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Reumatismo, 2003; 55(2):76-85

RASSEGNA

Coinvolgimento renale in corso di artrite reumatoide


Kidney involvement in rheumatoid arthritis
A. Icardi, P. Araghi, M. Ciabattoni, U. Romano, P. Lazzarini, G. Bianchi1
U.O. Nefrologia e Dialisi, Dipartimento di Medicina Interna Ponente; 1U.O. Reumatologia, Dipartimento dellApparato Locomotore,
Ospedale La Colletta, Azienda USL 3, Arenzano (Genova)

SUMMARY
Rheumatoid Arthritis (RA) is a widespread disease and its renal involvement, relatively common, is clinically signifi-
cant because worsens course and mortality of the primary disease. There is still no agreement on the prevalence of
renal disorders in RA: data analysis originates from different sources, as death certificates, autopsies, clinical and
laboratory findings and kidney biopsies, each with its limitations. Histoimmunological studies on bioptical specimens
of patients with RA and kidney damage, led to clarify prevalent pathologies. In order of frequency: glomerulonephri-
tis and amyloidosis (60-65% and 20-30% respectively), followed by acute or chronic interstitial nephritis.
Kidney injury during RA includes secondary renal amyloidosis, nephrotoxic effects of antirheumatic drugs and
nephropathies as extra-articular manifestations (rheumatoid nephropathy).
Amyloidosis affects survival, increases morbidity and is the main cause of end stage renal disease in patients with RA
and nephropathy. Strong association between RA activity and amyloidosis needs the use of immunosuppressive and
combined therapies, to prevent this complication and reduce risk of dialysis.
Long-lasting and combined RA pharmacotherapy involves various renal side effects. In this review we describe NSAIDs
and DMARDs (Disease-Modifying Antirheumatic Drugs) nephrotoxicity, particularly by gold compounds, D-penicil-
lamine, cyclosporine A and methotrexate. Rare cases of IgA glomerulonephritis during immunomodulating therapy
with leflunomide and TNF blocking receptor (etanercept) are reported; real clinical significance of this drug-related
nephropathy will be established by development of RA treatment.
In RA nephropathies, mesangial glomerulonephritis is the most frequent histological lesion (35-60 % out of biopsies
from patients with urinary abnormalities and/or kidney impairment), followed by minimal change glomerulopathy
(3-14%) and p-ANCA positive necrotizing crescentic glomerulonephritis.

