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Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
263
ACQUEDOTTI - Capitolo 7
per l'esiguit delle perdite di carico, i due termini del secondo membro diventano
d'eguale modulo pQv+ Ap = A(pv2 + p). Se la curva circolare - a1 = a2 = a- la
(7.2) diventa:
Una condotta ad asse orizzontale con diametro d = 600 mm subisce una deviazione pla-
nimetrica di 90. Essa vincolata a un blocco di calcestruzzo di pianta quadrata con lato
a = 2,20 (figura 7.19), appoggiato su un terreno costituito da materiale ghiaioso di discreta
compattezza. Il raggio di curvatura dell'asse 2,201./2. =l,555 m. La portata Q = 0,300
m 3/s, con velocit media v = 1,061 m/s. La pressione di collaudo in opera p = 196.200 Pa
(= 20 m in colonna d'acqua). Posto p= 1.000 kg/m3 e a= 45, la (7.3) d:
2
S=2 o' 6 tr( l.OOOl,061 2 +196.200 )sin45=78.902N.
4
Il blocco alto 1,80 m sul lato esterno della condotta e 0,90-0,30 = 0,60 m sul lato in-
terno. Per i calcoli si assume, in modo approssimato, un blocco di 2,20x2,20x0,90 m3,
completato da un muro esterno largo 0,645 m su due lati.
Il peso del blocco, essendo y e = 23.500 N/m 3, allora dato da
2 2
G=[ 2,20 1,80-1,555 (1,80-0,90) ]23.500=6,53423.500=153.549 N.
La distanza x del baricentro dal peso G, posto sulla diagonale, dallo spigolo :
2,20
x=l, 708 m; e=l, 708---=0,152 m .
.J2,
Il momento M, operante nel piano della diagonale,
M =153.549 0,152+ 78.902 0,90=94.332 Nm.
La presenza d'una trazione (assai modesta) imporrebbe una modifica della forma del
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Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
blocco. Si osserva per che con le condizioni a regime, essendo il blocco interrato, si deve
porre in conto anche il peso del reinterro. Inoltre non stato conteggiato anche il peso della
condotta che s'appoggia sul blocco.
Il valore del rapporto S/G=78902/153.549=0,514 abbastanza elevato; si osserva
che il blocco, gettato contro terra, assicura contro lo scorrimento.
2,20
o
<Xl_
I
--- - ::::-- -4------
/
o
N
N
O 0,50 1,00 m
======t=----1
- - - -+-------"
0,60
-------!
7 .5.1. Generalit.
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ACQUEDOTTI - Capitolo 7
7.5.2.1. Generalit.
CARICO
ESTERNO
o=>
4444444
zw i3 =>
O::'. .------!'..
00::'.--V
NW =>
<(I-
w _J
=> .------!'..
D::'.w--v
o=>
REAZIONE
DELL'APPOGGIO
schema generale di comportamento
mm
tubazione rigida
~~~
~~~~~~~~~~~
=> C> <
=> i:> <
=> C> <
=> C> <
=> C> <
~~~~~~~~~~~
tubazione semirigida tubazione flessibile
Fig. 7.20: schema di comportamento tubo-terreno per tubi rigidi, semirigidi e flessibili.
La rigidit una qualit che esprime l'attitudine d'una struttura - e di una con-
dotta nel caso specifico - a non deformarsi quando sia sollecitata. Essa dipende dal
modulo di rigidezza, che grandezza funzione del modulo elastico E del materiale
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Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
(7.4)
relativa all'intera sezione, avendo indicato con/la funzione di Dls. Essa da uti-
lizzare quando la condotta debba essere trattata come trave variamente vincolata:
con l'ovvia condizione che la sua luce sia un significativo multiplo del diametro.
Lo stato di sollecitazione dei tubi interrati si riconduce a quello degli anelli
sottili caricati nel piano verticale: cio con un piccolo valore del rapporto tra spes-
sore e diametro della fibra media. La struttura anello opera in regime di presso-
flessione e taglio: sollecitata dai carichi esterni (peso proprio, rinterro e carichi ac-
cidentali), dal carico idraulico e dalle reazioni del terreno che la struttura mobilita.
Essa si trova nelle migliori condizioni di stabilit quanto pi la struttura ad anello
sia premuta dalle reazioni che i suoi spostamenti sotto carico provocano: ap-
prossimando, cio, lo stato ideale di compressione pura che si desta nell'anello
sottile premuto dall'esterno da un carico radiale uniforme.
