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1. Introduzione ...............................................................................................................................4
5 . 3 I s o l a m e n t o d e l l e d i f i c i o : L a n a l o g i a i d r a u l i c a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 0
6 . 1 Ve r i f i c a d e l l i s o l a m e n t o t e r m i c o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 3
6 . 2 Ve r i f i c h e d i b e n e s s e r e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 6
7.2 Sistemi per coperture e solai per edifici residenziali esistenti ..................................................55
7.3 Sistemi per coperture e solai per edifici non residenziali .........................................................57
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LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311
9 . 2 L A t t e s t a t o d i C e r t i f i c a z i o n e E n e r g e t i c a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 8
11 . R e q u i s i t i e n e r g e t i c i d e g l i e d i f i c i ( D L g s 3 11 ) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 2
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LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311
Il protocollo di Kyoto impegna lItalia a associati a normali lavori di recupero, per una nuova strategia del costruire:
ridurre significativamente le emissioni manutenzione o ristrutturazione pos- costruire (e ristrutturare) "bene", ovve-
di CO 2 . Purtroppo lItalia si presenta sono ridursi considerevolmente. ro isolando adeguatamente gli edifici.
gravemente inadempiente. Inoltre oggi possibile accedere a Il nuovo approccio oggi anche ben
La speranza di ridurre al minimo i danni giosi riducendone ulteriormente lim- alla certificazione energetica, si pu
di poter operare sui 25 milioni di pegno finanziario. Infine laumento dei confidare anche nella corretta valoriz-
alloggi fortemente inefficienti che costi- costi del combustibile destinato a zazione degli edifici ben isolati sul
ingenti sanzioni e crediti da acquistare. mente vantaggioso per gli investimenti Un immobile isolato bene e con criterio,
Il governo ha quindi varato alcuni prov- destinati al risparmio energetico. pu facilmente risultare confortevole
vedimenti molto promettenti ai fini del anche per l'isolamento dal rumore e
raggiungimento degli obiettivi di Kyoto: Vedr finalmente il suo avvio la certi- pertanto offrire un alto valore aggiunto
incentivi fiscali per gli interventi sul- ficazione energetica che premier alla qualit dell'abitare.
ledilizia esistente, Legge 311 sulle anche dal punto di vista monetario gli
ristrutturazioni e le nuove costruzioni, edifici meglio costruiti e pi efficienti. Knauf in questo volume dedicato ai
certificati bianchi, certificazione ener- Lauspicio che tale efficienza venga Progettisti vuole offrire il proprio contri-
getica degli edifici nuovi ed esistenti. ottenuta incrementando nel contempo, buto tecnico-scientifico per una corretta
Per gli edifici nuovi si tratta di una benessere acustico e la sicurezza al Le soluzioni a secco presentate qui
svolta epocale: i consumi degli edifici fuoco. Inutile sottolineare che questo saranno poi declinate opportunamente
verranno ridotti del 50% rispetto alla nuovo scenario richieder nuove e pi sul particolare progetto in cui si vogliano
normativa precedente e un ruolo pri- spiccate professionalit e che sar integrare. I tecnici Knauf potranno
mario finalmente riservato alla coi- richiesto agli operatori del settore uno affiancare il Progettista nella scelta
bentazione dellinvolucro i cui livelli sforzo di aggiornamento consistente. delle soluzioni ottimali.
altri Paesi europei mediterranei. saranno indispensabili, ma sar Con l'auspicio che questo volume
Per gli edifici esistenti i lavori di ristrut- soprattutto richiesta specializzazione possa costituire un valido strumento di
turazione dovranno comportare anche e approfondimento: le nuove sfide consultazione, uno speciale ringrazia-
migliorie dellefficienza energetica. dovranno essere vissute sul piano mento va all'ing. Mammi ed all'ing. Panzeri
Naturalmente tutto questo deve tener sostanziale e non solo formale come per il loro prezioso lavoro di redazione
Il termine coibentazione esprime il concetto di isolamento term ico. compresa tra 1,0 e 10 (W/mK);
E necessario mantenere allinterno degli ambienti civili e indu striali, con permanenza - conduttori puri come ad esempio i
di persone, determinate condizioni di benessere termico, ovvero di comfort. metalli presentano valori di condut-
Tali condizioni sono presenti se la temperatura dellaria e del le superfici che delimitano tivit superiori a 10 (W/mK).
La temperatura delle superfici dei componenti di un edificio, in inverno, tanto pi vicina ai riferimento per lisolamento termico ai
20 C, quanto pi basso il passaggio di calore dal lato interno dei componenti verso lesterno. valori di conduttivit per materiali da
Se si vuole dotare un componente edilizio di elevate capacit c oibentanti bisogna 10351 e UNI EN 12524.
tenere in considerazione le leggi fisiche del passaggio di calo re. Ad esempio, sulla fac- Vi sono grosse differenze fra i dati
ciata di un edificio avvengono i seguenti tipi di passaggio di calore: ricavabili nellambiente condizionato di
1. Si ha passaggio di calore dallaria riscaldata di un ambiente interno (20-22C) al un laboratorio su campioni nuovi, parti-
Parametri significativi per la valutazione qualitativa sono: il coefficiente liminare attenzione (m), rispetto alle
di passaggio termico (adduttanza o conduttanza unitaria superficiale) i tra prestazioni che si avranno in opera con
il reciproco di questo termine sar allora definito come resistenza liminare al pas- regimi igrotermici vari.
2. Segue quindi il trasporto di energia allinterno del componente: si parla di conduzione prestazioni indicato nella norma UNI
termica. Il parametro per questa valutazione la conduttivit del materiale. 10351, e conglobato nel coefficiente
3. Sul lato esterno del componente avviene nuovamente un passagg io di calore, in m di maggiorazione percentuale.
questo caso con ordine inverso rispetto al lato interno, ovvero dalla superficie del La conduttivit termica m di laborato-
componente allaria aperta. Il parametro a cui si fa riferiment o nuovamente il rio va moltiplicata per il coefficiente
coefficiente liminare di passaggio termico e ovvero la resistenza al passaggio m per tenere conto delle diverse pos-
La conduttivit di un materiale indica il flusso di calore per unit di area che, in condizioni etc., per ottenere il valore di condut-
stazionarie, passa attraverso uno strato unitario (1 m) del materiale in presenza di una tivit termica che si verificher effetti-
differenza di temperatura unitaria (1 K) tra le due facce opposte e parallele della parete vamente in opera.
La conduttivit dipende dalla porosit e dal contenuto idrometr ico del materiale. zare risulter in generale pi elevato
Un materiale compatto a bassa porosit e a struttura chiusa s empre un buon condut- I valori di m da adottare possono
tore termico. I valori numerici della conduttivit saranno allo ra molto alti. Un materiale risultare anche elevati; ci comporta
ad elevata porosit a celle aperte o chiuse conduce male il cal ore e si avranno quindi spessori di isolante ben pi rilevanti,
valori di conduttivit molto bassi. Si ricava da ci che materiali ad alto isolamento termico assicurando per un isolamento in
siano leggeri e costituiti in gran parte da celle o zone conten enti aria immobilizzata. opera adeguato alle reali necessit.
Per gli ordini di grandezza di conduttivit dei materiali edili zi si pu fare riferimento ai Nel caso di materiali non compresi dalla
- materiali ad elevate capacit coibentanti hanno valori di con duttivit compresi tra valori di calcolo della conduttivit devono
Per i materiali isolanti il valore della conduttivit da impieg are nei calcoli di progetto Il calore specifico definito come la
deve essere in accordo con le seguenti indicazioni: quantit di energia termica necessaria
- se il materiale isolante soggetto a marcatura CE, ovvero se esiste una norma di a provocare linnalzamento di una
prodotto di tale materiale, il valore di progetto da inserire n ei calcoli per la valutazione unit di temperatura nellunit di
della trasmittanza deriva del valore di 90/90 dichiarato dal produttore, ricalcolato in massa della sostanza ed misurata in
accordo con i procedimenti presenti nella norma UNI EN ISO 10456 che riassume le [ J / K g K ] ( c p = ( Q / T ) p) a p r e s s i o n e
- se il materiale isolante non soggetto a marcatura CE e il produttore dichiara dei valori nit di volume (cv=( Q/ T) v ) a volume
- se il materiale non ha la norma di prodotto e il produttore n on attesta la conformit del Detta la densit di una sostanza [Kg/ m 3],
prodotto con i valori di conduttivit che dichiara opportuno seguire le indicazioni si ha la relazione fra i due calori specifici:
della norma UNI 10351 che contiene anche le maggiorazioni perce ntuali che tengono
cv = cp
in considerazione invecchiamento e posa in opera.
La capacit termica C di un corpo
La resistivit dei materiali viene ricavata dallinverso della conduttivit (1/). data dal prodotto della sua massa M
Il calcolo della resistenza termica unitaria interna di un materiale omogeneo di spessore s per il calore specifico, cp, del materi-
s
si effettua con la formula: R t = _ ale; essa rappresenta cio il rapporto
Nel caso di un componente multistrato, dove gli strati sono normali alla direzione del flusso fra la quantit di calore trasmessa ad
di calore, per il calcolo della resistenza termica interna si procede alla somma delle resistenze una sostanza e la variazione di tem-
unitarie di ogni singolo strato calcolate per i relativi spessori e valori di conduttivit: peratura subita dalla sostanza stessa,
s1 s2 sn ed espressa in [J/K].
R t = _ + _ +...+ _
2 2 n
La capacit termica di una struttura
La resistenza termica si ottiene dalla somma della resistenza termica unitaria dei si ngoli C = cp s [J/m 3 K]
strati e della resistenza liminare interna ed esterna.
La capacit termica utile quando
Il calcolo si effettua con la formula: possibile sfruttarne il funzionamento:
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I due parametri descrivono come e quanto le oscillazioni della temperatura superficiale nellaria circostante.
Entrambi dipendono dalle caratteristiche dei materiali che comp ongono la parete:
- calore specifico;
- conduttivit termica;
- spessore;
- massa apparente.
Il metodo di calcolo per elaborare tali parametri presente ne lle norma UNI EN ISO
Fig. B: le pareti del poro sono rivestite
13786 e UNI EN 13791-2.
di pi strati di molecole dacqua. Il
Temperatura
superficiale
interna
trascorrere affinch una variazione sulla superficie esterna ve nga avvertita sullinterna. Fig. C: con laumento dellacqua in
Lattenuazione rappresenta la riduzione di ampiezza delloscillazione della te mperatura fase liquida si riempiono i colli del
dovuta alle caratteristiche della struttura. poro. Allinterno della camera del poro
I due parametri sono le grandezze che governano il comportament o di una parete nel continua a prodursi la diffusione illustrata
periodo estivo (ovvero sono lequivalente della trasmittanza in periodo invernale). nel punto precedente. Il meccanismo del
2.2 Prevenzione della condensa e diffusione del vapore trasporto capillare (in piccoli pori) via
La protezione dallazione dellumidit di condensa (formazione di condensa sulle super- acqua e di diffusione di vapore in pori
fici e allinterno dei componenti edilizi) faceva riferimento n el passato ai valori minimi di pi grossi.
Diversi modi duso dellabitazione, differenti tecniche edilizi e e maggiori esigenze fanno
Di seguito vengono indicati concetti e procedure di calcolo che permettono unesatta val-
utazione quantitativa e qualitativa della formazione di condens a e quindi metodi per assi-
Laria una miscela dazoto, ossigeno, anidride carbonica, idr ogeno, gas nobili e
vapore acqueo (fase aeriforme dellacqua). Dato che sulla super ficie terrestre le mole-
cole dacqua sono diffuse ovunque, tutti i materiali esistenti (tranne metalli, vetro e
altri) hanno un contenuto naturale dacqua che in equilibrio con quello del vapore
Come misura per la quantit del vapore acqueo presente nellari a si usa il concetto di
umidit relativa. Lumidit relativa data dal rapporto fra la pressione parziale del
Fig. E F: avviene esclusivo trasporto vapore p v presente nellaria alla temperatura T e la pressione di saturazi one p s alla
indica che vi ancora presente una Questa viene indicata in percentuale: il 100% indica che laria completamente satura
bolla daria allinterno del poro che di vapore acqueo, mentre unumidit relativa dello 0% definisce una condizione daria
I valori percentuali intermedi forniscono la quantit di vapore acqueo riferito alla saturazione
di saturazione del vapore acqueo: il valore dellumidit relati va del 100%. Con un
Dal punto di vista fisico la temperatura del punto di rugiada quella in corrispondenza
della quale, in una miscela gassosa di vapore, il gas saturo alla quantit presente di
acqueo (passaggio dalla fase aeriforme a quella liquida) a seguito della sovrasaturazione.
E necessario spiegare alcuni altri concetti per chiarire meglio i meccanismi di diffu-
Pressione del vapore acqueo (P) (pressione parziale) e pressione di saturazione (Ps) permeabilit al vapore dellaria in quiete
La pressione atmosferica totale il risultato della somma dell e pressioni dei singoli gas che (187.52 10 -12 ) e la permeabilit al vapore
compongono laria comprendendo anche la pressione del vapore ac queo. del materiale:
Di norma la pressione atmosferica totale uguale da entrambi i lati del componente edilizio 187.52 10 -12
=
(ad esempio di un componente di facciata). Diverso per il co mportamento della pressione
dei singoli gas. Nel caso di un componente con differenti condizioni microclimatiche allinterno , parametro adimensionale poich il
ed allesterno, la pressione parziale avr valori differenti. Q ueste differenti pressioni del quoziente di permeabilit, serve per
vapore provocano uno sbalzo di pressione parziale ed innescano un flusso di diffusione del semplificare la percezione della
Analogamente a quanto avviene per il punto di rugiada, dove abb iamo un cambio di stato, materiale in esame con un altro mate-
anche la pressione del vapore acqueo riale, laria, che ben conosce.
va del 100% e che crescente in pro- ottenere con due formule differenti,
chiamato pressione del vapore saturo. del materiale e laltra in funzione del
Il legame tra pressione del vapore coefficiente .
acqueo (P), umidit relativa ( ) e Nel primo caso la resistenza alla diffu-
pressione del vapore saturo (Ps) sione di vapore definita come rap-
s
Rv =
Le curve della pressione del vapore
saturo, determinate dalla temperatura Nel secondo caso come prodotto del
midit relativa del 50% e del 100%, del vapore del materiale per la resis-
e per lo spessore s:
materiale, che esprime lattitudine a trasmettere per diffusion e il vapore dacqua contenuto dove le unit di misura sono:
Nella norma UNI 10351 sono indicati, per i diversi materiali ed ilizi, i valori di permeabilit a - [Kg/ s m Pa]
Tale impostazione consente al progettista di poter fare riferim ento a valori di permeabilit al
La resistivit alla diffusione del vapore (1/ ) linverso della permeabilit al vapore.
