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dicembre 2000

PUBBLICAZIONE PERIODICA DI INFORMAZIONE TECNICO-PROFESSIONALE

I CONTATORI
o n i c a l
sens
PUBBLICIT 70% - FILIALE DI NOVARA
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE
19 Sommario
dicembre 2000

PUBBLICAZIONE PERIODICA DI INFORMAZIONE TECNICO-PROFESSIONALE

3 I contatori di calore
I CONTATORI
n ic a l
senso

4 Prime esperienze allo IACP

5 Altre esperienze allo IACP


PUBBLICIT 70% - FILIALE DI NOVARA
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE

6 Nuove esperienze alle COOP


Direttore responsabile:
Marco Caleffi

Responsabile di Redazione: 7 Verifica dei contatori ASM/Comune


Fabrizio Guidetti Richiesta di prove per la verifica dei contatori
Modalit di svolgimento delle verifiche
Hanno collaborato a
questo numero: Consumi riscontrati
Mario Doninelli, Marco Doninelli, Analisi consumi produzione acqua calda sanitaria
Claudio Ardizzoia, Ezio Prini Analisi consumi riscaldamento
Analisi differenze di consumo fra alloggi simili
Idraulica Fatturazione dei consumi termici
Pubblicazione registrata presso Conclusione delle prove ASM/Comune
il Tribunale di Novara
al n. 26/91 in data 28/9/91

Editore:
Poligrafica Moderna S.p.A. Novara 16 Osservazioni generali
Stampa:
Poligrafica Moderna S.p.A. Novara
17 Considerazioni finali
Vietata la riproduzione, anche parziale,
di articoli, disegni e fotografie, senza
preventiva autorizzazione scritta delleditore
o degli autori degli articoli. 18 Caleffi - Viterra Energy Services
Cosa fa Viterra Energy Services
Cosa offre Viterra Energy Services

20 Contatori di calore SENSONICAL


CALEFFI S.P.A. Funzioni e caratteristiche
S.S. 229 - Km. 26,5
28010 Fontaneto dAgogna (NO)
TEL. 0322 8491
FAX 0322 863305
e-mail: info@caleffi.it

@
Consulta il
sito Caleffi
allindirizzo:
www.caleffi.com
I CONTATORI DI CALORE
Ing. Mario Doninelli dello studio S.T.C.

Lart. 5 del nuovo regolamento di esecuzione della Cercher, infine, di analizzare i riscontri
legge 10 rende obbligatoria (negli impianti ottenuti per ricavare da essi indicazioni
centralizzati) la contabilizzazione del calore ed in dordine generale.
particolare prescrive che: Come daltra parte dovrebbe risultare chiaro, i
.. gli impianti termici al servizio di edifici di contatori di calore di cui parler non sono quelli di
nuova costruzione, la cui concessione edilizia una specifica Casa, bens quelli installati negli
sia rilasciata dopo il 30 giugno 2000, devono interventi di edilizia pubblica e sovvenzionata che
essere dotati di sistemi di termoregolazione e di ho seguito come Progettista o Direttore Lavori:
contabilizzazione del consumo energetico per contatori che in pratica rappresentano abbastanza
ogni singola unit familiare. bene tutte le Case Produttrici o Distributrici
Dato che contabilizzare il calore non poi presenti sul mercato italiano.
quelloperazione cos semplice e facile che Avrei preferito evitare riferimenti personali. Ma poi
potrebbe sembrare a prima vista, ritengo possa ho pensato che parlare della propria esperienza
essere di qualche utilit parlare della mia lunga estraniandola dal contesto reale in cui si svolta
esperienza in merito: cosa che mi consente anche vuol dire impoverirla, e forsanche alterare il suo
di dare risposta a domande che spesso mi sono significato.
sentito fare, e che io stesso pi volte mi sono
Unaltra precisazione: da anni scrivo su queste
posto: funzionano davvero i contatori di
pagine col prezioso aiuto di mio cugino Marco, qui
calore?, sono veramente attendibili i dati che
invece sono costretto a muovermi da solo, perch
essi forniscono?.
molte delle cose di cui parlo si riferiscono a tempi
Parler dapprima del mio lavoro presso lIstituto in cui Marco era ancora sui banchi di scuola.
Autonomo Case Popolari di Brescia e il
Desidero infine ringraziare Ascanio Trentini
Consorzio Regionale Cooperative di Abitazione
dellASM che mi ha consentito di recuperare
(di seguito indicati con le sigle IACP e CORCAB).
parte dei dati di seguito riportati.
Parler poi delle verifiche sui contatori di calore
che ho condotto per conto del Comune di Brescia
Nota:
su alcuni impianti della locale Azienda Servizi
Larticolo pu essere letto anche saltando i
Municipalizzati (di seguito indicata con la sigla
calcoli, che sono stati sviluppati solo per
ASM) che vende calore per riscaldare una
analizzare i risultati ottenuti.
volumetria di 32.500.000 m3, corrispondente a pi
di 100.000 alloggi da 100 m2.

3
Lo stesso Presidente infatti mi diede carta bianca
PRIME ESPERIENZE ALLO per migliorare lisolamento degli edifici e le
IACP prestazioni dellimpianto. Tenne inoltre apposite
riunioni per assicurare che lo IACP sarebbe
intervenuto con sussidi specifici a sostegno della
Nel 78, lo IACP mi incaric di dirigere i lavori per la gente pi bisognosa.
realizzazione di tre impianti in grado di riscaldare
600 alloggi in precedenza riscaldati con stufe. Gli Questo il contesto in cui decisi per la prima
impianti (progettati dalla Policarbo di Milano) volta di mettere sotto controllo i contatori di
derivavano energia termica dalla rete cittadina del calore, anche se, in vero, non avevo alcun motivo,
teleriscaldamento con scambiatori a fascio tubiero: n pregiudizio, per mettere in dubbio il loro
quelli a piastre non erano ancora in commercio. funzionamento. Non volevo, per, che alle
dignitosissime signore che avevano chiesto il mio
Ricordo con chiarezza (per certe cose ho una aiuto fosse addebitata neppure una lira in pi.
memoria tenace) che, allinizio dei lavori, si
presentarono in cantiere alcune signore anziane. Mi Per controllare i tre contatori che misuravano i
dissero che erano ben felici di poter finalmente consumi dei 600 alloggi, registravo (quattro volte la
vivere in case riscaldate con i radiatori, perch le settimana) sia le quantit di calore consumato, sia
stufe scaldavano in modo stupido: troppo caldo le portate del circuito primario (cio quello del
in alcune zone e troppo freddo in altre. teleriscaldamento). Riportavo poi questi valori su
Avevano per una grossa paura, ed era quella di un grafico per verificare la regolarit del loro
dover affrontare spese troppo alte. Molte di loro, andamento.
infatti, vivevano solo con la pensione minima e Ogni settimana, confrontavo inoltre i consumi
temevano di non farcela ad arrivare a fine mese. registrati con altri che estrapolavo da impianti
Poteva lo IACP, o potevo io personalmente, fare abbastanza simili funzionanti con caldaie a gas.
qualcosa per loro? Dopo un anno, constatando che non sussistevano
Fu un discorso che mi sensibilizz sul tema del ragionevoli elementi di dubbio, posi termine alla
risparmio energetico molto meglio di 100 congressi verifica.
specializzati. E fu un discorso che non lasci Positivo fu quindi il mio primo incontro ravvicinato
indifferente neppure il Presidente dello IACP a cui con queste apparecchiature di misura.
lavevo riportato.

