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Biblioteca Tecnica Knauf 01/2008

Lisolamento termico con Knauf


Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce
del DLgs 311
Lisolamento termico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce
del DLgs 311
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

Indice

1. Introduzione ...............................................................................................................................4

2. Concetti di fisica tecnica ............................................................................................................5

2.1 Coibentazione e trasmissione del calore .................................................................................5

2.2 Prevenzione della condensa e diffusione del vapore ..................................................................7

2.3 Calcoli relativi al trasporto di calore e alla diffusione del vapore...............................................10

3. Linee generali della legislazione .................................................................................................24

3.1 Limiti di legge ..................................................................................................................24

3.2 Risparmio energetico e benessere .......................................................................................25

3.3 Leggi, Decreti, Norme .........................................................................................................26

4. Campo di applicazione della norma ............................................................................................27

4.1 Oggetti .............................................................................................................................27

4.2 Soggetti e sanzioni .............................................................................................................28

5. Come applicare la legge ............................................................................................................29

5.1 Collocazione delledificio sul territorio .................................................................................29

5.2 Progettazione integrata involucro-impianto .............................................................................30

5 . 3 I s o l a m e n t o d e l l e d i f i c i o : L a n a l o g i a i d r a u l i c a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 0

6. Iter progettuale generale ...........................................................................................................32

6 . 1 Ve r i f i c a d e l l i s o l a m e n t o t e r m i c o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 3

6 . 2 Ve r i f i c h e d i b e n e s s e r e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 6

6.3 Progettazione dellimpianto .................................................................................................48

7. Soluzioni tecniche per lisolamento degli edifici .........................................................................51

7.1 Sistemi per pareti esistenti .................................................................................................51

7.2 Sistemi per coperture e solai per edifici residenziali esistenti ..................................................55

7.3 Sistemi per coperture e solai per edifici non residenziali .........................................................57

7.4 Sistemi per pareti di tamponamento .....................................................................................57

7.5 Contropareti per pareti a contatto con vano scala ..................................................................62

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8. Esempio di calcolo ...................................................................................................................62

8.1 Premessa .........................................................................................................................63

8.2 Analisi descrittiva dei subsistemi tecnologici .........................................................................63

8.3 Calcolo delle superfici e dei volumi ......................................................................................64

8.4 Calcolo del coefficiente dispersione globale H .......................................................................64

8.5 Il calcolo del fabbisogno energetico utile ..............................................................................66

8.6 Calcolo del fabbisogno di energia primaria ............................................................................67

8.7 Fabbisogno energetico primario ...........................................................................................67

9. La certificazione energetica, procedure ......................................................................................68

9.1 Il processo di certificazione energetica ................................................................................68

9 . 2 L A t t e s t a t o d i C e r t i f i c a z i o n e E n e r g e t i c a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 8

9.3 Considerazioni sul metodo di calcolo ....................................................................................69

10. Glossario ed elenco di norme tecniche applicabili .......................................................................70

11 . R e q u i s i t i e n e r g e t i c i d e g l i e d i f i c i ( D L g s 3 11 ) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 2

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1. Introduzione Spingersi verso risparmi elevati com- La risposta all'emergenza energetica

porta investimenti elevati, ma se ed ambientale passa indiscutibilmente

Il protocollo di Kyoto impegna lItalia a associati a normali lavori di recupero, per una nuova strategia del costruire:

ridurre significativamente le emissioni manutenzione o ristrutturazione pos- costruire (e ristrutturare) "bene", ovve-

di CO 2 . Purtroppo lItalia si presenta sono ridursi considerevolmente. ro isolando adeguatamente gli edifici.

gravemente inadempiente. Inoltre oggi possibile accedere a Il nuovo approccio oggi anche ben

incentivi fiscali assolutamente vantag- normato nel nostro Paese e, grazie

La speranza di ridurre al minimo i danni giosi riducendone ulteriormente lim- alla certificazione energetica, si pu

di poter operare sui 25 milioni di pegno finanziario. Infine laumento dei confidare anche nella corretta valoriz-

alloggi fortemente inefficienti che costi- costi del combustibile destinato a zazione degli edifici ben isolati sul

tuiscono il nostro patrimonio edilizio. consolidarsi in futuro consentendo mercato immobiliare.

In caso contrario, dovremo pagare quindi un ritorno economico assoluta-

ingenti sanzioni e crediti da acquistare. mente vantaggioso per gli investimenti Un immobile isolato bene e con criterio,

Il governo ha quindi varato alcuni prov- destinati al risparmio energetico. pu facilmente risultare confortevole

vedimenti molto promettenti ai fini del anche per l'isolamento dal rumore e

raggiungimento degli obiettivi di Kyoto: Vedr finalmente il suo avvio la certi- pertanto offrire un alto valore aggiunto

incentivi fiscali per gli interventi sul- ficazione energetica che premier alla qualit dell'abitare.

ledilizia esistente, Legge 311 sulle anche dal punto di vista monetario gli

ristrutturazioni e le nuove costruzioni, edifici meglio costruiti e pi efficienti. Knauf in questo volume dedicato ai

certificati bianchi, certificazione ener- Lauspicio che tale efficienza venga Progettisti vuole offrire il proprio contri-

getica degli edifici nuovi ed esistenti. ottenuta incrementando nel contempo, buto tecnico-scientifico per una corretta

com del resto possibile, anche il progettazione dell'involucro edilizio.

Per gli edifici nuovi si tratta di una benessere acustico e la sicurezza al Le soluzioni a secco presentate qui

svolta epocale: i consumi degli edifici fuoco. Inutile sottolineare che questo saranno poi declinate opportunamente

verranno ridotti del 50% rispetto alla nuovo scenario richieder nuove e pi sul particolare progetto in cui si vogliano

normativa precedente e un ruolo pri- spiccate professionalit e che sar integrare. I tecnici Knauf potranno

mario finalmente riservato alla coi- richiesto agli operatori del settore uno affiancare il Progettista nella scelta

bentazione dellinvolucro i cui livelli sforzo di aggiornamento consistente. delle soluzioni ottimali.

diventano paragonabili a quelli degli Corsi, seminari, manuali e software

altri Paesi europei mediterranei. saranno indispensabili, ma sar Con l'auspicio che questo volume

Per gli edifici esistenti i lavori di ristrut- soprattutto richiesta specializzazione possa costituire un valido strumento di

turazione dovranno comportare anche e approfondimento: le nuove sfide consultazione, uno speciale ringrazia-

migliorie dellefficienza energetica. dovranno essere vissute sul piano mento va all'ing. Mammi ed all'ing. Panzeri

Naturalmente tutto questo deve tener sostanziale e non solo formale come per il loro prezioso lavoro di redazione

conto delle specificit dellorganismo purtroppo successo in passato. dell'opera.

edilizio su cui si opera e non indurvi Questo manuale realizzato da Knauf

nuove patologie, ma curarne quelle un concreto contributo a tale cre-

preesistenti accrescendo nel contempo il scita professionale.

benessere degli abitanti e dellambiente.


Ing. Sergio Mammi Ing. Claudia Chiti

Gli interventi sulledilizia gi esisten- Presidente ANIT Responsabile Tecnico Knauf

te possono ridurne i consumi di ener- Associazione Nazionale per

gia fossile dal 30% al 95%. Si tratta l I s o l a m e n t o Te r m i c o e A c u s t i c o .

naturalmente di operare in modo inte- w w w. a n i t . i t

grato sullinvolucro e sullimpianto.


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2. Concetti di fisica tecnica compresi tra 0,1 e 1,0 (W/mK);

- pietre naturali compatte come

2.1 Coibentazione e trasmissione del calore anche i terreni hanno conduttivit

Il termine coibentazione esprime il concetto di isolamento term ico. compresa tra 1,0 e 10 (W/mK);

E necessario mantenere allinterno degli ambienti civili e indu striali, con permanenza - conduttori puri come ad esempio i

di persone, determinate condizioni di benessere termico, ovvero di comfort. metalli presentano valori di condut-

Tali condizioni sono presenti se la temperatura dellaria e del le superfici che delimitano tivit superiori a 10 (W/mK).

gli ambienti sono vicini ai 20C. Nel settore delledilizia si pu fare

La temperatura delle superfici dei componenti di un edificio, in inverno, tanto pi vicina ai riferimento per lisolamento termico ai

20 C, quanto pi basso il passaggio di calore dal lato interno dei componenti verso lesterno. valori di conduttivit per materiali da

costruzione contenuti nelle norme UNI

Se si vuole dotare un componente edilizio di elevate capacit c oibentanti bisogna 10351 e UNI EN 12524.

tenere in considerazione le leggi fisiche del passaggio di calo re. Ad esempio, sulla fac- Vi sono grosse differenze fra i dati

ciata di un edificio avvengono i seguenti tipi di passaggio di calore: ricavabili nellambiente condizionato di

1. Si ha passaggio di calore dallaria riscaldata di un ambiente interno (20-22C) al un laboratorio su campioni nuovi, parti-

componente edilizio di chiusura. colarmente curati e manipolati con

Parametri significativi per la valutazione qualitativa sono: il coefficiente liminare attenzione (m), rispetto alle

di passaggio termico (adduttanza o conduttanza unitaria superficiale) i tra prestazioni che si avranno in opera con

laria e il lato interno del componente; il trascorrere del tempo, sottoposti a

il reciproco di questo termine sar allora definito come resistenza liminare al pas- regimi igrotermici vari.

saggio termico 1/ i . Il criterio per valutare tali differenti

2. Segue quindi il trasporto di energia allinterno del componente: si parla di conduzione prestazioni indicato nella norma UNI

termica. Il parametro per questa valutazione la conduttivit del materiale. 10351, e conglobato nel coefficiente

3. Sul lato esterno del componente avviene nuovamente un passagg io di calore, in m di maggiorazione percentuale.

questo caso con ordine inverso rispetto al lato interno, ovvero dalla superficie del La conduttivit termica m di laborato-

componente allaria aperta. Il parametro a cui si fa riferiment o nuovamente il rio va moltiplicata per il coefficiente

coefficiente liminare di passaggio termico e ovvero la resistenza al passaggio m per tenere conto delle diverse pos-

termico 1/ e . sibili collocazioni del materiale nella

struttura, dei fenomeni di invecchia-

Conduttivit termica ( ) e resistivit (1/ ) mento, delle caratteristiche della posa,

La conduttivit di un materiale indica il flusso di calore per unit di area che, in condizioni etc., per ottenere il valore di condut-

stazionarie, passa attraverso uno strato unitario (1 m) del materiale in presenza di una tivit termica che si verificher effetti-

differenza di temperatura unitaria (1 K) tra le due facce opposte e parallele della parete vamente in opera.

di materiale considerato. E evidente che il valore di da utiliz-

La conduttivit dipende dalla porosit e dal contenuto idrometr ico del materiale. zare risulter in generale pi elevato

(in funzione di m) del valore m.

Un materiale compatto a bassa porosit e a struttura chiusa s empre un buon condut- I valori di m da adottare possono

tore termico. I valori numerici della conduttivit saranno allo ra molto alti. Un materiale risultare anche elevati; ci comporta

ad elevata porosit a celle aperte o chiuse conduce male il cal ore e si avranno quindi spessori di isolante ben pi rilevanti,

valori di conduttivit molto bassi. Si ricava da ci che materiali ad alto isolamento termico assicurando per un isolamento in

siano leggeri e costituiti in gran parte da celle o zone conten enti aria immobilizzata. opera adeguato alle reali necessit.

Per gli ordini di grandezza di conduttivit dei materiali edili zi si pu fare riferimento ai Nel caso di materiali non compresi dalla

seguenti dati sperimentali: norma, come ad esempio nuovi prodotti, i

- materiali ad elevate capacit coibentanti hanno valori di con duttivit compresi tra valori di calcolo della conduttivit devono

0,03 e 0,1 (W/mK); essere ricavati per via sperimentale.


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Per i materiali isolanti il valore della conduttivit da impieg are nei calcoli di progetto Il calore specifico definito come la

deve essere in accordo con le seguenti indicazioni: quantit di energia termica necessaria

- se il materiale isolante soggetto a marcatura CE, ovvero se esiste una norma di a provocare linnalzamento di una

prodotto di tale materiale, il valore di progetto da inserire n ei calcoli per la valutazione unit di temperatura nellunit di

della trasmittanza deriva del valore di 90/90 dichiarato dal produttore, ricalcolato in massa della sostanza ed misurata in

accordo con i procedimenti presenti nella norma UNI EN ISO 10456 che riassume le [ J / K g K ] ( c p = ( Q / T ) p) a p r e s s i o n e

problematiche legate alle condizioni di impiego; costante o in [J/m 3 K] se riferita allu-

- se il materiale isolante non soggetto a marcatura CE e il produttore dichiara dei valori nit di volume (cv=( Q/ T) v ) a volume

di conduttivit basati su certificati di laboratorio possibil e impiegare tali valori; costante.

- se il materiale non ha la norma di prodotto e il produttore n on attesta la conformit del Detta la densit di una sostanza [Kg/ m 3],

prodotto con i valori di conduttivit che dichiara opportuno seguire le indicazioni si ha la relazione fra i due calori specifici:

della norma UNI 10351 che contiene anche le maggiorazioni perce ntuali che tengono
cv = cp
in considerazione invecchiamento e posa in opera.
La capacit termica C di un corpo

La resistivit dei materiali viene ricavata dallinverso della conduttivit (1/). data dal prodotto della sua massa M

Il calcolo della resistenza termica unitaria interna di un materiale omogeneo di spessore s per il calore specifico, cp, del materi-
s
si effettua con la formula: R t = _ ale; essa rappresenta cio il rapporto

Nel caso di un componente multistrato, dove gli strati sono normali alla direzione del flusso fra la quantit di calore trasmessa ad

di calore, per il calcolo della resistenza termica interna si procede alla somma delle resistenze una sostanza e la variazione di tem-

unitarie di ogni singolo strato calcolate per i relativi spessori e valori di conduttivit: peratura subita dalla sostanza stessa,
s1 s2 sn ed espressa in [J/K].
R t = _ + _ +...+ _
2 2 n
La capacit termica di una struttura

data dal prodotto della sua massa per


Resistenza termica
unit di volume [Kg/m 3 ] per il prodotto
Per il calcolo della resistenza di componenti multistrato bisog na tenere conto della
del suo calore specifico, per la densit,
trasmissione termica dei singoli strati (resistenza termica) e del passaggio di calore dalle
c x p [J/KgK]:
superfici interne ed esterne del componente allaria.

La resistenza termica si ottiene dalla somma della resistenza termica unitaria dei si ngoli C = cp s [J/m 3 K]
strati e della resistenza liminare interna ed esterna.
La capacit termica utile quando
Il calcolo si effettua con la formula: possibile sfruttarne il funzionamento:

un muro con 100 kg/m2 di massa


dove ogni contributo dellequazione ha come unit di misura [m 2 K/W].
frontale in grado di accumulare ener-
Generalmente per esprimere pi chiaramente la trasmissione di c alore, si impiega il
gia se posto verso lesterno in periodo
parametro trasmittanza termica U che si calcola come reciproco della resistenza termica.
estivo o allinterno in periodo invernale.
Il calcolo si effettua con la formula: espressa in [W/m 2 K]. Lenergia accumulata viene poi restituita

al variare delle condizioni al contorno.


Come evidente dallequazione dimensionale il valore U fornisce una precisa indicazione
La capacit termica non lunica
sulla quantit di energia che al secondo (W=J/s) viene dispersa su 1 m 2 di superficie
grandezza con la quale confrontarsi
della struttura delledificio in esame con una differenza di temperatura di 1 grado Kelvin.
per la gestione dellinerzia della strut-
A ridotti valori di trasmittanza termica U di una struttura corrisponde quindi una minore
tura; vi sono infatti anche i parametri
dispersione di calore, una migliore coibentazione e un maggiore risparmio dei costi per il
sfasamento e attenuazione che rap-
riscaldamento.
presentano lattitudine della struttura a

reagire a sollecitazioni termiche sulla


Capacit termica ed inerzia termica
superficie esterna.
Una relazione fra calore e temperatura data dal concetto di c alore specifico.

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I due parametri descrivono come e quanto le oscillazioni della temperatura superficiale nellaria circostante.

esterna influiscono su quella interna.

Entrambi dipendono dalle caratteristiche dei materiali che comp ongono la parete:

- calore specifico;

- conduttivit termica;

- spessore;

- massa apparente.

Il metodo di calcolo per elaborare tali parametri presente ne lle norma UNI EN ISO
Fig. B: le pareti del poro sono rivestite
13786 e UNI EN 13791-2.
di pi strati di molecole dacqua. Il

vapore si pu diffondere nel poro. La

pellicola molecolare in equilibrio con


Temperatura la miscela aria/vapore diffusa. Il mate-
aria esterna riale ha raggiunto cos il livello di sat-

Temperatura urazione. La diffusione superficiale nei

superficiale pori si fermata, per riavviarsi in caso


esterna
di diminuzione del vapore acqueo.

Temperatura
superficiale
interna

Lo sfasamento temporale espresso in ore e minuti e rappresenta il tempo che deve

trascorrere affinch una variazione sulla superficie esterna ve nga avvertita sullinterna. Fig. C: con laumento dellacqua in

Lattenuazione rappresenta la riduzione di ampiezza delloscillazione della te mperatura fase liquida si riempiono i colli del

dovuta alle caratteristiche della struttura. poro. Allinterno della camera del poro

I due parametri sono le grandezze che governano il comportament o di una parete nel continua a prodursi la diffusione illustrata

periodo estivo (ovvero sono lequivalente della trasmittanza in periodo invernale). nel punto precedente. Il meccanismo del

trasporto dellumidit costituito dal

2.2 Prevenzione della condensa e diffusione del vapore trasporto capillare (in piccoli pori) via

La protezione dallazione dellumidit di condensa (formazione di condensa sulle super- acqua e di diffusione di vapore in pori

fici e allinterno dei componenti edilizi) faceva riferimento n el passato ai valori minimi di pi grossi.

resistivit dei materiali edili tradizionalmente impiegati.

Diversi modi duso dellabitazione, differenti tecniche edilizi e e maggiori esigenze fanno

spesso mancare ai giorni nostri i presupposti di questo tipo di protezione.

Di seguito vengono indicati concetti e procedure di calcolo che permettono unesatta val-

utazione quantitativa e qualitativa della formazione di condens a e quindi metodi per assi-

curare un ridotto rischio di formazione di condensa.

Fig. D: qui rappresentato il caso in


Permeabilit di un materiale edile inorganico poroso
cui lo strato depositato sulle pareti del
Nelle immagini sono riprodotti schematicamente i differenti str ati dellacqua in un poro
poro sia aumentato cosicch attraver-
(costituito da collo e camera), da aeriforme a liquida, a secon da della quantit.
s o l a d i ff u s i o n e s u p e r f i c i a l e v e n g a

trasportata una quantit dacqua note-


Fig. A: condizione secca. Le molecole del vapore acqueo si depo sitano sulle pareti del
vole. Quindi si ha trasporto capillare e
poro, fissandovisi. Non c ancora equilibrio tra il vapore acq ueo allinterno del poro e
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diffusione di vapore acqueo nei pori Il fenomeno della condensa

pi grossi. Umidit relativa ( )

Laria una miscela dazoto, ossigeno, anidride carbonica, idr ogeno, gas nobili e

vapore acqueo (fase aeriforme dellacqua). Dato che sulla super ficie terrestre le mole-

cole dacqua sono diffuse ovunque, tutti i materiali esistenti (tranne metalli, vetro e

altri) hanno un contenuto naturale dacqua che in equilibrio con quello del vapore

acqueo dellaria circostante.

Come misura per la quantit del vapore acqueo presente nellari a si usa il concetto di

umidit relativa. Lumidit relativa data dal rapporto fra la pressione parziale del

Fig. E F: avviene esclusivo trasporto vapore p v presente nellaria alla temperatura T e la pressione di saturazi one p s alla

di acqua in stato liquido sia nei pori Pv


stessa temperatura: = _ .
piccoli che in quelli grandi. Il caso E Ps

indica che vi ancora presente una Questa viene indicata in percentuale: il 100% indica che laria completamente satura

bolla daria allinterno del poro che di vapore acqueo, mentre unumidit relativa dello 0% definisce una condizione daria

totalmente avvolta dacqua. totalmente priva di vapore acqueo.

I valori percentuali intermedi forniscono la quantit di vapore acqueo riferito alla saturazione

a parit di temperatura dellaria.

La quantit di vapore acqueo,


35
a parit di temperatura, Umidit relativa = 100%
Contenuto di acqua nellaria (10 g/mc)

cresce in rapporto allaumento 30

dellumidit relativa ovvero a 25 80%


Nel caso F la camera del poro total-
parit di umidit relativa con
mente invasa dallacqua e il trasporto 20 60%
laumento della temperatura.
dellacqua avviene secondo le cor-
Il diagramma indica la quan- 15
rispondenti leggi fisiche. 40%
tit dacqua nellaria in rap-
10
porto allumidit relativa. 20%
5
Dato il caso di un abbassa-

mento della temperatura del-


0%
10 -5 0 +5 +10 +15 +20 +25 +30
laria da 25C (con una umidit Temperatura C
relativa del 35%) a 11,5C, in

assenza di un ulteriore apporto di vapore acqueo, dal diagramma si ricava come a

fronte di una diminuzione di 13,5C lumidit relativa salga al l80%.

Ad un ulteriore abbassamento della temperatura, poniamo a 8,5C, si raggiunge il livello

di saturazione del vapore acqueo: il valore dellumidit relati va del 100%. Con un

ulteriore raffreddamento lacqua dovr raggiungere la fase liquida (rugiada e condensa).

Questa temperatura viene indicata come punto di rugiada.

Temperatura del punto di rugiada ( s )

Dal punto di vista fisico la temperatura del punto di rugiada quella in corrispondenza

della quale, in una miscela gassosa di vapore, il gas saturo alla quantit presente di

vapore. Al di sotto di questa temperatura limite subentra la condensa del vapore

acqueo (passaggio dalla fase aeriforme a quella liquida) a seguito della sovrasaturazione.

E necessario spiegare alcuni altri concetti per chiarire meglio i meccanismi di diffu-

sione del vapore acqueo allinterno dei componenti edilizi.


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Pressione del vapore acqueo (P) (pressione parziale) e pressione di saturazione (Ps) permeabilit al vapore dellaria in quiete

La pressione atmosferica totale il risultato della somma dell e pressioni dei singoli gas che (187.52 10 -12 ) e la permeabilit al vapore

compongono laria comprendendo anche la pressione del vapore ac queo. del materiale:

Di norma la pressione atmosferica totale uguale da entrambi i lati del componente edilizio 187.52 10 -12
=
(ad esempio di un componente di facciata). Diverso per il co mportamento della pressione

dei singoli gas. Nel caso di un componente con differenti condizioni microclimatiche allinterno , parametro adimensionale poich il
ed allesterno, la pressione parziale avr valori differenti. Q ueste differenti pressioni del quoziente di permeabilit, serve per

vapore provocano uno sbalzo di pressione parziale ed innescano un flusso di diffusione del semplificare la percezione della

vapore acqueo. grandezza per il progettista che pu

ben confrontare il comportamento del

Analogamente a quanto avviene per il punto di rugiada, dove abb iamo un cambio di stato, materiale in esame con un altro mate-

anche la pressione del vapore acqueo riale, laria, che ben conosce.

ha la condizione limite pari al 100% di

umidit relativa, saturando laria con Resistenza alla diffusione del

il vapore acqueo. Questo valore mas- vapore Rv (s/ )

simo di pressione del vapore acqueo, La resistenza Rv dello strato al pas-

che corrisponde ad una umidit relati- saggio del flusso di vapore si pu

va del 100% e che crescente in pro- ottenere con due formule differenti,

porzione alla temperatura, viene una in funzione della permeabilit

chiamato pressione del vapore saturo. del materiale e laltra in funzione del
Il legame tra pressione del vapore coefficiente .
acqueo (P), umidit relativa ( ) e Nel primo caso la resistenza alla diffu-

pressione del vapore saturo (Ps) sione di vapore definita come rap-

espresso dalla formula: P = Ps porto tra lo spessore s e la permeabil-

dove lunit di misura il [Pa]. it del materiale;

s
Rv =
Le curve della pressione del vapore

saturo, determinate dalla temperatura Nel secondo caso come prodotto del

e dalla pressione parziale, con unu- coefficiente di resistenza al passaggio

midit relativa del 50% e del 100%, del vapore del materiale per la resis-

sono riprodotte nel grafico. tivit alla diffusione al vapore dellaria

e per lo spessore s:

Permeabilit al vapore dei materiali da costruzione 1


Rv = S
La permeabilit al vapore , al pari della conduttivit termica , una caratteristica del 187.52 10 -12

materiale, che esprime lattitudine a trasmettere per diffusion e il vapore dacqua contenuto dove le unit di misura sono:

nellaria atmosferica. Lunit di misura utilizzata [kg/s m P a]. - R v [Pa s m 2 /kg]


- s [m]

Nella norma UNI 10351 sono indicati, per i diversi materiali ed ilizi, i valori di permeabilit a - [Kg/ s m Pa]

determinati nellintervallo di umidit relativa 0 50% e quell i u determinati nellintervallo

di UR. 50 95% (rispettivamente nel campo asciutto e campo umid o).

Tale impostazione consente al progettista di poter fare riferim ento a valori di permeabilit al

vapore pi realistici in relazione alle effettive condizioni di esercizio dei materiali.

La resistivit alla diffusione del vapore (1/ ) linverso della permeabilit al vapore.
La resistivit alla diffusione al vapore pu essere espressa an che come rapporto ( ) fra la
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2.3 Calcoli relativi al trasporto di calore e Definizioni e valori delle adduttanze unitarie i e e

alla diffusione del vapore Le conduttanze unitarie superficiali, interne i ed esterne e , tengono conto sia dello

scambio convettivo sia dello scambio per irraggiamento da una s uperficie verso

Calcoli relativi al trasporto di calore lambiente circostante e

viceversa.

Calcolo della conduttanza unitaria di com- I valori delle adduttanze

ponenti edilizi ad uno o pi strati unitarie sono forniti dalla

La conduttanza termica unitaria C definita norma UNI EN ISO 6946:

come flusso termico (per unit di tempo, di Dove:

superficie e di temperatura) che in regime - i = adduttanza unitaria interna. Si intende quella riferita al ca so di scambio di

stazionario passa tra le due (o pi) facce calore dallambiente alla parete (ammissione);

opposte di una parete, costituita da un materi- - e = adduttanza unitaria esterna. Si intende quella riferita al ca so di scambio di

ale omogeneo od eterogeneo. La conduttanza calore dalla parete allambiente (emissione).

unitaria si ricava dagli spessori s dei compo-

nenti edilizi e dai corrispondenti valori di con- Calcolo della resistenza termica Rt

duttivit termica. La resistenza termica Rt di una parete data dalla sommatoria delle varie resistenze

Se i differenti strati della parete sono disposti


termiche interne del componente e delle resistenze esterne di ammissione
normalmente al senso del flusso di calore, la

conduttanza si ricava tramite la (1) per i mate- e di emissione .

riali omogenei (in questo caso la conduttanza

definita come conduttanza unitaria interna):


(5)
s
C = (1)

e tramite la (2) per strutture composte da diversi Calcolo della trasmittanza termica U

diversi strati di materiali omogenei: La trasmittanza termica U di una parete si ricava dallinverso della resistenza termica Rt.

(2)
(6)

dove le unit di misura sono

- C [W/ m 2 K] Calcolo del flusso termico specifico attraverso una parete

- s [m] Dato un componente sul cui lato interno la temperatura sia Ti e Te sul lato esterno, in

- [W/mK] condizioni di regime stazionario si ha il flusso termico spec ifico di calore q dato dal

prodotto della trasmittanza termica U per la differenza di temp eratura T = (Ti Te)

Calcolo della resistenza termica unitaria di con Ti > Te.

componenti edilizi ad uno o pi strati q = U T [W/m 2 ] (7)

La resistenza termica unitaria linverso della

conduttanza termica unitaria e si ricava Per meglio comprendere lanalisi termofisica delle leggi che go vernano la trasmis-

tramite la (3) per le pareti costituite da un sione di calore nel caso di sistemi composti, in cui cio vi si a la trasmissione per con-

unico componente, e tramite la (4) per le pareti duzione e per convezione, noti i valori di e e i (dalla norma UNI) consideriamo il

costituite da pi strati di materiale omogeneo. caso di una parete piana in regime stazionario immersa in due f luidi.

