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1

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Napoli: 3 - 4 5 Ottobre 1999

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R. Montuori, V. Piluso

Dipartimento di Ingegneria Civile, Universit degli Studi di Salerno, via Ponte Don Melillo 84084
Fisciano (SA)

$%675$&7

The use of dog-bones, i.e. the weakening of the beam section by properly trimming its flanges
around the connection, has been proposed aiming at both the protection of the beam-to-column
joint and the promotion of the plastic hinge formation in the beams rather than in the columns. In
this paper the design issues regarding the use of dog-bones within a design procedure for failure
mode control are dealt with. The design procedure, already proposed for rigid and semirigid
frames, assures both the development of a collapse mechanism of global type and the fulfilment of
the serviceability requirements. In order to stress the influence of the amount of reduction of beam
flexural resistance obtained by means of dog-bones and the influence of their location, the
application of the design procedure is presented with reference to a significant structural situation.

6200$5,2

I dog-bones, ossia lindebolimento delle travi in prossimit dei collegamenti trave-colonna,


possono essere realizzati al fine di proteggere i collegamenti stessi e di favorire la plasticizzazione
delle travi piuttosto che delle colonne. Nel presente lavoro vengono affrontate le problematiche
riguardanti limpiego dei dog-bones nellambito di una metodologia di progettazione, gi
sviluppata per telai sia a nodi rigidi che a nodi semirigidi, finalizzata al conseguimento di un
meccanismo di collasso di tipo globale ed al soddisfacimento di tutti i requisiti di servizio. Al fine
di evidenziare linfluenza delle riduzioni localizzate di resistenza conseguite attraverso i
dog-bones e linfluenza della loro posizione, si presenta lapplicazione della metodologia
proposta ad un caso significativo.

,1752'8=,21(

Nella progettazione delle strutture sismo-resistenti si assume che le stesse rimangano in campo
elastico in occasione di eventi sismici caratterizzati da un periodo di ritorno paragonabile con la
loro vita media probabile. Invece, per eventi che hanno una minore probabilit di verificarsi
(periodo di ritorno dellordine di 500 anni), si accetta un danneggiamento degli elementi sia
portanti che complementari al fine di consentire la formazione di meccanismi dissipativi. Pertanto
le risorse plastiche vengono sfruttate solo in caso di sisma violento mediante la dissipazione
dellenergia sismica in ingresso in alcune zone della struttura, opportunamente scelte, denominate
zone dissipative.
2
La plasticizzazione delle colonne certamente da evitare in quanto, a causa delle sollecitazioni di
sforzo normale presenti, tali elementi risultano poco duttili a seguito del prematuro insorgere del
fenomeno della instabilit locale; inoltre, i meccanismi di collasso che possono instaurarsi
coinvolgono un numero limitato di zone dissipative. Per tali ragioni, le normative antisismiche di
moderna concezione, come lEurocodice 8 e lo Uniform Building Code (UBC), con lintento di
sviluppare completamente le risorse plastiche della struttura, forniscono dei semplici criteri di
progettazione che mirano ad evitare il formarsi di meccanismi di collasso di tipo locale e a
favorire, invece, lo sviluppo di un meccanismo di tipo globale, caratterizzato dalla plasticizzazione
delle estremit di tutte le travi e della sezione di base delle colonne del primo piano. Nel caso delle
strutture intelaiate le prescrizioni consistono nel prevedere una resistenza flessionale delle colonne
maggiore di quella delle travi. In particolare, attraverso diversi metodi, vengono amplificate le
resistenze flessionali delle colonne applicando il cosiddetto criterio di gerarchia trave-colonna.
Tuttavia, il soddisfacimento di tale criterio riesce generalmente solo ad evitare che al collasso si
formi un meccanismo di piano, ma non basta certo a garantire lo sviluppo di un meccanismo
globale.
Nellambito di questa filosofia progettuale che mira a proteggere gli elementi fragili e a
massimizzare il numero degli elementi duttili impegnati nella dissipazione dellenergia sismica,
nata lidea di realizzare i cosiddetti dog-bones, ossia lindebolimento delle sezioni di estremit
delle travi attraverso la riduzione della larghezza delle flange, in modo da favorire la
plasticizzazione delle sezioni indebolite in prossimit delle estremit della trave piuttosto che la
plasticizzazione delle colonne o dei collegamenti.
Vale la pena ricordare che lidea di ridurre la sezione resistente in prossimit delle estremit della
trave fu suggerita da Ballio et al. [ 1 ] mirando alla massimizzazione del numero di cerniere
plastiche che si formano al collasso e, in particolare, alla formazione di un meccanismo di collasso
di tipo globale. Solo recentemente, a seguito degli eventi sismici di Northridge (17/1/1994) e Kobe
(17/1/1995), si pensato a questa tecnica come metodologia di protezione dei collegamenti, in
particolare di quelli saldati [ 2 ]. Infatti, negli eventi sismici citati stata osservata in molte
strutture la rottura fragile delle saldature dei collegamenti trave-colonna. Pertanto chiaro che i
dog-bones possono essere utilmente impiegati con una doppia finalit; da un lato si pu
allontanare la zona dissipativa prescelta dal collegamento trave-colonna scongiurando il pericolo
di rottura fragile delle saldature e, dallaltro, si pu favorire la formazione di cerniere plastiche
nelle travi piuttosto che nelle colonne favorendo la massimizzazione del numero di zone
dissipative.
Lobiettivo di questo lavoro quello di mettere a punto regole di progettazione riguardanti sia
lentit dellindebolimento da realizzare in prossimit delle estremit delle travi, sia la posizione in
cui realizzare tale indebolimento al fine di garantire che le cerniere plastiche si formino realmente
nei dog-bones e/o in sezioni intermedie della trave, ma non alle estremit della stessa in
adiacenza ai collegamenti trave-colonna. Inoltre, attraverso limpiego di una metodologia gi
introdotta con successo con riferimento ai telai a nodi rigidi [ 3 ], [ 4 ] e a nodi semirigidi [ 5 ],
[ 6 ], [ 7 ] possibile progettare telai che esibiscono un meccanismo di collasso di tipo globale.

