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84 FRANGOIS GABRIEL BOISSEAU Cabanis, rileggano quegli scritti con attenzione, vi aggiungano quel che i progressi recenti dell’a. natomia patologica ci hanno insegnato, e la smet. tano di negare un fatto che sembra loro inammis. sibile soltanto petché ne cercano la radice in cid che é inspiegabile Il concetto di nostalgia Jean Starobinski* La storia dei sentimenti e delle mentalita solle- va un problema di metodo, legato al rapporto dei sentimenti con il linguaggio. I sentimenti di cui vogliamo ripercorrere Ia storia ci sono accessibili solo a partire dal mo- mento in cui si sono manifestati, verbalmente 0 attraverso qualsiasi altro mezzo espressivo. Per il critico, per lo storico, un sentimento esiste solo una volta che abbia passato la soglia che lo fa ac- cedere al suo statuto linguistico. Non possiamo cogliere nulla di un sentimento al di qua del pun- to in cui si nomina, in cui si designa e si esprime. Non é quindi lesperienza affettiva in sé che ci si offre: solo quella parte dellesperienza affetti- va che si é calata in uno stile puo sollecitare lo storico, Che a un sentimento aderisca un nome (e spe- cialmente un nome alla moda) é cosa che non pud non avere ripercussioni di una certa impor- tanza, Da una parte, il passaggio alla verbalizza. * Diogéne aprile giugno 1966. Tei di Alessandro Serra 86 JEAN STAROBINSKI vione (alla coscienza linguistica di sé) comporta gid un atto di riflessione e a volte di critica. Dal- Faltra, non appena il nome di un sentimento vie ne messo in luce — come sa fare la moda — il ter- mine, con Pefficacia che gli € propria, contribui- sce a fissare, a propagare, a generalizzare lespe- rienza affettiva di cui e indice. I sentimento non & la parola, ma pud diffondersi solo attraverso le parole. Al limite, e quando giungono all’apice del favore, certi termini finiscono col designare qual- cosa che non corrisponde troppo bene al loro senso, La Rochefoucauld diceva, con forza e sem- plicita: “Ci sono persone che non si sarebbero mai innamorate se non avessero sentito parlare dellamore”. E André Gide, durante la guerra del "14, aveva osservato che il linguaggio dei giornali- sti (che non erano mai stati al fronte) forniva i cliché attraverso i quali i soldati di ritorno dal fronte descrivevano le loro emozioni, Ai giorni nostri, il lessico della psicoanalisi offre ai nostri sentimenti il modello possibile della loro significa: zione, ptopone a essi una forma, Quest’ultima poi, pur essendo semplicemente “applicata” alle. sperienza interiore, presto ne diviene inseparabi le; la verbalizzazione dell'esperienza affettiva en tra far parte della struttura stessa del vissuto. La storia dei sentimenti non pud quindi essere altro che la storia dei termini in cui 'emozione si é enunciata. Il compito dello storico, in questo am bito, é vicino a quello del filologo. Si tratta di sa per ticonoscere i diversi stati della lingua, lo stile specifico attraverso il quale l'esperienza (indivi duale 0 collettiva) ha scelto di esprimersi — un la voro di semantica storica IL CONCETTO DI NOSTALGIA 87 Nel profilo di una storia della nostalgia che mi propongo di delineare in queste pagine, mi sfor- zero quindi di lasciar parlare linguaggi ormai scomparsi e mi guarderd bene dal sovrapporre ai documenti del passato la griglia esplicativa della scienza psicologica di oggi. O almeno fard ricorso a essa solo in via accessoria, e in ultima istanza Vorrei lasciare che si sentisse la voce desueta (ma originale) di una psicologia che non é piti la no- stra, Avremo cosi modo di constatare come essa si servisse di un linguaggio piuttosto coerente, ac- cettabile (nel contesto dellepoca) pid o meno quanto il sistema della psicologia moderna