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RASSEGNA
SUMMARY
Rheumatoid Arthritis (RA) is a widespread disease and its renal involvement, relatively common, is clinically signifi-
cant because worsens course and mortality of the primary disease. There is still no agreement on the prevalence of
renal disorders in RA: data analysis originates from different sources, as death certificates, autopsies, clinical and
laboratory findings and kidney biopsies, each with its limitations. Histoimmunological studies on bioptical specimens
of patients with RA and kidney damage, led to clarify prevalent pathologies. In order of frequency: glomerulonephri-
tis and amyloidosis (60-65% and 20-30% respectively), followed by acute or chronic interstitial nephritis.
Kidney injury during RA includes secondary renal amyloidosis, nephrotoxic effects of antirheumatic drugs and
nephropathies as extra-articular manifestations (rheumatoid nephropathy).
Amyloidosis affects survival, increases morbidity and is the main cause of end stage renal disease in patients with RA
and nephropathy. Strong association between RA activity and amyloidosis needs the use of immunosuppressive and
combined therapies, to prevent this complication and reduce risk of dialysis.
Long-lasting and combined RA pharmacotherapy involves various renal side effects. In this review we describe NSAIDs
and DMARDs (Disease-Modifying Antirheumatic Drugs) nephrotoxicity, particularly by gold compounds, D-penicil-
lamine, cyclosporine A and methotrexate. Rare cases of IgA glomerulonephritis during immunomodulating therapy
with leflunomide and TNF blocking receptor (etanercept) are reported; real clinical significance of this drug-related
nephropathy will be established by development of RA treatment.
In RA nephropathies, mesangial glomerulonephritis is the most frequent histological lesion (35-60 % out of biopsies
from patients with urinary abnormalities and/or kidney impairment), followed by minimal change glomerulopathy
(3-14%) and p-ANCA positive necrotizing crescentic glomerulonephritis.
croscopicamente evidente nel 9 - 27% dei casi, con nefriti e lamiloidosi, rilevati rispettivamente nel
reperti microscopici dimostrativi di una alta inci- 60-65% e nel 20-30% delle biopsie. La rimanente
denza di amiloidosi, nefropatia glomerulare e va- quota riguarda la nefrite interstiziale, acuta e cro-
sculite (4, 5). nica. Nellambito delle nefropatie glomerulari, la
I riscontri clinico-laboratoristici di nefropatia in glomerulonefrite mesangiale e la membranosa ri-
corso di AR riportati dai vari AA sono numerosi, sultano di pi frequente osservazione, seguite dal-
tuttavia caratterizzati dallestrema variabilit nel- la glomerulopatia a lesioni minime e dalle forme
la quota di prevalenza. Nelle casistiche di Canta- vasculitiche e rapidamente progressive (6, 15-18).
grel (162 soggetti) e Krel (498 soggetti) presen- un dato consolidato che il danno renale in corso
za di patologia renale stata segnalata nel 26,5 e di AR sia da attribuirsi allamiloidosi, intesa come
nel 57% rispettivamente (6, 7). Ematuria micro- complicanza della malattia, ed alluso dei farmaci
scopica, proteinuria o entrambe sono state dimo- nefrotossici. Allo stato attuale delle conoscenze
strate in percentuali variabili dal 14,8 al 22% dei possiamo ritenere altrettanto certa lesistenza di
casi (8, 9). In una popolazione di 1018 pazienti con compromissioni renali, prevalentemente glomeru-
AR la prevalenza di microematuria isolata non lari, che sono una vera e propria manifestazione ex-
risultata significativamente pi frequente rispetto tra-articolare dellAR e che definiscono la nefro-
ai controlli, 457 soggetti normali sovrapponibili patia reumatoide (1, 19-21).
