Documente Academic
Documente Profesional
Documente Cultură
UNIVR Facolta 1
Formula di Taylor
Indice
1 Polinomio di Taylor 1
2 Formula di Taylor 2
1 Polinomio di Taylor
Definizione Siano I un intervallo aperto, x0 I e f : I R una funzione derivabile n volte in x0 . Si chiama
polinomio di Taylor di f di grado n centrato in x0 il polinomio
D2 f (x0 ) Dn f (x0 )
pn,x0 (x) = f (x0 ) + Df (x0 )(x x0 ) + (x x0 )2 + . . . + (x x0 )n
2! n!
n
X Dk f (x0 )
= (x x0 )k . 1
k!
k=0
(i) pn,x0 `e lunico polinomio di grado n tale che Dk pn,x0 (x0 ) = Dk f (x0 ) per ogni k = 0, 1, . . . , n;
(ii) se f `e un polinomio di grado n, allora pn,x0 = f .
1 Ricordo a D0 f = f .
che abbiamo in precedenza posto per comodit`
` di Economia Sede di Vicenza Corso di Matematica
UNIVR Facolta 2
Osservazioni La (i) afferma che c`e un solo polinomio di grado n il cui valore in x0 e le cui derivate in x0 fino
allordine n coincidono rispettivamente con il valore di f in x0 e con le derivate di f in x0 fino allordine n: si tratta
del polinomio di Taylor di f di grado n centrato in x0 .
Dato che un polinomio `e una funzione derivabile,2 ovviamente si pu` o scrivere il polinomio di Taylor di un certo
grado, centrato in un dato punto, di un polinomio. La (ii) afferma che se scrivo il polinomio di Taylor di grado n di
un polinomio di grado n, centrato in un qualunque punto, ottengo il polinomio stesso da cui sono partito. Facciamo
una semplice verifica in un caso particolare. Prendiamo il polinomio P (x) = x3 + x + 1 e costruiamo il suo polinomio
di Taylor di grado 3 centrato ad esempio in x0 = 1. Abbiamo
P (x) = x3 + x + 1 , P (x) = 3x2 + 1 , P (x) = 6x , P (x) = 6,
da cui
P (1) = 3 , P (1) = 4 , P (1) = 6 , P (1) = 6.
Quindi il polinomio di Taylor di P di grado 3 centrato in x0 = 1 `e
p3,1 (x) = 3 + 4(x 1) + 26 (x 1)2 + 66 (x 1)3 = 3 + 4(x 1) + 3(x 1)2 + (x 1)3 .
Si verifica subito che, fatti i conti, si tratta dello stesso P (x).
` del tutto ovvio che, se scrivo invece il polinomio di Taylor di P (x) di grado minore di 3, non si ottiene P (x).
E
Esercizio 1.1 Scrivere il polinomio di Taylor indicato delle seguenti funzioni.
1
(a) p3,1 (x) di f (x) = x4 x2 + 1 (b) p2,e (x) di f (x) = ln x (c) p2,2 (x) di f (x) =
x
2 Formula di Taylor
Il teorema seguente contiene una delle formule pi`
u importanti dellAnalisi matematica.
Teorema (formula di Taylor). Siano I un intervallo aperto, n N e x0 I. Sia poi f : I R derivabile n volte in
x0 . Allora
f (x) pn,x0 (x) = o (x x0 )n
per x x0 .
Vediamo un altro esempio, relativo alla funzione logaritmica. Con f (x) = ln x, non possiamo calcolare il polinomio
centrato in x0 = 0 (cosa che sarebbe ovviamente comoda). Allora sono possibili due alternative: mantenere la funzione
f (x) = ln x e centrare la formula in un punto diverso da zero (ad esempio prendere x0 = 1), oppure cambiare la funzione
per poterla centrare in x0 = 0. Solitamente si preferisce la seconda e si considera la funzione f (x) = ln(1 + x). Quindi
funzione logaritmica f (x) = ln(1 + x). Calcoliamo il suo polinomio di Taylor di grado n centrato in x0 = 0.
Le prime derivate di f sono
Df (x) = (1 + x)1 , D2 f (x) = (1 + x)2 , D3 f (x) = 2(1 + x)3 , D4 f (x) = 6(1 + x)4 ...
Df (x) = (1 + x)1 , D2 f (x) = ( 1)(1 + x)2 , D3 f (x) = ( 1)( 2)(1 + x)3 ...
da cui, calcolando in x0 = 0, si ha
x2
Casi notevoli sono: al primo ordine ln x = x + o(x), al secondo ordine ln x = x 2
+ o(x2 ), x 0.