Il rapporto tra la condotta, ridotta strutturalmente ad anello, e il terreno , ov-
viamente, diverso dallo stato ideale appena descritto. Esso dipende in modo essen-
ziale dal rapporto tra la rigidezza El dell'anello e il modulo (di rigidezza) del ter-
reno, pensato, per esempio e per fissare le idee, alla maniera lineare di Winkler
(1867). E con vari comportamenti, com' evidente: a partire da un anello molto ri-
gido per giungere a un anello molto elastico, in senso relativo ovviamente. Ma, in
ogni caso, dall'uno all'altro mobilitando la reazione del terreno in varia misura:
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ACQUEDOTTI - Capitolo 7
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Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
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ACQUEDOTTI - Capitolo 7
La Norma UNI considera che una condotta sia posata in trincea stretta quando
sia soddisfatta una delle seguenti condizioni:
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Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
1
B B
In questo caso il peso Q del rinterro gravante sul cielo della tubazione dimi-
nuito, rispetto a quello corrispondente al suo volume, per l'azione che l'attrito svol-
ge nel contatto tra il terreno in posto e il rinterro: azione dipendente dal peso speci-
r
fico t ' dall'angolo d'attrito qJ del terreno indisturbato e dal coefficiente d'attrito f
nel legame col rinterro, essendo f '5.tgrp.
Indicato con K a =tg 2 ( 45-rp/2) il coefficiente di spinta attiva, una non diffi-
cile analisi sullo stato di equilibrio d'uno strato elementare (figura 7.23) porta alla
seguente espressione del carico Qst alla quota della generatrice superiore della
condotta:
(7.6)
essendo:
1-exp ( -2 K a jH I B )
(7.7)
2Kaf
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ACQUEDOTTI - Capitolo 7
azione di rinterro
sulla condotta
Se si vuole invece stabilire quale sia la frazione del peso totale y 1 BH che grava
sulla condotta, il peso Qs 1 pu scriversi Q st =Cy 1 BH, indicando con
C=C 1 BI H la misura della riduzione.
La stima del carico sulla condotta per da farsi considerando la struttura della
condotta, se rigida o flessibile. Indicati con Et e E i moduli elastici, rispet-
tivamente, del terreno e del materiale della condotta di spessore s e raggio
r=( D-s )12, definito coefficiente di elasticit il parametro:
(7.8)
(7.9)
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Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
Una trincea definita larga quando non soddisfatta nessuna delle due condi-
zioni indicate dalle relazioni (7 .5).
sommit del rinterro La definizione del carico che insiste sulla
.. l ... ;1.: ..
.. . '.. : ......
, ' ,' condotta si svolge attraverso un'analisi pi
elaborata della precedente. Lo schema di rife-
H-H*
rimento, seguendo l'impostazione legata alle
piano di eguale assestamento citate ricerche di Marston e Spangler, indi-
cato dalla figura 7.24: una condotta rigida
disposta su un letto ricavato nel terreno natu-
prisma j
H
I prisma rale, con una sporgenza sul fondo data da
esterno j prisma esterno
interno
I ' H*
pD ( p < 1 ) , ricoperta poi da uno strato di ter-
ra, lateralmente indefinito, alto H sul vertice.
I Distinto il riempimento in tre parti, il prisma
piano
critico
j interno di volume HD e i due esterni, pu
ipotizzarsi che le tensioni tangenziali che na-
scono sulle superficie laterali per un loro scor-
rimento relativo siano date, trascurata la coe-
sione, da una relazione del tipo r= fa , essen-
do a la spinta unitaria attiva esercitata dai pri-
smi laterali. Se il riempimento non molto
alto (nel rapporto col diametro, naturalmente),
Fig. 7.24: azione del riempimento pu ritenersi che la distribuzione delle tensio-
su una condotta rigida. ni tangenziali interessi completamente le due
superficie di separazione fino in sommit. In
caso contrario, la distribuzione delle tensioni non s'estende fino in sommit: arre-
standosi in un piano intermedio tra la condotta e la sommit stessa, al di sopra del
quale non si ha nessuno scorrimento relativo tra le parti. Il piano fu definito di
eguale assestamento (nel lavoro originale equa! settlement). Nel primo caso, dun-
que, di completa attivit tangenziale, il piano - ovviamente immaginario - si collo-
cherebbe al di sopra della sommit; nel secondo caso il piano reale.
