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UNIVERSITA

DEGLI STUDI DI PERUGIA


Corso di Laurea Triennale in Biotecnologie Interfacolt
Insegnamento di: Patologia Molecolare Canale B

Docente: Leonardo Leonardi


Facolt di Medicina Veterinaria Via San Costanzo, 4 06126 Perugia
DiparLmento di Scienze Biopatologiche e Igiene delle Produzioni Animali e Alimentari

leonardo.leonardi@unipg.it tel. 075.5857663 Leonardo Leonardi

Skype: leoneleonardo

Ricevimento studenL e aVvit di tutorato:



Luned e Venerd:
dalle ore 09,00 alle ore 11,00

Tesi di Laurea: almeno un anno prima
IMPOSTAZIONI DEL CORSO
Riguardo ai contenuti, linsegnamento ben coordinato con gli altri;
La modalit e le regole per lesame sono note e chiare dallinizio del corso;
Linsegnamento ben strutturato (progressione logica, collegamenti)
Il materiale didattico (testi, dispense, materiale di supporto);
Le lezioni sono impartite in modo chiaro e comprensibile;
Le lezioni sono tenute in modo stimolante, interessante;
I mezzi didattici utilizzati agevolano la comprensione;
Sono favoriti scambi (domande, risposte) tra docente e studenti;
Il ricevimento studenti avviene con orario adeguato;
Le lezioni previste nellorario vengono tenute in modo puntuale e completo;
Seguire le lezioni utile
LIBRI DI TESTO CONSIGLIATI
Stato abnorme di vita caratterizzato dallalterazione fuori dalla norma di uno, o
pi, valori omeostasici.

E la capacit di un organismo di riuscire a mantenere un equilibrio interno stabile,


mediante una serie di processi di controllo che intervengono ogni volta che si
verifica una modificazione delle condizioni esterne.
Cause che provocano una
Meccanismi di risposta dellorganismo
modicazione patologica delle
alle cause che determinano malaVe
struZure e delle funzioni
dellorganismo

Meccanismi aZraverso i quali le cause


riescono a provocare il danno
Patologia dorgano: Patologia cellulare: alterazioni di cellule
quadro clinico + lesioni e di tessuL
anatomopatologiche

Patologia metabolica;
Patologia subcellulare;
PATOLOGIA MOLECOLARE
PRINCIPALI CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE
MALATTIE

TOPOGRAFICO
(regione del corpo prevalentemente interessata) - MalaVe addome, torace, del
SN, ecc.
ANATOMICO
(Sulla base dellorgano o del tessuto prevalentemente coinvolL) MalaVe
dello stomaco, del rene, del fegato, ecc.
FUNZIONALE
(Sulla base della funzione maggiormente compromessa) MalaVe psichiche,
respiratorie, metaboliche, ecc.
PATOLOGICO
(Sulla base della natura della malaVa) MalaVe degeneraLve, inammatorie,
neoplasLche, ecc.
EZIOLOGICO
(Sulla base della causa) Cause siche, chimiche, biologiche, professionali, ecc.
DIREZIONE DELLA COMPRENSIONE DEL DANNO LIVELLO DELLORGANIZZAZIONE DIABETE
STRUTTURALE E FUNZIONALE MELLITO

1. ORGANISMO COMPLETO CANE
2. SISTEMA DORGANO SISTEMA ENDOCRINO
3. ORGANO PANCREAS
4. TESSUTO ISOLE DI LANGERHANS
5. CELLULE CELLULE
6. ORGANULI SUBCELLULARI RETICOLO ENDOPLASMATICO
7. DANNO BIOCHIMICO/MOLECOLARE INSULINA

In realt, la nostra abilit nel comprendere le


malaVe streZamente dipendente dal livello
di risoluzione e dalladabilit delle tecniche di
indagine a disposizione
Patologia molecolare:

Il Corso di Patologia Molecolare prevede lapprofondimento dello studio relativo alle


applicazioni delle biotecnologie nella diagnostica molecolare applicata alle pi comuni
malattie, sia delluomo che degli animali, fornendo unadeguata conoscenza sulle principali
cause molecolari e genetiche che sono alla base di tutte le malattie, focalizzando
lattenzione sulle nuove strategie della ricerca e dellevoluzione biotecnologica.

Logos: STUDIO
Pathos: SOFFERENZA
Studia le alterazioni delle molecole
biologiche e i meccanismi con cui
esse danno luogo a sintomi o
insieme di sintomi (malaVa
molecolare)
PROGRAMMA

Denizione di malaVa e idenLcazione degli evenL alla base della loro insorgenza: Cause intrinseche ed estrinseche di malaVa.
Cause estrinseche: agenL sici, chimici e biologici. Gli evenL geneLci e biomolecolari alla base delle malaVe delluomo e degli
animali. OggeV di studio della patologia molecolare. Principi generali di diagnosLca anatomoistopatologica, geneLca e molecolare
applicaL allo studio delle pi comuni malaVe delluomo e degli animali: liter invesLgaLvo in patologia diagnosLca. Modelli di
patologia spontanea e di patologia sperimentale. Patologia molecolare degli acidi nucleici e conseguenL eeV patologici: il DNA, le
sue modicazioni e le relaLve conseguenze patologiche: roZura del DNA, modicazioni della sequenza delle basi, introduzione di
nuove sequenze, alterazioni dei meccanismi che regolano la disponibilit del DNA alla trascrizione. Gli eeV dellalterazione del DNA
e patologie da decit della riparazione del DNA. Principali conseguenze della patologia del RNA: assenza dellRNA trascriZo, RNA
abnormi o mutaL, RNA ed errori punLformi di trascrizione, il m-RNA da geni codicanL proteine, la patologia da splicing alternaLvo, il
micro-RNA e le sue funzioni in campo patologico. Micro-RNA e tumori, micro-RNA e osteosarcoma, micro-RNA e patologie del
miocardio. Patologia molecolare generale delle proteine: obieVvi e metodologie applicate alla patologia molecolare di natura
proteica. Meccanismi generali del danno proteico e loro principali eeV. Dal gene alla traduzione: alterazioni che riguardano
direZamente i geni codicanL le proteine. Alterazioni della trascrizione, dello splicing, della traduzione e post-traduzionali. EeV e
sintomi: patogenesi molecolare delle malaVe e eeV legaL alla funzioni della proteina, allaccumulo improprio della proteina
alterata, eeV e sintomi legaL alla tossicit della molecola alterata. Patologia molecolare e speciale delle proteine: emoglobina.
Patologia molecolare dei receZori a delle proteine coinvolte nelle sequenze di segnali per la comunicazione cellulare. Patologia
molecolare del trasporto e dellomeostasi ionica: patologia dei canali ionici (miopaLe miotoniche), patologia dei canali per il potassio:
aritmie cardiache, sordit ed epilessie. Canali ionici per il calcio: lipertermia maligna. La proteina della MulL Drug Resistance. Il
trasporto del cloro e la brosi cisLca. Le proteine per il trasporto dei pepLdi. I trasportatori del glucosio. Pompe ioniche e loro
patologie. Omeostasi dei metalli e patologie correlate. Patologie enzimaLche. Patologie delle molecole citoscheletriche e degli
zuccheri. Patologia molecolare dei lipidi. Lereditariet e le malaVe geneLche delluomo e degli animali. Processi regressivi e processi
progressivi. La ogosi e le sue caraZerisLche generali. Tumori: denizione e classicazione dei tumori e caraZerisLche principali delle
cellule neoplasLche e delle loro peculiarit biomolecolari. Cause di tumore. Angiogenesi tumorale, caraZerisLche morfologiche,
comportamentali e molecolari della cellula neoplasLca. Le indagini applicate allo studio dei tumori. Metastasi e metastaLzzazione.
Le malaVe neurologiche e neurodegeneraLve pi comuni nelluomo e negli animali. MalaVe da prioni. Lamiloidosi: denizione,
cause. Denizione di anLgene e di immunocomplesso.
AVvit teorico-praLche: Le tecniche di indagine anatomoistopatologiche e biomolecolari nella praLca diagnosLca e invesLgaLva
sulle principali malaVe delluomo e degli animali. Limmunoistochimica, le sonde molecolari (bioprobes) per lidenLcazione di geni o
frammenL genomici, il Southern bloVng, la PCR, il Northern BloVng, il Dot Blot, lIbridazione in situ. Cenni alle applicazioni
diagnosLche biomolecolari in campo infeVvo e parassitario. Le diverse applicazioni dellindagine patologica e molecolare in medicina
umana e medicina veterinaria.
Patologia Medica, Veterinaria e comparata
Patologia diagnosLca
Patologia chirurgica
Patologia specialisLca
Patologia ambientale
Patologia tossicologica
Patologia degli zoo e degli animali selvaLci
Immunopatologia
Patologia clinica
Patologia sperimentale
PATOLOGIA MOLECOLARE, volta ad amplicare le conoscenze
sulle basi geneLche e molecolari delle malaVe e dei grandi
progressi biotecnologici per valutare le modicazioni degli acidi
nucleici e dei prodoV genici in corso di malaVa.
OggeZo di studio della Patologia Molecolare

MOLECOLE STRUTTURE
BIOLOGICHE: SOPRAMOLECOLARI:

acidi nucleici membrane
proteine mitocondri
lipidi cromaLna e cromosomi
zuccheri ribosomi
Ioni e metalli citosol
citoscheletro
COMUNICAZIONE
Si avvisano le SS.LL. Chiarissime che in occasione
dellinaugurazione dellanno accademico 2013/14 le lezioni
del maVno del 9 aprile 2014 saranno sospese.

Si prega di informare gli studenL e di segnalare a questa
segreteria il giorno nel quale saranno recuperate.

DisLnL saluL
DoZ.ssa Laura Pazzaglia

Segreteria didaVca
Corsi di studio in Biotecnologie
MOLECOLE BIOLOGICHE: molecole contenenL atomi di carbonio

CARBONIO: lineare, ciclico, ramicato



Classicazione delle molecole biologiche in base alla funzione:
MACROMOLECOLE
UNITA COSTITUTIVE DELLE MACROMOLECOLE
COMPOSTI INTERMEDI DEL METABOLISMO (METABOLITI)
MOLECOLE CON FUNZIONI VARIE (VITAMINE, ALCUNI ORMONI
STEROIDEI O AMINOACIDI, MOLECOLE DI RISERVA ENERGETICA
[ATP E FOSFOCREATINA], MOLECOLE REGOLATRICI COME AMP
CICLICO E PRODOTTI DI SCARTO DEL METABOLISMO, COME
LUREA].