4
Non avevamo dubbi sul funzionamento dei
ALTRE ESPERIENZE ALLO contatori cos utilizzati, anche se sapevamo che
IACP erano chiamati ad un compito ben pi
impegnativo di quelli del teleriscaldamento.
Nel caso del teleriscaldamento infatti i t (cio i
Mi piaceva lidea che anche un Termotecnico, col salti termici indotti dal calore ceduto) erano in
suo lavoro, potesse aiutare qualcuno ad arrivare genere di 4050C e limprecisione di 1C nel
meglio a fine mese. E per dar corpo a questa idea valutarli sarebbe stata pagata (nel contabilizzare il
riuscii a coinvolgere, sul tema del risparmio calore) con errori del 22,5%.
energetico, un piccolo, ma efficiente gruppo di Nel caso della contabilizzazione dalloggio
persone allinterno dello IACP invece, i t medi potevano essere di 45C e
Per limitare i costi della bolletta termica ci leventuale imprecisione di 1C sarebbe stata
occupammo un po di tutto: interventi riguardanti le pagata con errori del 2025%, cio con errori 10
strutture edili, i ponti termici, gli infissi, lefficienza volte superiori a quelli del teleriscaldamento.
della regolazione, la resa dei generatori, il controllo Questo aspetto per non ci preoccupava pi di
della ventilazione, i pannelli solari e le pompe di tanto, in quanto i contatori dalloggio avrebbero
calore. comunque operato in condizioni ampiamente
Naturalmente la possibilit di dotare ogni alloggio comprese nei limiti di funzionamento garantiti
di un suo contatore di calore attir ben presto la dai Produttori.
nostra attenzione.
Far pagare ogni Utente in base ai suoi
effettivi consumi, e non in base a una
media generica, avrebbe infatti
comportato due precisi e consistenti
vantaggi:
una ripartizione pi equa dei costi del
riscaldamento;
una partecipazione generale pi
attenta ai problemi del risparmio
energetico.

Proponemmo quindi di adottare i


contatori di calore in tutti gli alloggi dei
nuovi interventi IACP. E proponemmo
anche (per sfruttare meglio i vantaggi
connessi alluso dei contatori) di realizzare
i nuovi impianti con derivazioni di zona a
punto fisso (ved. schema a lato) in grado
di provvedere sia al riscaldamento dei
locali, sia alla produzione dellacqua
calda sanitaria. Cos facendo era
TA
possibile:
1. contabilizzare i consumi termici (del
riscaldamento e della produzione di
acqua calda sanitaria) con un solo
contatore;
2. eliminare le reti di ricircolo e quindi le
relative perdite di calore.

Queste proposte furono accettate e in


base ad esse furono realizzati tutti i nuovi
impianti IACP.

5
Ci fu quindi una certa sorpresa nel constatare
che in genere i contatori dalloggio non davano NUOVE ESPERIENZE ALLE
risultati attendibili e inoltre spesso si COOP
bloccavano.
Per evitare addebiti non corretti e malintesi Seppur in un ambito ideale diverso, lopportunit di
decidemmo ben presto di ritornare alla vecchia riprendere il lavoro intrapreso allo IACP mi venne
tariffazione in millesimi e chiedere spiegazioni e offerta (pi o meno alla fine degli anni Ottanta) dal
aiuto ai Tecnici delle Case produttrici. Direttore tecnico delle cooperative del CORCAB. Il
Il rapporto con questi tecnici non fu per sempre mio compito era quello di dare indicazioni e
facile, probabilmente perch diverso era il modo di consigli (sui problemi del risparmio energetico) agli
valutare la gravit dei problemi e lurgenza di studi di progettazione che lavoravano per queste
risolverli. Noi avevamo bisogno di diagnosi cooperative.
precise e cure efficaci. Loro ci offrivano Anche in tale contesto proposi luso dei
approfondite analisi e incerte assicurazioni. contatori dalloggio: credevo infatti nella loro
Di volta in volta pareva che il malfunzionamento dei validit e pensavo che le disfunzioni registrate allo
contatori fosse dovuto ai filtri sporchi, ai IACP fossero risolvibili con un po di lavoro e di
meccanismi interni che si bloccavano, alle pazienza.
sonde, a possibili furti di calore da parte degli Purtroppo per anche i soci delle cooperative
inquilini. E ogni volta pareva di aver individuato la CORCAB cominciarono ben presto a contestare il
giusta causa, poi per tutto tornava pi o meno funzionamento dei contatori per cause del tutto
come prima. simili a quelle riscontrate in precedenza.
Fra laltro, i vari tentativi per correggere le Inoltre, questi soci (probabilmente perch, a
anomalie e verificare di nuovo il funzionamento differenza degli inquilini IACP, avevano pagato
dei contatori esigevano in genere tempi lunghi, direttamente i contatori) non avevano alcuna
e cos (magari dopo un paio danni) ci sentivamo intenzione di pazientare il tempo necessario per
dire che quei contatori (che stavamo cercando di risolvere i problemi. La loro linea, che emergeva
far funzionare) erano ormai superati, obsoleti, e che da interminabili assemblee (a cui ero sempre
era consigliabile sostituirli con quelli della nuova invitato come responsabile daver consigliato i
generazione. contatori) era sempre pi o meno la stessa: o i
Cera sempre una nuova generazione allorizzonte contatori vengono sistemati in tempi brevi (1-2
pronta a risolvere i problemi di quella precedente. mesi) o rivogliamo indietro i nostri soldi.
Non riuscimmo comunque a trovare soluzioni Era una linea senzaltro chiara e rispettabile, e che
sicuramente affidabili, anche perch (per ragioni se vogliamo (come fece notare un collega con un
che qui forse bene sorvolare) fui costretto ad motto di spirito che allora non apprezzai) aveva
andarmene dallo IACP, lasciando tra laltro in anche il pregio di far trovare tutti i soci uniti in una
sospeso anche il lavoro di verifica sui contatori. rara e encomiabile unit dintenti. Era per anche
Me ne andai dallo IACP con non poco rammarico. una linea la cui intransigenza di fatto ci impediva di
Ero affezionato a quel lavoro che si proponeva, coi impostare un lavoro serio, attendibile.
mezzi della termotecnica, di dare una mano alla Dopo mesi e mesi di estenuanti assemblee, furono
povera gente. Inoltre ero, e resto, convinto che si i vari Presidenti delle cooperative (gente abile e
trattasse di un progetto ben ancorato alla realt abituata a non arrendersi) a trovare soluzioni di
delle cose e in grado di dare risultati concreti, compromesso, basate soprattutto su una riduzione
tangibili. Non era cio solo un desiderio un po (concordata con le Case fornitrici) del costo di
ingenuo e utopistico. acquisto dei contatori.
Come impiantista fu comunque unesperienza
abbastanza traumatica e alla fine decisi che non
avrei pi utilizzato questi apparecchi di misura e
tanto meno li avrei consigliati a qualcuno.

