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Harvard College
Library
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HARRIET I. G. DENNY
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A'l`TRA\'ERSO IL .\lEDIO E\`O
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FRANCESCO IEOVATI
' ATTRAVERSO
MEDIO EVC)
Studi e Ricerche
Un poema francescano del Dugento - Il l.om~
bardo e la Lnmac - Il passato di Me atofele -
ll frammento Pnpxlsva - I detti dimore d'una
contenu. pinna - I codici francesi dei Gonsaga -
Le poesie sulla natura delle frutta e i canterlnl
del comune di Firenze nel Trecento - Una vec-
chia canzone a bullo.
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1905
GlUS.' LATERZA & FIGLI
TIPOGRAI-*I-Enlrom-LIBRAI
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Pnovnn-:'r2\ u-:1'r1-zxuuzu
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ALLA
VENERATA MEMORIA
DI
GS_TON PARIS
CON DESIDERIO INESTINGUIBILE
' D.
UN POEMA FRANCESCANO DEL DUGENTO (')
un-\'_-_'
___
_; .,
A quella legione di fedeli. che nel nome di
Cristo s'era raccolta sotto le sue insegne glo-
riose, il gran santo d'Assisi. come aveva imposto
l'abbandono degli agi, degli onori. della fama,
comandava pur anco il dispregio d'ogni scienza,
d'ogni dottrina. Paghi di riversare la piena dei
loro affetti nella preghiera, nella laude, nella
predicazione, i'Minori dovevano tenere in non
cale cosi la sapienza mondana., la gentile arte
di Aristotile e di Platone. come le speculazioni
ingegnose troppo e sottili degli studi teologici,
poich se
I.
s l
UN POEKA FBANOESOANO DEL DUGENTO 13
II.
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I
I __ _ ______ --*J- _'
UN POEMA FBANCESCANO DEL DUGENTO 17
III.
_,
ox roms rnmcascmo DEL nuosxro 25
IV.
`
V.
VI.
.
I
VII.
46 ATTRAVERSO II. MEDIO EVO
Bongiovanni continua :
tangere qui gandet mnlierem, qualiter a.udet
membris pollutis regem tractarc salutis?
VIII.
A
56 .vr-'rmvnnso tt mimo nvo
NOTE
*__ _
* Non AL saecxo I 63
\
\
.M
Non AL saoolo 1 77
Qe tanti li deaperndhl
felonl e falsi renegadl.
qe tuti; boni porln desfar,
oclre e prendre e ligar.
'1.u'.,_
82 .uvraavmaso n. Mamo Evo
Cod. Chig., c. 25 t.
(112) Al pari dell'Anticerberus il Flretus incomincia
dallo spiegare che sia la fede cattolica, quali i dodici ar-
ticoli di essa., quali i precetti del Decalogo, per passar poi
alln descrizione dei vizi capitali. Ma in questa parte, am-
piamente svolta, esso si allontana. dall'Anticerberu.~c ed
anche pi in seguito, ove fa cos largo posto ulln trat-
tazione dell'e ica.cin dei sette sacramenti e fra tutti di
quello della penitenza. Seppur la parte che riguarda le
virt ha riscontro nell'Anh'oerberus. Entrambi i poemi si
chiudono poi con la descrizione del giudizio universale,
delle pene riservate ni rcprobi e dei gaudi promessi egli
- .p-_-que
88 ATTRAVERSO IL MEDIO EVO
r ~ gli-
90 Awaavnaso n. mamo nvo
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Non: A1; saeoio 1 99
o
1
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APPEuo|cE AL saeelo I
Doc. I.
v. 48: (`osi ll codice: ma il sc-lino non torna. - \'. 72: 1'-I nn verw
dl \:au|l.|u, l'u<'.. eri. l\'. 42.
106 ' .vrrasvsznso n. mamo Evo
De ooncomtanlibus ad indici-um.
.
