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CAPITOLO 2 Illuminotecnica 41
CAPITOLO 6 PSICROMETRIA E
CONDIZIONAMENTO
DELL’ARIA 137
R. Borchiellini 1
2 R. Borchiellini
CAPITOLO 1 Acustica
Generalità
c = λ⋅f (1)
Le onde piane
R. Borchiellini 1
Acustica
0 x
s0 λ/c
2 R. Borchiellini
Le onde piane
fatto che la perturbazione si propaga nel mezzo con una certa velocità
c; il ritardo è pari al tempo che impiega la perturbazione a percorrere lo
spazio x. Questo tempo è dunque pari a x/c. Lo spostamento alla
generica sezione x può quindi essere scritto:
s = s ( x, t ) (4)
R. Borchiellini 3
Acustica
sx
sx+dx
x x+dx x
X1 x2 = x1+dx
dx
dV = S ⋅ dx (5)
4 R. Borchiellini
Le onde piane
dl
σ = E ⋅ ε = E ⋅ ----- (6)
l
la variazione di pressione è proporzionale alla variazione di volume:
dV
dp = – E v ⋅ ------- (7)
V
∆V
∆p = – E v ⋅ ------- (8)
V
nelle quali, Ev è il modulo di elasticità di volume, le cui dimensioni
sono quelle di una pressione e ∆p è la variazione di pressione rispetto
alla condizione di equilibrio iniziale, cioè ∆p = p – p 0 . Il segno - è
dovuto al fatto che ad un aumento di pressione corrisponde una
diminuzione di volume (nel caso della equazione (6) lo sforzo σ è di
trazione, mentre la pressione è di compressione).
∆ ( dV ) S ( s x2 – s x1 )
∆p = – E v ⋅ --------------- = – E v ⋅ -----------------------------
dV Sdx
(9)
s + ---- ∂s
- dx – s x1
x1 ∂x ∂s
= – E v ⋅ --------------------------------------------- = – E v ⋅ -----
dx ∂x
2 πfa
∆p = E v ⋅ ------------ ⋅ cos 2 πf t – --
x (11)
c c
R. Borchiellini 5
Acustica
s
∆p
∆p s
F
L = F ⋅ s = --- ⋅ s ⋅ S = p ⋅ V (12)
S
La conoscenza delle variazioni di pressione e degli spostamenti ci
permetterà di effettuare considerazioni anche sull’energia trasportata
dall’onda.
6 R. Borchiellini
Velocità del suono
c =
∆ p-
------ (13)
∆ρ
Nell’ipotesi di piccole perturbazioni, cioè quando le variazioni di
pressione sono piccole rispetto alla pressione nel mezzo considerato, si
può scrivere:
2 ∂p
c = ------ (14)
∂ρ
Per il caso considerato, si ha:
dV
dp = – E v ⋅ ------- (15)
V
Il volume si può scrivere:
M
V = ----- (16)
ρ
e quindi
dV = M – ------ d ρ
1
(17)
2
ρ
e cioè:
M – ------ d ρ
1
2
dV ρ - = – d-----ρ-
------- = -------------------------- (18)
V M
----- ρ
ρ
L’equazione (15) diventa quindi:
dρ
dp = E v ⋅ ------ (19)
ρ
e la (14):
R. Borchiellini 7
Acustica
2 ∂p Ev
c = ------ = ------ (20)
∂ρ ρ
La velocità del suono in un mezzo può quindi essere espressa, per
piccole perturbazioni:
Ev
c = ------ (21)
ρ
nella quale ρ la densità del mezzo indisturbato.
R∗ ⋅ T
p = -------------- = ρ ⋅ R∗ ⋅ T (23)
v
Si può scrivere:
∂p ∂p
dp = ------ d ρ + ------ dT (24)
∂ρ T ∂T ρ
∂p-
----- ∂p-
-----
= R∗ ⋅ T = R∗ ⋅ ρ (25)
∂ρ T ∂T ρ
per cui:
dp = ( R∗ ⋅ T ) ⋅ d ρ + ( R∗ ⋅ ρ ) ⋅ dT (26)
d ρ dT
dp = ( ρ ⋅ R∗ ⋅ T ) ⋅ ------ + ------ (27)
ρ T
8 R. Borchiellini
Velocità del suono
e ancora:
1 γ–1
= T ⋅ ---
γ–1
T⋅v = const (29)
ρ
1- γ – 1
log T ⋅ -- = log T + ( 1 – γ ) log ρ = log ( const ) (30)
ρ
differenziando:
------ + ( 1 – γ ) ⋅ d-----ρ- = 0
dT
(31)
T ρ
per cui:
------ = ( γ – 1 ) ⋅ d-----ρ-
dT
(32)
T ρ
Sostituendo quest’ultima nella (27) si ha:
dρ dρ dρ
dp = ( ρ ⋅ R∗ ⋅ T ) ⋅ ------ + γ ------ – ------ (33)
ρ ρ ρ
cioè:
dp = γ ⋅ R∗ ⋅ T ⋅ d ρ (34)
dp
------ = γ ⋅ R∗ ⋅ T (35)
dρ
Infine è possibile ricavare un’espressione per la velocità del suono:
2 ∂p
c = ------ = γ ⋅ R∗ ⋅ T (36)
∂ρ
c = γ ⋅ R∗ ⋅ T = γ---------
⋅p (37)
ρ
Per l’aria si può assumere:
R∗ = 287 J ⁄ ( kg ⋅ K )
γ = 1, 4 (38)
T ≈ 288 K
R. Borchiellini 9
Acustica
c ≈ 340 m ⁄ s (39)
Intensità acustica
dW
I = ------------ (40)
dS ric
∂s ∂s
W = F ⋅ ----- = ∆ p ⋅ S ⋅ ----- (41)
∂t ∂t
In questo caso, l’area sulla quale agiscono le forze di pressione è anche
l’area ricevente, quindi S ric = S . La relazione (41) mostra che W è
proporzionale alla superficie S:
∂s
W = ∆ p ⋅ S ⋅ ----- = S ⋅ f ( x, t ) (42)
∂t
l’intensità può quindi essere scritta:
dW W ∂s
I = -------- = f ( x, t ) = ----- = ∆ p ⋅ ----- (43)
dS S ∂t
L’intensità così definita però è funzione della posizione e del tempo,
cioè:
I = I ( x, t ) (44)
10 R. Borchiellini
Intensità acustica
1---
I =
τ∫
⋅ W ( t ) dt
τ-----------------------------
- (45)
S
e, per un condotto a sezione S costante:
1--- ∂s
τ τ ∫
⋅ ∆ p ⋅ S ⋅ ----- dt
∂t 1 ∂s
S τ τ ∫
I = ------------------------------------------- = --- ⋅ ∆ p ⋅ ----- dt
∂t
(46)
∂----s-
= a 2π f ⋅ cos 2π f t – --
x
(47)
∂t c
cioè
2
(------------------
2π fa ) - 1--- x 2
I = Ev ⋅
c
⋅ ⋅
τ τ ∫
cos 2π f t – --
c
⋅ dt (49)
2 τ
∫ τ
( cos ( t ) ) ⋅ dt = ---
2
(50)
quindi:
2 2
( 2π fa ) 1 τ ( 2π fa )
I = E v ⋅ ------------------- ⋅ --- ⋅ --- = E v ⋅ ------------------- (51)
c τ 2 2c
ma, dalla (20), si ha
2
Ev = ρc (52)
per cui:
2
( 2π fa ρ c ) 1
I = -------------------------- ⋅ ------ (53)
2 ρc
R. Borchiellini 11
Acustica
2 1 2 2
τ τ ∫
( G eff ) = --- ⋅ ( G max ) ⋅ ( cos ( t ) ) ⋅ dt (54)
G max
G eff = ------------- (55)
2
Per la pressione si ha:
∆ p max 2π fa ρ c
∆ p eff = ---------------- = ------------------ (56)
2 2
pertanto, dalla (53) si ha:
1 2
I = ------ ⋅ ( ∆ p eff ) (57)
ρc
essendo ρ la densità dell’aria ambiente.
W
I = ------------ (58)
2
4π r
cioè si ha un’intensità acustica funzione della distanza. In particolare
l’intensità diminuisce con in quadrato della distanza.
12 R. Borchiellini
Sensazioni acustiche e audiogramma normale
∆peff
2
(N/m )
SOGLIA DEL
20
DOLORE
-5 SOGLIA DI
2·10 UDIBILITA'
1000 f (Hz)
G-
L G = 10 ⋅ log ------ (59)
G0
nella quale:
R. Borchiellini 13
Acustica
–5 2
∆ p 0 = 2 ⋅ 10 N⁄m (61)
I
L I = 10 ⋅ log ---- (62)
I0
nella quale:
– 12 2
I 0 = 10 W⁄m (63)
W
L W = 10 ⋅ log ------- (64)
W0
nella quale:
– 12
W 0 = 10 W (65)
( ∆ p )2 ( ∆ p0 )
2
L I = 10 ⋅ log ---- = 10 ⋅ log -------------------- ⋅ ---- ⋅ -----------------
I eff 1
I0 ρc I 0 ( ∆ p ) 2
0
(66)
(∆p ) 2
( ∆ p0 )
2
= 10 ⋅ log
eff
-------------------
- + 10 ⋅ log -----------------
2 ρ cI 0
( ∆p0 )
cioè:
LI = Lp + C (67)
LI ≈ Lp (68)
14 R. Borchiellini
Sensazioni acustiche e audiogramma normale
W
I = ----- (69)
S
è possibile legare i rispettivi livelli sonori:
I W S0
L I = 10 ⋅ log ---- = 10 ⋅ log ----- ⋅ -------
I0 S W 0 (70)
la (70) diventa:
L I = L W – 10 ⋅ log S (72)
SOGLIA DI UDIBILITA’
–5 2
( 2 ⋅ 10 )
L p = 10 ⋅ log -------------------------- = 10 ⋅ log 1 = 0 dB (73)
–5 2
( 2 ⋅ 10 )
SOGLIA DEL DOLORE
2
( 20 ) - = 120 dB
L p = 10 ⋅ log ------------------------- (74)
–5 2
( 2 ⋅ 10 )
0 ≤ L p ≤ 120 dB (75)
R. Borchiellini 15
Acustica
d ( ∆ p eff )
dS ∝ --------------------- (76)
∆ p eff
d ( ∆ p eff )
dS = k 1 --------------------- (77)
∆ p eff
per cui:
∆ p eff ∆ p eff
S – S 0 = k 1 ln ------------- = k 2 log ------------- (78)
∆p0 ∆ p0
S – S0 = Lp (79)
Fino a questo punto sono stati considerati toni puri con frequenza 1000
Hz, ma l’orecchio umano è sensibile a frequenze comprese tra 16 Hz e
16 kHz (secondo alcuni autori l’intervallo di suoni udibili è compreso
tra 20 Hz e 20 kHz). I suoni con frequenze superiori rispetto al campo
udibile sono detti ultrasuoni, mentre quelli con frequenze inferiori sono
dette infrasuoni.
16 R. Borchiellini
Sensazioni acustiche e audiogramma normale
Per comparare suoni aventi frequenza differente dal punto di vista della
sensazione sonora provocata si è proceduto sperimentalmente,
comparando suoni ad una certa frequenza con suoni a 1000 Hz e
valutando per quali valori di pressione media efficace si ottiene la
stessa sensazione. Le prove sono state eseguite su un campione di
ascoltatori di età compresa tra 18 e 25 anni. La sorgente è stata posta
davanti all’ascoltatore; il suono è fatto giungere alle sue orecchie come
onde piane progressive in campo libero (questo significa in assenza di
elementi che possano alterare la propagazione del suono con effetti di
riflessione) e l’ascolto è biauricolare. Il livello di pressione sonora è
misurato in assenza dell’ascoltatore.
R. Borchiellini 17
Acustica
Si è già detto della corrispondenza numerica tra i valori della scala dei
phon e quella dei decibel a 1000 Hz.
18 R. Borchiellini
Acustica ambientale
Acustica ambientale
Wi
Wt
Wr
Wa
Wi = Wa + Wt + Wr (80)
Wa Wt Wr
1 = ------- + ------ + ------- (81)
Wi Wi Wi
Wa
a = -------
Wi
Wr
r = ------- (82)
Wi
Wt
t = ------
Wi
R. Borchiellini 19
Acustica
pertanto:
1 = a+r+t (83)
a' = a + t (84)
A eq = a ′ ⋅ S (85)
A eq = ∑ a ′i ⋅ Si (86)
i
e si definisce anche un coefficiente di assorbimento medio apparente
come:
∑ a ′i ⋅ Si ∑ a ′i ⋅ Si
i i
a ′ = ----------------------
- = ----------------------
- (87)
S
∑ Si
i
per cui:
A eq = a ′ ⋅ S (88)
20 R. Borchiellini
Acustica ambientale
W
I = ------------ (89)
2
4π r
Questa situazione è indicata come campo acustico libero. Se invece la
sorgente e il ricevitore sono posti all’interno di un ambiente delimitato
da pareti, sul ricevitore giungeranno anche onde acustiche riflesse oltre
a quelle che direttamente arrivano dalla sorgente. Questa situazione,
rappresentata in figura, è indicata come campo semi-riverberato.
O
Onda
riflessa
S Onda diretta R
R. Borchiellini 21
Acustica
3° onda riflessa
2° onda riflessa
1° onda riflessa
onda diretta
t
SR/c (SO+OR)/c
22 R. Borchiellini
Acustica ambientale
J ( x̃, t ) = J ( t ) (90)
c⋅J
I = --------- (91)
4
quindi anche l’intensità è uguale in ogni punto dello spazio. Se si
suppone che J subisca una variazione nel tempo infinitesimo dt, per il
principio di conservazione dell’energia, questa variazione di energia
contenuta nel volume V deve essere pari alla differenza tra l’energia
emessa dalla sorgente e l’energia assorbita dalle pareti nel tempo dt:
W ⋅ dt – a ′ ⋅ S ⋅ I ⋅ dt = V ⋅ dJ (92)
dJ
W – a ′ ⋅ S ⋅ I = V ⋅ ------ (93)
dt
e dividendo per il volume V:
W ′⋅S⋅I
----- – a------------------ dJ
= ------ (94)
V V dt
Introducendo la relazione (91) tra I e J:
R. Borchiellini 23
Acustica
W a′ ⋅ S ⋅ c
----- – ------------------- ⋅ J = dJ
------ (95)
V 4⋅V dt
ponendo:
a′ ⋅ S ⋅ c
β = ------------------- (96)
4⋅V
grandezza che ha le dimensioni dell’inverso di un tempo, si ha:
W
----- – β ⋅ J = dJ
------ (97)
V dt
oppure:
dJ W
------ – ----- + β ⋅ J = 0 (98)
dt V
A questo punto è utile operare un cambiamento di variabile, ponendo
W
J∗ = – ----- + β ⋅ J (99)
V
e, di conseguenza
dJ∗ = β ⋅ dJ (100)
si può scrivere:
∗
--1- ⋅ dJ
--------- + J∗ = 0 (101)
β dt
dJ ∗
--------- = – β ⋅ dt (102)
J∗
Integrando l’equazione (102) si ottiene:
ln J∗ = – β t + K (103)
K –β ⋅ t
J∗ = e ⋅ e (104)
–β ⋅ t
J∗ = K∗ ⋅ e (105)
W –β ⋅ t
– ----- + β ⋅ J = K∗ ⋅ e (106)
V
24 R. Borchiellini
Acustica ambientale
W –β ⋅ t
J = ------- + K ′ ⋅ e (107)
βV
Nella fase iniziale di emissione della sorgente (t=0) si ha J=0, da cui:
W
K ′ = – ------- (108)
βV
Si ottiene quindi:
W –β ⋅ t
J = ------- ⋅ ( 1 – e ) (109)
βV
W
Se t → ∞ allora J ∞ = -------
βV
a′ ⋅ S ⋅ c
ma β = ------------------- , per cui:
4⋅V
4W
J ∞ = ------------------- (110)
a′ ⋅ S ⋅ c
e cioè
J∞ ⋅ a ′ ⋅ S ⋅ c
W = ------------------------------ (111)
4
Ricordando ancora la relazione tra I e J:
c ⋅ J∞
I ∞ = ------------- (112)
4
si ricava l’espressione:
W = a ′ ⋅ S ⋅ I∞ (113)
R. Borchiellini 25
Acustica
J'
t
t'
0 – a ′ ⋅ S ⋅ I ⋅ dt = V ⋅ dJ (114)
a′ ⋅ S ⋅ c dJ
– ------------------- ⋅ J = ------ (115)
4⋅V dt
e quindi, utilizzando nuovamente la grandezza β:
dJ
– β ⋅ J = ------ (116)
dt
dJ
------ = – β ⋅ dt (117)
J
Integrando quest’ultima equazione si ottiene:
ln J = – β t + K (118)
K –β ⋅ t
J = e ⋅e (119)
–β ⋅ t
J = K∗ ⋅ e (120)
26 R. Borchiellini
Acustica ambientale
–β ⋅ t′
J ′ = K∗ ⋅ e (121)
e quindi:
J′
K∗ = --------------- (122)
– β ⋅ t′
e
Si ottiene quindi:
– β ⋅ ( t – t' )
J = J′ ⋅ e (123)
– β ⋅ t∗
J = J∞ ⋅ e (124)
avendo posto
t∗ = t – t ′ (125)
J i = J ∞ per t∗ = 0
–6
J i = J ∞ ⋅ 10 per t∗ = τ 60
R. Borchiellini 27
Acustica
Ji J∞
---- = ----------------------------
- (126)
Jf – β ⋅ τ 60
J∞ ⋅ e
con la condizione
– β ⋅ τ 60 6
e = 10 (127)
per cui:
6
β ⋅ τ 60 = ln 10 (128)
e quindi
6
β ⋅ τ 60 = 2, 3 ⋅ log 10 (129)
2, 3 ⋅ 6
τ 60 = ---------------- (130)
β
e, ricordando la definizione di β:
2, 3 ⋅ 6 ⋅ 4 V
τ 60 = ------------------------ ⋅ ------------ (131)
c a′ ⋅ S
e sostituendo a c il valore numerico:
V
τ 60 = 0, 16 ⋅ ------------ (132)
a′ ⋅ S
nota come formula di Sabine.
