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Supplemento al n.

27 anno XV

del Giornale Italiano di Tricologia del Novembre 2011

Questo testo stato redatto

sotto legida della Societ Italiana di Tricologia _ S.I.Tri.

2011 Societ Italiana di Tricologia _ S.I.Tri.

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Indice

Presentazione degli autori 9 3

Prefazione a cura di Stefano Calvieri 11

Introduzione a cura di Guido Vito Trotter 13


Valutazioni psicologiche ed antropologiche sulla calvizie 13

Anatomia e fisiologia del follicolo pilosebaceo a cura di Andrea Marliani e Marino Salin 15
Richiami di embriologia 15
Generalit sulla cute e sul tessuto sottocutaneo 16
Struttura del capello e dei follicoli piliferi 17
La papilla dermica del capello 25
Costituzione chimica del capello 29

Il ciclo del pelo a cura di Marcella Guarrera 31

Fisiopatologia endocrino-metabolica del capello e del pelo a cura di Andrea Marliani 34


Richiami di endocrinologia 34
Meccanismi di regolazione 36
Controllo steroideo 36
Il recettore citosolico del diidrotestosterone 39
Controllo metabolico 39
Controllo autocrino-paracrino 46
Il controllo del ciclo del capello 47
Alopecie in endocrinopatie 49

Anomalie del fusto del capello a cura di Andrea Marliani 51


Fratture del fusto 52
Alterazioni della regolarit del fusto 55
Arricciamenti del fusto 58
Altre alterazioni traumatiche 60
Anomalie delle guaine del capello 61
Anomalie del follicolo 62

Ipotricosi ed alopecie genetiche a cura di Andrea Marliani 63


Forme isolate non cicatriziali 63
Forme isolate cicatriziali 64
Forme associate ad anomalie di altri organi: displasie ectodermiche 65
Sindromi ittiosiche 66
4
4 Sindromi da invecchiamento precoce 66
tricologia
DUEMila 11
Sindromi metaboliche 67

Alterazioni del colore a cura di Andrea Marliani 68

Affezioni del cuoio capelluto di frequente riscontro a cura di Andrea Marliani 70


Forfora (pitiriasis simplex capitis) 70
Seborrea 72
Dermatite seborroica 74
Psoriasi 75
Le tigne 78
Pseudotinea amiantacea o psoriasi amiantacea 81
La pediculosi del capo 82
La tricotillomania 85
La dismorfofobia (ovvero la "non-malattia") a cura di Guido Vito Trotter 87

Classificazione clinico-diagnostica degli effluvi e dei defluvi a cura di Andrea Marliani 90


Le alopecie: definizione e classificazione 90
Note di fisiopatologia pilare 90
Classificazione clinico diagnostica degli effluvi e dei defluvi 95

Telogen effluvium a cura di Alfredo Rebora 98


Definizione 98
Aspetti clinici 98
Istopatologia 99
Eterogeneit 99
Criteri diagnostici 100
Etiopatogenesi 101
Trattamento 101

Alopecia areata a cura di Roberto dOvidio 102


Introduzione 102
Cenni storici 102
Manifestazioni cliniche 104
Etiopatogenesi 106
Patodinamica 108
Diagnosi differenziale 111
Accertamenti diagnostici 113
Prognosi 114
Terapie dellalopecia areata 116 5
Corticosteroidi 117
Psicofarmaci e Psicoterapie 121
Conclusioni 124

Alopecia androgenetica a cura di Daniele Campo 125


Definizione 125
Eziologia 125
Gli androgeni 126
La conversione degli androgeni 127
La 5 reduttasi 128
I recettori e l'azione degli androgeni 129
Anatomia patologica 129
Epidemiologia 130
Aspetti clinici 132
Esami strumentali e tricogramma 136
Diagnosi differenziale: il telogen effluvium 138
Diagnosi differenziale: lalopecia psicogena 139

Alopecie cicatriziali a cura di Torello Lotti, Giovanni Maria Palleschi e Michela Troiano 142
Lichen planus pilaris 142
Sindrome di Graham-Little 143
Alopecia frontale fibrosica 144
Pseudopelade di Brocq 144
Lupus eritematoso discoide 144
Alopecia mucinosa 145
Cheratosi follicolare spinulosa decalvante 146
Follicolite decalvante e tufted folliculitis 146
Cellulite dissecante dello scalpo 147
Follicolite necrotica 147
Follicolite cheloidale 147
Dermatosi pustolosa erosiva 148

Il laboratorio di analisi nellapproccio al paziente che perde i capelli a cura di Andrea Marliani 149
Screening generale in tricologia 143
Lo screening genetico per lalopecia androgenetica a cura di Fiorella Bini 149
Lo screening endocrino in tricologia 151
Dosaggio degli ormoni nelle urine 152
Dosaggio degli ormoni nel plasma 153
6 Sostanze terapeutiche attuali in tricologia a cura di Andrea Marliani 161
tricologia
DUEMila 11
Generalit 161
Estrogeni 162
Progesterone 164
Finasteride 165
Ciproterone 167
Spironolattone 168
Cimetidina 170
Flutamide 170
Melatonina 171
b Sitosterina 171
Cortisone 172
Xantine 173
Minoxidil (e sostanze correlate) 174
Acido retinoico 176
Pentosi 176
Glicole propilenico (ed altri batteriostatici e fungistatici) 176
Ketoconazolo 177
Lattoferrina a cura di Fiorella Bini 178
Associazioni di principi terapeutici 178

Sostanze naturali utili per la salute dei capelli a cura di Fabrizio Fantini 183
Serenoa repens 184
Pygeum africanum 185
T verde (Camellia sinensis) 185
Acidi grassi polinsaturi omega 3 186
Soia 187
Zinco, acido azelaico, vitamina B6 188
Vite ed estratto del seme d'uva 188
Orzo e procianidine B2 e B3 189
Ginseng (Panax ginseng) 189
Lievito di birra e germe di grano 190
Ortica (Urtica dioica) 190
Boehmeria nipononivea a cura di Daniele Campo 190
Dieta e capelli a cura di Andrea Marliani 191
Chirurgia della calvizie a cura di Vincenzo Gambino 194 7
Cenni storici 194
Modalit dellautotrapianto 194
La personalizzazione delle tecniche 195
Organizzazione e strumentazioni chirurgiche 195
La visita preliminare 196
Le indicazioni dellautotrapianto 197
Il preoperatorio 198
Lanestesia 199
La ridefinizione della linea frontale 204
Il rinfoltimento del vertice 204
Alcune considerazioni 205
Il postoperatorio 205
Istruzioni post autotrapianto 206
Le complicanze 206
Risultati e controlli successivi 207

PRP nellautotrapianto di capelli ed in hair restoration a cura di Franco Buttafarro 208


Introduzione 208
Ma cosa sono le piastrine e cosa fanno: un po di storia 208
Caratteristiche delle piastrine 209
Campi di applicazione del PRP 211
Perch il PRP nel trapianto di capelli? 213
Terapia con PRP quale prevenzione dellalopecia androgenetica 213
Regolamentazione per luso del PRP 214

Nuove prospettive in tricologia a cura di Fabio Rinaldi 216


Alopecia androgenetica 216
Alopecia areata 219

La gestione del paziente e lo studio medico tricologico a cura di Paolo Gigli 221
Lorganizzazione dello studio medico tricologico 221
La visita medica 222
8
tricologia
DUEMila 11
Presentazione degli autori

Fiorella Bini Marcella Guarrera 9


Medico chirurgo. Fondatrice del Gruppo Italiano Radio- Farmacista. Professore Associato alla Facolt di Medi-
frequenze, Terapia Fotodinamica e Fototerapia LED (GIR- cina e Chirurgia. Docente alla Scuola di Specializzazione
TEL). Specialista in Dermatologia. in Dermatologia allUniversit degli Studi di Genova.

Franco Buttafarro Torello Lotti


Medico chirurgo. Professore a contratto alla Scuola di Medico chirurgo. Professore ordinario di Dermatologia
specializzazione in Dermatologia dell'Universit degli all'Universit degli Studi di Firenze. Specialista in Der-
Studi di Parma. Specialista in Chirurgia Plastica e Derma- matologia.
tologia.
Andrea Marliani
Stefano Calvieri Medico chirurgo. Professore a contratto al Master in
Medico chirurgo. Professore ordinario di Dermatologia Scienze Tricologiche dell'Universit degli Studi di Firenze.
dell'Universit degli Studi di Roma. Specialista in Der- Specialista in Dermatologia ed Endocrinologia.
matologia.
Roberto d'Ovidio
Daniele Campo Medico chirurgo. Vice-Presidente dellAssociazione Medi-
Medico chirurgo. Professore a contratto al Master in terranea dellAlopecia Areata (AMAA) e coordinatore del
Scienze Tricologiche dell'Universit degli Studi di Firenze. Gruppo di Tricologia dell'AIDA. Specialista in Dermatologia.
Formato in medicina estetica.
Alfredo Rebora
Fabrizio Fantini Medico chirurgo. Professore ordinario di Dermatologia
Biologo. Membro della Societ Italiana di Tricologia all'Universit degli Studi di Genova. Specialista in Der-
(SITRI). Autore del libro Prevenire e contrastare la ca- matologia.
duta dei capelli.
Fabio Rinaldi
Vincenzo Gambino Medico chirurgo. Professore a contratto al Master in
Medico chirurgo. Professore a contratto al Master in Scienze Tricologiche dell'Universit degli Studi di Firenze.
Scienze Tricologiche dell'Universit degli Studi di Firenze. Presidente dellInternational Hair Research Foundation
Segretario International Society of Hair Restoration Sur- (IHRF). Specialista in Dermatologia.
gery (ISHRS).
Marino Salin
Paolo Gigli Diplomato allIstituto Superiore di Tricologia dellUnive-
Medico chirurgo. Professore a contratto al Master in rit Paris Sorbonne. Professore a contratto al Master in
Scienze Tricologiche dell'Universit degli Studi di Fi- Scienze Tricologiche dell'Universit degli Studi di Firenze.
renze. Specialista in Dermatologia. Formato in medi-
cina estetica. Guido Vito Trotter
Antropologo. Professore a contratto all'Universit
degli Studi di Firenze presso la Scuola di Logopedia.
Prefazione
a cura di
Stefano Calvieri

Nel presentare questo testo appare opportuno riba- aspetto, in accordo con la definizione di salute dato 11
dire e sottolineare il concetto che il follicolo pilifero recentemente dallOMS.
un annesso cutaneo e pertanto di competenza
assolutamente medica ed in particolare specialistica La disaffezione dello specialista nei confronti della pa-
dermatologica. Per cui la tricologia altro non se non tologia dei capelli e del cuoio capelluto, che ha favo-
una parte della dermatologia e pertanto non pu esi- rito in qualche modo il proliferare di varie iniziative
stere nessuna figura professionale che possa fregiarsi spesso discutibili, dipendeva in gran parte da un ar-
di tale dizione al di fuori del dermatologo. mamentario farmaceutico non soddisfacente, ma
oggi che si cominciano ad avere nozioni pi complete
Un motivo di particolare interesse nella divulgazione circa la fisiologia del capello e sulla patogenesi di al-
di queste informazioni dato dalla necessit di spin- cune delle affezioni pi frequenti, come lalopecia an-
gere il medico ed il dermatologo allo studio ed alla drogenetica, e di converso terapie efficaci, giusto
pratica clinica di questo settore della dermatologia che il dermatologo, superando vecchi pregiudizi e no-
avendo cura di prendere in giusta considerazione non tevoli perplessit, recuperi un ruolo centrale anche in
solo le patologie dei capelli e del cuoio capelluto, questo settore. Con una differenza sostanziale ri-
come naturale che sia, ma anche quelle condizioni spetto al passato, oggi disponiamo di tecniche di in-
che pur non determinando sofferenza fisica alcuna dagine sofisticate, che permettono di indagare questa
sono fonte di disagio per il paziente. quindi impor- struttura particolarmente complessa e di fornire, at-
tante insegnare agli studenti ed ai giovani medici a traverso lo studio del capello, importanti indicazioni
prendere in giusta considerazione anche questo anche su patologie extracutanee.
Introduzione
a cura di
Guido Vito Trotter

Valutazioni psicologiche 13
ed antropologiche della calvizie
La biologia ci insegna che i capelli non hanno scopo
funzionale per la razza umana che potrebbe sopravvi-
vere benissimo anche se fosse completamente calva.
Forse gli uomini del futuro considereranno i capelli e i
peli come annessi inutili, assolutamente poco igienici e
si abitueranno a depilarsi in tutte le parti del corpo,
testa compresa. Perch allora gli umani di oggi, poveri
primitivi, tengono tanto alla capigliatura da soffrire per
essa? Perch hanno per la perdita dei capelli sensazioni
di angoscia cos importanti da portarli ad accettare cure
Fig. 1 _ La durata dellanagen del capello del maschio
dispendiose, spesso inutili e tentativi, anche dolorosi, di 1000 giorni. La durata dellanagen nella donna
di 2.000 fino a 5.000 giorni. Questo giustifica la diversa
di ricostruire qualcosa che in fondo biologicamente lunghezza dei capelli nei due sessi.
inutile, non avendo pi significato n di termoregola-
zione n di protezione? Una risposta possono offrircela
la psicologia e l'antropologia. La perdita dei capelli pu essere pertanto inconscia-
mente vissuta dal maschio come perdita di virilit o
Una diversa lunghezza dei capelli fra maschio e fem- castrazione e dalla donna come perdita di femminilit.
mina fa parte del nostro patrimonio culturale anche
per motivi biologici (fig. 1). Sebbene la loro crescita in significativo a questo proposito l'esempio di evira-
lunghezza avvenga nei due sessi quasi alla stessa ve- zione subita da Sansone che fu sconfitto dai Filistei
locit, nel maschio si ha un ricambio di capelli a velo- solo dopo il tradimento da parte della propria donna,
cit doppia o tripla di quella che si ha nella femmina; venuta a conoscenza che la sede della sua immensa
la fase anagen dei capelli di un uomo dura infatti me- forza era nei capelli.
diamente circa 3 anni mentre nella donna dura fra i 6 Nella storia e nella mitologia i riferimenti ai capelli come
e i 10 anni. Il capello del maschio cade pertanto ad una sede di forza, di energia, di fertilit e virilit sono innu-
lunghezza teorica di circa 30-35 cm mentre quello merevoli e li ritroviamo praticamente in tutte le culture
della donna pu raggiungere anche i 100-120 cm. In umane, per una sorta di memoria mitico - storica co-
natura la lunghezza dei capelli un attributo impor- mune le cui radici si perdono nella notte dei tempi.
tante del dimorfismo sessuale. Siamo pertanto ance- Tornano in mente le usanze iniziatiche, proprie delle cul-
stralmente abituati a considerare femmina lindividuo ture anteriori alla formazione di caste, che si ritrovano in
con i capelli lunghi e maschio quello con i capelli corti. tutti i continenti ma in particolare nelle isole dell'Oceano
Pacifico, dove ai neofiti non veniva permesso di lasciarsi
E se i capelli non ci sono pi? Allora come se ci fosse crescere i capelli che dovevano essere tenuti rasati o, in
una regressione ad una condizione analoga a quella in- tempi successivi, dovevano essere nascosti da una ca-
fantile, nella quale non si sono ancora ben differenziati lotta di pelle che mimava una calvizie e che non doveva
i due ruoli, con i diritti ed i poteri che essi comportano. essere tolta se non ad iniziazione completa; in partico-
Bi bli og r a fi a
Charles A., De Anfrasio R.> The History of Hair> Mediterran Press, New York, 1970.
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Clemente F., Rinaldi F.> I capelli: magia, credenze popolari, medicina> Trics 1992; 2: 6 - 8.