QUATTRO FAMIGLIE DI MOLECOLE ORGANICHE:


CARBOIDRATI
LIPIDI
PROTEINE
ACIDI NUCLEICI
DNA, RNA, PROTEINE, ZUCCHERI, LIPIDI (ioni e
metalli ad esse associate)
ORGANO CELLULA METABOLISMO ULTRASTRUTTURA
MOLECOLA
La Tecnologia per la patologia moderna:
DNA E RNA: ISOLAMENTO E QUANTIFICAZIONE
PRODUZIONE DI SONDE E LORO ETICHETTATURA
PCR E TRASCRIZIONE INVERSA (RT-PCR)
SOUTHERN E NORTHERN BLOT
PULSED-FIELD ELECTROPHORESIS
IMMUNOFLUORESCENZA E CHEMIOLUMINESCENZA
ELISA E MICROWELL ARRAYS
IBRIDAZIONE IN SITU
ANALISI DELLA SEQUENZA DEL DNA
ANALISI E SEQUENZA DEGLI OLIGONUCLEOTIDI
MUTATION SCREENING AND GENETIC DATA BASING
ECC.
1865 BRNO
DNA: racchiude e trasmeZe le RNA: presente principalmente
informazioni necessarie allo nel citoplasma cellulare,
s v i l u p p o e a l l e f u n z i o n i q u a n L t a L v a m e n t e p i
biologiche e riproduVve della abbondante del DNA.
c e l l u l a ( e u c a r i o L c a e
procarioLca) o dellindividuo
p l u r i c e l l u l a r e . Q u e s t e
informazioni sono codicate dai
geni i quali codicano proteine
struZurali, enzimi, proteine
regolatrici, ecc. QuesL vengono
aVvaL o repressi a seconda
delle necessit siologiche della
cellula o dellindividuo.
1. CROMOSOMI DURANTE LA MITOSI
2. ETEROCROMATINA

3. EUCROMATINA NEL NUCLEO IN INTERFASE


4. DNA CIRCOLARE IN ALCUNI ORGANULI (mitocondri, centrioli e corpi basali delle cilia)
StruZura degli AA. NN.
La struZura portante delle eliche cosLtuita da
molecole di uno zucchero a 5 atomi di carbonio,
unite tra loro da ponL fosforici: nellRNA si traZa
di ribosio, mentre nel DNA presente una
modicazione 2 dello zucchero, che viene quindi
denito deossiribosio. Ogni molecola zuccherina
porta una base azotata, purinica (adenina A, o
guanina G) o pirimidinica (citosina C, Lmina T o
uracile U): A,G e C sono presenL in entrambi gli
acidi nucleici, mentre T, specica del DNA,
sosLtuita da U nellRNA.
Sintesi delle proteine
Regolazione dellespressione temporale delle proteine
(sviluppo, maturazione, riparazione), quanLtaLva e
distreZuale (espressione tessuto- e cellulo-specica)
1% di DNA conLene 35000 geni codicanL molecole
proteiche o molecole di RNA il resto regola:
organizzazione dei geni codicanL.

GENI REGOLATORI
PROMOTERS o promotori
ENHANCERS o facilitatori
SILENCERS o inibitori
Patologia del DNA: alterazioni della molecola del DNA

Alterazioni e meccanismi Conseguenze:



a) RoZura (siL fragili) Delezioni
Per ossidazione (radicali perossidi) Inversioni
Per idrolisi (endonucleasi, DNA-asi) Traslocazioni
Frammentazione apoptoLca o necroLca

b) Mutazioni piccole nei geni
codicanL: Viene alterata la sequenza aa
Missense Introduzione di uno STOP Es. CAG --- TAG = Gli --- STOP
Non sense SosLtuzione di un codon con uno equivalente, senza eeV sulla proteina.
Silente Es. CCA --- CCC = Pro --- Pro
Alterazioni dello splicing Altera leliminazione degli introni e la generazione delle isoforme


c) Introduzione di nuove sequenze:
Mutagenesi inserzionale A seconda della sequenza introdoZa
Amplicazione Aumento della larghezza delle bande cromosomiche
Transfezione (microiniezione,
eleZroporazione, ecc.)

d) Altri meccanismi:
Alterato stato di meLlazione Alterazioni dellaVvit
Parental imprinLng Alterazioni dellaVvit
microRNA
Micro ribonucleic acids
(miRNAs) are small single-
stranded non-coding RNAs of
19-25 ribonucleoLde.

Since idenLcaLon of the


rst microRNA was in
CaenorahabLdis elegans by
Lee et al in 1993.
SILENZIATORI DELLESPRESSIONE GENICA
Spengono regioni geniche

ORIGINE DA PSEUDOGENI
ComponenL INATTIVI, ma STABILI del genoma
derivaL per mutazione da un gene ancestrale
aVvo.

Solitamente sono INATTIVI a causa di mutazioni


che bloccano la trascrizione o traduzione.
Il genoma umano composto da 1000
geni codicanL miRNA
E stato dimostrato che alcuni miRNA
inuenzano linizio della trascrizione
legandosi a promotori;

Molte cenLnaia di miRNA controllano


migliaia di mRNA : forse no al 90% di
tuV i geni in tuV gli staL di sviluppo;

Ciascun miRNA pu avere diversi


mRNA bersaglio;
miRNAs are the product of miRNA genes: they
are found inside the introns of another gene or
as independent transcripts.
La funzione include la regolazione nei
dierenL pathways
Apoptosis - Cell cycle - Cell dierenta3on
miRNAs involved in post-transcripLonal gene
expression with an important role in regulaLon
of osteogenesis and playing an important
control in tumour cell proliferaLon.
The alterated expression of microRNA (miRNA)
have been described in dierent malignant
tumours including osteosarcoma.
Espressione del miRNA
Espressione alterata
Lespressione di molL Mirna stata trovata
alterata nelle neoplasie :
-Overexpressed (incresed)
-downexpressed (reduced)

Comportamento diverso
Geni soppressori del tumore
Oncogeni
Unespressione alterata dei miRNA pu
contribuire allo sviluppo del cancro:
-perdita di controllo

Rappresentano un potenziale TARGET
T E R A P E U T I C O F U T U R O p e r l a
caraZerizzazione della malignit in base alla
quanLcazione dell espressione del miRNA.
miRNA biochemistry

Forma
funzionale :
19-25
nucleo[di;

Prodo]
mediante 2
reazioni di Pri-miRNA Pre-miRNA
taglio
dellRNA:
Pre-miRNA

Possono essere
codica[ da ogni
parte del
trascriZo:

Possono ritrovarsi
Negli introni nelle regioni
codican[

Nelle regioni
leader
Come si appaia un miRNA con gene
bersaglio?
Lappaiamento del miRNA e lRNA bersaglio
inizia con linterazione

residui seme

sequenza tra i residui 2 e 9 dei


19- 25 nucleoLdi del miRNA

residui seme

E la Regione con Maggiore Complementariet

E la regione pi u3le per iden3care il


candidato di un gene bersaglio
2 Reazioni di taglio mediate da 2
enzimi

Le 2 reazioni di taglio necessarie per produrre i
miRNA da quesL tracriV PRIMARI sono mediate
da 2 Rnasi

qDICER

qDROSHA
DICER DROSHA
o Rnasi III ; o Rnasi III ;


o Riconosce e digerisce o Specico nel taglio dei
dsRNA pi lunghi o miRNA ;
struZure a forcina formate
dai precursori dei miRNA ;

CARATTERISTICA COMUNE

Riconoscimento e taglio dellRNA in funzione della strucura dei loro


substra[ piuZosto che nella loro sequenza specica.
DROSHA
2 tagli

eliminano dall Pri-miRNA la regione a forcina
dellRNA Pre-miRNA

Cooperazione con PASHA (o DGCR8), una
subunit proteica essenziale per la specicit

complex
microprocessore DROSHA-PASHA
aVvo

DROSHA risiede nel nucleo cellulare e
catalizza il taglio di un miRNA lungo 65-70
nucleoLdi
Nel pri-miRNA lo stelo dato
dallappaiamento delle basi circa 33bp
N.B ConLene solo pochi appaiamenL scorreV
Cima dello stelo : Ansa di
dimensioni variabili
( >10nu);

Reazioni non sequenza
dipendente per il
processamento;

Processamento DROSHA :
essenziale, Ad ogni lato
della struZura a forcina(5
3) di ssRNA privo di
rilevanL struZure
secondarie
LE GIUNZIONI ssRNA-dsRNA PREVALENTEMENTE RESPOSABILI DELLA PRODUZIONE
DELLA SPECIFICITA DI TAGLIO DI DROSHA.



REGIONE STELO : 2 segmenL funzionali

Porzione inferiore di 11 pb
Porzione superiore di 22 pb


DROSHA taglia a livello di 11 bp
dalla giunzione dsRNA-ssRNA;

I 2 tagli portano alla formazione
del pre-miRNA di 65 nucleoLdi
cosLtuito da 22bp del dsRNA e
dellansa superiore.

N.B. gli enzimi della famiglia Rnasi
III sono specici per il dsDNA e lo
tagliano in modo da lasciare una
sporgenza di 2 nucleo[di
allestremit 3 del prodoZo di
dsRNA.

La sporgenza importante per il
riconoscimento della molecola di
RNA da parte di DICER.
DICER
Il pre-miRNA liberato da DROSHA viene
trasportato nel citoplasma da una proteina :
EXPORTIN 5/GTPasi


Nel citosol, Ran-GTP viene attaccata da
due proteine:
vunaProteina che Lega Ran
sposta Ran-GTP dallexportina

vuna Ran-GAP
Proteina che promuove l'attivit GTPasica
di Ran.
Ran idrolizza quindi il suo GTP e rilascia il fosfato
staccandosi inne dalla Proteina che Lega Ran.

Citoplasma
Nel citoplasma avviene la
seconda reazione di taglio
dellRNA a carico di DICER:

NO specicit di sequenza,
ma il meccanismo di taglio
basato sulle dimensioni.
DICER
3 moduli:
- 2 domini Rnasi
- 1dominio di legame
del ds RNA PAZ
(piwi,
argonauta, ziwille)
Forma della proteina : acceZa
PAZ: base del manico ;
forma una tasca di legame per lestremit 3
del dsRNA substrato.

DOMINIO LINKER : manico;
conLene una supercie di legame per la
molecola di RNA carica +++.

2DOMINI Rnasi : lama;
Disposizione dimero simmetrico.
Ciascun dominio Rnasi SITO
ATTIVO

Responsabile del taglio di 1 dei 2 lamenL
dellRNA substrato.


