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OPER DI MICHELE
, ? TRATTA DEL
Il natura dell: Dimoni v Spiriti Follet, :on
molti { diuerfe ragioni piu
ne di dottrina a' .

or casco 1N LATINo'E'r
i Latino in volgare.

tradotta* ron ogni


diligenza .
. .

VINEGIA . . xLV.'
CON .
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nl* wir

nl. .
-
DELLA NATVRA DE DIMONI, CVB
`RO'SPIRTI ET EOLLET-I.'

nl A NATV RA il: Di'monin'on'lei


` ' { ignun corpomqi lia quilla un cera
L .- to corpo , tome ronusrfeuole
tirtat Quello the li noflri'padri ve
ncrandi lian loro anchura /: [i
no thi dicano fermamente ergli [ dinanzi alla/iu
prf)inria i Dimoni ipropi corpi.S.Baliouil yiliuin
_ degli multi mijleri [ non folamentc vuole :bei
rorpi,ma li puri angeli', quai con
pi / tome alruni certfltttili vapori di purilma aria:
a' cita per teflimonio i cio il profita neSalmi,oue .
llgualej gli angelifiioi,j})irt1;1"g i/ioi' minijlri .
Et di certo quella [ nerf/Jann lei . Imperorlie ;
il diuin Paolo,i [Pitti ammini/lratori, the
mandano qu e l bauer: vn corpo,tolquale jl mouano, fir
mino il pagina pagano dimollrar manijjlamenta. Le
quali apre hanno vio iprejitti non / poter altrimenti
ritare :be per il corpo.0ndej in luogo llaftrittura
z leggi poi a? / intorporei ; rijponclo U' i no
[lri e gli altri bauer in vjo di chiamare quelli forpi piu ma
que (orpi tbe/nntiliimi et :be
non ucggono baigne [i palpano il piu delle uolte ire
-}. Nondimeno li Angeli buoni non hanno il (
i quella qualit che hannoi cattiui i Com-infin :be il
aorpo angelito ver/ egli certi ?! per modo chg gli
l ttlii altrui non pojjono : di mirarlo [endo
A ii
_
_ sra-1_; .

mente figgeuole larmqgello de i"? cattiui, [E mi egli


f tale io non nejo dire : nondimeno appare fitto ejjre gia
per tempo tale anchor 1/314 lAngelo che pre
cipitatojugiu dal cielo Lucifro; bora egli e` o/Euro,f/Eo,
e tenebrof; [eci uiene incontrare[Enza bauer [Ernia
to prima di qualche poco di quello lume egli ci da mole/lia.
Piu oltre quello degli Angeli del tutto priuo e` di materia 3
perilclie etandio palla ogni luogo per flido
tlfegli f/a: anzi meno dun /olare jaggetto ad
ere patienteiperciocbe il del Sole[ bene ageuo
le /5 e trafeorrere per ogni corpo - che trae
luca; gli oflaeoli per d; llombra, e della terra il tengono
dietro :be rimane jpezatogome quello che alquan
to in fc tiene del tfbile. Allo angelito ni'te di queflo li por
ge impedimento,conciocbe non pate da ueruno niguna opa
po/itione punto non conuenendoj con [imili rofe ne ordina.
ria ne naturalmente. Mai corpi nio delli Dimoni,non
te che perla loro[ttfglieza fieno inuijliili, [ nandime
no qua/ come materiali (rfgetti paone; [penalmente
in qualunque luogo entran[ La cagione che per efe
[/; con/lipati,cbe firggir non il tatto;
' auuiene che [i percotano tloglionygI alogo
abbrutcian di modo che alcuni di loro laianui la
cenere perfegnale. Laqualcoj di certo [i dice e actas
duca apo de Thofcani popoli dalla nalin@ ]? da lailloa
riciNegia io parlo queie cof qua/ adducendo quiuole
di poeti,o altrimori guifa cli.1 nnoi Cr.- ten e Fenici:
ma ci pera dalla parole del S iluatore,le
li Dimoni eire tormentati dal juego, fi come
*y
\
quegli che -? perci uengono paci're,i'gl poi
ter efjere tormentati. Altrimenti in :be modo / incorporei
no potrebbon patire /ndo coja non che da non dire,
ma non pur dajgnere,cbe quello che non halibi corpo po:
patire da verun corpo.