La resistivit alla diffusione al vapore pu essere espressa an che come rapporto ( ) fra la
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2.3 Calcoli relativi al trasporto di calore e Definizioni e valori delle adduttanze unitarie i e e
alla diffusione del vapore Le conduttanze unitarie superficiali, interne i ed esterne e , tengono conto sia dello
scambio convettivo sia dello scambio per irraggiamento da una s uperficie verso
viceversa.
superficie e di temperatura) che in regime - i = adduttanza unitaria interna. Si intende quella riferita al ca so di scambio di
stazionario passa tra le due (o pi) facce calore dallambiente alla parete (ammissione);
opposte di una parete, costituita da un materi- - e = adduttanza unitaria esterna. Si intende quella riferita al ca so di scambio di
nenti edilizi e dai corrispondenti valori di con- Calcolo della resistenza termica Rt
duttivit termica. La resistenza termica Rt di una parete data dalla sommatoria delle varie resistenze
e tramite la (2) per strutture composte da diversi Calcolo della trasmittanza termica U
diversi strati di materiali omogenei: La trasmittanza termica U di una parete si ricava dallinverso della resistenza termica Rt.
(2)
(6)
- s [m] Dato un componente sul cui lato interno la temperatura sia Ti e Te sul lato esterno, in
- [W/mK] condizioni di regime stazionario si ha il flusso termico spec ifico di calore q dato dal
prodotto della trasmittanza termica U per la differenza di temp eratura T = (Ti Te)
conduttanza termica unitaria e si ricava Per meglio comprendere lanalisi termofisica delle leggi che go vernano la trasmis-
tramite la (3) per le pareti costituite da un sione di calore nel caso di sistemi composti, in cui cio vi si a la trasmissione per con-
unico componente, e tramite la (4) per le pareti duzione e per convezione, noti i valori di e e i (dalla norma UNI) consideriamo il
costituite da pi strati di materiale omogeneo. caso di una parete piana in regime stazionario immersa in due f luidi.
1. Calore ceduto dal fluido alla parete per unit di tempo e di superficie (q1)
(4)
2. Calore trasmesso nella parete per conduzione (q2)
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Una volta conosciuta la resistenza totale 1/U di una parete ris ulta facile e proficuo
rappresentare gli andamenti di temperatura nei diversi strati d ella parete stessa.
I salti di temperatura in corrispondenza alle due superfici ter minali e nei diversi strati
risultano, nel caso di parete piana ed indefinita, proporzional i alle diverse resistenze
si ottiene lequazione
(8)
(10)
(11)
(12)
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Un componente che abbia permeanza molto bassa (cio resistenza alla diffusione del
Calcoli relativi alla diffusione del
vapore elevata) viene definito barriera al vapore, in quanto attraverso ad esso il
vapore
vapore fluisce in quantit molto ridotte.
A differenza del caso del flusso di calore gli strati daria adi acenti alle superfici delle
Calcolo della resistenza alla diffu-
pareti non esercitano resistenza rispetto alla diffusione del v apore ( come se
sione del vapore di componenti
avessero permeanza infinita o resistenza alla diffusione del va pore nulla). Ne con-
edilizi ad uno o pi strati
segue che i valori della pressione di vapore allinterno della mbiente Pvi e allesterno
La resistenza alla diffusione al vapore
Pve agiscono direttamente sulle superfici delimitanti la parete .
Rvt definita come rapporto fra lo
pareti omogenee
La resistenza si ottiene dalla (13) per
(17)
una parete costituita da un materiale
(14)
Dove:
- Pv = Pvi Pve;
Dove le unit di misura sono:
- Pvi la pressione parziale di vapore allinterno;
- R vt [Pa m 2 s/kg];
- Pve la pressione parziale di vapore allesterno;
- s [m];
- vap [kg/sm 2 ];
- [kg/s m Pa].
- s [m],
- [kg/s m Pa];
Calcolo della permeanza al vapore di
- Pv [Pa].
componenti edilizi ad uno o pi strati
Per il calcolo di Pvi e Pve bisogna rifarsi al diagramma della ria umida che permette
La permeanza al vapore (specifica alla
di ricavare i suddetti valori. Nella stagione invernale, quando normalmente interessa
superficie) P linverso della resisten-
verificare il pericolo di condensa, il flusso di vapore diret to dallinterno verso lester-
za alla diffusione al vapore e si ricava
no, poich la pressione di vapore interna Pvi superiore a que lla esterna Pve.
tramite le relazioni:
(15)
(16)
- P [kg/Pa m 2 s];
- s [m];
- [kg/s m Pa];
to in figura.
(19)
Dove:
- Pn [Pa];
- R vn , R vt [kg/sm 2 Pa];
- P vi e P ve [Pa].
condensazione interstiziale.
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Analogia fra la legge del flusso termico e la legge del flusso di vapore
Q = U S (T i - T e ) G = P S (P vi - P ve )
- Ti = temperatura allinterno dellambiente in [C]; - Pvi = pressione di vapore allinterno dellambiente in [Pa];
- Te = temperatura esterna in [C]; - Pve = pressione di vapore allesterno dellambiente in [Pa];
La trasmittanza termica U data dallinverso della sommatoria La permeanza P data dallinverso della sommatoria delle
Dove: Dove:
- = conducibilit termica del materiale costituente lo strato in [W/mK]; - = permeabilit del materiale costituente lo strato in [kg/smPa] ;
- s = spessore del materiale costituente lo strato in [m]. - s = spessore del materiale costituente lo strato in [m].
La caduta di temperatura fra le superfici che delimitano gli st rati (Nel fenomeno della diffusione del vapore i valori dei coeffici enti
costituenti la parete proporzionale alla resistenza termica d i di adduzione i e e sono trascurabili; la diffusione nello strato
dove
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VALORI TERMOIGROMETRICI DEI PRINCIPALI MATERIALI DA COSTRUZIONE (UNI 10351)
CLS 21 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 600 0.16 30% 0.21 4.60 4.60
CLS 22 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 700 0.18 30% 0.23 3.75 3.75
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311
CLS 23 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 800 0.20 30% 0.26 3.15 3.15
CLS 24 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 900 0.22 30% 0.29 2.70 2.70
CLS 25 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 1000 0.25 30% 0.33 2.35 2.35
CLS 26 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 1100 0.29 30% 0.38 2.10 2.10
CLS 27 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 1200 0.33 30% 0.43 1.87 1.87
CLS 28 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 1300 0.37 30% 0.48 1.70 1.70
CLS 29 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 1400 0.42 30% 0.54 1.50 1.50
CLS 30 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 1500 0.47 30% 0.61 1.45 1.45
CLS 31 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 1600 0.54 30% 0.70 1.33 1.33
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tipo N DESCRIZIONE Massa vol. m m utile
a 10 -12
u 10 -12
kg/m 3 W/mK % W/mK kg/msPa kg/msPa
CLS 32 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti esterne 1700 0.63 30% 0.82 1.25 1.25
CLS 33 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 500 0.14 45% 0.20 6.25 6.25
CLS 34 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 600 0.16 45% 0.23 4.60 4.60
CLS 37 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 900 0.22 45% 0.32 2.70 2.70
CLS 38 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 1000 0.25 45% 0.36 2.35 2.35
CLS 39 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 1100 0.29 45% 0.42 2.10 2.10
CLS 40 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 1200 0.33 45% 0.48 1.87 1.87
CLS 41 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 1300 0.37 45% 0.54 1.70 1.70
CLS 42 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 1400 0.42 45% 0.61 1.50 1.50
CLS 43 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 1500 0.47 45% 0.68 1.45 1.45
CLS 44 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 1600 0.54 45% 0.78 1.33 1.33
CLS 45 Calcestruzzo di argilla espansa per pareti di scantinati 1700 0.63 45% 0.91 1.25 1.25
CLS 46 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 500 0.14 100% 0.28 6.25 6.25
CLS 47 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 600 0.16 100% 0.32 4.60 4.60
CLS 48 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 700 0.18 100% 0.36 3.75 3.75
CLS 49 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 800 0.20 100% 0.40 3.15 3.15
CLS 50 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 900 0.22 100% 0.44 2.70 2.70
CLS 51 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 1000 0.25 100% 0.50 2.35 2.35
CLS 52 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 1100 0.29 100% 0.58 2.10 2.10
CLS 53 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 1200 0.33 100% 0.66 1.87 1.87
CLS 54 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 1300 0.37 100% 0.74 1.70 1.70
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CLS 55 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 1400 0.42 100% 0.84 1.50 1.50
CLS 56 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 1500 0.47 100% 0.94 1.45 1.45
CLS 57 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 1600 0.54 100% 1.08 1.33 1.33
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CLS 58 Calcestruzzo di argilla espansa per sottofondi non aerati 1700 0.63 100% 1.26 1.25 1.25
CLS 59 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti interne o esterne protette 400 0.12 25% 0.15 18.75 18.75
CLS 60 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti interne o esterne protette 500 0.14 25% 0.18 12.50 12.50
CLS 61 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti interne o esterne protette 600 0.15 25% 0.19 9.37 9.37
CLS 62 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti interne o esterne protette 700 0.17 25% 0.21 7.50 7.50
CLS 63 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti interne o esterne protette 800 0.20 25% 0.25 6.25 6.25
CLS 64 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti esterne 400 0.12 40% 0.17 18.75 18.75
CLS 65 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti esterne 500 0.14 40% 0.20 12.50 12.50
CLS 66 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti esterne 600 0.15 40% 0.21 9.37 9.37
tipo N DESCRIZIONE Massa vol. m m utile
a 10 -12
u 10 -12
kg/m 3 W/mK % W/mK kg/msPa kg/msPa
CLS 67 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti esterne 700 0.17 40% 0.24 7.50 7.50
CLS 68 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti esterne 800 0.20 40% 0.28 6.25 6.25
CLS 69 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti di scantinati 400 0.12 50% 0.18 18.75 18.75
CLS 70 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti di scantinati 500 0.14 50% 0.21 12.50 12.50
CLS 71 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti di scantinati 600 0.15 50% 0.23 9.37 9.37
CLS 72 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti di scantinati 700 0.17 50% 0.26 7.50 7.50
CLS 73 Calcestruzzo cellulare da autoclave per pareti di scantinati 800 0.20 50% 0.30 6.25 6.25
CLS 74 Cls di inerti espansi di origine vulcanica per pareti interne o esterne protette 1000 0.38 0% 0.38 2.35 2.35
CLS 75 Cls di inerti espansi di origine vulcanica per pareti interne o esterne protette 1200 0.47 0% 0.47 1.87 1.87
CLS 76 Cls di inerti espansi di origine vulcanica per pareti interne o esterne protette 1400 0.58 0% 0.58 1.56 1.56
CLS 77 Calcestruzzo di perlite e di vermiculite per pareti interne o esterne protette 250 0.09 40% 0.13 37.50 37.50
CLS 78 Calcestruzzo di perlite e di vermiculite per pareti interne o esterne protette 400 0.11 40% 0.15 18.75 18.75
CLS 79 Calcestruzzo di perlite e di vermiculite per pareti esterne 250 0.09 55% 0.14 37.50 37.50
CLS 80 Calcestruzzo di perlite e di vermiculite per pareti esterne 400 0.09 55% 0.14 18.75 18.75