Reumatismo, 2003; 55(2):76-85

L artrite reumatoide (AR) una malattia che pre-


senta una distribuzione mondiale ed interessa
1-2% della maggior parte delle popolazioni esa-
Nei soggetti con AR, in base allanalisi dei certifi-
cati di morte, i decessi per causa renale risultano
in percentuali variabili dal 1,5 al 9%, con un ec-
minate. Considerata questa ampia diffusione, la pa- cesso di mortalit per insufficienza renale dal 3 al
tologia renale correlata da ritenersi relativamen- 12% rispetto alla popolazione generale (3). Gli stu-
te frequente e di grande importanza clinica poich di autoptici hanno riscontrato un danno renale ma-
interferisce negativamente sia sul decorso della ma-
lattia, sia sulla mortalit (1, 2). La prevalenza di Tabella I - Prevalenza di malattia renale in corso di AR.
malattia renale in corso di AR non stata ancora
ben definita; infatti i dati della letteratura sono di- Riscontri %
scordanti, poich conseguiti mediante studi che Certificati di decesso 1,5 - 9
hanno preso in esame elementi diversi, quali certi-
ficato di decesso, reperti autoptici e riscontri clini- Reperti autoptici 9 - 27
co-laboratoristici, che presentano tutti oggettive li- Studi clinici (nefropatia):
mitazioni (Tab. I). Cantagrel (1990) 26,5
Krel (1990) 57
Indirizzo per la corrispondenza:
Dott. Andrea Icardi, Unit Operativa di Nefrologia e Dialisi, Studi clinici (microematuria e/o proteinuria):
DIMP - Ospedale La Colletta Cantagrel (1991) 14,8
Via del Giappone 5, 16011 Arenzano (Genova) Nakano (1992) 22
e-mail: andrea.icardi.usl3@libero.it
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croscopicamente evidente nel 9 - 27% dei casi, con nefriti e lamiloidosi, rilevati rispettivamente nel
reperti microscopici dimostrativi di una alta inci- 60-65% e nel 20-30% delle biopsie. La rimanente
denza di amiloidosi, nefropatia glomerulare e va- quota riguarda la nefrite interstiziale, acuta e cro-
sculite (4, 5). nica. Nellambito delle nefropatie glomerulari, la
I riscontri clinico-laboratoristici di nefropatia in glomerulonefrite mesangiale e la membranosa ri-
corso di AR riportati dai vari AA sono numerosi, sultano di pi frequente osservazione, seguite dal-
tuttavia caratterizzati dallestrema variabilit nel- la glomerulopatia a lesioni minime e dalle forme
la quota di prevalenza. Nelle casistiche di Canta- vasculitiche e rapidamente progressive (6, 15-18).
grel (162 soggetti) e Krel (498 soggetti) presen- un dato consolidato che il danno renale in corso
za di patologia renale stata segnalata nel 26,5 e di AR sia da attribuirsi allamiloidosi, intesa come
nel 57% rispettivamente (6, 7). Ematuria micro- complicanza della malattia, ed alluso dei farmaci
scopica, proteinuria o entrambe sono state dimo- nefrotossici. Allo stato attuale delle conoscenze
strate in percentuali variabili dal 14,8 al 22% dei possiamo ritenere altrettanto certa lesistenza di
casi (8, 9). In una popolazione di 1018 pazienti con compromissioni renali, prevalentemente glomeru-
AR la prevalenza di microematuria isolata non lari, che sono una vera e propria manifestazione ex-
risultata significativamente pi frequente rispetto tra-articolare dellAR e che definiscono la nefro-
ai controlli, 457 soggetti normali sovrapponibili patia reumatoide (1, 19-21).
per et e sesso (10). Niederstadt e coll., mediante
metodo immunoluminometrico, hanno riscontrato
proteinuria nel 55% di 44 pazienti con AR rispet- AMILOIDOSI RENALE COME COMPLICANZA
to al 15% di 46 soggetti con osteoartrite genera-
lizzata (11). In 56 pazienti portatori di AR da ol- noto che lamiloidosi secondaria o reattiva una
tre 5 anni si evidenziata una riduzione della fun- delle complicanze associate allAR. Lespressione
zione renale nel 60% dei casi, mediante valuta- clinica pi comune della localizzazione renale
zione della cistatina C plasmatica e della clearan- data dalla proteinuria, in genere nel range nefrosi-
ce della creatinina (12). Test ad alta sensibilit per co, seguita dallinsufficienza renale acuta o croni-
valutare la capacit di acidificazione urinaria, non ca e dalla trombosi della vena renale. In conse-
hanno dimostrato differenze significative nellin- guenza della deposizione fibrillare in altre sedi, si
sorgenza di acidosi tubulare distale incompleta fra riscontrano epatosplenomegalia, disturbi gastroen-
soggetti con AR e controlli normali (13). Interes- terici ed ipotensione arteriosa. La complicanza
santi sono i risultati riportati in una recente valu- amiloidotica comporta una riduzione della soprav-
tazione prospettica di Koseki e coll., effettuata in vivenza, un incremento della morbilit e rappre-
235 pazienti affetti da AR in fase iniziale: allin- senta la pi frequente causa di ingresso in terapia
gresso nello studio 40 soggetti presentavano ema- sostitutiva dei pazienti con danno renale in corso
turia, 2 un incremento della creatininemia e in nes- di AR (22, 23). Compare in soggetti con titolo ele-
suno era stata dimostrata proteinuria; durante il vato di FRs e con lesioni articolari avanzate, dopo
periodo di osservazione (42 mesi in media), in 43 un periodo prolungato dallesordio della malattia di
pazienti stata riscontrata ematuria persistente, in base, mediamente dopo 10 -15 anni (19, 24).
17 proteinuria e in 14 aumento della creatinina La patogenesi ancora controversa, tuttavia se-
sierica (14). condo lipotesi pi accreditata, lo stimolo infiam-
Il progressivo aumento delle agobiopsie renali ese- matorio cronico stimolerebbe lattivit macrofagi-
guite in corso di AR nellultimo decennio non ha ca, con produzione di IL-1 e incremento della sin-
contribuito a fare chiarezza sulla reale prevalenza tesi epatica di SAA (-globulina sierica) ed attive-
delle nefropatie, in quanto laccertamento bioptico rebbe il sistema reticoloendoteliale, con coinvolgi-
stato effettuato in una popolazione scelta, che mento della funzione lisosomiale, aumento della
presentava gi segni clinico-laboratoristici di coin- proteolisi e produzione di proteina AA, compo-
volgimento renale o che era sottoposta a terapie ad nente fibrillare dellamiloide, a deposizione prefe-
alto rischio di nefrotossicit. Tuttavia, lo studio renziale in sede glomerulare, tubulare e parieto-va-
istoimmunologico ed elettronico di frammenti di sale (25, 26). A livello glomerulare le fibrille, dal
tessuto renale prelevati per via bioptica, ha con- caratteristico aspetto cotonoso, tendono a invade-
sentito di definire meglio il tipo di nefropatie che re gli spazi mesangiali fino ad occoparli completa-
si riscontrano nei pazienti con AR. I quadri isto- mente, con progressiva scomparsa della cellularit
patologici prevalenti comprendono le glomerulo- del flocculo, che non si riduce di volume. Le lesioni
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rio sulla ciclo-ossigenasi (COX), enzima attivo sul-


