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Prefazione

Dopo aver pubblicato alcuni testi in ambito di geotecnica, volgendo


lattenzione soprattutto agli aspetti applicativi di questa disciplina, ho
voluto raccogliere, con le stesse finalit, elementi relativi alle paratie in
diaframmi. Dato il taglio operativo del testo si rimanda ai numerosi ele-
menti bibliografici per argomenti di importanza sostanziale quali, per
esempio, il principio degli sforzi efficaci, le teorie che definiscono le
spinte delle terre e il metodo degli elementi finiti; questi rappresentano
infatti fondamenti teorici indispensabili per procedere a un tipo di pro-
gettazione che possiede aspetti molto particolari e delicati.
In questo periodo la situazione normativa italiana obbliga i progettisti
a una riflessione importante: oltre allaggiornamento che necessaria-
mente fa parte della professione, indispensabile una attivit di studio
che permetta di effettuare scelte in maniera consapevole laddove, come
spesso accade, la legge non arriva o, pi semplicemente, non risulta
fornire una chiara indicazione.
La materia di cui questo testo si occupa, la geotecnica, piuttosto com-
plessa e, in passato, non mai stata normativamente trattata in manie-
ra particolarmente esaustiva.
Di recente apparsa in modo chiaro la volont di lungimiranza del legi-
slatore per migliorare gli strumenti a disposizione del progettista, nel-
lottica di una migliore qualit dei prodotti, le fasi di cambiamento tut-
tavia sono sempre accompagnate da momenti transitori e difficoltosi.
Oltre a questi aspetti generici, in Italia, nuove indicazioni sono state
introdotte dalla recente normativa sismica, cosa che ha reso tutto abba-
stanza complicato.
Il testo che presento vuole fornire elementi chiari in termini di proce-
dure, elementi che derivano dallesperienza diretta in ambito lavorati-
vo e che necessariamente sono il frutto di scelte che si cercato di
esplicitare il pi chiaramente possibile.
Lutilizzo di strumenti computazionali sofisticati stato adeguato a
quanto prescritto da diversi corpi normativi, al fine di procedere nella

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Paratie in diaframmi di calcestruzzo

direzione indicata dal legislatore ma, daltro canto, snaturando talvolta


la fisicit dei problemi: il fatto di sviluppare dei calcoli con approcci
distinti evidenzia chiaramente differenze e limiti.
Lattenzione stata volutamente rivolta a casi relativamente semplici,
rimandando il lettore a testi pi adeguati per analisi particolarmente
complesse.

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Introduzione

La realizzazione di paratie in diaframmi oggi assai diffusa.


Nellambito delle opere di sostegno esse occupano ormai una posizio-
ne di discreto rilievo e sono impiegate molto frequentemente in ambi-
to di infrastrutture e di edilizia, vista la loro efficacia notevole.
Queste strutture sono costituite sostanzialmente da pareti di calcestruz-
zo armato gettate nel terreno prima di procedere alle attivit di scavo.
Il loro impiego molto vantaggioso poich permette di avere a dispo-
sizione opere di sostegno utili anche in fase definitiva, come contrasto
o presidio di lungo termine: la posa di gabbie di armatura con opportu-
ni valori di copriferro e, se necessario, limpiego di calcestruzzi con
miscele di resistenze elevate, fanno s che esista una vera garanzia di
durata nel tempo. Limpiego di questo tipo di opere permette anche di
attrezzare adeguatamente le gabbie per lasciare predisposizioni allin-
terno di determinati pannelli, quali dettagli per future connessioni con
altri elementi strutturali o fori per passaggi impiantistici.
Se adeguatamente dimensionati in termini di spessore, lunghezza di
infissione e schema, i diaframmi possono rappresentare una soluzione
che assicura spostamenti contenuti, aspetto spesso molto importante e
vincolante durante le fasi di lavoro, con un buon sfruttamento dei mate-
riali strutturali che li costituiscono.
Diversamente da opere di sostegno generalmente pi leggere, quali
palancole o micropali, i diaframmi necessitano di attrezzature di can-
tiere pi onerose come, ad esempio, gli impianti per la gestione della
bentonite; le loro fasi esecutive prevedono inoltre operazioni di scavo
e, di conseguenza, di smaltimento di terreno. Questi aspetti fanno s che
il loro impiego sia di fatto vantaggioso per interventi di discreta entit.
Da un punto di vista computazionale il progetto di questo tipo di para-
tie rappresenta unattivit molto delicata per il quale sono attualmente
disponibili strumenti molto affidabili e sofisticati. Le simulazioni
numeriche possono essere sviluppate considerando le varie configura-
zioni geometriche legate alle:

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attivit di scavo;
presenza di tiranti o puntoni;
presenza di carichi di varia natura;
caratteristiche geotecniche e di falda.
Questi studi, a carattere fortemente non lineare, obbligano a prestare
particolare attenzione nella scelta dei parametri geomeccanici adottati
e nellimpiego dei modelli costituitivi dei materiali geomeccanici con-
siderati (legami sforzi-deformazioni).
Questo testo si propone di dare una visione generale della tecnologia
delle paratie in diaframmi, fornendo elementi pratici di progetto; in
questo senso particolare attenzione rivolta agli aspetti normativi che
necessariamente vincolano in maniera forte le attivit di dimensiona-
mento e verifica. A tal fine gli esempi proposti sono affrontati assumen-
do diversi corpi normativi di riferimento. Lesperienza professionale
insegna infatti che spesso molto utile, anche su studi non particolar-
mente complessi, identificare chiaramente diversi processi di studio,
analizzando ed evidenziando analogie e differenze.
Le analisi riportate in questo testo vogliono rappresentare una linea
guida alla progettazione per i tecnici che si debbano occupare di para-
tie in diaframmi di cemento armato. I risultati illustrati nel seguito
mostrano come, con procedimenti differenti, si giunga a dimensiona-
menti diversi e che quindi le scelte in termini di ipotesi e di norme di
riferimento risultino di assoluta importanza al fine di procedere corret-
tamente sia dal punto di vista ingegneristico sia da quello, formale (non
meno importante).
Il testo corredato infine di immagini e figure, utili a chiarire al meglio
gli elementi che vengono citati e descritti.

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Indice dei simboli


A sezione trasversale
J momento di inerzia
peso di volume
c coesione
angolo di attrito
E modulo elastico
kA coefficiente di spinta attiva
kP coefficiente di spinta passiva
kAS coefficiente di spinta attiva in condizioni sismiche
kPS coefficiente di spinta passiva in condizioni sismiche
k0 coefficiente di spinta a riposo
T angolo di attrito terreno-diaframma
Ti tiro nei tiranti
ti tiro nei tiranti per unit di lunghezza diaframmi
i interasse tiranti
Fs coefficiente di sicurezza
av inclinazione tirante sulla verticale
coefficiente di sbulbamento
Dp diametro di perforazione tirante
Dn diametro nominale tirante
Deq diametro equivalente
n numero di trefoli
coefficiente moltiplicativo
AD tensione di aderenza trasmissibile al terreno
AD1 tensione di aderenza trefolo-calcestruzzo
LL lunghezza libera tiranti
LA lunghezza di ancoraggio tiranti
LTOT lunghezza totale tiranti
z coordinata libera
M momento flettente
T taglio
N azione assiale
u spostamento orizzontale
v spostamento verticale

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Paratie in diaframmi di calcestruzzo

sadm tensione ammissibile dellacciaio


tradm tensione ammissibile dellacciaio in trefoli
c tensione normale nel calcestruzzo
fs tensione nellacciaio, lembo teso
fi tensione nellacciaio, lembo compresso
c tensione tangenziale nel calcestruzzo
st tensione nellacciaio delle staffe
fsd tensione di progetto per lacciaio
Mu momento flettente resistente ultimo
Nu azione assiale resistente ultima
Fs coefficiente di sicurezza nei confronti della pressoflessione
Tr taglio resistente ultimo
FsT coefficiente di sicurezza nei confronti del taglio