Siano e s la conduttivit termica e lo spessore della parete, i e e i coefficienti


(3) liminari dei due fluidi, Ti e Te le loro temperature con Ti > Te.

1. Calore ceduto dal fluido alla parete per unit di tempo e di superficie (q1)
(4)
2. Calore trasmesso nella parete per conduzione (q2)

3. Calore ceduto dalla parete al secondo fluido (q3)

10
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

Calcolo delle temperature in ogni strato

Una volta conosciuta la resistenza totale 1/U di una parete ris ulta facile e proficuo

rappresentare gli andamenti di temperatura nei diversi strati d ella parete stessa.

I salti di temperatura in corrispondenza alle due superfici ter minali e nei diversi strati

risultano, nel caso di parete piana ed indefinita, proporzional i alle diverse resistenze

Poich siamo a regime il valore che termiche, come indicato in figura.

viene ceduto dal primo fluido alla

parete uguale a quello che attraver-

sa la parete e a quello che viene cedu-

to al secondo fluido; il calore quindi

uguale nelle tre equazioni scritte:

Per cui sommando membro a membro

si ottiene lequazione

(8)

Temperatura della superficie interna i


La variazione di temperatura che si verifica tra la superficie della parete interna (tem-
Essendo cio
peratura i) e laria interna (temperatura Ti) data dalla relazione:
pari alla resistenza termica della parete,
(9)
si ritorna quindi allequazione (7).

Temperatura della superficie di interfaccia i,,5

Le successive variazioni della temperatura che si verificano tra le interfacce dei j

strati omogenei costituenti la parete sono ottenibili dalle rel azioni:

(10)

dove con j =1,2,...,5

(11)

Temperatura della superficie esterna e

La variazione di temperatura che si verifica tra la superficie della parete esterna

(temperatura e) e laria (temperatura Te) data dalla relazione:

(12)

11
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

Un componente che abbia permeanza molto bassa (cio resistenza alla diffusione del
Calcoli relativi alla diffusione del
vapore elevata) viene definito barriera al vapore, in quanto attraverso ad esso il
vapore
vapore fluisce in quantit molto ridotte.

A differenza del caso del flusso di calore gli strati daria adi acenti alle superfici delle
Calcolo della resistenza alla diffu-
pareti non esercitano resistenza rispetto alla diffusione del v apore ( come se
sione del vapore di componenti
avessero permeanza infinita o resistenza alla diffusione del va pore nulla). Ne con-
edilizi ad uno o pi strati
segue che i valori della pressione di vapore allinterno della mbiente Pvi e allesterno
La resistenza alla diffusione al vapore
Pve agiscono direttamente sulle superfici delimitanti la parete .
Rvt definita come rapporto fra lo

spessore s dei componenti edilizi e la


Calcolo del flusso di vapore specifico attraverso una parete
corrispondente permeabilit del mate-
Analogamente al fenomeno di scambio termico, una parete solida che separa due
riale costituente lo strato.
ambienti in cui si ha una diversa pressione parziale di vapor d acqua attraversata da
(13) un flusso di vapore che si ricava, nel caso di regime stazionar io, dalla formula per le

pareti omogenee
La resistenza si ottiene dalla (13) per
(17)
una parete costituita da un materiale

omogeneo e dalla seguente relazione


e dalla formula per le pareti composte da pi strati:
per una parete costituita da diversi

materiali omogenei: (18)

(14)
Dove:

- Pv = Pvi Pve;
Dove le unit di misura sono:
- Pvi la pressione parziale di vapore allinterno;
- R vt [Pa m 2 s/kg];
- Pve la pressione parziale di vapore allesterno;
- s [m];
- vap [kg/sm 2 ];
- [kg/s m Pa].
- s [m],

- [kg/s m Pa];
Calcolo della permeanza al vapore di
- Pv [Pa].
componenti edilizi ad uno o pi strati
Per il calcolo di Pvi e Pve bisogna rifarsi al diagramma della ria umida che permette
La permeanza al vapore (specifica alla
di ricavare i suddetti valori. Nella stagione invernale, quando normalmente interessa
superficie) P linverso della resisten-
verificare il pericolo di condensa, il flusso di vapore diret to dallinterno verso lester-
za alla diffusione al vapore e si ricava
no, poich la pressione di vapore interna Pvi superiore a que lla esterna Pve.
tramite le relazioni:

(15)

(16)

dove le unit di misura sono:

- P [kg/Pa m 2 s];

- s [m];

- [kg/s m Pa];

rispettivamente la (15) nel caso di un mate-

riale omogeneo e la (16) per una succes-

sione di diversi strati di materiali omogenei.


12
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

Calcolo delle pressioni di saturazione

Conoscendo landamento della temperatura lungo tutta la

parete possibile ricavare in ogni punto, da apposite tabelle o

dal diagramma di Mollier, il valore massimo che pu raggiun-

gere la pressione parziale di vapore, detta pressione di satu-

razione (Pvs), e di conseguenza costruire il diagramma indica-

to in figura.

Calcolo delle pressioni parziali di vapore in ogni strato

Il gradiente della pressione parziale del vapore tra linterno e

lesterno si ripartisce fra i diversi strati della parete in

relazione alla resistenza dei singoli strati. Questa caduta di

pressione si ricava dalla relazione

(19)

Dove:

- Pn [Pa];

- R vn , R vt [kg/sm 2 Pa];

- P vi e P ve [Pa].

Dati quindi i valori limite di progetto P vi e P ve risulta immediato

tracciare landamento della pressione di vapore su tutto lo

spessore della parete.

Il sistema graficamente pi semplice rappresentato in figura,

perfettamente analogo al tracciamento dellandamento di tem-

peratura: in ascissa si riportano i valori della resistenza all a

diffusione al vapore s/ dei diversi strati ed in ordinata si

riportano i valori della pressione di vapore.

Il confronto fra la curva P s e la curva P v punto per punto per-

mette di controllare che P v sia sempre inferiore a P s .

Se non si verifica questa condizione, nei punti in cui P v

superiore a P s , il vapor dacqua condensa, provocando gravi

danneggiamenti alla struttura. Si verificherebbe il fenomeno di

condensazione interstiziale.

13
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

Analogia fra la legge del flusso termico e la legge del flusso di vapore

TRASMISSIONE DI CALORE TRASMISSIONE DI VAPORE

Q = U S (T i - T e ) G = P S (P vi - P ve )

dove Q il flusso di calore espresso in W dove G il flusso di vapore espresso in kg/s

- U = trasmittanza termica in [W/m 2 K]; - P = permeanza della parete in [kg/sm 2 Pa];

- S = superficie della parete in [m 2 ]; - S = superficie della parete in [m 2 ];

- Ti = temperatura allinterno dellambiente in [C]; - Pvi = pressione di vapore allinterno dellambiente in [Pa];
- Te = temperatura esterna in [C]; - Pve = pressione di vapore allesterno dellambiente in [Pa];

La trasmittanza termica U data dallinverso della sommatoria La permeanza P data dallinverso della sommatoria delle

delle resistenze termiche: resistenze al passaggio di vapore:

Dove: Dove:

- i, e = coefficienti di adduzione [W/m K]; 2


- i, e = coefficienti di adduzione [kg/sm 2 Pa];

- = conducibilit termica del materiale costituente lo strato in [W/mK]; - = permeabilit del materiale costituente lo strato in [kg/smPa] ;

- s = spessore del materiale costituente lo strato in [m]. - s = spessore del materiale costituente lo strato in [m].

La caduta di temperatura fra le superfici che delimitano gli st rati (Nel fenomeno della diffusione del vapore i valori dei coeffici enti

costituenti la parete proporzionale alla resistenza termica d i di adduzione i e e sono trascurabili; la diffusione nello strato

ciascuno strato: liminare la stessa che si verifica nellaria ambiente. Non vi

dunque analogia con i coefficienti di adduzione i e e).

La caduta di pressione parziale fra le superfici che delimitano gli

strati costituenti la parete proporzionale alla resistenza di ciascuno

dove strato al passaggio di vapore:

dove

14
VALORI TERMOIGROMETRICI DEI PRINCIPALI MATERIALI DA COSTRUZIONE (UNI 10351)

tipo N DESCRIZIONE Massa vol. m m utile


a 10 -12
u 10 -12
kg/m 3 W/mK % W/mK kg/msPa kg/msPa
CLS 1 Calcestruzzo con aggregato naturale per pareti interne o esterne protette 2000 1.01 15% 1.16 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 2 Calcestruzzo con aggregato naturale per pareti interne o esterne protette 2200 1.29 15% 1.48 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 3 Calcestruzzo con aggregato naturale per pareti interne o esterne protette 2400 1.66 15% 1.91 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 4 Calcestruzzo con aggregato naturale per pareti esterne non protette 2000 1.01 30% 1.31 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 5 Calcestruzzo con aggregato naturale per pareti esterne non protette 2200 1.29 30% 1.68 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 6 Calcestruzzo con aggregato naturale per pareti esterne non protette 2400 1.66 30% 2.16 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 7 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti interne o esterne protette 500 0.14 20% 0.17 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 8 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti interne o esterne protette 600 0.16 20% 0.19 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 9 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti interne o esterne protette 700 0.18 20% 0.22 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 10 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti interne o esterne protette 800 0.20 20% 0.24 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 11 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti interne o esterne protette 900 0.22 20% 0.26 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 12 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti interne o esterne protette 1000 0.25 20% 0.30 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 13 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti interne o esterne protette 1100 0.29 20% 0.35 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 14 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti interne o esterne protette 1200 0.33 20% 0.40 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 15 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti interne o esterne protette 1300 0.37 20% 0.44 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 16 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti interne o esterne protette 1400 0.42 20% 0.50 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 17 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti interne o esterne protette 1500 0.47 20% 0.56 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 18 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti interne o esterne protette 1600 0.54 20% 0.65 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 19 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti interne o esterne protette 1700 0.63 20% 0.76 1,3 a 2,6 1,8 a 4
CLS 20 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 500 0.14 30% 0.18 6.25 6.25
LIsolamento ter mico con Knauf

CLS 21 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 600 0.16 30% 0.21 4.60 4.60
CLS 22 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 700 0.18 30% 0.23 3.75 3.75
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

CLS 23 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 800 0.20 30% 0.26 3.15 3.15
CLS 24 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 900 0.22 30% 0.29 2.70 2.70
CLS 25 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 1000 0.25 30% 0.33 2.35 2.35
CLS 26 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 1100 0.29 30% 0.38 2.10 2.10
CLS 27 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 1200 0.33 30% 0.43 1.87 1.87
CLS 28 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 1300 0.37 30% 0.48 1.70 1.70
CLS 29 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 1400 0.42 30% 0.54 1.50 1.50
CLS 30 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 1500 0.47 30% 0.61 1.45 1.45
CLS 31 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 1600 0.54 30% 0.70 1.33 1.33

15
16
tipo N DESCRIZIONE Massa vol. m m utile
a 10 -12
u 10 -12
kg/m 3 W/mK % W/mK kg/msPa kg/msPa
CLS 32 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 1700 0.63 30% 0.82 1.25 1.25
CLS 33 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 500 0.14 45% 0.20 6.25 6.25
CLS 34 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 600 0.16 45% 0.23 4.60 4.60
CLS 37 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 900 0.22 45% 0.32 2.70 2.70
CLS 38 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 1000 0.25 45% 0.36 2.35 2.35
CLS 39 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 1100 0.29 45% 0.42 2.10 2.10
CLS 40 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 1200 0.33 45% 0.48 1.87 1.87
CLS 41 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 1300 0.37 45% 0.54 1.70 1.70
CLS 42 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 1400 0.42 45% 0.61 1.50 1.50
CLS 43 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 1500 0.47 45% 0.68 1.45 1.45
CLS 44 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 1600 0.54 45% 0.78 1.33 1.33
CLS 45 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 1700 0.63 45% 0.91 1.25 1.25
CLS 46 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 500 0.14 100% 0.28 6.25 6.25
CLS 47 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 600 0.16 100% 0.32 4.60 4.60
CLS 48 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 700 0.18 100% 0.36 3.75 3.75
CLS 49 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 800 0.20 100% 0.40 3.15 3.15
CLS 50 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 900 0.22 100% 0.44 2.70 2.70
CLS 51 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 1000 0.25 100% 0.50 2.35 2.35
CLS 52 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 1100 0.29 100% 0.58 2.10 2.10
CLS 53 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 1200 0.33 100% 0.66 1.87 1.87
CLS 54 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 1300 0.37 100% 0.74 1.70 1.70
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CLS 55 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 1400 0.42 100% 0.84 1.50 1.50
CLS 56 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 1500 0.47 100% 0.94 1.45 1.45
CLS 57 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 1600 0.54 100% 1.08 1.33 1.33
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

CLS 58 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 1700 0.63 100% 1.26 1.25 1.25
CLS 59 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti interne o esterne protette 400 0.12 25% 0.15 18.75 18.75
CLS 60 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti interne o esterne protette 500 0.14 25% 0.18 12.50 12.50
CLS 61 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti interne o esterne protette 600 0.15 25% 0.19 9.37 9.37
CLS 62 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti interne o esterne protette 700 0.17 25% 0.21 7.50 7.50
CLS 63 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti interne o esterne protette 800 0.20 25% 0.25 6.25 6.25
CLS 64 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti esterne 400 0.12 40% 0.17 18.75 18.75
CLS 65 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti esterne 500 0.14 40% 0.20 12.50 12.50
CLS 66 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti esterne 600 0.15 40% 0.21 9.37 9.37
tipo N DESCRIZIONE Massa vol. m m utile
a 10 -12
u 10 -12
kg/m 3 W/mK % W/mK kg/msPa kg/msPa
CLS 67 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti esterne 700 0.17 40% 0.24 7.50 7.50
CLS 68 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti esterne 800 0.20 40% 0.28 6.25 6.25
CLS 69 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti di scantinati 400 0.12 50% 0.18 18.75 18.75
CLS 70 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti di scantinati 500 0.14 50% 0.21 12.50 12.50
CLS 71 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti di scantinati 600 0.15 50% 0.23 9.37 9.37
CLS 72 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti di scantinati 700 0.17 50% 0.26 7.50 7.50
CLS 73 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti di scantinati 800 0.20 50% 0.30 6.25 6.25
CLS 74 Cls di inerti espansi di origine vulcanica per pareti interne o esterne protette 1000 0.38 0% 0.38 2.35 2.35
CLS 75 Cls di inerti espansi di origine vulcanica per pareti interne o esterne protette 1200 0.47 0% 0.47 1.87 1.87
CLS 76 Cls di inerti espansi di origine vulcanica per pareti interne o esterne protette 1400 0.58 0% 0.58 1.56 1.56
CLS 77 Calcestruzzo di perlite e di vermiculite per pareti interne o esterne protette 250 0.09 40% 0.13 37.50 37.50
CLS 78 Calcestruzzo di perlite e di vermiculite per pareti interne o esterne protette 400 0.11 40% 0.15 18.75 18.75
CLS 79 Calcestruzzo di perlite e di vermiculite per pareti esterne 250 0.09 55% 0.14 37.50 37.50
CLS 80 Calcestruzzo di perlite e di vermiculite per pareti esterne 400 0.09 55% 0.14 18.75 18.75
CLS 81 Calcestruzzo di perlite e di vermiculite per pareti di scantinati 250 0.11 65% 0.18 37.50 37.50
CLS 82 Calcestruzzo di perlite e di vermiculite per pareti di scantinati 400 0.11 65% 0.18 18.75 18.75
CLS 83 Calcestruzzo generico 400 0.19 0% 0.19 9.40 9.40
CLS 84 Calcestruzzo generico 500 0.22 0% 0.22 7.50 7.50
CLS 85 Calcestruzzo generico 600 0.24 0% 0.24 6.25 6.25
CLS 86 Calcestruzzo generico 700 0.27 0% 0.27 5.35 5.35
CLS 87 Calcestruzzo generico 800 0.30 0% 0.30 4.70 4.70
LIsolamento ter mico con Knauf

CLS 88 Calcestruzzo generico 900 0.34 0% 0.34 4.16 4.16


CLS 89 Calcestruzzo generico 1000 0.38 0% 0.38 3.75 3.75
CLS 90 Calcestruzzo generico 1100 0.42 0% 0.42 3.40 3.40
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

CLS 91 Calcestruzzo generico 1200 0.47 0% 0.47 3.12 3.12


CLS 92 Calcestruzzo generico 1300 0.52 0% 0.52 2.90 2.90
CLS 93 Calcestruzzo generico 1400 0.58 0% 0.58 2.67 2.67
CLS 94 Calcestruzzo generico 1500 0.65 0% 0.65 2.50 2.50
CLS 95 Calcestruzzo generico 1600 0.73 0% 0.73 2.35 2.35
CLS 96 Calcestruzzo generico 1700 0.83 0% 0.83 2.20 2.20
CLS 97 Calcestruzzo generico 1800 0.94 0% 0.93 2.10 2.10
CLS 98 Calcestruzzo generico 1900 1.06 0% 1.06 1.97 1.97
MUR 1 Laterizi per pareti interne 600 0.13 65% 0.25 18 a 36 18 a 36

17
18
tipo N DESCRIZIONE Massa vol. m m utile
a 10 -12
u 10 -12
kg/m 3 W/mK % W/mK kg/msPa kg/msPa
MUR 2 Laterizi per pareti interne 800 0.18 65% 0.30 18 a 36 18 a 36
MUR 3 Laterizi per pareti interne 1000 0.40 48% 0.59 18 a 36 18 a 36
MUR 4 Laterizi per pareti interne 1200 0.32 35% 0.43 18 a 36 18 a 36
MUR 5 Laterizi per pareti interne 1400 0.40 25% 0.50 18 a 36 18 a 36
MUR 6 Laterizi per pareti interne 1600 0.50 18% 0.59 18 a 36 18 a 36
MUR 7 Laterizi per pareti interne 1800 0.63 14% 0.72 18 a 36 18 a 36
MUR 8 Laterizi per pareti interne 2000 0.80 12% 0.90 18 a 36 18 a 36
MUR 9 Laterizi per pareti esterne 600 0.13 180% 0.36 18 a 36 18 a 36
MUR 10 Laterizi per pareti esterne 800 0.18 130% 0.41 18 a 36 18 a 36
MUR 11 Laterizi per pareti esterne 1000 0.40 96% 0.78 18 a 36 18 a 36
MUR 12 Laterizi per pareti esterne 1200 0.32 70% 0.54 18 a 36 18 a 36
MUR 13 Laterizi per pareti esterne 1400 0.40 50% 0.60 18 a 36 18 a 36
MUR 15 Laterizi per pareti esterne 1600 0.50 28% 0.64 18 a 36 18 a 36
MUR 15 Laterizi per pareti esterne 1800 0.63 28% 0.81 18 a 36 18 a 36
MUR 16 Laterizi per pareti esterne 2000 0.80 24% 0.99 18 a 36 18 a 36
ROC 1 Ardesia 2700 2.00
ROC 2 Basalto 2800 3.50
ROC 3 Calcare 1900 1.50
ROC 4 Calcare 2100 1.60
ROC 5 Calcare 2700 2.90
ROC 6 Calcare 2800 3.50
LIsolamento ter mico con Knauf

ROC 7 Dolomite 2700 1.80


ROC 8 Feldspato 2500 2.40
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

ROC 9 Gneiss 2700 3.50


ROC 10 Granito 2500 3.20
ROC 11 Granito 3000 4.10
ROC 12 Lava 2200 2.90
ROC 13 Marmo 2700 3.00
ROC 14 Porfido 2200 2.90
ROC 15 Schisto parallelo al piano di sfaldamento 2700 2.50
ROC 16 Schisto normale al piano di sfaldamento 2700 1.40
ROC 17 Steatite 2600 2.70
ROC 18 Trachite 2300 2.90
tipo N DESCRIZIONE Massa vol. m m utile
a 10 -12
u 10 -12
kg/m 3 W/mK % W/mK kg/msPa kg/msPa
ROC 19 Tufo 1500 0.63
ROC 20 Tufo 2300 1.70
IMP 1 Asfalto 2100 0.70 0.00 0.00
IMP 2 Asfalto con sabbia 2300 1.15 0.00 0.00
IMP 3 Bitume 1200 0.17 0.00 0.00
IMP 4 Bitume con sabbia 1300 0.26 0.00 0.00
IMP 5 Cartone catramato 1600 0.50 0.00 0.00
IMP 6 Fogli di materiale sintetico 1100 0.23 0,01 a 0,14 0,01 a 0,14
PLA 1 Celluloide 1350 0.35
PLA 2 Ebanite, gomma dura 1150 0.16
PLA 3 Polimetilmetacrilato (PMMA) 1200 0.18
PLA 4 Poliammide (PA) 1100 0.30
PLA 5 Policarbonato (PC) 1150 0.23
PLA 6 Politetrafluoroetilene (PTFE) 2200 0.24
PLA 7 Polietilene (PE) 950 0.35
PLA 8 Policloruro di vinile (PVC) 1400 0.16
PLA 9 Polistirene (PS) 1100 0.17
PLA 10 Resine acriliche 1450 0.20
PLA 11 Resine epossidiche 1200 0.20
PLA 12 Resine fenoliche con cariche organiche 1400 0.30
PLA 13 Resine poliestere con fibra di vetro 2000 0.50
LIsolamento ter mico con Knauf

LEG 1 Abete (flusso perpendicolare alle fibre) 450 0.10 20% 0.12 0.30 0.90
LEG 2 Abete (flusso parallelo alle fibre) 450 0.10 20% 0.12 4.50 6.00
LEG 3 Pino (flusso perpendicolare alle fibre) 550 0.12 20% 0.14 4.50 4.50
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

LEG 4 Pino (flusso parallelo alle fibre) 550 0.12 50% 0.18 4.50 4.50
LEG 5 Acero (flusso perpendicolare alle fibre) 710 0.15 20% 0.18 4.50 4.50
LEG 6 Acero (flusso parallelo alle fibre) 710 0.15 50% 0.23 4.50 4.50
LEG 7 Quercia (flusso perpendicolare alle fibre) 850 0.18 20% 0.22 4.50 4.50
LEG 8 Quercia (flusso parallelo alle fibre) 850 0.18 50% 0.27 4.50 4.50
LEG 9 Pannelli di fibre di legno duri ed extraduri 800 0.12 20% 0.14 2.60 2.60
LEG 10 Pannelli di fibre di legno duri ed extraduri 900 0.13 20% 0.16 2.60 2.60
LEG 11 Pannelli di fibre di legno duri ed extraduri 1000 0.15 20% 0.18 2.60 2.60
LEG 12 Pannelli di lana di legno con leganti inorganici 300 0.071 20% 0.09 36 a 90 36 a 90

19
20
tipo N DESCRIZIONE Massa vol. m m utile
a 10 -12
u 10 -12
kg/m 3 W/mK % W/mK kg/msPa kg/msPa
LEG 13 Pannelli di lana di legno con leganti inorganici 350 0.076 20% 0.09 36 a 90 36 a 90
LEG 14 Pannelli di lana di legno con leganti inorganici 400 0.081 20% 0.10 36 a 90 36 a 90
LEG 15 Pannelli di lana di legno con leganti inorganici 500 0.091 20% 0.11 36 a 90 36 a 90
LEG 17 Pannelli di spaccato di legno e leganti inorganici 400 0.09 30% 0.12 36 a 90 36 a 90
LEG 17 Pannelli di spaccato di legno e leganti inorganici 500 0.11 30% 0.14 36 a 90 36 a 90
LEG 18 Pannelli di spaccato di legno e leganti inorganici 600 0.12 30% 0.16 36 a 90 36 a 90
LEG 19 Pannelli di particelle pressati 500 0.083 20% 0.10 1,8 a 3,6 1,8 a 3,6
LEG 20 Pannelli di particelle pressati 600 0.10 20% 0.12 1,8 a 3,6 1,8 a 3,6
LEG 21 Pannelli di particelle pressati 700 0.13 20% 0.16 1,8 a 3,6 1,8 a 3,6
LEG 22 Pannelli di particelle estrusi 700 0.14 20% 0.17 9.00 9.00
LEG 23 Pannelli di legno compensato (espanso puro) 90 0.039 10% 0.04 6,7 a 10 6,7 a 10
LEG 24 Pannelli di legno compensato (espanso con leganti) 130 0.041 10% 0.05 4,0 a 21 4,0 a 21
LEG 25 Pannelli di legno compensato 200 0.047 10% 0.05 4,0 a 21 4,0 a 21
MET 1 Acciaio 7800 52.00
MET 2 Acciaio inossidabile 8000 17.00
MET 3 Argento 10500 420.00
MET 4 Alluminio 2700 220.00
MET 5 Leghe di alluminio 2800 160.00
MET 6 Bronzo 8700 65.00
MET 7 Ferro puro 7870 80.00
MET 8 Ghisa 7200 50.00
LIsolamento ter mico con Knauf

MET 9 Nichel 8800 65.00


MET 10 Ottone 8400 110.00
MET 11 Piombo 11300 35.00
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MET 12 Rame 8900 380.00


MET 13 Zinco 7100 110.00
VR1 1 Carta e cartone 1000 0.160 (60 a 90)*10^-3 (60 a 90)*10^-3
VR1 2 Cartone bitumato 1100 0.230 (60 a 90)*10^-3 (60 a 90)*10^-3
VR1 3 Cartongesso in lastre 900 0.210 23.00 23.00
VR1 4 Cartone ondulato 100 0.065
VR1 5 Lastre a base di perlite espansa, fibre e leganti bituminosi 190 0.059 20% 0.071 26.00 36.00
VR1 6 Lastre in silicato di calcio 225 0.056 35% 0.076 18.00 18.00
VR1 7 Lastre in silicato di calcio 240 0.070 35% 0.095 18.00 18.00
tipo N DESCRIZIONE Massa vol. m m utile
a 10 -12
u 10 -12
kg/m 3 W/mK % W/mK kg/msPa kg/msPa
VR1 8 Vetro cellulare espanso 130 0.050 10% 0.055 0.00 0.00
VR1 9 Vetro cellulare espanso 150 0.055 10% 0.061 0.00 0.00
VR1 10 Vetro cellulare espanso 180 0.060 10% 0.066 0.00 0.00
VR1 11 Vetro da finestre 2500 1.000 0.00 0.00
INT 1 Malte di gesso per intonaci o in pannelli 600 0.290 18.00 18.00
INT 2 Malte di gesso per intonaci o in pannelli 750 0.350 18.00 18.00
INT 3 Malte di gesso per intonaci o in pannelli 900 0.410 18.00 18.00
INT 4 Malte di gesso per intonaci o in pannelli 1000 0.470 18.00 18.00
INT 5 Malte di gesso per intonaci o in pannelli 1200 0.580 18.00 18.00
INT 6 Intonaco di gesso puro 1200 0.350 18.00 18.00
INT 7 Intonaco di calce e gesso 1400 0.700 18.00 18.00
INT 8 Malta di calce o di calce e cemento 1800 0.900 5 a 12 5 a 12
INT 9 Malta di cemento 2000 1.400 5 a 12 5 a 12
ISO 1 Polistirene espanso sinterizzato per allegerimento strutture 15 0.041 10% 0.045 3,6 a 9 3,6 a 9
ISO 2 Polistirene espanso sinterizzato in lastre ricavate da blocchi, conforme a UNI 7891 20 0.037 10% 0.041 2,5 a 6 2,5 a 6
ISO 3 Polistirene espanso sinterizzato in lastre ricavate da blocchi, conforme a UNI 7891 25 0.036 10% 0.040 2,5 a 6 2,5 a 6
ISO 4 Polistirene espanso sinterizzato in lastre ricavate da blocchi, conforme a UNI 7891 30 0.036 10% 0.040 1,8 a 4,5 1,8 a 4,5
ISO 5 Polistirene espanso sinterizzato, in lastre ricavate da blocchi 10 0.051 10% 0.056 3,6 a 9 3,6 a 9
ISO 6 Polistirene espanso sinterizzato, in lastre ricavate da blocchi 15 0.043 10% 0.047 2,5 a 6 2,5 a 6
ISO 7 Polistirene espanso sinterizzato, in lastre ricavate da blocchi 20 0.040 10% 0.044 1,8 a 4,5 1,8 a 4,5
ISO 8 Polistirene espanso sinterizzato, in lastre ricavate da blocchi 25 0.039 10% 0.043 1,8 a 4,5 1,8 a 4,5
LIsolamento ter mico con Knauf