6
Le derivazioni dUtenza dovevano essere realizzate
VERIFICA DEI CONTATORI secondo lo schema sottoriportato e gli impianti di
ASM/COMUNE riscaldamento interni (del tipo a radiatori con
valvole termostatiche) dovevano essere
dimensionati con un salto termico di 30C.
Nel Settembre del 93, il Comune di Brescia mi
chiese un parere in merito ad un nuovo sistema Inoltre, ed quel che pi interessa il nostro
di fornitura del teleriscaldamento (definito di discorso, il calore sarebbe stato contabilizzato e
tipo diretto) che lASM intendeva rendere fatturato direttamente dallASM ad ogni Utente,
obbligatorio. Tale sistema, a differenza di quello di fatto passando dal tipo di contabilizzazione
tradizionale con acqua surriscaldata fino a centralizzata a quella dalloggio.
130140C, prevedeva una distribuzione del
fluido a 8590C.

zona evidenziata Utenza 1 Utenza 2


di competenza ASM
contatore
di calore

autoflow
valvola
termoelettrica

al bollitore cronotermostato

valvola
di zona

al collettore radiatori

Sistema tradizionale teleriscaldamento

zona evidenziata
di competenza ASM Utenza 1 Utenza 2
contatore
di calore

valvola
termostatica regolatore di pressione
a bulbo differenziale

orologio
al bollitore programmatore

valvola
a due vie

al collettore radiatori

Sistema diretto teleriscaldamento

7
Il Comune mi incaric di verificare queste riserve
RICHIESTA DI PROVE PER LA
direttamente con lASM, assegnandomi come
VERIFICA DEI CONTATORI
collaboratori (di cui apprezzai subito seriet e
professionalit) ling. Carlo Andreis e il geom.
Esaminate le caratteristiche tecniche del nuovo Valerio Gatelli del settore Lavori Pubblici, che in
sistema, feci presente al Comune che: precedenza avevano avuto esperienze negative
1. era alquanto utopistico (almeno nella nostra con i contatori di due case comunali (a torre e a
realt impiantistica) imporre la realizzazione di palazzina) progettate dallo IACP.
impianti con salti termici di 30C; LASM ci propose prove di verifica da effettuarsi in
2. diventava ben pi impegnativa (e quindi pi laboratorio.
esposta ad errori) la contabilizzazione del Non accettammo per questa proposta in quanto
calore in quanto il nuovo metodo lavorava non ritenevamo che in laboratorio fosse possibile
con salti termici reali sicuramente molto pi simulare la complessit del funzionamento reale.
piccoli di quelli riscontrabili negli impianti La discussione sulla validit o meno delle prove di
tradizionali del teleriscaldamento; laboratorio ci tenne impegnati per mesi e solo
3. nella complessa realt dei consumi dalloggio nellottobre del 94, cio pi di un anno dopo
(discorso questo che vedremo meglio in lincarico conferitoci dal Comune, riuscimmo ad
seguito) poteva essere sostanzialmente accordarci con lASM per poter verificare
ingiusto far pagare ogni Utente solo in base direttamente le nostre riserve su un impianto a
ai consumi registrati sul suo contatore. sistema diretto gi in funzione da alcuni mesi.

Alloggio C
Alloggio A

Alloggio B

Schema collegamento contatori agli alloggi di prova

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Misure al 3-11-94:
MODALIT DI SVOLGIMENTO
DELLE VERIFICHE
all. A: Q 0,7750 0,7768
S% -0,12% +0,12%
Per eseguire le verifiche sullimpianto di prova (che t 32,4 32,3
era a servizio di case a schiera) fu deciso di:
scegliere 3 unit familiari (che di seguito per all. B: Q 0,9105 0,9060 0,9220
semplicit chiameremo alloggi tipo A, B, C) fra S% -0,26% -0,75% +1,01%
loro simili; t 23,4 23,3 23,4
installare in ogni alloggio 3 contatori in serie, da
scegliersi a caso fra quelli (di varie Case) all. C: Q 0,8090 0,8183 0,7930
disponibili nellapposito magazzino ASM; S% +0,28% +1,43% -1,70%
t 7,3 7,2 7,1
proseguire le prove per almeno 1 anno, al fine di
poter verificare il comportamento dei contatori
Misure al 13-12-94:
sia nel periodo invernale che in quello estivo;
effettuare controlli con scadenze fisse e all. A: Q 3,2410 3,2480
concordate tra le parti; S% -0,11% +0,11%
considerare accettabili variazioni delle misure, t 32,9 33,0
rispetto al valore medio, comprese fra il 3%.
Esigenze di spazio (gli impianti erano gi realizzati) all. B: Q 4,4810 4,4490 4,5370
ci costrinsero poi a mettere solo due contatori S% -0,18% -0,90% +1,08%
nellalloggio A. t 23,2 23,1 23,2

all. C: Q 4,6800 4,7688 4,6730


S% -0,58% +1,31% -0,73%
t 9,9 10,0 9,8

CONSUMI RISCONTRATI
Fu subito chiaro che i vari gruppi di contatori
funzionavano con scostamenti molto piccoli
Durante le verifiche (iniziate il 12.10.94) rispetto al valore medio: funzionavano cio con una
registravamo i consumi e, relativamente ad ogni sostanziale concordanza fra loro.
gruppo di contatori, valutavamo le percentuali Ad esempio i contatori dellalloggio C (i meno
con cui tali consumi si scostavano dal valore precisi) presentavano uno scostamento massimo
medio. dell1,70%: un valore sicuramente accettabile nella
Determinavamo inoltre i salti termici medi, contabilit dalloggio e ben compreso nei limiti
dividendo fra loro i consumi registrati e la quantit stabiliti per la verifica.
di fluido passata attraverso i contatori. E con questa concordanza di misure, fu anche
Questi i primi dati riscontati, dove: subito chiaro che i contatori stavano fornendo
Q = Calore registrato [ MWh ] dati ben difficilmente contestabili, dato che la
concordanza di pi strumenti un preciso
S% = Scostamento percentuale rispetto al valore
segno che essi stanno funzionando
medio
regolarmente.
t = Salto termico medio impianto [ C ] Se infatti pi persone che non si conoscono,
contando la stessa somma arrivano allo stesso
risultato, vuol dire che hanno contato giusto. Non
di certo ragionevole pensare che tutti abbiano
commesso lo stesso errore, oppure errori diversi
che alla fine si sono compensati.

