schrodinger, 7


aprile 1946, AEA 22-103; A.E. a Schrodinger, 20 maggio 1946, AEA 22-106; A.E.,
Generalized Theory of Gravitation, in Reviews of Modern Physics, XX, 1948, pp.
35-39, e successivi addenda.
18A.E., II significato della relativita, cit., Appendice 2 (stesura del 1950 e stesura
del 1953); William Laurence, New Theory Gives a Master Key to the Universe, in New
York Times, 27 dicembre 1949; Laurence, Einstein Publishes His Master Theory.
Long-Awaited Chapter to Relativity Volume Is Product of 30 Years of Labor; Revised at
Last Minute, in New York Times, 15 febbraio 1950.
19 A.E. a Maurice Solovine, 25 novembre 1948, AEA 21-256; A.E. a Maurice
Solovine, 28 marzo 1949, AEA 21-260; A.E. a Maurice Solovine, 12 febbraio 1951,
AEA 21-277; trad. it. di tutte e tre le lettere in Opere scelte, cit., pp. 735-40.
20 Tilman Sauer, Dimensions of Einstein's Unified Field Theory Program, per gentile
concessione dell'autore; Hoffmann e Dukas, Albert Einstein creatore e ribelle, cit.,
pp. 268-70. Sono grato per l'aiuto ricevuto da Sauer, che sta compiendo ricerche
sull'ultima fase del lavoro di Einstein sulle teorie dei campi.
21 Whitrow, Einstein. The Man..., cit., p. xii.
22 Bohr, Discussione con Einstein..., in Schilpp, Albert Einstein scienziato efilosofo,
cit., pp. 147-90.
23 Abraham Pais in Rozental, Niels Bohr, cit., p. 225; Clark, Einstein. La vita
pubblica e privata..., cit., pp. 629-30.
24 Wheeler, Memoir, in French, Einstein. A Centenary Volume, cit., p. 21;
Wheeler, Mentor and Sounding Board, in Brockman, My Einstein, cit., p. 31; la
citazione di Einstein si trova nel diario di Johanna Fantova, 11 novembre 1953.
Nelle lettere scritte a Besso nel 1952, Einstein difese la propria ostinazione.
Sostenne che una descrizione completa della natura avrebbe descritto la realta,
o uno stato deterministico reale, e non semplicemente le osservazioni. I
teorici quantici "ortodossi" bandiscono del tutto il concetto di stato reale
(sulla base di considerazioni positivistiche). Ci si viene cosi a trovare in una
situazione che ricorda da vicino quella del buon vescovo Berkeley: A.E. a
Michele Besso, 10 settembre 1952, AEA 7-412. Un mese piu tardi osservo che
la teoria quantistica sosteneva che le leggi non si riferiscono alle cose, ma
solo alle informazioni su di esse che possiamo acquisire con l'osservazione ...
Ebbene, e una conclusione che non riesco ad accettare: A.E. a Michele Besso,
8 ottobre 1952, AEA 7-414.
25 A.E. a Mileva Marie, 22 dicembre 1946, AEA 75-845.
26 Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 731; Highfield e Carter, Le vite
segrete..., cit., p. 237; Brian, Einstein. A Life, cit., p. 371; A.E. a Karl Ziircher, 29
luglio 1947.
27 A.E. a Hans Albert Einstein, 21 gennaio 1948, AEA 75-959.
28 A.E. a Carl Seelig, 4 gennaio 1954, AEA 39-59; Folsing, Albert Einstein. A
Biography, cit., p. 731.
29 Sayen, Einstein in America, cit, p. 221; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 504.
30 Sarasota Tribune, 2 marzo 1949, AEA 30-1097; Peter A. Bucky, The Private...,
cit., p. 131. Jeremy Bernstein scrive: Chiunque abbia passato cinque minuti con
la signorina Dukas capirebbe che accusa stravagante sia questa: Bernstein, The
Merely Personal, cit., p. 109.
31 Intervista ad Hans Albert Einstein, in Whitrow, Einstein. The Man..., cit., p. 22.
32 Problemi in vista tra Maja e Paul. Dovrebbero divorziare anche loro.

Note

613

Sembra che Paul abbia una relazione e il matrimonio e a pezzi. Non si dovrebbe
aspettare troppo a lungo (come ho fatto io) ... I matrimoni misti non sono
mai una buona cosa (qui Anna dice: oh!). A.E. a Michele Besso, 12 dicembre
1919. II riferimento semischerzoso ad Anna riguardava la moglie di Michele
Besso e sorella di Paul Winteler. I Winteler, a differenza di Besso e Einstein,
non erano ebrei.
33 Highfield e Carter, Le vite segrete..., cit., p. 234.
34 A.E. a Maurice Solovine, 25 novembre 1948, AEA 21-256; trad. it. in Opere
scelte, cit., p. 735; Sayen, Einstein in America, cit., p. 134.
35 A.E. a Lina Kocherthaler, 27 luglio 1951, AEA 38-303; Sayen, Einstein in
America, cit., p. 231.
36 Einstein Repudiates Biography Written by His Ex-Son-in-Law, in New York
Times, 5 agosto 1944; Frieda Bucky, You Have to Ask Forgiveness, in Jewish
Quarterly, inverno 1967-68, AEA 37-513.
37Einstein Extolled by 300 Scientists, in New York Times, 20 marzo 1949; Sayen,
Einstein in America, cit., p. 227; Folsing, Albert Einstein. A Biography, cit., p. 735.
38 A.E. alia regina madre Elisabetta del Belgio, 6 gennaio 1951, AEA 32-400;
Sayen, Einstein in America, cit., p. 139.
39 A.E. a Hedwig e Max Born, 12 aprile 1949, AEA 8-223; trad. it. in Einstein e
Born H. e M., Scienza e vita, cit., pp. 213-14.
40 3,000 Hear Einstein at Seder Service, in New York Times, 18 aprile 1938; A.E.,
Our Debt to Zionism, in New Palestine, 29 aprile 1938; trad. it. II nostro debito verso
il sionismo, in Opere scelte, cit., p. 626; anche in Idee e opinioni, cit., p. 178.
41 Einstein Condemns Rule in Palestine, in New York Times, 12 gennaio 1946;
Sayen, Einstein in America, cit., pp. 235-37; Stephen Wise to Einstein, 14 gennaio
1946, AEA 35-258; A.E. a Stephen Wise, 14 gennaio 1946, AEA 35-260.
42 Einstein Statement Assails Begin Party, in New York Times, 3 dicembre 1948;
Einstein Is Assailed by Menachem Begin, in New York Times, 7 dicembre 1948.
43 A.E. a Hans Muehsam, 22 gennaio 1947, AEA 38-360, e 24 settembre 1948,
AEA 38-379
44 A.E. a Lina Kocherthaler, 4 maggio 1948, AEA 38-302.
45 Intervista di Helen Dukas, in Sayen, Einstein in America, cit., p. 245; Abba
Eban ad A.E., 17 novembre 1952, AEA 41-84; A.E. ad Abba Eban, 18 novembre
1952, AEA 28-943.
46 Le vicissitudini di Einstein con l'Universita ebraica sono raccontate in
Herbert Parzen, The Hebrew University: 1925-1935, New York, KTAV, 1974. Per i
suoi rapporti con la Brandeis, vedi Abram Sacher, Brandeis University, Waltham
(MA), Brandeis University Press, 1995, p. 22. L'unica istituzione accademica
con cui ebbe un ottimo rapporto fu la Yeshiva University di New York. Fu
nominato presidente onorario della campagna per la raccolta di fondi per la
costruzione del College of Medicine nel 1952, e l'anno seguente acconsenti a
che il College portasse il suo nome. Sono grato a Edward Burns per avermi
fornito queste informazioni. Vedi www.yu.edu/libraries/digital ^library/
einstein/ panell0.html.
47A.E. al direttore del giornale Maariv, Azriel Carlebach, 21 novembre 1952,
AEA 41-93; Sayen, Einstein in America, cit., p. 247; Nathan e Norden, Einstein on
peace, cit., p. 574; A.E. a Joseph Scharl, 24 novembre 1952, AEA 41-107.
48 Yitzhak Navon, On Einstein and the Presidency of Israel, in Holton e Elkana,
Albert Einstein. Historical and Cultural Perspectives, cit., p. 295.