la biosintesi di prostaglandine pro-infiammatorie,
responsabili della febbre e del dolore (31). Latti-
vit enzimatica in condizioni fisiologiche compor-
ta anche la produzione di prostaglandine che han-
no un ruolo fondamentale nel mantenimento
dellemodinamica e della funzione renale, per cui
la loro inibizione il principale fattore responsabi-
le della nefrotossicit dei FANS (32). Sindromi cli-
niche ed alterazioni laboratoristiche di frequente
riscontro sono rappresentate dalla ritenzione idro-
salina fino alledema manifesto, dalliperkaliemia
e dalla nefrite interstiziale acuta. Particolare atten-
Figura 1 - Massiva invasione amiloidotica glomerulare in soggetto con zione nella somministrazione dei FANS da pre-
AR. Riduzione della componente cellulare e mantenimento del vo- stare a pazienti con AR portatori di fattori di ri-
lume del flocculo (Rosso Congo. 100 x). schio (restrizione sodica, disidratazione, deficit fun-
zionale renale, insufficienza cardiaca, ascite, tra-
pianto di rene o in trattamento farmacologico con
atrofiche sono invece prevalenti a carico dei vasi, diuretici, -bloccanti e ACE inibitori), in cui le pro-
dei tubuli e dellinterstizio (Fig. 1). staglandine diventano fattori decisivi di protezione
La stretta connessione fra lattivit dellAR e lin- dellemodinamica renale di compenso, interferen-
sorgenza della complicanza amiloidotica un dato do sulla risposta allADH e sul sistema renina-an-
certo, che impone la scelta di una terapia immuno- giotensina-aldosterone (33). In questi soggetti non
soppressiva e combinata. In letteratura sono segna- rara linsorgenza di insufficienza renale acuta,
lati buoni risultati, non solo sul contenimento della prevalentemente di tipo funzionale, ma anche or-
sintomatologia, ma anche sulla regressione, accer- ganica (necrosi tubulare acuta). La gravit della sin-
tata biopticamente, dei depositi renali, mediante tomatologia soggettiva legata allAR implica il ri-
lutilizzazione del clorambucil e dellassociazione schio di automedicazione da parte del paziente, con
di ciclofosfamide o methotrexate con steroidi (22, conseguenti sovradosaggio o ingestione prolunga-
27, 28). Il trattamento con DMARDs (Disease-Mo- ta di FANS in associazione o di questi con altri far-
difying Antirheumatic Drugs) in combinazione o maci analgesici (paracetamolo), ponendo i presup-
associati ad immunosoppressori, ha ridotto drasti- posti per linsorgenza della necrosi papillare (34).
camente il numero dei pazienti in dialisi per ami- I recenti dati sperimentali e clinici sugli effetti de-
loidosi renale da AR (29). I soggetti affetti da AR gli inibitori selettivi dellisoforma dellenzima de-
e amiloidosi sono esposti ad ulteriori complicanze nominata COX-2, dimostrano lefficacia antiflogi-
acute, in particolare innescate dalla disidratazione. stica ed antalgica del rofecoxib e del celecoxib e la
Pertanto necessaria una adeguata informazione in loro migliore tolleranza gastrica, tuttavia non pro-
merito ai gravi rischi conseguenti alle condizioni fa- vano una minore nefrotossicit rispetto ai FANS
vorenti lipovolemia, fra le quali non deve essere
omessa lassunzione di farmaci o droghe (30).
Tabella II - Nefrotossicit collegata alla terapia: sindromi renali as-
sociate ai FANS.
NEFROTOSSICIT CORRELATA ALLA TERAPIA
a) Ritenzione idrosalina
b) Iperpotassiemia
FANS (Tab. II)
c) Insufficienza Renale Acuta
Questi farmaci, fra i quali lacido acetilsalicilico
d) Sindrome nefrosica da nefrite interstiziale
in genere utilizzato in prima istanza, riducono i sin-
e) Necrosi papillare acuta
tomi legati allinfiammazione, ma non sopprimono
f) Nefropatia da abuso di analgesici
il processo patologico di base e non hanno effetti
Nefrite interstiziale cronica
sulle lesioni articolari. Sono largamente usati nel Necrosi papillare
trattamento dellAR, data lazione sintomatica ra-
g) Ipertensione arteriosa
pida, di notevole sollievo per il paziente. Il mecca- Interferenza con i farmaci anti-ipertensivi
nismo dazione rappresentato dalleffetto inibito-
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aspecifici, particolarmente nei soggetti portatori di Tabella III - Nefrotossicit collegata alla terapia: alterazioni renali as-
fattori di rischio (35). Inoltre gli inibitori selettivi sociate ai DMARDs.
della COX-2 non esercitano effetto protettivo an-
Farmaco Alterazione renale associata
tiaggregante, fattore da tenere presente, considera-
to il maggiore rischio cardiovascolare ischemico Glomerulopatia membranosa
dei pazienti portatori di malattie autoimmuni ri- Composti a Glomerulonefrite mesangiale
spetto alla popolazione generale (36). Linibizione base di Oro e Glomerulopatia a lesioni minime
della COX-2 costitutiva vasale comporta un decre- D-penicillamina Glomerulonefrite proliferativa extracapillare
Nefropatia tubulo-interstiziale
mento della prostaciclina vascolare I2 (PGI2), che
ha effetto vasodilatatore ed antiaggregante piastri- Ciclosporina A Mesangiopatia obliterante
nico, con conseguente potenziale aumento del ri- Ischemia tubulare
schio cardiovascolare (37,38). Poich anche a li- Fibrosi interstiziale
vello renale la COX-2 presente in forma costitu- Methotrexate Necrosi tubulare acuta
tiva, non da escludersi che la sua inibizione pos- Glomerulopatia a lesioni minime (?)
sa essere coinvolta nella patogenesi del danno pa-
renchimale. Leflunomide Glomerulonefrite a depositi di IgA (?)