14 lare non era permesso ai giovani di mostrarsi alle donne Con l'avvento della religione cristiana la tonsura di-
tricologia senza tale copricapo. Si riteneva che la crescita dei capelli venne pratica abituale per i monaci, convinti cos di
DUEMila 11
permettesse la fertilit e la potenza sessuale e levarsi il rendersi sessualmente non attraenti ed esprimere
copricapo di pelle era quindi contrassegno del passaggio umilt, obbedienza e distacco dai beni del mondo.
dalla condizione di fanciullo a quella di uomo. Imporre invece il taglio dei capelli sempre stato segno
Cos, ancora, per i monaci orientali il cranio rasato di profondo disprezzo. Gli antichi Romani tagliavano i
simbolo di castit. I sacerdoti Ho delle trib dellAfrica capelli dei prigionieri, delle adultere e dei traditori.
occidentale concepiscono i capelli come sede del loro I capelli sono sempre stati considerati simbolo di virt
Dio. I Masai posseggono la magia di "far pioggia" solo muliebre, sicch la ricchezza di una fulgida chioma con-
finch non si tagliano barba e capelli. In alcune zone sentiva a Lady Godiva di apparire virtuosa quando a ca-
della Nuova Zelanda, quando si riteneva indispensa- vallo percorreva nuda le strade di Coventry, mentre, al
bile accorciare i capelli, si considerava il giorno del ta- tempo della seconda guerra mondiale, donne accusate di
glio come il pi sacro dell'anno. facili costumi o di collaborazionismo con il nemico veni-
Anche nella nostra cultura occidentale una gran massa vano rasate e poi costrette a mostrarsi ai concittadini.
di capelli costituiva patrimonio indispensabile alla po- Anche le streghe, nel nostro medioevo, prima di essere
tenza di un sovrano. Basta pensare alla stupenda par- giustiziate venivano rasate sia per esporle alla pubblica
rucca di riccioli inanellati di Luigi XIV ed al fatto che vergogna ed al disprezzo di tutti sia perch si riteneva
l'appellativo di "Cesare", "Kaiser", "Zar", attribuito nel che nei capelli fosse riposta gran parte della loro potenza
corso dei secoli a sovrani o condottieri, ha anche un malefica, sicch, rasate, non potessero pi nuocere.
risvolto etimologico riferito a lunghi capelli da tagliare. Nell'immaginario collettivo la calvizie conferisce inol-
Cos se Giulio Cesare si ritrov di volta in volta co- tre un'idea di prematuro invecchiamento ed un espli-
stretto a ricorrere ad un riportino o ad una corona di cito segno di declino ed spesso per l'individuo causa
alloro, l'imperatore Adriano non esit a dissimulare con di insicurezza nel suo inserimento sociale.
una parrucca quello che i suoi contemporanei consi-
deravano una grave deformit. La stessa corona regale Concludendo: la diversa durata della fase anagen nel-
del resto con lo scopo dichiarato di abbellire la capi- l'uomo e nella donna ha fatto s che la lunghezza dei ca-
gliatura del sovrano serve (anche) a dissimulare una pelli sia diventata simbolo di dimorfismo sessuale.
incipiente calvizie. La calvizie della regina Nefertiti e L'essere umano ha poi riposto nei capelli significati sim-
la preoccupazione del popolo per la chioma della so- bolici sempre pi complessi, sicch la loro caduta
vrana indicano quanta importanza fosse data dagli an- spesso vissuta inconsciamente come uno stato di re-
tichi abitanti dell'Egitto alla loro capigliatura. gressione ad una condizione infantile ed asessuata, come
Lo scalpo stato a lungo l'espressione del valore del perdita di forza e potenza, come invecchiamento, come
guerriero, la prova del coraggio in battaglia, il segno tan- disonore, come castrazione. Nella storia umana nessuna
gibile di una vendetta ottenuta. Lo scalpo dei nemici uc- cultura mai rimasta indifferente ai problemi dei capelli.
cisi era quindi un ambito trofeo nella tradizione bellica Nell'essere umano i capelli hanno la funzione di essere
degli Sciti e dei Giudei di Maccabeo e lo divenne poi in visti per esprimere, fra conscio ed inconscio, complessi
quella dei pellerossa americani che pensavano che Ma- messaggi sociali.
nit portasse in cielo i guerrieri uccisi in battaglia affe-
randoli per i capelli.
Anatomia e fisiologia
del follicolo pilosebaceo
a cura di
Andrea Marliani e Marino Salin

Richiami di embriologia Queste cellule si aprono la strada fino al derma papil- 15


lare, finch una papilla dermica non si trova a fron-
Per comprendere lanatomia e la fisiologia del follicolo teggiarle e ne inibisce la proliferazione e la discesa con
pilifero necessario anche conoscere le fasi del suo un "messaggio paracrino", presumibilmente un calone
sviluppo embrionale. Gran parte di queste fasi em- (fattore inibitorio) della famiglia dei Transforming
brionarie si ripetono quasi identiche ad ogni nuovo Growth Factor: il TGF b (fig. 3).
anagen durante tutta la vita adulta.
Nell'embrione al terzo mese di gestazione non esiste
follicolo pilosebaceo ed il derma ricoperto soltanto
da unepidermide molto sottile (fig. 1).

Fig. 1 _ Addensamento dermico come primo abbozzo follicolare. Fig. 3 _ Colonna di cellule epiteliali verso la papilla dermica.

Al quarto mese, in punti geneticamente prefissati A questo punto la discesa nel derma della colonna di
(gene Eda-A1), alcune cellule epidermiche proliferano cellule epiteliali si arresta bruscamente e, come trasci-
e poi si approfondiscono nel derma spinte da uno spe- nate dallo slancio, le cellule epidermiche pi periferi-
cifico "messaggio", verosimilmente un fattore di cre- che della colonna stessa avvolgono la papilla dermica
scita della famiglia dell'Epidermal Growth Factor (EGF) che ne rimane inglobata a campana. Si costituito un
che definiamo Hair Growth Factor (HrGF) prodotto dai bulbo pilifero rudimentale e siamo ormai al quinto
cheratinociti stessi (fig. 2).

Fig. 2 _ Proliferazione epidermica nel derma. Fig. 4 _ Costituzione del follicolo e origine della matrice.
Fig. 5 _ Le cellule pi giovani
della matrice sospingono
le pi vecchie verso lalto
e cos si forma il fusto del pelo.

16 mese di gestazione. Le cellule epidermiche all'esterno retta conseguenza della enorme quantit di estrogeni
tricologia del bulbo, spinte dal "messaggio proliferativo" e pi prodotta dall'unit feto-placentare. Alla nascita, con
DUEMila 11
lontane dal "messaggio inibitorio", continuano co- la drastica riduzione degli steroidi placentari e la con-
munque, seppure pi lentamente, a proliferare e danno seguente rimozione del blocco sulla 3b HSD, si ha
origine alla matrice del pelo (fig. 4). un'onda di muta. Inoltre, anche le grandi quantit di
Via via che originano dalla matrice del pelo le cellule estrogeni e di progesterone che il feto ha a disposi-
pi vecchie vengono spinte verso l'alto e vanno in- zione possono non essere estranee alla crescita dei ca-
contro al processo di cheratinizzazione (fig. 5). pelli primitivi.
Lungo questa migrazione verso l'alto le cellule in chera- Quest'onda di alopecia ora descritta sincrona per tutti
tinizzazione incontrano una zona nella quale la mem- i peli del corpo, come la muta degli animali da pelliccia,
brana basale, all'esterno del follicolo, si ispessita ed ha e solo dopo la nascita si stabilisce la tipica crescita a mo-
formato un manicotto rigido (guaina vitrea) che, come saico dei peli e dei capelli. importante notare che se
una filiera, le modella a formare un cilindro compatto (il questa onda di alopecia porta alla caduta del pelo non
pelo) che man mano emerge dall'epidermide. porta certo alla scomparsa del follicolo pilifero.
Al sesto mese il follicolo presenta esternamente una Dopo la nascita i peli lanugo vengono via via rimpiaz-
guaina vitrea, una guaina epiteliale esterna e una zati da peli terminali e sul cuoio capelluto compaiono
guaina epiteliale interna (che corrispondono ai vari veri capelli, che diventano col tempo sempre pi lun-
strati cellulari dell'epidermide), nonch un fusto (che ghi e pi grossi. A questa evoluzione contribuisce si-
corrisponde allo strato corneo dell'epidermide). Com- curamente l'azione del somatotropo, forse attraverso il
pare ora anche l'abbozzo della ghiandola sebacea. suo tipico mediatore, il fattore di crescita IGF1 (soma-
Esula dallo scopo di questo lavoro descrivere detta- tomedina C), o forse attraverso la mediazione dell'Hair
gliatamente tutte le fasi dello sviluppo embrionario Growth Factor o di un altro fattore di crescita della fa-
dell'apparato pilosebaceo (per le quali rimandiamo ai miglia dell'EGF.
lavori riportati in bibliografia) ma comunque impor-
tante sottolineare che al sesto e settimo mese il feto
completamente coperto di fine lanugine (vello fe- Generalit sulla cute
tale), priva di midollo, che cade, in gran parte, poco
prima della nascita verso la fine dellottavo mese. Co-
e sul tessuto sottocutaneo
munque il neonato a termine ha ancora una quantit
variabile di peli che poi perder rapidamente anche se La pelle, o cute, formata dall'epidermide o parte su-
in maniera graduale e progressiva. perficiale e dal derma sottostante. Pi profondamente
Alla formazione di questa lanugo fetale non proba- si trova l'ipoderma o tessuto adiposo sottocutaneo.
bilmente estranea la particolare situazione endocrina L'epidermide separata dal derma da una membrana
della surrene fetale che, verso la fine della gravidanza, basale (fig. 6).
produce anche 200 mg di steroidi al giorno, in parti-
colare DHEA-S (ricordiamo anche che una steroido- L'epidermide (tessuto epiteliale di rivestimento) for-
solfatasi mitocondriale fa parte del patrimonio mata da vari stipiti cellulari dei quali il pi specifico e
enzimatico del follicolo pilifero). Questo dovuto ad rappresentativo, costituito dai cheratinociti, si distri-
una inibizione della 3b idrossisteroidodeidrogenasi, di- buisce in numerose file di cellule sovrapposte suddi-
Fig. 6 _ Sezione tridimensionale
del cuoio capelluto
con evidenza
degli annessi piliferi.

vise in 5 strati: basale, spinoso, granuloso, lucido (pre- Nel derma (tessuto connettivale) le cellule sono pi 17
sente solo sul palmo della mano e sulla pianta del scarse e di vario tipo. Fra queste ricordiamo i fibrobla-
piede) e corneo; i cheratinociti si riproducono solo sti, che producono costantemente fibre reticolari, col-
nella parte pi profonda, lo strato basale, e da qui, ma- lagene ed elastiche (servono sia da impalcatura di
turando, risalgono verso la superficie (in un tempo sostegno sia per conferire elasticit e morbidezza al
medio di 28 giorni) elaborando nel loro interno una fi- tessuto) e alcuni componenti quali zuccheri e proteine,
broproteina (cheratina) dotata di particolare resistenza nonch una sostanza gelatinosa, definita sostanza
nei confronti delle aggressioni esterne. Il distacco dalla fondamentale (formata anche da sali ed acqua), nella
superficie epidermicadelle cellule ormai morte avviene quale le cellule stesse e le fibre si trovano immerse. Il
generalmente in maniera invisibile; se invece, per qual- derma ricco di vasi sanguigni, linfatici, fibre e termi-
che motivo, si formano degli ammassi cellulari (di mi- nazioni nervose.
lioni di elementi), il distacco diventa visibile sotto
forma di squame (l'esempio pi conosciuto in tricolo- L'ipoderma (tessuto adiposo sottocutaneo) , infine,
gia la forfora). L'epidermide priva di circolazione composto principalmente da fasci di grosse fibre in-
arteriosa e venosa, lo strato basale l'unico ad avere trecciati fra loro (in diretta continuazione con quelli
bisogno di nutrimento e lo riceve, per diffusione, dal del derma) che delimitano una serie di spazi (logge
derma sottostante. adipose) occupati da cellule adipose; cellule e termi-
nazioni nervose sono pi scarse mentre abbondante si
La membrana basale una struttura complessa, di presenta l'irrorazione sanguigna. Sotto lipoderma si
forma ondulata, che ha il compito sia di ancorare l'epi- trovano infine le fasce muscolari con i relativi mu-
dermide al derma sia di permettere e regolare gli scoli.
scambi (nutritivi e di rifiuto) ed i messaggi fra que-
sti due tessuti (fig. 7).
Struttura del capello
Fig. 7 _ La giunzione dermo-epidermica regola gli scambi
ed i messaggi tra questi due tessuti.
e dei follicoli piliferi

la cheratina

La sostanza fondamentale che costituisce il capello ed


il pelo la cheratina, una scleroproteina che per le sue
caratteristiche di compattezza, resistenza, elasticit,
insolubilit e durezza viene definita come cheratina
dura (fibrocheratina).
La cheratina del pelo composta da 18 aminoacidi. Al-
l'analisi cromatografica di peli normali si trovano in
abbondanza cistina, cisteina, serina, glutammina, ar-
ginina, asparagina, prolina, glicina, valina, leucina, iso-
leucina e in quantit minori altri aminoacidi come
legame a idrogeno
con mezzo idratato
H
O
O O H
C
GLU
Fig. 8_ Struttura terziaria LYS TYR PHE
interazioni interazione tra
della cheratina. elettrostatiche residui non polari