28 R. Borchiellini
Acustica ambientale
I = Id + Ir (133)
nella quale Id è il contributo delle onde dirette, delle quali si è già detto
che per onde sferiche:
W
I d = ------------ (134)
2
4π r
mentre Ir è il contributo delle onde riflesse (riverberazione); per questo
si può intuire che sia in relazione con la quota non assorbita dalle
pareti:
Ir ∝ ( 1 – a ′ ) W (135)
W
I ∞ = ------------ (136)
a′ ⋅ S
Queste considerazioni, sviluppate in forma analitica, portano a scrivere
per il campo semi-riverberato in condizioni stazionarie:
W ( 1 – a′ )W
I = ------------ + 4 ------------------------ (137)
2 a′ ⋅ S
4π r
R. Borchiellini 29
Acustica
a′ ⋅ S
R = ------------- (138)
1 – a′
si ha:
W 4W
I = ------------ + -------- (139)
2 R
4π r
Isolamento acustico
I
α = 10 ⋅ log ---i (140)
It
30 R. Borchiellini
Isolamento acustico
α = 20 ⋅ log ---- ⋅ f – 42
m
(141)
S
nella quale m/S è la massa frontale della parete, cioè il rapporto tra la
massa è la superficie della parete e f la frequenza dell’onda sonora.
α = α 1 ⋅ log ---- ⋅ f – 2
m
(142)
S
Le relazioni (141) e (142) sono note come legge della massa e delle
frequenze. Graficamente si ha la rappresentazione riportata in figura,
nella quale si evidenzia che α cresce al crescere della massa frontale (e
anche della frequenza). Da un punto di vista fisico, è intuitivo pensare
che all’aumentare della massa frontale diventa sempre più difficile
porre in vibrazione la parete (la parete infatti tende a comportarsi come
un corpo rigido, cioè riflette).
α (dB)
f = 1000 Hz
f > 1000 Hz
f < 1000 Hz
45
α1=15dB
2
1 10 100 1000 m/S (kg/m )
R. Borchiellini 31
Acustica
α (dB)
6 dB
M/s costante
f 2f
32 R. Borchiellini
Isolamento acustico
I I + dI
dx
I ⋅ S = ( I + dI ) ⋅ S + a' ⋅ P ⋅ dx ⋅ I (143)
0 = dI ⋅ S + a' ⋅ P ⋅ dx ⋅ I (144)
e cioè:
dI ' ⋅ P ⋅ dx-
----- = – a--------------------- (145)
I S
a' ⋅ P
ln I = – ------------ x + k (146)
S
L’intensità per x=0 è Iin. Imponendo questa condizione si ha:
ln I in = k (147)
' ⋅ P-
I - = – a-----------
ln ----- x (148)
I in S
' ⋅ P-
I - = – a-----------
2.3 ⋅ log ----- x (149)
I in S
R. Borchiellini 33
Acustica
per cui:
I in 10 ⋅ a' ⋅ P
10 ⋅ log -----
- = ---------------------- x (150)
I 2.3 ⋅ S
10 ⋅ a' ⋅ P
α = ---------------------- x (151)
2.3 ⋅ S
Per un condotto di lunghezza L si ha:
10 ⋅ a' ⋅ P
α = ---------------------- L (152)
2.3 ⋅ S
quindi α è proporzionale ad a’, come è logico, ed è proporzionale al
rapporto P/S, che rappresenta un fattore di forma di ogni tratto dx.
Suoni complessi
C ⋅ sen ( ω t ) (153)
l’armonica ennesima è
C n ⋅ sen ( ω n t + θ n ) (154)
34 R. Borchiellini
Suoni complessi
∆ p 1 ( t ) = ∆ p 1 ⋅ cos ( ω 1 t + θ 1 ) (155)
∆ p 2 ( t ) = ∆ p 2 ⋅ cos ( ω 2 t + θ 2 ) (156)
∆ p ( t ) = ∆ p1 ( t ) + ∆ p2 ( t )
(157)
= ∆ p 1 ⋅ cos ( ω 1 t + θ 1 ) + ∆ p 2 ⋅ cos ( ω 2 t + θ 2 )
1 2
G eff =
τ τ ∫
--- ⋅ ( G ( t ) ) ⋅ dt (158)
se
G ( t ) = G 1 ⋅ cos ( t ) (159)
si ricava:
2
1 2 2 ( G1 ) τ
G eff =
τ τ ∫
--- ⋅ ( G 1 ) ⋅ ( cos ( t ) ) ⋅ dt = -------------- ⋅ ---
τ 2
(160)
e quindi
G1
G eff = ------- (161)
2
Alla luce di questo risultato si può pensare che lo strumento nel
determinare ∆peff proceda istante dopo istante a calcolare il quadrato
della pressione, ne calcola il valore medio e quindi ne fa la radice
quadrata. Nel caso ora considerato di due onde, questo procedimento
significa:
2 2 2
[ ∆ p ( t ) ] = ∆ p 1 ⋅ [ cos ( ω 1 t + θ 1 ) ] (162)
2 2
+ ∆ p 2 ⋅ [ cos ( ω 2 t + θ 2 ) ]
+ 2∆ p 1 ∆ p 2 ⋅ cos ( ω 1 t + θ 1 ) cos ( t ω 2 + θ 2 )
ricordando che
R. Borchiellini 35
Acustica
2 1 + cos 2 t
( cos ( t ) ) = ----------------------- (163)
2
2 2
2 ∆ p1 + ∆ p2
[ ∆ p ( t ) ] = ------------------------------- (164)
2
2 2
∆ p 1 ⋅ cos 2 ( ω 1 t + θ 1) ∆ p 2 ⋅ cos 2 ( ω 2 t + θ 2)
+ -------------------------------------------------- + --------------------------------------------------
2 2
+ 2∆ p 1 ∆ p 2 ⋅ cos ( ω 1 t + θ 1 ) cos ( t ω 2 + θ 2 )
2 1 2
τ τ ∫
( ∆ p eff ) = --- ⋅ ( ∆ p ( t ) ) ⋅ dt (166)
1
τ τ ∫
--- ⋅ A ⋅ dt = A (167)
1
τ τ ∫
--- ⋅ B ⋅ dt = 0 (168)
1
τ τ ∫
--- ⋅ C ⋅ dt = 0 (169)
1
τ τ ∫
--- ⋅ D ⋅ dt = 0 solo se ω1 ≠ ω2 (170)
In conclusione si ha:
1. Nel caso di ω1=ω2 si può dimostrare che è possibile ricondursi alla trattazione attuale;
infatti si può affermare che p1(t)+p2(t) genera una terza onda p3(t) con stessa frequenza
ω=ω1=ω2 ma diversa ampiezza. Questa nuova onda sostituisce la precedente e potrà essere
sommata alle altre)
36 R. Borchiellini
Suoni complessi
∆p1 2 ∆p2 2
( ∆ p eff ) = --------- + ---------
2
(171)
2 2
quindi:
2 2 2
( ∆ p eff ) = ( ∆ p eff, 1 ) + ( ∆ p eff, 2 ) (172)
o anche
2 2
∆ p eff = ( ∆ p eff, 1 ) + ( ∆ p eff, 2 ) (173)
2 2 2
( ∆ p eff ) ( ∆ p eff, 1 ) + ( ∆ p eff, 2 )
L p = 10 ⋅ log -------------------
- = 10 ⋅ log ---------------------------------------------------------
-
2 2
( ∆p0 ) ( ∆p0 )
(175)
cioè:
Lp ≠ Lp 1 + Lp 2 (176)
R. Borchiellini 37
Acustica
2
(∆peff)
dt t
2
(∆peff)
∆f f
f1
2 2
( ∆ p eff )
dt
= ∑ ( ∆ p eff ) ⋅ ∆ f b
b
(178)
38 R. Borchiellini
Suoni complessi
f 2 = 2 f 1 , f 3 = 2 f 2 , ecc. (179)
fc 1 = f1 ⋅ f2 (180)
f ci = fi ⋅ fi + 1 = 2 fi ⋅ fi = 2 ⋅ fi (181)
fi + 1 = 3 2 ⋅ fi (182)
f ci = 6 2 ⋅ f i (183)
R. Borchiellini 39
Acustica
40 R. Borchiellini
CAPITOLO 2 Illuminotecnica
c
f = --- frequenza
λ
c0
c = ----- n indice di rifrazione
n
8
c 0 = 2.998 ⋅ 10 m/s ≈ 300000 km/s
1. Ricordare che onde eletromagnetiche si propagano anche nel vuoto; non necessitano di
mezzo interposto.
R. Borchiellini 41
Illuminotecnica
Visibile
0.4 µm violetto
0.8 µm rosso
Giallo
Verde
Blue
raggi γ UV IR
10-10 10-8 10-6 10-4 10-2 1 102 102 104 106 108 1010
λ, µm
42 R. Borchiellini
Introduzione e definizioni principali
dA O
d ω = ------- (EQ 185) r
2 dϕ
r
dl
L’angolo solido è definito come la porzione
continua di spazio occupata dalle semirette
uscenti da un punto, vertice dell’angolo
solido considerato; l’unità di misura dA γ
dell’angolo solido è lo steradiante (sr) defi-
nito come l’angolo solido che intercetta su β r
una sfera di raggio r una superficie pari a r2.
dω
L’angolo solido che intecetta tutta la superfi-
cie di una sfera vale 4π steradianti. θ
Si definiscono così le grandezze elencate in
Tabella 1 pag. 46.
R. Borchiellini 43
Illuminotecnica
∂Φ e W-
E = ---------- ------ (EQ 189)
∂Ae m
2
0 2π
E = π Iγ e λ = π i λ, γ (EQ 191)
2π
dA
d ω = ------- = sen β d β d θ (EQ 194)
2
r
Per cui la (Eq. 192) diventa:
44 R. Borchiellini
Introduzione e definizioni principali
2π π ⁄ 2
E = Iγ ∫0 ∫0 cos β sen β d β d θ (EQ 195)
2π π⁄2 π
1--- 1
E = Iγ
∫ 0
dθ
∫
0
cos βsenβ dβ = 2πI γ
∫ 0
2
sen ( 2β ) --- d( 2β ) )
2
(EQ 196)
1
E = 2πI γ – --- [ cos ( π ) – cos ( 0 ) ) ] = πI γ (EQ 197)
4
Per cui l’emissione globale del corpo non è pari a 2πIγ come ci si
poteva aspettare considerando la costanza di Iγ ma solo a π in quanto
cosβ fa si che si tenga conto della superficie apparente emettente (cioè
Iγ è costante rispetto a dAcosβ).
R. Borchiellini 45
46
Illuminotecnica
TABELLA 1.
Φ emesso Φ incidente
Sistema energetico Sistema fotometrico Sistema energetico Sistema fotometrico
unità di unità di unità di unità di
nome simbolo definizione misura nome simbolo misura nome simbolo definizione misura nome simbolo definizione misura
flusso di flusso di
flusso lumen energia flusso
energia
Φe W luminoso Φlum Φi W luminoso Φlum,i lm
elettromagn. (lm) elettromagn.
emesso incidente
emesso incidente
intensità
intensità 3
W- 3
W-
∂ Φe ----------- monocrom. ( i) ∂ Φi -----------
monocrom. iλ,γ -----------------------------------
- 3 i λ, γ ----------------------------------- 3
∂Ae cos β∂λ∂ω m sr direzionale ∂Ai cos β∂λ∂ω m sr
direzionale
incidente
2 2 intensità 2
intensità ∂ Φe W
------------ luminanza ∂ Φ lum cd/m2 (i ) ∂ Φi W
------------
Iγ ----------------------------
- 2 i ----------------------------
- direzionale Iγ ---------------------------- 2
direzionale ∂A e cos β∂ω m sr o brillanza ∂A e cos β∂ω (nit) incidente ∂A i cos β∂ω m sr
∂Φ e W- ∂Φlum cd
---------- ---- intensità I ---------------
∂ω sr ∂ω (lm/sr)
Irradiazione
R. Borchiellini
spettrale
emissione 3 emisferica (i ) 3
∂ Φe W eλ ∂ Φ W
spettrale eλ ---------------
- ------ (emissione --------------i- ------
3 3
emisferica ∂A e ∂λ m spettrale Gλ ∂A i ∂λ m
emisferica
incidente)
Irradiazione
globale
emissione ∂Φ e W
------
∂Φ lum
2 (emissione
E(i) ∂Φ i W illumina- ∂Φ lum, i
globale E ---------- 2 emettenza M --------------- lm/m globale --------- ------ E ------------------- lux
∂Ae ∂A e ∂A i 2 mento ∂A i
emisferica m G m
emisferica
incidente)
Percezione visiva e sistema fotometrico
Ad ogni lunghezza d’onda nel campo del visibile il nostro occhio asso-
cia quindi un peso dal punto di vista della senzazione luminosa, questo
peso è diverso a seconda che ci si trovi incondizioni di luce diurna o
notturna. La determinazione di questo peso può essere eseguita deter-
minando le potenze che, per ogni lunghezza d’onda nel campo del visi-
bile, i flussi di onde elettromagnetiche monocromatiche (con una sola
lunghezza d’onda) devono avere per provocare la stessa sensazione
luminosa. Si lavora su sensazioni uguali perchè è più facile dire
quando due sensazioni sono uguali piuttosto che quantificare di quanto
due sensazioni differiscono. Sperimentalmente si può pensare di pro-
cede nel modo di seguito illustrato.
W
Φ e, λ = A e ⋅ e λ ----- (EQ 198)
1 1 m
La sensazione luminosa, provocata sull’occhio di un campione di per-
sone considerato come rappresentativo, viene considerata il flusso
luminoso Φlum,λ1 di riferimento; successivamente viene inviata una
seconda radiazione di lunghezza d’onda λ2 differente dalla prima e si
varia la potenza fino a quando l’occhio percepisce la stessa sensazione
cioè si ha Φlum,λ1=Φlum,λ2. Ripetendo il procedimento per tutte le lun-
ghezze d’onda nel campo del visibile si ottengono i valori dei pesi cer-
cati cioè del legame tra potenza dell’onda elettromagnetica e
sensazione provocata sull’occhio.
R. Borchiellini 47
Illuminotecnica
k(λ)=Φlum,λ/Φe,λ fotopica
scotopica
kmax
λ (µm)
0.38 0.507 0.555 0.78
FIGURA 3. Curve di visibilità fotopica e
scotopica non normalizzate
V(λ) fotopica
scotopica
1
λ (µm)
0.38 0.507 0.555 0.78
FIGURA 4. Curve di visibilità fotopica e
scotopica normalizzate
1. Per il flusso luminoso Φlum non è ancora stata introdotta un’unita di misura; per il caso con-
siderato questo non costituisce un problema in quanto il valore di Φlum negli esperimenti è
costante per cui la forma della curva non cambia qualsiasi sia l’unità di misura scelta per
Φlum ; la scelta dell’unità di misura va a influire solo sul valore di kmax.
