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Skype: leoneleonardo
Patologia
metabolica;
Patologia
subcellulare;
PATOLOGIA
MOLECOLARE
PRINCIPALI
CRITERI
DI
CLASSIFICAZIONE
DELLE
MALATTIE
TOPOGRAFICO
(regione
del
corpo
prevalentemente
interessata)
-
MalaVe
addome,
torace,
del
SN,
ecc.
ANATOMICO
(Sulla
base
dellorgano
o
del
tessuto
prevalentemente
coinvolL)
MalaVe
dello
stomaco,
del
rene,
del
fegato,
ecc.
FUNZIONALE
(Sulla
base
della
funzione
maggiormente
compromessa)
MalaVe
psichiche,
respiratorie,
metaboliche,
ecc.
PATOLOGICO
(Sulla
base
della
natura
della
malaVa)
MalaVe
degeneraLve,
inammatorie,
neoplasLche,
ecc.
EZIOLOGICO
(Sulla
base
della
causa)
Cause
siche,
chimiche,
biologiche,
professionali,
ecc.
DIREZIONE
DELLA
COMPRENSIONE
DEL
DANNO
LIVELLO
DELLORGANIZZAZIONE
DIABETE
STRUTTURALE
E
FUNZIONALE
MELLITO
1. ORGANISMO
COMPLETO
CANE
2. SISTEMA
DORGANO
SISTEMA
ENDOCRINO
3. ORGANO
PANCREAS
4. TESSUTO
ISOLE
DI
LANGERHANS
5. CELLULE
CELLULE
6. ORGANULI
SUBCELLULARI
RETICOLO
ENDOPLASMATICO
7. DANNO
BIOCHIMICO/MOLECOLARE
INSULINA
Logos:
STUDIO
Pathos:
SOFFERENZA
Studia
le
alterazioni
delle
molecole
biologiche
e
i
meccanismi
con
cui
esse
danno
luogo
a
sintomi
o
insieme
di
sintomi
(malaVa
molecolare)
PROGRAMMA
Denizione
di
malaVa
e
idenLcazione
degli
evenL
alla
base
della
loro
insorgenza:
Cause
intrinseche
ed
estrinseche
di
malaVa.
Cause
estrinseche:
agenL
sici,
chimici
e
biologici.
Gli
evenL
geneLci
e
biomolecolari
alla
base
delle
malaVe
delluomo
e
degli
animali.
OggeV
di
studio
della
patologia
molecolare.
Principi
generali
di
diagnosLca
anatomoistopatologica,
geneLca
e
molecolare
applicaL
allo
studio
delle
pi
comuni
malaVe
delluomo
e
degli
animali:
liter
invesLgaLvo
in
patologia
diagnosLca.
Modelli
di
patologia
spontanea
e
di
patologia
sperimentale.
Patologia
molecolare
degli
acidi
nucleici
e
conseguenL
eeV
patologici:
il
DNA,
le
sue
modicazioni
e
le
relaLve
conseguenze
patologiche:
roZura
del
DNA,
modicazioni
della
sequenza
delle
basi,
introduzione
di
nuove
sequenze,
alterazioni
dei
meccanismi
che
regolano
la
disponibilit
del
DNA
alla
trascrizione.
Gli
eeV
dellalterazione
del
DNA
e
patologie
da
decit
della
riparazione
del
DNA.
Principali
conseguenze
della
patologia
del
RNA:
assenza
dellRNA
trascriZo,
RNA
abnormi
o
mutaL,
RNA
ed
errori
punLformi
di
trascrizione,
il
m-RNA
da
geni
codicanL
proteine,
la
patologia
da
splicing
alternaLvo,
il
micro-RNA
e
le
sue
funzioni
in
campo
patologico.
Micro-RNA
e
tumori,
micro-RNA
e
osteosarcoma,
micro-RNA
e
patologie
del
miocardio.
Patologia
molecolare
generale
delle
proteine:
obieVvi
e
metodologie
applicate
alla
patologia
molecolare
di
natura
proteica.
Meccanismi
generali
del
danno
proteico
e
loro
principali
eeV.
Dal
gene
alla
traduzione:
alterazioni
che
riguardano
direZamente
i
geni
codicanL
le
proteine.
Alterazioni
della
trascrizione,
dello
splicing,
della
traduzione
e
post-traduzionali.
EeV
e
sintomi:
patogenesi
molecolare
delle
malaVe
e
eeV
legaL
alla
funzioni
della
proteina,
allaccumulo
improprio
della
proteina
alterata,
eeV
e
sintomi
legaL
alla
tossicit
della
molecola
alterata.
Patologia
molecolare
e
speciale
delle
proteine:
emoglobina.
Patologia
molecolare
dei
receZori
a
delle
proteine
coinvolte
nelle
sequenze
di
segnali
per
la
comunicazione
cellulare.
Patologia
molecolare
del
trasporto
e
dellomeostasi
ionica:
patologia
dei
canali
ionici
(miopaLe
miotoniche),
patologia
dei
canali
per
il
potassio:
aritmie
cardiache,
sordit
ed
epilessie.