APPENDICE AL SAGGIO I 107
E nei ritmo ('1un rerolro (Du Mann., Pmfs. pop. lat.. 1847, |. 11x;
completo la strofa nmtlla coli'aiuto del cod. 'l`orlm-sv l. \'. 3|. e. su 1.):
v. 115: Ch'. i'Lsio S. Pauli: Hunt pene. (Y. XLIIU. milia ci si es.-ont
.c. vivi loqueutes ali inicio mundi et unnsqnisque .C. 1111. linguas l-r
reas haberent. non posscnt dinmnr-rnrc penna in -rni -. (Ii. iln.\:n|~ in
I-Jngl. Sluri.. VII. 17). Cfr. per \'1u=|L., Aen., VI. 6:5 '27. - v. 118: .iIun
dm.-us Pietro Uomesior. - v. 120: il v. 145 del Ue coni. mundi. -
v. 121-23: Sono 1 versi 148450 dei De coni. mundi.
108 xrrmvnxso IL Mmmo Evo
\-. 121%-127: Sono i vv. 214-215 del De coni. muml; che l nel primo
In-1-mf-allia; c nel secondo: hm-ridrl cm'm'lur omnis mago - V. 128: L- rl
1-mln \lell'.len. VI, 289: formu U-cm'pnri: mnbrae. - \'. 130-31 : Am. VI,
:Hu-H0:
l'1~n!am'|' in forilms .stabulzml Sc;/llaeque biforrrms
ul centumgeminua lrim-vus ac balun Lvrrmw
horremlum m-idenx . . . . . . . . .
(argonca Har;_/afquc . . . . . . _ . . .
v. 138: Cfr. Avn.. VI, 576: Quinqun;/intn un-is immnnia In'nn'lm.- hydrn
Saerim- iulm Iulbel uldmn. - v. 1-ll): .\fn., VI, 417: 1''~I~u.~i /mm: hr
gemr lab-nm regna lrifanur Personal... - v. 142: (ffr. Aen., \'l,l'm. -
v. 144-1-45: Cfr. Am., VI, 432413.
APPENDICE A1. seoelo 1 109
v. H6: Cfr. Aero.. VI, 570 et sugg. - \'. H9: (Yfr. Aen., ll, 487. -
v. 150: Ufr. Jen., VI, 550. -v. 151: Cfr. .-lau., VI, -1-L3. - v. 12: Am., VI,
275... lrisluque Seruwfus... -v. ll: Cfr. Amo., \'l, 278: tum cunannyunvus
Leti Sopor... -- V. 1552 Cfl'. Aun.. VI. 2777 Lelumquf' luhusqmr, 27|): ma-
lexuadu Famn..... _ v. 162! Cfr. Flur lus, de povus in/'m'ni, 107. -
v. l6<l: Jen., VI, 280: I-`v~reique Einnenirlmn thalami el Dixcardia dc-
mens. - v. 165: .-ten., VI, 285. - v. hill: (Jfr. _-hm.. \'I, 595. - v. 170: Cfr.
Am., VI, 002 et oegg'.
__ ___.,__ 5
110 A'r11z,\v1:Rso 1L M1-:mo evo
v. 829: Cfr. Am., Vi, 600. - v. 231-33: Cfr. Aen., VI, 602-64.
112 ATTRAVERSO TL MEDIO EVO
Amen
Doc. II.
Avari. maliziosi, imbelli : ecco gli epitcti,
di cui. se prestiam fede ad u11o scrittore con-
temporaneo, si gratilicavano sullo scorcio del do-
dicesimo secolo in Francia i Lombardi; (*) ed in
questi epiteti poco lusinghieri noi vediamo as-
sommate le accuse, che tutti gli oltremontani
seagliarono a gara per secoli contro i nostri mag-
giori (3). Non ora il momento n il luogo d'in-
vestigare se e quanto questi biasimi fossero giu-
stificati; ma sarebbe in pari tempo inopportuno il
ta(-ere che taluni di quelli che al di la delle Alpi
passavano per vizi de' Lombardi, chi li avesse
spassionatamente considerati, avrebbero piutto-
sto dovuto sembrare virt. Che se iFrancesi, av-
vezzi a cedere senza molto riflettere all'impeto
primo delle loro passioni, giudiearono indizi d'in-
dole fredda, calcolatrice, astuta insieme e pau-
rosa, l'oculata sagacia nel provvedere ai casi
propri, la ponderata freddezza nello scegliere un
partito, la prudente circospezione nell'a `rontare i
pericoli; testimoni pi imparziali in codeste qua-
lita de' Lombardi videro invece una prova lumi-
nosa del loro senno ; sicch l'1'ng0nium LomIar-
dorum divenne nell'Europa tutta proverbiale (').
