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NOVEMBRE 1996
Eurocode 5
Design of timber structures
Part 1-2: General rules - Structural fire design
RELAZIONI NAZIONALI
RICONFERMA
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edi-
zioni sia di fogli di aggiornamento.
importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dellulti-
ma edizione o foglio di aggiornamento.
0 PREMESSA 2
0.1 Obiettivi degli Eurocodici ...................................................................................................................... 2
0.2 Cronistoria del programma degli Eurocodici .............................................................................. 2
0.3 Programma degli Eurocodici .............................................................................................................. 2
0.4 Documenti di Applicazione Nazionale (NAD) ............................................................................ 3
0.5 Argomenti specifici di questa norma sperimentale ................................................................. 3
0.5.1 Requisiti di sicurezza ................................................................................................................................... 3
0.5.2 Procedura di calcolo .................................................................................................................................... 3
1 GENERALIT 4
1.1 Campo di applicazione........................................................................................................................... 4
1.2 Riferimenti normativi ............................................................................................................................... 5
1.3 Definizioni...................................................................................................................................................... 5
1.4 Simboli ............................................................................................................................................................ 7
1.5 Unit di misura ........................................................................................................................................... 8
2 PRINCIPI FONDAMENTALI 8
2.1 Richieste di prestazione ........................................................................................................................ 8
2.2 Azioni ............................................................................................................................................................... 9
2.3 Valori di calcolo delle propriet dei materiali ............................................................................. 9
2.4 Procedura base di progetto .............................................................................................................. 10
2.5 Metodi di valutazione ........................................................................................................................... 10
2.5.1 Generalit ..................................................................................................................................................... 10
2.5.2 Analisi strutturale globale ........................................................................................................................ 10
2.5.3 Analisi di parti della struttura .................................................................................................................. 11
2.5.4 Analisi degli elementi ................................................................................................................................ 11
3 MATERIALI 11
3.1 Profondit di carbonizzazione ......................................................................................................... 11
prospetto 3.1 Velocit di carbonizzazione 0 per il legname ..................................................................... 12
3.2 Rivestimenti protettivi contro l'incendio ...................................................................................... 13
figura 3.1 Pannelli usati come rivestimenti protettivi contro l'incendio............................................ 13
figura 3.2 Fissaggio dei rivestimenti protettivi contro l'incendio ......................................................... 13
3.3 Adesivi ......................................................................................................................................................... 13
NOVEMBRE 1994
Eurocode 5
EUROPEAN PRESTANDARD Design of timber structures
Part 1-2: General rules - Structural fire design
Eurocode 5
PRNORME EUROPENNE Calcul des structures en bois
Partie 1-2: Rgles gnrales - Calcul du comportement au feu
Eurocode 5
EUROPISCHE VORNORM Bemessung und Konstruktion von Holzbauten
Teil 1-2: Algemeine Regeln - Tragwerksbemessung fr den Brandfall
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comit Europen de Normalisation
Europisches Komitee fr Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
CEN 1994
I diritti di riproduzione sono riservati ai membri del CEN.
1 GENERALIT
1.3 Definizioni
Per gli scopi di questa norma sperimentale si applicano le seguenti definizioni:
linea di carbonizzazione: Linea di confine tra lo strato carbonizzato e la sezione trasver-
sale residua.
carico d'incendio specifico di progetto: Carico di incendio considerato per la determi-
nazione dell'azione termica nella progettazione antincendio (fire design); il valore di qd tie-
ne conto delle incertezze e dei requisiti di sicurezza.
sezione trasversale efficace: Sezione trasversale dell'elemento nella progettazione
strutturale contro l'incendio utilizzata nel metodo della sezione trasversale efficace. Viene
ricavata dalla sezione trasversale residua rimuovendo parti della sezione trasversale in
cui si assume resistenza e rigidezza pari a zero.
1.4 Simboli
Simboli principali:
A Area
E Modulo di elasticit; Effetto delle azioni
E XX Tenuta per XX minuti di esposizione all'incendio normalizzato
F Coefficiente di apertura (di ventilazione)
I XX Isolamento termico per XX minuti di esposizione all'incendio normalizzato
R Resistenza (capacit portante)
R XX Capacit portante mantenuta per XX minuti di esposizione all'incendio norma-
lizzato
V Volume
X Propriet del materiale
a Distanza
b Larghezza
c Calore specifico
d Profondit; Altezza
f Resistenza
k Coefficiente (sempre con un indice)
l Lunghezza
n Numero
p Perimetro
q Carico di incendio riferito all'area in pianta
r Raggio
t Tempo in minuti; Spessore; Totale
Angolo
Velocit di carbonizzazione
Coefficienti parziali
Coefficiente (sempre con un indice)
Conducibilit termica
Coefficiente
2 PRINCIPI FONDAMENTALI
2.2 Azioni
P(1) Le azioni termiche e meccaniche devono essere derivate dalla ENV 1991-2-2.
