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DAL TRILITE ALLARCO

Le prime costruzioni concepite dalluomo facevano uso del sistema strutturale Trilitico, che come
suggerisce il termine, utilizza tre elementi: due verticali ed un terzo orizzontale appoggiato. Tale sistema
permette la creazione di ambienti chiusi, ma presenta il limite di non poter coprire grandi luci, a causa della
scarsa resistenza dellelemento orizzontale. Infatti gli elementi verticali, i piedritti, vengono compressi dalla
spinta esercitata dallelemento orizzontale, che si divide in due carichi uguali; questultimo invece soggetto
sia a compressione che a trazione: dato che appoggiato agli estremi, si inflette e le fibre poste al di sotto
della trave subiscono delle spinte di trazione che possono portare alla rottura dellelemento.
Per ovviare a questo problema, si rende necessario elaborare strutture in cui lelemento orizzontale sia
soggetto solo a compressione: il sistema ad arco, dove il concio in chiave, posto in mezzeria, scarica il
proprio peso ai conci laterali, che a loro volta lo trasmettono ai piani laterali. In questo sistema tutti gli
elementi sono soggetti a compressione, decretando la possibilit di usare materiali come la pietra, anche
per coprire grandi distanze. Diversamente da quanto accade nel trilite per, gli elementi verticali sono
soggetti a compressione deviata, che tende a far inclinare verso lesterno i piedritti, e quando la forza di
questultimi non basta a contenere la spinta, viene fatto uso di contrafforti. I sistemi voltati in pietra da
taglio sono nati con larchitettura. Archi in pietra sono presenti gi nellantico Egitto: una celebre volta nella
necropoli di Abydos stata fatta risalire a 2300 anni prima di Cristo; esempi del genere sono riscontrabili in
tutte le civilt pi antiche nelle quali si svilupp una pratica costruttiva sempre pi evoluta.

Soltanto i Romani, fecero dellarco la base del proprio lessico architettonico. I primi ad utilizzare
linnovazione dellarco sono i romani, che a differenza dei greci, che si esprimevano attraverso luso di
sistemi trilitici come nei templi, dove lo spazio continuamente intervallato da colonne, tentano di
delimitare spazi di grande dimensione, e a tal fine sviluppano sistemi che sono levoluzione tridimensionale
dellarco, le volte. Quindi lelaborazione del sistema dellarco e dei conseguenti sistemi voltati, nasce come
risposta ad un bisogno pratico, che allo stesso tempo espressivo, e che riguarda la composizione dello
spazio.
TECNICHE COSTRUTTIVE

Lideazione dei sistemi voltati non si deve ai romani, ma ai popoli che abitavano il Mediterraneo ed in
particolare gli etruschi. I romani assimilano progressivamente il sistema spingente ad arco, inizialmente in
risposta allesigenza di creare fori di modeste dimensioni nella muratura, e poi successivamente per
realizzare strutture voltate di grandi luci. Essi perfezionano il metodo costruttivo etrusco, comprendendo la
necessit di irrigidire la volta, consapevoli della natura spingente del sistema.

La tipologia di arco predominante nelledilizia romana larco a tutto sesto, seguita dalla volta a botte.
Inizialmente venivano utilizzati conci di pietra radiali intervallati da piccole schegge di malta inserite
allestradosso; successivamente viene elaborata la tecnica dellopus caementicum, che coinvolge luso di un
impasto di malta(calce, sabbia, pozzolana) e caementa( frammenti di pietra), osservabile nel tempio di
Giove Anxur a Terracina. Questo tipo di volte veniva costruito con gettate di cementizio su una centina
lignea, su cui venivano disposte schegge di pietra radialmente cementate con uno strato di malta, e in
seguito gli strati superiori venivano costituiti da un impasto di malta e frammenti di pietra.
Nel II secolo d.C. si diffonde il sistema dei bessali, grandi mattoni quadrati in laterizio, ma la necessit di
ottenere volte molto ampie spinge i romani a progettare strutture pi leggere, che variano la composizione
dei conglomerati, come nella cupola del Pantheon, o nel mausoleo di Tor de Schiavi.

Con il passare dei secoli, il sistema archivoltato viene ripreso e rielaborato dalle culture successive, che
proporranno evoluzioni strutturali di grande portata, motivate da esigenze di natura estetica.