DICER
Agisce su qualsiasi dsRNA e
taglia questa molecola di
22 nu a parLre dalle sue
estremit.

PAZ ncora lestremit 3
dellRNA substrato, in modo
da posizionare i si[ a]vi
dellenzima a una distanza
approssimaLva di 22 nu.
Nei diversi organismi
stata rilevata una diversa
dimensione dei domini
PAZ correlata con le
diverse dimensioni dei
prodoV di DICER.
Come viene silenziata lespressione
genica?
La molecola di RNA (22 nu) generata da
DROSHA e PASHA guider la regolazione
genica.

Si necessita di un RNA guida, incorporato nel
complex proteico RISC RNA-INDUCED
SILENCING COMPLEX
In questo complex il lamento di RNA guida
porta RISC sull RNA bersaglio

RISC
Complex regolatore che conLene miRNA guida
e diverse proteine:
Componente centrale ARGONAUTA.

Meccanismo meglio compreso Slicing:
Silenziamento genico mediato dal taglio
dellmRNA bersaglio da parte di RISC.
MolL organismi possiedono molteplici
membri della famiglia AGO
Nelluomo 8 diversi membri, ma non tuV
possiedono laVvit di taglio una volta
incorporaL nel complex RISC.

RISC contenenL AGO diversi silenziano


lespressione genica con meccanismi dierenL
dal taglio come la repressione della traduzione
FORMAZIONE DEL RISC ATTIVO E
TAGLIO
Il piccolo dsRNA prodoZo da DICER viene
incorporato in RISC;

Il dsRNA viene denaturato


lamento guida lamento passeggero;

Complex RISC oZenuto : RISC MATURO
Dotato di ssRNA guida pronto a riconoscere e
tagliare lmRNA bersaglio
StruZura di AGO
Dominio PAZ + RNAsi
Riconosce specicatamente lestremita 3 dell
RNA guida;
LRNA guida legato appaiato allRNA
bersaglio e larchiteZura del complex tale che
questo legame posiziona il dominio del sito
a]vo dellRnasi in modo appropriato per
tagliare il lamento dellRNA bersaglio.


Come avviene il taglio?
Il taglio avviene circa al centro del duplex
RNA guida-RNA bersaglio
tra il 10 e 11 nu a parLre dallestremit 5 dell RNA guida.
STRESS CELLULARE E RISPOSTA:
ADATTAMENTO, DANNO E MORTE

Si denisce stress tuco quello che pu alterare la
condizione siologica nella quale la cellula vive,
come:
-variazioni della temperatura;
-alterazioni del pH;
-AgenL chimici;
-sici;
-farmacologici;
-meccanici;
-infeVvi (microbiologici e virali)
-immunitari
63
STRESS CELLULARE E RISPOSTA:
ADATTAMENTO, DANNO E MORTE
Si denisce OMEOSTASI lo stato di

equilibrio che permece alla cellula di
garan[re le sue normali funzioni
biologiche.
Lomeostasi mantenuta ntanto che lo
stress diventa tale da compromecere
lequilibrio.
Ogni linea cellulare presenta la sua tolleranza allo stress, la quale
denita secondo quesL 4 criteri:
Grado di dierenziazione
Specializzazione
Stato metabolico
64
Disponibilit di nutrienL
STRESS CELLULARE E RISPOSTA:
ADATTAMENTO, DANNO E MORTE
Avremo diversi gradi di severit che linsulto
sar in grado di imprimere su di essa:
Adacamento:
Si denisce adaZamento quella serie di meccanismi volL a
costruire nuovi equilibri funzionali, comunque patologici;
Danno cellulare:
Si divide in:
Reversibile
Irreversibile
Morte cellulare:
Si divide in:
Apoptosi
Necrosi
65
STRESS CELLULARE E RISPOSTA:
ADATTAMENTO, DANNO E MORTE

CELLULA NORMALE DANNO REVERSIBILE

DANNO CELLULARE
ADATTAMENTO

DANNO IRREVERSIBILE

APOPTOSI
NECROSI
66
STRESS CELLULARE E RISPOSTA:
ADATTAMENTO, DANNO E MORTE
ADATTAMENTO:
LadaZamento la forma iniziale di
modicazione cellulare in seguito ad
uno stress insistente;
E una forma estremamente ancestrale
di cambiamento e, come tale, del tuZo
reversibile nel momento in cui linsulto
cessi di esistere;
NelladaZamento si osservano
modicazioni funzionali, struZurali e
morfologiche che modicano lasseZo
della cellula, cos come anche lasseZo
Lssutale in genere.

67
ADATTAMENTO:

IPERTROFIA:
Si denisce ipertroa il
quadro di aumento del volume
della cellula, con conseguente
aumento della]vit
funzionale della stessa.

Il numero delle cellule di un


tessuto ipertroco risulta
essere in genere sempre lo
stesso, ma laumento del
volume e del peso dellorgano
sono dovuL ad un incremento
del materiale citoplasma[co di
ogni singola cellula.
68
ADATTAMENTO:

Esistono 2 Lpi di
ipertroa:
-FISIOLOGICA:
Si ha in tuV i casi in cui
linput cellulare che
comporta una
proliferazione
dellasseZo proteico
della cellula dovuto ad
un meccanismo
ORMONALE.
69
ADATTAMENTO:
Ormone = sostanza proteica di secrezione endocrina che
colpisce una cellula bersaglio e nella quale, aZraverso un
meccanismo di trasduzione del segnale, induce lespressione di
geni responsabili della risposta siologica.

70
ADATTAMENTO:
Esempio:
Nellutero materno lipertroa data dalla gravidanza: durante
laccrescimento del nascituro, soZo limpulso di ormoni quali PRL,
PROGESTERONE, FATTORI DELLA CRESCITA ETCil miometrio da
luogo ad un forte ispessimento con aumento cospicuo del numero
delle miobrille e delle proteine contraVli quali acLne e miosine.

71
ADATTAMENTO:
-PATOLOGICA:
In questo caso la causa non di Lpo ormonale
ma esclusivamente dovuta ad unaumentata
richiesta funzionale

CUORE Ispessimento
del TESSUTO

aumenta la sintesi
di miosine, ac[ne
e proteine in AUMENTO DEL
genere VOLUME DEI
MIOCARDIOCITI

72
ADATTAMENTO:
Lipertroa un evento che si verica sia
in cellule capaci di replicarsi, che in
quelle perenni.
Molto spesso, nelle cellule che si
dividono, si associa alliperplasia e,
insieme, i due processi sono responsabili
dellaumento generale del volume
dellorgano.
73
ADATTAMENTO:
IPERPLASIA
IPERPLASIA: UTERINA
laumento del numero
delle cellule che
cosLtuiscono un organo, con
mantenimento del loro
volume relaLvo.
Essa presente solo nelle
cellule che si dividono e non
in quelle perenni.
Anchessa, come lipertroa,
un meccanismo di Immagine istologica
adaZamento che pu essere (colorazione
sia patologico che siologico. ematossilina-eosina)
Le cause nelle due diverse di endometrio
condizioni di iperplasia sono iperplasico.
sempre ORMONALI. 74
ADATTAMENTO:
IPERPLASIA FISIOLOGICA:
E una condizione Lpica del tessuto
ghiandolare mammario quando questo
subisce lo sLmolo ormonale di PRL durante
la pubert e durante la gravidanza: la
mammella si accresce siologicamente
aumentando intensamente il numero delle
cellule per far fronte a parLcolari
modicazioni Lpiche dellet o del
momento che il soggeZo aZraversa. Si ha
un ritorno alla siologia se lo sLmolo cessa
(diminuzione della PRL dopo il puerperio).

Si disLngue dallipertroa siologica


ormonale, quella compensatoria
(rigenerazione del fegato dopo
asportazione) 75
ADATTAMENTO:
IPERPLASIA
PATOLOGICA
Lo sLmolo dovuto a
squilibri dei picchi ormonali:
essi, essendo dovuL ad altre
condizioni patologiche, non
rispondono ai normali livelli
emaLci, ma si trovano in
concentrazioni non
siologiche e sono in grado
di indurre risposte IPERPLASIA
iperplasiche proprio perch LINFONODALE A
in disordine. FOLLICOLI GIGANTI

76
ADATTAMENTO:
IPERPLASIA PROSTATICA:
Aumento del numero delle cellule
cosLtuenL.
Ha luogo nella zona centrale della prostata,
che si trova a contaZo con l'uretra
prostaLca
Inizia con lo sviluppo di noduli microscopici
cosLtuiL principalmente da elemenL
stromali e parenchimali, che col passare
degli anni,aumentando in numero e
dimensioni, comprimono e distorcono
l'uretra prostaLca producendo
un'ostruzione alla fuoriuscita dell'urina.
Il problema associato ad un disordine di
ormoni androgeni nelluomo

77
ADATTAMENTO:
ATROFIA:
Latroa una condizione opposta
allipertroa e alliperplasia.
Si denisce come una diminuzione del volume
e del numero delle cellule di un tessuto, con
riduzione dellaVvit funzionale.

78
ADATTAMENTO:
Essa pu essere dovuta a:
Disuso: un arto ingessato per lungo tempo potrebbe portare
ad una diminuzione del volume dellorgano con conseguente
riduzione della massa muscolare
Mancata vascolarizzazione: un ostruzione arteriosa pu
causare atroa dellorgano che riceve un ridoZo apporto di
nutrienL
Mancata innervazione: ogni organo vitale e funzionale solo
se lo sLmolo nervoso che lo comanda presente. Qualora
mancasse non potrebbe pi svolgere i complicaL meccanismi
biochimici che lo mantengono in vita
Mancata induzione ormonale: se lorgano bersaglio di un
ormone non riceve pi la sua sLmolazione, potrebbe perdere
la sua aVvit
Compressione: nel corso di certe neoplasie i tessuL circostanL
possono subire una compressione tale da compromeZere la
sua funzione
79
ADATTAMENTO:
La riduzione dellaVvit
metabolica in genere la I lisosomi sono vescicole che si
causa di atroa, con riduzione originano per gemmazione
della sintesi proteica e dall'Apparato di Golgi e
aumentata digesLone dei rappresentano il sistema
componenL cellulari diges[vo della cellula in quanto
contengono enzimi in grado di
degradare proteine, lipidi,
carboidraL e acidi nucleici.