Di[Ei maniere di Dimoni in che modo ji tra/forma


no,ti [i auuentano edoo,(g ci mouano poi.
Orio bo inte/ molte cafe di quei [ da coloro,y
Hcheferano dati a cotale arte di chiamarli, (y fitr/ia
gli apparere dinanzi,quantunque io non mai hebbi ueduto
tal coja,cio manco difideri di uederliHo dunque
bauuto certa dimejlicbeza (y conuerjtione con uno che
hebbe nome Marco,ilquale uifolitario in Cherfne/ poe
[la nel confn della Grecia. Coflui daua la origine[ al jiu
me Mejo,(f,~'fe alcunaltro baueua_mito frutto in quella ar
te di nigromantia et dijirji apparer i dimoni era quel1uno.
Ma prima che cbriflian [i teniua quelle
nioni per fnlj zo' vane, jpreggiaua ( abortiuale . Dopo
cangi mir/6,0' ]; piu [ana dottrina,an(i alla noa
clie me molte et marauiglio/ coli /) di
queili cattiuifpirtioft alcuna addimandandolo io[
idimoni patiuano ; anchegrandemente,rjpoj,qg intanto
clie alcuni di loro buttano il [perma,da onde ne / cer
ti piccoli io,co incredibile quealiae
uere idimoni le membra altre /
certamente,mi dige lui,membri fe bene : alla noa
raguifa; per qualimandanofiori anchora la/iiperfluita
I
l
Soggiun/ dipoijrmam'te credibile me. gran
de trauaglio Hannoffi nodri'jiono,comefi nodrian noi. Si
nodrifcono benefijpof : in alcuni il uigor del
la vita mediante il /pirarefbe fanno [i come veggiamo nel
Parterie e ne nerui. Altri iibano di humore,ma non per
con la bocca,comefiicciamo qualnno le iugne,
a' le ojlriclie,clie ccliano difiori uia il liquore cbe vi fi
appara dinanzi fmaltfndo poi quello che piu digro e nel
Pbumore clran prej. Hor n pateno cio tutti vniuerlmen
te,ma alcune che mo piu prolme alla materia :
9- ieecialmente quella maniera di che odiano la lua
03,0 Hanno nellacqua,ouero [. Vdendo io queio lo
interrogaif molte [ erano di Dimoni . Et ei mi ri ofc
che/i517' molte eHeftige di'uerf : parte fecondo le firme,
( partejcondo e corpi intanto che (y queio aria tlf
pra noi, zg' quello che c dintorno ripieno di'
piena Ia terra,ripieno il mare 5 e tutti gli accolti luoghi
rimente ( profondi ambo loro ripieni. Di?in fenon {
moleilo anoueragli un po di' per parlar i'n genea
rale,incominci5 le maniere de gli Dimoni : ne _lo
ne [e bigna diuider loro da luoghi, ne quali dimorano,o
je piu preio da quella parte onde tutti afettionati fino e
bene / cbe il numero fcnario conuiene
con le cofe corporee e mondane.Perciocbe in lui :onli/'lena
le circonllanze dei corpi , (y il mondo e compo/lo di elmo,
ouero perche cotele numero jia il primo di che fi compone
il Triangolo che uafcaleggiando,fi come quello che da tut
te le parti ua ugualmente,il celejle 1 diuino dinotando
clie per ejjre uguale dificilmente /1 al male , a' yie
tiaji cotale natura.Hor lagura geometrica clietienei pie
di uguali corri alla natura d:llbuomo,ji come quels
la che da unfirmo; certo nstutojuo ua errando,(g dopo
col amendarfi diuiene migliore. Ma quella del Triangolo,
che fcaleggia propiamente colei che rapprefnta il natua
rale delli Dimonimai non ugualime che per alcun modo
auuicini al bene.O cof: in altro modo che la : [lia egli
in ne [ei maniere di loro anoueraua . Et la prima nomaua
in lingua di barbari Leliureon,ciois`l diiocoperciocbe dice
ua a'ndar lei difiorrendo per i luoghi piu alti dellaere 5 U'
ogni cola dimone cagiu dal cerchio lunare gittata, co
mefior della chie/a le co/ pro feconda eflere quela
la cre dimora per queflo aere noi propinquo,donde etian
dio alcuni propriamente la chiamano aerea. La terza dir/
terrea 5 rciocbe la piu parte practica circa la terra 5 et con
molti ingeni et afiutie da nodlia alle cofeterrejlri.l.a quar
ta acquatica e marina Laquale tuffa nelle bumidita _; U
uolentieri habita circa laghi, e fumare; : molti
acquagg' Ponde nel mangi/g- la tempeila;
da onde molti legni carichi Pi/uomini ji , w' aja
jgan infinite / quinta dic'eua chiae
mu@ jpolta lei : aalire coloro che fiin le
cijlerne,(9 caiiano i metalli,fir le buche in la terra,mouer le
ndamenta, (7 auampare i venti difiamme. La fella; lul
limafuggire la luce,non poter tutto eere
tenebrofa,7 diiirugger le coj con paioni cagionate dal
ta frigidita.Ajfermaualui tutte quelle generationi de Die
molly' (: inclinate d uolcr male alle coj [ afa
_finden glbu0mini peggio ! una -(1:2 laltra . Ime
e *er-fluff _, ,ppn-n- . H- _.m-HMM..."
l