Etanercept Glomerulonefrite a depositi di IgA (?)


DMARDs (Tab. III)
I farmaci antireumatici che modificano la malattia
comprendono un gruppo di sostanze che hanno
leffetto comune di ridurre lattivit dellAR. glomerulare, si ritiene che sia coinvolta sia lim-
I composti a base di Oro e la D-penicillamina so- munit cellulare (stimolazione policlonale di cellule
no stati i primi componenti di questa categoria ad B), sia quella umorale (azione secondaria di anti-
essere utilizzati. Nel corso degli ultimi anni sono corpi anti-MB glomerulare) e che giochi un ruolo
stati sostituiti da presdi alternativi, fra i quali il notevole la predisposizione genetica (associazione
methotrexate, farmaco attualmente di riferimento con gli antigeni HLA-DR3, -DR5 e -DQA) (45-
per i Reumatologi. Il fattore limitante a carico dei 47). Le ipotesi pi accreditate sono a favore della
sali di Oro e della D-penicillamina rappresentato formazione di immunocomplessi, in cui i compo-
dalla elevata incidenza di tossicit, non solo a li- nenti dei farmaci rappresenterebbero lantigene
vello renale, che causa di sospensione in una quo- esogeno o eserciterebbero unazione stimolante la
ta considerevole di pazienti, valutabile intorno al produzione di autoanticorpi, agendo come apteni
40%. Leffetto nefrotossico comune di questi far- leganti le strutture tessutali (39, 48). Il decorso a
maci compare dal 3 al 9 mese di terapia e si ma- lungo termine della nefropatia da sali dOro o da D-
nifesta mediante linsorgenza di proteinuria; mol- penicillamina in genere benigno, con necessit di
to meno frequenti sono le osservazioni di ematuria sospendere completamente la terapia solo in con-
ed insufficienza renale. La proteinuria si verifica in dizioni di proteinuria dosabile (> 0,5 g/24 h) o in
percentuali pari al 10% dei pazienti in auroterapia caso di comparsa di deficit funzionale renale. Alla
e al 30% dei soggetti in trattamento con D-penicil- sospensione farmacologica consegue la remissio-
lamina, con sviluppo di sindrome nefrosica nel 15- ne completa dei sintomi, fatta eccezione per rari ca-
30% di questi casi. Il reperto istopatologico rena- si, in cui la persistenza dei segni clinici espres-
le, nella grande maggioranza, riferibile alla glo- sione del mantenimento di lesioni istopatologiche
merulopatia membranosa, seguita dalla glomeru- attive, che rendono necessario accertamento biop-
lonefrite mesangiale e dalla glomerulopatia a le- tico e terapia corticosteroidea, eventualmente as-
sioni minime (3, 39-41). Sono segnalati inoltre in sociata a ciclofosfamide (43, 49, 50).
letteratura casi di glomerulonefrite rapidamente La ciclosporina A stata introdotta nella terapia
progressiva in corso di terapia con D-penicillami- dellAR alla fine degli anni 80, dopo lesperienza ac-
na (42, 43). infine frequente il riscontro, nei ca- quisita in ambiente trapiantologico (51). Attraverso
si con proteinuria a basso peso molecolare e di lie- lazione modulante sulla espressione genica della
ve entit, il coinvolgimento tubulo-interstiziale, se- IL-2, questo farmaco esercita una funzione di con-
condario ad effetto tossico diretto sullepitelio tu- trollo sulla risposte immuni cellulo-mediate in mo-
bulare, dimostrato sia da parte dei sali dOro sia del- do pi specifico rispetto agli steroidi e agli agenti ci-
la D-penicillamina (3, 44). Per quanto riguarda in- tostatici. Leffetto immunosoppressivo temporal-
vece i moventi patogenetici responsabili del danno mente legato alla somministrazione del farmaco, per
80 A. Icardi et al.