(2) Nei casi in cui le regole applicative fornite nella presente parte sono valide soltanto
per l'esposizione all'incendio normalizzato, ci evidenziato nei punti relativi.
E k, 05
E fi, d = k mod, fi k fi ------------
- [2.2]
M, fi
Per la verifica della deformazione i valori di rigidezza devono essere calcolati da:
E mean
E fi, d = k mod, fi ---------------
- [2.3]
M, fi
Per l'analisi termica i valori di calcolo devono essere calcolati da:
X k ( w)
X fi, d = ---------------------
- [2.4]
M, fi
se un incremento della propriet favorevole ai fini della sicurezza, oppure da:
X fi, d = X k ( w ) M, fi [2.5]
se un incremento della propriet sfavorevole ai fini della sicurezza, con:
M,fi = 1,0
dove:
fk la resistenza caratteristica a temperatura normale;
Emean il modulo di elasticit medio a temperatura normale;
kmod,fi il coefficiente di riduzione che tiene conto dell'effetto della temperatura
e dell'umidit sui parametri di resistenza e rigidezza.
Questo coefficiente kmod,fi sostituisce kmod usato nella ENV 1995-1-1. Le
espressioni per la determinazione di questo coefficiente di correzione
vengono fornite nei punti relativi;
2.5.1 Generalit
P(1) Il sistema strutturale adottato per la progettazione nella situazione d'incendio deve
riflettere la prestazione della struttura durante l'esposizione al fuoco.
(2) L'analisi per la situazione d'incendio pu essere eseguita adottando uno dei meto-
di forniti in 2.5.2, 2.5.3 e 2.5.4.
3 MATERIALI
290
kp = ---------- [3.2]
k
Per pannelli di legno con spessori diversi da 20 mm e masse volumiche diverse da
450 kg/m3, la velocit di carbonizzazione deve essere presa in conformit a [3.1]
(3).
0
mm/min.
a) Conifere
Legno massiccio con una massa volumica caratteristica 290 kg/m3 ed una dimensione minima 0,8
di 35 mm
Legno lamellare incollato con massa volumica caratteristica 290 kg/m3 0,7
Pannelli di legno con massa volumica caratteristica di 450 kg/m3 ed una dimensione di 20 mm 0,9
b) Latifoglie, legno massiccio o legno lamellare incollato con massa volumica caratteristica 450 0,5
kg/m3 e quercia
c) Latifoglie, legno massiccio o legno lamellare incollato con massa volumica caratteristica 290 0,7
kg/m3
(3) Per i pannelli a base di legno diversi dal compensato (e conformi alle EN 309,
EN 313-1, prEN 300 e prEN 316) ed i pannelli di legno, con massa volumica ca-
ratteristica di 450 kg/m3 e spessore di 20 mm, opportuno che siano applicate
le seguenti velocit di carbonizzazione di progetto:
0 = 1,0 mm/min per il compensato;
0 = 0,9 mm/min per i pannelli a base di legno.
Per altre densit e spessori le velocit di carbonizzazione devono essere calcolate
come:
0, , t = 0, 450, 20 k k t [3.3]
dove:
450
k = ---------- [3.4]
k
20
------
k t = min t p [3.5]
1, 0
k in kg/m3 e tp in millimetri.
(4) Per strati multipli strettamente sovrapposti, la velocit di carbonizzazione pu es-
sere assunta per lo spessore totale di tutti gli strati. Per strati singoli e multipli a
stretto contatto con la superficie di un elemento ligneo, la velocit di carbonizza-
zione pu essere assunta per lo spessore totale degli strati e dell'elemento ligneo.
P(5) La carbonizzazione deve essere considerata per tutte le superfici direttamente
esposte all'incendio.
(6) Non necessario considerare la carbonizzazione per superfici di elementi che so-
no protetti da altri elementi durante la durata di esposizione al fuoco, incluse le in-
terfacce di elementi a stretto contatto se l'effetto di serraggio viene assicurato.
