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scafo
Carlo Bertorello
201617
PN10A
LA FORMA DELLO
SCAFO
Definirla geometricamente
Per la valutazione dellassetto e della
stabilit
Per la valutazione delle prestazioni
idrodinamiche
Per la definizione della morfologia
strutturale
Rappresentarla per Trasmetterla
A tutti quelli che la utilizzano
Per conservarla
Modificarla
Per ricavare una nave nuova modificando
la carena di una gia realizzata
176
8
DEFINIZIONE DELLA FORMA DELLO
SCAFO
A x dx (1)
0
Coefficienti di forma
1 - Introduzione.
Fig. 4
(1)
Ax dx
0
per cui larea del diagramma delle aree delle sezioni immerse rappresenta il
volume di carena al galleggiamento di progetto. Il rapporto tra larea sottesa dal
SINTESI DAGLI APPUNTI DI PROGETTO DELLA NAVE DEL PROF GIULIO RUSSO KRAUSS
C AM C C (7)
B P M
LBT AM L B T
C AW C C (8)
B PV W
LBT AW TLB
per cui risulta anche:
C P CB (9)
CM
C CB (10)
PV
CW
CM CB (11)
CP
CW CB (12)
C
PV
caratterizzato dallessere tutte le sezioni uguali per forma (e, quindi, di pari
area)],
P - volume del corpo cilindrico, caratterizzato dal valore costante (e massi-
mo) dellarea delle sezioni,
LR - lunghezza del corpo poppiero stellato (Run body), dalla perpendicolare
addietro alla prima sezione del corpo cilindrico,
R - volume del corpo poppiero stellato, volume della parte di carena a
poppavia del corpo cilindrico,
L - lunghezza del corpo prodiero stellato (Entrance body), dalla ultima se-
E
zione del corpo cilindrico alla perpendicolare avanti,
E - volume del corpo prodiero stellato, volume della parte di carena a pro-
ravia del corpo cilindrico.
L E =0.1694 V 2 (34 a)
PP
FIG. 5
FIG. 6
E evidente che il corpo stellato di poppa quella parte della nave (ed in
particolare della carena) che ha un ruolo fondamentale per molti aspetti
(soprattutto di natura idrodinamica) ed almeno pari a quello del corpo stellato di
prua. Ne scaturisce che le caratteristiche e la forma del corpo stellato di poppa
devono ricevere particolare cura da parte del progettista.
E evidente che, per ciascuna parte (immersa ed emersa) del corpo stellato
di poppa, le esigenze dette non possono essere soddisfatte tutte in modo assoluto,
per cui necessario optare per un intelligente compromesso che, a seconda dei
casi, ne privilegi alcune rispetto ad altre, ed un ulteriore compromesso dovr
armonizzare tra loro le due parti.
SINTESI DAGLI APPUNTI DI PROGETTO DELLA NAVE DEL PROF GIULIO RUSSO KRAUSS
Per alcuni tipi di navi la forma della poppa deve essere particolarmente
studiata anche in relazione a specifiche esigenze connesse alle particolari
caratteristiche del carico ( il caso, ad esempio delle navi ro-ro per la presenza del
portellone poppiero).
Fino a pochi anni prima della II Guerra Mondiale, la quasi totalit delle
navi, mercantili e militari, era dotata di una forma poppiera dellopera morta detta
a poppa mercantile o ellittica. Successivamente, detta forma stata adottata
sempre meno anche se, ancora oggi, alcune navi mercantili la adottano. I piani di
costruzione di cui alle figure 1, 2 e 3 presentano tutti forma poppiera dellopera
morta a poppa mercantile o ellittica. Osservando le false linee dacqua (cio
quelle relative allopera morta) si osserva che esse hanno forma ellittica. La volta
di poppa molto slanciata ed ha, sul piano diametrale, un profilo poco incurvato o
addirittura rettilineo. Col passare degli anni, la poppa ellittica o mercantile si and
evolvendo. Nella figura 7 riportata una poppa ellittica o mercantile nella quale la
volta di poppa (quasi rettilinea) presenta uno spigolo (detto spigolo del bindone)
prodotto dal divenire decisamente rettilinee e
rivolta verso linterno della nave, ci per consentire il contatto del bottazzo con
altra nave senza danneggiare limpavesata e per evitare limbarco dacqua sul
ponte quando il rimorchiatore in marcia indietro in mare mosso.
mercantile o ellittica, ma hanno una lieve curvatura fino al tratto di chiusura che
con forte curvatura.