Lo stato di tensione appena definito pu apprezzabilmente modificarsi quando,
in aggiunta agli scorrimenti relativi dei prismi, si prendano in considerazione il ce-
dimento del fondo dello scavo e quello della condotta (somma del cedimento della
sua fondazione e della deformazione elastica). Il primo (al fondo) incrementa il
movimento verso il basso dei prismi laterali; movimento che il secondo (condotta)
tende invece a neutralizzare, riducendo lo scorrimento relativo tra le parti.
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ACQUEDOTTI- Capitolo 7
(7.10)
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Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
D D
1o
Cl '
H/D a a I\ .Ji' o
('\/.
-. aa "'5
co~dotta I
I
I I I ;::i
8 in trincea
stretta
3
condotta
sporgente
2
stato
i completo
I
'
\ . stato
I"71ncomp
'. Ie t o
o
o 2 3 4 5 6 7 8 9 1o
Ce
Fig. 7.26: coefficiente Ce al variare di HID e del parametro op per Kaf'= O, 19.
Il valore di p=hl D=( l+cosa )12 d la misura dell'ampiezza della sella di posa,
essendo 2a la sua misura angolare. Il valore del tasso d'assestamento 8 fissato
con un criterio empirico: per la posa in trincea larga raccomandato, per tutti i tipi
di terreno, 8 = 1.
Il caso d'una condotta ricoperta da un rilevato d'estensione indefinita (figura
7.27) trattato come quello proprio della trincea larga, solo con qualche differenza
per i valori del tasso d'assestamento 8: pari a 1 per roccia o terreni stabilizzati;
0,8+0,5 per terreni ordinari e 0,5+0 per terreni friabili.
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Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
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h=pD I
_l
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ACQUEDOTTI - Capitolo 7
pia no di eguale
assestamento
tj tensioni provocate
dall'assestamento
Y:perficie
naturale
t del terreno
posizione
fg = abbassamento del terreno naturale
adiacente alla condotta
- - - iniziale
posizione
fm= cedimento della colonna
---- finale di terrreno di altezza pDf
f e = deformazione della condotta
f f = cedimento del fondo della condotta
Il peso Qenp che insiste sulla condotta dato dalla consueta relazione:
(7.16)
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Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
Kaf=O, 13
CD
~61---+---+---H--+-_,_,'+->'-+-' ~~--j----i
...
Q)
~51----+---+--~1-H~+---F----+---+-------1
a.
o
Cl 4 r--t------t--17.fYT-T-~--r----+---r----i
........
:i:
1o
8
; Ka f=O, 13
7
CD
~6
...
Q)
~5
a.
o
Cl 4
........
:i:
3
o..__+--+------~---~-~
o 2 3 4 5 6 7 8 o 2 3 4 5 6 7 8
Fig. 7.29: valori del coefficiente Cn in funzione di HIB, 1J e oper Kaf= 0,13.
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ACQUEDOTTI - Capitolo 7
7.5.3.5. Caso di due condotte posate nella stessa trincea allo stesso livello.
Be
Fig. 7.30: due condotte posate in una trincea con piani di posa allo stesso livello.
(7.18)
Per il carico verticale sulla parte b) si eseguono, sia per la parte 1 che per la
parte 2, due calcoli:
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Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
e (7.20)
oppure: (7.21)
Dz/2 Bz/2
. . - ' l. :
::.:i.
D1
1 ..
Fig. 7.31: due condotte posate in una trincea con piani di posa a livelli differenti.
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ACQUEDOTTI - Capitolo 7
7.5.4.1. Generalit.
superficie
de suolo
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Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
Fissato l'asse verticale z di riferimento coincidente con la retta d'azione del ca-
rico P (figura 7.33), il valore della tensione O'z (compressione) alla profondit z
sulla circonferenza di raggio r :
3P z3
(7.22)
2Jr (z2 +r2 )512
oppure
2J-5/2
3P
2nz2 (l+-r-
z2 '
(7.23)
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ACQUEDOTTI - Capitolo 7
I convogli tipo (DIN 1072) sono rappresentati da due tipi d'autocarro: pesante
HT e leggero LT, secondo gli schemi indicati nella figura 7.34).
Tab. 7.1: carico per ruota dei veicoli normali (figura 7.31; DIN 1072).