NH3
+
O O - O O O
C legame H C
a idrogeno
GLU GLU PHE
LEU ALA SER
CH
CH2 CH3
CH3 CH2OH
CH3 CH3
CH3 CH2 CH3 CH2OH
CH
LEU ALA SER
interazioni LYS TYR interazione tra PHE
elettrostatiche residui non polari

NH3
+
O O - O O O
C legame C
H
GLU a idrogeno
GLU PHE
Tab. 1 LEU ALA SER
18 CH CYS
Aminoacidi individuati nella cheratina dura del capello (in %). CH2 CH3
CH3 CH2OH S
tricologia
DUEMila 11 CH3 CH3
aminoacidi con catena laterale di tipo idrocarburo: CH3 CH2OH S
CH3 CH2
1 glicina 4,1 - 4,2 CH
CYS
2 alanina 2,8 LEU ALA SER
3 valina 5,5 - 5,9 legame covalente
4 leucina 6,4 - 8,3 ponte disolfuro
5 isoleucina 4,7 - 4,8
6 fenilalanina 4,1 - 4,2
7 prolina 4,3 - 9,6

aminoacidi con catena laterale di tipo idrossilico: L'altro costituente proteico della cheratina invece
8 serina 7,4 - 10,6 molto ricco di aminoacidi solforati, non ha forma fila-
9 treonina 7,1 - 8,5
10 tirosina 2,2 - 3,0 mentosa e viene definito cheratina amorfa o anche
matrice amorfa della cheratina perch si trova a riem-
aminoacidi con catena laterale di tipo acido: pire gli spazi, altrimenti vuoti, fra la componente fila-
11 acido aspartico 3,9 - 7,7
12 acido glutammico 13,6- 14,2 menosa. su questo che agisce l'acconciatore con i
liquidi ondulanti della permanente.
aminoacidi con catena laterale di tipo basico:
13 arginina 8,9 - 10,8 La cheratina amorfa costituita da tre gruppi di pro-
14 lisina 1,9 - 3,1 teine che possiamo chiamare: 1) ad altissimo conte-
15 istidina 0,6 - 1,2
nuto di zolfo, per 1/3 cistina, 2) ad alto contenuto di
aminoacidi con catena laterale di tipo eterociclico: zolfo, 3) ad alto contenuto di tirosina e glicina.
16 triptofano 0,3 - 1,3

aminoacidi con catena laterale con contenuto di zolfo: La resistenza e le propriet fisiche del capello sono le-
17 cistina 16,6- 18,0 gate alla stretta interazione fra le cheratine filamentose
18 metionina 0,7 - 1,0
e la matrice amorfa (cheratina amorfa) che le ingloba.

triptofano, treonina, tirosina, fenilalanina, arginina,


alanina, metionina (tab. 1). il fusto del capello
In realt la molecola di cheratina, assai complessa,
essenzialmente costituita da due proteine assai diverse A livello dell'epitelio germinativo del bulbo pilifero la
tra loro sia per il contenuto aminoacidico che per la matrice del capello si dovr trasformare nei tre diversi
organizzazione molecolare, sequenziale, ripetitiva, cri- componenti del fusto del pelo: cuticola, corteccia, mi-
stallina. dollo.
Uno dei due costituenti proteici della cheratina for- La cuticola costituita da una sola filiera di lunghe
mato da un filamento non molto ricco di aminoacidi cellule cheratinizzate, prive di pigmento e di forma
solforati, la cheratina filamentosa, a sua volta costi- quadrangolare che, embricandosi con il bordo libero
tuita da una quota lineare (b cheratina) e da una rivolto verso l'alto, formano il tipico disegno "a tego-
quota organizzata ad elica ( cheratina) in cui si tro- lato" della superficie del capello (fig. 9).
vano gli aminoacidi solforati (soprattutto cisteina). L' Per sovrapposizione delle cellule della cuticola questa
cheratina ha forma elicolidale con diametro dell'elica appare, in sezione microscopica, formata da 7 - 12 fi-
di circa 9,8 e passo di circa 5,1 (fig. 8). liere cellulari (fig. 10).
Fig. 9 _ Microfotografia
di un capello normale.
Si nota la regolarit
della embricatura cuticolare.

H H H H
Il test della spiga un esame semeiologico molto semplice O H O 19
ma utile per evidenziare difetti della struttura cuticolare Cisteina C C C S S C C C Cisteina
dei capelli, in genere dovuti ad agenti fisici o chimici (di- H O N H
H
H N O H
sordine cheratinico) od a fatti malformativi congeniti.
Consiste nel far ruotare e scorrere un capello sfregandolo Ossidazione Riduzione
fra pollice ed indice: l'estremit prossimale di un capello O H H H H
O
normale si allontana dalle dita mentre quella distale si
Cistina C C C S S C C C
avvicina per la posizione a spiga o a tegolato delle cel-
lule della cuticola. Se le cellule cuticolari sono danneg- H O N H H N O H

giate o asportate questo ovviamente non avviene. Legame disolfuro


La corteccia o corticale costituita da cellule chera-
Fig. 11 _ I ponti disolfurici stabilizzano
tinizzate e pigmentate, cio trasformate in cheratina e la struttura terziaria della cheratina.
ricche di melanina, che formano i cosiddetti fusi o cel-
lule fusiformi. Si formano cos lunghe catene di cheratina legate
La cheratina dei fusi si forma per tappe successive. Alla insieme tre alla volta a costituire il protofilamento o
prima tappa si legano testa-coda le catene proteiche protofibrilla (fig. 12).
filamentose di cheratina b. Successivamente, come se- Alla quarta tappa pi protofilamenti (sei o sette) ven-
conda tappa, si formano ponti disolfuro tra le molecole gono cementati fra di loro dalla matrice amorfa proteica
di cisteina (che diventa cistina) del filamento cherati- della cheratina (cheratina amorfa), ricca di aminoacidi
nico; si costituisce cos la tipica elica della cheratina solforati, sempre mediante ponti disolfuro, a costituire
(cheratina ). l'entit elementare della struttura cheratinica: il tonofi-
La terza tappa si realizza per il legame tra filamenti di- lamento o microfibrilla di circa 85 A di diametro.
versi di cheratina tramite ponti disolfuro fra mole- La cheratina dotata di una struttura secondaria data
cole di cistina (fig. 11). da legami di idrogeno e salini che si instaurano fra i

Fig. 10 _ Strati di cuticola. Fig. 12 _ Struttura quaternaria della cheratina.

mono elica tripla elica


Fig. 13 _ Struttura
a treccia del capello.
elica
La disposizione della cheratina
del capello:
struttura elicoidale
che forma la proteina
di base e poi del capello. protofibrilla

microfibrilla

20 vari aminoacidi e consente l'avvolgimento ad elica con il piano cutaneo un angolo acuto di circa 75. La
tricologia (destrorsa) delle catene proteiche dei capelli. In pratica struttura del follicolo pilifero consta di due porzioni,
DUEMila 11
ogni gruppo carbossilico -CO legato mediante le- una superiore stabile ed una inferiore caduca o ciclica;
game ad idrogeno al gruppo -NH che si trova sopra di il punto di confine fra queste due parti detto colletto
lui, sul giro di spirale contiguo. Tutti i legami ad idro- del pelo.
geno sono allineati lungo l'asse maggiore dell'elica; un
giro dell'elica impegna mediamente 3,6 aminoacidi e Alla base di questa complessa struttura troviamo un
misura 0,54 nm; sappiamo da Linus Pauling (che lo piccolo bottone dermico che la compenetra: la papilla.
not mediante autoradiografia a raggi X) che lelica si La papilla dermica, con la sua ricca vascolarizzazione,
ripete ogni 5 giri, cio ogni 18 aminoacidi. nutre uno strato di particolari epiteliociti (tricochera-
tinociti) che sono con questa in stretto contatto e dai
Infine, un grande numero di tonofilamenti, sempre quali prende origine il pelo; questa struttura epitelio-
uniti fra di loro da ponti disolfuro, costituiscono un citica detta matrice del pelo. Le cellule della matrice,
fuso o cellula fusiforme della corticale; molti fusi moltiplicandosi, si sospingono verso l'alto all'interno
formeranno infine la corticale del capello (fig. 13). del follicolo e, cheratinizzandosi (zona cheratogena del
Tra un fuso e l'altro si trova la cheratina amorfa (ma- bulbo), danno luogo alla formazione del pelo. La mol-
trice amorfa proteica della cheratina), granuli di pig- tiplicazione cellulare dei tricocheratinociti e la sintesi
mento melanico e bollicine d'aria; la densit del della cheratina avvengono verosimilmente sotto la
pigmento e la quantit delle bollicine determineranno spinta di un messaggio autocrino, presumibilmente
il colore del capello. Il processo di cheratinizzazione si un fattore di crescita (non ancora definito) della fami-
completa solo a livello del colletto del pelo (fig. 14). glia dell'EGF che potremmo definire come Hair Growth
Il capello quindi una complessa treccia di cheratina, Factor (HrGF), e sono pi attive nelle zone periferiche
di lunghezza variabile, prodotta da una particolare della matrice, forse perch pi lontane da un mes-
struttura epidermica che si affonda a dito di guanto saggio paracrino inibitorio prodotto dalla papilla der-
nel derma: il follicolo pilifero. mica (verosimilmente il TGF b); cos il pelo assume la
sua caratteristica forma a tubo e si crea la zona mi-
Il midollo, quasi assente sopra la zona della matrice, dollare.
ben rappresentato in prossimit del bulbo e tende poi
a diminuire distalmente nel fusto, costituito da Matrice del pelo e zona cheratogena costituiscono il
grandi cellule cheratinizzate, lassamente connesse, di- bulbo. Nel pelo normale, fra la matrice e la zona che-
sposte in filiere ordinate contenenti granuli di mela- ratogena, si nota, pi o meno accentuata, una stroz-
nina, bollicine d'aria e soprattutto filamenti di zatura del bulbo stesso che assume un aspetto
cheratina amorfa (fig. 15). leggermente a clessidra. I melanociti, presenti subito
al di sopra delle cellule germinative della matrice, ce-
Il pelo quindi una struttura cheratinica di forma ci- dono pigmento melanico alle cellule in via di cherati-
lindrica, con diametro, nei latini, di circa 65-78 micron nizzazione ed il pelo prender il suo caratteristico
(1 micron = 1 millesimo di millimetro); deriva da una colore via via che avanza lungo il follicolo e via via che
invaginazione epidermica detta follicolo pilifero, ap- i cheratinociti che lo compongono si trasformano in
positamente specializzata. Il follicolo pilifero forma cellule cornee.
midollo

corteccia

cuticola

Fig. 14 _ Il fusto in sezione trasversa: Fig. 15 _ Allinterno della corticale si trovano


la cheratina amorfa cementa i fusi cellulari corticali. le cellule midollari e bollicine daria.