614

Einstein

XXIV.

Paura rossa. 1951-1954

1 A.E. alia regina madre Elisabetta del Belgio, 6 gennaio 1951, AEA 32-400.
2 A.E. a Leopold Infeld, 28 ottobre 1952, AEA 14-73; A.E. agli studenti russi di
Berlino, 1 aprile 1952, AEA 59-218.
3 A.E. a T.E. Naiton, 9 ottobre 1952, AEA 60-664.
4 A.E. al giudice Irving Kaufman, 23 dicembre 1952, AEA 41-547.
5 Ufficio locale di Newark dell'Fbi a J. Edgar Hoover, 22 aprile 1953, nei dossier
dell'Fbi su Einstein, scatola 7.
6 A.E. a Harry Truman, con quindici righe di equazioni sull'altra facciata, 11
gennaio 1953, AEA 41-551.
7 New York Times, 13 gennaio 1953.
8 Marian Rawles ad A.E., 14 gennaio 1953, AEA 41-629; Charles Williams ad
A.E., 17 gennaio 1953, AEA 41-651; Homer Greene ad A.E., 15 gennaio 1953, AEA
41-588; Joseph Heidt ad A.E., 13 gennaio 1953, AEA 41-589.
9 A.E. a William Douglas, 23 giugno 1953, AEA 41-576; William Douglas ad
A.E., 30 giugno 1953, AEA 41-577.
10 Generosa Pope Jr. ad A.E., 15 gennaio 1953, AEA 41-625; Daniel James ad
A.E., 14 gennaio 1953, AEA 41-614.
11 A.E. a Daniel James, 15 gennaio 1953, AEA 60-696; New York Times, 22
gennaio 1953.
12A.E., accettazione del premio Lord & Taylor, 4 maggio 1953, AEA 28-979. In
una lettera a Dick Kluger, che era uno studente redattore di The Daily Princetonian, scrisse: Finche una persona non ha violato il "contratto sociale" nessuno
ha il diritto di indagare sulle sue convinzioni. Se questo principio non viene
seguito, il libero sviluppo intellettuale non e possibile: A.E. a Dick Kluger, 17
settembre 1953, in possesso di Kluger.
13 A.E. a William Frauenglass, 16 maggio 1953, AEA 41-112; Refuse to Testify
Einstein Advises, in New York Times, 12 giugno 1953; Time, 22 giugno 1953.
14 Tutti questi editoriali furono pubblicati il 13 giugno 1953, salvo quello del
Chicago Daily News che usci il 15 giugno.
15 Sam Epkin ad A.E., 15 giugno 1953, AEA 41-409; Victor Lasky ad A.E., giugno
1953, AEA 41-441; George Stringfellow ad A.E., 15 giugno 1953, AEA 41-470.
16 New York Times, 14 giugno 1953.
17 Bertrand Russell al New York Times, 26 giugno 1953; A.E. a Bertrand
Russell, 28 giugno 1953, AEA 33-195.
18 Abraham Flexner ad A.E., 12 giugno 1953, AEA 41-174; Shepherd Baum ad
A.E., 17 giugno 1953, AEA 41-202.
19 Richard Frauenglass ad A.E., 20 giugno 1953, AEA 41-181.
20 Sarah Shadowitz, Albert Shadowitz, in Globe and Mail (Toronto), 26 maggio
2004. L'autrice e la figlia del protagonista della vicenda.
21 Sayen, Einstein in America, cit., pp. 273-76; Sottocommissione di indagine
permanente, Commissione sulle operazioni del govemo, Testimonianza di Albert
Shadowitz, 14 dicembre 1953, e Rapporto sul procedimento contro Albert Shadowitz
per oltraggio al senato, 16 luglio 1954; Albert Shadowitz ad A.E., 14 dicembre 1953,
AEA 41-659; A.E. ad Albert Shadowitz, 15 dicembre 1953, AEA 41-660. Shadowitz
fu assolto nel luglio 1955, a due anni di distanza dalla sua deposizione, dopo la
caduta di McCarthy.
22 Jerome e Taylor, Einstein on Race and Racism, cit., pp. 120-21.

Note

615

23 Bird e Sherwin, American Prometheus, cit, pp. 133 e 495.


24 Ibid.
25 James Reston, Dr. Oppenheimer Suspended by A.E.C. in Security Review, in
New York Timess 13 aprile 1954. Domenica 11 aprile Joseph e Stewart Alsop,
nella loro rubrica sul New York Herald Tribunes avevano formulato la congettura che i fisici piu in vista fossero al momento nel mirino delle indagini di
sicurezza, ma non avevano fatto il nome di Oppenheimer.
26 Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 22; Bird e Sherwin, American Prometheus,
cit., pp. 502-04.
27 Diario di Johanna Fantova, 3, 16 e 17 giugno 1954, in Calaprice, The New
Expanded Quotable Einstein, cit., p. 359.
28 A.E. a Herbert Lehman, 19 maggio 1954, AEA 6-236.
29 Diario di Johanna Fantova, 17 giugno 1954, in Calaprice, The New Expanded
Quotable Einstein, cit., p. 359.
30A.E. a Norman Thomas, 10 marzo 1954, AEA 61-549; A.E. a W. Stem, 14 gennaio
1954, AEA 61-470. Vedi anche A.E. a Felix Arnold, 19 marzo 1954, AEA 59-118: Le
attuali inchieste sono un pericolo incomparabilmente maggiore per la nostra societa
di quanto potrebbero mai essere quei pochi comunisti che ci sono nel paese.
31 Diario di Johanna Fantova, 4 marzo 1954, in Calaprice, The New Expanded
Quotable Einstein, cit., p. 356; A.E. alia regina madre Elisabetta del Belgio, 28
marzo 1954, AEA 32-410.
32 Theodore White, U.S. Science, in The Reporters 11 novembre 1954. White
scrisse poi la serie di libri Come si fa il presidente.
XXV. La fine. 1955
1 Diario di Johanna Fantova, 19 marzo 1954, in Calaprice, The New Expanded
Quotable Einstein, cit, p. 356.
2 A.E., elogio funebre di Rudolf Ladenburg, 1 aprile 1952, AEA 5-160.
3 A.E. a Jakob Ehrat, 12 maggio 1952, AEA 59-554; A.E. a Emesta Marangoni,
1 ottobre 1952, AEA 60-406; A.E. alia regina madre Elisabetta del Belgio, 12
gennaio 1953, AEA 32-405.
4 A.E., intervista con Lili Foldes, in The Etude, gennaio 1947; Calaprice,
The New Expanded Quotable Einstein, cit., p. 150. L'informazione sul frequente
ascolto di questo disco mi e stata data da una persona che conobbe Einstein nei
suoi ultimi anni.
5 A.E. a Hans Muehsam, 30 marzo 1954, AEA 38-434.
6 A.E. a Conrad Habicht e Maurice Solovine, 3 aprile 1953, AEA 21-294; A.E.
a Maurice Solovine, 27 febbraio 1955, AEA 21-306.
7 Sayen, Einstein in America, cit., p. 294.
8 A.E. a Hans Albert Einstein, 1 maggio 1954, AEA 75-918.
9A.E. a Hans Albert Einstein, lettera rimasta incompleta, 28 dicembre 1954, per
gentile concessione di Bob Cohn, che l'ha acquistata a un'asta di corrispondenza
della famiglia Einstein tenuta da Christie.
10 Gertrude Samuels, Einstein, at 75, Is Still a Rebel, in New York Times Maga
zines 14 marzo 1954.
11 Diario di Johanna Fantova, 1954, in Calaprice, The New Expanded Quotable
Einstein, cit., pp. 354-63.