Indicati con 2a l'interasse tra le ruote in senso trasversale, con 2b per la classe
LT quello longitudinale e con b l'interasse per la classe HT, si vuole determinare
con riferimento alla c~asse HT il carico unitario O'z nei due casi seguenti: condotta
in posizione assiale (punto A); condotta posta direttamente sotto il treno di ruote
(punto B).L'applicazione della (7.23) - il carico P uguale per tutte le ruote - d:
284
Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
(7.24)
L'applicazione della prima delle (7.24) d, per H < 2,00 m, valori apprezzabil-
mente minori di quelli ottenuti con la seconda. Ci dovuto al fatto che con limi-
tata profondit i carichi relativamente lontani da A hanno un modesto effetto. Il
quale diventa invece significativo per H> 2,00 m.
Alcune semplici considerazioni mostrano poi come, per la classe LT, il valore
massimo O"z si abbia nella sezione di condotta disposta nell'intorno delle ruote po-
l
steriori. Anche in questi casi si ha:
(7.25)
3p [ 2+ 2 ( 1+.1.Q_
a z (B )=--a-
2Jr!-!2 H2
2)-512 + (1+ 4 a 2+4 b 2)-512 + (1+1Q_2)-5/2
H2 H2
l (7 .26)
285
ACQUEDOTTI - Capitolo 7
Tab. 7.2: carico unitario per convogli HT (O' 2 ,z IP) e LT (O' 2 ,z IPa ) .
HT LT
H
(m)
a/P a/Pa
(m-2) (m-2)
1 0,5429 0,9472
1,50 0,3190 0,4629
2 0,2446 0,2904
2,50 0,2127 0,2099
3 0,1797 0,1635
3,50 0,1506 0,1326
4 0,1265 0,1104
4,50 0,1068 0,0934
5 0,0909 0,0801
az/P
o
az/Pc
(m-2)
o.o '----'--'---'--'----'-~~-'-~---'------"
o 2 3 4 5
H (m)
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Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
Per una condotta con D = 0,65 m e H = 2,00 m posta in sede stradale sollecitata
dal convoglio HT45 (P = 75 kN) si ha (tabella 7.2):
<p= 1,15; a2 = 0,2446-75 = 18,345 kN/m2; Pv = 13,712 kN/m.
Con l'equazione (7.27) si sarebbe ottenuto O"z = 19,18 kN/m2.
Convogli di formazione diversa da quella tipo danno luogo a carichi sulla con-
dotta che possono essere calcolati con relativa facilit con l'uso sistematico
dell'equazione (7.23) seguendo l'impostazione usata nel precedente paragrafo. E,
naturalmente, con l'awertenza di ricercare la collocazione dei carichi rispetto alla
condotta che dia luogo al valore massimo di 0"2
L'impostazione precedente ha carattere generale. Un'alternativa pu essere
rappresentata dalla seguente sintetica relazione che d Pvc per unit di lunghezza
(kN/m) per esempio:
(7.30)
essendo:
- P il sovraccarico massimo della ruota (kN);
- m un coefficiente empirico che, per 0,6 ::::; H::::; 2,00 m, dato da m = 1,33 + 0,31
D per un convoglio a 2 assi e m = 1,51 + 0,42 D per uno a 3 assi (D diametro
esterno);
- Cd un coefficiente funzione di D/2H (oppure Al2H) e l/2H (oppure L/2H) (figu-
ra (7.29), dato dalla tabella 7.3 (da Boussinesq) per carichi concentrati e distri-
buiti verticalmente centrati sulla condotta;
- / la lunghezza di condotta interessata dal carico.
287
ACQUEDOTTI - Capitolo 7
Tab. 7.3: valori del coefficiente Cd per carichi concentrati e distribuiti centrati verticalmente
sulla condotta.