` di Economia Sede di Vicenza Corso di Matematica
UNIVR Facolta 4
( 1) 2 ( 1)( 2) 3
(1 + x) = 1 + x + x + x + o(x3 ) , per x 0.
2! 3!
La formula di Taylor di ordine n `e
( 1) 2 ( 1) ( n + 1) n
(1 + x) = 1 + x + x + ...+ x + o(xn ) , per x 0. 6
2 n!
x2 x3 xn
ex = 1 + x + + o xn , per x 0.
+ + ...+
2! 3! n!
x2 x3 (1)n1 n
x + o xn , per x 0.
ln(1 + x) = x + ...+
2 3 n
( 1) 2 ( 1) ( n + 1) n
(1 + x) = 1 + x + x + ...+ x + o(xn ), per x 0.
2 n!
Esercizio 3.1 Scrivere la formula di Taylor del secondo ordine delle seguenti funzioni, centrata nel punto x0
indicato.
(a) f (x) = x + 1/x, in x0 = 1 (b) f (x) = ln(x + 2), in x0 = 1
(c) f (x) = e1/x , in x0 = 1 (d) f (x) = x, in x0 = 4
Esercizio 3.2 Scrivere la formula di Taylor di almeno il terzo ordine delle seguenti funzioni, centrata nel punto
x0 indicato, ricavandola dagli sviluppi noti (con sviluppi noti intendo quelli di ex , ln(1 + x) e (1 + x) , per x 0).
2
(a) f (x) = e2x , in x0 = 0 (b) f (x) = ex , in x0 = 0
ln(1 + x)
Consideriamo laltro limite notevole lim . Per la formula di Taylor abbiamo che ln(1 + x) = x + o(x),
x0 x
per x 0. Quindi
ln(1 + x) x + o(x)
lim = lim = 1.
x0 x x0 x
6 Un
1
caso notevole `
e per la funzione f (x) = 1 + x, per la quale si ha, al primo ordine 1+x = x+ 2
x + o(x), x 0, e al secondo
ordine 1 + x = x + 12 x 18 x2 + o(x2 ), x 0.
` di Economia Sede di Vicenza Corso di Matematica
UNIVR Facolta 5
(1 + x) 1
Consideriamo il terzo limite notevole: lim . Per la formula di Taylor abbiamo che (1 + x) =
x0 x
1 + x + o(x), per x 0. Quindi
(1 + x) 1 1 + x + o(x) 1 x + o(x)
lim = lim = lim = .
x0 x x0 x x0 x
Negli esempi fin qui visti sono sempre stati sufficienti gli sviluppi al primo ordine, ma pu`
o succedere che non sia
cos`, come nel seguente esempio:
ex 1 x
Consideriamo il lim . Se usiamo la formula del primo ordine abbiamo
x0 x2
ex 1 x 1 + x + o(x) 1 x o(x)
lim = lim = lim 2
x0 x2 x0 x2 x0 x
e qui non possiamo stabilire il risultato. Se invece usiamo la formula del secondo ordine abbiamo
x2 x2
ex 1 x 1+x+ 2 + o(x2 ) 1 x 2 + o(x2 ) 1
lim 2
= lim = lim = .
x0 x x0 x2 x0 x2 2
ln(1 + x) x
Consideriamo il lim . Se usiamo la formula del primo ordine abbiamo
x0 x2
ln(1 + x) x x + o(x) x o(x)
lim = lim = lim 2
x0 x2 x0 x2 x0 x
e non possiamo stabilire il risultato. Se invece usiamo la formula del secondo ordine abbiamo
x2 2
ln(1 + x) x x 2 + o(x2 ) x x2 + o(x2 ) 1
lim 2
= lim 2
= lim 2
= .
x0 x x0 x x0 x 2
x ln(1 + x)
Consideriamo il lim . Qui in realt`
a basta la formula del primo ordine. Infatti abbiamo
x0 1 1+x
x ln(1 + x) x x + o(x) o(x)
lim = lim = lim x = 0.
x0 1 1+x x0 1 1 x + o(x) x0 + o(x)
2 2
Osservazione E ` chiaro che a priori non possiamo sapere se baster`a la formula del primo ordine o sar`a necessaria
quella di un ordine pi`
u elevato. Si pu`
o provare con il primo e, se ci si accorge che non basta, si prova con il secondo.