48 R. Borchiellini
Percezione visiva e sistema fotometrico
Da quanto appena detto si deduce che l’unità di misura (il watt) utiliz-
zata per la quantificazione della potenza associata all’onda elettroma-
gnetica non è edeguata a rappresentare il fenomeno luminoso cioè la
sensazione che l’energia elettromagnetica suscita sul nostro occhio; per
questa ragione è stato introdotto il SISTEMA FOTOMETRICO (S.F.)
per cui nel seguito il flusso di energia elettromagnetica e altre gran-
dezze che lo caratterizzano potranno essere quantificate utilizzando il
S.F. quando si è interessati ad evidenziare la sensazione provocata
sull’occhio o il SISTEMA ENERGETICO S.E. quando si vorrà evi-
denziare l’energia complessivamente trasportata dall’onda elettroma-
gnetica indipendentemente dalla sensazione provocata sul nostro
occhio.
lm
k max = 683 ⋅ ------
W
1. Avendo fino ad ora utilizzato radiazioni monocromatiche la potenza associata alla radiazi-
one complessiva è uguale alla radiazione associata ad una lunghezza d’onda, tutavia per
esattezza i flussi Φlum,λ e Φe,λ devono essere espressi in lm/m e W/m cioè potenza riferita
ad una lunghezza d’onda. Questo vale sia per Esempio 2 che per le equazioni successive
(Eq. 200), (Eq. 201), (Eq. 202).
R. Borchiellini 49
Illuminotecnica
50 R. Borchiellini
Sorgenti puntiformi e grandezze caratteristiche
emissione e superficie dA 0
intercettata da angolo solido dω
L’integrale è risolvibile in quanto
la relazione tra I e ω è nota essendo nota l’indicatrice di emissione;
l’integrale può essere svolto per via grafica o analitica. Da Figura 5
pag. 51 per l’angolo solido che intercetta la superficie dA si ha:
dA r sin β d θ rd β
d ω = ------- = ------------------------------- = sin β ⋅ d β ⋅ d θ (EQ 206)
2 2
r r
da cui il flusso:
R. Borchiellini 51
Illuminotecnica
4π π 2π
0 β =0 θ =0
0 0 0
∫
Φ = 2π I sin β dβ = 4π I (EQ 209)
Nel caso in cui I non è costante si può comunque definire una intensità
media come
Im=Φ/4π (EQ 210)
1. Il numero di parti deve essere pari in modo da avere una linea di divisione che passi per il
centro in tal modo si possono considerare anche indicatrici che giacciono solo nell’emisfera
inferiore. (?????? da verificare)
52 R. Borchiellini
Sorgenti puntiformi e grandezze caratteristiche
i=0
∆A 2π rh 2π h h 4π
∆ω = ------- = ------------ = ---------- = 4π ⋅ ----- = ------ (EQ 212)
2 2 r 2r n
r r
Si per cui si ha:
n
4π
Φ = ------
n ∑ Ii (EQ 213)
i=0
dΦ
E = ------- (EQ 214)
dS
L’illuminamento nel S.F. si misura in lux (lm/m2) mentre nel S.E. si
misura in W/m2 ed è definito come il flusso di energia elettromagnetica
che incide su una determinata superficie riferito all’area di questa
superficie.
1. Si fa l’ipotesi che tra sorgente e ricevente non vi sia mezzo assorbente per cui Φi=Φe.
R. Borchiellini 53
Illuminotecnica
dΦ dω
E = ------- = I ------- (EQ 216)
dS dS
e considerando che l’angolo solido è definito dalla superficie dA sulla
sfera di raggio r si può scrivere:
dA dS cos j cos j
E = I ----------- = I ----------------- = I ---------- (EQ 217)
2 2 2
r dS r dS r
L’equazione (Eq. 217) è nota come I formula di Lambert per sorgenti
puntiformi o Legge del quadrato delle distanze. Da questa relazione
si deduce che l’illuminamento è proporzionale all’intensità, è inversa-
mente proporzionale al quadrato delle distanze ed è tanto maggiore
quanto minore è l’angolo d’incidenza j.
Sorgente lineare
Consideriamo ora sorgente lineare cioè una sorgente in cui una dimen-
sione non è trascurabile rispetto alle distanze in gioco (es. tubi al neon).
54 R. Borchiellini
Sorgente lineare
d d dId ω
E = ------ ( Φ ) ⇒ dE = ------ ( d Φ ) = ------------- (EQ 219)
dS dS dS
Per mettere in relazione dI con tratto dl si introduce la brillanza o
luminanza lineare che nel S.E. è espressa in W/(sr m) e nel S.F. è
espressa in (cd/m)1:
dI dI
i = ------- = ----------------- (EQ 220)
dl n dl cos β
cos β cos j
Ep = ∫ dE = ∫ i ----------------------- dl
r
2
(EQ 222)
l l
Questo integrale si può risolvere per via analitica per casi con geome-
tria particolarmente semplice (es. linea retta e parellela al piano) in
generale o si ricorre a integrazione numerica o grafica.
cos β cos j
Φl → S = ∫ Ep dS = ∫ ∫ i ----------------------
r
2
- d l dS (EQ 223)
S Sl
1. la brillanza è una proprietà della sorgente che può essere misurata agevolmente.
R. Borchiellini 55
Illuminotecnica
dl cos β dγ
dj = ----------------- = ----- (EQ 224)
r k
--
r
kdl cos β
d γ = -------------------- (EQ 225)
2
r
cos β cos jdl
d γ' = d γ cos j = k ---------------------------- (EQ 226)
2
r
i γ'-
dE = -- d γ' se i=cost E p = i d-----
k k ∫ (EQ 227)
kdl
d γ = -------- = cos t e dl = rdj (EQ 228)
2
r
1. Il calcolo può essere svolto in modo più veloce considerando che l’integrale di dγ’ è uguale
2k/r cioè al diametro della circonferenza di costruzione.
56 R. Borchiellini
Sorgenti di superficie
π π
– --- – ---
2 2
2
E p = i --- (EQ 231)
r
Sorgenti di superficie
d d
I = ------- ( Φ ) ⇒ dI = ------- ( d Φ ) (EQ 232)
dω dω
d d dId ω
E = ------ ( Φ ) ⇒ dE = ------ ( d Φ ) = ------------- (EQ 233)
dS dS dS
R. Borchiellini 57
Illuminotecnica
dA ⋅ cos β dS cos j
dE = i ⋅ ----------------------- ⋅ ----------------- (EQ 235)
dS 2
r
cos β cos j
dE = i ⋅ ------------------------ ⋅ dA (EQ 236)
2
r
cos β cos j
Ep = ∫ dE = ∫ i ----------------------- dA
r
2
(EQ 237)
A A
cos β cos j
ΦA → S = ∫ Ep dS = ∫ ∫ i ----------------------
r
2
- dA dS (EQ 238)
S SA
dA cos β dσ
d Ω = ------------------- = ------ (EQ 239)
2 2
r R
2
R
d σ' = d σ ⋅ cos j = ------ cos β cos jd A (EQ 240)
2
r
e quindi
1. Si può notare che l’analogo della brillanza nel S.E. è l’intendità direzionale Iγ (W/m2/sr).
58 R. Borchiellini
Emettitore di Lambert
dσ'
R
∫
E p = i -------
2
(EQ 243)
Emettitore di Lambert
Al termine dell’esame dell’illuminamento prodotto da tipi diverse di
sorgenti è lecito chiedersi cosa significhi l’ipotesi più volte fatta di
luminanza costante e quali siani le caratteristiche di una sorgente, detta
Emettitore di Lambert, che goda di questa proprietà. Consideriamo
l’ultimo caso, quello di sorgente superficiale, dalla definizione di lumi-
nanza i=dI/(dAcosβ) si deduce che perchè i sia costante I deve variare
con β. La funzione che permette di eliminare la presenza della varia-
bile β al denominatore è:
da cui
dI 0
i = -------- = cos t (EQ 246)
dA
R. Borchiellini 59
Illuminotecnica
dΦ
M = ------- (EQ 247)
dA
Si può notare che l’emettenza nel S.E. coincide con l’emissione emi-
sferica E per cui ricordando che la luminanza nel caso di sorgente
superficiale coincide nel S.E. con l’intensità direzionale Iγ, è facile
concludere che il legame tra M e i sia quello già trovato tra E e Iγ;
infatti da definizione di luminanza:
dI d
i = ------------------- con dI = ------- ( d Φ ) (EQ 248)
dA cos β dω
si ha:
2
d Φ
i = --------------------------- (EQ 249)
dA cos β d ω
per cui
2π
60 R. Borchiellini
Efficienza di una lampada
effetto utile
ε = -------------------------------- (EQ 252)
spesa
Riferendoci solo alle lampade elettriche si può allora definire l’effi-
cienza della lampada come:
Φ lum lm
ε = ------------- ------ (EQ 253)
W el W
<1 <1
Il valore massimo che il primo dei rapporti nella (Eq. 255) può assu-
mere è ovviamente 683 lm/W che costituisce anche il limite superiore
di ε in quanto gl altri due rapporti sono entrambi minori di uno. I valori
di ε normalmente raggiunti nelle lampade sono compresi tra 20 e 100
lm/W. La Figura 7 riporta alcuni valori di efficienza per i tipi di lam-
pade più comuni. Mentre la Tabella 2 mostra alcuni valori di illuma-
mento richiesto.
R. Borchiellini 61
Illuminotecnica
LAMPADA
AD ALTA A BASSA
GLS REFLECTOR ALOGENE PRESSIONE PRESSIONE
14-18 14-18 18-25
lm/W lm/W lm/W
VAPORI VAPORI VAPORI VAPORI
MERCURIO SODIO MERCURIO SODIO
17-80 40-120 50-90 100-200
lm/W lm/W lm/W lm/W
62 R. Borchiellini
CAPITOLO 1 TERMODINAMICA DEI
CORPI CONTINUI
INTRODUZIONE2
Fino ad ora ci si è occupati di termodinamica dei corpi omogenei
cioe assenza di gradienti spaziali delle coordinate termodinamiche.
L’ipotesi di omogeneità può risultare inadeguata o limitativa nello
studio di alcuni fenomeni come ad esempio:
• quantificare il calore trasmesso, fino ad ora questo problema non
è stato preso in considerazione, cioè si è parlato di flusso Φ o di
calore Q senza identificare come quantificare queste variabili par-
tendo dalle condizioni in cui avviene il fenomeno;
• conoscere distribuzione della temperatura all’interno di un corpo
in cui avviene trasmissione del calore
L’ipotesi di omogeneità è così sostituita da quella di:
CORPI CONTINUI
∆M
ρ = -------- (1)
∆V
2. Questi appunti sono tratti dal volume secondo del testo “Termodinamica” M. Calì, P. Gre-
gorio. Edizioni Leonardo, Bologna
R. Borchiellini 63
TERMODINAMICA DEI CORPI CONTINUI
ρ = lim ρ3 (2)
z ( ∆V → 0 )
Notazioni:
x tensore di ordine zero, non ci sono indici liberi
xi o xijbj tensore del primo ordine, il solo indice i è libero perchè non
ripetuto
xij tensore del secondo ordine, 2 indici liberi
xiai tensore di ordine zero. Non ci sono indici liberi.
3. nella realtà per ∆V che tende a zero non sempre si trova materia (all’interno degli atomi c’è
il vuoto)
4. Si utilizzeranno questi e al massimo temsori del secondo ordine (9 componenti)
64 R. Borchiellini
ALCUNE NOTAZIONI DEL CALCOLO TENSORIALE
x i = ( x 1, x 2, x 3 ) = x̃ (4)
x 11 b 1 + x 12 b 2 + x 13 b 3
x ij b j = x 21 b 1 + x 22 b 2 + x 23 b 3 (5)
x 31 b 1 + x 32 b 2 + x 33 b 3
x 11 x 12 x 13
x ij = x 21 x 22 x 23 (6)
x 31 x 32 x 33
xi ai = x1 a1 + x2 a2 + x3 a3 (7)
∂y ∂y ∂y ∂y
y , i = ------- = -------- -------- -------- = grad y = ∇y (8)
∂x i ∂x 1 ∂x 2 ∂x 3
∂v i ∂v 1 ∂v 2 ∂v 3
v i, i = ------- = -------- + -------- + -------- = div ṽ = ∇•ṽ (9)
∂x i ∂x 1 ∂x 2 ∂x 3
∂v 1 ∂v 1 ∂v 1
-------- -------- --------
∂x 1 ∂x 2 ∂x 3
∂v i ∂v ∂v 2 ∂v 2 ∂v i
v i, j = ------- = -------2- -------- -------- ------- = J (10)
∂x j ∂x 1 ∂x 2 ∂x 3 ∂x j
∂v 3 ∂v 3 ∂v 3
-------- -------- --------
∂x 1 ∂x 2 ∂x 3
R. Borchiellini 65
TERMODINAMICA DEI CORPI CONTINUI
∂σ 11 ∂σ 21 ∂σ 31
------------ + ------------ + ------------
∂x 1 ∂x 2 ∂x 3
∂σ ji ∂σ 12 ∂σ 22 ∂σ 33
σ ji, j = --------- = ------------ + ----------- + ----------- (11)
∂x j ∂x 1 ∂x 2 ∂x 3
∂σ 13 ∂σ 23 ∂σ 33
----------- + ----------- + -----------
∂x 1 ∂x 2 ∂x 3
x3
X3 L A G R ANGI AN A
P P
E UL ERIAN A
x1 x2
X1 X2
t=0
t=t
∂x
5. Si può passare da una formulazione all’altra se J = --------i ≠ 0
∂X j
66 R. Borchiellini
FORMULAZIONE EULERIANA E LAGRANGIANA
V tot
M tot V tot
dz-
---- ∂z ∂z dx 1 ∂z dx 2 ∂z dx 3
= ----- + -------- -------- + -------- -------- + -------- -------- (14)
dt ∂t ∂x 1 dt ∂x 2 dt ∂x 3 dt
d----z- ∂z ∂z
= ----- + ∇z ⋅ ṽ = ----- + z , i v i (15)
dt ∂t ∂t
d- ∂v i ∂v 1 ∂v 2 ∂v 3
---- ( dV ) = ------- dV = v i, i dV = -------- + -------- + -------- dV (16)
dt ∂x i ∂x 1 ∂x 2 ∂x 3
6. Nel caso presente si considera il caso di z scalare ma vale anche per tensori di qualsiasi
ordine.