9
Francamente per noi (tecnici di parte del Comune)
ANALISI CONSUMI PRODUZIONE ACQUA
questi risultati furono una vera sorpresa: ben altri
CALDA SANITARIA
erano i riscontri che, in base alla nostra esperienza
ci aspettavamo.
Ricordo che giungemmo persino a temere possibili I valori cos trovati per la produzione dellacqua
aggiustamenti, e per evitare una simile calda sanitaria (per di pi espressi in MWh) non
eventualit decidemmo di mettere i sigilli del che ci dicessero molto.
Comune su tutti i contatori. Decidemmo quindi di tradurli in litri dacqua
Fu una precauzione del tutto inutile: i contatori calda erogata e andare poi a vedere se tale
infatti continuarono imperterriti a dare risultati fra grandezza era compatibile coi consumi normali di
loro concordi come prima, confermando cos (nel un alloggio.
modo pi semplice possibile) la regolarit del loro Per semplificare ulteriormente tale confronto
funzionamento. decidemmo di far riferimento alle quantit medie
Decidemmo comunque di continuare le prove dacqua calda erogate giornalmente.
perch ci interessavano altre due cose : Considerando per ogni litro dacqua calda, un
costo termico di 40 kcal:
- verificare se i contatori erano in grado di
mantenere la loro concordanza anche col - 28 kcal per portare lacqua da 12C (ritenuta la
passare del tempo; temperatura dellacqua fredda) a 40C;
- cercare di capire meglio il significato dei - 12 kcal (cio circa il 30% del totale) per
valori che man mano andavano definendosi, compensare il calore disperso attraverso i tubi.
soprattutto per quanto riguardava le ottenemmo i seguenti valori:
differenze di consumo registrate fra i vari
alloggi. Alloggio A:
Consumo termico giornaliero:
Dopo un anno i valori medi del calore erogato alle
3 utenze erano: Q(A) = 3,10 860.000 / 365 = 7.304 kcal/giorno
Qtot (A) = 15,26 MWh
Quantit giornaliera media dacqua calda erogata:
Qtot (B) = 17,65 MWh
V (A) = 7.304 / 40 = 183 litri/giorno
Qtot (C) = 23,07 MWh
Alloggio B:
e i valori medi del calore erogato per produrre
Consumo termico giornaliero:
acqua calda sanitaria nei 6 mesi estivi risultavano:
Q(B) = 3,58 860.000 / 365 = 8.435 kcal/giorno
Qacqua-6 (A) = 1,55 MWh
Qacqua-6 (B) = 1,79 MWh Quantit giornaliera media dacqua calda erogata:
Qacqua-6 (C) = 2,16 MWh V (B) = 8.435 / 40 = 211 litri/giorno

Da questi valori, ipotizzando un consumo estivo Alloggio C:


dellacqua pari a quello invernale, ricavammo il
calore utilizzato sia per il riscaldamento, sia per la Consumo termico giornaliero:
produzione di acqua calda sanitaria: Q(C) = 4,32 860.000 / 365 = 10.179 kcal/giorno
Qacqua (A) = 1,55 / 6 12 = 3,10 MWh
Quantit giornaliera media dacqua calda erogata:
Qacqua (B) = 1,79 / 6 12 = 3,58 MWh
V (C) = 10.179 / 40 = 254 litri/giorno
Qacqua (C) = 2,16 / 6 12 = 4,32 MWh

Qrisc (A) = 15,26 3,10 = 12,16 MWh


Qrisc (B) = 17,65 3,58 = 14,07 MWh Conclusioni
Qrisc (C) = 23,07 4,32 = 18,75 MWh
Dunque, trasformando i MWh (deducibili dai
contatori) in litri dacqua calda, era possibile
giungere alla conclusione che i dati registrati
erano attendibili. Da essi infatti si potevano
ricavare quantit dacqua calda erogata in linea
coi consumi normali di un alloggio.

10
Ipotizzammo inoltre pari al 10% del fabbisogno
ANALISI CONSUMI
termico massimo il calore gratuito apportato dalle
RISCALDAMENTO
persone, dallilluminazione, dalle radiazioni solari,
dagli elettrodomestici, dai fornelli, ecc
Come gi quelli dellacqua calda, anche questi
Quali consumi medi orari teorici ottenemmo
consumi non ci fornivano chiari elementi di
pertanto:
giudizio.
Decidemmo pertanto di tradurli in calore orario Qmt (A) = Qmt (B) = Qmt (C) =
mediamente erogato agli alloggi e andare poi a = [ F / ( ta te ) ( ta tm ) ] ( F 0,10 ) =
vedere se tali valori erano compatibili con i = [ 8.400 / ( 20 + 7 ) ( 20 7 ) ] ( 8.400 0,10 ) =
consumi medi orari previsti in teoria.
= 4.043 840 = 3.203 kcal/h

Ottenemmo cio consumi orari medi teorici pari


Calore orario mediamente erogato a circa il 40% del fabbisogno termico massimo
degli alloggi.
Il calcolo del calore orario mediamente erogato
Percentuale questa che una volta si usava per
ai vari alloggi ci diede i seguenti risultati:
dimensionare le cisterne di gasolio, stimando il
consumo medio giornaliero di tale combustibile
Alloggio A:
pari al 40% del fabbisogno termico massimo,
Consumo annuo: moltiplicato per 24 (le ore di un giorno) e diviso per
Qrisc (A) = 12,16 860.000 = 10.457.600 kcal/a 10.200 (il P.C.I del gasolio).