326,=,21$0(172'(,'2*%21(6

Il primo problema da affrontare nella analisi rigido-plastica delle strutture intelaiate sismo-
resistenti quello relativo alla localizzazione delle cerniere plastiche. A tal proposito necessario
preliminarmente osservare che, essendo le azioni sismiche rappresentabili mediante una
distribuzione di forze orizzontali la cui entit pu essere espressa da un moltiplicatore comune , il
diagramma dei momenti della generica trave sar dato dalla sovrapposizione di quello dovuto ai
carichi verticali e di quello, crescente con , dovuto alle forze sismiche (Figura 1).
Il diagramma dei momenti avr quindi landamento riportato in Figura 2, dove sono state
evidenziate le sezioni corrispondenti alle estremit della trave (sezioni 1 e 5), quelle corrispondenti
alle posizioni dei dog-bones (sezioni 2 e 4) e quella corrispondente al punto di massimo
momento positivo (sezione 3).
3
F q

q
=
F

constant + increasing

Figura 1: Sovrapposizione dei momenti flettenti dovuti ai carichi verticali ed alle forze orizzontali

q
L
L-a
x
a
MA
MB
1 2 3 4 5

x a

TA = q L - M A+MB
2 L

Figura 2: Diagramma dei momenti sulla generica trave

Risulta evidente che i parametri di progetto sono la posizione in cui realizzare i dog-bones
D
(distanza indicata con in Figura 2) e lentit dellindebolimento caratterizzante i dog-bones.
Questo secondo parametro pu essere espresso in forma adimensionale:
M p.db
m db = (1)
Mp

dove 0 SGE il momento plastico della trave in corrispondenza della sezione indebolita e 0 ilS

momento plastico della trave integra.


In questa fase il valore di P , in analogia con la procedura esposta in [ 4 ], [ 5 ], [ 6 ] e [ 7 ] con
GE

riferimento a collegamenti trave-colonna a parziale ripristino di resistenza si considera fissato


mentre si intende determinare la distanza D dalle estremit della trave in cui posizionare i
dog-bones.
Allaumentare delle forze orizzontali, ossia al crescere del moltiplicatore , si ricercano le
condizioni per cui le sezioni 1, 2, 3 e 5 rimangono in campo elastico, mentre la sezione 4 si
plasticizza. Affinch ci accada le seguenti relazioni devono essere verificate
contemporaneamente:
MA < Mp (2)

M (a ) < m db M p (3)
4

M ( x ) < M p (4)