80
ADATTAMENTO:

ATROFIA da DISUSO

ATROFIA TESTICOLARE DA
TORZIONE: MANCATA
VASCOLARIZZAZIONE ATROFIA
UNGUEALE 81
ADATTAMENTO:
METAPLASIA:
Colpisce il tessuto epiteliale e mesenchimale.
E la condizione per cui le cellule di un determinato
organo vengono sosLtuite da linee cellulari diverse.
E un cambiamento fenoLpico delle cellule che
cosLtuiscono il tessuto non dovuto ad una
trasformazione delle cellule mature ma ad un
riarrangiamento geneLco delle staminali o delle
mesenchimali indierenziate che, durante la loro
maturazione, modicano lespressione genica e
maturano in linee cellulari diverse

82
ADATTAMENTO:
La metaplasia cosLtuisce terreno ferLle
per molte neoplasie .
Alcuni esempi sono:
-Sos[tuzione dellepitelio
respiratorio (cilindrico
monostraLcato semplice) in
squamoso pluristraLcato non
ciliato. E dovuto alla conLnua
esposizione a evenL stressogeni quali
fumo cronico, processi infeVvi
ricorrenL,
Lepitelio squamoso plurist. pi
resistente e conferisce al tessuto
maggiore capacit di resistenza, ma
gli fa anche perdere molte funzioni
chiave contro lacquisizione delle
malaVe, quali la difesa esercitata
dalle ciglia o la secrezione mucosale.
83
ADATTAMENTO:
Con il passare del tempo, le cellule con le
ciglia muoiono e diminuiscono di numero
a causa della tosse cronica.
Lepitelio viene sos[tuito da un epitelio a
pi stra[: si creano tanL straL di cellule
che rendono le vie respiratorie pi resistenL. Il
processo che comporta la sosLtuzione di un
Lpo cellulare con un altro prende il nome di
metaplasia.
Un epitelio a pi stra[ ovviamente risulter
pi resistente allo stress meccanico e ai danni
indoV dal fumo, ma non sar ecace dal
punto di vista funzionale.

84
ADATTAMENTO:
-Ritorno al feno[po respiratorio nellesofago
di BarreZ

85
ADATTAMENTO:

-Miosi ossicante: il tessuto muscolare


sosLtuito da quello osseo a causa di una
modicazione del fenoLpo delle cellule
primordiali mesenchimali. Si osserva nelle
emorragie massive.

86
DANNO CELLULARE
Se lo stress cellulare prosegue, la condizione di
adaZamento progredisce verso uno stadio
peggioraLvo compaLbile col quadro di danno
cellulare.
Il danno cellulare stesso pu tuZavia essere sia
reversibile che irreversibile.
E reversibile quando, per la sospensione
dellinsulto, il danno non permanente ma vi un
riprisLno delle condizioni iniziali omeostaLche.
E irreversibile quando, per il persistere dello stress,
si ha un danno che porta alla morte in tuV i casi.
87
DANNO CELLULARE
La Condizione di reversibilit
dovuta
ad azioni di grado lieve di:
-stress nutritvo prolungato
-infezioni persistenL
-radiazioni
-sostanze chimiche
-traumi meccanici
-ipossia
-reazioni inammatorie
-disordini geneLci 88
DANNO CELLULARE

Al MO il danno reversibile presenta 2 elemenL
fondamentali:

Aumento del volume cellulare:


tale aspeZo dato dallinfarcimento con
acqua dovuto alla deplezione di ATP per diminuzione
della fosforilazione ossidaLva.
A causa della riduzione di ATP presente e disponibile,
la
permeabilit della
membrana si modica: le pompe
responsabili del trasposto aVvo si alterano, la
concentrazione ionica di cerL soluL cambia,
losmolarit anche e, di conseguenza, la permeabilit
osmoLca si modica facendo inglobare alla cellula
acqua; 89
DANNO CELLULARE
Steatosi:
e il quadro per cui nel
citoplasma cellulare si
accumulano goccioline di
lipidi.
Accade nelle cellule in
qualche modo implicate nel
metabolismo lipidico, come i
miocardiociL e il tessuto
epaLco
steatosi e rigonamento
cellulare sono i due
elemen[ cos[tu[vi del
danno reversibile. 90
MORTE CELLULARE
Se il danno irreversibile si hanno 2 possibili
morL cellulari:

NECROSI APOPTOSI

91
MORTE CELLULARE
NECROSI:
associata sempre ad un danno patologico
E dovuta essenzialmente all interruzione
dellintegrit di membrana con eliminazione nello
spazio pericellulare di citosol e suo relaLvo
contenuto enzima[co.
Gli enzimi liberaL digeriscono i componenL
circostanL, inducendo un danno anche di natura
inammatoria: a questo quadro si sovrappone una
risposta leucocitaria dovuta a inammazione locale
I tessuL appaiono maggiormente eosinolci .
La necrosi la morte cellulare in un tessuto vitale.

92
NECROSI
I biotecnologi sono pi che mai interessaL ai meccanismi biologici e
molecolari, nonch biochimici, che riguardano un processo: anche in
questo caso ci proponiamo di svelare le cause pi inLmi di morte
cellulare.

Tubercolosi caprina.
Necrosi ColliquaLva
Quadro istologico di un nodulo
tubercolare polmonare,
caraZerizzato da necrosi Necrosi emorragica diusa
caseosa (asterisco) a carico della
corLcale surrenalica
93
NECROSI
La prima grave condizione di
morte cellulare, qualunque
sia la causa che lha
determinata, la
DEPLEZIONE DI ATP.
Latp, negli organismi a
metabolismo aerobico,
sinteLzzata secondo 2 vie:
trasporto a]vo di
membrana mitocondriale
Catabolismo anaerobico del
glucosio citoplasmaLco :
glicolisi (citoplasma di tuZe
le cellule).
ATP 94
NECROSI

Catena di trasporto degli elecroni


95
NECROSI
Quando la cellula va
incontro ad un danno
anossico, lapporto di O2
CESSA e il mitocondrio
non dispone pi di un
acceZore nale di
eleZroni per la sintesi di
atp nella catena
respiratoria : LA
RESPIRAZIONE
CELLULARE SI BLOCCA.

96
NECROSI
La cellula prova dunque ad
aumentare la glicolisi cercando di
oZenere monomeri del glicogeno
(gucosio) dalla sua riserva
epaLca: aVva una glicolisi
perpetua con conseguente
aumento del lacato
(acidicazione del PH)
La deplezione di ATP per termine
delle risorse di glicogeno manda
in avaria la pompa NA+-K+, che
perde aVvit logica e da luogo a:
Imbarcazione di Na+ + H2O + Ca ++
Perdita massiva di K+

97
NECROSI
Lingresso massivo di
acqua rigona la
cellula, che si dilata
fortemente con
distensione del RE, dal
quale i ribosomi si
staccano (deplezione
della sintesi proteica)

98
NECROSI
La carenza di
ATP da luogo a
proteine non
correZamente
ripiegate e non
naLve
La sintesi
proteica si blocca
completamente

99
NECROSI
Laumento di Ca++ intracellulare crea
danni gravissimi, quali:
1- Danno mitocondriali dovuto allapertura
dei un canale ad elevata conducanza
per gli idrogenioni con conseguente
perdita del gradiente elecrochimico
2- Blocco delle creste e morte del
mitocondrio
3- A]vazione delle caspasi con induzione
allapoptosi
4- AVvazione di enzimi quali ATPasi,
DNAasi, proteasi e lipasi
5- Diges[one massiva dei fosfolipidi, che
non vengono pi rimpiazza[ per
cessazione delle vie biosonte[che
dovute alla deplezione di ATP
6- Perdita dellintegrit di membrana e ATP SINTASI MITOCONDRIALE
rocura della cellula
100
NECROSI
LA DISFUNZIONE
MITOCONDRIALE
IRREVERSIBILE E COSTITUISCE
LA PRINCIPALE CAUSA DI
IRREVERSIBILITA DEL DANNO.

Le proteine non correZamente
ripiegate sono sintomo di
mutazione per il sistema
riparLvo del DNA, che meZe in
aZo dapprima un sistema di
riparazione dell errore
(correZore di bozze), dal quale
fallimento si innesca un
meccanismo pro-apopto[co

101
NECROSI
RIASSUNTO CARATTERISTICHE DELLA NECROSI
1- Infarcimento della cellula
2- Avaria pompe
3- accumulo di calcio
4- distruzione delle membrane
5- perdita di materiale citosolico per stravaso cellulare
6- ogosi locale
7- inltrato leucocitario e inammazione
8- aspeZo vitreo della cellula necroLca
9- deposito di calcio dalla digesLone dei fosfolipidi
10- colorazione eosinica dove sono presenL proteine semi-
degradate ed ematossilinica dove ci sono lamenL di RNA
parzialmente degradaL
102
APOPTOSI
APOPTOSI
Nellapotosi abbiamo un quadro completamente diverso dalla necrosi:
1- Manca completamente linammazione: la cellula apoptoLca forma dei
corpiciaZoli apoptoLci tuV delimitaL da membrana e fagocitaL dai macrofagi
2- Non vi stravaso citosolico e perci nemmeno inltrato leucocitario
3- Le membrane sono mantenute tuZe integre
4- Si verica anche in condizioni siologiche in quanto lapoptosi generalmente
implicata nei normali meccanismi di rimodellamento Lssutale
5- il volume cellulare, anzich aumentare, diminuisce perch si formano i corpi
apoptoLci

103
APOPTOSI
MECCANISMI DELLAPOPTOSI:
1- via intrinseca, o mitocondriale:
A causa dellaumento di Calcio e della perdita di
gradiente eleZrochimico, la catena respiratoria si
blocca
qLa proteina Citocromo C espulsa nel Citosol e si
lega ad una molecola inaVva chiamata Apaf-1
qSi forma cos lapoptosoma, che recluta la prima
proteina iniziatrice delle CASPASI
104
APOPTOSI

105
APOPTOSI
CASPASI:
Famiglia di 10 membri di cui alcuni iniziatori,
ed altri eeZori.
C sta per Cys, ovvero un aa Cisteina nel sito
aVvo
aspasi sta per Asp, ovvero capacit di
tagliare laspartato

106
APOPTOSI
Nella via intrinseca lapoptosoma recluta la
Caspasi 9, aVvando la cascata di tuZe le
altre Caspasi

Espressione di geni della Morte Programmata


107
APOPTOSI
2- Via estrinseca
La molecola FAS in genere espressa su
tuZe le cellule.
Se essa lega il suo Ligando FAS-L, presente
sulla membrana dei LinfociL T, indoZa
lapoptosi
A livello intracellulare reclutato FADD, che
aVva la Caspasi 8
Si ha amplicazione e Morte
108
APOPTOSI