616

Einstein

12 Wolfgang Pauli a Max Born, 3 marzo 1954; trad. it. in Einstein e Bom H. e
M., Scienza e vita, cit., p. 254.
13 A.E. a Michele Besso, 10 agosto 1954, AEA 7-420; trad. it. in Opere scelte,
cit., p. 706.
14 A.E. a Louis de Broglie, 8 febbraio 1954, AEA 8-311.
15 A.E., Relativita. Esposizione divulgativa, Appendice 5 (1950), in Opere scelte,
cit., p. 504.
16 Bertrand Russell ad A.E., 11 febbraio 1955, AEA 33-199; A.E. a Bertrand
Russell, 16 febbraio 1955, AEA 33-200.
17 A.E. a Niels Bohr, 2 marzo 1955, AEA 33-204.
18 Bertrand Russell, Manifesto degli scienziati per Vabolizione della guerra, inviato
ad A.E. il 5 aprile 1955, AEA 33-209, e reso pubblico il 9 luglio 1955.
19A.E. alia Farmingdale Elementary School, 26 marzo 1955, AEA 59-632; Cala
price (a cura di), Caro professor Einstein, Milano, Archinto, 2005, p. 166.
20 A.E. a Vero e Bice Besso, 21 marzo 1955, AEA 7-245; trad. it. in Opere scelte,
cit., pp. 706-07.
21 Eric Rogers, The Equivalence Principle Demonstrated, in French, Einstein. A
Centenary Volume, cit., p. 131; I. Bernard Cohen, An Interview with Einstein, in
Scientific Americans luglio 1955.
22 Whitrow, Einstein. The Man..., cit., p. 90; A.E. a Bertrand Russell, 11 aprile
1955, AEA 33-212.
23A.E. a Zvi Lurie, 5 gennaio 1955, AEA 60-388; Abba Eban, An Autobiography,
New York, Random House, 1977, p. 191; Nathan e Norden, Einstein on peace, cit.,
p. 640.
24 Dukas, Einstein's Last Days, AEA 39-71; Calaprice, The New Expanded Quotable
Einstein, cit., p. 369; Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 506.
25 Dukas, Einstein's Last Days, AEA 39-71; Helen Dukas ad Abraham Pais, 30
aprile 1955, in Pais, Sottile e il Signore..., cit., p. 506.
26 Michelmore, Einstein, cit., p. 207.
27 Nathan e Norden, Einstein on peace, cit., p. 640.
28 A.E., ultimi calcoli, AEA 3-12. L'ultima pagina e visibile su www.alberteinstein.info/db/ViewImage.do?DocumentID=34430&Page=12.
Epilogo. II cervello di Einstein e la mente di Einstein
1 Michelmore, Einstein, cit., p. 207. II testamento di Einstein, cui fece da testimone, tra gli altri, il logico Kurt Godel, assegnava a Helen Dukas 20.000 dollari,
gran parte dei suoi effetti personali e dei suoi libri, e i proventi dei diritti d'autore
fino alia morte di lei, che avvenne nel 1982. Hans Albert ricevette soltanto 10.000
dollari; mori nel 1973 mentre era docente visitatore a Woods Hole nel Massachu
setts, lasciando un figlio e una figlia. L'altro figlio di Einstein, Eduard, ricevette
15.000 dollari che dovevano garantirgli la continuita dell'assistenza nella casa di
cura di Zurigo, dove mori nel 1965. La figliastra Margot ebbe 20.000 dollari e la
casa di Mercer Street, che in realta era gia intestata a lei, e dove mori nel 1986. La
Dukas e Otto Nathan furono nominati esecutori testamentari per la parte letteraria e custodirono la reputazione e le carte di Einstein con tale zelo che biografi e
curatori delle sue opere furono ostacolati per anni quando tentavano di stampare
qualunque cosa che si avvicinasse alia sfera del puramente personale.
2 Einstein the Revolutionist, in New York Times, 19 aprile 1955; Time, 2 mag-

Note

617

gio 1955. L'articolo principale nell'edizione straordinaria del Daily Princetonian


fu scritto da R.W. Johnny Apple, un futuro corrispondente di Time.
3 La strana vicenda ha prodotto due libri affascinanti: Carolyn Abraham,
Possessing Genius, New York, St. Martin's Press, 2001, un esauriente resoconto
dell'odissea del cervello di Einstein, e Michael Patemiti, A spasso con Mr. Albert.
In giro per VAmerica con il cervello di Einstein, Milano, Bompiani, 2001, un delizioso
racconto di una traversata dell'America con il cervello di Einstein nel portabagagli di una Buick presa a noleggio. Ci sono stati anche alcuni articoli che vale la
pena di ricordare, tra i quali Steven Levy, M y Search for Einstein's Brain, in New
Jersey Monthly, agosto 1978; Gina Maranto, The Bizarre Fate of Einstein's Brain, in
Discovery, maggio 1985; Scott McCartney, The Hidden Secrets of Einstein's Brain
Are Still a Mystery, in Wall Street Joumal, 5 maggio 1994. Inoltre, l'oculista di
Einstein, Henry Abrams, capito per caso nella sala dove si effettuava l'autopsia e
fini per portare con se i bulbi oculari del suo ex paziente, che poi custodi in una
cassetta di sicurezza nel New Jersey.
4Abraham, Possessing Genius, cit., p. 22. La Abraham nel 2000 intervisto quella
(ex) ragazzina.
5 Son Asked Study of Einstein's Brain, in New York Times, 20 aprile 1955; Abra
ham, Possessing Genius, cit., p. 75. Harvey aveva annunciato che avrebbe inviato il
cervello al Montefiore Medical Center di New York perche fosse quell'istituzione a
sovrintendere agli studi. Ma quando gia i medici di New York erano in impaziente
attesa, cambio idea e decise di tenerlo per se. La disputa fini sui giomali. Doctors
Row over Brain of Dr. Einstein, riferi il Chicago Daily Tribune. Abraham, Possessing
Genius, cit., p. 83, dove si cita il Chicago Daily Tribune del 20 aprile 1955.
6Levy, M y Searchfor Einstein's Brain, cit. Vedi anche www.echonyc.com/~steven/
einstein.html.
7 Per un resoconto di questa vicenda, vedi Abraham, Possessing Genius, cit.,
pp. 214-30.
8 Bill Toland, Doctor Kept Einstein's Brain in Jar 43 Years. Seven Years Ago, He Got
Tired of the Responsibility, in Pittsburgh Post-Gazette, 17 aprile 2005.
9 Marian Diamond, On the Brain of a Scientist, in Experimental Neurology,
88,1985; www.newhorizons.org/neuro/diamond_einstein.htm.
10 Sandra Witelson et al., The Exceptional Brain of Albert Einstein, in Lancet, 19
giugno 1999; Lawrence K. Altman, Key to Intellect May Lie in Folds of Einstein's Brain, in
New York Times, 18 giugno 1999; www.fhs.mcmaster.ca/psychiatryneuroscience/
faculty/witelson; Steven Pinker, His Brain Measured Up, in New York Times, 24
giugno 1999.
11 A.E. a Carl Seelig, 11 marzo 1952, AEA 39-013. Vedi anche Peter A. Bucky,
The Private..., cit., p. 29: Non sono piu dotato di chiunque altro. Sono soltanto
piu curioso della media delle persone, e non abbandono un problema finche non
ho trovato la soluzione appropriata.
12 Seelig, Albert Einstein, cit., p. 70.
13 Bom, Autobiografia di un fisico, Roma, Editori Riuniti, 1980, p. 251.
14A.E. a William Miller, citato nella rivista Life, 2 maggio 1955, in Calaprice,
The New Expanded Quotable Einstein, cit., p. 261.
15 Hans Tanner, citato in Seelig, Albert Einstein, cit., p. 103.
16Andre Maurois, Illusions, New York, Columbia University Press, 1968, p. 35,
per gentile segnalazione di Eric Motley. Perse era lo pseudonimo di Marie Rene
Auguste Alexis Leger, che vinse il premio Nobel per la letteratura nel 1960.