cui la terapia deve essere prolungata indefinitamen- pia con FANS e lassociazione con altri farmaci me-
te: se tale impostazione giustificata nel post-tra- tabolizzati dal citocromo P-450 (54, 57, 58). Per
pianto, in corso di AR si deve tenere conto del rap- quanto concerne la dose, bene iniziare con 2,5-3
porto rischio/beneficio, considerata la ben nota ne- mg/kg/die e in caso di insufficiente risposta tera-
frotossicit. Nei pazienti con AR, dopo un anno di peutica, risultante dalla valutazione dei segni di at-
trattamento con ciclosporina, la somministrazione tivit della malattia, sono da effettuare aumenti pro-
del farmaco, a causa degli effetti negativi a livello gressivi fino alla dose massima di 5 mg/kg/die (59,
renale, viene proseguita in una quota < al 50% ed 60). Il monitoraggio dei livelli ematici di ciclospo-
riportata una riduzione della clearance della creati- rina, mediante il calcolo dellAUC o come pi re-
nina pari al 26% dopo due anni (52, 53). Lazione centemente proposto, con il semplice dosaggio del
vasocostrittrice a livello della microcircolazione re- C2 (prelievo eseguito dopo due ore dallassunzione
nale, in particolare dellarteriola afferente, dose- della ciclosporina), ha solo un valore indicativo, da-
dipendente e comporta modificazioni funzionali, re- te le differenze individuali di suscettibilit al far-
versibili, ed organiche, rappresentate da microan- maco e lassenza della finestra terapeutica, che
giopatia obliterante, con ischemia tubulare e fibro- stata definita in trapiantologia (200 - 400 ng/ml), ma
si interstiziale. Tali compromissioni istopatologiche non per le malattie autoimmuni. Comunque il ri-
sono frequenti in corso di terapia pi o meno pro- scontro di livelli di ciclosporinemia che sono con-
lungata, considerata la variabile suscettibilit dei siderati elevati nei pazienti sottoposti a trapianto
singoli pazienti alla ciclosporina, e possono causa- dorgano in fase di mantenimento (dopo sei mesi
re una riduzione della funzione renale. Alcuni AA dallintervento chirurgico), da ritenersi un chiaro
hanno ritenuto che il controllo periodico della crea- segno di tossicit anche nella popolazione affetta
tininemia o della clearance della creatinina nei pa- da AR. Il controllo seriato dei parametri della fun-
zienti affetti da AR in terapia con ciclosporina, fos- zione renale, nonostante le limitazioni sovraesposte,
se un dato grossolano per stabilire leffettiva nefro- rimane di grande importanza clinica: si ritiene che
tossicit. Tali parametri laboratoristici, in effetti, non un aumento della creatininemia al 30% rispetto al
consentono di evidenziare il fenomeno delliperfil- dato di base e, soprattutto, il mantenimento di tale
trazione (da ipertrofia compensatoria dei nefroni valore anche dopo aggiustamenti della dose di ci-
non ancora interessati dallischemia cronica), che closporina, dia indicazione alla sospensione del far-
maschera la compromissione funzionale dei nefro- maco, che deve essere effettuata tempestivamente,
ni danneggiati. Di conseguenza si ritrova in lettera- allo scopo di ridurre al massimo il rischio di irre-
tura la ripetuta raccomandazione ad effettuare biop- versibilit del danno renale (61). Allo stato attuale
sie renali seriate durante terapia prolungata nei sog- si tende a limitare lesecuzione della biopsia renale
getti con AR, quale unico mezzo diagnostico per sta- ai casi in cui sono presenti i segni di compromis-
bilire leventuale compromissione renale e la sua sione funzionale persistente, come strumento di dia-
gravit e, quindi, per decidere latteggiamento tera- gnosi differenziale con lamiloidosi, la nefrotossicit
peutico (54-56). Tale impostazione non stata con- da altri farmaci e la nefropatia reumatoide.
divisa da altri AA che hanno considerato lesecu- Il methotrexate, antimetabolita dellacido folico,
zione di un esame invasivo come la nefrobiopsia attualmente il farmaco pi utilizzato nellambito
non accettabile dal punto di vista etico in soggetti dei DMARDs. Si tratta di un potente inibitore del-
con AR senza segni di nefropatia (53). Il coinvolgi- la proliferazione del tessuto connettivo e dei me-
mento dei Nefrologi nella scelta e nel follow-up dei diatori del processo infiammatorio, che presenta
pazienti con AR in terapia con ciclosporina ha con- numerosi effetti collaterali, di cui alcuni, e mino-
sentito di formulare linee guida che prendono in ritari, a livello renale. da considerarsi eccezionale
esame diversi fattori, in relazione al costo/beneficio la necrosi tubulare acuta secondaria a tossicit di-
e al monitoraggio della terapia con questo farmaco. retta dose-dipendente, mentre sono segnalate in let-
Innanzi tutto let: nel soggetto anziano sono pre- teratura con una certa frequenza modeste riduzio-
senti a livello renale lesioni angiosclerotiche, re- ni del filtrato glomerulare, senza modificazioni del-
sponsabili della fisiologica diminuzione del fil- la creatininemia (62, 63). AA francesi hanno de-
trato glomerulare e che sono peggiorate dal danno scritto un caso di sindrome nefrosica da glomeru-
ischemico da ciclosporina. Importante per la corretta lopatia a lesioni minime, esordita tre giorni dopo
scelta del paziente la valutazione di altri fattori di la seconda iniezione di basse dosi di metotrexate;
rischio, quali lipertensione arteriosa, le nefropatie stata esclusa ogni altra interferenza farmacologi-
con e senza riduzione della funzione renale, la tera- ca, ma non la possibile casualit del riscontro, da-
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ta linsorgenza di queste forme nefrosiche anche in Tabella IV - Nefropatia Reumatoide.