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1 Le applicazioni, la posa in opera


e le tecnologie realizzative

La tecnologia delle paratie in diaframmi di calcestruzzo ormai molto


diffusa. Essa ha il vantaggio di mettere a disposizione elementi di
sostegno dotati di una certa rigidezza che possono essere utilizzati non
solo durante le fasi di lavoro ma anche per lintera vita dellopera in
costruzione.
Le possibilit realizzative sono sostanzialmente due:
la prima prevede limpiego della benna mordente, un utensile di
scavo costituito da due pale, adatto per lo scavo in tutti i tipi di ter-
reno;
la seconda, pi impegnativa per ci che concerne costi e modalit di
impiego, ricorre allidrofresa, una macchina capace di scavare in
rocce non eccessivamente dure.

Figura 1.1
Particolare
benna
mordente
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Paratie in diaframmi di calcestruzzo

Al di l dello scavo, lesecuzione dei diaframmi veri e propri percorre,


nei due casi, passi comuni, costituiti dal calaggio delle gabbie di arma-
tura e dal getto di calcestruzzo.
In fase di progetto possibile definire copriferri utili a garantire unop-
portuna durabilit ai diaframmi e a ridurre il livello di apertura delle
fessure, come normativamente prescritto.
Le gabbie di armatura, in genere preassemblate a moduli trasportabili,
sono costituite da ferri longitudinali, staffe, ferri di irrigidimento late-
rali e frontali. Questi ultimi sono utili a evitare svergolamenti in fase di
trasporto, assemblaggio e posa in opera.
La realizzazione dei diaframmi viene preceduta da quella di due cordo-
li detti cordoli guida che assicurano il tracciamento e consentono alla
macchina di operare secondo lo scavo necessario, senza deviazioni o
errori. Tali elementi sono realizzati in calcestruzzo debolmente armato
e demoliti alla fine dei lavori.
Il completamento dei diaframmi avviene con la realizzazione di una
trave di testa che collega le pareti. Questa ha la funzione di solidariz-
zare i vari elementi e di renderli collaboranti in direzione trasversale
oltre a svolgere unimportante funzione di ripartizione delle azioni
locali.
Le fasi di scavo possono avvenire in ununica soluzione se le opere di
sono del tipo1 a mensola; la presenza di tiranti o puntoni obbliga a
ribassi successivi, intervallati dalla posa di questi elementi di supporto.

UTILIZZO DI BENNA MORDENTE


Nel caso di utilizzo di benna mordente le fasi realizzative prevedono
indicativamente:
preparazione dellarea;
realizzazione cordoli guida in c.a.;
scavo con sostegno di bentonite;
calaggio della gabbia di armatura;
getto del calcestruzzo con recupero della bentonite;
realizzazione trave di testa.

1 Per paratie a mensola ci si riferisce a quelle opere di sostegno che non prevedono tiranti o puntoni.

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1 LE APPLICAZIONI, LA POSA IN OPERA E LE TECNOLOGIE REALIZZATIVE

UTILIZZO DI IDROFRESA
Nel caso di utilizzo di idrofresa le fasi realizzative prevedono indicati-
vamente:
preparazione dellarea;
attivit di prescavo e sostegno;
fresatura;
calaggio della gabbia di armatura;
getto del calcestruzzo;
realizzazione trave di testa.
Le figure 1.2 1.10 illustrano alcune applicazioni con i dettagli relati-
vi alle opere in oggetto.