Canali
ionici
per
il
calcio:
lipertermia
maligna.
La
proteina
della
MulL
Drug
Resistance.
Il
trasporto
del
cloro
e
la
brosi
cisLca.
Le
proteine
per
il
trasporto
dei
pepLdi.
I
trasportatori
del
glucosio.
Pompe
ioniche
e
loro
patologie.
Omeostasi
dei
metalli
e
patologie
correlate.
Patologie
enzimaLche.
Patologie
delle
molecole
citoscheletriche
e
degli
zuccheri.
Patologia
molecolare
dei
lipidi.
Lereditariet
e
le
malaVe
geneLche
delluomo
e
degli
animali.
Processi
regressivi
e
processi
progressivi.
La
ogosi
e
le
sue
caraZerisLche
generali.
Tumori:
denizione
e
classicazione
dei
tumori
e
caraZerisLche
principali
delle
cellule
neoplasLche
e
delle
loro
peculiarit
biomolecolari.
Cause
di
tumore.
Angiogenesi
tumorale,
caraZerisLche
morfologiche,
comportamentali
e
molecolari
della
cellula
neoplasLca.
Le
indagini
applicate
allo
studio
dei
tumori.
Metastasi
e
metastaLzzazione.
Le
malaVe
neurologiche
e
neurodegeneraLve
pi
comuni
nelluomo
e
negli
animali.
MalaVe
da
prioni.
Lamiloidosi:
denizione,
cause.
Denizione
di
anLgene
e
di
immunocomplesso.
AVvit
teorico-praLche:
Le
tecniche
di
indagine
anatomoistopatologiche
e
biomolecolari
nella
praLca
diagnosLca
e
invesLgaLva
sulle
principali
malaVe
delluomo
e
degli
animali.
Limmunoistochimica,
le
sonde
molecolari
(bioprobes)
per
lidenLcazione
di
geni
o
frammenL
genomici,
il
Southern
bloVng,
la
PCR,
il
Northern
BloVng,
il
Dot
Blot,
lIbridazione
in
situ.
Cenni
alle
applicazioni
diagnosLche
biomolecolari
in
campo
infeVvo
e
parassitario.
Le
diverse
applicazioni
dellindagine
patologica
e
molecolare
in
medicina
umana
e
medicina
veterinaria.
Patologia
Medica,
Veterinaria
e
comparata
Patologia
diagnosLca
Patologia
chirurgica
Patologia
specialisLca
Patologia
ambientale
Patologia
tossicologica
Patologia
degli
zoo
e
degli
animali
selvaLci
Immunopatologia
Patologia
clinica
Patologia
sperimentale
PATOLOGIA
MOLECOLARE,
volta
ad
amplicare
le
conoscenze
sulle
basi
geneLche
e
molecolari
delle
malaVe
e
dei
grandi
progressi
biotecnologici
per
valutare
le
modicazioni
degli
acidi
nucleici
e
dei
prodoV
genici
in
corso
di
malaVa.
OggeZo
di
studio
della
Patologia
Molecolare
MOLECOLE
STRUTTURE
BIOLOGICHE:
SOPRAMOLECOLARI:
acidi
nucleici
membrane
proteine
mitocondri
lipidi
cromaLna
e
cromosomi
zuccheri
ribosomi
Ioni
e
metalli
citosol
citoscheletro
COMUNICAZIONE
Si
avvisano
le
SS.LL.
Chiarissime
che
in
occasione
dellinaugurazione
dellanno
accademico
2013/14
le
lezioni
del
maVno
del
9
aprile
2014
saranno
sospese.
Si
prega
di
informare
gli
studenL
e
di
segnalare
a
questa
segreteria
il
giorno
nel
quale
saranno
recuperate.
DisLnL
saluL
DoZ.ssa
Laura
Pazzaglia
Segreteria
didaVca
Corsi
di
studio
in
Biotecnologie
MOLECOLE
BIOLOGICHE:
molecole
contenenL
atomi
di
carbonio
GENI
REGOLATORI
PROMOTERS
o
promotori
ENHANCERS
o
facilitatori
SILENCERS
o
inibitori
Patologia
del
DNA:
alterazioni
della
molecola
del
DNA
ORIGINE
DA
PSEUDOGENI
ComponenL
INATTIVI,
ma
STABILI
del
genoma
derivaL
per
mutazione
da
un
gene
ancestrale
aVvo.
Comportamento
diverso
Geni
soppressori
del
tumore
Oncogeni
Unespressione
alterata
dei
miRNA
pu
contribuire
allo
sviluppo
del
cancro:
-perdita
di
controllo
Rappresentano
un
potenziale
TARGET
T E R A P E U T I C O
F U T U R O
p e r
l a
caraZerizzazione
della
malignit
in
base
alla
quanLcazione
dell
espressione
del
miRNA.
miRNA
biochemistry
Forma
funzionale
:
19-25
nucleo[di;
Prodo]
mediante
2
reazioni
di
Pri-miRNA
Pre-miRNA
taglio
dellRNA:
Pre-miRNA
Possono
essere
codica[
da
ogni
parte
del
trascriZo:
Possono
ritrovarsi
Negli
introni
nelle
regioni
codican[
Nelle
regioni
leader
Come
si
appaia
un
miRNA
con
gene
bersaglio?