CLS 81 Calcestruzzo di perlite e di vermiculite per pareti di scantinati 250 0.11 65% 0.18 37.50 37.50
CLS 82 Calcestruzzo di perlite e di vermiculite per pareti di scantinati 400 0.11 65% 0.18 18.75 18.75
CLS 83 Calcestruzzo generico 400 0.19 0% 0.19 9.40 9.40
CLS 84 Calcestruzzo generico 500 0.22 0% 0.22 7.50 7.50
CLS 85 Calcestruzzo generico 600 0.24 0% 0.24 6.25 6.25
CLS 86 Calcestruzzo generico 700 0.27 0% 0.27 5.35 5.35
CLS 87 Calcestruzzo generico 800 0.30 0% 0.30 4.70 4.70
LIsolamento ter mico con Knauf
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tipo N DESCRIZIONE Massa vol. m m utile
a 10 -12
u 10 -12
kg/m 3 W/mK % W/mK kg/msPa kg/msPa
MUR 2 Laterizi per pareti interne 800 0.18 65% 0.30 18 a 36 18 a 36
MUR 3 Laterizi per pareti interne 1000 0.40 48% 0.59 18 a 36 18 a 36
MUR 4 Laterizi per pareti interne 1200 0.32 35% 0.43 18 a 36 18 a 36
MUR 5 Laterizi per pareti interne 1400 0.40 25% 0.50 18 a 36 18 a 36
MUR 6 Laterizi per pareti interne 1600 0.50 18% 0.59 18 a 36 18 a 36
MUR 7 Laterizi per pareti interne 1800 0.63 14% 0.72 18 a 36 18 a 36
MUR 8 Laterizi per pareti interne 2000 0.80 12% 0.90 18 a 36 18 a 36
MUR 9 Laterizi per pareti esterne 600 0.13 180% 0.36 18 a 36 18 a 36
MUR 10 Laterizi per pareti esterne 800 0.18 130% 0.41 18 a 36 18 a 36
MUR 11 Laterizi per pareti esterne 1000 0.40 96% 0.78 18 a 36 18 a 36
MUR 12 Laterizi per pareti esterne 1200 0.32 70% 0.54 18 a 36 18 a 36
MUR 13 Laterizi per pareti esterne 1400 0.40 50% 0.60 18 a 36 18 a 36
MUR 15 Laterizi per pareti esterne 1600 0.50 28% 0.64 18 a 36 18 a 36
MUR 15 Laterizi per pareti esterne 1800 0.63 28% 0.81 18 a 36 18 a 36
MUR 16 Laterizi per pareti esterne 2000 0.80 24% 0.99 18 a 36 18 a 36
ROC 1 Ardesia 2700 2.00
ROC 2 Basalto 2800 3.50
ROC 3 Calcare 1900 1.50
ROC 4 Calcare 2100 1.60
ROC 5 Calcare 2700 2.90
ROC 6 Calcare 2800 3.50
LIsolamento ter mico con Knauf
LEG 1 Abete (flusso perpendicolare alle fibre) 450 0.10 20% 0.12 0.30 0.90
LEG 2 Abete (flusso parallelo alle fibre) 450 0.10 20% 0.12 4.50 6.00
LEG 3 Pino (flusso perpendicolare alle fibre) 550 0.12 20% 0.14 4.50 4.50
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311
LEG 4 Pino (flusso parallelo alle fibre) 550 0.12 50% 0.18 4.50 4.50
LEG 5 Acero (flusso perpendicolare alle fibre) 710 0.15 20% 0.18 4.50 4.50
LEG 6 Acero (flusso parallelo alle fibre) 710 0.15 50% 0.23 4.50 4.50
LEG 7 Quercia (flusso perpendicolare alle fibre) 850 0.18 20% 0.22 4.50 4.50
LEG 8 Quercia (flusso parallelo alle fibre) 850 0.18 50% 0.27 4.50 4.50
LEG 9 Pannelli di fibre di legno duri ed extraduri 800 0.12 20% 0.14 2.60 2.60
LEG 10 Pannelli di fibre di legno duri ed extraduri 900 0.13 20% 0.16 2.60 2.60
LEG 11 Pannelli di fibre di legno duri ed extraduri 1000 0.15 20% 0.18 2.60 2.60
LEG 12 Pannelli di lana di legno con leganti inorganici 300 0.071 20% 0.09 36 a 90 36 a 90
19
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tipo N DESCRIZIONE Massa vol. m m utile
a 10 -12
u 10 -12
kg/m 3 W/mK % W/mK kg/msPa kg/msPa
LEG 13 Pannelli di lana di legno con leganti inorganici 350 0.076 20% 0.09 36 a 90 36 a 90
LEG 14 Pannelli di lana di legno con leganti inorganici 400 0.081 20% 0.10 36 a 90 36 a 90
LEG 15 Pannelli di lana di legno con leganti inorganici 500 0.091 20% 0.11 36 a 90 36 a 90
LEG 17 Pannelli di spaccato di legno e leganti inorganici 400 0.09 30% 0.12 36 a 90 36 a 90
LEG 17 Pannelli di spaccato di legno e leganti inorganici 500 0.11 30% 0.14 36 a 90 36 a 90
LEG 18 Pannelli di spaccato di legno e leganti inorganici 600 0.12 30% 0.16 36 a 90 36 a 90
LEG 19 Pannelli di particelle pressati 500 0.083 20% 0.10 1,8 a 3,6 1,8 a 3,6
LEG 20 Pannelli di particelle pressati 600 0.10 20% 0.12 1,8 a 3,6 1,8 a 3,6
LEG 21 Pannelli di particelle pressati 700 0.13 20% 0.16 1,8 a 3,6 1,8 a 3,6
LEG 22 Pannelli di particelle estrusi 700 0.14 20% 0.17 9.00 9.00
LEG 23 Pannelli di legno compensato (espanso puro) 90 0.039 10% 0.04 6,7 a 10 6,7 a 10
LEG 24 Pannelli di legno compensato (espanso con leganti) 130 0.041 10% 0.05 4,0 a 21 4,0 a 21
LEG 25 Pannelli di legno compensato 200 0.047 10% 0.05 4,0 a 21 4,0 a 21
MET 1 Acciaio 7800 52.00
MET 2 Acciaio inossidabile 8000 17.00
MET 3 Argento 10500 420.00
MET 4 Alluminio 2700 220.00
MET 5 Leghe di alluminio 2800 160.00
MET 6 Bronzo 8700 65.00
MET 7 Ferro puro 7870 80.00
MET 8 Ghisa 7200 50.00
LIsolamento ter mico con Knauf
ISO 9 Polistirene espanso sinterizzato, in lastre ricavate da blocchi 30 0.038 10% 0.042 1,8 a 4,5 1,8 a 4,5
ISO 10 Polistirene espanso, in lastrestampate per termocompressione 20 0.036 10% 0.040 1,8 a 4,5 1,8 a 4,5
ISO 11 Polistirene espanso, in lastrestampate per termocompressione 25 0.035 10% 0.039 1,8 a 4,5 1,8 a 4,5
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311
ISO 12 Polistirene espanso, in lastrestampate per termocompressione + C33 30 0.035 10% 0.039 1,8 a 4,5 1,8 a 4,5
ISO 13 Polistirene espanso estruso, con pelle 30 0.031 15% 0.036 1,8 a 4,5 1,8 a 4,5
ISO 14 Polistirene espanso estruso, con pelle 35 0.030 15% 0.034 1,8 a 4,5 1,8 a 4,5
ISO 15 Polistirene espanso estruso, senza pelle 30 0.037 10% 0.041 0,6 a 22 0,6 a 22
ISO 16 Polistirene espanso estruso, senza pelle 50 0.028 20% 0.034 0,6 a 22 0,6 a 22
ISO 17 Poliuretano in lastre ricavate da blocchi 25 0.031 10% 0.034 1a2 1a2
ISO 18 Poliuretano in lastre ricavate da blocchi 32 0.023 40% 0.032 1a2 1a2
ISO 19 Poliuretano in lastre ricavate da blocchi 40 0.022 45% 0.032 1a2 1a2
ISO 20 Poliuretano in lastre ricavate da blocchi 50 0.022 45% 0.032 1a2 1a2
21
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tipo N DESCRIZIONE Massa vol. m m utile
a 10 -12
u 10 -12
kg/m 3 W/mK % W/mK kg/msPa kg/msPa
ISO 21 Poliuretano espanso in situ 37 0.023 50% 0.035 1,8 a 6 1,8 a 6
ISO 22 Feltri resinati in fibre di vetro 11 0.048 10% 0.053 150 150
ISO 23 Feltri resinati in fibre di vetro 14 0.044 10% 0.048 150 150
ISO 24 Feltri resinati in fibre di vetro 16 0.042 10% 0.046 150 150
ISO 25 Pannelli semirigidi in fibra di vetro 16 0.042 10% 0.046 150 150
ISO 26 Pannelli semirigidi in fibra di vetro 20 0.039 10% 0.043 150 150
ISO 27 Pannelli semirigidi in fibra di vetro 30 0.036 10% 0.040 150 150
ISO 28 Pannelli rigidi in fibra di vetro 100 0.035 10% 0.038 150 150
ISO 29 Feltri resinati in fibre minerali di rocce feldspatiche 30 0.041 10% 0.045 150 150
ISO 30 Feltri resinati in fibre minerali di rocce feldspatiche 35 0.040 10% 0.044 150 150
ISO 31 Pannelli semirigidi in fibre minerali di rocce feldspatiche 40 0.038 10% 0.042 150 150
ISO 32 Pannelli semirigidi in fibre minerali di rocce feldspatiche 55 0.036 10% 0.040 150 150
ISO 33 Pannelli rigidi in fibre minerali di rocce feldspatiche 80 0.035 10% 0.039 150 150
ISO 34 Pannelli rigidi in fibre minerali di rocce feldspatiche 100 0.034 10% 0.037 150 150
ISO 35 Pannelli rigidi in fibre minerali di rocce feldspatiche 125 0.034 10% 0.037 150 150
ISO 36 Pannelli a fibre orientate in fibre minerali di rocce feldspatiche 100 0.044 10% 0.048 150 150
ISO 37 Feltri trapuntati in fibre minerali di rocce basaltiche 60 0.037 20% 0.044 150 150
ISO 38 Feltri trapuntati in fibre minerali di rocce basaltiche 80 0.037 20% 0.044 150 150
ISO 39 Feltri trapuntati in fibre minerali di rocce basaltiche 100 0.038 20% 0.046 150 150
ISO 40 Feltri in fibre minerali da loppe di altoforno 40 0.049 4% 0.051 150 150
ISO 41 Pannelli semirigidi e rigidi in fibre minerali da loppe di altoforno 40 0.049 10% 0.054 150 150
LIsolamento ter mico con Knauf
ISO 42 Pannelli semirigidi e rigidi in fibre minerali da loppe di altoforno 60 0.044 10% 0.048 150 150
ISO 43 Pannelli semirigidi e rigidi in fibre minerali da loppe di altoforno 80 0.042 10% 0.046 150 150
ISO 44 Pannelli semirigidi e rigidi in fibre minerali da loppe di altoforno 100 0.042 10% 0.046 150 150
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311
ISO 45 Pannelli semirigidi e rigidi in fibre minerali da loppe di altoforno 150 0.044 10% 0.048 150 150
ISO 46 Polietilene espanso estruso in continuo, non reticolato 30 0.042 20% 0.050 0,5 a 1 1a2
ISO 47 Polietilene espanso estruso in continuo, non reticolato 50 0.050 20% 0.060 0,5 a 1 1a2
ISO 48 Polietilene espanso estruso in continuo, reticolato 33 0.040 20% 0.048 0,5 a 1 1a2
ISO 49 Polietilene espanso estruso in continuo, reticolato 50 0.048 20% 0.058 0,5 a 1 1a2
ISO 50 Cloruro di polivinile espanso rigido in lastre 30 0.032 20% 0.038 0,5 a 1 1a2
ISO 51 Cloruro di polivinile espanso rigido in lastre 40 0.035 20% 0.042 0,5 a 1 1a2
ISO 52 Argilla espansa in granuli 280 0.08 15% 0.092 187.5 187.5
ISO 53 Argilla espansa in granuli 330 0.09 15% 0.104 187.5 187.5
tipo N DESCRIZIONE Massa vol. m m utile
a 10 -12
u 10 -12
kg/m 3 W/mK % W/mK kg/msPa kg/msPa
ISO 54 Argilla espansa in granuli 450 0.10 15% 0.115 187.5 187.5
ISO 55 Fibre di cellulosa costipata per strati orizzontali 32 0.04 45% 0.058 187.5 187.5
ISO 56 Perlite espansa in granuli 100 0.055 20% 0.066 187.5 187.5
ISO 57 Polistirolo espanso in granuli 15 0.045 20% 0.054 187.5 187.5
ISO 58 Pomice naturale 400 0.08 20% 0.096 187.5 187.5
ISO 59 Scorie espanse 600 0.064 20% 0.077 187.5 187.5
ISO 60 Vermiculite espansa in granuli 80 0.068 20% 0.082 187.5 187.5
ISO 61 Vermiculite espansa in granuli 120 0.069 20% 0.083 187.5 187.5
AQU 1 Acqua liquido in quiete a 293 K 1000 0.60
AQU 4 Neve appena caduta e per strati fino a 3cm 100 0.06
AQU 5 Neve soffice per esempio strati da 3 fino a 7cm 200 0.12
AQU 6 Neve moderatamente compatta, per esempio strati da 7 fino a 10cm 300 0.23
AQU 7 Neve compatta, per esempio strati da 20 fino a 40cm 500 0.70
CAR 1 Carta e cartone 1000 0.16 1a2 1a2
CAR 2 Cartone bitumato 1100 0.23 60a 90x 10^-3 60a 90 x 10^-3
CAR 3 Cartongesso in lastre 900 0.21 23 23
CAR 4 Cartone ondulato 100 0.065
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Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311
Per questo negli edifici opportuno interveni- Tabella 1.1 Allegato C - DLGS 311
EPi limite - Valori limite per la climatizzazione invernale espressi in kWh/m 2 anno
re coibentando tetti, solai, pareti, finestre e Zona climatica
tubazioni. Successivamente indispensabile A B C D E F
S/V
<600 601 900 901 1400 1401 2100 2101 3000 >3000
ottimizzare il processo di combustione ed infi- GG GG GG GG GG GG GG GG GG GG
0.2 10 10 15 15 25 25 40 40 55 55
ne consentire al sole di fare la sua parte
0.9 45 45 60 60 85 85 110 110 145 145
riscaldando naturalmente gli ambienti.
Questi stessi concetti sono alla base delle nor- I limiti sono espressi in kWh/m 2 anno per gli edifici residenziali che hanno unaltezza dei
mative per il risparmio energetico promulgate locali mediamente compresa tra 2.7 e 3 metri e in kWh/m 3 anno per tutte le altre tipologie.
in tutti i Paesi che tengono conto in ogni caso Lindice di prestazione energetica non rap-
che il risparmio di energia deve essere ottenu- presenta i consumi reali poich viene calco-
to senza sacrificare il comfort abitativo. lato in condizioni di utilizzo standard di
La progettazione, la costruzione e lesercizio modo che i risultati possano essere univoci
degli edifici civili e industriali (riscaldati ai fini e confrontabili.
del comfort dei lavoratori) regolata dal DLgs In particolare vengono rese standard le con-
1 9 2 / 2 0 0 5 e d a l D L g s 3 11 / 2 0 0 7 c h e h a n n o dizioni di calcolo che dipendono dalla sta-
modificato e integrato la precedente legge gione di riscaldamento, dalla conduzione dellimpianto e dal comportamento dellutenza.
10/91; i decreti legislativi fissano i criteri e
I nuovi decreti non sono soltanto un complesso di norme volte al risparmio energetico,
per lambiente dal punto di vista termico. I fattori che influ enzano questo atteggia-
1) parametri ambientali:
- temperatura dellaria;
- umidit relativa;
- velocit dellaria.