POPPA A TORPEDINIERA
FIG. 10
POPPA A CANOA
FIG. 11
SINTESI DAGLI APPUNTI DI PROGETTO DELLA NAVE DEL PROF GIULIO RUSSO KRAUSS
1
Purtroppo, con mare di poppa e per un non piccolo campo di velocit nave rispetto alla
celerit dellonda, la poppa a specchio rappresenta un elemento di pericolo, specialmente
se laumentata stabilit statica di forma (trasversale e longitudinale) utilizzata per
ridurre la stabilit di peso (innalzando il baricentro). Infatti, nel moto di beccheggio -
particolarmente gravoso con mare di poppa - la forma del corpo poppiero comporta la
emersione della parte estrema con drastica riduzione della figura di galleggiamento e,
quindi, della stabilit trasversale e longitudinale. Tali circostanze (unitamente ad una non
conoscenza da parte del personale di bordo della risposta della nave al mare mosso in
particolari andatura e velocit) fanno s che non sono infrequenti gravi sinistri.
SINTESI DAGLI APPUNTI DI PROGETTO DELLA NAVE DEL PROF GIULIO RUSSO KRAUSS
FIG. 16
Questa breve rassegna delle diverse tipologie della parte emersa del corpo
stellato di poppa non esaurisce il vasto insieme che le comprende, tuttavia, stata
fatta non solo per dare unidea dello sviluppo che si avuto nel tempo, ma anche
per porre in evidenza come le diverse esigenze sono state soddisfatte.
Per quanto riguarda la separazione del flusso dacqua c da ricordare che essa
non dipende solo dalla forma della poppa, ma anche dal propulsore. Il risucchio
del propulsore in una nave monoelica produce il richiamo delle linee di flusso
verso il disco dellelica, di conseguenza, le linee di flusso sono portate a seguire
percorsi analoghi a quello delle linee della carena, riducendo e spesso evitando il
distacco delle linee di flusso dalla stessa. Diversa la situazione nelle navi bielica
dove ciascuna elica richiama lacqua verso il proprio disco, per cui, i filetti fluidi
sono portati ad abbandonare la traiettoria che analoga alle linee di carena ed a
convergere verso lelica che esercita il richiamo. La forma della carena pu
generare la separazione del flusso se presenta discontinuit o curvature molto
pronunciate. Le curvature in senso longitudinale (nel piano orizzontale)
dovrebbero essere tali che in nessun punto di una linea dacqua la tangente ad essa
formi un angolo iR con la retta longitudinale (parallela allasse X principale della
nave) uguale a 15, valore che, secondo il Kempf, delimita il campo al disotto del
quale non vi separazione del flusso; secondo il Baker, raggiunto il valore i R=20
la separazione del flusso inevitabile. Le curvature in senso longitudinale (nel
piano verticale) dovrebbero essere tali che in nessun punto di una longitudinale la
tangente ad essa formi un angolo j R con la retta parallela allasse X superiore a
20. I detti due valori (iR e jR) sono impossibili da realizzare ovunque per carene
aventi un valore molto elevato del coefficiente di finezza C B e sono difficili da
realizzare in altre carene in alcune zone, in particolare dove la volta di poppa si
raccorda con il dritto dellelica. Valori j R20 non destano preoccupazioni se
riguardano superfici costituenti il fondo della carena o di corpi di essa (ad es.
ringrossi poppieri, detti anche bulbi). Valori molto piccoli di i R dovrebbero essere
realizzati nella parte terminale delle linee dacqua a quote interessanti il disco
dellelica. Ove ci non sia possibile consigliabile disegnare linee dacqua con
angoli iR piccoli per un tratto della linea dacqua quanto pi lungo possibile ed
assegnare un valore molto pi grande di quello limite (i R=20) nella sola parte di
chiusura della stessa.