Lappaiamento
del
miRNA
e
lRNA
bersaglio
inizia
con
linterazione
residui seme
qDROSHA
DICER
DROSHA
o
Rnasi
III
;
o
Rnasi
III
;
o Riconosce
e
digerisce
o Specico
nel
taglio
dei
dsRNA
pi
lunghi
o
miRNA
;
struZure
a
forcina
formate
dai
precursori
dei
miRNA
;
CARATTERISTICA COMUNE
DANNO
CELLULARE
ADATTAMENTO
DANNO IRREVERSIBILE
APOPTOSI
NECROSI
66
STRESS
CELLULARE
E
RISPOSTA:
ADATTAMENTO,
DANNO
E
MORTE
ADATTAMENTO:
LadaZamento
la
forma
iniziale
di
modicazione
cellulare
in
seguito
ad
uno
stress
insistente;
E
una
forma
estremamente
ancestrale
di
cambiamento
e,
come
tale,
del
tuZo
reversibile
nel
momento
in
cui
linsulto
cessi
di
esistere;
NelladaZamento
si
osservano
modicazioni
funzionali,
struZurali
e
morfologiche
che
modicano
lasseZo
della
cellula,
cos
come
anche
lasseZo
Lssutale
in
genere.
67
ADATTAMENTO:
IPERTROFIA:
Si
denisce
ipertroa
il
quadro
di
aumento
del
volume
della
cellula,
con
conseguente
aumento
della]vit
funzionale
della
stessa.
70
ADATTAMENTO:
Esempio:
Nellutero
materno
lipertroa
data
dalla
gravidanza:
durante
laccrescimento
del
nascituro,
soZo
limpulso
di
ormoni
quali
PRL,
PROGESTERONE,
FATTORI
DELLA
CRESCITA
ETCil
miometrio
da
luogo
ad
un
forte
ispessimento
con
aumento
cospicuo
del
numero
delle
miobrille
e
delle
proteine
contraVli
quali
acLne
e
miosine.
71
ADATTAMENTO:
-PATOLOGICA:
In
questo
caso
la
causa
non
di
Lpo
ormonale
ma
esclusivamente
dovuta
ad
unaumentata
richiesta
funzionale
CUORE
Ispessimento
del
TESSUTO
aumenta
la
sintesi
di
miosine,
ac[ne
e
proteine
in
AUMENTO
DEL
genere
VOLUME
DEI
MIOCARDIOCITI
72
ADATTAMENTO:
Lipertroa
un
evento
che
si
verica
sia
in
cellule
capaci
di
replicarsi,
che
in
quelle
perenni.
Molto
spesso,
nelle
cellule
che
si
dividono,
si
associa
alliperplasia
e,
insieme,
i
due
processi
sono
responsabili
dellaumento
generale
del
volume
dellorgano.
73
ADATTAMENTO:
IPERPLASIA
IPERPLASIA:
UTERINA
laumento
del
numero
delle
cellule
che
cosLtuiscono
un
organo,
con
mantenimento
del
loro
volume
relaLvo.
Essa
presente
solo
nelle
cellule
che
si
dividono
e
non
in
quelle
perenni.
Anchessa,
come
lipertroa,
un
meccanismo
di
Immagine
istologica
adaZamento
che
pu
essere
(colorazione
sia
patologico
che
siologico.
ematossilina-eosina)
Le
cause
nelle
due
diverse
di
endometrio
condizioni
di
iperplasia
sono
iperplasico.
sempre
ORMONALI.
74
ADATTAMENTO:
IPERPLASIA
FISIOLOGICA:
E
una
condizione
Lpica
del
tessuto
ghiandolare
mammario
quando
questo
subisce
lo
sLmolo
ormonale
di
PRL
durante
la
pubert
e
durante
la
gravidanza:
la
mammella
si
accresce
siologicamente
aumentando
intensamente
il
numero
delle
cellule
per
far
fronte
a
parLcolari
modicazioni
Lpiche
dellet
o
del
momento
che
il
soggeZo
aZraversa.
Si
ha
un
ritorno
alla
siologia
se
lo
sLmolo
cessa
(diminuzione
della
PRL
dopo
il
puerperio).
76
ADATTAMENTO:
IPERPLASIA
PROSTATICA:
Aumento
del
numero
delle
cellule
cosLtuenL.
Ha
luogo
nella
zona
centrale
della
prostata,
che
si
trova
a
contaZo
con
l'uretra
prostaLca
Inizia
con
lo
sviluppo
di
noduli
microscopici
cosLtuiL
principalmente
da
elemenL
stromali
e
parenchimali,
che
col
passare
degli
anni,aumentando
in
numero
e
dimensioni,
comprimono
e
distorcono
l'uretra
prostaLca
producendo
un'ostruzione
alla
fuoriuscita
dell'urina.