percioche lacquatica,la [ quella che fugge la


luce oltra modo [im nociue e / . Conciofia che
con _fontafme e cattiuo inflinto deprauano fg' offendono le
animetma gui/a dierefaluatiche qu e l
lecite ad oltreggiar e_Ui mortali.Per ilcbe li jpirti di acqua
clinique ritrouano in quellelcmto, che lo dogana, che
lo inno afltar dal male caduco, che li toglieno il ceruela
lo,pure che ci loro difireQuegli di aria e
di terrajiigliono con una certa lor arte (9' infligatione afa
[lire il - co ingnaregli animi con
fiilfe apparenze,0 inclinargli perturbationi bruttiime,
inique e perniciojeauendo io quello inte/ da lui lo addio
mandai in clre - a tbe)nei dimoni ci moleauano.
Se mairj per eHere [oprapolli noi daiici per :
ri,acciocbe trar ci pote aguila di c5perati,ou
meglio loro : rijpofe non ci[on loro datiperj
gnori,ma di nafeo[o ci rammentano quelio quello.Concio
[ia che accoliati al/pi'rto cbe babbiamojiintallico nollro;
ilclie ageuolmente poBonofare, [indo ancho lor jpirti,bitbi
gliano parole da perturbare oda mouere concupijieno
tia :non mandando fiori la uoce con flrepito mouimento
di labbia : majporgcndola [enza fuono. Come mai finzi
jirono pogono loro parlarci. io . A cui egli rijpe/c . Et
che merauiglia queila t [E tu confideri che come colui che
parlafe parla ad alcuno cbea ltario ba dibi/ogno di mag
gior voeg@ piu altogridare,ilquale[gli ji auuicina poi
mettein la boccaalloreccl:ia U' pianamente gli dice quelle
clie vuole; (7 quando pote con la lui propria anima coa
pularji @_ ragionare fol punto nonfarebbe di nici

iirimer col/icono il ragionamento.Ma la parola nata ne i
concetti dslla uolont eleuomo [enza niuno altro mout',
mento ip firm penctrarebbe in colui che lla per udirla.
Q_uello che etiandio dicono accadere alle anime :iite de'
corpi cbc ignun lrepito practicano ifi/ieme . ne
piu ne meno i Dimoni banno conuer/atione con noi cio di
nafto; tanto occultamente cbe non lecito /ntire pur
da qual parte ci mouano la battaglia.Ne gia quello e duba
bio qualunque uorrit conderare quello che allo aere inter
uiene.Percioibe come laere alla pre/'enza del lume pref
gli colori e le jmbianqe, ouero le fbrme traducegli in quei
joggetti,che po naturalmente riceuere,quello che appaa
re ne [ cofemigliantipue lbuomo ji puo
cbiare 5 coli ancbo i corpi de rei pigliato dalla ejjina
tia loro fbntallicafigure,colori,eg quale altra uoglionojir
ma ftorgeno ogni cofa dentro al noro fpirto animatin e
dandoci di molti trauagli con metterci auanti que/li uoleri
que configli: ramplando alcuna jmbianza, recandoci
memoria,fcitando certe imaginationi di piaceri U ,
tri afectucome nel ancho nello ueggiare ; Alcua
nafiata ctiandio d chifentono le parti piu dirboe
nelle induceno llolti (7 peruer inamoramentimguzandoe
gli un po piu Pappetitonfgl ifpecialmente fe ui trouano bua
mori caldi (7 bumidi proportionati aquellafbcenda. Hor
dunque co/loro po/lo in capo lelmo di Plutone (accio cof;
dica) perturbano lanime con certa a/lutt'a (5' arie quaft [o
fflica . Fahre/orti poi di Dimoni nulla pen/ano con ingea
gnome di leggiero adoprano aflutia neloro fatti 5
te noioji eg- iori di modo brutti zg- nuoceno gui/a di
quel , che come dicono lui corrompere tutto