Dagli sviluppi notevoli si ricavano immediatamente gli equivalenti sviluppi a +. Chiarisco il significato. Con-
sideriamo ad esempio la funzione f (x) = ln 1 + x1 . La quantit` a x1 tende a zero per x +. Quindi, usando la
1 + f (x) = 1 + f (x) + o f (x) , per x c
e x = 1 + x + o x , per x 0
2
1 x2 = 1 x2 + o x2 , per x 0.
La formula quindi pu` o essere utilmente applicata anche in situazioni che apparentemente non sembrano adatte, ad
esempio quelle di calcolo di limiti con x che tende allinfinito.
Esempio Consideriamo il
lim x2 e1/x 1 .
x+
Si tratta di una f.i. del tipo + 0. Usando uno degli sviluppi visti sopra si pu`
o scrivere
lim x2 e1/x 1 = lim x2 1 + 1/x + o(1/x) 1 = lim x + o(1/x) = +.
x+ x+ x+
Esercizio 1.1
Esercizio 3.1
Esercizio 3.2
(a) f (x) = e2x , con x0 = 0. Dallo sviluppo di ey = 1 + y + y 2 /2 + o(y 2 ), per y 0, sostituendo ad y la quantit`
a 2x,
si ottiene
(2x)2
e2x = 1 + (2x) + + o (2x)2 , per x 0
2
e cio`e
e2x = 1 + 2x + 2x2 + o x2 , per x 0.
2
(b) f (x) = ex , con x0 = 0. Dallo sviluppo di ey = 1 + y + y 2 /2 + o(y 2 ), per y 0, sostituendo ad y la quantit`
a
x2 , si ottiene
2 (x2 )2
ex = 1 + (x2 ) + + o (x2 )2 , per x 0
2
e cio`e
2 x4
ex = 1 x2 + + o x4 , per x 0.
2
` di Economia Sede di Vicenza Corso di Matematica
UNIVR Facolta 8
(c) f (x) = x ln(1 x), con x0 = 0. Dallo sviluppo di ln(1 + y) = y y 2 /2 + o(y 2 ), per y 0, sostituendo ad y la
quantit`
a x, si ottiene
x2
+ o x2 , per x 0
ln(1 x) = x
2
e quindi
x3
x ln(1 x) = x2 + o x3 , per x 0.
2
(d) f (x) = ln(1 + x2 ), con x0 = 0. Ancora dallo sviluppo di ln(1 + y) = y y 2 /2 + o(y 2 ), per y 0, sostituendo ad
y la quantit`a x2 , si ottiene
x4
ln(1 + x2 ) = x2 + o x4 , per x 0.
2
(e) f (x) = 1 + x2 , con x0 = 0. Dallo sviluppo di 1 + x = 1 + 21 x 18 x2 + o(x2 ) si ottiene
p 1 1
1 + x2 = 1 + x2 x4 + o x4 , per x 0.
2 8
(f) f (x) = ln2 (1 + x), con x0 = 0. Partiamo dallo sviluppo del secondo ordine di ln(1 + x) = x x2 /2 + o(x2 ), per
x 0. Allora possiamo scrivere
2
x2
ln2 (1 + x) = x + o(x2 ) .
2
Procedendo formalmente e sviluppando il quadrato del trinomio (potenze notevoli della prima lezione del corso)
possiamo scrivere
2
x2 x4
x 2
+ o(x ) = x2 + + o(x4 ) x3 + o(x3 ) + o(x4 ). 7
2 4
Si faccia attenzione ora. La scrittura ottenuta `e corretta, ma volendo semplificarla riunendo le quantit`
a
trascurabili, ci permette di scrivere solo
x2 x3 + o(x3 ).
a o(x3 ) (si consideri
In altre parole, non possiamo tenere per buone le quarte potenze, data la presenza di quantit`
4 3
che x `e o(x )). Abbiamo ottenuto quindi lo sviluppo del terzo ordine, e non del quarto come forse si poteva
sperare.
Ora vediamo che cosa avremmo ottenuto partendo dallo sviluppo del primo ordine ln(1 + x) = x + o(x), per
x 0. Elevando al quadrato
7 Si ricordi, lo abbiamo visto in una precedente lezione, che sono del tutto leciti passaggi formali del tipo
x o(x) = o(x2 ) oppure (o(x))2 = o(x2 ).
Non valgono per le propriet`
a delle potenze, ma valgono in conseguenza della definizione del simbolo o.