A/2H
oppure l/2H oppure L/2H
D/2H
0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7
0,1 0,019 0,037 0,053 0,067 0,079 0,089 0,097
0,2 0,037 0,072 0,103 o, 131 0,155 0,174 0,189
0,3 0,053 0,103 0,149 0,190 0,224 0,252 0,274
0,4 0,067 0,131 0,190 0,241 0,284 0,320 0,349
0,5 0,079 0,155 0,224 0,284 0,336 0,379 0,414
0,6 0,089 0,174 0,252 0,320 0,379 0,428 0,467
0,7 0,097 0,189 0,274 0,349 0,414 0,467 0,511
0,8 0,103 0,202 0,292 0,373 0,441 0,499 0,546
0,9 0,108 0,211 0,306 0,391 0,463 0,524 0,574
1,0 0,108 0,219 0,318 0,405 0,481 0,544 0,597
1,2 0,117 0,229 0,333 0,425 0,505 0,572 0,628
1,5 0,121 0,238 0,345 0,440 0,525 0,596 0,650
2,0 0,124 0,244 0,355 0,454 0,540 0,613 0,674
A/2H
oppure l/2H oppure L/2H
D/2H
0,8 0,9 1,0 1,2 1,5 2,0 5,0
0,1 0,103 0,108 O, 112 0,117 O, 121 0,124 0,128
0,2 0,202 0,211 0,219 0,229 0,238 0,244 0,248
0,3 0,292 0,306 0,318 0,333 0,345 0,355 0,360
0,4 0,373 0,391 0,405 0,425 0,440 0,454 0,460
0,5 0,441 0,463 0,481 0,505 0,525 0,540 0,548
0,6 0,499 0,524 0,544 0,572 0,596 0,613 0,624
0,7 0,546 0,584 0,597 0,628 0,650 0,674 0,688
0,8 0,584 0,615 0,639 0,674 0,703 0,725 0,740
0,9 0,615 0,647 0,673 0,711 0,742 0,766 0,784
1,0 0,639 0,673 0,701 0,740 0,774 0,800 0,816
1,2 0,674 0,711 0,740 0,783 0,820 0,849 0,868
1,5 0,703 0,742 0,774 0,820 0,861 0,894 0,916
2,0 0,725 0,766 0,800 0,849 0,894 0,930 0,956
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Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
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ACQUEDOTTI- Capitolo 7
T i
h.
')'
0
(H-h+D)
i.. D
B
Si considera il peso dell'acqua che occupa l'intera sezione della condotta, oppu-
re la sezione con un grado di riempimento di 3/4. I carichi Pa sono rispettivamente
(Ya = 9.810 N/m3):
P a = 7, 70 cf2 (kN/m);
(7.33)
P a = 6,20 cf2 (kN/m),
essendo d il diametro interno.
La tabella 7.4 riporta gli elementi di maggiore interesse per le terre di pi co-
mune impiego: l'angolo d'attrito rp e il peso specifico o di volume Ys La tabella 7.5
fornisce il valore del modulo elastico Et di alcune terre con vario grado di aggrega-
zione e compattazione.
290
Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
Tab. 7.4: caratteristiche dei pi comuni terreni da assumere per il calcolo dei carichi.
Tab. 7.5: modulo di elasticit Er (MPa) per alcuni tipi di terreno e vari gradi di compatta-
zione.
Materiale Compattazione
Tipo di terreno alla rinfusa le1rnera moderata alta
Indice Proctor <85% 85-90% >95%
Densit relativa <40% 40-70% >70%
Terreno coesivo LL > 50%
Argilla e limo ad alta plasticit o o o 0,35
Terreno coesivo LL < 50%
Argilla e limo a media e bassa plasticit
con meno del 25% di particelle di fango 0,35 1,4 2,8 7
Terreno granulare coesivo
Ghiaia con particelle fini con bassa o me-
dia plasticit
Sabbia con particelle fini con bassa o me-
dia plasticit 0,7 2,8 7 14
Terreno senza coesione
Ghiaia con curva granulometrica ben as-
sortita o non ben assortita 0,7 7 14 21
Rocce macinate 7 21 21 21
291
ACQUEDOTTI - Capitolo 7
7.6.1. Generalit.
292
Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
sa delle possibili e diverse condizioni di carico e di posa che si hanno nella realt.
dunque:
(7.34)
il moltiplicatore k definito coefficiente di posa, variabile appunto in funzione dei
diversi modi di posa delle condotte sul fondo delle trincee.
I valori del coefficiente di posa k dipendono dalle condizioni di posa e dai ma-
teriali impiegati per il riempimento e il letto d'appoggio della condotte. Le norme
distinguono tre tipi d'appoggio classificati A, B e C.
0,30min.
calcestruzzo
293
ACQUEDOTTI - Capitolo 7
Questo tipo di appoggio raccomandato per terreni normali, privi di zolle, pie-
tre e roccia.
Il tubo posato sul fondo della trincea (o sul terreno naturale nel caso di rinter-
ro indefinito) (figura 7.40).
In corrispondenza di ogni giunto si deve creare una nicchia per evitare di scari-
care sui giunti il peso del tubo.
Ai due lati della condotta viene costipato materiale selezionato per un'altezza
funzione dell'angolo a: cio D (1- p) = D (1-cosa )I 2.
294
Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
rinterro
ordinario
rinterro
selezionato
costipato
I coefficienti di posa per l'appoggio di tipo C sono riportati nella tabella 7.8.