quello gli uiene dinanzi, fia quadrupede, buomo, 'uccele
10, cof: quelli Dimoni (9' Orcbi cib cbe rifcontrano gua
fieno loro dibito agitando i corpi , e gli animi, (y pera
uertendo infieme Ploabito naturale :fpeuolte ancbo col
y_fiogopn lacqua,cfg' col precipitare non cbe glbuomini,
ma uccideno anche le bellie : ne cifanno tanto per volont
abe kan di nuocere quanto per ingordigga del calor natua
rale,Percii`i che babitando neluogbi projindiimi,f9 per
il piu anchorfreddi,e priui di bumore riceueno in 1? 4011101
ma [ecca frigidit5dallaquale certamte [errati e tutti rijlret
ti inj@ appetijono il calore bumido evitale:et accib che poi
lo uengano /181111111 454114110 gli animali e le be/liecbe
n hanno Fujii della ragione, anzi piu uolano dirittamte
1148111,41111111.51104 cbefuggono il calor delfue
go e del , ji come co cbe troppo abbrucciafy dejcca;
quello degli animali come temperato et millo dun bumore
pane amano mmamente,(gl ma quello de glbuomia
ni,ilquale piu moderato.Per ilcbej appigliano a loro (9
poco gli dano /114517 que/'lo occupatigli li meatii
fr empiti que framime qualiconfle il jpirto animatiuo
dellbuomo,di fpirito dimonefco conflipatog'g' agitato[1 i'ui
dentro.Da onde ne uiene cbc tremano i corpi agitan,et ?
gono ripercOHi, le forze lor principali malamenteft banno
nelloperare,fp prouengono certi mouimenti balordi
tici. Et [1 11fpirto che auuta / alcuno diquegli
terra baite il patite [ elo dillruggezapprejjb man
daiori gridi per lata bocca /rudofi del [pirto di lu,co
me fun/uo proprio inllrumto.Ma fe alcuno di quegli che
dicemo diprafuggire la luce, [i auuenta ad alcuno
/201401211 indiicegliuna certa dapocaggine,e li'ritiene
la uoce cbe non puole parlare,infine rende e)To p0 .
co meno tbe morto.Pcrcioclie que/la rtc di 1{piriti come ' s
la ultima intra loro dimonigg' configuentemente piu terre
flre : fior di mifurafredda,e ficca. Ella cbiun
que copertamente fi appiglia ellinguegli ognifiarza anima
tiua inrmaglielapjfufcala; guaflala.Et ccio che jia de
tutto mancbeuole di ragione totalmente priua diieculatioa
` ne intellettua,(yjpinta da una certa jbntafiairrationale 2
guifa de brutti i piu indocili di tutti glaltrinon lia ri etto
ragione,ne teme di alcuna riprenficne , Per ilcbe
meritamte appo molti (9- muta /i addimandalaqua
le non gia [i parte da gli opprei je non cacciata per la
virtu della potenza diuina medianteil digiuno,e la oratioa
ne,cbe vi fr i.A quello di io.Coje piu approuate
co ci adduceno i/ttatori de i medici credere,iquali
mano cotelle pa.Uioni non ccre di Dimoni,ma di bu
mori,di uapori,e di [ che non llanno in quel modo che
.flare dourebbono inecorpi.Et perci coumano curar coa
tai patienti con dieta,e conrmedicine non con incantemi, e
mili cerimoniaRijPojimi lui.Non da marauigliarft pun
to / i medici dicono quellojquali niente piu oltre del jin
)i eilendono,ma feti alla cognitione decorpi . Era
ben degno )5r/ penjare,cloe fno cau/atione di cattiui hu
mori lagrauezza/bnnacclaio del capo,le angullie dellbu
mor maninconico,i capricci de Frenetici mali,cbe jgliono
flor con bagni, con lloppi , ouer con purgatioa
ni (y con empiariMa li fpi'ritamenti e loccupationi dalle
quali chi n opprej nulla _fitr pu ne c6 lontellctto,ne con
la ragione,ne con lafanta/lame con ilfen_; : anzi unaltra
cofa e` chel muoue e tira piu oltre,ancbor dice cofe cbe il pa

@,4.

