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Giulia Sfameni Sfameni Gasparry 04 crvanso ba rede eo, &cOMPHE PFOPTO, Bik ampiamerce ir ers oe ‘Milla, «Paul of Samosata,Zenobia and Aurelia Allegiance in Thitd-Centuy Syrian, in Journ, Rom. St. Islam: the Origins of Imperialist Monothe el ca dling seme el vino ores 1411998, Claudio Moreschini Sulla presenza e a funzione dellatistotelismo in Massimo il Confessore Caso insolito nel pensiero cristiano antico, simo il Confessore, sgreca @ procurato Si ag ello dell'aristotelismo di Mas eerie della filosofia si: dag inizi dell apologetica mga il fatto che Fu proprio Massimo a dare difesone a pO Giovanni di Scitopoli,é vero, ma con ben maggio in modo profondo sulle sue opere’. perché é parsa come un preannuncio della Sc grazie anche alle traduzio i le Qua peraltro, che i modi lle sue due opere pit ad labannem (¢ vero, 30 diffuse nel mondo Jeauneau) 10 una forma diescolastica» :n0 poi in Tommaso di Tpochi studi filologici sul Confessore, quell iP, Sherwood edi W. Vlkes, hanno accertato con maggiore precisione la presenza di clement di ilosofa * Gliscoli« Dionigi "Areopag Lanou 8 sia da quel diW.V3 Teen Wien ttadnone italiana, Tass degli imbiana gl catsea0 it AA Confesoce, Ambigua..Intod trad note cap. &iC- Nowe Claudio Moreschiy pur senna fone il problema del perorg ch : spe fatto per giungere a lui. Talvolta, ci si limieg tle dowebbere sv=Mroposio di una 0 diun'atra dotting, ma sas ea eli @ ge aia. Inotre, ln detvazione di Masses a it indiret’. ‘toele potsebbe essere in che che molte sezioni degli Ambigua, ciot dell'opera cont aah snp ineree fegulndl nche dicontenuto srisnehcs : if, Nomeso come pura eserplice dossografit, per cui non possono essere di ertLimeree ne aver an sgt pid profondo. Ad eempio,in ab. 7, 107248 ek ionen e sul movimento & stata ricavata probab Ta discussione sulla probabilmente da ~ Nemetio, de nat bom. 16;ladefinizone del piacere in 7, 1099D deriva da de na. bom - 18(p. 77,25 Morani: Definiscono non “passioni”, ma “godimenti” (eis): piaceri checonsequono fone e alle buone azioni». In amb. 10, la sezione 1109. dee dea ain aoe 10.9, 176) cmc ocr Jenne ierminipropri dell etca stoicaearistotelica sono stati probabilmente desunt “hominis 781B (Scayov'}); 784A; 993B (x48); 784A (Gtene);788C; Eayoyt). Ancor, il capitolo diam, 10, 42, 1188C ss. ove si discute la della provvidenza, ¢ stato tratto per intero da de nat. hominis 42-46. amb. 10, ricavato da Nemesio, de nat, bom. 15-22. Le definizioni stoiche 44, 1196C ss) sono state riprese da de nat. Bom. 19-21 ristorelica nelle sue OPETE> del Confessore si manifesta nel fatto che questo alla sensazione, al particolare una atten- 7H cche di solito & assente nella tradizione Un pa ‘Mystagogia (2, 669AD) ha Balthasar, in quanto costituisce un esplicito coinvolto nella stessa dignita del mondo 5 dalle «forme dei simbol» 1a psychologie de Vacte burn eautela: «non sembra che san Massie che avrebbe Massimo sarebb Tobanmis Seotti Eriugenae latina" adi. Aristotelismo in Massimo il Confessore 07 1, [movimento Fondamentale nella speculazione di Massim: ‘al movimento®: questo é in contrasto con il ne meno non este nella rea tele, Tl movimento si annovera tra le cinque cs trai principiultimi di ogni esere;renta tale conddere ns dda Massimo (sostanza, movimento, dfferenza,unione colores eee 19, 1133A)’. Esso égiustifcato dalla natura tessa dell univers a eee 39, 1181AB), Ma allora il suo essere ela forma pantcolare della sus ee oe tivano solamente da Dio (1184A). Nella tratazione di quesadanein Mie ppolemizza con le teorie delleternita del mondo e della preesistenzadellamarera, respingendo la tesi che la materia sia senza inizio e non creata (1181D.1184A), Una concezione, questa, che era normale nel platonismo:respnta dagl srittri cristiani fin dal terzo secolo, era stata nuovamente confutata da Giovanni Fi lopono, ‘Massimo, quindi, siérivolto allaristotelismo peri suoiscopi polemici. io Punico primo motore immoto e che si muove da sé (amb. 10, 36, 1177Ah: 0, ¢importanza dali fa lui attibuita *oplatonismo, per il quale il mo- nella creazione, -«Ma nessun movimento privo diinizio, perchénemmeno 2 privo di causa, Ha, infati, come suo principio colui che lo muove, e come causa colui che lo chiama e lo trascina « quel fine verso il quale effet tivamente si muove. Ma sel principio di ogni movimento di ciscuna ‘cosa che si muove é quello che la muove, esl fine é quella causa ver 0 la quale tende cid che @ moss (ché niente simuove senza una aust ‘esed'altra parte nessuna cosa esistente¢ priva dimovimento, con ec cezione del Primo Motore(infatt il Primo Motore ¢assolutamente immobile, perché & anche privo di origine), di conseguenza nessun ‘cosa 8 priva di origine, pecché nemmeno& priva di moto» fe. von Balthasar, Liturgia cosmica, cit. p- 195. di queste