M (L a ) = m db M p (5)

MB < Mp (6)

Il momento nella generica sezione dato da:


x2 L M + MB x2 (7)
M ( x ) = M A + TA x q = MA + q A x q
2 2 L 2

Imponendo il soddisfacimento della condizione (5) di plasticizzazione del dog-bone, ossia


combinando la (7) con [ /D e la (5), e risolvendo rispetto a 0 , si ottiene:
%

a La L
MB = MA +q + mdb MP (8)
La 2 La
che rappresenta la relazione tra i momenti di estremit della trave nellipotesi che la prima cerniera
plastica impegni il dog-bone di destra.
Mediante la (8) e la (7) possibile esprimere le condizioni (2), (3), (4), e (6) nel seguente modo:

MA < MA1 con MA1 = MP (9)

m db L a (L a )
MA < MA2 con M A2 = MP q (10)
L 2a 2

q( L a ) 2
MA < MA3 con M A3 = 2 q (L a ) 2 (1 + m db )M P + m db M P (11)
2

(1 m db ) L a L( L a )
MA < MA4 con M A4 = MP q (12)
a 2

Nellipotesi che la prima cerniera plastica si formi nel dog-bone di destra, si vuole che la
seconda cerniera plastica si formi o nel dog-bone di sinistra o in una sezione intermedia della
trave, evitando che la plasticizzazione interessi una delle due estremit in adiacenza ai
collegamenti, in quanto, come si detto, lutilizzo del dog-bone finalizzato proprio alla
protezione dei collegamenti trave colonna.
E facile comprendere che al crescere delle forze orizzontali, ossia di 0 , le condizioni (9), (10),
$

(11) e (12) permettono di individuare in quale sezione si forma la seconda cerniera plastica. Infatti,
sufficiente controllare quale fra i valori limite 0  0  0  0 viene superato per primo,
$ $ $ $

ossia quale delle disuguaglianze la prima a non essere pi soddisfatta al crescere di 0 . $

Pertanto, le condizioni di plasticizzazione possono essere tutte espresse attraverso i valori limite
0 $L (con i=1,2,3,4) del momento 0 al primo estremo. In particolare, la condizione:
$

MA3 < MA2 FRQGL]LRQH$ (13)


individua i valori di D per i quali la plasticizzazione della trave (sezione 3) precede quella del
dog-bone di sinistra (sezione 2); la condizione:
MA3 < MA4 FRQGL]LRQH% (14)
individua i valori di D per i quali la plasticizzazione della trave (sezione 3) precede quella del
collegamento B (sezione 5); la condizione:
MA2 < MA4 FRQGL]LRQH& (15)
5
individua i valori di D per i quali la plasticizzazione del dog-bone (sezione 2) precede quella del
collegamento B (sezione 5); la condizione:
MA3 < MA1 FRQGL]LRQH' (16)
individua i valori di D per i quali la plasticizzazione della trave (sezione 3) precede quella del
collegamento A (sezione 1); infine la condizione:
MA2 < MA1 FRQGL]LRQH( (17)
individua i valori di D per i quali la plasticizzazione del dog-bone (sezione 2) precede quella del
collegamento A (sezione 1).
E chiaro come le condizioni (14), (15), (16), (17) sono condizioni da rispettare assolutamente in
quanto corrispondono alla plasticizzazione del dog-bone di destra o di una sezione intermedia
della trave prima della plasticizzazione degli estremi della trave.
La condizione (13), invece, a seconda che sia soddisfatta o meno, pu essere utilizzata solo per
discriminare se la seconda cerniera plastica si forma nel dog-bone di destra o in una sezione
intermedia della trave.
Le cinque condizioni trovate in realt non sono tutte significative; infatti la condizione D pu
essere scritta nel modo seguente (esprimendo la (16) attraverso i valori di 0 e 0 dati dalla (9) $ $

e dalla (11), rispettivamente):


2
a
1 + 2(1 + m db ) P <0
M (18)
L qL2

Pertanto la condizione ' risulta sempre verificata.
Inoltre facile verificare che per D/ la condizione ( risulta automaticamente verificata
quando sia verificata la condizione &. Pertanto, nel campo di interesse progettuale (D/),
restano solo tre condizioni da analizzare: $, % e &, tali condizioni danno luogo alle seguenti
relazioni adimensionali:
FRQGL]LRQH$:
3 a 2 a
a M M M
4 + 4 2(1 + m db ) P 8 + 5 + 4m db P 6 2(1 + m db ) P
L L