tiente mai non jippe- alcune uolte pronoflica dello


nire in che modo mai diremo nui ejfere mouimenti che
e che uengono dalla nollra materia i
In che modo ijpiriti occupano lhuomo,parlano,
/5, 9- [ uan tracrmandoi
~ 1'0 adunque preflarde a Marco : maime che tgo ne
la memoria quello che di e? dimoni ci racctano i [arri
'~.~Vangeli,zg cib che interuenne quellhuom di Corinthe pel
~ uoler di S.Paolo,(9' finalmente tutte quelle cofc,che di loro
molte e ilupende fi leggono ne libri denoflri padr.Rella
hor chi'o dica quelle che copropi occhi hovedute,e nelleqtta
li licorne auttoree capo mi [ trouato. Andai unafata in
Elajnia doue un certo huomo { molti molte
fiture pronojlicaua. Venuto io ritrouare coliui lo interro
- gai: donde haue lui hauiita quella gratia di predire le co
. itureglinon uoleua per modo alcuno /- quello
fecretogna purfinalmte [intendo la nece laconica cfa
jiirgli ado)?l/f come la cofa preci[e jlaua;et di cha
gia per tempo era Fiato riceuuto nel con di quegli che
dano aidimoni da un certo Aleto Liiiio,ilqual haudolo
.una notte menate fun monteytto che piglia una cera
ta herba,fputatogli dapbfcia nel uolto,et untiligliocch t5
certi jii unguenti 5 fiin vi/ibilmente vedere le fquadre da
gli dimoni. Dallequali volatone vn coruo entrogli nella fmt
bocca . Et da indi pofcia hebbe dindouinare di tutte
. quelle wfg@ in tutti que tpi che ello dimonio uoleiera
cibi-he diceua ne uenerdi e nelle domeniche [ bene egli jl
]? dijbrlo parlare ni)luna pero ri uoler dare il
dimonio.Quefle cofe raccont lug@ vno dei mi cpagni
percotendolo [ facendone bce di cib che dicea
-lia ud che gli predifru di certo poco trmpo [ he per I
' una percan,cbe mi dai molte piu ne le per riceuere. Prono
i etiandio diuerfc ]? ad altri, lequali [i uericarono
/ altro ctemplando quellindouino eer diuenuto ji
come un romento muco, pel quale rifiionaino i dimoni
mottegiollo ]? dicendo.Tutte le: di )irrore /n pa
ni di materia uitiata, piu prelo che tragedie di dimoni . A
quellogijpofe lui 5 Niina marauiglia fe []?giudicano i
. fittatori de medici,che a }! coj non atte/ero mai. Imper
cioche (y io quello mi pen/aua pern che mi / credere
una co molto moflro,che non [ara importuno racctarla
~ l priejnte,e'gl di certo non mentir nulla.Vn certo uecchiol
che portaua quella velle medejima mio [ il maga
y giore di tempo haueua una moglie di certo modella,ma che
- .niego era afjlitta da diuerfime malattie.Col'lei unafata
[endo di parto gli uenne un male terribiliimo 5 ( comino
ciando afquarciarfe i drappi da dojj,barbarejcamte par
laua in linguaggio che punto non tintendeua.Pertanto du
bitauano tutti,che coja da fbre in una tanta dificulta.
. Hor certe donne menaro iui unjbralliero per nome :
langia molto uecchio, crejpo, arido e negro . llquale tratta
fiori la milan/g' auuicinatofi al letto pref: lamalata con
un gran fdegno 5 (yin /ua lingua cio Armenica di'i'li
c afpriime uillanie.Ella al dirimpeto medemamente gli ria
Ipo/ in armenico,y prima [altb fiori con audacia del letto
2 per metter contder con lui. Alhora il barbaro altro non
; chefcgiurarla,eiriando minacciar di percote ria.
Perche la dna acquet,e - ft mi tremar
di paura.Dopo ragionando piu humilmente poco a poco [i
nenne it (! llmo flupefiuti non [aperta
do in che modo potuto haueij parlare armenico n
giamai uijlo haueua pjiina di Armeniai partitafr erafuor
della propria terra . dopo che jii rihauuta la dimana
diimo che male allhora haueua,(y [ ricordaua oteniua
mente niente di quello che era paatoRijpoj nite altrof
non bauer uijlo un dimonio brutto e tenebrojmigliante
vna dna che veniua le incontro co i capelli jparpagliatin
de prima che entra? nel letto haueua hauuto un gride
uento.Qucllo che poi ne jguito gia nulla jperne lei.
Per laqualco io dopo quelle ]? cominciai jpettare in
qual mcdo lo dimonio perturbare la donna apparth
ancho in firma d6nefca.Nefcnza cagione era da qui/lions
re fejrj di' quif/Ueno altri de gli dimoni mafcoli' altri
)bf-'mine guijfi de glanimali caduchi . Oltre di queon come
lui quel la lingua dArmeni, perci che ne naa
fcerebbe un gran dubio ji dimoni parla altri in greco
altri in chaldeo,alcuni alla perca,alcuni allarianaapoi
pche alle minaccie di quel Mago iljpirto hauejj?
fe [ temuto il brando ignudo non hauendo lui che pa
ti re aaliarma p e ere il dimonio naturalmte (y indiuiduo
et immortale. Marco allhora che [ ne auuide della mia dubi
tatione cominciomi a dire.Nijlunjpiritofblleto di jira natua
ra _jemina o majhio 5 periioche cote/lejiin pajoni de
corpi ; ma i corpi delli dimonijim fempliiie jiicili da
torcere e dijlirare, cg' naturalmil nte atti a jigurarji in qual
gui/a lor piace.Ondeji come cofla [ nellaria uegiamo i nu
uoli pigliarfembianza ctfrma bor dhuomini, hor di orj,
hor di dragoni,q'y hor di altre maniere di animali; cofi ana
coo i corpi de_jpiriti5 Ma c que/la poi diferza che le nu
da ! circojliiti traheno diuerfefgure. Li dimo
` \