\
DE LOMBARDO ET LIIGA.
II.
NOTE
l
card. 606 (raccolta di poemi ovldiani, sec. XV), c. 178 t.,
anepigrafo; = R. - 6. Cod. H. VI. 30 della Comunale
di Siena (misc., sec. XV), c. 106 r: Versus Ovidii Naso-
nia de Iumacha; -= S. - 7. Cod. della Trivulziana di
Milano 774 (misc., sec. XV), c. 47 t.: Publius Ovidiul
Naso egregius poeta pelignenais de lumaca opuscutum in-
cipit; - T. _
Di un ottavo ms., il Vatic. Palat. 910, scritto nel 1467,
dove il componimento si legge pure a c. 112 t., non conosco
il testo.
Con B indico poi la stampa del B., con Se. quella del
Sedlmayer, che ho riveduta sul ms. Laurenziano.
1. C Cremonemis R Lumburdua ed ometton rusticua Am G. B S Se scri-
vendo circuit illas.
2. R T lata aggiunto sopra in R..
J. C miraretur.
1. 8 'I' B Se. lumaca R Imuaxu.
5. C acamiuatque aliter aranir wlque. T ca-amiuatur Am el ci miralur
6. Am aiit. ouu] C atque.
7. 8 Se redit Se sue.
8. R quid video est scet. C quid video acet. hoc B quod rides ncut. ea!
Hoc; Am quod video ac. est. P quod video sc. nl hoc. T quod mi-
chi s. d.
9. C hic P B ruralu C non un. non rip. T un. vip. ve! :wscio Am.
omette il v.
10. Am. et :cio quidq. fit S red quid sit video.
ll. P B ut clipei signum B dopo il secondo sigmun da sum replicato.
12. Am R. T Se en 8 heu G nego.
ll. B dedecin; ma il primo de espunto Am Il P B Se formam R at. fa-
mn, proposto per congsttura anche da B-T men.-am.
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som .AL sseelo II 145
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IL PASSATO DI MEFISTOFELE
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n. mssno DI unrisrorsm-: 157
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IL PASSATO DI MEFISTOFELE 173
IV.
V.
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182 yrrnsvmnso n. nemo Evo
VI.
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P.-"`*"`_ _-- _
non u. saooro nr 191
J
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nl
sors A1. ssoero in 197
D00. I.
li. Cod. adolesmlum. - 11. Cod. ibi. - 23. Cod. felibus. - 25. Cod.
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merlenur.. - 26. Cos ll (md. - 37. Cod. vnilici. -- 41. Cod. mri (sic). -
204 Arrmxvnaso n. Memo Evo
Doc. II.
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IL rmnmnn-ro Psrnsvs 215
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NOTE
I: si la ti-nu. ai lalc
cum' bona dona e naturale:
k -_-la ti-nl mutu al mztri-1
ke 'l no lf:.~rio fu eomplio. ecc'.
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nom AL saeoro rv 229
lam', op. cit., p. 154. La donna decide che no per varie ra-
gioni, fra. le quali questa degna di nota: quia vera inter
eos selolypa inveniri non potent, sim qua vems amor esse
non valet. quasi inutile osservare che nel nostro fram-
mento quello che distingue i'amore dei due sposi per
l'appnnto la bona ilosia !
(34) Allndo, come ognuno intende, al celebre Laidu
Frne di Maria di Francia, il cui soggetto stato poi
cosi abilmente sviluppato da Renand in quel vero gioiello
che e il Roman de Galerent (A. Boucunam, Le Roman
de Galerent comte de Bretagne, Montpellier, Paris, 1888).
Cito di preferenza cotesti poemi, perch gli autori non
possono essere sospettati di celebrare l'amor coniugale con
intenti morali, come il caso di Matfre Ermengaud e
di qualche troviero francese, come Jean de Cond, per
citame uno.