soggetti con AR non trattati (64).
Quadri istopatologici glomerulari:
di recente segnalazione la comparsa di glomeru- Glomerulonefrite mesangiale
lonefrite a depositi di IgA in corso di AR refratta- Glomerulopatia a lesioni minime
ria in un paziente sottoposto a terapia con lefluno- Glomerulonefrite necrotizzante con crescents
mide, e in due pazienti sottoposti a trattamento con (p-ANCA positiva)
etanercept. La leflunomide un farmaco ad azio-
Acidosi tubulare distale (se associata S. di Sjgren)
ne antiinfiammatoria ed immunomodulatrice, che
risultato efficace nella terapia di malattie au-
toimmuni in animali da esperimento, nella preven- che la quota di nefriti mesangiali a depositi di IgA
zione del rigetto di trapianto dorgano e nel tratta- associate ad AR riportata dagli AA giapponesi pu
mento di pazienti con AR. Il metabolita attivo (A77 esser influenzata dalla alta incidenza della forma
1726) non presenta affinit strutturali con gli altri primitiva negli asiatici, tuttavia la microscopia elet-
farmaci immunosoppressori. Letanercept un pre- tronica dimostra, in alta percentuale, nelle glome-
parato biologico ad azione bloccante il recettore rulonefriti in corso di AR diagnosticate in Giap-
per il TNF, considerato la principale citochina coin- pone, un ispessimento diffuso della membrana ba-
volta nella patogenesi dellAR. Si tratta di una for- sale glomerulare, che stato interpretato come ef-
ma, geneticamente modificata dalla bioingegneria, fetto diretto della malattia di base (17).
del recettore p75, rispetto al quale presenta mag- La terapia della glomerulonefrite mesangiale
giore affinit per il TNF e pi prolungato tempo di nellambito della nefropatia reumatoide, di tipo
dimezzamento. Gli AA che hanno riscontrato la preventivo, come gi sottolineato per quel che con-
IgA-nephropathy associata a questi farmaci, ipo- cerne la complicanza amiloidotica: la remissione
tizzano che lazione immunomodulatrice indotta dellattivit della malattia che si ottiene mediante
farmacologicamente possa riacutizzare infezioni lutilizzo precoce di farmaci immunosoppressivi e
pre-esistenti in fase silente e quindi innescare lo immunomodulatori anche in associazione, com-
sviluppo della nefropatia (65). La sperimentazione porta una riduzione della comparsa delle manife-
clinica su larga scala, attualmente in atto, consen- stazioni cliniche, articolari e parenchimali. Di fron-
tir di valutare la reale incidenza ed entit di effet- te alla nefropatia conclamata sono da prescrivere
ti renali indesiderati da parte di queste nuove tera- anche farmaci che, mediante leffetto antiprotei-
pie, che hanno lobiettivo di inibire completamen- nurico, rallentano la progressione del danno rena-
te lattivit dellAR (66). le, quali gli ACE inibitori.
Nellambito della patologia da immunocomplessi,
la glomerulopatia a lesioni minime associata ad AR
NEFROPATIA REUMATOIDE (Tab. IV) riportata in letteratura, in percentuali variabili dal
3 al 14% delle biopsie (15, 16, 68). noto che i
La lesioni istopatologiche di pi frequente osser- linfociti T esercitano un ruolo fondamentale nellin-
vazione configurano il quadro di glomerulonefrite nescare e mantenere il processo infiammatorio
mesangiale. Secondo le diverse casistiche questo ti- dellAR (70). Alterate risposte immuni delle T-cel-
po di nefropatia si ritrova in percentuali variabili lule, con conseguente rapida rimozione macrofagi-
dal 35 al 60% nei campioni prelevati per via biop- ca dei complessi e produzione di citochine pro-in-
tica, in soggetti affetti da AR con anomalie urina- fiammatorie, sarebbero la causa delle modificazio-
rie e/o disfunzione renale (8, 16, 17). Alcuni AA ni del citoscheletro dei podociti e quindi della pro-
ritengono che la compromissione mesangiale sia teinuria. In un recente report di Eardley e coll., si
conseguente alla nota attitudine da parte del me- segnalano gli effetti positivi della ciclosporina, che
sangio stesso a rimuovere (auto)anticorpi ed im- esercita unazione specifica di controllo della rea-
munocomplessi circolanti. Tale ipotesi avvalora- zione immune cellulo-mediata, nel trattamento del-
ta dal riscontro di elevati titoli di Fattore Reuma- la sindrome nefrosica da glomerulopatia a lesioni
toide sierico (FRs) di classe IgA e IgM in pazien- minime in un paziente con malattia di Still (71).
ti con glomerulonefrite mesangiale e con positivit Il riscontro sierologico di autoanticorpi anti-cito-
per depositi di IgA e IgM allimmunofluorescenza plasma dei neutrofili, in particolare perinucleari (p-
(18, 67, 68). Nei soggetti con mesangiopatia e AR ANCA), non infrequente nei pazienti con AR, co-
i livelli di FRs risultano pi elevati rispetto ai pa- s come linsorgenza di vasculite sistemica (5, 20,
zienti con AR senza nefropatia (69). da rilevare 72). Questi anticorpi hanno come bersaglio alcune
82 A. Icardi et al.