R. Borchiellini 67
TERMODINAMICA DEI CORPI CONTINUI
z∗ = z∗ ( x̃, t ) = lim ∆ Z-
------ (17)
∆V → 0 ∆ V
Si ha ovviamente
Z = ∫ z∗ ( x̃, t ) dV (18)
dZ
------ = d z∗ ( x̃, t ) dV = d
dt dt ∫ ∫ d t [ z∗ ( x̃, t ) dV ] (19)
V V
dZ dz∗ d
------ =
dt ∫ -------- dV + z∗ ----- ( dV )
dt dt
(20)
d Z- z∗- ∗
d-------
-----
dt
= ∫ dt
+ z v i, i dV (21)
ma:
d z∗- ∂z∗
------- = -------- + z∗ , i v i (22)
dt ∂t
per cui
(23)
d
-----Z- = ∂z∗- ∗ z∗-
∂-------
dt ∫ -------
∂t
+ z , i v i + z∗ v i, i dV = ∫ ∂t
+ ( z∗ v i ) , i dV
V V
68 R. Borchiellini
LEGGI FONDAMENTALI PER CORPI CONTINUI
dM d
dt dt ∫
- ρ ( x̃, t ) dV = 0
-------- = ---- (24)
∂-----
ρ-
∫ ∂t
+ ( ρ v i ) dV = 0
,i
(25)
∂-----
ρ-
+ ( ρ vi ) = 0 (26)
∂t ,i
(s) (d) dQ ˜
M
R̃ es = F̃ es + F̃ es = ----------- (27)
dt
FORZE DI SUPERFICIE. Sono espresse attraverso il vettore
t̃ = t̃ ( x̃, t ) (28)
(s)
F̃ es = ∫ t̃ ⋅ dS (29)
7. “La risultante di tutte le forze applicate al corpo è uguale alla variazione della quantità di
moto del corpo”
R. Borchiellini 69
TERMODINAMICA DEI CORPI CONTINUI
σ 11 σ 12 σ 13
Π = σ 21 σ 22 σ 23 (30)
σ 31 σ 32 σ 33
con la relazione
˜
t̃ = ñ ⋅ Π (31)
t i = σ ji n j (32)
t1 σ 11 σ 12 σ 13
t 2 = n 1 n 2 n 3 σ 21 σ 22 σ 23 (33)
t3 σ 31 σ 32 σ 33
b˜ = b˜ ( x̃, t ) (34)
che esprime la forza per unità di massa esercitata dalle forze a distanza
(d)
F̃ es = ∫ b˜ ⋅ ρ ⋅ dV (35)
V
QUANTITA’ DI MOTO. è espressa da
˜ =
Q M ∫ ṽ ⋅ ρ ⋅ dV (36)
∫ t̃ ⋅ dS + b˜ ⋅ ρ ⋅ dV = d ṽ ⋅ ρ ⋅ dV
∫ ∫ (37)
dt
S V V
70 R. Borchiellini
LEGGI FONDAMENTALI PER CORPI CONTINUI
˜
∫ t̃ ⋅ dS = ∫ div ⋅ Π dV (38)
S V
dM d d
-------- = ----
dt dt ∫
- ρ dV =
∫ d t ( ρ dV ) = 0 (39)
V V
d d
dt ∫
ṽ ⋅ ρ ⋅ dV = ∫ dt
( ṽ ⋅ ρ ⋅ dV ) = (40)
V V
d dṽ d----ṽ-
∫ dt dt ∫
ṽ ⋅ ( ρ dV ) + ----- ⋅ ρ ⋅ dV = ∫ dt
⋅ ρ ⋅ dV
V V V
Si ottiene così:
˜ dṽ
∫ ∫
div ⋅ Π dV + b˜ ⋅ ρ ⋅ dV = ∫ ----dt- ⋅ ρ ⋅ dV (41)
V V V
o in notazione tensoriale
∂σ ji dv i
∫ ∂x j ∫
--------- dV + b i ρ dV = ∫ ------- ρ dV
dt
(42)
V V V
dv i
σ ji, j + ρ b i = ρ ------- (44)
dt
R. Borchiellini 71
TERMODINAMICA DEI CORPI CONTINUI
∂σ ji dv i
∫ ∂x j ∫
v i --------- dV + v i b ρ dV =
i ∫ v i ------- ρ dV
dt
(45)
V V V
∂σ ji ∂( v i σ ji ) ∂v
------------------- ⋅ dV – σ ji ⋅ -------i ⋅ dV
∫ v i --------- dV =
∂x j ∫ ∂x j ∫ ∂x j
(46)
V V V
∂( v i σ ji )
∫ ------------------- ⋅ dV =
∂x j ∫ vi ⋅ σji ⋅ nj ⋅ dS (47)
V S
(s) (d) dE c
W es + W i + W es = --------- (49)
dt
è possibile associare un significato fisico ai termini della (48)
72 R. Borchiellini
LEGGI FONDAMENTALI PER CORPI CONTINUI
(s)
W es = ∫ vi ⋅ σji ⋅ nj ⋅ dS (50)
S
∂v i
∫
W i = – σ ji ⋅ ------- ⋅ dV
∂x j
V
(d)
W es = ∫ v i b i ρ dV
V
dE dv i
--------c- =
dt ∫ v i ------- ρ dV
dt
V
Ulteriori interpretazioni del significato fisico possono essere ottenute
ricordando che per un fluido il tensore degli sforzi può essere scritto
come
σ ij = – p ⋅ δ ij + τ ij 8 (51)
σ 11 σ 12 σ 13 τ 11 τ 12 τ 13
˜ p 0 0
Π = σ 21 σ 22 σ 23 = – 0 p 0 + τ 21 τ 22 τ 23 (52)
σ 31 σ 32 σ 33 00p τ 31 τ 32 τ 33
Se si considera un
Φ sistema aperto come
quello di figura, è
possibile dividere le
Af
Am superfici sulle quali
agiscono forze in tre
insiemi: Ac , è
Wt
l’insieme delle
sezioni degli NC
Ac Ac Ac condotti attraverso i
quali passano i flussi
G1 Gk G NC
di massa in ingresso
ed uscita; Am , è
δ ij = 1 se i = j
δ ij = 0 se i ≠ j
R. Borchiellini 73
TERMODINAMICA DEI CORPI CONTINUI
costituito dalla somma delle superfici delle parti mobili della macchina
attraverso le quali si trasferisce il lavoro all’esterno (le pareti dei
pistoni, delle pale dei rotori delle turbine o delle pompe, ecc.); infine
Af , rappresnta tutte le superfici rimanenti delle pareti di contenimento
in corrispondenza delle quali la velocità del fluido è nulla. Deve essere
quindi:
A = Ac + Am + Af (53)
Potenze di superfcie
(s)
W es = ∫ vi ⋅ σji ⋅ nj ⋅ dS (54)
(s)
W se = – ∫ vi σ ji n j dA – ∫ vi σ ji n j dA (55)
Ac Am
(s)
= W sp + W t = – W se
Ac k=1
74 R. Borchiellini
LEGGI FONDAMENTALI PER CORPI CONTINUI
W sp = ∑ ( vi ⋅ σji ⋅ nj ⋅ A )k ≅ ∑ ± v k ⋅ pk ⋅ Ak (57)
k=1 k=1
vk ⋅ Ak
G k = ρ k ⋅ v k ⋅ A k = ------------------- (58)
vk
W sp ≅ ∑ ± v k ⋅ pk ⋅ A k = ∑ ±( pk ⋅ vk ) ⋅ G k (59)
k=1 k=1
∂v i
∫
W i = – σ ji ⋅ ------- ⋅ dV
∂x j
(60)
R. Borchiellini 75
TERMODINAMICA DEI CORPI CONTINUI
W i = W ilin – W a (62)
dove
∂v i
W ilin = ∫ p ⋅ ------- ⋅ dV
∂x i
V (63)
∂v i
∫
W a = τ ji ⋅ ------- ⋅ dV
∂x j
V
∂v
-----ρ- + -------i ⋅ ρ = 0
d
(64)
dt ∂x i
∂v i
------- = – --1- ⋅ d-----ρ- = 1
--- ⋅ d----v- (65)
∂x i ρ dt v dt
∂v i 1 dv
∫
W ilin = p ⋅ ------- ⋅ dV =
∂x i ∫ p ⋅ --v- ⋅ ----dt- ⋅ dV (66)
V V
1 dv 1 dv dV
v dt ∫
W ilin = p ⋅ --- ⋅ ----- ⋅ dV = p ⋅ --- ⋅ ----- ⋅ V = p ⋅ -------
v dt dt
(67)
76 R. Borchiellini
LEGGI FONDAMENTALI PER CORPI CONTINUI
σ jk = σ kj (68)
d
Φ ( t ) – W i ( t ) = ----- U ( t ) (69)
dt
Oltre alle grandezze già viste, per esprimerlo nella forma adatta per un
sistema continuo è necessario introdurre:
∫
Φ ( t ) = – ϕ i n i dS + ϕ v dV∫ (70)
S V
U(t) = ∫ u ρ dV (71)
R. Borchiellini 77
TERMODINAMICA DEI CORPI CONTINUI
dU d du
∫
- u ρ dV =
------- = ----
dt dt ∫ ------ ρ dV
dt
(72)
V V
ottenendo
(73)
∂v i d-----
u-
∫ ∫ ∫
– ϕ i ⋅ n i ⋅ dS + ϕ v ⋅ dV + σ ji ⋅ ------- ⋅ dV =
∂x j ∫ dt
ρ dV
S V V V
∂ϕ i
∫ ϕ i ⋅ n i ⋅ dS = ∫ ∂xi dV (74)
S V
∂v i du
– ϕ i, i + ϕ v + σ ji ⋅ ------- = ρ ------ (75)
∂x j dt
78 R. Borchiellini
LEGGI FONDAMENTALI PER CORPI CONTINUI
S(t) = ∫ s ⋅ ρ ⋅ dV (76)
V
2. il flusso di entropia determinato dalle irreversibilità
Σd ( t ) = ∫ σ d ⋅ ρ ⋅ dV (77)
V
3. il flusso di entropia determinato dagli scambi termici e dalla genera-
zione endogena di calore
ϕi ϕv
Σ q ( t ) = – ----- ⋅ n i ⋅ dS + ------ ⋅ dV
∫ ∫ (78)
T T
S V
dS
= Σq + Σd (79)
dt
dove
Σd ≥ 0 (80)
con
∫ σd ⋅ ρ ⋅ dV ≥ 0 (82)
σd ≥ 0 (83)
R. Borchiellini 79
TERMODINAMICA DEI CORPI CONTINUI
dS ds
------ = d s ρ dV =
dt dt ∫ ∫ ----- ρ dV
dt
(84)
V V
ds- ∂ ϕ i ϕ v
ρ = –
---- ----
- + ------ + ρσ d (85)
dt ∂ xi T T
∂s ∂s ϕi ϕv
+ vi ⋅ = – ∂ ------ + ------ + σd (86)
∂t ∂xi ∂ x i ρ T ρ T
∂-----
ρ-
+ ( ρvi ) = 0 1 equazione
∂t ,i
dv i
σ ji, j + ρ b i = ρ ------- 3 equazioni
dt
∂v i du
– ϕ i, i + ϕ v + σ ji ⋅ ------- = ρ ------ 1 equazione
∂x j dt
80 R. Borchiellini
SINTESI DEI CAMPI INTRODOTTI
ϕi ϕv
ρ ----- = – ∂ ----- + ------ + ρσ d
ds
1 equazione
dt ∂ xi T T
ρ = ρ(T ) 1 equazione
u = u(T) 1 equazione
˜
Π = – pĨ + τ̃ ( ṽ ) 6 equazioni τ̃ tensore degli sforzi
viscosi che dipende dalla
velocità. p pressione (scalare)
˜
ϕ̃ = – Λ ⋅ ∇T 3 equazioni
R. Borchiellini 81
TERMODINAMICA DEI CORPI CONTINUI
82 R. Borchiellini
CAPITOLO 2 APPLICAZIONE AI SISTEMI
MONODIMENSIONALI
Introduzione
R. Borchiellini 81
APPLICAZIONE AI SISTEMI MONODIMENSIONALI
dM
-------- = M v
dt
(87)
d
∫
----- ρ ⋅ dV =
dt ∫ m v ⋅ dV
V V
ρ = ρ ( x, t ) e M v = M v ( x, t ) (89)
82 R. Borchiellini
Conservazione della quantità di moto
L
d G
∫ dt ∫
----- ( ρ ⋅ dV ) – ------L ⋅ S ⋅ dx = 0
S
(92)
V 0
L
ρ ∂u ∂ρ ∂ρ G
------ + ------ + u ------ dV – ------L ⋅ S ⋅ dx = 0
∫ ∂x ∂t ∂x ∫ S
(93)
V 0
∂u ∂ρ ∂ρ GL
∫ ρ -----
- + ------ + u ------ dV – ------ ⋅ dV = 0
∂x ∂t ∂x ∫S (94)
V V
∂u ∂ρ ∂ρ GL
ρ ------ + ------ + u ------ = ------ (95)
∂x ∂t ∂x S
∂u 1 G q
------ = --- ⋅ ------L = ----L- (96)
∂x ρ S S
R. Borchiellini 83
APPLICAZIONE AI SISTEMI MONODIMENSIONALI
dQ M
----------- = F S + F M + Q MV (97)
dt
(99)
ρu ---- G ∂p
- dV + ρ ------ dV + u ------ dV – u ------L dV = – ------ dV +
d du dρ
∫ dt dt dt S ∫ ∂x ∫ ∫∑ ( ρb ) dV
V V V V
∂u GL ∂p (100)
∫ ρu -----
- + ρ ------ + u ------ dV – u ------ dV = – ------ dV +
du dρ
∂x dt dt ∫ S ∫ ∂x ∫ ∑ ( ρb ) dV
V V V V
∂u du dρ G L ∂p
ρu ------ + ρ ------ + u ------ – u ------ = – ------ +
∂x dt dt S ∂x ∑ ( ρb ) (101)
∂u ∂u ∂u q ∂p
ρ ⋅ u ⋅ ------ + ρ ⋅ ------ + ρ ⋅ u ⋅ ------ – ρ ⋅ u ⋅ ----L- = – ------ +
∂x ∂t ∂x S ∂x ∑ ( ρb ) (102)
10.Rispetto alla formulazione (42) si deve notare che oltre al termine legato alla variazione
∂τ ji
della quantità di moto dovuto alla portata introdotta il termine ∫ -------- dV è stato incluso
∂x j
V
nel termine che esprime le forze Fm applicate alla massa di fluido
84 R. Borchiellini
Conservazione della quantità di moto
S ⋅ du =∫ ∫q L ⋅ dx
0 0
da cui
q
u – u i = ----L- ⋅ x (105)
S
ma è
Q
u i = -----i (106)
S
per cui
qL ( t ) Qi( t )
u ( x, t ) = -----------
- ⋅ x + -----------
- (107)
S S
∂u dq x dQ 1
------ = --------L ⋅ --- + ---------i ⋅ --- (108)
∂t dt S dt S
dq x dQ 1 q Q q ∂p
ρ --------L ⋅ --- + ---------i ⋅ --- + ρ ----L- ⋅ x + -----i ⋅ ----L- = – ------ + ∑ ( ρb ) (109)
dt S dt S S S S ∂x
R. Borchiellini 85
APPLICAZIONE AI SISTEMI MONODIMENSIONALI
L
dq x dQ 1 q Q q
∫ ρ --------L ⋅ --- + ---------i ⋅ --- + ρ ----L- ⋅ x + -----i ⋅ ----L- ⋅ S ⋅ dx =
dt S dt S S S S
0
(111)
L
= – ( pL – p0 ) ⋅ S +
∫ ∑ ( ρb ) ⋅ S ⋅ dx
0
da cui
L L (112)
2
ρ dq L dQ i qL Qi ⋅ qL
∆p = p L – p 0 = ∫ ∑ ( ρb ) ⋅ dx – ∫ --S- ⋅ --------
dt
⋅ x + --------- + ----- ⋅ x + --------------- dx
dt S S
0 0
L (113)
ρL dQ L dq
( ρb ) ⋅ dx – ------ ⋅ ---------i + --- ⋅ --------L + --- Q i ⋅ q L + --- ⋅ q L
1 L 2
∆p =
∫∑ S dt 2 dt S 2
0
ρ 2 ρ qL Qi 2 Qi 2
∆e vc = --- ( u L – u 0 ) = --- ----- ⋅ L + ----- – ----- =
2
2 2 S S S (115)
2 2 2 2
ρ qL Qi qL ⋅ Qi ρL Qi q L
= ------2 ⋅ q L ⋅ Q i + --- ⋅ -----
2 L
= --- ----2- ⋅L + -----2- -⋅L–
+ 2 -------------- -----2-
2 S S S
2
S S 2 S
86 R. Borchiellini
Conservazione della quantità di moto
∫
F g = – ρ ⋅ g ⋅ α ⋅ S ⋅ dx = – ρ ⋅ g ⋅ α ⋅ S ⋅ L (118)
0
L
qL 2 qL ⋅ Qi 2
ρ
F a = – --- ⋅ f ⋅ ---- ⋅ ----- ⋅ x + 2 ---------------
1 Q
-----i ⋅ S ⋅ dx =
2 ∫ D S S
2
⋅ x +
S
0 (120)
2 2
S ρ 1 3qLqL ⋅ Qi 2 Qi
= – --- ⋅ f ⋅ ---- ⋅ --- ⋅ ⋅ L + ---------------
-----
2 2
⋅L + ⋅L ------
2
2 D 3 S S S
R. Borchiellini 87
APPLICAZIONE AI SISTEMI MONODIMENSIONALI
L’equazione dell’energia
∂T ∂T
q cd + q cv + q v = ρ ⋅ c ⋅ +ρ⋅c⋅u⋅ (124)
∂t ∂x
∂v i ∂v i ∂v i
σ ji ⋅ ------- = – p ⋅ ------- + τji ⋅ ------- (1)
∂x j ∂x i ∂x j
∂u
L’ipotesi di modimensionalità implica che sia diversa da zero solo ------ per cui la (1)
∂x
diventa:
∂v i ∂u ∂u
σ ji ⋅ ------- = – p ⋅ ------ + τ xx ⋅ ------ (2)
∂x j ∂x ∂x
Nel caso di fluido incomprimbile vale la (96) per cui la (2) si semplifica in :
∂v i qL qL
σ ji ⋅ ------- = – p ⋅ ----- + τ xx ⋅ ----- (3)
∂x j S S
Nel caso di condotto senza introduzione laterale della portata (qL=0) si ha quindi:
∂v i
σ ji ⋅ ------- = 0 (4)
∂x j
∂v ∂u ∂u ∂u
Si deve notare che considerare nullo il termine τji ⋅ -------i = τ xx ⋅ ----- + τyy ⋅ ----- + τzz ⋅ ----- signi-
∂x j ∂x ∂y ∂z
fica considerrae nullo il lavoro di attrito (61) che nell’applicazione dell’equazione della
conservazione della quantità di moto non è certo stato trascurato. In altri termini per il
alvoro di attrito non si può trascurare che la velocità varia nella sezione trasversale del con-
dotto anche se con l’approccio monodimensionale questo non viene evidenziato. Sarebbe
interessante vedere l’influenza di questo termine e il fatto che nella scrittura del PPSA non
compare in modo evidente. Dalla (67) è invece chiaro che per fluido incomprimibile la
componente lineare della potenza delle forze interne è nulla.