cinque «categorie» @ ignota. Al ue «eategorien del Sofista (254d-255c) platonico (essere, i tratta di un'ipotesi, perché le ategori non coincidono icrocosm and Mediator, Lund 1965, PP. un studios a metono in rapport ‘identi eate Claudio Moreschini 108 ; ncetione deriva da Aristotele, © precisamente B chiaro ~ ee (phys. 8 5, 2984-5: «Da tutto questo ace dese noting one immobile.» metaph.3,8, 1012530: «E neppure dangue, che i Prim volta in quicte ¢ tlaltra in movimento, e che non exirg 2 f n é ee Oe tutte ee gualeosa, infatti, che sempre muove cid che & in movimento, nulla di eterno eat per sg, immobile». Ne deriva, secondo Massimo, che |; ie fanaa eno verso In ua causa (2M. 7,1069B): “Tutto quello che ha preso lesistenza dal non essere ed & mobile simyove assolutamente verso una cause», Massimo presenta questa concezione non solamente negli Ambigua, ma anche nella Dsputato cure Pyrrbo (352A): ‘«(Pirro:) “Ebbene? I Padri non hanno forse chiamato naQog i) ‘movimento dell'uomo?” (Massimo:) "Essi lo hanno chiamato in molti ‘modi, in corrispondenza ai concetti che sottostanno al movimento stes. so, E ciog, Sivanty xai évépyewav Kai Stadopav Kai xivpow Kai ids ‘rant txbente Kat xd0c, ma non in opposizione al movimento di Dio, in quanto il movimento che tiene insicme immutabilmente é 5+ ‘vayig; tvépyeta, in quanto caratterizza le singole cose e manitesta i ‘carattere indifferenziato che si trova in tutte le realta che hanno simile forma (6uo16f) [..)e siccome simuove,& noc, Infati tutte leo ‘s¢ che provengono da Dio e sono dopo Dio subiscono la passione 4 ‘usa del movimento, perché non sono movimento in sé o potenca in _sé,n0n perché si dstinguono dal movimento di Dio, come ho det. ‘maa causa dellogos che in modo demiurgico& stato depositatoinsse dalla Causa che ha costtuito 'unverso». a presenza del movimento nella creatura é espressa in modo Snags am asin paral csubiteil oto» e asubire essere» (am Solo a Dio, infat, appartiene il fatto che sail fine ¢ sia perfero ‘n quanto & immobile ¢ pieno ¢ impassibile, ment*® iconviene il muoversi verso ilfine che &privo diinis con un fine privo di quantita e peste. © non essere, né divenire nella sostanza quello che © tutto quello che & ereato e fatto non @, evider Avistotelismo in Massimo il Confessore sé 0 potenza in sé», La descrizione del movimento come con termini aristotelici. In amb. 7, 1072 ‘come «potenza naturale». Essa deve esse ‘movimento verso un fine o, in modo com, ne determinato, ciot come «passione» - «movimenton, o come watto opetantes (évépyeta Spactuc). Lo stesso termine si incontrain 67, 1400D, Quests soubor il movimento» @ qualcosa che «per natura sussste insieme alle cose che eestonos (1073B):sitratta,ciog, dina potenzalit insta nella elt creaa, che sicontcap pone, come categoria del «subire», a quella del «faren, che propria di Dio’ La stessa considerazione& ripetuta in un altro passo degli Ambigua (10,37, 1180A) ualcosa di interno all uomo. 0 all'uomo @ svolta BC Massimo definisce il movimento Fe considerata semplicemente o come }pOsto, come un movimento verso un fi Nessuna persona sensata dirk mai che quello che deve essere soggetto a contrazione o dilataione per suo principio o per efeto della sua opera sia assolutamente immobile. Ma se non immobile, rnemmeno senza principio; se non & senza principio, evidentemente nnoné senza nascita,ma, come quello chesimuovehaconosiuoinizio del movimento, cosi anche quello che & nao sa che la sua nascita co *P Sherwood (The Earlier Ambiguaof Saint Maximus te Confesor ad his Reftation of Origenism, Romae 1955, pp. 98-98) ha faxoaleune osservaron ss questo problema equal Der quanto stimolanti rimangono ipotetiche, gli oserva che Masso assgna anche itemini Ati ed aoc al fin di cic di quest moviment. cr ata, pose Sherwood, che Aristoele, quando parla dei modi in cus pud ottenere a conoscenza 9 un paseo parte itelligente del”anima, cio Pintle, deve esere czas E Simplicio, commestan lo ‘uesto pasa del De anima (2,5, 417628 = Comm. Arist, Gr XI 129), ponela tpn anne Alla parole iitovehtig. Ora, Massimo di solito descrve il movimento et mezzo de) novinet Aaanima cf. ab. 15, 220A) probablment ain menteil momento nosice, Ma que ovinento come siamo vito, ao poston sone con commentator di Aristotle. Inoltre, uesto movimento, ato notcn,& ale he rah A Scio eon fine, come dice Aesandso bw mcaph. 9,3, A730 = Cae. Ari Ch, fassimo, quindi, poteva facilmente pasate da quest fine prossime ¢ Pes fine assoluto, di cu eg pata espressamente *Cos it Volker, op. cit, p53 Claudio Moreschin ressere,€ che a ricevuto Pesseree il mov saan visa deesset,€ € il movimenty anc pene Yunco non generato ed immobile, Ma quel che ao send fast el 0 S876 MoM cue flo privo di inion i, insert Erastus: Gelearbires" amen, god ise nel epasionen nel

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