(7) Non necessario considerare la carbonizzazione per le superfici di elementi co-
perti da rivestimenti protettivi contro l'incendio in conformit a 3.2 quando:
t pr t fi,req [3.6]
dove:
t pr il tempo di cedimento di una tavola protettiva o di altro materiale protetti-
vo, cio la durata della protezione efficace contro la diretta esposizione
all'incendio;
(2) Per rivestimenti di legno o con pannelli a base di legno, adottati quale protezione
contro l'incendio, il tempo di rottura pu essere determinato come:
t
t pr = -----p t r [ min ] [3.7]
0
con
t r = 4 min
dove:
0 la velocit di carbonizzazione secondo 3.1(2) o 3.1(3);
tp lo spessore del rivestimento di legno o di pannelli a base di legno. Nel ca-
so di due o pi strati di tavole t p la somma degli spessori di ciascun strato.
(3) I rivestimenti protettivi contro l'incendio che proteggono elementi strutturali, op-
portuno che siano fissati a tali elementi conformemente alla figura 3.2. I pannelli,
dovrebbero essere fissati all'elemento e non ad un altro pannello. Per rivestimenti
a strati multipli ciascuno strato dovrebbe essere fissato individualmente ed i giunti
laterali dovrebbero essere sfalsati di almeno 60 mm. Linterasse tra elementi mec-
canici per giunzione non dovrebbe essere maggiore di 300 mm.
figura 3.2 Fissaggio dei rivestimenti protettivi contro l'incendio
3.3 Adesivi
P(1) Gli adesivi per usi strutturali devono produrre unioni di resistenza e durabilit tali
da conservare l'integrit dell'incollaggio nel periodo assegnato di resistenza al fuo-
co.
(2) Gli adesivi tipo fenolo-formaldeide ed amminoplastico conformi alla EN 301 e sod-
disfacenti al punto 3.5(2) della ENV 1995-1-1 soddisfano i requisiti di 3.1 P(1).
t fi, req
t fi,req < 20 min k 0 = ---------------
Superfici non protette 20
t fi,req 20 min k 0 = 1,0
t fi, req - t pr
t fi,req - tpr < 20 min k 0 = ----------------------------
Superfici protette da pannelli a base di legno 20
t fi,req - tpr 20 min k 0 = 1,0
t fi, req - t pr
t fi,req - tpr < 10 min k 0 = ----------------------------
Superfici protette da pannelli di gesso (strato interno) 10
t fi,req - tpr 10 min k 0 = 1,0
4.4.1 Generalit
(1) Si pu trascurare la compressione perpendicolare alla fibratura.
(2) Lazione di taglio pu essere trascurato nelle sezioni trasversali massicce. Per le
travi con intaglio si deve verificare che la sezione residua in vicinanza dell'intaglio
sia almeno pari al 60% della sezione trasversale richiesta per la progettazione a
temperatura normale.
4.4.2 Travi
(1) Nel caso in cui la controventatura ceda durante la pertinente esposizione all'incen-
dio, l'imbozzamento laterale deve essere considerato come per un elemento privo
di controventatura.
4.4.3 Pilastri
(1) Nel caso in cui la controventatura ceda durante l'esposizione al fuoco prevista,
opportuno verificare l'imbozzamento come per un elemento privo di controventa-
tura.
(2) Condizioni di vincolo pi favorevoli rispetto alla progettazione a temperatura nor-
male possono essere assunte per un pilastro in un compartimento all'incendio che
parte di un pilastro continuo in un telaio indeformabile. Esso pu essere consi-
derato come completamente incastrato alle estremit, purch la resistenza al fuo-
co delle parti che chiudono il compartimento non sia minore della resistenza al fuo-
co del pilastro, vedere figura 4.2.
4.4.5 Controventature
(1) Nel caso in cui gli elementi compressi oppure inflessi vengano dimensionati tenen-
do conto dell'effetto della controventatura, si deve verificare che la controventatura
non cede durante la prescritta durata di esposizione al fuoco. Si pu assumere che
la controventatura non ceda se la sezione residua pari al 60% dell'area prescritta
per la progettazione a temperatura normale.
(2) Gli elementi meccanici per giunzione opportuno che siano conformi soltanto ai
criteri forniti in 4.5.2(2) - (4).
(3) Come alternativa a 4.4.5(1) si dovrebbe considerare che esistono differenti modelli
strutturali nelle condizioni di temperatura normale e in presenza di incendio.