Il pelo, come gi accennato, ha tre strati: la cuticola, la e sulle semimucose. I peli che ne derivano sono fon- 21
corteccia ed il midollo. Il follicolo ha una guaina con- damentalmente di due tipi:
nettivale, una guaina epiteliale esterna (guaina pro- _ peli piccoli e quasi invisibili, lanugine o vellus, che
pria del follicolo) ed una guaina epiteliale interna troviamo sulle orecchie, sulla fronte, sul tronco e sulle
(guaina propria del pelo) che, presente dalla matrice guance delle donne;
al colletto, si trova all'esterno della cuticola del pelo e _ peli grossi e pigmentati, peli terminali, presenti solo
che al colletto, precisamente a livello dello sbocco della in alcune sedi e con caratteristiche diverse da zona a
ghiandola sebacea, scompare con desquamazione delle zona: lunghi e morbidi sul cuoio capelluto (capelli),
sue cellule cheratinizzate che si mescolano col sebo. corti ed irregolari alle ascelle ed al pube, corti e rigidi
Annessa alla porzione superiore e stabile del follicolo alle palpebre (ciglia) e sulle arcate orbitarie (sopracci-
vi la ghiandola sebacea il cui secreto, detto sebo, lu- glia), discretamente lunghi e grossi alle guance ma-
brifica il pelo aprendosi nel follicolo stesso poco sopra schili (barba).
il colletto.
Il capello, che fa parte dei peli terminali, si trova in un
Attaccato al derma papillare ed a livello della parte in- particolare alloggio della pelle, a forma di sacco, incli-
feriore del terzo medio del follicolo vi anche un pic- nato di circa 75 rispetto alla linea della superficie cu-
colo muscolo: il muscolo erettore del pelo, dotato di tanea, denominato follicolo pilifero.
fibre motorie, si contrae sotto stimolo adrenergico ed La parte inferiore del follicolo pilifero si trova nor-
responsabile del fenomeno dell'orripilazione (la pelle malmente nella parte pi profonda del derma ma il
d'oca). livello variabile da capello a capello (la profondit
media di circa 0,6 - 1 cm). In corrispondenza del
Ogni follicolo pilifero dotato di un ricco plesso ner- terzo superiore del follicolo pilifero sbocca la ghian-
voso nel quale sono state ben identificate fibre sensi- dola sebacea, per cui l'insieme viene pi propria-
tive (Montagna W.). L'alta capacit percettiva della mente definito follicolo pilosebaceo. Al di sotto della
pelle umana in gran parte correlata con l'innerva- ghiandola sebacea, sulla parete esterna del follicolo,
zione dei suoi follicoli piliferi; l'uomo l'unico mam- ancorata l'estremit inferiore del muscolo erettore
mifero i cui follicoli piliferi sono tutti dotati di capacit del pelo. Sia il muscolo che la maggior parte della
tattile e dolorifica (capacit che negli altri mammiferi ghiandola sono sempre posti dalla parte dell'angolo
presente solo nelle vibrisse). Parte cospicua del plesso ottuso formato dall'asse del follicolo con la superfi-
nervoso del follicolo pilifero per costituita da fibre cie orizzontale dell'epidermide (in questo modo la
simpatiche noradrenergiche ed stato dimostrato che contrazione del muscolo fa assumere al pelo una po-
la simpaticectomia provoca una pi rapida crescita dei sizione verticale).
peli (Balus I.) attribuibile all'eliminazione di un effetto
inibitorio o all'aumento del flusso ematico locale (Fer- Nel follicolo, dalla superficie scendendo in profondit
guson K. A.). si distinguono:

I follicoli piliferi sono distribuiti su tutta la superficie a) uno sbocco sulla superficie cutanea, ostio;
cutanea, mancano solo sul palmo delle mani, sulla b) una zona compresa fra ostio e colletto, infundi-
pianta dei piedi, sulle falangi distali, sulla cute del pene bolo, dove fra pelo e parete del follicolo presente
Bi bli og r a fi a
Cotsarelis G., Sun T-T, Lavker R.M.> Label-retaning cells reside in the bulge area of pilosebaceous unit: implications for follicular stem cells, hair cycle and skin carcinogenesis> Cell
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30 presenza di questo metallo nell'inquinamento am- Pigmenti: sono rappresentati dalle melanine (sostanze
tricologia bientale. colorate), presenti nella corticale del pelo in forma dif-
DUEMila 11
fusa o granulare. Sono insolubili in acqua, solubili negli
La carenza di proteine e/o sali minerali potr essere acidi forti, decolorabili con acqua ossigenata.
evidenziata, al microscopio, da un fusto sottile as- I melanociti, utilizzando la tirosina come precursore,
sociato a bulbi molto piccoli (se il capello costitu- sintetizzano due principali tipi di melanina: l'eumela-
zionalmente sottile i bulbi appariranno invece nina, scura e presente nei capelli neri e la feomelanina,
normali). pi chiara e presente nei capelli dorati, biondi o rossi.
Fisiopatologia endocrino-metabolica
del capello e del pelo
a cura di
Andrea Marliani

34 Richiami di endocrinologia ricordi di biochimica degli steroidi


tricologia
DUEMila 11
glossario Gli ormoni prodotti dall'ipofisi sono di natura proteica.
Di contro gli ormoni di origine ovarica e surrenalica
opportuno ricordare il significato di alcuni termini sono di natura steroidea come la quasi totalit dei
che spesso verranno usati nel testo: composti ormonali utilizzati in terapia tricologica.

Autocrino: dicesi di una proteina ad azione ormonale Il nucleo steroideo di base il ciclopentano-peri-
che agisce sulla cellula stessa che l'ha prodotta, si dro-fenantrene, costituito da 17 atomi di carbonio
tratta cio di un ormone endocellulare. che occupano posizioni numerate da 1 a 17.
Paracrino: dicesi di una proteina ad azione ormonale
1
prodotta da una cellula e che agisce su cellule conti- CH
2 6 CH CH
gue o vicine; gli esempi pi conosciuti sono la famiglia
delle interleuchine e lepidermal grow factor. CH CH
3 5
Fattore di crescita: dicesi di una proteina ad azione CH
4
ormonale capace di modulare in senso di crescita o schema formula nucleo del naftalene
inibizione la vita della cellula che lha prodotta e posizioni sviluppata (10 atomi di carbonio)

(azione autocrina), di cellule vicine o contigue (azione


paracrina) o di cellule lontane (azione ormonale in Per addizione di radicali su questo composto tetraci-
senso classico). Gli esempi pi noti sono linsulina e la clico si formano tre nuclei steroidei principali, costi-
somatomedina). tuenti di base dei tre gruppi steroidei sintetizzati
Calone: un fattore di crescita ad azione inibitoria. dall'organismo.
Gli esempi pi noti sono lInterferone (o gli interfe-
roni) il transforming growth factor b, il fattore di ne-
crosi tumorale.
Ormone: in senso classico una proteina (o co-
munque una sostanza organica) che, prodotta da cel-
lule specifiche ed a ci deputate, viene riversata nel
torrente circolatorio per agire su cellule bersaglio
anche molto lontane. nucleo del naftalene peridrofenantrene
(14 atomi di carbonio)

importante inoltre ricordare che, in sedi ed in circo- CH2


CH2 CH2
stanze specifiche e a seconda della cellula bersaglio,
anche tutti gli ormoni in senso classico come gli ste- CH2 CH2 CH2 CH2
roidi, il TSH-RH, l'Insulina ecc, possono avere attivit au- CH2 CH2 CH2 CH2 CH2

tocrina o paracrina o agire antiteticamente come fattori


CH2 CH2 CH2 CH2 CH2
di crescita in senso di stimolo o di inibizione.
CH2 CH2

ciclopentano peridrofenantrene
(saturazione dei doppi legami)
21 18
20 35
18
androgeni
12 17 19

11
13
16
C D
19

1 9
C D
2
10
14 15 A B
8
A B nucleo andostrano
3 7 (18 atomi di carbonio)
5
4 6
ciclopentanoperidrofenantrene
(17 atomi di carbonio)

Lestrano, a 18 atomi di carbonio (addizione di un ra- Il pregnano, a 21 atomi di carbonio (addizione di due
dicale metilico in posizione 13, che rappresenta il car- radicali metilici in posizione 18 e 19, che rappresen-
bonio 18), la base dei componenti ad azione tano rispettivamente i due atomi di carbonio 13 e 10,
estrogenica. e di un radicale a due atomi di carbonio in posizione
17, che rappresentano gli atomi di carbonio 20 e 21),
la base del progesterone e dei corticosteroidi surre-
nalici.

18
C 20
18
progesterone C 21
e
estrogeni
corticosteroidi
C D 19
C D

A B
A B
nucleo estrano
(19 atomi di carbonio) nucleo pregnano
(21 atomi di carbonio)

Landrostano, a 19 atomi di carbonio (addizione di


due radicali metilici in posizione 10 e 13, che rappre-
sentano rispettivamente i due atomi di carbonio 19 e
18), la base dei componenti ad azione androgenica.
36 Meccanismi di regolazione captazione di questultimo (DHT) da parte di uno speci-
tricologia fico recettore proteico citosolico con trasporto attivo
DUEMila 11
Questo uno dei capitoli pi difficili e meno studiati nel nucleo del tricocheratinocita (il cheratinocita della
della tricologia ma la sua importanza enorme; dopo matrice del pelo), la coniugazione del DHT con la cro-
aver compreso bene questo capitolo il resto della tri- matina nucleare e la successiva derepressione di uno o
cologia viene da s. Largomento anche in parte ne- pi geni portatori del messaggio ereditario, a cui segue
buloso perch la fisiologia del capello e la patogenesi la formazione di mRNA che porta linformazione ai ri-
delle alopecie sono ancora in larga parte sconosciute bosomi dove avviene la sintesi proteica che realizza il
ma leggendo la letteratura e sulla base delle cono- messaggio genetico (fig. 2).
scenze di endocrinologia e metabolismo possiamo co- Per le sintesi proteiche necessarie alla costruzione del
struire un modello che, senza la pretesa di essere n pelo ed alla riproduzione cellulare del tricocheratino-
certo n definitivo, pu rendere ragione di quanto os- cita occorre energia. Questa energia fornita da glu-
serviamo nella pratica clinica e pu guidare nelle scelte cosio attraverso proprie vie metaboliche che
terapeutiche. Questo modello, volutamente semplifi- controllano la vita ciclica del capello. Il controllo me-
cato, viene presentato in queste pagine. tabolico si attua tramite lattivazione delladenilciclasi
La vita del capello controllata attraverso tre vie: ste- di membrana cellulare, la formazione di AMP ciclico
roidea, metabolica, autocrino-paracrina (fig. 1). (cAMP), lattivazione della glicolisi e del ciclo di Krebs.
Alterazioni del controllo metabolico sono alla base
Fig. 1 _ Controlli di regolazione degli effluvi.
del ciclo del capello.

Le mitosi delle cellule della matrice sono sotto un con-


trollo autocrino-paracrino. Si tratta dellazione to-
nica, continua, di un fattore di crescita, hair grow
factor, che esse stesse producono e di quella di un ca-
lone inibitorio, prodotto dalle cellule della papilla der-
mica, presumibilmente il trasforming grow factor b.
Dal dialogo fra questi due fattori dipende la quantit
Controllo metabolico e la qualit delle mitosi nella matrice del capello.
permette e modula Il controllo autocrino-paracrino regola la velocit
lutilizzo del glucosio
Controllo autocrino/paracrino e la regolarit della crescita del capello.
modula la moltiplicazione Controllo ormonale
delle cellule della matrice realizza il messaggio
genetico

Controllo steroideo
Gli ormoni steroidei-androgeni permettono il realizzarsi
del messaggio genetico, permettono cio che il genotipo Il nodo centrale del controllo steroideo sul pelo e sul
calvo diventi fenotipo. Questo controllo steroideo si capello il metabolismo intracellulare del testosterone.
attua essenzialmente attraverso il metabolismo del te- Il testosterone, il pi importante ormone androgeno
stosterone con una serie di eventi a catena: la 5 ridu- nelluomo, secreto dai testicoli e solo in quantit in-
zione, la formazione del diidrotestosterone, la significante dalle ghiandole surrenali (fig. 3).
Fig. 2 _ Il metabolismo
del testosterone a livello
dellorgano bersaglio
controllo steroideo.

5 - Red
T T DHT + Rec DHT + Rec
NADPH NADP

DHT-Rec DHT+Rec Rec

memb
azione
sul DNA

me

ra n
m
nu

a
br
c le

a
a are

n
pl
as
m
ati
ca

Nella donna il principale androgeno circolante nel pla- Variazioni della frazione di testosterone libero, conse- 37
sma invece landrostenedione, seguito dal deidroe- guenza delle variazioni della proteina legante (SHBG),
piandrosterone, dallandrostenediolo ed infine dal comportano variazioni analoghe della quantit intra-
testosterone, tutti di origine surrenalica ed ovarica. cellulare del metabolita attivo: il diidrotestosterone. La
Anche nella donna comunque landrostenedione, lan- SHBG aumenta in rapporto allaumento (fisiologico,
drostenediolo, il deidroepiandrosterone possono venir patologico o iatrogeno) degli estrogeni e degli ormoni
metabolizzati a testosterone a livello degli organi ber- tiroidei con conseguente diminuzione della frazione
saglio (fig. 4). libera, attiva e metabolizzabile, del testosterone. La
Gli androgeni circolano nel plasma in massima parte SHBG diminuisce in caso di aumento degli androgeni
legati a proteine: landrostenedione, landrostenediolo plasmatici, fisiologico (pubert, et 18 - 26 anni ecc.)
ed il deidroepiandrosterone sono legati debolmente e o iatrogeno (somministrazione di anabolizzanti ecc.).
reversibilmente allalbumina; landrogeno pi potente, Va subito rilevato che di fatto nellindividuo sano ed in
il testosterone, circola invece nel plasma legato per il condizioni normali la capacit di legame della SHBG
99% circa ad una bglobulina specifica: Sex Hormone per il testosterone, intorno a 14 ng/ml, sempre ben
Binding Globulin (SHBG). Solo la quota libera degli an- superiore alla testosteronemia e lormone libero sem-
drogeni metabolicamente attiva e pertanto pu pe- pre frazione costante dellormone totale.
netrare passivamente e reversibilmente nel citoplasma Ancora laumento dellattivit intracitoplasmatica della
delle cellule bersaglio dove pu venire metabolizzata a 5 reduttasi e degli enzimi che metabolizzano gli altri
testosterone, questo per poter agire deve essere tra- androgeni a testosterone pu essere causa di una pi
sformato in diidrotestosterone da un enzima: la 5 re- intensa attivit androgena periferica.
duttasi. Il vero androgeno attivo a livello della matrice In passato fu ipotizzato che lipofisi regolasse lattivit
del pelo e del capello (ed anche a livello di altri organi della 5 reduttasi e della 17b idrossisteroidodeidro-
bersaglio come la prostata) quindi il diidrotestoste- genasi attraverso un ormone sebotropo (Ebling F.J.),
rone che permette la crescita dei peli sessuali sul viso, oggi si pensa che questo ipotetico ormone sia il so-
sul petto, sul dorso e sulle spalle, mentre crea le condi- matotropo e/o la prolattina; si pensi allacne terribile
zioni per la caduta dei capelli. Il diidrotestosterone in- dei ragazzi altissimi (acne da giocatore di pallacane-
tracellulare si lega quindi ad una specifica proteina stro), al defluvio ed alla seborrea delle donne amenor-
recettrice, il recettore citosolico, ed il complesso dii- roiche ed iperprolattinemiche, al defluvio delle balie.
drotestosterone+recettore capace di penetrare atti-
vamente nel nucleo della cellula dove, a livello di La trasformazione del pelo lanuginoso in pelo termi-
specifici recettori, si unisce alla cromatina e dereprime nale allepoca della pubert attribuibile ad un au-
uno o pi geni portatori del carattere calvo. I geni de- mento degli androgeni circolanti ed al metabolismo
repressi inducono la formazione di RNA messaggero del diidrotestosterone a livello dei follicoli piliferi. Pur-
che, uscito dal nucleo, a livello ribosomiale non con- troppo in molti giovani oltre a questa trasformazione
sente la sintesi delle proteine costituenti il capello men- fisiologica potranno verificarsi anche effetti indeside-
tre permette la produzione delle proteine costituenti i rabili come, ad esempio, acne, irsutismo, seborrea, de-
peli sessuali maschili. Si realizza cos il messaggio ge- fluvio androgenetico.
netico (il concetto espresso pi chiaramente e diffu- Nella cute di giovani acneici stata riscontrata una
samente nelle pagine che seguono). concentrazione di diidrotestosterone sino a 20 volte
Fig. 3 _ Principali vie biosintetiche e metaboliche degli steroidi.