SINTESI DAGLI APPUNTI DI PROGETTO DELLA NAVE DEL PROF GIULIO RUSSO KRAUSS
Nel caso di eliche di grande diametro (inteso in senso relativo), cio tali che
D
0.75
T
pi difficile realizzare un idoneo battente dacqua ed un buon flusso al disco
dellelica, per cui il progettista, molto spesso, deve adottare una delle seguenti
soluzioni:
A) Eliminare il calcagnolo (se stato gi previsto) ed adottare un timone
sospeso.
B) Se il calcagnolo non era stato previsto, far sporgere il disco dellelica
oltre la linea di costruzione. Tale opzione frequentemente realizzata per
navi militari in quanto si accetta il vantaggio notevole di unelica di
maggior diametro rispetto al limitato svantaggio di esporre lelica al
pericolo (in verit remoto, stante, in generale, la ridotta immersione di
progetto) di urto su fondali ridotti. Al contrario, tale soluzione non
accettata, di norma, dagli armatori di navi mercantili, in particolare se
con elevate immersioni, temendo di poter avere limitazioni di ormeggio
nei porti da frequentare e per le complicazioni derivanti durante
limmissione della nave in bacino. Il progettista, per, ha il dovere di
prospettare tale soluzione allarmatore se il maggior valore del diametro
comporta vantaggi assai consistenti.
C) Per navi piccole - quali pescherecci, rimorchiatori, ecc. - la soluzione pi
conveniente e generalmente adottata e quella di realizzare una nave con
differenza di immersione, cio con una linea di costruzione inclinata
(vedi figura 17). Infatti, per tali navi, di limitata immersione di progetto,
un aumento dellimmersione poppiera non pregiudica loperativit della
SINTESI DAGLI APPUNTI DI PROGETTO DELLA NAVE DEL PROF GIULIO RUSSO KRAUSS
FIG. 18
Con tale forma della poppa possibile adottare un diametro dellelica molto
grande e di poco inferiore allimmersione di pieno carico della nave; infatti, anche
quando il carico a bordo inferiore alla portata lorda, la forma a tunnel produce un
effetto accelerante che richiama lacqua al disopra della linea di galleggiamento
(non di pieno carico) riuscendo ad alimentare tutto il disco dellelica con un buon
flusso dacqua ed ottenere una scia abbastanza uniforme. Uniformando la scia si
riducono le forze fluttuanti agenti sullalbero dellelica e, di conseguenza le
SINTESI DAGLI APPUNTI DI PROGETTO DELLA NAVE DEL PROF GIULIO RUSSO KRAUSS
FIG. 19
FIG. 22
La carena con poppa integrata, con o senza bulbo, bene si adatta alla forma
della poppa a specchio dellopera morta, per cui diverse tipologie di navi adottano
la poppa a volta integrata e con specchio.
Quanto fino ad ora detto con riferimento alle navi con propulsione
monoelica.
Nel caso di navi bielica, lavere ripartita la spinta necessaria comporta che il
diametro delle due eliche tale da realizzare D/T0.7, con un valore del diametro e
del numero di giri tali da ottimizzare il rendimento, ed in generale senza comportare
difficolt per la sistemazione delle eliche e dei timoni. La forma del corpo stellato
poppiero per navi bielica deve essere tale da tenere separati i flussi
SINTESI DAGLI APPUNTI DI PROGETTO DELLA NAVE DEL PROF GIULIO RUSSO KRAUSS
Qualunque sia la forma del corpo stellato poppiero occorre garantire idonee
distanze tra elica e carena (soprattutto per ridurre le vibrazioni indotte) e tra elica e
timone (per garantire un buon flusso al timone). I registri di classificazione
consigliano valori al disotto dei quali non bisogna andare. Nella tabella si
riportano i valori consigliati e quelli minimi delle distanze indicate dal Lloyds
Register per propulsione monoelica, figura 25-a, e bielica, figura 25-b, a seconda
del numero Z delle pale; detti valori sono in funzione del diametro D dellelica e
del fattore K ricavabile con la formula:
L 2.56C P
K 0.1 0.3
B D
2
3.050 L
a b
2
La prora - forma dotta dal latino prora derivato dal greco , composto da
(=avanti) - o prua , in senso stretto, la parte avanti della nave che, nelle costruzioni
moderne, delimitata dalla paratia di collisione. Il corpo prodiero la met nave avanti, il
corpo stellato prodiero e la parte avanti al corpo cilindrico di una nave.