(35) Io non so proprio vedere su quali basi poggi l'o-
pinione invalsa che il frammento Papafava abbia ad esser
molto pi antico del rogito che ce l'ha conservato. N
la lingua n lo stile hanno nulla d'arcaico. Talche, ove
s'insistesse a voler vedere nell'augurio di vittoria, che
la sposa fa al marito recawsi in Pagania , un'allnsone
esplicita a qualche avvenimento storico, noi non avremmo
veruna di lcolt a mettere innanzi la spedizione in Egitto
di Luigi di Francia (_ 1249), alla quale i Veneziani e ica-
cemente cooperarono (cfr. Romania, Storia document. di
Venezia, Venezia, 1854, t. II, p. 250). E se qualcuno
volesse risalire a tempi anche pi recenti e credere che
il poeta abbia alluso a qnell'impresa di Tunisi (i270),
per la quale anche Rustebenf aveva elevati fervidi voti
e che doveva nir tanto male, in non vedrei motivo di op-
pormi.
(36) Cfr. Gonna, Introduzione al Fiore in Mazzurlnrl,
Invent. dei mss. al. delle Biblioleche di Ivlranakz, Roma,
1888, v. III, p. 608. Si potrebbe qui ricordare anche Il
bel pome, corona di nove sonetti allegorici, evidentemente
ispirata dal Rom. de la Rose ad un poeta del sec. XIV
(cfr. Giorn. stor. della lelter. ital., vol. VI, p. 223 e segg.).
I DETTI D' AMORE D'UNA CONTESSA PISANA
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244 Arralivi-:uso u. Mamo :vo
NOTE
.^^^^.
(2) Sono quelle numerate 25, 26, 27, 56 nel cod. trivul-
ziano; cfr. G. Snacsnsi, Novelle inedite, ed. d'Ancona,
Firenze, 1886, n. HI (p. 16), n. IV (p. 17); Novelle inedite
tratte dal cod. Trivuiz. CXCIII a cura di R. Renier, To-
rino, 1889, XVI (p. 69), XXXVI (p. 136).
(3) Pooen Faoetiae, ed. Basilea, p. 438: Reaponsio
unwl mulier psanae. Sambacharia (sic) mulier plsana
fuit prompta ad respondendum. Aceedens histrio qui-
dam ad illndendum ei: 'Preputium, inquit, asini vos
salutat'. Tum illa e vestigia: *Ho, he, inquit, sane unus
ex suis nuneiis viderls'. Quo facete dicto abiit.
(4) Um: fonte delle novelle del Sereambi in Alli della
R. Accademia Lucchese, to. XXVIII, ed anche a parte,
Lucca, Giusti, 1895, pp. lb. Io mi valgo nelle citazioni
dell`estratto.
(5) Op. cit., p. 14.
(6) Op. cit., p. 11.
(7) Op. cit., p. 12.
(8) Smtcslnt, Nov. ined., ed. Renier, p. 69.
(9) Cfr. Tanoioui-Tozzurri, Relazioni di alcuni viaggi
fatti in diverse parti della Toscana, Firenze, MDCCLXX,
vol. IV, p. 400; Bnrnrn, Dizon. geogr. della Toso., vo-
lume III, p. 527.
(10) Cfr. Lrrra, Famiglie celebri d'I1la, vol. XIV,
Conti della Gherardesca di Pisa, tav. V. La genealogia
di questa famiglia, iniziata dal conte P. Litta, tu dopo
la morte di questi proseguita dal conte L. Passerini.
Buon numero di pregevoli documenti sui Ghcrardeschi
in genere e sul conti di Montescudaio in particolare rin-
veugonsi nella poco conosciuta opera di MiGLIOn0'r'r0
Mncciom, Di/fera del dominio de' conti della Gherardesca
sopra la di Donoratiro, Bolgheri, Castagnola, ecc.,
Lucca, MDCCXXI.
(ll) Per non parlare che de' consorti di monna Bom-
baceaia noi ritroviamo tra essi degli individui chiamati
Boccio, Malplglio, Paifo, un Enrichetto detto Getto; poi
una Getta, una Sardegna, una Fiandiua; pi tardi un
Lupo, un Luparello, una Marchigiaua, un P1i `etta(Ll'r'rA,
op. cit., tav. III, VIII, IX).