21

20 OH
18 colesterolo
12 17
13
11 16 2022 colesterolo desmolasi
19 20idrossilasi
CH3
1 9
10 C=0
14 15
2
8 pregnenolone

3 7 OH
5
3 deidrogenasi
4 6
CH3 CH3
C=0 C=0

progesterone 17 irdrossipregnenolone
O HO
CH2OH
CH3
C=0
C=0
21 idrossilasi 17 idrossilasi 3 deidrogenasi 1720 desmolasi
38 OH

tricologia
DUEMila 11
O
O eticolanolone

11 desossicorticosterone 17 idrossiprogesterone deidroepiandrosterone


androsterone
CH2OH CH2OH
diidrotestosterone
C=0 C=0
OH 11 idrossilasi OH 21 idrossilasi 17 desmolasi 3 deidrogenasi

O O 17 ossidoreduttasi
corticosterone 11 desossicortisolo androstenedione testosterone

H CH2OH CH2OH
0=C C=0 C=0
OH 11 idrossilasi OH OH 21 idrossilasi aromatasi aromatasi

O O 17 ossidoreduttasi
aldosterone cortisolo estrone estradiolo

CH2OH
C=0
O OH 16 idrossilasi 16 idrossilasi
11 deidrogenati
17 ossidoreduttasi

O
cortisone estirolo

superiore a quella rilevabile in soggetti sani della stessa La disponibilit di nicotinamideadenildinucleotidefo-


et. Lattivit 5 reduttasica del cuoio capelluto af- sfatoridotto (NADPH) controlla e condiziona la 5 ri-
fetto da defluvio androgenetico pi elevata di quella duzione e quindi la trasformazione del testosterone in
del cuoio capelluto normale (Bingham e Shaw) e nelle diidrotestosterone. Il diidrotestosterone vedremo che
radici dei capelli della regione frontale dei soggetti inibisce la attivit della adenilciclasi (Adachi K.) e
calvi lattivit 5 reduttasica risultata aumentata ri- quindi la disponibilit di AMP ciclico (cAMP) e, in ul-
spetto a quella di soggetti di controllo con capelli in- tima analisi, lutilizzo del glucosio e la disponibilit di
tegri. Come indice della attivit della 5 reduttasi pu energia per le sintesi proteiche del tricocheratinocita.
essere preso il tasso del 5-androstan-3-17b diolo Il NADPH ed il diidrotestosterone rappresentano i due
(3 Ad), primo metabolita del diidrotestosterone, ed principali punti di interferenza fra controllo steroideo
in particolare del 3 androstandiolo-glicuronide e controllo metabolico della vita del capello.
(3 AdG) sia circolante che urinario. Il 3 AdG pro- Da quanto detto fino ad ora appare verosimile attri-
viene dal metabolismo del diidrotestosterone nella mi- buire la calvizie, nelluomo come nella donna, allinte-
sura del 50% nelluomo e del 100% nella donna. Si razione fra ormoni androgeni, una predisposizione
ritenere che mentre lormone attivo a livello del folli- genetica, una regolazione ipofisaria.
colo pilifero il diidrotestosterone, lormone attivo a li- Ricordiamo inoltre che lipofisi regolata dallipota-
vello della ghiandola sebacea sia landrostandiolo. lamo tramite ormoni specifici (releasing hormones) e
Fig. 4 _ Principali vie metaboliche degli steroidi sessuali.

21
colesterolo
OH 20

CH3 18
2022 colesterolo desmolasi
C=0 12 17
20idrossilasi
13
11 16
19
pregnenolone
1 9
OH
10 15
2 14
CH3 3 deidrogenasi 8
C=0
3 5 7

progesterone 4 6
O

CH3 17 idrossilasi
C=0
OH

17 idrossiprogesterone
O
39
O 17 desmolasi

deidroepiandrosterone
HO

OH O
17 HSD 3 HSD O

estrone
5 androstenediolo 4 androstenedione
HO O HO

3 HSD 17 HSD
OH OH

testosterone estradiolo
O HO

OH
OH
5 riduttasi

androstandiolo
diidrotestosterone
HO
O
H
H

che questultimo in stretto contatto con la sostanza Il tetramero non si lega allormone e non entra nel nu-
reticolare, il sistema limbico, la corteccia cerebrale; cleo, cio inattivo.
quindi comprensibile come anche alterazioni neuro- La forma attiva rappresentata dal monomero che si
caratteriali (ed anche lo stress) possano alterare que- lega al DHT e lo trasporta fino al DNA nucleare.
sto delicato meccanismo: pensiamo, ad esempio, alla stata anche evidenziata la presenza di una catena
alopecia neurologica dei malati di mente. enzimatica in grado di convertire reversibilmente il te-
tramero in monomero e la presenza di una proteina
regolatrice, ad effetto inibitorio, per il legame dellor-
Il recettore citosolico mone col recettore citosolico.
del diidrotestosterone
Controllo metabolico
Sawaya (Miami 1988) ha evidenziato che il recettore
citosolico (Androgen Receptor Protein) del diidrote- Il controllo metabolico della vita del capello (e del pelo)
stosterone (DHT), cio la proteina vettrice che legan- si attua attraverso il metabolismo del glucosio.
dosi al DHT lo trasporta nel nucleo cellulare, esiste nel La prima tappa che porta allutilizzo del glucosio da
citosol sotto forma di tetramero e di monomero. parte del follicolo pilifero, cio alla produzione di ener-
Fig. 13 - Metabolismo degli androgeni a livello del follicolo pilosebaceo.

Plasma Cellula
OH OH OH OH

NADPH 5 riduttasi NADP NADPH 3 riduttasi NADP

O O NADPH O OH
H H
testosterone testosterone diidrotestosterone 3 androstandiolo
aromatasi
NAD
OH OH

NADP

17 HSD
OH OH
NAD
estradiolo E2 estradiolo E2

17 idrossi steroido deidrogenasi


NADH
O O O
NADH

NADPH aromatasi NADP

48 O O OH
tricologia 4 androstenedione 4 androstenedione estrone E1
DUEMila 11

vie ormonali prevalenti nellanagen vie ormonali prevalenti nel catagen

della adenilciclasi produce cAMP da ATP. LcAMP inizia duce la disponibilit di cAMP a livello dei follicoli pili-
la fisiologica cascata di attivazione di proteine chinasi feri (Adachi K.);
che porta allattivazione della fosforilasi. Durante _ lestrone, ma non lestradiolo, attiva invece ladenil-
lanagen anche lattivit (o la disponibilit) della eso- ciclasi aumentando lcAMP nel follicolo (Parker F.);
chinasi, che trasforma il glucosio ematico in glucosio _ le cellule della matrice del pelo sono in grado di me-
6-fosfato, dipende dai livelli di proteina chinasi attiva. tabolizzare, in presenza di NADH2, il testosterone ad
androstenedione (De Villez R.L.);
Sappiamo che: _ il follicolo pilifero in grado di aromatizzare lan-
_ il diidrotestosterone, ma non il testosterone n lan- drostenedione ad estrone (Schweikert H. U.).
drostenedione, in grado di inibire ladenilciclasi e ri-
C una stretta relazione fra follicoli in anagen che pro-
ducono diidrotestosterone da testosterone con calo dei
livelli di cAMP fino al telogen e follicoli in telogen che
Fig. 14 _ Metabolismo energetico del capello controllo metabolico. metabolizzano testosterone in androstenedione (De Vil-
lez R.L.), androstenedione (Schweikert H.U.) ed estradiolo
adeniciclasi 3, 5-AMP ciclico
fosfodiesterasi
5-AMP
in estrone (Parker F.), con laumento delle concentrazioni
ATP
di cAMP, fino al via di un nuovo anagen.
I processi di aromatizzazione del follicolo pilifero sono
sistema chinasico
defosfo-fosforilasi fosforilasi essenziali, in particolar modo nel maschio, a mante-
(inattiva) (attiva)
nere lanagen.
Dunque lcAMP modula la fornitura di energia neces-
glucosio -1-PO4 glicogeno saria alla sintesi della cheratina innescando un sistema
di proteine chinasi che attiva la fosforilasi e controlla
glucosio-6-PO4 la funzione della esochinasi. Tutto ci in presenza di
Ca++ e Mg++ e con consumo di ATP.
ATP glicolisi
La proteina chinasi, la cui attivazione costituisce la
acido piruvico prima tappa della cascata, consta di una subunit re-
golatrice (R) e di una subunit catalitica (C). Se unite
Ciclo fra loro queste subunit non sono attive. LcAMP lega
di Krebs
la subunit R e libera la subunit C che cos pu inne-
scare la catena metabolica.
La subunit C attivata controlla per anche alcuni si- cadono ed il cuoio capelluto viene interessato da una 49
stemi di controregolazione di cui il pi importante caratteristica ipotrichia.
linibizione dellenzima fosfofruttochinasi che, nella Ipotrichia progressivamente ingravescente si osserva
glicolisi, presiede alla trasformazione del fruttosio 6- anche nella sindrome della sella vuota e frequente-
fosfato in fruttosio 1,6-difosfato. mente anche in presenza di adenomi ipofisari.
Linibizione della fosfofruttochinasi devia il metaboli-
smo del glucosio verso lo shunt degli esosomonofo-
sfati con produzione di NADPH2, incremento della Malattie della tiroide
attivit della 5 reduttasi e maggior produzione di dii-
drotestosterone che, a retroazione, inibisce ladenilci- Tipico il defluvio in telogen dellipotiroidismo che in-
clasi e quindi la produzione di cAMP. teressa i capelli, la barba, i peli pubici ed ascellari. Si
Inoltre la subunit C attiva rallenta la sintesi delle pro- tratta di una grave ipotrichia che colpisce particolar-
teine a livello della trascrizione dellmRNA ed interferi- mente i bordi del capillizio con una alopecia marginale
sce con il ciclo cellulare nelle fasi G1 ed S (Voorkees J.J.). reversibile con terapia sostitutiva.
Cos alti livelli di cAMP possono esitare in prematura Nellipertiroidismo i capelli ed i peli diventano sottili
fase telogen del capello (Adachi K.) e bassi livelli pro- e fragili ma rara una vera alopecia. Sia nellipotiroi-
vocano ancora il telogen per carenza dellenergia ne- dismo che nellipertiroidismo frequente lalopecia
cessaria alle sintesi proteiche (Comaish S.). areata; talvolta si associa anche la vitiligine.

Alopecie in endocrinopatie Malattie delle paratiroidi

Lo sviluppo dei peli ed il loro ciclo sono condizionati, Nellipoparatiroidismo cronico costante una ipotri-
in gran parte, dalle ghiandole endocrine i cui ormoni cosi generalizzata; i capelli diventano secchi, sottili,
esercitano sul complesso pilosebaceo influenze rego- fragili e cadono diffusamente o in chiazze fino allalo-
latrici spesso opposte. Non sorprende perci che di- pecia, dimostrando cos clinicamente limportanza del
sendocrinie di varia natura si riflettano sullo sviluppo calcio nel trofismo del pelo.
dellapparato pilifero e sul ciclo vitale dei capelli.

Malattie delle surreni


Malattie dellipofisi
Nelle sindromi surrenogenitali femminili da carenza
Tipica lalopecia che si manifesta nel nanismo ipofi- enzimatica (iperplasia surrenalica congenita) si osser-
sario e che inizia al centro del capillizio estendendosi vano alopecia androgenetica, irsutismo ed acne che
successivamente verso la periferia fino ad interessare sono presenti anche nel morbo di Cushing e nei tu-
tutto il cuoio capelluto; anche le regioni ascellari e pu- mori virilizzanti del surrene.
biche sono tipicamente coinvolte. Nellinsufficienza surrenalica cronica (M. di Addi-
Nella sindrome di Sheehan (necrosi ipofisaria post son) tutto il sistema pilifero appare compromesso ed
partum) i peli al pube ed alle ascelle si assottigliano e in particolare i capelli si diradano e scuriscono men-
Anomalie del fusto del capello
a cura di
Andrea Marliani

Il modo pi semplice per studiare il fusto del capello Il microscopio in luce polarizzata permette lo studio 51
la sua osservazione a secco con microscopio ottico a della architettura del fusto nei suoi particolari, la va-
luce trasmessa. Questo sufficiente ad evidenziare la lutazione delle anomalie pi fini e losservazione dello
maggior parte delle anomalie dei capelli. Per una os- stato di danneggiamento della cuticola.
servazione pi accurata i capelli possono essere osser- Un altro metodo economico che pu dare ulteriori in-
vati in immersione con olio ottico (fig. 1). formazioni losservazione della replica dei capelli in
esame. I capelli vengono messi su alcune gocce di cia-
noacrilato poste su un vetrino; avvenuta la polime-
Fig. 1 _
Mlcrofotografla rizzazione dopo circa 30 secondi, i capelli vengono
di un capello
normale (845x).
rimossi dal vetrino su cui rimane, visibile al microsco-
SI nota pio ottico, la replica negativa del fusto.
la regolarlt
della embricatura Le anomalie del fusto sono spesso responsabili di al-
cuticolare. cune forme di alopecia e una descrizione che ne fa-
ciliti il riconoscimento appare pertanto assai
opportuna.
Descriviamo le alterazioni pi significative dopo una
breve classificazione (tab. 1).