618

Einstein

17 Isaac Newton, Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, libro III; A.E., II


metodo della fisica teorica, conferenza Herbert Spencer, Oxford, 10 giugno 1933;
trad. it. in Idee e opinioni, cit., pp. 250-55.
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ceton, Princeton University Press, 1987-2006 (abbreviazione: CPAE).
II curatore originario era John Stachel. L'attuale coordinatrice dell'edizione
e Diana Kormos Buchwald. Altri curatori nel corso degli anni sono stati David
Cassidy, Robert Schulmann, Jurgen Renn, Martin Klein, A.J. Knox, Michel
Janssen, Josef Illy, Christoph Lehner, Daniel Kennefick, Tilman Sauer, Ze'ev
Rosenkranz e Virginia Iris Holmes.
I
primi dieci volumi coprono gli anni 1879-1920. Ogni volume esce in ver
sione tedesca e traduzione inglese. I numeri di pagina differiscono dall'una
all'altra, ma la numerazione dei documenti e la stessa. Nei casi in cui cito
un'informazione che e contenuta in una versione ma non nell'altra (come
accade per un saggio di un curatore o una nota), indico il volume e la lingua
della versione e cito il numero di pagina.

Albert Einstein Archives (abbreviazione: AEA).


Questi archivi sono ora presso 1'Universita ebraica di Gerusalemme, mentre
copie si trovano al Caltech presso l'Einstein Papers Project e nella biblioteca
della Princeton University. I documenti provenienti dagli archivi sono citati sia
con la data sia con il numero della cartella (o bobina). Nel caso della maggior
parte dei documenti in tedesco non tradotti, mi sono avvalso di traduzioni
fatte per me da James Hoppes e Natasha Hoffmeyer.
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in giapponese nel 1923 dal fisico teorico Jun Ishiwara, che era presente
e prese appunti. La sua versione fu tradotta in inglese da Yoshimasa A.
Ono e pubblicata su Physics Today nell'agosto 1982. Questa traduzione,
che e stata utilizzata dalla maggior parte degli autori che hanno scritto su
Einstein, e difettosa, specialmente nelle parti in cui Einstein si riferisce agli
esperimenti di Michelson-Morley; vedi Ryoichi Itagaki, Einstein's Kyoto Lec
ture, in Science, vol. CCLXXXIII, 5 marzo 1999. Una traduzione corretta
dal professor Itagaki comparira sul prossimo volume dei CPAE. Sono grato
a Gerald Holton per avermi procurato una copia di questa traduzione.
Vedi anche Seiya Abiko, Einsteins's Kyoto Address, in Historical Studies
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il titolo Uber die spezielle und die allgemeine Relativitdtstheorie (gemeinverstdndlich), Vieweg, Braunschweig, 1917. L'opera, pubblicata per la prima
volta in inglese nel 1920, ha avuto quindici edizioni in tale lingua durante
la vita di Einstein, che vi aggiunse diverse appendici fino al 1952. Una
versione inglese si trova su www.bartleby.com/173/ e su www.gutenberg.org/etext/5001.)
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Zackheim, Michele, Einstein's Daughter, New York, Riverhead, 1999.

RINGRAZIAMENTI

Diana Kormos Buchwald, la coordinatrice della pubblicazione degli scritti


di Einstein, ha letto questo libro attentamente e ha fatto innumerevoli osservazioni e correzioni alle varie stesure. Inoltre mi ha consentito un accesso
immediato e completo alia gran mole di nuovi documenti relativi ad Einstein
resisi disponibili nel 2006 e mi ha fatto da guida in tali carteggi. E stata anche
ospite cortese e premurosa in occasione delle mie visite all'Einstein Papers
Project al Caltech. Ha una grande passione per il proprio lavoro e un delizioso
senso deH'umorismo, che non sarebbe dispiaciuto ad Einstein.
Anche due dei suoi collaborator! mi hanno grandemente aiutato a orientarmi tra le carte recentemente divenute accessibili, oltre che nelle aree meno
battute del precedente materiale d'archivio. Tilman Sauer, che a sua volta
ha riveduto e chiosato il testo di questo libro, ha controllato in particolare i
paragrafi sul percorso che condusse Einstein alle equazioni della relativita
generale e sulla sua ricerca di una teoria unitaria dei campi. Ze'ev Rosenkranz,
curatore delle carte per l'aspetto storico ed ex responsabile degli Archivi
Einstein all'Universita ebraica di Gerusalemme, mi ha prospettato punti di
vista illuminanti sugli atteggiamenti di Einstein nei confronti della Germania
e della sua discendenza ebraica.
Barbara Wolff, che oggi lavora in quegli stessi archivi dell'Universita
ebraica, ha effettuato un meticoloso controllo fattuale di ogni pagina del
mio manoscritto, apportando puntuali correzioni sia di grande sia di piccola
entita. Mi aveva avvertito della propria fama di pignola, ma le sono estremamente grato per ogni pelo che ha trovato nell'uovo. Ho apprezzato anche
l'incoraggiamento fornitomi da Roni Grosz, sovrintendente degli archivi.
Brian Greene, fisico della Columbia University e autore della Trama del
cosmo, e stato amico e revisore prezioso. Mi ha suggerito numerose correzioni,
ha migliorato la formulazione delle pagine di argomento fisico e ha letto la
versione finale del manoscritto. E un maestro sia in ambito scientifico che
nell'uso della lingua. Accanto alle sue ricerche sulla teoria delle corde, sta organizzando, insieme a sua moglie Tracy Day, un festival annuale della scienza a

634

Einstein

New York che contribuira a diffondere l'entusiasmo per la fisica cosi evidente
nel suo lavoro e nei suoi libri.
Anche Lawrence Krauss, professore di fisica alia Case Western Reserve di
Cleveland e autore di Dietro lo specchio, ha letto il mio manoscritto, controllando
le parti sulla relativita ristretta, la relativita generale e la cosmologia, e mi ha
proposto molti validi suggerimenti e correzioni. Lui pure ha un entusiasmo
contagioso per la fisica.
Krauss mi ha aiutato ad assicurarmi i servigi di un suo collaboratore alia
Case, Craig J. Copi, che insegna relativita a Cleveland. A questi ho affidato
l'incarico di fare un controllo accurato degli aspetti scientifici e matematici,
e gli sono grato dei suoi puntuali interventi.
Douglas Stone, professore di fisica alia Yale University, ha riveduto a
sua volta le pagine scientifiche del libro. Fisico teorico dello stato solido,
sta scrivendo un'importante opera sui contributi di Einstein alia meccanica
quantistica. Oltre a controllare i paragrafi di argomento scientifico, mi ha
aiutato a scrivere i capitoli relativi alia memoria del 1905 sui quanti di luce,
alia teoria quantistica, alia statistica di Bose-Einstein e alia teoria cinetica.
Murray Gell-Mann, premio Nobel per la fisica nel 1969, e stato un mentore
gradevolissimo e appassionato durante tutto il corso di questo progetto. Mi ha
aiutato a rivedere le prime stesure, ha curato e corretto i capitoli sulla relativita
e la meccanica quantistica, e ha contribuito alia redazione dei paragrafi che
spiegavano le obiezioni di Einstein all'indeterminazione quantistica. Con la sua
erudizione mai disgiunta dalTumorismo, e la sua capacita di cogliere i diversi
aspetti delle personality coinvolte, ha reso il lavoro estremamente piacevole.
Arthur L Miller, professore emerito di storia e filosofia della scienza all'University College di Londra nonche autore di Einstein, Picasso e delYImpero delle
stelle, ha letto e riletto le diverse stesure dei capitoli di argomento scientifico e
mi ha aiutato con numerose correzioni, specialmente sulla relativita ristretta (a
proposito della quale ha scritto un libro fortemente innovativo), sulla relativita
generale e la teoria quantistica.
Sylvester James Gates Jr., professore di fisica all'Universita del Maryland,
ha acconsentito a leggere il mio manoscritto in occasione di una conferenza
su Einstein da lui tenuta all'Aspen Institute. Anche Gates ha operate una
revisione globale, fornendo numerose acute osservazioni e riformulando
alcuni passi di argomento scientifico.
John D. Norton, un professore dell'Universita di Pittsburgh che si e dedicato alia ricostruzione dello sviluppo concettuale della relativita ristretta e
della relativita generale da parte di Einstein, ha letto i paragrafi del mio libro
dedicati a questo tema, vi ha apportato delle correzioni e mi ha dato utili
indicazioni. Debbo ringraziare per i loro consigli anche due suoi colleghi che
studiano l'elaborazione delle teorie di Einstein: Jurgen Renn del Max Planck
Institut di Berlino e Michel Janssen dell'Universita del Minnesota.
Anche George Stranahan, uno dei fondatori dell'Aspen Center for Physics,
si e reso disponibile a leggere e correggere il manoscritto. II suo contributo