2 2
qL L
qL qL2 (19)
MP MP
+ 4m db 1 + 2 2(1 + m db ) <0
2
qL qL2

che ammette le seguenti soluzioni:


a a3 a 2 a a1
< e < < (20)
L L L L L
dove:
a1 a 1 (1 + m db ) M P (1 m db ) M P a3 1 (1 + m db ) M P (1 m db ) M P
= 1; 2 = + ; = (21)
2
L L 2 2 qL2 2 qL 2 L 2 2 qL 2 qL2

FRQGL]LRQH% :
3 a 2 a
a
+ 1 2 2(1 + m db ) P + 2(1 m ) M P + 2 2(1 + m ) M P
M
L qL2 L db
qL2
db
qL2 L

M
+ 2(1 m db ) P < 0 (22)
qL2

che ammette le seguenti soluzioni:


6

a6 a a5 a a4
< < e > (23)
L L L L L
dove:
a4 a5 M MP a6 M MP (24)
=1 ; = 2(1 + m db ) P2 + 2 ; = 2(1 + m db ) P 2
2
L L qL qL2 L qL qL2

FRQGL]LRQH& :

a
4
a
3 M a
2
M a M
2 + 5 41 + P + 1 + 2(3 m db ) P 2(1 m db ) P < 0 (25)
L L qL2 L qL2 l qL2

che ammette le seguenti soluzioni:
a a8 a a7
< e > (26)
L L L L
dove:
2 MP 1

D7 a8 1 1 3 3 ql 2 12 (27)
=1 ; = + T 6
O l 2 6 3
T
con:
2 2 3
MP MP M M M
T = 108m db + 3 3 + 72 576 P + 1296m db 2 P + 1536 P (28)
2 2 2 2 qL2
qL qL qL qL

A questo punto occorre notare che, essendo D/ (un dog-bone non pu essere posizionato
oltre la met della trave), le tre condizioni esaminate si riducono ad imporre che risulti:
a a3 a a2
FRQGL]LRQH$ < e > (29)
L L L L
come si desume dalle (20) e (21);
a a5
FRQGL]LRQH% < (30)
L L
come si desume dalla (23) e dalla (24) ed osservando che D risulta negativo;
a a8
FRQGL]LRQH& < (31)
L L
come si desume dalle (24) e (27). Pertanto, poich la condizione $ serve solo per discriminare la
possibilit che la seconda cerniera plastica impegni il dog-bone di sinistra oppure una sezione
intermedia della trave, le condizioni % e & mostrano che esiste solo un limite superiore per D
(minimo tra D e D) mentre non risulta nessun limite inferiore se non quello tecnologico.
Volendo procedere ad un confronto fra i valori di D/ ottenuti, onde sapere quale pi limitativo,
vista la complessa espressione di D/ si proceduto per via numerica. Per ogni assegnato valore di

PGE e facendo variare il parametro adimensionale 0ST/ fra i valori 1/16 e 1/3, che coprono

ampiamente le situazioni progettuali usuali, sono stati calcolati i valori di DDD eD.
In Tabella 1 sono riportati, a titolo esemplificativo, i valori relativi al caso di PGE . Lo stesso
andamento si pu riscontrare anche per valori di PGE che vanno da 0.1 a 0.9, che per brevit non
vengono riportati. Essendo chiaro che il valore a2 sempre il pi grande di tutti, la soluzione si
7
pu esprimere nel modo seguente: il pi piccolo fra D e D il limite superiore di D, mentre per
sapere se la seconda cerniera plastica si forma in corrispondenza del dog-bone o in una sezione
intermedia della trave bisogna confrontare il valore di D con D,e in accordo con la (29), se DD si
plasticizza il dog-bone, altrimenti si plasticizza la trave.

