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Molestie
sessuali. Abusi.
Violenze.
E denunce.
Da Veronica
Raimo ad Alafair
Burke, la narrativa
dà voce alla
rivolta globale.
Contro il silenzio
Violenze e denunce. Soprusi e reazioni. Abusi sessuali anza tra Hollywood e donne comuni
all’insegna della denuncia degli stessi
e condanne della cultura machista come non era soprusi, fosse destinato a lasciare il
segno sulla letteratura era già chiaro
mai accaduto prima. Non è solo l’anno in cui il da molti indizi: l’insistenza con la
quale femministe antiche e nuove -
Nobel alla letteratura - già di per sé, con 14 premi l’implacabile Germaine Greer, la mo-
a donne su 110 assegnati, il più maschilista dei nologhista Eve Ensler, la contagiosa
Chimamanda Ngozi Adichie non
premi agli scrittori - scelse il gap year,a esemplare mollavano la presa - e al Salone del
libro di Torino (il 13 maggio) “Dopo,
memento di molestie sessuali non più tollerabili. durante e oltre il #MeToo” è il titolo
di un incontro che coinvolge scrittri-
Il 2018 è anche l’anno nel quale i proteggere i mariti. Giovani accusa- ci come Helena Janeczeck, Lidia Ra-
temi del movimento #MeToo trici algide e ambigue. E abusi ovun- vera, Alice Sebold, Loredana Lipperi-
esondano dal dibattito pubblico. que: in ufficio, nelle aule universitarie, ni. La mania di book club dove pro-
Si alleano con penne acuminate. Ed tra le corsie d’ospedale, alle feste stu- muovere la lettura di romanzi scritti
entrano a piedi uniti tra le pagine più dentesche. A leggere la narrativa più da donne, lanciati da Oprah Winfrey
interessanti dei giovani autori. recente, cronaca e fiction si sovrap- ed Emma Watson (“Our shared shelf ”
Vittime colpevolizzate che trovano pongono di continuo. sul social Goodreads con 200 mi-
vie di riscatto. Mogli che mentono per Del resto, che #MeToo, santa alle- la iscritte in due anni), e dilagati
Sono 1951 i protagonisti degli eventi piccole, dove le attività per i bambini rintracciato nella composizione
del salone del libro: di questi 1294 hanno un peso rilevante, il rapporto di genere degli organizzatori: il
sono uomini, 657 le donne. uomo-donna è uno a uno. Ma se programma è coordinato da quattro
L’osservatorio ha indagato sulla si escludono le iniziative per i più uomini, coadiuvati da sedici
presenza femminile nelle diverse sale piccoli, la presenza femminile scende consulenti, di cui sette donne.
della manifestazione: a queste è al 40 per cento. La percentuale Quando a capo dello staff c’è una
stato attribuito un valore differente rimane la stessa anche negli incontri donna, la parità di genere è più
a seconda della capienza professionali: solo in un evento ogni rispettata: come nel caso del
e della notorietà dei protagonisti. tre un uomo presenta una donna, programma per i bambini, dove
Così nelle sale principali, dove mentre le donne presentano stesse la presenza di uomini e donne
interviene chi può contare su percentuali di scrittori e scrittrici. è paritaria. Nota positiva: i temi
maggiore prestigio presso il grande L’indagine dell’osservatorio non vuole affrontati. Numerosi gli incontri
pubblico, è presente una donna ogni attribuire la responsabilità del dedicati alla scrittura femminile, alla
cinque uomini. Il rapporto aumenta rapporto di genere ai coordinatori violenza e alla parità di genere, che
nelle sale in cui si tengono gli incontri del programma della manifestazione, tendono a non schiacciare le donne
dove pesa di più il “prestigio frutto della collaborazione tra sul “format rosa”. Ma l’analisi
letterario”: qui le donne sono il 28 organizzatori del salone e case quantitativa fa riflettere, commenta
per cento. La percentuale femminile editrici. Un focus è stato fatto sui Leda Kenny: «I numeri del Salone
cresce con il diminuire 166 eventi curati dal solo SalTo: sono non sorprendono: rispecchiano a
di grandezza e importanza delle sale: coinvolti 298 uomini e 151 donne, un pieno il resto dell’industria culturale,
in quelle medie le donne raggiungono rapporto di tre a uno simile a quello la politica e il mercato del lavoro
il 35 per cento; mentre nelle sale dell’intero calendario. Un motivo è italiano». n
Futuro femminista
di Caterina Serra
Ventinove racconti, altrettante visioni di un e ciò che possiamo diventare da cosa dipende se
presente futuro, alternativo, utopico e distopico. siamo quella carne che ci ricopre o ci imprigiona?
In “Le visionarie” di Ann e Jeff VanderMeer (Nero Donne piante, donne pianeti, donne lupe mannare,
editore, pp. 535, euro 25), ventinove scrittrici donne-ragazzo, come in Tanith Lee, che nelle fiabe
capaci di ripensare i rapporti tra uomini e donne, si sa, l’incantesimo se non lo può spezzare alcun
di ribaltare i ruoli di genere. Un’antologia della uomo è perché ci vorrebbe una donna! Scomode,
speculative fiction femminista, quel genere di inadeguate, indocili, libere, capaci di metamorfosi,
letteratura che con una visione critica preannuncia di essere tra, animalità, vegetalità, specie, gender,
o rivisita la storia, la cultura, il modo in cui ci per essere quello che sono, o vogliono diventare,
raccontiamo o veniamo raccontate. Tiptree Jr. con o per non essere niente, per non preoccuparsi di
quel virus che confonde gli uomini tra erotismo e essere amate, volute per come le vuole il mondo
aggressività, Gorodischer con la sposa perfetta e le o quel qualcuno che dice di amarle. Belli questi
sue porte che portano da un’altra parte, Palwick racconti, non dell’irrealtà ma della possibilità. L’antologia
con la sua lupa mannara, la selvatica che invecchia Quella di un mondo che non ha bisogno di uomini di racconti
saggiamente e viene sostituita dalla giovane in che guardano, vogliono le donne senza conoscerle, “Le visionarie”
un eterno desiderio di corpi disincarnati dal tempo senza amare il loro modo di muoversi nel mondo.
che ci vuole a diventare donne, e Butler con una Fantasy, fantascienza, sì, ma cos’è immaginare
domanda cruciale: ciò che possiamo fare di noi la realtà se non provare a cambiarla? n