88 R. Borchiellini
L’equazione dell’energia
q cv flusso termico scambiato per convezione con le pareti u velocità media del fluido in una sezione trasversale
per unità di volume
qv flusso termico generato per unità di volume x coordinata curvilinea del condotto
c calore specifico del fluido U coefficiente di scambio termico globale tra fluido e
pozzo termico
Ω perimetro della sezione trasversale S area della sezione trasversale
t tempo
Nel problema che si sta studiando si può ritenere che sia trascurabile il
termine conduttivo, per cui la (125) si semplifica nella
∂T ∂T Ω Ω
ρ⋅c⋅ +ρ⋅c⋅u⋅ + U ⋅ ---- ⋅ T = U ⋅ ---- ⋅ T e + q v (126)
∂t ∂x S S
∂T ∂T
a1 ⋅ + a 2 ⋅ T + a4 ⋅ = a3 (127)
∂x ∂t
con
G⋅c U⋅Ω
G = ρ⋅u⋅S a 1 = ----------- a 2 = -------------
S S (128)
a 3 = qv + a 2 ⋅ T e a4 = ρ ⋅ c
Il metodo di soluzione
La (127) è una equazione differenziale alle derivate parziali, lineare del
primo ordine e a coefficienti costanti. La sua integrazione lungo un
condotto non può essere sviluppata agevolvente come è stato fatto nel
caso delle equazioni di conservazione della massa e della quantità di
moto. In questo lavoro si è scelto di risolverla utilizzando il metodo
degli elementi finiti (FEM, Finite Element Method). I dettagli del pro-
R. Borchiellini 89
APPLICAZIONE AI SISTEMI MONODIMENSIONALI
T ( x, t ) ≈ Tˆ = N a ( x ) ⋅ T a ( t ) + N b ( x ) ⋅ T b ( t ) (129)
r
r dT r r r
C -------- + K T = F (130)
dt
o anche
·
C aa C ab T a K K T Fa
+ aa ab a = (131)
C ba C bb T· K ba K bb T b Fb
b
Gli elementi delle matrici Cr e Kr e del vettore dei termini noti Fr si cal-
colano con le espressioni
xb
∫
C ij = a 4 ⋅ N i ⋅ N j ⋅ dx (132)
xa
xb xb xb
dN
K ij = ∫ ∫ ∫
N i ⋅ ( L N j ) ⋅ dx = a 1 ⋅ N i ⋅ --------j ⋅ dx + a 2 ⋅ N i ⋅ N j ⋅ dx
dx
(133)
xa xa xa
90 R. Borchiellini
L’equazione dell’energia
xb
∫
F i = a 3 ⋅ N i ⋅ dx (134)
xa
dT
C ------ + K T = F (135)
dt
–1
T t + 1 = ( C + ∆t ⋅ Θ ⋅ K ) { [ ( C – ∆t ⋅ ( 1 – Θ ) ⋅ K ) ]Tt – F }
(137)
F = Ft + Θ ⋅ ( Ft + 1 – Ft )
R. Borchiellini 91
APPLICAZIONE AI SISTEMI MONODIMENSIONALI
92 R. Borchiellini
CAPITOLO 3 DAI CORPI CONTINUI AI
CORPI OMOGENEI
Introduzione
Nei capitoli precedenti sono state scritte le leggi fondamentali nel caso
di corpo continuo; per la scrittura delle stesse leggi nel caso di corpo
omogeneo è bene richiamare la definizione di sistema aperto e la parti-
colare espressione che la derivata materiale di una grandezza estensiva
assume per questi sistemi.
FIGURA 1.
R. Borchiellini 93
DAI CORPI CONTINUI AI CORPI OMOGENEI
FIGURA 2.
Wt
u
VC
e
Nello studio dei sistemi aperti si ipotizza che le proprietà del fluido
siano costanti in ognuna delle sezioni dei condotti attraverso i quali
fluisce la massa. Se inoltre si rammenta che i sistemi studiati sono
sistemi omogenei, allora per giustificare il fatto che il fluido entra nel
sistema in un certo stato ed esce in uno stato diverso, è necessario
supporre delle discontinuità tra i valori nelle sezioni di ingresso e
uscita e i valori all’interno cioè i valori delle coordinate
termodinamiche del sistema vero e proprio definito dal volume di
controllo VC (in figura corrisponde alla linea tratteggiata).
94 R. Borchiellini
La conservazione della massa
NC
dZ dZ
------ = ------
dt dt VC
+
∑ ±G ⋅ z i i (139)
i=1
dove il segno più è riferito alle portate uscenti e quello meno alle
portate entranti essendo G una quantità sempre positiva. Con z si è
indicato ovviamente il valore specifico della grandezza Z cioè il valore
riferito all’unità di massa. Nel caso di un solo condotto in ingresso e in
uscita si può scrivere
dZ dZ u u e e
------ = ------ + [G ⋅ z – G ⋅ z ] (140)
dt dt VC
R. Borchiellini 95
DAI CORPI CONTINUI AI CORPI OMOGENEI
si può scrivere
d ( pV ) dE dE dV
W t + --------------- + ---------c + --------p- + W a – p ------- = 0 (148)
dt dt dt dt
da cui
dp dE c dE p
W t + V ⋅ ------ + --------- + --------- + W a = 0 (149)
dt dt dt
NC
dE p dE
--------- = --------p-
dt dt VC
+ ∑ ±G ⋅ e i p, i (151)
i=1
NC
dp d ( E p + Ec )
W t + V ------ + W a + --------------------------
dt dt VC
+ ∑ ±G ( e i c, i + e p, i ) = 0 (152)
i=1
dp d ( Ep + Ec )
W t + V ⋅ ------ + W a + -------------------------
- + G ( ∆e c + ∆e p ) = 0 (153)
dt dt VC
Nel caso stazionario con semplici passaggi si puo derivare dalla (153)
la seguente espressione scritta in termini di energia specifica:
∫
l t + v dp + l a + ∆e c + ∆e p = 0 (154)
Γ
96 R. Borchiellini
Primo principio della termodinamica
Φ = ∑Φ j (156)
j=0
FIGURA 3.
Sostituendo la (49) nella (69) con i singoli termini definiti dalle (50),
(70), (72) e (155) e utilizzando la relazione:
NC
W sp = ∑ ±( pv ) G i i (157)
i=1
si può scrivere:
J NC
dU dE dE
∑ Φ j – W t – W 0 = ------- + ---------c + --------p- +
dt dt dt ∑ ±( pv ) G
i i (158)
j=0 i=1
R. Borchiellini 97
DAI CORPI CONTINUI AI CORPI OMOGENEI
J NC
d
∑ Φ j – W t – W 0 = ----- [ U + E c + E p ] VC +
dt ∑ ±G ( h + e i c + e p )i (159)
j=0 i=1
dove:
J
j=0
Portata di entalpia Gh = G ⋅ h
t t
Portata di entalpia totale Gh = G ⋅ h
o sintenticamente:
F q + F m + F tr = 0 (163)
98 R. Borchiellini
Secondo principio della termodinamica
E =
∫ F ⋅ dt (165)
t1
FIGURA 4.
R. Borchiellini 99
DAI CORPI CONTINUI AI CORPI OMOGENEI
------ = ------ +
dS dS
dt dt VC ∑ ±G s i i (168)
i=1
Φ – W t = ------- + G ( h u – h e ) + Gg ( ẑ u – ẑ e )
dU
(170)
dt VC
dU
-------
dT
= ρLSc v ------ (172)
dt VC dt
G ( h u – h e ) = Gc p ( T u – T e ) (173)
100 R. Borchiellini
Applicazione al caso di un condotto
R. Borchiellini 101
DAI CORPI CONTINUI AI CORPI OMOGENEI
102 R. Borchiellini
CAPITOLO 4 L’EQUAZIONE
DELL’EXERGIA o
DELL’ENERGIA
UTILIZZABILE
Introduzione
R. Borchiellini 103
L’EQUAZIONE DELL’EXERGIA o DELL’ENERGIA UTILIZZABILE
Per indicare quella parte del pianeta Terra che è accessibile all’uomo e
alle attività antropiche si usa il termine di biosfera. Si dicono invece
risorse i flussi di materia ed energia che provengono da sistemi che si
trovano in uno stato termodinamico diverso da quello medio della
biosfera, cioè a temperatura, pressione o concentrazione più elevata o
più bassa. L’esistenza di questi gradienti rende possibile costruire
dispositivi che li utilizzano nella forma di flussi di materia e di energia
producendo gli effetti utili per cui sono costruiti
FIGURA 5.
104 R. Borchiellini
Introduzione
T
il termine 1 – ----0- rappresenta una misura della utilizzabilità del calore
T1
Q1 alla temperatura T1; poichè nel campo dell’ingegneria siamo
interessati alla meccanicazzabilità dell’energia il coefficiente
T
Θ = 1 – ----0- (179)
T1
FIGURA 6.
R. Borchiellini 105
L’EQUAZIONE DELL’EXERGIA o DELL’ENERGIA UTILIZZABILE
N NC
Φ j Φ0
----- + ------ + Σ i = +
dS
∑ Tj T 0 d t VC ∑ ±G k ⋅ sk (181)
j=1 k=1
N
T0
∑ Φ ⋅ 1 – ----T- – W
d
j t = ( U + E c + Ep + p0 V – T0 S ) +
j dt VC
j=1 (182)
NC
+
∑ ±G k ⋅ ( h + ec + e p – T 0 s ) + T 0 Σi
k=1
avendo posto
dV
W 0 = p 0 ⋅ ------- (183)
dt
106 R. Borchiellini
Introduzione
N
T0
∑ Q ⋅ 1 – ----T- – L
j
j
t = ∆( U + E c + E p + p 0 V – T 0 S ) +
j=1
(184)
NC t2
+ ∑ ±∫ G k ⋅ ( h + e c + e p – T 0 s ) ⋅ dt + T 0 S i
k=1 t1
Uˆ = (U – U );
r Sˆ = ( S – S r ) ;
(185)
ˆh = ( h – h ) ; ŝ = ( s – s r ) ;
r
dU
t ˆt t ˆt
--------- = dU
--------- ; dS
------- = dS
------- ; (186)
dt dt dt dt
∑ ±G ∑ ±G ⋅ hˆ k +
∑ ±G
Gh = ⋅ hk = ˆ +G
⋅ h rk = G (187)
k k k h rh
k k k
G rh = G 0h = h r ⋅
∑ ±G k (188)
k
G rh = G 0h = h r ⋅ ∑ ±G k = 0 (189)
k
∑ ±G ∑ ±G ⋅ hˆ k = G
Gh = ⋅ hk = ˆ (190)
k k h
k k
R. Borchiellini 107
L’EQUAZIONE DELL’EXERGIA o DELL’ENERGIA UTILIZZABILE
C = U + p0 V – T0 S
(191)
ξ = h – T0 s
A = C – C 0 = ( U – U 0 ) + p0 ⋅ ( V – V 0 ) – T0 ⋅ ( S – S0 )
b = ξ – ξ0 = h – h 0 – T 0 ⋅ ( s – s 0 ) (192)
U 0 = U ( T 0, p 0 ) h 0 = h ( T 0, p 0 ) s 0 = s ( T 0, p 0 )
N
T0
∑ Q ⋅ 1 – ----T- – L
j
j
t = ( A 2t – A 1t ) +
j=1
(194)
NC t2 NC t2
+
∑ ±∫ G k ⋅ b kt ⋅ dt +
∑ ±ξ ⋅ ∫ G 0k k ⋅ dt + T 0 S i
k=1 t1 k=1 t1
t
C = C + Ec + Ep Quota disponibile dell’energia interna totale
108 R. Borchiellini
Introduzione
t t
ξ = ξ + ec + e p = h – T0 s Quota disponibile dell’entalpia totale
A = C – C0 Exergia interna
t
A = A + Ec + Ep Exergia interna totale
b = ξ – ξ0 Exergia
t
b = b + ec + ep Exergia totale
Gb =
∑ ±G k ⋅ bk Flusso di exergia totale di un sistema
k
t2
Bq =
∫ Φ ⋅ Θ ⋅ dt Exergia termica o energia termica disponibile
t1
Bk =
∫G k ⋅ b k ⋅ dt Exergia di un flusso singolo
t1
N NC
∑B ∑ ±B
t t t
qj – Lt = (A2 – A1 ) + k + Bi (196)
j=1 k=1
o anche
t
Ψ q – W t = + G bt + Ψ i
dA
(197)
d t VC
t t t
Bq – Lt = ( A2 – A1 ) + B + Bi (198)
R. Borchiellini 109
L’EQUAZIONE DELL’EXERGIA o DELL’ENERGIA UTILIZZABILE
FIGURA 7.
dh = cp dT = ( R∗ + c v )dh (200)
c v dT p dT dv
ds = ----------- + --- dv = c v ------ + R∗ ------
T T T v (201)
c p dT v dT dp
- – --- dp = c p ------ – R∗ ------
ds = -----------
T T T p
da = du + p 0 dv – T 0 ds = c v dT + p 0 dv – T 0 c v ------ + R∗ ------
dT dv
(202)
T v
*
T
da = p 0 – -----------0- dv + c v 1 – ----0- dT
R T
(203)
v T
a = p 0 ( v – v0 ) – R T 0 ln ---- + c v ( T – T 0 ) – T 0 ln -----
* v T
(204)
v0 T 0
110 R. Borchiellini
L’exergia per il gas ideale
v T
∆a = a 2 – a 1 = p 0 ∆v – R T 0 ln ----2 + c v ∆T – T 0 ln ----2-
*
(205)
v1 T 1
FIGURA 8.
Exergia interna
3,0
2,5
2,0
v/v0 = 1
a/(cv T0)
1,5
v/v0 = 0,5
0,5
0,0
0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5
T/T0
db = dh – T 0 ds = c p dT – T 0 c p ------ – R∗ ------
dT dp
(207)
T p
da cui
T
db = R T 0 ------ + c p 1 – ----0- dT
* dp
(208)
p T
R. Borchiellini 111
L’EQUAZIONE DELL’EXERGIA o DELL’ENERGIA UTILIZZABILE
FIGURA 9.
Exergia
2
b / (cp*T0)
p/p0 = 0,25
1 p/p0 = 0,5
p/p0 = 1
p/p0 = 4 p/p0 = 2
-1
0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5
T/T0
Il teorema di Gouy-Stodola
L’equazione (197) può essere riscritta mettendo in evidenza la potenza
tecnica:
t
W t = Ψ q – – G bt – Ψ i
dA
(212)
d t VC
cioè
112 R. Borchiellini
EFFICIENZA DI SECONDO PRINCIPIO
W perso = Ψ i = T 0 ⋅ Σ i (216)
FIGURA 10.
FIGURA 11.
R. Borchiellini 113
L’EQUAZIONE DELL’EXERGIA o DELL’ENERGIA UTILIZZABILE
dove
Flusso di “Energia Termica Uti-
Ψq
lizzabile” o “Exergia Termica”
Flusso di “Exergia Meccanica” Ψm = –Wt
t
Ψ tr = – + G bt
Flusso di “Exergia di Trasformazione” dA
d t VC
Tasso di “Exergia distrutta” o di “Irre-
Ψi
versibilità”
Per un sistema produttivo si può interpretare, come fatto nel caso del
primo principio (vedere Figura 4 pag. 99), i termini della (217)
identificando le risorse, i prodotti, i reflui e in questo caso le quantità
distrutte.
con
t2
B = ∫ Ψ dt (221)
t1
114 R. Borchiellini
EFFICIENZA DI SECONDO PRINCIPIO
R. Borchiellini 115
L’EQUAZIONE DELL’EXERGIA o DELL’ENERGIA UTILIZZABILE
116 R. Borchiellini
ESEMPI E CONSIDERAZIONI SUL SIGNIFICATO DI EXERGIA
ENERGIA EXERGIA
Consente una valutazione quantitativa ma Consente un avalutazione quantitativa e
non qualitativa qualitativa
(ENERGIA)=(EXERGIA)+(ANERGIA)
R. Borchiellini 117
L’EQUAZIONE DELL’EXERGIA o DELL’ENERGIA UTILIZZABILE
118 R. Borchiellini
ESEMPI E CONSIDERAZIONI SUL SIGNIFICATO DI EXERGIA
R. Borchiellini 119
L’EQUAZIONE DELL’EXERGIA o DELL’ENERGIA UTILIZZABILE
FIGURA 18. Valori delle efficienze di primo e secondo principio per motori,
frigoriferi e pompe di calore
120 R. Borchiellini
ESEMPI E CONSIDERAZIONI SUL SIGNIFICATO DI EXERGIA
R. Borchiellini 121
L’EQUAZIONE DELL’EXERGIA o DELL’ENERGIA UTILIZZABILE
122 R. Borchiellini
DIAGRAMMI TERMODINAMICI
FIGURA 21. La distruzione del lavoro nello scambio termico tra due corpi
a diversa tempertura
DIAGRAMMI TERMODINAMICI
FIGURA 22.