SINTESI DAGLI APPUNTI DI PROGETTO DELLA NAVE DEL PROF GIULIO RUSSO KRAUSS
E evidente che, per ciascuna parte (immersa ed emersa) del corpo stellato
di prua, le esigenze dette non possono essere soddisfatte tutte in modo assoluto,
per cui necessario optare per un intelligente compromesso che, a seconda dei
casi, ne privilegi alcune rispetto ad altre, ed un ulteriore compromesso deve
esistere per armonizzare tra loro le due parti.
Fino a pochi anni prima della II Guerra Mondiale, la quasi totalit delle
navi, mercantili e militari, era dotata di dritto di prua che si estendeva in carena e
nellopera morta. Tale estremit verticale (prua dritta) era realizzata da una trave la
cui parte inferiore (piede del dritto) era opportunamente sagomata per consentire
un idoneo collegamento (chiodato) con la chiglia. I corsi di fasciame dei fianchi
(carena ed opera morta) venivano chiodati direttamente sul dritto. Oggi una tale
forma di prua (realizzata in modo diverso per luso della saldatura) viene usata
frequentemente solo per bette di tipo convenzionale (Bt), bette autoscaricanti [BT
(aut)], bettoline (Btl), chiatte (Ch), chiatte cisterne (Ch Cst), pontoni da carico in
coperta (Ptn), pontoni da sollevamento (Ptn Soll), ecc. cio per quelle navi
caratterizzate da elevatissimi valori di CB ( 0.90), fondo piatto (o quasi) e velocit
molto basse (6 nodi). Tale forma di prua detta prua a cuneo, vedi figura 26 -
presenta un semiangolo di apertura che pu giungere fino a 45.
FIG. 26
SINTESI DAGLI APPUNTI DI PROGETTO DELLA NAVE DEL PROF GIULIO RUSSO KRAUSS
La parte emersa della prua assume, in taluni tipi di navi, forme particolari
necessarie per soddisfare particolari esigenze connesse al servizio. E il caso, ad
esempio, della nave multi-purpose cargo Frances Bay (foto in figura 28).
Tranne questi casi particolari, la forma dellopera morta del corpo stellato di prua
si realizza con la parte terminale slanciata e con murate pi o meno svasate vedi
figura 29 - in modo da ottenere volumi rapidamente crescenti allaumentare
dellimmersione, al fine di costituire una notevole riserva di spinta a prua per
contrastare il moto di sussulto e soprattutto quello di beccheggio. Una tale forma
anche necessaria per realizzare una superficie di ponte di coperta (o di castello)
sufficientemente ampia ed idonea a ricevere i diversi macchinari necessari per le
operazioni di ormeggio e tonneggio (vedi figura 30).
SINTESI DAGLI APPUNTI DI PROGETTO DELLA NAVE DEL PROF GIULIO RUSSO KRAUSS
Nel definire la svasatura delle murate del corpo stellato di prua si deve per
tenere presente che se essa molto accentuata si avr un maggiore incremento di
resistenza al moto per mare mosso.