ni lor per proprio injlinto ji come uogliono uariano in j? (g


cangiano lefgure de corpi,e tal fata in meno quantita ji
fcortano talata ji dijlirano in piu liinga5quello che
mofare i uermini per la buona jiijiantia che hanno (7 fixa
llima d lldere la materia.Hor non caa in loro la di
uerllta della quantitade ma mutano gure,et colori
di ajjaijyime guijfhe il corpo dimoni'aco alluno e Valtro
pronto naturalmte :percioche p rijpetto che natio ha di ce
dere et ejjrflejbile traorma iri diuer' t p ri t
to poi che aereo prde jcondo il collume dcllaria piu ua
ri colori. Ma laere certamte egliji colora da ejlrin[eco ac
cidente: il corpo di quelli ombro jpirti dallintrinjco ope
rar dellajitntaja riceue in j la qualita de i colori 5 ji come
it noi quando ci jpauentamo le guanze impallidifcono quan
do poi habiam uergogna ; migli'ano alla gra
na.Adiique traducdo lanima co fatte pa? nel corpo
jcondo che o d quello,bd di- coji da
re,che auuga i dimoni 5 percioche et colloro dallintrinje
co jito traggonjiiorine corpi le jpecie de gli colori . Onde
ciafcun corpo di loro mafcarando pur tra'ormandoft in
che guija gli piace,e trahendo jiiori una certa di coloa
re injino tutte le parti ejlreme jue appare qual hiiomo, ji
dimollra qual#minafaggia come ; jalta come Iipar
da,abbaia come cane,et anche alcunavoltaji traerije alla
jbmia dun otro,i`i dun [Et co mentre che [ va
cangiando tutte qiiejlejmbianze niguna di lor [labile ne
ritiene. La cagion e` che non il corpo delli dimoni da
poterji ritenire le jrme che va toglido.Ma fi come nellaca
qua e nellaere jlcole accadere,cio che o uerjato che gli hai
colorejlampato jmlii'anza jubitamentelina e Valtra
- :

(: cof; Io mede/imo interum: .