Calore orario mediamente erogato:


Confronto fra consumi reali e teorici
Qmr (A) = 10.457.600 / 24 / 180 = 2.421 kcal/h
Confrontando fra loro i consumi orari medi
Alloggio B: realmente registrati e quelli previsti in teoria,
Consumo annuo: ottenemmo le seguenti differenze:
Qrisc (B) = 14,07 860.000 = 12.100.200 kcal/a Qm (A) = 2.421 3.203 = 782 kcal/h
Qm (B) = 2.801 3.203 = 402 kcal/h
Calore orario mediamente erogato: Qm (C) = 3.733 3.203 = + 530 kcal/h
Qmr (B) = 12.100.200 / 24 / 180 = 2.801 kcal/h

Alloggio C:
Consumo annuo: Conclusioni
Qrisc (C) = 18,75 860.000 = 16.125.000 kcal/a
Anche in questo caso, trasformando i MWh
Calore orario mediamente erogato: (deducibili dai contatori) in una grandezza meno
Qmr (C) = 16.125.000 / 24 / 180 = 3.733 kcal/h ostica era possibile giungere alla conclusione che i
dati registrati erano attendibili.
Essi infatti consentivano di ricavare consumi orari
medi che si ponevano, con buona simmetria, sia
Consumi medi orari previsti in teoria
sopra che sotto la linea del valore di riferimento
determinato teoricamente.
Determinammo il valore di questi consumi in base
ai seguenti dati di progetto, comuni a tutti gli Comunque in merito alle differenze di consumo
alloggi considerati: registrate fra i vari alloggi, ritenemmo
opportuno condurre unanalisi un po pi
F = 8.400 fabbisogno termico massimo di
approfondita.
ogni alloggio [ kcal/h ],
te = - 7C temperatura esterna di progetto,
ta = 20C temperatura ambiente di progetto,
tm = + 7C temperatura media esterna nel
periodo invernale,
gg = 180 giorni del periodo invernale,

11
ANALISI DIFFERENZE DI CONSUMO - minori o maggiori dispersioni verso lesterno
FRA ALLOGGI SIMILI legate alla variazione di 1C rispetto alla
temperatura media di progetto:
Per cercare di capire come fra alloggi simili Q (1C) = Qm / ( 20 tm ) =
potessero sussistere differenze di consumo cos = 3.203 / ( 20 7 ) = 246 kcal/h
forti come quelle registrate, ricorremmo ad un
semplice modello (ved. schema sotto riportato) - dispersioni o rientranze attraverso le pareti
con alloggi alternativamente considerati a 19C degli alloggi confinanti:
(alloggio tipo X) e 21C (alloggio tipo Y). Qpar = ( K A t ) 2 =
Cercammo quindi di valutare come, in un simile
= ( 1,4 72 2 ) 2 = 403 kcal/h
contesto, la variazione di 1C (rispetto alla
temperatura di progetto) potesse far variare i
- dispersioni o rientranze attraverso il pavimento
consumi.
degli alloggi confinanti:
Qpav = ( d P t ) 2 =
Calcolo dei consumi negli alloggi X e Y = ( 1,5 12 2 ) 2 = 72 kcal/h

Dati di progetto: Consumo medio orario degli alloggi X (19C)


K = 1,4 trasmittanza unitaria pareti comuni Qmx = 3.203 246 403 72 = 2.482 kcal/h
fra alloggi, kcal/(hm2C) Cio questi alloggi, rispetto al valore medio,
A = 72 area pareti comuni fra alloggio e consumavano in meno il:
alloggio, m2 7,7% per minori dispersioni verso lesterno,
d = 1,5 trasmittanza lineare pareti in 14,7% per calore sottratto agli alloggi vicini.
contatto col suolo, kcal/(hmC)
Consumo medio orario degli alloggi Y (21C)
P = 12 perimetro di scambio pavimento, m
tm = + 7C temperatura media esterna nel Qmy = 3.203 + 246 + 403 + 72 = 3.924 kcal/h
periodo invernale, Cio questi alloggi, rispetto al valore medio,
consumavano in pi il:
Qm= 3.203 consumo medio orario teorico, kcal/h
7,7% per maggiori dispersioni verso lesterno,
14,7% per calore ceduto agli alloggi vicini.
Da tali dati era possibile ricavare:

Alloggio Y Alloggio X Alloggio Y Alloggio X

21C 19C 21C 19C

Rappresentazione grafica dispersioni e rientranze alloggi X eY

12
Di questultimo complesso non considerammo
Altri riscontri (per avere confronti omogenei) le case di testata e
ipotizzammo pari al 4% il consumo di gas dei
fornelli di cucina.
Lesempio svolto ben poteva spiegare le ragioni Ottenemmo cos i diagrammi sotto riportati che ci
per cui si erano registrati consumi cos diversi negli diedero conferma del fatto che anche in realt, fra
alloggi sotto controllo. Non era facile tuttavia alloggi simili e apparentemente condotti nello
accettare lidea che a differenze cos piccole di stesso modo, possono sussistere grandi
temperatura potessero corrispondere differenze di consumo.
differenze cos grandi nei consumi.
In sostanza fra gli alloggi X e Y (considerati ad 1C
sopra e sotto la temperatura di progetto) si erano Conclusioni
evidenziate differenze nei consumi superiori al
44%. Non era cosa da poco e neppure da
archiviare facilmente. Fu normale pertanto porci la Quindi le differenze di consumo registrate negli
domanda: ma in realt succede proprio cos?. alloggi in esame erano normali, anzi ben
Cercammo quindi altri riscontri e a tal fine rappresentavano quanto avveniva in realt.
confrontammo fra loro i consumi: Per se da un lato queste conclusioni ci portavano
conferme, dallaltro ci facevano nascere dubbi, ed
- di tutti gli altri alloggi simili a quelli di prova; erano dubbi che non riguardavano pi la
- degli alloggi di un altro complesso di case a contabilizzazione dei consumi, bens la loro
schiera riscaldate con caldaiette a metano. fatturazione.