per et e sesso (10). Niederstadt e coll., mediante
metodo immunoluminometrico, hanno riscontrato
proteinuria nel 55% di 44 pazienti con AR rispet- AMILOIDOSI RENALE COME COMPLICANZA
to al 15% di 46 soggetti con osteoartrite genera-
lizzata (11). In 56 pazienti portatori di AR da ol- noto che lamiloidosi secondaria o reattiva una
tre 5 anni si evidenziata una riduzione della fun- delle complicanze associate allAR. Lespressione
zione renale nel 60% dei casi, mediante valuta- clinica pi comune della localizzazione renale
zione della cistatina C plasmatica e della clearan- data dalla proteinuria, in genere nel range nefrosi-
ce della creatinina (12). Test ad alta sensibilit per co, seguita dallinsufficienza renale acuta o croni-
valutare la capacit di acidificazione urinaria, non ca e dalla trombosi della vena renale. In conse-
hanno dimostrato differenze significative nellin- guenza della deposizione fibrillare in altre sedi, si
sorgenza di acidosi tubulare distale incompleta fra riscontrano epatosplenomegalia, disturbi gastroen-
soggetti con AR e controlli normali (13). Interes- terici ed ipotensione arteriosa. La complicanza
santi sono i risultati riportati in una recente valu- amiloidotica comporta una riduzione della soprav-
tazione prospettica di Koseki e coll., effettuata in vivenza, un incremento della morbilit e rappre-
235 pazienti affetti da AR in fase iniziale: allin- senta la pi frequente causa di ingresso in terapia
gresso nello studio 40 soggetti presentavano ema- sostitutiva dei pazienti con danno renale in corso
turia, 2 un incremento della creatininemia e in nes- di AR (22, 23). Compare in soggetti con titolo ele-
suno era stata dimostrata proteinuria; durante il vato di FRs e con lesioni articolari avanzate, dopo
periodo di osservazione (42 mesi in media), in 43 un periodo prolungato dallesordio della malattia di
pazienti stata riscontrata ematuria persistente, in base, mediamente dopo 10 -15 anni (19, 24).
17 proteinuria e in 14 aumento della creatinina La patogenesi ancora controversa, tuttavia se-
sierica (14). condo lipotesi pi accreditata, lo stimolo infiam-
Il progressivo aumento delle agobiopsie renali ese- matorio cronico stimolerebbe lattivit macrofagi-
guite in corso di AR nellultimo decennio non ha ca, con produzione di IL-1 e incremento della sin-
contribuito a fare chiarezza sulla reale prevalenza tesi epatica di SAA (-globulina sierica) ed attive-
delle nefropatie, in quanto laccertamento bioptico rebbe il sistema reticoloendoteliale, con coinvolgi-
stato effettuato in una popolazione scelta, che mento della funzione lisosomiale, aumento della
presentava gi segni clinico-laboratoristici di coin- proteolisi e produzione di proteina AA, compo-
volgimento renale o che era sottoposta a terapie ad nente fibrillare dellamiloide, a deposizione prefe-
alto rischio di nefrotossicit. Tuttavia, lo studio renziale in sede glomerulare, tubulare e parieto-va-
istoimmunologico ed elettronico di frammenti di sale (25, 26). A livello glomerulare le fibrille, dal
tessuto renale prelevati per via bioptica, ha con- caratteristico aspetto cotonoso, tendono a invade-
sentito di definire meglio il tipo di nefropatie che re gli spazi mesangiali fino ad occoparli completa-
si riscontrano nei pazienti con AR. I quadri isto- mente, con progressiva scomparsa della cellularit
patologici prevalenti comprendono le glomerulo- del flocculo, che non si riduce di volume. Le lesioni
78 A. Icardi et al.
aspecifici, particolarmente nei soggetti portatori di Tabella III - Nefrotossicit collegata alla terapia: alterazioni renali as-
fattori di rischio (35). Inoltre gli inibitori selettivi sociate ai DMARDs.
