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Soluzione del 25.1.

2013
1. La funzione e continua, e ben definita in ogni punto dellinsieme D che e
compatto, per cui il massimo e il minimo esistono.
Volendo vedere quali sono gli insiemi di livello, ponendo
 
z+x
f (x, y, z) = arccos =k
2+ 3
si ha che linsieme di livello k e vuoto se k 6 [0, ]. Per k [0, ] si ha che
f (x, y, z) = k se

z + x = (2 + 3) c (dove si e posto c = cos k) . (1)
Si ha allora che gli insiemi di livello sono dei piani. Si trova che il punto di
massimo per f (e di minimo per h) e (1, 0, 0), unico punto dellinsieme
D
nellinsieme di livello dei punti che soddisfano (1) con
c = 1/(2 + 3), e il
valore assunto da f in tale punto e arccos(1/(2
+ 3)).
Si trova che il punto di minimo e ( 3, 0, 2) nel quale la funzione assume il
valore 0.

Se invece vogliamo cercare i punti stazionari e parametrizzare il bordo ci si


puo limitare a studiare la funzione
z+x
g(x, y, z) = o anche h(x, y, z) = z + x .
2+ 3
Le derivate parziali di h chiaramente non si annullano mai, per cui non vi sono
punti critici allinterno di D. Parametrizzando il bordo si ottiene:
se z = x2 + y 2 1, x2 + y 2 1 > 0 e z < 2 si puo usare la parametrizzazione
(u, v) = (u, v, u2 +v 2 1), definita in E1 = {(u, v) R2 | 0 < u2 +v 2 1 < 2}.
Si ha che h ha come unico punto stazionario il punto (1/2, 0), che non
appartiene ad E1 .
Parametrizziamo unaltra parte del bordo di D come segue:
(u, v) = (u, v, 1 u2 v 2 ), definita in E2 = {(u, v) R2 | 0 < 1 u2 v 2 }
e otteniamo per h il punto stazionario Q1 = (1/2, 0) E2 al quale cor-
risponde il punto P1 = (1/2, 0, 3/4) D.
Infine consideriamo
(u, v) = (u, v, 2) definita in E3 = {(u, v) R2 | u2 + v 2 < 3}.
Si verifica facilmente che h non ha punti critici. Considerando i due spigoli
parametrizzati da

(t) = (cos t, sen t, 0) , (t) = ( 3 cos t, 3 sen t, 2) t [0, 2)
si ottiene infine che h e h hanno come punti critici t = 0 e t =
che nelprimo caso corrispondono ai punti P2 = (1, 0, 0) e P3 = (1, 0, 0),
P4 = ( 3, 0, 2) e P5 = ( 3, 0, 2). Mettendo a confronto i valori nei vari
punti Pi , i = 1, 2, 3, 4, 5 si ottiene che P4 e il punto di massimo per h e P3 il
punto di minimo. Data la decrescenza dellarcocoseno si ottiene che P4 e di
minimo e P3 di massimo per f .

E chiaramente possibile svolgere il problema anche utilizzando il metodo dei


moltiplicatori di Lagrange, ma al cosa si complica: una volta visto che allinterno
non ci sono punti stazionari si possono cercari i punti di massimo e minimo
per f tra i punti stazionari delle seguenti cinque funzioni (conviene?)
f (x, y, z) + z (x2 y 2 1)


f (x, y, z) + z (1 x2 y 2 )


f (x, y, z) + (z 2)
f (x, y, z) + z (x2 y 2 1) + (z 2)


f (x, y, z) + z (x2 y 2 1) + z (1 x2 y 2 )
 

o alternativamente sostituire ad f la funzione g o ancor meglio la funzione h.

2 Calcolando le tre derivate parziali di F e valuntandole nel punto Po si ottiene:


Fx (x, y, z) = z + log(z 1) y + ex ,
 
Fx (1, e, 2) = 0,

Fy (x, y, z) = z + log(z 1) x, Fy (1, e, 2) = 2 6= 0,
 
1
xy + ex

Fz (x, y, z) = 1 + Fz (1, e, 2) = 0.
z1
Quindi lequazione rappresenta localmente il grafico di una funzione, sicura-
mente di (almeno) una funzione f delle variabili x e z e in un intorno de punto
Po varra
F (x, f (x, z), z) = 0 .
Poiche Fx (Po ) = Fz (Po ) = 0 si conclude anche che il punto Po = (1, 2) e
stazionario per f . Calcoliamo le derivate seconde di f per trovarne la matrice
hessiana. Si ha

Fx (x, f (x, z), z) + Fy (x, f (x, z), z)fx (x, z) = 0

da cui, derivando ulteriormente rispetto a x,


2
Fxx (x, f (x, z), z) + 2Fxy (x, f (x, z), z)fx (x, z)+Fyy (x, f (x, z), z) fx (x, z) +
+ Fy (x, f (x, z), z)fxx (x, z) = 0

espressione che, valutata in Po , fornisce

Fxx (1, e, 2) + 2fxx (1, 2) = 0 .