Definito lo stato della condotta nel rapporto con la condizione di posa, noto
quindi il carico Q di rottura allo schiacciamento, il coefficiente di posa k - e quindi
Qr = kQ - il grado di sicurezza con il quale la condotta si trova a operare dato dal
confronto tra il carico Qr =kQ e l'effettivo carico totale Qt cui essa sottoposta, in
modo permanente e accidentale, dovendo ovviamente essere Qr =kQ>Qt. Il grado
di sicurezza rispetto allo schiacciamento allora misurato dal rapporto:
295
ACQUEDOTTI - Capitolo 7
(7.35)
il cui valore, per condotte non in pressione, deve essere non inferiore a 1,3.
Altri criteri di sicurezza sono da considerare quando il deflusso avvenga in
pressione in luogo del deflusso a superficie libera, qual generalmente il caso
delle fognature che qui interessa. Essi riguardano ancora problemi statici: per stati
di moto vario, per esempio; ma anche altri potenziali pericoli legati a guasti e ai
possibili inquinamenti che da essi possano derivare.
7.6.3.1. Generalit.
296
Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
mato si devono osservare, come per ogni opera costruita di calcestruzzo, le Linee
guida sul calcestruzzo strutturale emanate dal Servizio Tecnico Centrale del Con-
siglio Superiore dei Lavori pubblici (Giornale del Genio Civile; 1 febbraio 1994).
La bibliografia sulla Statica delle condotte molto ampia e varia, a partire dalle
classiche impostazioni di Marston e Spangler per giungere ai pi recenti contribu-
ti. Tra i quali sono da ricordare, citando gli Italiani, per completezza ed estensione
il trattato dell'Arredi, ma anche le interessanti monografie di vari Autori (Casati,
Turazza, Iannelli, per esempio) e talvolta quelle dovute ai produttori di condotte.
I modi di trattare il problema statico dipendono essenzialmente dal rapporto
esistente tra le propriet meccaniche e geometriche della condotta e quelle del ter-
reno, secondo la definizione data dalla relazione (7.8) ( 7.5.3.2).
Il primo modo proprio delle condotte relativamente rigide, per le quali rite-
nuto che la spinta esercitata dal terreno sui fianchi della condotta sia di natura atti-
va: la consueta distribuzione lineare delle spinte caratterizzate dal coefficiente
Ka =tg 2 (45-q:>/2) (figura 7.41).
Il secondo modo riguarda le condotte definite flessibili. Le quali, deformandosi
lateralmente per effetto dei carichi e delle reazioni, mobilitano una reazione sui
fianchi delle condotte che pu assumersi, secondo il modello di Winkler - terreno
elastico lineare -, proporzionale agli spostamenti, il coefficiente di proporzionalit
essendo il modulo del terreno.
L'impostazione che prende origine da questa considerazione assume, in modo
affatto lecito, che sia trascurabile la deformazione dovuta allo sforzo normale: cio
che la fibra media indeformata e deformata abbiano lo stesso sviluppo. Quando si
ritenga poi, abbastanza correttamente, che la deformata abbia forma ovale, appros-
simata da quella ellittica, abbastanza agevole definire la porzione di condotta alla
quale si applicano le reazioni: cio il tratto dove il raggio dell'ellisse sia maggiore
di quello del cerchio indeformato. Infine, l'osservazione che si tratti della differen-
za tra due curve del 2 ordine induce a ritenere che una distribuzione parabolica
delle reazioni possa bene interpretare il comportamento dell'insieme condotta-
terreno. Lo schema statico rappresentato ancora nella figura 7.41 sul fianco de-
stro della condotta.
L'impostazione test indicata dovuta a Spangler ( 7.5.3.1). I risultati ottenu-
ti, godendo ancora (dal 1941) di largo credito, sono specialmente utilizzati per va-
lutare il grado di deformabilit d'una condotta (flessibile) inteso come rapporto tra
lo spostamento (elastico) preso in corrispondenza del diametro orizzontale e il
diametro della fibra media: rapporto che non deve eccedere pochi punti percentua-
li. La materia merita per qualche riflessione critica, come verr mostrato in un
successivo paragrafo.