componenti antigeniche che sono allinterno dei lindicazione ad effettuare sempre la valutazione
granuli azzurrofili dei polimorfonucleati; in parti- dei p-ANCA. Il riscontro di positivit impone lac-
colare per quanto riguarda il pattern p-ANCA, lan- certamento bioptico ed eventuale tempestiva tera-
tigene pi comunemente associato la mielope- pia con boli di metilprednisolone e ciclofosfamide,
rossidasi (MPO-ANCA), enzima che ha un ruolo che si rivela spesso efficace.
critico nella generazione dei radicali dellossigeno Appare controversa lesistenza di lesioni da glo-
e quindi nel processo infiammatorio. merulonefrite membranosa intrinseche al quadro
Nella ampia casistica di Mustila e coll. (246 sog- dellAR e non dipendenti, come noto, dalla far-
getti con AR), p-ANCA sono stati dimostrati nel macoterapia (sali dOro, penicillamina, ecc.). Ne-
21% dei casi: i pazienti con segni clinici o istopa- gli anni 80 alcuni AA hanno ritenuto che la malat-
tologici di nefropatia erano significativamente pi tia di base, in soggetti predisposti geneticamente,
di frequente positivi ed avevano un titolo pi ele- fosse la responsabile dellinnesco della nefropatia,
vato per p-ANCA rispetto a quelli senza coinvol- che sarebbe progredita per lazione dei farmaci;
gimento renale. Tale positivit stata associata al- tuttavia tale ipotesi non ha avuto conferma (76).
la gravit ed al grado di attivit infiammatoria del- Sono da considerarsi coincidenze le segnalazioni di
la malattia di base ed indicata come fattore predit- glomerulonefrite membrano-proliferativa e di ne-
tivo indipendente di nefropatia associata ad AR froangioscleriosi aterosclerotica in corso di AR (5,
(73). Sono riportati in letteratura alcuni casi di glo- 7). Carattere sporadico e limitato a pazienti affetti
merulonefrite necrotizzante, focale e segmentaria, da sindrome di Sjgren hanno le descrizioni di ca-
con semilune, da interpretarsi come vasculite reu- si di acidosi tubulare distale caratterizzati da para-
matoide limitata al rene (29, 30). Nei pazienti con lisi flaccida e ipokaliemia associate ad acidosi iper-
AR che presentano anomalie urinarie e /o deficit cloremica e a ridotta risposta ad un carico acido
funzionale renale, anche in assenza di evidenti se- (77-79). Eccezionale infine il riscontro di nodu-
gni di interessamento vascolare sistemico, valida li reumatoidi a livello della corticale renale (80).