Tabella 1: valori di a2, a3, a5 e a8 per mdb =0.7

qL2/Mp a2 A3 a5 a8
16 0.3663 0.1727 0.0390 0.0325
12.12 0.3464 0.1239 0.0448 0.0409
9.75 0.3288 0.0808 0.0500 0.0485
8.16 0.3129 0.0418 0.0546 0.0552
7.01 0.2982 0.0058 0.0589 0.0614
6.15 0.2845 -0.0278 0.0629 0.0669
5.47 0.2716 -0.0593 0.0667 0.0718
4.93 0.2594 -0.0892 0.0702 0.0763
4.49 0.2478 -0.1176 0.0736 0.0803
4.12 0.2367 -0.1447 0.0769 0.0840
3.80 0.2261 -0.1708 0.0800 0.0873
3.53 0.2158 -0.1959 0.0830 0.0904
3.30 0.2059 -0.2201 0.0859 0.0932
3.10 0.1964 -0.2435 0.0886 0.0957
2.91 0.1871 -0.2662 0.0913 0.0981

Come risulta chiaro sia dalla Tabella 1 che dalla Figura 3 che esiste un valore di T/0S per cui i
valori di D, D e D coincidono. Tale valore pu essere agevolmente ricavato uguagliando le
espressioni di a3, a5 fornite dalle (21) e (24), ottenendo:
4M p 2
q lim = 5 + 8(1 m db ) 2 2(1 + m db ) 1 m db (32)
2
L
In conclusione, la soluzione del problema pu essere cos espressa:
caso q<qlim: se a<a3 si ha la plasticizzazione della trave
se a3<a<a5 si ha la plasticizzazione del dog-bone
caso q>qlim: deve essere a<a8 e si ha sempre la plasticizzazione della trave

a 0.14
L 0.12
a8
0.10 L
0.08 a3
L
0.06
a5
0.04 L
2
q lim L
0.02
Mp
0.00
2.00 4.00 6.00 8.00 10.00 12.00 14.00 16.00 18.00
2
qL Mp
Figura 3: andamento di a3, a5, a8
8
E interessante notare come si pu ritrovare il risultato gi ricavato in [ 3 ] e [ 4 ] per telai con nodi
a completo ripristino di resistenza. Infatti, per PGE , ossia assenza di dog-bone, si ottiene:
4M P
q lim = (33)
L2

 ,03,(*2 '(, '2*%21(6 1(/ &21752//2 '(/ 0(&&$1,602 ',

&2//$662

Si richiamano brevemente i concetti alla base della procedura di progettazione che permette di
ottenere dei telai che al collasso esibiscano un meccanismo di collasso di tipo globale, proposta in
[ 3], e [ 4 ] con riferimento a telai a nodi rigidi ed estesa in [ 5 ], [ 6 ] e [ 7 ] al caso di telai a nodi
semirigidi a parziale ripristino di resistenza,.
La procedura sostanzialmente si basa sul teorema cinematico del collasso plastico e sul concetto di
curva di equilibrio del meccanismo di collasso. In particolare, osservando che i meccanismi di
collasso dei telai sottoposti a forze orizzontali si possono considerare appartenenti a tre tipologie
fondamentali, il controllo delle modalit di collasso pu essere eseguito attraverso lanalisi di QV
meccanismi, essendo QV il numero di piani (Figura 4).
Si assume che le sezioni delle travi siano note in quanto esse devono essere progettate per resistere
ai carichi verticali e, nel caso qui in esame, si assume inoltre nota anche lentit dellindebolimento
da conferire alle stesse. Pertanto, le incognite di progetto sono rappresentate dai momenti plastici
delle sezioni delle colonne.