∂-----
h
= T (223)
∂s p
R. Borchiellini 123
L’EQUAZIONE DELL’EXERGIA o DELL’ENERGIA UTILIZZABILE
Si vede facilmente che l’exergia dello stato “1” è data dalla lettura,
sulle ordinate, della lunghezza del segmento 1 - 2; si ha infatti
b 1 = h1 – h 0 – T0 ⋅ ( s1 – s0 ) = 1 ⋅ 3 – 2 ⋅ 3 = 1 ⋅ 2 (224)
124 R. Borchiellini
CAPITOLO 5 MISCELE DI GAS IDEALI
Introduzione
All’interno di molti sistemi di interesse ingegnerestico è possibile rico-
noscere la presenza di miscele gassose come ad esempio nel caso dei
prodotti della combustione di un combustibile fossile dove si possono
riconoscere molti componenti gassosi tra i quali ad esempio l’anidride
carbonica e il vapor d’acqua.
R. Borchiellini 125
MISCELE DI GAS IDEALI
M
x i = ------i (227)
M
Due modelli sono molti applicati nello studio di queste miscele: quello
di Dalton e quello di Amagat.
126 R. Borchiellini
Relazioni per il calcolo della pressione della temperatura e del volume nel caso di miscele
Il modello di Gibbs-Dalton
pV = nRT
Nc
(228)
n=
∑ ni
i=1
pi V
n i = -------- (231)
RT
per cui
ni p
---- = ----i → p i = y i p (232)
n p
R. Borchiellini 127
MISCELE DI GAS IDEALI
Nc Nc Nc
∑p i = ∑y p = p∑y
i i = p (233)
i=1 i=1 i=1
dalla (228) si ha
nR R
pv = ------- T = ----- T = R∗ T (235)
M M
Modello di Amagat-Leduc
128 R. Borchiellini
Altre proprieta termodinamiche delle miscele di gas
pV = nRT
Nc
(236)
n=
∑ ni
i=1
pV
n i = --------i (239)
RT
da cui:
ni V
---- = -----i → V i = y i V (240)
n V
In conclusione
Nc Nc Nc
∑V i = ∑y V = V∑y
i i = V (241)
i=1 i=1 i=1
Il volume totale è pari alla somma dei volumi parziali dei componenti.
R. Borchiellini 129
MISCELE DI GAS IDEALI
U = nu =
∑U = ∑n u i i i
i i
H = nh =
∑H = ∑n h i i i (242)
i i
S = ns =
∑S = ∑n s i i i
i i
1
u = --- ⋅
n ∑n u = ∑y u i i i i
i i
1
h = --- ⋅
n ∑n h = ∑y h i i i i
(243)
i i
1
s = --- ⋅
n ∑n s = ∑y s i i i i
i i
∂u ∂u i
c v = ------ =
∂T v ∑ y ------
∂T
- =
i ∑y c i vi
i v i (244)
∂h ∂h
c p = ------ = y i -------i =
∂T p ∑ ∂T ∑y c i pi
i p i
du = cv dT =
∑y c i vi dT
i
(245)
dh = c p dT =
∑ y i c pi dT
i
130 R. Borchiellini
Altre proprieta termodinamiche delle miscele di gas
Si ha anche
Mv = V (248)
nRT
V = ---------- (249)
p
R. Borchiellini 131
MISCELE DI GAS IDEALI
p
∆S B = – n B R ln ----B- = – n B R ln y B (252)
p
∆S = – R
∑ n ln y i i (254)
i
G = ∑ n ( h – Ts ) = ∑ n µ
i i i i i (256)
i i
132 R. Borchiellini
Analisi exergetica delle miscele di gas
FIGURA 26. Esempio di sistema aperto nel quale una miscela di gas è
portata nelle condizioni di equilibrio chimico, temrico e meccanico con
l’ambiente
Φ0 –Wt = ∑ (h N )
i i out – ∑ (h N ) – ∑ h
i i in 0, i ( N i, out – N i, in ) (260)
i=1 i=1 i=1
Nc Nc Nc
Φ0
------ + Σ i =
T0 ∑ (s N )
i i out – ∑ (s N ) – ∑ s
i i in 0, i ( N i, out – N i, in ) (261)
i=1 i=1 i=1
–W t – T 0 Σi = ∑ [(h – T s )
i 0 i out – ( h 0, i – T 0 s 0, i ) ]N i, out – (262)
i=1
Nc
∑ [(h – T s )
i 0 i in – ( h 0, i – T 0 s 0, i ) ]N i, in
i=1
R. Borchiellini 133
MISCELE DI GAS IDEALI
–Wt – Ψi =
∑ [(h – T s )i 0 i out – µ 0, i ]N i, out –
∑ [(h – T s ) i 0 i in – µ 0, i ]N i, in (263)
i=1 i=1
e la (263) diventa
Nc
Il massimo lavoro che può essere ottenuto è quello che si ottiene nel
caso di funzionamento reversibile
Nc
Wt =
∑ [(h – T s )i 0 i in – µ 0, i ]N i, in (266)
i=1
e definendo
1 1
N =
∑N i, in h = ----
N ∑h i, in N i, in s = ----
N ∑s i, in N i, in (267)
i i i
si può scrivere
W t = hN – T 0 sN –
∑µ 0, i N i, in (268)
i
Wt
------ = h – T 0 s –
N ∑µ 0, i y i, in (269)
i
bt = h – T0 s –
∑µ 0, i y i, in (270)
i
134 R. Borchiellini
Analisi exergetica delle miscele di gas
b tm = h – h∗ – T 0 ( s – s∗ ) (271)
h∗ =
∑ h ∗y
i i s∗ =
∑ s ∗y i i (272)
i i
b ch =
∑(µ ∗ – µ i 0, i )y i (274)
i
dove
Nc
∑µ
t
A = A + E c + Ep – 0, i n i
(276)
i=1
t
b = b tm + b ch + e c + e p
R. Borchiellini 135
MISCELE DI GAS IDEALI
136 R. Borchiellini
CAPITOLO 6 PSICROMETRIA E
CONDIZIONAMENTO
DELL’ARIA
Introduzione
R. Borchiellini 137
PSICROMETRIA E CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA
L’aria rientra in queste ipotesi e quindi può essere trattata nelle comuni
applicazioni tecniche come miscela di gas ideali e sostanza
condensabile (vapor d’acqua). Tale miscela è detta Aria umida e lo
studio delle sue proprietà e detto Psicrometria.
L’aria umida
L’aria umida è vista come miscela di due componenti gassosi:
1. Vapor d’acqua. E’ il componente condensabile pensato assimilabile
ad un gas perfetto
2. Aria secca. Uno pseudo componente perchè miscela di gas conside-
rati ideali (N2 75%, O2 23%11 e CO2, Argo e altri gas).
138 R. Borchiellini
L’aria umida
per cui
pv
ϕ = ----- (283)
ps
R. Borchiellini 139
PSICROMETRIA E CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA
ϕp s
x = 0, 622 ----------------- (284)
p – ϕp s
t (°C) 0 20 30 50 100
Nel caso generale, l’aria umida, oltre al vapore d’acqua, può contenere
anche una quantità di acqua liquida (nebbia) o di acqua congelata
(neve). Quindi a seconda della temperatura e della pressione parziale il
componente condensabile può essere presente in uno o più stati
differenti e intal caso il titolo diventa:
M H2O M M M
-------------- = -------v + -------l + -------s (285)
Ma M a M a Ma
x = xv + xl + xs (286)
H
------- = h 1 + x = h a + xh v (288)
Ma
Dove con h1+x si è indicata l’entalpia della miscela aria umida riferita a
1 kg di aria secca. Esplicitando il legame tra le entalpie e le
temperature si scrive
h 1 + x = c pa ( T – T 0 ) + x [ r 0 + c pv ( T – T 0 ) ] (289)
con
140 R. Borchiellini
Exergia aria umida
h A B t
K pv
bar
06 1
.0
p =0
°C,
t=0
e che
R. Borchiellini 141
PSICROMETRIA E CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA
c
c p = ----p- (293)
M
si può scrivere
n mv ⁄ Mv 28.97
x = -----v = -----------------
- = ---------------- x = 1.608x (295)
na ma ⁄ Ma 18.015
Per applicare la (275) ad un sistema che tratta uno o più flussi di aria
umida in condizioni stazionarie è necessario definire exergia totale di
ogni flusso; per eseguire questa operazione è necessario definire lo
“stato morto” per la miscela considerata. Nel seguito si considera come
stato morto lo stato identificato dalle condizioni dell’ambiente esterno
identificati da T0, p0, ϕ0. Questo stato è considerato costante; lo stato
della miscela è identificato dalle coordiante T, p, ϕ.
b t = y a [ h a – h∗ a – T 0 ( s a – s∗ a ) + µ a∗ – µ 0, a ] (297)
+ y [ h – h∗ v – T ( s – s∗ ) + µ ∗ – µ ]
v v 0 v v v 0, v
h a – h∗ a = h a ( T ) – h∗ a ( T 0 ) = c p, a ( T – T 0 ) (298)
h v – h∗ v = h v ( T ) – h∗ v ( T 0 ) = c p, v ( T – T 0 ) (299)
T p
s a – s∗ a = s a ( T, p ) – s∗ a ( T 0, p 0 ) = c p, a ln ----- – R ln ----- (300)
T0 p0
T p
s v – s∗ v = s v ( T, p ) – s∗ v ( T 0, p 0 ) = c p, v ln ----- – R ln ----- (301)
T0 p0
diventa
142 R. Borchiellini
Diagrammi psicrometrici
RT
dµ i = – s i dT – ------- dp (303)
p
e quindi
( y i =1 )
µ i ( T, p, y i ) = µ i ( T, p ) + RT ln x i (305)
yv
µ v∗ – µ 0, v = µ v∗ ( T 0, p 0, y v ) – µ 0, v ( T 0, p 0, y 0, v ) = RT 0 ln -------- (307)
y 0, v
Diagrammi psicrometrici
Nelle applicazioni pratiche è molto importante, note alcune coordinate,
determinare le rimanenti al fine di individuare completamente lo stato
dell’aria umida. Nel caso in cui la sostanza condensabile sia presente in
forma di vapore surriscaldato, il numero di coordinate intensive indi-
pendenti è dato dalla Regola delle Fasi di Gibbs:
Nci=2+C-F Nci=2+2-1=3
R. Borchiellini 143
PSICROMETRIA E CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA
Nci=2+2-2=2
h – r 0 x = t 2 ( c pa + c pv x )
144 R. Borchiellini
Diagrammi psicrometrici
c pa
h∗ = – ------
-r (312)
c pv 0
t>0
h
-cpa/cpv
t=0
-r0(cpa/cpv)
t<0
R. Borchiellini 145
PSICROMETRIA E CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA
146 R. Borchiellini
Diagrammi psicrometrici
Temperatura di rugiada
Si definisce temperatura di rugiada tr dell’aria umida, la temperatura
per cui si raggiunge la saturazione attraverso un processo di raffredda-
mento a titolo costante (l’attuale pv alla nuova tr corrisponde alla ps)
PSICROMETRO
La misura di tb e la determinazione dello stato dell’aria umida (inclusa
quindi la detrminazione di tr) si effettua con lo psicrometro il cui
schema di funzionamento è riassunto nelle figure
R. Borchiellini 147
PSICROMETRIA E CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA
148 R. Borchiellini
Trasformazioni dell’aria umida
G1,h1,x1
1
G3,h3,x3
3
G2,h2,x2
G 1 x1 + G2 x2 = G 3 x3 (314)
G 1 h 1 + G 2 h2 = G3 h 3 (315)
G1 ( x3 – x1 ) = G2 ( x2 – x 3 ) (317)
R. Borchiellini 149
PSICROMETRIA E CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA
FIGURA 37.
h
2
GH2O
1
1
2 G G
1 2
x
Per il caso in esame si può notare che sia nel riscaldamento che nel
raffreddamento il titolo non cambia mentre varia il valore dell’umidità
relativa ϕ.
Nella realtà non tutta l’aria subisce lo stesso processo attraverso i tubi
dello scambiatore per cui operativamente si definisce un fattore di by-
pass che definisce l’aria effettivamente trattata e alla fine si è nelle
condizioni 2’.
150 R. Borchiellini
Trasformazioni dell’aria umida
FIGURA 38.
h 1 GH2O
2’
G
G
2
2
1 Gcond
x
Umidificazione adiabatica
Una corrente di aria umida passa attraverso un dispositivo come quello
schematizzato in Figura 39. Nella corrente vengono inseriti degli ugelli
che spruzzano acqua o vapore. Non tutta l’acqua riesce ad evaporare,
parte cade e viene rimessa in circolazione.
G ( x2 – x1 )
- c pH2O t H2O = ( x 2 – x 1 )c pH2O t H2O
h 2 – h 1 = ------------------------ (324)
G
FIGURA 39.
h 1
2
G
G
h=cost
1 2
x GH2O
R. Borchiellini 151
PSICROMETRIA E CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA
FIGURA 40.
Gea,im Φt
Gua,inf
Gea,inf Φr
Vento
Φp
Φim
Gv,p
Gv,e
Gf,im Φel
Gf,im Gua,im
Φt
152 R. Borchiellini
Bilancio termoigrometrico di un ambiente
E ponendo
Φ TOT = Φ t + Φ r + Φ p + Φ el (328)
u u e e
P inf = G a, inf h a, inf – G a, inf h a, inf (329)
u u e e u e
P im = – ( G a, im h a, im – G a, im h a, im ) – G f, im ( h f, im – h f, im ) (330)
P l = G v, e h v, e + G v, p h v, p (331)
la (325) diventa
P im = – Φ TOT + P inf – P l (332)
Inverno
Estate
per cui ΦTOT>0 mentre Pinf<0 e per definizione (si considerano solo
portate entranti di vapore) Pl>0; si può scrivere
P im = – Φ TOT – P inf – P l (334)
R. Borchiellini 153
PSICROMETRIA E CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA
Si quindi
P im = – Φ TOT – P l (339)
da cui
Φ TOT + P l
G a, im = -----------------------------
u e
- (341)
h a, im – h a, im
ponendo
G v = G v, e + G v, p
Gv
G a, im = ----------------------------
u e
- (343)
x a, im – x a, im
Φ TOT + P l Gv
-----------------------------
- = ----------------------------
- (344)
u e u e
h a, im – h a, im x a, im – x a, im
u e
Φ TOT + P l h a, im – h a, im
R = -----------------------------
- = -----------------------------
u e
(345)
Gv x a, im – x a, im
154 R. Borchiellini
Impianti a sola aria
Temperature di immissione
Nella pratica progettuale si utilizzano normalmente le regole seguenti
per stabilire la temperatura di introduzione dell’aria in ambiente:
RISCALDAMENTO: da 15 a 25 °C sopra tA
RAFFREDDAMENTO: da 10 a 12 °C sotto tA
e
Deciso il valore della T a, im in base a quanto sopra, si può vedere come
operare su Mollier per definire hea, im e quindi Ga,im . Nel seguito saranno
considerati i due casi di impianti a sola aria senza ricircolo e con
ricircolo. In questi tipi di impianti riveste grande importanza la centrale
o unità di trattamento aria (CTA) schematizzata in Figura 41.
Filtro
G G
GH2O
R. Borchiellini 155
PSICROMETRIA E CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA
Filtro
Ge
E I
1 2 3 4
GH2O
A
Ge
Ε=1=2=3
ϕ=100%
Α
tA
Ι
tI
∆h_bf
4 ∆h_G
∆h_bc
156 R. Borchiellini
Impianti a sola aria
Ι
tA ϕ=100%
Α
tI
2
∆h_G
3=4
∆h_pr
∆h_bc
Ε=1
Filtro
Ge
E M I
1 2 3 4
GH2O
A
A
A
Gr
Ge
R. Borchiellini 157
PSICROMETRIA E CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA
Ε ϕ=100%
Α M=1=2=3
tA
Ι
tI
∆h_bf
4 ∆h_G
∆h_bc
Ι
tA ϕ=100%
Α
tI
2
∆h_G
3=4
∆h_pr
Μ=1
∆h_bc
158 R. Borchiellini
CAPITOLO 7 Generalità sui meccanismi di
scambio termico e elementi
di conduzione
Introduzione
Dallo studio della Termodinamica si apprende che il calore è una forma
di energia che è scambiata:
nell’interazione tra due corpi quando sono messi a contatto attra-
verso due superfici tra le quali esiste una differenza di temperatura;
tra zone diverse di uno stesso corpo se tra di esse esistono gradienti
di temperatura finiti.
R. Borchiellini 159
Generalità sui meccanismi di scambio termico e elementi di conduzione
La conduzione
E’ il processo di trasmissione
del calore che si attua in un
mezzo solido, liquido o aeri-
forme dalle regioni a più elevata
n temperatura verso quelle a tem-
A peratura minore, per l’effetto
combinato delle interazioni tra
le molecole e del movimento di
elettroni liberi (come nel caso
dei metalli).