4.5 Unioni
4.5.1 Generalit
(1) Questa sezione si riferisce ad unioni tra elementi esposti all'incendio normalizzato,
realizzate con elementi meccanici per giunzione del tipo a spinotto trattati nei punti
6.3, 6.5, 6.6, 6.7 e 6.8 della ENV 1995-1-1. Per regole pi dettagliate, vedere l'ap-
pendice B (normativa).
(2) Le regole sono valide soltanto per unioni sottoposte a carico laterale, realizzate in
modo tale che le forze vengano trasmesse simmetricamente (vedere figura 6.2.1
g-k della ENV 1995-1-1).
(3) Per una resistenza al fuoco maggiore di R 15, opportuno che lo spessore t1 degli
elementi laterali soddisfi le seguenti condizioni (vedere figura 4.4):
t fi, req
t 1 ------------------------
- [4.3]
1, 25 n
t1 1,6 t fi,req [4.4]
t1 t 1,min + a fi [mm] [4.5]
con il rapporto tra i valori di calcolo di carico e capacit portante nella progettazio-
ne a temperatura normale calcolato come:
Ed
n = ----------
- [4.6]
R d,n
dove (vedere figura 4.4):
t1 lo spessore degli elementi laterali, in millimetri;
t fi,req la resistenza prescritta al fuoco normalizzato, in minuti;
t1,min lo spessore minimo dell'elemento laterale prescritto per il dimensiona-
mento a temperatura normale, in millimetri, se pertinente;
Ed l'effetto di progetto delle azioni sullelemento meccanico per giunzione a
temperatura normale;
Rd,n la capacit portante di progetto per lelemento meccanico per giunzione
a temperatura normale, conformemente alla ENV 1995-1-1, equazione
[6.2.1 g-k].
Tavole di protezione possono essere utilizzate al fine di ottenere lo spessore pre-
scritto. Vedere 4.5.4.
(4) Per una resistenza al fuoco maggiore di R 15 opportuno aumentare le distanze
minime dall'estremit e dai bordi dellelemento meccanico per giunzione confor-
memente alla ENV 1995-1-1 di una distanza supplementare pari ad a fi conforme-
mente a 4.5.2(2), vedere figura 4.4. Non prescritta alcuna distanza supplemen-
tare se risultano soddisfatte le seguenti condizioni per le distanze a3 e a4:
a3 0 (t fi,req + 15) [4.7]
a4 0 (t fi,req + 15) [4.8]
30 Condizioni
t 1 + 8d
l max.
Chiodi 0,80 130 mm
t1
----- 16
d
Bulloni t1 75 mm
0,45 d 12 mm
l 2 t1 + t2
l 150 mm
Spinotti (non sporgenti) 0,80 t max
------------ 6
d
con bulloni:
0,45 t 1 75 mm
d 12 mm
Connettori
(6) Per le unioni acciaio-legno con piastre di acciaio come elementi centrali, con spes-
sore minore o pari a 2 mm e gli elementi meccanici per giunzione non protetti con-
formi a 4.5.2(3) e 4.5.2(4), la resistenza al fuoco R 30 viene soddisfatta se il rap-
porto tra carico e capacit resistente nella progettazione a temperatura normale
non supera il rapporto 30 secondo il prospetto 4.3. Ci viene ottenuto aumentan-
do il numero degli elementi meccanici per giunzione in una unione, oppure sce-
gliendo gli elementi meccanici per giunzione pi resistenti. I valori di 30 vengono
derivati dalle formule fornite nell'appendice B per le condizioni specificate. I bordi
delle piastre di acciaio devono essere protetti, altrimenti vedere [B 6] nell'appendi-
ce B. I simboli usati nel prospetto 4.3 sono descritti in 4.5.2(5).
30 Condizioni
Chiodi 1,0 l 90 mm
h1 75 mm
Bulloni 0,45 d 12 mm
2 h1 + h2
l max
110 mm
Spinotti 1,0
h1
------ 6
d
(7) Per resistenze al fuoco comprese fra R 30 ed R 60, il rapporto fra carico e capacit
portante nella progettazione a temperatura normale non deve superare il valore
calcolato come:
30 2
= 30 ------------- [4.9]
t fi, req
dove:
t fi,req espresso in minuti ed 30 tratto dai prospetti 4.2 oppure 4.3.
*) Nota nazionale - Nelle versioni originali CEN, i disegni relativi alle figure 4.5 e B.1 erano invertiti.