250 Arrnsvnnso IL mamo Evo
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nom AL seaolo v 251
elllet, eam et eum euuvlt et revoeavlt, lune Ilve hoc flrmnvit et utili-
cnvlt. Aetum plnmblni ln domo perfeetl quondam locteringi preeentibue
. . . . quondam centonll CI), Bernocoo quondam lionie et Iolunne quon-
dmn addornecte teetlbue ad hee vocatie dominlee lnearnationln anno
mllleelmo dueenteeimo eeptuageemo nono lndlctlone nella leptlmo
kalemlu eeptelnbrle.
Ego Petrus qnondam Bieoil notarll de plumbino imperiali: aule no-
tarlus omnibus euprueriptll lnterhli et que lupra eontinontur n me
Rogsta Regulus lcrlbere serlpsi et rnuvl.
~ w
1
l
In uno di que' lavori che soltanto i compe-
tentissimi possono permettersi di scrivere, giac-
ch unicamente ad essi, posti come sono quasi
sopr'eceelsa vetta, torna lecito abbracciare d'un
sol colpo d'oechio Pamplissima. distesa di sotto-
poste regioni, Paul Meyer ha teste fermati i ca-
ratteri e la durata dell'espansione dell' idioma
francese sul suolo italiano (*). Traendo da gran-
dissimo numero di fatti particolari, gi noti pres-
sochc tutti e discussi, materia ad un vigoroso
e sintetico ragionamento, il romanista nsigne
ha nito per concludere che l'in usso francese
persstette in Italia costante e vivssimo, special-
mente nelle province settentrionali, per un pe-
riodo di tempo che dalla seconda met. del se-
colo decimoterzo s'estende n verso i primi lustri
del decimoquinto ('). Codeste conclusioni, frutto
d'acuto e ponderata esame, si manterranno desse
inalterate anche di fronte ai risultati d'indagini
future? Noi pensiamo che si. Quantunque possa
difatti ritenersi provato che lino da et. ben pi
remota che il secolo tredicesimo non sia, i rac-
conti destinati a raccogliersi pi tardi per opera
de' giullari dentro i con ni delle tre < materie
F. Novafl - Attraverso il .lledio Eva. 17
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Ludovicus et
Fmncischus 2 fratres de Gonzagha
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Magntico et potenti d d Francischo de Cararia. Padue
etc.. 1':-atri n" carissimo G3).
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1 comm FR.\Nci-:sr DEI oouzaea 271
(a t) Ammoxius Vicscouas
Regii ac Capitan. Gen.
In. _
A Franccsco da Carrara, il migliore ed il pi
dotto fra i principi doll'cta sua, ai gliuoli del
fiero signore di Milano, ai feudatar di Correggio
e di Sassuolo, che abbiamo veduti fin qui rivol-
gersi al magnifico capitano di Mantova per sod-
disfare i loro desideri d'struzione e diletto colla
lettura di opere latine o poemi volgari, i car-
1 como: rnancnsl DEI Gonzaoa 275
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I conrci ammessi osi eonzaes 293
Servitore a `.'
Anromo Cosrlurrmi _'-l .
A tergo:
Al Molto Ill. Sig! Sig. mio oss.
Il Signor Traiano Guiscardi
Segretario ct Gentilh. di S. A. in Mantova.
Fontibus lrrigmim
Que tribus a vieis spatiatur
nomen t forte per urbem.
C . enet. ocla theatrl
pnstu
KSUEHHB mli0-0, cutn celsa in sede
linrolens neles et
Cantorem nspltlo ' ltallica
pend Resta boantem
Auribus arrectis: . illa et plebecula civem (sie, I. eircum`
m suus allieit
Ausculto tacitus; Franeorum dedita Orpheus.
lingue _!
Carmina barbarieo
pusslmdefonnat hiatu etc.
Il frammento, tolto da 'un carme che sta intero nel
cod. 19906 degli Additional Manuscripfs nel Museo Bri-
tannico, fu esumato molt`anni sono da G. Warrz, Hand-
schriften in Englisch. Bblioiheken in Neues Archiv der
Gaeltsch. fr lfere deutsche Geschichlslcunde, IV Band,
1879, p. 361, ma niuno die' segno d'essersene avvisto. Io
de.llo al mio caro alunno dottor Cesare Foligno il pia-
cm-(-. di rimetterlo oggi alla luee.