FIG. 28
FIG. 29
SINTESI DAGLI APPUNTI DI PROGETTO DELLA NAVE DEL PROF GIULIO RUSSO KRAUSS
Col passare del tempo si pass alla prua slanciata o a clipper nella
quale - vedi figura 32 - il dritto di prua si inclinava maggiormente (restando
rettilineo o, in alcuni casi, incurvandosi leggermente nella parte relativa allopera
morta) assumendo il nome di slancio di prua, mentre le sezioni presentavano una
svasatura via via crescente andando verso lalto. Anche in questo caso la superficie
dei fianchi dellopera morta non era altro che la continuazione (anche se con
svasatura lievemente maggiore) di quella della carena. La carena di una nave con
prua slanciata ha linee dacqua con angolo di apertura tanto pi piccolo quanto
maggiore la velocit, e senza raccordo (tagliamare) o con piccolissimo raccordo.
3
Nella figura 33 presentata la nave da crociera Gezanne durante il varo
avvenuto (1998) nel cantiere SMEB di Messina. La nave, progettata per
navigazione fluviale e marittima, presenta una caratteristica prua slanciata ed ha le
seguenti caratteristiche principali: LOA=122.5 m, LPP=116.9 m, B=11.2 m, D=7.1
m, Dponte alto=10.1 m, T=2.9 m, V=12.5 kn, portata=150 passeggeri in 75 cabine
(di cui 4 suite e 5 royal suite).
3
E stata detta nave del Giubileo in quanto impiegata subito su rotte particolari [da
Avignone (citt francese sul Rodano residenza papale nel XVIII secolo) a Roma
(Fiumicino), toccando Arles, Monte Carlo, Cannes, Livorno)].
SINTESI DAGLI APPUNTI DI PROGETTO DELLA NAVE DEL PROF GIULIO RUSSO KRAUSS
FIG. 31
SINTESI DAGLI APPUNTI DI PROGETTO DELLA NAVE DEL PROF GIULIO RUSSO KRAUSS
FIG. 32
Una particolare prua slanciata quella che fu largamente usata negli anni 60 del
secolo trascorso e che veniva detta prua slanciata a sede donda (vedi figura 34).
Essa era caratterizzata da un incavo in senso longitudinale, su ambo i lati di prua, a
Cavallo della linea di galleggiamento di progetto. La forma dellincavo era tale che
le sezioni trasversali dellestremit prodiera presentavano una convessit
abbastanza estesa al disopra del galleggiamento ed una concavit, meno estesa, al
FIG. 33
parte superiore dellincavo, di altezza pari allonda di prua generata, costituiva una
guida allonda nel suo scorrere lungo il fianco della nave. In presenza di mare con
moto ondoso, la detta sede donda contribuiva a migliorare il comportamento della
nave. Ovviamente una tale forma risultava non semplice a realizzare contribuendo
in modo non lieve ad aumentare il costo ed il tempo di costruzione.
.
Nella figura 36 mostrata una nave posacavi varata nel 2001 (L OA=105.5
m, LPP=83.7 m, B=20.0 m, D=9.18 m, T=8.09 m, Q L=8090 t e V=14.0 kn) con
prua cilindrica.
FIG. 35-a
FIG. 35-b
Il bulbo di prua.
militare U.S.A. Nel 1921 studi su bulbi di prua furono eseguiti dal capitano di
vascello statunitense Eggert. Col passare degli anni il bulbo di prua stato oggetto
di molti studi e dalla seconda met degli anni 60 del secolo trascorso largamente
adottato in navi sia con prua cilindrica che con prua slanciata. Nella figura 37
riportata una nave con prua slanciata e bulbo, mentre nella figura 38 riportata
una nave con prua cilindrica e bulbo.
Il bulbo di prua viene adottato anche in navi con forme particolari costituite
da un insieme di superfici piane, al fine di ridurre drasticamente i costi ed i tempi
di costruzione. In tale caso, il bulbo lunica parte della prua (anzi della nave) con
forme non esclusivamente piane. Nella figura 39 riportato il piano di costruzione
- relativamente al solo corpo prodiero - della nave bulk carrier Jag Dev della
Soc. Great Easter Shipping di Bombay. Della stessa nave gi stato riportato, a
pag. 27 di questo capitolo, la parte del piano di costruzione relativa al corpo
poppiero. Come pu notarsi, il bulbo ha per superficie frontale una calotta sferica e
superfici laterali piane.