2) parametri individuali:
- tipo di abbigliamento.
come media tra la temperatura dellaria e la temperatura media radiante delle superfici:
tuire un indice di valutazione, ad esempio per ambienti con umi dit relativa e velocit
valore della temperatura dellaria interna, vale a dire, osservando la relazione precedente,
quando le superfici che delimitano lambiente hanno una tempera tura prossima a Ti.
25
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3.3 Leggi, Decreti, Norme UNI EN ISO 6946 Componenti ed elementi per edilizia. Resistenza termica e trasmittanza termica. Metodo di calcolo.
mento di attuazione della Direttiva UNI 10348 Riscaldamento degli edifici. Rendimenti dei sistemi di riscaldamento. Metodo di calcolo.
02/91 s u l l e ff i c i e n z a energetica. UNI 10349 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici.
Tu t t a la legislazione precedente UNI 10379-05 Riscaldamento degli edifici. Fabbisogno energetico convenzionale normalizzato.
viene quindi integrata o sostituita dai Ventilazione degli edifici.
UNI EN 13465 Metodi di calcolo per la determinazione delle portate daria negli edifici residenziali.
due decreti.
Ventilazione degli edifici non residenziali.
Vengono quindi abrogati articoli della UNI EN 13779 Requisiti di prestazione per i sistemi di ventilazione e di condizionamento.
legge 10/91 e del DPR 412 (decreto
UNI EN ISO 13789 Prestazione termica degli edifici. Coefficiente di perdita di calore per trasmissione, 2001.
attuativo della legge 10/91) che
UNI EN 832 Prestazione termica degli edifici.
riguardano argomenti trattati, sosti- Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento. Edifici residenziali, 2001.
tuiti e integrati direttamente dal Dlgs UNI EN ISO 13790 Prestazione termica degli edifici. Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento, 2005.
192 e 311; ad esempio vengono abro- Prestazione termica di finestre, porte e chiusure.
UNI EN ISO 10077-1 Calcolo della trasmittanza termica. Metodo semplificato
gate le verifiche relative al Cd e al
Prestazione termica di finestre, porte e chiusure.
FEN sostituite da quelle delle tra- UNI EN ISO 10077-2 Calcolo della trasmittanza termica. Metodo numerico per i telai.
smittanze U e dellEPi e vengono
UNI EN ISO 13370 Prestazione termica degli edifici. Trasferimento di calore attraverso il terreno. Metodi di calcolo, 2001.
sostituiti gli articoli relativi alla certi-
Raccomandazione CTI Esecuzione della certificazione energetica. Dati relativi alledificio
ficazione energetica.
PONTI TERMICI
E abrogato il DM 13 dicembre 1993
UNI EN ISO 10211-1 Ponti termici in edilizia. Flussi termici e temperature superficiali. Metodi generali di calcolo.
per la compilazione della relazione
UNI EN ISO 10211-2 Ponti termici in edilizia. Calcolo dei flussi termici e delle temperature superficiali. Ponti termici lineari.
tecnica che viene nuovamente ripor-
Ponti termici in edilizia. Coefficiente di trasmissione termica lineica.
tata nellallegato E. UNI EN ISO 14683 Metodi semplificati e valori di riferimento, 2001.
E abrogato il decreto attuativo della
VERIFICHE CONDENSA
legge 10/91 del 27 luglio 2005.
Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia. Temperatura superficiale
UNI EN ISO 13788 interna per evitare lumidit superficiale critica e condensazione interstiziale - Metodo di calcolo.
E abrogato larticolo 1 del DM 6 ago-
sto 1994 contenente lelenco delle Prestazione termoigrometrica degli edifici. Calcolo e presentazione dei dati climatici.
UNI EN ISO 15927-1 Medie mensili dei singoli elementi meteorologici
norme UNI da impiegare obbligatoria-
VALUTAZIONI PER IL PERIODO ESTIVO
m e n t e n e i c a l c o l i . L a l l e g a t o I a l
UNI EN ISO 13786 Prestazione termica dei componenti per edilizia. Caratteristiche termiche dinamiche. Metodi di calcolo.
comma 16 infatti, specifica che i cal-
guiti utilizzando norme tecniche pre- UNI EN 13561 Tende esterne. Requisiti prestazionali compresa la sicurezza (in obbligatoriet alla marcatura CE).
disposte dagli organismi deputati a UNI EN 13659 Chiusure oscuranti. Requisiti prestazionali compresa la sicurezza (in obbligatoriet alla marcatura CE).
livello nazionale o comunitario (per UNI EN 14501 Benessere termico e visivo. Caratteristiche, prestazioni e classificazione.
esempio UNI e CEN) o altri metodi di Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate.
UNI EN 13363-1 Calcolo della trasmittanza totale e luminosa. Metodo di calcolo semplificato.
calcolo recepiti dal Ministero dello
Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate.
sviluppo economico. Infine limpiego UNI EN 13363-2 Calcolo della trasmittanza totale e luminosa. Metodo di calcolo dettagliato.
di altri metodi possibile purch i
BANCHE DATI
risultati conseguiti risultino equiva-
UNI 10351 Materiali da costruzione. Conduttivit termica e permeabilit al vapore.
lenti o conservativi.
UNI 10355 Murature e solai. Valori della resistenza termica e metodo di calcolo.
Lelenco informativo delle norme da
UNI EN 410 Vetro per edilizia. Determinazione delle caratteristiche luminose e solari delle vetrate.
impiegare presente nellallegato M:
UNI EN 673 Vetro per edilizia. Determinazione della trasmittanza termica (valore U) Metodo di calcolo.
PROFESSIONISTA QUALIFICATO
4.2 Soggetti e sanzioni
CERTIFICATORE ENERGETICO
La legge 10/91, il Dlgs 192 e il Dlgs 311 si rivolgono a tutti i soggetti coinvolti
In fase di esecuzione delle opere:
nella progettazione, realizzazione ed esercizio del sistema edi ficio-impianto.
- controllo del costruito con il progettato
Per ognuno di essi vengono individuate precise responsabilit, accompagnate da
DIRETTORE LAVORI
In caso di non avvenuto deposito la sanzione da 500 a 2500 circa.
In fase di realizzazione:
Eventuali difformit del costruito con il progettato sono sanzi onate con importo dal
- controllo della conformit del costruito con il
5 al 25% (se il costruttore anche proprietario).
progettato
MANUTENTORE IMPIANTO
PROPRIETARIO
Controllo e manutenzione dellimpianto secon-
In fase di gestione:
do la normativa vigente (sanzione in caso di
- provvede al controllo delle verifiche previste dalle norme di esercizio degli impianti
violazione da 1000 a 6000 )
- consegna dellattestato di certificazione (qualificazione) energetica in caso di
In fase di progettazione:
- rispetto delle modalit stabilite per la compilazione delle relazione tecnica 192-311
(sanzione in caso di non rispetto delle modalit stabilite: 30% della parcella)
- consegna al committente della relazione tecnica (nel caso di relazione non veri-
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5.1 Collocazione delledificio sul territorio presenta anche vantaggi sul piano
I Dlgs 192-311 riassumono gli elementi che devono essere tenuti in considerazione della fruibilit;
nella progettazione delledificio e quindi nei calcoli relativi ai limiti di legge: - azione dei venti dominanti sullinvolucro
- condizioni climatiche locali, nelle diverse condizioni stagio nali, quali temperatura, e di raffrescamento estivo; importante
umidit relativa, ventosit ed irraggiamento solare (per tali v alutazioni disponibi- in questo contesto il riscontro daria per
- caratteristiche tipologiche dellinsediamento e reciproca dis tribuzione degli edifici in regime termico stazionario e varia-
- orientamento e relativa distribuzione delle unit abitative e dei singoli locali costi-
rapporto rispetto alla superficie opaca, in relazione allo sfru ttamento degli apporti
solari diretti nel periodo invernale, al controllo dellirraggi amento nel periodo estivo
- utilizzo di sistemi solari passivi atti allo sfruttamento deg li apporti solari in forma
- azione dei venti dominanti sullinvolucro edilizio e sui serr amenti come fattore di
orientate, in luogo di lucernai, lutilizzo di oggetti o portic ati anche chiudibili din-
verno; per la schermatura delle finestre sarebbero preferibili sistemi ad elevato iso-
lamento e impermeabilit per linverno come ante battentate chi udibili dallinterno e
- utilizzo dei sistemi solari passivi atti allo sfruttamento de gli apporti solari in forma
Le scelte operate implicano fin dallinizio del progetto unint egrazione tra le Lanalogia idraulica
parti architettonica, edile ed impiantistica che non pu essere considerata La legge prescrive in primo luogo lisolamento degli
solamente formale. Per convincersi di ci esaminiamo tre esempi : edifici. Per capire meglio cos e come funziona
Lorientamento delle finestre ed il loro dimensionamento governano almeno lisolamento termico seguiremo un esempio basato
- il guadagno solare invernale, possibile solo se associato ad una adeguata Se colleghiamo a questo un secondo recipiente con
termoregolazione ambientale, altrimenti si traduce in un inutile e fastidioso un livello pi basso avviene che attraverso R il liqui-
esterno per limitare lattenuazione della temperatura) e il tip o di soluzione Per mantenere invariato il livello nellambiente A
impiantistica ( pi rapida la messa a regime di un impianto ad aria che a dobbiamo disporre di unalimentazione G che com-
Nel caso di utilizzo che preveda ad esempio un regime di accens ione inter- Il generatore G eroga in rapporto alle perdite attra-
mittente, lisolamento che comporta la risposta pi rapida qu ello dallin- verso la resistenza termica R il cui aumento dunque
terno, che esclude cio la massa della parete. Associato a ques to pu rende minimi i consumi.
essere considerato un impianto di riscaldamento ad aria per la sua minore Oltre al concetto di isolamento possibile spiegare
idraulica:
Un terzo esempio riguarda la localizzazione dei vani tecnici necessari per Se esaminiamo due recipienti C e D aventi diversa
la disposizione pi razionale degli impianti: la necessit di u no o pi cami- capacit, ma con ugual livello di liquido allinterno,
ni, la disposizione dei corpi scaldanti che interferisce con il layout e le possiamo osservare quanto segue: se la resistenza
possibilit di arredamento degli alloggi, il percorso delle tub azioni (incro- termica Rc uguale a Rd, dopo un certo tempo i
ci, accavallamenti, spessore dei solai ecc.). livelli dei due recipienti sono mutati. Due ambienti
Un altro esempio per comprendere infine il concetto di capacit di accumulo e rilascio pi pronunciata e cio lesterno.
di calore delle pareti isolate allinterno o allesterno. Il calore accumulato dunque viene
Esaminiamo 3 recipienti: il primo rappresenta lambiente interno, il secondo linvolucro (I) recuperato solo in minima parte.
Es. 1) Se pongo lisolamento R2 sul lato esterno dellinvolucro I, il livello di I aumenta. t con cui ledificio nel suo complesso
Se a questo punto arrestiamo il generatore G, il livello in A diminuisce per effetto delle risponde alle variazioni di temperatura
Il calore accumulato in I viene restituito allambiente e solo in minima parte continua Come si capito essa dipende quindi
a defluire verso lesterno per effetto della presenza di isolan te. essenzialmente dalla massa delle
divisori ecc..
beneficio.
dellinvolucro: il muro rimane freddo, non si deve fornire ener gia per riscaldarlo.
mente, ma non vi sono perdite residue (a generatore spento) dov ute alla capacit
termica dellinvolucro.
che frena il calore allingresso e da una resistenza R2 che fre na le perdite della mura-
che infatti introduce prescrizioni simili nel calcolo a quelle della Legge 10/91.
In particolare:
Occorre sottolineare un punto di particolare interesse. Per un edificio compo- differenti gradi di isolamento necessario;
sto da pi unit immobiliari, nel caso in cui limpianto termic o sia di tipo cen- - linstallazione di un generatore di calore indivi-
tralizzato, le verifiche delle prestazioni del sistema edificio -impianto riguarda- duale adibito anche alla produzione istantanea di
no linsieme di tutte le unit immobiliari: vale a dire, si cal colano un unico Ep i acqua calda sanitaria, come solitamente avviene,
Nel caso invece in cui il riscaldamento degli ambienti sia otte nuto mediante ca installata (20-25kW) risulta infatti notevolmen-
singoli impianti termici, ciascuno dotato di proprio generatore di calore, occorre te sovradimensionata rispetto al fabbisogno effet-
calcolare Ep i e g per ogni unit immobiliare. tivo (spesso dellordine di qualche kW).
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Oltre alle verifiche sul sistema edificio-impianto (limite EPi e rendimento globale medio Se una parete costituita da uno o pi
stagionale) sono necessarie verifiche sui componenti dellinvol ucro: verifiche dei valori di strati di materiali non omogenei (es.
Il decreto stabilisce, nei casi di applicazione integrale e par ziale, i valori limite delle ha pi alcun significato e occorre
trasmittanze dei componenti in funzione della zona climatica de llo localit. Le prestazioni introdurre per il calcolo della trasmit-
energetiche dei componenti opachi dovranno inoltre migliorare i n futuro, infatti sono tanza dellintera struttura la resistenza
previste tre fasi fino al 2010 con limiti sempre pi restrittivi . termica degli strati non omogenei
- le pareti a contatto con lesterno, con altri edifici, con te rreno e locali non riscaldati;
- le coperture a contatto con lesterno e con locali non riscal dati; Le resistenze termiche di murature e
- i solai a contatto con locali non riscaldati o terreno; solai sono riportate nella UNI 10355
mica.
Calcolo trasmittanza parete
PARETI OMOGENEE
Secondo le indicazioni della norma
La trasmittanza termica globale U di una parete linverso del la sommatoria delle resi-
sono definite tre categorie:
stenze termiche dei singoli strati e delle resistenze liminari interne ed esterne.
1) intercapedine daria non ventilata,
ventilata,
La conduttanza termica invece non tiene conto delle resistenze liminari 3) intercapedine daria fortemente
ventilata
no lintercapedine.
