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ci vuole la patente
Obbligo del patentino di abilitazione di 2 grado per
la conduzione degli impianti termici sopra i 232 kW
Ing. Diego Danieli Libero Professionista Venezia
Marzo-Luglio 2013
LA CALDAIA
Ts
Tr
F R
F
VS
ACS
GAS
RITORNO MANDATA FREDDA
RISCALDAMENTO
AVVIO IMPIANTO
M G R
USCITA A.C.S.
GRUPPO DI NUOVO
DISEGNO
+ COMPATTO INGRESSO
A.C.S.
+ MANUTENZIONE
FACILITATA
+ ACCESSIBILE
RICIRCOLO
DALLO
SCAMBIATORE
1 FASE
MANDATA IMPIANTO
RISCALDAMENTO
FASE DI
MODULAZIONE
M G R
INGRESSO
A.C.S.
DAL PRIMARIO
DELLO
SCAMBIATORE
MANDATA IMPIANTO
RISCALDAMENTO
IMPIANTO A
REGIME
M G R
PRODUZIONE ACQUA
CALDA SANITARIA
C G F
VALVOLA A TRE VIE ELETTRICA
M R
RISCALDAMENTO G
SANITARIO
IL FLUSSOSTATO RICONOSCE
IL PRELIEVO E GENERA
C G F
LA COMMUTAZIONE ELETTRICA
R G M C F
R G M C F
BOLLITORE 60 l
Accumulo/rapido
Serpentino interno di 10,4 metri di lunghezza
Superficie di scambio 0,8 m2
Pre-trattamento di pulizia, decapaggio e
sgrassaggio mediante sabbiatura delle
superfici
interne con graniglia di acciaio
Smaltatura a polveri con deposito
elettrostatico anticalcare
Anodo di magnesio
Coibentazione in poliuretano ad alta densit
Garanzia 5 anni
CALDAIA MURALE PER USO DOMESTICO
Le caldaie murali si suddividono in base alla tipologia in
tre tipi:
Tipo A: a camera aperta senza canna fumaria: non pi a
norma e poteva essere collocata solo in spazi aperti o
aerati.
Tipo B:
a camera aperta con canna fumaria a tiraggio naturale:
deve essere collocata in locali areati (con assoluta
esclusione di bagni, camere di letto e di locali dove siano
presenti camini privi di autonoma presa d'aria) o
preferibilmente all'aperto al fine di prevenire la formazione
nei locali di ossido di carbonio per carenza di ossigeno;
Tipo C:
a camera chiusa con canna fumaria a tiraggio
forzato: poich stagna l'aria di combustione viene
prelevata dall'esterno attraverso una tubazione e la
caldaia pu quindi essere collocata in qualsiasi locale (con
l'unica esclusione delle autorimesse), purch ventilato (al
solo fine di prevenire concentrazioni di gas a seguito di
perdite dalle giunzioni);
Tipo C:
In questo tipo di caldaia la combustione avviene in una
camera chiusa (stagna) rispetto all'ambiente
circostante, ci comporta la necessit di prelevare aria
comburente direttamente dall'esterno tramite apposite
condotte, con conseguente necessit di dotare la
caldaia stessa di un elettroventilatore con funzione di
prelievo dell'aria esterna e per forzare (tiraggio
forzato) l'espulsione dei prodotti di combustione verso
il camino che li disperde.
CALDAIE A BASAMENTO
Questo tipo di caldaia, assai pi ingombrante rispetto
alla precedente generalmente dotata di bollitore ad
alta capacit che richiede per la sua collocazione i
necessari spazi; pu essere del tipo a camera aperta o a
camera stagna.
CALDAIA IN GHISA
CALDAIA A TUBI DA FUMO
TURBOLATORI
Sono elementi metallici inseriti nei tubi dove circolano
i fumi. Servono per migliorare lo scambio termico tra
fumi e acqua in quanto costringono i fumi a rallentare e
procedere nei tubi con movimento circolare turbolento.
Con i turbolatori si alzano i rendimenti della caldaia
perch aumenta lefficienza della trasmissione di calore
per convenzione.
Sportello antiscoppio a molla e di ispezione canna
fumaria.
Lo sportello antiscoppio serve per dare modo alla caldia di
sfogare allesterno la sovrapressione causara da eventuali
esplosioni di miscela nel focolare.
una portella normalmente chiusa con molle che cedono
sotto la spinta dellesplosione e consentono lo spalancarsi
della portella.
CALDAIA A TUBI DACQUA
GENERATORE DI CALORE MODULARE
E costituito da uno o pi moduli termici predisposti dal
fabbricante per funzionare singolarmente o in batteria,
collegati ad un unico circuito di acqua calda del tipo a
collettore unico (monotubo) oppure a collettore doppio
(un collettore di mandata ed uno di ritorno).
Un modulo termico un generatore di calore costituito da
uno o pi elementi termici da esso inscindibili.
Un elemento termico costituito da uno scambiatore di
calore e da un bruciatore (o porzione).