della COX-2 non esercitano effetto protettivo an-
Farmaco Alterazione renale associata
tiaggregante, fattore da tenere presente, considera-
to il maggiore rischio cardiovascolare ischemico Glomerulopatia membranosa
dei pazienti portatori di malattie autoimmuni ri- Composti a Glomerulonefrite mesangiale
spetto alla popolazione generale (36). Linibizione base di Oro e Glomerulopatia a lesioni minime
della COX-2 costitutiva vasale comporta un decre- D-penicillamina Glomerulonefrite proliferativa extracapillare
Nefropatia tubulo-interstiziale
mento della prostaciclina vascolare I2 (PGI2), che
ha effetto vasodilatatore ed antiaggregante piastri- Ciclosporina A Mesangiopatia obliterante
nico, con conseguente potenziale aumento del ri- Ischemia tubulare
schio cardiovascolare (37,38). Poich anche a li- Fibrosi interstiziale
vello renale la COX-2 presente in forma costitu- Methotrexate Necrosi tubulare acuta
tiva, non da escludersi che la sua inibizione pos- Glomerulopatia a lesioni minime (?)
sa essere coinvolta nella patogenesi del danno pa-
renchimale. Leflunomide Glomerulonefrite a depositi di IgA (?)
cui la terapia deve essere prolungata indefinitamen- pia con FANS e lassociazione con altri farmaci me-
te: se tale impostazione giustificata nel post-tra- tabolizzati dal citocromo P-450 (54, 57, 58). Per
pianto, in corso di AR si deve tenere conto del rap- quanto concerne la dose, bene iniziare con 2,5-3
porto rischio/beneficio, considerata la ben nota ne- mg/kg/die e in caso di insufficiente risposta tera-
frotossicit. Nei pazienti con AR, dopo un anno di peutica, risultante dalla valutazione dei segni di at-
trattamento con ciclosporina, la somministrazione tivit della malattia, sono da effettuare aumenti pro-
del farmaco, a causa degli effetti negativi a livello gressivi fino alla dose massima di 5 mg/kg/die (59,
renale, viene proseguita in una quota < al 50% ed 60). Il monitoraggio dei livelli ematici di ciclospo-
riportata una riduzione della clearance della creati- rina, mediante il calcolo dellAUC o come pi re-
nina pari al 26% dopo due anni (52, 53). Lazione centemente proposto, con il semplice dosaggio del
vasocostrittrice a livello della microcircolazione re- C2 (prelievo eseguito dopo due ore dallassunzione
nale, in particolare dellarteriola afferente, dose- della ciclosporina), ha solo un valore indicativo, da-
dipendente e comporta modificazioni funzionali, re- te le differenze individuali di suscettibilit al far-
versibili, ed organiche, rappresentate da microan- maco e lassenza della finestra terapeutica, che
giopatia obliterante, con ischemia tubulare e fibro- stata definita in trapiantologia (200 - 400 ng/ml), ma
si interstiziale. Tali compromissioni istopatologiche non per le malattie autoimmuni. Comunque il ri-
sono frequenti in corso di terapia pi o meno pro- scontro di livelli di ciclosporinemia che sono con-
lungata, considerata la variabile suscettibilit dei siderati elevati nei pazienti sottoposti a trapianto
singoli pazienti alla ciclosporina, e possono causa- dorgano in fase di mantenimento (dopo sei mesi
re una riduzione della funzione renale. Alcuni AA dallintervento chirurgico), da ritenersi un chiaro
hanno ritenuto che il controllo periodico della crea- segno di tossicit anche nella popolazione affetta
tininemia o della clearance della creatinina nei pa- da AR. Il controllo seriato dei parametri della fun-
zienti affetti da AR in terapia con ciclosporina, fos- zione renale, nonostante le limitazioni sovraesposte,
se un dato grossolano per stabilire leffettiva nefro- rimane di grande importanza clinica: si ritiene che
tossicit. Tali parametri laboratoristici, in effetti, non un aumento della creatininemia al 30% rispetto al
consentono di evidenziare il fenomeno delliperfil- dato di base e, soprattutto, il mantenimento di tale
trazione (da ipertrofia compensatoria dei nefroni valore anche dopo aggiustamenti della dose di ci-
non ancora interessati dallischemia cronica), che closporina, dia indicazione alla sospensione del far-
maschera la compromissione funzionale dei nefro- maco, che deve essere effettuata tempestivamente,
ni danneggiati. Di conseguenza si ritrova in lettera- allo scopo di ridurre al massimo il rischio di irre-
tura la ripetuta raccomandazione ad effettuare biop- versibilit del danno renale (61). Allo stato attuale
sie renali seriate durante terapia prolungata nei sog- si tende a limitare lesecuzione della biopsia renale
getti con AR, quale unico mezzo diagnostico per sta- ai casi in cui sono presenti i segni di compromis-
bilire leventuale compromissione renale e la sua sione funzionale persistente, come strumento di dia-
gravit e, quindi, per decidere latteggiamento tera- gnosi differenziale con lamiloidosi, la nefrotossicit
peutico (54-56). Tale impostazione non stata con- da altri farmaci e la nefropatia reumatoide.