I valori delle adduttanze liminari per le superfici opache espr essi in resistenze termiche Una camera daria non ventilata
[mqK/W] sono riportati nelle UNI EN ISO 6946 e valgono: quella in cui non vi una specifica
c o n f i g u r a z i o n e a ff i n c h l a r i a p o s s a
Direzione flusso termico attraversarla.
ascendente orizzontale discendente
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dalla relazione:
Resistenza termica intercapedini daria
Spessore camera daria Senso del flusso di calore
[mm] ascendente [m2 K/W] orizzontale [m2 K/W] discendente [m2 K/W]
0 0.00 0.00 0.00
dove:
5 0.11 0.11 0.11
7 0.13 0.13 0.13 - Ag larea dellelemento trasparente;
10 0.15 0.15 0.15
- Af larea del telaio;
15 0.16 0.17 0.17
25 0.16 0.18 0.19 - Ug la trasmittanza dellelemento
50 0.16 0.18 0.21
trasparente;
100 0.16 0.18 0.22
300 0.16 0.18 0.23 - Uf la trasmittanza del telaio (i valori si
dalle caratteristiche fisiche e geometriche dellelemento trasp arente e del telaio a cui
associato. Dove
Per quanto riguarda lelemento trasparente, bisogna tener conto di: - n = numero delle lastre;
- numero, spessore e resistivit delle lastre; - d = spessore delle lastre;
- gas presente in intercapedine. - r = resistivit delle lastre (1mK/W)
Per il telaio invece le prestazioni termiche variano in funzion e di: (reciproco di ):
- tipo di materiale; - Rs = resistenza termica intercapedine
- dimensioni (spessore); che dipende dallo spessore interca-
- tipo e dimensione dei distanziatori. pedine, dal tipo di gas e dalle carat-
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I solai interpiano o quelli delimitanti coperture o cantinati v anno calcolati in accordo EPi limite da calcolarsi come il Cd
con la norma UNI 10355 che riporta per molti tipi, laterocement izi o prefabbricati come limite in dipendenza dai gradi giorno
predalles ecc., direttamente il valore della resistenza termica . della localit (ogni Comune ha un valo-
E errato calcolare la trasmittanza di tali elementi come per un a parete piana omoge- re proprio) e dal rapporto superficie
nea o calcolando le resistenze in parallelo, data la presenza di elementi a differente disperdente totale S e volume lordo da
Si veda ad esempio nella figura landamento delle temperature i n una predalles veri- Il calcolo dellEPi limite da effettuarsi
ficata con il metodo degli elementi finiti: si nota come il flu sso termico (che perpen- con le tabelle presenti nellallegato C
dicolare alle isoterme) subisca addensamenti in talune zone e n on sia comunque per- del Dlgs 311. Le tabelle riguardano due
pendicolare alle superfici, come previsto dallintegrale della equazione di Fourier. tipologie di edifici per i quali i limiti sono
pena e caserme;
Laumento dello spessore delle strutture reso necessario dalla presenza di materiali
isolanti agevolato in alcuni casi. La legge 26/95 della Regio ne Lombardia permette
dei livelli di coibentazione termica o acustica oppure allaume nto dellinerzia termica.
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0.9 45 45 60 60 85 85 110 110 145 145 vati standard di qualit degli alloggi e
Lisolamento termico richiesto dalla legge globale e la sua u niformit essenziale per ziale;
evitare linsorgenza di fenomeni indesiderati come i ponti term ici. - verifica della temperatura superficia-
Tutte le strutture opache che dividono diverse unit immobiliari (o edifici), orizzontali o ver- le minima, per evitare fenomeni di
2
ticali, per le sole zone climatiche C, D, E e F devono avere una trasmittanza U < 0.8 [W/m K] condensa superficiale;
Nel caso che le unit immobiliari risultino termoautonome i val ori di trasmittanza saranno funzione del livello di ventilazione
minori del valore di 0.8 poich ognuna di esse sar soggetta ai limiti di EPi. degli ambienti.
mento acustico derivante dal rispetto dei requisiti acustici pa ssivi degli edifici introdotti Temperatura interna massima estiva
Lisolamento dei solai potrebbe comportare un aumento dello spe ssore degli stessi. tivamente al periodo estivo sono rias-
Va osservato che nel caso di riscaldamento autonomo lEPi deve essere riferito al singolo sumibili in quattro punti:
alloggio. I locali adiacenti possono essere considerati riscaldati o meno a seconda del con- 1) la massa superficiale [kg/m 2 ] delle
testo delledificio: edifici abitato in modo continuativo o meno; in questo caso le dispersio- strutture opache orizzontali e verticali
ni verso gli altri alloggi vanno calcolate in accordo con le indicazioni della norma UNI EN deve essere maggiore di 230 [kg/m 2 ]
12831 secondo la quale possibile calcolare in funzione delle caratteristiche geometriche in tutte le localit non comprese nella
La tabella seguente riassume i Corpi scale piano terra 0.70 gare anche altre strutture edilizie,
Corpi scale altri piani 0.50
coefficienti b da impiegare nei ovvero con massa superficiale minore
Cantina con serramenti chiusi 0.60
locali confinanti non climatizza- Cantina con serramenti aperti 0.90 di 230 [kg/m 2 ] purch siano dimo-
ti e non considerabili esterni. Garage 0.90 strati gli effetti positivi. Si infatti
g o v e r n a n o i l c o m p o r t a m e n t o i n p e r i o do e termiche delle superfici degli ambienti, del numero di ricamb i daria, delle sorgenti
estivo delle strutture opache sono lo sfasa- interne e dei valori dellirraggiamento solare.
mento e lattenuazione che dipendono in Una metodologia semplificata consente di fare una valutazione p i semplice del
e dal calore specifico della struttura (quindi In pratica questa metodologia non consente di stabilire la temp eratura interna, ma
dalla sua capacit termica). Pareti e coper- solamente di verificare se ci sono rischi di surriscaldamento.
ture leggere possono avere valori di sfasa- La procedura si basa sul confronto del parametro Aeq/V dellamb iente con un valore
mento e attenuazioni uguali o pi efficaci massimo ammissibile Aeq,max/V. Se tale verifica risulta positiv a significa che le carat-
2
di quelli di strutture di 230 [kg/m ]. teristiche costruttive dellinvolucro sono tali da rispettare c erti vincoli, definiti dal
2) L e s c h e r m a t u r e d e l l e s u p e r f i c i vetrate parametro Aeq/V, e che quindi la temperatura interna dei locali si mantiene entro limiti
3) La ventilazione naturale deve essere favorita Diversamente occorre utilizzare il metodo pi complesso previsto dalla UNI EN 13791-2
dove:
In particolare viene indicato relativamente al
- Aeq : area equivalente soleggiata dellambiente;
punto 1, sulla massa superficiale o sistemi
- V: volume interno dellambiente;
equivalenti, la necessit di contenere loscilla-
- j: superfici esposte al sole;
zione della temperatura degli ambienti in fun-
- a o : coefficiente di soleggiamento delle pareti opache;
zione dellandamento dellirraggiamento solare.
- Ao: area delle pareti opache;
I riferimenti normativi per effettuare tali calcoli
- ag: coefficiente di soleggiamento delle pareti vetrate;
complessi, e per produrre la documentazione che
- Ag: area delle superfici vetrate.
attesti il contenimento delle oscillazioni sono:
calcolo.
dove:
UNI EN ISO 13791 - eq fattore di trasmissione solare equivalente del componente trasp arente
Metodo di calcolo. Valutazione delle tempera- (inclusa linfluenza di eventuali tendaggi o veneziane interne o esterne).
tura interna nel periodo estivo in assenza di I valori sono riportati in tabella;
condizionamento. - eq fattore di assorbimento solare equivalente. I valori sono ripor tati in tabella;
te in funzione delle caratteristiche geometriche Il valore del parametro Aeq,max/V con cui confrontare il valore di progetto fornito
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LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311
nelle tabelle in funzione del rapporto S/V, della tipologia di alloggio (con una o pi Per ciascuno piano di separazione tra i
orientazioni) e della massa della struttura edilizia. vari strati che compongono una struttura
si determinano:
Fattore di esposizione e
S SO O NO N NE E SE H - temperatura;
e 1.0 1.4 1.7 1.0 0 0 1.2 1.1 2.5 - pressione di saturazione del vapore
corrispondente;
Valori di Aeq,max/V per ambienti situati in appartamenti con diverse esposizioni
Ps si determina dal diagramma di
S/V Zona climatica
A,B C D,E Mollier o dallequazione:
0.20 0.030 0.035 0.040 Psi=exp[65,81 7066,27 / ( + 273,15)
0.90 0.055 0.065 0.070
5,976 x - ln ( + 273,15)];
Valori di Aeq,max/V per ambienti situati in appartamenti con unica esposizione
S/V Zona climatica - pressione parziale del vapore.
A,B C D,E
0.20 0.020 0.025 0.040
Si costruisce poi il diagramma Pv Ps
0.90 0.040 0.065 0.070
dove: P v P s si ha formazione di condensa.
Condensazione
La condensa sulle murature o al loro interno e tutte le patolog ie che ne conseguono In questo caso occorre :
sono da attribuire ad una progettazione superficiale, ad una re alizzazione scorretta, - calcolare la quantit condensata;
ad una disattenta direzione dei lavori o ad una non corretta ge stione dellimmobile. - calcolare la quantit evaporabile;
dove:
Le strategie da attuare per evitare il fenomeno ed anche per po rvi rimedio quando si
- (Ti Te) = la differenza delle tempera-
manifesti sono tre:
ture mensili di progetto tra lambiente
- ventilazione continua degli ambienti;
interno e quello esterno;
- isolamento termico dei ponti termici;
- U = trasmittanza termica della parete (1/Rt);
- cambiamento dei comportamenti dellutenza attraverso una adeg uata informazione.
- Rt = resistenza termica totale offerta
dalla parete.
Ledificio dovrebbe venire venduto corredato da un libretto di istruzioni e duso come
Verifica di Glaser
Un metodo grafico per lo studio del fenomeno di condensa allin terno delle strutture ove i rappresenta ladduttanza unitaria in
consiste nel tracciare il diagramma di Glaser. corrispondenza del lato interno della parete.
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Le successive variazioni della temperatura i che si verificano tra le interfac- r = r t , P v = P ve (lato esterno) si raccordi tan-
ce degli strati omogenei costituenti la struttura sono ottenibi li analogamente genzialmente con la curva P s ;
sulla base della relazione: - individuare sul grafico le coordinate del punto
di raccordo r e *, P ve *; Se P ve *= P vi *, e cio i
In ogni strato i la temperatura varia linearmente. zione. Se risulta invece P ve * > P v i*, esiste
Il progettista a questo punto in grado di valutare il valore della temperatura una zona di condensazione compresa tra
- per ogni strato i della parete, a partire dal pi interno ver so il pi esterno, - calcolare la quantit di condensa formatasi
valutare le resistenze alla diffusione del vapore r i = d i / i dove i rappre- nel mese, Q y , con la seguente espressione:
- Si traccia per punti la spezzata della curva di saturazione P s riportando sul essendo ora la quantit mensile Q y < 0.
- Si utilizza a tale scopo la tabella psicometrica oppure la relazione che fornisce Per quanto riguarda le condizioni climatiche
il valore della pressione di saturazione. esterne occorre disporre dei valori mensili di
corrispondenza alla superficie esterna della parete (ascissa r = r t ). fa riferimento ai valori tabellati nella norma
Possono verificarsi due casi: impone i valori seguenti (per tutte le categorie
a) possibile unire con un segmento di retta i punti Pvi e Pve senza interse- di edifici ad eccezione della E8):
b) non possibile, si verifica cio lintersezione tra le due curve (nel caso di - UR interna = 65% corrispondente a P vi = 1520 Pa.
tangenza in un solo punto si rientra nel caso a). Le condizioni valgono per tutti i mesi della sta-
Nel caso a) non avviene nella massa della parete alcun fenomeno di conden- gione di riscaldamento in caso non ci sia un
sazione (Q y =0), per le condizioni igrotermiche dellaria interna ed estern a sistema di controllo dellumidit interna.
- tracciare sul diagramma un segmento di retta che dal punto di coordinate Qualora allinterno di una struttura si formi con-
- individuare sul grafico le coordinate del punto di raccordo r i *, P vi *; periodo di condensazione non dovr mai supe-
- tracciare sul diagramma un segmento di retta che dal punto di coordinate r rare una quantit limite di condensa di Qamm.
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LIsolamento ter mico con Knauf
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La quantit di condensa Qamm che pu considerarsi ammissibile i n uno strato di spes- La norma impone che, su base mensile, sia
sore d dipende dalle caratteristiche e dalla massa volumica del materiale. In tabella sempre verificata la condizione:
Per evitare fenomeni di condensazione superficiale, il DLgs 311 prescrive che in nes-
Per la costruzione del diagramma sono
sun punto delle superfici interne che delimitano il volume risc aldato la temperatura
necessari i seguenti passi:
scenda al di sotto della temperatura di rugiada dellaria inter na. E quindi necessario
- calcolo del numero medio di ricambi daria
verificare la temperatura superficiale sia in sezione corrente che nei ponti termici
esterna n.
delle strutture.
Il numero di ricambi orari assunto con-
La norma UNI EN ISO 13788, prestazione igrotermica dei componenti e degli elemen-
venzionalmente pari a:
ti per edilizia - Temperatura superficiale interna per evitare lumidit superficiale cri-
tica e condensazione interstiziale - Metodo di calcolo, propone un valido metodo per n = 0.5 + 0.029 (te-te,min)
valutare il rischio di condensa superficiale delle pareti. Tale metodo ha il vantaggio di dove:
considerare contemporaneamente tutti gli elementi che sono coin volti nel fenomeno, te la temperatura media mensile;
- produzione interna di vapore in funzione del numero di occupa nti; La pressione di vapore interna si determina
- tasso di ventilazione degli ambienti; in base alla relazione:
- temperatura superficiale delle pareti.
- Te la temperatura esterna media mensile della localit; Nr. abitanti Generazione media
oraria di vapore [kg/h]
- Ti la temperatura media dellaria interna assunta pari a 20 C. 1 0.25
2 0.33
Il metodo proposto consente di individuare il fattore di temper atura minimo da assicu- 3 0.42
4 0.50
rare alle strutture esterne per evitare il rischio di condensaz ione superficiale.