ISO 9 Polistirene espanso sinterizzato, in lastre ricavate da blocchi 30 0.038 10% 0.042 1,8 a 4,5 1,8 a 4,5
ISO 10 Polistirene espanso, in lastrestampate per termocompressione 20 0.036 10% 0.040 1,8 a 4,5 1,8 a 4,5
ISO 11 Polistirene espanso, in lastrestampate per termocompressione 25 0.035 10% 0.039 1,8 a 4,5 1,8 a 4,5
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

ISO 12 Polistirene espanso, in lastrestampate per termocompressione + C33 30 0.035 10% 0.039 1,8 a 4,5 1,8 a 4,5
ISO 13 Polistirene espanso estruso, con pelle 30 0.031 15% 0.036 1,8 a 4,5 1,8 a 4,5
ISO 14 Polistirene espanso estruso, con pelle 35 0.030 15% 0.034 1,8 a 4,5 1,8 a 4,5
ISO 15 Polistirene espanso estruso, senza pelle 30 0.037 10% 0.041 0,6 a 22 0,6 a 22
ISO 16 Polistirene espanso estruso, senza pelle 50 0.028 20% 0.034 0,6 a 22 0,6 a 22
ISO 17 Poliuretano in lastre ricavate da blocchi 25 0.031 10% 0.034 1a2 1a2
ISO 18 Poliuretano in lastre ricavate da blocchi 32 0.023 40% 0.032 1a2 1a2
ISO 19 Poliuretano in lastre ricavate da blocchi 40 0.022 45% 0.032 1a2 1a2
ISO 20 Poliuretano in lastre ricavate da blocchi 50 0.022 45% 0.032 1a2 1a2

21
22
tipo N DESCRIZIONE Massa vol. m m utile
a 10 -12
u 10 -12
kg/m 3 W/mK % W/mK kg/msPa kg/msPa
ISO 21 Poliuretano espanso in situ 37 0.023 50% 0.035 1,8 a 6 1,8 a 6
ISO 22 Feltri resinati in fibre di vetro 11 0.048 10% 0.053 150 150
ISO 23 Feltri resinati in fibre di vetro 14 0.044 10% 0.048 150 150
ISO 24 Feltri resinati in fibre di vetro 16 0.042 10% 0.046 150 150
ISO 25 Pannelli semirigidi in fibra di vetro 16 0.042 10% 0.046 150 150
ISO 26 Pannelli semirigidi in fibra di vetro 20 0.039 10% 0.043 150 150
ISO 27 Pannelli semirigidi in fibra di vetro 30 0.036 10% 0.040 150 150
ISO 28 Pannelli rigidi in fibra di vetro 100 0.035 10% 0.038 150 150
ISO 29 Feltri resinati in fibre minerali di rocce feldspatiche 30 0.041 10% 0.045 150 150
ISO 30 Feltri resinati in fibre minerali di rocce feldspatiche 35 0.040 10% 0.044 150 150
ISO 31 Pannelli semirigidi in fibre minerali di rocce feldspatiche 40 0.038 10% 0.042 150 150
ISO 32 Pannelli semirigidi in fibre minerali di rocce feldspatiche 55 0.036 10% 0.040 150 150
ISO 33 Pannelli rigidi in fibre minerali di rocce feldspatiche 80 0.035 10% 0.039 150 150
ISO 34 Pannelli rigidi in fibre minerali di rocce feldspatiche 100 0.034 10% 0.037 150 150
ISO 35 Pannelli rigidi in fibre minerali di rocce feldspatiche 125 0.034 10% 0.037 150 150
ISO 36 Pannelli a fibre orientate in fibre minerali di rocce feldspatiche 100 0.044 10% 0.048 150 150
ISO 37 Feltri trapuntati in fibre minerali di rocce basaltiche 60 0.037 20% 0.044 150 150
ISO 38 Feltri trapuntati in fibre minerali di rocce basaltiche 80 0.037 20% 0.044 150 150
ISO 39 Feltri trapuntati in fibre minerali di rocce basaltiche 100 0.038 20% 0.046 150 150
ISO 40 Feltri in fibre minerali da loppe di altoforno 40 0.049 4% 0.051 150 150
ISO 41 Pannelli semirigidi e rigidi in fibre minerali da loppe di altoforno 40 0.049 10% 0.054 150 150
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ISO 42 Pannelli semirigidi e rigidi in fibre minerali da loppe di altoforno 60 0.044 10% 0.048 150 150
ISO 43 Pannelli semirigidi e rigidi in fibre minerali da loppe di altoforno 80 0.042 10% 0.046 150 150
ISO 44 Pannelli semirigidi e rigidi in fibre minerali da loppe di altoforno 100 0.042 10% 0.046 150 150
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

ISO 45 Pannelli semirigidi e rigidi in fibre minerali da loppe di altoforno 150 0.044 10% 0.048 150 150
ISO 46 Polietilene espanso estruso in continuo, non reticolato 30 0.042 20% 0.050 0,5 a 1 1a2
ISO 47 Polietilene espanso estruso in continuo, non reticolato 50 0.050 20% 0.060 0,5 a 1 1a2
ISO 48 Polietilene espanso estruso in continuo, reticolato 33 0.040 20% 0.048 0,5 a 1 1a2
ISO 49 Polietilene espanso estruso in continuo, reticolato 50 0.048 20% 0.058 0,5 a 1 1a2
ISO 50 Cloruro di polivinile espanso rigido in lastre 30 0.032 20% 0.038 0,5 a 1 1a2
ISO 51 Cloruro di polivinile espanso rigido in lastre 40 0.035 20% 0.042 0,5 a 1 1a2
ISO 52 Argilla espansa in granuli 280 0.08 15% 0.092 187.5 187.5
ISO 53 Argilla espansa in granuli 330 0.09 15% 0.104 187.5 187.5
tipo N DESCRIZIONE Massa vol. m m utile
a 10 -12
u 10 -12
kg/m 3 W/mK % W/mK kg/msPa kg/msPa
ISO 54 Argilla espansa in granuli 450 0.10 15% 0.115 187.5 187.5
ISO 55 Fibre di cellulosa costipata per strati orizzontali 32 0.04 45% 0.058 187.5 187.5
ISO 56 Perlite espansa in granuli 100 0.055 20% 0.066 187.5 187.5
ISO 57 Polistirolo espanso in granuli 15 0.045 20% 0.054 187.5 187.5
ISO 58 Pomice naturale 400 0.08 20% 0.096 187.5 187.5
ISO 59 Scorie espanse 600 0.064 20% 0.077 187.5 187.5
ISO 60 Vermiculite espansa in granuli 80 0.068 20% 0.082 187.5 187.5
ISO 61 Vermiculite espansa in granuli 120 0.069 20% 0.083 187.5 187.5
AQU 1 Acqua liquido in quiete a 293 K 1000 0.60
AQU 4 Neve appena caduta e per strati fino a 3cm 100 0.06
AQU 5 Neve soffice per esempio strati da 3 fino a 7cm 200 0.12
AQU 6 Neve moderatamente compatta, per esempio strati da 7 fino a 10cm 300 0.23
AQU 7 Neve compatta, per esempio strati da 20 fino a 40cm 500 0.70
CAR 1 Carta e cartone 1000 0.16 1a2 1a2
CAR 2 Cartone bitumato 1100 0.23 60a 90x 10^-3 60a 90 x 10^-3
CAR 3 Cartongesso in lastre 900 0.21 23 23
CAR 4 Cartone ondulato 100 0.065
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3. Linee generali della legislazione dellimpianto e dellintero sistema edificio-impianto.

EPi Prestazione del sistema edificio-impianto


3.1 Limiti di legge
g Efficienza e grado di utilizzo
La prima e pi efficace strategia di risparmio
U Prestazione del componente dellinvolucro
energetico nelledificio la limitazione delle

dispersioni. Essa facilmente ottenibile con EPi INDICE DI PRESTAZIONE ENERGETICA


lisolamento termico. Tale parametro rappresenta il fabbisogno energetico del sistema edificio-impianto nor-
Il concetto di isolamento di immediata com- malizzato alla superficie calpestabile ed espresso in termini e nergetici ovvero in kWh.
prensione se pensiamo ad un recipiente forato, Il limite di EPi per un edificio dipende dalla sua configurazio ne geometrica, ovvero dal
contenente del liquido, che deve essere man- rapporto tra la superficie disperdente e il volume disperdente, e dalla zona climatica
tenuto ad un certo livello. La scelta pi saggia della localit. Maggiore il grado di compattezza delledificio, pi restrittivo il limite;
quella di tappare i buchi invece di aprire segue la tabella dei limiti relativi agli edifici residenziali fino al 1 gennaio 2008.
ulteriormente il rubinetto che lo alimenta.

Per questo negli edifici opportuno interveni- Tabella 1.1 Allegato C - DLGS 311
EPi limite - Valori limite per la climatizzazione invernale espressi in kWh/m 2 anno
re coibentando tetti, solai, pareti, finestre e Zona climatica
tubazioni. Successivamente indispensabile A B C D E F
S/V
<600 601 900 901 1400 1401 2100 2101 3000 >3000
ottimizzare il processo di combustione ed infi- GG GG GG GG GG GG GG GG GG GG
0.2 10 10 15 15 25 25 40 40 55 55
ne consentire al sole di fare la sua parte
0.9 45 45 60 60 85 85 110 110 145 145
riscaldando naturalmente gli ambienti.

Questi stessi concetti sono alla base delle nor- I limiti sono espressi in kWh/m 2 anno per gli edifici residenziali che hanno unaltezza dei
mative per il risparmio energetico promulgate locali mediamente compresa tra 2.7 e 3 metri e in kWh/m 3 anno per tutte le altre tipologie.
in tutti i Paesi che tengono conto in ogni caso Lindice di prestazione energetica non rap-
che il risparmio di energia deve essere ottenu- presenta i consumi reali poich viene calco-
to senza sacrificare il comfort abitativo. lato in condizioni di utilizzo standard di
La progettazione, la costruzione e lesercizio modo che i risultati possano essere univoci
degli edifici civili e industriali (riscaldati ai fini e confrontabili.
del comfort dei lavoratori) regolata dal DLgs In particolare vengono rese standard le con-
1 9 2 / 2 0 0 5 e d a l D L g s 3 11 / 2 0 0 7 c h e h a n n o dizioni di calcolo che dipendono dalla sta-
modificato e integrato la precedente legge gione di riscaldamento, dalla conduzione dellimpianto e dal comportamento dellutenza.
10/91; i decreti legislativi fissano i criteri e

limiti per contenere il fabbisogno energetico g - RENDIMENTO GLOBALE MEDIO STAGIONALE


primario relativo alla stagione di riscaldamento. Il rendimento globale medio stagionale il parametro che quali fica le prestazioni del
Tali limiti riguardano il sistema edificio-impianto sistema edificio-impianto sia dal punto di vista delle grandezz e istantanee, sia dal
e sono sintetizzati nei valori di: punto di vista dei valori che risultano come funzione del fatto re di carico, cio del
2
- EPi [kWh/m anno]: limite al fabbisogno di grado di utilizzo dellimpianto nel corso della stagione di ris caldamento.
energia primaria consumata dalledificio Il rendimento di produzione medio stagionale la grandezza che pi significativamen-
nella stagione di riscaldamento; te traduce lapproccio integrato edifico-impianto; il valore de l rendimento dipende
- g : limite al rendimento globale medio sta- infatti dalle prestazioni delledificio (dispersioni e capacit di utilizzo degli apporti
gionale che riassume lefficienza dellim- gratuiti) e dalle caratteristiche di efficienza proprie dellim pianto.
pianto in relazione alla richiesta energetica Il limite del rendimento
dellinvolucro;
g (75+3logPn)% se Pn <1000 kW e
- U [W/m 2 K]: limiti ai valori di trasmittanza
g 84% se Pn 1000 kW
dei componenti dellinvolucro.
Dove log Pn il logaritmo in base 10 della potenza utile nomin ale del generatore o dei
Le tre grandezze da verificare testimoniano la
generatori di calore al servizio del singolo impianto termico, espressa in kW.
qualit energetica dei componenti dellinvolucro,
24
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U TRASMITTANZA TERMICA COMPONENTI La temperatura delle superfici interne dipende,


Il limite sulla trasmittanza traduce la volont di disporre dei limiti direttamente sui oltre che dal salto termico tra interno ed ester-
componenti, in particolare sulle strutture opache verticali, or izzontali e sulle parti tra- no, dalle caratteristiche termiche delle pareti
sparenti. che costituiscono linvolucro ed in particolare
Le strutture da verificare sono quelle che delimitano ledifici o ovvero a contatto con dalla loro trasmittanza termica.
lambiente esterno e ambiente non riscaldato, il terreno ed alt ri edifici non riscaldati. Strutture ben isolate, cio con ridotti valori di
Il limite sulla trasmittanza dipende, come il limite sullEPi d alla zona climatica della trasmittanza termica U, assicurano buone con-
localit e segue tre diverse fasi temporali. dizioni di comfort; diversamente, se la tempe-
Come esempio si segnala la tabella seguente: ratura bassa, si deve aumentare Ti con con-

seguente spreco di energia.


Tabella 2.1 Allegato C DLGS 311
Strutture opache verticali - Valori limite della trasmittanza termica U espressa in W/m 2K La figura mostra livelli di isolamento necessa-
da 1 gennaio 2006 da 1 gennaio 2008 da 1 gennaio 2010
Zona climatica ri per ottenere condizioni di comfort in funzio-
U (W/m 2K) U (W/m2K) U (W/m2K)
A 0.85 0.72 0.62 ne del salto termico tra interno ed esterno e
B 0.64 0.54 0.48
C 0.57 0.46 0.40 della differenza di temperatura tra laria e le
D 0.50 0.40 0.36
pareti che delimitano lambiente.
E 0.46 0.37 0.34
F 0.44 0.35 0.33

3.2 Risparmio energetico e benessere

I nuovi decreti non sono soltanto un complesso di norme volte al risparmio energetico,

ma come vedremo pi avanti si propongono di realizzare condizio ni di comfort negli

ambienti con il minimo consumo energetico.

Il benessere termico pu essere definito come atteggiamento mentale di soddisfazione

per lambiente dal punto di vista termico. I fattori che influ enzano questo atteggia-

mento sono principalmente:

1) parametri ambientali:

- temperatura dellaria;

- temperatura media radiante;

- umidit relativa;

- velocit dellaria.

2) parametri individuali:

- tipo di attivit svolta;

- tipo di abbigliamento.

Un altro parametro di notevole interesse pratico la temperatu ra operante, definita

come media tra la temperatura dellaria e la temperatura media radiante delle superfici:

La temperatura operante riunisce linfluenza di due variabili e pu essa stessa costi-

tuire un indice di valutazione, ad esempio per ambienti con umi dit relativa e velocit

dellaria costanti. Le condizioni di benessere si hanno quando la Top prossima al

valore della temperatura dellaria interna, vale a dire, osservando la relazione precedente,

quando le superfici che delimitano lambiente hanno una tempera tura prossima a Ti.

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CALCOLO DEL FABBISOGNO ENERGETICO PRIMARIO

3.3 Leggi, Decreti, Norme UNI EN ISO 6946 Componenti ed elementi per edilizia. Resistenza termica e trasmittanza termica. Metodo di calcolo.

Impianti aeraulici al fini di benessere. Generalit, classificazione e requisiti.


Il Dlgs 192, integrato dal Dlgs 311, UNI 10339 Regole per la richiesta dofferta, lofferta, lordine e la fornitura.
la legge di riferimento per il rispar-
Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Energia termica scambiata tra una tubazione e
UNI 10347 lambiente circostante. Metodo di calcolo.
mio energetico in edilizia e il docu-

mento di attuazione della Direttiva UNI 10348 Riscaldamento degli edifici. Rendimenti dei sistemi di riscaldamento. Metodo di calcolo.

02/91 s u l l e ff i c i e n z a energetica. UNI 10349 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici.

Tu t t a la legislazione precedente UNI 10379-05 Riscaldamento degli edifici. Fabbisogno energetico convenzionale normalizzato.
viene quindi integrata o sostituita dai Ventilazione degli edifici.
UNI EN 13465 Metodi di calcolo per la determinazione delle portate daria negli edifici residenziali.
due decreti.
Ventilazione degli edifici non residenziali.
Vengono quindi abrogati articoli della UNI EN 13779 Requisiti di prestazione per i sistemi di ventilazione e di condizionamento.
legge 10/91 e del DPR 412 (decreto
UNI EN ISO 13789 Prestazione termica degli edifici. Coefficiente di perdita di calore per trasmissione, 2001.
attuativo della legge 10/91) che
UNI EN 832 Prestazione termica degli edifici.
riguardano argomenti trattati, sosti- Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento. Edifici residenziali, 2001.

tuiti e integrati direttamente dal Dlgs UNI EN ISO 13790 Prestazione termica degli edifici. Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento, 2005.
192 e 311; ad esempio vengono abro- Prestazione termica di finestre, porte e chiusure.
UNI EN ISO 10077-1 Calcolo della trasmittanza termica. Metodo semplificato
gate le verifiche relative al Cd e al
Prestazione termica di finestre, porte e chiusure.
FEN sostituite da quelle delle tra- UNI EN ISO 10077-2 Calcolo della trasmittanza termica. Metodo numerico per i telai.
smittanze U e dellEPi e vengono
UNI EN ISO 13370 Prestazione termica degli edifici. Trasferimento di calore attraverso il terreno. Metodi di calcolo, 2001.
sostituiti gli articoli relativi alla certi-
Raccomandazione CTI Esecuzione della certificazione energetica. Dati relativi alledificio
ficazione energetica.
PONTI TERMICI
E abrogato il DM 13 dicembre 1993
UNI EN ISO 10211-1 Ponti termici in edilizia. Flussi termici e temperature superficiali. Metodi generali di calcolo.
per la compilazione della relazione
UNI EN ISO 10211-2 Ponti termici in edilizia. Calcolo dei flussi termici e delle temperature superficiali. Ponti termici lineari.
tecnica che viene nuovamente ripor-
Ponti termici in edilizia. Coefficiente di trasmissione termica lineica.
tata nellallegato E. UNI EN ISO 14683 Metodi semplificati e valori di riferimento, 2001.
E abrogato il decreto attuativo della
VERIFICHE CONDENSA
legge 10/91 del 27 luglio 2005.
Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia. Temperatura superficiale
UNI EN ISO 13788 interna per evitare lumidit superficiale critica e condensazione interstiziale - Metodo di calcolo.
E abrogato larticolo 1 del DM 6 ago-

sto 1994 contenente lelenco delle Prestazione termoigrometrica degli edifici. Calcolo e presentazione dei dati climatici.
UNI EN ISO 15927-1 Medie mensili dei singoli elementi meteorologici
norme UNI da impiegare obbligatoria-
VALUTAZIONI PER IL PERIODO ESTIVO
m e n t e n e i c a l c o l i . L a l l e g a t o I a l
UNI EN ISO 13786 Prestazione termica dei componenti per edilizia. Caratteristiche termiche dinamiche. Metodi di calcolo.
comma 16 infatti, specifica che i cal-

coli e le verifiche devono essere ese- SCHERMATURE SOLARI ESTERNE

guiti utilizzando norme tecniche pre- UNI EN 13561 Tende esterne. Requisiti prestazionali compresa la sicurezza (in obbligatoriet alla marcatura CE).

disposte dagli organismi deputati a UNI EN 13659 Chiusure oscuranti. Requisiti prestazionali compresa la sicurezza (in obbligatoriet alla marcatura CE).

livello nazionale o comunitario (per UNI EN 14501 Benessere termico e visivo. Caratteristiche, prestazioni e classificazione.

esempio UNI e CEN) o altri metodi di Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate.
UNI EN 13363-1 Calcolo della trasmittanza totale e luminosa. Metodo di calcolo semplificato.
calcolo recepiti dal Ministero dello
Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate.
sviluppo economico. Infine limpiego UNI EN 13363-2 Calcolo della trasmittanza totale e luminosa. Metodo di calcolo dettagliato.
di altri metodi possibile purch i
BANCHE DATI
risultati conseguiti risultino equiva-
UNI 10351 Materiali da costruzione. Conduttivit termica e permeabilit al vapore.
lenti o conservativi.
UNI 10355 Murature e solai. Valori della resistenza termica e metodo di calcolo.
Lelenco informativo delle norme da
UNI EN 410 Vetro per edilizia. Determinazione delle caratteristiche luminose e solari delle vetrate.
impiegare presente nellallegato M:
UNI EN 673 Vetro per edilizia. Determinazione della trasmittanza termica (valore U) Metodo di calcolo.

UNI EN ISO 7345 Isolamento termico. Grandezze fisiche e definizioni, 1999.


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Categ. Classificazione per Categorie Esercizio e T(C) Ventilazione


Manutenzione
tolleranze Qop Qos Qov
4. Campo di applicazione della norma + 2 C mc/h pers mc/h pers mc/h pers
E.1 EDIFICI ADIBITI A RESIDENZA ED ASSIMILABILE
E.1.1 Residenze a carattere continuo di pena
4.1 Oggetti Abitazioni civili:
- Soggiorni, Camere letto 40 -
- Cucina, Bagni, Servizi 20 estraz. estraz. 0,50
Lefficienza energetica in edilizia e il rispetto delle - Collegi, Luoghi di ricovero, Case di pena
- Sale riunioni 35 -
prescrizioni contenute nel Dlgs 192 e 311 riguarda - Dormitori / Camere 40 -
- Cucina - 60
sia interventi sullinvolucro che sugli impianti. - Bagni / Servizi estraz. estraz.
E.1.2 Residenze occupate saltuarialmente: 20 0,5
I seguenti casi rientrano nellambito di applicazione - Come residenze continuative
E.1.3 Alberghi, Pensioni ecc... Deroghe al periodo
integrale o parziale del decreto: - Ingesso, Soggiorni di esercizio e alla 40 - -
- Sale conferenze (picc.) durata di attivazione 20 20 - -
- Auditori (grandi) 20 - -
- edifici di nuova costruzione ; - Sale da pranzo 35 - -
- Camere da letto 40 - -
- edifici oggetto di ristrutturazione integrale; - Bagni, Servizi estraz. estraz. -
E.2 EDIFICI PER UFFICI ED ASSIMILABILI Deroghe alla durata
- edifici oggetto di ristrutturazione parziale; - Uffici singoli giornaliera 40 - -
- Uffici open space 20 40 - -
- edifici oggetto di manutenzione straordinaria; - Locali riunioni 35 - -
- Centri elaborazione dati 25 - -
- ampliamenti; - Servizi estraz. estraz.
E.3 OSPEDALI, CLINICHE CASE DI CURA E SIMILI
- edifici in cui viene installato un nuovo generatore - Degenze (2-3 letti) Deroghe al periodo 40 - -
- Corsie di esercizio e alla 40 - -
- Camere sterili durata di attivazione 20 + 2 40 - -
di calore; - Camere infettivi con * * *
- Sale mediche / Soggiorni deroga 30 - -
- edifici il cui impianto di riscaldamento soggetto - Terapie fisiche 40 - -
- Sale operatorie / Sale parto * * *
a ristrutturazione. - Servizi estraz. estraz.
E.4 EDIFICI ADIBITI AD ATTIVIT RICREATIVA, ASSOCIAZIONE DI CULTO E ASSIMILABILI
Dove per edifici si intendono tutte le tipologie E.4.1 Cinema, Teatri, Sale Riunioni e Congressi
- Biglietterie, Ingressi estraz. estraz. -
riscaldate ai fini del comfort. - Platee, Loggioni, Sale Cinema, ecc... 20 - -
- Palcoscenici, Studi TV 20 45 - -
- Servizi estraz. estraz. -
- Borse titoli 37 - -
- Sale di attesa, Stazioni e Metropolitane estraz. estraz. -
Sono esclusi: E.4.2 Mostre, Musei, Biblioteche
- Sale Mostre, Pinacoteche, Musei 22 - -
- edifici di particolare interesse storico; - Sala Lettura Biblioteche 20 20 - -
- Deposito libri - 5 -
- fabbricati industriali, artigianali e agricoli riscaldati - Luoghi di culto 22 - -
- Servizi estraz. estraz.
solo da processi per le proprie esigenze produttive; E.4.3 Bar, Ristoranti, Sale da Ballo
- Bar 40 - -
- fabbricati isolati con superficie utile < 50 m 2 ; - Pasticcerie 22 - -
- Sale da Pranzo, Ristoranti e Self Service 20 35 - -
- Sale da Ballo 60 - -
- impianti installati ai fini del processo produttivo rea- - Cucine - 60 -
- Servizi estraz. estraz. -
lizzato nelledificio, anche se utilizzati, in parte non E.5 ATTIVIT COMMERCIALI E ASSIMILABILI
- Grandi magazzini - piano interrato Deroghe alla durata 32 - -
preponderante, per gli usi tipici del settore civile. - Grandi magazzini - piani superiori giornaliera 24 - -
- Negozi o Reparti di grandi magazzini: 20
Barbieri, Saloni di bellezza 50 - -
Abbigliamento, Calzature, Mobili, ecc. 41 - -
Destinazione degli edifici Alimentari, Lavasecco, Farmacie 32 - -
- Zone pubbliche, Banche, Quartieri fieristici 35 - -
Tutti gli edifici sono soggetti al rispetto del Dlgs 311 E.6 EDIFICI ADIBITI AD ATTIVIT SPORTIVA
E.6.1 Piscine, Saune ed assimilabili Deroghe al periodo 20 + 2
con alcune differenze nellapplicazione delle prescri- - Piscina (Sala Vasca) di esercizio e alla con - 9 -
- Spogliatoi, Servizi durata di attivazione deroga estraz. estraz. -
- Saune - 9 -
zioni in funzione della destinazione duso; ad esempio E.6.2 Palestre ed assimilabili
- Campi da gioco 60 - -
il valore di EPi viene espresso in kWh/m 2 anno solo nel - Zone spettatori 20 23 - -
- Palazzetti sportivi 23 - -
residenziale, mentre per i capannoni non sono presen- - Bowling 35 - -
- Spogliatoi, Servizi, servizi pubblici estraz. estraz. -
ti limiti sui valori della trasmittanza delle partizioni E.6.3 Esami supporto attivit sportiva 20 - - -
E.7 EDIFICI ATTIVIT SCOLASTICA Deroghe al periodo
interne. - Asili nido / Scuole materne di esercizio e alla 15 - -
- Aule scuole elementari durata di attivazione 18 - -
- Aule scuole medie inferiori 22 - -
- Aule scuole medie superiori 24 - -
- Aule universitarie 24 - -
Edifici pubblici - Transiti corridoi - - -
- Servizi 20 estraz. estraz. -
Sono edifici pubblici quelli di propriet dello Stato, Altri locali
- Biblioteche, Sale Lettura 22 - -
delle regioni o degli enti locali, nonch di altri enti - Aule Musica 24 - -
- Laboratori 24 - -
pubblici, anche economici, destinati sia allo svolgi- - Sale Insegnanti 22 - -
Deroghe al periodo
mento delle attivit dellente, sia ad altre attivit o E.8 EDIFICI INDUSTRIALI ED ARTIGIANALI di esercizio e alla 18 + 2 - - -
durata di attivazione
* Per questi ambienti le portate daria devono essere stabilite in relazione alle prescrizioni vigenti ed alle specifiche delle singole applicazioni
usi, compreso quello di abitazione privata. Qop = Portata specifica di aria esterna per persona (mc/h per persona)
Qos = Portata specifica di aria esterna per unit di superficie (mc/h mq)
Qov = Portata daria volumetrica (vol/h)
ESTRAZ. = Portate daria di estrazione: 1. edifici adibiti a residenza ed assimilabili: 4 vol/h - 2. altre categorie in tabella: 8 vol/h 27
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PROFESSIONISTA QUALIFICATO
4.2 Soggetti e sanzioni
CERTIFICATORE ENERGETICO
La legge 10/91, il Dlgs 192 e il Dlgs 311 si rivolgono a tutti i soggetti coinvolti
In fase di esecuzione delle opere:
nella progettazione, realizzazione ed esercizio del sistema edi ficio-impianto.
- controllo del costruito con il progettato
Per ognuno di essi vengono individuate precise responsabilit, accompagnate da

sanzioni in caso di inadempienza:


In fase di conclusione di fine lavori

- compilazione della certificazione energetica


COSTRUTTORE
secondo le linee guida ministeriali (sanzione
In fase di progettazione:
relativa alla violazione delle modalit di cal-
- affidamento del progetto a professionista abilitato;
colo: 30% della parcella)
- deposito della relazione legge 311 in doppia copia in Comune al momento della
- rilascio dellattestato di certificazione (qua-
richiesta di concessione edilizia o DIA;
lificazione) energetica (sanzione nel caso di
- ricezione di una copia della relazione 311 con attestazione di avvenuto deposito
attestato non veritiero = 70% parcella e
del Comune;
segnalazione allordine o collegio)
- consegna della relazione al DL.