per noi, Cid lascia presumere che, nella relativa in- compiutezza di questa scienza, anche il suo lin. guaggio rischi di cadere nella desuetudine. Ragio- ne di piti per non chiederle di chiudere definiti- vamente il discorso, Se lo facesse, la sua sentenza sarebbe rapidamente soggetta a revisione. Certo, nulla impedisce di applicare allesplora- zione del passato, all'analisi dei sentimenti prova- ti dagli uomini di ur’altra epoca, gli strumenti di conoscenza di cui disponiamo oggi. Abbiamo il diritto di parlare del sadismo di Nerone, come ab- biamo il diritto di misurare il carbonio radioatti. vo delle pietre lavorate della preistoria. Soltanto, occorre tener presente che il termine sadismo, al pari del contatore Geiger, fa parte della nostra at- trezzatura moderna. E un vocabolo a disposizio- ne dell’esegeta, non una realta preesistente alla sua designazione. Qui, ancora unk volta, occorre tener conto della funzione strumentale della pa- rola Quale che sia il nostro desiderio di cogliere la 88 JEAN STAROBINSKI realta del passato, non possiamo fare altro che ri- correre al linguaggio della nostra epoca per costi- tuire quello che sara il sapere della nostra epoca. Ma una cosa é interpretare i sentimenti degli uo- mini del xvitt secolo a modo nostro, un’altra pre- stare attenzione al modo in cui tali uomini li han- no interpretati in prima persona, La distanza sto- rica, che conferisce al passato il suo valore di pas- sato, dev'essere rispettata nei limiti del possibile Se proiettassimo senza alcuna cautela le nozioni che ci sono oggi familiari,finiremmo coll’amalga mare linguaggi che devono rimanere separati, fa. remmo del passato un falso presente, diverrem- mo incapaci di rispettare il necessario scarto tra il nostro sistema interpretativo e Poggetto a esso sottoposto, Finiremmo insomma col perder di vi sia il carattere operativo e congetturale dell inter. pretazione, fondendo in un solo e medesimo te. sto linterpretazione e il suo pretesto. Non possia- mo fare a meno di parlare il linguaggio del nostro tempo, ma in compenso ci é possibile evitare di autribuire agli uomini del passato la tonalita affet- tiva della nostra esperienza presente, riuscendo cosi a non confondere le voci che si tivolgono a noi dallestero e il tono di voce della nostra inter- pretazione Non é che con questo vogliamo affermare il carattere inafferrabile, inobiettivabile dell”ogget- to” della nostra ricerca. Non potremo mai coglie- re in cid che essa & Pesperienza soggettiva di un uomo del xn secolo. Possiamo soltanto tentare di non attribuirgli troppo ingenuamente i nostri problemi e “complessi’; possiamo usargli la corte- sia e il favore di trattarlo come un estraneo, come ML CONCETTO DI NOSTALGIA 89 Vabitante di un paese lontano i cui usi ela cui lin- gua sono diversi dai nostri e devono essere pa- zientemente appresi Per i sociologi (a partire da Montesquieu) sono queste veriti fondamentali, ma non sembra che cid valga anche per la maggior parte degli psico- logi, troppo inclini a ritrovare in tutti i tempi e in tutti iluoghi i comportamenti che hanno osserva- to e di cui hanno costruito la teoria. La storia del- le teorie della nostalgia non si rivelera quindi inu- tile, se riuscira a seminare qualche dubbio ¢ co- stringera a rilevare distanze sino a questo mo- mento mal individuate Noi assistiamo innanzitutto alla creazione di una malattia. La storia ci insegna che il termine nostalgia & stato coniato di sana pianta per far en- trare un sentimento piuttosto particolare (Heim- web, rimpianto, desiderium patriae) nel vocabola- rio della nomenclatura medica!" Che certi esuli languiscano e deperiscano lontano dalla loro pa- tria, non era una constatazione nuova ai tempi (1688) in cui Johannes Hofer di