109
MUTAZIONI
Si denisce mutazione una modicazione
permanente del DNA
quelle della linea germinale sono trasmesse alla
progenie e possono dar luogo a malaVe
ereditarie.
quelle delle cellule somaLche non causano
malaVe ereditarie ma possono causare tumori e
malformazioni congenite.
Le mutazioni possono riguardare delezioni di geni o
interessare una sola base. Per esempio una singola
base nucleoLdica viene sosLtuita da una base
diversa provocando una mutazione punLforme.
MALATTIE GENETICHE
Causate da mutazioni di singoli geni, con eeV
ad ampio speZro (malaVe Mendeliane)
MalaVe da accumulo e errori congeniL del
metabolismo [mutazioni di singoli geni]
Causate da difeV mulLgenici complessi
Ipertensione e diabete mellito
Causate da alterazioni cromosomiche
Alterazoni numeriche o struZurali dei cromosomi
MalaVe Mendeliane:
difeV monogenici
Trasmissione autosomica dominante
Ipercolesterolemia familiare (rec. LDL receZore di trsporto)
Sindrome di Marfan (Fibrillina StruZurale ECM)
Rene policisLco (PolicisLna I) Interazioni intercellulari e cellula-matrice
Trasmissione autosomica recessiva
Anemia falciforme (Hb trasporto di ossigeno)
Fibrosi cisLca (Canale ionico)
Mucopolisaccaridosi
Trasmissione autosomica recessiva o legata al cromosoma x
Distroa muscolare di Duchenne (distrona struZurale: membrana
cellulare)
Emolia A (faZore VIII Coagulazione)
Patologia del DNA: alterazioni della molecola del DNA

ROTTURA DEL DNA (SITI FRAGILI)


roZura del DNA con errata riparazione, si verica per azione di agenL
esogeni ed endogeni e si verica prevalentemente nei c.d. siL fragili, che
sono quelli cosLtuiL da sequenze ripeLLve di varia estensione lungo i
cromosomi. In genere la roZura dello scheletro di desossiribosio avviene
pi spesso per IDROLISI da parte di enzimi (DNA-asi speciche o DNA-asi
acide lisosomiali) o per Ossidazione da parte di radicali liberi. Se non
riparata si ha la malaVa.
Conseguenze di roZure non riparate: delezioni, inversioni, traslocazioni
semplici o reciproche necrosi e apoptosi.
ROTTURA DEL DNA (SITI FRAGILI)
Chromosomal fragile sites are specic loci that preferenLally exhibit gaps and
breaks on metaphase chromosomes following parLal inhibiLon of DNA synthesis.
Patologia del DNA: alterazioni della molecola del DNA

Piccole MODIFICAZIONI delle sequenza di basi (es. mutazioni punLformi)


Da errori di replicazione e da agenL esogeni. Radiazioni UV, ionizzanL e
radicali liberi o agenL chimici vari (es: alchilanL) o per errori da parte delle
DNA polimerasi I durante le duplicazione (base mismatch [appaiamento delle
basi]. Controllo e correzione automaLca, se va bene
Alterando il signicato della sequenza di proteine codicate, spesso sono
denominate: Missense (se le modicazioni sono lievi, allora si parla di mutazione
conservaLva). Se, invece, non conservaLva la.a. normale viene sosLtuito con
uno totalmente diverso
LA MUTAZIONE PUNTIFORME
DEI GENI CHE CODIFICANO PER UNA PROTEINA
uno degli evenL pi frequenL riscontrabili in
patologia geneLca
a. SOSTITUZIONE DI UN AMINOACIDO
b. INTRODUZIONE DI UN SEGNALE DI STOP
c. AL CONTRARIO un normale segnale di stop pu
essere cambiato in un codon per un aa
SOSTITUZIONE DI UN AMINOACIDO ANEMIA FALCIFORME
Una mutazione puntiforme, come la sostituzione di una singola base, pu modificare il codice
di lettura di una tripletta di basi e portare alla sostituzione, NEL PRODOTTO GENICO, di un
aminoacido (mutazioni di senso perch alterano il significato del codice genetico)
Nel caso di questa malattia la tripletta CTC (o GAG nellmRNA) che codifica per lAcido
Glutammico subisce una mutazione in CAC (o GUG nellmRNA) che codifica per la Valina.
La sola sostituzione di questo a.a. modifica le caratteristiche chimico-fisiche dellemoglobina
determinando lAnemia Falciforme.

ACIDO GLUTAMMICO

VALINA
Patologia del DNA: alterazioni della molecola del DNA

Piccole MUTAZIONI nei geni codicanL


MISSENSE
NONSENSE
SILENTE
ALTERAZIONI DELLO SPLICING
CONSEGUENZE: alterazione sequenza aa; introduzione
di uno STOP. Es. CAG TAG = Gli STOP; sosLtuzione di un
codon con uno equivalente, senza eeV sulla
proteina. Es. CCA CCC = Pro Pro; altera leliminazione degli
introni (Si deniscono introni le regioni non codicanL di un
gene) e la generazione delle isoforme.
MalaVe da mutazioni di geni che codicano per
proteine struZurali
Sindrome di Marfan:
Fibrillina: glicoproteina che compone microbrille della ECM
(aorta, legamenL, cristallino, ecc.)
MalaVe da mutazioni di geni che codicano per
proteine struZurali

Sindrome di Ehlers-Danlos (EDS):


Collagene: 30 diversi Lpi (cute, legamenL e
arLcolazioni)
MalaVe causate da mutazioni di geni
che codicano receZori o canali ionici
Ipercolesterolemia familiare
MALATTIE ASSOCIATE A DIFETTI DELLE PROTEINE RECETTORIALI

IPERCOLESTEROLEMIA FAMILIARE
Ipercolesterolemia familiare
In questa malaVa le mutazioni del receZore delle LDL
compromeZono il trasporto intracellulare e il catabolismo delle
LDL, con conseguente accumulo plasmaLco di colesterolo LDL
(anche a livello epaLco perch assente il receZore per le IDL e
quindi pi IDL vengono converLte in LDL plasmaLche)
MALATTIE ASSOCIATE A DIFETTI ENZIMATICI

ACCUMULO LISOSOMIALE (Niemann-Pick, Tay-Sachs, Gaucher, Mucopolisaccaridosi, ecc.)
Gaucher: decit nella codica per la glucocerebrosidasi
[ceramide]. Accumulo del glucocerebroside nei fagociL e nel
SNC.

Tipo I o forma cronica o non neuropaLca

Tipo II o malaVa di Gaucher neuropaLca acuta, forma acuta
cerebrale infanLle

Tipo III con coinvolgimento sistemico (Lpo I) che coinvolge
anche il SNC
Patologia del DNA: alterazioni della molecola del DNA

INTRODUZIONE DI NUOVE SEQUENZE


es. Mutagenesi inserzionale e amplicazione
La mutagenesi inserzionale si ha quando un frammento di DNA, esogeno o
endogeno, si inserisce all'interno di un gene alterandone la sequenza e
provocando la perdita della funzione del gene stesso per interruzione
della stessa sequenza.
VIRUS, per errori durante la replicazione del DNA e per azione di
trascriptasi inversa. Il virus introduce il suo genoma nella cellula ospite con
eeV di mutazione se essa vive trasmissione alla progenie. Anche
errori durante la sintesi del DNA possono portare a copie inopportune di
interi geni o pezzi di geni o di interi cromosomi (amplicazione genica)
(MUTAZIONE GENICA, AMPLIFICAZIONE GENICA, TRANSFEZIONE)
Tumore (tumor)/neoplasia (nuova crescita) - Willis (1957): massa anomala di tessuto la cui
crescita eccede la crescita dei tessuL normali e non ad essa coordinata. Questa crescita
conLnua anche quando gli sLmoli che hanno evocato la modicazione sono cessaL
Oncogeni=geni che provocano il cancro e che derivano dai proto-oncogeni (geni che
producono i normali processi di crescita e di dierenziazione cellulare. ScoperL nei
Retrovirus trasformanL (Oncogeni rirali o V-onc). Ogni V-onc denito con un acronimo di 3
leZere che associa loncogene al virus da cui stato isolato. Percio il V-onc presente nel virus
del sarcoma felino viene chiamato V-fes, quello del sarcoma delle scimmie V-sis, ecc. I
corrispondenL proto-oncogeni vengono denominaL fes e sis.
Oncogeni=geni che provocano il cancro e che derivano dai proto-oncogeni (geni che
producono i normali processi di crescita e di dierenziazione cellulare. ScoperL nei
Retrovirus trasformanL (Oncogeni rirali o V-onc). Ogni V-onc denito con un acronimo di 3
leZere che associa loncogene al virus da cui stato isolato. Percio il V-onc presente nel virus
del sarcoma felino viene chiamato V-fes, quell del sarcoma delle scimmie V-sis, ecc. I
corrispondenL proto-oncogeni vengono denominaL fes e sis.
I V-onc sono assenL in molL virus oncogeni a RNA. Il meccanismo con cui quesL virus
inducono la trasformazione neoplasLca coinvolge, ancora una volta, i proto-oncogeni. E
stato dimostrato che il DNA del provirus sempre integrato (inserito) in prossimit di un
proto-oncogene. Linserzione del provirus vicino al proto-oncogene comporta linduzione di
una modicazione struZurale del gene della cellula infeZata che lo converte in un oncogene
cellulare (C-onc). Un meccanismo alternaLvo quello per cui forL promotori retrovirali
inseriL nelle vicinanze di un proto-oncogene possono deregolare lespressione del gene
cellulare. La modalit di aVvazione di un proto-oncogene viene deZa mutagenesi
inserzionale.