Il
problema
associato
ad
un
disordine
di
ormoni
androgeni
nelluomo
77
ADATTAMENTO:
ATROFIA:
Latroa
una
condizione
opposta
allipertroa
e
alliperplasia.
Si
denisce
come
una
diminuzione
del
volume
e
del
numero
delle
cellule
di
un
tessuto,
con
riduzione
dellaVvit
funzionale.
78
ADATTAMENTO:
Essa
pu
essere
dovuta
a:
Disuso:
un
arto
ingessato
per
lungo
tempo
potrebbe
portare
ad
una
diminuzione
del
volume
dellorgano
con
conseguente
riduzione
della
massa
muscolare
Mancata
vascolarizzazione:
un
ostruzione
arteriosa
pu
causare
atroa
dellorgano
che
riceve
un
ridoZo
apporto
di
nutrienL
Mancata
innervazione:
ogni
organo
vitale
e
funzionale
solo
se
lo
sLmolo
nervoso
che
lo
comanda
presente.
Qualora
mancasse
non
potrebbe
pi
svolgere
i
complicaL
meccanismi
biochimici
che
lo
mantengono
in
vita
Mancata
induzione
ormonale:
se
lorgano
bersaglio
di
un
ormone
non
riceve
pi
la
sua
sLmolazione,
potrebbe
perdere
la
sua
aVvit
Compressione:
nel
corso
di
certe
neoplasie
i
tessuL
circostanL
possono
subire
una
compressione
tale
da
compromeZere
la
sua
funzione
79
ADATTAMENTO:
La
riduzione
dellaVvit
metabolica
in
genere
la
I
lisosomi
sono
vescicole
che
si
causa
di
atroa,
con
riduzione
originano
per
gemmazione
della
sintesi
proteica
e
dall'Apparato
di
Golgi
e
aumentata
digesLone
dei
rappresentano
il
sistema
componenL
cellulari
diges[vo
della
cellula
in
quanto
contengono
enzimi
in
grado
di
degradare
proteine,
lipidi,
carboidraL
e
acidi
nucleici.
80
ADATTAMENTO:
ATROFIA da DISUSO
ATROFIA
TESTICOLARE
DA
TORZIONE:
MANCATA
VASCOLARIZZAZIONE
ATROFIA
UNGUEALE
81
ADATTAMENTO:
METAPLASIA:
Colpisce
il
tessuto
epiteliale
e
mesenchimale.
E
la
condizione
per
cui
le
cellule
di
un
determinato
organo
vengono
sosLtuite
da
linee
cellulari
diverse.
E
un
cambiamento
fenoLpico
delle
cellule
che
cosLtuiscono
il
tessuto
non
dovuto
ad
una
trasformazione
delle
cellule
mature
ma
ad
un
riarrangiamento
geneLco
delle
staminali
o
delle
mesenchimali
indierenziate
che,
durante
la
loro
maturazione,
modicano
lespressione
genica
e
maturano
in
linee
cellulari
diverse
82
ADATTAMENTO:
La
metaplasia
cosLtuisce
terreno
ferLle
per
molte
neoplasie
.
Alcuni
esempi
sono:
-Sos[tuzione
dellepitelio
respiratorio
(cilindrico
monostraLcato
semplice)
in
squamoso
pluristraLcato
non
ciliato.
E
dovuto
alla
conLnua
esposizione
a
evenL
stressogeni
quali
fumo
cronico,
processi
infeVvi
ricorrenL,
Lepitelio
squamoso
plurist.
pi
resistente
e
conferisce
al
tessuto
maggiore
capacit
di
resistenza,
ma
gli
fa
anche
perdere
molte
funzioni
chiave
contro
lacquisizione
delle
malaVe,
quali
la
difesa
esercitata
dalle
ciglia
o
la
secrezione
mucosale.
83
ADATTAMENTO:
Con
il
passare
del
tempo,
le
cellule
con
le
ciglia
muoiono
e
diminuiscono
di
numero
a
causa
della
tosse
cronica.
Lepitelio
viene
sos[tuito
da
un
epitelio
a
pi
stra[:
si
creano
tanL
straL
di
cellule
che
rendono
le
vie
respiratorie
pi
resistenL.
Il
processo
che
comporta
la
sosLtuzione
di
un
Lpo
cellulare
con
un
altro
prende
il
nome
di
metaplasia.
Un
epitelio
a
pi
stra[
ovviamente
risulter
pi
resistente
allo
stress
meccanico
e
ai
danni
indoV
dal
fumo,
ma
non
sar
ecace
dal
punto
di
vista
funzionale.
84
ADATTAMENTO:
-Ritorno
al
feno[po
respiratorio
nellesofago
di
BarreZ
85
ADATTAMENTO:
86
DANNO
CELLULARE
Se
lo
stress
cellulare
prosegue,
la
condizione
di
adaZamento
progredisce
verso
uno
stadio
peggioraLvo
compaLbile
col
quadro
di
danno
cellulare.