Φ Flusso termico, in W
Gradiente di temperatura nella direzione normale alla
dT superficie, in K/m
dn
160 R. Borchiellini
La convezione
La convezione
Si distingue tra:
1. Convezione forzata quando il moto del fluido è determinato da
cause che non dipendono dallo scambio termico.
2. Convezione naturale quando il moto del fluido è determinato dallo
scambio termico stesso; ciò avviene quando il fluido è sottoposto
all’azione di un campo di forze di massa, come quelli gravitazio-
nale, centrifugo o elettromagnetico, il quale per effetto delle diffe-
renze di temperatura e dei conseguenti gradienti di densità
determinano forze di galleggiamento (le spinte di Archimede) e il
conseguente moto del fluido.
3. Convezione mista quando sono importanti tutte e due queste cause
del moto del fluido.
Tp = temperatura di parete, in K
R. Borchiellini 161
Generalità sui meccanismi di scambio termico e elementi di conduzione
della geometria del sistema, delle proprietà fisiche del fluido e delle
condizioni termofluidodinamiche del processo
Irraggiamento
La trasmissione di energia per
irraggiamento è molto diversa dai
casi precedenti perché avviene
senza che sia necessario un mezzo
materiale tra i due corpi che emet-
tono e ricevono l’energia stessa.
Per il solo fatto di trovarsi ad una
T temperatura superiore a 0 K tutti i
corpi emettono verso lo spazio che
li circonda energia in forma di onde
elettromagnetiche in modo propor-
zionale alla quarta potenza della temperatura a cui si trovano (348).
4
Φ∝A⋅T (348)
162 R. Borchiellini
La conduzione in un corpo continuo
dall’interno di un solido fino alla sua superficie esterna che si trova alla
temperatura Tp, a partire da questa sia scambiata contemporaneamente
per convezione col fluido che la lambisce e per irraggiamento con
un’altra parete a temperatura ambiente.
Ta
Tp T∞
Ti
o ancora
(351)
ϕ1 λ 11 λ 12 λ 13 ∂T ⁄ ∂x 1
ϕ2 = λ 21 λ 22 λ 23 ⋅ ∂T ⁄ ∂x 2
ϕ3 λ 31 λ 32 λ 33 ∂T ⁄ ∂x 3
R. Borchiellini 163
Generalità sui meccanismi di scambio termico e elementi di conduzione
Mezzo ISOTROPO se
λ1 = λ2 = λ3
σ ji, j + ρb i = 0 (354)
du
– ϕ i, i + ϕ v = ρ ------ (355)
dt
∂u ∂u
du = ------ dT + ------ dV (357)
∂T V ∂V T
dT ∂T
------ = ------ + v i T , i (358)
dt ∂t
164 R. Borchiellini
La conduzione in un corpo continuo
Condizioni al contorno
La soluzione dell’equazione alle derivate
parziali sopra scritta esprime il fenomeno
D della conduzione in un corpo continuo tri-
dimensionale nel dominio D e con con-
torno C. La soluzione dell’equazione è il
C campo:
T=T(x,y,z,t)
e quelle al contorno.
R. Borchiellini 165
Generalità sui meccanismi di scambio termico e elementi di conduzione
Metodi di soluzione
La definizione delle condizioni al contorno è un requisito indispen-
sabile per procedere alla soluzione dell’equazione della conduzione.
Nella forma generale sopra illustrata la soluzione può essere otte-
nuta solo con metodi numerici:
- DIFFERENZE FINITE
- ELEMENTI FINITI
- VOLUMI FINITI
- .....................
Il dominio D in tutte queste tecniche viene discretizzato
Nel caso FEM T=T(x,y,z,t) è approsimata da funzione a tratti. La
funzione è definita in ogni elemento come forma, mentre la conti-
nuità viene garantita dalla definizione dei coefficienti della funzione
166 R. Borchiellini
CAPITOLO 8 Convezione: sintesi
delle principali
definizioni
R. Borchiellini
Convezione: sintesi delle principali definizioni R. Borchiellini
RICHIAMI DI CONVEZIONE
FENOMENOLOGIA
Φ = αc ⋅ A ⋅ ( Tp – Tf ) (10.1)
y y
u∞
u∞ T∞ T∞
ϕ
u T
Tp
FIGURA 49. Lastra piana investita da un fluido a velocità u∞ e
temperatura T∞
168 APPLICAZIONI DEL CALORE - 01FDN - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Agroalimentare - Trasparenti
Termodinamica dei corpi continui R. Borchiellini
DEFLUSSO INTERNO
CONVEZIONE FORZATA CONVEZIONE LIBERA
Tp T
g 1 T(y)
u(y) T(y) T2
D
velocità u(y)
temperatura um=0
media um media Tm
y
ϕ = αc ( Tp – Tm ) (10.2) ϕ = αc ( T1 – T2 ) (10.3)
FISICA TECNICA - 06AXY - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica e Biomedica - Trasparenti 169
Convezione: sintesi delle principali definizioni R. Borchiellini
Il moto esterno
u∞ x u∞ L
Re = Re x = --------- Re = Re L = ---------- (10.5)
ν ν
uL
Re = ------ (10.6)
ν
u∞
u∞ u δ
δ
regime zona di turbolento
laminare transizione
FIGURA 52. Evoluzione dello strato limite nel caso di moto
esterno
170 APPLICAZIONI DEL CALORE - 01FDN - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Agroalimentare - Trasparenti
Termodinamica dei corpi continui R. Borchiellini
Il moto interno
VD
Re = Re D = -------- (361)
ν
Moto nei condotti
MOTO LAMINARE Re ≤ 2000 ÷ 2500
u∞
umax=2u∞
laminare turbolento
FIGURA 53. Evoluzione dello strato limite nel caso di moto
interno
δt(x)
T∞
Tp-T
Tp -T∞=0.99
y
x
Tp
FIGURA 54. Evoluzione dello strato limite termico
FISICA TECNICA - 06AXY - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica e Biomedica - Trasparenti 171
Convezione: sintesi delle principali definizioni R. Borchiellini
Re L
U V L V L U V 2
forze d' inerzia
P Q P V L forze viscose
(2). NUMERO DI PRANDTL
cp P Q diffusività della quantità di moto
Pr
Of at diffusività dell'en. termica
(3). NUMERO DI NUSSELT
§w u · § P V · §¨ w u ·¸
*
Wp P ¨¨ ¸¸ ¨ ¸
©w y ¹y 0 © L ¹ ¨© w y * ¸¹
y* 0
(5). SFORZO DI FANNING TANGENZIALE: MISURATO ALLA PARETE E
ADIMENSIONALE
Wp 2 § w u* ·
Cf ¨ ¸
U V2 2 Re L ¨ w y* ¸ *
© ¹y 0
172 APPLICAZIONI DEL CALORE - 01FDN - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Agroalimentare - Trasparenti
Termodinamica dei corpi continui R. Borchiellini
FISICA TECNICA - 06AXY - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica e Biomedica - Trasparenti 173
Convezione: sintesi delle principali definizioni R. Borchiellini
L'ANALOGIA DI REYNOLDS
174 APPLICAZIONI DEL CALORE - 01FDN - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Agroalimentare - Trasparenti
Termodinamica dei corpi continui R. Borchiellini
Re L,c 5 105
(12). NUMERO DI NUSSELT LOCALE PER MOTO LAMINARE
Nu >0,037 Re 0,8
L 871@ Pr1 3
ª0,6 d Pr d 60º
« Re d 108 »
¬ L ¼
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Convezione: sintesi delle principali definizioni R. Borchiellini
G h x U ³ Vr , x hr , x dA
At x
U ³ Vr , x c p T r , x dA
At x
ª d ) M s x P d x G d h
«M P d x D >T T @ P d x G c d T
¬ s p p
176 APPLICAZIONI DEL CALORE - 01FDN - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Agroalimentare - Trasparenti
Termodinamica dei corpi continui R. Borchiellini
ªdT Ms P
« d x Gc costante
« p
«T T M s P x
« 1
G cp
¬
(22). EQUAZIONE DIFFERENZIALE E SOLUZIONE PER TEMPERATURA DI
PARETE COSTANTE
ªdT D P
« d x G c Tp T
« p
«¬T T Tp
ª § DP ·
«T T i exp¨¨ x¸
¸
« © G c p ¹
« Ti Tu
«) D P L D P L T ml
¬ ln>T i T u @
FISICA TECNICA - 06AXY - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica e Biomedica - Trasparenti 177
Convezione: sintesi delle principali definizioni R. Borchiellini
Re D,c 2 , 5 103
(25). MOTO
LAMINARE COMPLETAMENTE SVILUPPATO PER
TEMPERATURA DI PARETE COSTANTE
NuD 3, 66
Nu D 0,023 Re0D,8 Pr n
ª0,7 d Pr d 160 L D t 10 º
« n 0,4 per Tp ! Tm »
« Re D t 10000 »
«¬ n 0,3 per Tp Tm »¼
0 ,14
Nu D 0,027 Re 0D,8 Pr1 3 P P p
ª0,7 d Pr d 16700 L D t 10º
« Re t 10000 »
¬ D ¼
178 APPLICAZIONI DEL CALORE - 01FDN - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Agroalimentare - Trasparenti
Termodinamica dei corpi continui R. Borchiellini
GrL
g E Tp Tf L3
Q2
Pr d 0.7 Ra D 1011
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Convezione: sintesi delle principali definizioni R. Borchiellini
180 APPLICAZIONI DEL CALORE - 01FDN - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Agroalimentare - Trasparenti
CAPITOLO 9 Irraggiamento:
generalità e corpi neri
R. Borchiellini
Irraggiamento: generalità e corpi neri R. Borchiellini
1. Si vedrà in termocinetica che l’utilizzo dei coefficienti emisferici per caratterizare il corpo corrisponde al modello di corpo gri-
gio-diffuso a proprietà uniformi.
182 APPLICAZIONI DEL CALORE - 01FDN - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Agroalimentare - Trasparenti
Termodinamica dei corpi continui R. Borchiellini
mento dei valori sperimentali, sia in termini di complicazione dei calcoli da eseguire, non si
utilizza questo grado di dettaglio ma si preferisce un’informazione più aggregata che differenzi il
comportamento del materiale rispetto alle lunghezze d’onda e che consideri un comportamento
complessivo rispetto alla direzione, si definiscono così i coefficienti spettrali emisferici di rifles-
sione, assorbimento e trasmissione:
Infine dalle definizioni G e Gλ e dei coefficienti globali e spettrali si può evidenziare un’espres-
sione che mette in relazione le caratteristiche globali e quelle spettrali; consideriamo ad esempio
la trasmissione:
∞ ∞
(t)
G
t ∫0 G λ dλ ∫0 tλ Gλ dλ
t = ----- = ---------------------
∞
- = ------------------------
∞
(EQ 367)
G
∫ Gλ dλ ∫ Gλ dλ 0 0
La relazione trovata evidenzia come i coefficienti globali dipendano non solo dal materiale ma
anche dalle caratteristiche della radiazione. Si hanno due casi particolari: 1) il materiale è tale per
cui tλ non dipende da λ (materiale non selettivo); 2) la radiazione incidente non dipende da λ.
∞
t λ ∫ G λ dλ
0
t = ------------------------
∞
= tλ (EQ 368)
∫ Gλ dλ 0
Nel secondo caso si ottiene:
FISICA TECNICA - 06AXY - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica e Biomedica - Trasparenti 183
Irraggiamento: generalità e corpi neri R. Borchiellini
∞ ∞
G λ ∫ t λ dλ ∫ t λ dλ
0 0
t = ------------------------ = ∞ - = t λ, med
---------------- (EQ 369)
∞
G λ ∫ dλ ∫ dλ
0 0
Quindi in quest’ultimo caso il coefficiente globale coincide con il valore medio spettrale.
Per quanto riguarda il coefficiente di riflessione si deve sottolineare come la riflesione, a seconda
delle caratteristiche della superficie, possa essere speculare o diffusa. La riflessione speculare è
quello ipottizzata nell’ottica geometrica in cui l’angolo di incidenza è uguale a quello di rifles-
sione; nella riflessione diffusa invece dal raggio incidente hanno origine più raggi riflessi in tutte
le direzioni.
184 APPLICAZIONI DEL CALORE - 01FDN - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Agroalimentare - Trasparenti
Termodinamica dei corpi continui R. Borchiellini
I corpi materiali a temperature prossime a quelle ambiente emettono radiazione la cui energia e
quasi totalmente associata a lunghezze d’onda nel campo infrarosso per cui non visibile
dal’occhio umano; la radiazione percepita dall’occhio e che permette di identificare le caratteristi-
che degli oggetti stessi è la componente riflessa della luce incidente sull’oggetto. Per questa
ragione le caratteristiche della radiazione incidente e i coefficienti di assorbimento e di riflessione
delle superfici determinano i colori degli oggetti.
Per quanto riguarda l’assorbimento, è più interessante analizzare questo fenomeno nei materiali
con elevati coefficienti di trasmissione (materiali trasparenti o semitrasparenti). Infatti in questi
materiali l’assorbimento non è un fenomeno sostanzialmente superficiale (come nei liquidi e nei
solidi) ma è influenzato dallo spessore dello strato di materiale che la radiazioen attraversa (assor-
bimento volumico). Questo fenomeno è quello normalmente utilizzato negli analizatori di gas.
(a)
dG λ = α λ G λ dx (EQ 370)
Avendo indicato con αλ il coefficiente di assorbimento del gas per unità di lunghezza (m-1) di
mezzo attraversato dalla radiazione. αλ è detto anche coefficiente di estinzione o costante di
assorbimento e dipende dalla lunghezza d’onda, dalla temperatura e dalla pressione parziale
del gas. Nel seguito per semplicità si considererà αλ costante nello strato attraversato, cioè indi-
pendente da x. Il bilancio di energia sull’elemento di spessore dx porta:
G λ, x – α λ G λ, x dx – G λ, x + dx = 0 (EQ 371)
dG λ, x
G λ, x + dx = G λ, x + -------------- dx (EQ 372)
dx
e sostituendo nella (371) si ottiene
dG λ, x
G λ, x – α λ G λ, x dx – G λ, x – -------------- dx = 0 (EQ 373)
dx
FISICA TECNICA - 06AXY - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica e Biomedica - Trasparenti 185
Irraggiamento: generalità e corpi neri R. Borchiellini
dG λ, x L G λ, L dG
λ, x
– α λ dx = -------------- → ∫ – α λ dx = ∫Gλ, 0 Gλ, x-(EQ 374)
-------------
G λ, x 0
e per la costanza di αλ lungo x si ottiene
–αλ L
G λ, L = G λ, 0 e (EQ 375)
La relazione ora trovata è nota come Legge di Beer ed esprime come l’assorbimento nel gas sia
legato allo spessore L di materiale e alle caratteristiche del gas e della radiazione attraverso αλ.
Si può inoltre calcolare il coefficiente di assorbimento spettrale nello strato di spessore L partendo
dalla stessa definizione di coefficiente di assorbimento:
– αL
G λ, 0 – G λ, L G λ, 0 ( 1 – e )
a λ = ----------------------------- = ------------------------------------ (EQ 376)
G λ, 0 G λ, 0
per cui
– αL
aλ = 1 – e (EQ 377)
Il corpo nero
Nello studio della radiazione elettromagnetica si utilizza spesso un emettitore particolare con
caratteristiche convenzionali e che per tale ragione costituisce un emettitore ideale (in natura non
vi sono corpi che si comportano in questo modo). Questo emettitore è noto come Corpo Nero.