La caldaia: Cosa dice la legge
Per l'installazione obbligatorio rivolgersi a un tecnico
abilitato (iscritto alla Camera di Commercio o all'Albo
provinciale delle imprese artigiane).
Una volta l'anno richiesta una manutenzione generale:
pulizia del bruciatore, prova di tenuta, controlli dei
dispositivi di sicurezza ecc. (Dpr 412).
Periodicamente necessaria la verifica del rendimento
della combustione.
La caldaia deve essere accompagnata da un libretto
d'impianto in cui vengono registrate le operazioni di
manutenzione eseguite dal tecnico (artigiano installatore).
LA RESPONSABILIT CIVILE E PENALE
DELL'IMPIANTO A
CARICO DELL'OCCUPANTE, NON IMPORTA SE
PROPRIETARIO
O INQUILINO, OPPURE PU ESSERE DELEGATA
A UN TECNICO
ABILITATO TERZO RESPONSABILE ,
STIPULANDO UN
APPOSITO CONTRATTO DI MANUTENZIONE.
OPERAZIONI DI MANUTENZIONE ORDINARIA
1. Prova di tenuta impianto gas;
2. Controllo delle caratteristiche di ventilazione del locale;
3. Controllo dei dispositivi di sicurezza relativi al gas;
4. Controllo della funzionalit della caldaia con
segnalazione e proposta di sostituzione dei componenti
non funzionanti;
5. Controllo della regolarit daccensione e funzionamento
della caldaia;
6. Pulizia del bruciatore principale e del bruciatore pilota;
7. Pulizia dello scambiatore lato fumi;
8. Controllo dello scarico dei fumi con prova di tiraggio;
9. Regolazione della portata termica e controllo della
combustione;
10.Controllo dei dispositivi di sicurezza relativi allacqua;
11.Controllo dellefficienza dello scambiatore relativo
allacqua ed
eventuale pulizia;
IL LIBRETTO DI IMPIANTO
Tutti gli impianti di riscaldamento individuale dovranno
essere dotati di un libretto di impianto. Nel libretto,
loccupante dellunit abitativa o limpresa terzo
responsabile della manutenzione, dovranno annotare:
1. il nome del responsabile della manutenzione e delle
verifiche, cio loccupante o limpresa terzo
responsabile in caso di delega;
2. le operazioni eseguite nel corso della manutenzione
annuale;
3. i risultati delle verifiche periodiche del rendimento di
combustione.
IL RISPETTO DEI RENDIMENTI MINIMI
Le caldaie individuali a gas devono avere un rendimento
minimo. Se, a seguito di controlli, il rendimento risultasse
inferiore a quello prescritto e non fosse possibile
ricondurlo a norma con interventi di manutenzione, la
caldaia dovr essere sostituita entro 300 giorni
dallaccertamento dellirregolarit.
I CONTROLLI DI COMUNI O PROVINCE
I Comuni con oltre 52.000 abitanti, oppure le Province
per i Comuni pi piccoli, devono effettuare controlli sul
rendimento di combustione per accertare leffettivo stato
di manutenzione ed esercizio dellimpianto di
riscaldamento individuale. I costi delle operazioni di
controllo sono a carico degli utenti.
LO SCALDABAGNO
Gli scaldabagni a gas sono apparecchi in grado di scaldare
istantaneamente lacqua per usi sanitari, in quantitativi
variabili dai 10 ai 16 litri al minuto.
Gli scaldabagni POSSONO essere installati con sicurezza
nel bagno solo se di tipo "C";
per il tipo "B" necessario che il volume del bagno sia
pari ad almeno:
20 m3 (per il piccolo 5 lt/min)
30 m3 (per il 10 lt/min)
45 m3 (per il 14 lt/min)
infatti necessario che il volume complessivo del bagno
non sia inferiore a 1,5 m3/ Kw di potenza installata (con
un minimo pari a 20m3).
Occorre la presa daria dimensionata con gli stessi criteri
delle caldaie (6 cm2/Kw) e lo scarico dei fumi deve
seguire i criteri delle caldaie di tipo "B".
PRESE DARIA
Le prese daria sono indispensabili per tutti gli apparecchi a
gas di tipo "tradizionale", quindi:
CALDAIE tipo "B"
SCALDABAGNI tipo B
APPARECCHI di COTTURA
ALTRI a camera aperta.
nel caso di contemporanea presenza di pi apparecchi a gas
si devono sommare le potenze termiche SENZA
considerare i minimi delle cucine se non al termine del
calcolo.
PRESE DARIA
Il calcolo della presa daria deve essere effettuato con
cura, partendo dai seguenti criteri:
1. occorre garantire almeno 6 cm2/KW di potenza
termica per ogni apparecchio a gas;
2. per le cucine SENZA i dispositivi di sicurezza
(termocoppie) sul piano cottura,occorre un MINIMO
di 200 cm2;
3. per le cucine CON i dispositivi di sicurezza sul piano
cottura, sufficiente una apertura di 100 cm2;
CONDENSAZIONE
Un tipico fenomeno di condensazione quello che si
verifica in estate quando si tira fuori una bottiglia di acqua
fredda dal frigo. L'aria calda e umida dell'ambiente
circostante si condensa tutto intorno alla bottiglia fredda
rendendola bagnata.