Mulhouse pre- sentava a Basilea la sua tesi sulla nostalgia? La novita consisteva nellattenzione del medico, nel- 1. La storia pit completa del concetto di nostalgia & stata sritta da Farrz Enust, Vom Heimazeb,Zivich 1945; preziosieviluppi sl troveranno sche nella ‘esi di Foxrunata Raaniwo-Twtox, Dar Hleimueh, Zurich 1958) 2. Distrito media de noralia,Basiles 1688, I esto di une traducio ‘ne tedesca della ex &ripreso in Parra Exner, Vom Heimceh, cts pp. 63 72.Teingh in Bull of he History of Medicine x 1934, pp. 379 agg (Pet una taduzione italiana completa si vedano le pp. 45-59 del presente vo lame. Una traduzione italiane parziale, dal tedesco,& gia apparsa in De- tin Friorsst Casteunuovo e Micuete Riso, A mevee peel Einaudi, Torino 1982, pp. 10-15. NAT} 90 JEAN STAROBINSKI la decisione di isolare questo fenomeno affettivo per farne unentita morbosa e sottometterla alle interpretazioni del ragionamento scientifico. Nel epoca in cui prendeva avvio, in medicina, l'im- presa dell’inventario e della classificazione, e, sul modello della botanica sistematica, ci si sforzava di compilare un quadro dei genera morborum, oc. correva mettersi in caccia di tutte le varietd di cui il repertorio poteva atricchirsi. La tradizione co- nosceva benissimo la melanconia d'amore e de- sctiveva nei minimi particolari i sintomi e le le sioni somatiche provocate dalla privazione del Poggetto amato. Ma quella stessa tradizione non aveva mai considerato i disturbi provocati dall’al lontanamento dalPambiente familiare. Era tanto forte Pautorita della tradizione che si tard@ mol tissimo a interpretare da un punto di vista me dico il desiderium patriae, pet quanto vicinio fos- se al desiderium amoroso. In entrambi i casi, non si aveva forse a che fare con Peffetto mortale del dolore? Prima di essere riconosciute come stati anor- mali, certe malattie sono soltanto una turbolenza del corso abituale della vita, da cui nessuno pen- serebbe a separarle. Finché il paziente non pensa a chiedere Paiuto del medico, e nella misura in cui il linguaggio medico non comporta alcun vo- cabolo che possa designare tali disturbi, questi ultimi non hanno esistenza alcuna. E solo appa- rentemente un paradosso dire che le malattie esi stono, in quanto tali, solo grazie all'attenzione di cui sono fatte oggetto. Lattenzione che Johannes Hofer dedicd allo Heimweb fu decisiva. Egli volle innanzitutto tro- IL CONCETTO DI NOSTALGIA 91 vare per definirlo un nome greco, giacché nel 1688 sarebbe stato sconveniente che una malat- tia, designata originariamente da un nome volga- re, non avesse anche il suo abito da cerimonia preso in prestito dalle lingue classiche. Hofer eb be la mano felice: unendo véeros (ritorno) € &iyos (dolore), cred nostalgia, un termine destinato ad avere una fortuna tale che noi oggi ne abbiamo completamente dimenticato l’origine. Ci ormai tanto familiare che stentiamo a immaginarlo di formazione recente, e soprattutto dotta. Questo neologismo pedante @ stato cosi bene accettato che ha finito col perdere il suo significato medico originario e collessere assimilato dalla lingua co- mune. E entrato tardi nel Dictionnaire de I’Aca- démie, precisamente nel 1835. II suo sucesso "ha privato di ogni significazione tecnica: é divenuto un termine letterario (quindi vago). E spesso que- sta la sorte dei vocaboli che designano malattie mentali in voga: un’avventura simile € toccata al termine melanconia (di cui gli psichiatri del secolo scorso non volevano piii sentir parlare, tanto era corrente) e rischia di toccare tra breve a schizofre ‘mia, an altro neologismo coniato in Svizzera Grazie alla tesi di Johannes Hofer, lo Heinnveb fece il suo ingresso nella nosologia seria. Questo male provinciale era destinato a divenire un’en- tita