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L’EUROPA NELLA CRISI E L’ASCESA DEL NAZISMO IN GERMANIA

Durante la metà degli anni trenta, Norvegia, Svezia e Danimarca uscirono dalla crisi dando
vita a un’esperienza di stato sociale unica nel suo genere, nella quala la tutela della famiglia
e del lavoro si combinava con i sussidi di disoccupazione, l’accesso ai servizi gratuiti per la
popolazione mena abbiente e la creazione di un sistema pensionistico sostenuto
direttamente dallo stato.
Questa scelta non venne seguita da Francia e Gran Bretagna.
La Francia fu governata da deboli coalizioni guidate dal Partito radicale e successivamente,
nel 1936-38 dal Fronte popolare, un’alleanza tra socialisti, radicali e comunisti.

In ​Gran Bretagna​ il governo di “​salvezza nazionale​”, presieduto da MacDonald, e


sostenuto dai liberali e conservatori adottò una politica di ​tagli della spesa pubblica ​e di
rigida difesa del pareggio di bilancio​:
● politica economica conservatrice
● protezionismo doganale
● politica protezionistica
Il Commonwealth divenne un’area doganale comune.

Per superare la grande depressione della guerra, in Europa si adottò il ​totalitarismo


fascista​.
In ​Germania​, alla ​crisi economica ​si accompagnò una ​crisi politica ​della fragile repubblica
democratica a Weimar e ​si impose il regime nazista di Adolf Hitler​, che espresse tutta la
sua violenza distruttrice contro la democrazia, i diritti umani e l’ordine internazionale.
Nel ​1932​ il ​Partito nazionalsociallista ​di Hitler conseguì un grande successo elettorale
(38% dei voti).
Nel ​1933​ Hitler forma un ​nuovo governo​. Nella notte del ​27 febbraio ​un atto terroristico,
l’​incendio del palazzo del Reichstag ​(parlamento tedesco di Berlino, di proprietà dei
comunisti) fornì ai nazisti il pretesto per scatenare una sanguinosa repressione contro le
opposizioni:
● limitati i diritti civili
● ritorna in vigore la pena di morte per i crimini contro la sicurezza dello stato.
In marzo, durante le nuove elezioni, i nazisti ottennero il 44% dei voti, eliminando
completamente la democrazia: i deputati comunisti furono espulsi dal parlamento così anche
per i socialdemocratici e i moderati (​Zentrum​). Il 24 marzo il parlamento votò i ​pieni poteri ​a
Hitler.
Furono così create le condizioni per l’affermazione della dittatura di Hitler e per la
costruzione dello stato totalitario nazista.

Per non far ricadere il paese nella inflazione, fu scelta la linea della difesa della ​stabilità
monetaria ​e della ​politica deflazionistica​, che però aveva aggravato la crisi, deprimendo il
sistema produttivo.
La Repubblica di Weimar, possedeva una destra nazionalista e un sinistra comunista, le
quali costituivano una posizione ostile alla liberal-democrazia. Ci furono numerosi delitti
politici e un colpo di stato della destra nazionalista. Hitler si era messo in luce, e nei sei mesi
di carcera aveva scritto “​Mein Kampf​” nel quale definiva il profilo ideologico del
nazionalsocialismo:
● rifiuto trattato di Versaille
● rilancio dell’idea della “Grande Germania”
● nuova società fondata sulla “razza ariana”.
In Germania il clima politico rimase teso nonostante la relativa stabilizzazione e il
reinserimento della Germania nel sistema di alleanze occidentali tramite il ​trattato di
Locarno ​(Francia, Gran Bretagna e Italia) prevedeva la rinuncia della forza nelle
controversie internazionali, e l’adesione alla ​Società delle nazioni​.
Il ​nazionalismo ​e l’​antisemitismo​ propagandati dei nazisti divennero un programma
politico credibile per milioni di tedeschi.

L’ascesa di Hitler fu appoggiata dalle ​caste militari ​e dalla ​grande borghesia industriale e
agraria​, le quali si riconoscevano nella sua ideologia autoritaria.
Il Partito nazista è un’organizzazione nuova, diversa dai gruppi politici reazionari. Esso ebbe
il consenso soprattutto tra le categorie sociali ​medio-basse ​, in particolare fra il ​proletariato
dequalificato​.
Gli operai dequalificati costituivano la categoria sociale più numerosa del Partito, dopo
artigiani e impiegati pubblici e privati.
La propaganda nazionalsocialista era basata:
● sul mito
● sull’eroismo dei popoli germanici
● sul culto della potenza
● e della purezza della razza
● su promesse di rifondazione integrale
● nazionalismo radicale
● odio verso i paesi vincitori della Grande Guerra

Fu messo in atto dal Partito, le ​Sa ​(squadre d’assalto) e le ​Ss ​(Pattuglie di protezione).
Joseph Goebbels​, ministro per la Cultura e la propaganda, procedette alla distruzione
simbolica delle culture avversarie con roghi pubblici di libri bollati come “degenerati” o
“bolscevichi”. Molti oppositori cercarono scampo all’estero.
Il​ 30 giugno 1934​, la “​notte dei lunghi coltelli​”, Hitler fece massacrare i capi delle Sa,
legate all’ala sinistra (comunisti) del partito.
Hitler dopo la morte di ​Hindenburg​ sommò alla sua carica di cancelliere quella di capo dello
stato e di capo supremo delle forze armata, assumendo il titolo di ​F​ü​hrer​ (“capo”). Sempre
nel 1934 i partiti politici vennero sciolti e tutti gli avversari del regime subirono violenze,
assassini e più tardi, deportati nei campi di concentramento.
Le ​Ss​ e la ​Gestapo ​(polizia segreta politica) seminavano terrore con azioni feroci.
Il regime cominciò a chiamare la Germania nazista ​Terzo Reich​, cioè “terzo impero”, dopo
quello durato fino al 1806 e quello del 1870-1918.