Tab. 1
tipo di anomalia fratture del fusto fratture del fusto altre alterazioni
in senso orizzontale in senso verticale del fusto

con aumentata fragilit tricorressi nodosa moniletrix


tricoschisi pseudomoniletrix
tricorressi invaginata pili torti
fratture fusiformi capelli affusolati

senza aumentata fragilit tricoptilosi scanalature longitudinali


pili annulati
pseudopili annulati
tricomalacia
pili bifurcati
pili multigemini
tricostasi spinulosa
triconodosi

con o senza aumentata fragilit tricoclasia capelli impettinabili


capelli lanosi
Fig. 2 _ Aspetto del capellizio
nella tricoressi nodosa acquisita.

52 Distinguiamo: polarizzata, la seconda da nodi o rigonfiamenti dovuti a


tricologia _ Fratture del fusto lassit della struttura corticale corrispondenti alle aree
DUEMila 11
_ Alterazioni della regolarit del fusto bianche, la terza dalla rottura a spazzola del fusto (fig. 3).
_ Arricciamenti del fusto
_ Altre alterazioni traumatiche
_ Anomalie delle guaine del capello tricorressi nodosa congenita
_ Anomalie del follicolo
Esiste anche una rara forma congenita, ereditaria, re-
cessiva e non traumatica, pi frequente nei bambini
Fratture del fusto che migliora spontaneamente con let ed anche, si
detto, con la supplementazione dietetica di aminoa-
cidi solforati. Diviene evidente gi qualche mese dopo
tricorressi nodosa acquisita la nascita: i capelli sono fragili e si spezzano per minimi
traumi provocando anche vaste aree di alopecia. Si pu
la pi comune alterazione del fusto, un comune ar- facilmente porre diagnosi differenziale con la forma
tefatto causato da traumi, anche modesti, fisici e/o traumatica perch la tricorressi congenita prossi-
chimici (phon, pettine caldo, spazzole, acconciature, male, interessa cio il capello vicino alla cute, mentre
permanenti, tinture, lavaggi troppo frequenti con de- la forma acquisita un artefatto distale che interessa
tergenti aggressivi ecc.), che provocano, in alcuni tratti i capelli lunghi a distanza di almeno 5 cm dalla cute.
del fusto, prima una perdita della cuticola (diagnosi
differenziale con lo pseudomoniletrix con cui peraltro
imparentata strettamente) e successivamente una tricoclasia
dissociazione e una separazione delle cellule della cor-
teccia con formazione di rigonfiamenti tondeggianti, una frattura trasversale del fusto che interessa mi-
fragili e facilmente soggetti a frattura, che avviene con dollo e corteccia ma non la cuticola, dando al capello
aspetto tipicamente sfrangiato a pennello (fig. 2). laspetto di un legno verde spezzato. Pu essere asso-
Si sono volute distinguere tre fasi: la prima rappresen- ciata o meno ad altre alterazioni e consegue in genere
tata da aree bianche visibili solo al microscopio a luce a traumi fisici o chimici di modesta entit (fig. 4).

Fig. 3 _ Tricorressi nodoso. Fig. 4 _ Tricoclasia.


Fig. 5_ Aspetto del capillizio
nella tricoclasia.

Nelle fasi iniziali il capello non si presenta particolarmente gueali, ittiosi, ritardo dello sviluppo psicofisico ecc.) si 53
fragile ma pu diventarlo se con il passare del tempo la parla di Tricotiodistrofia. I capelli e, pi raramente, gli
cuticola non si mantiene perfettamente integra (fig. 5). altri peli del corpo, si presentano appiattiti, secchi, irre-
golarmente conformati e ruvidi (fig. 7).

tricoptilosi
tricotiodistrofia
una comunissima alterazione acquisita: la fissura-
zione longitudinale del fusto intermedia o terminale una rara genodermatosi autosomica recessiva. I ca-
(doppia punta) che si verifica solo per danni fisici o pelli presentano anomalie strutturali del fusto con
chimici (anche ripetute spazzolature e pettinature) grave carenza di contenuto di zolfo per ridotta incor-
dopo una prima fase di perdita della cuticola (fig. 6). porazione di aminoacidi. Il fusto assottigliato a na-
stro con aspetto a zigzag e tricoschisi. Lalterazione
Fig. 6 _ Tricoptilosi: fissurazioni longitudinali. evidente fino dalla nascita ed interessa ciglia, soprac-
ciglia e capelli che sono appiattiti, fragili, frammen-
tati, corti e radi. Sono inoltre presenti fratture del fusto
a tipo tricorressi nodosa e tricoschisi. Alla microscopia
in luce polarizzata il fusto presenta una tipica marez-
zatura di colore a coda di tigre (fig. 8).
Nella tricotiodistrofia i capelli hanno un contenuto di
aminoacidi solforati, essenzialmente cisteina, inferiore
al 50% del normale. La quantit di cistina marcata-
mente diminuita soprattutto a livello della cuticola,
della matrice e della corteccia. I capelli sono abnor-
memente fragili e si spezzano per linsulto dei normali
tricoschisi agenti esogeni. La tricotiodistrofia pu essere associata

una frattura trasversale netta del capello senza rigon-


Fig. 8 _ Tricodistrofia: tipico aspetto a coda di tigre
fiamenti causata in genere da gravi carenze proteiche. del fusto in luce polarizzata.
Il capello presenta forte deficit di zolfo. Se laffezione
familiare e si associa ad altre alterazioni (distrofie un-

Fig. 7 _ Tricoschisi: fratture trasversali nette.


Fig. 9 _ Aspetto del capillizio
nella tricotiodistrofia.

54 ad altri difetti neuroectodermici come ritardo mentale, tenna estensibile di un apparecchio radio portatile che
tricologia ittiosi, alterazioni ungueali e dentarie, cataratta con- rientra su se stessa (fig. 11).
DUEMila 11
genita, fotosensibilit, spasticit, atassia, diminuita fer- La tricorressi invaginata pu essere la conseguenza di
tilit (fig. 9). Vi pu essere anche un difetto dei traumi fisici o chimici oppure, pi raramente, pu col-
meccanismi di riparazione dei danni prodotti dalla luce pire la maggioranza dei capelli e dei peli ed essere as-
sul DNA, simile a quanto si osserva nello Xeroderma sociata ad altre anomalie come ittiosi ed atopia.
Pigmentoso.
Fig. 11 _ Tricorressi invaginata.

Fratture fusiformi

Si verificano nei capelli affusolati (vedi) o pi rara-


mente negli anagen distrofici dellalopecia areata. La
frattura avviene a livello dei restringimenti e la por-
zione residua del capello si presenta con aspetto a
punta di matita.

Fig. 10 _ Fratture fusiformi: aspetto a punta di matita.

La sindrome di Netherton, definita dalla associazione


di tricorressi invaginata, ittiosi (di solito nella forma li-
neare circonflessa) ed atopia, una rara anomalia ecto-
dermica a probabile trasmissione autosomica recessiva
che colpisce soprattutto il sesso femminile. Nei pazienti
affetti da sindrome di Netherton le alterazioni del fusto

Fig. 12 _ Ittiosi lineare circonflessa.

tricorressi invaginata

un rigonfiamento del capello prodottosi in seguito


ad un difetto transitorio della cheratinizzazione del
fusto che provoca dapprima il distacco della cuticola
del pelo dalla cuticola della guaina e successivamente
la penetrazione della parte superiore, rigida, del fusto
in quella sottostante, non ancora cheratinizzata, che si
dilata elasticamente per accoglierla, come una an-
Fig. 13 _ Aspetto del capillizio
nel moniletrix.

compaiono gi durante la prima infanzia e possono in- tici di 0,7-1 mm di lunghezza, detti nodi (fig. 14). 55
teressare sia i peli vellus che i peli terminali arrivando a Questi sono spesso privi di cuticola e sono separati fra
coinvolgere, nelle forme pi gravi, tutti i peli del corpo. loro da restringimenti affusolati detti internodi (Whi-
I capelli, particolarmente nelle aree di frizione, sono sot- ting) che presentano scanalature longitudinali in cui
tili, opachi, fragili e corti. Si pu avere alopecia anche le cellule cuticolari sono presenti ma alterate; negli in-
delle sopracciglia e delle ciglia. ternodi il midollo assente. A livello degli internodi si
Littiosi lineare circonflessa caratterizzata da chiazze verificano pi frequentemente le fratture (clasie).
eritemato-squamose rilevate che presentano bordi po- Anche il follicolo, strutturalmente normale, pu pre-
liciclici rilevati. Le lesioni tipicamente migranti ten- sentare a livello della zona cheratogenetica allarga-
dono a confluire in chiazze di maggiori dimensioni con menti e strozzature con la stessa morfologia del fusto.
risoluzione centrale (fig. 12).
Fig. 14 _ Moniletrix.
Non esiste una terapia efficace per la sindrome di Ne-
therton. I capelli tendono a migliorare spontanea-
mente con let adulta allorch persistono spesso solo
alterazioni a carico delle sopracciglia. Lefficacia del-
letretinato non costante e luso di questo farmaco
riservato a pazienti con grave ittiosi. Letretinato pu
indurre peggioramento delle condizioni cutanee nei
pazienti con atopia.

Alterazioni della regolarit


del fusto
Nel moniletrix il capello si spezza con grande facilit
Moniletrix ad 1 - 2 cm dalla cute dando origine ad una pseudo-
alopecia diffusa che interessa soprattutto le zone di
Alterazione del fusto genetica, ereditaria, autosomica maggior sfregamento come la nuca.
dominante ad espressivit variabile. Il moniletrix pu
colpire anche i peli di tutti i distretti cutanei. Verosimilmente il moniletrix la conseguenza di una
Se in alcuni pazienti tutto lapparato pilifero coin- alterazione funzionale fra papilla e matrice e spesso
volto dalla malformazione in altri pu essere interes- migliora trattando il paziente con etretinato ma i ri-
sata solo una modesta percentuale di capelli, anche sultati regrediscono alla sospensione della terapia.
meno del 5%, e la diagnosi pu essere difficile (fig. 13). Il cuoio capelluto presenta tipiche papule follicolari
Il fusto ha complessivamente un aspetto che lo fa as- cheratosiche.
somigliare ad un monile, ad una catena di rosario op- Il moniletrix si manifesta nei primi mesi di vita e tende
pure ad una collana (moniletrix) in quanto presenta, a a migliorare con let, senza tuttavia risolversi mai
distanza regolare luno dallaltro, rigonfiamenti ellit- completamente.
Fig. 15 _ Capelli Fig. 16 _ Aspetto
impettinabili. istologico dei
pili trianguli
et canaluculi.

56 Pseudomoniletrix lature longitudinali lungo i tre lati e superficie ap-


tricologia piattita che riflette la luce: pili trianguli e canaliculi
DUEMila 11
Si presenta simile al moniletrix ma i rigonfiamenti del (figg. 16 e 17).
fusto (pseudonodi) sono di dimensioni variabili luno Lalterazione talvolta sporadica e talaltra familiare
dallaltro, con le cellule cuticolari conservate, disposti con trasmissione autosomica dominante a penetranza
a distanza irregolare e con tratti intermedi (pseu- incompleta.
dointernodi) privi di scanalature. Inoltre, sempre a dif-
ferenza del moniletrix, lalterazione non ereditaria possibile che la causa primaria sia da ricercare in una
ma consegue a traumi fra i quali anche quello legato irregolare cheratinizzazione della guaina epiteliale in-
alla preparazione dei capelli sul vetrino portaoggetti. terna che diventa in qualche punto precocemente
Lo pseudomoniletrix un artefatto, non vi sono ano- troppo rigida deformando il capello in crescita e facen-
malie del follicolo e le fratture avvengono quasi esclu- dogli assumere la caratteristica forma. Ciglia e sopracci-
sivamente in corrispondenza dei nodi. glia sono normali. La diagnosi di certezza microscopica.

capelli impettinabili Pili annulati

I capelli, di colore bianco argento o paglierino o giallo- In questi capelli il fusto, fornito di una cuticola regolar-
grigiastro, non possono essere in alcun modo pettinati mente strutturata che talvolta presenta lievi scanalature,
e talvolta neppure schiacciati. Le manifestazioni clini- si presenta a bande chiare e scure alternate dovute a mi-
che sono generalmente evidenti a 2-3 anni di et e crobolle di aria che si trovano fra le cellule della corti-
migliorano con la crescita (fig. 15). cale (fig. 18). Queste aree risultano chiare se osservate a
Lo stelo, provvisto di cuticola, si presenta in sezione luce incidente e diventano invece scure se la sorgente di
trasversa di forma triangolare o reniforme con scana- luce posta dietro al capello (microscopio, ripiano illu-
minato) conferendo al capello un caratteristico aspetto
zebrato (figg. 19 e 20).
Fig. 17_ Pelo solcato.
Il difetto quasi sempre ereditario, trasmesso come au-
tosomico dominante, risiederebbe nella unit papilla-
matrice che, per anomala attivit, darebbe origine, ad

Fig. 18 _ Aspetto microscopico di pili annulati.