5 0.57
In base al Tau minimo ammissibile si pu quindi determinare i l livello di isolamento 6 0.63
termico della struttura.
40
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311
- calcolo della temperatura superficiale media condensazione superficiale. E da sottolineare che non si tratta di un limite di
mensile in corrispondenza dei vari valori di Tau. legge, ma di una prescrizione legata ai soli fenomeni di condensazio ne super-
2 CLS CLS con aggregato naturale per pareti 0,200 480,00 0,1048 30,000
interne o esterne protette
Uno degli interventi possibili (e il pi semplice) isolare con una controparete Knauf. La controparete pu essere realizzata con unorditura metallica,
su cui si applicano lastre in gesso rivestito dopo avere riempito lintercapedine di materiale isolante, oppure direttamente incollando alla parete esi-
Sfasamento: 8h 13
2 CLS CLS con aggregato naturale per pareti 0,200 480,00 0,1048 30,000
interne o esterne protette
La resistenza della struttura diventa adeguata per prevenire fenomeni di condensazione Nella tabella precedente sono confrontati per
superficiale e muffe, e risulta, per esempio, regolamentare, an che rispetto ai limiti ogni mese i valori della pressione di vapore in
2
imposti dal Dlgs 311, fino al 31 dicembre 2007, per la zona E ( U< 0,46 W/m K). ciascuna interfaccia della struttura e della pres-
Quando si va ad installare un isolamento dallinterno per ne cessario valutare atten- sione di saturazione alla temperatura dellinter-
tamente il problema della condensazione interstiziale. In quest o caso risulta la forma- faccia. Dove i due valori risultano uguali c un
zione di condensa in due punti della struttura, come evidenziat o: fenomeno di condensazione (o di rievaporazione).
Presenza di condensa
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LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311
Il grafico mostra landamento della condensa nei mesi interessa ti dal fenomeno: si
vede che la quantit di condensa accumulata rimane sempre infer iore al limite impo-
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LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311
Spessore: 0,333 m
Parametri dinamici
Sfasamento: 8h 13
2 CLS CLS con aggregato naturale per pareti 0,200 480,00 0,1048 30,000
interne o esterne protette
La barriera al vapore non influisce sulla resistenza termica de lla parete (essendo uno strato di spessore sottilissimo, oltret utto metallico) ma
Infatti dal grafico sotto (riferito al mese di febbraio) si vede che non vi sono fenomeni di condensazione (i grafici delle pressioni non si toccano).
condensazione interstiziale).
In generale bene ricordare che per una buona progettazione dal punto di vista igrotermico gli strati di una struttura dovrebbero essere disposti
con resistenza termica crescente dallinterno verso lesterno e permeabilit al vapore crescente dallesterno verso linterno.
45
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311
La presenza di materiali differenti con disposizione non contin ua nella stessa struttu- Parete con isolamento in intercapedine e
ra provoca una perturbazione del flusso termico che la attraver sa. soletta in laterocemento
(come solitamente viene affrontato il problema della trasmissione del calore per condu-
delle linee di flusso termico, il quale assume componenti dirette lungo tutte e tre le
direzioni ortogonali nello spazio. Si soliti indicare tali situazioni come ponti termici.
spondenza degli innesti di elementi strutturali (solai e pareti verticali o pareti verticali
tra loro)
Ponte termico corretto quando la trasmittanza termica della parete fittizia (il trat to
di parete esterna in corrispondenza del ponte termico) non supe ra per pi del 15% la U parete = 0.43 W/m 2 K
trasmittanza termica della parete corrente. U limite DLgs 311 (per il 2006)= 0.46 W/m 2 K
Parete fittizia la parete schematizzata in figura. La parete corrente rispetta i limiti imposti
dal Dlgs 311
Le prescrizioni del Dlgs 311 sui ponti termici sono riportate allart.2 dellallegato I,
nei commi che prescrivono il rispetto dei limiti di trasmittanz a delle strutture.
Parete fittizia:
Se il ponte termico risulta corretto (in base alla definizione sopra riportata) il limite
Cordolo cls, tavella e intonaco
deve essere rispettato dalla parete corrente.
U parete fittizia = 2.38 W/m 2 K
Se invece il ponte termico non risulta corretto la progettazion e non prevede la corre-
2,38 > 0.49 (U+15%);
zione dei ponti termici, i valori limite devono essere rispetta ti dalla trasmittanza ter-
La trasmittanza della parete fittizia supera
mica media (parete pi ponte termico).
per pi del 15% quella della parete corren-
Q u e s t o m e t o d o c o m p o r t a u n a d i ff i c o l t f o n d a m e n t a l e : n o n s e m p r e r i s u l t a f a c i l e d e f i -
te: il ponte termico non risulta corretto
nire quale sia la parete fittizia.
Parete fittizia:
Ad esempio nel caso di un pila-
Cordolo cls, isolante 4 cm e intonaco
stro dangolo non si capisce
U parete fittizia = 0,82 > 0.49 (U+ 15%);
quale debba essere considerata
Ipotizzando di correggere il ponte termico con
parete fittizia (non c superficie
4 cm di isolante, non si raggiunge ancora il limi-
allinterno) vedi figura.
te di trasmittanza della parete fittizia neces-
sario per definire il ponte termico corretto.
46
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311
Non possibile arrivare ad un livello di trasmittanza prescrizione sulle temperature superficiali interne minime o su l rischio
della parete fittizia che consenta di definire corretto il di condensazione causato dalla disomogeneit tra la zona del po nte
ponte termico. Il limite imposto dal Dlgs 311 deve termico e quella della parete corrente.
quindi essere rispettato dalla trasmittanza media
U parete = 0.43
Il metodo proposto analogo a quello utilizzato per il calcolo delle
U fittizia = 2.38 nellipotesi di solo cordolo + tavella
dispersioni dalle strutture.
S parete = 47.28 m 2
Valori di progetto (norma): incertezza da 0% a 50%
S parete fitt = 9 m 2
La norma stessa fornisce uno schema completo di valori utilizza bili
U media = 0.49 [W/m 2 K]
per i pi comuni tipi di ponte termico.
6.3 Progettazione dellimpianto Un impianto ben progettato ben dimensionato rispetto alle dis persioni
La compilazione della relazione tecnica prevista ledificio ben progettato dal punto di vista delle prestazion i energeti-
richiede di fatto la progettazione dellimpianto termico, che limpianto viene impiegato adeguatamente in funzione della sua
peraltro gi prevista dalla legge 46/90 per la sicurezza massima potenza (il concetto del fattore di carico).
Le prescrizioni regolamentari sono contenute nel DLgs Le norme per il calcolo del coefficiente di dispersione globale sono:
stallazione, lesercizio e la manutenzione degli impianti UNI EN ISO 6946 - Componenti ed elementi per edilizia. Resistenza ter-
termici ai fini del contenimento dei consumi di energia. mica e trasmittanza termica. Metodo di calcolo.
La normativa tecnica invece basata sulla norma UNI 10348. UNI EN ISO 10077-1 - Prestazione termica di finestre, porte e chiusure.
La figura riporta in modo schematico il percorso logico Calcolo della trasmittanza termica. Metodo semplificato.
da seguire per la corretta progettazione dellimpianto UNI EN ISO 13370 - Prestazione termica degli edifici. Trasferimento di
termico. Per arrivare ad un efficace dimensionamento calore attraverso il terreno. Metodi di calcolo, 2001.
vi sono tre parametri progettuali: UNI EN ISO 13789 - Prestazione termica degli edifici. Coefficiente di
- H= coefficiente delle dispersioni globali [W/K]; perdita di calore per trasmissione, 2001.
- g = rendimento globale medio stagionale; UNI EN ISO 13790 - Prestazione termica degli edifici. Coefficiente di
- EPi = indice di prestazione energetica del sistema perdita di calore globale, 2001.
re alcune definizioni:
H dato dalla somma del coefficiente delle dispersioni per tra smis-
netto delledificio;
Ai fini del dimensionamento dellimpianto il coefficiente H e l a temperatura di proget- istantanei (rendimento di combustione,
to della localit restituiscono il valore di potenza di progett o dellimpianto. Tale valo- perdite al camino ed al mantello), s i a i n
re tiene conto delle condizioni pi sfavorevoli che possono ver ificarsi: ridotto valore di t e r m i n i t e m p o r a l i ( f a t t o r e d i carico),
temperatura dellaria esterna, assenza di apporti gratuiti sol ari e interni. considerando anche i consumi di energia
Per ridurre la potenza dellimpianto opportuno quindi ridurre le dispersione dei vari elettrica degli ausiliari di impianto
e bruciatore).
EPi rappresenta il fabbisogno energetico del sistema edificio-i mpianto normalizzato ai Dividendo lenergia prodotta per il rendimento
2
m di superficie calpestabile. Si tratta di calcolare lenergia pr imaria necessaria a di produzione si ottiene lenergia primaria
Per esprimere il concetto di energia primaria necessario fare riferimento a: Rendimento globale medio stagionale
- Qh, energia utile che ledificio richiede per compensare le dispersioni termiche per Il rendimento globale medio stagionale p
trasmissione e ventilazione, considerando anche il contributo d egli apporti gratuiti; definito come il rapporto tra lenergia
- Qp, energia prodotta ovvero fornita dal sistema di produzione, disponibile a monte utile e lenergia primaria. E facile osser-
dove:
ENERGIA UTILE Qh
c = rendimento di regolazione (UNI 10348);
Per il calcolo dellenergia utile si considera il coefficiente di dispersione globale H con
d = rendimento di distribuzione (UNI 10348);
anche i contributi degli apporti gratuiti solari e delle sorgen ti interne mediati dalla
e = rendimento di emissione (UNI 10348);
capacit delledificio di accumulare e rilasciare energia. Il c alcolo inoltre sviluppato
p = rendimento di produzione medio stagio-
sulla base delle temperature medie mensili e non su quelle di p rogetto (pi restrittive)
nale, pari a Qp/Q.
come avviene invece nel dimensionamento dellimpianto.
dellimpianto.
ENERGIA PRIMARIA Q
Il limite posto dalla normativa :
Una volta stabilita lenergia che occorre produrre, si risale a llenergia primaria neces-
(g g lim = 65 + 3log P n )
saria ad alimentare limpianto termico considerando le caratter istiche del sistema di
produzione, riassunte dal rendimento di produzione, il cui sign ificato il seguente: essendo P n la potenza utile nominale del
p rendimento di produzione, valuta le prestazioni del generatore sia in termini generatore in kW.
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LIsolamento ter mico con Knauf
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spessore di 12.5 mm con stuccatura dei giunti, degli angoli e delle teste delle viti.
= 39,5 / 132,5 mm
gesso rivestito Knauf A13, spessore di 12.5 mm con stuccatura dei giunti,
= 75 / 125 mm
Rivestimento isolante realizzato con Isolastre Knauf applicate sulla muratura con
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LIsolamento ter mico con Knauf
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Muratura
Pannello isolante
Profilo Knauf C Plus 27/50/27 mm,
ad interasse 600 mm
Esempio A
Muratura in laterizio alveo-
Controparete W623 con montanti C Plus 27/50/27 mm e singolo strato di lastre A13 + B.V.
lato tipo Poroton (700 Kg
m 3) da 20 cm con intonaco Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
15 mm su ambo i lati di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=0,9321 W/m 2K)
Esempio B
Parete doppia in semipieno Controparete W623 con montanti C Plus 27/50/27 mm e singolo strato di lastre A13 + B.V.
da 12 cm e forato da 8 cm
Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
con intercapedine di 5 cm ed
di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
intonaco 15 mm su ambo i lati controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=1,2931 W/m2K)
Lana minerale sp. 80 mm 123 mm 0,3427 10h 37 A-B-C
e densit 40 Kg/m3 D-E-F
Esempio C
Controparete W623 con montanti C Plus 27/50/27 mm e singolo strato di lastre A13 + B.V.
Parete in mattone pieno
Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
da 25 cm con intonaco 15
di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
mm su un lato
controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=1,9737 W/m 2K)
Lana minerale sp. 60 mm 103 mm 0,4598 10h 20 A-B-C
e densit 40 Kg/m3
Muratura
Intercapedine 1 cm
Profilo Knauf C 50/75/100 mm
Pannello isolante
1+1 Lastra Knauf A13, spessore 125 mm
con interposta barriera al vapore in lamina
di alluminio 15
Esempio A
Muratura in laterizio alveo-
Controparete W625 con montanti C 50/50/50 mm e doppio strato di lastre A13 con interposta B.V.
lato tipo Poroton (700 Kg
m 3) da 20 cm con intonaco Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
15 mm su ambo i lati di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=0,9321 W/m 2K)
Esempio B
Parete doppia in semipieno Controparete W625 con montanti C 50/50/50 mm e doppio strato di lastre A13 con interposta B.V.
da 12 cm e forato da 8 cm
Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
con intercapedine di 5 cm ed
di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
intonaco 15 mm su ambo i lati controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=1,2931 W/m2K)
Lana minerale sp. 80 mm 125 mm 0,3208 11h 21 A-B-C
e densit 40 Kg/m3 D-E-F
Esempio C
Controparete W625 con montanti C 50/50/50 mm e doppio strato di lastre A13 con interposta B.V.
Parete in mattone pieno
Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
da 25 cm con intonaco 15
di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
mm su un lato
controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=1,9737 W/m 2K)
Lana minerale sp. 60 mm 100 mm 0,4212 11h 3 A-B-C
e densit 40 Kg/m3
Esempio A
Muratura in laterizio alveo- Controparete W624 con Isolastre Knauf, fissate alla muratura con mucchietti di gesso adesivo Knauf Perlfix
lato tipo Poroton (700 Kg
Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
m 3) da 20 cm con intonaco
di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
15 mm su ambo i lati controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=0,9321 W/m 2K)
Isolastra LM 85/115-12,5 mm 53 mm 0,4197 10h 44 A-B-C
spessore LM 40 mm
Esempio B
Parete doppia in semipieno Controparete W624 con Isolastre Knauf, fissate alla muratura con mucchietti di gesso adesivo Knauf Perlfix
(U=1,2931 W/m2K)
Isolastra LM 85/115-12,5 mm 93 mm 0,3339 10h 47 A-B-C
spessore LM 40 mm D-E-F
I dati di conducibilit termica delle Lastre Knauf sono valori dichiarati dal produttore mentre quelli relativi agli altri ele-
menti costituenti le stratigrafie sono tratti dalla norma UNI 10351. Gli esempi sono stati condotti con software di calco-
lo PAN 2 Caratteristiche termiche e acustiche delle strutture opache, realizzato da ANIT Associazione Nazionale per
lIsolamento Termico e Acustico. Le verifiche si riferiscono al calcolo della trasmittanza termica U [W/m2K] secondo
norma EN ISO 6946 e verifica del limite secondo DLgs311.