+ 30% + 30%
+ 20% + 20%
+ 10% + 10%
Media Media
- 10% - 10%
- 20% - 20%
- 30% - 30%
9,65 MWh
12,16 MWh

14,07 MWh

18,75 MWh

15,32 MWh

19,82 MWh

16,95 MWh

10,62 MWh

18,02 MWh

11,06 MWh

13,02 MWh

19,03 MWh

A B C D E F G H I L M N

Consumi annui riscaldamento in case a schiera con teleriscaldamento

+ 30% + 30%
+ 20% + 20%
+ 10% + 10%
Media Media
- 10% - 10%
- 20% - 20%
- 30% - 30%
1.210 m3

1.422 m3

1.834 m3

1.865 m3

2.052 m3

1.180 m3

1.420 m3

1.782 m3

1.260 m3

1.794 m3

1.326 m3

1.720 m3

1.410 m3

1.980 m3

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14

Consumi annui riscaldamento in case a schiera con caldaie a gas metano

13
FATTURAZIONE DEI CONSUMI Costi con tariffa binomia calore-millesimi
TERMICI Dapprima calcolammo i costi del riscaldamento
considerando una quota calore del 70% e
Che a piccoli aumenti di temperatura potessero ottenemmo quali costi di tale quota ( Ccal ) e di
corrispondere grandi aumenti nel consumo del quella in millesimi ( Cmill ):
calore era senzaltro un fatto che poteva mettere Ccal = 44,98 1.000 103 0,7 = 3.243.058 /a
in discussione la fatturazione diretta del calore:
Cmill = 44,98 1.000 103 0,3 = 1.389.882 /a
cio la fatturazione legata unicamente alla
quantit di calore consumato. Con questo tipo di
fatturazione si correva infatti il rischio di non aver quindi il costo da addebitare ad ogni alloggio
pi una giusta correlazione fra il servizio risult:
ottenuto e il costo richiesto. Ad esempio,
mantenere il proprio alloggio ad un solo grado in Alloggio A
pi rispetto a quello dei vicini costava decisamente ( Cmill/ 3 ) + ( Ccal / 44,98 12,16 ) = 1.340.030 /a
troppo rispetto al valore del servizio effettivamente
ottenuto. Alloggio B
Si doveva anche considerare che le gi forti ( Cmill/ 3 ) + ( Ccal / 44,98 14,07 ) = 1.477.741 /a
differenze di consumo riscontrate nelle case a
schiera potevano ulteriormente crescere in case a Alloggio C
palazzina o a torre, dove il calore era scambiato
non solo attraverso le pareti, ma anche attraverso i ( Cmill / 3 ) + ( Ccal / 44,98 18,75 ) = 1.815.169 /a
solai. Notevoli potevano essere inoltre le variazioni
di consumo indotte da alloggi non riscaldati. Con gli stessi criteri determinammo poi i costi del
riscaldamento con quote calore variabili, di 10 in
Questi dunque i nostri dubbi: Era giusto far
10, dal 60 al 30%.
pagare direttamente il calore senza alcun
elemento di compensazione? Era giusto cio
ignorare del tutto che un alloggio poteva
scaldarsi rubando (seppur involontariamente)
calore agli alloggi confinanti? Analisi dei costi relativi alle varie tariffe
Per trovare una risposta decidemmo di vedere, con
vari tipi di fatturazione, come potevano variare i Riportammo infine i valori sopra ottenuti su un
costi richiesti per riscaldare i tre alloggi di diagramma da cui era possibile notare che:
prova: alloggi che come abbiamo visto ben
1. Gli addebiti determinati solo col calore
rappresentavano la situazione generale.
consumato, oppure con tariffe binomie ad
Considerando che allora il costo del calore era di
elevata quota calore, comportavano
103 /KWh ottenemmo i seguenti valori:
differenze molto elevate e che non
rappresentavano la realt del servizio reso.
Costi con tariffa diretta
2. Gli addebiti determinati solo a millesimi,
Alloggio A = 12,16 1.000 103 = 1.252.480 /a oppure con tariffe binomie a bassa quota
Alloggio B = 14,07 1.000 103 = 1.449.210 /a calore, comportavano invece differenze nulle
Alloggio C = 18,75 1.000 103 = 1.931.250 /a o molto basse, ma chiaramente nulle o molto
basse erano anche le incentivazioni al
Costi con tariffa a millesimi (superfici o volumi) risparmio.
3. Infine gli addebiti determinati con tariffe
Essendo gli alloggi simili era sufficiente dividere binomie a quota calore media (pi o meno
per 3 il costo totale: variabile dal 40 al 60%) rappresentavano un
Qrisc (tot) = 12,16 + 14,07 +18,75 = 44,98 MWh/a buon compromesso perch mitigavano i limiti
sopra evidenziati e, in sostanza, non alteravano
All. A,B,C = 44,98 1.000 103 / 3 = 1.544.313 /a
i benefici della contabilizzazione.

14
-

Valore medio

+ 10%

+ 20%

+ 30%
30%

20%

10%
Costo del riscaldamento con tariffa binomia negli alloggi di prova e relative variazioni rispetto alla media