Ringraziamenti

635

e stato particolarmente prezioso nella revisione dei paragrafi dedicati alia


memoria sui quanti di luce, alio studio del moto browniano e alia storia e
struttura della relativita ristretta.
Robert Rynasiewicz, filosofo della scienza alia Johns Hopkins University,
ha letto molti dei capitoli di argomento scientifico e ha dato utili suggerimenti
sull'elaborazione della relativita generale.
N. David Mermin, professore di fisica teorica alia Cornell University e
autore di It's About Time: Understanding Einstein's Relativity, ha riveduto e
corretto la versione finale del capitolo introduttivo e dei capitoli 5 e 6 sulle
memorie di Einstein del 1905.
Gerald Holton, professore di fisica alia Harvard University, e stato un pioniere
dello studio di Einstein, ed e ancora un punto di riferimento in questo campo.
Sono estremamente lusingato dalla sua disponibilita a leggere il mio libro proponendo le sue armotazioni e offrendomi generoso incoraggiamento. Anche il suo
collega alia Harvard, Dudley Herschbach, che tanto ha contribuito al miglioramento dell'istruzione scientifica, mi e stato di grande aiuto. Holton e Herschbach
hanno fatto entrambi utili osservazioni sul mio manoscritto, e hanno passato
un pomeriggio con me nello studio di Holton a precisare i loro suggerimenti e
a rendere piu puntuali le mie descrizioni dei personaggi storici.
Ashton Carter, professore di scienze e politica internazionale alia Harvard,
ha cortesemente letto e controllato una prima stesura. Fritz Stem della Colum
bia University, autore di Einstein's German World, mi ha dato consigli e incorag
giamento nella fase iniziale del lavoro. Altrettanto ha fatto Robert Schulmann,
uno degli originari curatori dell'Einstein Papers Project. E Jeremy Bernstein,
autore di molti bei libri su Einstein, mi ha avvertito di quanto sarebbe stata
difficile la parte scientifica del mio studio. Aveva ragione, e anche di questo
gli sono grato.
Oltre a tutto cio, ho chiesto a due insegnanti di fisica di scuola superiore
di fare un'accurata rilettura del libro per accertare che non contenesse errori
scientifici e anche che fosse comprensibile a coloro che non hanno piu studiato fisica dopo il liceo. Nancy Stravinsky Isaacson insegnava fisica a New
Orleans finche purtroppo l'uragano Katrina ha fatto in modo che avesse
piu tempo libero a disposizione. David Derbes insegna fisica alia Scuola di
laboratorio dell'Universita di Chicago. Le loro osservazioni sono state assai
acute e hanno tenuto presente il punto di vista del lettore profano.
C'e un corollario del principio di indeterminazione il quale afferma che,
per quante volte si esamini un libro, rimarranno sempre degli errori. Questi
sono da attribuire esclusivamente a me.
Mi e stato d'aiuto anche avere dei lettori di formazione non scientifica, che
mi hanno dato suggerimenti preziosi dal punto di vista del profano su tutto il
manoscritto o su sue parti. Fra questi ricordo William Mayer, Orville Wright,
Daniel Okrent, Steve Weisman e Strobe Talbott.
Da venticinque anni Alice Mayhew della Simon & Schuster cura i miei
scritti e Amanda Urban della ICM e la mia agente letteraria. Non posso

636

Einstein

immaginare partner migliori, e con le loro osservazioni sul libro ancora una
volta mi hanno dato il loro contributo di entusiasmo e disponibilita. Sono
grato anche a Carolyn Reidy, David Rosenthal, Roger Labrie, Victoria Meyer,
Elizabeth Hayes, Serena Jones, Mara Lurie, Judith Hoover, Jackie Seow e
Dana Sloan della Simon & Schuster per l'aiuto prestatomi. Cosi come sono
grato a Ellior Ravetz e Patricia Zindulka per l'assistenza che mi hanno dato
in innumerevoli occasioni nel corso degli anni.
Natasha Hoffmeyer e James Hoppes hanno tradotto per me la corrispon
denza e gli scritti di Einstein in tedesco, e specialmente il nuovo materiale che
non era ancora stato tradotto, e devo dare atto della loro diligenza. Anche Jay
Colton, che e stato il curatore della parte fotografica del numero di Time sui
personaggi del secolo, ha dato un contributo creativo rintracciando e selezionando le fotografie per questo libro.
Infine ho avuto altri due lettori e mezzo che sono stati i piu preziosi di tutti.
II primo e stato mio padre, Irwin Isaacson, un ingegnere che mi ha instillato
l'amore per la scienza ed e il migliore insegnante che io abbia mai avuto. Gli
sono grato dell'universo che insieme alia mia povera mamma ha creato per
me, cosi come lo sono alia mia brillante e saggia matrigna, Julanne.
L'altra lettrice dawero preziosa e stata mia moglie Cathy, che ha esaminato
il libro pagina per pagina con il senno, il buonsenso e la curiosita che le sono
consueti. E la preziosa mezza lettrice e stata mia figlia Betsy, che come al solito
ha letto brani sparsi del mio libro. La sicurezza con cui ha dato le sue valutazioni
ha compensato la saltuarieta della sua lettura. Le amo entrambe teneramente.

FO N TIICO N OGRA FICH E

Lefonti in corsivo si riferiscono alle illustrazioni entrotesto.


AP/Wide World Photos: I genitori di Einstein, Pauline e Hermann.
The Granger Collection, New York: Albert Einstein in uno studio fotografico
di Monaco; Con Mileva Marie; Con il leader sionista Chaim Weizmann
a New York.
Bildarchiv Preussischer Kulturbesitz, Berlino, 2007: Alla scuola di Aarau,
1896; Werner Heisenberg.
Collezione privata: Con Mileva e Hans Albert; Niels Bohr e Einstein in casa
di Ehrenfest a Leida; II Congresso Solvay del 1927; In barca a vela a Long
Island Sound; Con Bohr al congresso Solvay del 1927; Disegno esplicativo
della relativita, p. 123.
Per gentile concessione di: The Albert Einstein Archives, The Hebrew University
of Jerusalem, Israele: Eduard, Mileva e Hans Albert; Con il chimico Fritz Haber;
Sfilata in automobile a New York; A Parigi; Con Elsa al Grand Canyon.
Bettmann/Corbis: Con Conrad Habicht e Maurice Solovine; Erwin
Schrodinger; Con Elsa, giugno 1922.
Famiglia Besso, per gentile concessione degli Archivi visivi Emilio Segre
dell'AIP: Anna Winteler Besso e Michele Besso.
Corbis: All'Ufficio brevetti di Berna; Max Planck consegna ad Einstein la
medaglia che porta il suo nome.
Photo Deutsches Museum: Marcel Grossmann; A Leida, con Eddington,
Lorentz, Ehrenfest e de Sitter.
AFP/Getty Images: In Svizzera con Madame Curie; Con il primo ministro di
Israele David Ben Gurion.
Underwood & Underwood/Corbis: Incontro con la stampa a New York, 1930.
Couprie/ Hulton Archive/Getty Images: II Congresso Solvay del 1911.
Fotografia di Willem J. Luyten, Academische Historisches Museum, Leida,
per gentile concessione degli Archivi visivi Emilio Segre dell'AIP: Con
Paul Ehrenfest e figlio a Leida.