DIRETTORE LAVORI
In caso di non avvenuto deposito la sanzione da 500 a 2500 circa.
In fase di realizzazione:
Eventuali difformit del costruito con il progettato sono sanzi onate con importo dal
- controllo della conformit del costruito con il
5 al 25% (se il costruttore anche proprietario).
progettato

- asseverazione della conformit delle opere;


In fase di compravendita o locazione:
per asseverazione falsa la sanzione di 5000
- consegna, contestualmente allimmobile, delloriginale della certificazione energetica
- deposito dellasseverazione della conformit

in Comune (omissione: sanzione con 50%


In caso di mancata consegna dellattestazione di certificazione energetica la
parcella e segnalazione ordine o collegio)
sanzione da 5000 a 30000 .

MANUTENTORE IMPIANTO
PROPRIETARIO
Controllo e manutenzione dellimpianto secon-
In fase di gestione:
do la normativa vigente (sanzione in caso di
- provvede al controllo delle verifiche previste dalle norme di esercizio degli impianti
violazione da 1000 a 6000 )
- consegna dellattestato di certificazione (qualificazione) energetica in caso di

trasferimento dellimmobile a titolo oneroso o in caso di locaz ione


COMUNE

Dichiara irricevibile la dichiarazione di fine


In caso di mancato controllo sulle verifiche la sanzione ammini strativa varia da
lavori se non accompagnata da attestato di
500 a 3000 .
qualificazione energetica e asseverazione di
In caso di mancata consegna dellattestato di certificazione energetica al locatario
conformit del direttore dei lavori.
o al compratore la sanzione la nullit del contratto.

PROFESSIONISTA QUALIFICATO - PROGETTISTA

In fase di progettazione:

- rispetto delle modalit stabilite per la compilazione delle relazione tecnica 192-311

(sanzione in caso di non rispetto delle modalit stabilite: 30% della parcella)

- consegna al committente della relazione tecnica (nel caso di relazione non veri-

tiera del 70% con segnalazione allordine o collegio)

28
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5. Come applicare la legge p i u t i l i z z a t o p e r c h p i e ff i c a c e

senza dubbio la veranda o serra che

5.1 Collocazione delledificio sul territorio presenta anche vantaggi sul piano

I Dlgs 192-311 riassumono gli elementi che devono essere tenuti in considerazione della fruibilit;

nella progettazione delledificio e quindi nei calcoli relativi ai limiti di legge: - azione dei venti dominanti sullinvolucro

edilizio e sui serramenti come fattore di

FATTORI AMBIENTALI infiltrazione e raffreddamento invernale

- condizioni climatiche locali, nelle diverse condizioni stagio nali, quali temperatura, e di raffrescamento estivo; importante

umidit relativa, ventosit ed irraggiamento solare (per tali v alutazioni disponibi- in questo contesto il riscontro daria per

le una apposita norma UNI 10349); favorire la ventilazione estiva.

- caratteristiche dellarea, quali orientamento, morfologia del terreno, vegetazione,

presenza e/o disponibilit di corsi o specchi dacqua; FATTORI TECNICO-COSTRUTTIVI

- caratteristiche della struttura delledifi-

FATTORI TIPOLOGICI cio in relazione al suo comportamento

- caratteristiche tipologiche dellinsediamento e reciproca dis tribuzione degli edifici in regime termico stazionario e varia-

(si veda la figura); bile, volte a massimizzare il conteni-

mento dei consumi energetici;

- caratteristiche delle strutture in rela-

zione agli aspetti relativi alla conden-

sazione superficiale e interstiziale,

alla presenza di ponti termici ed ai

parametri di benessere quali la massi-

ma temperatura estiva interna, il fatto-

re di luce diurna, ecc.;

- caratteristiche specifiche dei materiali

e componenti impiegati e loro certifica-

zioni ai fini energetici.

- orientamento e relativa distribuzione delle unit abitative e dei singoli locali costi-

tuenti ledificio, con riferimento alla loro destinazione duso prevalente;

- distribuzione, orientamento e sistemi di protezione delle sup erfici trasparenti, loro

rapporto rispetto alla superficie opaca, in relazione allo sfru ttamento degli apporti

solari diretti nel periodo invernale, al controllo dellirraggi amento nel periodo estivo

e allottenimento di un adeguato livello di illuminazione natur ale;

- utilizzo di sistemi solari passivi atti allo sfruttamento deg li apporti solari in forma

diretta o indiretta e relativa capacit di accumulo termico;

- azione dei venti dominanti sullinvolucro edilizio e sui serr amenti come fattore di

infiltrazione e raffreddamento invernale e di raffrescamento es tivo: utili a questo

sono la piantumazione ed in generale lutilizzo del verde;

- ulteriori elementi di progettazione possono essere la scelta di abbaini o finestre

orientate, in luogo di lucernai, lutilizzo di oggetti o portic ati anche chiudibili din-

verno; per la schermatura delle finestre sarebbero preferibili sistemi ad elevato iso-

lamento e impermeabilit per linverno come ante battentate chi udibili dallinterno e

sistemi a ventilazione come le gelosie esterne;

- utilizzo dei sistemi solari passivi atti allo sfruttamento de gli apporti solari in forma

diretta o indiretta e relativa capacit di accumulo termico; tr a questi sistemi quello


29
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5.2 Progettazione integrata involucro-impianto 5.3 Isolamento delledificio:

Le scelte operate implicano fin dallinizio del progetto unint egrazione tra le Lanalogia idraulica

parti architettonica, edile ed impiantistica che non pu essere considerata La legge prescrive in primo luogo lisolamento degli

solamente formale. Per convincersi di ci esaminiamo tre esempi : edifici. Per capire meglio cos e come funziona

Lorientamento delle finestre ed il loro dimensionamento governano almeno lisolamento termico seguiremo un esempio basato

tre importanti fattori: su una analogia idraulica.

- il soleggiamento estivo e il conseguente surriscaldamento; Supponiamo di identificare la temperatura con il

- lilluminazione naturale e labbagliamento; livello di un liquido in un recipiente.

- il guadagno solare invernale, possibile solo se associato ad una adeguata Se colleghiamo a questo un secondo recipiente con

termoregolazione ambientale, altrimenti si traduce in un inutile e fastidioso un livello pi basso avviene che attraverso R il liqui-

surriscaldamento. do passa da A a B: esattamente quanto succede

Ne conseguono scelte impiantistiche opportune. ad un edificio rispetto allambiente esterno.

- termoregolazione ambiente per evitare il surriscaldamento;

- suddivisione dellimpianto in zone;

- orientamento delle finestre e realizzazione di oggetti per om breggiare;

Un secondo esempio rappresentato dalla risposta inerziale d elledificio:

le correlazioni sono tra il tipo di destinazione duso, consegu entemente tra

il tipo di regime di accensione, spegnimento e attenuazione che si intende

attuare, il tipo di isolamento (interno per avere una risposta pi rapida,

esterno per limitare lattenuazione della temperatura) e il tip o di soluzione Per mantenere invariato il livello nellambiente A

impiantistica ( pi rapida la messa a regime di un impianto ad aria che a dobbiamo disporre di unalimentazione G che com-

pannelli radianti). pensi le perdite.

Nel caso di utilizzo che preveda ad esempio un regime di accens ione inter- Il generatore G eroga in rapporto alle perdite attra-

mittente, lisolamento che comporta la risposta pi rapida qu ello dallin- verso la resistenza termica R il cui aumento dunque

terno, che esclude cio la massa della parete. Associato a ques to pu rende minimi i consumi.

essere considerato un impianto di riscaldamento ad aria per la sua minore Oltre al concetto di isolamento possibile spiegare

inerzia. anche il concetto di capacit termica con lanalogia

idraulica:

Un terzo esempio riguarda la localizzazione dei vani tecnici necessari per Se esaminiamo due recipienti C e D aventi diversa

la disposizione pi razionale degli impianti: la necessit di u no o pi cami- capacit, ma con ugual livello di liquido allinterno,

ni, la disposizione dei corpi scaldanti che interferisce con il layout e le possiamo osservare quanto segue: se la resistenza

possibilit di arredamento degli alloggi, il percorso delle tub azioni (incro- termica Rc uguale a Rd, dopo un certo tempo i

ci, accavallamenti, spessore dei solai ecc.). livelli dei due recipienti sono mutati. Due ambienti

aventi diversa capacit termica ma ugual livello di

isolamento si raffreddano con una velocit diversa.

Per contro il riscaldamento pi rapido per ledificio

pi leggero (cio con una capacit termica minore).


30
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

Un altro esempio per comprendere infine il concetto di capacit di accumulo e rilascio pi pronunciata e cio lesterno.

di calore delle pareti isolate allinterno o allesterno. Il calore accumulato dunque viene

Esaminiamo 3 recipienti: il primo rappresenta lambiente interno, il secondo linvolucro (I) recuperato solo in minima parte.

perimetrale, il terzo lambiente esterno. Linerzia termica rappresenta la rapidi-

Es. 1) Se pongo lisolamento R2 sul lato esterno dellinvolucro I, il livello di I aumenta. t con cui ledificio nel suo complesso

Se a questo punto arrestiamo il generatore G, il livello in A diminuisce per effetto delle risponde alle variazioni di temperatura

perdite di calore per ventilazione V. dellaria.

Il calore accumulato in I viene restituito allambiente e solo in minima parte continua Come si capito essa dipende quindi

a defluire verso lesterno per effetto della presenza di isolan te. essenzialmente dalla massa delle

strutture che si trovano allinterno del

perimetro isolato e perci in modo pre-

ponderante dalla massa dei solai, dei

divisori ecc..

Dagli esempi riportati si evidenziata

la relazione di causa (differenza di tem-

peratura) ed effetto (flusso di calore).

Ci suggerisce che nelle stagioni calde

quando non c tale differenza di tem-

peratura, non vi passaggio di calore e

lisolamento diviene inefficace: errato

quindi parlare genericamente di isola-

mento dal caldo e dal freddo.

Destate il soleggiamento attraverso le

superfici vetrate riscalda lambiente

interno ad una temperatura vicina o a

volte superiore a quella esterna: in

queste condizioni la funzione delliso-

lante nelle murature non apporta alcun

beneficio.

Es. 2) Proviamo ora a immaginare cosa succederebbe ponendo R su l lato interno

dellinvolucro: il muro rimane freddo, non si deve fornire ener gia per riscaldarlo.

Quando si spegne il generatore il raffreddamento dellambiente avviene pi rapida-

mente, ma non vi sono perdite residue (a generatore spento) dov ute alla capacit

termica dellinvolucro.

Un ultimo esempio per spiegare il comportamento delle murature ad isolamento ripar-

tito, cio i blocchi ed i laterizi alleggeriti.

Es. 3) Possiamo immaginare che la struttura sia caratterizzata da una resistenza R1

che frena il calore allingresso e da una resistenza R2 che fre na le perdite della mura-

tura verso lesterno.

In questo caso R1 = R2 e quindi dopo larresto del generatore lenergia accumulata

nellinvolucro I defluir pi rapidamente verso lambiente con differenza di temperatura


31
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6. Iter progettuale generale Ci comporta da un lato un maggiore impegno di

calcolo, dallaltro alcuni problemi di ordine proget-

La legge 10/91 introdusse il concetto di sistema edificio-impia nto; le prescri- tuale.

zioni riguardavano il fabbisogno energetico normalizzato (FEN) e il rendimento

globale medio stagionale; lo stesso approccio mantenuto nel D lgs 192-311

che infatti introduce prescrizioni simili nel calcolo a quelle della Legge 10/91.

Il sistema edificio-impianto viene considerato come ununica ma cchina, che

richiede una progettazione congiunta e simultanea. Il dimension amento del-

limpianto viene inoltre condotto sia in termini di potenza che in termini di

energia, valutando dispersioni ed apporti su base stagionale, n elle condizioni

medie di temperatura esterna.

Il procedimento che guida alla progettazione del sistema edific io-impianto,

verificando il rispetto dei limiti di legge, quello rappresen tato.

In particolare:

- valutando Ep i per ogni singolo alloggio, si otten-

gono rapporti S/V in genere pi favorevoli che

non per ledificio considerato globalmente e

comunque significativamente differenti da appar-

tamento ad appartamento; tale fatto porta quindi

ad avere appartamenti dello stesso edificio con

Occorre sottolineare un punto di particolare interesse. Per un edificio compo- differenti gradi di isolamento necessario;

sto da pi unit immobiliari, nel caso in cui limpianto termic o sia di tipo cen- - linstallazione di un generatore di calore indivi-

tralizzato, le verifiche delle prestazioni del sistema edificio -impianto riguarda- duale adibito anche alla produzione istantanea di

no linsieme di tutte le unit immobiliari: vale a dire, si cal colano un unico Ep i acqua calda sanitaria, come solitamente avviene,

ed un unico g . pone dei seri problemi per il rispetto del rendi-

mento globale medio stagionale: la potenza termi-

Nel caso invece in cui il riscaldamento degli ambienti sia otte nuto mediante ca installata (20-25kW) risulta infatti notevolmen-

singoli impianti termici, ciascuno dotato di proprio generatore di calore, occorre te sovradimensionata rispetto al fabbisogno effet-

calcolare Ep i e g per ogni unit immobiliare. tivo (spesso dellordine di qualche kW).
32
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6.1 Verifica dellisolamento termico PARETI NON OMOGENEE

Oltre alle verifiche sul sistema edificio-impianto (limite EPi e rendimento globale medio Se una parete costituita da uno o pi

stagionale) sono necessarie verifiche sui componenti dellinvol ucro: verifiche dei valori di strati di materiali non omogenei (es.

trasmittanza. murature, solai) lespressione s/ non

Il decreto stabilisce, nei casi di applicazione integrale e par ziale, i valori limite delle ha pi alcun significato e occorre

trasmittanze dei componenti in funzione della zona climatica de llo localit. Le prestazioni introdurre per il calcolo della trasmit-

energetiche dei componenti opachi dovranno inoltre migliorare i n futuro, infatti sono tanza dellintera struttura la resistenza

previste tre fasi fino al 2010 con limiti sempre pi restrittivi . termica degli strati non omogenei

I limiti imposti riguardano: (ovvero linverso della conduttanza C).

- le pareti a contatto con lesterno, con altri edifici, con te rreno e locali non riscaldati;

- le coperture a contatto con lesterno e con locali non riscal dati; Le resistenze termiche di murature e

- i solai a contatto con locali non riscaldati o terreno; solai sono riportate nella UNI 10355

- i serramenti e le loro parti in vetro.

Riferimenti normativi per il calcolo e le verifiche:

Componenti ed elementi per edilizia.


UNI EN ISO 6946 Resistenza termica e trasmittanza termica. Metodo di calcolo.
PARETI CON INTERCAPEDINI DARIA
Prestazione termica di finestre, porte e chiusure.
UNI EN ISO 10077-1 Calcolo della trasmittanza termica. Metodo semplificato La norma UNI EN ISO 6946 specifica

Prestazione termica di finestre, porte e chiusure. come considerare le camere daria


UNI EN ISO 10077-2 Calcolo della trasmittanza termica. Metodo numerico per i telai.
presenti nelle pareti ai fini delle loro
UNI 10351 Materiali da costruzione. Conduttivit termica e permeabilit al vapore. complessive caratteristiche termiche
UNI 10355 Murature e solai. Valori della resistenza termica e metodo di calcolo. per il calcolo della trasmittanza ter-

mica.
Calcolo trasmittanza parete

PARETI OMOGENEE
Secondo le indicazioni della norma
La trasmittanza termica globale U di una parete linverso del la sommatoria delle resi-
sono definite tre categorie:
stenze termiche dei singoli strati e delle resistenze liminari interne ed esterne.
1) intercapedine daria non ventilata,

2) intercapedine daria debolmente

ventilata,

La conduttanza termica invece non tiene conto delle resistenze liminari 3) intercapedine daria fortemente

ventilata

La divisione dipende dalla grandezza e


Linverso della trasmittanza termica la resistenza termica de lla struttura
tipologia di aperture che caratterizza-

no lintercapedine.

I valori delle adduttanze liminari per le superfici opache espr essi in resistenze termiche Una camera daria non ventilata

[mqK/W] sono riportati nelle UNI EN ISO 6946 e valgono: quella in cui non vi una specifica

c o n f i g u r a z i o n e a ff i n c h l a r i a p o s s a
Direzione flusso termico attraversarla.
ascendente orizzontale discendente

Rsi 0,10 0,13 0,17 La tabella indica i valori di resistenza


Rse 0,04 0,04 0,04 termica per le intercapedini non venti-

late. I valori della colonna orizzontale

si applicano a flussi termici inclinati

33
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fino a 30 in rapporto al piano orizzontale. La trasmittanza complessiva data

dalla relazione:
Resistenza termica intercapedini daria
Spessore camera daria Senso del flusso di calore
[mm] ascendente [m2 K/W] orizzontale [m2 K/W] discendente [m2 K/W]
0 0.00 0.00 0.00
dove:
5 0.11 0.11 0.11
7 0.13 0.13 0.13 - Ag larea dellelemento trasparente;
10 0.15 0.15 0.15
- Af larea del telaio;
15 0.16 0.17 0.17
25 0.16 0.18 0.19 - Ug la trasmittanza dellelemento
50 0.16 0.18 0.21
trasparente;
100 0.16 0.18 0.22
300 0.16 0.18 0.23 - Uf la trasmittanza del telaio (i valori si

ricavano dallAppendice D della norma);


I valori intermedi possono essere ottenuti per interpolazione l ineare.
- Lg la lunghezza perimetrale della
Indicazioni sulle eventuali aperture dellintercapedine per valutarne il tipo di ventilazione.
superficie trasparente;
Non ventilata Debolmente ventilata Fortemente ventilata - 1 il coefficiente lineico dovuto
0-500 [mm2 ] 500-1500 [mm2 ] > 1500 [mm2 ]
alla presenza del distanziatore
Valore tabella 12 valore della tabella Si trascura la resistenza termica
posto tra i vetri in corrispondenza
per m di lunghezza per le intercapedini verticali del telaio (i valori si ricavano
per m 2 superficie per intercapedine orizzontali dallAppendice E della norma).

La trasmittanza dellelemento traspa-


Calcolo trasmittanza elemento finestrato rente Ug data dalla relazione:
Per il calcolo della trasmittanza termica dei componenti finest rati si fa riferimento alla

UNI 10077. La trasmittanza termica complessiva di un componente finestrato dipende

dalle caratteristiche fisiche e geometriche dellelemento trasp arente e del telaio a cui

associato. Dove
Per quanto riguarda lelemento trasparente, bisogna tener conto di: - n = numero delle lastre;
- numero, spessore e resistivit delle lastre; - d = spessore delle lastre;
- gas presente in intercapedine. - r = resistivit delle lastre (1mK/W)
Per il telaio invece le prestazioni termiche variano in funzion e di: (reciproco di ):
- tipo di materiale; - Rs = resistenza termica intercapedine
- dimensioni (spessore); che dipende dallo spessore interca-
- tipo e dimensione dei distanziatori. pedine, dal tipo di gas e dalle carat-

teristiche ottiche delle superfici;


Uw di varie tipologie di serramenti [W/m2K]
- Ri e Re = resistenze termiche liminari.
Vetro Vetro doppio con Vetro doppio con
singolo intercapedine daria intercapedine con argon
Materiale Calcolo trasmittanza solaio controterra
telaio 4mm 4-6-4 5-12-5 4-6-4 5-12-5
Con taglio Le dispersioni degli elementi degli
termico di 5.03 3.15 2.814 2.95 2.68
Alluminio 20 mm edifici a contatto con il terreno, com-
Senza taglio
termico 5.82 3.94 3.61 3.74 3.478 prese le solette appoggiate al terreno
Poliuretano e le solette su intercapedine si calco-
con anima 5.05 3.17 2.83 2.97 2.70
PVC in metallo lano in riferimento alla norma UNI EN
PVC tra 4.85 2.97 2.63 2.77 2.50
camere ISO 13370.
Spessore
30 mm 4.99 3.12 2.78 2.92 2.65
Legno
Spessore
70 mm 4.87 2.99 2.65 2.80 2.52

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Calcolo della trasmittanza dei solai Calcolo del EPi limite

I solai interpiano o quelli delimitanti coperture o cantinati v anno calcolati in accordo EPi limite da calcolarsi come il Cd

con la norma UNI 10355 che riporta per molti tipi, laterocement izi o prefabbricati come limite in dipendenza dai gradi giorno

predalles ecc., direttamente il valore della resistenza termica . della localit (ogni Comune ha un valo-

E errato calcolare la trasmittanza di tali elementi come per un a parete piana omoge- re proprio) e dal rapporto superficie

nea o calcolando le resistenze in parallelo, data la presenza di elementi a differente disperdente totale S e volume lordo da

conduttivit che rappresentano importanti eterogeneit. esse descritto V.

Si veda ad esempio nella figura landamento delle temperature i n una predalles veri- Il calcolo dellEPi limite da effettuarsi

ficata con il metodo degli elementi finiti: si nota come il flu sso termico (che perpen- con le tabelle presenti nellallegato C

dicolare alle isoterme) subisca addensamenti in talune zone e n on sia comunque per- del Dlgs 311. Le tabelle riguardano due

pendicolare alle superfici, come previsto dallintegrale della equazione di Fourier. tipologie di edifici per i quali i limiti sono

espressi in unit di misura differenti:

- edifici residenziali ed assimilabili,

esclusi collegi, conventi, case di

pena e caserme;

- tutti gli altri edifici.

I limiti diventano pi restrittivi secondo

tre fasi temporali:

- tabelle allegato C dallentrata in

vigore del 311: 2 febbraio 2007;

- dal 1 gennaio 2008, riduzione media-

mente del 5-8%;

- dal 1 gennaio 2010, riduzione media-

mente del 20%.

Laumento dello spessore delle strutture reso necessario dalla presenza di materiali

isolanti agevolato in alcuni casi. La legge 26/95 della Regio ne Lombardia permette

infatti di non considerare nei computi per la determinazione de i volumi lo spessore

dei solai eccedente i 30 cm, quando il maggiore spessore contribuisce al miglioramento

dei livelli di coibentazione termica o acustica oppure allaume nto dellinerzia termica.

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Edifici residenziali 6.2 Verifiche di benessere

La Direttiva europea 02/91, il DLgs


EPi limite - Valori limite per la climatizzazione invernale espressi in kWh/m2 anno
311, il DLgs 192, la legge 10, e ancor
Zona climatica
A B C D E F pi i regolamenti attuativi hanno come
S/V
<600 601 900 901 1400 1401 2100 2101 3000 >3000 obiettivo non il semplice risparmio
GG GG GG GG GG GG GG GG GG GG
0.2 10 10 15 15 25 25 40 40 55 55 energetico, ma la salvaguardia di ele-

0.9 45 45 60 60 85 85 110 110 145 145 vati standard di qualit degli alloggi e

una gestione corretta delle risorse


2
I limiti sono espressi in kWh/m anno per gli edifici residenziali che hanno unaltezza dei energetiche.
2
locali mediamente compresa tra 2.7 e 3 metri e in kWh/m anno per tutte le altre tipologie. A tale scopo vengono prescritte alcune

verifiche da operare nel progetto che

Tutti gli altri edifici assieme ad altre dovrebbero comunque

costituire una normale prassi operativa.


EPi limite - Valori limite per la climatizzazione invernale espressi in kWh/m3 anno
Zona climatica
A B C D E F Esse possono essere:
S/V
<600 601 900 901 1400 1401 2100 2101 3000 >3000
GG GG GG GG GG GG GG GG GG GG - controllo della temperatura massima

0.2 2,5 2,5 4,5 4,5 7,5 7,5 12 12 16 16 estiva;

0.9 11 11 17 17 23 23 30 30 41 41 - schermi fissi e mobili, in grado di

ombreggiare i componenti finestrati;

Isolamento termico tra gli alloggi - verifica della condensazione intersti-

Lisolamento termico richiesto dalla legge globale e la sua u niformit essenziale per ziale;

evitare linsorgenza di fenomeni indesiderati come i ponti term ici. - verifica della temperatura superficia-

Tutte le strutture opache che dividono diverse unit immobiliari (o edifici), orizzontali o ver- le minima, per evitare fenomeni di
2
ticali, per le sole zone climatiche C, D, E e F devono avere una trasmittanza U < 0.8 [W/m K] condensa superficiale;

secondo le indicazioni dellallegato I. - controllo della purezza dellaria in

Nel caso che le unit immobiliari risultino termoautonome i val ori di trasmittanza saranno funzione del livello di ventilazione

minori del valore di 0.8 poich ognuna di esse sar soggetta ai limiti di EPi. degli ambienti.

Lisolamento termico delle partizioni divisorie inoltre da pr ogettare unitamente allisola-

mento acustico derivante dal rispetto dei requisiti acustici pa ssivi degli edifici introdotti Temperatura interna massima estiva

dal DPCM 5.12.97. Le verifiche imposte dal DLgs 311 rela-

Lisolamento dei solai potrebbe comportare un aumento dello spe ssore degli stessi. tivamente al periodo estivo sono rias-

Va osservato che nel caso di riscaldamento autonomo lEPi deve essere riferito al singolo sumibili in quattro punti:

alloggio. I locali adiacenti possono essere considerati riscaldati o meno a seconda del con- 1) la massa superficiale [kg/m 2 ] delle

testo delledificio: edifici abitato in modo continuativo o meno; in questo caso le dispersio- strutture opache orizzontali e verticali

ni verso gli altri alloggi vanno calcolate in accordo con le indicazioni della norma UNI EN deve essere maggiore di 230 [kg/m 2 ]

12831 secondo la quale possibile calcolare in funzione delle caratteristiche geometriche in tutte le localit non comprese nella

e termiche degli ambienti confi- zona F e in cui il valore medio mensi-


Ambiente confinante Coefficiente b
nanti dei coefficienti b che le dellirradianza sul piano orizzontale
Sottotetto areato 1.00
riducono il valore di trasmittan- nel mese di massima insolazione
Sottotetto bene sigillato 0.80
za delle partizioni tra alloggi. Appartamenti non riscaldati 0.50 Im,s 290 [W/m 2 ]. E possibile impie-

La tabella seguente riassume i Corpi scale piano terra 0.70 gare anche altre strutture edilizie,
Corpi scale altri piani 0.50
coefficienti b da impiegare nei ovvero con massa superficiale minore
Cantina con serramenti chiusi 0.60
locali confinanti non climatizza- Cantina con serramenti aperti 0.90 di 230 [kg/m 2 ] purch siano dimo-

ti e non considerabili esterni. Garage 0.90 strati gli effetti positivi. Si infatti

gi mostrato come i parametri che


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g o v e r n a n o i l c o m p o r t a m e n t o i n p e r i o do e termiche delle superfici degli ambienti, del numero di ricamb i daria, delle sorgenti

estivo delle strutture opache sono lo sfasa- interne e dei valori dellirraggiamento solare.

mento e lattenuazione che dipendono in Una metodologia semplificata consente di fare una valutazione p i semplice del

parte, ma non completamente dalla massa rischio di surriscaldamento estivo.

e dal calore specifico della struttura (quindi In pratica questa metodologia non consente di stabilire la temp eratura interna, ma

dalla sua capacit termica). Pareti e coper- solamente di verificare se ci sono rischi di surriscaldamento.

ture leggere possono avere valori di sfasa- La procedura si basa sul confronto del parametro Aeq/V dellamb iente con un valore

mento e attenuazioni uguali o pi efficaci massimo ammissibile Aeq,max/V. Se tale verifica risulta positiv a significa che le carat-
2
di quelli di strutture di 230 [kg/m ]. teristiche costruttive dellinvolucro sono tali da rispettare c erti vincoli, definiti dal

2) L e s c h e r m a t u r e d e l l e s u p e r f i c i vetrate parametro Aeq/V, e che quindi la temperatura interna dei locali si mantiene entro limiti

devono essere efficaci. accettabili per il comfort estivo.