I proto-oncogeni possono acquisire potere trasformante per trasduzione retrovirale (v-onc) o
per lazione di faZori che ne alterano il comportamento in situ, convertendoli in oncogeni
cellulari (c-onc).
CAUSA FISICHE, CHIMICHE E BIOLOGICHE
CELLULE GERMINALI
|
DANNO GENETICO NON LETALE
|
CANCEROGENESI

(TEORIA DELLESPANSIONE CLONALE DI UNUNICA CELLULA PROGENITRICE)
(TUMORI MONOCLONALI)
4 GENI REGOLATORI:

- PROTO-ONCOGENI = PROMOTORI DELLA CRESCITA
- ONCOSOPPRESSORI = INIBITORI DELLA CRESCITA
- GENI REGOLATORI DELLA MORTE CELLULARE PROGRAMMATA (APOPTOSI)
- GENI RIPARATORI DEL DNA
ONCOGENI
DETERMINANO LA COMPARSA DI UN
FENOTIPO TRASFORMATO, QUANDO ESPRESSI
NELLE CELLULE. Geni normalmente espressi,
mutaL o superespressi, i c.d. proto-oncogeni.
ONCOSOPPRESSORI
Generalmente, prevengono la crescita
incontrollata e, se mutaL o perduL da una
cellula, consentono al fenoLpo mutato di
trasformarsi.
ONCOSOPPRESSORI
Due gruppi: regolatori e guardiani.
I geni regolatori, come RB, sono classici geni oncosoppressori la
cui mutazione determina la trasformazione per rimozione
freno alla proliferazione cellulare (guardiani). I geni guardiano
sono responsabili sono responsabili del rilevamento del
danno al genoma.
cause
Danno al DNA riparato con successo

Danno al DNA Mutazioni ereditarie a carico di:


Danno al DNA NON Gene che regolano la riparazione del
riparato DNA
Mutazioni del Geni che controllano la crescita cellulare
genoma delle e lapoptosi
cellule somaLche

AVvazione di oncogeni che Alterazione di geni che InaVvazione di geni


promuovono la crescita regolano lapoptosi oncosoppressori

Espressione di prodoV genici alteraL e perdita di prodoV


genici di regolazione

Espansione clonale
Mutazioni aggiunLve
eterogeneit

TUMORE
MALIGNO BASI MOLECOLARI DEL PROCESSO DI
TRASFORMAZIONE NEOPLASTICA
ALTRI MECCANISMI ALTERATO STATO DI METILAZIONE E PARENTAL IMPRINTING

ALTERAZIONI DI ALCUNI MECCANISMI CHE REGOLANO LA


DISPONIBILITA DEL DNA ALLA TRASCRIZIONE. UN GENE PUO
ESSERE TRASCRITTO QUANDO VI E LASSENSO DI NUMEROSI
MECCANISMI CHE COMPRENDONO: LATTIVAZIONE DEL
P R O M O T E R , L A F O R M A Z I O N E D E L C O M P L E S S O
TRASCRIZIONALE, LOPPORTUNO STATO DI METILAZIONE DEL
DNA, LO STATO DI FOSFORILAZIONE DELLA CROMATINA E LO
STATO DI SPIRALIZZAZIONE E DI ORGANIZZAZIONE SUPERIORE
DEL FILAMENTO CROMATINICO. AMPIE ZONE DI DNA, SIA
CODIFICANTE CHE NON CODIFICANTE.
ALTRI MECCANISMI ALTERATO STATO DI
METILAZIONE E PARENTAL IMPRINTING

PARENTAL IMPRINTING: lo stato di meLlazione dei due


alleli (ogni variante di sequenza di un gene) di un gene (Il gene l'unit ereditaria
fondamentale degli organismi vivenL che corrisponde ad una sequenza di acidi nucleici (DNA o, pi
pu essere
raramente, di RNA) composta da regioni trascriZe e regioni regolatorie.)
ereditato dalle cellule germinali e, se diverso, dare
luogo ad una loro espressione dierente per quanLt e
dose. alcuni geni in cui lespressione dellallele
materno dierente dallespressione dellallele
paterno. Un parental imprinLng alterato pu essere
alla base di signicaLvi e gravi fenomeni patologici,
compresa laVvazione di oncogeni per sovradosaggio
genico, o per inaVvazione di geni oncosoppressori.
Quali sono gli eeV delle alterazioni del DNA ?
alcune sono sicuramente e clinicamente inapparenL
altre sono cos gravi da determinare la morte
altre si vericano come malaVe monogeniche o poligeniche o contribuiscono a
manifestazioni patologiche complesse quali cancro e malaVe autoimmuni.
Alterazioni a carico del DNA NON CODIFICANTE (promoter, enhancer, silencer, satelliL,
mini/macrosatelliL e sequenze lunghe o corte nel genoma).

BERSAGLIO
BERSAGLIO EFFETTO
Splicing (saldatura): parte del processo
Promoter
Promoter InaVvo,
InaVvo,
debole,
debole,
forte,
forte,
funzione
funzione
impropria
impropria
di maturazione del lmRNA (o dellRNA)
Gene
Gene
enhancer
enhancer InaVvo,
InaVvo,
debole,
debole,
forte,
forte,
funzione
funzione
impropria
impropria

caraZerizzata da processi chimici che


Gene
Gene
silencer
Sequenze
silencer
Sequenze
ripeLLve
ripeLLve

Aumenta/diminuisce
Aumenta/diminuisce
la tla
rascrizione
trascrizione
diminuisce
diminuisce
la sla
tabilit
stabilit
dei dcei
romosomi
cromosomi

determinano la trasformazione del pre-


Esoni
Esoni
(satelliL)
(satelliL)
InaVvi,
InaVvi,
deleL,
deleL,
funzione
funzione
impropria:
impropria:
patologia
patologia
molecolare
molecolare
di pdroteine
i proteine
e ReNA
RNA

mRNA (trascriZo di Lpo primario) in


Introni
Introni Alterazioni
Alterazioni
dello
dello
splicing:
splicing:
patologia
patologia
molecolare
molecolare
di pdroteine
i proteine

mRNA.
DNA DNA
non non
ucleare
nucleare Alterazioni
Alterazioni
di odrganuli
i organuli
(es.
(es.
mitocondri)
mitocondri)
v EFFETTI DELLALTERAZIONE DEL PROMOTER: con i
promoter si ha linterazione del complesso di
TRASCRIZIONE, cio il complesso RNA polimerasi + un
numero variabile di faZori e cofaZori di trascrizione*. Il
promoter determina anche quanLtaLvamente lRNA
trascriZo e quindi quella della proteina o RNA codicato. I
promoters vengono suddivisi in inaVvi, deboli o forL.
v EFFETTI DELLALTERAZIONE DELL ENHANCER O DEL
SILENCER: LaVvazione del gene enhancer o
FACILITATORE DEL GENE (faZ. di trascrizione quali
receZori per ormoni Lroidei e steroidei) aumenta la
velocit di trascrizione (numero di m-RNA/unit di
tempo) che consente un aumento della concentrazione di
prodoZo genico Il gene silencer o INATTIVATORE DEL
GENE ha propriet speculari a quelle dellenhancer in
quanto diminuisce la velocit di trascrizione (no ad
inibirla completamente) diminuendo la concentrazione
nale del prodoZo genico. Anchesso pu essere
veicolato da un virus oncogeno e inuenzare
lespressione di geni oncosoppressori.
Geni inibiL dal silencer
Cluster dei geni beta-globina

5 3

Delezione che avvicina il silencer ai geni della beta-globina

SILENCER

5 3

Cluster dei geni beta-globina cade soZo


linuenza del silencer
v EFFETTI DELLALTERAZIONE DELLE ALTERAZIONI DELLE
SEQUENZE RIPETITIVE (satelliL, minisatelliL, microsatelliL
e altre sequenze ripeLLve disperse nel genoma): se
inserite in modo inopportuno in esoni causano
linterruzione del trascriZo e decienza del prodoZo del
gene (emolia A-faZore VIII); se sono inopportunamente
inserite e/o amplicate nellambito di introni vengono
amplicate sequenze aminoacidiche ripeLLve ed
possibile che venga alterata quanLtaLvamente la
trascrizione e/o i siL di splicing.
v PATOLOGIA DEI RETROELEMENTI: I retroelemen[ sono sequenze altamente
ripetute disperse nel genoma, che codicano per una TrascriZasi Inversa (RT).
Sono frammenL di DNA capaci di trascriversi autonomamente in un intermedio a
RNA e, quindi, di replicarsi in posizioni diverse allinterno del genoma. I
retroelemenL possono essere amplicaL e accumularsi in copie mulLple
patologia da AMPLIFICAZIONE e mutazioni inserzionali.
vELEMENTI DI REGOLAZIONE DEL DNA PRESENTE NEI
MITOCONDRI E ALTRI ORGANULI:
PATOLOGIA DELLA RIPARAZIONE DEL DNA

inserimento uracile Citosina


Alterazioni
chimiche inserimento 8-ossiguanina
delle basi formazione di addoV
legami covalenL tra le catene

delezione
Alterazioni
inserzione
durante la
duplicazione A-G mismatch
T-C mismatch

RoZura roZura catena singola


catena RoZura catena doppia
PATOLOGIA DELLA RIPARAZIONE DEL DNA
BERSAGLIO EFFETTO

Promoter InaVvo, debole, forte, funzione impropria

Gene enhancer InaVvo, debole, forte, funzione impropria


Gene silencer
Sequenze ripeLLve Aumenta/diminuisce la trascrizione diminuisce la stabilit dei
cromosomi (satelliL)
Esoni InaVvi, deleL, funzione impropria: patologia molecolare di proteine
e RNA
Introni Alterazioni dello splicing: patologia molecolare di proteine

DNA non nucleare Alterazioni di organuli (es. mitocondri)


Sonde molecolari (bioprobes) per lidenLcazione di geni o
frammenL genomici.
Sonde molecolari (bioprobes) per lidenLcazione di geni o
frammenL genomici.
Sonde molecolari (bioprobes) per lidenLcazione di geni o
frammenL genomici.
PRODUZIONE
PLASMIDE

Estrazione del DNA

Identificazione e isolamento del frammento


bersaglio caratteristico del microrganismo

Trasformazione dellospite idoneo


(Escherichia coli)

Amplificazione in coltura del clone positivo

Sonda molecolare
specica per il
microrganismo in
Isolamento del plasmide e oggeco
recupero dellinserto
TECNICHE DI APPLICAZIONE DELLE SONDE MOLECOLARI
IBRIDAZIONE DEGLI ACIDI NUCLEICI
Due molecole di acido nucleico a singolo
lamento con sequenza di basi complementari
formeranno un ibrido a doppio lamento.
SOUTHERN BLOTTING

Estrazione del DNA


DigesLone con enzimi di
genomico
restrizione

Foglio di
nitrocellulosa

Denaturazione

EleZroforesi

Ibridazione
con la sonda Sviluppo e leZura dei risultaL
SOUTHERN BLOTTING

Estrazione del DNA


DigesLone con enzimi di
genomico
restrizione

Foglio di
nitrocellulosa

Denaturazione

EleZroforesi

Ibridazione
con la sonda Sviluppo e leZura dei risultaL
NORTHERN BLOTTING
DOT BLOT