Il
danno
cellulare
stesso
pu
tuZavia
essere
sia
reversibile
che
irreversibile.
E
reversibile
quando,
per
la
sospensione
dellinsulto,
il
danno
non
permanente
ma
vi
un
riprisLno
delle
condizioni
iniziali
omeostaLche.
E
irreversibile
quando,
per
il
persistere
dello
stress,
si
ha
un
danno
che
porta
alla
morte
in
tuV
i
casi.
87
DANNO
CELLULARE
La
Condizione
di
reversibilit
dovuta
ad
azioni
di
grado
lieve
di:
-stress
nutritvo
prolungato
-infezioni
persistenL
-radiazioni
-sostanze
chimiche
-traumi
meccanici
-ipossia
-reazioni
inammatorie
-disordini
geneLci
88
DANNO
CELLULARE
Al
MO
il
danno
reversibile
presenta
2
elemenL
fondamentali:
NECROSI APOPTOSI
91
MORTE
CELLULARE
NECROSI:
associata
sempre
ad
un
danno
patologico
E
dovuta
essenzialmente
all
interruzione
dellintegrit
di
membrana
con
eliminazione
nello
spazio
pericellulare
di
citosol
e
suo
relaLvo
contenuto
enzima[co.
Gli
enzimi
liberaL
digeriscono
i
componenL
circostanL,
inducendo
un
danno
anche
di
natura
inammatoria:
a
questo
quadro
si
sovrappone
una
risposta
leucocitaria
dovuta
a
inammazione
locale
I
tessuL
appaiono
maggiormente
eosinolci
.
La
necrosi
la
morte
cellulare
in
un
tessuto
vitale.
92
NECROSI
I
biotecnologi
sono
pi
che
mai
interessaL
ai
meccanismi
biologici
e
molecolari,
nonch
biochimici,
che
riguardano
un
processo:
anche
in
questo
caso
ci
proponiamo
di
svelare
le
cause
pi
inLmi
di
morte
cellulare.
Tubercolosi
caprina.
Necrosi
ColliquaLva
Quadro
istologico
di
un
nodulo
tubercolare
polmonare,
caraZerizzato
da
necrosi
Necrosi
emorragica
diusa
caseosa
(asterisco)
a
carico
della
corLcale
surrenalica
93
NECROSI
La
prima
grave
condizione
di
morte
cellulare,
qualunque
sia
la
causa
che
lha
determinata,
la
DEPLEZIONE
DI
ATP.
Latp,
negli
organismi
a
metabolismo
aerobico,
sinteLzzata
secondo
2
vie:
trasporto
a]vo
di
membrana
mitocondriale
Catabolismo
anaerobico
del
glucosio
citoplasmaLco
:
glicolisi
(citoplasma
di
tuZe
le
cellule).
ATP
94
NECROSI
97
NECROSI
Lingresso
massivo
di
acqua
rigona
la
cellula,
che
si
dilata
fortemente
con
distensione
del
RE,
dal
quale
i
ribosomi
si
staccano
(deplezione
della
sintesi
proteica)
98
NECROSI
La
carenza
di
ATP
da
luogo
a
proteine
non
correZamente
ripiegate
e
non
naLve
La
sintesi
proteica
si
blocca
completamente
99
NECROSI
Laumento
di
Ca++
intracellulare
crea
danni
gravissimi,
quali:
1-
Danno
mitocondriali
dovuto
allapertura
dei
un
canale
ad
elevata
conducanza
per
gli
idrogenioni
con
conseguente
perdita
del
gradiente
elecrochimico
2-
Blocco
delle
creste
e
morte
del
mitocondrio
3-
A]vazione
delle
caspasi
con
induzione
allapoptosi
4-
AVvazione
di
enzimi
quali
ATPasi,
DNAasi,
proteasi
e
lipasi
5-
Diges[one
massiva
dei
fosfolipidi,
che
non
vengono
pi
rimpiazza[
per
cessazione
delle
vie
biosonte[che
dovute
alla
deplezione
di
ATP
6-
Perdita
dellintegrit
di
membrana
e
ATP
SINTASI
MITOCONDRIALE
rocura
della
cellula
100
NECROSI
LA
DISFUNZIONE
MITOCONDRIALE
IRREVERSIBILE
E
COSTITUISCE
LA
PRINCIPALE
CAUSA
DI
IRREVERSIBILITA
DEL
DANNO.