universalizzabile — gli studenti avrebbero dissertato su di esso, ¢ sostenuto altre tesi sulle sue cause e sui suoi effetti. II nostalgico aveva or mai acquisito il diritto di chiedere lopinione illu- minata dei medici della Facolta, emon pitt i con- sigli occasionali dei compagnie degli empirici. E, cosa pid importante ancora, quella malattia, sino 92 JEAN STAROBINSK! a quel momento propria soltanto delle anime Semplici (mercenati, contadini trapiantati in citta) avrebbe approfittato del riconoscimento della tnedicina accademich per propagarsi ¢ colpire an- the gli uomini colti, che, conoscendola, cercando i prevenitla, avrebbero finito per attirarla su di Sé € per trasmetterla agli aleri con i loro stessi ti: moti, Sappiamo che vi sono malattie ~ ¢ parlo soprattutto delle malattie nervose e “morali”, del- le nevrosi e persino delle psicosi — che si, tra- Gmettono perché se ne parla. La parola le induce ¢ funge da elemento contaminante. Alla fine del seit secolo si comincia a temere Peffetto dei lun- hi spaesamenti, perché si € scoperto che la no: stalgia incombe minacciosa, € si arriva a morire di rostalgia perch¢ i libri affermano che la nostalgia 2 gpesso mortale.’ Per il medico che vede deperi- re a Parigi un piccolo savoiardo, la diagnosi che simpone é quella, Strano secolo, il xvi: gli ingle- Si, pet guarire dal loro spleen, fuggivano Varia na- tale e partivano per il loro grand four alla ricerca delbarta serena del Sud, mentre altri credevano 4di esporsi al rischio della morte se soltanto si al- Iontanavano dai paesaggi familiari! Certo, accan- to alle teorie contraddittorie, occorre considera: te le condizioni in cui un uomo si allontana dal 5. Questa convingione pensiste nel secolo x1x, Da Milano, Balzac series Madame Hunska: "Car, bo il mal del paese~. Vado avanti ein SEEN nu stato di yuoto totale, senza poter dire cos'abbia, ma se = ditto in sto stato due setimane, credo che morire" (23 magyo 1638) eae arc nel 1868, rcconta le circostanze in cui si vol il vag wa Chates Baudelaire fece nel 1841 net mati del Sud: "I capitano, the fossecolpito dala nostlis, quella crudele malata | cui c femendo oh‘ olte tanto funest t/a vivamente indotto ad accompagnarlo et one i (Bourbon) Cit da W.T. Bawor ¢ Crave Pichors, Bande Ida dbvantsescontemporains, Monaco 1967, p.3. IL CONCETTO DI NOSTALGIA % suo logo natio. Una cosa @ partire volontaria- mente, dopo aver liberamente scelto l'tinerario € Tn durata dell'assenza, un‘altra allontanarsi spinti dalla necessita per condurre una vita alle dipen- denze d'altri e monotona. Era questa, gia nel se- esto awit la sorte dei mercenari svizzeri al servi: sio di potenze straniere; la stessa che toccava ai ‘marina’ inglesi imbarcati con la forza sui vascelli della Navy? la caleniure, variante maritima della trostalgia, insorgeva pet lefferto congiunto del so- Ie tropicale e del mal del paese* Linterpretazione di Johannes Hofer, nel 1688, fa ricorso alla nozione classica di imaginatio laesa. Ta sua descrizione della nostalgia si ricollega alla psicosomatica della tradizione greco-atina. Se al Peni dei termini che Hofer utilizza fanno pensare ¢unfinfluenza abbastanza stretta di Thomas Wil. fig altri rimandano agli antichi maestr: Areteo di Cappadocia, Galeno. La nostalgia nasce da un turbamento dellimmaginazio- ne, dal che Fisulta che il succo nervoso prende sempre © Be cnto urvunica direzione nel cervello, ¢, con cio, suscita tina sola e medesima ide, il desierio di ritornare 1) pt ae Tnostalgici sono colpiti solo da pochi opgerti esterni, Fests supera Timpressione che su di essi fa il desiderio Gai vitorne: mentre nel suo stato normale Y'anima puo inte esearsi di catti gli oggetti allo stesso modo, la su attenzio- ressitila nostalgia & diminuita, si