1.252.480 - 291.833
A

1.449.210 - 95.103
B

Calore 100%

1.931.250 + 386.937
C

1.340.030 - 204.283
A

Calore 70%
1.477.741 - 66.572
B

Millesimi 30%
1.815.169 + 270.856
C

1.369.213 - 175.100
A

Calore 60%
1.487.251 - 57.062
B

Millesimi 40%
1.776.475 + 232.162
C

1.398.397 - 145.917
A

Calore 50%
1.496.762 - 47.552
B

Millesimi 50%
1.737.782 + 193.468
C

1.427.580 - 116.733
A

Calore 40%
1.506.272 - 38.041
B

Millesimi 60%
1.699.088 + 154.775
C

1.456.763 - 87.550
A

Calore 30%
1.515.782 - 28.531
B

Millesimi 70%
1.660.394 + 116.081
C

1.485.947 - 58.367
A

Calore 20%
1.525.293 - 19.021
B

Millesimi 80%
1.621.701 + 77.387
C

1.544.313
A

1.544.313 Millesimi 100%


B

1.544.313
C

Valore medio
-

+ 10%

+ 20%

+ 30%
30%

20%

10%

15
CONCLUSIONE DELLE PROVE
ASM/COMUNE OSSERVAZIONI GENERALI
Le prove ebbero fine il 16.04.96, cio dopo circa 16
mesi, e diedero i seguenti risultati, dove: Questa nuova fase del mio complesso e non
Q = Calore registrato [ MWh ] sempre felice rapporto coi contatori di calore, mi
aveva offerto loccasione di fare il punto su alcuni
S% = Scostamento percentuale rispetto al valore
aspetti senzaltro importanti:
medio
t = Salto termico medio impianto [ C ]
Funzionamento dei contatori
all. A: Q 27,4604 27,4244
S% -0,06% +0,06% Dovevo ormai prendere atto che i contatori
t 28,2 28,3 funzionavano correttamente non solo in
laboratorio ma anche sul campo.
all. B: Q 32,4262 32,1320 32,9986 Non potevo infatti mettere in dubbio i risultati di
S% -0,29% -1,19% +1,48% prove che ritenevo di valore generale (perch
t 23,7 23,6 23,6 condotte su pi contatori diversi) e che avevo
seguito con particolare attenzione, anche perch
all. C: Q 43,6340 44,6610 43,3293 volevo dimostrare proprio il contrario di quanto
S% -0,55% +1,79% -1,24% emerso.
t 8,3 8,4 8,3
Differenze di consumo fra alloggi
Risultati che, come i precedenti, ribadivano, con la
loro sostanziale concordanza, il corretto Le forti differenze registrate nei consumi degli
funzionamento dei contatori. Inoltre, dato che i alloggi di prova (sostanzialmente simili fra loro)
contatori funzionavano in modo corretto anche coi trovavano non solo una coerente spiegazione
salti termici medi registrati, non era poi di gran dordine teorico, ma anche un preciso riscontro
rilievo il fatto che questi valori fossero assai diversi nellanalisi comparata con i consumi registrati
da quelli richiesti dalla stessa ASM. in impianti autonomi (di case dello stesso tipo)
Segnalammo comunque al Comune (sulla base dei con caldaie a gas.
riscontri e delle considerazioni in precedenza
svolte) che continuavano a sussistere riserve in Fatturazione dei consumi
merito alla correttezza o meno della
fatturazione diretta che lASM intendeva Rispetto a quelli del gas i contatori di calore
adottare. Anzi tale fatturazione poteva ritenersi offrivano lindubbio vantaggio di poter adottare
sostanzialmente ingiusta per case a schiera, a per i costi del riscaldamento una tariffa
palazzina o a torre: cio proprio per il tipo di case binomia. Soluzione in grado di:
a cui il nuovo sistema era destinato.
far pagare ad ogni Utente un costo
Un conto era contabilizzare e fatturare il calore
correlato ai suoi consumi;
in centrale, tuttaltro conto era invece
contabilizzare e fatturare il calore dalloggio. tenere conto del fatto che, fra alloggio e
Diverse erano le realt di riferimento e diverso alloggio, possono esserci consistenti (anche se
poteva, o doveva essere (non era nostro il involontari) furti di calore.
compito decidere) il modo di affrontarle.
La contabilizzazione dalloggio esigeva non Vantaggi nelluso dei contatori
generalizzazioni, ma conoscenze specifiche del
particolare contesto abitativo a cui si intendeva Restavano immutate tutte le ragioni di fondo
applicare: conoscenze che solo un attento che mi avevano indotto (gi allinizio degli anni
Gestore poteva garantire. Ottanta) ad adottare questi strumenti di misura,
e cio:
il risparmio legato ad un pi attento controllo
dei consumi termici da parte degli Utenti;
un addebito pi giusto dei costi energetici, in
quanto legato ai consumi effettivi.

16
Comunque la difesa senzaltro pi valida quella di
poter contare, in fase di gestione dellimpianto, su
CONSIDERAZIONI FINALI ditte specializzate in grado di:
provvedere alla manutenzione dei contatori;
Tutti questi aspetti mi convinsero che ormai aveva rilevare correttamente i consumi;
fatto il suo tempo la mia inderogabile saper stimare con cognizione di causa i
decisione, presa solo pochi anni prima, di non consumi anche nei periodi di possibile
utilizzare pi i contatori di calore e seppur con blocco di uno o pi contatori;
molta cautela (il ricordo di certe scottature non redigere le fatture dei consumi termici.
passa facilmente) ho ricominciato ad utilizzarli.
Rispetto a prima ho cercato per di tutelarmi In pratica queste ditte possono essere una specie
meglio, approntando qualche difesa in pi. Non di polizza assicurativa contro i rischi della
volevo essere di nuovo trascinato in storie che contabilizzazione, anche perch in genere sanno
sono dannose sotto tutti i punti di vista: tempo gestire bene (fa parte del loro mestiere) i vari
perso, credibilit, conflittualit con i Committenti, rapporti tecnici e informativi con gli Utenti.
ecc Tanto che, dopo aver direttamente constatato
E ho cercato di approntare queste difese sulle come operano, sono giunto a ritenere che se, allo
tavole di progetto (dato che i consigli a voce IACP e al CORCAB, avessi potuto contare sul loro
finiscono sempre nel dimenticatoio) riportando aiuto le cose sarebbero andate senzaltro meglio e
sulle stesse prescrizioni e informazioni che probabilmente non avrei avuto seri problemi
riguardano: neppure di fronte a qualche defaillances dei
1. le modalit di montaggio, messa in servizio e contatori.
manutenzione dei contatori previsti; Naturalmente queste ditte devono essere di sicuro
2. lavvertenza che fra alloggi simili possono affidamento. In caso contrario si rischia solo di
registrarsi forti differenze di consumo; complicare ulteriormente i problemi. Ed proprio
3. la tariffa binomia consigliata (in genere per per non incorrere in una simile evenienza che
case a schiera, a palazzina e a torre con quote ritengo giusto consigliare ai Committenti il
calore variabili dal 40 al 60%); nominativo di una o pi ditte cui affidarsi. In
sostanza considero anche questa una scelta
4. linvito ad affidare la gestione dei contatori progettuale.
ad una Ditta specializzata.
Da quando iniziata questultima fase del mio
Il consiglio in merito al tipo di tariffa da adottarsi lavoro coi contatori non ho pi avuto problemi
serve non solo a proporre una giusta ripartizione degni di nota. Resto tuttavia del parere che
dei costi, ma anche a prevenire possibili contabilizzare il calore sia unoperazione che
contestazioni di natura emotiva. pu ancora riservare amarissime sorprese. E
Va infatti considerato che, al contrario di quanto per evitarle non basta adottare contatori di Case
avviene per gli addebiti del gas (gestiti dalla ditta sicuramente affidabili (cosa daltra parte ovvia),
Distributrice), in genere quelli del calore sono bisogna anche:
riportati nelle spese condominiali. Di 1. aver le idee chiare in merito ai vari aspetti
conseguenza, mentre nel primo caso le (tecnici ed emotivi) che la caratterizzano e che
differenze degli addebiti sono coperte da qui ho cercato di richiamare;
privacy (tanto per usare una parola di moda), nel 2. adottare precauzioni (ad esempio come quelle
secondo vanno sotto gli occhi di tutti, e se non sopra esposte) atte ad evitare anomalie di
adeguatamente addolcite con una tariffa binomia funzionamento dei contatori e tariffazioni
possono innescare contestazioni. inadeguate.
Pu essere daiuto anche laver indicato a priori
che in alloggi simili possono verificarsi forti Senza le opportune scelte (o se vogliamo senza
differenze di consumo: infatti un conto aver predisporre i picchetti al posto giusto) la
anticipato questa realt, un altro cercare di contabilizzazione del calore pu trasformarsi in
spiegarla a posteriori, magari di fronte a gente un terreno fertilissimo per lo sviluppo di
diffidente. contestazioni logoranti e dannose.

17
CALEFFI

Caleffi - Viterra Energy Services

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garantendo ad essi unassistenza costante ed accurata.