3) La ventilazione naturale deve essere favorita Diversamente occorre utilizzare il metodo pi complesso previsto dalla UNI EN 13791-2

sfruttando al meglio le condizioni ambientali

esterne e le caratteristiche distributive. Il parametro Aeq/V si calcola mediante la seguente relazione:

4) Sia impiegata la ventilazione meccanica quan-

do non sia possibile ricorrere alla naturale.

dove:
In particolare viene indicato relativamente al
- Aeq : area equivalente soleggiata dellambiente;
punto 1, sulla massa superficiale o sistemi
- V: volume interno dellambiente;
equivalenti, la necessit di contenere loscilla-
- j: superfici esposte al sole;
zione della temperatura degli ambienti in fun-
- a o : coefficiente di soleggiamento delle pareti opache;
zione dellandamento dellirraggiamento solare.
- Ao: area delle pareti opache;
I riferimenti normativi per effettuare tali calcoli
- ag: coefficiente di soleggiamento delle pareti vetrate;
complessi, e per produrre la documentazione che
- Ag: area delle superfici vetrate.
attesti il contenimento delle oscillazioni sono:

Il coefficiente di soleggiamento a o delle pareti opache riportato nella tabella in fun-


UNI 10375
zione del colore e dellorientamento.
Metodo di calcolo per determinare andamento

della temperatura interna estiva di un ambiente Colore S SO O NO N NE E SE H


Chiaro 0.020 0.024 0.027 0.010 0.00 0.00 0.010 0.020 0.050
privo di condizionamento.
Medio 0.040 0.048 0.055 0.020 0.00 0.00 0.020 0.045 0.100
Scuro 0.060 0.072 0.082 0.030 0.00 0.00 0.030 0.065 0.150

UNI EN ISO 13786


Il coefficiente di soleggiamento ag delle superfici vetrate d ato da:
Prestazione termica dei componenti per edilizia.

Caratteristiche termiche dinamiche. Metodi di

calcolo.

dove:
UNI EN ISO 13791 - eq fattore di trasmissione solare equivalente del componente trasp arente
Metodo di calcolo. Valutazione delle tempera- (inclusa linfluenza di eventuali tendaggi o veneziane interne o esterne).
tura interna nel periodo estivo in assenza di I valori sono riportati in tabella;
condizionamento. - eq fattore di assorbimento solare equivalente. I valori sono ripor tati in tabella;

- s fattore di schermatura dovuta ad ostruzioni esterne. I valori s i calcolano


Queste norme stabiliscono i metodi di calcolo facendo riferimento allappendice della UNI EN 832;
per ottenere loscillazione oraria giornaliera - e fattore di esposizione. I valori sono riportati in tabella.
della temperatura dellaria interna di un ambien-

te in funzione delle caratteristiche geometriche Il valore del parametro Aeq,max/V con cui confrontare il valore di progetto fornito
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nelle tabelle in funzione del rapporto S/V, della tipologia di alloggio (con una o pi Per ciascuno piano di separazione tra i

orientazioni) e della massa della struttura edilizia. vari strati che compongono una struttura

si determinano:
Fattore di esposizione e
S SO O NO N NE E SE H - temperatura;
e 1.0 1.4 1.7 1.0 0 0 1.2 1.1 2.5 - pressione di saturazione del vapore

corrispondente;
Valori di Aeq,max/V per ambienti situati in appartamenti con diverse esposizioni
Ps si determina dal diagramma di
S/V Zona climatica
A,B C D,E Mollier o dallequazione:
0.20 0.030 0.035 0.040 Psi=exp[65,81 7066,27 / ( + 273,15)
0.90 0.055 0.065 0.070
5,976 x - ln ( + 273,15)];
Valori di Aeq,max/V per ambienti situati in appartamenti con unica esposizione
S/V Zona climatica - pressione parziale del vapore.
A,B C D,E
0.20 0.020 0.025 0.040
Si costruisce poi il diagramma Pv Ps
0.90 0.040 0.065 0.070
dove: P v P s si ha formazione di condensa.

Condensazione

La condensa sulle murature o al loro interno e tutte le patolog ie che ne conseguono In questo caso occorre :

sono da attribuire ad una progettazione superficiale, ad una re alizzazione scorretta, - calcolare la quantit condensata;

ad una disattenta direzione dei lavori o ad una non corretta ge stione dellimmobile. - calcolare la quantit evaporabile;

Le patologie sono cos riassumibili: - verificare le condizioni di accettabilit.

- danni agli intonaci interni;

- formazione di microrganismi pericolosi per la salute;


COSTRUZIONE DEI GRAFICI
- danni agli impianti;
Si procede come segue:
- peggioramento del livello di isolamento termico del materiale isolante posto nellin-
si valuta, partendo dalla superficie interna
tercapedine;
della parete, landamento della tempera-
- decadimento del materiale isolante, se sensibile allacqua;
tura t nei vari strati della parete.
- migrazione di sali verso gli strati pi esterni e possibili f ormazioni di degrado per gli
Sia il flusso termico per unit di superficie
intonaci esterni;

- possibile gelivit dei materiali da rivestimento. F = U(Ti Te) = (Ti Te)/Rt

dove:
Le strategie da attuare per evitare il fenomeno ed anche per po rvi rimedio quando si
- (Ti Te) = la differenza delle tempera-
manifesti sono tre:
ture mensili di progetto tra lambiente
- ventilazione continua degli ambienti;
interno e quello esterno;
- isolamento termico dei ponti termici;
- U = trasmittanza termica della parete (1/Rt);
- cambiamento dei comportamenti dellutenza attraverso una adeg uata informazione.
- Rt = resistenza termica totale offerta

dalla parete.
Ledificio dovrebbe venire venduto corredato da un libretto di istruzioni e duso come

si fa per beni molto meno importanti di un alloggio.


La variazione di temperatura che si veri-

fica tra la superficie della parete (tempe-


A livello progettuale sono due i controlli possibili: la verifica della condensa interstiziale
ratura i ) e laria interna (temperatura Ti)
(metodo di Glaser) e la verifica della condensa superficiale (metodo della temperatura
data dalla seguente relazione:
superficiale).

Verifica di Glaser

Un metodo grafico per lo studio del fenomeno di condensa allin terno delle strutture ove i rappresenta ladduttanza unitaria in

consiste nel tracciare il diagramma di Glaser. corrispondenza del lato interno della parete.

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Le successive variazioni della temperatura i che si verificano tra le interfac- r = r t , P v = P ve (lato esterno) si raccordi tan-
ce degli strati omogenei costituenti la struttura sono ottenibi li analogamente genzialmente con la curva P s ;

sulla base della relazione: - individuare sul grafico le coordinate del punto

di raccordo r e *, P ve *; Se P ve *= P vi *, e cio i

due punti coincidono, il piano passante per

ove R i = d i / i . questi punti costituisce il piano di condensa-

In ogni strato i la temperatura varia linearmente. zione. Se risulta invece P ve * > P v i*, esiste

Il progettista a questo punto in grado di valutare il valore della temperatura una zona di condensazione compresa tra

t in ogni punto della parete in esame: P ve * e P vi *;

- per ogni strato i della parete, a partire dal pi interno ver so il pi esterno, - calcolare la quantit di condensa formatasi

valutare le resistenze alla diffusione del vapore r i = d i / i dove i rappre- nel mese, Q y , con la seguente espressione:

senta la permeabilit al vapore dello strato i;

- in un piano pressione del vapore Pv (ordinate), resistenza al la diffusione r,

si riportano in ascisse in successione, per = 1 fino a = m, i punti:


Il calcolo sopra descritto deve essere ripetuto

per tutti i 12 mesi.

Quando le condizioni climatiche mensili saranno


- Si rappresentano su questo diagramma i vari strati della pare te mediante
tali da far s che la differenza:
segmenti verticali tracciati in corrispondenza ai punti r segn ati.

- Si calcola per un numero sufficiente di punti compresi tra:

risulti negativa (ad esempio quando risulti

il corrispondente valore della temperatura. P v i < P v i * ) , la struttura inizier ad asciugare

- Si traccia per punti la spezzata della curva di saturazione P s riportando sul essendo ora la quantit mensile Q y < 0.

piano P v , r il valore della pressione di saturazione corrispondente all e tem-

perature calcolate. CONDIZIONI AL CONTORNO

- Si utilizza a tale scopo la tabella psicometrica oppure la relazione che fornisce Per quanto riguarda le condizioni climatiche

il valore della pressione di saturazione. esterne occorre disporre dei valori mensili di

- Si riporta in ordine sul diagramma (P v ,r) il valore di P vi in corrispondenza p r o g e t t o T e e P ve c a r a t t e r i z z a n t i l a l o c a l i t

alla superficie interna della parete (ascissa r = 0) ed il valore P ve di progetto in i n o g g e t t o . P e r l a v a l u t a z i o n e d i T e e P ve s i

corrispondenza alla superficie esterna della parete (ascissa r = r t ). fa riferimento ai valori tabellati nella norma

UNI 10349 - Dati Climatici.

VERIFICA Per le condizioni climatiche interne il DLgs 311

Possono verificarsi due casi: impone i valori seguenti (per tutte le categorie

a) possibile unire con un segmento di retta i punti Pvi e Pve senza interse- di edifici ad eccezione della E8):

care la curva Ps; - Ti = 20C;

b) non possibile, si verifica cio lintersezione tra le due curve (nel caso di - UR interna = 65% corrispondente a P vi = 1520 Pa.

tangenza in un solo punto si rientra nel caso a). Le condizioni valgono per tutti i mesi della sta-

Nel caso a) non avviene nella massa della parete alcun fenomeno di conden- gione di riscaldamento in caso non ci sia un

sazione (Q y =0), per le condizioni igrotermiche dellaria interna ed estern a sistema di controllo dellumidit interna.

caratteristiche del mese considerato.

Nel caso b) occorre: CONDIZIONI DI ACCETTIBILIT

- tracciare sul diagramma un segmento di retta che dal punto di coordinate Qualora allinterno di una struttura si formi con-

r = 0, P v = P vi si raccordi tangenzialmente con la curva P s ; densa la quantit di questa Qc al termine del

- individuare sul grafico le coordinate del punto di raccordo r i *, P vi *; periodo di condensazione non dovr mai supe-

- tracciare sul diagramma un segmento di retta che dal punto di coordinate r rare una quantit limite di condensa di Qamm.
39
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

La quantit di condensa Qamm che pu considerarsi ammissibile i n uno strato di spes- La norma impone che, su base mensile, sia

sore d dipende dalle caratteristiche e dalla massa volumica del materiale. In tabella sempre verificata la condizione:

sono stabiliti i limiti da adottarsi nei diversi casi (UNI EN I SO 13788).


Pvi < 0.8 Psi
Materiale [kg/m 3] Q amm [g/m 2] dove:
Laterizio 600 2000 500 - Pvi la pressione di vapore dellaria interna;
Calcestruzzi 400 2400 500
- Psi la pressione si saturazione in corrispon-
Legnami e derivati 500 800 30 x d
Intonaci e malte 600 2000 500 denza della superficie interna della parete.
Fibre di natura organica:
- con collanti resistenti allacqua 300 700 20 x d
- con collanti non resistenti allacqua 5xd Per determinare il valore minimo ammissibile
Fibre minerali 10 150 50 d [/(1-1.7] del fattore di temperatura che rispetta tale
Materie plastiche cellulari 10 80 50 d [/(1-1.7]
condizione, si utilizza un diagramma di riferi-

mento (ordinate P vi -P ve , ascisse Te).


Verifica della temperatura superficiale

Per evitare fenomeni di condensazione superficiale, il DLgs 311 prescrive che in nes-
Per la costruzione del diagramma sono
sun punto delle superfici interne che delimitano il volume risc aldato la temperatura
necessari i seguenti passi:
scenda al di sotto della temperatura di rugiada dellaria inter na. E quindi necessario
- calcolo del numero medio di ricambi daria
verificare la temperatura superficiale sia in sezione corrente che nei ponti termici
esterna n.
delle strutture.
Il numero di ricambi orari assunto con-
La norma UNI EN ISO 13788, prestazione igrotermica dei componenti e degli elemen-
venzionalmente pari a:
ti per edilizia - Temperatura superficiale interna per evitare lumidit superficiale cri-

tica e condensazione interstiziale - Metodo di calcolo, propone un valido metodo per n = 0.5 + 0.029 (te-te,min)

valutare il rischio di condensa superficiale delle pareti. Tale metodo ha il vantaggio di dove:

considerare contemporaneamente tutti gli elementi che sono coin volti nel fenomeno, te la temperatura media mensile;

vale a dire: te,min la temperatura media mensile

- temperatura dellaria interna; del mese pi freddo.

- umidit relativa interna;

- condizioni climatiche esterne; - calcolo della pressione di vapore interna P vi

- produzione interna di vapore in funzione del numero di occupa nti; La pressione di vapore interna si determina
- tasso di ventilazione degli ambienti; in base alla relazione:
- temperatura superficiale delle pareti.

Il parametro mediante il quale viene effettuata la verifica del requisito di assenza di


dove:
condensazione superficiale il fattore di temperatura Tau ch e rappresenta il grado
- Rv la costante del vapor dacqua pari a
di disomogeneit tra la temperatura dellaria interna e la temp eratura superficiale e
462 [J/kg C];
viene definito come:
- G la produzione oraria di vapore in fun-
Tau = (Tsi-Te)/(Ti-Te)
zione del volume e del numero di occupanti
dove:
(vedi tabelle).
- Tsi la temperatura superficiale della parete;

- Te la temperatura esterna media mensile della localit; Nr. abitanti Generazione media
oraria di vapore [kg/h]
- Ti la temperatura media dellaria interna assunta pari a 20 C. 1 0.25
2 0.33
Il metodo proposto consente di individuare il fattore di temper atura minimo da assicu- 3 0.42
4 0.50
rare alle strutture esterne per evitare il rischio di condensaz ione superficiale.
5 0.57
In base al Tau minimo ammissibile si pu quindi determinare i l livello di isolamento 6 0.63
termico della struttura.
40
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

Numero massimo di abitanti per volume utile TABELLA


Nr. abitanti 1 2 3 4 5 6 Questa tabella riporta, per ogni provincia italiana, la resiste nza minima che
(V Utile) min [m 3] 75 108 136 162 188 216
ciascuna struttura dellinvolucro edilizio deve avere per evita re problemi di

- calcolo della temperatura superficiale media condensazione superficiale. E da sottolineare che non si tratta di un limite di

mensile in corrispondenza dei vari valori di Tau. legge, ma di una prescrizione legata ai soli fenomeni di condensazio ne super-

Si calcola mediante la relazione: ficiale e formazione di muffe.

Tsi = Te + Tau (Ti-Te)


LOCALITA RESISTENZA LOCALITA RESISTENZA
- calcolo dei valori mensili della differenza
MINIMA (m2 K/W) MINIMA (m2 K/W)
(0.8Psi-Pve) corrispondenti ai valori di
Agrigento 0,945 Massa Carrara 1,299
Tau = 0.6 0.7 0.8 0.9 Alessandria 1,968 Matera 1,210
Ancona 1,348 Napoli 0,935
Aosta 1,997 Novara 1,879
I valori di Psi corrispondenti alle temperature
Ascoli Piceno 1,427 Nuoro 1,358
superficiali precedentemente determinati si ricavano LAquila 1,771 Oristano 1,023
dal diagramma di Mollier o tramite relazioni anali- Arezzo 1,466 Palermo 0,876
Asti 2,007 Piacenza 1,958
tiche equivalenti. Avellino 1,427 Padova 1,781
Bari 1,122 Pescara 1,259
Bergamo 1,663 Perugia 1,574
- calcolo della differenza mensile Pvi Pve
Belluno 1,958 Pisa 1,309
Benevento 1,299 Pordenone 1,742
Si riportano quindi sul diagramma le spezzate cor- Bologna 1,761 Prato 1,417
Brindisi 1,053 Parma 1,879
rispondenti ai diversi valori di tau e si confrontano
Brescia 1,820 Pesaro-Urbino 1,614
con la linea che rappresenta la differenza media Bolzano 1,850 Pistoia 1,446
Cagliari 0,954 Pavia 1,919
mensile Pvi-Pve: il fattore di temperatura minimo
Campobasso 1,604 Potenza 1,614
ammissibile quello corrispondente alla spezzata Caserta 1,112 Ravenna 1,781
che rimane, a meno delle code, interamente al di Chieti 1,397 Reggio Calabria 0,876
Caltanissetta 1,259 Reggio Emilia 1,860
sopra della linea Pvi-Pve.
Cuneo 1,860 Ragusa 1,122
Como 1,682 Rieti 1,604
La norma suggerisce comunque di non assumere Cremona 1,899 Roma 1,220
Cosenza 1,171 Rimini 1,663
valori di Tau superiori a 0.8 perch assicurare tali Catania 0,915 Rovigo 1,840
valori in corrispondenza dei nodi strutturali delledi- Catanzaro 1,151 Salerno 0,945
Crotone 1,033 Siena 1,496
ficio risulta spesso di difficile realizzazione anche
Enna 1,525 Sondrio 1,919
in presenza di un buon livello di isolamento termico. Ferrara 1,830 La Spezia 1,309
Pertanto qualora risultasse un Tau ammissibile Foggia 1,338 Siracusa 0,856
Firenze 1,446 Sassari 1,112
superiore preferibile assumere Tau=0.8 e incre-
Forl-Cesena 1,673 Savona 1,318
mentare il tasso di ventilazione. Frosinone 1,476 Taranto 1,063
Genova 1,191 Teramo 1,466
Gorizia 1,505 Trento 1,820
In base al DLgs 311 le condizioni interne di calco- Grosseto 1,299 Torino 1,928
lo (temperatura e pressione di vapore) sono fisse Imperia 1,122 Trapani 0,886
Isernia 1,427 Terni 1,318
e costanti. Il valore del fattore di temperatura
Lecco 1,584 Trieste 1,486
varia pertanto solo in base alla T esterna, cio alla Lodi 1,879 Treviso 1,692
localit di progetto. Per ogni localit quindi pos- Lecce 1,082 Udine 1,623
Livorno 1,230 Varese 1,850
sibile definire il valore minimo della resistenza di
Latina 1,151 Verbania 1,682
una struttura per evitare il rischio di condensazio- Lucca 1,368 Vercelli 1,948
Macerata 1,594 Venezia 1,643
ne superficiale.
Messina 0,817 Vicenza 1,732
Milano 1,801 Verona 1,732
Mantova 1,869 Viterbo 1,407
Modena 1,830 41
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ESEMPI DI INTERVENTI CORRETTIVI

Si suppone di trovarsi nella localit di Milano. La Dati generali


resistenza minima richiesta per evitare il rischio Spessore: 0,240 m
di condensazione superficiale 1,801(m2K/W) Massa superficiale: 544,00 kg/m 2
Ipotesi: parete in cls da 20 cm Resistenza: 0,3256 m 2 K/W

Trasmittanza: 3,0716 W/m 2 K


La resistenza termica di questa parete non risulta Parametri dinamici
sufficiente per evitare rischi di condensazione Fattore di attenuazione: 0,2547
superficiale: necessario intervenire con un inter- Sfasamento: 6h 52
vento correttivo che ne aumenti la resistenza totale.

Tipo di Materiale Spessore Massa Superficiale Resistenza Spessore equivalente


materiale [m] [kg/m 2 ] [m 2 K/W] daria [m]

Superficie esterna 0,0400

1 INT Malta di calce o di calce e cemento 0,020 36,00 0,0222 0,400

2 CLS CLS con aggregato naturale per pareti 0,200 480,00 0,1048 30,000
interne o esterne protette

3 INT Intonaco di calce e gesso 0,020 28,00 0,0286 0,200

Superficie interna 0,1300

Uno degli interventi possibili (e il pi semplice) isolare con una controparete Knauf. La controparete pu essere realizzata con unorditura metallica,

su cui si applicano lastre in gesso rivestito dopo avere riempito lintercapedine di materiale isolante, oppure direttamente incollando alla parete esi-

stente delle lastre preaccoppiate, formate da materiale

isolante + gesso rivestito (Knauf Isolastre). Dati generali


Supponiamo di intervenire sulla parete in cls applicando Spessore: 0,333 m
una lastra in gesso rivestito di spessore 1,25 cm preac- Massa superficiale: 556,85 kg/m 2
coppiata con polistirene espanso da 8 cm. Resistenza: 2,3363 m 2 K/W

Trasmittanza: 0,4280 W/m 2 K


Struttura: Parametri dinamici

Fattore di attenuazione: 0,2067

Sfasamento: 8h 13

Tipo di Materiale Spessore Massa Superficiale Resistenza Spessore equivalente


materiale [m] [kg/m 2 ] [m 2 K/W] daria [m]

Superficie esterna 0,0400

1 INT Malta di calce o di calce e cemento 0,020 36,00 0,0222 0,400

2 CLS CLS con aggregato naturale per pareti 0,200 480,00 0,1048 30,000
interne o esterne protette

3 INT Intonaco di calce e gesso 0,020 28,00 0,0286 0,200

4 ISO PSE in lastre ricavate da blocchi 0,080 1,60 1,9512 4,000


conforme a UNI 7819

5 VAR Lastra Knauf A (GKB) 0,013 11,25 0,0595 0,100

Superficie interna 0,1300


42
LIsolamento ter mico con Knauf
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La resistenza della struttura diventa adeguata per prevenire fenomeni di condensazione Nella tabella precedente sono confrontati per
superficiale e muffe, e risulta, per esempio, regolamentare, an che rispetto ai limiti ogni mese i valori della pressione di vapore in
2
imposti dal Dlgs 311, fino al 31 dicembre 2007, per la zona E ( U< 0,46 W/m K). ciascuna interfaccia della struttura e della pres-
Quando si va ad installare un isolamento dallinterno per ne cessario valutare atten- sione di saturazione alla temperatura dellinter-
tamente il problema della condensazione interstiziale. In quest o caso risulta la forma- faccia. Dove i due valori risultano uguali c un
zione di condensa in due punti della struttura, come evidenziat o: fenomeno di condensazione (o di rievaporazione).

Anche dai grafici di Glaser riportati qui sotto si


Verifica della condensa interstiziale evince lo stesso fenomeno: dove i diagrammi

delle due pressioni si toccano c un fenomeno


1 - INT 2 - CLS 3 - INT 4 - ISO 5 - VAR
di condensazione o rievaporazione.

Sup.Est. Interf.1 Interf.2 Interf.3 Interf.4 Sup.Int.

Pressione di saturazione [Pa]

Pressione nellinterfaccia [Pa]

Presenza di condensa

Mese Superficie Interfaccia1 Interfaccia2 Interfaccia3 Interfaccia4 Superficie


esterna interna

ottobre 1608 1614 1643 1651 2267 2289

ottobre 1412 1414 1572 1573 1594 1595

novembre 1080 1089 1129 1141 2199 2241

novembre 958 960 1129 1141 1584 1595

dicembre 779 787 831 843 2146 2204

dicembre 671 673 831 843 1577 1595

gennaio 706 715 758 770 2131 2194

gennaio 590 592 758 770 1575 1595

febbraio 840 849 892 904 2158 2213

febbraio 645 648 892 904 1578 1595

marzo 1178 1186 1225 1236 2213 2251

marzo 943 947 1225 1236 1586 1595

aprile 1608 1614 1643 1651 2267 2289

aprile 1163 1169 1643 1651 1596 1595

maggio 2055 2057 2069 2073 2312 2320

maggio 1326 1336 2069 2073 1607 1595

giugno 2733 2729 2710 2705 2368 2358

giugno 1840 1851 2710 2705 1622 1595

luglio 3168 3159 3116 3105 2397 2378

luglio 1736 1754 3116 3105 1632 1595

agosto 2988 2981 2948 2939 2385 2370

agosto 2012 2024 2948 2885 1626 1595

settembre 2394 2394 2391 2390 2342 2340

settembre 1921 1917 1635 1633 1596 1595

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LIsolamento ter mico con Knauf
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Condensa accumulata Qualora si volessero evitare totalmente


In questa tabella sono riportati i risultati del bilancio del flusso di vapore nellinterfaccia. i fenomeni di condensazione, o nel
Dove il risultato positivo c condensazione (casella celeste ). Dove negativo caso di strutture che presentino pro-
rievaporazione (casella grigia). blemi di condensazione interstiziale

superiore al limite consentito, pu


Interfaccia 2 Interfaccia 3 essere previsto limpiego di una bar-
Mese Flusso di Condensa Flusso di Condensa riera al vapore.
vapore [kg/m 2 ] accumulata [kg/m 2 ] vapore [kg/m 2 ] accumulata [kg/m 2 ]
Si tratta di un sottile strato di materia-

ottobre 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000 le impermeabile, che deve essere

posizionato sul lato caldo della strut-


novembre 0,0265 0,0265 0,0280 0,0280
tura (cio verso linterno rispetto allo
dicembre 0,0297 0,0562 0,0658 0,0938
strato isolante) e che ha lo scopo di
gennaio 0,0295 0,0857 0,0753 0,1691 non consentire al flusso di vapore che

febbraio 0,0253 0,1110 0,0523 0,2214 naturalmente attraversa la struttura

dallinterno verso lesterno, di raggiun-


marzo 0,0242 0,1352 0,0178 0,2392
gere punti della struttura stessa in cui
aprile 0,0121 0,1472 -0,0273 0,2119
la temperatura sia tale da causarne la
maggio -0,0041 0,1431 -0,0714 0,1405 condensazione.

giugno -0,0284 0,1147 -0,1267 0,0138

luglio -0,0553 0,0593 -0,1662 0,0000

agosto -0,1850 0,0000 0,0000 0,0000

settembre 0,0000 0,0000 0,0000 0,0000

Il grafico mostra landamento della condensa nei mesi interessa ti dal fenomeno: si

vede che la quantit di condensa accumulata rimane sempre infer iore al limite impo-

sto dalla normativa (500 g/m 2 ).

La struttura risulta quindi regolamentare in base alla UNI EN ISO 13788.

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Supponiamo di inserire una barriera al vapore

nella struttura del nostro esempio: Dati generali

Spessore: 0,333 m

Massa superficiale: 556,89 kg/m 2

Resistenza: 2,3363 m 2 K/W

Trasmittanza: 0,4280 W/m 2 K

Parametri dinamici

Fattore di attenuazione: 0,2066

Sfasamento: 8h 13

Tipo di Materiale Spessore Massa Superficiale Resistenza Spessore equivalente


materiale [m] [kg/m 2 ] [m 2 K/W] daria [m]

Superficie esterna 0,0400

1 INT Malta di calce o di calce e cemento 0,020 36,00 0,0222 0,400

2 CLS CLS con aggregato naturale per pareti 0,200 480,00 0,1048 30,000
interne o esterne protette

3 INT Intonaco di calce e gesso 0,020 28,00 0,0286 0,200

4 ISO PSE in lastre ricavate da blocchi 0,080 1,60 1,9512 4,000


conforme a UNI 7819

5 IMP Foglio di alluminio rivestito 0,015 mm 0,000 0,04 0,0000 10,50

6 VAR Lastra Knauf A (GKB) 0,013 11,25 0,0595 0,100

Superficie interna 0,1300

La barriera al vapore non influisce sulla resistenza termica de lla parete (essendo uno strato di spessore sottilissimo, oltret utto metallico) ma

influisce molto sulla resistenza al passaggio del vapore.

Infatti dal grafico sotto (riferito al mese di febbraio) si vede che non vi sono fenomeni di condensazione (i grafici delle pressioni non si toccano).

Luso della barriera al vapore pu essere utile quando

ci siano gravi fenomeni di condensazione interstiziale.