297
ACQUEDOTTI - Capitolo 7
Sono stati considerati per il calcolo dei momenti M e degli sforzi normali N i
carichi e le reazioni assumendo come azione sui fianchi della condotta quella di-
stribuita secondo il classico trapezio di spinta. La tabella 7.9 d per la sezione in
chiave (O), sul fianco (1) e sul fondo (2) i parametri Me N per varie aperture an-
golari dell'appoggio o sella d'appoggio (2a= 180, 120 e 90), avendo ipotizzato
la reazione R uniformemente distribuita su D sin a per ogni carico elementare. Per
il deflusso non in pressione da porsi y = O.
Determinati i valori Ne M per le diverse sezioni le tensioni O'e (estradosso) e O'j
(intradosso), coi versi positivi assunti per N e M, sono dati per unit di lunghezza
da:
(7.36)
298
Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
piezometrica
.1 ...... l,.
.
D y H
I I 11 1I ; 111 l 1111
reazione
D sin (3
299
ACQUEDOTTI- Capitolo 7
Tab. 7.9: parametri di sollecitazione per unit di lunghezza in una condotta interrata per di-
verse ampiezze d'appoggio.
Lix= Qr3. KF
(7.37)
El 1 + O, 061 (Et r 4 I El)
300
Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
disinvoltura nelle applicazioni (e, spesso, con errori), dimenticando, per esempio,
che la ricerca di Spangler fu rivolta alle condotte corrugate - condotte speciali,
dunque -, con il supporto di pregevoli sperimentazioni e il conforto di un'analisi
statica teorica che pu definirsi convenzionale.
L'analisi dell'impostazione (certamente notevole anche per il tempo in cui fu
proposta: il 1941) suggerisce qualche ulteriore riflessione critica intorno alle ipote-
si allora assunte e a un modo forse pi completo di considerare l'interazione tra
una condotta flessibile e il terreno.
L'ipotesi che la spinta passiva laterale sia distribuita in modo parabolico corri-
sponde ad assumere una deformata a forma d'ellisse, come schematicamente mo-
stra (con esagerazione) la figura 7.42 (nella parte sinistra): a partire, naturalmente,
dallo stato indeformato rappresentato dalla circonferenza posta nella posizione ia.
L'inestensibilit delle struttura - ipotesi del tutto lecita - porta facilmente a ricono-
scere che la freccia !iy nella sezione O eguale alla freccia lix che si ha alla sezio-
ne 1, i semiassi dell'ellisse essendo b=r-!iy e b=r-/ix. I punti di intersezione A
e B sono disposti sulle rette definite dagli angoli m'4 e 3m'4.
posizione 11
1a
movimento rigido
spostamento elastico
elastica
....
. .. .
4 ~
. :
. ...... . . .. ..
'
: ." .
spo.stam:nt; efa.stic~
. .. ' ~
spostamento rigido ..
.. A
. . "
.4
. A
". . . 4. <l
.....
. ..
Fig. 7.42: deformate schematiche d'una condotta.
301
ACQUEDOTTI - Capitolo 7
2 n~ (a 2 + b 2 ); 2 = 2m- ,
porta, trascurati i termini f ge !? , a fi = f o I 2 . Un facile calcolo d modo poi
di determinare, sempre per piccoli spostamenti, la posizione del punto C:
l'intersezione si ha per un angolo di ;r I 3 misurato rispetto alla verticale per O.
Pertanto la spinta passiva per spostamenti elastici s'esercita su un arco d'ampiezza
413 Jr, mentre quella per lo spostamento rigido su 2 (;r I 2 ) =;r .
Naturalmente, il problema si pone in modo del tutto diverso quando la condotta
sia collocata su una sella rigida.
La determinazione dello stato di sollecitazione della condotta nella prospettiva
indicata dalle considerazioni precedenti rappresenta un problema statico non ba-
nale e, in ogni caso, non noto. Una soluzione approssimata pu forse ricercarsi as-
segnando al diagramma della spinta passiva qualche ragionevole forma nello stes-
so spirito che guid Spangler a proporre un andamento parabolico. La materia
motivo di ricerca.
7.7. APPLICAZIONI.
Si prendono in considerazione alcuni casi tra quelli trattati nei precedenti para-
grafi. Le applicazioni si riferiscono a diversi tipi di condotte, necessariamente un
numero limitato rispetto a quelle che la produzione offre. Queste scelte hanno solo
significato applicativo; e non esprimono, pertanto, preferenze: ogni speciale pro-
blema reale trova infatti la soluzione pi opportuna con riferimento allo stato del
sito e agli obiettivi che l'opera si propone.