Lisi cellulare
Trasferimento sul
Liberazione del ltro
DNA genomico

Vuoto

Ibridazione
con la sonda Sviluppo e leZura dei risultaL
Ibridazione in situ
Patologia del RNA
A. Assenza del RNA trascriZo
delezione: gene da trascrivere assente per cui assenza del relaLvo prodoZo
mancata trascrizione: gene presente, ma assenza di trascrizione per
mutazione punLforme
degradazione del RNA trascriZo (RNA instabile): RNA trascriZo
degradazione
Patologia del RNA
B. RNA abnormi o mutaL
C. RNA ed errori punLformi di trascrizione
D. m-RNA da geni codicanL proteine
E. Patologia dello splicing e dello splicing alternaLvo
F. Patologia dei micro-RNA
TUMORI

MIOCARDIO
Un aumento di micro-RNA il cui bersaglio rappresentato
da geni oncosoppressori ha come conseguenza una
diminuzione della funzione della relaLva proteina;
Una diminuzione di micro-RNA regolatori per proteine
oncogeniche si manifesta con un aumento delle stesse
proteine. In ambedue i casi appare chiaro come questo
faZore contribuisca al fenomeno della cancerogenesi.
PATOLOGIA MOLECOLARE DELLE PROTEINE

a. DierenL mutazioni di una stessa


molecola possono dar luogo a dierenL
o anche opposL eeV sulla funzione
della proteina per cui, pur essendo
interessato lo stesso gene (genoLpo
clinico), i sintomi (fenoLpo clinico)
possono essere diversi.
b. Viceversa al sintomo e, quindi, alla
malaVa possibile giungere aZraverso
dierenL vie patogeneLche per
lalterazione di proteine diverse
d i v e r s i g . c . = s t e s s o q u a d r o
sintomatologico (f.c.)
a.Alterazioni dello specico complesso genico
b.Alterazioni della trascrizione del gene
codicante la proteina
c.Alterazioni della maturazione del mRNA e del
suo trasporto nel citoplasma
d.Alterazioni della traduzione e della genesi del
polipepLde primario
e.Alterazioni dei numerosi evenL post-
traduzionali
ALTERAZIONI DEL GENE CODIFICANTE

a.Alterazioni che riguardano direZamente i geni


codicanL le proteine: proteina assente per assenza
del gene (delezione)
b.Le sequenze di terminazione per la RNA polimerasi II
possono scomparire (dando luogo a trascriV
giganteschi, anche di 500-900 kb), oppure comparire
precocemente dando luogo a trascriV troncaL e poi a
proteine delete.
LA MUTAZIONE PUNTIFORME
DEI GENI CHE CODIFICANO PER UNA PROTEINA
uno degli evenL pi frequenL riscontrabili in
patologia geneLca
a. SOSTITUZIONE DI UN AMINOACIDO
b. INTRODUZIONE DI UN SEGNALE DI STOP
c. AL CONTRARIO un normale segnale di stop pu
essere cambiato in un codon per un aa
a. SOSTITUZIONE DI UN AMINOACIDO ANEMIA FALCIFORME
Una mutazione puntiforme, come la sostituzione di una singola base, pu modificare il codice
di lettura di una tripletta di basi e portare alla sostituzione, NEL PRODOTTO GENICO, di un
aminoacido (mutazioni di senso perch alterano il significato del codice genetico)
Nel caso di questa malattia la tripletta CTC (o GAG nellmRNA) che codifica per lAcido
Glutammico subisce una mutazione in CAC (o GUG nellmRNA) che codifica per la Valina.
La sola sostituzione di questo aa modifica le caratteristiche chimico-fisiche dellemoglobina
determinando lAnemia Falciforme.

ACIDO GLUTAMMICO

VALINA
a. INTRODUZIONE DI UN SEGNALE DI STOP
PER COMPARSA DI UN CODONE DI TERMINAZIONE o CODONE DI STOP
(mutazione non senso). Se consideriamo ancora come esempio la catena della globina,
una mutazione del codone per la glutammina (CAG), che sostituisca la C con una U, crea
un codone di stop (UAG) che comporta linterruzione della traduzione del gene per la
catena e il peptide accorciato sintetizzato viene rapidamente degradato.

38 39 40
Allele normale della globina Thr Gln Arg

ACC C AG AGG

ACC U AG AGG

Allele Thr STOP


38

Gli individui portatori della mutazione mancano delle catene e sviluppano una grave
forma di anemia detta Talassemia
LA PERDITA O LINSERZIONE DI UNA O DUE
BASI
Dal gene alla traduzione b) Alterazioni della trascrizione
In presenza di un gene, normale per struZura e
regolazione, possibile avere un trascriZo
DIMINUITO O ASSENTE se alterato il
complesso di trascrizione (cos[tuito da RNA
polimerasi+facori di trascrizione+proteine
accessorie) e la sua regolazione aZraverso le
sequenze regolatrici o viene alterato il punto di
STOP della trascrizione.

Alterazioni dipenden[ dalle sequenze


regolatrici (promoter, enhancer);
Sequenze di iniziazione improprie
Sequenze di terminazione improprie
Alterazioni dipenden[ dai facori di
trascrizione
Errori della RNA-polimerasi II
SPLICING: permeZe di eliminare dallRNA appena
trascriZo le sequenze introniche che non dovranno
essere tradoZe in sequenze aminoacidiche e di
saldare gli estremi tagliaL. TuZo avviene in organuli
NUCLEARI deV SPLICEOSOMI. Lo splicing avviene in
aggregaL di RNA e proteine deV spliceosomi,
localizzaL nel nucleo. In essi sono presenL il pre-
mRNA, piccole parLcelle di ribonucleoproteiche
(denominate da U1 a U6) con aVvit ribozimica e
di riconoscimento e vari altri faZori proteici dello
splicing. Le funzioni dello splicing comprendono:
a)Maturazione del RNA trascriZo in m-RNA maturo e
controllo della sua stabilit
b)Generazione di dierenL isoforme proteiche per
splicing alternaLvo a seconda dei siL uLlizzaL;
queste isoforme possono rispondere a diverse
esigenze funzionali (nuove aVvit della proteina,
modicazione dellaVvit, inaVvazione della
proteina, esportazione e localizzazione
subcellulare);
c) AVvazione e disaVvazione funzionale di geni
cosLtuLvamente trascriV durante lo sviluppo e la
dierenziazione.
Dal gene alla traduzione c) Alterazioni dello splicing
Diverse alterazioni del processo di splicing e vari eeV patologici , di conseguenza:
- Introduzione di siL di splicing impropri;
- Perdita di siL di splicing;
- Alterazioni delle proteine regolatrici dei siL di splicing;
- Alterazioni dello spiceosoma e dei suoi componenL.
a. Per mutazione si pu avere linaVvazione di uno o pi siL di splicing RNA privo di
senso, non traducibile;
b. Per mutazione possono sorgere siL di splicing impropri e quindi mRNA e proteine
delete;
c. Lo splicing alternaLvo improprio pu essere causato o da mutazioni dei siL di splicing
o dalla impropria regolazione della loro disponibilit da parte delle proteine a questo
preposte. In questo modo possono essere presenL o assenL in maniera impropria le
isoforme caraZerisLche di quella fase dierenziaLva.
d. Vi possono essere difeV dello spliceosoma e possono riguardare gli RNA U1-U6 o i
vari faZori proteici ad esso associaL.
Dal gene alla traduzione d) Alterazioni della traduzione

a. micro-RNA e suo ruolo nel regolare la quanLt di proteina traslata;


b. Alterazione dei t-RNA e possibili errori nellaccoppiamento codon/
anLcodon;
c. Alterazioni e decienze del c.d. secondo codice geneLco
d. Alterazioni dei ribosomi per decienze e alterazioni dei loro
componenL;
e. Alterazione di uno dei componenL del sistema enzimaLco che porta
alla nascita del polipepLde primario (RER, polisomi, enzimi)
f. Presenza inopportuna di segnali di STOP provocaL da mutazioni
punLformi.
Dal gene alla traduzione e) Alterazioni post-traduzionali

a. Ripiegamento (folding)
b.Interazione con altri polipepLdi e gruppi prosteLci
c. Glicosilazione (glicoproteine)
d.Idrossilazione
e.Fosforilazione
f. Legami con lipidi (prenilazione, lipoproteine)
g. Proteolisi
h.Ossidazione
i. Interazione con metaboliL, ligandi, e altre proteine
(trasduzione dei segnali)
Dal gene alla traduzione e) Alterazioni post-traduzionali

a.Ripiegamento (folding)
b.Interazione con altri polipepLdi e gruppi prosteLci
c. Glicosilazione (glicoproteine)
d.Idrossilazione
e.Fosforilazione
f. Legami con lipidi (prenilazione, lipoproteine)
g. Proteolisi
h.Ossidazione
i. Interazione con metaboliL, ligandi, e altre proteine
(trasduzione dei segnali)
Dal gene alla traduzione e) Alterazioni post-traduzionali

a. Ripiegamento (folding)
MalaVe prioniche
La proteina prionica (PrP) va incontro ad una modicazione
conformazionale che ne converte la forma normale (PrPc) in una
anormale (PrPsc).
PrPc ricca di regione ad -elica, mentre la
PrPsc ha un elevato contenuto di piani
che la rendono resistente alla proteolisi.
Quando la PrPsc interagisce con la PrPc la
induce questulLma ad adoZare la
conformazione PrPsc.
Con il tempo il processo si autoamplica
provocando laccumulo cerebrale di PrPsc.