Va per valutato attentamente, dal momento che pu

causare alcuni problemi soprattutto in caso di ambiente

interno climatizzato nei mesi estivi (la bv funziona al

contrario, perch il flusso di vapore va dallesterno

verso linterno e pu causare, invece che evitare, la

condensazione interstiziale).

In generale bene ricordare che per una buona progettazione dal punto di vista igrotermico gli strati di una struttura dovrebbero essere disposti

con resistenza termica crescente dallinterno verso lesterno e permeabilit al vapore crescente dallesterno verso linterno.

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LIsolamento ter mico con Knauf
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Ponti termici ESEMPIO DI CALCOLO

La presenza di materiali differenti con disposizione non contin ua nella stessa struttu- Parete con isolamento in intercapedine e

ra provoca una perturbazione del flusso termico che la attraver sa. soletta in laterocemento

Questultimo infatti non pu pi essere considerato monodimensionale, con componen-

te solamente in direzione perpendicolare alla superficie dellelemento costruttivo

(come solitamente viene affrontato il problema della trasmissione del calore per condu-

zione in un materiale isolante): le zone di discontinuit provocano una deformazione

delle linee di flusso termico, il quale assume componenti dirette lungo tutte e tre le

direzioni ortogonali nello spazio. Si soliti indicare tali situazioni come ponti termici.

Il Dlgs 311 definisce il ponte termico come segue:

Ponte termico: la discontinuit di isolamento termico che si pu verificar e in corri-

spondenza degli innesti di elementi strutturali (solai e pareti verticali o pareti verticali

tra loro)

Ponte termico corretto quando la trasmittanza termica della parete fittizia (il trat to

di parete esterna in corrispondenza del ponte termico) non supe ra per pi del 15% la U parete = 0.43 W/m 2 K

trasmittanza termica della parete corrente. U limite DLgs 311 (per il 2006)= 0.46 W/m 2 K

Parete fittizia la parete schematizzata in figura. La parete corrente rispetta i limiti imposti
dal Dlgs 311

Le prescrizioni del Dlgs 311 sui ponti termici sono riportate allart.2 dellallegato I,

nei commi che prescrivono il rispetto dei limiti di trasmittanz a delle strutture.
Parete fittizia:
Se il ponte termico risulta corretto (in base alla definizione sopra riportata) il limite
Cordolo cls, tavella e intonaco
deve essere rispettato dalla parete corrente.
U parete fittizia = 2.38 W/m 2 K
Se invece il ponte termico non risulta corretto la progettazion e non prevede la corre-
2,38 > 0.49 (U+15%);
zione dei ponti termici, i valori limite devono essere rispetta ti dalla trasmittanza ter-
La trasmittanza della parete fittizia supera
mica media (parete pi ponte termico).
per pi del 15% quella della parete corren-
Q u e s t o m e t o d o c o m p o r t a u n a d i ff i c o l t f o n d a m e n t a l e : n o n s e m p r e r i s u l t a f a c i l e d e f i -
te: il ponte termico non risulta corretto
nire quale sia la parete fittizia.

Parete fittizia:
Ad esempio nel caso di un pila-
Cordolo cls, isolante 4 cm e intonaco
stro dangolo non si capisce
U parete fittizia = 0,82 > 0.49 (U+ 15%);
quale debba essere considerata
Ipotizzando di correggere il ponte termico con
parete fittizia (non c superficie
4 cm di isolante, non si raggiunge ancora il limi-
allinterno) vedi figura.
te di trasmittanza della parete fittizia neces-
sario per definire il ponte termico corretto.
46
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

Non possibile arrivare ad un livello di trasmittanza prescrizione sulle temperature superficiali interne minime o su l rischio
della parete fittizia che consenta di definire corretto il di condensazione causato dalla disomogeneit tra la zona del po nte
ponte termico. Il limite imposto dal Dlgs 311 deve termico e quella della parete corrente.
quindi essere rispettato dalla trasmittanza media

(parete + ponte termico). E necessario fare una media METODO NORMATIVO


pesata sulle superfici. Definiamo la geometria delledi- La norma europea di riferimento per il calcolo dei ponti termic i la EN
ficio come nella figura sotto: ISO 14683. In questa norma viene fornito il metodo per il calco lo delle

dispersioni da diversi tipi di ponte termico (Vedi figura)

prospetto edificio 2 piani

U parete = 0.43
Il metodo proposto analogo a quello utilizzato per il calcolo delle
U fittizia = 2.38 nellipotesi di solo cordolo + tavella
dispersioni dalle strutture.

Si definisce per il ponte termico una grandezza analoga alla tr asmit-


S parete = 47.28m 2
tanza delle strutture, denominata Coefficiente lineico di trasm issione.
S parete fittizia = 9 m 2
Questo viene moltiplicato per la lunghezza del ponte termico e per la
U media = 0.74
differenza di temperatura tra interno ed esterno, ottenendo il flusso

termico disperso attraverso la disomogeneit.


Anche la media non rispetta il limite.
Il calcolo del coefficiente lineico di trasmissione pu essere determi-

nato in vari modi, con differenti gradi di incertezza:


Nellipotesi di ponte termico protetto con 4 cm di isolante:

prospetto edificio 2 piani


- Calcolo numerico agli elementi finiti: incertezza 5%;
U parete = 0.43 [W/m 2 K]
- Atlante dei ponti termici: incertezza 20%;
U fittizia = 0,82 [W/m 2 K]
- Calcoli manuali: incertezza 20%.

S parete = 47.28 m 2
Valori di progetto (norma): incertezza da 0% a 50%
S parete fitt = 9 m 2
La norma stessa fornisce uno schema completo di valori utilizza bili
U media = 0.49 [W/m 2 K]
per i pi comuni tipi di ponte termico.

Ancora una volta la media non rientra nei limiti del

Dlgs 311. Per poter rientrare nei limiti prescritti

necessario raggiungere le seguenti trasmittanza:

U parete fittizia = 0.61 [W/m 2 K] Almeno 6 cm di iso-

lante (se possibile in base a calcoli strutturali)

U parete corrente= 0.39 [W/m 2 K]

E per da considerare che non viene data alcuna


47
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6.3 Progettazione dellimpianto Un impianto ben progettato ben dimensionato rispetto alle dis persioni

Regolamenti e norme globali delledificio e ha caratteristiche proprie di efficienz a. Inoltre se

La compilazione della relazione tecnica prevista ledificio ben progettato dal punto di vista delle prestazion i energeti-

richiede di fatto la progettazione dellimpianto termico, che limpianto viene impiegato adeguatamente in funzione della sua

peraltro gi prevista dalla legge 46/90 per la sicurezza massima potenza (il concetto del fattore di carico).

degli impianti, indipendentemente dalla potenza del

generatore di calore installato. Coefficiente di dispersione globale H

Le prescrizioni regolamentari sono contenute nel DLgs Le norme per il calcolo del coefficiente di dispersione globale sono:

311, il quale contiene norme per la progettazione, lin-

stallazione, lesercizio e la manutenzione degli impianti UNI EN ISO 6946 - Componenti ed elementi per edilizia. Resistenza ter-

termici ai fini del contenimento dei consumi di energia. mica e trasmittanza termica. Metodo di calcolo.

La normativa tecnica invece basata sulla norma UNI 10348. UNI EN ISO 10077-1 - Prestazione termica di finestre, porte e chiusure.

La figura riporta in modo schematico il percorso logico Calcolo della trasmittanza termica. Metodo semplificato.

da seguire per la corretta progettazione dellimpianto UNI EN ISO 13370 - Prestazione termica degli edifici. Trasferimento di

termico. Per arrivare ad un efficace dimensionamento calore attraverso il terreno. Metodi di calcolo, 2001.

vi sono tre parametri progettuali: UNI EN ISO 13789 - Prestazione termica degli edifici. Coefficiente di

- H= coefficiente delle dispersioni globali [W/K]; perdita di calore per trasmissione, 2001.

- g = rendimento globale medio stagionale; UNI EN ISO 13790 - Prestazione termica degli edifici. Coefficiente di

- EPi = indice di prestazione energetica del sistema perdita di calore globale, 2001.

edificio-impianto. UNI EN 12831 - Impianti di riscaldamento negli edifici. Metodo di calco-

lo del carico termico di progetto, 2006.

UNI 10339 - Impianti aeraulici al fini di benessere. Generalit, classificazione

e requisiti. Regole per la richiesta dofferta, lofferta, lordine e la fornitura.

UNI EN 13465 - Ventilazione degli edifici. Metodi di calcolo per la deter-

minazione delle portate daria negli edifici residenziali.

Lobiettivo di queste pagine non di fornire i metodi di calco lo in detta-

glio, ma di offrire un contributo alla comprensione dei fenom eni che le

espressioni matematiche sottintendono. A tal fine necessario i ntrodur-

re alcune definizioni:

- H il coefficiente globale delle dispersioni ed espresso i n [W/K];

H dato dalla somma del coefficiente delle dispersioni per tra smis-

sione Ht e per ventilazione Hv;

- Hv il coefficiente delle dispersioni per ventilazione ed espresso in

[W/K]; Hv dato dal numero di ricambi daria presenti e dal vo lume

netto delledificio;

- Ht il coefficiente delle dispersioni per trasmissione ed espresso in

[W/K]; Ht dato dalla somma delle dispersioni dovute a:

strutture a contatto con laria esterna;

strutture a contatto con locali non riscaldati,

strutture a contatto con il terreno;

dispersioni attraverso i ponti termici.


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Ai fini del dimensionamento dellimpianto il coefficiente H e l a temperatura di proget- istantanei (rendimento di combustione,

to della localit restituiscono il valore di potenza di progett o dellimpianto. Tale valo- perdite al camino ed al mantello), s i a i n

re tiene conto delle condizioni pi sfavorevoli che possono ver ificarsi: ridotto valore di t e r m i n i t e m p o r a l i ( f a t t o r e d i carico),

temperatura dellaria esterna, assenza di apporti gratuiti sol ari e interni. considerando anche i consumi di energia

Per ridurre la potenza dellimpianto opportuno quindi ridurre le dispersione dei vari elettrica degli ausiliari di impianto

componenti dellinvolucro. ( e s s e n z i a l m e n t e p o m p a d i circolazione

e bruciatore).

Indice di energia primaria EPi

EPi rappresenta il fabbisogno energetico del sistema edificio-i mpianto normalizzato ai Dividendo lenergia prodotta per il rendimento
2
m di superficie calpestabile. Si tratta di calcolare lenergia pr imaria necessaria a di produzione si ottiene lenergia primaria

garantire il benessere termico allinterno delledificio. necessaria al sistema edificio-impianto.

Per esprimere il concetto di energia primaria necessario fare riferimento a: Rendimento globale medio stagionale

- Qh, energia utile che ledificio richiede per compensare le dispersioni termiche per Il rendimento globale medio stagionale p

trasmissione e ventilazione, considerando anche il contributo d egli apporti gratuiti; definito come il rapporto tra lenergia

- Qp, energia prodotta ovvero fornita dal sistema di produzione, disponibile a monte utile e lenergia primaria. E facile osser-

del generatore di calore; vare quindi che

- Q, energia primaria che occorre fornire al generatore per ottenere Qp. g = c d e p

dove:
ENERGIA UTILE Qh
c = rendimento di regolazione (UNI 10348);
Per il calcolo dellenergia utile si considera il coefficiente di dispersione globale H con
d = rendimento di distribuzione (UNI 10348);
anche i contributi degli apporti gratuiti solari e delle sorgen ti interne mediati dalla
e = rendimento di emissione (UNI 10348);
capacit delledificio di accumulare e rilasciare energia. Il c alcolo inoltre sviluppato
p = rendimento di produzione medio stagio-
sulla base delle temperature medie mensili e non su quelle di p rogetto (pi restrittive)
nale, pari a Qp/Q.
come avviene invece nel dimensionamento dellimpianto.

g il parametro che qualifica le presta-


ENERGIA PRODOTTA Qp
zioni del sistema edificio-impianto sia dal
Considerando le perdite di energia dovute al sistema di termoregolazione, alla rete di
punto di vista delle grandezze istantanee,
distribuzione ed ai terminali di emissione si arriva a Qp, semplicemente dividendo Qh per
sia dal punto di vista dei valori che risultano
il prodotto dei rendimenti di regolazione, distribuzione e d emissione. Il significato di que-
come funzione del fattore di carico, cio del
sti tre rendimenti, riportati in forma tabellare nella norma UNI 10348, si pu riassumere:
grado di utilizzo dellimpianto di riscaldamen-

to nel corso della stagione di riscaldamento.


e rendimento di emissione, tiene conto delle disuniformit di te mperatura e delle
Il rendimento globale medio stagionale la
dispersioni aggiuntive verso lesterno generate dai terminali d i erogazione (radia-
grandezza che pi significativamente traduce
tori, ventilconvettori, aerotermi, ecc.);
lapproccio integrato edificio-impianto.
d rendimento di distribuzione, considera le perdite di energia c ausate dalla rete di
Per arrivare al calcolo di g occorre infatti
distribuzione del fluido termovettore;
valutare sia le prestazioni energetiche del-
c rendimento di regolazione o controllo, traduce le qualit del sistema di termore-
ledificio (dispersioni e capacit di utilizzo
golazione nel seguire le richieste delledificio al variare della temperatura esterna.
degli apporti gratuiti) che le caratteristiche

dellimpianto.
ENERGIA PRIMARIA Q
Il limite posto dalla normativa :
Una volta stabilita lenergia che occorre produrre, si risale a llenergia primaria neces-
(g g lim = 65 + 3log P n )
saria ad alimentare limpianto termico considerando le caratter istiche del sistema di

produzione, riassunte dal rendimento di produzione, il cui sign ificato il seguente: essendo P n la potenza utile nominale del
p rendimento di produzione, valuta le prestazioni del generatore sia in termini generatore in kW.
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Si riportano ora alcune considerazioni in RETE DI DISTRIBUZIONE sorgenti interne.


merito ai componenti principali dellimpianto. Il DPR 412/93 stabilisce degli spessori In generale, comunque, i rendimenti di
minimi per lisolamento delle tubazioni di regolazione pi elevati sono assegnati
GENERATORE DI CALORE distribuzione del fluido termovettore, in fun- dalle norme ai sistemi di termoregolazione
Il generatore di calore deve essere definito zione del diametro delle stesse e della con- con regolazione ambiente per ambiente e
in relazione ai seguenti parametri: duttivit del materiale isolante. centralina climatica pilotata da sonda di
- combustibile utilizzato; E stata inoltre approntata un apposita norma temperatura esterna.
- potenza nominale; (UNI 10376), contenente le modalit per una
- perdite al mantello per convenzione ed corretta installazione dei dispositivi di isola- VENTILAZIONE
irraggiamento; mento. Si raccomanda in particolar modo la Ai fine controllo della climatizzazione esti-
- perdite al camino a bruciatore acceso; cura dei giunti e lisolamento, mediante com- va il decreto prescrive che siano adottati
- perdite al camino a bruciatore spento. ponenti speciali, di valvole, curve, flange. dei sistemi di ventilazione meccanica con-
Questi ultimi tre dati sono calcolabili anche Limportanza di tale prescrizione ai fini del trollata nel caso non sia efficace lo sfrutta-
partendo dal rendimento di combustione al risparmio energetico oltremodo evidente mento della ventilazione naturale.
100% ed al 30% della potenza del generatore. (si pensi che una flangia non isolata Un impianto di ventilazione offre condizioni
disperde energia quanto diversi metri di superiori di benessere per quanto riguarda
CAMINO / CANNA FUMARIA tubazione isolata), ma non si trascurino gli la qualit dellaria presente negli ambienti.
Si parla di camino quando tale dispositivo aspetti legati alla sicurezza (le tubazioni Tali impianti inoltre, se del tipo a doppio
associato ad un unico generatore di calore; attraversate da fluidi a temperature di flusso con recuperatore di calore, sono in
si parla invece di canna fumaria quando il 60-80C possono essere pericolose). g r a d o d i o ff r i r e a n c h e u n c o n s i s t e n t e
dispositivo raccoglie i prodotti della com- La norma citata prescrive inoltre lisolamen- risparmio energetico, dellordine del 10%
bustione di pi generatori di calore. to anche delle tubazioni dellacqua fredda (contando anche lenergia elettrica neces-
La canna fumaria rappresenta il punto di col- (a temperatura di falda): tali tubazioni pos- saria per azionare il ventilatore).
legamento pi intimo tra limpianto e linvo- sono infatti facilmente dar luogo a fenomeni
lucro edilizio. E prassi comune ritenere che di condensa, particolarmente deleteri se le EPi limite e alternativa al calcolo
la scelta e linstallazione di tale componente tubazioni sono poste sotto traccia. Negli ambiti di applicazione del decreto
debba essere compito dellimpresa edile: che prescrivono il rispetto dellEPi limite si
tale approccio si rivela non corretto, in TERMINALI DI EMISSIONE presenta unalternativa che si configura in
quanto la canna fumaria parte integrante Le norme tendono a premiare i terminali di limiti mirati ai componenti dellinvolucro e
del sistema di produzione del calore. erogazione in grado di assicurare una tem- dellimpianto.
La combustione infatti deve essere vista peratura dellaria maggiormente uniforme: Per quanto riguarda i componenti dellin-
come un processo che inizia con laspirazione ventilconvettori ed aerotermi sono quindi pre- volucro necessario il rispetto dei valori
dellaria comburente e del combustibile e ter- miati, mentre risultano leggermente penaliz- limiti della trasmittanza dei componenti
mina con limmissione in atmosfera dei pro- zati i radiatori, soprattutto se addossati a opachi e trasparenti, per limpianto si
dotti della combustione. Bruciatore, caldaia pareti esterne meno isolate rispetto alla devono rispettare:
e canna fumaria sono quindi uniti in un pro- muratura corrente. La posizione classica del - limite sul rendimento termico utile
cesso in modo strettamente interdipendente, radiatore, il sottofinestra, richiede quasi sem- - T media del fluido in condizioni di pro-
richiedendo una progettazione congiunta. pre uno spessore di muratura ridotto rispetto getto < 60C
Basti infatti pensare agli effetti negativi sul alla muratura corrente. In molti casi la ridu- - Centralina di termoregolazione program-
funzionamento e sui consumi di un bruciatore zione avviene a spese del materiale isolante, mabile e regolazione ambientale.
con lunghezza di fiamma non adeguata alla proprio nel punto dove esso indispensabile.
lunghezza della camera di combustione, Nel caso si segua lalternativa al calcolo il
oppure si pensi ad una canna fumaria inadatta TERMOREGOLAZIONE valore di EPi delledificio oggetto di inda-
per sezione o per caratteristiche alla caldaia Il Dlgs 311 prescrive il controllo attraverso gine EP limite.
alla quale viene abbinata. Il DM 13.12.93 la regolazione automatica della temperatura Il metodo alternativo impiegabile solo se
richiede che i camini vengano progettati e ambiente per evitare il sovrariscaldamento il rapporto tra superficie trasparente e
verificati secondo la norma UNI 9615. per effetto degli apporti gratuiti solari e delle superficie utile inferiore a 0.18.
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7. Soluzioni tecniche per lisolamento degli edifici

7.1 Sistemi per pareti esistenti

Coibentazione dallinterno Controparete in aderenza Knauf W623

Controparete con struttura metallica vincolata alla parete retrostante mediante

distanziatori regolabili e rivestimento in lastre di gesso rivestito Knauf A13,

spessore di 12.5 mm con stuccatura dei giunti, degli angoli e delle teste delle viti.

Spessore totale: Sistema di ancoraggio (0-12 cm) + profilo C plus 27/50/27 mm

ad interasse 600 mm + lastra Knauf GKB (A13) 12,5 mm

= 39,5 / 132,5 mm

Coibentazione dallinterno Controparete autoportante Knauf W 625

Controparete con struttura metallica autoportante e rivestimento in lastre di

gesso rivestito Knauf A13, spessore di 12.5 mm con stuccatura dei giunti,

degli angoli e delle teste delle viti.

Spessore totale: profilo C 50/75/100 mm + lastra in gesso rivestito (A13)

+ lastra in gesso riv. GKB (A13) con barriera al vapore di alluminio

= 75 / 125 mm

Coibentazione dallinterno Rivestimento isolante Knauf W 624

Rivestimento isolante realizzato con Isolastre Knauf applicate sulla muratura con

adesivo a base gesso Knauf Perlfix.

La Isolastra pu essere preaccoppiata con lana in fibra di vetro (densit 85 o

115 kg/m3), polistirene espanso sinterizzato EPS da 15 kg/m3 o estruso XPS da

33 kg/m3, in vari spessori.

Lo spessore totale dipende dal materiale isolante.

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Controparete W623 Descrizione


Controparete con struttura metallica vincolata alla parete retrostante mediante distanziatori
regolabili e rivestimento in lastre di gesso rivestito tipo Knauf A13, spessore 12,5 mm, con stuc-
catura dei giunti, degli angoli e delle teste delle viti.
Vantaggi
Leggerezza Spessori ridotti Compatibile con qualsiasi tipo di materiale isolante
Integrabilit con la componente impiantistica Applicabile su pareti irregolari Altezze fino
a 10 m Assenza di ponti termici Regolazione naturale dellumidit ambientale Collaudo
biologico-abitativo IBR

Muratura

Pannello isolante
Profilo Knauf C Plus 27/50/27 mm,
ad interasse 600 mm

1 Lastra Knauf A13, spessore 12,5 mm con interposta


barriera al vapore in lamina di Alluminio 15

Esempio A
Muratura in laterizio alveo-
Controparete W623 con montanti C Plus 27/50/27 mm e singolo strato di lastre A13 + B.V.
lato tipo Poroton (700 Kg
m 3) da 20 cm con intonaco Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
15 mm su ambo i lati di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=0,9321 W/m 2K)

Lana minerale sp. 40 mm 83 mm 0,4415 10h 33 A-B-C


e densit 40 Kg/m3

Esempio B
Parete doppia in semipieno Controparete W623 con montanti C Plus 27/50/27 mm e singolo strato di lastre A13 + B.V.
da 12 cm e forato da 8 cm
Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
con intercapedine di 5 cm ed
di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
intonaco 15 mm su ambo i lati controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=1,2931 W/m2K)
Lana minerale sp. 80 mm 123 mm 0,3427 10h 37 A-B-C
e densit 40 Kg/m3 D-E-F

Esempio C
Controparete W623 con montanti C Plus 27/50/27 mm e singolo strato di lastre A13 + B.V.
Parete in mattone pieno
Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
da 25 cm con intonaco 15
di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
mm su un lato
controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=1,9737 W/m 2K)
Lana minerale sp. 60 mm 103 mm 0,4598 10h 20 A-B-C
e densit 40 Kg/m3

I dati di conducibilit termica delle Lastre Knauf sono


valori dichiarati dal produttore mentre quelli relativi agli Dati termoigrometrici dei materiali utilizzati
altri elementi costituenti le stratigrafie sono tratti dalla Massa volumica Conduttivit termica Fattore di resistenza Calore specifico
norma UNI 10351. Gli esempi sono stati condotti con UNI 10351 al vapore UNI 10351 UNI 10351
software di calcolo PAN 2 Caratteristiche termiche e
(kg/m3) (W/mK) cp (kcal/kgK)
acustiche delle strutture opache, realizzato da ANIT
Associazione Nazionale per lIsolamento Termico e Pannelli semirigidi in lana minerale 40 0,042 1 0,2
Acustico. Le verifiche si riferiscono al calcolo della tra-
Lastra Knauf A13 900 0,21 8 0,2
smittanza termica U [W/m2K] secondo norma EN ISO
6946 e verifica del limite secondo DLgs311.
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Controparete W625 Descrizione


Controparete con struttura metallica autoportante e rivestimento in lastre di gesso rivestito tipo
Knauf A13, spessore 12,5 mm, con stuccatura dei giunti, degli angoli e delle teste delle viti.
Vantaggi
Leggerezza Spessori ridotti Compatibile con qualsiasi tipo di materiale isolante
Integrabilit con la componente impiantistica Assenza di ponti acustici e termici
Possibilit di correzione di fuori piombo della muratura Applicabile su pareti ammalorate
Regolazione naturale dellumidit ambientale Collaudo biologico-abitativo IBR

Muratura
Intercapedine 1 cm
Profilo Knauf C 50/75/100 mm
Pannello isolante
1+1 Lastra Knauf A13, spessore 125 mm
con interposta barriera al vapore in lamina
di alluminio 15

Esempio A
Muratura in laterizio alveo-
Controparete W625 con montanti C 50/50/50 mm e doppio strato di lastre A13 con interposta B.V.
lato tipo Poroton (700 Kg
m 3) da 20 cm con intonaco Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
15 mm su ambo i lati di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=0,9321 W/m 2K)

Lana minerale sp. 40 mm 75 mm 0,4091 11h 15 A-B-C


e densit 40 Kg/m3

Esempio B
Parete doppia in semipieno Controparete W625 con montanti C 50/50/50 mm e doppio strato di lastre A13 con interposta B.V.
da 12 cm e forato da 8 cm
Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
con intercapedine di 5 cm ed
di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
intonaco 15 mm su ambo i lati controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=1,2931 W/m2K)
Lana minerale sp. 80 mm 125 mm 0,3208 11h 21 A-B-C
e densit 40 Kg/m3 D-E-F

Esempio C
Controparete W625 con montanti C 50/50/50 mm e doppio strato di lastre A13 con interposta B.V.
Parete in mattone pieno
Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
da 25 cm con intonaco 15
di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
mm su un lato
controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=1,9737 W/m 2K)
Lana minerale sp. 60 mm 100 mm 0,4212 11h 3 A-B-C
e densit 40 Kg/m3

I dati di conducibilit termica delle Lastre Knauf sono


valori dichiarati dal produttore mentre quelli relativi agli Dati termoigrometrici dei materiali utilizzati
altri elementi costituenti le stratigrafie sono tratti dalla Massa volumica Conduttivit termica Fattore di resistenza Calore specifico
norma UNI 10351. Gli esempi sono stati condotti con UNI 10351 al vapore UNI 10351 UNI 10351
software di calcolo PAN 2 Caratteristiche termiche e
(kg/m3) (W/mK) cp (kcal/kgK)
acustiche delle strutture opache, realizzato da ANIT
Associazione Nazionale per lIsolamento Termico e Pannelli semirigidi in lana minerale 40 0,042 1 0,2
Acustico. Le verifiche si riferiscono al calcolo della tra-
Lastra Knauf A13 900 0,21 8 0,2
smittanza termica U [W/m2K] secondo norma EN ISO
6946 e verifica del limite secondo DLgs311.
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Controparete W624 Descrizione


Rivestimento isolante con Isolastre Knauf applicate sulla muratura con gesso adesivo.
Isolastra LM85: lastre in gesso rivestito preaccoppiate con lana minerale in fibra di vetro (LM)
densit 85 kg/m 3.
Isolastra LM115: lastre in gesso rivestito preaccoppiate con lana minerale in fibra di vetro (LM)
densit 115 kg/m 3.
Isolastra XPS: lastre in gesso rivestito preaccoppiate con polistirene estruso (XPS) densit 33 kg/m 3.
Isolastra PSE: lastre in gesso rivestito preaccoppiate con polistirolo espanso sinterizzato (PSE)
autoestinguente, densit 15 kg/m 3.