Un altro fenomeno simile quello che si verifica in inverno
in casa, di solito in cucina, quando l'aria calda e umida
prodotta da un minestrone che cuoce sul fuoco, viene a
contatto con i vetri freddi delle finestre dove si condensa
formando tante gocce di acqua sui vetri fino a renderli
bagnati.
CALORE LATENTE DI CONDENSAZIONE
Il calore latente la quantit di calore (o di energia) che
occorre fornire o sottrarre all'unit di massa di una certa
sostanza (acqua per esempio) per farla cambiare di stato
fisico. In questo passaggio di stato, la sottrazione o la
fornitura di calore avviene a temperatura costante, cio
senza cambiamento della temperatura della sostanza.
CALORE DI EVAPORAZIONE
Ad esempio l'acqua a 100 C, alla pressione del livello del
mare, inizia a bollire e a quella temperatura avviene il
passaggio di stato da liquido a vapore che si mantiene fino
a quando tutta l'acqua evaporata. La quantit minima di
calore o energia necessaria per fare evaporare una unit di
massa di acqua prende il nome di calore di evaporazione,
una forma particolare di calore latente. La temperatura di
ebollizione dell'acqua dipende dalla pressione atmosferica.
CALORE DI LIQUEFAZIONE
Nel passaggio inverso da vapore ad acqua si parla di
calore di liquefazione che la quantit di calore o energia
che viene sottratto all'unita di massa di un vapore saturo ad
una data temperatura, per trasformarlo in liquido alla
stessa temperatura. Il calore di liquefazione in valore
assoluto uguaglia il calore di evaporazione. Quindi con la
liquefazione il calore del vapore viene ceduto e restituito al
sistema.
PUNTO DI RUGIADA
Perch avvenga la condensazione del vapore occorre che
esso si trovi ad una determinata temperatura con una certa
pressione costante. Pi la pressione alta, pi alta sar la
temperatura necessaria per condensare il gas (ci significa
che posso condensare il vapore acqueo per esempio a 52C
anzich a 5C, mantenendo alta la pressione. Le
combinazioni di temperatura e di pressione necessarie per
condensare il vapore contenuto nell'aria prendono il nome
di punto di rugiada. Il punto di rugiada quindi la
temperatura alla quale il vapore acqueo raggiunge il punto
di saturazione, per cui si condensa intorno a delle particelle
presenti nell'aria ad una certa pressione costante, cedendo il
suo calore.
CALDAIE A CONDENSAZIONE
Le caldaie a condensazione sfruttano questi principi
fisici. Sfruttano il calore latente del vapore contenuto nei
fumi, recuperando quindi una percentuale di energia che
viene riutilizzata, impedendo la sua dispersione nei fumi
e quindi nell'ambiente.
Per condensare il vapore dei fumi, le caldaie a
condensazione sfruttano la temperatura dell'acqua di
ritorno dall'impianto termico, pi fredda rispetto alla
temperatura dell'acqua di mandata.
I fumi vengono fatti passare in uno speciale scambiatore
condensatore che permette di sottrarre, tramite
condensazione, il calore latente del vapore acqueo. In
questo modo la temperatura dei fumi in uscita si mantiene
allo stesso valore della temperatura di mandata, ben
inferiore ai 152/160 C dei generatori tradizionali ad alto
rendimento.
Rendimento di produzione: condensazione
Concetto generale: si vuole utilizzare il calore di condensazione
Condizione necessaria: la temperatura di ritorno dellacqua al
generatore, maggiorata del T finale fumi/acqua, deve essere
inferiore al punto di rugiada.
La condensazione inizia a 5560 C ed pressoch completa a
20 C
La temperatura di ritorno dellimpianto pu essere ridotta:
Riducendo la temperatura media richiesta:aumento di
superficie dei radiatori
Riducendo la portata ed aumentando il T mandata ritorno
allimpianto
La temperatura di ritorno al generatore almeno pari alla Media
delle temperature di ritorno.
Nel caso di generatori aventi una portata minima, la temperatura
di ritorno alla caldaia pu essere maggiore della temperatura di
ritorno dallimpianto.
ATTENZIONE AI CIRCUITI CON COMPENSATORE
IDRAULICO
Impianto a condensazione
Procurarsi acqua fredda Temperatura di ritorno dai corpi scaldanti
SCELTA DELLA TIPOLOGIA E DIMENSIONAMENTO DEI CORPI
SCALDANTI
Portare lacqua fredda al collettore di ritorno circuito di distribuzione
Scelta dello schema idraulico appropriato
Portare lacqua fredda nel generatore
collegamento del generatore ai collettori della centrale termica
Scelta dello schema idraulico appropriato
Scelta del generatore adatto
GENERATORI AD ELEVATO VOLUME DACQUA