638

Einstein

Ullstein Bilderdienst/ The Granger Collection, New York: Max Born; Philipp
Lenard; Nello studio di casa a Berlino; In vacanza sul mar Baltico.
E.O. Hoppe / Mansell / Time-Life Pictures/Getty Images: Con il suo violino.
New York Times Co./Getty Images: Con Elsa e sua figlia Margot, a Berlino, 1929.
Erika Britzke: Ilse e Margot nella casa di Caputh, 1929.
American Stock/Getty Images: A Caputh con il figlio Hans Albert e il nipote
Bernhard, 1932; Con Helen Dukas e Margot al giuramento per la cittadi
nanza americana, ottobre 1940.
Hulton Archive/Getty Images: Maja e Albert Einstein all'eta di tre e cinque
anni; Con Kurt Godel a Princeton, 1950; All'osservatorio di Mount Wilson,
vicino al Caltech, gennaio 1931;
Keystone/Getty Images: Einstein accoglie Hans Albert in America, 1937.
Alan Richards, Princeton University Library: Riceve un telescopio a Mercer
Street.
Esther Bubley/Getty Images: I I 112 di Mercer Street a Princeton; Di ritorno
dal suo ufficio all'Institute for Advanced Study di Princeton, 1953.
Per gentile concessione degli Archivi del California Institute of Technology:
In bicicletta a Santa Barbara, 1933.
Photo: akg-images, Londra: La Torre dell'orologio di Bema.
Imagno/Getty Images: Con Charlie Chaplin ed Elsa a Hollywood, alia prima
di Luci della citta, gennaio 1931.
Akademie der Kunst Baukunstarchiv: La casa di Einstein a Caputh nei pressi
di Potsdam.
Santa Barbara Historical Society: Sulla spiaggia di Santa Barbara.
Time-Life Pictures/Getty Images: Con Winston Churchill a casa Chartwell, 1933.
March of Time/Time-Life Pictures/Getty Images: Con Leo Szilard.
Photo by Philippe Halsman Halsman Estate: Ritratto di Philippe Halsman.
Alfred Eisenstaedt, Time-Life Pictures/Getty Images: Con J. Robert Oppen
heimer.
The Albert Einstein Archives, The Hebrew University of Jerusalem, Israele:
Riga di simboli e numeri, p. 523.
Ralph Morse, Time-Life Pictures/Getty Images: Lo studio di Einstein, come
lo lascio.
Luke Frazza, AFP/Getty Images: Monumento ad Einstein di Robert Berks.

INDICE DEI NOMI

Abraham, Max, 217


Adler, Friedrich, 43,149,156-58,162,234
Alberto I, principe del Belgio, 401-02
Alberto I, principe di Monaco, 286
Aleckovic, Mira, 89
Anderson, Marian, 430
Aristarco, 499
Aristotele, 11
Arrhenius, Svante, 299,301,304
Aspect, Alain, 443
Avogadro, Amedeo, 102,106
Aydelotte, Frank, 464-65
Bach, Johann Sebastian, 32, 34, 42, 415,
455
Baldwin, Roger, 367
Balfour, Arthur, 281
Bamberger Fuld, Caroline, 382
Bamberger, Louis, 382,384
Barrow, John, 340
Baruch, Bernard, 458
Becquerel, Henry, 169
Beethoven, Ludwig van, 34,42, 203,517
Begin, Menachem, 501
Bell, John Steward, 443
Ben Gurion, David, 205, 504
Berkeley, George, 83
Berlin, Isaiah, 270
Bernstein, Aaron, 23-24,34
Bernstein, Jeremy, 452
Besso, Anna, nata Winteler, 32, 65, 226,
232-33

Besso, Michele Angelo, 64-65, 69, 85, 87,


101,106,113,122,125,127,135,148-49,
166, 173, 182, 188, 196-98, 207, 212,
220-28, 269, 311-12, 322-23, 321, 329,
343,403-04,499, 519,521
Bethe, Hans, 394
Bizet, Georges, 357
Blackwood, Caroline, 419-20
Blumenfeld, Kurt, 273, 281, 293
Bohm, David, 443, 514
Bohr, Niels, 11, 300, 304, 309-11, 313-16,
321, 327,333-38,433,436-39,496, 520
Boltzmann, Ludwig, 37, 41, 53, 60, 70,
72-74,96, 99
Bond, Horace, 487
Bond, Julian, 487
Bom, Hedwig, 262,278,319-20, 359,379,
394,415,417
Bom, Max, 100, 220, 235-37, 247, 260-63,
267,278-79,313,318-20,323-24,378-79,
394-95, 399, 415, 417, 433-34, 442-43,
445-48,466-67,478,501, 519-20
Bose, Satyendra Nath, 316-18
Brache, Tycho, 165
Brahms, Johannes, 166
Brandeis, Louis, 289
Breuer, Marcel, 347
Briggs, Lyman, 460
Brilloin, Marcel, 303
Brod, Max, 165
Broglie, Louis de, 315-16, 318-19, 333,
335-36, 519-20

640

Einstein

Brown, Robert, 103-04


Brush, Stephen, 100
Bucky, Gustav, 420,423, 520, 525
Bucky, Peter, 420-21,423,427-28,499,520,
525
Bucky, Thomas, 366
Bush, Vannevar, 464-65
Byland, Hans, 32, 34
Byrnes, James, 468
Calvino, Giovanni, 153
Canova, Antonio, 67
Cartan, Elie Joseph, 332
Cervantes Saavedra, Miguel de, 83
Chamberlain, Austen, 405
Chambers, Whittaker, 468
Chaplin, Charlie, 261, 361, 390
Chopin, Frederic, 353
Christoffel van de Hulst, Hendrik, 212
Churchill, Winston, 398,405,467
Cohen, I. Bernard, 52
Cohn, Roy, 141, 511
Compton, Arthur, 458
Compton, Karl, 333
Copernico, Niccolo, 108, 111, 162,342
Cousins, Norman, 477
Crouch, Henry, 256-57
Crowter, Bosley, 475
Curie, Marie, 167,169,174,179, 294, 296,
316
Curie, Pierre, 169
Debye, Peter, 174
Delong, Adelaide, 425
Dewey, John, 364
Djaghilev, Sergej Pavlovic, 272
Diamond, Marian, 527
Dirac, Paul, 220,333
Douglas, William O., 506
Drake, Tom, 475
Drude, Paul, 71-72, 74,102
Du Bois, William E.B., 511
Duhem, Pierre, 157
Dukas, Helen, 86, 350-51, 359, 396, 410,
422-24, 428, 432, 463-65, 468, 497, 502,
511, 522-24
Durrell, Lawrence, 271
Dyson, Frank Watson, sir, 250-51, 254,
261

Dyson, Freeman, 133,244,261


Dyson, George, 351
Eban, Abba, 502-03, 521-22
Eddington, Arthur Stanley, 250-52, 257,
259-60,271, 302,310,327-25, 332
Eddy, Mary Baker, 331
Edison, Thomas, 12,290
Ehrenfest, Paul, 120,131,164,166-67,178,
182,201-02,214,229,245,252,260,263,
268, 273, 278, 281, 314, 320, 335, 383,
407-08
Einstein, Eduard, 160, 173, 179-81, 193,
206-07, 227-29, 231, 237, 352-55, 484,
497-98,500
Einstein, Elsa, 172, 176, 178-81, 185-86,
223-34, 237-42, 283-84, 298-99, 343,
345-51,361-62,380-82,391-92,403-05,
412-15, 418-23, 426-28, 498-99
Einstein, Evelyn, 352,498,527
Einstein, Fanny, nata Koch, 171
Einstein, Frieda, nata Knecht, 352, 428,
527
Einstein, Hans Albert, 19, 89-90,136,160,
166, 172, 180, 182, 206-07, 212, 214,
221-26, 232, 268-69,351-52,427-29,484,
497-99,517-18,525-27
Einstein, Hermann, 15-17,36,57,63,86-87,
171
Einstein, Ilse (in Kayser), 171,238-42,391,
418-19,426
Einstein, Jakob, 16-17, 22, 28-29, 36, 44,
488
Einstein, Klaus, 429
Einstein, Lieserl, 78-79,88-89
Einstein, Margot (in Marianoff), 171, 242,
349, 356, 391, 413, 418-20, 428, 484,
499-500,517
Einstein, Maria Maja (in Winteler), 14,
17-18, 32, 44, 54, 65, 139-40, 229, 231,
260,413,428,463,497,499-500
Einstein, Mileva, nata Marie, 8, 10, 46-72,
78-79, 86-90, 152-53, 171-73, 179-86,
223-34, 237, 240, 267-68, 349, 351-52,
354-55
Einstein, Paula, 171
Einstein, Pauline, nata Koch, 16-17, 45,
76-77,171,185
Einstein, Roberto, 488