sente attratta solo da po 4, Vedi Rucnnno Faure, Alliances et service mercensie. In: Histoire milure de le Sue, Bern 1916, pate 1 ite Fapacnnnns, Ver der Efbrang in der Areneskat, 25 sich 1787, muoea ed, p. 356 Ssarey smunet considerata da Erasmus Darwin, nella sus Zoonomi et sign Questa malata&iserta de Darwin nelle d felon, ta amor uel spe religos chissimi oggen esi concentra quasi sltanto su unidea Non ho diiclta ad ammeter che in ci a fa seni che Feffetto della melanconia, perché gli spiriti vital, affai ati dall'idea unica che li occupa, si esauriscono € provoce 1 rappresentazioni erronee. Segue un certo numero di esempi assai sugge © esl si chiede Johannes Hofer, i giovani svizzeri sono cosi spesso inclini alla nostalgia quando si recano all’estero? Probabilmente pet- ché molt di loro non hanno mai lasciato prima la casa paterna, perché non sono mai entrati in ambienti diversi. Cosi riesce loro molto difficile dimenticare le cure di cui la madre li circonda- va. Rimpiangono le zuppe che erano soliti man- giare a colazione, il buon latte della loro valle, € forse anche la libert di cui godevano in patria Lo psicologo contemporaneo sara grato a Hofer di aver sottolineato gia in partenza il ruolo del la “carenza socio-affettiva’: rimpianto dell'infan: zia, delle “soddisfazioni orali” e delle coccole materne Ma, come ha ben mostrato Fritz Ernst, questa spiegazione non poteva non suscitare obiezioni tra i contemporanei o i successori immediati di Hofer, soprattutto tra coloro che sentivano vibra. re nei loro cuori la corda patriottica, Attribuire la nostalgia a una causa morale del genere, non comportava automaticamente un'accusa di ec cessiva pusillanimita nei confronti dei giovani svizzeri? Non equivaleva ad attentare al buon no- me di una razza vigorosa, libera, forte, coraggio- sa? Per difendere lonore nazionale, lo zurighese Jean-Jacques Scheuchzer, nel 1705 ¢ pid tardi nel WL concerto DI NostaLcia 95 1719, propone un’interpretazione tutta meccani ca della nostalgia.” Dopo Borelli e Hoffmann, la moda era tutta alla iatromeccanica e alla medici. na “sistematica’: si spiegano le malattie, in modo pitt speculativo che sperimentale, con le leggi che governano i corpi inanimati del mondo fisico, Hofer aveva cercato le cause morali di un male fi sico; la scienza dell’epoca autorizzava a cercare le cause fisiche di una passione morale, Tutto il se. colo portera avanti la discussione, finendo con Vaccettare entrambe le ipotesi simultaneamente: Vinfluenza del morale sul fisico e del corpo sull's nima. I libri di J-P. Marat! e di Cabanis’ fra tanti altri, sono assai istruttivi in questo senso gia nei titoli Per Scheuchzer, il ricorso alla spiegazione fisi- ca consente di scagionare il morale degli svizzeri Il gioco necessario delle cause fisiche non lascia spazio al rimprovero, Tanto vale dirlo, la nostal. gia é un problema di pressione atmosferica, Gli svizzeri abitano le pitt alte cime d’Europa. Respi tando, introducono dentro di sé un’aria leggera, sottile, rarefatta. Una volta scesi in pianura, i loro corpi subiscono una pressione maggiore, il cui ef. fetto @ accresciuto dal fatto che Paria interna (che ci portiamo con noi”) offre minor resistenza, Invece, un olandese, nato e allevato nelle pianu, 7. J-J. Senevenasn, Naturescichee des Schueizerlandes (1705), pit volte ristampato nel corso del xv seca, Alcuni estratdelloper ny, fipresi in Furrz Eavsr, Vom Hleimueh cit [ein Detts Faicase Cann nuove e Micweie Risso, A mecca parte cit pp. 15-18 Nat} 8. J-P. Manat, Delmon ou des principe’ des las de i sme su te corp etd corps sur lime, Attatedets 4779. 9. PLG. Cananis, Rapports du phyigue et du mora de bone, Pais 1802 influence de

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