FIG. 39
pieno carico della nave e la sua lunghezza al galleggiamento sono tali da far
risultare Fn=0.28, allora il progettista dovr dotare la nave di bulbo prodiero. In
generale si pu affermare che la prua con bulbo molto vantaggiosa per quelle
navi che sono spinte cio che pur avendo un coefficiente di finezza C B grande
(sempre in termini relativi alla tipologia della nave), devono conseguire un numero
di Froude grande (sempre in termini relativi).
Curva di Watson e Gilfillan per i valori consigliati di CB in funzione del numero di Froude. Campi dei
FIG. 40
delle dimensioni e della forma del bulbo. In generale si constatato che ladozione
di un bulbo ben progettato riduce la resistenza di rimorchio, soprattutto per le navi
ad elevato valore di CB; per navi aventi CB con valore attorno a 0.6, ma con
velocit relativa abbastanza elevata (0.24<Fn<0.31), il bulbo di prua pu ridurre la
resistenza di rimorchio fino ad un massimo del 10%. Per navi aventi velocit tale
da realizzare Fn0.30 (cio per la stragrande maggioranza delle navi da carico) il
bulbo raccomandabile e la sua altezza H X sia tale da raggiungere limmersione di
progetto della nave (HX/T=1).
facile da integrare con le forme della carena. Esempi di tale bulbo sono
quelli di cui alle figure 37, 43 e 47.
Fig. 49-a
FIG. 49-b
SINTESI DAGLI APPUNTI DI PROGETTO DELLA NAVE DEL PROF GIULIO RUSSO KRAUSS
A M A T
X X = 0.2642 C B 0.0046
B
L L
PP PP
B
L L
PP PP
Per valori di HX/T=0.45, i valori consigliati per larea AT della sezione del
bulbo con il piano trasversale passante per la perpendicolare avanti - in % dellarea
AX della sezione a LPP/2 fino allimmersione di progetto - sono riportati in tabella
in funzione del coefficiente di finezza totale C B e del rapporto LPP/B. Per valori
diversi di CB e/o di LPP/B si interpola linearmente.
Per HX/T0.45, i valori tabellati vanno aumentati (ridotti) dell1% per ogni
centesimo di differenza in pi (in meno) rispetto a 0.45.
La presenza del bulbo di prua, qualunque sia la sua forma, deve comportare
un attento studio del posizionamento di quanto necessario per le manovre delle
SINTESI DAGLI APPUNTI DI PROGETTO DELLA NAVE DEL PROF GIULIO RUSSO KRAUSS
ancore (verricello, pozzo catene, occhio di cubia, ecc.). Se lo spazio (in senso
longitudinale) del ponte a prua limitato, la soluzione obbligata quella di
installare due verricelli salpa-ancore vedi figura 51 in luogo di uno (vedi figura
30). In taluni casi si rende necessario spostare verso poppavia (per avere una
larghezza maggiore di ponte), le cubie onde evitare che nel manovrare unancora
essa vada ad urtare contro il bulbo. In alternativa a tale soluzione o in aggiunta,
pu rendersi necessario rendere le cubie sporgenti, realizzando per esse corpi di
forma troncoconica, come mostrato nelle figure 52 e 53.
FIG. 51
Cubie sporgenti
FIG. 52
SINTESI DAGLI APPUNTI DI PROGETTO DELLA NAVE DEL PROF GIULIO RUSSO KRAUSS
FIG. 53
Tali soluzioni devono portare a garantire una congrua distanza (per tenere
conto dei possibili movimenti dellancora e/o del moto di rollio della nave) tra il
bulbo e lancora appennellata posta in senso trasversale alla nave. In taluni casi
pu essere conveniente proteggere la superficie del bulbo da possibili danni
causati dallo strofinio di cavi e/o catene inserendo listelli sporgenti, come mostrato
nella figura 52.
7 - Conclusioni
1 - Introduzione.