Un caposaldo dell’ideologia hitleriana era l’​esaltazione della superiorità genetica​, fisica e


intellettuale della ​razza ariana​, di cui i tedeschi erano i più puri rappresentanti. Secondo
Hitler una delle ​minacce più gravi ​all’integrità e alla purezza degli ariani veniva dall’
“​infezione ebraica​”.
In Germania viveva circa mezzo milione di ebrei, con una minoranza che aveva raggiunto
posizioni di ricchezza, potere e prestigio culturale e con un’altra parte formata
dall’immigrazione. La propaganda razzista poteva far leva sui sentimenti antisemiti diffusi da
secoli tra la popolazione e a questi sommare pseudo ragioni di natura economica:
● gli ebrei come oscuri manovratori dell'economia e della finanzia
● come responsabili delle ripetute crisi economiche.
Battere il nemico interno fu il collante ideologico del regime nazista.

Nel ​1935​ le ​leggi di Norimberga ​escludeva gli ebrei:


● dal diritto di voto
● da ogni impegno pubblico
● esercizio di professioni libere
● commercio
● banche
● editoria.
Si proibivano i matrimoni tra ebrei e tedeschi e si dichiaravano nulli quelli già esistenti.
Gli ebrei vennero privati di ogni diritto di cittadinanza, l’​antisemitismo divenne legge di
stato​, che diventava un ​obbligo per ogni cittadino tedesco​.
Attraverso l’”arianizzazione” dei beni appartenenti a ebrei, i loro patrimoni vennero
consegnati al Partito nazista.
Tra il​ 9 e 10 novembre 1934 ​si svolse la “​notte dei cristalli​”, una manifestazione violenta
antisemita che provocò centinaia di vittime, 20000 arrestati, migliaia di case e negozi ebrei
furono distrutti e saccheggiati, e più di 200 sinagoghe furono date alle fiamme e demolite.

Molti degli ebrei arrestati vennero avviati in ​campi di concentramento​, i lager.


I primi furono aperti già nel 1933, per rinchiuderci i dissidenti politici. A partire dal 1936 la
gestione dei campi passò alle ​Ss​. Il primo campo di ​Dachau, ​a Monaco,​ ​venne ampliato e
ad esso se ne aggiunsero numerosi altri.
Il ​lager era parte integrante della concezione nazista dello stato​, lo strumento di un’azione
politica che ne imponeva l'annientamento. Il lager eleva il terrore a ​strumento di potere ​e
rassicurava coloro che avevano dato piena adesione al regime, essi si sentivano protetti.

Uno degli strumenti fondamentali del controllo totalitario fu il sistema educativo. La scuola, le
letture, gli svaghi dei giovani erano finalizzati alla formazione di una gioventù devota al
regime, indottrinata e inquadrata in formazione come la ​Hitlerjugend​, che raccoglieva tutti i
ragazzi e ragazze dai 10 ai 18 anni. Il tempo libero si trasformava per i maschi in
addestramento militare, per le femmine in preparazione alla maternità e alla procreazione.
L’azione martellante della ​propaganda ​si servì di tutti i mezzi di comunicazione di massa,
radio, cinema, fotografia, tabelloni, stampe murali e ​parate militari​. Si trattava del tentativo
di uniformare le coscienze a un unico modello ideologico e di comportamento.

Il regime nazista eliminò tutti gli organismi di rappresentanza sindacale e li sostituì con il
Fronte del lavoro​, un organismo di matrice corporativa che ​riuniva datori di lavoro, operai
e impiegati​. Vennero promesse grandi opere pubbliche per ridurre la disoccupazione: ci fu
un massiccio piano di riarmo, il quale sostenne la ripresa produttiva dell’industria pesante
tedesca.
Il riarmo si legava ai progetti di politica estera di Hitler.

Hitler voleva definire un nuovo ordine europeo, ridisegnando i confini della Germania, che
doveva rientrare in possesso dei possedimenti perduti e inglobare nel Reich tutti i territori
europei abitati da tedeschi. La “​grande Germania​” doveva ottenere lo “​spazio vitale​”
mediante l’espansione verso est.
Nel 1​933 la Germania uscì dalla Società delle nazioni.
Nel ​1934 ​i nazisti austriaci e tedeschi tentano a ​Vienna ​un ​colpo di stato​, per favorire
l’annessione dell’Austria alla Germania: l’iniziativa fallì, a causa della reazione delle potenze
occidentali e dello stesso Mussolini. Nel 1936 Hitler rimilitarizzò la Renania e attraverso l’
”asse Roma-Berlino” stretto con Mussolini costruì un ​blocco di forze fasciste​ contrapposto
alle democrazie.

Il modello fascista, con lìintreccio di nazionalismi militarista, dirigismo economico e


corporativismo, fu addottao in molti paesi d’europa, in quanto sembrò l’unica via in grado di
salvare la propria nazione mantenendo inalterati i rapporti sociali esistenti.
(austria, Ungheria, Romania, Polonia, paesi baltici, Finlandia e Grecia).

Anche in Giappone si addotto il regime fascista il quale iniziava a minacciare gli Stati Uniti.

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