Indice dei nomi


Einstein, Rudolf, 171
Eisenhower, Dwight D., 506, 513-15,
525
Eliot, Thomas Steams, 272
Elisabetta II, regina d'lnghilterra, 500
Elisabetta, regina del Belgio, 401, 417,
505,517
Elisabetta, regina madre d'lnghilterra,
514
Elon, Amos, 275
Epkin, Sam, 509
Epstein, Jakob, 229,408
Erikson, Erik, 267
Fanta, Bertha, 165
Fantova, Johanna, 516,518, 520
Faraday, Michael, 92, 126, 242, 305, 409,
423
Fermi, Enrico, 394, 457
Feynman, Richard, 496
Fisch, Adolf, 159
Fitzgerald, George, 112
Fizeau, Hyppolite, 111, 115
Flexner, Abraham, 382-85, 398, 400, 411,
414-17,449,464,510
FoppI, August, 11,114
Ford, Henry, 280
Fosdick, Harry Emerson, 357
Francesco Giuseppe, imperatore d'Austria, 161-62
Franck, James, 17,26,488
Frank, Philipp, 163,165,170,175,242,264,
276,321,385,397
Frankfurter, Felix, 289
Franklin, Benjamin, 12,301,375
Frauenglass, Richard, 5101
Frauenglass, William, 507-08,510-11
Freud, Sigmund, 206, 272, 275, 353-54,
364,368-70,378
Freundlich, Erwin Finlay, 189, 199-201,
210,228, 238, 260
Freundlich, Kathe, 269
Fried, Amos, 453
Friedman, Robert Marc, 300,302
Frisch, Otto, 453
Frothingham, Mrs Randolph, 386, 461,
484
Fuchs, Karl, 482,484
Fulton, Robert, 459

641

Galileo, 11, 82,91-92,108-09,128,144-45,


279, 530
Galison, Peter, 125
Gamow, George, 343,465
Gandhi, Mohandas Karamchand, detto
Mahatma, 423,508
Gauss, Carl Friedrich, 191,212,247
Gehrcke, Ernst, 276-77, 294, 301
Gell-Mann, Murray, 444
Gobbels, Joseph, 396
Godel, Kurt, 491-93, 517
Golden, William, 476
Goldstein, Herbert S., 375
Goodman, Ellen, 135
Goring, Hermann, 458
Goethe, Wolfgang von, 35,203,525
Greene, Brian, 216,309, 437,444
Greene, Homer, 506
Grossman, Marcel, 40-41, 49, 51, 62, 64,
66, 71-77,147-48,158,175,190,193-95,
211-12, 259
Guglielmo II, imperatore di Germania,
372
Guillaume, Charles Edouard, 302
Gullstrand, Allvar, 302-04
Gustavo Adolfo V, re di Svezia, 305
Gutenberg, Giovanni, 290
Haber, Fritz, 172, 179,182,184, 200, 223,
273,282-83,351, 393, 395-96,399
Habicht, Conrad, 82-83,87,93-94,97,104,
106,134,136,142, 202-04, 517
Habicht, Paul, 142
Hahn, Otto, 453,488
Haldane, Richard Burton, lord, 270-71,
298
Haller, Friedrich, 77, 80-81
Hallsman, Philippe, 476
Handel, George Frideric, 43
Harding, Warren G., 286
Hartle, James, 191,444
Harvey, Thomas, 526-28
Hawking, Stephen, 244
Haydn, Franz Joseph, 412
Hedin, Sven, 301
Heisenberg, Werner, 124, 319-22, 333-37,
433-34, 436,442. 445,469,491
Helmholtz, Hermann von, 38,41, 50
Herschbach, Dudley, 11

642

Einstein

Hertz, Heinrich, 30,41


Hertz, Paul, 205
Hibben, John, 289
Hilbert, David, 209-10,212-13,215-19,227
Hiller, Kurt, 365
Hindenburg, Paul von, 385
Hitler, Adolf, 10, 237, 280, 294, 356, 358,
363,369-70,372,390,396,400,430,432,
509
Hoffmann, Banesh, 27,133,323,427,452,
493,495
Holton, Gerard, 19,41,136,445
Hook, Sidney, 431-32,478,501, 505
Hoover, Edgar J., 279,461-62,483,486
Howard, Henry, 331
Hubble, Edward, 342-43
Hume, David, 25,83-84,113,125,165,323,
338,445-46
Hurwitz, Adolf, 58-59,158,175-76,180-81,
293
Huygens, Christiaan, 110
Infeld, Leopold, 256, 259, 266, 448-50,
505
Irvin, Rea, 259
Janssen, Michael, 211
Jaumann, Gustav, 162
Jefferson, Thomas, 375
Jeritza, Maria, 357
Jerome, Fred, 366
Johnson, Paul, 269,
Joyce, James, 9,272
Kafka, Franz, 165
Kaluza, Theodor, 326-27,494
Kant, Immanuel, 25, 84-85,165, 203, 232,
357
Kaufman, Bruria, 517
Kaufman, Irving, 506
Kayser, Rudolph, 242, 391,418
Keller, Helen, 362
Kelvin, William Thomson, lord, 91
Keplero, Giovanni, 165
Kindred, J.J., 286
Kirchoff, Gustav, 53-54
Klein, Oskar, 327
Kleiner, Alfred, 74,103,149-51,158
Koch, Caesar, 30

Koch, Julia, 54
Koch, Julius, 29
Konenkov, Sergei, 422
Konenkova, Margarita, 422,484-85
Kreisler, Fritz, 412
Ladenburg, Rudolf, 516
Langevin, Paul, 169-70, 316, 398
Lania, Leo, 406
Laplace, Pierre Simon, marchese di, 91
Laski, Harold, 271
Lasky, Victor, 509
Laub, Jakob, 178
Laue, Max von, 140, 260, 262, 276, 393,
395,430
Laurence, William, 431
Lebach, Margarete, 350
Lehman, Herbert, 513
Lenard, Philipp, 47-48, 68, 97, 99, 106,
277-80,294,301,304, 393,396
Levenson, Thomas, 268
Levi-Civita, Tullio, 193-94, 208, 212
Levine, Isaac Don, 367,431
Levy, Steven, 526
Lindbergh, Charles, 458-59
Lindemann, Frederich, 398,417
Lloyd George, David, 405
Lochner, Louis, 386
Locke, John, 83
Locker-Lampson, Oliver, 405,408-09
Lorentz, Hendrik Antoon, 37,112,115-16,
126, 132-34, 141, 159, 163-64, 167-69,
252-54, 260-61, 263, 266, 307, 319, 323,
333,529-30
Lowell, A. Lawrence, 289
Ludovico II, re di Baviera, 17
Lutero, Martin, 419
Mach, Ernst, 25, 83-86,113,124,156,163,
197-98, 245, 308-09, 319, 322-23, 338,
445-46
MacIntyre, Marvin, 416
Maglic, Rastko, 135
Magnes, Judah, 399
Maier, Gustav, 43
Marie, Mileva, v. Einstein, Mileva
Marie, Milos, 90
Marie, Zorka, 429
Marianoff, Dimitri, 242, 356,391,408

Indice dei nomi


Markwalder, Suzanne, 42-43
Marshall, George, 476
Marx, Sam, 474-75
Matisse, Henry, 272
Matthau, Walter, 18
Maxwell, James Clerk, 13, 39, 92-93,110,
118-20,126,137,154-55,242, 326,423
Mayer, Louis, 474-75
Mayer, Walther Hermann, 345, 351, 356,
359,384, 396, 398,408,410,434,449
McCarthy, Joseph, 482,504, 508-12,515
Meitner, Lise, 394,453
Mendel, Toni, 349
Mendelsohn, Felix, 43
Mermin, N. David, 443
Meyer, Edgar, 233
Meyer, Menasseh, 297
Meyer-Schmid, Anna, 151-52
Michanowski, Ethel, 349
Michelmore, Peter, 89
Michelson, Albert, 52, 112, 115-17, 288,
291, 342, 359
Miles, Sherman, 461-62
Miller, Arthur 1,134
Miller, Dayton, 291
Millikan, Robert Andrews, 101, 305, 310,
360-62, 367-68, 381-82, 384, 388-90
Minkowski, Hermann, 40,131-32,190
Mooney, Tom, 367-68
Morgenthau, Henry, 416
Morley, Edward, 52,112,115-17,288, 291
Moszkowski, Alexander, 20,162,262-63
Mozart, Wolfgang Amadeus, 19-20,34,42,
175, 265, 390,401,412,415, 500
Murray, Gilbert, 296
Murrow, Edward R., 512
Mussolini, Benito, 428,499
Muste, Abraham Johannes, 483
Napoleone I, imperatore di Francia, 459
Nathan, Otto, 235,523-25
Nemst, Walther Hermann, 165,167,172,
177-78, 202-04,276-77, 310
Neumann, Betty, 348-49
Neumann, John von, 412
Newton, Isaac, 11, 60, 72, 91-93,110,124,
127, 144-45, 154, 186, 195-97, 201, 211,
215, 242, 250, 253-55, 259, 269, 292,