riofbe et in colore; [ Nutte le
cafe in un momto @erdaimo/Ir per tanto .
d@rengu / nedimoni,f
maf: bene apparet? U' mffumx cotalfrma [labile poter in
loro / [e ! udzrai uno xmnio
flmeme appurare in: di fmina 1 donne
che vogliano non ad altre in altra (; Sappi
tuttii haufre una uolonr,ma
in ci anfborlo ro grandemte uno dallaltro dxjjckm
: Quefu proredere a una certa proportionemile, ma
me ]? bno tra lor i ! (y animali.
cioz :be qual: intra tum Vbuomo partezipe della paliza
intellcttuale et prudgat oltre d1 ha la vilt fuma/liga
piu romune tutte gua/ le roj fen/bili, piu dirbngata poi.
et piu dzjlej parte alle : quelle '
di four.: la terra . Il :auao el bue e Palm difxmile
: kno che opera ad
cognomi imaginulilz z ono/mula delle lor ' padroni.
Le / ingame; topx,etmih 1 pm .
no loro et : 'ne pure il buro du
onde fuor luogo dou: f1fon daportati,ne do
ue habbino da con alcuna [ jlammte [erbando
und :erta /la imaginations di alimentarfto :
molte et maffe maniere di Dzmom ntra
lorodt quegli d: juego e Ziria tgono lajmtajia uariam
te : d1fm ta,qualungue jiu quella :be 2 loro
[i ffieglionojmporhe guflla etldiofrm feemxlfor
hanno quegli me la [ molto
Hrm ! loro :magmarfej: mngiano di :
. conriojia
r
eonciojia che non hanno baanza ne in copia j_pecie imac i,
gina tiue: anche non hno e lcorpi agili al moto ct c'modi
ldifiwar c torcerji come ui ji ricercat Gli acquatici e terres
ir che tengono il mezzo intra cojlorpradetti pojfono lo.
ro certamte cangialre piuforme 5 ma ndimeno piu in 'quel
le dimorano in che piu ji dilettanonde tutti quegli che ne
luoghi humidi viuono et piu molle materia latino di-uiuerej
rendono jimili a jimine et ad uccelli.per ilche
de c Dryade chiamanji que/l in [ejjofiminile . Quegli tutti
poi che dimorano in luoghi piu aridi et /cc hi,liquali hnoi
corpi [i come dicono ejjire1li 0110fcheti tra[1011115ji
111 0.111111 volta etiddio mili [i dimo/irano a cant',
lioni,et altri animali nelquai tutti ji ritroui la natura piu
nia/chia . Niente adunque da marauigliarji [ il dimonio,
che ua alle donne di parto ua in rma donnefca [indo egli
adultero et vago di humide hrutture,percioche entrain quel
lafrma che piu gli aggradap quale conf: per diante.
tro alla jira uita.
l Dimoni di tutte leenti co quai parlano imi
tano ancho il linguaggioi
I; Or c5 che ragi'e parla in lingua armenica Mar
. co egli nol dicchiari; ne manco nui di quele lo addi
mandamo.l\6dimeno i pen/ di quicio e'jjire manijjlofhe
non pojhile ritrouar proprio linguaegio neli dimoni;
qutunque dicano alcuni o loro lhebraico : ma hea
braico,greco,fyro, altro piu barbaro,che dihigno h
no di uocei jpirti uiuerllolor [Enza parlarfAdun
que come li .Angeli ultimi piu ultimi et altri altre gti
[im prapofli , co ancho i dimoni altri dimorano in altre
prouincie,ciajiuno poi ejjircitdo Ia lingua di ciafcuna pro
v C
! ilcbe li : infila della
ro antiramente gli folilo heroico . Appo de rela
ci parole delli Egiii parlare :gita
IiaroJmo fe quegli che in Armenia in al
tro [/586]? trajferircvfno la lingua i quella patria
' Perrbe tamano i dimoni le -(7 patifcano.
DJimanda/ gib: i dimoni le le ar
mi.Di ogm loro maniera ripiena i audaria e
lipo di : quanto piugli ha
alla materia.oiegli i aria purteripeuoli daflutima imac
[ alruno lor uillaniu ir cli/ameno e Phono",
he gli vien falta; la villanu theglifi dire ; : altrimti fi
parano da i [ chi lor frongium habbia gran
' potere con dio [ntt et il nome Ji , altre
borribili :on la diuinmgejli ? jn
sini { alla mateiiaguai :ameno di n' : :
in i) - altro luogo profndo
perl: anche gli Angeli che iui lorgli prefpilare
ogni/inta :be alruno l minarria i acciughe?
nuoutoni di fieno ri diputati,c6cio che han
no una [ :be 2 la ignominia non ].
fr: " ihiffx quello :begli minaccu.Perri [e alcun
5 altro piu fflidiof minurriaragli ru
Hiramente - cliparton viajnza bauer: .
di lui . Onde anrbo fi certe
co/uperflue dalla[ turba Hmagbi rome ire unghie
/ :on pibo,ra,unjlojunlefimno lla
re ! 5 (on illirite poifc'giure j turbano e Il .
. Umrantatori adunque nefimdi buomini [i Jimeira
no et fumo beniuoli quegli ombroairti :be
Ma coloro cheji alengono da )? ner'y': per il
piu attendono quefli di aria cautamite auuertendo che n
{ alcun dimono [otterranemPercio che [ un tale
fi abbatte oltre che mettefpauto,etidio digettar
pietrencioa che proprio dftterranei lanciare ]? 3
qualunque rifiontrano auuegna che tuttigli tirino . Li
: di [ lo dimolra la ragione cke/ono arditi et fen
za timidtt,non che niente poi di buono. {
ebejn /perbarrogantianaglorioji,pieni ,
di uneggiare [ loro certamte uengono djitoi
cultori certi razzi diftogo ; liqualiglbuomini };
fiuto er diuinilmi; e ndimeno niente bno ne
di vero infe ne di fringe! che luce puo eer ne ojiu
'.*Sono adunque tutte [illacie occulte et uane apparenze.Ri
Nouan/i certi che comunmente [i chiamano Eucbeti; la cui
fraudolentetta hebbe origine da uno.Manente )Sor/mu
to.Dicon cooro elUi'rui piu princip'y' et di certo da e Ma
nente duo principi,4 cojefurono introdotti : modo che
Iddio creatore de beni ui aggiugne un altro dio artefice
de gli , al dio [ignore delle cole /71415, dio /igno
re delle co/ : quindi poiglucbeti d quelli
jitdetti un terzo loro principio ui kdno attaccato . perciocbe
appa loro c un dio , dui figliuoli uno piu :
, Faltro piu giouane the uengono fir tre
dio padre attribuifcono : le coj juramdane; alfie
gliuolo piu giouane le celezali5alpiu le [
le/liali, [i come [ignari di quelle.Laquale fill/ oppem'one
punto non diferente dae]: antiche de Grecifecona
do che dice il poeta.
Partire i premi poi in numer temario.
C i
. -
_Y ' `
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--