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LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311
Knauf A13 e con barriera al vapore di lamina di alluminio, con stuccatura dei
Knauf A13 e con barriera al vapore di lamina di alluminio, con stuccatura dei
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LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311
Solaio
Isolante
Profilo Knauf C Plus 27/50/27 mm, ad interasse 500 mm
Lastra Knauf A13, spessore 12,5 mm con
barriera al vapore in lamina di Alluminio 15
Controsoffitto D111 a singola orditura C Plus 27/50/27 mm e singolo strato di lastre A13 + B.V.
Solaio
Intercapedine di 30 cm
Isolante
Lastra Knauf A13, spessore 12,5 mm, accoppiata
con barriera al vapore in lamina di Alluminio 15
Controsoffitto D112 a doppia orditura C Plus 27/50/27 mm e singolo strato di lastre A13 + B.V.
7.3 Sistemi per coperture e solai per edifici 7.4 Sistemi per pareti di tamponamento
non residenziali Le pareti di tamponamento realizzate completamente a secco poss ono essere svi-
Soffitti ispezionabili ideali per uffici, ospedali, luppate con stratigrafie differente a seconda del tipo di mater iale e delle presta-
Lintercapedine che si realizza viene utilizzata Devono comunque essere rispettati i seguenti criteri per il cor retto funzionamento
nonch per limpiantistica. - doppia orditura metallica di sostegno per eliminare effetto di ponte termico e acustico
La scelta del tipo di soffitto dipende dalle pre- - cicli di finitura esterna con rivestimento in Aquapanel e barriera allacqua in Tyvek
stazioni desiderate: - analisi dei coefficienti estivi di sfasamento e attenuazione e adeguata stratigrafia
Muratura
Pannello isolante
Profilo Knauf C Plus 27/50/27 mm, ad interasse
400 mm, acciaio Aluzink, spessore 8/10 mm
Lastra Knauf Aquapanel Outdoor, spessore 12,5 mm, con stuccatura dei giunti e rasatura
come da Sistema Knauf Aquapanel
Esempio A
Muratura in laterizio alveo-
Lastre Aquapanel Outdoor su orditura metallica C Plus 27/50/27, interasse 400 mm, acciaio Aluzink sp. 8/10 mm
lato tipo Poroton (700 Kg
m 3) da 20 cm con intonaco Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
15 mm su ambo i lati di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=0,9321 W/m 2K)
Esempio B
Parete doppia in semipieno Lastre Aquapanel Outdoor su orditura metallica C Plus 27/50/27, interasse 400 mm, acciaio Aluzink sp. 8/10 mm
da 12 cm e forato da 8 cm
Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
con intercapedine di 5 cm ed
di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
intonaco 15 mm su ambo i lati controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=1,2931 W/m2K)
Polistirene XPS 130 mm 0,2986 11h 11 A-B-C
spessore 80 mm D-E-F
Esempio C
Lastre Aquapanel Outdoor su orditura metallica C Plus 27/50/27, interasse 400 mm, acciaio Aluzink sp. 8/10 mm
Parete in mattone pieno
Tipologia Spessore Trasmittanza Sfasamento Classi climatiche
da 25 cm con intonaco 15
di Isolante complessivo termica U termico soddisfatte
mm su un lato
controparete (W/m2K) (h) limite DLgs 311 al 01/01/2008
(U=1,9737 W/m 2K)
Lana minerale
spessore 60 mm e 110 mm 0,4410 11h 15 A-B-C
densit 80 kg/m3
I dati di conducibilit termica delle Lastre Knauf sono Dati termoigrometrici dei materiali utilizzati
valori dichiarati dal produttore mentre quelli relativi agli
Massa volumica Conduttivit termica Fattore di resistenza Calore specifico
altri elementi costituenti le stratigrafie sono tratti dalla
UNI 10351 al vapore UNI 10351 UNI 10351
norma UNI 10351. Gli esempi sono stati condotti con
software di calcolo PAN 2 Caratteristiche termiche e (Kg/m3) (W/mK) cp (Kcal/KgK)
acustiche delle strutture opache, realizzato da ANIT 35 0,034 170 0,3
XPS
Associazione Nazionale per lIsolamento Termico e
Acustico. Le verifiche si riferiscono al calcolo della tra- Pannelli rigidi in lana minerale 80 0,039 1 0,2
2
smittanza termica U [W/m K] secondo norma EN ISO Lastra Knauf Aquapanel Outdoor 1150 0,35 66 0,2
6946 e verifica del limite secondo DLgs311.
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LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311
una doppia orditura metallica leggera, Andamento delle isoterme Temperature (C)
fatta con profili a C in acciaio laminati a 19,92
negli spessori calcolati, restando su uno La struttura metallica delle pareti di tamponamento costituit a da profili dello spessore
spessore complessivo di parete di gran non inferiore a 0,8 mm, ottenuti da un laminato a freddo in acc iaio, rivestito in continuo
lunga inferiore ad una soluzione altrettanto per immersione a caldo in lega di zinco e alluminio Aluzink adatti per tutti gli esterni
isolata, realizzata per con sistema tradi- e/o ambienti umidi. I profili sono del tipo:
zionale in muratura. guide U da posizionare a pavimento e soffitto
Si costruisce cos un involucro edilizio montanti verticali C, inseriti nelle guide, posti ad interass e non superiore a 400 mm
semplice, rapido, leggero, performante
anche dal punto di vista acustico e delle Il dimensionamento della orditura metallica viene effettuato su lla base dellaltezza della
installazioni. Infatti, con grande agio si parete in funzione delle sollecitazioni presenti.
utilizzano le stesse intercapedini per il Trattandosi di paramenti esterni assume notevole importanza la pressione del vento che
passaggio di tutte le reti impiantistiche. dovr essere valutata in funzione dellubicazione, dellesposizione e dellaltezza delledificio
Collegamento a terra di una parete Contattare la Funzione Tecnica Knauf per il dimensionamento del lorditura metallica.
di tamponamento Aquapanel
Nel caso in figura le guide U a pavimento sono state posizionat e a sbalzo rispetto al filo
struttura di circa 1/3 della loro dimensione, creando uninterc apedine dove inserire liso-
59
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311
Materiali isolanti
Verifica termica
mm, tra loro distanziate di 35 mm. Materiale Spessore Massa Resistenza Spessore
(m) superficiale (m2K/W) equivalente
Rivestimento esterno in lastre in cemento (kg/m2) daria (m)
f i b r o i n f o r z a t o A q u a p a n e l O u t d o o r, c o n
Superficie esterna 0,0400
stuccatura dei giunti e rasatura superfi-
Malta di calce o di calce cemento 0,006 10,80 0,0067 0,120
ciale come da Sistema Aquapanel. Lastra Knauf Aquapanel Outdoor 0,013 14,95 0,0406 0,247
Rivestimento interno in doppio strato di Pannelli rigidi in fibre minerali di rocce feldspatiche 0,080 8,00 2,1622 0,096
lastre in gesso rivestito A13 con barriera Camera non ventilata 0,020 0,02 0,1700 0,020
al vapore in lamina di Alluminio e lastre in Lastra Knauf A13 0,013 11,25 0,0595 0,100
gesso fibra Vidiwall XL, spessore ciascuna Lastra Knauf A13 0,013 11,25 0,0595 0,100
12,5 mm, con stuccatura dei giunti e rasa- Camera non ventilata 0,010 0,01 0,1500 0,010
tura superficiale come da Sistema Vidiwall. Pannelli rigidi in fibre minerali di rocce feldspatiche 0,080 8,00 2,1622 0,096
Ulteriore doppio strato in lastre di gesso Camera non ventilata 0,020 0,02 0,1700 0,020
rivestito A13, spessore ciascuna 12,5 Foglio di alluminio 0,015 mm 0,000 0,04 0,000 10,500
mm, nellintercapedine. Lastre Knauf A13 0,013 11,25 0,0595 0,100
Lastra Vidiwall XL 0,013 13,13 0,0431 0,225
Sfasamento termico = 8h 7 Superficie interna 0,1300
Materiali isolanti
Verifica termica
mm, tra loro distanziate di 23 mm. Materiale Spessore Massa Resistenza Spessore
(m) superficiale (m2K/W) equivalente
Rivestimento esterno in lastre in cemento (kg/m2) daria (m)
f i b r o i n f o r z a t o A q u a p a n e l O u t d o o r, c o n
Superficie esterna 0,0400
stuccatura dei giunti e rasatura superfi-
Malta di calce o di calce cemento 0,006 10,80 0,0067 0,120
ciale come da Sistema Aquapanel. Lastra Knauf Aquapanel Outdoor 0,013 14,95 0,0406 0,247
Rivestimento interno in doppio strato di lastre Pannelli di lana di legno con leganti inorganici 0,075 26,25 0,8242 0,900
in gesso rivestito A13 accoppiate con barriera Camera non ventilata 0,025 0,03 0,1800 0,025
al vapore in lamina di alluminio e lastre in Lastra Knauf A13 0,013 11,25 0,0595 0,100
gessofibra Vidiwall XL, spessore ciascuna Camera non ventilata 0,010 0,01 0,1500 0,010
12,5 mm, con stuccatura dei giunti e rasatura Pannelli semirigidi in fibre minerali di rocce feldspatiche 0,080 3,20 1,9048 0,080
superficiale come da Sistema Vidiwall. Camera non ventilata 0,020 0,02 0,1700 0,020
Ulteriore singolo strato in lastre di gesso Foglio di alluminio 0,015 mm 0,000 0,04 0,000 10,500
rivestito A13, spessore ciascuna 12,5 mm, Lastre Knauf A13 0,013 11,25 0,0595 0,100
Il DLgs 311 prescrive elevate presta- Lesempio riguarda un edificio ad uso residenziale e vengono sviluppate le verifiche ener-
zioni di isolamento termico anche per getiche previste dalla legge 10, dal decreto legislativo 311e 192; i calcoli sono realizzati in
le pareti a contatto con locali non relazione alle norme tecniche di riferimento. Ledificio di nuova costruzione e la richiesta
riscaldati. Generalmente il vano scala del permesso di costruire stata eseguita a seguito dellentrata in vigore dei decreti.
per scopi strutturali viene realizzato in
cemento armato e quindi non ha ade- Le caratteristiche dimensionali dellintero edificio sono:
guate prestazioni termiche; il valore di
stesso delle strutture a contatto con Localizzazione: Milano: zona climatica E (2404 GG)
Knauf A13, spessore di 12.5 mm con Altezza ambienti interni 2.7 - 3.7 m
stuccatura dei giunti, degli angoli e Volume lordo spazi riscaldati 526.32 m3
delle teste delle viti. Volume netto degli spazi riscaldati 384 m3
Volume netto locale autorimessa 110.7 m3
Spessore totale = profilo C 50/75/100 mm
Volume netto piano interrato 144.0 m3
+ lastra + 1 lastra con barriera al vapore
fibroso;
Sezione con locale interrato
- possibilit di passaggio impianti.
62
LIsolamento ter mico con Knauf
Soluzioni tecniche per ledilizia civile e industriale alla luce del DLgs 311
Pianta piano primo - zona riscaldata Parete a contatto con aria esterna e parete a contatto con locale non riscaldato autorimessa
La parete realizzata con isolamento dallinterno da 5 cm, rispetta il limite della trasmittanza per la zona
bisogno energetico primario Epi: I serramenti sono con telaio in legno e lastre 6/12/4 con argon e pellicola basso emissiva
- Parete a contatto con aria esterna Tipo Tipologia Area [m2] U media [W/m2 K] Esposizione Trasmissione solare g
- Parete a contatto con locale non riscaldato A 140 x 90 1.26 1.55 Est Ovest 0.62
B 240 x 90 2.16 Est 0.62
autorimessa
C 140 x 70 0.98 Est 0.62
- Copertura a contatto con lesterno D 240 x 100 2.4 Ovest 0.62
- Solaio a contatto con locale non riscaldato interrato E 130 x 90 1.17 Est 0.62
- Serramenti a contatto con aria esterna F 130 x 70 0.91 Ovest 0.62
G 230 x 80 1.84 Nord 0.62
- Impianto con caldaia con Pn = 8 kW 63
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8.3 Calcolo delle superfici e dei volumi 8.4 Calcolo del coefficiente dispersione
Per il calcolo dei coefficienti dispersivi e per la valutazione del fabbisogno energetico globale H
necessario valutare tutte le superfici disperdenti dellinvolucro riscaldato. Le superficie Stabilite le superfici disperdenti e le carat-
hanno una certa esposizione e uneventuale componente trasparente da valutare: teristiche termiche dei componenti che
La determinazione delle superfici e del volume riscaldato total e permette il calcolo del
rapporto S/V che permette la valutazione con i gradi giorno della localit del fabbisogno
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Il grafico evidenzia che la maggiore percentuale delle perdite deriva dalle perdite per
trasmissione attraverso linvolucro a diretto contatto con les terno; a tal proposito si
Q L = [H (T i - T e )] t
dove:
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8.5 Il calcolo del fabbisogno energetico utile I calcoli sono realizzati sulla base dei dati
Il fabbisogno energetico delledificio non dipende solo dalle p erdite per trasmissione climatici della localit in accordo con UNI
e ventilazione, ma anche da eventuali apporti gratuiti solari o di sorgenti interne. 10349.