Fns Fns Fns Fns

Fk Fk Fk Fk hns
hns

im him im im him
F2 F2 F2 F2

h2 h2
F1 F1 F1 F1

h1 h1

GLOBAL MECHANISM TYPE-1 MECHANISM TYPE-2 MECHANISM TYPE-3 MECHANISM

Figura 4:tipologie di meccanismo di collasso analizzate

Inoltre, la procedura di progettazione tiene conto degli effetti del secondo ordine attraverso
lestensione del teorema cinematico del collasso plastico al concetto di curva di equilibrio di un
meccanismo di collasso. I momenti plastici delle colonne vengono determinati imponendo che,
entro un assegnato campo di spostamenti dipendente dalle risorse di duttilit locale, la curva di
equilibrio del meccanismo di collasso di tipo globale giaccia al di sotto di tutte le curve di
equilibrio corrispondenti ai restanti 3ns-1 meccanismi cinematicamente ammissibili.
Per comprendere quanto di seguito riportato nellesempio numerico, giova ricordare che la
procedura di progettazione prevede il calcolo della sommatoria dei momenti plastici richiesti alle
colonne dei vari piani. I momenti plastici richiesti sono ridotti per effetto dello sforzo normale, ed
in base alla conoscenza degli sforzi normali al collasso e della sommatoria dei momenti plastici
richiesti ai vari piani che possibile dimensionare le colonne del telaio considerato. Scopo
dellesempio di seguito riportato quello di mettere in luce quale il ruolo svolto dal parametro D
che, come stato mostrato, pu variare allinterno di un certo intervallo dipendente da mdb.
Con riferimento al caso di un telaio costituito da 6 piani e 3 campate con luci di 10.50 metri,
carichi accidentali pari a 1050 kg/ml, carichi fissi pari a 2100 kg/ml, con travi IPE500 e mdb = 0.6,
9
in Figura 5 si pu osservare linfluenza della posizione D dei dog-bones sulla sommatoria Mk dei
momenti plastici richiesti alle colonne affinch il meccanismo di collasso sia di tipo globale:
4
M k = Mi,k con k = 1,2,3,4,5,6 indice di piano (34)
i =1

dove Mi,k il momento plastico richiesto dalla i-esima colonna del k-esimo piano, mentre Mk la
sommatoria dei momenti plastici richiesti al k-esimo piano.
Il grafico stato ottenuto facendo variare la posizione del dog-bone (ossia D) allinterno
dellintervallo possibile determinato con il procedimento illustrato nel paragrafo 2, e calcolando i
termini espressi dalla (32).
3.0
Mk
nc M p
2.5
k=1

;k=4
2.0 k=2;k=3

k=5
1.5

1.0 k=6

0.5
0 20 40 60 80 100
a (cm)

Figura 5: andamento di Mik al variare di D per mdb=0.6

Si pu osservare come le funzioni rappresentate sono crescenti con D. Questo vuol dire che il peso
strutturale richiesto per conseguire un meccanismo di collasso di tipo globale cresce mano a mano
che lindebolimento della trave si allontana dallestremit della stessa.
I valori rappresentati in Figura 5 possono essere calcolati al variare di PGE, a titolo di esempio si
riporta in Figura 6 il caso relativo a PGE 0.4.

M k 2.25
n c M p 2.00

1.75 k=1

1.50 k=2;k=3

1.25 k=4

1.00 k=5

0.75
k=6
0.50
0 20 40 60 80 100 120 140 160
a (cm)
Figura 6: andamento di Mik al variare di D per mdb=0.4

E possibile concludere che volendo progettare dei telai che al collasso esibiscano un meccanismo
di tipo globale, i valori di PGE e di D risultano legati nel modo seguente: pi piccolo PGE, pi
grande il campo in cui poter posizionare i dog-bones, infatti al crescere di PGE lintervallo
individuato da D diminuisce fino a perdere di significato per PGE .
Inoltre, al crescere di PGE e di D si registra laumento dei momenti plastici richiesti alle colonne e,
quindi, un aumento del peso strutturale. Pertanto, ripetendo la procedura di progettazione suddetta
per diversi valori di PGE, possibile individuare i valori di PGE e di D che minimizzano il peso
10
strutturale nel rispetto sia di un meccanismo di collasso di tipo globale che delle condizioni di
servizio. In particolare, a valle della progettazione delle sezioni delle colonne nel rispetto del
meccanismo globale, il controllo delle condizioni di servizio richiede lanalisi elastica e le
verifiche strutturali sotto le condizioni di carico imposte dalla normativa. Ad esempio, con
riferimento agli Eurocodici, necessario verificare che sia sotto la condizione di carico verticale
(1.35G+1.50Q) sia sotto la condizione di carico sismica (G+0.3Q+E) siano soddisfatte tutte le
verifiche di stabilit e resistenza tanto delle membrature quanto dei collegamenti e dei dog-
bones. Inoltre, anche gli spostamenti relativi di piano devono rispettare i limiti imposti.
opportuno sottolineare che il minimo valore di mdb fortemente condizionato proprio dal
rispetto delle suddette condizioni di servizio.

%,%/,2*5$),$

[ 1 ] Ballio,G., Plumier, A. & Thunus, B (1990). The Influence of Concrete on the Cyclic
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>@ C.Faella, R. Montuori, V. Piluso, G. Rizzano (1998): Failure Mode Control: Economy of
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