ad hauer Pofficio di punire (7 cafligare poi Panime di chi


peccanooteflafrte prouoca in ueduta imaginati
ua il maleeo con iflrigherie et ]? pone dinanzi
tori imagineuoli apparenze. Ad alcuni adduceno in mezzo
fumi che [ abhondantemte,ad altri promettono che
vjiiran di carcere,che harno piaceri,che faranno in grae
tia di que/lo e di quellotEt ronduceno i fitr tal coj cr
eercitare la fica potenza mediante certi lor nodi et parole,
in molti: co dicendo ilflft in poche la uerita. !
te magica parue Greci un artificio digrandi[lima potefla.
Onde dicono lei ejjre la[ e perfida parte deljcerdo
rapprejnta glocchi? fiate alcune vijio
ni che [/ appaiono er diuine.Coteiia arte inuejli
ga di cia[cuna coi(dalla Luna natura,la uirtu,e
la 4;11:&.-14 einza (y pollanza de gli elementi,
delle parti loro,di animali,di piante,di femenze,difrutti,di
pietre,di herbe,zg' fommariamente di quale coj tu vuoi. Di
qui adunque opera ella i efettift l re poi : alcu
ne che rendono a Phnomini /nit ,come compo/le dogn
orte guratiua,et altri poi artiry', ehe infndono malatie,
]? che conuengono intra [ et cofe che di/onuengono . In
fontina lo mefcolam'to di molte materie confiri/ie unione
quella arte come la diantia da una co[a certa diparatioa
ne.Appo loro (g- i dragoni dicono ualer allani
td ; igatti,in cani e corui appropiat'i al ueggharetMedejia
mamtejijitole tor da loro )rmar certe parti delle fue fia
tue la cera,el loto concia che hahbino certa propriet loe
ra 1:11.5 volte jmbra che traggano giuf il fio
o dal cielo,et allnora pare che le loro /rrideno et c5
quelle [ anchura ft accideno lefue lampaneMolto
nita Parte magica di ragioni aflronomiche er per lei opera
molte cofe marauigliofe.Eui etidio una dindouina
re inella c6cha,per quale (9- i ru/lici .
Et di certo come una certa pronoflicationeji per ,
e per le figlie co vnaltra [e ne [i: inella concha molto noa`
mata efrequentata appo Soriani. Laquale veram'te dee ha
uere gran proportionalita co i [ piu congiunti alla mate
rimPigliano adque coloro che voglion predire alcuna coja
vna ccha piena di acqua cuegnenteai dimoni chefuguiz
zano pe i luoghi profondior pare che la concha come dir
re per ilrepito,che /i ode et in ella acqua polla
ui dentro jcondo la punto non diferente dallal
tra acqua comune,ma poi p la-'virtu in co glincanti che
viji[ ella e uiene di grande , p que/lo mo
do finta piu ageuole riceuer ilfPirto che ha da protega
giare ;ilquale e` di maniera particolare,terrena,et p compo
riilretta . Co/lui come prima tua iui da fuori un
jitono : et priuo di ogni fignicantia chel/lo dinota le
lita venuta / . Dipoi nellacqua che gia ondeggia
]? certi mormor'q' che dano indicio della cojdfittura . E
que/lo [ di quegli che van vagando per tuttii luoghi ;
percioche ha la [lantia circa i razilari. Laquale
fchiatta de dimoni dindul"lria mandafiori vna halla e pic
ciola voce,accioche per Pofcurita ci/a del fito parlare me
no [i cono/2er lejue mogne che diceJnjine fr ade
dimda [ i corpi de{pirti po_gono e)Fre loro perco".Pofe
[ono certamente et percoter e [ auui-ene,che da cor
po ignun lido fieno ; in che modo pateno [en
do lor ! ne difolida ne di compo/la natura et il fen/ efe
[indo lui delle cofe (! Hor [i ha da/pere che nelle;
the nteno n ilnrruo egli che ntepnail jpirto che
dentro di lui.Per ilchc [e il neruo ji trita, fi ) qual
che altr o male patifce viene il dolore da il flair/to he reuera
he ra ; e oncioche una coja t maipjee
non [encirebbe dolore je non 11 di che lei n partecipe;
delgi/ale poi priua che ella 5 priua etiandio ne rimane del
fnj . Pertanto 11 corpo de 11111 naturalmente in tutte le
pa, tc [enza altro mezo per ciajiuna di loro uede,
, toccando patifce (7 patendo fi diuide e duole [i
come gPaltri corpi anchorlidi . Ma ie` queiia derenza,
che i corpi lidi quando [ hor diui non mai piu con
grande /3 rimettono in feiio,qu:-llo de ifpirti come
ji taglia per mezzo cc/i dijicbito /i rijn eli riniogiugnegnel
la gui/a chejim le parti dellacqua,e d; llaria ognifata che
[i fndono e cl e gli ji interpone corpo ignunjolido,appref
` V.Uofpirito dimoniaco uie piufprefio the preferire una pa
rola ritorna mel e di prima.l\5dimeno egli [i duole fra
que/io mezo che viene diuift percio ambo teme dal fl
della . Laqualcofa antiuedendo coloro che udiano
caciiari dimonioppgono in que luoghi le armi coltaglio,
doue non uoglicn che vengano lorc.Et altre cole fingegna
no parte [ofpignendoli con la oppotione delle cole da
che loro pan/cono , (y parte allentandogli con quelle delle
quai no ? grandementefe ne dilettano.

IL FINE
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