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Δv = v r cos( φ 2) + v x sin( φ 2) + (v x cos( φ 2) + v r sin( φ 2) )2
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Trasformatore monofase
Caratteristiche di regolazione
Le caratteristiche di regolazione sono le curve nel piano I2 – V1 luogo dei valori che la
tensione di primario deve assumere al variare del carico per avere al secondario una
specificata tensione V2.
Si definisce
d fi i inoltre
i lt un fattore
f tt di regolazione
l i di tensione
t i percentuale.
t l
V1 − tV2
fr = 100
tV2
V1=tV2+Z1ccI12
Due trasformatori sono accoppiati in parallelo quando assorbono energia da una stessa linea
primaria ed alimentano una stessa linea secondaria.
• Nel caso in cui una delle macchine in parallelo sia messa fuori servizio da un guasto si
natura, si può ugualmente continuare ad alimentare i carichi, sia pure a potenza ridotta;
• Se il carico viene ripartito tra due o più macchine, i carichi ridotti possono essere
attribuiti ad un solo trasformatore, consentendo in tal modo un funzionamento
complessivo del gruppo a rendimento migliore;
Le Norme impongono che per effettuare un buon parallelo devono essere verificate le
seguenti condizioni:
Dalle prime due condizioni si ricava anche che i due trasformatori devono avere lo stesso
rapporto di trasformazione.
La terza condizione impone che le due tensioni secondarie devono essere uguali non
soltanto in modulo ma anche in fase.
fase
Affinché la quarta condizione sia verificata i due trasformatori devono presentare le stesse
tensioni di corto circuito in modulo e fase.
_ _
V2ccA = V2ccB,
questa relazione è valida per ogni condizione di carico ed in particolare per il carico
nominale; in tal caso, considerando i moduli, si ottiene:
Z 2ccA I 2nB
=
Z 2ccB I 2nA ,
Trasformatore monofase
si ha:
Z 2ccA V20B I 2nB A nB
= =
Z 2ccB V20A I 2nA A nA
Quindi, il rapporto tra le due impedenze di cortocircuito uguaglia il rapporto inverso delle due
potenze nominali.
I 2B Z 2ccA A nB
= =
I 2A Z 2ccB A nA
cioè i due trasformatore erogano correnti proporzionali alle rispettive potenze nominali.
Trasformatore monofase
L’uguaglianza in modulo e fase delle tensioni di corto circuito è in effetti richiesta solo se il
rapporto di trasformazione dei due trasformatori è elevato. Se invece il rapporto di
trasformazione è compreso tra 1 e 2 le norme prescrivono solo l’uguaglianza dei moduli.
_ _
Nel caso di eguaglianza in modulo e fase I2A e I2B risultano in fase e la corrente fornita alla
linea secondaria è pari alla somma algebrica delle correnti di secondario dei trasformatori.
Nel caso di eguaglianza solo in modulo e fase I2A e I2B risultano in fase e la corrente fornita
alla linea secondaria è la composizione dei vettori delle correnti di secondario dei due
trasformatori, che ha ampiezza minore della somma delle ampiezza delle due correnti di
secondario.
Trasformatore monofase
Se una delle quattro condizioni non è verificata vengono generate correnti di circolazione
dissipative
p tra i due trasformatori.
Si ha:
⎧ Z 1A I 01A Z 1B I 01B 1 1
⎪ − −
Z 2ccB tA tB t A tB
⎪ I 2A = I AB + − V1
⎪ Z 2ccA + Z 2ccB Z 2ccA + Z 2ccB Z 2ccA + Z 2ccB
⎨
⎪ Z 1B I 01B Z 1A I 01A
−
1
−
1
⎪ Z 2ccA tB tA tB t A
⎪ I 2B = I AB + − V1
⎩ Z 2ccA + Z 2ccB Z 2ccA + Z 2ccB Z 2ccA + Z 2ccB
Le correnti che circolano nei due trasformatori presentano tre componenti, il primo termine
individua le correnti che vanno sul carico, gli altri due termini correnti di circolazione che si
chiudono nella maglia
g formata dai due trasformatori.
Trasformatore monofase
Corrente di circolazione
Autotrasformatore
V1I1=V2I2 NA= N1
VA=V1+V2 NB= N2
VB=V2
VAIA=VBIB
IA= I1 VAIA= (V1+ V2) I1
IB= I1+ I2= IA+ I2 VBIB= V2(I1+ I2)
Trasformatore monofase
A vuoto si ha:
VA EA (N A + N B )ω Φ (N A + N B )
≈ = =
VB E B0 N Bω Φ NB
IA N IA NB
= B ⇒ N AI A = NB (IB − I A ) ⇒ =
IB − I A N A I B N A + NB
(N A + NB )
t AT =
NB
⎛N ⎞ ⎛ N + NB ⎞
AAT = VB0 I Bn = V20 (I1n + I2n ) = V20 I1n + V20 I2n = ⎜⎜ B + 1 ⎟⎟V20 I2n = ⎜⎜ A ⎟⎟ ATR
⎝ A
N ⎠ ⎝ N A ⎠
I TV si adoperano ogni qualvolta si devono misurare tensioni su linea in A.T. o M.T. per
evitare il contatto tra operatori e tensioni troppo elevate e/o per utilizzare strumenti di misura
a bassa tensione più precisi ed economici.
Poiché pur essendo elevata l’impedenza interna degli strumenti connessi al secondario non è
infinita, per mantenere costante il rapporto tra la tensione di primario e la tensione di
secondario al variare del carico l’impedenza di corto circuito Zcc deve essere molto piccola.
I TA si adoperano ogni qualvolta si deve misurare una corrente superiore a qualche decina di
Ampere.
I TA sono connessi in serie alla rete, quindi al primario scorre sempre la corrente di carico
della linea. Idealmente devono pertanto presentare al primario un’impedenza nulla. Per far
ciò devono funzionare sempre in corto circuito.
Trasformatore monofase
Se la corrente a vuoto i0% è piccola (cioè l’impedenza magnetizzante del circuito equivalente
è molto grande), il rapporto tra le correnti primaria e secondaria resta costante al variare del
carico Un trasformatore di corrente è quindi un trasformatore con una corrente a vuoto i0%
carico.
molto piccola.
Il secondario deve essere sempre chiuso in corto circuito. Se il secondario fosse aperto, tutta
la corrente primaria (che è la corrente di linea del carico) risulterebbe magnetizzate e
e, poiché
la i0% in un TA è molto piccola, si avrebbero tensioni elevatissime. Pertanto, in parallelo al
secondario si inserisce sempre una valvola di tensione, che cortocircuita il secondario se la
tensione supera un determinato valore.
Trasformatore monofase
Trasformatori
f ad alta frequenza
f
Sono trasformatori, in genere di piccola potenza (< 1kW), inseriti in circuiti a commutazione.
Operano a frequenze molto elevate (1 – 500 kHz) con tensioni ad onda quadra. Il nucleo non è
realizzato con lamierini impaccati, ma blocchi massicci di ferrite.