CB L B T C B1 L B0 T0
dalla quale si ricava:
L (1)
C B T0
B1 0
D
altezza di costruzione 1 D1D0 D=D0
immersione a pieno carico T1 T1T0 T=T0
volume di carena allimmersione T1 1 1 0 =1
volume allaltezza di costruzione D1 D1 D0 D=D1
C C =C
coefficiente di finezza totale di carena B1 CBCB0 B B1
C C C C =C
coefficiente di finezza totale nave BD1 BD1 BD0 BD BD1
L = L0 L* (2)
0 CB0 L0 B0 T0
risulta essere:
B0 T 0
0
C L
B0 0
1
per cui, in caso di allungamento del corpo cilindrico, per la nave in progetto si
ha:
CB0 L0 L0 C (3)
CB
L0 L *B0 T0 L0 L * 0
B0
0 L0 L *
C A
W0 Wo
Essendo
L 0 B0
si ha:
1
In caso di sottrazione di un tronco cilindrico L* va considerato negativo nelle formule.
[Digitare il testo]
L 0 L * B 0 L0 L * B 0
W
LB L0 L *
Essendo:
A A
CM0 Xo e CM Xo
B0 T 0 B0 T 0
si ha:
CM = CM0 (5)
T T0
quindi, CB=CB0,
2
Questa condizione, unita alla precedente, comporta che anche il coefficiente
prismatico longitudinale resta costante.
[Digitare il testo]
CB 3
0
C B0
L B T L 0 B 0 T0 L 0 B 0 T0
3
risulta essere :
CW=CW0 CX=CX0 CP=CP0 LCB=LCB0
B B0 T T0
L B e B T
L0 B0 B0 T0
e, quindi,
=
3
LCB la posizione longitudinale del centro di carena, espresso in percentuale della
lunghezza tra le perpendicolari.
[Digitare il testo]
Nei tre casi ora esaminati, oltre ad essere, come imposto, CB=CB0, risulta
anche:
CW=CW0 CX=CX0 CP=CP0 LCB=LCB0
Nei piani con assi di riferimento aventi scale differenti gli angoli non
mantengono lo stesso valore e gli archi di cerchio si deformano in archi di ellisse.
Nel caso in cui si dispone di una nave di riferimento (avente rispetto alla
nave in progetto la stessa tipologia di missione, non molto diversa la velocit
relativa, la stessa tipologia di propulsione e governo e lo stesso numero di
propulsori) avente coefficiente di finezza diverso da quello della nave in
progetto, possibile procedere prima con una derivazione affine e, poi, con una
derivazione non affine.
Il diagramma delle aree delle sezioni immerse della nave base viene
trasformato in affinit (in base ai rapporti , e ) per ricondurlo alle stesse
dimensioni principali (LPP, B e T) della carena della nave in progetto. Larea di
tale diagramma rappresenta il volume di carena 0 della carena base avente
coefficiente di finezza totale CB0. Se la nave in progetto ha volume di carena
>0, possibile trasformare il diagramma delle aree delle sezioni immerse in
modo che abbia area uguale al volume di carena della nave in progetto.
Lincremento di volume pu essere ripartito in parti uguali o diverse tra i
corpi poppiero e prodiero della nave. Lincremento 1 relativo ad uno dei due
corpi sar dato da
1 = K B T CM s = K A M s
K 0.70 se CP0.60
K = 0.70 44 CP 0.602 se CP0.60
FIG. 3
Larea sottesa dal diagramma ad asse verticale posto a destra nella figura 3
rappresenta lincremento di volume 1. Lascissa massima del detto diagramma
rappresenta lo spostamento massimo di sezione realizzato (riguarda la sezione
nella quale ubicata la freccia della parabola), le altre ascisse rappresentano gli
spostamenti delle altre sezioni, come la figura 3 chiarisce. Il rapporto tra larea
sottesa dal diagramma degli spostamenti e quella del rettangolo che la circoscrive
vale K:
K 1
AM s
KsC
CB1 = M
0.5 LPP
Il procedimento ora esposto largamente usato non solo dai progettisti, ma anche negli istituti di
ricerca nella elaborazione di serie sistematiche di carena, quando da una carena madre si devono
ricavare delle carene figlie aventi prefissato valore del coefficiente di finezza totale