643

302, 308, 312, 340, 409, 423, 438, 525,


529-30
Nicola, granduca di Russia, 405
Nicolai (Lewinstein), Georg Friederich,
204 238, 240, 418
Nobel, Alfred, 300,473
North Whitehead, Alfred, 254
Norton, John D., 193,211
Niisch, Jakob, 75-76
O'Connell, William Henry, 375
Oppenheim, Shulamith, 19
Oppenheimer, Frank, 512
Oppenheimer, J. Robert, 244, 464, 471,
490-91, 512-14, 520
Oppenheimer, Kitty, 512
Oseen, Carl Wilhelm, 303
Ostwald, Wilhelm, 63, 73, 300
Overbye, Dennis, 18,126,213, 249,443
Pais, Abraham, 164, 214, 267, 450, 490,
496,512
Papen, Franz von, 385
Pasteur, Louis, 409
Patemiti, Michael, 527
Pauli, Wolfgang, 154,260,332-35,436,450,
494,518-19
Pauling, Linus, 469
Pearson, Drew, 515
Penrose, Boies, 286
Penrose, Roger, 244
Pemet, Jean, 39-40, 58
Perse, Saint John, 529
Pestalozzi, Johann Heinrich, 31
Picasso, Pablo, 9,11,272
Pitagora, 22
Planck, Max, 11, 37, 96-97, 99-100, 131,
139-40, 147, 154-56, 159, 162, 167-69,
177-78,200,202-04,208,228,253,260-61,
279, 294, 300, 310-11, 315, 318-20, 325,
328-29,336,392-95,529-30
Plesch, Janos, 345-46
Podolsky, Boris, 434-36
Poincare, Henri, 41,83,124,132-34,167-68,
175,272,300,319, 530
Ponsonby, Arthur, 401-02
Poor, Charles, 270
Popovic, Milan, 89
Proust, Marcel, 272

644

Einstein

Rankin, John, 478


Rasputin (pseud, di Grigori) Efimovic
Novych), 405
Rathenau, Walter, 293-96
Rawles, Marian, 506
Renn, Jurgen, 71-72,271
Reston, James, 512
Ricci Curbastro, Gregorio, 193-95, 210,
212, 216,218
Riecke, Eduard, 64
Riemann, Bernhard, 190-92, 195, 210-12,
215,247
Rockefeller, John D. Jr., 357-58
Rolland, Romain, 205,365,403
Roosevelt, Eleanor, 16,483
Roosevelt, Franklin D., 415-16,422,456-61,
467-68,483,486
Rosen, Nathan, 434-36,530
Rosenberg, Julius e Ethel, 504-08
Rosenfeld, Leon, 433-34
Rosso, Henry, 425-26
Russell, Bertrand, 260,367,509-10,519-20
Rutherford, Ernest, 167,310-11
Sachs, Alexander, 456,458-60
Samuel, Herbert, 298,399
Sauer, Tilman, 193
Savic, Helene Kaufler, 79,88-90,141,152,
173,225, 227
Savic, Zorka, 89
Schneider, Ilse, 253
Schonberg, Arnold, 9,272
Schopenhauer, Arthur, 56,354,378
Schrodinger, Erwin, 319, 333, 337, 417,
435,438-42, 494-95
Schubert, Franz, 42
Schulmann, Robert, 88-89,527
Schumann, Robert, 175-81
Schuster, Max, 449
Schwartz, Paul, 391
Schwarzschild, Paul, 243-45
Seeley Evelyn, 390-91
Seelig, Carl, 40,498
Seidel, Toscha, 412
Seidentopf, Henry, 106
Shadowitz, Albert, 511
Shakespeare, William, 409
Shankland, Robert, 116
Shaw, George Bernard, 271,376

Siemens, Werner von, 37


Silberstein, Ludwig, 255
Simon, Richard, 449
Sinclair, Upton, 361,364
Sitter, Willem de, 245, 250
Smith, Howard K., 500
Smolin, Lee, 530
Smyth, Henry DeWolf, 468
Snow, Charles Percy, 27,261,315
Snyder, Hartland, 244
Solovine, Maurice, 82-83, 87, 130, 140,
282, 294, 307, 388, 397, 447, 451, 495,
499,517
Solvay, Ernest, 167
Sommerfeid, Arnold, 141,191, 229, 278
Spencer, Herbert, 405
Spinoza, Baruch, 83, 86, 373, 375,377
Stachel, John, 135,193
Stalin, Joseph, 367,431-32, 507
Stem, Max, 148
Stern, Otto, 394, 466-67
Stevenson, Adlai, 513
Stimson, Henry, 388
Stone, Douglas, 317
Stossel, Ludwig, 475
Strassman, Fritz, 453
Straus, Ernst, 490
Strauss, Lewis, 512-13, 515
Strauss, Richard, 43
Stravinski, Igor, 9, 272
Stringfellow, George, 509
Struck, Hermann, 350
Sudoplatov, Pavel, 485
Sulzberger, Arthur Hays, 470
Swing, Raymond Gram, 471-72,480
Szilard, Leo, 394, 455-60, 464, 467-69,
474-75
Talmud (Talmey), Max, 23-25,28,285
Tanner, Hans, 158-61
Teller, Edward, 394, 460, 464, 483, 512,
515
Thomas, Norman, 486,513
Thomson, J. J., 254-55, 271,310, 362
Thorne,Kip, 132, 218,244
Tolomeo, 11,499
Trozkij, Leon, 431-32
Truman, Harry S., 468,472-73,476,480-83,
486,489,506

Indice dei nomi


Untermyer, Samuel, 411
Urey, Harold, 507
Vallentin, Antonina, 426
Varicak, Vladimir, 183
Veblen, Oswald, 288,384, 412
Veblen, Thorntsein, 412
Viereck, George Sylvester, 372
Violle, Jules, 29-30
Wagner, Richard, 17,43
Walker, Evan, 135
Walker, Jimmy, 357
Wallace, Henry, 486
Walsh, David, 286
Warburg, Emil, 172
Washington, George, 509
Watters, Leon, 389,421-22, 426
Weber, Heinrich, 31, 36, 38-39, 51-53, 58,
64,115,168,175
Weinberg, Steven, 329,344
Weisskopf, Victor, 394
Weizmann, Chaim, 281, 283-85, 289, 291,
293, 368, 395,399-400,502
Wells, H.G., 131,364
Wertheymer, Max, 235
Weyl, Hermann, 288, 325-28,339

645

Weyland, Paul, 275-80


Wheeler, John Archibald, 216,244-45,315,
453,496-97
White, Theodor, 514
Wien, Wilhelm, 52,115,147,167,300
Wigner, Eugene, 394,455-56,459-60,464
Williams, Charles, 506
Williams, John Sharp, 286
Winteler, Anna, v. Besso, Anna
Winteler, Jost, 27,32,34,43, 72, 202,234
Winteler, Marie, 32-33,44-50,55, 65
Winteler, Paul, 32,229, 231,428,499
Winteler, Pauline, 32,40,42, 76
Wise, Stephen, 415-16,422, 501
Witelson, Sandra, 528
Wittgenstein, Ludwig, 272
Young, Thomas, 110,318
Yourgrau, Palle, 492
Zacheim, Michele, 88-89
Zangger, Heinrich, 169,174-75,178,182-83,
198-99, 204-05, 207, 214, 217, 223-29,
231-33,259,265,305
Ziircher, Emil, 230

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