Figura 1.2
Operazione di
calaggio gabbia

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Paratie in diaframmi di calcestruzzo

Figura 1.3
Gabbie posate

Figura 1.4
Gabbie stoccate
in cantiere

Figura 1.5
Gabbie stoccate
in cantiere

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1 LE APPLICAZIONI, LA POSA IN OPERA E LE TECNOLOGIE REALIZZATIVE

Figura 1.6
Realizzazione
tiranti

Figura 1.7
Diaframmi a
sbalzo e
contrastati
da elementi
metallici

Figura 1.8
Cordoli guida
e casserature
in legno

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Paratie in diaframmi di calcestruzzo

Figura 1.9
Dettaglio
di connessione
diaframma-puntone

Figura 1.10
Diaframmi puntonati

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2 Le geometrie utilizzate

Le paratie in diaframmi sono pareti in calcestruzzo armato realizzate


allinterno del terreno per procedere, in genere, ad attivit di scavo.
Esse possono essere utili in fase provvisoria (durante le lavorazioni) e
a lungo termine, come elementi di sostegno del terreno.
La tecnologia pi utilizzata per la loro realizzazione quella della
benna mordente, adatta per i terreni. Una alternativa a questa soluzio-
ne rappresentata dallidrofresa, impiegabile anche in ambito di rocce
tenere.
I diaframmi vengono generalmente realizzati con moduli da 2.50 m e
spessori che vanno da 0.40 m a 1.50 m. A seconda dei diversi produt-
tori sono possibili geometrie differenti sia in termini di modulo che di
spessore. In fase di progettazione indispensabile quindi linterazione
con chi realizza le opere al fine di proporre appropriate geometrie.
Lavorando con la benna mordente possibile attrezzare lateralmente i
diaframmi con giunti maschiati che conferiscano alla paratia un miglio-
re comportamento dinsieme (collaborazione tra pannello e pannello).
Operazioni di intasamento di seconda fase lungo i giunti possono con-
ferire eventualmente, in questi casi, una tenuta idraulica. Tale operazio-
ne risulta per molto delicata; in caso di presenza di falda superficiale o
comunque di notevoli quantit di acqua si tende a non affidare alla para-
tia questa funzione nel lungo periodo. La costruzione di contropareti
interne in cemento armato risulta di fatto una migliore garanzia di resa.
Nel caso di sbalzi molto elevati o dellimpossibilit di predisporre soste-
gni quali tiranti o puntoni possibile realizzare diaframmi a T, dotati di
notevole inerzia. Essi sono il frutto dellunione di due diaframmi rettan-
golari e le geometrie sono dunque legate a quanto gi esposto.
La lunghezza dei diaframmi non ha particolari limiti, se non quelli
legati alla tecnologia di scavo: le idrofrese garantiscono profondit
superiori.
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Figura 2.1 Giunti laterali tra pannelli di diaframma

Figura 2.2
Diaframmi a T

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2 LE GEOMETRIE UTILIZZATE

Le gabbie di armatura vengono fornite in moduli di lunghezza massi-


ma pari a 12.0 m (in alcuni casi possibile arrivare a 14.0 m). Per dia-
frammi pi lunghi esse vengono assemblate prima della posa in opera.
Le gabbie possono essere realizzate a pi dopera oppure in stabilimen-
to, direttamente dal produttore.
Nel caso di utilizzo di idrofresa, la sezione trasversale, rettangolare,
praticamente imposta dalle caratteristiche della macchina impiegata.
Questa tecnologia ha il vantaggio di poter lavorare in presenza di mate-
riali consistenti, di raggiungere profondit elevate e di creare una cor-
tina di paratia praticamente continua. La fasistica esecutiva prevede
infatti la realizzazione di diaframmi in maniera alternata, generalmen-
te definiti primari e secondari, con una piccola sovrapposizione latera-
le. Eventuali iniezioni di completamento possono sanare piccoli difetti
o venute dacqua localizzate. Questo tipo di tecnologia risulta abba-
stanza onerosa sia in termini di costi sia in termini di movimentazione,
poich richiede rampe con pendenze contenute e ampi spazi. Per que-
ste ragioni vi si ricorre unicamente per interventi di una certa entit.

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