,-43 Alla liberalit cortese del dotto collega cav. dottor
(iii-olamo Biscaro vado da tem d
po ehitore di un prezioso
manipolo di documenti su private biblioteche trevigiane
del sec. XIV, ehe spero metter presto alla stampa con
le opportune illustrazioni. Ne stacco qui alcuni accenni
. mmi francesi. Nell'inventario della eredita di mae-
n T mmaso fu B()n;1Q_(-(W30 pittorg ii, in (18118. 31Il\l"Z(
SPT; tt-Ogv gi menziolmto qudam liber S0l'i|Jtl1S in 110111-
134-,' ~.ermone. franci-reno Arch. Notarile di Treviso.
(K bu-Im 'tolomeo de.Il:'i. Motta. In altro inventario della
"m}:Id?ma(.St,;(, Pasquale sioo del 1377, tra vari
eredi ~ .. it(-.m liber in francisco vulgari (Arch. cit., n0-
\lum} - (1 Colle San Martino). In un terzo inven-
mi? Bmncl:l_n_(;.tadi Fr;,nc(__eehi1io Ide Compagnonibus
msn
(5
]g((:1l0(|l1li('rU1`<*ntratore
'
, del 1378: Liber Sidrac I
0 t tlors_ virtutis st-,ri1U1S in f""'".\' (Al"~'-h- it-1
no
q t . Domenico 4 a Bove de Lanol.
('`~ Noi abbiamo gi Dubblieate nella Iifemlllll, -\\ 1I
*~ ' _ . .tw musicali fram-est to e a un ms.
133, alcune. tanzom
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Q5 lvNa ATTRAVERSO IL MEDIO EVO
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Ln: Pozsnz suum: FRUTTA Eco. 331
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LE POESIE SULLE FRUTTA ECC.
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334 .\'r'1RAvEnso xi. ammo 1-:vo
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,-ar'
Li-1 i-(mslm sU1.1.s FRUTTA 335
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T1-attendo, alcuni anni sono, colla scorta. di
curiosi documenti usciti allora appunto alla luce,
della singolare sollecitudine con cui per buona
parte del secolo decimoquarto e per tutt' intero il
seguente i reggitori del comune di Perugia prov-
videro perch la citt loro, merce Popera de' can-
terini e senatori mantenuti a pubbliche spese, s'al-
lcgrasse delle possenti attrattive della musica c
della poesia, Alessandro D'Ancona. non manc
d'avvertirc come fosse oltremodo probabile che
anche il comun fiorentino fin da tempo assai an-
tico avesse accolto ai propri stipendi uomini
- assai simili ai canterini di Perugia .
336 ATTRAVERSO IL MEDIO EVO
--__r ;-*,>n~-*We
._.._---
un Pomsn-1 sUL1.|=: FRUTTA nec. 339
__ `,__l.
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ua: Pomsm sum;-: rnU'r'rA noo. 343
E5
L1-: Ponsn: sunuc FRUTTA nec. 345
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NOTE
n .
348 Arrnsvnnso n. nemo nvo
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350 ATTRAVERSO IL MEDIO EVO
ii; ~`~ `_
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il ' 352 Arraavnaso Ir. uranio Evo
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Nom A1. siamo vn 359
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Non: AI. smolo vn 363
I
`'( 'f-I 'f '- -'f- 'r- 'r- 'f--` 'r 'r- 'r \'f'
I.
Ma lo due replicano:
Uno scudo d'oro l' tropo poco; '
ungi, ungl, ungi..
mouier de eavali..
tutte cantano:
i
D. Le pone sono aperte;
ungi, ung, ungi,
mouier de eavali.
Passa la Regina
coun tenta la so treupa,
la mangiar la. seupn.,
coul brod de soureghin.
Ma a passar le porte non tutte riescono; quando
l'ultima si presenta, le braccia levate in alto
scendono d' improvviso e la trattengono prigio-
niera. La Regina allora, cioe il eaposchiera., la-
nnrntandosi canta:
Ho perso 'na pecorella. d'oro;
uli, ull, ul., `
mouier de cavali rs).