Fig. 19 _ Aspetto Fig. 20 _ Aspetto
caratteristico del capillizio
zebrato dei pili nei pili annulati.
annulati.

intervalli regolari, a cellule corticali non giustapposte 57


ma disposte irregolarmente (sono state definite ad
acciottolato per il loro aspetto al microscopio a scan-
sione) e frammiste a spazi liberi contenenti le micro-
bolle daria.
Il capello cresce pi lentamente del normale e presenta
gradi variabili, ma modesti, di fragilit.

Leffetto ottico, nel complesso esteticamente grade-


vole, quello di una capigliatura luccicante.

Fig. 21 _ Capelli affusolati.

Pseudopili annulati
linsorgenza di una malattia sistemica, di un inter-
A differenza dei pili annulati non ci sono difetti corti- vento chirurgico, di un incidente, di una emorragia
cali ma una parziale torsione dei fusti di sezione non ecc. (fig. 22).
perfettamente circolare che, ripetendosi ad intervalli
pi o meno regolari, non consente una riflessione
omogenea della luce facendo comparire apparenti
bande chiare e scure in successione. Leffetto si riduce
notevolmente o scompare se il capello viene osservato
Fig. 22 _ Pohl-Pinkus.
su un piano illuminato.

Unaltra variante minore sono i peli a baionetta. Sono


capelli affusolati capelli o peli con fusto affilato e con una globosit
iperpigmentata della corteccia che precede lassotti-
Si presentano con restringimenti a fuso lungo il fusto, gliamento. Sono tipici dellittiosi ma si possono repe-
indice di rallentamento temporaneo dellattivit mito- rire anche nella dermatite seborroica ed in corso di
tica delle cellule della matrice, in modo analogo ai sol- radioterapia e di terapia citostatica (fig. 23).
chi trasversi di Beau delle unghie (fig. 21).
Le cause possono essere varie, fra le pi comuni i far- Fig. 23 _ Peli a baionetta.
maci citostatici, le malattie febbrili, lalopecia areata,
lulcera peptica, i traumi ripetuti da trazione come
nella tricotillomania.

Una variante di capelli affusolati il fenomeno di


Pohl-Pinkus. In questo caso la porzione prossimale
del fusto presenta un assottigliamento dovuto ad un
arresto mitotico della matrice. Pu coincidere con
58 Pili bifurcati
tricologia
DUEMila 11
Dal follicolo fuoriesce un pelo che si biforca dando ori-
gine a due peli distinti ognuno con la propria cuticola
(diagnosi differenziale con la tricoptilosi nella quale la
Fig. 26 _Capelli lanosi.
cuticola assente). Si tratta probabilmente di una
forma circoscritta di peli multigemini (fig. 24).
fusti, a sezione ovoidale e di spessore solitamente ri-
dotto, non sono rettilinei ma presentano curvature o
torsioni assiali modeste o totali (pili torti) con il risul-
tato finale di un notevole arricciamento. Non sono
Fig. 24 _ Pili bifurcati.
pettinabili ma nellet adulta possono spontanea-
mente diventare meno arricciati e fragili (fig. 26).

Scanalature longitudinali A livello della matrice del capello lanoso si notano delle
differenze di indice mitotico tra la parte centrale della
Possono essere reperite saltuariamente in soggetti con matrice e quella laterale. La parte centrale della ma-
capelli altrimenti normali o, pi frequentemente, in trice possiede un indice mitotico maggiore di circa il
portatori di altre anomalie (tricotiodistrofia, monile- 50% rispetto alla parte laterale (fig. 27).
trix, pili torti etc.). Non rivestono significato patolo- Questo squilibrio nella velocit di crescita determina
gico e sembra siano determinate da difetti zonali anomalie di cheratinizzazione che macroscopicamente
(talora temporanei) di attivit delle cellule della ma- determinano la lanosit del capello.
trice. A livello della scanalatura la cuticola normal-
mente rappresentata mentre lo spessore della
corteccia ridotto (fig. 25). Fig. 27 _ Aspetto istologico di follicoli di capelli lanosi.

Fig. 25 _Scanalature longitudinali.

Arricciamenti del fusto

capelli lanosi
Anche nei caucasici si possono avere capelli crespi, la-
nosi come quelli della razza negra. Nei capelli lanosi i
Fig. 28 _ Aspetto del capillizio
nella forma ereditaria dominante
di capelli lanosi.

Possono associarsi anomalie dentarie ed oculari e la 59


situazione pu migliorare con let.

La forma familiare sporadica recessiva caratteriz-


zata da capelli chiari con ciclo talvolta accorciato e
pu interessare anche i peli di altri distretti.

Il nevo a capelli lanosi una zona circoscritta di


capelli crespi, sottili e chiari. Spesso si associa ad un
nevo verrucoso lineare pigmentato del collo o degli
arti (fig. 29).

Nellarricciamento acquisito dei capelli, i capelli delle


zone occipitale e temporale iniziano a scurirsi e ad ar-
Fig. 29 _ Nevo a cepelli lanosi.
ricciarsi durante ladolescenza; il fenomeno, tipico dei
maschi, pu coinvolgere lintero cuoio capelluto e tal-
Si distinguono 4 forme. volta anche regredire (fig. 30).
Nella forma ereditaria dominante lanomalia coin-
volge solo la capigliatura ed gi evidente alla nascita Varianti minori dei capelli lanosi sono:
o comunque nei primi mesi di vita. La crescita nor- Peli a cavaturacciolo: quando peli o capelli presentano
male ma, a causa della loro fragilit e forse anche per torsioni a spirale ed appiattimento del fusto (fig. 31).
una riduzione della fase anagen, difficilmente i capelli Peli circolari od a spirale: se i peli sono contorti a spi-
raggiungono una lunghezza normale. La crescita to- rale nel contesto dello strato corneo. Sono facilmente
tale di pochi centimetri (fig. 28). estraibili e mantengono la loro struttura a spirale
anche dopo lo stiramento. Talvolta si accompagnano a
Fig. 30 _ Arricciamento acquisito dei capelli.
cheratosi pilare.

Fig. 31 _ Peli a cavaturacciolo.

triconodosi

Lalterazione si pu avere anche nei caucasici ma tipica


della razza nera e comunque dei capelli crespi. I capelli
lanosi (crespi) facilmente formano veri e propri nodi
(fig. 32).
Alterazioni del colore
a cura di
Andrea Marliani

68 Il colore dei capelli dipende dalla presenza di eumela- canza totale di melanina e i capelli sono completa-
tricologia nina e feomelanina, dal numero, dalle dimensioni e mente depigmentati. In varianti minori di albinismo si
DUEMila 11
dalla forma dei granuli di melanina e dalla loro distri- possono avere piccole quantit di melanina che de-
buzione nel fusto del pelo. Ciascuno di questi fattori terminano una colorazione di capelli che va dal giallo
probabilmente controllato da pi geni, il che spiega chiaro al castano chiaro.
la vasta gamma di colori dei capelli normali. I celtici Nel piebaldismo vi una zona localizzata in cui la me-
con capelli rossi ed efelidi possiedono quasi esclusi- lanina congenitamente assente, spesso nella regione
vamente feomelanina; neri ed asiatici hanno unele- frontale, il che d origine ad una ciocca di capelli bian-
vata quantit di eumelanina; i bianchi hanno chi. Sono state descritte anche famiglie con ciocche di
proporzioni variabili di entrambi i tipi di melanina, il capelli bianchi nella zona occipitale (fig. 1).
che determina un range di colore di capelli variabile
dal biondo al bruno ed al nero.
Poliosi

Eterocromia Area acquisita e circoscritta di capelli depigmentati,


bianchi, nettamente separata dai capelli scuri normali.
In alcuni casi una apparente eterocromia dovuta alle La causa pi comune probabilmente la vitiligine. Si-
decolorazioni o alle tinture dei capelli ma la reale pre- mili alterazioni di colore si osservano in una ricrescita
senza di peli di due colori diversi in uno stesso individuo di capelli dopo alopecia areata, processi infiammatori
non insolita. Una certa diversit tra i capelli e i peli (come lo zoster), traumi, ustioni o irradiazioni con
della barba o tra i capelli e i peli pubici quasi la regola. raggi X. In questi ultimi casi i capelli possono anche ri-
Alcuni soggetti possono avere delle striature naturali di crescere pi scuri, come risultato di una focale iper-
un diverso colore che attraversano la loro capigliatura e pigmentazione. La soluzione pi semplice quella di
spesso alla base di queste strie vi un nevo melanoci- tingere i capelli depigmentati.
tico. Quando il capillizio indenne bisogna ipotizzare
un mosaicismo. Un tipo particolare di eterocromia Fig. 1 _ Piebaldismo.
stato descritto in giapponesi con anemia sideropenica.
I pazienti avevano capelli in cui si alternavano ciocche
scure (di colore normale) ad altre chiare. Con la sommi-
nistrazione di ferro, i capelli ricrescevano tutti con lo
stesso colore bruno: per questo fenomeno stato pro-
posto il termine di canizie sideropenica segmentata.

aibinismo e piebaldismo

I pazienti affetti da albinismo presentano deficit in una


delle tappe metaboliche della sintesi di melanina. Nel
vero albinismo con deficit di tirosinasi vi una man-
Affezioni del cuoio capelluto
di frequente riscontro
a cura di
Andrea Marliani

70 Forfora
tricologia (pityriasis simplex capitis)
DUEMila 11

La forfora, affezione di poco conto ma non banale,


insorge normalmente fra i 10 ed i 25 anni e migliora
spontaneamente verso i 45-55; pu tuttavia persistere
fino alla vecchiaia.
causata da un accelerato ricambio delle cellule epi- Fig. 2 _ Una squama di forfora comune
al microscopio in luce polarizzata.
dermiche che, a causa dellaumento di velocit di mi-
grazione, non riescono a raggiungere la completa
maturazione prima di distaccarsi. Si formano pertanto rimane unipotetica influenza androgena suggerita
delle squame bianche o grigiastre (ammassi di cellule da alcuni Autori. Neppure hanno alcun fondamento le
cornee), localizzate in chiazze o, pi spesso, diffusa- tanto spesso citate responsabilit dellapparato dige-
mente distribuite su tutto il cuoio capelluto. Il prurito rente e in particolar modo del fegato. Pi interessante
scarso o assente (figg. 1 e 2). appare il dato, scientificamente accertato, che nelle
squame e fra i capelli dei soggetti con forfora spesso
A causa della irregolare disposizione delle cellule cor- presente in quantit massiva un micete, il Pityrospo-
nee nella forfora, a differenza di quanto comunemente rum ovale, il cui ruolo patogenetico non tuttavia de-
si ritiene, lo strato corneo pi permeabile di quello di finitivamente chiarito. La forfora pu anche essere
un cuoio capelluto normale e si dovrebbe pertanto te- presente in assenza di elevati quantitativi di Pityro-
nerne conto nel valutare una possibilit di assorbi- sporum per cui non ancora del tutto chiarito se sia
mento indesiderato di sostanze farmacologicamente il micete responsabile della forfora o, al contrario, un
attive applicate localmente. cuoio capelluto con forfora costituisca un terreno fa-
Le cause sono ancora discusse e, in particolare, oscura vorevole al suo sviluppo.

Fig. 1 _ Pityriasis capitis. Fig. 3 _ Pitiriasi grassa e steatoide.