Descrizione Spessore complessivo Resistenza termica R [m2K/W]

Isolastra Lastra A13 + LM 20 mm 33 mm 0,685


LM85 Lastra A13 + LM 30 mm 43 mm 0,997
Lastra A13 + LM 40 mm 53 mm 1,310
Isolastra Lastra A13 + LM 20 mm 33 mm 0,685
LM115 Lastra A13 + LM 35 mm 48 mm 1,153
Lastra A13 + XPS 20 mm 33 mm 0,648
Isolastra Lastra A13 + XPS 30 mm 43 mm 0,942
XPS Lastra A13 + XPS 40 mm 53 mm 1,236
Lastra A13 + XPS 80 mm 93 mm 2,221

Isolastra Lastra A13 + PSE 20 mm 33 mm 0,560


PSE Lastra A13 + PSE 30 mm 43 mm 0,810
Lastra A13 + PSE 40 mm 53 mm 1,060

Isolastra Knauf LM/PSE/XPS Vantaggi


Leggerezza Velocit di posa Spessori ridotti Assenza di ponti acustici e termici
Muratura
Regolazione naturale dellumidit ambientale offerta dalla natura porosa del gesso Collaudo
biologico-abitativo IBR

Esempio A
Muratura in laterizio alveo- Controparete W624 con Isolastre Knauf, fissate alla muratura con mucchietti di gesso adesivo Knauf Perlfix
lato tipo Poroton (700 Kg
Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
m 3) da 20 cm con intonaco
di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
15 mm su ambo i lati controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=0,9321 W/m 2K)
Isolastra LM 85/115-12,5 mm 53 mm 0,4197 10h 44 A-B-C
spessore LM 40 mm

Esempio B
Parete doppia in semipieno Controparete W624 con Isolastre Knauf, fissate alla muratura con mucchietti di gesso adesivo Knauf Perlfix

da 12 cm e forato da 8 cm Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche


con intercapedine di 5 cm ed di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
intonaco 15 mm su ambo i lati controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008

(U=1,2931 W/m2K)
Isolastra LM 85/115-12,5 mm 93 mm 0,3339 10h 47 A-B-C
spessore LM 40 mm D-E-F

I dati di conducibilit termica delle Lastre Knauf sono valori dichiarati dal produttore mentre quelli relativi agli altri ele-
menti costituenti le stratigrafie sono tratti dalla norma UNI 10351. Gli esempi sono stati condotti con software di calco-
lo PAN 2 Caratteristiche termiche e acustiche delle strutture opache, realizzato da ANIT Associazione Nazionale per
lIsolamento Termico e Acustico. Le verifiche si riferiscono al calcolo della trasmittanza termica U [W/m2K] secondo
norma EN ISO 6946 e verifica del limite secondo DLgs311.
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7.2 Sistemi per coperture e solai per edifici residenziali esistenti

Coibentazione dallinterno Controsoffitto in aderenza Knauf D 111

Controsoffitto con struttura metallica singola vincolata direttamente al solaio

mediante distanziatori regolabili e rivestimento in lastre di gesso rivestito

Knauf A13 e con barriera al vapore di lamina di alluminio, con stuccatura dei

giunti, degli angoli e delle teste delle viti.

Spessore totale: profilo C plus 27/50/27 mm ad interasse 500 mm + lastra 12,5 mm

Coibentazione dallinterno Controsoffitto ribassato Knauf D112

Controsoffitto con struttura metallica doppia distanziata dal solaio mediante

sospensioni regolabili in acciaio e rivestimento in lastre di gesso rivestito

Knauf A13 e con barriera al vapore di lamina di alluminio, con stuccatura dei

giunti, degli angoli e delle teste delle viti.

Spessore totale: spessore intercapedine + lastra 12,5 mm

Coibentazione dallesterno Controsoffitto esterno Aquapanel

Controsoffitto esterno in lastre di cemento fibrorinforzato Knauf Aquapanel

Outdoor, su struttura metallica vincolata al solaio sovrastante mediante

distanziatori regolabili completo di stuccatura dei giunti e dellintera rasatura

superficiale con specifici rasanti a base cementizia.

Spessore totale: profilo CPlus 27/50/27 mm ad interasse 400 mm

+ lastra Aquapanel da 125 mm

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Controsoffitto in aderenza D111 Descrizione


Controsoffitto con struttura metallica singola vincolata direttamente al solaio mediante
distanziatori regolabili e rivestimento in lastre di gesso rivestito, con stuccatura dei giunti,
degli angoli e delle teste delle viti.
Vantaggi
Leggerezza Compatibile con qualsiasi tipo di isolante Intecapedini fino a 12 cm
Regolazione naturale dellumidit ambientale Collaudo biologico-abitativo IBR

Solaio
Isolante
Profilo Knauf C Plus 27/50/27 mm, ad interasse 500 mm
Lastra Knauf A13, spessore 12,5 mm con
barriera al vapore in lamina di Alluminio 15

Controsoffitto D111 a singola orditura C Plus 27/50/27 mm e singolo strato di lastre A13 + B.V.

Tipo Tipologia Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche


di solaio di isolante termica termico soddisfatte
(W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008

Solaio in laterocemento, sp. 18 cm Polistirene 0,4010 9h 1 A-B-C


con intonaco di 15 mm, e sovrastante XPS
soletta in cls alleggerito (1800 Kg/m3) spessore
di 40 mm con pavimento in ceramica 60 mm
di 1 cm (U=1,9620 W/m2K)

Controsoffitto ribassato D112 Descrizione


Controsoffitto con struttura metallica doppia distanziata dal solaio mediante sospensioni
regolabili in acciaio e rivestimento in lastre di gesso rivestito, con stuccatura dei giunti,
degli angoli e delle teste delle viti.
Vantaggi
Leggerezza Compatibile con qualsiasi tipo di isolante Integrabilit con la componente
impiantistica Intecapedini oltre i 12 cm Regolazione naturale dellumidit ambientale
Collaudo biologico-abitativo IBR

Solaio
Intercapedine di 30 cm
Isolante
Lastra Knauf A13, spessore 12,5 mm, accoppiata
con barriera al vapore in lamina di Alluminio 15

Controsoffitto D112 a doppia orditura C Plus 27/50/27 mm e singolo strato di lastre A13 + B.V.

Tipo Tipologia Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche


di solaio di isolante termica termico soddisfatte
(W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008

Solaio in laterocemento, sp. 18 cm Lana minerale 0,3077 9h 17 A-B-C


con intonaco di 15 mm, e sovrastante sp. 100 mm D-E-F
soletta in cls alleggerito (1800 Kg/m3) e densit
I dati di conducibilit termica delle Lastre Knauf sono di 40 mm con pavimento in ceramica 40 kg/m3
di 1 cm (U=1,9620 W/m2K)
valori dichiarati dal produttore mentre quelli relativi agli
altri elementi costituenti le stratigrafie sono tratti dalla
norma UNI 10351. Gli esempi sono stati condotti con Dati termoigrometrici dei materiali utilizzati
software di calcolo PAN 2 Caratteristiche termiche e
Massa volumica Conduttivit termica Fattore di resistenza Calore specifico
acustiche delle strutture opache, realizzato da ANIT
(kg/m3) UNI 10351 (W/mK) al vapore UNI 10351 UNI 10351 cp (kcal/kgK)
Associazione Nazionale per lIsolamento Termico e
Acustico. Le verifiche si riferiscono al calcolo della tra- XPS 35 0,034 170 0,3
smittanza termica U [W/m2K] secondo norma EN ISO
Pannelli semirigidi in lana minerale 40 0,042 1 0,2
6946 e verifica del limite secondo DLgs311.
Lastra Knauf A13 900 0,21 8 0,2
56
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

7.3 Sistemi per coperture e solai per edifici 7.4 Sistemi per pareti di tamponamento

non residenziali Le pareti di tamponamento realizzate completamente a secco poss ono essere svi-

Soffitti ispezionabili ideali per uffici, ospedali, luppate con stratigrafie differente a seconda del tipo di mater iale e delle presta-

scuole, edifici artigianali e locali pubblici. zioni acustiche e termiche da raggiungere.

Lintercapedine che si realizza viene utilizzata Devono comunque essere rispettati i seguenti criteri per il cor retto funzionamento

per linserimento di materassini e feltri isolanti, della parete a secco:

nonch per limpiantistica. - doppia orditura metallica di sostegno per eliminare effetto di ponte termico e acustico

La scelta del tipo di soffitto dipende dalle pre- - cicli di finitura esterna con rivestimento in Aquapanel e barriera allacqua in Tyvek

stazioni desiderate: - analisi dei coefficienti estivi di sfasamento e attenuazione e adeguata stratigrafia

per il rispetto di prestazioni minime.


Soffitto modulare AMF

Rivestimento di facciata con AQUAPANEL

Pannelli in fibra minerale


(vari formati e decori)

Soffitto modulare Danoline / Medley

Tamponamento perimetrale con AQUAPANEL

Pannelli in gesso rivestito


(vari formati e decori)

Soffitto modulare Sofipan

Pannelli in gesso alleggerito


(vari formati e decori)
57
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

Rivestimento di facciata Aquapanel Descrizione


Rivestimento esterno di facciata in lastre in cemento fibroinforzato Knauf Aquapanel Outdoor, su
struttura metallica vincolata alla parete retrostante mediante distanziatori regolabili, completo di
stuccatura dei giunti e dellintera rasatura superficiale con specifici rasanti a base cementizia.
Vantaggi
Leggerezza Rapidit di montaggio Assenza di fenomeni di rigonfiamento e degradazione,
delaminazione o sgretolamento Resistenza ad acqua e umidit Superficie finita ad elevata
resistenza meccanica Possibilit di correzione di fuori piombo o irregolarit delle pareti
Possibilit di inserire nellintercapedine qualsiasi tipo di materiale isolante Correzione dei
ponti termici Collaudo biologico-abitativo IBR

Muratura

Pannello isolante
Profilo Knauf C Plus 27/50/27 mm, ad interasse
400 mm, acciaio Aluzink, spessore 8/10 mm

Tessuto Tyvek, quale barriera allacqua, traspirante al vapore

Lastra Knauf Aquapanel Outdoor, spessore 12,5 mm, con stuccatura dei giunti e rasatura
come da Sistema Knauf Aquapanel
Esempio A
Muratura in laterizio alveo-
Lastre Aquapanel Outdoor su orditura metallica C Plus 27/50/27, interasse 400 mm, acciaio Aluzink sp. 8/10 mm
lato tipo Poroton (700 Kg
m 3) da 20 cm con intonaco Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
15 mm su ambo i lati di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=0,9321 W/m 2K)

Polistirene XPS 110 mm 0,3268 11h 49 A-B-C


spessore 60 mm D-E-F

Esempio B
Parete doppia in semipieno Lastre Aquapanel Outdoor su orditura metallica C Plus 27/50/27, interasse 400 mm, acciaio Aluzink sp. 8/10 mm
da 12 cm e forato da 8 cm
Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
con intercapedine di 5 cm ed
di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
intonaco 15 mm su ambo i lati controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=1,2931 W/m2K)
Polistirene XPS 130 mm 0,2986 11h 11 A-B-C
spessore 80 mm D-E-F

Esempio C
Lastre Aquapanel Outdoor su orditura metallica C Plus 27/50/27, interasse 400 mm, acciaio Aluzink sp. 8/10 mm
Parete in mattone pieno
Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
da 25 cm con intonaco 15
di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
mm su un lato
controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=1,9737 W/m 2K)
Lana minerale
spessore 60 mm e 110 mm 0,4410 11h 15 A-B-C
densit 80 kg/m3

I dati di conducibilit termica delle Lastre Knauf sono Dati termoigrometrici dei materiali utilizzati
valori dichiarati dal produttore mentre quelli relativi agli
Massa volumica Conduttivit termica Fattore di resistenza Calore specifico
altri elementi costituenti le stratigrafie sono tratti dalla
UNI 10351 al vapore UNI 10351 UNI 10351
norma UNI 10351. Gli esempi sono stati condotti con
software di calcolo PAN 2 Caratteristiche termiche e (Kg/m3) (W/mK) cp (Kcal/KgK)
acustiche delle strutture opache, realizzato da ANIT 35 0,034 170 0,3
XPS
Associazione Nazionale per lIsolamento Termico e
Acustico. Le verifiche si riferiscono al calcolo della tra- Pannelli rigidi in lana minerale 80 0,039 1 0,2
2
smittanza termica U [W/m K] secondo norma EN ISO Lastra Knauf Aquapanel Outdoor 1150 0,35 66 0,2
6946 e verifica del limite secondo DLgs311.
58
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

Pareti di tamponamento Aquapanel Orditura metallica


Knauf propone un sistema di involucro importante adottare la soluzione a doppia orditura metallica, che consente prima di tutto
esterno particolarmente adatto alle nuove di eliminare il ponte termico dato dai profili stessi. Quanto d etto confermato anche da
esigenze del costruire preservando energia. uno studio condotto con il metodo di analisi agli elementi fini ti dove si vede landamento
Lidea fondamentale semplice e si utilizza delle isoterme in maniera distinta tra paramento interno ed est erno.
su telai strutturali in c.a., acciaio o legno:

una doppia orditura metallica leggera, Andamento delle isoterme Temperature (C)
fatta con profili a C in acciaio laminati a 19,92

freddo, rivestita sul lato interno di lastre in 17,078


14,236
gesso rivestito e/o gesso-fibra Vidiwall e
11,394
sul lato esterno con lastre in cemento
8,5516
fibrorinforzato Aquapanel.
5,7096
La doppia orditura metallica garantisce
2,8676
contro i ponti termici e lintercapedine
0,02556
offre tutto lo spazio continuo necessario

per apporre il materiale isolante scelto

negli spessori calcolati, restando su uno La struttura metallica delle pareti di tamponamento costituit a da profili dello spessore
spessore complessivo di parete di gran non inferiore a 0,8 mm, ottenuti da un laminato a freddo in acc iaio, rivestito in continuo
lunga inferiore ad una soluzione altrettanto per immersione a caldo in lega di zinco e alluminio Aluzink adatti per tutti gli esterni
isolata, realizzata per con sistema tradi- e/o ambienti umidi. I profili sono del tipo:
zionale in muratura. guide U da posizionare a pavimento e soffitto
Si costruisce cos un involucro edilizio montanti verticali C, inseriti nelle guide, posti ad interass e non superiore a 400 mm
semplice, rapido, leggero, performante

anche dal punto di vista acustico e delle Il dimensionamento della orditura metallica viene effettuato su lla base dellaltezza della
installazioni. Infatti, con grande agio si parete in funzione delle sollecitazioni presenti.
utilizzano le stesse intercapedini per il Trattandosi di paramenti esterni assume notevole importanza la pressione del vento che
passaggio di tutte le reti impiantistiche. dovr essere valutata in funzione dellubicazione, dellesposizione e dellaltezza delledificio

secondo il DM 16/01/1996 e Circolare n.156 del 04/07/1996.

Collegamento a terra di una parete Contattare la Funzione Tecnica Knauf per il dimensionamento del lorditura metallica.
di tamponamento Aquapanel

Rasante La soluzione a doppia orditura


Basecoat
metallica permette anche di
Orditura
Aquapanel interna gestire lo spessore del tampona-
Cement Board
Tyvek Isolante mento semplicemente distan- Isolante
30 mm
Orditura esterna ziando le orditure, potendo even-
in Aluzink
tualmente inglobare nel tampo-

namento stesso i pilastri del-

ledificio. Il rivestimento con le

lastre Aquapanel sar continuo in corrispondenza degli elementi strutturali. Linterposizione

di un materiale isolante contribuisce al contenimento del ponte termico strutturale.

Nel caso in figura le guide U a pavimento sono state posizionat e a sbalzo rispetto al filo

struttura di circa 1/3 della loro dimensione, creando uninterc apedine dove inserire liso-

lante per la correzione del ponte termico strutturale.

59
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

Parete di tamponamento - Esempio A


1 Lastra Knauf Vidiwall XL - 1 Lastra Knauf A13+b.v.
spessore ciascuna 12,5 mm

Profili C 50/100/50 mm acciaio zincato, spessore 6/10 mm

1+1 Lastra Knauf A13 - spessore ciascuna 12,5 mm


Profili C 50/100/50 mm, acciaio Aluzink, spessore 8/10 mm

1 Lastra Knauf Aquapanel Outdoor - spessore 12,5 mm


Tessuto Tyvek, quale barriera allacqua, traspirante al vapore

Materiali isolanti

Pannello in lana minerale di spessore 80 mm e densit 100 kg/m 3 verso linterno.

Pannello in lana minerale di spessore 80 mm e densit 100 kg/m 3 verso lesterno.

Verifica termica

Parete di tamponamento Aquapanel - Esempio A

Tipologia Spessore Massa Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche


di Isolante complessivo superficiale termica U termico soddisfatte
Descrizione parete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008

Parete di tamponamento Aquapanel costi- Lana di legno


0,279 m 88,14 kg/m2 0,1905 8h 7 A-B-C
sp. 80 mm, densit 100
tuita da una doppia serie parallela di pro- kg/m3, verso linterno. D-E-F
Lana minerale
fili C50/100/50 mm, serie esterna in sp. 80 mm, densit 100
kg/m3, verso lesterno.
acciaio Aluzink spessore 8/10 mm, serie

interna in acciaio zincato spessore 6/10

mm, tra loro distanziate di 35 mm. Materiale Spessore Massa Resistenza Spessore
(m) superficiale (m2K/W) equivalente
Rivestimento esterno in lastre in cemento (kg/m2) daria (m)
f i b r o i n f o r z a t o A q u a p a n e l O u t d o o r, c o n
Superficie esterna 0,0400
stuccatura dei giunti e rasatura superfi-
Malta di calce o di calce cemento 0,006 10,80 0,0067 0,120
ciale come da Sistema Aquapanel. Lastra Knauf Aquapanel Outdoor 0,013 14,95 0,0406 0,247
Rivestimento interno in doppio strato di Pannelli rigidi in fibre minerali di rocce feldspatiche 0,080 8,00 2,1622 0,096
lastre in gesso rivestito A13 con barriera Camera non ventilata 0,020 0,02 0,1700 0,020
al vapore in lamina di Alluminio e lastre in Lastra Knauf A13 0,013 11,25 0,0595 0,100
gesso fibra Vidiwall XL, spessore ciascuna Lastra Knauf A13 0,013 11,25 0,0595 0,100
12,5 mm, con stuccatura dei giunti e rasa- Camera non ventilata 0,010 0,01 0,1500 0,010
tura superficiale come da Sistema Vidiwall. Pannelli rigidi in fibre minerali di rocce feldspatiche 0,080 8,00 2,1622 0,096
Ulteriore doppio strato in lastre di gesso Camera non ventilata 0,020 0,02 0,1700 0,020
rivestito A13, spessore ciascuna 12,5 Foglio di alluminio 0,015 mm 0,000 0,04 0,000 10,500
mm, nellintercapedine. Lastre Knauf A13 0,013 11,25 0,0595 0,100
Lastra Vidiwall XL 0,013 13,13 0,0431 0,225
Sfasamento termico = 8h 7 Superficie interna 0,1300

40C Dati termoigrometrici dei materiali utilizzati

30C Massa Conduttivit termica Fattore di resistenza Calore specifico


volumica UNI 10351 al vapore UNI 10351 UNI 10351
20C
(kg/m3) (W/mK) cp (kcal/kgK)
10C
Pannelli rigidi in lana minerale 100 0,037 1 0,2

0C 4C 8C 12C 16C 20C 24C


Lastra Knauf A13 900 0,21 8 0,2

Temperatura aria esterna Lastra Knauf Vidiwall XL 1050 0,29 18 0,2


Temperatura superficiale esterna
Temperatura superficiale interna Lastra Knauf Aquapanel Outdoor 1150 0,35 66 0,2
60
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

Parete di tamponamento - Esempio B


1 Lastra Knauf Vidiwall XL - 1 Lastra Knauf A13+b.v.
spessore ciascuna 12,5 mm

Profili C 50/100/50 mm acciaio zincato, spessore 6/10 mm

1 Lastra Knauf A13 - spessore ciascuna 12,5 mm


Profili C 50/100/50 mm, acciaio Aluzink, spessore 8/10 mm

1 Lastra Knauf Aquapanel Outdoor - spessore 12,5 mm


Tessuto Tyvek, quale barriera allacqua, traspirante al vapore

Materiali isolanti

Pannello in lana di legno di spessore 75 mm e densit 350 kg/m 3 verso lesterno.

Pannello in lana minerale di spessore 80 mm e densit 40 kg/m 3 verso linterno.

Verifica termica

Parete di tamponamento Aquapanel - Esempio B

Tipologia Spessore Massa Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche


di Isolante complessivo superficiale termica U termico soddisfatte
Descrizione parete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008

Parete di tamponamento Aquapanel costi- Lana di legno


0,266 m 90,35 kg/m2 0,2775 8h 20 A-B-C
sp. 75 mm, densit 350
tuita da una doppia serie parallela di pro- kg/m3, verso lesterno. D-E-F
Lana minerale
fili C50/100/50 mm, serie esterna in sp. 80 mm, densit 40
kg/m3, verso linterno.
acciaio Aluzink spessore 6/10 mm, serie

interna in acciaio zincato spessore 6/10

mm, tra loro distanziate di 23 mm. Materiale Spessore Massa Resistenza Spessore
(m) superficiale (m2K/W) equivalente
Rivestimento esterno in lastre in cemento (kg/m2) daria (m)
f i b r o i n f o r z a t o A q u a p a n e l O u t d o o r, c o n
Superficie esterna 0,0400
stuccatura dei giunti e rasatura superfi-
Malta di calce o di calce cemento 0,006 10,80 0,0067 0,120
ciale come da Sistema Aquapanel. Lastra Knauf Aquapanel Outdoor 0,013 14,95 0,0406 0,247
Rivestimento interno in doppio strato di lastre Pannelli di lana di legno con leganti inorganici 0,075 26,25 0,8242 0,900
in gesso rivestito A13 accoppiate con barriera Camera non ventilata 0,025 0,03 0,1800 0,025
al vapore in lamina di alluminio e lastre in Lastra Knauf A13 0,013 11,25 0,0595 0,100
gessofibra Vidiwall XL, spessore ciascuna Camera non ventilata 0,010 0,01 0,1500 0,010
12,5 mm, con stuccatura dei giunti e rasatura Pannelli semirigidi in fibre minerali di rocce feldspatiche 0,080 3,20 1,9048 0,080
superficiale come da Sistema Vidiwall. Camera non ventilata 0,020 0,02 0,1700 0,020
Ulteriore singolo strato in lastre di gesso Foglio di alluminio 0,015 mm 0,000 0,04 0,000 10,500
rivestito A13, spessore ciascuna 12,5 mm, Lastre Knauf A13 0,013 11,25 0,0595 0,100

nellintercapedine. Lastra Vidiwall XL 0,013 13,13 0,0431 0,225


Superficie interna 0,1300
Sfasamento termico = 8h 20
Dati termoigrometrici dei materiali utilizzati

40C Massa Conduttivit termica Fattore di resistenza Calore specifico


volumica UNI 10351 al vapore UNI 10351 UNI 10351
30C
(kg/m3) (W/mK) cp (kcal/kgK)
20C
Pannelli semirigidi in lana minerale 40 0,042 1 0,2
10C Pannelli in lana di legno con leganti inorganici 350 0,091 12 0,5

0C 4C 8C 12C 16C 20C 24C


Lastra Knauf A13 900 0,21 8 0,2

Temperatura aria esterna Lastra Knauf Vidiwall XL 1050 0,29 18 0,2


Temperatura superficiale esterna
Temperatura superficiale interna Lastra Knauf Aquapanel Outdoor 1150 0,35 66 0,2
61
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

7.5 Contropareti per pareti a contat- 8. Esempio di calcolo


to con vano scala

Il DLgs 311 prescrive elevate presta- Lesempio riguarda un edificio ad uso residenziale e vengono sviluppate le verifiche ener-
zioni di isolamento termico anche per getiche previste dalla legge 10, dal decreto legislativo 311e 192; i calcoli sono realizzati in
le pareti a contatto con locali non relazione alle norme tecniche di riferimento. Ledificio di nuova costruzione e la richiesta
riscaldati. Generalmente il vano scala del permesso di costruire stata eseguita a seguito dellentrata in vigore dei decreti.
per scopi strutturali viene realizzato in

cemento armato e quindi non ha ade- Le caratteristiche dimensionali dellintero edificio sono:
guate prestazioni termiche; il valore di

trasmittanza infatti da rispettare lo Dati generali

stesso delle strutture a contatto con Localizzazione: Milano: zona climatica E (2404 GG)

lesterno. Dati Edificio


La controparete realizzata con strut- Destinazione duso Residenziale
tura metallica autoportante e rivesti- N. unit abitative 1
mento in lastre di gesso rivestito tipo Superficie utile totale 120 m2

Knauf A13, spessore di 12.5 mm con Altezza ambienti interni 2.7 - 3.7 m

stuccatura dei giunti, degli angoli e Volume lordo spazi riscaldati 526.32 m3

delle teste delle viti. Volume netto degli spazi riscaldati 384 m3
Volume netto locale autorimessa 110.7 m3
Spessore totale = profilo C 50/75/100 mm
Volume netto piano interrato 144.0 m3
+ lastra + 1 lastra con barriera al vapore

di alluminio. Tale tipologia di tampona-


Zona riscaldata la zona riscaldata da considerare a contatto con laria esterna, con
mento consente:
il locale autorimessa situato a piano terra e con un locale int errato.
- adeguato isolamento termico ottenibile
Limpianto di riscaldamento unico per tutti e due i piani.
per interposizione di materiale isolante

fibroso;
Sezione con locale interrato
- possibilit di passaggio impianti.

Sezione con autorimessa

62
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

Pianta piano primo - zona riscaldata Parete a contatto con aria esterna e parete a contatto con locale non riscaldato autorimessa

La parete realizzata con isolamento dallinterno da 5 cm, rispetta il limite della trasmittanza per la zona

E di 0.46 W/m 2 K e non presenta rischio di formazione di condensazione superficiale e interstiziale.