divisa da altri AA che hanno considerato lesecu- Il methotrexate, antimetabolita dellacido folico,
zione di un esame invasivo come la nefrobiopsia attualmente il farmaco pi utilizzato nellambito
non accettabile dal punto di vista etico in soggetti dei DMARDs. Si tratta di un potente inibitore del-
con AR senza segni di nefropatia (53). Il coinvolgi- la proliferazione del tessuto connettivo e dei me-
mento dei Nefrologi nella scelta e nel follow-up dei diatori del processo infiammatorio, che presenta
pazienti con AR in terapia con ciclosporina ha con- numerosi effetti collaterali, di cui alcuni, e mino-
sentito di formulare linee guida che prendono in ritari, a livello renale. da considerarsi eccezionale
esame diversi fattori, in relazione al costo/beneficio la necrosi tubulare acuta secondaria a tossicit di-
e al monitoraggio della terapia con questo farmaco. retta dose-dipendente, mentre sono segnalate in let-
Innanzi tutto let: nel soggetto anziano sono pre- teratura con una certa frequenza modeste riduzio-
senti a livello renale lesioni angiosclerotiche, re- ni del filtrato glomerulare, senza modificazioni del-
sponsabili della fisiologica diminuzione del fil- la creatininemia (62, 63). AA francesi hanno de-
trato glomerulare e che sono peggiorate dal danno scritto un caso di sindrome nefrosica da glomeru-
ischemico da ciclosporina. Importante per la corretta lopatia a lesioni minime, esordita tre giorni dopo
scelta del paziente la valutazione di altri fattori di la seconda iniezione di basse dosi di metotrexate;
rischio, quali lipertensione arteriosa, le nefropatie stata esclusa ogni altra interferenza farmacologi-
con e senza riduzione della funzione renale, la tera- ca, ma non la possibile casualit del riscontro, da-
Coinvolgimento renale in corso di artrite reumatoide 81
componenti antigeniche che sono allinterno dei lindicazione ad effettuare sempre la valutazione
granuli azzurrofili dei polimorfonucleati; in parti- dei p-ANCA. Il riscontro di positivit impone lac-
colare per quanto riguarda il pattern p-ANCA, lan- certamento bioptico ed eventuale tempestiva tera-
tigene pi comunemente associato la mielope- pia con boli di metilprednisolone e ciclofosfamide,
rossidasi (MPO-ANCA), enzima che ha un ruolo che si rivela spesso efficace.
critico nella generazione dei radicali dellossigeno Appare controversa lesistenza di lesioni da glo-
e quindi nel processo infiammatorio. merulonefrite membranosa intrinseche al quadro
Nella ampia casistica di Mustila e coll. (246 sog- dellAR e non dipendenti, come noto, dalla far-
getti con AR), p-ANCA sono stati dimostrati nel macoterapia (sali dOro, penicillamina, ecc.). Ne-
21% dei casi: i pazienti con segni clinici o istopa- gli anni 80 alcuni AA hanno ritenuto che la malat-
tologici di nefropatia erano significativamente pi tia di base, in soggetti predisposti geneticamente,
di frequente positivi ed avevano un titolo pi ele- fosse la responsabile dellinnesco della nefropatia,
vato per p-ANCA rispetto a quelli senza coinvol- che sarebbe progredita per lazione dei farmaci;
gimento renale. Tale positivit stata associata al- tuttavia tale ipotesi non ha avuto conferma (76).