Q H il fabbisogno energetico utile dellinvolucro calcolato attraverso il bilancio energetico Dei calcoli sviluppati si evidenziano in par-
che riassume le dispersioni e i guadagni per la zona termica considerata per mantenere il ticolare la valutazione degli apporti solari
livello di temperatura interna degli ambienti alla temperatura di progetto di 20C: di uno dei serramenti presenti nelledificio
- U fattore di utilizzazione degli apporti energetici gratuiti [-] Coeffic. trasmissione solare g 0,7
Frazione trasparente 0,9
Il calcolo si sviluppa mese per mese definendo i diversi contri buti: Frazione per ombreggiamento 0,41
Area effettiva [m2] 0,28
T [C] QT [MJ] QV [MJ] QSI [MJ] QI [MJ] QL [MJ] QG [MJ] g [-] QH [MJ]
MJ/giorno gennaio 2,9
gennaio 18,30 6202 1920 317 1071 8121 1389 0,9999 6733
MJ di gennaio 24,17
febbraio 15,80 4836 1497 446 968 6333 1414 0,9996 4920
marzo 10,80 3660 1133 709 1071 4793 1781 0,9960 3019
Il calcolo del fattore di ombreggiamento
aprile 6,00 984 305 396 518 1288 915 0,9425 426
maggio 2,10 0 0 0 0 0 0 0,0000 0 dipende dallangolo di oscuramento del-
giugno -2,60 0 0 0 0 0 0 0,0000 0 laggetto orizzontale = 74, dalla latitudi-
luglio -5,10 0 0 0 0 0 0 0,0000 0
ne della localit e dallesposizione.
agosto -4,10 0 0 0 0 0 0 0,0000 0
settembre -0,40 0 0 0 0 0 0 0,0000 0 Langolo calcolato sulla base della posi-
ottobre 6,00 1115 345 327 588 1460 915 0,9637 579 zione del serramento e del sistemo oscu-
novembre 12,10 3968 1228 349 1037 5197 1385 0,9991 3812
rante (vedi figura).
dicembre 16,90 5727 1773 285 1071 7500 1356 0,9999 6144
Totale 25634
Legenda
T = Salto termico fra temperatura esterna e temperatura di progetto interna (20C)
QT = Perdite per trasmissione
QV = Perdite per ventilazione
Q SI = Guadagni solari
QI = Apporti interni
QL = Energia totale dispersa
QG = Apporti gratuiti totali
g = Coefficiente di utilizzo degli apporti gratuiti totali
QH = Fabbisogno energetico utile dellinvolucro
MILANO - Dati climatici secondo la norma UNI 10349 Valutazione del coefficiente di ombreggiamento
Irraggiamento giornaliero medio mensile
T media Pressione
Orizzontale SUD SE - SO E-O NE - NO NORD
[C] [Pa] [MJ/m2] [MJ/m2] [MJ/m2] [MJ/m2] [MJ/m2] [MJ/m2]
gennaio 1,7 590 3,8 6,0 4,8 2,9 1,6 1,5
febbraio 4,2 645 6,7 8,7 7,3 5,1 2,9 2,4
marzo 9,2 943 11,6 11,2 10,6 8,5 5,3 3,7
aprile 14,0 1163 16,5 10,9 12,1 11,4 8,2 5,4
maggio 17,9 1326 20,0 10,0 12,3 13,2 10,7 7,8
giugno 22,6 1840 22,2 9,8 12,5 14,4 12,2 9,4
luglio 25,1 1736 24,0 10,8 14,0 15,8 12,8 9,2
agosto 24,1 2012 19,4 11,3 13,3 13,2 9,8 6,4
settembre 20,4 1921 14,0 11,8 11,8 10,1 6,5 4,2
ottobre 14,0 1412 8,4 10,3 8,9 6,4 3,6 2,8
novembre 7,9 958 4,4 6,7 5,4 3,4 1,9 1,7
dicembre 3,1 671 3,3 5,4 4,3 2,6 1,4 1,3
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8.6 Calcolo del fabbisogno di energia Il rendimento di produzione dipende dal fattore di carico dell impianto che viene cal-
primaria colato su base mensile.
Il fabbisogno energetico Qh, non tiene Rendimento di produzione medio mensile:
conto del contributo dispersivo dellim-
Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo
pianto che deve servire tale energia. 0.66 % 0.84 % 0.87 % 0.88 % 0.87 % 0.62 %
Per garantire il fabbisogno calcolato infatti
necessario prevedere la quantit di ener- Il rendimento di produzione medio stagionale, media dei rendime nti di produzione
gia che si disperde per effetto delle imper- medi mensile ha un valore molto elevato pari a:
fezioni e perdite legate alle modalit con Rendimento di produzione medio stagionale p = 85 %
cui viene fornita lenergia dallimpianto ter-
mico e la sua rete. Il rendimento di produzione globale medio stagionale, ovvero il rapporto tra fabbisogno
Si tratta in altre parole di stimare: energetico utile dellinvolucro Q H e il fabbisogno di energia primaria (riscaldamento e
- un rendimento di emissione ausiliari elettrici) Q pari a: g = 75 % dove il rendimento globale medio stagionale
- un rendimento di distribuzione limite 311 per potenza nominale di 8 kW pari a: g = 68 % e quindi il limite rispettato.
- un rendimento di regolazione
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Il decreto Dlgs 311 (art. 6) rende obbliga- fasi della certificazione proposta dalla Provincia di Milano.
toria la certificazione energetica per gli Lesperienza del Comune di Carugate ha evidenziato come la fase della verifica in
edifici di nuova costruzione e per gli edifici cantiere non sia sempre di semplice attuazione; la procedura pe rmette altre soluzioni
ristrutturati integralmente con superficie posteriori alla posa in opera: il carotaggio (metodo invasivo) o la misura in opera della
utile > 1000 m 2 a partire dalla data 8 otto- trasmittanza con termoflussimetro e termocoppie.
bre 2006:
assimilabili;
ad attivit scolastiche;
merciali;
per il comfort.
e lindipendenza verranno stabiliti dai futu- Il DLgs 311 indica che lattestato di certificazione Energetica da allegarsi allatto di
Nellattesa che sia indicata ununica pro- Lattestato ha validit temporale massima di 10 anni a partire dal suo rilascio ed
cedura normativa nazionale per la certifi- aggiornato ad ogni intervento di ristrutturazione che modifica la prestazione energeti-
consapevoli dellimportanza di avviare al Lattestato comprende i dati relativi allefficienza energetica propri delledificio, i valori
pi presto tale strumento hanno avviato o vigenti a norma di legge e i valori di riferimento, che consentono ai cittadini di valutare
sviluppato procedure di certificazione: la e confrontare la prestazione energetica delledificio. E corred ato da suggerimenti in
Provincia di Milano, la Provincia di merito agli interventi pi significativi ed economicamente conv enienti per il migliora-
esempi. Negli edifici di propriet pubblica o adibiti ad uso pubblico c on superficie utile mag-
Esempio di attestato di certificazione: - i ponti termici sono sintetizzati in maggiorazioni percentuali alle dispersioni
riproducibili.
gradi giorno;
correttivi;
10. Glossario ed elenco di norme Impianto termico: non sono considerati impianti termici apparecchi quali: stufe, cami-
tecniche applicabili netti, radiatori individuali, scaldacqua unifamiliari; tali app arecchi sono tuttavia assi-
milati agli impianti termici quando la somma delle potenze nomi nali del focolare degli
Attestato di certificazione energetica: apparecchi al servizio della singola unit immobiliare maggio re o uguale a 15 kW.
il documento attestante la prestazione Indice di prestazione energetica EP: esprime il consumo di energia primaria totale
energetica e alcuni parametri energetici riferito allunit di superficie utile o di volume lordo, espr esso rispettivamente in
Attestato di qualificazione energetica: Involucro edilizio: linsieme delle strutture edilizie esterne che delimitano un edificio.
Ponte termico: la discontinuit di isolamento termico che si pu verificare in corrispon-
il documento predisposto ed asseverato da
denza degli innesti di elementi strutturali (solai e pareti verticali o pareti verticali tra loro).
un professionista abilitato, non necessa-
Ponte termico corretto: quando la trasmittanza termica della parete fittizia (il trat -
riamente estraneo alla propriet, alla pro-
to di parete esterna in corrispondenza del ponte termico) non s upera per pi del 15%
gettazione o alla realizzazione delledificio,
la trasmittanza termica della parete corrente.
che sostituisce a tutti gli effetti lattestato
Rendimento globale medio stagionale: rapporto tra il fabbisogno di en. termica utile
di certificazione energetica fino alla data di
per la climatizzazione invernale e len. primaria delle fonti e nergetiche, ivi compresa
entrata in vigore delle Linee guida nazionali
lenergia elettrica dei dispositivi ausiliari, calcolato con riferimento al periodo annuale
per la certificazione energetica.
di esercizio (si veda DPR 412).
Diagnosi energetica: procedura sistema-
Superficie utile: superficie netta calpestabile di un edificio.
tica volta a fornire una adeguata cono-
scenza del profilo di consumo energetico CALCOLO DEL FABBISOGNO ENERGETICO PRIMARIO
di un edificio o gruppo di edifici, di una UNI EN 832 Prestazione termica degli edifici.
Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento. Edifici residenziali, 2001.
attivit e/o impianto industriale o di servizi
pubblici o privati, ad individuare e quantifi- UNI EN ISO 7345 Isolamento termico. Grandezze fisiche e definizioni, 1999.
care le opportunit di risparmio energetico UNI EN ISO 6946 Componenti ed elementi per edilizia.
Resistenza termica e trasmittanza termica. Metodo di calcolo.
sotto il profilo costi-benefici e riferire in
UNI EN ISO 10456 Procedimenti per la determinazione dei valori termici dichiarati e di progetto, 2001.
merito ai risultati.
UNI 10379 Riscaldamento degli edifici.
Edificio: un sistema costituito dalle Fabbisogno energetico convenzionale normalizzato, 2005.
strutture edilizie esterne che delimitano UNI EN ISO 13789 Prestazione termica degli edifici.
Coefficiente di perdita di calore per trasmissione, 2001.
uno spazio di volume definito, dalle strut-
ture interne che ripartiscono detto volume UNI EN ISO 13790 Prestazione termica degli edifici.
Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento, 2005.
e da tutti gli impianti e dispositivi tecnolo-
UNI 10348 Riscaldamento degli edifici.
gici che si trovano stabilmente al suo Rendimenti dei sistemi di riscaldamento. Metodo di calcolo.
interno; la superficie esterna che delimita UNI EN 12831 Calcolo delle dispersioni ai fini del dimensionamento dei corpi scaldanti.
un edificio pu confinare con tutti o alcuni UNI EN ISO 10077-1 Prestazione termica di finestre, porte e chiusure.
Calcolo della trasmittanza termica. Metodo semplificato.
di questi elementi: lambiente esterno, il
UNI EN ISO 10077-2 Prestazione termica di finestre, porte e chiusure.
terreno, altri edifici. Il termine (edificio) Calcolo della trasmittanza termica. Metodo numerico per i telai.
pu riferirsi a un intero edificio ovvero a
UNI EN ISO 13370 Prestazione termica degli edifici.
parti di un edificio progettate o ristruttura- Trasferimento di calore attraverso il terreno. Metodi di calcolo, 2001.
te per essere utilizzate come unit immobi- UNI 10347 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Energia termica scambiata
tra una tubazione e lambiente circostante. Metodo di calcolo.
liari a se stanti.
UNI 10339 Impianti aeraulici al fini di benessere. Generalit, classificazione e requisiti.
Edificio di nuova costruzione: edificio Regole per la richiesta dofferta, lofferta, lordine e la fornitura.
per il quale la richiesta di permesso di UNI EN 13465 Ventilazione degli edifici.
Metodi di calcolo per la determinazione delle portate daria negli edifici residenziali
costruire o di denuncia di inizio attivit,
UNI EN 13779 Ventilazione degli edifici non residenziali.
comunque denominato, sia stata presenta-
Requisiti di prestazione per i sistemi di ventilazione e di condizionamento
ta successivamente alla data di entrata in
Raccomandazione CTI Esecuzione della certificazione energetica. Dati relativi alledificio.
vigore del presente decreto. Raccomandazione per lutilizzo della norma UNI 10348 ai fini del calcolo del fab-
bisogno di energia primaria e del rendimento degli impianti di riscaldamento, 2003.
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BANCHE DATI
UNI 10355 Murature e solai. Valori della resistenza termica e metodo di calcolo.
UNI EN 12524 Materiali e prodotti per edilizia. Propriet igrometriche. Valori tabulati di progetto
UNI EN 1745 Muratura e prodotti per muratura. Metodi per determinare i valori termici di progetto
Banca dati Sequenze orarie di dati climatici dellanno tipo per vari siti in Italia sviluppata nel
De Giorgio Progetto Finalizzato Energetica del 1979 dallIFA (Istituto di Fisica dellAtmosfera
del CNR). La raccolta stata compiuta in maniera praticamente continua nel
periodo 1951-1970.
PONTI TERMICI
UNI EN ISO 14683 Ponti termici in edilizia. Coefficiente di trasmissione termica lineica.
Metodi semplificati e valori di riferimento, 2001
UNI EN ISO 10211-1 Ponti termici in edilizia. Flussi termici e temperature superficiali.
Metodi generali di calcolo.
UNI EN ISO 10211-2 Ponti termici in edilizia. Calcolo dei flussi termici e delle temperature superficiali.
Ponti termici lineari.
VERIFICHE CONDENSA
UNI EN ISO 13788 Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia.
Temperatura superficiale interna per evitare lumidit superficiale critica
e condensazione interstiziale. Metodo di calcolo.
DOCUMENTAZIONE UTILE
ISO 9649 Misura della trasmittanza in opera con il metodo dei termoflussimetri.
ISO 9252 Isolamento termico. Rilievo e analisi qualitativa delle irregolarit termiche
negli involucri degli edifici.
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11. Requisiti energetici degli edifici (Allegato C DLgs 311) Mappatura delle zone climatiche
AQ
BA
B 0,64 0,54 0,48 NA
PZ
C D E F 0,80
72
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