LA VOLTA GOTICA E GLI ARCHI RAMPANTI

Larchitettura gotica caratterizzata da unevidente slancio verticale e della


prevalenza dei vuoti sui pieni, resi possibili dallutilizzo dellarco a sesto acuto e da un
complesso sistema di archi rampanti. Tale tipo di arco creato dallintersezione di due
archi di circonferenza aventi centri diversi e posti sul piano dimposta, e permette una
maggiore verticalit, grazie alla capacit di scaricare sugli elementi verticali una
spinta minore, meno inclinata rispetto allarco a tutto sesto. Conseguentemente i
piedritti possono essere meno massicci e contenere ampi spazi vetrati, e quando la
spinta laterale diventa insostenibile, possibile inserire sostegni chiamati archi
rampanti.
I sistemi voltati gotici mostrano tutta la complessit dellorganismo strutturale
nellestetica, contrassegnata da costolonature che rendono visibile lintreccio di forze
che regge la struttura.
LA VOLTA A VENTAGLIO

Nel trecento i costruttori inglesi riescono a tradurre la volta a crociera, costituita da archi a sesto
acuto, in una copertura fluente, motivata da esigenze di natura estetica, ma valida a livello statico e
strutturale.

Il problema primigenio dellarchitettura quello di racchiudere lo spazio: allaumentare del volume


di questultimo, lelemento di copertura diventa pi difficile da sostenere, e ci era evidente nelle
costruzioni di epoca gotica, caratterizzati da un forte slancio verticale. In genere si suddivideva il
soffitto in pi volte, segnate da vistose costolonature e nervature, che fungevano
contemporaneamente da sostegni e da decorazione. Tale sistema complesso ed organico conduce i
costruttori ad elaborare un nuovo sistema strutturale voltato, la volta a ventaglio, in cui il soffitto
viene retto da conoide, una sorta di cono rovesciato tagliato lungo lasse. Tale struttura funzione
come un guscio, in quanto le forze si distribuiscono uniformemente. Dal punto di vista estetico la
copertura suggerisce uno spazio continuo e fluido, a differenza della volta a crociera che suddivide
lo spazio in maniera lineare distinguendo campate.

VOLTA A COSTOLONI

La volta a costoloni, la classica struttura del soffitto gotico, fu concepita dai maestri muratori
medioevali come una struttura a intelaiatura in cui gli archi a sesto acuto svolgono la funzione di
costoloni portanti. Ciascuna delle unit modulari della volta, detta campata, comprende sei archi
disposti a rettangolo con diagonali intersecantisi. Il carico del soffitto convertito in spinte verso
l'esterno e verso il basso le quali vengono trasmesse in parte, attraverso gli archi, ai pilastri e ai
muri. La superficie della volta compresa fra un arco e l'altro ricoperta di pannelli formati da pietre,
i quali prendono il nome di vele.
Le volte nellarchitettura del ferro
Nervi e le struttura voltate nervate

Le principali volte e cupole di Nervi seguiranno di fatto lo stesso procedimento costruttivo: le fondazioni e i
pilastri inclinati secondo la risultante delle forze sono realizzati in opera, mentre in parallelo pi porzioni
della copertura, opportunamente suddivisa in parti, sono prefabbricate e accatastate in loco, in attesa
dellassemblaggio finale. Le principali geometrie a cui Nervi rimanda lonere della copertura della grande
luce sono individuabili nelle due categorie della volta e della cupola.1 Si delinea, di fatto, una suddivisione in
due macro categorie relative alla tipologia dellimpianto circolare e basilicale. Entrambe le geometrie sono
generate dalla traslazione o rivoluzione di un profilo curvo secondo un asse di riferimento. Le superfici sono
generalmente nervate o ad archi radiali. La questione preminente riguarda per lo studio dellintera
sezione. Lanalisi della sezione complessiva questione fondamentale per comprendere lapproccio allidea
di progetto che per Nervi avviene, per abitudine, attraverso la sezione, ovvero sul piano dove
maggiormente controllabile lequilibrio delle forze. Il primo segno sul foglio bianco spesso un profilo ad
arco che consente il superamento di grandi luci con uno spessore ridotto. Non importa se si tratta di una

riferimento, anche per approssimazione, a un arco dal profilo parabolico.2 Nella configurazione della
sezione sono le condizioni di vincolo a determinare il sistema di attacco a terra pi idoneo. Le strutture di
Nervi hanno nella definizione del sistema puntuale di sostegno unarticolata specificit. Ne deriva una
lettura immediata che consente la distinzione tra il sistema della struttura portante e quella della
struttura portata. Innanzitutto linclinazione dei pilastri, secondo la risultante delle forze generate dal
profilo della volta o della cupola, rende tangibile lo sforzo della struttura nel suo stato di equilibrio. La
suddivisione degli stessi, secondo una logica di scomposizione formale in elementi seriali, a sua volta
definita dalla variazione della forma.

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