la gravit ed al grado di attivit infiammatoria del- Sono da considerarsi coincidenze le segnalazioni di
la malattia di base ed indicata come fattore predit- glomerulonefrite membrano-proliferativa e di ne-
tivo indipendente di nefropatia associata ad AR froangioscleriosi aterosclerotica in corso di AR (5,
(73). Sono riportati in letteratura alcuni casi di glo- 7). Carattere sporadico e limitato a pazienti affetti
merulonefrite necrotizzante, focale e segmentaria, da sindrome di Sjgren hanno le descrizioni di ca-
con semilune, da interpretarsi come vasculite reu- si di acidosi tubulare distale caratterizzati da para-
matoide limitata al rene (29, 30). Nei pazienti con lisi flaccida e ipokaliemia associate ad acidosi iper-
AR che presentano anomalie urinarie e /o deficit cloremica e a ridotta risposta ad un carico acido
funzionale renale, anche in assenza di evidenti se- (77-79). Eccezionale infine il riscontro di nodu-
gni di interessamento vascolare sistemico, valida li reumatoidi a livello della corticale renale (80).
RIASSUNTO
LArtrite Reumatoide (AR) una malattia ad ampia distribuzione mondiale, per cui la patologia renale correlata, re-
lativamente frequente, di grande importanza clinica, poich interferisce negativamente sia sul decorso della malat-
tia, sia sulla mortalit. I dati della letteratura non sono univoci riguardo alla prevalenza di malattia renale in corso di
AR, a causa dellanalisi di elementi diversi, quali il certificato di decesso, i reperti autoptici, i riscontri clinico-labo-
ratoristici e la biopsia renale, che presentano tutti oggettive limitazioni. Gli studi istoimmunologici sui prelievi biop-
tici eseguiti in una popolazione con evidenza di coinvolgimento renale hanno consentito di individuare le patologie
prevalenti, glomerulonefriti ed amiloidosi, rilevate rispettivamente nel 60-65% e nel 20-30% dei casi; la rimanente quo-
ta riguarda la nefrite interstiziale, acuta e cronica.
Il danno renale in corso di AR comprende lamiloidosi secondaria o reattiva, la nefrotossicit correlata alla terapia e le
nefropatie considerate come manifestazioni extra-articolari della malattia, che definiscono la nefropatia reumatoide.
La complicanza amiloidotica comporta una riduzione della sopravvivenza, un incremento della morbilit e rappresen-
ta la principale causa di uremia nei pazienti con AR e danno renale. La stretta connessione fra attivit dellAR ed in-
sorgenza di amiloidosi secondaria impone la scelta di terapie immunosoppressive e combinate, allo scopo di preveni-
re questa complicanza e ridurre la necessit di dialisi.
La farmacoterapia dellAR, necessariamente prolungata nel tempo e composta da pi preparati in associazione, pre-
senta molteplici effetti collaterali a livello renale. In questa rassegna sono analizzati i danni da nefrotossicit dei FANS
e dei DMARDs (Disease-Modifying Antirheumatic Drugs), con particolare approfondimento nei confronti dei com-
posti a base di Oro, della D-penicillamina, della ciclosporina e del methotrexate. Sono riportate infine, recenti segna-
lazioni di rari casi di glomerulonefrite a depositi di IgA in corso di terapia con immunomodulatori (leflunomide) e
bloccanti il recettore per il TNF (etanercept), la cui reale importanza clinica sar definita dallo sviluppo su larga sca-
la di questo tipo di impostazione terapeutica dellAR. Nellambito della nefropatia reumatoide, la glomerulonefrite me-
sangiale rappresenta la lesione istopatologica di pi frequente osservazione (35-60% delle biopsie di pazienti con ano-
malie urinarie e/o disfunzione renale), seguita dalla glomerulopatia a lesioni minime (3-14%) e dalle vasculiti p-AN-
CA positive, con carattere sistemico o come forme renali limitate.
Parole chiave - Artrite reumatoide, amiloidosi renale secondaria, effetti nefrotossici dei farmaci antireumatici, nefro-
patia reumatoide.
Key words - Rheumatoid arthritis, secondary renal amyloidosis, nephrotoxic effects of antirheumatic drugs, rheuma-
toid nephropathy.
Coinvolgimento renale in corso di artrite reumatoide 83
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