Materiale Spessore Massa Superficiale Resistenza Spessore equivalente


[m] [kg/m2] [m2 K/W] d'aria [m]
Superficie esterna 0,0400
1 Malta di calce o di calce e cemento 0,015 27,00 0,0167 0,300
2 Laterizi alveolati sp.25 cm.rif.1.1.13 0,250 199,00 0,8000 3,750
3 Lana minerale 0,050 2,50 1,4286 0,050
4 Foglio in P.E. sp.1.6 mm. 0,002 1,52 0,0107 80,000
5 Lastre in gesso rivestito 0,013 11,25 0,0595 0,100
Superficie interna 0,1300
Resistenza globale della struttura 2,485 [m2 K/W]
Pianta piano terra - zona riscaldata Trasmittanza termica 0,402 [W/m2 K]
Massa superficiale 241 [kg/m2]

Copertura a contatto con lesterno

Materiale Spessore Massa Superficiale Resistenza Spessore equivalente


[m] [kg/m2] [m2 K/W] d'aria [m]
Superficie esterna 0,0400
1 PVC sp.1.2 mm. 0,001 1,68 0,0080 12,000
2 XPS senza pelle 0,100 5,00 2,9412 10,000
3 Foglio di Alluminio 0.025 mm. 0,000 0,07 0,0000 17,500
4 Laterocemento sp.26 cm.rif.2.1.08 0,260 237,00 0,3500 3,900
5 Cartongesso in lastre 0,013 11,25 0,0595 0,100
Superficie interna 0,1000
Resistenza termica globale 3,4987 [m2 K/W]
Trasmittanza termica 0,2858 [W/m2 K]
8.1 Premessa Massa superficiale 255 [kg/m2]
Lesempio vuole mostrare i contenuti principali di una
Solaio a contatto con locale non riscaldato interrato
relazione tecnica che descriva il calcolo e rispetto dei
limiti di legge. In particolare le prescrizioni sono: Materiale Spessore Massa Superficiale Resistenza Spessore equivalente
[m] [kg/m2] [m2 K/W] d'aria [m]
- il rispetto del limite di Epi derivante dal rappor-
Superficie esterna 0,0400
to S/V e dalla localit (Milano - zona E 2404gg).
1 Cartongesso in lastre 0,013 11,25 0,0595 0,100
- il rispetto dei limiti delle trasmittanze delle strutture a 2 Pannelli semirigidi in fibra di vetro 0,100 2,00 2,3256 0,100
contatto con lesterno e verso i locali non riscaldati; 3 Predalle PSE 10 kg sp.24 cm.rif.2.4.03 0,240 270,00 0,6100 7,200
- il rispetto del limite sul rendimento globale 4 CLS generico 0,070 42,00 0,2917 2,100
5 Piastrelle in ceramica 0,020 46,00 0,0200 4,000
medio stagionale del sistema edificio-impianto.
Superficie interna 0,1700
Resistenza termica globale 3,5168 [m2 K/W]
8.2 Analisi descrittiva dei subsistemi tecnologici
Trasmittanza termica 0,2844 [W/m2 K]
La descrizioni delle strutture che delimitano la Massa superficiale 371 [kg/m2]
zona riscaldata necessaria per il rispetto delle
trasmittanze termiche U e per il calcolo del fab- Serramenti

bisogno energetico primario Epi: I serramenti sono con telaio in legno e lastre 6/12/4 con argon e pellicola basso emissiva

- Parete a contatto con aria esterna Tipo Tipologia Area [m2] U media [W/m2 K] Esposizione Trasmissione solare g
- Parete a contatto con locale non riscaldato A 140 x 90 1.26 1.55 Est Ovest 0.62
B 240 x 90 2.16 Est 0.62
autorimessa
C 140 x 70 0.98 Est 0.62
- Copertura a contatto con lesterno D 240 x 100 2.4 Ovest 0.62
- Solaio a contatto con locale non riscaldato interrato E 130 x 90 1.17 Est 0.62
- Serramenti a contatto con aria esterna F 130 x 70 0.91 Ovest 0.62
G 230 x 80 1.84 Nord 0.62
- Impianto con caldaia con Pn = 8 kW 63
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8.3 Calcolo delle superfici e dei volumi 8.4 Calcolo del coefficiente dispersione

Per il calcolo dei coefficienti dispersivi e per la valutazione del fabbisogno energetico globale H

necessario valutare tutte le superfici disperdenti dellinvolucro riscaldato. Le superficie Stabilite le superfici disperdenti e le carat-

hanno una certa esposizione e uneventuale componente trasparente da valutare: teristiche termiche dei componenti che

delimitano la zona termica si effettua il


Superficie Area di contatto Superficie lorda [m2] Serramenti [m2] Sup. netta opaca [m2]
Verticale N aria esterna 42 1.8 40.2 calcolo dei coefficienti di dispersione Hi.
Verticale S aria esterna 72 72 Tali coefficienti sono di dispersione per
Verticale E aria esterna 65 7.9 57.1
trasmissione e di dispersione per ventila-
Verticale O aria esterna 65 7.0 58
Copertura aria esterna 76.4 zione; le perdite per trasmissione si calco-
Verticale autorimessa 30 lano come la somma delle singole disper-
Solaio locale interrato 73.1
sioni attraverso i differenti componenti del-

linvolucro, mentre le perdite per ventila-


Valutazione delle superfici disperdenti zione dipendono dal volume di aria da
Piano interrato Piano terra Piano primo riscaldare ora per ora;

Sup. lorda = 73,1 m2 Sup. lorda = 73,1 m2 Sup. lorda = 73,1 m2


Autorimessa
Sup. netta = 60 m2 Sup. netta = 60 m2 Sup. netta = 60 m2 I coefficienti di dispersione complessivi
Altezza netta = 2,4 m Altezza netta = 2,7 m Altezza netta = 3,7 m
Perimetro = 35 m Altezza lorda = 3,1 m Altezza lorda = 4,1 m Sup. netta = 41 m2 delledificio oggetto di valutazione sono:
Altezza netta = 2,7 m
Perimetro = 18 m
Coefficienti di trasmissione H

Trasmissione delle strutture

opache verso l'esterno: 112,14 W/K


Prospetto Sud Prospetto Nord Trasmissione dei serramenti

verso lesterno: 25,89 W/K

Trasmissione strutture opache


Sup. lorda = 72 m2 Sup. lorda = 42 m2 Sup. lorda = 30 m2
attraverso locale interrato: 18,07 W/K

Trasmissione strutture opache

attraverso autorimessa: 17,20 W/K

Prospetto Est - Ovest Copertura Ventilazione: 39,17 W/K

Totale: 212,47 W/K

Sup. lorda = 65 m2 Sup. lorda = 38,2 m2

Sup. lorda = 38,2 m2

La determinazione delle superfici e del volume riscaldato total e permette il calcolo del

rapporto S/V che permette la valutazione con i gradi giorno della localit del fabbisogno

energetico primario limite.

Superficie totale disperdente 423.5 [m2]


Volume riscaldato 526.32 [m3]
S/V 0.8
Localit Milano
Gradi giorno 2404 gg
EPi limite 107,4 kWh/m2 anno

64
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Il grafico evidenzia che la maggiore percentuale delle perdite deriva dalle perdite per

trasmissione attraverso linvolucro a diretto contatto con les terno; a tal proposito si

evidenzia il calcolo delle stesse puntualmente:

Descrizione parti opache Area [m2] Trasmittanza [W/m2 K] Coefficiente di


della zona riscaldata trasmissione [W/K]
Parete verticale N 72 0,40 28,94
Parete verticale S 58 0,40 23,32
Parete verticale E 57 0,40 22,91
Parete verticale O 40 0,40 16,08
Copertura 76.4 0,28 21.39

Descrizione serramenti Area [m2] Trasmittanza [W/m2 K] Coefficiente di


dispersione [W/K]
Serramenti in legno 6/12/3 1,8 1,55 2,79
Serramenti in legno 6/12/3 7,9 1,55 12,25
Serramenti in legno 6/12/3 7,0 1,55 10,85

Il calcolo dei coefficienti di trasmissione consente la valutaz ione dellenergia disper-

sa durante il periodio di riscaldamento; energia che si ricava da:

Q L = [H (T i - T e )] t

dove:

- QL energia scambiata per trasmissione [MJ]

- H coefficiente di dispersione i [W/K]

- Ti temperatura di progetto della zona termica interna considerata [C]

- Te temperatura dellambiente esterno adiacente [C]

- t durata del periodo di riscaldamento [s]

Nel caso degli elementi precedentemente considerati e relativamente al mese di gennaio:

Descrizione parti opache Ht [W/K] T [C] t [Ms] Energia Energia


della zona riscaldata di 1 mes [Mj] [kWh]
Parete verticale N 28,94 18.3 2.68 1472 408
Parete verticale S 23,32 18.3 2.68 1186 329
Parete verticale E 22,91 18.3 2.68 1166 323
Parete verticale O 16,08 18.3 2.68 818 227
Copertura 21.39 18.3 2.68 1088 302
Totale 5730 1591

65
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8.5 Il calcolo del fabbisogno energetico utile I calcoli sono realizzati sulla base dei dati
Il fabbisogno energetico delledificio non dipende solo dalle p erdite per trasmissione climatici della localit in accordo con UNI
e ventilazione, ma anche da eventuali apporti gratuiti solari o di sorgenti interne. 10349.
Q H il fabbisogno energetico utile dellinvolucro calcolato attraverso il bilancio energetico Dei calcoli sviluppati si evidenziano in par-
che riassume le dispersioni e i guadagni per la zona termica considerata per mantenere il ticolare la valutazione degli apporti solari
livello di temperatura interna degli ambienti alla temperatura di progetto di 20C: di uno dei serramenti presenti nelledificio

Q H = (Q L )-[ U (Q G )] al piano terra 140 x 70 con esposizione est

dove: con un portico come ombreggiamento:


- QH fabbisogno energetico dellinvolucro [MJ]
Serramento in
Descrizione serramenti
- QL energia dispersa totale somma di Qt e Qv [MJ] legno 6/12/3
- QG energia dovuta agli apporti gratuiti somma di Qsi e Qi [MJ] Area [m2] 0,98

- U fattore di utilizzazione degli apporti energetici gratuiti [-] Coeffic. trasmissione solare g 0,7
Frazione trasparente 0,9
Il calcolo si sviluppa mese per mese definendo i diversi contri buti: Frazione per ombreggiamento 0,41
Area effettiva [m2] 0,28
T [C] QT [MJ] QV [MJ] QSI [MJ] QI [MJ] QL [MJ] QG [MJ] g [-] QH [MJ]
MJ/giorno gennaio 2,9
gennaio 18,30 6202 1920 317 1071 8121 1389 0,9999 6733
MJ di gennaio 24,17
febbraio 15,80 4836 1497 446 968 6333 1414 0,9996 4920
marzo 10,80 3660 1133 709 1071 4793 1781 0,9960 3019
Il calcolo del fattore di ombreggiamento
aprile 6,00 984 305 396 518 1288 915 0,9425 426
maggio 2,10 0 0 0 0 0 0 0,0000 0 dipende dallangolo di oscuramento del-
giugno -2,60 0 0 0 0 0 0 0,0000 0 laggetto orizzontale = 74, dalla latitudi-
luglio -5,10 0 0 0 0 0 0 0,0000 0
ne della localit e dallesposizione.
agosto -4,10 0 0 0 0 0 0 0,0000 0
settembre -0,40 0 0 0 0 0 0 0,0000 0 Langolo calcolato sulla base della posi-
ottobre 6,00 1115 345 327 588 1460 915 0,9637 579 zione del serramento e del sistemo oscu-
novembre 12,10 3968 1228 349 1037 5197 1385 0,9991 3812
rante (vedi figura).
dicembre 16,90 5727 1773 285 1071 7500 1356 0,9999 6144
Totale 25634

Legenda
T = Salto termico fra temperatura esterna e temperatura di progetto interna (20C)
QT = Perdite per trasmissione
QV = Perdite per ventilazione
Q SI = Guadagni solari
QI = Apporti interni
QL = Energia totale dispersa
QG = Apporti gratuiti totali
g = Coefficiente di utilizzo degli apporti gratuiti totali
QH = Fabbisogno energetico utile dellinvolucro

MILANO - Dati climatici secondo la norma UNI 10349 Valutazione del coefficiente di ombreggiamento
Irraggiamento giornaliero medio mensile
T media Pressione
Orizzontale SUD SE - SO E-O NE - NO NORD
[C] [Pa] [MJ/m2] [MJ/m2] [MJ/m2] [MJ/m2] [MJ/m2] [MJ/m2]
gennaio 1,7 590 3,8 6,0 4,8 2,9 1,6 1,5
febbraio 4,2 645 6,7 8,7 7,3 5,1 2,9 2,4
marzo 9,2 943 11,6 11,2 10,6 8,5 5,3 3,7
aprile 14,0 1163 16,5 10,9 12,1 11,4 8,2 5,4
maggio 17,9 1326 20,0 10,0 12,3 13,2 10,7 7,8
giugno 22,6 1840 22,2 9,8 12,5 14,4 12,2 9,4
luglio 25,1 1736 24,0 10,8 14,0 15,8 12,8 9,2
agosto 24,1 2012 19,4 11,3 13,3 13,2 9,8 6,4
settembre 20,4 1921 14,0 11,8 11,8 10,1 6,5 4,2
ottobre 14,0 1412 8,4 10,3 8,9 6,4 3,6 2,8
novembre 7,9 958 4,4 6,7 5,4 3,4 1,9 1,7
dicembre 3,1 671 3,3 5,4 4,3 2,6 1,4 1,3
66
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8.6 Calcolo del fabbisogno di energia Il rendimento di produzione dipende dal fattore di carico dell impianto che viene cal-
primaria colato su base mensile.
Il fabbisogno energetico Qh, non tiene Rendimento di produzione medio mensile:
conto del contributo dispersivo dellim-
Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo
pianto che deve servire tale energia. 0.66 % 0.84 % 0.87 % 0.88 % 0.87 % 0.62 %
Per garantire il fabbisogno calcolato infatti

necessario prevedere la quantit di ener- Il rendimento di produzione medio stagionale, media dei rendime nti di produzione
gia che si disperde per effetto delle imper- medi mensile ha un valore molto elevato pari a:
fezioni e perdite legate alle modalit con Rendimento di produzione medio stagionale p = 85 %
cui viene fornita lenergia dallimpianto ter-

mico e la sua rete. Il rendimento di produzione globale medio stagionale, ovvero il rapporto tra fabbisogno

Si tratta in altre parole di stimare: energetico utile dellinvolucro Q H e il fabbisogno di energia primaria (riscaldamento e

- un rendimento di emissione ausiliari elettrici) Q pari a: g = 75 % dove il rendimento globale medio stagionale

- un rendimento di distribuzione limite 311 per potenza nominale di 8 kW pari a: g = 68 % e quindi il limite rispettato.

- un rendimento di regolazione

- un rendimento di produzione 8.7 Fabbisogno energetico primario

Il fabbisogno energetico primario calcolato su base mensile c onsiderando le perdite

Ledificio servito da una caldaia modu- dellimpianto.

lante con Pn = 8 kW per il riscaldamento.


QH [MJ] Q [MJ]
Il sistema di emissione costituito da radia-
gennaio 6733 0.78 8840
tori con valvole termostatiche e un cronoter- febbraio 4920 0.77 6589
mostato allinterno della zona termica. marzo 3019 0.72 4377
aprile 426 0.55 874
I rendimenti derivanti dallimpiego dei
maggio 0 0
metodi tabellari in accordo con la norma giugno 0 0
UNI 10348 sono: luglio 0 0
agosto 0 0
Rendimento di regolazione
settembre 0 0
per singolo ambiente c 98 % ottobre 579 0.58 1106
novembre 3812 0.74 5306
Rendimento di distribuzione
dicembre 6144 0.77 8133
(caldaia in zona interrata e con Totale 25634 0.75 35227
tubature adeguatamente isolate) d 96 %
Il fabbisogno di energia primaria calcolato rispetto alla super ficie utile ed espresso in
Rendimento di emissione dei radiatori
kWh porta ad un valore pari a:
con temperatura di mandata elevata e 94 %
Valore di progetto EP: 81,54 kWh/m 2 anno

che rispetta il limite di 107,4 kWh/m 2 anno


Per quanto riguarda il calcolo del rendimento

di produzione esso dipende dal mese consi-

derato e dal fattore di carico dellimpianto.

Limpianto di produzione di calore ben

dimensionato e le caratteristiche costrutti-

ve dello stesso lo rendono molto efficiente:

Potenza generatore di calore Pn 8 kW


Perdite al camino con
bruciatore funzionante 5%
Perdite al camino con
bruciatore spento 0.1 %
Perdite al mantello 1.28 %

67
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9. La certificazione energetica, 9.1 Il processo di certificazione energetica

procedure La provincia di Milano ha ipotizzato le fasi e i soggetti della procedura di certificazione.

Lo schema sintetizza i documenti da presentare, le attivit del certificatore e le varie

Il decreto Dlgs 311 (art. 6) rende obbliga- fasi della certificazione proposta dalla Provincia di Milano.

toria la certificazione energetica per gli Lesperienza del Comune di Carugate ha evidenziato come la fase della verifica in

edifici di nuova costruzione e per gli edifici cantiere non sia sempre di semplice attuazione; la procedura pe rmette altre soluzioni

ristrutturati integralmente con superficie posteriori alla posa in opera: il carotaggio (metodo invasivo) o la misura in opera della

utile > 1000 m 2 a partire dalla data 8 otto- trasmittanza con termoflussimetro e termocoppie.

bre 2006:

- edifici residenziali, alberghi, pensioni e

assimilabili;

- edifici per uffici, ospedali, case di cura e

pensioni, edifici adibiti ad attivit ricrea-

tive, di culto e associative, edifici adibiti

ad attivit scolastiche;

- edifici adibiti ad attivit sportive e com-

merciali;

- edifici industriali ed agricoli condizionati

per il comfort.

Tale prescrizione in realt una dichiara-

zione di intenti e di buoni propositi, ma

priva di uno strumento attuativo; infatti

stabilito che il Legislatore emani i criteri,

le metodologie e i requisiti della prestazione

energetica entro 120 giorni dalla data di

entrata in vigore del decreto.

Fino allemanazione dei decreti attuativi la

certificazione prescritta non attuabile.

Il decreto prevede altres la figura del

certificatore energetico (art. 4) i cui

requisiti professionali e criteri di accredi-

tamento per assicurarne la qualificazione 9.2 LAttestato di Certificazione Energetica

e lindipendenza verranno stabiliti dai futu- Il DLgs 311 indica che lattestato di certificazione Energetica da allegarsi allatto di

ri decreti attuativi. compravendita e locazione in originale o copia autenticata.

Nellattesa che sia indicata ununica pro- Lattestato ha validit temporale massima di 10 anni a partire dal suo rilascio ed

cedura normativa nazionale per la certifi- aggiornato ad ogni intervento di ristrutturazione che modifica la prestazione energeti-

cazione degli edifici alcuni soggetti pubblici ca delledificio o dellimpianto.

consapevoli dellimportanza di avviare al Lattestato comprende i dati relativi allefficienza energetica propri delledificio, i valori

pi presto tale strumento hanno avviato o vigenti a norma di legge e i valori di riferimento, che consentono ai cittadini di valutare

sviluppato procedure di certificazione: la e confrontare la prestazione energetica delledificio. E corred ato da suggerimenti in

Provincia di Milano, la Provincia di merito agli interventi pi significativi ed economicamente conv enienti per il migliora-

Bolzano, il Comune di Carugate (MI) e il mento della prestazione delledificio.

Comune di Melzo (MI) sono solo alcuni

esempi. Negli edifici di propriet pubblica o adibiti ad uso pubblico c on superficie utile mag-

giore di 1000 m 2 lAttestato di Certificazione Energetica affisso in luogo vis ibile.


68
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Esempio di attestato di certificazione: - i ponti termici sono sintetizzati in maggiorazioni percentuali alle dispersioni

delle parti opache;

- la capacit termica legata alla tipologia edilizia dellinv olucro;

- i rendimenti dellimpianto fanno riferimento a tabelle;

- utenza e superficie definiscono il fabbisogno di acqua calda sanitaria;

- spessore e tecnologia definiscono trasmittanza di strutture in edificio esistente.

9.3 Considerazioni sul metodo di calcolo

La certificazione energetica di un edificio non uno

strumento di progettazione dellinvolucro, dellimpianto

o dellenergia rinnovabile impiegabile. E uno strumento

di verifica e come tale deve dare risultati univoci e

riproducibili.

Sulla base di queste considerazioni il metodo di calcolo

non pu che essere semplificato. Allo stesso tempo si

devono conseguire risultati che siano coerenti con la

qualit energetica delledificio.

Come norma di riferimento per il calcolo nella

Procedura della Provincia sono presenti la norma UNI

EN 832 e UNI EN 13790 e tutte le norma ad esse

correlate. Per la parte riguardante la certificazione

degli edifici esistenti il riferimento normativo la

Raccomandazione dellUNI CTI del novembre 2003.

Seguono in sintesi le semplificazioni della Procedura:

- il calcolo previsto stagionale e quindi si basa sui

gradi giorno;

- il volume e la superficie da indicare sono solo lordi;

- per i volumi non riscaldati sono presenti coefficienti

correttivi;

- gli apporti interni sono calcolati direttamente sulla

base della destinazione duso;


69
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10. Glossario ed elenco di norme Impianto termico: non sono considerati impianti termici apparecchi quali: stufe, cami-

tecniche applicabili netti, radiatori individuali, scaldacqua unifamiliari; tali app arecchi sono tuttavia assi-
milati agli impianti termici quando la somma delle potenze nomi nali del focolare degli

Attestato di certificazione energetica: apparecchi al servizio della singola unit immobiliare maggio re o uguale a 15 kW.

il documento attestante la prestazione Indice di prestazione energetica EP: esprime il consumo di energia primaria totale

energetica e alcuni parametri energetici riferito allunit di superficie utile o di volume lordo, espr esso rispettivamente in

delledificio. kWh/m anno o kWh/m 3 anno.


2

Attestato di qualificazione energetica: Involucro edilizio: linsieme delle strutture edilizie esterne che delimitano un edificio.
Ponte termico: la discontinuit di isolamento termico che si pu verificare in corrispon-
il documento predisposto ed asseverato da
denza degli innesti di elementi strutturali (solai e pareti verticali o pareti verticali tra loro).
un professionista abilitato, non necessa-
Ponte termico corretto: quando la trasmittanza termica della parete fittizia (il trat -
riamente estraneo alla propriet, alla pro-
to di parete esterna in corrispondenza del ponte termico) non s upera per pi del 15%
gettazione o alla realizzazione delledificio,
la trasmittanza termica della parete corrente.
che sostituisce a tutti gli effetti lattestato
Rendimento globale medio stagionale: rapporto tra il fabbisogno di en. termica utile
di certificazione energetica fino alla data di
per la climatizzazione invernale e len. primaria delle fonti e nergetiche, ivi compresa
entrata in vigore delle Linee guida nazionali
lenergia elettrica dei dispositivi ausiliari, calcolato con riferimento al periodo annuale
per la certificazione energetica.
di esercizio (si veda DPR 412).
Diagnosi energetica: procedura sistema-
Superficie utile: superficie netta calpestabile di un edificio.
tica volta a fornire una adeguata cono-

scenza del profilo di consumo energetico CALCOLO DEL FABBISOGNO ENERGETICO PRIMARIO
di un edificio o gruppo di edifici, di una UNI EN 832 Prestazione termica degli edifici.
Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento. Edifici residenziali, 2001.
attivit e/o impianto industriale o di servizi

pubblici o privati, ad individuare e quantifi- UNI EN ISO 7345 Isolamento termico. Grandezze fisiche e definizioni, 1999.

care le opportunit di risparmio energetico UNI EN ISO 6946 Componenti ed elementi per edilizia.
Resistenza termica e trasmittanza termica. Metodo di calcolo.
sotto il profilo costi-benefici e riferire in
UNI EN ISO 10456 Procedimenti per la determinazione dei valori termici dichiarati e di progetto, 2001.
merito ai risultati.
UNI 10379 Riscaldamento degli edifici.
Edificio: un sistema costituito dalle Fabbisogno energetico convenzionale normalizzato, 2005.
strutture edilizie esterne che delimitano UNI EN ISO 13789 Prestazione termica degli edifici.
Coefficiente di perdita di calore per trasmissione, 2001.
uno spazio di volume definito, dalle strut-

ture interne che ripartiscono detto volume UNI EN ISO 13790 Prestazione termica degli edifici.
Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento, 2005.
e da tutti gli impianti e dispositivi tecnolo-
UNI 10348 Riscaldamento degli edifici.
gici che si trovano stabilmente al suo Rendimenti dei sistemi di riscaldamento. Metodo di calcolo.

interno; la superficie esterna che delimita UNI EN 12831 Calcolo delle dispersioni ai fini del dimensionamento dei corpi scaldanti.

un edificio pu confinare con tutti o alcuni UNI EN ISO 10077-1 Prestazione termica di finestre, porte e chiusure.
Calcolo della trasmittanza termica. Metodo semplificato.
di questi elementi: lambiente esterno, il
UNI EN ISO 10077-2 Prestazione termica di finestre, porte e chiusure.
terreno, altri edifici. Il termine (edificio) Calcolo della trasmittanza termica. Metodo numerico per i telai.
pu riferirsi a un intero edificio ovvero a
UNI EN ISO 13370 Prestazione termica degli edifici.
parti di un edificio progettate o ristruttura- Trasferimento di calore attraverso il terreno. Metodi di calcolo, 2001.

te per essere utilizzate come unit immobi- UNI 10347 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Energia termica scambiata
tra una tubazione e lambiente circostante. Metodo di calcolo.
liari a se stanti.
UNI 10339 Impianti aeraulici al fini di benessere. Generalit, classificazione e requisiti.
Edificio di nuova costruzione: edificio Regole per la richiesta dofferta, lofferta, lordine e la fornitura.
per il quale la richiesta di permesso di UNI EN 13465 Ventilazione degli edifici.
Metodi di calcolo per la determinazione delle portate daria negli edifici residenziali
costruire o di denuncia di inizio attivit,
UNI EN 13779 Ventilazione degli edifici non residenziali.
comunque denominato, sia stata presenta-
Requisiti di prestazione per i sistemi di ventilazione e di condizionamento
ta successivamente alla data di entrata in
Raccomandazione CTI Esecuzione della certificazione energetica. Dati relativi alledificio.
vigore del presente decreto. Raccomandazione per lutilizzo della norma UNI 10348 ai fini del calcolo del fab-
bisogno di energia primaria e del rendimento degli impianti di riscaldamento, 2003.
70
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BANCHE DATI

UNI 10355 Murature e solai. Valori della resistenza termica e metodo di calcolo.

UNI 10351 Materiali da costruzione. Conduttivit termica e permeabilit al vapore.

UNI 10349 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici.

UNI EN 12524 Materiali e prodotti per edilizia. Propriet igrometriche. Valori tabulati di progetto

UNI EN 1745 Muratura e prodotti per muratura. Metodi per determinare i valori termici di progetto

Banca dati Sequenze orarie di dati climatici dellanno tipo per vari siti in Italia sviluppata nel
De Giorgio Progetto Finalizzato Energetica del 1979 dallIFA (Istituto di Fisica dellAtmosfera
del CNR). La raccolta stata compiuta in maniera praticamente continua nel
periodo 1951-1970.

PONTI TERMICI

UNI EN ISO 14683 Ponti termici in edilizia. Coefficiente di trasmissione termica lineica.
Metodi semplificati e valori di riferimento, 2001

UNI EN ISO 10211-1 Ponti termici in edilizia. Flussi termici e temperature superficiali.
Metodi generali di calcolo.

UNI EN ISO 10211-2 Ponti termici in edilizia. Calcolo dei flussi termici e delle temperature superficiali.
Ponti termici lineari.

VERIFICHE CONDENSA

UNI EN ISO 13788 Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia.
Temperatura superficiale interna per evitare lumidit superficiale critica
e condensazione interstiziale. Metodo di calcolo.

UNI 10350 Componenti edilizi e strutture edilizie. Prestazioni igrotermiche.


Stima della temperatura superficiale interna per evitare umidit critica
superficiale e valutazione del rischio di condensazione interstiziale

DOCUMENTAZIONE UTILE

ISO 9649 Misura della trasmittanza in opera con il metodo dei termoflussimetri.

ISO 9252 Isolamento termico. Rilievo e analisi qualitativa delle irregolarit termiche
negli involucri degli edifici.

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LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311

11. Requisiti energetici degli edifici (Allegato C DLgs 311) Mappatura delle zone climatiche

Trasmittanza termica delle strutture opache verticali


TN TS

Tabella 2.1 Strutture opache verticali AO


MI
VE

Valori limite della trasmittanza termica U espressa in W/m 2K TO


BO
GE
Dal 1 gennaio 2006 Dal 1 gennaio 2008 Dal 1 gennaio 2010
Zona climatica U (W/m2K) U (W/m2K) U (W/m2K)
FI
PG
AN

AQ

A 0,85 0,72 0,62 RM CB

BA
B 0,64 0,54 0,48 NA
PZ

C 0,57 0,46 0,40


CA

D 0,50 0,40 0,36 CZ

E 0,46 0,37 0,34


PA
F 0,44 0,35 0,33

Requisiti energetici degli edifici (Allegato C - DLgs 311)


Allegato I - DLgs 311
Coperture In tutte le zone climatiche, ad eccezione
Tabella 3.1 Valori limite della trasmittanza termica U espressa in W/m 2K
della F, per le localit ove lirradianza
Dal 1 gennaio 2006 Dal 1 gennaio 2008 Dal 1 gennaio 2010
Zona climatica media mensile sul piano orizzontale,
U (W/m2K) U (W/m2K) U (W/m2K)

A 0,80 0,42 0,38 nel mese di massima insolazione estiva,


B 0,60 0,42 0,38 sia maggiore o uguale a 290 W/m 2 ,
C 0,55 0,42 0,38 necessario verificare che il valore della
D 0,46 0,35 0,32
massa superficiale Ms delle parti opache
E 0,43 0,32 0,30
orizzontali, verticali e inclinate sia
F 0,41 0,31 0,29
superiore a 230 kg/m 2 .

Gli effetti positivi che si ottengono con il


Pavimenti verso locali non riscaldati o verso lesterno rispetto dei valori di Ms, possono essere
Tabella 3.2 Valori limite della trasmittanza termica U espressa in W/m 2K
raggiunti in alternativa con lutilizzo di
Dal 1 gennaio 2006 Dal 1 gennaio 2008 Dal 1 gennaio 2010
Zona climatica tecniche e materiali anche innovativi.
U (W/m2K) U (W/m2K) U (W/m2K)

A 0,80 0,74 0,65 In tal caso deve essere prodotta una


B 0,60 0,55 0,49 documentazione adeguata e la certifi-
C 0,55 0,49 0,42 cazione delle tecnologie e dei materiali
D 0,46 0,341 0,36 che ne attesti lequivalenza con le
E 0,43 0,38 0,33
disposizioni predette.
F 0,41 0,36 0,32

Per ulteriori informazioni consultate la

Funzione Tecnica Knauf.


Regime transitorio per la prestazione energetica
degli edifici (Allegato I - DLgs 311)

Divisori verticali e orizzontali di separazione tra edifici o unit


confinanti. Divisori verticali, orizzontali e inclinati di ambienti
non riscaldati rivolti verso lesterno
Valori limite della trasmittanza termica U espressa in W/m 2K

Dal 2 febbraio 2007


Zona climatica U (W/m2K)

C D E F 0,80

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