D. S'et mangiat?
R. Pan salat.
D. S'et buit?
R. Acqua amara.
D. Spuda, chel te fa mal.
l
UNA vr-:corna cmzonm A sanno 375
A. O madonna pollaiola,
quanti polli ha il tuo pollaio?
B. Quanti n'ho e quanti n'avremmo:
me ne tengo in fin che n'ho. 4
,_;_-L
376 ATTRAVERSO n. unzmo Evo
II.
III.
i
UNA viwc ul ozmzoun A BALLO 381
(\Pi!l0lll_\.
(Siena).
. . - . Q ~ - - .
IV. l
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388 ATTRAVERSO IL MEDIO EVO
- - 0 _* 1-' ~ A <7
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Norm Ax., amaro vm 391
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Gulielnms de Orenga (L. n. 45). Graf A., 74, 75, 157, 189,
265, zm. 197.
lslrin di Cesare e Pompw (I.. n.11,
12 0 13'!) 293, 2114. Grassi (dc' ) Beltramola, 272.
.ilvliufim (L, n. as), 265. Gregorio XI, 311.
I-'lu-Inns Ii fort, 283 SKK.
1x':_//5/imenlo dc Principi (L, n. l), Gri Piero ser, 356.
2!!-L Grimm J., 189, 192, 194.
Roman de la Rosa, M4. 195, 197, 200, 201.
T4-xurf) dvllu /mlvlrll fl., Il. 037). 293,
294. Guarneri (de') Giacomobo-
Tili/irwf, 267, 208. no, 308.
Trattato dlle |:'t mornl, 204.
T\'o|'anus (L, n. 28 0 29), 284. 285.
Guerino il Meschino, 98.
Guidotti (?) Nicol, di Fi-
Lxrm. renze, 302.
Guiron, 286, 237, 316, 317.
liulllt, De asino aurco, 28'! sg.
Pl llt, .\'u!m'al|`. historia, 284, 285.
300001, Truyozffliae, 288. Hagen H., 91.
Speulum liisrorifxrum, %7. Hales (de) Alessandro, 10,
Sllnll, De mrnblibus mlmfii, 284. 12,
Valeria lulmn, De gear. al fact.
mem., 288. Halliwell: v. Wright.
Hang D', 74.
Gonzaga (dei) famiglia, 62, Haupt M., 76.
64, 261; - biblioteca; sua Haurau B.,
formazione, 263, 261; sue
sorti nel Rinascimento,
8-2, 83, 86,
144.
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289; ai tempi d'Isabella, Hayn Lud., 77.
292, 324; di Federigo, Hec tibi vivend sit formula
ibid.; rimessa in assetto pro ciendi, ritmo attri-
forse sotto Vincenzo Gon- buito a S. Bernardo, 259.
zaga, 325. Hiberni P. P., 65.
Gonzaga Febus, 317; - Fe- Historia passions Christi:
derigo, 324; - Feltrino, v. Stoppani Bono.
273, 304; - Francesco, H er C., 140.
262, 263, 267, 268, 285, Holder-Egger O., 195.
288, 289, 295, 302, 303, l_Iorner Gilpin, folletto scoz-
304, 317; - Gianfrance- zese; sue vicende, 173
sco, 291, 323; - Guido, agg., 198.
263, 265, 266, 267, 269, Hortis A., 305, 306.
288, 303; sua. passione per Houdan gli) Raoul, 229.
gli studi poetici, 263, 264, Huemer ., 95, 96.
302; - Lodovico, 264,
267, 268, 270, 271, 272, lessen P., 78.
276, 277, 279, 282, 283, Incmaro, 89.
284, 285, 288, 303, 304, Inferno (descrizioni dell`),
307, 308 309, 310, 317, 99 agg., 107 sgg.; suoi
318; - agrainoro 308; abitatori, 107 agi
- Tommasina di duido, Innocenzo III: v. tario.
282; - Ugolino, 304; - Intercalares versus, 95.
Vincenzo, 292, 325. Istoria del cavalier d'0lan-
Gorra E., 233. da, 199.
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