Le
proteine
non
correZamente
ripiegate
sono
sintomo
di
mutazione
per
il
sistema
riparLvo
del
DNA,
che
meZe
in
aZo
dapprima
un
sistema
di
riparazione
dell
errore
(correZore
di
bozze),
dal
quale
fallimento
si
innesca
un
meccanismo
pro-apopto[co
101
NECROSI
RIASSUNTO
CARATTERISTICHE
DELLA
NECROSI
1-
Infarcimento
della
cellula
2-
Avaria
pompe
3-
accumulo
di
calcio
4-
distruzione
delle
membrane
5-
perdita
di
materiale
citosolico
per
stravaso
cellulare
6-
ogosi
locale
7-
inltrato
leucocitario
e
inammazione
8-
aspeZo
vitreo
della
cellula
necroLca
9-
deposito
di
calcio
dalla
digesLone
dei
fosfolipidi
10-
colorazione
eosinica
dove
sono
presenL
proteine
semi-
degradate
ed
ematossilinica
dove
ci
sono
lamenL
di
RNA
parzialmente
degradaL
102
APOPTOSI
APOPTOSI
Nellapotosi
abbiamo
un
quadro
completamente
diverso
dalla
necrosi:
1-
Manca
completamente
linammazione:
la
cellula
apoptoLca
forma
dei
corpiciaZoli
apoptoLci
tuV
delimitaL
da
membrana
e
fagocitaL
dai
macrofagi
2-
Non
vi
stravaso
citosolico
e
perci
nemmeno
inltrato
leucocitario
3-
Le
membrane
sono
mantenute
tuZe
integre
4-
Si
verica
anche
in
condizioni
siologiche
in
quanto
lapoptosi
generalmente
implicata
nei
normali
meccanismi
di
rimodellamento
Lssutale
5-
il
volume
cellulare,
anzich
aumentare,
diminuisce
perch
si
formano
i
corpi
apoptoLci
103
APOPTOSI
MECCANISMI
DELLAPOPTOSI:
1-
via
intrinseca,
o
mitocondriale:
A
causa
dellaumento
di
Calcio
e
della
perdita
di
gradiente
eleZrochimico,
la
catena
respiratoria
si
blocca
qLa
proteina
Citocromo
C
espulsa
nel
Citosol
e
si
lega
ad
una
molecola
inaVva
chiamata
Apaf-1
qSi
forma
cos
lapoptosoma,
che
recluta
la
prima
proteina
iniziatrice
delle
CASPASI
104
APOPTOSI
105
APOPTOSI
CASPASI:
Famiglia
di
10
membri
di
cui
alcuni
iniziatori,
ed
altri
eeZori.
C
sta
per
Cys,
ovvero
un
aa
Cisteina
nel
sito
aVvo
aspasi
sta
per
Asp,
ovvero
capacit
di
tagliare
laspartato
106
APOPTOSI
Nella
via
intrinseca
lapoptosoma
recluta
la
Caspasi
9,
aVvando
la
cascata
di
tuZe
le
altre
Caspasi
109
MUTAZIONI
Si
denisce
mutazione
una
modicazione
permanente
del
DNA
quelle
della
linea
germinale
sono
trasmesse
alla
progenie
e
possono
dar
luogo
a
malaVe
ereditarie.
quelle
delle
cellule
somaLche
non
causano
malaVe
ereditarie
ma
possono
causare
tumori
e
malformazioni
congenite.
Le
mutazioni
possono
riguardare
delezioni
di
geni
o
interessare
una
sola
base.
Per
esempio
una
singola
base
nucleoLdica
viene
sosLtuita
da
una
base
diversa
provocando
una
mutazione
punLforme.
MALATTIE
GENETICHE
Causate
da
mutazioni
di
singoli
geni,
con
eeV
ad
ampio
speZro
(malaVe
Mendeliane)
MalaVe
da
accumulo
e
errori
congeniL
del
metabolismo
[mutazioni
di
singoli
geni]
Causate
da
difeV
mulLgenici
complessi
Ipertensione
e
diabete
mellito
Causate
da
alterazioni
cromosomiche
Alterazoni
numeriche
o
struZurali
dei
cromosomi
MalaVe
Mendeliane:
difeV
monogenici
Trasmissione
autosomica
dominante
Ipercolesterolemia
familiare
(rec.
LDL
receZore
di
trsporto)
Sindrome
di
Marfan
(Fibrillina
StruZurale
ECM)
Rene
policisLco
(PolicisLna
I)
Interazioni
intercellulari
e
cellula-matrice
Trasmissione
autosomica
recessiva
Anemia
falciforme
(Hb
trasporto
di
ossigeno)
Fibrosi
cisLca
(Canale
ionico)
Mucopolisaccaridosi
Trasmissione
autosomica
recessiva
o
legata
al
cromosoma
x
Distroa
muscolare
di
Duchenne
(distrona
struZurale:
membrana
cellulare)
Emolia
A
(faZore
VIII
Coagulazione)
Patologia
del
DNA:
alterazioni
della
molecola
del
DNA
ACIDO GLUTAMMICO
VALINA
Patologia
del
DNA:
alterazioni
della
molecola
del
DNA
Espansione
clonale
Mutazioni
aggiunLve
eterogeneit
TUMORE
MALIGNO
BASI
MOLECOLARI
DEL
PROCESSO
DI
TRASFORMAZIONE
NEOPLASTICA
ALTRI
MECCANISMI
ALTERATO
STATO
DI
METILAZIONE
E
PARENTAL
IMPRINTING
BERSAGLIO
BERSAGLIO
EFFETTO
Splicing
(saldatura):
parte
del
processo
Promoter
Promoter
InaVvo,
InaVvo,
debole,
debole,
forte,
forte,
funzione
funzione
impropria
impropria
di
maturazione
del
lmRNA
(o
dellRNA)
Gene
Gene
enhancer
enhancer
InaVvo,
InaVvo,
debole,
debole,
forte,
forte,
funzione
funzione
impropria
impropria
mRNA.