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Vuole offrire ai suoi Clienti non solo unassistenza mirata al prodotto ma
anche un servizio per risolvere i problemi legati alla contabilizzazione del
calore.
E per poter offrire il miglior servizio possibile, la Caleffi ha stretto un
accordo con Viterra Energy Services, societ leader mondiale nel
contabilizzare lenergia termica.

La Caleffi, attraverso i propri tradizionali canali di vendita, fornir i


contatori Sensonical e lassistenza tecnica necessaria alla loro
installazione. La garanzia prodotto viene attivata mediante una cartolina di
convalida spedita alla ditta Caleffi con i dati identificativi del prodotto e
del luogo di installazione.

La Caleffi informer la Viterra Energy Services della disponibilit,


segnalata dal compilante sulla medesima cartolina, affinch Viterra
intervenga per dare la sua preziosa collaborazione agli Amministratori, ai
Gestori di calore ed a tutti coloro che saranno interessati a riceverla.

18
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Non interviene nella progettazione di varianti o integrazioni dellimpianto rispettando


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19
CONTATORI DI CALORE
SENSONICAL

I moderni contatori di calore sono costruiti utilizzando una tecnologia sofisticata ed affidabile affiancata ad esperienze
tecniche precedenti in modo da soddisfare al meglio le differenti esigenze delle utenze negli impianti centralizzati.

ESIGENZA Contabilizzazione invernale ed estiva


Semplice installazione idraulica
Precisione della misura
Facilit di lettura
Acquisizione parametri di funzionamento impianto
Inserimento in differenti schemi impiantistici

Componenti caratteristici
1. Sonda temperatura di mandata
2. Sonda temperatura di ritorno
4 3. Corpo misuratore di portata
4. Unit di calcolo

3
1

Particolarit funzionali
La turbina del misuratore di portata del tipo
multigetto, con rilevazione dei giri senza limpiego
di magneti.
In questo modo la spinta del fluido sulla girante
ripartita in modo uniforme, garantendo una elevata
stabilit di misura per tutta la durata di vita
dellapparecchio.
La possibilit che si formino depositi ferrosi dovuti
alla presenza dei magneti evitata, assicurando il
mantenimento delle condizioni ottimali di
rilevamento.

20
CONTATORI DI CALORE
SENSONICAL

La dima pu essere installata in modo semplice su


tubazioni sia verticali che orizzontali. A montaggio
avvenuto, la dima viene chiusa utilizzando la calotta di
tracimazione fornita a corredo. La prova in pressione
ed il lavaggio delle tubazioni devono essere effettuate
prima di installare il contatore di calore; questultimo
deve essere inserito in un secondo tempo ad impianto
pulito.

Ladattatore viene utilizzato quando si vuole


posizionare la sezione elettronica distanziata rispetto
alla parte idraulica: limpiego consigliato nel
condizionamento o per agevolare le letture dei consumi
quando si hanno installazioni idrauliche disagiate.

Le sonde di temperatura sono del tipo a resistenza di


platino ad alta precisione modello PT 500. Sono
omologate e facilmente piombabili per garanzia contro
ogni manomissione.

Il contatore di calore dotato di un display a cristalli


liquidi a otto cifre. Tale display permette unagevole
lettura sia dei consumi termici che di dati tecnici per
009100268
CALEFFI consentire di visualizzare lo stato di funzionamento
dellapparecchio. I consumi termici, in regime sia
invernale che estivo, vengono memorizzati in registri
separati e visualizzati alloccorrenza.
Estremamente importante la possibilit di verificare
landamento dei dati di consumo cumulati.
Lapparecchio fornisce i valori di consumo relativi agli
ultimi 12 mesi come pure i valori massimi istantanei di
portata e potenza rilevati.

21
CONTATORI DI CALORE
SENSONICAL

Gamma prodotti

CAL19155 Contatore SENSONICAL 3/4F 1,5 m3/h


CAL19157 Contatore SENSONICAL 3/4F 2,5 m3/h

CAL19155E Contatore SENSONICAL 3/4F 1,5 m3/h


per impiego riscaldamento/condizionamento
CAL19157E Contatore SENSONICAL 3/4F 2,5 m3/h
per impiego riscaldamento/condizionamento

CAL19150 Dima per SENSONICAL serie 1915.

CAL19159 Adattatore per posizionamento a parete della


sezione elettronica.

Caratteristiche tecniche Dimensioni Sensonical

- Batteria a lunga durata (10 anni). Cod. CAL1915.


- Omologazione secondo EN1434. C
A 2
- Certificato costruttore secondo ISO 9001.
B 80
- Marchio CE per la compatibilit elettromagnetica in ambiente
domestico ed industriale. C 76
- Microprocessore innovativo (ASIC) con bassi consumi D 10 p.1

B
energetici.
- Tasto con sensore integrato.
- Elevato grado di protezione (IP54).
- Protezione antimanomissione grazie alla particolare piombatura.
- Dimensioni estremamente ridotte e design innovativo.
- Estrema affidabilit e resistenza allusura grazie ad una
tecnologia moderna di produzione e ad un uso di materiali di D A
qualit.

Dimensioni dima Sensonical

H N
R
E

M
I

O
G
A

P
D

B F H

Codice A B C D E F G H I M N O P Q R
CAL19150 3/4 100 Es. 22 19 68 60 Es. 32 1/4 56 50 Es. 17 5 7 1,5 8,5

22
DA/A
CALDAIA

TA

CALEFFI
CALEFFI
40
20 60

0 80

CALEFFI

CALEFFI
CALEFFI

10 10 10 10 10 10
CALEFFI 8 8 8 8 8 8
6 6 6 6 6 6
4 4 4 4 4 4
2 2 2 2 2 2
0 0 0 0 0 0

40
20 60
CALEFFI
80 CALEFFI
0

2 3 4

TA

TA

CALEFFI
CALEFFI
40
20 60

0 80

C
CALEFFI

CALEFFI

CALEFFI

10 10 10 10 10 10
CALEFFI 8 8 8 8 8 8
6 6 6 6 6 6
4 4 4 4 4 4
2 2 2 2 2 2
0 0 0 0 0 0

40
20 60
CALEFFI
80 CALEFFI
0

2 3 4

TA

23
Cronotermostato digitale
n o . c a l serie 739
c r o
Alimentazione a pile (2 stilo da 1,5V) Programma vacanze

Display LCD Attivazione telefonica

Programmazione settimanale Differenziale regolabile

Programma riscaldamento Programmabile ogni 60 minuti

Programma condizionamento Funzione antigelo

Programmazione 10 livelli di Blocco temperature minima,


temperatura massima e programmate

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