RIASSUNTO
LArtrite Reumatoide (AR) una malattia ad ampia distribuzione mondiale, per cui la patologia renale correlata, re-
lativamente frequente, di grande importanza clinica, poich interferisce negativamente sia sul decorso della malat-
tia, sia sulla mortalit. I dati della letteratura non sono univoci riguardo alla prevalenza di malattia renale in corso di
AR, a causa dellanalisi di elementi diversi, quali il certificato di decesso, i reperti autoptici, i riscontri clinico-labo-
ratoristici e la biopsia renale, che presentano tutti oggettive limitazioni. Gli studi istoimmunologici sui prelievi biop-
tici eseguiti in una popolazione con evidenza di coinvolgimento renale hanno consentito di individuare le patologie
prevalenti, glomerulonefriti ed amiloidosi, rilevate rispettivamente nel 60-65% e nel 20-30% dei casi; la rimanente quo-
ta riguarda la nefrite interstiziale, acuta e cronica.
Il danno renale in corso di AR comprende lamiloidosi secondaria o reattiva, la nefrotossicit correlata alla terapia e le
nefropatie considerate come manifestazioni extra-articolari della malattia, che definiscono la nefropatia reumatoide.
La complicanza amiloidotica comporta una riduzione della sopravvivenza, un incremento della morbilit e rappresen-
ta la principale causa di uremia nei pazienti con AR e danno renale. La stretta connessione fra attivit dellAR ed in-
sorgenza di amiloidosi secondaria impone la scelta di terapie immunosoppressive e combinate, allo scopo di preveni-
re questa complicanza e ridurre la necessit di dialisi.
La farmacoterapia dellAR, necessariamente prolungata nel tempo e composta da pi preparati in associazione, pre-
senta molteplici effetti collaterali a livello renale. In questa rassegna sono analizzati i danni da nefrotossicit dei FANS
e dei DMARDs (Disease-Modifying Antirheumatic Drugs), con particolare approfondimento nei confronti dei com-
posti a base di Oro, della D-penicillamina, della ciclosporina e del methotrexate. Sono riportate infine, recenti segna-
lazioni di rari casi di glomerulonefrite a depositi di IgA in corso di terapia con immunomodulatori (leflunomide) e
bloccanti il recettore per il TNF (etanercept), la cui reale importanza clinica sar definita dallo sviluppo su larga sca-
la di questo tipo di impostazione terapeutica dellAR. Nellambito della nefropatia reumatoide, la glomerulonefrite me-
sangiale rappresenta la lesione istopatologica di pi frequente osservazione (35-60% delle biopsie di pazienti con ano-
malie urinarie e/o disfunzione renale), seguita dalla glomerulopatia a lesioni minime (3-14%) e dalle vasculiti p-AN-
CA positive, con carattere sistemico o come forme renali limitate.

Parole chiave - Artrite reumatoide, amiloidosi renale secondaria, effetti nefrotossici dei farmaci antireumatici, nefro-
patia reumatoide.
Key words - Rheumatoid arthritis, secondary renal amyloidosis, nephrotoxic effects of antirheumatic drugs, rheuma-
toid nephropathy.
Coinvolgimento renale in corso di artrite reumatoide 83

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