Ricavando la derivata seconda di F

Fxx (x, y, z) = z + log(z 1) ex ,



Fxx (1, e, 2) = 2 e

da cui
fxx (1, 2) = e < 0 .
Analogamente si ottengono

Fxy (x, f (x, z), z)fz (x, z) + Fxz (x, f (x, z), z) + Fyy (x, f (x, z), z)fx (x, z)fz (x, z)+
+ Fyz (x, f (x, z), z)fx (x, z) + Fy (x, f (x, z), z)fxz (x, z) = 0
2
Fzz (x, f (x, z), z) + 2Fyz (x, f (x, z), z)fz (x, z) + Fyy (x, f (x, z), z) fz (x, z) +
+ Fy (x, f (x, z), z)fzz (x, z) = 0

da cui
fxz (1, 2) = 0 , fzz (1, 2) = 0 .
La matrice hessiana di f nel punto (1, 2) e data allora da
 
e 0
.
0 0

Si conclude che tale punto non puo essere di minimo.

3. Allequazione y 000 2y 00 +5y 0 = 0, che puo essere riscritta D(D2 2D+5)y = 0


dove D indica loperatore di derivazione, corrisponde il polinomio caratteristico
(2 2 + 5), che ha come zeri

= 0, = 1 + 2i, = 1 2i,

per cui le soluzioni dellequazione omogenea sono

y(t) = c1 et cos 2t + c2 et sen 2t + c3 , c1 , c2 , c3 R .

Per cercare le soluzioni dellequazione data, poiche D e un annichilatore per il


dato f (t) = 4, dovremo cercare fra le funzioni del tipo

k1 t + k2 , k1 , k2 R

e in realta semplicemente tra le funzioni del tipo

k1 t

visto che le costanti sono anche soluzioni dellomogenea. Si trova facilmente


che lintegrale generale e dato da
4
y(t) = c1 et cos 2t + c2 et sen 2t + t + c4 , c1 , c2 , c4 R.
5
Ovviamente ce un errore di battitura nel testo: la riga
y(t) 1 y(t) 1 4
lim = lim = .
t+ t t+ t 5
e semplicemente
y(t) 1 4
lim = .
t+ t 5
Per rispondere allultimo quesito e sufficiente considerare c1 = c2 = 0, per cui le
soluzioni che soddifano le richieste sono infinite e sono date da y(t) = 4t/5+c4 .

4. Ce un errore nel testo: la seconda componente della curva

(log(e + 1 t)2 , log2 (e + 1 t)2 ) se t (1, e] ,

e in realta

(log(e + 1 t)2 , log(e + 1 t)2 ) se t (1, e] .

Si ha che (0) = (e) = (0, 0), per cui la curva e chiusa. Per vedere che e
semplice si osservi che, per t [0, 1] si ha

1 , 2 crescenti .
La stessa cosa vale per t [1, e]. Questo ci dice che i due archi (le restrizioni di
ai due intervalli [0, 1] e [1, e]) : [0, 1] R2 e : [1, e] R2 sono semplici,
ma questo non basta a vedere che la curva e semplice. Per fare cio si osservi
che per t [0, 1] si ha
1 (t) < 2 (t),
perche t2/3 < t1/3 , per cui la curva, per t [0, 1], descrive un arco, semplice, che
unisce il punto (0, 0) al punto (2, 2) stando sopra la retta x = y e toccandola
solo in (0, 0) e in (2, 2). Per t (1, e] poiche le componenti sono uguali la curva
ha come immagine un segmento sulla retta x = y (il segmento che unisce il
punto (2, 2) al punto (0, 0)).
Volendo applicare la definizione ci si chiede se per caso esistono t (0, 1) ed
s (1, e) tali che

1 (t) = 1 (s) e 2 (t) = 2 (s).

Poiche 1 (s) = 2 (s) cio significa che

1 (t) = 2 (t), cioe t2/3 = t1/3 ,

ma cio e impossibile per t (0, 1).

Il calcolo dellintegrale curvilineo si puo evitare osservando che divF = 0.

5. Si calcoli il volume dellinsieme



D = (x, y, z) R3 z > x2 + y 2 , z 6 2 x2 .


Lintersezione tra le due superfici z = x2 + y 2 e z = 2 x2 e data dai punti


(x, y, z) R3 che soddisfano

x2 + y 2 = 2 x2 e z = 2 x2 .

Si trova quindi una curva la cui proiezione sul piano xy e lellisse descritta da
1 2
x2 + y = 1.
2
Per cui, definito linsieme E come
 

2 2 1 2
E = (x, y) R x + y 6 1 ,
2
la misura tridimensionale dellinsieme D e data da
ZZZ ZZ Z 2x2 ZZ
dxdydz = dxdy dz = (2 2x2 y 2 )dxdy =
D E x2 +y 2 E
Z 2 Z 1
= d d (2 22 ) 2 = 2 ,
0 0

dove si sono posti



x = cos , y= 2 sen .

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