0
mm/min.
a) Conifere
Legno lamellare incollato con una massa volumica caratteristica 290 kg/m3 0,64
Legno massiccio con una massa volumica caratteristica 290 kg/m3 0,67
b) Legno massiccio o legno lamellare incollato a latifoglie, con massa volumica 350 kg/m3 0,54
(3) La forma della linea di carbonizzazione agli spigoli deve essere assunto come cir-
colare, avente raggio determinato in funzione del tempo in conformit alla figura
A.1. Questa figura valida per raggi non maggiori di br/2 oppure hr/2, consideran-
do il valore minore dei due, dove br ed hr sono la larghezza e l'altezza della sezione
trasversale residua.
(4) Per il legname di conifere la resistenza di progetto fd,fi ed il modulo di elasticit di
progetto Ed,fi della sezione trasversale residua opportuno siano ricavati in accor-
do con le equazioni [2.1]-[2.3] dove kmod,fi deve essere ricavato come segue:
- per la resistenza a flessione:
1 p
k mod, fi = 1, 0 ---------- ----- [A.3]
200 A r
- per la resistenza a compressione:
1 p
k mod, fi = 1, 0 ---------- ----- [A.4]
125 A r
- per la resistenza a trazione ed il modulo di elasticit:
1 p
k mod, fi = 1, 0 ---------- ----- [A.5]
330 A r
dove:
p il perimetro della sezione trasversale residua esposta al fuoco, in metri;
Ar l'area della sezione trasversale residua, in metri quadrati.
0, 4 t1
30 0,6 1 --------- -------------
d
- ------ [B.3]
t
n 1, min 10
30 0,6 [B.4]
dove:
d il diametro del bullone, in millimetri;
n il numero dei bulloni nell'unione;
t1 lo spessore dell'elemento laterale, in millimetri;
t1,min lo spessore minimo dell'elemento laterale prescritto per la progettazione
a temperatura normale, in millimetri.
(2) Per le unioni con bulloni nel caso in cui le unioni sono ulteriormente assicurate me-
diante chiodi ad aderenza migliorata, il rapporto tra carico e capacit portante nella
progettazione a temperatura normale 30 non necessita di riduzione se:
- i chiodi hanno una profondit di penetrazione pari ad almeno 8d;
- i chiodi sono dimensionati per trasmettere il 50% delle forze agenti su un'unio-
ne, con il numero di chiodi per unioni a bullone singolo almeno pari a 4, e per
unioni a due bulloni almeno pari a 6.
= t1 t2 in generale [B.7]
= t1 per piastre di acciaio quali elementi centrali
B.4 Connettori
(1) Per i connettori assicurati mediante chiodi ad aderenza migliorata non protetti, con
una profondit di penetrazione maggiore di 8d, per una resistenza al fuoco R 30,
30 si pu assumere 30 = 1,0.
(2) Nel caso in cui i connettori sono assicurati con bulloni non protetti, per R 30 op-
portuno rispettare il valore minimo del rapporto tra carico e capacit portante di
progetto a temperatura normale, calcolato come segue:
0,25 t
30 -----------------------1- [B.8]
t 1, min
30 0,6 [B.9]
dove:
t1 lo spessore degli elementi laterali;
t1,min lo spessore minimo degli elementi laterali prescritto per la progettazione
a temperatura normale.
Nel caso in cui siano previsti bulloni di serraggio addizionali, possibile prendere
per valore di 30 = 0,5.
(3) Nel caso in cui vengano usati chiodi ad aderenza migliorata in aggiunta ai bulloni
non protetti, il rapporto fra carico e capacit portante di progetto a temperatura
normale non necessita di essere ridotto se:
- la profondit di penetrazione dei chiodi almeno pari ad 8d;
- i chiodi sono dimensionati per trasmettere il 50% delle forze agenti sull'unione,
con almeno 4 chiodi aggiuntivi per un connettore ed almeno 6 chiodi per due
connettori.