302
Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
Si deve porre in opera in sede stradale (con sovraccarico del tipo HT45) una condotta
d'acciaio del diametro nominale DN = 800 mm posata su un letto di sabbia esteso per
2a= 180; angolo d'attrito e peso specifico sono <p = 33 e Ys = 20 kN/m3. L'altezza del
rinterro H = 3,00 m. I diametri esterno e interno e lo spessore sono: D = 813 mm, d = 788
mm (il diametro della fibra media -800 mm) es= 12,5 mm. La condotta sottoposta a
una pressione, riferita all'asse, di 30 m in colonna d'acqua (p:=0,3 Mpa).
La condizione di trincea stretta soddisfatta se:
B s; 2D = 20,813 =1,626 m;
H ~ l,5B = 1,5 l,626 = 2,439 m <3,00 m.
Il carico dovuto al rinterro dato dall'equazione (7.6). Poich Ka = 0,295 ef= 0,60,
pu porsi Kaf= 0,19; inoltre HIB = 1,845. Dalla (7.7) si ottiene:
et = 1,326.
Si deve verificare la condizione di flessibilit, essendo E= 200.000 MPa e Et= 15 MPa.
Dalla (7.8), con r = 400 mm es= 12,5 mm, si ottiene n = 2,45 > 1: quindi condotta.flessi-
bile. In queste condizioni il carico Qst dato dalla (7.9); cio:
Qst = 1,32620.0001,626 0,813 = 35.058 N/m.
Il sovraccarico dovuto al mezzo HT45 si deduce, per H = 3,00 m, dalla tabella 7.2:
az!P =0,1797; conP= 75 kN e l'incremento per carico dinamico (<p = 1,9)si ha:
Pv =a zD<p = 0,1797 0,893+75.0001,9 = 12.053 N/m.
303
ACQUEDOTTI - Capitolo 7
Tab. 7.10: sforzi normali Ne momenti flettenti Mnelle sezioni O, 1e2 per la condotta d'ac-
ciaio con DN = 800 mm.
N(N/m) M(Nm/m)
CARICHI
o I 2 o I 2
Peso proprio Gc -65,31 +604,75 +65,31 +54,19 -60,00 +67,73
Peso dell'acqua Gn -889,82 -325,31 -2157,58 +107,16 -118,64 +133,95
carico verticale Qst+Pv o +23555,50 o +2374,39 -2374,39 +2374,39
spinta uniforme Ho +7195,00 o +7195,00 -725,26 +725,26 -725,26
spinta H1 +610,35 o +1339,65 -81,12 +98,28 -113,88
pressione interna -162.000 -162.000 -162.000 o o o
Una condotta di calcestruzzo armato, posta in sede stradale con sovraccarico HT 45, ha
diametro esterno D = 1, 16 m, interno d = 1.00 m e spessore s = 0,08. Essa posta alla pro-
fondit H = 3,00 m in una trinccea larga B = 1,70 m. Il carico idraulico , in colonna
d'acqua, 20 m (<::0,2 Mpa). Si ha:
B=I,70,<2D=2,32 m H=3,00>I,5B=2,55 m,
dunque, condotta in trincea stretta. Inoltre, posto E= 25.000 MPa e E 1 = 5 Mpa, dalla
(7 .8), con r =O ,54 m, si ottiene n =O, 06 < 1: la condotta da ritenersi rigida. Valgono per
la terra della trincea i seguenti valori: K a =O j ; f =O, 50 ; 2 K a f =O j. La (7. 7) d
C1 = 1,334; quindi
Il sovraccarico unitario dato dalla tabella (7 .2): a z =O ,179775=13 ,48 kN/ m2;
quello totale (rp= 1,12) :
304
Condotte d'acquedotto: materiali e criteri di posa
Pv =13,481,161,12=18,76 kN/m.
a= pr = 0, 2 0, 54 =1,35 MPa.
s 0,08
Si deve porre in opera in sede stradale (con sovraccarico del tipo HT 45) una condotta
di PEAD posata su un letto di sabbia; la sporgenza p = 0,85 . I diametri sono d = 600 mm
e D=650 mm. L'angolo d'attrito e il peso specifico del rinterro sono rispettivamente
<p = 30 e y s = 20 kN/m3 .
L'altezza del rinterro H= 1,80 m ed B > 1,30 m. Si deve dapprima decidere se sia
H ~ H *.Dalla (7.14) per:
Si ha pertanto:
305
ACQUEDOTTI- Capitolo 7
Qr =35,92+15,75=51,67 kN/m.
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