DNA
DNA
non
non
ucleare
nucleare
Alterazioni
Alterazioni
di
odrganuli
i
organuli
(es.
(es.
mitocondri)
mitocondri)
v
EFFETTI
DELLALTERAZIONE
DEL
PROMOTER:
con
i
promoter
si
ha
linterazione
del
complesso
di
TRASCRIZIONE,
cio
il
complesso
RNA
polimerasi
+
un
numero
variabile
di
faZori
e
cofaZori
di
trascrizione*.
Il
promoter
determina
anche
quanLtaLvamente
lRNA
trascriZo
e
quindi
quella
della
proteina
o
RNA
codicato.
I
promoters
vengono
suddivisi
in
inaVvi,
deboli
o
forL.
v
EFFETTI
DELLALTERAZIONE
DELL
ENHANCER
O
DEL
SILENCER:
LaVvazione
del
gene
enhancer
o
FACILITATORE
DEL
GENE
(faZ.
di
trascrizione
quali
receZori
per
ormoni
Lroidei
e
steroidei)
aumenta
la
velocit
di
trascrizione
(numero
di
m-RNA/unit
di
tempo)
che
consente
un
aumento
della
concentrazione
di
prodoZo
genico
Il
gene
silencer
o
INATTIVATORE
DEL
GENE
ha
propriet
speculari
a
quelle
dellenhancer
in
quanto
diminuisce
la
velocit
di
trascrizione
(no
ad
inibirla
completamente)
diminuendo
la
concentrazione
nale
del
prodoZo
genico.
Anchesso
pu
essere
veicolato
da
un
virus
oncogeno
e
inuenzare
lespressione
di
geni
oncosoppressori.
Geni
inibiL
dal
silencer
Cluster
dei
geni
beta-globina
5 3
SILENCER
5 3
delezione
Alterazioni
inserzione
durante
la
duplicazione
A-G
mismatch
T-C
mismatch
Sonda
molecolare
specica
per
il
microrganismo
in
Isolamento del plasmide e oggeco
recupero dellinserto
TECNICHE DI APPLICAZIONE DELLE SONDE MOLECOLARI
IBRIDAZIONE
DEGLI
ACIDI
NUCLEICI
Due
molecole
di
acido
nucleico
a
singolo
lamento
con
sequenza
di
basi
complementari
formeranno
un
ibrido
a
doppio
lamento.
SOUTHERN
BLOTTING
Foglio
di
nitrocellulosa
Denaturazione
EleZroforesi
Ibridazione
con
la
sonda
Sviluppo
e
leZura
dei
risultaL
SOUTHERN
BLOTTING
Foglio
di
nitrocellulosa
Denaturazione
EleZroforesi
Ibridazione
con
la
sonda
Sviluppo
e
leZura
dei
risultaL
NORTHERN
BLOTTING
DOT
BLOT
Lisi
cellulare
Trasferimento
sul
Liberazione
del
ltro
DNA
genomico
Vuoto
Ibridazione
con
la
sonda
Sviluppo
e
leZura
dei
risultaL
Ibridazione
in
situ
Patologia
del
RNA
A. Assenza
del
RNA
trascriZo
delezione:
gene
da
trascrivere
assente
per
cui
assenza
del
relaLvo
prodoZo
mancata
trascrizione:
gene
presente,
ma
assenza
di
trascrizione
per
mutazione
punLforme
degradazione
del
RNA
trascriZo
(RNA
instabile):
RNA
trascriZo
degradazione
Patologia
del
RNA
B.
RNA
abnormi
o
mutaL
C.
RNA
ed
errori
punLformi
di
trascrizione
D.
m-RNA
da
geni
codicanL
proteine
E.
Patologia
dello
splicing
e
dello
splicing
alternaLvo
F.
Patologia
dei
micro-RNA
TUMORI
MIOCARDIO
Un
aumento
di
micro-RNA
il
cui
bersaglio
rappresentato
da
geni
oncosoppressori
ha
come
conseguenza
una
diminuzione
della
funzione
della
relaLva
proteina;
Una
diminuzione
di
micro-RNA
regolatori
per
proteine
oncogeniche
si
manifesta
con
un
aumento
delle
stesse
proteine.
In
ambedue
i
casi
appare
chiaro
come
questo
faZore
contribuisca
al
fenomeno
della
cancerogenesi.