(4) Per i connettori che assicurano una funzione mista in travi composte, pu essere
adottato 60 = 1,0 per una resistenza al fuoco massima R 60.
bst
R 30 200 mm
Bordi non protetti in generale
R 60 280 mm
R 30 120 mm
Bordi non protetti su 1 o 2 lati
R 60 280 mm
(3) I bordi delle piastre di acciaio con una larghezza minore della larghezza dell'ele-
mento ligneo possono essere considerati come protetti nei casi seguenti:
- per piastre con spessore non maggiore di 3 mm, se la rientranza dg maggiore
di 20 mm per una resistenza al fuoco pari a R 30 e maggiore di 60 mm per una
resistenza al fuoco pari a R 60 (vedere figura B.1);
- per unioni con linguette incollate oppure con pannelli a base di legno, se la
rientranza dg oppure lo spessore del pannello t p maggiore di 10 mm per una
resistenza al fuoco pari a R 30 e maggiore di 30 mm per una resistenza al fuo-
co pari a R 60 (vedere figura B.1).
figura B.1 Piastre di acciaio: a) non protette; b) protette mediante rientranze; c) protette mediante linguette
incollate; d) protette mediante pannelli*)
*) Nota nazionale - Nelle versioni originali CEN, i disegni relativi alle figure 4.5 e B.1 erano invertiti.
C.2.1 Generalit
(1) opportuno che le disposizioni costruttive siano conformi a C.4.
(2) opportuno che i tempi di rottura dei pannelli e degli strati isolanti siano determi-
nati in conformit a C.3.
dove:
t pr,i il tempo di cedimento dello strato "i";
t pr, i la somma dei tempi di cedimento di tutti gli strati, vedere figura C.1
i e C.2.
dove:
t pr, i
la somma dei tempi di cedimento di tutti gli strati eccettuato lo stra-
i to esterno del lato non esposto, vedere figura C.1.
III Ogni strato rimosso per consentire l'installazione degli impianti di servizio
opportuno che sia rimpiazzato da uno spessore equivalente. Deve verificarsi
che:
dove:
t pr, i la somma dei tempi di cedimento di tutti gli strati, vedere figura C.3.
i Per esposizione all'incendio dall'alto, i tempi di cedimento t pr,i possono
essere aumentati del 20%.
figura C.1 Illustrazione delle equazioni [C.1] e [C.2] per la verifica dei criteri della compartimentazione per solai
esposti all'incendio dal basso (Criteri I e II)
figura C.2 Illustrazione delle equazioni [C.1], [C.2] e [C.3] per la verifica dei criteri della compartimentazione per
pareti che includono impianti di servizio (Criteri I-III)
D.1 Generalit
(1) Questa appendice tratta l'esposizione all'incendio parametrico secondo il metodo
del coefficiente di apertura.
Ai h i
i
h = -----------------
- [D.3]
A
con la velocit di carbonizzazione 0 secondo il prospetto 3.1 e dove:
A l'area totale delle aperture verticali (finestre, ecc.) in m2;
At l'area totale dei pavimenti, pareti e soffitti che delimitano il compartimento
allincendio, in m2;
h la media ponderata delle altezze di tutte le aperture verticali (finestre, ecc.),
in metri;
Ai l'area dell'apertura verticale "i-esima";
hi l'altezza dell'apertura verticale "i-esima".
(2) La profondit massima di carbonizzazione durante l'esposizione al fuoco ed il sus-
seguente periodo di raffreddamento opportuno sia ricavata da:
dchar = 2 par t0 [D.4]
con
q t, d
t 0 = 0, 006 --------
- [ min ] [D.5]
F
dove:
4 w 20
= 0 1 + ( 1, 1 9, 8 10 ) -------------------
- [E.2]
100
dove:
0 la conducibilit termica secondo l'equazione [E.1];
la massa volumica (all'umidit di servizio) a 20 C, in kg/m3.
(4) Il calore specifico c del legno di conifere pu essere calcolato come:
c dry + c water
c = -----------------------------------
- per w 100 C [E.3]
1+
c = cdry per w > 100 C
dove il calore specifico per legno anidro :
c dry = 1 110 + 4, 2 w [E.4]
ed il calore specifico dell'acqua :
J
c water = 4 200 ------------ [E.5]
kg K
(5) Per il carbone il calore specifico pu essere ricavato dal prospetto E.1. Per la de-
terminazione di valori intermedi si pu interpolare linearmente.
prospetto E.1 Calore specifico del carbone
400 1 000
600 1 400
800 1 650
Milano (sede) Via Battistotti Sassi, 11b - 20133 Milano - Tel. (02) 70024200 - Fax (02) 70105992 -
Internet: www.unicei.it - Email: diffusione@uni.unicei.it
Roma Piazza Capranica, 95 - 00186 Roma - Tel. (06) 69923074 - Fax (06) 6991604
UNI
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di Unificazione dellIndustria, dei Ministeri e del CNR.
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20133 Milano, Italia