Principali caratteristiche sono:
4. è un assorbitore perfetto cioe αλ=1 per ogni λ;
186 APPLICAZIONI DEL CALORE - 01FDN - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Agroalimentare - Trasparenti
Termodinamica dei corpi continui R. Borchiellini
5. emette radiazione diffusa (Emettitore di Lambert) cioè indipendente dalla direzione per cui:
e λ = πi λ, γ (EQ 378)
E = πI γ e nel S.F. M = πi
Sperimentalmente il corpo nero si realizza come una cavità (la
cui superficie interna è mantenuta a temperatura uniforme) in
grado di assorbire in modo quasi totale la radiazione incidente
attraverso una piccola apertura la cui superficie costituisce la
vera e propria superficie nera.
superfice
nera Inoltre la radiazione dl corpo nero dipende dalla temperatura
come si può notare dalle Legge di Planck che esprime l’emis-
sione emisferica spettrale del corpo nero:
–5
C1 λ
eλ( n) = ----------------
C
- (EQ 379)
------2
λT
e –1
con C1=2πhc02=3.742*108 (W µm4/m2) e C2=hc0/k=1.439*104 (µm K) cioè le costanti dipendono
dalle costanti universali h di Planck e k di Boltzmann. L’andamneto di eλ(n) al variare della tempe-
ratura è riportato in Figura 55. Si puo osservare che ad ogni temperatura è associata una curva che
presenta un massimo, la disposizione di questi massimi è data dalla Legge di Wien:
FISICA TECNICA - 06AXY - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica e Biomedica - Trasparenti 187
Irraggiamento: generalità e corpi neri R. Borchiellini
1.E+08
5800 K
1.E+07 4450 K
1.E+06 2200 K
1.E+05 1100 K
eλ (W/µ m m2)
1.E+04
1.E+03
550 K
1.E+02
1.E+01
280 K
1.E+00
150 K
1.E-01
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24
λ (µ
µm)
FIGURA 55. Emissione spetrale emisferica del Corpo Nero al variare della temperatura e curva dei
massimi
Si può inoltre osservare che l’area sottesa ad ogni curva rappresenta l’emissione globale E del
corpo nero alla temperatura T essendo:
∞
E = ∫0 eλ dλ (EQ 381)
λ2
Eλ
1 → λ2 = ∫λ 1
e λ dλ (EQ 382)
Di particolare interesse è quindi l’area sottesa nel campo del visibile nel caso di corpo nero a
5800 K (ved. Figura 64), in quanto questa temperatura corrisponde alla temperatura apparente del
188 APPLICAZIONI DEL CALORE - 01FDN - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Agroalimentare - Trasparenti
Termodinamica dei corpi continui R. Borchiellini
sole sulla terra, cioè la radiazione che perviene sugli strati esterni dell’atmosfera ha caratteristiche
tali da poter essere assimilata, in prima approssimazione alla radiazione emessa da un corpo nero
alla temperatura di 5800 K. Quest’area corrisponde a oltre il 45% dell’emissione globale del
corpo nero a quella temperatura come mostrato nella Tabella 1.
9.E+07
7.E+07
6.E+07
eλ (W/µm m )
2
5.E+07
2200 K
4.E+07 1100 K
550 K
3.E+07 280 K
150 K
2.E+07
1.E+07
4450 K
0.E+00
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 2.2 2.4 2.6 2.8 3 3.2 3.4 3.6 3.8 4
λ (µ
µm)
FIGURA 56. Temperatura apparente del sole e radiazione nel campo del visibile.
FISICA TECNICA - 06AXY - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica e Biomedica - Trasparenti 189
Irraggiamento: generalità e corpi neri R. Borchiellini
Per quanto riguarda il valore dell’emissione globale ad una certa temperatura T del corpo nero e
quindi il valore dell’area sottesa dalle curve di Figura 55, Stefan e Boltzmann sono riusciti a risol-
vere in modo genrale l’integrale esteso a tutte le lunghezze d’onda espresso dalla (381) ottenendo
l’importante risultato:
4
E = σT (EQ 383)
che esprime la dipendenza di E solo dalla quarta potenza della temperatura e dove σ è la costante
di Sefan-Boltzmann pari 5.67*10-8 W/(m2 K4).
Nota la temperatura di un corpo nero è quindi facile calcolare la sua emissione globale E; ad
esempio per un corpo nero a 1000 K si a:
–8 12 kW
E = 5.67 ⋅ 10 ⋅ 10 = 56.7 --------
2
(EQ 384)
m
mentre un corpo nero a 300 K (27 °C) emette:
–8 4 kW
E = 5.67 ⋅ 10 ⋅ 300 ∼ 0.46 --------
2
(EQ 385)
m
Si ricorda infine che si definisce luce bianca una radiazione che abbia eλ costante per tutte le lun-
ghezze d’onda nel campo del visibile, il corpo nero alla temperatura di 5800 K approssima abba-
stanza bene questa caratteristica e per questa ragione spesso la luce solare è assimilata a luce
bianca.
190 APPLICAZIONI DEL CALORE - 01FDN - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Agroalimentare - Trasparenti
Termodinamica dei corpi continui R. Borchiellini
FENOMENOLOGIA
• Radiazione emessa da qualsiasi corpo con
T>0
• Può avvenire anche nel vuoto.
• Fenomeno superficiale (in queste note)
Ef = h ⋅ f (11.1)
dove
Costante di Plank h = 6.6256 ⋅ 10 –34 J ⋅ s
Frequenza f = c⁄λ
Velocità della luce
c = c0 ⁄ n
nel mezzo
Indice di
n
rifrazione
8
Velocità della luce c 0 = 2.998 ⋅ 10 m/s =
nel vuoto
≈ 300000 km/s
FISICA TECNICA - 06AXY - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica e Biomedica - Trasparenti 191
Irraggiamento: generalità e corpi neri R. Borchiellini
Le onde elettromagnetiche
1010
λ, µm
onde radio
108
106
104
Microonde
102
0.8 µm rosso
102
radiazione
termica
IR
Visibile
Giallo 1
Verde
UV
10-2
Blue
raggi X
0.4 µm violetto
10-8 10-6 10-4
raggi γ
Raggi cosmici
-10
10
192 APPLICAZIONI DEL CALORE - 01FDN - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Agroalimentare - Trasparenti
Termodinamica dei corpi continui R. Borchiellini
2 ∞
∂ Φe W
I γ = ----------------------------- =
∂A e cos β∂ω ∫ iλ, γ dλ ------------
m sr
2
(11.3)
0
2
∂ Φe W
e λ = ---------------- =
∂A e ∂λ ∫ i λ, γ cos β dω ------
3
(11.4)
2π m
∂Φ e W
E = ---------- ------ (11.5)
∂A e m
2
E = ∫ eλ dλ = ∫ Iγ cos β dω (11.6)
0 2π
E = πI γ e λ = πi λ, γ (11.7)
(i)
i λ, γ intensità monocromatica direzionale incidente (11.8)
(i)
Iγ intensità direzionale incidente
(i)
e λ → G λ irradiazione (irradianza) spettrale emisferica
(i)
E →G irradiazione (irradianza) emisferica
FISICA TECNICA - 06AXY - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica e Biomedica - Trasparenti 193
Irraggiamento: generalità e corpi neri R. Borchiellini
G Gr
Ga
Gt
194 APPLICAZIONI DEL CALORE - 01FDN - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Agroalimentare - Trasparenti
Termodinamica dei corpi continui R. Borchiellini
Assorbimento e Trasmissione
tλ
0.9
dx
G G λ,x Gλ,x+dx G λ,L
λ,0
x
0 L
Rappresentazione schematica di uno strato di gas
FIGURA 60.
di spessore L
FISICA TECNICA - 06AXY - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica e Biomedica - Trasparenti 195
Irraggiamento: generalità e corpi neri R. Borchiellini
(a)
dG λ = α λ G λ dx (1.13)
G λ, x – α λ G λ, x dx – G λ, x + dx = 0 (1.14)
dG λ, x
G λ, x + dx = G λ, x + -------------- dx (1.15)
dx
dG λ, x
G λ, x – α λ G λ, x dx – G λ, x – -------------- dx = 0 (1.16)
dx
dG λ, x L G λ, L dG
λ, x
– α λ dx = -------------- → ∫ – α λ dx = ∫Gλ, 0 Gλ, x- (1.17)
-------------
G λ, x 0
196 APPLICAZIONI DEL CALORE - 01FDN - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Agroalimentare - Trasparenti
Termodinamica dei corpi continui R. Borchiellini
Legge di Beer
–αλ L
G λ, L = G λ, 0 e (1.18)
– αL
G λ, 0 – G λ, L G λ, 0 ( 1 – e )
a λ = ----------------------------- = ------------------------------------ (1.19)
G λ, 0 G λ, 0
– αL
aλ = 1 – e (1.20)
αλ
CO
O3 2
1 2 λ(µm)
Coefficiente di estinzione per l’ozono e l’anidirde
FIGURA 61.
carbonica
FISICA TECNICA - 06AXY - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica e Biomedica - Trasparenti 197
Irraggiamento: generalità e corpi neri R. Borchiellini
Il corpo nero
e λ = πi λ, γ E = πI γ (11.21)
superficie
nera
------2
λT
e –1
λ max ⋅ T = 2898 µm ⋅ K (11.23)
198 APPLICAZIONI DEL CALORE - 01FDN - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Agroalimentare - Trasparenti
Termodinamica dei corpi continui R. Borchiellini
1.E+08
5800 K
1.E+07 4450 K
1.E+06 2200 K
1.E+05 1100 K
1.E+04
1.E+03
550 K
1.E+02
1.E+01
280 K
1.E+00
150 K
1.E-01
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24
λ (µ
µm)
FISICA TECNICA - 06AXY - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica e Biomedica - Trasparenti 199
Irraggiamento: generalità e corpi neri R. Borchiellini
La radiazione visibile
9.E+07
7.E+07
6.E+07
5.E+07
2200 K
4.E+07 1100 K
550 K
3.E+07 280 K
150 K
2.E+07
1.E+07
4450 K
0.E+00
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 2.2 2.4 2.6 2.8 3 3.2 3.4
λ (µ
µm)
FIGURA 64. Temperatura apparente del sole e radiazione
visibile.
200 APPLICAZIONI DEL CALORE - 01FDN - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Agroalimentare - Trasparenti
Termodinamica dei corpi continui R. Borchiellini
dA1
Φi → j
F ij = -------------- (11.28)
Ai Ei
1 cos β 1 cos β 2
F1 → 2 = --------- ∫ ∫ ----------------------------- dA 1 dA 2 (11.29)
πA 1 A1 A 2 r
2
FISICA TECNICA - 06AXY - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica e Biomedica - Trasparenti 201
Irraggiamento: generalità e corpi neri R. Borchiellini
1 cos β 1 cos β 2
F2 → 1 = --------- ∫ ∫ ----------------------------- dA 1 dA 2 (11.30)
πA 2 A1 A 2 r
2
A i F ij = A j F ji (11.31)
Φ 12 = Φ 1 → 2 – Φ 2 → 1 (11.32)
Φ 12 = A 1 F 12 ( E 1 ( n ) – E 2 ( n ) ) = A 2 F 21 ( E 1 ( n ) – E 2 ( n ) )
(11.33)
4 4
Φ 12 = A 1 F 12 σ ( T 1 – T 2 ) (11.34)
4 4
Φ 12 = A 2 F 21 σ ( T 1 – T 2 ) (11.35)
202 APPLICAZIONI DEL CALORE - 01FDN - Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Agroalimentare - Trasparenti
CAPITOLO 10 Irraggiamento - Corpi grigi
R. Borchiellini 203
Irraggiamento - Corpi grigi
2
∂ Φi
G = ------------ =
∂ Ai ∫ Gλ dλ (388)
π
Gλ rλGλ eλ
aλGλ
204 R. Borchiellini
Emissione nelle superfici reali
i λ, γ
ε λ, γ = ---------------- (391)
i λ, γ ( n )
Iγ
ε γ = ----------- (392)
Iγ ( n )
eλ
ε λ = ------------ (393)
eλ( n )
E
ε = ---------- (394)
E( n )
R. Borchiellini 205
Irraggiamento - Corpi grigi
Ti = Tp (395)
dU
Φ – W i = ------- (396)
dt
il lavoro delle forze interne è nullo; in condizioni stazionarie è nullo il
secondo membro, quindi:
Φ = Φi – Φe = 0 (397)
Φ e = AJ = AE + ArG (399)
AaG = AE (400)
G = En ( T ) (401)
e quindi:
aE n ( T p ) = E (402)
E = ε En ( T i ) (403)
206 R. Borchiellini
Emissione nelle superfici reali
ε = a (404)
ε λ, γ = a λ, γ (405)
Il corpo grigio
ε λ, γ = ε = a = costante (406)
R. Borchiellini 207
Irraggiamento - Corpi grigi
Θ εΘ
208 R. Borchiellini
Emissione nelle superfici reali
R. Borchiellini 209
Irraggiamento - Corpi grigi
210 R. Borchiellini
Emissione nelle superfici reali
R. Borchiellini 211
Irraggiamento - Corpi grigi
212 R. Borchiellini
Flussi scambiati tra superfici non nere
J = rG + ε E ( n ) (407)
a+r = 1 (408)
J = ( 1 – ε )G + ε E( n ) (410)
Φ = S(G – J) (411)
ε E( n )
Φ = S – ------------- + ----------- – J
J
(412)
1–ε 1–ε
cioè:
εS
Φ = ----------- ( J – E ( n ) ) (413)
1–ε
che esprime il flusso scambiato complessivamente da un corpo grigio.
Questa equazione esprime il fatto che se un corpo grigio scambia un
flusso termico con l’esterno, la radiazione complessivamente in uscita
dal corpo differisce da quella che avrebbe un corpo nero alla stessa
temperatura. In particolare se il flusso termico scambiato è negativo,
cioè uscente dal corpo, la radiazione complessivamente uscente (J) è
inferiore rispetto a quella che emetterebbe un corpo nero alla stessa
temperatura.
R. Borchiellini 213
Irraggiamento - Corpi grigi
Φ 12 = J 1 S 1 F 12 – J 2 S 2 F 21 (414)
nella quale F12 e F21 sono i fattori di forma relativi alle due superfici.
Utilizzando la relazione di reciprocità, il flusso termico scambiato tra
le due superfici si può scrivere:
Φ 12 = S 1 F 12 ( J 1 – J 2 ) = S 2 F 21 ( J 1 – J 2 ) (415)
ε2 S 2
Φ 12 = -------------- ( J 2 – E 2 ) (416)
1 – ε2 (n)
ε1 S 1
Φ 12 = -------------- ( E 1 – J 1 ) (417)
1 – ε1 (n)
( E1 – E2 )
(n) (n)
Φ 12 = --------------------------------------------------------- (418)
1 – ε1 1 - 1 – ε2
-------------- + -------------- + --------------
ε 1 S 1 S 1 F 12 ε 2 S 2
F 12 = F 21 = 1 (420)
S1 = S2 = S (421)
214 R. Borchiellini
Reti resistive equivalenti
e la (419) diventa:
4 4
S σ ( T1 – T2 )
Φ 12 = ------------------------------ (422)
1- ----
---- 1
+ -–1
ε1 ε2
FIGURA 66. Scambio termico per irraggiamento tra due cilindri coassiali
F 12 = 1 (423)
e la (419) diventa
4 4
S1 σ ( T 1 – T 2 )
Φ 12 = -------------------------------------- (424)
1- S-----1 ----
---- 1-
+ –1
ε 1S ε 2 2
( Ji – Ei ( n ) )
Φ i = --------------------------- (425)
1 – εi
-------------
εi Si
R. Borchiellini 215
Irraggiamento - Corpi grigi
1 – εi
R i = ------------- (426)
εi Si
( J1 – J2 )
Φ 12 = --------------------- (427)
1 -
-----------
S i F ij
1
R ij = ------------ (428)
S i F ij
Ei(n) Ji Jj Ej(n)
1−ε i 1 1−ε j
Siε i S i Fij S jε j
216 R. Borchiellini
Reti resistive equivalenti
E1(n) E2(n)
1
S1 F12
1−ε 1 J1 J2 1−ε 2
S1ε 1 S 2ε 2
1 1
S3 F31 S 2 F23
J3
1−ε 3
S 3ε 3
E3(n)
J1
Ei(n) Φ i1
Φi J2
Ji
1
Jj Gi Ji
S i Fij
Ai Ti εi
JN
Φ ij
F ij = ------------------------ (429)
Si ( Ji – Jj )
R. Borchiellini 217
Irraggiamento - Corpi grigi
∑ Fij = 1 (430)
j=1
I fattori di forma Fii assumono valore diverso da zero nel caso di
superficie concava, mentre sono nulli nel caso di superficie convessa.
T1
T3 T2
ε1
ε 3,1 ε2
S
S ε 3,2 S
1− ε 1 1 1 − ε 3 ,1 1 − ε 3, 2 1 1− ε 2
Sε 1 SF 12 S ε 3 ,1 S ε 3, 2 SF 23 Sε 2
E 1(n) J1 J 3,1 E 3(n) J 3,2 J2 E 2(n)
Φ 1,2
218 R. Borchiellini
Reti resistive equivalenti
4 4
S σ ( T1 – T2 )
Φ 12 = ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
-(431)
----- – 1+----------- + ---------- – 1 + ---------- – 1+-----------+ ----- – 1
1 1 1 1 1 1
ε F ε ε F ε
1 1, 3 3, 1 3, 2 2, 3 2
4 4
S σ ( T1 – T2 )
Φ 12 = --------------------------------------------------------------------- (432)
1- ---------
---- 1 - --------- 1 - ---- 1
+ –1 + –1 + -
ε 1 ε 3, 1 ε 3, 2 ε 2
R. Borchiellini 219
Irraggiamento - Corpi grigi
220 R. Borchiellini