PATOLOGIA
MOLECOLARE
DELLE
PROTEINE
ACIDO GLUTAMMICO
VALINA
a. INTRODUZIONE
DI
UN
SEGNALE
DI
STOP
PER COMPARSA DI UN CODONE DI TERMINAZIONE o CODONE DI STOP
(mutazione non senso). Se consideriamo ancora come esempio la catena della globina,
una mutazione del codone per la glutammina (CAG), che sostituisca la C con una U, crea
un codone di stop (UAG) che comporta linterruzione della traduzione del gene per la
catena e il peptide accorciato sintetizzato viene rapidamente degradato.
38
39
40
Allele
normale
della
globina
Thr Gln Arg
ACC C AG AGG
ACC U AG AGG
Gli individui portatori della mutazione mancano delle catene e sviluppano una grave
forma di anemia detta Talassemia
LA
PERDITA
O
LINSERZIONE
DI
UNA
O
DUE
BASI
Dal
gene
alla
traduzione
b)
Alterazioni
della
trascrizione
In
presenza
di
un
gene,
normale
per
struZura
e
regolazione,
possibile
avere
un
trascriZo
DIMINUITO
O
ASSENTE
se
alterato
il
complesso
di
trascrizione
(cos[tuito
da
RNA
polimerasi+facori
di
trascrizione+proteine
accessorie)
e
la
sua
regolazione
aZraverso
le
sequenze
regolatrici
o
viene
alterato
il
punto
di
STOP
della
trascrizione.
a. Ripiegamento
(folding)
b.Interazione
con
altri
polipepLdi
e
gruppi
prosteLci
c. Glicosilazione
(glicoproteine)
d.Idrossilazione
e.Fosforilazione
f. Legami
con
lipidi
(prenilazione,
lipoproteine)
g. Proteolisi
h.Ossidazione
i. Interazione
con
metaboliL,
ligandi,
e
altre
proteine
(trasduzione
dei
segnali)
Dal
gene
alla
traduzione
e)
Alterazioni
post-traduzionali
a.Ripiegamento
(folding)
b.Interazione
con
altri
polipepLdi
e
gruppi
prosteLci
c. Glicosilazione
(glicoproteine)
d.Idrossilazione
e.Fosforilazione
f. Legami
con
lipidi
(prenilazione,
lipoproteine)
g. Proteolisi
h.Ossidazione
i. Interazione
con
metaboliL,
ligandi,
e
altre
proteine
(trasduzione
dei
segnali)
Dal
gene
alla
traduzione
e)
Alterazioni
post-traduzionali
a. Ripiegamento
(folding)
MalaVe
prioniche
La
proteina
prionica
(PrP)
va
incontro
ad
una
modicazione
conformazionale
che
ne
converte
la
forma
normale
(PrPc)
in
una
anormale
(PrPsc).
PrPc
ricca
di
regione
ad
-elica,
mentre
la
PrPsc
ha
un
elevato
contenuto
di
piani
che
la
rendono
resistente
alla
proteolisi.
Quando
la
PrPsc
interagisce
con
la
PrPc
la
induce
questulLma
ad
adoZare
la
conformazione
PrPsc.
Con
il
tempo
il
processo
si
autoamplica
provocando
laccumulo
cerebrale
di
PrPsc.
Qual
il
risultato
?
TSE
DIAGNOSI:
Clinica: modificazioni del comportamento, della sensibilit (iperestesia), della stazione e
deambulazione, fino al decubito forzato e morte.
Laboratorio
esame necroscopico: la BSE non determina alcuna modificazione rilevabile macroscopicamente ,
QUINDI:
SORVEGLIANZA
ATTIVA:
TEST
RAPIDO
METODI
IMMUNOENZIMATICI,
WB,
IMMUNOCORMATOGRAFICO
BASATI
SUL
RILIEVO
DELLA
PROTEINA
PRIONICA
PATOLOGICA
SU
OMOGENATO
DI
TESSUTO
NERVOSO
PRELEVATO
DAL
MIDOLLO
ALLUNGATO
(OBEX),
ATTRAVERSO
IL
FORO
OCCIPITALE
(FORAMEN
MAGNUM).
a.Ripiegamento
(folding)
b.Interazione
con
altri
polipepLdi
e
gruppi
prosteLci
c. Glicosilazione
(glicoproteine)
d.Idrossilazione
e.Fosforilazione
f. Legami
con
lipidi
(prenilazione,
lipoproteine)
g. Proteolisi
h.Ossidazione
i. Interazione
con
metaboliL,
ligandi,
e
altre
proteine
(trasduzione
dei
segnali)
Dal
gene
alla
traduzione
e)
Alterazioni
post-traduzionali
a.Ripiegamento
(folding)
b.Interazione
con
altri
polipepLdi
e
gruppi
prosteLci
c. Glicosilazione
(glicoproteine)
d.Idrossilazione
e.Fosforilazione
f. Legami
con
lipidi
(prenilazione,
lipoproteine)
g. Proteolisi
h.Ossidazione
i. Interazione
con
metaboliL,
ligandi,
e
altre
proteine
(trasduzione
dei
segnali)
Dal
gene
alla
traduzione
e)
Alterazioni
post-traduzionali
ACTH Adenomi ipofisari, ca. polmonari, ecc. MSH Iperpigmentazione (diabete bronzino)