cutanee sia il sebo o il sudore. Nei mesi invernali o nei 73
climi asciutti il problema appare meno rilevante. La se-
borrea un fattore predisponente verso altre derma-
tosi, come l'acne volgare, le follicoliti, la dermatite
seborroica e la rosacea. Inoltre la produzione eccessiva
di sebo talvolta porta allo sviluppo di un odore corpo-
reo rancido e sgradevole (bromidrosi). Negli anziani la
seborrea tende a diminuire ma comunque il problema
Fig. 6 _ Cute seborroica nelle pieghe naso-geniene. pu permanere per tutta la vita. Anche i fattori emo-
zionali hanno la loro importanza. In molti casi la se-
borrea solo un fatto soggettivo ed il paziente che,
mune che viene raramente diagnosticato, forse per il per una sua personale valutazione estetica, riferisce di
fatto che viene considerato una condizione normale o avere seborrea in assenza di reale riscontro clinico.
comunque parafisiologica. La cute del seborroico, nelle I soggetti con calvizie lamentano spesso untuosit del
aree ricche di ghiandole sebacee, lucida; le pieghe cuoio capelluto. Sia la seborrea che lalopecia andro-
naso-sogeniene (fig. 6), la fronte o la zona retro-auri- genetica sono legate alla attivit androgena (diidrote-
colare risultano al tatto grasse ed oleose ed i pazienti, stosterone ed androstandiolo) ma non c un rapporto
specialmente se donne, si lamentano di questo di connessione diretto fra le due condizioni. Esistono
aspetto. Anche i capelli sono spesso grassi, difficili da soggetti con forte seborrea ma mai calvi, perch la cal-
pettinare e sul cuoio capelluto eritemadoso (fig.7) pos- vizie androgenetica ereditaria. La predisposizione ge-
sono svilupparsi delle squame. Se la seborrea si asso- netica il fattore pi importante anche nella deter-
cia a forfora, con formazione di squame giallastre ed minazione del grado di seborrea. Seborrea e defluvio
untuose, si parla di pitiriasi steatoide. androgenetico sono pertanto spesso contemporanei
Soprattutto durante il periodo estivo e nei climi caldi ma non sono luno conseguenza dellaltro.
la seborrea pu essere causa di grave disagio. Spesso, Gli ormoni androgeni stimolano la produzione di sebo
inoltre, accompagnata dall'aumento della sudora- mentre gli estrogeni la bloccano. Le sostanze antiandro-
zione (iperidrosi) tanto da risultare difficile stabilire se gene esercitano un blocco ormonale a livello ghiando-
il principale responsabile delle sgradevoli condizioni lare inibendo lattivit delle stesse ghiandole sebacee. Il
principale inibitore terapeutico della produzione di sebo
Fig. 7 _ Capelli grassi e cuoio capelluto eritemadoso. comunque l'isotretinoina o acido 13-cis-retinoico. Sia
l'utilizzo di estrogeni, di solito sotto forma di pillola an-
tifecondativa, che l'isotretinoina determinano un mi-
glioramento delle condizioni del paziente. Il dosaggio di
acido 13-cis-retinoico necessario per migliorare una
condizione di seborrea molto inferiore rispetto a quello
utilizzato nel trattamento dellacne volgare. La prescri-
zione di un'unica dose orale di acido 13-cis-retinoico da
10 mg ogni tre o quattro giorni spesso sufficiente a
produrre un miglioramento notevole.
gine), la psoriasi (minore nettezza dei limiti, assenza di Psoriasi 75
squame tipiche e dei tre segni caratteristici della goc-
cia di cera, della membrana lucida, della rugiada san- La psoriasi una frequente dermatosi cronica erite-
guigna ecc.), la pitiriasi rosea (untuosit della squama, mato-squamosa con squama tipica (psoriasica), circo-
assenza di medaglione iniziale, diverse localizzazioni), scritta o diffusa con sedi preferenziali nei gomiti,
le micosi, talvolta con il pemfigo eritematoso. Da no- ginocchia e cuoio capelluto (fig. 10); geneticamente
tare una certa frequenza di associazione fra dermatite determinata con penetranza variabile (non tutti i com-
seborroica ed acne, rosacea, psoriasi che frequente- ponenti di una famiglia manifestano cio la malattia
mete complica il quadro clinico. o la presentano a vari livelli di gravit), con istologia ti-
Leziopatogenesi non del tutto chiara: si suppone che pica (dilatazione capillare papillare, microascessi epi-
fattori infettivi, sia batterici che micotici (Pityrospo- dermici sterili, iperparacheratosi) e accelerato
rum ovale in particolare), meccanici, irritativi, psico- turn-over della cheratogenesi, di difficile trattamento.
somatici e soprattutto una non chiarita disfunzione L'elemento caratteristico inconfondibile: una chiazza
sebacea verosimilmente ereditaria, siano alla base del eritematosa a limiti netti coperta da un cumulo squa-
cosiddetto stato seborroico. Nella dermatite sebor- moso formato da squame bianco-argentee, friabili ed
roica lincremento del Pityrosporum ovale maggiore evidenziabili con una piccola manovra di grattamento
rispetto a quanto abbiamo detto per la forfora mentre che rende pi bianca la chiazza (per penetrazione di
la velocit di secrezione sebacea non necessaria- aria fra squama e squama) e che libera piccoli fram-
mente aumentata. La composizione qualitativa del menti micacei dalla squama stessa (segno della goccia
sebo invece modificata: alla riduzione di trigliceridi, di cera, per similitudine col tentativo di grattare via una
squalene e cere esterificate si contrappone laumento goccia di cera da un tessuto). Continuando il gratta-
degli acidi grassi e del colesterolo (con formazione di mento (grattamento metodico di Brocq) tutto il cu-
prostaglandine - soprattutto PGE2 - attivazione del mulo squamoso viene allontanato: rimane una mem-
turn-over cellulare per attivazione delladenilciclasi di branella lucida (umida) trasparente (si intravedono i
membrana, attivazione della glicolisi e infine incre-
mento della moltiplicazione cellulare in modo non dis- Fig. 10 _ Psoriasi: chiazze eritematose
simile da quanto presunto per la forfora). coperte da squame bianco-argentee.

La terapia controlla ma non domina la situazione. Tutta


una serie di rimedi locali antiseborroici vorrebbero una trat-
tazione specialmente per le lozioni e gli shampoo. I cor-
tisonici non alogenati, esclusi dal trattamento generale
se non in pazienti selezionati e per previ periodi, sono spes-
so utilizzabili con successo, specialmente come gel e lo-
zioni, eventualmente associati ad antibiotici ed antifun-
gini, quale trattamento locale. Lacido 13-cis-retinoico, ana-
logamente a quanto detto per la seborrea, spesso ca-
pace di migliorare notevolmente la situazione. Gli anti-
fungini per uso generale, come il ketoconazolo, risulta-
no spesso molto ma brevemente efficaci.
76 vasi dilatati), detta membrana di Duncan-Bulkley, estre- La psoriasi si presenta sul cuoio capelluto con chiazze
tricologia mamente fragile, la cui asportazione o rottura anche rossastre coperte da cumuli compatti di squame color
DUEMila 11
parziale provoca la comparsa di una fine punteggiatura bianco-argenteo. Nelle forme pi gravi tutto il cuoio
emorragica (segno della rugiada sanguigna o di Au- capelluto pu esserne coperto (psoriasi a calotta o a
spitz). caschetto) ma lestensione oltre il margine di inser-
Le singole chiazze di figura rotondeggiante possono es- zione dei capelli inferiore rispetto alla dermatite se-
sere di varia grandezza ma di solito sono abbastanza borroica. Il prurito nella maggioranza dei casi
uniformi nello stesso caso: da qui le variet morfologi- presente ma scarso. Solo raramente c perdita dei ca-
che di psoriasi punctata (chiazze puntiformi), di psoriasi pelli dato che la papilla germinativa e la matrice del
guttata (come gocce), psoriasi nummulare (come mo- pelo sono situate pi profondamente e non sono
nete). Per lestensione, possiamo avere una psoriasi cir- quindi disturbate dal problema cutaneo di superficie.
coscritta (localizzata, accantonata) e una psoriasi diffusa Solo di rado si assiste, a livello delle chiazze psoriasi-
o addirittura generalizzata o universale. In quest'ultimo che, ad un incremento delleffluvium in telogen senza
caso, che rappresenta l'estensione massima della der- tuttavia che si associno fenomeni involutivi del folli-
matosi, la presenza di qualche piccola isola di cute sana colo pilifero. Lassociazione di aumentato flusso ema-
la differenzia, insieme con altri segni, dalla eritrodermia. tico locale con anomalie della cheratinizzazione
Ne deriva che qualunque zona pu essere colpita dalla cellulare determina, in genere, unaumentata penetra-
psoriasi ma nella grande maggioranza dei casi la loca- zione delle sostanze applicate sul cuoio capelluto con
lizzazione preferenziale, gi accennata, costituisce un maggiore probabilit di effetti collaterali.
criterio diagnostico: la psoriasi preferisce infatti le re- Quanto alla terapia, secondo la nostra esperienza di il
gioni estensorie e le sommit, i punti di appoggio in miglior principio antipsoriasico da usare sul cuoio ca-
particolare le regioni del ginocchio, del gomito, la re- pelluto il calomelano all8 - 10% incorporato in una
gione sacrale ed il cuoio capelluto, prevalentemente ai base cremosa. La crema al calomelano viene massag-
margini di inserzione del capillizio (fig. 11). giata sul cuoio capelluto e lavata non prima di 4 - 6
ore con uno shampoo genericamente antiforfora
(vedi pag. 81: Principi generali di trattamento).
Fig. 11 _ La psoriasi preferisce
i margini di inserzione del capillizio.

Principi generali di trattamento

Prima di intraprendere una terapia sempre necessario


fare una diagnosi corretta. Spesso impossibile porre
una diagnosi differenziale fra dermatite seborroica e
psoriasi, il dubbio potrebbe essere teoricamente risolto
da un esame istologico (nella psoriasi: ipercheratosi con
paracheratosi focale, pustole spongiformi, leucociti po-
limorfonucleati nellepidermide, ascessi di Munro-Sa-
bouraud, sterili, allinterno dello strato corneo, papillo-
matosi, incremento emodinamico con creazione di shunt
associate in terapia con il piperonil butossido che con- La tricotillomania 85
ferisce loro stabilit e potenzia il loro effetto. Questi
prodotti possono essere venduti direttamente al pub- La tricotillomania una comune dermatite artefatta.
blico, sono innocui e cosmeticamente accettabili. La una forma di alopecia non cicatriziale da trazione le-
loro applicazione richiede solo 10 minuti. Nel passato gata all'impulso di strapparsi i capelli. A torto consi-
sono stati molto usati contro i pidocchi del capo. In derata una patologia poco comune. L'alopecia da
Italia in commercio una piretrina naturale con pipe- tricotillomania pu essere indefinita o nettamente de-
ronil butossido, in shampoo potenziato alla sumitrina. marcata, con peli assenti, fusti spezzati e peli che ri-
Le piretrine non uccidono tutte le uova non dischiuse crescono di diverse lunghezze. Il danno estetico
e non hanno un'attivit residua, come la permetrina, variabile. Pi frequentemente coinvolta la regione
per cui richiedono un trattamento da 5 a 7 giorni dopo frontotemporale e parietotemporale nei bambini, ma
il primo per uccidere le ninfe. possono essere interessate anche le ciglia, le sopracci-
glia e la barba (fig. 26).
L'ivermectina un efficace pediculocida, non disponi- La tricocriptomania rappresenta una variante in cui
bile in Italia, da somministrare per via orale in una dose l'alopecia dovuta allo sfregamento ed alla rottura dei
singola di 200 mg/kg, con scarsissimi effetti collaterali peli pi che allo strappamento. Alcuni soggetti masti-
(in USA in commercio sotto il nome di Stromectal). cano e deglutiscono i peli rimossi, evento che pu de-
stato dimostrato che questa sostanza pu essere terminare la comparsa di tricobezoari ed ostruzione
utile anche per applicazione locale in soluzione allo gastrointestinale, ittero ostruttivo, pancreatite acuta
0,8%, ma nemmeno in USA sono in commercio for- o emorragia gastroenterica.
mulazioni del genere. La diagnosi di tricotillomania non sempre facile. La
clinica comunque di solito dirimente. Si tratta pi
Nessun prodotto tuttavia in grado di staccare le len- spesso di bambini ma anche di adulti che, pi o meno
dini dai capelli. L'adesione delle lendini ai capelli as- coscientemente, attorcigliano, tirano e strappano cioc-
sicurata da materiale cheratinico, prodotto dal che di capelli con le dita. Si osserva con pi frequenza
pidocchio, difficilmente aggredibile senza danneggiare
i capelli, che sono anch'essi costituiti di cheratina. Per Fig. 26 _ Aspetto del capillizio nella tricotillomania.
l'asportazione delle lendini dai capelli, dopo un im-
pacco di acqua e aceto, si usa un pettine a denti fitti
(0,3 mm fra i denti) di plastica o di metallo o, pi effi-
cacemente, si sfila manualmente dai capelli una len-
dine alla volta.

La disinfestazione degli oggetti veicolo dell'infesta-


zione, pettini e spazzole, un altro punto importante
per un trattamento corretto della pediculosi e per evi-
tare le recidive. I pidocchi e le lendini sono molto sen-
sibili alle alte temperature e quindi, per ucciderli,
sufficiente il lavaggio a 60 C.
86 in chiazze di forma irregolare e bizzarra nelle quali i di cheratina. La presenza di bulbi piliferi traumatizzati
tricologia capelli sono assenti o spezzati, come barba ispida diagnostica ma questo reperto non di frequente ri-
DUEMila 11
(fig. 27). Se si asportano i capelli presenti nelle chiazze scontro. Si osserva inoltre l'assenza significativa di flo-
alopeciche e si osservano al microscopio o anche con gosi attorno al bulbo pilifero, a differenza dell'alopecia
una semplice lente, si potr facilmente notare che areata che caratterizzata dalla presenza di bulbi in-
sono tutti anagen. Nei casi di diagnosi dubbia si potr fiammati e peli atrofici in anagen (figg. 28 e 29).
radere una piccola area di cuoio capelluto interessato La tricotillomania attualmente classificata come un
dalla pseudo-alopecia: osservando la normale ricre- "disturbo del controllo degli impulsi". Un senso di au-
scita dei capelli, avremo la certezza diagnostica. La dia- mentata tensione prima dello strappamento dei peli, la
gnosi differenziale comprende, tra le altre, l'alopecia sensazione di gratificazione e la diminuzione della
areata, l'alopecia androgenetica, la tinea capitis, l'ipo- tensione in seguito a tale atto sono componenti dia-
tiroidismo e la sifilide secondaria ma queste forme do- gnostiche che spesso per non si riscontrano, soprat-
vrebbero essere facilmente escluse grazie ad una tutto nei bambini. Non chiara la causa di questa af-
attenta osservazione ed ad una buona anamnesi. fezione che in genere cronica, resistente alla terapia
Pi di un terzo dei pazienti nega che l'alopecia sia au- e soggetta a recidive. I bambini tendono a strapparsi i
toindotta. La diagnosi spesso viene posta grazie al ti- capelli durante la lettura, lo studio o il riposo a letto.
pico quadro di alopecia ma, per fornire dati obiettivi, Questo atteggiamento dovrebbe essere differenziato da
pu essere anche richiesta una biopsia del cuoio ca- altri disturbi del comportamento come la suzione del
pelluto. Alterazioni istologiche caratteristiche si osser- pollice o la morsicatura delle unghie, che sono pato-
vano con maggiore probabilit in campioni bioptici di logie di solito benigne e autolimitanti. Sia nei bambini
4 o 5 mm prelevati da un'area alopecica datante non sia negli adulti stata descritta un'associazione signi-
pi di 8 settimane. ficativa tra ansia, disturbi comportamentali e tricotil-
Sezioni istologiche tipiche mostrano peli in catagen, lomania. Con minore frequenza si riscontrano con-
raccolte di pigmento e osti follicolari dilatati e zaffati temporaneamente disturbi dell'alimentazione, abuso di

Fig. 27 _ Chiazze di forma bizzarra Fig. 28 _ Aspetto istologico in sezione trasversa


nella tricotillomania. nella tricotillomania.

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