Qual il risultato ?
TSE
DIAGNOSI:
Clinica: modificazioni del comportamento, della sensibilit (iperestesia), della stazione e
deambulazione, fino al decubito forzato e morte.
Laboratorio
esame necroscopico: la BSE non determina alcuna modificazione rilevabile macroscopicamente ,
QUINDI:
SORVEGLIANZA ATTIVA:
TEST RAPIDO METODI IMMUNOENZIMATICI, WB,
IMMUNOCORMATOGRAFICO BASATI SUL RILIEVO DELLA
PROTEINA PRIONICA PATOLOGICA SU OMOGENATO DI
TESSUTO NERVOSO PRELEVATO DAL MIDOLLO ALLUNGATO
(OBEX), ATTRAVERSO IL FORO OCCIPITALE (FORAMEN
MAGNUM).

esame istopatologico: da sempre


lesame ele]vo per la diagnosi delle
encefalopa[e spongiformi trasmissibili,
BSE inclusa. Permece di rilevare le
alterazioni speciche: degenerazione
vacuolare (spongiosi) del neuropilo e dei
neuroni del midollo allungato in
par[colare, gliosi, perdita neuronale
(necrosi), accumulo di sostanza amiloide
nelle stesse regioni.
esame immunoistochimico: consente di
apprezzare non solo le alterazioni
istopatologiche, ma in par[colare il
deposito di proteina prionica nel tessuto
nervoso.
Dal gene alla traduzione e) Alterazioni post-traduzionali

a.Ripiegamento (folding)
b.Interazione con altri polipepLdi e gruppi prosteLci
c. Glicosilazione (glicoproteine)
d.Idrossilazione
e.Fosforilazione
f. Legami con lipidi (prenilazione, lipoproteine)
g. Proteolisi
h.Ossidazione
i. Interazione con metaboliL, ligandi, e altre proteine
(trasduzione dei segnali)
Dal gene alla traduzione e) Alterazioni post-traduzionali

a.Ripiegamento (folding)
b.Interazione con altri polipepLdi e gruppi prosteLci
c. Glicosilazione (glicoproteine)
d.Idrossilazione
e.Fosforilazione
f. Legami con lipidi (prenilazione, lipoproteine)
g. Proteolisi
h.Ossidazione
i. Interazione con metaboliL, ligandi, e altre proteine
(trasduzione dei segnali)
Dal gene alla traduzione e) Alterazioni post-traduzionali

MECCANISMI COINVOLTI NELLA GENESI DI UNA PROTEINA TRONCATA O DELETA


alterato DNA: delezione parziale sica del gene
alterata trascrizione: introduzione di segnali di terminazione per RNA-polimerasi II
alterato splicing: introduzione di siL di splicing impropri negli esoni
alterata traduzione: introduzione di codons di STOP per la traduzione
alterazioni post-traduzionali; presenza impropria di siL di aZacco proteasico

Alterazioni della conformazione e dellaKvit nellinterazione con ligandi e substraM


PATOGENESI MOLECOLARE DELLE MALATTIE

1. EFFETTI RELATIVI ALLA SPECIFICA


FUNZIONE DELLA PROTEINA
2. EFFETTI LEGATI ALLACCUMULO
IMPROPRIO DELLA PROTEINA ALTERATA
3. EFFETTI LEGATI A UNEVENTUALE
TOSSICITA DELLA PROTEINA ALTERATA
PATOGENESI MOLECOLARE DELLE MALATTIE

1. EFFETTI RELATIVI ALLA SPECIFICA


FUNZIONE DELLA PROTEINA
2. EFFETTI LEGATI ALLACCUMULO
IMPROPRIO DELLA PROTEINA ALTERATA
3. EFFETTI LEGATI A UNEVENTUALE
TOSSICITA DELLA PROTEINA ALTERATA
PATOGENESI MOLECOLARE DELLE MALATTIE

1. EFFETTI RELATIVI ALLA SPECIFICA


FUNZIONE DELLA PROTEINA
2. EFFETTI LEGATI ALLACCUMULO
IMPROPRIO DELLA PROTEINA ALTERATA
3. EFFETTI LEGATI A UNEVENTUALE
TOSSICITA DELLA PROTEINA ALTERATA
AMILOIDOSI
PATOLOGIA MOLECOLARE SPECIALE
PROTEINE

1. Mut. della supercie dellHb;


2. Mut. del sito aVvo;
3. Mut. della struZura terziaria;
4. Mut. della zona di interazione
tra le 4 subunit
PATOLOGIA MOLECOLARE SPECIALE
PROTEINE

1. Mut. della supercie dellHb;


2. Mut. del sito aVvo;
3. Mut. della struZura terziaria;
4. Mut. della zona di interazione
tra le 4 subunit
TALASSEMIE

Mutazioni del gene della -globina


1. Mutazioni del promoter che
inuiscono sulla trascrizione;
2. Mutazioni che inseriscono precoci
segnali di stop;
3. Mutazioni che alterano i maggiori siL
di splicing;
4. Inserzioni o delezioni di basi con
spostamento della cornice di leZura e
generazione di trascriV non-sense;
5. Macrodelezioni;
6. Mutazioni punLformi che alterano le
propriet chimico-siche dellHb
PATOLOGIA MOLECOLARE RECETTORIALE E DEI SEGNALI DI COMUNICAZIONE CELLULARE
A. PATOLOGA DEI RECETTORI CON PERDITA DI FUNZIONE
Perdita dei receQori per le LDL

CLASSE I: assenza o diminuzione della proteina receQoriale;


CLASSE II: assenza o diminuzione delle proteina receQoriale sulla
membrana plasma3ca, gene presente, m-RNA presente, nel
citoplasma presente la proteina precursore del receQore;
CLASSE III: receQore presente in quan3t e sito normale;
diminuita o assente anit per il ligando (apolipoproteine B e/o
E);
CLASSE IV: il receQore presente e mostra una normale anit
per le LDL, ma non in grado di trasportare queste ul3me
allinterno della cellula.
PATOLOGIA MOLECOLARE RECETTORIALE E DEI SEGNALI DI COMUNICAZIONE CELLULARE
A. PATOLOGA DEI RECETTORI CON PERDITA DI FUNZIONE
Perdita dei receQori per le LDL

CLASSE I: assenza o diminuzione della proteina receQoriale;


CLASSE II: assenza o diminuzione delle proteina receQoriale sulla
membrana plasma3ca, gene presente, m-RNA presente, nel
citoplasma presente la proteina precursore del receQore;
CLASSE III: receQore presente in quan3t e sito normale;
diminuita o assente anit per il ligando (apolipoproteine B e/o
E);
CLASSE IV: il receQore presente e mostra una normale anit
per le LDL, ma non in grado di trasportare queste ul3me
allinterno della cellula.
RESISTENZA ORMONALE E PATOLOGIA MOLECOLARE DELLA COMUNICAZIONE

Cause e meccanismi Esempi


Assenza della Femminilizzazione tesLcolare-Assenza receZori per androgeni
proteina (sindrome di Morris); RachiLsmo Lpo II con ipocalcemia (assenza
receZoriale receZore per vitamina D); Diabete insipido (assenza receZore per
vasopressina)
Mutazioni Diabete mellito resistente allinsulina (mutazioni varie del receZore
inaVvanL il per linsulina); Diabete insipido (inaVvazione receZore per
receZore vasopressina)
Mutazioni o assenza IpoLroidismo geneLco (proteina G associata al receZore per TSH
della proteina di inaVva); Iposurrenalismo geneLco (proteina G associata al receZore
trasduzione per lACTH)
Mutazione o Mutazioni delladenilciclasi; Mutazioni delle fosfolipasi C; Mutazioni
assenza degli della chinasi dipendente da cAMP
eeZori
Mutazioni dei Diabete mellito resistente allinsulina (mutazioni del trasportatore del
bersagli nali glucosio dipendente dallinsulina)
ASSENZA DEI GENI DEI RECETTORI PER ORMONI

FEMMINILIZZAZIONE TESTICOLARE (ASSENZA RECETTORE PER ANDROGENI,
SINDROME DI MORRIS);
LEPRECAUNISMO (ASSENZA DEL RECETTORE PER INSULINA);
RACHITISMO TIPO II CON IPOCALCEMIA (ASSENZA RECETTORE PER VIT. D)
MUTAZIONI INATTIVANTI DEI GENI RECETTORIALI PER ORMONI

ALTERAZIONI POST-TRADUZIONALI DEI RECETTORI ORMONALI

Meccanismo alterato Esempio

Assenza dellenzima converLtore Resistenza androgenica


(proteasi)
Mutazioni nella sequenza per laZacco Resistenza parziale alla trombina
proteasico
Alterazioni glicosilazione Resistenza allinsulina

Mutazioni dei residui per la fosforilazione ReceZore G-CSF cosLtuLvamente inaVvo

Assenza di chinasi aVvanL i receZori Diabete insipido

Alterazioni della prenilazione (aggancio Resistenza parziale agli steroidi


alla membrana)
B. PATOLOGA DEI RECETTORI CON GUADAGNO DI FUNZIONE

MUTAZIONI ATTIVANTI IL RECETTORE PER IL TSH: IPERTIROIDISMO E AZIONE PRE-


ONCOGENA
A. IPERTIROIDISMO
B. ADENOMA TIROIDEO FUNZIONANTE
C. RICONOSCIMENTO IMPROPRIO DEL RECETTORE: FENOMENO DELLO SPILL-OVER

Ormone in Condizioni patologiche in cui si riscontra Recettore Effetti patologici


eccesso impropriamente
utilizzato
IGF-1/IGF-2 Fibroplasia retroperitoneale, epatomi, ca. insulina Ipoglicemia, accrescimento patologico
(somatomedine) polmonari e gastrointestinali
HCG Mola vescicolare, corionepitelioma TSH Tireotossicosi

ACTH Adenomi ipofisari, ca. polmonari, ecc. MSH Iperpigmentazione (diabete bronzino)

Cortisolo Morbo di Cushing, Iperplasie surrenaliche Aldosterone Ipertensione

GH o STH Adenoma eosinofilo, gigantismo, acromegalia Prolattina Sterilit, amenorrea, galattorrea

TSH Adenoma basofilo ipofisario FSH/LH Pubert precoce

Ossitocina Gravidanza, iatrogeno Recettori pressori Ipertensione gravidica


D. PATOLOGIA DELLE PROTEINE DI TRASDUZIONE CON PERDITA DI FUNZIONE E RESISTENZA
ORMONALE

E. PATOLOGIA DEGLI EFFETTORI NELLA SEQUENZA SI SEGNALI E RESISTENZA ORMONALE

F. RESISTENZA ORMONALE DOVUTA AD ASSENZA O MUTAZIONE DEI BERSAGLI FINALI DELLA


SEQUENZA DEI SEGNALI

G. PROTEINE RECETTORIALI UTILIZZATE IMPROPRIAMENTE DA AGENTI INFETTIVI

Proteina di membrana Agente infe]vo Mala]a

CD4 linfociL HIV AIDS

ReceZore EGF salmonella salmonellosi

ReceZore LDL Virus del sarcoma e leucosi leucemie


aviaria
ICAM-1 Rhinovirus Inuenza e rareddore

Canale ionico Virus dellinuenza Inuenza

CD11 linfociL EBV Virus di Epstein-Barr Mononucleosi infeVva


PATOLOGIA MOLECOLARE DEL TRASPORTO E DELLOMEOSTASI IONICA

a. PATOLOGIA DEI CANALI IONICI
Patologia dei canali ionici per il Na+: MiopaLe croniche
Patologia dei canali ionici per il K+: aritmie cardiache, sordit, epilessie
Canali ionici per il Ca++. Lipertermia maligna
TRASPORTO DEL CLORO E FIBROSI CISTICA
Trasportatori del glucosio

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